LETTERATURA LATINA
Di Gianfranca Scevola
FORME TEATRALI A ROMA
Dopo le prime manifestazioni teatrali in età preletteraria , nel
240 a.C. viene rappresentata la prima tragedia di Livio
Andronico che rappresenta l’inizio della storia del teatro a
Roma.
Nel corso del III e del II sec.a.C. la produzione teatrale ebbe
grande sviluppo e fu accompagnata da un notevole successo di
pubblico grazie ad autori come Nevio,Plauto, Cecilio Stazio,
Terenzio, Pacuvio e Accio.
Le forme più rappresentate furono : la fabula palliata,
commedia di ambientazione greca; la fabula togata, commedia
di ambientazione latina; la fabula cothurnata, tragedia di
argomento greco; la fabula praetexta , tragedia di argomento
latino.
PRIME MANIFESTAZIONI TEATRALI
1.fescennini: di origine etrusca erano rappresentazioni comiche
parodistiche improvvisate dai contadini che durante le feste
agresti oppure durante le cerimonie nuziali si scambiavano
battute mordaci e licenziose.
2.atellana: farsa teatrale proveniente dalla Campania e diffusa
nel territorio osco, era recitata da quattro attori professionisti che
indossavano maschere fisse e improvvisavano le loro battute
sulla base di un canovaccio prestabilito.
3.satura: rappresentazione tipicamente romana costituita da
musica, canto, danze e dialoghi. La struttura varia e composita
spiegherebbe l’etimologia: satura deriverebbe da satura lanx,
piatto farcito di primizie offerte agli dei.
COMMEDIE E TRAGEDIE
Fabula palliata: da pallium, il mantelletto che portavano i Greci, iniziata da
Livio Andronico e Nevio, fu portata al successo da Plauto, Cecilio Stazio e
Terenzio.
Fabula togata: da toga, la veste tipica dei Romani. Ci restano pochio
frammenti di Nevio; fu coltivata siprattutto nel 1° sec a.C.,dopo che la palliata
decadde per l’assenza di autori di prestigio.
Fabula cothurnata: da cothurni, gli alti calzari che indossavano gli attori
chiamati a rappresentare dei ed eroi dell’antica mitologia greca. Iniziata da
Livio Andronico e Nevio, fu poi continuata continuata da Pacuvio e Accio.
Fabula praetexta: dalla toga praetexta, con ricami in porpora indossata dai
magistrati romani, metteva in scena momenti eroici della storia passata. Ne fu
iniziatore Nevio e fu ripresa da Pacuvio.
LIVIO ANDRONICO
Andronico, schiavo proveniente da Taranto, fu affrancato da
Livio Salinatore, da cui prese il nomen, per la sua cultura
greca. Divenne maestro di scuola, attività per cui scrisse
l’Odusia, traduzione in versi saturni dell’Odissea di Omero;
per ordine degli edili compose e fece rappresentare tragedie
e commedie.
NEVIO
Nevio: il primo autore di origine italica, legato a rappresentanti
del partito popolare, famoso per la libertà espressiva, compose
un poema epico, Bellum Poenicum, in cui fonde per la prima
volta la storia di Roma con il mito di Enea, e di tragedie e
soprattutto di commedie di successo.
PLAUTO
Plauto: autore molto amato dal pubblico, di originie osca,
compose commedie prendendo come modello la commedia
nuova greca. I personaggi ricorrenti del suo teatro erano il
vecchio babbeo, il giovane scioperato, la cortigiana e
soprattutto il servo astuto. Essi non avevano un particolare
approfondimento psicologico e agivano all’interno di intrecci
molto ripatitivi. L’intento di Plauto era infatti rivolto
interamente alla vivacità del dialogo e alla liberta dei canti
con lo scopo di risum movere.
CECILIO STAZIO
Stazio: proveniente dalla Gallia Cisalpinan affrancato dal suo
patrono Cecilio, fu autore di palliate e rappresentò una sorta di
intermediazione tra Plauto e Terenzio. Dai pochi frammenti che
abbiamo possiamo ritenere che si richiamava all’atmosfera
plautina per la vivace fantasia comica e per il gusto del
farsesco, ma tentava anche l’approfondimento psicologico dei
personaggi anticipando Terenzio.
TERENZIO AFRO
Terenzio: originario di Cartagine, introdusse forti innovazioni
nel genere della palliata che il pubblico accolse soltanto dopo
molte resistenze. Egli approfondì lo studio dell’animo umano
seguendo l’ideale dell’humanitas elaborato in quegli anni
all’interno del circolo scipionico. Lo scopo dell’autore non è
più il risum movere di Plauto, ma la riflessione su alcuni aspetti
della vita quotidiana: il rapporto tra padrone e servo, il
problema dell’educazione dei figli e in generale la convivenza
tra classi sociali e generazioni diverse improntata a
comprensione e confidenza reciproche.
PACUVIO
Pacuvio: autore di fabulae cothurnatae e di una praetexta, presenta
eroi fieramente in lotta contro il destino, magnanimi di fronte alla
sventura, che non perdono mai la gravitas e le altre virtù tipiche del
mos maiorum.
ACCIO
Accio: autore di
fabulae cothurnatae di cui restano pochi
frammenti, fu vittima degli strali degli autori di satire per il
carattere orgoglioso e superbo. Nelle sue opere dominano i toni
magniloquenti, il gusto per il patetico e l’orrido, con presenze di
spettri, incubi, prodigi.
Scarica

Letteratura latina arcaica