TEA
TRO
MAS
SIM
O
45ª STAGIONE
CONCERTISTICA
2010/2011
in collaborazione con
Fondazione
PescarAbruzzo
PROGRAMMA GENERALE
CALENDARIO
15 ottobre
Orchestra Filarmonica Ucraina «S.Prokofiev»
Alexander Dolinsky, direttore
22 ottobre
Trio Canino - Filippini - Travaglini
JAZZ ‘N FALL - Auditorium Flaiano
27 ottobre
Dado Moroni Trio
Paolo Palopoli & Sergio Forlani «Etnodie»
28 ottobre
Cristina Zavalloni «Idea»
29 ottobre
Barbara Dennerlein, organo hammond
Vijay Iyer Trio
5 novembre
Ilia Kim, pianoforte
19 novembre
Wiener Concert Verein
Willem de Vriend, direttore
26 novembre
Sebastian String Quartet
3 dicembre
Ramin Bahrami, pianoforte
7 dicembre
Compagnia Raffaele Paganini (*)
“Un americano a Parigi”
10 dicembre
Stefano Mhanna, violino
Alberto Galletti, pianoforte
17 dicembre
Playing Brass
Coro dell’Accademia Musicale Pescarese
Pasquale Veleno, direttore
14 gennaio
Flavio Cucchi, chitarra
Gli Archi di Firenze
19 gennaio
Teatro dell’Opera della Macedonia (*)
“Il lago dei cigni”
21 gennaio
Manuel Barrueco, chitarra
28 gennaio
Daniil Trifonov, pianoforte
4 febbraio
Mauro Campobasso & Mauro Manzoni Vertigo
«Omaggio ad Alfred Hitchcock»
11 febbraio
Duo Paola Biondi - Debora Brunialti, pianoforti
18 febbraio
Feng Ning, violino
Roberto Giordano, pianoforte
25 febbraio
Daniel Palmizio, viola
Giacomo Ronchini, pianoforte
4 marzo
Cameristi dell’Orchestra Haydn
18 marzo
Estrio
Laura Gorna, violino
Cecilia Radic, violoncello
Laura Manzini, pianoforte
(*) Spettacoli Fuori Abbonamento
Venerdì 15 ottobre
Teatro Massimo
ore 21
ORCHESTRA
FILARMONICA
UCRAINA
«S. PROKOFIEV»
Alexander Dolinsky
direttore
R. Wagner
Tahnnauser, ouverture
L.V. Beethoven
Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92
P.I. Ciajkovskij
Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64
L’Orchestra
Filarmonica
Ucraina «S. Prokofiev» è nata
a Donetsk nel 1937 fondata da
Natan Rahlin che ne fu anche
il primo direttore stabile.
Attualmente per la qualità
delle sue esecuzioni e per il
consistente numero di produzioni l’Orchestra è unanimemente considerata una delle
più importanti del Suo paese.
L’ininterrotta attività concertistica svolta in patria ed all’estero unita alle partecipazioni
a prestigiosi festival europei come
anche ad importanti competizioni internazionali in qualità di orchestra ospite
fanno di questo complesso uno dei più
richiesti, soprattutto nell’area slava e
nei paesi dell’est europeo. Molto
apprezzata anche nelle sue tournée in
occidente, ha riscosso ampi consensi
di pubblico e di critica in Belgio,
Francia, Germania, Italia, Olanda,
Regno Unito, Svezia e Canada e Cina.
Hanno collaborato con l’Orchestra
famosi direttori e grandissimi solisti
come Temirkanov, Simonov, Gergiyev,
Richter, Oystrah, Kogan, Rostropovic,
Gavrilov. L’orchestra nel corso della
sua storia ha commissionato ed eseguito in prima esecuzione assoluta, tra
le altre, opere di Khachaturyan,
Dunayevsky, Kabalevsky, Khrennikov,
Kancheli. Il repertorio dell’orchestra
comprende tutta la tradizione classica,
romantica e moderna con una particolare predilezione per gli autori ucraini,
in particolare per Sergey Prokof’ev.
Grazie all’importante opera di divulgazione delle opere di questo straordinario musicista, nel 1997 è stata assegnato all’orchestra il Premio Sergey
Prokof’ev. Oltre a registrazioni per la
radio televisione nazionale, l’Orchestra
vanta una consistente numero di cd, gli
ultimi dei quali, registrati per la casa
discografica Bongiovanni, dedicati allle
opere Il Figliuol Prodigo e I Mori di
Valenza del compositore italiano
Amilcare Ponchielli.
Formato da tre formidabili musicisti italiani, fra i più apprezzati al mondo, il trio
propone tre autentici capolavori del
repertorio cameristico: il Trio op. 11 di
Beethoven, il Trio op. 114 di Brahms ed
il Trio op. 120 di Fauré. Repertorio classico, romantico e moderno dunque, per
poter apprezzare non solo la straordinaria personalità ed il virtuosismo dei tre
interpreti, ma anche la loro capacità di
confrontarsi con stili e linguaggi diversi
con la massima versatilità e disinvoltura.
Bruno Canino, ha suonato nelle principali sale da concerto e Festivals del
mondo. Si è esibito con celebri musicisti
come Gazzelloni, Ughi, Amoyal, Accardo
e con orchestre fra le più prestigiose. Ha
collaborato con Pierre Boulez, Luciano
Berio, Karl-Heinz Stockhausen, Georgy
Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono,
Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione.
Rocco Filippini, Accademico di Santa
Cecilia e fondatore del Trio di Milano, ha
collaborato con figure storiche come
Maurizio Pollini e Salvatore Accardo.
Alcuni tra i massimi compositori contemporanei, quali Luciano Berio, Franco
Donatoni e Salvatore Sciarrino, gli
hanno dedicato loro opere.
Alessandro Travaglini è stato primo clarinetto nell’Orchestra Sinfonica del
Teatro dell’Opera di Lione diretta da Sir
John Eliot Gardiner e nell’Orchestra del
Conservatorio di Parigi sotto la direzione
di Zubin Metha e Pierre Boulez.
Venerdì 22 ottobre
Teatro Massimo
ore 21
TRIO
CANINO - FILIPPINI
TRAVAGLINI
Bruno Canino
pianoforte
Rocco Filippini
violoncello
Alessandro Travaglini
clarinetto
L.V. Beethoven
Trio op. 11
G. Fauré
Trio op. 120
J. Brahms
Trio op. 114
Giovedì 28 ottobre
Auditorium Flaiano
ore 21
Jazz ‘n Fall
CRISTINA
ZAVALLONI
«Idea»
Mercoledì 27 ottobre
Auditorium Flaiano
ore 21
Jazz ‘n Fall
DADO MORONI TRIO
«An Oscar for Peterson»
Dado Moroni, pianoforte
Giuseppe Mirabella, chitarra
Aldo Zunino, contrabbasso
PAOLO PALOPOLI
& SERGIO FORLANI «Etnodie»
Paolo Palopoli, chitarra
Sergio Forlani, pianoforte
Rocco Di Maiolo, sax
Emiliano De Luca, basso
Enrico Del Gaudio, batteria
Cristina Zavalloni, voce
Stefano De Bonis, pianoforte
Antonio Borghini, basso
Cristiano Calcagnile, batteria
Come ogni festival che si rispetti, anche Jazz n’ Fall offre punti di
vista e esperienze diverse intorno alla musica. L'edizione 1010 si
apre con il trio di uno dei più grandi pianisti italiani, il genovese
Dado Moroni (1962). Bambino prodigio dagli interessi onnivori, che
vanno dallo stride piano al jazz moderno, Moroni debutta come professionista a soli 14 anni, incide il suo primo disco a 17 e si impone
rapidamente come uno dei pianisti più brillanti del mainstream italiano. Le collaborazioni con i grandi del jazz nazionale e internazionale si moltiplicano, tra cui tanti trombettisti, da Gillespie a Hubbard
a Harrell a Marsalis. Pianista dal tocco robusto e dalla fantasia esuberante, strumentista virtuoso e improvvisatore logico dallo swing
contagioso, Moroni è l'interprete ideale di un omaggio a Oscar
Peterson, di cui è una sorta di ideale allievo, sebbene con una sua
spiccata personalità. Il gruppo Etnodie è diretto dai napoletani Paolo
Palopoli (1976) e Sergio Forlani (1956), rispettivamente chitarrista
e pianista di un gruppo che, nel segno del jazz e sotto l’influenza di
Pat Metheny, cerca di sintetizzare diverse musiche etniche, nell’ottica di un recupero di tradizioni popolari a volte a rischio di estinzione. Ancora più ampio l’universo espressivo di Cristina Zavalloni
(1973), che spazia dalla musica contemporanea - di cui lei è interprete apprezzata e conosciuta nel mondo - al jazz al teatro musicale.
Al tempo stesso compositrice e animale da palcoscenico, la
Zavalloni possiede capacità interpretative rare che la portano ad
affrontare con successo e disinvoltura Berio e Charles Aznavour, che
è il cuore del suo nuovo progetto con il quartetto IDEA, in cui la
Zavalloni propone nuovi arrangiamenti dei classici del grande cantante francese insieme a sue composizioni. La sua voce, flessibile e
cangiante, mai esente dall’ironia, è un caleidoscopio di colori temperati da una efficace presenza scenica. Il tutto congegnato in complessi arrangiamenti per un affiatato trio di formidabili musicisti,
capaci di comunicare un palpabile divertimento mentre sciorinano
Venerdì 29 ottobre
Auditorium Flaiano
ore 21
Jazz ‘n Fall
BARBARA
DENNERLEIN
organo hammond
VIJAY IYER TRIO
Vijay Iyer, pianoforte
Stephan Crump, basso
Marcus Gilmore, batteria
una musica vitale. La tedesca
Barbara Dennerlein (1964),
nativa di Monaco, è una delle
rare donne organiste del jazz.
Emersa alla metà degli
Ottanta, si è rapidamente
imposta nel jazz internazionale
per il suo stile esuberante e
spettacolare e si è anche
cimentata con successo con
l’organo a canne. Vijay Iyer
(1971) è probabilmente il più
importante giovane jazzista
della scena internazionale.
Figlio di immigrati indiani, attivo anche come saggista nel
campo della psicologia e delle
neuroscienze musicali, Iyer è
cresciuto musicalmente a
fianco di Steve Coleman e
Roscoe Mitchell ed ha studiato a fondo la tradizione musicale indiana. Con il suo trio ha
sviluppato un concetto innovativo, basato su una originale
redistribuzione dei timbri e dei
ruoli e su forme cicliche, che
ha conquistato la critica e il
pubblico per il suggestivo
impatto emotivo. Musicista
pluripremiato, egli è la punta
di diamante di una nuova tendenza del jazz contemporaneo
che promette significativi sviluppi per il futuro.
Stefano Zenni
Ilia Kim, nata a Seoul, inizia a quattro
anni gli studi musicali in patria. A undici anni debutta con un recital nel Sae
Jong Arts Centre della sua città natale,
che le conferisce un premio per fanciulli eccezionalmente dotati, assegnandole
una borsa di studio per recarsi all’estero. Nel 1988 si iscrive nella Hochschule
der Künste di Berlino, diplomandosi nel
1994 col massimo dei voti. Segue quindi i corsi per concertisti al Mozarteum di
Salisburgo, alla Hochschule für Musik
und
Theater
di
Hannover
e
all’Accademia Pianistica di Imola, dove
si dedica anche al fortepiano. Dopo aver
iniziato l’attività concertistica in Corea,
suona in Germania, negli Stati Uniti
(debutto nel 1994 nella Carnegie Hall di
New York), in Austria, Francia, Svezia,
Finlandia, Olanda, Romania, Croazia,
Polonia, Portogallo, Messico, Brasile,
Italia, Cina, partecipando ai più importanti Festival fra cui quelli di Dubrovnik
e di Brescia e Bergamo e suonando con
alcune delle più famose Orchestre fra
cui la Filarmonica “Enescu”, la Sinfonica
della Radio Nazionale di Bucarest, con
l’O.F.U.N.A.M di Città del Messico,
l’Orchestra Filarmonica di Greensboro,
l’E.A.O.S.S di Palermo, l’Orchestra
Cantelli di Milano, l’Orchestra Haydn di
Bolzano, l’Orchestra dei Pomeriggi
Musicali di Milano, l’Orchestra della
Fondazione Arena di Verona, la
Dortmunder Philharmoniker, l’Orchestra
Sinfonica Portoghese. Il suo repertorio
comprende ventidue concerti con
orchestra ed una quindicina di programmi di recital. Dal 1998 risiede in Italia
dove ha suonato per le principali Società
di Concerti. Nell’Ottobre del 2001 ha
preso parte a Catania con Andrea Bocelli
e Sandro De Palma, sotto la direzione di
Donato Renzetti, alla prima esecuzione
assoluta di “…malinconia, ninfa gentile”
per canto, due pianoforti concertanti e
orchestra d’archi di Azio Corghi. Nel
luglio del 2002, durante i Tiroler
Festspiele in Erl, ha effettuato la prima
esecuzione assoluta del Virginal Dream
di Giovanni Sollima.
Venerdì 5 novembre
Teatro Massimo
ore 21
ILIA KIM
pianoforte
L.V. Beethoven
Sonata op. 13 “Patetica”
B. Bartók
Sera dai Székely
Allegro barbaro
C. Debussy
La plus que lente
L’isle joyeuse
F. Liszt
Ballata n. 2
Fantasia quasi Sonata “Dopo una
lettura di Dante”
Venerdì 19 novembre
Teatro Massimo
ore 21
WIENER CONCERT
VEREIN
Willem de Vriend
direttore
W.A. Mozart
Divertimento KV 138
P.I. Ciajkovskij
Serenata per archi
C. Nielsen
Serenata per archi
R. Strauss
Duett-Concertino per clarinetto,
fagotto, arpa e archi
La Wiener Concert-Verein è
un’orchestra di levatura internazionale fondata nel 1987 da
alcuni membri dell’Orchestra
Sinfonica di Vienna. Da allora
l’orchestra ha effettuato
numerose tourneèe ed è stata
ospite acclamata di importanti festival musicali quali il
Wiener Festwochen, il Festival
di Bregenz, il Mozart Festival
di Wurzburg, l’Oldenburger
Promenade Concerts, il
Mozart Festival di Augsburg, l’Autunno
di Praga. Nell’anno dedicato a Mozart
(2006) l’orchestra ha effettuato tournèe
in Canada, Germania, Francia, Ungheria,
Croazia, Slovenia e Svizzera. Il suo
repertorio spazia dalle composizioni
orchestrali del periodo classico viennese fino alla musica contemporanea
austriaca passando per i capolavori più
celebri di ogni epoca e nazionalità. Fin
dai primi concerti si è dedicata con successo all’esecuzione di prime mondiali (ad oggi oltre quaranta). Numerosi
lavori di compositori contemporanei
austriaci sono stati presentati in rassegne musicali di grande risonanza che si
susseguono dal 1993 nel Musikverein
di Vienna. La Wiener Concert-Verein ha
lavorato con acclamati direttori internazionali quali Vladimir Fedosejev,
Leopold Hager, Ulf Schirmer, Marcello
Viotti, Krzysztof Penderecki. Ulf
Schirmer ne è il Direttore Ospite
Principale dal 2004. L’orchestra è sostenuta dalla Città di Vienna e dall’Ufficio
della Cancelleria Federale Austriaca. Nel
2001, 2002 e 2006 sono stati premiati
dalla “Ernst von Siemens Music
Foundation”. Nel 2005 l’incisione con
musiche di Michael Haydn è stata insignita della “Amadeus Classic Award”,
competendo con le incisioni delle
Orchestre Filarmoniche di Vienna e
Berlino. Il più recente CD inciso propone la 1° e la 2° Sinfonia di C.M.von
Weber, e il suo Concert Piece op.79
sotto la direzione di Claus Peter Flor.
Il Sebastian String Quartet è stato
fondato a Zagabria nel 1990 dal precedente Quartetto della Gioventù
Musicale di Zagabria costituitosi nel
1982. Alla severa formazione individuale i musicisti hanno unito quella di
quartetto frequentando masterclasses
presso la Fondazione Yehudi Menuhin
a Saumur in Francia, a Groznjan in
Croazia e a Pecs in Ungheria. Il loro
Venerdì 26 novembre
Teatro Massimo
ore 21
SEBASTIAN
STRING QUARTET
Andelko Krpan
violino
Korana Rucner
violino
Nebojsa Floreani
viola
Zlatko Rucner
violoncello
repertorio comprende opere dal
repertorio classico sino a quello contemporaneo con particolare predilezione per i quartetti dei compositori
croati (spesso appositamente scritti e
dedicati). Il Sebastian Quartet si è esibito oltre che in numerosi paesi dell’est europeo in Austria, Francia, Italia
e in Corea. Ha registrato per emittenti
radio-televisive in tutta Europa ed
inciso per l’etichetta HNZS Croatia
Records.
F. Mendelssohn Bartholdy
Quartetto op. 44 n. 1 in re magg.
P.I. Ciajkovskij
Quartetto n. 1
Venerdì 3 dicembre
Teatro Massimo
ore 21
RAMIN BAHRAMI
pianoforte
J.S. Bach
Suite inglese n. 1 in la magg.
Suite inglese n. 2 in la min.
Suite francese n. 1 in re min.
Suite francese n. 2 in do min.
Suite francese n. 5 in sol magg.
Dalla Persia uno dei più sorprendenti
e sopraffini interpreti dell'opera di
Joann Sebastian Bach. Al compositore tedesco il talentuoso pianista iraniano ha consacrato gran parte della
sua attività concertistica e che fino ad
oggi gli ha procurato i maggiori consensi di pubblico e di critica. Nato a
Teheran nel 1976, Ramin Bahrami si
è diplomato con Piero Rattalino al
conservatorio Giuseppe Verdi di
Milano e all’Accademia pianistica
incontri col maestro di Imola e con
Wolfgang Bloser alla Hochschule für
Musik di Stoccarda. Successivamente
si è perfezionato con Alexis
Weissenberg, András Schiff, Robert
Levin e in particolare con Rosalyn
Tureck, l’artista che più di altri nel XX
secolo ha contribuito a far conoscere
l’opera di Bach attraverso i suoi studi
e le sue esecuzioni. Bahrami ha
debuttato nel 1998 al Teatro Bellini di
Catania riscuotendo un successo
tanto clamoroso che gli viene conferita la cittadinanza onoraria. Inizia così
una formidabile carriera che lo porta a
suonare per le maggiori istituzioni
musicali italiane e tedesche e in prestigiosi festival internazionali. La sua
predilezione per Bach è consacrata
nelle registrazioni discografiche delle
Variazioni Goldberg e delle 7 Partite
che Decca pubblica nel 2004 e nel
2005. L'incisione per Decca de L'arte
della fuga di Bach è entrata in testa
alle classifiche di vendita pop dalla
sua prima pubblicazione nel marzo
2007 rimanendovi per ben sette settimane.
Bahrami
si
esibisce
all’Accademia di Santa Cecilia a Roma
nella Serie Solo Piano accanto a
Maurizio Pollini, Grigorij Sokolov,
Daniel
Barenboim,
Jean-Yves
Thibaudet e Evgeny Kissin e nel
marzo 2008 partecipa alla Maratona
Bach accanto al violoncellista Mario
Brunello. Sempre per Decca realizza
l'album Concerto Italiano costruito
sulle opere di Bach.
Martedì 7 dicembre
Teatro Massimo - ore 21
Fuori Abbonamento
Compagnia Nazionale
Raffaele Paganini
e Compagnia Almatanz
UN AMERICANO A PARIGI
(George Gershwin: diario di viaggio)
con Raffaele Paganini
Coreografia Luigi Martelletta
Libretto ed elaborazione drammaturgica Riccardo Reim
L’opera musicale Un americano a Parigi di George Gershwin (1928) e la sua
felicissima versione cinematografica curata da Vincente Minnelli nel 195051 (punto di riferimento per il rapporto cinema/danza e che, tra l’altro, compie sessant’anni esatti) sono oggi praticamente inscindibili nell’immaginario
del pubblico, al punto che risulta quasi impossibile, in un’ulteriore trasposizione, non tenerne conto, sia pure a livello di semplice citazione. L’attuale
elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim per la
coreografia di Luigi Martelletta e l’interpretazione di Raffaele Paganini (senz’altro il ballerino italiano più adatto - per la sua formazione e la sua storia a ricoprire tale ruolo) segue quindi il doppio binario dell’opera originale e
della sua versione per il grande schermo (attingendovi in parte per la costruzione di una ‘trama’) al quale però si aggiunge - come una sorta di “chiave
di lettura” - un terzo elemento, ovvero il dato biografico (usato anche in
modo “onirico”, non soltanto meramente cronachistico) riguardante George
Gershwin, lui stesso, neppure trentenne, giovane “americano a Parigi” dove effettivamente soggiornò - abbagliato dalla cultura europea, amante
della tradizione classica, pazzamente invaghito della musica di Maurice
Ravel… Un americano a Parigi diviene così anche un’indagine su ciò che
costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come
Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro
a fonderle in una miscela di immenso fascino. Questo sovrapporre (e la
vicenda biografica lo consente in pieno) autore e protagonista permette di
utilizzare (come del resto già il film, sia pure “timidamente” fa) altre melodie
gershwiniane più o meno famose (da Want’ Em You Can’t Get’Em a Rialto
Ripples fino alle celeberrime Rhapsody in Blue, The Man I Love,
Summertime…) come bagaglio “mentale” (o meglio, interiore) dell’artista,
al di là delle pastoie cronologiche… Un altro aspetto importante di questa
versione a balletto dell’opera di Gershwin (tra l’altro, la prima in Italia) è l’attenzione all’atmosfera davvero irripetibile della Parigi degli ultimi Anni Venti,
quando la capitale francese era di fatto la capitale culturale d’Europa e forse
del mondo: una Parigi ancora memore della grande stagione impressionista
e già percorsa dai primi fremiti dell’esistenzialismo, che verrà qui resa
(anche scenograficamente, con numerose citazioni pittoriche) con lo sguardo “innocente” ed entusiasta del protagonista e del suo “innamoramento”
giovanile per la cultura d’oltreoceano, di cui avverte in sé le radici.
Venerdì 10 dicembre
Teatro Massimo
ore 21
STEFANO MHANNA
violino
ALBERTO GALLETTI
pianoforte
N. Paganini
Introduzione e sonata a movimento perpetuo (Perpetuela)
J.S. Bach
Sonata IV in do min. BWV 1017
H. Wieniawski
Polonaise de Concert op.4
P. de Sarasate
Carmen Fantasy
P.I. Ciajkovskij
Sérénade Mélanconique, op.26
N. Paganini
I Palpiti
Stefano Mhanna
nasce a Roma
l'11 luglio 1995
da padre medico e madre psicologa. Precoce,
inizia molto presto a leggere le
note, a suonare
il pianoforte e
poi il violino che
diventa il suo
strumento.
Studia in breve
tempo e con
estrema facilità, in tenera età, e per
gioco, i metodi di tecnica violinistica,
insieme a brani di media e alta difficoltà. Vincitore di cinque concorsi nazionali e due internazionali, entra nel
Conservatorio Santa Cecilia di Roma a
sette anni e frequenta la classe del M°
Giovanni Antonioni. Suona Bach e
Paganini all'età di sette anni, a Palazzo
Barberini in occasione della seconda
edizione del Premio Musica Roma.
Successivamente si esibisce al Teatro
Argentina di Roma in occasione della
premiazione dei vincitori del Concorso
ministeriale nei Conservatori ed
Accademie, in rappresentanza del
Conservatorio Santa Cecilia di Roma. In
quell'occasione riceve elogi ed apprezzamenti dal M° Uto Ughi durante il
Telegiornale di Rai 1. Riscuote, a soli
dieci anni, un'enorme successo per l'esecuzione del Concerto in re magg. op.
35 di P.I. Tschaikowski, con l'Orchestra
del Conservatorio Santa Cecilia di
Roma, diretta dal M° Ernesto Gordini.
Appare e suona in diverse trasmissioni
televisive e telegiornali delle reti RAI e
Mediaset. Nel giugno 2006 suona
all'Auditorium Parco della Musica. Il 10
luglio 2007 si diploma presso il
Conservatorio Santa Cecilia di Roma,
con il punteggio di 10 con lode e menzione speciale. Non si ricorda, nella pluricentenaria storia del
celebre
Conservatorio romano, il caso di un
così giovane studente che riesca a conseguire il diploma in così poco tempo e
con una votazione così alta.
Il gruppo dei Playing Brass è nato
come formazione da camera nel
1995 per volere di cinque musicisti: tutti strumentisti a fiato (ottoni). Dopo due anni di attività concertistica la formazione decide di
aumentare il proprio organico
rivolgendo lo sguardo anche
verso la produzione e la ricerca
musicale. Per questo, insieme ad
altri musicisti e appassionati di
musica, fonda nel 1997 l’associazione culturale musicale denominata “Playing Brass School.
L’associazione ha fra i suoi scopi
la diffusione della cultura musicale ed in particolare la divulgazione
della musica attraverso la ricerca,
lo studio, l’esecuzione e l’analisi
delle forme espressive musicali e
dell’arte in genere. In questi anni
l’associazione, con l’omonimo
ensemble di ottoni, ha contribuito
alla realizzazione di concerti e
spettacoli organizzati da enti ed
associazioni e partecipato a rassegne e festival in Italia. Questo
sodalizio è formato da nove musicisti (tutti abruzzesi) fra i migliori
del panorama musicale italiano.
Formazione originale nel panorama musicale di tutto il centro-sud,
esegue un repertorio unico appositamente scritto ed arrangiato. Il
suo attuale direttore artistico e
musicale è Maurizio Torelli,
docente presso il Conservatorio
“G. B. Pergolesi” di Fermo. Inoltre
l’ensemble sta curando una ricerca musicologica per promuovere
e divulgare composizioni di musiche popolari italiane e regionali.
L’associazione ha progettato e
realizzato un festival internazionale dedicato agli strumenti a fiato
denominato “Al dolce vento dei
fiati” e giunto alla sua nona edizione con un grande successo di
pubblico e di critica.
Venerdì 17 dicembre
Teatro Massimo
ore 21
PLAYING BRASS
Luca Falcone, Adolfo Di Mele
Luigi Belfatto, Silvio Di Paolo
trombe
Marcello Martella, corno
Simone Bartolacci, trombone
Marcello Di Millo, Lorenzo Torelli
tube
Maurizio Torelli, direttore
CORO dell’ACCADEMIA
MUSICALE PESCARESE
Pasquale Veleno, direttore
J. Rutter
Gloria per coro, orchestra di ottoni,
organo e percussioni
J. Rutter
A Gaelic Blessing
H. Mancini
Moon River
G. Gershwin
Omaggio (trascrizioni di Maurizio Torelli)
A. Adam
O Holy Night
G.D. Weiss
What a wonderful world
I can’t help falling in love
Definito dalla critica come uno dei più
interessanti chitarristi europei sulla
scena internazionale, Flavio Cucchi ha
tenuto centinaia di recital in America,
Europa, Asia e Australia partecipando a
trasmissioni radiotelevisive delle più
importanti emittenti del mondo (BBC,
RAI, ZDF, Bayerischer Rundfunk,
Televisa Mexico e altre). Come solista
ha suonato in più di trenta città europee
con orchestre quali: Orchestra della
Toscana, English Chamber Orchestra,
Radio Brno Chamber Orchestra,
Pomeriggi Musicali di Milano,
Orchestra
Toscanini,
Orchestra
dell’ATER. Ha partecipato a importanVenerdì 14 gennaio
ti festival internazionali fra cui l’EstivalTeatro Massimo
Parigi, Festival de la Habana-Cuba,
ore 21
Festival M.Ponce-Messico, Wexford
Opera Festival, Irlanda. Dopo la sua
FLAVIO CUCCHI
prima stagione concertistica (ha dato il
chitarra
primo recital di chitarra classica a 8
anni), Flavio Cucchi si è dedicato alla
musica pop, vivendo la stagione musiGLI ARCHI
cale tra gli anni 60 e 70 impegnato con
DI FIRENZE
vari gruppi di avanguardia e con artisti
Mauro Fabbrucci
di musica folk e incidendo per RCA e
Riccardo Capanni
Fonit Cetra. Tornato alla musica classica
violini
si è diplomato col massimo dei voti e la
lode al Conservatorio Cherubini di
Leonardo Barsali
Firenze, sotto la guida di Alvaro
viola
Company e si è perfezionato con Oscar
Giovanni Lippi
Ghiglia all’Accademia Chigiana di Siena
violoncello
(Borsa di studio e Diploma di Merito).
Fin dai tempi del Conservatorio ha
Andrea Capanni
avviato una intensa attività concertistica
contrabbasso
rivolta alla musica contemporanea eseguendo musiche di Petrassi, Boulez,
Henze, Bussotti, Berio. E’ stato uno dei
primi chitarristi italiani a diffondere la
L. Brouwer
From Yesterday to Penny Lane
musica di Leo Brouwer, che ha scritto:
(7 songs after the Beatles) per
”il suono perfetto e l’approccio virtuosichitarra e archi
stico di F.C. rendono un ottimo servizio
She’s leaving home - A ticket to ride
alla mia musica”. Sempre interessato a
Here, there and everywhere
Yesterday - Got to get you into my life nuove esperienze artistiche, ha collaborato con artisti di aree diverse, tra cui il
Eleanor Rigby - Penny Lane
celebre attore Carmelo Bene. Il poeta
O. Locagnina
americano Y.Komuniakaa (premio
American Portraits
Pulitzer per la poesia 1994) gli ha dediper chitarra e archi
cato “Ode alla chitarra” presentata al
Buenos Aires, Rio de Janeiro,
Festival Internazionale della poesia di
La Habana, Mexico City, Indiana,
Genova nel giugno 2004.
New York City
Mercoledì 19 gennaio
Teatro Massimo - ore 21
Fuori Abbonamento
Teatro dell’Opera
della Macedonia
IL LAGO DEI CIGNI
Balletto in due atti
di Pëtr Ilijc Cajkovskij
Coreografie Marius Petipa e Lev Ivanov
riviste da Viktor Yaremenko
“Il lago dei cigni” è sicuramente oggi uno dei balletti più universalmente
noti e rappresentati, a dispetto della prima del 20 febbraio 1877 accolta
tiepidamente al Teatro Bolsoj di Mosca e delle successive rappresentazioni. Il grande successo arriva nel 1895 quando le coreografie di Julius
Reisinger sono sostituite da quelle di Marius Petipa, coadiuvato dall’assistente Lev Ivanov. Comincia allora dal Teatro Marijnskij di San
Pietroburgo una storia di trionfi e di popolarità.
La trama. Il ventunenne principe Siegfried è in campagna per una partita di caccia con i suoi amici nobili. La madre lo sollecita a prendere
moglie e per questo ha organizzato una festa da ballo alla quale sono
state invitate le più avvenenti e aristocratiche fanciulle, affinché Siegfried
possa scegliere la futura sposa. Il giovane preferisce però la compagnia
degli amici nell’attività venatoria e durante l’inseguimento di uno stormo
di cigni bianchi si ritrova nei pressi di un lago. Qui assiste alla magica
metamorfosi delle algide creature piumate in incantevoli ragazze. La più
bella è Odette. E’ lei a spiegargli che loro sono vittime di una magia del
malvagio Rothbart, che svanisce solo di notte e solo in riva al lago. Il
principe, allora, le promette di fidanzarsi con lei nel corso del ballo: il giuramento di un uomo che non abbia mai dichiarato la sua passione a una
donna è l’unico modo per spezzare l’incantesimo che imprigiona le fanciulle nei corpi dei leggiadri cigni. Solo che Rothbart ha ascoltato tutto e
intende così vendicarsi del rifiuto che la ragazza gli ha opposto. Si reca
quindi a palazzo con la figlia Odile, che somiglia molto a Odette, ma dall’animo opposto. Durante le danze il “cigno nero” seduce l’inconsapevole Siegfried che le dichiara il suo amore, tradendo la sua promessa.
Odette e le altre fanciulle sono disperate. Un cigno bianco che appare
all’improvviso dietro alle finestre del castello, volando con difficoltà, fa
comprendere al principe quale inganno sia stato consumato ai danni dei
due innamorati. Siegfried si precipita sulle sponde del lago e chiede perdono a Odette per l’accaduto; e proprio qui affronta in un duello
Rothbart, che sconfigge. L’incantesimo adesso è spezzato e la passione
può legare i cuori di Siegfried e Odette.
Venerdì 21 gennaio
Teatro Massimo
ore 21
MANUEL
BARRUECO
chitarra
J. Ardevol
Sonata
A. Piazzolla
Cinco Piezas
D. Yanov-Yanovsky (1963)
Little Lute Music
in Memory of John Dowland
(prima esecuzione italiana)
M. Ponce
Sonata Meridional
F. Tárrega
Capricho Arabe (Serenata)
J. Malats
Serenata Andaluza
Serenata Española
(trascrizione di Francisco Tárrega)
Manuel Barrueco, nato a Cuba, iniziò a
suonare ad orecchio la chitarra a otto
anni e frequentò poi il Conservatorio
della sua città natale. Trasferitosi negli
USA, continuò gli studi a Miami e a New
York ed entrò al Peabody Conservatory
di Baltimora, dove oggi insegna.
Barrueco è riconosciuto in tutto il
mondo come uno dei più importanti
chitarristi, apprezzato per la maestria
tecnica e per la straordinaria musicalità,
dotata di un suono seducente e doti liriche non comuni. La sua intensa attività
internazionale lo vede suonare ogni
anno nelle più importanti capitali del
mondo Ha registrato per EMI una dozzina di dischi. Il suo ultimo cd “Nylon &
Steel” è una raccolta di pezzi in duo con
grandi chitarristi non classici: il jazzista
Al Di Meola, Steve Morse dei Deep
Purple e Andy Summers dei Police, ed è
un’ennesima dimostrazione della sua
grande versatilità. Manuel Barrueco ha
suonato fra l'altro sotto la direzione di
Seiji Ozawa, Esa-Pekka Salonen, Franz
Welser-Möst e David Zinman, e il suo
interesse all'arricchimento del repertorio chitarristico lo ha portato a collaborare con compositori contemporanei
quali Arvo Pärt, Toru Takemitsu,
Roberto Sierra e Steven Stucky. In Italia
Barrueco viene da molti anni sia in recital che con Orchestra e suona regolarmente a Milano e Roma e nelle principali sedi di concerto della penisola sia
da solo che con il Cuarteto
LatinoAmericano.
Nato a Nizhniy Novgorod (Russia) nel
1991, Daniil Trifonov si dedica agli
studi musicali dall’età di 5 anni. Ha studiato alla Moscow Gnesin School of
Music nella classe di Tatiana Zelikman
(dal 2000 al 2009), insegnante prima di
lui di altri talenti della nuova Scuola
Russa come Evgeny Lifschitz,
Alexander Kobrin, Alexei Volodin. Dal
2009 studia al Cleveland Institute of
Music nella classe di pianoforte di
Sergei Babayan. Nel 2008, a 17 anni,
vince il III International Piano
Competition “Repubblica di San
Marino” (Primo Premio e Premio
Speciale della Giuria “Repubblica di San
Marino 2008”) ed inizia ad esibirsi a
livello internazionale. Daniil è stato premiato anche al Moscow Open
Artobolevskaya Competition for Young
Pianists (First Prize, Moscow, 1999),
International Competition memory of
Mendelssohn (First Prize, Moscow,
2003), al 5th International Chopin
Competition for Young Pianists (2006,
Beijing), al 4th International Scriabin
Competition (Moscow, 2008). Daniil
Trifonov si è esibito in Russia,
Germania, Austria, Cina, Italia, Canada,
USA, Israele. Ha suonato fra l’altro con
la Moscow Chamber Orchestra, la
Siberian Symphonic Orchestra, la
“Gnessin's
Virtuosi”
Chamber
Orchestra. Nel 2010 ha debuttato alla
Carnegie Hall di New York e a Milano
con l’Orchestra Verdi sotto la direzione
di Gavriel Heine.
Venerdì 28 gennaio
Teatro Massimo
ore 21
DANIIL TRIFONOV
pianoforte
Premio Scriabin
Mosca 2008
F. Chopin
Polonaise-Fantasie
in la bem. magg. op.61
Impromtu in la bem magg. op.29
Impromtu in fa diesis magg. op.36
Sonata n.3 in si min. op.58
Bach-Rachmaninov
Preludio, Gavotta e Giga dalla Suite
per violino in mi magg.
M.P. Mussorgsky
Quadri d'una esposizione
Venerdì 4 febbraio
Teatro Massimo
ore 21
MAURO CAMPOBASSO
& MAURO MANZONI
VERTIGO
Omaggio ad
Alfred Hitchcock
Montaggio video
Giuseppe Bruni
Mauro Campobasso
chitarre, live electronics
Mauro Manzoni
sax, live electronics
Stefano Senni
contrabbasso
Michele Rabbia
percussioni
Erica Scherl
violino
Chie Yoshida
viola
Dopo essersi immersi nelle simmetrie kubrickiane, con il recente
Omaggio a Stanley Kubrick presentato a Pescara nel dicembre 2008,
Mauro Campobasso e Mauro
Manzoni, proseguono il loro viaggio nell'audiovisione con il nuovo
progetto Vertigo, dedicato al maestro del brivido Alfred Hitchcock.
Paura,
sospetto,
angoscia,
suspance, romanticismo, ironia:
questi i temi sui quali i due musicisti tesseranno le loro trame musicali. Con una formazione inedita,
pensata appositamente per la
Stagione Concertistica di Pescara e
che vede oltre alla presenza di
Stefano Senni, contrabbassista già
nel progetto dedicato a Kubrick,
l'ingresso di Michele Rabbia, percussionista visionario ed evocativo
e degli archi di Erica Scherl e Chie
Yoshida, Campobasso e Manzoni
vanno alla ricerca di nuove suggestioni timbriche da mettere al servizio di questa nuova esperienza.
Il montaggio delle immagini sarà
curato anche questa volta dal
geniale scrittore pescarese Pino
Bruni.
Paola Biondi e Debora
Brunialti si formano a
Genova alla scuola di Lidia
Baldecchi Arcuri con cui iniziano a suonare in duo fin
dai
primi
anni
di
Conservatorio. Decisivi nel
loro percorso formativo l'incontro e studio con
Massimiliano
Damerini,
Alfons
Kontarsky
al
Mozarteum di Salisburgo,
Dario de Rosa e Maureen
Jones alla Scuola di Musica
di Fiesole, Katia Labeque
all'Accademia Chigiana di Siena. Il
loro repertorio spazia dalla musica
classica e romantica a quella del XX
secolo e dei compositori contemporanei. Hanno infatti avuto il privilegio
di collaborare con H. Dufourt che
dedica loro “Soleil de proie”, eseguito in prima esecuzione a Milano per
Musica Realtà; Azio Corghi scrive per
loro “It’s bis” eseguito in diretta
Euroradio per i Concerti del
Quirinale. Hanno suonato per i più
importanti festival ed associazioni
nazionali ed internazionali effettuando tournée in tutto il mondo
(Conservatorio di Sydney e la storica
Sala Rachmaninoff del Conservatorio
Tchaikovsky di Mosca). L’incontro
con Giorgio Gaslini porta alla creazione del “Peintres au cafè-sonnant”
che viene eseguito alla casa del Jazz
a Roma. Hanno effettuato registrazioni per la Rai partecipando a
Festival (Cervia in Festival) e trasmissioni in diretta (Radio 3 suite,
Concerti del Quirinale). Di quest’anno è la registrazione del Concerto per
due pianoforti ed orchestra di F.
Poulenc con l’Orchestra della Radio
Svizzera Italiana pubblicata dalla
Rivista Musicale Amadeus (Febbraio
2010), e “Soleil de proie” di Hugues
Dufourt con la rivista musicale
Suono Sonda (marzo 2010). Con la
Dynamic hanno realizzato un CD
dedicato alla musica di Kurtag,
Ligeti, Berio che ha ottenuto importanti riconoscimenti.
Venerdì 11 febbraio
Teatro Massimo
ore 21
Duo pianistico
PAOLA BIONDI
DEBORA BRUNIALTI
G. Sollima
Subsongs
G.Gershwin
Rhapsody in blue
G. Gaslini
Una sera a casa Gershwin
(prima assoluta, brano dedicato
al duo Biondi-Brunialti)
G. Gershwin
An American in Paris
Venerdì 18 febbraio
Teatro Massimo
ore 21
FENG NING
violino
Premio Paganini
Genova 2006
ROBERTO GIORDANO
pianoforte
W.A. Mozart
Sonata KV 306
C. Frank
Sonata
F. Kreisler
Liebesfreud
Liebesleid
Tambourin Chinois
J. Williams
Schindler's List
Li Zili
Fischman's Song
Sha Hankun
Pastoral
S. Rachmaninov
Vocalise
P. de Sarasate
Zigeunerweisen
Nato a Chengdu (Sichuan), dove ha iniziato a suonare il violino all’età di quattro anni sotto la guida di Youxin Wen,
Feng Ning ha proseguito gli studi musicali presso il Conservatorio di Sichuan
con Weimin Hu. Nel 1995 ha frequentato in Inghilterra le masterclass tenute
da Ruggiero Ricci e Hu Kun, divenuto
poi suo insegnante a Londra quando,
nel 1998, ha ottenuto una borsa di studio presso la Royal Academy of Music.
Nel 1999, dopo aver partecipato ad una
masterclass con Yehudi Menuhin, è
stato invitato dallo stesso ad esibirsi in
Germania. Da allora Feng Ning ha partecipato con successo a prestigiosi
concorsi di violino, classificandosi
quinto al ‘Queen Elisabeth’ di Bruxelles
nel 2001, terzo al concorso di Hannover
nel 2003, primo al concorso ‘Michael
Hill’ di Auckland (Nuova Zelanda) nel
2005 e primo al concorso “Niccolò
Paganini” di Genova nel 2006. Ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti
nei concorsi ‘Long-Thibaud’ di Parigi e
‘Cajkovskij’ di Mosca. Dopo il diploma
conseguito nel 2003 presso la Royal
Academy si è trasferito a Berlino, dove
vive tuttora, per perfezionare gli studi
presso la Hochschule für Musik Hanns
Eisler, sotto la guida di Antje Weithaas.
Ha tenuto numerosi concerti e recital in
Cina, Germania, Canada, Inghilterra e
Stati Uniti; nel 2005 è stato pubblicato
il suo primo CD da solista in Cina,
seguito da altre incisioni per etichette
europee e giapponesi.
Nato nel 1986, Daniel Palmizio ha studiato viola presso il Conservatorio S.
Cecilia di Roma. Nel 2000 ha vinto una
borsa di studio per accedere alla Purcell
School di Londra; ha proseguito poi gli
studi di viola e direzione d’orchestra al
Royal College of Music, laureandosi nel
2008. In Italia si è perfezionato
all’Accademia Walter Stauffer
di
Cremona e all’Accademia Chigiana di
Siena sotto la guida di Bruno Giuranna,
con il quale ha suonato al Festival di
Ravello insieme ad Antonio Meneses e
Salvatore Accardo. Nel 2007, in
Quintetto con la stessa formazione ha
eseguito una Tournèe in Sud America,
suonando nei teatri di Buenos Aires,
Montevideo e Mendoza. Dal 2000 svolge un’intensa attività concertistica in
Inghilterra
(Leeds,
Liverpool,
Newcastle,
Manchester,
Oxford,
Cambridge, Birmingham, Cornovaglia),
nelle sale più prestigiose di Londra
(Wigmore Hall, Queen Elisabeth Hall,
Purcell Room, St. John Smith Square),
e negli Stati Uniti (Boston e New York).
In musica da camera ha inoltre collaborato con artisti come Helmerson,
Filippini, Kovacevich, Neaubauer,
Schmitt, Schellenberger, Szuchs e
Sirbu. Nel 2005, in veste di solista, si è
esibito in un tour europeo con la World
Youth Orchestra e nel 2008 ha suonato
al Teatro di Piacenza con la Sonata per
Gran Viola e Orchestra di Paganini. Nel
2009 ha collaborato con l’Orchestra del
Friuli Venezia Giulia e Bruno Giuranna
nell’esecuzione di Lacrimae di Britten
nei Teatri di Udine e Trieste. Ha suonato
un recital nel Royal Festival Hall di
Londra riscuotendo grande successo.
Ha inoltre avuto l’onore di eseguire il
Concerto per viola ed orchestra di
Walton, in occasione del centenario
dalla nascita del compositore, alla presenza della moglie. Daniel è il più giovane vincitore del concorso per Prima
Viola al Teatro San Carlo di Napoli. È
inoltre vincitore del secondo premio al
Concorso Brahms di Portscach, e del
primo premio e premio del pubblico al
Concorso Internazionale per Viola
Venerdì 25 febbraio
Teatro Massimo
ore 21
DANIEL PALMIZIO
viola
GIACOMO RONCHINI
pianoforte
R. Schumann
Marchenbilder op. 113
P. Hindemith
Sonata op. 11 n. 4
B. Britten
Lacrimae
J. Brahms
Sonata op. 120 n. 1
“Watson Forbes”. E’ stato premiato dalla Solti Foundation,
Hattori Foundation e la Martin
Scholarship di Londra. E’ il
vincitore del Concorso “Nuove
Carriere” del CIDIM. Prossimi
importanti impegni: Recital a
Cremona con la preziosissima
Viola “Amati” 1615 del museo
Stradivari. Recital presso la
Purcell Room di Londra e un
Tour con il concerto di Bartok
con l’Orchestra Giovanile della
Scozia.
Venerdì 4 marzo
Teatro Massimo
ore 21
CAMERISTI
DELL’ORCHESTRA
HAYDN
Stefano Ferrario, violino
Bruna Pulini, pianoforte
F.B. Mendelssohn
Concerto per violino, pianoforte
e archi
O. Respighi
Antiche danze per liuto
G. Puccini
Crisantemi
N. Rota
Concerto per orchestra
L’ensemble I Cameristi dell’Orchestra
Haydn nasce all’interno dell’orchestra
regionale del Trentino Alto Adige per
promuovere un repertorio per orchestra
d’archi, a cui si affiancano diversi strumenti a seconda dei brani proposti. Dal
2004 questa formazione ha avuto modo
di suonare in numerose occasioni collaborando con direttori e solisti come
Manfred Schellenberger, Enrico Dindo,
Stefan Vladar, Danilo Rossi, Francesco
Di Rosa, Fabrizio Meloni, Daniele
Giorgi, Karl Leister e autonomamente
sotto la guida del primo violino Stefano
Ferrario in collaborazione con le altre
prime parti dell’orchestra. L’intento
principale è quello di poter concertare
insieme usufruendo dell’apporto musicale e della partecipazione di ogni musicista (da questo approccio il nome dato
all’ensemble) e di poter esplorare repertori di grande qualità che spesso non
trovano spazio nei programmi delle stagioni concertistiche tradizionali.
Diplomatasi sotto la guida di Rachele
Marchegiani, Bruna Pulini ha frequentato l’Ecole Normale de Musique ”Alfred
Cortot” di Parigi conseguendovi il
“Diplome d’Exécution”. Si è perfezionata a Vienna con Noel Flores e ha inoltre
studiato con Sergio Marengoni a
Brescia e con Pavel Gililov a Colonia. E’
stata premiata in numerosi concorsi
nazionali e internazionali (Roma 1989,
Venezia 1994, Parigi 1995, Treviso
2002, Madrid 2003). Svolge un’intensa
attività concertistica che l’ha portata ad
esibirsi in Italia e all’estero. Oltre all’attività solistica si dedica anche alla musica da camera perfezionandosi con Trio
di Trieste, Altenberg Trio, Bruno Canino,
Salvatore Accardo, Dora Schwarzberg,
Quartetto Alban Berg. Suona in diverse
formazioni cameristiche e vanta collaborazioni con Dora Schwarzberg,
Domenico Nordio, Stefano Ferrario,
Patrick De Ritis. E’ la pianista del Trio
Bettinelli e dell’Ensemble dei due
Mondi. Ha registrato per SISMA
(Società Italiana per lo Studio della
Musica Colta Afro-americana) un CD
con musiche di Ginastera e Villa-Lobos.
Frutto dell'incontro di tre giovani musiciste italiane considerate fra le migliori
interpreti della nuova generazione,
Estrio nasce dalla ricerca di un equilibrio ideale, volto a creare un'esperienza musicale unitaria, facendo nel contempo emergere il carisma individuale
delle interpreti, accomunate, peraltro,
dalla loro formazione musicale, alla
grande scuola italiana di Salvatore
Accardo, Rocco Filippini e Bruno
Canino, con i quali si ritrovano ormai
da anni in diverse formazioni cameristiche. Hanno arricchito la propria esperienza al fianco di strumentisti quali
Bruno Giuranna, David Finckel, Rainer
Kussmaul, Toby e Gary Hoffmann,
Franco Petracchi. Hanno all'attivo
numerosi concerti per le maggiori stagioni concertistiche italiane. La loro
esperienza internazionale si estende
ben oltre i confini europei: dal
Giappone agli Stati Uniti, dal Sud
America al Medio Oriente. L'innovativo
approccio cameristico di Estrio si riflette nella formulazione di programmi
scanditi da brani di duo (violino-piano e
violoncello-piano) e dal successivo
ricongiungimento in un trio finale: una
vera e propria geometria variabile, in
grado di mettere in luce il risultato
cameristico come piena espressione di
tre diverse personalità artistiche.
L'eclettismo e il desiderio di sperimentazione spingono Estrio a collaborare
con artisti provenienti da esperienze
espressive eterogenee, quali il jazz, il
teatro, la coreografia. Il nome Estrio
nasce dalla fusione tra il richiamo alla
nota ‘es’ (notazione tedesca) e la consonanza con il concetto di estro: l'ardore della fantasia e dell'immaginazione,
o - secondo gli antichi Greci - l'azione
del nume, ricca di magica esaltazione,
che stimolava il mortale nell'entusiasmo profetico o poetico. Nel 2007
Estrio ha inciso un cd con musiche di
Schumann e Shostakovich per l'etichetta discografica Fonè. Nel marzo di
quest’anno Estrio si è esibito nella cappella Palatina del Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato.
Venerdì 18 marzo
Teatro Massimo
ore 21
ESTRIO
Laura Gorna
violino
Cecilia Radic
violoncello
Laura Manzini
pianoforte
E. Chausson
Trio in sol min. op. 3
G. Tailleferre
Trio
M. Ravel
Trio in la min.
QUOTE SOCIALI
L
L
L
L
72,00
4,00
3,00
2,00
TESSERA DI RIDUZIONE SOCI ............................ L
4,00
SOSTENITORI .....................................................
ORDINARI ...........................................................
CIRCOLI AZIENDALI ............................................
GIOVANI ..............................................................
ABBONAMENTI
SOCI SOSTENITORI E ORDINARI ....................... L
SOCI CIRCOLI AZIENDALI .................................. L
SOCI GIOVANI/CONSERVATORIO ....................... L
80,00
52,00
32,50
La quota sociale e l’abbonamento “Giovani/Conservatorio” sono
riservati ai nati nel 1987 e anni successivi.
Gli abbonati sono tenuti ad informarsi sulle date delle manifestazioni in quanto potrebbero verificarsi variazioni di calendario.
La Società si riserva di effettuare tutte quelle eventuali modifiche
al programma che si rendessero necessarie per cause imprevedibili e di forza maggiore.
Gli abbonamenti si acquistano esclusivamente presso la sede
della Società aperta dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30 (sabato
pomeriggio chiuso).
Non sarà consentito l’ingresso in sala durante le esecuzioni
✰✰✰✰✰
PREVENDITE BIGLIETTI:
dal 1° ottobre per tutti i concerti
presso la sede della Società in via
Liguria, 6 dalle 10 alle 13 e dalle 16
alle 19,30 (sabato pomeriggio chiuso). Tel/Fax 085 4221463
www.socteatromusica.it
Via Liguria, 6 Pescara - Tel. / Fax 085 4221463
www.socteatromusica.it - [email protected]
Poligrafica Mancini - Sambuceto (CH)
REGIONE
ABRUZZO
COMUNE
DI PESCARA
PROVINCIA
DI PESCARA
Stagione realizzata con il sostegno di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Dipartimento dello Spettacolo
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