CARTOGRAFIA
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 Tutto ciò che durante secoli di esplorazioni, di viaggi e
di ricerche si è scoperto, determinato e misurato sulla
superficie terrestre deve essere, per risultare utile,
fissato graficamente per mezzo di disegni, cioè di
particolari rappresentazioni della superficie terrestre,
che sono appunto le carte geografiche.
 La carta geografica rappresenta uno strumento
fondamentale per una quantità di scopi pratici
poiché è indispensabile all’ingegnere per preparare
piani di strade, di ferrovie, come al marinaio, al
militare, all’aviatore e al viaggiatore.
 Ma perché essa torni utile, bisogna saperla leggere
con precisione in ogni suo particolare, interpretarla
correttamente, saper eseguire su di essa calcoli e
misurazioni.
 Tale lettura e interpretazione, d’altra parte, non è
possibile se non si conoscono i principi sui quali sono
basate le rappresentazioni geografiche della superficie
terrestre.
LA CARTOGRAFIA NELLA STORIA
 Le carte più antiche non erano altro che rappresentazioni grafiche
molto approssimative delle località di un dato territorio, ciò perché non
si conosceva ancora un sistema per trovare la posizione assoluta che i
vari punti hanno rispetto all’intera superficie terrestre.
 Un gran passo avanti fu compiuto da Dicearco da Messina (IV sec.
a.C.) che capì che per fissare con precisione sulla carta le posizioni dei
singoli punti, bisognava riferirle a linee determinate, ideando così il
principio del reticolato geografico, successivamente adottato e
sviluppato da Eratostene (III sec. a.C.).
 Fu grazie a Ipparco di Nicea nel II sec. a.C. che furono posti i
fondamenti dei sistemi moderni per trovare le posizioni dei punti sul
globo (latitudine e longitudine)
Mappamondo di ClaudioTolomeo (II sec. d.C.), con
meridiani e paralleli.
Tavola Peuntingeriana risalente al IV sec.
d.C. e rappresentante in una lunga
striscia i lineamenti deformati delle
terre costituenti l’Impero romano, con
la rete stradale, le stazioni di sosta, le
distanze, i nomi dei monti, dei fiumi e
delle località.
 Nel Medioevo, dato il generale regresso delle scienze, la geografia e la
cartografia decaddero molto.
 A partire dal XIII sec., dopo la diffusione e il perfezionamento della
bussola, l’esperienza dei marinai italiani prima e poi di quelli
provenzali, catalani e portoghesi, fece raccogliere dati precisi sulle
direzioni e sulle distanze reciproche delle località costiere del
Mediterraneo e delle coste dell’Europa e dell’Africa atlantica. Questo
materiale prezioso venne usato per costruire le carte nautiche ideate
da marinai italiani e costruite da vere scuole cartografiche tra le quali
famose furono quella genovese e quella veneziana.
Si dice che la bussola sia stata
perfezionata, intorno al 1300, da Flavio
Gioia.
Sebbene tale personaggio non sia mai
esistito è possibile ammirare la sua
statua nell’omonima piazza di Amalfi.
 Nella seconda metà del XVI sec. si affrontò il problema della
rappresentazione di tutta la superficie sferica della Terra sul piano per
mezzo di procedimenti matematici e geometrici, che sono le
proiezioni geografiche.
 In
Francia presero piede, e si
affermarono sempre più nel XVIII sec,
dei sistemi precisi di misura indiretta
delle distanze e di ricerca delle
posizioni
dei
punti
mediante
procedimenti
trigonometrici,
escogitati dall’olandese Snellius e da
lui applicati in Olanda fin dal 1617. Fu
inaugurato così il rilevamento
geodetico-topografico
moderno
basato sulla triangolazione.
LA FORMA DELLA TERRA
Noi oggi sappiamo che la Terra, al pari degli altri pianeti, è quasi sferica, ma poiché
la sua figura non può essere abbracciata interamente da uno sguardo umano a
causa della nostra piccolezza nei suoi confronti, solo piuttosto tardi l’uomo è
riuscito a farsi un’idea esatta di questa sua forma.
 I Greci ai tempi di Omero, come molti altri popoli dell’antichità,
immaginarono la Terra piana, come un gran disco, limitato all’intorno
dall’oceano e al di sopra dalla cupola della volta celeste.
Col tempo però si accumularono le prove sulla sfericità della Terra.
 Eudosso da Cnido (IV sec. a.C.) nota che, procedendo lungo un meridiano,
l’altezza delle stelle sull’orizzonte varia; ciò non avverrebbe se la Terra fosse
piana.
 Aristotele fece osservare che l’ombra proiettata dalla Terra sulla Luna durante le
eclissi lunari ha sempre forme curve; poiché l’ombra ritrae i contorni del corpo
la proietta,
la Terradel
doveva essere sferica.
 che
Un’altra
prova ènecessariamente
data dall’osservazione
modo con cui appaiono in mare gli oggetti
elevati, come le navi. Infatti, come è noto,
le navi avvicinandosi lasciano scorgere
prima gli alberi e le vele e poi lo scafo; se la
Terra fosse piana le nave apparirebbero sin
da lontano piccole, ma tutte intere.
 Strabone e Tolomeo notarono che
l’ampiezza dell’orizzonte aumenta col
crescere dell’altezza dell’osservatore: un
disco presenterebbe da qualunque altezza
un orizzonte sempre uguale.
 La prima prova diretta della sfericità della
Terra fu acquisita solo nel XVI secolo con i
viaggi di circumnavigazione. Si poté
così constatare che procedendo sulla Terra
sempre nella stessa direzione si ritorna al
punto di partenza, cosa che può accadere
solo su una superficie sferica.
 La sfericità della Terra oggi è ormai
documentata dalle fotografie eseguite dai
satelliti che si sono spinti a centinaia di
chilometri di altezza dal nostro pianeta.
 Tra i tanti tentativi fatti per determinare le dimensioni del nostro pianeta, va
ricordato quello effettuato da Eratostene di Cirene (III sec. a.C.) per la
precisione della misurazione.
 Eratostene riteneva che le città di Alessandria d’Egitto e
Siene (l’odierna Assuàn) fossero sullo stesso meridiano
(cosa non esatta); conosceva la loro distanza, valutata
in 5.000 stadi e sapeva inoltre che a mezzogiorno del 21
giugno a Siene il Sole si trovava sulla verticale della
città. Egli misurò l’angolo che i raggi del Sole
formavano con la verticale, in quello stesso istante, ad
Alessandria: questo risultò essere 1/50 dell’intera
circonferenza; tale angolo doveva essere uguale a
quello che le verticali di Siene ed Alessandria facevano
al centro della Terra. Quindi moltiplicando per 50 il
valore lineare dell’arco corrispondente Eratostene
otteneva per la circonferenza terrestre meridiana la
lunghezza di 250.000 stadi egiziani che corrispondono
a 39.375 Km: valore sorprendentemente vicino
(inferiore solo di 634 Km) al valore che oggi accettiamo
come vero e che è stato ottenuto con strumenti più
sofisticati. Dal tempo di Eratostene dovettero passare
diciannove secoli prima di avere una migliore
valutazione delle dimensioni della Terra.
 Il nostro pianeta, in verità, non è perfettamente sferico ma è più
schiacciato ai poli e rigonfio all’equatore. La forma che ne risulta è
simile a quella che si otterrebbe facendo ruotare un’ellisse attorno al
suo asse minore (ellissoide di rotazione).
 Per facilitare gli studi geodetici si è pensato di identificare la forma
terrestre con quella del solido costituito dall’insieme dei punti in cui il
filo a piombo è perfettamente normale alla superficie: a tale corpo è
stato dato il nome di geoide.
DIMENSIONI DELLA TERRA
Raggio polare
Km
6.356,912
Raggio equatoriale
Km
6.378,388
Raggio medio
Km
6.367,650
Lunghezza dell’equatore
Km
40076,592
Lunghezza media del circolo meridiano
Km
40.009,152
Superficie della Terra
Kmq
510.110.900
Volume della Terra
Kmc
1.083 miliardi
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Cartografia per Orienteering_prima parte