TESTO DAL SITO :
http://www.carmelitanescalzeparma.it
ELABORATO
DA MARIA ROSA NEGRI
Foto di IDA PORFIRI
in Lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati
secondo il piano di Colui che tutto opera efficacemente conforme
alla sua volontà,perché noi fossimo a lode della sua gloria,noi,
che per primi, abbiamo sperato in Cristo.
1 Ef 11,12
La francese Maria Elisabetta Catez nasce vicino a Bourges il 18 luglio 1880; dopo
aver iniziato una brillante carriera di pianista, non appena raggiunge la maggiore
età entra (1901) nel Carmelo di Digione, realizzando così un desiderio che portava
nel cuore fin dall'adolescenza.
Pur essendo affettuosa, sensibile, attraente
ed amabile nel tratto esteriore (da ragazza era
sempre ricercatissima dalle amiche),
Elisabetta è un'innamorata del silenzio.
A imitazione della Madonna, ama vivere tutta
raccolta nel segreto della sua anima, dove sa
di incontrare la Trinità che abita in lei.
In questo incontro silenzioso ella trova così
il cielo sulla terra.
La sua cristallina spiritualità,
stupendamente semplice e insieme profonda,
è riassunta nella celebre Elevazione alla Trinità,
preghiera composta di getto nel 1904 e conosciuta ovunque.
Dal 1905 concentra tutta la sua vita intorno all’espressione
paolina Laudem gloriae, che assume come suo “nuovo nome”.
Il 9 novembre 1906, consumata da una
malattia allora incurabile, muore
esclamando: Vado alla luce, all’amore, alla
vita.Beatificata nel 1984 da Giovanni Paolo
II, è una delle figure più rappresentative
della spiritualità contemporanea
il particolare...
Una chiesa: non solo perché
Elisabetta - come ogni santo –
amò profondamente la Chiesa,
ma anche perché si sentiva
ella stessa una "chiesa",
cioè un tempio vivo di Dio.
Da quando, ancora bambina, venne
a sapere l'etimologia del suo nome
(Elisabetta significa in lingua ebraica
"casa di Dio"), mise ogni impegno
per realizzare nella vita il
"programma" nascosto nel suo
nome.
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Beata Elisabetta della Trinità