Formattato: Destro 2,5 cm, In basso:
2 cm, Larghezza 21 cm, Altezza: 29,7
cm
Università degli Studi di Verona
Scuola di medicina e chirurgia
Facoltà di Medicina- e Chirurgia
Laurea In Infermieristica
Regolamento Didattico
Revisione ed approvazione
23 gennaio 2013 3 giugno 2013
Formattato: Evidenziato
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Coordinamento della Didattica professionale
Art. 12 – Sistema di Tutorato
Art.13 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 14 – Tirocinio Professionale
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera dF)
Art. 18- Progress test
Art. 19 – Obblighi di frequenza, sbarramenti
Art. 20 – Prova finale
Art. 21 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 22 - Passaggi e trasferimenti
Art. 23 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 24 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 25 - Studenti part time
Art. 26 - Ricevimento degli studenti
Art. 27 – Autovalutazione della didattica
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
Laurea in
Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di infermiere)
Classe
L/SNT 1 - Professioni Sanitarie
FacoltàStruttura di Scuola di Medicina e chirurgia e Chirurgia
riferimento
raccordo
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Infermieristica, classe L/SNT1, attivato presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo dell’infermiere D.M. 739/94.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Infermieristica si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di
seguito definiti:
Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di:
Il CdL in Infermieristica si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito
definiti.
Promozione e mantenimento della salute
- gestire con interventi preventivi e assistenziali rivolti alle persone assistite, alla
famiglia e alla comunità;
- attivare e sostenere le capacità residue della persona per promuovere l’adattamento
alle limitazioni e alterazioni prodotte dalla malattia e alla modifica degli stili di vita;
- progettare e realizzare, collaborando con altri professionisti, interventi informativi ed
educativi di controllo dei fattori di rischio rivolti al singolo e a gruppi;
- educare le persone a stili di vita sani e modificare quelli a rischio.
Organizzazione e continuità dell’assistenza
- definire le priorità degli interventi sulla base dei bisogni assistenziali, delle esigenze
organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili;
- progettare e realizzare, collaborando con altri - gestire e organizzare l’assistenza
infermieristica di un gruppo di pazienti (anche notturna);
- distinguere i bisogni di assistenza da quelli di assistenza infermieristica differenziando
il contributo degli operatori di supporto da quello degli infermieri;
- attribuire e supervisionare le attività assistenziali al personale di supporto;
- gestire i sistemi informativi cartacei ed informatici di supporto all’assistenza;
- documentare l’assistenza infermieristica erogata in accordo ai principi legali ed etici;
- assicurare ai pazienti ed alle persone significative, le informazioni di sua competenza,
rilevanti e aggiornate sul loro stato di salute;
- predisporre le condizioni per la dimissione della persona assistita, in collaborazione con
i membri dell’equipe;
- garantire la continuità dell’assistenza tra turni diversi, tra servizi/strutture diversi;
- utilizzare strumenti di integrazione professionale (riunioni, incontri di team,
discussione di casi);
- lavorare in modo integrato nell’equipe rispettando gli spazi di competenza;
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
-
-
stabilire relazioni professionali e collaborare con altri professionisti sanitari nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali e delle loro integrazioni
con l’assistenza infermieristica;
assumere funzioni di guida verso degli operatori di supporto e/o gli studenti.
Sicurezza e controllo del rischio nei contesti di presa in carico
- assicurare un ambiente fisico e psicosociale efficace per la sicurezza dei pazienti;
- utilizzare le pratiche di protezione dal rischio fisico, chimico e biologico nei luoghi di
lavoro;
- adottare le precauzioni per la movimentazione manuale dei carichi;
- adottare strategie di prevenzione del rischio infettivo (precauzioni standard) nelle
strutture ospedaliere e di comunità.
Relazione di aiuto e adattamento/Salute Mentale
- attivare e gestire una relazione di aiuto e terapeutica con l’utente, la sua famiglia e le
persone significative;
- gestire i processi assistenziali generazionali e di genere;
- individuare
e gestire in collaborazione con altri professionisti, alterazioni
comportamentali maggiormente frequenti e di rischio per il paziente: confusione
mentale, disorientamento, agitazione;
- sostenere, in collaborazione con l'équipe, l'assistito e la famiglia nella fase terminale e
nel lutto;
- contribuire, in collaborazione con altri professionisti, alla gestione delle situazioni di
disagio psichico in particolare nelle fasi di stabilizzazione;
- comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e
le decisioni infermieristiche nei team sanitari interdisciplinari.
Infermieristica clinica a pazienti con problemi prioritari di salute acuti e cronici
(materno-infantile/adulti/anziani)
- gestire l’assistenza infermieristica a pazienti (età pediatrica, adulta ed anziana) con
problemi respiratori acuti e cronici, problemi cardio-vascolari , problemi metabolici e
reumatologici, problemi renali acuti e cronici, problemi gastro-intestinali acuti e
cronici, problemi epatici, problemi neurologici, problemi oncologici, problemi infettivi,
problemi ortopedici e traumatologici, problemi ostetrico-ginecologiche, patologie
ematologiche, alterazioni comportamentali e cognitive, situazioni di disagio/disturbo
psichico;
- accertare e gestire l’assistenza infermieristica nei pazienti con problemi cronici e di
disabilità;
- gestire l’assistenza infermieristica perioperatoria;
- accertare con tecniche e modalità strutturate e sistematiche i problemi dell’assistito
attraverso l’individuazione delle alterazioni nei modelli funzionali (attività ed
esercizio, percezione e mantenimento della salute, nutrizione e metabolismo, modello
di eliminazione, riposo e sonno, cognizione e percezione, concetto di sé , ruolo e
relazioni, coping e gestione stress, sessualità e riproduzione, valori e convinzioni);
- attivare e sostenere le capacità residue della persona per promuovere l’adattamento
alle limitazioni e alterazioni prodotte dalla malattia e alla modifica degli stili di vita;
- identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona e le sue reazioni
correlate alla malattia, ai trattamenti in atto, all’istituzionalizzazione, alle
modificazioni nelle attività di vita quotidiana, alla qualità di vita percepita;
- vigilare e monitorare la situazione clinica e psicosociale dei pazienti, identificando
precocemente segni di aggravamento del paziente;
- attivare gli interventi necessari per gestire le situazioni acute e/o critiche;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
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individuare e prevenire i fattori scatenanti la riacutizzazione nei pazienti cronici.
Applicazione e gestione dei percorsi diagnostici e terapeutici
- garantire la somministrazione sicura della terapia e sorvegliarne l’efficacia;
- attivare processi decisionali sulla base delle condizioni del paziente, dei valori alterati
dei parametri, referti ed esami di laboratorio;
- gestire percorsi diagnostici assicurando l’adeguata preparazione del paziente e la
sorveglianza successiva alla procedura;
- integrare l’assistenza infermieristica nel progetto di cure multidisciplinari.
Educazione del paziente e metodologie di intervento nella comunità
- attivare reti di assistenza informali per sostenere l’utente e la famiglia in progetti di
cura a lungo termine;
- elaborare con la persona e la famiglia progetti educativi per sviluppare abilità di
autocura;
- sostenere l’apprendimento di pazienti all’autogestione dei problemi assistenziali;
- educare i caregivers alla gestione dei problemi della persona assistita;
- gestire dimissione dei pazienti.
Metodo clinico
- accertare i bisogni di assistenza infermieristica attraverso metodi e strumenti di
accertamento
- utilizzare il processo di assistenza infermieristica nella presa in carico degli utenti;
- rideterminare la pianificazione infermieristica sulla base dell’evoluzione dei problemi
del paziente
- prevedere l’evoluzione dei bisogni di assistenza infermieristica della persona;
- valutare i risultati dell’assistenza erogata e riadattare la pianificazione infermieristica
sulla base dell’evoluzione dei problemi del paziente;
Prove di efficacia
- ricercare la letteratura sulla base dei quesiti emersi nella pratica clinica
- analizzare criticamente la letteratura;
- utilizzare nella pratica le migliori evidenze declinandole sulla base dei valori,
convinzioni, preferenze dell’utente, delle risorse disponibili e del giudizio clinico
Autoapprendimento
- accertare i bisogni di apprendimento confrontandosi con il mentor/tutor;
- progettare un piano di apprendimento per gestire le attività formative
professionalizzanti
- richiedere confronto al supervisore nei contesti di apprendimento clinico;
- elaborare il piano delle proprie proposte elettive (corsi e attività professionalizzanti);
- elaborare il proprio portfolio.
Tecniche
- eseguire le tecniche infermieristiche definite dagli standard del Corso di Laurea.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati di infermieristica devono conoscere e comprendere le
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
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scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi
allo stato di salute e malattia delle persone nelle diverse età della vita;
scienze psico sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali
normali e patologiche e delle reazioni di difesa o di adattamento delle persone a
situazioni di disagio psichico, sociale e di sofferenza fisica;
le teorie di apprendimento e del cambiamento per la comprensione dei processi
educativi rivolti ai cittadini o ai pazienti;
scienze infermieristiche generali e cliniche per la comprensione dei campi di intervento
dell’infermieristica, del metodo clinico che guida un approccio efficace all’assistenza,
delle tecniche operative di intervento e delle evidenze che guidano la presa di
decisioni;
scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità
organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità
alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si
presentano via via nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la
comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di
interdipendenza con altri operatori del team di cura;
scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori
di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi
volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti;
discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua
inglese per la comprensione della letteratura scientifica infermieristica sia cartacea
che on line.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati di infermieristica devono dimostrare capacità applicare conoscenze e di
comprendere nei seguenti ambiti:
- integrare le conoscenze le abilità e le attitudini dell’assistenza per erogare una cura
infermieristica sicure, efficaci e basate sulle evidenze;
- utilizzare un corpo di conoscenze teoriche derivanti dal Nursing, dalle scienze
biologiche comportamentali e sociali e da altre discipline per riconoscere i bisogni
delle persone assistite nelle varie età e stadi di sviluppo nelle diverse fasi della vita;
- integrare le conoscenze infermieristiche teoriche e pratiche con le scienze biologiche ,
psicologiche, socio culturali e umanistiche utili per comprendere gli individui di tutte le
età, gruppi e comunità;
- utilizzare modelli teorici e modelli di ruolo dell’interno del processo di assistenza per
facilitare la crescita, lo sviluppo e l’adattamento nella promozione, mantenimento e
recupero della salute dei cittadini;
- interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica infermieristica e collegare i
processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina infermieristica;
- erogare un’assistenza infermieristica sicura e basata sulle evidenze per aggiungere i
risultati di salute o uno stato di compenso dell’assistito;
- condurre una valutazione completa e sistematica dei bisogni di assistenza del singolo
individuo;
- utilizzare tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali
problemi di salute degli assistiti;
- analizzare e interpretare in modo accurato i dati raccolti mediante l’accertamento
dell’assistito;
pianificare l’erogazione dell’assistenza infermieristica in collaborazione con gli utenti
e con il team di cura interdisciplinare;
- valutare i progressi delle cure in collaborazione con il team interdisciplinare;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
-
facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito assicurando costante
vigilanza infermieristica;
gestire una varietà di attività che sono richieste per erogare l’assistenza infermieristica
ai pazienti in diversi contesti di cura sia ospedalieri che territoriali e residenziali.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati di infermieristica devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti
abilità:
- assumere decisioni assistenziali;
- decidere priorità su gruppi di pazienti;
- decidere gli interventi da attribuire al personale di supporto;
- attuare l’assistenza infermieristica personalizzando le scelte sulla base delle
similitudini e differenze delle persone assistite rispetto a valori, etnia e pratiche socio
culturali;
- decidere gli interventi assistenziali appropriati che tengono conto delle influenze
legali, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali;
- valutare criticamente gli esiti delle decisioni assistenziali assunte sulla base degli
outcomes del paziente e degli standard assistenziali;
- assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica
professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e
legali;
- assumere decisioni attraverso un approccio scientifico di risoluzione dei problemi del
paziente;
- analizzare i problemi organizzativi e proporre soluzioni;
- decidere in situazioni a diversità di posizioni (conflitti o dilemmi).
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati d’infermieristica devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
- utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli
utenti di tutte le età e con le loro famiglie all’interno del processo assistenziale e/o
con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta:
- utilizzare modalità di comunicazione appropriate nel team multi professionale;
- utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi o
educativi specifici rivolti a singoli utenti, a famiglie e a gruppi, e altri professionisti
(operatori di supporto, studenti infermieri, infermieri);
- sostenere e incoraggiare gli utenti verso scelte di salute, rinforzando abilità di coping,
l’autostima e potenziando le risorse disponibili;
- gestire conflitti derivanti da posizioni diverse;
- facilitare il coordinamento dell’assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari
concordati;
- collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare
l’applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati di infermieristica devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
- sviluppare abilità di studio indipendente;
- dimostrare la capacità di coltivare i dubbi e tollerare le incertezze derivanti dallo
studio e dall’attività pratica;
- sviluppare la capacità di porsi interrogativi sull’esercizio della propria attività,
pertinenti nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori;
- dimostrare la capacità di ricercare con continuità le opportunità di
autoapprendimento;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
-
dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri
bisogni di sviluppo e apprendimento;
dimostrare capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza
all’interno delle equipe di lavoro;
dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere
problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti
secondarie e primarie di evidenze di ricerca.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale,
Master di 1° livello, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Infermieristica possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socioassistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili:
- negli ospedali in tutte le unità operative di degenza e nei servizi ambulatoriali
- nei servizi di emergenza territoriale ed ospedaliera
- nelle strutture per post acuti,di lungodegenza, residenze sanitarie assistite, centri di
riabilitazione, centri di assistenza per disabili, hospice
- nei servizi sanitari territoriali, domiciliari e ambulatoriali
- nei servizi di prevenzione e sanità pubblica.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Infermieristica i candidati che siano in
possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito
all’estero ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Infermieristica è richiesto il possesso di
un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano
stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a
3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali
discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo
accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del
docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica
verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame
dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità alle direttive europee sulla formazione infermieristica ed ostetrica e al
Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi delle lauree delle
professioni sanitarie”, che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/01 un peso in
crediti pari a 30 ore, il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate
dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 12 ore
per CFU di didattica frontale (18 ore di studio individuale)
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47) :15 ore
di didattica frontale per CFU (15 ore di studio individuale)
b) esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 18 ore per CFU (12 ore di studio
individuale).
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 24 ore per CFU (con 6 ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 30 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 18 ore per CFU
(12 ore di impegno individuale)
fe) attività didattiche a scelta dello studente e( programmate dal Corso di laurea) e e
seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (18 ore studio individuale) con compresenza
anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 30 ore nota
approvate 15 ore per le attività didattiche dello studente.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più moduli, con distinta denominazione, che attivano
competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di
progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto
integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli
obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione della Scuola di medicina e
Chirurgia Consiglio di FacoltàStruttura di raccordo di … i Coordinatori degli insegnamenti,
scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il
coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con
gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario,
presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame
e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa
offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le integrazioni con altri
insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Consiglio di Corso di LaureaCollegio didattico ocenti, o su sua delega, la Commissione
didattica il Collegio didattico, programma le attività formative del corso, stabilendone
l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le
proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività
didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione della
Scuola di medicina e Chirurgia Collegio didatticoonsiglio di Facoltà.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, nel sito web del Corso di Laurea, sono
pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività
didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
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Formattato: Evidenziato
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l’orario delle lezioni;
- gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea ed è redatto nel rispetto del
Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre;
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Consiglio di Corso di Laurea Collegio docenti didattico(?)
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio
didatticoConsiglio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende
esecutive le relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti alla Scuola
di Medician e Chirurgia Facoltà (?) un Presidente Vicario.
Il Collegio docentididattico Consiglio di Corso di Laurea è costituito da tutti i docenti del
Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo.
Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnicoamministrativo, dove regolarmente elette.
Il Collegio didatticoocenti Consiglio di Corso di Laurea ha competenze deliberative,
propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle
attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad
una Commissione Didattica a Collegio docenti
per un migliore coordinamento delle
attività.
IlLa Commissione didattica Collegio didatticoLa commissione Didattica è costituitaoa dal
Presidente e, per ogni polo, dal Coordinatore della didattica professionaleDirettore delle
attività didattiche e da due Rappresentanti dei Docenti, di cui uno appartenente al
Servizio Sanitario.
Il Consiglio di Corso di Laurea può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e
la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei
curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Per affrontare esigenze organizzative e didattiche dei singoli poli possono essere indette
riunioni decentrate dei docenti.
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Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto, Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(23;54;93)),
Evidenziato
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto, Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(23;54;93)),
Evidenziato
Formattato: Evidenziato
Formattato: Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(23;54;93))
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
Il Presidente, per le attività formative professionali e il tirocinio, si avvale di un
Coordinatore della didattica professionaleDirettore delle attività didattiche di cui
all’art. 11.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Consiglio di Corso di Laurea sono stabilite dal Regolamento
Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 11 – Coordinamento della didattica professionale Direttore delle attività didattiche
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività didattiche e di
tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionaleDirettore delle
attività didattiche (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il
tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di
competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del
Consiglio del CdL e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve
essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via
transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Facoltà di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Direttore delle attività didattiche sono:
 coordinare la progettazione e gestione delle attività didattiche, supervisionarne la
calendarizzazione per garantire le sequenze disciplinari, le propedeuticità tra moduli
e con il tirocinio e per monitorare l’applicazione dei programmi integrati degli
insegnamenti;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 organizzare le attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i
laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
Per i Corsi con più di 150 studenti il Coordinatore della Didattica professionaleDirettore
delle attività didattiche potrà avvalersi di un altro CoordinatoreVice Direttore
individuato tra i Tutor o i Docenti di area professionale, cui affidare specifiche funzioni.
Tale figura dovrà essere dedicata a tempo pieno, nominata con le stesse modalità
previste per il CDPDirettore e con incarico triennale.
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Formattato: Tipo di carattere:
Trebuchet MS, 11 pt
Formattato: Tipo di carattere:
Trebuchet MS, 11 pt
Formattato: Tipo di carattere: Non
Grassetto
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
Art. 12 - Sistema di Tutorato
La formazione e supervisione dello studente durante i tirocini è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2
livelli e, di norma, effettuato da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti.
Il Tutor professionale è un infermiere con competenze professionali e pedagogiche
avanzate; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e
conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità
formative, facilita i processi di integrazione tra l’esperienza pratica con la teoria
appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una
competenza. Si occupa degli studenti con difficoltà di apprendimento, facilita i processi
di valutazione in tirocinio e cura i rapporti di collaborazione e integrazione con le sedi
di tirocinio. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso
cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali al Corso di laurea. Le
modalità di reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Consiglio di Facoltà.
Supervisore o Guida di Tirocinio è un operatore del servizio sede di tirocinio che
affianca lo studente mentre svolge le sue normali attività lavorative., seleziona le
opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio E’ garante
della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una
prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che
gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. Si
è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale.
Art. 13 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in
Infermieristica si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal
calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due
Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12.
Art. 14 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di
servizi e strutture.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali “core” previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:
 sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
 esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
 esperienze dirette sul campo con supervisione;
 sessioni tutoriali e feedback costanti;
 compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata da una Commissione presieduta dal
CDP direttore delle attività didattiche e composta almeno da un docente e da un Tutor
professionale una valutazione sommativa (certificativa) per accertare i livelli raggiunti
dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la
sintesi delle valutazioni formative, via via, documentate durante l’anno di corso, il profitto
raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance delle abilità tecniche assistenziali e
relazionali dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con esami simulati,
colloqui, prove scritte applicative,. esami simulati.
L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo
particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello
straordinario
La valutazione annuale è certificata
La valutazione sommativa certificativa del tirocinio sarà espressa e registrata nella
carriera in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Le modalità di
registrazione del voto di profitto sono: “annullato” pre-iscritto che non ha frequentato
alcuna esperienza di tirocinio; “ritirato” sospensione durante il tirocinio per problemi di
salute, gravidanza o per motivazioni personali; “respinto”non raggiungimento del livello
atteso negli obiettivi formativi (anche se lo studente ha sospeso la frequenza al tirocinio o
non sostenuto l’esame finale)il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli
sufficienti negli obiettivi formativi.
. in questo caso lo studente nell’appello ordinario viene registrato come “assente”.mi
sembra ovvio, non metterei anche questa frase
c) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della Didattica ProfessionaleDirettore delle attività didattiche ammette
alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che
hanno frequentato regolarmente:
 Hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente
 Hanno frequentato la frequenza regolarmente i e dei laboratori professionali ritenuti
propedeutici al tirocinio
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Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto, Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(23;54;93))
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto
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d) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor
con le seguenti modalità:
 aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
 utilizzando i sabati;
 prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il CDP
un piano di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
e) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le
possibilità di apprendimento delle competenze professionali core
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale CDP tramite
apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La
sospensione è formalizzata con lettera del CDP allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite
dal CDP sentito il Tutor che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il CDP ha facoltà di proporre al Collegio didatticoConsiglio di Presidenza la
sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che
documenti approfonditamente le motivazioni
f) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il CDP un
piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà
prevedere, oltre alle esperienze minime previste per l’anno di corso, un prolungamento
dell’attività di tirocinio.
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Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di
recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le
esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal CDP.
Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di
corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine
previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di
area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso
e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore
della Didattica ProfessionaleDirettore delle attività didattiche , che risponderà alla
richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità il tirocinio è
sospeso in quanto il numero di infermieri presente (contingente minimo) non garantisce
una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale
assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale.
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici. Si conclude con un giudizio approvato/non
approvato.
Art. 16- Attività formative a scelta dello studente (lettera d)
IlLa Commissione Collegio DidatticoaLa commissione didattica organizza l'offerta di attività
didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi,
anche organizzati da altre Facoltà, nonché tirocini fra i quali lo studente esercita la
propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.di idoneità.
Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera f)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
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Formattato: Evidenziato
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Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al
fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle
specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti
attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Art. 18 - Progress test
Tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante
ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test
sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
La partecipazione completa nel triennio al Progress Test prevede l’attribuzione è
attribuito di 2 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente.
Art. 19 – Obblighi di frequenza e sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’Insegnamento siano inferiori al 75% dell’intero insegnamento e al 50% del singolo
modulo.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento o che non abbia
assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli
obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1. avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione
positiva il tirocinio clinico;
2. avere superato gli esami degli annidel primo anno di corso precedenti, con un
eventuale residuo non superiore a 6 crediti dal 1° al 2° anno; poiché i CFU
dell’Insegnamento di Inglese scientifico possono essere acquisiti nell’arco del
triennio, non rientrano nel computo del debito formativo che costituisce
sbarramento tra 1° e 2° anno.
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Formattato: Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(36;64;97))
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto, Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(36;64;97))
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto
Formattato: Barrato
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•
Nel passaggio dal 1°al 2°anno, lo Studente che al 31 gennaio abbia un debito
formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori
corso/ripetente; allo studente iscritto ” sotto condizione” al 2° anno di corso e che
frequenta con regolarità le lezioni del primo semestre, qualora vada fuori corso,
saranno riconosciute le frequenze agli insegnamenti ma non potrà sostenerne gli
esami di profitto. Questi ultimi potranno essere sostenuti dallo studente quando
rientra nel corso regolare.
Formattato: Tipo di carattere:
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
Art.20 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
• una prova pratica che consiste in un elaborato scritto strutturato, semistrutturata o con domande aperte su casi/situazioni esemplificative della pratica
professionale. La prova deve comprendere una selezione di quesiti di problem
solving e di quesiti sulla presa di decisioni nelle aree di competenza
infermieristica .
• La redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Le due diverse componenti della prova finale devono concorrere in egual misura alla
determinazione del voto finale. In caso di valutazione insufficiente della prova pratica
l’esame si interrompe e si ritiene non superato. La prova finale viene sospesa e va
ripetuta interamente in una seduta successiva.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode. Esso viene
formato sommando la media ponderata dei voti conseguiti negli esami di profitto,
rapportata a 110, con il punteggio ottenuto nella prova pratica (fino ad un massimo di 6
punti) e nella discussione della Tesi (parimenti fino ad un massimo di 6 punti)
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
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Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto
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La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche esclusivamente in base a:
presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti fino a 2 punti aggiuntivi;
partecipazione attiva e propositiva con esito positivo a stage all’estero o a programmi
Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; (nota: se non confligge con lettera ministeriale)
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 21 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Consiglio di Corso di LaureaCollegio didattico, e
comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero
dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità
sulla base della rappresentatività a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole
sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il
potere sostitutivo.
Art. 22 - Passaggi e trasferimenti
Trasferimenti tra poli
• I trasferimenti tra poli hanno precedenza rispetto ai trasferimenti tra sedi
universitarie; le richieste devono pervenire alla segreteria entro il 31 luglio
dell’AA in corso secondo le modalità previste dall’avviso e saranno valutate
secondo i criteri espressi nei successivi comma;
Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Infermieristica sarà
possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in
posizione utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
• Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo, di studenti iscritti
presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate
entro il 31 luglio secondo le modalità previste dall’avviso
• Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun
anno di corso secondo i seguenti criteri:
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Formattato: Motivo: Trasparente
Formattato: Motivo: Trasparente
(Bianco)
Formattato: Motivo: Trasparente
Formattati: Elenchi puntati e numerati
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–
–
a)merito: numero di crediti acquisiti e media voto degli esami degli
insegnamenti teorici e di tirocinio
b)motivi familiari: economici o di avvicinamento alla residenza
Art. 23 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
IlLa Commissione didatticaLa Commissione DidatticaCollegio didattico è competente per il
riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed
esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti,
Lo studente che intende chiedere il riconoscimento CFU di moduli o insegnamenti
pregressi dovrà recarsi dal Docente della disciplina per cui chiede il riconoscimento con
il programma svolto nel precedente percorso e utilizzando il modulo apposito
recuperabile sul sito univr.it.;, successivamente presentare regolare domanda
accompagnata dal il modulo di riconoscimento compilato e dettagliata documentazione,
che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi
sostenuti, presso la Segreteria studenti.
LaIl
Collegio didattico Commissione DidatticaLa Commissione Didattica del Corso
valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività
svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per
il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Per la peculiarità dell’ambito sanitario che richiede un continuo aggiornamento delle
conoscenze e competenze degli operatori, si ritiene necessario rivalutare l’obsolescenza
dei CFU acquisiti in precedenti percorsi formativi (non infermieristici) e all’interno del
percorso di studi infermieristici (studenti che rientrano dopo sospensione del percorso di
studi, rientro da fuori corso). LaIL Commissione DidatticaCollegio didatticoLa commissione
Didattica valuta l’obsolescenza dei crediti acquisiti o differenziandola in base alla tipologia
di modulo (ex insegnamento) frequentato. I criteri sono:
a) i moduli di: anatomia umana, fisiologia, istologia, microbiologia clinica, biochimica,
inglese scientifico vengono riconosciuti senza limite di tempo.
b) i moduli delle discipline cliniche: medicina interna, medicina riabilitativa, malattie
cardiovascolari, oncologia medica, malattie infettive, neurologia, geriatria, medicina
d’urgenza, rianimazione, pediatria, ginecologia e ostetricia, psichiatria,
igiene e
sicurezza, farmacologia generale e clinica, biologia e i moduli restanti (es. semeiotica,
scienze dietetiche, ecc) decadono dopo 5 anni con l’obbligo di frequenza alle lezioni per
sostenere l’esame.
c) i moduli di infermieristica (MED 45), i laboratori e tirocini, dopo 23 anni di sospensione
degli studi devono essere ripetuti quelli relativi all’ultimo anno nella posizione di regolare
quelli relativi all’ultimo anno frequentato da discutere
d) i crediti acquisiti attraverso la partecipazione ai progetti formativi Tandem (offerta
formativa universitaria rivolta alle scuole secondarie superiori) vengono riconosciuti entro
i 3 anni. Sono riconosciuti se frequentatoi e sostenuto l’esame entro i 2 anni
precedenti l’iscrizione al Corso di Laurea come attività a scelta dello studente.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
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Formattato: Colore carattere: Colore
personalizzato(RGB(23;54;93))
Formattato: Motivo: Trasparente
(Bianco)
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto
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allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, loaa
stessoa Commissione DidatticaCollegio didattico Commissione Didattica valuterà caso per
caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di
studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti
nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività a scelta dello studente facoltative (fino a 6 crediti) e per il
tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti).
Art. 24 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica la Commissione DidatticaCollegio docenti, che ne valuterà la
congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 25 - Studenti part time
Formattato: Tipo di carattere:
Grassetto
Gli studenti possono iscriversi al Corso di Laurea con impegno a tempo parziale
presentando domanda entro 1 mese dall’immatricolazione e negli anni successivi entro il
1°settembre.
Il regime di part-time regola per lo studente esclusivamente la durata della carriera
universitaria e i relativi oneri economici, e permette allo studente di conseguire il titolo,
senza incorrere nella condizione di “fuori corso”, per il doppio della durata normale del
Corso stesso.
Lo studente che richieda la frequenza a tempo parziale può concordare un percorso
formativo ccon un numero di crediti non inferiore a 2015 e non superiore a 4035 per ogni
anno (da indicazioni Ateneo su PT , sul primo anno 35 CFU (per teoria) e 17 CFU (per
Tirocinio e laboratorio professionale), che dovrà essere approvato dalla Commissione
didattica e dovrà rispettare il criterio di completare la frequenza degli insegnamenti
teorici deve avvenire prima di accedere al tirocinio . Nota..non possibile
Lo status dello studente (a tempo parziale o a tempo pieno) può essere modificato su
richiesta dell’interessato, al momento dell’iscrizione al corso, ogni anno accademico.
Ulteriori disposizioni in materia sono disciplinate dal “Regolamento per gli studenti
impegnati a tempo parziale” emanato con Decreto Rettorale n. 1139-2007 del 19 aprile
2007.
Gli studenti possono iscriversi al Corso di Laurea in Infermieristica con impegno a tempo
parziale. Le modalità di applicazione del part time sarannosono le seguenti:
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Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
Formattato: Non Evidenziato
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
Anno di corso 1° anno
Anno di corso 1° anno
Anno di corso 2° anno
Anno di corso 2° anno
Anno di corso 3° anno
Anno di corso 3° anno
Frequenza teoria I e II semestre
Frequenza tirocinio ed esercitazioni in laboratorio
Frequenza teoria I e II semestre
Frequenza tirocinio ed esercitazioni in laboratorio
Frequenza teoria I e II semestre
Frequenza tirocinio ed esercitazioni in laboratorio
Art. 26 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 27 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Infermieristica sottopone annualmente la propria attività didattica ad
un processo di auto-valutazione, allo scopo di: individuare e correggere le tendenze
negative; sviluppare e potenziare quelle positive; permettere un confronto critico fra gli
obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti;costruire uno strumento
attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole
coinvolgimento degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: Dimensione delle esigenze
e degli obiettivi, Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento,
Dimensione delle risorse e dei servizi, Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività
didattiche, i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio e la struttura amministrativa
“Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato
Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle
direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team, nominato dalla Facoltà
Scuola di medicina e Chirurgia Struttura di raccordo per un ciclo di autovalutazione avente
la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• cinque docenti afferenti al Corso di Studi e rappresentativi di tutti i poli ;
• un rappresentante degli studenti per ciascun polo;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
Il Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essoi vengono
viene coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
Il Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Preside ed al Presidente del
Consiglio di Corso di Studidella Struttura di raccordo della Scuola di Medicina e Chirurgia e
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica
dal presidente del Collegio Didatticoocenti , al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione
delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo
possa procedere agli adempimenti di legge.
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Università degli Studi di Verona
Regolamento Didattico
Corso di Laurea in Ostetricia
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
INDICE
Art. 1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
Art. 4 – Accesso ad ulteriori studi
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 12 – Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 - Progress test
Art. 17 – Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti
Art. 18 – Prova finale
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 23 - Forme di tutorato
Art. 24 - Studenti part time
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
Art. 26 – Autovalutazione della didattica
Art. 27 – Norme transitorie
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
Laurea in
Classe
Struttura di
riferimento
Ostetricia (abilitante alla professione sanitaria di ostetrica)
L/SNT1 – Classe delle Lauree delle Professioni Sanitarie e della
Professione Sanitaria Ostetrica/o
Scuola di Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Ostetricia, classe L/SNT1, attivato presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione di ostetrica/o così come disciplinato dal profilo professionale D.M. 740/94.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Ostetricia si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di
seguito definiti:
Il/La laureato/a in Ostetrica/o, al termine del percorso formativo triennale, deve essere in
grado di:









gestire i bisogni fisici, psicologici e sociali e diagnosticare le necessità di aiuto della
donna, coppia e collettività, nei vari ambiti socio-sanitari, integrando le conoscenze
teoriche con quelle pratiche per rispondere ad esse con competenza tecnico-scientifica
anche nei confronti dell’utenza straniera;
gestire i bisogni di assistenza ostetrico-ginecologica che richiedono competenze
preventive, curative, riabilitative e palliative in specifici settori della ginecologia e
dell’ostetricia ultraspecialistici quali la patologia mammaria, le alterazioni della statica
pelvica, la sterilità, l’infertilità, le malattie metaboliche e le malattie infettive etc;
sostenere una buona relazione e informare per quanto concerne i problemi della
pianificazione familiare secondo il principio della maternità e paternità responsabili, il
percorso nascita, anche nei confronti di altre etnie e delle loro specificità culturali con
abilità di counseling;
realizzare interventi di educazione alla salute riproduttiva alla donna/coppia ed alla
collettività, con specifico riferimento alle malattie sessualmente trasmesse (MST);
realizzare interventi di educazione alla prevenzione delle patologie neoplastiche
dell’apparato genitale femminile e delle ghiandole annesse, attraverso processi
informativi e metodologia di cui risulta competente (es.: autopalpazione seno, Pap-test,
etc.);
gestire i bisogni socio-sanitari della donna gravida fornendo ogni supporto informativoeducativo che miri a rimuovere situazioni conflittuali in presenza di tossicodipendenza,
stato di povertà, disabilità, etc;
accertare le manifestazioni cliniche connesse al ciclo biologico-sessuale della donna;
accertare le manifestazioni cliniche connesse, specificamente alla gravidanza;
pianificare fornire e valutare l’assistenza ginecologica e ostetrico-neonatale rivolta a
persone sane e malate all’interno di un sistema complesso ed integrato socioassistenziale, promuovendo stili di vita positivi per la salute e adottando sistemi di
assistenza orientati all’autogestione e all’autocura;
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
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
monitorare il benessere materno-fetale in corso di gravidanza fisiologica, in corso di
parto spontaneo e(in collaborazione con lo specialista) in situazioni patologiche
(sorveglianza e cura di almeno 40 partorienti);
praticare il parto normale quando si tratta di presentazione di vertex compresa se
necessario, l’episiotomia e in caso di urgenza, il parto in presentazione podalica;
prevenire, individuare, monitorare e gestire situazioni potenzialmente patologiche che
richiedono intervento medico e praticare, ove necessario, le relative misure di
particolare emergenza attraverso l’ausilio dei mezzi a disposizione e di cui risulta
competente;
valutare le manifestazioni cliniche connesse alle patologie ginecologiche, ostetriconeonatali, alle reazioni allo stadio di malattia, agli interventi realizzati in regime di
ricovero, di day-Hospital e di day-surgery, nonché di assistenza domiciliare;
valutare le manifestazioni cliniche connesse al puerperio fisiologico immediato,
intermedio e tardivo in regime di ricovero, nonché di assistenza domiciliare compresa
la valutazione di neonati senza rilevanti patologie;
valutare le manifestazioni cliniche connesse al puerperio fisiologico e patologico
immediato, intermedio e tardivo in regime di ricovero, compresa la valutazione delle
manifestazioni cliniche di neonati pre e post termine di peso inferiore alla norma o con
patologie varie;
realizzare interventi assistenziali pianificati secondo l’adozione di Linee Guida
verificate
e verificabili sulla base di evidenze scientifiche (Ebm/Ebc);
esaminare il neonato ed averne cura, prendere ogni iniziativa che s’imponga in caso di
necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione immediata;
garantire la corretta applicazione delle prestazioni diagnostico-terapeutiche, nel
rispetto dei principi scientifici adattandole alla persona assistita, in relazione ai diversi
problemi prioritari di salute riproduttiva e non, della donna e della coppia;
contribuire ad individuare, definire e organizzare l’assistenza ginecologica ed ostetrica
in regime ordinario e in regime di emergenza ed urgenza secondo il criterio di
priorità garantendo continuità assistenziale, attraverso l’ottimizzazione delle risorse
umane e materiali;
realizzare interventi di valutazione delle prestazioni preventive, curative, palliative e
riabilitative ginecologiche e neonatali secondo specifici indicatori di processo e di esito;
possedere capacità professionale e decisionale nel progettare e realizzare interventi di
educazione sanitaria e sessuale alla donna, coppia e collettività;
attuare interventi a supporto di procedure chirurgiche innovative e tradizionali
realizzate in collaborazione con medici specialisti ed altro personale sanitario;
agire nel rispetto di principi e norme di ordine etico-deontologico e medico-legale in
ambito ginecologico-ostetrico-neonatale;
rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori del nucleo
assistenziale, ai sensi della normativa vigente in materia di responsabilità e campi di
azione propri dell’ostetrica/o, in autonomia e in collaborazione con altri operatori
sanitari;
adottare le diverse tecnologie appropriate alla nascita nel rispetto delle diverse etnie e
secondo il principio della personalizzazione e dell’appropriatezza delle cure;
utilizzare almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, nell’ambito specifico
di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
adottare tecniche di counseling nei vari contesti professionali che favoriscano una
buona comunicazione sia con gli utenti che con i collaboratori.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
La/il laureata/o in Ostetrica/o devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione
nei seguenti campi:
 Scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici con
l’obiettivo di acquisire progressiva autonomia di giudizio nella gestione delle procedure
diagnostico terapeutiche rivolte alla salute della donna/coppia nelle diverse età della
vita;
 Scienze biologiche per la comprensione della struttura macroscopica e microscopica
dell’organismo umano con particolare riguardo all’apparato genitale maschile e
femminile (inclusi gli aspetti di embriogenesi), inoltre deve conoscere i principi delle
metodiche biofisiche e biochimiche applicabili alla diagnostica prenatale e post-natale,
nonché gli aspetti diagnostico-clinici correlati alla genetica medica;
 Scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori
di rischio, delle strategie di prevenzione applicate alla promozione e sostegno della
salute della gestante, del prodotto del concepimento, della coppia e della collettività e
degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti;
 Scienze umane e psicopedagogiche per la comprensione degli aspetti psicologici
correlati allo stato di endogestazione ed esogestazione, inoltre capacità applicate in
ambito pedagogico, per quanto applicabili alla preparazione alla nascita (incluse le
conoscenze sulle principali metodiche), alla formazione e all’aggiornamento nei
confronti degli operatori del proprio profilo professionale e degli operatori di supporto.
Deve inoltre acquisire progressiva autonomia di giudizio delle patologie psichiche
correlabili allo stato gravidico-puerperale con abilità di counseling di base che le
ermettano di gestire una buona relazione con la donna e la coppia nel corso della
gravidanza, parto e puerperio, anche per utenza di origine straniera;
 Scienze etiche, legali e organizzative per la comprensione dei principi di
programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari nellarea materno-infantile e nel
dipartimento materno-infantile con progressiva assunzione di autonomia di giudizio per
quanto di competenza dell’ostetrica. Lo studente deve acquisire capacità di
apprendere un comportamento organizzativo adeguato ai principi del problem-solving
nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela delle lavoratrici madri anche
per quanto concerne l’assistenza alle donne extracomunitarie, inoltre deve acquisire
conoscenze e capacità di comprensione delle metodologie epidemiologiche in ambito
ostetrico-ginecologico e strategie operative per la verifica e la revisione della qualità,
dimostrando di avere acquisito gli strumenti per applicarli ai principi di efficienza ed
efficacia mediante analisi comparativa dei costi e dei rendimenti dimostrando
autonomia di giudizio per quanto di competenza dell’ostetrica nell’ambito del risk
management.
 Scienze infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche per la pianificazione, gestione e
valutazione dellassistenza ostetrica in area materno-infantile anche in fase post-natale
dimostrando di aver acquisito conoscenza e capacità di comprensione applicata alla
raccolta dei dati a fini statistici e all’elaborazione di uno studio sistematico degli stessi,
anche ai fini della ricerca applicata con progressiva autonomia di giudizio. Deve inoltre
acquisire, capacità di apprendere strumenti e metodi operativi propri della ricerca
scientifica operativa in ambito ostetrico.
 Discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua
inglese dimostrando capacità di interpretazione della letteratura scientifica e dei
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
principali motori di ricerca negli ambiti di competenza ostetrico-ginecologica e
neonatale.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
La/il laureata/o in Ostetrica/o devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione
dei seguenti processi:
 integrare le conoscenze, le abilità e le attitudini dell’assistenza per una pratica
professionale dell’ostetrica/o nella gestione e il controllo della gravidanza
fisiologica efficace e basata sulle evidenze
 utilizzare un corpo di conoscenze teoriche derivanti dalla Midwifery care, dalle
scienze biologiche comportamentali e sociali e da altre discipline per riconoscere i
bisogni della donna nelle varie fasi della vita riproduttiva, della coppia nel
contesto sociale di appartenenza e del neonato fino al primo anno di vita
 sintetizzare le conoscenze ostetriche ginecologiche teoriche e pratiche con le
scienze biologiche, psicologiche, socio culturali e umanistiche utili per
comprendere le donne/coppie italiane e straniere apportando dove necessario gli
opportuni interventi di counseling mirati a supportare le situazioni di disagio socioculturale
 utilizzare modelli di assistenza one to one volti a rinforzare l’empowerment della
donna/coppia durante la gravidanza, il parto, il puerperio e l’allattamento per il
recupero della fisiologia della nascita
 essere responsabili nel fornire e valutare un’assistenza ostetrica conforme a
standard professionali di qualità e considera le indicazioni legali e le responsabilità
etiche così come i diritti della persona assistita.
 interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica ostetrica e ginecologica
e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina stessa
 conoscere i principi generali della fisiopatologia della riproduzione umana, con
particolare riguardo alla infertilità ed alla sterilità di coppia, nonché le principali
metodiche della procreazione medicalmente assistita e il ruolo collaborativi
dell’ostetrica in tali ambiti
 dimostrare un ampia e completa conoscenza sugli interventi in ambito sessuologico
e di sindrome climaterica e le modalità di utilizzo delle principali metodiche
contraccettive per una procreazione responsabile
 condurre una attività autonoma di prevenzione e di diagnosi precoce oncologica in
ambito ginecologico (prelievo di pap-test; insegnamento dell’autopalpazione del
seno)
 utilizzare le conoscenze teoriche e derivanti dalle evidenze per raccogliere dati
sullo stato di salute fisico socio-culturale e mentale della donna e della famiglia
 utilizzare una varietà di tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo
accurato sui principali problemi di salute della donna/coppia e della famiglia
 analizzare e interpretare in modo accurato i dati raccolti con l’accertamento della
donna assistita
 erogare un assistenza ostetrica basata sulle evidenze per garantire un’assistenza
efficace ed efficiente
 pianificare l’erogazione dell’assistenza ostetrica in collaborazione con la donna
assistita e con il team di cura interdisciplinare
 valutare i progressi delle cure in collaborazione con il team interdisciplinare
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

facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito assicurando costante
supporto alla donna/coppia e al neonato
gestire una varietà di attività preventivo-educativa e di supporto-cura che le sono
richieste per erogare l’assistenza ostetrica-ginecologica alle donne in contesti
ospedalieri, territoriali e domiciliari
3. Autonomia di giudizio (making judgments)
La/il laureata/o in Ostetrica/o devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le
seguenti abilità:
 adattare l’assistenza ostetrica cogliendo similitudini e differenze dell’utenza
considerando valori, etnie e pratiche socio culturali delle persone assistite.
 analizzare le direttive e le pratiche operative dei servizi sanitari e identificarne le
pratiche ostetriche appropriate che riflettano le influenze legali, politiche,
geografiche, economiche etiche e sociali.
 utilizzare abilità di pensiero critico per erogare un'assistenza ostetrica
personalizzata in sicurezza
 integrare conoscenze sulle diversità culturali , aspetti legali, principi etici
nell’erogare e/o gestire l’assistenza ostetrica in una varietà di contesti e servizi
sanitari e sociali
 assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica
professionale in conformità al profilo e dal Codice deontologico
 riconoscere le differenze dell’operato e le responsabilità tra ostetrica, operatori di
supporto e altri professionisti sanitari
 praticare l’assistenza ostetrica attenendosi al codice deontologico del
professionista
 agire con responsabilità la pratica ostetrica e garantire l’adesione a standard etici
e legali.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni;
- lettura guidata e applicazione;
- video , dimostrazioni di immagini , schemi e materiali , grafici;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva
assunzione di autonomia e responsabilità;
- sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale
4. Abilità comunicative (communication skills)
La/il laureata/o in Ostetrica/o devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
 utilizzare abilità di comunicazione appropriate con gli utenti le loro famiglie
all’interno del percorso nascita e/o con altri professionisti sanitari in forma
appropriata verbale, non verbale e scritta;
 utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi o
specifici progetti educativi finalizzati alla promozione e mantenimento della salute
e rivolti alla donna e/o alla comunità
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia








stabilire relazioni professionali e collaborare con altri professionisti sanitari nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali e delle loro
integrazioni con l’assistenza ostetrica
sostenere e incoraggiare le utenti rispetto ad una scelta di salute, rinforzando
abilità di coping e potenziando le risorse disponibili
condurre corsi di accompagnamento alla nascita con lo scopo di informare e
supportare la donna/coppia durante la gravidanza, il parto, il puerperio e
l’allattamento.
assumere funzioni di guida verso gli operatori di supporto e/o gli studenti,
includendo la delega e la supervisione di attività assistenziali erogate da altri e
assicurando la conformità a standard di qualità e sicurezza della pianificazione e
gestione dell’assistenza.
utilizzare strategie appropriate per promuovere per l’assistito l’autostima,
l’integrità e il confort
comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le
valutazioni e le decisioni sanitarie all’interno del team sanitario interdisciplinare
facilitare il coordinamento dell’assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari
concordati
collaborare con il team di cura per realizzare l’applicazione e lo sviluppo di
protocolli e linee guida.
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
La/il laureata/o in Ostetrica/o devono sviluppare le seguenti capacità di
autoapprendimento:
 dimostrare abilità nell’autovalutazione delle proprie competenze e delineare i
propri bisogni di sviluppo e apprendimento rispetto alla professione
 dimostrare capacità di studio indipendente utilizzando metodi di ricerca delle
evidenze efficaci e pertinenti
 pianificare, organizzare e sviluppare le proprie azioni rispondendo ai continui
cambiamenti delle conoscenze e dei bisogni sanitari e sociali di salute
 collaborare e condividere le conoscenze all’interno delle equipe di lavoro
 dimostrare di essere in grado di cercare le informazioni necessarie per risolvere
problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti
secondarie (linee guida, revisioni sistematiche) e fonti primarie (studi di ricerca).
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- apprendimento basato sui problemi (PBL)
- uso di mappe cognitive
- utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente
nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione
- laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea
- lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in
italiano che in inglese.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale,
Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT 1 di appartenenza.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Ostetricia possono trovare occupazione in strutture sanitarie pubbliche e/o
private o in regime libero professionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili nelle aree di loro competenza
all’interno del settore materno-infantile: pronto soccorso ostetrico-ginecologico,
ostetricia, patologia della gravidanza, ginecologia, nido fisiologico, sale parto, sale
operatorie specifiche, patologia neonatale, servizi ambulatoriali di diagnostica prenatale
presso cliniche universitarie e/o ospedaliere.
Sul territorio il loro ambito occupazionale comprende i servizi consultori distrettuali con
competenze autonome in fisiologia e prevenzione, in collaborazione con il professionista
per la cura e la riabilitazione.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Ostetricia i candidati che siano in possesso
del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero
ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Ostetricia è richiesto il possesso di un’adeguata
preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati
ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3
punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali
discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo
accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del
docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica
verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame
dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione della Scuola di Medicina e
chirurgia i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti
universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di
coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti,
curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario,
apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
In conformità alle direttive europee sulla formazione infermieristica ed ostetrica e al
Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi delle lauree delle
professioni sanitarie”, che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/01 un peso in
crediti pari a 30 ore, il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate
dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 12 ore
per CFU di didattica frontale (18 ore di studio individuale)
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47) :15 ore
di didattica frontale per CFU (15 ore di studio individuale)
b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 18 ore per CFU (12 ore di studio
individuale).
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 24 ore per CFU (con 6 ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 30 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 18 ore per CFU
(12 ore di impegno individuale
f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari
multidisciplinari: 12 ore per CFU (18 ore studio individuale) con compresenza anche di più
docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 30 ore.
Art. 8 – Programmazione didattica –
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione della Scuola di Medicina e Chirurgia.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono
pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività
didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l’orario delle lezioni;
- gli appelli di esame.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea èd è redatto nel rispetto del
Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Collegio didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio didattico,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti alla Collegio
didattico un Presidente Vicario.
Il Collegio didattico del corso di laurea è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le
funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni
partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnicoamministrativo, dove regolarmente elette.
Il Collegio didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Direttore della didattica
professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di
docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale di un Direttore
della didattica professionale di cui all’art. 12.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
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Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Ostetricia si
conclude con un esame integrato e contestuale per tutte le Unità Didattiche Logistiche,
che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di
una Commissione d’esame costituita da almeno due Docenti dell’Insegnamento, e
presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento, o da un supplente individuato
tra i docenti dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode.
Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12.
Art. 12 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono
attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività,
dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.09.97 n° 229 e succ.
modifiche.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2.
Il tirocinio professionale comprende:
 sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
 esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
 esperienze dirette sul campo con supervisione;
 sessioni tutoriali e feedback costanti;
 compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) Coordinamento della didattica professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Direttore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra
gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
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professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dalla Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico
ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Direttore della didattica professionale sono:
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei
servizi;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
c) Sistema di Tutorato
La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti:
Tutor professionale
Possiede competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora
all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori
di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza
pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di
un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli
studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e
tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
Supervisore
Coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare
le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello
studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e
nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale.
Guida di Tirocinio
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E’ l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali
attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila
affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga
delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso
ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le
modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Collegio didattico e deliberato dalla Scuola di Medicina e Chirurgia in
accordo con il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 art. 12.
d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente.
Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi
progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via documentate durante
l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate
all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative,
esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Direttore della
didattica professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come:
 “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o
per motivazioni personali;
 “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha
raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi.
L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo
particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello
straordinario.
e) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Direttore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
 hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente;
 la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio
f) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze orarie) può recuperare
tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità:
 aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
 utilizzando i sabati;
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
prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente
(es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze).
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio.
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Direttore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito prima dell’inizio dell’a.a. successivo.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e a segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
g)
Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le
possibilità di apprendimento delle competenze professionali core
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale e/o dal
Supervisore di tirocinio al Direttore della didattica professionale tramite apposita
relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione
è formalizzata con lettera del Direttore della didattica professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite
dal Direttore della didattica professionale sentito il Tutor/Supervisore che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il Direttore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio
didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione
che documenti approfonditamente le motivazioni
h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente di un’esperienza di tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Direttore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei
propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio.
i) Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente, per non avere superato gli esami di insegnamenti di
area non professionale, che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso
e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Direttore
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della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le
esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
l) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale di
comparto) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di guide di tirocinio presente (
contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di
conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore
saranno riconosciute come studio individuale.
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese che consenta agli Studenti di acquisire le
abilità linguistiche necessarie.
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio dell’a.a.
sul sito web alla voce attività didattiche.
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo. Tali attività di norma anticipano le esperienze
di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in
contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al
fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni
reali, ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle
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specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti
attrezzati coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Art. 16 - Progress test
Tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante
ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test
sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a
scelta dello studente.
Art. 17 Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che
non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento
degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Propedeuticità
Si stabilisce l’obbligatorietà dell’espletamento dei seguenti esami relativi:
al 1^ anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 2^ anno di corso
 insegnamento di Fondamenti morfologici e funzionali della vita 7 CFU: BIO/09
Fisiologia umana 2 CFU, BIO/16 Anatomia umana 2 CFU e BIO/17 Istologia ed
Embriologia 3 CFU

al 2^ anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 3^ anno di corso
l’insegnamento di Assistenza al parto e al puerperio 7 CFU: MED/40 Clinica
Ostetrica 2 CFU, MED/40 Ostetricia 2 CFU e MED/47 Assistenza ostetrica al parto e
al puerperio 3 CFU
c) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
0) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva
il tirocinio clinico;
1) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore
a 10 crediti dal I al II anno e a 12 crediti dal II al III anno.
Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo
superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
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Art. 18 – Prova finale
A) Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle
attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di
tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante alla professione di Ostetrica, si
compone di:
1. una prova pratica che consiste nella discussione di un caso clinico proposto dalla
commissione dove lo studente dovrà dimostrare di aver acquisito le conoscenze e
abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
2. redazione e dissertazione di un elaborato di una tesi.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
Si ricorda che presentare tesi copiate o procurate da altri costituisce reato.
(Legge 475/1925 tutt’oggi in vigore)
B) Valutazione della prova pratica:
al voto della prova pratica espressa dalla Commissione in trentesimi viene assegnato il
seguente punteggio:
da 18/30 a 21/30 = 1 punto
da 22/30 a 24/30 = 2 punti
da 25/30 a 27/30 = 3 punti
da 28/30 a 30/30 = 4 punti
30/30 e lode
= 5 punti
C) Valutazione della tesi
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri:
 livello di approfondimento del lavoro svolto,
 contributo critico del laureando,
 accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica.
D) Punteggio finale
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi e viene formato dalla:
 media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti nei 20 esami curriculari
(arrotondata per eccesso o per difetto al numero intero più vicino);
 somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5
punti);
 discussione della Tesi: da 0 fino a un massimo di 6 punti.
La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
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


presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi;
laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio didattico del Corso di Laurea, e comprende
almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle
associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla
base della rappresentatività a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle
singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore
esercita il potere sostitutivo.
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Ostetricia sarà possibile
solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione
utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: disponibilità di sedi di tirocinio e di Tutor clinici, merito
(numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); motivi
familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza).
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti
acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e
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proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per
ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove
pertinenti).
Art. 22 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 23 - Forme di tutorato
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio
professionale.
Art. 24 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Ostetricia
non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale.
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 26 – Auto Valutazione della didattica
Da Rivedere alla luce della nuova normativa di Ateneo
Il Corso di Laurea in Ostetricia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un
processo di auto-valutazione, allo scopo di:
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia
1. individuare e correggere le tendenze negative;
2. sviluppare e potenziare quelle positive;
3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i
risultati raggiunti;
4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative
mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
-
dimensione delle esigenze e degli obiettivi
dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
dimensione delle risorse e dei servizi
dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:



il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
Art. 27 - Norme transitorie
Per l’A.A. 2010 – 2011 il 1° anno di corso inizierà con il nuovo ordinamento mentre il 2° e il
3° anno seguiranno il vecchio ordinamento. Con l’A.A. 2011 – 2012 gli studenti del 1°e 2°
anno seguiranno il nuovo ordinamento mentre quelli del 3° anno proseguiranno con il
vecchio ordinamento.
A partire dall’A.A. 2012 – 2013 tutto il Corso di Laurea in Ostetricia sarà a regime con il
nuovo ordinamento.
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Scuola di Medicina e Chirurgia
Regolamento Didattico
Corso di Laurea in Fisioterapia
Anno accademico 2010-2011
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico – definizione di ripetenti e fuori corso
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Il Coordinatore della didattica professionale
Art. 12 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 13 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 14 – Tirocinio Professionale
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 17 - Ulteriori attività formative
Art. 18 - Progress test
Art. 19 – Prova finale
Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 21 - Passaggi e trasferimenti
Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 24 - Studenti part time
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
Art. 26 – Autovalutazione della didattica
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
Laurea in
Classe
Scuola
Laurea in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di
fisioterapista)
L/SNT2- Professioni Sanitarie
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Fisioterapia, classe L/SNT2, attivato presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo del Fisioterapista ( D.M. 14 settembre 1994
n. 741).
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Fisioterapia si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di
seguito definiti.
Nell’ambito della professione sanitaria del fisioterapista, i laureati sono operatori sanitari
cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre
1994, n. 741 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono, in via autonoma o
in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e
riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle
viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.
I laureati in fisioterapia, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico,
nell'ambito delle loro competenze, elaborano, anche in equipe multidisciplinare, la
definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del
bisogno di salute del disabile; praticano autonomamente attività terapeutica per la
rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando
terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; propongono l'adozione di protesi
ed ausili, ne addestrano all'uso e ne verificano l'efficacia; verificano le rispondenze della
metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; svolgono attività di
studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si
richiedono le loro competenze professionali; svolgono la loro attività professionale in
strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale.
Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di:
Formulare la diagnosi e la prognosi fisioterapica;
- raccogliere i dati relativi all’anamnesi, funzioni, attività, partecipazione e ai fattori
personali ed ambientali;
- eseguire la valutazione a carico dei diversi sistemi funzionali utilizzando strumenti
e misure validate, linee guida, secondo i principi della Pratica Basata sulle prove di
efficacia (EBP);
- analizzare e interpretare criticamente i dati rilevanti per individuare una diagnosi
funzionale fisioterapica e ipotesi prognostiche tenendo conto anche degli indici di
recupero;
- individuare il livello di disabilità in riferimento all’ICF (menomazione, disabilità,
partecipazione sociale) (ICF);
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
-
definire le possibili ipotesi alternative nell’interpretazione dei dati;INCLUSO NEL RC
esplicitare il ragionamento clinico utilizzato in riferimento alla diagnosi funzionale
fisioterapica;
confrontare i dati emersi dalla valutazione con gli eventuali approfondimenti
bibliografici in funzione della tutela della salute del paziente;
Definire e pianificare l’intervento fisioterapico;
- definire i problemi fisioterapici e i relativi obiettivi da raggiungere
progressivamente nel corso del trattamento;
- coinvolgere il paziente richiedendo la sua partecipazione attiva e informarlo della
sequenza del percorso fisioterapico;
- identificare i possibili interventi di natura preventiva, educativa terapeutica e
palliativa;
- scegliere le risorse utilizzabili all’interno del percorso riabilitativo;
- motivare le scelte della pianificazione in riferimento alle conoscenze teoriche,
costruite sui dati della valutazione e basate sulle migliori evidenze disponibili e le
scelte/preferenze del paziente;
- formulare la propria proposta fisioterapica al team per la definizione degli obiettivi
del progetto riabilitativo del paziente;
- partecipare alla programmazione degli interventi di educazione-informazione e
suggerire attività rivolte alla gestione della persona e all’autocura ai pazienti ed ai
familiari;
Gestire il proprio lavoro nell’ambito del Servizio;
- pianificare il proprio lavoro tenendo conto degli obiettivi e delle priorità del
servizio in conformità alle esigenze organizzative e all’utilizzo ottimale delle
risorse disponibili;
- valutare nella pianificazione del trattamento fisioterapico la durata e la frequenza
dell’intervento in relazione agli eventuali effetti collaterali dei farmaci che possono
influenzare il trattamento fisioterapico;
- pianificare la singola seduta riabilitativa secondo le priorità degli interventi, in
relazione a problemi e bisogni di ogni singolo paziente;
Effettuare il trattamento fisioterapico
- perseguire gli obiettivi fisioterapici secondo il percorso stabilito nella
programmazione dell’intervento;
- scegliere le proposte fisioterapiche in relazione alla presenza di eventuali
comorbilità;
- preparare il setting per attuare l’intervento fisioterapico;
- attuare interventi di natura preventiva;
- proporre alla persona assistita attività coerenti al programma predisposto,
garantendo la sicurezza del paziente e rispettando la normativa vigente;
- proporre e suggerire con creatività eventuali soluzioni alternative in relazione ai
risultati ottenuti dal paziente;
- utilizzare eventuali ausili/ortesi per facilitare le capacità funzionali;
- mantenere un crescente e continuo processo di collaborazione, nella presa in
carico, con paziente e/o famiglia e/o caregivers;
Verificare e valutare i risultati ottenuti.
- analizzare criticamente in modo propositivo il piano di trattamento e le proposte
riabilitative;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
-
verificare in itinere i risultati della proposta fisioterapica;
valutare il raggiungimento degli obiettivi e misurare gli outcomes dell’intervento
fisioterapico utilizzando metodologie e strumenti validati;
analizzare criticamente l’intero processo fisioterapico elaborato in relazione
all’efficacia e all’efficienza dei risultati ottenuti;
Documentare gli atti professionali
- documentare le attività svolte sul caso clinico rispettando la sequenza della
metodologia del percorso fisioterapico utilizzando la cartella fisioterapica didattica
ispirata ai principi “ICF” per le competenze richieste;
- stendere report pertinenti all’area di tirocinio frequentata utilizzando la
metodologia di stesura degli articoli scientifici;
Assumere atteggiamenti professionali nel rispetto del codice deontologico
- assicurare la riservatezza delle informazioni relative alla persona;
- rispettare l’individualità, le idee e le aspettative del paziente;
- operare con rigore metodologico applicando le continue acquisizioni scientifiche al
campo di competenza;
- dimostrare consapevolezza dei propri limiti rispetto all’atteggiamento
professionale, alle proprie abilità e competenze autovalutandosi criticamente.
Instaurare una relazione efficace con la persona assistita, con i familiari e l’équipe
- instaurare una comunicazione efficace nell’ambito della relazione di aiuto
attraverso la comprensione della comunicazione non verbale, l’espressività
corporea e l’assunzione di un comportamento conforme alle caratteristiche della
persona;
- illustrare alla persona come le proposte fisioterapiche possono influire e /o
modificare l’attività funzionale;
- condividere il progetto fisioterapico con la persona e con i familiari.
Percorso formativo
1° anno
Finalizzato
a
fornire
le
conoscenze
essenziali
biologiche,
biomediche,
chinesiologiche/biomeccaniche, neurofisiologiche, cognitive, igienico - preventive di base,
quali fondamenti della disciplina e metodologia professionale, requisiti fondamentali per
affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli
ambiti professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze di base.
2° anno
Finalizzato a fornire le conoscenze relative alle modificazioni motorie, cognitive e
funzionali nell’ambito della patologia ortopedica e neurologica dell’adulto e del bambino e
ad acquisire, nelle esperienze di tirocinio, le relative competenze professionali nei
contesti clinici in cui lo studente può sperimentare abilità intellettive, relazionali e
gestuali; individuare aspetti teorici che emergono nella pratica clinica, ricercando le
migliori evidenze disponibili in letteratura per confrontarsi con una comunità professionale
di riferimento allo scopo di acquisire la “miglior pratica possibile”.
3° anno
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
Finalizzato all’approfondimento specialistico ma anche all’acquisizione di conoscenze e
metodologie inerenti all’esercizio professionale, la capacità di lavorare in team e in
contesti organizzativi complessi. Aumenta la rilevanza assegnata alle esperienze di
tirocinio. Lo studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e
responsabilità con la supervisone di esperti (nei vari settori specialistici neurologia,
ortopedia e traumatologia, cardiovascolare, area critica, oncologia, infettivologia,
pneumologia, area materno - infantile, ecc.), competenze metodologiche di ricerca
scientifica anche a supporto di elaborazione della tesi, nonché elementi di gestione e
management utili allo sviluppo professionale nei contesti di lavoro.
Questa logica curriculare si concretizza anche nella scelta di crediti assegnati alle
esperienze di tirocinio che aumentano gradualmente dal 1° al 3° anno.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori Europei
1) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Fisioterapia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei
seguenti campi:
Scienze propedeutiche fisiche, biologiche e fisiologiche utili per la comprensione dei
fenomeni biologici, dei meccanismi di funzionamento degli organi ed apparati, dello
sviluppo motorio e psicomotorio, dei fenomeni fisiologici;
Scienze della Fisioterapia necessarie a individuare i bisogni preventivi e riabilitativi del
soggetto tramite la valutazione dei dati clinici in campo motorio, psicomotorio, cognitivo e
funzionale, per entità e significatività dei sintomi; comprendere i costituenti che sono alla
base dei processi patologici sui quali si focalizza l'intervento riabilitativo e/o terapeutico,
in età evolutiva, adulta o geriatrica; sviluppare i migliori approcci terapeutici, tecnici e
metodologici per la risoluzione dei problemi di salute della persona-paziente; acquisire le
basi scientifiche delle alterazioni funzionali e della metodologia riabilitativa generale e
specifica nei vari settori specialistici (neurologia, ortopedia e traumatologia,
cardiovascolare, area critica, oncologia, infettivologia, pneumologia, area materno infantile, ecc.); progettare e verificare l'intervento fisioterapico utilizzando modalità
valutative oggettive e terapeutiche efficaci e tutti gli strumenti opportuni per la
risoluzione del caso (terapie strumentali, terapie manuali, psicomotorie e occupazionali,
proponendo l'eventuale uso di ortesi, protesi e ausili), anche in relazione alle indicazioni
ed alle prescrizioni del medico;
Scienze umane e psicopedagogiche per la comprensione delle dinamiche relazionali
normali e patologiche e delle reazioni di difesa o di adattamento delle persone a situazioni
di disagio psicofisico, anche in correlazione con le dimensioni psicologiche, sociali ed
ambientali in relazione ai processi che determinano i problemi prioritari di salute e le
disabilità, in fase acuta, nella cronicità, in relazione alle differenti età della vita e alle
loro ripercussioni sugli stili di vita e sull’autonomia delle persone; migliorando la
comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini e ai pazienti;
Scienze interdisciplinari e medico chirurgiche per la comprensione degli elementi
fisiopatologici applicabili alle diverse situazioni cliniche, anche in relazione a parametri
diagnostici;
Scienze igienico-preventive dei servizi sanitari per la comprensione e analisi dei
determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali
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che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e
degli utenti;
Scienze del management, etiche, legali e sociologiche finalizzate all'organizzazione delle
attività di riabilitazione attraverso la definizione di priorità, appropriatezza e all’utilizzo
delle risorse disponibili, sia delegando ai collaboratori le attività di competenza, che
lavorando in team, assicurando continuità e qualità assistenziale; dell’importanza e
dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei
valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; sono
finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di
integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team di cura;
Scienze statistiche, informatiche e linguistiche, per lo sviluppo della conoscenza degli
strumenti statistici utili alla pianificazione del processo di ricerca, di alcuni metodi
analitici da scegliere ed utilizzare nell’esercizio della professione, utilizzando le migliori
evidenze scientifiche reperibili in letteratura nel campo delle Scienze Fisioterapiche;
gestione informatizzata delle informazioni necessarie allo sviluppo delle conoscenze
professionali. La conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano,
nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali e
comprensione della letteratura scientifica internazionale.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
 lezioni per introdurre l’argomento
 lettura guidata e applicazione
 video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici
 costruzione di mappe cognitive
 discussione di casi
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi
 esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report
2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati in Fisioterapia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei
seguenti processi:
- utilizzare il corpo di conoscenze teoriche e di abilità derivanti dalle scienze della
fisioterapia e riconoscere i bisogni delle persone assistite nelle varie età e stadi di
sviluppo nelle diverse fasi della vita
- integrare le conoscenze teoriche e pratiche con le scienze biologiche, psicologiche,
socio-culturali e umanistiche utili per comprendere gli individui di tutte le età,
gruppi e comunità
- utilizzare modelli teorici nel processo di cura per facilitare la crescita, lo sviluppo e
l’adattamento nella promozione, mantenimento e recupero della salute dei
cittadini
- correlare le procedure che permettano la realizzazione degli interventi efficaci e
sicuri, basate sulle prove di evidenza nell’ambito della riabilitazione nelle aree
della motricità, delle funzioni corticali e di quelle viscerali conseguenti a eventi
patologici a varia eziologia congenita od acquisita
- applicare il processo fisioterapico, all’interno del setting riabilitativo, sia in forma
simulata che sul paziente, adottando la metodologia di problem solving e
ragionamento clinico
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
-
-
-
applicare e sviluppare conoscenze tenendo conto di aspetti fondamentali quali
l’interazione con il contesto di vita reale delle persone, la relazione interpersonale
ed inter-professionale, la gestione organizzativa degli aspetti direttamente connessi
alla tipologia del lavoro svolto
attuare, anche in team interdisciplinare, strategie di promozione della salute
dirette a singoli o collettività, valutandone i progressi
essere responsabile nel fornire e valutare un trattamento conforme a standard
professionali di qualità in relazione alle indicazioni etiche, bioetiche e legali e ai
diritti della persona assistita
interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica clinica e collegare i
processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina fisioterapica
erogare il trattamento fisioterapico diretto in modo sicuro a singoli e a gruppi di
persone-pazienti attraverso l’utilizzo di una pratica basata sulle evidenze , del
processo fisioterapico per valutare e diagnosticare lo stato di salute , la
pianificazione degli obiettivi, l’attuazione e valutazione delle cure fornite,
considerando le dimensioni fisiche, psicologiche e socioculturali della persona
gestire una varietà di attività che sono richieste per erogare interventi di
fisioterapia/riabilitazione ai pazienti nella grande varietà dei contesti di cura:
ospedalieri, territoriali, residenziali, ambulatoriali, domiciliari
formulare programmi di formazione dopo avere eseguito autovalutazione,
assumendo in sé la responsabilità della propria formazione, riflettendo sulla propria
pratica professionale con lo scopo di apprendere
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento
- lettura guidata e applicazione
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici
- costruzione di mappe cognitive
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie
- esercitazioni
- tirocinio con esperienze supervisionate da guide di tirocinio/tutor
clinici/supervisori in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia
e responsabilità
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale)
- esame strutturato oggettivo a stazioni.
3) Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati in Fisioterapia devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti
abilità:
- conoscere e saper applicare, in autonomia, il processo fisioterapico utilizzando il
ragionamento clinico come criterio di scelta all’interno delle possibili opzioni che
compongono le varie fasi del processo medesimo con un approccio di pensiero
critico per erogare un trattamento personalizzato secondo linee guida
internazionali ed evidence based;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
-
realizzare la propria attività professionale tramite la capacità di rispondere
efficacemente ai bisogni di salute individuale e/o collettiva, come singolo
operatore o in team
valutare l’efficacia del proprio operato identificando le criticità e partecipando alla
loro soluzione
integrare le conoscenze sulle diversità culturali, valori e diritti del singolo e della
collettività in ambito etico, rispettando la normativa di riferimento, professionale,
giuridica, sanitaria e deontologica.
realizzare in modo compiuto attraverso l’uso abituale e giudizioso della
comunicazione, delle emozioni, dei valori, un atteggiamento creativo orientato alla
ricerca, della riflessione nella pratica quotidiana a beneficio del singolo individuo e
della comunità.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento
- lettura guidata e applicazione
- video , dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie
- tirocinio con esperienze supervisionate da guide di tirocinio/tutor
clinici/supervisori in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia
e responsabilità
- sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale)
- esame strutturato oggettivo a stazioni.
4) Abilità comunicative (communication skills)
I laureati in Fisioterapia devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
-
utilizzare abilità di comunicazione e relazione terapeutica significativa anche non
verbale, con le persone di tutte le età e con le loro famiglie e di stabilire un
rapporto efficace con altri professionisti sanitari
ascoltare, informare, dialogare con le persone-pazienti e familiari in modo efficace
e comprensibile, comunicare, argomentare e motivare il proprio operato e le
decisioni assunte con i colleghi e con differenti figure professionali
adattare la comunicazione a seconda del contesto e nel rispetto di differenze
culturali, etniche e valoriali delle persone assistite
utilizzare gli strumenti della comunicazione in ambito sanitario dimostrando di
saper compilare la cartella fisioterapica, stilare una relazione terapeutica
comunicare in forma verbale e scritta in modo chiaro, conciso e professionale,
tecnicamente e grammaticalmente accurato, anche sapendo tradurre il linguaggio
tecnico in maniera comprensibile con i pazienti e il team
comunicare in modo appropriato nei contesti scientifici nazionali ed internazionali,
per veicolare idee, problemi e relative soluzioni.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento
- video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
-
- discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con
presentazioni in sessioni plenarie
tirocinio con esperienze supervisionate dalle figure tutoriali previste in diversi
contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali
con l’utenza e con l’équipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report clinici )
- esame strutturato oggettivo a stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali.
5) Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Fisioterapia devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
- sviluppare abilità competenti e indipendenti di risoluzione dei problemi
dimostrando la capacità di ricercare con continuità le opportunità di
autoapprendimento
- assumere responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere ai
continui cambiamenti delle conoscenze e dei bisogni sanitari e sociali
- utilizzare l’autovalutazione del proprio livello formativo per mantenere il proprio
sapere al più alto livello richiesto per la pratica professionale
- progettare percorsi di autoformazione per implementare le proprie competenze,
con
particolare
riferimento
all’Evidence
Based
Practice in
ambito
fisioterapico/riabilitativo.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- apprendimento basato sui problemi (PBL)
- uso di mappe cognitive
- utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo
studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione
- laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea
- lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale
sia in italiano che in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- project -work, report su mandati di ricerca specifica
- supervisione tutoriali sul percorso di tirocinio
- partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di debriefing
- puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale,
Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT02 di appartenenza.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Fisioterapia possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socioassistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili in qualsiasi ambito dove si
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
rendano necessari gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della
motricità, delle funzioni corticali superiori e viscerali conseguenti a eventi patologici, a
varia eziologia, congenita od acquisita.
I laureati in Fisioterapia svolgono la propria attività nei servizi di fisioterapia e
riabilitazione nell’ambito del S.S. Nazionale e Regionale, strutture private accreditate e
convenzionate con il S.S.N., Istituti di ricerca, case di cura, cliniche, fondazioni, strutture
e centri di riabilitazione, Residenze Sanitarie Assistenziali, a domicilio del paziente,
stabilimenti termali e centri benessere, ambulatori medici e/o ambulatori polispecialistici.
La normativa in vigore consente lo svolgimento di attività libero-professionale in studi
professionali individuali o associati, associazioni e società sportive nelle varie tipologie,
cooperative di servizi, organizzazioni non governative (ONG), servizi di prevenzione
pubblici o privati.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Fisioterapia i candidati in possesso del
diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero
ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264 e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Fisioterapia è richiesto il possesso di un’adeguata
preparazione nei campi della Biologia, della Chimica e della Fisica e Matematica. Agli
studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella
disciplina di Biologia, a 3 punti nella disciplina della Chimica e 3 punti nella disciplina della
Fisica e Matematica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline.
Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno
attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della
disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte
integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/2
un peso in crediti pari a 25 ore, il rapporto crediti/ore per le diverse tipologie didattiche,
approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4 marzo 2010, è stato determinato
come segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore
per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale).
b) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/48- MED/50):12 ore di
didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale).
c)esercitazioni - laboratori - didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio
individuale.)
d) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU ( 5 ore di studio individuale).
e) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale).
f) lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10
ore di impegno individuale).
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
g) attività didattiche a scelta dello studente Tip. D e programmate dal Corso di laurea e
seminari multidisciplinari Tip. F: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con
compresenza anche di più docenti; se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25
ore.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami).
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese che è annuale.
Ciascun insegnamento è articolato in unità didattiche logistiche con distinta
denominazione e che rispondono all’esigenza di offrire contributi disciplinari integrati per
raggiungere obiettivi affini e omogenei.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i
Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e
garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la
predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
verbalizzazione, garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario,
apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono
pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività
didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l’orario delle lezioni;
- gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico – definizione di ripetenti e fuori corso
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea èd è redatto nel rispetto del
Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
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il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni: estiva, autunnale, invernale e autunnale straordinaria, nel corso dell’anno
e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane;
il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti ripetenti e fuori
corso (come definiti dall’art. 2.6 del Regolamento d’Ateneo per gli studenti, ai commi
4 e 5:
4) Lo studente si iscrive in qualità di ripetente allorché non ha potuto
rispettare i vincoli riportati nel Regolamento del corso di studio (frequenze,
propedeuticità, numero minimo di CFU, etc.) per l’iscrizione all’anno
successivo.
5) Lo studente si iscrive in qualità di fuori corso qualora, pur avendo
completato gli anni di corso previsti dall’ordinamento didattico, non abbia
ancora acquisito tutti i CFU necessari per il conseguimento del titolo
accademico.);
-
le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio
Didattico un Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Per le attività formative professionali e il tirocinio il Presidente si avvale di un
Coordinatore della didattica professionale, di cui all’art. 11.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate alla Commissione Didattica per un migliore
coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente e, per ogni polo, dal Coordinatore
della didattica professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la
presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Per affrontare esigenze organizzative e didattiche dei singoli poli possono essere indette
riunioni decentrate dei docenti.
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I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabiliti dal Regolamento generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 11 - Il Coordinatore della didattica professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono:
 realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando i
criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli
organi universitari e professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti, delle attività a scelta dello studente e dei seminari
multidisciplinari. Si avvale per il tirocinio e i laboratori professionali di tutori dedicati;
 coordinare i docenti del settore scientifico disciplinare specifico promovendo
l'integrazione degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la
pertinenza formativa agli specifici profili professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre rapporti di valutazione della didattica professionale realizzata.
Art. 12 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia
si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario
accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro
supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
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Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 14.
Art. 13 –Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza all'attività formativa è obbligatoria nei limiti di almeno il 75% dell’attività
didattica frontale e interattiva di ciascun insegnamento e almeno il 50% di ogni singola
unità logistica dell’insegnamento stesso.
La frequenza all’attività di laboratorio e di tirocinio è obbligatoria al 100%.
La frequenza viene verificata dai Docenti e attestata allo Studente.
La frequenza regolare all’attività didattica frontale è propedeutica alle successive
esperienze di tirocinio clinico.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere superato l’esame di tirocinio;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore
a 4 CFU limitatamente al passaggio dal I al II anno, da saldare entro il II anno di corso,
per le discipline contributive di tipologia E-F esclusivamente informatica e inglese nel
presente piano di studi.
Lo Studente che alla chiusura della sessione invernale straordinaria di ogni anno
accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto b)2 viene
iscritto come ripetente.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come ripetente o come fuori corso per non più di 4 volte complessive
nel triennio.
c) Propedeuticità
Gli esami di Scienze Propedeutiche Fisiche e Biologiche ed Anatomia Umana e Istologia
sono propedeutici sia per quello di Fisiologia Umana che per quello di Chinesiologia.
Tutti gli esami suddetti sono propedeutici all'esame di tirocinio del 1° anno.
Art. 14 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono
attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività,
dotazione di servizi e strutture come previsto dal D. Lgs 229 del 16/07/1999.
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I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:





sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
esperienze dirette sul campo con supervisione;
sessioni tutoriali e feedback costanti;
compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) Sistema di Tutorato clinico
La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti:
Tutor professionale (tutor clinico professionale) con competenze avanzate sia
pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini alla
progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le
opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in
particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si
occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di
valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
I Tutor professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le
modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Consiglio della Scuola.
Guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore è l’operatore, di norma appartenente allo
stesso profilo professionale, che, mentre svolge la sua attività lavorativa, guida lo
studente nello sviluppo delle competenze richieste in contesti reali. E’ garante della
sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una
prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che
gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente.
Collabora con la sede Accademica alla pianificazione del tirocinio.
c) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate
durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance
dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte
applicative, esami simulati.
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La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della
didattica professionale e composta, da uno o più tutor professionali e da una o più guida di
tirocinio/tutor clinico/supervisore.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata
come “respinto” quando lo studente alla fine del percorso di tirocinio non ha raggiunto
livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico
appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la Commissione
didattica potrà concedere un appello straordinario.
d) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
 hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente
 la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio
 la frequenza regolare alle sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza
e) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per brevi periodi (sino a cinque giorni) può
recuperare tali assenze con l’accordo della guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore e
ove vi sia la disponibilità.
Lo studente che si assenta dal tirocinio per lunghi periodi (oltre cinque giorni per gravi e
giustificati motivi) deve concordare con il Coordinatore della didattica professionale ed il
Tutor professionale un piano di recupero.
In caso di sciopero del personale, dipendente delle strutture convenzionate per il tirocinio,
che svolge attività di Guida verso gli studenti le esperienze saranno sospese. Tali assenze
non dovranno essere recuperate dallo studente e le ore saranno riconosciute come studio
individuale.
In caso di assenza della Guida di Tirocinio, qualora non sia sostituita da altre guide
indicate dalla struttura, il tirocinio viene sospeso. Le ore previste saranno riconosciute
come attività di studio guidato e lo studente dovrà produrre un elaborato scritto su
mandato della guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore o del Tutor professionale.
f) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio possono essere legate ad
inadeguato atteggiamento dello studente, a problemi organizzativi, a problemi di salute
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor professionale al Coordinatore
della didattica professionale tramite apposita relazione.
La sospensione temporanea è formalizzata con lettera del Coordinatore della didattica
professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal
Coordinatore della didattica professionale.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio e queste siano di entità tale da impedire l’apprendimento clinico delle abilità
professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre alla
Commissione didattica la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite
apposita relazione che ne documenti approfonditamente le motivazioni.
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Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che abbia compiuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
4. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
5. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’équipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità
di apprendimento delle competenze professionali.
g) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base
dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di
tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero
personalizzato, allo studente può essere richiesto di ripetere le esperienze di laboratorio
ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale.
Lo studente che non raggiunge gli obiettivi di tirocinio non può ripetere più di una volta
il tirocinio per ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il
tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’esame annuale di
tirocinio.
h) Tirocinio supplementare
Si può attivare un tirocinio supplementare in due casi:
– studente ripetente o fuori corso, ma che abbia superato positivamente il tirocinio
dell’anno in corso.
– Studente che richieda un approfondimento tematico.
La frequenza del tirocinio supplementare non deve interferire con il completamento
delle altre attività programmate.
Il tirocinio supplementare dovrà essere registrato a tutti gli effetti sul libretto di
tirocinio sia a scopi assicurativi che di eventuale valutazione.
Lo studente ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non
professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che
richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della
didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze
organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il
completamento dei suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese che consenta agli Studenti di acquisire le
abilità linguistiche necessarie per comunicare con pazienti e professionisti ove necessario e
per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali
specifici.
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Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche a scelta dello studente,
ampia e flessibile, che contenga in linea di massima, attività che non richiedano il
coinvolgimento di docenti e di attività calendarizzate: sono compresi tirocini a scelta dello
studente (se disponibili), partecipazione a workshop e convegni pertinenti al piano
formativo del Corso di Laurea, visite guidate, progress test. Lo studente esercita la propria
personale opzione fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU che non
devono necessariamente essere suddivisi per anno di corso ma conseguiti nel triennio.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione espressa in
trentesimi alla presenza della Commissione, verbalizzata dal Coordinatore della didattica
professionale, in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di
profitto, requisito per accedere all’esame finale.
Art. 17 - Ulteriori attività formative
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi. Ogni seminario dovrà essere documentato dallo studente. Alla fine del
triennio sarà aperto un appello online al quale gli studenti dovranno iscriversi per la
registrazione dei 4 CFU. La registrazione sarà curata dal Coordinatore della didattica
professionale.
Qualora lo studente si presenti con una documentazione ed elaborazione insufficienti il
Coordinatore deciderà le modalità per il completamento/integrazione di tali attività.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo. Di norma anticipano le esperienze di tirocinio
al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un Tutor professionale
dello stesso profilo professionale che si può avvalere della collaborazione di professionisti
esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in
ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Al termine dei laboratori il docente titolare formulerà il giudizio di “approvato” tenendo
conto della frequenza regolare (100%) dello studente, con gli eventuali recuperi delle
assenze e lacune nelle singole abilità; al termine di ogni anno di Corso lo studente dovrà
iscriversi all’appello online per avere l’idoneità e la registrazione dei CFU (1) previsti; se lo
studente non ha i requisiti sopra richiesti (frequenze e recuperi) verrà registrato come
“non approvato” e dovrà ripetere tutti i laboratori.
Art. 18 - Progress test
Tutti gli studenti del Corso di Laurea partecipano ogni anno del corso al Progress Test. I
risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli
studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a
scelta dello studente.
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Art. 19 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
- redazione dell’elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene
formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami
di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo
di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 5 punti).
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione verrà
indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività
a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle
singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore
esercita il potere sostitutivo.
Art. 21 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio ad altro polo didattico
Gli studenti che intendono passare ad altro polo didattico dovranno presentare domanda
motivata, con la documentazione necessaria per la valutazione dei crediti formativi, in
Segreteria Studenti entro le scadenze stabilite annualmente nel manifesto generale degli
studi di Ateneo.
Il passaggio sarà subordinato alla disponibilità di posti e qualora possibile, sarà data
precedenza alla locazione della residenza dello studente nella sede richiesta, alla media
del voto degli esami e al voto ottenuto all’esame di tirocinio, alla motivazione ed infine
alla completezza della documentazione allegata alla domanda.
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Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Fisioterapia sarà possibile
solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione
utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: disponibilità di sedi di tirocinio e di guida di tirocinio/tutor
clinico/supervisore, merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto
degli esami); motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto
della maggior distanza);
Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti
acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e
proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per
ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività a scelta dello studente (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9
crediti ove pertinenti).
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Art. 23 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 24 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in
Fisioterapia, non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo
parziale.
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 26 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Fisioterapia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un
processo di auto-valutazione, allo scopo di:
1. individuare e correggere le tendenze negative;
2. sviluppare e potenziare le tendenze positive;
3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti
realizzati e i risultati raggiunti;
4. costruire strumenti attraverso il quale introdurre azioni correttive e
migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi
responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
-
Dimensione delle esigenze e degli obiettivi
Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
Dimensione delle risorse e dei servizi
Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:

il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia


i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
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Università degli Studi di Verona
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Logopedia
Regolamento Didattico
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 12 – Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 17 – Prova finale
Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 19 - Passaggi e trasferimenti
Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 21 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 22 - Forme di tutorato
Art. 23 - Studenti part time
Art. 24 - Ricevimento degli studenti
Art. 25 – Autovalutazione della didattica
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
Laurea in
Classe
Scuola
Laurea in Logopedia (abilitante alla professione sanitaria di
Logopedista)
L/SNT2- Professioni Sanitarie
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Logopedia, classe L/SNT1, attivato presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo del Decreto Ministeriale 14 settembre 1994,
n°742.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Logopedia si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di
seguito definiti:
Il laureato in Logopedia, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di:
- attuare un bilancio logopedico dei disordini del linguaggio e della comunicazione
avvalendosi di specifici strumenti e procedure di valutazione;
- collaborare alla stesura e alla realizzazione del progetto riabilitativo;
- pianificare e realizzare interventi di riabilitazione logopedica per raggiungere gli obiettivi
terapeutici;
- gestire i processi riabilitativi nel rispetto delle differenze culturali, etniche,
generazionali e di genere;
- individuare ed utilizzare gli ausili più idonei ed efficaci per il recupero della disabilità;
- valutare il fabbisogno educativo in specifici ambiti e realizzare interventi educativi in
ambito logopedico;
- promuovere e realizzare interventi di prevenzione, utilizzando strumenti di screening per
l’individuazione precoce delle alterazioni cognitive, comunicativo-linguistiche e funzionali
e il riconoscimento dei fattori di rischio in età evolutiva, adulta e geriatrica;
- identificare e promuovere l’acquisizione di comportamenti idonei e strategie di
compenso in grado di modificare o ridurre la disabilità in età evolutiva e adulta;
- utilizzare il colloquio nella clinica logopedica come strumento di acquisizione ed
interpretazione di dati utili per la conoscenza delle caratteristiche comunicativelinguistiche nelle diverse età e come strategia di coinvolgimento dell’utente ed ei suoi
caregivers;
- applicare metodologie di analisi ed interpretazione dei bisogni di salute attraverso
procedure di osservazione per assumere informazioni quanti-qualitative soggettive e
oggettive, in età evolutiva, adulta e geriatrica;
- documentare sulla cartella logopedica il piano riabilitativo nel rispetto anche dei principi
legali etici e deontologici;
- attivare e gestire una relazione di aiuto e terapeutica con l’utente, la sua famiglia e le
persone significative;
- utilizzare strumenti di integrazione professionale (riunioni, incontri di team, discussione
di casi);
- lavorare in modo integrato nell’equipe rispettando i rispettivi ambiti di competenza;
- adottare le precauzioni per prevenire i rischi nei luoghi di lavoro;
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
- fornire attività di consulenza per gli specifici ambiti di competenza, su prodotti
tecnologici e su aspetti giuridici.
Percorso formativo:
1° anno – finalizzato a fornire le conoscenze biomediche e igienico-sanitarie, le teorie
dello sviluppo del linguaggio i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per
affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli
ambiti professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze logopediche di
base.
2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze cliniche, psicologiche e psico
linguistiche per affrontare i disturbi foniatrici, uditivi, specifici dell’apprendimento e dello
sviluppo del linguaggio nell’età infantile ed evolutiva. Sono previste più esperienze di
tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze e le tecniche
apprese.
3° anno – finalizzato all’approfondimento specialistico delle afasie, disfagie, dei disturbi
foniatrici e correlati alle patologie degenerative dell’adulto ma anche all’acquisizione di
conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale la capacità di lavorare in team
e in contesti organizzativi complessi. Aumenta la rilevanza assegnata all’esperienze di
tirocinio e lo studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e
responsabilità con la supervisone di esperti. Sono previste attività formative volte a
sviluppare competenze metodologiche per comprendere la ricerca scientifica, anche a
supporto dell’elaborato di tesi.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Logopedia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei
seguenti campi:
- scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo
sviluppo e alle alterazioni della voce, della parola, del linguaggio, della fluenza, dell’udito
e della deglutizione delle persone nelle diverse età della vita;
- scienze psico sociali e umanistiche per la comprensione degli aspetti cognitivi e sociali
della comunicazione nonché delle dinamiche psicologiche, relazionali e culturali correlate
ai disturbi della parola, del linguaggio, dell’udito e della deglutizione; le teorie dell’
apprendimento per migliorare la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o a
singoli pazienti;
- scienze logopediche generali e specifiche per la comprensione dei campi di intervento
della logopedia, dei metodi di accertamento delle funzioni comunicative e uditive, delle
metodologie riabilitative di intervento e delle evidenze che guidano la presa di decisioni;
- scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa
del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e
alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via
nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia
professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team
di cura;
- scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di
rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a
promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti;
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- discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua
inglese per la comprensione della letteratura scientifica di interesse professionale sia
cartacea che on line.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento;
- lettura guidata e applicazione;
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati in Logopedia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei
seguenti processi:
-
utilizzare le conoscenze cliniche e le teorie della linguistica per accertare le
alterazioni del linguaggio, cognitive e della deglutizione, gli effetti della perdita
dell’udito sullo
sviluppo della comunicazione;
selezionare e utilizzare procedure di valutazione appropriate, avvalendosi anche di
strumenti validati e psicometrici;
analizzare e interpretare in modo accurato i dati raccolti mediante l’accertamento
integrandoli con informazioni sulla storia del paziente;
integrare le conoscenze le abilità e le attitudini della logopedia per attuare
interventi riabilitativi sicuri, efficaci e basati sulle evidenze;
sviluppare piani terapeutici e riabilitativi appropriati con obiettivi misurabili e
raggiungibili adattandoli alle diverse età e tenendo conto delle differenze culturali
e linguistiche;
misurare e valutare la performance del paziente in collaborazione con il team
interdisciplinare;
modificare il piano terapeutico in base alle necessità del paziente;
assumere responsabilità nel fornire interventi logopedici conformi a standard
professionali di qualità, considerando le implicazioni legali, etiche e i diritti della
persona assistita;
interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica logopedica;
- utilizzare le conoscenze pedagogiche e psicologiche per motivare i pazienti al
trattamento e proporre strategie educative efficaci.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni;
- esercitazioni con applicazione;
- video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una
progressiva assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale).
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
3. Autonomia di giudizio (making judgments’)
I laureati in Logopedia devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti
abilità:
- praticare trattamenti riabilitativi logopedici riconoscendo e rispettando la dignità, la
cultura, i valori, i diritti dei singoli individui;
- utilizzare abilità di pensiero critico per erogare interventi efficaci agli utenti nelle
diverse età;
- assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica
professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e legali;
- dimostrare consapevolezza dell’influenza dei propri sentimenti, valori e pregiudizi sulla
relazione col paziente e la presa di decisioni.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni;
- lettura guidata ed esercizi di applicazione;
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva
assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione
strutturate e report clinici sulla pratica professionale).
4. Abilità comunicative (communication skills)
I laureati in Logopedia devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
- ascoltare, informare, dialogare con pazienti e familiari in modo efficace e comprensibile;
- comunicare, argomentare e motivare il proprio operato e le decisioni assunte con i
colleghi e con differenti figure professionali;
- adattare la comunicazione a seconda del contesto e nel rispetto di differenze culturali,
etniche e valoriali delle persone assistite;
- attuare tecniche di counselling logopedico per la comunicazione in area problematica,
per attivare le risorse e le capacità di risposta del cliente e coinvolgere la famiglia e i
caregivers nel percorso riabilitativo;
- utilizzare gli strumenti di documentazione dell’attività clinica - riabilitativa.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni;
- video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze;
- discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con
presentazioni in sessioni plenarie;
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di
debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- osservazione di filmati o dialoghi con griglie strutturate;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione
strutturate e report clinici).
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Logopedia devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
- sviluppare abilità di studio indipendente;
- dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere
problemi o incertezze della pratica professionale, consultando la letteratura corrente e
favorendo la sua applicazione nella pratica logopedia;
- dimostrare conoscenze dei metodi di ricerca relativi alle problematiche e alle questioni
delle terapia del linguaggio;
- dimostrare la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento;
- dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri
bisogni di sviluppo e apprendimento.
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente
nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione;
- laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e online;
- lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in
italiano sia in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- project-work, report su mandati di ricerca specifica;
- supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio;
- partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di debriefing.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato in Logopedia potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento
professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT1 di
appartenenza.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Logopedia possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socioassistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili:
- negli ospedali presso unità operative di degenza e servizi ambulatoriali;
- nelle strutture per post acuti,di lungodegenza, residenze sanitarie assistite, centri
di riabilitazione, centri di assistenza per disabili;
- nei servizi sanitari territoriali, domiciliari e ambulatoriali;
- nei servizi di prevenzione e sanità pubblica.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Logopedia i candidati che siano in possesso
del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero
ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
Per essere ammessi al Corso di Laurea in logopedia è richiesto il possesso di un’adeguata
preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati
ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3
punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali
discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo
accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del
docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica
verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame
dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/2
un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche,
approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come
segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore
per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale)
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47):12 ore
di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale)
b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio
individuale).
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU
(10 ore di impegno individuale
f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari
multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più
docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i
Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e
garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la
predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario,
apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Logopedia,
sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle
attività didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l’orario delle lezioni;
- gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Logopedia èd è redatto nel
rispetto del Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio
Didattico un Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della Didattica
professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di
docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale di un
Coordinatore della Didattica professionale di cui all’art.12.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Logopedia si
conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario
accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro
supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art.12.
Art. 12 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare
convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di
servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:
 sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
 esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
 esperienze dirette sul campo con supervisione;
 sessioni tutoriali e feedback costanti;
 compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) Coordinamento della didattica professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono:
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei
servizi;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
c) Sistema di Tutorato
La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti:
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali;
collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di
laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra
l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di
apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di
apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione
dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi
a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di
tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il
percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione
tutoriale.
Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre
svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e
degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando
essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro
consenso ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le
modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Consiglio della Scuola.
d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate
durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance
dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte
applicative, esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore delle
attività formative professionalizzanti e composta almeno da un docente e da un Tutor
Clinico.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata
come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha
raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede
un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la
commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
e) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti ammette alla frequenza
dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
 hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia

la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio
f) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor
con le seguenti modalità:
 aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
 utilizzando i sabati;
 prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente
(es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze).
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Coordinatore delle Attività Professionalizzanti un piano di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
g) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le
possibilità di apprendimento delle competenze professionali core
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore delle
attività formative professionalizzanti tramite apposita relazione, che verrà discussa e
motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del
Coordinatore delle attività formative professionalizzanti allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite
dal Coordinatore delle attività formative professionalizzanti sentito il tutor che l’ha
proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti ha facoltà di
proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite
apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni
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h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Coordinatore delle attività formative professionalizzanti un piano di recupero
personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un
prolungamento dell’attività di tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di
recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le
esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore delle
attività formative professionalizzanti.
Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di
corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine
previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di
area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e
che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore
delle attività formative professionalizzanti che risponderà alla richiesta compatibilmente
con le esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità il tirocinio è
sospeso in quanto il ridotto numero di guide di tirocinio/tutor clinico non garantisce una
adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale
assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale.
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici.
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle
attività didattiche sul sito web.
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Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al
fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle
specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti
attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti
Art. 16 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che
non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento
degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva
il tirocinio clinico;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore
a 8 crediti dal 1° al 2°anno e a 6 crediti dal 2° al 3°anno.
Lo Studente che al 28 febbraio di ogni anno accademico abbia un debito formativo
superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso e/o ripetente.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
c) Propedeuticità
Si stabilisce l’obbligatorietà dell’espletamento dei seguenti esami relativi:
al 1° anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 2° anno di corso lo studente
deve avere superato interamente l’insegnamento di Glottologia, psicolinguistica e
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metodologia di valutazione logopedia, 9 CFU- e l’insegnamento di Scienze anatomofisiologiche, 4 CFU;
al 2° anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 3° anno di corso lo studente
deve avere superato interamente l’insegnamento di Valutazione e riabilitazione
logopedia dei disturbi foniatrici dell’età evolutiva, CFU 9.
Art. 17 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
- redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene
formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami
di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo
di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti).
La



commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi;
laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività
a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle
singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore
esercita il potere sostitutivo.
Art. 19 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Logopedia sarà possibile
solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione
utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti
acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a –
economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza).
Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le
equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi,
le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
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dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove
pertinenti).
Art. 21 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 22 - Forme di tutorato
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio
professionale.
Art. 23 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Logopedia
non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale.
Art. 24 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 25 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Logopedia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un
processo di auto-valutazione, allo scopo di:
1. Individuare e correggere le tendenze negative;
2. Sviluppare e potenziare quelle positive;
3. Permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti
realizzati e i risultati raggiunti;
4. Costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni
correttive e migliorative mediante un consapevole coinvolgimento
degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
-
Dimensione delle esigenze e degli obiettivi
Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia
-
Dimensione delle risorse e dei servizi
Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:



Il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
I Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
La struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
Ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
- 19 -
Università degli Studi di Verona
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in
Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica
Regolamento Didattico
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 11 – Organi del Corso di Laurea
Art. 12 – Coordinamento della didattica professionale
Art. 13 - Sistema di Tutorato
Art. 14 – Tirocinio Professionale
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 18 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 19 – Prova finale
Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 21 - Passaggi e trasferimenti
Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 24 - Studenti part time
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
Art. 26 – Autovalutazione della didattica
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
Laurea in
Classe
Scuola
Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica (abilitante alla
professione sanitaria di Tecnico della riabilitazione psichiatrica)
L/SNT2- Professioni Sanitarie
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, classe
L/SNT2, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico
2010/2011.
Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo dell'articolo 6, comma 3 del decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi
della legge 26 febbraio 1999, n. 42 e ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica si propone il conseguimento
degli obiettivi formativi di seguito definiti:
-
-
-
identificare i bisogni fisici, psicologici e sociali e valutare la necessità di aiuto delle
persone di diversa età, cultura e stato di salute nei vari ambiti sociali;
collaborare alla valutazione del disagio psicosociale, della disabilità psichica
correlata al disturbo mentale, oltre alla individuazione delle parti sane e
potenzialità del soggetto; rilevare le risorse e i vincoli del contesto familiare e
socio-ambientale;
collaborare alla identificazione degli obiettivi di cura e di riabilitazione psichiatrica
nonché alla formulazione dello specifico programma di intervento mirato al
recupero e allo sviluppo del soggetto in trattamento;
attuare interventi riabilitativi finalizzati alla cura di sé, all’adesione al progetto di
cura, alle relazioni interpersonali di varia complessità, all’attività lavorativa e
all’autonomia abitativa;
monitorare, prevenire, affrontare situazioni critiche relative all'aggravamento
clinico della persona attivando tempestivamente, quando necessario, anche altri
professionisti;
operare nel contesto della prevenzione primaria sul territorio al fine di promuovere
le relazioni di rete, favorire l'accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio e
delle patologie manifeste;
realizzare interventi di educazione alla salute mentale rivolti a persone singole o a
gruppi ed interventi di educazione terapeutica finalizzati all’autogestione del
disturbo, del trattamento e della riabilitazione;
operare con le famiglie e con il contesto sociale dei soggetti per favorirne il
reinserimento nella comunità. Stabilire e mantenere relazioni di aiuto con la
persona assistita e con la sua famiglia applicando i fondamenti delle dinamiche
relazionali;
utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità
dell'assistenza collaborando alla valutazione degli esiti del programma di
abilitazione e di riabilitazione nei singoli soggetti in relazione agli obiettivi
prefissati ed al contesto sociale;
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
-
applicare i risultati di ricerca in campo riabilitativo per migliorare la qualità degli
interventi;
dimostrare capacità didattiche e tutoriali orientate alla formazione del personale di
supporto e all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale;
riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e altrui al fine di
collaborare con i colleghi della propria e di altre équipe multiprofessionali.
Percorso formativo:
1° anno – finalizzato a fornire allo studente le conoscenze biomediche e igienico
preventive di base, i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per
affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente
nell’ambito professionale psichiatrico e all’acquisizione delle competenze professionali
di base;
2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze cliniche e competenze
professionali riabilitative in ambito psichiatrico. Sono previste almeno due esperienze
di tirocinio in Unità Operative di Psichiatria articolate in diversi contesti nei quali lo
studente può seguire i percorsi del paziente dalla prima accoglienza alla dimissione e
approfondire le conoscenze apprese sia in campo clinico, terapeutico e riabilitativo,
che in campo organizzativo;
3° anno - finalizzato all’approfondimento specialistico, ma anche all’acquisizione di
conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale e la capacità di lavorare in
gruppo; lo studente può sperimentare una graduale assunzione di responsabilità con la
supervisione di esperti. Acquisizione di competenze metodologiche di ricerca
scientifica a supporto di elaborazione di tesi.
Questa logica curriculare si é tradotta nella scelta di aumentare gradualmente dal 1° al
3° anno il numero di CFU assegnati al tirocinio.
The curriculum in Techniques of psychiatric rehabilitation aims at the achievement ot the
following educational objectives, including:
-
-
to identify the physical, psychological and social needs and to assess the needs for
help of persons of various age, culture and health status in different social
contexts;
to collaborate to the assessment of psychosocial discomfort, of mental disability
deriving from mental illness and, at the same time, the identification of the
healthy parts and potentialities of the subject; to evaluate the resources and the
limits of the familial and social context;
to collaborate to the identification of the objectives of the psychiatric treatment
and rehabilitation and to the designing of a specific treatment plan aiming at the
recovery ad the growth of the subject in treatment;
to implement rehabilitation interventions for self-care, adherence to the treatment
plan, interpersonal relationships of various complexity, vocational rehabilitation
and resettlement in the community;
to monitor, prevent or deal with episodes of crisis due to a clinical relapse of the
person and, consequentially, promptly respond and involve in the intervention, if
appropriate, other professionals as well;
to implement primary prevention in the community, to promote networked efforts
and to facilitate the identification and the management of risk factors and of overt
clinical conditions;
to implement mental health education for individuals and groups and interventions
of health promotion and specific treatment to encourage the individual to assume
responsibility in his/her own treatment and rehabilitation;
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
-
-
-
to work with families and the social contexts of subjects to facilitate their
resettlement in the community. To establish and maintain helping relationships
with the client and his/her family with the use of the basic professional skills in
interpersonal-relationships;
to use the instruments and methods of assessment and auditing of the quality of
care, collaborating in the assessment of the outcome of abilitation and
rehabilitation programs of individual subjects with relation to the goals set
beforehead and the social context;
to demonstrate the appropriate didactic and tutorial skills necessary to teach other
personnel of support and for continuous education;
to acknowledge and respect the boundaries of one’s and other colleqgues’ roles and
the competences for best inter-professional and team collaboration.
Curriculum:
Year 1 – it aims at providing the student with the necessary basic knowledge in biomedics,
hygiene and prevention, the foundations of the specific professional education also in
order to be prepared for the initial experiences of practical training/internship;
Year 2 – it aims at the deepening of clinical knowledege and professional competences as
to psychiatric rehabilitation. At least two internships in different facilities of psychiatric
services where the student can follow the treatment course of the patient from the initial
admission to discharge and deepen previous knowledge in therapeutics, rehabilitation and
organisation of services;
Year 3 – it aims at the deepening of specialisation in the field of psychiatric rehabilitation
and to acquiring the knowledge and methods of professional practice and team work; the
student may experience a stepped increase in clinical responsibility under the supervision
of expert tutors. In addition, the learning the methods of scientific research is pursued,
also in order to prepare the final dissertation.
Note the progressive increase of credits assigned to internships between the 1st and 3rd
year of the curriculum.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in TERP devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti
campi:
- scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo
stato di salute e malattia delle persone nelle diverse età della vita;
- scienze neurobiologiche che stanno alla base dei processi psichici attraverso evidenze
sperimentali sull'uomo relative al soggetto normale e patologico;
- nozioni di base sui meccanismi generali dei processi culturali quale chiave
interpretativa storico-culturale dei concetti di normalità, salute, malattia, disabilità,
handicap e dell’evoluzione storica dell’assistenza, della cura e della riabilitazione;
- scienze psico sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali
normali e patologiche e delle reazioni di difesa o di adattamento delle persone a situazioni
di disagio psichico e sociale;
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Psichiatrica
- elementi fondamentali sulle funzioni psichiche, sui principali fenomeni psicopatologici
e di semeiotica psichiatrica; nozioni sullo sviluppo normale e patologico del bambino, sulle
principali forme cliniche e sulle dinamiche relazionali genitore-bambino; nozioni generali
sulla fenomenologia dell’invecchiamento e sulle principali patologie caratteristiche
dell’anziano, con un particolare riferimento alla dimensione riabilitativa;
- le basi psichiatriche della riabilitazione intese nell’ambito della psichiatria clinica e
sociale: concetti di salute mentale e malattia, classificazione dei disturbi psichici, clinica
delle principali forme morbose, organizzazione dei servizi psichiatrici, caratteristiche della
relazione terapeutica con particolare riguardo alla prospettiva riabilitativa;
- nozioni fondamentali di psicologia e di psicoterapia rilevanti per la riabilitazione
psichiatrica, con specifici riferimenti alle principali correnti del pensiero psicologico e alle
scuole psicoterapiche; le diverse modalità di approccio della terapia individuale, di gruppo
e famigliare; elementi principali di psicodiagnostica e loro rilevanza in campo psichiatrico,
clinico e riabilitativo;
- organizzazione delle Unità Operative Psichiatriche individuando: finalità istituzionali,
campo di intervento, ruoli e competenze delle figure professionali presenti, collegamenti e
interazioni con altri servizi pubblici e privati;
- scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità
organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità
alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si
presentano via via nella pratica quotidiana; finalizzate inoltre a favorire la comprensione
dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri
operatori dell’équipe psichiatrica e della rete dei servizi;
- discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua
inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia cartacea che on line.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni formali per introdurre l’argomento;
- lettura guidata e applicazione alla casistica;
- video , immagini , schemi e materiali , grafici;
- costruzione di mappe cognitive;
- discussione di casi;
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali;
- prove di casi a tappe;
- project – work;
- report.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
Il laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica dimostra capacità di applicare
conoscenza e comprensione nell’esercizio della sua professione, in particolare:
-
integra le conoscenze le abilità e gli atteggiamenti per erogare interventi di
riabilitazione sicuri, efficaci e basati sulle evidenze;
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Psichiatrica
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-
-
utilizza un corpo di conoscenze teoriche derivanti dalla psichiatria, dalle scienze
psicolo-giche e sociali e da altre discipline per riconoscere le disabilità correlate a
disturbi psichici delle persone in cura nelle varie età e nelle diverse fasi della vita;
utilizza (e quando possibile integra) i diversi modelli teorici di riferimento nella
pratica riabilitativa per facilitare la crescita, lo sviluppo e l’adattamento della
persona con disturbo psichico verso la migliore qualità di vita possibile;
è responsabile del proprio operato nel fornire e valutare gli interventi terapeutico
riabilitativi in conformità agli standard professionali di qualità e considera le
indicazioni legali e le responsabilità etiche così come i diritti della persona
assistita;
interpreta e applica i risultati della ricerca psichiatrica alla pratica riabilitativa e
collega i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina riabilitativa
psichiatrica;
partecipa con l’équipe alla realizzazione del progetto terapeutico riabilitativo e si
inserisce attivamente nelle fasi di: identificazione dei problemi, scelta delle
priorità, individuazione degli obiettivi riabilitativi, scelta e attuazione degli
interventi in relazione alle competenze professionali, individuazione dei criteri e
sistemi di valutazione dei risultati raggiunti;
partecipa con l’équipe multiprofessionale alla valutazione dei risultati raggiunti nel
pro-cesso terapeutico riabilitativo;
facilita lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito nei diversi contesti di cura,
assicurando costante attenzione e vigilanza.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento;
- lettura guidata e applicazione;
- video, immagini, schemi e materiali, grafici;
- costruzione di mappe cognitive;
- discussione di casi;
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali;
- prove di casi a tappe;
- project – work;
- report.
3. Autonomia di giudizio (making judgments)
Il laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica evidenzia autonomia di giudizio
nell’esercizio della sua attività professionale, in particolare:
- riconosce il valore terapeutico della relazione coi familiari della persona assistita e
partecipa alla sua realizzazione in sintonia con le linee guida condivise dall’équipe;
- partecipa nella presa delle decisioni assistenziali e riabilitative e agisce in coerenza
con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano l'organizzazione
sanitaria e la responsabilità professionale;
- contribuisce ad organizzare l'assistenza riabilitativa globale attraverso l'utilizzo
appropriato delle risorse a disposizione assicurando l’unitarietà, la continuità e la
qualità degli interventi;
- analizza e risolve i problemi di propria competenza considerandone la complessità,
affronta con padronanza gli imprevisti adottando le soluzioni opportune.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento;
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- apprendimento basato sui problemi (PBL);
- video, immagini, schemi e materiali, grafici;
- esercitazioni con giochi di ruolo;
- discussione di casi.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali;
- prove di casi a tappe;
- report.
4. Abilità comunicative (communication skills)
Il laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica esprime abilità comunicative nei
rapporti interpersonali, in particolare:
- stabilisce e mantiene relazioni efficaci con la persona assistita, con la sua famiglia e/o
con le persone che s’interessano di quell’utente, adotta atteggiamenti che favoriscono il
contatto con la persona (rispetto della distanza interpersonale, l’attenzione al contatto
fisico, ai movimenti, al tono della voce sia sul piano verbale che paraverbale, postura,
modulazione della voce…);
- dimostra abilità comunicative efficaci con utenti diversi per cultura e stile di vita,
- riconosce le caratteristiche di un rapporto di fiducia e le applica mantenendo una
relazione di carattere professionale;
- realizza interventi di educazione alla salute mentale rivolti a persone singole o a gruppi
ed interventi di educazione terapeutica finalizzati all’autogestione del disturbo, del
trattamento e della riabilitazione;
- opera con le famiglie e con il contesto sociale dei soggetti per favorirne il reinserimento
nella comunità, attraverso relazioni di aiuto con la persona assistita e la sua famiglia
applicando i fondamenti delle dinamiche relazionali;
- consapevole del valore terapeutico della relazione coi familiari della persona assistita,
partecipa alla sua realizzazione in sintonia con le indicazioni condivise in équipe;
- valuta la possibilità di fornire un aiuto ai familiari nel modificare eventuali
rappresentazioni errate o distorte nei confronti del paziente o della situazione e si attiva
per favorire un loro coinvolgimento nel processo terapeutico riabilitativo riducendo
eventuali barriere fisiche, psichiche o relazionali;
- partecipa attivamente alle riunioni e alle attività del servizio portando il proprio
contributo di conoscenza ed esperienza.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni per introdurre l’argomento;
- video film;
- simulazioni e giochi di ruolo.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali;
- prove di casi a tappe;
- report.
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica non esaurisce il suo apprendimento nel triennio
formativo, ma fa tesoro delle attività operative quotidiane per riflettere sulla propria
esperienza ed incrementare la propria competenza. Per affinare questa abilità, già
durante il percorso formativo lo studente:
- sviluppa abilità di coltivare i dubbi e tollerare le incertezze, derivanti dallo studio e
dall’attività pratica, quale fonte di nuovi apprendimenti;
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- sviluppa la capacità di porsi interrogativi in relazione all’esercizio della propria attività,
formulando domande pertinenti nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori più giusti;
- dimostra la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento;
- assume responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere alla continua
evoluzione delle conoscenze in campo psicopatologico e terapeutico riabilitativo;
- dimostra capacità di studio autonome e utilizza metodi di ricerca delle evidenze efficaci
e pertinenti;
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- apprendimento basato sui problemi (PBL);
- uso di mappe cognitive;
- utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente
nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione;
- laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali;
- project – work;
- report.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato in TERP potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento
professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT2 di
appartenenza.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica svolge la sua attività professionale finalizzata
alla riabilitazione e al reinserimento sociale delle persone in cura, presso strutture e
servizi sanitari pubblici o privati:
- Centri di salute mentale
- Centri diurni
- Comunità riabilitative residenziali,
- Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura
- Ospedali Psichiatrici Giudiziari
- Servizi per tossicodipendenti
- Servizi per i disturbi del comportamento alimentare
- Servizi di Neuropsichiatria Infantile
- Servizi per l’adolescenza
- Residenze Sanitarie Assistite e Servizi Riabilitativi geriatrici, strutture per minori,
anziani, famiglie, ecc. e nella comunità per svolgere interventi preventivi, educativi e
riabilitativi.
Facilities and programs offering occupational slots
The Technician of Psychiatric Rehabilitation is in charge of performing rehabilitation and
reallocation in the community of clients in charge while serving in public or private health
services including:
-
Community mental health centres
Day centres
Residential rehabilitation communities
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Psichiatrica
-
General hospital psychiatric wards
Forensic hospitals
Substance abuse treatment centres
Eating disorders treatment centres
Child psychiatry services
Adolescent psychiatry centres
Nursing homes, geriatric-psychiatry rehabilitation centres, child and adolescent
residential communities, services for the elderly, the families etc.; prevention,
education and rehabilitation in the community.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica i
candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di
studio conseguito all’estero ritenuto idoneo.
I prerequisiti del Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica dovrebbero comprendere:
• discreta maturità personale e stabilità psichica
• interesse per i problemi delle persone,
• interesse per lo studio e l’approfondimento,
• flessibilità e capacità di adattamento,
• rigore etico e scientifico,
• capacità di gestire rapporti interpersonali,
• a suo agio nel lavoro in équipe,
• disponibilità a mettersi in discussione.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica è
richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica.
Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella
disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi
formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento
dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati
sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono
assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al
regolare esame dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i cfu dei corsi nella classe SNT/02
un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche,
approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come
segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore
per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale)
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Psichiatrica
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/48): 12 ore
di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale)
b) esercitazioni-laboratori-didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio
individuale).
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU
(10 ore di impegno individuale)
f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari
multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di
più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i
Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e
garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la
predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario,
apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Tecnica della
riabilitazione psichiatrica, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli
organizzativi delle attività didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
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- l’orario delle lezioni;
- gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione
psichiatrica ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecnica
della riabilitazione psichiatrica si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli
appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da
almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore
dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12.
Art. 11 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio
Didattico un Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
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rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della didattica
professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di
docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Il Presidente, per le attività formative professionali e il tirocinio, si avvale di un
Coordinatore della didattica professionale di cui all’art. 12.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 12 – Coordinamento della didattica professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono:
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei
servizi;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
Art. 13 - Sistema di Tutorato
La formazione e supervisione dello studente durante i tirocini è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, effettuato da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti.
Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali;
collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di
laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra
l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di
apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di
apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione
dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi
a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di
tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il
percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione
tutoriale.
Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre
svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e
degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando
essa venga delegata agli studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il
loro consenso ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le
modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Consiglio della Scuola.
Art. 14 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare
convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di
servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:
 sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
 esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
 esperienze dirette sul campo con supervisione;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica


sessioni tutoriali e feedback costanti;
compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate
durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance
dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte
applicative, esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della
didattica professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata
come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha
raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede
un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la
commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
c) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
 hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente
 la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio
d) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor
con le seguenti modalità:
 aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
 utilizzando i sabati;
 prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente
(es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze).
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Coordinatore delle Attività Professionalizzanti un piano di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
e) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’équipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità
di apprendimento delle competenze professionali core
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore della
didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un
colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore
della didattica professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite
dal Coordinatore della didattica professionale sentito il tutor che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al
Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita
relazione che documenti approfonditamente le motivazioni
f) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base
dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di
tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di
recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le
esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della
didattica professionale.
Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di
corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine
previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di
area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e
che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore
della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le
esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
g) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità il tirocinio è
sospeso in quanto il ridotto numero di guide di tirocinio/tutor clinico non garantisce una
adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale
assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale.
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici.
Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle
attività didattiche sul sito web.
Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al
fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle
specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti
attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Art. 18 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che
non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento
degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva
il tirocinio clinico;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale debito residuo non
superiore a 8 crediti.
Lo Studente che al 28 febbraio di ogni anno accademico abbia un debito formativo
superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
Art. 19 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
- redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene
formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo
di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti).
La



commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi;
laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività
a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle
singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore
esercita il potere sostitutivo.
Art. 21 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione
psichiatrica sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà
collocato in posizione utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti
acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a –
economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza).
Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le
equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi,
le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove
pertinenti).
Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 24 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecnica
della riabilitazione psichiatrica non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con
impegno a tempo parziale.
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 26 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica sottopone annualmente la
propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di:
- 20 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione
Psichiatrica
1. individuare e correggere le tendenze negative;
2. sviluppare e potenziare quelle positive;
3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti
realizzati e i risultati raggiunti;
4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni
correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento
degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
-
Dimensione delle esigenze e degli obiettivi
Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
Dimensione delle risorse e dei servizi
Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:



il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
- 21 -
Università degli Studi di Verona
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO
REGOLAMENTO DIDATTICO
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Anno Accademico 2010-2011
INDICE
Art. 1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
Art. 4 – Accesso ad ulteriori studi
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 12 – Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 - Progress test
Art. 17 – Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti
Art. 18 – Prova finale
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 23 - Forme di tutorato
Art. 24 - Studenti part time
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
Art. 26 – Autovalutazione della didattica
Art. 27 – Norme transitorie
-2-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Laurea in
Tecniche di Laboratorio Biomedico abilitante all’esercizio della
professione di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico (TSLB)
Classe
L/SNT3 - Professioni Sanitarie Tecniche
Scuola
Medicina e Chirurgia
Art.1 – FINALITÀ DEL REGOLAMENTO
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di
funzionamento del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, classe L/SNT3, attivato
presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione
così come disciplinato dal profilo del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico Decreto Ministeriale
Sanità 26 settembre 1994, n. 745.
Art. 2 - OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO
Il Corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico si propone il conseguimento degli obiettivi
formativi di seguito definiti:
Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di:

gestire il campionamento e la verifica del materiale biologico, il controllo delle conformità della
richiesta e la predisposizione del campione allo stadio successivo;

pianificare e mettere in atto la fase analitica mediante l’utilizzo di metodi e tecnologie
appropriate nel rispetto delle raccomandazioni e dei requisiti di qualità adottati dal laboratorio;

valutare e documentare in modo critico l’attendibilità dei risultati dei test e delle analisi in
analogia al sistema di qualità del laboratorio e in considerazione dello stato di salute e di cura dei
pazienti;

gestire il processo diagnostico in coincidenza del sistema qualità e partecipare attivamente allo
sviluppo dei sistemi per il controllo della validità dei test e delle analisi di laboratorio;

gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro e collaborare alla valutazione dei rischi e
all’implementazione delle misure di prevenzione e protezione;

condurre autonomamente indagini in banche dati e motori di ricerca per acquisire e valutare in
modo critico nuova conoscenza inerente alle diverse tecnologie di laboratorio, ed utilizzare queste
informazioni per contribuire allo sviluppo di metodi e all’implementazione di test ed analisi;

contribuire in modo costruttivo allo sviluppo della professione, delle strutture e delle
organizzazioni sanitarie;

essere responsabile e professionista, comprendendo i problemi etici e deontologici in relazione
agli utenti e in rapporto alla collaborazione interdisciplinare con altri professionisti della salute;

gestire la propria crescita professionale e personale, in linea con il progresso tecnologico,
scientifico, sociale e attraverso la consapevolezza del proprio potenziale di sviluppo di carriera.
Art. 3 – RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI, ESPRESSI TRAMITE I DESCRITTORI EUROPEI
-3-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
1. CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE (KNOWLEDGE AND UNDERSTANDING)
I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono dimostrare conoscenze e capacità di
comprensione nei seguenti campi:

SCIENZE BIOLOGICHE per la comprensione dei principi strutturali e funzionali delle biomolecole che
regolano le attività metaboliche degli organismi unicellulari e pluricellulari, nonché i fondamenti
di trasmissione ed espressione dell’informazione genetica; dell’organizzazione strutturale ed
ultrastrutturale del corpo umano, oltre alle caratteristiche morfo-funzionali dei principali tessuti,
organi e sistemi;

SCIENZE BIOMEDICHE per la comprensione dei principi di funzionamento degli organismi viventi, dei
fondamentali processi patogenetici, e quelli biologici di difesa, nonché l’interpretazione dei
principali meccanismi con cui la malattia altera le funzioni di organi, apparati e sistemi;

SCIENZE IGIENICO - PREVENTIVE per la comprensione dei determinanti di salute, dei pericoli e dei
fattori di rischio, delle strategie di prevenzione, dei sistemi di protezione sia collettivi che
individuali e degli interventi volti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli
utenti;

SCIENZE TECNICHE DIAGNOSTICHE per la comprensione delle metodologie impiegate nei diversi settori
della medicina di laboratorio nell’analisi dei vari materiali biologici ai fini diagnostici e del
significato clinico dei risultati ottenuti;

SCIENZE PSICOSOCIALI, ETICHE, LEGALI E ORGANIZZATIVE per la comprensione della complessità
organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità
alla normativa e alle direttive; nonché per l’approfondimento di problematiche bioetiche connesse
alla ricerca e alla
sperimentazione. Sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione
dell’autonomia professionale, delle relazioni lavorative e delle aree d’integrazione e di
interdipendenza con altri operatori sanitari;

DISCIPLINE INFORMATICHE E LINGUISTICHE con particolare approfondimento della lingua inglese per la
comprensione della letteratura scientifica sia in forma cartacea che on - line.
2. CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE (APPLYING KNOWLEDGE AND UNDERSTANDING)
I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono dimostrare conoscenze e capacità di
comprensione dei seguenti processi:

Utilizzo delle conoscenze per la comprensione del funzionamento dell’organismo umano nello
specifico ambito lavorativo;

Utilizzo delle conoscenze per gestire la fase preanalitica, consapevole che tale stadio rappresenta
un primo ed essenziale elemento della qualità dell’intero processo analitico;

Applicazione delle abilità metodologiche e tecnico-diagnostiche per la gestione delle successive
fasi del processo analitico negli ambiti di laboratorio di: Anatomia patologica, Patologia clinica,
Medicina trasfusionale, Microbiologia e virologia, Biologia molecolare, Genetica medica e
Farmacia;

Integrazione delle conoscenze e delle abilità collaborando a mantenere elevati standard di qualità
e di sicurezza nei diversi contesti di laboratorio.
3. AUTONOMIA DI GIUDIZIO (MAKING JUDGEMENTS)
I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso
le seguenti abilità:
-4-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico

Dimostra capacità di rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità
al profilo professionale;

Utilizza abilità di pensiero critico per erogare prestazioni tecnico diagnostiche efficaci;

Assume responsabilità delle proprie azioni in funzione degli obiettivi e delle priorità dell’attività
lavorativa;

Dimostra capacità di tenere in considerazione anche gli altri operatori nell’esercizio delle proprie
azioni;

Applica i principi etici nel proprio comportamento professionale.
4. ABILITÀ COMUNICATIVE (COMMUNICATION SKILLS)
I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:

Mette in atto capacità di ascolto e di comunicazione appropriata con l’utenza e con i diversi
professionisti sanitari utilizzando differenti forme comunicative: scritta, verbale e non verbale;

Instaura relazioni efficaci con gli altri professionisti;

Dimostra abilità di trasmettere e gestire le informazioni nel proprio ambito lavorativo all’utenza;

Dimostra capacità di utilizzare le tecnologie informative e informatiche
lavorativa;

Stabilisce relazioni professionali e collaborative con altri
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali.
nella propria realtà
professionisti
sanitari
nella
5. CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO (learning skills)
I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono sviluppare le seguenti capacità di
autoapprendimento:

Dimostra abilità nell’autovalutazione delle proprie competenze e delinea i propri bisogni di
sviluppo e apprendimento;

Manifesta perizia nel pianificare, organizzare e sviluppare le proprie azioni;

Dimostra capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all’interno
delle equipe di lavoro;

Sviluppa abilità di studio indipendente;

Dimostra di essere in grado di cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o
incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie (linee guida,
revisioni sistematiche) e fonti primarie ( studi di ricerca).
Art. 4 – ACCESSO AD ULTERIORI STUDI
Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1°
livello ed alla Laurea Magistrale della classe LM/SNT3 di appartenenza.
-5-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
ART. 5 – SBOCCHI OCCUPAZIONALI E PROFESSIONALI PREVISTI PER I LAUREATI
I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico possono trovare occupazione in strutture di laboratorio
pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili:

Nelle diverse aree specialistiche dei laboratori ospedalieri ed extraospedalieri appartenenti al Servizio
Sanitario Nazionale e nelle analoghe strutture private e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico (IRCCS);

Nei laboratori di controllo di qualità in campo biomedico e dell’industria farmaceutica;

Nei laboratori di analisi e controllo delle Agenzie Regionali della Prevenzione e Protezione
dell’ambiente;

Nelle industrie di produzione e agenzie di commercializzazione operanti nel settore della diagnostica
di laboratorio;

Nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria del settore biomedico.
ART. 6 – REQUISITI DI AMMISSIONE AL CORSO
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico i candidati che siano
in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero
ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°264, e
prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico è richiesto il possesso di
un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati
ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di biologia e a 3 punti nella
disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline.
Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati
piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina. I debiti
formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di
accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo.
ART. 7 – MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA DIDATTICA E RAPPORTO CREDITI/ORE
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami).
Ciascuno di essi è suddiviso in unità didattiche logistiche alle quali è assegnato di norma 2 CFU,
talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno
certificati con 1 esame all’anno.
Alle attività elettive sono riservati 6 CFU che prevedono un unico esame.
COMPLESSIVAMENTE sono previsti 20 ESAMI.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti con distinta denominazione attivano competenze di docenze specifiche e che devono
essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto
agli obiettivi formativi previsti.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori
degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a
quell’insegnamento.
Il COORDINATORE DELL’ INSEGNAMENTO assume le funzioni di:
- armonizzare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti;
- curare la predisposizione di un programma unitario;
- presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento;
- presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione;
- garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e
riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi delle lauree
delle professioni sanitarie” che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe L/SNT3 un peso in crediti pari
a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di
Facoltà nella seduta del 4 Marzo 2010, è stato determinato come segue:
a)
DIDATTICA FRONTALE
(lezione) RIFERITA AI SSD GENERICI (esclusi i professionalizzanti):
10 ore per CFU (15 ore di studio individuale);
a1)
DIDATTICA FRONTALE
b)
ESERCITAZIONI - LABORATORI
c)
FORMAZIONE PROFESSIONALE CON GUIDA DEL DOCENTE PER PICCOLI GRUPPI DI STUDENTI
(lezione) RIFERITA AI SSD PROFESSIONALIZZANTI(MED/46):
12 ore per CFU (13 ore di studio individuale);
- DIDATTICA FRONTALE INTERATTIVA:
15 ore per CFU (10 ore di studio individuale);
(assimilabile ai laboratori professionali):
20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale);
d)
TIROCINIO PROFESSIONALE/STAGE:
25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale);
e)
LINGUA STRANIERA
– L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva:
15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale;
f)
ATTIVITÀ DIDATTICHE A SCELTA DELLO STUDENTE programmate
MULTIDISCIPLINARI anche con compresenza di più docenti:
dal Corso di laurea e SEMINARI
12 ore per CFU ( 13 ore studio individuale);
se riferite a esperienze di tirocinio 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale).
Art. 8 – PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la COMMISSIONE DIDATTICA, programma le attività formative del
corso, stabilendone l’articolazione e definendo i responsabili dei vari insegnamenti; valuta e approva
le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e
degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le
seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi:
-
l’elenco degli insegnamenti attivati;
-
gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
-
i docenti degli insegnamenti;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
-
gli orari di ricevimento dei docenti;
-
le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
-
linee-guida per argomento;
-
l’orario delle lezioni;
-
gli appelli di esame.
ART. 9 – CALENDARIO DIDATTICO
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea ed è redatto nel rispetto del REGOLAMENTO
GENERALE DI ATENEO.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
-
L’anno accademico inizia il 1 OTTOBRE e termina il 30 SETTEMBRE,
-
I periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami
e ai tirocini professionali;
-
Il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni
nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due
settimane;
-
Il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
-
Le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
ART. 10 – ORGANI DEL CORSO DI LAUREA
Sono Organi del Corso di Laurea:


Il PRESIDENTE
IL Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle
attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio Didattico un
Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto
e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli
studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti
l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni
possono essere demandate ad una COMMISSIONE DIDATTICA per un migliore coordinamento delle
attività.
La COMMISSIONE DIDATTICA è costituita dal PRESIDENTE e, per ogni polo, dal COORDINATORE DELLA DIDATTICA
PROFESSIONALE e da due RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI, garantendo anche la presenza di docenti
appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del
regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli
studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
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Per affrontare esigenze organizzative e didattiche dei singoli poli possono essere indette riunioni
decentrate dei docenti.
Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale di un COORDINATORE DELLA
DIDATTICA PROFESSIONALE di cui all’art. 12.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei
componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto
di Ateneo.
ART. 11 – ESAMI DI PROFITTO E COMMISSIONI ESAMI DI PROFITTO
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio
Biomedico si conclude con un esame, integrato e contestuale per tutte le Unità Didattiche Logistiche,
che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una
COMMISSIONE D’ESAME costituita da almeno due Docenti dell’Insegnamento, e presieduta, di norma,
dal COORDINATORE DELL’ INSEGNAMENTO, O di un supplente individuato tra i Docenti dell’Insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si
intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18/30mi fino ad un
massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode.
Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo
esame:
-
PROVE ORALI E PROVE SCRITTE OGGETTIVE E STRUTTURATE
-
PROVE PRATICHE E PROVE SIMULATE
per la valutazione di obiettivi cognitivi;
per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità
gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12.
Art. 12 – TIROCINIO PROFESSIONALE
A)
FINALITÀ DEL TIROCINIO
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche previste dal
profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con
strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come
previsto dal decreto ministeriale 24.9.97, n. 229 e sm.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo
studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale
indicate nell’art 2.
Il tirocinio professionale comprende:

SESSIONI TUTORIALI

ESERCITAZIONI E SIMULAZIONI

ESPERIENZE DIRETTE

SESSIONI TUTORIALI
che preparano lo studente all’esperienza;
in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in
situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali;
sul campo con supervisione;
e feedback costanti;
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
B)
COMPITI DIDATTICI,
elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato.
Il COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività pratiche e di tirocinio clinico
sono affidate al Coordinatore della Didattica Professionale, che assicura anche l’integrazione tra gli
insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli
standard di competenza definiti e dirige i tutor professionali.
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 25 maggio 2009
n.119) tale figura deve essere:

Un docente appartenente allo specifico profilo professionale del Corso di Laurea;

In possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe;

nominato sulla base della valutazione di specifico curriculum che esprima la richiesta esperienza
professionale, non inferiore ai 5 anni nell’ambito della formazione.
L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato a tempo pieno.
Le COMPETENZE del COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE sono:

Realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;

Coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti
avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi;

Coordinare i docenti del settore scientifico disciplinare specifico promovendo l'integrazione degli
insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa agli specifici
profili professionali;

Gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;

Fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed
incontri programmati;

Gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;

Promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare
la qualità dei percorsi formativi;

Garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;

Produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
C)
SISTEMA DI TUTORATO CLINICO
La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato
articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli
studenti:
TUTOR PROFESSIONALE
con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione
dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le
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opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le
prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di
apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in
tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
SUPERVISORE
coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le
opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre
supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è
formato con specifici corsi alla funzione tutoriale.
GUIDA DI TIROCINIO
è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività
lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano
una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi
siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività
formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di
assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto deliberato dal Collegio Didattico e ratificato dal
Consiglio della Scuola.
D)
LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE IN TIROCINIO
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello
studente.
Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve VALUTAZIONI FORMATIVE sui suoi progressi sia
attraverso colloqui che schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una VALUTAZIONE CERTIFICATIVA per accertare i
livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese.
Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso,
il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può
essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una COMMISSIONE D’ESAME presieduta dal COORDINATORE DELLA
DIDATTICA PROFESSIONALE e composta almeno da un DOCENTE e da un TUTOR CLINICO.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come:

“RITIRATO” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per
motivazioni personali;

“RESPINTO” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli
sufficienti negli obiettivi formativi.
L’ESAME ANNUALE di tirocinio prevede un UNICO APPELLO per anno accademico, salvo particolari
situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
E)
PREREQUISITI DI ACCESSO AL TIROCINIO
Il COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio
previsto per l’anno di corso gli studenti che hanno:
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
frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline
professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente;

la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio.
F)
ASSENZE DAL TIROCINIO
BREVI
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze orarie) può recuperare tali assenze
su autorizzazione del proprio tutor aumentando l’orario giornaliero fino ad un massimo di 1 ora.
PROLUNGATE
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una giornata) per
gravi e giustificati motivi deve concordare con il Coordinatore della didattica professionale un piano
di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore
previsto (non superiore a 15 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non
ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito prima
dell’inizio dell’anno accademico successivo.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e
controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze.
G)
SOSPENSIONE DAL TIROCINIO
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
MOTIVAZIONI LEGATE ALLO STUDENTE
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologie o che ha ripetuto più
volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente;
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un
tirocinio formativo e sicuro per gli utenti;
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo.
ALTRE MOTIVAZIONI
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente;
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per l’utenza o per
l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle
competenze professionali core.
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale o dal Supervisore di
tirocinio al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e
motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore
della didattica professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal
Coordinatore della didattica professionale sentito il Tutor/Supervisore che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia
un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della
didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello
studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni.
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H)
STUDENTI RIPETENTI PER PROFITTO INSUFFICIENTE IN TIROCINIO
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della
didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi
che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero
personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio
ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale.
Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso. Ciò vale
anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non
si presenti all’esame annuale di tirocinio.
I)
TIROCINIO SUPPLEMENTARE
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non
professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di
svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della didattica professionale
che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi
impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio
a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo.
L)
SCIOPERO DEI DIPENDENTI DELLE STRUTTURE DI TIROCINIO
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale di comparto)
il tirocinio è sospeso in quanto il numero di guide di tirocinio presenti (contingente minimo) non
garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente.
Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale.
Art. 13 - CONOSCENZE LINGUISTICHE
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli studenti di acquisire le
abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti
professionali specifici.
Art. 14 - ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE
La




Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con
Lezioni;
Seminari;
Corsi interattivi a piccoli gruppi;
Tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale
esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame
finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività
didattiche.
Art.15 - ULTERIORI ATTIVITÀ FORMATIVE (art. 10, comma 5, lettera d)
- 13 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
SEMINARI
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio
interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi.
LABORATORI PROFESSIONALI
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali
dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e
pertinente al profilo.
Tali attività di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità
tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e
direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal
provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio
professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo
professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze
professionali.
I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Art. 16 - PROGRESS TEST
Qual’ora si decida di attivare il Progress test tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a
partecipare durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress
Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta
dello studente.
Art. 17 – OBBLIGHI DI FREQUENZA, PROPEDEUTICITÀ E SBARRAMENTI
A)
FREQUENZA
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono
lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano
inferiori al 75%.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad
almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento, almeno il 50% delle ore previste per ogni
unità didattica logistica, o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio sia rispetto alla frequenza,
sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti,è iscritto, nel successivo anno accademico,
anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
B) PROPEDEUTICITÀ
Si stabilisce che entro il 2 anno di corso ed entro il termine previsto dal presente
regolamento, lo studente dovrà aver completato tutti gli esami degli insegnamenti del 1 anno di corso
di studi.
Lo/a studente che entro la conclusione del 2 anno di corso, non abbia completato tutti gli
esami degli insegnamenti del 1 anno di cui al punto precedente, verrà iscritto/a al 2 anno fuori corso.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
L’insegnamento di Scienze Strutturali e Funzionali delle Biomolecole del 1 anno 1 semestre è
propedeutico all’insegnamento di Scienze di Medicina di Laboratorio del 1 anno 2 semestre;
L’insegnamento di Scienze della Patologia Umana del 2 anno 1 semestre è propedeutico
all’insegnamento di Scienze Farmacologiche del 2 anno 2 semestre.
C) SBARRAMENTI
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio
clinico;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a:
10 CREDITI dal I°anno al II°anno;
10 crediti dal II°anno al III anno.
Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti
indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e
non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel
triennio.
Art. 18 – PROVA FINALE
A) Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di
concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a
livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante all’esercizio della professione di Tecnico
Sanitario di Laboratorio Biomedico, si compone di:
1) Una PROVA PRATICA nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
2) La redazione e la dissertazione di un elaborato di TESI.
Lo studente per il lavoro di tesi avrà la supervisione di un DOCENTE del Corso di Laurea, detto
Relatore, ed eventuali correlatori in possesso almeno della laurea triennale anche se esterni al
Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di
ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e
scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente
correlate al profilo professionale.
Si ricorda che presentare tesi copiate o procurate da altri costituisce reato.
(Legge 475/1925 tutt’oggi in vigore).
B) VALUTAZIONE DELLA PROVA PRATICA
Al voto della prova pratica espresso dalla Commissione in trentesimi viene assegnato il seguente
punteggio:
- 15 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
da 18/30 a 21/30
da 22/30 a 24/30
da 25/30 a 27/30
da 28/30 a 30/30
30/30 e lode
= 1 punto;
= 2 punti;
= 3 punti;
= 4 punti;
= 5 punti.
C) VALUTAZIONE DELLA TESI
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri:
-
livello di approfondimento del lavoro svolto;
-
contributo critico del laureando;
-
accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica.
C) PUNTEGGIO FINALE
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento decimi e viene formato dalla:

Media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti nei 20 esami curriculari (arrotondata per
eccesso o per difetto al numero intero più vicino);


Somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un MASSIMO DI 5 PUNTI);
Discussione della Tesi:da 0 fino ad un MASSIMO DI 4 PUNTI per tesi compilativa; da 0 fino ad un
6 PUNTI per tesi sperimentale.
MASSIMO DI
La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:

Presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;

Partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 PUNTI AGGIUNTIVI;

Laurea entro i termini della durata normale del corso 2 PUNTI AGGIUNTIVI.
La lode può venire attribuita con parere unanime della Commissione ai candidati che conseguano un
punteggio finale maggiore o uguale a centodieci.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata
negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 19 - COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE COMMISSIONI PER LA PROVA FINALE
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati
dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio
professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto
del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate al Ministero dell'Istruzione, Università e della Ricerca e al
Ministero della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni.
In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo.
Art. 20 - PASSAGGI E TRASFERIMENTI
A)
PASSAGGIO AD ALTRO POLO DIDATTICO
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Gli studenti che intendono passare ad altro polo didattico dovranno presentare domanda motivata,
con la documentazione necessaria per la valutazione dei crediti formativi, in Segreteria Studenti
secondo i termini stabiliti annualmente nel manifesto generale degli studi di Ateneo.
Il passaggio sarà subordinato alla disponibilità di posti e qualora possibile, sarà data precedenza alla
residenza dello studente nella sede richiesta, il profitto in teoria e in tirocinio e infine alla
completezza della documentazione allegata alla domanda.
B)
PASSAGGIO/TRASFERIMENTO DA ALTRO CORSO DI STUDIO DELLO STESSO ATENEO O DI ALTRO ATENEO
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi
di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico sarà possibile solo
se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in
graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda
di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte
precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami
sostenuti).
C)
TRASFERIMENTI DA ALTRO ATENEO
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al
medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e
accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per
la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i
seguenti criteri: Disponibilità di sedi di tirocinio e di Tutor clinici, merito (numero di crediti acquisiti e
in seconda istanza la media voto degli esami); motivi familiari (criteri: a – economici, b –
avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza);
Art. 21 - RICONOSCIMENTO DEI CREDITI ACQUISITI IN ALTRI CORSI DI STUDIO
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti
dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti,
accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto
ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le
equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali
integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad
identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la
quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque
inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa Commissione
Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli
obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti
nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività
che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul
valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità
di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti
nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti).
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
Art. 22 - PERIODI DI STUDIO SVOLTI
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione
universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne
valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione
delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per
l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale,
disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 23 - FORME DI TUTORATO
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio
professionale.
Art. 24 - STUDENTI PART TIME
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per
gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico non
ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale.
Art. 25 - RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti
per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato
su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono
sospesi.
Art. 26 – AUTO VALUTAZIONE DELLA DIDATTICA
Il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico sottopone annualmente la propria attività
didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di:
1. individuare e correggere le tendenze negative;
2. sviluppare e potenziare quelle positive;
3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati
raggiunti;
4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante
una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione,
erogazione e controllo) ed esegue il monitoraggio della qualità didattica e l’efficienza organizzativa
con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
- Dimensione delle esigenze e degli obiettivi;
- Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento;
- Dimensione delle risorse e dei servizi;
- Dimensione del sistema di gestione e di controllo.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo
individuati a tal fine:
 il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
 i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
 la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e
09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la
medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura
didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine
dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo
Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e
Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle
attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere
agli adempimenti di legge.
Art. 27 Norme transitorie
Per l’anno accademico 2010 – 2011 il primo anno di corso segue il nuovo ordinamento mentre il 2°e 3°
anno seguono il vecchio ordinamento. Con l’anno accademico 2011 – 2012 gli studenti del 1°e 2°anno
seguiranno il nuovo ordinamento mentre quelli del 3°proseguiranno con il vecchio ordinamento.
A partire dall’anno accademico 2012 – 2013 il corso sarà a regime con il nuovo ordinamento.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico
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Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia medica,
per Immagini e Radioterapia
Regolamento Didattico
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del Corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i Laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al Corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 12 – Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello Studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 - Progress Test
Art. 17 – Obblighi di frequenza e sbarramenti
Art. 18 – Prova finale
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 23 - Forme di tutorato
Art. 24 - Studenti part time
Art. 25 - Ricevimento degli Studenti
Art. 26 – Autovalutazione della didattica
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Laurea in
Classe
Scuola
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
(abilitante alla professione di Tecnico sanitario di radiologia medica)
L/SNT3 - Professioni Sanitarie Tecniche
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità
organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica,
per Immagini e Radioterapia, classe L/SNT3, attivato presso l’Università degli Studi di
Verona a partire dall’Anno Accademico 2010/2011.
Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio
della professione così come disciplinato dal profilo del Tecnico Sanitario di Radiologia
Medica definito con decreto del Ministero della Sanità 26 settembre 1994, n. 746.
Art. 2 – Obiettivi formativi del Corso
Il Laureato nel Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e
Radioterapia deve aver acquisito conoscenze, abilità e attitudini per esercitare la
professione di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica.
Per conseguire tale finalità il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e
Radioterapia deve dimostrare di essere in grado di:
 gestire le procedure tecnico-diagnostiche di acquisizione, elaborazione dell’Imaging
secondo evidenze scientifiche e linee guida;
 valutare la qualità del documento iconografico prodotto e se è rispondente a
quanto esplicitato nella proposta di indagine;
 gestire le procedure tecnico diagnostiche di trasmissione e archiviazione
dell’Imaging;









erogare trattamenti radioterapici;
utilizzare metodologie e strumenti di controllo, valutazione e revisione della
qualità;
attuare le disposizioni in materia di radioprotezione e sicurezza e utilizzare i
presidi di protezione individuale;
stabilire con gli utenti e i colleghi una comunicazione professionale;
assicurare comfort, sicurezza e privacy degli utenti durante le indagini diagnostiche
e i trattamenti radioterapici;
agire con responsabilità verso gli utenti e il Servizio adottando comportamenti
professionali conformi ai principi etici e deontologici;
accogliere e gestire la preparazione del paziente all’indagine diagnostica o al
trattamento radioterapico acquisendo il consenso informato, per quanto di sua
competenza;
collaborare con i medici, i colleghi e tutto il personale per garantire un ottimale
funzionamento del Servizio e contribuire alla soluzione di problemi organizzativi;
utilizzare i sistemi informativi per la raccolta, l’analisi dei dati e la gestione delle
informazioni;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia

ricercare le migliori evidenze scientifiche per approfondire aree di incertezza o di
miglioramento nella propria pratica professionale;

conoscere la lingua Inglese per lo scambio di istruzioni e informazioni nell’ambito
specifico di competenza.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia dimostra
conoscenza e capacità di comprensione nell’ambito delle:
 SCIENZE PROPEDEUTICHE che favoriscono l’apprendimento dei concetti costruttivi e
delle modalità d’uso delle apparecchiature utilizzate nella professione di Tecnico
sanitario di radiologia medica;

SCIENZE BIOMEDICHE per la comprensione dell’anatomia umana e dei processi
fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattia delle persone;

SCIENZE IGIENICO-PREVENTIVE per la comprensione dei determinanti di salute, dei
pericoli e dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione, dei sistemi di
protezione sia collettivi che individuali e degli interventi volti alla tutela della
salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti;

SCIENZE TECNICHE DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE per garantire l’uso di metodiche
e tecnologie appropriate assicurando le necessarie misure di radioprotezione e
sicurezza;

SCIENZE PSICOSOCIALI, ETICHE, LEGALI E ORGANIZZATIVE per la comprensione della
complessità organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale e dell’importanza e
dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive. Sono finalizzate
inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle relazioni
lavorative e delle aree d’integrazione e di interdipendenza con altri operatori
sanitari;

DISCIPLINE INFORMATICHE E LINGUISTICHE per conoscere e comprendere la lingua
inglese e i processi di gestione informatizzata delle informazioni e delle immagini
clinico-radiologiche.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia applica
capacità, conoscenze e la comprensione nell’ambito delle scienze radiologiche per:
 dimostrare un approccio professionale al lavoro, possedendo competenze adeguate,
nonché abilità di sostenere argomentazioni per risolvere eventuali problemi e
tematiche anche interdisciplinari connesse al suo campo di studi;
 sviluppare il ragionamento nelle tecniche diagnostiche e terapeutiche garantendo
l’uso di metodiche e tecnologie appropriate assicurando le necessarie misure di
radioprotezione e sicurezza;
 integrare conoscenze e abilità collaborando a mantenere elevati standard di qualità
nei diversi contesti della Diagnostica per Immagini e della terapia radiante.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
3. Autonomia di giudizio (making judgments’)
Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia ha la capacità
di:
 raccogliere e interpretare i dati e le situazioni che caratterizzano la sua attività
professionale in modo da sviluppare una autonomia di pensiero e giudizio che
include la riflessione su pratiche e questioni rilevanti, sociali, scientifiche o etiche;
 utilizzare abilità di pensiero critico per erogare prestazioni tecnico-diagnostiche e
terapeutiche efficaci;
 assumere responsabilità delle proprie azioni in funzione degli obiettivi e delle
priorità dell’attività lavorativa;
 identificare le criticità nell’ambito
organizzativo o nelle
tecniche
diagnostico/terapeutiche proponendo soluzioni con l’applicazione delle migliori
evidenze nel pieno rispetto delle norme deontologiche.
4. Abilità comunicative (communication skills)
Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia:
 comunica in modo efficace e comprensibile, idee, informazioni, problemi e
soluzioni al pubblico e ad interlocutori specialisti, motivando il suo operato e le
decisioni assunte;
 dimostra capacità di ascolto e comprensione con utenza, colleghi, medici e altri
professionisti;
 comunica con gli utenti nel pieno rispetto delle differenze culturali o etniche;
 adatta il linguaggio, utilizzando quando necessario anche la lingua inglese, e
verifica la comprensione delle informazioni fornite;
 utilizza varie tecnologie informative ed informatiche specifiche del suo ambito
lavorativo.
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia ha sviluppato
capacità, strategie, metodi di apprendimento e competenze pratiche che sono
necessarie per continuare a intraprendere ulteriori studi con un alto grado di
autonomia. In particolare:
 dimostra capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delinea i propri
bisogni di sviluppo e di aggiornamento;
 dimostra capacità di studio indipendente;
 dimostra autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o
incertezze della pratica professionale selezionando criticamente la letteratura;
 promuove le sue conoscenze in contesti accademici e professionali.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il Laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento ed aggiornamento professionale,
Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT3 di appartenenza.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i Laureati
I Laureati possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socio-assistenziali
pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili in:
 Reparti e Servizi di Diagnostica per Immagini e Radioterapia, operanti nelle
strutture ospedaliere ed extraospedaliere del Sistema Sanitario Nazionale e nelle
analoghe strutture private e di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico;
 Industrie di produzione e agenzie di vendita operanti nel settore della diagnostica
per immagini e radioterapia;
 Centri di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico;
 libera professione.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al Corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per
Immagini e Radioterapia i candidati che siano in possesso del diploma di scuola
secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999
n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e
Radioterapia è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della Fisica e
della Matematica. Agli Studenti che siano stati ammessi al Corso con una votazione
inferiore a 4 punti nella disciplina di Fisica e Matematica, saranno assegnati obblighi
formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento
dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero
personalizzati sotto la responsabilità del Docente titolare della disciplina; i debiti
formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in
itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei Corsi nella classe
L/SNT3 un peso in crediti pari a 25 ore. Il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie
didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato
determinato come segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita agli SSD generici (esclusi i professionalizzanti):
10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale);
a1) didattica frontale (lezione) riferita agli SSD professionalizzanti (MED/45 - MED/50):
12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale);
b) esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva:
15 ore per CFU (10 ore di studio individuale);
c) formazione professionale con guida del Docente per piccoli gruppi di Studenti
(assimilabile ai laboratori professionali):
20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale);
d) stage/tirocinio professionale:
25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
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Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva:
15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale;
f) attività didattiche a scelta dello Studente e programmate dal Corso di Laurea e
seminari multidisciplinari:
12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più Docenti, se
riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore.
Il piano di studio prevede 16 Insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono di norma assegnati 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di Corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono quindi previsti 20 esami per Corso di Laurea triennale.
Gli Insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli Insegnamenti sono composti di più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di
un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
Studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni Insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola
i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i Docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento. Il Coordinatore assume le funzioni di coordinare e
garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la
predisposizione di un programma unitario, presentare agli Studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se
necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri Insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del Corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
Insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai Docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle,
entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni Anno Accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono
pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività
didattiche del Corso di studi:
 l’elenco degli Insegnamenti attivati;
 gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
 i Docenti degli Insegnamenti;
 gli orari di ricevimento dei Docenti;
 le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre
attività;
 linee-guida per argomento;
 l’orario delle lezioni;
 gli appelli di esame.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea ed è redatto nel rispetto del
Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di Laurea si articola come segue:
 l’Anno Accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
 i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi
dedicati agli esami, e ai tirocini professionali;
 il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti
in tre sessioni nel Corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può
essere inferiore alle due settimane;
 il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli Studenti “fuori Corso”;
 le sessioni di Laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i Docenti universitari del Corso appartenenti al Collegio
Didattico un Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i Docenti del Corso e assolve le funzioni
previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano
anche una rappresentanza degli Studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove
regolarmente elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente e, per ogni polo, dal Coordinatore
della Didattica Professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la
presenza di Docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei
curricula formativi pregressi degli Studenti, ed
ulteriori compiti con potere
deliberante.
Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale del
Coordinatore della Didattica Professionale di cui all’art. 12.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle
cariche elettive dei Componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento
Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di Laurea è di venti
(20).
Ciascuno degli Insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche
di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia si conclude con un esame, che lo
Studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una
Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di
norma, dal Coordinatore dell’Insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo
di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive
del medesimo esame:
 prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
 prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art.12.
Art. 12 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo Studente le competenze
specifiche previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si
possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti d’idoneità per
attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229.
I 60 CFU minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo Studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:
 sessioni tutoriali che preparano lo Studente all’esperienza;
 esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
 esperienze dirette sul campo con supervisione;
 sessioni tutoriali e feedback costanti;
 compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) Il Coordinatore della Didattica Professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
-9-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono:
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei
servizi;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata
c) Sistema di Tutorato clinico
La supervisione dello Studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un
sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello
stesso profilo professionale degli Studenti:
- Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali;
collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e
conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità
formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in
particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza.
Si occupa dei processi di apprendimento degli Studenti in difficoltà, facilita i
processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi
di tirocinio.
- Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i
Colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e
il piano di tirocinio dello Studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli
Studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con
specifici corsi alla funzione tutoriale.
- Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo Studente nella sede di tirocinio
mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello
Studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di
qualità anche quando essa sia delegata agli Studenti , si assicura che gli stessi siano
informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno Studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si
svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica.
- 10 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo
quanto definito dal Consiglio della Scuola.
d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel
percorso dello Studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo Studente riceve
valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di Corso è effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo Studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative documentate durante
l’anno di Corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate
all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative,
esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore
della Didattica Professionale e composta almeno da un Docente e da un Tutor
Professionale.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Sarà registrato come “ritirato” lo Studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà
registrato come “respinto” lo Studente che durante il percorso o alla fine del tirocinio
non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio
prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali
la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
e) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della Didattica Professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di Corso gli Studenti che:
 hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in Corso e dell’anno precedente;
 hanno la frequenza dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio.
f) Assenze dal tirocinio
Lo Studente che si assenta dal tirocinio per periodi “brevi” (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione e
secondo modalità concordate con il tutor.
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al
tirocinio.
Lo Studente che si assenta dal tirocinio per periodi “lunghi” (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato.
Lo Studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul
monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di
tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e
può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo Studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal Tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di
recupero di eventuali assenze.
- 11 -
g) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
 Motivazioni legate allo Studente:
1. Studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente;
2. Studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti:
3. Studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo.

Altre motivazioni:
1. Stato di gravidanza o periodo di allattamento nel rispetto della normativa
vigente;
2. Studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per
lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le
possibilità di apprendimento delle competenze professionali “core”.
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale al
Coordinatore della Didattica Professionale tramite apposita relazione, che verrà
discussa e motivata in un colloquio con lo Studente.
La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della Didattica
Professionale allo Studente.
La riammissione dello Studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità
definite dal Coordinatore della Didattica Professionale sentito il Tutor che l’ha
proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il Coordinatore della Didattica Professionale ha facoltà di proporre al
Collegio Didattico la sospensione definitiva dello Studente dal tirocinio tramite corretta
relazione che documenti approfonditamente le motivazioni.
h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo Studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato sulla
base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di
tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di
recupero personalizzato, allo Studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le
esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della
Didattica Professionale.
Lo Studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta il tirocinio per
ogni anno di Corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo Studente sospenda il tirocinio
prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’esame annuale di
tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo Studente fuori Corso o ripetente per non avere superato gli esami d’insegnamenti
di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di
Corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al
Coordinatore della Didattica Professionale che risponderà alla richiesta
compatibilmente con le esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento
dei suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul
libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo
dell’anno successivo.
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità
(personale Tecnico sanitario di radiologia medica) il tirocinio è sospeso in quanto il
numero di Tecnici sanitari di radiologia medica presente (contingente minimo) non
garantisce una adeguata supervisione dello Studente e di conseguenza la sicurezza
dell’Utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute
come studio individuale.
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di
lavori scientifici su argomenti professionali specifici.
Art. 14 - Attività formative a scelta dello Studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo Studente
esercita la propria personale scelta, fino al conseguimento di un numero complessivo di
6 CFU.
Le attività formative a scelta dello Studente si concludono con una valutazione in
quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito
per accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati sul sito web.
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più Docenti, anche
di settori (SSD) diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di
tirocinio al fine di far acquisire agli Studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in
contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei Servizi e direttamente sui pazienti,
al fine di ridurre l’impatto emotivo degli Studenti che deriverebbe dal misurarsi in
situazioni reali ma anche per garantire etica e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/Docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti
nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in
ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di Studenti.
Art. 16 - Progress Test
- 13 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Tutti gli Studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test per
ogni anno del Corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test
sono comunicati agli Studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
Alla partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei
crediti a scelta dello Studente.
Art. 17 –Obblighi di frequenza e sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali
non ammettono lo Studente all’esame qualora la frequenza complessiva alle attività
formative dell’Insegnamento integrato sia inferiore al 75% o inferiore al 50% di ogni
singola attività didattica logistica che lo compone.
Lo Studente che, nel Corso dell’Anno Accademico non abbia ottenuto l’attestazione
minima di frequenza delle ore previste per ciascun Insegnamento integrato, nel
successivo Anno Accademico ha l’obbligo di frequenza degli Insegnamenti per i quali non
abbia ottenuto l’attestazione.
La frequenza del tirocinio professionale è ugualmente obbligatoria per l’intero monte
ore previsto fatto salvo quanto citato nell’Art. 12, comma “f”.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
 avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione
positiva il tirocinio clinico;
 avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non
superiore a 10 crediti dal I al II anno e a 12 crediti dal II al III anno;

avere superato tutti gli esami previsti per il primo anno di Corso entro la fine del
secondo anno di Corso.
Lo Studente che alla fine della sessione d’esame invernale dell’Anno Accademico
successivo (febbraio) abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2,
viene iscritto come fuori Corso.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori Corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
Art. 18 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle
attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di
tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in
due sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- 14 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia


una prova pratica nel corso della quale lo Studente deve dimostrare di aver
acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello
specifico profilo professionale;
redazione di un elaborato di una Tesi e sua dissertazione.
Si è ammessi alla discussione dell’elaborato di Tesi solo se si è superata positivamente
la prova pratica.
Lo Studente avrà la supervisione di un Docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della Tesi è di impegnare lo Studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della
sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
La valutazione della Tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del Laureando, accuratezza della metodologia adottata
per lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea espresso in cento/decimi con eventuale lode, è formato
dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla
somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e
nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti).
La



commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
partecipazione ai programmi Erasmus, 1 punto aggiuntivo;
laurea entro i termini della durata normale del Corso 1 punto aggiuntivo.
È prevista la possibilità per lo Studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di Laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di Laurea.
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della Sanità sulla base della
rappresentatività a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca
Scientifica e Tecnologica della Sanità che possono inviare esperti, come loro
rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti
componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo.
- 15 -
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio ad altro polo didattico
Gli Studenti che intendono passare ad altro polo didattico dovranno presentare
domanda motivata, con la documentazione necessaria per la valutazione dei crediti
formativi, in Segreteria Studenti entro l’inizio del successivo Anno Accademico.
Il passaggio sarà subordinato alla disponibilità di posti e qualora possibile, sarà data
precedenza alla residenza dello Studente nella sede richiesta, il profitto delle attività
didattiche teoriche e del tirocinio e infine alla completezza della documentazione
allegata alla domanda.
Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro Corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
Corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia
Medica, per Immagini e Radioterapia sarà possibile solo se lo Studente avrà superato la
prova di ammissione ed in posizione utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie Studenti lo Studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di Corso” per il riconoscimento dei crediti
acquisiti e delle attività svolte in precedenza, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di Studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro
il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia
degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste saranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di
Corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi di tirocinio e di Tutor, merito
(numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); motivi
familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior
distanza);
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri Corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo Studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo Studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti
con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti
acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e
proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per
ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra Corsi di Laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente
riconosciuti allo Studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo
quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la
loro coerenza con gli obiettivi del Corso di studio, valutando la quantità dei crediti
acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel
Corso di Studio.
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello Studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti
ove pertinenti).
Art. 22 - Periodi di studio svolti
Lo Studente che intenda seguire un periodo di studi presso un’Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo Studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione
dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 23 - Forme di tutorato
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio
professionale.
Art. 24 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli Studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia, non ha dato disponibilità
ad accogliere Studenti con impegno a tempo parziale.
Art. 25 - Ricevimento degli Studenti
I Docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli Studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma
di insegnamento pubblicato su sito web del Corso di Laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
Studenti sono sospesi.
Art. 26 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione,
allo scopo di:
 individuare e correggere le tendenze negative;
 sviluppare e potenziare quelle positive;
 permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i
risultati raggiunti;
 costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e
migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
- 17 -
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in
Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
 dimensione delle esigenze e degli obiettivi;
 dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento;
 dimensione delle risorse e dei servizi;
 dimensione del sistema di gestione e di controllo.
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli
organi di Ateneo individuati a tal fine:
 il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
 i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
 la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
 tre Docenti afferenti al Corso di Studi;
 uno Studente designato dai rappresentanti degli Studenti nell’organo di governo
della struttura didattica competente;
 un Tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello
e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
- 18 -
Università degli Studi di Verona
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Igiene Dentale
Regolamento Didattico
Maggio 2010
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
Indice
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art.
Art.
Art.
Art.
4
5
6
7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 20
Art. 21
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
Art.
22
23
24
25
26
27
28
Finalità del regolamento
Obiettivi formativi del corso
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i
Descrittori europei
Accesso a studi ulteriori
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Requisiti di ammissione al corso
Modalità di svolgimento della didattica e rapporto
crediti/ore
Programmazione didattica
Calendario didattico
Organi del Corso di Laurea
Il Coordinatore della didattica professionale
Sistema di Tutorato clinico
Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Tirocinio Professionale
Conoscenze linguistiche
Attività formative a scelta dello studente
Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Progress test
Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o
sbarramenti
Prova finale
Composizione e funzionamento delle commissioni per la
prova finale
Passaggi e trasferimenti
Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Forme di tutorato
Studenti part-time
Ricevimento degli studenti
Autovalutazione della didattica
-2-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
Laurea in
Classe
Scuola
Laurea in Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di
igienista dentale)
L/SNT 3- Professioni Sanitarie Tecniche
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Igiene dentale, classe L/SNT3, attivato presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo del D.M. del Ministero della Sanità n°137, del
15 marzo 1999.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Igiene dentale si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di
seguito definiti.
Al termine del percorso formativo in Igiene Dentale, gli studenti devono aver acquisito
conoscenze, abilità e attitudini tali da soddisfare le attese dei servizi odontoiatrici pubblici
e privati.
Per conseguire questa finalità, lo studente deve dimostrare di essere in grado di:
- effettuare l’esame obiettivo diretto e strumentale del cavo orale e delle strutture
connesse per identificare eventuali anormalità o problemi orali,
- aiutare il paziente nella compilazione della scheda anamnestica e collaborare alla
compilazione della cartella clinica odontostomatologica e provvedere alla raccolta
dei dati tecnico-statistici,
- provvedere all'ablazione del tartaro ed alla levigatura delle radici,
- rivalutare il paziente durante il percorso di prevenzione e trattamento delle
patologie oro-dentali,
- provvedere all'applicazione topica dei vari mezzi profilattici,
- eseguire i test salivari per l'individuazione dei pazienti a rischio carie,
- eseguire la lucidatura degli amalgami,
- attuare metodiche di sbiancamento,
- effettuare fotografie intraorali ed extraorali,
- sottoporre a trattamento di sviluppo e fissaggio le radiografie; le riordina, le
cataloga e ne prende visione, ai fini di una valutazione parodontale, come guida ad
una corretta strumentazione,
- istruire e motivare sulle varie metodiche di igiene orale domiciliare per il
mantenimento della salute orale e la prevenzione delle patologie del cavo orale,
motivando il paziente ad effettuare controlli periodici e a mantenere un corretto
'stile di vita',
- utilizzare mezzi diagnostici idonei per evidenziare la placca batterica e la patina
dentale,
- attuare attività di educazione sanitaria dentale,
- partecipare e programmare progetti di prevenzione primaria,
- indicare le norme di una alimentazione razionale ai fini della tutela della salute
dentale.
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PERCORSO FORMATIVO
1° ANNO
Finalizzato a fornire le fondamentali conoscenze biomediche e igienico preventive, i
principi della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza di
tirocinio, diretta all’acquisizione delle competenze di base e all’orientamento dello
studente agli ambiti professionali di riferimento relativi al mantenimento dello stato di
salute dei tessuti orali e alla prevenzione delle patologie infiammatorie a carico del
parodonto.
2° ANNO
Rivolto all’approfondimento delle conoscenze cliniche, delle metodiche e delle tecniche di
prevenzione della patologia cariosa.
Finalizzato al raggiungimento delle competenze e delle abilità pratiche di rimozione della
placca e del tartaro attraverso la strumentazione meccanica e manuale e all’applicazione
dei vari mezzi profilattici.
Sono previste più esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le
conoscenze, le metodologie e le tecniche apprese.
3° ANNO
Indirizzato all’approfondimento specialistico delle varie tipologie di paziente odontoiatrico
con particolare riferimento al trattamento del paziente implantare e con patologie
sistemiche.
Indirizzato inoltre all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio
professionale, la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi, nonché
le metodologie di ricerca scientifica anche a supporto dell’elaborato finale.
Si aumenta dal 1° al 3° anno la rilevanza assegnata alle esperienze di tirocinio dove lo
studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e responsabilità con la
supervisone di esperti. Questa logica curriculare si concretizza anche nella scelta dei
crediti assegnati alle esperienze di tirocinio che aumentano gradualmente dal 1°al 3°
anno.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Igiene dentale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei
seguenti campi:
- SCIENZE BIOLOGICHE per la comprensione dei principi strutturali e funzionali delle
biomolecole che regolano le attività metaboliche degli organismi unicellulari e
pluricellulari, nonché i fondamenti di trasmissione ed espressione dell’informazione
genetica; dell’organizzazione strutturale ed ultrastrutturale del corpo umano, oltre
alle caratteristiche morfo-funzionali dei principali tessuti, organi e sistemi;
- SCIENZE BIOMEDICHE per la comprensione dei principi di funzionamento degli
organismi viventi, dei fondamentali processi patogenetici, e quelli biologici di
difesa, nonché l’interpretazione dei principali meccanismi con cui la malattia altera
le funzioni di organi, apparati e sistemi e i principi con cui i farmaci inducono a loro
volta modificazioni nelle diverse condizioni;
- SCIENZE IGIENICO - PREVENTIVE per la comprensione dei determinanti di salute, dei
pericoli e dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione, dei sistemi di
protezione sia collettivi che individuali e degli interventi volti alla tutela della
salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti;
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SCIENZE ODONTOSTOMATOLOGICHE per la comprensione dello stato di salute e di
patologia del paziente al fine di avere le competenze per confrontarsi con l’intero
team odontoiatrico/operatori sanitari per poter seguire il paziente nelle fasi di
diagnosi, cura, trattamento e mantenimento;
SCIENZE TECNICHE MEDICHE E APPLICATE per la comprensione delle metodologie e
delle tecniche impiegate nelle diverse attività proprie dell’igienista dentale
(strumentazione meccanica e manuale, sigillatura dei solchi, …), nell’analisi dei
vari indici epidemiologici raccolti ai fini diagnostici e del significato clinico dei
risultati ottenuti;
SCIENZE PSICOSOCIALI, ETICHE, LEGALI E ORGANIZZATIVE per la comprensione della
complessità organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale, dell’importanza e
dell’utilità di agire in conformità alle norme di riferimento della professione, alle
principali norme giuridiche e al relativo codice deontologico e alle direttive; nonché
per l’approfondimento degli aspetti medico-legali della professione e delle principali
problematiche attinenti al campo della bioetica connesse, in particolare, alla ricerca
scientifica e alla sperimentazione. Sono finalizzate inoltre a favorire la
comprensione dell’autonomia professionale, delle relazioni lavorative e delle aree
d’integrazione e di interdipendenza con altri operatori sanitari;
DISCIPLINE INFORMATICHE E LINGUISTICHE con particolare approfondimento della
lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia in forma
cartacea che on-line.
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni;
- Lettura guidata e applicazione;
- Video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali grafici;
- Costruzione di mappe cognitive;
- Seminari;
- Studio individuale;
- Discussione di casi.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- Esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati in Igiene dentale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei
seguenti processi:
- Utilizza le conoscenze per la comprensione del funzionamento dell’organismo
umano nello specifico ambito lavorativo;
- Utilizza le conoscenze per la gestione e la risoluzione delle nuove situazioni in
maniera sempre più autonoma;
- Applica le abilità metodologiche e tecniche per la gestione delle fasi di
mantenimento e trattamento delle varie tipologie di paziente;
- Integra conoscenze e abilità collaborando a mantenere elevati standard di qualità e
di sicurezza nei diversi contesti.
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni;
- Lettura guidata e applicazione;
- Dimostrazioni, schemi e materiali grafici;
- Costruzione di mappe cognitive;
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-
Discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
Esercitazioni e simulazioni;
Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una
progressiva assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- Esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report;
- Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report sulla pratica professionale);
- Esame strutturato oggettivo a stazioni.
3. Autonomia di giudizio (making judgments)
I laureati in Igiene dentale devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti
abilità:
- Dimostra capacità di rispondere del proprio operato durante la pratica
professionale in conformità al profilo professionale;
- Utilizza abilità di pensiero critico per erogare prestazioni tecnico-assistenziali
efficaci;
- Assume responsabilità delle proprie azioni in funzione degli obiettivi e delle priorità
dell’attività lavorativa;
- Dimostra capacità di tenere in considerazione anche gli altri operatori nell’esercizio
delle proprie azioni;
- Applica i principi etici nel proprio comportamento professionale.
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- Discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie;
- Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una
progressiva assunzione di autonomia e responsabilità;
- Sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica
professionale.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- Esami scritti e orali, prove di casi a tappe;
- Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale);
- Esame strutturato oggettivo a stazioni.
4. Abilità comunicative (communication skills)
I laureati in Igiene dentale devono sviluppare le seguenti abilità comunicative:
- Mette in atto capacità di ascolto e di comunicazione appropriata con l’utenza e con
i diversi professionisti sanitari utilizzando differenti forme comunicative: scritta,
verbale e non verbale;
- Instaura relazioni efficaci con gli altri professionisti e con le diverse tipologie di
utenza;
- Dimostra abilità di trasmettere e gestire le informazioni nel proprio ambito
lavorativo all’utenza motivando e istruendo i pazienti con metodiche personalizzate
al mantenimento della salute orale e di stili di vita sani;
- Dimostra capacità di utilizzare le tecnologie informative e informatiche nella
propria realtà lavorativa;
- Stabilisce relazioni professionali e collaborative con altri professionisti sanitari nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali.
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Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- Video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni e testimonianze;
- Discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con
presentazioni in sessioni plenarie;
- Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di
debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con
l’equipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- Osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate;
- Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report clinici);
- Esame strutturato oggettivo con stazioni con simulazioni sulle competenze
relazionali.
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Igiene dentale devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
- Dimostra abilità nell’autovalutazione delle proprie competenze e delinea i propri
bisogni di sviluppo e apprendimento;
- Promuove la propria crescita professionale comprendendo i propri bisogni di
approfondimento
- Manifesta perizia nel pianificare, organizzare e sviluppare le proprie azioni;
- Dimostra capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della
conoscenza all’interno delle equipe di lavoro;
- Sviluppa abilità di studio indipendente;
- Dimostra di essere in grado di cercare le informazioni necessarie per risolvere
problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti
secondarie (linee guida, revisioni sistematiche) e fonti primarie (studi di ricerca).
Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi:
- Apprendimento basato sui problemi (PBL);
- Impiego di mappe cognitive;
- Utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo
studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione;
- Laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e on-line;
- Lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale
sia in italiano sia in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- Project-work, report su mandati di ricerca specifica;
- Supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio;
- Partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di debriefing;
- Rispetto dei tempi e qualità nella presentazione degli elaborati
_____
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato in Igiene dentale potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento
professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT3 di
appartenenza.
_____
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Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Igiene Dentale possono trovare occupazione in strutture odontoiatriche e
odontostomatologiche pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che liberoprofessionale.
In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili:
- Nell’odontoiatria privata,
- Nelle diverse aree specialistiche di odontoiatria, odontostomatologia e chirurgia
maxillo-facciale ospedalieri ed extraospedalieri appartenenti al Servizio Sanitario
Nazionale e nelle analoghe strutture private,
- Nelle cliniche odontoiatriche pubbliche e private,
- Nelle Università, nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria del
settore odontoiatrico,
- Nelle industrie di produzione e agenzie di commercializzazione operanti nel settore
dell’igiene dentale e dell’odontoiatria.
_____
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Igiene dentale i candidati che siano in
possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito
all’estero ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999
n°264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Igiene dentale è richiesto il possesso di
un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano
stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a
3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali
discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo
accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del
docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica
verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame
dell’insegnamento relativo.
_____
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/3
un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche,
approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come
segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10
ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale);
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti (MED/50): 12 ore di
didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale);
b) esercitazioni - laboratori - didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di
studio individuale);
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c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5 ore di studio
individuale);
d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per
CFU (10 ore di impegno individuale);
f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e
seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con
compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale
a 25 ore.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i
Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento.
Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza
con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario,
presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame
e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa
offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri
insegnamenti.
_____
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Igiene
dentale, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi
delle attività didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
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-
l’orario delle lezioni;
gli appelli di esame.
_____
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Igiene dentale ed è redatto
nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi
dedicati agli esami, e ai tirocini professionali,
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti
in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può
essere inferiore alle due settimane,
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”,
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
_____
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente;
 Il Collegio Didattico.
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare, tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio
Didattico, un Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della didattica
professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di
docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Il Presidente per le attività formative professionali e di tirocinio clinico si avvale di un
Coordinatore della didattica professionale di cui all’Art.11.
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I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
_____
Art. 11 – Il Coordinatore della didattica professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono:
- programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi
universitari e professionali;
- coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o
dei servizi;
- coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo l'integrazione
degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza
formativa agli specifici profili professionali;
- gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
- fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
- gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea;
- promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per
facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi;
- garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
- produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
_____
Art. 12 – Sistema di Tutorato clinico
La formazione e supervisione dello studente durante i tirocini è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, effettuato da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti:
-
Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che
professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla
progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona
le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa,
presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una
competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà,
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facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i
rapporti con le sedi di tirocinio;
Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i
colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi
e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano
gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con
specifici corsi alla funzione tutoriale;
Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio
mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello
studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di
qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi
siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica.
Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo
quanto definito dal Consiglio della Scuola.
_____
Art. 13 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Igiene
dentale si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal
calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due
Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 14.
_____
Art. 14 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare
convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di
servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:
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sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
esperienze dirette sul campo con supervisione;
sessioni tutoriali e feedback costanti;
compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
b) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate
durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance
dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte
applicative, esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della
didattica professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata
come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha
raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede
un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la
commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
c) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
- hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente;
- la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio.
d) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor
con le seguenti modalità:
- aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
- utilizzando i sabati;
- prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio
seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze).
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio.
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
e) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente:
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che
ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente;
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti;
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo.
Altre motivazioni:
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente;
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità
di apprendimento delle competenze professionali core.
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore della
didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un
colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore
della didattica professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal
Coordinatore della didattica professionale sentito il tutor che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al
Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita
relazione che documenti approfonditamente le motivazioni
f) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base
dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di
tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di
recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le
esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della
didattica professionale.
Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta il tirocinio per
ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima
del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di
area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore
della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le
esigenze organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
g) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale
infermieristico) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di igienisti dentali presente
(contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di
conseguenza la sicurezza dell’utente.
Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio
individuale.
_____
Art. 15 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici.
_____
Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle
attività didattiche sul sito web.
_____
Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al
fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
La progettazione, gestione formativa
laboratorio professionale devono essere
stesso profilo professionale che si avvale
specifiche competenze professionali.
I laboratori professionali si realizzano in
di studenti.
e certificazione delle attività didattiche di
affidate formalmente ad un tutor/docente dello
della collaborazione di professionisti esperti nelle
ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi
_____
Art. 18 - Progress test
Tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante
ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test
sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a
scelta dello studente.
_____
Art. 19 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che
non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento
degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione
positiva il tirocinio clinico;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non
superiore a 8 crediti dal I al II anno e a 8 crediti dal II al III anno.
Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo
superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
c) Propedeuticità
CORSO PROPEDEUTICO
Fondamenti
morfologici e
funzionali della vita
(1°anno 1°semestre)
A:
Anatomia umana
Istologia
Tutti gli esami del 2°anno
Fisiologia umana
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
Promozione della
salute e della
sicurezza
(1°anno 2°semestre)
Patologia generale e
odontostomatologica
(1°anno 2°semestre)
Metodologia
epidemiologica ed
Igiene applicata
Malattie infettive
Microbiologia clinica
Sicurezza negli
ambienti di lavoro e
radioprotezione
Misure di prevenzione
delle infezioni
Patologia generale
Patologia
odontostomatologica
Elementi di
radiodiagnostica per
immagini e
radioprotezione
Metodi e materiali di
igiene orale
Parodontologia
Parodontontologia e
tecniche di igiene
dentale
(2°anno 1°semestre)
Tecniche di igiene
dentale meccanica
Parodontologia
Parodontontologia e
tecniche di igiene
dentale
(2°anno 1°semestre)
Ergonomia applicata
Tecniche di igiene
dentale meccanica
Ergonomia
applicata
Implantologia e protesi
(3°anno 1°semestre)
Implantologia
(parodontologia)
Protesi
Tecniche di igiene
dentale su impianti
Tecniche di igiene
dentale in pazienti
con patologie
sistemiche
_____
Art. 20 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver
acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello
specifico profilo professionale;
- redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene
formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami
di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo
di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti).
La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
- presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
- partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi;
- laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
_____
Art. 21 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività
a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle
singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore
esercita il potere sostitutivo.
_____
Art. 22 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Igiene Dentale sarà
possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in
posizione utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a –
economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza).
_____
Art. 23 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le
equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi,
le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove
pertinenti).
_____
Art. 24 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
_____
Art. 25 - Forme di tutorato
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art. 12 relativo al tirocinio
professionale.
_____
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
Art. 26 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Igiene
dentale non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale.
_____
Art. 27 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
_____
Art. 28 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Igiene Dentale sottopone annualmente la propria attività didattica ad
un processo di auto-valutazione, allo scopo di:
1) individuare e correggere le tendenze negative;
2) sviluppare e potenziare quelle positive;
3) permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i
risultati raggiunti;
4) costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e
migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
- Dimensione delle esigenze e degli obiettivi
- Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
- Dimensione delle risorse e dei servizi
- Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:
- il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
- i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
- la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team,per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
- tre docenti afferenti al Corso di Studi;
- uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo
della struttura didattica competente;
- un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
- 21 -
Università degli Studi di Verona
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea In tecniche di
Fisiopatologia cardiocircolatoria e
perfusione vascolare
Regolamento Didattico
Anno accademico 2010-2011
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 12 – Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 - Progress test
Art. 17 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 18 – Prova finale
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 23 - Forme di tutorato
Art. 24 - Studenti part time
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
Art. 26 – Autovalutazione della didattica
Laurea in
Classe
Scuola
Laurea in Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e
perfusione Cardiovascolare (abilitante alla professione sanitaria di
Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione
Cardiovascolare )
L/SNT3- Professioni Sanitarie
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Laurea in Tecniche di Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, classe L/SNT3, attivato presso l’Università
degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011.
Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo del D.M. Min. Sanità del 27 luglio 1998 n.
316.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione
Cardiovascolare si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti:
Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di:
- Effettuare i test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria(spirometria)
- Gestire i sistemi computerizzati per la trasmissione e gestione degli esami cardiologici
- Gestire l’esecuzione tecnica dell’esame ecocardiografico completo di valutazione
quantitative
ed
ecoflussimetriche
del
sistema
cardiaco
e/o
vascolare
- Eseguire il controllo strumentale del paziente portatore di dispositivi di pacemaker e
defibrillatrore automatico impiantabile.
- Eseguire procedure di diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con ausilio della
telemedicina
e
degli
strumenti
di
telemetria
cardiaca
Gestire
l’assistenza
cardiocircolatoria
e
respiratoria
- Utilizzare le metodiche extracorporee normotermiche e ipertermiche per terapia
antiblastica, pelvica, peritoneale, toracica, arti e fegato.
- Applicare protocolli per la preservazione di organo e gestione del trasporto
- Applicare le tecniche di dialisi extracorporea
- Gestire le metodiche intraoperatorie di plasmaferesi intraoperatoria, preparazione del
gel piastrinico e colla di fibrina
- Provvedere alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche
di circolazione extracorporea e alle tecniche di emodinamica e di cardiologia non invasiva;
- Gestire le apparecchiature dell’elettrocardiografia, dell’elettrocardiografia da sforzo,
dell’elettrocardiografia dinamica (holter) e dei sistemi di memorizzazione degli eventi di
bradi-tachiaritmie.
- Garantire la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste
- Garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche richieste
- Gestire autonomamente la metodica di circolazione extracorporea e l’emodinamica del
paziente
procurata
artificialmente
dalla
macchina
cuore-polmone
- Garantire l’ossigenazione del sangue e la perfusione sistemica.
- Applicare le tecniche di protezione cerebrale negli interventi che interessano i vasi
cerebrali
- Documentare sulla cartella clinica i dati relativi alla circolazione extracorporea
- Prendere decisioni coerenti con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano
la organizzazione sanitaria e la responsabilità professionale;
- Partecipare all’elaborazione di linee guida da applicare alle procedure messe in atto nel
rispetto del principio di qualità-sicurezza (clinical risk management ).
- Utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità;
- Assicurare ai pazienti ed alle persone coinvolte, informazioni di propria competenza.
- Collaborare ad attività di docenza, tutorato sia nella formazione di base che permanente
- Riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori
dell’equipe assistenziale, stabilendo relazioni collaborative;
- Interagire e collaborare attivamente con equipe interprofessionali;
- Realizzare interventi di educazione alla salute rivolti alle persone sane e interventi di
prevenzione
Percorso formativo:
1° anno – finalizzato a fornire le conoscenze biomediche e igienico preventive di base, i
fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza
di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli ambiti professionali di
riferimento e all’acquisizione delle competenze di base.
2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze di cardiologia interventistica,
diagnostica vascolare, pneumologia, chirurgia toracica,cardiochirurgia pediatrica e
dell’adulto . Acquisire le competenze professionali relative alla esecuzione di esami
ecocardiografici,test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria, ed alla
conduzione della circolazione extracorporea nell’adulto e nel bambino. Sono previste più
esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze e le
tecniche apprese.
3° anno – finalizzato all’approfondimento specialistico ma anche all’acquisizione di
conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale la capacità di lavorare in team
e in contesti organizzativi complessi. Aumentare la rilevanza assegnata all’esperienze di
tirocinio che lo studente può sperimentare attraverso: supervisione per una graduale
assunzione di autonomia e responsabilità. Acquisire competenze e metodologie di ricerca
scientifica a supporto di elaborazione delle tesi di laurea.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare
devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi:
- scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo
stato di salute e alle malattie cardiovascolari delle persone nelle diverse età della vita;
approfondendone gli aspetti diagnostici e terapeutici, con particolare attenzione alle
tecniche di competenza
- scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa
del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e
alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via
nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia
professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team
di cura;
- scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di
rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a
promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti, con particolare attenzione
alla radioprotezione.
- discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua
inglese per la comprensione della letteratura scientifica.
Inoltre deve dimostrare di:
- Comprendere i limiti delle conoscenze, e come questi influenzino l’analisi e
l’interpretazione derivate dalle conoscenze
- Apprendere le basi della metodologia e della ricerca per sviluppare programmi di ricerca
applicandone i risultati al fine di migliorare la qualità del trattamento;
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni frontali, lettura guidata e applicazione di modelli di analisi critica, video,
dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare
devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi:
- sviluppare approcci strategici agli incarichi lavorativi ed utilizzare fonti esperte di
informazione
- impiegare molteplici tecniche consolidate per iniziare ed intraprendere analisi critiche
dell’informazione e proporre soluzioni derivanti dalle analisi
- Essere responsabile nel fornire e valutare un’assistenza tecnico sanitaria conforme a
standard professionali di qualità e considerare le indicazioni legali e le responsabilità
etiche così come i diritti della persona assistita
- Utilizzare tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali
problemi di salute degli assistiti
- Valutare i risultati in termini di approccio strategico.
- Valutare i progressi delle tecniche impiegate in collaborazione con il team
interdisciplinare.
- Facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito
- Gestire le varie attività che sono richieste al fine di erogare prestazioni tecnico sanitaria
ai pazienti in contesti di cura sia ospedalieri che territoriali e residenziali.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni frontali, lettura guidata e applicazione di modelli di analisi critica, video,
dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici esercitazioni
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva
assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report, feedback di valutazione
durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici
sulla pratica professionale)
- esame strutturato oggettivo a “blocchi” “flowchart”.
3. Autonomia di giudizio (making judgments’)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare devono
dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità:
- Applicare i principi etici nel proprio comportamento professionale
- Assumere la responsabilità del proprio operato durante la pratica professionale in
conformità al profilo e dal Codice deontologico
- Riconoscere le differenze di competenze e responsabilità tra il tecnico di fisiopatologia
laureato e gli altri professionisti sanitari
- Dimostrare spirito di iniziativa ed autonomia definite nella propria attività lavorativa
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni frontali, lettura guidata e applicazione, discussione di casi in sottogruppi con
presentazioni in sessioni plenarie, tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in
diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità, sessioni di
debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe,
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione
strutturate e report clinici sulla pratica professionale)
- esame strutturato oggettivo a “blocchi” “flowchart”.
4. Abilità comunicative (communication skills)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare devono
sviluppare le seguenti abilità comunicative:
- Stabilire relazioni professionali e collaborare con altri professionisti sanitari nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali
- Dimostrare abilità comunicative efficaci con gli utenti e nelle relazioni con gli altri
professionisti
- Assumere funzioni di guida verso collaboratori e studenti, includendo la delega e la
supervisione di attività assistenziali erogate da altri e assicurando la conformità a standard
di
qualità
e
sicurezza
della
pianificazione
e
gestione
dell’assistenza.
- Comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e
le
decisioni
tecnico
assistenziali
nei
team
sanitari
interdisciplinari
- Collaborare con il team di cura per realizzare l’applicazione e lo sviluppo di protocolli e
linee guida
- Comunicare in modo efficace con pazienti familiari e altri professionisti per fornire una
cura sanitaria ottimale.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Lezioni frontali, video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze
- discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con
presentazioni in sessioni plenarie ,tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in
diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali
con l’utenza e con l’equipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
-osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate;
- feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione
strutturate e report clinici).
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare devono
sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
- Sviluppare abilità competenti e indipendenti di risoluzione dei problemi tecnico
assistenziali dimostrando la capacità di ricercare con continuità le opportunità di
autoapprendimento
- Assumere responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere ai continui
cambiamenti delle conoscenze e dei bisogni sanitari e sociali
- Dimostrare capacità di studio indipendente e utilizza metodi di ricerca delle evidenze
efficaci e pertinenti
- Dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri
bisogni di sviluppo e apprendimento
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Apprendimento basato sui problemi (PBL)
- Uso di mappe cognitive
- Utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente
nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione
- Laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea
- Lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in
italiano che in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- project -work, report su mandati di ricerca specifica
- supervisione tutoriali sul percorso di tirocinio
- partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di briefing
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato in tecniche di fisiopatologia cardiocirc. e perfusione vascolare potrà accedere a
Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea
Magistrale della classe LM/SNT di appartenenza.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare possono
trovare occupazione sia in regime di dipendenza che libero professionale in Servizi e Unità
ospedaliere, ed universitarie o strutture private in ambito cardiochirurgico nella
conduzione della circolazione extracorporea in ambito oncologico per il trattamento
antiblastico distrettuale, in ambito cardiologico per l’esecuzione tecnica dell’esame
ecocardiografico, in centri di emodinamica e cateterismo cardiaco, in ambito territoriale
per la diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con l’ausilio della telemedicina nelle
industrie di produzione e di agenzie di vendita operanti nel settore, nei laboratori di
ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria
e Perfusione Cardiovascolare i candidati che siano in possesso del diploma di scuola
secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e
Perfusione Cardiovascolare è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi
della Biologia, della Fisica e della Matematica. Agli studenti che siano stati ammessi al
corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nelle
discipline di Fisica e Matematica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali
discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo
accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del
docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica
verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame
dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/3
un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche,
approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come
segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore
per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale)
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/50):12 ore di
didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale)
b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio
individuale).
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU
(10 ore di impegno individuale
f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari
multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più
docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i
Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e
garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la
predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario,
apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Tecniche di
Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, sono pubblicate le seguenti
informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di
studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
-
le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
linee-guida per argomento;
l’orario delle lezioni;
gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare ed è redatto nel rispetto del Regolamento
generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare un Presidente Vicario tra i docenti universitari del corso di
laurea appartenente al Collegio Didattico,
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i Docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della Didattica
Professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di
docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
Il Presidente per le attività formative professionali e di tirocinio clinico si avvale di un
Coordinatore della Didattica Professionale di cui all’art. 12 del presente regolamento.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche di
Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare si conclude con un esame,
che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di
una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di
norma, dal Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata nel successivo art. 12.
Art. 12 – Tirocinio Professionale
a) Finalità del Tirocinio
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare
convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di
servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229 e successive modificazioni.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate all’art 2.
Il tirocinio professionale comprende:
 sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
 esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
 esperienze dirette sul campo con supervisione;
 sessioni tutoriali e feedback costanti;
 compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
B)
Il COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono:
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei
servizi;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
c) Sistema di Tutorato Clinico
La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti:
Il Tutor professionale
con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora
all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori
di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza
pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di
un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli
studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e
tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
Il Supervisore
coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a
selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di
tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante
il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione
tutoriale.
La Guida di Tirocinio
è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali
attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila
affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga
delegata agli studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso
ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale;
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica.Le
modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Consiglio della Scuola.
d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate
durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance
dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte
applicative, esami simulati.
La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della
Didattica Professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata
come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha
raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede
un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la
commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
e) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della Didattica Professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
 Abbiano frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente
 Abbiano regolarmente frequentato i laboratori professionali ritenuti propedeutici al
tirocinio;
f) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor
con le seguenti modalità:
 aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
 utilizzando i sabati;
 prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente
(es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze).

Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
g) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le
possibilità di apprendimento delle competenze professionali core
La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale o dal Supervisore
di tirocinio al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà
discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera
del Coordinatore della didattica professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal
Coordinatore della didattica professionale sentito il Tutor/Supervisore che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o
ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il
Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la
sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti
approfonditamente le motivazioni.
H)
STUDENTI RIPETENTI PER PROFITTO INSUFFICIENTE IN TIROCINIO
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore
della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni
formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero
personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di
laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica
professionale.
Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso.
Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal
calendario e non si presenti all’esame annuale di tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area
non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che
richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della
didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze
organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di
tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
I) SCIOPERO DEI DIPENDENTI DELLE STRUTTURE DI TIROCINIO
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale di
comparto) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di guide di tirocinio presenti (contingente
minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la
sicurezza dell’utente.
Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio
individuale.
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici.
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle
attività didattiche sul sito web.
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al
fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle
specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti
attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Art. 16 - PROGRESS TEST
Qualora si decida di attivare il Progress test tutti gli studenti del Corso di Laurea sono
sollecitati a partecipare durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di
performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del
Corso di Laurea.
La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a
scelta dello studente.
Art. 17 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che
non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento
degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva
il tirocinio clinico;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore
a 8 crediti dal I al II anno e a 8 crediti dal II al III anno.
Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo
superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
c) Propedeuticità
Requisiti per il passaggio agli anni successivi:
 Completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva
l’esame annuale di tirocinio clinico,
 Tenuto conto dei particolari ed indispensabili contenuti formativi degli insegnamenti di
Anatomia e Fisiologia umana, al fine della comprensione dei fenomeni biologici e
dello studio delle materie specialistiche e professionalizzanti, viene riconosciuta la
“propedeuticità” dei seguenti esami:
1- Fondamenti morfologici e funzionali della vita”
Pertanto detto insegnamento è propedeutico allo svolgimento degli esami del 2 e 3
anno di corso.
Art. 18 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
- redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene
formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami
di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo
di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti).
La



commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi;
laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività
a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole
sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il
potere sostitutivo.
Art. 20 - Passaggi e trasferimenti
Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Infermieristica sarà
possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in
posizione utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti
acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a –
economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza).
Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le
equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi,
le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove
pertinenti).
Art. 22 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 23 - Forme di tutorato
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art… relativo al tirocinio
professionale.
Art. 24 - Studenti part time
Con riferimento alle disposizioni contenute nel D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 recante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche
di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare non prevede di accogliere
studenti impegnati a tempo parziale.
Art. 25 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 26 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Infermieristica sottopone annualmente la propria attività didattica ad
un processo di auto-valutazione, allo scopo di:
1. individuare e correggere le tendenze negative;
2. sviluppare e potenziare quelle positive;
3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i
risultati raggiunti;
4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative
mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
-
Dimensione delle esigenze e degli obiettivi
Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
Dimensione delle risorse e dei servizi
Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:



il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di
Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per
l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile
affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
Art. 27 Norme transitorie
Per l’anno accademico 2010 – 2011 il primo anno di corso segue il nuovo ordinamento mentre il
2°e 3° anno seguono il vecchio ordinamento. Con l’anno accademico 2011 – 2012 gli studenti
del 1°e 2°anno seguiranno il nuovo ordinamento mentre quelli del 3°proseguiranno con il
vecchio ordinamento.
A partire dall’anno accademico 2012 – 2013 il corso sarà a regime con il nuovo ordinamento.
Università degli Studi di Verona
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in
Tecniche della prevenzione nell’ambiente e
nei luoghi di lavoro
Regolamento Didattico
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Art. 11 – Coordinamento della didattica professionale
Art. 12 – Sistema di tutorato
Art. 13 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 14 - Conoscenze linguistiche
Art. 15 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 16 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 17 - Progress test
Art. 18 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 19 – Prova finale
Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 21 - Passaggi e trasferimenti
Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 24 - Forme di tutorato
Art. 25 - Studenti part time
Art. 26 - Ricevimento degli studenti
Art. 27 – Autovalutazione della didattica
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
Laurea in
Classe
Scuola
Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di
lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della
prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro)
L/SNT 4- Professioni Sanitarie
Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei
luoghi di lavoro, classe L/SNT4, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire
dall’anno accademico 2010/2011 con la collaborazione dell’Università degli Studi di Trento
e della Provincia autonoma di Trento.
Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della
professione così come disciplinato dal profilo professionale del Tecnico della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro previsto dal D.M. 17 gennaio 1997 n. 58.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro si
propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti:
I laureati nel Corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di
lavoro dovranno essere dotati della preparazione teorico-pratica e delle basi scientifiche
necessarie, ai sensi del D.M. 17 gennaio 1997 n. 58, all’esercizio della professione di
Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro; il Tecnico della
prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro è un professionista sanitario impegnato
nella promozione e tutela della salute pubblica e svolge con autonomia tecnicoprofessionale e responsabilità tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in
materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli
alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica veterinaria, di igiene e protezione
ambientale in esecuzione a quanto stabilito dal profilo professionale. Nello specifico il
laureato esercita le sue funzioni attraverso attività di vigilanza, controllo, consulenza,
pareri, indagini, informazione, formazione, educazione, gestione e ricerca.
Al termine del percorso formativo il laureato deve essere in grado di:
- Gestire con autonomia e responsabilità le attività di prevenzione, verifica e controllo
sulla qualità degli ambienti di vita e di lavoro;
- Gestire le modalità di campionamento e analisi dei dati di aria, acqua, suolo ed alimenti
e di matrici biologiche ai fini della prevenzione sia in ambienti di vita che di lavoro;
- Definire le priorità degli interventi sulla base dei bisogni di salute e sicurezza, delle
esigenze organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili;
- Progettare, realizzare ed erogare, collaborando con altri professionisti, interventi
informativi ed educativi di controllo e prevenzione dei fattori di rischio rivolti al singolo e
a gruppi;
- Utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità professionale,
organizzativa e relazionale;
- Gestire gli interventi di prevenzione e controllo per assicurare la sicurezza e salubrità
degli alimenti e bevande destinate all’alimentazione dalla fase produttiva al consumo
- Identificare, analizzare e valutare i fattori di rischio per la sicurezza e per la salute
(impianti e attrezzature, agenti fisici,chimici, biologici, fattori psisociali, organizzativi ed
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
ergonomici) e individuare le tecniche e misure di prevenzione più efficaci e appropriate al
problema evidenziato.
- essere responsabile e professionista, comprendendo i problemi etici e deontologici in
relazione agli utenti e in rapporto alla collaborazione interdisciplinare e integrata con altri
professionisti della salute;
- Condurre accertamenti ed inchieste per infortuni sul lavoro e malattie professionali;
- Gestire gli interventi di verifica e controllo sulle condizioni di sicurezza degli impianti e
la rispondenza delle strutture e degli ambienti di lavoro in relazione alle attività ad esse
connesse;
- Nell’attività di assistenza collettiva nei settori di competenza identifica i bisogni
emergenti di sicurezza e salute valutando all’occorrenza la necessità di procedere a
successive indagini specialistiche;
- Gestire gli interventi di prevenzione e controllo sull’igiene e sanità pubblica, interagendo
con altri professionisti sulle problematiche legate a patologie trasmesse dagli animali;
- Verificare la sicurezza e salubrità dei prodotti dietetici e cosmetici;
- Interpretare e gestire le attività di controllo nell’ applicazione delle previsioni legislative
e regolamentari in materia di prevenzione sanitaria e ambientale nell’ambito e rispetto
delle proprie competenze;
- Formulare pareri in materia di sanità pubblica, istruire, determinare e comunicare le
difformità o non conformità gestendo il processo di adeguamento ai criteri di sicurezza e
salute sui problemi riscontrati;
- Gestire le attività istruttorie finalizzate al rilascio di autorizzazioni o nulla osta tecnicosanitari per attività soggetto a controllo;
- Integrare la propria assistenza specialistica a supporto ed in collaborazione
dell’amministrazione giudiziaria nei casi di indagini per reati ambientali e sulle condizioni
di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti rischiose per la salute;
- Operare nel contesto della promozione della salute e della prevenzione primaria sul
territorio al fine di promuovere le relazioni di rete, favorire e sostenere la gestione dei
rischi negli ambiti di vita e di lavoro;
- Valutare i risultati degli interventi erogati riadattandone la pianificazione sulla base degli
esiti, dell’evoluzione scientifica e della ricerca;
- Dimostrare capacità didattiche e tutoriali nell’ambito della formazione del personale e
al’aggiornamento del proprio profilo professionale;
- Gestire i sistemi informativi di supporto all’attività interagendo con altre figure
professionali per gestire e programmare progetti di prevenzione nell’ambito dei servizi in
cui opera;
- Contribuire in modo costruttivo allo sviluppo della professione, delle strutture e delle
organizzazioni sanitarie;
Percorso formativo:
1° anno – finalizzato a fornire le conoscenze chimico-fisiche, biomediche e igienico
preventive di base, i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per affrontare
la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli ambiti
professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze di base.
2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze multidisciplinari caratterizzanti le
diverse aree di intervento della figura professionale e competenze professionali relative ai
metodi e tecniche della prevenzione nei diversi settori di competenza ( igiene e salute nei
luoghi di vita, di lavoro, alimenti e bevande, igiene e sanità pubblica ). Sono previste
esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze e le
tecniche apprese.
3° anno – finalizzato all’approfondimento specialistico nei processi di gestione del rischio e
qualità ma anche all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
professionale, la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi.
Acquisiscono competenze metodologiche di ricerca scientifica anche a supporto di
elaborazione di tesi. Aumenta la rilevanza assegnata all’esperienze di tirocinio e lo
studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e responsabilità con la
supervisone di esperti.
Questa logica curriculare si è concretizzata nella scelta di crediti assegnati alle esperienze
di tirocinio che aumentano gradualmente dal 1° al 3° anno.
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro devono
dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi:
- scienze biomediche per la comprensione e interpretazione dei più rilevanti elementi che
sono all’origine dei processi patologici connessi allo stato di salute e malattia delle
persone, in particolare di quelli associati a fattori ambientali e occupazionali;
- scienze psico sociologiche e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali
e dell’influenza e importanza della cultura della salute e sicurezza nelle organizzazioni e
nei cittadini; le teorie di apprendimento e del cambiamento migliorano la comprensione
dei processi formativi e educativi rivolti ai cittadini e/o portatori di interesse;
- scienze chimico, fisiche e sanitarie per la comprensione e interpretazione dei rischi
associati a fattori ambientali e occupazionali e del loro agire sulla salute degli individui e
della comunità;
- scienze della prevenzione per la comprensione dei campi di intervento del tecnico della
prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro , del metodo che guida un approccio
efficace alla prevenzione, verifica, controllo e assistenza , delle tecniche operative di
intervento e delle evidenze tecniche, legislative e scientifiche che guidano la presa di
decisioni in una vasta gamma di situazioni complesse;
- scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di
rischio e della loro valutazione e impatto sulla salute e sicurezza delle persone e della
comunità, delle strategie di gestione per creare, implementare e controllare la sicurezza e
la salute nei processi e contesti organizzativi, delle strategie di prevenzione sia individuali
che collettive e degli interventi volti a promuovere la salute e la sicurezza degli operatori
e nelle organizzazioni;
- scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa
del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e
alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via
nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia
professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team
di intervento;
- discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua
inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia cartacea che on line.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni
- lettura guidata e applicazione
- grafici, video, schemi e materiali
- costruzione di mappe cognitive
- discussione di casi
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report.
dei
risultati
attesi:
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro devono
dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi, applicando
capacità, conoscenze e la comprensione nell’esercizio della sua attività in modo da
dimostrare un approccio professionale al lavoro, possedendo competenze adeguate,
nonché abilità di sostenere argomentazioni per risolvere eventuali problemi e tematiche
anche interdisciplinari connesse al suo campo di studi, in particolare:
- Integra le conoscenze al fine di interpretare i rischi per la salute e sicurezza derivante da
fattori ambientali e occupazionali
- Utilizza le conoscenze per interpretare i processi patologici e per analizzare gli aspetti
eziopatogenetici associabili in particolare ai rischi ambientali e professionali
- Integra le conoscenze , abilità e attitudini al fine di applicare metodi e tecniche della
prevenzione per la gestione dei processi di gestione e verifica in materia di igiene e salute
nei luoghi di vita, di lavoro, alimenti e bevande, igiene e sanità pubblica.
- Individua, analizza e valuta i rischi per sicurezza e la salute della popolazione derivante
dai diversi comparti ambientali: ambienti di lavoro, ambienti confinati, alimenti, aria,
acqua, suolo
- Finalizza le conoscenze apprese alla gestione degli interventi assistenziali, di prevenzione
e controllo relativi ai rischi sanitari connessi al lavoro, agli alimenti, all’ambiente e agli
stili di vita
- Si dimostra responsabile nel riconoscere l’importanza del proprio ruolo sociale e nel
definire il proprio ruolo nell’ambito del contesto normativo relativo alla tutela della salute
- Integra le conoscenze tecnico-scientifiche, al fine di ridurre i possibili disagi e/o effetti
nocivi causati dall’ambiente di vita e di lavoro, tenendo conto delle specificità di gruppi
sociali e individui considerati “più sensibili” e dell’evoluzione del concetto di “stato di
salute”
- Utilizza tecniche di analisi e valutazione dei problemi correlati alle attività umane in
relazione alle ricadute sulle salute della comunità
- Integra le conoscenze teoriche delle diverse discipline per riconoscere i bisogni delle
persone e della comunità nei diversi contesti e situazioni di vita.
- Integra le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti per erogare interventi di prevenzione
appropriati, efficaci e basate sulle evidenze
- Si dimostra responsabile dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della
qualita' delle attività svolte e considera le indicazioni giuridico-legali, etiche e i diritti
delle persone.
- Interpreta e applica i risultati della ricerca alla pratica lavorativa e partecipa
collaborando con le altre professioni a progetti di promozione, prevenzione, formazione e
assistenza in materia di salute e sicurezza.
- Interpreta i dati derivanti da indagini epidemiologiche e ambientali inerenti i fattori di
rischio per la salute e applica gli interventi di prevenzione primaria più appropriati.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni
- lettura guidata e applicazione
- video , dimostrazioni di immagini , schemi e materiali , grafici
- costruzione di mappe cognitive
- discussione di casi
- esercitazioni
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva
assunzione di autonomia e responsabilità.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report
- supervisione e feedback di valutazione durante il tirocinio
- esami strutturati.
3. Autonomia di giudizio (making judgments)
Il laureati devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: capacità
di raccogliere e interpretare i dati e le situazioni che caratterizzano la sua attività
professionale in modo da sviluppare una autonomia di pensiero e giudizio che include la
riflessione su pratiche e questioni rilevanti, sociali, scientifiche o etiche. Identifica le
criticità nell’ambito organizzativo o nelle tecniche di prevenzione proponendo soluzioni
con l’applicazione delle migliori evidenze nel pieno rispetto delle norme tecnico legislative
e deontologiche, in particolare è in grado di:
- riflettere sulla propria pratica per selezionare ed erogare interventi di prevenzione
efficaci e appropriati allo specifico contesto.
- assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica
professionale in conformità al profilo e al Codice deontologico garantendo l’adesione a
standard etici e legali
- formulare pareri, raccomandazioni e prescrizioni in materia di tutela della salute e
sicurezza articolando le soluzioni in maniera personalizzata ed in relazione alle specificità
del caso.
- Selezionare appropriati approcci d’indagine in situazioni complesse e identifica le azioni
più efficaci tenendo conto degli aspetti legislativi, tecnici, umani e socio-organizzativi.
- Praticare l’assistenza collettiva negli ambienti di vita e di lavoro in relazione ai bisogni di
salute e sicurezza della comunità e del singolo e nel rispetto delle proprie competenze.
- Analizzare direttive e pratiche operative dei servizi sanitari e identificare azioni
appropriate che riflettono scelte e influenze legislative, politiche, geografiche,
economiche, etiche e sociali .
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni sull’argomento
- lettura guidata e applicazione
- video, schemi e materiali , grafici
- discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva
assunzione di autonomia e responsabilità
- sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- esami scritti e orali, prove di casi a tappe;
- supervisione e feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di
valutazione strutturate e report sulla pratica professionale)
- esame strutturato.
4. Abilità comunicative (communication skills)
I laureati devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: a seconda del contesto e nel
pieno rispetto delle differenze culturali o etniche, sa comunicare in modo efficace e
comprensibile, idee, informazioni, problemi e soluzioni al pubblico e ad interlocutori
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specialisti, motivando il suo operato e le decisioni assunte. In relazione all’interlocutore
utilizza la terminologia più adeguata, in particolare è in grado di:
- Utilizzare abilità di comunicazione appropriate con gli utenti di diversa età, abilità,
genere e condizione socio-culturale all’interno del processi di assistenza collettiva negli
ambienti di vita e di lavoro e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata
verbale, non verbale e scritta.
- Stabilire relazioni professionali e collaborative con altri professionisti sanitari e non nella
consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali
- utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi – formativi
– educativi finalizzati alla prevenzione dei rischi e alla promozione della salute
- Sostenere l’utente a prendere decisioni e scelte informate rispetto alle esigenze di salute
e sicurezza
- Sviluppare strategie di comunicazione necessarie al lavoro di gruppo e in team sanitari
interdisciplinari e/o multidisciplinari.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- lezioni
- discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con
presentazioni in sessioni plenarie
- tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di
debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate
- supervisione e feedback di valutazione durante il tirocinio.
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
Il laureato sviluppa capacità, strategie, metodi di apprendimento e competenze pratiche
che sono necessarie per continuare a intraprendere in autonomia un costante
aggiornamento scientifico e di promuovere le sue conoscenze in contesti accademici e
professionali. In particolare al termine degli studi lo studente di successo sarà in grado di:
- Sviluppare abilità competenti e indipendenti di risoluzione dei problemi dimostrando la
capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento
- Assumere responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere ai continui
cambiamenti delle conoscenze scientifiche e dei bisogni sanitari e sociali
- Dimostrare capacità di studio indipendente e utilizzare metodi di ricerca delle evidenze
efficaci e pertinenti
- Gestire efficacemente il suo tempo durante l’intero corso degli studi.
Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi:
- Apprendimento basato sui problemi (PBL)
- Uso di mappe cognitive
- Utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente
nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione
- Laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea
- Lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in
italiano che in inglese.
Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi:
- project -work, report su mandati di ricerca specifica
- supervisione tutoriali sul percorso di tirocinio
- partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di de briefing
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nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
- puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati.
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro potrà
accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello,
Laurea Magistrale della classe LM/SNT4 di appartenenza.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro possono
trovare occupazione in strutture sanitarie e aziende, pubbliche o private, in regime di
dipendenza che di libera professione. In particolare gli sbocchi occupazionali sono
individuabili presso il Servizio Sanitario Nazionale nei servizi di prevenzione e sicurezza
ambienti di lavoro, ambiente, igiene alimenti e nutrizione, veterinaria, igiene e sanità
pubblica e di assistenza territoriale, nelle Agenzie di prevenzione e protezione ambientale
regionali e provinciali, nei Servizi di prevenzione e protezione di Enti e Aziende pubbliche
o private, negli organi e articolazioni del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche
sociali e nelle aziende/settori privati negli ambiti di competenza sviluppati nel corso. Gli
sbocchi professionali possono essere riferiti alle competenze professionali acquisite nel
Corso di laurea e pertanto possono essere spese e sviluppate in forma trasversale su
molteplici settori e attività economiche.
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e
nei luoghi di lavoro i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria
superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo.
L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°
264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta
multipla.
Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei
luoghi di lavoro è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia
e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore
a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno
assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire
l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di
recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti
formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere
o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi
delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i cfu dei corsi nella classe SNT/4
un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche,
approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come
segue:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore
per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale)
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/50):12 ore
di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale)
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nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio
individuale).
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU
(10 ore di impegno individuale )
f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari
multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più
docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore.
Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica
sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU.
Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che
saranno certificati con 1 esame all’anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i
Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che
afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e
garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la
predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa
verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario,
apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Tecniche
della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, sono pubblicate le seguenti
informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di
studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l’orario delle lezioni;
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- gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di
Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Organi del Corso di Laurea
Sono Organi del Corso di Laurea:
 Il Presidente
 Il Vicepresidente
 Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente, in accordo con gli organi accademici dell’Università degli Studi di Trento,
individua e nomina tra i docenti del Corso di Laurea e appartenenti alla citata università,
un Vicepresidente. Il Presidente e il Vicepresidente hanno la responsabilità di relazionare
sulle attività didattiche svolte all’interno del corso con le Scuole di Medicina e con i
Dipartimenti delle rispettive sedi e interagire al fine di garantire l’adeguata organizzazione
del corso di Laurea.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, il vicepresidente, dal Coordinatore
della didattica professionale e da un rappresentante dei docenti appartenente al Servizio
Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
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Il Presidente, per le attività formative professionali e di tirocinio, si avvale di un
Coordinatore della didattica professionale di cui all’art. 11.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 11 – Coordinamento della didattica professionale
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono
affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione
tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti
professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve
essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo
professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o
Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione
professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e
Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno.
Le competenze del Coordinatore della Didattica Professionale sono:
 programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
 coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche
professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei
servizi;
 coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione
degli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili
professionali;
 gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
 fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso
colloqui ed incontri programmati;
 gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea;
 promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e
migliorare la qualità dei percorsi formativi;
 garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
 produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata.
Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche
d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare
convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di
servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229.
I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo
necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal
rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende:
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




sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza;
esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e
metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei
contesti reali;
esperienze dirette sul campo con supervisione;
sessioni tutoriali e feedback costanti;
compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio
guidato.
Art.12 - Sistema di Tutorato clinico
La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema
di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso
profilo professionale degli studenti:
Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali;
collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di
laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra
l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di
apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di
apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione
dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio.
Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi
a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di
tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante
il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione
tutoriale.
Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre
svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e
degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando
essa venga delegata agli studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il
loro consenso ad essere assistiti da uno studente.
I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale.
I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge
l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le
modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto
definito dal Consiglio della Scuola.
d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio
Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso
dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni
formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione.
Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per
accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali
attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate
durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance
dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte
applicative, esami simulati.
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La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore delle
attività formative professionalizzanti e composta almeno da un docente e da un Tutor
Clinico.
La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende
il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata
come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha
raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede
un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la
commissione didattica potrà concedere un appello straordinario.
e) Prerequisiti di accesso al tirocinio
Il Coordinatore della Didattica Professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di
tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che:
 hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti
delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente
 la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio
f) Assenze dal tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una
settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor
con le seguenti modalità:
 aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi;
 utilizzando i sabati;
 prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente
(es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze).
Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio
Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una
settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il
Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato.
Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte
ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio
se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può
recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno.
Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle
controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero
di eventuali assenze.
g) Sospensione dal tirocinio
Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti:
Motivazioni legate allo studente
1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o
che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente
2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi
propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti
3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo
Altre motivazioni
1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente
2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui,
per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le
possibilità di apprendimento delle competenze professionali core
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La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore della
Didattica Professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un
colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore
della Didattica Professionale allo studente.
La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite
dal Coordinatore della Didattica Professionale sentito il tutor che l’ha proposta.
Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal
tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità
professionali, il Coordinatore della Didattica Professionale ha facoltà di proporre al
Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita
relazione che documenti approfonditamente le motivazioni
h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio.
Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il
Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato sulla base
dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di
tirocinio.
Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero
personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di
laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della Didattica
Professionale. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta il
tirocinio per ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il
tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di
Tirocinio.
Tirocinio supplementare
Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di
area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e
che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore
della Didattica Professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze
organizzative.
La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei
suoi impegni di recupero teorico.
L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto
di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno
successivo.
i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio
Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale
sanitario della prevenzione ) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di tecnici sanitari
della prevenzione presente (contingente minimo) non garantisce una adeguata
supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente.
Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio
individuale.
Art. 13 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche
della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro si conclude con un esame, che lo
studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una
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Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di
norma, dal Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e
delle capacità gestuali e relazionali.
La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12.
Art. 14 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici.
Art. 15 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto
tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale.
Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle
attività didattiche sul sito web.
Art. 16 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione
professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al
fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di
laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sugli utenti, al fine di
ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma
anche per garantire eticità e sicurezza agli utenti.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello
stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti
attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti.
Art. 17 - Progress test
Qualora previsto, tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al
Progress Test durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di
performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi
del Corso di Laurea.
La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito1 CFU, nell’ambito dei crediti a
scelta dello studente.
Art. 18 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non
ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative
dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75% o inferiore al 50% di ogni singola attività
didattica logistica che lo compone.
Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di
frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che
non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento
degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in
soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i
quali non abbia ottenuto l’attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva
il tirocinio clinico;
2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore
a 10 crediti dal I al II anno e a 14 crediti dal II al III anno.
3) avere superato tutti gli esami previsti per il primo anno di Corso entro la fine del
secondo anno di Corso
Lo Studente che alla fine della sessione d’esame invernale dell’Anno Accademico
successivo (gennaio-febbraio) abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel
punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente.
Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono
riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte
complessive nel triennio.
Art. 19 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due
sessioni definite a livello nazionale.
La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di:
- una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
- redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
Si è ammessi alla discussione dell’elaborato di Tesi solo se si è superata positivamente la
prova pratica.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del
lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per
lo sviluppo della tematica.
Il punteggio finale di Laurea, espresso in cento/decimi con eventuale lode, è formato dalla
media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma
delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella
discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti).
La



commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti;
partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi;
laurea entro i termini della durata normale del corso 1 punti aggiuntivi.
È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese.
La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione,
verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea.
Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali
individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività
a livello nazionale.
Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e
Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle
singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore
esercita il potere sostitutivo.
Art. 21 - Passaggi e trasferimenti
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo
Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro
corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sarà possibile solo se lo studente avrà superato la
prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria.
Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà
presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti
e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria
(programmi e bibliografia degli esami sostenuti).
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso
secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti
acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a –
economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza).
Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le
equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi,
le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività.
Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente
alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti
allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito
dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di
più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato
dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati,
arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente,
riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove
pertinenti).
Art. 23 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
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nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 24 - Forme di tutorato
Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art. 12 relativo al tirocinio
professionale.
Art. 25 - Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il
“Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche
della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro non ha dato disponibilità ad
accogliere studenti con impegno a tempo parziale.
Art. 26 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
Art. 27 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione,
allo scopo di:
-
individuare e correggere le tendenze negative;
sviluppare e potenziare quelle positive;
permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i
risultati raggiunti;
costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative
mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni:
-
Dimensione delle esigenze e degli obiettivi
Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento
Dimensione delle risorse e dei servizi
Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine:
-
il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche;
i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale”
- 20 -
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Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione
nell’ambiente e nei luoghi di lavoro
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del
21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di
autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Preside ed al Presidente del
Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed
al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli
adempimenti di legge.
- 21 -
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Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico
in Medicina e Chirurgia
Regolamento Didattico
Anno accademico 2013-2014
Sommario
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
17.


17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
Finalità del regolamento ............................................................................................................. 3
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo ............................. 3
Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) ....................................... 9
Accesso a studi ulteriori/profili e sbocchi occupazionali ......................................................... 10
Coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli obiettivi formativi programmati .. 10
Tipologia delle forme di insegnamento .................................................................................... 10
Programmazione didattica ........................................................................................................ 12
Calendario Didattico ................................................................................................................. 12
Esami di Profitto ....................................................................................................................... 13
Commissioni esami di profitto ................................................................................................. 13
Obbligo di frequenza ................................................................................................................ 14
Propedeuticità e sbarramenti .................................................................................................... 14
Caratteristiche, contenuti e modalità di svolgimento della prova finale .................................. 14
Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale ................................... 15
Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio ............. 15
Possibilità di frequenza per studenti non iscritti al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia .. 16
Corsi a scelta libera................................................................................................................... 16
Corsi singoli .............................................................................................................................. 16
Riconoscimento della Laurea in Medicina conseguita presso Università estere ...................... 17
Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della didattica ........................................................ 18
Formazione del Personale docente ........................................................................................... 18
Coordinatore dei Corsi Integrati
18
Procedure per l'attribuzione dei compiti didattici ..................................................................... 19
Nomina del Vice Presidente del CLMCU-MC......................................................................... 19
Forme di tutorato ...................................................................................................................... 19
Guida dello studente/ Manifesto annuale degli studi................................................................ 20
Studenti part time...................................................................................................................... 20
Ricevimento degli studenti ....................................................................................................... 20
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Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e
Chirurgia
Laurea magistrale a ciclo unico
Classe:
Scuola:
Medicine and Surgery
LM-41
Scuola di Medicina e Chirurgia
1. Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di
funzionamento del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, classe LM-41, istituito presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2009/2010, in accordo con la missione del
Corso di Laurea, tenendo conto dell’Ordinamento e del Piano Didattico (allegati 1,2) , dei valori umanistici,
etici e civili insiti nella formazione e nella professione del medico, dei diritti e doveri dei docenti e degli
studenti e del rispetto della libertà di insegnamento.
2. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del
percorso formativo
Il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (CLMCU-MC) si articola in sei
anni ed è istituito all'interno della Scuola di Medicina e Chirurgia con il contributo di tutti i
Dipartimenti afferenti alla Scuola. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati, il
corso prevede 360 CFU complessivi, articolati su sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire in
attività formative volte alla maturazione di specifiche capacità professionali (allegato 3,4).
Il corso è organizzato in 12 semestri; a questi sono assegnati specifici CFU dal Collegio Didattico in
osservanza di quanto previsto nella tabella delle attività formative indispensabili. Ad ogni CFU corrisponde
un impegno-studente di 25 ore, di cui di norma 8 ore di lezione frontale, oppure 20 ore di studio assistito
all'interno della struttura didattica. Ad ogni CFU professionalizzante corrispondono 25 ore di lavoro per
studente, di cui 20 ore di attività professionalizzante con guida del docente su piccoli gruppi all'interno della
struttura didattica e del territorio e 5 ore di rielaborazione individuale delle attività apprese.
Il Collegio Didattico determina nel “Manifesto degli Studi” e riporta nella “Guida dello Studente”
l’articolazione dei corsi integrati nei semestri, i relativi CFU, il “core curriculum” e gli obiettivi
dell’apprendimento (compresi quelli relativi ai CFU dell’attività di tipo professionalizzante) specifici di ogni
corso integrato, e la tipologia delle verifiche di profitto. Le verifiche di profitto sono programmate dal
competente Collegio Didattico nei periodi di interruzione delle attività didattiche frontali. La verifica di
profitto, superata positivamente, dà diritto all’acquisizione dei CFU corrispondenti
SPECIFIC LEARNING OBJECTIVES AND DESCRIPTION OF THE COURSE
The degree course in Medicine and Surgery is divided in six years within the Medical School with
the contribution of all Departments. In order to achieve the learning objectives, the course includes
altogether 360 university educational credits (CFUs) distributed over the 6 years of the course, of
which at least 60 are to be acquired through activities which train students in specific professional
skills. The course is divided into 12 semesters, to each of which specific educational credits are
assigned by the Teaching Council, in accordance with the table which lays out core and training
activities. Each CFU corresponds to 25 hours of work by the student, of which 8 are normally spent
at classroom lectures, or else 20 hours of guided study in the faculty. Each professional training
CFU corresponds to 25 hours of work by the student, of which 20 hours are training activities in
small groups, conducted by a teacher either at the university or in the community, with 5 hours of
individual study by the student.
The Teaching Council determines the distribution over the semesters of core subjects and the CFUs
assigned to them, the “core curriculum” and the learning objectives for each core subject (including
the learning objectives for training activities), and the type of testing employed. Examinations,
which are not to exceed 36 in number, are scheduled by the Council responsible in the periods in
which formal teaching is suspended. Pass marks in these examinations give the right to the CFUs
for that subject.
Missione specifica del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico
La missione del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico si identifica con la formazione di un medico a
livello professionale iniziale con una cultura biomedico-psico-sociale, che possieda una visione
multidisciplinare ed integrata dei problemi più comuni della salute e della malattia, con una educazione
orientata alla comunità, al territorio e fondamentalmente alla prevenzione della malattia ed alla promozione
della salute, e con una cultura umanistica nei suoi risvolti di interesse medico; tale missione specifica
risponde in maniera più adeguata alle nuove esigenze di cura e salute, in quanto centrata non soltanto sulla
malattia, ma soprattutto sull’uomo ammalato, considerato nella sua globalità di soma e psiche ed inserito nel
contesto sociale.
La formazione medica così orientata è inoltre vista come il primo segmento di un'educazione che deve durare
nel tempo, ed in quest’ottica sono state calibrate le conoscenze che lo studente deve acquisire in questa fase,
dando giusta importanza all’autoapprendimento, alle esperienze non solo in Ospedale ma anche nel territorio,
all’epidemiologia, per lo sviluppo del ragionamento clinico e della cultura della prevenzione.
Le caratteristiche qualificanti del medico che si intende formare comprendono:
1) Buona capacità al contatto umano (communication skills);
2) Capacità di autoapprendimento e di autovalutazione (continuing education);
3) Abilità ad analizzare e risolvere in piena autonomia i problemi connessi con la pratica medica insieme ad
una buona pratica clinica basata sulle evidenze scientifiche (evidence based medicine);
4) Abitudine all’aggiornamento costante delle conoscenze e delle abilità, ed il possesso delle basi
metodologiche e culturali atte all’acquisizione autonoma ed alla valutazione critica delle nuove conoscenze
ed abilità (continuing professional development);
5) Buona pratica di lavoro interdisciplinare ed interprofessionale (interprofessional education);
6) Conoscenza approfondita dei fondamenti metodologici necessari per un corretto approccio alla ricerca
scientifica in campo medico, insieme all’uso autonomo delle tecnologie informatiche indispensabili nella
pratica clinica.
Le parole chiave del metodo didattico adottato, utili al raggiungimento delle caratteristiche qualificanti
attese, prevedono l’integrazione orizzontale e verticale dei saperi, un metodo di insegnamento basato su una
solida base culturale e metodologica conseguita nello studio delle discipline pre-cliniche e in seguito
prevalentemente centrato sulla capacità di affrontare problemi (problem oriented learning), il contatto
precoce con il paziente, una buona acquisizione dell’abilità clinica insieme ad una buona acquisizione
dell’abilità al contatto umano.
E’ stata quindi pianificata un’organizzazione didattica fortemente integrata, flessibile e modificabile, vero e
proprio laboratorio di sperimentazione scientifica, con l’intenzione di promuovere negli studenti la capacità
di acquisire conoscenze non in modo frammentario bensì integrato, e di mantenerle vive non solo a breve ma
anche a più lungo termine. Lo studente è quindi considerato perno del processo formativo, sia nella
progettazione didattica che nel miglioramento dell’intero curriculum, allo scopo di potenziarne l’autonomia
d’iniziativa.
Una solida base di conoscenza clinica è inoltre assicurata allo studente attraverso l’organizzazione di tirocini
certificati basati sulla didattica tutoriale, insieme con una forte comprensione del metodo medico-scientifico
e delle scienze umane. Una vera competenza professionale si raggiunge, a nostro avviso, solo dopo una lunga
consuetudine al contatto col paziente, che viene promossa sin dal primo anno di corso ed integrata alle
scienze di base e cliniche, lungo tutto il loro percorso formativo attraverso un ampio utilizzo delle attività
tutoriali.
Nel progetto didattico del nostro corso di laurea magistrale viene proposto il giusto equilibrio d’integrazione
tra: 1) scienze di base, che debbono essere ampie e prevedere la conoscenza della biologia evoluzionistica e
della complessità biologica finalizzata alla conoscenza della struttura e funzione dell’organismo umano in
condizioni normali, ai fini del mantenimento delle condizioni di salute, 2) pratica medica clinica e
metodologica, che deve essere particolarmente solida, attraverso un ampio utilizzo della didattica tutoriale
capace di trasformare la conoscenza teorica in vissuto personale e di costruire la propria scala di valori e
interessi, 3) scienze umane, che debbono costituire un bagaglio utile a raggiungere la consapevolezza
dell’essere medico.
Molti dei contenuti essenziali del nostro Progetto Didattico, già attivato in tali modalità dall’anno
accademico 1999-2000, anticipano e integrano le European specifications for global standards in medical
education della World Federation on Medical Education in tema di standard internazionali di base e di
sviluppo della qualità nel campo dell’educazione biomedica (WFME Office, University of Copenhagen,
2007).
Le caratteristiche peculiari del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia finalizzate al raggiungimento degli
obiettivi generali, intermedi e specifici sono così sintetizzate:
1) Nell’ambito di quanto previsto dalla legislazione vigente, la programmazione degli obiettivi, dei
programmi, e dell'insegnamento è multidisciplinare.
2) Il metodo d'insegnamento attuato è interattivo e multidisciplinare, con l'integrazione di scienze di base e
discipline cliniche ed un precoce coinvolgimento clinico degli studenti, che vengono subito orientati ad un
corretto approccio con il paziente (sin dai primi anni di corso, con l’anamnesi psico-sociale al letto del
paziente, con l’acquisizione precoce di tecniche di BLS, come attività guidata tutoriale con certificazione del
livello di abilità). I problemi delle scienze di base e quelli d'ambito clinico sono quindi affrontati lungo la
maggior parte del percorso formativo (total integration model), anche se in proporzioni diverse, ma con una
visione unitaria e fortemente integrata, anche attraverso l’uso di didattica a più voci e l’apprendimento basato
sui problemi e sulla loro soluzione con l’assunzione di decisioni appropriate.
3) Scelta degli obiettivi specifici dei corsi di base fatta prioritariamente sulla rilevanza di ciascun obiettivo
nel quadro della biologia umana, e sulla propedeuticità rispetto alle tematiche cliniche attuali o prevedibili,
con particolare attenzione alla componente riguardante la metodologia scientifica.
4) Scelta degli obiettivi specifici dei corsi caratterizzanti fatta prioritariamente sulla base della prevalenza
epidemiologica, dell’urgenza di intervento, della possibilità di intervento, della gravità e della esemplarità
didattica. E’ prevista inoltre la valorizzazione della frequenza nei reparti ospedalieri e negli ambulatori delle
strutture territoriali e la valorizzazione del rapporto con il paziente, anche sotto l’aspetto psicologico.
5) Il processo d’insegnamento si avvale, potenziandone l’uso, dei moderni strumenti didattici, costituiti dal
sistema tutoriale, dal trigger clinico, dal problem oriented learning, dall’experiencial learning, dal problem
solving, dal decision making e dall'ampio utilizzo di seminari e conferenze.
6) Sono utilizzati in maniera preponderante docenti tutori che collaborano al processo formativo dello
studente con funzioni di facilitazione all’apprendimento (tutori di area) e di supporto (tutori personali) agli
studenti.
7) Particolare attenzione è posta riguardo all’acquisizione delle abilità pratiche, tramite: 1) il coinvolgimento
nella pianificazione di una ricerca di base nei primi tre anni di corso, 2) l'apprendimento delle basi
semeiologiche delle scienze cliniche al letto del malato e nei laboratori nel periodo intermedio (tirocinio
organizzato come attività guidata tutoriale nel III anno di corso), 3) la frequenza delle corsie e degli
ambulatori universitari (tirocinio clinico- clinical clerkship – dal IV al VI anno di corso) e territoriali, come
quelli dei Medici di Medicina Generale (dal IV al VI anno di corso), per il completamento del tirocinio
clinico negli ultimi anni del corso e il periodo d’internato ai fini della preparazione della tesi di laurea, 4)
partecipazione a programmi di ricerca nel periodo di internato ai fini della preparazione della tesi di laurea.
8) Valorizzazione della Metodologia Clinica - Scienze Umane (Metodologie) attraverso corsi integrati che
accompagnano lo studente lungo un significativo tratto del percorso formativo. A tutti è nota l’importanza
del metodo in medicina, sia per quanto riguarda la conoscenza della metodologia medica e delle sue regole
secondo i principi della medicina basata sulle evidenze, sia per la metodologia clinica applicata al singolo
malato. Questi corsi integrati orientano gradualmente gli studenti verso una formazione umanistica, che li
accompagnerà nel processo formativo scientifico-professionale. Questa formazione consentirà loro di
affinare le capacità ed acquisire i mezzi corretti ed innovativi del ragionamento clinico. Ciò avverrà
attraverso le applicazioni della “medicina basata sulle evidenze”, dell’"insegnamento basato sull'evidenza"
attraverso l’uso di “linee guida”, “mappe concettuali” ed “algoritmi”. Dovranno inoltre essere affrontati,
nell’ambito di questo corso integrato, temi attinenti alla interdisciplinarietà e alla interprofessionalità, alla
economia sanitaria, alla professionalità del medico, alla responsabilità sociale del medico, alla prospettiva
sociale e di genere, ai rapporti con le cosiddette medicine complementari ed alternative, alla prevenzione,
all’educazione del paziente cronico, alle patologie da dipendenza e alle cure palliative per i malati terminali.
Alla graduale acquisizione del metodo è affiancata la formazione umanistica degli studenti. Essi possono in
tal modo crescere dal punto di vista scientifico e sviluppare parimenti una maggiore sensibilità alle
problematiche etiche e socio-economiche, che consenta di interagire con il paziente nella sua interezza di
uomo ammalato, secondo la concezione della whole person medicine. In questo modo si risponde alla
crescente esigenza di un riavvicinamento della figura del medico a quella dell'uomo malato, sempre più
allontanati da una pratica medica univocamente tecnologica. In quest’ambito, si è cercato di utilizzare anche
la cosiddetta medicina narrativa, unitamente a griglie di riflessione, e la tecnica del gioco di ruolo come
strumenti importanti nell’acquisizione di una competenza emotiva e professionale vera da parte dello
studente (utilizzata dagli Psicologi e dagli Psichiatri nel corso di Scienze Propedeutiche alla Professione
Medica e nel corso di Psichiatria).
9) La valutazione degli studenti può avvenire anche attraverso verifiche formative in itinere (prove di
autovalutazione e colloqui intermedi), relazioni scritte degli studenti su temi assegnati, ed attraverso la
valutazione del profilo complessivo elaborato in base a criteri predefiniti. Le prove d’esame possono essere
articolate- oltre che nelle tradizionali modalità dell’esame orale o scritto- anche in una sequenza di items utili
a verificare le conoscenze acquisite (knows e knows how) come i test a scelta multipla o le risposte brevi
scritte organizzati su problemi o casi clinici a carattere interdisciplinare, seguiti da esami utili ad accertare le
competenze cliniche acquisite, tipo l’Objective Structured Clinical Examination (shows how) o tipo il miniClinical Evaluation Exercise, il Direct Observation of Procedural Skills e l’uso del Portfolio (does). Come
regola generale valida per tutti i corsi integrati, le valutazioni formali si baseranno su prove scritte e/o prove
orali. E’ utilizzato il Progress Test tipo Maastricht nella valutazione degli studenti, per valutare l’effettiva
competenza raggiunta. Espletata la fase di sperimentazione, il Progress Test verrà utilizzato sistematicamente
non solo come misura della competenza degli studenti, ma come efficiente strumento di feedback, di
autovalutazione continua e di confronto della preparazione degli studenti su scala nazionale.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM
16/03/2007, art. 3, comma 7)
Gli “obiettivi didattici ” sotto elencati descrivono le conoscenze, le competenze, le abilità e i comportamenti
che ogni studente del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia dovrà dimostrare di aver raggiunto
al momento della laurea, e che rappresentano quindi le “priorità” nella formazione degli studenti iscritti al
corso di laurea stesso.
I risultati di apprendimento attesi sono definiti integrando i Descrittori europei con quanto proposto dall’
“Institute for International Medical Education (IIME), Task force for Assessment”. Vengono pertanto
riportati i 60 obiettivi di apprendimento del IIME per le Scuola di medicina e qui attribuiti alle diverse
“abilità metodologiche” previste dal citato DM, richieste al laureato in medicina. Si segnala altresì come tali
obiettivi siano del tutto coerenti con quanto indicato dal “Core curriculum” per la Laurea Magistrale in
Medicina e Chirurgia proposto dalla Conferenza dei Presidenti dei CdLM italiani.
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati devono aver dimostrato conoscenze e capacità di comprensione tali da consentirgli di elaborare e/o
applicare idee originali, all’interno del contesto della ricerca biomedica e traslazionale.
Pertanto debbono essere in grado di:
Basi Scientifiche della Medicina
1) Correlare la struttura e la funzionalità normale dell’organismo come complesso di sistemi biologici in
continuo adattamento.
2) Interpretare le anomalie morfo-funzionali dell’organismo che si riscontrano nelle diverse malattie.
3) Individuare il comportamento umano normale e anormale.
4) Indicare i determinanti e i principali fattori di rischio della salute e della malattia e dell’interazione tra
l’uomo ed il suo ambiente fisico e sociale.
5) Ricordare i fondamentali meccanismi molecolari, cellulari, biochimici e fisiologici che mantengono
l’omeostasi dell’organismo.
6) Descrivere il ciclo vitale dell’uomo e gli effetti della crescita, dello sviluppo e dell’invecchiamento
sull’individuo, sulla famiglia e sulla comunità.
7) Illustrare l’eziologia e la storia naturale delle malattie acute e croniche.
8) Richiamare le conoscenze essenziali relative all’epidemiologia, all’economia sanitaria e ai principi del
management della salute.
9) Correlare i principi dell’azione dei farmaci le loro indicazioni con l’efficacia delle varie terapie
farmacologiche.
10) Attuare al livello richiesto all’inizio dell’esercizio professionale i principali interventi biochimici,
farmacologici, chirurgici, psicologici, sociali e di altro genere, nella malattia acuta e cronica, nella
riabilitazione e nelle cure di tipo terminale.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali,
seminari, esercitazioni a piccoli gruppi, studio individuale.
Tali capacità verranno valutate attraverso test in itinere, esami certificativi scritti e/o orali.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, di comprendere e di risolvere i problemi
attinenti anche a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi e interdisciplinari così da
esercitare le competenze cliniche necessarie ad affrontare le complessità dei problemi di salute della
popolazione e della loro cura.
Pertanto debbono essere in grado di:
Capacità Cliniche
1) Raccogliere correttamente una storia clinica adeguata, che comprenda la valutazione dei rischi ambientali,
occupazionali e quelli sociali.
2) Effettuare un esame dello stato fisico e mentale.
3) Eseguire le procedure diagnostiche e tecniche di base, analizzarne ed interpretarne i risultati, allo scopo di
definire correttamente la natura di un problema.
4) Eseguire correttamente le strategie diagnostiche e terapeutiche adeguate, allo scopo di salvaguardare la
vita e applicare i principi della medicina basata sull’evidenza.
5) Esercitare il corretto giudizio clinico per stabilire le diagnosi e le terapie nel singolo paziente.
6) Riconoscere ogni condizione che metta in pericolo imminente la vita del paziente.
7) Gestire correttamente e in autonomia le urgenze mediche più comuni.
8) Curare e prendersi cura dei pazienti in maniera efficace, efficiente ed etica, promuovendo la salute ed
evitando la malattia.
9) Individuare i problemi prevalenti di salute e consigliare i pazienti prendendo in considerazione fattori
fisici, psichici, sociali e culturali.
10) Fornire le indicazioni per l’utilizzo appropriato delle risorse umane, degli interventi diagnostici, delle
modalità terapeutiche e delle tecnologie dedicate alla cura della salute.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali,
Problem Based Learnig, Problem Solving, attività pratica a piccoli gruppi, seminari, studio individuale.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche.
3. Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati devono avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare
giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali
ed etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi.
Pertanto debbono essere in grado di:
Pensiero Critico e Ricerca scientifica
1) Dimostrare nello svolgimento delle attività professionali un approccio critico, uno scetticismo costruttivo,
ed un atteggiamento creativo orientato alla ricerca,.
2) Tenere in considerazione l’importanza e le limitazioni del pensiero scientifico basato sull’informazione,
ottenuta da diverse risorse, per stabilire la causa, il trattamento e la prevenzione delle malattie.
3) Formulare giudizi personali per risolvere i problemi analitici e complessi (“problem solving”) e ricercare
autonomamente l’informazione scientifica, senza aspettare che essa sia loro fornita.
4) Identificare, formulare e risolvere i problemi del paziente utilizzando le basi del pensiero e della ricerca
scientifica
e
sulla
base
dell’informazione
ottenuta
e
correlata
da
diverse
fonti.
5) Essere consapevoli del ruolo che hanno la complessità, l’incertezza e la probabilità nelle decisioni prese
durante la pratica medica.
6) Formulare ipotesi, raccogliere e valutare in maniera critica i dati, per risolvere i problemi.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali,
esercitazioni pratiche, ricerche bibliografiche, studio individuale.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali.
4. Abilità comunicative (communication skills)
I laureati devono saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, le conoscenze e
la ratio ad esse sottese a interlocutori specialisti e non specialisti, nonché - con le modalità richieste dalle
circostanze - ai propri pazienti.
Pertanto debbono essere in grado di:
Capacità di Comunicazione
1) Ascoltare attentamente per estrarre e sintetizzare l’informazione rilevante su tutte le problematiche,
comprendendone i loro contenuti.
2) Mettere in pratica le capacità comunicative per facilitare la comprensione con i pazienti e loro parenti,
rendendoli capaci di condividere le decisioni come partners alla pari.
3) Comunicare in maniera efficace con i colleghi, con la Scuola, con la comunità, con altri settori e con i
media.
4) Interagire con altre figure professionali coinvolte nella cura dei pazienti attraverso un lavoro di gruppo
efficiente.
5) Dimostrare di avere le capacità di base e gli atteggiamenti corretti nell’insegnamento agli altri.
6) Dimostrare una buona sensibilità verso i fattori culturali e personali che migliorano le interazioni con i
pazienti e con la comunità.
7) Comunicare in maniera efficace sia oralmente che in forma scritta.
8) Creare e mantenere buone documentazioni mediche.
9) Riassumere e presentare l’informazione appropriata ai bisogni dell’audience, e discutere piani di azione
raggiungibili e accettabili che rappresentino delle priorità per l’individuo e per la comunità.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, attività
a piccoli gruppi con tutor, frequenza presso servizi, Problem Based Learning, Role playing.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche.
5. Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a
studiare per lo più in modo auto-diretto o autonomo.
Debbono essere pertanto in grado di:
Management dell’Informazione
1) Raccogliere, organizzare ed interpretare correttamente l’informazione sanitaria e biomedica dalle diverse
risorse e database disponibili.
2) Raccogliere le informazioni specifiche sul paziente dai sistemi di gestione di dati clinici.
3) Utilizzare la tecnologia associata all’informazione e alle comunicazioni come valido supporto alle pratiche
diagnostiche, terapeutiche e preventive e per la sorveglianza ed il monitoraggio dello stato di salute.
4) Comprendere l’applicazione e anche le limitazioni della tecnologia dell’informazione.
5) Gestire un buon archivio della propria pratica medica, per una sua successiva analisi e miglioramento.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono attività tutoriali a
piccoli gruppi, esercitazioni, frequenza presso i Servizi.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami prove pratiche e scritte.
Salute delle Popolazioni e Sistemi Sanitari
1) Considerare nell’esercizio professionale i principali fattori determinanti della salute e della malattia, quali
lo stile di vita, i fattori genetici, demografici, ambientali, lavorativi, socio-economici, psicologici e culturali
nel complesso della popolazione.
2) Tenendo presente il ruolo importante di questi determinanti della salute e della malattia, intraprendere
adeguate azioni preventive e protettive nei confronti delle malattie, lesioni e incidenti, mantenendo e
promuovendo
la
salute
del
singolo
individuo,
della
famiglia
e
della
comunità.
3) Tenersi informato sullo stato della salute internazionale, delle tendenze globali nella morbidità e nella
mortalità delle malattie croniche rilevanti da un punto di vista sociale, considerando l’impatto sulla salute
delle migrazioni, del commercio e dei fattori ambientali-lavorativi, e il ruolo delle organizzazioni sanitarie
internazionali.
4) Accettare i ruoli e le responsabilità del rimanente personale sanitario nel provvedere le cure sanitarie agli
individui, alle popolazioni e alle comunità.
5) Riconoscere la necessità di una responsabilità collettiva negli interventi di promozione della salute che
richiedano stretta collaborazione con la popolazione, nonché la necessità di un approccio multidisciplinare,
che comprenda i professionisti sanitari e anche una collaborazione intersettoriale.
6) Fare riferimento all’organizzazione di base dei sistemi sanitari, che include le politiche, l’organizzazione,
il finanziamento, le misure restrittive sui costi e i principi di management efficiente nella corretta erogazione
delle cure sanitarie.
7) Dimostrare una buona comprensione dei meccanismi che determinano l’equità all’accesso delle cure
sanitarie, l’efficacia e la qualità delle cure.
8) Usare correttamente nelle decisioni sulla salute i dati di sorveglianza locali, regionali e nazionali della
demografia e dell’epidemiologia.
9) Accettare, quando necessario e appropriato, ruoli di responsabilità nelle decisioni sulla salute.
Valori Professionali, Capacità, Comportamento ed Etica
1) Identificare gli elementi essenziali della professione medica, compresi i principi morali ed etici e le
responsabilità legali che sono alla base della professione.
2) Rispettare i valori professionali che includono eccellenza, altruismo, responsabilità, compassione,
empatia, attendibilità, onestà e integrità, e l’impegno a seguire metodi scientifici.
3) Essere consapevoli che ogni medico ha l’obbligo di promuovere, proteggere e migliorare questi elementi a
beneficio dei pazienti, della professione e della società.
4) Riconoscere che una buona pratica medica dipende strettamente dall’interazione e dalle buone relazioni
tra medico, paziente e famiglia, a salvaguardia del benessere, della diversità culturale e dell’autonomia del
paziente.
5) Dimostrare la capacità di applicare correttamente i principi del ragionamento morale e adottare le giuste
decisioni riguardo ai possibili conflitti nei valori etici, legali e professionali, compresi quelli che possono
emergere dal disagio economico, dalla commercializzazione delle cure della salute e dalle nuove scoperte
scientifiche.
6) Rispondere con l’impegno personale alla necessità del miglioramento professionale continuo nella
consapevolezza dei propri limiti, compresi quelli della propria conoscenza medica.
7) Rispettare i colleghi e gli altri professionisti della salute, dimostrando la capacità di instaurare rapporti di
collaborazione con loro.
8) Ottemperare all’obbligo morale di fornire cure mediche nelle fasi terminali della vita, comprese le terapie
palliative dei sintomi e del dolore.
9) Attuare i principi etici e deontologici nel trattamento dei dati del paziente, nell’evitare il plagio, nella
riservatezza e nel rispetto della proprietà intellettuale.
10) Programmare in maniera efficace e gestire in modo efficiente il proprio tempo e le proprie attività per
fare fronte alle condizioni di incertezza, ed esercitare la capacità di adattarsi ai cambiamenti.
11) Esercitare la responsabilità personale nel prendersi cura dei singoli pazienti.
3. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2)
I pre-requisiti richiesti allo studente che si vuole iscrivere ad un corso di laurea in medicina dovrebbero
comprendere: buona capacità al contatto umano, buona capacità al lavoro di gruppo, abilità ad analizzare e
risolvere i problemi, abilità ad acquisire autonomamente nuove conoscenze ed informazioni riuscendo a
valutarle criticamente (Maastricht, 1999).
Oltre alle conoscenze scientifiche utili per la frequenza del primo anno di corso, dovrebbe quindi possedere
anche buone attitudini e valide componenti motivazionali, importanti per la formazione di un “buon medico”
che sappia relazionarsi correttamente con le responsabilità sociali richieste dalle Istituzioni.
Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia occorre essere in possesso di un
diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.
Il CLMCU-MC è a numero programmato in base alla Legge 264/99 (Norme in materia di accesso ai corsi
universitari).
Il numero di Studenti ammessi al CLMCU-MC è programmato in base alla programmazione nazionale ed
alla disponibilità di Personale docente, di strutture didattiche (aule, laboratori) e di strutture assistenziali
utilizzabili per la conduzione delle attività pratiche e professionalizzanti, coerentemente con le
raccomandazioni dell'Advisory Committee on Medical Training dell'Unione Europea, applicando i parametri
e le direttive predisposti dall’Ateneo e dalla Scuola.
E' altresì richiesto il possesso di un'adeguata preparazione iniziale conseguita negli studi precedentemente
svolti, che verte in particolare su conoscenze nei campi della Biologia e della Chimica.
Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 4 punti nella disciplina di
Biologia e/o a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali
discipline.
Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, il CLMCU-MC sono
previste attività didattiche di recupero svolte nel corso del primo semestre del primo anno di corso, e che
dovranno essere obbligatoriamente seguite dagli Studenti in debito. La verifica dei risultati conseguiti nelle
attività didattiche di recupero sarà valutata con un esame specifico dal Docente del Corso.
4. Accesso a studi ulteriori/profili e sbocchi occupazionali
Il corso prepara alla professione di Medico.
I laureati in Medicina e Chirurgia svolgono l’attività di medico-chirurgo nei vari ruoli ed ambiti professionali
clinici, sanitari e biomedici. La Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia è, inoltre, requisito per l'accesso
alle Scuole di Specializzazione di area medica.
Admission to post-graduate schools and working opportunities
The graduates in medicine are professional in medicine defined as medicine doctors, for all branches of
medicine. The title of medicine doctor is requested for the admission to medical post-graduate schools.
The curriculum in medicine prepares to the profession of medicine doctor.
5. Coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli
obiettivi formativi programmati
L'unità di misura del lavoro richiesto allo Studente per l'espletamento di ogni attività formativa prescritta
dall'Ordinamento didattico per conseguire il titolo di studio e per raggiungere gli obiettivi formativi è il
Credito Formativo Universitario (CFU).
Il CLMCU-MC prevede 360 CFU complessivi, articolati in sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire
in attività formative svolte a partire dal secondo anno di corso e finalizzate ad acquisire obiettivi formativi
professionalizzanti definiti da specifiche capacità professionali.
Ad ogni CFU corrispondono 25 ore di lavoro dello Studente, comprensive
1. delle ore di lezione frontale e assimilate: di norma 8 ore/CFU (con 17 ore di impegno personale dello
studente)
2. formazione professionalizzante con guida del docente per piccoli gruppi: 20 ore/CFU (con 5 ore di
impegno personale dello studente)
3. tirocinio professionalizzante: 25 ore/CFU ( senza ulteriore impegno dello studente)
I crediti corrispondenti a ciascun Corso di insegnamento sono acquisiti dallo Studente con il superamento del
relativo esame.
6. Tipologia delle forme di insegnamento
Vengono di seguito specificate le modalità di espletamento della didattica:
Lezione ex-cathedra
Si definisce "Lezione ex-cathedra" (d'ora in poi "Lezione") la trattazione di uno specifico argomento
identificato da un titolo e facente parte del curriculum formativo previsto per il Corso di Studio, effettuata da
un Professore o Ricercatore Universitario, sulla base di un calendario predefinito, ed impartita agli Studenti
regolarmente iscritti ad un determinato anno di corso, anche suddivisi in piccoli gruppi.
Seminario
Il "Seminario" è un'attività didattica che ha le stesse caratteristiche della Lezione ex-cathedra ma è svolta in
contemporanea da più Docenti, anche di ambiti disciplinari (o con competenze) diversi, e, come tale, viene
annotata nel registro delle lezioni.
Vengono riconosciute come attività seminariali anche le Conferenze clinico-patologiche eventualmente
istituite nell'ambito degli insegnamenti clinici.
Le attività seminariali possono essere interuniversitarie e realizzate sotto forma di videoconferenze.
Didattica Tutoriale
Le attività di Didattica Tutoriale costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo
gruppo di Studenti; tale attività didattica è coordinata da un Docente-Tutore, il cui compito è quello di
guidare gli Studenti a lui affidati nell'acquisizione di conoscenze, abilità, modelli comportamentali, cioè di
competenze utili all'esercizio della professione. L'apprendimento tutoriale avviene prevalentemente
attraverso gli stimoli derivanti dall'analisi dei problemi, attraverso la mobilitazione delle competenze
metodologiche richieste per la loro soluzione e per l'assunzione di decisioni, nonché mediante l'effettuazione
diretta e personale di azioni (gestuali e relazionali) nel contesto di esercitazioni pratiche e/o durante le
attività di didattica pratica professionalizzante previste dall’Ordinamento didattico presso le strutture
cliniche.
Gli obiettivi formativi dell'attività tutoriale sono definiti dai Corsi Integrati interessati che li verificano in
sede di esame.
Il CLMCU-MC nomina i Docenti-Tutori fra i Docenti ed i Ricercatori, nel documento di programmazione
didattica.
Dietro proposta dei Docenti di un Corso, il CLMCU-MC può incaricare annualmente, per lo svolgimento del
compito di Docente-Tutore, anche personale non universitario, ma di riconosciuta qualificazione nel settore
formativo specifico.
Attività didattiche elettive
Il Collegio Didattico del CLMCU-MC, su proposta dei Docenti, organizza l'offerta di attività didattiche
opzionali, realizzabili con lezioni ex-cathedra, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, attività non
coordinate oppure collegate in "percorsi didattici omogenei", fra i quali lo Studente esercita la propria
personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 8 CFU.
Fra le attività elettive sono compresi anche gli internati elettivi (durata minima di 50 ore: crediti attribuiti: 1)
svolti in laboratori di ricerca, in reparti clinici, in ambulatori medici o in altre strutture interne all’Università.
(allegati 5, 6).
Agli internati elettivi svolti presso strutture esterne all’Università, non esplicitamente previsti nelle attività
didattiche opzionali offerte dal CLMCU-MC (corsi elettivi), possono essere riconosciuti crediti a posteriori
dal CLMCU-MC, in base alla loro congruità con la formazione dello studente.
La semplice partecipazione a congressi medici non costituisce condizione sufficiente per l’attribuzione di
crediti di attività didattica elettiva.
Il CLMCU-MC definisce gli obiettivi formativi che le singole attività didattiche opzionali si prefiggono.
Il calendario delle attività didattiche elettive del I semestre viene pubblicato prima dell'inizio dell'anno
accademico, insieme al calendario delle attività didattiche obbligatorie; il calendario delle attività didattiche
elettive del II semestre viene pubblicato entro il mese di dicembre.
La didattica opzionale costituisce attività ufficiale dei Docenti e come tale annotata nel registro delle lezioni.
Attività formative professionalizzanti
Durante le fasi dell'insegnamento clinico lo Studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità nel
campo della medicina interna, della chirurgia generale, della pediatria, della ostetricia e ginecologia e delle
specialità medico-chirurgiche. A tale scopo, lo Studente dovrà svolgere attività formative professionalizzanti
frequentando le strutture assistenziali identificate dal CLMCU-MC e nei periodi dallo stesso definiti, per un
numero complessivo di almeno 60 CFU.
Il tirocinio obbligatorio (allegato 7) è una forma di attività didattica tutoriale che comporta per lo Studente
l'esecuzione di attività pratiche con ampi gradi di autonomia, a simulazione dell'attività svolta a livello
professionale.
In ogni fase del tirocinio obbligatorio lo Studente opera sotto la guida di un Docente-Tutore. Le funzioni
didattiche del Docente-Tutore al quale sono affidati Studenti che svolgono l'attività di tirocinio obbligatorio
sono le stesse previste per la Didattica tutoriale svolta nell'ambito dei corsi di insegnamento.
Il tirocinio professionalizzante viene interamente svolto presso strutture e Unità Operative a direzione
universitaria, provviste di personale formato per svolgere l’attività tutoriale. Per specifiche attività
professionalizzanti per le quali il Corso di Laurea in Medicina non possiede le professionalità specifiche,
parti ben definite del tirocinio professionalizzante possono svolgersi al di fuori di strutture no a direzione
universitaria quali ad esempio quelle collocate nel territorio e nell’ambito della medicina generale.
Analogamente, dopo valutazione ed accreditamento, tratti del percorso formativo professionalizzante
possono svolgersi presso strutture non universitarie qualora ciò sia funzionale al completamento e/o alla
implementazione di specifiche capacità professionali e/o al raggiungimento di ben definiti obiettivi
formativi.
Il Collegio Didattico potrà comunque recepire quanto, nell’ambito dell’Azienda integrata nella quale insiste
la Scuola di Medicina, potrà essere utilmente adottato ai fini della formazione del medico.
Il CLMCU-MC può identificare strutture assistenziali non universitarie presso le quali può essere condotto,
in parte o integralmente, il tirocinio, dopo valutazione ed accreditamento della loro adeguatezza didattica da
parte del Collegio Didattico.
Corso di Lingua inglese
Il CLMCU-MC predispone un Corso di lingua inglese che consenta agli Studenti di acquisire le abilità
linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti biomedici e
di comunicare con i pazienti e con il personale sanitario nei paesi anglofoni.
Il CLMCU-MC si coordina con il Centro Linguistico di Ateneo che può incaricare personale ad esso
afferente per svolgere parte delle attività del Corso di Lingua Inglese. La docenza di tale corso è affidata
secondo le normali procedure in vigore nell'Ateneo di Verona.
Progress test
Tutti gli studenti sono fortemente sollecitati a partecipare al Progress test che si effettua annualmente a
livello nazionale. I risultati complessivi ed individuali di performance al Progress test sono comunicati agli
studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea.
Per ogni partecipazione al Progress Test sono attribuiti 0,5 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello
studente. Il Collegio Didattico può valorizzare la performance dei singoli studenti al Progress test attraverso
ulteriori incentivazioni.
7. Programmazione didattica
Prima dell'inizio dell'anno accademico e con almeno 1 mese di anticipo sulla data di inizio dei corsi vengono
resi pubblici:
1. le sedi delle attività formative professionalizzanti
2. le attività didattiche elettive
3. il calendario delle attività didattiche
4. i programmi dei Corsi
Prima dell'inizio dell'anno accademico il CLMCU-MC organizza una giornata di accoglienza per le
matricole.
Il Collegio Didattico segnala ai Dipartimenti le esigenze didattiche del CLMCU-MC da tenere in
considerazione nella programmazione della docenza.
8. Calendario Didattico
Il calendario didattico è pubblicato sul sito web del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia ed è
redatto nel rispetto del Regolamento didattico di Ateneo. Eventuali deroghe per motivi didattici, sono
oggetto di delibera del Collegio Didattico e della Scuola di Medicina e Chirurgia.
Normalmente il calendario didattico è suddiviso nei seguenti periodi:



Lezioni e attività pratiche e professionalizzanti
I semestre: ottobre-dicembre
II semestre: febbraio-maggio


Sessioni d’esame:
gennaio-febbraio


giugno –luglio
settembre




Sessioni di laurea:
giugno-luglio
settembre-ottobre
marzo
9. Esami di Profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere alla laurea corrisponde al numero dei corsi di insegnamento
per i quali è previsto l'esame finale certificativo.
La verifica dell'apprendimento avviene oltre che attraverso le valutazioni certificative, anche con valutazioni
formative (prove in itinere) intese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento nei
confronti di contenuti determinati.
Le valutazioni certificative (esami di profitto) sono finalizzate a valutare e quantificare con un voto il
conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli Studenti. La
valutazione della preparazione dello Studente può tenere conto dei risultati conseguiti in eventuali prove in
itinere. Il risultato delle prove certificative è quantificato in trentesimi, attribuendosi la lode in presenza di
una prova particolarmente brillante.
Gli esami di profitto possono essere effettuati solo durante i periodi stabiliti dal Collegio Didattico. I
momenti di verifica certificativi non possono pertanto coincidere con i periodi nei quali si svolgono le
attività didattiche previste dal calendario accademico.
Le sessioni di esame sono fissate annualmente in 3 periodi come specificato all’art. 9 del presente
Regolamento. Le date di inizio e di conclusione delle tre sessioni d’esame sono definite dal calendario
didattico.
In ogni sessione sono definite dal Coordinatore del Corso le date di inizio degli appelli, distanziate di almeno
due settimane. Il numero degli appelli è fissato in almeno due per ogni sessione di esame alle quali tutti gli
studenti hanno il diritto di accedere.
Possono essere concessi su esplicita richiesta, tramite il rappresentante di corso, ulteriori appelli d’esame
durante i periodi di ferie natalizie, pasquali ed estive.
Per gli Studenti fuori corso possono essere concessi ulteriori appelli d’esame durante tutto l’anno
accademico.
Per l’iscrizione e la registrazione degli esami si rimanda al Regolamento d’Ateneo per gli Studenti.
La valutazione certificativa (esame di profitto) di ogni corso integrato avviene in una unica prova, che può
peraltro articolarsi in componenti diversificate quali prova scritta, prova orale, prova pratica. Non è
consentita la certificazione non contestuale di discipline diverse facenti parte di un medesimo corso
integrato.
10. Commissioni esami di profitto
Le commissioni di esame di profitto sono nominate dal Presidente del Collegio Didattico, su proposta dei
titolari degli insegnamenti, di norma all’inizio di ogni anno accademico o di ogni semestre.
Le commissioni sono costituite da almeno due membri, dei quali uno, con funzioni di presidente. L’atto di
nomina stabilisce chi sia il presidente, di norma il coordinatore dell'insegnamento. Gli altri componenti della
commissione devono essere docenti o cultori della specifica disciplina o di disciplina affine. Il verbale
d’esame è firmato dal Presidente della Commissione.
Per ciascuna commissione deve essere nominato almeno un membro supplente, per il caso di impedimento o
assenza di membri effettivi. In caso di assenza o impedimento del Presidente della commissione, questi è
sostituito da un altro professore nominato dal Presidente del Collegio Didattico.
11. Obbligo di frequenza
Lo Studente ha l’obbligo di frequentare tutte le attività didattiche del CLMCU-MC previste dal Piano degli
studi e pubblicate annualmente mediante orari, turni, ecc. dalla Segreteria del Corso di Laurea. L’obbligo è
egualmente vincolante per tutte le attività e le tipologie di insegnamento.
La frequenza alle attività didattiche di un Corso di insegnamento è necessaria allo Studente per sostenere il
relativo esame. Per le attività di tirocinio professionalizzante la frequenza deve essere almeno del 90% delle
ore previste; per le altre attività almeno dell’75%.
12. Propedeuticità e sbarramenti
E’ consentita l’iscrizione al 4° anno di corso agli studenti che, alla fine della sessione di settembre, e
comunque prima dell’inizio dei corsi del 1° semestre, abbiano superato tutti gli esami previsti nel piano di
studi per quell'anno e per gli anni precedenti, con un debito massimo di due esami.
La prova di conoscenza della lingua inglese non rientra nel computo del debito didattico.
Lo studente non potrà sostenere gli esami del 4° anno di corso prima di aver superato tutti gli esami del I
triennio (ad eccezione di “Inglese medico-scientifico I" e "Inglese medico-scientifico II”, che dovranno
comunque essere superati prima dell’esame di laurea).
Lo studente è altresì tenuto a rispettare le Propedeuticità di cui all’allegato 8, pena l’annullamento degli
esami superati.
13. Caratteristiche, contenuti e modalità di svolgimento della
prova finale
Lo Studente ha la disponibilità di 18 crediti finalizzati alla preparazione della Tesi di Laurea presso strutture
universitarie. Relatore della tesi deve essere un docente afferente ai Dipartimenti della Scuola di Medicina e
Chirurgia di Verona. Possono figurare come correlatori anche docenti ed esperti esterni.
Per essere ammesso a sostenere l’Esame di Laurea, lo Studente deve :
1. aver seguito tutti i Corsi ed avere superato i relativi esami
2. avere ottenuto, complessivamente 342 CFU articolati nei 6 anni di corso
3. avere consegnato alla Segreteria Studenti tutta la documentazione richiesta entro le date stabilite dal
Manifesto degli Studi pubblicato dall’Ateneo e reperibile sul sito web (www.univr.it)
Le sessioni di Laurea sono fissate annualmente in 3 periodi come specificato all’art. 9 del presente
Regolamento, in date utili al fine di poter accedere alla sessione di tirocinio valutativo per l’abilitazione per
l’esercizio della professione di medico-chirurgo immediatamente successiva.
L’esame di Laurea verte sulla discussione di una tesi/dissertazione preparata dal candidato anche in lingua
inglese.
E’ obbligatorio inserire come prima pagina di tutte le tesi di laurea, un riassunto in italiano rigorosamente
contenuto entro una pagina scritta a carattere non inferiore a 11 e con spaziatura singola, come avviene per
tutte le pubblicazioni scientifiche. Può essere, nella pagina successiva, inserito un Summary in inglese con le
medesime caratteristiche.
Il voto di laurea è espresso in 110/110. Quando il candidato abbia ottenuto il massimo dei voti all'unanimità
può essere concessa la lode. A costituire il voto della prova finale contribuiscono i seguenti parametri:
a) La media dei voti (media aritmetica) conseguiti negli esami, espressa in 110.
b) I punti, fino ad un massimo di 10, attribuiti dalla commissione di laurea in sede di discussione della tesi.
Nell'attribuzione dei punti bisogna tenere conto soprattutto del contributo realmente fornito dal candidato
alla elaborazione della tesi stessa e alle modalità (chiarezza espositiva, incisività, ecc.) della presentazione
e della discussione effettuate dal candidato.
c) La performance al Progress test, calcolata in 0,4 punti per ogni test con punteggio totale superiore alla
media della coorte di appartenenza dello studente, a partire dal 2° fino al 6° anno di corso, comporta un
punteggio da 0 a 2 da aggiungersi alla media in 110emi dei voti ottenuti agli esami di profitto.
14. Composizione e funzionamento delle commissioni per la
prova finale
La Commissione, nominata dal Presidente del Collegio Didattico, è composta da almeno 7 membri scelti tra i
docenti dell'Atene secondo le modalità previste dal Regolamento Didattico di Ateneo.
Alla discussione e valutazione di ogni tesi deve essere riservato un tempo non inferiore a 30 minuti.
15. Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti
in altri corsi di studio
Il trasferimento, il passaggio e il riconoscimento dei crediti di qualsiasi studente proveniente da qualsiasi
Ateneo dell’Unione Europea o extra comunitario ha come presupposto che lo studente abbia già superato il
test di ammissione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia secondo la normativa vigente in Italia.
Gli studi compiuti presso Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia di altri Atenei della Unione Europea
nonché i crediti in queste conseguiti sono riconosciuti con delibera del Collegio Didattico, previo esame del
curriculum da parte del CLMCU-MC, trasmesso dalla Università di origine e dei programmi dei corsi in
quella Università accreditati.
La medesima procedura è valida per il riconoscimento degli studî compiuti presso Corsi di laurea in
Medicina di paesi extra-comunitari.
RICONOSCIMENTO CREDITI ACQUISITI PRESSO ALTRI CORSI DI LAUREA
I crediti conseguiti da uno studente, che abbia superato il test di ammissione a Medicina, acquisiti presso un
altro Corso di Laurea, possono essere riconosciuti in conformità con le regole e secondo le modalità di
seguito elencate:
1. Le pratiche studenti, corredate del curriculum degli studi e dei programmi degli esami sostenuti, vengono
esaminate e definite dal Presidente del Collegio Didattico che può avvalersi del parere dei Coordinatori di
Corso Integrato e/o dei docenti delle discipline di cui è stata chiesta la convalida.
2. La convalida degli esami è presa in considerazione solo qualora la richiesta riguardi esami sostenuti entro
un periodo di non oltre 6 anni dall’anno accademico nel quale la richiesta è inoltrata.
3. Qualora gli esami di cui si chiede il riconoscimento facciano parte di Corsi di cui sia stata conseguita la
Laurea, l’intervallo di tempo si incrementa a 8 anni. Per i laureati che abbiano sostenuto un dottorato di
ricerca pertinente ad ambiti bio-medici successivo alla laurea ed in continuità con questa, l’intervallo di
riconoscimento si incrementa a 10 anni.
4. Sono attribuiti tutti i crediti (CFU) relativi alle attività didattiche elettive agli studenti in possesso di un
titolo di laurea; agli studenti trasferiti da altro Corso di Laurea è attribuito 1 CFU per ogni anno di studio
effettuato.
5. Non sono riconosciuti esami superati nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie ad esclusione di
Inglese medico-scientifico I
INGLESE MEDICO-SCIENTIFICO I (5 CFU)
Sono riconosciuti esami di Inglese superati presso tutti i Corsi di Laurea.
FISICA -STATISTICA MEDICA (9 CFU)
(moduli di “Fondamenti di Fisica” – 4 CFU e “Statistica medica” 5 CFU)
Modulo di “Fondamenti di Fisica” – 4 CFU
1. E’ riconosciuto totalmente l’esame di Fisica sostenuto presso il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico
in Odontoiatria e Protesi dentaria .
2. Sono riconosciuti, con integrazione da concordare con il docente, esami di Fisica di altri Corsi di Laurea
Modulo di “Statistica medica” 5 CFU
1. E’ riconosciuto totalmente l’esame di Statistica sostenuto presso il Corso di Laurea Magistrale a ciclo
unico in Odontoiatria e Protesi dentaria
2. Sono riconosciuti totalmente gli esami di Statistica sostenuti presso i Corsi di Laurea di Scienze
3. Non sono riconosciuti come equivalenti a Statistica esami esclusivamente di Matematica
CHIMICA E CHIMICA BIOLOGICA (CFU 15)
1. Sono riconosciuti esami di Chimica, Propedeutica Biochimica, Biochimica con integrazione da
concordare con il docente e con eventuale obbligo di frequenza (o la documentazione di già avvenuta
frequenza) delle parti mancanti rispetto al programma dell’Università di Verona.
BIOLOGIA (CFU 6)
1. E’ riconosciuto totalmente l’esame di Biologia sostenuto presso il Corso di Laurea Magistrale a ciclo
unico in Odontoiatria e Protesi dentaria
2. Sono riconosciuti, con integrazione da concordare con il docente, esami di Biologia superati presso altri
Corsi di Laurea
Per tutti gli altri esami con denominazione e contenuti simili o uguali ad esami presenti nel piano didattico
del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, la convalida potrà avvenire ma solo
con integrazione.
TRASFERIMENTI DA ALTRA SEDE
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti al CLMCU-MC presso altri
Atenei devono pervenire entro il 31 luglio di ogni anno. Le richieste verranno accolte, tenuto conto della
disponibilità nell’ambito del numero programmato, secondo i seguenti criteri:
1. Motivi familiari ed economici.
2. Merito [a) numero di crediti acquisiti b) media voto degli esami].
Ogni anno, entro fine maggio, sul sito web sarà pubblicato un file contente tutte le informazioni utili.
16. Possibilità di frequenza per studenti non iscritti al Corso di
laurea in Medicina e Chirurgia
 Corsi a scelta libera
Il criterio per l’ iscrizioni ai Corsi a scelta libera è il seguente:
l’elenco degli studenti ammessi alla frequenza ai suddetti corsi verrà stilato in base alla posizione raggiunta
nella graduatoria del test di ammissione dell’Università di Verona per quell’anno accademico fino ad un
massimo di posti resi disponibili ogni anno dai Coordinatori dei Corsi del I anno. Ciascuno studente potrà
fare richiesta di iscrizione a non più di 2 corsi liberi con la compilazione di un apposito modulo.
 Corsi singoli
L’iscrizione ai corsi singoli è regolamentata secondo il Regolamento Didattico di Ateneo. Ogni iscritto non
potrà seguire più di 3 corsi singoli nell’intera carriera formativa e sostenere i relativi esami, ricevendone
regolare attestazione. Sulle relative domande corredate dell’indicazione del titolo di studio posseduto e delle
motivazioni professionali e culturali della richiesta, il Presidente del del Collegio Didattico in Medicina e
Chirurgia, di concerto con il Docente Coordinatore dei Corsi, tenuto conto della congruità della domanda e
dell’organizzazione didattica degli insegnamenti, delibera sull’accettazione della domanda. In particolare:
1. non è possibile fare richiesta di iscrizione a corsi di insegnamento del 1° anno
2. per i corsi che prevedono attività didattiche pratiche e a piccoli gruppi, l’accoglimento della domanda è in
funzione della disponibilità di un numero massimo di discenti per le singole attività didattiche, stabilito
dal coordinatore;
3. Per i corsi singoli può essere richiesto il rispetto di una propedeuticità in relazione a quanto previsto dal
presente regolamento per gli studenti regolarmente iscritti al CLMCU_MC, ma anche al curriculum degli
studi del candidato. Sono esclusi dalla scelta tutti i Corsi Integrati che prevedono attività di tirocinio
pratico presso le strutture assistenziali di degenza e di DH, salvo deroghe motivate in accordo con il
coordinatore del Corso Integrato.
4. Le domande per i corsi integrati del I semestre dovranno pervenire entro il 25 settembre e per i corsi del II
semestre entro il 10 febbraio
17. Riconoscimento della Laurea in Medicina conseguita presso
Università estere
Per i laureati provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea, la Laurea in Medicina e Chirurgia
conseguita presso le Università straniere viene riconosciuta ove esistano accordi bilaterali o convenzioni
internazionali che prevedano il riconoscimento del titolo.
In mancanza di accordi, i candidati non comunitari già in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia
conseguita all’estero e non già riconosciuta in Italia da parte del Ministero della Salute devono sostenere la
prova di ammissione; solo nel caso in cui risultino utilmente collocati in graduatoria, potranno chiedere il
riconoscimento del titolo accademico estero.
L’Università valuterà il titolo straniero in piena autonomia tenendo conto degli accordi bilaterali e delle
convenzioni multilaterali firmate dal Governo Italiano; applicherà la legge 148/2002, artt. 2 e 3, di ratifica
della convenzione di Lisbona.
Ove non esistano accordi tra Stati, in base al combinato disposto degli articoli 170 e 332 del T.U.
sull’istruzione universitaria, le autorità accademiche possono dichiarare l’equipollenza caso per caso. Ai fini
di detto riconoscimento, il CLMCU-MC:
a) accerta l'autenticità della documentazione prodotta e l'affidabilità dell’Università di origine, basandosi
sulle attestazioni di Organismi centrali specificamente qualificati;
b) verifica che la durata del corso di laurea sia stata di non meno di 6 anni;
c) esamina il curriculum e valuta la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi
didattico-formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'Università di
origine;
d) dispone che vengano frequentate le attività didattiche frontali e quelle di tirocinio praticoprofessionalizzante relative ai Corsi integrati di Clinica Medica, Geriatria e Terapia Medica, Clinica
Chirurgica, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia. Dispone che, oltre al superamento degli esami dei predetti
corsi Integrati, vengano superati gli esami di: Emergenze Medico-Chirurgiche, Sanità Pubblica (Igiene,
Medicina del Lavoro e Medicina Legale). Infine, dovrà essere preparata e discussa la tesi di laurea.
Qualora soltanto una parte dei crediti conseguiti dal laureato straniero venga riconosciuta congrua con
l'ordinamento vigente, il CLMCU-MC dispone l'iscrizione a uno dei sei anni di corso, in base al numero dei
crediti riconosciuti.
L'iscrizione ad un determinato anno di corso è comunque condizionata dalla disponibilità di posti nell'ambito
del numero programmato precedentemente deliberato dal CLMCU-MC.
I tirocini effettuati prima o dopo la laurea nelle sedi estere (comunitarie ed extracomunitarie) non possono
essere riconosciuti ai fini dell'ammissione all'Esame di abilitazione professionale.
I candidati comunitari già in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia conseguita all’estero e non già
riconosciuta in Italia da parte del Ministero della Salute, devono sostenere la prova di ammissione al
CLMCU-MC solo nel caso in cui la struttura didattica non riconosca il loro titolo come equipollente alla
laurea in Medicina e Chirurgia.
La Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso Università di Paesi che appartengono all’Unione
Europea viene riconosciuta, con deliberazione del Consiglio della Scuola, dopo avere:
a) accertata l'autenticità della documentazione prodotta e l'affidabilità dell’Università di origine, basandosi
sulle attestazioni di Organismi centrali specificamente qualificati;
b) verificata che la durata del corso di laurea sia stata di non meno di 6 anni;
c) esaminato il curriculum e valutata la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi
didattico-formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'Università di
origine.
Qualora non sussistessero tali condizioni, il CLMCU-MC:
a) dispone che vengano frequentate le attività didattiche frontali e quelle di tirocinio praticoprofessionalizzante, relative ai Corsi integrati di Clinica Medica, Geriatria e Terapia Medica, Clinica
Chirurgica, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia. Dispone, inoltre, che oltre la superamento degli esami dei
predetti corsi Integrati, vengano superati gli esami di Emergenze Medico-Chirurgiche Sanità Pubblica
(Igiene, Medicina del Lavoro e Medicina Legale). Infine dovrà essere e preparata e discussa la tesi di laurea.
18. Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della didattica
-
-
Il Corso di Laurea è sottoposto con frequenza annuale a una valutazione riguardante:
- l’efficienza organizzativa del Corso di Laurea e delle sue strutture didattiche,
- la qualità e la quantità dei servizi messi a disposizione degli Studenti,
la facilità di accesso alle informazioni relative ad ogni ambito dell'attività didattica
l’efficacia e l'efficienza delle attività didattiche analiticamente considerate, comprese quelle finalizzate a
valutare il grado di apprendimento degli Studenti,
- il rispetto da parte dei Docenti delle deliberazioni del CLMCU-MC,
- la percorribilità del percorso formativo
- la performance degli studenti al test di ingresso a Medicina
- la performance al Progress Test annuale
- la performance didattica dei Docenti nel giudizio degli Studenti,
la qualità della didattica, con particolare riguardo all'utilizzazione di sussidi didattici informatici e
audiovisivi,
l'organizzazione dell'assistenza tutoriale agli Studenti,
il rendimento scolastico medio degli Studenti, determinato in base alla regolarità del curriculum ed ai
risultati conseguiti nel loro percorso scolastico
Il CLMCU-MC programma ed effettua, anche in collaborazione con Corsi di Laurea in Medicina e
Chirurgia di altre sedi, verifiche oggettive e standardizzate delle conoscenze complessivamente acquisite e
mantenute dagli Studenti durante il loro percorso di apprendimento (progress test).
Inoltre il Corso di Laurea riceve periodicamente le visite di altri Presidenti di Collegi Didattici organizzate
dalla Conferenza Permanente dei presidenti del consigli di corso di laurea in medicine e chirurgia ( Site visit)
19. Formazione del personale docente
Il CLMCU-MC organizza periodicamente iniziative di aggiornamento sulle tecniche di pianificazione e sulle
metodologie didattiche e valutative per i suoi Docenti di ogni livello. La partecipazione a tali iniziative
costituisce titolo per la certificazione dell’impegno didattico dei Docenti e per la valutazione dell’efficienza
didattica del Corso di Laurea.
Questa attività è promossa e coordinata dalla Commissione Tecnica Programmatoria (CTP) e dalla
Commissione Didattica del CLMCU-MC.
20. Coordinatore dei Corsi Integrati
Qualora nello stesso Corso siano affidati compiti didattici a più di un docente, è nominato annualmente un
Coordinatore, designato dal Presidente del Collegio Didattico.
Il Coordinatore di un Corso esercita le seguenti funzioni:
 rappresenta per gli Studenti la figura di riferimento del Corso;
 propone al Collegio Didattico l’attribuzione di compiti didattici a docenti e tutori, in funzione degli
obiettivi didattici propri del Corso;
 comunica al Collegio Didattico la distribuzione dei tempi didattici dei Docenti del proprio Corso;
 coordina la preparazione delle prove d’esame;
 presiede, di norma, la Commissione di esame del Corso da lui coordinato e ne propone la composizione
al Presidente del Collegio Didattico;
 è responsabile nei confronti del CLMCU-MC della corretta conduzione di tutte le attività didattiche
previste per il conseguimento degli obiettivi definiti per il Corso stesso;
21. Procedure per l'attribuzione dei compiti didattici
Ai fini della programmazione didattica, il Consiglio di Dipartimento, su proposta del Collegio Didattico e del
Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia, attribuisce, nel rispetto delle competenze individuali, ai
singoli docenti (allegato 9) i compiti didattici necessari al conseguimento degli obiettivi formativi del “core
curriculum”, fermo restando che l’attribuzione di compiti didattici individuali ai Docenti non identifica
titolarità disciplinari di corsi d’insegnamento
Il CLMCU-MC, istituisce una Commissione Tecnica di Programmazione (CTP) e una Commissione
Didattica (CD).
La CTP è coordinata dal Presidente del Collegio Didattico ed è composta da Docenti del CLMCU-MC. Nella
sua composizione si cercherà di rappresentare la maggior parte delle aree didattiche. Pertanto sarà composta
da non meno di 12 docenti. I componenti la CTP sono nominati dal Presidente del Collegio Didattico e
rimangono in carica per l'intero mandato della Presidenza.
La CTP, consultati i Coordinatori dei Corsi ed i Docenti dei settori scientifico-disciplinari afferenti agli
ambiti disciplinari della classe, esercita le seguenti funzioni:




identifica gli obiettivi formativi del “core curriculum” ed attribuisce loro i crediti formativi, in base
all’impegno temporale complessivo richiesto agli Studenti per il loro conseguimento;
aggrega gli obiettivi formativi nei corsi di insegnamento che risultano funzionali alle finalità formative
del CLMCU-MC;
individua con i Coordinatori dei Corsi Integrati le metodologie didattiche adeguate al conseguimento
dei singoli obiettivi didattico-formativi;
discute con i docenti la modalità di preparazione delle prove formative e certificative di valutazione
dell’apprendimento, coerentemente con gli obiettivi formativi prefissati.
Le funzioni svolte dai componenti della CTP sono riconosciute come compiti istituzionali e pertanto
certificate dalle Autorità accademiche come attività inerenti la Didattica.
La Commissione Didattica (CD)
 promuove iniziative di aggiornamento didattico dei docenti;
 organizza il monitoraggio permanente di tutte le attività didattiche con la valutazione di qualità dei loro
risultati, anche attraverso le valutazioni ufficialmente espresse dagli studenti;
 organizza un servizio permanente di tutoraggio degli studenti, al fine di facilitarne la progressione negli
studi;
 elabora e promuove iniziative culturali ai fini di studio e ricerca nell’ambito della formazione del
medico, eventualmente anche in collaborazione con altri soggetti.
22. Nomina del Vice Presidente del CLMCU-MC
All’inizio di ogni mandato il Presidente del Collegio Didattico nomina un Vice Presidente e un Segretario
scelto tra i docenti del Collegio Didattico, che rimangano in carica per l’intero mandato. Il Vice Presidente
sostituisce il Presidente in caso di suo impedimento, o su suo esplicito mandato.
23. Forme di tutorato
Si definiscono diverse forme di tutorato e tipologie di tutor:
 "Consigliere" e cioè del Docente al quale lo Studente può rivolgersi per avere suggerimenti e consigli
inerenti alla sua carriera scolastica. Il “Tutore – consigliere” al quale lo Studente viene affidato dal
CLMCU-MC può essere lo stesso per tutta la durata degli Studi. Tutti i Docenti del Corso di Laurea sono
tenuti a rendersi disponibili per svolgere le mansioni di Tutore.
 “Docente-Tutore” al quale un piccolo numero di Studenti è affidato per lo svolgimento delle previste
attività didattiche tutoriali. Questa attività tutoriale configura un vero e proprio compito didattico. Ogni
Docente-Tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi di
insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione
dei materiali da utilizzare nella didattica tutoriale.
 “Tutor-Studente” come descritto nel “Regolamento per il Tutorato” (rif. Decreto Rettorale n° 697.2002) e
nel “Regolamento per l’attribuzione di assegni destinati all’incentivazione delle attività di tutorato,
didattiche integrative, propedeutiche e di recupero” (rif. Decreto Rep 2601/2008, modifica 12 giugno
2008, reperibili sul sito www.univr.it.
Entrambe le attività di tutoraggio a) e b) sono riconosciute come compiti istituzionali e come tali devono
essere certificate quali attività didattiche. La registrazione verrà effettuata dai Docenti sul Registro delle
attività didattiche.
24. Guida dello studente/ Manifesto annuale degli studi
Il CLMCU-MC predispone il proprio manifesto annuale degli studi relativo al successivo anno accademico
secondo quanto definito all’art. 16 del “Regolamento didattico di Ateneo” e pubblicizza sul sito web, entro i
primi giorni di settembre, tutte le informazioni utili agli Studenti ed al Personale docente come di seguito
indicato:
 l'Ordinamento Didattico
 il Regolamento didattico
 il calendario di tutte le attività didattiche programmate (orari delle lezioni e delle attività pratiche),
 i programmi dei Corsi corredati dell'indicazione dei libri di testo consigliati
 l’ elenco dei corsi elettivi
 il calendario accademico
25. Studenti part time
Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli
studenti impegnati a tempo parziale”, il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, secondo quanto
deliberato nel Consiglio di Facoltà del 16 giugno 2008, non consente la frequenza a studenti part time.
26. Ricevimento degli studenti
I docenti del CLMCU-MC ricevono gli studenti per almeno due ore settimanali nei giorni, luoghi e orari
descritti all’inizio di ogni anno accademico sulla pagina web personale di ogni docente. Eventuali assenze
del docente negli orari di ricevimento, dovranno essere preventivamente comunicate agli studenti
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Scuola di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in
Odontoiatria e Protesi Dentaria
School of Dental Medicine
Classe: LM-46 Odontoiatria e Protesi Dentaria
REGOLAMENTO DIDATTICO
1
Sommario
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art.10
Art.11
Art.12
Art.13
Art.14
Art.15
Art.16
Art.17
Art.18
Art.19
Art.20
Art.21
Finalità del regolamento
Obiettivi formativi
Conoscenze richieste per l’accesso
Accesso a studi ulteriori e sbocchi occupazionali
Modalità di svolgimento della didattica e rapport crediti/ore
Coordinamento dei corsi integrati
Programmazione didattica
Calendario didattico
Curricula e piano di studio
Commissione Tecnica di Programmazione
Esami di Profitto
Lingua straniera - Abilità informatiche - Trocinio
Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti
Prova finale
Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Titoli Stranieri
Forme di tutorato
Guida dello studente/Manifesto annuale degli studi
Impegno richiesto degli studenti
Ricevimento studenti
Norme transitorie – tabella di raccordo C.L. specialistica (D.M. 509/99) e C.L.
Magistrale in odontoiatria e Protesi Dentaria (D.M. 270/2004)
Allegato n. 1 Ordinamento didattico del corso di studi
Allegato n. 2 Tabella di conformità dei curricula rispetto all’ordinamento didattico
Allegato n. 3 Quadro dettagliato delle attività formative
Allegato n. 4 Obiettivi formativi specifici degli insegnamenti del 1° e del 2° anno di corso
2
pag. 3
pag. 3
pag. 8
pag. 8
pag. 8
pag. 9
pag. 9
pag. 9
pag. 10
pag. 10
pag. 10
pag. 10
pag. 11
pag. 11
pag. 11
pag. 11
pag. 12
pag. 12
pag. 12
pag. 12
pag. 13
pag. 16
pag. 24
pag. 29
pag. 32
Art. 1 Finalità del regolamento.
Il presente regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti e le modalità organizzative e di funzionamento
del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria LM/46, istituito presso
l’Università degli Studi di Verona a partire dall’A.A. 2001/02 e attivato con ordinamento secondo il D.M. 270/04 a
partire dall’A.A 2009/10.
Art. 2 Obiettivi formativi.
I laureati nei corsi di laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentaria svolgono attività inerenti la prevenzione,
la diagnosi e la terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle ossa mascellari, delle articolazioni temporo-mandibolari e dei relativi tessuti, nonché la riabilitazione odontoiatrica, prescrivendo tutti i medicamenti ed i presìdi necessari all'esercizio della professione.
I laureati magistrali della classe possiedono un livello di autonomia professionale, culturale, decisionale e operativa tale da consentire loro un costante aggiornamento, avendo seguito un percorso formativo caratterizzato da
un approccio olistico ai problemi di salute orale della persona sana o malata, anche in relazione all'ambiente fisico e sociale che lo circonda.
A tali fini il corso di laurea magistrale prevede 360 (trecentosessanta) CFU complessivi articolati su 6 (sei) anni
di corso, di cui almeno 90 (novanta) da acquisire in attività formative cliniche professionalizzanti da svolgersi in
modo integrato con le altre attività formative presso strutture assistenziali universitarie.
L'attività formativa professionalizzante è obbligatoria e necessaria per il conseguimento della laurea magistrale
e viene pianificata dal regolamento didattico nell'ambito della durata complessiva del corso di studi.
Relativamente alla definizione di curricula preordinati alla esecuzione delle attività previste dalla direttiva
78/687/CEE, i regolamenti didattici di ateneo si conformano alle prescrizioni del presente decreto e dell'art. 6,
comma 3, del D.M. n. 270/04.
I laureati magistrali della classe dovranno essere dotati:
delle conoscenze teoriche essenziali che derivano dalle scienze di base, nella prospettiva della loro successiva
applicazione professionale, della capacità di rilevare e valutare criticamente, da un punto di vista clinico, ed in
una visione unitaria, estesa anche nella dimensione socio-culturale, i dati relativi allo stato di salute e di malattia
dell'apparato stomatognatico del singolo individuo, interpretandoli alla luce delle conoscenze scientifiche di base, della fisiopatologia e delle patologie dell'apparato stomatognatico e sistemiche, delle abilità e l'esperienza,
unite alla capacità di autovalutazione, per affrontare e risolvere responsabilmente i problemi sanitari prioritari dal
punto di vista preventivo, diagnostico, prognostico, terapeutico e riabilitativo; della conoscenza delle dimensioni
etiche e storiche della medicina e dell'odontoiatria; della capacità di comunicare con chiarezza ed umanità con il
paziente e con i familiari, della capacità di collaborare con le diverse figure professionali nelle attività sanitarie di
gruppo, organizzare il lavoro di équipe, di cui conosce le problematiche anche in tema di comunicazione e gestione delle risorse umane, applicando i principi dell'economia sanitaria; della capacità di riconoscere i problemi
di salute orale della comunità e di intervenire in modo competente.
I laureati magistrali della classe dovranno, inoltre, avere maturato:
la conoscenza delle basi per la comprensione qualitativa e quantitativa dei fenomeni biologici e fisiologici, la conoscenza dei principi dei processi biologici molecolari, la conoscenza delle scienze di base, biologiche, e comportamentali su cui si basano le moderne tecniche di mantenimento dello stato di salute orale e le terapie odontoiatriche, le elevate responsabilità etiche e morali dell'odontoiatra riguardo la cura del paziente sia come individuo che come membro della comunità, sviluppando in particolare le problematiche cliniche delle utenze speciali, le conoscenze di informatica applicata e di statistica, in modo utile a farne strumenti di ricerca, a scopo di aggiornamento individuale, la conoscenza dei principi e delle indicazioni della diagnostica per immagini e dell'uso
clinico delle radiazioni ionizzanti e dei principi di radioprotezione.
I laureati magistrali della classe, al termine degli studi, saranno in grado di:
praticare la gamma completa dell'odontoiatria generale nel contesto del trattamento globale del paziente senza
produrre rischi aggiuntivi per il paziente e per l'ambiente;
individuare le priorità di trattamento coerentemente ai bisogni, partecipando con altri soggetti alla pianificazione
di interventi volti alla riduzione delle malattie orali nella comunità derivanti dalla conoscenza dei principi e la pratica della odontoiatria di comunità;
apprendere i fondamenti della patologia umana, integrando lo studio fisiopatologico e patologico con la metodologia clinica e le procedure diagnostiche che consentono la valutazione dei principali quadri morbosi; apprendere i principali quadri correlazionistici e le procedure terapeutiche, mediche e chirurgiche complementari alla professione odontoiatrica, nonché essere introdotto alla conoscenza delle nozioni di base della cura e dell'assistenza secondo i principi pedagogici, della psicologia, della sociologia e dell'etica; conoscere i farmaci direttamente e indirettamente correlati con la pratica dell'odontoiatria e comprendere le implicazioni della terapia far-
3
macologica di patologie sistemiche riguardanti le terapie odontoiatriche; conoscere la scienza dei biomateriali
per quanto attiene la pratica dell'odontoiatria;
controllare l'infezione crociata per prevenire le contaminazioni fisiche, chimiche e microbiologiche nell'esercizio
della professione; applicare la gamma completa di tecniche di controllo dell'ansia e del dolore connessi ai trattamenti odontoiatrici (nei limiti consentiti all'odontoiatra); analizzare la letteratura scientifica e applicare i risultati
della ricerca alla terapia in modo affidabile; conoscere gli aspetti demografici, la prevenzione ed il trattamento
delle malattie orali e dentali; sviluppare un approccio al caso clinico di tipo interdisciplinare, anche e soprattutto
in collaborazione con altre figure dell'équipe sanitaria, approfondendo la conoscenza delle regole e delle dinamiche che caratterizzano il lavoro del gruppo degli operatori sanitari; approfondire le tematiche relative alla organizzazione generale del lavoro, alle sue dinamiche, alla bioetica, alla relazione col paziente ed alla sua educazione, nonché le tematiche della odontoiatria di comunità, anche attraverso corsi monografici e seminari interdisciplinari; comunicare efficacemente col paziente e educare il paziente a tecniche di igiene orale appropriate ed efficaci; fornire al paziente adeguate informazioni, basate su conoscenze accettate dalla comunità scientifica, per ottenere il consenso informato alla terapia; interpretare correttamente la legislazione concernente l'esercizio dell'odontoiatria del paese dell'Unione Europea in cui l'odontoiatra esercita e prestare assistenza nel
rispetto delle norme medico-legali ed etiche vigenti nel paese in cui esercita; riconoscere i propri limiti nell'assistere il paziente e riconoscere l'esigenza di indirizzare il paziente ad altre competenze per terapia mediche; organizzare e guidare l'équipe odontoiatrica utilizzando la gamma completa di personale ausiliario odontoiatrico
disponibile; approfondire le proprie conoscenze in ordine allo sviluppo della società multietnica, con specifico
riferimento alla varietà e diversificazione degli aspetti valoriali e culturali, anche nella prospettiva umanistica;
possedere la padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano;
I laureati magistrali della classe svolgeranno l'attività di odontoiatri nei vari ruoli ed ambiti professionali clinici e
sanitari.
Al fine del conseguimento degli obiettivi didattici sopraindicati i laureati della classe devono acquisire conoscenze fisiopatologiche e cliniche di medicina generale. Inoltre, il profilo professionale include anche l'aver effettuato,
durante il corso di studi, le seguenti attività pratiche di tipo clinico, che devono essere state compiute con autonomia tecnico professionale, da primo operatore, sotto la guida di odontoiatri delle strutture universitarie e specificate dall'Advisory Committee On Formation Of Dental Practitioners della Unione Europea:
1) Esame del paziente e diagnosi: rilevare un corretta anamnesi (compresa l'anamnesi medica), condurre l'esame obiettivo del cavo orale, riconoscere condizioni diverse dalla normalità, diagnosticare patologie dentali e
orali, formulare un piano di trattamento globale ed eseguire la terapie appropriate o indirizzare il paziente ad altra competenza quando necessario. L'ambito diagnostico e terapeutico include le articolazioni temporomandibolari; riconoscere e gestire correttamente manifestazioni orali di patologie sistemiche o indirizzare il paziente ad altra competenza; valutare la salute generale del paziente e le relazioni fra patologia sistemica e cavo
orale e modulare il piano di trattamento odontoiatrico in relazione alla patologia sistemica; svolgere attività di
screening delle patologie orali compreso il cancro; diagnosticare e registrare le patologie orali e le anomalie di
sviluppo secondo la classificazione accettata dalla comunità internazionale; diagnosticare e gestire il dolore
dentale, oro-facciale e cranio-mandibolare o indirizzare il paziente ad altra appropriata competenza; diagnosticare e gestire le comuni patologie orali e dentali compreso il cancro, le patologie mucose e ossee o indirizzare il
paziente ad altra appropriata competenza; eseguire esami radiografici dentali con le tecniche di routine: (periapicali, bite-wing, extraorali proteggendo il paziente e l'équipe odontoiatrica dalle radiazioni ionizzanti); riconoscere segni radiologici di deviazione dalla norma.
2) Terapia: rimuovere depositi duri e molli che si accumulano sulle superfici dei denti e levigare le superfici radicolari; incidere, scollare e riposizionare un lembo mucoso, nell'ambito di interventi di chirurgia orale minore;praticare trattamenti endodontici completi su monoradicolati poliradicolati; condurre interventi di chirurgia periapicale in patologie dell'apice e del periapice; praticare l'exodontia di routine; praticare l'avulsione chirurgica di
radici e denti inclusi, rizectomie; praticare biopsie incisionali ed escissionali; sostituire denti mancanti, quando
indicato e appropriato, con protesi fisse, rimovibili (che sostituiscano sia denti che altri tessuti persi) e protesi
complete. Conoscere le indicazioni alla terapia implantare, effettuarla o indirizzare il paziente ad altra opportuna
competenza; restaurare tutte le funzioni dei denti utilizzando tutti i materiali disponibili e accettati dalla comunità
scientifica; realizzare correzioni ortodontiche di problemi occlusali minori riconoscendo l'opportunità di indirizzare il paziente ad altre competenze in presenza di patologie più complesse.
3) Emergenze mediche: effettuare manovre di pronto soccorso e rianimazione cardio-polmonare.
I laureati magistrali della classe dovranno essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.
Art. 2 Educational Aims
The graduates in the degree in Dentistry and Dental Implants practice activities involving the prevention, diagnosis and treatment of the diseases and congenital and acquired anomalies of teeth, mouth, maxillofacial
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bones, temporomandibular joints and their related tissues, as well as dental rehabilitation, prescribing all medications and devices necessary to the profession practice.
Graduates have a level of professional, cultural, decision-making and operative autonomy which enables their
constant updating, since their training and education is characterized by a holistic approach toward oral health
issues pertaining to both the health and the sick person, also in relation to their physical and social environment.
To these aims, the degree includes a total of 360 credits (CFU) over a 6-year course, at least 90 of which to be
acquired in professionalizing clinical training activities carried out in university facilities, in an integrated way with
the other training and educational activities.
The professionalizing training activity is compulsory and necessary to achieve the degree and is designed by
the didactic plan throughout the whole course.
In regards to the definition of the curricula required to the implementation of the activities contemplated by
78/687/CEE, the didactic regulations of the University comply with the prescriptions of the present bill and of art.
6, comma 3, D.M. n. 270/04.
Graduates must have:
The essential theoretical knowledge deriving from basic sciences, in view of their professional application; the
ability of detecting and assessing critically – from a clinical point of view and within a holistic view, extended also
to the socio-cultural dimension – the data concerning the health and sickness status of the stomatognathic system of the individual, interpreting them on the basis of the basic scientific knowledge; the physiopathology and
pathologies of the stomatognathic apparatus and the whole system; the abilities and experience, joined with
self-evaluation ability, to face and solve responsibly the health problems that have priority from a preventive, diagnostic, prognostic, therapeutic and rehabilitative point of view; the knowledge of the historical and ethical dimensions of medicine and dentistry; the ability to communicate with clarity and humanity with the patients and
their families; the ability to cooperate with the various health professionals in group health activities, to organize
teamwork and to solve its related problems in terms of communication and human resource management, applying the principles of health economy; the ability to recognize and detect community oral health problems and
to intervene in an appropriate manner.
Graduates must have achieved:
The basic knowledge necessary to the qualitative and quantitative understanding of biological and physiological
phenomena; knowledge of the principles of molecular biologic processes; knowledge of the basic biological and
behavioural sciences grounding the modern techniques of health maintenance and dental therapies, the high
ethical and moral responsibilities of dentistry concerning the care of the patient, both as an individual and as a
member of the community, developing in particular the clinical issues of special-need users; knowledge of applied information technology and statistics, as to use them as research tools for individual updating purposes;
knowledge of the principles of image diagnostics and of the clinical use of ionizing radiations and of the principles of radioprotection.
By the end of the course, graduates will be able to:
Practice the whole spectrum of general dentistry within the global treatment of patients without doing any additional harm to them and to the environment;
Identify treatment priorities consistently with the needs, participating with other subjects to the planning of interventions which aim at reducing oral pathologies in the community, on the basis of the knowledge of the principles and practice of dentistry in the community;
Learn the basics of human pathology, integrating the study of physiopathology and pathology with the clinical
methodology and the diagnostic procedures which enable the assessment of the main diseases; learn the main
correlation patterns and therapeutic, medical and surgical procedures which are complementary to the dental
profession, as well as the basic notions of care according to the principles of pedagogy, psychology, sociology
and ethics;
know the medications directly and indirectly related to the practice of dentistry and understand the implications
of the medical treatments of the systemic pathologies related to dental therapies;
know the science of biomaterials as related to the practice of dentistry;
control cross infection in order to prevent physical, chemical and microbiological contaminations in the practice
of the profession;
apply the whole range of anxiety and pain management techniques related to dental treatments (within the
scope of dentistry);
analyse the scientific literature and apply research results to therapy in a reliable way;
know the demographical aspects, prevention and treatment of oral and dental diseases;
develop an interdisciplinary approach to the clinical case, also and chiefly in cooperation with other professionals of the health team, studying in depth the rules and dynamics characterizing teamwork in the health professions; and the issues related to work organization and to its dynamics, to bioethics, to the relation with the patient and his/her education, as well as the dynamics of community dentistry, also through specific courses and
interdisciplinary seminars;
communicate efficiently with the patient and educate
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the patient to appropriate and efficient oral hygiene techniques;
provide the patient with adequate information, based on knowledge supported by the scientific community, in
order to achieve an informed consent to the therapy;
interpret correctly the law and regulations related to the practice of dentistry in the country of the EU where the
dentist practices, and provide care in compliance with the medical-legal norms in force in the country where s/he
practices;
recognize his/her own limits in assisting the patient and the need to refer the patient to other healthcare professionals for his/her medical treatments;
organize and lead the dental team employing the whole available range of dental assistance staff;
have thorough knowledge related to the development of a multiethnic society, specifically to the variety and diversification of values and cultures, also in a humanistic perspectives;
speak and write proficiently in at least one language of the EU, besides Italian.
Graduates will practice dentistry in the various professional roles of clinical and health services.
In order to achieve the above mentioned didactic aims, the graduates must achieve physiopathological and clinical knowledge in general medicine. Moreover, the professional profile includes also the undertaking of the following practical activities during the degree course, which must be carried out with technical-professional autonomy, as a first operator, under the guidance of dentists of the university facilities, specified in the EU Advisory Committee On Formation Of Dental Practitioners:
1) Examination and diagnosis of the patient: recollecting a correct anamnesis (including medical anamnesis),
performing an objective examination of the oral cavity, recognizing conditions deviating from the norm, diagnosing dental and oral pathologies, formulating a global treatment plan and practicing the appropriate therapies or
referring the patient to other health professionals when necessary. The field of diagnosis and therapy include
the temporomandibular joints; recognizing and managing correctly the oral manifestations of systemic pathologies or referring the patient to other health professionals; assessing the general health state of the patient and
the relations between systemic pathology and oral cavity, and modulating the dental treatment plan in relation to
the systemic pathology; performing the screening of oral pathologies, including cancer; diagnosing and recording oral pathologies and development anomalies according to the classification approved by the international
community; diagnosing and managing dental, orofacial and craniomandibular pain or referring the patient to
other appropriate health professionals; diagnosing and managing common oral and dental pathologies, including cancer, mucous and bone pathologies or referring the patient to other appropriate health professionals; performing dental radiographic exams with routine techniques
(periapical, bite-wing, extraoral, protecting the patient and the dental team from ionizing radiations); recognizing
radiological signs deviating from the norm.
2) Therapy: scaling hard and soft deposits of teeth surfaces and polishing radicular surfaces; lancing, detaching
and repositioning a mucous membrane, within minor oral surgery procedures; practicing complete endodontic
treatments on single and multiple root teeth; performing periapical surgery operations on apex and periapex pathologies; practicing routine exodontics; practicing surgical avulsion of roots and embedded teeth, apicoectomies; practicing incisional and excisional biopsies; replacing missing teeth, when indicated and appropriate, with
fixed and removable implants (replacing both teeth and other lost tissues) and complete dentures. Knowing the
indications of implant therapy, practicing it or referring the patient to other appropriate health professionals; restoring all teeth functions using all available materials approved by the scientific community; implementing the
orthodontic corrections of minor occlusion problems, recognizing cases in which the patient needs to be referred
to other health professionals in presence of more complex pathologies.
3) Medical emergencies: practicing manoeuvres of emergency care and cardiopulmonary resuscitation (CPR).
Graduates will have to be able to use fluently, in speaking and writing, at least a language of the EU besides
Italian, also with reference to the scientific vocabulary of the discipline.
Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
Il Laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve acquisire una solida preparazione nelle discipline
di base, nelle discipline mediche di interesse odontoiatrico e nelle discipline odontoiatriche, e deve essere in
grado di valutare criticamente le problematiche relative allo stato di malattia dell'apparato stomatognatico in una
visione unitaria che tenga conto dello stato di salute generale del singolo paziente. Il laureato ha inoltre sviluppato le capacità di apprendimento necessarie per intraprendere studi di malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti della bocca delle ossa mascellari delle articolazioni temporo-mandibolari e dei relativi tessuti,
nonché la riabilitazione odontoiatrica, prescrivendo tutti i medicamenti ed i presidi necessari all'esercizio della
professione.
Possiede un livello di autonomia professionale, culturale, decisionale ed operativa tale da consentigli un costante aggiornamento avendo seguito un percorso formativo caratterizzato da un approccio olistico ai problemi di
salute orale della persona sana o malata, anche in relazione all'ambiente fisico e sociale che lo circonda.
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Negli aspetti generali, il biennio comprende attività formative di base mirate a far conoscere allo studente i fondamenti dell'organizzazione strutturale e delle funzioni vitali del corpo umano. Il successivo triennio prevede lo
studio di discipline di interesse medico chirurgico e specialistico con particolare riferimento alle problematiche
cliniche correlate alle patologie Odontostomatologiche.
Le attività formative si esplicano con corsi di didattica frontale - seminariale e con l'attività pratica di tirocinio
professionalizzante.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami in itinere, esami certificativi scritti o orali.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Il Laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria dovrà avere maturato la conoscenza delle basi per la
comprensione qualitativa e quantitativa dei fenomeni biologici, fisiologici e patologici ai fini del mantenimento
dello stato di salute orale e le terapie odontoiatriche, anche attraverso il tirocinio pratico previsto nell'ambito delle discipline professionalizzanti.
Il laureato è in grado di praticare la gamma completa dell'odontoiatria generale;
è in grado di'individuare le priori di trattamento coerentemente ai bisogni partecipando con altri soggetti alla
pianificazione di interventi volti alla riduzione delle malattie orali nella comunità derivanti dalla conoscenza dei
principi e la pratica della odontoiatria di comunità;
è in grado di controllare l'infezione crociate per prevenire le contaminazioni fisiche, chimiche e microbiologiche
nell'esercizio della professione;
è in grado di organizzare e guidare l'equipe odontoiatrica utilizzando la gamma completa di personale ausiliario
odontoiatrico disponibile.
Conosce ed applica la gamma completa di tecniche di controllo dell'ansia e del dolore connessi ai trattamenti
odontoiatrici (nei limiti consentiti all'odontoiatra).
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle capacità di applicazione delle conoscenze nell'ambito
delle attività caratterizzanti includono un intensa attività di laboratorio individuali e di attività di tirocinio clinico
sul pazienti, la rielaborazione e presentazione di testi scientifici analizzati da individui o gruppi di studenti.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami in itinere, esami certificativi scritti o orali.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Il laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve posseder un livello di autonomia professionale,
culturale, decisionale e operativa volti alla cura e riabilitazione del sistema stomatognatico.
E' in grado di riconoscere i propri limiti nell'assistere il paziente e riconoscere l'esigenze di indirizzare il paziente
ad altre competenze per terapia mediche.
E' in grado di valutare l'efficacia del piano di trattamento, degli intergenti compiuti e dei risultati conseguiti.
L'autonomia di giudizio viene coltivata nello studente mediante letture ed analisi di articoli scientifici, nello
svolgimento della didattica frontale e nell'espletamento del tirocinio professionalizzante.
L'autonomia di giudizio verrà valutata attraverso esami in itinere, esami certificativi scritti o orali e nella tesi di
laurea.
Abilità comunicative (communication skills)
Il laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve saper gestire i rapporti con i colleghi medici e
odontoiatri, con i collaboratori e con i pazienti. Possiede una conoscenza delle lingua inglese adeguata per la
consultazione di testi e riviste scientifiche.
E' in grado di comunicare efficacemente col paziente ed educare il paziente a tecniche di igiene orale appropriate ed efficaci e fornendolo di adeguate informazioni, basate su conoscenze accettate dalla comunità scientifica
per ottenere il consenso informato alla terapia.
Sa sviluppare un approccio al caso clinico di tipo interdisciplinare anche e soprattutto in collaborazione con altre
figure dell'equipe sanitaria, approfondendo la conoscenza delle regole e delle dinamiche che caratterizzano il
lavoro del gruppo degli operatori sanitari.
Le abilità comunicative vengono sviluppate in occasione della rielaborazione di articoli e testi scientifici, nell'attività pratica di tirocinio, in modo individuale o a gruppi e in occasione della presentazione ed esposizione del lavoro di tesi con l'ausilio di strumenti multimediali.
Tali capacità verranno valutate attraverso test in itinere,esami certificativi scritti o orali.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Il laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve aver sviluppato capacità di apprendimento necessarie per intraprendere ulteriori studi con un alto grado di autonomia.
La capacità di apprendimento si esplica
- attraverso la consultazione di banche dati e all'analisi della letteratura scientifica, nonchè all'applicazione dei
risultati della ricerca alla terapia in modo affidabile;
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- attraverso la corretta interpretazione della legislazione concernente l'esercizio dell'odontoiatria nel rispetto delle norme medico-legali ed etiche vigenti nel paese in cui si esercita.
La capacità di apprendimento viene valutata attraverso forme di verifica continua durante le attività formative,
mediante lo studio personale, nonché mediante la verifica della capacità di auto-apprendimento maturata durante lo svolgimento dell'attività relativa alla prova finale. Tali capacità verranno valutate attraverso test in itinere,esami certificativi scritti o orali.
Art. 3 Conoscenze richieste per l'accesso
Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. E' altresì richiesto il possesso di un'adeguata preparazione iniziale conseguita negli studi precedentemente svolti, che verte in particolare su conoscenze nei campi della Biologia e della Chimica. Gli studenti che siano stati ammessi al corso con un punteggio in Biologia inferiore a sei punti e in Chimica inferiore a
tre punti, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi. Il Collegio Didattico istituirà attività didattiche di recupero che potranno essere svolte nel mese di settembre o nell'arco del 1° semestre del primo anno di corso, con
obbligo di frequenza. Allo scopo di consentire l’annullamento del debito formativo accertato, è necessario superare il relativo esame.
L’ammissione al corso di laurea è programmata a livello nazionale e disciplinata dalle norme in materia di
accesso ai corsi universitari e successive modificazioni (Legge 264 del 2 agosto 1999).
Art. 4 Accesso a studi ulteriori e sbocchi occupazionali.
I laureati in Odontoiatria e Protesi Dentaria potranno accedere alle Scuole di Specializzazione e Master.
I laureati in Odontoiatria e Protesi Dentaria hanno sbocchi occupazionali nell'ambito della professione di Odontoiatra o libero professionista in ambulatori. Possono svolgere attività dirigenziali di I° e II° livello presso il Sistema Sanitario Nazionale.
Il corso prepara alle professioni di Dentisti e odontostomatologi.
Art. 4 Access to further study programmes and job opportunities.
Graduates in the degree of Dentistry and Dental Implants will have access to Specializing Degrees and Masters.
Graduates in the degree of Dentistry and Dental Implants have job opportunities in the profession of dentistry or
st
nd
as independent professionals in surgeries. They can practice 1 and 2 level managerial activities in the National Health System.
The degree prepares to the professions of Dentist and Odontostomatologist.
Art. 5 Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Sono stabilite le seguenti tipologie di attività didattica:
- lezioni ex-cathedra sono lezioni di tipo frontale e assimilate e consistono nella trattazione di un specifico argomento, facente parte del curriculum formativo previsto per il corso di studio.
- attività di didattica tutoriale, esercitazioni-laboratorio e di tirocinio costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo gruppo di studenti; tale attività è coordinata da un tutore che ha il compito di guidare gli studenti nel contesto di esercitazioni pratiche e/o internati in ambienti clinici e laboratori.
- attività didattiche elettive. Il Collegio Didattico organizza e determina le modalità di acquisizione dei CFU relativi all’offerta di attività opzionali. Queste attività sono realizzabili con lezioni ex-cathedra, seminari, corsi interattivi, fra i quali lo studente individua la propria personale opzione fino al conseguimento dei CFU previsti dal piano didattico secondo le modalità dallo stesso stabilite.
Agli studenti che aderiscono ai programmi di internazionalizzazione della didattica e della ricerca, preventivamente autorizzati, vengono riconosciuti CFU 3 per i corsi Elettivi.
Il corso di laurea magistrale (CLMOPD) prevede l’acquisizione di 360 CFU articolati in sei anni di corso.
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I CFU corrispondenti a ciascun corso di insegnamento compresi le abilità informatiche (INF/01) e linguistiche
(L-LIN/12) e il tirocinio sono acquisiti mediante superamento dell’esame di profitto.
- Le attività di laboratorio, pratiche e di tirocinio devono essere certificate, da parte del docente o tutore.
- Lo studente deve dotarsi del materiale necessario allo svolgimento delle esercitazioni.
La quantità di attività didattica espressa in ore per CFU di norma deve attenersi ai seguenti valori:
- lezioni ex-cathedra sono in rapporto di 1 CFU ogni 8 ore con impegno personale richiesto allo studente di 17
ore di studio;
- esercitazione - laboratorio in rapporto di 1 CFU ogni 12 ore con impegno richiesto allo studente di 13 ore;
- attività tutoriali e di tirocinio sono in rapporto di 1 CFU ogni 15 ore con impegno personale richiesto allo studente di 10 ore per auto-apprendimento, studio guidato, elaborazioni di progetti e relazioni.
Art. 6 Coordinamento dei corsi integrati
Ogni corso integrato è coordinato da un docente nominato dal Collegio Didattico fra i docenti del corso stesso,
le cui funzioni sono le seguenti:
- referente per gli studenti;
- responsabile della corretta conduzione di tutte le attività didattiche previste dal corso;
- provvede alla programmazione e coordinamento della preparazione delle prove di esame;
- è responsabile della custodia dei registri degli esami.
Art. 7 Programmazione didattica
Il periodo di svolgimento delle attività didattiche di tutti gli anni di corso è stabilito dal Manifesto Generale degli
Studi di Ateneo.
Prima del’inizio dell’anno accademico viene reso noto:
- il piano didattico;
- le sedi delle attività formative;
- le attività didattiche elettive;
- il calendario delle attività didattiche;
- i programmi dei singoli corsi;
- i compiti didattici attribuiti ai docenti.
Art. 8 Calendario didattico
Il calendario didattico definisce i periodi di lezione e delle attività connesse, le sessioni d’esame di profitto, le
sessioni di laurea e le festività, in accordo con quanto stabilito dal senato accademico.
Il calendario didattico viene pubblicato sul web.
Art. 9 Curricula e piano di studio
Il corso prevede un solo curriculum e non sono ammessi piani di studio individuali.
Art. 10 Commissione Didattica
Il Presidente nomina all’inizio del suo mandato la Commissione Didattica. La Commissione Didattica è composta complessivamente da cinque docenti del corso di laurea e da un rappresentante degli studenti eletto nel
Collegio Didattico. La Commissione Didattica è coordinata da un Presidente nominato tra i membri della commissione stessa.
La Commissione Didattica sovrintende a tutte le attività necessarie all’organizzazione e al funzionamento del
corso.
Le funzioni e i provvedimenti della Commissione Didattica vengono approvati dal Collegio Didattico e sono i seguenti:
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






Valutare e predisporre le eventuali modifiche o revisioni dell’ordinamento, del regolamento e del piano
didattico;
Identificare gli obiettivi formativi del core curriculum e assegnare relativi CFU;
Pianificare di concerto con i docenti l’assegnazione dei compiti didattici dei corsi;
Proporre e organizzare le attività a scelta dello studente (corsi elettivi);
Organizzare le forme di tutorato;
Promuovere e favorire la partecipazione degli studenti ai programmi di mobilità europea;
Organizzare il monitoraggio permanente di tutte le attività didattiche e valutare la qualità dei risultati,
anche in collaborazione con il Team di autovalutazione.
Art. 11 Esami di Profitto
La verifica dell’apprendimento può avvenire attraverso valutazioni formative e valutazioni certificative.
Le valutazioni formative (prove in itinere) sono esclusivamente intese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento nei confronti di contenuti determinati.
Le valutazioni certificative (esami di profitto) sono finalizzate a valutare e quantificare con un voto il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli studenti.
Gli esami di profitto sono denominati sessioni d’esami, possono essere effettuati esclusivamente nei periodi fissati dal Calendario accademico.
Sono consentite modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame:
- prove orali tradizionali
- prove scritte oggettive e strutturate
- prove pratiche e prove simulate.
Le sessioni d’esame sono tre e non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono le attività didattiche.
Gli esami di profitto e ogni altro tipo di verifica soggetta a registrazione possono essere sostenuti solo successivamente alla conclusione dei relativi insegnamenti. Lo studente in regola con l’iscrizione e i versamenti, può sostenere, senza alcuna limitazione numerica tutti gli esami e le prove di verifica per il quali possieda
l’attestazione di frequenza ai corsi, rilevata secondo le modalità stabilite dal Collegio Didattico, e che si riferiscano comunque a corsi di insegnamento conclusi e nel rispetto delle eventuali propedeuticità. L’intervallo tra
due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane. Non può essere ripetuto l’esame o altra verifica del profitto già verbalizzato con esito positivo.
La composizione e le funzioni delle commissioni di esami di profitto sono disciplinate dal regolamento didattico
di Ateneo.
Art. 12 Lingua straniera - Abilità informatiche - Tirocinio.
Il corso di lingua inglese scientifico (L-LIN/12)
Il corso è considerato tra le discipline caratterizzanti per la formazione dell’odontoiatra, consente agli studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti biomedici e di comunicare con i pazienti e con il personale sanitario nei paesi anglofoni. I relativi CFU
vengono acquisiti mediante superamento dell’esame di profitto.
Abilità informatiche(INF/01)
Il corso di informatica è costituito in maniera predominante dallo svolgimento di attività pratica presso i laboratori
informatici dell’Ateneo. I relativi CFU vengono acquisiti mediante superamento dell’esame di profitto.
Tirocinio
Lo studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità per attività formative professionalizzanti da svolgersi presso strutture assistenziali universitarie e/o convenzionate.
Le attività possono consistere anche nella partecipazione a convegni e attività seminariali e/o la presentazione
di relazioni da svolgersi secondo le modalità stabilite dal Collegio Didattico.
Le attività di laboratorio, pratiche e di tirocinio devono essere certificate, da parte del docente o tutore secondo
le modalità stabilite dal Collegio Didattico e di norma registrate su apposito libretto.
Lo studente deve dotarsi del materiale necessario allo svolgimento delle esercitazioni.
Art. 13 Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti
La frequenza a tutte le attività formative del CLMOPD è obbligatoria nella misura del 75%. Lo studente che non
abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ai corsi e al tirocinio non può sostenere i relativi esami e viene iscritto
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nel successivo anno accademico anche in soprannumero, come ripetente del medesimo anno, con l’obbligo di
frequenza ai corsi per il quali non ha ottenuto l’attestazione. La frequenza viene attestata dai docenti secondo le
modalità stabilite dal Collegio Didattico.
E’ consentito il passaggio da un anno al successivo esclusivamente agli studenti che, al termine della sessione
autunnale, abbiano superato gli esami previsti nel piano di studi per quell’anno di corso con un debito didattico
massimo di 31 CFU.
Il debito didattico deve essere sanato prima di sostenere gli esami di profitto del successivo anno di corso.
Lo studente che, pur avendo ottenuto la regolare attestazione di frequenza ai corsi previsti dal corso, abbia un
debito didattico superiore a 31 CFU viene iscritto allo stesso anno con la qualifica di “fuori corso” senza obbligo
di frequenza.
Il Collegio Didattico ha stabilito la tabella delle propedeuticità degli esami di profitto che prevede l’obbligo di sostenere con successo alcuni esami prima di altri. Le propedeuticità degli esami di profitto, specificate nel Regolamento didattico devono essere rispettate.
Il mancato rispetto delle propedeuticità implica l’annullamento d’ufficio degli esami verbalizzati.
Art. 14 Prova finale
Per essere ammessi a sostenere l’esame di laurea lo studente deve aver seguito tutti i corsi ed avere superato i
relativi esami; aver ottenuto complessivamente 350 CFU articolati in 6 anni di corso.
I CFU assegnati per la preparazione della prova finale sono 10. La tesi potrà essere redatta anche in una lingua
straniera preventivamente concordata.
I dettagli sui contenuti e sulle modalità di svolgimento della prova finale saranno posti in allegato al presente regolamento.
Art. 15 Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di
studio
Gli studi compiuti e i crediti acquisiti presso i corsi di Laurea in odontoiatria e protesi dentaria di altri sedi universitarie dell’Unione Europea e dei paesi extracomunitari, vengono riconosciuti con delibera del Consiglio di corso
che, previa valutazione del curriculum, dei programmi degli esami superati e dei corsi svolti, dispone per
l’iscrizione ad uno dei sei anni di corso e/o per la convalida parziale o integrale degli stessi.
L’iscrizione ad un determinato anno di corso è condizionata dai posti disponibili nell’ambito del numero programmato per anno accademico e nel rispetto di quanto disposto dall’art. 13 del presente regolamento.
Analoga procedura viene espletata per il riconoscimento degli studi compiuti e per i crediti acquisiti presso
l’Università degli studi di Verona o di altre sedi universitarie.
Art. 16 Titoli stranieri
Qualora non sia diversamente disposto dalla normativa vigente, gli studi compiuti e i crediti acquisiti presso i
corsi di laurea in odontoiatria e protesi dentaria di altre sedi universitarie dell’unione europea nonché i CFU in
queste conseguiti, sono riconosciuti con delibera del Collegio Didattico, che previo esame del curriculum dei
programmi degli esami superati e dei corsi svolti dispone per l’iscrizione ad uno dei sei ani di corso e/o per la
convalida parziale o integrale degli stessi. L’iscrizione ad un determinato ano di corso è condizionata dai posti
disponibili nell’ambito del numero programmato per anno accademico e nel rispetto di quanto disposto all’art 13
del presente regolamento.
Analoga procedura viene espletata per il riconoscimento degli studi compiuti e per i CFU acquisiti presso altri
cosi di laura dell’Università di Verona.
Ulteriori disposizioni in materia sono disciplinata dal Regolamento didattico di ateneo.
Art. 17 Forme di tutorato
Si definiscono tre distinte figure di tutore.
La prima è quella del consigliere e cioè del docente al quale il singolo studente può rivolgersi per avere suggerimenti e consigli inerenti la sua carriera scolastica.
La seconda figura è quella del docente tutore al quale un piccolo numero di studenti è affidato per lo svolgimento delle attività didattiche tutoriali previste dal piano didattico. Questa attività tutoriale configura un vero o proprio
compito didattico. Ogni docente tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi
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di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione dei
materiali da utilizzare nella didattica tutoriale.
La terza figura è quella del tutor non docente, rappresentato da un collaboratore. Tale figura, interna o esterna
all’università viene nominata previa delibera del Collegio Didattico e coadiuva i docenti nell’attività didattica tutoriale.
Tutti docenti del corso de laurea sono tenuti a rendersi disponibili per svolgere le mansioni di tutore.
Art.18 Impegno richiesto degli studenti
Gli studenti potranno iscriversi solo con impegno a tempo pieno.
Art. 19 Ricevimento studenti
Sul sito web del corso di laurea sono reperibili i programmi degli insegnamenti e le indicazioni relative all’orario
di ricevimento degli studenti.
Art. 20 Norme transitorie
A partire dal A.A. 2009/10 viene attivato il primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi
Dentaria. Non sono ammessi passaggi ad anni successivi a quelli attivati.
E’ disposta una tabella di conversione degli insegnamenti previsti nei previgenti ordinamenti rispetto agli insegnamenti del presente corso di studi.
TABELLA DI RACCORDO LAUREA SPECIALISTICA E LAUREA MAGISTRALE IN ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA
SSD
Laurea Specialistica D.M. 509/99
CFU
SSD
Laurea Magistrale D.M. 270/2004
BIO/16
ANATOMIA UMANA
6
BIO/16
ANATOMIA UMANA
10
BIO/10
BIOCHIMICA
5
BIO/10
BIOCHIMICA
7
BIO/13
BIOLOGIA APPLICATA
5
BIO/13
BIOLOGIA APPLICATA
8
CHIM/03
CHIMICA GENERALE E INORGANICA E
CHIMICA ORGANICA
5
BIO/10
CHIMICA
7
FIS/07
FISICA APPLICATA
5
FIS/07
FISICA APPLICATA
6
INF/01
INFORMATICA
4
M-PSI/01
SCIENZE COMPORTAMENTALI E METODOLOGIA SCIENTIFICA
13
CHIM/06
MED/01
CFU
INF/01
M-PED/03
MED/02
L-LIN/12
INGLESE SCIENTIFICO I
4
L-LIN/12
INGLESE SCIENTIFICO
7
BIO/17
ISTOLOGIA
5
BIO/17
ISTOLOGIA
7
INGIND/22
SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI
5
MED/28
MATERIALI DENTALI E TECNOLOGIE PROTESICHE
15
BIO/09
FISIOLOGIA
6
BIO/09
FISIOLOGIA
9
MED/42
IGIENE GENERALE E APPLICATA
3.5
MED/07
MICROBIOLOGIA ED IGIENE
12
MED/42
L-LIN/12
INGLESE SCIENTIFICO II
5
L-LIN/12
INGLESE SCIENTIFICO
7
MED/07
MICROBIOLOGIA
7
MED/07
MICROBIOLOGIA ED IGIENE
12
12
MED/04
PATOLOGIA GENERALE
5
MED/04
PATOLOGIA GENERALEE IMMUNOLOGIA
10
MED/01
STATISTICA MEDICA
4
M-PSI/01
SCIENZE COMPORTAMENTALI E METODOLOGIA SCIENTIFICA
13
SCIENZE COMPORTAMENTALI E METODOLOGIA SCIENTIFICA
13
MED/01
INF/01
M-PED/03
MED/02
-
ABILITA’ GESTIONALI
5
M-PSI/01
MED/01
INF/01
M-PED/03
MED/02
MED/08
ANATOMIA PATOLOGICA
6
MED/08
ANATOMIA PATOLOGICA
6
MED/18
CHIRURGIA GENERALE
5
MED/35
SCIENZE MEDICHE II
16
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA
7
MED/41
MED/18
MED/36
DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA
3.5
BIO/14
FARMACOLOGIA
6
BIO/14
FARMACOLOGIA
7
MED/09
MEDICINA INTERNA
4
MED/09
SCIENZE MEDICHE I
14
MED/36
BIO/12
MED/31
MED/28
PATOLOGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA
3
MED/28
PATOLOGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA
9
MED/38
PEDIATRIA GENERALE E SPECIALISTICA
2.5
MED/28
ODONTOIATRIA PEDIATRICA
7
SCIENZE MEDICHE II
16
SCIENZE MEDICHE II
16
NEUROLOGIA E PSICHIATRIA
4
PATOLOGIA E TERAPIA MAXILLOFACCIALE
10
PATOLOGIA E TERAPIA MAXILLOFACCIALE
10
MED/38
MED/35
MALATTIE CUTANEE E VENEREE
2
MED/35
MED/41
MED/18
MED/41
ANESTESIOLOGIA
2.5
MED/35
MED/41
MED/18
MED/26
NEUROLOGIA
2
MED/26
MED/25
MED/31
OTORINOLARINGOIATRIA
3
MED/28
MED/29
MED/31
MED/29
CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE
2
MED/28
MED/29
MED/31
MED/43
MEDICINA LEGALE
5
MED/43
MEDICINA LEGALE
4
MED/28
PEDODONZIA
3
MED/28
ODONTOIATRIA PEDIATRICA
7
NEUROLOGIA E PSICHIATRIA
4
MED/38
MED/25
PSICHIATRIA
3
MED/26
MED/25
MED/28
ODONTOIATRIA CONSERVATRICE I
3
MED/28
DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I
28
MED/28
ODONTOIATRIA CONSERVATRICE II
3
MED/28
ODONTOIATRIA RESTAURATIVA
12
13
MED/28
ODONTOIATRIA CONSERVATRICE III
3
MED/28
ODONTOIATRIA RESTAURATIVA
12
MED/28
CHIRURGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA I
2.5
MED/28
CHIRURGIA ORALE (4° ANNO)
5
MED/28
CHIRURGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA II
2.5
MED/28
IMPLANTOLOGIA
12
MED/29
PATOLOGIA E TERAPIA MAXILLOFACCIALE
10
MED/28
CLINICA ODONTOSTOMATOLOGICA I
4.5
MED/28
PRINCIPI DI ODONTOIATRIA
20
MED/28
CLINICA ODONTOSTOMATOLOGICA II
4.5
MED/28
IMPLANTOLOGIA
12
TERAPIA ODONTOSTOMATOLOGICA INTEGRATA
14
MED/28
PROTESI DENTARIA I
2
MED/28
MATERIALI DENTALI E TECNOLOGIE PROTESICHE
15
MED/28
PROTESI DENTARIA II
3
MED/28
MATERIALI DENTALI E TECNOLOGIE PROTESICHE
15
DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I
28
MED/28
PROTESI DENTARIA III
3
MED/28
IMPLANTOLOGIA
12
MED/28
PARODONTOLOGIA I
4.5
MED/28
DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I
28
MED/28
PARODONTOLOGIA II
4.5
MED/28
IMPLANTOLOGIA
12
PARODONTOLOGIA
6
MED/28
ORTOGNATODONZIA E GNATOLOGIA I
4
MED/28
DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I
28
MED/28
ORTOGNATODONZIA E GNATOLOGIA II
4
MED/28
DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I
28
GNATOLOGIA
3
Le modalità di svolgimento delle attività di tirocinio vengono stabilite dal Collegio Didattico.
I programmi dei corsi di raccordo tra Laurea Specialistica D.M. 509/99 e Laurea Magistrale D.M. 270/2004 sono
approvati dal Collegio Didattico.
14
Università degli Studi di Verona
Corso di Laurea Magistrale in
Scienze Infermieristiche e
Ostetriche
Regolamento Didattico
maggio 2010
Anno accademico 2010-2011
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
Indice
Art.1 – Finalità del regolamento
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori
europei
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 – Programmazione didattica
Art. 9 – Calendario didattico
Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 11 – Organi del Corso di Laurea
Art. 12 – Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 - Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 17 – Prova finale
Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova
finale
Art. 19 - Passaggi e trasferimenti
Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 21 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero
Art. 22 - Studenti part time
Art. 23 - Ricevimento degli studenti
Art. 24 – Autovalutazione della didattica
-2-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
Laurea Magistrale in
Classe
Struttura di riferimento
Scienze infermieristiche ed ostetriche
LM/SNT1 - Professioni sanitarie
Scuola di Medicina e Chirurgia
Art.1 – Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative
e di funzionamento del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed
ostetriche, classe LM/SNT1, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire
dall’anno accademico 2010/2011.
Il corso di Laurea Magistrale si propone di sviluppare, anche a seguito dell'esperienza
maturata attraverso una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai
problemi formativi, organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie.
Art. 2 – Obiettivi formativi del corso
Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche si propone il
conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti.
Il laureato magistrale, al termine del percorso biennale, deve essere in grado di:
- rilevare e valutare criticamente l'evoluzione dei bisogni dell'assistenza pertinenti
alla specifica figura professionale, anche nelle connotazioni legate al genere, ove
richiesto;
- promuovere processi decisionali centrati sull’utente e sulla famiglia;
- progettare e intervenire operativamente in ordine a problemi assistenziali e
organizzativi complessi;
- costruire, sulla base dell'analisi dei problemi di salute e dell'offerta dei servizi,
modelli assistenziali e ostetrici innovativi e un sistema di standard assistenziali e di
competenza professionale;
- programmare, gestire e valutare i servizi assistenziali nell'ottica del miglioramento
della qualità;
- collaborare alla pianificazione e gestione dei costi e del budget in relazione agli
obiettivi ed alle politiche assistenziali/sanitarie;
- partecipare alla pianificazione del fabbisogno personale di assistenza e attribuirlo
alle unità operative sulla base della valutazione della complessità e necessità dei
pazienti;
- pianificare e coordinare il reclutamento, l’assunzione, l’orientamento,la
supervisione e la valutazione delle competenze del personale sanitario che
afferisce al Servizio;
- identificare future abilità/competenze necessarie per garantire l’eccellenza, nuove
riorganizzazioni o nuovi servizi;
- valutare la soddisfazione lavorativa e la qualità del lavoro, sviluppare strategie per
motivare e trattenere i professionisti;
- valutare le competenze del personale per accrescerne le potenzialità professionali;
- assicurare il coinvolgimento degli operatori dell’assistenza e i loro coordinatori nei
processi decisionali che influenzano la loro pratica;
- contribuire alla definizione di un piano sistematico di miglioramento continuo della
qualità e definire standard e indicatori condivisi per la valutazione dell'assistenza
erogata;
- supervisionare l'assistenza pertinente alla specifica figura professionale e svolgere
azioni di consulenza professionale;
- applicare e valutare l'impatto di differenti modelli assistenziali e organizzativi
-3-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
-
analizzare criticamente gli aspetti etici correlati all'assistenza e a problemi
multiprofessionali e multiculturali;
contribuire allo sviluppo delle scienze infermieristiche e ostetriche;
progettare, realizzare e valutare gli esiti di interventi formativi;
progettare percorsi formativi di base, avanzati e di formazione continua pertinenti
ai bisogni dei destinatari e correlati ai problemi di salute e dei servizi;
sviluppare l'insegnamento disciplinare infermieristico, infermieristico pediatrico e
ostetrico;
gestire processi tutoriali per facilitare l’apprendimento sul campo e per garantire
tirocini di qualità per studenti impegnati nei diversi livelli formativi di base,
avanzata e permanente;
progettare e realizzare, in collaborazione con altri professionisti, interventi
educativi e di sostegno del singolo e della comunità per l'autogestione e il controllo
dei fattori di rischio e dei problemi di salute;
utilizzare metodi e strumenti della ricerca, pertinenti alla figura professionale,
nelle aree clinico-assistenziali, nell'organizzazione e nella formazione;
identificare specifici problemi e aree di ricerca in ambito clinico, organizzativo e
formativo e collaborare con progetti multidisciplinari;
applicare i risultati di ricerca adattandola ai contesti specifici per un continuo
miglioramento della qualità dell'assistenza;
utilizzare sistemi informatici avanzati per documentare e monitorare le
competenze cliniche e le performance del personale, per definire carichi di lavoro
delle unità operative/dipartimenti, gli standard assistenziali erogati.
Descrizione percorso formativo:
1° anno finalizzato a fornire i modelli concettuali e metodologici delle 4 aree di
competenza del laureato magistrale:
Area della ricerca - metodi della statistica medica e sociale, di analisi critica della
letteratura, metodologia della ricerca e di una pratica sanitaria basata sulle evidenze.
Area disciplinare teoria e filosofia delle Scienze Infermieristiche e Ostetriche e
approfondimenti bioetici e antropologici.
Area del management principi e metodi di economia e programmazione sanitaria,
approfondimenti di diritto amministrativo e del lavoro.
Area formativa modelli teorici di psicologia sociale, psicologia dei gruppi, teorie
dell’apprendimento degli adulti e metodologie tutoriali.
E prevista un’esperienza di stage, in servizi accreditati a scelta dello studente, finalizzata
a costruire un project work per il miglioramento di un problema professionale rilevante per
la pratica.
2° anno finalizzato ad applicare e contestualizzare i modelli teorici e le metodologie
apprese nelle 4 aree di competenza del laureato magistrale e con specifico riferimento ai
futuri contesti lavorativi:
Area della ricerca analisi di studi della ricerca organizzativa, pedagogica e clinicoprofessionale e allenamento alla deduzione delle implicazioni per la pratica.
Area disciplinare approfondimento di rilevanti processi assistenziali e ostetrici al fine di
progettare modelli innovativi e a forte impatto sulla qualità dell’assistenza per gli utenti.
Area del management approfondimento delle strategie di direzione e gestione dei servizi
professionali e sanitari in base a criteri di efficienza ed efficacia, di gestione delle risorse
umane, di progettazione degli strumenti di integrazione organizzativa e di valutazione
della qualità delle prestazioni.
-4-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
Area formativa approfondire la progettazione e gestione di sistemi formativi di base e
avanzati specifici delle professioni infermieristiche e ostetriche, e delle attività di
educazione continua.
E’ prevista un’esperienza di stage di 1 mese in servizi accreditati a scelta dello studente
(Direzioni Infermieristiche e Ostetriche, Servizi Formazione, Centri di Ricerca, Uffici
Qualità, Società di Consulenza Organizzativa in Sanità).
Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi dai laureati nella Laurea Magistrale in
Scienze infermieristiche ed ostetriche
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
- possedere conoscenze e capacità che estendono e rafforzano i contenuti, i modelli teorici
interpretativi, i metodi operativi e di ricerca propri delle scienze infermieristiche e
ostetriche acquisiti nel primo ciclo;
- comprendere fenomeni e problemi complessi in campo sanitario, di interesse della
professione infermieristica e ostetrica, collocandoli nel più ampio scenario demografico epidemiologico, socio-culturale e politico-istituzionale;
- comprendere i processi assistenziali infermieristici e ostetrici, organizzativi, educativi,
connessi all’evoluzione dei problemi di salute della popolazione, al funzionamento dei
sistemi sanitari e sociali e dei percorsi di professionalizzazione specifici;
- comprendere l’evoluzione storico-filosofica dei rispettivi ambiti disciplinari al fine di
analizzarli criticamente;
- possedere le conoscenze e le abilità per comprendere i processi lavorativi delle
organizzazioni sanitarie, le strategie di gestione del personale, i sistemi di valutazione e di
accreditamento professionale al fine di promuovere nei servizi l’integrazione dei team
infermieristici e ostetrici con gli altri professionisti per il raggiungimento di prestazioni
sicure, efficaci, efficienti, rilevanti, sensibili alla cultura, documentati in modo
appropriato e forniti da personale competente;
- possedere conoscenze e abilità per creare un ambiente professionale che promuova
l’eccellenza della pratica infermieristica e ostetrica , che crei un clima di comunicazione
efficace, che promuova la presa di decisioni, la responsabilità e l’autonomia dei
professionisti;
- possedere le conoscenze e le abilità per creare un ambiente di apprendimento efficace
sia formale che nei laboratori e nel contesto clinico; implementare diverse strategie di
insegnamento motivate da teorie educative e pratiche basate sulle evidenze;
- possedere le conoscenze per sviluppare profili di competenze, formulare obiettivi di
apprendimento, selezionare attività di apprendimento appropriate, progettare curriculum
di base, e implementarli sulla base dei principi e delle teorie educative, revisionare i
curricula sulla base delle tendenze attuali della società e dell’assistenza.
Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate verranno apprese tramite la
frequenza alle lezioni frontali, esercitazioni, seminari, studio personale guidato e
autonomo.
La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente
attraverso prove orali e/o scritte, stesura di elaborati e project work.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and
understanding)
I laureati nella Laurea Magistrale devono dimostrare conoscenze e capacità di
comprensione dei seguenti processi:
-5-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
- Analizzare politiche rilevanti per fornire assistenza sanitaria, comprendere e utilizzare
leggi e regolamenti per assicurare la qualità dell’assistenza ai pazienti, valutare le
tendenze e le questioni socioeconomiche e di politica sanitaria sia a livello locale, statale
che internazionale; prendere decisioni di alta qualità e costo efficaci nell’uso delle risorse
per l’assistenza e la formazione.
- analizzare le principali questioni etiche e le modalità con cui queste possono influenzare
l’assistenza, valutare eticamente la presa di decisione sia da un punto di vista personale
che dell’organizzazione e comprendere come queste due dimensioni possono creare
conflitto di interessi; assumersi la responsabilità della qualità della propria pratica
professionale.
- utilizzare in modo appropriato le teorie infermieristiche e ostetriche e quelle provenienti
da campi affini per fornire una leadership e/o una formazione efficace e innovativa.
- creare ambienti clinici e formativi centrati sulla persona la sua famiglia nel rispetto delle
diversità culturali e dei diversi stili relazionali e di apprendimento.
- agire come modello professionale fornendo consulenza a studenti, colleghi e utenti.
- applicare le teorie sulla leadership e sul management per sviluppare alleanze
collaborative tra le diverse professioni sanitarie nel proprio contesto lavorativo.
- sviluppare una pratica basata sulle evidenze utilizzando la ricerca per introdurre
cambiamenti e migliorare la pratica.
Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate verranno apprese tramite la
frequenza alle lezioni frontali, esercitazioni, seminari, costruzione di mappe cognitive;
discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie, studio personale
guidato e autonomo.
La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente
attraverso prove orali e/o scritte, in itinere o finali, prove di casi a tappe, project - work,
report.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità:
- Elaborare analisi complesse e sviluppare, anche attraverso il confronto multidisciplinare,
autonome riflessioni e valutazioni di carattere scientifico, giuridico, etico e deontologico a
sostegno delle decisioni necessarie per affrontare problemi complessi nel governo dei
processi assistenziali, organizzativi, formativi e di ricerca connessi all’esercizio della
funzione infermieristica e ostetrica;
- prevedere e valutare gli effetti derivanti dalle proprie decisioni e attività, assumendone
la conseguente responsabilità sociale;
- integrare elevati standard etici e valori nelle attività di lavoro quotidiane e nei progetti.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono la
dissertazione di elaborati presentati dagli studenti che contengono le fasi della costruzione
di un progetto di intervento in ambito assistenziale e che dimostrino la capacità di
analizzare, gestire e interpretare i dati con autonomia di giudizio utilizzando il materiale
già disponibile in letteratura e producendo dati originali e innovativi in una prospettiva
pluridisciplinare e multidimensionale (anche in preparazione della prova finale).
Abilità comunicative (communication skills)
Sviluppare le seguenti abilità comunicative:
- Condurre colloqui interpersonali con utenti e con operatori, esercitando adeguata
capacità di ascolto, adattandoli ai contesti, alla natura dei problemi affrontati e agli
obiettivi da raggiungere;
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Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
- esporre il proprio pensiero, in forma scritta e orale, in modo argomentato e con un
linguaggio adeguato a diversi interlocutori e contesti;
- condurre relazioni negoziali con efficacia comunicativa, rigore metodologico e
argomentazioni convincenti;
- condurre gruppi di lavoro e riunioni esercitando una leadership adeguata;
- interagire in modo appropriato con altri professionisti nella progettazione e realizzazione
di interventi multiprofessionali;
- gestire e risolvere conflitti;
- gestire relazioni educative rivolte alla popolazione assistita, al personale e a studenti ai
vari livelli;
- rielaborare i principi e le tecniche della relazione di aiuto ad un livello più avanzato per
essere in grado di fornire ai colleghi consulenza per situazioni relazionali complesse;
- agire da mentore per formare e sviluppare competenze negli aspiranti leader in ambito
clinico organizzativo;
- adottare stili manageriali supportivi per sostenere i collaboratori nella conduzione di
progetti, nell’insegnamento e nella supervisione, nella negoziazione, nella risoluzione di
conflitti e nel counselling.
L’apprendimento delle abilità comunicative scritte e orali, anche in lingua inglese, sarà
sviluppato attraverso attività di laboratorio, discussione di casi e di situazioni relazionali
esemplari in sottogruppi e con presentazioni in sessioni plenarie. Tirocinio con esperienze
supervisionate da tutor esperti in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e
rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe in strutture sanitarie
semplici e complesse.
La verifica di tali abilità avviene nella forma di seminari alla fine di un periodo di tirocinio
professionalizzante durante i quali i laureati magistrali devono elaborare una dissertazione
scritta, successivamente presentata in forma orale.
Capacità di apprendimento (learning skills)
Sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento:
- Valutare la propria performance sulla base degli standard di pratica professionale e di
criteri organizzativi identificando con continuità i propri bisogni educativi in rapporto alla
natura e alla complessità dei problemi da affrontare e delle strategie progettuali e
operative da gestire, al fine di realizzare il proprio piano di miglioramento professionale;
- adottare autonomamente efficaci strategie per continuare ad apprendere, in modo
formale e informale, lungo tutto l’arco della vita professionale anche attraverso ulteriori
percorsi di formazione;
- utilizzare sistemi informatici, software e database completi per raccogliere, organizzare
e catalogare le informazioni; identificare un problema, effettuare una revisione della
letteratura sull’argomento, analizzare criticamente il problema e la conoscenze attuali,
sviluppare una strategia per applicare la ricerca nella pratica, facilitare la disseminazione
dei risultati della ricerca.
Le capacità di apprendimento sono conseguite nel percorso di studio nel suo complesso con
riguardo in particolare allo studio individuale previsto, alla preparazione individuale di
progetti, all'attività svolta in preparazione della tesi.
La verifica di queste capacità avviene, nell'ambito di laboratori specifici, attraverso la
valutazione della capacità di interrogare banche dati, di accedere ad una bibliografia
internazionale sui temi proposti nell'ambito della didattica e di illustrare gli aspetti di
novità introdotti dalla ricerca scientifica; di individuare quali problematiche, nei diversi
settori di competenza, pongano ulteriori interrogativi allo sviluppo della ricerca e in quali
direzioni.
-7-
Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
Art. 4 – Accesso a studi ulteriori
Il laureato magistrale potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento
professionale, master di 1° e 2° livello e dottorati di ricerca.
Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati magistrali in Scienze Infermieristiche e Ostetriche possono trovare occupazione
nei seguenti settori:
- in tutte le strutture sanitarie e socio assistenziali con funzioni di direzione o
coordinamento dei Servizi in cui operano infermieri e ostetriche; con funzioni di gestione
di progetti innovativi e di riorganizzazione dei processi assistenziali;
- in centri di formazione aziendali o accademici con funzioni di docenza, di tutorato, di
progettazione formativa, di direzione;
- in centri di ricerca per progetti relativi agli ambiti ostetrici infermieristici o in progetti
multicentrici e multidisciplinari.
Il corso prepara alla professione di
Specialisti in scienze sanitarie infermieristiche ed ostetriche - (2.4.2.0.1)
Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso
L’accesso al Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche è a
numero programmato ai sensi dell’art. 1 della Legge 264/1999 e prevede un esame di
ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla.
Per l’ammissione è richiesto il possesso della laurea o diploma universitario abilitante alle
professioni di Infermiere, Infermiere pediatrico, Ostetrica, o di altro titolo equipollente.
Requisiti curricolari
Per i professionisti in possesso della laurea nella classe SNT/1 o L-SNT1 non sono previsti
debiti formativi.
Possono altresì accedere i candidati in possesso del titolo abilitante conseguito con i
Diplomi Universitari se nel loro percorso sono stati effettuati minimo 20 CFU nel SSD
MED/45 per gli Infermieri e MED/47 per le Ostetriche, e 50 CFU in attività di tirocinio e
altresì i candidati in possesso del Diploma di Infermiere Professionale, Vigilatrice d’Infanzia
e Ostetrica conseguito con il precedente ordinamento non universitario e riconosciuto
titolo equipollente se nel loro percorso sono state effettuate minimo 200 ore nelle
discipline dello specifico profilo professionale di provenienza, e 1500 ore di attività di
tirocinio.
Verifica della preparazione personale
Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche
è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nelle discipline professionali e di
cultura generale.
Non saranno ammessi al Corso di LM gli studenti che nel test di ammissione abbiano
conseguito una votazione inferiore a 10 punti nelle domande di Teoria e pratica della
disciplina specifica (infermieristica ed ostetricia).
Non sono ammesse iscrizioni in presenza di debiti formativi, sia per quanto riguarda il
possesso dei requisiti curriculari, sia per la verifica dell’adeguata preparazione personale.
Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed ostetriche
Il Corso di Laurea Magistrale è articolato in attività formative per un totale di 120 crediti
(CFU = Credito Formativo Universitario), distribuiti in 12 esami nel biennio.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale.
Ciascun insegnamento è articolato in Moduli definiti unità didattiche logistiche, che
rispondono all’esigenza di offrire contributi disciplinari integrati per raggiungere obiettivi
affini e omogenei.
Le attività didattiche proposte, per ognuna delle quali è prevista una specifica conversione
CFU/ore, si articolano nelle seguenti modalità:
a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore
per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale)
a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47):12 ore
di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale)
b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio
individuale)
c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti
(assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale)
d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale)
e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU
(10 ore di impegno individuale)
e) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari
multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più
docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore
Sono previsti 30 CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame al termine
del biennio.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame.
I CFU corrispondenti ad ogni attività formativa sono acquisiti dallo studente previo il
superamento dell’esame o a seguito di altra forma predefinita di verifica della
preparazione o delle competenze conseguite.
Gli insegnamenti sono composti da più Moduli- unità didattiche logistiche, con distinta
denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere
integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un
esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli
studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione della Scuola di Medicina e
Chirurgia i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti
universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il Tutor universitario per il tirocinio
assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi
formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli
studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la
relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se
necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 – Programmazione didattica
Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari
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insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le
modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro
il 31 luglio, all’approvazione della Scuola di Medicina e Chirurgia.
Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono
pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività
didattiche del corso di studi:
- l’elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l’orario delle lezioni;
- gli appelli di esame.
Art. 9 – Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea èd è redatto nel rispetto del
Regolamento generale di Ateneo.
Il calendario del Corso di laurea si articola come segue:
- l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati
agli esami, e ai tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in
tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere
inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”;
- le sessioni di laurea sono 3 nell’arco dell’Anno Accademico.
Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 12.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nei piani didattici del Corso di Laurea Magistrale in
Scienze infermieristiche ed ostetriche si conclude con un esame, che lo studente sostiene,
negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione,
costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta di norma dal Docente
Coordinatore dell’insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi.
L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di
18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento
dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento.
Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del
medesimo esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi
cognitivi;
- prove pratiche ed elaborati scritti per la valutazione delle competenze
metodologiche e progettuali.
Art. 11 – Organi del Corso di Laurea Magistrale
Sono Organi del Corso di Laurea Magistrale:
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

Il Presidente
Il Collegio Didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio Didattico,
sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le
relative delibere.
Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Corso di
studio un Presidente Vicario.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste
dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una
rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente
elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie
concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti;
alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un
migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica è costituita dal Presidente, da uno o due Tutor universitari per
il tirocinio e da un minimo di 3 docenti, garantendo anche la presenza di docenti
appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la
supervisione del regolare svolgimento delle attività formative, la valutazione dei curricula
formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche
elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di
Ateneo e dallo Statuto di Ateneo.
Art. 12 – Attività di laboratorio e di tirocinio
Durante i due anni di Corso di Laurea Magistrale lo studente è tenuto a sperimentare
l’applicazione delle metodologie manageriali, professionali, formative e di ricerca nel
proprio campo specifico attraverso esperienze di stage, tirocinio e progetti. Il tirocinio si
propone di fornire agli studenti opportunità per sviluppare le competenze previste dal
profilo del laureato magistrale.
Le attività di tirocinio si svolgono presso strutture esterne, convenzionate con l’Università
di Verona ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
Il Presidente si avvale per le attività di laboratorio e di tirocinio di uno o due docenti nominati
“Tutor universitari per il tirocinio”, ai quali compete il coordinamento delle attività di tirocinio e
laboratorio, e la verbalizzazione delle predette attività.
Il Tutor universitario deve appartenere ai profili professionali afferenti alla classe del Corso di
Laurea Magistrale e deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della
classe di riferimento.
L’incarico ha durata triennale ed è temporalmente sovrapponibile con altri incarichi, dato che
non è necessario che venga espletato a tempo pieno.
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L’individuazione di tale/i figura/e avviene sulla base della valutazione del curriculum che
esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della
formazione e secondo le procedure selettive definite dalla Scuola di Medicina e Chirurgia (in
analogia con le procedure per il Coordinatore della Didattica Professionale dei Corsi di
Laurea triennale delle Professioni Sanitarie).
Il Tutor universitario per il tirocinio organizza e supervisiona le attività di laboratorio e di
tirocinio avvalendosi della collaborazione di Tutor Professionali, che sono individuati nelle
sedi accreditate di tirocinio tra i professionisti esperti nelle aree professionali o gestionali
organizzative o formative.
Le Attività Tutoriali sono finalizzate a sostenere i processi di preparazione, rielaborazione
e riflessione delle esperienze, in parte sono calendarizzate (sessioni di briefing, di
debriefing con la presentazione e discussione dei progetti-report) in parte definite dallo
studente per colloqui individuali con i Tutor.
Lo studente organizza i propri tirocini nei periodi previsti e li frequenta con continuità.
Eventuali assenze devono essere recuperate. L’orario di frequenza giornaliero è definito
con il Tutor professionale tenendo conto delle opportunità formative e delle esigenze della
sede di tirocinio, tuttavia non deve superare le 7 ore al giorno né essere inferiore alle 4
ore.
La frequenza deve essere certificata dal Tutor professionale su apposito modulo, sullo
stesso dovranno essere documentate anche le attività tutoriali. E’ responsabilità dello
studente rispettare il piano di frequenza concordato e avvisare tempestivamente in caso di
assenza o ritardo.
Per acquisire i crediti dedicati alle attività di tirocinio, gli studenti devono presentare il
loro progetto di tirocinio al Tutor universitario, che deve contenere gli obiettivi formativi,
le strategie in relazione alle opportunità offerte dalla sede di tirocinio, gli strumenti e i
pre-requisiti teorici per prepararsi all’esperienza di tirocinio, modalità di valutazione e
supervisione, data di inizio e di conclusione.
Ogni esperienza di tirocinio si conclude con la stesura di un report finale e di un diario di
apprendimento.
Al termine del biennio del CdLM, una Commissione, presieduta dal Tutor universitario,
composta da 2 Docenti e da una rappresentanza dei Tutor Professionali delle sedi di
tirocinio, certifica il livello di apprendimento raggiunto nel biennio con le esperienze di
tirocinio e laboratorio esprimendo una valutazione in trentesimi con modalità di esame che
possono prevedere la presentazione e discussione di progetti/report.
In caso di valutazione complessivamente negativa del percorso, questo dovrà essere
ripetuto per intero.
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di
acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori
scientifici su argomenti professionali specifici.
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili
con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente
esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6
CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in
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quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per
accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono
pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web.
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Seminari
I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un
approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di
settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale 8 gennaio 2009 prevede 1 CFU da dedicare ai laboratori
professionali dello specifico SSD del profilo finalizzati a sviluppare competenze
metodologiche in preparazione alle esperienze di tirocinio.
La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di
laboratorio professionale è affidata al Tutor universitario.
Art. 16 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Lo studente è tenuto a frequentare tutte le attività del Corso di Laurea Magistrale. La
frequenza all’attività didattica formale, alle attività elettive è obbligatoria per il 70% delle
ore previste da ciascun insegnamento e minimo il 50% per ciascun modulo-unità logistica.
Il tirocinio deve essere frequentato completamente con eventuali piani di recupero delle
assenze.
La frequenza viene verificata dai docenti ed è necessaria allo studente per sostenere il
relativo esame.
Art. 17 – Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività
formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio.
La prova finale consiste nella redazione e dissertazione, davanti ad una Commissione di
esame, di una tesi elaborata in modo originale sulla base di un lavoro di natura
sperimentale o teorico-applicativa riguardante l’approfondimento di aspetti manageriali,
di ricerca, formativi e di metodologie professionali avanzate specifiche del proprio ambito
professionale.
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed
eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione,
progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua
formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a
tematiche o discipline strettamente correlate agli obiettivi della Laurea Magistrale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro
svolto e rigore scientifico, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia
adottata, significatività della tematica sviluppata.
Il punteggio finale di Laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode e viene formato
dalla somma della media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di
profitto, con la valutazione ottenuta nella discussione della Tesi.
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La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
a. presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti
b. stage presso Servizi Sanitari di altri Paesi fino a 1 punto aggiuntivo
c. laurea entro i termini della durata normale del corso 1 punto aggiuntivo.
Il punteggio minimo per il superamento dell'esame finale è di 66/110.
Qualora la somma finale raggiunga 110/110, la Commissione di Laurea può decidere
l'attribuzione della lode, se il parere è unanime.
Il Collegio Didattico pubblica annualmente sul sito del Corso di studio le linee guida per la
stesura e le indicazioni dei vari adempimenti di natura amministrativa e organizzativa.
Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da 7 Docenti afferenti al Corso di Laurea
Magistrale.
Le modalità e le scadenze per la presentazione della domanda di Laurea saranno
pubblicate sul web a cura delle Segreterie studenti.
Art. 19 - Passaggi e trasferimenti
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri
Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il
31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli
esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa.
Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di
corso. Il riconoscimento dei crediti sarà accertato attraverso l’analisi della
documentazione formativa fornita dallo studente e da un colloquio per la verifica delle
conoscenze effettivamente possedute.
Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti
conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse.
Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria
Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con
relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti.
La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione:
1. il numero dei CFU e la pertinenza dei programmi di esame ai contenuti del corso di
studio;
2. le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi;
3. il grado di obsolescenza formativa delle attività presentate.
In seguito a questa valutazione, proporrà le integrazioni per il raggiungimento dei crediti
previsti per la singola attività.
Nel caso di trasferimento tra corsi di laurea magistrali delle professioni sanitarie
appartenenti ad identico profilo professionale la quota di CFU relativi al medesimo SSD
direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per
cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la
Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro
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coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che
possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio.
Nel caso il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più
attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla
media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata
all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
La Commissione Didattica non considererà, ai fini della valutazione e del riconoscimento di
crediti formativi acquisiti in precedenti percorsi di studio, esami conseguiti in corsi
universitari triennali, quando costituiscono pre-requisito per l’ammissione; attività
formative on-line o che non prevedevano formali esami di profitto.
Art. 21 - Periodi di studio svolti all’estero
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di
Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della
Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi
prefissati per lo specifico profilo professionale.
Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la
certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei
voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità
internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo.
Art. 22 - Studenti part time
Gli studenti possono iscriversi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed
ostetriche con impegno a tempo parziale.
Possono fruire dell’istituto del part-time tutti gli studenti iscritti al Corso di Laurea
Magistrale, che presentino domanda entro 1 mese dall’immatricolazione e al secondo anno
entro il 1°settembre.
Il regime di part-time regola per lo studente esclusivamente la durata della carriera
universitaria e i relativi oneri economici, e permette allo studente di conseguire il titolo,
senza incorrere nella condizione di “fuori corso”, per il doppio della durata normale del
Corso stesso.
Lo studente che richieda la frequenza a tempo parziale può concordare un percorso
formativo con un numero di crediti non inferiore a 20 e non superiore a 40 per ogni anno,
che dovrà essere approvato dalla Commissione didattica.
Lo status dello studente (a tempo parziale o a tempo pieno) può essere modificato su
richiesta dell’interessato, al momento dell’iscrizione al corso, ogni anno accademico.
Ulteriori disposizioni in materia sono disciplinate dal “Regolamento per gli studenti
impegnati a tempo parziale” emanato con Decreto Rettorale n. 1139-2007 del 19 aprile
2007.
Art. 23 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento
degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di
insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli
studenti sono sospesi.
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Art. 24 – Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea Magistrale sottopone annualmente la propria attività didattica ad un
processo di auto-valutazione, allo scopo di: individuare e correggere le tendenze negative;
sviluppare e potenziare quelle positive; permettere un confronto critico fra gli obiettivi
prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; costruire uno strumento attraverso il
quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento
degli organi responsabili.
L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea
(progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza
organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: Dimensione delle esigenze
e degli obiettivi, Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento,
Dimensione delle risorse e dei servizi, Dimensione del sistema di gestione e di controllo
L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi
di Ateneo individuati a tal fine il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività
didattiche, i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio e la struttura amministrativa
“Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato
Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle
direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team, nominato dalla struttura
didattica per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in
oggetto.
Il Team è composto da:
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della
struttura didattica competente;
• un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al
termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e
redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono
coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche.
I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola ed al
Presidente del Collegio didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle
attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa
procedere agli adempimenti di legge.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
riabilitative delle professioni sanitarie
Indice
Art.1 - Finalità del regolamento
Art. 2 - Obiettivi formativi del corso
Art. 3 - Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
Art. 4 - Accesso a studi ulteriori
Art. 5 - Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Art. 6 - Requisiti di ammissione al corso
Art. 7 - Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Art. 8 - Programmazione didattica
Art. 9 - Calendario didattico
Art. 10 - Organi del Corso di Laurea
Art 10/A Il Coordinatore/ Direttore della Didattica
Art. 11 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Art. 12 – Laboratorio e Tirocinio Professionale
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
Art. 16 - Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
Art. 17 - Prova finale
Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
Art. 19 - Passaggi e trasferimenti
Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
Art. 21 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all'estero
Art. 22 - Studenti part time
Art. 23 - Ricevimento degli studenti
Art. 24 - Autovalutazione della didattica
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Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
riabilitative delle professioni sanitarie
Laurea Magistrale in
Classe
Dipartimento/Struttura di raccordo
Scienze riabilitative delle professioni sanitarie
LM/SNT2 - Professioni sanitarie
Scuola di Medicina
Art.1 - Finalità del regolamento
Il presente Regolamento disciplina l'articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di
funzionamento del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, classe
LM/SNT2, attivato presso l'Università degli Studi di Verona a partire dall'anno accademico 2010/11.
Il corso di Laurea Magistrale si propone di sviluppare, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso
una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi formativi, organizzativi e gestionali
delle professioni sanitarie.
Art. 2 - Obiettivi formativi del corso
(Verificare che i dati siano coerenti col sistema PRE-OFF e successive e offerta formativa)
I laureati magistrali nella classe LM/SNT2 possiedono una formazione culturale e professionale
avanzata per intervenire con elevate competenze utili per applicare e contestualizzare i modelli
concettuali e metodologici nelle quattro aree di competenza del laureato magistrale: management
e organizzazioni, della formazione, della ricerca e della disciplina. I laureati magistrali che hanno
acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze gestionali pertinenti
alle professioni nell'ambito riabilitativo e hanno ulteriormente approfondito lo studio della
disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere
competenze avanzate di seguito elencate.
Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie si propone il conseguimento
degli obiettivi formativi di seguito definiti.
Il laureato magistrale, al termine del percorso biennale, deve essere in grado di:
-Assicurare l'organizzazione dell'assistenza di base delle aree riabilitative, tecnico sanitaria, di
prevenzione collettiva, in considerazione della mission e della vision fornita dall’Ente di
appartenenza garantendo il rispetto delle norme di buona pratica professionale.
-Esercitare la leadership creando un clima favorevole al cambiamento, coinvolgendo le persone
interessate, garantendo lo sviluppo e la valorizzazione del personale di riabilitazione.
-Monitorare il lavoro e individuare i necessari cambiamenti organizzativi, proporre progetti di
miglioramento utilizzando modelli innovativi, monitorarne il processo e individuare un sistema
premiante.
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Università degli Studi di Verona
Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
riabilitative delle professioni sanitarie
-Identificare il fabbisogno di risorse, tenendo conto degli obiettivi, della complessità delle aree
riabilitative, dei carichi di lavoro e valutare l’andamento delle presenze del personale a supporto
dell’organizzazione.
-Coordinare organizzazioni semplici e complesse e supervisionare la contabilità delle prestazioni
erogate in una logica di economia aziendale utilizzando per la pianificazione strumenti e misure
oggettive.
-Gestire gruppi di lavoro e applicare strategie appropriate per favorire i processi di integrazione
organizzativa interprofessionale.
-Collaborare alla definizione dei processi di verifica e di revisione della qualità e individuare i
fattori di rischio ambientale, valutarne gli effetti sulla salute e predisporre interventi di tutela negli
ambienti di lavoro.
-Collaborare alla definizione del piano formativo Aziendale in relazione al fabbisogno formativo
delpersonale e alle caratteristiche degli utenti; contribuire alla definizione degli obiettivi di budget
per le aree della riabilitazione.
-Progettare e gestire percorsi di inserimento di nuovo personale con l’Unità Operativa a cui è destinato il
neo-assunto.
-Supervisionare l’esito della valutazione formativa e certificativa del personale e determinare il livello di
soddisfazione.
-Garantire l’utilizzo della tecnologia utilizzando metodi e strumenti della ricerca nelle aree clinicoriabilitative, nell’organizzazione e nella formazione.
-Verificare l'applicazione dei risultati delle attività di ricerca della comunità Scientifica della disciplina di
appartenenza per il miglioramento continuo delle attività in ambito riabilitativo.
-Sostenere e promuovere un sistema di mentorship/tutorship per valorizzare la competenza dei
professionisti esperti rivolti a personale neo-assunto/ studenti tirocinanti e infondere una cultura
formativa.
-Coordinare la progettazione, la programmazione, la gestione e la valutazione delle attività didattiche della
formazione di base.
-Promuovere e partecipare direttamente alla progettazione e gestione di attività didattiche nell’ambito
della formazione permanente e post base.
-Promuovere e sostenere lo sviluppo della disciplina di appartenenza attraverso l’insegnamento, la ricerca
quantitativa e qualitativa e il tutorato.
1° ANNO finalizzato a fornire i modelli concettuali e metodologici delle 4 aree di competenza del laureato
magistrale:
Area della ricerca - metodi della statistica e dell'epidemiologia per trasferirle nell'ambito della ricerca del
contesto sanitario, clinico e sociale della disabilità e dei compiti specifici della classe di appartenenza.
Metodologia della ricerca per una pratica sanitaria basata sulle evidenze scientifiche.
Area professionale - La logica e filosofia delle Scienze riabilitative e approfondimenti bioetici.
Area del management - principi e metodi di economia e programmazione sanitaria, approfondimenti di
diritto amministrativo e del lavoro.
Area formativa - modelli pedagogici, modelli dell'apprendimento degli adulti e dall'esperienza e
metodologie tutoriali.
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Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
riabilitative delle professioni sanitarie
E' prevista la produzione di un Project Work da realizzare preferibilmente presso le Organizzazioni di
appartenenza, tale esperienza è finalizzata a costruire un progetto di miglioramento rilevante nella pratica
riabilitativa in ambito dello specifico professionale.
2° ANNO finalizzato ad applicare e contestualizzare i modelli teorici e le metodologie apprese nelle 4 aree di
competenza del laureato magistrale e con specifico riferimento ai futuri contesti lavorativi:
Area della ricerca - analisi di studi della ricerca qualitativa e quantitativa e allenamento alla deduzione delle
implicazioni per la pratica riabilitativa.
Area disciplinare - approfondimento dei più rilevanti progressi clinici, e organizzativi nell'ambito delle
neuroscienze e della riabilitazione.
Area del management - approfondimento delle strategie di direzione e gestione dei servizi riabilitativi, di
gestione delle risorse umane, di progettazione degli strumenti di integrazione organizzativa e di valutazione
della qualità delle prestazioni.
Area formativa - approfondire la progettazione e gestione di sistemi formativi di base e avanzati, di metodi
didattici, la gestione dei gruppi di formazione, al fine di attivare eventi formativi specifici delle professioni
riabilitative.
E' prevista un'esperienza di tirocinio in servizi accreditati a scelta dello studente nell’ambito dell’offerta
formativa indicata dal Coordinatore/Direttore della Didattica (Coordinatori di U.O, Direzioni delle
professioni sanitarie, Servizi Formazione, Centri di Ricerca, Uffici Qualità, Società di Consulenza
Organizzativa in Sanità). Il tirocinio richiesto è da svolgersi in un contesto nuovo, non corrispondente alla
Sede lavorativa ne al luogo di Residenza.
Art. 3 - Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono dimostrare
conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi:
Interpretare i dati della statistica epidemiologica e sperimentale per analizzare fenomeni e problemi
complessi in campo sanitario e di interesse dello specifico professionale della riabilitazione.
- Analizzare l'organizzazione dei sistemi sanitari, in particolare europei, le modalità di programmazione
sanitaria e di finanziamento e in particolare l'organizzazione dei servizi riabilitativi.
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riabilitative delle professioni sanitarie
- Interpretare i principi del diritto sanitario, amministrativo e del lavoro per comprenderne la loro
applicazione nella gestione dei servizi sanitari, dei processi lavorativi e delle relazioni professionali.
- Possedere le conoscenze e le abilità per creare un ambiente di apprendimento efficace nei contesti
professionalizzanti e nelle sedi formative sia di base che avanzate e nell'educazione continua.
- Approfondire le metodologie didattiche e tutoriali per implementare diverse strategie di insegnamento
motivate da teorie educative e pratiche basate sulle evidenze.
- Possedere le conoscenze per analizzare i bisogni formativi delle professioni riabilitative, formulare
obiettivi di apprendimento, selezionare attività di apprendimento appropriate, progettare, realizzare
percorsi formativi pertinenti all'ambito professionale.
- Applicare le conoscenze di psicologie del lavoro e sociologia per la comprensione della complessità dei
processi lavorativi delle organizzazioni sanitarie, dei sistemi di integrazione necessari e delle interazioni
multi professionali in ambito riabilitativo.
Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate verranno apprese tramite la frequenza alle lezioni
frontali, esercitazioni, seminari, studio personale guidato e autonomo.
La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente attraverso prove orali
e/o scritte, in itinere o finali ed elaborati scritti con approfondimento e ricerca delle conoscenze acquisite.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati nella Laurea Magistrale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti
processi:
- Applicare i modelli teorici, operativi e di ricerca allo specifico ambito riabilitativo.
- Applicare la metodologia di una pratica basata sulle evidenze per valutare l'efficacia dei trattamenti
riabilitativi.
- Comprendere e applicare sistemi di valutazione strutturata del paziente e della disabilità/menomazione
nella pratica della riabilitazione.
- Esaminare i pazienti in termini multiprofessionali selezionando strategie e proposte innovative di
intervento riabilitativo e somministrando validi e affidabili test, scale di valutazione relativi all'età e
disabilità/menomazione.
- Sintetizzare i dati della diagnosi funzionale e analizzarli per emettere giudizi clinici riabilitativi, riguardanti
la gestione del paziente.
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riabilitative delle professioni sanitarie
- Utilizzare indicatori di efficacia e di efficienza considerando le eventuali implicazioni etiche, legali e
deontologiche che possono presentarsi nella pratica riabilitativa. - Assumersi la responsabilità della qualità
della propria pratica professionale per il raggiungimento di prestazioni sicure, efficaci, efficienti, rilevanti,
sensibili alla cultura dell'utente, documentati in modo appropriato e forniti da personale competente.
- Applicare le conoscenze sulle relazioni interpersonali nell'ambiente di lavoro per armonizzare il contributo
delle diverse professionalità impegnate nel campo della riabilitazione.
- Applicare le teorie sulla leadership e il management per sviluppare alleanze collaborative tra le
professioni
sanitarie
nel
proprio
contesto
lavorativo
diverse
- Applicare le conoscenze pedagogiche e sulle teorie dell'apprendere dall'esperienza per svolgere attività di
docenza, di tutorato e di progettazione formativa.
- Valutare criticamente gli studi pubblicati relativi all' intervento clinico riabilitativo, di gestione dei processi
organizzativi e delle risorse umane, di formazione e di ricerca e dimostrare l'abilità di applicarla alle scelte
professionali.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali,
discussione di casi a piccoli gruppi con presentazioni in sessioni plenarie, seminari, studio guidato e
individuale. Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche,
report.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I Laureati in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono dimostrare autonomia di giudizio
attraverso le seguenti abilità:
- Prevedere e valutare gli effetti derivanti dalle proprie decisioni e attività, assumendosi la conseguente
responsabilità.
- Dimostrare la capacità di prendere decisioni, esprimere giudizi funzionali e riabilitativi attraverso una
pratica riflessiva.
- Partecipare alle attività dei ricercatori per comprendere o contribuire agli approfondimenti in ambito della
riabilitazione.
- Formulare autonome riflessioni attraverso il confronto multidisciplinare di carattere scientifico giuridico,
etico e deontologico.
Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali,
discussione di casi a piccoli gruppi con presentazioni in sessioni plenarie, seminari, studio guidato e
individuale.
Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche, report.
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riabilitative delle professioni sanitarie
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono sviluppare le
seguenti abilità comunicative:
-Applicare le capacità di analisi del linguaggio e degli stili comunicativi di informazioni appropriate con gli
utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo riabilitativo e/o con altri professionisti
sanitari.
- Comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni nei
team riabilitativi interdisciplinari nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali e della
loro integrazione nell'ambito della riabilitazione.
- Dimostrare di avere la capacità di comunicare in maniera efficace sia oralmente che in forma scritta.
- Dimostrare di avere le capacità di base e gli atteggiamenti corretti attuando l'attività di formazione,
docenza e insegnamento rivolto alla popolazione assistita, ai professionisti sanitari e agli studenti dei vari
livelli.
- Attuare interventi educativi a singoli utenti, a famiglie e a gruppi con l'obiettivo di promuovere
comportamenti di salute e di motivarli ad aderire al progetto riabilitativo. - Cogliere e rispettare le
differenze individuali e culturali in tutti i momenti di interazione professionale.
- Agire da mentore per formare e sviluppare competenze negli aspiranti leader in ambito clinico organizzativo.
- Adottare stili manageriali supportivi per sostenere i collaboratori nella conduzione di progetti,
nell'insegnamento e nella supervisione, nella negoziazione, nella risoluzione di conflitti.
Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate sono conseguite tramite la frequenza alle lezioni
frontali, esercitazioni, seminari, lavori di studio personale guidato e autonomo. Le abilità comunicative
scritte e orali sono particolarmente sviluppate durante le attività di laboratorio e le presentazioni svolte
singolarmente sia in gruppo che nelle attività di aula.
• Discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni
plenarie.
• Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor esperti in diversi contesti con sessioni di debriefing per
riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l'utenza e con l'equipe in strutture sanitarie semplici e
complesse.
• La verifica di tali abilità avviene nella forma di seminari alla fine di un periodo di tirocinio
professionalizzante durante i quali i laureati magistrali devono elaborare una dissertazione scritta
contenente gli obiettivi sopra descritti e attraverso l'esposizione orale in piccoli gruppi.
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riabilitative delle professioni sanitarie
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono sviluppare le
seguenti capacità di autoapprendimento:
- Valutare la propria performance sulla base degli standard di pratica professionale e di criteri organizzativi
identificando con continuità i propri bisogni educativi in rapporto alla natura e alla complessità dei
problemi da affrontare e delle strategie progettuali e operative da gestire, al fine di realizzare il proprio
piano di miglioramento professionale.
- Adottare autonomamente efficaci strategie per continuare ad apprendere, in modo formale e informale,
lungo tutto l'arco della vita professionale anche attraverso ulteriori percorsi di formazione.
- Utilizzare sistemi informatici, software e database completi per raccogliere, organizzare e catalogare le
informazioni; identificare un problema, effettuare una revisione della letteratura sull'argomento, analizzare
criticamente il problema e le conoscenze attuali, sviluppare una strategia per applicare la ricerca nella
pratica e facilitare la disseminazione dei risultati della ricerca.
- Frequentare ulteriori percorsi di formazione superiore orientati alla ricerca, al management sanitario e
alla metodologia educativa.
Le capacità di apprendimento vengono acquisite nel percorso biennale delle attività frontali, stage,
seminari con progetti di approfondimento ed elaborazione dello studio individuale previsto nelle attività
della metodologia della ricerca e delle evidenze riabilitative e all'attività svolta in preparazione della tesi.
La verifica di queste capacità avviene attraverso la formulazione del problema di ricerca, la raccolta dei dati
in base al contesto analizzato, la valutazione dell'evidenza raccolta, l'integrazione tra la raccolta e il
problema/quesito formulato e la valutazione dell'intero percorso interrogando le banche dati e analizzando
criticamente le pubblicazioni scientifiche internazionali.
Art. 4 - Accesso a studi ulteriori
Il laureato magistrale potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, master di
2° livello e dottorati di ricerca.
Art. 5 - Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati magistrali nella classe possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per
intervenire con elevate competenze nei processi gestionali, organizzativi, formativi e di ricerca nell'ambito
pertinente alle professioni proprie della classe. I laureati magistrali sviluppano, anche a seguito
dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi
organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle
procedure del management sanitario, nel rispetto delle proprie ed altrui competenze. Le conoscenze
metodologiche acquisite consentono anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli
ambiti suddetti.
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riabilitative delle professioni sanitarie
Il corso prepara alla professione di Specialisti in scienze sanitarie riabilitative - (2.4.2.0.2)
Art. 6 - Requisiti di ammissione al corso
L'accesso al Corso di Laurea Magistrale in scienze riabilitative delle professioni sanitarie è a numero
programmato ai sensi dell'art. 1 della Legge 264/1999 e prevede un esame di ammissione che consiste in
una prova con test a scelta multipla.
Per l'ammissione è richiesto il possesso della laurea o diploma universitario di durata triennale abilitante
alle professioni di podologo, fisioterapista, logopedista, ortottista - assistente di oftalmologia, terapista
della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, tecnico dell'educazione e della riabilitazione psichiatrica e
psicosociale, terapista occupazionale, educatore professionale o di altro titolo equipollente.
Requisiti curricolari
Per i professionisti in possesso della laurea nella classe SNT/2 o L-SNT2 non sono previsti debiti formativi.
Possono altresì accedere i candidati in possesso del titolo abilitante conseguito con i Diplomi Universitari,
se nel loro percorso sono stati effettuati minimo 20 CFU nel SSD MED/48 e 50 CFU in attività di tirocinio.
Per i candidati in possesso di altri titoli equipollenti, la Commissione Didattica esaminerà i rispettivi
curricula e valuterà la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi didattico formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'università di origine.
Verifica della preparazione personale
Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze in scienze riabilitative delle professioni
sanitarie è richiesto il possesso di un'adeguata preparazione nelle discipline professionali e di cultura
generale. Non saranno ammessi al Corso di LM gli studenti che nel test di ammissione abbiano conseguito
una votazione inferiore a 4 punti nelle domande di Teoria e pratica della disciplina specifica, a 3 punti nelle
domande relative alla Regolamentazione dell'esercizio professionale specifico e legislazione sanitaria e a 3
punti nelle domande dedicate alla Cultura generale e ragionamento logico.
Non sono ammesse iscrizioni in presenza di debiti formativi, sia per quanto riguarda il possesso dei
requisiti curriculari, sia per la verifica dell'adeguata preparazione personale.
Art. 7 - Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore
Il Corso di Laurea Magistrale è articolato in attività formative per un totale di 120 crediti (CFU = Credito
Formativo Universitario), distribuiti in 12 esami nel biennio. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione
dell'Inglese Scientifico che è annuale. Ciascun insegnamento è articolato in unità didattiche logistiche con
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riabilitative delle professioni sanitarie
distinta denominazione, che rispondono all'esigenza di offrire contributi disciplinari integrati per
raggiungere obiettivi affini e omogenei.
In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009, "Determinazione delle classi delle lauree delle
professioni sanitarie", approvato dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, le attività didattiche
proposte, per ognuna delle quali è prevista una specifica conversione CFU/ore, si articolano nelle seguenti
modalità:
a) Lezione frontale per ogni CFU: 10 ore di didattica frontale e 15 ore di studio individuale dello studente;
b) lezione frontale riferita ai SSD professionalizzanti (MED/48) per ogni CFU: 12 ore di didattica frontale e
13 ore di studio individuale dello studente;
c) esercitazione - laboratorio-didattica frontale interattiva per ogni CFU: 15 ore di formazione/didattica e
10 ore di studio individuale dello studente;
d) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti per CFU: 20 ore di
formazione e 5 ore di lavoro autonomo dello studente;
e) tirocinio professionale per ogni CFU: 25 ore senza ulteriore impegno individuale;
f) lingua straniera (L-LIN/12) - identificata come disciplina contributiva: per ogni CFU: 15 ore di didattica e
10 ore di impegno individuale;
g) attività didattiche a scelta dello studente programmate dal CdLMSR, seminari multidisciplinari
per
ogni CFU: 12 ore di attività didattica e 13 ore studio individuale con compresenza anche di più docenti; se
riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore.
Il 1°anno di corso prevede la produzione di un Project Work utile per i CFU di tirocinio verbalizzati al 2°anno
ne sono assegnati 30 CFU. Il tirocinio sarà certificato con 1 esame alla fine del 2°'anno.
6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame alla fine del 2° anno.
Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell'Inglese Scientifico che è annuale, da svolgersi entro la
fine del mese di febbraio del 2° anno di Corso .
Inglese e Informatica sono definite “altre attività” di tipo contributivo, il docente di riferimento attribuisce
con “approvato” il raggiungimento degli obiettivi dell’insegnamento le cui modalità saranno indicate ad
inizio Anno Accademico.
I CFU corrispondenti ad ogni attività formativa sono acquisiti dallo studente previo il superamento
dell'esame o a seguito di altra forma predefinita di verifica della preparazione o delle competenze
conseguite.
Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano
competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione
dell'insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad
accertare l'apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti.
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riabilitative delle professioni sanitarie
Per ogni insegnamento il Presidente propone all'approvazione del Collegio Didattico i Coordinatori degli
insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell'insegnamento. Il
coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l'integrazione e la coerenza con gli obiettivi
formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità
dell'insegnamento, presiedere la commissione d'esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il
monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le
interazioni con altri insegnamenti.
Art. 8 - Programmazione didattica
Il Collegio Didattico di Laurea Magistrale, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività
formative del corso, stabilendone l'articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e
approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività
didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all'approvazione della Scuola di Medicina.
Prima dell'inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea Magistrale, sono pubblicate le
seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: l'elenco degli insegnamenti attivati;
- gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento;
- i docenti degli insegnamenti;
- gli orari di ricevimento dei docenti;
- le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività;
- linee-guida per argomento;
- l'orario delle lezioni; - gli appelli di esame.
Art. 9 - Calendario didattico
Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea Magistrale èd è redatto nel rispetto del
Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea Magistrale si articola come segue:
- l'anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre,
- i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai
tirocini professionali;
- il numero annuale degli appelli d'esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso
dell'anno e l'intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane;
- il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti "fuori corso";
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riabilitative delle professioni sanitarie
- le sessioni di laurea sono 2 nell'arco dell'Anno Accademico.
Art.10 - Organi del Corso di Laurea Magistrale
Sono Organi del Corso di Laurea Magistrale:
• Il Presidente
• Il Collegio didattico
Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività
didattiche svolte all'interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare
tra i docenti universitari del corso appartenenti alla Scuola di Medicina un Presidente Vicario o vice
Presidente.
Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal
Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del
personale tecnico- amministrativo, dove regolarmente elette.
Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti
l'organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono
essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività.
La Commissione didattica del CdLM è costituita dal Presidente, dal Coordinatore/Direttore delle Didattica
Professionale uno o due Tutor universitari per il tirocinio e da un minimo di 3 docenti, garantendo anche la
presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario.
Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del
regolare svolgimento delle attività formative, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti,
ed ulteriori compiti con potere deliberante.
I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei
componenti del Collegio didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di
Ateneo.
Art. 10/A - Il Coordinatore/direttore della didattica professionale
(Stralcio dei regolamenti dei CDS triennali)
La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al
Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il
tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e
dirige i Tutor Professionali.
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riabilitative delle professioni sanitarie
Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico del CDS e appartenente ad uno dei profili
professionali del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della
rispettiva classe ed essere in possesso della massima qualificazione professionale e formativa.
L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta
esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure
definite dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato a tempo
parziale. Le competenze del Coordinatore/Direttore della didattica:









realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando i criteri formativi,
organizzativi dei servizi e delle organizzazioni , nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e
professionali;
coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti
avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o delle Organizzazioni;
coordinare i docenti del settore scientifico disciplinare specifico promovendo l'integrazione degli
insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa al profilo del
Laureato Magistrale (art. 2 del presente regolamento) ;
gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati;
fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed
incontri programmati;
gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea;
promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la
qualità dei percorsi formativi;
garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica;
produrre rapporti consuntivi e di valutazione della didattica realizzata.
Art. 11 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto
Il numero complessivo degli esami per accedere all'Esame finale di laurea è di 12.
Ciascuno degli insegnamenti previsti nei piani didattici del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative
delle professioni sanitarie si conclude con un esame, che lo studente sostiene, negli appelli previsti dal
calendario accademico, alla presenza di una Commissione, costituita da almeno due Docenti, o da loro
supplenti, e presieduta di norma dal Docente Coordinatore dell'insegnamento.
La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L'esame si intende
positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi,
cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell'esame comporta l'attribuzione dei crediti relativi
all'insegnamento.
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Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo
esame:
- prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi;
- prove pratiche ed elaborati scritti per la valutazione delle competenze metodologiche e progettuali.
Art. 12 - Attività di laboratorio e di tirocinio
Durante i due anni di Corso di Laurea Magistrale lo studente è tenuto a sperimentare l'applicazione delle
metodologie organizzative/manageriali, della disciplina di appartenenza, formative e di ricerca nel proprio
campo specifico attraverso esperienze di tirocinio e progetti. Il tirocinio si propone di fornire agli studenti
opportunità per sviluppare le competenze previste dal profilo del laureato magistrale. Le attività di
tirocinio si svolgono presso strutture esterne, convenzionate con l'Università di Verona ai sensi delle vigenti
disposizioni di legge.
Il Presidente si avvale per le attività di laboratorio di uno o due docenti nominati appartenenti al profilo
professionale della Classe che si vuole formare, ai quali competono la verbalizzazione delle predette
attività; per il tirocinio si avvale di un Coordinatore/Direttore della Didattica al quale compete il
coordinamento delle attività di tirocinio e la verbalizzazione delle predette attività.
L'incarico del Coordinatore/Direttore della Didattica ha durata triennale.
L'individuazione di tale/i figura/e avviene sulla base della valutazione del curriculum, che esprima la
richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell'ambito della formazione e secondo le
procedure selettive definite dalla Scuola di di Medicina e Chirurgia (in analogia con le procedure per il
Coordinatore/Direttore della Didattica dei Corsi di Laurea triennale delle Professioni Sanitarie).
Il Coordinatore/Direttore della Didattica organizza e supervisiona le attività di tirocinio prevista al 2° anno
di Corso in servizi accreditati a scelta dello studente nell’ambito dell’offerta formativa data. I Tutor
Supervisori del Tirocinio sono Coordinatori di U.O, Dirigenti delle professioni sanitarie, Responsabili Servizi
Formazione, Ricercatori presso Centri di Ricerca, Responsabili Uffici Qualità, Manager di Società di
Consulenza Organizzativa in Sanità). Il tirocinio richiesto è da svolgersi in un contesto nuovo, non
corrispondente alla Sede lavorativa ne al luogo di Residenza.
Le Attività Tutoriali sono finalizzate a sostenere i processi di preparazione, rielaborazione e riflessione delle
esperienze, in parte sono calendarizzate (sessioni di briefing, di debriefing con la presentazione e
discussione dei progetti-report) in parte definite dallo studente per colloqui individuali con i Tutor dedicati.
Lo studente, in base all’offerta formativa indicata dal Coordinatore/Direttore della Didattica, organizza i
propri tirocini nei periodi previsti e li frequenta con continuità. Eventuali assenze devono essere
recuperate. L'orario di frequenza giornaliero è definito con il Tutor Supervisore della Sede ospitante
tenendo conto delle opportunità formative e delle esigenze della sede di tirocinio, tuttavia non deve
superare le 7 ore al giorno né essere inferiore alle 4 ore.
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riabilitative delle professioni sanitarie
La frequenza deve essere certificata dal Tutor Supervisore su apposito libretto di tirocinio, sullo stesso
dovranno essere documentate anche le attività tutoriali. E' responsabilità dello studente rispettare il piano
di frequenza concordato e avvisare tempestivamente in caso di assenza o ritardo.
Per acquisire i crediti dedicati alle attività di tirocinio, gli studenti devono presentare il loro Project work
alla fine del 1° anno di Corso e il progetto di tirocinio all’inizio del 2° anno di Corso al
Coordinatore/Direttore della Didattica, che deve contenere gli obiettivi formativi, le strategie in relazione
alle opportunità offerte dalla sede di tirocinio, gli strumenti e i pre-requisiti teorici per prepararsi
all'esperienza di tirocinio, modalità di valutazione e supervisione, data di inizio e di conclusione.
L’esperienza di tirocinio si conclude con la stesura di un report finale e di un diario di apprendimento.
Al termine di ciascun anno di corso, una Commissione, presieduta dal Coordinatore/Direttore della
Didattica, composta da 2 Docenti e da una rappresentanza dei Tutor Supervisori delle sedi di tirocinio,
certifica il livello di apprendimento raggiunto con le esperienze di tirocinio esprimendo una valutazione in
trentesimi con modalità di esame che possono prevedere la presentazione e discussione di progetti/report.
Alla fine del 2° anno di Corso lo Studente presenterà il report finale di tirocinio per la verbalizzazione dei 30
CFU di tirocinio richiesti dal Piano Didattico.
In caso di valutazione complessivamente negativa del percorso, questo dovrà essere ripetuto.
Art. 13 - Conoscenze linguistiche
Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità
linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti
professionali specifici.
Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente
La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni,
seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale
opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU.
Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame
concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all'esame finale.
Il calendario e l'elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all'inizio delle attività didattiche sul
sito web.
Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d)
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Seminari
I seminari sono un'attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio
interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi.
Laboratori professionali
Il Decreto Interministeriale 8 gennaio 2009 prevede 1 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello
specifico SSD del profilo finalizzati a sviluppare competenze metodologiche in preparazione alle esperienze
di tirocinio. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio
professionale è affidata al Coordinatore/Direttore della didattica.
Art. 16 - Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti
a) Frequenza
La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo
studente all'esame qualora le frequenze alle attività formative dell'insegnamento integrato siano inferiori al
75%. Lo studente che, nel corso dell'anno accademico, non abbia ottenuto l'attestazione di frequenza ad
almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l'impegno del
tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel
successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l'obbligo di frequenza dei corsi e
del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l'attestazione.
b) Sbarramenti
Per il passaggio dal 1°al 2°anno devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
- avere superato tutti gli esami dell'anno precedente.
-
- avere presentato il Project Work al Coordinatore/Direttore della didattica
Lo Studente che al 28 febbraio di ogni anno accademico abbia un debito formativo, viene iscritto come
ripetente/fuori corso. Le attività didattiche relative all'anno successivo eventualmente frequentate non
sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza.
E' possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 3 volte complessive nel biennio.
Art. 17 - Prova finale
Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste
dal piano degli studi, compresi quelli relativi all'attività di tirocinio con superamento positivo dello stesso.
La prova finale consiste nella redazione e dissertazione, davanti ad una Commissione di esame, di una tesi
elaborata in modo originale sulla base di un lavoro di natura sperimentale o teorico-applicativa riguardante
l'approfondimento di aspetti manageriali, di ricerca, formativi e di metodologie professionali avanzate
specifiche del proprio ambito disciplinare.
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riabilitative delle professioni sanitarie
Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori
anche esterni al Corso di Laurea.
Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di
ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e
scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate agli
obiettivi della Laurea Magistrale.
La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto e
rigore scientifico, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata, significatività
della tematica sviluppata.
l punteggio finale di Laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode e viene formato dalla somma
della media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, con la valutazione
ottenuta nella discussione della Tesi.
La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a:
a. presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti
b. stage presso Servizi Sanitari di altri Paesi
c. laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi.
Il punteggio minimo per il superamento dell'esame finale è di 66/110.
Qualora la somma finale raggiunga 110/110, la Commissione di Laurea può decidere l'attribuzione della
lode, se il parere è unanime.
Il Collegio Didattico pubblica annualmente sul sito dedicato le linee guida per la stesura e le indicazioni dei
vari adempimenti di natura amministrativa e organizzativa.
Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 Docenti afferenti al Corso
di Laurea Magistrale. Le modalità e le scadenze per la presentazione della domanda di Laurea sono stabilite
e pubblicate dalle Segreterie studenti.
Art. 19 - Passaggi e trasferimenti
Trasferimenti da altro Ateneo
Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo
Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla
documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della
carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di
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riabilitative delle professioni sanitarie
corso. Il riconoscimento dei crediti sarà accertato attraverso l'analisi della documentazione formativa
fornita dallo studente e da un colloquio per la verifica delle conoscenze effettivamente possedute.
Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio
La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo
studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta
di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che
certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La
Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione:
1. il numero dei CFU e la pertinenza dei programmi di esame ai contenuti del corso di studio;
2. le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi; 3. il grado di obsolescenza
formativa delle attività presentate.
In seguito a questa valutazione, proporrà le integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per la
singola attività.
Nel caso di trasferimento tra corsi di laurea magistrali delle professioni sanitarie appartenenti ad identico
profilo professionale la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non
sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I.
19/02/2009.
In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica
valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di
studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività
formative previste nel Corso di Studio. Nel caso il voto da associare ad una particolare attività formativa sia
il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla
media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più
vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore.
La Commissione Didattica non considererà ai fini della valutazione e del riconoscimento di crediti formativi
acquisiti in precedenti percorsi di studio, i seguenti titoli di:
1. Corsi universitari triennali che costituiscano pre-requisito per l'ammissione;
2. attività formative on-line o che non prevedevano formali esami di profitto.
Art. 21 - Periodi di studio svolti all'estero
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riabilitative delle professioni sanitarie
Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione
universitaria all'estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne
valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al
termine del periodo di studi all'estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle
attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per
l'individuazione di eventuali integrazioni.
Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel
sito web dell'Ufficio Relazioni Internazionali dell'Ateneo.
Art. 22 - Studenti part time
Con riferimento all'emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il "Regolamento per gli
studenti impegnati a tempo parziale" il Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle Professioni
sanitarie non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Vedi sezione
dedicata sul sito web univr.it
Art. 23 - Ricevimento degli studenti
I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un
minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web
del corso di laurea.
Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi.
Art. 24 - Auto Valutazione della didattica
Il Corso di Laurea Magistrale sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di autovalutazione, allo scopo di:
1. individuare e correggere le tendenze negative;
2. sviluppare e potenziare quelle positive;
3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti;
4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una
consapevole coinvolgimento degli organi responsabili.
L'analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e
controllo) e monitora la qualità didattica e l'efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti
dimensioni:
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riabilitative delle professioni sanitarie
-
Dimensione
delle esigenze e degli obiettivi
-
Dimensione
dell'insegnamento, apprendimento e accertamento
-
Dimensione
delle risorse e dei servizi
-
Dimensione
del sistema di gestione e di controllo
L'autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo
individuati a tal fine:
•
il Comitato di Ateneo per l'autovalutazione delle attività didattiche;
•
i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio;
•
la struttura amministrativa "Programmazione e controllo direzionale"
ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e
09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee.
Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team, nominato dal Dipartimento/ Struttura di
raccordo di afferenza, per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in
oggetto.
Il Team è composto da:

Coordinatore/Direttore della Didattica
• tre docenti afferenti al Corso di Studi;
• uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell'organo di governo della struttura didattica
competente;
• un tecnico-amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica.
I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell'anno
accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di
Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l'autovalutazione
delle attività didattiche.
I Team hanno l'obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della struttura di afferenza ed al
Presidente del CDS, al Comitato di Ateneo per l'autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di
Valutazione, in tempo utile affinché quest'ultimo possa procedere agli adempimenti di legge.
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allegato n. 10 delibera 3.3.2 (pdf, it, 4561 KB, 12/6/13)