I
Araberara - 12 Marzo 2010
nchiesta
Più di duemila e duecento persone in lista d’attesa
per andare in un posto dove
non vorrebbero andare. Che
la volontà delle persone,
quando si è anziani, conta
sempre meno. E intanto le
rette aumentano di anno in
anno con punte di 100 euro
al giorno.
Anziani che danno fondo
alle pensioni e al gruzzolo
racimolato in una vita ma
anche parenti che si svenano per pagare le rette delle Case di Riposo. Curioso
il nome ‘Casa di Riposo’,
quando gli stessi anziani il
riposo lo farebbero volentieri da un’altra parte. Per
qualcuno sembrava che con
l’arrivo massiccio in Italia
di badanti si sarebbe frenato l’esodo nelle Case di
Riposo e invece non è così.
Aumentano gli anziani che
provano a farcela con le badanti ma aumentano anche
gli anziani che vanno in
Casa di Riposo, frutto anche dell’età media che si sta
allungando. Giusto provare
quindi a pensare e ripensare a soluzioni alternative,
che vanno dai centri diurni
alle assistenze quotidiane.
Mancano i fondi, si possono
cercare o tentare di farlo.
INCHIESTA – LE RETTE DELLE STRUTTURE IN BERGAMASCA
Case di Riposo
LA STORIA
Giuditta perde lacrime dagli occhi:
“Qui c’è tutto ma non ci sono... io.
Mi dà fastidio il ‘tu’.
I figli? Per me lo saranno sempre,
sono io che non sono più la loro madre”
Aristea Canini
Giuditta è il nome della
nonna, quella nonna che in
casa ci era rimasta anche
quando le avevano tagliato
il piede destro, che se n’era
andato in cancrena per la
circolazione, quella nonna
che anche se la polenta bisognava tagliarla a fettine
che sembravano sottilette
e non c’era altro da mangiare, la prima fetta era
per lei, quella nonna che ne
aveva tirati su 8 e tutti se
la coccolavano e perchè era
così che si fa.
Giuditta porta il nome
della nonna, ma adesso è
Giuditta ad esser diventata
nonna e non siamo più nel
1950 ma nel 2010 e i figli di
Giuditta non erano otto ma
tre e tutti con appartamento e auto in garage, “hanno
anche la stanza degli ospiti,
ma io non sono un’ospite,
sono una vecchia”.
Giuditta perde lacrime,
perché non è vero che le
cadono, le perde, perché lei
Araberara - 12 Marzo 2010
2
non vorrebbe farle cadere,
le scendono da sole ormai
da quel 14 luglio, quel giovedì che l’hanno portata in
casa di riposo dicendole che
doveva fare la visita per il
diabete: “E perché serve il
pigiama?”. Nemmeno le
avevano risposto ma lei
aveva già capito, che il diabete non c’entrava nulla,
ma c’entravano le 83 primavere sulle spalle.
Prima di uscire dalla sua
camera, Giuditta aveva buttato l’occhio sulla foto della
madre che in casa si era tenuta la nonna che portava
il suo nome e mai e poi mai
le avrebbe detto una bugia
per nascondere la noia di
accudire le sue primavere e
i suoi autunni.
Giuditta è arrivata in
casa di riposo come se fosse
finita dentro a una bolla di
sapone, senza voglia e bisogno di sentire più nulla, che
senza affetti meglio rimanere così, in bilico tra cielo
e terra, ad aspettare che
l’altra Giuditta, quella che
sta in cielo, le buttasse una
mano per prenderla su.
Sono passasti 8 anni da
quando Giuditta sta qui e
le lacrime cadono ancora: “I
miei figli? Vengono due volte al mese, poi il 26 dicembre, perché a Natale devono
far festa e io non sono contemplata nelle loro feste, io
sono un impegno, non una
madre”.
Giuditta è lucida e ferma,
ti guarda con gli occhi puliti,
trasparenti e perde sempre
quelle lacrime: “Cosa mi dà
fastidio qui? Non c’entra chi
ha creato i ricoveri, c’entra
chi ci manda, le infermiere
fanno quello che possono e
purtroppo per molte di loro
è un lavoro e lo devono fare
come un lavoro.
E quando fai un lavoro
non sono contemplati quelli
come me che piangono e che
ti chiedono di fermarti a
raccontarmi cosa hai appena visto fuori. Perché io non
esco mai e non voglio nemmeno vedere la tv, perché
la tv non ha i profumi dei
Quanto costa
l’autunno
della vita
Simone Cristicchi
L’ultimo valzer
prati e della strada, o mi ci
portano davvero o non voglio vederli attraverso uno
schermo”.
Giuditta racconta e perde lacrime, perde lacrime e
racconta.
“Qui sono gentili, a volte
sono stanchi e vogliono fare
in fretta e li capisco. Ma la
cosa che mi dà più fastidio
è che mi danno del ‘tu’ come
fossi una bimba di due anni
da tenere buona e far passare per scema. Va bene la
confidenza ma loro perdono
il rispetto e io quello lo soffro, pensa che io a mia nonna Giuditta davo del ‘voi’”.
Un letto con le sbarre attorno per evitare che si cada
di notte, un tavolino, un comodino, l’armadio doppio,
il bagno per ogni stanza, la
palestra per la fisioterapia,
un giardino fuori e un terrazzo, pasti serviti in stanza per chi non se la sente
di andare a mangiare tutti
assieme e tv a colori…
“Vedi, c’è tutto ma manca la cosa principale. Sono
sola. A casa mia c’era il letto vecchio e il materasso non
era granché, sprofondavo
dentro ma vuoi mettere alzarsi al mattino e andare
nella mia cucina a prepararmi il latte? Ero a casa
mia con me, qui sono in una
casa di riposo e senza me,
perché io prima ero sempre
contenta, qui non rido più.
Non c’entra chi crea le case
di riposo”.
E allora c’entra chi l’ha
mandata: “Io non dico niente, non dico niente”, Giuditta piange: “Vorrei tornare a
casa ma non tornerò più e
allora vorrei andare in cielo
e lì si che ci posso andare.
Ogni notte quando mi sveglio recito il rosario, la Madonna venga a prendermi
che io non ho paura, aspetto
quel giorno per tornare con
me”.
Giuditta sul comodino
tiene la bibbia, un libretto
di preghiere alla Madonna
e qualche rivista: “Me le
portano ma non leggo più,
prego e basta. A casa legge-
vo sempre, guardavo i tg e
facevo anche le parole crociate, ero brava sai, anche
i rebus facevo, qui niente,
non ho voglia di far niente. Me li portano anche ma
finché non mi portano la
vita non posso fare altro e
la mia vita non è più qui.
Sai mi lamentavo quando
ero piccola perché non c’era
mai il pane, la mia mamma
faceva la minestra al lunedì e l’allungava con l’acqua
tutta settimana.
Qui adesso ho il pane
tutti i giorni ma era meglio
allora, molto meglio, meglio
la fame che la tristezza”.
Giuditta fra poco deve andare a fare fisioterapia per
le gambe. Sto per andare
via e allora glielo chiedo:
“E i figli?”, Giuditta prende
la foto sul comodino, in una
vecchia cornice ci sono tutti
e tre, quand’erano ragazzi, Giuditta ‘perde’ ancora
lacrime: “Per me saranno
sempre i miei figli, sono io
che non sono più la loro madre”.
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Questo sotto è il testo della canzone ‘L’ultimo valzer’ raccolta nell’ultimo
album di Simone Cristicchi che si intitola ‘Grand Hotel Cristicchi’, una
canzone-poesia sugli anziani di cui riportiamo il testo ma se avete occasione,
ascoltatela, musicata è ancora più bella.
***
Sulla strada provinciale, superato il grande Centro Commerciale
poco fuori dal quartiere popolare, mi hanno parcheggiato qui.
Io se la memoria è ancora a posto, arrivai di pomeriggio il 7 agosto,
non ricordo, ma probabilmente era un venerdì…
Le pasticche per il cuore, per la tosse e il raffreddore,
niente dolci col diabete, le pantofole imbottite
senza tante discussioni ora vivo qui in Via dai Coglioni
Dentro la mia stanza, sopra il comodino, accanto al lavandino
immerso in un bicchiere d’acqua galleggia il mio sorriso
l’aria che respiro sa di mele cotte, di disinfettante,
di scorregge abbandonate di notte dal mio vicino, e poi
Scala, Briscola e Scopone, partita a bocce se c’è sole
se piove passi le giornate incollate alla televisione
Per fortuna una bellissima signora è proprio qui, accanto a me.
Le dispiace se solo stasera ci diamo del ‘tu’
se balliamo abbracciati fin quando non ce la fa più,
su questa musica di tanto tempo fa, il cuore batte più forte nel petto
saranno i by pass….ogni nota accarezza le rughe della nostra età.
E’ la notte di Natale, in questo posto non si sta poi così male
dopo cena ci hanno dato pure un pezzetto di panettone,
Mario ha la padella piena, Ferdinando tocca il culo all’infermiera
Aldo era un vecchio partigiano e se ne è andato ieri sera
e tu prendimi per scemo, ma io sono vivo e tremo,
alza l’apparecchio per sentirmi, sto per dirti che ti amo!
A quest’ora tutti dormono, solo io e Lei ci siamo svegliati.
Le dispiace se solo stasera la chiamo Lucia…
se la prendo per mano e proviamo ad andarcene via
e già mi immagino quando la sposerò,
e faremo la lista di nozze in una farmacia
mi conceda quest’ultimo valzer signora Lucia.
Su questa musica di troppo tempo fa,
il cuore batte più forte, tutt’altro che un’anomalia,
ricomincia stanotte in un valzer la vita mia.
La classifica che pubblichiamo in ordine di costo della retta, dalla maggiore alla minore,
è aggiornata al 2 marzo 2010, ed è di fonte ASL Bergamo.
Residenze
1) Centro Don Orione Bergamo
2) Casa di Riposo Gorle
3) Istituto RSA S. Francesco Bergamo
4) Fondazione Honegger Albino
5) RSA Cacciamatta Tavernola
6) Istituzione Don Botta RSA
7) Casa di Riposo Villa d’Almè
8) Fondazione Brolis Verdello
9) Fondazione Casa Serena Leffe
10) RSA Palazzolo Torre Boldone
11) Onlus Fondazione Dalmine
12) Fondazione Gusmini Vertova
13) Casa di Riposo Predore
14) Casa di Riposo Scanzorosciate
15) Casa di Riposo Faccanoni Sarnico
16) Fondazione Grumello del Monte
17) Pensionato Contessi Costa Volpino
18) Fondazione Martinoli Lovere
19) Istituto San Giuseppe Villa d’Adda
20) Fondazione Caccia Gandino
21) Casa di Riposo Gazzaniga
22) Casa di Riposo e Farmacia Sovere
23) Casa di Riposo Magri Urgnano
24) Fondazione Domus Fontanella
25) Fondazione Villa d. Pace Stezzano
26) Casa della Serenità Cene
27) Fondazione Gleno Bergamo
28) Fondazione Opera Pia Osio Sotto
29) Onlus Casa Albergo Calvenzano
30) Casa di Riposo Pia Caritas Zogno
31) Fondazione Zanchi Alzano Lombardo
32) Fondazione RSA Cologno al Serio
33) Casa di Riposo Casnigo
34) Casa di Riposo Cerruti Capriate
35) Casa di Riposo S. Cuore Bergamo
36) Fondazione Ponte San Pietro
37) Casa Ospitale Brignano Gera d’Adda
38) RSA Papa Giovanni XXIII Trescore
39) RSA Casa S. Maria Brembilla
40) RSA Giovanni Paolo I Seriate
41) Fondazione Spada Schilpario
42) Fondazione C. Rota Almenno S.S.
43) Fondazione Onlus Piazza Brembana
44) Fondazione RSA Nembro
45) Casa S.Giuseppe RSA Gorlago
46) Fondazione Vezzoli Cividate al Piano
47) Casa di Riposo Milesi Gromo
48) Istituzione S. Andrea Clusone
49) Casa di Riposo Brembate Sopra
50) Fondazione Romano di Lombardia
51) Casa di Riposo Monasterolo
52) Casa di Riposo San Pellegrino
53) Fondazione Spirano
54) Fondazione Don Zanoncello Calcio
55) Fondazione Filisetti Ardesio
56) Fondazione Balicco Martinengo
57) Fondazione Anni Sereni Treviglio
58) Casa di Riposo Valbondione
59) Fondazione Centro Anziani Palosco
60) Fondazione Scarpini Covo
OSPITI
222
40
retta MINIMA
54
retta MASSIMA
100
persone in attesa
172
80
78,67
-
19
62,5
77,5
28
148
36
77
12
0
65
70
14
95
58
68
53
45
67
67
51
57
48
62
33
98
38,14
61,48
148
105
135
50
60
88
59,45
59,45
78
81
42
57
239
22
51,4
56,6
26
182
49,45
56
111
70
52,2
55,8
22
60
50
55
68
69
48
55
68
99
46
55
56
220
44,5
55
57
150
46
55
147
48
33,86
54,93
12
89
47,50
54,50
64
90
54
54
72
54
50
54
18
67
39
54
108
46
31
54
16
421
53,18
53,18
50
60
49
53
108
40
44
53
73
110
47,67
52,44
56
92
47
52
194
67
46,04
51,04
39
104
33,5
51
187
190
50,5
50,5
240
50
50
50
68
77
50
50
115
66
44
50
51
61
44
50
109
71
47,68
49,97
52
61
49,92
-
43
53
42,5
49,5
4
72
47
49
88
85
40,83
49
55
87
38,38
48,67
213
126
-
48,33
36
84
45
48,33
22
35
42,5
48
31
83
41,5
47,5
159
200
42,25
47,4
301
40
39,96
47,32
81
18
45,5
46,5
5
43
42
46
40
38
39,5
45,5
48
65
40,34
45,34
30
32
41,09
44,38
23
67
39,45
44,38
55
151
43,46
-
96
29
43
43
10
63
41
41
71
25
35,5
35,5
3
3
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