MAPPATURA DEGLI SPORTELLI
AGLI IMMIGRATI
NELLA PROVINCIA DI LIVORNO
a cura di
Fedele Ruggeri e Francesca Trainotti
Dicembre 2006
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Stampa: Media Print, Livorno
La presente ricerca è un prodotto realizzato dall’Osservatorio per le Politiche Sociali
della Provincia di Livorno, a cura di Fedele Ruggeri (Per un bilancio) e Francesca
Trainotti (Annotazione metodologica, sezione I-II-III) del Dipartimento di Scienze
sociali dell’Università di Pisa.
Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Livorno
Ufficio Qualità sociale
via Marradi 116, telefono 0586/264628-25
fax. 0586/264626, e-mail: [email protected]
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Indice
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Annotazione metodologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Sezione I: mappatura degli sportelli che offrono servizi agli
immigrati nella provincia di livorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Sezione II: strumenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
Sezione III: criticita’. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
Per un bilancio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
Elenco degli sportelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
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PRESENTAZIONE
Nel presentare questo lavoro, prodotto dall’Osservatorio per le politiche
sociali della Provincia di Livorno, in collaborazione col Dipartimento di
Scienze sociali dell’Università di Pisa, vorrei sottolineare la rilevanza del
percorso che ha portato alla sua realizzazione.
La costruzione di questo prodotto conoscitivo, infatti, è strettamente corrispondente alle finalità che si è posto l’Osservatorio sociale, e cioè quelle di
essere strumento conoscitivo al servizio del territorio e fornire conoscenza
laddove realmente vi sia la necessità.
L’esigenza di questa mappatura è infatti emersa nella tavola rotonda con
Amministratori e Associazioni in rappresentanza degli immigrati, promossa dall’Amministrazione provinciale nell’edizione 2005 del Meeting
internazionale antirazzista, occasione nella quale fu espresso un forte interesse da parte di tutti verso un approfondimento della situazione provinciale degli sportelli informativi rivolti agli immigrati.
Da quella richiesta è scaturito un percorso condiviso negli obiettivi e nella
metodologia che ha portato all’elaborazione del presente documento, grazie
alla preziosa collaborazione di coloro che si sono resi disponibili a fornire
le informazioni.
La prima parte riporta la mappatura della funzione di primo sportello alla
domanda degli immigrati, presentando un’analisi dei dati e degli strumenti
utilizzati, mentre la seconda è incentrata sulle criticità emerse e sulle conseguenti proposte che si ritengono poter avanzare.
Sono tali problematiche e proposte che dunque si intendono condividere
con lo stesso spirito collaborativo che ha portato alla realizzazione della
ricerca, una ricerca aperta alle integrazioni ed alla sua socializzazione con
i soggetti che sono stati coinvolti, come avvenuto in occasione del Meeting
internazionale antirazzista dello scorso luglio durante il quale tale prodotto
è stato condiviso con coloro che hanno contribuito a realizzarlo.
La Vice presidente della Provincia di Livorno
Assessore alla Qualità sociale
Monica Giuntini
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ANNOTAZIONE METODOLOGICA
La prima parte dell’indagine è costituita dalla mappatura degli sportelli
che offrono servizi agli immigrati nella Provincia di Livorno.
L’individuazione degli sportelli è partita da una precedente mappatura della Provincia di Livorno contenuta nella ricerca “L’immigrazione straniera
in Provincia di Livorno: l’inserimento nel mercato del lavoro e nella società
locale” realizzata nel 2003, che è stata progressivamente estesa (“a palla
di neve”) attraverso le indicazioni dei soggetti che mano a mano abbiamo
intervistato.
Oltre agli sportelli che offrono specifici servizi destinati agli immigrati e
gestiti da enti appartenenti al Terzo Settore sono stati inseriti nella mappatura anche alcuni sportelli istituzionali, che forniscono agli immigrati gli
stessi servizi destinati a tutti i cittadini, avendo strutturato con i primi una
qualche forma di interazione specifica.
Successivamente, sulla base delle indicazioni emerse nell’ambito di alcune
riunioni con i referenti della Provincia, si è ritenuto opportuno realizzare
un’ulteriore analisi sia degli strumenti utilizzati dagli sportelli per la rilevazione dei dati degli utenti, sia delle possibili criticità che gli operatori degli
sportelli incontrano interfacciandosi con i soggetti istituzionali.
Abbiamo quindi proceduto ad effettuare una serie di interviste in profondità ai referenti dei servizi, strutturate in tre sezioni: la prima rileva i dati
dell’ente gestore e la tipologia dei servizi, e costituisce l’oggetto specifico
della mappatura; la seconda, relativa agli strumenti, analizza le metodologie utilizzate dagli sportelli nella rilevazione dei dati; la terza esamina le
interazioni e le eventuali criticità tra gli sportelli e le istituzioni pubbliche
che operano nel settore immigrazione. Sempre nella terza sezione vengono
esplorate le possibili criticità che gli operatori degli sportelli incontrano
relazionandosi con gli utenti e quelle che gli utenti sperimentano nella ricerca di una soluzione dei loro problemi.
Le sezioni relative agli strumenti ed alle criticità dedicano l’ultima parte
alle proposte degli intervistati. In particolare, per quanto riguarda gli strumenti, sono state analizzate le proposte relative alla creazione di una rete
formale tra gli sportelli presenti sul territorio. Nell’ambito delle criticità è
stata chiesta una valutazione sulla possibilità di riorganizzare il sistema dei
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servizi agli immigrati per un suo miglior funzionamento.
Si precisa infine che le parti in corsivo servono a riportare le dichiarazioni
dei soggetti intervistati.
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SEZIONE I
MAPPATURA DEGLI SPORTELLI CHE
OFFRONO SERVIZI AGLI IMMIGRATI NELLA
PROVINCIA DI LIVORNO
Complessivamente sono stati individuati 26 sportelli, distribuiti sul territorio provinciale nel seguente modo: 13 della Zona Livornese, 4 in Bassa e
Alta Val di Cecina, 7 nella Zona Val di Cornia, 2 nella Zona Elba; gli sportelli inseriti offrono tutti regolare attività di sportello aperto al pubblico e
possono essere contattati sia telefonicamente che per posta elettronica.
1 - ZONA LIVORNESE
1.1 ACLI – Sportello Immigrati – ACLI colf
Referente: Federica Suardi (operatrice)
Indirizzo: via Cecconi 40, Livorno
Tel/fax.: 0586/903725
e-mail: [email protected][email protected]
Descrizione servizio: accoglienza, tutta l’attività di assistenza del patronato, tutte le pratiche di permanenza sul territorio, la consulenza e l’informazione per quanto riguarda il lavoro domestico, supporto alla ricerca di lavoro, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici
pubblici, formazione professionale e corsi di italiano (tramite il nostro ente
di formazione professionale che è l’ENAIP), accompagnamento ai vari servizi, iniziative culturali(feste, spettacoli, convegni), sportello informativo.
Orario:
•
•
sportello lavoratori: lunedì e giovedì pomeriggio dalle 15,30
alle 18,00 e il venerdì mattina su appuntamento dalle 9,30 alle
12,30.
sportello datori di lavoro: dal lunedì al giovedì mattina 9,3012,30, martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 18,00 su appuntamento.
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1. 2 ARCI Solidarietà – Sportello Sociale Immigrati
Referente: Diop Mbaye (referente)
Indirizzo: Corso Amedeo 127, Livorno
Tel: 0586/892984
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: prima accoglienza (Dormitorio - progetto S.E.F.A.
in collaborazione con Caritas Centro di ascolto zona città e in Convenzione
con l’Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune di Livorno), pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca di casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari
uffici, mediazione culturale, formazione professionale, accompagnamento
ai vari servizi, organizzazione di iniziative culturali(feste, spettacoli, ecc.),
sportello informativo, mediazione linguistica, attività teatrale all’interno
del carcere di Livorno.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30
1. 3 Associazione “Il Villaggio”- Donoratico
Referente: Pantani Patrizia (referente)
Indirizzo Donoratico: Castagneto Carducci c/o Auser via del mercato 8
Tel.: 0565/777547
e-mail: il [email protected][email protected]
Descrizione servizio: Agenzia casa, mediazione e garanzia nel mercato
immobiliare
Orario: venerdì dalle 9,00 alle 11,00
Associazione “Il Villaggio”- Cecina
Referente: Pantani Patrizia
Indirizzo Cecina: Spazio associazioni, Piazza Carducci
Tel.: 0586/611419
e-mail:
Descrizione servizio: Agenzia casa, mediazione nel mercato immobiliare,
senza garanzia
Orario: giovedì dalle 10,00 alle 12,00
Associazione “Il Villaggio”- Rosignano Marittimo
Referente: Pantani Patrizia
Indirizzo Rosignano Marittimo: c/o Municipio via dei lavoratori 21
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Tel.: 0586/724245
e-mail: il [email protected]
Descrizione servizio: Agenzia casa, mediazione e garanzia nel mercato
immobiliare Agenzia
Orario: lunedì dalle 10,00 alle 12,00
1. 4 Associazione Randi
Referente: Vitali Mariateresa (referente) , Suor Monica
Indirizzo: via Della Maddalena 4, 57100 Livorno
Tel.: 0586/899403
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: accoglienza (casa di accoglienza ex art. 18 per vittime di tratta e ragazze madri), sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca della casa, assistenza sanitaria, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per
vari uffici pubblici, mediazione culturale, formazione professionale(soltanto
per la casa di accoglienza), corsi di italiano, inserimento scolastico, accompagnamento ai vari servizi, iniziative culturali (feste, spettacoli teatrali e
musicali), assistenza legale mediazione linguistica, consulenza psicologica.
Orario: giovedì dalle 15,00 alle 20,00
1. 5 Azienda USL 6 Livorno – Centro Socio Sanitario Livorno Centro –
Referente: Dott.ssa Caschili (responsabile struttura)
Indirizzo: via E. Rossi 46, 57100 Livorno
Tel.: 0586/223600
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: per i regolari il libretto sanitario, per gli altri la tessera STP(Stranieri Temporaneamente Presenti) per prestazioni urgenti ed
essenziali, profilassi malattie infettive e diffusive, tutela sociale della gravidanza e della maternità. Gli STP sono rilasciati presso l’ospedale, (al Pronto
Soccorso e Pronto Soccorso ortopedico), al Centro Socio Sanitario Livorno
centro via E. Rossi e al Centro Socio Sanitario Livorno nord via fiera di
S.Antonino dove vengono effettuate anche le cure urgenti o essenziali o per
continuità terapeutica. Presso il Centro Socio Sanitario Livorno centro via
E. Rossi è attivo anche il Consultorio ostetrico ginecologico con mediatori
culturali e il consultorio pediatrico con mediatori culturali a richiesta.
Orario: lunedì e giovedì dalle 11,00 alle 12,00 visite STP
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martedì dalle 8,00 alle 13,00 consultorio ostetrico ginecologico
giovedì dalle 8,30 alle 10,30 consultorio pediatrico
1. 6 Caritas Centro di ascolto zona città Mons Savio
Referente: Simona Ticchi (responsabile centro di ascolto)
Indirizzo: via delle Cateratte, 15 Livorno
Tel.: 0586/884693
e-mail: [email protected]
Descrizione del servizio: prima accoglienza (la mattina possibilità di lavarsi, cambio indumenti e colazione presso la Parrocchia di S.Agostino, alle
ore 18,00 mensa serale, i festivi la mensa è anche alle ore 12,00, Dormitorio - progetto S.E.F.A. in collaborazione con ARCI Solidarietà di Livorno
e in Convenzione con l’Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune di
Livorno), seconda accoglienza (casa di accoglienza per l’emergenza abitativa per ragazze madri “Viale dei Pini”), sportello informativo, pratiche di
regolarizzazione, ufficio lavoro presso la Parrocchia di S. Agostino Piazza
Aldo Moro 2, assistenza sociale, compilazione modulistica per vari uffici,
accompagnamento -orientamento ai vari servizi, centro di documentazione
Caritas, Osservatorio delle povertà.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9,00 alle 11,00
1. 7 Centro Donna
Referente: Maria Giovanna Ulivieri (presidente ass. Ippogrifo),Tommasina
Dattilo (operatrice)
Indirizzo: via Strozzi 3, 57100 Livorno
Tel.: 0586/890053
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: ascolto per comprendere i bisogni, informazioni sui
servizi del territorio comunale, consulenza legale, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, consulenza psicologica, biblioteca tematica,
centro di documentazione, emeroteca specializzata, rassegna annuale del
cinema delle donne, disponibilità di spazi per iniziative delle associazioni
femminili, corsi di formazione, attività culturali, occasioni di inserimento
lavorativo, corso di italiano per straniere, corso di informazione sui diritti
delle donne immigrate in carcere.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30
mercoledì e giovedì dalle 15,30 alle 18,30
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1. 8 Centro Servizi per immigrati Oltre Frontiera- Livorno
Referente: Dr.ssa Samira Karoui (coordinatrice progetto Oltre Frontiera)
Indirizzo: Largo Attias, Galleria Palazzo Elisabetta, Livorno
Tel.: 0586/802255
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: lo sportello immigrati del Comune di Livorno nasce
da una convenzione tra Istituzione per i Servizi alla Persona del Comune
di Livorno e CeSDI. Oltre Frontiera è un servizio polivalente rivolto ai
cittadini stranieri, ma anche a quelli italiani, ed ai servizi del territorio.
Accoglienza e primo orientamento dei cittadini stranieri per tutto ciò che
concerne il loro ingresso e soggiorno in Italia; accompagnamento ai servizi di assistenza sociale e sanitaria e ad altri servizi presenti sul territorio;
informazioni relative alle opportunità formative, lavorative e abitative e
procedure legate al riconoscimento dei titoli di studio, oltre al servizio di
compilazione modulistica (domande relative al ricongiungimento familiare, al decreto flussi, alle case popolari, al contributo all’affitto, iscrizione
scolastica, curriculum vitae e domande per l’assunzione ecc.); servizio di
consulenza legale; mediazione culturale; mediazione linguistica; formazione professionale; consulenza psicologica; corsi di italiano; osservatorio
sul fenomeno migratorio; centro di documentazione (presso la sede di Livorno) con all’interno un internet point; promozione e organizzazione di
iniziative culturali, formative ed educative con il proposito di favorire lo
sviluppo di una “cultura dell’immigrazione” e lo scambio interculturale.
Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,00 alle 13,00
martedì dalle 15,00 alle 19,00
giovedì e venerdì dalle 16,00 alle 18,30 Centro di documentazione
Centro Servizi per immigrati Oltre Frontiera – Collesalvetti
Referente: Kremilda Kaloschi (mediatrice linguistico culturale)
Indirizzo: presso l’Informagiovani del Comune di Collesalvetti, via Bixio, 58
Tel. 0586/980205
Orario: giovedì dalle 15,30 alle 18,30
1. 9 CeSDI – Centro Servizi Donne Immigrate
Referente: Dr.ssa Samira Karoui (presidente)
Indirizzo: via asili 35, Livorno
Tel.: 0586/834350
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e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: accoglienza in lingua; orientamento e accompagnamento ai servizi socio-sanitari, educativi e ai servizi presenti sul territorio,
servizio di mediazione linguistico-culturale presso il carcere di Livorno e
i distretti socio sanitari; attività di didattica interculturale nelle scuole dell’infanzia; attività di animazione e spettacoli teatrali;
formazione per
adulti e bambini stranieri; traduzioni e interpretariato; organizzazione di
seminari; sportello informativo; pratiche di regolarizzazione; supporto alla
ricerca di lavoro; supporto alla ricerca della casa; ricongiungimento familiare; compilazione modulistica per vari uffici pubblici; formazione professionale; corsi di italiano; assistenza legale; consulenza psicologica; gruppi
di mutuo aiuto.
Orario: lunedì dalle 16,00 alle 18,00
martedì dalle 10,00 alle 12,00
giovedì dalle 15,00 alle 17,00
1. 10 Cisl – Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere)
Referente: Florinda Marko (copresidente)
Indirizzo: Via Goldoni 73,57126 Livorno
Tel.: 0586/890280
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: accoglienza, sportello informativo, pratiche di regolarizzazione, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, accompagnamento ai vari servizi, mediazione culturale e linguistica , formazione
professionale, corsi di italiano, assistenza legale, supporto alla ricerca di
lavoro.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00
1. 11 Comune di Collesalvetti – Servizi Sociali
Referente: Antonella Rapezzi (responsabile dell’ufficio servizi sociali)
Indirizzo: via Umberto I, 15, 57014 Collesalvetti –
Tel.: 0586/980256
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: no specifico sportello per immigrati, stessi servizi
socio-assistenziali e socio-sanitari erogati dal Comune per tutti i cittadini.
Orario: martedì e venerdì mattina dalle 9,00 alle 12,30
giovedì dalle 15,00 alle 17,30
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1. 12 Coordinamento delle comunità straniere della Provincia di Livorno
Referente: Hassen Chebbi (segretario) Diop Mbaye (presidente)
Indirizzo: via Anna Frank 17, Livorno
Tel.: 393/3304552
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: accoglienza e orientamento, sportello informativo,
accompagnamento ai vari servizi del territorio, compilazione modulistica
per vari uffici pubblici, mediazione culturale in particolare all’interno del
carcere di Livorno e ospitalità per la detenzione alternativa, attività interculturale e mediazione culturale e linguistica nelle scuole, organizzazione
di iniziative culturali (progetto “Livorno città antirazzista”), ricongiungimento familiare, centro di documentazione, consulenza legale, consulenza
commerciale e fiscale gratuita, corsi di italiano, partecipazione all’organizzazione di corsi vari.
Orario: venerdì dalle 16,00 alle 19,00
1. 13 SIN COBAS
Referente: Ignazio Cardillo (referente)
Indirizzo: Via Verdi n. 7, Livorno
Tel/fax.: 0586/899897
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: accoglienza, tutte le attività che svolge un CAAF,
pratiche di regolarizzazione, ricongiungimento familiare, sportello informativo, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, corsi di italiano,
accompagnamento ai vari sportelli (alla Questura), iniziative culturali (feste, spettacoli, ecc.), assistenza legale, mediazione linguistica.
Orario: lunedì e mercoledì dalle 18,00 alle 20,00
2 - BASSA E ALTA VAL DI CECINA
2.1 ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina -Sportello Immigrati Comuni della Bassa e Alta Val di Cecina– Progetti area immigrazione
Referente: Riccardo Paini (responsabile immigrazione –ARCI Solidarietà)
Indirizzo: Piazza della Libertà 14, Cecina (LI)
Tel.: 0586/684929
e-mail: [email protected]
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Descrizione servizio: lo Sportello Immigrati nasce da un progetto dell’ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina con la Conferenza dei Sindaci e l’Azienda USL. Le Convenzioni che disciplinano il progetto sono state firmate tra
ARCI e AUSL 6 per la Bassa Val di Cecina e tra ARCI e AUSL 5 per l’Alta
Val di Cecina. Accoglienza e orientamento, sportello informativo per tutti
i percorsi di cittadinanza richiesti dal cittadino straniero e relativa mediazione, accompagnamento ai vari servizi, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro, supporto alla ricerca di casa, ricongiungimento
familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, inserimento
scolastico, mediazione linguistico-culturale, assistenza legale, mediazione
con lo Sportello Unico della Prefettura di Livorno e di Pisa.
Oltre allo sportello immigrati l’ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina gestisce nell’area immigrazione i seguenti progetti: 1) protezione, accoglienza
e integrazione per i richiedenti asilo e rifugiati; 2) protezione, accoglienza
e integrazione per famiglie rom; 3) seconda accoglienza con permanenza
di 4 mesi nei Centri di accoglienza per cittadini italiani e stranieri (Alba
e Sorriso a Vada e Centro di accoglienza a Donoratico, per un totale di
23 posti; 4) asilo notturno (presso il Centro Alba e Sorriso) per persone
inviate dal servizio sociale, italiane e straniere, che vivono in condizione
di precarietà; 5) corsi di italiano; 6) corsi di alfabetizzazione interculturale
e educazione interculturale; 7) corsi di formazione per cittadini stranieri;
8) mediazione interculturale per bambini stranieri nelle scuole cittadine e
sostegno scolastico; 9) raccolta e distribuzione banco alimentare e farmaceutico; 10) organizzazione del Meeting Internazionale Antirazzista; 11)
progetti di gruppo di mutuo aiuto per donne immigrate.
Sportello Immigrati Bassa Val di Cecina (operatrice Dr.ssa Samira Karoui):
Cecina: presso il Comune, piazza Carducci, 1
Orario: martedì dalle 8,00 alle 14,00
Rosignano: presso il Comune, via dei lavoratori 21
Orario: giovedì dalle 9,00-13,00 e dalle 15,30 alle 17,30
Donoratico: presso sede distaccata del Comune di Castagneto Carducci,
via della Repubblica 15 Orario: venerdì dalle 9,00-13,00 e dalle 15,30 alle
17,30
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Sportelli Immigrati Alta Val di Cecina (operatrice Chiara Molinari)
Volterra: presso Informagiovani, via Roma,
Orario: martedì e giovedì dalle 18,00 alle 19,00 e dalle 15,00 alle 18,00
(attività di mediazione con la prefettura) sabato dalle 10,00 alle 13,00
Castelnuovo Val di Cecina: presso Informagiovani biblioteca “Il Cassino”
Orario: sabato dalle 16,30 alle 19,30
Pomarance: presso Informagiovani, via Roncalli
Orario: venerdì dalle 10,00 alle 14,00
2.2 Associazione “La sorgente del Villaggio”- mensa “Oasi Emilia”
Referente: Rossella Toni (operatrice)
Indirizzo: via Lungomonte 7 , 57012 - Castiglioncello
Tel.: 0586-752584
Descrizione del servizio: prima accoglienza (mensa giornaliera e serale,
servizio doccia)
Orario: tutti i giorni compresi i festivi dalle 11,00 alle 12,30 e dalle 18,00
alle 19,30
2.3 Caritas Centro di ascolto V° Vicariato
Referente: Giulio Galletti (presidente Caritas vicariale), Luana Balzini e
Paolo Tognotti (operatori)
Indirizzo: via Lungomonte 7 , 57012 - Castiglioncello
Tel.: 0586- 751612
e-mail: [email protected]
Descrizione del servizio: prima accoglienza (cambio doccia e distribuzione indumenti), sportello informativo, orientamento e accompagnamento ai
vari servizi del territorio, supporto alla ricerca di casa, supporto alla ricerca di lavoro.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 11,30
2.4 Comune di Rosignano Marittimo – Ufficio Servizi Sociali
Referente: Fulvia Giaconi (referente)
Indirizzo: via dei Lavoratori 21, 57016 – Rosignano Marittimo
Tel.: 0586- 724205
e-mail: [email protected]
Descrizione del servizio: no specifico sportello per immigrati, stessi servizi socio-assistenziali e socio-sanitari erogati per tutti i cittadini. Per spor-
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tello immigrati Convenzione ARCI Solidarietà
Orario: martedì dalle 15,00 alle 18,00
giovedì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00
venerdì dalle 9,00 alle 12,00
3 - ZONA DELLA VAL DI CORNIA
3. 1 Associazione S. Vincenzo De’ Paoli
Referente: Benito Ovidi (presidente)
Indirizzo: via Landi 39, Piombino
Tel.: 0565/225207
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: prima accoglienza (servizio doccia, guardaroba, distribuzione indumenti, mensa giornaliera, servizio assistenza a domicilio
pacco viveri e sostegno psicologico), servizio in ospedale, visite in carcere
e accoglienza detenuti: durante periodi di permessi premio, in affidamento,
arresti domiciliari, sospensione pena. Sostegno economico in particolare
per il rimborso spostamenti.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 14,00
3. 2 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia - Settore convenzioni
internazionali e assistenza stranieri
Referente: Dott. Botti (referente settore convenzioni internazionali e assistenza stranieri)
Indirizzo: Piazza Appiani n.32, 57025 Piombino
Tel.: 0565/67722
e-mail: [email protected]
Descrizione del servizio: per i regolari il libretto sanitario, per gli altri la
tessera STP (Stranieri Temporaneamente Presenti) per prestazioni urgenti
ed essenziali, profilassi malattie infettive e diffusive, tutela sociale della
gravidanza e della maternità.
Progetto AUSL 6 Val di Cornia: accordo con i medici di famiglia, ai quali
gratuitamente possono rivolgersi, in forma anonima, gli stranieri presenti
sul territorio per una qualsiasi diagnosi, successivamente il medico indirizza il paziente al medico di distretto che convalida la certificazione e rilascia il codice STP, con il codice il paziente si rivolge al CUP per prendere
un appuntamento per qualsiasi tipo di visita. Se indigente non paga il ticket.
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Rimane fermo l’accesso al Pronto Soccorso e nelle strutture consultoriali e
di salute mentale, che rilasciano direttamente il codice STP.
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,00
3. 3 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia – Servizi Sociali
Referente: Dott.ssa Caroti (responsabile del servizio)
Indirizzo: largo Appiani 32, Piombino
Tel.: 0565/67723
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: no specifico sportello per immigrati, stessi servizi
socio-assistenziali e socio-sanitari erogati per tutti i cittadini. Consultorio familiare con mediatori culturali e linguistici. Per sportello immigrati
e mediazione linguistico-culturale nel consultorio familiare convenzione
con Circolo interculturale Samarcanda.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00
mercoledì dalle 14,00 alle 17,00
3. 4 Caritas Diocesana Massa Marittima- Piombino- Ufficio Immigrati
Referente: Lorella Turini e Annalisa Jermini (referenti)
Indirizzo: via del Prato 3, 57025 Piombino
Tel.: 0565/260604
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: accoglienza (casa di accoglienza ex art.18 e per ragazze madri in difficoltà “Crocevia dei popoli”), sportello informativo,
pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro (mediazioni
fra datore di lavoro e lavoratore), supporto alla ricerca della casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici,
accompagnamento ai vari servizi, centro di documentazione Caritas, consulenza legale.
Orario: venerdì dalle 10,00 alle 12,30
3. 5 Caritas San Vincenzo
Referente: Petrocelli (coordinatore)
Indirizzo: Corso Italia Parrocchia S. Vincenzo Ferreri
Tel.: 0565/701654
Descrizione servizio: prima accoglienza (buoni pasti, vestiti, aiuti econo-
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mici alle famiglie).
Orario: venerdì dalle 10,00 alle 12,00
martedì dalle 16,00 alle 17,00
3. 6 Circolo Interculturale Samarcanda
Referente: Milvio Bottai (responsabile)
Indirizzo: via Tellini n.58, 57025 - Piombino
Tel.: 0565/226204
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: affiliato ARCI e partenariato con CGIL di Piombino.
Convenzione con i servizi sociali della AUSL 6 Val di Cornia che prevede
una attività di consulenza relativa alle esigenze specifiche legate all’immigrazione per tutti i Comuni della Val di Cornia. Accoglienza, sportello
informativo, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro,
supporto alla ricerca della casa, ricongiungimento familiare, compilazione modulistica per vari uffici pubblici, mediazione culturale, formazione
professionale, corsi di italiano, inserimento scolastico, accompagnamento ai vari servizi, organizzazione di iniziative culturali (feste, spettacoli,
ecc.), centro di documentazione, assistenza legale, mediazione linguistica,
consulenza psicologica, progetto Intercultura nelle scuole di ogni ordine e
grado.
Orario:
Piombino dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle ore 12,30 e dalle 16,30 alle
19,30 e il sabato dalle 9,30 alle 12,30
San Vincenzo presso l’URP, piazza O.Mirchi Palazzo della Culura, su appuntamento
Venturina, presso l’Ufficio Informagiovani,via dell’Unità 15, su appuntamento
3.7 Comune di San Vincenzo – URP, Informagiovani, Servizi per l’Impiego
Referente: Dott.ssa Mengozzi (responsabile)
Indirizzo: Piazza O. Mirchi palazzo della cultura
Tel.: 0565/707243-707206
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: no specifico sportello immigrati, stessi servizi erogati per tutti i cittadini, informazione sui vari servizi, per esigenze speci-
20
fiche è attivo il coordinamento con il circolo interculturale Samarcanda di
Piombino.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle ore 13,00,
lunedì e mercoledì dalle 16,00 alle 18,00
sabato dalle 9,00 alle 12,00
4 - ZONA ELBA
4. 1 Azienda USL 6 – Zona Elba/Comuni associati dell’Elba – Servizi
Sociali di Zona
Referente: Anna Cocchi (responsabile dei Servizi Sociali di Zona)
Indirizzo: Largo Torchiana 1, 57037 Portoferraio
Tel.: 0565/926867
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: nell’ambito dell’area intervento immigrati, oltre alla
convenzione con la cooperativa ARCA per lo “Sportello Informativo Immigrati”, viene svolta, presso le sette sedi dei Centri Socio Sanitari di Distretto distribuiti sul territorio, una consulenza di Servizio Sociale Professionale nelle seguenti aree di intervento: “responsabilità familiari”, “tutela dei
diritti dei minori”, “autonomia dei disabili”, “area dell’indigenza”(sussidi
economici per gli stati di bisogno). Interventi sugli assi: casa, lavoro, formazione, scuola.
Orario: apertura come sportelli unici di tutti i servizi con calendari prestabiliti di apertura al pubblico
4. 2 Cooperativa ARCA – Sportello Informativo Immigrati
Referente: Rossella Barbetti (referente)
Indirizzo: viale Teseo Tesei 67, 57037 Portoferraio
Telefono: 0565/914908
e-mail: [email protected]
Descrizione servizio: convenzione con Azienda USL n. 6 – Zona Elba/Comuni associati
dell’Elba per lo Sportello Informativo Immigrati. Accoglienza e orientamento, servizi informativi e supporto agli immigrati quali, pratiche di regolarizzazione, supporto alla ricerca di lavoro (mediazioni fra datore di
lavoro e lavoratore), assistenza legale, pratiche di ricongiungimento familiare, accompagnamento ai vari servizi, compilazione modulistica per vari
21
uffici pubblici.
Orario: lunedì, giovedì e venerdì dalle 9,00 alle 12,00
mercoledì dalle 16,00 alle 19,00
22
I SERVIZI OFFERTI DAGLI SPORTELLI
Grafico 1: tipologia dei servizi offerti
Tipologia dei servizi offerti
100%
accoglienza
79%
sportello informativo
accompagnamento ai vari servizi
74%
compilazione modulistica per vari uffici pubblici
74%
68%
supporto alla ricerca di lavoro
68%
pratiche di regolarizzazione
63%
assistenza legale
iniziative culturali
53%
corsi di italiano
53%
53%
supporto alla ricerca della casa
mediazione linguistica
47%
formazione professionale
47%
47%
ricongiungimento familiare
42%
mediazione culturale
37%
centro di documentazione
37%
inserimento scolastico
26%
attività interculturale nelle scuole
26%
consulenza psicologica
21%
attivita in carcere
11%
gruppo di mutuo aiuto
11%
osservatorio
assistenza sanitaria
5%
assistenza sociale
5%
0%
10%
20%
30%
23
40%
50%
60%
70%
80%
90% 100%
Nel grafico 1 sono riportati i dati relativi ai servizi offerti dagli sportelli.
Precisiamo che l’analisi dei servizi ha riguardato esclusivamente quelli gestiti dal Terzo Settore che nello svolgimento delle loro attività mantengono
comunque stretti rapporti con i servizi istituzionali pubblici che gestiscono
l’area immigrazione.
Relativamente all’assistenza socio- sanitaria, essa è garantita dal servizio
pubblico anche per gli Stranieri Temporaneamente Presenti sul territorio,
pertanto, l’assistenza sanitaria (5%) e l’assistenza sociale(5%) rilevate nel
grafico si riferiscono a quegli sportelli gestiti dal Terzo Settore, che prevedono da un lato la presenza saltuaria di un medico volontario per una prima
diagnosi, dall’altro la presenza di un’assistente sociale dello sportello che
segue casi particolari mantenendosi in rete con il servizio pubblico.
Da sottolineare che il servizio sanitario pubblico, per una migliore fruizione delle prestazioni da parte degli immigrati, garantisce, un servizio di
mediazione linguistico- culturale, in particolare per i consultori familiari
e il Pronto Soccorso.
Per quanto riguarda l’assistenza offerta agli STP, di rilievo è il progetto realizzato dall’Azienda USL 6 Livorno - Zona della Val di Cornia che prevede
la possibilità di rivolgersi direttamente ai medici di base per una prima
diagnosi e per l’avvio del percorso assistenziale di cui gli immigrati hanno
bisogno.
Se osserviamo i dati del grafico 1 emerge che il servizio di accoglienza
viene offerto da tutti gli sportelli mappati.
La tipologia di accoglienza offerta dagli sportelli si divide in 4 macroaree:
1)Accoglienza /orientamento
In particolare si tratta di un tipo di accoglienza che prevede l’ascolto dei
bisogni dell’utente al fine di individuare le possibili soluzioni ed orientare
eventualmente verso altri servizi presenti sul territorio. In alcuni casi viene
effettuata anche una specifica accoglienza in lingua.
2) Prima accoglienza
Assicura i seguenti servizi: mensa, buoni pasto, raccolta e distribuzione
banco alimentare e farmaceutico, servizio doccia, distribuzione di indumenti, asilo notturno per persone italiane e straniere, che vivono in condizioni di precarietà.
3) Seconda accoglienza
Assicura i seguenti servizi: seconda accoglienza con permanenza di 4 mesi,
24
accoglienza ex art.18 (per vittime di tratta e per ragazze madri), protezione,
accoglienza e integrazione per i richiedenti asilo e rifugiati e per famiglie
rom.
4) Accoglienza detenuti stranieri
Assicura la possibilità ai detenuti immigrati di usufruire di uno o più dei
seguenti servizi: arresti domiciliari, periodi di permesso premio, affidamento, sospensione della pena.
Grafico 2: tipologia di accoglienza
Tipologia di accoglienza
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
100%
37%
accoglienza/
orientamento
21%
prima
accoglienza
seconda
accoglienza
11%
accoglienza
detenuti stranieri
Dalle interviste emerge inoltre che, oltre all’accoglienza, gli altri servizi ritenuti particolarmente utili nei confronti degli immigrati sono: lo sportello
informativo (79%), l’accompagnamento ai vari servizi(74%), la compilazione della modulistica per i vari uffici pubblici (74%), i servizi relativi alle
pratiche di permanenza sul territorio (pratiche di regolarizzazione -68% - ,
tra cui: primo permesso di soggiorno e rinnovo, passaporti, carta di soggiorno, cittadinanza italiana, ecc.).
Strettamente legato al permesso di soggiorno è il supporto alla ricerca del
lavoro (68%), in quanto il permesso viene concesso e rinnovato solo in
presenza di lavoro regolare. Diventa, quindi, fondamentale questo tipo di
supporto, anche se emerge comunque una grande difficoltà nella possibilità
di trovare lavoro, se escludiamo i lavori stagionali e la cura alla persona
(badanti).
In questa attività gli sportelli sono in stretto collegamento con i Centri per
25
l’Impiego del territorio, in particolare con lo specifico sportello immigrati.
Sempre in relazione al supporto alla ricerca di lavoro, è interessante segnalare, per la Zona Livornese l’ufficio lavoro Caritas Diocesana, che mette
in collegamento formale le domande e le offerte di lavoro, e l’ACLI colf,
che offre una specifica consulenza ed informazione riguardante il lavoro
domestico. Ad entrambi i servizi sono indirizzati alcuni degli utenti degli
sportelli in cerca di lavoro.
Particolarmente importante è ritenuto anche il servizio di assistenza legale
(63%), che fornisce una consulenza specifica nelle aree di interesse degli
immigranti e più in generale in materia di diritto civile, penale e del lavoro.
Di particolare rilevanza anche l’attività di mediazione, sia culturale (42%)
che linguistica (47%) in ambito sanitario, carcerario e scolastico, fondamentale in questo ultimo ambito per favorire l’attività interculturale all’interno delle scuole (26%).
Molto richiesta è l’organizzazione di corsi di italiano per adulti (53%) e di
corsi di formazione professionale (47%).
Nell’organizzazione di iniziative culturali (53%), rientrano oltre all’organizzazione di feste etniche, spettacoli teatrali e musicali, anche l’organizzazione di incontri formativi per promuovere e sviluppare la conoscenza
degli immigrati sulle normative relative a questo ambito, convegni, meeting, ed iniziative pubbliche di sensibilizzazione sul tema.
Per quanto riguarda le attività all’interno delle strutture carcerarie (21%)
oltre quella di mediazione linguistica, ne vengono svolte altre quali l’organizzazione di spettacoli teatrali e incontri con i detenuti/e su le normative
che li riguardano più direttamente.
26
SEZIONEII
STRUMENTI
Come si può rilevare dal grafico 3 quasi la totalità degli sportelli (94%)
raccoglie, nei limiti e nei modi previsti dalla legge sulla privacy, i dati degli
utenti; il restante 6% conserva comunque traccia dell’utente in modo da
non perdere i contatti.
Grafico 3: percentuale degli sportelli che raccolgono dati
Percentuale degli sportelli che raccolgono dati
6%
sportelli che raccolgono
informazioni
sportelli che non
raccolgono informazioni
94%
L’identificazione del bisogno e la possibilità di ricontattare la persona che
lo espone costituisce la premessa della raccolta dei dati.
La raccolta, infatti, oltre all’anagrafica dell’utente prevede nella maggior
parte dei casi informazioni sul titolo di studio, le qualifiche professionali,
le lingue parlate, la richiesta fatta, e altri dati che possono servire per la
ricostruzione della storia personale e lavorativa della persona.
Diverse sono le modalità con cui si raccolgono i dati: oltre alla scheda cartacea utilizzata dal 94% degli sportelli (di questi il 93% utilizza una scheda
prestampata), il 75% riporta i dati anche su una scheda informatizzata e il
27
25% si avvale di programmi specifici per l’elaborazione.
Grafico 4: modalità di raccolta dati
Modalità di raccolta dati
100%
94%
75%
80%
60%
40%
25%
20%
0%
scheda cartacea
scheda informatizzata specifici programmi di
elaborazione dati
La stessa percentuale degli sportelli che raccolgono dati su una scheda informatizzata ne fanno anche una elaborazione, nella forma dell’osservatorio del fenomeno migratorio, in quella di dossier, e in quella di relazioni
semestrali o annuali.
Le motivazioni e le finalità di queste elaborazioni sono diverse:
…migliorare la conoscenza del fenomeno migratorio e individuare problematiche specifiche del settore capace di orientare politiche pubbliche
d’intervento…
…riprogettare e rimodulare i servizi offerti…
…analizzare il territorio…
…confrontarsi con le politiche sociali…
…analizzare il tipo di utenza, i problemi e le richieste più frequenti…
…una valutazione degli interventi effettuati…
Alcune volte l’elaborazione dei dati è sollecitata direttamente dalla Prefettura e dalla Questura per una statistica di quella che è la presenza degli
stranieri nel territorio e la rilevazione delle situazioni e delle problematiche che si verificano più frequentemente.
28
Grafico 5: percentuale degli sportelli che elaborano i dati raccolti
Percentuale degli sportelli che elaborano i dati
raccolti
25%
sportelli che elaborano i
dati raccolti
sportelli che non
elaborano i dati raccolti
75%
STRUMENTI: PROPOSTE
Riportiamo di seguito le proposte degli intervistati relative alla creazione
di una rete formale tra gli sportelli presenti sul territorio provinciale che
offrono sevizi agli immigrati.
Le domande attraverso le quali abbiamo esplorato la possibilità di un coordinamento formale tra i vari sportelli sono:
1) a) aree di miglioramento e b) punti di forza: secondo lei quali sono gli
ostacoli e i rischi nella creazione di una rete e quali i punti di forza?
2) obiettivi: secondo lei è opportuno o auspicabile il collegamento con gli
altri sportelli?
3) forma e contenuti della rete: se si in quale forma, e su che contenuti?
1. a) aree di miglioramento
L’ostacolo principale alla costruzione di una rete è individuato dal 60%
degli intervistati nella difficoltà a lavorare insieme dovuta principalmente
alla scarsa abitudine al confronto, alla paura di perdere la propria identità:
…un ostacolo è quello di non avere una capacità di lavorare insieme e
29
paura a perdere l’identità…
…è quello che ognuno poi vuole primeggiare nel tipo di servizio offerto…
…gli ostacoli sono che ognuno guarda al proprio pezzettino, è quello di
non avere una capacità di lavorare insieme…
Una seconda debolezza è vista dal 20% in una progettazione che ha come
fine la ricerca di finanziamenti destinati più alla sopravvivenza dell’ente
che al servizio offerto:
…il rischio delle associazioni di vivere per progettare, per avere finanziamenti, perché poi alla fine si fa progetti per le persone poi le persone sono
l’ultima cosa, c’è bisogno di quei soldi per far partire il progetto ma è vero
che una percentuale del progetto va a finanziare l’associazione, quindi vivi
per quello e non vivi il rapporto con le persone...
…alcune associazioni vogliono lavorare per conto proprio perché magari intravedono qualche introito, si dichiara un’associazione ONLUS però
quando si tratta di fare solo volontariato senza prendere soldi sono i primi
a tirarsi indietro…
Il 10% vede un ostacolo nella mancanza di tavoli di concertazione istituzionalizzati come il Forum del Terzo Settore:
…probabilmente qui a Livorno quello che manca è il Forum del Terzo
Settore con la possibilità di far incontrare le associazioni che si occupano
di determinate tematiche…
Un ultimo 10% lamenta una distribuzione delle risorse non sempre attenta
e omogenea rispetto alla qualità e quantità di impegno dei soggetti che
lavorano sul territorio.
1. b) punti di forza
La quasi totalità degli intervistati sono concordi nell’individuare il principale punto di forza per la costruzione della rete nel rapporto informale
già esistente tra i vari sportelli e nella partecipazione dei vari soggetti del
Terzo Settore ad incontri organizzati dalle istituzioni pubbliche su temi di
particolare rilievo nell’area dell’immigrazione:
…abbiamo uno scambio di informazioni, quando ci sono dei tavoli di concertazione o degli eventi o comunque riunioni politiche in zona, i rappresentanti delle varie associazioni si ritrovano, in quella sede ci si mette a
confronto sulle varie problematiche in generale…
…la conoscenza gli uni degli altri…
30
Di questa rete informale fa parte anche il Coordinamento dei diritti dei
migranti:
…che si è formato dalla riunione spontanea di alcuni soggetti sociali che
si occupano e che si interessano della questione dei migranti …siamo riconosciuti informalmente dalla Questura e dalla Prefettura nel senso se
il coordinamento richiede un incontro con loro normalmente ce lo accordano. Il coordinamento è nato proprio per cercare di non andare ognuno
da noi, da solo da queste Istituzioni e di acquisire un po’ più credibilità
e forza nei loro confronti, anche perché proprio da questi enti dipendono
molte cose importanti per i migranti. Ogni tanto ci riuniamo nonostante le
incomprensioni a livello politico…
Sulla materia dell’immigrazione, a Livorno, la competenza è stata individuata come vero e proprio punto di forza:
…è che a Livorno sulla materia dell’immigrazione c’è una certa competenza, e anche un certo fervore culturale e questo serve per fare sfondamento
su alcune questioni tipo la Questura con cui non si riesce a dialogare,
se tutte le associazioni si mettessero insieme probabilmente otterrebbero
qualcosa di più…
2) obiettivi
Alla domanda se secondo lei è opportuno o auspicabile il collegamento con
gli altri sportelli il 90% auspica una rete che sia rappresentativa di tutti i
soggetti che lavorano in questo ambito.
La quasi totalità degli intervistati auspica la creazione di una rete istituzionalizzata per i seguenti motivi :
• Per la creazione di un nuovo soggetto politico:
…poi sicuramente il poter diventare un soggetto politico altro più
politicamente incisivo sull’immigrazione ma non solo …Nuovo
soggetto, in ambito politico, non solo per quanto riguarda la soddisfazione dei bisogni ma anche per la programmazione e la progettualità . Nell’ambito delle politiche sociali sull’immigrazione,
se fossimo un soggetto unico in rete, potremmo aver maggior peso
sia per noi che ci lavoriamo sia le amministrazioni comunali che
avrebbero dei soggetti ad hoc per questo tipo di politica…
… che questo privato sociale possa diventare anche soggetto politico per interloquire con l’ente pubblico per una nuova forma di
politiche sociali nel territorio per gli immigrati e non solo, anche
31
perché ormai si intrecciano le cose, come fai a chiamare immigrato
uno che è 10 anni che è qui …”
•
Per una migliore condivisione delle informazioni, dei problemi e
delle soluzioni trovate: …è auspicabile una rete ad uso di tutti e a
partecipazione di tutti, quindi ci vuole un ente che gestisce la raccolta e la diffusione delle informazioni…
…mettere in rete e quindi avere una conoscenza comune di quelli
che sono i problemi e le soluzioni trovate”
•
Lavorare insieme per comprendere meglio il fenomeno migrazione
e per un migliore coordinamento:
…una lettura di un territorio e di un’immigrazione con occhi diversi, con più occhi per essere poi forza propositiva insieme per
politiche di interventi sociali…
... anche per valutare il fenomeno…per non disperdere le energie,
potrebbe essere un lavoro molto più coordinato. Quindi in un ambito di informazione, che arrivano rapidamente e si possono condividere per non buttare via risorse ed energie…
•
Una specializzazione dei vari sportelli sui servizi offerti per una
minore dispersione di risorse ed energie:
…sicuramente su ciò che ognuno sa fare meglio, è specialista, se sa
fare meglio alcune cose e meno altre, e quindi capire un attimino,
guardarsi in faccia e dire bene a te non ti rubo nulla, te sei bravo
a fare questo…
…siamo contrari che una singola associazione faccia attività indipendentemente dalle altre, perchè se non siamo uniti rischiamo di
svolgere la stessa attività chi in una maniera chi in un’altra, magari
perché pensiamo di dare priorità a quella determinata necessità
tralasciandone altre, però rischiamo di fare tutti la stessa cosa con
problemi di dispersione di risorse quindi auspichiamo che ci sia
una collaborazione…
…in questo modo riesci a far conoscere quello che fai, a conoscere
quello che fanno gli altri e riesci a capire quali sono i punti in comune dove puoi farci leva per poter costruire una rete…
•
In ambito di assistenza sanitaria: un collegamento dei vari ambulatori STP :
…è auspicabile una rete innanzitutto tra i vari ambulatori e punti
32
di accoglienza STP, così per esempio, se un utente ha subito un infortunio stradale in un primo momento va al pronto soccorso dove
vengono rilasciati documenti, certificazioni, terapie, se fossimo in
rete lo potremmo vedere anche noi quando torna per la visita, per
la medicazione, o perché gli manca una prescrizione o ha avuto
un’altra volta lo stesso sintomo. Talvolta queste persone non hanno
l’abitudine di conservare i documenti, spesso li perdono. Quindi
può anche darsi che ci sia una ripetizione di esami, se ci fosse una
rete tutto ciò che è stato fatto potrebbe essere messo a conoscenza
di tutti e questo secondo me ora manca…
È stata anche rilevata (10%) la necessità di una rete ma solo su alcune tematiche mantenendo l’identità politica di ciascuna associazione:
•
Specializzazione solo su alcune tematiche mantenendo la propria
identità politica:
…a livello cittadino esistono più sportelli, perché ci sono delle differenze inevitabilmente di carattere politico… Ci sono dei punti
di vista diversi, forzare tutti questi soggetti, sociali o politici che
si interessano del problema immigrazione e ricondurli ad una
unità?Può sembrare che l’unità generi forza ma in realtà ci sono
delle differenze. Se si lavora per avere un’unità su alcuni terreni su
cui c’è una convergenza sicuramente, nelle vertenze con la Questura e la Prefettura, nelle richieste anche nei confronti del Comune
però forzare un’unità di questo tipo andrebbe a cancellare delle
differenze che per noi sono importanti…
3) Forme e contenuti
Le forme ritenute più idonee per la costruzione della rete sono:
•
Tavoli di concertazione istituzionalizzati:
…fare dei tavoli tematici sarebbe importante, in questo modo si
riuscirebbe a concentrare gli strumenti per fare rete, in particolare
la conoscenza. Poi la condivisione degli obiettivi però anche questi
vengono dalla conoscenza, se non si conosce gli obiettivi non si
possono condividere…
…un ambito di informazioni, che arrivano rapidamente e si possono condividere per non buttare via risorse ed energie…
33
…c’è da fare uno studio, comunque questo va fatto con un piccolo
tavolo, un gruppo di lavoro su centralizzare o territorializzare il
servizio…
...maggiore collegamento tra i vari sportelli, incontri di monitoraggio…
…un collegamento con le altre associazioni ma anche con gli enti
perché non bastiamo noi soli per migliorare la situazione. Se non
facciamo vedere che l’immigrazione può essere una risorsa per
noi, un futuro per noi sotto tutti i campi può darsi che noi possiamo cambiare la nostra cultura, la nostra opinione rispetto a questi
immigrati che vanno a cercare una vita migliore rispetto a quella
che hanno…
•
Attraverso una omogeneità nella rilevazione dei dati, una rilevazione standard uguale per tutti:
…la rete dovrebbe avere secondo me questa omogeneità nella rilevazione dei dati, bisogna individuare i problemi che ci sono e fare
delle iniziative congiunte, con un collegamento fra tutti gli sportelli
a trattare i temi rilevati…
…si potrebbe arrivare ad un accordo su di una scheda comune,
ma la scheda deve essere la stessa che viene usufruita anche dallo
sportello…
…Le iniziative vengono fatte in base ai dati rilevati dallo sportello
informativo ed è importante che ci sia questa rete con altri sportelli che venga fatta questa cosa a livello provinciale…
•
Avere dei punti di riferimento come la Consulta degli Stranieri:
…ora che c’è la Consulta degli Stranieri a Livorno …comincia a
fare la sua funzione, quindi deve essere punto di riferimento per
tutti noi, se tutti i progetti partissero dalla Consulta potremmo farli
meglio e svolgerli con notevole risparmio di risorse e energie per
tutti…
•
Creazione di una rete informatizzata per una migliore circolazione
delle informazioni che riguardano direttamente l’immigrato (legali, sul lavoro, sulla casa, ecc):
…mettere in rete e quindi avere una conoscenza comune di quelli
che sono i problemi e le soluzioni trovate secondo me aiuta tutti,
questa cosa si fa già abbastanza bene su più siti a livello naziona34
le, ci sono risposte date da giuristi, si può consultare la giurisprudenza…
… fare un programma per mettere in rete l’offerta e la domanda di
lavoro ma anche per la casa, che sono le due cose più importanti
per l’immigrato…
…le informazioni per quelli che hanno un e-mail, tutte le comunicazioni anche fra due singoli vengono inviate anche per conoscenza agli altri questo fa si che qualsiasi persona può dire la sua
opinione dire la sua idea venire agli incontri ecc. e nello stesso
tempo ognuno fa tesoro delle esperienze degli altri…
Gli intervistati hanno poi individuato i seguenti contenuti su cui confrontarsi:
•
Condivisione delle buone prassi, delle esperienze, lo scambio di
informazione come un utile strumento per trovare in tempi rapidi
la soluzione ai vari problemi:
…uno scambio di informazioni che possono essere utili alla soluzione del problema che ci viene posto al momento…
•
Informazione/formazione sulla legislazione relativa all’area dell’immigrazione.
•
Attivare iniziative congiunte provinciali sul tema del lavoro/ immigrazione e quello della scuola/immigrazione e sui gli altri temi che
si ritengono importanti in base ai dati rilevati dagli sportelli.
•
Offerta e domanda di lavoro: Creare una rete informatica:
…avere una rete anche informatica soprattutto per quanto riguarda le colf e le badanti, sia per la domanda che per l’offerta…
•
In ambito socio sanitario la collaborazione con gli enti privati garantisce in alcuni casi una risposta più efficace, alternativa al pubblico che non può andare oltre certi limiti legislativi e burocratici:
…per la valutazione del fenomeno, per la presa incarico dei casi
più difficili, per una loro condivisione, anche perché secondo me
un sistema di protezione di un immigrato cessa nel momento in cui
si verifica un evento, un infortunio, una malattia lunga e prolungata e quindi gli cessa naturalmente il rapporto di lavoro e di conseguenza tutto il sistema di tutela che può avere e si trova veramente
35
solo e in difficoltà…
…le problematiche di queste persone vanno viste non solo dal
punto di vista freddamente burocratico … la nostra risposta non
può essere che quella tipica della burocrazia, cioè oltre non si può
andare, invece l’essere in rapporto con queste associazioni può
garantire una risposta più efficace al di la di quelle che sono le leggi, qui entrano proprio nella situazione individuale della persona.
Esempio il clandestino alcolizzato da noi può essere trattato nel
momento che lui vuole essere trattato o perché svenuto in mezzo
alla strada e qualcuno lo prende e lo porta al pronto soccorso ma
oltre quello la struttura sanitaria non può fare, non abbiamo la
possibilità di tenere una persona così per giorni, per mesi o settimane, la nostra risposta è limitata all’intervento immediato poi
questa persona si rimanda fuori, in questo caso il rapporto con
queste associazioni è molto importante, perché loro possono prendersi cura di queste persone e seguirle al di là della ristrettezza
dell’azione nostra…
36
SEZIONE III
CRITICITA’
Criticità con gli utenti
Alla domanda: quali sono le principali criticità nel rapporto con gli utenti?
Gli intervistati hanno risposto come segue :
•
Il problema linguistico (quello sottolineato dalla maggioranza degli intervistati)
•
la difficoltà ad integrarsi:
…c’è questa difficoltà a comprendere dove arriva l’intervento pubblico per promuovere un cambiamento, quando il cambiamento è
stato realizzato ci deve essere un’autonomia…
…è brutto dirlo ma a volte riscontriamo la non voglia di integrarsi esempio arriva l’utente chiede informazioni sembra che voglia
spaccare il mondo ma poi in realtà quando lo cerchi magari dice
di no…
•
Difficoltà relative alle aspettative di lavoro e della casa :
…sulle aspettative forse, hanno sempre molte aspettative quando
sono arrivate da poco, e questo crea disagio più che altro per il
lavoro perché Livorno non offre nulla, e per la casa…
…quando una persona non trova lavoro noi la indirizziamo nelle
sedi adatte ma ritorna da te e spesso pretende che tu gli dia il lavoro e questo crea un disagio...
•
I tempi di risposta al bisogno:
…dipende da quello che vengono a chiederci, dal tipo di bisogno,
più che altro è fargli capire i tempi, loro vorrebbero tutto e subito,
invece ci vuole tempo, ci sono delle leggi da rispettare…
…qualcun altro viene ma vuole risultati immediati ma noi non
abbiamo la bacchetta magica, abbiamo anche noi problemi da
affrontare. Quando noi temporeggiamo per dare una risposta, è
perché ci sono problemi reali anche per noi, invece lo si interpreta
come incapacità nostra, invece sono problemi oggettivi…
37
•
Diversità culturali:
…sono tanti, non ragionano con la nostra testa, non hanno le nostre abitudini , non hanno la nostra cultura…
…la cultura, la differenza di opinioni culturali ed etniche. Noi abbiamo un’altra concezione del dialogo con le donne…
…per loro arrivare 2 ore in ritardo è normale per noi è una cosa
inconcepibile...
•
La burocrazia:
…a volte nel fargli comprendere la burocrazia, le regole della nostra convivenza sociale, che da noi per ogni cosa ci vuole un foglio
e per loro questo spesso è un problema…
•
I vincoli della legge:
…sussiste dai vincoli di legge, la legge parla chiaro, precisa che
le terapie devono essere urgenti, emergenti o essenziali di conseguenza alcune prestazioni tendi ad escluderle perché non rientrano in queste categorie…
•
La diversa interpretazione di un problema:
…talvolta vengono con problemi a cui danno un’importanza diversa dalla nostra…
…c’è un uso sbagliato del Pronto Soccorso da parte degli utenti:
per paura, perché sei solo e qualunque cosa ti angoscia vai al
pronto soccorso, perché è sempre aperto, magari hai anche l’assistenza sanitaria non sai cosa è il medico di base perché nel tuo
paese non esiste questa figura, ti pare strano che sia gratuito, secondo come , ti viene il dubbio che siccome è gratuito non è nemmeno un gran che visto che al tuo paese paghi tutto. E poi ci sono
degli orari non compatibili es. se lavori con gli anziani non puoi
lasciarli un attimo mentre al Pronto Soccorso ci vai la sera alle
11,00 per il mal di gola…
•
Gli orari di lavoro:
…è molto difficile per loro avere dei giorni liberi per cui diventa
difficile gestire lo sportello…
38
Criticità da parte degli utenti
Alla domanda: quali sono le principali difficoltà che sperimentano gli
utenti nella ricerca di una soluzione dei loro problemi? Gli intervistati hanno risposto:
•
La lingua e le differenze culturali (per la maggioranza degli intervistati)
•
La permanenza sul territorio:
…la legislazione sull’immigrazione, in particolare la concessione
e il rinnovo del permesso di soggiorno perchè legato al lavoro e il
lavoro qui è prevalentemente stagionale …Ma soprattutto è di non
perdere il permesso di soggiorno perché moltissimi sono quelli che
lo perdono pur avendolo perché il permesso di soggiorno è legato
al lavoro e il lavoro è precario, diventa precario il permesso di
soggiorno, e quando lo hai perso non lo riprendi…
•
La non conoscenza dei servizi:
…dove sono dislocati sul territorio…
•
La difficoltà di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti nel
proprio paese di origine:
…la scuola, il titolo scolastico, che hanno seguito qui non è riconosciuto…
•
La burocrazia:
…capire come funziona la nostra amministrazione…
Rapporti con le istituzioni
Il grafico 6 riporta come mediamente gli intervistati giudicano il loro rapporto con le istituzioni.
39
Grafico 6: rapporto con le istituzioni
Rapporto con le istituzioni (media)
( 1=pessimo, 2=sufficiente, 3=buono, 4=ottimo)
4
3,5
3
2,65
2,86
3
3
2,7
2,6
2,5
2
1,5
1
0,5
0
apparati di
polizia
servizi
sanitari
servizi
sociali
centri per
l'impiego
anagrafe
altri servizi
comunali
Giudizio sugli sportelli istituzionali
In questa parte si analizza il giudizio degli intervistati sugli sportelli istituzionali attraverso tre domande.
Alla prima domanda: si può dire, a suo giudizio, che gli sportelli istituzionali non sono adeguatamente attenti alle esigenze degli utenti? Hanno
risposto sì il 31%, no sempre il 31%, e dipende dal tipo di istituzione il
38%. Gli intervistati che hanno risposto no indicano come causa di una
eventuale inadeguatezza la mancanza di risorse:
…no, eventualmente è un problema di risorse…
…se ci sono eventualmente sono le risorse, se ci fossero più risorse si
risponderebbe meglio a tutti non solo agli immigrati. Forse ancora più iniziative che possono promuovere culture diverse, per maggiori conoscenze,
per una maggiore integrazione…
e i vincoli legali:
…no, rispettano le circolari…
Alla seconda domanda: secondo voi è un problema di personale? (es. diverso comportamento quando trattano con utenti stranieri, non è formato a
far fronte alle esigenze degli stranieri, ecc. )
40
Hanno risposto no il 31%, sì il 69% rilevando sia la carenza di formazione
del personale pubblico sui temi dell’immigrazione:
…è un problema formativo non c’è intolleranza…
…sì, secondo me è perché il personale non è formato a far fronte alle esigenze degli stranieri…
sia un problema di approccio degli impiegati che lavorano agli sportelli:
…sì, sicuramente dipende con chi hai a che fare, con chi parli…
…manca il capire l’esigenza reale dello straniero…manca proprio la sensibilità, le persone che sono lì non devono limitarsi a dire no, devono dire
anche il come, devono dare anche l’alternativa, devono suggerire qualcosa di ragionevole. Poi purtroppo dipende dal carattere dell’impiegato e
questo è una cosa assurda non la ritengo giusta…
…c’è differenza se la persona va sola o è accompagnata da noi…
Alla terza domanda: oppure di assetti organizzativi? ( es. orari, n. di sportelli non sufficienti, la modulistica è di difficile reperimento o non facilmente comprensibile, ecc.). Hanno risposto no il 23% sottolineando ancora
il problema della scarsità di risorse, sì il 77% evidenziando l’insufficienza
di personale e di sportelli pubblici, soprattutto in determinati periodi:
…sicuramente le Questure e i Commissariati hanno personale che in certi
periodi dell’anno non è sufficiente a soddisfare le esigenze del territori,
gli uffici stranieri straboccano di utenti per il rinnovo o per altro es. per
il permesso di soggiorno che la legge dice che deve tornare indietro entro
20-25 giorni invece ce ne vogliono almeno 40…
…prima c’era gente che perdeva giornate di lavoro mettendosi in fila cercando di avere la possibilità di presentare la domanda…
…forse ci dovrebbe essere più personale, la modulistica è comprensibile
ma sono troppi i documenti richiesti…
e un problema di orario:
…e poi ci sono degli orari non compatibili ad esempio se lavori con gli
anziani non puoi lasciarli un attimo…
…gli orari, il fatto di non potersi sganciare dal lavoro…
CRITICITÀ: PROPOSTE
Anche per la sezione delle criticità gli intervistati sono stati invitati a fare
41
delle proposte sulla possibilità di organizzare il sistema dei servizi agli
immigrati per un suo miglior funzionamento.
Alla domanda: dal suo punto di vista, come riorganizzerebbe il sistema
per un suo miglior funzionamento? Oltre alla costruzione di una rete istituzionalizzata fra gli sportelli, gli intervistati hanno suggerito le seguenti
proposte:
•
Rafforzamento della figura del mediatore culturale nelle strutture
pubbliche in particolare nelle scuole:
…la presenza fisica di stranieri nelle varie istituzioni in particolare quelle scolastiche, e nei vari sportelli…
…soprattutto la modulistica, bisognerebbe che i vari servizi inserissero dei mediatori culturali che aiutano gli utenti a fronteggiare
i vari problemi…
•
Un’estensione degli orari degli sportelli, sia privati che pubblici:
…sicuramente un ampliamento degli orari dei nostri sportelli perché comunque …non sono sufficienti. Anche per gli sportelli istituzionali come il commissariato e questure…
…sì, è più una questione di orari di apertura, ma soprattutto una
modulistica troppo complicata…
•
Uno specifico sportello per gli immigrati all’interno dei Centri per
l’Impiego della Provincia:
… la riapertura dello sportello immigrati del Centro per L’impiego,
era un contatto proficuo…
•
Aggiornamento sui temi dell’immigrazione per gli impiegati delle
strutture pubbliche:
…ci vuole secondo me una figura che catalizzi in qualche modo
tutto quello che è il fenomeno grosso, c’è molta ignoranza nel settore…
…noi…abbiamo fatto dei corsi di formazione, sappiamo relazionarci con gli utenti, il poliziotto o il funzionario dell’amministrazione che gli arriva il richiedente asilo che fino a ieri ha ricevuto
delle percosse o tortura nel paese di origine non sa come comportarsi e spesso l’utente viene trattato in una maniera tale che il
cittadino straniero psicologicamente provato reagisce in maniera
inadeguata. Quindi una maggiore preparazione del personale…
42
•
Rilevazione unificata dei dati sull’immigrazione:
…estendere l’attività di rilevazione e di osservatorio anche agli
altri sportelli provinciali, con una maggiore condivisione dei dati.
Scheda unica per la rilevazione dei dati nei vari sportelli per gli
immigrati…
•
Una maggiore informazione e formazione anche per gli operatori
del Terzo settore:
…il salto di qualità che abbiamo fatto, non è stato sollecitato dai
nuovi bisogni, ma è un salto di qualità che abbiamo sentito noi
dall’interno di dover fare, che è legato a un discorso legislativo,
conoscenza delle leggi, e quindi sono andate a fare un corso di
formazione specializzato…quindi ci siamo in un certo qual modo
attrezzati L’aspetto formativo è il principale…
•
Una modifica della legge sull’immigrazione:
…di rivedere la normativa, la legislazione i diritti di coloro che
hanno deciso di essere dei cittadini a tutti gli effetti un diritto di
cittadinanza fino in fondo e permettergli di realizzare il proprio
progetto di vita non dico con sicurezze diverse da quelle che hanno
gli italiani ma almeno le stesse sicurezze e le stesse tutele…
…sicuramente la legge di iniziativa regionale che sembra buona a
partire dal diritto di voto che è un primo passo…
…è molto semplice, abolire la legge speciale per i migranti perché
le migrazioni sono un fenomeno di portata mondiale ed epocale
che nessuno può cancellare o arginare, si tratta di capire come le
vogliamo governare o come ci poniamo nei confronti di questo fenomeno. La clandestinità è generata dalle leggi speciali sia che si
chiamino Turco Napoletano o Bossi Fini , altrimenti non ci sarebbero clandestini, quindi per noi è prioritario lottare contro queste
leggi e lottare per la libera circolazione di tutte le persone…
•
Trasferimento delle competenze per il permesso di soggiorno dalle
Questure ai Comuni: …io che sono un cittadino italiano se devo
rinnovare il documento di identità vado in Comune non in Questura, vado in Questura se devo fare una denuncia o se ho dei problemi con la giustizia, il migrante va sempre in Questura, perché
il migrante è sempre un problema di ordine pubblico per questa
legge…
43
…alleggerimento delle pratiche…
…i permessi di soggiorno dovrebbero essere fatti in Comune, all’anagrafe, e lasciare solo l’autorizzazione finale alla Questura…
•
La Consulta degli stranieri come punto di riferimento politico:
…creare questo corridoio che secondo me è il Coordinamento delle comunità straniere dove istituzionalmente c’è sopra la Consulta
degli stranieri che è presente all’interno del Consiglio Comunale, e rappresenta istituzionalmente lo straniero a tutti gli effetti, il
coordinamento come braccio, poi di questo Coordinamento fanno
parte tutte le altre associazioni che lavorano nel settore dell’immigrazione. Questo capillarmente va a toccare un po’ tutti i punti ,
poi se c’è da fare un progetto è chiaro che lo fanno le associazioni,
può essere, per esempio, che questo progetto qui lo fa questa associazione perché è già nelle condizioni di farlo, quest’altro lo fa
un’altra, quindi ci si specializza nei vari settori .Così secondo me
c’è meno dispersioni e più efficacia…
•
Aumento delle risorse per l’area immigrazione:
…dei finanziamenti che potenzino quelli che devono essere i servizi
per i migranti, perché non ci dimentichiamo che i migranti in Italia
lavorano e pagano le tasse e in cambio hanno anche poco…
•
In ambito sanitario:
…dare il codice STP a scopo preventivo, anche senza l’urgenza…
•
Diritto alla casa:
…facilitare l’accesso al diritto alle case popolari, viene richiesto
un permesso di soggiorno della durata di almeno 2 anni oramai
sono pochissimi se non nessuno che hanno permessi di questa durata essendo legati al lavoro …
•
Aumento delle risorse per la prima accoglienza:
…stanziare maggiori fondi anche per la prima accoglienza…
44
Il mercato del lavoro: possibilità e difficoltà
Alla domanda: quali possibilità se ci sono, oltre a quelle formali di trovare
lavoro? Quali difficoltà si presentano? Gli intervistati hanno individuato
come principale possibilità quella del “passaparola” soprattutto per chi è
senza il permesso di soggiorno:
…per passaparola, le piazze, ogni comunità ha un punto di ritrovo…
…per conoscenza, per passaparola, per sentito dire. Per chi non ha il permesso c’è una rete informale, un tam tam di informazioni, un passaparola…
Alcuni sportelli fanno una ricerca delle offerte e tengono i contatti con le
aziende per proporle poi ai propri utenti:
…ricerca delle offerte e contatto diretto con le aziende…
…facciamo un elenco delle offerte di lavoro, ma al Centro per l’Impiego li
mandiamo sempre, perché è bene che si iscrivano…
…non c’è molto lavoro se non quello stagionale. Facciamo sempre riferimento al Centro per l’Impiego. A volte ci capitano delle offerte di lavoro,
soprattutto per badanti, informiamo l’utente ma lo facciamo sempre passare per il Centro per l’impiego…
Una esperienza particolare nella Zona Livornese è l’ufficio lavoro Caritas
Diocesana:
…che riceve tutti i giovedì dalle 9,00 in poi presso la Parrocchia di S. Agostino. Vi si accede semplicemente facendo un colloquio con il responsabile
dell’ufficio lavoro che compila una scheda con la fotografia i dati personali, il permesso di soggiorno, le qualifiche, le esperienze lavorative, con
un costo zero dell’operazione. Poi vengono raccolte le offerte di lavoro che
saranno esposte il mercoledì sera in una bacheca a lato della Parrocchia.
Il giovedì mattina vengono proposte tutte le offerte e le persone possono
iscriversi (quelli iscritti all’ufficio lavoro, chi non è iscritto può farlo la
mattina stessa). Infine sempre il giovedì mattina o il giorno successivo
viene fatto il colloquio tra il datore di lavoro, chi si è iscritto e una persona
dell’ufficio lavoro. Poi il datore di lavoro ha tempo fino a sabato per confermare l’assunzione. Noi facciamo da mediatori durante il colloquio ma
poi è il datore di lavoro a decidere…
La difficoltà principale rimane la scarsità di lavoro disponibile, se escludiamo il lavoro di cura delle persone (badanti) e quello stagionale, questo
anche perché in alcune zone vengono richieste professionalità specifiche
45
soprattutto nel settore industriale:
…il lavoro è poco anche per noi, le difficoltà è che l’immigrato non ha
una cultura lavorativa industriale, tutti i lavori che prevedono una certa
professionalità cosa che l’immigrato non ha, fanno lavori soprattutto stagionali nei campi o badanti…
…ormai i Centri per l’Impiego che funzionano sono le agenzie di lavoro
interinale a cui si riferiscono i migranti perché oramai il lavoro che si
trova è solo precario o se no le cooperative di servizio…
…non è un problema di riorganizzare ma è che manca il lavoro, oggettivamente anche per chi viene con il permesso di soggiorno non è semplice
perché il mercato del lavoro in Italia così strutturato lo mette a rischio
perché i contratti sono a tempo determinato, interinali, con le agenzie formative, non danno la possibilità di avere contratti a lungo periodo ma solo
a breve periodo per cui la paura è che non coincida con i tempi del permesso di soggiorno. Il rischio è che se non hai lavorato nell’arco dell’anno
quel tot di giornate non puoi iscriverti alla disoccupazione è un cane che
si morde la coda nel sistema Italia, che ha un sistema di lavoro difficile già
per gli italiani diventa difficilissimo per gli stranieri…
Ma anche nei settori dove le possibilità di lavoro sono maggiori sussistono
alcune difficoltà. Per quanto riguarda il lavoro stagionale alcune volte oltre
ad essere difficile da trovare:
…quello che si trova è precario e mal pagato e in più è sfruttato doppiamente per i migranti, ho notizia di lavoratori, soprattutto nelle campagne,
che sono molto sfruttati, con una paga minima, minimo di legge per far
vedere che sono assicurati ma in realtà lavorano a tempo pieno e guadagnano in nero e sono ricattati perché se protestano perdono anche quel
poco che hanno, e di conseguenza anche il permesso di soggiorno. Ma
cosa succede quando arrivano a rinnovare il permesso di soggiorno?Fra
le richieste che vengono fatte bisogna che dimostrino di aver guadagnato
almeno 5000 euro in un anno, ovviamente li hanno guadagnati magari
anche qualcosa di più ma non risulta, proprio per questo utilizzo del lavoro in nero in maniera indiscriminata, non totalmente ma parzialmente in
nero, basta andare a vedere dove raccolgono gli spinaci, i pomodori…
Si registra un cambiamento anche per quanto riguarda il settore della
cura alle persone (badanti): …il lavoro che c’è è quello 24 ore su 24, quello delle badanti, mentre ora sta cambiando, le badanti che sono arrivate
qualche anno fa hanno la famiglia, si sono ricongiunte, hanno bambini
46
piccoli, 24 ore su 24 non vogliono più lavorare, il lavoro però ad ore non
esiste non c’è, è qui che l’Ente Pubblico deve intervenire, è chiaro che un
famiglia di due persone non se le può permettere, perché 24 ore su 24 vuol
dire una persona assistita giorno e notte, che poi ce ne vorrebbero tre perché sono turni di 8 ore, tre persone, assunte, assicurate, con i contributi,
la tredicesima e le ferie non è possibile…oggettivamente ci sono molte
risorse che vengono spese per gli anziani, il discorso è vedere se queste
risorse sono spese bene, e secondo me non lo sono, e se possono essere
canalizzate in altre modo, una soluzione ci sarà… esempio i vaucher , è
chiaro che ci vogliono molti soldi e …per cui bisogna fare una politica seria perché fino ad ora la problematica degli anziani è stata messa addosso
a queste badanti che vengono dall’est, finché il sistema regge si va avanti
così ma secondo me siamo già arrivati ad un punto di rottura, …Poi tutto
questo flusso finirà. Io dico: viene la persona dall’est lavora 24 ore su 24,
uno, due, tre quattro anni sono tanti per lavorare 24 ore su 24, poi va a
lavorare a ore, non c’è lavoro, vai in disoccupazione e perdi il permesso
di soggiorno, nel frattempo il suo posto è preso da un’altra persona che è
appena arrivata e è disposta a lavorare 24 ore su 24 e così via, e l’altra in
base alla Bossi Fini entro 6 mesi vai a casa, ma nel frattempo magari ha
una famiglia, gli è nato un figlio che è nato qui, che è italiano e quindi non
è una questione da poco…
47
48
PER UN BILANCIO
In queste annotazioni finali si vuole contribuire alla messa a fuoco di quelli
che, dal punto di vista delle associazioni-uffici che si adoperano per offrire
il sostegno di cui gli immigrati hanno bisogno, possono essere indicati
come i fattori di criticità che si presentano in funzione dei fenomeni di immigrazione di una qualche consistenza. Va da sé che non si ritiene di essere
esaustivi; è possibile, infatti, approfondire ed esplorare ulteriormente la
portata degli aspetti cui si farà riferimento; comunque, si tratta di ciò che
è emerso dalle interviste che sono state realizzate; ne consegue allora che
quanto di seguito rappresenta una prima definizione alla luce dell’indagine
condotta.
Occorre tenere fermo che il presentarsi di tali fattori di criticità non significa che ne va fatta risalire la responsabilità all’immigrazione, come a intendere che senza quest’ultima i primi non si presenterebbero. All’opposto,
è necessario non perdere di vista che si tratta di tensioni presenti, anche
in forma latente, all’interno del tessuto del sistema sociale di riferimento
(molto evidente, ma non è il solo, il caso del mercato del lavoro e la diffusa
precarizzazione dei rapporti di lavoro dipendente); tensioni la cui presenza
necessita di una considerazione puntuale e aggiornata e rispetto alle quali
i fenomeni di immigrazione funzionano come rivelatori. Analogamente,
merita avvertire che in definitiva queste tensioni rappresentano possibilità
di sviluppo, per l’insieme societario e per ciascuno dei suoi componenti,
e non già segnali di collasso o di impoverimento della qualità della vita e
delle sue potenzialità.
Ciò detto in generale, merita sottolineare le ragioni per le quali le considerazioni che si proporranno si riferiscono alla presenza degli immigrati,
esplicitare cioè quanto subito sopra si è indicato come rivelatore. Il punto
è che gli immigrati rappresentano un attore sociale (o un insieme di attori,
posto che non si tratta di una realtà omogenea ed omologata) prima assente; esso è particolarmente attivo, per via delle sue serie esigenze di sopravvivenza e, a volte, per le nuove strategie di azione di cui è portatore; allo
stesso tempo esso è molto esposto, fino all’estrema fragilità, malgrado che
le strategie migratorie riguardino in particolari soggetti giovani, sani e dotati di volontà e capacità di innovare; i contesti sociali in cui gli immigrati
si inseriscono risultano particolarmente sollecitati con riguardo ai caratteri
49
sia materiali che culturali che li connotano. Così, proprio la presenza di
questi nuovi protagonisti altera il quadro delle percezioni e delle proiezioni
presenti, rimette in discussione i sistemi di consapevolezza consolidati e
modifica, arricchendolo, il complesso delle risorse materiali disponibili.
È per questo, allora, che la loro presenza evidenzia prospettive e possibilità
che altrimenti resterebbero meno evidenti o anche disattivate.
Questo ragionamento generale sul quadro delle sollecitazioni -positive- che
si accompagnano al presentarsi dei fenomeni migratori deve essere circostanziato per cogliere quanto può risultare problematico o inadeguato
-criticità-. La prima questione che viene in evidenza è quella relativa al
registrare o meno e al come farlo la domanda di servizio che proviene
dagli immigrati. Va da sé che dietro a questo interrogativo c’è la questione
della regolarità della loro presenza. Analogamente presente è la questione
organizzativa per la quale difficilmente una prestazione può essere messa a
disposizione senza una qualche registrazione presso il servizio che la rende
disponibile; ciò è vero anche quando si fosse in presenza di una erogazione
che deriva da associazioni di volontariato. Peraltro registrare la domanda
rappresenta un importante strumento di programmazione per la definizione delle politiche sociali, sia sotto il profilo dei loro contenuti che sotto
quello delle relative quantità -osservatorio per le politiche sociali-. D’altra
parte sarebbe ingenuo non tenere conto del fatto che registrare rappresenta
lo strumento di base per il controllo verticale e autoritario.
È significativo, allora, che tutti gli sportelli intervistati dichiarino di registrare i dati dei loro utenti; allo stesso tempo, però, sottolineino che ai
relativi archivi accedono esclusivamente i propri operatori; anche se affermano di mettere normalmente a disposizione le proprie informazioni in
forma aggregata a quanti a ragione ne facciano richiesta.
Nella stessa direzione è significativo che si pongano problemi relativi alle
modalità con cui effettuare la registrazione, nel senso che essa non può
essere a scapito della qualità del rapporto che si stabilisce con chi viene a
domandare e della relativa prestazione. Così come si pongono problemi in
ordine al rischio di registrare le stesse cose più volte, con l’implicito aggravio di tempo e dispendio di energie per l’operatore addetto.
In questo contesto così ricco di difficoltà più o meno pesanti sembra di
grande interesse l’esperienza della zona della Val di Cornia dell’azienda usl
n. 6 relativa alla registrazione degli “stranieri temporaneamente presenti”.
Il referente intervistato sottolinea l’assoluta discrezione sui nominativi di
50
chi fa domanda e la perfetta congruità organizzativa rispetto alla prestazione del servizio. È implicito nell’interesse sottolineato il fatto che si tratti
di un servizio pubblico di grande impatto sia per gli aspetti giuridici che
per quelli dell’impegno economico, senza considerare poi il rilievo della
capillarità della sua diffusione.
La conseguenza è che quello della registrazione rappresenta un problema
relativamente semplice, ma non per questo meno acuto; le sue soluzioni
non possono non essere equilibrate e, tuttavia, esse sono possibili anche in
contesti relativamente severi come quelli, appunto, della pubblica amministrazione.
Quest’ultima osservazione permette di portare l’attenzione su un altro
aspetto importante delle criticità segnalate, quello cioè relativo al rischio
di un approccio burocratico. È molto interessante infatti che alla domanda
a proposito delle difficoltà delle associazioni rispetto ai vari apparati pubblici (servizio sociale, servizio sanitario, forze di polizia e amministrazioni
locali) la stragrande maggioranza delle risposte facciano riferimento ad un
livello tendenzialmente positivo; in alcuni casi si sottolinea la maggiore
affidabilità delle forze di polizia, per via della migliore conoscenza dei diritti degli immigrati; in generale si avverte che la qualità tende a dipendere
dalle caratteristiche degli operatori con cui ci si interfaccia; la situazione
si presenta, allora, come a pelle di leopardo: in alcuni contesti è più facile
che in altri realizzare determinate strategie, anche se il giudizio positivo è
sostanzialmente il connotato comune di tutte le interviste.
Coerente con tutto ciò è la circostanza che da parte di coloro che sono stati
intervistati spesso si sottolinea la necessità di curare di più l’informazione
degli operatori, di sviluppare veri e propri processi di formazione e, molto
rimarcato, di prestare molta attenzione alla mediazione culturale, per via
delle differenze più o meno consistenti, anche di carattere linguistico.
Tuttavia, prima di entrare nel merito di queste ultime indicazioni, pur fondate e preziose, sembra opportuno insistere sulla critica di burocratismo,
nel senso che dietro questa facciata possono nascondersi questioni più delicate. Si allude al fatto che tutti gli apparati tecnici si presentano sempre
sotto il segno della presunzione dell’adeguatezza delle loro procedure, del
loro obbligo di operare in conformità rispetto a quanto le procedure prevedono, della esclusività della loro competenza tecnica. Rispetto a ciò possono presentarsi inutili lungaggini o duplicazioni di percorsi e documentazioni; queste tuttavia sono di per sé distorsioni e incidenti che possono
51
anche non essere presenti; mentre, invece, quella presunzione rappresenta
una costante e oggettiva minaccia di non adeguatezza e, addirittura, di prevaricazione rispetto alla domanda di servizio.
Proprio a partire da questa circostanza si è sviluppata la strategia de “la
carta dei servizi”; analogamente ad essa va fatto risalire il ricorso a modelli
organizzativi aperti al ruolo di utenti e “clienti”. Che, poi, questi riferimenti
siano sempre più presenti nelle amministrazione dei paesi maggiormente
sviluppati e che ad essi si può ricollegare positivamente l’impiego delle
moderne tecnologie informatiche da la misura del rilievo della questione
che si è evocata.
Da ciò derivano due conseguenze importanti. La prima è che la questione
non riguarda gli immigrati più di quanto riguardi gli altri soggetti; non
si può non cogliere che il gap richiamato cresce quanto più crescono la
complessità degli apparati e la ricchezza delle loro strumentazioni: può
darsi che gli immigrati siano più esposti di altri soggetti, ma la ragione dell’esposizione non discende dal migrare ma da quella crescita. La seconda
conseguenza è che diventa necessario sostenere e promuovere la capacità
di farsi valere degli utenti; andare in questa direzione non è un atto umanitario ma una condizione di cittadinanza effettiva; ma, soprattutto e dal
punto di vista degli stessi operatori, rappresenta la garanzia dell’efficacia
della loro attività.
Detto in altro modo, si evidenzia una dimensione di intervento sociale e di
contributo da parte degli operatori sociali professionali volto a sviluppare
la capacità degli utenti di utilizzare le tecniche degli apparati, anche se a
loro volta questi stessi operatori svilupperanno tecnicalità che sarà necessario riuscire a traguardare.
Su questa base si capisce meglio la portata dell’insistenza presente nelle
interviste sulla possibilità di sviluppare e diffondere le informazioni, sulla
necessità di formare di più le risorse umane impiegate e sul rilievo delle
differenze culturali e linguistiche rispetto alle quali sviluppare la funzione
di mediazione culturale.
Sviluppare e diffondere informazioni è perché ci sono sempre più cose da
mettere in circolo e di cui tenere conto. L’obiettivo non può essere quello di
esaurire le informazioni possibili, ma quello di rendere disponibile quanto
serve di volta in volta per le operatività a cui si è interessati.
Analogamente la formazione non si esaurirà nell’acquisizione di una determinata tecnicalità ma tenderà ad essere ricorrente e ricorsiva in funzio52
ne delle continue sollecitazioni che verranno rispetto alle varie procedure,
modalità e tecniche, sollecitazione proprie sia degli operatori che degli
utenti. Un suo riferimento costante, per quanto circoscritto, non potrà non
essere quello al ruolo del cittadino-utente.
In questo scenario la mediazione culturale ha certamente a che fare con la
possibilità di far dialogare culture fra loro diverse e lontane. Non si tratta,
però, di tradurre; c’è, invece, da rendere possibile la creazione di intese, la
definizione di strategie concertate, la stessa costruzione di un contesto, un
tessuto, comune. Tutto ciò va riferito non solo a tavole generali di valori
ma al loro concreto tradursi in procedure e possibilità attuative. È così che
la traduzione linguistica si presenta insieme come operazione circoscritta
e necessaria, per rendere possibile una comunicazione puntuale, e come
rivisitazione di universi di significato, mirata a costruire una cittadinanza
più ampia e concreta.
È significativo allora che mentre si chiede più mediazione culturale non si
manifesta una particolare visibilità per il modo con cui si dispiega il servizio sociale: si tratta di una questione molto delicata che mette a dura prova
i contenuti, la formazione e l’operatività della professione sociale.
Si presentano, infine, con una certa insistenza osservazioni relative allo
stesso mondo delle associazioni, osservazioni che evidenziano un’altra forma di criticità che può essere riassunta, con le parole di un intervistato,
dicendo che ogni associazione si preoccupa di non restare indietro rispetto
alle altre.
È difficile, e moralistico, sostenere che questo modo di fare è sbagliato.
Infatti, esso rappresenta, in definitiva, la stessa ragion d’essere delle aggregazioni collettive: il formasi di un soggetto collettivo si presenta sempre in
funzione della manifestazione della sua propria definizione degli interessi
da realizzare, della qualità della sua formula organizzativa e della consistenza dei risultati che riesce ad ottenere.
Va da sé che può accadere che l’egoismo organizzativo si traduca in scarsa
efficacia nell’affrontare i problemi presenti, fino ad una eventuale paralisi
dell’azione collettiva in termini di intese e sinergie; tuttavia, serve a poco
rimproverare questa sofferenza eventuale alle associazioni presenti.
Qui si delinea, invece, quello che può essere un ruolo nuovo, in qualche
modo, dei soggetti istituzionali, volto cioè a rendere possibile le intese,
provocare sinergie e proporre prospettive ulteriori di definizione di ciò che
si indica come interesse pubblico. Non si tratta di mettere in discussione
53
strumenti giuridici come la gara, solo perché alcuni riescono sempre vincitori. Si tratta, piuttosto, di sviluppare una capacità di mediazione fatta di
“tavoli” istituzionali di discussione, in cui verificare e concertare la natura
dei problemi e le possibilità di affrontarli, e di articolazione e affermazione
della logica della progettazione, programmazione e valutazione.
In questo modo non si perde tempo a pretendere di superare l’“egoismo” organizzativo e si canalizzano, anche criticamente, i punti di vista e le energie di quanti sono interessati alla evidenziazione e soluzione dei problemi
e all’impiego delle proprie risorse.
Non è secondario che in questa direzione sembrano muovere nella nostra
regione la formazione delle cosiddette “società della salute”, per un verso,
e l’applicazione della logica della sussidiarietà, per un altro. La circostanza
che questa logica stia caratterizzando sempre più la formazione degli stati
moderni e che essa sembri meglio corrispondere alle loro esigenze insieme
di legittimazione e di efficacia appare come una garanzia sulla qualità della
strada intrapresa.
54
ELENCO DEGLI SPORTELLI
1 ZONA LIVORNESE
1.1 ACLI – Sortello Immigrati – ACLI colf
1. 2 ARCI Solidarietà – Sportello Sociale Immigrati
1. 3 Associazione “Il Villaggio”- Donoratico
1. 4 Associazione Randi
1. 5 Azienda USL 6 Livorno – Centro Socio Sanitario Livorno Centro –
1. 6 Caritas Centro di ascolto zona città Mons Savio
1. 7 Centro Donna
1. 8 Centro Servizi per immigrati Oltre Frontiera- Livorno
1. 9 CeSDI – Centro Servizi Donne Immigrate
1. 10 Cisl – Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere)
1. 11 Comune di Collesalvetti – Servizi Sociali
1. 12 Coordinamento delle comunità straniere della Provincia di Livorno
1. 13 SIN COBAS
2 BASSA E ALTA VAL DI CECINA
2.1 ARCI Solidarietà Bassa Val di Cecina -Sportello Immigrati Comuni
della Bassa e Alta Val di Cecina
2.2 Associazione “La sorgente del Villaggio”- Mensa “Oasi Emilia”
2.3 Caritas Centro di ascolto V° Vicariato
2.4 Comune di Rosignano Marittimo – Ufficio Servizi Sociali
3 ZONA DELLA VAL DI CORNIA
3. 1 Associazione S. Vincenzo De’ Paoli
3. 2 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia - Settore convenzioni
internazionali e assistenza stranieri
3. 3 Azienda USL 6 Livorno – Zona Val di Cornia – Servizi Sociali
3. 4 Caritas Diocesana Massa Marittima- Piombino- Ufficio Immigrati
3. 5 Caritas San Vincenzo
3. 6 Circolo Interculturale Samarcanda
3. 7 Comune di San Vincenzo – URP, Informagiovani, Servizi per l’Impiego
4 ZONA ELBA
4. 1 Azienda USL 6 – Zona Elba/Comuni associati dell’Elba – Servizi Sociali di Zona
4. 2 Cooperativa ARCA – Sportello Informativo Immigrati
55
56
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MAPPATURA DEGLI SPORTELLI AGLI IMMIGRATI NELLA