La letteratura nell’epoca
Tokugawa
徳川時代
I due centri
• La letteratura tokugawa va divisa in due
centri.
• L’area Kyoto Osaka, nota come Kamigata
• L’area Edo, o Kanto
Letteratura popolare
• Una seconda caratteristica era che:
• la letteratura Tokugawa fu una letteratura
esclusivamente in stampa.
• Il periodo vide la nascita della letteratura
popolare, cioè una letteratura in giapponese
scritta in kana che tratta temi della vita
quotidiana
LA STAMPA E I « KANAZOSHI »
• La propagazione e la democratizzazione
della
cultura,
furono
agevolate
dall'introduzione della stampa
• il bisogno di letture, sentito sempre più
vivo dal popolo, doveva incoraggiare, oltre
che la stessa stampa, l'industria editoriale e
il commercio librario.
La lunga tradizione della stampa
• Anche la stampa era venuta in Giappone dal
continente, dove aveva già una lunga storia.
Era stata inventata in Cina, negli ultimi anni
della dinastia T'ang, da Féng Tao (881-954),
secondo la tradizione.
Caratteri mobili e xilografie
• Si tratta di stampa non con caratteri. mobili, che
pare risalgano in Cina all'XI secolo, ma di stampa
in xilografia su clichés, per cui ogni pagina di
libro veniva incisa in rilievo su una tavoletta di
legno, sulla quale era poi passato l'inchiostro e
quindi premuta la carta. Questo sistema divenne
subito di uso comune in Cina, ma non in
Giappone, perché qui, fino al 1500, la cultura era
limitata a un ambiente ristretto e si preferiva fare o
far fare copie manoscritte delle opere che
interessavano.
La stampa viene apprezzata
• Poi, all'epoca della campagna di Hideyoshi
in Corea (1592-98), furono portati da quella
penisola i caratteri mobili di rame e le
macchine tipografiche per usarli,.
Incoraggiamento dei Tokugawa
• Salito leyasu per la stampa venne
incoraggiata
• leyasu stesso fece stampare molte opere
con caratteri mobili di rame e di legno e ciò
continuò fino ai primi anni del 1600.
Il primo centro editoriale
• fino ai primi anni del 1600, quando a Saga,
sobborgo ad ovest di Kyoto, sorse il primo,
o uno dei primi, centri editoriali che doveva
divenire famoso. Era stato fondato da
Suminokura Soan (1570-1632),
I Saga-bon
• E a Saga nacquero, cosi, i famosi « Saga-bon
» (libri di Saga), veri capolavori dell'antica
tipografia giapponese. Dapprima si usarono i
caratteri mobili, poi piccoli blocchi di legno
intagliati e contenenti 3, 4 o 5 caratteri, finché si
passò alla intera pagina incisa a rilievo, sistema
molto più economico e rapido, che perciò si
diffuse subito, mentre i caratteri molali finirono
per scomparire.
• Hon'ami
Koetsu, Sagabon Ise
Monogatari.
1608
xilografie
• Il sistema delle xilografie era più
economico dei caratteri mobili. Una matrice
serviva per molte tirature.
• I caratteri mobili richiedevano maggior
attenzione, alti costi e mannodopera
specializzata.
I kana-zoshi 仮名草子
• i kana-zoshi sono le prime opere a stampa
della letteratura popolare, nati a Kyoto,
sono o fascicoli scritti in kana , e pochi
kanji con furigana. In genere sono racconti
contenuti in uno o, massimo, dodici
fascicoli.
• I fascicoli (sòshi), erano di 20-23 pagine
ciascuno e quasi sempre illustrati.
Letteratura di massa
• kanazōshi emersero come una nuova forma di
letteratura popolare.
• Si inseriscono nella tradizione degli otogizōshi ,
(御伽草子) I libri di favole illustrati del
periodo medievale, ma sono più realisti, ci
sono pochi elementi fantastici. Danno
descrizioni realistiche dei personaggi e dei
luoghi. contengono dialoghi quotidiani ed
offrono uno spaccato della vita quotidiana
dell’epoca.
Autori anonimi
• Quanto agli autori, solo di pochi si conosce
il nome, ma è chiaro ch'essi dovevano
appartenere alle classi colte della società del
tempo, come bushi, studiosi, preti e simili,
che si sono serviti dei kana-zoshi come di
un mezzo comodo e diffuso per trasmettere
alle nuove leve di samurai e ai chònin della
nuova generazione il patrimonio morale e
culturale ch'essi avevano ricevuto.
Primi e tardi kanazoshi
• I kanazōshi si dividono in due categorie
• I primi che vanno dal 1620 fino alla metà
del secolo
• Gli ultimi che arrivano alla fine del
‘600
Argomento dei kana zoshi
Per tutta la prima metà del 1600, i
protagonisti di queste storie d'amore sono
samurai, cortigiani o fanciulle nobili e la
trama riecheggia più o meno i racconti del
passato.
Con la seconda metà dello stesso secolo,
invece, cominciano a comparire al loro
posto rappresentanti della borghesia e allora
la trama s'ispira ai fatti e alla vita
contemporanei.
Tipi di kana zoshi: storie d’amore
• 1- Storie d'amore: amori contrastati con
morte dei protagonisti
• sono storie che, pur nella sua psicologia
ancora medioevale e nel tono melanconico e
romantico, presenta aspetti della realtà
contemporanea. Stanno, dunque, alle soglie
di un mondo nuovo, quello dei Tokugawa,
ma riflette ancora quello scomparso.
Racconti guerreschi.
• 2 - Si rifanno quasi tutti alla storia più recente,
cioè alla salita al potere dei 3 unificatori; oppure
come il Kirishitan taiji monogatari (Storia
dell'estirpazione del cristianesimo, 3 libri, 1665),
che rifà la storia della tragica rivolta di Shimabara,
la quale nel 1638 chiuse nel sangue la prima fase
della storia del Cristianesimo in Giappone. Gli
autori erano in genere testimoni degli avvenimenti
Racconti di elevazione morale
• Sono opere scritte allo scopo di educare il
popolo alla vita pratica o alla morale. Se ne
hanno di quelle basate su aforismi, sul tipo
dello Tsurezare-gusa, Altre s'ispirano all'Òkagami e, mediante il dialogo di due
personaggi immaginari, spiegano i principi
del Buddhismo e del Confucianesimo
Traduzioni.
• 4 Il rappresentante più tipico è l'Isobo (o Isopo)
monogatari (Le favole di Esopo, 3 libri, stampato
più volte fra il 1610 e il 1650). È una parafrasi del
favolista greco e non ha nulla a che vedere con la
famosa versione letterale di esso, fatta dal latino in
giapponese dai gesuiti e stampata ad Amakusa nel
1593. Comunque sia, questa deve esser servita da
modello all'autore, sconosciuto, dell'Isobo monogatari che per altro fu praticamente la sola
opera delle letterature occidentali nota agl'isolani
durante il periodo Tokugawa.
traduzioni dal cinese
• oltre i racconti di spettri va qui ricordato
soprattutto il Tóin hiji (Casi confrontati all'ombra
dei peri selvatici, 5 libri, 1649), traduzione, per
opera di autore ignoto, del Tang Yin Pi Shih
(giapp. appunto Tóin hiji), scritto nel 1211 da Kuei
Wan-jung, vissuto sotto i Sung in Cina, che pure in
5 libri narra centoquarantaquattro casi giudiziari
famosi verificatisi fra la fine della dinastia Chou
(1050-256 a. C.) e la dinastia T'ang.
Storie di spettri
• 5 - Sono lavori attuati col proposito di
stimolare alla virtù o di mostrare gli effetti
del karma attraverso una lettura che, per
essere avvincente, ricorre all’uso del
meraviglioso come elemento essenziale. Il
capostipite di tutti è l'Otogi-boko (La
bambola-talismano, 16 libri, 1660), di Asai
Ryoi
Viaggi e guide
• 6 - Descrizioni di viaggi e guide particolari.
È una categoria particolarmente numerosa.
Nelle descrizioni di viaggio, un posto di
rilievo spetta a Chikusai (2 libri, 1620 circa,
ma stampato nel periodo 1635-45),
Parodie di classici
• - La critica dei testi classici, all'inizio del 1600,
ebbe una specie di contraccolpo umoristico nei
kana-zoshi con la comparsa di parodie delle opere
della vecchia letteratura. Tanto per citarne
qualcuna, il Makura no sóshi, per esempio, trovò
la sua parodia nel Mottomo no sóshi, (lett. Il libro
di mezzo guanciale, 2 libri, 1632), e l’Ise
monogatari divenne il Nise monogatari
Riassunti di classici.
• - riassunti di opere della letteratura
classica :
• data l'impossibilità di leggerle nell'originale
senza un'adeguata preparazione da parte dei
meno colti e delle masse, si era pensato di
presentarle in riassunto e in veste linguistica
moderna, in modo da renderle accessibili a
tutti.
Letteratura di transizione
• I kana-zoshi, sono un tipo di letteratura
propria del periodo di transizione.
• I primi di essi riflettessero ancora la
vecchia società, perché scritti da gente
ancora ad essa legata per nascita ed
educazione: i protagonisti sono samurai o
cortigiani e l'ambiente, il modo di pensare
risentono l'influsso del passato.
L’arrivo dei Chonin
• Ma fra il 1670 e il 1680 la scena è mutata: i
protagonisti sono chònin che, naturalmente,
pensano ed agiscono come tali,
nell'atmosfera dei nuovi tempi.
• la diffusione della cultura si accompagna
alla diffusione della borghesia cittadina.
i kanazoshi si evolsero in
Ukiyozoshi
• dal giapponese ukiyo; da uku,
fluttuante, e yo, mondo; "racconti
del mondo fluttuante". Genere
letterario proprio della nuova classe
borghese dei chōnin, si sviluppò
soprattutto a Ōsaka
• Ma il nome che più è legato ai ukiyo zoshi è
quello di Ihara Saikaku.
• . Il primo grande autore e il vero inventore di
questo genere di libri fu Saikaku Ihara (16421693) di Ōsaka, egli stesso un chōnin, i cui
scritti sono un mirabile specchio della società
urbana del tempo. Dopo la sua morte gli
ukiyo-zōshi cominciarono a perdere terreno,
fino a che le loro sorti non vennero risollevate
dalla collaborazione fra Jishō Andō (16661747), proprietario a Kyōto della libreria
Hachimonjiya, e lo scrittore Kiseki Ejima
(1667-1736).
• Con la fine della Hachimonjiya (1767)
gli ukiyo-zōshi avevano praticamente
chiuso il loro ciclo, per cedere il posto
ad altri generi sempre “borghesi”, ma di
contenuto e valore ormai molto lontani
dalla produzione originaria.
Ihara Saikaku
• Ihara Saikaku innalza ad arte il livello dei
Kanazoshi creando un romanzo realistico o
di costumi, detto l'« ukiyo-zoshi », che
venne ad offrire un mirabile rappresentante
dello spirito ottimistico e godereccio del
chònin
Lo Hachimonjiya.
Ejima Kiseki (1667-1736).
• il periodo degli ukiyozoshi dura circa un
secolo, (da vita di un libertino1682, di
Saikaku) al 1783, sempre nella zona
Osaka/Kyóto (il Kamigata) con riedizioni a
Edo.
• Nasce la figura del libraio-editore-scrittore,
tra cui va ricordato Nishizawa Ippu autore di
numerosi ukiyozoshi con riferimenti ai
classici, ma senza alcun intento parodistico.
Ejima Kiseki
• Il più importante seguace di Saikaku è Ejima
Kiseki, che inizia la sua produzione nel 1699
quando lo Hachimonjiya gli commissiona un
libro-guida sugli attori. Lo Hachimonjiya era
stato fondato nel 1650 e il terzo proprietario,
Ando Jishó, firmava i testi scritti da Ejima
Kiseki. Questi a un certo punto si ribellò e si
mise in proprio fondando l'Ejimaya. Dopo una
serie di alterne vicende i due si riconciliarono.
Nel frattempo Kiseki aveva prodotto le sue
opere più famose:
L'era Genroku (1688-1703)
• Con "era Genroku" si identifica un periodo
che va al di là degli anni dell'era stessa, e che
caratterizza la cultura dei tempo.
• La cultura espressa dagli abitanti di OsakaKyoto è più raffinata, più originale di quella di
Edo, Ma anche tra le stesse Qsaka e Kyoto vi
sono delle notevoli differenze: gli abitanti di
Osaka hanno una radicata tradizione
mercantile, quelli di Kyoto, tuttora ancorati
alla corte, hanno un'indubbia eleganza
cittadina,
Il teatro
• L’epoca Tokugawa vide la nascita di due
nuove forme di teatro il Kabuki e il ningyo
joruri di cui il principale drammaturgo era
Chikamatsu Monzaemon.
Le ambientazioni sono i quartieri
di piacere
• La quasi totalità delle storie e delle trame dei
drammi teatrali sono ambientate nei quartieri
di piacere (i più famosi: Yoshiwara a Edo;
Shinmachi a Osaka, Shimabara a Kyóto) e
nel mondo del teatro. Il bordello come unico
luogo in cui si respira aria di libertà e dove il
chonin realizza i suoi due ideali, denaro e
sesso. Il teatro porta sul palcoscenico il
conflitto giri/ninjo che vede l’obbligazione
sociale in contrapposizione al sentimento,
conflitto che viene talvolta risolto con lo shinju
("doppio suicidio d'amore").
Le stampe vengono illustrate
• In questo periodo di grande importanza è
l’apporto degli illustratori che tolsero le
stampe dall’anonimato conferendo loro
dignità artistica. Da ricordare Hishikawa
Moronobu (m. 1694). Nishikawa Sukenobu
(1671-1751) che illustrò più di 100 testi e
poi venne messe al bando per le sue stampe
erotiche. Yoshida Hanbei
SECONDO PERIODO
IL CENTRO DELLA CULTURA A YEDO
(circa 1740-1868)
• II sistema imposto al paese dai Tokugawa
aveva funzionato abbastanza bene per circa
un secolo. Nella tranquillità generale,
l'economia, il commercio interno, le attività
dello spirito erano fioriti e il Giappone del
1600 ci appare come un paese relativamente
prospero.
Il sistema non funziona più
• Dopo
l'era
Genroku
(1688-1704),
cominciano a farsi sentire i difetti e le
contraddizioni del sistema, fondato su due
concezioni antitetiche: il feudalesimo e
l'accentramento politico. Ma comincia
anche a farsi sentire l'azione di quelle forze
che condurranno al crollo della struttura
feudale. Queste forze sono di natura
economica e spirituale.
L’economia
• Lo stesso ordinamento sociale presentava
aspetti antieconomici.
• Al sommo della scala sociale erano i
militari, in un paese in pace,che per legge,
potevano far altro che dedicarsi agli studi,
essendo loro interdetta ogni altra attività.
Classe parassitaria
• La conseguenza era ch'essi costituivano una
classe improduttiva e povera.
• Seguivano i contadini.
• all'ultimo scalino della gerarchia sociale
erano i commercianti, la cui attività la legge
disprezzava, ma che costituivano la classe
più ricca.
Chi aveva il potere effettivo?
• Così si verificava l'assurdo che, chi era
onorato e, dal punto di vista delle istituzioni
e contava di più era povero e non faceva
nulla per il paese, mentre chi era
disprezzato e non contava nulla era in effetti
ricco e teneva in pugno le leve
dell'economia nazionale.
I gusti della chiusura
• Il Giappone era un paese ad economia chiusa, che
doveva contare solo sulle proprie risorse, anche se
limitate. Il che lo metteva alla mercé
dell'andamento dei raccolti, che, nelle annate
scarse, non potevano venir integrati da
importazioni, che la legge vietava. Col passar del
tempo, la situazione peggiorò. Calamità naturali,
carestie e altre cause gettarono in difficoltà i feudi
.
Contromisure insensate
• lo stesso governo, la cui insipienza in materia
economica non gli seppe suggerire altro che
misure controproducenti, come l'aumento della
pressione fiscale, la svalutazione della moneta, le
leggi suntuarie, il prestito forzoso ai
commercianti, che non riebbero mai, il loro
denaro. Il potere politico, era gelosissimo di quello
del denaro, e la mano della legge piombò più volte
pesante su coloro che, vivevano agiatamente
Le difficoltà quotidiane
• I daimyo, si videro costretti a ridurre il
soldo pagato in riso ai loro vassalli, e
spremere di più i loro contadini, a centrar
debiti coi disprezzati commercianti. I
samurai, che già avevano razioni di riso
insufficienti, e i contadini, schiacciati dai
tributi, si trovarono, così, ad affrontare la
miseria più nera.
Mabiki e Uchi- kowashi
• Diffuso nelle campagne era l'infanticidio («
mabiki ») e il rancore contro il governo
esplose con rivolte (« uchi-kowashi ») che
costellarono abbondanti la seconda metà
dell'epoca dei Tokugawa.
Mobilità delle classi povere
• I contadini, sfidando le leggi, emigrarono
numerosi verso le città, privando così di
braccia i campi e rendendo la situazione
ancora più precaria. Da tutto questo stato di
cose derivò un diffuso malcontento: i
contadini reclamavano condizioni più
umane di vita; i samurai lamentavano la
loro miseria.
Rimostranze dei commercianti
• i commercianti deploravano la vessazione
dei prestiti forzosi, il sistema assurdo e
complicato di controlli sugli scambi, lo
stesso isolamento del paese che intralciava
le loro attività e, aspiravano anche a una
maggior considerazione, pari all'importanza
delle funzioni ch'essi esercitavano nella
società.
L’importanza della moneta
• Intanto, mutamenti profondi subiva la stessa
struttura economica. Lo sviluppo dei
commerci interni richiedeva un mezzo di
scambio meno ingombrante di quello usato,
cioè il riso, per cui la moneta venne ad
assumere un'importanza via via maggiore
come base delle transazioni.
Il potere del capitale
• finché, l affermarsi dell'economia monetaria
andò sconvolgendo gli antichi rapporti
produttivi portando al fallimento della
economia rurale, e il capitale commercialeusuraio finì per impadronirsi della ricchezza
dei feudi, fino a controllare tutto il paese.
Fusione delle classi
• Molti samurai, per uscire dalla miseria,
sposarono figlie o adottarono figli di ricchi
commercianti, che in tal modo si
assicuravano i privilegi spettanti alla
nobiltà; altri si diedero ad attività pratiche
mescolandosi col popolo: la quotidianità
distruggeva un sistema che la legge
imponeva e che era divenuto anacronistico.
Le istituzioni feudali
anacronistiche
• alla metà del 1800, due secoli e mezzo di
evoluzione sociale e materiale e l'azione
delle correnti di pensiero storico, politico e
filosofico, avevano profondamente minato
alla base le ormai anacronistiche istituzioni
feudali. Perché la crisi scoppiasse, mancava
solo la scintilla, e questa venne dall'esterno,
quando, l'8 luglio del 1853, le navi della
spedizione americana del commodoro .
I wagakusha
• Anche nel campo filosofico, come in quello
economico, tutto lavorava allo
sgretolamento delle istituzioni feudali. Fu
soprattutto la corrente dei « wagakusha »,
che auspicava una rinascita dello Shinto
primitivo, a porre alla nazione la domanda
perché mai il potere dell'imperatore,
discendente degli dèi, dovesse essere
usurpato dallo shògun.
« wagakusha » e la poesia
• II culto fanatico dei « kangakusha » per le cose
cinesi, aveva assunto talvolta aspetti insensati.
Alcuni di essi, per esempio, s'erano imposto un
nome cinese vergognandosi di esser nati in
Giappone. La reazione non poteva mancare, e
sorge appunto ora, con un movimento a carattere
nazionalista, che però risaliva alle ricerche
sull'antica letteratura fatte nel 1600 da Kitamura
Kigin (1618-1705), da Keichù e da altri.
Un nuovo taglio storiografico
• Non solo, ma essi ricorsero allo stesso chuhsismo,
la morale ufficiale degli shógun Tokugawa, per
dimostrare l'illegalità del loro potere. Infatti, essi
ragionavano, se il dovere e l'obbedienza hanno
valore di legge naturale, lo shogunato, usurpatore
del potere legittimo, non poteva essere che
un'istituzione contro natura. Nello stesso senso
aveva lavorato la scuola storica di Mito, fondata,
da un Tokugawa, Mitsukuni. Questa scuola aveva
opposto la letteratura nazionale a quella cinese, lo
Shintoismo al Buddhismo e, per una inevitabile
estensione, l'imperatore allo shògun.
Tre figure di rilievo
• Ma il movimento s'identifica propriamente
con Kada-no-Azumamaro (1669-1736) e
diviene reazione vera e propria, cioè lotta
dichiarata, con Kamo no Mabuchi (16971769), con Motoori Norinaga (1730-1801) e
con Hirata Atsutane (1776- 1843), le sue tre
figure di maggior rilievo.
Le basi teoriche del nazionalismo
• Questi « wagakusha » (yamatologi) o «
kokugakusha » (cultori di cose patrie),
com'essi si chiamarono in opposizione ai «
kangakusha », erano in sostanza dei ferventi
shintoisti, che miravano a una rivalutazione
degl'ideali più antichi e sacri della comunità
indigena, dei nazionalisti accesi, animati da
un cieco disprezzo per tutto ciò che fosse
straniero, e soprattutto cinese.
Rigore e fanatismo
• Ma anch'essi peccarono di un fanatismo opposto,
che impedì loro spesso il giudizio obiettivo di cose
e di fatti. Furono anche degli illusi che avrebbero
voluto riportare il paese a quella che essi
definivano « epoca d'oro » della civiltà indigena,
cioè a quello che era stato molti secoli addietro, in
epoche preistoriche, antecedenti all'introduzione
della civiltà cinese, rinnegando, così, i benefici
della cultura e del progresso. Il che era,
ovviamente, una pretesa non solo assurda, ma
anche contro natura.
I meriti
• Tuttavia il loro movimento ebbe meriti indiscussi,
perché ci ha lasciato veri monumenti di erudizione
nel campo filologico e gettò le basi della critica
estetica della poesia, oltre a suscitare un
rinascimento della prosa e della poesia classiche.
In politica, poi, preparò le basi spirituali della
rivoluzione che nel 1868 doveva ripristinare il
potere effettivo nelle mani del sovrano.
I kusazoshi
• Grande successo dei kusazoshi al loro
apparire. Sistema di distribuzione per mezzo
delle biblioteche circolanti. Differenziazione
dal colore della copertina (akahon. kibyoshi.
kurohon. aohon ecc.). Argomenti vari, in
genere già noti a un pubblico non colto.
Colpiti dalla censura delle riforme Kansei
(1780-90), la classificazione dei kusazoshi si
deve a Takizawa Bakin
sharebon ("libri alla moda", "libri
arguti, piccanti")
• Gli sharebon fioriscono tra il 1770 e il
1791, quando vengono proibiti dalla
censura. Trattano in genere del mondo
dei quartieri di piacere e in particolare
dello Yoshiwara di Edo. Hanno trame
piuttosto convenzionali
ninjobon ("libri dei sentimenti
umani")
• Letteratura d'evasione, popolare a partire dal
1820, dopo la messa al bando degli
sharebon. La scena continua ad essere i
quartieri di piacere, ma il protagonista è ora
più in cerca dell'amore che del sesso (come
avveniva negli sharebon). tanto che molto
spesso si parla di matrimonio. Grande
importanza hanno le figure femminili in
quanto i ninjobon si rivolgevano proprio a un
nuovo pubblico di lettrici.
Gli yomihon.
• Con yomìhon si indica un genere in cui
non
solo
la
parte
scrìtta
è
preponderante su quella iconografica,
ma in cui gli argomenti sono di carattere
"serio".
• I maggior rappresentanti del genere
sono Ueda Akinari (1734-1609)
Takizawa Bakin (1767-1646)
kokkeibon
• I nuovi libri umoristici i cui maggiori autori
sono Jippensha Ikku (1765-1831) e Shikitei
Samba (1776-1822) i contenuti erano delle
guide che descrivevano in chiave parodica i
vari “tipi umani” di frequentatori dei teatri,
dei bordelli ecc.
Il Gesaku monogatari
• Il termine Gesaku è utilizzato per indicare tutta la
letteratura di massa del tardo Tokugawa ma in
origine era il termine che utilizzava Hiraga Gennai
(1729-1780) per le sue storie fantastico satiriche.
• il racconto fantastico di viaggio ha una certa
tradizione in Giappone Si possono citare
l'Utsubo monogatari (tardo X secolo), i vari
setsuwa con viaggi all'Inferno e paradiso
buddhistl, gli otogizoshi del genere
shimameguri (periplo delle isole)
• Favorita dalla politica liberale instaurata
dal ministro Tanuma Okitsugu (1719-88), la
letteratura si manifesta dapprima in racconti
popolari brevi e anti convenzionali come i «
ki-byoshi », o negli « share-bon » che hanno
per teatro lo Yoshiwara, il quartiere del
piacere di Yedo, mentre gli « yomi-hon »,
più lunghi, riflettono gl'ideali feudali
tradizionali.
• Così la letteratura era avviata verso una
nuova era di prosperità quando, nel 1842, le
insensate riforme del ministro Mizuno
Tadakuni (1794-1851), la fecero entrare in
una fase di ristagno, per fortuna breve, in
attesa che, con l'era Meiji (1868-1912), le si
aprissero ben altri e più vasti orizzonti
Effetti della censura
• Scomparso Tanuma, il suo successore e
antagonista Matsudaira Sadanobu (1758-1829)
ripristinava le norme feudali e allora la letteratura
dovè adattarsi alle nuove esigenze. I « ki-byoshi »,
scomparvero dando luogo ai « gókan-mono »,
mentre gli « share-bon » non s'ispirarono più al
mondo delle cortigiane, ma divennero « ninjò-bon
», libri di amori romantici. Per altro verso,
l'umorismo che aveva caratterizzato gli « sharebon » e in parte anche i « ki-byòshi », trovò un
altro sfogo nei « kokkei-bon ».
Una nuova epoca
• quando, l'8 luglio del 1853, le navi della
spedizione americana del commodoro M.
Calbraith Perry (1794-1858) gettarono-l'ancora
nella baia di Uraga chiedendo al Giappone di
uscire dal suo isolamento. Da quel momento, il
Giappone fu scosso da una crisi durata 15 anni, al
termine della quale, nel 1868, il Paese del Sol
Levante usciva profondamente mutato al mondo e
s'inseriva nel consesso delle altre nazioni civili,
dando inizio a una nuova epoca della sua storia.
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La letteratura nell`epoca Meiji