Le migrazioni
politiche
FRANCESCA
GAVOTTI
LA FUGA CONTRO IL FASCISMO
L’esilio in Italia iniziò in età liberale quando i militanti del partito socialista
e dei gruppi anarchici furono costretti alla fuga all’estero come
precedentemente avevano fatto gli esuli risorgimentali.
L’affermazione del fascismo, prima con le violenze squadriste poi con la
legislazione repressiva di ogni forma di dissenso politico ravvivò la
tradizione dell’esilio.
Gli esuli di quei tempi furono circa 60 000, i primi furono gli operai
costretti alla fuga per la perdita del lavoro, poi i livelli più bassi delle
organizzazione politiche e sindacali.
La maggior parte degli esuli si diresse in Francia, dove la polizia ne
schedò circa 28 000.
Questi esuli scelsero la Francia.
Scorrendo gli elenchi delle persone controllate e pedinate dalla polizia
italiana si ricava che oltre alla Francia le destinazioni dei fuoriusciti
furono Svizzera, Belgio, Germania e Spagna in Europa e Argentina e
Stati Uniti oltre oceano.
Molti comunisti scelsero come destinazione l’Unione Sovietica dove si
stava sperimentando la costruzione di una società socialista.
L’attività politica dei fuoriusciti veniva sorvegliata e pedinata dall’OVRA.
ESULE:
Durante il Fascismo il termine esule fu sostituito da quello di
“fuoriuscito” che dava al termine una connotazione più
negativa di faziosità o di codardia.
Motivi per i quali gli esuli scelsero la Francia:
1. lì viveva la più folta comunità di italiani all’estero;
2. era uno stato vicino all’Italia e questo avrebbe permesso un
veloce rientro se la condizione politica lo avesse permesso;
3. lo stato francese perseguiva una politica di ACCOGLIENZA
verso chi veniva perseguitato nel proprio paese.
Belgio:
nella comunità italiana, che contava circa 30 000 persone
venivano distribuite 3 000 copie del giornale “Il Riscatto”
prova che l’avversione al fascismo andava sempre più
diffondendosi.
OVRA
“Opera Volontaria di Repressione Antifascista” costituita fra il
1924 e il 1925 è stata la polizia segreta dell’Italia fascista.
LA LOTTA CONTRO IL FASCISMO
Le principali organizzazioni antifasciste all’estero sorsero in Francia.
La più importante fu “La concentrazione”, che voleva rafforzare
l’unità politica tra gli esuli superando le divisioni partitiche e il cui
maggior esponente fu Filippo Turati.
Alla sua morte gli antifascisti in Francia costatarono i molti insuccessi
della lotta che non era riuscita ad evitare l’affermazione del regime in
Italia.
Dopo il 1934 comunisti e socialisti si riunirono nell’Unione Popolare
Italiana che raccolse quasi 50 000 iscrizioni.
In Argentina, nonostante le preoccupazioni più grosse degli esuli
fossero quelle della vita quotidiana, venne costituita una sezione della
concentrazione antifascista.
Alla fine degli anni ‘30 arrivarono in Argentina anche gli esuli ebrei.
Negli Stati Uniti si recò un piccolo nucleo di intellettuali antifascisti che
svolse più che altro propaganda antifascista e azioni di pressione sul
governo statunitense affinché adottasse politiche antifasciste.
Dal 1938 negli Stati Uniti esuli come Salvemini, Borgese e Ascoli
iniziarono una serie di pubblicazioni per diffondere l’antifascismo fino
alla costituzione della Mazzini Society.
Con l’entrata in guerra dell’Italia affianco della Germania il fascismo cominciò a
perdere l’appoggio degli italoamericani desiderosi di rimanere fedeli alla loro
nuova patria, l’America, la quale sarebbe poi entrata in guerra contro Germania
e Italia.
Meno chiara era la posizione del foglio (Il Progresso italoamericano) della
comunità italo americana rispetto al fascismo e dopo l’entrata in guerra
dell’America il “Il Progresso Italoamericano” diventò ancora più ambiguo.
Fuga del fascismo
Dopo il 1945 cominciò la fuoriuscita dall’Italia di aderenti e collaborazionisti del
partito fascista.
Le partenze illegali riguardavano ricercati e condannati per crimini politici e
furono favorite da una rete di connivenze che andavano dalle gerarchie
ecclesiastiche agli appartenenti alla nobiltà italiana ormai decaduta.
Un ruolo importante in quest’azione di aiuto ai profughi fascisti lo svolsero
alcune agenzie e opere di assistenza che facevano tutte capo alla Croce
Rossa, ma parallelamente operavano anche agenzie clandestine che, anche
con l’appoggio del Vaticano, favorirono la fuga di latitanti e ricercati verso
Argentina, Spagna e Svizzera.
Un ruolo importante lo svolse “Fede e Famiglia” fondato dalla principessa
Pignatelli.
L’attività del Movimento si svolgeva all’interno del Vaticano da cui la
principessa venne espulsa quando si scoprì che in effetti gli aiuti non erano
per i profughi ma per i criminali dell’ex regime.
Il gruppo più numeroso di esuli fascisti si insediò in Argentina dove speravano,
con l’appoggio del dittatore Peron di ricostruire il partito fascista italiano.
“Fede e Famiglia”:
Movimento italiano femminile fondato dalla principessa Pignatelli
erede femminile del partito fascista
Principali organizzazioni antifasciste in Francia:
1. la lega italiana per i diritti dell’uomo (LIDU);
2. la Concentrazione il suo esponente maggiore fu Filippo Turati.
Mazzini Society
Il nome Mazzini Society fu scelto da Salvemini in omaggio
all’opera svolta da Mazzini per preservare la libertà di
tutte le nazioni quale requisito alla libertà della propria
nazione.
“Il Progresso Italoamericano”
Giornale della comunità italiana.
1. versione inglese: veniva appoggiato il presidente Roosevelt
come nemico dei dittatori
2. versione italiana: venivano tagliati i suoi discorsi.
Scarica

migrazini politiche Gavotti