NEOPLASIE
…Il termine tumore, che letteralmente significa tumefazione, è stato coniato
sulla base dell'aspetto macroscopico della maggior parte dei tumori che si
presentano molto frequentemente, ma non sempre, con una massa rilevante sul
sito anatomico di origine.
Il termine neoplasia, che letteralmente significa nuova formazione, è
sinonimo del precedente ma prende in considerazione, più
che l'aspetto esteriore della massa, il contenuto cellulare della stessa che
è costituito da cellule di "nuova formazione".
In tal senso “neoplasia” è un termine più appropriato di “tumori”
Il termine “neoplasia” (dal greco neo, nuovo, e plasìa, formazione), o
cancro se è maligno, è
una classe di malattie caratterizzate da una
incontrollata riproduzione di alcune cellule dell'organismo, che smettono
di rispondere ai meccanismi fisiologici di controllo cellulare a seguito di
danni al loro patrimonio genetico.
Tutte le cellule cancerose e precancerose presentano infatti alterazioni
molto estese del loro assetto cromosomico (cariotipo):
il numero di cromosomi presenti nel loro nucleo è alterato e i
cromosomi stessi sono danneggiati, multipli o mancanti (aneuploidia):
questa osservazione, fatta all'inizio del XX secolo
fu la base della teoria dei tumori come "malattie cromosomiche"
accettata in medicina fino alla scoperta della struttura del DNA a
metà del secolo scorso e del meccanismo delle mutazioni genetiche.
Le neoplasie si suddividono in "benigne" e "maligne".
Le benigne sono costituite da cellule che mantengono in parte le loro caratteristiche
morfologiche e funzionali, pur esibendo autonomia moltiplicativa.
Sono caratterizzate da un tipo di sviluppo detto espansivo, perché comprime i tessuti
vicini senza distruggerli:
le neoplasie benigne che originano dall'epitelio ghiandolare (adenomi) sono spesso
avviluppati da una capsula di tessuto connettivo fibroso che le delimitano
nettamente dai tessuti confinanti, coi quali assumono un rapporto di contiguità.
Le neoplasie maligne sono invece costituite da cellule che appaiono
morfologicamente e funzionalmente diverse dalle corrispondenti normali.
L'atipia morfologica, che è tanto maggiore quanto più indifferenziata è la neoplasia,
si manifesta con mancanza di uniformità nella forma e nelle dimensioni delle cellule
(polimorfismo) e degli organi cellulari, in particolare del nucleo,
che è frequentemente ipercromico ed in fase mitotica.
I tessuti vicini al tumore maligno vengono invariabilmente infiltrati e distrutti dalle
cellule tumorali che si sostituiscono a quelle normali, fenomeno questo caratteristico
della malignità e noto col termine "invasività neoplastica".
In alcuni casi, le neoplasie presentano un comportamento
intermedio fra la malignità e la benignità (neoplasie"borderline") o
risultano inclassificabili (neoplasie a comportamento biologico incerto).
In questi casi, generalmente la frequenza delle metastasi è molto bassa
e il decorso è lento.
Definizione di neoplasia maligna
Si definisce neoplasia maligna una massa in continuo accrescimento originata da una
singola cellula, attraverso un processo di riproduzione alterato.
Il tumore maligno è formato da cellule anomale che si dividono in modo incontrollato e
disordinato e così facendo possono invadere e danneggiare tessuti e organi circostanti.
Alcune cellule tumorali possono staccarsi dalla massa principale, immettersi nella
circolazione plasmatica o linfatica e in questo modo raggiungere sedi lontane nelle quali
riprodursi, dando luogo a nuovi tumori chiamati metastasi.
L’origine clonale non basta a definire una neoplasia maligna (ci sono infatti
proliferazioni reattive monoclonali, es. nelle sinovie, del sistema ematopoietico
La neoplasia maligna dovrebbe essere tale in quanto riproducibile sperimentalmente
La riproduzione sperimentale di una neoplasia maligna dovrebbe bastare per definirla tale,
ma, in pratica, non è sempre facile ottenerla.
Le neoplasie possono essere SOLIDE e NON SOLIDE (leucemie)
Si chiamano leucemie o linfomi le neoplasie che derivano dalle cellule dalle quali originano
le cellule del sangue. In questo caso le cellule neoplastiche si trovano in circolo e/o
all’interno degli organi linfatici.
Steps nella cancerogenesi
acquisizione dell'autonomia moltiplicativa per sopravvenuta
incapacità a sottostare ai meccanismi regolatori della proliferazione cellulare;
assenza di inibizione dipendente dalla densità (le cellule normali si moltiplicano fino a una definita
densità cellulare, raggiunta la quale diventano quiescenti);
ridotta capacità di adesione con altre cellule o componenti tissutali;
assenza di matrice extracellulare (spesso digerita da proteasi) favornte l'invasione di tessutali
normali adiacenti;
angiogenesi: formazione di nuovi vasi sanguigni per fornire ossigeno e fattori
nutritivi alle cellule tumorali;
riduzione o perdita della capacità differenziativa;
acquisizione della capacità di replicazione illimitata per effetto dell'espressione della telomerasi;
riduzione o perdita della possibilità di andare incontro a morte cellulare programmata
perdita della cosiddetta inibizione da contatto.
Oltre a queste possono verificarsi (e di solito si verificano) anche altre mutazioni, dipendenti dal
particolare tipo di cellula originaria e dalla esatta sequenza dei danni genetici.
Le neoplasie, nonostante il meccanismo generale di origine sia unico, possono
manifestare una gamma molto vasta di evoluzioni e sintomatologie.
In tutti però è costante un aumento del numero di cellule cancerose, dovuto alla
maggiore velocità di riproduzione cellulare, per cui un maggior numero di
cellule tumorali si moltiplica ed un minor numero di esse muore, mentre quelle che
sopravvivono continuano a moltiplicarsi.
Di solito la crescita di un tumore segue
una legge geometrica: è molto lenta all'inizio, ma accelera all'aumentare della massa
del tumore.
La dimensione critica di un tumore è di circa 1 centimetro cubico:
raggiunta tale dimensione il tumore inizia a crescere molto velocemente e a dare
luogo ai primi sintomi, e diventa rilevabile con visite mediche e
analisi (marker tumorali presenti nel sangue)
Neoplasie dei Tessuti epiteliali
Neoplasie dei Tessuti mesenchimali non linfo-emopoietici
Neoplasie dei Tessuti mesenchimali linfo-emopoietici
Tessuto linfoide
Tessuto mieloide
Neoplasie dei Tessuti nervosi
Neosie delle cellule producenti melanina
Neoplasie del Tessuto epiteliale coriale
Neoplasie germinali
;
es.,
, virus (HPV, HHV8, ecc.)
This is a neoplasm. Neoplasia is uncontrolled new growth.
Neoplastic cells are no longer under complete physiologic control.
Note the mass of abnormal tissue on the surface of this cervix.
The term "tumor" is often used synonymously with neoplasm,
but a "tumor" can mean any mass effect, whether it is inflammatory, hemodynamic, or
neoplastic in origin. Once a neoplasm has started, it is not reversible.
This is the
microscopic appearance of
neoplasia, or
uncontrolled new growth.
Here, the neoplasm is
infiltrating into the
underlying cervical stroma.
When the entire epithelium is dysplastic
and no normal epithelial cells are present,
then the process has gone beyond dysplasia
and is now neoplasia.
If the basement
membrane is still intact, as shown here,
then the process is called "carcinoma
in situ" because the carcinoma is still
confined to the epithelium.
Neoplastic epithelium is termed carcinoma.
The normal squamous epithelium at the left merges into the squamous cell
carcinoma at the right, which is infiltrating downward.
The neoplastic squamous cells are still similar to the normal squamous cells,
but are less orderly.
This is a well-differentiated squamous cell carcinoma.
Carcinoma squamocellulare ben differenziato. Disorderly growth of the squamous
epithelial cells in these large nests with pink keratin in the centers. Neoplasms may retain
characteristics of their cell of origin. Benign neoplasms mimic the cell of origin very well,
but malignant neoplasms less so.
Here is a moderately differentiated squamous cell carcinoma in which some,
but not all, of the neoplastic cells in nests have pink cytoplasmic keratin.
In general, neoplasms with less differentiation are more aggressive, growing
more quickly, invading, or metastasizing.
At high magnification, this squamous
cell carcinoma demonstrates enough
differentiation to tell that the cells are
of squamous origin.
The cells are pink
and polygonal in shape with i
ntercellular bridges
(seen as desmosomes or
"tight junctions"
by electron microscopy).
However, the neoplastic cells show
pleomorphism, with hyperchromatic
nuclei. A mitotic figure is present near
the center.
This neoplasm is so poorly differentiated that it is difficult to tell what the cell
of origin is. It is probably a carcinoma because of the polygonal nature of
the cells. Note that nucleoli are numerous and large in this neoplasm.
Neoplasms with no differentiation are said to be anaplastic.
Neoplasia in the pediatric age range is not common. Childhood malignancies
are rare, but those that occur often have the appearance of primitive
"small round blue cell tumors" such as the neuroblastoma seen here.
NEOPLASIE PIU’ FREQUENTI NELL’INFANZIA
Location
Leukemia / lymphoma
Neuroblastoma
Medulloblastoma
Retinoblastoma
Wilms tumor
Ewing sarcoma
Blood, marrow, lymph nodes
Adrenal, extra-adrenal
ganglia
Cerebellum
Eye
Kidney
Bone
Of course, neoplasms can be benign as well as malignant, though it is not always easy
to tell how a neoplasm will act. Here is a benign lipoma on the serosal surface of the
small intestine. It has the characteristics of a benign neoplasm:
it is well circumscribed, slow growing, non-invasive, and closely resembles the tissue of
origin (fat).
Lipoma: Cellule tumorali riproducenti il tesuto adiposo
Benign neoplasms can be multiple, as is
shown in this uterus opened anteriorly to
reveal leiomyomas of varying size, but all
benign and well-circumscribed firm
white masses.
The most common neoplasm
is a benign nevus (pigmented mole)
of the skin, and most people have several.
As a general rule, without additional
transforming influences, benign neoplasms
do not give rise to malignant neoplasms.
The microscopic appearance of a leiomyoma indicates that the cells
do not vary greatly in size and shape and closely resemble normal smooth muscle cells.
This schwannoma was resected from a nerve.
This neoplasm arises from the Schwann cells that myelinate peripheral nerve fibers.
ote the circumscribed nature of this benign neoplasm.
Though benign, this neoplasm could cause dysfunction of the nerve by mass effect.
The schwannoma is seen microscopically to be composed of spindle cells (like
most neoplasms of mesenchymal origin), but the cells are fairly uniform and
there is plenty of pink cytoplasm.
Here is a small hepatic adenoma, an uncommon benign neoplasm, but one that shows
how well-demarcated a benign neoplasm is. It also illustrates how function of the normal
tissue can be maintained, because this adenoma is making bile pigment, giving it a green
color with formalin fixation.
In contrast, this hepatocellular carcinoma is not as well circumscribed
(note the infiltration of tumor off to the lower right) nor as uniform in
consistency. It is also arising in a cirrhotic (nodular) liver.
This renal cell carcinoma demonstrates distortion and displacement of the renal
parenchyma by the tumor mass in the lower pole of the kidney.
This malignant neoplasm has a variegated appearance on its cut surface, with yellow
to white to red to brown areas.
Both lymphatic and hematogenous spread of malignant neoplasms is
possible to distant sites.
Here, a breast carcinoma has spread to a lymphatic within the lung.
This is an example of metastases to the liver. Note that the tan-white masses are multiple
and irregularly sized. Like many large metastatic lesions, there is central necrosis. A primary
neoplasm is more likely to appear within an organ as a solitary mass. The presence of
metastases are the best indication that a neoplasm is malignant. The original clone of cells
that developed into a neoplasm may not have had the ability to metastasize, but continued
proliferation of the neoplastic cells and acquisition of more genetic mutations within the
neoplastic cells can give them the ability to metastasize.
Microscopically, metastatic adenocarcinoma is seen in a lymph node here. It is
common for carcinomas to metastasize to lymph nodes.
The first nodes involved are those receiving lymphatic drainage from the site of the
primary neoplasm.
Neoplasms can spread by seeding within body cavities such as the pleural cavity or
peritoneal cavity.
This pattern of spread is more typical for carcinomas than other neoplasms.
Note the multitude of small tan tumor nodules seen over the peritoneal surface of the
mesentery shown here.
Here is microscopic evidence of the spread of a carcinoma via body cavities.
A focus of metastatic breast carcinoma is present along the pleura overlying the lung.
In this small focus of metastatic carcinoma to the epicardium can be seen a key feature
of neoplasms--angiogenesis. Note the proliferation of many small capillaries adjacent to
he neoplastic cells. Neoplasms can produce factors that promote vascular growth to
rovide them a vascular supply and continued uncontrolled growth.
Malignant neoplasms are also
characterized by their tendency to
invade surrounding tissues.
Here, the tan tissue of a lung cancer
is seen to be spreading along the
bronchi into the surrounding lung.
The dark round areas are lymph nodes
also involved by the neoplasm.
This is a squamous cell carcinoma of the lung. It is a bulky mass that extends
into surrounding lung parenchyma.
This infiltrating ductal carcinoma of the breast is definitely infiltrating the
surrounding breast. The central white area is very hard and gritty, because the
neoplasm is producing a desmoplastic reaction with lots of collagen.
This is often called a "scirrhous" appearance. There is also focal dystrophic
calcification leading to the gritty areas.
Carcinoma mammario duttale infiltrante
Branches of peripheral nerve are invaded by nests of malignant cells.
This is termed perineural invasion.
This is often the reason why pain associated with cancers is unrelenting.
The concept of differentiation is demonstrated by this small adenomatous
polyp (tubular adenoma) of the colon. Note the difference in staining quality
between the epithelial cells of the adenoma at the top and the normal glandular
epithelium of the colonic mucosa below.
The infiltrating glands of this colonic adenocarcinoma demonstrate less
differentiation than the adenomatous polyp, although they still resemble glands.
In general, less differentiation of a neoplasm means a greater likelihood of
malignant behavior. This is the basis for grading. The higher the grade, the more
aggressive the malignant neoplasm. Benign neoplasms are not graded.
Adenocarcinoma gastrico – Citocheratine pool
A mitotic figure is seen here in the center, surrounded by cells of a poorly differentiated
squamous cell carcinoma, with pleomorphic cells that have minimal pink keratinization in
their cytoplasm. In general, mitoses are more likely to be seen in malignant neoplasms.
Remember, though, that normal cells can be actively dividing in many tissues of the body,
including skin, bone marrow, gonads, and gastrointestinal tract.
Here are three abnormal mitoses. Mitoses by themselves are not indicators
of malignancy. However, abnormal mitoses are highly indicative of malignancy.
The marked pleomorphism and hyperchromatism of surrounding cells also
favors malignancy.
This large fleshy mass arose in the retroperitoneum and is an example of a sarcoma.
Sarcomas arise within mesenchymal tissues.
Malignant neoplasms of striated muscle (rhabdomyosarcoma), smooth
muscle (leiomyosarcoma), fat (liposarcoma), blood vessels (angiosarcoma), bone
(osteosarcoma), or cartilage (chondrosarcoma). Sarcomas tend to be big and bad.
Here is a fleshy mass arising in the soft tissues of the lower leg.
The tibia and the fibula are seen in cross section.
This neoplasm proved to be a HG polymorphous sarcoma.
Sarcomas tend to invade locally, as can be seen here by the
ill-defined margins of the mass.
Some sarcomas tend to have a spindle cell pattern. Note that some of these
neoplastic cells are much larger than others, and thus very pleomorphic.
This sarcoma seen at medium magnification is composed of pleomorphic
cells that vary markedly in size and shape.
The cell of origin of sarcomas is often difficult to determine because of their
tendency to be poorly differentiated or even anaplastic.
This sarcoma has many mitoses.
A very large abnormal mitotic figure is seen at the right.
This sarcoma is positive for vimentin by immunohistochemical staining.
The positive neoplastic cells are invading into normal large round pale pink
muscle fibers (which are not staining for vimentin) at the left.
This is a typical immunohistochemical staining reaction for sarcomas.
Here is an osteosarcoma of bone. The large, bulky mass arises in the cortex
of the bone and extends outward.
The osteosarcoma is composed of spindle cells. The pink osteoid formation
seen here is consistent with differentiation that suggests osteosarcoma.
This large mass lesion is a liposarcoma. Common sites are the retroperitoneum and thigh,
and they occur in middle aged to older adults. This one is yellowish, like adipose tissue,
and is well-differentiated. Though indolent, it continues growing to reach a large size, and
following excision, it has a tendency to recur.
This liposarcoma has enough differentiation to determine the cell of origin (adipocyte),
but there is still significant pleomorphism of these neoplastic cells (lipoblasts).
At high magnification, large bizarre lipoblasts are seen in this liposarcoma.
Sarcomas are best treated surgically, because most respond poorly to chemotherapy
or radiation.
Paraneoplastic syndromes
Syndrome
Mechanism
Cushing's
Syndrome
ACTH-like
substance
Example
Lung (oat
cell)
carcinoma
Parathormonelike substance
Lung
(squamous
cell)
carcinoma
Hyponatremia
Inappropriate
ADH secretion
Lung (oat
cell)
carcinoma
Polycythemia
Erythropoietinlike substance
Renal cell
carcinoma
Trousseau's
Syndrome
Hypercoagulable
state
Various
carcinomas
Hypoglycemia
Insulin-like
substance
Various
carcinomas
and
sarcomas
Carcinoid
Syndrome
5-hydroxyindoleacetic acid
(5-HIAA)
Metastatic
malignant
carcinoid
tumors
Hypercalcemia
A paraneoplastic syndrome
occurs when a neoplasm elaborates
a substance that results in an
effect that is not directly related to
growth, invasion, or metastasis of
the tumor itself.
Most paraneoplastic syndromes
result from elaboration of
hormone-like substances by the
neoplastic cells, but a variety of
effects are possible.
Sometimes the appearance of the
paraneoplastic syndrome may
precede diagnosis of the
neoplasm and may give a clue to its
presence.
IMMUNOGENICITA’ DELLE NEOPLASIE
Il sistema immunitario tende ad eliminare tutto
quanto è antigenico.
Le neoplasie sono antigeniche
– Il sistema immunitario serve a difendere l’ospite dal
tumore
Principali cellule dell’immunità nelle neoplasie:
Fagociti
Fagocitosi, presentazione dell’antigene, antibody-dependent cell-mediated
cytotoxicity (ADCC).
Cellule dendritiche
Presentazione dell’antigene.
Cellule Natural Killer
Attive sia nei tessuti che contro cellule tumorali circolanti.
Linfociti T
Importanti sia helper che citotossici. Memoria immunitaria. Effetti negativi dei T
regolatori con attività soppressiva.
Linfociti B, anticorpi, complememento
Poco importanti (ma ottimi agenti terapeutici).
TEORIA DELLA IMMUNOSORVEGLIANZA
• Il numero dei tumori potenziali è molto più alto di quelli
che giungono all'osservazione clinica
• La riduzione al livello attuale è opera dell'immunità
cellulo-mediata
• I tumori che si sviluppano fino a diventare clinicamente
evidenti sono casi in cui le difese immunitarie non hanno
Funzionato
Predizioni
• Alta incidenza di tumori in ospiti immunodepressi
• Immunoselezione dei tumori spontanei a lunga latenza,
quindi bassa immunogenicità
Immunodeficienze e tumori
• Modelli murini
– Spontanei: deficit
immunitario parziale,
diminuisce con
l’invecchiamento
– Geneticamente modificati:
deficit “disegnabile” e
permanente
IMMUNODEFICIENZA E TUMORI
• Immunodeficienze umane:
– Congenite: mortalità giovanile nelle forme severe
(SCID)
– Acquisite, es. trapiantati, AIDS: deficit parziali
• In generale nei pazienti immunodepressi:
– Non varia l’incidenza dei “big killers” (carcinomi del
colon, polmone, mammella, prostata)
– Aumenta l’incidenza delle neoplasie linfoidi (ma
l’immunodepressione può avere di per sé effetti
cancerogeni)
– Aumentano i tumori di origine virale (carcinoma della
cervice uterina, sarcoma di Kaposi, ecc.)
In presenza di una completa e duratura soppressione
della risposta immunitaria aumentano significativamente
i tumori spontanei e quelli indotti da cancerogeni
chimici o virali
• Se l’immunodepressione è parziale o transitoria
aumentano solo alcuni tipi di tumori (es. tumori da virus,
leucemie, sarcomi)
I tumori che insorgono in soggetti
immunodepressi tendono ad essere
immunogenici
I tumori che insorgono in
individui immunocompetenti tendono ad
essere poco immunogenici
(“immunoediting”)
I tumori indotti da cancerogeni potenti
(chimici, fisici, virali) tendono ad essere
più immunogenici dei tumori spontanei
L'immunogenicità dei tumori spontanei è
debole
Per utilizzare la risposta immunitaria in
funzione antitumorale occorre:
– Individuare gli antigeni presentati dai tumori
– Incrementare la risposta immunitaria contro
questi antigeni
Studio degli antigeni tumorali
Antisieri, anticorpi monoclonali
• Serological expression cloning (SEREX)
• Cloni di linfociti T anti-tumore (helper o
citotossici)
• Isolamento di peptidi legati alle molecole MHC
delle cellule tumorali
• Clonaggio molecolare del recettore per
l'antigene dei linfociti T infiltranti i tumori (TIL)
• Tetrameri MHC + peptide di antigene tumorale
Applicazioni degli antigeni tumorali
- Diagnosi differenziale
- Prognosi
- Follow up
- Terapia
Distinzione importante: diversi “antigeni” tumorali umani individuati con sistemi xenogenici
(es. anticorpi moncolonali murini) non sono immunogenici nellaspecie umana. Non possono quindi
servire da bersagli per l’immunoterapia attiva
antitumorali
(immune escape)
When the entire epithelium is dysplastic
and no normal epithelial cells are present,
then the process has gone beyond dysplasia
and is now neoplasia.
If the basement
membrane is still intact, as shown here,
then the process is called "carcinoma
in situ" because the carcinoma is still
confined to the epithelium.
Neoplastic epithelium is termed carcinoma.
PRINICIPI DI BASE DI GENETICA DEI TUMORI
Trasformazione tumorale di una cellula normale:
• almeno 6 mutazioni specifiche
• normale tasso di mutazione di una cellula è di 10-7 per gene
• numero totale di geni per cellula: 106
• numero di cellule per persona 1013
La probabilità che una persona sviluppi tumore è
1013 x 10-42, cioè 1:1029
Nonostante ciò, il cancro si sviluppa
a causa della
combinazione di due meccanismi:
• mutazioni che aumentano la proliferazione cellulare:
popolazione espansa di cellule in cui può verificarsi la
successiva mutazione
• mutazioni che diminuiscono la stabilità del genoma: aumento
del tasso di mutazione complessivo
Poiché il tumore dipende da questi stessi due meccanismi, si
sviluppa per stadi:
IPERPLASIA (crescita benigna)  TUMORE MALIGNO
L’instabilità cromosomica dei tumori maligni è ben visibile nei
cariotipi aberranti
DA: GENES, CHROMOSOMES & CANCER 1999, 24:213-221
Le mutazioni possono essere germinali (a trasmissione
mendeliana) e/o sporadiche.
Le mutazioni germinali tumorali conferiscono suscettibilità al
cancro, perché si sviluppi tumore occorre una mutazione somatica
detta anche sporadica essendo un evento casuale
 Trasmissione mendeliana comporta la preesistenza di una
mutazione germinale, un tumore sporadico origina invece da una
mutazione somatica
DA:GENETICS IN MEDICINE
THOMPSON &THOMPSON
ONCOGENI/ONCOSOPPRESSORI
Le mutazioni tumorali interessano geni che controllano la
proliferazione, il differenziamento e la morte cellulare:
• ONCOGENI  PROTO-ONCOGENI: mutazioni “gain of
function”, per lo più in eterozigosi, spesso mutazioni
somatiche
• GENI ONCOSOPPRESSORI: mutazioni “loss of function”,
solo in omozigosi
PROTO-ONCOGENI
Circa la normale funzione degli oncogeni cellulari (protooncogeni) si possono distinguere cinque classi principali:
• fattori di crescita (SIS)
• recettori di superficie (ERBB)
• componenti del sistema intracellulare di trasduzione del
segnale (RAS, ABL)
• proteine che si legano al DNA, fattori di trascrizione (MYC,
JUN)
• cicline, chinasi ciclino-dipendenti e loro inibitori (regolatori
del ciclo cellulare)
 L’attivazione di un proto-oncogene può essere quantitativa e/o
qualitativa
 Quasi sempre sono mutazioni somatiche (quelle germinali sono
per lo più letali)
 Le modalità di attivazione sono:
• amplificazione, citogeneticamente evidenziabile come double
minute o HSR (Homogenously Staining Regions), es. Myc
• mutazioni puntiformi, es Ras
• traslocazioni cromosomiche che creano geni chimerici, es.
cromosoma Philadelphia
• trasposizione in un dominio di cromatina attiva, es. linfoma di
Burkitt
PROTO-ONCOGENI
IBRIDAZIONE GENOMICA COMPARATIVA (CGH)
Si utilizza una miscela di DNA di cellule normali e tumorali in una
FISH comparativa e con l’aiuto di uno scanner si individuano le
regioni cromosomiche in cui il rapporto tra i segnali FISH dei due tipi
di DNA devia dai valori attesi sia come amplificazione che come
delezione.
DA: GENES,
CHROMOSOMES &
CANCER 1999, 24:213221
PROTO-ONCOGENI
This is an example of bcl-2 positivity in a lymphoma. In this case, the
overexpression of this oncogene results in an inhibition of apoptosis, and
increased numbers of lymphocytes. The immunohistochemical staining shown
here highlights these neoplastic lymphocytes within lymphoid follicles and
interfollicular areas.
Staging and Grading
Staging and grading schema have been devised for malignant neoplasms,
because the stage and/or grade may determine the treatment and the
prognosis. In general, the higher the stage, the larger a neoplasm is and the
farther it has likely spread.
Staging
The most common systems for staging employs the TNM classification.
A "T" score is based upon the size and/or extent of invasion.
The "N" score indicates the extent of lymph node involvement.
The "M" score indicates whether distant metastases are present.
Staging forms have been devised for each organ or site that a
malignant neoplasm can occur, and the criteria are listed on the form.
The forms are filled out using clinical and pathologic criteria and aid in
determination of therapy, estimating the prognosis, and developing
statistics useful for determining outcomes.
Grading
Grading schema are based upon the microscopic appearance of a neoplasm
with H&E staining.
In general, a higher grade means that there is a lesser degree of differentiation
and the worse the biologic behavior of a malignant neoplasm will be.
A well-differentiated neoplasm is composed of cells that closely resemble
the cell of origin, while
poorly differentiated neoplasms have cells that are difficult to
recognize as to their cell of origin.
Grading schema have been devised for many types of neoplasms, mainly
carcinomas.
Most grading systems have three or four grades
(designated with numbers or roman numerals).
Diagnostic Methods for Neoplasia
Method
Application
History and Physical
Examination
What the health care worker learns from talking to the patient
and through direct examination may give clues to the presence of
a neoplasm. Signs and symptoms such as weight loss, fatigue, and
pain may be present. A mass may be palpable or visible.
Radiographic
Techniques
The use of plain films (x-rays), computed tomography (CT),
magnetic resonance imaging (MRI), mammography, and
ultrasonography (US) may be very helpful to detect the presence
and location of mass lesions. The findings from these methods
may aid in staging and determination of therapy.
Laboratory
Analyses
General findings such as anemia, enzyme abnormalities (such as an increased alkaline
phosphatase), and hematuria or positive stool occult blood are helpful to suggest further
workup. More specific testing, such as measurement of prostate specific antigen levels,
may help to determine the presence of specific neoplasms, but such tests are not perfect
screening tools in a general population. Detection of specific genes (such as BRCA-1 for
breast cancer)may suggest an increased risk for some malignancies.
Cytology
Methods that sample cells can be simple and cost-effective and minimally invasive.
A good example is the Pap smear for diagnosis of cervical dysplasias and neoplasms.
Cells exfoliated into body fluids may also be examined. Fine needle aspiration (FNA) can
be used to sample a variety of mass lesions.
Tissue
Biopsy and
Surgery
Methods that sample small pieces of tissue (biopsy)
from a particular site, often via endoscopic techniques
(such as colonoscopy, upper endoscopy, or
bronchoscopy) can often yield a specific diagnosis of
malignancy. At surgery, portions of an organ or tissue
can be sampled, or the diseased tissue(s) removed and
examined in surgical pathology to determine the stage
and grade of the neoplasm.
Autopsy
Sometimes neoplasms are not detected or completely
diagnosed during life. The autopsy serves as a means
of quality assurance for clinical diagnostic methods, as
a way of confirming diagnoses helpful in establishing
risks for family members, as a means for gathering
statistics for decision making about how to approach
diagnosis and treatment of neoplasms, and to provide
material for future research.
Dati del Registro Tumori
DATI ODIERNI SULLA SOPRAVVIVENZA
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Tumori nel senso di neoplasie