Genova 14/17 febbraio 2012
“Valutazione di idoneità igienico sanitaria
degli impianti aeraulici”
“IRCCS A.O.U. SAN MARTINO – IST di Genova: gli impianti aeraulici nelle
aree ospedaliere: monitoraggio, manutenzione e pulizia”.
Ilmo Lanza - IRCCS Responsabile U.O.S. Manutenzione Patrimoniale ed Impiantistica
La Regione Liguria con la:
L.R. 2 luglio 2002 n. 24
e
D.P.G.R. 16 aprile 2003 n. 8
Disciplina la costruzione,
installazione, manutenzione
e pulizia degli impianti
areaulici
Art. 1 : Finalità
Gli strumenti previsti dalla legge devono
essere applicati sugli impianti aeraulici
installati in ambienti con volume d’aria
superiore a m3 1000.
Obiettivo:
Tutela e promozione della salute in
ambienti confinati in base alla qualità
dell’aria.
Art. 2 : Apparecchiature
Tutti gli impianti aeraulici debbono
rispondere ai requisiti costruttivi delle
seguenti norme :
•  Norma UNI 10339
– requisiti tecnici
•  Norma UNI 10381-1
– condotte
•  Norma UNI ENV 12097 – rete delle condotte
Art. 3 : Progettazione e installazione
a)  I progetti di installazione devono essere
attestati da tecnico qualificato che ne
dichiari la conformità ai requisiti igienicosanitari
b)  Al termine dell’installazione: il collaudo
dell’impianto deve garantire che:
•  L’aria sia priva di contaminazione da
agenti patogeni.
•  L’aria non superi la concentrazione limite
di carica micotica e batterica.
•  Il particolato depositato nei canali non
superi: 0.1 g/mq.
E’ indispensabile la collaborazione tra progettisti e addetti
alla manutenzione per garantire nel tempo le prestazioni
dell’impianto
Gli impianti devono quindi:
•  essere facilmente ispezionabili;
•  avere idonee sezioni di misura dei parametri critici;
•  essere realizzati in materiale anticorrosione,
impermeabile, con coibentazioni esterne ;
• essere dotati di filtri ad altissima efficienza quale
ultimo elemento prima della distribuzione dell’aria
soprattutto negli ambienti a rischio di infezione.
Art. 4 : Manutenzione e controlli
•  Deve essere esercitata da personale addetto iscritto
nell’ Elenco Regionale.
•  Ad ogni sistema di condizionamento deve
corrispondere un libretto di manutenzione.
•  Devono essere eseguite periodiche ispezioni
dell’impianto aeraulico e delle apparecchiature aero
disperdenti.
Normativa di riferimento sulla qualità dell’aria
nelle aree a rischio di infezione
•  D.P.R. 14/01/1997
•  Circolare Ministeriale 13011/74
•  Normativa UNI 10339/95
•  Accreditamento istituzionale delle Attività Sanitarie
NON VIENE FORNITO ALCUN RIFERIMENTO
SUL LIVELLO LIMITE DI CONTAMINAZIONE
INDICAZIONI FEDERAL STANDARD 209 USA
SUL GRADO DI ASEPSI
Classe M 5,5 o 10000:
Sale operatorie per interventi
di chirurgia generale
Particelle con
diametro
< 0,5 micron
Batteri
nell’aria
Batteri sui guanti
vestizione
Classe M 3,5 o 100:
Sale operatorie per interventi
di cardiochirurgia e
trapianto di organi
350.000 a m3
10 CFU a m3
3500 a m3
1 CFU a m3
5 CFU su piastra
5 CFU su piastra
10 CFU su piastra
10 CFU su piastra
La qualità dell’aria e la pulizia delle condotte
devono essere controllate
per verificare :
•  il livello di qualità in base ai dati di progetto;
•  l’efficacia del programma di manutenzione
periodica sugli impianti;
•  l’efficacia delle misure adottate e il permanere dei
risultati raggiunti;
Art. 5 : Limiti di contaminazione
Con la legge in esame si impongono soglie ai livelli di
contaminazione
•  Il sistema è considerato pulito quando tutte
le superfici, comprese le condotte,
presentano quantità di:
particolato minore di 1g/mq.
•  Il sistema è contaminato quando la
presenza di agenti patogeni è maggiore di
Carica micotica 15000 CFU/g
Carica batterica 30000 CFU/g
La CATTIVA qualità dell’aria, soprattutto nelle aree
a rischio COMPORTA
•  Rischio Chimico per il personale
•  Rischio infettivo per il paziente
Rischio chimico
•  Inquinanti dovuti a gas anestetici volatili
•  Altri quali radiazioni ionizzanti, idrocarburi, etc….
Rischio infettivo
• Almeno l’8% delle infezioni, derivanti dal periodo
di ospedalizzazione per interventi chirurgici, sono di
origine aerogena.
• La quasi totalità delle infezioni chirurgiche deriva da
contaminazione in sala operatoria.
Metodologia tradizionale
S.P.P.
VALORI di RIFERIMENTO
UNIV.
DATI
DIR. SAN.
DATI
MISURAZIONI
Aree a rischio
MANUTENZIONE
A GUASTO
OK
NO
U.T.
Metodologia innovativa
UNIV.
DATI
LAB.
TOSS.
SPP
DATI
MISURAZIONI
VALORI di
RIFERIMENTO
DIR.
SAN.
OK
NO
MANUTENZIONE
A GUASTO
Aree a rischio
MANUTENZIONE
PREDITTIVA
U.T.
CORRELAZIONI
Le linee guida dell’ ISPESL affrontano i problemi dei
requisiti igienico-ambientali mirati ai reparti operatori.
I requisiti contemplano
1. Qualità dell’aria
2. Inquinamento gas anestetici
3. Rumore
4. Alterazione dei parametri microclimatici
5. Protocolli delle attività svolte
Qualità dell’aria
Per la sala operatoria
1.  Valutazione dell’efficacia dell’impianto
CDZ
2.  Corretta sanificazione e disinfezione
3.  Corretti comportamenti dell’equipe operatoria
Per gli altri locali
1.  Corretta sanificazione e disinfezione
2.  Corretti comportamenti dell’equipe operatoria
Valori di contaminazione microbica
In prossimità del tavolo operatorio
•  Sala vuota
<35 CFU/m3
•  Sala in attività(flusso turbolento) <180 CFU/m3
•  Sala in attività(flusso laminare) <20 CFU/m3
Nell’aria immessa
<1 CFU/m3
Sulle superfici
•  Pareti
<0.5 CFU/m2
•  Piani di lavoro <0.5 CFU/m2
Verifiche
L’obiettivo delle verifiche è il controllo
dei parametri precedenti.
Periodicità almeno semestrale
Procedure
Sanificazione e disinfezione:
Determinazione carica microbica tramite
campionatori attivi a 1 metro da terra dopo 60 minuti
dalla sanificazione
Comportamenti dell’equipe:
determinazione carica microbica tramite
campionatori attivi a 37 o C nell’aria all’inizio
dell’operazione e ripetuto ogni 10 minuti per 1 h
Valutazione dell’efficacia
dell’impianto CDZ
1. 
2. 
3. 
4. 
Mantenere condizioni
termoigrometriche corrette
Idonea areazione
Concentrazione di agenti biologici e
particolato entro limiti prefissati
Mantenimento di differenziali di
pressione in rapporto alle funzioni
Caratteristiche minime dell’impianto
•  Numero di ricambi aria esterna senza ricircolo >15
•  Filtrazione dell’aria efficienza > 99.97% H12
•  Carica microbica totale <1CFU/m3
•  Pressione differenziale positiva
• C a n a l i z z a z i o n i i n m a t e r i a l i a n t i c o r r o s i o n e e
coibentazioni esterne
•  Bocchette e griglie smontabili e lavabili
•  Chirurgia generale o specialità: flusso turbolento
• Chirurgia specifica: flusso laminare
La progettazione degli impianti di
climatizzazione
• Facile ispezionabilità;
• Allarmi acustico luminosi di superamento dei
parametri;
• Filtri assoluti ultimo elemento della
distribuzione;
• Procedura scritta programmata di gestione e
manutenzione;
• Ambienti isolabili per la disinfezione;
• Possibilità di riduzione dei ricambi orari ferme
restando le differenze di pressione.
Valutazione delle caratteristiche
dell’impianto
In fase di accettazione
•  Efficienza della filtrazione assoluta
•  Valore della perdita di carico dei filtri assoluti
• Determinazione della carica microbica
dell’aria immessa
•  Valore dei ricambi orari
•  Valore della pressione ambiente
La cultura della manutenzione
La Signora Lucia, o il Sig. Davide, quotidianamente
fanno la manutenzione della propria abitazione.
Incidentalmente e probabilmente senza rendersene
conto rispettano le norme UNI:
ü  Manutenzione ordinaria
ü  Manutenzione programmata
ü  Manutenzione a guasto
La metodologia gli è stata trasmessa dalla mamma che a
propria volta le era stata trasmessa dalla mamma……
Percezione del risparmio
La buona manutenzione dell’impianto né aumenta le performance
però, purtroppo, inizialmente si considera solo l’incidenza dei
costi.
I risparmi energetici ed economici, invece, sono evidenti nel medio
lungo periodo, questo fatto penalizza l’impulso dell’utente a gestire e
mantenere correttamente gli impianti
Bisogna far entrare nel bagaglio culturale di ogni operatore che:
la manutenzione dell’impianto di condizionamento implica
risparmio economico ed energetico e preserva la salute
dell’utente;
ü 
ü 
Il risparmio energetico aiuta la salvaguardia dell’ambiente
NON E’ SUFFICIENTE CONTROLLARE SOLO IL
NUMERO DI RICAMBI ORARI
SONO NECESSARI
per la certezza dell’abbattimento dei rischi biologici per
operatori e pazienti:
1.  Idoneità strutturale ed impiantistica delle aree a rischio
2.  Educazione all’igiene del personale sanitario
3.  Applicazione dei protocolli comportamentali: corretta e
controllata
4.  Procedure di sanificazione e disinfezione: applicazione
costante
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