Welfare locale e risorse economiche
Trasformazioni sociali, articolazione
della domanda, Welfare locale
Emanuele Ranci Ortigosa
Direttore Scientifico IRS – Istituto per la Ricerca Sociale
Legautonomie, Milano 20 aprile 2011
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Benessere, salute, coesione sociale




Il termine welfare va inteso in senso esteso, come
benessere, salute, coesione sociale
Riguarda la società nel suo insieme, e non solo le
componenti più vulnerabili che richiedono specifica
considerazione. Porta attenzione non solo sui
problemi conclamati, ma anche su situazioni di
rischio e su opportunità e risorse da valorizzare
Le politiche di welfare non hanno quindi un taglio solo
assistenzialistico e riparatorio, ma anche preventivo,
educativo, di animazione e promozione sociale
Benessere, salute e coesione sociale sono fattori
essenziali di sviluppo umano
2
Trasformazioni sociali e
articolazione della domanda
3
Fattori demografici:

Allungamento della vita media:
– Più anziani
– Più disabili e non autosufficienti

Diminuzione della natalità:
– Meno bambini in età prescolare
4
Fattori sociali




Aumento delle famiglie più piccole, meno
stabili, talora monogenitoriali
Aumento delle coppie di fatto e delle nascite
fuori dal matrimonio
Permanenza di elevate diseguaglianze e
povertà, e nascita di nuove povertà
Crescente presenza di immigrati, sia
consolidata che sopravveniente per le crisi
5
Fattori economici
Alle criticità strutturali si aggiungono gli effetti
sociali ed economici della crisi
 Globalizzazione, cambiamento della
produzione, del mercato del lavoro
 Aumento della disoccupazione giovanile e di
ritorno, precarizzazione,
 Solo parziale copertura dei rischi sociali,
impoverimento,
 Riduzione della spesa sociale
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L’impatto sociale della crisi economica
sopravvenuta, aggrava e rende più
complessi i vecchi problemi
Ne consegue una estensione e una
trasformazione della domanda
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Componenti della domanda
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
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



Sostegno alle famiglie
Cura e socializzazione dei bambini
Istruzione e inserimento lavorativo di
adolescenti e giovani
Assistenza alle persone non autosufficienti
Contrasto alla povertà e alla esclusione
sociale
Casa, nei centri urbani in particolare
Pari opportunità e conciliazione dei tempi
della famiglia, del lavoro, della città
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Caratterizzazioni specifiche
Sui territori (e dentro di essi)
trasformazioni e domanda
assumono valori diversi e specifici:
 dal nord al sud,
 dalle campagne alle città
 nelle singole città, come Milano
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Povertà
relativa
Italia
Lombardia
Milano
Soglia di povertà 999,67 €
relativa
(per una famiglia di
2 componenti)
1.212 €
1.398 €
Percentuale
di
famiglie che vivono
sotto la soglia di
povertà relativa
4,8%
nazionale)
10
%
regionale)
11,1% La povertà
relativa in Italia,
Lombardia e nel
Comune di Milano
(soglia 7,8%
nazionale)
(soglia 17,3%
comunale)
(soglia
(soglia
10
Le risposte del sistema
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Il welfare italiano
Esito di
 sviluppo economico ritardato
 nostra storia sociale e politica
Limiti strutturali:
 familistico e lavoristico
 carattere non universalistico, ma assistenzialistico e categoriale
 gestione largamente centralistica, anche dopo federalismo
 scarsa equità e penalizzazione di certe aree di bisogno e
geografiche
 la spesa sociale locale è marginale (12/13%) e più elevata al
centro nord che al sud
Sono presenti forti inerzie e resistenze al cambiamento
Spesa per la protezione sociale
in Italia e in Europa
I confronti statistici europei evidenziano che:
 la spesa per la protezione sociale dell’Italia è assai bassa fra i
15 e quasi in media fra i 27
 Le prestazioni legate alla prova dei mezzi sono fra le più basse
in Europa
 Le erogazioni monetarie non sono concentrate sulle fasce a più
basso reddito, e hanno ridotti effetti redistributivi
 Il 75% della spesa di protezione sociale (contro una media
europea del 70%) è sbilanciato sui trasferimenti monetari, che
assorbono il 90% della spesa assistenziale
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Per l’assistenza: spendiamo
poco e male




La spesa per l’assistenza è la più bassa in Europa (3,1% contro
5,1% del PIL)
La sua incidenza scende dal 3,5% del 1997 al 3% del 2006 sul
PIL, e dal 14,6% al 11,9% sulla spesa per la protezione sociale.
Cala ancora negli ultimi anni.
I suoi effetti redistributivi sono modesti per la eterogeneità, la
dispersione, la contraddittoria finalizzazione e regolazione degli
interventi, a cominciare dai criteri di eleggibilità e di prova dei
mezzi. Occupiamo l’ultimo posto in Europa per quota di
trasferimenti monetari che vanno al 30% della popolazione più
povera nella distribuzione del reddito
La spesa sociale locale è marginale (12/13%) e più elevata al
centro nord che al sud
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Contrasto alla povertà



la spesa destinata a Housing and social
exclusion è limitatissima sia in percentuale
sul Pil e sulla spesa per protezione sociale
che in spesa pro capite
altrettanto bassa la spesa per la famiglia e gli
ammortizzatori sociali
particolarmente nel contrasto alla povertà
spendiamo quindi poco e in modo inefficace.
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Spesa per la protezione sociale:
esclusione sociale - spesa pro capite PSS
Pro-capite
PPS
Pro-capite
PPS
Netherlands
354,9
France
109,3
Denmark
284,0
Czech Republic
88,0
Luxembourg
264,4
Slovakia
62,1
Sweden
181,8
United Kingdom
52,6
Cyprus
150,2
Spain
38,7
Finland
134,9
Malta
37,9
Belgium
120,3
Portugal
37,3
Slovenia
119,9
Lithuania
35,8
Germany
116,8
Hungary
18,2
Austria
113,5
Estonia
17,5
Ireland
113,1
Poland
17,0
Greece
110,4
Latvia
14,6
Italy
11,5
Crisi e riduzione del Welfare
I diversi paesi hanno reagito
diversamente alla crisi: chi ha rafforzato
il welfare per contrastare impoverimento
delle famiglie, chi ha privilegiato il
contenimento della spesa pubblica
 Già il passaggio dal Welfare State al
Welfare mix era stato effettuato molto
per ragioni di contenimento della spesa

17
Le politiche del Governo
Oggi registriamo un disinvestimento del
governo nazionale rispetto alle politiche
sociali, che si esprime:
 nella riduzione del coinvolgimento del
governo e di risorse nazionali, con
conseguente rinvio di problemi e compiti alle
Regioni e ai Comuni.
 nel ridimensionamento delle responsabilità
pubbliche, con delega al privato,
all’associazionismo e alle famiglie,
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Il problema delle risorse
Ogni livello di governo ha margini di
discrezionalità sulla imputazione delle
risorse (v. forti differenze fra Comuni)
 Occorre sbloccare risorse oggi gestite
centralmente indebitamente
 Solo così si può finalizzare l’uso delle
risorse e renderlo più efficecente ed
efficace

19
Alcune scelte cruciali
La crisi accentua l’urgenza di alcune
scelte decisive e difficili su:
 Riforma delle misure vigenti per
l’integrazione del reddito (22.141ml)
 La territorializzazione degli interventi
 L’introduzioane dei livelli essenziali
 Un effettivo federalismo
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Quale scelta strategica




Affidare al sistema regionale e delle autonomie locali la
decisione sulle erogazioni economiche oggi
centralizzate, oltre che dei servizi.
Affrontare una effettiva revisione e riforma delle
vecchie misure
Territorializzazione: è un cambiamento radicale rispetto
all’attuale situazione in cui quasi il 90% della spesa
socioassistenziale è assorbita da misure monetarie
gestite centralmente
Si attua così il disatteso tit.V della Costituzione, per cui
compete allo Stato la definizione dei livelli essenziali
delle prestazioni, mentre le funzioni legislative e
amministrative sono delle Regioni e degli enti locali.
21
Per un welfare territoriale



Per rispondere efficacemente alle diverse
situazioni e ai bisogni e alle domande
espresse dalle collettività locali il welfare
deve essere adeguato e appropriato, su
misura
Deve avere alcuni principi e regole generali,
ma essere decentrato e territorializzato nelle
responsabilità e nei servizi e interventi che
produce
Deve valorizzare tutte risorse disponibili
22
Il territorio consente





analisi e valutazione del soggetto/famiglia destinatari e
del contesto di appartenenza,
progettazione negoziata, personalizzata e scelta degli
interventi più appropriati
valorizzazione delle risorse e responsabilizzazione dei
soggetti beneficiari (contratto)
monitoraggio e controllo sugli interventi, le risorse, i
costi
valutazione in itinere, con eventuali interventi correttivi o
sanzionatori, anche sull’entità dell’erogazione, e ex
post, di processo e di esito
23
23
Il federalismo



La sussidiarietà verticale è allora una
rilevante condizione per un buon Welfare
Il federalismo fiscale in atto è troppo timido
nel decentrare funzioni e responsabilità,
povero di risorse, ancora in parte indefinito.
Risente fortemente del contesto di crisi
economica e sociale in cui viene attuato
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La sussidiarietà orizzontale


Propone valori e prospettive più esigenti di
valorizzazione e responsabilizzazione delle
persone e della società civile nelle sue varie
aggregazioni (famiglie, ecc.)
L’azione sociale e i meccanismi di mercato
non sono stati e non sono in grado da soli di
rispondere alle esigenze di sostegno, di
equità, di coesione delle persone e della
società. Questo fatto sta all’origine e allo
sviluppo dell’intervento dell’ente pubblico
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Oggi, pubblico e privato


Le responsabilità e il ruolo di garante,
promotore e finanziatore dell’ente pubblico
sono molto differenziate a seconda dei campi
e dei servizi: da quasi totale … a quasi
assente
Si delinea una corrispondente più o meno
ampia responsabilità di ruolo e impegno di
risorse delle famiglie e della società civile
26
Pubblico e privato: ruoli e funzioni
Previsioni della l.328:
 Governo
 Produzione
 Tutela, advocacy
Tendenze in atto:
 Più libertà di scelta
 Riduzione del ruolo e delle risorse pubbliche
 Crescente affidamento responsabilità a
famiglie e presenze società civile
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Problemi da affrontare
da enti pubblici e società civile







Promozione di una cultura dell’aiuto, della rete
solidale, ecc., promozione di ininiziativa nel sociale
Rappresentanza e tutela dei bisogni di gruppi
marginali e di singoli isolati
Affermazione e realizzazione diritti essenziali
Coesione ed equità
Livelli essenziali di assistenza (bisogni e costi
standard)
Risorse e standard di servizi e interventi
Coordinamento e integrazione delle diverse risorse e
dell’accesso ad esse
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