L’Europa – l’Italia
Percorsi sostanzialmente differenti tra donne e
uomini si riflettono in termini economici sulle
pensioni di oggi e di domani condizionandone la
parità economica e sociale tra i due sessi
Luciano Caon
Segretario nazionale Spi-Cgil
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Il primo rapporto europeo sulle pensioni adottato dal
Consiglio e dalla “Commissione” nel 2003 OLTRE
A PORSI l’obiettivo della modernizzazione di
sistemi pensionistici per:
garantire un adeguato livello di vita ai pensionati
dare sostenibilità finanziaria per poter garantire
prestazioni adeguate in futuro
SI PONEVA
l’obiettivo di affermare un principio
di parità tra uomini e donne
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Il rapporto tiene conto che i sistemi previdenziali nazionali
per la maggior parte sono stati concepiti in epoche dove
si guardava essenzialmente
a:
Esigenze lavoratori uomini
Occupati a tempo pieno
Senza interruzioni di carriera
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
E per le donne e il loro sostentamento ci si affidava:
Reddito dei mariti
Assegni familiari
Pensione di reversibilità
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
L’Italia ha conquistato il livello più alto di
numero di anziani nel mondo
1960
1980
1970
2000
1990
2020
2010
100
90
80
70
2040
2030
2050
80 + anni
65 – 79 anni
60
50
40
15 - 64 anni
30
20
10
0
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
0 -14 anni
…….Segue l’ Italia ha conquistato il livello più
alto di numero di anziani nel mondo
Nascite e decessi in Italia 1990-2050
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
…….Segue l’ Italia ha conquistato il livello più
alto di numero di anziani nel mondo
Indicatori di struttura della popolazione italiana 1990-2050
Struttura per età della popolazione
Anno
1990
% 0-14
16,8
%15-64 %65 +
68,5
14,7
%85 +
1,2
2005
2010
2020
2030
14,2
14,0
13,2
12,2
66,4
65,5
63,7
60,8
19,5
20,5
23,2
27,0
2,0
2,8
3,9
4,7
2040
2050
12,4
12,7
55,6
53,7
32,0
33,6
5,8
7,8
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
…….Segue l’ Italia ha conquistato il livello più
alto di numero di anziani nel mondo
Un dato positivo quello che si vive più a lungo che ha
però risvolti per le finanze dei singoli Paesi, specie per
quelli dove la durata della vita supera gli 80 anni l’Italia è
all’avanguardia
per questo i paesi con debiti pubblici alti come l’Italia è
bene intervengano per risolverlo, prima del boom
dell’invecchiamento
infatti si prevede un aumento della spesa per “cure di
lungo periodo” che per l’Italia dovrebbe passare dal 1,5%
del PIL per il 2004 al 2,5% nel 2050
questo comporterà un mix di interventi pubblico-privato
individuale o famigliare dove però serviranno migliaia di
posti di lavoro qualificati in più con al centro il ruolo che
avrà l’occupazione femminile
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Oggi le donne in Europa costituiscono la maggioranza
della popolazione anziana
60%
tra la popolazione
ultrasessantacinquenne
66%
tra la popolazione
ultrasettantacinquenne
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
I fattori di disparità
Le donne vivono
più a lungo
TAB. 1 SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA 2003
% Uomini % Donne
Differenza
Austria
75,9
81,6
5,7
Belgio
75,9
81,7
5,8
Cipro
77
81,4
4,4
Danimarca
75,1
79,9
4,8
Estonia
66,6
76,9
10,3
Finlandia
75,1
81,8
6,7
Francia
76,7
83,8
7,1
Germania
75,7
81,4
5,7
Grecia
76,5
81,3
4,8
Irlanda
75,8
80,7
4,9
Italia
76,8
82,5
5,7
Lettonia
65,7
75,9
10,2
Lituania
66,5
77,7
11,2
Lussemburgo
75
81
6,0
Malta
76,7
80,7
4,0
Paesi Bassi
76,2
80,9
4,7
Polonia
70,5
78,8
8,3
Portogallo
74,2
80,5
6,3
Regno Unito
76,2
80,7
4,5
Repubblica Ceca
72,1
78,7
6,6
Slovacchia
69,9
77,8
7,9
Slovenia
72,6
80,4
7,8
Spagna
76,9
83,6
6,7
Svezia
77,9
82,5
4,6
Ungheria
68,4
76,7
8,3
Eur 25
(s) 73,8
(s) 80,4
(s) + 6,5
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Ma la loro vita professionale attiva é
Meno intensa
Più breve
Meno retribuita rispetto agli
uomini
Con conseguenze dirette per
quanto riguarda la
maturazione dei propri diritti
pensionistici futuri
Tutto questo nonostante il
fatto che le donne
dispongano in media di
titoli di studio più elevati
degli uomini
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Il tasso di occupazione nell’Europa
E’ il rapporto percentuale
tra
la
popolazione
effettivamente occupata
con un lavoro retribuito e
il totale della popolazione
di età lavorativa (15-64
anni)
Uomini – 71,2
Donne – 56,3
TAB. 2 TASSO DI OCCUPAZIONE E OCCUPAZIONE
PARTTIME 2005
TASSO DI OCCUPAZIONE
OCCUPAZIONE PART-TIME
% Uomini % Donne
Diff.
% Uomini % Donne
Diff.
Austria
75,4
62,0
-13,4
5,7
40,2
34,5
Belgio
68,3
53,8
-14,5
6,6
40,3
33,7
Cipro
79,2
58,4
-20,8
3,4
13,2
9,8
Danimarca
79,8
71,9
-7,9
11
33
22,0
Estonia
67
62,1
-4,9
3,8
8,2
4,4
Finlandia
70,3
66,5
-3,8
8,6
18,9
10,3
Francia
68,8
57,6
-11,2
5,4
30,5
25,1
Germania
71,2
59,3
-11,9
7,2
43,4
36,2
Grecia
74,2
46,1
-28,1
2,3
9,3
7,0
Irlanda
76,9
58,3
-18,6
5,4
31,1
25,7
Italia
69,9
45,3
-24,6
4,3
26
21,7
Lettonia
67,6
59,3
-8,3
5,9
9
3,1
Lituania
66,1
59,4
-6,7
5,4
9,7
4,3
Lussemburgo
73,3
53,7
-19,6
2,4
38,2
35,8
Malta
73,8
33,7
-40,1
4,3
21,2
16,9
Paesi Bassi
79,9
66,4
-13,5
22
74,8
52,8
Polonia
58,9
46,8
-12,1
7,2
13,3
6,1
Portogallo
73,4
61,7
-11,7
3,4
12,8
9,4
Regno Unito
77,6
65,9
-11,7
9
41,7
32,7
Repubblica Ceca
73,3
56,3
-17,0
1,6
8,2
6,6
Slovacchia
64,6
50,9
-13,7
1,2
4,2
3,0
Slovenia
70,4
61,3
-9,1
6
11,1
5,1
Spagna
75,2
51,2
-24,0
4,1
23,2
19,1
Svezia
74,4
70,4
-4,0
10,5
40
29,5
Ungheria
63,1
51
-12,1
2,4
5,5
3,1
Eur 25
71,2
56,3
-14,9
7,4
32,6
25,2
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
La differenza è minore nell’Europa del Nord
più evidente nei paesi mediterranei
Questa diversità geopolitica è legata a:
1. Fattori socio-culturali con
riferimento al ruolo delle
donne nella società
2. Ruolo delle istituzioni nel
fornire servizi pubblici alle
famiglie, quali asili nido ecc…
Va evidenziato ruolo e peso nel determinare i tassi di
occupazione del lavoro part-time
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
La situazione ITALIANA
e a proposito di asili nido
 I dati dimostrano che in Italia sono pochi, costano molto e ci sono solo in
alcune regioni
 L’Italia è all’undicesimo posto nell’Europa a 15 come sussidi agli asili nido
pubblici
 Il numero di posti in asili nido sia pubblici che privati è tra i più bassi
d’Europa – meno del 10% contro il 50% in Danimarca e il 35-40% in Svezia
e Francia
 Il Sud d’Italia è quasi inesistente con l’1-2% con il 15% del Nord
 Alcuni studi dimostrano che per arrivare a un livello di partecipazione
femminile al mercato del lavoro del 60% come fissato da Lisbona ci
dovrebbe essere una offerta del 40% - insieme ad una riorganizzazione
degli orari
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
…… segue la situazione ITALIANA
Tasso di occupazione 15/64 anni per sesso e ripartizione geografica. II semestre 2006
Ripartizioni
geografiche
Maschi e
femmine
Maschi
Femmine
Nord
Centro
Sud
Totale
66,4
62.9
47.2
58.9
76.3
72.7
62.5
70.7
56.3
51.0
31.0
46.1
Maschi e
femmine % su
II sem. 2005
1.3
1.0
0.8
1.1
Maschi
femmine
1.1
1.8
-0.1
0.9
1.4
0.2
1.7
1.3
Dati ISTAT
E’
evidente
che l’obiettivo generale,
di portare pari
il tasso
di occupazione
70 l’obiettivo
per cento
Il tasso
di occupazione
al 58.4
per cento, ègenerale
in lineaalcon
entro
raggiungibile
soltanto scostamenti
se aumenta tra
l’occupazione
al sud ee diquella
fissatoil in2010
sedeèeuropea,
con notevoli
aree geografiche
femminile, che nell’ultimo anno è cresciuta più di quella maschile, rispettivamente 2.9 e
genere. E’ evidente che per raggiungere il 70% entro il 2010 occorre aumentare
2 per cento.
l’occupazione al sud e quella femminile, che rimane molto al di sotto del
necessario, pur crescendo più di quella maschile.
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Come abbiamo visto le condizioni più difficili sono
1. SUD
2. DONNE
Ma anche occupazione giovanile e soprattutto
la fascia di età tra i 55 e 64 anni
Tasso di Occupazione 55/64
Italia
Anno/paese
29.3
1994
31.4
2005
107
%
Francia
29.6
37.9
128
Germania
36.6
45.4
124
Spagna
32.6
43.1
132
G.Bretagna
47.4
56.9
120
Tasso di Occupazione Maschi 55/64
Francia
Italia
34.3
46.3
1994
40.7
42.7
2005
118
92
Germania
48.1
53.5
111
Spagna
49.1
59.1
120
G.Bretagna
56.5
66.0
117
Tasso di occupazione Femmine 55/64
Francia
Italia
25.2
13.7
1994
35.2
20.8
2005
139
145
Germania
25.2
37.5
148
Spagna
17.5
27.4
156
G.Bretagna
38.6
48.1
125
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Dalla tabella emerge:
il forte aumento dei paesi europei più direttamente
confrontabili con l’Italia
in Italia l’occupazione maschile tra i 55 e 64 anni è calata
dell’11%
si conferma una tendenza positiva dell’occupazione
femminile (+31% ) anche se in termini assoluti la
partecipazione femminile risulta essere la più bassa tra i
paesi considerati
La partecipazione attiva delle donne ha meno opportunità
degli uomini nel cumulare periodi di carriera utili ai fini previdenziali
in quanto:
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
In quanto ha :



Meno possibilità di avere un’occupazione di lunga durata –
stabile a tempo pieno – in regola con la legislazione del
lavoro
L’onere del lavoro domestico, della cura dei figli o dei
famigliari non autosufficienti le obbliga a optare per lavoro
flessibili, a tempo parziale, discontinui - precari o a
interruzioni di carriera
Incontrano maggiori ostacoli nell’accesso a posti di
responsabilità e meglio retribuiti
Per fare un esempio
ben rappresentato nella tabella 2 il 33%
delle donne europee occupate hanno un lavoro a tempo parziale
contro il 7% degli uomini
Anche per conseguenza di tutto ciò il salario medio
delle donne è inferiore del 15% rispetto agli uomini
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
QUESTE SOSTANZIALI DIFFERENZE DI PERCORSO SI
RIFLETTONO SULLE PENSIONI DI OGGI E DI DOMANI DELLE
DONNE
Se come abbiamo visto le disparità salariali sono di circa il 15% a
svantaggio delle donne le differenze pensionistiche sono molto
superiori e oscillano tra il 16% del Regno Unito e il 45% dell’Austria
In Italia nel 2004 il 64% delle pensioni erogate alle donne si è
collocato entro 700 euro mensili contro il 26,8 per gli uomini
Determinando anche per questo un rischio di povertà del 12%
degli uomini contro il 19% delle donne anziane, soprattutto
nelle situazioni di assenza di prestazioni derivate (pensioni di
reversibilità)
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
La pensione come risultato di un insieme di fattori che
accompagnano la vita delle persone
Confronto tra regimi
Italia
Italia
Previdenziali di
alcuni paesi europei
Spagna
Spagna
I sistemi di
finanziamento
devono essere
sempre
correlati alle
prestazioni
garantite dal
regime
previdenziali
Francia
Francia
Età pensionabile
normale
anticipata
retributivo:
retributivo:
uomini 65
57
con
35
di
donne 60
contributi;
contributivo:
(60 dal 2008, 61 dal
57/65 (dal 2008 2011)
60/65)
39 anni di contributi
(40 dal 2008)
.
uomini e donne: 60
anni
per
65 anni
assicurati prima del
1.1.1967;
61 anni con 30 anni
di
con-tribuzione
oppure
disoccupati
involontari
uomini e donne: non prevista
60 anni
finanziamento
osservazioni
33,00%
datore di lavoro
23,80
lavoratore 9,00
copre
vecchiaia,
reversibilità,
invalidità.
28,3%
datore di lavoro
23,6
lavoratore 4,7
copre
vecchiaia,
invalidità,
reversibilità,
maternità.
Le
pensioni
minime
sono a carico del
fisco
copre vecchiaia e
reversibilità,
l’invalidità
è
coperta
da
prestazioni
mutualistiche
il bilancio federale
copre il 37% della
spesa
pensionistica.
Dovrebbe scendere
al 31% entro il
2030.
Reddito
minimo
garantito,
crediti
pensionistici e le
pensioni
dei
dipendenti pubblici
sono a carico della
fiscalità generale.
16,35%
datore di lavoro
9,80
lavoratore 6,35
Germania
Uomini e donne
65 anni
60 anni e 35 di
contributi
fino
al
2011, 63 dal 2012
con
penalizzazione
mensile dello 0,3%;
63 anni invalidi gravi
19,1%
datore di lavoro
9,55
lavoratore 9,55
G. Bretagna
uomini 65
donne 60, 65
entro il 2020.
non prevista
21,9%
datore di lavoro
11,9
lavoratore 10
Germania
G.Bretagna
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Misure che tengono conto della particolare condizione delle
donne sono state introdotte nel tempo nei diversi sistemi
previdenziali quali:
Crediti di pensione per l’educazione dei figli
Anticipazione della pensione rispetto agli
uomini come avviene in 14 paesi europei
Proprio l’anticipo dell’età legale della pensione
per le donne rispetto agli uomini insieme
alla durata della vita media porta ad una maggiore durata
dei loro benefici pensionistici fino a 10 anni
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Proprio l’anticipo dell’età legale della pensione
per le donne rispetto agli uomini insieme
alla durata della vita media porta ad una maggiore durata
dei loro benefici pensionistici fino a 10 anni
TAB. 6 DURATA MEDIA DELLA PENSIONE 2001, ETA' LEGALE DELLA PENSIONE 2004 E
ETA' MEDIA DI USCITA DAL MERCATO DEL LAVORO
Durata media
Età legale della
Età media di uscita
della pensione
pensione
dal mercato del lavoro
Uomini Donne Differenza Uomini Donne Differenza Uomini Donne Differenza
Austria
16,3
24,2
7,9
65
60
-5
59,4
58,2
-1,2
Belgio
15,5
21,2
5,7
65
63
-2
58,6
58,7
0,1
Danimarca
15,3
18,2
2,9
67
67
0
62,3
62
-0,3
Francia
20
25,2
5,2
60
60
0
59,7
59,6
-0,1
Germania
15,5
19,2
3,7
65
65
0
61,9
61,4
-0,5
Grecia
16,2
18,7
2,5
65
60
-5
63,4
62,2
-1,2
Italia
16,2
24,6
8,4
65
60
-5
60,9
61
0,1
Paesi Bassi
15,2
18,9
3,7
65
65
0
61
60,1
-0,9
Polonia
13,6
21,4
7,8
65
60
-5
59,8
56,4
-3,4
Portogallo
14,7
18,3
3,6
65
65
0
63,7
60,6
-3,1
Regno Unito 15,6
23
7,4
65
60
-5
61,2
59
-2,2
Spagna
16,1
20,1
4,0
65
65
0
61,7
61,3
-0,4
Svezia
16,9
20
3,1
65
65
0
63,5
62,8
-0,7
Ungheria
14,8
22,4
7,6
60
57
-3
60,9
62,1
1,2
Uur 25 (s)
15,8
21,5
5,7
63,5
61,4
-2,1
61,5
60,5
1
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
La tabella …..
 la tabella dimostra che in tutta la comunità europea quale sia
il regime legale d’applicazione, l’età effettiva di uscita dal
mercato del lavoro è già pressochè identica per i due sessi;
 anzi, in alcuni paesi – Italia compresa – le donne escono in
media adirittura qualche mese dopo gli uomini;
 stime demografiche e sociologiche sostengono che la vita
media degli uomini nel medio – lungo periodo si allineerà a
quelle delle donne frutto dell’avvicinamento degli stili di vita;
 se si vuole pertanto tener conto e superare la particolare
condizione delle donne, il nodo da sciogliere non è tanto
quello dell’età pensionabile in funzione dell’appartenenza di
genere ma puntare su:
ELEVARE IL TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE DONNE
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
ATTRAVERSO
BUONA OCCUPAZIONE
Con politiche sociali del lavoro atte ad
avviare i seguenti obiettivi
 Favorire, per entrambi i sessi la conciliazione tra vita privata e vita lavorativa
attraverso un maggior sviluppo dei servizi sociali, a partire da quelli per
l’infanzia e per le persone non autosufficienti (settori, questi, dove tra l’altro è
maggiormente possibile favorire la crescita dell’occupazione femminile) e
sviluppare per conseguenza nuove forme di “welfare locale”;
 Tenere conto del valore sociale ed anche economico della presenza degli
anziani nella società, non soltanto come utenti passivi beneficiari delle
prestazioni e consumatori dei servizi, ma anche come soggetti attivi e attivabili,
attraverso forme di impiego alternativo delle loro capacità, ad esempio
nell’ambito stesso delle politiche di welfare locale;
 Conciliare le esigenze di sostenibilità finanziaria e di flessibilità del lavoro con
quelle della continuità e delle garanzie di tutela, soprattutto per le lavoratrici e i
lavoratori più deboli; in altri termini, possibilità di essere flessibili intesa “
diritto alla scelta” anche nella vita lavorativa (flexicurity), offrendo tra l’altro ai
più anziani percorsi di uscita progressiva e flessibile dal mercato del lavoro;
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Segue buona occupazione
Con politiche sociali del lavoro atte ad
avviare i seguenti obiettivi
 Valorizzare maggiormente i titoli di studio e le qualifiche ottenute attraverso
l’esperienza favorendo in particolare l’accesso delle donne alla formazione
continua ( anche con misure di discriminazione positiva) e alle carriere
professionali, con uguale trattamento economico a parità di funzioni;
 Garantire un adeguato sostegno al reddito durante la interruzioni di carriera per
la cura e l’educazione dei figli e il mantenimento dei diritti pensionistici
individuali nei periodi di cure sanitarie di formazione professionale e di
disoccupazione involontaria
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
la Finanziaria 2007
Sostegno ai settore privati
Alle imprese che stabilizzano
l’occupazione
Alle imprese del Sud
CUNEO FISCALE
Incentivi all’occupazione
femminile
E alla impresa del Sud che assume una donna
anziché un uomo risparmierà quanto
un’azienda del Nord per tre dipendenti
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Garantite più entrate al sistema
Previdenziale pubblico
ATTRAVERSO
Aumento contributi
Lavoro autonomo
Lavoro dipendente
Lavoro parasubordinato
Apprendisti
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
Prime risposte ai redditi da pensione
Con la finanziaria 2007 è stato avviato un percorso; ma molti
sono i problemi a cui dare risposte immediate e da avviare a
soluzione
La legge finanziaria per il 2007
prevede:
– sgravio fiscale per i redditi fino a 40.000
euro annui
– detassazione per pensioni fino a 7.500
euro annui
– ulteriore detrazione d’imposta
pensionati ultra75enni
– particolari condizioni per carichi di
famiglia
• con aumento delle detrazioni
• con aumento dell’assegno al nucleo
familiare
• detraibilità badanti
Sindacato Pensionati Italiani – Dipartimento previdenza
in alcuni casi
l’aumento del
reddito
disponibile
raggiunge 500
euro annui
Badanti
si rafforza
si detrae
il 19% delle
spese per
la detraibilità delle spese
sostenute per gli addetti
all’assistenza delle persone non
autosufficienti
un importo non superiore a
2.100 euro su un reddito
complessivo non superiore ai
40.000 euro
Si prevede la definizione nell’ambito della Conferenza StatoRegioni e con la responsabilità del Ministro delle politiche
famigliari di: requisiti professionali delle assistenti famigliari
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Il Memorandum
tra CGIL-CISL-UIL e Governo
Al punto 6 prevede:
garantire a tutti gli anziani pensioni di importo
adeguato
Al punto 9d prevede:
ricerca di soluzioni volte ad assicurare ai
pensionati trattamenti di importo adeguato
(rivalutazione
dei
trattamenti
in
essere,
revisione del requisito minimo di pensione a
calcolo,
potenziamento
delle
forme
di
solidarietà nel sistema previdenziale)
Al punto 9h prevede:
superamento dei privilegi ancora esistenti
all’interno del sistema pensionistico
Al punto 9i prevede:
avvio di un processo di riordino e
razionalizzazione degli Enti previdenziali
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Il Memorandum
tra CGIL-CISL-UIL e Governo
Al punto 8b prevede:
agevolare i lavoratori anziani, dando loro la
possibilità di forme di lavoro volontarie e
flessibili
Al punto 9c prevede:
rimozione delle restrizioni all’attività lavorativa
degli anziani superando il divieto di cumulo.
I cinquantenni non possono essere un problema, ma devono
diventare una risorsa per le aziende e nel mercato del lavoro
Bisogna alzare il tasso di occupazione. In Italia gli attivi sono 22
milioni e mezzo pari al 57,5% della popolazione, contro il 71,7%
della Gran Bretagna e il 63,1 della Francia
Per i lavoratori “anziani” - quelli fra i 55-64 anni - la forbice è più
ampia, solo il 31,4% è al lavoro in Italia contro il 42,5% della
media europea, con la Svezia al 69,4%. Questi dati soprattutto in
Italia fanno i conti con il lavoro nero.
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Le questioni aperte
 recupero del potere d’acquisto dei redditi da pensione con
scelte e strumenti che riguardino tutte le pensioni,
riconoscano un differenziale per quelle che hanno perso più
valore, valorizzino di più quelle a più alto contenuto di
contribuzione previdenziale;
 eliminazione del fenomeno dell’incapienza;
 eliminazione del fenomeno del drenaggio fiscale
 riforma della normativa che regola i trattamenti economici
assistenziali e qui trattamenti previdenziali che sono legati al
reddito unificando le diverse maggiorazioni esistenti in
un’unica prestazione con correttivi che facciano emergere la
parte a calcolo ottenuta a fronte di contribuzione
previdenziale
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Segue Le questioni aperte
 previsione di una forma di adeguamento delle pensioni ai
superstiti e degli assegni d’invalidità liquidati esclusivamente
con il sistema contributivo, oggi erogati in importi irrisori e
non integrabili al minimo
 revisione dell’aliquota di reversibilità per le pensioni liquidate
a superstiti senza altri redditi propri, in considerazione del
fatto che le spese fisse sopportate dal superstite di una
coppia monoreddito non si riducono al 60% per il venire
meno di uno dei soggetti
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Donne e diritti pensionistici