Formattato: Destro 2,5 cm, In basso: 2 cm, Larghezza 21 cm, Altezza: 29,7 cm Università degli Studi di Verona Scuola di medicina e chirurgia Facoltà di Medicina- e Chirurgia Laurea In Infermieristica Regolamento Didattico Revisione ed approvazione 23 gennaio 2013 3 giugno 2013 Formattato: Evidenziato Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Coordinamento della Didattica professionale Art. 12 – Sistema di Tutorato Art.13 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 14 – Tirocinio Professionale Art. 15 - Conoscenze linguistiche Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera dF) Art. 18- Progress test Art. 19 – Obblighi di frequenza, sbarramenti Art. 20 – Prova finale Art. 21 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 22 - Passaggi e trasferimenti Art. 23 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 24 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 25 - Studenti part time Art. 26 - Ricevimento degli studenti Art. 27 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Laurea in Infermieristica (abilitante alla professione sanitaria di infermiere) Classe L/SNT 1 - Professioni Sanitarie FacoltàStruttura di Scuola di Medicina e chirurgia e Chirurgia riferimento raccordo Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Infermieristica, classe L/SNT1, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo dell’infermiere D.M. 739/94. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Infermieristica si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di: Il CdL in Infermieristica si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti. Promozione e mantenimento della salute - gestire con interventi preventivi e assistenziali rivolti alle persone assistite, alla famiglia e alla comunità; - attivare e sostenere le capacità residue della persona per promuovere l’adattamento alle limitazioni e alterazioni prodotte dalla malattia e alla modifica degli stili di vita; - progettare e realizzare, collaborando con altri professionisti, interventi informativi ed educativi di controllo dei fattori di rischio rivolti al singolo e a gruppi; - educare le persone a stili di vita sani e modificare quelli a rischio. Organizzazione e continuità dell’assistenza - definire le priorità degli interventi sulla base dei bisogni assistenziali, delle esigenze organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili; - progettare e realizzare, collaborando con altri - gestire e organizzare l’assistenza infermieristica di un gruppo di pazienti (anche notturna); - distinguere i bisogni di assistenza da quelli di assistenza infermieristica differenziando il contributo degli operatori di supporto da quello degli infermieri; - attribuire e supervisionare le attività assistenziali al personale di supporto; - gestire i sistemi informativi cartacei ed informatici di supporto all’assistenza; - documentare l’assistenza infermieristica erogata in accordo ai principi legali ed etici; - assicurare ai pazienti ed alle persone significative, le informazioni di sua competenza, rilevanti e aggiornate sul loro stato di salute; - predisporre le condizioni per la dimissione della persona assistita, in collaborazione con i membri dell’equipe; - garantire la continuità dell’assistenza tra turni diversi, tra servizi/strutture diversi; - utilizzare strumenti di integrazione professionale (riunioni, incontri di team, discussione di casi); - lavorare in modo integrato nell’equipe rispettando gli spazi di competenza; -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica - - stabilire relazioni professionali e collaborare con altri professionisti sanitari nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali e delle loro integrazioni con l’assistenza infermieristica; assumere funzioni di guida verso degli operatori di supporto e/o gli studenti. Sicurezza e controllo del rischio nei contesti di presa in carico - assicurare un ambiente fisico e psicosociale efficace per la sicurezza dei pazienti; - utilizzare le pratiche di protezione dal rischio fisico, chimico e biologico nei luoghi di lavoro; - adottare le precauzioni per la movimentazione manuale dei carichi; - adottare strategie di prevenzione del rischio infettivo (precauzioni standard) nelle strutture ospedaliere e di comunità. Relazione di aiuto e adattamento/Salute Mentale - attivare e gestire una relazione di aiuto e terapeutica con l’utente, la sua famiglia e le persone significative; - gestire i processi assistenziali generazionali e di genere; - individuare e gestire in collaborazione con altri professionisti, alterazioni comportamentali maggiormente frequenti e di rischio per il paziente: confusione mentale, disorientamento, agitazione; - sostenere, in collaborazione con l'équipe, l'assistito e la famiglia nella fase terminale e nel lutto; - contribuire, in collaborazione con altri professionisti, alla gestione delle situazioni di disagio psichico in particolare nelle fasi di stabilizzazione; - comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni infermieristiche nei team sanitari interdisciplinari. Infermieristica clinica a pazienti con problemi prioritari di salute acuti e cronici (materno-infantile/adulti/anziani) - gestire l’assistenza infermieristica a pazienti (età pediatrica, adulta ed anziana) con problemi respiratori acuti e cronici, problemi cardio-vascolari , problemi metabolici e reumatologici, problemi renali acuti e cronici, problemi gastro-intestinali acuti e cronici, problemi epatici, problemi neurologici, problemi oncologici, problemi infettivi, problemi ortopedici e traumatologici, problemi ostetrico-ginecologiche, patologie ematologiche, alterazioni comportamentali e cognitive, situazioni di disagio/disturbo psichico; - accertare e gestire l’assistenza infermieristica nei pazienti con problemi cronici e di disabilità; - gestire l’assistenza infermieristica perioperatoria; - accertare con tecniche e modalità strutturate e sistematiche i problemi dell’assistito attraverso l’individuazione delle alterazioni nei modelli funzionali (attività ed esercizio, percezione e mantenimento della salute, nutrizione e metabolismo, modello di eliminazione, riposo e sonno, cognizione e percezione, concetto di sé , ruolo e relazioni, coping e gestione stress, sessualità e riproduzione, valori e convinzioni); - attivare e sostenere le capacità residue della persona per promuovere l’adattamento alle limitazioni e alterazioni prodotte dalla malattia e alla modifica degli stili di vita; - identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona e le sue reazioni correlate alla malattia, ai trattamenti in atto, all’istituzionalizzazione, alle modificazioni nelle attività di vita quotidiana, alla qualità di vita percepita; - vigilare e monitorare la situazione clinica e psicosociale dei pazienti, identificando precocemente segni di aggravamento del paziente; - attivare gli interventi necessari per gestire le situazioni acute e/o critiche; -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica - individuare e prevenire i fattori scatenanti la riacutizzazione nei pazienti cronici. Applicazione e gestione dei percorsi diagnostici e terapeutici - garantire la somministrazione sicura della terapia e sorvegliarne l’efficacia; - attivare processi decisionali sulla base delle condizioni del paziente, dei valori alterati dei parametri, referti ed esami di laboratorio; - gestire percorsi diagnostici assicurando l’adeguata preparazione del paziente e la sorveglianza successiva alla procedura; - integrare l’assistenza infermieristica nel progetto di cure multidisciplinari. Educazione del paziente e metodologie di intervento nella comunità - attivare reti di assistenza informali per sostenere l’utente e la famiglia in progetti di cura a lungo termine; - elaborare con la persona e la famiglia progetti educativi per sviluppare abilità di autocura; - sostenere l’apprendimento di pazienti all’autogestione dei problemi assistenziali; - educare i caregivers alla gestione dei problemi della persona assistita; - gestire dimissione dei pazienti. Metodo clinico - accertare i bisogni di assistenza infermieristica attraverso metodi e strumenti di accertamento - utilizzare il processo di assistenza infermieristica nella presa in carico degli utenti; - rideterminare la pianificazione infermieristica sulla base dell’evoluzione dei problemi del paziente - prevedere l’evoluzione dei bisogni di assistenza infermieristica della persona; - valutare i risultati dell’assistenza erogata e riadattare la pianificazione infermieristica sulla base dell’evoluzione dei problemi del paziente; Prove di efficacia - ricercare la letteratura sulla base dei quesiti emersi nella pratica clinica - analizzare criticamente la letteratura; - utilizzare nella pratica le migliori evidenze declinandole sulla base dei valori, convinzioni, preferenze dell’utente, delle risorse disponibili e del giudizio clinico Autoapprendimento - accertare i bisogni di apprendimento confrontandosi con il mentor/tutor; - progettare un piano di apprendimento per gestire le attività formative professionalizzanti - richiedere confronto al supervisore nei contesti di apprendimento clinico; - elaborare il piano delle proprie proposte elettive (corsi e attività professionalizzanti); - elaborare il proprio portfolio. Tecniche - eseguire le tecniche infermieristiche definite dagli standard del Corso di Laurea. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati di infermieristica devono conoscere e comprendere le -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica - - - - - scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattia delle persone nelle diverse età della vita; scienze psico sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa o di adattamento delle persone a situazioni di disagio psichico, sociale e di sofferenza fisica; le teorie di apprendimento e del cambiamento per la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o ai pazienti; scienze infermieristiche generali e cliniche per la comprensione dei campi di intervento dell’infermieristica, del metodo clinico che guida un approccio efficace all’assistenza, delle tecniche operative di intervento e delle evidenze che guidano la presa di decisioni; scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team di cura; scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica infermieristica sia cartacea che on line. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati di infermieristica devono dimostrare capacità applicare conoscenze e di comprendere nei seguenti ambiti: - integrare le conoscenze le abilità e le attitudini dell’assistenza per erogare una cura infermieristica sicure, efficaci e basate sulle evidenze; - utilizzare un corpo di conoscenze teoriche derivanti dal Nursing, dalle scienze biologiche comportamentali e sociali e da altre discipline per riconoscere i bisogni delle persone assistite nelle varie età e stadi di sviluppo nelle diverse fasi della vita; - integrare le conoscenze infermieristiche teoriche e pratiche con le scienze biologiche , psicologiche, socio culturali e umanistiche utili per comprendere gli individui di tutte le età, gruppi e comunità; - utilizzare modelli teorici e modelli di ruolo dell’interno del processo di assistenza per facilitare la crescita, lo sviluppo e l’adattamento nella promozione, mantenimento e recupero della salute dei cittadini; - interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica infermieristica e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina infermieristica; - erogare un’assistenza infermieristica sicura e basata sulle evidenze per aggiungere i risultati di salute o uno stato di compenso dell’assistito; - condurre una valutazione completa e sistematica dei bisogni di assistenza del singolo individuo; - utilizzare tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali problemi di salute degli assistiti; - analizzare e interpretare in modo accurato i dati raccolti mediante l’accertamento dell’assistito; pianificare l’erogazione dell’assistenza infermieristica in collaborazione con gli utenti e con il team di cura interdisciplinare; - valutare i progressi delle cure in collaborazione con il team interdisciplinare; -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica - facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito assicurando costante vigilanza infermieristica; gestire una varietà di attività che sono richieste per erogare l’assistenza infermieristica ai pazienti in diversi contesti di cura sia ospedalieri che territoriali e residenziali. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati di infermieristica devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - assumere decisioni assistenziali; - decidere priorità su gruppi di pazienti; - decidere gli interventi da attribuire al personale di supporto; - attuare l’assistenza infermieristica personalizzando le scelte sulla base delle similitudini e differenze delle persone assistite rispetto a valori, etnia e pratiche socio culturali; - decidere gli interventi assistenziali appropriati che tengono conto delle influenze legali, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali; - valutare criticamente gli esiti delle decisioni assistenziali assunte sulla base degli outcomes del paziente e degli standard assistenziali; - assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e legali; - assumere decisioni attraverso un approccio scientifico di risoluzione dei problemi del paziente; - analizzare i problemi organizzativi e proporre soluzioni; - decidere in situazioni a diversità di posizioni (conflitti o dilemmi). Abilità comunicative (communication skills) I laureati d’infermieristica devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all’interno del processo assistenziale e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta: - utilizzare modalità di comunicazione appropriate nel team multi professionale; - utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi o educativi specifici rivolti a singoli utenti, a famiglie e a gruppi, e altri professionisti (operatori di supporto, studenti infermieri, infermieri); - sostenere e incoraggiare gli utenti verso scelte di salute, rinforzando abilità di coping, l’autostima e potenziando le risorse disponibili; - gestire conflitti derivanti da posizioni diverse; - facilitare il coordinamento dell’assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati; - collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l’applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati di infermieristica devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - sviluppare abilità di studio indipendente; - dimostrare la capacità di coltivare i dubbi e tollerare le incertezze derivanti dallo studio e dall’attività pratica; - sviluppare la capacità di porsi interrogativi sull’esercizio della propria attività, pertinenti nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori; - dimostrare la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento; -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica - dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di sviluppo e apprendimento; dimostrare capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all’interno delle equipe di lavoro; dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie e primarie di evidenze di ricerca. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Infermieristica possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socioassistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili: - negli ospedali in tutte le unità operative di degenza e nei servizi ambulatoriali - nei servizi di emergenza territoriale ed ospedaliera - nelle strutture per post acuti,di lungodegenza, residenze sanitarie assistite, centri di riabilitazione, centri di assistenza per disabili, hospice - nei servizi sanitari territoriali, domiciliari e ambulatoriali - nei servizi di prevenzione e sanità pubblica. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Infermieristica i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Infermieristica è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità alle direttive europee sulla formazione infermieristica ed ostetrica e al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie”, che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/01 un peso in crediti pari a 30 ore, il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 12 ore per CFU di didattica frontale (18 ore di studio individuale) -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47) :15 ore di didattica frontale per CFU (15 ore di studio individuale) b) esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 18 ore per CFU (12 ore di studio individuale). c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 24 ore per CFU (con 6 ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 30 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 18 ore per CFU (12 ore di impegno individuale) fe) attività didattiche a scelta dello studente e( programmate dal Corso di laurea) e e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (18 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 30 ore nota approvate 15 ore per le attività didattiche dello studente. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più moduli, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione della Scuola di medicina e Chirurgia Consiglio di FacoltàStruttura di raccordo di … i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le integrazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Consiglio di Corso di LaureaCollegio didattico ocenti, o su sua delega, la Commissione didattica il Collegio didattico, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione della Scuola di medicina e Chirurgia Collegio didatticoonsiglio di Facoltà. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, nel sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; -9- Formattato: Evidenziato Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre; - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Consiglio di Corso di Laurea Collegio docenti didattico(?) Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio didatticoConsiglio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti alla Scuola di Medician e Chirurgia Facoltà (?) un Presidente Vicario. Il Collegio docentididattico Consiglio di Corso di Laurea è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnicoamministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio didatticoocenti Consiglio di Corso di Laurea ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica a Collegio docenti per un migliore coordinamento delle attività. IlLa Commissione didattica Collegio didatticoLa commissione Didattica è costituitaoa dal Presidente e, per ogni polo, dal Coordinatore della didattica professionaleDirettore delle attività didattiche e da due Rappresentanti dei Docenti, di cui uno appartenente al Servizio Sanitario. Il Consiglio di Corso di Laurea può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Per affrontare esigenze organizzative e didattiche dei singoli poli possono essere indette riunioni decentrate dei docenti. - 10 - Formattato: Tipo di carattere: Grassetto, Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(23;54;93)), Evidenziato Formattato: Tipo di carattere: Grassetto, Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(23;54;93)), Evidenziato Formattato: Evidenziato Formattato: Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(23;54;93)) Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Il Presidente, per le attività formative professionali e il tirocinio, si avvale di un Coordinatore della didattica professionaleDirettore delle attività didattiche di cui all’art. 11. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Consiglio di Corso di Laurea sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 11 – Coordinamento della didattica professionale Direttore delle attività didattiche La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività didattiche e di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionaleDirettore delle attività didattiche (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Consiglio del CdL e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Direttore delle attività didattiche sono: coordinare la progettazione e gestione delle attività didattiche, supervisionarne la calendarizzazione per garantire le sequenze disciplinari, le propedeuticità tra moduli e con il tirocinio e per monitorare l’applicazione dei programmi integrati degli insegnamenti; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; organizzare le attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. Per i Corsi con più di 150 studenti il Coordinatore della Didattica professionaleDirettore delle attività didattiche potrà avvalersi di un altro CoordinatoreVice Direttore individuato tra i Tutor o i Docenti di area professionale, cui affidare specifiche funzioni. Tale figura dovrà essere dedicata a tempo pieno, nominata con le stesse modalità previste per il CDPDirettore e con incarico triennale. - 11 - Formattato: Tipo di carattere: Trebuchet MS, 11 pt Formattato: Tipo di carattere: Trebuchet MS, 11 pt Formattato: Tipo di carattere: Non Grassetto Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Art. 12 - Sistema di Tutorato La formazione e supervisione dello studente durante i tirocini è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 livelli e, di norma, effettuato da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti. Il Tutor professionale è un infermiere con competenze professionali e pedagogiche avanzate; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, facilita i processi di integrazione tra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa degli studenti con difficoltà di apprendimento, facilita i processi di valutazione in tirocinio e cura i rapporti di collaborazione e integrazione con le sedi di tirocinio. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali al Corso di laurea. Le modalità di reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio di Facoltà. Supervisore o Guida di Tirocinio è un operatore del servizio sede di tirocinio che affianca lo studente mentre svolge le sue normali attività lavorative., seleziona le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. Art. 13 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Infermieristica si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12. Art. 14 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali “core” previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata da una Commissione presieduta dal CDP direttore delle attività didattiche e composta almeno da un docente e da un Tutor professionale una valutazione sommativa (certificativa) per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative, via via, documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance delle abilità tecniche assistenziali e relazionali dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con esami simulati, colloqui, prove scritte applicative,. esami simulati. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario La valutazione annuale è certificata La valutazione sommativa certificativa del tirocinio sarà espressa e registrata nella carriera in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Le modalità di registrazione del voto di profitto sono: “annullato” pre-iscritto che non ha frequentato alcuna esperienza di tirocinio; “ritirato” sospensione durante il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; “respinto”non raggiungimento del livello atteso negli obiettivi formativi (anche se lo studente ha sospeso la frequenza al tirocinio o non sostenuto l’esame finale)il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. . in questo caso lo studente nell’appello ordinario viene registrato come “assente”.mi sembra ovvio, non metterei anche questa frase c) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della Didattica ProfessionaleDirettore delle attività didattiche ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che hanno frequentato regolarmente: Hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente Hanno frequentato la frequenza regolarmente i e dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio - 13 - Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Tipo di carattere: Grassetto, Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(23;54;93)) Formattato: Tipo di carattere: Grassetto Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica d) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; utilizzando i sabati; prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il CDP un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. e) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo Altre motivazioni 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale CDP tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del CDP allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal CDP sentito il Tutor che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il CDP ha facoltà di proporre al Collegio didatticoConsiglio di Presidenza la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni f) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il CDP un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere, oltre alle esperienze minime previste per l’anno di corso, un prolungamento dell’attività di tirocinio. - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal CDP. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio. Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della Didattica ProfessionaleDirettore delle attività didattiche , che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità il tirocinio è sospeso in quanto il numero di infermieri presente (contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 15 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Si conclude con un giudizio approvato/non approvato. Art. 16- Attività formative a scelta dello studente (lettera d) IlLa Commissione Collegio DidatticoaLa commissione didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, anche organizzati da altre Facoltà, nonché tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale.di idoneità. Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera f) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. - 15 - Formattato: Evidenziato Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Art. 18 - Progress test Tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione completa nel triennio al Progress Test prevede l’attribuzione è attribuito di 2 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. Art. 19 – Obblighi di frequenza e sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’Insegnamento siano inferiori al 75% dell’intero insegnamento e al 50% del singolo modulo. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1. avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2. avere superato gli esami degli annidel primo anno di corso precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 6 crediti dal 1° al 2° anno; poiché i CFU dell’Insegnamento di Inglese scientifico possono essere acquisiti nell’arco del triennio, non rientrano nel computo del debito formativo che costituisce sbarramento tra 1° e 2° anno. - 16 - Formattato: Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(36;64;97)) Formattato: Tipo di carattere: Grassetto, Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(36;64;97)) Formattato: Tipo di carattere: Grassetto Formattato: Barrato Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica • Nel passaggio dal 1°al 2°anno, lo Studente che al 31 gennaio abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente; allo studente iscritto ” sotto condizione” al 2° anno di corso e che frequenta con regolarità le lezioni del primo semestre, qualora vada fuori corso, saranno riconosciute le frequenze agli insegnamenti ma non potrà sostenerne gli esami di profitto. Questi ultimi potranno essere sostenuti dallo studente quando rientra nel corso regolare. Formattato: Tipo di carattere: E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. Art.20 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: • una prova pratica che consiste in un elaborato scritto strutturato, semistrutturata o con domande aperte su casi/situazioni esemplificative della pratica professionale. La prova deve comprendere una selezione di quesiti di problem solving e di quesiti sulla presa di decisioni nelle aree di competenza infermieristica . • La redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. Le due diverse componenti della prova finale devono concorrere in egual misura alla determinazione del voto finale. In caso di valutazione insufficiente della prova pratica l’esame si interrompe e si ritiene non superato. La prova finale viene sospesa e va ripetuta interamente in una seduta successiva. Il punteggio finale di Laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode. Esso viene formato sommando la media ponderata dei voti conseguiti negli esami di profitto, rapportata a 110, con il punteggio ottenuto nella prova pratica (fino ad un massimo di 6 punti) e nella discussione della Tesi (parimenti fino ad un massimo di 6 punti) La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. - 17 - Formattato: Tipo di carattere: Grassetto Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche esclusivamente in base a: presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti fino a 2 punti aggiuntivi; partecipazione attiva e propositiva con esito positivo a stage all’estero o a programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; (nota: se non confligge con lettera ministeriale) È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 21 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Consiglio di Corso di LaureaCollegio didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 22 - Passaggi e trasferimenti Trasferimenti tra poli • I trasferimenti tra poli hanno precedenza rispetto ai trasferimenti tra sedi universitarie; le richieste devono pervenire alla segreteria entro il 31 luglio dell’AA in corso secondo le modalità previste dall’avviso e saranno valutate secondo i criteri espressi nei successivi comma; Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Infermieristica sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo • Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo, di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate entro il 31 luglio secondo le modalità previste dall’avviso • Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: - 18 - Formattato: Motivo: Trasparente Formattato: Motivo: Trasparente (Bianco) Formattato: Motivo: Trasparente Formattati: Elenchi puntati e numerati Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica – – a)merito: numero di crediti acquisiti e media voto degli esami degli insegnamenti teorici e di tirocinio b)motivi familiari: economici o di avvicinamento alla residenza Art. 23 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio IlLa Commissione didatticaLa Commissione DidatticaCollegio didattico è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, Lo studente che intende chiedere il riconoscimento CFU di moduli o insegnamenti pregressi dovrà recarsi dal Docente della disciplina per cui chiede il riconoscimento con il programma svolto nel precedente percorso e utilizzando il modulo apposito recuperabile sul sito univr.it.;, successivamente presentare regolare domanda accompagnata dal il modulo di riconoscimento compilato e dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti, presso la Segreteria studenti. LaIl Collegio didattico Commissione DidatticaLa Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Per la peculiarità dell’ambito sanitario che richiede un continuo aggiornamento delle conoscenze e competenze degli operatori, si ritiene necessario rivalutare l’obsolescenza dei CFU acquisiti in precedenti percorsi formativi (non infermieristici) e all’interno del percorso di studi infermieristici (studenti che rientrano dopo sospensione del percorso di studi, rientro da fuori corso). LaIL Commissione DidatticaCollegio didatticoLa commissione Didattica valuta l’obsolescenza dei crediti acquisiti o differenziandola in base alla tipologia di modulo (ex insegnamento) frequentato. I criteri sono: a) i moduli di: anatomia umana, fisiologia, istologia, microbiologia clinica, biochimica, inglese scientifico vengono riconosciuti senza limite di tempo. b) i moduli delle discipline cliniche: medicina interna, medicina riabilitativa, malattie cardiovascolari, oncologia medica, malattie infettive, neurologia, geriatria, medicina d’urgenza, rianimazione, pediatria, ginecologia e ostetricia, psichiatria, igiene e sicurezza, farmacologia generale e clinica, biologia e i moduli restanti (es. semeiotica, scienze dietetiche, ecc) decadono dopo 5 anni con l’obbligo di frequenza alle lezioni per sostenere l’esame. c) i moduli di infermieristica (MED 45), i laboratori e tirocini, dopo 23 anni di sospensione degli studi devono essere ripetuti quelli relativi all’ultimo anno nella posizione di regolare quelli relativi all’ultimo anno frequentato da discutere d) i crediti acquisiti attraverso la partecipazione ai progetti formativi Tandem (offerta formativa universitaria rivolta alle scuole secondarie superiori) vengono riconosciuti entro i 3 anni. Sono riconosciuti se frequentatoi e sostenuto l’esame entro i 2 anni precedenti l’iscrizione al Corso di Laurea come attività a scelta dello studente. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti - 19 - Formattato: Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(23;54;93)) Formattato: Motivo: Trasparente (Bianco) Formattato: Tipo di carattere: Grassetto Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, loaa stessoa Commissione DidatticaCollegio didattico Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività a scelta dello studente facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 24 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica la Commissione DidatticaCollegio docenti, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 25 - Studenti part time Formattato: Tipo di carattere: Grassetto Gli studenti possono iscriversi al Corso di Laurea con impegno a tempo parziale presentando domanda entro 1 mese dall’immatricolazione e negli anni successivi entro il 1°settembre. Il regime di part-time regola per lo studente esclusivamente la durata della carriera universitaria e i relativi oneri economici, e permette allo studente di conseguire il titolo, senza incorrere nella condizione di “fuori corso”, per il doppio della durata normale del Corso stesso. Lo studente che richieda la frequenza a tempo parziale può concordare un percorso formativo ccon un numero di crediti non inferiore a 2015 e non superiore a 4035 per ogni anno (da indicazioni Ateneo su PT , sul primo anno 35 CFU (per teoria) e 17 CFU (per Tirocinio e laboratorio professionale), che dovrà essere approvato dalla Commissione didattica e dovrà rispettare il criterio di completare la frequenza degli insegnamenti teorici deve avvenire prima di accedere al tirocinio . Nota..non possibile Lo status dello studente (a tempo parziale o a tempo pieno) può essere modificato su richiesta dell’interessato, al momento dell’iscrizione al corso, ogni anno accademico. Ulteriori disposizioni in materia sono disciplinate dal “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” emanato con Decreto Rettorale n. 1139-2007 del 19 aprile 2007. Gli studenti possono iscriversi al Corso di Laurea in Infermieristica con impegno a tempo parziale. Le modalità di applicazione del part time sarannosono le seguenti: - 20 - Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica Anno di corso 1° anno Anno di corso 1° anno Anno di corso 2° anno Anno di corso 2° anno Anno di corso 3° anno Anno di corso 3° anno Frequenza teoria I e II semestre Frequenza tirocinio ed esercitazioni in laboratorio Frequenza teoria I e II semestre Frequenza tirocinio ed esercitazioni in laboratorio Frequenza teoria I e II semestre Frequenza tirocinio ed esercitazioni in laboratorio Art. 26 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 27 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Infermieristica sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: individuare e correggere le tendenze negative; sviluppare e potenziare quelle positive; permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti;costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: Dimensione delle esigenze e degli obiettivi, Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento, Dimensione delle risorse e dei servizi, Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche, i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio e la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team, nominato dalla Facoltà Scuola di medicina e Chirurgia Struttura di raccordo per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • cinque docenti afferenti al Corso di Studi e rappresentativi di tutti i poli ; • un rappresentante degli studenti per ciascun polo; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. Il Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essoi vengono viene coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. Il Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Preside ed al Presidente del Consiglio di Corso di Studidella Struttura di raccordo della Scuola di Medicina e Chirurgia e - 21 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Infermieristica dal presidente del Collegio Didatticoocenti , al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 22 - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Università degli Studi di Verona Regolamento Didattico Corso di Laurea in Ostetricia Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia INDICE Art. 1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso ad ulteriori studi Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 12 – Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 - Progress test Art. 17 – Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti Art. 18 – Prova finale Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 23 - Forme di tutorato Art. 24 - Studenti part time Art. 25 - Ricevimento degli studenti Art. 26 – Autovalutazione della didattica Art. 27 – Norme transitorie -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Laurea in Classe Struttura di riferimento Ostetricia (abilitante alla professione sanitaria di ostetrica) L/SNT1 – Classe delle Lauree delle Professioni Sanitarie e della Professione Sanitaria Ostetrica/o Scuola di Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Ostetricia, classe L/SNT1, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione di ostetrica/o così come disciplinato dal profilo professionale D.M. 740/94. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Ostetricia si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: Il/La laureato/a in Ostetrica/o, al termine del percorso formativo triennale, deve essere in grado di: gestire i bisogni fisici, psicologici e sociali e diagnosticare le necessità di aiuto della donna, coppia e collettività, nei vari ambiti socio-sanitari, integrando le conoscenze teoriche con quelle pratiche per rispondere ad esse con competenza tecnico-scientifica anche nei confronti dell’utenza straniera; gestire i bisogni di assistenza ostetrico-ginecologica che richiedono competenze preventive, curative, riabilitative e palliative in specifici settori della ginecologia e dell’ostetricia ultraspecialistici quali la patologia mammaria, le alterazioni della statica pelvica, la sterilità, l’infertilità, le malattie metaboliche e le malattie infettive etc; sostenere una buona relazione e informare per quanto concerne i problemi della pianificazione familiare secondo il principio della maternità e paternità responsabili, il percorso nascita, anche nei confronti di altre etnie e delle loro specificità culturali con abilità di counseling; realizzare interventi di educazione alla salute riproduttiva alla donna/coppia ed alla collettività, con specifico riferimento alle malattie sessualmente trasmesse (MST); realizzare interventi di educazione alla prevenzione delle patologie neoplastiche dell’apparato genitale femminile e delle ghiandole annesse, attraverso processi informativi e metodologia di cui risulta competente (es.: autopalpazione seno, Pap-test, etc.); gestire i bisogni socio-sanitari della donna gravida fornendo ogni supporto informativoeducativo che miri a rimuovere situazioni conflittuali in presenza di tossicodipendenza, stato di povertà, disabilità, etc; accertare le manifestazioni cliniche connesse al ciclo biologico-sessuale della donna; accertare le manifestazioni cliniche connesse, specificamente alla gravidanza; pianificare fornire e valutare l’assistenza ginecologica e ostetrico-neonatale rivolta a persone sane e malate all’interno di un sistema complesso ed integrato socioassistenziale, promuovendo stili di vita positivi per la salute e adottando sistemi di assistenza orientati all’autogestione e all’autocura; -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia monitorare il benessere materno-fetale in corso di gravidanza fisiologica, in corso di parto spontaneo e(in collaborazione con lo specialista) in situazioni patologiche (sorveglianza e cura di almeno 40 partorienti); praticare il parto normale quando si tratta di presentazione di vertex compresa se necessario, l’episiotomia e in caso di urgenza, il parto in presentazione podalica; prevenire, individuare, monitorare e gestire situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e praticare, ove necessario, le relative misure di particolare emergenza attraverso l’ausilio dei mezzi a disposizione e di cui risulta competente; valutare le manifestazioni cliniche connesse alle patologie ginecologiche, ostetriconeonatali, alle reazioni allo stadio di malattia, agli interventi realizzati in regime di ricovero, di day-Hospital e di day-surgery, nonché di assistenza domiciliare; valutare le manifestazioni cliniche connesse al puerperio fisiologico immediato, intermedio e tardivo in regime di ricovero, nonché di assistenza domiciliare compresa la valutazione di neonati senza rilevanti patologie; valutare le manifestazioni cliniche connesse al puerperio fisiologico e patologico immediato, intermedio e tardivo in regime di ricovero, compresa la valutazione delle manifestazioni cliniche di neonati pre e post termine di peso inferiore alla norma o con patologie varie; realizzare interventi assistenziali pianificati secondo l’adozione di Linee Guida verificate e verificabili sulla base di evidenze scientifiche (Ebm/Ebc); esaminare il neonato ed averne cura, prendere ogni iniziativa che s’imponga in caso di necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione immediata; garantire la corretta applicazione delle prestazioni diagnostico-terapeutiche, nel rispetto dei principi scientifici adattandole alla persona assistita, in relazione ai diversi problemi prioritari di salute riproduttiva e non, della donna e della coppia; contribuire ad individuare, definire e organizzare l’assistenza ginecologica ed ostetrica in regime ordinario e in regime di emergenza ed urgenza secondo il criterio di priorità garantendo continuità assistenziale, attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane e materiali; realizzare interventi di valutazione delle prestazioni preventive, curative, palliative e riabilitative ginecologiche e neonatali secondo specifici indicatori di processo e di esito; possedere capacità professionale e decisionale nel progettare e realizzare interventi di educazione sanitaria e sessuale alla donna, coppia e collettività; attuare interventi a supporto di procedure chirurgiche innovative e tradizionali realizzate in collaborazione con medici specialisti ed altro personale sanitario; agire nel rispetto di principi e norme di ordine etico-deontologico e medico-legale in ambito ginecologico-ostetrico-neonatale; rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori del nucleo assistenziale, ai sensi della normativa vigente in materia di responsabilità e campi di azione propri dell’ostetrica/o, in autonomia e in collaborazione con altri operatori sanitari; adottare le diverse tecnologie appropriate alla nascita nel rispetto delle diverse etnie e secondo il principio della personalizzazione e dell’appropriatezza delle cure; utilizzare almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; adottare tecniche di counseling nei vari contesti professionali che favoriscano una buona comunicazione sia con gli utenti che con i collaboratori. -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) La/il laureata/o in Ostetrica/o devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: Scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici con l’obiettivo di acquisire progressiva autonomia di giudizio nella gestione delle procedure diagnostico terapeutiche rivolte alla salute della donna/coppia nelle diverse età della vita; Scienze biologiche per la comprensione della struttura macroscopica e microscopica dell’organismo umano con particolare riguardo all’apparato genitale maschile e femminile (inclusi gli aspetti di embriogenesi), inoltre deve conoscere i principi delle metodiche biofisiche e biochimiche applicabili alla diagnostica prenatale e post-natale, nonché gli aspetti diagnostico-clinici correlati alla genetica medica; Scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione applicate alla promozione e sostegno della salute della gestante, del prodotto del concepimento, della coppia e della collettività e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; Scienze umane e psicopedagogiche per la comprensione degli aspetti psicologici correlati allo stato di endogestazione ed esogestazione, inoltre capacità applicate in ambito pedagogico, per quanto applicabili alla preparazione alla nascita (incluse le conoscenze sulle principali metodiche), alla formazione e all’aggiornamento nei confronti degli operatori del proprio profilo professionale e degli operatori di supporto. Deve inoltre acquisire progressiva autonomia di giudizio delle patologie psichiche correlabili allo stato gravidico-puerperale con abilità di counseling di base che le ermettano di gestire una buona relazione con la donna e la coppia nel corso della gravidanza, parto e puerperio, anche per utenza di origine straniera; Scienze etiche, legali e organizzative per la comprensione dei principi di programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari nellarea materno-infantile e nel dipartimento materno-infantile con progressiva assunzione di autonomia di giudizio per quanto di competenza dell’ostetrica. Lo studente deve acquisire capacità di apprendere un comportamento organizzativo adeguato ai principi del problem-solving nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela delle lavoratrici madri anche per quanto concerne l’assistenza alle donne extracomunitarie, inoltre deve acquisire conoscenze e capacità di comprensione delle metodologie epidemiologiche in ambito ostetrico-ginecologico e strategie operative per la verifica e la revisione della qualità, dimostrando di avere acquisito gli strumenti per applicarli ai principi di efficienza ed efficacia mediante analisi comparativa dei costi e dei rendimenti dimostrando autonomia di giudizio per quanto di competenza dell’ostetrica nell’ambito del risk management. Scienze infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche per la pianificazione, gestione e valutazione dellassistenza ostetrica in area materno-infantile anche in fase post-natale dimostrando di aver acquisito conoscenza e capacità di comprensione applicata alla raccolta dei dati a fini statistici e all’elaborazione di uno studio sistematico degli stessi, anche ai fini della ricerca applicata con progressiva autonomia di giudizio. Deve inoltre acquisire, capacità di apprendere strumenti e metodi operativi propri della ricerca scientifica operativa in ambito ostetrico. Discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese dimostrando capacità di interpretazione della letteratura scientifica e dei -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia principali motori di ricerca negli ambiti di competenza ostetrico-ginecologica e neonatale. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) La/il laureata/o in Ostetrica/o devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: integrare le conoscenze, le abilità e le attitudini dell’assistenza per una pratica professionale dell’ostetrica/o nella gestione e il controllo della gravidanza fisiologica efficace e basata sulle evidenze utilizzare un corpo di conoscenze teoriche derivanti dalla Midwifery care, dalle scienze biologiche comportamentali e sociali e da altre discipline per riconoscere i bisogni della donna nelle varie fasi della vita riproduttiva, della coppia nel contesto sociale di appartenenza e del neonato fino al primo anno di vita sintetizzare le conoscenze ostetriche ginecologiche teoriche e pratiche con le scienze biologiche, psicologiche, socio culturali e umanistiche utili per comprendere le donne/coppie italiane e straniere apportando dove necessario gli opportuni interventi di counseling mirati a supportare le situazioni di disagio socioculturale utilizzare modelli di assistenza one to one volti a rinforzare l’empowerment della donna/coppia durante la gravidanza, il parto, il puerperio e l’allattamento per il recupero della fisiologia della nascita essere responsabili nel fornire e valutare un’assistenza ostetrica conforme a standard professionali di qualità e considera le indicazioni legali e le responsabilità etiche così come i diritti della persona assistita. interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica ostetrica e ginecologica e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina stessa conoscere i principi generali della fisiopatologia della riproduzione umana, con particolare riguardo alla infertilità ed alla sterilità di coppia, nonché le principali metodiche della procreazione medicalmente assistita e il ruolo collaborativi dell’ostetrica in tali ambiti dimostrare un ampia e completa conoscenza sugli interventi in ambito sessuologico e di sindrome climaterica e le modalità di utilizzo delle principali metodiche contraccettive per una procreazione responsabile condurre una attività autonoma di prevenzione e di diagnosi precoce oncologica in ambito ginecologico (prelievo di pap-test; insegnamento dell’autopalpazione del seno) utilizzare le conoscenze teoriche e derivanti dalle evidenze per raccogliere dati sullo stato di salute fisico socio-culturale e mentale della donna e della famiglia utilizzare una varietà di tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali problemi di salute della donna/coppia e della famiglia analizzare e interpretare in modo accurato i dati raccolti con l’accertamento della donna assistita erogare un assistenza ostetrica basata sulle evidenze per garantire un’assistenza efficace ed efficiente pianificare l’erogazione dell’assistenza ostetrica in collaborazione con la donna assistita e con il team di cura interdisciplinare valutare i progressi delle cure in collaborazione con il team interdisciplinare -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito assicurando costante supporto alla donna/coppia e al neonato gestire una varietà di attività preventivo-educativa e di supporto-cura che le sono richieste per erogare l’assistenza ostetrica-ginecologica alle donne in contesti ospedalieri, territoriali e domiciliari 3. Autonomia di giudizio (making judgments) La/il laureata/o in Ostetrica/o devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: adattare l’assistenza ostetrica cogliendo similitudini e differenze dell’utenza considerando valori, etnie e pratiche socio culturali delle persone assistite. analizzare le direttive e le pratiche operative dei servizi sanitari e identificarne le pratiche ostetriche appropriate che riflettano le influenze legali, politiche, geografiche, economiche etiche e sociali. utilizzare abilità di pensiero critico per erogare un'assistenza ostetrica personalizzata in sicurezza integrare conoscenze sulle diversità culturali , aspetti legali, principi etici nell’erogare e/o gestire l’assistenza ostetrica in una varietà di contesti e servizi sanitari e sociali assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo e dal Codice deontologico riconoscere le differenze dell’operato e le responsabilità tra ostetrica, operatori di supporto e altri professionisti sanitari praticare l’assistenza ostetrica attenendosi al codice deontologico del professionista agire con responsabilità la pratica ostetrica e garantire l’adesione a standard etici e legali. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - lettura guidata e applicazione; - video , dimostrazioni di immagini , schemi e materiali , grafici; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità; - sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale 4. Abilità comunicative (communication skills) La/il laureata/o in Ostetrica/o devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: utilizzare abilità di comunicazione appropriate con gli utenti le loro famiglie all’interno del percorso nascita e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta; utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi o specifici progetti educativi finalizzati alla promozione e mantenimento della salute e rivolti alla donna e/o alla comunità -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia stabilire relazioni professionali e collaborare con altri professionisti sanitari nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali e delle loro integrazioni con l’assistenza ostetrica sostenere e incoraggiare le utenti rispetto ad una scelta di salute, rinforzando abilità di coping e potenziando le risorse disponibili condurre corsi di accompagnamento alla nascita con lo scopo di informare e supportare la donna/coppia durante la gravidanza, il parto, il puerperio e l’allattamento. assumere funzioni di guida verso gli operatori di supporto e/o gli studenti, includendo la delega e la supervisione di attività assistenziali erogate da altri e assicurando la conformità a standard di qualità e sicurezza della pianificazione e gestione dell’assistenza. utilizzare strategie appropriate per promuovere per l’assistito l’autostima, l’integrità e il confort comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni sanitarie all’interno del team sanitario interdisciplinare facilitare il coordinamento dell’assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati collaborare con il team di cura per realizzare l’applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida. 5. Capacità di apprendimento (learning skills) La/il laureata/o in Ostetrica/o devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: dimostrare abilità nell’autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di sviluppo e apprendimento rispetto alla professione dimostrare capacità di studio indipendente utilizzando metodi di ricerca delle evidenze efficaci e pertinenti pianificare, organizzare e sviluppare le proprie azioni rispondendo ai continui cambiamenti delle conoscenze e dei bisogni sanitari e sociali di salute collaborare e condividere le conoscenze all’interno delle equipe di lavoro dimostrare di essere in grado di cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie (linee guida, revisioni sistematiche) e fonti primarie (studi di ricerca). Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - apprendimento basato sui problemi (PBL) - uso di mappe cognitive - utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione - laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea - lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano che in inglese. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT 1 di appartenenza. -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Ostetricia possono trovare occupazione in strutture sanitarie pubbliche e/o private o in regime libero professionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili nelle aree di loro competenza all’interno del settore materno-infantile: pronto soccorso ostetrico-ginecologico, ostetricia, patologia della gravidanza, ginecologia, nido fisiologico, sale parto, sale operatorie specifiche, patologia neonatale, servizi ambulatoriali di diagnostica prenatale presso cliniche universitarie e/o ospedaliere. Sul territorio il loro ambito occupazionale comprende i servizi consultori distrettuali con competenze autonome in fisiologia e prevenzione, in collaborazione con il professionista per la cura e la riabilitazione. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Ostetricia i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Ostetricia è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione della Scuola di Medicina e chirurgia i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. In conformità alle direttive europee sulla formazione infermieristica ed ostetrica e al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie”, che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/01 un peso in crediti pari a 30 ore, il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 12 ore per CFU di didattica frontale (18 ore di studio individuale) a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47) :15 ore di didattica frontale per CFU (15 ore di studio individuale) b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 18 ore per CFU (12 ore di studio individuale). c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 24 ore per CFU (con 6 ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 30 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 18 ore per CFU (12 ore di impegno individuale f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (18 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 30 ore. Art. 8 – Programmazione didattica – Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione della Scuola di Medicina e Chirurgia. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea èd è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Collegio didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio didattico, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti alla Collegio didattico un Presidente Vicario. Il Collegio didattico del corso di laurea è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnicoamministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Direttore della didattica professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale di un Direttore della didattica professionale di cui all’art. 12. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Ostetricia si conclude con un esame integrato e contestuale per tutte le Unità Didattiche Logistiche, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione d’esame costituita da almeno due Docenti dell’Insegnamento, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento, o da un supplente individuato tra i docenti dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12. Art. 12 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.09.97 n° 229 e succ. modifiche. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) Coordinamento della didattica professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Direttore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dalla Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Direttore della didattica professionale sono: programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. c) Sistema di Tutorato La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: Tutor professionale Possiede competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. Supervisore Coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. Guida di Tirocinio - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia E’ l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Collegio didattico e deliberato dalla Scuola di Medicina e Chirurgia in accordo con il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 art. 12. d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Direttore della didattica professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come: “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. e) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Direttore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente; la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio f) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze orarie) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; utilizzando i sabati; - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze). Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio. Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Direttore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito prima dell’inizio dell’a.a. successivo. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e a segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. g) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo Altre motivazioni 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale e/o dal Supervisore di tirocinio al Direttore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Direttore della didattica professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Direttore della didattica professionale sentito il Tutor/Supervisore che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Direttore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente di un’esperienza di tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Direttore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. i) Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente, per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale, che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Direttore - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. l) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale di comparto) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di guide di tirocinio presente ( contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 13 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie. Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio dell’a.a. sul sito web alla voce attività didattiche. Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo. Tali attività di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali, ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Art. 16 - Progress test Tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. Art. 17 Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Propedeuticità Si stabilisce l’obbligatorietà dell’espletamento dei seguenti esami relativi: al 1^ anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 2^ anno di corso insegnamento di Fondamenti morfologici e funzionali della vita 7 CFU: BIO/09 Fisiologia umana 2 CFU, BIO/16 Anatomia umana 2 CFU e BIO/17 Istologia ed Embriologia 3 CFU al 2^ anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 3^ anno di corso l’insegnamento di Assistenza al parto e al puerperio 7 CFU: MED/40 Clinica Ostetrica 2 CFU, MED/40 Ostetricia 2 CFU e MED/47 Assistenza ostetrica al parto e al puerperio 3 CFU c) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 0) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 1) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 10 crediti dal I al II anno e a 12 crediti dal II al III anno. Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia Art. 18 – Prova finale A) Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante alla professione di Ostetrica, si compone di: 1. una prova pratica che consiste nella discussione di un caso clinico proposto dalla commissione dove lo studente dovrà dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; 2. redazione e dissertazione di un elaborato di una tesi. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. Si ricorda che presentare tesi copiate o procurate da altri costituisce reato. (Legge 475/1925 tutt’oggi in vigore) B) Valutazione della prova pratica: al voto della prova pratica espressa dalla Commissione in trentesimi viene assegnato il seguente punteggio: da 18/30 a 21/30 = 1 punto da 22/30 a 24/30 = 2 punti da 25/30 a 27/30 = 3 punti da 28/30 a 30/30 = 4 punti 30/30 e lode = 5 punti C) Valutazione della tesi La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. D) Punteggio finale Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi e viene formato dalla: media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti nei 20 esami curriculari (arrotondata per eccesso o per difetto al numero intero più vicino); somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti); discussione della Tesi: da 0 fino a un massimo di 6 punti. La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio didattico del Corso di Laurea, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Ostetricia sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: disponibilità di sedi di tirocinio e di Tutor clinici, merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza). Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e - 19 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 22 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 23 - Forme di tutorato Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio professionale. Art. 24 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Ostetricia non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Art. 25 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 26 – Auto Valutazione della didattica Da Rivedere alla luce della nuova normativa di Ateneo Il Corso di Laurea in Ostetricia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: - 20 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Ostetricia 1. individuare e correggere le tendenze negative; 2. sviluppare e potenziare quelle positive; 3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - dimensione delle esigenze e degli obiettivi dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento dimensione delle risorse e dei servizi dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. Art. 27 - Norme transitorie Per l’A.A. 2010 – 2011 il 1° anno di corso inizierà con il nuovo ordinamento mentre il 2° e il 3° anno seguiranno il vecchio ordinamento. Con l’A.A. 2011 – 2012 gli studenti del 1°e 2° anno seguiranno il nuovo ordinamento mentre quelli del 3° anno proseguiranno con il vecchio ordinamento. A partire dall’A.A. 2012 – 2013 tutto il Corso di Laurea in Ostetricia sarà a regime con il nuovo ordinamento. - 21 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Regolamento Didattico Corso di Laurea in Fisioterapia Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico – definizione di ripetenti e fuori corso Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Il Coordinatore della didattica professionale Art. 12 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 13 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 14 – Tirocinio Professionale Art. 15 - Conoscenze linguistiche Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente Art. 17 - Ulteriori attività formative Art. 18 - Progress test Art. 19 – Prova finale Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 21 - Passaggi e trasferimenti Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 24 - Studenti part time Art. 25 - Ricevimento degli studenti Art. 26 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Laurea in Classe Scuola Laurea in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di fisioterapista) L/SNT2- Professioni Sanitarie Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Fisioterapia, classe L/SNT2, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo del Fisioterapista ( D.M. 14 settembre 1994 n. 741). Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Fisioterapia si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti. Nell’ambito della professione sanitaria del fisioterapista, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 741 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono, in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita. I laureati in fisioterapia, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle loro competenze, elaborano, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; praticano autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; propongono l'adozione di protesi ed ausili, ne addestrano all'uso e ne verificano l'efficacia; verificano le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; svolgono attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le loro competenze professionali; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di: Formulare la diagnosi e la prognosi fisioterapica; - raccogliere i dati relativi all’anamnesi, funzioni, attività, partecipazione e ai fattori personali ed ambientali; - eseguire la valutazione a carico dei diversi sistemi funzionali utilizzando strumenti e misure validate, linee guida, secondo i principi della Pratica Basata sulle prove di efficacia (EBP); - analizzare e interpretare criticamente i dati rilevanti per individuare una diagnosi funzionale fisioterapica e ipotesi prognostiche tenendo conto anche degli indici di recupero; - individuare il livello di disabilità in riferimento all’ICF (menomazione, disabilità, partecipazione sociale) (ICF); -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia - definire le possibili ipotesi alternative nell’interpretazione dei dati;INCLUSO NEL RC esplicitare il ragionamento clinico utilizzato in riferimento alla diagnosi funzionale fisioterapica; confrontare i dati emersi dalla valutazione con gli eventuali approfondimenti bibliografici in funzione della tutela della salute del paziente; Definire e pianificare l’intervento fisioterapico; - definire i problemi fisioterapici e i relativi obiettivi da raggiungere progressivamente nel corso del trattamento; - coinvolgere il paziente richiedendo la sua partecipazione attiva e informarlo della sequenza del percorso fisioterapico; - identificare i possibili interventi di natura preventiva, educativa terapeutica e palliativa; - scegliere le risorse utilizzabili all’interno del percorso riabilitativo; - motivare le scelte della pianificazione in riferimento alle conoscenze teoriche, costruite sui dati della valutazione e basate sulle migliori evidenze disponibili e le scelte/preferenze del paziente; - formulare la propria proposta fisioterapica al team per la definizione degli obiettivi del progetto riabilitativo del paziente; - partecipare alla programmazione degli interventi di educazione-informazione e suggerire attività rivolte alla gestione della persona e all’autocura ai pazienti ed ai familiari; Gestire il proprio lavoro nell’ambito del Servizio; - pianificare il proprio lavoro tenendo conto degli obiettivi e delle priorità del servizio in conformità alle esigenze organizzative e all’utilizzo ottimale delle risorse disponibili; - valutare nella pianificazione del trattamento fisioterapico la durata e la frequenza dell’intervento in relazione agli eventuali effetti collaterali dei farmaci che possono influenzare il trattamento fisioterapico; - pianificare la singola seduta riabilitativa secondo le priorità degli interventi, in relazione a problemi e bisogni di ogni singolo paziente; Effettuare il trattamento fisioterapico - perseguire gli obiettivi fisioterapici secondo il percorso stabilito nella programmazione dell’intervento; - scegliere le proposte fisioterapiche in relazione alla presenza di eventuali comorbilità; - preparare il setting per attuare l’intervento fisioterapico; - attuare interventi di natura preventiva; - proporre alla persona assistita attività coerenti al programma predisposto, garantendo la sicurezza del paziente e rispettando la normativa vigente; - proporre e suggerire con creatività eventuali soluzioni alternative in relazione ai risultati ottenuti dal paziente; - utilizzare eventuali ausili/ortesi per facilitare le capacità funzionali; - mantenere un crescente e continuo processo di collaborazione, nella presa in carico, con paziente e/o famiglia e/o caregivers; Verificare e valutare i risultati ottenuti. - analizzare criticamente in modo propositivo il piano di trattamento e le proposte riabilitative; -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia - verificare in itinere i risultati della proposta fisioterapica; valutare il raggiungimento degli obiettivi e misurare gli outcomes dell’intervento fisioterapico utilizzando metodologie e strumenti validati; analizzare criticamente l’intero processo fisioterapico elaborato in relazione all’efficacia e all’efficienza dei risultati ottenuti; Documentare gli atti professionali - documentare le attività svolte sul caso clinico rispettando la sequenza della metodologia del percorso fisioterapico utilizzando la cartella fisioterapica didattica ispirata ai principi “ICF” per le competenze richieste; - stendere report pertinenti all’area di tirocinio frequentata utilizzando la metodologia di stesura degli articoli scientifici; Assumere atteggiamenti professionali nel rispetto del codice deontologico - assicurare la riservatezza delle informazioni relative alla persona; - rispettare l’individualità, le idee e le aspettative del paziente; - operare con rigore metodologico applicando le continue acquisizioni scientifiche al campo di competenza; - dimostrare consapevolezza dei propri limiti rispetto all’atteggiamento professionale, alle proprie abilità e competenze autovalutandosi criticamente. Instaurare una relazione efficace con la persona assistita, con i familiari e l’équipe - instaurare una comunicazione efficace nell’ambito della relazione di aiuto attraverso la comprensione della comunicazione non verbale, l’espressività corporea e l’assunzione di un comportamento conforme alle caratteristiche della persona; - illustrare alla persona come le proposte fisioterapiche possono influire e /o modificare l’attività funzionale; - condividere il progetto fisioterapico con la persona e con i familiari. Percorso formativo 1° anno Finalizzato a fornire le conoscenze essenziali biologiche, biomediche, chinesiologiche/biomeccaniche, neurofisiologiche, cognitive, igienico - preventive di base, quali fondamenti della disciplina e metodologia professionale, requisiti fondamentali per affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli ambiti professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze di base. 2° anno Finalizzato a fornire le conoscenze relative alle modificazioni motorie, cognitive e funzionali nell’ambito della patologia ortopedica e neurologica dell’adulto e del bambino e ad acquisire, nelle esperienze di tirocinio, le relative competenze professionali nei contesti clinici in cui lo studente può sperimentare abilità intellettive, relazionali e gestuali; individuare aspetti teorici che emergono nella pratica clinica, ricercando le migliori evidenze disponibili in letteratura per confrontarsi con una comunità professionale di riferimento allo scopo di acquisire la “miglior pratica possibile”. 3° anno -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Finalizzato all’approfondimento specialistico ma anche all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti all’esercizio professionale, la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi. Aumenta la rilevanza assegnata alle esperienze di tirocinio. Lo studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e responsabilità con la supervisone di esperti (nei vari settori specialistici neurologia, ortopedia e traumatologia, cardiovascolare, area critica, oncologia, infettivologia, pneumologia, area materno - infantile, ecc.), competenze metodologiche di ricerca scientifica anche a supporto di elaborazione della tesi, nonché elementi di gestione e management utili allo sviluppo professionale nei contesti di lavoro. Questa logica curriculare si concretizza anche nella scelta di crediti assegnati alle esperienze di tirocinio che aumentano gradualmente dal 1° al 3° anno. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori Europei 1) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Fisioterapia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: Scienze propedeutiche fisiche, biologiche e fisiologiche utili per la comprensione dei fenomeni biologici, dei meccanismi di funzionamento degli organi ed apparati, dello sviluppo motorio e psicomotorio, dei fenomeni fisiologici; Scienze della Fisioterapia necessarie a individuare i bisogni preventivi e riabilitativi del soggetto tramite la valutazione dei dati clinici in campo motorio, psicomotorio, cognitivo e funzionale, per entità e significatività dei sintomi; comprendere i costituenti che sono alla base dei processi patologici sui quali si focalizza l'intervento riabilitativo e/o terapeutico, in età evolutiva, adulta o geriatrica; sviluppare i migliori approcci terapeutici, tecnici e metodologici per la risoluzione dei problemi di salute della persona-paziente; acquisire le basi scientifiche delle alterazioni funzionali e della metodologia riabilitativa generale e specifica nei vari settori specialistici (neurologia, ortopedia e traumatologia, cardiovascolare, area critica, oncologia, infettivologia, pneumologia, area materno infantile, ecc.); progettare e verificare l'intervento fisioterapico utilizzando modalità valutative oggettive e terapeutiche efficaci e tutti gli strumenti opportuni per la risoluzione del caso (terapie strumentali, terapie manuali, psicomotorie e occupazionali, proponendo l'eventuale uso di ortesi, protesi e ausili), anche in relazione alle indicazioni ed alle prescrizioni del medico; Scienze umane e psicopedagogiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa o di adattamento delle persone a situazioni di disagio psicofisico, anche in correlazione con le dimensioni psicologiche, sociali ed ambientali in relazione ai processi che determinano i problemi prioritari di salute e le disabilità, in fase acuta, nella cronicità, in relazione alle differenti età della vita e alle loro ripercussioni sugli stili di vita e sull’autonomia delle persone; migliorando la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini e ai pazienti; Scienze interdisciplinari e medico chirurgiche per la comprensione degli elementi fisiopatologici applicabili alle diverse situazioni cliniche, anche in relazione a parametri diagnostici; Scienze igienico-preventive dei servizi sanitari per la comprensione e analisi dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; Scienze del management, etiche, legali e sociologiche finalizzate all'organizzazione delle attività di riabilitazione attraverso la definizione di priorità, appropriatezza e all’utilizzo delle risorse disponibili, sia delegando ai collaboratori le attività di competenza, che lavorando in team, assicurando continuità e qualità assistenziale; dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team di cura; Scienze statistiche, informatiche e linguistiche, per lo sviluppo della conoscenza degli strumenti statistici utili alla pianificazione del processo di ricerca, di alcuni metodi analitici da scegliere ed utilizzare nell’esercizio della professione, utilizzando le migliori evidenze scientifiche reperibili in letteratura nel campo delle Scienze Fisioterapiche; gestione informatizzata delle informazioni necessarie allo sviluppo delle conoscenze professionali. La conoscenza di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali e comprensione della letteratura scientifica internazionale. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: lezioni per introdurre l’argomento lettura guidata e applicazione video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici costruzione di mappe cognitive discussione di casi Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report 2) Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Fisioterapia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: - utilizzare il corpo di conoscenze teoriche e di abilità derivanti dalle scienze della fisioterapia e riconoscere i bisogni delle persone assistite nelle varie età e stadi di sviluppo nelle diverse fasi della vita - integrare le conoscenze teoriche e pratiche con le scienze biologiche, psicologiche, socio-culturali e umanistiche utili per comprendere gli individui di tutte le età, gruppi e comunità - utilizzare modelli teorici nel processo di cura per facilitare la crescita, lo sviluppo e l’adattamento nella promozione, mantenimento e recupero della salute dei cittadini - correlare le procedure che permettano la realizzazione degli interventi efficaci e sicuri, basate sulle prove di evidenza nell’ambito della riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici a varia eziologia congenita od acquisita - applicare il processo fisioterapico, all’interno del setting riabilitativo, sia in forma simulata che sul paziente, adottando la metodologia di problem solving e ragionamento clinico -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia - - - applicare e sviluppare conoscenze tenendo conto di aspetti fondamentali quali l’interazione con il contesto di vita reale delle persone, la relazione interpersonale ed inter-professionale, la gestione organizzativa degli aspetti direttamente connessi alla tipologia del lavoro svolto attuare, anche in team interdisciplinare, strategie di promozione della salute dirette a singoli o collettività, valutandone i progressi essere responsabile nel fornire e valutare un trattamento conforme a standard professionali di qualità in relazione alle indicazioni etiche, bioetiche e legali e ai diritti della persona assistita interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica clinica e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina fisioterapica erogare il trattamento fisioterapico diretto in modo sicuro a singoli e a gruppi di persone-pazienti attraverso l’utilizzo di una pratica basata sulle evidenze , del processo fisioterapico per valutare e diagnosticare lo stato di salute , la pianificazione degli obiettivi, l’attuazione e valutazione delle cure fornite, considerando le dimensioni fisiche, psicologiche e socioculturali della persona gestire una varietà di attività che sono richieste per erogare interventi di fisioterapia/riabilitazione ai pazienti nella grande varietà dei contesti di cura: ospedalieri, territoriali, residenziali, ambulatoriali, domiciliari formulare programmi di formazione dopo avere eseguito autovalutazione, assumendo in sé la responsabilità della propria formazione, riflettendo sulla propria pratica professionale con lo scopo di apprendere Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento - lettura guidata e applicazione - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici - costruzione di mappe cognitive - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie - esercitazioni - tirocinio con esperienze supervisionate da guide di tirocinio/tutor clinici/supervisori in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale) - esame strutturato oggettivo a stazioni. 3) Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati in Fisioterapia devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - conoscere e saper applicare, in autonomia, il processo fisioterapico utilizzando il ragionamento clinico come criterio di scelta all’interno delle possibili opzioni che compongono le varie fasi del processo medesimo con un approccio di pensiero critico per erogare un trattamento personalizzato secondo linee guida internazionali ed evidence based; -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia - realizzare la propria attività professionale tramite la capacità di rispondere efficacemente ai bisogni di salute individuale e/o collettiva, come singolo operatore o in team valutare l’efficacia del proprio operato identificando le criticità e partecipando alla loro soluzione integrare le conoscenze sulle diversità culturali, valori e diritti del singolo e della collettività in ambito etico, rispettando la normativa di riferimento, professionale, giuridica, sanitaria e deontologica. realizzare in modo compiuto attraverso l’uso abituale e giudizioso della comunicazione, delle emozioni, dei valori, un atteggiamento creativo orientato alla ricerca, della riflessione nella pratica quotidiana a beneficio del singolo individuo e della comunità. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento - lettura guidata e applicazione - video , dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie - tirocinio con esperienze supervisionate da guide di tirocinio/tutor clinici/supervisori in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità - sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale) - esame strutturato oggettivo a stazioni. 4) Abilità comunicative (communication skills) I laureati in Fisioterapia devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - utilizzare abilità di comunicazione e relazione terapeutica significativa anche non verbale, con le persone di tutte le età e con le loro famiglie e di stabilire un rapporto efficace con altri professionisti sanitari ascoltare, informare, dialogare con le persone-pazienti e familiari in modo efficace e comprensibile, comunicare, argomentare e motivare il proprio operato e le decisioni assunte con i colleghi e con differenti figure professionali adattare la comunicazione a seconda del contesto e nel rispetto di differenze culturali, etniche e valoriali delle persone assistite utilizzare gli strumenti della comunicazione in ambito sanitario dimostrando di saper compilare la cartella fisioterapica, stilare una relazione terapeutica comunicare in forma verbale e scritta in modo chiaro, conciso e professionale, tecnicamente e grammaticalmente accurato, anche sapendo tradurre il linguaggio tecnico in maniera comprensibile con i pazienti e il team comunicare in modo appropriato nei contesti scientifici nazionali ed internazionali, per veicolare idee, problemi e relative soluzioni. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento - video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia - - discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie tirocinio con esperienze supervisionate dalle figure tutoriali previste in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’équipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici ) - esame strutturato oggettivo a stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali. 5) Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in Fisioterapia devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - sviluppare abilità competenti e indipendenti di risoluzione dei problemi dimostrando la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento - assumere responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere ai continui cambiamenti delle conoscenze e dei bisogni sanitari e sociali - utilizzare l’autovalutazione del proprio livello formativo per mantenere il proprio sapere al più alto livello richiesto per la pratica professionale - progettare percorsi di autoformazione per implementare le proprie competenze, con particolare riferimento all’Evidence Based Practice in ambito fisioterapico/riabilitativo. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - apprendimento basato sui problemi (PBL) - uso di mappe cognitive - utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione - laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea - lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano che in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - project -work, report su mandati di ricerca specifica - supervisione tutoriali sul percorso di tirocinio - partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di debriefing - puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT02 di appartenenza. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Fisioterapia possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socioassistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili in qualsiasi ambito dove si - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia rendano necessari gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita. I laureati in Fisioterapia svolgono la propria attività nei servizi di fisioterapia e riabilitazione nell’ambito del S.S. Nazionale e Regionale, strutture private accreditate e convenzionate con il S.S.N., Istituti di ricerca, case di cura, cliniche, fondazioni, strutture e centri di riabilitazione, Residenze Sanitarie Assistenziali, a domicilio del paziente, stabilimenti termali e centri benessere, ambulatori medici e/o ambulatori polispecialistici. La normativa in vigore consente lo svolgimento di attività libero-professionale in studi professionali individuali o associati, associazioni e società sportive nelle varie tipologie, cooperative di servizi, organizzazioni non governative (ONG), servizi di prevenzione pubblici o privati. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Fisioterapia i candidati in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264 e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Fisioterapia è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della Biologia, della Chimica e della Fisica e Matematica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia, a 3 punti nella disciplina della Chimica e 3 punti nella disciplina della Fisica e Matematica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/2 un peso in crediti pari a 25 ore, il rapporto crediti/ore per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4 marzo 2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale). b) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/48- MED/50):12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale). c)esercitazioni - laboratori - didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale.) d) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU ( 5 ore di studio individuale). e) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale). f) lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale). - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia g) attività didattiche a scelta dello studente Tip. D e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari Tip. F: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti; se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese che è annuale. Ciascun insegnamento è articolato in unità didattiche logistiche con distinta denominazione e che rispondono all’esigenza di offrire contributi disciplinari integrati per raggiungere obiettivi affini e omogenei. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione, garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico – definizione di ripetenti e fuori corso Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea èd è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni: estiva, autunnale, invernale e autunnale straordinaria, nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti ripetenti e fuori corso (come definiti dall’art. 2.6 del Regolamento d’Ateneo per gli studenti, ai commi 4 e 5: 4) Lo studente si iscrive in qualità di ripetente allorché non ha potuto rispettare i vincoli riportati nel Regolamento del corso di studio (frequenze, propedeuticità, numero minimo di CFU, etc.) per l’iscrizione all’anno successivo. 5) Lo studente si iscrive in qualità di fuori corso qualora, pur avendo completato gli anni di corso previsti dall’ordinamento didattico, non abbia ancora acquisito tutti i CFU necessari per il conseguimento del titolo accademico.); - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio Didattico un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Per le attività formative professionali e il tirocinio il Presidente si avvale di un Coordinatore della didattica professionale, di cui all’art. 11. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate alla Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente e, per ogni polo, dal Coordinatore della didattica professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Per affrontare esigenze organizzative e didattiche dei singoli poli possono essere indette riunioni decentrate dei docenti. - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabiliti dal Regolamento generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 11 - Il Coordinatore della didattica professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono: realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti, delle attività a scelta dello studente e dei seminari multidisciplinari. Si avvale per il tirocinio e i laboratori professionali di tutori dedicati; coordinare i docenti del settore scientifico disciplinare specifico promovendo l'integrazione degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre rapporti di valutazione della didattica professionale realizzata. Art. 12 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 14. Art. 13 –Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza all'attività formativa è obbligatoria nei limiti di almeno il 75% dell’attività didattica frontale e interattiva di ciascun insegnamento e almeno il 50% di ogni singola unità logistica dell’insegnamento stesso. La frequenza all’attività di laboratorio e di tirocinio è obbligatoria al 100%. La frequenza viene verificata dai Docenti e attestata allo Studente. La frequenza regolare all’attività didattica frontale è propedeutica alle successive esperienze di tirocinio clinico. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere superato l’esame di tirocinio; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 4 CFU limitatamente al passaggio dal I al II anno, da saldare entro il II anno di corso, per le discipline contributive di tipologia E-F esclusivamente informatica e inglese nel presente piano di studi. Lo Studente che alla chiusura della sessione invernale straordinaria di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto b)2 viene iscritto come ripetente. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come ripetente o come fuori corso per non più di 4 volte complessive nel triennio. c) Propedeuticità Gli esami di Scienze Propedeutiche Fisiche e Biologiche ed Anatomia Umana e Istologia sono propedeutici sia per quello di Fisiologia Umana che per quello di Chinesiologia. Tutti gli esami suddetti sono propedeutici all'esame di tirocinio del 1° anno. Art. 14 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal D. Lgs 229 del 16/07/1999. - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) Sistema di Tutorato clinico La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: Tutor professionale (tutor clinico professionale) con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. I Tutor professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. Guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore è l’operatore, di norma appartenente allo stesso profilo professionale, che, mentre svolge la sua attività lavorativa, guida lo studente nello sviluppo delle competenze richieste in contesti reali. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. Collabora con la sede Accademica alla pianificazione del tirocinio. c) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della didattica professionale e composta, da uno o più tutor professionali e da una o più guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata come “respinto” quando lo studente alla fine del percorso di tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la Commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. d) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio la frequenza regolare alle sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza e) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per brevi periodi (sino a cinque giorni) può recuperare tali assenze con l’accordo della guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore e ove vi sia la disponibilità. Lo studente che si assenta dal tirocinio per lunghi periodi (oltre cinque giorni per gravi e giustificati motivi) deve concordare con il Coordinatore della didattica professionale ed il Tutor professionale un piano di recupero. In caso di sciopero del personale, dipendente delle strutture convenzionate per il tirocinio, che svolge attività di Guida verso gli studenti le esperienze saranno sospese. Tali assenze non dovranno essere recuperate dallo studente e le ore saranno riconosciute come studio individuale. In caso di assenza della Guida di Tirocinio, qualora non sia sostituita da altre guide indicate dalla struttura, il tirocinio viene sospeso. Le ore previste saranno riconosciute come attività di studio guidato e lo studente dovrà produrre un elaborato scritto su mandato della guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore o del Tutor professionale. f) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio possono essere legate ad inadeguato atteggiamento dello studente, a problemi organizzativi, a problemi di salute La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor professionale al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione. La sospensione temporanea è formalizzata con lettera del Coordinatore della didattica professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della didattica professionale. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio e queste siano di entità tale da impedire l’apprendimento clinico delle abilità professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre alla Commissione didattica la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che ne documenti approfonditamente le motivazioni. - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che abbia compiuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo 4. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 5. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’équipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali. g) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente può essere richiesto di ripetere le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale. Lo studente che non raggiunge gli obiettivi di tirocinio non può ripetere più di una volta il tirocinio per ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’esame annuale di tirocinio. h) Tirocinio supplementare Si può attivare un tirocinio supplementare in due casi: – studente ripetente o fuori corso, ma che abbia superato positivamente il tirocinio dell’anno in corso. – Studente che richieda un approfondimento tematico. La frequenza del tirocinio supplementare non deve interferire con il completamento delle altre attività programmate. Il tirocinio supplementare dovrà essere registrato a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio sia a scopi assicurativi che di eventuale valutazione. Lo studente ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. Art. 15 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per comunicare con pazienti e professionisti ove necessario e per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche a scelta dello studente, ampia e flessibile, che contenga in linea di massima, attività che non richiedano il coinvolgimento di docenti e di attività calendarizzate: sono compresi tirocini a scelta dello studente (se disponibili), partecipazione a workshop e convegni pertinenti al piano formativo del Corso di Laurea, visite guidate, progress test. Lo studente esercita la propria personale opzione fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU che non devono necessariamente essere suddivisi per anno di corso ma conseguiti nel triennio. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione espressa in trentesimi alla presenza della Commissione, verbalizzata dal Coordinatore della didattica professionale, in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto, requisito per accedere all’esame finale. Art. 17 - Ulteriori attività formative Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Ogni seminario dovrà essere documentato dallo studente. Alla fine del triennio sarà aperto un appello online al quale gli studenti dovranno iscriversi per la registrazione dei 4 CFU. La registrazione sarà curata dal Coordinatore della didattica professionale. Qualora lo studente si presenti con una documentazione ed elaborazione insufficienti il Coordinatore deciderà le modalità per il completamento/integrazione di tali attività. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo. Di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un Tutor professionale dello stesso profilo professionale che si può avvalere della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Al termine dei laboratori il docente titolare formulerà il giudizio di “approvato” tenendo conto della frequenza regolare (100%) dello studente, con gli eventuali recuperi delle assenze e lacune nelle singole abilità; al termine di ogni anno di Corso lo studente dovrà iscriversi all’appello online per avere l’idoneità e la registrazione dei CFU (1) previsti; se lo studente non ha i requisiti sopra richiesti (frequenze e recuperi) verrà registrato come “non approvato” e dovrà ripetere tutti i laboratori. Art. 18 - Progress test Tutti gli studenti del Corso di Laurea partecipano ogni anno del corso al Progress Test. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. - 19 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Art. 19 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; - redazione dell’elaborato di una tesi e sua dissertazione. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 5 punti). È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 21 - Passaggi e trasferimenti Passaggio ad altro polo didattico Gli studenti che intendono passare ad altro polo didattico dovranno presentare domanda motivata, con la documentazione necessaria per la valutazione dei crediti formativi, in Segreteria Studenti entro le scadenze stabilite annualmente nel manifesto generale degli studi di Ateneo. Il passaggio sarà subordinato alla disponibilità di posti e qualora possibile, sarà data precedenza alla locazione della residenza dello studente nella sede richiesta, alla media del voto degli esami e al voto ottenuto all’esame di tirocinio, alla motivazione ed infine alla completezza della documentazione allegata alla domanda. - 20 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Fisioterapia sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: disponibilità di sedi di tirocinio e di guida di tirocinio/tutor clinico/supervisore, merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza); Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività a scelta dello studente (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). - 21 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia Art. 23 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 24 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Fisioterapia, non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Art. 25 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 26 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Fisioterapia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: 1. individuare e correggere le tendenze negative; 2. sviluppare e potenziare le tendenze positive; 3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. costruire strumenti attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento Dimensione delle risorse e dei servizi Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; - 22 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Fisioterapia i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 23 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Logopedia Regolamento Didattico Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 12 – Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 17 – Prova finale Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 19 - Passaggi e trasferimenti Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 21 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 22 - Forme di tutorato Art. 23 - Studenti part time Art. 24 - Ricevimento degli studenti Art. 25 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia Laurea in Classe Scuola Laurea in Logopedia (abilitante alla professione sanitaria di Logopedista) L/SNT2- Professioni Sanitarie Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Logopedia, classe L/SNT1, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo del Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n°742. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Logopedia si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: Il laureato in Logopedia, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di: - attuare un bilancio logopedico dei disordini del linguaggio e della comunicazione avvalendosi di specifici strumenti e procedure di valutazione; - collaborare alla stesura e alla realizzazione del progetto riabilitativo; - pianificare e realizzare interventi di riabilitazione logopedica per raggiungere gli obiettivi terapeutici; - gestire i processi riabilitativi nel rispetto delle differenze culturali, etniche, generazionali e di genere; - individuare ed utilizzare gli ausili più idonei ed efficaci per il recupero della disabilità; - valutare il fabbisogno educativo in specifici ambiti e realizzare interventi educativi in ambito logopedico; - promuovere e realizzare interventi di prevenzione, utilizzando strumenti di screening per l’individuazione precoce delle alterazioni cognitive, comunicativo-linguistiche e funzionali e il riconoscimento dei fattori di rischio in età evolutiva, adulta e geriatrica; - identificare e promuovere l’acquisizione di comportamenti idonei e strategie di compenso in grado di modificare o ridurre la disabilità in età evolutiva e adulta; - utilizzare il colloquio nella clinica logopedica come strumento di acquisizione ed interpretazione di dati utili per la conoscenza delle caratteristiche comunicativelinguistiche nelle diverse età e come strategia di coinvolgimento dell’utente ed ei suoi caregivers; - applicare metodologie di analisi ed interpretazione dei bisogni di salute attraverso procedure di osservazione per assumere informazioni quanti-qualitative soggettive e oggettive, in età evolutiva, adulta e geriatrica; - documentare sulla cartella logopedica il piano riabilitativo nel rispetto anche dei principi legali etici e deontologici; - attivare e gestire una relazione di aiuto e terapeutica con l’utente, la sua famiglia e le persone significative; - utilizzare strumenti di integrazione professionale (riunioni, incontri di team, discussione di casi); - lavorare in modo integrato nell’equipe rispettando i rispettivi ambiti di competenza; - adottare le precauzioni per prevenire i rischi nei luoghi di lavoro; -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia - fornire attività di consulenza per gli specifici ambiti di competenza, su prodotti tecnologici e su aspetti giuridici. Percorso formativo: 1° anno – finalizzato a fornire le conoscenze biomediche e igienico-sanitarie, le teorie dello sviluppo del linguaggio i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli ambiti professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze logopediche di base. 2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze cliniche, psicologiche e psico linguistiche per affrontare i disturbi foniatrici, uditivi, specifici dell’apprendimento e dello sviluppo del linguaggio nell’età infantile ed evolutiva. Sono previste più esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze e le tecniche apprese. 3° anno – finalizzato all’approfondimento specialistico delle afasie, disfagie, dei disturbi foniatrici e correlati alle patologie degenerative dell’adulto ma anche all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi. Aumenta la rilevanza assegnata all’esperienze di tirocinio e lo studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e responsabilità con la supervisone di esperti. Sono previste attività formative volte a sviluppare competenze metodologiche per comprendere la ricerca scientifica, anche a supporto dell’elaborato di tesi. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Logopedia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: - scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo sviluppo e alle alterazioni della voce, della parola, del linguaggio, della fluenza, dell’udito e della deglutizione delle persone nelle diverse età della vita; - scienze psico sociali e umanistiche per la comprensione degli aspetti cognitivi e sociali della comunicazione nonché delle dinamiche psicologiche, relazionali e culturali correlate ai disturbi della parola, del linguaggio, dell’udito e della deglutizione; le teorie dell’ apprendimento per migliorare la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o a singoli pazienti; - scienze logopediche generali e specifiche per la comprensione dei campi di intervento della logopedia, dei metodi di accertamento delle funzioni comunicative e uditive, delle metodologie riabilitative di intervento e delle evidenze che guidano la presa di decisioni; - scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team di cura; - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia - discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica di interesse professionale sia cartacea che on line. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento; - lettura guidata e applicazione; - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Logopedia devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: - utilizzare le conoscenze cliniche e le teorie della linguistica per accertare le alterazioni del linguaggio, cognitive e della deglutizione, gli effetti della perdita dell’udito sullo sviluppo della comunicazione; selezionare e utilizzare procedure di valutazione appropriate, avvalendosi anche di strumenti validati e psicometrici; analizzare e interpretare in modo accurato i dati raccolti mediante l’accertamento integrandoli con informazioni sulla storia del paziente; integrare le conoscenze le abilità e le attitudini della logopedia per attuare interventi riabilitativi sicuri, efficaci e basati sulle evidenze; sviluppare piani terapeutici e riabilitativi appropriati con obiettivi misurabili e raggiungibili adattandoli alle diverse età e tenendo conto delle differenze culturali e linguistiche; misurare e valutare la performance del paziente in collaborazione con il team interdisciplinare; modificare il piano terapeutico in base alle necessità del paziente; assumere responsabilità nel fornire interventi logopedici conformi a standard professionali di qualità, considerando le implicazioni legali, etiche e i diritti della persona assistita; interpretare e applicare i risultati della ricerca alla pratica logopedica; - utilizzare le conoscenze pedagogiche e psicologiche per motivare i pazienti al trattamento e proporre strategie educative efficaci. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - esercitazioni con applicazione; - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale). -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia 3. Autonomia di giudizio (making judgments’) I laureati in Logopedia devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - praticare trattamenti riabilitativi logopedici riconoscendo e rispettando la dignità, la cultura, i valori, i diritti dei singoli individui; - utilizzare abilità di pensiero critico per erogare interventi efficaci agli utenti nelle diverse età; - assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e legali; - dimostrare consapevolezza dell’influenza dei propri sentimenti, valori e pregiudizi sulla relazione col paziente e la presa di decisioni. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - lettura guidata ed esercizi di applicazione; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale). 4. Abilità comunicative (communication skills) I laureati in Logopedia devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - ascoltare, informare, dialogare con pazienti e familiari in modo efficace e comprensibile; - comunicare, argomentare e motivare il proprio operato e le decisioni assunte con i colleghi e con differenti figure professionali; - adattare la comunicazione a seconda del contesto e nel rispetto di differenze culturali, etniche e valoriali delle persone assistite; - attuare tecniche di counselling logopedico per la comunicazione in area problematica, per attivare le risorse e le capacità di risposta del cliente e coinvolgere la famiglia e i caregivers nel percorso riabilitativo; - utilizzare gli strumenti di documentazione dell’attività clinica - riabilitativa. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze; - discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - osservazione di filmati o dialoghi con griglie strutturate; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici). -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia 5. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in Logopedia devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - sviluppare abilità di studio indipendente; - dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, consultando la letteratura corrente e favorendo la sua applicazione nella pratica logopedia; - dimostrare conoscenze dei metodi di ricerca relativi alle problematiche e alle questioni delle terapia del linguaggio; - dimostrare la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento; - dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di sviluppo e apprendimento. Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione; - laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e online; - lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano sia in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - project-work, report su mandati di ricerca specifica; - supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio; - partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di debriefing. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato in Logopedia potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT1 di appartenenza. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Logopedia possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socioassistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili: - negli ospedali presso unità operative di degenza e servizi ambulatoriali; - nelle strutture per post acuti,di lungodegenza, residenze sanitarie assistite, centri di riabilitazione, centri di assistenza per disabili; - nei servizi sanitari territoriali, domiciliari e ambulatoriali; - nei servizi di prevenzione e sanità pubblica. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Logopedia i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia Per essere ammessi al Corso di Laurea in logopedia è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/2 un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale) a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47):12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale) b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale). c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Logopedia, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Logopedia èd è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio Didattico un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della Didattica professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale di un Coordinatore della Didattica professionale di cui all’art.12. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Logopedia si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art.12. Art. 12 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229. - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) Coordinamento della didattica professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono: programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. c) Sistema di Tutorato La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore delle attività formative professionalizzanti e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. e) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio f) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; utilizzando i sabati; prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze). Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore delle Attività Professionalizzanti un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. g) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo Altre motivazioni 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore delle attività formative professionalizzanti tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore delle attività formative professionalizzanti allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore delle attività formative professionalizzanti sentito il tutor che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore delle attività formative professionalizzanti un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore delle attività formative professionalizzanti. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio. Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore delle attività formative professionalizzanti che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità il tirocinio è sospeso in quanto il ridotto numero di guide di tirocinio/tutor clinico non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 13 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web. - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti Art. 16 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 8 crediti dal 1° al 2°anno e a 6 crediti dal 2° al 3°anno. Lo Studente che al 28 febbraio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso e/o ripetente. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. c) Propedeuticità Si stabilisce l’obbligatorietà dell’espletamento dei seguenti esami relativi: al 1° anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 2° anno di corso lo studente deve avere superato interamente l’insegnamento di Glottologia, psicolinguistica e - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia metodologia di valutazione logopedia, 9 CFU- e l’insegnamento di Scienze anatomofisiologiche, 4 CFU; al 2° anno di corso prima di poter sostenere gli esami del 3° anno di corso lo studente deve avere superato interamente l’insegnamento di Valutazione e riabilitazione logopedia dei disturbi foniatrici dell’età evolutiva, CFU 9. Art. 17 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; - redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti). La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 19 - Passaggi e trasferimenti Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Logopedia sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza). Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 21 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 22 - Forme di tutorato Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio professionale. Art. 23 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Logopedia non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Art. 24 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 25 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Logopedia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: 1. Individuare e correggere le tendenze negative; 2. Sviluppare e potenziare quelle positive; 3. Permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. Costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante un consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Logopedia - Dimensione delle risorse e dei servizi Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: Il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; I Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; La struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” Ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 19 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica Regolamento Didattico Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 11 – Organi del Corso di Laurea Art. 12 – Coordinamento della didattica professionale Art. 13 - Sistema di Tutorato Art. 14 – Tirocinio Professionale Art. 15 - Conoscenze linguistiche Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 18 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 19 – Prova finale Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 21 - Passaggi e trasferimenti Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 24 - Studenti part time Art. 25 - Ricevimento degli studenti Art. 26 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica Laurea in Classe Scuola Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della riabilitazione psichiatrica) L/SNT2- Professioni Sanitarie Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, classe L/SNT2, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo dell'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della legge 26 febbraio 1999, n. 42 e ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: - - - identificare i bisogni fisici, psicologici e sociali e valutare la necessità di aiuto delle persone di diversa età, cultura e stato di salute nei vari ambiti sociali; collaborare alla valutazione del disagio psicosociale, della disabilità psichica correlata al disturbo mentale, oltre alla individuazione delle parti sane e potenzialità del soggetto; rilevare le risorse e i vincoli del contesto familiare e socio-ambientale; collaborare alla identificazione degli obiettivi di cura e di riabilitazione psichiatrica nonché alla formulazione dello specifico programma di intervento mirato al recupero e allo sviluppo del soggetto in trattamento; attuare interventi riabilitativi finalizzati alla cura di sé, all’adesione al progetto di cura, alle relazioni interpersonali di varia complessità, all’attività lavorativa e all’autonomia abitativa; monitorare, prevenire, affrontare situazioni critiche relative all'aggravamento clinico della persona attivando tempestivamente, quando necessario, anche altri professionisti; operare nel contesto della prevenzione primaria sul territorio al fine di promuovere le relazioni di rete, favorire l'accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio e delle patologie manifeste; realizzare interventi di educazione alla salute mentale rivolti a persone singole o a gruppi ed interventi di educazione terapeutica finalizzati all’autogestione del disturbo, del trattamento e della riabilitazione; operare con le famiglie e con il contesto sociale dei soggetti per favorirne il reinserimento nella comunità. Stabilire e mantenere relazioni di aiuto con la persona assistita e con la sua famiglia applicando i fondamenti delle dinamiche relazionali; utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità dell'assistenza collaborando alla valutazione degli esiti del programma di abilitazione e di riabilitazione nei singoli soggetti in relazione agli obiettivi prefissati ed al contesto sociale; -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - applicare i risultati di ricerca in campo riabilitativo per migliorare la qualità degli interventi; dimostrare capacità didattiche e tutoriali orientate alla formazione del personale di supporto e all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale; riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e altrui al fine di collaborare con i colleghi della propria e di altre équipe multiprofessionali. Percorso formativo: 1° anno – finalizzato a fornire allo studente le conoscenze biomediche e igienico preventive di base, i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente nell’ambito professionale psichiatrico e all’acquisizione delle competenze professionali di base; 2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze cliniche e competenze professionali riabilitative in ambito psichiatrico. Sono previste almeno due esperienze di tirocinio in Unità Operative di Psichiatria articolate in diversi contesti nei quali lo studente può seguire i percorsi del paziente dalla prima accoglienza alla dimissione e approfondire le conoscenze apprese sia in campo clinico, terapeutico e riabilitativo, che in campo organizzativo; 3° anno - finalizzato all’approfondimento specialistico, ma anche all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale e la capacità di lavorare in gruppo; lo studente può sperimentare una graduale assunzione di responsabilità con la supervisione di esperti. Acquisizione di competenze metodologiche di ricerca scientifica a supporto di elaborazione di tesi. Questa logica curriculare si é tradotta nella scelta di aumentare gradualmente dal 1° al 3° anno il numero di CFU assegnati al tirocinio. The curriculum in Techniques of psychiatric rehabilitation aims at the achievement ot the following educational objectives, including: - - to identify the physical, psychological and social needs and to assess the needs for help of persons of various age, culture and health status in different social contexts; to collaborate to the assessment of psychosocial discomfort, of mental disability deriving from mental illness and, at the same time, the identification of the healthy parts and potentialities of the subject; to evaluate the resources and the limits of the familial and social context; to collaborate to the identification of the objectives of the psychiatric treatment and rehabilitation and to the designing of a specific treatment plan aiming at the recovery ad the growth of the subject in treatment; to implement rehabilitation interventions for self-care, adherence to the treatment plan, interpersonal relationships of various complexity, vocational rehabilitation and resettlement in the community; to monitor, prevent or deal with episodes of crisis due to a clinical relapse of the person and, consequentially, promptly respond and involve in the intervention, if appropriate, other professionals as well; to implement primary prevention in the community, to promote networked efforts and to facilitate the identification and the management of risk factors and of overt clinical conditions; to implement mental health education for individuals and groups and interventions of health promotion and specific treatment to encourage the individual to assume responsibility in his/her own treatment and rehabilitation; -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - - - to work with families and the social contexts of subjects to facilitate their resettlement in the community. To establish and maintain helping relationships with the client and his/her family with the use of the basic professional skills in interpersonal-relationships; to use the instruments and methods of assessment and auditing of the quality of care, collaborating in the assessment of the outcome of abilitation and rehabilitation programs of individual subjects with relation to the goals set beforehead and the social context; to demonstrate the appropriate didactic and tutorial skills necessary to teach other personnel of support and for continuous education; to acknowledge and respect the boundaries of one’s and other colleqgues’ roles and the competences for best inter-professional and team collaboration. Curriculum: Year 1 – it aims at providing the student with the necessary basic knowledge in biomedics, hygiene and prevention, the foundations of the specific professional education also in order to be prepared for the initial experiences of practical training/internship; Year 2 – it aims at the deepening of clinical knowledege and professional competences as to psychiatric rehabilitation. At least two internships in different facilities of psychiatric services where the student can follow the treatment course of the patient from the initial admission to discharge and deepen previous knowledge in therapeutics, rehabilitation and organisation of services; Year 3 – it aims at the deepening of specialisation in the field of psychiatric rehabilitation and to acquiring the knowledge and methods of professional practice and team work; the student may experience a stepped increase in clinical responsibility under the supervision of expert tutors. In addition, the learning the methods of scientific research is pursued, also in order to prepare the final dissertation. Note the progressive increase of credits assigned to internships between the 1st and 3rd year of the curriculum. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in TERP devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: - scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattia delle persone nelle diverse età della vita; - scienze neurobiologiche che stanno alla base dei processi psichici attraverso evidenze sperimentali sull'uomo relative al soggetto normale e patologico; - nozioni di base sui meccanismi generali dei processi culturali quale chiave interpretativa storico-culturale dei concetti di normalità, salute, malattia, disabilità, handicap e dell’evoluzione storica dell’assistenza, della cura e della riabilitazione; - scienze psico sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa o di adattamento delle persone a situazioni di disagio psichico e sociale; -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - elementi fondamentali sulle funzioni psichiche, sui principali fenomeni psicopatologici e di semeiotica psichiatrica; nozioni sullo sviluppo normale e patologico del bambino, sulle principali forme cliniche e sulle dinamiche relazionali genitore-bambino; nozioni generali sulla fenomenologia dell’invecchiamento e sulle principali patologie caratteristiche dell’anziano, con un particolare riferimento alla dimensione riabilitativa; - le basi psichiatriche della riabilitazione intese nell’ambito della psichiatria clinica e sociale: concetti di salute mentale e malattia, classificazione dei disturbi psichici, clinica delle principali forme morbose, organizzazione dei servizi psichiatrici, caratteristiche della relazione terapeutica con particolare riguardo alla prospettiva riabilitativa; - nozioni fondamentali di psicologia e di psicoterapia rilevanti per la riabilitazione psichiatrica, con specifici riferimenti alle principali correnti del pensiero psicologico e alle scuole psicoterapiche; le diverse modalità di approccio della terapia individuale, di gruppo e famigliare; elementi principali di psicodiagnostica e loro rilevanza in campo psichiatrico, clinico e riabilitativo; - organizzazione delle Unità Operative Psichiatriche individuando: finalità istituzionali, campo di intervento, ruoli e competenze delle figure professionali presenti, collegamenti e interazioni con altri servizi pubblici e privati; - scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori dell’équipe psichiatrica e della rete dei servizi; - discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia cartacea che on line. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni formali per introdurre l’argomento; - lettura guidata e applicazione alla casistica; - video , immagini , schemi e materiali , grafici; - costruzione di mappe cognitive; - discussione di casi; Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali; - prove di casi a tappe; - project – work; - report. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica dimostra capacità di applicare conoscenza e comprensione nell’esercizio della sua professione, in particolare: - integra le conoscenze le abilità e gli atteggiamenti per erogare interventi di riabilitazione sicuri, efficaci e basati sulle evidenze; -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - - - utilizza un corpo di conoscenze teoriche derivanti dalla psichiatria, dalle scienze psicolo-giche e sociali e da altre discipline per riconoscere le disabilità correlate a disturbi psichici delle persone in cura nelle varie età e nelle diverse fasi della vita; utilizza (e quando possibile integra) i diversi modelli teorici di riferimento nella pratica riabilitativa per facilitare la crescita, lo sviluppo e l’adattamento della persona con disturbo psichico verso la migliore qualità di vita possibile; è responsabile del proprio operato nel fornire e valutare gli interventi terapeutico riabilitativi in conformità agli standard professionali di qualità e considera le indicazioni legali e le responsabilità etiche così come i diritti della persona assistita; interpreta e applica i risultati della ricerca psichiatrica alla pratica riabilitativa e collega i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina riabilitativa psichiatrica; partecipa con l’équipe alla realizzazione del progetto terapeutico riabilitativo e si inserisce attivamente nelle fasi di: identificazione dei problemi, scelta delle priorità, individuazione degli obiettivi riabilitativi, scelta e attuazione degli interventi in relazione alle competenze professionali, individuazione dei criteri e sistemi di valutazione dei risultati raggiunti; partecipa con l’équipe multiprofessionale alla valutazione dei risultati raggiunti nel pro-cesso terapeutico riabilitativo; facilita lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito nei diversi contesti di cura, assicurando costante attenzione e vigilanza. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento; - lettura guidata e applicazione; - video, immagini, schemi e materiali, grafici; - costruzione di mappe cognitive; - discussione di casi; Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali; - prove di casi a tappe; - project – work; - report. 3. Autonomia di giudizio (making judgments) Il laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica evidenzia autonomia di giudizio nell’esercizio della sua attività professionale, in particolare: - riconosce il valore terapeutico della relazione coi familiari della persona assistita e partecipa alla sua realizzazione in sintonia con le linee guida condivise dall’équipe; - partecipa nella presa delle decisioni assistenziali e riabilitative e agisce in coerenza con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano l'organizzazione sanitaria e la responsabilità professionale; - contribuisce ad organizzare l'assistenza riabilitativa globale attraverso l'utilizzo appropriato delle risorse a disposizione assicurando l’unitarietà, la continuità e la qualità degli interventi; - analizza e risolve i problemi di propria competenza considerandone la complessità, affronta con padronanza gli imprevisti adottando le soluzioni opportune. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento; -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - apprendimento basato sui problemi (PBL); - video, immagini, schemi e materiali, grafici; - esercitazioni con giochi di ruolo; - discussione di casi. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali; - prove di casi a tappe; - report. 4. Abilità comunicative (communication skills) Il laureato in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica esprime abilità comunicative nei rapporti interpersonali, in particolare: - stabilisce e mantiene relazioni efficaci con la persona assistita, con la sua famiglia e/o con le persone che s’interessano di quell’utente, adotta atteggiamenti che favoriscono il contatto con la persona (rispetto della distanza interpersonale, l’attenzione al contatto fisico, ai movimenti, al tono della voce sia sul piano verbale che paraverbale, postura, modulazione della voce…); - dimostra abilità comunicative efficaci con utenti diversi per cultura e stile di vita, - riconosce le caratteristiche di un rapporto di fiducia e le applica mantenendo una relazione di carattere professionale; - realizza interventi di educazione alla salute mentale rivolti a persone singole o a gruppi ed interventi di educazione terapeutica finalizzati all’autogestione del disturbo, del trattamento e della riabilitazione; - opera con le famiglie e con il contesto sociale dei soggetti per favorirne il reinserimento nella comunità, attraverso relazioni di aiuto con la persona assistita e la sua famiglia applicando i fondamenti delle dinamiche relazionali; - consapevole del valore terapeutico della relazione coi familiari della persona assistita, partecipa alla sua realizzazione in sintonia con le indicazioni condivise in équipe; - valuta la possibilità di fornire un aiuto ai familiari nel modificare eventuali rappresentazioni errate o distorte nei confronti del paziente o della situazione e si attiva per favorire un loro coinvolgimento nel processo terapeutico riabilitativo riducendo eventuali barriere fisiche, psichiche o relazionali; - partecipa attivamente alle riunioni e alle attività del servizio portando il proprio contributo di conoscenza ed esperienza. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni per introdurre l’argomento; - video film; - simulazioni e giochi di ruolo. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali; - prove di casi a tappe; - report. 5. Capacità di apprendimento (learning skills) Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica non esaurisce il suo apprendimento nel triennio formativo, ma fa tesoro delle attività operative quotidiane per riflettere sulla propria esperienza ed incrementare la propria competenza. Per affinare questa abilità, già durante il percorso formativo lo studente: - sviluppa abilità di coltivare i dubbi e tollerare le incertezze, derivanti dallo studio e dall’attività pratica, quale fonte di nuovi apprendimenti; -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - sviluppa la capacità di porsi interrogativi in relazione all’esercizio della propria attività, formulando domande pertinenti nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori più giusti; - dimostra la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento; - assume responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere alla continua evoluzione delle conoscenze in campo psicopatologico e terapeutico riabilitativo; - dimostra capacità di studio autonome e utilizza metodi di ricerca delle evidenze efficaci e pertinenti; Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - apprendimento basato sui problemi (PBL); - uso di mappe cognitive; - utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione; - laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali; - project – work; - report. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato in TERP potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT2 di appartenenza. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica svolge la sua attività professionale finalizzata alla riabilitazione e al reinserimento sociale delle persone in cura, presso strutture e servizi sanitari pubblici o privati: - Centri di salute mentale - Centri diurni - Comunità riabilitative residenziali, - Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura - Ospedali Psichiatrici Giudiziari - Servizi per tossicodipendenti - Servizi per i disturbi del comportamento alimentare - Servizi di Neuropsichiatria Infantile - Servizi per l’adolescenza - Residenze Sanitarie Assistite e Servizi Riabilitativi geriatrici, strutture per minori, anziani, famiglie, ecc. e nella comunità per svolgere interventi preventivi, educativi e riabilitativi. Facilities and programs offering occupational slots The Technician of Psychiatric Rehabilitation is in charge of performing rehabilitation and reallocation in the community of clients in charge while serving in public or private health services including: - Community mental health centres Day centres Residential rehabilitation communities -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - General hospital psychiatric wards Forensic hospitals Substance abuse treatment centres Eating disorders treatment centres Child psychiatry services Adolescent psychiatry centres Nursing homes, geriatric-psychiatry rehabilitation centres, child and adolescent residential communities, services for the elderly, the families etc.; prevention, education and rehabilitation in the community. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. I prerequisiti del Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica dovrebbero comprendere: • discreta maturità personale e stabilità psichica • interesse per i problemi delle persone, • interesse per lo studio e l’approfondimento, • flessibilità e capacità di adattamento, • rigore etico e scientifico, • capacità di gestire rapporti interpersonali, • a suo agio nel lavoro in équipe, • disponibilità a mettersi in discussione. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i cfu dei corsi nella classe SNT/02 un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale) - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/48): 12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale) b) esercitazioni-laboratori-didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale). c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale) f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12. Art. 11 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio Didattico un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della didattica professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Il Presidente, per le attività formative professionali e il tirocinio, si avvale di un Coordinatore della didattica professionale di cui all’art. 12. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 12 – Coordinamento della didattica professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono: programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. Art. 13 - Sistema di Tutorato La formazione e supervisione dello studente durante i tirocini è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, effettuato da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti. Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. Art. 14 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della didattica professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. c) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio d) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; utilizzando i sabati; prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze). Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore delle Attività Professionalizzanti un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica e) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo Altre motivazioni 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’équipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della didattica professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della didattica professionale sentito il tutor che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni f) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio. Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica g) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità il tirocinio è sospeso in quanto il ridotto numero di guide di tirocinio/tutor clinico non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 15 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web. Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Art. 18 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%. - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale debito residuo non superiore a 8 crediti. Lo Studente che al 28 febbraio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. Art. 19 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; - redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti). La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 21 - Passaggi e trasferimenti Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza). Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. - 19 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 24 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Art. 25 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 26 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: - 20 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica 1. individuare e correggere le tendenze negative; 2. sviluppare e potenziare quelle positive; 3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento Dimensione delle risorse e dei servizi Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 21 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO REGOLAMENTO DIDATTICO Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Anno Accademico 2010-2011 INDICE Art. 1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso ad ulteriori studi Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 12 – Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 - Progress test Art. 17 – Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti Art. 18 – Prova finale Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 23 - Forme di tutorato Art. 24 - Studenti part time Art. 25 - Ricevimento degli studenti Art. 26 – Autovalutazione della didattica Art. 27 – Norme transitorie -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico abilitante all’esercizio della professione di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico (TSLB) Classe L/SNT3 - Professioni Sanitarie Tecniche Scuola Medicina e Chirurgia Art.1 – FINALITÀ DEL REGOLAMENTO Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico, classe L/SNT3, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico Decreto Ministeriale Sanità 26 settembre 1994, n. 745. Art. 2 - OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO Il Corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di: gestire il campionamento e la verifica del materiale biologico, il controllo delle conformità della richiesta e la predisposizione del campione allo stadio successivo; pianificare e mettere in atto la fase analitica mediante l’utilizzo di metodi e tecnologie appropriate nel rispetto delle raccomandazioni e dei requisiti di qualità adottati dal laboratorio; valutare e documentare in modo critico l’attendibilità dei risultati dei test e delle analisi in analogia al sistema di qualità del laboratorio e in considerazione dello stato di salute e di cura dei pazienti; gestire il processo diagnostico in coincidenza del sistema qualità e partecipare attivamente allo sviluppo dei sistemi per il controllo della validità dei test e delle analisi di laboratorio; gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro e collaborare alla valutazione dei rischi e all’implementazione delle misure di prevenzione e protezione; condurre autonomamente indagini in banche dati e motori di ricerca per acquisire e valutare in modo critico nuova conoscenza inerente alle diverse tecnologie di laboratorio, ed utilizzare queste informazioni per contribuire allo sviluppo di metodi e all’implementazione di test ed analisi; contribuire in modo costruttivo allo sviluppo della professione, delle strutture e delle organizzazioni sanitarie; essere responsabile e professionista, comprendendo i problemi etici e deontologici in relazione agli utenti e in rapporto alla collaborazione interdisciplinare con altri professionisti della salute; gestire la propria crescita professionale e personale, in linea con il progresso tecnologico, scientifico, sociale e attraverso la consapevolezza del proprio potenziale di sviluppo di carriera. Art. 3 – RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI, ESPRESSI TRAMITE I DESCRITTORI EUROPEI -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico 1. CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE (KNOWLEDGE AND UNDERSTANDING) I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: SCIENZE BIOLOGICHE per la comprensione dei principi strutturali e funzionali delle biomolecole che regolano le attività metaboliche degli organismi unicellulari e pluricellulari, nonché i fondamenti di trasmissione ed espressione dell’informazione genetica; dell’organizzazione strutturale ed ultrastrutturale del corpo umano, oltre alle caratteristiche morfo-funzionali dei principali tessuti, organi e sistemi; SCIENZE BIOMEDICHE per la comprensione dei principi di funzionamento degli organismi viventi, dei fondamentali processi patogenetici, e quelli biologici di difesa, nonché l’interpretazione dei principali meccanismi con cui la malattia altera le funzioni di organi, apparati e sistemi; SCIENZE IGIENICO - PREVENTIVE per la comprensione dei determinanti di salute, dei pericoli e dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione, dei sistemi di protezione sia collettivi che individuali e degli interventi volti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti; SCIENZE TECNICHE DIAGNOSTICHE per la comprensione delle metodologie impiegate nei diversi settori della medicina di laboratorio nell’analisi dei vari materiali biologici ai fini diagnostici e del significato clinico dei risultati ottenuti; SCIENZE PSICOSOCIALI, ETICHE, LEGALI E ORGANIZZATIVE per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive; nonché per l’approfondimento di problematiche bioetiche connesse alla ricerca e alla sperimentazione. Sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle relazioni lavorative e delle aree d’integrazione e di interdipendenza con altri operatori sanitari; DISCIPLINE INFORMATICHE E LINGUISTICHE con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia in forma cartacea che on - line. 2. CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE (APPLYING KNOWLEDGE AND UNDERSTANDING) I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: Utilizzo delle conoscenze per la comprensione del funzionamento dell’organismo umano nello specifico ambito lavorativo; Utilizzo delle conoscenze per gestire la fase preanalitica, consapevole che tale stadio rappresenta un primo ed essenziale elemento della qualità dell’intero processo analitico; Applicazione delle abilità metodologiche e tecnico-diagnostiche per la gestione delle successive fasi del processo analitico negli ambiti di laboratorio di: Anatomia patologica, Patologia clinica, Medicina trasfusionale, Microbiologia e virologia, Biologia molecolare, Genetica medica e Farmacia; Integrazione delle conoscenze e delle abilità collaborando a mantenere elevati standard di qualità e di sicurezza nei diversi contesti di laboratorio. 3. AUTONOMIA DI GIUDIZIO (MAKING JUDGEMENTS) I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Dimostra capacità di rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo professionale; Utilizza abilità di pensiero critico per erogare prestazioni tecnico diagnostiche efficaci; Assume responsabilità delle proprie azioni in funzione degli obiettivi e delle priorità dell’attività lavorativa; Dimostra capacità di tenere in considerazione anche gli altri operatori nell’esercizio delle proprie azioni; Applica i principi etici nel proprio comportamento professionale. 4. ABILITÀ COMUNICATIVE (COMMUNICATION SKILLS) I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: Mette in atto capacità di ascolto e di comunicazione appropriata con l’utenza e con i diversi professionisti sanitari utilizzando differenti forme comunicative: scritta, verbale e non verbale; Instaura relazioni efficaci con gli altri professionisti; Dimostra abilità di trasmettere e gestire le informazioni nel proprio ambito lavorativo all’utenza; Dimostra capacità di utilizzare le tecnologie informative e informatiche lavorativa; Stabilisce relazioni professionali e collaborative con altri consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali. nella propria realtà professionisti sanitari nella 5. CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO (learning skills) I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: Dimostra abilità nell’autovalutazione delle proprie competenze e delinea i propri bisogni di sviluppo e apprendimento; Manifesta perizia nel pianificare, organizzare e sviluppare le proprie azioni; Dimostra capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all’interno delle equipe di lavoro; Sviluppa abilità di studio indipendente; Dimostra di essere in grado di cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie (linee guida, revisioni sistematiche) e fonti primarie ( studi di ricerca). Art. 4 – ACCESSO AD ULTERIORI STUDI Il laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello ed alla Laurea Magistrale della classe LM/SNT3 di appartenenza. -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico ART. 5 – SBOCCHI OCCUPAZIONALI E PROFESSIONALI PREVISTI PER I LAUREATI I laureati in Tecniche di Laboratorio Biomedico possono trovare occupazione in strutture di laboratorio pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili: Nelle diverse aree specialistiche dei laboratori ospedalieri ed extraospedalieri appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e nelle analoghe strutture private e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS); Nei laboratori di controllo di qualità in campo biomedico e dell’industria farmaceutica; Nei laboratori di analisi e controllo delle Agenzie Regionali della Prevenzione e Protezione dell’ambiente; Nelle industrie di produzione e agenzie di commercializzazione operanti nel settore della diagnostica di laboratorio; Nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria del settore biomedico. ART. 6 – REQUISITI DI AMMISSIONE AL CORSO Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina. I debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. ART. 7 – MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA DIDATTICA E RAPPORTO CREDITI/ORE Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ciascuno di essi è suddiviso in unità didattiche logistiche alle quali è assegnato di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. Alle attività elettive sono riservati 6 CFU che prevedono un unico esame. COMPLESSIVAMENTE sono previsti 20 ESAMI. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese scientifico che è annuale. Gli insegnamenti con distinta denominazione attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il COORDINATORE DELL’ INSEGNAMENTO assume le funzioni di: - armonizzare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti; - curare la predisposizione di un programma unitario; - presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento; - presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; - garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie” che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe L/SNT3 un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4 Marzo 2010, è stato determinato come segue: a) DIDATTICA FRONTALE (lezione) RIFERITA AI SSD GENERICI (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU (15 ore di studio individuale); a1) DIDATTICA FRONTALE b) ESERCITAZIONI - LABORATORI c) FORMAZIONE PROFESSIONALE CON GUIDA DEL DOCENTE PER PICCOLI GRUPPI DI STUDENTI (lezione) RIFERITA AI SSD PROFESSIONALIZZANTI(MED/46): 12 ore per CFU (13 ore di studio individuale); - DIDATTICA FRONTALE INTERATTIVA: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale); (assimilabile ai laboratori professionali): 20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale); d) TIROCINIO PROFESSIONALE/STAGE: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale); e) LINGUA STRANIERA – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale; f) ATTIVITÀ DIDATTICHE A SCELTA DELLO STUDENTE programmate MULTIDISCIPLINARI anche con compresenza di più docenti: dal Corso di laurea e SEMINARI 12 ore per CFU ( 13 ore studio individuale); se riferite a esperienze di tirocinio 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale). Art. 8 – PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Il Collegio Didattico, o su sua delega, la COMMISSIONE DIDATTICA, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i responsabili dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. ART. 9 – CALENDARIO DIDATTICO Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea ed è redatto nel rispetto del REGOLAMENTO GENERALE DI ATENEO. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - L’anno accademico inizia il 1 OTTOBRE e termina il 30 SETTEMBRE, - I periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami e ai tirocini professionali; - Il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - Il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - Le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. ART. 10 – ORGANI DEL CORSO DI LAUREA Sono Organi del Corso di Laurea: Il PRESIDENTE IL Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio Didattico un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una COMMISSIONE DIDATTICA per un migliore coordinamento delle attività. La COMMISSIONE DIDATTICA è costituita dal PRESIDENTE e, per ogni polo, dal COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE e da due RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Per affrontare esigenze organizzative e didattiche dei singoli poli possono essere indette riunioni decentrate dei docenti. Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale di un COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE di cui all’art. 12. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. ART. 11 – ESAMI DI PROFITTO E COMMISSIONI ESAMI DI PROFITTO Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico si conclude con un esame, integrato e contestuale per tutte le Unità Didattiche Logistiche, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una COMMISSIONE D’ESAME costituita da almeno due Docenti dell’Insegnamento, e presieduta, di norma, dal COORDINATORE DELL’ INSEGNAMENTO, O di un supplente individuato tra i Docenti dell’Insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18/30mi fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - PROVE ORALI E PROVE SCRITTE OGGETTIVE E STRUTTURATE - PROVE PRATICHE E PROVE SIMULATE per la valutazione di obiettivi cognitivi; per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12. Art. 12 – TIROCINIO PROFESSIONALE A) FINALITÀ DEL TIROCINIO Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto ministeriale 24.9.97, n. 229 e sm. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: SESSIONI TUTORIALI ESERCITAZIONI E SIMULAZIONI ESPERIENZE DIRETTE SESSIONI TUTORIALI che preparano lo studente all’esperienza; in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; sul campo con supervisione; e feedback costanti; -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico B) COMPITI DIDATTICI, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. Il COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività pratiche e di tirocinio clinico sono affidate al Coordinatore della Didattica Professionale, che assicura anche l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i tutor professionali. In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 25 maggio 2009 n.119) tale figura deve essere: Un docente appartenente allo specifico profilo professionale del Corso di Laurea; In possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe; nominato sulla base della valutazione di specifico curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni nell’ambito della formazione. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato a tempo pieno. Le COMPETENZE del COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE sono: Realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; Coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; Coordinare i docenti del settore scientifico disciplinare specifico promovendo l'integrazione degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; Gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; Fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; Gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; Promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; Garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; Produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. C) SISTEMA DI TUTORATO CLINICO La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: TUTOR PROFESSIONALE con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. SUPERVISORE coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. GUIDA DI TIROCINIO è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto deliberato dal Collegio Didattico e ratificato dal Consiglio della Scuola. D) LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE ACQUISITE IN TIROCINIO Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve VALUTAZIONI FORMATIVE sui suoi progressi sia attraverso colloqui che schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una VALUTAZIONE CERTIFICATIVA per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una COMMISSIONE D’ESAME presieduta dal COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE e composta almeno da un DOCENTE e da un TUTOR CLINICO. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come: “RITIRATO” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; “RESPINTO” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’ESAME ANNUALE di tirocinio prevede un UNICO APPELLO per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. E) PREREQUISITI DI ACCESSO AL TIROCINIO Il COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che hanno: - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente; la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio. F) ASSENZE DAL TIROCINIO BREVI Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze orarie) può recuperare tali assenze su autorizzazione del proprio tutor aumentando l’orario giornaliero fino ad un massimo di 1 ora. PROLUNGATE Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una giornata) per gravi e giustificati motivi deve concordare con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 15 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito prima dell’inizio dell’anno accademico successivo. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. G) SOSPENSIONE DAL TIROCINIO Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: MOTIVAZIONI LEGATE ALLO STUDENTE 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologie o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente; 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti; 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo. ALTRE MOTIVAZIONI 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente; 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per l’utenza o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core. La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale o dal Supervisore di tirocinio al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della didattica professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della didattica professionale sentito il Tutor/Supervisore che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni. - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico H) STUDENTI RIPETENTI PER PROFITTO INSUFFICIENTE IN TIROCINIO Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’esame annuale di tirocinio. I) TIROCINIO SUPPLEMENTARE Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. L) SCIOPERO DEI DIPENDENTI DELLE STRUTTURE DI TIROCINIO Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale di comparto) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di guide di tirocinio presenti (contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 13 - CONOSCENZE LINGUISTICHE Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 14 - ATTIVITÀ FORMATIVE A SCELTA DELLO STUDENTE La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con Lezioni; Seminari; Corsi interattivi a piccoli gruppi; Tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche. Art.15 - ULTERIORI ATTIVITÀ FORMATIVE (art. 10, comma 5, lettera d) - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico SEMINARI I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. LABORATORI PROFESSIONALI Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo. Tali attività di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Art. 16 - PROGRESS TEST Qual’ora si decida di attivare il Progress test tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. Art. 17 – OBBLIGHI DI FREQUENZA, PROPEDEUTICITÀ E SBARRAMENTI A) FREQUENZA La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento, almeno il 50% delle ore previste per ogni unità didattica logistica, o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti,è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. B) PROPEDEUTICITÀ Si stabilisce che entro il 2 anno di corso ed entro il termine previsto dal presente regolamento, lo studente dovrà aver completato tutti gli esami degli insegnamenti del 1 anno di corso di studi. Lo/a studente che entro la conclusione del 2 anno di corso, non abbia completato tutti gli esami degli insegnamenti del 1 anno di cui al punto precedente, verrà iscritto/a al 2 anno fuori corso. - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico L’insegnamento di Scienze Strutturali e Funzionali delle Biomolecole del 1 anno 1 semestre è propedeutico all’insegnamento di Scienze di Medicina di Laboratorio del 1 anno 2 semestre; L’insegnamento di Scienze della Patologia Umana del 2 anno 1 semestre è propedeutico all’insegnamento di Scienze Farmacologiche del 2 anno 2 semestre. C) SBARRAMENTI Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a: 10 CREDITI dal I°anno al II°anno; 10 crediti dal II°anno al III anno. Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. Art. 18 – PROVA FINALE A) Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante all’esercizio della professione di Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico, si compone di: 1) Una PROVA PRATICA nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; 2) La redazione e la dissertazione di un elaborato di TESI. Lo studente per il lavoro di tesi avrà la supervisione di un DOCENTE del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori in possesso almeno della laurea triennale anche se esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. Si ricorda che presentare tesi copiate o procurate da altri costituisce reato. (Legge 475/1925 tutt’oggi in vigore). B) VALUTAZIONE DELLA PROVA PRATICA Al voto della prova pratica espresso dalla Commissione in trentesimi viene assegnato il seguente punteggio: - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico da 18/30 a 21/30 da 22/30 a 24/30 da 25/30 a 27/30 da 28/30 a 30/30 30/30 e lode = 1 punto; = 2 punti; = 3 punti; = 4 punti; = 5 punti. C) VALUTAZIONE DELLA TESI La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: - livello di approfondimento del lavoro svolto; - contributo critico del laureando; - accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. C) PUNTEGGIO FINALE Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento decimi e viene formato dalla: Media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti nei 20 esami curriculari (arrotondata per eccesso o per difetto al numero intero più vicino); Somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un MASSIMO DI 5 PUNTI); Discussione della Tesi:da 0 fino ad un MASSIMO DI 4 PUNTI per tesi compilativa; da 0 fino ad un 6 PUNTI per tesi sperimentale. MASSIMO DI La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: Presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; Partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 PUNTI AGGIUNTIVI; Laurea entro i termini della durata normale del corso 2 PUNTI AGGIUNTIVI. La lode può venire attribuita con parere unanime della Commissione ai candidati che conseguano un punteggio finale maggiore o uguale a centodieci. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 19 - COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE COMMISSIONI PER LA PROVA FINALE La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate al Ministero dell'Istruzione, Università e della Ricerca e al Ministero della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 20 - PASSAGGI E TRASFERIMENTI A) PASSAGGIO AD ALTRO POLO DIDATTICO - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Gli studenti che intendono passare ad altro polo didattico dovranno presentare domanda motivata, con la documentazione necessaria per la valutazione dei crediti formativi, in Segreteria Studenti secondo i termini stabiliti annualmente nel manifesto generale degli studi di Ateneo. Il passaggio sarà subordinato alla disponibilità di posti e qualora possibile, sarà data precedenza alla residenza dello studente nella sede richiesta, il profitto in teoria e in tirocinio e infine alla completezza della documentazione allegata alla domanda. B) PASSAGGIO/TRASFERIMENTO DA ALTRO CORSO DI STUDIO DELLO STESSO ATENEO O DI ALTRO ATENEO Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). C) TRASFERIMENTI DA ALTRO ATENEO Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi di tirocinio e di Tutor clinici, merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza); Art. 21 - RICONOSCIMENTO DEI CREDITI ACQUISITI IN ALTRI CORSI DI STUDIO La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico Art. 22 - PERIODI DI STUDIO SVOLTI Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 23 - FORME DI TUTORATO Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio professionale. Art. 24 - STUDENTI PART TIME Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Art. 25 - RICEVIMENTO DEGLI STUDENTI I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 26 – AUTO VALUTAZIONE DELLA DIDATTICA Il Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: 1. individuare e correggere le tendenze negative; 2. sviluppare e potenziare quelle positive; 3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) ed esegue il monitoraggio della qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi; - Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento; - Dimensione delle risorse e dei servizi; - Dimensione del sistema di gestione e di controllo. - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. Art. 27 Norme transitorie Per l’anno accademico 2010 – 2011 il primo anno di corso segue il nuovo ordinamento mentre il 2°e 3° anno seguono il vecchio ordinamento. Con l’anno accademico 2011 – 2012 gli studenti del 1°e 2°anno seguiranno il nuovo ordinamento mentre quelli del 3°proseguiranno con il vecchio ordinamento. A partire dall’anno accademico 2012 – 2013 il corso sarà a regime con il nuovo ordinamento. - 19 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - 20 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medica, per Immagini e Radioterapia Regolamento Didattico Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del Corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i Laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al Corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 12 – Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello Studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 - Progress Test Art. 17 – Obblighi di frequenza e sbarramenti Art. 18 – Prova finale Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 23 - Forme di tutorato Art. 24 - Studenti part time Art. 25 - Ricevimento degli Studenti Art. 26 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Laurea in Classe Scuola Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia (abilitante alla professione di Tecnico sanitario di radiologia medica) L/SNT3 - Professioni Sanitarie Tecniche Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia, classe L/SNT3, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’Anno Accademico 2010/2011. Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica definito con decreto del Ministero della Sanità 26 settembre 1994, n. 746. Art. 2 – Obiettivi formativi del Corso Il Laureato nel Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia deve aver acquisito conoscenze, abilità e attitudini per esercitare la professione di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica. Per conseguire tale finalità il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia deve dimostrare di essere in grado di: gestire le procedure tecnico-diagnostiche di acquisizione, elaborazione dell’Imaging secondo evidenze scientifiche e linee guida; valutare la qualità del documento iconografico prodotto e se è rispondente a quanto esplicitato nella proposta di indagine; gestire le procedure tecnico diagnostiche di trasmissione e archiviazione dell’Imaging; erogare trattamenti radioterapici; utilizzare metodologie e strumenti di controllo, valutazione e revisione della qualità; attuare le disposizioni in materia di radioprotezione e sicurezza e utilizzare i presidi di protezione individuale; stabilire con gli utenti e i colleghi una comunicazione professionale; assicurare comfort, sicurezza e privacy degli utenti durante le indagini diagnostiche e i trattamenti radioterapici; agire con responsabilità verso gli utenti e il Servizio adottando comportamenti professionali conformi ai principi etici e deontologici; accogliere e gestire la preparazione del paziente all’indagine diagnostica o al trattamento radioterapico acquisendo il consenso informato, per quanto di sua competenza; collaborare con i medici, i colleghi e tutto il personale per garantire un ottimale funzionamento del Servizio e contribuire alla soluzione di problemi organizzativi; utilizzare i sistemi informativi per la raccolta, l’analisi dei dati e la gestione delle informazioni; -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia ricercare le migliori evidenze scientifiche per approfondire aree di incertezza o di miglioramento nella propria pratica professionale; conoscere la lingua Inglese per lo scambio di istruzioni e informazioni nell’ambito specifico di competenza. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia dimostra conoscenza e capacità di comprensione nell’ambito delle: SCIENZE PROPEDEUTICHE che favoriscono l’apprendimento dei concetti costruttivi e delle modalità d’uso delle apparecchiature utilizzate nella professione di Tecnico sanitario di radiologia medica; SCIENZE BIOMEDICHE per la comprensione dell’anatomia umana e dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattia delle persone; SCIENZE IGIENICO-PREVENTIVE per la comprensione dei determinanti di salute, dei pericoli e dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione, dei sistemi di protezione sia collettivi che individuali e degli interventi volti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti; SCIENZE TECNICHE DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE per garantire l’uso di metodiche e tecnologie appropriate assicurando le necessarie misure di radioprotezione e sicurezza; SCIENZE PSICOSOCIALI, ETICHE, LEGALI E ORGANIZZATIVE per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale e dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive. Sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle relazioni lavorative e delle aree d’integrazione e di interdipendenza con altri operatori sanitari; DISCIPLINE INFORMATICHE E LINGUISTICHE per conoscere e comprendere la lingua inglese e i processi di gestione informatizzata delle informazioni e delle immagini clinico-radiologiche. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia applica capacità, conoscenze e la comprensione nell’ambito delle scienze radiologiche per: dimostrare un approccio professionale al lavoro, possedendo competenze adeguate, nonché abilità di sostenere argomentazioni per risolvere eventuali problemi e tematiche anche interdisciplinari connesse al suo campo di studi; sviluppare il ragionamento nelle tecniche diagnostiche e terapeutiche garantendo l’uso di metodiche e tecnologie appropriate assicurando le necessarie misure di radioprotezione e sicurezza; integrare conoscenze e abilità collaborando a mantenere elevati standard di qualità nei diversi contesti della Diagnostica per Immagini e della terapia radiante. -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia 3. Autonomia di giudizio (making judgments’) Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia ha la capacità di: raccogliere e interpretare i dati e le situazioni che caratterizzano la sua attività professionale in modo da sviluppare una autonomia di pensiero e giudizio che include la riflessione su pratiche e questioni rilevanti, sociali, scientifiche o etiche; utilizzare abilità di pensiero critico per erogare prestazioni tecnico-diagnostiche e terapeutiche efficaci; assumere responsabilità delle proprie azioni in funzione degli obiettivi e delle priorità dell’attività lavorativa; identificare le criticità nell’ambito organizzativo o nelle tecniche diagnostico/terapeutiche proponendo soluzioni con l’applicazione delle migliori evidenze nel pieno rispetto delle norme deontologiche. 4. Abilità comunicative (communication skills) Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia: comunica in modo efficace e comprensibile, idee, informazioni, problemi e soluzioni al pubblico e ad interlocutori specialisti, motivando il suo operato e le decisioni assunte; dimostra capacità di ascolto e comprensione con utenza, colleghi, medici e altri professionisti; comunica con gli utenti nel pieno rispetto delle differenze culturali o etniche; adatta il linguaggio, utilizzando quando necessario anche la lingua inglese, e verifica la comprensione delle informazioni fornite; utilizza varie tecnologie informative ed informatiche specifiche del suo ambito lavorativo. 5. Capacità di apprendimento (learning skills) Il Laureato in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia ha sviluppato capacità, strategie, metodi di apprendimento e competenze pratiche che sono necessarie per continuare a intraprendere ulteriori studi con un alto grado di autonomia. In particolare: dimostra capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delinea i propri bisogni di sviluppo e di aggiornamento; dimostra capacità di studio indipendente; dimostra autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale selezionando criticamente la letteratura; promuove le sue conoscenze in contesti accademici e professionali. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il Laureato potrà accedere a Corsi di perfezionamento ed aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT3 di appartenenza. -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i Laureati I Laureati possono trovare occupazione in strutture sanitarie e socio-assistenziali pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che libero professionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili in: Reparti e Servizi di Diagnostica per Immagini e Radioterapia, operanti nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere del Sistema Sanitario Nazionale e nelle analoghe strutture private e di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico; Industrie di produzione e agenzie di vendita operanti nel settore della diagnostica per immagini e radioterapia; Centri di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico; libera professione. Art. 6 – Requisiti di ammissione al Corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della Fisica e della Matematica. Agli Studenti che siano stati ammessi al Corso con una votazione inferiore a 4 punti nella disciplina di Fisica e Matematica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del Docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei Corsi nella classe L/SNT3 un peso in crediti pari a 25 ore. Il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita agli SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale); a1) didattica frontale (lezione) riferita agli SSD professionalizzanti (MED/45 - MED/50): 12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale); b) esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale); c) formazione professionale con guida del Docente per piccoli gruppi di Studenti (assimilabile ai laboratori professionali): 20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale); d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale; f) attività didattiche a scelta dello Studente e programmate dal Corso di Laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più Docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 Insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono di norma assegnati 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di Corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono quindi previsti 20 esami per Corso di Laurea triennale. Gli Insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli Insegnamenti sono composti di più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli Studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni Insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i Docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il Coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli Studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri Insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del Corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari Insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai Docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni Anno Accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del Corso di studi: l’elenco degli Insegnamenti attivati; gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; i Docenti degli Insegnamenti; gli orari di ricevimento dei Docenti; le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; linee-guida per argomento; l’orario delle lezioni; gli appelli di esame. -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di Laurea si articola come segue: l’Anno Accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel Corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli Studenti “fuori Corso”; le sessioni di Laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i Docenti universitari del Corso appartenenti al Collegio Didattico un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i Docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli Studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente e, per ogni polo, dal Coordinatore della Didattica Professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di Docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli Studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Il Presidente per le attività formative professionali e il tirocinio si avvale del Coordinatore della Didattica Professionale di cui all’art. 12. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei Componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di Laurea è di venti (20). Ciascuno degli Insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia si conclude con un esame, che lo Studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’Insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art.12. Art. 12 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo Studente le competenze specifiche previste dal profilo professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti d’idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229. I 60 CFU minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo Studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo Studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici, elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) Il Coordinatore della Didattica Professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono: programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata c) Sistema di Tutorato clinico La supervisione dello Studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli Studenti: - Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli Studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. - Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i Colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello Studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli Studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. - Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo Studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello Studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa sia delegata agli Studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno Studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello Studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo Studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di Corso è effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo Studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative documentate durante l’anno di Corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della Didattica Professionale e composta almeno da un Docente e da un Tutor Professionale. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Sarà registrato come “ritirato” lo Studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrato come “respinto” lo Studente che durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. e) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della Didattica Professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di Corso gli Studenti che: hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in Corso e dell’anno precedente; hanno la frequenza dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio. f) Assenze dal tirocinio Lo Studente che si assenta dal tirocinio per periodi “brevi” (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione e secondo modalità concordate con il tutor. Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio. Lo Studente che si assenta dal tirocinio per periodi “lunghi” (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato. Lo Studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo Studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal Tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. - 11 - g) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo Studente: 1. Studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente; 2. Studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti: 3. Studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo. Altre motivazioni: 1. Stato di gravidanza o periodo di allattamento nel rispetto della normativa vigente; 2. Studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali “core”. La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale al Coordinatore della Didattica Professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo Studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della Didattica Professionale allo Studente. La riammissione dello Studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della Didattica Professionale sentito il Tutor che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della Didattica Professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello Studente dal tirocinio tramite corretta relazione che documenti approfonditamente le motivazioni. h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo Studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo Studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della Didattica Professionale. Lo Studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta il tirocinio per ogni anno di Corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo Studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’esame annuale di tirocinio. Tirocinio supplementare Lo Studente fuori Corso o ripetente per non avere superato gli esami d’insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di Corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della Didattica Professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale Tecnico sanitario di radiologia medica) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di Tecnici sanitari di radiologia medica presente (contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello Studente e di conseguenza la sicurezza dell’Utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 13 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 14 - Attività formative a scelta dello Studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo Studente esercita la propria personale scelta, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello Studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati sul sito web. Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più Docenti, anche di settori (SSD) diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli Studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei Servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli Studenti che deriverebbe dal misurarsi in situazioni reali ma anche per garantire etica e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/Docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di Studenti. Art. 16 - Progress Test - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Tutti gli Studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test per ogni anno del Corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli Studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. Alla partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello Studente. Art. 17 –Obblighi di frequenza e sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo Studente all’esame qualora la frequenza complessiva alle attività formative dell’Insegnamento integrato sia inferiore al 75% o inferiore al 50% di ogni singola attività didattica logistica che lo compone. Lo Studente che, nel Corso dell’Anno Accademico non abbia ottenuto l’attestazione minima di frequenza delle ore previste per ciascun Insegnamento integrato, nel successivo Anno Accademico ha l’obbligo di frequenza degli Insegnamenti per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. La frequenza del tirocinio professionale è ugualmente obbligatoria per l’intero monte ore previsto fatto salvo quanto citato nell’Art. 12, comma “f”. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 10 crediti dal I al II anno e a 12 crediti dal II al III anno; avere superato tutti gli esami previsti per il primo anno di Corso entro la fine del secondo anno di Corso. Lo Studente che alla fine della sessione d’esame invernale dell’Anno Accademico successivo (febbraio) abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori Corso. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori Corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. Art. 18 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia una prova pratica nel corso della quale lo Studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; redazione di un elaborato di una Tesi e sua dissertazione. Si è ammessi alla discussione dell’elaborato di Tesi solo se si è superata positivamente la prova pratica. Lo Studente avrà la supervisione di un Docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della Tesi è di impegnare lo Studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. La valutazione della Tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del Laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea espresso in cento/decimi con eventuale lode, è formato dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti). La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; partecipazione ai programmi Erasmus, 1 punto aggiuntivo; laurea entro i termini della durata normale del Corso 1 punto aggiuntivo. È prevista la possibilità per lo Studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di Laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di Laurea. Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della Sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. - 15 - Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Passaggio ad altro polo didattico Gli Studenti che intendono passare ad altro polo didattico dovranno presentare domanda motivata, con la documentazione necessaria per la valutazione dei crediti formativi, in Segreteria Studenti entro l’inizio del successivo Anno Accademico. Il passaggio sarà subordinato alla disponibilità di posti e qualora possibile, sarà data precedenza alla residenza dello Studente nella sede richiesta, il profitto delle attività didattiche teoriche e del tirocinio e infine alla completezza della documentazione allegata alla domanda. Passaggio/trasferimento da altro Corso di studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro Corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro Corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia sarà possibile solo se lo Studente avrà superato la prova di ammissione ed in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie Studenti lo Studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di Corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte in precedenza, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di Studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste saranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di Corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi di tirocinio e di Tutor, merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza); Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri Corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo Studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo Studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica del Corso valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra Corsi di Laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo Studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la stessa Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del Corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello Studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 22 - Periodi di studio svolti Lo Studente che intenda seguire un periodo di studi presso un’Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo Studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 23 - Forme di tutorato Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art.12 relativo al tirocinio professionale. Art. 24 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli Studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia, non ha dato disponibilità ad accogliere Studenti con impegno a tempo parziale. Art. 25 - Ricevimento degli Studenti I Docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli Studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del Corso di Laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli Studenti sono sospesi. Art. 26 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: individuare e correggere le tendenze negative; sviluppare e potenziare quelle positive; permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: dimensione delle esigenze e degli obiettivi; dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento; dimensione delle risorse e dei servizi; dimensione del sistema di gestione e di controllo. L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: tre Docenti afferenti al Corso di Studi; uno Studente designato dai rappresentanti degli Studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; un Tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 18 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Igiene Dentale Regolamento Didattico Maggio 2010 Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Indice Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. Art. Art. Art. 4 5 6 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11 Art. 12 Art. 13 Art. 14 Art. 15 Art. 16 Art. 17 Art. 18 Art. 19 Art. 20 Art. 21 Art. Art. Art. Art. Art. Art. Art. 22 23 24 25 26 27 28 Finalità del regolamento Obiettivi formativi del corso Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Accesso a studi ulteriori Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Requisiti di ammissione al corso Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Programmazione didattica Calendario didattico Organi del Corso di Laurea Il Coordinatore della didattica professionale Sistema di Tutorato clinico Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Tirocinio Professionale Conoscenze linguistiche Attività formative a scelta dello studente Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Progress test Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Prova finale Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Passaggi e trasferimenti Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Forme di tutorato Studenti part-time Ricevimento degli studenti Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Laurea in Classe Scuola Laurea in Igiene dentale (abilitante alla professione sanitaria di igienista dentale) L/SNT 3- Professioni Sanitarie Tecniche Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Igiene dentale, classe L/SNT3, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il Corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo del D.M. del Ministero della Sanità n°137, del 15 marzo 1999. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Igiene dentale si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti. Al termine del percorso formativo in Igiene Dentale, gli studenti devono aver acquisito conoscenze, abilità e attitudini tali da soddisfare le attese dei servizi odontoiatrici pubblici e privati. Per conseguire questa finalità, lo studente deve dimostrare di essere in grado di: - effettuare l’esame obiettivo diretto e strumentale del cavo orale e delle strutture connesse per identificare eventuali anormalità o problemi orali, - aiutare il paziente nella compilazione della scheda anamnestica e collaborare alla compilazione della cartella clinica odontostomatologica e provvedere alla raccolta dei dati tecnico-statistici, - provvedere all'ablazione del tartaro ed alla levigatura delle radici, - rivalutare il paziente durante il percorso di prevenzione e trattamento delle patologie oro-dentali, - provvedere all'applicazione topica dei vari mezzi profilattici, - eseguire i test salivari per l'individuazione dei pazienti a rischio carie, - eseguire la lucidatura degli amalgami, - attuare metodiche di sbiancamento, - effettuare fotografie intraorali ed extraorali, - sottoporre a trattamento di sviluppo e fissaggio le radiografie; le riordina, le cataloga e ne prende visione, ai fini di una valutazione parodontale, come guida ad una corretta strumentazione, - istruire e motivare sulle varie metodiche di igiene orale domiciliare per il mantenimento della salute orale e la prevenzione delle patologie del cavo orale, motivando il paziente ad effettuare controlli periodici e a mantenere un corretto 'stile di vita', - utilizzare mezzi diagnostici idonei per evidenziare la placca batterica e la patina dentale, - attuare attività di educazione sanitaria dentale, - partecipare e programmare progetti di prevenzione primaria, - indicare le norme di una alimentazione razionale ai fini della tutela della salute dentale. -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale PERCORSO FORMATIVO 1° ANNO Finalizzato a fornire le fondamentali conoscenze biomediche e igienico preventive, i principi della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza di tirocinio, diretta all’acquisizione delle competenze di base e all’orientamento dello studente agli ambiti professionali di riferimento relativi al mantenimento dello stato di salute dei tessuti orali e alla prevenzione delle patologie infiammatorie a carico del parodonto. 2° ANNO Rivolto all’approfondimento delle conoscenze cliniche, delle metodiche e delle tecniche di prevenzione della patologia cariosa. Finalizzato al raggiungimento delle competenze e delle abilità pratiche di rimozione della placca e del tartaro attraverso la strumentazione meccanica e manuale e all’applicazione dei vari mezzi profilattici. Sono previste più esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze, le metodologie e le tecniche apprese. 3° ANNO Indirizzato all’approfondimento specialistico delle varie tipologie di paziente odontoiatrico con particolare riferimento al trattamento del paziente implantare e con patologie sistemiche. Indirizzato inoltre all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale, la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi, nonché le metodologie di ricerca scientifica anche a supporto dell’elaborato finale. Si aumenta dal 1° al 3° anno la rilevanza assegnata alle esperienze di tirocinio dove lo studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e responsabilità con la supervisone di esperti. Questa logica curriculare si concretizza anche nella scelta dei crediti assegnati alle esperienze di tirocinio che aumentano gradualmente dal 1°al 3° anno. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Igiene dentale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: - SCIENZE BIOLOGICHE per la comprensione dei principi strutturali e funzionali delle biomolecole che regolano le attività metaboliche degli organismi unicellulari e pluricellulari, nonché i fondamenti di trasmissione ed espressione dell’informazione genetica; dell’organizzazione strutturale ed ultrastrutturale del corpo umano, oltre alle caratteristiche morfo-funzionali dei principali tessuti, organi e sistemi; - SCIENZE BIOMEDICHE per la comprensione dei principi di funzionamento degli organismi viventi, dei fondamentali processi patogenetici, e quelli biologici di difesa, nonché l’interpretazione dei principali meccanismi con cui la malattia altera le funzioni di organi, apparati e sistemi e i principi con cui i farmaci inducono a loro volta modificazioni nelle diverse condizioni; - SCIENZE IGIENICO - PREVENTIVE per la comprensione dei determinanti di salute, dei pericoli e dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione, dei sistemi di protezione sia collettivi che individuali e degli interventi volti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utenti; -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale - - - - SCIENZE ODONTOSTOMATOLOGICHE per la comprensione dello stato di salute e di patologia del paziente al fine di avere le competenze per confrontarsi con l’intero team odontoiatrico/operatori sanitari per poter seguire il paziente nelle fasi di diagnosi, cura, trattamento e mantenimento; SCIENZE TECNICHE MEDICHE E APPLICATE per la comprensione delle metodologie e delle tecniche impiegate nelle diverse attività proprie dell’igienista dentale (strumentazione meccanica e manuale, sigillatura dei solchi, …), nell’analisi dei vari indici epidemiologici raccolti ai fini diagnostici e del significato clinico dei risultati ottenuti; SCIENZE PSICOSOCIALI, ETICHE, LEGALI E ORGANIZZATIVE per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario Nazionale, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alle norme di riferimento della professione, alle principali norme giuridiche e al relativo codice deontologico e alle direttive; nonché per l’approfondimento degli aspetti medico-legali della professione e delle principali problematiche attinenti al campo della bioetica connesse, in particolare, alla ricerca scientifica e alla sperimentazione. Sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle relazioni lavorative e delle aree d’integrazione e di interdipendenza con altri operatori sanitari; DISCIPLINE INFORMATICHE E LINGUISTICHE con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia in forma cartacea che on-line. Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - Lezioni; - Lettura guidata e applicazione; - Video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali grafici; - Costruzione di mappe cognitive; - Seminari; - Studio individuale; - Discussione di casi. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - Esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Igiene dentale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: - Utilizza le conoscenze per la comprensione del funzionamento dell’organismo umano nello specifico ambito lavorativo; - Utilizza le conoscenze per la gestione e la risoluzione delle nuove situazioni in maniera sempre più autonoma; - Applica le abilità metodologiche e tecniche per la gestione delle fasi di mantenimento e trattamento delle varie tipologie di paziente; - Integra conoscenze e abilità collaborando a mantenere elevati standard di qualità e di sicurezza nei diversi contesti. Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - Lezioni; - Lettura guidata e applicazione; - Dimostrazioni, schemi e materiali grafici; - Costruzione di mappe cognitive; -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale - Discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; Esercitazioni e simulazioni; Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - Esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report; - Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report sulla pratica professionale); - Esame strutturato oggettivo a stazioni. 3. Autonomia di giudizio (making judgments) I laureati in Igiene dentale devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - Dimostra capacità di rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo professionale; - Utilizza abilità di pensiero critico per erogare prestazioni tecnico-assistenziali efficaci; - Assume responsabilità delle proprie azioni in funzione degli obiettivi e delle priorità dell’attività lavorativa; - Dimostra capacità di tenere in considerazione anche gli altri operatori nell’esercizio delle proprie azioni; - Applica i principi etici nel proprio comportamento professionale. Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - Discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità; - Sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - Esami scritti e orali, prove di casi a tappe; - Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale); - Esame strutturato oggettivo a stazioni. 4. Abilità comunicative (communication skills) I laureati in Igiene dentale devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - Mette in atto capacità di ascolto e di comunicazione appropriata con l’utenza e con i diversi professionisti sanitari utilizzando differenti forme comunicative: scritta, verbale e non verbale; - Instaura relazioni efficaci con gli altri professionisti e con le diverse tipologie di utenza; - Dimostra abilità di trasmettere e gestire le informazioni nel proprio ambito lavorativo all’utenza motivando e istruendo i pazienti con metodiche personalizzate al mantenimento della salute orale e di stili di vita sani; - Dimostra capacità di utilizzare le tecnologie informative e informatiche nella propria realtà lavorativa; - Stabilisce relazioni professionali e collaborative con altri professionisti sanitari nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali. -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - Video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni e testimonianze; - Discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - Osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate; - Feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici); - Esame strutturato oggettivo con stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali. 5. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in Igiene dentale devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - Dimostra abilità nell’autovalutazione delle proprie competenze e delinea i propri bisogni di sviluppo e apprendimento; - Promuove la propria crescita professionale comprendendo i propri bisogni di approfondimento - Manifesta perizia nel pianificare, organizzare e sviluppare le proprie azioni; - Dimostra capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all’interno delle equipe di lavoro; - Sviluppa abilità di studio indipendente; - Dimostra di essere in grado di cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie (linee guida, revisioni sistematiche) e fonti primarie (studi di ricerca). Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - Apprendimento basato sui problemi (PBL); - Impiego di mappe cognitive; - Utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione; - Laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e on-line; - Lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano sia in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - Project-work, report su mandati di ricerca specifica; - Supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio; - Partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di debriefing; - Rispetto dei tempi e qualità nella presentazione degli elaborati _____ Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato in Igiene dentale potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT3 di appartenenza. _____ -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Igiene Dentale possono trovare occupazione in strutture odontoiatriche e odontostomatologiche pubbliche o private, sia in regime di dipendenza che liberoprofessionale. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili: - Nell’odontoiatria privata, - Nelle diverse aree specialistiche di odontoiatria, odontostomatologia e chirurgia maxillo-facciale ospedalieri ed extraospedalieri appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e nelle analoghe strutture private, - Nelle cliniche odontoiatriche pubbliche e private, - Nelle Università, nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria del settore odontoiatrico, - Nelle industrie di produzione e agenzie di commercializzazione operanti nel settore dell’igiene dentale e dell’odontoiatria. _____ Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Igiene dentale i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n°264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Igiene dentale è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. _____ Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/3 un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale); a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti (MED/50): 12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale); b) esercitazioni - laboratori - didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale); -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5 ore di studio individuale); d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale); f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. _____ Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Igiene dentale, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale - l’orario delle lezioni; gli appelli di esame. _____ Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Igiene dentale ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali, - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane, - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”, - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. _____ Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente; Il Collegio Didattico. Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare, tra i docenti universitari del corso appartenenti al Collegio Didattico, un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della didattica professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Il Presidente per le attività formative professionali e di tirocinio clinico si avvale di un Coordinatore della didattica professionale di cui all’Art.11. - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. _____ Art. 11 – Il Coordinatore della didattica professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono: - programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; - coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; - coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo l'integrazione degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; - gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; - fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; - gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea; - promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; - garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; - produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. _____ Art. 12 – Sistema di Tutorato clinico La formazione e supervisione dello studente durante i tirocini è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, effettuato da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: - Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale - - facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio; Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale; Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti, si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. _____ Art. 13 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Igiene dentale si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 14. _____ Art. 14 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale - - sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. b) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della didattica professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. c) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della didattica professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: - hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente; - la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio. d) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: - aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; - utilizzando i sabati; - prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze). Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio. Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato. - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. e) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente: 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente; 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti; 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo. Altre motivazioni: 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente; 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core. La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della didattica professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della didattica professionale sentito il tutor che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni f) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta il tirocinio per ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio. Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. g) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale infermieristico) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di igienisti dentali presente (contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. _____ Art. 15 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. _____ Art. 16 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web. _____ Art. 17 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale La progettazione, gestione formativa laboratorio professionale devono essere stesso profilo professionale che si avvale specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in di studenti. e certificazione delle attività didattiche di affidate formalmente ad un tutor/docente dello della collaborazione di professionisti esperti nelle ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi _____ Art. 18 - Progress test Tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. _____ Art. 19 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 8 crediti dal I al II anno e a 8 crediti dal II al III anno. Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. c) Propedeuticità CORSO PROPEDEUTICO Fondamenti morfologici e funzionali della vita (1°anno 1°semestre) A: Anatomia umana Istologia Tutti gli esami del 2°anno Fisiologia umana - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Promozione della salute e della sicurezza (1°anno 2°semestre) Patologia generale e odontostomatologica (1°anno 2°semestre) Metodologia epidemiologica ed Igiene applicata Malattie infettive Microbiologia clinica Sicurezza negli ambienti di lavoro e radioprotezione Misure di prevenzione delle infezioni Patologia generale Patologia odontostomatologica Elementi di radiodiagnostica per immagini e radioprotezione Metodi e materiali di igiene orale Parodontologia Parodontontologia e tecniche di igiene dentale (2°anno 1°semestre) Tecniche di igiene dentale meccanica Parodontologia Parodontontologia e tecniche di igiene dentale (2°anno 1°semestre) Ergonomia applicata Tecniche di igiene dentale meccanica Ergonomia applicata Implantologia e protesi (3°anno 1°semestre) Implantologia (parodontologia) Protesi Tecniche di igiene dentale su impianti Tecniche di igiene dentale in pazienti con patologie sistemiche _____ Art. 20 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; - redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti). La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: - presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; - partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; - laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. _____ Art. 21 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. _____ Art. 22 - Passaggi e trasferimenti Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Igiene Dentale sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza). _____ Art. 23 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). _____ Art. 24 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. _____ Art. 25 - Forme di tutorato Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art. 12 relativo al tirocinio professionale. _____ - 19 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale Art. 26 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Igiene dentale non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. _____ Art. 27 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. _____ Art. 28 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Igiene Dentale sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: 1) individuare e correggere le tendenze negative; 2) sviluppare e potenziare quelle positive; 3) permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4) costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi - Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento - Dimensione delle risorse e dei servizi - Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: - il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; - i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; - la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team,per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: - tre docenti afferenti al Corso di Studi; - uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; - un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. - 20 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Igienista dentale I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 21 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea In tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare Regolamento Didattico Anno accademico 2010-2011 Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 12 – Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 - Progress test Art. 17 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 18 – Prova finale Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 22 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 23 - Forme di tutorato Art. 24 - Studenti part time Art. 25 - Ricevimento degli studenti Art. 26 – Autovalutazione della didattica Laurea in Classe Scuola Laurea in Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e perfusione Cardiovascolare (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare ) L/SNT3- Professioni Sanitarie Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, classe L/SNT3, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo del D.M. Min. Sanità del 27 luglio 1998 n. 316. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: Il laureato, al termine del percorso triennale, deve essere in grado di: - Effettuare i test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria(spirometria) - Gestire i sistemi computerizzati per la trasmissione e gestione degli esami cardiologici - Gestire l’esecuzione tecnica dell’esame ecocardiografico completo di valutazione quantitative ed ecoflussimetriche del sistema cardiaco e/o vascolare - Eseguire il controllo strumentale del paziente portatore di dispositivi di pacemaker e defibrillatrore automatico impiantabile. - Eseguire procedure di diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con ausilio della telemedicina e degli strumenti di telemetria cardiaca Gestire l’assistenza cardiocircolatoria e respiratoria - Utilizzare le metodiche extracorporee normotermiche e ipertermiche per terapia antiblastica, pelvica, peritoneale, toracica, arti e fegato. - Applicare protocolli per la preservazione di organo e gestione del trasporto - Applicare le tecniche di dialisi extracorporea - Gestire le metodiche intraoperatorie di plasmaferesi intraoperatoria, preparazione del gel piastrinico e colla di fibrina - Provvedere alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea e alle tecniche di emodinamica e di cardiologia non invasiva; - Gestire le apparecchiature dell’elettrocardiografia, dell’elettrocardiografia da sforzo, dell’elettrocardiografia dinamica (holter) e dei sistemi di memorizzazione degli eventi di bradi-tachiaritmie. - Garantire la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste - Garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostiche e terapeutiche richieste - Gestire autonomamente la metodica di circolazione extracorporea e l’emodinamica del paziente procurata artificialmente dalla macchina cuore-polmone - Garantire l’ossigenazione del sangue e la perfusione sistemica. - Applicare le tecniche di protezione cerebrale negli interventi che interessano i vasi cerebrali - Documentare sulla cartella clinica i dati relativi alla circolazione extracorporea - Prendere decisioni coerenti con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano la organizzazione sanitaria e la responsabilità professionale; - Partecipare all’elaborazione di linee guida da applicare alle procedure messe in atto nel rispetto del principio di qualità-sicurezza (clinical risk management ). - Utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità; - Assicurare ai pazienti ed alle persone coinvolte, informazioni di propria competenza. - Collaborare ad attività di docenza, tutorato sia nella formazione di base che permanente - Riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori dell’equipe assistenziale, stabilendo relazioni collaborative; - Interagire e collaborare attivamente con equipe interprofessionali; - Realizzare interventi di educazione alla salute rivolti alle persone sane e interventi di prevenzione Percorso formativo: 1° anno – finalizzato a fornire le conoscenze biomediche e igienico preventive di base, i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli ambiti professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze di base. 2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze di cardiologia interventistica, diagnostica vascolare, pneumologia, chirurgia toracica,cardiochirurgia pediatrica e dell’adulto . Acquisire le competenze professionali relative alla esecuzione di esami ecocardiografici,test per la valutazione della funzionalità cardiorespiratoria, ed alla conduzione della circolazione extracorporea nell’adulto e nel bambino. Sono previste più esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze e le tecniche apprese. 3° anno – finalizzato all’approfondimento specialistico ma anche all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio professionale la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi. Aumentare la rilevanza assegnata all’esperienze di tirocinio che lo studente può sperimentare attraverso: supervisione per una graduale assunzione di autonomia e responsabilità. Acquisire competenze e metodologie di ricerca scientifica a supporto di elaborazione delle tesi di laurea. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: - scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e alle malattie cardiovascolari delle persone nelle diverse età della vita; approfondendone gli aspetti diagnostici e terapeutici, con particolare attenzione alle tecniche di competenza - scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team di cura; - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti, con particolare attenzione alla radioprotezione. - discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica. Inoltre deve dimostrare di: - Comprendere i limiti delle conoscenze, e come questi influenzino l’analisi e l’interpretazione derivate dalle conoscenze - Apprendere le basi della metodologia e della ricerca per sviluppare programmi di ricerca applicandone i risultati al fine di migliorare la qualità del trattamento; Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni frontali, lettura guidata e applicazione di modelli di analisi critica, video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: - sviluppare approcci strategici agli incarichi lavorativi ed utilizzare fonti esperte di informazione - impiegare molteplici tecniche consolidate per iniziare ed intraprendere analisi critiche dell’informazione e proporre soluzioni derivanti dalle analisi - Essere responsabile nel fornire e valutare un’assistenza tecnico sanitaria conforme a standard professionali di qualità e considerare le indicazioni legali e le responsabilità etiche così come i diritti della persona assistita - Utilizzare tecniche di valutazione per raccogliere dati in modo accurato sui principali problemi di salute degli assistiti - Valutare i risultati in termini di approccio strategico. - Valutare i progressi delle tecniche impiegate in collaborazione con il team interdisciplinare. - Facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro per l’assistito - Gestire le varie attività che sono richieste al fine di erogare prestazioni tecnico sanitaria ai pazienti in contesti di cura sia ospedalieri che territoriali e residenziali. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni frontali, lettura guidata e applicazione di modelli di analisi critica, video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici esercitazioni - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project-work, report, feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale) - esame strutturato oggettivo a “blocchi” “flowchart”. 3. Autonomia di giudizio (making judgments’) I laureati in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - Applicare i principi etici nel proprio comportamento professionale - Assumere la responsabilità del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo e dal Codice deontologico - Riconoscere le differenze di competenze e responsabilità tra il tecnico di fisiopatologia laureato e gli altri professionisti sanitari - Dimostrare spirito di iniziativa ed autonomia definite nella propria attività lavorativa Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni frontali, lettura guidata e applicazione, discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie, tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità, sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale) - esame strutturato oggettivo a “blocchi” “flowchart”. 4. Abilità comunicative (communication skills) I laureati in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - Stabilire relazioni professionali e collaborare con altri professionisti sanitari nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali - Dimostrare abilità comunicative efficaci con gli utenti e nelle relazioni con gli altri professionisti - Assumere funzioni di guida verso collaboratori e studenti, includendo la delega e la supervisione di attività assistenziali erogate da altri e assicurando la conformità a standard di qualità e sicurezza della pianificazione e gestione dell’assistenza. - Comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni tecnico assistenziali nei team sanitari interdisciplinari - Collaborare con il team di cura per realizzare l’applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida - Comunicare in modo efficace con pazienti familiari e altri professionisti per fornire una cura sanitaria ottimale. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - Lezioni frontali, video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze - discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie ,tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: -osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici). 5. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in Tecniche di Fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - Sviluppare abilità competenti e indipendenti di risoluzione dei problemi tecnico assistenziali dimostrando la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento - Assumere responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere ai continui cambiamenti delle conoscenze e dei bisogni sanitari e sociali - Dimostrare capacità di studio indipendente e utilizza metodi di ricerca delle evidenze efficaci e pertinenti - Dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di sviluppo e apprendimento Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - Apprendimento basato sui problemi (PBL) - Uso di mappe cognitive - Utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione - Laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea - Lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano che in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - project -work, report su mandati di ricerca specifica - supervisione tutoriali sul percorso di tirocinio - partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di briefing Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato in tecniche di fisiopatologia cardiocirc. e perfusione vascolare potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT di appartenenza. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare possono trovare occupazione sia in regime di dipendenza che libero professionale in Servizi e Unità ospedaliere, ed universitarie o strutture private in ambito cardiochirurgico nella conduzione della circolazione extracorporea in ambito oncologico per il trattamento antiblastico distrettuale, in ambito cardiologico per l’esecuzione tecnica dell’esame ecocardiografico, in centri di emodinamica e cateterismo cardiaco, in ambito territoriale per la diagnostica strumentale in ambulatorio e/o con l’ausilio della telemedicina nelle industrie di produzione e di agenzie di vendita operanti nel settore, nei laboratori di ricerca universitaria ed extrauniversitaria nel settore biomedico. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della Biologia, della Fisica e della Matematica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nelle discipline di Fisica e Matematica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i CFU dei corsi nella classe SNT/3 un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale) a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/50):12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale) b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale). c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; linee-guida per argomento; l’orario delle lezioni; gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare un Presidente Vicario tra i docenti universitari del corso di laurea appartenente al Collegio Didattico, Il Collegio Didattico è costituito da tutti i Docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, dal Coordinatore della Didattica Professionale e da due Rappresentanti dei Docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. Il Presidente per le attività formative professionali e di tirocinio clinico si avvale di un Coordinatore della Didattica Professionale di cui all’art. 12 del presente regolamento. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 11 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata nel successivo art. 12. Art. 12 – Tirocinio Professionale a) Finalità del Tirocinio Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229 e successive modificazioni. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate all’art 2. Il tirocinio professionale comprende: sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. B) Il COORDINATORE DELLA DIDATTICA PROFESSIONALE La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della didattica professionale sono: programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione con gli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di Laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. c) Sistema di Tutorato Clinico La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: Il Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. Il Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. La Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale; I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica.Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore della Didattica Professionale e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. e) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della Didattica Professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: Abbiano frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente Abbiano regolarmente frequentato i laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio; f) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; utilizzando i sabati; prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze). Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. g) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo Altre motivazioni 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal Tutor Professionale o dal Supervisore di tirocinio al Coordinatore della didattica professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della didattica professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della didattica professionale sentito il Tutor/Supervisore che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della didattica professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni. H) STUDENTI RIPETENTI PER PROFITTO INSUFFICIENTE IN TIROCINIO Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della didattica professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della didattica professionale. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’esame annuale di tirocinio. Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della didattica professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. I) SCIOPERO DEI DIPENDENTI DELLE STRUTTURE DI TIROCINIO Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale di comparto) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di guide di tirocinio presenti (contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 13 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web. Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sui pazienti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza ai pazienti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Art. 16 - PROGRESS TEST Qualora si decida di attivare il Progress test tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito 1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. Art. 17 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75%. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 8 crediti dal I al II anno e a 8 crediti dal II al III anno. Lo Studente che al 31 gennaio di ogni anno accademico abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. c) Propedeuticità Requisiti per il passaggio agli anni successivi: Completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva l’esame annuale di tirocinio clinico, Tenuto conto dei particolari ed indispensabili contenuti formativi degli insegnamenti di Anatomia e Fisiologia umana, al fine della comprensione dei fenomeni biologici e dello studio delle materie specialistiche e professionalizzanti, viene riconosciuta la “propedeuticità” dei seguenti esami: 1- Fondamenti morfologici e funzionali della vita” Pertanto detto insegnamento è propedeutico allo svolgimento degli esami del 2 e 3 anno di corso. Art. 18 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; - redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea è espresso in cento/decimi con eventuale lode e viene formato, a partire dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti). La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 19 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 20 - Passaggi e trasferimenti Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Infermieristica sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza). Art. 21 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 22 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 23 - Forme di tutorato Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art… relativo al tirocinio professionale. Art. 24 - Studenti part time Con riferimento alle disposizioni contenute nel D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 recante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare non prevede di accogliere studenti impegnati a tempo parziale. Art. 25 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 26 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Infermieristica sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: 1. individuare e correggere le tendenze negative; 2. sviluppare e potenziare quelle positive; 3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento Dimensione delle risorse e dei servizi Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. Art. 27 Norme transitorie Per l’anno accademico 2010 – 2011 il primo anno di corso segue il nuovo ordinamento mentre il 2°e 3° anno seguono il vecchio ordinamento. Con l’anno accademico 2011 – 2012 gli studenti del 1°e 2°anno seguiranno il nuovo ordinamento mentre quelli del 3°proseguiranno con il vecchio ordinamento. A partire dall’anno accademico 2012 – 2013 il corso sarà a regime con il nuovo ordinamento. Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Regolamento Didattico Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Art. 11 – Coordinamento della didattica professionale Art. 12 – Sistema di tutorato Art. 13 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 14 - Conoscenze linguistiche Art. 15 - Attività formative a scelta dello studente Art. 16 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 17 - Progress test Art. 18 – Eventuali obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 19 – Prova finale Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 21 - Passaggi e trasferimenti Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 23 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 24 - Forme di tutorato Art. 25 - Studenti part time Art. 26 - Ricevimento degli studenti Art. 27 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Laurea in Classe Scuola Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) L/SNT 4- Professioni Sanitarie Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, classe L/SNT4, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011 con la collaborazione dell’Università degli Studi di Trento e della Provincia autonoma di Trento. Il corso di Laurea mira a fornire le conoscenze e competenze necessarie all’esercizio della professione così come disciplinato dal profilo professionale del Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro previsto dal D.M. 17 gennaio 1997 n. 58. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti: I laureati nel Corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro dovranno essere dotati della preparazione teorico-pratica e delle basi scientifiche necessarie, ai sensi del D.M. 17 gennaio 1997 n. 58, all’esercizio della professione di Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro; il Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro è un professionista sanitario impegnato nella promozione e tutela della salute pubblica e svolge con autonomia tecnicoprofessionale e responsabilità tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica veterinaria, di igiene e protezione ambientale in esecuzione a quanto stabilito dal profilo professionale. Nello specifico il laureato esercita le sue funzioni attraverso attività di vigilanza, controllo, consulenza, pareri, indagini, informazione, formazione, educazione, gestione e ricerca. Al termine del percorso formativo il laureato deve essere in grado di: - Gestire con autonomia e responsabilità le attività di prevenzione, verifica e controllo sulla qualità degli ambienti di vita e di lavoro; - Gestire le modalità di campionamento e analisi dei dati di aria, acqua, suolo ed alimenti e di matrici biologiche ai fini della prevenzione sia in ambienti di vita che di lavoro; - Definire le priorità degli interventi sulla base dei bisogni di salute e sicurezza, delle esigenze organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili; - Progettare, realizzare ed erogare, collaborando con altri professionisti, interventi informativi ed educativi di controllo e prevenzione dei fattori di rischio rivolti al singolo e a gruppi; - Utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità professionale, organizzativa e relazionale; - Gestire gli interventi di prevenzione e controllo per assicurare la sicurezza e salubrità degli alimenti e bevande destinate all’alimentazione dalla fase produttiva al consumo - Identificare, analizzare e valutare i fattori di rischio per la sicurezza e per la salute (impianti e attrezzature, agenti fisici,chimici, biologici, fattori psisociali, organizzativi ed -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ergonomici) e individuare le tecniche e misure di prevenzione più efficaci e appropriate al problema evidenziato. - essere responsabile e professionista, comprendendo i problemi etici e deontologici in relazione agli utenti e in rapporto alla collaborazione interdisciplinare e integrata con altri professionisti della salute; - Condurre accertamenti ed inchieste per infortuni sul lavoro e malattie professionali; - Gestire gli interventi di verifica e controllo sulle condizioni di sicurezza degli impianti e la rispondenza delle strutture e degli ambienti di lavoro in relazione alle attività ad esse connesse; - Nell’attività di assistenza collettiva nei settori di competenza identifica i bisogni emergenti di sicurezza e salute valutando all’occorrenza la necessità di procedere a successive indagini specialistiche; - Gestire gli interventi di prevenzione e controllo sull’igiene e sanità pubblica, interagendo con altri professionisti sulle problematiche legate a patologie trasmesse dagli animali; - Verificare la sicurezza e salubrità dei prodotti dietetici e cosmetici; - Interpretare e gestire le attività di controllo nell’ applicazione delle previsioni legislative e regolamentari in materia di prevenzione sanitaria e ambientale nell’ambito e rispetto delle proprie competenze; - Formulare pareri in materia di sanità pubblica, istruire, determinare e comunicare le difformità o non conformità gestendo il processo di adeguamento ai criteri di sicurezza e salute sui problemi riscontrati; - Gestire le attività istruttorie finalizzate al rilascio di autorizzazioni o nulla osta tecnicosanitari per attività soggetto a controllo; - Integrare la propria assistenza specialistica a supporto ed in collaborazione dell’amministrazione giudiziaria nei casi di indagini per reati ambientali e sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti rischiose per la salute; - Operare nel contesto della promozione della salute e della prevenzione primaria sul territorio al fine di promuovere le relazioni di rete, favorire e sostenere la gestione dei rischi negli ambiti di vita e di lavoro; - Valutare i risultati degli interventi erogati riadattandone la pianificazione sulla base degli esiti, dell’evoluzione scientifica e della ricerca; - Dimostrare capacità didattiche e tutoriali nell’ambito della formazione del personale e al’aggiornamento del proprio profilo professionale; - Gestire i sistemi informativi di supporto all’attività interagendo con altre figure professionali per gestire e programmare progetti di prevenzione nell’ambito dei servizi in cui opera; - Contribuire in modo costruttivo allo sviluppo della professione, delle strutture e delle organizzazioni sanitarie; Percorso formativo: 1° anno – finalizzato a fornire le conoscenze chimico-fisiche, biomediche e igienico preventive di base, i fondamenti della disciplina professionale quali requisiti per affrontare la prima esperienza di tirocinio finalizzata all’orientamento dello studente agli ambiti professionali di riferimento e all’acquisizione delle competenze di base. 2° anno – finalizzato all’approfondimento di conoscenze multidisciplinari caratterizzanti le diverse aree di intervento della figura professionale e competenze professionali relative ai metodi e tecniche della prevenzione nei diversi settori di competenza ( igiene e salute nei luoghi di vita, di lavoro, alimenti e bevande, igiene e sanità pubblica ). Sono previste esperienze di tirocinio nei contesti in cui lo studente può sperimentare le conoscenze e le tecniche apprese. 3° anno – finalizzato all’approfondimento specialistico nei processi di gestione del rischio e qualità ma anche all’acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l’esercizio -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro professionale, la capacità di lavorare in team e in contesti organizzativi complessi. Acquisiscono competenze metodologiche di ricerca scientifica anche a supporto di elaborazione di tesi. Aumenta la rilevanza assegnata all’esperienze di tirocinio e lo studente può sperimentare una graduale assunzione di autonomia e responsabilità con la supervisone di esperti. Questa logica curriculare si è concretizzata nella scelta di crediti assegnati alle esperienze di tirocinio che aumentano gradualmente dal 1° al 3° anno. Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: - scienze biomediche per la comprensione e interpretazione dei più rilevanti elementi che sono all’origine dei processi patologici connessi allo stato di salute e malattia delle persone, in particolare di quelli associati a fattori ambientali e occupazionali; - scienze psico sociologiche e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali e dell’influenza e importanza della cultura della salute e sicurezza nelle organizzazioni e nei cittadini; le teorie di apprendimento e del cambiamento migliorano la comprensione dei processi formativi e educativi rivolti ai cittadini e/o portatori di interesse; - scienze chimico, fisiche e sanitarie per la comprensione e interpretazione dei rischi associati a fattori ambientali e occupazionali e del loro agire sulla salute degli individui e della comunità; - scienze della prevenzione per la comprensione dei campi di intervento del tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro , del metodo che guida un approccio efficace alla prevenzione, verifica, controllo e assistenza , delle tecniche operative di intervento e delle evidenze tecniche, legislative e scientifiche che guidano la presa di decisioni in una vasta gamma di situazioni complesse; - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio e della loro valutazione e impatto sulla salute e sicurezza delle persone e della comunità, delle strategie di gestione per creare, implementare e controllare la sicurezza e la salute nei processi e contesti organizzativi, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a promuovere la salute e la sicurezza degli operatori e nelle organizzazioni; - scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell’importanza e dell’utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano via via nella pratica quotidiana; sono finalizzate inoltre a favorire la comprensione dell’autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interdipendenza con altri operatori del team di intervento; - discipline informatiche e linguistiche con particolare approfondimento della lingua inglese per la comprensione della letteratura scientifica sia cartacea che on line. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni - lettura guidata e applicazione - grafici, video, schemi e materiali - costruzione di mappe cognitive - discussione di casi -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report. dei risultati attesi: 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi, applicando capacità, conoscenze e la comprensione nell’esercizio della sua attività in modo da dimostrare un approccio professionale al lavoro, possedendo competenze adeguate, nonché abilità di sostenere argomentazioni per risolvere eventuali problemi e tematiche anche interdisciplinari connesse al suo campo di studi, in particolare: - Integra le conoscenze al fine di interpretare i rischi per la salute e sicurezza derivante da fattori ambientali e occupazionali - Utilizza le conoscenze per interpretare i processi patologici e per analizzare gli aspetti eziopatogenetici associabili in particolare ai rischi ambientali e professionali - Integra le conoscenze , abilità e attitudini al fine di applicare metodi e tecniche della prevenzione per la gestione dei processi di gestione e verifica in materia di igiene e salute nei luoghi di vita, di lavoro, alimenti e bevande, igiene e sanità pubblica. - Individua, analizza e valuta i rischi per sicurezza e la salute della popolazione derivante dai diversi comparti ambientali: ambienti di lavoro, ambienti confinati, alimenti, aria, acqua, suolo - Finalizza le conoscenze apprese alla gestione degli interventi assistenziali, di prevenzione e controllo relativi ai rischi sanitari connessi al lavoro, agli alimenti, all’ambiente e agli stili di vita - Si dimostra responsabile nel riconoscere l’importanza del proprio ruolo sociale e nel definire il proprio ruolo nell’ambito del contesto normativo relativo alla tutela della salute - Integra le conoscenze tecnico-scientifiche, al fine di ridurre i possibili disagi e/o effetti nocivi causati dall’ambiente di vita e di lavoro, tenendo conto delle specificità di gruppi sociali e individui considerati “più sensibili” e dell’evoluzione del concetto di “stato di salute” - Utilizza tecniche di analisi e valutazione dei problemi correlati alle attività umane in relazione alle ricadute sulle salute della comunità - Integra le conoscenze teoriche delle diverse discipline per riconoscere i bisogni delle persone e della comunità nei diversi contesti e situazioni di vita. - Integra le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti per erogare interventi di prevenzione appropriati, efficaci e basate sulle evidenze - Si dimostra responsabile dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualita' delle attività svolte e considera le indicazioni giuridico-legali, etiche e i diritti delle persone. - Interpreta e applica i risultati della ricerca alla pratica lavorativa e partecipa collaborando con le altre professioni a progetti di promozione, prevenzione, formazione e assistenza in materia di salute e sicurezza. - Interpreta i dati derivanti da indagini epidemiologiche e ambientali inerenti i fattori di rischio per la salute e applica gli interventi di prevenzione primaria più appropriati. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni - lettura guidata e applicazione - video , dimostrazioni di immagini , schemi e materiali , grafici - costruzione di mappe cognitive - discussione di casi - esercitazioni -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report - supervisione e feedback di valutazione durante il tirocinio - esami strutturati. 3. Autonomia di giudizio (making judgments) Il laureati devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: capacità di raccogliere e interpretare i dati e le situazioni che caratterizzano la sua attività professionale in modo da sviluppare una autonomia di pensiero e giudizio che include la riflessione su pratiche e questioni rilevanti, sociali, scientifiche o etiche. Identifica le criticità nell’ambito organizzativo o nelle tecniche di prevenzione proponendo soluzioni con l’applicazione delle migliori evidenze nel pieno rispetto delle norme tecnico legislative e deontologiche, in particolare è in grado di: - riflettere sulla propria pratica per selezionare ed erogare interventi di prevenzione efficaci e appropriati allo specifico contesto. - assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo e al Codice deontologico garantendo l’adesione a standard etici e legali - formulare pareri, raccomandazioni e prescrizioni in materia di tutela della salute e sicurezza articolando le soluzioni in maniera personalizzata ed in relazione alle specificità del caso. - Selezionare appropriati approcci d’indagine in situazioni complesse e identifica le azioni più efficaci tenendo conto degli aspetti legislativi, tecnici, umani e socio-organizzativi. - Praticare l’assistenza collettiva negli ambienti di vita e di lavoro in relazione ai bisogni di salute e sicurezza della comunità e del singolo e nel rispetto delle proprie competenze. - Analizzare direttive e pratiche operative dei servizi sanitari e identificare azioni appropriate che riflettono scelte e influenze legislative, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali . Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni sull’argomento - lettura guidata e applicazione - video, schemi e materiali , grafici - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità - sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe; - supervisione e feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report sulla pratica professionale) - esame strutturato. 4. Abilità comunicative (communication skills) I laureati devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: a seconda del contesto e nel pieno rispetto delle differenze culturali o etniche, sa comunicare in modo efficace e comprensibile, idee, informazioni, problemi e soluzioni al pubblico e ad interlocutori -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro specialisti, motivando il suo operato e le decisioni assunte. In relazione all’interlocutore utilizza la terminologia più adeguata, in particolare è in grado di: - Utilizzare abilità di comunicazione appropriate con gli utenti di diversa età, abilità, genere e condizione socio-culturale all’interno del processi di assistenza collettiva negli ambienti di vita e di lavoro e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta. - Stabilire relazioni professionali e collaborative con altri professionisti sanitari e non nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali - utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi – formativi – educativi finalizzati alla prevenzione dei rischi e alla promozione della salute - Sostenere l’utente a prendere decisioni e scelte informate rispetto alle esigenze di salute e sicurezza - Sviluppare strategie di comunicazione necessarie al lavoro di gruppo e in team sanitari interdisciplinari e/o multidisciplinari. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni - discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate - supervisione e feedback di valutazione durante il tirocinio. 5. Capacità di apprendimento (learning skills) Il laureato sviluppa capacità, strategie, metodi di apprendimento e competenze pratiche che sono necessarie per continuare a intraprendere in autonomia un costante aggiornamento scientifico e di promuovere le sue conoscenze in contesti accademici e professionali. In particolare al termine degli studi lo studente di successo sarà in grado di: - Sviluppare abilità competenti e indipendenti di risoluzione dei problemi dimostrando la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento - Assumere responsabilità per il proprio sviluppo professionale e per rispondere ai continui cambiamenti delle conoscenze scientifiche e dei bisogni sanitari e sociali - Dimostrare capacità di studio indipendente e utilizzare metodi di ricerca delle evidenze efficaci e pertinenti - Gestire efficacemente il suo tempo durante l’intero corso degli studi. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - Apprendimento basato sui problemi (PBL) - Uso di mappe cognitive - Utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell’autovalutazione - Laboratori di metodologia della ricerca bibliografica online e cartacea - Lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano che in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - project -work, report su mandati di ricerca specifica - supervisione tutoriali sul percorso di tirocinio - partecipazione attiva alle sessioni di lavoro e di de briefing -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro - puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati. Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, Master di 1° livello, Laurea Magistrale della classe LM/SNT4 di appartenenza. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro possono trovare occupazione in strutture sanitarie e aziende, pubbliche o private, in regime di dipendenza che di libera professione. In particolare gli sbocchi occupazionali sono individuabili presso il Servizio Sanitario Nazionale nei servizi di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, ambiente, igiene alimenti e nutrizione, veterinaria, igiene e sanità pubblica e di assistenza territoriale, nelle Agenzie di prevenzione e protezione ambientale regionali e provinciali, nei Servizi di prevenzione e protezione di Enti e Aziende pubbliche o private, negli organi e articolazioni del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e nelle aziende/settori privati negli ambiti di competenza sviluppati nel corso. Gli sbocchi professionali possono essere riferiti alle competenze professionali acquisite nel Corso di laurea e pertanto possono essere spese e sviluppate in forma trasversale su molteplici settori e attività economiche. Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro i candidati che siano in possesso del diploma di scuola secondaria superiore o altro titolo di studio conseguito all’estero ritenuto idoneo. L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato in base alla Legge 2 agosto 1999 n° 264, e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nei campi della biologia e della chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 6 punti nella disciplina di Biologia e a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, saranno attivati piani di recupero personalizzati sotto la responsabilità del docente titolare della disciplina; i debiti formativi si ritengono assolti con una verifica verbalizzata sulla parte integrata, in itinere o prima di accedere al regolare esame dell’insegnamento relativo. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009 Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie che stabilisce per i cfu dei corsi nella classe SNT/4 un peso in crediti pari a 25 ore il rapporto crediti/ore, per le diverse tipologie didattiche, approvate dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, è stato determinato come segue: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale) a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/50):12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale) -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale). c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale ) f) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il piano di studio prevede 16 insegnamenti (16 esami). Ad ogni unità didattica logistica sono assegnati di norma 2 CFU, talvolta 1 o 3 CFU. Per ogni anno di corso è previsto un congruo numero di CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame all’anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. Complessivamente sono previsti 20 esami per corso di laurea triennale. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione del Consiglio della Scuola i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione del Consiglio della Scuola. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro - gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ed è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 2 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Organi del Corso di Laurea Sono Organi del Corso di Laurea: Il Presidente Il Vicepresidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente, in accordo con gli organi accademici dell’Università degli Studi di Trento, individua e nomina tra i docenti del Corso di Laurea e appartenenti alla citata università, un Vicepresidente. Il Presidente e il Vicepresidente hanno la responsabilità di relazionare sulle attività didattiche svolte all’interno del corso con le Scuole di Medicina e con i Dipartimenti delle rispettive sedi e interagire al fine di garantire l’adeguata organizzazione del corso di Laurea. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, il vicepresidente, dal Coordinatore della didattica professionale e da un rappresentante dei docenti appartenente al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività didattiche, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Il Presidente, per le attività formative professionali e di tirocinio, si avvale di un Coordinatore della didattica professionale di cui all’art. 11. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 11 – Coordinamento della didattica professionale La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico e appartenente allo stesso profilo professionale del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe, o, in via transitoria, della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dal Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia. L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato, di norma, a tempo pieno. Le competenze del Coordinatore della Didattica Professionale sono: programmare e gestire le attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi e clinici dei servizi, nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o dei servizi; coordinare i docenti dei moduli di area professionale promovendo la loro integrazione degli insegnamenti teorici assicurando la pertinenza formativa agli specifici profili professionali; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre report e audit rispetto all’attività formativa professionale realizzata. Le attività di tirocinio sono finalizzate a far acquisire allo studente competenze specifiche d'interesse professionale. Per conseguire tali finalità formative, si possono attivare convenzioni con strutture, che rispondano ai requisiti di idoneità per attività, dotazione di servizi e strutture come previsto dal decreto 24.9.97 n° 229. I 60 crediti minimi riservati al tirocinio sono da intendersi come impegno complessivo necessario allo studente per raggiungere le competenze professionali core previste dal rispettivo profilo professionale indicate nell’art 2. Il tirocinio professionale comprende: - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sessioni tutoriali che preparano lo studente all’esperienza; esercitazioni e simulazioni in cui si sviluppano le abilità tecniche, relazionali e metodologiche in situazione protetta prima o durante la sperimentazione nei contesti reali; esperienze dirette sul campo con supervisione; sessioni tutoriali e feedback costanti; compiti didattici elaborati e approfondimenti scritti specifici e mandati di studio guidato. Art.12 - Sistema di Tutorato clinico La supervisione dello studente durante l’esperienza di tirocinio è garantita da un sistema di tutorato articolato su 2 o 3 livelli e, di norma, assunto da operatori dello stesso profilo professionale degli studenti: Tutor professionale con competenze avanzate sia pedagogiche che professionali; collabora all’organizzazione e gestione dei tirocini, alla progettazione e conduzione di laboratori di formazione professionale. Seleziona le opportunità formative, integra l’esperienza pratica con la teoria appresa, presidia in particolare le prime fasi di apprendimento di un intervento o di una competenza. Si occupa dei processi di apprendimento degli studenti in difficoltà, facilita i processi di valutazione dell’apprendimento in tirocinio e tiene i rapporti con le sedi di tirocinio. Supervisore coincide con un operatore del servizio sede di tirocinio che aiuta i colleghi a selezionare le opportunità di apprendimento coerenti con gli obiettivi e il piano di tirocinio dello studente. Offre supporto ai Colleghi che affiancano gli studenti durante il percorso e nella fase della valutazione. Si è formato con specifici corsi alla funzione tutoriale. Guida di Tirocinio è l’operatore che guida lo studente nella sede di tirocinio mentre svolge le sue normali attività lavorative. E’ garante della sicurezza dello studente e degli utenti, vigila affinché gli utenti ricevano una prestazione di qualità anche quando essa venga delegata agli studenti , si assicura che gli stessi siano informati e diano il loro consenso ad essere assistiti da uno studente. I Tutori sono di norma appartenenti allo stesso profilo professionale. I Tutor Professionali sono scelti in accordo con le strutture sanitarie presso cui si svolge l’attività formativa e assegnati con incarichi triennali alla struttura didattica. Le modalità del reclutamento e di assegnazione delle funzioni avvengono secondo quanto definito dal Consiglio della Scuola. d) La valutazione delle competenze acquisite in tirocinio Le esperienze di tirocinio devono essere progettate, valutate e documentate nel percorso dello studente. Durante ogni esperienza di tirocinio lo studente riceve valutazioni formative sui suoi progressi sia attraverso colloqui e schede di valutazione. Al termine di ciascun anno di corso viene effettuata una valutazione certificativa per accertare i livelli raggiunti dallo studente nello sviluppo delle competenze professionali attese. Tale valutazione è la sintesi delle valutazioni formative via via documentate durante l’anno di corso, il profitto raggiunto negli elaborati scritti e le perfomance dimostrate all’esame di tirocinio che può essere realizzato con colloqui, prove scritte applicative, esami simulati. - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro La valutazione annuale è certificata da una Commissione presieduta dal Coordinatore delle attività formative professionalizzanti e composta almeno da un docente e da un Tutor Clinico. La valutazione certificativa del tirocinio sarà espressa in trentesimi in base al livello di raggiungimento degli obiettivi. Verrà registrato come “ritirato” lo studente che sospende il tirocinio per problemi di salute, gravidanza o per motivazioni personali; sarà registrata come “respinto” quando lo studente durante il percorso o alla fine del tirocinio non ha raggiunto livelli sufficienti negli obiettivi formativi. L’esame annuale di tirocinio prevede un unico appello per anno accademico, salvo particolari situazioni per le quali la commissione didattica potrà concedere un appello straordinario. e) Prerequisiti di accesso al tirocinio Il Coordinatore della Didattica Professionale ammette alla frequenza dell’esperienza di tirocinio previsto per l’anno di corso gli studenti che: hanno frequentato regolarmente le attività teoriche, in particolare gli insegnamenti delle discipline professionali dell’anno in corso e dell’anno precedente la frequenza regolare dei laboratori professionali ritenuti propedeutici al tirocinio f) Assenze dal tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi brevi (assenze inferiori ad una settimana durante l’anno solare) può recuperare tali assenze su autorizzazione del tutor con le seguenti modalità: aumentando l’orario di qualche turno sopra i riposi; utilizzando i sabati; prolungando il tirocinio al termine del percorso ovvero anticipando il tirocinio seguente (es: fine agosto/prima settima di ottobre/periodo delle vacanze). Non sono ammessi recuperi di giornate isolate al di fuori del periodo dedicato al tirocinio Lo studente che si assenta dal tirocinio per periodi lunghi (assenze superiori ad una settimana nell’anno solare) – per gravi e giustificati motivi – deve concordare con il Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato. Lo studente che conclude positivamente il tirocinio di anno con un debito orario sul monte ore previsto (non superiore a 40 ore), può essere ammesso all’esame annuale di tirocinio se l’assenza non ha compromesso il raggiungimento degli obiettivi di anno e può recuperare il suddetto debito entro la fine del 3° anno. Lo studente è tenuto a documentare le ore di presenza in tirocinio nel libretto, a farle controllare e controfirmare dal tutor e segnalare tempestivamente l’esigenza di recupero di eventuali assenze. g) Sospensione dal tirocinio Le motivazioni che possono portare alla sospensione dal tirocinio sono le seguenti: Motivazioni legate allo studente 1. studente potenzialmente pericoloso per la sicurezza degli utenti/tecnologia o che ha ripetuto più volte errori che mettono a rischio la vita dell’utente 2. studente che non ha i prerequisiti e che deve recuperare obiettivi formativi propedeutici ad un tirocinio formativo e sicuro per gli utenti 3. studente che frequenta il tirocinio in modo discontinuo Altre motivazioni 1. stato di gravidanza nel rispetto della normativa vigente 2. studente con problemi psicofisici che possono comportare stress o danni per lui, per i malati o per l’èquipe della sede di tirocinio o tali da ostacolare le possibilità di apprendimento delle competenze professionali core - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro La sospensione temporanea dal tirocinio è proposta dal tutor al Coordinatore della Didattica Professionale tramite apposita relazione, che verrà discussa e motivata in un colloquio con lo studente. La sospensione è formalizzata con lettera del Coordinatore della Didattica Professionale allo studente. La riammissione dello studente al tirocinio è concordata con tempi e modalità definite dal Coordinatore della Didattica Professionale sentito il tutor che l’ha proposta. Qualora persistano le difficoltà che hanno portato alla sospensione temporanea dal tirocinio o ci sia un peggioramento che impedisce l’apprendimento delle abilità professionali, il Coordinatore della Didattica Professionale ha facoltà di proporre al Collegio Didattico la sospensione definitiva dello studente dal tirocinio tramite apposita relazione che documenti approfonditamente le motivazioni h) Studenti ripetenti per profitto insufficiente in tirocinio. Lo studente ripetente per un profitto insufficiente in tirocinio concorda con il Coordinatore della Didattica Professionale un piano di recupero personalizzato sulla base dei propri bisogni formativi che potrà prevedere un prolungamento dell’attività di tirocinio. Per essere ammesso a frequentare l’esperienza di tirocinio prevista dal piano di recupero personalizzato, allo studente ripetente è richiesto di aver ripetuto le esperienze di laboratorio ritenute propedeutiche al tirocinio dal Coordinatore della Didattica Professionale. Lo studente insufficiente in tirocinio non può ripetere più di una volta il tirocinio per ogni anno di corso. Ciò vale anche nel caso in cui lo studente sospenda il tirocinio prima del termine previsto dal calendario e non si presenti all’Esame Annuale di Tirocinio. Tirocinio supplementare Lo studente fuori corso o ripetente per non avere superato gli esami di insegnamenti di area non professionale che ha già superato positivamente il tirocinio dell’anno di corso e che richiede di svolgere un’esperienza supplementare dovrà rivolgersi al Coordinatore della Didattica Professionale che risponderà alla richiesta compatibilmente con le esigenze organizzative. La frequenza dell’esperienza supplementare non deve interferire con il completamento dei suoi impegni di recupero teorico. L’esperienza supplementare dovrà essere valutata e registrata a tutti gli effetti sul libretto di tirocinio a scopi assicurativi, ma non potrà essere considerata un anticipo dell’anno successivo. i) Sciopero dei dipendenti delle strutture di tirocinio Qualora lo sciopero interessi l’area del personale non dirigenziale della sanità (personale sanitario della prevenzione ) il tirocinio è sospeso in quanto il numero di tecnici sanitari della prevenzione presente (contingente minimo) non garantisce una adeguata supervisione dello studente e di conseguenza la sicurezza dell’utente. Tale assenza non dovrà essere recuperata, le ore saranno riconosciute come studio individuale. Art. 13 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 20. Ciascuno degli insegnamenti previsti nel piano didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro si conclude con un esame, che lo studente sostiene negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Commissione costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta, di norma, dal Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche e prove simulate per la valutazione delle competenze cliniche e delle capacità gestuali e relazionali. La valutazione certificativa annuale del tirocinio è disciplinata all’art. 12. Art. 14 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 15 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web. Art. 16 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale del febbraio 2009 prevede 3 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzandoli a potenziare la preparazione professionalizzante e pertinente al profilo; di norma anticipano le esperienze di tirocinio al fine di far acquisire agli studenti abilità tecnico-pratiche e relazionali in contesti di laboratorio protetti prima di provarsi nei servizi e direttamente sugli utenti, al fine di ridurre l’impatto emotivo degli studenti che deriverebbe dal provarsi in situazioni reali ma anche per garantire eticità e sicurezza agli utenti. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale devono essere affidate formalmente ad un tutor/docente dello stesso profilo professionale che si avvale della collaborazione di professionisti esperti nelle - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro specifiche competenze professionali. I laboratori professionali si realizzano in ambienti attrezzati e coinvolgendo piccoli gruppi di studenti. Art. 17 - Progress test Qualora previsto, tutti gli studenti del Corso di Laurea sono sollecitati a partecipare al Progress Test durante ogni anno del corso. I risultati complessivi e individuali di performance al Progress Test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. La partecipazione nel triennio al Progress Test è attribuito1 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. Art. 18 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all’esame qualora le frequenze alle attività formative dell’insegnamento integrato siano inferiori al 75% o inferiore al 50% di ogni singola attività didattica logistica che lo compone. Lo studente che, nel corso dell’anno accademico, non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l’impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l’obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l’attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio agli anni successivi devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: 1) avere completato il monte ore di tirocinio previsto e superato con valutazione positiva il tirocinio clinico; 2) avere superato gli esami degli anni precedenti, con un eventuale residuo non superiore a 10 crediti dal I al II anno e a 14 crediti dal II al III anno. 3) avere superato tutti gli esami previsti per il primo anno di Corso entro la fine del secondo anno di Corso Lo Studente che alla fine della sessione d’esame invernale dell’Anno Accademico successivo (gennaio-febbraio) abbia un debito formativo superiore ai crediti indicati nel punto 2, viene iscritto come fuori corso/ripetente. Le attività didattiche relative all’anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E’ possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 4 volte complessive nel triennio. Art. 19 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. Alla preparazione della tesi sono assegnati 7 CFU. - 17 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in due sessioni definite a livello nazionale. La prova finale, con valore di esame di Stato abilitante, si compone di: - una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo professionale; - redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione. Si è ammessi alla discussione dell’elaborato di Tesi solo se si è superata positivamente la prova pratica. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate al profilo professionale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata per lo sviluppo della tematica. Il punteggio finale di Laurea, espresso in cento/decimi con eventuale lode, è formato dalla media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, dalla somma delle valutazioni ottenute nella prova pratica (fino ad un massimo di 5 punti) e nella discussione della Tesi (fino ad un massimo di 6 punti). La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti; partecipazione ai programmi Erasmus fino a 2 punti aggiuntivi; laurea entro i termini della durata normale del corso 1 punti aggiuntivi. È prevista la possibilità per lo studente di redigere l'elaborato in lingua inglese. La scadenza per la presentazione della domanda di laurea e relativa documentazione, verrà indicata negli avvisi dello specifico Corso di laurea. Art. 20 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri, nominati dal Rettore su proposta del Collegio Didattico, e comprende almeno 2 membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle associazioni professionali individuate con apposito decreto del Ministro della sanità sulla base della rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e della Sanità che possono inviare esperti, come loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo. Art. 21 - Passaggi e trasferimenti - 18 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Passaggio/Trasferimento da altro Corso di Studio dello stesso Ateneo o di altro Ateneo Il passaggio da altro corso di studi dello stesso Ateneo – oppure il trasferimento da altro corso di studi di altro Ateneo, al 1°anno del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sarà possibile solo se lo studente avrà superato la prova di ammissione e si sarà collocato in posizione utile in graduatoria. Al momento dell’immatricolazione presso le Segreterie studenti lo studente potrà presentare domanda di “abbreviazione di corso” per il riconoscimento dei crediti acquisiti e delle attività svolte precedentemente, allegando la documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti). Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso secondo i seguenti criteri: Disponibilità di sedi e di Tutor clinici; Merito (numero di crediti acquisiti e in seconda istanza la media voto degli esami); Motivi familiari (criteri: a – economici, b – avvicinamento, tenendo conto della maggior distanza). Art. 22 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione, i crediti acquisiti, le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi, e proporrà, quindi, le eventuali integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per ogni singola attività. Nel caso di passaggio/trasferimento tra corsi di laurea delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale, nonché a differente profilo appartenente alla medesima classe, la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso che il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. I crediti in eccedenza, comunque maturati, possono essere, a richiesta dello studente, riconosciuti nelle attività facoltative (fino a 6 crediti) e per il tirocinio (fino a 9 crediti ove pertinenti). Art. 23 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. - 19 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 24 - Forme di tutorato Per l’attività di tutorato, si rimanda a quanto già definito nell’art. 12 relativo al tirocinio professionale. Art. 25 - Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” il Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Art. 26 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 27 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: - individuare e correggere le tendenze negative; sviluppare e potenziare quelle positive; permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento Dimensione delle risorse e dei servizi Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: - il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche; i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” - 20 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Preside ed al Presidente del Collegio Didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 21 - Università degli Studi di Verona Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Regolamento Didattico Anno accademico 2013-2014 Sommario 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 17. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. Finalità del regolamento ............................................................................................................. 3 Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo ............................. 3 Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) ....................................... 9 Accesso a studi ulteriori/profili e sbocchi occupazionali ......................................................... 10 Coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli obiettivi formativi programmati .. 10 Tipologia delle forme di insegnamento .................................................................................... 10 Programmazione didattica ........................................................................................................ 12 Calendario Didattico ................................................................................................................. 12 Esami di Profitto ....................................................................................................................... 13 Commissioni esami di profitto ................................................................................................. 13 Obbligo di frequenza ................................................................................................................ 14 Propedeuticità e sbarramenti .................................................................................................... 14 Caratteristiche, contenuti e modalità di svolgimento della prova finale .................................. 14 Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale ................................... 15 Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio ............. 15 Possibilità di frequenza per studenti non iscritti al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia .. 16 Corsi a scelta libera................................................................................................................... 16 Corsi singoli .............................................................................................................................. 16 Riconoscimento della Laurea in Medicina conseguita presso Università estere ...................... 17 Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della didattica ........................................................ 18 Formazione del Personale docente ........................................................................................... 18 Coordinatore dei Corsi Integrati 18 Procedure per l'attribuzione dei compiti didattici ..................................................................... 19 Nomina del Vice Presidente del CLMCU-MC......................................................................... 19 Forme di tutorato ...................................................................................................................... 19 Guida dello studente/ Manifesto annuale degli studi................................................................ 20 Studenti part time...................................................................................................................... 20 Ricevimento degli studenti ....................................................................................................... 20 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Laurea magistrale a ciclo unico Classe: Scuola: Medicine and Surgery LM-41 Scuola di Medicina e Chirurgia 1. Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, classe LM-41, istituito presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2009/2010, in accordo con la missione del Corso di Laurea, tenendo conto dell’Ordinamento e del Piano Didattico (allegati 1,2) , dei valori umanistici, etici e civili insiti nella formazione e nella professione del medico, dei diritti e doveri dei docenti e degli studenti e del rispetto della libertà di insegnamento. 2. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia (CLMCU-MC) si articola in sei anni ed è istituito all'interno della Scuola di Medicina e Chirurgia con il contributo di tutti i Dipartimenti afferenti alla Scuola. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati, il corso prevede 360 CFU complessivi, articolati su sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative volte alla maturazione di specifiche capacità professionali (allegato 3,4). Il corso è organizzato in 12 semestri; a questi sono assegnati specifici CFU dal Collegio Didattico in osservanza di quanto previsto nella tabella delle attività formative indispensabili. Ad ogni CFU corrisponde un impegno-studente di 25 ore, di cui di norma 8 ore di lezione frontale, oppure 20 ore di studio assistito all'interno della struttura didattica. Ad ogni CFU professionalizzante corrispondono 25 ore di lavoro per studente, di cui 20 ore di attività professionalizzante con guida del docente su piccoli gruppi all'interno della struttura didattica e del territorio e 5 ore di rielaborazione individuale delle attività apprese. Il Collegio Didattico determina nel “Manifesto degli Studi” e riporta nella “Guida dello Studente” l’articolazione dei corsi integrati nei semestri, i relativi CFU, il “core curriculum” e gli obiettivi dell’apprendimento (compresi quelli relativi ai CFU dell’attività di tipo professionalizzante) specifici di ogni corso integrato, e la tipologia delle verifiche di profitto. Le verifiche di profitto sono programmate dal competente Collegio Didattico nei periodi di interruzione delle attività didattiche frontali. La verifica di profitto, superata positivamente, dà diritto all’acquisizione dei CFU corrispondenti SPECIFIC LEARNING OBJECTIVES AND DESCRIPTION OF THE COURSE The degree course in Medicine and Surgery is divided in six years within the Medical School with the contribution of all Departments. In order to achieve the learning objectives, the course includes altogether 360 university educational credits (CFUs) distributed over the 6 years of the course, of which at least 60 are to be acquired through activities which train students in specific professional skills. The course is divided into 12 semesters, to each of which specific educational credits are assigned by the Teaching Council, in accordance with the table which lays out core and training activities. Each CFU corresponds to 25 hours of work by the student, of which 8 are normally spent at classroom lectures, or else 20 hours of guided study in the faculty. Each professional training CFU corresponds to 25 hours of work by the student, of which 20 hours are training activities in small groups, conducted by a teacher either at the university or in the community, with 5 hours of individual study by the student. The Teaching Council determines the distribution over the semesters of core subjects and the CFUs assigned to them, the “core curriculum” and the learning objectives for each core subject (including the learning objectives for training activities), and the type of testing employed. Examinations, which are not to exceed 36 in number, are scheduled by the Council responsible in the periods in which formal teaching is suspended. Pass marks in these examinations give the right to the CFUs for that subject. Missione specifica del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico La missione del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico si identifica con la formazione di un medico a livello professionale iniziale con una cultura biomedico-psico-sociale, che possieda una visione multidisciplinare ed integrata dei problemi più comuni della salute e della malattia, con una educazione orientata alla comunità, al territorio e fondamentalmente alla prevenzione della malattia ed alla promozione della salute, e con una cultura umanistica nei suoi risvolti di interesse medico; tale missione specifica risponde in maniera più adeguata alle nuove esigenze di cura e salute, in quanto centrata non soltanto sulla malattia, ma soprattutto sull’uomo ammalato, considerato nella sua globalità di soma e psiche ed inserito nel contesto sociale. La formazione medica così orientata è inoltre vista come il primo segmento di un'educazione che deve durare nel tempo, ed in quest’ottica sono state calibrate le conoscenze che lo studente deve acquisire in questa fase, dando giusta importanza all’autoapprendimento, alle esperienze non solo in Ospedale ma anche nel territorio, all’epidemiologia, per lo sviluppo del ragionamento clinico e della cultura della prevenzione. Le caratteristiche qualificanti del medico che si intende formare comprendono: 1) Buona capacità al contatto umano (communication skills); 2) Capacità di autoapprendimento e di autovalutazione (continuing education); 3) Abilità ad analizzare e risolvere in piena autonomia i problemi connessi con la pratica medica insieme ad una buona pratica clinica basata sulle evidenze scientifiche (evidence based medicine); 4) Abitudine all’aggiornamento costante delle conoscenze e delle abilità, ed il possesso delle basi metodologiche e culturali atte all’acquisizione autonoma ed alla valutazione critica delle nuove conoscenze ed abilità (continuing professional development); 5) Buona pratica di lavoro interdisciplinare ed interprofessionale (interprofessional education); 6) Conoscenza approfondita dei fondamenti metodologici necessari per un corretto approccio alla ricerca scientifica in campo medico, insieme all’uso autonomo delle tecnologie informatiche indispensabili nella pratica clinica. Le parole chiave del metodo didattico adottato, utili al raggiungimento delle caratteristiche qualificanti attese, prevedono l’integrazione orizzontale e verticale dei saperi, un metodo di insegnamento basato su una solida base culturale e metodologica conseguita nello studio delle discipline pre-cliniche e in seguito prevalentemente centrato sulla capacità di affrontare problemi (problem oriented learning), il contatto precoce con il paziente, una buona acquisizione dell’abilità clinica insieme ad una buona acquisizione dell’abilità al contatto umano. E’ stata quindi pianificata un’organizzazione didattica fortemente integrata, flessibile e modificabile, vero e proprio laboratorio di sperimentazione scientifica, con l’intenzione di promuovere negli studenti la capacità di acquisire conoscenze non in modo frammentario bensì integrato, e di mantenerle vive non solo a breve ma anche a più lungo termine. Lo studente è quindi considerato perno del processo formativo, sia nella progettazione didattica che nel miglioramento dell’intero curriculum, allo scopo di potenziarne l’autonomia d’iniziativa. Una solida base di conoscenza clinica è inoltre assicurata allo studente attraverso l’organizzazione di tirocini certificati basati sulla didattica tutoriale, insieme con una forte comprensione del metodo medico-scientifico e delle scienze umane. Una vera competenza professionale si raggiunge, a nostro avviso, solo dopo una lunga consuetudine al contatto col paziente, che viene promossa sin dal primo anno di corso ed integrata alle scienze di base e cliniche, lungo tutto il loro percorso formativo attraverso un ampio utilizzo delle attività tutoriali. Nel progetto didattico del nostro corso di laurea magistrale viene proposto il giusto equilibrio d’integrazione tra: 1) scienze di base, che debbono essere ampie e prevedere la conoscenza della biologia evoluzionistica e della complessità biologica finalizzata alla conoscenza della struttura e funzione dell’organismo umano in condizioni normali, ai fini del mantenimento delle condizioni di salute, 2) pratica medica clinica e metodologica, che deve essere particolarmente solida, attraverso un ampio utilizzo della didattica tutoriale capace di trasformare la conoscenza teorica in vissuto personale e di costruire la propria scala di valori e interessi, 3) scienze umane, che debbono costituire un bagaglio utile a raggiungere la consapevolezza dell’essere medico. Molti dei contenuti essenziali del nostro Progetto Didattico, già attivato in tali modalità dall’anno accademico 1999-2000, anticipano e integrano le European specifications for global standards in medical education della World Federation on Medical Education in tema di standard internazionali di base e di sviluppo della qualità nel campo dell’educazione biomedica (WFME Office, University of Copenhagen, 2007). Le caratteristiche peculiari del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia finalizzate al raggiungimento degli obiettivi generali, intermedi e specifici sono così sintetizzate: 1) Nell’ambito di quanto previsto dalla legislazione vigente, la programmazione degli obiettivi, dei programmi, e dell'insegnamento è multidisciplinare. 2) Il metodo d'insegnamento attuato è interattivo e multidisciplinare, con l'integrazione di scienze di base e discipline cliniche ed un precoce coinvolgimento clinico degli studenti, che vengono subito orientati ad un corretto approccio con il paziente (sin dai primi anni di corso, con l’anamnesi psico-sociale al letto del paziente, con l’acquisizione precoce di tecniche di BLS, come attività guidata tutoriale con certificazione del livello di abilità). I problemi delle scienze di base e quelli d'ambito clinico sono quindi affrontati lungo la maggior parte del percorso formativo (total integration model), anche se in proporzioni diverse, ma con una visione unitaria e fortemente integrata, anche attraverso l’uso di didattica a più voci e l’apprendimento basato sui problemi e sulla loro soluzione con l’assunzione di decisioni appropriate. 3) Scelta degli obiettivi specifici dei corsi di base fatta prioritariamente sulla rilevanza di ciascun obiettivo nel quadro della biologia umana, e sulla propedeuticità rispetto alle tematiche cliniche attuali o prevedibili, con particolare attenzione alla componente riguardante la metodologia scientifica. 4) Scelta degli obiettivi specifici dei corsi caratterizzanti fatta prioritariamente sulla base della prevalenza epidemiologica, dell’urgenza di intervento, della possibilità di intervento, della gravità e della esemplarità didattica. E’ prevista inoltre la valorizzazione della frequenza nei reparti ospedalieri e negli ambulatori delle strutture territoriali e la valorizzazione del rapporto con il paziente, anche sotto l’aspetto psicologico. 5) Il processo d’insegnamento si avvale, potenziandone l’uso, dei moderni strumenti didattici, costituiti dal sistema tutoriale, dal trigger clinico, dal problem oriented learning, dall’experiencial learning, dal problem solving, dal decision making e dall'ampio utilizzo di seminari e conferenze. 6) Sono utilizzati in maniera preponderante docenti tutori che collaborano al processo formativo dello studente con funzioni di facilitazione all’apprendimento (tutori di area) e di supporto (tutori personali) agli studenti. 7) Particolare attenzione è posta riguardo all’acquisizione delle abilità pratiche, tramite: 1) il coinvolgimento nella pianificazione di una ricerca di base nei primi tre anni di corso, 2) l'apprendimento delle basi semeiologiche delle scienze cliniche al letto del malato e nei laboratori nel periodo intermedio (tirocinio organizzato come attività guidata tutoriale nel III anno di corso), 3) la frequenza delle corsie e degli ambulatori universitari (tirocinio clinico- clinical clerkship – dal IV al VI anno di corso) e territoriali, come quelli dei Medici di Medicina Generale (dal IV al VI anno di corso), per il completamento del tirocinio clinico negli ultimi anni del corso e il periodo d’internato ai fini della preparazione della tesi di laurea, 4) partecipazione a programmi di ricerca nel periodo di internato ai fini della preparazione della tesi di laurea. 8) Valorizzazione della Metodologia Clinica - Scienze Umane (Metodologie) attraverso corsi integrati che accompagnano lo studente lungo un significativo tratto del percorso formativo. A tutti è nota l’importanza del metodo in medicina, sia per quanto riguarda la conoscenza della metodologia medica e delle sue regole secondo i principi della medicina basata sulle evidenze, sia per la metodologia clinica applicata al singolo malato. Questi corsi integrati orientano gradualmente gli studenti verso una formazione umanistica, che li accompagnerà nel processo formativo scientifico-professionale. Questa formazione consentirà loro di affinare le capacità ed acquisire i mezzi corretti ed innovativi del ragionamento clinico. Ciò avverrà attraverso le applicazioni della “medicina basata sulle evidenze”, dell’"insegnamento basato sull'evidenza" attraverso l’uso di “linee guida”, “mappe concettuali” ed “algoritmi”. Dovranno inoltre essere affrontati, nell’ambito di questo corso integrato, temi attinenti alla interdisciplinarietà e alla interprofessionalità, alla economia sanitaria, alla professionalità del medico, alla responsabilità sociale del medico, alla prospettiva sociale e di genere, ai rapporti con le cosiddette medicine complementari ed alternative, alla prevenzione, all’educazione del paziente cronico, alle patologie da dipendenza e alle cure palliative per i malati terminali. Alla graduale acquisizione del metodo è affiancata la formazione umanistica degli studenti. Essi possono in tal modo crescere dal punto di vista scientifico e sviluppare parimenti una maggiore sensibilità alle problematiche etiche e socio-economiche, che consenta di interagire con il paziente nella sua interezza di uomo ammalato, secondo la concezione della whole person medicine. In questo modo si risponde alla crescente esigenza di un riavvicinamento della figura del medico a quella dell'uomo malato, sempre più allontanati da una pratica medica univocamente tecnologica. In quest’ambito, si è cercato di utilizzare anche la cosiddetta medicina narrativa, unitamente a griglie di riflessione, e la tecnica del gioco di ruolo come strumenti importanti nell’acquisizione di una competenza emotiva e professionale vera da parte dello studente (utilizzata dagli Psicologi e dagli Psichiatri nel corso di Scienze Propedeutiche alla Professione Medica e nel corso di Psichiatria). 9) La valutazione degli studenti può avvenire anche attraverso verifiche formative in itinere (prove di autovalutazione e colloqui intermedi), relazioni scritte degli studenti su temi assegnati, ed attraverso la valutazione del profilo complessivo elaborato in base a criteri predefiniti. Le prove d’esame possono essere articolate- oltre che nelle tradizionali modalità dell’esame orale o scritto- anche in una sequenza di items utili a verificare le conoscenze acquisite (knows e knows how) come i test a scelta multipla o le risposte brevi scritte organizzati su problemi o casi clinici a carattere interdisciplinare, seguiti da esami utili ad accertare le competenze cliniche acquisite, tipo l’Objective Structured Clinical Examination (shows how) o tipo il miniClinical Evaluation Exercise, il Direct Observation of Procedural Skills e l’uso del Portfolio (does). Come regola generale valida per tutti i corsi integrati, le valutazioni formali si baseranno su prove scritte e/o prove orali. E’ utilizzato il Progress Test tipo Maastricht nella valutazione degli studenti, per valutare l’effettiva competenza raggiunta. Espletata la fase di sperimentazione, il Progress Test verrà utilizzato sistematicamente non solo come misura della competenza degli studenti, ma come efficiente strumento di feedback, di autovalutazione continua e di confronto della preparazione degli studenti su scala nazionale. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Gli “obiettivi didattici ” sotto elencati descrivono le conoscenze, le competenze, le abilità e i comportamenti che ogni studente del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia dovrà dimostrare di aver raggiunto al momento della laurea, e che rappresentano quindi le “priorità” nella formazione degli studenti iscritti al corso di laurea stesso. I risultati di apprendimento attesi sono definiti integrando i Descrittori europei con quanto proposto dall’ “Institute for International Medical Education (IIME), Task force for Assessment”. Vengono pertanto riportati i 60 obiettivi di apprendimento del IIME per le Scuola di medicina e qui attribuiti alle diverse “abilità metodologiche” previste dal citato DM, richieste al laureato in medicina. Si segnala altresì come tali obiettivi siano del tutto coerenti con quanto indicato dal “Core curriculum” per la Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia proposto dalla Conferenza dei Presidenti dei CdLM italiani. 1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati devono aver dimostrato conoscenze e capacità di comprensione tali da consentirgli di elaborare e/o applicare idee originali, all’interno del contesto della ricerca biomedica e traslazionale. Pertanto debbono essere in grado di: Basi Scientifiche della Medicina 1) Correlare la struttura e la funzionalità normale dell’organismo come complesso di sistemi biologici in continuo adattamento. 2) Interpretare le anomalie morfo-funzionali dell’organismo che si riscontrano nelle diverse malattie. 3) Individuare il comportamento umano normale e anormale. 4) Indicare i determinanti e i principali fattori di rischio della salute e della malattia e dell’interazione tra l’uomo ed il suo ambiente fisico e sociale. 5) Ricordare i fondamentali meccanismi molecolari, cellulari, biochimici e fisiologici che mantengono l’omeostasi dell’organismo. 6) Descrivere il ciclo vitale dell’uomo e gli effetti della crescita, dello sviluppo e dell’invecchiamento sull’individuo, sulla famiglia e sulla comunità. 7) Illustrare l’eziologia e la storia naturale delle malattie acute e croniche. 8) Richiamare le conoscenze essenziali relative all’epidemiologia, all’economia sanitaria e ai principi del management della salute. 9) Correlare i principi dell’azione dei farmaci le loro indicazioni con l’efficacia delle varie terapie farmacologiche. 10) Attuare al livello richiesto all’inizio dell’esercizio professionale i principali interventi biochimici, farmacologici, chirurgici, psicologici, sociali e di altro genere, nella malattia acuta e cronica, nella riabilitazione e nelle cure di tipo terminale. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, seminari, esercitazioni a piccoli gruppi, studio individuale. Tali capacità verranno valutate attraverso test in itinere, esami certificativi scritti e/o orali. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, di comprendere e di risolvere i problemi attinenti anche a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi e interdisciplinari così da esercitare le competenze cliniche necessarie ad affrontare le complessità dei problemi di salute della popolazione e della loro cura. Pertanto debbono essere in grado di: Capacità Cliniche 1) Raccogliere correttamente una storia clinica adeguata, che comprenda la valutazione dei rischi ambientali, occupazionali e quelli sociali. 2) Effettuare un esame dello stato fisico e mentale. 3) Eseguire le procedure diagnostiche e tecniche di base, analizzarne ed interpretarne i risultati, allo scopo di definire correttamente la natura di un problema. 4) Eseguire correttamente le strategie diagnostiche e terapeutiche adeguate, allo scopo di salvaguardare la vita e applicare i principi della medicina basata sull’evidenza. 5) Esercitare il corretto giudizio clinico per stabilire le diagnosi e le terapie nel singolo paziente. 6) Riconoscere ogni condizione che metta in pericolo imminente la vita del paziente. 7) Gestire correttamente e in autonomia le urgenze mediche più comuni. 8) Curare e prendersi cura dei pazienti in maniera efficace, efficiente ed etica, promuovendo la salute ed evitando la malattia. 9) Individuare i problemi prevalenti di salute e consigliare i pazienti prendendo in considerazione fattori fisici, psichici, sociali e culturali. 10) Fornire le indicazioni per l’utilizzo appropriato delle risorse umane, degli interventi diagnostici, delle modalità terapeutiche e delle tecnologie dedicate alla cura della salute. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, Problem Based Learnig, Problem Solving, attività pratica a piccoli gruppi, seminari, studio individuale. Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche. 3. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati devono avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi. Pertanto debbono essere in grado di: Pensiero Critico e Ricerca scientifica 1) Dimostrare nello svolgimento delle attività professionali un approccio critico, uno scetticismo costruttivo, ed un atteggiamento creativo orientato alla ricerca,. 2) Tenere in considerazione l’importanza e le limitazioni del pensiero scientifico basato sull’informazione, ottenuta da diverse risorse, per stabilire la causa, il trattamento e la prevenzione delle malattie. 3) Formulare giudizi personali per risolvere i problemi analitici e complessi (“problem solving”) e ricercare autonomamente l’informazione scientifica, senza aspettare che essa sia loro fornita. 4) Identificare, formulare e risolvere i problemi del paziente utilizzando le basi del pensiero e della ricerca scientifica e sulla base dell’informazione ottenuta e correlata da diverse fonti. 5) Essere consapevoli del ruolo che hanno la complessità, l’incertezza e la probabilità nelle decisioni prese durante la pratica medica. 6) Formulare ipotesi, raccogliere e valutare in maniera critica i dati, per risolvere i problemi. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, esercitazioni pratiche, ricerche bibliografiche, studio individuale. Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali. 4. Abilità comunicative (communication skills) I laureati devono saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, le conoscenze e la ratio ad esse sottese a interlocutori specialisti e non specialisti, nonché - con le modalità richieste dalle circostanze - ai propri pazienti. Pertanto debbono essere in grado di: Capacità di Comunicazione 1) Ascoltare attentamente per estrarre e sintetizzare l’informazione rilevante su tutte le problematiche, comprendendone i loro contenuti. 2) Mettere in pratica le capacità comunicative per facilitare la comprensione con i pazienti e loro parenti, rendendoli capaci di condividere le decisioni come partners alla pari. 3) Comunicare in maniera efficace con i colleghi, con la Scuola, con la comunità, con altri settori e con i media. 4) Interagire con altre figure professionali coinvolte nella cura dei pazienti attraverso un lavoro di gruppo efficiente. 5) Dimostrare di avere le capacità di base e gli atteggiamenti corretti nell’insegnamento agli altri. 6) Dimostrare una buona sensibilità verso i fattori culturali e personali che migliorano le interazioni con i pazienti e con la comunità. 7) Comunicare in maniera efficace sia oralmente che in forma scritta. 8) Creare e mantenere buone documentazioni mediche. 9) Riassumere e presentare l’informazione appropriata ai bisogni dell’audience, e discutere piani di azione raggiungibili e accettabili che rappresentino delle priorità per l’individuo e per la comunità. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, attività a piccoli gruppi con tutor, frequenza presso servizi, Problem Based Learning, Role playing. Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche. 5. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto o autonomo. Debbono essere pertanto in grado di: Management dell’Informazione 1) Raccogliere, organizzare ed interpretare correttamente l’informazione sanitaria e biomedica dalle diverse risorse e database disponibili. 2) Raccogliere le informazioni specifiche sul paziente dai sistemi di gestione di dati clinici. 3) Utilizzare la tecnologia associata all’informazione e alle comunicazioni come valido supporto alle pratiche diagnostiche, terapeutiche e preventive e per la sorveglianza ed il monitoraggio dello stato di salute. 4) Comprendere l’applicazione e anche le limitazioni della tecnologia dell’informazione. 5) Gestire un buon archivio della propria pratica medica, per una sua successiva analisi e miglioramento. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono attività tutoriali a piccoli gruppi, esercitazioni, frequenza presso i Servizi. Tali capacità verranno valutate attraverso esami prove pratiche e scritte. Salute delle Popolazioni e Sistemi Sanitari 1) Considerare nell’esercizio professionale i principali fattori determinanti della salute e della malattia, quali lo stile di vita, i fattori genetici, demografici, ambientali, lavorativi, socio-economici, psicologici e culturali nel complesso della popolazione. 2) Tenendo presente il ruolo importante di questi determinanti della salute e della malattia, intraprendere adeguate azioni preventive e protettive nei confronti delle malattie, lesioni e incidenti, mantenendo e promuovendo la salute del singolo individuo, della famiglia e della comunità. 3) Tenersi informato sullo stato della salute internazionale, delle tendenze globali nella morbidità e nella mortalità delle malattie croniche rilevanti da un punto di vista sociale, considerando l’impatto sulla salute delle migrazioni, del commercio e dei fattori ambientali-lavorativi, e il ruolo delle organizzazioni sanitarie internazionali. 4) Accettare i ruoli e le responsabilità del rimanente personale sanitario nel provvedere le cure sanitarie agli individui, alle popolazioni e alle comunità. 5) Riconoscere la necessità di una responsabilità collettiva negli interventi di promozione della salute che richiedano stretta collaborazione con la popolazione, nonché la necessità di un approccio multidisciplinare, che comprenda i professionisti sanitari e anche una collaborazione intersettoriale. 6) Fare riferimento all’organizzazione di base dei sistemi sanitari, che include le politiche, l’organizzazione, il finanziamento, le misure restrittive sui costi e i principi di management efficiente nella corretta erogazione delle cure sanitarie. 7) Dimostrare una buona comprensione dei meccanismi che determinano l’equità all’accesso delle cure sanitarie, l’efficacia e la qualità delle cure. 8) Usare correttamente nelle decisioni sulla salute i dati di sorveglianza locali, regionali e nazionali della demografia e dell’epidemiologia. 9) Accettare, quando necessario e appropriato, ruoli di responsabilità nelle decisioni sulla salute. Valori Professionali, Capacità, Comportamento ed Etica 1) Identificare gli elementi essenziali della professione medica, compresi i principi morali ed etici e le responsabilità legali che sono alla base della professione. 2) Rispettare i valori professionali che includono eccellenza, altruismo, responsabilità, compassione, empatia, attendibilità, onestà e integrità, e l’impegno a seguire metodi scientifici. 3) Essere consapevoli che ogni medico ha l’obbligo di promuovere, proteggere e migliorare questi elementi a beneficio dei pazienti, della professione e della società. 4) Riconoscere che una buona pratica medica dipende strettamente dall’interazione e dalle buone relazioni tra medico, paziente e famiglia, a salvaguardia del benessere, della diversità culturale e dell’autonomia del paziente. 5) Dimostrare la capacità di applicare correttamente i principi del ragionamento morale e adottare le giuste decisioni riguardo ai possibili conflitti nei valori etici, legali e professionali, compresi quelli che possono emergere dal disagio economico, dalla commercializzazione delle cure della salute e dalle nuove scoperte scientifiche. 6) Rispondere con l’impegno personale alla necessità del miglioramento professionale continuo nella consapevolezza dei propri limiti, compresi quelli della propria conoscenza medica. 7) Rispettare i colleghi e gli altri professionisti della salute, dimostrando la capacità di instaurare rapporti di collaborazione con loro. 8) Ottemperare all’obbligo morale di fornire cure mediche nelle fasi terminali della vita, comprese le terapie palliative dei sintomi e del dolore. 9) Attuare i principi etici e deontologici nel trattamento dei dati del paziente, nell’evitare il plagio, nella riservatezza e nel rispetto della proprietà intellettuale. 10) Programmare in maniera efficace e gestire in modo efficiente il proprio tempo e le proprie attività per fare fronte alle condizioni di incertezza, ed esercitare la capacità di adattarsi ai cambiamenti. 11) Esercitare la responsabilità personale nel prendersi cura dei singoli pazienti. 3. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) I pre-requisiti richiesti allo studente che si vuole iscrivere ad un corso di laurea in medicina dovrebbero comprendere: buona capacità al contatto umano, buona capacità al lavoro di gruppo, abilità ad analizzare e risolvere i problemi, abilità ad acquisire autonomamente nuove conoscenze ed informazioni riuscendo a valutarle criticamente (Maastricht, 1999). Oltre alle conoscenze scientifiche utili per la frequenza del primo anno di corso, dovrebbe quindi possedere anche buone attitudini e valide componenti motivazionali, importanti per la formazione di un “buon medico” che sappia relazionarsi correttamente con le responsabilità sociali richieste dalle Istituzioni. Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Il CLMCU-MC è a numero programmato in base alla Legge 264/99 (Norme in materia di accesso ai corsi universitari). Il numero di Studenti ammessi al CLMCU-MC è programmato in base alla programmazione nazionale ed alla disponibilità di Personale docente, di strutture didattiche (aule, laboratori) e di strutture assistenziali utilizzabili per la conduzione delle attività pratiche e professionalizzanti, coerentemente con le raccomandazioni dell'Advisory Committee on Medical Training dell'Unione Europea, applicando i parametri e le direttive predisposti dall’Ateneo e dalla Scuola. E' altresì richiesto il possesso di un'adeguata preparazione iniziale conseguita negli studi precedentemente svolti, che verte in particolare su conoscenze nei campi della Biologia e della Chimica. Agli studenti che siano stati ammessi al corso con una votazione inferiore a 4 punti nella disciplina di Biologia e/o a 3 punti nella disciplina della Chimica, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi in tali discipline. Allo scopo di consentire l'annullamento dell’eventuale debito formativo accertato, il CLMCU-MC sono previste attività didattiche di recupero svolte nel corso del primo semestre del primo anno di corso, e che dovranno essere obbligatoriamente seguite dagli Studenti in debito. La verifica dei risultati conseguiti nelle attività didattiche di recupero sarà valutata con un esame specifico dal Docente del Corso. 4. Accesso a studi ulteriori/profili e sbocchi occupazionali Il corso prepara alla professione di Medico. I laureati in Medicina e Chirurgia svolgono l’attività di medico-chirurgo nei vari ruoli ed ambiti professionali clinici, sanitari e biomedici. La Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia è, inoltre, requisito per l'accesso alle Scuole di Specializzazione di area medica. Admission to post-graduate schools and working opportunities The graduates in medicine are professional in medicine defined as medicine doctors, for all branches of medicine. The title of medicine doctor is requested for the admission to medical post-graduate schools. The curriculum in medicine prepares to the profession of medicine doctor. 5. Coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli obiettivi formativi programmati L'unità di misura del lavoro richiesto allo Studente per l'espletamento di ogni attività formativa prescritta dall'Ordinamento didattico per conseguire il titolo di studio e per raggiungere gli obiettivi formativi è il Credito Formativo Universitario (CFU). Il CLMCU-MC prevede 360 CFU complessivi, articolati in sei anni di corso, di cui almeno 60 da acquisire in attività formative svolte a partire dal secondo anno di corso e finalizzate ad acquisire obiettivi formativi professionalizzanti definiti da specifiche capacità professionali. Ad ogni CFU corrispondono 25 ore di lavoro dello Studente, comprensive 1. delle ore di lezione frontale e assimilate: di norma 8 ore/CFU (con 17 ore di impegno personale dello studente) 2. formazione professionalizzante con guida del docente per piccoli gruppi: 20 ore/CFU (con 5 ore di impegno personale dello studente) 3. tirocinio professionalizzante: 25 ore/CFU ( senza ulteriore impegno dello studente) I crediti corrispondenti a ciascun Corso di insegnamento sono acquisiti dallo Studente con il superamento del relativo esame. 6. Tipologia delle forme di insegnamento Vengono di seguito specificate le modalità di espletamento della didattica: Lezione ex-cathedra Si definisce "Lezione ex-cathedra" (d'ora in poi "Lezione") la trattazione di uno specifico argomento identificato da un titolo e facente parte del curriculum formativo previsto per il Corso di Studio, effettuata da un Professore o Ricercatore Universitario, sulla base di un calendario predefinito, ed impartita agli Studenti regolarmente iscritti ad un determinato anno di corso, anche suddivisi in piccoli gruppi. Seminario Il "Seminario" è un'attività didattica che ha le stesse caratteristiche della Lezione ex-cathedra ma è svolta in contemporanea da più Docenti, anche di ambiti disciplinari (o con competenze) diversi, e, come tale, viene annotata nel registro delle lezioni. Vengono riconosciute come attività seminariali anche le Conferenze clinico-patologiche eventualmente istituite nell'ambito degli insegnamenti clinici. Le attività seminariali possono essere interuniversitarie e realizzate sotto forma di videoconferenze. Didattica Tutoriale Le attività di Didattica Tutoriale costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo gruppo di Studenti; tale attività didattica è coordinata da un Docente-Tutore, il cui compito è quello di guidare gli Studenti a lui affidati nell'acquisizione di conoscenze, abilità, modelli comportamentali, cioè di competenze utili all'esercizio della professione. L'apprendimento tutoriale avviene prevalentemente attraverso gli stimoli derivanti dall'analisi dei problemi, attraverso la mobilitazione delle competenze metodologiche richieste per la loro soluzione e per l'assunzione di decisioni, nonché mediante l'effettuazione diretta e personale di azioni (gestuali e relazionali) nel contesto di esercitazioni pratiche e/o durante le attività di didattica pratica professionalizzante previste dall’Ordinamento didattico presso le strutture cliniche. Gli obiettivi formativi dell'attività tutoriale sono definiti dai Corsi Integrati interessati che li verificano in sede di esame. Il CLMCU-MC nomina i Docenti-Tutori fra i Docenti ed i Ricercatori, nel documento di programmazione didattica. Dietro proposta dei Docenti di un Corso, il CLMCU-MC può incaricare annualmente, per lo svolgimento del compito di Docente-Tutore, anche personale non universitario, ma di riconosciuta qualificazione nel settore formativo specifico. Attività didattiche elettive Il Collegio Didattico del CLMCU-MC, su proposta dei Docenti, organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni ex-cathedra, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, attività non coordinate oppure collegate in "percorsi didattici omogenei", fra i quali lo Studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 8 CFU. Fra le attività elettive sono compresi anche gli internati elettivi (durata minima di 50 ore: crediti attribuiti: 1) svolti in laboratori di ricerca, in reparti clinici, in ambulatori medici o in altre strutture interne all’Università. (allegati 5, 6). Agli internati elettivi svolti presso strutture esterne all’Università, non esplicitamente previsti nelle attività didattiche opzionali offerte dal CLMCU-MC (corsi elettivi), possono essere riconosciuti crediti a posteriori dal CLMCU-MC, in base alla loro congruità con la formazione dello studente. La semplice partecipazione a congressi medici non costituisce condizione sufficiente per l’attribuzione di crediti di attività didattica elettiva. Il CLMCU-MC definisce gli obiettivi formativi che le singole attività didattiche opzionali si prefiggono. Il calendario delle attività didattiche elettive del I semestre viene pubblicato prima dell'inizio dell'anno accademico, insieme al calendario delle attività didattiche obbligatorie; il calendario delle attività didattiche elettive del II semestre viene pubblicato entro il mese di dicembre. La didattica opzionale costituisce attività ufficiale dei Docenti e come tale annotata nel registro delle lezioni. Attività formative professionalizzanti Durante le fasi dell'insegnamento clinico lo Studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità nel campo della medicina interna, della chirurgia generale, della pediatria, della ostetricia e ginecologia e delle specialità medico-chirurgiche. A tale scopo, lo Studente dovrà svolgere attività formative professionalizzanti frequentando le strutture assistenziali identificate dal CLMCU-MC e nei periodi dallo stesso definiti, per un numero complessivo di almeno 60 CFU. Il tirocinio obbligatorio (allegato 7) è una forma di attività didattica tutoriale che comporta per lo Studente l'esecuzione di attività pratiche con ampi gradi di autonomia, a simulazione dell'attività svolta a livello professionale. In ogni fase del tirocinio obbligatorio lo Studente opera sotto la guida di un Docente-Tutore. Le funzioni didattiche del Docente-Tutore al quale sono affidati Studenti che svolgono l'attività di tirocinio obbligatorio sono le stesse previste per la Didattica tutoriale svolta nell'ambito dei corsi di insegnamento. Il tirocinio professionalizzante viene interamente svolto presso strutture e Unità Operative a direzione universitaria, provviste di personale formato per svolgere l’attività tutoriale. Per specifiche attività professionalizzanti per le quali il Corso di Laurea in Medicina non possiede le professionalità specifiche, parti ben definite del tirocinio professionalizzante possono svolgersi al di fuori di strutture no a direzione universitaria quali ad esempio quelle collocate nel territorio e nell’ambito della medicina generale. Analogamente, dopo valutazione ed accreditamento, tratti del percorso formativo professionalizzante possono svolgersi presso strutture non universitarie qualora ciò sia funzionale al completamento e/o alla implementazione di specifiche capacità professionali e/o al raggiungimento di ben definiti obiettivi formativi. Il Collegio Didattico potrà comunque recepire quanto, nell’ambito dell’Azienda integrata nella quale insiste la Scuola di Medicina, potrà essere utilmente adottato ai fini della formazione del medico. Il CLMCU-MC può identificare strutture assistenziali non universitarie presso le quali può essere condotto, in parte o integralmente, il tirocinio, dopo valutazione ed accreditamento della loro adeguatezza didattica da parte del Collegio Didattico. Corso di Lingua inglese Il CLMCU-MC predispone un Corso di lingua inglese che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti biomedici e di comunicare con i pazienti e con il personale sanitario nei paesi anglofoni. Il CLMCU-MC si coordina con il Centro Linguistico di Ateneo che può incaricare personale ad esso afferente per svolgere parte delle attività del Corso di Lingua Inglese. La docenza di tale corso è affidata secondo le normali procedure in vigore nell'Ateneo di Verona. Progress test Tutti gli studenti sono fortemente sollecitati a partecipare al Progress test che si effettua annualmente a livello nazionale. I risultati complessivi ed individuali di performance al Progress test sono comunicati agli studenti sulla pagina web degli avvisi del Corso di Laurea. Per ogni partecipazione al Progress Test sono attribuiti 0,5 CFU, nell’ambito dei crediti a scelta dello studente. Il Collegio Didattico può valorizzare la performance dei singoli studenti al Progress test attraverso ulteriori incentivazioni. 7. Programmazione didattica Prima dell'inizio dell'anno accademico e con almeno 1 mese di anticipo sulla data di inizio dei corsi vengono resi pubblici: 1. le sedi delle attività formative professionalizzanti 2. le attività didattiche elettive 3. il calendario delle attività didattiche 4. i programmi dei Corsi Prima dell'inizio dell'anno accademico il CLMCU-MC organizza una giornata di accoglienza per le matricole. Il Collegio Didattico segnala ai Dipartimenti le esigenze didattiche del CLMCU-MC da tenere in considerazione nella programmazione della docenza. 8. Calendario Didattico Il calendario didattico è pubblicato sul sito web del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia ed è redatto nel rispetto del Regolamento didattico di Ateneo. Eventuali deroghe per motivi didattici, sono oggetto di delibera del Collegio Didattico e della Scuola di Medicina e Chirurgia. Normalmente il calendario didattico è suddiviso nei seguenti periodi: Lezioni e attività pratiche e professionalizzanti I semestre: ottobre-dicembre II semestre: febbraio-maggio Sessioni d’esame: gennaio-febbraio giugno –luglio settembre Sessioni di laurea: giugno-luglio settembre-ottobre marzo 9. Esami di Profitto Il numero complessivo degli esami per accedere alla laurea corrisponde al numero dei corsi di insegnamento per i quali è previsto l'esame finale certificativo. La verifica dell'apprendimento avviene oltre che attraverso le valutazioni certificative, anche con valutazioni formative (prove in itinere) intese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento nei confronti di contenuti determinati. Le valutazioni certificative (esami di profitto) sono finalizzate a valutare e quantificare con un voto il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli Studenti. La valutazione della preparazione dello Studente può tenere conto dei risultati conseguiti in eventuali prove in itinere. Il risultato delle prove certificative è quantificato in trentesimi, attribuendosi la lode in presenza di una prova particolarmente brillante. Gli esami di profitto possono essere effettuati solo durante i periodi stabiliti dal Collegio Didattico. I momenti di verifica certificativi non possono pertanto coincidere con i periodi nei quali si svolgono le attività didattiche previste dal calendario accademico. Le sessioni di esame sono fissate annualmente in 3 periodi come specificato all’art. 9 del presente Regolamento. Le date di inizio e di conclusione delle tre sessioni d’esame sono definite dal calendario didattico. In ogni sessione sono definite dal Coordinatore del Corso le date di inizio degli appelli, distanziate di almeno due settimane. Il numero degli appelli è fissato in almeno due per ogni sessione di esame alle quali tutti gli studenti hanno il diritto di accedere. Possono essere concessi su esplicita richiesta, tramite il rappresentante di corso, ulteriori appelli d’esame durante i periodi di ferie natalizie, pasquali ed estive. Per gli Studenti fuori corso possono essere concessi ulteriori appelli d’esame durante tutto l’anno accademico. Per l’iscrizione e la registrazione degli esami si rimanda al Regolamento d’Ateneo per gli Studenti. La valutazione certificativa (esame di profitto) di ogni corso integrato avviene in una unica prova, che può peraltro articolarsi in componenti diversificate quali prova scritta, prova orale, prova pratica. Non è consentita la certificazione non contestuale di discipline diverse facenti parte di un medesimo corso integrato. 10. Commissioni esami di profitto Le commissioni di esame di profitto sono nominate dal Presidente del Collegio Didattico, su proposta dei titolari degli insegnamenti, di norma all’inizio di ogni anno accademico o di ogni semestre. Le commissioni sono costituite da almeno due membri, dei quali uno, con funzioni di presidente. L’atto di nomina stabilisce chi sia il presidente, di norma il coordinatore dell'insegnamento. Gli altri componenti della commissione devono essere docenti o cultori della specifica disciplina o di disciplina affine. Il verbale d’esame è firmato dal Presidente della Commissione. Per ciascuna commissione deve essere nominato almeno un membro supplente, per il caso di impedimento o assenza di membri effettivi. In caso di assenza o impedimento del Presidente della commissione, questi è sostituito da un altro professore nominato dal Presidente del Collegio Didattico. 11. Obbligo di frequenza Lo Studente ha l’obbligo di frequentare tutte le attività didattiche del CLMCU-MC previste dal Piano degli studi e pubblicate annualmente mediante orari, turni, ecc. dalla Segreteria del Corso di Laurea. L’obbligo è egualmente vincolante per tutte le attività e le tipologie di insegnamento. La frequenza alle attività didattiche di un Corso di insegnamento è necessaria allo Studente per sostenere il relativo esame. Per le attività di tirocinio professionalizzante la frequenza deve essere almeno del 90% delle ore previste; per le altre attività almeno dell’75%. 12. Propedeuticità e sbarramenti E’ consentita l’iscrizione al 4° anno di corso agli studenti che, alla fine della sessione di settembre, e comunque prima dell’inizio dei corsi del 1° semestre, abbiano superato tutti gli esami previsti nel piano di studi per quell'anno e per gli anni precedenti, con un debito massimo di due esami. La prova di conoscenza della lingua inglese non rientra nel computo del debito didattico. Lo studente non potrà sostenere gli esami del 4° anno di corso prima di aver superato tutti gli esami del I triennio (ad eccezione di “Inglese medico-scientifico I" e "Inglese medico-scientifico II”, che dovranno comunque essere superati prima dell’esame di laurea). Lo studente è altresì tenuto a rispettare le Propedeuticità di cui all’allegato 8, pena l’annullamento degli esami superati. 13. Caratteristiche, contenuti e modalità di svolgimento della prova finale Lo Studente ha la disponibilità di 18 crediti finalizzati alla preparazione della Tesi di Laurea presso strutture universitarie. Relatore della tesi deve essere un docente afferente ai Dipartimenti della Scuola di Medicina e Chirurgia di Verona. Possono figurare come correlatori anche docenti ed esperti esterni. Per essere ammesso a sostenere l’Esame di Laurea, lo Studente deve : 1. aver seguito tutti i Corsi ed avere superato i relativi esami 2. avere ottenuto, complessivamente 342 CFU articolati nei 6 anni di corso 3. avere consegnato alla Segreteria Studenti tutta la documentazione richiesta entro le date stabilite dal Manifesto degli Studi pubblicato dall’Ateneo e reperibile sul sito web (www.univr.it) Le sessioni di Laurea sono fissate annualmente in 3 periodi come specificato all’art. 9 del presente Regolamento, in date utili al fine di poter accedere alla sessione di tirocinio valutativo per l’abilitazione per l’esercizio della professione di medico-chirurgo immediatamente successiva. L’esame di Laurea verte sulla discussione di una tesi/dissertazione preparata dal candidato anche in lingua inglese. E’ obbligatorio inserire come prima pagina di tutte le tesi di laurea, un riassunto in italiano rigorosamente contenuto entro una pagina scritta a carattere non inferiore a 11 e con spaziatura singola, come avviene per tutte le pubblicazioni scientifiche. Può essere, nella pagina successiva, inserito un Summary in inglese con le medesime caratteristiche. Il voto di laurea è espresso in 110/110. Quando il candidato abbia ottenuto il massimo dei voti all'unanimità può essere concessa la lode. A costituire il voto della prova finale contribuiscono i seguenti parametri: a) La media dei voti (media aritmetica) conseguiti negli esami, espressa in 110. b) I punti, fino ad un massimo di 10, attribuiti dalla commissione di laurea in sede di discussione della tesi. Nell'attribuzione dei punti bisogna tenere conto soprattutto del contributo realmente fornito dal candidato alla elaborazione della tesi stessa e alle modalità (chiarezza espositiva, incisività, ecc.) della presentazione e della discussione effettuate dal candidato. c) La performance al Progress test, calcolata in 0,4 punti per ogni test con punteggio totale superiore alla media della coorte di appartenenza dello studente, a partire dal 2° fino al 6° anno di corso, comporta un punteggio da 0 a 2 da aggiungersi alla media in 110emi dei voti ottenuti agli esami di profitto. 14. Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione, nominata dal Presidente del Collegio Didattico, è composta da almeno 7 membri scelti tra i docenti dell'Atene secondo le modalità previste dal Regolamento Didattico di Ateneo. Alla discussione e valutazione di ogni tesi deve essere riservato un tempo non inferiore a 30 minuti. 15. Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Il trasferimento, il passaggio e il riconoscimento dei crediti di qualsiasi studente proveniente da qualsiasi Ateneo dell’Unione Europea o extra comunitario ha come presupposto che lo studente abbia già superato il test di ammissione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia secondo la normativa vigente in Italia. Gli studi compiuti presso Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia di altri Atenei della Unione Europea nonché i crediti in queste conseguiti sono riconosciuti con delibera del Collegio Didattico, previo esame del curriculum da parte del CLMCU-MC, trasmesso dalla Università di origine e dei programmi dei corsi in quella Università accreditati. La medesima procedura è valida per il riconoscimento degli studî compiuti presso Corsi di laurea in Medicina di paesi extra-comunitari. RICONOSCIMENTO CREDITI ACQUISITI PRESSO ALTRI CORSI DI LAUREA I crediti conseguiti da uno studente, che abbia superato il test di ammissione a Medicina, acquisiti presso un altro Corso di Laurea, possono essere riconosciuti in conformità con le regole e secondo le modalità di seguito elencate: 1. Le pratiche studenti, corredate del curriculum degli studi e dei programmi degli esami sostenuti, vengono esaminate e definite dal Presidente del Collegio Didattico che può avvalersi del parere dei Coordinatori di Corso Integrato e/o dei docenti delle discipline di cui è stata chiesta la convalida. 2. La convalida degli esami è presa in considerazione solo qualora la richiesta riguardi esami sostenuti entro un periodo di non oltre 6 anni dall’anno accademico nel quale la richiesta è inoltrata. 3. Qualora gli esami di cui si chiede il riconoscimento facciano parte di Corsi di cui sia stata conseguita la Laurea, l’intervallo di tempo si incrementa a 8 anni. Per i laureati che abbiano sostenuto un dottorato di ricerca pertinente ad ambiti bio-medici successivo alla laurea ed in continuità con questa, l’intervallo di riconoscimento si incrementa a 10 anni. 4. Sono attribuiti tutti i crediti (CFU) relativi alle attività didattiche elettive agli studenti in possesso di un titolo di laurea; agli studenti trasferiti da altro Corso di Laurea è attribuito 1 CFU per ogni anno di studio effettuato. 5. Non sono riconosciuti esami superati nei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie ad esclusione di Inglese medico-scientifico I INGLESE MEDICO-SCIENTIFICO I (5 CFU) Sono riconosciuti esami di Inglese superati presso tutti i Corsi di Laurea. FISICA -STATISTICA MEDICA (9 CFU) (moduli di “Fondamenti di Fisica” – 4 CFU e “Statistica medica” 5 CFU) Modulo di “Fondamenti di Fisica” – 4 CFU 1. E’ riconosciuto totalmente l’esame di Fisica sostenuto presso il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria . 2. Sono riconosciuti, con integrazione da concordare con il docente, esami di Fisica di altri Corsi di Laurea Modulo di “Statistica medica” 5 CFU 1. E’ riconosciuto totalmente l’esame di Statistica sostenuto presso il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria 2. Sono riconosciuti totalmente gli esami di Statistica sostenuti presso i Corsi di Laurea di Scienze 3. Non sono riconosciuti come equivalenti a Statistica esami esclusivamente di Matematica CHIMICA E CHIMICA BIOLOGICA (CFU 15) 1. Sono riconosciuti esami di Chimica, Propedeutica Biochimica, Biochimica con integrazione da concordare con il docente e con eventuale obbligo di frequenza (o la documentazione di già avvenuta frequenza) delle parti mancanti rispetto al programma dell’Università di Verona. BIOLOGIA (CFU 6) 1. E’ riconosciuto totalmente l’esame di Biologia sostenuto presso il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria 2. Sono riconosciuti, con integrazione da concordare con il docente, esami di Biologia superati presso altri Corsi di Laurea Per tutti gli altri esami con denominazione e contenuti simili o uguali ad esami presenti nel piano didattico del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, la convalida potrà avvenire ma solo con integrazione. TRASFERIMENTI DA ALTRA SEDE Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti al CLMCU-MC presso altri Atenei devono pervenire entro il 31 luglio di ogni anno. Le richieste verranno accolte, tenuto conto della disponibilità nell’ambito del numero programmato, secondo i seguenti criteri: 1. Motivi familiari ed economici. 2. Merito [a) numero di crediti acquisiti b) media voto degli esami]. Ogni anno, entro fine maggio, sul sito web sarà pubblicato un file contente tutte le informazioni utili. 16. Possibilità di frequenza per studenti non iscritti al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia Corsi a scelta libera Il criterio per l’ iscrizioni ai Corsi a scelta libera è il seguente: l’elenco degli studenti ammessi alla frequenza ai suddetti corsi verrà stilato in base alla posizione raggiunta nella graduatoria del test di ammissione dell’Università di Verona per quell’anno accademico fino ad un massimo di posti resi disponibili ogni anno dai Coordinatori dei Corsi del I anno. Ciascuno studente potrà fare richiesta di iscrizione a non più di 2 corsi liberi con la compilazione di un apposito modulo. Corsi singoli L’iscrizione ai corsi singoli è regolamentata secondo il Regolamento Didattico di Ateneo. Ogni iscritto non potrà seguire più di 3 corsi singoli nell’intera carriera formativa e sostenere i relativi esami, ricevendone regolare attestazione. Sulle relative domande corredate dell’indicazione del titolo di studio posseduto e delle motivazioni professionali e culturali della richiesta, il Presidente del del Collegio Didattico in Medicina e Chirurgia, di concerto con il Docente Coordinatore dei Corsi, tenuto conto della congruità della domanda e dell’organizzazione didattica degli insegnamenti, delibera sull’accettazione della domanda. In particolare: 1. non è possibile fare richiesta di iscrizione a corsi di insegnamento del 1° anno 2. per i corsi che prevedono attività didattiche pratiche e a piccoli gruppi, l’accoglimento della domanda è in funzione della disponibilità di un numero massimo di discenti per le singole attività didattiche, stabilito dal coordinatore; 3. Per i corsi singoli può essere richiesto il rispetto di una propedeuticità in relazione a quanto previsto dal presente regolamento per gli studenti regolarmente iscritti al CLMCU_MC, ma anche al curriculum degli studi del candidato. Sono esclusi dalla scelta tutti i Corsi Integrati che prevedono attività di tirocinio pratico presso le strutture assistenziali di degenza e di DH, salvo deroghe motivate in accordo con il coordinatore del Corso Integrato. 4. Le domande per i corsi integrati del I semestre dovranno pervenire entro il 25 settembre e per i corsi del II semestre entro il 10 febbraio 17. Riconoscimento della Laurea in Medicina conseguita presso Università estere Per i laureati provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea, la Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso le Università straniere viene riconosciuta ove esistano accordi bilaterali o convenzioni internazionali che prevedano il riconoscimento del titolo. In mancanza di accordi, i candidati non comunitari già in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia conseguita all’estero e non già riconosciuta in Italia da parte del Ministero della Salute devono sostenere la prova di ammissione; solo nel caso in cui risultino utilmente collocati in graduatoria, potranno chiedere il riconoscimento del titolo accademico estero. L’Università valuterà il titolo straniero in piena autonomia tenendo conto degli accordi bilaterali e delle convenzioni multilaterali firmate dal Governo Italiano; applicherà la legge 148/2002, artt. 2 e 3, di ratifica della convenzione di Lisbona. Ove non esistano accordi tra Stati, in base al combinato disposto degli articoli 170 e 332 del T.U. sull’istruzione universitaria, le autorità accademiche possono dichiarare l’equipollenza caso per caso. Ai fini di detto riconoscimento, il CLMCU-MC: a) accerta l'autenticità della documentazione prodotta e l'affidabilità dell’Università di origine, basandosi sulle attestazioni di Organismi centrali specificamente qualificati; b) verifica che la durata del corso di laurea sia stata di non meno di 6 anni; c) esamina il curriculum e valuta la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi didattico-formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'Università di origine; d) dispone che vengano frequentate le attività didattiche frontali e quelle di tirocinio praticoprofessionalizzante relative ai Corsi integrati di Clinica Medica, Geriatria e Terapia Medica, Clinica Chirurgica, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia. Dispone che, oltre al superamento degli esami dei predetti corsi Integrati, vengano superati gli esami di: Emergenze Medico-Chirurgiche, Sanità Pubblica (Igiene, Medicina del Lavoro e Medicina Legale). Infine, dovrà essere preparata e discussa la tesi di laurea. Qualora soltanto una parte dei crediti conseguiti dal laureato straniero venga riconosciuta congrua con l'ordinamento vigente, il CLMCU-MC dispone l'iscrizione a uno dei sei anni di corso, in base al numero dei crediti riconosciuti. L'iscrizione ad un determinato anno di corso è comunque condizionata dalla disponibilità di posti nell'ambito del numero programmato precedentemente deliberato dal CLMCU-MC. I tirocini effettuati prima o dopo la laurea nelle sedi estere (comunitarie ed extracomunitarie) non possono essere riconosciuti ai fini dell'ammissione all'Esame di abilitazione professionale. I candidati comunitari già in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia conseguita all’estero e non già riconosciuta in Italia da parte del Ministero della Salute, devono sostenere la prova di ammissione al CLMCU-MC solo nel caso in cui la struttura didattica non riconosca il loro titolo come equipollente alla laurea in Medicina e Chirurgia. La Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso Università di Paesi che appartengono all’Unione Europea viene riconosciuta, con deliberazione del Consiglio della Scuola, dopo avere: a) accertata l'autenticità della documentazione prodotta e l'affidabilità dell’Università di origine, basandosi sulle attestazioni di Organismi centrali specificamente qualificati; b) verificata che la durata del corso di laurea sia stata di non meno di 6 anni; c) esaminato il curriculum e valutata la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi didattico-formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'Università di origine. Qualora non sussistessero tali condizioni, il CLMCU-MC: a) dispone che vengano frequentate le attività didattiche frontali e quelle di tirocinio praticoprofessionalizzante, relative ai Corsi integrati di Clinica Medica, Geriatria e Terapia Medica, Clinica Chirurgica, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia. Dispone, inoltre, che oltre la superamento degli esami dei predetti corsi Integrati, vengano superati gli esami di Emergenze Medico-Chirurgiche Sanità Pubblica (Igiene, Medicina del Lavoro e Medicina Legale). Infine dovrà essere e preparata e discussa la tesi di laurea. 18. Valutazione dell'efficienza e dell'efficacia della didattica - - Il Corso di Laurea è sottoposto con frequenza annuale a una valutazione riguardante: - l’efficienza organizzativa del Corso di Laurea e delle sue strutture didattiche, - la qualità e la quantità dei servizi messi a disposizione degli Studenti, la facilità di accesso alle informazioni relative ad ogni ambito dell'attività didattica l’efficacia e l'efficienza delle attività didattiche analiticamente considerate, comprese quelle finalizzate a valutare il grado di apprendimento degli Studenti, - il rispetto da parte dei Docenti delle deliberazioni del CLMCU-MC, - la percorribilità del percorso formativo - la performance degli studenti al test di ingresso a Medicina - la performance al Progress Test annuale - la performance didattica dei Docenti nel giudizio degli Studenti, la qualità della didattica, con particolare riguardo all'utilizzazione di sussidi didattici informatici e audiovisivi, l'organizzazione dell'assistenza tutoriale agli Studenti, il rendimento scolastico medio degli Studenti, determinato in base alla regolarità del curriculum ed ai risultati conseguiti nel loro percorso scolastico Il CLMCU-MC programma ed effettua, anche in collaborazione con Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia di altre sedi, verifiche oggettive e standardizzate delle conoscenze complessivamente acquisite e mantenute dagli Studenti durante il loro percorso di apprendimento (progress test). Inoltre il Corso di Laurea riceve periodicamente le visite di altri Presidenti di Collegi Didattici organizzate dalla Conferenza Permanente dei presidenti del consigli di corso di laurea in medicine e chirurgia ( Site visit) 19. Formazione del personale docente Il CLMCU-MC organizza periodicamente iniziative di aggiornamento sulle tecniche di pianificazione e sulle metodologie didattiche e valutative per i suoi Docenti di ogni livello. La partecipazione a tali iniziative costituisce titolo per la certificazione dell’impegno didattico dei Docenti e per la valutazione dell’efficienza didattica del Corso di Laurea. Questa attività è promossa e coordinata dalla Commissione Tecnica Programmatoria (CTP) e dalla Commissione Didattica del CLMCU-MC. 20. Coordinatore dei Corsi Integrati Qualora nello stesso Corso siano affidati compiti didattici a più di un docente, è nominato annualmente un Coordinatore, designato dal Presidente del Collegio Didattico. Il Coordinatore di un Corso esercita le seguenti funzioni: rappresenta per gli Studenti la figura di riferimento del Corso; propone al Collegio Didattico l’attribuzione di compiti didattici a docenti e tutori, in funzione degli obiettivi didattici propri del Corso; comunica al Collegio Didattico la distribuzione dei tempi didattici dei Docenti del proprio Corso; coordina la preparazione delle prove d’esame; presiede, di norma, la Commissione di esame del Corso da lui coordinato e ne propone la composizione al Presidente del Collegio Didattico; è responsabile nei confronti del CLMCU-MC della corretta conduzione di tutte le attività didattiche previste per il conseguimento degli obiettivi definiti per il Corso stesso; 21. Procedure per l'attribuzione dei compiti didattici Ai fini della programmazione didattica, il Consiglio di Dipartimento, su proposta del Collegio Didattico e del Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia, attribuisce, nel rispetto delle competenze individuali, ai singoli docenti (allegato 9) i compiti didattici necessari al conseguimento degli obiettivi formativi del “core curriculum”, fermo restando che l’attribuzione di compiti didattici individuali ai Docenti non identifica titolarità disciplinari di corsi d’insegnamento Il CLMCU-MC, istituisce una Commissione Tecnica di Programmazione (CTP) e una Commissione Didattica (CD). La CTP è coordinata dal Presidente del Collegio Didattico ed è composta da Docenti del CLMCU-MC. Nella sua composizione si cercherà di rappresentare la maggior parte delle aree didattiche. Pertanto sarà composta da non meno di 12 docenti. I componenti la CTP sono nominati dal Presidente del Collegio Didattico e rimangono in carica per l'intero mandato della Presidenza. La CTP, consultati i Coordinatori dei Corsi ed i Docenti dei settori scientifico-disciplinari afferenti agli ambiti disciplinari della classe, esercita le seguenti funzioni: identifica gli obiettivi formativi del “core curriculum” ed attribuisce loro i crediti formativi, in base all’impegno temporale complessivo richiesto agli Studenti per il loro conseguimento; aggrega gli obiettivi formativi nei corsi di insegnamento che risultano funzionali alle finalità formative del CLMCU-MC; individua con i Coordinatori dei Corsi Integrati le metodologie didattiche adeguate al conseguimento dei singoli obiettivi didattico-formativi; discute con i docenti la modalità di preparazione delle prove formative e certificative di valutazione dell’apprendimento, coerentemente con gli obiettivi formativi prefissati. Le funzioni svolte dai componenti della CTP sono riconosciute come compiti istituzionali e pertanto certificate dalle Autorità accademiche come attività inerenti la Didattica. La Commissione Didattica (CD) promuove iniziative di aggiornamento didattico dei docenti; organizza il monitoraggio permanente di tutte le attività didattiche con la valutazione di qualità dei loro risultati, anche attraverso le valutazioni ufficialmente espresse dagli studenti; organizza un servizio permanente di tutoraggio degli studenti, al fine di facilitarne la progressione negli studi; elabora e promuove iniziative culturali ai fini di studio e ricerca nell’ambito della formazione del medico, eventualmente anche in collaborazione con altri soggetti. 22. Nomina del Vice Presidente del CLMCU-MC All’inizio di ogni mandato il Presidente del Collegio Didattico nomina un Vice Presidente e un Segretario scelto tra i docenti del Collegio Didattico, che rimangano in carica per l’intero mandato. Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di suo impedimento, o su suo esplicito mandato. 23. Forme di tutorato Si definiscono diverse forme di tutorato e tipologie di tutor: "Consigliere" e cioè del Docente al quale lo Studente può rivolgersi per avere suggerimenti e consigli inerenti alla sua carriera scolastica. Il “Tutore – consigliere” al quale lo Studente viene affidato dal CLMCU-MC può essere lo stesso per tutta la durata degli Studi. Tutti i Docenti del Corso di Laurea sono tenuti a rendersi disponibili per svolgere le mansioni di Tutore. “Docente-Tutore” al quale un piccolo numero di Studenti è affidato per lo svolgimento delle previste attività didattiche tutoriali. Questa attività tutoriale configura un vero e proprio compito didattico. Ogni Docente-Tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione dei materiali da utilizzare nella didattica tutoriale. “Tutor-Studente” come descritto nel “Regolamento per il Tutorato” (rif. Decreto Rettorale n° 697.2002) e nel “Regolamento per l’attribuzione di assegni destinati all’incentivazione delle attività di tutorato, didattiche integrative, propedeutiche e di recupero” (rif. Decreto Rep 2601/2008, modifica 12 giugno 2008, reperibili sul sito www.univr.it. Entrambe le attività di tutoraggio a) e b) sono riconosciute come compiti istituzionali e come tali devono essere certificate quali attività didattiche. La registrazione verrà effettuata dai Docenti sul Registro delle attività didattiche. 24. Guida dello studente/ Manifesto annuale degli studi Il CLMCU-MC predispone il proprio manifesto annuale degli studi relativo al successivo anno accademico secondo quanto definito all’art. 16 del “Regolamento didattico di Ateneo” e pubblicizza sul sito web, entro i primi giorni di settembre, tutte le informazioni utili agli Studenti ed al Personale docente come di seguito indicato: l'Ordinamento Didattico il Regolamento didattico il calendario di tutte le attività didattiche programmate (orari delle lezioni e delle attività pratiche), i programmi dei Corsi corredati dell'indicazione dei libri di testo consigliati l’ elenco dei corsi elettivi il calendario accademico 25. Studenti part time Con riferimento all’emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale”, il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, secondo quanto deliberato nel Consiglio di Facoltà del 16 giugno 2008, non consente la frequenza a studenti part time. 26. Ricevimento degli studenti I docenti del CLMCU-MC ricevono gli studenti per almeno due ore settimanali nei giorni, luoghi e orari descritti all’inizio di ogni anno accademico sulla pagina web personale di ogni docente. Eventuali assenze del docente negli orari di ricevimento, dovranno essere preventivamente comunicate agli studenti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Scuola di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria School of Dental Medicine Classe: LM-46 Odontoiatria e Protesi Dentaria REGOLAMENTO DIDATTICO 1 Sommario Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art.10 Art.11 Art.12 Art.13 Art.14 Art.15 Art.16 Art.17 Art.18 Art.19 Art.20 Art.21 Finalità del regolamento Obiettivi formativi Conoscenze richieste per l’accesso Accesso a studi ulteriori e sbocchi occupazionali Modalità di svolgimento della didattica e rapport crediti/ore Coordinamento dei corsi integrati Programmazione didattica Calendario didattico Curricula e piano di studio Commissione Tecnica di Programmazione Esami di Profitto Lingua straniera - Abilità informatiche - Trocinio Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti Prova finale Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Titoli Stranieri Forme di tutorato Guida dello studente/Manifesto annuale degli studi Impegno richiesto degli studenti Ricevimento studenti Norme transitorie – tabella di raccordo C.L. specialistica (D.M. 509/99) e C.L. Magistrale in odontoiatria e Protesi Dentaria (D.M. 270/2004) Allegato n. 1 Ordinamento didattico del corso di studi Allegato n. 2 Tabella di conformità dei curricula rispetto all’ordinamento didattico Allegato n. 3 Quadro dettagliato delle attività formative Allegato n. 4 Obiettivi formativi specifici degli insegnamenti del 1° e del 2° anno di corso 2 pag. 3 pag. 3 pag. 8 pag. 8 pag. 8 pag. 9 pag. 9 pag. 9 pag. 10 pag. 10 pag. 10 pag. 10 pag. 11 pag. 11 pag. 11 pag. 11 pag. 12 pag. 12 pag. 12 pag. 12 pag. 13 pag. 16 pag. 24 pag. 29 pag. 32 Art. 1 Finalità del regolamento. Il presente regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti e le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria LM/46, istituito presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’A.A. 2001/02 e attivato con ordinamento secondo il D.M. 270/04 a partire dall’A.A 2009/10. Art. 2 Obiettivi formativi. I laureati nei corsi di laurea magistrale in odontoiatria e protesi dentaria svolgono attività inerenti la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle ossa mascellari, delle articolazioni temporo-mandibolari e dei relativi tessuti, nonché la riabilitazione odontoiatrica, prescrivendo tutti i medicamenti ed i presìdi necessari all'esercizio della professione. I laureati magistrali della classe possiedono un livello di autonomia professionale, culturale, decisionale e operativa tale da consentire loro un costante aggiornamento, avendo seguito un percorso formativo caratterizzato da un approccio olistico ai problemi di salute orale della persona sana o malata, anche in relazione all'ambiente fisico e sociale che lo circonda. A tali fini il corso di laurea magistrale prevede 360 (trecentosessanta) CFU complessivi articolati su 6 (sei) anni di corso, di cui almeno 90 (novanta) da acquisire in attività formative cliniche professionalizzanti da svolgersi in modo integrato con le altre attività formative presso strutture assistenziali universitarie. L'attività formativa professionalizzante è obbligatoria e necessaria per il conseguimento della laurea magistrale e viene pianificata dal regolamento didattico nell'ambito della durata complessiva del corso di studi. Relativamente alla definizione di curricula preordinati alla esecuzione delle attività previste dalla direttiva 78/687/CEE, i regolamenti didattici di ateneo si conformano alle prescrizioni del presente decreto e dell'art. 6, comma 3, del D.M. n. 270/04. I laureati magistrali della classe dovranno essere dotati: delle conoscenze teoriche essenziali che derivano dalle scienze di base, nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale, della capacità di rilevare e valutare criticamente, da un punto di vista clinico, ed in una visione unitaria, estesa anche nella dimensione socio-culturale, i dati relativi allo stato di salute e di malattia dell'apparato stomatognatico del singolo individuo, interpretandoli alla luce delle conoscenze scientifiche di base, della fisiopatologia e delle patologie dell'apparato stomatognatico e sistemiche, delle abilità e l'esperienza, unite alla capacità di autovalutazione, per affrontare e risolvere responsabilmente i problemi sanitari prioritari dal punto di vista preventivo, diagnostico, prognostico, terapeutico e riabilitativo; della conoscenza delle dimensioni etiche e storiche della medicina e dell'odontoiatria; della capacità di comunicare con chiarezza ed umanità con il paziente e con i familiari, della capacità di collaborare con le diverse figure professionali nelle attività sanitarie di gruppo, organizzare il lavoro di équipe, di cui conosce le problematiche anche in tema di comunicazione e gestione delle risorse umane, applicando i principi dell'economia sanitaria; della capacità di riconoscere i problemi di salute orale della comunità e di intervenire in modo competente. I laureati magistrali della classe dovranno, inoltre, avere maturato: la conoscenza delle basi per la comprensione qualitativa e quantitativa dei fenomeni biologici e fisiologici, la conoscenza dei principi dei processi biologici molecolari, la conoscenza delle scienze di base, biologiche, e comportamentali su cui si basano le moderne tecniche di mantenimento dello stato di salute orale e le terapie odontoiatriche, le elevate responsabilità etiche e morali dell'odontoiatra riguardo la cura del paziente sia come individuo che come membro della comunità, sviluppando in particolare le problematiche cliniche delle utenze speciali, le conoscenze di informatica applicata e di statistica, in modo utile a farne strumenti di ricerca, a scopo di aggiornamento individuale, la conoscenza dei principi e delle indicazioni della diagnostica per immagini e dell'uso clinico delle radiazioni ionizzanti e dei principi di radioprotezione. I laureati magistrali della classe, al termine degli studi, saranno in grado di: praticare la gamma completa dell'odontoiatria generale nel contesto del trattamento globale del paziente senza produrre rischi aggiuntivi per il paziente e per l'ambiente; individuare le priorità di trattamento coerentemente ai bisogni, partecipando con altri soggetti alla pianificazione di interventi volti alla riduzione delle malattie orali nella comunità derivanti dalla conoscenza dei principi e la pratica della odontoiatria di comunità; apprendere i fondamenti della patologia umana, integrando lo studio fisiopatologico e patologico con la metodologia clinica e le procedure diagnostiche che consentono la valutazione dei principali quadri morbosi; apprendere i principali quadri correlazionistici e le procedure terapeutiche, mediche e chirurgiche complementari alla professione odontoiatrica, nonché essere introdotto alla conoscenza delle nozioni di base della cura e dell'assistenza secondo i principi pedagogici, della psicologia, della sociologia e dell'etica; conoscere i farmaci direttamente e indirettamente correlati con la pratica dell'odontoiatria e comprendere le implicazioni della terapia far- 3 macologica di patologie sistemiche riguardanti le terapie odontoiatriche; conoscere la scienza dei biomateriali per quanto attiene la pratica dell'odontoiatria; controllare l'infezione crociata per prevenire le contaminazioni fisiche, chimiche e microbiologiche nell'esercizio della professione; applicare la gamma completa di tecniche di controllo dell'ansia e del dolore connessi ai trattamenti odontoiatrici (nei limiti consentiti all'odontoiatra); analizzare la letteratura scientifica e applicare i risultati della ricerca alla terapia in modo affidabile; conoscere gli aspetti demografici, la prevenzione ed il trattamento delle malattie orali e dentali; sviluppare un approccio al caso clinico di tipo interdisciplinare, anche e soprattutto in collaborazione con altre figure dell'équipe sanitaria, approfondendo la conoscenza delle regole e delle dinamiche che caratterizzano il lavoro del gruppo degli operatori sanitari; approfondire le tematiche relative alla organizzazione generale del lavoro, alle sue dinamiche, alla bioetica, alla relazione col paziente ed alla sua educazione, nonché le tematiche della odontoiatria di comunità, anche attraverso corsi monografici e seminari interdisciplinari; comunicare efficacemente col paziente e educare il paziente a tecniche di igiene orale appropriate ed efficaci; fornire al paziente adeguate informazioni, basate su conoscenze accettate dalla comunità scientifica, per ottenere il consenso informato alla terapia; interpretare correttamente la legislazione concernente l'esercizio dell'odontoiatria del paese dell'Unione Europea in cui l'odontoiatra esercita e prestare assistenza nel rispetto delle norme medico-legali ed etiche vigenti nel paese in cui esercita; riconoscere i propri limiti nell'assistere il paziente e riconoscere l'esigenza di indirizzare il paziente ad altre competenze per terapia mediche; organizzare e guidare l'équipe odontoiatrica utilizzando la gamma completa di personale ausiliario odontoiatrico disponibile; approfondire le proprie conoscenze in ordine allo sviluppo della società multietnica, con specifico riferimento alla varietà e diversificazione degli aspetti valoriali e culturali, anche nella prospettiva umanistica; possedere la padronanza scritta e orale di almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre all'italiano; I laureati magistrali della classe svolgeranno l'attività di odontoiatri nei vari ruoli ed ambiti professionali clinici e sanitari. Al fine del conseguimento degli obiettivi didattici sopraindicati i laureati della classe devono acquisire conoscenze fisiopatologiche e cliniche di medicina generale. Inoltre, il profilo professionale include anche l'aver effettuato, durante il corso di studi, le seguenti attività pratiche di tipo clinico, che devono essere state compiute con autonomia tecnico professionale, da primo operatore, sotto la guida di odontoiatri delle strutture universitarie e specificate dall'Advisory Committee On Formation Of Dental Practitioners della Unione Europea: 1) Esame del paziente e diagnosi: rilevare un corretta anamnesi (compresa l'anamnesi medica), condurre l'esame obiettivo del cavo orale, riconoscere condizioni diverse dalla normalità, diagnosticare patologie dentali e orali, formulare un piano di trattamento globale ed eseguire la terapie appropriate o indirizzare il paziente ad altra competenza quando necessario. L'ambito diagnostico e terapeutico include le articolazioni temporomandibolari; riconoscere e gestire correttamente manifestazioni orali di patologie sistemiche o indirizzare il paziente ad altra competenza; valutare la salute generale del paziente e le relazioni fra patologia sistemica e cavo orale e modulare il piano di trattamento odontoiatrico in relazione alla patologia sistemica; svolgere attività di screening delle patologie orali compreso il cancro; diagnosticare e registrare le patologie orali e le anomalie di sviluppo secondo la classificazione accettata dalla comunità internazionale; diagnosticare e gestire il dolore dentale, oro-facciale e cranio-mandibolare o indirizzare il paziente ad altra appropriata competenza; diagnosticare e gestire le comuni patologie orali e dentali compreso il cancro, le patologie mucose e ossee o indirizzare il paziente ad altra appropriata competenza; eseguire esami radiografici dentali con le tecniche di routine: (periapicali, bite-wing, extraorali proteggendo il paziente e l'équipe odontoiatrica dalle radiazioni ionizzanti); riconoscere segni radiologici di deviazione dalla norma. 2) Terapia: rimuovere depositi duri e molli che si accumulano sulle superfici dei denti e levigare le superfici radicolari; incidere, scollare e riposizionare un lembo mucoso, nell'ambito di interventi di chirurgia orale minore;praticare trattamenti endodontici completi su monoradicolati poliradicolati; condurre interventi di chirurgia periapicale in patologie dell'apice e del periapice; praticare l'exodontia di routine; praticare l'avulsione chirurgica di radici e denti inclusi, rizectomie; praticare biopsie incisionali ed escissionali; sostituire denti mancanti, quando indicato e appropriato, con protesi fisse, rimovibili (che sostituiscano sia denti che altri tessuti persi) e protesi complete. Conoscere le indicazioni alla terapia implantare, effettuarla o indirizzare il paziente ad altra opportuna competenza; restaurare tutte le funzioni dei denti utilizzando tutti i materiali disponibili e accettati dalla comunità scientifica; realizzare correzioni ortodontiche di problemi occlusali minori riconoscendo l'opportunità di indirizzare il paziente ad altre competenze in presenza di patologie più complesse. 3) Emergenze mediche: effettuare manovre di pronto soccorso e rianimazione cardio-polmonare. I laureati magistrali della classe dovranno essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari. Art. 2 Educational Aims The graduates in the degree in Dentistry and Dental Implants practice activities involving the prevention, diagnosis and treatment of the diseases and congenital and acquired anomalies of teeth, mouth, maxillofacial 4 bones, temporomandibular joints and their related tissues, as well as dental rehabilitation, prescribing all medications and devices necessary to the profession practice. Graduates have a level of professional, cultural, decision-making and operative autonomy which enables their constant updating, since their training and education is characterized by a holistic approach toward oral health issues pertaining to both the health and the sick person, also in relation to their physical and social environment. To these aims, the degree includes a total of 360 credits (CFU) over a 6-year course, at least 90 of which to be acquired in professionalizing clinical training activities carried out in university facilities, in an integrated way with the other training and educational activities. The professionalizing training activity is compulsory and necessary to achieve the degree and is designed by the didactic plan throughout the whole course. In regards to the definition of the curricula required to the implementation of the activities contemplated by 78/687/CEE, the didactic regulations of the University comply with the prescriptions of the present bill and of art. 6, comma 3, D.M. n. 270/04. Graduates must have: The essential theoretical knowledge deriving from basic sciences, in view of their professional application; the ability of detecting and assessing critically – from a clinical point of view and within a holistic view, extended also to the socio-cultural dimension – the data concerning the health and sickness status of the stomatognathic system of the individual, interpreting them on the basis of the basic scientific knowledge; the physiopathology and pathologies of the stomatognathic apparatus and the whole system; the abilities and experience, joined with self-evaluation ability, to face and solve responsibly the health problems that have priority from a preventive, diagnostic, prognostic, therapeutic and rehabilitative point of view; the knowledge of the historical and ethical dimensions of medicine and dentistry; the ability to communicate with clarity and humanity with the patients and their families; the ability to cooperate with the various health professionals in group health activities, to organize teamwork and to solve its related problems in terms of communication and human resource management, applying the principles of health economy; the ability to recognize and detect community oral health problems and to intervene in an appropriate manner. Graduates must have achieved: The basic knowledge necessary to the qualitative and quantitative understanding of biological and physiological phenomena; knowledge of the principles of molecular biologic processes; knowledge of the basic biological and behavioural sciences grounding the modern techniques of health maintenance and dental therapies, the high ethical and moral responsibilities of dentistry concerning the care of the patient, both as an individual and as a member of the community, developing in particular the clinical issues of special-need users; knowledge of applied information technology and statistics, as to use them as research tools for individual updating purposes; knowledge of the principles of image diagnostics and of the clinical use of ionizing radiations and of the principles of radioprotection. By the end of the course, graduates will be able to: Practice the whole spectrum of general dentistry within the global treatment of patients without doing any additional harm to them and to the environment; Identify treatment priorities consistently with the needs, participating with other subjects to the planning of interventions which aim at reducing oral pathologies in the community, on the basis of the knowledge of the principles and practice of dentistry in the community; Learn the basics of human pathology, integrating the study of physiopathology and pathology with the clinical methodology and the diagnostic procedures which enable the assessment of the main diseases; learn the main correlation patterns and therapeutic, medical and surgical procedures which are complementary to the dental profession, as well as the basic notions of care according to the principles of pedagogy, psychology, sociology and ethics; know the medications directly and indirectly related to the practice of dentistry and understand the implications of the medical treatments of the systemic pathologies related to dental therapies; know the science of biomaterials as related to the practice of dentistry; control cross infection in order to prevent physical, chemical and microbiological contaminations in the practice of the profession; apply the whole range of anxiety and pain management techniques related to dental treatments (within the scope of dentistry); analyse the scientific literature and apply research results to therapy in a reliable way; know the demographical aspects, prevention and treatment of oral and dental diseases; develop an interdisciplinary approach to the clinical case, also and chiefly in cooperation with other professionals of the health team, studying in depth the rules and dynamics characterizing teamwork in the health professions; and the issues related to work organization and to its dynamics, to bioethics, to the relation with the patient and his/her education, as well as the dynamics of community dentistry, also through specific courses and interdisciplinary seminars; communicate efficiently with the patient and educate 5 the patient to appropriate and efficient oral hygiene techniques; provide the patient with adequate information, based on knowledge supported by the scientific community, in order to achieve an informed consent to the therapy; interpret correctly the law and regulations related to the practice of dentistry in the country of the EU where the dentist practices, and provide care in compliance with the medical-legal norms in force in the country where s/he practices; recognize his/her own limits in assisting the patient and the need to refer the patient to other healthcare professionals for his/her medical treatments; organize and lead the dental team employing the whole available range of dental assistance staff; have thorough knowledge related to the development of a multiethnic society, specifically to the variety and diversification of values and cultures, also in a humanistic perspectives; speak and write proficiently in at least one language of the EU, besides Italian. Graduates will practice dentistry in the various professional roles of clinical and health services. In order to achieve the above mentioned didactic aims, the graduates must achieve physiopathological and clinical knowledge in general medicine. Moreover, the professional profile includes also the undertaking of the following practical activities during the degree course, which must be carried out with technical-professional autonomy, as a first operator, under the guidance of dentists of the university facilities, specified in the EU Advisory Committee On Formation Of Dental Practitioners: 1) Examination and diagnosis of the patient: recollecting a correct anamnesis (including medical anamnesis), performing an objective examination of the oral cavity, recognizing conditions deviating from the norm, diagnosing dental and oral pathologies, formulating a global treatment plan and practicing the appropriate therapies or referring the patient to other health professionals when necessary. The field of diagnosis and therapy include the temporomandibular joints; recognizing and managing correctly the oral manifestations of systemic pathologies or referring the patient to other health professionals; assessing the general health state of the patient and the relations between systemic pathology and oral cavity, and modulating the dental treatment plan in relation to the systemic pathology; performing the screening of oral pathologies, including cancer; diagnosing and recording oral pathologies and development anomalies according to the classification approved by the international community; diagnosing and managing dental, orofacial and craniomandibular pain or referring the patient to other appropriate health professionals; diagnosing and managing common oral and dental pathologies, including cancer, mucous and bone pathologies or referring the patient to other appropriate health professionals; performing dental radiographic exams with routine techniques (periapical, bite-wing, extraoral, protecting the patient and the dental team from ionizing radiations); recognizing radiological signs deviating from the norm. 2) Therapy: scaling hard and soft deposits of teeth surfaces and polishing radicular surfaces; lancing, detaching and repositioning a mucous membrane, within minor oral surgery procedures; practicing complete endodontic treatments on single and multiple root teeth; performing periapical surgery operations on apex and periapex pathologies; practicing routine exodontics; practicing surgical avulsion of roots and embedded teeth, apicoectomies; practicing incisional and excisional biopsies; replacing missing teeth, when indicated and appropriate, with fixed and removable implants (replacing both teeth and other lost tissues) and complete dentures. Knowing the indications of implant therapy, practicing it or referring the patient to other appropriate health professionals; restoring all teeth functions using all available materials approved by the scientific community; implementing the orthodontic corrections of minor occlusion problems, recognizing cases in which the patient needs to be referred to other health professionals in presence of more complex pathologies. 3) Medical emergencies: practicing manoeuvres of emergency care and cardiopulmonary resuscitation (CPR). Graduates will have to be able to use fluently, in speaking and writing, at least a language of the EU besides Italian, also with reference to the scientific vocabulary of the discipline. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) Il Laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve acquisire una solida preparazione nelle discipline di base, nelle discipline mediche di interesse odontoiatrico e nelle discipline odontoiatriche, e deve essere in grado di valutare criticamente le problematiche relative allo stato di malattia dell'apparato stomatognatico in una visione unitaria che tenga conto dello stato di salute generale del singolo paziente. Il laureato ha inoltre sviluppato le capacità di apprendimento necessarie per intraprendere studi di malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti della bocca delle ossa mascellari delle articolazioni temporo-mandibolari e dei relativi tessuti, nonché la riabilitazione odontoiatrica, prescrivendo tutti i medicamenti ed i presidi necessari all'esercizio della professione. Possiede un livello di autonomia professionale, culturale, decisionale ed operativa tale da consentigli un costante aggiornamento avendo seguito un percorso formativo caratterizzato da un approccio olistico ai problemi di salute orale della persona sana o malata, anche in relazione all'ambiente fisico e sociale che lo circonda. 6 Negli aspetti generali, il biennio comprende attività formative di base mirate a far conoscere allo studente i fondamenti dell'organizzazione strutturale e delle funzioni vitali del corpo umano. Il successivo triennio prevede lo studio di discipline di interesse medico chirurgico e specialistico con particolare riferimento alle problematiche cliniche correlate alle patologie Odontostomatologiche. Le attività formative si esplicano con corsi di didattica frontale - seminariale e con l'attività pratica di tirocinio professionalizzante. Tali capacità verranno valutate attraverso esami in itinere, esami certificativi scritti o orali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) Il Laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria dovrà avere maturato la conoscenza delle basi per la comprensione qualitativa e quantitativa dei fenomeni biologici, fisiologici e patologici ai fini del mantenimento dello stato di salute orale e le terapie odontoiatriche, anche attraverso il tirocinio pratico previsto nell'ambito delle discipline professionalizzanti. Il laureato è in grado di praticare la gamma completa dell'odontoiatria generale; è in grado di'individuare le priori di trattamento coerentemente ai bisogni partecipando con altri soggetti alla pianificazione di interventi volti alla riduzione delle malattie orali nella comunità derivanti dalla conoscenza dei principi e la pratica della odontoiatria di comunità; è in grado di controllare l'infezione crociate per prevenire le contaminazioni fisiche, chimiche e microbiologiche nell'esercizio della professione; è in grado di organizzare e guidare l'equipe odontoiatrica utilizzando la gamma completa di personale ausiliario odontoiatrico disponibile. Conosce ed applica la gamma completa di tecniche di controllo dell'ansia e del dolore connessi ai trattamenti odontoiatrici (nei limiti consentiti all'odontoiatra). Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle capacità di applicazione delle conoscenze nell'ambito delle attività caratterizzanti includono un intensa attività di laboratorio individuali e di attività di tirocinio clinico sul pazienti, la rielaborazione e presentazione di testi scientifici analizzati da individui o gruppi di studenti. Tali capacità verranno valutate attraverso esami in itinere, esami certificativi scritti o orali. Autonomia di giudizio (making judgements) Il laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve posseder un livello di autonomia professionale, culturale, decisionale e operativa volti alla cura e riabilitazione del sistema stomatognatico. E' in grado di riconoscere i propri limiti nell'assistere il paziente e riconoscere l'esigenze di indirizzare il paziente ad altre competenze per terapia mediche. E' in grado di valutare l'efficacia del piano di trattamento, degli intergenti compiuti e dei risultati conseguiti. L'autonomia di giudizio viene coltivata nello studente mediante letture ed analisi di articoli scientifici, nello svolgimento della didattica frontale e nell'espletamento del tirocinio professionalizzante. L'autonomia di giudizio verrà valutata attraverso esami in itinere, esami certificativi scritti o orali e nella tesi di laurea. Abilità comunicative (communication skills) Il laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve saper gestire i rapporti con i colleghi medici e odontoiatri, con i collaboratori e con i pazienti. Possiede una conoscenza delle lingua inglese adeguata per la consultazione di testi e riviste scientifiche. E' in grado di comunicare efficacemente col paziente ed educare il paziente a tecniche di igiene orale appropriate ed efficaci e fornendolo di adeguate informazioni, basate su conoscenze accettate dalla comunità scientifica per ottenere il consenso informato alla terapia. Sa sviluppare un approccio al caso clinico di tipo interdisciplinare anche e soprattutto in collaborazione con altre figure dell'equipe sanitaria, approfondendo la conoscenza delle regole e delle dinamiche che caratterizzano il lavoro del gruppo degli operatori sanitari. Le abilità comunicative vengono sviluppate in occasione della rielaborazione di articoli e testi scientifici, nell'attività pratica di tirocinio, in modo individuale o a gruppi e in occasione della presentazione ed esposizione del lavoro di tesi con l'ausilio di strumenti multimediali. Tali capacità verranno valutate attraverso test in itinere,esami certificativi scritti o orali. Capacità di apprendimento (learning skills) Il laureato Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria deve aver sviluppato capacità di apprendimento necessarie per intraprendere ulteriori studi con un alto grado di autonomia. La capacità di apprendimento si esplica - attraverso la consultazione di banche dati e all'analisi della letteratura scientifica, nonchè all'applicazione dei risultati della ricerca alla terapia in modo affidabile; 7 - attraverso la corretta interpretazione della legislazione concernente l'esercizio dell'odontoiatria nel rispetto delle norme medico-legali ed etiche vigenti nel paese in cui si esercita. La capacità di apprendimento viene valutata attraverso forme di verifica continua durante le attività formative, mediante lo studio personale, nonché mediante la verifica della capacità di auto-apprendimento maturata durante lo svolgimento dell'attività relativa alla prova finale. Tali capacità verranno valutate attraverso test in itinere,esami certificativi scritti o orali. Art. 3 Conoscenze richieste per l'accesso Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero, riconosciuto idoneo. E' altresì richiesto il possesso di un'adeguata preparazione iniziale conseguita negli studi precedentemente svolti, che verte in particolare su conoscenze nei campi della Biologia e della Chimica. Gli studenti che siano stati ammessi al corso con un punteggio in Biologia inferiore a sei punti e in Chimica inferiore a tre punti, saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi. Il Collegio Didattico istituirà attività didattiche di recupero che potranno essere svolte nel mese di settembre o nell'arco del 1° semestre del primo anno di corso, con obbligo di frequenza. Allo scopo di consentire l’annullamento del debito formativo accertato, è necessario superare il relativo esame. L’ammissione al corso di laurea è programmata a livello nazionale e disciplinata dalle norme in materia di accesso ai corsi universitari e successive modificazioni (Legge 264 del 2 agosto 1999). Art. 4 Accesso a studi ulteriori e sbocchi occupazionali. I laureati in Odontoiatria e Protesi Dentaria potranno accedere alle Scuole di Specializzazione e Master. I laureati in Odontoiatria e Protesi Dentaria hanno sbocchi occupazionali nell'ambito della professione di Odontoiatra o libero professionista in ambulatori. Possono svolgere attività dirigenziali di I° e II° livello presso il Sistema Sanitario Nazionale. Il corso prepara alle professioni di Dentisti e odontostomatologi. Art. 4 Access to further study programmes and job opportunities. Graduates in the degree of Dentistry and Dental Implants will have access to Specializing Degrees and Masters. Graduates in the degree of Dentistry and Dental Implants have job opportunities in the profession of dentistry or st nd as independent professionals in surgeries. They can practice 1 and 2 level managerial activities in the National Health System. The degree prepares to the professions of Dentist and Odontostomatologist. Art. 5 Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Sono stabilite le seguenti tipologie di attività didattica: - lezioni ex-cathedra sono lezioni di tipo frontale e assimilate e consistono nella trattazione di un specifico argomento, facente parte del curriculum formativo previsto per il corso di studio. - attività di didattica tutoriale, esercitazioni-laboratorio e di tirocinio costituiscono una forma di didattica interattiva indirizzata ad un piccolo gruppo di studenti; tale attività è coordinata da un tutore che ha il compito di guidare gli studenti nel contesto di esercitazioni pratiche e/o internati in ambienti clinici e laboratori. - attività didattiche elettive. Il Collegio Didattico organizza e determina le modalità di acquisizione dei CFU relativi all’offerta di attività opzionali. Queste attività sono realizzabili con lezioni ex-cathedra, seminari, corsi interattivi, fra i quali lo studente individua la propria personale opzione fino al conseguimento dei CFU previsti dal piano didattico secondo le modalità dallo stesso stabilite. Agli studenti che aderiscono ai programmi di internazionalizzazione della didattica e della ricerca, preventivamente autorizzati, vengono riconosciuti CFU 3 per i corsi Elettivi. Il corso di laurea magistrale (CLMOPD) prevede l’acquisizione di 360 CFU articolati in sei anni di corso. 8 I CFU corrispondenti a ciascun corso di insegnamento compresi le abilità informatiche (INF/01) e linguistiche (L-LIN/12) e il tirocinio sono acquisiti mediante superamento dell’esame di profitto. - Le attività di laboratorio, pratiche e di tirocinio devono essere certificate, da parte del docente o tutore. - Lo studente deve dotarsi del materiale necessario allo svolgimento delle esercitazioni. La quantità di attività didattica espressa in ore per CFU di norma deve attenersi ai seguenti valori: - lezioni ex-cathedra sono in rapporto di 1 CFU ogni 8 ore con impegno personale richiesto allo studente di 17 ore di studio; - esercitazione - laboratorio in rapporto di 1 CFU ogni 12 ore con impegno richiesto allo studente di 13 ore; - attività tutoriali e di tirocinio sono in rapporto di 1 CFU ogni 15 ore con impegno personale richiesto allo studente di 10 ore per auto-apprendimento, studio guidato, elaborazioni di progetti e relazioni. Art. 6 Coordinamento dei corsi integrati Ogni corso integrato è coordinato da un docente nominato dal Collegio Didattico fra i docenti del corso stesso, le cui funzioni sono le seguenti: - referente per gli studenti; - responsabile della corretta conduzione di tutte le attività didattiche previste dal corso; - provvede alla programmazione e coordinamento della preparazione delle prove di esame; - è responsabile della custodia dei registri degli esami. Art. 7 Programmazione didattica Il periodo di svolgimento delle attività didattiche di tutti gli anni di corso è stabilito dal Manifesto Generale degli Studi di Ateneo. Prima del’inizio dell’anno accademico viene reso noto: - il piano didattico; - le sedi delle attività formative; - le attività didattiche elettive; - il calendario delle attività didattiche; - i programmi dei singoli corsi; - i compiti didattici attribuiti ai docenti. Art. 8 Calendario didattico Il calendario didattico definisce i periodi di lezione e delle attività connesse, le sessioni d’esame di profitto, le sessioni di laurea e le festività, in accordo con quanto stabilito dal senato accademico. Il calendario didattico viene pubblicato sul web. Art. 9 Curricula e piano di studio Il corso prevede un solo curriculum e non sono ammessi piani di studio individuali. Art. 10 Commissione Didattica Il Presidente nomina all’inizio del suo mandato la Commissione Didattica. La Commissione Didattica è composta complessivamente da cinque docenti del corso di laurea e da un rappresentante degli studenti eletto nel Collegio Didattico. La Commissione Didattica è coordinata da un Presidente nominato tra i membri della commissione stessa. La Commissione Didattica sovrintende a tutte le attività necessarie all’organizzazione e al funzionamento del corso. Le funzioni e i provvedimenti della Commissione Didattica vengono approvati dal Collegio Didattico e sono i seguenti: 9 Valutare e predisporre le eventuali modifiche o revisioni dell’ordinamento, del regolamento e del piano didattico; Identificare gli obiettivi formativi del core curriculum e assegnare relativi CFU; Pianificare di concerto con i docenti l’assegnazione dei compiti didattici dei corsi; Proporre e organizzare le attività a scelta dello studente (corsi elettivi); Organizzare le forme di tutorato; Promuovere e favorire la partecipazione degli studenti ai programmi di mobilità europea; Organizzare il monitoraggio permanente di tutte le attività didattiche e valutare la qualità dei risultati, anche in collaborazione con il Team di autovalutazione. Art. 11 Esami di Profitto La verifica dell’apprendimento può avvenire attraverso valutazioni formative e valutazioni certificative. Le valutazioni formative (prove in itinere) sono esclusivamente intese a rilevare l’efficacia dei processi di apprendimento e d’insegnamento nei confronti di contenuti determinati. Le valutazioni certificative (esami di profitto) sono finalizzate a valutare e quantificare con un voto il conseguimento degli obiettivi dei corsi, certificando il grado di preparazione individuale degli studenti. Gli esami di profitto sono denominati sessioni d’esami, possono essere effettuati esclusivamente nei periodi fissati dal Calendario accademico. Sono consentite modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali tradizionali - prove scritte oggettive e strutturate - prove pratiche e prove simulate. Le sessioni d’esame sono tre e non possono coincidere con i periodi nei quali si svolgono le attività didattiche. Gli esami di profitto e ogni altro tipo di verifica soggetta a registrazione possono essere sostenuti solo successivamente alla conclusione dei relativi insegnamenti. Lo studente in regola con l’iscrizione e i versamenti, può sostenere, senza alcuna limitazione numerica tutti gli esami e le prove di verifica per il quali possieda l’attestazione di frequenza ai corsi, rilevata secondo le modalità stabilite dal Collegio Didattico, e che si riferiscano comunque a corsi di insegnamento conclusi e nel rispetto delle eventuali propedeuticità. L’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane. Non può essere ripetuto l’esame o altra verifica del profitto già verbalizzato con esito positivo. La composizione e le funzioni delle commissioni di esami di profitto sono disciplinate dal regolamento didattico di Ateneo. Art. 12 Lingua straniera - Abilità informatiche - Tirocinio. Il corso di lingua inglese scientifico (L-LIN/12) Il corso è considerato tra le discipline caratterizzanti per la formazione dell’odontoiatra, consente agli studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti biomedici e di comunicare con i pazienti e con il personale sanitario nei paesi anglofoni. I relativi CFU vengono acquisiti mediante superamento dell’esame di profitto. Abilità informatiche(INF/01) Il corso di informatica è costituito in maniera predominante dallo svolgimento di attività pratica presso i laboratori informatici dell’Ateneo. I relativi CFU vengono acquisiti mediante superamento dell’esame di profitto. Tirocinio Lo studente è tenuto ad acquisire specifiche professionalità per attività formative professionalizzanti da svolgersi presso strutture assistenziali universitarie e/o convenzionate. Le attività possono consistere anche nella partecipazione a convegni e attività seminariali e/o la presentazione di relazioni da svolgersi secondo le modalità stabilite dal Collegio Didattico. Le attività di laboratorio, pratiche e di tirocinio devono essere certificate, da parte del docente o tutore secondo le modalità stabilite dal Collegio Didattico e di norma registrate su apposito libretto. Lo studente deve dotarsi del materiale necessario allo svolgimento delle esercitazioni. Art. 13 Obblighi di frequenza, propedeuticità e sbarramenti La frequenza a tutte le attività formative del CLMOPD è obbligatoria nella misura del 75%. Lo studente che non abbia ottenuto l’attestazione di frequenza ai corsi e al tirocinio non può sostenere i relativi esami e viene iscritto 10 nel successivo anno accademico anche in soprannumero, come ripetente del medesimo anno, con l’obbligo di frequenza ai corsi per il quali non ha ottenuto l’attestazione. La frequenza viene attestata dai docenti secondo le modalità stabilite dal Collegio Didattico. E’ consentito il passaggio da un anno al successivo esclusivamente agli studenti che, al termine della sessione autunnale, abbiano superato gli esami previsti nel piano di studi per quell’anno di corso con un debito didattico massimo di 31 CFU. Il debito didattico deve essere sanato prima di sostenere gli esami di profitto del successivo anno di corso. Lo studente che, pur avendo ottenuto la regolare attestazione di frequenza ai corsi previsti dal corso, abbia un debito didattico superiore a 31 CFU viene iscritto allo stesso anno con la qualifica di “fuori corso” senza obbligo di frequenza. Il Collegio Didattico ha stabilito la tabella delle propedeuticità degli esami di profitto che prevede l’obbligo di sostenere con successo alcuni esami prima di altri. Le propedeuticità degli esami di profitto, specificate nel Regolamento didattico devono essere rispettate. Il mancato rispetto delle propedeuticità implica l’annullamento d’ufficio degli esami verbalizzati. Art. 14 Prova finale Per essere ammessi a sostenere l’esame di laurea lo studente deve aver seguito tutti i corsi ed avere superato i relativi esami; aver ottenuto complessivamente 350 CFU articolati in 6 anni di corso. I CFU assegnati per la preparazione della prova finale sono 10. La tesi potrà essere redatta anche in una lingua straniera preventivamente concordata. I dettagli sui contenuti e sulle modalità di svolgimento della prova finale saranno posti in allegato al presente regolamento. Art. 15 Trasferimenti e passaggi/Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Gli studi compiuti e i crediti acquisiti presso i corsi di Laurea in odontoiatria e protesi dentaria di altri sedi universitarie dell’Unione Europea e dei paesi extracomunitari, vengono riconosciuti con delibera del Consiglio di corso che, previa valutazione del curriculum, dei programmi degli esami superati e dei corsi svolti, dispone per l’iscrizione ad uno dei sei anni di corso e/o per la convalida parziale o integrale degli stessi. L’iscrizione ad un determinato anno di corso è condizionata dai posti disponibili nell’ambito del numero programmato per anno accademico e nel rispetto di quanto disposto dall’art. 13 del presente regolamento. Analoga procedura viene espletata per il riconoscimento degli studi compiuti e per i crediti acquisiti presso l’Università degli studi di Verona o di altre sedi universitarie. Art. 16 Titoli stranieri Qualora non sia diversamente disposto dalla normativa vigente, gli studi compiuti e i crediti acquisiti presso i corsi di laurea in odontoiatria e protesi dentaria di altre sedi universitarie dell’unione europea nonché i CFU in queste conseguiti, sono riconosciuti con delibera del Collegio Didattico, che previo esame del curriculum dei programmi degli esami superati e dei corsi svolti dispone per l’iscrizione ad uno dei sei ani di corso e/o per la convalida parziale o integrale degli stessi. L’iscrizione ad un determinato ano di corso è condizionata dai posti disponibili nell’ambito del numero programmato per anno accademico e nel rispetto di quanto disposto all’art 13 del presente regolamento. Analoga procedura viene espletata per il riconoscimento degli studi compiuti e per i CFU acquisiti presso altri cosi di laura dell’Università di Verona. Ulteriori disposizioni in materia sono disciplinata dal Regolamento didattico di ateneo. Art. 17 Forme di tutorato Si definiscono tre distinte figure di tutore. La prima è quella del consigliere e cioè del docente al quale il singolo studente può rivolgersi per avere suggerimenti e consigli inerenti la sua carriera scolastica. La seconda figura è quella del docente tutore al quale un piccolo numero di studenti è affidato per lo svolgimento delle attività didattiche tutoriali previste dal piano didattico. Questa attività tutoriale configura un vero o proprio compito didattico. Ogni docente tutore è tenuto a coordinare le proprie funzioni con le attività didattiche dei corsi 11 di insegnamento che ne condividono gli obiettivi formativi e può essere impegnato anche nella preparazione dei materiali da utilizzare nella didattica tutoriale. La terza figura è quella del tutor non docente, rappresentato da un collaboratore. Tale figura, interna o esterna all’università viene nominata previa delibera del Collegio Didattico e coadiuva i docenti nell’attività didattica tutoriale. Tutti docenti del corso de laurea sono tenuti a rendersi disponibili per svolgere le mansioni di tutore. Art.18 Impegno richiesto degli studenti Gli studenti potranno iscriversi solo con impegno a tempo pieno. Art. 19 Ricevimento studenti Sul sito web del corso di laurea sono reperibili i programmi degli insegnamenti e le indicazioni relative all’orario di ricevimento degli studenti. Art. 20 Norme transitorie A partire dal A.A. 2009/10 viene attivato il primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Non sono ammessi passaggi ad anni successivi a quelli attivati. E’ disposta una tabella di conversione degli insegnamenti previsti nei previgenti ordinamenti rispetto agli insegnamenti del presente corso di studi. TABELLA DI RACCORDO LAUREA SPECIALISTICA E LAUREA MAGISTRALE IN ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA SSD Laurea Specialistica D.M. 509/99 CFU SSD Laurea Magistrale D.M. 270/2004 BIO/16 ANATOMIA UMANA 6 BIO/16 ANATOMIA UMANA 10 BIO/10 BIOCHIMICA 5 BIO/10 BIOCHIMICA 7 BIO/13 BIOLOGIA APPLICATA 5 BIO/13 BIOLOGIA APPLICATA 8 CHIM/03 CHIMICA GENERALE E INORGANICA E CHIMICA ORGANICA 5 BIO/10 CHIMICA 7 FIS/07 FISICA APPLICATA 5 FIS/07 FISICA APPLICATA 6 INF/01 INFORMATICA 4 M-PSI/01 SCIENZE COMPORTAMENTALI E METODOLOGIA SCIENTIFICA 13 CHIM/06 MED/01 CFU INF/01 M-PED/03 MED/02 L-LIN/12 INGLESE SCIENTIFICO I 4 L-LIN/12 INGLESE SCIENTIFICO 7 BIO/17 ISTOLOGIA 5 BIO/17 ISTOLOGIA 7 INGIND/22 SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI 5 MED/28 MATERIALI DENTALI E TECNOLOGIE PROTESICHE 15 BIO/09 FISIOLOGIA 6 BIO/09 FISIOLOGIA 9 MED/42 IGIENE GENERALE E APPLICATA 3.5 MED/07 MICROBIOLOGIA ED IGIENE 12 MED/42 L-LIN/12 INGLESE SCIENTIFICO II 5 L-LIN/12 INGLESE SCIENTIFICO 7 MED/07 MICROBIOLOGIA 7 MED/07 MICROBIOLOGIA ED IGIENE 12 12 MED/04 PATOLOGIA GENERALE 5 MED/04 PATOLOGIA GENERALEE IMMUNOLOGIA 10 MED/01 STATISTICA MEDICA 4 M-PSI/01 SCIENZE COMPORTAMENTALI E METODOLOGIA SCIENTIFICA 13 SCIENZE COMPORTAMENTALI E METODOLOGIA SCIENTIFICA 13 MED/01 INF/01 M-PED/03 MED/02 - ABILITA’ GESTIONALI 5 M-PSI/01 MED/01 INF/01 M-PED/03 MED/02 MED/08 ANATOMIA PATOLOGICA 6 MED/08 ANATOMIA PATOLOGICA 6 MED/18 CHIRURGIA GENERALE 5 MED/35 SCIENZE MEDICHE II 16 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA 7 MED/41 MED/18 MED/36 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA 3.5 BIO/14 FARMACOLOGIA 6 BIO/14 FARMACOLOGIA 7 MED/09 MEDICINA INTERNA 4 MED/09 SCIENZE MEDICHE I 14 MED/36 BIO/12 MED/31 MED/28 PATOLOGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA 3 MED/28 PATOLOGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA 9 MED/38 PEDIATRIA GENERALE E SPECIALISTICA 2.5 MED/28 ODONTOIATRIA PEDIATRICA 7 SCIENZE MEDICHE II 16 SCIENZE MEDICHE II 16 NEUROLOGIA E PSICHIATRIA 4 PATOLOGIA E TERAPIA MAXILLOFACCIALE 10 PATOLOGIA E TERAPIA MAXILLOFACCIALE 10 MED/38 MED/35 MALATTIE CUTANEE E VENEREE 2 MED/35 MED/41 MED/18 MED/41 ANESTESIOLOGIA 2.5 MED/35 MED/41 MED/18 MED/26 NEUROLOGIA 2 MED/26 MED/25 MED/31 OTORINOLARINGOIATRIA 3 MED/28 MED/29 MED/31 MED/29 CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE 2 MED/28 MED/29 MED/31 MED/43 MEDICINA LEGALE 5 MED/43 MEDICINA LEGALE 4 MED/28 PEDODONZIA 3 MED/28 ODONTOIATRIA PEDIATRICA 7 NEUROLOGIA E PSICHIATRIA 4 MED/38 MED/25 PSICHIATRIA 3 MED/26 MED/25 MED/28 ODONTOIATRIA CONSERVATRICE I 3 MED/28 DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I 28 MED/28 ODONTOIATRIA CONSERVATRICE II 3 MED/28 ODONTOIATRIA RESTAURATIVA 12 13 MED/28 ODONTOIATRIA CONSERVATRICE III 3 MED/28 ODONTOIATRIA RESTAURATIVA 12 MED/28 CHIRURGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA I 2.5 MED/28 CHIRURGIA ORALE (4° ANNO) 5 MED/28 CHIRURGIA SPECIALE ODONTOSTOMATOLOGICA II 2.5 MED/28 IMPLANTOLOGIA 12 MED/29 PATOLOGIA E TERAPIA MAXILLOFACCIALE 10 MED/28 CLINICA ODONTOSTOMATOLOGICA I 4.5 MED/28 PRINCIPI DI ODONTOIATRIA 20 MED/28 CLINICA ODONTOSTOMATOLOGICA II 4.5 MED/28 IMPLANTOLOGIA 12 TERAPIA ODONTOSTOMATOLOGICA INTEGRATA 14 MED/28 PROTESI DENTARIA I 2 MED/28 MATERIALI DENTALI E TECNOLOGIE PROTESICHE 15 MED/28 PROTESI DENTARIA II 3 MED/28 MATERIALI DENTALI E TECNOLOGIE PROTESICHE 15 DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I 28 MED/28 PROTESI DENTARIA III 3 MED/28 IMPLANTOLOGIA 12 MED/28 PARODONTOLOGIA I 4.5 MED/28 DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I 28 MED/28 PARODONTOLOGIA II 4.5 MED/28 IMPLANTOLOGIA 12 PARODONTOLOGIA 6 MED/28 ORTOGNATODONZIA E GNATOLOGIA I 4 MED/28 DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I 28 MED/28 ORTOGNATODONZIA E GNATOLOGIA II 4 MED/28 DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE I 28 GNATOLOGIA 3 Le modalità di svolgimento delle attività di tirocinio vengono stabilite dal Collegio Didattico. I programmi dei corsi di raccordo tra Laurea Specialistica D.M. 509/99 e Laurea Magistrale D.M. 270/2004 sono approvati dal Collegio Didattico. 14 Università degli Studi di Verona Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Regolamento Didattico maggio 2010 Anno accademico 2010-2011 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Indice Art.1 – Finalità del regolamento Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 – Programmazione didattica Art. 9 – Calendario didattico Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 11 – Organi del Corso di Laurea Art. 12 – Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 - Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 17 – Prova finale Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 19 - Passaggi e trasferimenti Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 21 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all’estero Art. 22 - Studenti part time Art. 23 - Ricevimento degli studenti Art. 24 – Autovalutazione della didattica -2- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Laurea Magistrale in Classe Struttura di riferimento Scienze infermieristiche ed ostetriche LM/SNT1 - Professioni sanitarie Scuola di Medicina e Chirurgia Art.1 – Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche, classe LM/SNT1, attivato presso l’Università degli Studi di Verona a partire dall’anno accademico 2010/2011. Il corso di Laurea Magistrale si propone di sviluppare, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi formativi, organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie. Art. 2 – Obiettivi formativi del corso Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti. Il laureato magistrale, al termine del percorso biennale, deve essere in grado di: - rilevare e valutare criticamente l'evoluzione dei bisogni dell'assistenza pertinenti alla specifica figura professionale, anche nelle connotazioni legate al genere, ove richiesto; - promuovere processi decisionali centrati sull’utente e sulla famiglia; - progettare e intervenire operativamente in ordine a problemi assistenziali e organizzativi complessi; - costruire, sulla base dell'analisi dei problemi di salute e dell'offerta dei servizi, modelli assistenziali e ostetrici innovativi e un sistema di standard assistenziali e di competenza professionale; - programmare, gestire e valutare i servizi assistenziali nell'ottica del miglioramento della qualità; - collaborare alla pianificazione e gestione dei costi e del budget in relazione agli obiettivi ed alle politiche assistenziali/sanitarie; - partecipare alla pianificazione del fabbisogno personale di assistenza e attribuirlo alle unità operative sulla base della valutazione della complessità e necessità dei pazienti; - pianificare e coordinare il reclutamento, l’assunzione, l’orientamento,la supervisione e la valutazione delle competenze del personale sanitario che afferisce al Servizio; - identificare future abilità/competenze necessarie per garantire l’eccellenza, nuove riorganizzazioni o nuovi servizi; - valutare la soddisfazione lavorativa e la qualità del lavoro, sviluppare strategie per motivare e trattenere i professionisti; - valutare le competenze del personale per accrescerne le potenzialità professionali; - assicurare il coinvolgimento degli operatori dell’assistenza e i loro coordinatori nei processi decisionali che influenzano la loro pratica; - contribuire alla definizione di un piano sistematico di miglioramento continuo della qualità e definire standard e indicatori condivisi per la valutazione dell'assistenza erogata; - supervisionare l'assistenza pertinente alla specifica figura professionale e svolgere azioni di consulenza professionale; - applicare e valutare l'impatto di differenti modelli assistenziali e organizzativi -3- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche - analizzare criticamente gli aspetti etici correlati all'assistenza e a problemi multiprofessionali e multiculturali; contribuire allo sviluppo delle scienze infermieristiche e ostetriche; progettare, realizzare e valutare gli esiti di interventi formativi; progettare percorsi formativi di base, avanzati e di formazione continua pertinenti ai bisogni dei destinatari e correlati ai problemi di salute e dei servizi; sviluppare l'insegnamento disciplinare infermieristico, infermieristico pediatrico e ostetrico; gestire processi tutoriali per facilitare l’apprendimento sul campo e per garantire tirocini di qualità per studenti impegnati nei diversi livelli formativi di base, avanzata e permanente; progettare e realizzare, in collaborazione con altri professionisti, interventi educativi e di sostegno del singolo e della comunità per l'autogestione e il controllo dei fattori di rischio e dei problemi di salute; utilizzare metodi e strumenti della ricerca, pertinenti alla figura professionale, nelle aree clinico-assistenziali, nell'organizzazione e nella formazione; identificare specifici problemi e aree di ricerca in ambito clinico, organizzativo e formativo e collaborare con progetti multidisciplinari; applicare i risultati di ricerca adattandola ai contesti specifici per un continuo miglioramento della qualità dell'assistenza; utilizzare sistemi informatici avanzati per documentare e monitorare le competenze cliniche e le performance del personale, per definire carichi di lavoro delle unità operative/dipartimenti, gli standard assistenziali erogati. Descrizione percorso formativo: 1° anno finalizzato a fornire i modelli concettuali e metodologici delle 4 aree di competenza del laureato magistrale: Area della ricerca - metodi della statistica medica e sociale, di analisi critica della letteratura, metodologia della ricerca e di una pratica sanitaria basata sulle evidenze. Area disciplinare teoria e filosofia delle Scienze Infermieristiche e Ostetriche e approfondimenti bioetici e antropologici. Area del management principi e metodi di economia e programmazione sanitaria, approfondimenti di diritto amministrativo e del lavoro. Area formativa modelli teorici di psicologia sociale, psicologia dei gruppi, teorie dell’apprendimento degli adulti e metodologie tutoriali. E prevista un’esperienza di stage, in servizi accreditati a scelta dello studente, finalizzata a costruire un project work per il miglioramento di un problema professionale rilevante per la pratica. 2° anno finalizzato ad applicare e contestualizzare i modelli teorici e le metodologie apprese nelle 4 aree di competenza del laureato magistrale e con specifico riferimento ai futuri contesti lavorativi: Area della ricerca analisi di studi della ricerca organizzativa, pedagogica e clinicoprofessionale e allenamento alla deduzione delle implicazioni per la pratica. Area disciplinare approfondimento di rilevanti processi assistenziali e ostetrici al fine di progettare modelli innovativi e a forte impatto sulla qualità dell’assistenza per gli utenti. Area del management approfondimento delle strategie di direzione e gestione dei servizi professionali e sanitari in base a criteri di efficienza ed efficacia, di gestione delle risorse umane, di progettazione degli strumenti di integrazione organizzativa e di valutazione della qualità delle prestazioni. -4- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Area formativa approfondire la progettazione e gestione di sistemi formativi di base e avanzati specifici delle professioni infermieristiche e ostetriche, e delle attività di educazione continua. E’ prevista un’esperienza di stage di 1 mese in servizi accreditati a scelta dello studente (Direzioni Infermieristiche e Ostetriche, Servizi Formazione, Centri di Ricerca, Uffici Qualità, Società di Consulenza Organizzativa in Sanità). Art. 3 – Risultati di apprendimento attesi dai laureati nella Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) - possedere conoscenze e capacità che estendono e rafforzano i contenuti, i modelli teorici interpretativi, i metodi operativi e di ricerca propri delle scienze infermieristiche e ostetriche acquisiti nel primo ciclo; - comprendere fenomeni e problemi complessi in campo sanitario, di interesse della professione infermieristica e ostetrica, collocandoli nel più ampio scenario demografico epidemiologico, socio-culturale e politico-istituzionale; - comprendere i processi assistenziali infermieristici e ostetrici, organizzativi, educativi, connessi all’evoluzione dei problemi di salute della popolazione, al funzionamento dei sistemi sanitari e sociali e dei percorsi di professionalizzazione specifici; - comprendere l’evoluzione storico-filosofica dei rispettivi ambiti disciplinari al fine di analizzarli criticamente; - possedere le conoscenze e le abilità per comprendere i processi lavorativi delle organizzazioni sanitarie, le strategie di gestione del personale, i sistemi di valutazione e di accreditamento professionale al fine di promuovere nei servizi l’integrazione dei team infermieristici e ostetrici con gli altri professionisti per il raggiungimento di prestazioni sicure, efficaci, efficienti, rilevanti, sensibili alla cultura, documentati in modo appropriato e forniti da personale competente; - possedere conoscenze e abilità per creare un ambiente professionale che promuova l’eccellenza della pratica infermieristica e ostetrica , che crei un clima di comunicazione efficace, che promuova la presa di decisioni, la responsabilità e l’autonomia dei professionisti; - possedere le conoscenze e le abilità per creare un ambiente di apprendimento efficace sia formale che nei laboratori e nel contesto clinico; implementare diverse strategie di insegnamento motivate da teorie educative e pratiche basate sulle evidenze; - possedere le conoscenze per sviluppare profili di competenze, formulare obiettivi di apprendimento, selezionare attività di apprendimento appropriate, progettare curriculum di base, e implementarli sulla base dei principi e delle teorie educative, revisionare i curricula sulla base delle tendenze attuali della società e dell’assistenza. Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate verranno apprese tramite la frequenza alle lezioni frontali, esercitazioni, seminari, studio personale guidato e autonomo. La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente attraverso prove orali e/o scritte, stesura di elaborati e project work. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati nella Laurea Magistrale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: -5- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche - Analizzare politiche rilevanti per fornire assistenza sanitaria, comprendere e utilizzare leggi e regolamenti per assicurare la qualità dell’assistenza ai pazienti, valutare le tendenze e le questioni socioeconomiche e di politica sanitaria sia a livello locale, statale che internazionale; prendere decisioni di alta qualità e costo efficaci nell’uso delle risorse per l’assistenza e la formazione. - analizzare le principali questioni etiche e le modalità con cui queste possono influenzare l’assistenza, valutare eticamente la presa di decisione sia da un punto di vista personale che dell’organizzazione e comprendere come queste due dimensioni possono creare conflitto di interessi; assumersi la responsabilità della qualità della propria pratica professionale. - utilizzare in modo appropriato le teorie infermieristiche e ostetriche e quelle provenienti da campi affini per fornire una leadership e/o una formazione efficace e innovativa. - creare ambienti clinici e formativi centrati sulla persona la sua famiglia nel rispetto delle diversità culturali e dei diversi stili relazionali e di apprendimento. - agire come modello professionale fornendo consulenza a studenti, colleghi e utenti. - applicare le teorie sulla leadership e sul management per sviluppare alleanze collaborative tra le diverse professioni sanitarie nel proprio contesto lavorativo. - sviluppare una pratica basata sulle evidenze utilizzando la ricerca per introdurre cambiamenti e migliorare la pratica. Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate verranno apprese tramite la frequenza alle lezioni frontali, esercitazioni, seminari, costruzione di mappe cognitive; discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie, studio personale guidato e autonomo. La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente attraverso prove orali e/o scritte, in itinere o finali, prove di casi a tappe, project - work, report. Autonomia di giudizio (making judgements) Dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - Elaborare analisi complesse e sviluppare, anche attraverso il confronto multidisciplinare, autonome riflessioni e valutazioni di carattere scientifico, giuridico, etico e deontologico a sostegno delle decisioni necessarie per affrontare problemi complessi nel governo dei processi assistenziali, organizzativi, formativi e di ricerca connessi all’esercizio della funzione infermieristica e ostetrica; - prevedere e valutare gli effetti derivanti dalle proprie decisioni e attività, assumendone la conseguente responsabilità sociale; - integrare elevati standard etici e valori nelle attività di lavoro quotidiane e nei progetti. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono la dissertazione di elaborati presentati dagli studenti che contengono le fasi della costruzione di un progetto di intervento in ambito assistenziale e che dimostrino la capacità di analizzare, gestire e interpretare i dati con autonomia di giudizio utilizzando il materiale già disponibile in letteratura e producendo dati originali e innovativi in una prospettiva pluridisciplinare e multidimensionale (anche in preparazione della prova finale). Abilità comunicative (communication skills) Sviluppare le seguenti abilità comunicative: - Condurre colloqui interpersonali con utenti e con operatori, esercitando adeguata capacità di ascolto, adattandoli ai contesti, alla natura dei problemi affrontati e agli obiettivi da raggiungere; -6- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche - esporre il proprio pensiero, in forma scritta e orale, in modo argomentato e con un linguaggio adeguato a diversi interlocutori e contesti; - condurre relazioni negoziali con efficacia comunicativa, rigore metodologico e argomentazioni convincenti; - condurre gruppi di lavoro e riunioni esercitando una leadership adeguata; - interagire in modo appropriato con altri professionisti nella progettazione e realizzazione di interventi multiprofessionali; - gestire e risolvere conflitti; - gestire relazioni educative rivolte alla popolazione assistita, al personale e a studenti ai vari livelli; - rielaborare i principi e le tecniche della relazione di aiuto ad un livello più avanzato per essere in grado di fornire ai colleghi consulenza per situazioni relazionali complesse; - agire da mentore per formare e sviluppare competenze negli aspiranti leader in ambito clinico organizzativo; - adottare stili manageriali supportivi per sostenere i collaboratori nella conduzione di progetti, nell’insegnamento e nella supervisione, nella negoziazione, nella risoluzione di conflitti e nel counselling. L’apprendimento delle abilità comunicative scritte e orali, anche in lingua inglese, sarà sviluppato attraverso attività di laboratorio, discussione di casi e di situazioni relazionali esemplari in sottogruppi e con presentazioni in sessioni plenarie. Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor esperti in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l’utenza e con l’equipe in strutture sanitarie semplici e complesse. La verifica di tali abilità avviene nella forma di seminari alla fine di un periodo di tirocinio professionalizzante durante i quali i laureati magistrali devono elaborare una dissertazione scritta, successivamente presentata in forma orale. Capacità di apprendimento (learning skills) Sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - Valutare la propria performance sulla base degli standard di pratica professionale e di criteri organizzativi identificando con continuità i propri bisogni educativi in rapporto alla natura e alla complessità dei problemi da affrontare e delle strategie progettuali e operative da gestire, al fine di realizzare il proprio piano di miglioramento professionale; - adottare autonomamente efficaci strategie per continuare ad apprendere, in modo formale e informale, lungo tutto l’arco della vita professionale anche attraverso ulteriori percorsi di formazione; - utilizzare sistemi informatici, software e database completi per raccogliere, organizzare e catalogare le informazioni; identificare un problema, effettuare una revisione della letteratura sull’argomento, analizzare criticamente il problema e la conoscenze attuali, sviluppare una strategia per applicare la ricerca nella pratica, facilitare la disseminazione dei risultati della ricerca. Le capacità di apprendimento sono conseguite nel percorso di studio nel suo complesso con riguardo in particolare allo studio individuale previsto, alla preparazione individuale di progetti, all'attività svolta in preparazione della tesi. La verifica di queste capacità avviene, nell'ambito di laboratori specifici, attraverso la valutazione della capacità di interrogare banche dati, di accedere ad una bibliografia internazionale sui temi proposti nell'ambito della didattica e di illustrare gli aspetti di novità introdotti dalla ricerca scientifica; di individuare quali problematiche, nei diversi settori di competenza, pongano ulteriori interrogativi allo sviluppo della ricerca e in quali direzioni. -7- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Art. 4 – Accesso a studi ulteriori Il laureato magistrale potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, master di 1° e 2° livello e dottorati di ricerca. Art. 5 – Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati magistrali in Scienze Infermieristiche e Ostetriche possono trovare occupazione nei seguenti settori: - in tutte le strutture sanitarie e socio assistenziali con funzioni di direzione o coordinamento dei Servizi in cui operano infermieri e ostetriche; con funzioni di gestione di progetti innovativi e di riorganizzazione dei processi assistenziali; - in centri di formazione aziendali o accademici con funzioni di docenza, di tutorato, di progettazione formativa, di direzione; - in centri di ricerca per progetti relativi agli ambiti ostetrici infermieristici o in progetti multicentrici e multidisciplinari. Il corso prepara alla professione di Specialisti in scienze sanitarie infermieristiche ed ostetriche - (2.4.2.0.1) Art. 6 – Requisiti di ammissione al corso L’accesso al Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche è a numero programmato ai sensi dell’art. 1 della Legge 264/1999 e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per l’ammissione è richiesto il possesso della laurea o diploma universitario abilitante alle professioni di Infermiere, Infermiere pediatrico, Ostetrica, o di altro titolo equipollente. Requisiti curricolari Per i professionisti in possesso della laurea nella classe SNT/1 o L-SNT1 non sono previsti debiti formativi. Possono altresì accedere i candidati in possesso del titolo abilitante conseguito con i Diplomi Universitari se nel loro percorso sono stati effettuati minimo 20 CFU nel SSD MED/45 per gli Infermieri e MED/47 per le Ostetriche, e 50 CFU in attività di tirocinio e altresì i candidati in possesso del Diploma di Infermiere Professionale, Vigilatrice d’Infanzia e Ostetrica conseguito con il precedente ordinamento non universitario e riconosciuto titolo equipollente se nel loro percorso sono state effettuate minimo 200 ore nelle discipline dello specifico profilo professionale di provenienza, e 1500 ore di attività di tirocinio. Verifica della preparazione personale Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche è richiesto il possesso di un’adeguata preparazione nelle discipline professionali e di cultura generale. Non saranno ammessi al Corso di LM gli studenti che nel test di ammissione abbiano conseguito una votazione inferiore a 10 punti nelle domande di Teoria e pratica della disciplina specifica (infermieristica ed ostetricia). Non sono ammesse iscrizioni in presenza di debiti formativi, sia per quanto riguarda il possesso dei requisiti curriculari, sia per la verifica dell’adeguata preparazione personale. Art. 7 – Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore -8- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Il Corso di Laurea Magistrale è articolato in attività formative per un totale di 120 crediti (CFU = Credito Formativo Universitario), distribuiti in 12 esami nel biennio. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell’Inglese Scientifico che è annuale. Ciascun insegnamento è articolato in Moduli definiti unità didattiche logistiche, che rispondono all’esigenza di offrire contributi disciplinari integrati per raggiungere obiettivi affini e omogenei. Le attività didattiche proposte, per ognuna delle quali è prevista una specifica conversione CFU/ore, si articolano nelle seguenti modalità: a) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD generici (esclusi i professionalizzanti): 10 ore per CFU di didattica frontale (15 ore di studio individuale) a1) didattica frontale (lezione) riferita ai SSD professionalizzanti(MED/45- MED/47):12 ore di didattica frontale per CFU (13 ore di studio individuale) b)esercitazioni-laboratori -didattica frontale interattiva: 15 ore per CFU (10 ore di studio individuale) c) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti (assimilabile ai laboratori professionali) 20 ore per CFU (con 5ore di studio individuale) d) stage/tirocinio professionale: 25 ore per CFU (senza ulteriore impegno individuale) e) la lingua straniera – L-LIN/12 – identificata come disciplina contributiva: 15 ore per CFU (10 ore di impegno individuale) e) attività didattiche a scelta dello studente e programmate dal Corso di laurea e seminari multidisciplinari: 12 ore per CFU (13 ore studio individuale) con compresenza anche di più docenti, se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore Sono previsti 30 CFU assegnati al tirocinio, che saranno certificati con 1 esame al termine del biennio. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame. I CFU corrispondenti ad ogni attività formativa sono acquisiti dallo studente previo il superamento dell’esame o a seguito di altra forma predefinita di verifica della preparazione o delle competenze conseguite. Gli insegnamenti sono composti da più Moduli- unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell’insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l’apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. Per ogni insegnamento il Presidente propone all’approvazione della Scuola di Medicina e Chirurgia i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell’insegnamento. Il Tutor universitario per il tirocinio assume le funzioni di coordinare e garantire l’integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell’insegnamento, presiedere la commissione d’esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 – Programmazione didattica Il Collegio Didattico, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l’articolazione e definendo i Coordinatori dei vari -9- Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all’approvazione della Scuola di Medicina e Chirurgia. Prima dell’inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: - l’elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l’orario delle lezioni; - gli appelli di esame. Art. 9 – Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea èd è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea si articola come segue: - l’anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d’esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell’anno e l’intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti “fuori corso”; - le sessioni di laurea sono 3 nell’arco dell’Anno Accademico. Art. 10 – Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all’Esame finale di laurea è di 12. Ciascuno degli insegnamenti previsti nei piani didattici del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche si conclude con un esame, che lo studente sostiene, negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione, costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta di norma dal Docente Coordinatore dell’insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L’esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell’esame comporta l’attribuzione dei crediti relativi all’insegnamento. Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche ed elaborati scritti per la valutazione delle competenze metodologiche e progettuali. Art. 11 – Organi del Corso di Laurea Magistrale Sono Organi del Corso di Laurea Magistrale: - 10 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Il Presidente Il Collegio Didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio Didattico, sovrintende alle attività didattiche svolte all’interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti al Corso di studio un Presidente Vicario. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica è costituita dal Presidente, da uno o due Tutor universitari per il tirocinio e da un minimo di 3 docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività formative, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio Didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 12 – Attività di laboratorio e di tirocinio Durante i due anni di Corso di Laurea Magistrale lo studente è tenuto a sperimentare l’applicazione delle metodologie manageriali, professionali, formative e di ricerca nel proprio campo specifico attraverso esperienze di stage, tirocinio e progetti. Il tirocinio si propone di fornire agli studenti opportunità per sviluppare le competenze previste dal profilo del laureato magistrale. Le attività di tirocinio si svolgono presso strutture esterne, convenzionate con l’Università di Verona ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. Il Presidente si avvale per le attività di laboratorio e di tirocinio di uno o due docenti nominati “Tutor universitari per il tirocinio”, ai quali compete il coordinamento delle attività di tirocinio e laboratorio, e la verbalizzazione delle predette attività. Il Tutor universitario deve appartenere ai profili professionali afferenti alla classe del Corso di Laurea Magistrale e deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della classe di riferimento. L’incarico ha durata triennale ed è temporalmente sovrapponibile con altri incarichi, dato che non è necessario che venga espletato a tempo pieno. - 11 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche L’individuazione di tale/i figura/e avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure selettive definite dalla Scuola di Medicina e Chirurgia (in analogia con le procedure per il Coordinatore della Didattica Professionale dei Corsi di Laurea triennale delle Professioni Sanitarie). Il Tutor universitario per il tirocinio organizza e supervisiona le attività di laboratorio e di tirocinio avvalendosi della collaborazione di Tutor Professionali, che sono individuati nelle sedi accreditate di tirocinio tra i professionisti esperti nelle aree professionali o gestionali organizzative o formative. Le Attività Tutoriali sono finalizzate a sostenere i processi di preparazione, rielaborazione e riflessione delle esperienze, in parte sono calendarizzate (sessioni di briefing, di debriefing con la presentazione e discussione dei progetti-report) in parte definite dallo studente per colloqui individuali con i Tutor. Lo studente organizza i propri tirocini nei periodi previsti e li frequenta con continuità. Eventuali assenze devono essere recuperate. L’orario di frequenza giornaliero è definito con il Tutor professionale tenendo conto delle opportunità formative e delle esigenze della sede di tirocinio, tuttavia non deve superare le 7 ore al giorno né essere inferiore alle 4 ore. La frequenza deve essere certificata dal Tutor professionale su apposito modulo, sullo stesso dovranno essere documentate anche le attività tutoriali. E’ responsabilità dello studente rispettare il piano di frequenza concordato e avvisare tempestivamente in caso di assenza o ritardo. Per acquisire i crediti dedicati alle attività di tirocinio, gli studenti devono presentare il loro progetto di tirocinio al Tutor universitario, che deve contenere gli obiettivi formativi, le strategie in relazione alle opportunità offerte dalla sede di tirocinio, gli strumenti e i pre-requisiti teorici per prepararsi all’esperienza di tirocinio, modalità di valutazione e supervisione, data di inizio e di conclusione. Ogni esperienza di tirocinio si conclude con la stesura di un report finale e di un diario di apprendimento. Al termine del biennio del CdLM, una Commissione, presieduta dal Tutor universitario, composta da 2 Docenti e da una rappresentanza dei Tutor Professionali delle sedi di tirocinio, certifica il livello di apprendimento raggiunto nel biennio con le esperienze di tirocinio e laboratorio esprimendo una valutazione in trentesimi con modalità di esame che possono prevedere la presentazione e discussione di progetti/report. In caso di valutazione complessivamente negativa del percorso, questo dovrà essere ripetuto per intero. Art. 13 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in - 12 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all’esame finale. Il calendario e l’elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all’inizio delle attività didattiche sul sito web. Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Seminari I seminari sono un’attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale 8 gennaio 2009 prevede 1 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzati a sviluppare competenze metodologiche in preparazione alle esperienze di tirocinio. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale è affidata al Tutor universitario. Art. 16 – Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Lo studente è tenuto a frequentare tutte le attività del Corso di Laurea Magistrale. La frequenza all’attività didattica formale, alle attività elettive è obbligatoria per il 70% delle ore previste da ciascun insegnamento e minimo il 50% per ciascun modulo-unità logistica. Il tirocinio deve essere frequentato completamente con eventuali piani di recupero delle assenze. La frequenza viene verificata dai docenti ed è necessaria allo studente per sostenere il relativo esame. Art. 17 – Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all’attività di tirocinio. La prova finale consiste nella redazione e dissertazione, davanti ad una Commissione di esame, di una tesi elaborata in modo originale sulla base di un lavoro di natura sperimentale o teorico-applicativa riguardante l’approfondimento di aspetti manageriali, di ricerca, formativi e di metodologie professionali avanzate specifiche del proprio ambito professionale. Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate agli obiettivi della Laurea Magistrale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto e rigore scientifico, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata, significatività della tematica sviluppata. Il punteggio finale di Laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode e viene formato dalla somma della media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, con la valutazione ottenuta nella discussione della Tesi. - 13 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: a. presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti b. stage presso Servizi Sanitari di altri Paesi fino a 1 punto aggiuntivo c. laurea entro i termini della durata normale del corso 1 punto aggiuntivo. Il punteggio minimo per il superamento dell'esame finale è di 66/110. Qualora la somma finale raggiunga 110/110, la Commissione di Laurea può decidere l'attribuzione della lode, se il parere è unanime. Il Collegio Didattico pubblica annualmente sul sito del Corso di studio le linee guida per la stesura e le indicazioni dei vari adempimenti di natura amministrativa e organizzativa. Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da 7 Docenti afferenti al Corso di Laurea Magistrale. Le modalità e le scadenze per la presentazione della domanda di Laurea saranno pubblicate sul web a cura delle Segreterie studenti. Art. 19 - Passaggi e trasferimenti Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di corso. Il riconoscimento dei crediti sarà accertato attraverso l’analisi della documentazione formativa fornita dallo studente e da un colloquio per la verifica delle conoscenze effettivamente possedute. Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione: 1. il numero dei CFU e la pertinenza dei programmi di esame ai contenuti del corso di studio; 2. le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi; 3. il grado di obsolescenza formativa delle attività presentate. In seguito a questa valutazione, proporrà le integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per la singola attività. Nel caso di trasferimento tra corsi di laurea magistrali delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro - 14 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. La Commissione Didattica non considererà, ai fini della valutazione e del riconoscimento di crediti formativi acquisiti in precedenti percorsi di studio, esami conseguiti in corsi universitari triennali, quando costituiscono pre-requisito per l’ammissione; attività formative on-line o che non prevedevano formali esami di profitto. Art. 21 - Periodi di studio svolti all’estero Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all’estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all’estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l’individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Ateneo. Art. 22 - Studenti part time Gli studenti possono iscriversi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche con impegno a tempo parziale. Possono fruire dell’istituto del part-time tutti gli studenti iscritti al Corso di Laurea Magistrale, che presentino domanda entro 1 mese dall’immatricolazione e al secondo anno entro il 1°settembre. Il regime di part-time regola per lo studente esclusivamente la durata della carriera universitaria e i relativi oneri economici, e permette allo studente di conseguire il titolo, senza incorrere nella condizione di “fuori corso”, per il doppio della durata normale del Corso stesso. Lo studente che richieda la frequenza a tempo parziale può concordare un percorso formativo con un numero di crediti non inferiore a 20 e non superiore a 40 per ogni anno, che dovrà essere approvato dalla Commissione didattica. Lo status dello studente (a tempo parziale o a tempo pieno) può essere modificato su richiesta dell’interessato, al momento dell’iscrizione al corso, ogni anno accademico. Ulteriori disposizioni in materia sono disciplinate dal “Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale” emanato con Decreto Rettorale n. 1139-2007 del 19 aprile 2007. Art. 23 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. - 15 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche Art. 24 – Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea Magistrale sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di auto-valutazione, allo scopo di: individuare e correggere le tendenze negative; sviluppare e potenziare quelle positive; permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L’analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l’efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: Dimensione delle esigenze e degli obiettivi, Dimensione dell’insegnamento, apprendimento e accertamento, Dimensione delle risorse e dei servizi, Dimensione del sistema di gestione e di controllo L’autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine il Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche, i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio e la struttura amministrativa “Programmazione e controllo direzionale” ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team, nominato dalla struttura didattica per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell’organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico‐amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell’anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l’obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della Scuola ed al Presidente del Collegio didattico, al Comitato di Ateneo per l’autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest’ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. - 16 - Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Indice Art.1 - Finalità del regolamento Art. 2 - Obiettivi formativi del corso Art. 3 - Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Art. 4 - Accesso a studi ulteriori Art. 5 - Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Art. 6 - Requisiti di ammissione al corso Art. 7 - Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Art. 8 - Programmazione didattica Art. 9 - Calendario didattico Art. 10 - Organi del Corso di Laurea Art 10/A Il Coordinatore/ Direttore della Didattica Art. 11 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Art. 12 – Laboratorio e Tirocinio Professionale Art. 13 - Conoscenze linguistiche Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Art. 16 - Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti Art. 17 - Prova finale Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale Art. 19 - Passaggi e trasferimenti Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio Art. 21 - Titoli stranieri e periodi di studio svolti all'estero Art. 22 - Studenti part time Art. 23 - Ricevimento degli studenti Art. 24 - Autovalutazione della didattica 1 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Laurea Magistrale in Classe Dipartimento/Struttura di raccordo Scienze riabilitative delle professioni sanitarie LM/SNT2 - Professioni sanitarie Scuola di Medicina Art.1 - Finalità del regolamento Il presente Regolamento disciplina l'articolazione dei contenuti, le modalità organizzative e di funzionamento del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, classe LM/SNT2, attivato presso l'Università degli Studi di Verona a partire dall'anno accademico 2010/11. Il corso di Laurea Magistrale si propone di sviluppare, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi formativi, organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie. Art. 2 - Obiettivi formativi del corso (Verificare che i dati siano coerenti col sistema PRE-OFF e successive e offerta formativa) I laureati magistrali nella classe LM/SNT2 possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze utili per applicare e contestualizzare i modelli concettuali e metodologici nelle quattro aree di competenza del laureato magistrale: management e organizzazioni, della formazione, della ricerca e della disciplina. I laureati magistrali che hanno acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze gestionali pertinenti alle professioni nell'ambito riabilitativo e hanno ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze avanzate di seguito elencate. Il Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie si propone il conseguimento degli obiettivi formativi di seguito definiti. Il laureato magistrale, al termine del percorso biennale, deve essere in grado di: -Assicurare l'organizzazione dell'assistenza di base delle aree riabilitative, tecnico sanitaria, di prevenzione collettiva, in considerazione della mission e della vision fornita dall’Ente di appartenenza garantendo il rispetto delle norme di buona pratica professionale. -Esercitare la leadership creando un clima favorevole al cambiamento, coinvolgendo le persone interessate, garantendo lo sviluppo e la valorizzazione del personale di riabilitazione. -Monitorare il lavoro e individuare i necessari cambiamenti organizzativi, proporre progetti di miglioramento utilizzando modelli innovativi, monitorarne il processo e individuare un sistema premiante. 2 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie -Identificare il fabbisogno di risorse, tenendo conto degli obiettivi, della complessità delle aree riabilitative, dei carichi di lavoro e valutare l’andamento delle presenze del personale a supporto dell’organizzazione. -Coordinare organizzazioni semplici e complesse e supervisionare la contabilità delle prestazioni erogate in una logica di economia aziendale utilizzando per la pianificazione strumenti e misure oggettive. -Gestire gruppi di lavoro e applicare strategie appropriate per favorire i processi di integrazione organizzativa interprofessionale. -Collaborare alla definizione dei processi di verifica e di revisione della qualità e individuare i fattori di rischio ambientale, valutarne gli effetti sulla salute e predisporre interventi di tutela negli ambienti di lavoro. -Collaborare alla definizione del piano formativo Aziendale in relazione al fabbisogno formativo delpersonale e alle caratteristiche degli utenti; contribuire alla definizione degli obiettivi di budget per le aree della riabilitazione. -Progettare e gestire percorsi di inserimento di nuovo personale con l’Unità Operativa a cui è destinato il neo-assunto. -Supervisionare l’esito della valutazione formativa e certificativa del personale e determinare il livello di soddisfazione. -Garantire l’utilizzo della tecnologia utilizzando metodi e strumenti della ricerca nelle aree clinicoriabilitative, nell’organizzazione e nella formazione. -Verificare l'applicazione dei risultati delle attività di ricerca della comunità Scientifica della disciplina di appartenenza per il miglioramento continuo delle attività in ambito riabilitativo. -Sostenere e promuovere un sistema di mentorship/tutorship per valorizzare la competenza dei professionisti esperti rivolti a personale neo-assunto/ studenti tirocinanti e infondere una cultura formativa. -Coordinare la progettazione, la programmazione, la gestione e la valutazione delle attività didattiche della formazione di base. -Promuovere e partecipare direttamente alla progettazione e gestione di attività didattiche nell’ambito della formazione permanente e post base. -Promuovere e sostenere lo sviluppo della disciplina di appartenenza attraverso l’insegnamento, la ricerca quantitativa e qualitativa e il tutorato. 1° ANNO finalizzato a fornire i modelli concettuali e metodologici delle 4 aree di competenza del laureato magistrale: Area della ricerca - metodi della statistica e dell'epidemiologia per trasferirle nell'ambito della ricerca del contesto sanitario, clinico e sociale della disabilità e dei compiti specifici della classe di appartenenza. Metodologia della ricerca per una pratica sanitaria basata sulle evidenze scientifiche. Area professionale - La logica e filosofia delle Scienze riabilitative e approfondimenti bioetici. Area del management - principi e metodi di economia e programmazione sanitaria, approfondimenti di diritto amministrativo e del lavoro. Area formativa - modelli pedagogici, modelli dell'apprendimento degli adulti e dall'esperienza e metodologie tutoriali. 3 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie E' prevista la produzione di un Project Work da realizzare preferibilmente presso le Organizzazioni di appartenenza, tale esperienza è finalizzata a costruire un progetto di miglioramento rilevante nella pratica riabilitativa in ambito dello specifico professionale. 2° ANNO finalizzato ad applicare e contestualizzare i modelli teorici e le metodologie apprese nelle 4 aree di competenza del laureato magistrale e con specifico riferimento ai futuri contesti lavorativi: Area della ricerca - analisi di studi della ricerca qualitativa e quantitativa e allenamento alla deduzione delle implicazioni per la pratica riabilitativa. Area disciplinare - approfondimento dei più rilevanti progressi clinici, e organizzativi nell'ambito delle neuroscienze e della riabilitazione. Area del management - approfondimento delle strategie di direzione e gestione dei servizi riabilitativi, di gestione delle risorse umane, di progettazione degli strumenti di integrazione organizzativa e di valutazione della qualità delle prestazioni. Area formativa - approfondire la progettazione e gestione di sistemi formativi di base e avanzati, di metodi didattici, la gestione dei gruppi di formazione, al fine di attivare eventi formativi specifici delle professioni riabilitative. E' prevista un'esperienza di tirocinio in servizi accreditati a scelta dello studente nell’ambito dell’offerta formativa indicata dal Coordinatore/Direttore della Didattica (Coordinatori di U.O, Direzioni delle professioni sanitarie, Servizi Formazione, Centri di Ricerca, Uffici Qualità, Società di Consulenza Organizzativa in Sanità). Il tirocinio richiesto è da svolgersi in un contesto nuovo, non corrispondente alla Sede lavorativa ne al luogo di Residenza. Art. 3 - Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione nei seguenti campi: Interpretare i dati della statistica epidemiologica e sperimentale per analizzare fenomeni e problemi complessi in campo sanitario e di interesse dello specifico professionale della riabilitazione. - Analizzare l'organizzazione dei sistemi sanitari, in particolare europei, le modalità di programmazione sanitaria e di finanziamento e in particolare l'organizzazione dei servizi riabilitativi. 4 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie - Interpretare i principi del diritto sanitario, amministrativo e del lavoro per comprenderne la loro applicazione nella gestione dei servizi sanitari, dei processi lavorativi e delle relazioni professionali. - Possedere le conoscenze e le abilità per creare un ambiente di apprendimento efficace nei contesti professionalizzanti e nelle sedi formative sia di base che avanzate e nell'educazione continua. - Approfondire le metodologie didattiche e tutoriali per implementare diverse strategie di insegnamento motivate da teorie educative e pratiche basate sulle evidenze. - Possedere le conoscenze per analizzare i bisogni formativi delle professioni riabilitative, formulare obiettivi di apprendimento, selezionare attività di apprendimento appropriate, progettare, realizzare percorsi formativi pertinenti all'ambito professionale. - Applicare le conoscenze di psicologie del lavoro e sociologia per la comprensione della complessità dei processi lavorativi delle organizzazioni sanitarie, dei sistemi di integrazione necessari e delle interazioni multi professionali in ambito riabilitativo. Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate verranno apprese tramite la frequenza alle lezioni frontali, esercitazioni, seminari, studio personale guidato e autonomo. La verifica del raggiungimento dei risultati di apprendimento avviene principalmente attraverso prove orali e/o scritte, in itinere o finali ed elaborati scritti con approfondimento e ricerca delle conoscenze acquisite. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati nella Laurea Magistrale devono dimostrare conoscenze e capacità di comprensione dei seguenti processi: - Applicare i modelli teorici, operativi e di ricerca allo specifico ambito riabilitativo. - Applicare la metodologia di una pratica basata sulle evidenze per valutare l'efficacia dei trattamenti riabilitativi. - Comprendere e applicare sistemi di valutazione strutturata del paziente e della disabilità/menomazione nella pratica della riabilitazione. - Esaminare i pazienti in termini multiprofessionali selezionando strategie e proposte innovative di intervento riabilitativo e somministrando validi e affidabili test, scale di valutazione relativi all'età e disabilità/menomazione. - Sintetizzare i dati della diagnosi funzionale e analizzarli per emettere giudizi clinici riabilitativi, riguardanti la gestione del paziente. 5 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie - Utilizzare indicatori di efficacia e di efficienza considerando le eventuali implicazioni etiche, legali e deontologiche che possono presentarsi nella pratica riabilitativa. - Assumersi la responsabilità della qualità della propria pratica professionale per il raggiungimento di prestazioni sicure, efficaci, efficienti, rilevanti, sensibili alla cultura dell'utente, documentati in modo appropriato e forniti da personale competente. - Applicare le conoscenze sulle relazioni interpersonali nell'ambiente di lavoro per armonizzare il contributo delle diverse professionalità impegnate nel campo della riabilitazione. - Applicare le teorie sulla leadership e il management per sviluppare alleanze collaborative tra le professioni sanitarie nel proprio contesto lavorativo diverse - Applicare le conoscenze pedagogiche e sulle teorie dell'apprendere dall'esperienza per svolgere attività di docenza, di tutorato e di progettazione formativa. - Valutare criticamente gli studi pubblicati relativi all' intervento clinico riabilitativo, di gestione dei processi organizzativi e delle risorse umane, di formazione e di ricerca e dimostrare l'abilità di applicarla alle scelte professionali. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, discussione di casi a piccoli gruppi con presentazioni in sessioni plenarie, seminari, studio guidato e individuale. Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche, report. Autonomia di giudizio (making judgements) I Laureati in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - Prevedere e valutare gli effetti derivanti dalle proprie decisioni e attività, assumendosi la conseguente responsabilità. - Dimostrare la capacità di prendere decisioni, esprimere giudizi funzionali e riabilitativi attraverso una pratica riflessiva. - Partecipare alle attività dei ricercatori per comprendere o contribuire agli approfondimenti in ambito della riabilitazione. - Formulare autonome riflessioni attraverso il confronto multidisciplinare di carattere scientifico giuridico, etico e deontologico. Gli strumenti didattici finalizzati al raggiungimento delle seguenti capacità includono lezioni frontali, discussione di casi a piccoli gruppi con presentazioni in sessioni plenarie, seminari, studio guidato e individuale. Tali capacità verranno valutate attraverso esami certificativi scritti e/o orali; prove pratiche, report. 6 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Abilità comunicative (communication skills) I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: -Applicare le capacità di analisi del linguaggio e degli stili comunicativi di informazioni appropriate con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo riabilitativo e/o con altri professionisti sanitari. - Comunicare in modo efficace con modalità verbali, non verbali e scritte le valutazioni e le decisioni nei team riabilitativi interdisciplinari nella consapevolezza delle specificità dei diversi ruoli professionali e della loro integrazione nell'ambito della riabilitazione. - Dimostrare di avere la capacità di comunicare in maniera efficace sia oralmente che in forma scritta. - Dimostrare di avere le capacità di base e gli atteggiamenti corretti attuando l'attività di formazione, docenza e insegnamento rivolto alla popolazione assistita, ai professionisti sanitari e agli studenti dei vari livelli. - Attuare interventi educativi a singoli utenti, a famiglie e a gruppi con l'obiettivo di promuovere comportamenti di salute e di motivarli ad aderire al progetto riabilitativo. - Cogliere e rispettare le differenze individuali e culturali in tutti i momenti di interazione professionale. - Agire da mentore per formare e sviluppare competenze negli aspiranti leader in ambito clinico organizzativo. - Adottare stili manageriali supportivi per sostenere i collaboratori nella conduzione di progetti, nell'insegnamento e nella supervisione, nella negoziazione, nella risoluzione di conflitti. Le conoscenze e capacità di comprensione sopraelencate sono conseguite tramite la frequenza alle lezioni frontali, esercitazioni, seminari, lavori di studio personale guidato e autonomo. Le abilità comunicative scritte e orali sono particolarmente sviluppate durante le attività di laboratorio e le presentazioni svolte singolarmente sia in gruppo che nelle attività di aula. • Discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie. • Tirocinio con esperienze supervisionate da tutor esperti in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l'utenza e con l'equipe in strutture sanitarie semplici e complesse. • La verifica di tali abilità avviene nella forma di seminari alla fine di un periodo di tirocinio professionalizzante durante i quali i laureati magistrali devono elaborare una dissertazione scritta contenente gli obiettivi sopra descritti e attraverso l'esposizione orale in piccoli gruppi. 7 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - Valutare la propria performance sulla base degli standard di pratica professionale e di criteri organizzativi identificando con continuità i propri bisogni educativi in rapporto alla natura e alla complessità dei problemi da affrontare e delle strategie progettuali e operative da gestire, al fine di realizzare il proprio piano di miglioramento professionale. - Adottare autonomamente efficaci strategie per continuare ad apprendere, in modo formale e informale, lungo tutto l'arco della vita professionale anche attraverso ulteriori percorsi di formazione. - Utilizzare sistemi informatici, software e database completi per raccogliere, organizzare e catalogare le informazioni; identificare un problema, effettuare una revisione della letteratura sull'argomento, analizzare criticamente il problema e le conoscenze attuali, sviluppare una strategia per applicare la ricerca nella pratica e facilitare la disseminazione dei risultati della ricerca. - Frequentare ulteriori percorsi di formazione superiore orientati alla ricerca, al management sanitario e alla metodologia educativa. Le capacità di apprendimento vengono acquisite nel percorso biennale delle attività frontali, stage, seminari con progetti di approfondimento ed elaborazione dello studio individuale previsto nelle attività della metodologia della ricerca e delle evidenze riabilitative e all'attività svolta in preparazione della tesi. La verifica di queste capacità avviene attraverso la formulazione del problema di ricerca, la raccolta dei dati in base al contesto analizzato, la valutazione dell'evidenza raccolta, l'integrazione tra la raccolta e il problema/quesito formulato e la valutazione dell'intero percorso interrogando le banche dati e analizzando criticamente le pubblicazioni scientifiche internazionali. Art. 4 - Accesso a studi ulteriori Il laureato magistrale potrà accedere a Corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, master di 2° livello e dottorati di ricerca. Art. 5 - Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati I laureati magistrali nella classe possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi gestionali, organizzativi, formativi e di ricerca nell'ambito pertinente alle professioni proprie della classe. I laureati magistrali sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attività professionale, un approccio integrato ai problemi organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel rispetto delle proprie ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche acquisite consentono anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli ambiti suddetti. 8 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Il corso prepara alla professione di Specialisti in scienze sanitarie riabilitative - (2.4.2.0.2) Art. 6 - Requisiti di ammissione al corso L'accesso al Corso di Laurea Magistrale in scienze riabilitative delle professioni sanitarie è a numero programmato ai sensi dell'art. 1 della Legge 264/1999 e prevede un esame di ammissione che consiste in una prova con test a scelta multipla. Per l'ammissione è richiesto il possesso della laurea o diploma universitario di durata triennale abilitante alle professioni di podologo, fisioterapista, logopedista, ortottista - assistente di oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, tecnico dell'educazione e della riabilitazione psichiatrica e psicosociale, terapista occupazionale, educatore professionale o di altro titolo equipollente. Requisiti curricolari Per i professionisti in possesso della laurea nella classe SNT/2 o L-SNT2 non sono previsti debiti formativi. Possono altresì accedere i candidati in possesso del titolo abilitante conseguito con i Diplomi Universitari, se nel loro percorso sono stati effettuati minimo 20 CFU nel SSD MED/48 e 50 CFU in attività di tirocinio. Per i candidati in possesso di altri titoli equipollenti, la Commissione Didattica esaminerà i rispettivi curricula e valuterà la congruità, rispetto all'ordinamento didattico vigente, degli obiettivi didattico formativi, dei programmi di insegnamento e dei crediti a questi attribuiti presso l'università di origine. Verifica della preparazione personale Per essere ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze in scienze riabilitative delle professioni sanitarie è richiesto il possesso di un'adeguata preparazione nelle discipline professionali e di cultura generale. Non saranno ammessi al Corso di LM gli studenti che nel test di ammissione abbiano conseguito una votazione inferiore a 4 punti nelle domande di Teoria e pratica della disciplina specifica, a 3 punti nelle domande relative alla Regolamentazione dell'esercizio professionale specifico e legislazione sanitaria e a 3 punti nelle domande dedicate alla Cultura generale e ragionamento logico. Non sono ammesse iscrizioni in presenza di debiti formativi, sia per quanto riguarda il possesso dei requisiti curriculari, sia per la verifica dell'adeguata preparazione personale. Art. 7 - Modalità di svolgimento della didattica e rapporto crediti/ore Il Corso di Laurea Magistrale è articolato in attività formative per un totale di 120 crediti (CFU = Credito Formativo Universitario), distribuiti in 12 esami nel biennio. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell'Inglese Scientifico che è annuale. Ciascun insegnamento è articolato in unità didattiche logistiche con 9 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie distinta denominazione, che rispondono all'esigenza di offrire contributi disciplinari integrati per raggiungere obiettivi affini e omogenei. In conformità al Decreto Interministeriale 19 febbraio 2009, "Determinazione delle classi delle lauree delle professioni sanitarie", approvato dal Consiglio di Facoltà nella seduta del 4/03/2010, le attività didattiche proposte, per ognuna delle quali è prevista una specifica conversione CFU/ore, si articolano nelle seguenti modalità: a) Lezione frontale per ogni CFU: 10 ore di didattica frontale e 15 ore di studio individuale dello studente; b) lezione frontale riferita ai SSD professionalizzanti (MED/48) per ogni CFU: 12 ore di didattica frontale e 13 ore di studio individuale dello studente; c) esercitazione - laboratorio-didattica frontale interattiva per ogni CFU: 15 ore di formazione/didattica e 10 ore di studio individuale dello studente; d) formazione professionale con guida del docente per piccoli gruppi di studenti per CFU: 20 ore di formazione e 5 ore di lavoro autonomo dello studente; e) tirocinio professionale per ogni CFU: 25 ore senza ulteriore impegno individuale; f) lingua straniera (L-LIN/12) - identificata come disciplina contributiva: per ogni CFU: 15 ore di didattica e 10 ore di impegno individuale; g) attività didattiche a scelta dello studente programmate dal CdLMSR, seminari multidisciplinari per ogni CFU: 12 ore di attività didattica e 13 ore studio individuale con compresenza anche di più docenti; se riferite a esperienze di tirocinio 1 CFU equivale a 25 ore. Il 1°anno di corso prevede la produzione di un Project Work utile per i CFU di tirocinio verbalizzati al 2°anno ne sono assegnati 30 CFU. Il tirocinio sarà certificato con 1 esame alla fine del 2°'anno. 6 CFU sono riservati alle attività elettive che prevedono un unico esame alla fine del 2° anno. Gli insegnamenti sono semestrali ad eccezione dell'Inglese Scientifico che è annuale, da svolgersi entro la fine del mese di febbraio del 2° anno di Corso . Inglese e Informatica sono definite “altre attività” di tipo contributivo, il docente di riferimento attribuisce con “approvato” il raggiungimento degli obiettivi dell’insegnamento le cui modalità saranno indicate ad inizio Anno Accademico. I CFU corrispondenti ad ogni attività formativa sono acquisiti dallo studente previo il superamento dell'esame o a seguito di altra forma predefinita di verifica della preparazione o delle competenze conseguite. Gli insegnamenti sono composti da più unità didattiche logistiche, con distinta denominazione, che attivano competenze di docenze specifiche e che devono essere integrate sia nella fase di progettazione dell'insegnamento stesso che nella gestione di un esame di profitto integrato e contestuale volto ad accertare l'apprendimento degli studenti rispetto agli obiettivi formativi previsti. 10 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Per ogni insegnamento il Presidente propone all'approvazione del Collegio Didattico i Coordinatori degli insegnamenti, scelti prioritariamente tra i docenti universitari che afferiscono a quell'insegnamento. Il coordinatore assume le funzioni di coordinare e garantire l'integrazione e la coerenza con gli obiettivi formativi previsti, curare la predisposizione di un programma unitario, presentare agli studenti le finalità dell'insegnamento, presiedere la commissione d'esame e curarne la relativa verbalizzazione; garantire il monitoraggio della qualità formativa offerta e, se necessario, apportare modifiche e riprogettare le interazioni con altri insegnamenti. Art. 8 - Programmazione didattica Il Collegio Didattico di Laurea Magistrale, o su sua delega, la Commissione Didattica, programma le attività formative del corso, stabilendone l'articolazione e definendo i Coordinatori dei vari insegnamenti; valuta e approva le proposte formulate dai docenti sui contenuti e le modalità di svolgimento delle attività didattiche e degli esami, prima di sottoporle, entro il 31 luglio, all'approvazione della Scuola di Medicina. Prima dell'inizio di ogni anno accademico, sul sito web del Corso di Laurea Magistrale, sono pubblicate le seguenti informazioni che precisano i dettagli organizzativi delle attività didattiche del corso di studi: l'elenco degli insegnamenti attivati; - gli obiettivi formativi e programma di ciascun insegnamento; - i docenti degli insegnamenti; - gli orari di ricevimento dei docenti; - le modalità di svolgimento degli esami di profitto e valutazione delle altre attività; - linee-guida per argomento; - l'orario delle lezioni; - gli appelli di esame. Art. 9 - Calendario didattico Il Calendario è pubblicato nel sito web del Corso di Laurea Magistrale èd è redatto nel rispetto del Regolamento generale di Ateneo. Il calendario del Corso di laurea Magistrale si articola come segue: - l'anno accademico inizia il 1 ottobre e termina il 30 settembre, - i periodi di lezione si distribuiscono in due semestri, in alternanza con i periodi dedicati agli esami, e ai tirocini professionali; - il numero annuale degli appelli d'esame non deve essere inferiore a sei, distribuiti in tre sessioni nel corso dell'anno e l'intervallo tra due appelli successivi non può essere inferiore alle due settimane; - il numero annuale degli appelli può essere elevato per gli studenti "fuori corso"; 11 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie - le sessioni di laurea sono 2 nell'arco dell'Anno Accademico. Art.10 - Organi del Corso di Laurea Magistrale Sono Organi del Corso di Laurea Magistrale: • Il Presidente • Il Collegio didattico Il Presidente convoca e presiede le riunioni ordinarie e straordinarie del Collegio, sovrintende alle attività didattiche svolte all'interno del Corso e rende esecutive le relative delibere. Il Presidente può individuare tra i docenti universitari del corso appartenenti alla Scuola di Medicina un Presidente Vicario o vice Presidente. Il Collegio Didattico è costituito da tutti i docenti del Corso e assolve le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale di Ateneo. Alle riunioni partecipano anche una rappresentanza degli studenti e del personale tecnico- amministrativo, dove regolarmente elette. Il Collegio Didattico ha competenze deliberative, propositive e consultive sulle materie concernenti l'organizzazione e la gestione delle attività didattiche e professionalizzanti; alcune sue funzioni possono essere demandate ad una Commissione Didattica per un migliore coordinamento delle attività. La Commissione didattica del CdLM è costituita dal Presidente, dal Coordinatore/Direttore delle Didattica Professionale uno o due Tutor universitari per il tirocinio e da un minimo di 3 docenti, garantendo anche la presenza di docenti appartenenti al Servizio Sanitario. Il Collegio Didattico può delegare alla Commissione Didattica il coordinamento e la supervisione del regolare svolgimento delle attività formative, la valutazione dei curricula formativi pregressi degli studenti, ed ulteriori compiti con potere deliberante. I compiti degli Organi e la procedura elettorale della carica di Presidente e delle cariche elettive dei componenti del Collegio didattico sono stabilite dal Regolamento Generale di Ateneo e dallo Statuto di Ateneo. Art. 10/A - Il Coordinatore/direttore della didattica professionale (Stralcio dei regolamenti dei CDS triennali) La responsabilità della progettazione e del coordinamento delle attività di tirocinio sono affidate al Coordinatore della didattica professionale (CDP), che assicura l’integrazione tra gli insegnamenti teorici e il tirocinio, favorisce la conformità degli insegnamenti professionali agli standard di competenza definiti e dirige i Tutor Professionali. 12 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Deve essere scelto tra i docenti del Collegio Didattico del CDS e appartenente ad uno dei profili professionali del Corso di Laurea; deve essere in possesso della Laurea Specialistica o Magistrale della rispettiva classe ed essere in possesso della massima qualificazione professionale e formativa. L’individuazione di tale figura avviene sulla base della valutazione del curriculum che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell’ambito della formazione e secondo le procedure definite dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia L’incarico ha durata triennale e deve essere espletato a tempo parziale. Le competenze del Coordinatore/Direttore della didattica: realizzare la programmazione e gestione delle attività di tirocinio considerando i criteri formativi, organizzativi dei servizi e delle organizzazioni , nonché le linee di indirizzo degli organi universitari e professionali; coordinare la progettazione, gestione e valutazione delle attività didattiche professionalizzanti avvalendosi per il tirocinio e i laboratori di tutori dedicati e/o delle Organizzazioni; coordinare i docenti del settore scientifico disciplinare specifico promovendo l'integrazione degli insegnamenti teorici con quelli professionali assicurando la pertinenza formativa al profilo del Laureato Magistrale (art. 2 del presente regolamento) ; gestire l’inserimento e lo sviluppo formativo dei tutor assegnati; fornire consulenza pedagogica e attività di orientamento agli studenti, attraverso colloqui ed incontri programmati; gestire le risorse assegnate alla struttura in cui ha sede il Corso di laurea; promuovere strategie di integrazione con i referenti dei servizi sanitari per facilitare e migliorare la qualità dei percorsi formativi; garantire la sicurezza e gli adempimenti della normativa specifica; produrre rapporti consuntivi e di valutazione della didattica realizzata. Art. 11 - Esami di profitto e Commissioni esami di profitto Il numero complessivo degli esami per accedere all'Esame finale di laurea è di 12. Ciascuno degli insegnamenti previsti nei piani didattici del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie si conclude con un esame, che lo studente sostiene, negli appelli previsti dal calendario accademico, alla presenza di una Commissione, costituita da almeno due Docenti, o da loro supplenti, e presieduta di norma dal Docente Coordinatore dell'insegnamento. La Commissione formula il proprio giudizio attraverso un voto espresso in trentesimi. L'esame si intende positivamente superato con una valutazione compresa tra un minimo di 18 fino ad un massimo di 30/30mi, cui può essere aggiunta la lode. Il superamento dell'esame comporta l'attribuzione dei crediti relativi all'insegnamento. 13 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Sono previste modalità differenziate di valutazione, anche consistenti in fasi successive del medesimo esame: - prove orali e prove scritte oggettive e strutturate per la valutazione di obiettivi cognitivi; - prove pratiche ed elaborati scritti per la valutazione delle competenze metodologiche e progettuali. Art. 12 - Attività di laboratorio e di tirocinio Durante i due anni di Corso di Laurea Magistrale lo studente è tenuto a sperimentare l'applicazione delle metodologie organizzative/manageriali, della disciplina di appartenenza, formative e di ricerca nel proprio campo specifico attraverso esperienze di tirocinio e progetti. Il tirocinio si propone di fornire agli studenti opportunità per sviluppare le competenze previste dal profilo del laureato magistrale. Le attività di tirocinio si svolgono presso strutture esterne, convenzionate con l'Università di Verona ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. Il Presidente si avvale per le attività di laboratorio di uno o due docenti nominati appartenenti al profilo professionale della Classe che si vuole formare, ai quali competono la verbalizzazione delle predette attività; per il tirocinio si avvale di un Coordinatore/Direttore della Didattica al quale compete il coordinamento delle attività di tirocinio e la verbalizzazione delle predette attività. L'incarico del Coordinatore/Direttore della Didattica ha durata triennale. L'individuazione di tale/i figura/e avviene sulla base della valutazione del curriculum, che esprima la richiesta esperienza professionale, non inferiore ai 5 anni, nell'ambito della formazione e secondo le procedure selettive definite dalla Scuola di di Medicina e Chirurgia (in analogia con le procedure per il Coordinatore/Direttore della Didattica dei Corsi di Laurea triennale delle Professioni Sanitarie). Il Coordinatore/Direttore della Didattica organizza e supervisiona le attività di tirocinio prevista al 2° anno di Corso in servizi accreditati a scelta dello studente nell’ambito dell’offerta formativa data. I Tutor Supervisori del Tirocinio sono Coordinatori di U.O, Dirigenti delle professioni sanitarie, Responsabili Servizi Formazione, Ricercatori presso Centri di Ricerca, Responsabili Uffici Qualità, Manager di Società di Consulenza Organizzativa in Sanità). Il tirocinio richiesto è da svolgersi in un contesto nuovo, non corrispondente alla Sede lavorativa ne al luogo di Residenza. Le Attività Tutoriali sono finalizzate a sostenere i processi di preparazione, rielaborazione e riflessione delle esperienze, in parte sono calendarizzate (sessioni di briefing, di debriefing con la presentazione e discussione dei progetti-report) in parte definite dallo studente per colloqui individuali con i Tutor dedicati. Lo studente, in base all’offerta formativa indicata dal Coordinatore/Direttore della Didattica, organizza i propri tirocini nei periodi previsti e li frequenta con continuità. Eventuali assenze devono essere recuperate. L'orario di frequenza giornaliero è definito con il Tutor Supervisore della Sede ospitante tenendo conto delle opportunità formative e delle esigenze della sede di tirocinio, tuttavia non deve superare le 7 ore al giorno né essere inferiore alle 4 ore. 14 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie La frequenza deve essere certificata dal Tutor Supervisore su apposito libretto di tirocinio, sullo stesso dovranno essere documentate anche le attività tutoriali. E' responsabilità dello studente rispettare il piano di frequenza concordato e avvisare tempestivamente in caso di assenza o ritardo. Per acquisire i crediti dedicati alle attività di tirocinio, gli studenti devono presentare il loro Project work alla fine del 1° anno di Corso e il progetto di tirocinio all’inizio del 2° anno di Corso al Coordinatore/Direttore della Didattica, che deve contenere gli obiettivi formativi, le strategie in relazione alle opportunità offerte dalla sede di tirocinio, gli strumenti e i pre-requisiti teorici per prepararsi all'esperienza di tirocinio, modalità di valutazione e supervisione, data di inizio e di conclusione. L’esperienza di tirocinio si conclude con la stesura di un report finale e di un diario di apprendimento. Al termine di ciascun anno di corso, una Commissione, presieduta dal Coordinatore/Direttore della Didattica, composta da 2 Docenti e da una rappresentanza dei Tutor Supervisori delle sedi di tirocinio, certifica il livello di apprendimento raggiunto con le esperienze di tirocinio esprimendo una valutazione in trentesimi con modalità di esame che possono prevedere la presentazione e discussione di progetti/report. Alla fine del 2° anno di Corso lo Studente presenterà il report finale di tirocinio per la verbalizzazione dei 30 CFU di tirocinio richiesti dal Piano Didattico. In caso di valutazione complessivamente negativa del percorso, questo dovrà essere ripetuto. Art. 13 - Conoscenze linguistiche Il piano di studio prevede un Corso di Inglese scientifico che consenta agli Studenti di acquisire le abilità linguistiche necessarie per leggere e comprendere il contenuto di lavori scientifici su argomenti professionali specifici. Art. 14 - Attività formative a scelta dello studente La Commissione Didattica organizza l'offerta di attività didattiche opzionali, realizzabili con lezioni, seminari, corsi interattivi a piccoli gruppi, tirocini fra i quali lo studente esercita la propria personale opzione, fino al conseguimento di un numero complessivo di 6 CFU. Le attività formative a scelta dello studente si concludono con una valutazione in quanto tale esame concorre al completamento delle certificazioni di profitto requisito per accedere all'esame finale. Il calendario e l'elenco delle attività didattiche elettive sono pubblicati all'inizio delle attività didattiche sul sito web. Art. 15 - Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) 15 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Seminari I seminari sono un'attività didattica che si propone di affrontare una tematica con un approccio interdisciplinare ed è svolta di norma in compresenza da più docenti, anche di settori SSD diversi. Laboratori professionali Il Decreto Interministeriale 8 gennaio 2009 prevede 1 CFU da dedicare ai laboratori professionali dello specifico SSD del profilo finalizzati a sviluppare competenze metodologiche in preparazione alle esperienze di tirocinio. La progettazione, gestione formativa e certificazione delle attività didattiche di laboratorio professionale è affidata al Coordinatore/Direttore della didattica. Art. 16 - Obblighi di frequenza, propedeuticità o sbarramenti a) Frequenza La frequenza dell'attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai Docenti, i quali non ammettono lo studente all'esame qualora le frequenze alle attività formative dell'insegnamento integrato siano inferiori al 75%. Lo studente che, nel corso dell'anno accademico, non abbia ottenuto l'attestazione di frequenza ad almeno il 75% delle ore previste per ciascun insegnamento integrato o che non abbia assolto l'impegno del tirocinio - sia rispetto alla frequenza, sia al conseguimento degli obiettivi formativi stabiliti - è iscritto, nel successivo anno accademico, anche in soprannumero, come ripetente, con l'obbligo di frequenza dei corsi e del tirocinio, per i quali non abbia ottenuto l'attestazione. b) Sbarramenti Per il passaggio dal 1°al 2°anno devono essere soddisfatti i seguenti requisiti: - avere superato tutti gli esami dell'anno precedente. - - avere presentato il Project Work al Coordinatore/Direttore della didattica Lo Studente che al 28 febbraio di ogni anno accademico abbia un debito formativo, viene iscritto come ripetente/fuori corso. Le attività didattiche relative all'anno successivo eventualmente frequentate non sono riconosciute e non danno luogo ad attestazione di frequenza. E' possibile iscriversi come fuori corso e/o come ripetente per non più di 3 volte complessive nel biennio. Art. 17 - Prova finale Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano degli studi, compresi quelli relativi all'attività di tirocinio con superamento positivo dello stesso. La prova finale consiste nella redazione e dissertazione, davanti ad una Commissione di esame, di una tesi elaborata in modo originale sulla base di un lavoro di natura sperimentale o teorico-applicativa riguardante l'approfondimento di aspetti manageriali, di ricerca, formativi e di metodologie professionali avanzate specifiche del proprio ambito disciplinare. 16 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Lo studente avrà la supervisione di un docente del Corso di Laurea, detto Relatore, ed eventuali correlatori anche esterni al Corso di Laurea. Scopo della tesi è quello di impegnare lo studente in un lavoro di formalizzazione, progettazione e di ricerca, che contribuisca sostanzialmente al completamento della sua formazione professionale e scientifica. Il contenuto della tesi deve essere inerente a tematiche o discipline strettamente correlate agli obiettivi della Laurea Magistrale. La valutazione della tesi sarà basata sui seguenti criteri: livello di approfondimento del lavoro svolto e rigore scientifico, contributo critico del laureando, accuratezza della metodologia adottata, significatività della tematica sviluppata. l punteggio finale di Laurea è espresso in centodecimi con eventuale lode e viene formato dalla somma della media ponderata rapportata a 110 dei voti conseguiti negli esami di profitto, con la valutazione ottenuta nella discussione della Tesi. La commissione di Laurea potrà attribuire ulteriori punti anche in base a: a. presenza di eventuali lodi ottenute negli esami sostenuti b. stage presso Servizi Sanitari di altri Paesi c. laurea entro i termini della durata normale del corso 2 punti aggiuntivi. Il punteggio minimo per il superamento dell'esame finale è di 66/110. Qualora la somma finale raggiunga 110/110, la Commissione di Laurea può decidere l'attribuzione della lode, se il parere è unanime. Il Collegio Didattico pubblica annualmente sul sito dedicato le linee guida per la stesura e le indicazioni dei vari adempimenti di natura amministrativa e organizzativa. Art. 18 - Composizione e funzionamento delle commissioni per la prova finale La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 Docenti afferenti al Corso di Laurea Magistrale. Le modalità e le scadenze per la presentazione della domanda di Laurea sono stabilite e pubblicate dalle Segreterie studenti. Art. 19 - Passaggi e trasferimenti Trasferimenti da altro Ateneo Le richieste di trasferimento ad anni successivi al primo di studenti iscritti presso altri Atenei al medesimo Corso di Studi, dovranno essere presentate inderogabilmente entro il 31 luglio e accompagnate dalla documentazione necessaria (programmi e bibliografia degli esami sostenuti) per la valutazione della carriera pregressa. Le richieste verranno accolte in base al numero di posti disponibili in ciascun anno di 17 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie corso. Il riconoscimento dei crediti sarà accertato attraverso l'analisi della documentazione formativa fornita dallo studente e da un colloquio per la verifica delle conoscenze effettivamente possedute. Art. 20 - Riconoscimento dei crediti acquisiti in altri corsi di studio La Commissione didattica è competente per il riconoscimento e la convalida dei crediti conseguiti dallo studente in attività didattiche ed esperienze di tirocinio pregresse. Lo studente dovrà presentare richiesta di riconoscimento crediti presso la Segreteria Studenti, accompagnata da dettagliata documentazione, che certifichi gli esami svolti con relativo voto ottenuto, i crediti maturati e i programmi sostenuti. La Commissione Didattica valuterà, in base alla documentazione: 1. il numero dei CFU e la pertinenza dei programmi di esame ai contenuti del corso di studio; 2. le equipollenze tra le attività svolte e quelle previste dal Corso di Studi; 3. il grado di obsolescenza formativa delle attività presentate. In seguito a questa valutazione, proporrà le integrazioni per il raggiungimento dei crediti previsti per la singola attività. Nel caso di trasferimento tra corsi di laurea magistrali delle professioni sanitarie appartenenti ad identico profilo professionale la quota di CFU relativi al medesimo SSD direttamente riconosciuti allo studente non sarà comunque inferiore al cinquanta per cento, secondo quanto stabilito dal comma 8, art. 4 del D.I. 19/02/2009. In caso di attività per le quali non sia previsto il riferimento a un SSD specifico, la Commissione Didattica valuterà caso per caso il contenuto delle attività formative e la loro coerenza con gli obiettivi del corso di studio, valutando la quantità dei crediti acquisiti che possono essere riconosciuti nell'ambito delle attività formative previste nel Corso di Studio. Nel caso il voto da associare ad una particolare attività formativa sia il contributo di più attività che hanno dato luogo a votazioni differenti, il voto finale sarà determinato dalla media pesata sul valore di ogni attività espressa in crediti, dei voti riportati, arrotondata all'intero più vicino. A parità di distanza, si arrotonda all'intero superiore. La Commissione Didattica non considererà ai fini della valutazione e del riconoscimento di crediti formativi acquisiti in precedenti percorsi di studio, i seguenti titoli di: 1. Corsi universitari triennali che costituiscano pre-requisito per l'ammissione; 2. attività formative on-line o che non prevedevano formali esami di profitto. Art. 21 - Periodi di studio svolti all'estero 18 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie Lo studente che intenda seguire un periodo di studi presso una Università o Istituto di Formazione universitaria all'estero dovrà acquisire preventivamente il parere della Commissione Didattica, che ne valuterà la congruenza rispetto agli obiettivi formativi prefissati per lo specifico profilo professionale. Al termine del periodo di studi all'estero, lo studente presenterà alla Commissione la certificazione delle attività svolte per il riconoscimento dei crediti, per la conversione dei voti in trentesimi e per l'individuazione di eventuali integrazioni. Per ulteriori informazioni si rimanda agli specifici Bandi in materia di mobilità internazionale, disponibili nel sito web dell'Ufficio Relazioni Internazionali dell'Ateneo. Art. 22 - Studenti part time Con riferimento all'emanazione del D.R. 1139-2007 del 19 aprile 2007 riguardante il "Regolamento per gli studenti impegnati a tempo parziale" il Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle Professioni sanitarie non ha dato disponibilità ad accogliere studenti con impegno a tempo parziale. Vedi sezione dedicata sul sito web univr.it Art. 23 - Ricevimento degli studenti I docenti sono tenuti ad assicurare settimanalmente e su appuntamento il ricevimento degli studenti per un minimo di 2 ore, secondo le modalità comunicate nel programma di insegnamento pubblicato su sito web del corso di laurea. Durante i periodi dedicati agli esami, le vacanze estive ed invernali i ricevimenti degli studenti sono sospesi. Art. 24 - Auto Valutazione della didattica Il Corso di Laurea Magistrale sottopone annualmente la propria attività didattica ad un processo di autovalutazione, allo scopo di: 1. individuare e correggere le tendenze negative; 2. sviluppare e potenziare quelle positive; 3. permettere un confronto critico fra gli obiettivi prefissati, i progetti realizzati e i risultati raggiunti; 4. costruire uno strumento attraverso il quale introdurre azioni correttive e migliorative mediante una consapevole coinvolgimento degli organi responsabili. L'analisi prende in esame i diversi momenti della gestione del Corso di Laurea (progettazione, erogazione e controllo) e monitora la qualità didattica e l'efficienza organizzativa con particolare riguardo alle seguenti dimensioni: 19 Università degli Studi di Verona Regolamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie - Dimensione delle esigenze e degli obiettivi - Dimensione dell'insegnamento, apprendimento e accertamento - Dimensione delle risorse e dei servizi - Dimensione del sistema di gestione e di controllo L'autovalutazione della didattica viene svolta in collaborazione con le strutture e gli organi di Ateneo individuati a tal fine: • il Comitato di Ateneo per l'autovalutazione delle attività didattiche; • i Team di autovalutazione dei Corsi di Studio; • la struttura amministrativa "Programmazione e controllo direzionale" ottemperando a quanto deliberato dal Senato Accademico Ristretto nelle sedute del 21/11/2006 e 09/09/2008, e nel rispetto delle direttive europee. Ogni Corso di Laurea procede ad individuare il proprio Team, nominato dal Dipartimento/ Struttura di raccordo di afferenza, per un ciclo di autovalutazione avente la medesima durata del Corso di Laurea in oggetto. Il Team è composto da: Coordinatore/Direttore della Didattica • tre docenti afferenti al Corso di Studi; • uno studente designato dai rappresentanti degli studenti nell'organo di governo della struttura didattica competente; • un tecnico-amministrativo, individuato fra il personale della struttura didattica. I Team hanno il compito di espletare la procedura di autovalutazione, applicando, al termine dell'anno accademico di riferimento, lo schema operativo previsto dal modello e redigendo il relativo Rapporto di Autovalutazione (RAV). In tale attività essi vengono coordinati dal Comitato di Ateneo per l'autovalutazione delle attività didattiche. I Team hanno l'obbligo di trasmettere annualmente i RAV al Presidente della struttura di afferenza ed al Presidente del CDS, al Comitato di Ateneo per l'autovalutazione delle attività didattiche ed al Nucleo di Valutazione, in tempo utile affinché quest'ultimo possa procedere agli adempimenti di legge. 20