Modulo I:
Educazione fisica e sport
nel tempo
Relazione tra sport ed educazione fisica
(Thomas, 2001)
1
VS
SPORT
SPORT
2
3
EDUCAZIONE
FISICA
SPORT
EDUCAZIONE
FISICA
SPORT
4
5
EDUCAZIONE
FISICA
EDUCAZIONE
FISICA
EDUCAZIONE FISICA
SPORT
FENOMENI
SEPARATI: C’è
OPPOSIZIONE
SI IDENTIFICANO:
SONO LA STESSA
REALTA’
SI INTERSECANO:
CIASCUNO HA LA
PROPRIA
SPECIFICITA’
LO SPORT E’
PIU’ VASTO
DELL’EDUCAZIO
NE FISICA E LA
CONTIENE
L’EDUCAZIONE
FISICA CONTIENE
LO SPORT
(STRUMENTO)
TIPOLOGIA DI STUDI SULL’EDUCAZIONE
FISICA E SPORTIVA:
Cronologici (studio di periodi specifici)
Geografici (aree spaziali determinate)
Politici (sistemi di educazione fisica,
influenza dei governi)
Culturali (funzioni delle pratiche
motorie e sportive in relazione ai
contesti culturali)
Biografici (ruolo delle persone
coinvolte)
Difficolta’ di collocare storicamente le prime
pratiche motorie e sportive.
Necessita’ di un approccio interdisciplinare
e di conoscenze che riguardano:
Storia antica
Archeologia
Storia dell’arte
Filologia classica
Antropologia
Sociologia
Linguistica
Attività fisica e giochi sportivi nel
periodo pre-classico
Gli albori
le civiltà americane
le civiltà orientali
il vicino oriente antico
i popoli mediterranei
Gli albori delle pratiche motorie
Il gioco: l’armonia
del movimento, le
regole, la
perfezione formale
La caccia: da
attività di
sopravvivenza a
pratica rituale
La danza:
sacralità,
celebrazione
imitazione
“Seguire le vicende
dell’educazione
fisica nel tempo è
seguire le diverse
concezioni
dell’educazione,
della vita, della
civiltà e dei valori
umani, e non
solamente la
pratica degli
esercizi del corpo”
L’attività motoria presso i popoli
meso-americani
Guerre, rituali
religiosi, giochi di
squadra
il tlachtli (600 a.
C.): la palla
elastica lungo il
percorso del sole
il volador: lancio di
giovani da un palo
di 30 metri
“Civiltà
meravigliose e
fantasiose, dove
l’attività motoria
ebbe grande
possibilità di ben
svilupparsi perché
sinonimo di
ricchezza e
prosperità”
L’attività motoria presso i popoli
orientali
La Cina: il Kong-fu
(arte vitale)
descritto
dall’imperatore
Huang-Ti (2800 a.
C.)
Il Giappone: il
Bushi-do dei
Samurai
L’India: lo Yoga e
la danza di Shiva
“Tutte le forme di
attività motoria in
Oriente sono
connesse con la
vita religiosa … i
movimenti e le
forme statiche
delle attività
ginniche hanno un
significato
filosofico-religioso”
L’attività motoria presso le civiltà
del vicino Oriente Antico
I popoli
mesopotamici: la
guerra e la caccia;
il pugilato nella
tavoletta di
Ashnunnak
Gli Egizi: cura del
corpo e religione;
la lotta nell’arte
funeraria
Gli Ebrei: l’attività
fisica come
prevenzione nel
Levitico; la “pietra
di paragone”
i Persiani:igiene e
religione per un
fisico perfetto; la
lotta Koshti; la
cosmesi
L’attività motoria presso i popoli
mediterranei
I Cretesi: religione
e ginnastica per la
formazione
giovanile; la
taurocathapsia
Gli Achei: l’attività
motoria come
espressione di
nobiltà; i “giochi
funebri”
Gli Etruschi: il
gioco sportivo
come spettacolo; le
raffigurazioni delle
tombe di Tarquinia
(delle bighe, della
caccia e della
pesca, degli
Auguri); il “circo”
Lo sport in Grecia
I Greci: primo popolo
che ha fatto dello “sport” un
parte integrante della propria
paideia.
Che ha iniziato a misurare il
tempo a partire da una gara
sportiva (Olimpiade- periodos776 a.C)
Iconografia ginnico-sportiva nelle
tombe etrusche di Tarquinia
Tomba “delle bighe”:
corse di cavalli con e
senza bighe, corsa saltatori anche con l’asta
(testimonianza unica nel mondo pre-classico),
lotta, pugilato, gladiatori armati, un variegato
pubblico
Tomba “della caccia e della pesca”:
scena di caccia, pesca, nuoto, tuffi (il “tuffatore”,
simile a una raffigurazione rinvenuta a Paestum)
Tomba “degli Auguri”: scene di lotta
tra atleti, uomini e animali
Iliade, libro XXIII: i giochi funebri
in onore di Patroclo (I)
Vv. 1-257: funerali di Patroclo
(lamento funebre, rogo, sepoltura)
257-261: convocazione dei giochi
262-652: la gara delle bighe
(presentazione dei concorrenti, gara,
commenti del pubblico, premiazione)
653-699: gara di pugilato (Epeo ed
Eurialo)
Iliade, libro XXIII: i giochi funebri
in onore di Patroclo (II)
700-739: gara di lotta (Aiace
Telamonio e Odisseo)
740-797: gara di corsa (Odisseo)
798-825: duello in armi (Aiace e
Diomede)
826-849: lancio del disco (Polipete)
850-883: tiro con l’arco (Merione)
884-897: lancio del giavellotto
(Agamennone)
Sport e giochi nell’antichità
classica
Gli elementi
strutturali della
“gara”
I giochi
La preparazione
sportiva e le
istituzioni
educative
Ippica, atletica,
lotta
Aspetti ideologici e
sociologici
Gli elementi strutturali della gara nelle
rappresentazioni letterarie,mitologiche ed
epiche
La sfida: la provocazione lanciata da uno dei
contendenti
L’agonismo: la contrapposizione e al tempo
stesso la massima assimilazione tra i contendenti
La posta in gioco: la gara tende alla conquista
di qualcosa (un ruolo, un simbolo, un premio
materiale)
La metis: si vince sia con la forza sia usando
astutamente l’intelligenza
L’onore e la gloria: segno materiale
dell’immateriale (il merito)
L’oblio e il biasimo: la morte per assenza di
memoria
I giochi
I giochi antichi
secondo
Huizinga :
a. una lotta per
qualcosa
(serietà, spazio,
tempo, regole)
b. in
connessione con
un rito sacro
I giochi del
“circuito” o
panellenici:
i giochi Olimpici
i giochi Nemei
i giochi Pitici
i giochi Istmici
le Panatenee
I giochi Olimpici (I)
Dove: a Olimpia
(Elide) , dal 776 a.
C.
Quando: ogni
quattro anni, a fine
estate
In onore di: Zeus
Olimpio (abitante
dell’Olimpo)
Il premio: una
corona di olivo
Le gare:
200, 400, 4800
metri
Pentathlon
Lotta, pugilato,
pancrazio,
Corsa dei carri e
dei cavalli
200 mt, lotta e
pugilato per
ragazzi
Corsa in armi
I giochi Olimpici (II)
Il programma
delle gare:
I giorno: cerimonie
II giorno:carri, cavalli,
pentathlon, riti serali
III giorno: ecatombe,
gare dei ragazzi
IV giorno:corse e lotte
V giorno:cerimonie e
banchetto
Il pentathlon ciclo di gare
impegnanti tutto
il corpo:
corsa
salto
disco
giavellotto
lotta
I giochi Nemei
Dove: a Nemea
(Argolide), dal 573
a. C.
Quando: ogni due
anni, d’estate
In onore di: Zeus
Nemeo
Il premio: una
corona di sedano
selvatico
Le gare:
agoni atletici
agoni ippici
agoni musicali (dal
periodo ellenistico)
I giochi Pitici
Dove: a Delfi, dal
582 a. C.
Quando: ogni
quattro anni,
d’estate
In onore di:
Apollo
Il premio: una
corona di alloro
Le gare:
dapprima solo
agoni musicali
poi anche agoni
ginnici, che presero
il sopravvento
e, in misura
limitata, agoni
ippici
I giochi Istmici
Dove: a Corinto,
dal 581 a. C.
Quando: ogni due
anni, in primavera
In onore di:
Posidone
Il premio: una
corona di pino
Le gare:
all’inizio gare
ginniche e ippiche
poi competizioni
musicali, letterarie
e poetiche
carattere popolare
e atmosfera
disinvolta
La Panatenee
Dove: ad Atene,
dal 566-565 a. C.
Quando: ogni
anno, per nove
giorni (ogni quattro
anni un’edizione
speciale)
In onore di:
Atena
Il premio: anfore
di olio proveniente
da uliveti sacri
Le gare:
gare musicali e
letterarie (tre giorni)
gare ginniche (due
giorni)
gare ippiche (un
giorno)
pirriche, o danze con
le armi (un giorno)
lampadoforie, o corse
con le fiaccole (un
giorno)
regate e processione
(ultimo giorno)
La preparazione sportiva e le
istituzioni educative (I)
La palestra:
“luogo in cui si
lotta”
nella città
scopo:
allenamento fisico
Il ginnasio:
“luogo in cui si
eseguono esercizi
dopo essersi
spogliati”
fuori dalla città
scopi: allenamento
fisico (in
particolare degli
atleti) e
preparazione
militare
La preparazione sportiva e le
istituzioni educative (II)
Gli allenatori:
il paidotribes:
insegnante privato di
educazione fisica, con
una sua palestra,
affiancato al docente
di scuola
il gymnastes:
l’allenatore degli
atleti, pubblico
funzionario del
ginnasio
Gli esercizi fisici
l’allenamento fisico
parte integrante
dell’educazione
corsa, lotta,
attrezzistica
esecuzione ritmica
e musica
pareri
sull’allenamento
La preparazione sportiva e le
istituzioni educative (III)
Dietetica e medicina
la dieta e i risultati agonistici:
dall’empiria alla teoria
ginnastica e scienza medica
accomunate dall’interesse per la
dieta (Antica medicina)
diversi pareri medici sull’attività
ginnica e sportiva: Diocle di Caristo e
Galeno
La gare ippiche (I)
Tipi di
competizione
corsa dei cocchi a
quattro cavalli
corsa coi cavalli
montati
corsa dei cocchi a
due cavalli
gare minori
Ippodromo e
circo
ippodromo greco:
tratto di terreno diviso
in due corsie e
delimitato da una
meta (punto di svolta)
circo romano: la
spina (muretto
divisorio) e la linea di
partenza a forma di
arco
La gare ippiche (II)
La corsa delle
quadrighe
durata variabile
della gara
entusiasmo del
pubblico
le scommesse
il premio ai cavalli
e ai loro proprietari
La corsa con i
cavalli montati
si cavalcava nudi
su un cavallo senza
sella e senza staffe
il cavallo poteva
vincere anche
senza fantino
Le gare atletiche (I)
Lo stadio
da unità di misura
(185 mt.) a luogo
di gara (rettangolo
200 per 30)
costruito
sfruttando il
terreno
Le gare di corsa
stadio (200 mt)
diaulos (2 stadi - 400 mt.)
hippios (4 stadi - 800 mt.)
dolichos (da 7 a 24 stadi corsa di fondo)
oplitodromia (corsa in armi
- da 2 a 15 stadi)
lampadedromia (corsa con
le fiaccole)
stadio femminile (5/6 di
stadio)
Le gare atletiche (II)
Il salto
salto in lungo con
breve rincorsa
effettuato con
l’aiuto di pesi
(halteres) tenuti
nelle mani
altri salti (alto,
triplo, asta)
praticati ma non
nelle gare
Il lancio del
disco
disco di metallo,
pesante circa 2 kg
e di 25 cm. di
diametro
la ricostruzione dei
movimenti
mediante la pittura
vascolare
Le gare atletiche (III)
Il lancio del
giavellotto
asta di legno di
circa 180 cm.
lanciato mediante
una cinghia di
cuoio (ankyle)
pratica derivata
dalla caccia e dalla
guerra
Il pentahlon
verifica della
completezza di un
atleta
l’ordine delle gare:
x-y-zgiavellotto - lotta
valutazione: per
eliminazione o per
attribuzione di
punti
Gli sport “corpo a corpo” (I)
La lotta tra Aiace
Telamonio e Ulisse
ai giochi funebri in
onore di Patroclo
Forza fisica e
intelligenza astuta
La lotta
lotta in piedi e lotta
a terra
le prese: alle
braccia, al collo, al
corpo (sollevamento
verticale, laterale,
dorsale)
atterrare per tre
volte
la vittoria per ritiro
Gli sport “corpo a corpo” (II)
Il pugilato
colpire coi pugni
cinti da fasce di
cuoio e protetti da
una fascia intorno
alle reni
nessuna distinzione
di peso e nessuna
interruzione
temporale
Il pancrazio
la “lotta in cui tutto
è possibile” (escluso
mordere e strappare)
mosse codificate: il
pugno sulla testa, la
presa alla gamba
scalciante, la torsione
del calcagno, le
tecniche di sacrificio
la duplice vittoria
Aspetti ideologici e sociologici
dello sport nel mondo antico
I tipi di gare: agones hiero kai
sthephanitai e agones thematikoi
La sovvenzione degli atleti e il
professionismo
Le onorificenze: statue e monete
L’ideologia degli atleti
I primati
Il tifo sportivo
La “pace olimpica” nell’antichità
greca
Eiréne = pace
Ekecheirìa= situazione in cui ci si
astiene dall’uso delle mani,
immunità, armistizio
Caratteristiche dell’ekecheirìa:
- inviolabilità del territorio di Olimpia
- “tregua sacra”: protezione di tutti coloro
che partecipavano alle Olimpiadi
- sanzioni contro chi violava la tregua
La ekecheirìa olimpica non era
una tregua totale perché
1. Non era l’unica - ogni giochi ne
aveva una - fare guerre sarebbe stato
impossibile - invece ci sono state moltissime
guerre
2. Tre documenti testimoniano azioni
di guerra durante la tregua sacra (422
a.C.: Atene attacca Delo; 412 a.C.: Sparta e
Corinto attaccano Atene; 394 a. C.: Sparta
attacca Tebe)
3. Tutte le fonti riferiscono la tregua
sacra ad azioni contro l’Elide e non a
Educazione fisica e sport a Roma:
l’alterità rispetto al mondo greco
1. I Romani contestavano l’aspetto
del professionismo organizzato
2. Criticavano altresì la nudità degli
atleti
3. Hanno conosciuto l’agonismo
greco nella sua fase decadente
4. Avevano forme di esterofobia
5. Non avevano bisogno di giochi per
ribadire l’identità nazionale
Differenze tra agones dei Greci
e ludi dei Romani
Contest
gara
competitori
liberi
partecipanti
diretti
Game
spettacolo
schiavi o
prezzolati
spettatori
I ludi romani
Circenses:
gare di carri nel circo (troianus
lusus: gare ginnico-militari per i giovani)
Venationes: caccia di animali
Scaenici: spettacoli teatrali (specialmente
commedie)
Certamina:
giochi ginnici (tardivamente
apparsi sul modello greco)
Gladiatorii:
originariamente organizzati da
privati in occasione di onoranze funebri
I luoghi dell’attività fisica a
Roma
Il circo (arena - carceres - cavea)
l’anfiteatro
il teatro
il Campo di Marte
le Terme
La fine della civiltà ginnico sportiva greca e romana
Nel 392 d. C. l’imperatore Teodosio,
con l’editto di Costantinopoli,
abolisce alcune forme di culto non
cristiane, tra cui le Olimpiadi
La repressione di Tessalonica causata
da un tumulto in occasione di giochi
Il ruolo del vescovo di Milano
Ambrogio
L’attività fisica nella visione
cristiana della vita
Alcuni Padri della
Chiesa (Tertulliano)
considerano
l’attività fisica un
retaggio del
paganesimo: la
fede cristiana si
esercita con la
mente, mentre il
corpo deve essere
mortificato
Altri (Agostino)
considerano corpo
e anima una unità
inscindibile, e
quindi sono
favorevole ad una
cura del corpo
funzionale alla vita
di fede
Una visione del cristianesimo
medievale: Tommaso d’Aquino
“Il gioco dell’uomo disciplinato,
cioè allenato al debito modo di
giocare, si distingue dal gioco
dell’uomo indisciplinato, cioè non
avente la padronanza di se
stesso in seguito alla mancanza
della disciplina”
La nascita della cavalleria nel
mondo feudale
Origini della cavalleria presso i
sovrani carolingi
educazione militare inquadrata e
disciplinata da un’ideologia religiosa
la formazione del corpo e dello
spirito: il valore guerresco e la
cortesia
I giochi equestri nel mondo
medievale
Il torneo: un combattimento simulato tra
squadre avversarie (nella “lizza”)
la giostra: scontro tra due cavalieri con
armi “spuntate”
il carosello: scenografia equestre
la quintana/giostra del saracino: il
cavaliere contro una sagoma mobile
la corsa dell’anello: gioco di destrezza
Il folklore: giochi e sport
“popolari”
Firenze: il gioco del calcio
Siena: il palio delle contrade
Arezzo: la giostra del saracino
San Sepolcro: il palio dei balestrieri
Gubbio: la corsa dei ceri
Venezia: la regata storica
L’attività motoria nell’età
umanistico-rinascimentale
Il concetto di
“rinascimento”
L’umanesimo
L’educazione fisica
secondo i pedagogisti
dell’umanesimo:
Vergerio e Vittorino
L’educazione fisica
secondo gli
intellettuali del
rinascimento:
Machiavelli,
Castiglione,
Mercuriale, Tuccaro
L’età rinascimentale
Il tema medievale della rinascita
religiosa
Il concetto di “rinascimento” come
ideale collegamento all’età classica
Gli aspetti salienti della cultura
rinascimentale: umanesimo e riforma
religiosa
La riscoperta dell’educazione fisica
classica e della sua funzione
educativa
Il movimento umanistico e l’idea
di una nuova cultura
1. L’uomo come
totalità di anima e
corpo: il suo
destino e il dominio
della natura
2. L’uomo come
storicità: conosce il
suo passato ma se
ne distacca
3. L’uomo come
ente educabile: le
discipline
umanistiche come
mezzo di crescita
spirituale
4. L’uomo come
naturalità: la
volontà di
conoscere il mondo
per quello che è
L’educazione fisica secondo i
pedagogisti dell’umanesimo
Pier Paolo Vergerio
1370 - 1444
De ingenuis
moribus et
liberalibus studiis
adulescentiae
la riscoperta
dell’educazione fisica
classica (Creta e
Sparta)
l’educazione fisica
come propedeutica
Vittorino da Feltre
1378 - 1446
l’esperienza della
“Casa Giocosa”
nella villa “La
Gioiosa”
la rivalutazione
dell’esercizio fisico
l’educazione fisica
come parte integrante
dell’educazione
L’educazione fisica secondo gli
intellettuali del rinascimento (I)
Niccolò Machiavelli
1469 - 1527
Il principe (1513)
le qualità fisiche del
governante
L’arte della guerra
(1521)
l’esercizio fisico
strumento per
addestrare le milizie
cittadine
Baldassar
Castiglione
1478 - 1529
Il cortegiano
(1518)
l’e. f. per
l’addestramento
militare e per la
padronanza del
proprio corpo
l’e. f. come elemento
della educazione
L’educazione fisica secondo gli
intellettuali del rinascimento (II)
Girolamo
Mercuriale
1530 - 1606
Artis Gymnasticae
apud antiquos
celeberrimae, nostris
temporibus ignoratae
(1569)
il recupero storico
della ginnastica antica
l’e. f. come supporto
della medicina
preventiva
Arcangelo Tuccaro
1550 - 1620 (circa)
Tre dialoghi del
saltare e del
volteggiare in aria
(1599)
il tentativo di dare
dignità scientifica alla
ginnastica acrobatica
presso la Corte di
Francia
Il Seicento: il secolo della
rivoluzione scientifica
Galileo Galilei e il
metodo
sperimentale
Jan Amos
Komensky
(Comenio) e la
fondazione della
pedagogia
moderna
John Locke e
l’educazione del
Il Seicento: il secolo della
rivoluzione scientifica (I)
Galileo Galilei e il
metodo
sperimentale
sensate esperienze
e necessarie
dimostrazioni
l’esperienza è
l’esperimento
Jan Amos
Komensky
(Comenio) e la
fondazione della
pedagogia
moderna
l’insegnare tutto a
tutti
il giusto modo di
insegnare tutto a
tutti
Il Seicento: il secolo della
rivoluzione scientifica (II)
John Locke e
l’educazione del
gentleman
il riconoscimento
dell’infanzia e delle
sue peculiarità
la teoria
dell’indurimento
(hardening)
Conclusioni
la rivalutazione
della natura
la rivalutazione
della corporeità
il consolidamento
dell’idea di uomo
integrale (corpo e
mente)
Il Settecento illuministico: riscoperta
dell’infanzia e nascita dell’educazione
fisica moderna
Rousseau e l’Emilio
Il filantropinismo
La scuola di Dessau:
Basedow e Vieth
La scuola di
Schnepfenthal:
Salzmann e Guts
Muths
La scuola di
Copengahen:
Nachtegall
Rousseau e l’Emilio
la centralità della “natura”
l’Emilio come utopia pedagogica
la scoperta dell’infanzia e delle sue
caratteristiche psicologiche
l’educazione “negativa”:
“quella che
prepara alla ragione mediante l’esercizio dei
sensi, che non inculca alcuna virtù, ma che
previene il vizio, che non insegna la verità ma
che protegge dall’errore”
il ruolo dell’educazione motoria
Il filantropinismo
massima espressione dell’Illuminismo
tedesco (1770 - 1800 circa)
ripresa del tema rousseauiano della
natura
tema illuministico dell’educazione
della ragione, contro ogni forma di
sentimentalismo
la ragione come guida della condotta
individuale e collettiva
la centralità dell’educazione fisica
La scuola di Dessau (1774-1793):
J. B. Basedow e A. Vieth
Johann Bernhard
Basedow (17231790)
il Manuale
elementare
il Philantropinum
convittori e
famulantes
concetto unitario di
educazione: fisica,
intellettuale, morale
limiti pedagogici: la rigidità
Anton Vieth (17631836)
Saggi di una
enciclopedia degli
esercizi del corpo
attività motoria basata
sull’anatomo-fisiologia
concezione
dinamica
dell’educazione
fisica
L’ordinamento interno del
Filantropino
art. 4: ogni mese, in un giorno a
caso (Casualtag) digiuno fino alle 14,
stanze fredde, dormire in terra
art. 9: il tempo (5 ore di studio e
lavoro, 3 di “moto moderato”, 2 di
lavori pesanti)
art. 13: “Tutti i convittori e i famuli sono
addestrati da una persona competente nei
movimenti e nelle posizioni militari, poiché in
nessun altro esercizio il corpo acquista tanta
agilità”
La scuola di Schnepfenthal (1784):
C. Salzmann e J. C. Guts Muths
Christian Salzmann
(1744-1811)
Il libretto del
gambero (1780)
migliore
organizzazione
formazione degli
insegnanti e
attenzione alla
didattica
Johann C. Guts
Muths (1759-1839)
Ginnastica per la
gioventù (1793)
distacco dalla ginnastica
antica: verso la ginnastica
naturale
sistematizzazione
della materia
dalla Form al
Bilden
La scuola di Copenaghen: F.
Nachtegall
Franz Nachtegall
(1777-1847)
la ginnastica
nell’insegnamento primario
(1801)
l’Istituto Militare di
Ginnastica (1804)
la formazione degli
insegnanti di educazione
fisica (1816)
la Scuola Normale di
Ginnastica (1828): l’e. f.
materia obbligatoria
Conclusioni
l’educazione fisica
come disciplina
il nuovo ruolo
educativo
dell’educazione
fisica
l’istituzionalizzazio
ne dell’educazione
fisica
I capiscuola dell’educazione
fisica moderna
Il pensiero pedagogico
di Immanuel Kant
Il risveglio dell’ideale
nazionale in Johann
Gottlieb Fichte
Il Turnen di Friedrich
Ludwig Jahn
Il metodo scientifico di
Peter Heinrich Ling
Il pensiero pedagogico di
Immanuel Kant (1724-1804)
L’uomo conosce la natura, agisce
moralmente, contempla il bello
l’attività motoria deve essere praticata
soprattutto in fase evolutiva, deve educare
le facoltà sensitive e perfezionare i
movimenti
Trattato di pedagogia (1803pubblicato da un allievo): nessuna
azione morale si realizza senza una
adeguata cura del corpo
Il risveglio dell’ideale nazionale in
Johann Gottlieb Fichte (1762-1814)
1808: I discorsi alla Nazione Tedesca
l’azione morale come finalità
suprema dell’educazione e
dell’attività umana
l’attività fisica prepara all’educazione
morale e religiosa, nel quadro di una
comunità nazionale
esercizi fisici, lavori agricoli, mestieri
manuali
Il Turnen di Friedrich Ludwig
Jahn: la vita e le opere (I)
Friedrich Ludwig Jahn (1778-1852)
studia teologia, letteratura germanica,
filosofia
1803: è precettore a Neubrandeburg
1810: pubblica il Deutsche Volkstum
1811: fonda a Berlino, sulla spianata
dell’Hasenheide, la scuola-palestra del
Turnplatz
1813-14: i giovani della scuola di Jahn
partecipano con grande valore alle guerre
napoleoniche
Il Turnen di Friedrich Ludwig
Jahn: la vita e le opere (II)
1816: pubblica Die Deutsche Turnkunst,
libro che ha un grande successo
1819: Karl Ludwig Sand, un allievo di
Jahn, pugnala il Consigliere di stato russo
Kotzebue - viene emanata la Turnsperre,
una legge che dichiara la chiusura del Turnplatz e
vieta l’insegnamento della ginnastica - Jahn è
processato e condannato
1825: viene graziato, ma la sua libertà viene
limitata
1848: è eletto al parlamento di Berlino
1852: Jahn muore a Freiburg
Il Turnen di Friedrich Ludwig
Jahn: il metodo (I)
Non Gymnastik ma Turn (tedesco
medievale: “grande movimento”)
turnen (fare ginnastica), Turner
(ginnasta), Mitturnen (ginnastica
collettiva) Wetturnen (ginnastica
agonistica)
scopo: rafforzare la vigoria fisica e
morale dell’individuo in un contesto
naturale e in un clima di idealità
nazionale
Il Turnen di Friedrich Ludwig
Jahn: il metodo (II)
Il Turnen come ginnastica tedesca:
finalità militari, introduzione di nuovi
attrezzi (parallele, sbarra fissa,
anelli), ginnastica naturale
(passeggiate, corse, marce)
la bandiera con le quattro F
intrecciate (Frisch, Frei, Froelich,
Fromm)
Il distintivo con le quattro date: 9 919 - 1519 - 1811
Il Turnen di Friedrich Ludwig
Jahn: il metodo (III)
Die Deutsche Turnkunst (arte
ginnastica tedesca) - 1816 - 4 libri
1. Gli esercizi: estremamente
impegnativi
2. I giochi: in forma collettiva con regole
precise
3. La palestra: pubblica e all’aperto
4. La metodologia: progressione
dell’esecuzione e grande attenzione
all’insegnante
Il metodo scientifico di Peter
Heinrich Ling: la vita e le opere
Peter Heinrich Ling (1776-1839)
influenzato da Rousseau e dai
Filantropini, è docente di scherma e
ginnastica a Lund
1813: è chiamato a Stoccolma,
all’Accademia Militare di Karlberg e alla scuola
Superiore di Artiglieria di Marieberg
dirige, dallo stesso anno, il Reale
Istituto di Ginnastica
muore senza lasciare scritti
Il metodo scientifico di Peter
Heinrich Ling: il metodo (I)
Dalla ginnastica militare alla
valorizzazione delle capacità igienicoterapeutiche dell’attività motoria
individuare un metodo razionale che
migliori la salute fisica e morale
lavoro analitico sui movimenti,
fondato su precise basi anatomofisiologiche
Il metodo scientifico di Peter
Heinrich Ling: il metodo (II)
Quattro tipi di attività:
1. Ginnastica pedagogica: l’unità
armonica
2. Ginnastica militare: unità del corpo
con l’arma
3. Ginnastica medica: correggere difetti
o malformazioni
4. Ginnastica estetica: l’anima
coinvolge il corpo per raggiungere una
unità psico-fisica
Il metodo scientifico di Peter
Heinrich Ling: il metodo (III)
Predilezione per il trattamento del
tronco ed in particolare del rachide
nuovi attrezzi: scale, spalliera,
quadro, bomme, plinto, panche
rigetto dei grandi attrezzi del
Turnkunst
ginnastica statica, segmentaria,
anatomica
dall’empirismo alla scienza
L’educazione fisica nel mondo
tedesco nel secolo XIX
il proseguimento
del Turnkunst
l’indirizzo igienicorazionale
l’indirizzo
pedagogico
l’indirizzo eclettico
giochi e sport
Il proseguimento del Turnkunst
Ernst Eiselen (1793-1846)
1837: Turntafeln (Tavole ginniche)
sviluppa il metodo Jahn in direzione della ginnastica
educativa in palestra
Johann Friedrich Massmann (17971874)
1849: Del vecchio e del nuovo metodo di ginnastica
cerca di fondere metodo tedesco e metodo svedese;
introduce esercizi che esercitino la componente psichica
dell’atleta (sviluppo dei sensi)
Friedrich Albert Lange (1828-1875)
programma sistematico di ginnastica per 4 fasce di età, con
fini prevalentamente militari
L’indirizzo igienico-razionale
Hugo Rothstein (1810-1865)
1848-1859: La ginnastica secondo il
sistema del ginnasiarca svedese P.
H. Ling
la “polemica delle parallele” (18511862)
maggiore rigore scientifico e meno
empirismo spicciolo
un epigono: Ernst Fischer e la Storia e cura delle
deviazioni laterali della colonna vertebrale (1885)
L’indirizzo pedagogico (I)
Adolf Spiess
(1810-1858)
lavora a Burgdorf,
erede ideale di
Pestalozzi e Guts
Muths
vuole superare i
metodi di Jahn,
graduando l’attività
motoria secondo
rigorosi criteri didattici
e scientifici
1840-1846: La
dottrina della
ginnastica (4
volumi)
ginnastica a corpo
libero per entrambi
i sessi, gli esercizi
di sospensione, gli
esercizi di
appoggio, gli
esercizi collettivi
L’indirizzo pedagogico (II)
Puntigliosa e
sistematica
classificazione degli
esercizi (corpo libero
e alcuni grandi
attrezzi)
quotidianità
dell’educazione
fisica (nelle scuole
primarie)
schema ideale di
una lezione
“… opera di un lettore
che, messosi dinanzi a
un manchino, come
fanno i pittori nei loro
studi, descrive l’uno
dopo l’altro tutti gli
innumerevoli
movimenti dei quali il
fantoccio è capace,
senza curarsi punto
della loro utilità e del
loro meccanismo …”
(A. Mosso)
L’indirizzo eclettico (I)
Otto Hienrich Jaeger (1828-1862)
1864: La ginnastica scolastica per la
gioventù
recupero del valore formativo della
ginnastica greca
esercizi in velocità (col bastone di ferro che
prese il suo nome), pochi attrezzi (cavallo da
volteggio, parallele, sbarra pertiche, trave)
ginnastica in grandi spazi aperti o chiusi
L’indirizzo eclettico (II)
Programma dell’Istituto per la
Formazione degli Insegnanti di
Ginnastica di Stoccarda
6 mesi di corso, per 34-36 ore settimanali
8 ore per esercizi liberi, elementi di
ginnastica e scherma
4 ore per corse lotte e salti; attrezzistica;
nuoto; maneggio armi; tirocinio nelle
scuole; anatomia, fisiologia, igiene, storia
e metodi di ginnastica
2 ore per preparazione dei piani di lavoro
Giochi e sport (I)
Konrad Kock
(1846-1911)
introduce i giochi
inglesi
la Deutsche
Gymnastik Bund
inizia a organizzare
periodiche feste
ginnico-sportive (la
proma a Coburgo nel
1860)
Programma di una
festa
ricevimenti,
concerti
passeggiate, marce
pentathlon: corsa
veloce, getto della
pietra (15 kg), salti in
alto e in lungo, lotta
corone di quercia
ai vincitori
Giochi e sport (II)
27 ottobre 1882: il
ministro
dell’Istruzione
Pubblica von
Gassler emana una
circolare con la
quale si
promuovono nella
scuola giochi, gite,
attività all’aperto
1890:commissione
di studio per nuovi
programmi di
educazione fisica e
introduzione
generalizzata dei
giochi sportivi nella
scuola, come Kock
aveva auspicato
L’educazione fisica in Francia
nel secolo XIX
Francisco Amoros y
Ondeana (17701847)
la ginnastica
militare
l’opera divulgativa
di Eugene Paz
(1837-1901)
l’educazione fisica
nelle scuole della
Terza Repubblica
L’educazione fisica e sportiva in
Gran Bretagna nel secolo XIX
Le influenze straniere:
Clias e la scuola svedese
Thomas Arnold (17951842) e il collegio di
Rugby
Thomas Hughes (18221896) e il testo Gli anni
di scuola di Tom Brown
Archibald Maclaren
(1821-1886) e il manuale
A System of Physical
Education
L’educazione fisica e sportiva in
Italia nel secolo XIX
Le prime esperienze di
educazione fisica: la
cultura illuministica ed
Eugenio Young
L’educazione fisica a
Torino e Napoli: Rodolfo
Obermann e Niccolò
Abbondati
L’educazione fisica fino
alla legge del 1878
L’educazione fisica fino
alla legge del 1909
Le prime esperienze di educazione fisica: la
cultura illuministica ed Eugenio Young
Gaetani Filangieri
Vincenzo Cuoco
Silvio Pellico sul “Conciliatore”
Eugenio Young a Milano
Alessandro Gallina a Cremona
L’educazione fisica a Torino e Napoli:
Rodolfo Obermann e Niccolò Abbondati
Rodolfo Obermann (1812-1869) e
l’Accademia militare sarda
la Società Ginnastica di Torino
(1844): la prima società civile di ginnastica in
Italia
Niccolò Abbondati (1806-1870) e la
Istituzione di arte ginnastica per le truppe di
fanteria di S. M. Siciliana
la Commissione provvisoria
per la
pubblica istruzione (1848) e il ruolo di Francesco
De Sanctis
L’educazione fisica fino alla legge
del 1878
L’educazione fisica agli albori del
regno d’Italia
La scuola di Torino
la scuola di Bologna: Emilio
Baumann
La legge 4442 del 1878 (ministro
della Pubblica istruzione Francesco
De Sanctis: la ginnastica educativa
diventa obbligatoria in tutte le scuole
italiane
L’educazione fisica fino alla legge
del 1909
Le scuole magistrali di ginnastica
L’opera teorica di Baumann
la Commissione ministeriale del 1885
la figura di Angelo Mosso
i nuovi programmi del 1893
la legge 805 26 dicembre 1909
(legge Rava-Daneo)
L’educazione fisica e sportiva
nell’Europa del XX secolo
L’Inghilterra: lo
scautismo di
Robert BadenPowell
La Francia: la
ginnastica naturale
di Georges Hébert
L’Italia: educazione
fisica e nascita
dello sport di
massa
L’Inghilterra: lo scautismo di Robert
Baden-Powell (1857-1941)
Una vita avventurosa nel college e
nella carriera militare
la nascita dello scautismo e la sua
diffusione
i quattro punti fondamentali: salute
fisica, abilità manuale, carattere,
senso civico
l’autoeducazione attraverso il metodo
dell’imparare facendo
La Francia: la ginnastica naturale di
Georges Hébert (1875-1957)
Dalla tradizione militare al “metodo
naturale”
l’enfasi sull’attività all’aria aperta
i gruppi fondamentali degli esercizi
fisici
scopi educativi (età evolutiva),
estetici (sesso femminile), atletici
(militari)
luci ed ombre sull’hebertismo
L’Italia: educazione fisica e
nascita dello sport di massa (I)
I contributi di Giuseppe Monti ed Ettore
Patini al dibattito sull’educazione fisica
la nascita e la diffusione dello scautismo in
Italia
l’educazione fisica fuori dalla scuola:
Giovanni Gentile e l’istituzione dell’Ente Nazionale
per l’Educazione Fisica (ENEF)
l’educazione fisica durante il regime
fascista: Opera Nazionale Balilla e Gioventù
Italiana Littorio
L’Italia: educazione fisica e
nascita dello sport di massa (II)
Lo sport di massa e il suo uso politico
da parte del regime fascista: calcio,
ciclismo, pugilato
l’educazione fisica nel secondo
dopoguerra: i programmi scolastici
l’educazione fisica e i suoi
insegnanti: la nascita dell’ISEF
la guida politica dello sport: il
Comitato Olimpico nazionale Italiano
(CONI)
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Attività fisica e giochi sportivi nel periodo pre-classico