News:
Riprendiamo oggi un sistema di
comunicazione “interna” che
avrà cadenza mensile e che
verrà inviato a tutti i Soci tramite
mail e sarà pubblicato sul nostro
sito
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Assomoda
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Nell’ultimo consiglio Direttivo è
stato dato mandato ai colleghi
Billi, De Albertis e Porro di
portare avanti una “trattativa”
con il Presidente Di Sabato e il
Segretario Costa per
sottolineare soprattutto due
esigenze parallele: la maggiore
coordinazione e attività
operativa e la riduzione
dell’impegno economico della
territoriale.
Nel frattempo disponiamo
all’interno della testata di
informazione Assomoda di uno
spazio dedicato alla nostra
Associazione e di cui abbiamo
l’autonomia della gestione.
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La firma dei nuovi Accordi
economici collettivi:
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Vi invitiamo se non lo avete già
fatto a consultare i siti
www.usarci.it e www.fnarc.it per
informarvi sulle positive novità:
segnaliamo le norme che
affidano al CAF la possibilità di
dirimere le questioni con le
Mandanti e la nuova normativa
relativa alla fatturazione agli
Agenti dei campionari.
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Novità dal consiglio:
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Nell’attesa di un rinnovamento del
nostro sito ( si stanno vagliando
preventivi e tempistiche) abbiamo
“rinfrescato” l’attuale versione e vi
invitiamo a verificare se i
posizionamenti dei marchi sono
corretti.
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Novità dal consiglio:
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Importante:
L’Associazione ha concluso un accordo
con L’Avvocato Massimo Pavesio e
dispone per tutti i soci di un servizio di
consulenza on-line gratuito sia diretto
che tramite sito (si accede dal campo
“Contatti”). Vi invitiamo a verificare
l’efficienza e l’efficacia del servizio
Consulenza legale per gli associati
[email protected]
Massimo Pavesio
<[email protected]>
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Novità dal consiglio:
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Dopo lunghe e approfondite
meditazioni abbiamo fissato
le quote associative per Soci
ed Aggregati, anticipiamo
l’apertura di un tavolo di
lavoro per migliorare il
collegamento tra la nostra
Associazione e le varie
tipologie di Associati.
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Novità dal consiglio:
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Marco De Albertis continua la serie
di incontri con imprenditori
specializzati nel settore
informatico, il progetto che stiamo
valutando dovrebbe permettere di
proporre ai nostri Clienti una
piattaforma adatta a sviluppare
vetrine virtuali e l’ e commerce.
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Novità dal consiglio:
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Stiamo portando a compimento
una serie di incontri con le
Istituzioni (L’Ass. Giordana)e gli
Imprenditori locali per valutare la
possibilità di organizzare una fiera
locale con concetti innovativi e il
coinvolgimento dei Clienti. Tra gli
altri segnaliamo l’appoggio dei
dirigenti della testata “Il sole 24
ore”.
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La comunicazione:
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Abbiamo dato mandato alla nostra
responsabile della comunicazione
Barbara Aimar di produrre un articolo
intervistando alcuni Clienti e Colleghi di
riferimento, penso che il risultato non sia
esaustivo ma indicativo di come i mezzi
di comunicazione “vedono” il nostro
mondo, vi invito a prendere questo
articolo come spunto di discussione
interna e a portare tutti un contributo.
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CRISI…MA SPORT, TEMPO LIBERO E
RICERCA DI BENESSERE AIUTANO AD
AFFRONTARE LE COSE. E GLI
ARTICOLI SPORTIVI NON POSSONO
MANCARE…
Il fashion funziona ma è sempre più
importante il rapporto qualità-prezzo
Mercato e crisi economica globale…ma quali
sensazioni è possibile trarne, allo stato dei fatti, a
proposito della moda? Quando si parla di
abbigliamento e non di beni di largo consumo, pare
si consolidi il fatto che gli operatori del settore si
ritrovano a confrontarsi numerariamente con un
mercato che ‘preoccupa’ più per il calo del fatturato
che per quello dei prezzi. C’è da dire però, che pur
dovendo dare per certi alcuni cambiamenti di
atteggiamento dei consumatori, rispetto alla scelta
dei capi d’abbigliamento dei quali usufruire (la
contingente situazione economica porta
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inevitabilmente a dover fare delle riflessioni), le persone e le
famiglie non rinunciano a momenti di evasione, di stacco,
relax o ricerca di benessere.
Non è difficile comprendere, d’altro canto, in che modo
l’attenzione alla salute ed al relax possano fungere da
elemento per ricaricarsi e rigenerarsi a fronte di settimane
lavorative cariche di progetti da portare a termine per non
cadere nel vortice della ‘crisi generale’. A dimostrare questo
concetto ci sono i dati relativi a quello che è stato
l’andamento delle vendite dei negozi di articoli sportivi (i
nostri test sono stati rivolti ad alcuni tra i più rappresentativi e
radicati sul territorio: Jolly Torino, Marcellin a Sestriere, Le
baite di Ulzio, Magazzini Montello di Bra, Scarpe &scarpe; e
degli agenti-consulenti operativi su questo fronte: Burzio,
Baron, Turrini.
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La stagione dunque, ha dato risultati positivi grazie,
non lo si può negare, alle condizioni climatiche
favorevoli che hanno favorito una stagione sciistica
florida. Ed ha dato buoni risultati soprattutto il
comparto specialistico, quello legato all’attrezzistica,
agli accessori, che ha fatto performance buone, si è
dimostrato innovativo, ed è stato presentato con
entusiasmo e cura alle Fiere di settore. Meno
risultato ha portato la vendita dei ‘capi spalla’ che,
seppur elemento cardine dell’attrezzatura sciistica,
vengono più oculatamente scelti e ponderati al
momento dell’acquisto. D’altronde, la
concentrazione degli stilisti dei marchi sportivi, si è
concentrata in questi anni sulla realizzazione di
modelli di tendenza che potessero rivelarsi attuali
anche negli anni a venire e su una cura particolare
nella scelta dei materiali. La qualità innanzitutto
dunque e la possibilità, trattandosi di modelli tecnici
ma ‘puliti’, di utilizzarli agevolmente anche fuori dalle
piste. Grande tensione ed attenzione dunque sia per
l’acquisto che per la ricerca da parte dei
commercianti ma, seppur
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riconoscendo e sottolineando l’esigenza di
curare attentamente la comunicazione e
puntare sulla qualità, e di strutturare gli
aspetti distributivi slegandoli da obblighi di
quantità d’acquisto improponibili in questo
momento storico, la situazione si può
considerare propositiva.
E’ sicuramente necessario organizzare bene il
lavoro, scegliere capi che propongano il
brand, garantiscano una qualità ormai
appurata, a discapito di prodotti nuovi
rispetto ai quali i commercianti sono titubanti
poiché non è il momento nel quale si
possono fare tentativi, prove; si deve poter
intravedere il risultato. Probabilmente ci sarà
presto spazio per nuovi marchi che, capaci di
creare un ‘sentiment’ e frutto di un’attenzione
legata alla loro comunicazione,
risponderanno ad un’esigenza imperante:
revitalizzare le proprie proposte credendo in
un investimento all’interno della propria
attività che si penserà rispondere alle
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esigenze mutate dei consumatori.
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E’ differente il punto di vista nel settore del fashion nel quale è
molto forte il legame alla forza dei marchi, vincenti rispetto a
quelli più deboli, anche in questo momento economico. A
testimoniarlo gli Agenti Billi, Rovera, Pelaia e Ranieri con i
negozi Vertice, San Carlo, Massanova, Vindigni a Torino,
conosciuti ed apprezzati perché capaci di proporre le mode,
saper scegliere. Anche qui però l’attenzione si è spostata per
certi versi verso un modo di vestire più svelto e comodo poiché,
seppur la situazione sia confusa, il mercato ricerca elementi
forti a livello di contenuti che contemplino anche requisiti come
la qualità ed il prezzo.
Ma la qualità ha un costo, si sa, e nonostante il valore del brand
sia sempre elevato, a giocare in
maniera controproducente ci sono le politiche delle aziende
importanti, che continuano ad imporre quantitativi minimi di
acquisto ingenti a fronte della mancanza di garanzia a proposito
del riassorbimento nel corso della stagione. Ciò significherà,
probabilmente, che i negozianti sposteranno le loro scelte verso
le aziende più favorevoli ad una sorta di elasticità.
Funzionano di più i jeans, le t-shirt, i maglioncini, ci sono accenni verso
linee più sciolte che uniscano comfort e qualità ma contano i modelli, i
modi di proporli, i prezzi competitivi. Si pensa a capi che devono durare
ma realizzati per un consumatore che ha grinta e consapevolezza. Nulla
appare scontato nè noioso.
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Il rapporto qualità-prezzo deve essere valido e il capo, anche se
di griffe, deve contraddistinguersi per funzionare.
Parallelamente a tutto ciò ci sono le operazioni attuate per
valorizzare architettonicamente le città, creando le isole pedonali
ed eliminando i parcheggi da via Roma a Torino. Quest’ultima non
ha portato riduzione della clientela; a parte le reazioni
nell’immediato, i clienti hanno iniziato ad apprezzare la possibilità
di non dover fare le gimcane tra le auto, parcheggiano nel parking
sotterraneo, usano la metropolitana e approfittano dell’orario
continuato dei negozi. Le isole pedonali, di per sé idee vincenti
(vedi Via Lagrange), forse in generale non hanno trovato in questo
specifico momento quello più consono ma, lasciando il tempo alle
persone di metabolizzare i cambiamenti, comprendere gli orari di
entrata in centro e la svariata possibilità di parcheggi
recentemente realizzati (e malamente comunicati), presto
apprezzeranno la possibilità di passeggiare tra i negozi in zone
destinate solo ai pedoni, gustandosi un po’ di shopping in
tranquillità, momento di relax e stacco.
In conseguenza di ciò si rileva una esigenza di riflessione circa gli
orari di apertura dei punti vendita in quanto risulta evidente il
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cambiamento di abitudini ed esigenze anche turistiche.
La verita' e' che la verita' cambia.(Friedrich Nietzsche)
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