Introduzione alla
“Filologia d’autore”
Michelangelo Zaccarello
MMXII
“Filologia d’autore”: una definizione
recente con una lunga storia
• Edizione dei frammenti autografi dell’Orlando
furioso da parte di S. Debenedetti (1928);
• Lavori di G. De Robertis su Manzoni (anni 40);
• Polemica Croce-Contini sulla “critica degli
scartafacci”:
• B. Croce, Illusione sulla genesi delle opere d’arte, documentata dagli
scartafacci degli scrittori, «Quaderni della Critica», 1947, pp. 93-94;
• G. Contini, La critica degli scartafacci, «Rassegna d’Italia», III
1948, pp. 1048-56 e 1155-60, poi in Id., La critica degli scartafacci e
altre pagine sparse. Con un ricordo di Aurelio Roncaglia, Pisa,
Scuola Normale Superiore, 1992, pp. 1-32).
Quando l’Autore cambia idea:
nuove redazioni e nuove stesure
• Si ha una nuova stesura quando l’Autore
produce in un momento unitario un nuovo
esemplare dell’opera (ad es. una copia
manoscritta);
• Si ha una nuova redazione quando l’Autore
provvede a un ripensamento dei caratteri
generali dell’opera (contenuti, struttura
narrativa, lingua)…
Sopravvivenza dei materiali autografi
• Molto maggiore in epoca moderna e
contemporanea, ma non infrequente
nemmeno tra Medioevo e Rinascimento:
• Gli esempi antichi più noti:
• il Canzoniere di F. Petrarca (ms. Vaticano
Lat. 3195, più abbozzi nel 3196);
• il Decameron di G. Boccaccio (Berlino,
Staatsbibliothek, ms. Hamilton 90).
Redazioni, esempio 1. Ludovico Ariosto
Ariosto e la ricerca della lingua…
• Tre redazioni (a stampa, volute dall’Autore)
dell’Orlando furioso, tutte uscite a Ferrara:
• I edizione: 1516 (40 canti);
• II edizione: 1521 (40 canti);
• III e definitiva edizione: 1532 (46 canti).
• NB. La prima ha una veste linguistica ancora
fortemente regionale, l’ultima è vicina
all’italiano odierno.
Redazioni, esempio 2. Giovanni Verga
Verga e le sue novelle…
• Vita dei Campi: I edizione Catania,
Giannotta, 1880  II edizione Milano,
Treves, 1897;
• Novelle rusticane: I edizione Torino,
Casanova, 1883  II edizione Milano,
Treves, 1920;
• NB. Gran parte delle novelle era già apparsa
in riviste letterarie dell’epoca.
Limiti della libertà dell’Autore…
• “I tempi della stampa periodica incidevano
materialmente sullo stile di tali novelle e lo
scrittore, nella fretta che gli viene imposta, si
trova spesso nella condizione di dare al
giornale la prima redazione, o fors’anche la
‘brutta copia’ di una novella”
• (C.A. Madrignani, “Tortura” da “Fumando” a “Le
appassionate”, in Novelliere impenitente. Studi su L.
Capuana, Pisa 1985).
Letteratura come identità nazionale.
Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni linguista
• Ogni lingua infatti è un composto di vocaboli e di modi di
dire, che si possono mutare, dal primo fino all'ultimo, e si
vanno effettivamente mutando, a poco a poco […] è di
stretta necessità che in tutti gli elementi che compongono una
lingua, ci sia, in ogni suo momento, qualcosa d'identico, che
costituisca una tale unità, e sia un mezzo di riconoscere e
d'affermare logicamente che un vocabolo o un modo di dire
qualunque appartiene a una data lingua […] questo qualcosa
è appunto l'Uso, e null'altro che l'Uso. […] Nel caso nostro,
l'unico mezzo per l'Italia d'arrivare a una lingua comune di
fatto, sia quello di prender l'Uso di Firenze.
• (Appendice alla Relazione intorno alla nostra lingua e ai mezzi
per diffonderla, 1868)
La lingua come motore della rielaborazione dei
Promessi sposi di Manzoni
• Fermo e Lucia (1821-1823);
• I promessi sposi, storia milanese del sec. XVII,
scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni (Milano,
Ferrario, 1825-1827, 3 voll.).
• [Soggiorno a Firenze, con “risciacquatura dei panni
in Arno” (1827)]
• I promessi sposi, con La Storia della colonna infame,
Milano, Guglielmini & Radaelli, 1840-42 (a
dispense, illustrazioni di Francesco Gonin).
Un attento lavoro sulle bozze (oggi in parte
conservate alla Biblioteca Braidense di Milano)
Un esempio di “moto perpetuo”.
Giacomo Leopardi
Principali fasi di aggregazione ed elaborazione
dei Canti di Leopardi
• Canzoni civili e i “piccoli idilli” (1818-1822);
• [Scrittura perlopiù prosastica (1823-1827)]
• Canti pisano-recanatesi, Grandi idilli a tema
filosofico (1828-1830):
• Canti Antidillici, Ciclo di Aspasia (18311836)
I Canti di Leopardi:
una complessa elaborazione d’Autore
I Canti di Leopardi:
una complessa vicenda editoriale
• Edizione Firenze, Piatti, 1831(= F: 23 testi);
• Napoli, Starita 1835 (= N: 39 testi), di cui
esiste un esemplare corretto di mano di
Leopardi (= Nc);
• Firenze, Le Monnier, 1845 (= R), postuma e
curata dall’amico napoletano Antonio
Ranieri (41 testi: definitiva, ma sospetta di
ritocchi apocrifi).
Un progetto incompiuto.
Le Opere di Giacomo Leopardi
Oltre la morte: la volontà d’autore
postuma di Eugenio Montale
Il Diario postumo di Eugenio Montale
• Si tratta di una raccolta di 66 poesie, tutte firmate e
molte delle quali dedicate all'amica e ultima musa
Annalisa Cima;
• Il poeta suddivise le liriche in 11 buste, disponendo
che le stesse venissero pubblicate a gruppi di sei ogni
anno a partire da cinque anni dopo la sua morte (12
settembre 1981);
• Alla prima parte (1986) vennero aggiunte altre 18
composizioni inedite trovate dalla stessa Cima;
• Su molti testi gravano dubbi di autenticità, da alcuni
critici estesi all’intero Diario.
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