sm- année - N. 8 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO PosrALE (Secondo gruppo) Le numéro L. 20 - 15 Mai 1958 !2S Paraissant deux fois par mois Rédaction et Adminisrraiion au siège de . L'UNION VALDOTAINE 19. Rue Festaz AOSTE Téléph. (\2.20 ABONNEMENTS (semestre l. 300) Etranger: l. 800 Soullen: L. tOOO Ordinaire Ult fai t. :ennne l . 500 - • lan.; " i- :1 ~ous du enient et ler~ len- upe Organe lsés du Mouve,y,ent de A- L'UNION VALDOTAINE pour la défense de la ,.,..,inorité ethnique et linguistique valdôtalne .NT nalereur ouleruré loi- les Lex, .enmis t à 158. res- r 54 :-59 AgU elettori della Valle d'Aosta Il 25 maggio, dovrete scegliere della Valle al Parlamento italiano. rappresentanti Poichè questa scelta implica un preventivo giudizio - e per giudicare bisogna anzitutto conos·cere abbiamo ritenuto di dover qui riprodurre l'appello dei nosJri presentatori unitamente al nostro programma. Abbiamo bensi cercato, noi candidati regionalisti indipendenti, di giungere di persona, con la oostra viva voce, a tutti voi, ma il poco tempo disponibile ci ha impedito di visitare tutti i . paesi, di aver diretto contâtto con tutti 91i elettori della Valle. D'altro canto, era necessario che noi fissassimo chiaramente i precisi scopi e limiti della nostra azione, quali risultano appunto dal programma che pubblichiamo a fianca, dei quale assumiamo piena personale responsabilità, e per il quale ci impegniamo a lottare con ogni nostra energia. Se tutti gli uomjni di buona volontà ci daranno il loro suffragio, 10 realizzeremo, operando in ogni casa non per tenebrosi scopi di parte, ma unicamente per il bene della nostra cara Valle. SEVERINO CAVERI RENATO CHABOD APPELLO DEI PRESENTA TORI La minaccia. sempre più grave. di un regime democristiano integralista. destinata a tradursi in realtà se tutti gli italiani - cattolici compresi - non faranno argine allo strapotere deI partito di governo. ci ha -indolti a prendere chiara posizione di freinte aIle prossime elezioni. Da noi. in Valle d' Aosta, questo regime è purtroppo già in atto, benchè le elezioni regionali deI 1954 abbiano dato al partito di governo soltanto il 40 per cento dei voti. E diventerà tanto più duro se quel partito dovesse avere. ~n Valle e fuo· ri, la maggioranza assoluta cui aspira, agitando ancora una volta 10 spauracchio di pericoli immaginari. per mascherare l'unico vero pericolo rappresentato dall'integralismo democrisliano. Abbiamo la possibUità di rom pere il cerchio che sta restringendosi sempre più, che tende sempre più a spegnere ogni libertà democratica. Ci siamo uniti, al di fuori dei .partiti e delle fazioni. preoccupali unicamente deI bene dell'Italia e della Valle d'Aosta, per presentare a tutti i valdostani. di origine 0 di adozione, la candidatura di due liberi ciltadini: Avv. Severino Caver; • per la Camera dei Deputati Avv. Renato Chabod • per il Senato della Repubblica 1 loro nomi vi sono noti. come a tutti sono note le loro capacità e spic· cuta personalità: essi sQno uomini battà:glieri e amanti della libertà, nemici di ogni pialto conformismo, Fssi personifica~o la dignità e la tierezza della nostra gente montanara. contro la rinuncia degli opportunisli, dei codardi e dei collaborazionisli ad oltranza. Essi concepiscono - non a parole soltanto . la polilica e l'ammllllistrazione della cosa pubblica come bene supremo dislinto da meschini in· teressi di clientele 0 di! singoli. Agli uomini di Partito chiediamo dii accantonare le proprie divergenze ideologiche per' la concorde düesa di libertà e democrazia dall'incombente minaccia di un regime integralista. Agli ~dipendenti chiediamo di nOn estraniarsi dalla presente compe· tizione eleltoraIe, Se vogliono poter conservare la loro indipendenza e non esser costrelti ad un opprimente conformismo. Agli uni ed agli altri, chiediamodi ritrovare quella unità di spiriti che ci ha accomunati nella lotta di liberazione. per combattere insieme - ora co· me allora - oppressione e malcostume politico. E li invitiamo quindi a darci la loro fiducia per opporre ai seminatori di odio la nostra fraterna unione: all'insegna deI tiero leone valdostano, per l'Autonomia e per il bene .della Valle d'Aosta. Avvocato Oreste MARCOZ - Avvocato Giovanni DE VITA - Notaio Marcéllo COLOMBO - Professore Giovanni PEZZOLI - Avvocato Antonio CANINO - Geom. Remigio THOMASSET, St. Nicolas' - Carlo MONAIA Ernesto FRACHEY, guida di Champoluc - Luigi CARREL, guida di Valtournanche - Alessandro PELLISSIER e Giuseppe HERIN, Valtournanche - Francesco VAUTHIER, sindaco di Villeneuve. IL HOSTRO ·PROGRAMMA IL PROGRAMMA ci è stato chiaramente segnato dai nostri presentatori, e pua riassumerSl nei seguenti due punti: rispetto e attuazione della Costituzione della Repubblica, rispetto e attuazione dello Statuto Speciale Valdostano. 1 Anzitutto, dunque, lotta ad oltranza contro ogni tentativo di sopraffazione integralista e conseguente energica difesa dei fondamentali diritti di libertà ed uguaglianza dei cittadini. Un grande democratico, F. D. Roosevelt, COS! formulava, nel 1941, le quattro essenziali libertà dell'uorno : «La prima è la libertà di parola ed espressione, in ogni parte deI mondo. La seconda è la libertà pel' ogni individuo, di adorare Iddio a sua modo, in ogni parte deI mondo. La terza è la libertà dal bisogno che, espressa in termini di politica mondiale, significa una comprensione dei bis'o gni che assicuri una vita sana e pacifica ag1i abitanti di ogni paese, in agni parte deI mondo. La quarta è la libertà dal timore che, espressa in termini di politicamondiale, sighifica una riduzione .mondiale degli armamenti COS! ampia e completa da rend'ere impossibile un atto di aggressione fisica da parte di qualsiasi paese contro qualsiasi altro, in ogni parte deI mondo». Libertà ed uguaglianza sono ormai consacrate nella Costituzione della Repubblica, ma tropt~o spesso non v~ngono in realtà osservate. Noi abbiamo purtroppo dovuto assistere, nella nostra Valle di Aosta, presso grandi compIes si industriali e addirittura presso ammi nistrazioni pubbliche, ad una scandalosa palitica di discriminazione e di persecuzione COntro i lavoratori diogni categoria. COS! come abbiamo a~sistito a continue sistematiche violazioni dei principi di giustizia sociale, di uguaglianza, di parità di trattamento pel' tutti i cittadini. Lotteremo dunque perchè tutto cio abbia finalmente term.ine, perchè vengano attuati i grandi principi giuridico-sociali della nostra Costituzione, perchè . vengano fermamente rispettate le libertà politiche e civili di ogni cittadino, perchè ogni cittadino si veda riconoscere il sua diritto al lavoro, con una retri buzione adeguata, e ' possa COS! essere veramente libero dal bisogno e dalla paura. 2 Non mena essenziale, per tutti i Valdosta ni la vera integrale attuazione dello St.atuto . regionale, finora non avvenuta malgrado ripetute solenni promesse, benchè siano 01'mai trascorsi 13 anni dal primo riconoscimento legislativo della Autonomia Valdostana, 10 anni dalla sua approvazione con legge cOstituzionale. Anche a questo riguardo dovremo dunque lottare perchè ·quanto è .scritto sulla carta si traduca finalmente in realtà, con particol~re riferimento ai seguenti punti essenziali: aJ attuazione della Zona Franca e conseguente revisione della legge sul riparto fiscale bJ trasferimento integrale e concreto alla Regione dei beni demaniali e patrimoniali dêl10 Stat6 situati nella Regione. c:J riconoscimento definitivo e chiara dei diritti regionali sulle acque pubbliche dJ definizione dell 'ordinamento scolastico valdostano eJ adozione deI sistema proporzionale per ie elezioni regionali Oltre alla risoluzione dei suddetti problemi giuridici, dovremo collaborare al potenziamenta delle risorse economiche della Valle, al fine di eliminare il triste fenomeno della disoccupazione e della emigrazione. A tal fine ravvisiamo la necessità di un piano organico di lavori, di una decisa tutela degli interessi dei contadini, di un più razionale e moder- . no sfruttamento delle eccezionali risorse tUl'istiche e dei prodotti tipici della nostra Valle, deI miglioramento tecnico-culturale dei nostri giovani, ottenuto mediante una illuminata politica scolastica di incoraggiamento e di aiuto ai meritevoli, specialmente se di disagiate condizioni economiche. .3 Pel' la realizzazione di questi nostri fondam entali obiettivi, dovremo : • collaborare, noi regionalisti, con tutte -le forze veramente democratiche e regionaliste • aderire a tutte le iniziative per una politica ·di pace, fondata sulla distensione internazionale • : dare la nostra opel'aper une sviluppo economico deI nostro paese che garantisca la occupazione di tutti gli, italiani, che consentâ la realizzazione di una vera giustizia sociale. In questa nostra azione , non sarema limitati da vincoli di partito. Indipendenti regio- . nalisti, presentati da indipendenti, ' non siederemo sui banchi di alcun, partito, ma su q uelli riservati agli indipendenti, fianco a fianco con tutti gli altri regionalisti. Dovremo quindi avere di mira, e di guida soltanto i punti programmatici che abbiamo sopra enunciato e che ci proponiamo fermamente di realizzare al servizio e per il bene dell 'ltalia e della nostra Valle di Aosta. :' \~ --.4 .t. ~ Le Peuple Valdôlain 2 Sempre più isolato ln Valle d'Aosta il partito di Fanfani Manifesto di opposizione alla De pubblicato dai socialdemocratici Il dott. Raimondo Bonis, esprime il proprio dissenso e quello di tutti gli autentici liberali nei confronti dell' accordo Pedrini .-Democrazia Cristiana L'isolamento in cui Va sem pre più trovandosi in Valle d'Aosta la Democrazia cristiana, come conseguenza della sua involuzione antidemoeratiea e antiregwnal;sta, si é manitestato pro'pr io in questi giorni con due chiare prese di posizione, provenienti l'una dalla socialdemocrazia, l'altra dalle' file dei Parti ta liberale . Anche i soeialdemoeratiei della Valle d'Aosta hanno infatti sentito il dove,r e di r eagir e contro l'integralismo democristiano, redigendo un manifesto di cu i siamo lieti di pUbblicare il testa. . Eccolo : Cittadini! Nella Circoscrizione elettorale della Valle d'AoJta, in cui vige un rigido ordinamento maggioritario uninominale, non é st:'\.LO possibile al nostro partito presentare propri candidati, senza far e con cià opera di diretto sostegno ai candidati dei partiti che si contendono la maggioranza relativa. . Il PSDI tuttavia non è assente nella prossima competizione in quanto ha a ssunto - purconservando talvolta in sede amministrativa la collaborazione on de evitare nei limiti deI possibile paurose involuzioni totalitarie - un atteggiamento di opposizione alla Democrazia Cristiana. In fa tti solo rimanendo all'opposizione d possono favorire e cre are nelPaese le condizioni pel' giungere alla formazione di un uni co e grande partito socialista, ispirato ai principi della Internazionale socii:tlista, senza deI quale, n on essendo possibile alcuna alternativa democratica di governo, si trasforma li governo in regime, l sintomi di tale trasformazione sono evidenti in Valle d'Aosta come in tutta !talia. Il diniego pervicace posto dall'attuale partito di maggioranza relativa a.d ogni iniziativa rivolta ad estendere 11 principio proporzionalistico nella legge elettorale per la formazione deI Consiglio della Valle, immiserisce la vita politica regionale, negando alle minoranze ogni possibilità di intervenir vi efIicacemente come ne hanno il diritto. Coerenti all'atteggiamento assunto dal PSDI in tutta l'Italia, i socialisti democlatici della Valle, auspicano che al più presto intervenga anche in Valle d'AosLa un sistema elettorale proporzionale che consenta ad essi di partecipare con indipendenza allavita politica della Regione per propugnare gli ideali di assol ut a laicità dello · Stato, di libertà, di giustizia sociale, di progresso e di pace. W l'Italia W la Valle d'Aosta W il Socialismo Aosta, li 13 maggio 1958. Il Comitato Direttivo della Federazione della Valle d'Aosta deI PSDI Circa il dlssenso col partito di maggi oranza manifestatosi nelle file liberali cui accennavamo all'inizio, esso si è espresso in una lunga lettera indiriz~ zata dal dott. Raimondo Bonis, ben nota esponente dei PLI, ai membri dei/' Esecutivo regionale _dei sua partita. Poichè unD dei destina tari ha consegnato copia d i detta lettera alla nostra redazwne, ne pubbLicniamo ampi stralci, l'itenendola più eloquente' di , qualsiasi commenta: Ai signori Membri dell'Esecutivo Regionale deI P.L.!. della Valle d'Aosta Loro sedi Il Signor Ennio Pedrini mi comunica, con lettera raccomandata deI 21 aprile 1958 che durante l'ultima riunione dell'Es~cutivo Regionale tenutasi il 19 u . s. ed alla quale io non ho partecipato, è stato dichiarato che io sto invitando elementi deI PLI a firmare una dichiarazione, tendente ad inficiare i lavori deI Congresso deI 1957 e dell'accordo con la DC (sic). Ed in conseguenza egli mi invita, su mandata dell'Esecutivo, a presentarmi alla Giunta Regionale deI Partita. Al riguardo tengo a precis are aIle S. V. quanto segue: 1) Pur con tutti:t la stima che professa n ei riguardi di parecchi componenti della Giunta Regionale, non posso ricouoscere alcuna autorità a tale organo, al suo presidente ed al sua segretario, per.ch è es si sono stati irregolarmente elettl. Tale elezione ho da tempo impugnato con ricorso al Collegi.o Nazionale dei Probiviri, indicando ben 7 motivi di nullità, ognuno valida, da solo, ad inficiare la elezione stessa. 2) Quanto ai contatti con element~ deI Partit o, alcuni dei quali mi hann~ di la: 1'0 iniziativa avvicinato pel' espnmerml la profonda delusione per l'involuzione dei Partito Liberale in Valle d'Aosta, non mi rimane che confermare la mia ferm a intenzione di fare uso deI mio buon diritto di liberale di stringere rapporti con altri liberali e di concordare un'azione comune nell'interesse deI Partito. 3) Circa l'accordo deI Sig. Pedrini colla DC esprimo il pensiero dei miei. amici e credo di interpretare quello degh autent ici Liberali di tutta la Valle, dicendo che esso ha suscitato nella pubblica opinione una sfavorevole impressione, perch è è in netto contrasta coll'atteggiament o coraggioso, leale ed indipendente, assunto dal Partito Liberale in campo Nazionale. P ur considerando la particolare situazion e della Valle d'Aosta, dove ancora vige il Collegio uninominale (cioè la maggiorità pura) e senza escludere, in .conseguenza, l'opportunità di una alleanza locale tra le forze democratiche , voglio solt anto osservare, per ora, che il Congresso aveva dato mandato alla Presidenza di trattare .sulla base della formu- .la di «Concentrazione democratica» e cioè colla partecipazione anche dei ~o ·cial-democ:ratici, e che quindi il Signor Pedrini, a parte l'illegittimità della sua posizione, è andato al di làed al di fuori deI mandato ed ha trattato, ancora una volta, d'iniziativa personale. . 4) Mi è stato inoltre riferito che nel corso dell'ultima riunione qualcuno avrebbe chiesto addirittura la mia espulsione dal Pa rtito Liberale.' A questa persona, di cui non mi è stata fatto il nome, e che evidentemente non mi ritiene degno di appartenere al Partito Liberale, io chiedo in cos a consista il suo liberalismo, dal momento che il mio è ben conosciu4> per averlo espresso in numerosi discorsi ed articoli, che sono anzi stati raccolti e pubblicati in apposito volume, con prefazione dello stesso On. Malagodi. Sono stato la sola voce liberale in Valle d'Aosta, sin quando mi è stato consentito di parlare. Ed avevo ' portato il nostro Partito in Valle ad alto livello di prestigio e di dignità, di cui la pubblica opinione mi è testimone. Ma a poco a poco la mia opera è stata sabotata; nel nulla è stato messo il corso di attivisti pel' giovani liberali, già preannuncfato sul Monitore . Valdostano, perchè io avrei dovuto parlarvi; sabotato e sciolto è stato il Circolo Giovanile Camillo Cavour, perchè i giovani seguono gli idealisti e non coloro che promettono i piacerini e distribuiscono pacchi dono. Ma più grave ancora è stata l'azione sottile, svolta dal Signor Pedrini, per di' videre gli amici, per alimentare le rivalità interne, promettendo posticini e cariche, e trasformando in tal modo la vita deI Partito Liberale in Valle in una lotta di personalisml, . mentre sarebbe stato bello e sublime lottare tutti disinteressatamente per una nobile causa. 5) Non si creda, peraltro, che tale sistema sia stato usato contro di me soltanto. Da anni esso è stato eœtto a sistema dal signor Pedrini. Basti citare il fatto, che tutti i precedenti Segretari R egionali deI Partita (nessuno escluso) hanno dovuto sostenere col signor Pedrini aspre lotte (ed alcuni di essi hanno addirittura dovuto abbandonare il Partito) per motivi sui qualL varrebbe la pena di meglio indagare. Io chie do ai Signori membri dell'Esecutivo Regionale di informarsi presso i loro predecessori, presso la base e pressa l'opinione pubblica , come io sto facendo in questi giorni. Profondo è il malcontento, in grave ribasso è il prestigio deI nostro Partito in Valle, troppi galantuomini respingono, ogni anno la tessera deI Partito Liberale, anche s~ continuano a figurare iscritti negli elenchi fasulli deI signor Pedrini. 6) E da ultimo, poichè naturalmente non si mancherà , da parte di chi ha acc!lmul~to per sè tutte le cariche presentl ed lpotecato tutte le future di a ccusare me di personalismo, tengo' a dichiarare che ho sempre disinteressatamente messo la mia persona dopo il Partito ed al servizio degli id.eali di cui esso è depositario. Ma prima di darmi (0 negarmi) il vostro ,appoggio nell'opera, che intendo svolgere pel' ris an are il nostro partito in Valle e per ridargli indipendema, dignità e prestigio, vi prego di formarvi personalmente un. esatto concetto della situazione, non ascoltando soltanto cio che yi dico io 0 vi dice il sig. Pedrini, ma mterrogando la base dei Partito e la pubblica opinione della Valle d'Aosta. . per me, ancora una volta, non chiedo cariche 0 vantaggi di alcun genere, ma solo di potere, in un partito diretto da autentici liberali, nominati con elezioni democratiche,nuovamente diffondere la nostra dottrina, confortato da un clima di sincera amicizia e di collaborazione disinteressata. Aosta, 26. aprile 1958. Raimondo Bonis D'accordo Caveri e ~ Chabod con l'appello della Scuola , due candidat; s'impegnano a sostenere le rivend;cazioni de' corpo insegnante La Giunta d'intesa sindacale, della Seuola valdostana; costituita dal Sindacato nazion ale Scuola elementare, dal Sindacato presidi e professori di ruo lo, dal Sindac ato na zionale seuola medi a, ha rivo U o ai can didati valdostan i aile pl'oss im e eLez ioni polit ic h e e ai parti ti e ai movimen ti che li sost engono , un appella in cui si den un ciano "le tristi condizioni in cui si dibatte la scuola di Stato sul piano nazionale, mentre ... la quest i one sco l o,stica r egionale, nonostant e i ripetuti impegni, dopa dieci anni da/l'entrata in vigore della Statuto speciale, non è stata ancora risolta". L'appello della Scuola valdostana chtede in particolare l'impeogno dei candi dati e dei partiti e movimenti che li sos(engono afjtnchè venga assicurato l'obbligo scolastica jino aLL'età di 14 anni e S I provveda alla costl'uzione di nuovi editici scolastici alla fornitura di tutto il materiale didatti co occorrente, e all'elevazione economica dei personale della Scuola. Esso chi ede inoltre che si definisca l' ordinamento delle' Seuole della Valle sulla base dei mant enimento per il personale della stato giuridico nazionale ciel ruolo statale, sia pure' come "Ruolo statale speciai e per la Valle d'Aosta". Questo appello è già stato pubblicato da quasi tutta la stampa locale, cio che ci esi me - cos t rettivi anche da motivi di spazio - dal darne il testo integrale. A mie appello, i candidati Caveri e Chabod hanno cosi r isposto: Con preghiera di scusare il ritardo - dovuto alla necessità di un comune approf on dito esame - riscontriamo la gradita Vostra de123 aprile. Concordiamo pienamente col Vostro appello. Sia sullo sviluppo della B cuola di. Stato in campo nazionale, sia sul ruo10 speciale st atale per la Valle di Aosta sia, soprattutto, sulla n ecessità di una urgente chia ra definizione dei problemi della Scuola Valdostana, nel quadro della competenza della Regione, per eliminare radicalmente le troppe incertezze a ttualL Riteniamo che cio risponda non solo aIle esigenze degli insegb.anti di ogni or- dîn e e grado, ma rappresenti l'adempimento di un preciso dovere verso la Scuola, prima essenziale funzione pubblica di ogni paese civile. Restiamo quin di a Vostra disposizione per a gni opportuno a ccordo sulla azione da svolgere perchè le Vostre legittime richieste possano tradursi presto in confortante realtà. Ringraziando, ricambiamo cordiaI1 SBluti. Una smentita che non smentisce L'avv. Caveri nel sua dis corso deZ 27 aprile 1t. s. ad Aosta, ha pronuneiato le seguenti testuali parole, risultanti dal la r egistrazione al magnetojono : (,Ma nei giorni scorsi alcune eminenze grige sono venute a trovarmi e mi hanno detto: '''Oh, l'avv. Page ha sempre una grandissima stima per Lei". Veramente io non mi sono accorto in questi ultimi tempi di questa grande stima Jeggendo quel Pays d'Aoste che è l'organo magno degli onorevoli Page e Farinet. Non me ne ero mai accorto. E quelle eminenze grige aggiungono poco dopo e dico no (cosi senza averne l'aria ' naturalmente, sono discorsi senza n essun a importanza): "che cosa ne direb.be Lei di una belIa diagonale Page-Caveri h. liuccessivamente è stata pubblicata una asser ~ta smentita della DC, la quale contesta che "elementi responsabili" abbiano jatto proposte de,Z genere. Abbi amo detto che tali proposte sono state rivolte da eminenze grige. E' quindi perfettamente inut ile< che s~ chieda il nome di "elementi responsabili". M. Page deyraitrougir de honte FINALEMENT, finalement, . finalement.. ; le 4 mai, à Aoste, place Emile Chanoux, M. Page, candidat démochrétien, s'est décidé à parler à la population. Afin d'attirer un peu de monde, M. Berthet, lJ.ssesseur régional à l'!. P., avait organisé pour le même jour une fête des Chorales. Hélas! le parti démochrétien n'y a rien gagné. Jamais orateur ne fit une plUs piteuse figure. Tantôt il lisait dans une feuille qujl tenait de la main droite, tantôt dans un feuillet qu'il brandisi'ait dE la main gauche, sautait de l'un à l'autre, s'interrompait au beau milieu d'une phrase pour chercher un billet dans un tas de paperasses qu'il avait devant lui , perdait le fil du discours, se repreaait: «si... no ... uo ... si...», confondait les millions avec les milliards et les milliards ;.l.VbC les u1.l11ions. Des gens riaient: «Se il vento gli porta via i fogli, quello li rimane muto co- ' me un pesce». Des démochrétiens,n'en p~uvant plus de gêne et de rage, filaIent en douce; des unionistes même (après tout il s'agissait d'un valdôtain) auraient préféré être à cent pieds sous terre. En somme un fiasco solennel un authentique désastre. ' Des "avocats" plus que suspects Mais ce qui souleva notre indignation ce fut de constater que ce représentant de la Vallée d'Aoste, dont le principal devoir devrait consister à défendre notre autonomie, parlait de celle-ci comme d'un privilège, d'un don gracieux, presque d'un abus et d'une injustice. Oui! d'un abus et d'une injustice comme il apparait clairement de ces paroles inqualifiables: "Il parlare serve e non serve , Delle volte tacere vale di più, soprattutto in politica, perché se io non parla non espongo le mie idee e non mi crea degli avversari. Se Farinet ed io facevamo dei discorsi risvegliavamo gli avversaTi e questi ci mettevano i bastoni fra le ruote. E invece noi abbiamo lavorato sotta acqua, dietro le quinte, e abbiamo parlat~ ai minis tri, parlato ai sottosegretan, parla ta con i direttori generali.. E SE per certe cose non avessimo fatto eosi non saremmo riusciti. Basta che vi citi un casa: casa dite voi se il senatore e il de putato al Par lamento chiedessero pubbli camente ancor a un aumento dei contingenti su zucchero a buon mercato eajjè a buon m€JTcato, ecc., ecc.? Ma se vai faste i sena tari e i deputati delle altre regioni potreste saltar su e dire: Ma p erchè quelli li soltanto e non noi? Non siama tutti sotto 10 stesso cielo?" Si le souci de MM.Page et Farinet est de ne pas exprimer leurs idées et de ne pas se créer des adversaires, qu'ils demandent d'entrer au couvent, nôn au Parlement, qui est fait justement pour exprimer ses idées, ou plus exactement les desiderata des citoyens que l'on représente. Les adversaires de l'autonomie exist ent déjà par le fait que nous avons une autonomie, de sorte que les lapalissades de notre sénateur peuvent se traduire ainsi : je ne veux pas me créer des adversaires parmi les adversaires de l'autonomie, je refuse de leur livrer combat, je refuse de les dénoncer comme des vio- vent nos représentants! Vivent les sauNos représentants n 'ont pas demandé veurs de la patrie! » Mais après quelque l'exécution du s t at ut parce qu'ils craitemps le seigneur envoie d'autres mercegnaient que leurs collègues leur réponnaires pour ameuter les serfs, et ceux-ci den t: « Non siamo tutti sotto 10 stes::lo cielo? ». Mais quand les parlement aires marchent de nouveau contre les «privilégiés». Nouvelle délégation auprès du (Page et Farinet compris) se sont attriseigneur, nouvelle demande de réducbué de grasses indemnités, de fortes tion des exemptions: «Je ne peux faire pensions et toutes sortes de privilèges et autrement - s'excuse le maître - au fond d'exemptions, ont-ils songé que «sotto 10 ces gens ont raison, tous les serfs sont stesso cielo» habitent deux millions de chômeurs, cinq millions d'analphabètes, , égaux, les exemptions que je vous ai accordées sont un abus». , quantité de petites gens accablés d'imLes délégués s'en reviennent: «Nous pôts directs et indirects, des familles sommes encore bien favorisés - disentsans logis; des mendiants qui demandent ils au peuple. Remercions le ciel et nol'aumône dans la rue? Pourquoi sous ce tre bon seigneur! ». Mais la majorité les même ciel y a-t-il des palais et des taudis? D i'S milliardaires ct des prolétaires ? abandonne et se tourne vers les intranDes "personne qui se tuent au travail et sigeants. Ceux-ci s 'adressent aux serfs: «Frères - disent-ils - nous aussi nous d'autres qui ne font rien? Des gens qui ont des revenus annuels qui se chiffrent sommes pour i'égalité, mais pour une égalité qui ne soit pas celle des esclaves. par centaines de millions et d'autres qui Faites comme nous! Suivez-nous! Marvivent dans la misère? . chans ensemble contre le château! Soyons .unis . et nous serons librei! Soyons libres et nous serons égaux!». Et il marchèrent ensemble. Ils s'emparèrent du château. Ils en chassèrent le seigneur et sa suit e de parasites. Ils devinrent des hommes libres. Ils ne travaillèrent plus que pour leur famille et Est-ce à notre pauvre petit paysan pour leurs enfants. ' de payer pour ces injustices? Est-ce à nous, valdôtains, de r épondre pour l'insensibilité ou l'incapacité des gouvernements qui se sont succédés à Rome? N'avons-nous pas déjà assez payé en ar_Les yaldôtains sont ces serfs qui Ile gent, en sueur et en sang? Nous sommes revolterent et obtinrent des exemptions encore, nous serons toujours disposés et des garanties. En défendant leurs conà aider de plus besogneux que nous; nous quêtes, ils ne font aucun tort aux autres ne sommes plus disposés à partager le serfs. Au contr aire, ils travaillent à leur peu que nous avons avec de plus riches rédemption. ni avec une multitude innombrable dé Mais MM. Page ·et Farinet sont incaprofiteurs et de parasit es comme il n'en pables de comprendre ces choses. Ils sont existe dans aucun autre pays au monde. en retard de deux siècles au moins. L'autonomie est pour eux un privilège, une faveur . On la conserve en se maintenant dans les bonnes grâces du souverain qui l'a gracieusement octroyée. Ce sont des courtisans, non des représentants du «Siamo tutti sotto 10 stesso cielo?» Eh l'es, espions, invités, · pique-assiett es. peuple. bien! que l'on concède également aux Quand le seigneur va à la chasse 'a vec Ils oublient que notre autonomie n'est autres régions cette autonomie que nous sa meute de chiens et sa suite de 'cavapl.,s un don, mais une conquête. Ce n'est avons conquise . .Ce n'est pas à nous de liers et de piqueurs, il lui arrive souvent pas en servant le «souverain » (nos consrenoncer à une conquête démocratique de poursuivre le gibier à travers les t ertants et loyaux services ne nous avaient res labourées et de détruire ainsi une et sociale, ce n'est pas à nous de reculer valu qu'une servitude toujours plus granc'est aux autres d'avancer. Et . c'est e~ bonne partie de la récolte. Il fait aussi de, la perte de toute autonomie) , ce n'est envoyant à Rome de vrais régionalistes la guerre, et quand il subit des revers pa s en continuant de le servir, mais en que nous les aiderons à le faire. son territoire est envahi par les troupes nous décidant à le combattre, que nous ennemies qui brûlent les chaumières des l'avons obtenue. Partant de prémisse.> C'est une erreur de penser qu'en dépaysans, pendent les hommes aux arfausses, ils arrivent naturellement à des fendant ses droits et ses intérêts la Valbres et violent les femmes . con clusions fausses: ils cherchent des lée d'Aoste fait du tort à d'autres réalliés chez les adversaires de l'autonomie gions d'Italie. Elle ne défend pas ses in'Fatigué de tout cela, un groupe de et tournent le dos à nos alliés naturels. térêts contre ceux des autres régions; serfs profite d'un moment favorable pour Et le comble, c'est qu'ils se croient des se révolter et· obtenir du seigneur cerelle les défend contre les intérêts parapolitiques très fins , qui travaillent «sotsitaires qui ont leur centre à Rome; - t:;.ines garanties et exemptions, Mais le t'a.cqua » (au risque de se noyer) ou seigneur envoie aussitôt des mercenaielle défend · en réalité les intérêts «dletro le quinte » (à servir de plus fins r es parmi les autres serfs pour les excide toutes les ' régions, soit en attaqu'eux). ter contre les premiers : «Pas d'exempquant la citadelle où s'est retranché l'enIl y aurait de quoi crever di rire, si tions - disent les mercenaires - siamo nemi commun, soit en encourageant les l'enjeu n'était si important. Mais il est tutti sotta la stesso ci elo». Et les serfs autres à en faire autant. trop important. répètent : «Si amo tutti sotto la stesso Nous n e pouvons plus envoyer à Rocielo . Pas d'exemptions, pas de privime des individus qui se c6nt entent de leges, cela est contraire à la justice, à la démocratie, à l'égalité ». Et ils marchent jouer le rôle de comparses dans le théâtre démochrétien. Nous devons y envoyer contre les «privilégiés ». Imaginons, pour mieux nous faire des hommes qui aient la volonté et la Une partie de ceux-ci s'épouvante: comprendre, un seigneur du moyen âge, capacité de défendre notre autonomie, ~Mettons -nous sous la protection du seipropriétaire d'immenses terres qu'il fait des hommes qui r eprésentent la Vallée gneur! », disent ces gens, qui sont restés cultiver par des serfs. Ceux-ci ne doid'Aoste de 1958. la Vallée d'Aoste autoserfs dans l'âme, et ils lui envoient une vent pas seulement travailler pour leur délégat ion. Le seign eur leur accorde sa nome, non la Vàllée d'Aoste de 1900, paufamille , mais aussi pour entretenir celle protection à condition qu'ils renoncent vre circonscription électorale sans drapeau et sans nom, des représentants de du seigneur avec son innombrable suite à une partie des exemptions. Les délécitoyens, non des représentants de serfs. de parasites : écuyers, laquais, courtigués s'en reviennent en chantant vicK.E.. toire. Des irnbécilei les accla.ment: cVi5an~ flagorneurs~ bouffon~ scribeil~ sicai- lateurs de la Constitution, je les laisse tra vailler en paix ~ dietro le quinte» .(où il travailler:-t assez mieux que luil, je permets qU'lIs creusent des mines et sapent les bases .de l'autonomie ... et je prie le ciel qu'il vienne à notre secours. M. Page craint de se créer des adversaires. Mais où? Pas dans l'opposition, car les parlementaires de l'opposition sont déjà ses adversaires par le fait qu'il appartient au parti gouvernemental. Il est donc clair qu'en demandant l'exécution du statut il craint de se créer des adversaires dans le parti démochrétIen, il craint d'avoir contre lui la majorité du parti démochrétien. Car enfin, si la majorité DC n'est pas contraire à notre autonomie , le silel).ce de MM, Page et Farinet n'a plus aucune excuse: ils méritent notre plus profond mépris. Ces messieurs craignent que leurs collègues leur répondent: «Siamo tutti sotto 10 stesso cielo». Mais pourquoi? Notre St atut d'autonomie a été approuvé pa·r la Constituante. Si. leurs collègues objectaient: «Siamo tutti sotto la stesso cielo», MM. Page et Farinet (qui sont partisans du laconisme) n 'avaient qu'à répondre : «Pourquoi ne l'avez-vous pas dit en 1948? 1> La Constitution parle en notre faveur . Pourquoi ces «avocats » de la Vallée d'Aoste ne se sont-ils pas servis de ce «document ?» Pourquoi l'ont-ils tenu caché au fond d'un tiroir? Est-ce qu'ils seraient convaincus eux aussi que notre autonomie est un abus · et une injustice? Dans ce cas la Vallée d'Aoste ferait bien d'envoyer à Rome des «avocats» qui soient convaincus de la bonté de la cause qu'ils prétendent défendre, des «avocats» qui n'aient pas partie liée avec l'adversaire. Tu vois la paille ... mais non la poutre! Indignes de représenter la Vallée Autonome Une parabole Choisissons des hommes 1 , Con questc sto in t i il 2 ad Ac bod, ( j ronte sone . Caver primo L'or sto p: tratta li e l elettoJ serie, li der ingiur Noi n giurie zioni si usa int enc Demol mi, u: rit enü le ed si) . E dobbi2 livello le ad locali, famili: sta 50 Que: la pen essa l noi il compe spetto gionaI, bertà tuzion, in que mente quell'iI menic~ plausi) Ho 1 nale d ni or : fani, ~ crazia venti zioni ( letto q biamo 1954 d, Che ce ne l'on sto: (<1 voi tUi quattrc sono j la in c r e riso va ch Eviden' che le Democ! se foss contint promes non es: obietti' " A nOT di tutt senat01 è un i assume d Ques' questa da va, , ripart o trasferi mania que. SE rapidar risultat che tui sono Ulla a Il rir: sidente l'autun: fla utat~ mente, a lungc reni, i cati, i stro e ( ri, non le impe che ql stati a~ polio dE zo mili: che que assegna re nde r all'anno sul mal l'impos t non i r ma la ' che vie· in a n no na 0 c~ Le Peuple Valdôtain 3 1 DISCORSI AD AOSTA DI CAVERI E CHABOD Come già annunciato, pubblichiamo in questo numero deI nostro giornale il testo integrale dei due discorsi pronuneiati. il 27 aprile scorso, in piazza Chano:ux ad Aosta, dagli avvocati Caveri e Chabod, candidati deI Leone Rampante, di jronte ad una folla di circa seimila persone. Ecco il testo deI discorso dell'avv. Caveri, il quale ha preso la parola per primo: L'oratore che ci ha preceduti su questo palco, la domenica scorsa, non ha trattato nessuno dei probleml regiona·· li e nazionali che oggi interessano gli elettori, ma si è diffuso in una lunga serie di attacchi personali. l settimanali democristiani riempiono colonne dl ingiurie, di denigrazioni e di calunnie. Noi non intendiamo rispondere aile ingiurie con altre ingiurie, alle denigrazioni con altre denigrazioni, ma come si usava nei combattimenti antichi, noi intendiamo rivolgere ai candidati del1a Democrazia Cristiana il saluto dell'armi, un saluto cavalleresco, perchè noi riteniamo che cio sia conforme alla stile ed al costume democratico. (Applausi). E perchè noi riteniamo che non dobbiamo permettere che si abbassi il livello di questa competizione elettorale ad una miserevole rissa tra cacicchi locali, tra rappresentanti dei vari clan familiari, come si usava in Valle d'Aosta 50 0 60 anni fa. Questa competizione elettorale yale la pena di essere combattuta solo se essa ha un significatopolitico. E per noi il significa.to politico di questa competizione elettorale è uno solo : rispetto e applicazione della Statuto Regionale, rispetto e difesa di quelle libertà democratiche sancite dalla Costituzione della Repubblica ital1ana che in questi ultimi ann! sono state gravemente e ripetutamente calpestate da quell'integral1smo democristiano che domenica scorsa si voleva negare (Applausi). Ho detto difesa dello Statuto Regionale della Valle di Aosta. Quattro anni or sono, su questa piazza, l'on. Fanfani, Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana, lanciava ai quattro venti le solenni promesse alle popolazioni della Valle d'Aosta. Noi abbiamo letto queste parole sul numero che abbiamo conservato, deI 25 novembre dd 1954 deI Corriere della Valle di Aosta. Che cos a aveva detto in quella occasione l'on. Fanfani? Egli aveva detto questo: «la, a nome della D.C. dichiara a voi tutti, cittadini della Valle, che i quattro punti presentati d,alla lista n. 1 sono particolarmente bisognasi di aval10 in campo nazianale per potere essere risolti.» Perchè l'on. Fanfani ritene- va che fosse necessarioun avallo? Evidentemente perchè egli pensava che le firme dei dirigenti locali della Democrazia Cristiana a queste promesse fossero insufficienti. E l'on. Fanfani continuava (le so a . memoria queste promesse, ma preferisco leggerle per non essere poi taccia to di mancanza di obiettività), aggiungeva l'on. Fanfani : " A nome della Democrazia Cristiana, di tutti i suai deputati, di tutti i suai senatori, di tutti i suoi iscritti, questo è un impegno che in campo nazianale assume la Democrazia Cristiana". Le promesse dell'on. Fanfani Questa promessa solenne assunta su questa piazza quat tro anni fa , riguarda va, voi Ticorda te, qua ttro punti: il riparto finanziario, la zona franca, il trasferimento deI demanio e deI patrimonio dallo Stato alla Regione e le ac- ' que. Se voi mi consentite esamineremo rapidamente questi quattro punti e il risultato di questo esame sarà questo, che tutte e quattro le promesse non sono state mantenute. Esaminiamole uha a una. Il riparto finanziario. Quandoil Presidente Bondaz, nel cinema Italia, nell'autunno deI 1955, con la sua va ce flautata di contralto, elencava lentamente, perchè l'elencazione durasse più a lungo, i nove decimi sull'imposta terr eni, i nove decimi . sull'imposta fabbricati, i nove decimi sulla tassa di registro e di bollo 0 su altre imposte minori, non vi ha detto che queste erauo le impost e minori, non vi ha detto 1 che questi nove decimi non erano stati assegnati alla Regione sul mono1 polio deI sale e tabacchi che rende mez1 zo miliardo all'annCi, non vi ha detto 1 che questi nove decimi non sono stati assegnati sull'imposta di entrata (he rende molto di più di mezzo miliardo all'anno. Non vi ha detto queste cose: sul monopolio deI sale e taba cchi, sull'imposta di entra ta , sui graridi cespiti, non i nove decimi, non la quota fissa. ma la quota variabile. Cioè una quot.a che viene fissat a ogni anno, di anno in anno, seconda il beneplacito, la buona 0 cattiva volontà deI governo cen- traIe. Su cinque miliardi, che i con tribuenti della Valle di Aosta e le grandi società pagano alla Stato, al governo centrale, al potere centrale, solo un miliarda con duecento milioni ven go no assegnati alla Regione ed alla Valle. Per cui in occasione di una nostra recente riunione elettorale in un paese ru alta montagna, un montanaro ci diceva : «Questa volta abbiamo capito; sulla torta, sulla polenta dei cinque miliardi, quattro fette vanno nel minestrone centrale, una sola rimane in Valle di Aostu (ApplausiJ. ciale, vi era scrltto a caratteri di scatoI a : «La Regione spende un miliardo ogni anno per le sole scuole~. Un miliardo all'anno per le sole scuole! E voi vedete allora come sia insufficiente quel miliardo con duecento milioni per i bisogni della Valle di Aosta quando 51 spende già un miliardo soltanto per le scuole. L'ineffabile Pays d' Aoste, in un numero deI 1958, si è posta questa domanda: «Pourquoi nous battre pour un pourcentage lorsque nous pouvons augmenter nos recettes, nos intérêts, en Un aspetto deI palco mentre parla l'avv. Caver! Ed io mi permetto, io che sono un lettore assiduo dei giornali democristiani, mi permetto di ricordarvi quel10 che è stato pubblicato sulla Regiane Autonoma della Valle di Aosta a caratteri di scatola, in occasione dell'ul-. tima visita dell'on. Fanfani. Su di una di queste pagine, su questo numero spe- faisant des dépenses rentables?» Perchè dobbiamo batterci per una percentuale quando possiamo aumentare le nostre entrate facendo delle spese redditizie? E che cosa proponevano questi Soloni deI Pays d'Aoste? Proponevano di istituire un museo reglonale che avrebbe potuto rendere 5 milioni al- l'anno. E' questa una scoperta che me,rita di essere inserita nelle cartoline deI pubblico della «Domenica deI Corriere~ . Zona Franca. Qui noi ci troviamo di fronte al Fanfani deI 1954 e di fronte al Fanfani deI 1 dicembre 1957 e debbo dire che si tratta di un Fanfani riveduto e peggiorato. Che cosa voglio d"re con que ste parole? Voglio dire questo: nel suo discorso deI 1954, la promessa della zona franca da parte dell'on. Fanfani era piena e assoluta, senza riserve e senza limitaz~oni 0 riduzioni. «A nome di tutti i deputati - egli diceva a nome di tutti i senatorb , e noi ingenuamente, ascoltando quelle parOle ci immaginavamo dl vedere tutti i deputati e tutti i senatori democristiani serrati in una specie di quadrata legione come si diceva una volta, una specie di falange macedone, per la conquis ta della zona franca. Ma questa quadrata legione, questa falange macedone, non ha potutto nemmeno compiere 10 sforzo di sparare una cartuccia, perchè i dirigenti democristiani ed il Presidente Bondaz in testa, non gliene hanno data il tempo, gli hanno risparmiato la fatica. - Perchè? Perchè essi hanno detto: «al tempo, al tempo!, prima bisogna fare il progetto della zona franca». (E ascoltando questa frase , noi ci ricordavamo deI Barone di Santa Giulia, che in un noto romanzo di Fogazzaro, ai momento della preparazione delle elezioni dell'onorev. Daniele Cortis, diceva: «prima ci vuole un programma »). l dirig~nti democristiani hanno detto: «prima di fare la zona franca bisogna fare un progetto, perchè i nos tri predecessori non hanno pensato di farlo ~ . Ma noi, nelle riunioni precedenti, ci siamo portati dietro i sette progetti precedenti e, siccome si trattava di piccole riunioni e non di questa grande assemblea di popolo, noi siamo scesi in mezzo ai nostri ascoltatori ed abbiamo mostrato le copie autentiche delle delibere deI Consiglio Regionale, dalle quali risulta che sette progetti sono stati redatti di zona franca. Perchè non sono certamente i progetti che mancano mai. La De ha sabotato la zonafranca L'on. Farinet, in un suo recente discorso a Courmayeur, mèntre i suoi colleghi ci avevano dato dei bugiardi e dei mentitori dicendo che era falso che esistessero questi progetti della zona franca, - l'on. Farinet, bontà sua, ha riconosciuto che questi progetti erano stati redatti, ma ha affermato che si trattava di progetti anteriori allo Statuto Regionale. Ebbene, questo non è vero, perchè tre di questi progetti sono successivi alla Statuto Regionale. Ma l'on. Farinet evidentemente non co ~ o sce minutamente, non conosce a fondo, i problemi della Valle, perchè, per quanto ripetutamente invitato dal sottoscritto, dal Presidente Bondaz, dal Presidente Pareyson, a partecipare aIle sedute deI Consiglio Regionale, non si è mai presentato una sola volta, come non si è mai presentato aile sedute deI Consiglio Regionale l'on. Page. E quindi non c'è da stupirsi se non conoscono a fondo i problemi della Valle d'Aosta. Per tre anni si è studiato il progetto, per tre anni si è riunita la relativa (;ommissione. Quale era 10 scapa di questa abile, abilissima manovra dell'avv. Bondaz? Voi 10 avete visto il 1 dicembre 1957, C;,uando l'on. Fanfani ha detto: «Ma come! ad Aosta ci sono i movimenti, i partiti che per la zona franca sono per la velocità. Ma. come, ma il progetto della zona franc a è stato presentato a Roma solo il 30 ottobre 1957 e noi oggi siamo il 1 dicembre 1957 ». Ecco quale era 10 scopo di quella negazione dell'esistenza dei progetti precedenti, ecco perchè si è voluto perdere deI tempo con l'ennesimo progetto. E l'on. Fanfani il 1 dicembre 1957 diceva : «Signori miei, voi pariate di zona franca, ma io vi dico: con calma, con calma ». Ma come con calma! La zona franca .è stata istituita la prima volta con decreto luogotenenziale deI 7 - 9 - 1945, Sono passati da ailora tredici anni. La Assemblea Costituente ha riconfermato Is, zona franca con la Statuto nel 1948, e sono passati altri die ci anni. E l'on. Fanfani dice: «Con calma! ~ Con calma? Ma sono passa ti tredici anni! La propagal1da democristiana dice . a questo punto: Ah! si, va bene, ma pero noi siamo stati al potere regionale con voi per sette anni, ma noi siamo soli al potere regionale da tre anni ; e allora casa volete pretendere? Ma è facile rispondere a questa obiezione. E' da dieci anni '!he la Democrazia Cristiana detiene nelle sue ma ni il potere centrale, e quelli che hanno let to l'articolo 14 dello Statuto sanno che è solo il potere centrale, che con una legge dello Stato, e non con llna legge regionale, puo istituire la zona franca. Vi voglio illustrare ora altre due limitazioni, altre due riserve contenute nell'ultimo discorso dell'on. Fanfani per quanto riguarda la zona franca. L'on. Fanfani, rivolgendosi in quel cinema 1talia ai vari Bondaz, Berthet, Bionaz, parlando della zona franca ha detto: «Voi tutelate la Valle di Aosta; anche noi dobbiamo tutelare la Valle di Aosta; ma nel quadro della nazione italiana». Cos a significa questo? Per chi sa capire questa frase, questo vuol dire, sostenere che tra 10 Stato e la Regione vi è un contrasto di interessi per la zona franca. Ma questo non è vero, e noi pensiamo invece che l'on. Fanfani, avanzando quelle riserve mentali, quelle restrizioni e quelle limitazioni che vi va do illustrando, si preoccupava in realtà degli interessi, non deI Governo, non della Stato, ma della Confindustria italiana. (ApplausiJ. Ora non mi vaglio più intrattenere a lungo su questo argomento poichè è chiara che anche la seconda solenne promessa dell'on. Fanfani non è stata mantenuta. E questo è più che evidente. Questo è più chiara deI sole che splende oggi su questa piazza. E rapidamente esamino gli altri due punti. " trasferimentoalla Regione de' demonio Trasferimento dei beni demaniali e patrimoniali dallo Stato alla Regione. E' evidente che questo non è avvenuto. Basta una sola parola su questo punto : il cosiddetto palazzo deI Governo . è rimasto alla Stato e non è stato trasferito alla Regione. Il Palazzo dell'ex casa Littoria, poi di"entata Casa deI Popolo, non è stato trasferito dallo Stato alla Regio-· ne. Quindi anche questa: terza promessa di Fanfani, anche questa non è stata mantenuta. . Passiamo rapida.mente al problema delle acque... Nel gennaio deI 1948 noi avevamo ottenuto dalla Commissione ad hoc dei Costituenti che nello Statuto venisse inserito l'art. 8, l'art. 8 che assegna a lla Regione le acque concesse prima deI 7 sett embre 1945, ma non utilizzate. Ed èallora che sono intervenuti i grandi giuristi della Presidenza deI Consiglio dei Ministri sotto i Consolati d ~i vari De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Zoli, e questi grandi giuristi hanno detto: ma come, ma quando si parla di utilizzazione nell'art. 8 non si parla dell'utilizzazione economica, si parla della utilizzazione giuridica, e cioè deI compimento di alcune formalità burocratiche. Ultimamente, l'anno scorso, il Consiglio Regionale ha promulgato una legge regionale sulle acque. Ma questa legge regionale fissa soltanto delle norme di pro ce dura. Ed è per questo che i consiglieri di opposizionp. hanno osservato in una sedllta deI Consiglio Regionale: «Ma voi non parlate della questione dell'utilizzazione delle acque ». l grandi capi democristiani l'hanno riconosciuto, perchè riconoscono sempre l'importanza delle questioni, ma si sono stretti nelle spalle e non ne hanno fatto nulla. QUlndl, anche su questo quarto punto, non sono state mantenute le note promesse deI nostro carissimo arnico on. Fanfani, che speriamo di vedere a lungo su questa piazza. Egli nell'ultimo dis corso ha detto che desiderava creare una democrazia di tipo nuovo, in modo che tutti i presenti discut ano i problemi della Valle di Aosta. Benissimo, noi accettiamo l'offerta. Ma allora bisogna che quest.a riunione avvenga non nel chiuso deI cinema Italia, e riservata soltanto agli attivisti democristiani, allora questa discussione facciamol a in piazza, e sarà una discussione molto proficua. (ApplausiJ. Voi vedete, elettori di Aosta, elettori .della Valle, per quali ragioni sostanziali, concrete, noi regionalisti, noi autonomisti non potevamo più essere alleati di quella Democrazia Cristiana che aveva deluso le nostre aspettative in una autonbmia effettiva e non nominale per le quali nel 1928, trenta anni fa, quando eravamo giovani, noi eravamo entrati nella «Jeune Vallée d'Aoste », cioè in un movimento antifascista, democratico e autonomista. E in quel movimento della «Jeune Vallée d'Aoste » (questo l'avv. 0berto non 10 sa 0 deve averlo dimen ticato, in quel movimento della «Jeune Vallée d'Aoste » noi abbiamo lavorato con giovani cattolici come Emilio Chanoux e con giovani comunisti come l'allora giovane Lino Bine!. E l'abate Trèves, il sacerdote che presiedeva e capeggiava il nostro movimento, aveva accettato il principio di questo sforzo comune delle giovani forze di allora, qua:lunque fossero le lorD opinioni politiche. L'abate Trèves non ci a veva manda to per questo la sua scomunica, anzi aveva accettato que- sto principio. E noi riteniamo che anche oggi, o.ggi in cui sembra di nuovo follia sperare nel rispetto e nell'applicazione della statuto, solo attraverso uno sforzo comune di tutti i valdostani, di nascita 0 di adozione, nativi 0 non nativi, residenti in Valle di Aosta per ragioni di lavoro, solo attraverso questo grande sforzo comune di tutti gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni politiche, sarà possibile di raggiungere 'quelle mete, che non sono delle mete situa te nelle nuvole, ma ' che corrispondono agli in teressi di ciasëuno, perchè quando noi parliamo di zona franca, evidentemente non Parllamo di un qualche cosa che interessa soltanto i valdostani, evidentemente noi parliamo di interessi che riguardano e concernano tutti quanti. E' necessario uno . sforzo comune 10 vi dicevo, un momento fa, che l'avv. Oberto ha dimenticato il lavoro clan de:.. stino fatto nella «Jeune Vallée d'Aoste », quel lavoro clandestino la cui posta non poteva es sere una Presidenza della Valle 0 un seggio a Montecitorig, ma al massimo poteva essere un processo al Tribunale Speciale, 0 una villeggiatura nelle deliziose isole deI Mediterraneo. L'avv. Oberto ha dimenticato un'altra cosa, ed è questa : che l'on. Gronchi è stato eletta alla massima magistratura della Repubblica, alla Presidenza .;; della ' Repub··bEca, anche ·con i voti dei socialisti e dei comunisti (ApplausiJ. E non. ci risulta che in quella occasione l'avv. ' Oberto si sia presentato su questa piazza, e si sia stracciate le vesti come gli .a ntichi profeti ed abbia lanciato anatemi; .questo non ci risulta. Ci ricordiamo pero; che in occasione della elezione d.el Presidente della Repubblica, ad Aosta, come in altre città d'Italia, abbiamo visto moIti . musi lunghi, ma questi musi lunghi erano tutti dei democristiani (ApplausiJ . Eppure, oggi nessuno contesta che l'on. Gronchi svolga le sue altissime funzioni con spirito di obiettività e di indipendenza. . Cari ami ci di Aosta e della Valle. 10 non voglio prolungare troppo oUre questo min discorso, perchè mi rende canto che la pazienza possa avere un limite. Voglio soltanto più trattare un ultimo argomento, un ultimo argomento in ordine cronologico, ma che è primo come importanza pOlitica, anche perchè questo argomento non è soltanto un problema regionale, ma è anche un problema nazionale. Voi tutti sape te che l'art. 3 della Costituzione' della Repubblica Italiana stabilisee il princlplO dell'uguaglianza di tutti i cittadini qualunque sia il sesso, la religione, la razza, qualunque siano le 0pinioni politiche. E 10 stesso articolo stabilisce il diritto di tutti i lavoratori a partecipare alla organiz7.azione economica e politica della nazione. Ora che cosa è avvenuto in questi ultimi anni? In campo regionale è avvenuto che il primo atto dell'amministrazione regionale democristiana è stato quello di licenziare 18 impiegati dell'Amministrazione (applausi) solo perchè er:ano sospettati di appartenere all'U.V., solo perchè erano sospettati di avere delle simpatie per l'U. V.. E sono venuti a raccontarvi, questi caporioni democristüini, la favola che questi impiegati erano stati licenziati perchè troppi eranogli impiegati della Amministra7.ione regionale; ma io mi domando alla ra perchè al pasto di quei 18 impiegati licenziati sono stati nominati 24-25 impiegati e, guarda combinazion~, quasi tutti figli 0 parenti di caporioni 0 di attivisti democristiani (Appl.ausiJ. L'uguag.ianza dei cittadini E Vincent Trèves, licenziato da quel Casino di St. Vincent che non è stato istituito da un papa vero democristiano. Vincent Trèves aveva trovato un posto modesto di commesso viaggiatore pressa una ditta di vini; ma un bel giorno uno dei suoi superiori la ha convocato e gU ha detto : «Ca ro .amico, vuoi lavorare pressa la nostra ditta? E allora devi mandare a Ca veri una lettera di dimissioni dall'Union Valdôtaine ». Vedete con quali sis te mi si ottengono le famose firme ... il fatto di Brusson. Si va fa voleggiando di uno sfaldamento dell'U. V. e si cita l'esempto di Brusson. Ma bisogna vedcre quali favole e quali bubbole sono state r a ccontate a quei valentuomini. (Oggi un pulmann pie no di unionisti di Brusson ha voluto partecipare (applausi) a questa grande assemblea popolare) . T.) vi risparmio la let tura di quella: lettera. neHa quale due di questi valentuomini dicono di essere stati ingannati perchè si era detto loro che non bisognava creare complicazioni per l'amministrazione deI Comune di Brusson, che si trattava Le Peuple Valdôtain 4 soltanto di un documento interno a fini amministrativi. Ma questi signeri hanno avuto la sorpresa di vedere pubblicato questo documento sulla stampa, sulla Gazzetta del Popolo e sul Popolo Nuovo. Ma ritorniamo a Vincent Trèves. Vincent Trèves, invitato a dimettersi dall'U. V., ha detto a quei signori: «Sentite, io ho venduto il vermouth per voi finora, ma io non intendo vendervi la mia coscienza (Applausi). E il 31 dicembre 1957, con regolarità cronometrica, com'era stato annunciato, Vincent Trèves è stato -licenziato, ed è stato messo una seconda volta sul lastrico. Per cui, noi che abbiamo sempre dep10rato che durante il ventennio la tessera fascista fosse diventata la tessera deI pane nelle amministrazioni pubbliche e negli stabilimenti industriali, oggi dobblamo riconoscere, noi antifascisti, che i caporioni democristiani (che per somma lronia, non so se per somma lronia 0 per somma ipocrisia, nel lorD stemma hanno scritto la paro1a Ltbertas) questi caporioni democristiani hanno largamente superato i governanti fascisti; perchè non ci risulta (applausi) che durante il ventennio fosse necessario avere la tessera deI partito per vendere il vermouth (applausi) . Pres's ioni e minacce E un altro fatto, un fatto che ci ha addolorati profondamente. Durante la preparazione delle elezioni comunali, certi dirigenti industriali ben noti hanno convocato aderenti al nostro movimento ed hanno fatto lorD capire che se avessero accettato la candidatura sulle liste dell'Union Valdôtaine avrebbero corso il ris chio di essere licenziati. L'avv. Oberto nega che esista l'integralismo democrisUano, l'avv. Oberto nega, perchè pensa che la difesa dell'avvocato nega sia sempre la migliore. Ma vi sono i fatti, vi sono le prove, 10 sapete voi quale atmosfera pesante incombe negli stabilimenti induStriali. Io vi ho accennato aIle minacce fatte, durante le elezioni comunali, a nostri aspiranti candidati 0 candidati, ma devo sottolineare il fatto che, proprio in quei Comuni della media e dell'alta Valle dove il ricatto era stato perpetrato più ampiamente, più profondamente: proprio ln quei comuni abbiamo raggiunto la maggioranza nei consigli comunali (applausi). Questa gente che si serve dell'arma deI ricatto e della minaccia, non sa che nel codice penale vi è un articolo 294 (somma ironia anche qui, un articolo dei codice penale fascista che è ancora in vigore) , e questo articolo 294, yale la pena di leggerlo in questa piazza : «Chiunque con violenza, minaccia 0 inganno, impedisce in tutto od in parte l'esercizio di un diritto politico, ovvero deter- ' mina taluno ad esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da unD a cinque anni ». Noi ci domandiamo, e diciamo: sarebbe ora che anche questo articolo deI codice penale venga applicato, e non soltanto gli articoli che puniscono i ladri di polli. E già che siamo in questo tema, noi chiediamo: l'avv. Oberto, che nega 1'111t egralismo democristiano, ha forse dimenticato il casa deI trasferimento di magistrati nell'imminenza di quei processi che commuovevano l'opinione pubblica nazionale? Questo l'avv. Oberto 10 ha dimenticato. Ma la Magistratura, finora, ha saputo coraggiosamente difendere la propria indipendenza. Una proposta inaccettabile Ecco per quali ragioni noi ci siamo allontanati da quella Democrazia CristIana alla quale ci eravamo avvicinati un tempo, e noi non siamo qui per negare l'evidenza dei fatti. Ma nei giorni scorsi, alcune eminenze grige sono venute a trovarmi e mi hanno detto: «oh! l'avv. Page ha sempre una grandissima stima per Lei ». Veramente io non mi sono accorto in questi ultimi tempi di questa grande stima leggendo quel «Pays d'Aoste » che è l'organo magno degli onorevoli Page e Farinet. Non me ne ero accort o. E quelle eminenze grige aggiungono poco dopo e dicono (cosi senza aveme l'aria, naturalmente, sono discorsi senza nessuna Ïmportanza): «Che cos a ne direbbe, Lei, di una bella diagonale Page-Ca veri? ». Io ho risposto con queste testuali parole: «Noi dell'U. V. respingiamo qualsiasi diagonale; sia per un senso di onestà e di lealtà verso il candidato avvocato Chabod, sia perchè le diagonali questa volta non avrebbero nessun significato politico ». (Applausi) . Questa gente svolge la sua propaganda su parecchi piani. Noi 10 sappiamo benissimo che nelle case operaie s,i fa questa propaga~da fasulla : che se i candidati che vi stanno parlan do saranno eletti 1 non valdostani verranno espulsi dalla Valle d'Aosta. Lo sappiamo benissima che si fa questa balorda e menzogIiera propaganda; ma sappiamo anche che questi signori, giocando sempre mol- to abilniente, nei paesi di alta montagna (' nelle valli lateraH dicon0: cMa fate attenzione, che quei candidati non sono, valdostani, perchè tutti ·e due sono figli della fatale Eporedia». Voglio chiudere riprendendo quanto dicevo or ora. Or ora vi dicevo: l'on. Page e l'on, Farinet non hanno mai speso una parola per la zona franc a e per i quattro grandi principi dello statuto regionale. Mai una parola. Ma questi signori vanno oggi battendo la campagna, e stanno dando delle grandi manate sulle spalle dei montunari dicendo: «Ah, ma noi siamo favorevoli allUnion Valdôtaine, noi siamo sempre stati per l'Union Valdôtaine ». Rispondete lorD: «Quand'è che avete detto una parola in Parlamento per illustrare la politica di intolleranza e di persecuzione esercitata ln Valle contro gli aderenti dell'Union Valdôtaine? Allora avevate l'occasione (ApplausiJ di dimostrare di esse,.-e amici dell'U. V .. Ma voi questa parola non l'avete detta. E voi non a vete neppure mai detta una parola in Parlamento quando dagli stabilimenti industriali sono usciti gli operai e gli impiegati licenziati soltanto per le 10ro opinioni politiche». (applausiJ. Questa parola che non è stata pronun- ciata dai rappresentanti eletti nel 1953, verrà pronunciata dalla popolazione della Valle d'Aosta, dai nativi e dai non nativi, dai valdostani di nascita e di adozione, questa parOI a verrà pronunciata il 25 maggio. Sia il vostro voto un grido solo: «Per la Valle d'Aosta, pour la Vallée d'Aoste », per la dignità della persona umana , per il rispetto e l'applicazione della statuto, per l'applicazione ed Ù lispetto delle libertà san cite dalla Costituzione, per il benessere ed il progress0 di tutte le persone, di tutti gli uomini di buona volontà, qualunque siano le lorD opinioni politiche. (Calo rosi applausi). Parla l'avv. Renato Chabod Cittadini, amici ed avversari. Non ripeterà quanto ha egregiamente detto l'amico Caveri. Mi Umiterà a qualche piccolo commento, a qua1che piccola plecisazione. Come lui, io sono in quesU tempi unD degli uomini più ingiul'iati, più calunniati della Valle d'Aosta; ma come lui non intendo ris pondere aIle ingiurie con le ingiurie; perchè le ingiurie sono soltanto prova di cattiva educazione e di mancanza di argomenti. E: Quelli che si vantano di avere il monopolio della clviltà e della democrazia non dovrebbero ricorrere alle ingiurle, come non vi ricorriamo noi (applausi). Consentiteml, tuttavia, una precisazione personale. Come accennava Caveri, essi vanno dicendo nelle alte Valli: Chabod non si Interessa della Valle di Aosta, perchè sta a Ivrea. Allora, permettetemi di dire a questisignori che nei tre anni in cui ho fatto il consigliere regionale ho sempre fatto il mio dovere; non mi sono limitato a fare atto di presenza 0 a scaldare il banco; non mi sono limitato a questo, ma ho por- Fanfani attacca Malagodi, e viene Tambroni di rinforzo, e non fanno altro che litigare e bisticciarsi, e invece qui, ln Valle d'Aosta , Pedrini e Berthet filano il perfetto amore? Anche questo potrebbe es sere argomento di telequiz; qui su questa piazza. " m;stero de; liberali Ma soprattutto il primo mi interessa, voglio avere una risposta. E se mi dicono che questo avviene per virtù magica, per un lorD speciale privilegio, io rispondo: non conosco privilegi. Perchè, come vi diceva Caveri prima., la Costituzione dice che siamo tutti ugual1; e se una cos a è lecita a loro, deve essere lecita a noi, e viceversa. E allora 10 risponderei come Mike Bongiorno: da risposta esatta non è quella ». La risposta esatta è un'altra: collegio uninominale, signor!. l nostalgici deI collegio uninominale vi dicono: ê quello che serve a scegliere le persone. E' naturalmente le persone non . possono rappresentare tutti i movimenti. Allora è fatale che ne rappresenti no una solo, che abbiano una posizione sola, ma che quelli che con essl abbiano, diciamo cosi, una simpatia, una comunità di vedute su punti essenziali, diano il lorD appoggio a quelle persone. Questa è la prima ragione: cOllegio uninominale. E la seconda ë quest'altra : Costituzione della Repubblica articolo 67 : «0gni membro deI Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato ». Questo se 10 ricordino quei sigpori; .i maestri di democrazia, i maestri delle discipline costituzionali, che pero la Costituzione non la ricor dano, 0 non la conoscono: unD dei due L'avv. Chabod al microtono tato il mio contributo. Ad un punto, che se poi c'è qualcosa che non va, dicono che la colpa è mia. 0 mia 0 di Caveri; 0 dell'uno 0 dell'altro. In quanto a conoscenza della Valle di Aosta, si ricordino questi signori che io sono nato qui, non lontano da questa piazza «près de l'ancien bazar», dove vedi combinazione, vedi un po' la forza deI destino, si sarebbero poi conclusi e firmati quei patti segreti, che in realtà non sono mai stati firmati da nessuno. Proprio li, la forza deI destinO .Sono na to qui, sono vissuto qui, e ho percorso tutta la Valle come alpinista, come alpino, come partigiano. E a quelli che mi dicono che non la conosco, io rispondo, venite qui, belli, sulla piazza ; facciamo un po' di telequiz, se volete, facciamo la sfida al campione. Vengano qui, botta e risposta, e vedremo chi la conosce meglio, se loro 0 io (applausi) . Telequiz anche su questo punto. Ma un telequiz, amici, fatto da lorD personalmente; e non dai loro avvocati. Perchè, amici di Aosta, in Parlamento non è . consentita l"assistenza e la rappresentanza di un avvocato. Va chi è eletto; e chi è eletto parla con la sua bocca 0 se no sta zitto, come vi diceva Caveri poco fa . E ' troppo comodo ... E manco a farlo apposta, poi, dove 10 hanno preso l'avvocat o? L'hanno preso ad Ivrea. Ivrea dovrebb e essen' simbolo di ignoranza delle cose della Valle d'Aosta, e viceversa l'avvocato 0berto, che è Eporediese sul serio, che la Valle d'Aosta non la conosce, viene qui e sa tutto e vi racconta tutto, e quello che egli vi di ce è ben detto e ben fat to; perchè essi hanno questo privilegio, che qualunque cosa essi facciano o di cano, è ben fatta e ben detta; e qualunque cosa facciamo noi, è mal fatta. Questa è l'uguagllanza che essi propugnano. Dicono, dunque, che noi siamo dei borghesi, anzi dei grassi borghesi, arricchiti con la guerra. Io mi sono arricchito con 10 stipendio di tenente degU alpini e di capitano delle formazioni di Giustizia e Libertà ; mi son fat to una fortuna ! Dunque, noi siamo dei grassi borghesi, ed è vero; dei grassi ho già parlato. borghesi pero siamo. Ma non siamo nè dei reazionari, nè dei forcaioli, nè dei guerrafondai : e nemmeno degli idioti, 0 amici di Aosta. Perchè noi non dimentichiamo la vecchia storia deI contadino, la volpe e 11 lupo; che è sempre attuale. Forse qualcuno non la conosce, e allora mi permetto di raccontarla. C'era un cont adino che aveva delle galline: belle galline, grasse, facevano moIte uova, simpatiche, piacevoli, proprio un amore a vederle: naturalmente le custodiva con attenzione e aveva un cane, un cane ragguardevole. Li nei dintorni c'era una volpe, che voleva papparsi queste galllne e non riusciva: il recinto, 11 cane, e allorà ha pensato di rlcorrere a un artificio. Si è tra vestita da contadino anche lei, si è travestita da amico deI contadino, ed è andata dal contadino e gli ha: detto, dopo avere ,parlato prima un po' in genere, della pioggia e del bel tempo: «E le tue galline? dice, non sei pre occupato per le tue galline?» «Ma, e perché? ». «Perchè c'è un lupo che viene e le mangia ». «Ma , e il lupo dov'è? 10 non l'ho mai visto, non c'è più il lupo ». «Il lupo: il lupo c'è, il lupo rossa che viene da Oriente. Tu magari non la vedi, ma ti garantis co io che c'è ». E siccome il contadino non voleva credere, la volpe (sempre travestita da amico, s'intende), ha tirato fuori di tasca un pacco di giornali, di giornali imparziali. C'era la Région, il Pays d'Aoste il Mon itore Valdostano, il Popolo Nuov o: e t utti questi giornali imparziali dicevano che c'era effettivamente il lupo. Il conta dino si è spaventato, ha consegnato le sue gallinc alla volpe perchè le custodisse, e la volpe se le è pappate tutté, e non gli ha lasciato nemmeno le penne (applausi). Non vogliamo che s!cria si ripeta 'a Ora vedete, amici, che questa storia délla volpe e deI contadino si è purtroppo già verificata in Italia, esattamente 36 anni fa . Anche allora si raccontava la storia deI lupo, e moIti vi hanno creduto: io stesso -vi ho creduto, e non mi vergogno a dirlo, ero un ragazzo, e mi sentivo raccontare giorno e notte questa storia deI lu po e vi ho creduto. E i risultati sono poi stati quelli che ricordate, a mici. Vi è stato un giorno qualcuno che ha creduto di interpretare i nostri sentimenti chie den do «l'alto 0nore » di bombardare Londr a e abbiamo bombardato Londra, se è vero, con quattro 0 cinque petardi, non di più, e CJ,ualche t empo dopo, ricordate, Torino, Milano e Genova hanno tremato sotto le bombe, in cambio dell'alto onore che a vevamo a vuto. E allora, noi non vogliamo oggi che si ripe ta la storia, noi non vogliamo oggi che qualcuno si possa perm ettere di dichiararsi int erprete Facciamo, dunque, un po' di telequiz: anche su questo altro argomento , che per me è un mistero : i liberali votano per Page e Farinet (e fanno bene, fanno benissimo; essi si preoccupano della civilt à, della · solidarietà, della democrazia); altrettanto fanno i monarchici (e fanno benissimo); e Page e Farinet restano democristiani. Essi possono ricevere voti liberali 0 mona;-chici restando democristiani. E tnvece noi no. Noi siamo diversi, cosa volete mai; noi non abbiamo i loro pregi. Oberto diceva che io sono voluminoso, per esempio: 10 ha detto qui, come se gli altri fossero poi delle farfalle, come se il mio diretto avversario fosse un narciso , una cenerentola con i piedini di fa ta. Ora noi non potremmo invece fare le stesse cose che essi fanno, restando indipendenti come siamo. E allora vorrei che me la chiarissero q1.!-i, al telequiz. Cos'è mai questo misero? Cosa è mai quell'altro mistero, che sul piano nazionale Malagodi attacca Fanfani, La stampa governativa e "indipendente" aveva largamente speculato nei, giorni scorsi su un preteso staldamento dell'Union Valdôtaine a Brusson Ma come ha ajJermato l'avv . Cav eri nel suo discorso e come· intormiamo in 'altrel parte del gtornale , le speculazioni avversarie si sono rtvelate etel tutto tntondate. ~cco intanto, nella nostra joto, ùn gruppo di unionisti di Brusson i qua li hanno voluto partecipare il 27 aprill!l al grande comizio del Leone Rampante. dei nostri sentimenti per chieàere che vengano installate nelle nostre valli le rampe per missili (applausi). Perchè in questo casa le conseguenze sarebbero infinitamente plù terrlbill di quelle di allora, perchè le bombe di allora non sono oggi più nient'altro che un giuoco da ragazzi. Quindi, amici, noi ci preoccupiamo di queste cose: e quando li sentiamo fare i loro discorsi e i lorD esorcisml, e quando Ii sentiamo dire che noi siamo i cavalli di Troia, rispondiamo semplicemente che sciocchi non siamo, non siamo idioti, siamo uomini liberi, siamo uomini r esponsabili che vaglio no vivere in pace perchè della guerra sanno troppe cose, perchè l'hanno vissuta la guerra, anche se essi dicono che siamo degli arricchiti: l'abbiamo vissuta come subalterni, mentre molti di loro erano in posizioni assai più tranquille, mentre moIti di lare erano negli uffici, 0 a insegnare dottrina fascista alla truppa. Questa è la verità, 0 amici (applausi). Oberto dice che noi saremmo con Moranino. Ebbene, la realtà è che vi sono state centinaia e migliaia di partigiani garibaldini caduti per la patria, di partigiani garibaldini che hanno combattuto valorosamente per la Libertà deI lare paese. Noi qui in Val d'Aosta ricordiamo: ricordiamo Lexert, ricordiamo Elter, Dublanc e tutti gli altri 1 quali combatterono con nol: tutti insie me, garibaldini, Matteotti, Giustizia e Libertà, autonomi. Tutti insieme eravamo, e il capo, amici di Aosta, il capo era Chanoux: il quale non era certo inferiore, come cattolico, all'avv. Oberto e a tutti gli altri attivisti democristiani messi insieme. Il capo era Chanoux, , e quando Chanoux ebbe subito il martirio, fu sostituito da Mésard, anche lui autonomo, anche lui non sovversivo, questa è la verità. E Chanoux e Mésard sono ancora oggi con noi, checchè ess! dicano. Noi combattiamo ancora la lotta di allora. Perchè oggi come allora, malgrado le negative dell'integralismo, noi combattiamo per la liberazione della Valle d'Aosta (applausi ). Siamo lornatÎ alla tessera Perchè quando mi vengono a dire, e quando mi scrivono, che in Ungheria gli avvocati sono perseguitati, sono sottoposti a una specie di epurazione, io rispondo che da noi questo non · è ancora avvenuto, non perchè non vogliano, ma perché per adesso non possono, soltanto per questo. Ma ricordatevi che quando due mesi fa due grandi avvocatl hanno avuto il solo torto di difendE're i dirit ti dello stato, vi sono state minacce di sanzioni, contro questi avvocati e contro lp stesso tribunale. E ncordatevi che se es si dovessero far trionfare i loro principi, questi avvocati potrebbero andare, che so, a piantar cavoU; ed io li aiuterei a zappare, sarei li insieme a mettere le sementi. E quel presidente e quei giudici degnissimi potrebbero salutare la lorD carriera. Ma lasciamo stare gli avvocati. Prendiamo quello che vi diceva Caveri poco fa. Impiegati e operai, venditori di vermou th: nemmeno durante il ventennio ci voleva la tessera per vendere il vermouth . Oggi invece unD che fa il rappresent ante di vermouth si sente dire: «Tu devi dimissionare, tu devi vendcre la tua coscienza, perchè noi vogliamo che sia cos!». E poi hanno il coraggio di dire ch e essi difendono la democrazia, la libertà, la civiltà . Hanno il coraggio di n egare che vi siano fatti di integralismo avvenuti, hanno il coraggio di n egare questi fatti, che sono a conoscenza di t utti voi e che noi vi possiamo documentare. E allora, 'l.mici (e chiudo perchè pensa che avrete tutti appetito come me) a llora, amici, il 25 maggio non abbiate paura deI lupo mannaro. Essi hanno creato e si sforzano di creare il cUma dell'intimidazione e della paura, ma non abbiate paura perchè essi stessi dicono, e noi diciamo: in cabina Dio solo vi vede; e Dio non vi manderà all'inferno, e non manderà aIl'inferno nemmena me, se non voterete per loro. Dio ci manderà aIl'inferno soltanto se faremo delle cattive azioni, non se eserciteremo un nostro diritto politico, un sacrosa,nto nostro diritto. Quindi non abbiate paura del lupo mannaro. Votate con coscienza e intelligenza (applausi) . Alla stregua di quello che vediamo qui, fra queste montagne. Votate in questo modo, ed avrete votato per il vostro interesse; e sarema allora finalmente tutti liberi. Liberi di pensare con la nostra testa e non con quella deI padrone; liberi di manifestare il nostro pensiero senza timore di essere cacciati via e messi sul lastrico;liberi dal bisogno, liberi dalla paura (calorosi applausi). 1 U. prol Cav nul) nal( e n ger~ anti Q so ( una vole pre s1 l Naz ass~ i n lia, pari sere stuI a p: ci s F( scor NI mer mag balc ultiJ moc fanl na tica L: sola aIle: met govE so u la t chè 1953 pere apeI gan: per porz nurn i COl ri, c legi~ vent cessi dubl ital1: gruI: que min! sfoc; 01 affa' sul/' nan; tari in MAI po l riorE ta 1 sent gius gion Ql Le spéc «l'af Coru tr1èr youl évitE mini ve ( misÉ tend erre prod huit nlstl expé nimE les pUbl servi unie desc 27 a MM. Le cula cons la d 1955 chec men obtir cont défe déci> lecti ('et i sclsn la L mun enflr vain - c de s part l'U. Le Peuple Valdôtain che Un discorso da servi Lli le !rchè !bbeueHe non uoco 10 di fare uancallicesiauo:e in oppe erra, arlbal- . po- mol.nse.ppa. ~usi). Mosono igia- L, di :omertà .osta 'diatri i intizia era- ~ap() - in-erto ;tiaoux, aarlche ;ivo, sard ess! lot.ora, omo, del- e, e eria sot. ri:ora ma anan::ati lpre mi'vori- onpocauei [uel poenoco 'ernio 'er3.p- re: cre mo 1 di ?;ia, gio radi ~n- mo ~n- ne) ate mo ma ma disoinm)io iaCÏ- un on üe ,il. ui, ,to nlt- ;ra li,ro e 10, i) . Non saranno costretti ad inutili anticamere Una delle tarite «voci» propalate dalla avversaria è questa: che Caveri e Chabod non potranno tare nulla a Roma, perchè il Governo nazionale sarà sicuramente demoCristiano e non conceder à loro nulla, li costringerà soltanto a lunghe ore di inutile anticamera! Questo discorso è anzitutto un discorso da servi, e non da liberi cittadini di una Re~ione autonoma. Se autonomia volesse davvero dire dover votare sempre e soltanto per il .partito che trovasi momentaneamente al governo della Nazione, allora i valdostani sarebbero assai me no liberi di quanto non siano i residenti nelle varie provincie d'ltalia, i quali ben possono votare contro il partito di governo senza 'per questo essere maltrattati in se de provinciale. E stupisce che gente la quale si professa, a parole, autonomista, propali simili voci servili, antiautonomiste! Fortunatamente, è pero anche un discor.so senza fondamento. Non è affatto certo, ma è anzi sicuramente escluso, che la De possa avere la maggioranza assoluta . per la quale è baldanzosamente scesa in campo. Gli ultimi discorsi dei vari gros bonnets democristiani, a cominciare dall'on. Fanfani, sostengono tutti la necessità di una successiva collaborazione «democrapropa~anda tica~. La DC non potrà cioè governare da sola, ma avrà in ogni caso bisogno di alleanze ed appoggi esterni, allche ammettendo che essa .continui a restare al governo. La DC non avrà in nessun caso una situazione migliore di quella della trascorsa legislatura 1953-1958, poichè se anche conservasse i suoi voti deI 1953 (ed invece molto probabilmente ne perderà, perchè moIta gente ha ormai . aperto gli 'occhi e non si lascerà più ingannare dalle solite promesse! avrà, per la nuova legge elettorale più -proporzionalista della vecchia, un minor numero di deputati. E dovrà cosi tare i conti con i gruppi parlamentari minori, come ha dovuto farli nella trascorsa legislatuta, nella quale ha pur dovuto venlre a patti con Lauro, e fargli con-· cessioni tali, per cui Napoli è stata indubbiamente la più favorita delle città italiane: nella quale ha pur offerto al gruppo repubblicano, forte di soli cinCiue deputati e due senatori, due 'seggi ministeriali per risolvere la crisi che poi sfocio nel governo Zoli. Ora, Caveri e Chabod non saranna affatto soli, poiché potranno con tare eull'appoggio, determinato dalla comunanza di interessi, degli altri parlamentari autonomisti con i quali siederanno in Parlamento, dagli altoatesini, al MARP, a Comunità. Fra tutti, un gruppo parlamentare numericamente superiore a quello repubblicano della passata legislatura, e quindi in grade di far sentire la propria voce di ottenere una giusta soddisfazione delle esigenze Iregionalistiche, Quanto alla faccenda delle lunghe 5 ELETTORI! VOT ATE COSI'! Fac-simile della scheda anticamere, essa dimostra soltanto la mentalità di chi è unicamente capa ce di fare il cosiddetto lavoro di corridoio. Deputati e Senatori non hanno infatti bisogno di fare anticamera, quando sapp iano servirsi della loro tribuna parlamentare, alla quale h anno diritto di ~~~"' ~ ~~~"''!l.'''' 'Ol.'ôl, I'} 'Ol.~'Ol. ~~'Ol.'Ol. '& ''''1llJ ~J ''' ''''~'Ol.'''''' ''' ''' ''''Ol. 'Ol.~~~~ ~~'@. 3.ccedere senza fare nessuna anticamera! ---------o00--------- ~~~'!l.'!l.~,.,~'@l..,., ~~~~'@l. '@. '@l.~ ~'1llJ ~ '@l.'<J, ~ ~ ~~~'@l. ~~~ ~ ~~~'@. 'li1 '\ï', '!l. 'li1'\ï' ~~'O),""~ ~ ~'@,'@,'@, '®'li1'@,'Ol.'@,%'@,'®'@,""'li1%1t],"',~ ~ '@, '@, '@,'& '@,~'li1'li1'(t,~'@,~~"a.'Ol.'li1 \! '@, ~'@,'@,~",,~'@,'@l.~'@, ~~~ '@,'li1'&'li1~'Ol.'li1'li1'li1~ '!l. ~ 'li1 % '@, 'li1'@,'@,'@,'li1'@,'@,'@,'@,'@,'@,~~ '@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,'@,.., "', ~ '!l. ~'li1 ~ 'li1 '<l. '@, .® %%~ 'li1'@, '@,'@l.'@, 'li1 ~'@, '@, '@,'@,'@, 'Ol.% 'i;l. 'i;l. 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Saranno magari meno brilZanti di A .. . berto e Andreis, ma sono giuocatori di casa nostra, che anche a Roma sapranno 1are sent/re la loro voce, cosi, come la tanno ara pubblicame-nte sentire ad Aosta e in tutta la Valle. ~ "''@, '@,'@,'@,''' 'ii1 'ii1'ii1 ~ '(t, '@,~% '@.'@,'@,'@l.~ ~~~~%~~ %% ~ ~~ ~ ~%~~ ~ ~ 'l>' ! l . : :: ~% ~ %~ ", % 'ôl, 'ôl, ~ · l . . '<i).~'<i).~~~ .. % ~ ~~'@l.'@l. @.~"' 'ê ~'@l.~~ @, "<e...'@"@.,'@,'@1.%,% @. ~ ,.,~,.,'@l.'@l.'@l. ,., ! !:: : : : :: :: :: • ~,'@,'l!-'@l.'@l.'ii1"",",,'@,'i!. '@l.'@, ~~ ~'\t'é.'@,'@,'@,'@,'@l.'@,'@l."''i!. 'J f, ~'@, ~ .~ '@, '@, ~ '@,'@, '@. ... ,% %'@,1Yè.'@, %'@,~%-i ",,'@, % "@.~'@.,'@..'@, '@..'@'"@..'@,'@,'% '%%~ % % ·Œ./@"' ~ ·$'®~,,@ Q!..% '%-~ '%'%/&... ~ ~ '@.. "@,'@ 1') '%'@.. '@../@... 'fu~~"@..1i1~ @.,.,~ ~'@l.'@l.,.,,.,'Ol- '@l. "@...,%'Ql., ,% ~,%-%'@ ",~~'@l.~'@l.'@l.'@l.'@l. '@l. "@..'%'@..'%-"@.,~ ~'@l.'ôl,~~~ '@l. 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Se avete perse il certificato elettorale 0 questo sia reso inservibile, potete chiederne personalmente un duplicato all'Ufficio elettorale comunale che è tenuto a rilasciarvelo, anche il giorno stesso delle elezioni. Per farvi riconoscere al momento deI voto dov.rete essere munito di un documento di riconoscimento (carta d'iden- 1.ità, passaporto, porto d'armi, libretto ferroviario, tessera postale, patente di guida, ecc.). Se non avete un documento di riconoscimento, potete farvi presentare da un altro elettore che abbia già votato 0 farvi riconoscere da un componente deI seggio elettorale. Le due schede (una per la Camera e l'altra per il Senato) che vi verrano consegnate dovranno es sere da 'loi restituite senza nessun segno oltre alla c ~'oce che traccerete sull'emblema deI Leone Rampante, come indicato nel nosiro disegno. GU emigrati per motivi di lavoro che torneranno a votare usufruiranno deI viaggio gratuito per ferrovia dalla frontiera al lare comune di residenza. Gli altri emigrati usufrulranno di une scon- to deI 70 % . Per ottenere tali facilitazioni di viaggio, gli emigranti dovranno esibire alla stazione di frontiera 0 anche in treno, oltre al passaporto, una l::pposita cartolina-avviso gialla che sarà inviata loro dal lare cornu ne di residenza, oppure il certificato elettorale, canche una dichiarazione apposita delle autorità consolari italiane. GU emigrati in Francia che vorranno usufruire deI «congé payé» ' potranno ottenere una riduzione sul viaggio per ferrovia in quel paese deI 40 %. Speciali sconti vengono inoltre concessi sia in Fratlcia, che in Germania occidentale, Olanda e Svizzera, alle .comitive tU più di 10 persone. • La Cogne, il Casino e le lettere anonlme Gli scritti anonimi hanno sempre provocato azspre'zzo e r1lprovazione. Fin dal 1635, a Venezia, il Consiglio dei Dieci ordinava che denuncie anonime tossero "lacerate 0 abruciate interamente come non necessarte, ma vane e reprobate, come si osserva nelle lettere sen za soscritione" . Nel regno di Napoli, il re Carlo di Borbone, Con rescritto deI 9 tebbraio 1745, vietà espressamente di ricevere denuncie anonime. Il vigente codice di procedura penale ita/iano aispone coerentemente (COSi come quelli di t1J.tti i paesi civili) che " gli scritti anonimi non possono essere uniti agli atti deI procedimento nè pua tarsene alcun uso processuale". Quando una persona si abbassa allo scritta anonimo, sa di compierel una cattiva azione, perchè non ha il coraggio di jirmare, e la legge vieta che si possa tenere canto dell'anonimo, considerandolo come fonte impura. . Recentemente, è accaduto in quel di Morgex, che stano stati recapitati a diversi elettori anonimi dattiloscritti dei se,g uente tenore: "chi vota Union, vota Les unionistes de Brusson n'ont pas flanché Lee journaux dc ont tenté une grande spéculation sur ce qu'ils ont appelé «l'affaire » de Brusson, où 3 membres du Conseil communal, trompés par un quatrième, unioniste de la dernière h eure voulaient démisstonner de l'U.V. pour éviter des «complications » dans l'administration communale. Cette tentative de créer une brêche dans l'U. V. a misérablement échoué. Deux des prétendus démissionnaires comprenant leur erreur, ont écrit la lettre que nous reproduisons ci-dessous. Le troisième a huit enfants et il est employé à l'administration régionale; connaissant par expérience l'esprit de vengeance qui anime nos démochrétiens, nous serions les premiers à le dissuader d'avouer publiquement son erreur. Tout cela n'a servi qu'à animer encore davantage les unionistes de Brusson, qui ont voulu descendre en grand nombre à Aoste, le 27 avril, pour entendre les discours de MM. Cave ri et Chabod. Les de ont tenté également une spé culation sur la défection de l'ancien conseiller régional Maurice Péron. Mais la défection de cette personne date de 1955, c'est à dire du lendemain de l'échec subi par ru. V. (échec dû seulement à la loi électorale, puisque l'U. V. obtint à elle seule 30 % . des suffrages, contre des adversaires coalisés) . Cette · défection n'a donc rien à voir avec la décision prise par l'U. V. dans ces élections. Elle est dans le caractère de cet individu, qui fut fasciste sous le fascisme, communiste tout de suite après la Libération (il fonda la section communiste d'Arvier) , unioniste ensuite et enfin démochrétien: toujours du côté du vainqueur du moment. Si cet athée - comme quantité d'autres a thées de son espèce est tout pour le parti démochrétien, nous al'ons dans ru. V.. dallil SQn Cemité Centra.l et dans " "" '@, '@, 'Gl. '\t '@,'@, '@,'@,'li1'@,'&'@,'@,'@,'@, ~ 'li1'@,'li1~ 'ii1~ , ~ ~ 'li1 '@, '@,'@,'li1~'@,'@,'@,'@,~'li1'@,'@, 'li1'Ql,'@.'@,'@l.~ ......................~~:~~~~~~~~~~~u E v iene quindi da pensare' a quelle squadre di calcio che, ditettando di pro· pri buoni giocatori, non trovano di meglio che procurarseli altrove e cosi in gaggiano ora un tamoso centravanti uruguaiano , ora una mezzala argentina o brasiliana. 1 risultati, li abbiamo purtrop po visti di recente. Quando la nai?ionale i'taliana è ridotta a giuocare con i soli giuocatori italiani, ecco arrivare ,ra capo e collo l'eliminazione dalla Coppa dei Mondo. Cosi, ci pare, è della équipe regionale democristiana: che in mancanZa di propri giuocatori, è costreiUa ad ingaggiare il centravanti avv. Oberto e la mezzala avv. Andreis '@,'@,'@,'@,~ son Comité Exécutif quantité de catholiques pratiquants qui n'ont jamais bronché. Qu'en dit l'ineffable secrétaire régional du parti soi-disant démocrate f:t soi-disant chrétien? Voici la lettre des deux unioniste de Brusson: Al Sindaco di BRUSSON Al Presidente della Giunta Regionale AOSTA Al Presidente delZ'U.V. AOSTA 1 sottoscri tti dichiarano di essere caduti in errore; sulla reale situazione pol'rica della Valle e sulle determinazio- ni degÛ organi deliberanti dell'U. V. Avendo assunto irnformazioni più precise e corrispondenti al vero sull'ejjettivo significato e sul con tenuto della decisione assunta all'unanimitd dal Comitato Centrale dell'U. V ., in merito aile elezioni politiche, dichiarano di approvarle e di non avere pertanto pres.entate le annunciate dimissioni dalla Union Valdotaine. Con ossequio Brusson, li 19aprüe 1958. Revil . Maurizio Vicquéry S!lvino voici le ,!!ull'l1}an avec lequel le.s unionistes de Brusson se sont rendus le 27 avnl dermer a Aoste, place Emlle Chanoux. au comice de MM. Caveri et Chabod. comunismo, e provocherd la crisi della Cogne e la chiusura deI Casinà". · Scritti dei genere sono anzitutto squali1icati aall'anonimo. Chi li ha inmati . sapeva di fare una porcheria e non si è sentito di tirmarli. La loro talsitd è peraltro dimostrata dalle seguenti brevi considerazioni. Il 2 giugno 1946, la Valle d' Aosta ha eletto un deputato socialista, l'on. Giulio Bor.. don . .l!:bbene, non si è avuta aUora nè crisi della Cogne, nè chiusura dell Casino. Si sono avuti invece i seguenti altri fatti, altamente positivi per la Valle di Aosta: 1) apertura deI Casino, disposta nel 194'7 dal presidente della Valle aVl!. Severino Caveri, unionista, in esecuzzone di un decreto firmato dal suo predecessore; prot. Federzco Chabod che non era nemmeno lui democristtano; 2) approvazzone, da parte dell' Assemblea Costituente, deI vigente Statuto SpeCiale per la Valle' di Aosta di cui fu relatore un altro socialista i'on. E1nilio Lussu: con 10 Statuto veniva costituziona.lmente ajjermata 'e garantita l'autonomia della Valle di Aosta con ceSSa nel settembre 1945 da un !;toverno che era presieduto daLl'on . Ferru ccio Parri, oggi candidato socialista al Senato, e di cui facevano parte come minis tri i massimi esponenti dei partiti di sinistra, on.li Pietro Nenni e Palmiro Togliatti. La cf1.iusura deI Casino contrasterebbe con 10 Statuto speciale Con la legge sul riparto e le rela t .v e dtscussioni, in cui venne apertamen te riconosciuto che le entra te deI Cas;nj costituivano una delle principali en trate della Regione Valdostana. .Chiudere il Cas in à vorrebbe dunque àIre, per 10 Stato italiano, dover provvedere con denaro pubblico alle necessitd tinanziarie della Regione. • Inoltre, esigerebbe in ogni caso che ICI; DC avesse su piano nazionale la maggzoranza assoluta parlamentare, in modo da poter governare a proprio talento ed esercitare Sulla Valle di Aosta uné/. bassa rappresaglia, petr avere democraticamente eletto parlamentari non democristiani. Fort.u natamente, è perà certo che . questa maggioranza assoluta la DC non l' avrà. L'on. Fanfani era bernsi partito con questo ambizioso obiettivo ma om deve ripiegare su posizioni più modeste . 1 giornali " indipendenti" deI 28 aprile 1958 sono pieni delle esortazioni di Fantani ai cosidetti "partiti minori" di evitare una polemica troppo accesa che potrebbe compromettere la s'uccessiVa 101'0 coUabol'azione governativa . E le notizie che ci giungono da amici. residenti in aItre parti d'Italia sono veramente buone e contortanti: la DC non .raggtungerà sicuramente la maggioranza assoluta, e fard COn ogni probabilità un cospicuo passo indietro ri- spetto al 1953. Dovrà quindi necessariamente · "aprire" verso altre 10rze poli tiche, nè potrd più tare la pioggia e il bel tempo, non potrd cioé, nemmeno volendo, ordinare quella cnmsura deI Casino che le sarebbe comunque metata daœart. 2 dello Statuto speCiale, il quale rzcono sce alla Regione valdostana potestà Legislativa autonoma e prirnaria i11; materi:a di turismo, e cast in materia dl apertura e chiusura dei Casinà. L'anonimo di Morgex è dunque un falsario. Non ha avut o il coraggi o di tIrmare, perché sapeva di ajjermare il talso, ed ha cosi squaliticato se stesso f la parte che la ha ispirato. ' --------000~------ Un deuil dans l'Union Le 9 mai notre ami Vincent Trèves et ur;. }eu?e homme qui l'accompagnait (-nt ete VIctImes d'un tragique accident d'auto en revenant d'une tournée élec. torale dans la basse Vallée. ,Vincent Trèves a été grièvement blesse. Pendant plusieurs jours l'on a craint pour sa vie. Heureusement il semble désormais hors de danger. Mais le garçon qui était avec lui Ange Garbi, âgé de 18 ans, est décédé. Nous en sommes profondément affligés: No~s voudrions que ses parents crOIent a toute la sincérité de notre peine. Leur fils est mort pour une cause. )uste. Son sacrifice ne sera pas oublle. ,Toutes les fois que nous serons tentes de nous laisser aller au découragement, ou pis encore à des compromis ayec notre conscience, nous nous souvI~ndrons de Lui. Nous comprendons mieux notre devoir: SERVIR. ------~000-------- Démission d'un sénateur de ,Le sé~ateur Marconcini, un an cien · demochretien de la commune de Turin me~bre v:aillant de l'ancien parti po~ llUlaue, vient de donner sa démission par protestation contre les abus de la DC qui agit plus pour des raisons de réussite électorale, et d'intérêt personnel que pour la défense d'un idéal et d'un programme. Nous avons toujours parlé nous auss1 de l'involution toujours plus antidémocratique et antichrétienne de l'a ctuel parti démochrétien. Le parti de Fanfani n'est plus le parti de De Gasperi et '.es anciens dirigeants n e veui ent pIns collaborer· avec les nouveaux. La démission du sénateur Marconcini en est un nouvel exemple. 6 Le Peuple, Valdôtain !!!!! L'opposizionB dà fastidio Un appel Qes Valdôtains émigrés en France {jleeleul'-~ La maggioranza dei Consiglio Valle tenta di ridurre ai minimi termini la discussione delle interrogazioni e interpellanze {{}aldô-lainL! Peut-être vous étonnerez-vous que des émigrés, des hommes résidant loin de leur Patrie, des Valdôtains qui ne participent pas habituellement aux affairés publiques de leur pays, s'adressent à vous à la veille des élections et au sujet de ces élections. Pourtant nous n'hésitons pas à le faire parce que, en vous disant notre pensée, nous croyons sincèrement agir pour le bien de notre Vallée d'Aoste que nous aimons toujours du plus profond amour et que nous voulons libre, heureuse et prospère, car le plus cher désir de la plupart d'entre nous est de pouvoir y retourner un jour, définitivement . .'. '. '. . ' Le 25 mai prochain, vous serez appelés à élire vos représentants à la Chambre et au Sénat. Quatre candidats sollicitent vos suffrages: d'un côté MM. FARINET et PAGE, membres d'un parti politique; de l'autre deux indépendants, MM. CAVERI et CHABOD. , MM. Farinet et Page vous ont déjà représentés à Rome. Vous pouvez donc les juger sur leur oeuvre. Ont-ils fait tout ce qu'ils auraient pu et dû faire, tout ce qu'ils vous avaient promis de faire pour la défense de l'autonomie valdôtaine? Nous ne le croyons pas! Non point parce que M. Farinet et M. Page ne l'ont pas voulu, mais parce qu'ils ont toujours été dans l'impossibilité de le faire. En vérité - et nous le disons sans passion car nous n'avons . aucun ressentiment personnel contre ces deux hommes - MM. Farinet et Page se sont comportés à Rome non point d'abord comme 1er représentants de la Vallée d'Aoste autonome, mais avant tout comme deux , membres, parmi tant d'autres, d'un parti exigeant, dont l'esprit et les méthodes s'écartent 'de plus en plus de la véritable démocratie. . Aujourd'hui ces deux personnalités font encore appel à vous. Les moyens de propagande les plus puissants sont à leur service. On va vous faire, une fois de plus, en leur nom, les plus belles promesses, dans les réunions publiques, les journaux. et même peutêtre, hélas! dans ces lieux sacrés où seules devraient retentir les divines paroles de l'Evangile. On vous dira qu'en votant pour la démocratie chrétienne vous obtiendrez toutes sortes d'avantages. On vous menacera des plus grandes calamités dans le cas contraire .. Electeurs valdôtains, prenez garde! Ne vous laissez pas influencer par une propagande trompeuse! Ne vous laissez pas intimider par des menaces sans consistance! Depuis dix ans vos représentants à Rorheont été . réduits à l'impuissance par soumission forcée à leur parti. il est impossible d'espérer qu'il en pourrait être Rien n'étant modifié en ce qui les concerne, autrement à l'avenir. Nella sua seduta deI 10 marzo, il Consiglio Regionale ha approvato, a maggioranza, la seguente mozione, presentata dal vice presidente deI Consiglio ing. Augusto Pasquali e dal consigliere dott. Cesare Dujany: IL CONSIGLIO RMGIONALE Considera ta" opportunità che 10 svolgimento dei tavor( delle sessioni ordinarie e straordinarie sia efJettuato in modo da dare la precedenza alla risoluzione dei problemi di carattere legislativo ed amministrativo; premesso che la letturadelle interrogazioni, interpellanze e. mozion'i avviene di norma all'iniziodelle adunànze; e fatta eccezione per i casi di particolare urgenza ' INVITA il Presidente dei Consiglio, il Presidente della Giunta e gli Assessori a difJerire la risposta alle interrogazioni e interpellanze alla fine della adunanza 0 alt'adunanza successiva DELIBERA che ' la discussione delle mozioni avvenga alla fine delle adunanze 0 alla adunanza successiva. Pub sembrare una cosa da poco, una pignoleria procedurale. Ma non è cosi. Da dieci anni a questa parte, era usanza deI Cortsiglio discutere per prime le interrogazioni, ipterpellanze e mozioni, con le quali i consiglieri, e particolarmente quelli di minoranza, chiedevano di essere informati su determinati fatti e formulavano le lorD proposte legislative ed amministrative. Il regolamento deI Consiglio, approvato il 25-7-}949, prescrive, al riguardo (artt. 34 e 37), che: «all'inizio dell'adunanza il segretario deI Consiglio dà lettura, secondo l'ordine di presentazione, delle interrogazioni (e interpellanze). Il Presidente deI Consiglio, il Presidente della Giunta e gli Assessori possono ri- Vous voulez que quelque chose change en Vallée d'Aoste? Vous voulez qu'enfin la voix de notre Pays soit entendue à Rome? Alors, envoyez à Rome des hommes nouveaux, compétents, libres, indépendants, des hommes qui n'auront de comptes à rendt:e à aucun parti mais seulemcntà. vous, leurs électeurs•. Vous pourrez le faire le 25 mai en votant pour spondere immediatamente oppure dichiarare di dover difJerire la risposta alla fine deU'adunanza 0 all'adu7j.anza su ccessiva". M. Séverin CAVERlet M. René CHABOD qui vous sont présentés sous le signe glorieux du Lion Valdôtain pai· l'UNION VALDOTAINE et par des personnalités sans reproche, clairvoyantes, éloignées de toute politique partisanè, guidées seulement par un prof,?nd amour de leur Pays. In pratica era avvenuto, come sopra detto. che nprmalmente tutte le interrogazioni, inter,pellanze e mozioni venivano discusse subito, con la necessaria ampiezza di trattazione. D'ora in poi, esse verranno invece, fatta eccezione soltanto per i casi di «particolare urgenza», discusse alla fine, quando il . Consiglio ègià stanco e portato ad affrettare i suoi lavori. . A. ARTAZ,d'Antey; R. BESENVAL. de St. Pierre; BOSONIN, de Donnaz; O. BRUNOD, d'Ayas; F. CHARRERE, d'Aymavilles; S. GUAZ, de Roiso:n: A. JORY, de Champdepraz: F. LALE-MURY, de St. Pierre: A. NICOLETTAZ, de Pollein: P. PASCAL, de La Salle; T. ROLANDO, de St. Vincent: C. SA~ . LUARD, d'Etrouble!;; E. SAVOIE de. Derby; A. VALBON,de Nus. Il Mpopolo Nuovo"e la sforia Secondo il Popolo Nuovo deI 9 marzo, l'autonomia valdostana sarebbe opera dell'on. De Gasperi, dell'on. Fanfani e dell'avv. Bondaz. «Se Emilio Chanoux - scrive 10 organo de - puà essere considerato il legittimo depositario delle aspirazioni della sua gente... fu De Gasperi che dell'autonomia puà essere a sua volta considerato il realizzatore sul piano legale. Fanfani, a sua volta, e Bondaz possono giustamente aspirare alla qualifica di realizzatori nella pratiea». Che tutto cià non sia storicamente vero, appariva fin dalla commemorazione ufficiale tenuta 10 s.tesso giorno 9 marzo dal presidente della Giunta avv. Bondaz, il qua-:le aveva ricordato, sia pure molto sobriamente, il proclama in data 6 ottobre 1944 deI C.L.N.A.I ed i decreti legislativi deI 7-9-1945. E appariva ancor di più dalla più ampia trattazione fatta davanti al Consiglio, il successivo 10 marzo, dal presidente deI Consiglio, Pareyson, il quale non solo ricordava, ma integralmente leggeva, il seguente preciso impegno deI CLNAI in data 6 ottobre 1944: , «Mentre vi chiama, con tutto il popolo italiano, alla decisiva bat- taglia insurrezionale, il CLNAI af- . deI 1945, come anche detti decreti fe.rma solennemente che è davere fossero eselusiva opera deI governo dell' Italia liberata restaurare i vodella Resistenza e degli uomini delstri diritti vialati e conculcati at- la Resistenza che 10 coinponevano, traversa l'instaurazione di un redal presidente deI consiglio, Fergime di ampia autonomia linguiruccio Parri, a tutti iministri che stica, culturale, amininistrativa, con lui vollero e firmarono la nanel quadro di una libera comunità seita dell'autonomia valdostana. democratica, ispirata al rispetto deEcco, infatti, 'i nomi dei suddetti gli interessi locali e al decentramen- firmatari: Parri, Brosio, Nenni, De to delle amministrazioni. Gasperi, Togliatti, Ruini, Scoccipareyson parlava altresl dell'in- marro, Ricci, De Courten, Cevelottervento deI CLN piemontese, pre- to, Arangio Ruiz, Romita, Gullo, sieduto da Franço Antonicelli, nel La Malfa, Seelba, Gronchi, Barbamaggio 1945, nonchè dell'opera reschi, Lussu, Molé. Questi uomini svolta, fra il maggioed il settembre parteciparono poi, alla Costitlien1945, dai professori Federico Cha- te, alla trasformazione dei decreti bod e Alessandro Passerin d'Entrè- deI 1945 nell'attuale Statutû Speves, per la concreta formulazione ciale della Valle d'Aosta: deI quale delle norme istitutive dell'autono- fu per l'appunto relatore l'on. Emia valdostana, consacrate nei no- milio Lussu, strenuo assertore dei ti decreti deI settembre 1945. diritti della Valle d'Aosta, di cui eAppariva, infine,di evidenza an- l'a allora deputato l'on. Giulio Borcora maggiore attraverso il succes- don. sivo intervento deI consigliere avv. A questo punto, ci sèmbra di poChabod, il quale, dopo di avere il- ter domandare al Popolo Nuovo su lustrato la figura e l'opera di Cha- quali elementi stol'ici, a noi ignoti, noux ed avere reso omaggio alla si sia fondato per considerare l'on. memoria di tutti i ' caduti della re- De Gasperi come, il solo realizzatosistenza . valdostana, nella quale e re dell'autonomia valdostana ' sul dalla quale è nata l"autonomia, ha piano legale. L'on. De Gasperi ha dimostrato, con la semplice lettura firmato, quale ministro d~l Gabidei nomi , deI fiqnatari dei decreti netto Parri, i decreti dei 1945, ma Ferramenfa Aosfana ] RINGRAZIAMOLI mandandoli in pensione Riceviamo e pubblichiamo: Cl on toi Stiamo viVendo gli ultimi gionÙ prima di poter deposiiare la nostra scheda nell'urna. Ora bisogna tener presente cne, gra-· zie al progresso sociale, siamo arrivati ai , tempi che l'uomo a sessant'anni ha il diritto e l'obbligO di andare a godersi il meritato riposo. Quindi, a?nici lavoratori della Valle, facciarno rispettare la legge anche pel' gli onorevoli, ormai sicuramente stanchi di portr;Lre il lol'O pesante tardello parlamentare, tanto più che essi hanno pensato alla loro ' vecC/l.i~W assegnana08t una non meJ,tfJerente pensione di lire' centomila al mese. Int Ca 27 a M. ca et ca lie ne ré! gé ils pa nô Citiamo la cifTa non per gelosia, perché anche noi lavoratori andiamo .a goderci il nostro meritato riposo. Cosi ad esempio i coltivatori diretti a sessanta anni possono sedersi perchè il GoveTno (compresi i nos tri due onorevoli) ha loTO assegnato la cijradi liTe cinquemila mensili. Non neghiamo che tale citTa ci interessa e ci fa vemrnente', comodo, me: -preghiamo i lavoratQri di valutare giustamente la àifJerenza. Ora noi diciamo che le 5 rnila liTe per i campagnards non sono sufJicienti, ma Page e Farinet hanno detto che per Una 'cifra superiore non si potevano trovare i jondi necessari. E pensare . che .era talmente semplice, bastava jare Un ragguaglio jra coltivatori diffetti da un lato e parlamentari d'altro lato e far pagare un po' più di tasse ai ricconi. . Il caro di proteste dei lavoratori pii~ progrediti a javore degli amici coltivatori diTetti peT una cosi misera ricompensa, non ,valse pero a far sentil'e ai nos tri grand! 'ILomini la necessità di rivedere la éosa. Amici lavoratori della Valle d'Aosta: Page e Farinet per avere troppo fatto a Roma per la nostra Valle durante i lunghi dieci anni passati, vpgliono il nostro grazie. Acconsentiamo sinoeramente e diciamo loro merci de tout , le bien que vou avez jait pour nous, et Pour vous démontTer que nous sommes contents de vous et POUT ne pas vous faire toujours fatiguer nous vous laissons à la maiso:n. Voteremo quindi compatti i giovani CAVERI - CHABOD. DIR. RESP. EMILE PROMENT Enreg. Tribunal d'Aoste 24-5-1954 fai la Va d'l po ce: de de. ce: co pr gl' '. et ge: pr sis ve: se pli . no d', qu ca: po ' ha et SOl au fer la Imprimerie I.T.L.A. - Aoste 7. rue M. Solarolo - Téléphone 22-59 "ll" 51. Rue De r 11er r eIl " 32',2 A oste ! -_ _ _ _ _ _ _ _....:...-_ _ _ _---:-_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ de Concessionnaire exclusif laminés plastique· Formica" Tracteurs "Fame" - Installations de fertirrigation . Moto-scies ~ Machines à raboter pour menuisiers . Moteurs à explosion et électriques - Equipements pour bars et vitrines- Coussiliets à sphères ·S.K.F." prima di lui li avevano firmati il presidente Parri, Brosio e Nenni, e dopo di ·lui hanno firmato tutti gli altri ministri sovramenzionati, traducendo in realtà giuridica il solenne impegno deI CLNAI in data deI precedente 6 ottobre 1944. Quanto all'on. Fanfani e all'avv. . Bondaz, non ci consta che essi facessera parte nè deI CLNAI, nè deI CLN piemontese 0 valdostano, nè di formazioni partigiane, nè deI Governo della Resistenza. Ci consta soltanto che Fanfani ha tenuto quattro discorsi autunnali ad Aosta, dal 1954 al 1957, e che l'avv. Bondaz ha assunto la presidenza della Giunta nel dicembre 1954, quando cioè, l'autonomia valdostana aveva ormai quasi uri decennio di vita ed aveva ormai visto svolgersi la concreta attività di due successivi consigli regionali. E ci viene quindi da pen sare che, se l'on. Fanfani e l'avv. Bondaz dovessero recarsi in America, il Popolo Nuovo scriverebbe che si, l'America è stata scoperta da un certo Cristoforo Colombo, ma che i veri «realizzatori nella pratica» di una simile scoperta sono, ancora una volta, l'on F'anfani e l'avv. Bondaz. Praticamente pensiamo che verranno discusse tutte alla fine, addi:t;ittura in una adunanza successiva, perchè per discuterle subito occorrerà non soltanto l'urgenza, ma anche una «particolare» urgenza (la quale non ricorrerà mai, cosl come non ricorrevano mai, nei processi ai repubblichini, le sevizie particolarmente efl'era te): perchè riCOrra una particolare urgenza, 'bisognerà proprio éhe il palazzo della Regione stla bruciando... e si debba decidere subito di chiamare i pompieri. Lo scapa della mozione ,approvata dalla maggioranza è dunque evidente: quello di rinviare sempre interpellanze e mozioni in fine di seduta, quando tutti hanno fretta di concludere e partire, e cosl ridurne 10 svolgimento ai minimi termini. Ci auguriamo che i consiglieri di minoranza ' tengano dura e cosi discutano esaurientemente ed energicamente anche in fine di seduta: ma non potevamo non sottollneare il tentativo di ridurre, con un ripiego procedurale, la voce dell'opposizione, la quale ' aveva semplicemente chiesto che venissero applicati i suddetti articoli deI regolamento: ma :si è vista naturalmente imporre la nuova disposizione con un colpo di maggioranza. &i, Lucien Articles techniques - Machines à calculer électriques «Classic» - Fourneaux à charbon "Warm-Morning» - Fabrication de gourdes en peau «La Valdôtaine»- Vernis pour parquets «Syntalecto» - orig. Suédoise ' - RéfrigéSA LV A L______r_a_te_u_rs_c_M_a_ie_s_ti_c:t_ _ _ _ _ _! Salvaltech n iq ue Rue De Tillier, 18 AOSTE de ~ tin , m~ , rat :,da: ; ré:; 191 éle sai