Psicologia Dinamica
a.a. 2009-2010
Il modello “classico” della mente umana
Le idee Freudiane sono state un fattore decisivo nel
promuovere, nel corso del 900, lo sviluppo di una
mentalità più laica e moderna, più attenta ai diritti
spontanei dell’individuo, meno moralisticamente
repressiva della società borghese dell’800. Le idee di
Freud sono legate alla crisi e al decadere del modello
classico della mente.
Il modello classico della mente si era formato a partire
da alcuni presupposti filosofici (come quelli di Cartesio)
e si era diffuso nella prima meta’ dell’ 800 sull’onda del
del razionalismo. Il modello classico della mente umana,
che viene anche detto pre-freudiano, svolge un ruolo
centrale nell’etica della borghesia dell’Ottocento
Il modello classico della mente presupponeva che
esistesse una piena responsabilità dell’individuo nei
confronti del suo universo mentale.
In questa logica la mente sembrava fatta di intenzioni
consapevoli e autotrasparenti: veniva qui rispecchiato
l’ideale di un adulto maturo e del tutto padrone di sè e
della propria vita interiore.
Il modello pre-freudiano della mente rispondeva al modo
in cui la borghesia ottocentesca, ascendendo al potere
nei grandi paesi industriali europei e assumendosi
responsabilità mondiali dell’epoca del colonialismo, aveva
data per scontata l’ipotesi di una piena dominanza ed
efficacia del pensiero operatorio (Arieti).
Il modello freudiano della mente umana
Freud sostenne che la mente non e’ mai interamente
autoconsapevole. Egli aggiunse pero’ che la mente puo’
governare se stessa tanto piu’ efficacemente, quanto piu’
tiene conto della presenza di fattori infantili, irrazionali
e inconsci.
Il suo orientamento del pensiero si riallacciava a una
filosofia della CRISI DELLA RAGIONE che, nata dal
romanticismo e dal pensiero scettico dei secoli
precedenti, aveva trovato nell’800 i suoi teorici principali
in Schopenhauer e in Nietzsche. Peraltro ne venivano
corretti gli assunti piu’ distruttivi e pessimisti: al loro
posto Freud proponeva, sia pure nell’ambito di una visione
complessivamente non ottimistica della natura umana, un
tipo di introspezione capace di promettere una vita
affettiva e sessuale piu” consapevole e felice.
LA PSICOANALISI
La psicoanalisi e’ il metodo per lo studio dei processi
mentali inconsci. E’ una disciplina scientifica che
si occupa del funzionamento mentale normale e
patologico
Come disciplina scientifica la psicoanalisi ha dato
luogo a teorie che sono derivate dalle
osservazioni e che cercano di ordinare e
spiegare altre osservazioni
DUE IPOTESI FONDAMENTALI:
a) determinismo psichico;
b) esistenza di un significato dei processi
mentali inconsci
a) determinismo psichico
L’approccio psicodinamico sostiene che noi siamo
inconsciamente controllati.
Noi andiamo avanti nella nostra vita quotidiana
come se avessimo liberta’ di scelta, mentre in
effetti siamo molto piu’ limitati di quanto
crediamo. In realta’, non siamo altro che
personaggi che mettono in atto un copione scritto
dall’ inconscio.
I nostri partner matrimoniali, i nostri interessi o
vocazioni, anche quello che facciamo nel tempo libero,
non sono scelti a caso; vengono invece determinati da
forze inconsce che sono tra loro in relazione dinamica
(Gabbard 2000).
Secondo questo principio nella mente nulla avviene
per caso ( es. smarrire qualcosa). Spesso questi eventi
che noi riteniamo “accidentali” sono causati da un
desiderio o da un intento in stretta conformità con il
funzionamento mentale.
b) Esistenza di un significato dei processi mentali
inconsci
Lo studio convinse Freud che la maggior parte del
funzionamento mentale si svolge fuori della coscienza e
che la coscienza e’ un attributo limitato nel funzionamento
mentale.
Quando un pensiero, un sentimento , una dimenticanza, un
sogno o un sintomo patologico sembra non essere in rapporto
con l’attività mentale in corso, ciò si deve al fatto che la
connessione causale e’ un processo inconscio.
Se le cause possono essere scoperte, allora tutte
le apparenti discontinuità scompaiono: la catena
causale diventa chiara (es. la cecità isterica è
perché non si vuole vedere) (Brenner)
I processi mentali inconsci non si possono osservare
direttamente. I metodi per lo studio di questi fenomeni
sono indiretti.
.
Freud nello sviluppo di questa tecnica si rese consapevole
dell’importanza che i processi mentali inconsci hanno nella
vita mentale di ciascun individuo.
Freud e la Storia della Psicoanalisi.
-Nel 1985 Freud ando’ a Parigi nella clinica di Charcot
che curava i sintomi isterici attraverso l’ipnosi.
- Breuer e il caso di Anna O (i sintomi isterici di Anna O
scomparivano quando riusciva a ricordare l’esperienza
passata).
- Freud prosegue la cura di Anna O senza ipnosi con la
talking cure (cura con le parole, metodo discorsivo con
libero sfogo del flusso di pensieri).
-Bernheim aveva dimostrato che l’amnesia di un soggetto
verso le proprie esperienze ipnotiche poteva essere
eliminata senza ipnotizzare di nuovo il paziente,
forzandolo a ricordare.
-
Freud pensò che si poteva rimuovere anche una
amnesia isterica senza ipnosi. Freud elaboro’ la
tecnica psicoanalitica: il paziente si impegna a
riferire all’analista, qualsiasi pensiero gli venga in
mente, cercando di esercitare su di essi alcuna
censura o dall’imprimere loro una direzione
cosciente.
Freud ascoltando le “libere” associazioni del paziente
poteva farsi un quadro per dedurre che cosa passasse
inconsciamente nella mente del suo paziente.
Freud nel corso degli anni di osservazione accurata,
scopri’ che non solo i sintomi isterici ma anche molti
aspetti normali e patologici del comportamento e del
pensiero erano il risultato di ciò che inconsciamente
passava nella mente dell’individuo (Brunner).
Processi mentali inconsci
Freud divise i processi mentali inconsci in due gruppi.
1) Processi preconsci: pensieri e memorie che potevano
facilmente essere resi coscienti mediante uno sforzo
di attenzione.
2) Elementi psichici inconsci che potevano resi consci solo
con un considerevole sforzo. Questi elementi erano
sbarrati fuori della coscienza da una forza che doveva
essere superata prima che potessero diventare consci
(es. amnesia isteria).
3) Freud dimostro’ che il loro essere inconsci non
impediva che essi esercitassero una significativa
influenza sul funzionamento mentale.
Prove del pensiero inconscio.
Freud dimostra l’ esistenza dell’inconscio attraverso
1) i Sogni
2)le Paraprassie.
L’analisi dei sogni mostrò che un desiderio infantile
inconscio era la forza motrice dei sogni. Il lavoro
onirico mascherava il desiderio così da rendere
necessaria l’analisi del sogno per potere
comprendere la vera natura del desiderio.
Le paraprassie sono fenomeni quali i lapsus, le
azioni accidentali, le dimenticanze o la
sostituzione di un nome. Freud (1901) si servì
di questi fenomeni per illustrare l’emergere
dei desideri rimossi e per dimostrare il
parallelismo tra i processi mentali normali e
quelli dei nevrotici.
Inconscio e setting Clinico
Un’altra modalità attraverso la quale l’inconscio si
manifesta e’ il comportamento non verbale del paziente
verso il terapeuta.
Sin dall’infanzia certe modalita’ di relazionarsi con gli
altri vengono interiorizzate e sono espresse
automaticamente e inconsciamente come parte del
carattere dell’individuo.
Alcuni pazienti possono rivolgersi con rispetto al
terapeuta, mentre altri con comportamenti molto più
ribelli.
Lo studio convinse Freud che la maggior parte
del funzionamento mentale si svolge fuori della
coscienza e che la coscienza e’ un attributo
limitato nel funzionamento mentale. Freud ebbe
a dire che la coscienza era solo un “lumicino” e,
poi aggiunse, speriamo che non si spenga.
Freud : ricordare ripetere e rielaborare
Nel rapporto di transfert e’ importante vedere le azioni
in quanto l’analizzato non ricorda assolutamente nulla di
quello che ha dimenticato e rimosso.
Egli riproduce quegli elementi non sotto forma di
ricordi, ma sotto forma di azioni che ripete senza
rendersene conto. Ad esempio, l’analizzato non dice di
ricordare d’essere stato caparbio e diffidente verso
l’autorità dei genitori, ma si comporta in questo stesso
modo verso lo psicoterapeuta………
………….Il paziente agisce ma non ricorda. In analisi
il paziente non si libererà mai finché rimane in
trattamento, da questa “coazione a ripetere” e
alla fine ci si rende conto che questo e’ il suo modo
di ricordare. C’e’ una ripetizione e traslazione del
passato dimenticato in tutte le situazioni nuove. Il
ripetere diventa evocare un pezzo di vita
vissuta.
Come abbiamo visto la psicoanalisi ha un concetto della mente
dove la coscienza e la ragione hanno un ruolo marginale. Ci sono
forze inconsce che determinano il nostro comportamento
(determinismo) e che hanno un significato inconscio non
prontamente accessibile alla coscienza. L’inconscio non lo ha
scoperto Freud, l’uomo già lo postulava. Si pensi al
romanticismo con la crisi della ragione e all’importanza che i
romantici davano alle forze dei sentimenti e delle emozioni
postulando un inconscio dentro di noi (es. Stevenson, “Lo strano
caso del dott. R del Jekyll e del sig.Hyde”) . Quello che Freud
invece scopri’ è il funzinamento dell’inconscio, i principi e le
leggi che governano la nostra psiche. I nostri comportamenti,
le nostre scelte obbediscono spesso ad un copione (una
necessita’ inconscia) che noi non conosciamo. Se lo scopriamo
molti nostri comportamenti acquistano un senso ( come la
ragazza che aveva studiato medicina non sapendo che questa
scelta era dovuta al dolore causato dalla morte della madre).
,
(Freud, Metapsicologia 1915)
cap 2
Con “metapsicologia” Freud intese indicare la
dimensione teorica della psicoanalisi, la sua
sistemazione formale.
Il concetto di metapsicologia intendeva definire i
processi mentali in base a tre punti di vista:
 topico (distinzione tra i sistemi inconscio, preconscio
e conscio)
dinamico ( riguardanti le forze in conflitto)
economico(relativo all’energia e alle sue
trasformazioni).
PULSIONI E LORO VICISSUTUDINI (1915)
Freud esamina il concetto della pulsione da un
punto di vista della FISIOLOGIA attraverso il concetto
di struttura di ARCO RIFLESSO.
Si tratta di un percorso in due sensi, una sorta di
circuito che vede tre elementi: l’organo recettore,
che percepisce lo stimolo, le fibre nervose sensoriali,
che trasmettono il messaggio al sistema nervoso
centrale, e l’organo effettore, che realizza il
movimento.
PULSIONI ISTINTUALI
Le forze istintive che forniscano energie alla mente
e le spingono all’ attività sono chiamate pulsioni.
La pulsione è uno stato di eccitazione centrale in
risposta ad una stimolazione, e non è ancora la
risposta motoria.
 La risposta motoria che segue allo stato di
eccitazione della pulsione viene modificata da una
parte della psiche che è l’Io in base all’esperienza e
alla riflessione, anziché essere predeterminata come
nel caso degli istinti degli animali inferiori (Hartmann,
1948).
Istinto-Pulsione (forniscono energia alla
mente e la spingono all’attività)
Eccitazione/ tensione
nella psiche
Attività motoria predeterminata da fattori genetici
e modificata da fattori ambientali
e dall’esperienza (funzioni dell’Io).
ISTINTO E PULSIONE
• L’ istinto è un comportamento animale fissato
dall'ereditarietà, caratteristico della specie.
• La pulsione è una costituente psichica che
produce uno stato di eccitazione che spinge
l'organismo all'attività, anch'essa geneticamente
determinata ma suscettibile d'essere modificata
dall'esperienza individuale.
La pulsione si differenzia dallo stimolo per il fatto che
trae origine da fonti di stimolazione interne al corpo,
agisce come una forza costante e la persona non le
si può sottrarre con la fuga, come può fare di fronte
allo stimolo esterno”.
Energia psichica:
•Freud postulo’ l’esistenza di una energia psichica, la
quale costituisce la pulsione.
•Energia psichica e’ un termine riferito ad un concetto
psicologico e non ha niente a che fare con l’energia
fisica.
•Freud parlo’ di una certa quantità di energia psichica
con cui venivano investiti un oggetto od una persona
particolari (carica psichica).
Carica psichica e rappresentazione
mentale
•La “carica psichica” (catexis) e’ la quantita’ di
energia psichica diretta verso (o legata) con la
rappresentazione mentale di una cosa o persona.
•Si tratta di un concetto psicologico, non fisico.
L’energia psichica non puo’ muoversi attraverso lo
spazio e attaccarsi direttamente agli oggetti.
•Quelli che vengono “caricati” sono i ricordi, i pensieri,
le fantasie dell’oggetto che sono le nostre
rappresentazioni mentali o psichiche.
Carica psichica e rappresentazione mentale
Tanto maggiore e’ la carica psichica, tanto piu’
importante (in senso psicologico) e’ l’oggetto.
 Esempio: la madre e’ un importante oggetto delle
pulsioni per il bambino, questo significa che la
rappresentazione psichica della madre nella mente del
bambino e’ fortemente caricata di energia psichica.
Classificazione e natura delle pulsioni.
Nella sua prima formulazione Freud propose di
dividere le pulsioni in due tipi:
1) le pulsioni sessuali ( conservazione della specie)
2) le pulsioni dell’Io (miranti alla conservazione
dell’individuo, es la fame
• Freud abbandono’ l’idea della pulsione
autoconservativa, considerandola una ipotesi
insoddisfacente, e per molti anni le manifestazioni
istintuali vennero considerate come parte della
pulsione sessuale.
Successivamente Freud ha postulato 2 tipi di pulsioni:
1) la pulsione sessuale o libidica
2) la pulsione aggressiva.
• Le due pulsioni sono “fuse” insieme, anche se di
non eguale misura. Esempio: non c’e’ atto
d’amore, per quanto tenero, che non esprima
inconsciamente la scarica della pulsione
aggressiva, come una pulsione aggressiva
potrebbe avere un qualche significato inconscio
sessuale (Brunner).
La pulsione di vita o libidica
 Pulsione libidica come una energia, una tensione
nell’organismo e pronta ad investire, un oggetto
(secondo il modello della “scarica”).
 Significato della Libido più ampio del desiderio
sessuale in senso stretto.
Freud si impegnò a spiegare mediante la teoria della
libido molti comportamenti umani, come ad esempio
i conflitti dei figli nei confronti dei genitori , i sogni,
l’arte, l’amicizia, la curiosita’ intellettuale e l’operosità
lavorativa, e anche le ansie nevrotiche (Arieti).
Origine libidica del comportamento
 Tendenza a non vedere l’origine libidica del
comportamento e della vita psichica.
 Inconscia resistenza a prendere atto della istintività
da cui dipendiamo.
Questa resistenza fu considerata da Freud come
effetto di una repressione “anti-istintuale” di origine
culturale e connaturata alle necessità stesse della
civilta’ ( Freud: disagio sulla civiltà)
Pulsioni di vita e di morte.
Freud in “Al di là del principio del piacere” (1920)
tento’ di mettere in relazione le teorie delle pulsioni
con i concetti biologici e immaginò la Pulsione di vita
(la libido) e Pulsione di morte (destrudo ) in lotta col
primo e tendente a portare l’individuo verso
l’autodistruzione . Esse corrisponderebbero ai processi
anabolici e catabolici, ed avrebbero un significato
piu’ ampio di quello puramente psicologico..
“PERCHE’ LA GUERRA?” Freud , 1932
(carteggio Freud con Einstein
Freud afferma l’esistenza di 2 specie di pulsioni:
1)pulsioni che tendono a conservare e a unire ( pulsione
di vita)
2)pulsioni che tendono a distruggere e a uccidere
(pulsione di morte o distruttiva).
Entrambi le pulsioni sono parimenti indispensabili. Quasi
mai una pulsione agisce isolatamente ma puo’ interagire
con l’altra nel raggiungimento di una meta.
……….. carteggio con Einstein
 Le pulsioni di vita o erotiche stanno a rappresentare gli
sforzi verso la vita
 La pulsione di morte o distruttiva opera in ogni essere
vivente e la sua aspirazione e’ di ricondurre la vita allo stato
della materia inanimata.
La pulsione di morte diventa pulsione distruttiva
allorquando si rivolge all’esterno, contro gli oggetti esterni.
Nella guerra l’individuo “rivolgerebbe all’esterno” la
tendenza istintuale alla propria morte. (Arieti).
Il volgere di queste forze pulsionali distruttive nel mondo
esterno scarica l’essere vivente e non puo’ non sortire un
effetto benefico” (Freud 1932).
SVILUPPO DELLA PULSIONE SESSUALE
Freud (1915) ha descritto nei :“Tre saggi sulla sessualita”,
tre stadi nello sviluppo psicosessuale del bambino:
orale, anale, fallico.
La pulsione sessuale, prima di raggiungere la gratificazione
adulta nell’area genitale, trova soddisfazione in alcune
zone erogene (orale, anale e fallica) che successivamente
vengono investite dalla libido e che continueranno a
fornire piaceri “parziali” anche nell’età adulta (si pensi ai
preliminari all’atto sessuale o ai baci), ma sotto la
predominanza dello stadio più elevato raggiunto dal
piacere sessuale, ossia il piacere connesso alla zona
genitale.
Fase orale:
Nel primo anno e mezzo di vita la bocca, le labbra e
la lingua costituiscono gli organi principali del
neonato.
La gratificazione sensuale (libidica) e’ inizialmente
associata alla soddisfazione di bisogni di nutrizione
attraverso il succhiare.
Grande importanza hanno le azione di succhiare
(mettere in bocca le dita delle mani, dei piedi, e
molti oggetti inanimati, in assenza dell’assunzione di
cibo) fare smorfie con la bocca e mordere quali fonti
di piacere.
Fase anale:
Nel successivo anno e mezzo(18 mesi-3 anni)
l’investimento pulsionale si sposta sulla zona
erogena uretrale-anale:la gratificazione pulsionale
deriva dal trattenere ed espellere le feci, ma
anche guardare,toccare e odorare.
 Le sensazioni di piacere-dispiacere sono
associate sia con l’espulsione che con la
ritenzione delle feci e queste stesse costituiscono
gli oggetti di interesse del bambino.
Fase fallica: Nello stadio fallico-edipico (2 anni e mezzo5/6 anni) il punto focale dell’autostimolazione e’
rappresentato dai genitali verso la fine del terzo anno di
vita la porta principale dell’interesse sessuale comincia ad
essere assunta dai genitali.
1) l’organo sessuale maschile costituisce l’oggetto
principale di interesse per i bambini di tutti e due i sessi.
2) l’organo di eccitamento per la bambina in questo
periodo e’ il clitoride, il quale embriologicamente
costituisce l’organo femminile analogo al pene (Brenner)
Fase genitale: costituisce lo stadio adulto. La
distinzione fra fase fallica e fase genitale e’
sostanziale dato che la capacità di giungere all’orgasmo
viene acquisita soltanto con la pubertà.
Altre manifestazioni della pulsione sessuale nel
bambino:
- desiderio di guardare accentuato nella fase fallica e
la sua controparte: il desiderio di esibirsi (il bambino
desidera vedere i genitali degli altri quando desidera
mostrare i propri).
- erotismo uretrale: manifestazione della sessualità
collegata alla minzione
La carica libidica di un oggetto in una fase precedente
diminuisce quando viene raggiunta la fase successiva;
tale carica benché diminuita persiste ancora per qualche
tempo dopo che si e’ stabilita la nuova fase.
Si ritiene che la libido, la quale ha fornito di “cariche
psichiche” l’oggetto e la gratificazione nella fase
precedente, si distacchi gradualmente da queste e
prenda a caricare invece un oggetto di gratificazione
nella fase successiva. Esempio: la libido che aveva
caricato di energia psichica la mammella, o più
precisamente la rappresentazione della mammella, in
seguito carica le feci e successivamente l’organo
sessuale (Brenner).
Fissazione
Ognuna di queste fasi –l’orale,l’anale e la genitale- e’
associata a una particolare zona corporea nella quale Freud
riteneva che la libido, o energia sessuale, del bambino fosse
concentrata.
Come conseguenza di un trauma ambientale, di fattori
costituzionali, o di entrambi, un bambino può rimanere
evolutivamente bloccato alla fase orale o anale, il che
comporta una fissazione che permane fino all’ età adulta. In
condizione di stress, l’adulto può regredire a questa fase di
sviluppo più primitiva e manifestare l’organizzazione
mentale della gratificazione istintuale associata a quella
fase (Gabbard 1992)
Regressione
Regressione istintuale significa il ritorno dell’investimento
libidico ad un precedente oggetto o modo di gratificazione.
La regressione istintuale e’ strettamente collegata alla
fissazione, poiché quando si produce una regressione essa e’
abitualmente ad un oggetto o un modo di gratificazione a cui
l’individuo e’ gia passato. Se un nuovo piacere si rileva
insoddisfacente e viene abbandonato, l’individuo
naturalmente tende a ritornare ad un piacere gia’
sperimentato e verificato (esempio il bambino alla nascita
del fratellino costetto a spartire con lui l’amore della madre
ritorna a succhiare il dito e quindi ad una gratificazione
precedente)
ANACRONISMI PSICHICI
Freud in una lettera a fliess il 6 dicembre 1896: Come
sai, sto lavorando all’ipotesi che il nostro meccanismo
psichico sia sorto mediante un processo di stratificazione:
il materiale presente sotto forma di tracce mnemoniche
e’ di tanto in tanto sottoposto a un riordinamento in
accordo con gli avvenimenti recenti, a una trascrizione.
In ogni fase della vita c’e’ un rimaneggiamento e
riposizionamento dei ricordi, sulla base di un sistema
segnico in grado di sintonizzarli, di volta in volta, con
circostanze nuove(..). Al limite di ognuna di queste epoche
si deve verificare una traduzione del materiale psichico.
Ogni riordino del passato produce quindi, implicitamente,
redazioni diverse della storia di un individuo.
A questo punto la congettura piu’ audace di Freud : “
Spiego le caratteristiche delle psiconevrosi supponendo
che la traduzione di una parte del materiale non sia
avvenuta, cosa che implicherebbe certe conseguenze(….)
Dove manca la nuova trascrizione l’eccitamento si
verificherà secondo le leggi psicologicamente valide per la
precedente epoca psichica e lungo le vie allora disponibili.
Ci troviamo di fronte a un anacronismo: in una particolare
provincia vivono ancora fueros. Sopravvivono cioe’ relitti
del passato.
Ifueros sono antiche leggi spagnole, valide in determinate province, a
garanzia di particolari usi, che sopravvivono accanto a una legislazione più
recente. .
Bodei R. Le logiche del delirio, 2000.
L’ APPARATO PSICHICO
cap 3
Freud ipotizzò un apparato psichico costituito da
differenti sistemi disposti in sequenza e con
funzionalità differenti. Da un sistema a quello contiguo
fluiva l’ eccitazione psichica, la quale forniva a sua volta
energia a ciascun sistema, esattamente come un impulso
nervoso si trasmette da un elemento ad un altro dell’arco
riflesso.
Teoria topografica, 1915 (Prima teoria)
Freud distinse tre sistemi psichici Conscio (CS). Il sistema
conscio disegna cio’ che nella mente e’ conscio
Preconscio(PCS). Suoi elementi possono divenire coscienti
in uno sforzo dell’attenzione. Inversamente un pensiero
che appartiene al sistema CS diventa parte del sistema
PCS quando viene ritirata l’attenzione.
Inconscio (UCS). I contenuti che non sono consci non
possono diventare coscienti mediante sforzo di attenzione.
Il loro accesso alla memoria risulta per il momento
sbarrato ad opera di una forza che agisce nella mente
stessa.
Preconscio (PCS) e Inconscio (UCS) sono due processi psichici
non consci e distinti tra loro per criteri dinamici e funzionali.
I processi coscienti erano gia’ studiati e conosciuti prima di
Freud. Le importanti scoperte di Freud riguardano il sistema
inconscio (UCS); per questo la psicoanalisi e’ stata chiamata
“psicologia del profondo”.
Freud, nell’approfondire la conoscenza del sistema inconscio
si rese conto che questo modello era insufficiente e propose
una nuova ipotesi riguardante i sistemi mentali che chiamò
Ipotesi Strutturale.
IPOTESI STRUTTURALE ( Seconda teoria)
L’ipotesi strutturale assomiglia alle ipotesi precedenti,
perchè cerca di raggruppare insieme i processi e i
contenuti mentali sulla base di differenze funzionali.
- 3 gruppi o STRUTTURE: Es, Io, Super-Io
funzionalmente collegati
SUPER
IO
IO
conscio
inconscio
ES
Freud, L’Io e l’Es, 1922
Freud, 1932
IPOTESI STRUTTURALE
Io: e’ costituito dal complesso delle funzioni collegate
alle relazioni fra l’individuo e il proprio ambiente
Super-Io: comprende i nostri precetti morali e le
aspirazioni ideali
Es: comprende i raggruppamenti psichici delle pulsioni
che sono presenti fin dalla nostra nascita. .
Per Freud L’Es alla nascita comprende l’intero
apparato psichico e l’Io e il Super-Io sono
originariamente parte dell’Es, i quali nel corso della
crescita si differenziano fino a diventare entita’
funzionali separate.
Relazione IO / ES.
ES/Pulsione
IO
Possibilità di scarica nell’ambiente
- Spesso c’e conflitto tra l’Es e l’Io (essenza della
nevrosi). Il conflitto tra l’IO e l’ Es avviene dopo la
differenziazione e organizzazione dell’IO
Relazione IO / ES.
Per il bambino l’ambiente ha importanza come fonte di
gratificazione o scarica dei desideri, bisogni e tensioni
psichiche che insorgono dalle pulsioni dell’Es.
L’Io e’ quella parte della psiche che si occupa dell’ambiente col
proposito di raggiungere un massimo di gratificazione o di
scarica per l’Es (Io come esecutore delle pulsioni). In
“Introduzione alla Psicoanalisi” Freud paragona l’ Es e l’Io al
cavallo e al cavaliere, rispettivamente.
Gravi conflitti tra l’Io e l’Es che costituiscono la vera essenza
della nevrosi
I conflitti tra l’ Io e l’ Es puo’ avvenire solo dopo una
differenziazione e organizzazione dell’ Io.
-Per Freud le pulsioni siano presenti fin dalla nascita , ma
gli aspetti piu’ complessi come gli interessi, il controllo
dell’ambiente e le aspirazioni morali sorgono piu’ tardi. Per
cui e’ ovvio che le istanze dell’ IO e del SUPER-IO si
sviluppino solo dopo qualche tempo dalla nascita.
. La nascita del Super-Io ha luogo all’età di 5 o 6 anni, e si
stabilizza non prima dell’eta’ di 10 o 15 anni.
LA FORMAZIONE DELL’IO E
RAPPRESENTAZIONE DEL CORPO
Funzioni
Controllo motorio,percezione,
dell’io
memoria, affetti, pensiero
Si sviluppano
con la crescita
del bambino
Fin dall’infanzia il corpo occupa un posto importante nella
nostra vita psichica. La percezione del proprio corpo e’
differente dalla percezione degli altri oggetti dell’ambiente
(quando il bambino tocca una parte del proprio corpo ha 2
sensazioni (invece di una): non solo essa e’ sentita ma sente).
Nasce la percezione di se’ e dell’ambiente
circostante. Queste rappresentazioni psichiche
del corpo, cioè i ricordi e le idee ad esso
collegate, con le rispettive cariche di energia
pulsionale costituiscono le parti piu’ importanti
dell’Io in questa prima fase del suo sviluppo.
L’ Io e’ in primo luogo un io corporeo. (Freud,
1923).
Rappresentazione mentale del
nostro corpo
E’ “l’immagine del nostro corpo
che ci formiamo nella mente, e
cioè il modo in cui il corpo ci
appare” (Schilder, 1935).
).
Renè Magritte,
1928
Processo di Identificazione con gli Oggetti.
Il processo di identificazione per cui una persona diventa
simile a qualcosa o a qualcuno, e’ conseguenza di un
investimento libidico . E’ un processo molto importante per
lo sviluppo delle funzioni dell’Io (ad es. apprendimento,
linguaggio, comportamento sociale etc.).
Il processo di identificazione non e’ solo limitato all’infanzia
(es: allievi che si identificano nel professore).
Identificazione con l’aggressore. (A. Freud, 1936).
Tendenza a identificarsi con gli oggetti che sono fortemente
investiti di energia aggressiva. L’individuo ottiene la
soddisfazione di partecipare egli stesso, almeno nella
fantasia, al potere che attribuisce al suo aggressore (vedi
identificazione con i dirigenti).
Identificazione con la persona perduta. (Freud,
1916)
L’Io si difende dalla perdita, per morte o
separazione, di una persona cara cercando di
recuperarla attraverso il tentativo inconscio di
identificazione (es: il figlio che dopo la morte del
padre diventa la sua riproduzione perfetta).
Questo processo e’ molto importante nella
elaborazione del lutto.
IO/ES Processo Primario e Processo Secondario
(Freud, 1911) come modalità di funzionamento
dell’apparato psichico.
Il Processo primario. Il proceso primario e’ il modo
di funzionare dell’Es. Le sue carattersitiche :
1) la tendenza alla gratificazione immediata
(scarica della carica psichica);
2) facilita’ di spostare la carica psichica dal suo
primitivo oggetto su un altro simile (es. il bambino
succhia il pollice quando non riesce ad avere la
mammella)
Il Processo secondario.
La trasformazione del processo primario in secondario e’
un processo graduale che fa parte della differenziazione
dei processi psichici che formano l’Io.
La capacità di rimandare la scarica e’ un aspetto
essenziale del processo secondario.
Il pensiero secondario. E’ il pensare cosciente come lo
conosciamo . E’ fondamentalmente verbale e rispetta le
leggi della sintassi e della logica.
Il pensiero primario.
E’ caratteristico degli anni dell’infanzia in cui l’Io e’ ancora
immaturo. Pensiero che spesso produce incomprensibilità:
assenza di ogni negativo, di forme al condizionale e di
congiunzioni qualificative.
Non c’e’ contraddittorio tra gli opposti. E’ frequente la
rappresentazione per allusione o per analogia: una parte per
il tutto (Matte Blanco). Forte diffusione di impressione
visiva e sensoria.
Assenza del senso del tempo: passato e presente
coesistono.
Diffusione pensiero primario. Si osserva nelle gravi malattie
mentali (nei deliri e nelle psicosi maniaco-depressive). La
comparsa del pensiero primario non e’ di per se’ patologica,
l’anormalità consiste nella scomparsa del p. secondario e nel
predominio su di esso del p. primario.
•Certe rappresentazioni del pensiero primario, come le
rappresentazioni mediante l’opposto, l’analogia o
l’allusione, appartengono anche al nostro quotidiano. Il
p. primario persiste nel nostro conscio.
•L’Io conserva anche la capacità di ritornare
temporaneamente a modalità immature caratteristiche
dell’infanzia: ciò accade ad esempio durante il sonno
(attività onirica) o nei sogni ad occhi aperti.
Caratteristiche del Pensiero Primario:
Spostamento, Condensazione, Rappresentazione
Simbolica
Spostamento. Rappresentazione di una parte per il tutto
o sostituzione di una idea o immagine con un’altra, la
quale associativamente e’ connessa.
Condensazione. Rappresentazione di diverse idee o immagini,
mediante una singola parola od immagine, o addirittura
mediante una parte di essa. Quando numerose
rappresentazioni mentali vengono rappresentate in una sola, in
quest’ultima sono concentrate le cariche psichiche delle altre.
Rappresentazione simbolica. Si tratta spesso dell’aspetto
metaforico di una rappresentazione dove una cosa sta per
un’altra (per es.viaggio al posto di morte).
Neutralizzazione dell’energia pulsionale dell’ES.
Attraverso questo processo l’energia Pulsionale dell’Es
che vorrebbe scaricarsi il piu’ presto possibile diviene a
disposizione dell’Io per portare avanti altri compiti in
accordo con il processo secondario. L’ energia pulsionale
viene cosi’ “neutralizzata” cioè trasformata nel proprio
carattere originario, sessuale (desessualizzazione) e
aggressivo (disaggressivizzazione). La neutralizzazione e’
una trasformazione progressiva e senza di essa l’Io non
puo’ funzionare.
ADATTAMENTO AL MONDO ESTERNO
cap 4
1) L’Io e il controllo sull’ambiente
2) L’Io e il controllo sull’Es
Nel controllo dell’ambiente da parte dell’Io sono
fondamentali 3 funzioni dell’Io collegate tra loro:
1) percezioni sensoriali che informano l’Io su cio’
che lo circonda;
2) capacita’ di ricordare e di pensare secondo il
processo secondario;
3) controllo motorio.
Col termine esame di realtà si intende la capacità che
ha l’Io di distinguere tra gli stimoli e le percezioni che
gli provengono dal mondo esterno da quelle che gli
provengono dai desideri e degli impulsi dell’Es
dall’altra. La visione del mondo circostante e’ più o
meno influenzata dalla nostra vita psichica interiore
.
Sviluppo del senso di realta’. Freud (1911) considerò la
frustrazione importante per lo sviluppo dell’esame di
realtà nel primo periodo di vita. Attraverso di esso il
bambino impara che alcune cose del mondo esterno non
ci sono per quanto egli possa desiderare che ci siano.
Un buon senso della realtà rende l’Io capace di agire
efficacemente sull’ambiente nell’interesse dell’ Es.
L’Io intermediario tra l’Es e l’ambiente. La capacità
dell’Io di controllare la scarica delle energie dell’ Es
costituisce qualcosa di necessario o di importante per
un buon adattamento all’ambiente.
___________________________
RELAZIONE ES/ IO
ES
IO
Con lo sviluppo l’ Io acquista un certo controllo sull’Es come
la capacità di ritardare la scarica delle energie pulsionali.
Brenner (pag 77-78 ) riporta un esempio di Anna Freud
dove paragona il rapporto tra Es e Io al rapporto tra
l’individuo e il servizio pubblico in uno stato moderno. Il
servizio pubblico porta benefici al cittadino ma anche
svantaggi. Spesso il S. P. è lento e sembra avere idee
proprie su che cosa è meglio per il cittadino che spesso non
coincidono con quelle del cittadino. In maniera analoga l’Io
può imporre una dilazione alle pulsioni dell’ ES, può opporre
le pretese dell’ambiente contro queste, e può impossessarsi
di una quota di energia neutralizzata per uso proprio.
RELAZIONE ES/ IO
-L’ Io, che in origine è al servizio dell’Es, in certe circostanze
può erigersi contro l’Es e opporsi alla scarica delle energie
pulsionali ( es. l’ Io di un bambino che respinge il desiderio
uccidere il fratellino, Brenner).
-- L’ Io nel corso della vita acquista un crescente controllo
sull’Es. Da servitore, l’ Io può diventare l’oppositore e anche il
padrone.
-- L’ Io nel suo funzionare prende le energie dall’ Es e quindi
il fatto che l’Io esista e funzioni implica una riduzione dell’
energia pulsionale dell’ Es.
RELAZIONE ES/ IO
- Diversi processi contribuiscono al processo di
riduzione delle energie dell’Es e di aumento di quelle
dell’Io. Uno e’ quello già descritto di 1)
neutralizzazione dell’energia pulsionale.Questo
processo di denaturazione da luogo ad una riduzione
della energia libidica e aggressiva dell’Es e ad un
aumento dell’energia a disposizione dell’ Io.
2) Un altro processo importante per lo sviluppo dell’Io e’ il
processo di identificazione (come abbiamo visto l’individuo
diventa simile ad un’altra persona importante per l’individuo
cioè fortemente carico di energia pulsionale).
L’identificazione produce una modificazione dell’ Io. Le
cariche psichiche legate ad un oggetto esterno, si attaccano
invece alla copia di tale oggetto nell’Io. Il fatto che parte
delle energie dell’ Es siano ora legate ad una parte dell’ Io
contribuisce all’arricchimento delle energie a disposizione
dell’Io a spese dell’ Es, ed al rafforzamento dell’Io di fronte
all’ Es (Brenner).
3) processo della fantasia. Si ottiene una gratificazione
parziale degli impulsi dell’Es. Anche attraverso un sogno un
individuo puo’ sentirsi parzialmente soddisfatto. L’ Io
attraverso la fantasia puo’ controllare un impulso dell’Es.
Le Teorie dell’ ANGOSCIA:
La 1°teoria di Freud (1895) sosteneva che
l’angoscia nascesse da un accumulo di libido non
scaricata. Se questo accumulo fosse causato di
ostacoli esterni o da inibizioni interne ( conflitti
inconsci etc ), era poco importante riguardo alla
teoria dell’angoscia. La teoria non spiegava come
avvenisse la trasformazione della dibido in
angoscia.”
2°teoria dell’angoscia
Nel 1926 Freud in un lavoro dal titolo “Inibizione,
sintomo e angoscia” proponeva una nuova teoria
basata sull’ipotesi strutturale. Freud riteneva che
l’angoscia avesse una base biologica e quindi avesse
anche una funzione importante, funzione protettiva
verso l’ambiente. Freud collegò la comparsa
dell’angoscia a situazioni “traumatiche” e di
“pericolo” ( l’assenza della madre puo’ provocare nel
bambino una situazione traumatica in e quindi
angoscia).
Otto Rank considero’ la nascita come prototipo di
tutte le situazioni traumatiche ( Freud cita il
Macbeth di Shakespeare dove Macduff (che
ucciderà Macbeth) alla nascita “era stato estratto
dal ventre materno
Nelle “situazioni traumatiche” la psiche viene sopraffatta da
stimoli troppo grandi per poter essere dominati o scaricati.
Freud studiò le situazioni traumatiche che intervengono
durante la prima infanzia, subito dopo la nascita.
Nel primo periodo di vita il bambino vive solo con la madre la
gratificazione dei suoi bisogno corporei (viene allattato,
coccolato scaldato etc.). Quando la madre è assente il suo
bisogno istintuale non può essere gratificato e sviluppa la
situazione traumatica. Non può dominare tutti gli stimoli e
sviluppa angoscia. Questo tipo di stimolo che da origine a
questo tipo di angoscia è di origine interna (angoscia dell’ Es).
L’Io, secondo la teoria strutturale, e’ la sede di tutte le
emozioni. Sperimentare una qualsiasi emozione e’ una funzione
dell’Io e questo e’ anche per l’angoscia.
Prima parte della nuova teoria dell’angoscia.
1) l’ angoscia si sviluppa automaticamente ogni volta che la
psiche viene sopraffatta da stimoli troppo grandi per
essere padroneggiati o scaricati.
2) Questi stimoli possono essere di origine esterna o interna,
ma piu’ frequentemente provengono dall’ Es, cioe’ dalle
pulsioni.
3) Secondo questo modello la situazione viene definita come
traumatica quando si produce automaticamente angoscia. Il
prototipo di tali situazioni traumatiche è la nascita.
4) L’angoscia automatica è caratteristica dell’infanzia, perché
in tale epoca l’Io e’ debole e immaturo; essa si osserva
anche nell’età adulta nei casi della cosiddetta nevrosi di
angoscia attuale.
2° parte della nuova teoria dell’angoscia
- Il bambino nel corso della crescita impara ad
anticipare l’avvento di una situazione traumatica ed a
reagire con angoscia (angoscia-segnale o di allarme ),
prima che la situazione diventi traumatica (cfr Freud,
Al di la del pricipio del piacere).
- Il segnale di angoscia è determinato dalla situazione
di pericolo e la sua produzione è una funzione dell’Io.
L’Io reagisce a una situazione di pericolo producendo
attivamente un segnale di angoscia.
- Il segnale di angoscia serve a mobilitare le forze al
servizio dell’Io per potere fronteggiare od evitare
le situazioni incombenti di pericolo.
(
Seconda parte della nuova teoria dell’angoscia.
1) Nel corso dello sviluppo l’Io acquista la capacità di produrre
angoscia quando sorge una situazione di pericolo (minaccia
di una situazione traumatica e più tardi per anticipare il
pericolo.
2) Questa angoscia-segnale rende l’Io capace di controllare e
di inibire gli impulsi dell’ Es in una situazione di pericolo.
3) C’ e una gamma di situazioni di pericolo nei primi anni di
vita che persiste inconsciamente in un certo grado per
tutta la vita.
4) L’angoscia-segnale e’ una forma di angoscia attenuata; essa
ha una parte molto importante nello sviluppo normale, ed e’
la forma caratteristica delle psiconevrosi.
Da quanto abbiamo detto sull’angoscia l’Io si
oppone all’ES perché sente che l’affiorare dell’
impulso costituirebbe un pericolo . L’Io allora
produce angoscia come un segnale di pericolo e in
ottemperanza del principio del piacere, puo’
offrire una opposizione all’affiorare degli impulsi
pericolosi. Tale opposizione si chiama DIFESA
I MECCANISMI DI DIFESA DELL’ IO (A. Freud,1936)
L’Io produce angoscia all’affiorare degli impulsi pericolosi
che provengono dall’ Es. Tale opposizione si chiama
DIFESA.
Le difese dell’Io vanno da un semplice spostamento di
attenzione, ad un energico tentativo di neutralizzare
l’energia della pulsione pericolosa, la formazione di
identificazioni, la produzione di fantasie.
Carattere inconscio del meccanismo di difesa dell’Io:
non e’ inconscio solamente il materiale rimosso ma sono
del tutto inconsce anche le attività dell’Io che
costituiscono la rimozione.
1) Rimozione (Freud, 1915). L’Io sbarra la via alla coscienza
dell’impulso indesiderato, proveniente dall’ Es, o a qualche suo
derivato (ricordi, desideri, etc.) La rimozione e’ un’opposizione
permanente tra l’Io e l’ Es.
l’Io mantiene la rimozione mediante l’impiego costante di energia
psichica a sua disposizione ( controcarica).
La riduzione della controcarica avviene in molte condizioni febbrili o
tossiche ( ad es. intossicazione etilica), nel sogno.
Aumento di energia dell’Es nella pubertà e le rimozioni possono
cedere.
Un altro fattore che indebolisce le rimozioni e’ quello della
seduzione.
La rimozione e l’estensione dell’Io:
Nella rimozione non si rimuove solo l’inconscio. Le fantasie
e le emozioni che sono collegate intimamente con l’impulso
dell’Es comprendono molti elementi i quali, prima che si
instaurasse la rimozione erano parti dell’Io.
La rimozione riduce la <forza> dell’Io.
2. Formazione Reattiva.
E’ il meccanismo mediante il quale uno dei due termini di
una coppia di atteggiamenti ambivalenti (es. l’odio) viene
reso inconscio e mantenuto tale attraverso la
supervalutazione dell’altro (cioe’ in questo caso l’amore vedi la trasformazione di affetto nei sogni) (Brenner fa
l’esempio di un pacifista o anti- vivisezionista con fantasie
inconsce di crudeltà e di odio).
Nella formazione reattiva per esempio l’odio appare
sostituito dall’amore, la crudeltà dalla gentilezza etc., ma
questo atteggiamento mancante (odio) persiste
nell’inconscio. Una persona può manifestare un
atteggiamento di grande tenerezza verso gli altri per
controllare e mantenere inconsci impulsi crudeli.
La formazione reattiva benché tenda a negare gli
atteggiamenti meno accettabili può anche manifestarsi in
senso contrario, cioè e’ l’odio anziché l’amore che può
apparire a livello conscio.
Isolamento dell’affetto
Meccanismo frequentemente riscontrato nei pazienti
ossessivo- compulsivi, separa l’affetto dall’ideazione. Un
ricordo traumatico, ad es., può essere facilmente richiamato
alla mente (alla coscienza) ma verrà privato di qualunque
sentimento. Potrebbe essere chiamato rimozione dell’
emozione.
Annullamento retroattivo,
o “del fare e disfare”, tipico pazienti ossessivo-compulsivi.
Implica il pensiero magico, un’azione che viene agita per
cancellare o capovolgere un precedente pensiero o
un’azione inaccettabili.
Negazione (A.Freud 1936)
La negazione si riferisce al rifiuto di certe impressioni
sensoriali del mondo esterno. Viene loro negato l’accesso
alla coscienza o prestato la minore attenzione possibile
alle spiacevoli conseguenze dolorose.
Mentre la rimozione viene generalmente utilizzata come
difesa da impulsi o desideri interni, il diniego di solito e’ una
difesa dalla realta’ esterna che viene vissuta come
disturbante (esempio l’atteggiamento verso una malattia).
Proiezione:
Attribuisce un proprio desiderio o impulso a qualche altra
persona o a qualche oggetto inanimato.
 Una persona proietta i propri impulsi violenti e come
risultato ha paura di essere aggredita dalla polizia o dal vicino
di casa. Si può arrivare ad un comportamento classificato
come psicosi paranoide.
La proiezione agisce anche sugli individui che non sono
mentalmente malati. (vedi Fornari: Psicoanalisi della guerra,
1970)
Una massiccia proiezione come meccanismo di difesa
nell’età adulta porta ad un esame di realtà distorto
Rivolgimento contro il se’:
Questo meccanismo come quelli della negazione e
proiezione si può osservare facilmente nel comportamento
manifesto dell’infanzia (es. il bambino prova rabbia che non
sa esprimere nei confronti dell’oggetto e può invece ferire se
stesso).
Sembra che questo meccanismo di difesa sia accompagnato
da una identificazione inconscia con l’oggetto “ io sono lui e
questo e’ il modo con cui ti picchiero”.
Identificazione:
L’identificazione che costituisce uno dei fattori importanti nello
sviluppo dell’Io , puo’ costituire una difesa.
La persona che usa il meccanismo di identificazione diventa in un
certo senso come l’altro, incorpora l’altro. Una tale fantasia e’
l’opposto della proiezione nella quale come abbiamo visto il
modello inconscia sembra essere l’atto della defecazione.
Introiezione e incorporazione:
Designano la la fantasia inconscia di unione con l’altro mediante
la ingestione. Essi sono essenzialmente sinonimi del termine di
identificazione ( vedi anche meccanismi difensivi durante il lutto).
Regressione:
Come difesa, l’individuo di fronte a gravi conflitti sui desideri
od ostacoli regredisce per ritornare agli obiettivi ed ai desideri
delle fasi precedenti (anale ed orale) evitando così l’angoscia
della situazione.
Una regressione della vita istintiva sembra essere
accompagnata in molti casi, da un certo grado di regressione
nel funzionamento dell’Io o nel suo stesso sviluppo.
Sublimazione (Freud 1905):
Si tratta di una trasformazione di un impulso infantile
originario in una altra attività nella direzione
dell’accettabilità e dell’approvazione sociale (es. la
creazione artistica)
Altri aspetti difensivi
Somatizzazione:
comporta il trasferimento di sentimenti dolorosi a parti del corpo.
Questa difesa e’ tipica dei pazienti psicosomatici ipocondriaci.
(Vedi anche pazienti alessithimici, McDougall , Teatri del corpo)
Conversione:
caratteristica della rappresentazione simbolica di un conflitto
intrapsichico in termini fisici. Solitamente associato all’isteria
Anna Freud estese il lavoro del padre e riconobbe
l’importanza dell’esame delle operazioni difensive per il
trattamento (A. Freud, L’Io e i meccanismi di difesa, 1936).
Nessuno evita il ricorso a meccanismi difensivi, il che
conferma il principio dinamico secondo il quale la salute e
la malattia stanno su un continuum.
Vaillant (1977) ha classificato i meccanismi di difesa secondo una
gerarchia, dai più immaturi o patologici ai più maturi o sani; tra i più
maturi ne ha messo in rilievo 4:
- repressione: bandire consciamente (a differenza della rimozione
che e’ inconscia).
- altruismo: subordinazione dei propri bisogni a quelli altrui
- sublimazione: pulsioni e desideri inaccettabili vengono incanalati
in alternativa socialmente accettabili.
- umorismo: prendere giocosamente se’ stessi e la situazione in cui
ci si trova.
Meccanismi di difesa di tipo psicotico:scissione, identificazione
proiettiva, introiezione e diniego.
SCISSIONE: Secondo la Klein la scissione rappresenta una pietra
miliare della sopravvivenza emotiva durante i primi mesi di
vita. Si tratta di un processo inconscio che separa attivamente
gli uni dagli altri i sentimenti contraddittori, le rappresentazioni
di Se’ e le rappresentazioni degli oggetti.
IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA: si tratta di un processo
inconscio trifasico:
a) il paziente proietta sul terapeuta una rappresentazione di Se’ o
dell’oggetto;
b) il terapeuta si identifica inconsciamente con quanto proiettato;
c) il materiale proiettato viene psicologicamente processato dal
terapeuta che poi lo restituisce al paziente.
Se’
cattivo
Se’
buono
oggetto
cattivo
oggetto
buono
paziente
Identificazione proiettiva. Fase 1
terapeuta
Se’ cattivo
Oggetto cattivo
Se’
buono
oggetto
buono
paziente
Identificazione proiettiva. Fase 2
terapeuta
Se’
cattivo
oggetto
cattivo
modificato
Se’
buono
oggetto
buono
paziente
Identificazione proiettiva. Fase 3
terapeuta
Oggetto: Nella letteratura psicoanalitica viene usato per
designare persone o cose dell’ambiente esterno.
Relazioni oggettuali: Atteggiamento dell’individuo nei
confronti di tali oggetti.
RELAZIONE BAMBINO / GENITORE
cap 5
Il bambino solo nel corso dei primi mesi di vita impara a
distinguere se stesso dall’oggetto. Gli oggetti piu’ importanti
dell’infanzia sono le varie parti del proprio corpo (per esempio
le dita, i piedi, la bocca) che vengono investite di energia
psichica.
Narcisismo. Freud (1914) chiama narcisismo la condizione
nella quale la libido risulta diretta verso sè stessi. Freud ha
sviluppato questo concetto prima di avere formulato la teoria
dei due istinti libidico e aggressivo (ci si pone adesso come si
colloca l’energia aggressiva rivolta verso sè stessi).
NARCISISMO
In generale nel caso degli adulti il termine narcisismo include:
- Una ipercarica psichica del Se’.
- Una ipocarica psichica degli oggetti e dell’ambiente.
- Una relazione patologica immatura con gli oggetti.
Per il bambino questo e’ normale. Tuttavia Freud riteneva che
una porzione di narcisismo normale e sano rimanesse
nell’uomo tutta la vita.
La libido oggettuale deriva dalla libido narcisistica. può
ritornare ad essa se, per qualche motivo, l’oggetto viene
successivamente abbandonato, come per es nel lutto.
L’atteggiamento del bambino verso i primi oggetti e’
centrato esclusivamente su sè stesso. L’oggetto viene
caricato di energia psichica solamente quando il neonato
comincia a fare esperienze di bisogni che sono
soddisfatti dall’oggetto, altrimenti l’oggetto non esiste.
Solo gradualmente si sviluppa con un oggetto una
relazione continuativa, cioè una carica psichica
oggettuale che persiste anche in assenza di un
bisogno da soddisfare. Questa relazione si chiama
LEGAME. Una vita oggettuale stabile si sviluppa verso
la fine del primo anno di vita
Disturbo di Personalità Narcisistico
•Estremamente grandiosi, con
forte bisogno di ammirazione
•Mancanza di empatia
•Sentimenti di superiorità
•Sfruttamento delle persone
•Può essere molto ambizioso
Ambivalenza nelle relazioni oggettuali.
Sentimenti di amore, e di odio possono alternarsi.
Il bambino ha fantasie di distruggere l’oggetto che nel
contempo ama (es: fantasie del neonato di divorare la
mammella della madre). Questa ambivalenza persiste tutta
la vita, anche se già nella seconda infanzia la sua intensità
e’ molto minore e diventa sempre minore nell’adolescenza
e nell’età adulta.
Tuttavia la minore ambivalenza delle età successive e’ più
apparente che reale. I sentimenti coscienti nei confronti
dell’oggetto spesso riflettono una ambivalenza inconscia e
questa può agire ancora nella vita mentale dell’individuo
(conflitti nevrotici).
Relazioni oggettuali: Identificazione con l’oggetto
Tendenza a diventare come l’oggetto . La tendenza alla
identificazione e’ tanto più pronunciata quanto più primitivo e’
lo stadio di sviluppo dell’Io. Va aggiunto che relazioni
inadeguate con gli oggetti nei primissimi periodi di vita,
possono impedire l’adeguato sviluppo ulteriore di quelle
funzioni dell’Io: l’esame di realtà e il dominio delle pulsioni
(Spitz, 1945).
Quanto l’identificazione continua a essere dominante nelle
relazioni oggettuali dell’eta’ adulta, questo fatto va
considerato come uno scadente sviluppo dell’Io, e puo’
essere patologico. Personalita’ “come se” (Duetsch, 1934)
cambia in funzione a quella del camaleonte ( cfr Zelig)
Le pulsioni (principalmente quella sessuale) determinano la
ricerca degli oggetti, dato che solo attraverso agli oggetti possono
essere raggiunte la scarica e la gratificazione.
Bambino da 2 anni e mezzo a 3 anni e mezzo - Passa dal livello
anale a quello fallico. Da allora i più intensi desideri che il bambino
proverà verso gli oggetti saranno prevalentemente di tipo fallico.
Nel periodo fallico progressivo sviluppo delle funzioni dell’Io In
questa fase il bambino e’ capace di distinguere chiaramente fra se
stesso e gli oggetti e di considerare che gli oggetti sono degli
individui come lui, con sentimenti e pensieri simili ai suoi. Questo
processo viene spinto oltre fino a considerare da parte del bambino
gli animali e i balocchi oggetti identici agli uomini (proiezione)
Complesso edipico.
E’ il periodo che va dai 3 ai 6 anni. Le relazioni oggettuali che
costituiscono il complesso edipico sono della massima
importanza per lo sviluppo psichico sia normale che patologico.
E’ un atteggiamento ambivalente del bambino verso i genitori:
da una parte il desiderio di eliminare il padre odiato e di
prendere il suo posto nel rapporto sessuale con la madre: e
dalla parte della bambina, il desiderio di eliminare la madre,
gelosamente odiata e di prendere il suo posto con il padre.
COMPLESSO EDIPICO
Freud scopri’ che nella vita psichica inconscia dei suoi
pazienti nevrotici era regolarmente presente qualche
fantasia di incesto con il genitore di sesso opposto e
sentimenti di gelosia nei confronti del genitore dello
stesso sesso. Per il bambino puo’ essere una esperienza
di grande intensita’ di passioni di odio e di amore, di
gelosia, di rabbia e paura
(cfr materiale filmico: Freud, passioni segrete, di Huston).
COMPLESSO EDIPICO E SUPER-IO
Il complesso edipico influenza la vita futura dell’individuo, e
produce la formazione del SUPER-IO, la terza funzione
mentale che Freud ha postulato nella sua Ipotesi
Strutturale dell’apparato psichico.
Super-Io
corrisponde a quello che si chiama coscienza. Esso
comprende le funzioni morali della personalita’;
1) approvazione o disapprovazione delle azioni e dei
desideri.
2) auto-osservazione critica.
3) autopunizione.
4) esigenza di riparare una azione mal fatta o pentirsene.
5) autostima e/o amore di se’ stesso come ricompensa
per i pensieri e azioni virtuose.
SUPER-IO
La psicoanalisi ha dimostrato l’esistenza in ciascun individuo
di desideri inconsci che egli coscientemente ripudia, ma ha
anche dimostrato che esistono dentro di noi delle proibizioni
morali che hanno una intensità molto più grande di quanto
ne siamo coscienti (es. il paziente che trovò un portafoglio)
Processo di Interiorizzazzione del Super-Io
I precursori del super-Io sono già presenti nella fase preedipica (apprendimento, pulizia personale , esigenze imposte
dall’ambiente)
Nella fase edipica (età 5-6anni) il bambino incomincia a
sentire i canoni morali che provengono dall’interno di lui
stesso. Questo processo di interiorizzazione raggiunge una
certa stabilità verso il decimo anno ed e’ soggetto ad aggiunte
e modificazioni durante l’adolescenza e anche la vita adulta.
Importante: il bambino invece di odiare i genitori che si
oppongono ai suoi desideri si allea con loro nel ripudiare
egli stesso i propri desideri.
Il nucleo originario delle proibizioni del Super-Io risulta
costituito dall’esigenza del ripudio di desideri incestuosi ed
ostili che costituiscono il suo complesso edipico. Il super-Io
consiste negli aspetti morali interiorizzati dei genitori durante
la fase fallica o edipica.
IO E SUPER-IO.
Il super-io costituisce un aiuto importante negli sforzi difensivi
contro gli impulsi dell’Es. Tuttavia l’Io con la formazione del
Super-Io perde gran parte della propria liberta’ di godere
delle soddisfazioni istintuali. L’Io non ha acquistato solo un
alleato nel Super-Io ma ha trovato un padrone (Brenner)
PERPETUAZIONE DEL CODICE MORALE DELLA SOCIETA’
Le immagini che vengono introiettate per costituire il Super-Io
sono quelle dei genitori. Le loro esigenze morali acquisite nella
prima età della vita vengono applicate ai figli e per conseguenza
il Super-Io dei bambini riflette quello dei genitori. Questo aspetto
costituisce la perpetuazione del codice morale di una società.
Paraprassie e motti di spirito
Freud ha analizzato nel suo lavoro “psicopatologia della via
quotidiana” (1904) una serie di fenomeni come i lapsus del
parlare, dello scrivere, della memoria che di solito
attribuiamo al caso, ma che spesso hanno un significato.
Anche prima di Freud la psicologia popolare attribuiva una
certa consapevolezza e responsabilità per questi atti mancati
Tuttavia di solito i fenomeni i questo tipo erano attribuiti al
caso o anche all’influenza di qualche forza misteriosa (per es il
diavolo che si divertiva a torturare le persone nascondendo gli
oggetti etc).
Tra questi atti mancati la più
semplice da capire e’ la DIMENTICANZA .
Dimenticanza e difesa dell’Io
Gli errori di questi tipo sono prevalentemente conseguenza della
rimozione, uno dei meccanismi di difesa dell’Io. .
Brenner fa un esempio di un paziente che durante una seduta
analitica aveva capito che per anni aveva evitato un senso di
vergogna per il suo comportamento sessuale con il meccanismo di
difesa della razionalizzazione . Durante una seduta analitica
queste difese vennero smantellate ed egli provo’ vergogna. Il
paziente fu colpito da questa presa di coscienza. Pochi minuti
dopo però mentre stava parlando di quanto importante fosse per
lui questa scoperta si rese conto di non ricordare, di avere
dimenticato tutto.
La rimozione che durante gli anni era riuscita a difendere il
paziente dalla vergogna per il proprio comportamento
sessuale erano responsabili anche della dimenticanza sulla
consapevolezza da poco raggiunta.
Lapsus :
Altro esempio di Brenner: un paziente non riusciva a ricordare il
nome di una persona che conosceva bene quando la incontrò ad una
riunione.
Durante una seduta analitica il paziente si rese conto che persona
della riunione aveva lo stesso nome di un’altra persona verso cui
provava odio e senso colpa. Inoltre la persona della riunione era
storpia il che gli ricordava un desiderio di colpire l’omonimo che egli
odiava.
Spiegazione in analisi: la vista del conoscente storpio gli aveva
ricordato inconsciamente l’altra persona che portava lo stesso nome,
che odiava e che desiderava di ferire e mutilare. Per evitare di
diventare consapevole delle proprie fantasie distruttive egli aveva
rimosso il nome che avrebbe prodotto l’associazione tra le due
persone.
La rimozione impedisce l’ingresso di fantasie distruttive di
una parte dell’Es, che avrebbero potuto se fossero
diventate coscienti , fargli provare un senso di colpa.
Un lapsus nel parlare o nello scrivere e’ un insuccesso nel
tentativo di rimuovere completamente qualche pensiero o
desiderio inconscio. Talora il significato nascosto viene
espresso apertamente nel lapsus e cioe’ viene chiaramente
comprensibile. In altre occasioni il risultato del lapsus non
è chiaramente comprensibile e il significato nascosto puo’
venire scoperto attraverso le associazioni delle persone.
Tra i lapsus Brenner annovera la persona che durante la
prima seduta di analisi chiama mamma la moglie. Soltanto
dopo qualche mese di analisi e’ in grado di accettare nella
coscienza che nelle sue fantasie la moglie rappresenta la
madre
Lapsus nel parlare o nello scrivere è spesso attribuito alla
fatica , alla disattenzione e ci si chiede se questi possano
essere le vere cause di questi errori.
Tali fattori possono facilitare l’interferenza dei processi
inconsci con l’intenzione cosciente, tuttavia Freud riteneva
che il ruolo principale di questi errori venisse dai processi
psichici inconsci.
Brenner dice: se un uomo è aggredito e derubato in una
strada buia e solitaria non posso dire che è stato rapinato
dal buio e dalla solitudine, ma debbo dire che è stato
rapinato da un rapinatore favorito dal buio e dalla
solitudine. In questa analogia il buio e la solitudine
corrispondono alla stanchezza e alla disattenzione.
LAPSUS E PROCESSI PRIMARI:
Un giovane paziente voleva dire cultura fisica ma
disse “cultura fisibile”. Associazioni portarono il paziente
che aveva la passione per la cultura fisica al desiderio
inconscio di mostrare agli altri il proprio corpo
La forma del lapsus prodotto mostra una interferenza
dei desideri esibizionistici inconsci del paziente con le
sua intenzione cosciente di dire la parola “fisica”.
Ne e’ risultata una sorta di parola ibrida la quale ha
“condensato” in una parola “fisico” e “visibile”,
contrariamente a tutte le regole linguistiche che
caratterizzano i processi secondari del pensiero.
Ricordiamo le caratteristiche dei processi
ideativi di tipo primario:
- Condensazione
-Spostamento,
-Rappresentazione dell’intero mediante una
sola parte o viceversa,
-Rappresentazione per analogia,
- Rappresentazione attraverso l’opposto.
Incidenti
Un altro tipo di paraprassie sono quelle che si configurano
come incidenti.
Si ritiene che spesso l’incidente sia stato progettato
inconsciamente allo stesso soggetto che esegue tale azione.
(es la signora che ha avuto un incidente al cimitero)
Riassumendo:
Le Paraprassie rappresentano un certo insuccesso
dell’Io, nel suo lavoro di controllo di tutte le forze in
campo in un dato momento.
Durante una paraprassia le forze psichiche inconsce
riescono a avere una certa indipendenza sul pensiero e
sul comportamento
IL MOTTO DI SPIRITO
Freud ha dimostrato che anche nei motti di spirito entrano
processi inconsci primari.
Se una battuta umoristica viene riformulata secondo il
linguaggio dei processi secondari, senza modificarne il contenuto,
la battuta non fa piu’ ridere.
Brunner nel suo libro: “un liberale è un uomo con tutti e due i
piedi saldamente piantati in aria”
Quando traduciamo questa frase nei processi secondari come
“un liberale cerca di essere preciso e pratico, ma in realtà non è
né l’uno né l’altro” ci accorgiamo che non fa più ridere.
L’umorismo nasce dal contrasto dell’immagine di un uomo con i
“piedi saldamente piantati” (che significa un uomo saldo e
deciso) con quella di un uomo sospeso nell’aria che significa
indeciso e incapace.
La rappresentazione per analogia e la semplificazione della
sintassi con omissione di parole e di spiegazione, sono delle
caratteristiche dei processi ideativi primari.
Altre battute possono usare altre caratteristiche dei processi
ideativi di tipo primario quali:
- lo spostamento :Il significato di una parola può essere spostato
su un altra
- la condensazione: diverse parole insieme possono formare
una nuova
parola
- l’equivalenza degli opposti
- il simbolismo.
Tutte queste caratteristiche dei processi primari diventano
quelli che si chiamano “giochi di parole”.
Il pensiero primario rappresenta una caratteristica dell’infanzia ,
quindi l’umorismo implica una regressione parziale e temporanea
dell’Io.
Kris (1952) ha chiamato tali processi regressione al servizio
dell’Io e regressioni controllate per differenziarle dai vari tipi di
regressioni patologiche.
Freud fa notare che è importante il contenuto di una battuta per
essere umoristica. Un contenuto ostile o sessuale, piu’ o meno
contrastato dall’ Io puo’ scaricarsi in una battuta. La battuta
permette lo scarico di tendenze inconsce (ostili e sessuali) che
non avrebbero potuto scaricarsi in altri modo.
Brenner (pag 173) riporta la seguente battuta
“ se alla gran festa a ballo dell’ Università di Yale tutte le ragazze
fossero stese una accanto all’altra, non ne sarei per niente
sorpreso”.
Se questo contenuto sessuale nascosto venisse espresso in un
salotto in modo diretto incontrerebbe subito la riprovazione da
parte del Super-Io degli ascoltatori. Nella battuta lo stesso
contenuto viene espressa in maniera spiritosa e la riprovazione del
super-Io viene evitata.
Addirittura il riferimento sessuale può essere accompagnato da
un senso di piacere più che di disagio. (vedi motto di spirito di
Cesare che incontra un suo sosia a corte, Freud, I motti di spirito).
Anche la battuta del liberale piantato con i piedi in aria
nasconde degli impulsi ostili che possono produrre negli
ascoltatori anche un certa soddisfazione, invece che fastidio.
Brenner rileva che il piacere dell’arguzia deriva da due fonti:
1) La battuta umoristica e’ costituita dalla sostituzione regressiva dei
processi di tipo primario a quelli i di tipo secondario.
2) l’altra fonte di piacere deriva dalla liberazione di impulsi che
altrimenti sarebbero bloccati o proibiti.
Freud ha spiegato il piacere che accompagna la battuta di spirito
come scarica di energia psichica.
La sostituzione di un processo primario ad uno secondario porta ad un
risparmio di energia, la quale diviene cosi’ disponibile per essere
scaricata immediatamente con il riso. Inoltre una quantità di energia
psichica assai maggiore viene resa disponibile dalla temporanea
eliminazione delle difese dell’Io verso quegli impulsi proibiti che
vengono liberati nel motto di spirito.
IL SOGNO
I SOGNI
“L’interpretazione dei sogni” di Freud, (1900) e’ stata per la
psicologia un contributo importantissimo.
Freud stesso ebbe a dire: “ intuizioni come questa capitano a
molti, ma una volta sola nel corso di una intera vita”.
 I sogni per Freud sono “la strada maestra per l’inconscio”. Il
sogno conduce proprio a quei contenuti psichici che sono stati
rimossi, esclusi dalla coscienza ad opera delle attività difensive
dell’Io.
Sogno manifesto: i cui contenuti prendono il nome di
contenuto onirico o manifesto.
Contenuto onirico latente: pensieri e desideri
inconsci che danno vita al sogno. Costituiscono il
significato del sogno.
Sogno manifesto= esperienza fenomenica del
sognatore
• Sogno latente e sogno manifesto, dice Freud
“stanno davanti a noi come due esposizioni del
medesimo contenuto in due lingue diverse,
• o meglio, il contenuto manifesto ci appare come
una traduzione dei pensieri del sogno in un diverso
modo di espressione di cui dobbiamo imparare a
conoscere caratteri e regole sintattiche,
confrontando l’originale con la traduzione.”
Lavoro onirico:
le operazioni
psichiche
inconsce
mediante le quali
il contenuto
onirico latente
viene trasformato
nel sogno
manifesto.
La relazione tra il contenuto latente e il
contenuto manifesto:
-Nel Bambino molto piccolo non c’e’ ancora
distinzione tra il rimosso e il resto dell’Es, poiche’ l’Io del
non si e’ ancora sviluppato fino al punto di avere
eretto delle difese contro alcuno degli impulsi
provenienti dall’Es. (es il sogno di un bambino di 3 anni
la cui mamma e’ ritornata dall’ospedale con un
nuovo figlio.Il sogno e: “ vedo Andrea andare via”.
Nel sogno il contenuto manifesto differisce da quello
latente:
1) L’uno e’ cosciente e l’altro e’ inconscio;
2) Il contenuto manifesto e’ costituito da una immagine
visiva, mentre quello latente e’ un desiderio o un impulso;
3) Il contenuto manifesto e’ una fantasia che appaga il
desiderio latente.
Il sogno come protezione del sonno.
Nel sogno un impulso dell’ Es viene gratificato nella
fantasia.
Il sogno protegge il sonno in quanto rende possibile
alla persona che sta dormendo di seguitare a dormire,
invece di essere svegliata da una attivita’ mentale
inconscia e disturbante.
Questo avviene perche’
l’impulso dell’Es
(contenuto latente)
viene gratificato nella
fantasia e in questo
modo perde almeno
una parte del suo
carattere di urgenza.
Nel sogno il soggetto
ottiene una gratificazione.
La gratificazione reale e’
resa impossibile dallo stato
di sonno.
Nello stato di sonno la motilita’ e’ bloccata, la fantasia
viene usata come un sostituto.
Il piu’ delle volte il contenuto manifesto di un sogno della vita
adulta costituisce una versione “travestita e deformata” di
una fantasia di realizzazione di un desiderio che risulta
irriconoscibile.
CAUSE DEL PROCESSO DEL SOGNO
1) Impressioni sensoriali della notte che stimolano gli organi
sensoriali del soggetto che dorme. Nel qual caso costituisce
parte del contenuto latente dei quel sogno (es: il sogno
della sveglia, la sete, il caldo o il freddo, etc.).
2) Pensieri e idee connesse alle attivita’ e alle
preoccupazioni della vita che rimangono inconsciamente
attive nella mente del sognatore.
3) Impulsi dell”Es, i quali per opera delle difese sono esclusi
dalla coscienza (rimosso). Le difese dell’Io contro l’Es piu’
importanti sono quelle istituite durante la fase edipica della
vita infantile. Il contenuto latente consiste in un desiderio che
e’ caratteristico della prima infanzia.
Ricordando dal cap 3 alcune caratteristiche
primario che vige nell’inconscio:
-Condensazione
-Spostamento
-Rappresentazione Simbolica
del processo
CONDENSAZIONE
 Due o piu’ cose si sovrappongono e diventano
un’unica cosa (condensazione) , come per esempio in
un sogno quando un paziente dice: “la persona che era
con me nel treno era una ragazzina, era giovane, carina,
simpatica però dopo e’ diventata anche quel mio
amico antipatico”.
 Quando numerose rappresentazioni mentali vengono
rappresentate in una sola, in quest’ultima sono
concentrate le cariche psichiche delle altre.
SPOSTAMENTO.
 Rappresentazione di una parte per il tutto o
sostituzione di una idea o immagine con un’altra, la
quale associativamente e’ connessa.
RAPPRESENTAZIONE
SIMBOLICA.
Il simbolismo che
compare nel sogno è
un tema del nostro
pensiero arcaico.
Il simbolismo domina il
sogno ma anche il
mito e il rituale religioso.
Anche il simbolismo
sessuale che spesso
compare nel sogno e’
una espressione piu’
generale del processo
primario.
Rapporto tra il contenuto onirico latente e
il sogno manifesto
Il contenuto latente e’ inconscio. La parte essenziale del
contenuto latente e’ quella che proviene dal rimosso (Freud,
1933). Il contenuto latente e’ qualcosa come un desiderio o
un impulso (es: impulso ostile).
 Il contenuto manifesto e’ costituito da una immagine
visiva. L’impulso dell’Es (contenuto latente) viene gratificato
nella fantasia e in questo perde almeno in parte il suo
carattere di urgenza, e quindi un po’ del suo potere di
svegliare il soggetto stesso.
LAVORO ONIRICO
Il lavoro onirico crea i travestimenti e le trasformazioni che
costituiscono gli aspetti del sogno manifesto.
Processi psichici che sono impegnati nel lavoro onirico e che
travestono il contenuto latente in modo da non renderlo più
riconoscibile nel sogno manifesto:
1) Traduzione nel linguaggio dei processi primari di
quelle parti del contenuto latente le quali non erano ancora
espresse in tale linguaggio, seguito dalla condensazione di
tutti gli elementi del contenuto latente in una fantasia nella
quale viene realizzato un desiderio;
Traduzione del contenuto latente in processi ideativi di tipo
primario.
Questa traduzione si esprime come abbiamo detto in forma di
immagine plastica, visiva ( il contenuto onirico manifesto
consiste prevalentemente di immagini).
• Ci sono elementi onirici latenti che sono già espressi nel
linguaggio dei processi primari, cioè ricordi, immagini e fantasie
associate al desiderio o all’impulso proveniente dal rimosso.
Il lavoro onirico sceglie tra le varie fantasie di gratificazione che
sono associate all’impulso quella che può essere messa più
facilmente in rapporto con i contenuti della veglia ( residui
diurni) trasposte nel sogno.
Tutto questo lavoro di traduzione come abbiamo detto viene
fatto per ottenere rappresentazioni visive. Per il processo di
condensazione una singola immagine rappresenta
simultaneamente diversi elementi onirici latenti.
2) Operazioni difensive dell’Io.
Quello che rende incomprensibile il sogno sono le difese
dell’Io . Questo fattore Freud l’ha inidivuato in censura
onirica.
Una censura operante alla frontiera tra il mondo dell’inconscio
e quello della coscienza. Il soggetto ignora la censura , non
la scopre e non e’ consapevole del suo operato. Finalizzata a
evitare il dolore, la censura ha un valore protettivo o difensivo
per qualcuno e nello stesso tempo e’ causa di limitazioni e
sofferenza per un altro. E’ il caso dell’isteria che mostra con
evidenza la presenza di desideri e timori contraddittori entro
il medesimo soggetto e di parti interne alla persona in
conflitto tra loro .
La psicoterapia, gia’ nel primo Freud non mira tanto ad
eliminare la censura, quanto a ridimensionare le angosce e i
vari elementi d’ordine emotivo che motivano la presenza di
queste contraddizioni e quindi gli eccessi della censura.
Freud scrive in una lettera all’amico Fliess (22/12/1897.
“Hai mai visto un giornale estero dopo che e’ passato per la
censura russa alla frontiera. Parole, interi periodi e frasi , tutti
cancellati in nero , in modo da rendere incomprensibile
tutto il resto.
Questa censura agisce in modo analogo alla censura
confinaria russa per i giornali la quale fa pervenire i giornali
ai lettori, che intende proteggere, solo dopo averne
cancellato i passaggi pericolosi con spesse righe nere”
(Freud 1899).
Anche nelle psicosi esiste una simile censura russa, che
produce deliri apparentemente senza senso”.
Questa idea sulla censura e psicosi allora decisamente
innovativa, trovera’ seguito nell’ Interpretazione dei sogni.
Secondo Freud, gli psichiatri vedevano erroneamente
nelle gravi malattie mentali un cervello malato che per
questo cadeva nel delirio .
Freud scorgeva nella confusione delirante una “censura
che non si da’ piu’ la briga di celare la propria attività, una
censura che, invece di collaborare a una rielaborazione
non piu’ scandalosa , cancella senza riguardo cio’ che
contesta, in modo che quel che rimane diviene incoerente.
L’ operazione delle difese dell’Io nel processo di formazione del
sogno manifesto non influenza in misura eguale le diverse
parti del contenuto latente (Brenner):
1) La parte del contenuto latente costituita dalle sensazioni
notturne di solito non e’ soggetta ad operazioni di difesa
dell’Io a meno che non si consideri difesa l’Io che cerca di
negare le sensazioni a causa del desiderio di dormire.
2) Al contrario quella parte del contenuto latente che
consiste di desideri ed impulsi provenienti dal rimosso ,
sono direttamente avversate dalle difese dell’Io.
2) L’ opposizione dell’Io a questa parte del contenuto
latente e’ il principale responsabile del fatto che il
contenuto manifesto dell’Io risulta spesso
incomprensibile.
3) La parte residua del contenuto latente cioe’ quella
che riguarda i fatti della veglia (residui diurni) occupa
rispetto alle difese dell’Io una posizione intermedia
Elaborazione secondaria
Costituisce il processo finale del lavoro onirico.
Rappresenta il tentativo dell’Io di formare il contenuto
onirico manifesto secondo logica e coerenza.
L’Io cerca di costruire un sogno manifesto che abbia un
senso, nella stessa maniera di come cerca di dare un senso
a qualunque impressione possa entrare nella sua zona di
controllo (Brenner).
CONTENUTO ONIRICO
MANIFESTO
(deformazione del sogno)
Censura onirica
Contenuto latente
INCONSCIO
pensieri della veglia
residui diurni,
PRECONSCIO
L’oblio dei sogni (Freud, L’interpretazione dei sogni, 1899)
“(…..) l’oblio dei sogni si spiega se si considera il potere della
censura psichica. La sensazione di avere sognato moltissimo
durante una notte e di ricordare poco può significare che il
lavoro onirico ha agito in maniera percettibile durante la notte,
ma ha lasciato passare alla fine solo un breve sogno. Il sogno
viene dimenticato progressivamente dopo il risveglio.
Spesso si dimentica il sogno nonostante tutti i tentativi che si
fanno per ricordarlo. Spesso, attraverso l’analisi, è possibile
ritrovare tutto ciò che è stato perduto nell’oblio del contenuto
onirico; in tutta una serie di casi perlomeno, è possibile
ritrovare,basandosi su un piccolo frammento rimasto intatto, (….)
tutti i pensieri latenti.”
L’ operazione delle difese dell’Io nel processo di formazione
del sogno manifesto non influenza in misura eguale le
diverse parti del contenuto latente (Brenner):
1) La parte del contenuto latente costituita dalle sensazioni
notturne di solito non e’ soggetta ad operazioni di difesa
dell’Io a meno che non si consideri difesa l’Io che cerca di
negare le sensazioni a causa del desiderio di dormire.
2) Al contrario quella parte del contenuto latente che
consiste di desideri ed impulsi provenienti dal rimosso, sono
direttamente avversate dalle difese dell’Io. L’ opposizione
dell’Io a questa parte del contenuto latente e’ il principale
responsabile del fatto che il contenuto manifesto dell’Io
risulta spesso incomprensibile.
3) La parte residua del contenuto latente cioe’ quella che
riguarda i fatti della veglia (residui diurni) occupa rispetto alle
difese dell’Io una posizione intermedia.
•Alcuni residui della veglia non destano obbiezione da parte
dell’Io, alcuni sono considerati piacevoli e desiderabili da parte
dell’Io. Mentre vi sono altri argomenti diurni che sono spiacevoli
per l’Io in quanto fonte di ansia e di colpa. Perciò durante il
sogno i meccanismi di difesa cercano di tenere lontano dalla
coscienza queste fonti di disagio.
Le difese dell’Io ostacolano l’ingresso alla coscienza quelle
parti del contenuto onirico latente che deriva dal rimosso, ed
ostacolano , piu’ o meno fortemente fatti della veglia che
costituiscono anch’essi parte del contenuto latente.
Le pulsioni del contenuto latente del sogno cercano di
forzare l’ingresso nella coscienza dove appaiono come
sogno manifesto. L’Io non puo’ prevenire una tale
evenienza, ma può influenzarla col lavoro onirico tanto da
mascherare e rendere incomprensibile il sogno manifesto.
L’incomprensibilità dei sogni manifesti non e’ tanto dovuta
al fatto che sono espressi nel linguaggio dei processo
primari (anche se questo contribuisce al mascheramento)
ma soprattutto alle difese dell’Io.
SOGNO COME COMPROMESSO
Freud(1933) ha chiamato il sogno manifesto “una
formazione di compromesso”. Un compromesso tra forze
contrastanti: quelle del contenuto onirico latente da una
parte , e quelle delle difese dell’Io dall’altra.
Brenner (pag 191) fa un esempio con un sogno di una donna
il cui contenuto onirico latente è il desiderio, originatosi
durante la fase edipica, di avere una relazione sessuale con il
padre. Il sogno manifesto potrebbe essere
1) La donna sta lottando con il padre con un eccitamento
sessuale.
Ma le difese dell’Io si possono opporre a questo desiderio
sessuale non mascherato e allora il sogno potrebbe essere
rappresentato
2) dalla donna che lotta con il padre senza l’eccitamento
sessuale.
Ma
anche questa formazione potrebbe essere troppo vicino
alla fantasia originaria per potere essere tollerata dall’Io.
Allora nel sogno può apparire che
3) la donna sta lottando con un’altra persona o con il figlio.
Ancora più mascherato il sogno potrebbe essere:
4) Una donna estranea con il figlio in una stanza con un
pavimento pulito. E cosi’ via. Le possibilita’ di mascherare
un contenuto latente diventano infinite.
Un altro fenomeno di compromesso e’ il sogno manifesto
molto vago. La vaghezza del sogno e’ un compromesso
tra le difese e la forza del contenuto che cerca di
entrarvi.
Un’altra possibilità di compromesso e’ quello di ridurre
l’intensità di una emozione pericolosa ( l’eccitamento
sessuale può non comparire per niente nel contesto
manifesto, come nel sogno della donna con il desiderio
sessuale verso il padre),
Trasformazione del contenuto nel suo contrario: Ci può
essere una cancellazione o una riduzione dell’emozione
pericolosa, ma anche una trasformazione nel suo
opposto. L’odio può nel sogno diventare amore e un
sentimento di compassione può nascondere un
sentimenti di colpa o ostilità. Freud 1899: “L’inversione di
stati affettivi servono del resto anche nella vita sociale,
che costituisce l’analogia di uso corrente della censura
onirica, e servono in primo luogo a dissimulare”
SOGNI PENOSI E DI ANGOSCIA
Jones (1931) amico e’ biografo di Freud si e’ occupato in
particolare dei sogni di angoscia. Questi sogni provocano dubbi
sulla teoria freudiana del sogno come desiderio. Può accadere
che nell’attività della veglia ci sia un materiale in piena
contraddizione con l’appagamento di un desiderio: non sempre
il lavoro onirico riesce a trasformare questo materiale penoso nel
suo contrario, e ne risulta pertanto un sogno d’angoscia.
Piu’ precisamente può accadere che un contenuto latente
nonostante le difese dell’Io può arrivare alla coscienza, cioè al
contenuto manifesto, in una forma troppo diretta e riconoscibile
perché l’Io la possa tollerarlo. L’Io reagisce con angoscia.
SOGNI DI PUNIZIONE
Un’altra categoria di sogni che ha una qualche relazione con i
sogno di angoscia e’ quella dei sogni di punizione. In essi l’Io
sente la colpa e la condanna del super-Io. Le difese dell’io
contrastano allora il contenuto latente. Questi sogni esprimono
la fantasia piu’ o meno mascherata della punizione e nascono da
un compromesso, come dice Brenner, fra l’Io, l’Es ed il SuperIo.
Questa situazione non contraddice la teoria dell’appagamento
del desiderio: la complessità dell’apparato psichico, il fatto che
in esso siano presenti più istanze suscettibili di contrasto,
rende legittima l’idea che anche l’angoscia sia espressione di un
desiderio appartenente ad un’altra istanza.
BARDi
La formazione del sogno avviene dunque per cosi’ dire da
due lati, e’ originata da una doppia convenienza. Da una
parte dai residui diurni e dai pensieri della veglia, situati
nel Prec. I quali per affermarsi hanno bisogno dell’energia
dell’Inc. Dall’altra, attraverso il fenomeno della
traslazione, il desiderio inconscio utilizza i primi per
manifestarsi e arrivare alla coscienza, attraverso il Prec;
su questa strada incontra la censura che ne determina la
deformazione. Alla formazione del sogno partecipano due
distinti processi psichici, uno che crea pensieri
perfettamente corretti e l’altro- che si identifica con il
lavoro onirico - scorretti ed abnormi . Essi corrispondono
al processo secondario e a quello primario.
CONTENUTO ONIRICO
MANIFESTO
(deformazione del sogno)
Censura onirica
Contenuto latente
INCONSCIO
pensieri della veglia
residui diurni,
PRECONSCIO
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