Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004
Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
GRUPPI, COMPORTAMENTO
SOCIALE E ORGANIZZAZIONE
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Per definizione il gruppo ha una doppia realtà:
È esterno, poiché si manifesta
in modo pubblico e osservabile
attraverso una serie di azioni,
di cerimonie e di rituali,
mediante l’adozione di simboli,
attraverso il riconoscimento di
norme e standard
È interno, poiché le
rappresentazioni mentali, i
pensieri, i ricordi, le emozioni,
le aspettative e i desideri
concernenti la vita del gruppo
appartengono alla sfera
privata del singolo soggetto
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Relazioni di gruppo e identità sociale
Fra in-group…
…e out-group
Gruppo di appartenenza
sociale, caratterizzato
da familiarità, intimità,
fiducia; rilevante
condivisione di interessi,
idee, sentimenti
Le relazioni con l’out-group
non sono qualificate dalle
proprietà dell’in-group:
possono, al contrario, essere
caratterizzate da
indifferenza, ostilità, senso
di superiorità e aggressività
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Variazioni culturali nella definizione del gruppo
Le culture orientali attribuiscono maggiore rilievo e significato al
gruppo rispetto all’individuo: se un membro di un gruppo
causa effetti negativi per il gruppo stesso, la responsabilità
viene attribuita al gruppo più che al soggetto
Protagonista primario e responsabile dell’azione sociale:
Gruppo (società orientali)
Individuo (società occidentali)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Identità sociale e autostima
Teoria dell’identità sociale (Tajfel, 1981): quando si incontrano,
individui di gruppi diversi giudicano le differenze esistenti fra
loro facendo riferimento a categorie cognitive e ad aspetti
affettivi ed emotivi
Identità sociale: la consapevolezza di appartenere a un certo
gruppo sociale con i significati, le emozioni, le norme e i valori
che tale appartenenza comporta
Confronto sociale
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Identità sociale e autostima (continua)
Processo di differenziazione categoriale: gli individui tendono ad
accentuare le somiglianze tra i membri dell’in-group e a minimizzarne
le differenze; allo stesso modo tendono ad accentuare le differenze
dell’out-group e a minimizzarne le somiglianze
Accentuazione delle somiglianze intra-categoriali e delle differenze
inter-categoriali
Mantenimento di una definizione positiva della propria identità sociale
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Identità sociale e autostima (continua)
Autostima  più importante nelle culture individualistiche.
Due componenti
Autocompetenza (self-competence):
capacità di gestire e cambiare il
proprio ambiente; implica un buon
funzionamento di sé congiunto a una
valutazione realistica ed attendibile
del rapporto fra le risorse
dell’organismo, gli scopi da
perseguire e le condizioni ambientali
in cui operare. Più importante nelle
culture occidentali
Autogradimento (self-liking):
valutazione del grado di
accettazione di se stessi da parte
degli altri; riflette il livello di
armonia e di concordia che
ognuno è in grado di creare nelle
relazioni interpersonali. Più
importante nelle culture orientali
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Stereotipi e controstereotipi culturali
Si basano sull’etnocentrismo:
tendenza generale dell’individuo a ritenere se stesso come punto di
riferimento centrale in termini sociali e culturali
accettazione dei simili e rifiuto dei dissimili in riferimento ai
parametri presi in considerazione
tendenza a spiegare il comportamento dei membri di altri gruppi
più su base disposizionale che situazionale
 errore fondamentale di attribuzione
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Stereotipi e controstereotipi culturali (continua)
Stereotipi:
• insieme di credenze circa le proprietà tipiche e distintive di un
gruppo di persone
• consistono in giudizi superficiali e imprecisi, poiché tendono alla
generalizzazione e all’esagerazione
• favoriscono i fenomeni di estremizzazione e di polarizzazione dei
giudizi attraverso il rafforzamento degli stereotipi medesimi
• sono caratterizzati da un’elevata resistenza cognitiva e a fronte di
situazioni ambigue forniscono i criteri per giungere a una rapida
disambiguazione cognitiva e affettiva grazie ai processi linguistici
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Stereotipi e controstereotipi culturali (continua)
Controstereotipi:
• insieme di conoscenze non condivise e discrepanti, che si
oppongono agli stereotipi
• si dimostrano efficaci solo se sono concentrate e diffuse solo
da pochi membri del gruppo; in caso contrario sono assimilate
dalle conoscenze stereotipate e sono facilmente ignorate dal
gruppo (distribuzione delle informazioni)
Pregiudizi culturali:
• atteggiamenti negativi e ostili nei confronti dei membri di un
altro gruppo culturale esclusivamente in quanto appartenenti
a quel gruppo
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Stereotipi e controstereotipi culturali (continua)
Poiché il confronto sociale fra gruppi rappresenta di per sé una
minaccia all’identità sociale e culturale in società sempre più
eterogenee, la creazione degli stereotipi serve a difendere e ad
affermare la propria identità
teoria dell’auto-affermazione
Modello della distorsione linguistica intergruppo
(Linguistic Intergroup Bias, LIB):
- gli autostereotipi positivi (in-group) e gli eterostereotipi negativi (outgroup) sono comunicati facendo ricorso a forme linguistiche astratte 
riferimento a una disposizione psicologica più o meno permanente
- gli autostereotipi negativi e gli eterostereotipi positivi sono espressi
impiegando forme linguistiche concrete  riferimento al valore
dell’occasione contingente (situazionalità)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Stereotipi e controstereotipi culturali (continua)
Distorsione autoriferita di superiorità: pur ammettendo il principio
astratto dell’uguaglianza, un gruppo sociale ritiene che le proprie
soluzioni e prospettive siano superiori a quelle adottate da altri
gruppi
Salvaguardia e promozione dell’immagine di sé e
rafforzamento dell’autostima
Effetto “primus inter pares” (PIP): situazione di tensione cognitiva
e affettiva fra l’esigenza di essere conforme al gruppo (per evitare
l’emarginazione) e l’esigenza di differenziarsi dal gruppo (per far
emergere la propria figura)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Giustizia sociale e cultura
Approccio funzionalista alla giustizia: i principi generali di giustizia
sono universalmente condivisi fra le varie culture, mentre la
selezione di tali principi, i criteri della loro applicazione e
l’interpretazione della situazione sociale sono orientati dalla cultura
di riferimento
Società occidentali  considerano i principi di giustizia universali e
dichiarano di applicarli in modo uguale fra i diversi gruppi sociali
Società orientali  seguono una prospettiva contestuale di giustizia
e applicano principi differenti di giustizia a membri di gruppi sociali
differenti
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
• La giustizia distributiva
 Concerne l’imparzialità nella distribuzione delle risorse
 Teoria del confronto sociale: le persone giudicano
l’imparzialità distributiva delle risorse facendo riferimento ad
altre persone simili che appartengono a gruppi equivalenti
 Modello del valore di status: prevede un confronto
generalizzato con gli altri, compresi quelli che appartengono
a uno status socio-economico superiore (gruppo dominante)
 Fa riferimento a tre parametri:
- equità
- eguaglianza
- bisogno
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
• La giustizia distributiva (continua)
 I principi di equità e uguaglianza hanno conseguenze rilevanti sul
concetto di ricompensa
- Nelle culture occidentali sono privilegiate le ricompense individuali,
che devono essere proporzionali al contributo effettivo portato da
ciascuno (equità)
- Nelle culture orientali sono preferite le ricompense basate sul gruppo
e devono essere di pari entità (uguaglianza)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
• La giustizia procedurale
 Riguarda l’imparzialità delle procedure impiegate per giungere al
giudizio e alla presa finale di decisione
- Nelle culture occidentali si ha un maggiore interesse per se stessi
e per la propria affermazione; si preferisce risolvere i conflitti
seguendo procedimenti che garantiscano la certezza e che
affidino la decisione conclusiva a una terza parte (il giudice)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
• La giustizia procedurale (continua)
- Nelle culture orientali si rileva una maggiore preoccupazione per
l’in-group e per la sua salvaguardia; si fa più spesso ricorso
all’evitamento e a modi indiretti di interazione (ad esempio, la
tecnica ahimsa della cultura indiana)
 In tutte le culture, chi non può esprimere la propria opinione
avverte un acuto senso di ingiustizia
Giustizia interattiva: le persone sono interessate alla loro posizione
nel gruppo e inferiscono il loro status dal trattamento loro riservato
dal gruppo nei processi di decisione (modello del valore di gruppo)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
• La giustizia retributiva
 Concerne l’imparzialità nell’assegnazione di sanzioni e di punizioni
in caso di infrazioni e trasgressioni
- Nelle culture occidentali si attribuisce importanza all’individuo
come attore libero e responsabile delle proprie scelte e azioni 
le sanzioni sono considerate un mezzo per impedire future azioni
delittuose contro la collettività
- Nelle culture orientali si assume che il comportamento
dell’individuo dipenda dal gruppo e dal contesto sociale
 tendenza ad assegnare una minore severità alla pena e a un
atteggiamento di perdono verso il colpevole
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Le reazioni all’ingiustizia
Nelle culture occidentali…
- Maggiore attenzione alla giustizia
distributiva
- Percezione dell’ingiustizia come
torto verso se stessi
- Risposta agli atti di ingiustizia con
comportamenti distruttivi
- Prevalenza dell’emozione della
collera e del desiderio di vendetta
per ristabilire la parità nelle
relazioni interpersonali
Nelle culture orientali…
- Maggiore attenzione alla giustizia
procedurale e interattiva
- Percezione dell’ingiustizia come
deprivazione nei riguardi del gruppo
- Tentativo di rivalutazione e
riconsiderazione degli affronti subiti
ricercando elementi giustificatori e
modificando la loro gravità al fine di
conservare la concordia con gli altri
membri del gruppo
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Struttura familiare e cultura
La famiglia costituisce un’unità fondamentale di analisi e di
comprensione di qualsiasi società ed è al centro di interesse di
numerosi studi
Analisi Antropologica della Struttura Familiare
Consente di cogliere il nesso profondo esistente fra le diverse
strutture familiari e le culture di riferimento
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Struttura familiare e cultura (continua…)
Il punto di partenza consiste nell’assumere che la famiglia è
l’istituzione attraverso cui si trasmettono i sistemi di credenze
e di valori grazie ad apprendimenti latenti e impliciti che si
fondano su processi infralogici
Todd affronta lo studio tipologico delle famiglie in riferimento
alla cultura, attraverso tre criteri:
a) libertà vs. autorità;
b) eguaglianza vs. diseguaglianza
c) esogamia vs. endogamia
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Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004
Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Libertà vs. autorità
Concerne la relazione tra genitori e figli;
si ha una condizione di libertà quando il figlio si separa
definitivamente dalla famiglia di origine per farsi una
propria famiglia (modello liberale)
Vi è una condizione di autorità quando il figlio continua
a vivere con la famiglia di origine dando origine a una
famiglia allargata (modello autoritario)
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Eguaglianza vs. Diseguaglianza
In virtù del secondo criterio, che riguarda la relazione tra
fratelli, si ha eguaglianza quando l’eredità è suddivisa
equamente tra i vari fratelli (relazione egualitaria)
Per contro, si ha una condizione di disuguaglianza quando
il patrimonio resta indiviso ed è trasmesso per eredità a
uno solo dei figli… di norma il primogenito (relazione
disegualitaria)
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Esogamia vs. Endogamia
L’ultimo criterio fa riferimento al tabù dell’incesto.
Si ha una condizione di esogamia quando vi è il divieto
assoluto di matrimonio fra consanguinei
Per contro, vi è una condizione di endogamia quando è
consentito il matrimonio tra cugini paralleli paterni o fra
cugini incrociati che sono figli di fratelli e sorelle
Incrociando questi tre principi si ottengono otto diverse
strutture familiari distribuite tra diverse culture
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Famiglia Autoritaria
Esiste una stretta associazione verticale tra padre e uno dei
figli maschi per la conservazione della proprietà
La famiglia è intesa come un ceppo che ha profonde radici
storiche e che assicura la solidità di unità inaccettabile
Forte etnocentrismo – Culto della superiorità
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
La famiglia nucleare
Famiglia egualitaria
Famiglia
nucleare
egualitaria
Eguaglianza dei fratelli in
funzione delle regole di
successione
Famiglia
nucleare
assoluta
Sistema non egualitario
dell’eredità attraverso l’impiego
del testamento
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
La famiglia nucleare (continua…)
• La famiglia nucleare enfatizza l’importanza dell’individuo in
quanto individuo con la netta indicazione di indipendenza fra
genitori e figli
• Ogni individuo è sradicato dalla propria famiglia e deve
costruire la propria storia
• Questa struttura familiare è caratterizzata nelle sue
fondamenta da una contraddizione insanabile fra eguaglianza
e libertà
• Sul piano sociale, la struttura nucleare della famiglia
comporta una rilevante e diffusa mancanza di disciplina
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
La famiglia comunitaria esogamica
Questa tipologia familiare si caratterizza per l’eguaglianza tra
fratelli definita da precise regole di successione, dalla
tendenza da parte dei figli sposati a coabitare coi genitori e dal
divieto di matrimonio fra i figli di due fratelli (esogamia)
Soggetto annullato e schiacciato dall’ordine sociale
 autorità paterna
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
La famiglia comunitaria endogamica
Eguaglianza tra i fratelli definita dalle regole di successione,
dalla coabitazione dei figli sposati coi genitori e dal matrimonio
frequente tra cugini  creazione di una famiglia estesa e
chiusa tra i parenti
Grande importanza al gruppo familiare e al principio di
consuetudine: il padre ha potere non in nome proprio, ma in
nome della consuetudine
Tipologia familiare diffusa nella cultura islamica
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
La famiglia comunitaria asimmetrica
Si caratterizza per la parità dei fratelli nella suddivisione
dei beni e per la coabitazione dei figli sposati coi genitori
Prevede il divieto di matrimonio fra figli di due fratelli e
favorisce il matrimonio
Diffuso nell’India meridionale  sistema delle caste
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
Il sistema delle caste
Prevede la separazione e la divisione fra gruppi, la divisione
del lavoro e la gerarchia che ordina i gruppi in superiori e
inferiori gli uni in relazione agli altri
Il sistema delle caste implica un’organizzazione ordinata e
burocratica, di natura ereditaria, fortemente stratificata
La casta è una mentalità che esprime la stratificazione sociale
e la concezione gerarchica degli esseri umani
Essa consente di separare il puro dall’impuro
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Capitolo 9. Gruppi, comportamento sociale e organizzazione
La famiglia anomica
Si caratterizza per l’incertezza rispetto all’eguaglianza dei
fratelli, dalla coabitazione dei figli sposati coi genitori respinta
in teoria, ma accettata in pratica e da matrimoni possibili tra
consanguinei
Si tratta di una struttura familiare priva di regole rigide
La famiglia anomica non è una casta, non è un clan, non è un
ceppo familiare  è un sintagma chiuso
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
LA CULTURA ORGANIZZATIVA
L’insieme più o meno omogeneo e coerente di
conoscenze e di credenze, di valori e di motivazioni, di
sistemi di comunicazione, di procedure e di pratiche,
condivise dai membri dell’organizzazione stessa.
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Lamers e Hickson [1979] identificano tre tipi di
organizzazione:
• il tipo latino: classica burocrazia, potere centralizzato e
gerarchia estesa
• il tipo anglosassone: più flessibile, minore
centralizzazione, maggiore distribuzione del potere,
minore burocrazia
• il tipo del terzo mondo: forte centralizzazione nei
processi di decisione, minore formalizzazione delle regole,
maggiore orientamento paternalistico
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Tre aspetti costanti di un’organizzazione secondo
Robbins [1987]:
• la complessità: grado di differenziazione e
specializzazione di compiti e attività
• la formalizzazione: insieme di regole esplicite
per la gestione standardizzata delle attività
• la centralizzazione: grado di concentrazione dei
processi di decisione in un numero limitato di
unità di comando
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Il clima organizzativo fa riferimento a come le persone
percepiscono e valutano le loro attività lavorative, ai
valori dell’organizzazione, alla condivisione delle
pratiche quotidiane
Ipotesi della convergenza: omogeneizzazione
internazionale delle organizzazioni, dovuta alla
globalizzazione e allo sviluppo tecnologico
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
LEADERSHIP e STILI DI MANAGEMENT
La leadership è un’ attività di comando e processo di
influenza esercitato dal leader con la finalità di
raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione
Modello della contingenza o leadership situazionale
[Schein 1992]
La leadership è declinata in funzione dei vari tipi di
situazione e del grado di maturità dei collaboratori
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Diversi modelli interculturali di leadership:
leadership centrata sul compito e materna [Sinha 1986]
India
modello PM [Misumi 1985] Giappone
progetto GLOBE leadership basata sul valore
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
LA PRESA DI DECISIONE
Culture Occidentali: procedimento democraticomaggioranza (processi top-down)
Culture orientali: attenzione al raggiungimento di
un consenso unanime e processi di consultazione
allargata (bottom-up)
Giappone: sistema “ringi”
Indonesia: “musjawarah”- ricerca del massimo
consenso possibile
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
CONFLITTO, NEGOZIAZIONE E CULTURA
Il CONFLITTO è una realtà endemica presente in tutti i
gruppi e in tutte le culture, osservabile a tutti i livelli,
quando idee, convinzioni, affetti, risorse, emozioni
entrano in contrasto creando condizioni di inconciliabilità
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Dimensioni rappresentazionali psicologiche del conflitto
Compromesso
vs. Vittoria
Cognitivo
vs. Emotivo
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Relazione
vs. Compito
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Diversi stili culturali nella gestione del conflitto
•Collaborazione: alto interesse per sé e per l’altro
•Competizione: alto interesse per sé e modesto interesse
per l’altro
•Compromesso: moderato interesse per sé e per l’altro
•Accomodazione: alto interesse per l’altro e modesto
interesse per sè
•Evitamento: scarso interesse per sé e per l’altro
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
La risoluzione del conflitto e i processi di
negoziazione
Modello
situazionista:
Modello dei tratti:
il processo di
negoziazione è inteso
come un’interazione
connessa ai tratti
individuali e culturali
dei negoziatori
Modello
costruttivistico:
attenzione ai
modelli culturali,
alle teorie implicite,
agli script interattivi
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quattro livelli di
analisi (elementi
esterni della cultura,
caratteristiche dei
negoziatori,
caratteristiche del
contesto sociale,
caratteristiche del
compito)
Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004
Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Modello Situazionista [Morris e Fu 2001]
Elementi “culturalmente specifici” implicati nel processo
di negoziazione:
1.elementi esterni della cultura: strutture sociali e
istituzionali, pratiche di socializzazione e contesti di
apprendimento, distribuzione sociale dei conflitti
2. caratteristiche dei negoziatori: attivazione delle
conoscenze (grado di accessibilità e disponibilità),
esigenza di fornire una certa risposta (bisogno di
chiusura)
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
3. caratteristiche del contesto sociale:aspettative
connesse alla posizione sociale, intelligibilità della
situazione, tempo disponibile, clima relazionale
4. caratteristiche del compito: modalità e stili
comunicativi del conflitto, intelligibilità di stimoli ambigui,
distrazione e carico cognitivo
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Capitolo 9. GRUPPI, COMPORTAMENTO SOCIALE E
ORGANIZZAZIONE
Strategie di negoziazione [Tinsley, 1998, 2001]
1. Integrazione degli interessi.
Considerazione degli interessi di entrambe le parti. Culture
caratterizzate da valori individualistici e da elevata policronicità (es.
cultura nordamericana)
2. Regolamentazione delle procedure.
Condivisione delle regole, delle procedure e dei codici di
negoziazione, considerati oggettivi, chiari e inequivocabili (es.
cultura tedesca)
3. Riconoscimento della condizione di potere.
Affidamento al potere sociale per salvaguardare l’armonia del gruppo.
Culture collettivistiche che enfatizzano la gerarchia sociale (es.
cultura giapponese)
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