UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi 6 Aspetti di Prevenzione e Promozione della salute della Medicina di Comunità CdL in Medicina e Chirurgia 5° anno a.a. 2008-2009 Medicina Preventiva di Comunità Medicina avente come Mission la Promozione della salute e la Prevenzione delle malattie Individui singoli e lavorative, sociali) comunità (familiari, scolastiche, Genesi comunitaria della salute e approccio comunitario e integrato alla salute Educazione alla salute Funzioni fisiologiche e parti anatomiche sane Livello globale di Salute Emozioni, conoscenze, relazioni positive Reddito sufficiente, lavoro gratificante, abitazione dignitosa, servizi efficaci ed efficienti, attività del tempo libero Il livello globale di salute è legato a: Area fisica Fattori comportamentali: alimentazione corretta, attività fisica regolare, non dipendenze da alcool, fumo, droghe, riposo, adozione di misure di sicurezza, igiene personale Fattori ambientali: qualità aria, acqua, suolo, controllo agenti patogeni Area psicologica Libertà e indipendenza, autostima, convinzioni personali, spirituali, religiose, emozioni positive, controllo stress, relazioni interpersonali positive Area sociale Risorse finanziarie adeguate, lavoro e istruzione, servizi e abitazioni, coesione sociale Area fisica Fattori comportamentali: alimentazione scorretta, sedentarietà, dipendenze da alcool, fumo, droghe, affaticamento, non adozione di misure di sicurezza, non rispetto di igiene personale Fattori ambientali: inquinamento aria, acqua, suolo, non controllo agenti patogeni Area psicologica Dipendenza, scarsa autostima, disimpegno personale, stress, relazioni interpersonali conflittuali Area sociale Povertà, disoccupazione, abbandono emarginazione sociale, disservizi... scolastico, Potenziamento dei fattori salutogeni: 1. in condizioni di salute per mantenersi sani Esempio: adozione di uno stile di vita corretto 2. in condizioni di malattia-disabilità per mantenere e potenziare le capacità residue, così da consentire le Attività e la Partecipazione nelle varie aree di vita (domestica, lavorativa, sociale...) Esempio: Riattivazione capacità ADL e IADL a seguito di allettamento prolungato Rimozione dei fattori patogeni Rimozione dei fattori di rischio nel soggetto sano per evitare la malattia Es. interruzione della abitudine al fumo in soggetto sano Diagnosi precoce di una malattia Es. Diagnosi precoce tumori femminili Diagnosi precoce Ca colon Prevenzione delle ricadute Es. dieta a seguito di infarto I determinanti positivi (fattori salutogeni) e negativi (fattori patogeni) della salute si trovano all’interno delle varie Comunità in cui l’individuo vive (comunità familiari, scolastiche, lavorative, sociali) Poiché i determinanti della salute si trovano all’interno delle Comunità in cui l’individuo vive, l’approccio ai problemi di salute non può essere fatto solo nei confronti dell’individuo, ma richiede interventi all’interno della Comunità in cui i problemi sono scaturiti Esempi Una malattia genetica trova le sue origini nella “Comunità famiglia”. L’approccio al problema prevede 1. azioni di prevenzione all’interno della famiglia per evitare nuovi casi (screening...) 2. responsabilizzazione alla assistenza in caso di malattia, disabilità del membro colpito Una malattia comportamentale (es. obesità da iperalimentazione) può trovare le sue origini nella “Comunità famiglia”. L’approccio al problema prevede interventi di Educazione alimentare individuale e di tutta la famiglia Le dipendenze patologiche rappresentano una complessa interazione di condizioni, molte delle quali si trovano all’interno delle “Comunità sociali” in cui l’individuo vive: • Comunità famiglia (fragile, multiproblematica....) • Comunità scolastica (insuccessi...) • Comunità di lavoro, del tempo libero (amici, colleghi con dipendenza patologica) La gestione del problema richiede • azioni individuali (di disassuefazione e recupero) • azioni nei confronti della famiglia (supporto ai problemi) • azioni nelle varie comunità sociali per apportare le modifiche necessarie alla eliminazione del problema o al suo contenimento (interventi di prevenzione) Gli interventi di Promozione della salute e di Prevenzione richiedono la partecipazione di tutti i Soggetti istituzionali ed azioni coordinate: • Stato, Regioni: azioni legislative • Comuni, Province: azioni politiche, organizzative (piani attuativi), azioni tecniche • Aziende sanitarie: azioni organizzative (piani attuativi), azioni educative, azioni tecniche • Enti della Istruzione: azioni educative Esempio: Lotta al fumo di sigaretta E’ necessaria la partecipazione di tutti i Soggetti istituzionali: • Stato, Regioni: legge di divieto del fumo nei locali chiusi, imposta sulla vendita di sigarette • Comuni, Province: piani attuativi (cartelli, sorveglianza di rispetto del divieto) • Aziende sanitarie: educazione sanitaria, attivazione di Centri antifumo per la disassuefazione •Istituzioni della Istruzione: educazione sanitaria 1. Indurre comportamenti positivi 2. Vietare, disincentivare comportamenti negativi (acquisiti o a rischio di acquisizione) 3. Effettuare diagnosi precoce di malattia 4. Prevenire le ricadute della malattia Azioni legislative: es. obbligo uso casco e cinture di sicurezza, limiti di velocità, divieto del fumo nei locali pubblici, accise sulla vendita dei generi voluttuari (alcol, fumo…), Azioni tecniche: es. vaccinazioni, screening per diagnosi precoce Azioni organizzative: es. pianificazione edilizia (impianti sportivi), raccolta differenziata rifiuti, attivazione di Centri antifumo, campagne di comunicazione Azioni educative: es. educazione sanitaria orientata alla promozione della salute, prevenzione, cura e assistenza Strategia finalizzata a fornire Conoscenze, Comportamenti e Motivazioni per la Promozione della salute e la Prevenzione delle malattie 1. 2. Interventi individuali (singoli pazienti) Interventi collettivi (gruppi di cittadini) 1. 2. 3. 4. 5. Conoscenza dei comportamenti positivi per la salute Comprensione dei propri fattori di rischio e/o della malattia Comprensione degli interventi da attuare per ridurre il rischio di malattia o l’aggravamento-ricadute della stessa (strategie per la interruzione abitudini voluttuarie, dieta ipocalorica per ridurre il sovrappeso, modalità di pratica motoria) Adesione ai programmi di diagnosi precoce Conoscenza dei servizi di supporto Attribuzione di potere al Paziente e alla Famiglia 1. Stesura del piano assistenziale con il paziente e la famiglia Sviluppo della autonomia di cura, con dimostrazione di: 1. Attuazione di pratiche (es. preparazione cibi, rilevazione di FC allenante, esecuzione di tratatmenti riabilitativi…) 2. Sollecitazione alla adesione a gruppi di auto-aiuto 1. 2. Educatore (medico, altro professionista sanitario, professionista sociale) Paziente singolo o con familiare/i 1. 2. 3. 4. Promozione della salute Prevenzione (primaria,secondaria, terziaria) Cura e Riabilitazione Assistenza alla persona Fare acquisire conoscenze, abilità e motivazioni per: 1. Adottare comportamenti positivi e/o rimuovere comportamenti negativi 2. Sviluppare autonomia (nella difesa della propria salute, nella cura e assistenza delle malattie/disabilità croniche… ) 5 fasi operative: 1. Creare un ambiente educativo 2. Creare l’occasione dell’intervento educativo 3. Informare e fornire counselling* 4. Sviluppare con il paziente strategie personalizzate 5. Programmare follow-up *Relazione di aiuto da parte del counsellor ad una persona con un problema per aiutare la persona a capire e superare il problema 1. Educatore (medico, altro professionista sanitario, professionista sociale) 2. Gruppi di pazienti, anche con familiare/i 1. 2. 3. 4. Promozione della salute Prevenzione (primaria,secondaria, terziaria) Cura e Riabilitazione Assistenza alla persona Fare acquisire conoscenze, abilità e motivazioni per: 1. Adottare comportamenti positivi e/o rimuovere comportamenti negativi 2. Sviluppare autonomia (nella difesa della propria salute, nella cura e assistenza delle malattie/disabilità croniche… ) attraverso il rinforzo comunitario Coinvolgimento del gruppo in un Progetto La salute (multidimensionale) è legata a uno stile di vita corretto 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Alimentazione corretta per quantità e qualità Attività motorio-sportiva regolare e controllata Moderata assunzione di bevande alcoliche Non abitudine al fumo e uso droghe Rispetto delle norme di sicurezza Riposo adeguato Atteggiamenti sociali e psicologici positivi Il medico deve 1. fornire indicazioni concrete e responsabilizzare i cittadini alla adozione delle norme per la tutela della salute 2. fornire il proprio supporto personale e indicare i servizi per aiutare i cittadini a rimuovere i comportamenti scorretti Indicazioni SINU (Dieta Mediterranea) Apporto calorico giornaliero che consenta: 1. BMI fra 18.5 e 25 2. circonferenza vita: M < 94cm, F< 80cm Indicazioni alimentari (SINU) 1. 2. 3. 4. 55-65% zuccheri per lo più complessi 25-30% grassi per lo più vegetali 13-15% proteine Vitamine, Sali, Acqua Dieta mediterranea 1. Abbondante uso di zuccheri complessi (pane, pasta, patate, legumi) e limitato uso di zuccheri semplici (zucchero bianco, dolciumi) 2. Moderato apporto di proteine della carne e uso di altre proteine animali (uova, latte pesce) e proteine vegetali (legumi) 3. Scarso uso di grassi da condimento di origine animale (burro, strutto, lardo) e ricorso prevalente ad oli vegetali (olio extra vergine di oliva) 4. Abbondante uso di frutta e verdura fresca come fonte di vitamine, sali, fibre 5. Abbondante consumo di acqua 6. Limitato uso di alcool (vino), pari al 10% del fabbisogno energetico Indicazioni dietetiche per la salute 1. Usare pochi grassi come condimenti 2. Preferire l’olio d’oliva usato a crudo 3. Moderare il consumo di carni e insaccati, eliminando il grasso visibile 4. Consumare carni magre (pollo, tacchino, coniglio) scartando il grasso visibile 5. Consumare frequentemente pesce 6. Usare latte parzialmente scremato e consumare con moderazione latticini e formaggi meno grassi 7. Limitare il consumo di uova a 3 alla settimana 1. Dare la preferenza ad alimenti ricchi di amido (pane, pasta, patate, riso, legumi secchi) e a cibi integrali ricchi di fibre 2. Limitare il consumo di zuccheri semplici e dolci 3. Limitare le bevande dolci 1. Consumare abitualmente frutta, verdura e legumi ricchi di fibre 1. Limitare il sale aggiunto come condimento 2. Limitare il consumo di insaccati e cibi in scatola 1. Limitare il consumo di alcool (non più del 10% del fabbisogno calorico giornaliero) 2. Preferire le bevande a basso contenuto alcolico (birra, vino)scatola 1. Indice di sovrappeso BMI = kg/m2 >40 Sovrappeso 3° grado 30-40 Sovrappeso 2° grado 25-30 Sovrappeso 1° grado 18.5-25 Normopeso <18.5 Sottopeso Il BMI è di facile utilizzo, dà l'indicazione se si è in sovrappeso, ma non tiene conto della taglia ossea e non differenzia le variazioni di peso se dovute a tessuto adiposo o a tessuto muscolare 2. Indice di rischio metabolico Circonferenza vita < 80 cm Nessun rischio 80 – 87 cm Rischio medio > 87 cm Rischio elevato < 94 cm Nessun rischio 94 -101 cm Rischio medio > 101 cm Rischio elevato Benefici della attività sportiva Sono legati agli adattamenti funzionali e metabolici all’esercizio fisico a. Adattamenti funzionali all’esercizio fisico • Apparato cardiocircolatorio: < FC a riposo e sotto sforzo; < PAS/PAD a riposo e sotto sforzo; > massa eritrociti; > flusso ematico nei tessuti; • Apparato respiratorio: > capacità respiratoria • Apparato cardiocircolatorio + respiratorio: > tolleranza (resistenza, capacità) all’esercizio fisico • Apparato muscolo-scheletrico:> forza e massa muscolare, > elasticità tendini, > densità ossea • Sistema immunitario: > risposta immunitaria (< con esercizi strenui) • Sistema urinario: > velocità di filtrazione • Funzioni psicologiche: > benessere, miglioramento ritmo sonno-veglia b. Adattamenti metabolici all’esercizio fisico • Metabolismo lipidico: < CH Tot, < LDL, < TG (> captazione muscolare), > HDL (> liberazione da endotelio) • Metabolismo glucidico: < glicemia (> captazione muscolare) • Sistema ormonale: < insulina, > glucagone, > catecolamine, > cortisolo, > STH, > endorfine, 1. 2. Diabete 1(< produzione di insulina) L’allenamento aumenta la tolleranza al glucosio: < fabbisogno di insulina Rischi: ipoglicemia durante l’esercizio; necessità di consumo regolare di carboidrati e scorta di glucosio Diabete 2 (insulino-resistenza) L’allenamento aumenta la sensibilità tissutale all’insulina: < fabbisogno farmaci ipoglicemizzanti Benefici EBM della attività sportiva • Invecchiamento di successo: < declino della forma fisica • Stile di vita migliore (alimentazione, < uso di generi voluttuari) • < mortalità e morbilità generale e specifica (CI, Ictus, CA): per coesistenza di altri fattori protettivi (alimentazione, non fumo…) e per azione di attività fisica come fattore protettivo indipendente • Stabilizzazione-miglioramento diabete, ipertensione, vasculopatie periferiche, osteoporosi, umore (ansiadepressione) • Riduzione peso corporeo Rischi-danni da attività sportiva I danni legati alla attività sportiva sono di gran lunga inferiori ai danni da sedentarietà • Morte improvvisa (a qualunque età): nei giovani per miocardiopatie o malformazioni cardiocircolatorie; in adulti anziani per cardiopatie coronariche e FR presenti • Patologie cardiovascolari: ischemia miocardica, ipertrofia cardiaca • Patologie respiratorie: dispnea da sforzo (asma, disfunzione Vs, stenosi mitralica), dolore toracico parietale (muscoli, cartilagini intercostali), dolore toracico da pneumotorace spontaneo • Patologie da calore: colpo di calore (convulsioni, sincope) nelle giornate calde umide. Soggetti a rischio: obesi, molto giovani e anziani, disidratati,non acclimatati • Patologie da raffreddamento: broncospasmo in asmatici, angina e crisi ipertensive • Patologie muscoloscheletriche: artrosi (> sollecitazione articolazioni), dolore muscolare (miopatie infiammatorie, microtraumatiche con > CPK, SGOT,LDH, crampi muscolari meccanici e da disidratazione), astenia da sforzo dopo riposo (da deplezione K), sindrome da superallenamento (fatica, stanchezza, depressione) • Eventi da sport in quota: raffreddamenti, congelamenti, palpitazioni, vertigini • Eventi da sport subacquei: lesioni timpaniche, asfissia (da apnea o laringospasmo), • Patologia renali: ematuria, mioglobinuria, proteinuria post esercizio (prolungato, strenuo) •Patologie gastro-intestinali (sforzi intensi): diarrea del corridore, fitta al fianco (intrappolamento di gas intestinali nelle flessure splenica o epatica del colon, o ischemia transitoria intestinale da iperafflusso muscolare), ernie inguinali •Patologie nervose: cefalea da sforzo, neuropatie da compressione (gomito del tennista, piede del corridore) •Patologie cutanee: verruche, micosi, dermatiti da contatto •Patologie ematologiche: anemia ipocromica (rottura traumatica emazie),anemia sideropenica (> fabbisogno) Il medico deve sapere fornire indicazioni per la pratica corretta di attività motorio-sportiva con l’obiettivo di promuovere la salute e garantire il minimo rischio per il soggetto. 1. Attività agonistica in soggetto in buona salute 2. Attività amatoriale in soggetto in buona salute 3. Attività amatoriale con finalità terapeutiche: sovrappeso-obesità, diabete 1° e 2°, cardiopatia ischemica, ipertesione, dislipidemia, ansiadepressione, BPCO, osteoporosi Criteri da seguire per la attività agonistica in soggetto in buona salute Inviare il soggetto ad un Centro accreditato di Medicina dello Sport per il rilascio del Certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica • • • • Visita medica completa (+ neurologica, otorino per sport specifici) Spirometria a riposo ECG a riposo e durante test ergometrico submassimale Richiesta di eventuali accertamenti (cardiologici, pneumologici…..di 2° livello) per approfondimenti diagnostici Criteri da seguire per la attività amatoriale in soggetto in buona salute Le indicazioni devono tenere conto di: Il soggetto sano può praticare attività sportiva ad ogni età. Dopo i 50-60 anni, per attività sportive ad impegno CV medio-alto, prescrivere ECG da sforzo > 40 sovrappeso di 3° grado 30-40 sovrappeso di 2° grado 25-30 sovrappeso di 1° grado 18.5 – 25 normopeso < 18.5 sottopeso Abbinamento Dieta + Sport Tipo di attività Varie classificazioni delle attività sportive. La più nota è: Classificazione in relazione all’impegno energetico 1. Sport aerobici: sport dinamici o di resistenza 2. Sport anaerobici: sport statici o di forza esplosiva 3. Sport aerobico-anaerobico alternati: sport di squadra Tenere conto delle preferenze. Suggerire: Attività aerobiche con impegno cardio-vascolare e polmonare medioelevato + Attività di potenziamento muscolare: pesi Attività di mobilità articolare: flessioni, rotazioni Intensità dello sforzo = Alimenti Carburante Benzina/Gas Acidi Grassi Liberi (FFA) e Glucosio→ ATP (substrato energetico) Diversa composizione del carburante Esercizio ad alta intensità Esercizio a bassa intensità Miscela di FFA (>) + Glu Miscela di Glu (>) + FFA Glu Meccanismo aerobico Meccanismo aerobico Meccanismo anaerobico Intensità dello sforzo L’esercizio ad intensità crescente comporta l’incremento di 2 parametri misurabili: consumo di O2 (VO2) e FC V02 VO2max E è prodotta dalla ossidazione di acidi grassi liberi e zuccheri (meccanismo aerobico) E è prodotta dalla glicolisi anaerobica (meccanismo FC anaerobico) FC di soglia aerobica-anaerobica (90% FC max) VO2 max = capacità aerobica massima (capacità di utilizzare il meccanismo aerobico per produrre Energia). Soglia aerobica-anaerobica: FC alla quale si innesca il meccanismo anaerobico per la produzione di Energia. Si produce anche Acido Lattico 1. L’allenamento con FC < FC di soglia sviluppa il meccanismo aerobico • L’allenamento con FC = FC soglia (85-90% FC max) innalza la soglia anaerobica 2. L’allenamento con FC > FC soglia sviluppa il meccanismo anaerobico e la tolleranza all’acido lattico 3. L’esercizio con FC< 60% non è allenante Come si calcola la FC di soglia 1. Metodo diretto Ergospirometria: test ergometrico massimale con valutazione consumo di O2 (VO2) alle diverse FC e produzione di acido lattico. 2. • • • • Metodo teorico FC massima teorica (220-età). Es atleta di 40 anni. FCmax = 180 FC di soglia = 90% della FC max. Es FC soglia= 167 FC < a FC soglia = lavoro aerobico FC > a FC soglia = lavoro anaerobico Tabella per valutare la FC di allenamento per Obiettivi Il valore che deve essere preso come base è la Frequenza Cardiaca Metodo teorico per valutare la FCM Massima (FCM) FCM = 220 - età Si può affermare che la fascia allenante per una persona è tra il 60% e l'80% della sua FCM. La seguente tabella illustra in dettaglio le diverse tipologie di allenamento dipendentemente dalla Frequenza Cardiaca. Età 50 anni Frequenza Cardiaca Massima (teorica) 170 Frequenza di Soglia Anaerobica 157 Zona del metabolismo Zona di ossidazione dei grassi corporei (zona aerobica) Zona di ossidazione del glucosio (zona aerobica) Zona vicina alla soglia anaerobica Zona di glicolisi (zona anaerobica) Effetto Stimolazione del metabolismo dei grassi Stimolazione dei meccanismi aerobici miglioramento cardiovascolare Stimolazione della zona di soglia aerobica/anaerobica Stimolazione dei meccanismi anaerobici Obiettivo Riduzione del grasso corporeo e miglioramento della capacità aerobica Miglioramento della capacità e potenza aerobica Miglioramento della soglia anaerobica Miglioramento tolleranza lattacida 70% 75% 80% 85% 90% 95% 100% 119 128 136 145 157 162 170 % Fc Max 60% 102 65% 111 LAVORO AEROBICO Nell'atletica gli allenamenti si suddividono Sotto il 60% lo sforzo che si compie non è allenante Al superamento del 80% vi è l'inizio di produzione dell'acido lattico 70-85% Fondo lento o lungo LAVORO ANAEROBICO Il 90% della Fc max corrisponde al P.I. (Punto di Innesco soglia anaerobica) 85-90% Fondo medio 90-95% Fondo veloce Intensità dell’esercizio e parametri vitali Intensità esercizio Leggero Moderato Intenso Molto intenso Attività Cammino spedito Correre Correre velocemente Corsa estrema (100 m piani) Respirazione Normale Si riesce a parlare Aumentata Si parla a fatica Molto aumentata E’ difficile parlare Apnea Non si riesce a parlare FC < 60% VO2 max 60-70% VO2 max 75- 90% V02 max >90% VO2max Fonte Energia Grassi Grassi e Zuccheri Zuccheri e grassi Zuccheri Metabolismo Aerobico Aerobico Aerobico anaerobico Anaerobico Costo energetico delle attività sportive Energia spesa per l’attività muscolare. Dipende da: 1. Tipo di attività: aerobica, aerobica-anaerobica, anaerobica 2. Intensità della attività: leggera, moderata, intensa Attività aerobiche Attività aerobiche anaerobiche Attività anaerobiche Corsa di fondo, campestre, ciclismo, nuoto, sci fondo, canottaggio Calcio, pallacanestro, pallavolo, judo, rugby Corsa veloce, salti, lanci, sollevamento pesi Dispendio energetico 6-18 Kcal/Kg/h Dispendio energetico 5-15 Kcal/Kg/h Dispendio energetico 3-12 Kcal/Kg/h Programma di attività amatoriale per adulti e anziani in buona salute Obiettivo: migliorare la funzionalità cardio-vascolare. Attività: camminare, ballare, correre, pedalare, nuotare, sciare Obiettivo: migliorare la forza e la capacità dello sforzo muscolare prolungato Attività: pesi Obiettivo: migliorare la mobilità articolare Attività: flessioni, rotazioni… Grado dello sforzo FC < 60% FC max non è allenante Es. 40 anni 60-70% FC max = 108-126 bpm FCmax: 180 Es. 70 anni FCmax=150 50-60% FC max = 75-90 80-90% FC max = 144-162 bpm 70-80% FC max = 105-120 30-60 minuti progressivi, continui Durata dello sforzo 15-20 minuti 10-15 minuti N° sedute settimanali Se il soggetto non intende praticare una attività sportiva organizzata è sufficiente che effettui ogni giorno ½ ora- 1 ora di movimento a media intensità (es. camminare a passo sostenuto) La pratica di attività motorio-sportiva da parte di adulti ed anziani sani secondo il modello illustrato è in grado di: Gli effetti dell’allenamento: • si osservano dopo 2-3 settimane dall’inizio • si riducono dopo 2 settimane di sospensione • cessano dopo 2 mesi Norme per chi pratica attività motorio-sportiva agonistica e amatoriale 1. 2. 3. 4. Norme di alimentazione-idratazione Norme comportamentali Norme di sicurezza Riconoscimento di “eventi sentinella” 1. Norme di alimentazione-idratazione • Alimentazione abituale • Alimentazione prima e dopo l’attività sportiva • Idratazione prima e dopo l’attività sportiva • Usare integratori? 2. Norme comportamentali • Non fumo, non consumo di alcool • Non assunzione sostanze a scopo doping • Riposo adeguato 3. Norme di sicurezza 1. 2. 3. 4. 5. 6. Valutazione delle proprie possibilità e dei propri limiti Astensione da allenamenti e gare in condizioni di salute non buone Equipaggiamento sportivo idoneo alle condizioni ambientali (indumenti traspiranti, calzature idonee…) 3 fasi dell’allenamento: riscaldamento (10 minuti), allenamento (30-60 minuti), defaticamento (10-15 minuti). Riscaldamento e defaticamento richiedono esercizi di allungamento e flessione tronco e arti Uso del cardiofrequenzimetro (o insegnare a contare le pulsazioni) Precauzioni per assunzione farmaci: diuretici (ipokaliemia; supplementi K), anticolinergici (riduzione sudorazione e ipertermia; idratazione), insulina (ipoglicemia; riduzione dosi, zucchero prontamente disponibile) 4. Riconoscimento di eventi sentinella • Sforzo eccessivo: debolezza, nausea durante o subito dopo la attività, notevole stanchezza nel corso di tutta la giornata • Colpo di calore: sudorazione abbondante, cute fredda, tachicardia, nausea, vomito, capogiri • Ipotermia: brivido, rigidità muscolare, incoordinazione, tendenza a barcollare e cadere • Disidratazione: aumento temperatura, tachicardia, affaticamento L’abbinamento 1. Alimentazione corretta 2. Attività motorio-sportiva regolare consente il mantenimento della buona funzionalità di organi e apparati e una composizione corporea ottimale Criteri per attività amatoriale con finalità terapeutiche • Riduzione ponderale in soggetto obeso o in sovrappeso • Controllo ipertensione • Controllo diabete • Controllo dislipidemie • Controllo osteoporosi • Controllo ansia-depressione • Controllo cardiopatia ischemica Esercizio fisico nel paziente in sovrappeso-obeso • Obiettivi: stimolare il metabolismo dei grassi • Attività: aerobiche a bassa intensità • Accorgimenti: valutazione sanitaria, dieta, supporto psicologico Relazione fra alimentazione e attività motorio-sportiva Fornisce il Fabbisogno Calorico Giornaliero richiesto da: • Metabolismo Basale (MB): 60-70% • Attività Fisica giornaliera (AF): 20-30% • Azione dinamica degli alimenti (digestione, assorbimento, metabolismo, deposito : 10% • 1g proteine =4kcal • 1g lipidi = 9kcal • 1g glucidi = 3.75kcal • 1g alcool = 7kcal Favorisce il Dispendio Energetico • Attività aerobiche: 6-18 kcal/kg/h • Attività aerobiche-anaerobiche: 5-15 kcal/kg/h • Attività anaerobiche: 3-12: kcal/kg/h Bilancio energetico Relazione fra introito calorico (con alimenti) e dispendio calorico (da MB, AF, azione dinamica degli alimenti) Se l’introito calorico giornaliero è < del dispendio calorico si perde peso Se l’introito calorico giornaliero è > del dispendio calorico si aumenta di peso Criteri per la riduzione del peso corporeo 1. • • • 2. Valutazione sanitaria Valutazione dell’Indice di sovrappeso (BMI) Valutazione del rischio metabolico Richiesta esami specialistici Valutazione del Fabbisogno Calorico Giornaliero 3. Impostazione di restrizione calorica (Dieta) + Impostazione di dispendio energetico (Attività fisica) Indice di sovrappeso BMI = kg/m2 >40 Sovrappeso 3° grado 30-40 Sovrappeso 2° grado 25-30 Sovrappeso 1° grado 18.5-25 Normopeso <18.5 Sottopeso Indice di rischio metabolico Circonferenza vita < 80 cm Nessun rischio 80 – 87 cm Rischio medio > 87 cm Rischio elevato < 94 cm Nessun rischio 94 -101 cm Rischio medio > 101 cm Rischio elevato Accertamenti specialistici Esami di laboratorio 1. Emocromo + formula leucocitaria 2. VES e PCR 3. Fibrinogeno, tempo di Quick, PTT (tempo di tromboplastina) 4. CH totale, LDL, HDL, TG, APOlipoproteina B, Apolipoproteina A1, Lipoproteina a 5. GOT,GPT,gamma GT, Fosfatasi alcalina 6. Proteine totali e elettroforesi 7. CK, acido urico, urea, creatinina, Na, K, 8. TSH 9. Curva da carico di glucosio 10. Emogasanalisi 11. Esame completo urine + cortisolo urinario 24 ore Esami strumentali 1. ECO epatica 2. Saturimetria notturna 3. RX torace 4. ECG 5. Calorimetria Consulenze 1. Dietologo 2. Psicologo Fabbisogno Calorico Giornaliero (Kcal/dì) Ogni persona ha un proprio Fabbisogno Calorico Giornaliero che dipende da: 1.MB (60-70%) che dipende da sesso (> M), età ( ↓ con età) e dal peso corporeo (tanto > quanto > è il peso) 2. AF (20-30%) 3. Azione dinamica alimenti (10%) Ci sono Programmi che consentono il calcolo automatico del Fabbisogno Calorico Giornaliero partendo da età, peso, altezza, livello giornaliero di attività fisica Calcolo del MB 1. Metodo diretto: Calorimetria 2. Metodo indiretto: Tabelle Classi di età Kcal/dì Maschi 10-17 18-29 30-59 >=60 17.5 x kg 15.3 x kg 11.6 x kg 12.3 x kg Femmine 10-17 18-29 30-59 >=60 12.2 x kg + 746 14.7 x kg + 496 8.7 x kg + 829 9.0 x kg + 688 + 651 + 679 + 879 + 609 Restrizione calorica + Attività Motorio Sportiva Es. maschio adulto di 45 anni (Kg 95 e h 180, BMI=29), impiegato, non praticante sport. Deve ridurre il peso per portare il BMI fra 18.5 e 25 Fabbisogno calorico = 2793 Kcal/dì MB =1981 Kcal/dì (70%) La Dieta deve apportare almeno 1981 Kcal/dì AF=812 Kcal/dì (30%) 1. 2. • • • Dieta da 2200 Kcal Attività sportiva: Aerobica Frequenza: 1h/dì per 3-4 volte alla settimana Intensità moderata: FC 60-70% FC max = (6Kcal/kg/ora = 500 Kcal/h) Come aiutare un paziente a smettere di fumare 1. 2. 3. 4. 5. Creare un ambiente educativo Creare l’occasione dell’intervento educativo Informare e fornire counselling Sviluppare strategie personalizzate Effettuare follow-up 1. Creare un ambiente educativo 1. 2. 3. 4. • • • 5. Non fumare Affiggere gli appositi cartelli Affiggere poster della campagna antifumo Esporre opuscoli che descrivono Danni da fumo Benefici dello smettere di fumare Indicazioni per aiutare a smettere di fumare Eliminare i posacenere 2. Creare l’occasione dell’intervento educativo • Trovare l’occasione per parlare di fumo • Analizzare l’atteggiamento del paziente nei confronti del fumo • Raccogliere informazioni sull’abitudine al fumo 1. Raccolta della anamnesi: chiedere a tutti i pazienti se fumano 2. Esame obiettivo: presenza di sintomi (tosse, catarro, dispnea), auscultazione cardiaca e polmonare, misurazione PA 3. Valutazione di esami di laboratorio: emocromo (formula leucocitaria), assetto lipidico, test della coagulazione, test di gravidanza, emogasanalisi 4. Valutazione di indagini funzionali: ECG, test respiratoria, test da sforzo, RX torace, ecodoppler di funzionalità 5. Prescrizioni farmacologiche: interazione farmaco-tabacco, trattamenti per patologie respiratorie (ossigenoterapia, FKT respiratoria) 6. Adesione a Progetti aziendali 1. Il paziente considera il fumo come una abitudine naturale, accettata socialmente e non si pone il problema di smettere 2. Il paziente non conosce a fondo i danni del fumo 3. Il paziente difende la abitudine: “il fumo mi rilassa, mi stimola, mi aiuta a concentrarmi, fumo poche sigarette al giorno, fumo sigarette leggere, se smetto temo di ingrassare” 4. Il paziente è a conoscenza dei danni ma si rifiuta di smettere 5. Il paziente si mostra interessato a smettere, ma non è pronto a farlo 6. Il paziente ha provato a smettere, ma non c’è riuscito o ha ripreso a fumare 1. Da quanto tempo fuma 2. Quante sigarette fuma al giorno 3. Che tipo di sigarette fuma (a basso o alto contenuto di nicotina) 4. Quando fuma la 1° sigaretta (entro ½ ora dal risveglio o più tardi) 5. Quanta fatica fa a trattenersi dal fumare nei luoghi pubblici 6. Se ha fatto seri tentativi di smettere 7. Che difficoltà ha incontrato, quali sintomi fisici 8. Quali sono le sue opinioni sul fumo 1. Fuma entro 30 minuti dal risveglio 2. Apprezza di più la 1° sigaretta della giornata 3. Fuma molte sigarette entro 2 ore dal risveglio 4. Fuma anche di notte, se si sveglia, o se fa fatica ad addormentarsi 5. Inala il fumo 6. Fa fatica ad astenersi dove è vietato fumare 7. Fuma anche quando è ammalato e costretto a letto 8. Fuma più di 25 sigarette al giorno 9. Non riesce a controllare il n° di sigarette fumate 10.Fuma sigarette ad alto contenuto di nicotina Test di dipendenza da nicotina 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Quanto tempo dopo esserti svegliato fumi la 1° sigaretta? prima di 30’ 1 dopo 30’ 0 Ti riesce difficile fumare nei posti dove è proibito? si 1 no 0 A quale sigaretta fai più fatica a rinunciare? La prima della giornata 1 qualsiasi altra 0 Quante sigarette funi al giorno? < 15 0 15-25 1 >25 2 Fumi più frequentemente la mattina che durante il resto della giornata? si 1 no 0 Fumi anche quando sei ammalato? si 1 no 0 Quale è il contenuto di nicotina delle sigarette che fumi? 0.9mg o meno 0 1.0-1.2mg 1 1.2mg o più 2 Aspiri il fumo della sigaretta? mai 0 qualche volta1 sempre 2 Punteggio……………….. 0-4 bassa 5-8 media >8 alta 3. Informare e fornire counselling 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Esporre gli effetti della nicotina Esporre in modo chiaro e con parole semplici i danni a breve e lungo termine prodotti dal fumo sui vari organi e apparati Ricordare che il fumo compromette il benessere del soggetto anche sano, ne riduce la resistenza fisica e le prestazioni Elencare i benefici che si ottengono a non fumare per la salute la bellezza e le prestazioni fisiche Fare riflettere su come potrebbero migliorare la vita e le relazioni se il paziente smettesse di fumare Fornire opuscoli informativi Garantire una relazione di aiuto (counselling) Suggerire tecniche di supporto (supporto Legata alla produzione di dopamina Stimola le funzioni cognitive, la vigilanza, la capacità di concentrazione Aumenta la FC, la FR Dà piacere, rilassamento, riduce l’ansia, Sono legati a nicotina, CO, catrame, Polonio 210*, acetone, ammoniaca, arsenico…. Bronchite cronica, bronchite acuta, asma, infezioni recidivanti, allergie, tumori Flogosi acute e croniche di faringe, laringe, tonsille; displasie (leucoplachia), tumori Malattia coronarica, vasculopatie cerebrali e periferiche, angina, ipertensione arteriosa,ictus * Sostanza radioattiva. Fumare 30 sigarette/dì equivale a fare 300 radiografie/anno Diabete, dislipidemia Ulcera peptica, esofagite, tumori Tumore della vescica e della pelvi Riduzione del peso alla nascita, aumento di morbosità e mortalità perinatali Aumento del rischio di malattia tromboembolica, coronaropatie, emorragie Se si smette si riduce il rischio di cardiopatie e di tumori Se c’è familiarità per cardiopatie o tumori, il fumo aumenta il rischio di ammalarsi E più facile smettere adesso Correlare i sintomi con: tosse e infezioni delle alte vie respiratorie, faringite, dispnea, ulcera, angor, claudicatio, osteoporosi, esofagite, patologie gengivali Informare che: il fumo raddoppia il rischio di cardiopatie, aumenta di 6 volte il rischio di enfisema, aumenta di 10 volte il rischio di tumore polmonare, riduce di 5.8 anni l’aspettativa di vita, costa, provoca assenza dal lavoro per malattia, provoca alito cattivo, causa invecchiamento della pelle Informare che: il fumo aumenta la incidenza di aborto, morte fetale , neonati sottopeso Informare che: il fumo aumenta la incidenza di tosse e infezioni respiratorie nei figli, è cattivo esempio Informare che: il fumo causa alito cattivo, denti ingialliti, spreco di denaro, faringiti, tosse, dispnea, compromissione di attività sportiva Informare che: non fumare determina risparmio di denaro, accresciuto benessere, migliori prestazioni fisicosportive, maggiore aspettativa di vita, migliori capacità lavorative, meno malattie Cosa succede quando si smette di fumare Dopo 20 minuti PA e FC si riducono Dopo 8 ore CO ematico si riduce e aumenta O2 Dopo 24 ore Capelli, pelle, alito non hanno più odore di fumo Dopo 48 ore Migliorano gusto e olfatto Dopo 72 ore Migliora il respiro e la capacità polmonare Tra 2 settimane e 3 mesi Aumenta la energia, pelle e capelli hanno un aspetto migliore Dopo 9 mesi Si riducono tosse, respiro corto e fatica Dopo 5 anni Il rischio di decesso per ca al polmone è ridotto del 50%. Si riduce anche il rischio di altri tumori e delle malattie cardiovascolari Dopo 10 anni Il rischio di decesso per ca al polmone è paragonabile a quello dei non fumatori Come condurre il colloquio • • • • • • • • Essere rassicuranti Dare risposte convincenti alle obiezioni Evitare di incutere timore o scoraggiamento Se il paziente è reticente, non insistere e provare in altra occasione Nei pazienti reticenti ripetere l’approccio più volte Fare notare che molti pazienti hanno smesso di fumare dopo molti tentativi Fornire motivazioni Mostrare interessamento attivo (prendersi cura) Il fumo mi fa rilassare, non posso farne a meno Si è abituato alla nicotina. Il fumo è in realtà uno stimolante Il fumo per me è uno stimolante e aiuta a concentrarmi Fumare non è un sistema salutare per stimolare la attenzione. Il monossido di carbonio riduce l’apporto di ossigeno al cervello Fumo poche sigarette al giorno Fumare poco provoca meno danni. Ma chi riduce le sigarette spesso inala più profondamente e mantiene la dipendenza Fumo sigarette leggere Non ho forza di volontà per smettere Sono preoccupato di ingrassare La nicotina è solo un componente del fumo. Ci sono più di 3000 sostanze, molte pericolose Capisco le sue difficoltà, ma vedrà che con il mio sostegno e la sua buon avolontà ci riuscirà Le fornirò tutti i consigli necessari, compresa una dieta per non ingrassare 4. Sviluppare strategie personalizzate • • • • • • Identificare lo “stadio psicologico” del paziente Identificare le circostanze in cui il paziente fuma e fornire consigli Stimolare la autostima e la forza di volontà Concordare con il paziente una data precisa per smettere di fumare Fornire tecniche di supporto Informare degli effetti (sindrome di astinenza, aumento ponderale) Fumare a tavola dopo il pranzo Fumare quando si è tesi e ansiosi Fumare quando si è aggressivi Sentire la mancanza della sigaretta in bocca Sentire la mancanza della sigaretta fra le dita Alzarsi subito da tavola andarsi a lavare i denti e Far profondi respiri, imparare tecniche di rilassamento Contare fino a 100, fare attività fisica, salire le scale a piedi Masticare gomme o caramelle senza zucchero Giocherellare con piccoli oggetti 1. Scegliere un periodo favorevole, evitando periodi difficili e stressanti 2. Fissare una data di inizio della interruzione completa del fumo o della riduzione, programmando riduzioni progressive Fare una valutazione dei costi e valutare alternative Tenere il Diario del fumo: per alcuni giorni, fino al giorno stabilito per smettere, annotare ora, circostanze in cui si accende una sigaretta. Servirà ad indicare i momenti critici in cui dovrà esercitarsi l’autocontrollo e nei cui confronti concordare le strategie di aiuto. Sostituire le sigarette fumate con tipi a concentrazione di nicotina progressivamente minore Ridurre progressivamente le sigarette fumate Suggerire tecniche specifiche Ricercare una relazione di aiuto: persona amica o familiare che incoraggi il paziente, lo aiuti ad evitare le occasioni di fumo, lo gratifichi con attenzioni compensatorie Proporre l’uso di farmaci Ricercare il “coping” del non fumatore: eliminare gli oggetti che ricordano il fumo (pacchetti di sigarette, portacenere, accendini..) Ricercare gratificazioni (anche sulla base del risparmio economico) Valutazione dei costi e delle alternative • • • • Calcola quanto spendi al giorno per le sigarette………………… Calcola quanto spendi all’anno…………………………………… Valuta la spesa di 10 anni di fumo……………………………… Fai una lista di quello che potresti acquistare con i soldi risparmiati 1° alternativa………………………………….. 2° alternativa………………………………….. 3° alternativa………………………………….. Tecniche specifiche e farmaci 1. 2. 3. 4. 5. • • Supporto psicologico individuale: incontri con psicologo che focalizza l’attenzione sui comportamenti legati al fumo Supporto psicologico di gruppo: più efficaci degli incontri individuali. Rafforzano le motivazioni attarverso confronto di esperienze e sensazioni Ipnosi: praticata da psicoterapeuti, agisce su impulsi inconsci per ridurre il desiderio di fumare o rafforzare quello di smettere Agopuntura: praticata da esperti che infiggono sottili aghi lungo i “meridiani” in cui circola la energia vitale per ripristinare l’equilibrio energetico e conferire benessere Farmaci: riducono la sintomatologia da astinenza Sostituti della nicotina (cerotto trnsdermico, gomma da masticare, spray nasale,bocchino inalatore, compresse sublinguali): trattamento personalizzato (in relazione alle sigarette fumate), non fumare durante il trattamento (pericolo fi intossicazione), controindicato in cardiopatici Antidepressivi (bupropione): crea avversione al fumo e facilita la risoluzione della dipendenza da nicotina. Controindicata in epilessia, diabetici. Si verifica entro 24 ore dalla brusca cessazione del fumo. Sintomi: forte desiderio di fumare, irritabilità, ansia, difficoltà di concentrazione, inquietudine oppure sonnolenza, cefalea, disturbi gastrointestinali (stitichezza), disturbi del sonno. Sintomi temporanei (1-2 settimane). Aumento medio di 3Kg negli uomini e di 4Kg nelle donne Norme dietetiche: grande apporto di liquidi (per facilitare la eliminazione della nicotina), basso contenuto calorico Norme di attività fisica 5. Effettuare follow-up Verificare se il paziente: 1. Ha veramente smesso o ridotto il fumo 2. Ha avuto sintomi di astinenza 3. Ha avuto momenti critici e quali meccanismi ha messo in atto per superarli Ricordare al paziente: 1. Vantaggi di salute ed economici 2. Supporti per prevenire ricadute (corsi intensivi…)