Jack Kerouac, (Lowell, 12 marzo 1922 – St. Petersburg, 21 ottobre 1969), scrittore e poeta statunitense. Considerato uno dei più importanti scrittori americani padre del movimento beat, il suo stile ritmato e immediato con una prosa spontanea è influenzato dalla musica bebop che adorava, si autodefinì un poeta jazz. Nato da genitori canadesi di madrelingua francese trasferiti negli Stati Uniti, Jack Kerouac fu uno dei più promettenti talenti del football americano nel ruolo di running back, dotato di un fisico robusto e di una velocità notevole venne chiamato a giocare nella squadra della Columbia University di New York ma a causa di una frattura alla tibia e delle incomprensioni con l' allenatore abbandonò il football ed cominciò a frequentare artisti e ribelli di New York. Condusse una vita irregolare tra lunghi viaggi e amicizie con altri artisti ribelli alle regole. Il suo libro più famoso è On The Road (Sulla Strada) uscito nel 1957 divenne subito un successo e il libro simbolo della beat generation, una generazione di scrittori che influenzò i movimenti di protesta degli anni seguenti. Però il successo gli causò dei problemi perché pubblicò tutti i suoi lavori che aveva già scritto ma questi vennero stroncati dalla critica dell' epoca, si abbandonò progressivamente sempre di più all' alcolismo che ostacolò la sua attività di scrittore. Morì nel 1969 a 47 anni di cirrosi epatica. FONDAMENTI DELLA PROSA SPONTANEA DISPOSIZIONE Loggetto è posto di fronte alla mente, nella realtà, come in un disegno [...] PROCEDIMENTO Essendo il tempo fondamentale nella purezza del discorso, il linguaggio che disegna è un flusso imperturbato della mente di segrete parole-idea personali, che soffiano (come nel caso del musicista jazz) sul soggetto dell'immagine METODO Niente punti a separare strutture-frase già rese arbitrariamente enigmatiche da ingannevoli due punti e timide virgole di solito inutili ma il vigoroso trattino a separare il respiro retorico [...] RAGGIO DAZIONE Niente selettività di espressione ma seguire la libera deviazione della mente negli illimitati soffia-sul-soggetto mari di pensiero [...] INDUGI NEL PROCEDIMENTO Niente pause per pensare alla parola giusta ma l'accumulo infantile di un concentrato scatologico di parole finché non si ottiene soddisfazione, che si rivelerà come un grande ritmo [...] CENTRO DI INTERESSE Non partire da un'idea preconcetta di cosa dire su un'immagine ma dal gioiello centrale di interesse nel soggetto dell'immagine al momento di scrivere [...] STATO MENTALE Se possibile scrivi senza coscienza in semitrance permettendo all'inconscio di far entrare il proprio linguaggio non inibito interessante necessario e dunque moderno cosa che l'arte cosciente censura, e scrivi con eccitazione, rapidità, con crampi da scrittura o battitura, secondo le leggi dell'orgasmo, l'offuscamento della coscienza di Reich. Vieni da dentro, fuori al rilassato e al detto." DOTTRINA & TECNICA DELLA PROSA MODERNA Elenco dei fondamenti 1. Taccuini segreti scarabocchiati, e pagine battute a macchina all'impazzata, solo per la tua gioia 2. Sottomesso a ogni cosa, aperto all'ascolto 3. Cerca di non ubriacarti mai fuori da casa tua 4. Ama la tua vita 5. Qualcuna delle cose che provi troverà la sua forma 6. Folleggia santo balordo della mente 7. Soffia profondo quanto vuoi 8. Scrivi quello che vuoi senza fondo dal fondo della mente 9. Le ineffabili visioni dell'individuo 10. Non c'è tempo per la poesia ma proprio così com'è 11. Tic visionari vibranti nel petto 12. Fissando in trance sognare su un oggetto davanti a te 13. Rimuovi le inibizioni letterarie, grammaticali e sintattiche 14. Come Proust sii un vecchio copriteiera del tempo 15. Raccontare la vera storia del mondo col monologo interiore 16. Il gioiello centrale di interesse è l'occhio dentro l'occhio 17. Scrivi nel ricordo e nella meraviglia per te stesso 18. Scrivi dall'occhio centrale midollare verso l'esterno, nuotando nel mare del linguaggio 19. Accetta la perdita per sempre 20. Credi nel sacro profilo della vita 21. Lotta per disegnare il flusso che già esiste intatto nella mente 22. Non pensare alle parole quando ti fermi se non per farti unimmagine più chiara 23. Tieni conto di ogni giorno la data magnificata nel tuo mattino 24. Niente paura o vergogna nella dignità della tua esperienza, lingua & conoscenza 25. Scrivi perché il mondo legga e veda le immagini precise che ne hai 26. Filmlibro è il film in parole, la forma visiva americana 27. In lode del Personaggio nella Squallida Solitudine disumana 28. Comporre in modo sfrenato, indisciplinato, puro, che emerge dal basso, più è matto meglio è 29. Sei un Genio ininterrottamente 30. Regista-Scrittore di film Terrestri Sponsorizzati & Finanziati in Paradiso Solitudine messicana E sono uno straniero infelice Contento di scappare per le strade del Messico I miei amici sono morti su di me, le mie amanti svanite, le puttane bandite, il mio letto sbattuto e sollevato dal terremoto - e niente erbasanta per uno sballo a lume di candela e sognare - solo spurghi d'autobus, ventate polverose, e cameriere che sbirciano da un buco nella porta segretamente attizzate alla vista degli onanisti fottenti i cuscini Io sono 1a Gargolla di Nostra Signora che sogna nello spazio sogni di grigia nebbia Il mio volto è puntato verso Napoleone - io non ho forma La mia agenda è piena di DEFUNTO non ho valore nel vuoto, in patria senza onore, Il mio unico amico è un vecchio pederasta senza macchina da scrivere Che, se è mio amico, lo beccherò nel culo. Mi resta ancora un po' di maionese, tutta un'inutile bottiglia d'olio, contadini mi lavano il lucernario, un matto si schiarisce la voce nel bagno attiguo cento volte al giorno condividendo il soffitto con me Se mi ubriaco mi viene sete - se cammino il piede mi cede - se sorrido la mia maschera è una farsa - se piango non sono che un bambino - se mi ricordo sono bugiardo - se scrivo la scrittura è passata - se muoio il morire è finito - se vivo è appena cominciato - se aspetto l'attesa è più lunga - se vado l' andare è andato - se dormo la beatitudine pesa mi pesa sulle palpebre - se vado a un cinema da poco prezzo mi assaltano le cimici I costosi non me li posso permettere - se non faccio niente niente fa Diane Di Prima Una delle poetesse più conosciute della beat generation. Nasce a Brooklyn il 6 Agosto 1934, abbandona gli studi per diventare scrittrice, frequenta artisti e nel 1958 pubblica il primo libro. Nel 1962 comincia a praticare il buddismo. Nel 1966 si è trasferita a Millbrook, entrando nella comunità psichedelica di Timothy Leary. Nel 1969 ha pubblicato il racconto della sua esperienza beat in Memoirs of a Beatnik.. I suoi libri includono l' incendiario Revolutionary Letters, diversi volumi di memorie e autobiografia, non ancora pubblicati, e molte raccolte di poesia, tra i quali Pieces of a Song. ABBANDONATE...... Abbandonate a se stesse,le personesi fanno crescere i capelli. Abbandonate a se stessesi tolgono le scarpe. Abbandonate a se stesse fanno l'amore dormono facilmente dividono coperte,droga e bambini non sono pigre o impaurite piantano semi,sorridono,parlano fra loro.La parola comincia dentro se stessa : tocco di amore nel cervello,nell'orecchio. Ritorniamo con il mare,con le maree ritorniamo spesso come le foglie,numerosi come l'erba,gentile e insistente,ricordiamo il modo in cuii nostri piccoli muovono i primi passi a piedi nudi attraverso le città dell'universo. Lettera Rivoluzionaria Ho appena capito che il premio sono io non ho altro denaro per riscatto, nient'altro da spezzare o scambiare che la vita il mio spirito dosato, frammentario, sparso sul tavolo della roulette, ripago quanto posso nient'altro da ficcare sotto il naso del maitre de jeu nulla da spingere fuori dalla finestra, niente bandiare bianche questa carne è tutto ciò che ho da offrire, fare il gioco con questa testa qui e ora, e quello che vien dietro, la mia mossa mentre strisciamo sopra questo bordo, proseguendo sempre (si spera) fra le righe. Poesie più o meno d'amore cento larve hanno insegnato alle mie viscere a torcersi cento settimane or sono e adesso tu vieni con bacche nei capelli e aspetti il mio applauso. Mi domando perché abbiamo dormito insieme quelle notti e cosa abbiamo perduto Lenore Kandel, poetessa della beat generation, nata il 14 gennaio 1932 a New York, morta il 18 ottobre 2009 a San Francisco. Ha avuto una notevole notorietà a causa della persecuzione nei confronti del suo libretto di 8 pagine contenente 4 poesie intitolato "The Love Book", nel 1966 venne sequestrato dalla polizia nei 2 negozi in cui era venduto per oscenità, al processo nel 1967 fu condannata ma poi venne assolta in appello, questa disavventura fece vendere molte copie, Lenore ha ringraziato la polizia per la pubblicità e ha destinato l'1% del ricavato delle vendite a un associazione benefica della polizia. Fu un attivista del movimento controculturale, ha fatto parte del gruppo politico anarchico dei Diggers, si è sposata con Billy Fritsch (poeta e membro della banda motociclistica degli Hells Angels ) con cui ha avuto un grave incidente in moto nel 1970 che l' ha costretta al ritiro dalla vita pubblica e a una lunghissima convalescenza. Disse: "La poesia non è mai compromesso. È la manifestazione – traduzione di una visione, un’illuminazione, un’esperienza. Se scendi a compromessi diventi un profeta cieco. Non c’è alcun senso oggi in quella poesia che esiste soltanto come esercizio di destrezza. La tecnica è necessaria finché serve da abile levatrice a chiarezza, bellezza, visione; quando si innamora di se stessa produce masturbazione verbale." Poesia dell'Illuminazione Siamo stati tutti fratelli, ermafroditi come le ostriche donando le nostre perle sbadatamente nessuno aveva ancora inventato la proprietà né la colpa né il tempo guardavamo passare le stagioni, eravamo cristallini come neve e ci fondevamo gentilmente in forme più nuove mentre le stelle ci ruotavano sopra la testa non avevamo imparato a tradire i nostri esseri erano perle irritanti trasmutate in splendore e offerte sbadatamente le nostre perle diventarono più preziose e i nostri sessi statici la mutabilità fece crescere una conchiglia, scoprimmo diversi linguaggi parole nuove per nuovi concetti, inventammo orologi e sveglia barriere lealtà tuttavia...perfino ora...facendo finta di comunicare infinite percezioni mi ricordo che siamo tutti stati fratelli e offro sbadatamente Charles Bukowski (Andernach, Germania, 16 agosto 1920 – San Pedro, USA, 9 marzo 1994) poeta e scrittore statunitense. Nato in Germania da padre statunitense di origini tedesche- polacche e da madre tedesca, la famiglia si trasferì nel 1925 negli USA., dal 1930 si stabili a Los Angeles dove rimase. Ebbe una vita influenzata dalle sue passioni per: alcolici, corse dei cavalli, sesso. Pubblicò il primo racconto nel 1944 e un secondo nel 1946 ma vedendo che non avevano successo si fermo con lo scrivere e si prese quella che lui ha definito "una sbronza di dieci anni" in cui vago per gli Stati Uniti vivendo con lavori precari, nel 1955 stava per morire per un ulcera perforante, quando usci dall' ospedale si mise a scrivere poesie, nel 1957 si sposo con una poetessa texana, Barbara Frye, conosciuta per corrispondenza e che non aveva mai visto, divorziò nel 1959. Dal 1960 lavorò all' ufficio postale di Los Angeles, nel 1969 la casa editrice Black Sparrow gli offri cento dollari alla settimana per il resto della sua vita, lasciò l' ufficio postale e si dedicò totalmente alla scrittura dichiarando: “Avevo solo due alternative: restare all'ufficio postale e impazzire... o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame". Un mese dopo pubblicò il suo primo romanzo Post Office e ottenne successo diventando celebre. Scrisse sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie. SPLASH L'illusione è che tu semplicemente Stia leggendo questa poesia. La realtà è che questa è più di una poesia. Questo è il coltello Di un accattone. È un tulipano È un soldato che marcia Attraverso Madrid. Questo sei tu Sul tuo letto di morte. Questo è Li Po che ride Questo è il circo del diavolo. E non la stai leggendo Su una pagina Sottoterra. No, non è una dannata Poesia. È un cavallo che dorme. Una farfalla dentro Il tuo cervello. È la pagina che legge Te. La senti? È come un cobra. È un aquila affamata che sorvola la stanza. Questa non è una poesia La poesia è barbosa, ti fa venire sonno. Queste parole ti incitano a una nuova follia. Ti ha toccato la grazia, sei stato spinto dentro un abbacinante regione di luce. Adesso l'elefante Sogna insieme a te. La volta dello spazio curva e ride. Adesso puoi morire Tu puoi morire adesso come Si doveva morire da uomini: grande, vittorioso, con l'orecchio della musica, essendo tu la musica, che romba, romba, romba. Allen Ginsberg - Il 3 giugno 1926 nasce a Newark, New Jersey, figlio primogenito di una coppia borghese di ebrei. Il padre è insegnante in una high school ed è anche poeta, mentre la madre, di origine russa, è un'attivista filocomunista. Allen è molto attaccato alla madre che però ben presto comincia a dare segni di chiaro squilibrio mentale, fino ad essere poi internata; con essa il poeta rifiuterà tutte le altre donne e la sessualità femminile. L'influenza politica su Ginsberg è molto forte e già da bambino comincia a scrivere lettere di protesta ai giornali mentre si propone di diventare un brillante avvocato per battersi a favore degli operai. Nel 1943, entra alla Columbia University dove conosce Kerouac, che gli fa incontrare il jazz e le droghe, e insieme a lui inizia a frequentare Burroughs che li introduce al mondo della letteratura. Legge Celine, Kafka, Vico e Spengler, ma le fonti sono Blake, Williams, Pound, Thoreau e soprattutto Whitman. Come quest'ultimo infatti si sente solo, ama cosmicamente tutti gli esseri umani, si forma su esperienze mistiche, ha ambiguità sessuale, usa lo stesso tono profetico, denuncia l'ipocrisia e il materialismo e non ha la freddezza tipica delle accademie: "Una parola sulle accademie: la poesia è stata attaccata da un mucchio di rompiscatole ignoranti e spaventati che non capiscono [...] Il guaio con questi fottuti è che non riconoscerebbero la poesia neanche se spuntasse e glielo mettesse in culo in pieno giorno". Per una bravata viene espulso per un anno, anno in cui comincia a frequentare locali per omosessuali, accettando la propria condizione, e gli spacciatori di Times Square, gli hipsters. In una visione sente Blake che gli parla ed egli così si convince di essere portavoce del divino nella vita. Per non dover scontare una pena con la giustizia si fa internare incontrando così il poeta Carl Solomon, che gli suggerisce la lettura dei surrealisti e proprio a lui viene dedicato Howl. Nel 1949 si laurea e abbandona New York per viaggiare in autostop e incontrare Neal Cassady, di cui si innamora però senza successo. Sente di appartenere al mondo dei Beats e trova in questi quel misticismo volto a ricostruire l'interezza dell'uomo; in tal modo riunisce il profetismo ebraico a quello whitmaniano e blakeiano. “Morte all'orecchio di Van Gogh” da The Beats (1966) Il poeta è un sacerdote Il dollaro è la misura dell'anima americana Il Congresso si è spinto fin sul precipizio dell'Eterno il Presidente ha fabbricato una macchina da guerra che erutterà come un vulcano e farà nascere Russia da Kansas Tradiscono il Secolo Americano senatori folli che non vanno più a letto con le mogli Franco ha trucidato Lorca magico figlio di Withman e come Majakowski s'è ucciso per sfuggire alla Russia Hart Crane illustre platonista s'è ucciso per seppellire la falsa America e milioni di tonnellate di grano, grano d'uomo, furono arse nei segreti sotterranei della Casa Bianca mentre l'India languiva affamata e urlava e divorava cani rabbiosi gonfi di pioggia e montagne di uova frantumate in bianca polvere ardevano nelle aule del Congresso mai più uomo timorato di dio metterà piede in quei luoghi a causa del fetore delle putrefarre uova d'America e gli indiani di Chiapas ancora biascicano le loro avitaminiche tortillas ancora gli aborigeni d'Australia vaneggiano in deserti vuoti d'uova e raramente io mangio uova a colazione benchè il mio lavoro richieda uova all'infinito per nascere all'Eternità le uova sono fatte per chi ha fame o le madri che le hanno generate e il dolore delle innumerevoli galline americane si esprime nelle strida dei comici alla radio Oggi Detroit ha prodotto un milione di automobili fatte di gomma vegetale e di fantasmi ma io cammino e cammino e con me cammina L'Oriente e l'Africa tutto cammina e prima o poi il Nord America camminerà poiché se noi abbiamo cacciato dalle nostre soglie l'Angelo cinese, questi ci caccerà dalla Porta d'oro del futuro nessuno ha avuto pietà del Tananika Einstein da vivo fu schernito per la sua politica celeste Betrand Russell scacciato da New York per aver fornicato e Chaplin immortale allontanato da queste rive con la rosa tra i denti e una segreta congiura della chiesa cattolica nelle latrine del Congresso ha rifiutato gli anticoncettivi alle incessanti masse dell'India Qui non si pubblicano parole che non siano le deliranti vili invenzioni di robot corrotti il giorno in cui si stamperà la vera letteratura, la voce del gran copro d'America, sarà giorno di rivoluzione (...) Per Carl Solomon Howl I - Parte prima Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri allalba in cerca di droga rabbiosa, hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte, che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz, che mostravano il cervello al Cielo sotto l'Elevated e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette che passavano per le università con freddi occhi radiosi allucinati di Arkansas e tragedie blakiane fra gli eruditi della guerra, che venivano espulsi dalle accademie come pazzi e per aver pubblicato odi oscene sulle finestre del teschio che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate, bruciando denaro nella spazzatura e ascoltando il Terrore attraverso il muro, che erano arrestati nella loro barbe pubiche ritornando da Laredo con una cintura di marijuana per New York, che mangiavano fuoco in alberghi vernice o bevevano trementina nella Paradise Alley, morte, o notte dopo notte si purgatorizzavano il torso con sogni, droghe, incubi di risveglio, alcool e uccello e sbronze a non finire, incomparabili strade cieche di nebbia tremante e folgore mentale in balzi verso i poli di Canada e Paterson, illuminando tutto il mondo immobile del tempo in mezzo, solidità Peyota di corridoi, albe cimiteri alberi verdi retro cortili, sbronze di vino sopra i tetti, rioni di botteghe in gioiose corse drogate neon balenio di semafori, vibrazioni di sole e luna e alberi nei rombanti crepuscoli invernali di Brooklyn, fracasso di pattumiere e dolce regale luce della mente, che si incatenavano alla sotterranea in corse interminabili dal Battery al santo Bronx pieni di simpamina finché la strepito di ruote e bambini li faceva scendere tremanti a bocca pesta e scassati stremati nella mente svuotata di fantasia nella luce desolata dello Zoo che affondavano tutta la notte nella luce sottomarina di Bickford fluttuavano fuori e passavano un pomeriggio di birra svanita nel desolato Fugazzi ascoltando lo spacco del destino al jukebox all'idrogeno, che parlavano settanta ore di seguito dal parco alla stanza al bar a Bellevue al museo al ponte di Brooklyn, schiera perduta di conversatori platonici precipiti dai gradini d'ingresso dalle scale di sicurezza dai davanzali dall'Empire State giù dalla Luna, farfugliando strillando vomitando sussurrando fatti e ricordi e antidoti e sensazioni ottiche e shocks di ospedali e carceri e guerre, interi intelletti rigurgitati in un richiamo totale per sette giorni e notti con occhi brillanti, carne da Sinagoga sbattuta per terra, che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando una scia di ambigue cartoline del Municipio di Atlantic City, straziati da sudori Orientali e scricchiolii d'ossa Tangerini e emicranie Cinesi nel rientro dalla steppa in una squallida stanza mobiliata di Newark, che giravano e giravano a mezzanotte tra i binari morti chiedendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati, che accendevano sigarette in carri merci carri merci carri merci strepitanti nella neve verso fattorie solitarie nella notte dei nonni, che studiavano Plotino Poe Sangiovanni della Croce telepatia e cabala del bop perché il cosmos vibrava istintivamente ai loro piedi nel Kansas, che stavano soli per le strade dello Idaho in cerca di visionari angeli indiani che erano visionari angeli indiani, che credevano di essere soltanto matti quando Baltimora luccicava in un'estasi soprannaturale, che sobbalzavano in limousine col Cinese dell'Oklahoma sotto l'impulso di inverno mezzanotte luce stradale provincia pioggia, che indugiavano affamati e soli a Houston in cerca di jazz o sesso o minestra, e seguivano il brillante spagnolo per chiacchierare sull'America e lEternità, causa persa, e così si imbarcavano per l'Africa, che scomparivano nei vulcani del Messico non lasciando che l'ombra dei jeans e la lava e ceneri di poesia sparse nella Chicago caminetto che riapparivano sulla West Coast indagando sul F.B.I. barbuti e in calzoncini con grandi occhi pacifisti sexy nella pelle scura distribuendo volantini incomprensibili, che si bruciavano le braccia con sigarette protestando contro la nebbia di tabacco narcotico del Capitalismo, che diffondevano manifesti Supercomunisti in Union Square piangendo e spogliandosi mentre le Sirene di Los Alamos li zittivano col loro grido, e gridavano giù per Wall e anche il ferry di Staten Island gridava, che crollavano piangendo in palestre bianche nudi e tremanti davanti al macchinario di altri scheletri, che mordevano i poliziotti nel collo e strillavano di felicità nella camionette per non aver commesso altro delitto che la loro intossicazione e pederastia pazza tra amici, che urlavano in ginocchio nella sotterranea e venivano trascinati dal tetto sventolando genitali e manoscritti, che si lasciavano inculare da motociclisti beati, e strillavano di gioia, che si scambiavano pompini con quei serafini umani, i marinai, carezze di amore Atlantico e Caribeo, che scopavano la mattina la sera in giardini di rose e sull'erba di parchi pubblici e cimiteri spargendo il loro seme liberamente su chiunque venisse, che gli veniva un singhiozzo interminabile cercando di ridacchiare ma finivano con un singhiozzo dietro un tramezzo dei Bagni Turchi quando l'angelo biondo e nudo veniva a trafiggerli con una spada, che perdevano i loro ragazzi d'amore per le tre vecchie streghe del fato la strega guercia del dollaro eterosessuale la strega guercia che strizza l'occhio dal grembo e la strega guercia che sta lì piantata sul culo a spezzare i fili doro intellettuali del telaio artigianale, che copulavano estatici e insaziati con una bottiglia di birra un amante un pacchetto di sigarette una candela e cadevano dal letto, e continuavano sul pavimento e giù per il corridoio e finivano svenuti contro il muro con una visione di figa suprema e vengono eludendo l'ultimo sperma della coscienza, che addolcivano le fiche di milioni di ragazze tremanti al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina ma pronti ad addolcire la figa dell'alba, natiche lampeggianti sotto i granai e nude nel lago, che andavano a puttane nel Colorado in miriadi di macchine notturne rubate, N.C., eroe segreto di queste poesie, mandrillo e Adone di Denver gioia alla memoria delle sue innumerevoli scopate di ragazze in terreni abbandonati e retrocortili di ristoranti per camionisti, in poltrone traballanti di vecchi cinema, su cime di montagna in caverne o con cameriere secche in strade familiari sottane solitarie alzate e solipsismi particolarmente segreti nei cessi dei distributori di benzina, e magari nei vicoli intorno a casa, che dissolvevano in grandi cinema luridi, si spostavano in sogno, si svegliavano su una Manhattan improvvisa, e si tiravano su da incubi di cantine ubriachi di Tokay spietato e da orrori di sogni di ferro della Terza Strada e inciampavano verso l'Ufficio Assistenza, che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue su moli coperti di neve aspettando che una porta sullo East River si aprisse su una stanza piena di vapore caldo e di oppio, che creavano grandi drammi suicidi in appartamenti a picco sullo Hudson sotto azzurri fasci antiaerei di luce lunare e le loro teste saranno incoronate di alloro nell'oblio, che mangiavano stufato d'agnello dell'immaginazione o ingoiavano rospi nel fondo fangoso dei fiumi di Bowery, che piangevano sulle strade romantiche coi carretti pieni di cipolle e musica scassata, che sedevano in casse respirando al buio sotto il ponte, e si alzavano per fare clavicembali nelle loro soffitte, che tossivano al sesto piano di Harlem incoronati di fiamme sotto il cielo tubercolare circondati da teologia in cassette di frutta che scarabocchiavano tutta la notte in un rock and roll su incantesimi da soffitta destinati a diventare nella mattina giallastra strofe di assurdo, che cuocevano animali marci polmoni cuori code zampe borsht e tortillas sognando il puro reame vegetale, che si buttavano sotto furgoni di carne in cerca di un uovo, che buttavano orologi dal tetto per gettare il loro voto all'Eternità fuori del Tempo, e per un decennio dopo le sveglie cadevano ogni giorno sul loro capo, che si tagliavano i polsi tre volte di seguito senza seguito, rinunciavano ed erano costretti ad aprire negozi di antiquariato dove credevano di invecchiare e piangevano, che venivano arsi vivi nei loro innocenti vestiti di flanella sulla Madison Avenue tra esplosioni di versi di piombo e il frastuono artificiale dei ferrei reggimenti della moda e gli strilli alla nitroglicerina dei finocchi della pubblicità e l'iprite di sinistri redattori intelligenti, o venivano investiti dai taxi ubriachi della Realtà Assoluta, che si buttavano dal ponte di Brooklyn questo è successo davvero e se ne andavano sconosciuti e dimenticati tra la foschia spettrale di Chinatown minestra vicoli e autopompe, neanche una birra gratis, che cantavano disperati dalle finestre, cadevano dal finestrino della sotterranea, si buttavano nello sporco Passaic, saltavano su negri, piangevano lungo tutta la strada, ballavano scalzi su bicchieri rotti spaccavano nostalgici dischi Europei di jazz tedesco del 30 finivano il whisky e vomitavano rantolando nel cesso insanguinato, nelle loro orecchie gemiti e l'esplosione di colossali sirene, che rantolavano giù per le autostrade del passato andando l'un l'altro verso l'hotrod-Golgotha di veglia solitudine-prigione o l'incarnazione del jazz di Birmingham, che guidavano est-ovest settantadue ore per sapere se io avevo una visione o tu avevi una visione o lui aveva una visione per scoprire lEternità, che andavano a Denver, che morivano a Denver, che ritornavano a Denver e aspettavano invano, che vegliavano a Denver e meditavano senza compagni a Denver e infine se ne andavano per scoprire il Tempo, e ora Denver ha nostalgia dei suoi eroi, che cadevano in ginocchio in cattedrali senza speranze pregando per l'un l'altro salvezza e luce e seni, finché l'anima si illuminava i capelli per un attimo, che si sfondavano il cervello in prigione aspettando criminali impossibili dalla testa bionda e il fascino della realtà nei loro cuori che cantavano dolci blues a Alcatraz, che si ritiravano in Messico per conservarsi alla droga, o a Rocky Mount per il tenero Buddha o a Tangeri a ragazzini o alla Southern Pacific per la locomotiva nera o a Harvard o a Narciso o a Woodlawn alle orge o alla fossa, che chiedevano prove di infermità mentale accusando la radio di ipnotismo e venivano lasciati con la loro pazzia e le loro mani e una giuria incerta, che al CCNY buttavano patate in insalata ai conferenzieri sul Dadaismo e poi si presentavano sui gradini di pietra del manicomio con teste rapate e discorsi arlecchineschi di suicidio, chiedendo un'immediata lobotomia, e invece venivano sottoposti al vuoto concreto o insulina metrasol elettricità idroterapia psicoterapia terapia educativa ping-pong e amnesia, che in malinconica protesta rovesciavano un unico simbolico tavolo da ping-pong, riposando un poco in catatonia, ritornando anni dopo proprio calvi eccetto una parrucca di sangue, e lacrime e dita, al visibile destino da pazzo delle corsie della città-manicomio dell'Est, fetidi corridoi di Pilgrim State Rockland e Greystone, litigando con gli eco dell'anima, rockrollando nella mezzanotte solitudine-panca dolmen- reami dellamore, sogno della vita un incubo, corpi ridotti pietra pesanti come la luna, con mamma finalmente ..., e l'ultimo libro fantastico scaraventato dalla finestra, e l'ultima porta chiusa alle 4 del mattino e l'ultimo telefono sbattuto in risposta contro il muro e l'ultima stanza ammobiliata svuotata fino all'ultimo pezzo di mobilia mentale, un rosa di carta gialla attorcigliata su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e perfino essa immaginaria, nient'altro che un pezzetto di speranza nell'allucinazione ah, Carl, mentre tu non sei al sicuro io non sono al sicuro, e ora sei davvero nel totale brodo animale del tempo e che dunque correvano per le strade gelate ossessionati da un lampo improvviso dell'alchimia dell'uso dell'ellisse il catalogo il metro e i piani vibranti, che sognavano e facevano abissi incarnati nel Tempo e lo Spazio mediante immagini contrapposte, e intrappolavano l'arcangelo dell'anima tra 2 immagini visive e univano i verbi elementari e sistemavano insieme il sostantivo e il trattino della coscienza sobbalzando alla sensazione del Pater Omnipotens Aeterni Deus per ricercare la sintassi e la misura della povera prosa umana e fermarvisi di fronte muti e intelligenti e tremanti di vergogna, ripudiati ma con anima confessa per conformarsi al ritmo del pensiero nella sua testa nuda e infinita, il pazzo vagabondo e angelo battuto nel Tempo, sconosciuto, ma dicendo qui ciò che si potrebbe lasciar da dire nel tempo dopo la morte, e si alzavano reincarnati nei vestiti spettrali del jazz all'ombra tromba doro della banda e suonavano la sofferenza per amore della nuda mente dAmerica in un urlo di sassofono elai elai lamma lamma sabacthani che faceva tremare le città fino all'ultima radio col cuore assoluto della poesia della vita macellato dai loro corpi buono da mangiare per mille anni. II - Parte seconda Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha sfracellato il cranio e gli ha divorato il cervello e l'immaginazione? Moloch! Solitudine! Lerciume! Schifezza! Spazzatura e dollari inafferrabili! Bambini che strillano nei sottoscala! Ragazzi che singhiozzano negli eserciti! Vecchi che piangono nei parchi! Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch spietato! Moloch mentale! Moloch duro giudice degli uomini! Moloch prigione incomprensibile! Moloch galera teschio di morte senza anima e Congresso di dolori! Moloch i cui edifici sono sentenze! Moloch vasta pietra di guerra! Moloch governi stupefatti! Moloch la cui mente è puro macchinario! Moloch il cui sangue è denaro che scorre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto è una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio è una tomba fumante! Moloch i cui occhi sono mille finestre cieche! Moloch i cui grattacieli sorgono in lunghe strade come Jehovah senza fine! Moloch le cui fabbriche sognano E gracchiano nella nebbia! Moloch le cui ciminiere e antenne incoronano le città! Moloch il cui amore è petrolio e pietra senza fine! Moloch la cui anima è elettricità e banche! Moloch la cui povertà è lo spettro del genio! Moloch la cui sorte è una nube di idrogeno asessuale! Moloch il cui nome è la mente! Moloch in cui mi siedo solo! Moloch in cui sogno Angeli! Pazzo in Moloch! Rotto in culo in Moloch! Senza amore e castrato in Moloch! Moloch che mi è entrato presto nell'anima! Moloch in cui sono una coscienza senza corpo! Moloch che mi ha fatto uscire spaventato dalla mia estasi naturale! Moloch che io abbandono! Svegliatevi in Moloch! Luce che cade dal cielo! Moloch! Moloch! Appartamenti robot! Sobborghi invisibili! Tesori e scheletri! Capitali cieche! Industrie Diaboliche! Nazioni spettrali! Manicomi invincibili! Cazzi di granito! Bombe mostruose! Si sono rotti la schiena innalzando Moloch al Cielo! Strade, alberi, radio, tonnellate! Innalzando la città al Cielo che esiste e ci circonda! Visioni! Profezie! Allucinazioni! Miracoli! Estasi! alla Deriva sul fiume americano! Sogni! Adorazioni! Illuminazioni! Alla Religioni! L'intero Carico di coglionerie da raffinati! Sfondamenti! Al di là del fiume! Salti e crocifissioni! Giù nella piena! Drogati! Epifanie! Disperazione! Dieci anni di urli da bestie e suicidi! Menti! Nuovi amori! Generazione pazza! Giù sulle rocce Del Tempo! Vere risate sante nel fiume! Han visto tutto quanto! gli occhi stravolti! se sante grida! Hanno detto addio! si sono buttati dal tetto! verso la solitudine! salutando! portando fiori! giù nel fiume! nelle strade! III - Parte terza Carl Solomon! Sono con te a Rockland Dove sei più matto di me Sono con te a Rockland Dove certo ti senti molto strano Sono con te a Rockland Dove imiti l'ombra di mia madre Sono con te a Rockland Dove hai assassinato le tue dodici segretarie Sono con te a Rockland Dove ridi a questo humour invisibile Sono con te a Rockland Dove siamo grandi scrittori sulla stessa terribile Macchina da scrivere Sono con te a Rockland Dove le tue condizioni si sono aggravate e se ne Parla alla radio Sono con te a Rockland Dove le facoltà del cranio non ammettono più i Vermi dei sensi Sono con te a Rockland Dove tu bevi tè dal seno della zitelle di Utica Sono con te a Rockland Dove scherzi sui corpi delle infermiere le arpie del Bronx Sono con te a Rockland Dove in camicia di forza gridi che stai perdendo La partita al vero ping-pong dell'abisso Sono con te a Rockland Dove pesti sul piano catatonico l'anima innocente E immortale non dovrebbe morire empiamente In un manicomio armato Sono con te a Rockland Dove cinquanta altri elettroshocks non restituiranno La tua anima al suo corpo del pellegrinaggio A una croce del vuoto Sono con te a Rockland Dove accusi i dottori di pazzia e complotti la Rivoluzione socialista Ebraica contro il Golgotha nazionale fascista Sono con te a Rockland Dove spaccherai i cieli di Long Island e risusciterai Il tuo vivente Gesù umano dalla tomba Sovrumana Sono con te a Rockland Dove venticinquemila compagni pazzi tutti insieme Cantano le ultime strofe dell'Internazionale Sono con te a Rockland Dove abbracciamo e baciamo gli Stati Uniti che tossiscono tutta La notte e non ci lasciano dormire Sono con te a Rockland Dove ci svegliamo dal coma elettrizzati dagli Aeroplani delle nostre anime che rombano sul Tetto sono venuti a buttare bombe angeliche L'ospedale si illumina muri immaginari precipitano O scarne legioni correte fuori O shock Stellato di misericordia è giunta la guerra eterna O vittoria non badare alle mutande siamo liberi Sono con te a Rockland Nei miei sogni arrivi in lacrime gocciolante dalla Crociera della traversata in autostrada dell'America Fino alla porta del mio cottage nella notte Dell'Ovest OK Neal Spirito etereo lucente come l'aria che muove azzurro come alba di città felice come luce emanato dal Giorno sulle nuove case delta città Giganteschi mattoni Maya sorgono ricostruiti nel Lower East Side finestre splendono nello smog latteo. Apparenza non necessaria adesso. Peter (dorme solo nella stanza accanto, triste. Sei reincarnato? Puoi udirmi parlare? Se mai alcuno ha avuto la forza di udire l'invisibile, E guidare attraverso il Muro del Maya eri tu ad averla Che cosa sei adesso, Spirito? eri spirito nel corpo corpo è cremato accanto alle rotaie Ferroviarie Deserto San Miguel Allende, fuori città, Spirito diventato spirito, o robot ridotto in Ceneri. Tenero Spirito, grazie per avermi toccato con tenere mani Quando eri giovane, in un bellissimo corpo, Un tocco così puro era Speranza al di là di carne-Maya, Ciò che sei adesso, impersonale, tenero mi mostrasti i tuoi muscoli/calore/oltre vent'anni fa quando giacevo tremante sul tuo petto mettevi il tuo braccio al mio collo, - Stavamo insieme in una stanza nuda nella 103esima Strada Ascoltando una Radio di legno, con gli occhi chiusi rosso Eterno di Shabda lampeggiava nei nostri cervelli al Sassofono di Illinois Jacquet fremente, Cornetta profetica di Louis Jordan, Honeydrippers Open The Door Richard all'Apocalisse di Cristo Le case sono senza sostanza Questa è la mia Visione di New York fuori degli uffici appartamenti a est dove il telefono suonò ieri notte e una cordiale Voce sconosciuta di Denver mi chiese, avevo avuto la notizia dall'Ovest? Un arresto in massa, Eugene Oregon o Hollywood Incombe ebbi un presentimento. " No " dissi " sono Stato via tutta la settimana, " "non hai avuto la notizia dall'Ovest, Neal Cassady è morto " Oh! voce di colomba di Peter sull'altra linea, in ascolto. La tua fotografia fissa allegra, drammatica, tesa, una candela brucia, verde bastone di incenso degli dei della casa. La Tirannia Militare raggiunge le Università, la tua Profezia avvicinando il suo senso pia gentile ci conduce Giù al risveglio del Grande Anno. Kesey è nell'Oregon a scrivere linguaggio di romanzo fattoria di famiglia solo. Non avevi altro da fare? Avevi fatto tutto il tuo lavoro? Avevi visto il tuo primo figlio? Perché ci hai lasciati tutti qui? E stata vinta la battaglia? Sono uno scheletro fantasma con denti, cranio posato su un cuscino a invocare il tuo spirito coscienza eco di dio, mormorando triste a me stesso. Lamento all'alba non necessario, il mondo è liberato, desiderio esaudito, la tua storia finita, storia narrata, Karma risolto, preghiere compiute visione manifesta, nuova consapevolezza esaudita, spirito ritornato in un circolo, mondo lasciato vuoto, autobus rombanti lungo le strade immondizia sparsa a profusione nelle strade Splendore solidificato, destino di fantasma-familiare ritornato all'alba-Auto, il tuo destino caduto sulle rotaie ferroviarie il mio corpo respira leggero, giaccio solo, vivendo Dopo amicizia svanita dalle forme carnali pesante felicità è sospesa nel cuore, potrei parlarti per Sempre, Il piacere inesauribile, discorso di spirito a spirito, O Spirito. Signore spirito, perdona i miei peccati, Signore spirito ridammi la tua benedizione, Signore Spirito perdona le richieste del mio corpo fantasma, Signore Spirito grazie per la tua passata bontà,.. Signore Spirito in Cielo, Che differenza faceva la tua forma mortale, Che cosa oltre questa grande mostra di Spazio? Rapide passioni generazioni di Domanda? angosciose guidate notturne nel Texas? bus psichedelico egira chiacchiere Poesie di automobile verde, strade ispirate? Triste, Jack a LowelI vide più di tutti il fantasma Più solo di tutti, tranne il tuo nobile Io. Signore Spirito, sono sospinto solo: Oh sospiro profondo. 10 Febbraio 1968 Neal Cassady è il driver, la guida, della Beat Generation. Nasce a Salt Lake City, l8 febbraio del 1926, e passa l'infanzia e l'adolescenza a Denver dopo aver visto morire la madre quando aveva ancora dieci anni. Fa un gran numero di mestieri - dal parcheggiatore al frenatore di treni - fino allo scoppio della guerra, che in seguito riuscì ad evitare con un certificato falso di licenza liceale. Rubò circa cinquecento macchine solo per il gusto di farci un giro e mai ne rivendette una; tuttavia, fu evidentemente ricercato, arrestato e mandato in riformatorio fino a diciassette anni. Quindi frequentò per un po la Columbia University dove conobbe Kerouac, Ginsberg e Burroughs. La sua vita è praticamente narrata interamente in On the Road, anche se il suo nome è mutato in Dean Moriarty, ed è fatta di interminabili viaggi coast-to-coast, di mogli, avventure e figli. E una specie di messaggero dell'amore e della schiettezza, un "campione di vitalità"; parla ansiosamente con ardenti immagini ed è quasi sempre a corto di respiro. Così facendo si crea un'atmosfera di fascino che lo circonda e lo rende inneggiato simbolo di libertà, spontaneità e felicità. Gregory Corso - Il 26 marzo 1930 nasce a New York da genitori italiani, una famiglia instabile che lo mette di fronte a situazioni come l'orfanotrofio, fughe e riformatorio. A diciassette anni progetta una rapina per cui poi viene arrestato; in carcere conosce la letteratura del grande Ottocento e scrive poesie già verso la fine degli anni Quaranta. Nel '50 conosce Ginsberg per caso al Greenwich Village. Va ad Harvard e diviene un topo di biblioteca, mentre continua la sua produzione poetica. Matrimonio Devo sposarmi? Devo essere buono? Far colpo vestito di velluto e cappuccio da Faust sulla ragazza che abita accanto? Portarla al cimitero invece che al cinema dirle tutto sui lupi mannari vasche da bagno e clarinetti biforcuti poi desiderarla e baciarla e tutti i preliminari e lei che arriva solo fino a un certo punto e io capisco perché e non mi arrabbio dicendo Devi sentire! È bello sentire! Invece la prendo fra le braccia mi appoggio a una vecchia tomba contora e corteggio lei la notte intera le costellazioni nel cielo Quando mi presenta i suoi genitori schiena diritta, capelli finalmente ravvivati, strangolato da una cravatta, devo sedere a ginocchia unite sul loro sofà da 3° grado e non domandare Dov'è il bagno? Come sentirmi se non come sono, pensando spesso al sapone Flash Gordon O come deve essere orribile per un giovanotto seduto davanti a una famiglia e la famiglia che pensa Non l'abbiamo mai visto! Vuole la nostra Mary Lou! Dopo il tè e i dolci fatti in casa mi chiedono Come ti guadagni la vita? Devo dirglierlo? Gli sarei simpatico dopo? Direbbero Va bene sposatevi, perdiamo una figlia ma guadagnamo un figlio E devo domandare allora Dov'è il bagno? Dio, e il matrimonio! Tutta la famiglia e i suoi amici e sol un pugno dei miei, tutti scrocconi e barbuti che aspettano soltanto cibi e bevande E il prete! Mi guarda quasi mi masturbassi nel chiedermi Vuoi questa donna come tua leggittima sposa? E io tremante che dire direi Torta Colla! Bacio la sposa tutti quegli arrapati giù manate sulla schiena È tutta tua, ragazzo! Ah-ah-ah! E nei loro occhi si vede qualche oscena luna di miele in atto Poi tutto quell'assurdo riso e lattine che sbattono e scarpe Cascate del Niagara! Orde di noi! Mariti! Mogli! Cioccolatini! Tutti che affollano alberghi accoglienti Tutti a fare la stessa cosa stanotte L'impiegato indifferente che sa cosa sta per succedere Gli idioti nella hall che lo sanno Il fattorino dell'ascensore che lo sa fischiettando Il portiere ammiccante che lo sa Tutti lo sanno! Mi vien quasi voglia di non far niente! Stare alzato tutta la notte! Fissare negli occhi quell'impiegato d'albergo! Gridando: Io nego la luna di miele! Io nego la luna di miele! correndo aggressivo in quegli appartamenti quasi eccitati urlando Pancia Radio! Zappa gatto! Oh vivrei a Niagara per sempre! in una buia caverna sotto le Cascate mi siederei il pazzo Lunatoredimiele e escogitar modi per rompere matrimoni, fustigatore di bigamia santo del divorzio Ma devo sposarmi essere buono Che bello sarebbe tornare a casa da lei e sedermi vicino al fuoco mentre lei in cucina col grembiule giovane e bella vuole un mio figlio e così felice per me da far bruciare il roast-beef e viene a piangere da me e io mi alzo dalla grande sedia di padre e dico Denti Natale! Cervelli radiosi! Mela sorda! Dio che marito sarei! Si, devo sposarmi! Tanto da fare! Per esempio entrare in casa di Mr. Jones a tarda notte e coprirgli le mazze da golf di libri norvegesi 1920 O appendere una foto di Rimbaud alla falciatrice o incollare francobolli di Tannu Tuva su tutto lo steccato di cinta o quando viene la Signora Kindhead per la colletta del Fondo della Comunità afferrarla e dirle. Ci sono presagi sinistri nel cielo! E quando il sindaco viene a chiedermi il voto dirgli Quando li farai smettere di uccider balene! E quando viene il lattaio lasciargli un appunto nella bottiglia Polvere di pinguino, portami polvere di pinguino, voglio polvere di pinguino Eppure se dovessi sposarmi e fosse il Connecticut e la neve e lei partorisse un bambino e io non potessi dormire, esausto, in piedi la notte, il capo su una muta finestra, il passato alle spalle, trovadomi tremante nella situazione più solita consapevole di responsabilità non rametto sporco ne minestra di moneta Romana O cosa sarebbe! Certo gli darei per capezzolo un Tacito di gomma Per sonaglio un sacco di dischi rotti di Bach Attaccherei Della Francesca intorno alla culla Cucirei l'alfabeto greco sul suo bavaglino E per il suo passeggero costruirei un Partenone senza tetto No, non credo che sarei quel tipo di padre niente campagna niente neve muta finestra ma rovente puzzolente isterica New York City sette piani di scale, scarafaggi e topi sui muri una grassa moglie reichina che strilla da sulle patate Trovati un posto! E cinque bambini mocciosi innamorati di Batman E i vicini sdentati e forforosi come quelle masse stracciate del 18° secolo tutti che vogliono entrare a guardare la TV Il padrone vuole l'affitto Drogheria Gas Blue Cross & Electric Knights of Columbus Impossibile sdraiarsi a sognare neve del Telefono, parcheggio fantasma No! Non devo sposarmi non devo sposarmi mai! Ma - e Se fossi sposato a una bella donna sofisticata alta e pallida in un vestito nero elegante e lunghi guanti neri con un bocchino in una mano e un bicchiere nell'altra e vivessimo in una penthouse con un'enorme finestra da cui vedere tutta New York e anche olre nelle giornate serene No, non riesco a immaginarmi sposato a quel piacevole sogno progione Ma e l'amore? Dimentico l'amore non che sia incapace di amore è solo che l'amore per me è strano come portare scarpe non ho mai voluto sposare una ragazza che somigliasse a mia madre E Ingrid Bergman mi è sempre stata impossibile E forse adesso c'è una ragazza ma è già sposata E non mi piacciono gli uomini e... ma ci deve essere qualcuno! Perché se a 60 anni non sono sposato, tutto solo in una camera ammobiliata con macchie di piscio nelle mutande e tutti gli altri sposati! Tutto l'universo sposato all'infuori di me! Ah, eppure so bene che se ci fosse una donna possibile come sono io possibile allora il matrimonio sarebbe possibile Come LEI nel suo solitario fasto esotico aspetta l'amante egiziano così aspetto io - privo di 2000 anni e del bagno della vita. Bomba Incalzatrice della storia Freno del tempo Tu Bomba Giocattolo dell'universo Massima rapinatrice di cieli Non posso odiarti Forse che l'odio il fulmine scaltro la mascella di un asino La mazza nodosa di Un Milione di A. C. la clava il flagello l'ascia Catapulta Da Vinci tomahawk Cochise acciarino Kidd pugnale Rathbone Ah e la triste disperata pistola Verlaine Puskin Dillinger Bogart E non ha S. Michele una spada infuocata S. Giorgio una lancia Davide una fionda Bomba sei crudele come l'uomo ti fa e non sei più crudele del cancro Ogni uomo ti odia preferirebbe morire in un incidente d'auto per un fulmine annegato Cadendo dal tetto sulla sedia elettrica di infarto di vecchiaia di vecchiaia O Bomba Preferirebbe morire di qualsiasi cosa piuttosto che per te Il dito della morte è indipendente Non sta all'uomo che tu bum o no La Morte ha distrutto da un pezzo il suo azzurro inflessibile Io ti canto Bomba Prodigalità della Morte Giubileo della Morte Gemma dell'azzurro supremo della Morte Chi vola si schianterà al suolo la sua morte sarà diversa da quella dello scalatore che cadrà Morire per un cobra non è morire per del maiale guasto Si può morire in una palude in mare e nella notte per l'uomo nero Oh ci sono morti come le streghe d'Arco Agghiaccianti morti alla Boris Karloff Morti insensibili come un aborto morti senza tristezza come vecchio dolore Bowery Morti nell'abbandono come la Pena Capitale morti solenni come i senatori E morti impensabili come Harpo Marx le ragazze sulla copertina di Vogue la mia Proprio non so quanto sia terribile la MortePerBomba Posso solo immaginarlo Eppure nessuna morte di cui io sappia ha un'anteprima così buffa Panoramo una città la città New York che straripa a occhi desolati rifugio nel subway Centinaia e centinaia Un precipitare di umanità Tacchi alti piegati Capelli spinti indietro Giovani che dimenticano i pettini Signore che non sanno cosa fare delle borse della spesa Impassibili distributori automatici di gomma Ma 3° rotaia pericolosa lo stesso Ritz Brothers del Bronx sorpresi sul treno A La sorridente réclame del Schenley sorriderà sempre Morte Folletto Bomba Satiro Bombamorte Tartarughe che esplodono sopra Istanbul La zampa del giaguaro che balza per affondare presto nella neve artica Pinguini piombati contro la Sfinge La cima dell'Empire State sfrecciata in un campo di broccoli in Sicilia Eiffel a forma di C nei Magnolia Gardens S. Sofia atletica Bomba sportiva I templi dell'antichità finite le loro grandiose rovine Elettroni Protoni Neutroni che raccolgono capelli Esperidi che percorrono il dolente golf dell'Arcadia che raggiungono timonieri di marmo che entrano nell'anfiteatro finale con un senso di imnodia di tutte le Ilio annunciando torce di cipressi correndo con pennacchi e stendardi e tuttavia conoscendo Omero con passo aggraziato Ecco la squadra del Presente in visita la squadra del Passato in casa Lira e tuba insieme congiunte Odi e wurstel soda oliva uva galassia di gala usciere togato e in alta uniforme O felici posti a sedere Applausi e grida e fischi eterei La presenza bilione del più grande pubblico Il pandemonio di Zeus Hermes che corre con Owens La Palla lanciata da Buddha Cristo che picchia la palla Lutero che corre alla terza base Morte planetaria Osanna Bomba Fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera Vieni con la tua veste di verde dinamite libera dalla macchina l'occhio inviolato della Natura Davanti a te. li Passato raggrinzito dietro dl te il Futuro che ci saluta O Bomba Rimbalza nell'erbosa aria da tromba come la volpe nell'ultima tana tuo campo l'universo tua siepe la terra Salta Bomba rimbalza Bomba scherza a zig zag Le stelle uno sciame d'api nella tua borsa tintinnante Angeli attaccati ai tuoi piedi giubileo ruote di pioggialuce sul tuo scanno Sei attesa e guarda sei attesa e i cieli sono con te osanna Incalescente gloriosa liaison BOMBA O strage antifonia fusione spacco BUM Bomba fa l'infinito una Improvvisa fornace distendi il. tuo Spazzare che abbracci moltitudini avviati orribile agenda Stelle del Carro pIaneti carnaio elementi di carcassa Fà cadere l'universo salta ciucciante coi dito in bocca sui suo da tanto da tanto morto Neanche Dal tuo minuscolo peloso occhio spastico espelli diluvi dl celestiali vampiri Dal tuo grembo invocante vomita turbini di grandi vermi Squarcia Il tuo ventre o Bomba dal tuo ventre fà sciamare saluti di avvoltolo incalza col tuoi moncherini stellati dl iena lungo il margine del Paradiso Bomba O finale Pied Piper sole e lucciola valzeggiano dietro la tua sorpresa Dio abbandonato zimbello Sono la Sua rada falso-narrata apocalisse Lui non può sentire le un-bel-giorno profanazioni del tuo flauto Lui è rovesciato sordo nell'orecchio pustoloso del Silenziatore il Suo Regno un'eternità di cera vergine Trombe tappate non Lo annunciano Angeli sigillati non Lo cantano Un Dio senza tuoni Un Dio morto Bomba il tuo BUM la Sua tomba, Che io mi chini su un tavolo di scienza astrologo che guazza in prosa di draghi quasi esperto dl guerre bombe soprattutto bombe Che io sia incapace di odiare ciò che è necessario amare Che io non possa esistere in un mondo che consente un bimbo abbandonato in un parco un uomo morto sulla sedia elettrica Che io sia capace di ridere di tutte le cose dl tutte quelle che so e quelle che non so per nascondere il mio dolore Che dica di essere un poeta e perciò amo ogni uomo sapendo che le mie parole sono la riconosciuta profezia di ogni uomo e le mie non parole un non minore riconoscimento, che io sia multiforme uomo che Insegue le grandi bugie dell'oro poeta che vaga tra ceneri luminose come mi immagino un sonno con denti di squalo un mangia-uomini di sogni Allora non ho bisogno di esser davvero esperto di bombe Per fortuna perché se le bombe ml sembrassero larve non dubiterei che diventerebbero farfalle C'è un inferno per le bombe Sono laggiù Le vedo laggiù Stan li e cantano canti soprattutto canti tedeschi e due lunghissimi canti americani e vorrebbero che ci fossero altri canti specialmente canti russi e cinesi e qualche altro lunghissimo canto americano Povera piccola Bomba che non sarai mal un canto eschimese io ti amo voglio mettere una caramella nella tua bocca forcuta Una parrucca di Goldilocks sulla tua zucca pelata e farti saltellare con me come Hansel e Gretel sullo schermo di Hollywood O Bomba in cui tutte le cose belle Morali e fisiche rientrano ansiose fiocco di fata colto dal più grande albero dell'universo lembo di paradiso che dà un sole alla montagna e al formicaio Sto In piedi davanti alla tua fantastica porta gigliale Ti porto rose Midgardian muschio d'Arcadia Rinomati cosmetici delle ragazze del paradiso Dammi il benvenuto non temere, la tua porta aperta né il grigio ricordo del tuo freddo fantasma né i ruffiani del tuo tempo incerto il loro crudele sciogliersi terreno Oppenheimer è seduto nella buia tasca di Luce Fermi è disseccato nei Mozambico della Morte Einstein la sua boccamito una ghirlanda di patelle sulla testa di calamari lunari Fammi entrare Bomba sorgi da quell'angolo da topo gravido non temere le nazioni del mondo con le scope alzate O Bomba ti amo Voglio baciare il tuo clank mangiare il tuo bum Sei un peana un acmè dl urli un cappello lirico del Signor Tuono fai risuonare le tue ginocchia di metallo BUM BUM BUM BUM BUM BUM tu cieli e BUM tu soli BUM BUM tu lune tu stelle BUM notti tu BUM tu giorni tu BUM BUM BUM tu venU tu nubi tu nembi Fate BANG voi laghi voi Oceani BING Barracuda BUM e coguari BUM i e r i p Ubanghi BANG orangutang a BING BANG BONG BUM ape orso scimmion r tu BANG tu BONG tu BING o la zanna la pinna la spanna l Si Si In mezzo a noi cadrà una bomba e Fiori balzeranno di gioia con le radici doloranti . Campi si inginocchieranno orgogliosi sotto gli halleluia del vento i Bombe-garofano sbocceranno Bombe-alce rizzeranno le orecchie t Ah molte bombe quel giorno intimidiranno gli uccelli in aspetto gentile / Eppure non basta dire che una bomba cadrà p sia pure sostenere che il fuoco celeste uscirà o Sappiate che la terra madonnerà in grembo la Bomba e che nel cuore degli uomini a venire altre bombe. nasceranno s bombe da magistratura avvolte in ermellino tutto bello i e si pianteranno sedute sui ringhiosi imperi della terra e feroci con baffi d'oro. / p o ePoesia della bambola s i eUna bambola preferita sa d il dolore dell’addio di un bimbo. Sepolta nella culla in soffitta muore per sempre. a uI colori di caramella sbiadiscono t io calzoni lunghi ci portano altrove re su mani di bimbo crescono i peli. e /Matite masticate, graffiate, spiccioli in tasca p dove sono? o eIl corpo del bimbo è più lungo s ilungo come la terra a tutti gli passano sopra, alcune su sedie a rotelle, 1lungo il viaggio invidioso e folle. 13 20La bocca erutterà gazosa e canditi. 67 23 69 ? f = Lawrewnce Ferlinghetti aIl 24 marzo del 1919 nasce a Yonkers; il padre, italiano, muore prima che egli nasca, mentre la :madre, ebrea-francese, non riesce ad accudirlo. Viene affidato agli zii materni che lo portano in 1Europa e poi di nuovo a New York. A causa di problemi economici viene messo in un orfanotrofio e 0 2 3 3 > poi ripreso con sé dalla zia che lo tiene e lo fa educare in una ricca casa presso cui lavora. Legge Hemingway e Wolfe finché si arruola in marina, sbarcando in Normandia e permanendo anche a Nagasaki, per poi tornare a iscriversi come reduce alla Columbia University. Nel '50 si laurea alla Sorbona. Comincia a scrivere e a dipingere e svolge il ruolo di insegnante. Frequenta Rexroth e i poeti del San Franciscos Poetry Center e nel 1953 con Peter Martin fonda una libreria specializzata in edizioni tascabili, la City Lights Bookstore. Subito gli viene l'idea di pubblicare della poesia e, abbandonato dal socio, dà inizio alla serie dei Pocket Poets. Si trovò così proprietario di una casa editrice, conosciuto da tutti gli artisti della San Francisco Renaissance e autore egli stesso di prosa, di teatro e di poesia. 25 Il mondo è un gran bel posto per nascerci se non date importanza alla felicità che non è sempre tutto questo spasso se non date importanza a una punta d’inferno qua e là proprio quando tutto va bene perché anche in paradiso non è che cantino tutti i momenti Il mondo è un gran bel posto per nascerci se non date importanza alla gente che muore continuamente che in fondo poi fa male la metà se non si tratta di voi Oh il mondo è un gran bel posto per nascerci se non vi state troppo a preoccupare di qualche cervello morto su ai posti di comando o di una bomba o due di tanto in tanto contro le vostre facce voltate o di consimili contrattempi cui va soggetta la nostra società di Gran Marca con i suoi uomini che si distinguono e i suoi uomini che estinguono e i suoi preti e altri scherani e con le varie segregazioni e congressuali investigazioni e altre costipazioni che sono il retaggio della nostra carne demente Sì il mondo è il più bel posto del mondo per un sacco di cose come fare la pantomima della farsa e fare la pantomima dell’amore e fare la pantomima della tristezza e cantare in sordina d’amore e avere ispirazioni e andare a zonzo guardando tutto e odorando fiori toccando il culo alle statue e persino pensando e baciando la gente e facendo figli portando pantaloni e agitando cappelli e ballando e andando a bagnarsi nei fiumi a fare picnic in piena estate o solo genericamente <> Sì Ma poi proprio in mezzo a tutto quanto arriva sorridente il beccamorto Un Mucchio Di Immagini Spezzate Una casa vuota all’orizzonte Due volti alla finestra con le teste girate Un cane che abbaia a una catena tesa Un pene appeso a un muro che sta per crollare Una mano alzata con sei dita incrociate Una scala capovolta appoggiata al cielo Un’onda di mare che sta per infrangersi su una spiaggia Un uccello in volo che sta per gridare Due sirene che si cantano l’un l’altra segnano il luogo dove una storia è finita Un sole che tramonta tiene a bada la notte Tutto questo sospeso nel tempo L’universo trattiene il suo respiro C’è silenzio nell’aria La vita pulsa ovunque La cosa chiamata morte non esiste Gary Snyder - Attorno al 1930 nasce a San Francisco, ma trascorre la giovinezza nello stato di Washington dove lavora nella fattoria di famiglia. Dopo essersi laureato nell'università dell'Oregon, si iscrive a lingue orientali a Berkeley. Quindi diviene amico di Rexroth, è traduttore di cinese e giapponese e politicamente si dichiara marxista anarchico. Partecipa alla prima lettura di Howl alla Six Gallery e, oltre che essere uno dei maggiori interpreti della Beat Generation, è di certo anche un ispiratore stile Neal Cassady. Viaggia molto a lungo in Oriente, soprattutto in Giappone e in India, con Allen Ginsberg, Peter Orlovsky e la moglie Joanne Kyger. Jack Kerouac lo rappresenta nei panni di Japhy Ryder nei Vagabondi del Dharma come modello di una persona dallo stile di vita diverso e più felice ed effettivamente, leggendo il romanzo sopra citato, risulta evidente che l'autore di On the Road insegue proprio un tale livello di saggezza. Come viene la poesia Viene barcollando a Notte fatta sopra i massi stando Spaventata fuori al Lume dove il mio fuoco brucia Vado ad incontrarla al Bordo della luce Tra di tutto Esser vivi in un mattino a metà settembre per guadare scalzi un rio, gli orli dei calzoni fatti su, stivali in mano, zaino su, sole, ghiaccio nelle lame, le rocciose di su a nord. Tremolar gelato e brillante dei torrenti i sassi sotto i piedi si rivoltano, duri come denti il naso freddo cola suonando dentro musiche di sabbie, musiche di cuore, odor di sole sulle ghiaie. Prometto fedeltà Prometto fedeltà alla terra di Turtle Island e agli esseri che su di essa stanno un ecosistema in diversità sotto il sole in lieta unione tra di tutto. Fieno per i cavalli Aveva guidato per mezza notte Da San Joaquin Giù per Mariposa, su Per strade ripide scoscese, E arrivò alle otto del mattino Nel granaio Con il suo gran carico di fieno. Con argano, ganci e corde Tirammo su le balle posandole Su ruvide travi di sequoia Nella penombra alta, fiocchi di alfalfa Mulinavano tra le crepe al tetto luminose, Prurito di pagliuzze fini Nel sudore delle scarpe e delle maglie. A pranzo sotto la Quercia Nera, Fuori nel corral bollente, – La giumenta vecchia annusava il baracchino, il frinire delle cavallette tra le erbacce – “Ne ho sessantotto” disse, “Ho inforcato fieno la prima volta a diciassette. Pensavo, cominciando, Avrei di sicuro odiato farlo per la vita. E cazzo, è quel che ho fatto e son finito a fare.” Manici d’accetta Un pomeriggio, l’ultima di aprile Mostrando a Kai come tirar d’accetta Con un mezzo giro quella si pianta dentro un ceppo. Lui ricorda la testa dell’accetta Senza il manico, nel negozio E va, la prende, se la vuol tenere Il manico di un’ascia rotto sulla porta E’ lungo esatto per un’accetta, Lo tagliamo su misura e lo mettiamo Con la testa sua E l’accetta buona a farsi su quel ciocco. Così mi metto a intagliarne il manico Con l’accetta e quella frase Imparata da Ezra Pound Mi suona nelle orecchie: “Facendo il manico di un’ascia La forma non è così lontana.” E dico questo a Kai “Guarda: facciamo il manico Secondo il manico dell’ascia Con cui tagliamo – ” E lui capisce. E io la sento ancora: E’ nel Wên Fu di Lu Ji, quarto secolo d.C. “L’arte dello scrivere” – Nella prefazione: “Facendo il manico Di un’ascia Tagliando il legno con un’ascia Il modello è davvero alla portata.” Il mio maestro Shih-hsiang Chen Tradusse questo e lo trasmise anni fa E so che Pound fu un’ascia, Chen lo era e lo sono io, E mio figlio un manico Da formare presto e ancora in là, Stampo e forma, cultura in opera Così si va William Burroughs - E' figlio del famoso progettista di macchine da calcolo e contabili, Burroughs appunto, nasce a St. Louis il 5 febbraio del 1914. La depressione intaccò le finanze della sua famiglia ma non al punto da non poter continuare i suoi studi di antropologia, poesia e letteratura inglese e di etnologia alluniversità di Harvard. Poi ci fu la guerra e l'espulsione dal corso per ufficiali e quindi dall'esercito a causa di un attestato di schizofrenia; fa diversi mestieri all' "americana", come il disinfestatore, il poliziotto privato, il barista, e poi la droga, il Potere Bianco, l'eroina, incontrata a Manhattan, la patria spirituale di Burroughs. Qui infatti viene a contatto con espressionisti astratti, suonatori di jazz, fotografi e scrittori e si scopre bisessuale. Nell'estate del 45 con Joan, la sua fidanzata, Jack Kerouac e Allen Ginsberg formano una prima Beat family; Kerouac alcolizzato, Burroughs drogato, Ginsberg "lucido" e Joan in crisi per la benzedrina; circolano libri, droghe e idee, mentre le notti trascorrono all'insegna di lunghe chiacchierate di poesia, spesso ricordate da Kerouac in The Subterraneans e da Ginsberg in Howl. A New Orleans si sposa con Joan e quindi con i due figli si trasferiscono in Messico dove, drogati, combinano la tragedia: Burroughs uccide la moglie per giocare a tiro a segno. A questo punto comincia la sua vera carriera da scrittore per scriversi la via di fuga dal Controllo, e dalla droga e dal sistema; si sposta in esilio volontario prima in Colombia, poi in Perù dove sperimenta lo yagé , che produce poteri telepatici, e quindi a Tangeri dove vive solo fino alla disintossicazione con la tecnica dell'apomorfina a Londra. Pare la biografia di un malato qualunque, ma troppo spesso si tralascia di parlare della sua infanzia "felice" a St. Louis, della sua adolescenza da borghese benestante all'università e degli incubi che lo affliggevano fin da piccolo; terrorizzato dalla solitudine e dal buio, già a cinque anni non voleva dormire per la paura di terribili allucinazioni ed era scioccato per la violenza fisica dei compagni di scuola. La noia desidera l'avventura, la solitudine cerca l'eroismo, l'incertezza psicologica anela alla ribellione come prima affermazione dell'individuo e così Burroughs fu uno dei primi a sfogare la propria vitalità repressa guidando all'impazzata o sparando alla cieca su allevamenti di polli. Ancora non si parlava di Beat Generation e Burroughs creava inconsciamente il prototipo del modello di vita dei successivi venti anni. Nell'omosessualità trovò una realtà non ancora codificata ma poi si sentì ridotto a semplice anticonformista ed emigrò in Europa dove incontrò il nazismo che lo costrinse a tornare in America dove, grazie alla psicanalisi, si liberò delle sue inibizioni e cominciò a fare il ricettatore, per curiosità ovviamente. Abitava nei pressi della Columbia University e conobbe in tal modo Allen Ginsberg e Jack Kerouac, divenendo loro modello di vita. Per caso gli capitò sotto mano una partita di morfina, di cui una parte vendette e un'altra tenne per sé; dopo un anno era già eroinomane, ma non di certo un drogato qualunque. Intanto egli si mantenne sempre perfettamente oggettivo e divenne un intenditore e quando a Tangeri si accorse di essere malato seriamente, si disintossicò del tutto grazie all'apomorfina e le sue esperienze divennero vere e proprie ricerche mediche. La sua vicenda umana lo ha imposto come un guru alle generazioni successive perché egli è il Sopravvissuto, colui che può insegnare a liberarsi dalla dipendenza e allo stesso tempo a trovare rifugio negli stupefacenti; è stato lui a introdurre l'abitudine della droga negli scrittori del secondo dopoguerra come una via di svincolamento dal collettivismo, dalla massa ed è stato sempre lui ad allegare ad ogni suo libro trattati scientifici che continuamente cercano di dissuadere dall'utilizzo di oppiacei. E' caratterizzato da uno humour acido e crudele e protesta contro tutto ciò che gli accade e anche contro ciò che non gli è accaduto. Norman Mailer - Nasce nel 1923 a Long Branch nel New Jersey ed è possibile affermare che tuttora è uno dei più grandi scrittori americani viventi. La sua fama non gli deriva soltanto dalla sua attività letteraria, ma anche da una candidatura a sindaco di New York nel 1969, da diverse trasmissioni televisive e infine dalle sue famosissime marce pacifiste e dalla sua lotta contro la CIA e FBI. Sposato innumerevoli volte e sulle spalle una vita da playboy, è un personaggio decisamente eccentrico, esibizionista, spregiudicato, ma anche rivoluzionario. E infatti la sua produzione letteraria, oltre a quella spicciola, è volta a smascherare la "solita" società "per bene" d'America, il soffocamento dell'individuo e l'ipocrisia del mondo moderno. Bob Dylan E' conosciuto come cantante e lo si ascolta parecchio, ma in realtà è raro trovare qualcuno che lo conosca come poeta e che lo abbia mai letto. Robert Zimmermann nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth, Minnesota, e all'inizio della sua carriera cambia il suo nome in Bob Dylan. In molti hanno creduto che l'avesse fatto in onore del famoso poeta gallese Dylan Thomas, che il cantautore ammira molto, ma in realtà nessuno è in grado di dire da dove sia derivato "Dylan", dato che egli stesso nella sua biografia ufficiale ha esplicitamente richiesto di far mettere in chiaro il malinteso che da sempre lo aveva affiancato a un poeta il cui stile non assomiglia affatto al suo. Già a dieci anni scappa di casa, dalla sua cittadina mineraria di confine col Canada, per andare a Chicago dove compra la sua prima chitarra; quindi alletà di diciassette anni e poi a diciotto torna nuovamente a fuggire fino a quando, mentre frequenta luniversità del Minnesota, sparisce per sempre dalla famiglia. Nel frattempo impara da autodidatta a suonare la chitarra e scrive la sua prima ballata dedicata a Brigitte Bardot, diventa un menestrello ambulante e gira in autostop influenzato da Mexico City Blues di Kerouac e dalle tematiche di Ginsberg. Nel 1959 trova il suo primo impiego fisso in un locale di strip-tease dove suona tra uno spettacolo e l'altro fischiato da un pubblico disinteressato e decisamente troppo ignorante per capire quelle parole così tristi e quelle immagini apparentemente troppo lontane dalla sensibilità comune. Nell'autunno del '60 viene a sapere della malattia di Woody Guthrie, cantante folk dell'anteguerra, e lo va a trovare cominciando con questo una grande amicizia e iniziando così la propria carriera nei locali del Greenwich Village. 17 di Bob Dylan dopo essermi schiantato con la macchina sportiva contro il lampadario sono corso a una cabina ho chiamato mia moglie. non era in casa. panico. ho chiamato il mio migliore amico ma la linea era occupata quindi sono andato a una festa ma non ho trovato una sedia qualcuno mi si è pulito i piedi addosso perciò ho deciso di andarmene mi sentivo uno schifo. la mia bocca era disgustata le braccia mi si infilzavano nel collo il mio stomaco era pieno e gonfio i cani mi leccavano la faccia la gente mi fissava e diceva "che hai che non va?" passando avanti a un paio di miei amici di successo ho smesso di parlare. sapevano che mi sentivo male e mi hanno dato qualche pillola sono andato a casa e ho cominciato a scrivere un biglietto per il suicidio è stato allora che ho visto la folla che arrivava dalla strada davvero non ho niente contro marlon brando Le Roy Jones - nasce a Newark, New Jersey, nel 1934, frequenta Harvard dove studia religione e filosofia, quindi entra nell'aviazione americana e dopo il congedo si stabilisce al Greenwich Village. La sua produzione giovanile è fortemente tesa verso grandi autori come Eliot, Pound e Williams, poi invece diventa seguace dei Beats, soprattutto di Kerouac e di Ginsberg, e infine è da considerarsi uno dei maggiori rappresentanti della letteratura nera nazionalista - nel '65 cambia il suo nome in Amiri Baraka - e del teatro degli anni Sessanta. Le sue opere fino al '65 e dopo il '74 sono fortemente soggettive tendendo a drammatizzare le angosce e le paure individuali della sua esperienza di nero in un mondo bianco; poi, fino al '74, si rivolge esclusivamente ai neri e propone di emanciparli. Alla prima fase appartengono opere come The Baptism, The Toilet e The Slave; alla seconda, Goodness of Life, Black Mass, Rockgroup (i Beatles avrebbero sfruttato il Rhithm & Blues nero) e Junkies are full of Sh... . Non si definisce marxista perchè il marxismo è bianco e nemmeno anticapitalista perchè il termine "capitale" è bianco; vuole la separazione degli USA per la nascita di uno stato nero: è il Blak Power. Tutta la sua attività centrale è volta a spronare il suo popolo a combattere. Poi però la sua critica si sposta verso la stessa borghesia nera e afferma: "in cambio di una bandiera e di un inno nazionale, ora ci saranno un po' di niggers in qualche Mercedes-Benz, ma la stessa povertà, sfruttamento e oppressione: la sola cosa che è cambiata è 'il colore della tirannia'".