Elementi di metodologia
della ricerca
Ignazio Lai
[email protected]
Mantovani A., a cura.
(1998) La ricerca sul
campo in educazione. I
metodi qualitativi. Bruno
Mondadori, Milano
Pedon, A. (1995).
Metodologia per le
scienze del
comportamento.
Bologna: Il Mulino
AA.VV. (1994). Bioetica
con l’infanzia.
Presidenza del Consiglio
dei Ministri
Robert, M. (2001). La
ricerca scientifica in
Psicologia. Roma-Bari:
Laterza
Petter, G. (2000).
Problema (voce di
glossario) in A. Bonino,
Dizionario di Psicologia
dello Sviluppo. Torino:
Einaudi
Parte prima.
Ricerca di base e ricerca applicata
ricerca scientifica: fondi
Fondi integrativo speciale per la
ricerca - FISR
Il Fondo integrativo speciale per la
ricerca, istituito con Decreto Legislativo 5
giugno 1998 n. 204, rappresenta lo
strumento per l'integrazione delle attività
di ricerca, che mirano all'ampliamento
delle conoscenze scientifiche e tecniche
non connesse a specifici ed immediati
obiettivi industriali o commerciali, da
gestire in regime di cofinanziamento tra le
amministrazioni dello Stato interessate
alla realizzazione dei programmi e i
soggetti proponenti.
Fondo per gli investimenti alla ricerca
di base - FIRB
Attraverso le risorse del FIRB (istituito
dall'articolo 104 della legge 23 dicembre
2000, n. 388) il MIUR interviene a
sostegno di:
a) progetti di ricerca di base di alto
contenuto scientifico o tecnologico, anche
a valenza internazionale;
b) progetti strategici di sviluppo di
tecnologie pervasive e multisettoriali;
c) progetti di potenziamento delle grandi
infrastrutture di ricerca pubbliche o
pubblico-private;
d) proposte per la costituzione,
potenziamento e messa in rete di centri di
alta qualificazione scientifica, pubblici o
privati, anche su scala internazionale.
ricerca scientifica: settori specifici di studio e di indagine
ricerca di base (ricerca pura)
ricerca applicata
MOTIVAZIONE: espandere la
conoscenza, formulare principi
fondamentali.
MOTIVAZIONE: migliorare la
condizione umana, trovare
soluzioni convenienti ed efficaci
a quesiti di valore sociale
rilevante.
DOMANDE: da che cosa è
costituito l’atomo? Come si
genera la febbre?
DOMANDE: come si può
utilizzare l’energia atomica?
Come si può guarire la febbre?
trova le parole giuste per porre
problemi
chiede ai fatti la risposta ai problemi
ricerca scientifica: caratteristiche
ricerca di base
ricerca applicata
DOMANDE
Come/perché si verificano
i fenomeni?
Come far funzionare
meglio le cose?
RISPOSTE
Risponde a domande
teoriche
Risponde a domande
pratiche
PRODOTTO
Conclusioni di tipo teorico
Prodotto finale
commercializzabile
obiettivi di ricerca: es. in educazione professionale
ricerca di base
ricerca applicata
Analisi sperimentale del
comportamento
Tecnologia comportamentale
Ricerca pura
Modificazione comportamentale
Ampliare il bagaglio di
conoscenze, in possesso alla
comunità scientifica,
relativamente alle relazioni tra
gli stili educativi genitoriali e i
comportamenti di un individuo
in rapporto agli eventi
ambientali
Sapere se i risultati ottenuti
nell’ambito della ricerca pura
possono rispondere a quesiti
socialmente rilevanti diversi
dall’Educazione
Zona grigia (Gadgil, 2004)
Gray zone: certi studi non si possono configurare con
certezza nell’ambito delle ricerche pure né in quello delle
ricerche applicate
Fasce temporali (Gadgil, 2004)
R. di base: l’applicazione della ricerca sperimentale non è visibile
in un futuro prossimo
R. applicata: alla ricerca seguirà in pochi anni l’applicazione
pratica
R. parte di base e parte applicata: nell’arco di 20-50 anni si ha
l’applicazione pratica della ricerca pura
ricerca pura e ricerca applicata in collaborazione
Comprensione delle relazioni educazione-comportamento-ambiente
ricerca di base
ricerca applicata
collaborazione
Nuove domande per migliori soluzioni applicative
ricerca pura e applicata
in collaborazione
ricerca di base
ricerca applicata
collaborazione
famiglia; percezione; attenzione;
memoria; …
Rendimento scolastico e
percezione di sé; motivazione
allo studio; …
Parte seconda.
il ciclo della ricerca
ciclo della ricerca
Osservazioni iniziali-Scelta
problema-definizione ipotesi
Rifiuto della teoria attuale di
spiegazione del problema
Teoria di risposta al problema
con formulazione di un
nuovo problema
no
sì
Formulazione
disegno di
ricerca per
provare le ipotesi
Raccolta dei dati
I dati della ricerca confermano l’ipotesi?
Interpretazione dei risultati
della ricerca
Codifica e analisi
dei dati
FASE uno
Osservazioni iniziali - scelta del
problema – definizione ipotesi
Problema
atto intelligente (Petter, 2000)
analisi
letteratura
solvibilità
possono fare sorgere il
osservazione
il ricercatore deve essere in
grado di ipotizzare soluzioni
empiricamente fondate …
… positivamente o
negativamente
rilevanza scientifica
non fare ricerca
banale, a caso …. ma
PROBLEMA
sistematica
analisi
letteratura
hanno fatto sorgere il
osservazione
deve essere solvibile
il ricercatore deve essere in grado di fare CORRELAZIONI tra INSUCCESSO
SCOLASTICO e CARATTERISTICHE SOCIOFAMILIARI e trovare e/o
ipotizzare soluzioni positive o negative empiricamente fondate …
problema prigioniero di una soluzione circolare
iperattività
impulsività
“l’impulsività di N….. dipende dall’iperattività di cui è affetto e che,
con un effetto circolare rinforza l’impulsività …”
(tratto da una relazione di un operatore scolastico)
Tipi di problema
ESPLORATIVI: quando non ci sono riferimenti teorici per
potere prevedere gli effetti della V.I. sulla V.D.;
CONFERMATIVI: quando l’ipotesi è precisa e sono
prevedibili i probabili effetti;
CRUCIALI: quando vengono analizzate tutte le possibilità
alternative all’ipotesi di ricerca e vengono confutate;
PILOTA: quando con pochi soggetti si vuole avere una verifica
del disegno di ricerca intermini di variabili, procedure, errori;
SUL CAMPO: quando il problema, le ipotesi e le variabili
riguardano la vita quotidiana.
PIANO CONCETTUALE
formulazione
della teoria
Teoria (Marradi, 1993)
<<un tentativo di spiegare un particolare fenomeno e che
in ultima istanza deve essere controllabile>>
Definire la TEORIA nelle
sue componenti
renderla
Determinazione delle
IPOTESI
controllabile
PIANO EMPIRICO
determinazione
delle ipotesi
ipotesi
È una affermazione provvisoria e non provata di quelli che
sono i fatti implicati dalla teoria secondo il ricercatore
la cui formulazione si basa
su conoscenze esterne ai
dati stessi (backgruond teorico del ricercatore), su precedenti
esperienze o su teorie riguardanti il contesto della ricerca.
ipotesi
possono essere …
MONOVARIATE o DESCRITTIVE riguarda la
distribuzione di frequenza o altri parametri relativi a una singola
variabile
ES: l’età media del campione è maggiore di 8 anni
ipotesi
possono essere …
MULTIVARIATE o RELAZIONALI (prendono in considerazione il
rapporto tra due o più variabili, dove al variare di una varia anche
l’altra).
ES: quanto più alta è la “disgregazione” famigliare, tanto più
alto è l’insuccesso scolastico
Ipotesi
affermazione sintetica, cioè che può essere vera o falsa,
che possiamo assumere come probabile risposta al problema
y f (x)
se x allora y
x = variabile indipendente
elemento manipolato
y = variabile dipendente
elemento misurato
y
x
se x (famiglia problematica) allora y (insuccesso scolastico)
NON CI DICE NULLA SULLA REALTA’ DELLA
FAMIGLIA PROBLEMATICA
MA
l’operatore in presenza di y
(insuccesso scolastico)
PUO’ IPOTIZZARE
x (famiglia problematica)
COME
SCOPRIRLO’
COME
SPIEGARLO?
se x (fam.probl.) allora y (insuccesso scolastico)
conseguenza (y)
può essere prevista, se la
derivazione viene effettuata
prima del verificarsi di x
spiegata, se la derivazione
viene effettuata dopo il
verificarsi di x
In presenza di y (insuccesso
scolastico) può essere previsto
x (fam.probl.), anche se non lo
ho ancora verificato
se si verifica il fatto x
(fam.probl.), la conseguenza è y
(insuccesso scolastico)
TEORIA:
se x (famiglia
problematica)
allora y (insuccesso
scolastico)
il fatto di aver osservato empiricamente finora solo ciò
non assicura che tutti i bambini con insuccesso scolastico
hanno famiglie problematiche. E’ sufficiente trovare un
solo caso in cui la teoria venga confutata, per far sì che
la teoria (" tutti i bambini con insuccesso scolastico
hanno famiglie disagiate ") sia falsa.
Disegno di ricerca: fasi (M.Pinelli, D.Rollo, E.Santelli, 2004)
1. Definizione operazionale delle variabili
• Che cosa è una “variabile”?
• Possibilità di classificazione (genere) o
misurazione (peso, altezza, punteggio in
un test)
• Variabili fisiche  osservabili
• Variabili non fisiche  non osservabili
1. Definizione operazionale delle variabili
• Variabili quantitative e variabili qualitative
• Variabili continue  non soluzione di
continuità nella misura (età, anni di scolarità)
• Variabili discrete  soluzione di continuità
nella misura (punteggi in un test)
• Variabili indipendenti, dipendenti, assegnate
2. Controllo sulle variabili estranee
x = variabile indipendente
elemento manipolato per
vederne gli effetti sulla V.D.
y = variabile dipendente
elemento misurato in termini di
prove, risposte, comportamenti
se x (caratteristiche sociofamiliari) allora y (rendimento scolastico)
Ipotesi
garantire la RELAZIONE
CAUSA-EFFETTO
controllando le variabili
estranee
Conosciute dallo
sperimentatore. Se
non possono essere
eliminate devono
essere “tenute
ferme” = devono
essere costanti per
tutti i soggetti
=
LABORATORIO: tutti i
soggetti ricevono stesse
istruzioni, stesse presentazioni
dello stimolo, stesse condizioni
fisico-ambientali.
CAMPO: stessi contesti, stessi
orari, uguale durata, stessi
parametri registrazione
comportamenti
garantire la RELAZIONE
CAUSA-EFFETTO
controllando le variabili
estranee
Conosciute dallo
sperimentatore.
Età, condizioni
socioculturali,
particolari aspetti
di personalità, di
intelligenza, di
esperienze
=
TECNICA DEL
CONTROBILANCIAMENTO: a ogni
partecipante lo stimolo viene dato lo
stesso numero di volte e ogni
condizione deve precedere e seguire
tutte le altre lo stesso numero di volte
garantire la RELAZIONE
CAUSA-EFFETTO
controllando le variabili
estranee
Sconosciute dallo
sperimentatore. Si
deve garantire che
tali variabili siano
presenti sia per il
campione
sperimentale sia
per quello di
controllo
per fare ciò
CAMPIONAMENTO PER
RANDOMIZZAZIONE: i soggetti
hanno la possibilità di fare parte
dell’uno o dell’altro gruppo
garantire la RELAZIONE
CAUSA-EFFETTO
controllando le variabili
estranee
L’appartenere
dello
sperimentatore a
un filone teorico
può influenzare la
raccolta dati e la
loro
interpretazione
Si può
ovviare
DOPPIO CIECO: né lo
sperimentatore né i soggetti sono a
conoscenza del gruppo di
appartenenza sperimentale o di
controllo
FASE due
Formulazione del disegno di
ricerca per provare le ipotesi
Metodologia della ricerca e disegno di ricerca
Metodologia
Disegno
si riferisce ai metodi, alle
tecniche, alle procedure
che intendiamo utilizzare
al fine di implementare il
nostro disegno di ricerca
Es. l’utilizzo di un metodo
clinico piuttosto che di un
metodo sperimentale
un piano, un framework
strutturato e dettagliato di
come intendiamo portare
avanti la ricerca
Es. il num. di soggetti che
intendiamo impiegare.
Tipologie di Validità
Quando pianifico uno studio devo sempre considerare che ci
potrebbero essere delle influenze (ambientali o umane) o variabili
disturbo) che inficiano i risultati ottenuti.
• Interna: i risultati ottenuti nella ricerca sono
imputabili alle variabili che il ricercatore ha
manipolato intenzionalmente
• Esterna: i risultati ottenuti nella ricerca
possono essere riscontrati anche da altri
ricercatori in contesti differenti
• Ecologica: le conclusioni a cui si è giunti nella
ricerca possono essere applicate all’individuo
reale nel mondo reale.
Scelta del disegno di ricerca
Lo sperimentatore sceglie il disegno di ricerca in
base:
1) Impostazione teorica del ricercatore;
2) Problema oggetto di studio;
3) Ipotesi formulate;
4) Aspetti etici.
Pedon A. (1995)
1. Scelta del disegno di ricerca: impostazioni teoriche del ricercatore
PSICODINAMICO
importanza alle teorie
dell’attaccamento e delle
relazioni oggettuali
COGNITIVO
importanza degli schemi di
pensiero e azione
INTERPERSONALE
importanza ai processi
relazionali
ESPERENZIALE
importanza ai principi
dell’accoglienza e
dell’empatia
COMPORTAMENTALE
importanza all’analisi funzionale dei
comportamenti
2. Scelta del disegno di ricerca: problema oggetto di studio
3. Scelta del disegno di ricerca: ipotesi formulate
ES: si può provare una relazione tra il rendimento scolastico e
alcune caratteristiche socioculturali dell’alunno
4. Scelta del disegno di ricerca: aspetti etici
GRUPPO DI CONTROLLO
un gruppo, scelto in modo casuale, al
quale non viene somministrato lo
stimolo sperimentale.
GRUPPO SPERIMENTALE
Gruppo a cui viene somministrato lo
stimolo sperimentale.
ES: quali criteri etici adotto per scegliere i gruppi
sperimentale e di controllo?
4. Scelta del disegno di ricerca: aspetti etici
Etica “interna”
Atteggiamento
universale di “aiuto”
Principio del “beneficio”
e del “non maleficio”
Etica “esterna”
Variabile secondo norme,
leggi, orientamenti
culturali, credenze
religiose, risorse
disponibili, ecc.
Le preferenze del
“campione”
ne sono condizionate
Aspetti etici
Libertà di partecipare alla
ricerca
CONSENSO INFORMATO
Libertà di ritirarsi dalla
ricerca
Conoscenza del proprio
ruolo
Anonimato
RISERVATEZZA
Non riconoscibilità
Tutela della persona
Disegno di ricerca: fasi (E. Mangiaracina, 2007)
Disegno di ricerca: fasi (E. Mangiaracina, 2007)
si intende la tipologia prescelta:
quantitativa, qualitativa,
integrata.
si intende riferita alle sequenze operative (fast
di lavoro) con cui si imposta il lavoro.
Generalmente si utilizzano modelli di
riferimento.
si intende il livello di precisione della
ricerca che può andare al “molto
attendibile” (chiamato sperimentale) a
livelli via via “inferiori”.
sono le “cartine
di tornasole”.
si intende riferito al
“marchingegno”
concettuale, i “binari” su cui
viaggia la nostra ricerca.
1. Tipo di ricerca (E. Mangiaracina, 2007)
QUANTITATIVA: si affida ai procedimenti matematici attraverso il
controllo statistico dei dati empirici rilevati sul campo.
QUALITATIVA: è centrata, più che sulla precisione degli strumenti di
rilevazione, sulla descrizione degli eventi rilevati sul campo, in stile
etnologico.
INTEGRATA o MULTIMETODO: utilizza e impiega strumenti di
rilevazione e tecniche di elaborazione dei dati appartenenti alle
precedenti modalità di ricerca.
1. Tipo di ricerca (E. Mangiaracina, 2007)
QUANTITATIVA
QUALITATIVA
INTEGRATA
2. Pianificazione procedurale (E. Mangiaracina, 2007)
3. Costrutto di ricerca (E. Mangiaracina, 2007)
Schema concettuale di sintesi che chiarisce la struttura logica interna del
disegno metodologico. Si propongono i modelli descritti da Cottini (Fare ricerca nella
scuola dell’autonomia, Mursia, Milano 2002)
CATEGORIALE
CORRELAZIONALE
PRE-POST
3.1. Categoriale (E. Mangiaracina, 2007)
y
scala
di
misura
x
soggetti
s
o
g
g
e
t
t
i
scala di misura
3.2. Correlazionale (E. Mangiaracina, 2007)
VALUTAZIONE NUMERICA
DELLA RELAZIONE
Criterio di elaborazione statistica, per
campioni numerosi, su punti
standardizzati (punti zeta) con il
calcolo della “r” di Pearson.
Criterio di elaborazione statistica, per
piccoli campioni, su punti grezzi (es.
classe scolastica) con il calcolo della
“ρ” di Spearman.
3.3. Pre-post (E. Mangiaracina, 2007)
4. Strumenti di misura (E. Mangiaracina, 2007)
Disegno di ricerca: fasi (M.Pinelli, D.Rollo, E.Santelli, 2004)
SCELTA DELL’OBIETTIVO DELLA RICERCA
OBIETTIVO
ESPLORATIVO
Non conosco un
fenomeno …
STUDI
ESPLORATIVI
… e voglio ottenere
una conoscenza
iniziale.
METODOLOGIA
revisione della
letteratura, inchieste,
interviste, case
studies
Non ci sono riferimenti teorici per poter
prevedere gli effetti della variabile
indipendente (manipolabile) su quella
dipendente (misurabile)
y = variabile dipendente
elemento misurato in termini
di prove, risposte,
comportamenti
x = variabile indipendente
elemento manipolato per
vederne gli effetti sulla V.D.
non so prevedere gli effetti di
sociofamiliari)
x (caratteristiche
su y (insuccesso scolastico)
SCELTA DELL’OBIETTIVO DELLA RICERCA
OBIETTIVO
DESCRITTIVO
quando non solo voglio
definire le caratteristiche
principali del fenomeno ...
STUDI
CORRELAZIONALI
… ma voglio anche
fornire delle
associazioni fra le
variabili.
METODOLOGIA
anche attraverso
metodi osservativi
correlazione: quando due o più variabili
cambiano in modo simile (es. all’aumentare della
temperatura aumenta la dilatazione dei corpi solidi)
y = variabile dipendente
elemento misurato in termini
di prove, risposte,
comportamenti
x = variabile indipendente
elemento manipolato per
vederne gli effetti sulla V.D.
Voglio fornire associazioni tra le variabili
x (caratteristiche sociofamiliari) muta con y (insuccesso
scolastico)
SCELTA DELL’OBIETTIVO DELLA RICERCA
OBIETTIVO
ESPLICATIVO
quando studio un
fenomeno ...
STUDI
SPERIMENTALI
… per individuare le
relazioni di causa fra le
variabili.
METODOLOGIA
esperimento
causalità: quando la presenza di una variabile è
la causa di un’altra variabile
y = variabile dipendente
elemento misurato in termini
di prove, risposte,
comportamenti
x = variabile indipendente
elemento manipolato per
vederne gli effetti sulla V.D.
Voglio studiare le relazioni di causa tra le variabili
x (un certo stile educativo genitoriale) è causa di y
(scarsa autostima)
FASE tre
Raccolta dei dati
Disegno di ricerca: fasi (M.Pinelli, D.Rollo, E.Santelli, 2004)
4. campionamento
Popolazione di riferimento e campione
ossia
Insieme dei referenti per
cui posso ritenere validi
i risultati che otterrò
nella ricerca
ossia
Rispecchianti la realtà
oggetto di ricerca
ossia
ossia
Sottoinsieme di
referenti su cui
la ricerca viene
condotta
se
Oggetti/ soggetti
su cui si fa
ricerca
Coerenti con l’obiettivo
della ricerca
Riproduce “in
piccolo” determinate
caratteristiche della
popolazione
si definisce
Campione
rappresentativo
Tecniche di campionamento
es.
es.
Probabilistico
Non probabilistico
ossia
ossia
Tutti i soggetti della
popolazione (e tutte le
loro combinazioni)
hanno la stessa
probabilità di entrare a
far parte del campione
prevede
Disponibilità di una lista
di tutti i soggetti della
popolazione
I soggetti della
popolazione entrano a
far parte del campione
sulla base di una scelta
dettata da esigenze
esplicite
rende possibile
Inferenza statistica: Stima dei
parametri della popolazione a
partire da quelli del campione
rende possibile
Individuare tendenze
nella popolazione a
partire dai dati ottenuti
dal campione
Campionamento probabilistico
Entrano a far parte del campione:
I soggetti estratti mediante un generatore di numeri casuali
da una lista di tutti gli appartenenti alla popolazione
Campionamento
casuale semplice
Un soggetto ogni k (es. ogni 3) da una lista di tutti gli
appartenenti alla popolazione
Campionamento
sistematico
Soggetti estratti (con generatore di numeri casuali) da strati
della popolazione (es. le classi prime, seconde, ecc.), omogenei
al loro interno
Campionamento
stratificato
Gruppi naturali della popolazione (es. scuole), eterogenei al
loro interno, estratti con generatore di numeri casuali
Campionamento a
gruppi o grappoli
Gruppi naturali della popolazione, estraendo con generatore
di numeri casuali provincia – comune – istituto – classe
Campionamento a
stadi
Campionamento non probabilistico
Entrano a far parte del campione:
I soggetti più facili da reperire
Campionamento
accidentale
I soggetti che rispettano certe condizioni su determinati fattori, Campionamento
ad esempio:
ragionato, per
Maschi
Femmine
dimensioni
14-16 anni 20 sogg.
20 sogg.
16-18 anni 20 sogg.
20 sogg.
I soggetti consigliati da altri soggetti
I soggetti ritenuti più qualificati per poter rispondere a
determinate domande
Gli stessi soggetti intervistati ripetutamente
Campionamento
a valanga
Campionamento
per elementi
rappresentativi
Campionamento
per panel
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elementi di metodologia