sm- année - N. 8
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO PosrALE (Secondo gruppo)
Le numéro L. 20 -
15 Mai 1958
!2S
Paraissant deux fois par mois
Rédaction et Adminisrraiion au siège de
. L'UNION VALDOTAINE
19. Rue Festaz
AOSTE
Téléph. (\2.20
ABONNEMENTS
(semestre l. 300)
Etranger: l. 800
Soullen: L. tOOO
Ordinaire
Ult
fai t.
:ennne
l . 500 -
•
lan.;
"
i-
:1
~ous
du
enient
et
ler~
len-
upe
Organe
lsés
du
Mouve,y,ent
de
A-
L'UNION VALDOTAINE
pour
la
défense
de la ,.,..,inorité ethnique et linguistique
valdôtalne
.NT
nalereur
ouleruré
loi-
les
Lex,
.enmis
t à
158.
res-
r
54
:-59
AgU elettori della Valle d'Aosta
Il 25 maggio, dovrete scegliere
della Valle al Parlamento italiano.
rappresentanti
Poichè questa scelta implica un preventivo giudizio - e per giudicare bisogna anzitutto conos·cere abbiamo ritenuto di dover qui riprodurre l'appello dei
nosJri presentatori unitamente al nostro programma.
Abbiamo bensi cercato, noi candidati regionalisti
indipendenti, di giungere di persona, con la oostra
viva voce, a tutti voi, ma il poco tempo disponibile
ci ha impedito di visitare tutti i . paesi, di aver
diretto contâtto con tutti 91i elettori della Valle.
D'altro canto, era necessario che noi fissassimo
chiaramente i precisi scopi e limiti della nostra azione,
quali risultano appunto dal programma che pubblichiamo a fianca, dei quale assumiamo piena personale responsabilità, e per il quale ci impegniamo a
lottare con ogni nostra energia.
Se tutti gli uomjni di buona volontà ci daranno
il loro suffragio, 10 realizzeremo, operando in ogni
casa non per tenebrosi scopi di parte, ma unicamente per il bene della nostra cara Valle.
SEVERINO CAVERI
RENATO CHABOD
APPELLO DEI PRESENTA TORI
La minaccia. sempre più grave. di un regime democristiano integralista.
destinata a tradursi in realtà se tutti gli italiani - cattolici compresi - non faranno argine allo strapotere deI partito di governo. ci ha -indolti a prendere
chiara posizione di freinte aIle prossime elezioni.
Da noi. in Valle d' Aosta, questo regime è purtroppo già in atto, benchè
le elezioni regionali deI 1954 abbiano dato al partito di governo soltanto il
40 per cento dei voti.
E diventerà tanto più duro se quel partito dovesse avere. ~n Valle e fuo·
ri, la maggioranza assoluta cui aspira, agitando ancora una volta 10
spauracchio di pericoli immaginari. per mascherare l'unico vero pericolo
rappresentato dall'integralismo democrisliano.
Abbiamo la possibUità di rom pere il cerchio che sta restringendosi sempre più, che tende sempre più a spegnere ogni libertà democratica.
Ci siamo uniti, al di fuori dei .partiti e delle fazioni. preoccupali unicamente deI bene dell'Italia e della Valle d'Aosta, per presentare a tutti i valdostani. di origine 0 di adozione, la candidatura di due liberi ciltadini:
Avv. Severino Caver; • per la Camera dei Deputati
Avv. Renato Chabod • per il Senato della Repubblica
1 loro nomi vi sono noti. come a tutti sono note le loro capacità e spic·
cuta personalità: essi sQno uomini battà:glieri e amanti della libertà, nemici
di ogni pialto conformismo,
Fssi personifica~o la dignità e la tierezza della nostra gente montanara.
contro la rinuncia degli opportunisli, dei codardi e dei collaborazionisli ad
oltranza. Essi concepiscono - non a parole soltanto . la polilica e l'ammllllistrazione della cosa pubblica come bene supremo dislinto da meschini in·
teressi di clientele 0 di! singoli.
Agli uomini di Partito chiediamo dii accantonare le proprie divergenze
ideologiche per' la concorde düesa di libertà e democrazia dall'incombente
minaccia di un regime integralista.
Agli ~dipendenti chiediamo di nOn estraniarsi dalla presente compe·
tizione eleltoraIe, Se vogliono poter conservare la loro indipendenza e non
esser costrelti ad un opprimente conformismo.
Agli uni ed agli altri, chiediamodi ritrovare quella unità di spiriti che
ci ha accomunati nella lotta di liberazione. per combattere insieme - ora co·
me allora - oppressione e malcostume politico. E li invitiamo quindi a darci
la loro fiducia per opporre ai seminatori di odio la nostra fraterna unione:
all'insegna deI tiero leone valdostano, per l'Autonomia e per il bene .della
Valle d'Aosta.
Avvocato Oreste MARCOZ - Avvocato Giovanni DE VITA - Notaio Marcéllo COLOMBO - Professore Giovanni PEZZOLI - Avvocato Antonio
CANINO - Geom. Remigio THOMASSET, St. Nicolas' - Carlo MONAIA Ernesto FRACHEY, guida di Champoluc - Luigi CARREL, guida di
Valtournanche - Alessandro PELLISSIER e Giuseppe HERIN, Valtournanche - Francesco VAUTHIER, sindaco di Villeneuve.
IL HOSTRO ·PROGRAMMA
IL PROGRAMMA ci è stato chiaramente segnato dai nostri presentatori, e pua riassumerSl nei seguenti due punti: rispetto e attuazione della Costituzione della Repubblica, rispetto e attuazione dello Statuto Speciale Valdostano.
1
Anzitutto, dunque, lotta ad oltranza contro ogni tentativo di sopraffazione integralista
e conseguente energica difesa dei fondamentali diritti di libertà ed uguaglianza dei
cittadini.
Un grande democratico, F. D. Roosevelt, COS! formulava, nel 1941, le quattro essenziali libertà dell'uorno :
«La prima è la libertà di parola ed espressione, in ogni parte deI mondo. La seconda è
la libertà pel' ogni individuo, di adorare Iddio a sua modo, in ogni parte deI mondo. La
terza è la libertà dal bisogno che, espressa in termini di politica mondiale, significa una
comprensione dei bis'o gni che assicuri una vita sana e pacifica ag1i abitanti di ogni paese,
in agni parte deI mondo. La quarta è la libertà dal timore che, espressa in termini di politicamondiale, sighifica una riduzione .mondiale degli armamenti COS! ampia e completa
da rend'ere impossibile un atto di aggressione fisica da parte di qualsiasi paese contro qualsiasi altro, in ogni parte deI mondo».
Libertà ed uguaglianza sono ormai consacrate nella Costituzione della Repubblica, ma
tropt~o spesso non v~ngono in realtà osservate.
Noi abbiamo purtroppo dovuto assistere, nella nostra Valle di Aosta, presso grandi compIes si industriali e addirittura presso ammi nistrazioni pubbliche, ad una scandalosa palitica di discriminazione e di persecuzione COntro i lavoratori diogni categoria. COS! come
abbiamo a~sistito a continue sistematiche violazioni dei principi di giustizia sociale, di uguaglianza, di parità di trattamento pel' tutti i cittadini.
Lotteremo dunque perchè tutto cio abbia finalmente term.ine, perchè vengano attuati i
grandi principi giuridico-sociali della nostra Costituzione, perchè . vengano fermamente
rispettate le libertà politiche e civili di ogni cittadino, perchè ogni cittadino si veda riconoscere il sua diritto al lavoro, con una retri buzione adeguata, e ' possa COS! essere veramente libero dal bisogno e dalla paura.
2
Non mena essenziale, per tutti i Valdosta ni la vera integrale attuazione dello St.atuto
. regionale, finora non avvenuta malgrado ripetute solenni promesse, benchè siano 01'mai trascorsi 13 anni dal primo riconoscimento legislativo della Autonomia Valdostana,
10 anni dalla sua approvazione con legge cOstituzionale.
Anche a questo riguardo dovremo dunque lottare perchè ·quanto è .scritto sulla carta
si traduca finalmente in realtà, con particol~re riferimento ai seguenti punti essenziali:
aJ attuazione della Zona Franca e conseguente revisione della legge sul riparto fiscale
bJ trasferimento integrale e concreto alla Regione dei beni demaniali e patrimoniali dêl10 Stat6 situati nella Regione.
c:J riconoscimento definitivo e chiara dei diritti regionali sulle acque pubbliche
dJ definizione dell 'ordinamento scolastico valdostano
eJ adozione deI sistema proporzionale per ie elezioni regionali
Oltre alla risoluzione dei suddetti problemi giuridici, dovremo collaborare al potenziamenta delle risorse economiche della Valle, al fine di eliminare il triste fenomeno della
disoccupazione e della emigrazione. A tal fine ravvisiamo la necessità di un piano organico di lavori, di una decisa tutela degli interessi dei contadini, di un più razionale e moder- .
no sfruttamento delle eccezionali risorse tUl'istiche e dei prodotti tipici della nostra Valle,
deI miglioramento tecnico-culturale dei nostri giovani, ottenuto mediante una illuminata
politica scolastica di incoraggiamento e di aiuto ai meritevoli, specialmente se di disagiate
condizioni economiche.
.3
Pel' la realizzazione di questi nostri fondam entali obiettivi, dovremo :
• collaborare, noi regionalisti, con tutte -le forze veramente democratiche e regionaliste
• aderire a tutte le iniziative per una politica ·di pace, fondata sulla distensione internazionale
• : dare la nostra opel'aper une sviluppo economico deI nostro paese che garantisca la
occupazione di tutti gli, italiani, che consentâ la realizzazione di una vera giustizia
sociale.
In questa nostra azione , non sarema limitati da vincoli di partito. Indipendenti regio- .
nalisti, presentati da indipendenti, ' non siederemo sui banchi di alcun, partito, ma su q uelli riservati agli indipendenti, fianco a fianco con tutti gli altri regionalisti. Dovremo quindi avere di mira, e di guida soltanto i punti programmatici che abbiamo sopra enunciato e
che ci proponiamo fermamente di realizzare al servizio e per il bene dell 'ltalia e della
nostra Valle di Aosta.
:'
\~
--.4 .t. ~
Le Peuple Valdôlain
2
Sempre più isolato ln Valle d'Aosta il partito di Fanfani
Manifesto di opposizione alla De
pubblicato dai socialdemocratici
Il dott. Raimondo Bonis, esprime il proprio dissenso e quello di tutti gli
autentici liberali nei confronti dell' accordo Pedrini .-Democrazia Cristiana
L'isolamento in cui Va sem pre più
trovandosi in Valle d'Aosta la Democrazia cristiana, come conseguenza
della sua involuzione antidemoeratiea e
antiregwnal;sta, si é manitestato pro'pr io in questi giorni con due chiare
prese di posizione, provenienti l'una
dalla socialdemocrazia, l'altra dalle' file
dei Parti ta liberale .
Anche i soeialdemoeratiei della Valle
d'Aosta hanno infatti sentito il dove,r e
di r eagir e contro l'integralismo democristiano, redigendo un manifesto di
cu i siamo lieti di pUbblicare il testa.
. Eccolo :
Cittadini!
Nella Circoscrizione elettorale della
Valle d'AoJta, in cui vige un rigido ordinamento maggioritario uninominale,
non é st:'\.LO possibile al nostro partito
presentare propri candidati, senza far e con cià opera di diretto sostegno ai
candidati dei partiti che si contendono
la maggioranza relativa.
.
Il PSDI tuttavia non è assente nella
prossima competizione in quanto ha
a ssunto - purconservando talvolta in
sede amministrativa la collaborazione
on de evitare nei limiti deI possibile paurose involuzioni totalitarie - un atteggiamento di opposizione alla Democrazia Cristiana.
In fa tti solo rimanendo all'opposizione
d possono favorire e cre are nelPaese
le condizioni pel' giungere alla formazione di un uni co e grande partito socialista, ispirato ai principi della Internazionale socii:tlista, senza deI quale,
n on essendo possibile alcuna alternativa democratica di governo, si trasforma
li governo in regime,
l sintomi di tale trasformazione sono
evidenti in Valle d'Aosta come in tutta
!talia.
Il diniego pervicace posto dall'attuale partito di maggioranza relativa a.d
ogni iniziativa rivolta ad estendere 11
principio proporzionalistico nella legge
elettorale per la formazione deI Consiglio della Valle, immiserisce la vita politica regionale, negando alle minoranze
ogni possibilità di intervenir vi efIicacemente come ne hanno il diritto.
Coerenti all'atteggiamento assunto dal
PSDI in tutta l'Italia, i socialisti democlatici della Valle, auspicano che al più
presto intervenga anche in Valle d'AosLa un sistema elettorale proporzionale
che consenta ad essi di partecipare con
indipendenza allavita politica della Regione per propugnare gli ideali di assol ut a laicità dello · Stato, di libertà, di
giustizia sociale, di progresso e di pace.
W l'Italia W la Valle d'Aosta W il
Socialismo
Aosta, li 13 maggio 1958.
Il Comitato Direttivo della Federazione della Valle d'Aosta deI PSDI
Circa il dlssenso col partito di maggi oranza manifestatosi nelle file liberali cui accennavamo all'inizio, esso si
è espresso in una lunga lettera indiriz~
zata dal dott. Raimondo Bonis, ben nota esponente dei PLI, ai membri dei/' Esecutivo regionale _dei sua partita. Poichè unD dei destina tari ha consegnato
copia d i detta lettera alla nostra redazwne, ne pubbLicniamo ampi stralci,
l'itenendola più eloquente' di , qualsiasi
commenta:
Ai signori Membri
dell'Esecutivo Regionale deI P.L.!.
della Valle d'Aosta
Loro sedi
Il Signor Ennio Pedrini mi comunica,
con lettera raccomandata deI 21 aprile
1958 che durante l'ultima riunione dell'Es~cutivo Regionale tenutasi il 19 u . s.
ed alla quale io non ho partecipato, è
stato dichiarato che io sto invitando elementi deI PLI a firmare una dichiarazione, tendente ad inficiare i lavori deI
Congresso deI 1957 e dell'accordo con la
DC (sic).
Ed in conseguenza egli mi invita, su
mandata dell'Esecutivo, a presentarmi
alla Giunta Regionale deI Partita.
Al riguardo tengo a precis are aIle S.
V. quanto segue:
1) Pur con tutti:t la stima che professa
n ei riguardi di parecchi componenti della Giunta Regionale, non posso ricouoscere alcuna autorità a tale organo, al
suo presidente ed al sua segretario, per.ch è es si sono stati irregolarmente elettl.
Tale elezione ho da tempo impugnato
con ricorso al Collegi.o Nazionale dei Probiviri, indicando ben 7 motivi di nullità,
ognuno valida, da solo, ad inficiare la
elezione stessa.
2) Quanto ai contatti con element~ deI
Partit o, alcuni dei quali mi hann~ di la:
1'0 iniziativa avvicinato pel' espnmerml
la profonda delusione per l'involuzione
dei Partito Liberale in Valle d'Aosta, non
mi rimane che confermare la mia ferm a intenzione di fare uso deI mio buon
diritto di liberale di stringere rapporti
con altri liberali e di concordare un'azione comune nell'interesse deI Partito.
3) Circa l'accordo deI Sig. Pedrini colla
DC esprimo il pensiero dei miei. amici e
credo di interpretare quello degh autent ici Liberali di tutta la Valle, dicendo
che esso ha suscitato nella pubblica opinione una sfavorevole impressione, perch è è in netto contrasta coll'atteggiament o coraggioso, leale ed indipendente,
assunto dal Partito Liberale in campo
Nazionale.
P ur considerando la particolare situazion e della Valle d'Aosta, dove ancora
vige il Collegio uninominale (cioè la maggiorità pura) e senza escludere, in .conseguenza, l'opportunità di una alleanza
locale tra le forze democratiche , voglio
solt anto osservare, per ora, che il Congresso aveva dato mandato alla Presidenza di trattare .sulla base della formu-
.la di «Concentrazione democratica» e
cioè colla partecipazione anche dei ~o­
·cial-democ:ratici, e che quindi il Signor
Pedrini, a parte l'illegittimità della sua
posizione, è andato al di làed al di fuori deI mandato ed ha trattato, ancora una volta, d'iniziativa personale. .
4) Mi è stato inoltre riferito che nel
corso dell'ultima riunione qualcuno avrebbe chiesto addirittura la mia espulsione dal Pa rtito Liberale.'
A questa persona, di cui non mi è stata fatto il nome, e che evidentemente
non mi ritiene degno di appartenere al
Partito Liberale, io chiedo in cos a consista il suo liberalismo, dal momento che
il mio è ben conosciu4> per averlo espresso in numerosi discorsi ed articoli, che
sono anzi stati raccolti e pubblicati in
apposito volume, con prefazione dello
stesso On. Malagodi.
Sono stato la sola voce liberale in Valle d'Aosta, sin quando mi è stato consentito di parlare. Ed avevo ' portato il
nostro Partito in Valle ad alto livello di
prestigio e di dignità, di cui la pubblica
opinione mi è testimone.
Ma a poco a poco la mia opera è stata
sabotata; nel nulla è stato messo il corso di attivisti pel' giovani liberali, già
preannuncfato sul Monitore . Valdostano,
perchè io avrei dovuto parlarvi; sabotato e sciolto è stato il Circolo Giovanile
Camillo Cavour, perchè i giovani seguono gli idealisti e non coloro che promettono i piacerini e distribuiscono pacchi
dono.
Ma più grave ancora è stata l'azione
sottile, svolta dal Signor Pedrini, per di' videre gli amici, per alimentare le rivalità interne, promettendo posticini e cariche, e trasformando in tal modo la vita deI Partito Liberale in Valle in una
lotta di personalisml, . mentre sarebbe
stato bello e sublime lottare tutti disinteressatamente per una nobile causa.
5) Non si creda, peraltro, che tale sistema sia stato usato contro di me soltanto.
Da anni esso è stato eœtto a sistema
dal signor Pedrini.
Basti citare il fatto, che tutti i precedenti Segretari R egionali deI Partita
(nessuno escluso) hanno dovuto sostenere col signor Pedrini aspre lotte (ed alcuni di essi hanno addirittura dovuto
abbandonare il Partito) per motivi sui
qualL varrebbe la pena di meglio indagare.
Io chie do ai Signori membri dell'Esecutivo Regionale di informarsi presso i
loro predecessori, presso la base e pressa l'opinione pubblica , come io sto facendo in questi giorni. Profondo è il
malcontento, in grave ribasso è il prestigio deI nostro Partito in Valle, troppi galantuomini respingono, ogni anno
la tessera deI Partito Liberale, anche s~
continuano a figurare iscritti negli elenchi fasulli deI signor Pedrini.
6) E da ultimo, poichè naturalmente
non si mancherà , da parte di chi ha acc!lmul~to per sè tutte le cariche presentl ed lpotecato tutte le future di a ccusare me di personalismo, tengo' a dichiarare che ho sempre disinteressatamente
messo la mia persona dopo il Partito ed
al servizio degli id.eali di cui esso è depositario.
Ma prima di darmi (0 negarmi) il
vostro ,appoggio nell'opera, che intendo svolgere pel' ris an are il nostro partito in Valle e per ridargli indipendema,
dignità e prestigio, vi prego di formarvi
personalmente un. esatto concetto della
situazione, non ascoltando soltanto cio
che yi dico io 0 vi dice il sig. Pedrini,
ma mterrogando la base dei Partito e
la pubblica opinione della Valle d'Aosta.
.
per me, ancora una volta, non chiedo
cariche 0 vantaggi di alcun genere, ma
solo di potere, in un partito diretto da
autentici liberali, nominati con elezioni democratiche,nuovamente diffondere la nostra dottrina, confortato da un
clima di sincera amicizia e di collaborazione disinteressata.
Aosta, 26. aprile 1958.
Raimondo Bonis
D'accordo Caveri e ~ Chabod
con l'appello della Scuola
, due candidat; s'impegnano a sostenere
le rivend;cazioni de' corpo insegnante
La Giunta d'intesa sindacale, della
Seuola valdostana; costituita dal Sindacato nazion ale Scuola elementare, dal
Sindacato presidi e professori di ruo lo,
dal Sindac ato na zionale seuola medi a,
ha rivo U o ai can didati valdostan i aile
pl'oss im e eLez ioni polit ic h e e ai parti ti e
ai movimen ti che li sost engono , un appella in cui si den un ciano "le tristi condizioni in cui si dibatte la scuola di Stato
sul piano nazionale, mentre ... la quest i one sco l o,stica r egionale, nonostant e i ripetuti impegni, dopa dieci anni da/l'entrata in vigore della Statuto speciale,
non è stata ancora risolta".
L'appello della Scuola valdostana chtede in particolare l'impeogno dei candi dati e dei partiti e movimenti che li sos(engono afjtnchè venga assicurato l'obbligo scolastica jino aLL'età di 14 anni e
S I provveda alla costl'uzione di nuovi editici scolastici alla fornitura di tutto il
materiale didatti co occorrente, e all'elevazione economica dei personale della
Scuola. Esso chi ede inoltre che si definisca l' ordinamento delle' Seuole della
Valle sulla base dei mant enimento per il
personale della stato giuridico nazionale
ciel ruolo statale, sia pure' come "Ruolo
statale speciai e per la Valle d'Aosta".
Questo appello è già stato pubblicato
da quasi tutta la stampa locale, cio che
ci esi me - cos t rettivi anche da motivi di
spazio - dal darne il testo integrale. A
mie appello, i candidati Caveri e Chabod hanno cosi r isposto:
Con preghiera di scusare il ritardo -
dovuto alla necessità di un comune approf on dito esame - riscontriamo la gradita Vostra de123 aprile.
Concordiamo pienamente col Vostro
appello. Sia sullo sviluppo della B cuola
di. Stato in campo nazionale, sia sul ruo10 speciale st atale per la Valle di Aosta
sia, soprattutto, sulla n ecessità di una
urgente chia ra definizione dei problemi della Scuola Valdostana, nel quadro
della competenza della Regione, per eliminare radicalmente le troppe incertezze a ttualL
Riteniamo che cio risponda non solo
aIle esigenze degli insegb.anti di ogni or-
dîn e e grado, ma rappresenti l'adempimento di un preciso dovere verso la
Scuola, prima essenziale funzione pubblica di ogni paese civile.
Restiamo quin di a Vostra disposizione
per a gni opportuno a ccordo sulla azione
da svolgere perchè le Vostre legittime
richieste possano tradursi presto in confortante realtà.
Ringraziando, ricambiamo cordiaI1 SBluti.
Una smentita
che non smentisce
L'avv. Caveri nel sua dis corso deZ 27
aprile 1t. s. ad Aosta, ha pronuneiato le
seguenti testuali parole, risultanti dal la r egistrazione al magnetojono :
(,Ma nei giorni scorsi alcune eminenze
grige sono venute a trovarmi e mi hanno detto: '''Oh, l'avv. Page ha sempre
una grandissima stima per Lei". Veramente io non mi sono accorto in questi
ultimi tempi di questa grande stima
Jeggendo quel Pays d'Aoste che è l'organo magno degli onorevoli Page e Farinet. Non me ne ero mai accorto. E
quelle eminenze grige aggiungono poco
dopo e dico no (cosi senza averne l'aria
' naturalmente, sono discorsi senza n essun a importanza): "che cosa ne direb.be Lei di una belIa diagonale Page-Caveri h.
liuccessivamente è stata pubblicata
una asser ~ta smentita della DC, la quale contesta che "elementi responsabili"
abbiano jatto proposte de,Z genere. Abbi amo detto che tali proposte sono state rivolte da eminenze grige. E' quindi
perfettamente inut ile< che s~ chieda il
nome di "elementi responsabili".
M. Page deyraitrougir de honte
FINALEMENT, finalement, . finalement.. ;
le 4 mai, à Aoste, place Emile Chanoux,
M. Page, candidat démochrétien, s'est
décidé à parler à la population. Afin
d'attirer un peu de monde, M. Berthet,
lJ.ssesseur régional à l'!. P., avait organisé
pour le même jour une fête des Chorales.
Hélas! le parti démochrétien n'y a
rien gagné. Jamais orateur ne fit une
plUs piteuse figure. Tantôt il lisait dans
une feuille qujl tenait de la main droite,
tantôt dans un feuillet qu'il brandisi'ait
dE la main gauche, sautait de l'un à l'autre, s'interrompait au beau milieu d'une
phrase pour chercher un billet dans un
tas de paperasses qu'il avait devant lui ,
perdait le fil du discours, se repreaait:
«si... no ... uo ... si...», confondait les millions avec les milliards et les milliards
;.l.VbC les u1.l11ions.
Des gens riaient: «Se il vento gli porta via i fogli, quello li rimane muto co- '
me un pesce». Des démochrétiens,n'en
p~uvant plus de gêne et
de rage, filaIent en douce; des unionistes même
(après tout il s'agissait d'un valdôtain)
auraient préféré être à cent pieds sous
terre. En somme un fiasco solennel un
authentique désastre.
'
Des "avocats" plus que suspects
Mais ce qui souleva notre indignation
ce fut de constater que ce représentant
de la Vallée d'Aoste, dont le principal
devoir devrait consister à défendre notre autonomie, parlait de celle-ci comme d'un privilège, d'un don gracieux,
presque d'un abus et d'une injustice. Oui!
d'un abus et d'une injustice comme il
apparait clairement de ces paroles inqualifiables:
"Il parlare serve e non serve , Delle
volte tacere vale di più, soprattutto in
politica, perché se io non parla non espongo le mie idee e non mi crea degli
avversari. Se Farinet ed io facevamo dei
discorsi risvegliavamo gli avversaTi e
questi ci mettevano i bastoni fra le ruote. E invece noi abbiamo lavorato sotta
acqua, dietro le quinte, e abbiamo parlat~ ai minis tri, parlato ai sottosegretan, parla ta con i direttori generali.. E
SE per certe cose non avessimo fatto eosi
non saremmo riusciti. Basta che vi citi
un casa: casa dite voi se il senatore e il de
putato al Par lamento chiedessero pubbli
camente ancor a un aumento dei contingenti su zucchero a buon mercato eajjè a buon m€JTcato, ecc., ecc.? Ma se vai
faste i sena tari e i deputati delle altre
regioni potreste saltar su e dire: Ma p erchè quelli li soltanto e non noi? Non siama tutti sotto 10 stesso cielo?"
Si le souci de MM.Page et Farinet est
de ne pas exprimer leurs idées et de ne
pas se créer des adversaires, qu'ils demandent d'entrer au couvent, nôn au
Parlement, qui est fait justement pour
exprimer ses idées, ou plus exactement
les desiderata des citoyens que l'on représente.
Les adversaires de l'autonomie exist ent
déjà par le fait que nous avons une autonomie, de sorte que les lapalissades de
notre sénateur peuvent se traduire ainsi : je ne veux pas me créer des adversaires parmi les adversaires de l'autonomie, je refuse de leur livrer combat, je
refuse de les dénoncer comme des vio-
vent nos représentants! Vivent les sauNos représentants n 'ont pas demandé
veurs de la patrie! » Mais après quelque
l'exécution du s t at ut parce qu'ils craitemps le seigneur envoie d'autres mercegnaient que leurs collègues leur réponnaires pour ameuter les serfs, et ceux-ci
den t: « Non siamo tutti sotto 10 stes::lo
cielo? ». Mais quand les parlement aires marchent de nouveau contre les «privilégiés». Nouvelle délégation auprès du
(Page et Farinet compris) se sont attriseigneur, nouvelle demande de réducbué de grasses indemnités, de fortes
tion des exemptions: «Je ne peux faire
pensions et toutes sortes de privilèges et
autrement - s'excuse le maître - au fond
d'exemptions, ont-ils songé que «sotto 10
ces gens ont raison, tous les serfs sont
stesso cielo» habitent deux millions de
chômeurs, cinq millions d'analphabètes, , égaux, les exemptions que je vous ai
accordées sont un abus».
, quantité de petites gens accablés d'imLes délégués s'en reviennent: «Nous
pôts directs et indirects, des familles
sommes encore bien favorisés - disentsans logis; des mendiants qui demandent
ils au peuple. Remercions le ciel et nol'aumône dans la rue? Pourquoi sous ce
tre bon seigneur! ». Mais la majorité les
même ciel y a-t-il des palais et des taudis? D i'S milliardaires ct des prolétaires ? abandonne et se tourne vers les intranDes "personne qui se tuent au travail et sigeants. Ceux-ci s 'adressent aux serfs:
«Frères - disent-ils - nous aussi nous
d'autres qui ne font rien? Des gens qui
ont des revenus annuels qui se chiffrent sommes pour i'égalité, mais pour une
égalité qui ne soit pas celle des esclaves.
par centaines de millions et d'autres qui
Faites comme nous! Suivez-nous! Marvivent dans la misère?
. chans ensemble contre le château!
Soyons .unis . et nous serons librei!
Soyons libres et nous serons égaux!».
Et il marchèrent ensemble. Ils s'emparèrent du château. Ils en chassèrent
le seigneur et sa suit e de parasites. Ils
devinrent des hommes libres. Ils ne travaillèrent plus que pour leur famille et
Est-ce à notre pauvre petit paysan
pour leurs enfants.
'
de payer pour ces injustices? Est-ce à
nous, valdôtains, de r épondre pour l'insensibilité ou l'incapacité des gouvernements qui se sont succédés à Rome?
N'avons-nous pas déjà assez payé en ar_Les yaldôtains sont ces serfs qui Ile
gent, en sueur et en sang? Nous sommes
revolterent et obtinrent des exemptions
encore, nous serons toujours disposés
et des garanties. En défendant leurs conà aider de plus besogneux que nous; nous
quêtes, ils ne font aucun tort aux autres
ne sommes plus disposés à partager le
serfs. Au contr aire, ils travaillent à leur
peu que nous avons avec de plus riches
rédemption.
ni avec une multitude innombrable dé
Mais MM. Page ·et Farinet sont incaprofiteurs et de parasit es comme il n'en pables de comprendre ces choses. Ils sont
existe dans aucun autre pays au monde. en retard de deux siècles au moins. L'autonomie est pour eux un privilège, une faveur . On la conserve en se maintenant dans les bonnes grâces du souverain
qui l'a gracieusement octroyée. Ce sont
des courtisans, non des représentants du
«Siamo tutti sotto 10 stesso cielo?» Eh
l'es, espions, invités, · pique-assiett es.
peuple.
bien! que l'on concède également aux
Quand le seigneur va à la chasse 'a vec
Ils oublient que notre autonomie n'est
autres régions cette autonomie que nous
sa meute de chiens et sa suite de 'cavapl.,s un don, mais une conquête. Ce n'est
avons conquise . .Ce n'est pas à nous de
liers et de piqueurs, il lui arrive souvent
pas en servant le «souverain » (nos consrenoncer à une conquête démocratique
de poursuivre le gibier à travers les t ertants et loyaux services ne nous avaient
res labourées et de détruire ainsi une
et sociale, ce n'est pas à nous de reculer
valu qu'une servitude toujours plus granc'est aux autres d'avancer. Et . c'est e~
bonne partie de la récolte. Il fait aussi
de, la perte de toute autonomie) , ce n'est
envoyant à Rome de vrais régionalistes
la guerre, et quand il subit des revers
pa s en continuant de le servir, mais en
que nous les aiderons à le faire.
son territoire est envahi par les troupes
nous décidant à le combattre, que nous
ennemies qui brûlent les chaumières des
l'avons obtenue. Partant de prémisse.>
C'est une erreur de penser qu'en dépaysans, pendent les hommes aux arfausses, ils arrivent naturellement à des
fendant ses droits et ses intérêts la Valbres et violent les femmes .
con clusions fausses: ils cherchent des
lée d'Aoste fait du tort à d'autres réalliés chez les adversaires de l'autonomie
gions d'Italie. Elle ne défend pas ses in'Fatigué de tout cela, un groupe de
et tournent le dos à nos alliés naturels.
térêts contre ceux des autres régions;
serfs profite d'un moment favorable pour
Et le comble, c'est qu'ils se croient des
se révolter et· obtenir du seigneur cerelle les défend contre les intérêts parapolitiques très fins , qui travaillent «sotsitaires qui ont leur centre à Rome; - t:;.ines garanties et exemptions, Mais le
t'a.cqua » (au risque de se noyer) ou
seigneur envoie aussitôt des mercenaielle défend · en réalité les intérêts
«dletro le quinte » (à servir de plus fins
r es parmi les autres serfs pour les excide toutes les ' régions, soit en attaqu'eux).
ter contre les premiers : «Pas d'exempquant la citadelle où s'est retranché l'enIl y aurait de quoi crever di rire, si
tions - disent les mercenaires - siamo
nemi commun, soit en encourageant les
l'enjeu n'était si important. Mais il est
tutti sotta la stesso ci elo». Et les serfs
autres à en faire autant.
trop important.
répètent : «Si amo tutti sotto la stesso
Nous n e pouvons plus envoyer à Rocielo . Pas d'exemptions, pas de privime des individus qui se c6nt entent de
leges, cela est contraire à la justice, à la
démocratie, à l'égalité ». Et ils marchent jouer le rôle de comparses dans le théâtre démochrétien. Nous devons y envoyer
contre les «privilégiés ».
Imaginons, pour mieux nous faire
des hommes qui aient la volonté et la
Une partie de ceux-ci s'épouvante:
comprendre, un seigneur du moyen âge,
capacité de défendre notre autonomie,
~Mettons -nous sous la protection du seipropriétaire d'immenses terres qu'il fait
des hommes qui r eprésentent la Vallée
gneur!
»,
disent
ces
gens,
qui
sont
restés
cultiver par des serfs. Ceux-ci ne doid'Aoste de 1958. la Vallée d'Aoste autoserfs dans l'âme, et ils lui envoient une
vent pas seulement travailler pour leur
délégat ion. Le seign eur leur accorde sa nome, non la Vàllée d'Aoste de 1900, paufamille , mais aussi pour entretenir celle
protection à condition qu'ils renoncent vre circonscription électorale sans drapeau et sans nom, des représentants de
du seigneur avec son innombrable suite
à une partie des exemptions. Les délécitoyens, non des représentants de serfs.
de parasites : écuyers, laquais, courtigués s'en reviennent en chantant vicK.E..
toire. Des irnbécilei les accla.ment: cVi5an~ flagorneurs~ bouffon~ scribeil~ sicai-
lateurs de la Constitution, je les laisse tra
vailler en paix ~ dietro le quinte» .(où il
travailler:-t assez mieux que luil, je permets qU'lIs creusent des mines et sapent les bases .de l'autonomie ... et je prie
le ciel qu'il vienne à notre secours.
M. Page craint de se créer des adversaires. Mais où? Pas dans l'opposition,
car les parlementaires de l'opposition
sont déjà ses adversaires par le fait
qu'il appartient au parti gouvernemental. Il est donc clair qu'en demandant
l'exécution du statut il craint de se créer
des adversaires dans le parti démochrétIen, il craint d'avoir contre lui la majorité du parti démochrétien. Car enfin,
si la majorité DC n'est pas contraire à
notre autonomie , le silel).ce de MM, Page et Farinet n'a plus aucune excuse: ils
méritent notre plus profond mépris.
Ces messieurs craignent que leurs collègues leur répondent: «Siamo tutti sotto 10 stesso cielo». Mais pourquoi? Notre
St atut d'autonomie a été approuvé pa·r
la Constituante. Si. leurs collègues objectaient: «Siamo tutti sotto la stesso
cielo», MM. Page et Farinet (qui sont
partisans du laconisme) n 'avaient qu'à
répondre : «Pourquoi ne l'avez-vous pas
dit en 1948? 1>
La Constitution parle en notre faveur .
Pourquoi ces «avocats » de la Vallée d'Aoste ne se sont-ils pas servis de ce «document ?» Pourquoi l'ont-ils tenu caché au
fond d'un tiroir? Est-ce qu'ils seraient
convaincus eux aussi que notre autonomie
est un abus · et une injustice? Dans ce
cas la Vallée d'Aoste ferait bien d'envoyer à Rome des «avocats» qui soient
convaincus de la bonté de la cause qu'ils
prétendent défendre, des «avocats» qui
n'aient pas partie liée avec l'adversaire.
Tu vois la paille ...
mais non la poutre!
Indignes de représenter la Vallée Autonome
Une parabole
Choisissons des hommes 1
,
Con
questc
sto in
t i il 2
ad Ac
bod, (
j ronte
sone .
Caver
primo
L'or
sto p:
tratta
li e l
elettoJ
serie,
li der
ingiur
Noi n
giurie
zioni
si usa
int enc
Demol
mi, u:
rit enü
le ed
si) . E
dobbi2
livello
le ad
locali,
famili:
sta 50
Que:
la pen
essa l
noi il
compe
spetto
gionaI,
bertà
tuzion,
in que
mente
quell'iI
menic~
plausi)
Ho 1
nale d
ni or :
fani, ~
crazia
venti
zioni (
letto q
biamo
1954 d,
Che ce
ne l'on
sto: (<1
voi tUi
quattrc
sono j
la in c
r e riso
va ch
Eviden'
che le
Democ!
se foss
contint
promes
non es:
obietti'
" A nOT
di tutt
senat01
è un i
assume
d
Ques'
questa
da va, ,
ripart o
trasferi
mania
que. SE
rapidar
risultat
che tui
sono
Ulla a
Il rir:
sidente
l'autun:
fla utat~
mente,
a lungc
reni, i
cati, i
stro e (
ri, non
le impe
che ql
stati a~
polio dE
zo mili:
che que
assegna
re nde r
all'anno
sul mal
l'impos t
non i r
ma la '
che vie·
in a n no
na 0 c~
Le Peuple Valdôtain
3
1 DISCORSI AD AOSTA DI CAVERI E CHABOD
Come già annunciato, pubblichiamo in
questo numero deI nostro giornale il testo integrale dei due discorsi pronuneiati. il 27 aprile scorso, in piazza Chano:ux
ad Aosta, dagli avvocati Caveri e Chabod, candidati deI Leone Rampante, di
jronte ad una folla di circa seimila persone. Ecco il testo deI discorso dell'avv.
Caveri, il quale ha preso la parola per
primo:
L'oratore che ci ha preceduti su questo palco, la domenica scorsa, non ha
trattato nessuno dei probleml regiona··
li e nazionali che oggi interessano gli
elettori, ma si è diffuso in una lunga
serie di attacchi personali. l settimanali democristiani riempiono colonne dl
ingiurie, di denigrazioni e di calunnie.
Noi non intendiamo rispondere aile ingiurie con altre ingiurie, alle denigrazioni con altre denigrazioni, ma come
si usava nei combattimenti antichi, noi
intendiamo rivolgere ai candidati del1a
Democrazia Cristiana il saluto dell'armi, un saluto cavalleresco, perchè noi
riteniamo che cio sia conforme alla stile ed al costume democratico. (Applausi). E perchè noi riteniamo che non
dobbiamo permettere che si abbassi il
livello di questa competizione elettorale ad una miserevole rissa tra cacicchi
locali, tra rappresentanti dei vari clan
familiari, come si usava in Valle d'Aosta 50 0 60 anni fa.
Questa competizione elettorale yale
la pena di essere combattuta solo se
essa ha un significatopolitico. E per
noi il significa.to politico di questa
competizione elettorale è uno solo : rispetto e applicazione della Statuto Regionale, rispetto e difesa di quelle libertà democratiche sancite dalla Costituzione della Repubblica ital1ana che
in questi ultimi ann! sono state gravemente e ripetutamente calpestate da
quell'integral1smo democristiano che domenica scorsa si voleva negare (Applausi).
Ho detto difesa dello Statuto Regionale della Valle di Aosta. Quattro anni or sono, su questa piazza, l'on. Fanfani, Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana, lanciava ai quattro
venti le solenni promesse alle popolazioni della Valle d'Aosta. Noi abbiamo
letto queste parole sul numero che abbiamo conservato, deI 25 novembre dd
1954 deI Corriere della Valle di Aosta.
Che cos a aveva detto in quella occasione l'on. Fanfani? Egli aveva detto questo: «la, a nome della D.C. dichiara a
voi tutti, cittadini della Valle, che i
quattro punti presentati d,alla lista n. 1
sono particolarmente bisognasi di aval10 in campo nazianale per potere essere risolti.» Perchè l'on. Fanfani ritene-
va che fosse necessarioun avallo?
Evidentemente perchè egli pensava
che le firme dei dirigenti locali della
Democrazia Cristiana a queste promesse fossero insufficienti. E l'on. Fanfani
continuava (le so a . memoria queste
promesse, ma preferisco leggerle per
non essere poi taccia to di mancanza di
obiettività), aggiungeva l'on. Fanfani :
" A nome della Democrazia Cristiana,
di tutti i suai deputati, di tutti i suai
senatori, di tutti i suoi iscritti, questo
è un impegno che in campo nazianale
assume la Democrazia Cristiana".
Le promesse
dell'on. Fanfani
Questa promessa solenne assunta su
questa piazza quat tro anni fa , riguarda va, voi Ticorda te, qua ttro punti: il
riparto finanziario, la zona franca, il
trasferimento deI demanio e deI patrimonio dallo Stato alla Regione e le ac- '
que. Se voi mi consentite esamineremo
rapidamente questi quattro punti e il
risultato di questo esame sarà questo,
che tutte e quattro le promesse non
sono state mantenute. Esaminiamole
uha a una.
Il riparto finanziario. Quandoil Presidente Bondaz, nel cinema Italia, nell'autunno deI 1955, con la sua va ce
flautata di contralto, elencava lentamente, perchè l'elencazione durasse più
a lungo, i nove decimi sull'imposta terr eni, i nove decimi . sull'imposta fabbricati, i nove decimi sulla tassa di registro e di bollo 0 su altre imposte minori, non vi ha detto che queste erauo
le
impost e minori, non vi ha detto
1
che questi nove decimi non erano
stati assegnati alla Regione sul mono1 polio deI sale e tabacchi che rende mez1 zo miliardo all'annCi, non vi ha detto
1 che
questi nove decimi non sono stati
assegnati sull'imposta di entrata (he
rende molto di più di mezzo miliardo
all'anno. Non vi ha detto queste cose:
sul monopolio deI sale e taba cchi, sull'imposta di entra ta , sui graridi cespiti,
non i nove decimi, non la quota fissa.
ma la quota variabile. Cioè una quot.a
che viene fissat a ogni anno, di anno
in anno, seconda il beneplacito, la buona 0 cattiva volontà deI governo cen-
traIe. Su cinque miliardi, che i con tribuenti della Valle di Aosta e le grandi
società pagano alla Stato, al governo
centrale, al potere centrale, solo un miliarda con duecento milioni ven go no
assegnati alla Regione ed alla Valle.
Per cui in occasione di una nostra recente riunione elettorale in un paese ru
alta montagna, un montanaro ci diceva : «Questa volta abbiamo capito; sulla torta, sulla polenta dei cinque miliardi, quattro fette vanno nel minestrone centrale, una sola rimane in
Valle di Aostu (ApplausiJ.
ciale, vi era scrltto a caratteri di scatoI a : «La Regione spende un miliardo
ogni anno per le sole scuole~. Un miliardo all'anno per le sole scuole! E
voi vedete allora come sia insufficiente
quel miliardo con duecento milioni per
i bisogni della Valle di Aosta quando 51
spende già un miliardo soltanto per le
scuole.
L'ineffabile Pays d' Aoste, in un numero deI 1958, si è posta questa domanda: «Pourquoi nous battre pour un
pourcentage lorsque nous pouvons augmenter nos recettes, nos intérêts, en
Un aspetto deI palco mentre parla l'avv. Caver!
Ed io mi permetto, io che sono un
lettore assiduo dei giornali democristiani, mi permetto di ricordarvi quel10 che è stato pubblicato sulla Regiane
Autonoma della Valle di Aosta a caratteri di scatola, in occasione dell'ul-.
tima visita dell'on. Fanfani. Su di una
di queste pagine, su questo numero spe-
faisant des dépenses rentables?» Perchè dobbiamo batterci per una percentuale quando possiamo aumentare le
nostre entrate facendo delle spese redditizie? E che cosa proponevano questi
Soloni deI Pays d'Aoste? Proponevano di istituire un museo reglonale che
avrebbe potuto rendere 5 milioni al-
l'anno. E' questa una scoperta che me,rita di essere inserita nelle cartoline
deI pubblico della «Domenica deI Corriere~ .
Zona Franca. Qui noi ci troviamo di
fronte al Fanfani deI 1954 e di fronte
al Fanfani deI 1 dicembre 1957 e debbo
dire che si tratta di un Fanfani riveduto e peggiorato. Che cosa voglio d"re
con que ste parole? Voglio dire questo:
nel suo discorso deI 1954, la promessa
della zona franca da parte dell'on. Fanfani era piena e assoluta, senza riserve
e senza limitaz~oni 0 riduzioni. «A nome di tutti i deputati - egli diceva a nome di tutti i senatorb , e noi ingenuamente, ascoltando quelle parOle ci
immaginavamo dl vedere tutti i deputati e tutti i senatori democristiani serrati in una specie di quadrata legione
come si diceva una volta, una specie
di falange macedone, per la conquis ta
della zona franca.
Ma questa quadrata legione, questa
falange macedone, non ha potutto nemmeno compiere 10 sforzo di sparare una cartuccia, perchè i dirigenti democristiani ed il Presidente Bondaz in testa, non gliene hanno data il tempo,
gli hanno risparmiato la fatica. - Perchè? Perchè essi hanno detto: «al
tempo, al tempo!, prima bisogna fare
il progetto della zona franca». (E ascoltando questa frase , noi ci ricordavamo deI Barone di Santa Giulia, che
in un noto romanzo di Fogazzaro, ai
momento della preparazione delle elezioni dell'onorev. Daniele Cortis, diceva:
«prima ci vuole un programma »). l dirig~nti democristiani hanno detto: «prima di fare la zona franca bisogna fare
un progetto, perchè i nos tri predecessori non hanno pensato di farlo ~ . Ma
noi, nelle riunioni precedenti, ci siamo
portati dietro i sette progetti precedenti e, siccome si trattava di piccole
riunioni e non di questa grande assemblea di popolo, noi siamo scesi in mezzo
ai nostri ascoltatori ed abbiamo mostrato le copie autentiche delle delibere
deI Consiglio Regionale, dalle quali risulta che sette progetti sono stati redatti di zona franca. Perchè non sono
certamente i progetti che mancano mai.
La De ha sabotato la zonafranca
L'on. Farinet, in un suo recente discorso a Courmayeur, mèntre i suoi
colleghi ci avevano dato dei bugiardi e
dei mentitori dicendo che era falso che
esistessero questi progetti della zona
franca, - l'on. Farinet, bontà sua, ha
riconosciuto che questi progetti erano
stati redatti, ma ha affermato che si
trattava di progetti anteriori allo Statuto Regionale. Ebbene, questo non è
vero, perchè tre di questi progetti sono
successivi alla Statuto Regionale. Ma
l'on. Farinet evidentemente non co ~ o­
sce minutamente, non conosce a fondo,
i problemi della Valle, perchè, per quanto ripetutamente invitato dal sottoscritto, dal Presidente Bondaz, dal Presidente Pareyson, a partecipare aIle sedute deI Consiglio Regionale, non si è
mai presentato una sola volta, come
non si è mai presentato aile sedute deI
Consiglio Regionale l'on. Page. E quindi
non c'è da stupirsi se non conoscono a
fondo i problemi della Valle d'Aosta.
Per tre anni si è studiato il progetto,
per tre anni si è riunita la relativa (;ommissione. Quale era 10 scapa di questa abile, abilissima manovra dell'avv. Bondaz? Voi 10 avete visto il 1 dicembre 1957,
C;,uando l'on. Fanfani ha detto: «Ma come! ad Aosta ci sono i movimenti, i partiti che per la zona franca sono per la
velocità. Ma. come, ma il progetto della
zona franc a è stato presentato a Roma
solo il 30 ottobre 1957 e noi oggi siamo il
1 dicembre 1957 ». Ecco quale era 10 scopo di quella negazione dell'esistenza dei
progetti precedenti, ecco perchè si è voluto perdere deI tempo con l'ennesimo
progetto. E l'on. Fanfani il 1 dicembre
1957 diceva : «Signori miei, voi pariate
di zona franca, ma io vi dico: con calma,
con calma ».
Ma come con calma! La zona franca
.è stata istituita la prima volta con decreto luogotenenziale deI 7 - 9 - 1945,
Sono passati da ailora tredici anni. La
Assemblea Costituente ha riconfermato
Is, zona franca con la Statuto nel 1948, e
sono passati altri die ci anni. E l'on. Fanfani dice: «Con calma! ~ Con calma? Ma
sono passa ti tredici anni!
La propagal1da democristiana dice . a
questo punto: Ah! si, va bene, ma pero
noi siamo stati al potere regionale
con voi per sette anni, ma noi siamo
soli al potere regionale da tre anni ; e
allora casa volete pretendere? Ma è facile rispondere a questa obiezione. E' da
dieci anni '!he la Democrazia Cristiana
detiene nelle sue ma ni il potere centrale, e quelli che hanno let to l'articolo 14
dello Statuto sanno che è solo il potere
centrale, che con una legge dello Stato,
e non con llna legge regionale, puo istituire la zona franca.
Vi voglio illustrare ora altre due limitazioni, altre due riserve contenute nell'ultimo discorso dell'on. Fanfani per
quanto riguarda la zona franca. L'on.
Fanfani, rivolgendosi in quel cinema 1talia ai vari Bondaz, Berthet, Bionaz,
parlando della zona franca ha detto:
«Voi tutelate la Valle di Aosta; anche
noi dobbiamo tutelare la Valle di Aosta;
ma nel quadro della nazione italiana».
Cos a significa questo? Per chi sa capire
questa frase, questo vuol dire, sostenere
che tra 10 Stato e la Regione vi è un
contrasto di interessi per la zona franca. Ma questo non è vero, e noi pensiamo invece che l'on. Fanfani, avanzando
quelle riserve mentali, quelle restrizioni
e quelle limitazioni che vi va do illustrando, si preoccupava in realtà degli interessi, non deI Governo, non della Stato,
ma della Confindustria italiana. (ApplausiJ.
Ora non mi vaglio più intrattenere a
lungo su questo argomento poichè è chiara che anche la seconda solenne promessa dell'on. Fanfani non è stata mantenuta. E questo è più che evidente. Questo è più chiara deI sole che splende oggi su questa piazza. E rapidamente esamino gli altri due punti.
" trasferimentoalla
Regione de' demonio
Trasferimento dei beni demaniali e patrimoniali dallo Stato alla Regione. E'
evidente che questo non è avvenuto. Basta una sola parola su questo punto : il
cosiddetto palazzo deI Governo . è rimasto alla Stato e non è stato trasferito
alla Regione. Il Palazzo dell'ex casa Littoria, poi di"entata Casa deI Popolo, non
è stato trasferito dallo Stato alla Regio-·
ne. Quindi anche questa: terza promessa
di Fanfani, anche questa non è stata
mantenuta.
.
Passiamo rapida.mente al problema
delle acque... Nel gennaio deI 1948
noi avevamo ottenuto dalla Commissione ad hoc dei Costituenti che nello Statuto venisse inserito l'art. 8, l'art. 8 che
assegna a lla Regione le acque concesse
prima deI 7 sett embre 1945, ma non utilizzate. Ed èallora che sono intervenuti i
grandi giuristi della Presidenza deI Consiglio dei Ministri sotto i Consolati d ~i
vari De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba,
Zoli, e questi grandi giuristi hanno detto: ma come, ma quando si parla di utilizzazione nell'art. 8 non si parla dell'utilizzazione economica, si parla della
utilizzazione giuridica, e cioè deI compimento di alcune formalità burocratiche.
Ultimamente, l'anno scorso, il Consiglio Regionale ha promulgato una legge
regionale sulle acque. Ma questa legge
regionale fissa soltanto delle norme di
pro ce dura. Ed è per questo che i consiglieri di opposizionp. hanno osservato in
una sedllta deI Consiglio Regionale: «Ma
voi non parlate della questione dell'utilizzazione delle acque ». l grandi capi democristiani l'hanno riconosciuto, perchè
riconoscono sempre l'importanza delle
questioni, ma si sono stretti nelle spalle
e non ne hanno fatto nulla. QUlndl, anche su questo quarto punto, non sono
state mantenute le note promesse deI
nostro carissimo arnico on. Fanfani, che
speriamo di vedere a lungo su questa
piazza.
Egli nell'ultimo dis corso ha detto che
desiderava creare una democrazia di tipo nuovo, in modo che tutti i presenti
discut ano i problemi della Valle di Aosta.
Benissimo, noi accettiamo l'offerta. Ma
allora bisogna che quest.a riunione avvenga non nel chiuso deI cinema Italia,
e riservata soltanto agli attivisti democristiani, allora questa discussione facciamol a in piazza, e sarà una discussione
molto proficua. (ApplausiJ.
Voi vedete, elettori di Aosta, elettori
.della Valle, per quali ragioni sostanziali,
concrete, noi regionalisti, noi autonomisti non potevamo più essere alleati di
quella Democrazia Cristiana che aveva
deluso le nostre aspettative in una autonbmia effettiva e non nominale per le
quali nel 1928, trenta anni fa, quando eravamo giovani, noi eravamo entrati nella «Jeune Vallée d'Aoste », cioè in un movimento antifascista, democratico e autonomista. E in quel movimento della
«Jeune Vallée d'Aoste » (questo l'avv. 0berto non 10 sa 0 deve averlo dimen ticato,
in quel movimento della «Jeune Vallée
d'Aoste » noi abbiamo lavorato con giovani cattolici come Emilio Chanoux e
con giovani comunisti come l'allora giovane Lino Bine!. E l'abate Trèves, il sacerdote che presiedeva e capeggiava il
nostro movimento, aveva accettato il
principio di questo sforzo comune delle
giovani forze di allora, qua:lunque fossero le lorD opinioni politiche. L'abate Trèves non ci a veva manda to per questo la
sua scomunica, anzi aveva accettato que-
sto principio. E noi riteniamo che anche
oggi, o.ggi in cui sembra di nuovo follia
sperare nel rispetto e nell'applicazione
della statuto, solo attraverso uno sforzo comune di tutti i valdostani, di nascita 0 di adozione, nativi 0 non nativi, residenti in Valle di Aosta per ragioni di
lavoro, solo attraverso questo grande
sforzo comune di tutti gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni politiche, sarà possibile di raggiungere 'quelle mete, che non sono
delle mete situa te nelle nuvole, ma ' che
corrispondono agli in teressi di ciasëuno,
perchè quando noi parliamo di zona franca, evidentemente non Parllamo di un
qualche cosa che interessa soltanto i valdostani, evidentemente noi parliamo di
interessi che riguardano e concernano
tutti quanti.
E' necessario
uno . sforzo comune
10 vi dicevo, un momento fa, che l'avv.
Oberto ha dimenticato il lavoro clan de:..
stino fatto nella «Jeune Vallée d'Aoste »,
quel lavoro clandestino la cui posta non
poteva es sere una Presidenza della Valle 0 un seggio a Montecitorig, ma al massimo poteva essere un processo al Tribunale Speciale, 0 una villeggiatura nelle
deliziose isole deI Mediterraneo. L'avv.
Oberto ha dimenticato un'altra cosa, ed
è questa : che l'on. Gronchi è stato eletta alla massima magistratura della Repubblica, alla Presidenza .;; della ' Repub··bEca, anche ·con i voti dei socialisti e dei
comunisti (ApplausiJ. E non. ci risulta
che in quella occasione l'avv. ' Oberto si
sia presentato su questa piazza, e si sia
stracciate le vesti come gli .a ntichi profeti ed abbia lanciato anatemi; .questo
non ci risulta. Ci ricordiamo pero; che
in occasione della elezione d.el Presidente della Repubblica, ad Aosta, come in
altre città d'Italia, abbiamo visto moIti .
musi lunghi, ma questi musi lunghi erano tutti dei democristiani (ApplausiJ .
Eppure, oggi nessuno contesta che l'on.
Gronchi svolga le sue altissime funzioni con spirito di obiettività e di indipendenza.
. Cari ami ci di Aosta e della Valle. 10
non voglio prolungare troppo oUre questo min discorso, perchè mi rende canto
che la pazienza possa avere un limite.
Voglio soltanto più trattare un ultimo argomento, un ultimo argomento in ordine cronologico, ma che è primo come
importanza pOlitica, anche perchè questo argomento non è soltanto un problema regionale, ma è anche un problema
nazionale.
Voi tutti sape te che l'art. 3 della Costituzione' della Repubblica Italiana stabilisee il princlplO dell'uguaglianza di
tutti i cittadini qualunque sia il sesso, la
religione, la razza, qualunque siano le 0pinioni politiche. E 10 stesso articolo stabilisce il diritto di tutti i lavoratori a
partecipare alla organiz7.azione economica e politica della nazione. Ora che cosa
è avvenuto in questi ultimi anni? In
campo regionale è avvenuto che il primo
atto dell'amministrazione regionale democristiana è stato quello di licenziare
18 impiegati dell'Amministrazione (applausi) solo perchè er:ano sospettati di
appartenere all'U.V., solo perchè erano
sospettati di avere delle simpatie per l'U.
V.. E sono venuti a raccontarvi, questi
caporioni democristüini, la favola che
questi impiegati erano stati licenziati
perchè troppi eranogli impiegati della
Amministra7.ione regionale; ma io mi domando alla ra perchè al pasto di quei 18
impiegati licenziati sono stati nominati
24-25 impiegati e, guarda combinazion~,
quasi tutti figli 0 parenti di caporioni 0
di attivisti democristiani (Appl.ausiJ.
L'uguag.ianza
dei cittadini
E Vincent Trèves, licenziato da quel
Casino di St. Vincent che non è stato
istituito da un papa vero democristiano.
Vincent Trèves aveva trovato un posto
modesto di commesso viaggiatore pressa
una ditta di vini; ma un bel giorno uno
dei suoi superiori la ha convocato e gU
ha detto : «Ca ro .amico, vuoi lavorare
pressa la nostra ditta? E allora devi mandare a Ca veri una lettera di dimissioni
dall'Union Valdôtaine ». Vedete con quali
sis te mi si ottengono le famose firme ...
il fatto di Brusson. Si va fa voleggiando
di uno sfaldamento dell'U. V. e si cita
l'esempto di Brusson. Ma bisogna vedcre
quali favole e quali bubbole sono state
r a ccontate a quei valentuomini. (Oggi
un pulmann pie no di unionisti di Brusson ha voluto partecipare (applausi) a
questa grande assemblea popolare) . T.)
vi risparmio la let tura di quella: lettera.
neHa quale due di questi valentuomini dicono di essere stati ingannati perchè si
era detto loro che non bisognava creare complicazioni per l'amministrazione
deI Comune di Brusson, che si trattava
Le Peuple Valdôtain
4
soltanto di un documento interno a fini
amministrativi. Ma questi signeri hanno
avuto la sorpresa di vedere pubblicato
questo documento sulla stampa, sulla
Gazzetta del Popolo e sul Popolo Nuovo.
Ma ritorniamo a Vincent Trèves. Vincent Trèves, invitato a dimettersi dall'U.
V., ha detto a quei signori: «Sentite, io
ho venduto il vermouth per voi finora,
ma io non intendo vendervi la mia coscienza (Applausi). E il 31 dicembre 1957,
con regolarità cronometrica, com'era stato annunciato, Vincent Trèves è stato -licenziato, ed è stato messo una seconda
volta sul lastrico. Per cui, noi che abbiamo sempre dep10rato che durante il ventennio la tessera fascista fosse diventata la tessera deI pane nelle amministrazioni pubbliche e negli stabilimenti industriali, oggi dobblamo riconoscere, noi
antifascisti, che i caporioni democristiani
(che per somma lronia, non so se per
somma lronia 0 per somma ipocrisia, nel
lorD stemma hanno scritto la paro1a Ltbertas) questi caporioni democristiani
hanno largamente superato i governanti
fascisti; perchè non ci risulta (applausi)
che durante il ventennio fosse necessario avere la tessera deI partito per vendere il vermouth (applausi) .
Pres's ioni e minacce
E un altro fatto, un fatto che ci ha
addolorati profondamente. Durante la
preparazione delle elezioni comunali, certi dirigenti industriali ben noti hanno
convocato aderenti al nostro movimento
ed hanno fatto lorD capire che se avessero accettato la candidatura sulle liste
dell'Union Valdôtaine avrebbero corso il
ris chio di essere licenziati. L'avv. Oberto
nega che esista l'integralismo democrisUano, l'avv. Oberto nega, perchè pensa
che la difesa dell'avvocato nega sia sempre la migliore. Ma vi sono i fatti, vi sono le prove, 10 sapete voi quale atmosfera pesante incombe negli stabilimenti
induStriali. Io vi ho accennato aIle minacce fatte, durante le elezioni comunali, a nostri aspiranti candidati 0 candidati, ma devo sottolineare il fatto che,
proprio in quei Comuni della media e
dell'alta Valle dove il ricatto era stato
perpetrato più ampiamente, più profondamente: proprio ln quei comuni abbiamo
raggiunto la maggioranza nei consigli
comunali (applausi).
Questa gente che si serve dell'arma
deI ricatto e della minaccia, non sa che
nel codice penale vi è un articolo 294
(somma ironia anche qui, un articolo dei
codice penale fascista che è ancora in
vigore) , e questo articolo 294, yale la pena di leggerlo in questa piazza : «Chiunque con violenza, minaccia 0 inganno,
impedisce in tutto od in parte l'esercizio di un diritto politico, ovvero deter- '
mina taluno ad esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la
reclusione da unD a cinque anni ». Noi ci
domandiamo, e diciamo: sarebbe ora che
anche questo articolo deI codice penale
venga applicato, e non soltanto gli articoli che puniscono i ladri di polli.
E già che siamo in questo tema, noi
chiediamo: l'avv. Oberto, che nega 1'111t egralismo democristiano, ha forse dimenticato il casa deI trasferimento di
magistrati nell'imminenza di quei processi che commuovevano l'opinione pubblica nazionale? Questo l'avv. Oberto 10 ha
dimenticato. Ma la Magistratura, finora,
ha saputo coraggiosamente difendere la
propria indipendenza.
Una proposta
inaccettabile
Ecco per quali ragioni noi ci siamo allontanati da quella Democrazia CristIana alla quale ci eravamo avvicinati un
tempo, e noi non siamo qui per negare
l'evidenza dei fatti.
Ma nei giorni scorsi, alcune eminenze
grige sono venute a trovarmi e mi hanno detto: «oh! l'avv. Page ha sempre una grandissima stima per Lei ». Veramente io non mi sono accorto in questi
ultimi tempi di questa grande stima leggendo quel «Pays d'Aoste » che è l'organo
magno degli onorevoli Page e Farinet.
Non me ne ero accort o. E quelle eminenze grige aggiungono poco dopo e dicono
(cosi senza aveme l'aria, naturalmente,
sono discorsi senza nessuna Ïmportanza):
«Che cos a ne direbbe, Lei, di una bella
diagonale Page-Ca veri? ».
Io ho risposto con queste testuali parole: «Noi dell'U. V. respingiamo qualsiasi diagonale; sia per un senso di onestà e di lealtà verso il candidato avvocato Chabod, sia perchè le diagonali questa volta non avrebbero nessun significato politico ». (Applausi) .
Questa gente svolge la sua propaganda su parecchi piani. Noi 10 sappiamo
benissimo che nelle case operaie s,i fa
questa propaga~da fasulla : che se i candidati che vi stanno parlan do saranno
eletti 1 non valdostani verranno espulsi
dalla Valle d'Aosta. Lo sappiamo benissima che si fa questa balorda e menzogIiera propaganda; ma sappiamo anche
che questi signori, giocando sempre mol-
to abilniente, nei paesi di alta montagna
(' nelle valli lateraH dicon0: cMa fate attenzione, che quei candidati non sono,
valdostani, perchè tutti ·e due sono figli
della fatale Eporedia».
Voglio chiudere riprendendo quanto
dicevo or ora. Or ora vi dicevo: l'on. Page
e l'on, Farinet non hanno mai speso una
parola per la zona franc a e per i quattro
grandi principi dello statuto regionale.
Mai una parola. Ma questi signori vanno oggi battendo la campagna, e stanno dando delle grandi manate sulle spalle dei montunari dicendo: «Ah, ma noi
siamo favorevoli allUnion Valdôtaine,
noi siamo sempre stati per l'Union Valdôtaine ». Rispondete lorD: «Quand'è che
avete detto una parola in Parlamento
per illustrare la politica di intolleranza
e di persecuzione esercitata ln Valle contro gli aderenti dell'Union Valdôtaine?
Allora avevate l'occasione (ApplausiJ di
dimostrare di esse,.-e amici dell'U. V .. Ma
voi questa parola non l'avete detta. E
voi non a vete neppure mai detta una parola in Parlamento quando dagli stabilimenti industriali sono usciti gli operai e
gli impiegati licenziati soltanto per le 10ro opinioni politiche». (applausiJ.
Questa parola che non è stata pronun-
ciata dai rappresentanti eletti nel 1953,
verrà pronunciata dalla popolazione della Valle d'Aosta, dai nativi e dai non nativi, dai valdostani di nascita e di adozione, questa parOI a verrà pronunciata
il 25 maggio. Sia il vostro voto un grido
solo: «Per la Valle d'Aosta, pour la Vallée d'Aoste », per la dignità della persona umana , per il rispetto e l'applicazione della statuto, per l'applicazione ed Ù
lispetto delle libertà san cite dalla Costituzione, per il benessere ed il progress0
di tutte le persone, di tutti gli uomini di
buona volontà, qualunque siano le lorD
opinioni politiche. (Calo rosi applausi).
Parla l'avv. Renato Chabod
Cittadini, amici ed avversari. Non ripeterà quanto ha egregiamente detto
l'amico Caveri. Mi Umiterà a qualche
piccolo commento, a qua1che piccola
plecisazione. Come lui, io sono in quesU tempi unD degli uomini più ingiul'iati, più calunniati della Valle d'Aosta;
ma come lui non intendo ris pondere aIle ingiurie con le ingiurie; perchè le
ingiurie sono soltanto prova di cattiva
educazione e di mancanza di argomenti.
E: Quelli che si vantano di avere il monopolio della clviltà e della democrazia
non dovrebbero ricorrere alle ingiurle,
come non vi ricorriamo noi (applausi).
Consentiteml, tuttavia, una precisazione personale. Come accennava Caveri, essi vanno dicendo nelle alte Valli:
Chabod non si Interessa della Valle di
Aosta, perchè sta a Ivrea. Allora, permettetemi di dire a questisignori che
nei tre anni in cui ho fatto il consigliere regionale ho sempre fatto il mio dovere; non mi sono limitato a fare atto
di presenza 0 a scaldare il banco; non
mi sono limitato a questo, ma ho por-
Fanfani attacca Malagodi, e viene Tambroni di rinforzo, e non fanno altro che
litigare e bisticciarsi, e invece qui, ln
Valle d'Aosta , Pedrini e Berthet filano
il perfetto amore? Anche questo potrebbe es sere argomento di telequiz; qui su
questa piazza.
" m;stero de; liberali
Ma soprattutto il primo mi interessa,
voglio avere una risposta. E se mi dicono che questo avviene per virtù magica, per un lorD speciale privilegio, io
rispondo: non conosco privilegi. Perchè,
come vi diceva Caveri prima., la Costituzione dice che siamo tutti ugual1; e
se una cos a è lecita a loro, deve essere
lecita a noi, e viceversa.
E allora 10 risponderei come Mike
Bongiorno: da risposta esatta non è
quella ». La risposta esatta è un'altra:
collegio uninominale, signor!.
l nostalgici deI collegio uninominale
vi dicono: ê quello che serve a scegliere
le persone. E' naturalmente le persone
non . possono rappresentare tutti i movimenti. Allora è fatale che ne rappresenti no una solo, che abbiano una posizione sola, ma che quelli che con essl
abbiano, diciamo cosi, una simpatia,
una comunità di vedute su punti essenziali, diano il lorD appoggio a quelle
persone. Questa è la prima ragione:
cOllegio uninominale.
E la seconda ë quest'altra : Costituzione della Repubblica articolo 67 : «0gni membro deI Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato ». Questo
se 10 ricordino quei sigpori; .i maestri
di democrazia, i maestri delle discipline
costituzionali, che pero la Costituzione
non la ricor dano, 0 non la conoscono:
unD dei due
L'avv. Chabod al microtono
tato il mio contributo. Ad un punto,
che se poi c'è qualcosa che non va, dicono che la colpa è mia. 0 mia 0 di
Caveri; 0 dell'uno 0 dell'altro.
In quanto a conoscenza della Valle
di Aosta, si ricordino questi signori che
io sono nato qui, non lontano da questa piazza «près de l'ancien bazar», dove
vedi combinazione, vedi un po' la forza deI destino, si sarebbero poi conclusi e firmati quei patti segreti, che in
realtà non sono mai stati firmati da
nessuno. Proprio li, la forza deI destinO .Sono na to qui, sono vissuto qui, e
ho percorso tutta la Valle come alpinista, come alpino, come partigiano. E
a quelli che mi dicono che non la conosco, io rispondo, venite qui, belli, sulla
piazza ; facciamo un po' di telequiz, se
volete, facciamo la sfida al campione.
Vengano qui, botta e risposta, e vedremo chi la conosce meglio, se loro 0 io
(applausi) .
Telequiz anche su questo punto. Ma
un telequiz, amici, fatto da lorD personalmente; e non dai loro avvocati. Perchè, amici di Aosta, in Parlamento non
è . consentita l"assistenza e la rappresentanza di un avvocato. Va chi è eletto;
e chi è eletto parla con la sua bocca 0
se no sta zitto, come vi diceva Caveri
poco fa . E ' troppo comodo ...
E manco a farlo apposta, poi, dove
10 hanno preso l'avvocat o? L'hanno
preso ad Ivrea. Ivrea dovrebb e essen'
simbolo di ignoranza delle cose della
Valle d'Aosta, e viceversa l'avvocato 0berto, che è Eporediese sul serio, che
la Valle d'Aosta non la conosce, viene qui e sa tutto e vi racconta tutto, e
quello che egli vi di ce è ben detto e ben
fat to; perchè essi hanno questo privilegio, che qualunque cosa essi facciano
o di cano, è ben fatta e ben detta; e
qualunque cosa facciamo noi, è mal
fatta. Questa è l'uguagllanza che essi
propugnano.
Dicono, dunque, che noi siamo dei
borghesi, anzi dei grassi borghesi, arricchiti con la guerra. Io mi sono arricchito con 10 stipendio di tenente degU alpini e di capitano delle formazioni di Giustizia e Libertà ; mi son fat to
una fortuna ! Dunque, noi siamo dei
grassi borghesi, ed è vero; dei grassi ho
già parlato. borghesi pero siamo. Ma
non siamo nè dei reazionari, nè dei forcaioli, nè dei guerrafondai : e nemmeno
degli idioti, 0 amici di Aosta. Perchè
noi non dimentichiamo la vecchia storia deI contadino, la volpe e 11 lupo; che
è sempre attuale. Forse qualcuno non
la conosce, e allora mi permetto di raccontarla.
C'era un cont adino che aveva delle
galline: belle galline, grasse, facevano
moIte uova, simpatiche, piacevoli, proprio un amore a vederle: naturalmente
le custodiva con attenzione e aveva un
cane, un cane ragguardevole. Li nei
dintorni c'era una volpe, che voleva
papparsi queste galllne e non riusciva:
il recinto, 11 cane, e allorà ha pensato
di rlcorrere a un artificio. Si è tra vestita da contadino anche lei, si è travestita da amico deI contadino, ed è andata dal contadino e gli ha: detto, dopo avere ,parlato prima un po' in genere, della pioggia e del bel tempo:
«E le tue galline? dice, non sei pre occupato per le tue galline?»
«Ma, e perché? ».
«Perchè c'è un lupo che viene e le
mangia ».
«Ma , e il lupo dov'è? 10 non l'ho mai
visto, non c'è più il lupo ».
«Il lupo: il lupo c'è, il lupo rossa che
viene da Oriente. Tu magari non la vedi, ma ti garantis co io che c'è ».
E siccome il contadino non voleva
credere, la volpe (sempre travestita da
amico, s'intende), ha tirato fuori di tasca un pacco di giornali, di giornali imparziali. C'era la Région, il Pays d'Aoste
il Mon itore Valdostano, il Popolo Nuov o: e t utti questi giornali imparziali dicevano che c'era effettivamente il lupo.
Il conta dino si è spaventato, ha consegnato le sue gallinc alla volpe perchè
le custodisse, e la volpe se le è pappate
tutté, e non gli ha lasciato nemmeno
le penne (applausi).
Non vogliamo che
s!cria si ripeta
'a
Ora vedete, amici, che questa storia
délla volpe e deI contadino si è purtroppo già verificata in Italia, esattamente
36 anni fa . Anche allora si raccontava
la storia deI lupo, e moIti vi hanno creduto: io stesso -vi ho creduto, e non mi
vergogno a dirlo, ero un ragazzo, e mi
sentivo raccontare giorno e notte questa storia deI lu po e vi ho creduto. E i
risultati sono poi stati quelli che ricordate, a mici. Vi è stato un giorno qualcuno che ha creduto di interpretare i
nostri sentimenti chie den do «l'alto 0nore » di bombardare Londr a e abbiamo bombardato Londra, se è vero, con
quattro 0 cinque petardi, non di più, e
CJ,ualche t empo dopo, ricordate, Torino,
Milano e Genova hanno tremato sotto
le bombe, in cambio dell'alto onore che
a vevamo a vuto. E allora, noi non vogliamo oggi che si ripe ta la storia, noi
non vogliamo oggi che qualcuno si possa perm ettere di dichiararsi int erprete
Facciamo, dunque, un po' di telequiz:
anche su questo altro argomento , che
per me è un mistero : i liberali votano
per Page e Farinet (e fanno bene, fanno benissimo; essi si preoccupano della
civilt à, della · solidarietà, della democrazia); altrettanto fanno i monarchici
(e fanno benissimo); e Page e Farinet
restano democristiani.
Essi possono ricevere voti liberali 0
mona;-chici restando democristiani. E
tnvece noi no. Noi siamo diversi, cosa
volete mai; noi non abbiamo i loro pregi.
Oberto diceva che io sono voluminoso, per esempio: 10 ha detto qui, come
se gli altri fossero poi delle farfalle,
come se il mio diretto avversario fosse
un narciso , una cenerentola con i piedini di fa ta.
Ora noi non potremmo invece fare
le stesse cose che essi fanno, restando
indipendenti come siamo. E allora vorrei che me la chiarissero q1.!-i, al telequiz. Cos'è mai questo misero? Cosa è
mai quell'altro mistero, che sul piano
nazionale Malagodi attacca Fanfani,
La stampa governativa e "indipendente" aveva largamente speculato nei, giorni
scorsi su un preteso staldamento dell'Union Valdôtaine a Brusson Ma come
ha ajJermato l'avv . Cav eri nel suo discorso e come· intormiamo in 'altrel parte
del gtornale , le speculazioni avversarie si sono rtvelate etel tutto tntondate.
~cco intanto, nella nostra joto, ùn gruppo di unionisti di Brusson i qua li hanno voluto partecipare il 27 aprill!l al grande comizio del Leone Rampante.
dei nostri sentimenti per chieàere che
vengano installate nelle nostre valli le
rampe per
missili (applausi). Perchè
in questo casa le conseguenze sarebbero infinitamente plù terrlbill di quelle
di allora, perchè le bombe di allora non
sono oggi più nient'altro che un giuoco
da ragazzi.
Quindi, amici, noi ci preoccupiamo di
queste cose: e quando li sentiamo fare
i loro discorsi e i lorD esorcisml, e quando Ii sentiamo dire che noi siamo i cavalli di Troia, rispondiamo semplicemente che sciocchi non siamo, non siamo idioti, siamo uomini liberi, siamo uomini r esponsabili che vaglio no vivere in
pace perchè della guerra sanno troppe
cose, perchè l'hanno vissuta la guerra,
anche se essi dicono che siamo degli arricchiti: l'abbiamo vissuta come subalterni, mentre molti di loro erano in posizioni assai più tranquille, mentre moIti di lare erano negli uffici, 0 a insegnare dottrina fascista alla truppa.
Questa è la verità, 0 amici (applausi).
Oberto dice che noi saremmo con Moranino. Ebbene, la realtà è che vi sono
state centinaia e migliaia di partigiani garibaldini caduti per la patria, di
partigiani garibaldini che hanno combattuto valorosamente per la Libertà
deI lare paese. Noi qui in Val d'Aosta
ricordiamo: ricordiamo Lexert, ricordiamo Elter, Dublanc e tutti gli altri 1
quali combatterono con nol: tutti insie me, garibaldini, Matteotti, Giustizia
e Libertà, autonomi. Tutti insieme eravamo, e il capo, amici di Aosta, il capo
era Chanoux: il quale non era certo inferiore, come cattolico, all'avv. Oberto
e a tutti gli altri attivisti democristiani messi insieme. Il capo era Chanoux,
, e quando Chanoux ebbe subito il martirio, fu sostituito da Mésard, anche
lui autonomo, anche lui non sovversivo,
questa è la verità. E Chanoux e Mésard
sono ancora oggi con noi, checchè ess!
dicano. Noi combattiamo ancora la lotta di allora. Perchè oggi come allora,
malgrado le negative dell'integralismo,
noi combattiamo per la liberazione della Valle d'Aosta (applausi ).
Siamo lornatÎ
alla tessera
Perchè quando mi vengono a dire, e
quando mi scrivono, che in Ungheria
gli avvocati sono perseguitati, sono sottoposti a una specie di epurazione, io rispondo che da noi questo non · è ancora
avvenuto, non perchè non vogliano, ma
perché per adesso non possono, soltanto per questo. Ma ricordatevi che quando due mesi fa due grandi avvocatl
hanno avuto il solo torto di difendE're
i dirit ti dello stato, vi sono state minacce di sanzioni, contro questi avvocati e contro lp stesso tribunale. E ncordatevi che se es si dovessero far trionfare i loro principi, questi avvocati potrebbero andare, che so, a piantar cavoU; ed io li aiuterei a zappare, sarei
li insieme a mettere le sementi. E quel
presidente e quei giudici degnissimi potrebbero salutare la lorD carriera.
Ma lasciamo stare gli avvocati. Prendiamo quello che vi diceva Caveri poco
fa. Impiegati e operai, venditori di vermou th: nemmeno durante il ventennio
ci voleva la tessera per vendere il vermouth . Oggi invece unD che fa il rappresent ante di vermouth si sente dire:
«Tu devi dimissionare, tu devi vendcre
la tua coscienza, perchè noi vogliamo
che sia cos!». E poi hanno il coraggio di
dire ch e essi difendono la democrazia,
la libertà, la civiltà . Hanno il coraggio
di n egare che vi siano fatti di integralismo avvenuti, hanno il coraggio di
n egare questi fatti, che sono a conoscenza di t utti voi e che noi vi possiamo
documentare.
E allora, 'l.mici (e chiudo perchè pensa che avrete tutti appetito come me)
a llora, amici, il 25 maggio non abbiate
paura deI lupo mannaro. Essi hanno
creato e si sforzano di creare il cUma
dell'intimidazione e della paura, ma
non abbiate paura perchè essi stessi dicono, e noi diciamo: in cabina Dio solo vi vede; e Dio non vi manderà all'inferno, e non manderà aIl'inferno nemmena me, se non voterete per loro. Dio
ci manderà aIl'inferno soltanto se faremo delle cattive azioni, non se eserciteremo un nostro diritto politico, un
sacrosa,nto nostro diritto. Quindi non
abbiate paura del lupo mannaro. Votate
con coscienza e intelligenza (applausi) .
Alla stregua di quello che vediamo qui,
fra queste montagne. Votate in questo
modo, ed avrete votato per il vostro interesse; e sarema allora finalmente tutti liberi. Liberi di pensare con la nostra
testa e non con quella deI padrone; liberi di manifestare il nostro pensiero
senza timore di essere cacciati via e
messi sul lastrico;liberi dal bisogno,
liberi dalla paura (calorosi applausi).
1
U.
prol
Cav
nul)
nal(
e n
ger~
anti
Q
so (
una
vole
pre
s1 l
Naz
ass~
i n
lia,
pari
sere
stuI
a p:
ci s
F(
scor
NI
mer
mag
balc
ultiJ
moc
fanl
na
tica
L:
sola
aIle:
met
govE
so u
la t
chè
1953
pere
apeI
gan:
per
porz
nurn
i COl
ri, c
legi~
vent
cessi
dubl
ital1:
gruI:
que
min!
sfoc;
01
affa'
sul/'
nan;
tari
in
MAI
po l
riorE
ta 1
sent
gius
gion
Ql
Le
spéc
«l'af
Coru
tr1èr
youl
évitE
mini
ve (
misÉ
tend
erre
prod
huit
nlstl
expé
nimE
les
pUbl
servi
unie
desc
27
a
MM.
Le
cula
cons
la d
1955
chec
men
obtir
cont
défe
déci>
lecti
('et i
sclsn
la L
mun
enflr
vain
- c
de s
part
l'U.
Le Peuple Valdôtain
che
Un discorso da servi
Lli le
!rchè
!bbeueHe
non
uoco
10
di
fare
uancallicesiauo:e in
oppe
erra,
arlbal-
. po-
mol.nse.ppa.
~usi).
Mosono
igia-
L,
di
:omertà
.osta
'diatri i
intizia
era-
~ap()
- in-erto
;tiaoux,
aarlche
;ivo,
sard
ess!
lot.ora,
omo,
del-
e, e
eria
sot. ri:ora
ma
anan::ati
lpre
mi'vori-
onpocauei
[uel
poenoco
'ernio
'er3.p-
re:
cre
mo
1 di
?;ia,
gio
radi
~n-
mo
~n-
ne)
ate
mo
ma
ma
disoinm)io
iaCÏ-
un
on
üe
,il.
ui,
,to
nlt-
;ra
li,ro
e
10,
i) .
Non saranno costretti
ad inutili anticamere
Una delle tarite «voci» propalate dalla
avversaria è questa: che
Caveri e Chabod non potranno tare
nulla a Roma, perchè il Governo nazionale sarà sicuramente demoCristiano
e non conceder à loro nulla, li costringerà soltanto a lunghe ore di inutile
anticamera!
Questo discorso è anzitutto un discorso da servi, e non da liberi cittadini di
una Re~ione autonoma. Se autonomia
volesse davvero dire dover votare sempre e soltanto per il .partito che trovasi momentaneamente al governo della
Nazione, allora i valdostani sarebbero
assai me no liberi di quanto non siano
i residenti nelle varie provincie d'ltalia, i quali ben possono votare contro il
partito di governo senza 'per questo essere maltrattati in se de provinciale. E
stupisce che gente la quale si professa,
a parole, autonomista, propali simili voci servili, antiautonomiste!
Fortunatamente, è pero anche un discor.so senza fondamento.
Non è affatto certo, ma è anzi sicuramente escluso, che la De possa avere la
maggioranza assoluta . per la quale è
baldanzosamente scesa in campo. Gli
ultimi discorsi dei vari gros bonnets democristiani, a cominciare dall'on. Fanfani, sostengono tutti la necessità di una successiva collaborazione «democrapropa~anda
tica~.
La DC non potrà cioè governare da
sola, ma avrà in ogni caso bisogno di
alleanze ed appoggi esterni, allche ammettendo che essa .continui a restare al
governo. La DC non avrà in nessun caso una situazione migliore di quella della trascorsa legislatura 1953-1958, poichè se anche conservasse i suoi voti deI
1953 (ed invece molto probabilmente ne
perderà, perchè moIta gente ha ormai
. aperto gli 'occhi e non si lascerà più ingannare dalle solite promesse! avrà,
per la nuova legge elettorale più -proporzionalista della vecchia, un minor
numero di deputati. E dovrà cosi tare
i conti con i gruppi parlamentari minori, come ha dovuto farli nella trascorsa
legislatuta, nella quale ha pur dovuto
venlre a patti con Lauro, e fargli con-·
cessioni tali, per cui Napoli è stata indubbiamente la più favorita delle città
italiane: nella quale ha pur offerto al
gruppo repubblicano, forte di soli cinCiue deputati e due senatori, due 'seggi
ministeriali per risolvere la crisi che poi
sfocio nel governo Zoli.
Ora, Caveri e Chabod non saranna
affatto soli, poiché potranno con tare
eull'appoggio, determinato dalla comunanza di interessi, degli altri parlamentari autonomisti con i quali siederanno
in Parlamento, dagli altoatesini, al
MARP, a Comunità. Fra tutti, un gruppo parlamentare numericamente superiore a quello repubblicano della passata legislatura, e quindi in grade di far
sentire la propria voce di ottenere una
giusta soddisfazione delle esigenze Iregionalistiche,
Quanto alla faccenda delle lunghe
5
ELETTORI! VOT ATE COSI'!
Fac-simile
della scheda
anticamere, essa dimostra soltanto la
mentalità di chi è unicamente capa ce
di fare il cosiddetto lavoro di corridoio.
Deputati e Senatori non hanno infatti
bisogno di fare anticamera, quando
sapp iano servirsi della loro tribuna parlamentare, alla quale h anno diritto di
~~~"' ~ ~~~"''!l.'''' 'Ol.'ôl, I'} 'Ol.~'Ol. ~~'Ol.'Ol. '& ''''1llJ ~J ''' ''''~'Ol.'''''' ''' ''' ''''Ol. 'Ol.~~~~ ~~'@.
3.ccedere senza fare nessuna anticamera!
---------o00---------
~~~'!l.'!l.~,.,~'@l..,., ~~~~'@l. '@. '@l.~ ~'1llJ ~ '@l.'<J, ~ ~ ~~~'@l. ~~~ ~ ~~~'@. 'li1 '\ï', '!l. 'li1'\ï'
~~'O),""~ ~ ~'@,'@,'@, '®'li1'@,'Ol.'@,%'@,'®'@,""'li1%1t],"',~ ~ '@, '@, '@,'& '@,~'li1'li1'(t,~'@,~~"a.'Ol.'li1 \!
'@, ~'@,'@,~",,~'@,'@l.~'@, ~~~ '@,'li1'&'li1~'Ol.'li1'li1'li1~ '!l. ~ 'li1 % '@, 'li1'@,'@,'@,'li1'@,'@,'@,'@,'@,'@,~~
'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,.., "', ~ '!l. ~'li1 ~ 'li1 '<l. '@, .® %%~ 'li1'@, '@,'@l.'@, 'li1 ~'@, '@, '@,'@,'@, 'Ol.% 'i;l. 'i;l. '@,'@,I!
~'@,'@.~~'@l.~'@. %%'@, % ~'ô)."', 'li1'@, ~. -a' ~ ' .<> 'li1 'i;l. 'i;l.'@,'@, 'Ol.~~'@,'li1'li1'i;l.'@,'@,'li1'li1'Ql,'@,'@,'i;l.'@,1!
'@...,%'@.,,% ,%- ~%,%,%,%. \t. ~ ',,?"'% '@,'%'%'%'@,~ 'W.... \!1. '% 'ê- '@, ~r(tl..... '@...~ '@, 'ij?,, "'@. ~ '@.. '@,."@;'"@,~~~~~
~ '@/@. % '@.. '@/@.."@.'@, '@.. ' ~ 'ô1 "'~ % 'ij'.... '"@, '@,':'Q,~~. '@... ~,%-œ, ~~~ r~,,®"@/®%,% ,® '@.,,% ,@/®,% '@.. 'Œ.-~%~
1 giocatori
sudamericani
iil/œ. '@l.'@,'@,'O),'" 'O), 'O),'@, . ~ '@, '@, '@, ~ 'li1 ~ 'li1 '@, '@,'li1'li1'@, '@, '@, '@,~ ~'@, '@, '@,'@,'@,'@,~~~~ '@, '@, 'i!','li1'@,
@.~ ~~'@l. 9 '@l. '@,'O),'@, . t.~ '@,'@J~'@, "Œ.~"' % ~ 'li1'li1"Œ.'li1'@,'li1'@,~'@,"Œ."Œ. "Œ. "Œ.~'@, '@,'@,'@,'@,'@,~'i!
@.. '@.!\i/œ.. ~·~ ~~'ft.~ · ~ ~~~-œ.-œ...~'& ~~'%- % '0 % ~-a.. "'&- ~%. '@...'®"&. "œ."a. '%% 1v%% '% ~ ~ 'i
Ql.'@,'@.'@,~'@,'@. 'O),'Ol.'@l. 'li1 '<l. ~ 'Ol.'<l."Œ.'@,'@,'@,'<l.'@, Q.'ii1'@,'@,'ii1 '@.. 'ii1.%'li1~'@,~'ii1 'il> '@, ~'ii1'@,'\j, ~ 'j).~
ii1'@.'@.'Ol.'@.'@l.'O), 'j).'@.'@. 'ii1'@. 'j). 'ii1'ii1~'@,'@,'@, '@, ~'@,"Œ.'@, '@, '(t,~'li1'li1'@,'@, '@, '@,~'<l. ~ ~'@, ~'& '@,"Œ.~
,",% ~ '@,'&'Ol.~'O),~ 'ii1 <!''@,'j).'i;l.~''Œ.'&~ 'li!. '@,'i;l.'ii1'ii1 'i;l.~ 'ii1'ii1'ii1,'@,'li1'@,'i;l.'iO/~ '-'' ''Œ.'li1''Œ.''Œ. '@,''Œ.'@, ~
"Œ.~'@,~"Œ."Œ. 'ii1'@,'@. % 'j). 'li1""
~
~
Dopo quello dell'avv. Oberto di Ivrea,
l oi è stato da parte democristiana l'inœrvento di un altro illustre avvocato,
l'avv. Dino Andreis di Cuneo.
Pe ccato, perà, che nè Oberto nè Andreis siano candidati '1'egionali dc, pe.r
cui se dovessero riuscire eletti Farinet
e Page, alla Camera od al Senato non
potrannopiù parlare gli Oberto e gli
Andreis, ma proprio e soltanto quegli
stessi Farinet e Page, che in questi ultimi dieci anni hanno dato cosi ' scarse
prove di oratoria parlamentare;.
lVleglt:o, aunque, accontentarsi dei
giuocatori regionali Caveri e Chabod.
Saranno magari meno brilZanti di A ..
. berto e Andreis, ma sono giuocatori di
casa nostra, che anche a Roma sapranno 1are sent/re la loro voce, cosi, come
la tanno ara pubblicame-nte sentire ad
Aosta e in tutta la Valle.
~ "''@, '@,'@,'@,''' 'ii1 'ii1'ii1 ~ '(t, '@,~% '@.'@,'@,'@l.~
~~~~%~~ %% ~ ~~ ~ ~%~~ ~ ~
'l>' ! l . : ::
~% ~ %~
", % 'ôl, 'ôl, ~
·
l
. . '<i).~'<i).~~~
.. % ~ ~~'@l.'@l.
@.~"' 'ê ~'@l.~~
@, "<e...'@"@.,'@,'@1.%,%
@. ~ ,.,~,.,'@l.'@l.'@l. ,.,
!
!:: : : : :: :: ::
•
~,'@,'l!-'@l.'@l.'ii1"",",,'@,'i!. '@l.'@,
~~
~'\t'é.'@,'@,'@,'@,'@l.'@,'@l."''i!.
'J
f,
~'@, ~ .~ '@, '@, ~ '@,'@, '@. ... ,%
%'@,1Yè.'@, %'@,~%-i ",,'@,
% "@.~'@.,'@..'@, '@..'@'"@..'@,'@,'%
'%%~ % % ·Œ./@"' ~ ·$'®~,,@
Q!..% '%-~ '%'%/&... ~ ~ '@.. "@,'@
1')
'%'@.. '@../@... 'fu~~"@..1i1~
@.,.,~ ~'@l.'@l.,.,,.,'Ol- '@l.
"@...,%'Ql., ,% ~,%-%'@
",~~'@l.~'@l.'@l.'@l.'@l. '@l.
"@..'%'@..'%-"@.,~
~'@l.'ôl,~~~ '@l. 'ôl,~~~
~",~~~'@l.'O),'ê.'@.'@,'@, '"
~"''@.~ ~'",'ê!.~'@,'ël~'l!-
: . ._ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ __
~ '@l. '@, 'ii1 '@,'@,'O),',;~.'@l. 'O),,,,,'@
•
@.~~ . œ-~'ôl,
:
.~"@..'@,rŒ,,~"@..'@..'@/@.. % '%. 'Q1. 'il,. ~
J/
@. 'ôl, 'ôl,~~
ê'ôl,~'@l.~~
'@,~~'(!.,'(!.,'@
""",-~p %~~'@...~'@
'\!!.'@,
'@l.'@l."'-'@l.'@,'@
OJ,'.Y". '@l.~'O), '@, ~'@,~'ê!.~'O),
'l> 'l?'ii1'@l. ~'@,"Œ."" '@l.'i!.
,,~,% ~~~~~~ '@l. '@l.'@l.'@l.~ .
'@l. ... '% ,.,'@l.'@,'@,'@l. '@,~
@1'@l.,%,% ' ~ '@, '@l.'@l. '@l.'<'1~'@, "','ê!."'.
'ii1'Q, ..,, ~,",, '@l.'@l.'(!.,'ii1'il
Cio chedovete sapere per il25 maggio
Se non avete ancora ricevuto il vostro certificato elettorale, rivolgetevi
immediatamente all'Ufficio elettorale
comunale per ritirarlo, e controllate
che esso non contenga neppure il minimo errore di trascrizione. In casa di
errore, chiedete l'immediata rettifica
all'Ufficio stesso. Sul certificato deve
essere indicato il numero deI seggio eiettorale in cui dovete votare.
Se avete perse il certificato elettorale 0 questo sia reso inservibile, potete
chiederne personalmente un duplicato
all'Ufficio elettorale comunale che è tenuto a rilasciarvelo, anche il giorno
stesso delle elezioni.
Per farvi riconoscere al momento deI
voto dov.rete essere munito di un documento di riconoscimento (carta d'iden-
1.ità, passaporto, porto d'armi, libretto
ferroviario, tessera postale, patente di
guida, ecc.). Se non avete un documento di riconoscimento, potete farvi presentare da un altro elettore che abbia
già votato 0 farvi riconoscere da un
componente deI seggio elettorale.
Le due schede (una per la Camera e
l'altra per il Senato) che vi verrano
consegnate dovranno es sere da 'loi restituite senza nessun segno oltre alla
c ~'oce che
traccerete sull'emblema deI
Leone Rampante, come indicato nel nosiro disegno.
GU emigrati per motivi di lavoro che
torneranno a votare usufruiranno deI
viaggio gratuito per ferrovia dalla frontiera al lare comune di residenza. Gli
altri emigrati usufrulranno di une scon-
to deI 70 % . Per ottenere tali facilitazioni di viaggio, gli emigranti dovranno
esibire alla stazione di frontiera 0 anche in treno, oltre al passaporto, una
l::pposita cartolina-avviso gialla che sarà inviata loro dal lare cornu ne di residenza, oppure il certificato elettorale,
canche una dichiarazione apposita
delle autorità consolari italiane.
GU emigrati in Francia che vorranno
usufruire deI «congé payé» ' potranno
ottenere una riduzione sul viaggio per
ferrovia in quel paese deI 40 %. Speciali
sconti vengono inoltre concessi sia in
Fratlcia, che in Germania occidentale,
Olanda e Svizzera, alle .comitive tU più
di 10 persone.
•
La Cogne, il Casino e le lettere anonlme
Gli scritti anonimi hanno sempre
provocato azspre'zzo e r1lprovazione.
Fin dal 1635, a Venezia, il Consiglio
dei Dieci ordinava che denuncie anonime tossero "lacerate 0 abruciate interamente come non necessarte, ma vane e
reprobate, come si osserva nelle lettere
sen za soscritione" .
Nel regno di Napoli, il re Carlo di
Borbone, Con rescritto deI 9 tebbraio
1745, vietà espressamente di ricevere
denuncie anonime.
Il vigente codice di procedura penale
ita/iano aispone coerentemente
(COSi
come quelli di t1J.tti i paesi civili) che
" gli scritti anonimi non possono essere
uniti agli atti deI procedimento nè pua
tarsene alcun uso processuale".
Quando una persona si abbassa allo
scritta anonimo, sa di compierel una
cattiva azione, perchè non ha il coraggio di jirmare, e la legge vieta che si
possa tenere canto dell'anonimo, considerandolo come fonte impura.
. Recentemente, è accaduto in quel di
Morgex, che stano stati recapitati a diversi elettori anonimi dattiloscritti dei
se,g uente tenore: "chi vota Union, vota
Les unionistes de Brusson n'ont pas flanché
Lee journaux dc ont tenté une grande
spéculation sur ce qu'ils ont appelé
«l'affaire » de Brusson, où 3 membres du
Conseil communal, trompés par un quatrième, unioniste de la dernière h eure
voulaient démisstonner de l'U.V. pour
éviter des «complications » dans l'administration communale. Cette tentative de créer une brêche dans l'U. V. a
misérablement échoué. Deux des prétendus démissionnaires comprenant leur
erreur, ont écrit la lettre que nous reproduisons ci-dessous. Le troisième a
huit enfants et il est employé à l'administration régionale; connaissant par
expérience l'esprit de vengeance qui anime nos démochrétiens, nous serions
les premiers à le dissuader d'avouer
publiquement son erreur. Tout cela n'a
servi qu'à animer encore davantage les
unionistes de Brusson, qui ont voulu
descendre en grand nombre à Aoste, le
27 avril, pour entendre les discours de
MM. Cave ri et Chabod.
Les de ont tenté également une spé culation sur la défection de l'ancien
conseiller régional Maurice Péron. Mais
la défection de cette personne date de
1955, c'est à dire du lendemain de l'échec subi par ru. V. (échec dû seulement à la loi électorale, puisque l'U. V.
obtint à elle seule 30 % . des suffrages,
contre des adversaires coalisés) . Cette ·
défection n'a donc rien à voir avec la
décision prise par l'U. V. dans ces élections. Elle est dans le caractère de
cet individu, qui fut fasciste sous le fascisme, communiste tout de suite après
la Libération (il fonda la section communiste d'Arvier) , unioniste ensuite et
enfin démochrétien: toujours du côté du
vainqueur du moment. Si cet athée
- comme quantité d'autres a thées
de son espèce
est tout pour le
parti démochrétien, nous al'ons dans
ru. V.. dallil SQn Cemité Centra.l et dans
" "" '@, '@, 'Gl. '\t '@,'@, '@,'@,'li1'@,'&'@,'@,'@,'@, ~ 'li1'@,'li1~ 'ii1~
, ~ ~ 'li1 '@, '@,'@,'li1~'@,'@,'@,'@,~'li1'@,'@, 'li1'Ql,'@.'@,'@l.~
......................~~:~~~~~~~~~~~u
E v iene quindi da pensare' a quelle
squadre di calcio che, ditettando di pro·
pri buoni giocatori, non trovano di meglio che procurarseli altrove e cosi in gaggiano ora un tamoso centravanti uruguaiano , ora una mezzala argentina
o brasiliana. 1 risultati, li abbiamo purtrop po visti di recente. Quando la nai?ionale i'taliana è ridotta a giuocare con
i soli giuocatori italiani, ecco arrivare
,ra capo e collo l'eliminazione dalla
Coppa dei Mondo.
Cosi, ci pare, è della équipe regionale
democristiana: che in mancanZa di propri giuocatori, è costreiUa ad ingaggiare
il centravanti avv. Oberto e la mezzala
avv. Andreis
'@,'@,'@,'@,~
son Comité Exécutif quantité de catholiques pratiquants qui n'ont jamais
bronché. Qu'en dit l'ineffable secrétaire
régional du parti soi-disant démocrate
f:t soi-disant chrétien?
Voici la lettre des deux unioniste de
Brusson:
Al Sindaco di BRUSSON
Al Presidente della Giunta Regionale
AOSTA
Al Presidente delZ'U.V. AOSTA
1 sottoscri tti dichiarano di essere caduti in errore; sulla reale situazione pol'rica della Valle e sulle determinazio-
ni degÛ organi deliberanti dell'U. V.
Avendo assunto irnformazioni più precise e corrispondenti al vero sull'ejjettivo significato e sul con tenuto della
decisione assunta all'unanimitd dal Comitato Centrale dell'U. V ., in merito aile elezioni politiche, dichiarano di approvarle e di non avere pertanto pres.entate le annunciate dimissioni dalla
Union Valdotaine.
Con ossequio
Brusson, li 19aprüe 1958.
Revil . Maurizio
Vicquéry S!lvino
voici le ,!!ull'l1}an avec lequel le.s unionistes de Brusson se sont rendus le 27 avnl dermer a Aoste, place Emlle Chanoux. au comice de MM. Caveri et Chabod.
comunismo, e provocherd la crisi della
Cogne e la chiusura deI Casinà". ·
Scritti dei genere sono anzitutto
squali1icati aall'anonimo. Chi li ha inmati . sapeva di fare una porcheria e
non si è sentito di tirmarli.
La loro talsitd è peraltro dimostrata
dalle seguenti brevi considerazioni. Il 2
giugno 1946, la Valle d' Aosta ha eletto
un deputato socialista, l'on. Giulio Bor..
don . .l!:bbene, non si è avuta aUora nè
crisi della Cogne, nè chiusura dell Casino. Si sono avuti invece i seguenti altri fatti, altamente positivi per la Valle di Aosta: 1) apertura deI Casino, disposta nel 194'7 dal presidente della Valle aVl!. Severino Caveri, unionista, in esecuzzone di un decreto firmato dal suo
predecessore; prot. Federzco Chabod che
non era nemmeno lui democristtano;
2) approvazzone, da parte dell' Assemblea Costituente, deI vigente Statuto
SpeCiale per la Valle' di Aosta di cui
fu relatore un altro socialista i'on. E1nilio Lussu: con 10 Statuto veniva costituziona.lmente ajjermata 'e garantita
l'autonomia della Valle di Aosta con ceSSa nel settembre 1945 da un !;toverno che era presieduto daLl'on . Ferru ccio Parri, oggi candidato socialista al
Senato, e di cui facevano parte come
minis tri i massimi esponenti dei partiti
di sinistra, on.li Pietro Nenni e Palmiro
Togliatti.
La cf1.iusura deI Casino contrasterebbe con 10 Statuto speciale Con la
legge sul riparto e le rela t .v e dtscussioni, in cui venne apertamen te riconosciuto che le entra te deI Cas;nj costituivano una delle principali en trate della Regione Valdostana.
.Chiudere il Cas in à vorrebbe dunque
àIre, per 10 Stato italiano, dover provvedere con denaro pubblico alle necessitd tinanziarie della Regione.
• Inoltre, esigerebbe in ogni caso che
ICI; DC avesse su piano nazionale la maggzoranza assoluta parlamentare, in modo da poter governare a proprio talento ed esercitare Sulla Valle di Aosta uné/. bassa rappresaglia, petr avere democraticamente eletto parlamentari non
democristiani.
Fort.u natamente, è perà certo che
. questa maggioranza assoluta la DC non
l' avrà. L'on. Fanfani era bernsi partito
con questo ambizioso obiettivo ma om
deve ripiegare su posizioni più modeste .
1 giornali " indipendenti" deI 28 aprile
1958 sono pieni delle esortazioni di Fantani ai cosidetti "partiti minori" di evitare una polemica troppo accesa che
potrebbe compromettere la s'uccessiVa
101'0 coUabol'azione governativa .
E le notizie che ci giungono da amici. residenti in aItre parti d'Italia sono
veramente buone e contortanti: la DC
non .raggtungerà sicuramente la maggioranza assoluta, e fard COn ogni probabilità un cospicuo passo indietro ri-
spetto al 1953. Dovrà quindi necessariamente · "aprire" verso altre 10rze poli tiche, nè potrd più tare la pioggia e il
bel tempo, non potrd cioé, nemmeno volendo, ordinare quella cnmsura deI Casino che le sarebbe comunque metata
daœart. 2 dello Statuto speCiale, il quale rzcono sce alla Regione valdostana potestà Legislativa autonoma e prirnaria
i11; materi:a di turismo, e cast in materia
dl apertura e chiusura dei Casinà.
L'anonimo di Morgex è dunque un
falsario. Non ha avut o il coraggi o di
tIrmare, perché sapeva di ajjermare il
talso, ed ha cosi squaliticato se stesso
f la parte che la ha ispirato.
'
--------000~------
Un deuil dans l'Union
Le 9 mai notre ami Vincent Trèves
et ur;. }eu?e homme qui l'accompagnait
(-nt ete VIctImes d'un tragique accident
d'auto en revenant d'une tournée élec. torale dans la basse Vallée.
,Vincent Trèves a été grièvement blesse. Pendant plusieurs jours l'on a craint
pour sa vie. Heureusement il semble
désormais hors de danger.
Mais le garçon qui était avec lui Ange Garbi, âgé de 18 ans, est décédé.
Nous en sommes profondément affligés: No~s voudrions que ses parents
crOIent a toute la sincérité de notre
peine. Leur fils est mort pour une cause. )uste. Son sacrifice ne sera pas oublle. ,Toutes les fois que nous serons
tentes de nous laisser aller au découragement, ou pis encore à des compromis
ayec notre conscience, nous nous souvI~ndrons de Lui. Nous
comprendons
mieux notre devoir: SERVIR.
------~000--------
Démission d'un sénateur de
,Le sé~ateur Marconcini, un an cien ·
demochretien de la commune de Turin
me~bre v:aillant de l'ancien parti po~
llUlaue, vient de donner sa démission
par protestation contre les abus de la
DC qui agit plus pour des raisons de
réussite électorale, et d'intérêt personnel que pour la défense d'un idéal et
d'un programme.
Nous avons toujours parlé nous auss1 de l'involution toujours plus antidémocratique et antichrétienne de l'a ctuel
parti démochrétien. Le parti de Fanfani n'est plus le parti de De Gasperi et
'.es anciens dirigeants n e veui ent pIns
collaborer· avec les nouveaux. La démission du sénateur Marconcini en est un
nouvel exemple.
6
Le Peuple, Valdôtain
!!!!!
L'opposizionB dà fastidio
Un appel Qes Valdôtains émigrés en France
{jleeleul'-~
La maggioranza dei Consiglio Valle tenta di ridurre ai minimi
termini la discussione delle interrogazioni e interpellanze
{{}aldô-lainL!
Peut-être vous étonnerez-vous que des émigrés, des hommes résidant loin de leur Patrie, des Valdôtains qui ne participent pas habituellement aux affairés publiques de leur pays, s'adressent à vous
à la veille des élections et au sujet de ces élections.
Pourtant nous n'hésitons pas à le faire parce que, en vous disant notre pensée, nous croyons
sincèrement agir pour le bien de notre Vallée d'Aoste que nous aimons toujours du plus profond amour et que nous voulons libre, heureuse et prospère, car le plus cher désir de la plupart d'entre
nous est de pouvoir y retourner un jour, définitivement . .'.
'. '.
. '
Le 25 mai prochain, vous serez appelés à élire vos représentants à la Chambre et au Sénat.
Quatre candidats sollicitent vos suffrages: d'un côté MM. FARINET et PAGE, membres d'un parti politique; de l'autre deux indépendants, MM. CAVERI et CHABOD.
, MM. Farinet et Page vous ont déjà représentés à Rome. Vous pouvez donc les juger sur leur oeuvre. Ont-ils fait tout ce qu'ils auraient pu et dû faire, tout ce qu'ils vous avaient promis de faire pour
la défense de l'autonomie valdôtaine?
Nous ne le croyons pas!
Non point parce que M. Farinet et M. Page ne l'ont pas voulu, mais parce qu'ils ont toujours
été dans l'impossibilité de le faire.
En vérité - et nous le disons sans passion car nous n'avons . aucun ressentiment personnel contre ces deux hommes - MM. Farinet et Page se sont comportés à Rome non point d'abord comme
1er représentants de la Vallée d'Aoste autonome, mais avant tout comme deux , membres, parmi
tant d'autres, d'un parti exigeant, dont l'esprit et les méthodes s'écartent 'de plus en plus de la véritable démocratie.
.
Aujourd'hui ces deux personnalités font encore appel à vous.
Les moyens de propagande les plus puissants sont à leur service. On va vous faire, une fois de
plus, en leur nom, les plus belles promesses, dans les réunions publiques, les journaux. et même peutêtre, hélas! dans ces lieux sacrés où seules devraient retentir les divines paroles de l'Evangile.
On vous dira qu'en votant pour la démocratie chrétienne vous obtiendrez toutes sortes d'avantages. On vous menacera des plus grandes calamités dans le cas contraire ..
Electeurs valdôtains, prenez garde!
Ne vous laissez pas influencer par une propagande trompeuse!
Ne vous laissez pas intimider par des menaces sans consistance!
Depuis dix ans vos représentants à Rorheont été . réduits à l'impuissance par soumission forcée à leur parti.
il est impossible d'espérer qu'il en pourrait être
Rien n'étant modifié en ce qui les concerne,
autrement à l'avenir.
Nella sua seduta deI 10 marzo, il Consiglio Regionale ha approvato, a maggioranza, la seguente mozione, presentata dal vice presidente deI Consiglio
ing. Augusto Pasquali e dal consigliere dott. Cesare Dujany:
IL CONSIGLIO RMGIONALE
Considera ta" opportunità che 10 svolgimento dei tavor( delle sessioni ordinarie e straordinarie sia efJettuato in
modo da dare la precedenza alla risoluzione dei problemi di carattere legislativo ed amministrativo;
premesso che la letturadelle interrogazioni, interpellanze e. mozion'i avviene di norma all'iniziodelle adunànze;
e fatta eccezione per i casi di particolare urgenza '
INVITA
il Presidente dei Consiglio, il Presidente
della Giunta e gli Assessori a difJerire
la risposta alle interrogazioni e interpellanze alla fine della adunanza 0 alt'adunanza successiva
DELIBERA
che ' la discussione delle mozioni avvenga alla fine delle adunanze 0 alla adunanza successiva.
Pub sembrare una cosa da poco, una
pignoleria procedurale. Ma non è cosi.
Da dieci anni a questa parte, era usanza deI Cortsiglio discutere per prime
le interrogazioni, ipterpellanze e mozioni, con le quali i consiglieri, e particolarmente quelli di minoranza, chiedevano di essere informati su determinati fatti e formulavano le lorD proposte
legislative ed amministrative.
Il regolamento deI Consiglio, approvato il 25-7-}949, prescrive, al riguardo
(artt. 34 e 37), che: «all'inizio dell'adunanza il segretario deI Consiglio dà lettura, secondo l'ordine di presentazione,
delle interrogazioni (e interpellanze). Il
Presidente deI Consiglio, il Presidente
della Giunta e gli Assessori possono ri-
Vous voulez que quelque chose change en Vallée d'Aoste?
Vous voulez qu'enfin la voix de notre Pays soit entendue à Rome?
Alors, envoyez à Rome des hommes nouveaux, compétents, libres, indépendants, des hommes qui n'auront de comptes à rendt:e à aucun parti mais seulemcntà. vous, leurs électeurs•.
Vous pourrez le faire le 25 mai en votant pour
spondere immediatamente oppure dichiarare di dover difJerire la risposta
alla fine deU'adunanza 0 all'adu7j.anza
su ccessiva".
M. Séverin CAVERlet M. René CHABOD
qui vous sont présentés sous le signe glorieux du Lion Valdôtain pai· l'UNION VALDOTAINE et
par des personnalités sans reproche, clairvoyantes, éloignées de toute politique partisanè, guidées
seulement par un prof,?nd amour de leur Pays.
In pratica era avvenuto, come sopra
detto. che nprmalmente tutte le interrogazioni, inter,pellanze e mozioni venivano discusse subito, con la necessaria
ampiezza di trattazione. D'ora in poi,
esse verranno invece, fatta eccezione
soltanto per i casi di «particolare urgenza», discusse alla fine, quando il
. Consiglio ègià stanco e portato ad affrettare i suoi lavori. .
A. ARTAZ,d'Antey; R. BESENVAL. de St. Pierre; BOSONIN, de Donnaz;
O. BRUNOD, d'Ayas; F. CHARRERE, d'Aymavilles; S. GUAZ, de Roiso:n:
A. JORY, de Champdepraz: F. LALE-MURY, de St. Pierre: A. NICOLETTAZ,
de Pollein: P. PASCAL, de La Salle; T. ROLANDO, de St. Vincent: C. SA~ .
LUARD, d'Etrouble!;; E. SAVOIE de. Derby; A. VALBON,de Nus.
Il Mpopolo Nuovo"e la sforia
Secondo il Popolo Nuovo deI 9
marzo, l'autonomia valdostana sarebbe opera dell'on. De Gasperi,
dell'on. Fanfani e dell'avv. Bondaz.
«Se Emilio Chanoux - scrive 10
organo de - puà essere considerato
il legittimo depositario delle aspirazioni della sua gente... fu De Gasperi che dell'autonomia puà essere a sua volta considerato il realizzatore sul piano legale. Fanfani, a
sua volta, e Bondaz possono giustamente aspirare alla qualifica di realizzatori nella pratiea».
Che tutto cià non sia storicamente vero, appariva fin dalla commemorazione ufficiale tenuta 10
s.tesso giorno 9 marzo dal presidente della Giunta avv. Bondaz, il qua-:le aveva ricordato, sia pure molto
sobriamente, il proclama in data 6
ottobre 1944 deI C.L.N.A.I ed i decreti legislativi deI 7-9-1945.
E appariva ancor di più dalla
più ampia trattazione fatta davanti
al Consiglio, il successivo 10 marzo,
dal presidente deI Consiglio, Pareyson, il quale non solo ricordava,
ma integralmente leggeva, il seguente preciso impegno deI CLNAI
in data 6 ottobre 1944:
, «Mentre vi chiama, con tutto il
popolo italiano, alla decisiva bat-
taglia insurrezionale, il CLNAI af- . deI 1945, come anche detti decreti
fe.rma solennemente che è davere
fossero eselusiva opera deI governo
dell' Italia liberata restaurare i vodella Resistenza e degli uomini delstri diritti vialati e conculcati at- la Resistenza che 10 coinponevano,
traversa l'instaurazione di un redal presidente deI consiglio, Fergime di ampia autonomia linguiruccio Parri, a tutti iministri che
stica, culturale,
amininistrativa,
con lui vollero e firmarono la nanel quadro di una libera comunità seita dell'autonomia valdostana.
democratica, ispirata al rispetto deEcco, infatti, 'i nomi dei suddetti
gli interessi locali e al decentramen- firmatari: Parri, Brosio, Nenni, De
to delle amministrazioni.
Gasperi, Togliatti, Ruini, Scoccipareyson parlava altresl dell'in- marro, Ricci, De Courten, Cevelottervento deI CLN piemontese, pre- to, Arangio Ruiz, Romita, Gullo,
sieduto da Franço Antonicelli, nel La Malfa, Seelba, Gronchi, Barbamaggio 1945, nonchè dell'opera reschi, Lussu, Molé. Questi uomini
svolta, fra il maggioed il settembre parteciparono poi, alla Costitlien1945, dai professori Federico Cha- te, alla trasformazione dei decreti
bod e Alessandro Passerin d'Entrè- deI 1945 nell'attuale Statutû Speves, per la concreta formulazione ciale della Valle d'Aosta: deI quale
delle norme istitutive dell'autono- fu per l'appunto relatore l'on. Emia valdostana, consacrate nei no- milio Lussu, strenuo assertore dei
ti decreti deI settembre 1945.
diritti della Valle d'Aosta, di cui eAppariva, infine,di evidenza an- l'a allora deputato l'on. Giulio Borcora maggiore attraverso il succes- don.
sivo intervento deI consigliere avv.
A questo punto, ci sèmbra di poChabod, il quale, dopo di avere il- ter domandare al Popolo Nuovo su
lustrato la figura e l'opera di Cha- quali elementi stol'ici, a noi ignoti,
noux ed avere reso omaggio alla si sia fondato per considerare l'on.
memoria di tutti i ' caduti della re- De Gasperi come, il solo realizzatosistenza . valdostana, nella quale e re dell'autonomia valdostana ' sul
dalla quale è nata l"autonomia, ha piano legale. L'on. De Gasperi ha
dimostrato, con la semplice lettura firmato, quale ministro d~l Gabidei nomi , deI fiqnatari dei decreti netto Parri, i decreti dei 1945, ma
Ferramenfa Aosfana
]
RINGRAZIAMOLI
mandandoli in pensione
Riceviamo e pubblichiamo:
Cl
on
toi
Stiamo viVendo gli ultimi gionÙ prima di poter deposiiare la nostra scheda
nell'urna.
Ora bisogna tener presente cne, gra-·
zie al progresso sociale, siamo arrivati
ai , tempi che l'uomo a sessant'anni ha
il diritto e l'obbligO di andare a godersi il meritato riposo. Quindi, a?nici lavoratori della Valle, facciarno rispettare
la legge anche pel' gli onorevoli, ormai
sicuramente stanchi di portr;Lre il lol'O
pesante tardello parlamentare, tanto più
che essi hanno pensato alla loro ' vecC/l.i~W assegnana08t una non meJ,tfJerente pensione di lire' centomila al
mese.
Int
Ca
27
a
M.
ca
et
ca
lie
ne
ré!
gé
ils
pa
nô
Citiamo la cifTa non per gelosia, perché anche noi lavoratori andiamo .a goderci il nostro meritato riposo. Cosi ad
esempio i coltivatori diretti a sessanta
anni possono sedersi perchè il GoveTno
(compresi i nos tri due onorevoli) ha loTO assegnato la cijradi liTe cinquemila
mensili. Non neghiamo che tale citTa ci
interessa e ci fa vemrnente', comodo, me:
-preghiamo i lavoratQri di valutare giustamente la àifJerenza. Ora noi diciamo
che le 5 rnila liTe per i campagnards
non sono sufJicienti, ma Page e Farinet
hanno detto che per Una 'cifra superiore non si potevano trovare i jondi necessari. E pensare . che .era talmente
semplice, bastava jare Un ragguaglio
jra coltivatori diffetti da un lato e parlamentari d'altro lato e far pagare un
po' più di tasse ai ricconi.
.
Il caro di proteste dei lavoratori pii~
progrediti a javore degli amici coltivatori diTetti peT una cosi misera ricompensa, non ,valse pero a far sentil'e ai
nos tri grand! 'ILomini la necessità di rivedere la éosa.
Amici lavoratori della Valle d'Aosta:
Page e Farinet per avere troppo fatto a
Roma per la nostra Valle durante i
lunghi dieci anni passati, vpgliono il
nostro grazie. Acconsentiamo sinoeramente e diciamo loro merci de tout , le
bien que vou avez jait pour nous, et
Pour vous démontTer que nous sommes
contents de vous et POUT ne pas vous
faire toujours fatiguer nous vous laissons à la maiso:n. Voteremo quindi compatti i giovani CAVERI - CHABOD.
DIR. RESP. EMILE PROMENT
Enreg. Tribunal d'Aoste 24-5-1954
fai
la
Va
d'l
po
ce:
de
de.
ce:
co
pr
gl'
'. et
ge:
pr
sis
ve:
se
pli
. no
d',
qu
ca:
po
' ha
et
SOl
au
fer
la
Imprimerie I.T.L.A. - Aoste
7. rue M. Solarolo - Téléphone 22-59
"ll" 51.
Rue De r 11er
r eIl " 32',2 A oste
! -_ _ _ _ _ _ _ _....:...-_ _ _ _---:-_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ de
Concessionnaire exclusif laminés plastique· Formica"
Tracteurs "Fame" - Installations de fertirrigation .
Moto-scies ~ Machines à raboter pour menuisiers .
Moteurs à explosion et électriques - Equipements
pour bars et vitrines- Coussiliets à sphères ·S.K.F."
prima di lui li avevano firmati il
presidente Parri, Brosio e Nenni, e
dopo di ·lui hanno firmato tutti gli
altri ministri sovramenzionati, traducendo in realtà giuridica il solenne impegno deI CLNAI in data
deI precedente 6 ottobre 1944.
Quanto all'on. Fanfani e all'avv.
. Bondaz, non ci consta che essi facessera parte nè deI CLNAI, nè deI
CLN piemontese 0 valdostano, nè di
formazioni partigiane, nè deI Governo della Resistenza. Ci consta
soltanto che Fanfani ha tenuto
quattro discorsi autunnali ad Aosta, dal 1954 al 1957, e che l'avv.
Bondaz ha assunto la presidenza
della Giunta nel dicembre 1954,
quando cioè, l'autonomia valdostana aveva ormai quasi uri decennio
di vita ed aveva ormai visto svolgersi la concreta attività di due successivi consigli regionali.
E ci viene quindi da pen sare che,
se l'on. Fanfani e l'avv. Bondaz dovessero recarsi in America, il Popolo Nuovo scriverebbe che si, l'America è stata scoperta da un certo
Cristoforo Colombo, ma che i veri
«realizzatori nella pratica» di una
simile scoperta sono, ancora una
volta, l'on F'anfani e l'avv. Bondaz.
Praticamente pensiamo che verranno
discusse tutte alla fine, addi:t;ittura in
una adunanza successiva, perchè per
discuterle subito occorrerà non soltanto
l'urgenza, ma anche una «particolare»
urgenza (la quale non ricorrerà mai,
cosl come non ricorrevano mai, nei processi ai repubblichini, le sevizie particolarmente efl'era te): perchè riCOrra una particolare urgenza, 'bisognerà proprio éhe il palazzo della Regione stla
bruciando... e si debba decidere subito
di chiamare i pompieri.
Lo scapa della mozione ,approvata
dalla maggioranza è dunque evidente:
quello di rinviare sempre interpellanze
e mozioni in fine di seduta, quando tutti hanno fretta di concludere e partire,
e cosl ridurne 10 svolgimento ai minimi
termini. Ci auguriamo che i consiglieri
di minoranza ' tengano dura e cosi discutano esaurientemente ed energicamente anche in fine di seduta: ma non
potevamo non sottollneare il tentativo
di ridurre, con un ripiego procedurale,
la voce dell'opposizione, la quale ' aveva semplicemente chiesto che venissero applicati i suddetti articoli deI regolamento: ma :si è vista naturalmente
imporre la nuova disposizione con un
colpo di maggioranza.
&i,
Lucien
Articles techniques - Machines à calculer
électriques «Classic» - Fourneaux à charbon
"Warm-Morning» - Fabrication de gourdes
en peau «La Valdôtaine»- Vernis pour parquets «Syntalecto» - orig. Suédoise ' - RéfrigéSA LV A L______r_a_te_u_rs_c_M_a_ie_s_ti_c:t_ _ _ _ _ _!
Salvaltech n iq ue
Rue De
Tillier, 18
AOSTE
de
~
tin
,
m~
, rat
:,da:
; ré:;
191
éle
sai
Scarica

Non vogliamo che - Union Valdôtaine