IV Forum Relazioni Internazionali
Università degli Studi di Ferrara
11 – 13 giugno 2008
La mobilità
internazionale dei
ricercatori
1
La mobilità internazionale dei ricercatori
Alcune considerazioni di
carattere generale …
2
La mobilità internazionale dei ricercatori
Perché i migliori talenti italiani vanno a fare ricerca all’estero:
- maggiori finanziamenti
- trasparenza e meritocrazia (no clientele e nepotismo)
- procedure più semplici di reclutamento (basta mandare un curriculum)
- maggiori laboratori e più attrezzati
- maggiori retribuzioni (in Italia un dottorando di ricerca guadagna meno di 900
Euro al mese)
Si stima che nel mondo lavorino da 6 a 7 mila scienziati italiani di cui un
migliaio medici (50% negli USA)
… a volte qualcuno ritorna
3
La mobilità dei ricercatori
• Nei primi due secoli di vita delle Università abbiamo
veramente il concetto, oggi diremmo
internazionalizzazione, di universalismo che
caratterizza l’università medievale.
• Questo universalismo si è andato perdendo nell’età
moderna con la nascita degli stati nazionali e oggi lo
si vorrebbe recuperare con l’Unione Europea.
• Studenti e docenti migravano da una all’altra tra le
città europee sedi universitarie, portando in ciascuna
le loro esperienze e il loro sapere, realizzando
veramente una università senza confini
• Se andiamo a vedere dove sono nate le prime
università e dove si sono sviluppate in epoca
medioevale, vi troviamo gran parte dell’attuale
Europa a 25 paesi; da Bologna a Parigi, da Napoli a
Salamanca, da Oxford a Praga, la dislocazione degli
atenei di quell’epoca e la carta dell’Europa di oggi si
possono agevolmente sovrapporre.
4
La mobilità dei ricercatori
• La fuga dei cervelli dall’Europa e in particolare dall’Italia e
dalla Germania verso gli Stati Uniti comincia nel periodo
tra le due guerre per ragioni politiche e razziali (Fermi,
Einstein
• Le potenze vincitrici della II guerra mondiale (USA e
URSS) fanno razzia dei migliori ricercatori tedeschi (Von
Braun)
• Il problema della fuga dei cervelli non sarebbe un
problema se vi fosse un corrispondente numero di
ricercatori che venisse in Italia
• L’Italia risulta tra i paesi meno attraenti nei confronti degli
studenti stranieri: siamo al 23% posto sui 27 paesi OCSE,
con un 2% di iscritti nelle nostre università contro un
valore medio di 7,3% (dati 2006)
5
La mobilità dei dottorandi
• Mobilità interdisciplinare: accresce le conoscenze
grazie a sinergie positive tra differenti nuclei di studio
e di ricerca, evita l’iperspecializzazione e insegna ad
affrontare problematiche di ricerca da differenti punti
di vista
• Mobilità geografica: aumenta lo scambio culturale e
linguistico, arricchisce attraverso la conoscenza degli
altri, rafforza le capacità di affrontare e muoversi in
un ambiente nuovo
• Mobilità intersettoriale: permette il trasferimento
delle conoscenze dall’’università all’industria e
viceversa con un positivo scambio di competenze
scientifiche e manageriali
6
La mobilità dei ricercatori
Obbiettivi del 7 PQ
L’attrazione in Europa dei migliori ricercatori
Il programma specifico sulle 'Persone' fornisce un
supporto per i ricercatori, offrendo possibilità per lo
sviluppo delle loro carriere e la mobilità, intesa come
un'espansione del Programma di scambio già esistente
'Marie Curie' . Tali azioni verranno rinforzate e rimesse a
fuoco sugli aspetti chiave delle capacità e dello sviluppo
della carriera, rafforzando contemporaneamente i
contatti con i sistemi di ricerca nazionali. Lo scopo
primario è quello di rafforzare, qualitativamente e
quantitativamente, le risorse umane nel settore della
ricerca europea.
7
8
9
10
11
12
13
La mobilità internazionale dei ricercatori
L’esperienza dell’Università
degli Studi di Torino
14
Cooperazione con le Università
Indiane
OBIETTIVI
ATTIVITA’
Rafforzare le relazioni accademiche,
scientifiche e culturali con le
Istituzioni Indiane
Attrarre laureati e giovani ricercatori
per la frequenza di corsi di
specializzazione e per la
realizzazione di progetti di ricerca
15
Cooperazione con le Università indiane
Il MIUR ha messo a disposizione 200 borse di studio per ciascuno
degli anni 2005 e 2007 assegnate a seguito di bando di
concorso; l’Università di Torino è risultata vincitrice di 16 borse
nel 2005 e 14 nel 2007 con una quota di gran lunga superiore a
quello che è il peso dell’Università di Torino a livello nazionale
(circa il 3,5%). I settori interessati sono prevalentemente quelli
scientifico-tecnologici.
Il progetto è stato cofinanziato dalla Compagnia di San Paolo per
€ 200.000,00 per l’anno 2006 e per € 700.000,00 per l’anno 2007.
’
Il finanziamento della Compagnia di San Paolo è destinato a
finanziare scambi di ricercatori con le università indiane nei
settori non coperti dalle borse di studio MiUR, in particolare
scienze umane.
16
Cooperazione con le Università indiane:
servizi offerti ai vincitori di borse MIUR 2005 e 2007
Per ciascun ospite sono previsti i seguenti servizi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
un assegno di ricerca netto mensile pari a circa 1.250,00 Euro
ospitalità presso strutture convenzionate (residenze universitarie)
vitto (ticket/mensa)
tutorato amministrativo
corso di lingua italiana ICON
accesso alle strutture universitarie (laboratori, biblioteche, etc.)
erogazione di servizi relativi alla cultura, allo sport e al tempo libero
Il valore della borsa di studio e dei servizi messi a disposizione per ciascun
ospite sono equiparabili all’importo minimo di un assegno di ricerca.
L’ospitalità presso le strutture convenzionate prevede una spesa a carico del
ricercatore par a circa €.170,00
Alla struttura ospitante è garantito un contributo a parziale copertura delle
spese legata all’attività di ricerca.
17
Cooperazione con le Università indiane:
Servizi offerti prima dell’arrivo
Gli uffici hanno provveduto a:
1.
contattare i docenti dei dipartimenti per avere i nominativi degli
assegnisti e i loro dati personali
2.
preparare e inviare ai singoli ospiti le lettere di invito per il rilascio
del visto/studio
3.
contattare i consolati per eventuali problemi relativi al rilascio dei
visti
Sono state inviate, via e-mail, ai singoli ospiti:
1.
le informazioni generali relative al loro soggiorno
2.
User name e password per accedere al corso di italiano on-line
(ICON)
3.
Modulo di prenotazione per un posto letto nelle residenze
universitarie
18
Cooperazione con le Università indiane:
Servizi offerti all’arrivo
1.
Accoglienza degli ospiti consegnando loro materiale
informativo sull’Università e sulla città di Torino.
2.
Supporto per il disbrigo delle pratiche per:



richiesta del permesso di soggiorno
richiesta del codice fiscale
apertura di un conto corrente bancario presso un istituto
bancario
3.
Rilascio dei buoni pasto
4.
Redazione e firma del contratto per assegni di ricerca in
inglese ed in italiano
19
Cooperazione con le Università indiane:
Servizi offerti dopo l’arrivo
 Consegnare mensilmente i buoni pasto agli ospiti
 Consegnare agli ospiti la copia originale del contratto
 Rispondere alle richieste degli ospiti quali:
- cambio di posto letto
- rinnovo permessi di soggiorno
- rinunce alla borsa
- contatti con la banca
20
WWS - World Wide Style
1.
World Wide Style (WWS) è un progetto internazionale di
scambio, promosso dall’Università degli Studi di Torino, nel
quadro del Piano di Programmazione dell’Ateneo per il
periodo 2007/2012, allo scopo di incrementare il proprio
processo di internazionalizzazione.
2.
WWS ha durata biennale e si pone l’ambizioso obiettivo di
incoraggiare e rafforzare le relazioni interuniversitarie,
potenziando i legami di partenariato tra ricercatori e
incrementando l'interscambio accademico e scientifico
internazionale, sia in entrata sia in uscita.
3.
E’ finanziato per il 90% dalla Fondazione CRT, nel quadro
della politica di promozione dell’apertura internazionale nel
settore dell’educazione, istruzione e formazione, come
previsto dal documento programmatico 2007 della
fondazione. Il restante 10% è cofinanziato dall’Ateneo.
21
WWS: il progetto
Il progetto WWS, approvato dal Senato Accademico il 18 dicembre
2006, intende sviluppare le relazioni di cooperazione
interuniversitaria prioritariamente con Atenei di:
•America Latina (in particolare Argentina, Bolivia, Brasile, Cuba,
Messico e Venezuela)
•Asia (in particolare Corea del Sud e Vietnam)
•Est Europeo (in particolare Bulgaria, Polonia e Romania)
•Africa e Bacino del Mediterraneo (in particolare Egitto, Marocco e
Turchia)
22
WWS: Programma di mobilità “in” e “out”
Il programma di mobilità in entrata è volto ad offrire la possibilità di
un’esperienza di ricerca, presso l’Università degli Studi di Torino, a
giovani ricercatori, dottori di ricerca e laureati provenienti da Atenei di
buon livello accademico, indipendentemente dalle condizioni socioeconomiche del Paese di origine.
Il programma di mobilità in uscita consente a ricercatori già strutturati
nell’ateneo; di trascorrere un periodo di ricerca presso qualificate
istituzioni di ricerca all’estero da 5 a 6 mesi. E’ necessario presentare un
programma di ricerca ed avere una lettera di accettazione da parte
dell’istituzione ospitante
Trattandosi di personale strutturato l’unica soluzione possibile è stata quella di
considerare il ricercatore in missione, quindi:
- rimborso di un viaggio di A/R nella località di destinazione
- diaria giornaliera nella misura prevista per il paese ospitante
La spesa massima prevista è di € 11.000 per i paesi europei e di € 12.000
per quelli extraeuropei
23
WWS: Programma di mobilità in entrata
distribuzione geografica
Africa e Bacino
Mediterraneo
6%
Europa dell'Est
25%
Paesi America
Latina
63%
Asia
6%
24
WWS: Programma di mobilità in entrata
Fasi
Il primo bando, promosso dall’Università degli Studi di Torino e
pubblicato
il 20 aprile 2007, è scaduto il 22 maggio 2007.
E’ riservato a giovani ricercatori, dottori di ricerca e laureati
provenienti da Atenei esteri e sarà attuato attraverso borse di
studio per progetti di ricerca di durata compresa tra tre e
dodici mesi.
Fase di valutazione: Giugno 2007
Arrivi previsti: Autunno 2007
Proposte ricevute: più di 150
25
WWS: Programma di mobilità in entrata
Misure previste
Per ciascun ospite è previsto un pacchetto che comprende:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
una borsa di valore lordo mensile pari a circa 800,00 Euro
la copertura delle spese di viaggio
ospitalità presso strutture convenzionate (residenze universitarie)
vitto (ticket/mensa)
trasporti (abbonamento GTT).
tutorato amministrativo
corso di lingua italiana
accesso alle strutture universitarie (laboratori, biblioteche, etc.)
erogazione di servizi relativi alla cultura, allo sport e al tempo libero
Il valore della borsa di studio e dei servizi messi a disposizione per
ciascun ospite sono equiparabili all’importo minimo di un assegno di
ricerca.
Alla struttura ospitante è garantito un contributo a parziale copertura
delle spese legata all’attività di ricerca.
26
Il sistema delle scuole di dottorato
• L’università di Torino ha costituito dall’anno
accademico 2006/2007 un sistema di scuole di
dottorato che ha riunito in 23 scuole i più di 70
dottorati allora esistenti
• Caratteristica delle scuole di dottorato è una
forte vocazione all’internazionalizzazione
• Attualmente su circa 1300 studenti di dottorato,
gli stranieri sono il 10 % con una punta del 20%
per la scuola di Scienze ed Alta Tecnologia che,
con i suoi 11 indirizzi è la più grande
dell’Università
27
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI DOTTORATI
DI RICERCA ALL’UNIVERSITA’ DI TORINO
si attua:
• finanziando borse di dottorato da riservare preferibilmente
a studenti stranieri
• finanziando iniziative e progetti volti ad incentivare
l’internazionalizzazione del dottorato (Marie Curie
Fellowship, Interlink, etc.)
• promuovendo la creazione di nuovi curricula
interdisciplinari (Sistemi complessi, Cultura d’Impresa)
• incoraggiando la cooperazione internazionale con la stipula
di accordi
• curando l’informazione su web e tramite opuscoli
• costituendo la prima scuola internazionale di dottorato ISASUT
28
Cos’è l’ISASUT - International School of Advanced
Study of the University of Torino
Nasce dall’idea di creare una scuola di eccellenza internazionale
che coordini tutti i dottorati
E’ un organismo interfacoltà che ha avuto come obiettivo la
promozione e l’organizzazione della didattica di III livello
incentivando la mobilità internazionale
Agisce in qualità di ente finanziatore in particolare per studenti
stranieri
Ha promosso la procedura di accorpamento dei dottorati di ricerca
in scuole tematiche
Con la costituzione delle scuole di dottorato l’ISASUT non è più
attivo, si è appena insediato in sua vece il CID – Consiglio
Interscuola Dottorato con funzioni di coordinamento
29
Realizzazioni dell’ISASUT
•
censimento dei dottorati e delle loro connessioni internazionali
•
acquisizione di borse aggiuntive a quelle ministeriali e stimolo
l’internazionalizzazione da destinare a studenti stranieri
•
creazione di nuovi dottorati interdisciplinari
•
procedura di valutazione dei dottorati afferenti all’ISASUT per la distribuzione
delle risorse
•
definizione di programmi e progetti di ricerca internazionali (bandi MIUR per
programmazione triennale)
•
costituzione di accordi di cooperazione internazionale sotto l’egida ISASUT
•
incremento iscrizioni ai corsi di dottorato da parte di studenti stranieri
verso
30
Principali strumenti utilizzati
•
•
•
•
•
Accordi di cooperazione
Posizioni riservate a studenti stranieri
Modalità reclutamento e selezione stranieri
Co-tutele di tesi
Adozione di un protocollo internazionale per la
costituzione di un dottorato internazionale
• Comunicazione
31
Accordi di cooperazione internazionale ISASUT –
International School of Advanced Study of the
University of Turin- nell’ambito del dottorato di ricerca
Il Senato Accademico dell’Università di Torino ha
approvato lo schema-tipo per gli accordi sottoscritti
dall’Università di Torino sotto l’egida ISASUT e oggi
dalle Scuole di dottorato.
Scopo:
definire i rapporti di collaborazione nell’ambito
dell’attività di ricerca, con particolare riguardo al III
livello
migliorare il processo di internazionalizzazione
dell’educazione scientifica dei dottorandi delle
Università od Enti di ricerca coinvolti nei vari campi di
studio .
32
Attualmente sono in vigore
68 accordi ISASUT
• Tali accordi rientrano per lo più nell’ambito delle politiche
internazionali che il MIUR intende perseguire attraverso
lo stanziamento di contributi a favore delle iniziative di
cooperazione che hanno come obiettivo primario
l’adozione di un sistema di istruzione superiore il più
possibile omogeneo.
• Gli accordi prevedono la realizzazione congiunta e
coordinata di programmi di ricerca avanzata, realizzata
anche in convenzione con altri istituti scientifici, enti
pubblici e privati, e si sviluppa nell’ambito dei rispettivi
dottorati.
33
Reclutamento studenti stranieri
• Unico bando di concorso
• Posizioni con e senza borsa riservate a
studenti stranieri
• Accesso per titoli
• Pagamento mensile borsa di studio
34
Dottorato internazionale
•
•
•
Ancora di difficile definizione
In assenza: cotutele di tesi e accordi di cooperazione
Siglato I protocollo d’intesa tra l’UniTO, l’Università di Basilea e
University College of London per l’istituzione del dottorato
internazionale in Linguistica italiana
Caratteristiche:
Selezione candidati in ciascuna delle Università partner
Collegio docenti con rappresentanti di ciascuna sede
Possibilità di ricerca all’estero secondo i regolamenti di ciascuna
sede
35
Cotutele di tesi di Dottorato
PAESI
Nell'ampio contesto di internazionalizzazione dei percorsi di studio, la cotutela di tesi è uno degli strumenti
privilegiati per favorire e potenziare la dimensione internazionale degli studi di dottorato di ricerca.
L'istituzione di una co-tutela di tesi permette, infatti, al dottorando di conseguire al termine del ciclo di studi,
un doppio titolo di dottore di ricerca, riconosciuto nei due Paesi con i quali è stato stipulato un accordo di
cotutela. Attualmente le cotutele di tesi di dottorato sono circa 90, e sono suddivise nei seguenti settori:
Link: http://www.cisi.unito.it/dottorato/dottorati_4.htm
SPAGNA
SVIZZERA
BELGIO
CINA
BELGIO
GERMANIA
CINA
FRANCIA
GERMANIA
SPAGNA
FRANCIA
SVIZZERA
36
Accordo tra Regione Piemonte,
Università di Torino, Politecnico di Torino
e Università del Piemonte Orientale per il
potenziamento del sistema della ricerca e
dell’alta formazione
(L.R. n. 4/2006, art. 2, lett. A, punti 3 e 4)
Stipulato il 30 luglio 2007
Validità 1 anno con possibilità di rinnovo
37
Obiettivi
- sviluppo di un sistema regionale per la ricerca e
l’innovazione
- attenzione alla crescita ed alla valorizzazione del capitale
umano
- favorire gli investimenti in capitale umano e sostenere la
formazione dei giovani ricercatori
- attrazione di giovani ricercatori dall’estero verso la Regione
- contenimento del fenomeno della fuga dei cervelli
- cofinanziamento di attività di ricerca di attestato valore
scientifico internazionale
- fornire ulteriori possibilità di integrazione e collegamento tra
il mondo della conoscenza e quello produttivo
- sostenere l’emergere di un sistema di opportunità di impiego
per i dottori di ricerca
38
AZIONI
1 – contenimento del “brain drain” per
contrastare il fenomeno dei giovani ricercatori
che si trasferiscono all’estero
2 – rientro dall’estero di ricercatori italiani che
lavorano presso atenei e centri di ricerca
stranieri
3 – attrazione di ricercatori stranieri presso i
laboratori di ricerca degli atenei piemontesi
4 – attrazione di “visiting professor” italiani o
stranieri provenienti da atenei o centri di ricerca
stranieri
39
STRUMENTI
- utilizzo della normativa relativa agli
assegni di ricerca ed ai contratti per la
collaborazione ad attività di ricerca (art. 51,
comma 6, legge 449/1997)
- assegni di ricerca di durata biennale
(rinnovabili fino a 4 anni complessivi)
- contratti di visiting professor di durata tra
6 e 12 mesi; quelli di 6 mesi possono
essere rinnovati una sola volta
40
QUALITA’ E VERIFICHE
- applicazione da parte degli atenei di rigorosi metodi di
selezione sia per i programmi di ricerca sia per la
valutazione dei candidati
- gli assegni sono attivati su programmi che tengano
conto delle esigenze di ricerca delle singole strutture e
dei piani di sviluppo e programmatici degli atenei
- selezione dei candidati per titoli e colloquio
- valutazione annuale dell’attività degli assegnisti; il
giudizio negativo comporta la risoluzione del contratto
- rinnovo su proposta del responsabile scientifico e
dopo verifica della disponibilità finanziaria
- programmi di ricerca selezionati tenendo conto della
domanda di innovazione del sistema imprenditoriale
regionale
41
Azione 1 – Contenimento BRAIN DRAIN
- cofinanziamento del 50% della spesa per assegni biennali
(rinnovabili al massimo per altri due anni)
- importo assegno pari a € 22.000,00
160 assegni UNITO
130 assegni POLITO
45 assegni UPO
-viene inoltre garantito un maggiore cofinanziamento da parte della
regione nei confronti dei settori scientifico-disciplinari umanisticosociali
-beneficiari: dottori di ricerca (italiani o stranieri con tutolo
equipollente) di età non superiore a 33 anni
42
Azione 2 – rientro dall’estero dei ricercatori
italiani
-cofinanziamento del 50% della spesa per 30
assegni biennali (rinnovabili al massimo per
altri due anni)
-importo assegno: 30.000 di cui 11.000 + 8.000
(a parziale copertura delle spese di rientro
dall’estero e di sistemazione) a carico della
Regione e 11.000 a carico dell’Università
- beneficiari: dottori di ricerca oppure laureati
del vecchio ordinamento o in possesso di
laurea specialistica che siano impegnati in
attività di ricerca c/o istituzioni straniere ed aver
svolto almeno 24 mesi di attività come
ricercatori
43
Azione 3 – attrazione di ricercatori stranieri
-cofinanziamento del 50% della spesa per 45 assegni
biennali (rinnovabili al massimo per altri due anni)
-importo assegno: 35.000 di cui 11.000 + 13.000 (a
parziale copertura delle spese di rientro dall’estero e di
sistemazione) a carico della Regione e 11.000 a carico
dell’Università
- impegno dell’Università al rispetto dell’autonomia e
dell’indipendenza dei ricercatori e a fornire loro
adeguati spazi, strutture e strumenti per poter svolgere
ricerche qualificate e di livello internazionale
-beneficiari: dottori di ricerca oppure laureati del
vecchio ordinamento o in possesso di laurea
specialistica che siano impegnati in attività di ricerca
c/o istituzioni straniere e abbiano svolto almeno 24
mesi di attività come ricercatori
44
Azione 4 – attrazione di “visiting professor”
-Attivazione di una serie di contratti, di durata almeno semestrale
(rinnovabili per altri sei mesi) con docenti (italiani o stranieri) che
siano stabilmente impegnati presso un ateneo o centro di ricerca
straniero
-L’importo (semestrale) del contratto è di 37.000 Euro di cui 23.500
a carico della Regione e 13.500 a carico dell’Università
-L’assegno comprende la somma di € 10.000 per spese di viaggio
e sistemazione
-La struttura ospitante riceverà la somma di € 5.000 per oneri
connessi con l’attività di ricerca
-I visiting professor devono svolgere inoltre 50 ore di didattica a
semestre, in lingua inglese, in corsi di dottorato, di laurea
specialistica o in attività seminariali
-L’ateneo si impegna al rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza
dei docenti e a fornire loro adeguati spazi, strutture, strumenti,
connessioni a internet e alla rete bibliotecaria per poter svolgere
ricerche in stretta interrelazione con i membri del Dipartimento
universitario che li ospita
-Beneficiari: ricercatori italiani o stranieri stabilmente operanti in
atenei o centri di ricerca da almeno 3 anni
45
Valutazione della ricerca
• Dove si fa ricerca scientifica è dato per scontato
che la valutazione è un momento fondamentale
• La necessità della valutazione è insita nel
concetto stesso di cultura e metodo scientifico,
che sono appunto obiettivi e richiedono
obbligatoriamente verifica
• Non vi è conoscenza scientifica accettata senza
che vi sia verifica e quindi senza valutazione del
prodotto
46
Come siamo valutati nel mondo
47
Come siamo valutati nel mondo
48
Come siamo valutati nel mondo
• La pubblicazione di King sulla rivista Nature del 2004
prende in considerazione solo parametri bibliometrici
(numero di pubblicazioni e loro citazioni) e considera le
31 nazioni dalle quali proviene il 98% delle pubblicazioni,
usando come parametri di riferimento il livello individuale
medio di ricchezza e il fattore popolazione
• L’Italia è nella parte bassa dell’elenco il che significa che
ad un livello di ricchezza individuale soddisfacente
corrisponde una insufficiente produzione scientifica
• Se si considera la produzione scientifica in rapporto al
numero di ricercatori allora stiamo un po’ meglio, ma
solo perchè abbiamo pochi ricercatori
• Il settore dove stiamo meglio è quello fisico-matematico
49
Come siamo valutati nel mondo
• Lo studio dell’Università Jiao Tong (c.d. metodo
“Shanghai”) viene fatto ogni anno su 2000
università e riporta le prime 500 per cui indica
delle tendenze
• Considera sei parametri tra cui Premi Nobel e
Medaglie Fields, n.ro di articoli pubblicati su
Science e Nature, n.ro dei ricercatori più citato,
indice di citazioni per scienze sociali, artistiche e
umanistiche
• L’indagine è molto è più valida per le discipline
scientifiche
50
Come siamo valutati nel mondo
• Dal 2003 al 2006 solo una università italiana è
tra le prime 100 (76° nel 2003, 93° nel 2004, 97°
nel 2005 e 100° nel 2006)
• Tra le prime 500 università ne sono comprese
21, 23, 23 e 23
• Delle 23 il maggior numero si trova nella parte
bassa: nel 2006, 7 sono tra il 300° e 400°posto e
9 tra il 400° e 500° posto
• Solo 1/4 delle università italiane sono
classificate: in Olanda, Svezia, Israele, Svizzera
quasi tutte sono in classifica
51
Processo di Bologna
•
L’europeizzazione sta affrontando la sfida di far convergere i sistemi
universitari per facilitarne sinergia, scambi, riconoscimenti e
cooperazione. i sistemi nazionali stanno effettuando sostanziali
trasformazioni.
I sistemi nazionali stanno effettuando sostanziali trasformazioni nell’ambito
di un processo di convergenza volto a creare uno Spazio europeo
dell’istruzione superiore (European Higher Education Area – EHEA)
entro il 2010, denominato Processo di Bologna.
Il Processo di Bologna nasce al di fuori delle politiche dell’Unione Europea e
coinvolge un numero molto maggiore di paesi in Europa (oggi sono 46),
ma l’UE con la Commissione europea ha assunto un ruolo rilevante nel
suo sviluppo e nella sua implementazione, soprattutto dopo l’adesione di
molti paesi dell’Europa centro-orientale e di alcuni mediterranei
all’Unione europea (allargamento dell’UE del 2004 protrattosi nel 2007
con l’ingresso di Romania e Bulgaria)
Il Processo di Bologna è una cooperazione intergovernativa su base
volontaria che coinvolge istituzioni nazionali, internazionali e
sovranazionali (UE) e anche molti attori rappresentativi di interessi e
gruppi del mondo dell’istruzione superiore e della società europea nel
suo complesso.
Il metodo aperto di coordinamento e l’assunzione periodica di decisioni a
livello dei governi dei paesi membri in summit dei Ministri
dell’educazione e dell’università convocati ogni due anni caratterizzano
questo particolare e complesso “processo” volto a perseguire obiettivi
52
concordati da parte dei singoli paesi.
53
Principi e strumenti
Magna Charta Universitatum (Bologna, 1988) dei
rettori d’Europa
•
•
•
•
•
•
•
Principi
indipendenza morale e scientifica nei confronti di ogni
potere politico ed economico
didattica e ricerca inscindibili
rifiuto dell’intolleranza e dialogo permanente
necessità della conoscenza reciproca e dell’interazione
tra le culture
Strumenti
reclutamento dei professori sulla base della vocazione
alla didattica e alla ricerca
condizioni degli studenti adatte a garantire libertà e
formazione umana e scientifica adeguata
promozione di una mobilità sempre crescente dei
docenti e degli studenti universitari
54
Convenzione di Lisbona (1997)
• Convenzione di Lisbona del Consiglio d’Europa
sul riconoscimento dei titoli di studio relativi
all’insegnamento
superiore
nella
regione
europea che introduce il supplemento di diploma
(“diploma supplement”), un documento da
allegare al diploma universitario o alla laurea
che descrive la natura, il livello, il contenuto, il
contesto e lo statuto degli studi compiuti con
successo dallo studente
55
Dichiarazione della Sorbona (1998)
Dichiarazione sull'armonizzazione dell'architettura
del sistema educativo superiore in Europa
promossa dal governo francese e sottoscritta dai
Ministri dell’Università di Francia, Gran
Bretagna, Germania e Italia.
Armonizzazione è impegno maggiore della
convergenza
Obiettivo: riformare i sistemi d’istruzione per
affrontare
globalizzazione
economica,
integrazione europea, processi di innovazione
56
Dichiarazione di Bologna (1999)
•
Dichiarazione di Bologna dà il via al Processo di Bologna, percorso di
cooperazione intergovernativa e di coordinamento di politiche, allargate ad
attori istituzionali o non istituzionali a carattere sovranazionale
• 29 paesi hanno aderito fin dall’inizio
• Processo di Bologna rivisto ogni due anni sulla base di rapporti governativi
nazionali sull’implementazione, rapporti di esperti, seminari, studi.
• Due gruppi avevano l’incarico di gestire la transizione da un vertice all’altro
1. lo steering committee (composto dai rappresentanti del paese presidente di
turno, di quello del semestre precedente e di quello successivo dell’UE,
dalla Commissione europea, dalla Confederazione delle Conferenze dei
Rettori dell’UE e dall’Associazione delle università europee – CRE poi
confluita nel 2001 nell’Associazione universitaria europea – European
University Association, EUA)
2. il follow-up group , un gruppo allargato (costituito anche dai rappresentanti
degli altri paesi firmatari della Dichiarazione di Bologna), chiamato a definire
un programma di lavoro sui temi e gli appuntamenti da sviluppare nell’arco
di quasi un biennio (conferenze, seminari, incontri ecc.)
57
Metodo aperto di coordinamento
Questo metodo partecipativo ricorre a consultazioni ampie
attraverso gruppi di lavoro e di esperti al fine di
concordare azioni volte a raggiungere obiettivi prestabiliti
mediante un calendario strutturato di incontri e verifiche.
Senza ricorrere al voto, gli Stati ricercano il consenso per
sviluppare una cooperazione che li porti, individualmente e
mantenendo le prerogative nazionali e regionali sulle politiche
educative, a integrarsi maggiormente e ad aderire ad accordi e
standard condivisi.
Il processo è partecipativo ma non coinvolge i
parlamenti nazionali e il Parlamento europeo, gli organi della
democrazia rappresentativa e per questo fonda la sua legittimità
sul reciproco consenso e interesse al perseguimento degli obiettivi
comuni degli attori che vi partecipano e soprattutto dei governi.
58
Sinergia con la Strategia di Lisbona
dell’Unione europea
•
•
•
Al Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 l'UE ha dato vita ad un
programma ambizioso (sostanzialmente fallito) volto a rendere l'Europa
entro il 2010 “l’economia più competitiva e dinamica basata sulla
conoscenza del mondo”, capace di una crescita economica sostenibile, di
incrementare quantitativamente e qualitativamente l’occupazione e di
creare una maggiore coesione sociale”.
Elementi fondamentali della Strategia di Lisbona erano considerati tanto il
Processo di Bologna quanto lo sviluppo di uno Spazio europeo della
ricerca. Poiché obiettivi comuni erano l’adozione di un quadro europeo di
nuove competenze di base da potenziare lungo l’intero arco di vita
(tecnologia informatica, lingue straniere, cultura tecnologica, spirito
d’impresa e attitudini sociali) e la definizione dei mezzi per incoraggiare la
mobilità degli studenti, degli insegnanti, dei formatori e dei ricercatori al fine
di utilizzare efficacemente i programmi comunitari esistenti, di eliminare gli
ostacoli alla trasparenza attraverso il riconoscimento delle qualifiche e dei
periodi di studio e di formazione e quelli alla mobilità degli insegnanti e per
attirare gli insegnanti di qualità (articoli 25 e 26).
L’UE ha poi adottato il programma di lavoro “Education and Training 2010”
al Consiglio europeo di Barcellona nel 2002.
59
Obiettivi Processo di Bologna (I)
1. la strutturazione degli studi universitari in due cicli (il primo di tre anni al
fine di garantire l’ingresso nel mondo del lavoro, ed il secondo, accessibile
solo al completamento del primo, per consentire l’accesso ad un master o
un dottorato di ricerca);
2. il rafforzamento della mobilità degli studenti, dei ricercatori, dei docenti
e degli staff amministrativi con rimozione degli ostacoli alla libera
circolazione e al riconoscimento dei periodi lavorativi trascorsi all’estero;
3. la creazione di un sistema europeo di crediti didattici trasferibili come
quello adottato nell’UE (il Sistema di trasferimento e accumulo dei crediti
europeo o European Credit Transfer System - ECTS);
4. l’adozione di diplomi facilmente comprensibili e comparabili anche
attraverso l’implementazione nazionale del Supplemento di Diploma
previsto dalla Convenzione di Lisbona;
5. La promozione della cooperazione europea nella valutazione della qualità;
6. la promozione di una dimensione europea dell’educazione.
60
Ulteriori obiettivi assunti dal Processo di
Bologna (vertice di Praga, 2001)
7 - la formazione permanente (lifelong learning);
8 - il coinvolgimento degli studenti (dimensione sociale);
9 - l’attrattività del sistema europeo dell’istruzione e dell’educazione
transnazionale.
Al vertice sono stati accreditati nel Processo l’UE, Consiglio d’Europa, UNESCO e
Centro europeo per l’istruzione superiore dell’UNESCO - CEPES
nuovo gruppo di Follow up con presidenza del paese di turno a capo del Consiglio
europeo dell’UE, Commissione europea, EUA, l’Associazione europea per
l’istruzione superiore (European Association in Higher Education – EURASHE),
l’Ufficio d’informazione degli studenti europei (European Students Information
Bureau – ESIB) e il Consiglio d’Europa.
Preparatory Group (al posto dello steering group) presieduto dal paese che
ospiterà il prossimo vertice e composto dai rappresentanti dei paesi
partecipanti al precedente e al successivo meeting, 2 paesi dell’UE e due extraUE scelti dal Follw up, la presidenza di turno dell’UE e la Commissione europea
Rapporti di collaborazione vennero rinforzati con le reti per il riconoscimento delle
qualifiche e dei diplomi ENIC (European Network of Informations Centers,
fondata nel 1994 dal Consiglio d’Europa e dal CEPES-UNESCO), NARIC
(National Academic Recognition Information Centers, network sorto nel 1984
per iniziativa della Commissione europea) e l’agenzia ENQA (European
Network for Quality Assurance, derivante da un progetto pilota sulla valutazione
della qualità avviato tra il 1994 e il 1995 nell’UE e costituitasi nel 2000), creata
per fornire informazioni e diffondere esperienze e buone pratiche riguardanti la 61
valutazione della qualità dell’istruzione superiore.
Ulteriore obiettivo
(vertice di Berlino, 2003)
10 - la riorganizzazione e la previsione di un terzo ciclo di studi (dottorato) lo
sviluppo di una maggiore sinergia tra lo Spazio europeo dell’istruzione
superiore (EHEA) e lo Spazio europeo della ricerca (European
Research Area - ERA)
Il vertice di Berlino, oltre al periodico rapporto sulla situazione generale
(Trends) commissione per il successivo incontro un inventario(stocktaking)
sui cambiamenti dei sistemi universitari e rapporti specifici e dettagliati su
singoli obiettivi e fissa venne fissata per la prima volta una condizione
indispensabile per accettare le candidature di nuovi paesi: l’adesione alla
Convenzione europea della Cultura del Consiglio d’Europa.
Tra i nuovi aspetti posti in rilievo emergevano le istanze degli studenti e le
ripercussioni dell’Accordo generale sul commercio dei servizi (General
Agreement on Trade in Services - GATS) nel settore dell’istruzione
superiore stabiliti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (World
Trade Organization – WTO). UNESCO e OSCE hanno sviluppato linee
guida sulla qualità dell’istruzione superiore transnazionale.
Il Preparatory Group viene sostituito da un Board e il Segretariato per
preparare il vertice successivo verrà costituito dal paese che ospiterà il
prossimo vertice (Norvegia)
62
Vertici di Bergen (2005)
• Il terzo vertice, tenutosi a Bergen (Norvegia) nel maggio 2005, a
metà percorso, ha registrato l’ultimo grande ampliamento degli
aderenti al Processo (45 paesi).
• Al Follow Up Group sono stati aggregati come membri consultivi: la
Struttura paneuropea per l’educazione internazionale (Education
International Pan-European Structure), l’Associazione europea per
la garanzia di qualità nell’istruzione superiore (European Association
for Quality Assurance in Higher Education - ENQA) e l’Unione delle
Confederazioni europee degli industriali e dei datori di lavoro (Union
of Industrial and Employers’ Confederations of Europe – UNICE).
• A Bergen è stato anche raggiunto un accordo sull’adozione degli
Standards and Guidelines for Qualità Assurance definiti dall’EUA.
63
Vertice di Londra (2007)
Quarto summit del Processo di Bologna,
tenutosi a Londra il 17 e 18 maggio
2007 con l’adesione del 46° Stato
(Montenegro).
Azioni da sviluppare entro il prossimo
vertice del 2009 a Louvain-la-Neuve il
28 e 29 aprile 2009
• l’istituzione del Registro Europeo delle
Agenzie di Assicurazione della Qualità
• il monitoraggio delle azioni promosse a
livello nazionale per raggiungere gli
obiettivi prefissi riguardo alla mobilità,
all’occupazione post-diploma e alle pari
opportunità di accesso degli studenti
alla formazione universitaria
(coinvolgendo operativamente l’UE
attraverso Eurostat)
• maggiore impulso all’informazione sul
Processo di Bologna a livello globale e
al riconoscimento dei titoli nel resto del
mondo e sfide dopo il 2010
Avanzamenti Processo di Bologna
• introduzione della struttura in tre
cicli della formazione universitaria
nella maggior parte degli Stati
membri,
• diffusione di buone pratiche
•
•
•
•
•
•
•
Criticità
livello insufficiente di mobilità di
docenti, personale amministrativo,
studenti e laureati,
carenza di dati sull’occupazione
lavorativa dei laureati
necessità di sviluppare un quadro
comune di qualifiche
formazione continua insufficiente
programmi di dottorato ancora
ridotti
opportunità di carriera nel mondo
della ricerca esigue
dimensione sociale e servizi agli
studenti da sviluppare
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Claudio Borio
Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali
Università degli Studi di Torino
Via Bogino, 9 – 101213 >Tortino
Tel. +39 011 6704374
Fax +39 011 6704380
E-mail: [email protected]
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Claudio Borio - Università degli Studi di Ferrara