CENTRO ECOLOGICO ROMEA
S.S. 309 ROMEA KM 2,6 E 3,8
RAVENNA
DOCUMENTO DI SICUREZZA
PER DITTE TERZE
(ART 26 D.LGS. 81/2008)
AGGIORNAMENTO
NOVEMBRE 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
INDICE
PREMESSA.............................................................................................................................................4
1
DISPOSIZIONI DI SICUREZZA.....................................................................................................6
1.1 Gestione di eventuali subappalti.................................................................................................8
1.2 Documenti da presentare prima dell'inizio delle attività ............................................................8
1.3 Norme generali di sicurezza .......................................................................................................9
1.3.1
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) .....................................................................................9
1.3.2
Piano di Emergenza di Comparto .....................................................................................................9
1.3.3
Accesso allo stabilimento ...............................................................................................................10
1.3.4
Divieto di fumare ............................................................................................................................10
1.3.5
Divieto di assumere alcol e cibo .....................................................................................................10
1.3.6
Ingresso e Circolazione interna.......................................................................................................11
1.3.7
Esecuzione lavori in quota..............................................................................................................11
1.3.8
Divieto di usare fuochi e fiamme....................................................................................................12
1.3.9
Permessi di lavoro...........................................................................................................................12
1.3.10 Manovre sui circuiti elettrici...........................................................................................................14
1.3.11 Precisazioni sull'uso dei permessi di scavo.....................................................................................14
1.3.12 Allacciamenti provvisori in cantiere...............................................................................................14
1.3.13 Regolamento per l’installazione del cantiere..................................................................................15
1.3.14 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di
apparecchi di sollevamento ...........................................................................................................................16
1.3.15 Modalità di gestione di rifiuti e scarti .............................................................................................16
2
INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO ....................................................18
3
INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE ...................................................19
4
NORME DI COMPORTAMENTO PER L'INGRESSO E LA CIRCOLAZIONE ALL’INTERNO
DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA ........................................................................................21
5
RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA
........................................................................................................................................................22
6
ELIMINAZIONE DELLE INTERFERENZE ................................................................................23
7
ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE .....................................................25
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ELENCO ALLEGATI
1.
ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA
2.
ESTRATTO DELLE ANALISI E DELLE VALUTAZIONI DI SICUREZZA
3.
SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE (CENTRO ECOLOGICO ROMEA KM
2,6)
4.
DISPOSIZIONI
ROMEA
5.
ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI
6.
POLITICA QUALITÀ SICUREZZA E AMBIENTE E PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
7.
ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
8.
DICHIARAZIONE RELATIVA ALL’IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE
9.
MODULISTICA PER DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AL SUBAPPALTO
10.
MODULO M.0365 - CONTENUTI MINIMI PMS
11.
AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE (ALLEGATO 6 - MANUALE DI GESTIONE DEI
CONTRATTI DI APPALTO)
12.
NOTA INFORMATIVA
SUI
RISCHI AMBIENTALI ED INTERFERENZIALI
IMPIANTISTICO AL KM 2,6 DELLA S.S. 309 ROMEA A RAVENNA
RELATIVA AL
COMPLESSO
13.
NOTA INFORMATIVA
SUI
RELATIVA AL
COMPLESSO
14.
P.00.48 MODALITA’ DI ACCESSO AL COMPARTO KM 2,6
PER L'INSTALLAZIONE DI UN CANTIERE ALL'INTERNO DEL
RISCHI AMBIENTALI ED INTERFERENZIALI
IMPIANTISTICO AL KM 3,8 DELLA S.S. 309 ROMEA A RAVENNA
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PREMESSA
Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni, rivolte alle Imprese che per
ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature nell'ambito dei seguenti impianti di
HERAMBIENTE SpA del Comparto HERAMBIENTE-SOTRIS, sito in Ravenna, S.S. 309 Romea
km 2,6 (di seguito “Comparto km 2,6”) e del Comparto HERAMBIENTE, sito in Ravenna, S.S. 309
Romea km 3,8 (di seguito “Comparto km 3,8”):
ƒ impianto di trattamento chimico-fisico di rifiuti liquidi (TCF) sito nel Comparto km 2,6 (ex
impianto chimico-fisico-biologico o CFB o CHI-FI-BI);
ƒ impianto di pretrattamento chimico-fisico di rifiuti liquidi (CTIDA) sito nel Comparto km 3,8;
ƒ impianto disidratazione ed inertizzazione fanghi (DISIDRAT) sito nel Comparto km 2,6 e nel
Comparto km 3,8.
E’ attualmente in fase di realizzazione presso il Comparto km 2,6 un nuovo impianto di
disidratazione ed inertizzazione fanghi, pertanto è presente nell’area dedicata il relativo cantiere
(in adiacenza all’impianto TCF). Sono invece state dismesse le parti/sezioni del vecchio
impianto di disidratazione fanghi storicamente presenti presso il Comparto km 2,6.
Nel Comparto km 2,6 si cita la presenza anche dei seguenti impianti HERAMBIENTE SpA:
• discarica per rifiuti non pericolosi (1°, 2°, 3°, 4°, 5° e 6° settore);
• discarica per rifiuti pericolosi;
• impianto di produzione combustibile da rifiuto (CDR) e impianto di recupero energetico (IRE).
Nel Comparto km 2,6 è inoltre presente un impianto dedicato alla combustione del biogas prodotto
dalla citata discarica per rifiuti non pericolosi, con successivo recupero energetico, tale impianto è di
proprietà e gestito dalla società ICQ.
Oltre agli impianti HERAMBIENTE, nel Comparto km 2,6 sono presenti nell’area sud-ovest i
seguenti impianti della società SOTRIS SpA:
• Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi;
• discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio);
• discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio);
• discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio).
Si evidenzia che il Centro SOTRIS è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt. 6
(Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del D. Lgs. 334/99 e
s.m.i.
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Nel Comparto km 3,8 si cita la presenza anche di una discarica esaurita di HERAMBIENTE SpA e
di un impianto per la combustione del biogas con produzione di energia elettrica ed essa connesso, di
proprietà e gestito dalla società ICQ.
Le informazioni riportate nel presente documento dovranno essere di guida ai Responsabili ed al
Personale Operativo delle Imprese nel corso dello svolgimento dei lavori.
Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per
ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature.
Esse rappresentano precise esigenze dello Stabilimento in quanto costituiscono completamento delle
norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati, e devono
essere applicate scrupolosamente. La mancata osservanza di tali disposizioni potrà dar luogo
all'annullamento del contratto.
Rientra nei principi di HERAMBIENTE SpA il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza
e la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica
soprattutto per ragioni morali e di rispetto per le persone, oltre ad evitare ripercussioni negative sul
buon nome della Società per incidenti od infortuni occorsi a personale di Impresa in stabilimento.
Inoltre la potenziale, seppur contenuta pericolosità della sostanze trattate sugli impianti presenti in
stabilimento: infiammabili, corrosive, tossiche, nocive, cancerogene, asfissianti, impone l'adozione
delle maggiori cautele nel campo della prevenzione.
Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello
stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle
attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva istruzione del personale dipendente, con una
accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza, vengano evitati
incidenti ed infortuni sul lavoro.
Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da un permesso di lavoro sul quale sono
evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale esecutore
dovrà utilizzare.
L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme in
materia di sicurezza, salute ed ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele
antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle
informazioni fornite da HERAMBIENTE SpA relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima
che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso.
L'Impresa, prima dell’inizio delle attività oggetto dell’ordine/contratto, deve fornire tutta la
documentazione e tutte le informazioni riportate al successivo paragrafo 1.1.
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DISPOSIZIONI DI SICUREZZA
L’Impresa si impegna ad applicare metodologie di lavoro e standard in materia di salute, sicurezza
ed ambiente congruenti con quanto previsto dalla normativa vigente, assumendosi pertanto tutte le
responsabilità e gli oneri derivanti da tale applicazione.
In particolare l’Impresa, per la parte di propria competenza e responsabilità e, ove occorra, in
collaborazione con la Committente, si impegna ad adottare tutte le necessarie misure tese ad
assicurare:
• la salute e la sicurezza dei propri dipendenti nonché del personale della Committente e di terzi
eventualmente presenti presso le strutture dell’Impresa, da garantirsi mediante un’organizzazione
appropriata e l’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione;
• la sicurezza degli impianti e delle opere, da garantirsi in tutte le fasi di realizzazione mediante
l’adozione di criteri e procedure nel rispetto della normativa vigente ed attraverso la
realizzazione di un sistema per l’identificazione ed il controllo dei rischi.
L’Impresa si fa obbligo di osservare e far osservare a tutto il personale utilizzato ed agli eventuali
subappaltatori, tutte le leggi in materia di sicurezza, di prevenzione infortuni ed igiene sul lavoro e
quanto previsto dai regolamenti interni emanati dalla Committente; in particolare quanto previsto
nel:
- D.Lgs. 81/2008 ”Attuazione dell’art. 1 della L.123/07 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro” e s.m.i.
-
D.Lgs. 334/1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di
incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e s.m.i.
In particolare l’Impresa è tenuta ad applicare le norme contenute nel presente “Documento
di sicurezza per ditte Terze"; l’inottemperanza alle disposizioni in esso riportate da parte
della Impresa potrà comportare la revoca del contratto.
L'impresa aggiudicataria, almeno 20 giorni prima dell'inizio delle attività, dovrà fornire al
Referente Aziendale le informazioni indicate al paragrafo 1.1 del presente "Documento di sicurezza
per ditte Terze".
La pianificazione ed il coordinamento dei lavori dovranno essere attuati prima di ogni fase tecnica
dei lavori appaltati; alle riunioni indette a tale scopo dal Referente aziendale di HERAMBIENTE
dovrà necessariamente partecipare il Datore di lavoro dell’Impresa od un suo incaricato. Nel corso
delle riunioni potrà anche essere effettuata la verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei
lavoratori esterni. Le indicazioni emerse saranno riportate su un "verbale di coordinamento e
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cooperazione" e ciascun Datore di lavoro (od il suo incaricato) dovrà comunicarle al proprio
personale.
È fatto divieto di procedere con l’avvio di qualsiasi attività da parte dell’Impresa prima che venga
documentata l’avvenuta formazione del personale dell’Impresa sui contenuti del “Documento di
sicurezza per ditte Terze”.
L’Impresa dovrà predisporre tutte le attrezzature, i mezzi di protezione e prevenzione, compresi i
dispositivi individuali di protezione necessari ed opportuni, ed emanare le disposizioni e le
procedure di sicurezza che riterrà opportuno adottare per garantire l’incolumità del proprio personale
e di eventuali terzi.
Se il lavoro appaltato è soggetto alle disposizioni relative ai cantieri temporanei o mobili (titolo IV
del D. Lgs. 81/2008), l’Impresa dovrà attenersi ad esse nell’esecuzione del lavoro.
La Committente si riserva il diritto di controllare, in qualsiasi momento, l’adempimento da parte
dell’Impresa di quanto sopra descritto.
In caso di associazioni temporanee di imprese o di consorzi gli adempimenti di cui al presente
articolo spettano all’impresa capogruppo od al consorzio, che dovrà garantire, facendosene carico,
che le imprese identificate quali esecutrici forniscano quanto richiesto. Non si potrà comunque dare
avvio ai lavori sino all’espletamento di quanto previsto nel presente documento da parte di tutte le
società facenti capo ad un determinato capogruppo o consorzio.
L’Impresa dovrà notificare immediatamente alla Committente, entro 2 giorni dal suo verificarsi,
(mediante l’apposito modulo M.00.30.05 allegato al Regolamento generale di Qualità-SicurezzaAmbiente di Hera) oltre che alle autorità ed enti previsti dalla legislazione vigente, tutti gli infortuni
ed incidenti ambientali verificatisi nell’esecuzione dei lavori (anche quelli con prognosi inferiore ai
3 giorni).
Inoltre, entro il 15 febbraio di ogni anno, l’Impresa dovrà compilare e trasmettere al Referente
aziendale il Riepilogo annuale degli infortuni ((mediante l’apposito modulo M.00.30.06 allegato al
Regolamento generale di Qualità-Sicurezza-Ambiente di Hera).
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1.1
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Gestione di eventuali subappalti
Qualora l’Impresa intenda subappaltare attività previste dal contratto, dovrà:
• richiedere preventivamente l'esplicita autorizzazione alla Committente mediante la modulistica in
Allegato 9. Si precisa che all’autodichiarazione dovrà essere allegata fotocopia di un documento
di identità del sottoscrittore;
• depositare il contratto di subappalto almeno 20 (venti) giorni prima della data di effettivo inizio
dell’esecuzione delle relative lavorazioni o prestazioni.
La documentazione citata dovrà essere recapitata al Referente aziendale, al quale potrete anche
rivolgervi per eventuali chiarimenti.
Resta inteso che tale autorizzazione non solleva l’Impresa in alcun modo dal rispetto degli obblighi
ed oneri assunti con la sottoscrizione del contratto e che l’Impresa rimarrà l'unica e sola responsabile
nei confronti della Committente e dei terzi dell’appalto affidatale.
1.2
Documenti da presentare prima dell'inizio delle attività
L'Impresa , almeno 20 giorni prima dell'inizio dell'attività, deve fornire al Referente aziendale di
HERAMBIENTE S.r.l. la documentazione individuata specificamente (mediante segno di spunta) in
relazione allo specifico ordine/contratto nell’elenco riportato in Allegato 7, tra cui è SEMPRE
ricompresa la DICHIARAZIONE RELATIVA ALL’IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE
riportata in Allegato 8 che deve essere consegnata, completa degli allegati ivi richiesti, compilata e
sottoscritta dal Rappresentante Legale/Datore di Lavoro dell’Impresa.
Si evidenzia che in caso di subappalto, l’Impresa dovrà fornire la medesima documentazione anche
per le ditte per le quali è stato autorizzato il subappalto.
La documentazione richiesta e specificamente individuata nell’Allegato 7 unitamente all’allegato
11 - AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE” (già consegnato all’Impresa in
fase di formalizzazione del Contratto);
sono complessivamente considerati quali documenti necessari e sufficienti ai fini della sicurezza.
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1.3
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Norme generali di sicurezza
Le indicazioni riportate nel seguito sono desunte dalle procedure in vigore nel Centro Ecologico
Romea. Esse integrano quanto riportato nelle Note Informative sui Rischi ambientali ed
interferenziali riportate negli Allegati 12 e 13.
1.3.1 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici, devono
indossare gli indumenti di lavoro.
Tutti coloro che accedono agli impianti del Centro Ecologico Romea devono indossare l'elmetto, le
scarpe di sicurezza e portare con sé la maschera di emergenza (es. tipo MSR1) per tutto il tempo in
cui vi operano.
All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.
standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.).
Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I. prescritti
sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative.
In particolare, per quanto riguarda la protezione delle vie respiratorie, i DPI da utilizzare sono le
maschere a pieno o semifacciale dotate di filtro universale (A-B-E-K-P3).
L’utilizzo dei D.P.I. deve avvenire nel rispetto delle informazioni e della formazione ricevute e delle
specifiche fornite dal fabbricante riguardanti la durata garantita e le modalità di custodia e
conservazione.
1.3.2 Piano di Emergenza di Comparto
L'attività degli impianti del Centro Ecologico Romea ubicati presso il Comparto al km 2,6 è a rischio
di incidente rilevante e quindi soggetta agli adempimenti previsti dal D. Lgs 334/99 e s.m.i.
I top event ipotizzabili per questi impianti, unitamente agli scenari incidentali che si potrebbero
verificare in altri impianti del Comparto km 2,6, sono gestiti attraverso un “Piano di emergenza di
Comparto”.
I Responsabili d'Impresa, secondo quanto previsto dal D.M.16 marzo 1998, devono formare i propri
lavoratori sulle informazioni fornite da HERAMBIENTE SpA su tale materia, inserite nel presente
fascicolo (Allegati 1, 2 e 3). La formazione deve essere fornita a ciascun lavoratore in modo
comprensibile ed esaustivo. I Responsabili d'Impresa devono fornire ad HERAMBIENTE SPA
evidenza dell’avvenuta formazione dei propri dipendenti tramite consegna del Modulo QSA
“AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE”
(Allegato 11) debitamente
compilato e sottoscritto.
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Sono programmate periodiche prove di simulazione di emergenza alle quali deve partecipare
anche il personale di Impresa quando presente sull'impianto in esercitazione.
1.3.3 Accesso allo stabilimento
L’accesso agli impianti e di conseguenza l’ingresso al Comparto km 2,6 e Comparto km 3,8 è
riservato ai dipendenti aziendali ed alle persone autorizzate.
Il personale di Impresa viene autorizzato ad entrare a fronte di contratti esistenti, previa
presentazione delle informazioni di cui ai punti 1.1–1.2 precedenti.
L’accesso al Comparto 2,6 è disciplinato dalla procedura P0048, che viene riportata in Allegato 14.
L'accesso alle Unità produttive è consentito solo per motivi di lavoro e deve essere
autorizzato con permesso scritto.
A carico degli inadempienti saranno presi severi provvedimenti disciplinari.
1.3.4 Divieto di fumare
In tutto lo stabilimento è vietato fumare, salvo nei luoghi espressamente autorizzati.
Il divieto è notificato alle persone mediante cartelli installati presso l’ingresso.
Si evidenzia che l'inosservanza a tale disposizione comporta l'immediato allontanamento del
contravventore dallo stabilimento.
I luoghi autorizzati al fumo sono individuati da cartelli installati con la scritta "In questo luogo (o
locale) è permesso fumare".
1.3.5 Divieto di assumere alcol e cibo
In tutto lo stabilimento è vietato assumere alcol nonché cibo.
Resta concessa la possibilità di assumere cibo nei luoghi espressamente autorizzati, mentre è
fatto ASSOLUTO DIVIETO di assumere alcol durante l’intera giornata di attività presso lo
Stabilimento, compresi il periodo antecedente all’ingresso e la pausa pranzo anche se effettuata in
bar/ristoranti o comunque all’esterno dello Stabilimento.
Qualora un addetto dell’Impresa mostri evidenti segni di alterazione da assunzione di alcol durante
lo svolgimento delle attività od anche di ritorno dalla pausa pranzo, si provvederà
IMMEDIATAMENTE alla sua sospensione dalle attività, procedendo successivamente ad
adottare i provvedimenti del caso.
Si rammenta a tal fine che le attività svolte in Stabilimento, in quanto soggetto agli adempimenti di
cui al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (Seveso), sono da ritenersi attività lavorative nelle quali è fatto
assoluto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche ai
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sensi della Legge n. 125/2001 sull’alcol e del connesso Provvedimento del 16 marzo 2006 della
Conferenza Permanente Stato-Regioni.
1.3.6 Ingresso e Circolazione interna
È vietato l'ingresso in stabilimento agli automezzi non autorizzati e non in regola con le norme della
circolazione stradale.
Il personale, oltre a mantenere il corretto comportamento previsto dal codice della strada, deve
rispettare le seguenti norme interne:
- in tutto il comparto è vietato superare il limite di velocità di 20 Km/h;
- non sostare davanti ai depositi di materiale antincendio;
- dare la precedenza ai mezzi muniti di lampeggiante in funzione, ai mezzi antincendio ed alla
autoambulanza;
- è vietato forzare interruzioni stradali e/o transitare lungo strade interrotte;
- non uscire dalla sede stradale senza autorizzazione;
- non ingombrare la sede stradale lasciando gli automezzi in sosta;
- non effettuare sbarramenti stradali senza aver prima chiesto un’autorizzazione secondo quanto
previsto dalla procedura specifica.
1.3.7 Esecuzione lavori in quota
Si evidenzia che le opere provvisionali, quali ponteggi od impalcature, devono essere allestite in
conformità alla legge (PIMUS) e da personale idoneo, essere proporzionate al lavoro da svolgere,
idonee allo scopo ed essere conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro.
I lavori a quote superiori ai 2 m di altezza dal piano di calpestio, devono essere sempre organizzati
dal Responsabile dell’Impresa che deve impartire al proprio personale le modalità operative, definire
le opere di protezione e assicurare una vigilanza affinché il personale utilizzi i dispositivi di
sicurezza prescritti contro le cadute dall'alto e quant’altro indicato nel PIMUS.
Eventuali operazioni comportanti esposizione a rischio di caduta dall’alto devono comunque essere
eseguite a cura di personale adeguatamente addestrato e munito di idonei dispositivi di protezione
anticaduta.
In caso di rischio limitato e di breve durata di impiego si può fare ricorso all’uso di scale a pioli; in
questo caso è necessario:
• controllare lo stato di manutenzione della scala;
• la presenza e lo stato dei dispositivi antisdrucciolo;
• non trasportare carichi con le mani durante la salita sulla scala;
• non spostare la scala con una persona su di essa;
• non accedere contemporaneamente in due sulla stessa scala;
• non abbandonare attrezzi sulle mensole delle scale doppie;
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• quando l’uso della scala comporta pericoli di sbandamento, questa deve essere adeguatamente
assicurata (nel suo tratto terminale in altezza) e trattenuta al piede da altre persone.
1.3.8 Divieto di usare fuochi e fiamme
Per “uso di fuochi e fiamme” si intende:
• uso di fuochi di legna per scaldare bitume o per altri scopi;
• uso di stufe a legna , a carbone ,a gas o elettriche;
• uso di fornelli elettrici o a gas;
• ogni tipo di saldatura e cannelli da taglio;
• uso di attrezzi capaci di provocare scintille (seghe per ferro, chiavi a battere, mole , trapani,
etc) ; sono escluse le chiavi in acciaio inox;
• lavori su circuiti elettrici in tensione;
• uso di apparecchi capaci di provocare fiammate e improvvisi forti aumenti di temperatura;
• uso di pistole sparachiodi;
• impiego di strumenti o apparecchiature elettriche non idonee alla classificazione della zona;
• apertura delle apparecchiature antideflagranti in tensione.
Considerato il pericolo di incendio e di esplosione in tutta l'area dello stabilimento, ogni lavoro che
comporti l'uso di fiamma, di saldatura elettrica, di attrezzi che producono scintille, ecc., deve essere
espressamente autorizzato mediante specifico Permesso di lavoro.
In particolare per tutti i “lavori a fuoco” è necessario un “permesso di lavoro complesso” rilasciato
dall’Assistente di Turno previa autorizzazione del Responsabile Esercizio Impianti e del
Responsabile di Manutenzione.
Il mancato rispetto di questa regola è un’infrazione molto grave.
1.3.9 Permessi di lavoro
Nessun lavoro di manutenzione, di costruzione o di montaggio può essere eseguito in
stabilimento senza una specifica autorizzazione scritta (Permesso di lavoro).
Questa autorizzazione è regolamentata dalla procedura "Permessi di lavoro", di fondamentale
importanza per la tutela dell'incolumità e della salute dei lavoratori e per la sicurezza degli impianti;
essa si concretizza nel rilascio del Permesso di Lavoro da parte del Responsabile dell'area in cui
verrà eseguito il lavoro, all'Esecutore Responsabile dell'Impresa.
Per ogni intervento occorre un permesso di lavoro che deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa
dell'attività lavorativa. Per meglio comprendere le modalità operative definite dai permessi di lavoro
si riportano di seguito alcuni importanti stralci della procedura stessa.
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DEFINIZIONI
Preposto: è la persona che ha la responsabilità, al momento, dell'esecuzione del lavoro affidato a
lui e ad altro/i esecutori nel rispetto delle disposizioni ricevute.
Esecutore lavoro: è la persona che svolge praticamente il lavoro nell'ambito di un gruppo di
esecutori oppure che ha la responsabilità diretta di un lavoro individuale.
Impresa appaltatrice (assuntore): è l'impresa alla quale si commissiona mediante regolare
contratto d'appalto un determinato lavoro.
Committente: Società che commissiona il lavoro.
Lavoro: ai fini della presente procedura si intende per lavoro da autorizzare con specifico
permesso ogni singola fase o più fasi omogenee per rischio dello stesso.
RESPONSABILITÀ
Responsabilità dell’Assuntore (impresa appaltatrice):
− avere completa conoscenza del luogo, delle apparecchiature, dei macchinari su cui si deve
operare e dei rischi specifici del luogo stesso per averne presa diretta visione; a tale proposito
ha preso contatti preliminari con le Unità interessate della Committente;
− adottare personale idoneo, mezzi e attrezzature di lavoro efficienti, indumenti, attrezzature e
mezzi di protezione idonei;
− prescrivere sul permesso, a conferma o in aggiunta a quelle indicate a solo scopo cautelativo
dalla Committente, le precauzioni da seguire, i mezzi di lavoro, le attrezzature ed i mezzi di
protezione personale da impiegare durante l'esecuzione del lavoro, tenendo conto dei rischi
specifici del luogo e del lavoro da eseguire;
− garantire che durante l'esecuzione del lavoro siano osservate le precauzioni indicate, siano
impiegati i mezzi e le attrezzature di lavoro previsti, siano adottate le attrezzature ed i mezzi di
protezione necessari riportati sul permesso di lavoro, affinché il lavoro si svolga in sicurezza;
− garantire che i propri dipendenti vengano messi a conoscenza dei rischi specifici del luogo in
cui operano, che usino in modo corretto i mezzi e le attrezzature di lavoro, gli indumenti, le
attrezzature ed i mezzi di protezione e che durante l'esecuzione del lavoro siano prese tutte le
opportune cautele atte a prevenire danno alle persone e alle cose;
− comunicare al Responsabile esercizio impianto della Committente, per iscritto, l'elenco del
proprio personale autorizzato alla firma sui permessi di lavoro.
Responsabilità del Preposto dell'Assuntore:
I compiti del Preposto dell'Impresa Appaltatrice sono quelli conseguenti al modello organizzativo
che l'Assuntore nella sua discrezionalità imprenditoriale si è dato.
Rapporti tra committente e impresa appaltatrice
La Committente, nei rapporti con l'Impresa Appaltatrice (Assuntore), non può mai interferire
sull'organizzazione interna di quest'ultima ed sul modo con cui questa regola sia le modalità
esecutive del lavoro, sia i rapporti col proprio personale.
L'Impresa Appaltatrice ha, nell'ambito della sua autonomia e responsabilità, l'obbligo di adottare
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tutte le misure necessarie per eseguire il lavoro in sicurezza.
Responsabilità dell’Esecutore lavoro:
− prendere visione della copia del permesso di lavoro;
− chiedere i chiarimenti necessari a ben comprendere la natura dei pericoli e le precauzioni da
adottare;
− adottare le precauzioni ed i mezzi di protezione personali previsti nel permesso di lavoro e
segnalare immediatamente le eventuali deficienze riscontrate;
− non eseguire il lavoro se la copia del permesso di lavoro non è interamente firmata;
− l’Esecutore Responsabile dell'Impresa è tenuto a rispettare e far rispettare tutte le prescrizioni
individuate sul permesso di lavoro per il personale operativo.
Si ribadisce che sugli impianti sono presenti sostanze pericolose per le loro caratteristiche chimico
– fisiche (infiammabili, corrosive, nocive, tossiche, cancerogene ecc.).
1.3.10 Manovre sui circuiti elettrici
Tutte le manovre per dare o togliere tensione a circuiti elettrici devono essere autorizzate con un
apposito permesso scritto e devono essere eseguite da un’elettricista autorizzato che a sua volta deve
rilasciare una dichiarazione scritta indicante la manovra effettuata.
1.3.11 Precisazioni sull'uso dei permessi di scavo
Chiunque intenda eseguire uno scavo con profondità superiore a 25 cm, in qualsiasi punto dello
stabilimento, prima dell’inizio lavori, deve essere in possesso del modulo "Richiesta Stato del
Sottosuolo" compilato secondo le modalità previste dalla procedura interna "Permessi di Lavoro".
Se è prescritto che lo scavo deve essere "eseguito a mano" significa che per la sua esecuzione
devono essere utilizzati attrezzi manuali: vanga, badile, piccone, scalpello, mazzetta, ecc., che non
possono essere utilizzati mezzi od attrezzi meccanici portatili quali martello pneumatico, scalpelli
pneumatici, ecc.
Se nel corso dello scavo, si incontrano degli ostacoli non segnalati nello schizzo planimetrico,
occorre fermare immediatamente il lavoro, informare il diretto Superiore ed il Responsabile di
Manutenzione di HERAMBIENTE SpA.
1.3.12 Allacciamenti provvisori in cantiere
L’Impresa farà si che gli allacciamenti provvisori per i servizi elettrici (compresi i contatori), idrici,
di aria compressa e vapore, a partire dai punti di alimentazione messi a disposizione dalla
Committente fino ai punti di utilizzo, come pure le baracche per gli uffici, per i magazzini e per
locali servizi, siano realizzati secondo le specifiche tecniche della Committente e nel rispetto delle
vigenti norme di legge.
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In particolare, i collegamenti elettrici di cantiere eseguiti a cura dell’Impresa devono rispondere alle
normative in vigore sia in materia di installazione che di qualità dei materiali.
Per ottenere un allacciamento alla rete di distribuzione elettrica dello stabilimento, l'Impresa che ne
fa richiesta deve disporre di un interruttore onnipolare rispondente alle norme CEI ed un cavo di
adeguata lunghezza e sezione; la presa di alimentazione deve obbligatoriamente essere indicata dalla
manutenzione di HERAMBIENTE SpA. Si raccomanda l’osservanza delle disposizioni della Legge
e delle norme CEI richiamate nelle norme e circolari integrative vigenti.
Le operazioni di DARE TENSIONE o di TOGLIERE TENSIONE devono essere eseguite da
personale di manutenzione elettrica aziendale che rilascia la "Dichiarazione di manovra su circuiti
elettrici" effettuata.
Il personale di manutenzione elettrica aziendale è tenuto ad eseguire il controllo di efficienza
dell'allacciamento limitatamente al tratto di cavo, agli organi di alimentazione ed all'interruttore
generale dell'Impresa.
1.3.13 Regolamento per l’installazione del cantiere
La Committente metterà a disposizione dell’Impresa un’area per l’installazione del cantiere.
La consegna dell’area di cantiere all’Impresa avverrà tramite la redazione di un Contratto di
comodato ad uso gratuito. Tale Contratto sarà allegato alla consegna dell’ordine/contratto e
controfirmato dalle Parti.
L’Impresa dovrà installare il cantiere nell’area messa a disposizione dalla Committente e dovrà
approntarlo con mezzi d’opera ed attrezzature adeguati alla natura dei lavori, nel rispetto delle norme
di legge e delle procedure aziendali della Committente.
Sono a carico della Committente la fornitura di acqua, energia elettrica, vapore necessari per il
riscaldamento e l’illuminazione dei locali terzi installati.
Le baracche per uffici, magazzini e per i locali servizi devono rispondere ai requisiti previsti dalle
norme di legge vigenti.
Deve essere inoltrata a ISPESL la dichiarazione di conformità degli impianti di messa a terra e
contro le scariche atmosferiche.
Le prescrizioni da osservare per l'installazione del cantiere sono riportate in un documento (vedi all.
4) che il Responsabile dell'impresa dovrà restituire, debitamente firmato, all'Unità QSA di
HERAMBIENTE SPA.
Le attrezzature e tutti i mezzi impiegati dall’Impresa per l’esecuzione dei lavori devono essere nelle
migliori condizioni d’uso, idonei ai lavori e conformi alle disposizioni di legge.
L’Impresa ha l’obbligo di verificare lo stato e l’idoneità dei ponteggi, passerelle, elevatori di
proprietà della Committente o di terzi dallo stesso utilizzati per l’esecuzione dei lavori.
L’Impresa si obbliga a non riportare modifiche, innovazioni o trasformazioni all’area assegnata dalla
Committente.
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La Committente potrà richiedere il ritiro immediato dal cantiere e dai lavori di qualsiasi persona che,
a suo giudizio, non osservi correttamente le disposizioni del presente capitolo. Tali persone non
potranno più essere utilizzate nei lavori senza il permesso della Committente.
Ogni qualvolta la Committente segnalerà all’Impresa questioni o problemi riguardanti il rispetto dei
regolamenti di sicurezza, l’Impresa dovrà prendere atto della segnalazione ed agire
conseguentemente con la massima tempestività.
E’ fatto obbligo all’Impresa segnalare in forma scritta alla Committente eventuali infrazioni alle
norme di sicurezza riscontrate presso il proprio cantiere da Ispettori o Funzionari degli Istituti di
Prevenzione.
1.3.14 Misure di prevenzione dei rischi di caduta di materiale dall’alto e modalità di utilizzo di
apparecchi di sollevamento
Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la struttura degli impianti TCF,
CTIDA e DISIDRAT; tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza delle
apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi.
Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.
In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario
circoscrivere la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli.
Il posizionamento di apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree
all’interno degli impianti, dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile
dell’Impianto.
L’Impresa dovrà adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo
non controllato) al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di
lavoro in uso.
Gli addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione
individuale anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.
E’ richiesta all’impresa (preventivamente) la copia del libretto di omologazione dell’apparecchio di
sollevamento, oltre che delle ultime verifiche di funi e catene eseguite sull’apparecchio.
1.3.15 Modalità di gestione di rifiuti e scarti
Si precisa che, salvo diverse specifiche indicazioni contrattuali:
¾
Di tutti i rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto, la Committente assume
il ruolo di produttore.
¾
L’Impresa è tenuta a collocare detti rifiuti nei contenitori idonei, posizionati nei punti di
raccolta indicati dalla Committente ed indicati in apposita Planimetria (che viene illustrata e resa
disponibile per la consultazione in occasione delle Riunioni di coordinamento) evitando ogni altro
tipo di accumulo o deposito.
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¾
Nella raccolta e deposito dei rifiuti derivanti dall’attività oggetto del presente contratto
l’Impresa dovrà rispettare le regole interne stabilite dalla Committente . Di tali regole l’Impresa si
impegna a rendere edotto il proprio personale.
¾
Il ruolo di produttore è assunto dall’Impresa per tutti i materiali in eccedenza e per i rifiuti
derivanti dal mantenimento dei propri mezzi, attrezzature, dispositivi, ecc. , generati per effetto
della propria attività.
¾
Ogni movimentazione e/o servizio di detti materiali all’interno o all’esterno dello
stabilimento, presso discariche o impianti di smaltimento autorizzati, deve avvenire secondo le
disposizioni previste dalle norme in vigore.
Di dette disposizioni l’Impresa dichiara di essere a perfetta conoscenza sollevando la Committente
da ogni responsabilità per eventuali danni a mezzi o personale di terzi o all’Ambiente causati dal
mancato rispetto delle suddette norme.
L’Impresa è pertanto diffidata dall’effettuare operazioni di trasporto e smaltimento rifiuti di qualsiasi
tipo, derivanti dal mantenimento dei propri macchinari e/o attrezzature che siano in contrasto con
quanto previsto dalle norme succitate.
Eventuali inadempienze, che possono in qualche modo compromettere il suolo, l’acqua, o l’aria
nell’ambito dell’insediamento produttivo della Committente o all’esterno del medesimo, vedranno
l’Impresa, unica responsabile verso le Autorità competenti; da parte della Committente
saranno intraprese tutte le azioni ed i provvedimenti del caso.
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INFORMAZIONI SUL PIANO DI EMERGENZA INTERNO
Emergenza: evento o condizione anomala che può comportare pericolo per le persone, per gli
impianti e/o per l’ambiente (voluminosa fuga di gas nocivo, perdita o spandimento di liquido
pericoloso e/o infiammabile, incendio o esplosione, calamità o disastro, eventi pericolosi di
particolare entità ecc.).
SE RILEVATE UN’EMERGENZA O AVETE BISOGNO DI AIUTO, DOVETE DARNE
IMMEDIATA SEGNALAZIONE AL PERSONALE AZIENDALE
Fornite in modo chiaro e preciso tutte le informazioni in vostro possesso inerenti l’emergenza in
atto quali: luogo dove è avvenuto l’incidente, tipo di incidente, eventuali potenziali pericoli ecc.
Nei Comparti è presente una squadra di pronto intervento interna opportunamente addestrata che,
informata dell’evento, attiverà il Piano di Emergenza di cui al paragrafo 1.3.2 del presente documento.
E’ quindi opportuno ed indispensabile prendere visione della planimetria del comparto per capire dove
ci si trova e per comunicare chiaramente il luogo esatto dell’emergenza.
Tutte le emergenze relative alle attività di comparto (incendi, sversamenti di liquidi pericolosi, ecc.)
sono gestite dal personale della Squadra di Emergenza interna che provvederà a segnalare l’evento
mediante sirena e ad impartire le istruzioni necessarie mediante sistema telefonico o verbale tramite
un addetto.
Per il comportamento da tenere all’interno dell’impianto dal personale visitatore, dagli autisti e dal
personale Terzo nel caso venisse comunicato un’eventuale stato di emergenza, si rimanda alla
consultazione dell’estratto del Piano di emergenza (Allegato 1).
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INFORMAZIONI SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE
Il D. Lgs. 334 del 17/08/1999 e s.m.i. reca l’attuazione della Direttiva 96/82/CE relativa al controllo
dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.
Secondo le definizioni del D. Lgs. 334/99, si definisce incidente rilevante:
“un evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi
incontrollati che si verificano durante l'attività di uno stabilimento di cui all'articolo 2, comma 1, e
che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l'ambiente,
all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”.
Tutti gli Stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantità tali da poter potenzialmente
causare un incidente rilevante sono sottoposti a particolari adempimenti e controlli da parte delle
autorità competenti per accertare che siano state prese ed attuate tutte le misure necessarie a
minimizzare la probabilità e le conseguenze di un incidente.
Nell’ambito della valutazione dell’applicabilità delle disposizioni in materia di controllo dei pericoli
di incidente rilevante agli impianti HERAMBIENTE SpA del Comparto km 2,6 e Comparto km 3,8
di Ravenna, va precisato che, tra tutti i rifiuti in ingresso, solamente i rifiuti oleosi (caratteristica di
pericolosità H14 “Ecotossici” secondo l’Allegato I della Parte Quarta del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.)
ricevuti presso l’impianto di trattamento TCF del Comparto km 2,6, risultano assimilabili alle
sostanze e/o preparati pericolosi di cui all’Allegato I del D. Lgs. 334/99 e s.m.i.
Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per
le categorie di appartenenza, ne consegue che solo l’impianto di trattamento TCF, sito al Comparto
km 2,6, è soggetto agli adempimenti di cui all’art. 6 del D. Lgs. 334/99 e s.m.i., per quanto attiene le
seguenti categorie di sostanze pericolose di cui alla Parte 2 dell’Allegato I del decreto:
•
categoria 9ii “Sostanze pericolose per l’ambiente” (cui sono associate le frasi di rischio
R51/R53).
L’analisi di rischio condotta ha comunque evidenziato come tutti gli scenari incidentali credibili non
prevedano effetti di danno esterni ai confini dell’impianto di HERAMBIENTE SpA.
Le informazioni relative all’analisi di sicurezza sui rischi di incidente rilevante sono riportate nel
documento “Estratto delle analisi e delle valutazioni di sicurezza” (Allegato 2), mentre quelle per i
cittadini e i lavoratori sono contenute nella scheda di informazione elaborata secondo l’allegato V
del D. Lgs. 334/99 (Allegato 3).
Secondo le modalità previste dal D.M. 16/03/1998, l'evidenza documentale che tutto il personale
delle imprese terze che operano all’interno dell’ impianto TCF ha ricevuto adeguata formazione in
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relazione ai rischi di incidente rilevante sulla base delle informazioni fornite (Allegati 1, 2, 3), sarà
attestata dal datore di lavoro/appaltatore prima dell'avvio delle attività.
L'evidenza documentale che tutto il personale delle imprese terze che operano all’interno del
Centro Ecologico Romea abbia ricevuto adeguata formazione in relazione al rischio di incidente
rilevante, sulla base delle informazioni fornite (Allegati 1, 2, 3) secondo le modalità previste dal
D.M. 16/03/1998, deve essere trasmessa ad HERAMBIENTE prima dell'avvio delle attività tramite
consegna del Modulo QSA “AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE”
(Allegato 11) debitamente compilato e sottoscritto.
Inoltre si evidenzia che tale formazione, in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 16/03/1998,
dovrà essere ripetuta trimestralmente e dovrà essere trasmessa ad Herambiente evidenza
documentale che il personale dell’Impresa potenzialmente operante nel Centro Ecologico Romea
abbia partecipato agli aggiornamenti periodici.
Come già anticipato in premessa, si precisa che HERAMBIENTE SpA sta procedendo, nell’ambito
delle attività di delocalizzazione dell’Impianto di trattamento/disidratazione fanghi DISIDRAT e
dell’Impianto di pretrattamento chimico-fisico CTIDA, siti nel Comparto km 3,8, ai seguenti
interventi:
− realizzazione di un nuovo Impianto di trattamento fanghi, in adiacenza e funzionalmente
connesso all’impianto TCF del Comparto 2,6;
− installazione, all’interno dell’Impianto TCF, di una nuova linea di trattamento chimico fisico
con adsorbimento (denominata TCFA) e connessa ottimizzazione dell’Impianto TCF stesso.
Lo stabilimento risultante a seguito della realizzazione dei suddetti interventi risulterà soggetto agli
adempimenti di cui agli artt. 6, 7 e 8 del D. Lgs. 334/99.
Gli interventi di modifica in progetto costituiscono, ai sensi del D.M. 09/08/2000, aggravio del
preesistente livello di rischio e per essi è stato pertanto trasmesso alle Autorità Competenti nel
settembre 2008 ai sensi degli artt. 9 e 10 del D. Lgs. 334/99, il Rapporto di Sicurezza Preliminare, la
cui istruttoria ha portato al rilascio da parte del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco del
previsto Nulla Osta di Fattibilità (NOF).
Attualmente è in corso la realizzazione delle modifiche citate.
Prima della messa in esercizio dell’impianto nell’assetto futuro, sarà presentato alle Autorità
Competenti anche il Rapporto di Sicurezza definitivo previsto dal D. Lgs. 334/99.
Si noti che le informazioni sui rischi di incidente rilevante riportate in allegato sono tutte relative allo
stato attuale dei luoghi e dei rischi presenti e saranno aggiornate a seguito dell’ultimazione delle
modifiche in corso.
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NORME DI COMPORTAMENTO PER L'INGRESSO E LA CIRCOLAZIONE
ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA
All’interno del Centro Ecologico Romea, oltre a quanto previsto dalle Note Informative sui Rischi
ambientali ed interferenziali riportate negli Allegati 12,13 e 14, è obbligatorio rispettare le
seguenti norme:
-
è assolutamente vietato l’ingresso negli impianti, nei magazzini e nelle officine al personale
non addetto e non espressamente autorizzato per motivi di lavoro;
-
la circolazione interna dei veicoli è regolamentata dal codice della strada con l’obbligo di
rispettare il limite di velocità dei 20 km/ora;
-
dare la precedenza ai mezzi aziendali muniti di lampeggiante giallo, alle autopompe VVF ed
alle autoambulanze;
-
non effettuare sbarramenti e/o ingombri stradali senza autorizzazione;
-
è espressamente vietato fumare escluso nelle aree autorizzate;
-
è espressamente vietato usare fiamme libere senza autorizzazione;
-
è vietato eseguire manovre o operazioni non espressamente autorizzate;
-
è obbligatorio indossare i Dispositivi di protezione individuali previsti e prescritti.
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RISCHI PRESENTI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO DEL CENTRO ECOLOGICO
ROMEA
Scopo del presente capitolo è quello di informare le persone che accedono e/o operano all’interno
del Centro Ecologico Romea sui rischi presenti negli impianti produttivi e sulle misure atte a
prevenirli.
Per l’illustrazione di tali rischi si rimanda interamente alle Note Informative sui Rischi ambientali
ed interferenziali riportate negli Allegati 12 e 13 del presente documento.
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ELIMINAZIONE DELLE INTERFERENZE
Al fine di evitare qualsiasi forma di interferenza nelle attività svolte sugli impianti del Centro
Ecologico Romea vengono ribadite le seguenti misure di prevenzione e protezione adottate per le
attività dei terzi:
a. Predisposizione del “Documento unico di valutazione dei rischi che indichi le misure per
eliminare le interferenze (DUVRI)”. Tale documento, elaborato dal Committente al fine di
promuovere la cooperazione ed il coordinamento, contiene le misure adottate per eliminare le
interferenze. Il DUVRI è allegato al contratto di appalto o d’opera.
In tale documento non si considerano i rischi specifici propri dell'attività delle imprese
appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. L’eventuale variazione dei rischi interferenziali
connessa all’evoluzione delle attività oggetto del DUVRI ed allo stato delle aree di lavoro al
momento dello svolgimento delle attività vengono tenute in considerazione in una sezione
dedicata dei Permessi di lavoro (si veda il par. 1.3.9) in modo che la valutazione dei rischi di
interferenza, ai sensi di legge, abbia un carattere dinamico, flessibile e sempre aggiornato
rispetto alla singola attività da svolgere.
b.
E’ fatto divieto di procedere all’avvio di qualsiasi attività operativa da parte dell’Appaltatore
senza una specifica autorizzazione scritta.
c.
L’autorizzazione di cui al punto b) precedente è di norma costituita da un “permesso di lavoro”
rilasciato dal Responsabile dell'area in cui verrà eseguito il lavoro ai preposti incaricati delle
Imprese appaltatrici. Le modalità di rilascio del permesso di lavoro sono regolamentate dalla
procedura PO.07.23 "Permessi di lavoro".
Il permesso di lavoro deve essere "riaperto" ogni giorno alla ripresa dell'attività lavorativa.
All’interno del permesso di lavoro verrà segnalata la presenza di possibili lavori concomitanti e
l’esigenza del loro coordinamento al fine di evitare interferenze.
In presenza di tale segnalazione, l’autorizzazione ad iniziare il lavoro verrà concessa solo se al
permesso di lavoro verrà allegato un documento di coordinamento delle attività (verbale di riunione,
istruzione operativa,…) riportante le misure adottate per eliminare le interferenze e sottoscritto dagli
incaricati della Committente e degli Appaltatori.
Per le attività di “cantiere” nelle quali non è prevista l’emissione di un permesso di lavoro, il
responsabile del cantiere (interno o terzo) prima di consentire l’avvio di attività con possibili
interferenze è tenuto a predisporre il documento di coordinamento di cui sopra.
In particolare il documento di coordinamento (di norma un verbale di riunione di coordinamento)
dovrà essere redatto, sempre e in qualsiasi fase dei lavori, nel caso in cui l’Appaltatore debba
svolgere attività diverse rispetto a quelle previste dal contratto o qualora le attività da svolgere
all’interno del “cantiere” possano avere un impatto all’esterno (rientrano tra queste: il sollevamento
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di materiali e apparecchiature in zone vicino al perimetro del cantiere, sversamenti di qualsiasi
natura che potrebbero spandersi fuori dal cantiere, qualsiasi altra attività che direttamente o in caso
di anomalia coinvolga l’esterno del cantiere).
Nel caso di ‘cantieri temporanei o mobili ’ quali quelli definiti dall’art. 89 del D.Lgs. 81/08 si
applicheranno le disposizioni previste dal titolo IV del D.Lgs. 81/08.
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ELEMENTI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
HERAMBIENTE SpA in attuazione del proprio sistema di gestione Qualità Sicurezza e Ambiente
(sistema QSA) conforme alle norme UNI EN ISO 14001:2004 e UNI EN ISO 9001:2000, mira a
raggiungere e a dimostrare un buon livello di comportamento nei confronti dell’ambiente
assicurando il controllo dell’impatto ambientale delle attività nel Centro Ecologico Romea.
Requisiti fondamentali del sistema di gestione attuato sono:
• Politica QSA: è la guida per attuare e migliorare il sistema di gestione e in particolare per
mantenere e migliorare le proprie prestazioni ambientali. La politica QSA esplicita l’impegno
della direzione a conformarsi alle prescrizioni legali applicabili e a quelle sottoscritte, nonché
l’impegno a ricercare il miglioramento continuo e la prevenzione dell’inquinamento. La politica
è comunicata a tutte le persone che lavorano per la società o per conto di essa (Allegato 6);
• Identificazione degli Aspetti Ambientali: identificazione e valutazione degli aspetti ambientali
connessi con le attività e i processi della società, al fine di determinarne l’impatto ambientale. In
particolare si considerano le emissioni in atmosfera, gli scarichi nei corpi idrici, la gestione dei
rifiuti, la contaminazione del suolo e della falda, l’uso di materie prime e di risorse naturali, i
problemi della comunità locale legati all’ambiente. Per ogni attività svolta da terzi all’interno del
Centro Ecologico Romea, è necessario che il Responsabile della ditta:
- comunichi al Responsabile dell’Unità per la quale lavora, le tipologie di rifiuti prodotti
- provveda a ridurre al minimo la produzione di rifiuti e, se previsto nei contratti, li smaltisca
secondo i criteri dettati dalle vigenti normative in materia
- si conformi al divieto di scarico in fogna di qualsiasi residuo di lavorazione e/o di materia
prima utilizzata (a meno di una preventiva autorizzazione)
- in presenza di uno sversamento accidentale provveda ad avvisare il Responsabile di Unità
affinché questi possa organizzare le operazioni di raccolta dello spanto e di bonifica della
zona interessata
Qualsiasi attività che possa produrre impatti significativi sull’ambiente deve essere
preventivamente valutata e concordata con il Responsabile dell’Unità.
• Formazione e sensibilizzazione del personale operativo terzo: il personale terzo che svolge
attività che possono provocare impatti significativi sull’ambiente, deve essere preventivamente
formato ad operare secondo quanto disposto dalle procedure e istruzioni operative interne e a
collaborare con i vari responsabili per garantire la salvaguardia dell’ambiente;
• Documentazione del Sistema QSA: il manuale del sistema QSA, le procedure e le norme
interne, i piani di emergenza, i manuali operativi, le planimetrie, etc. sono disponibili presso gli
uffici dei Responsabili di Unità.
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Allegato 1
Estratto Piano di Emergenza del
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ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione
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COMPARTO OVEST SS 309 ROMEA Km. 2,6 – RAVENNA
NORME DI EMERGENZA
PER AUTISTI/CONFERITORI
SE SEI IMPEGNATO NELLE
OPERAZIONI DI
CARICO/SCARICO, DEVI:
• SOSPENDERE tutte le operazioni
ponendo particolare attenzione alle
condizioni di stabilità del carico;
• ALLONTANARE L’AUTOMEZZO, su
eventuale disposizione del personale
preposto, in luogo sicuro distante
dall'evento su indicazione del
personale preposto.
Successivamente recarsi al punto di
raccolta più vicino
SE SEI IMPEGNATO NELLA
GUIDA DELL'AUTOMEZZO
PER AVVICINARTI O
ALLONTANARTI DALLA ZONA
DI CARICO/SCARICO, DEVI:
• BLOCCARE L’AUTOMEZZO in
sicurezza ai bordi dei piazzali o delle
strade in maniera da non provocare
ostacolo alla circolazione o
all’accesso ad attrezzature
antincendio;
• SPEGNERE IL MOTORE
immediatamente e lasciare le chiavi
inserite.
SUCCESSIVAMENTE ED IN
OGNI CASO, DEVI:
• RAGGIUNGERE IL PUNTO DI
RACCOLTA più vicino, restando a
disposizione del personale addetto al
coordinamento dell'emergenza.
NORME DI EMERGENZA PER VISITATORI
a)
b)
c)
d)
Se si verifica un’emergenza nell’area che state visitando SEGNALATE L’EMERGENZA AI VOSTRI ACCOMPAGNATORI
eventualmente non informati; ALLONTANATEVI E AVVERTITE IMMEDIATAMENTE IL PERSONALE HERA, seguendone poi le
istruzioni;
Se si verifica una emergenza in altra area del comparto seguite le istruzioni del personale Hera o dell’altoparlante;
Raggiungete l’area di raccolta e seguite le istruzioni del personale HERA;
In caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono pregati di fare l’appello al punto di raccolta,
prima di lasciare il sito.
IN CASO DI ORDINE DI
EVACUAZIONE (SUONO CONTINUO
DELLA SIRENA) ABBANDONARE
IMMEDIATAMENTE IL COMPARTO
SEGUENDO LE INDICAZIONI
IMPARTITE DAL PERSONALE HERA
È VIETATO
A CHIUNQUE NON PREPOSTO ALLE
OPERAZIONI DI INTERVENTO
AVVICINARSI ALLA ZONA DI
PERICOLO
ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione
IMPIANTO TCF – C.E.ROMEA Comparto Km. 2,6 – RAVENNA
Pag. 2 di 4
NUMERI DI EMERGENZA
In orario di apertura:
impianto CDR/IRE
Ufficio impianto:
0544/241447
impianto TCF
Ufficio impianto:
0544/241309
Ufficio pesa:
0544/241460
In orario di chiusura
Comparto:
Reperibile in Turno il quale
ha la responsabilità di
comunicare con gli Enti
preposti quali:
Vigili del Fuoco
Pronto Soccorso
SI SEGNALA CHE L'IMPIANTO E' SOGGETTO ALLA NORMATIVA SUI RISCHI D'INCIDENTE RILEVANTE. IN PARTICOLARE:
I RISCHI IDENTIFICATI CONSISTONO NELLO SVERSAMENTO DI INGENTI QUANTITATIVI DI RIFIUTI CLASSIFICATI COME PERICOLOSI
PER L'AMBIENTE.
I top event identificati a seguito di una approfondita indagine possono dar luogo agli eventi incidentali quali:
Rottura della manichetta di carico/scarico ATB e/o perdita da tubazione a seguito di cricca.
L'unica conseguenza possibile è la formazione di pozza al suolo di rifiuto pericoloso per l'ambiente.
NELLA PLANIMETRIA SONO SEGNALATE LE ZONE SOGGETTE AL RISCHIO SOPRA IDENTIFICATO.
I VISITATORI SONO TENUTI A MANTENERE ADEGUATA DISTANZA DA DETTE ZONE RISPETTANDO LA SEGNALETICA ORIZZONTALE E
VERTICALE PRESENTE, IN PARTICOLARE IL PERCORSO PEDONABILE SEGNALATO.
115
118
Polizia
113
Carabinieri
112
ARPA
dalle ore 08.00 ale 18.00
(da lunedì a venerdì):
0544/210611
dalle 18.00 alle 08.00
notturno e dalle 0.00 alle
24.00 festivo: 118
AUSL
0544/286830
ESTRATTO DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO Planimetria Piano di Evacuazione
IMPIANTI CTIDA e DISIDRAT- C.E.ROMEA Comparto Km. 3,8 – RAVENNA
Pag. 3 di 4
NUMERI
TELEFONICI UTILI IN
CASO DI
EMERGENZA
INCENDIO
115 V.FF. di Ravenna
EMERGENZA
SANIT., INFORTUNI
118 Pronto Soccorso
Reperibili di
Impianto
Assistente di Impianto
TCF - Gestore
dell’Emergenza:
Cell.328-9893579
Autorità esterne
Comune di
Ravenna - Servizio
Ambiente
0544-482467
Provincia di
Ravenna - Servizio
Ambiente e Suolo
0544-258014
NORME DI EMERGENZA
PER AUTISTI/CONFERITORI
SE SEI IMPEGNATO NELLE
OPERAZIONI DI
CARICO/SCARICO, DEVI:
• SOSPENDERE tutte le operazioni
ponendo particolare attenzione alle
condizioni di stabilità del carico;
• ALLONTANARE L’AUTOMEZZO,
su eventuale disposizione del
personale preposto, in luogo sicuro
distante dall'evento su indicazione
del personale preposto.
Successivamente recarsi al punto di
raccolta più vicino
SE SEI IMPEGNATO NELLA
GUIDA DELL'AUTOMEZZO
DEVI:
• BLOCCARE L’AUTOMEZZO in
sicurezza ai bordi dei piazzali o
delle strade in maniera da non
provocare ostacolo alla circolazione
o all’accesso ad attrezzature
antincendio;
• SPEGNERE IL MOTORE
immediatamente e lasciare le chiavi
inserite.
• RAGGIUNGERE IL PUNTO DI
RACCOLTA più vicino, restando a
disposizione del personale addetto
al coordinamento dell'emergenza.
IN CASO DI ORDINE DI
EVACUAZIONE ABBANDONARE
IMMEDIATAMENTE IL COMPARTO
SEGUENDO LE INDICAZIONI
IMPARTITE DAL PERSONALE HERA
È VIETATO
A CHIUNQUE NON PREPOSTO ALLE
OPERAZIONI DI INTERVENTO
AVVICINARSI ALLA ZONA DI
PERICOLO
NORME DI EMERGENZA PER VISITATORI (vedi pag.1)
NORME COMPORTAMENTALI
ALL’INTERNO DEI COMPARTI HERA
Pag. 4 di 4
PER TUTTO IL PERSONALE CHE OPERA PRESSO IL COMPARTO È VIETATO:
a) Rimuovere o danneggiare i materiali antincendio ed antinfortunistico o ingombrare le aree circostanti ad esso:
b) Prelevare acqua dagli idranti antincendio;
c) Accendere fiamme libere, effettuare lavori che possano provocare scintille, senza la dovuta autorizzazione;
d) Fumare all’interno delle aree del sito;
e) Introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e bevande alcoliche;
f) Toccare o manovrare macchine e/o apparecchiature se non autorizzati;
g) Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario;
h) Ostruire con materiali, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza autorizzazione;
i) Parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi agli impianti ed alle uscite degli edifici e comunque in modo che possano in
qualche modo intralciare il traffico;
j) Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento;
k) Usufruire di qualsiasi sevizio (acqua, corrente elettrica, telefono, ecc) senza autorizzazione del personale addetto;
l) Appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene mobile naturale o manufatto
m) Fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente negli impianti dell’area del Comparto anche se tale
rifiuto è conferito dalla persona autorizzata allo scarico/smaltimento;
n) Intrattenersi all’interno dell’area, oltre il tempo strettamente necessario allo svolgimento dei compiti o delle operazioni per le
quali si è ottenuto il permesso di accesso e scarico.
PER TUTTI I TRASPORTATORI
1. Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di ogni e 10. E’ assolutamente vietato salire sui rifiuti caricati nei
qualsiasi danno che possa essere arrecato a persone e cose durante cassoni degli automezzi.
le operazioni effettuate all’interno dell’impianto.
2. E’ fatto obbligo di rispettare tutta la segnaletica presente
11. Nelle fasi di carico /scarico è obbligatorio attenersi alle
all’interno del comparto e degli impianti HERA.
disposizioni del personale addetto.
3. All’entrata del comparto HERA/SOTRIS gli automezzi che devono 12. E’ assolutamente vietato, al personale non addetto,
effettuare operazioni di scarico o carico rifiuti devono seguire le
avvicinarsi nel raggio d’azione delle macchine operatrici
seguenti indicazioni:
preposte alla movimentazione del rifiuto e alla
• Fermarsi nell’apposita piazzola antistante la pesa
manutenzione dell’impianto. In caso di necessità occorre
• Presentare i documenti relativi all’operazione all’addetto
riferire al personale addetto all’impianto.
dell’ufficio pesa
• Attendere l’emissione del “Permesso di accesso e scarico”
• Ritirare il presente plastificato e prendere visione delle norme 13. L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone,
e indicazioni contenute
dai predellini o parafanghi deve essere effettuata
• Rimuovere eventuali teli di copertura del carico che
nell’area di scarico.
impediscano la verifica visiva da parte del pesatore
14. Terminato lo scarico, gli automezzi in uscita si devono
• Posizionarsi sulla pesa, spegnere il motore e attendere il
fermare sulla pesa per il rilievo della tara, quindi devono
benestare per accedere agli impianti
fermarsi nell’apposita piazzola e recarsi negli uffici per
ritirare e copia della documentazione a loro dovuta.
4. Nel caso necessitasse recarsi nel locale pesa, il conducente deve 15. Tutte le operazioni che non rientrano in quanto
prima liberare la pesa e parcheggiare il mezzo nell’apposito piazzale precedentemente indicato devono ottenere autorizzazione
adibito a parcheggio temporaneo in posizione tale da non ostacolare dal responsabile dell’impianto
la circolazione di altri automezzi.
5. Effettuata la pesatura il conducente deve riposizionare gli
16. Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte
eventuali teli di protezione rimossi nel caso in cui siano necessari
o mestiere che esso esercita, nonché della propria e altrui
per evitare la dispersione dei rifiuti ed avviarsi alle aree assegnate
sicurezza relativa all’impiego d’idonei mezzi di lavoro e
di carico/scarico.
all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.
6. La velocità massima consentita a tutti mezzi è di 30 Km/ora (se 17. Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari
non diversamente segnalata ).
indumenti o mezzi protettivi in relazione alla natura delle
Deve essere rispettata la segnaletica stradale.
operazioni da svolgere (casco, occhiali, maschere
respiratorie, guanti, scarpe di sicurezza, ecc) con
7. Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo nelle aree
riferimento a quanto stabilito dalla normativa vigente
indicate sul permesso di accesso e scarico.
8. Il trasportatore diretto in discarica deve presentarsi negli uffici
HERA nel caso in cui sia prevista la verifica visiva.
9. Il trasportatore diretto al centro di stoccaggio deve
18. Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi
parcheggiare il mezzo nell’apposita zona segnalata, presentarsi
natura il trasportatore dovrà sospendere immediatamente il
negli uffici e attendere disposizioni
lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto
Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati in precedenza saranno
motivo d’immediato allontanamento dall’area dello stabilimento e faranno sospendere le
autorizzazioni al conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.
PER TUTTI GLI APPALTATORI OPERANTI PRESSO IL
1. Segnalare la propria presenza al personale d’impianto
2. Indossare sempre i seguenti dispositivi di protezione individuali (DPI):
scarpe di sicurezza, elmetto protettivo, guanti da lavoro e tuta da lavoro
con cartellino identificativo della ditta datrice di lavoro, indumenti ad alta
visibilità (in caso di nebbia, intemperie o scarsa visibilità).
COMPARTO È FATTO OBBLIGO:
5. Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi
di sicurezza, (idranti, estintori, ecc.) senza
l’autorizzazione del Responsabile di HERA.
7. Segnalare immediatamente al personale
dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di cui
3. Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di venissero a conoscenza.
sicurezza e le disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro” 8. Non compiere operazioni che possano
indossando i dispositivi di protezione individuale ivi prescritti per il tipo di compromettere la propria e altrui sicurezza.
lavorazione in corso.
9. Rispettare con scrupolo la segnaletica
4. Adottare una velocità moderata negli spostamenti all’interno
dell’impianto.
10. Non fumare se non nei locali preventivamente
autorizzati.
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 2
Estratto delle analisi e delle
valutazioni di sicurezza
(Estratto della Scheda Tecnica L.R. 26/03)
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Premessa
Il presente documento contiene un estratto delle analisi di rischio contenute all’interno della
Scheda Tecnica (redatta ai sensi dell’art. 6 della L.R. Emilia Romagna n. 26 del 17/12/03) e
dell’Integrazione alla Scheda Tecnica (richiesta con nota Provincia di Ravenna Prot. n. 68781
del 04/08/2006) relative all’impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) sito all’interno del
Comparto di trattamento/smaltimento rifiuti al km 2,6 della S.S. 309 Romea.
Si evidenzia sin da ora che, tra tutti gli impianti HERAMBIENTE del Centro Ecologico Romea
(ubicati presso i Comparti ai km 2,6 e 3,8 della S.S. 309 Romea), risulta soggetto alle
disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante di cui al D. Lgs. 334/99 e
s.m.i. solamente l’Impianto TCF.
Si ricorda che la citata Scheda Tecnica fu presentata, e per essa fu svolta la prevista
istruttoria da parte dell’Autorità Competente, quando l’impianto in esame era sotto la
gestione della Divisione Ambiente di HERA SpA ed era denominato Impianto Chimico Fisico
Biologico (CFB o Chi-Fi-Bi).
Successivamente si ebbe un conferimento di ramo d’azienda da parte di HERA SpA ad
ECOLOGIA AMBIENTE Srl a seguito del quale la titolarità dell’impianto CFB (oggi Impianto
TCF) passò ad ECOLOGIA AMBIENTE stessa.
La presente revisione dell’estratto delle analisi di sicurezza tiene conto anche delle variazioni
che hanno interessato le modalità di conduzione dell’impianto a seguito del conferimento di
ramo d’azienda ad ECOLOGIA AMBIENTE Srl. In particolare si noti che è stata dismessa la
sezione di trattamento biologico, ragione per cui l’impianto è stato denominato Impianto di
Trattamento Chimico-Fisico (TCF) dall’inizio della gestione di ECOLOGIA AMBIENTE.
Si ricorda infine che la società ECOLOGIA AMBIENTE Srl ha assunto la denominazione di
HERAMBIENTE Srl con effetti decorrenti dal 01/07/09.
L’Impianto TCF è risultato soggetto alla normativa sul controllo dei pericoli di incidente
rilevante all’entrata in vigore del D.Lgs. 238/2005 del 21/09/05 ("Seveso-ter") che ha
modificato il D.Lgs 334/99 del 17/08/99; in particolare a seguito della variazione delle soglie
relative alle sostanze pericolose per l’ambiente (frasi di rischio R50 e R51/53 e
rispettivamente categorie 9i e 9ii in Parte 2 dell’Allegato I al D.Lgs. 334/99 e s.m.i.) e rientra
nel campo di applicazione degli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 (Notifica, Politica di prevenzione
degli incidenti rilevanti e Sistema di Gestione della Sicurezza).
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
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Centro Ecologico Romea
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Va precisato che, tra tutti i rifiuti in ingresso all’Impianto TCF, solamente i rifiuti oleosi
ricevuti (caratteristica di pericolosità H14 “Ecotossici” secondo l’Allegato I della Parte Quarta
del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.) risultano assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi di cui
all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. e in particolare, come detto, alle sostanze pericolose
per l’ambiente di cui alla categoria 9 in Parte 2 dell’Allegato I del decreto.
Informazioni relative all'impianto
Descrizione delle attività svolte nell’impianto
All’impianto TCF possono essere conferite diverse tipologie di correnti di rifiuto così
identificate:
¾
Flussi interni al Comparto al km 2,6 della S.S. 309 Romea convogliati tramite
condotta;
¾
Flussi del Comparto al km 3,8 della S.S. 309 Romea convogliati tramite condotta;
¾
Rifiuti liquidi industriali, conferiti tramite mezzi mobili, quali:
•
emulsioni oleose;
•
acque principalmente organiche;
•
acque da cabina di verniciatura;
•
acque principalmente inorganiche;
•
acque post-lavaggio frutta;
•
ecc.
Nella tabella seguente si riporta un riepilogo dei corpi tecnici di impianto dedicati allo
stoccaggio dei rifiuti conferiti e dei rifiuti prodotti, con indicazione delle capacità di stoccaggio
relative e delle tipologie di rifiuti/reflui conferiti.
Corpo tecnico
Capacità (m3)
Vasca V1
400 (*)
Serbatoio TK1
100
Vasca V2
400 (*)
Serbatoio TK2
100
Vasca V3
400 (*)
Serbatoio TK3
100
Vasca V4
400 (*)
Rev. Settembre 2010
Tipologia rifiuto
Acque di lavaggio fumi impianto IRE, acque di processo
impianto IRE, Percolati di discarica, Acque piovane, Reflui
da trattamento fanghi
Acque da trattamento fanghi, Percolati di discarica, Rifiuti
non oleosi, Acque piovane
Serbatoio Non utilizzato
Acque reflue da trattamento fanghi, Percolati di discarica,
Acque piovane
Serbatoio Non utilizzato
Rifiuti oleosi
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
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Centro Ecologico Romea
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
Corpo tecnico
Capacità (m3)
Serbatoio TK4
100
Serbatoio TK23/A
15
Rifiuti oleosi
Serbatoio TK24/A
15
Rifiuti oleosi
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Tipologia rifiuto
Serbatoio Non utilizzato
(*) il precedente gestore sfruttava operativamente una capacità pari a 400 m3 per ogni vasca, HERAMBIENTE, con
l’occasione di un’ottimizzazione in corso di realizzazione, ha optato per sfruttare tutta la capacità utile delle vasche,
pari a 500 m3 cadauna.
Al pretrattamento di separazione emulsioni oleose (Linea TEO), rifiuti che determinano
l’applicabilità all’Impianto TCF delle disposizioni di cui al D.Lgs. 334/99, è dedicata una
specifica linea di corpi tecnici dell'impianto che partono dalla vasca di stoccaggio iniziale V4 e
terminano nei serbatoi di accumulo finale (TK 23/A e TK 24/A).
I serbatoi TK23/A e TK24/A, unici serbatoi oggi dedicati allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi
per l’ambiente prodotti dal trattamento delle emulsioni, sono dotati di bacini di contenimento
separati in cemento armato rivestiti con vernice epossidica.
Questi bacini di contenimento hanno capacità pari a 15 m3 cadauno, quindi in grado di
contenere l’intero volume dei serbatoi. A ridosso degli stessi è stato predisposto un piccolo
contenimento atto a raccogliere eventuali sversamenti di olio di risulta durante le operazioni
di carico da parte degli automezzi del consorzio di recupero oli esausti.
I rifiuti oleosi pericolosi per l’ambiente sono ricevuti tramite ATB nella zona di scarico in
prossimità della Vasca V4, ad essi adibita.
In prossimità dei serbatoi TK23/A e TK24/A è presente una zona di carico dei rifiuti oleosi su
ATB.
Il suolo sul quale si svolgono le normali attività dell’azienda e specificatamente quelle
interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi per l’ambiente è completamente pavimentato e
tutte le acque piovane e di lavaggio che recapitano sulle zone pavimentate sono raccolte
dalla rete fognaria interna.
Eventuali rilasci nell’area di manovra e scarico ATB possono essere intercettati e dirottati
nella rete fognaria nera interna e da qui sollevati all’interno delle vasche di raccolta e
trattamento.
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
Pag. 3 di 8
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Informazioni sulle sostanze presenti
Nella
presente
sezione
si
illustrano
i
quantitativi
massimi
potenzialmente
presenti
nell’Impianto TCF delle sostanze pericolose di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99.
Nell’impianto possono essere trattati e movimentati rifiuti pericolosi e non pericolosi ai sensi
del D.Lgs. 152/06 (prima del D.Lgs. 22/97 “Ronchi”), che possono essere assimilati alle
categorie di sostanze e/o preparati pericolosi di cui all’Allegato I del D.Lgs. 334/99 e s.m.i.
Le sostanze pericolose che possono essere detenute nell’impianto TCF, fra quelle riportate
nell’Allegato I, Parte 1 e Parte 2, del D.Lgs. 334/99, sono quindi identificabili proprio nei
rifiuti pericolosi cui sono assegnate le caratteristiche di pericolo H elencate in Allegato I alla
Parte IV del D. Lgs. 152/06.
Per quanto riguarda in generale i rifiuti allo stato liquido ricevuti all’impianto TCF, per riuscire
a definire in maniera esaustiva l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 alle attività svolte
nell’impianto, fu svolta sotto la gestione HERA SpA un’attenta e approfondita analisi delle
caratteristiche di pericolosità dei rifiuti conferiti e quindi ammessi al trattamento. Tali
valutazioni, condotte per la stesura della Scheda Tecnica ex L.R. 26/03, risultano tuttora
valide per i rifiuti ad oggi ammessi in impianto.
L’analisi dei conferimenti aveva permesso di evidenziare come, tra le caratteristiche di
pericolosità pertinenti rispetto all’applicazione del D.Lgs. 334/99, i rifiuti pericolosi conferiti
nell’impianto TCF presentassero la caratteristica di pericolosità H14 Ecotossico, secondo la
Parte Quarta del D.Lgs. 152/06.
In particolare, anche sulla scorta di analisi chimiche svolte sui rifiuti liquidi conferiti presso
altri impianti del Gruppo HERA, tra i rifiuti liquidi ammessi al trattamento erano risultati
assimilabili alle sostanze Pericolose per l’ambiente in Parte 2 dell’Allegato I al D.Lgs. 334/99
solamente i rifiuti oleosi ricevuti nella vasca dedicata V4 e gli oli recuperati dal loro
trattamento stoccati nei serbatoi TK23/A e TK24/A.
Le quantità valutate relativamente ai massimi quantitativi di rifiuti pericolosi assimilabili alle
sostanze di cui all’allegato I del D. Lgs. 334/99 potenzialmente presenti/stoccati si riferiscono
alla capacità dei seguenti corpi tecnici:
•
vasca V4 (esistente), avente capacità di esercizio di 400 m3 e dedicata a rifiuti oleosi
ecotossici/pericolosi per l’ambiente;
•
serbatoio TK23/A (esistente), avente capacità di 15 m3 e dedicato a rifiuti oleosi
ecotossici/pericolosi per l’ambiente;
•
serbatoio TK24/A (esistente), avente capacità di 15 m3 e dedicato a rifiuti oleosi
ecotossici/pericolosi per l’ambiente.
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
Pag. 4 di 8
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Si noti che tutti i rifiuti oleosi citati hanno proprietà di infiammabilità decisamente limitate, ed
in particolare un punto di infiammabilità almeno superiore a 65°C.
La seguente tabella illustra l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. all’impianto in esame.
Rif.to in All. I D.Lgs.
334/99 e s.m.i.
Soglia
Col. 2
Sostanze
Parte 2 al n. 9ii
SOSTANZE PERICOLOSE
PER L’AMBIENTE R51/53
RIFIUTI
PERICOLOSI
con caratteristica di
(1)
pericolo H14
Soglia
col. 3
200
Q.tà max
presente (t)
430
500
(2)
Corpi tecnici
dedicati
Vasca V4
(400 m3)
Serb. TK23/A
(15 m3)
Serb. TK23/B
(15 m3)
(1)
secondo Parte IV D.Lgs. 152/06;
(2)
quantità teorica riferita alla capacità di esercizio della vasca e alla capacità utile dei serbatoi, avendo assunto per
tutti una massa volumica media pari a 1 ton/m3.
Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia
per la categoria di appartenenza, ne consegue che l’impianto è soggetto agli adempimenti di
cui agli art. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. per il superamento della soglia limite di colonna
2 in Parte 2 Allegato I, per quanto attiene alla categoria 9ii “Sostanze pericolose per
l’ambiente” (cui sono associate le frasi di rischio R51/53).
Per quanto riguarda il comportamento chimico/fisico dei rifiuti pericolosi per l’ambiente e in
generale dei rifiuti trattati, si evidenzia che non sussistono possibilità che questi diano origine
a fenomeni di instabilità nelle normali condizioni di processo.
Inoltre non sono prevedibili e non si sono mai verificati sulla base dell’esperienza operativa di
impianto variazioni di processo nel trattamento che comportino modificazioni o trasformazioni
dei rifiuti indesiderate.
Di seguito si riportano infine le principali sostanze pericolose (materie prime o ausiliarie)
detenute in impianto, con indicazione della relativa funzione/utilizzo.
CLASSIFICAZIONE
MODALITÀ DI
STOCAGGIO
PRESIDI AMBIENTALI
R22 - R34
Serbatoio
Pavimentazione cementata
R41
Serbatoio fuori terra
Serbatoio con bacino di
contenimento
R36/38
Cisternetta
Pavimentazione cementata
Flocculante TMT15
R36
Cisternetta
Pavimentazione cementata
Acqua ossigenata
(soluzione al 35%)
R34
Cisternetta
Pavimentazione cementata
MATERIE PRIME
Cloruro ferroso
(soluzione al 40%)
Calce idrata
Policloruro di alluminio
(soluzione al 10%)
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
Pag. 5 di 8
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Si precisa che sino a quando era in esercizio la sezione di trattamento biologico, era presente
in impianto un serbatoio di ossigeno liquido. Dal subentro di ECOLOGIA AMBIENTE (ora
HERAMBIENTE) nella gestione dell’impianto, detta sezione è stata dismessa, e con essa
anche il serbatoio di ossigeno liquido, sostanza quindi non più presente nell’impianto in
esame.
Identificazione e valutazione dei possibili scenari incidentali
A seguito della preliminare analisi storica, dell’esperienza operativa di impianto e sulla base
delle considerazioni sopra riportate, si sono identificati due TOP EVENT iniziatori credibili, ai
quali associare conseguenti scenari incidentali. Essi risultano:
TOP EVENT 1
Rottura della manichetta di carico/scarico ATB
TOP EVENT 2
Perdita da tubazione
TOP EVENT 1: Rottura manichetta di scarico ATB
E' possibile che in seguito a invecchiamento, usura, imperfezione del materiale, collegamento
errato o errore di manovra dell'autista si possa assistere ad una rottura di una manichetta
utilizzata per lo scarico delle autocisterne, con conseguente rilascio di rifiuti liquidi pericolosi
e conseguente formazione di pozza al suolo.
L’accadimento del TOP può essere localizzato:
−
in zona di scarico ATB in prossimità della Vasca V4, adibita ai rifiuti oleosi;
−
in zona di carico ATB in prossimità dei serbatoi TK23/A e TK24/A contenenti rifiuti oleosi.
Tutte le operazioni di carico/scarico sono condotte dall’autista, sotto il presidio costante di un
operatore di impianto HERAMBIENTE.
L'operatore HERAMBIENTE e l'autista, essendo quindi sempre presenti durante le operazioni,
possono rilevare immediatamente l'inconveniente, così da bloccare in brevissimo tempo la
fuoriuscita intercettando la perdita.
TOP EVENT 2: Rottura da tubazione
L’ipotesi è quella di perdita da tubazione in seguito alla formazione di una cricca sul tratto di
tubazione che collega la vasca destinata alla raccolta delle emulsioni oleose (V4) ai reattori
batch della fase di pre-trattamento dell’impianto di separazione emulsioni o sul tratto di
tubazione che collega i reattori batch ai due serbatoi destinati alla raccolta dei rifiuti oleosi
smaltiti all’esterno (TK23/A e TK24/A).
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
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DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8
S.S. 309 Romea
Ravenna
Tale ipotesi incidentale è stata valutata riferendosi ad una rottura di tipo “catastrofico” della
tubazione. In tal modo sono state valutate le conseguenze con approccio il più possibile
conservativo, ricomprendere che ha ricompreso nelle valutazioni di rischio anche l’eventualità
di rotture di minore entità o di perdite (trafilamenti) da accoppiamenti flangiati, senz’altro più
frequenti, ma caratterizzate da conseguenze sicuramente molto meno significative.
Le valutazioni sono state condotte tenendo in considerazione dotazioni/apprestamenti
impiantistici ed organizzativi di sicurezza che valgono sia per perdite rilevanti, come quelle
derivanti da rotture catastrofiche, sia, a maggior ragione, per perdite di minore entità come
trafilamenti da accoppiamenti flangiati. La rottura catastrofica della linea è stata infatti
valutata tenendo in considerazione che possa avvenire su tutto il tratto di linea interessato
dalla movimentazione dei rifiuti liquidi pericolosi per l’ambiente.
Tale valutazione, unitamente a quella relativa alla rottura della manichetta in fase di scarico
da ATB, ha permesso di ricomprendere nell’analisi certamente conservativa anche possibili
perdite dalle pompe di trasferimento dei rifiuti da vasca ai reattori e da reattori ai serbatoi,
tutte caratterizzate da portate non elevate (da 1 a 10 m3/h), localizzate in diversi punti
dell’impianto, tutti compresi nelle valutazioni di rischio e tutti contraddistinti dai medesimi
apprestamenti di sicurezza.
Per entrambi i TOP EVENT analizzati, lo scenario che si sviluppa in seguito al verificarsi
dell’evento iniziale è quello relativo alla formazione di una pozza al suolo di rifiuto pericoloso
per l’ambiente.
TOP EVENT
EVENTI INCIDENTALI
FREQUENZA
(EV./ANNO)
1.A
Rottura manichetta di scarico ATB in
Vasca V4
Formazione di pozza al suolo di
rifiuto pericoloso per l’ambiente
1.25 E-04
1.B
Rottura manichetta di carico ATB dai
serbatoi TK23/A e TK24/A
Formazione di pozza al suolo di
rifiuto pericoloso per l’ambiente
3.12E-05
2
Rottura tubazione
(tra Vasca V4 e reattore batch di
trattamento emulsioni e tra reattore e
serbatoi TK23/A e TK24/A)
Formazione di pozza al suolo di
rifiuto pericoloso per l’ambiente
7.26 E-04
Di seguito si riporta una tabella di sintesi degli scenari incidentali individuati e valutati
nell’analisi di rischio.
Per quanto riguarda le misure di mitigazione e/o prevenzione attuate si riportano alcuni punti
significativi.
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
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CENTRO ECOLOGICO ROMEA
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(per ditte terze)
Allegato 2
TOP EVENT
LOCALIZZAZIONE
DESCRIZIONE SINTETICA
EVENTO FINALE
CONSEGUENZE STIMATE
KM
RAVENNA
FREQUENZA
MISURE DI PREVENZIONE E/O MITIGAZIONE
ACCADIMENTO
ATTUATE
Le conseguenze di un
Zona di scarico ATB
in Vasca V4
1.
Rottura
manichetta
rilascio di rifiuti
pericolosi per l’ambiente
Rottura manichetta in fase di
carico/scarico rifiuti liquidi
Zona di carico ATB da
serbatoi TK23/A e
TK24/A
in/da ATB
Rilascio al suolo di
sono minimizzate,
rifiuto liquido e
drasticamente ridotte e
conseguente
rese pressoché
formazione di pozza
trascurabili dalle misure
2,6 E KM 3,8 SS ROMEA
organizzative/gestionali
1.25 E-04
ev./anno
Area di scarico completamente asfaltata per
prevenire eventuali contaminazioni ambientali.
Sistema di raccolta delle acque nere che convoglia
3.12E-05
ev./anno
eventuali rilasci in vasca in testa all’impianto.
Continuo presidio delle operazioni di scarico ATB.
e impiantistiche messe
in atto
Tutte le aree interessate dal passaggio delle
tubazioni di trasferimento di rifiuti pericolosi sono
completamente asfaltate.
Tubazioni di
localizzata al di sopra dei pozzetti di raccolta della
rilascio di rifiuti
reattori batch
trattamento emulsioni
rete di fognatura acque nere. La parte rimanente è
pericolosi per l’ambiente
dell’impianto di pre-
2.
Rottura
tubazione
Buona parte del percorso delle tubazioni è
Le conseguenze di un
alimentazione ai
Rottura tubazione di
oleose
movimentazione rifiuti liquidi
Tubazioni di
pericolosi per l’ambiente
trasferimento da
reattori batch ai
serbatoi TK23/A e
TK24/A
localizzata al di sopra del bacino di contenimento dei
Rilascio al suolo di
sono minimizzate,
rifiuto liquido e
drasticamente ridotte e
conseguente
rese pressoché
formazione di pozza
trascurabili dalle misure
Sistema di raccolta delle acque nere che convoglia
organizzative/gestionali
eventuali rilasci in vasca in testa all’impianto.
e impiantistiche messe
Portate di trasferimento dei rifiuti pericolosi molto
in atto
7.26 E-04
ev./anno
serbatoi, realizzato in c.a. e rivestito con tempera
antiacida.
basse (comprese tra 2 – 10 m3/h) per le quali i
quantitativi potenzialmente rilasciati risultano
pienamente gestibili con le misure di sicurezza
impiantistiche adottate.
Rev. Settembre 2010
Estratto delle analisi e valutazioni di sicurezza
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Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 3
Scheda di Informazione sui rischi di
Incidente Rilevante
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
Scheda di informazione sui Rischi di incidente rilevante
per i cittadini e i lavoratori
ALLEGATO V (previsto dall’art.6 comma 5 - D.Lgs 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05)
REVISIONE Ottobre 2008
SEZIONE 1
Nome della Società :
ECOLOGIA AMBIENTE Srl
(ragione sociale)
Stabilimento di:
Ravenna
Ravenna
(comune)
(Provincia)
S.S. 309 Romea km 2,6
(indirizzo)
Stefano Tondini (Gestore)
0544241706
0544241769
(Telefono)
(Fax)
Portavoce della società
La società ha presentato la “notifica”
prescritta dall’art.6 del D.Lgs 334/99
La società ha presentato il “rapporto di sicurezza”
prescritto dall’art. 8 del D.Lgs 334/99
Responsabile dello stabilimento
[si X ] [no _ ]
[si _ ] [no X ]
Stefano Tondini (gestore)
A seguito dell’avvenuto conferimento di ramo d’azienda da parte di HERA SpA ad ECOLOGIA AMBIENTE
Srl,, dell’impianto di trattamento Chimico-Fisico-Biologico (CFB) sito all’interno del Comparto di
trattamento/smaltimento rifiuti di Ravenna, km 2,6 S.S. 309 Romea (di seguito Comparto 2,6), il nuovo
gestore ha provveduto nell’aprile 2008 ad inviare la Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante.
La Scheda costituisce revisione della precedente versione ritenuta opportuna in quanto, a seguito del
cambio di gestione con contestuale cessato utilizzo della sezione di trattamento biologico, l’impianto in
esame è ora denominato Impianto di Trattamento Chimico Fisico TCF.
La presente scheda:
−
è relativa alla sola area del Comparto che viene sottoposta al controllo di ECOLOGIA AMBIENTE Srl,
che comprende l’impianto TCF ed una porzione del Comparto ad esso adiacente ove è presente un
Impianto mobile di trattamento fanghi;
−
aggiorna e sostituisce quella trasmessa nel marzo 2007 da HERA SpA per l’intero Comparto 2,6
all’interno del quale si trova l’impianto TCF (allora impianto CFB).
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 2
Riferimenti Pubblica Amministrazione
Copia della presente documentazione è contestualmente inviata a:
‰
Ministero dell'ambiente, Direzione per la Salvaguardia Ambientale, Divisione VI Rischio
industriale, Via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma;
‰
Regione Emilia Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile - Direzione
Generale Ambiente - Servizio Risanamento atmosferico, acustico, elettromagnetico; Via dei
Mille 21, 40121 BOLOGNA
‰
Provincia di Ravenna, Piazza Caduti per la Libertà 2/4, 48100 Ravenna;
‰
Sindaco di Ravenna, Piazza del Popolo 1, 48100 Ravenna;
‰
Prefetto di Ravenna, Piazza del Popolo, 48100 Ravenna;
‰
Comitato Tecnico Regionale, c/o Direzione Regionale VVF Emilia Romagna, Via Aposazza 3,
40128 Bologna
‰
Comando Provinciale VVF Ravenna, Viale Randi 25, 48100 Ravenna
così come previsto dall’art. 6 comma 5 del D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05.
Per conoscenza si invia anche a:
‰
ARPA Sezione Provinciale Ravenna - Servizio Territoriale Grandi Rischi, Viale Stradone 32,
48018 Faenza (RA)
Autorizzazioni e certificazioni adottate in campo ambientale
−
Provvedimento dirigenziale Provincia di Ravenna n. 717 del 30/10/2007 di Autorizzazione Integrata
Ambientale (rilasciato ai sensi del D. Lgs. n. 59/05 e della L.R. n. 21/04).
Si sottolinea inoltre che l’impianto TCF adotta un sistema di gestione ambientale conforme alla norma UNI
EN ISO 14000:2004 e certificato da parte di ente esterno accreditato.
Inoltre il complesso impiantistico costituito dal Comparto polifunzionale di trattamento/smaltimento rifiuti di
Ravenna all’interno del quale è compreso il TCF ha ottenuto in data 16/05/2008 la Registrazione EMAS con
N. di registrazione IT-000879.
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 3
Descrizione delle attività svolte nello stabilimento
Nelle aree immediatamente adiacenti al Comparto 2,6 non esistono insediamenti abitativi, strutture di
servizio (ospedali, scuole, uffici pubblici, luoghi di ritrovo, etc.), grandi strutture commerciali aperte al
pubblico quali iper o supermercati, stazioni ferroviarie e di autobus, ma unicamente altri insediamenti
industriali.
Nel raggio di 5.000 m dal centro dell’impianto rientrano la frazione di San Romualdo, il “villaggio Anic” e
l'area artigianale-industriale Bassette del comune di Ravenna. Infine la zona non è interessata a corridoi
aerei e di decollo.
In allegato si riporta elaborato cartografico in formato A3 nel quale è individuata l’ubicazione del Comparto
2,6 e, al suo interno, della porzione conferita ad Ecologia Ambiente contenente l’impianto TCF. Quale
ulteriore riferimento grafico, si riporta anche immagine fotografica del comparto 2,6.
All’interno del Comparto 2,6 di trattamento/smaltimento rifiuti sono presenti i seguenti impianti HERA S.p.A.:
A.
Discarica per rifiuti non pericolosi (ex Iª categoria);
B.
Discarica per rifiuti pericolosi (ex IIª categoria tipo C);
C.
Impianto produzione CDR
D.
Impianto Recupero Energetico (IRE)
Nell’area sud-ovest del Comparto sono presenti anche i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.:
E.
Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi
F.
Discarica per rifiuti pericolosi (I°/II° Stralcio)
G.
Discarica per rifiuti pericolosi (III°/IV° Stralcio).
Nel presente ambito, va precisato che il Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche
pericolosi (compresa miscelazione e inertizzazione) di SOTRIS S.p.A., localizzato all’interno del Comparto
2,6, è soggetto alle disposizioni in materia di controllo dei pericoli di incidente rilevante di cui al
D. Lgs. 334/99 ed in particolare agli artt. 6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto
di Sicurezza).
Di seguito si approfondiscono le caratteristiche dell’impianto TCF conferito ad Ecologia Ambiente Srl, che
riceve i rifiuti pericolosi assimilabili alle sostanze e/o preparati pericolosi compresi in Allegato 1
D.Lgs. 334/99.
Nell’impianto TCF si realizza il trattamento chimico-fisico dei reflui da depurare in due stadi successivi.
3
Il trattamento chimico-fisico di 1° stadio è costituito da quattro linee in parallelo capaci di trattare 12 m /h di
reflui su cicli di lavoro giornalieri di 12 h.
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
Queste quattro linee sono essenzialmente identiche e costituite da due reattori nei quali avvengono le
reazioni di neutralizzazione, destabilizzazione dei metalli complessati e precipitazione come idrossidi di
metalli pesanti, e da un sedimentatore statico dove la frazione solida viene separata per precipitazione e
smaltita come fango.
Il trattamento chimico-fisico di II° stadio, si divide su due linee di abbattimento metalli sotto forma di solfuri,
in grado di trattare ciascuna una portata di 15 m3/h per 12 h/giorno.
Entrambe le linee sono composte da due camere di trattamento/flocculazione in cui i reflui possono essere
additivati con reagenti e con prodotti flocculanti; l’effetto flocculante viene inoltre migliorato sfruttando la
sinergia di un polielettrolita e di solfuro di sodio in soluzione. Le acque così additivate vengono
successivamente convogliate ad un sedimentatore statico dove la frazione solida viene separata per
precipitazione e smaltita come fango
Le acque surnatanti raggiungono invece uno stoccaggio di polmonazione, costituita da una vasca di
cemento armato da 300 m3, per l'alimentazione del successivo trattamento di depurazione biologica oppure
l’accumulo finale preposto allo stoccaggio finale delle acque reflue conformi ai requisiti di scarico.
La stazione di depurazione biologica si sviluppa in un unico bacino combinato al cui interno sono separate le
camere di denitrificazione, ossidazione con ossigeno liquido, sedimentazione, ricircolo fanghi e mixed liquor.
Nel trattamento biologico viene accelerato il processo di nitro-denitrificazione grazie, rispettivamente,
all'insufflazione di ossigeno liquido e al dosaggio di un correttivo a sola base di carbonio.
Dal sedimentatore le acque supernatanti sfiorano e raggiungono l'accumulo finale.
Oltre alle acque sottoposte al trattamento biologico vengono inviate allo stoccaggio finale da 600 m3, anche i
flussi di acque provenienti dalle fasi di pretrattamento e di trattamento chimico-fisico che risultano già
conformi ai requisiti di scarico e dai rifiuti in ingresso all’impianto stesso che non necessitano di alcun
trattamento.
Da qui tali reflui, previa verifica analitica, sono rilanciati su condotta dedicata ad un impianto di Depurazione
autorizzato. Nel caso in cui le acque trattate nell’impianto in esame e stoccate in tale accumulo finale non
risultino conformi ai requisiti di scarico, esse vengono rilanciate in testa all’impianto stesso per subire gli
opportuni trattamenti di depurazione.
Si precisa che nella porzione del Comparto conferita ad Ecologia Ambiente, in adiacenza all’Impianto di
trattamento Chimico-Fisico-Biologico, è presente un’area attualmente dedicata ad un Impianto Mobile di
Trattamento Fanghi
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 4
Sostanze e preparati soggetti al D.Lgs. 334/1999
Per determinare l’applicabilità del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05, alle attività svolte
nell’impianto di trattamento TCF, è stata effettuata un’analisi approfondita dei conferimenti dei rifiuti. Tale
analisi ha permesso di evidenziare come, tra le caratteristiche di pericolosità pertinenti rispetto
all’applicazione del D.Lgs. 334/99, alcuni rifiuti pericolosi conferiti nell’impianto TCF presentino la
caratteristica di pericolosità H14 (ecotossiche) secondo l’Allegato I Parte Quarta del D. Lgs. 152/06.
Tale caratteristica di pericolo dei rifiuti, per analogia, è stata pertanto considerata assimilabile alle categorie
di pericolo classificate con le Frasi R di cui alla normativa sulla classificazione delle sostanze pericolose
(Dir. 67/548/CEE e s.m.i.) contemplate in Allegato I parte 2 del D. Lgs. 334/99, come modificato dall’Allegato
A del D.Lgs. 238/05. Si veda la seguente tabella per quanto concerne l’assimilazione operata.
Rif.to in All. 1 D.Lgs. 334/99
come mod. da All. A D.Lgs. 238/05
Sostanze
Soglia
Col. 2
Soglia
col. 3
Q.tà max presente
(t)
Parte 2 al n. 9ii
SOSTANZE PERICOLOSE PER
L’AMBIENTE R51/53 (3)
RIFIUTI PERICOLOSI
con caratteristica di
pericolo H14 (1)
200
500
430 (2)
Parte 1 nominale
OSSIGENO
OSSIGENO LIQUIDO
200
2000
10 (4)
(1)
secondo Allegato I Parte Quarta al D. Lgs. 152/2006;
(2)
quantità teorica riferita alle capacità utili delle vasche e dei serbatoi avendo assunto per tutti una massa
3
volumica media pari a 1 ton/m .
(3)
per determinare l’appartenenza dei rifiuti conferiti all’impianto in oggetto ad una delle due categorie di
SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE previste in Allegato I (9i o 9ii), si è fatto riferimento ai test di
tossicità condotti su rifiuti simili trattati/smaltiti anche da altri impianti del Gruppo HERA. Dai test condotti tali
rifiuti sono risultati appartenere alla categoria 9ii. Inoltre, per similitudine con quanto previsto per la
caratteristica di pericolo H6, che comprende le categorie Tossico e Molto Tossico, e pertanto consente
ragionevolmente di riferirsi alle soglie relative alla categoria Tossico vista l’assimilazione cautelativa adottata
rispetto ai rifiuti, è ragionevolmente possibile ritenere che la caratteristica di pericolosità H14 possa essere in
generale assimilata alla categoria Sostanze pericolose per l’ambiente R51/53 (punto 9ii);
(4)
3
determinate riferendosi ad una massa volumica pari a 1.150 kg/m .
La tabella (ove i valori sono espressi in tonnellate) riporta quindi le quantità dei rifiuti pericolosi che possono
essere presenti in impianto, con l'indicazione dei rispettivi valori di soglia. Ad essi si aggiunge, ai fini della
verifica delle soglie, la quantità di una materia prima (e quindi sostanza pura) che viene utilizzata in impianto
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
per uno dei trattamenti previsti. Nella tabella è infine indicata la risultante categoria di applicabilità del D.
Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05.
Le quantità riportate relativamente ai massimi quantitativi di rifiuti pericolosi potenzialmente presenti/stoccati
si riferiscono alla capacità, pari a 400 m3, dell’unica vasca che per prassi operativa viene dedicata alle
emulsioni oleose (H14 e punto di infiammabilità superiore a 65 °C) e alla capacità, pari a 15 m3 ciascuno,
dei due serbatoi dedicati ai rifiuti oleosi (H14 e punto di infiammabilità superiore a 65 °C).
Dal confronto fra i massimi quantitativi detenuti in impianto ed i corrispondenti limiti di soglia per le categorie
di appartenenza, ne consegue che l’impianto è soggetto agli adempimenti di cui all’Art. 6 del
D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/2005, per il superamento della soglia limite di colonna
2 in Parte 2 Allegato I, per quanto attiene le seguenti categorie di sostanze pericolose:
SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE R51/R53 = 200 t < 430 t < 500 t
Secondo quanto riportato in nota 4 Parte 2 dell’Allegato I D.Lgs. 334/99, come modificato da D.Lgs. 238/05,
l’applicabilità del decreto è determinata senza applicare sommatorie tra i quantitativi di sostanze pericolose
per l’ambiente e quelli di Ossigeno Liquido.
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
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Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 5
Natura dei rischi di incidenti rilevanti - Informazioni generali
Incidenti
Sostanza coinvolta
INCENDIO
Nessuno
RILASCIO
Rifiuti Ecotossici (H14)
ESPLOSIONE
Nessuna
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 6
Tipo di effetto per la popolazione e per l’ambiente
In considerazione della tipologia delle sostanze che determinano l’applicabilità del D.Lgs. 334/99 alle attività
svolte presso l’Impianto TCF, ovvero rifiuti pericolosi per l’ambiente H14, non sono ipotizzabili scenari
incidentali ai quali siano associati effetti diretti ed immediati sulla popolazione.
Quale evento incidentale credibile è possibile ipotizzare uno sversamento di rifiuto pericoloso, al quale
potrebbe essere associato un effetto ambientale indiretto derivante da un potenziale interessamento del
suolo, del sottosuolo ovvero delle acque sotterranee.
Tuttavia, le concrete possibilità di effetti ambientali sono drasticamente ridotte grazie alle misure di
prevenzione e sicurezza adottate.
Misure di prevenzione e di sicurezza adottate
Gli impianti sono stati costruiti secondo criteri di sicurezza consolidati e sono gestiti da personale altamente
qualificato ed addestrato alla conduzione degli stessi in condizioni normali e di emergenza.
Gli impianti sono provvisti di sistemi di controllo e di allarme che, in caso di anomalie, consentono
l'intervento di emergenza tempestivamente.
Tutte le aree dell’impianto TCF sono dotate di idonea pavimentazione che consente di impedire
contaminazioni del suolo e del sottosuolo anche in caso di sversamenti di rilevante entità. Le vasche sono
realizzate in cemento armato, sono dotate di copertura e quella dedicata ai rifiuti ecotossici è rivestita
internamente con specifiche resine che ne assicurano la tenuta.
Laddove si possa verificare un eventuale rilascio al suolo di rifiuto liquido pericoloso per l’ambiente la
squadra di emergenza si attiva per contrastarne e mitigarne le conseguenze. La quantità rilasciata viene
confinata e assorbita con materiali adsorbenti, a disposizione presso l’impianto; e nel caso in cui la perdita
fosse rilevante, il liquido sversato viene convogliato con mezzi adeguati, e grazie alle pendenze delle
pavimentazioni presenti nella rete di fognatura acque di processo, dalla quale il rilascio viene risollevato allo
stoccaggio e da qui alla lavorazione.
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Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
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Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 7
Il P.E.E. è stato redatto dall'Autorità Competente
[si ]
[no X]
Mezzi di segnalazione di incidenti
Le situazioni di emergenza interna sono segnalate al personale con l’utilizzo di sistemi ottici ed acustici.
Qualsiasi situazione di emergenza interna, che non sia gestibile e controllabile con mezzi propri della
società, sarebbe immediatamente segnalata, con le modalità previste nel Piano di Emergenza Interno del
Centro, mediante fonogramma agli Enti preposti quali:
•
Prefettura di Ravenna
•
Sindaco di Ravenna
•
Comando Provinciale dei VVF di Ravenna
con indicazioni dettagliate sul tipo e la gravità dell’emergenza; sono inoltre allertati gli stabilimenti limitrofi.
Comportamento da seguire
Secondo quanto riportato in Sezione 6, la popolazione esterna non può essere ragionevolmente interessata
in modo diretto da eventi incidentali avvenuti presso l’impianto TCF.
Tutte le persone che si trovano all’interno del dello stabilimento seguono le istruzioni del piano di emergenza
interno. La popolazione dovrà seguire le direttive emanate dalle Autorità competenti nella gestione del Piano
di Emergenza Esterno.
Mezzi di comunicazione previsti
Le comunicazioni relative ad eventuali emergenze interne allo stabilimento sono effettuate dal Responsabile
Emergenza TCF il quale avvisa:
- il Capo Turno e relative unità di Emergenza (a mezzo telefono) dello Stabilimento
- il personale operativo interno (a mezzo telefoni)
Le comunicazioni relative a emergenze esterne sono trasmesse all’interno dello stabilimento dal Capo
Turno, il quale avvisa il Responsabile Emergenza (a mezzo telefoni) che provvederà ad avvertire le Autorità
pubbliche preposte.
Non è prevista alcuna comunicazione rivolta alla popolazione essendo questo un compito che compete alla
Pubblica Autorità.
Presidi di Pronto Soccorso
Per la popolazione si fa riferimento ai presidi pubblici territoriali (ospedali) indicati dalla Protezione Civile, la
quale inoltre provvederà all'allertamento delle forze dell'ordine per il blocco della viabilità limitata all'area di
stabilimento e la predisposizione di eventuali ambulanze e centri di raccolta.
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
SEZIONE 8
Informazioni per le Autorità Competenti sulle sostanze elencate nella sezione 4
Nel caso dei rifiuti, la compilazione delle schede previste in tale sezione risulta non completamente
praticabile dal momento che i rifiuti sono generalmente sprovvisti di Schede di Sicurezza.
Pertanto, per i RIFIUTI PERICOLOSI PER L’AMBIENTE (ECOTOSSICI H14), si riporta di seguito una
Scheda informativa (Scheda 1), predisposta appositamente per segnalare proprietà chimico-fisiche e
tossicologiche, caratteristiche di pericolosità associate e rischi presentati, che contiene quanto disponibile.
Per l’OSSIGENO si riportano le informazioni richieste desunte dalla Schede di Sicurezza.
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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IMPIANTO DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO TCF
km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
Sezione 8 - SCHEDA 1
TIPO DI RIFIUTO
RIFIUTO PERICOLOSO
PER L’AMBIENTE
CARATTERISTICHE DI PERICOLO
H14
secondo ALLEGATO I D. Lgs. 22/97
CLASSIFICAZIONE di PERICOLO
R 51/53
secondo Dir. 548/67/CE e s.m.i.
CARATTERISTICHE CHIMICO/FISICHE
NATURA DEL PERICOLO
MEZZI PROTETTIVI PERSONALI
PERDITE
INCENDIO
PRONTO SOCCORSO
• Incolore, odore caratteristico
• Può causare degli effetti dannosi a lungo termine
nell’ambiente acquatico
• Maschera con filtro Tipo ABEKP3
• Occhiali con protezione completa degli occhi
• Tuta in gomma, stivali antinfortunistici e guanti in
gomma o neoprene
• Indossare i mezzi protettivi prima di entrare nell’area
di pericolo
• Bloccare le perdite se non c’è pericolo tramite
assorbimento con materiale idoneo
• Evitare che il materiale entri nelle fogne, in scavi o
trincee
• Estinguere l’incendio con acqua nebulizzata, schiuma
o polvere chimica
• L’acqua antincendio contaminata deve essere
contenuta e se ne deve impedire l’accesso a corsi
d’acqua, fognature o scarichi.
• Dopo inalazione: aria fresca, liberare le vie
respiratorie
• Dopo contatto con la pelle: lavare la pelle con
abbondante acqua, togliere immediatamente gli
indumenti contaminati
• Se la sostanza ha colpito gli occhi, lavarli
immediatamente con abbondante acqua. Se
l’irritazione persiste affidarsi alle cure di un medico.
• E’ indispensabile rivolgersi al medico al più presto nel
caso di contatto, inalazione ed ingestione con il
prodotto
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
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Sezione 8 - SCHEDA 2
Sostanza presente in forma liquida
OSSIGENO
(D.L.vo n. 334/99)
Sostanza
Utilizzazione
Materie prima
SI
Solvente
NO
Intermedio
NO
Catalizzatore
NO
Prodotto finito
NO
Altro
NO
Identificazione
Nome chimico
OSSIGENO
Nomi commerciali
Nomenclatura Chemical Abstracts
Numero CAS
7782-44-7
Formula bruta
O2
Peso molecolare
32
Formula di struttura
Caratteristiche chimico-fisiche
Stato fisico:
GAS LIQUEFATTO REFRIGERATO
Colore:
LIQUIDO DI COLORE AZZURRO
Odore:
INODORE
Solubilità in acqua:
39 mg/l (15°C, 1,013 bar)
Solubilità nei principali solventi org.
n.d.
Densità relativa (gas, aria =1)
1.105
Densità relativa (liquido, acqua =1)
1.141
Peso specifico dei vapori
Punto di fusione
- 219 °C
Punto di ebollizione
- 183 °C
Punto di infiammabilità
Non applicabile
Limite inf. Esplosività
Non applicabile (comburente)
Limite sup. esplosività
Non applicabile (comburente)
Temperatura autoaccensione
Non applicabile
Tensione di vapore
Non applicabile
Reazioni pericolose
Può reagire violentemente con gli infiammabili e con gli agenti
riducenti. Ossida violentemente i materiali organici. Evitare il contatto
con oli, grassi e qualsiasi fonte di ignizione.
Emissione
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km 2,6 S.S. 309 Romea, RAVENNA
Classificazione ed etichettatura
Di legge [Si X ] [no _ ]
Provvisoria [Si _ ] [no _ ]
Non richiesta [Si _ ] [no _ ]
Simbolo di pericolo
Indicazioni di pericolo
O COMBURENTE
Frasi di rischio
R8
Consigli di prudenza
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.
S17 Tenere lontano da sostanze combustibili.
S 21 Non fumare durante l’impiego.
Informazioni tossicologiche:
Nessun effetto tossicologico
Vie di penetrazione
[ ] ingestione
[ ] inalazione
Tossicità acuta:
[ ] contatto
DL 50 via orale (4 ore)
CL 50 per inalazione (4 ore)
DL 50 via orale (ratto - 4 ore)
CL 50 su uomo (30 minuti)
I.D.L.H.
Tossicità cronica: Dati non disponibili
Cute
occhi
[ SI ]
[ SI ]
[ SI ]
[ SI ]
[ NO ]
[ NO ]
-
Potere corrosivo
Potere irritante
Potere sensibilizzante
Cancerogenesi
Mutagenesi
Taratogenesi
Informazioni ecotossicologiche:
Può causare danni alla vegetazione per congelamento.
Tipologia
Aria
Acqua
Biodegradabilità
non conosciuto
BOD5/COD
non conosciuto
Dispersione
non conosciuto
non conosciuto
Persistenza
T 1/2 (m-g-h)
non conosciuta
non conosciuto
Bioaccumulo /
BCF - log Pow
Bioconcentrazione
non conosciuto
non conosciuto
vie respiratorie
[ SI ]
[ SI ]
[ NO ]
Suolo
non conosciuto
non conosciuto
Koc - T 1/2
non conosciuto
non conosciuto
Emissione
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SEZIONE 9
Informazioni per le autorità competenti sugli scenari incidentali previsti nei piani di emergenza esterni
Coordinate del baricentro dello stabilimento
EVENTO INIZIALE
Condizioni
INCENDIO
SI [ ]
NO [ X ]
RILASCIO
in fase gas/vapore
ad alta velocità
in fase gas
confinata
non confinata
transizione rapida di fase
in acqua
SI [ X ]
in fase liquida
sul suolo
NO [ ]
in fase gas/vapore
Latitudine : 44° 28' 39” NORD (rif. Greenwich)
Modello sorgente
in fase liquida
localizzato in aria
NO [ X ]
ESPLOSIONE
SI [ ]
Longitudine : 12° 12' 15" EST
ad alta o bassa
velocità
Incendio da recipiente (tank fire)
incendio da pozza (pool fire)
getto di fuoco (jet fire)
incendio di nube (flash fire)
sfera di fuoco (fire ball)
reazione sfuggente (run away reaction)
miscela gas/vapori infiammabili
polveri infiammabili
miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.)
esplosione fisica
dispersione liquido/liquido (fluidi solubili)
emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili)
evaporazione da liquido (fluidi insolubili)
dispersione da liquido (fluidi insolubili)
dispersione
evaporazione da pozza
dispersione per turbolenza (den. nube inf.
all'aria)
dispersione per gravità (den.nube sup.
all'aria)
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
[
I zona(*) (m)
II zona(*) (m)
III zona(*) (m)
Sicuro impatto
Danno
Attenzione
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
]
[ ]
[ ]
(*) In mancanza delle linee guida ministeriali di cui all'art. 8 comma 4 del D. Lgs. 334/99, allo stato attuale per l’analisi degli eventi incidentali, e quindi per la valutazione degli effetti
connessi con sostanze pericolose per l’ambiente, non sono previsti dall’intero panorama normativo applicabile (D.P.C.M. 31.03.89, DM 09.05.01, DM 20.10.98, DM 15.05.96,
DPCM 25.02.05) i criteri ed i rispettivi valori di soglia con cui valutare e quantificare l’entità degli effetti pericolosi per l’ambiente. L’analisi di rischio condotta per la predisposizione
della Scheda Tecnica di cui alla L.R. 26/2003 ha comunque evidenziato come tutti gli scenari incidentali credibili non prevedano effetti di danno esterni ai confini dello stabilimento
Ecologia Ambiente Srl
Emissione
Scheda di Informazione sui Rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori
Aprile 2008
Allegato. V D.Lgs. 334/99 come modificato dal D.Lgs. 238/05
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Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 4
Disposizioni per l’installazione di
un cantiere all’interno del
Centro Ecologico Romea
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
DISPOSIZIONI PER L’INSTALLAZIONE DI CANTIERI
ALL’INTERNO DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA
Per cantiere si intende la zona messa a disposizione dell’impresa per l’esecuzione di lavori fuori opera, per il
deposito di attrezzi e di materiali di pronto impiego, per uffici, servizi, officine ecc..
All’interno del cantiere devono essere osservate, da parte dell’impresa, le seguenti prescrizioni:
1)
L’area di cantiere deve essere delimitata da recinzione e da cartelli;
2)
Le baracche devono essere di aspetto decoroso e conformi alle norme di legge;
3)
L’impianto elettrico deve essere conforme alle norme CEI;
4)
Messa a terra e protezione contro le scariche atmosferiche per le baracche e strutture metalliche con regolare
denuncia a ISPESL quando previsto;
5)
Presenza di estintori nell’area di cantiere;
6)
Divieto di stoccare bombole e sostanze infiammabili all’interno delle baracche;
7)
Mantenimento della fascia diserbata all’interno del cantiere;
8)
Divieto dell’uso di riscaldamento a vapore senza una preventiva autorizzazione della Committente;
9)
Divieto di fumo su tutta l’area di cantiere;
10)
Divieto di consumo di pasti caldi all’interno del cantiere;
11)
Attenersi alle leggi in vigore di Prevenzione e Igiene Industriale e alle Norme Aziendali;
12)
Mantenimento del cantiere in ordine ed i materiali di risulta devono essere accatastati in apposita area;
13)
Divieto di circolare sugli impianti senza autorizzazione;
14)
I lavori debbono essere sospesi su richiesta specifica del personale HERAmbiente (Emergenza in corso);
15)
Consegna giornaliera al Resp. di impianto dell’elenco di tutto il personale presente all’interno del cantiere;
16)
Obbligo di utilizzo dei DPI specifici in relazione alla tipologia di lavoro svolto.
Data
............................
Timbro Impresa
Firma Responsabile Impresa / cantiere
……………………….
……………………………
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 5
Elenco personale ditta terza
con abilitazioni
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 0 del 09/09/2010
PAG. 1 DI 1
Modulo
M.0400
ELENCO PERSONALE DITTA TERZA CON ABILITAZIONI
L’impresa:___________________________________ comunica l’elenco del proprio personale con
le seguenti abilitazioni:
Nome e cognome
Abilitazione (1)
Note
Nota 1
PRE= preposto ai fini sicurezza; INC= addetto prevenzione incendi; PS= addetto primo soccorso;
PdL= autorizzato alla firma dei permessi di lavoro; PES/PEI = addetti lavori elettrici, ALT=
addetto formato per i lavori in quota uso cinture sicurezza; MOV= addetto uso carroponte/gru;
Altri: __________________________________________________________________________
Per tali funzioni si allegano gli attestati di formazione obbligatori previsti dal D.Lgs 81/08.
Il Datore di Lavoro si impegna ad aggiornare la presente ed a trasmetterla al Referente Aziendale
in caso di variazione del personale.
Data __________________ Firma ________________________
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE)
Allegato 5
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km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
PERMESSI DI LAVORO
ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI
PERMESSI DI LAVORO SEMPLICI IN QUANTO
PREPOSTI
IMPRESA:
TIMBRO IMPRESA:
___________________________________
Allo
scopo
di
ottemperare
a
quanto
previsto
dalla
procedura
“PO.07.23”
l’Impresa
________________________________________ comunica l’elenco del proprio personale delegato alla
firma dei Permessi di Lavoro Semplici in qualità di Preposto Esecutore.
Il Responsabile Impresa è tenuto a trasmettere copia aggiornata del presente modulo al Referente Aziendale
Herambiente, ogni qualvolta intenda modificarlo.
Personale delegato alla firma
(nome cognome in stampatello)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Firma Responsabile Impresa ( Datore di Lavoro)
Data
ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO
Pag. 1 di 2
DOCUMENTO DI SICUREZZA (PER DITTE TERZE)
Allegato 5
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
PERMESSI DI LAVORO
ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI
PERMESSI DI LAVORO COMPLESSI IN QUANTO
RESPONSABILE
IMPRESA:
TIMBRO IMPRESA:
____________________________________
Allo
scopo
di
ottemperare
a
quanto
previsto
dalla
procedura
“PO.07.23”
l’Impresa
________________________________________ comunica l’elenco del proprio personale delegato alla
firma dei Permessi di Lavoro Complessi in qualità di Responsabile.
Il Responsabile Impresa è tenuto a trasmettere copia aggiornata del presente modulo all’Unità ESE, ogni
qualvolta intenda modificarlo.
Personale delegato alla firma
(nome cognome in stampatello)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Firma Responsabile Impresa (Datore di Lavoro)
Data
ELENCO PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI LAVORO
Pag. 2 di 2
Centro Ecologico Romea
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Ravenna
Allegato 6
Politica Qualità Sicurezza e Ambiente
e per la Protezione dei Dati Personali
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
politica herambiente
Politica per la qualità,
la sicurezza e l’ambiente
La presente politica discende dalla politica del Gruppo Hera e detta i principi quadro a cui riferirsi per l’individuazione
degli obiettivi di miglioramento di Herambiente SpA.
In particolare Herambiente SpA si impegna a rispettare e promuovere quanto di seguito riportato.
Conformità legislativa
Garantire per le proprie attività la piena conformità alle disposizioni legislative previste dalla normativa comunitaria,
nazionale e regionale, applicando inoltre, laddove possibile, standard più restrittivi rispetto alla normativa vigente, nonché
alle prescrizioni autorizzative afferenti ai singoli impianti ed in particolare relativamente alle emissioni di inquinanti.
Sistemi di Gestione
Garantire l’applicazione del sistema di gestione integrato “qualità sicurezza ed ambiente” dedicando risorse adeguate
affinché la gestione sia condotta conformemente agli standards di riferimento adottati.
Tutela dell’ambiente
Garantire un sistema di gestione ambientale tale da consentire il minore impatto ambientale nell'ambito di tutte le filiere
impiantistiche, per la durata dell’intero ciclo di vita del singolo impianto.
L’applicazione di tale gestione viene effettuata attraverso un sistema di monitoraggio e di controllo sistematico finalizzato
al contenimento ed alla riduzione dei principali impatti ambientali legati alle attività svolte ed, in particolare, le emissioni
atmosferiche, gli scarichi idrici, i rilasci nel suolo, la gestione e produzione di rifiuti, il rumore, le emissioni odorigene e
l’utilizzo di risorse. Parte degli sforzi è finalizzata alla prevenzione di incidenti ambientali all'interno e all'esterno dei siti
impiantistici.
Ottimizzazione processi e attività
Ottimizzare le procedure di gestione, fornendo indirizzi a tutte le filiere impiantistiche al fine di rendere il più possibile
omogeneo il comportamento su tutto il territorio, promuovere e razionalizzare, laddove possibile, il recupero di risorse
umane e naturali, il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica ed il risparmio nei trasporti ed
effettuare una gestione delle attività mirata al riciclo ed al recupero di materia ed energia dai rifiuti.
Migliori tecnologie
Introdurre, dove possibile, le migliori tecnologie disponibili a costi economicamente sostenibili in considerazione
della salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori e della prevenzione e riduzione degli impatti ambientali,
sostenendo e partecipando attivamente anche alle attività di ricerca in collaborazione con gli enti preposti alla vigilanza e
al controllo delle attività, le università, gli istituti di ricerca e con i partners industriali.
Sicurezza sul lavoro
Promuovere ed attuare tutte le misure necessarie (valutazione dei rischi e delle situazioni di emergenza, misure di
prevenzione degli incidenti, procedure mirate ad un efficace e pronto contenimento delle conseguenze dannose per
il personale, l’ambiente e la salute della popolazione) al fine di assicurare un sistema di gestione della sicurezza che
garantisca indistintamente i lavoratori di Herambiente e delle ditte appaltatrici nei luoghi di svolgimento delle proprie attività
nonché la popolazione limitrofa e prevenga i rischi alla fonte.
Comunicazione
Assicurare la comunicazione interna favorendo il coinvolgimento, la sensibilizzazione e la responsabilizzazione di tutto il
personale dipendente e delle ditte terze sui temi e sugli obiettivi della qualità, dell’ambiente, e della sicurezza.
Mantenere il dialogo con i portatori di interessi, con gli organi di controllo e con le istituzioni locali nell’ottica della
trasparenza e del massimo coinvolgimento e promuovere verso le Amministrazioni locali l'adozione di criteri il più possibile
uniformi su tutto il territorio servito.
Miglioramento continuo
Perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in termini di efficienza, efficacia, ed economicità aziendale,
di prevenzione dei rischi e prestazioni ambientali e di efficienza energetica nonché definendo obiettivi e traguardi misurabili
tramite l’utilizzo di indicatori concordati effettuando all'uopo un’analisi costante delle interazioni delle proprie attività con
l’ambiente circostante. Gli interventi conseguenti formeranno parte integrante dei processi di pianificazione.
La Direzione di Herambiente è coinvolta in prima persona nel rispetto e nell’attuazione di questi principi assicurando e
verificando periodicamente che la presente Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, diffusa a tutto il
personale e resa disponibile al pubblico.
Filippo Brandolini
Presidente
Claudio Galli
Amministratore Delegato
Politica per la protezione
dei dati personali
Hera vuole essere la migliore multiutility italiana per i suoi clienti, i lavoratori
e gli azionisti, attraverso l’ulteriore sviluppo di un originale modello di impresa capace
di innovazione e di forte radicamento territoriale, nel rispetto dell’ambiente.
I VALORI DI HERA SONO:
> Integrità: orgogliosi di essere un Gruppo di persone corrette e leali.
> Trasparenza: sinceri e chiari verso tutti gli interlocutori.
> Responsabilità personale: impegnati per il bene dell’azienda insieme.
> Coerenza: concentrati nel fare ciò che diciamo.
La presente Politica, in coerenza con la Missione e i Valori aziendali, si fonda su un insieme di valori e principi ai quali devono fare riferimento strategie ed obiettivi:
> Impegno a proteggere i dati personali di ogni individuo (Protezione);
> Garanzia dell’intimità della sfera personale e della vita privata di ognuno (Riservatezza);
> Rispetto dell’identità e della personalità, della dignità di ogni essere umano (Individualità e Dignità);
> Rispetto delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite (Tutela).
I principi fondamentali della privacy, tra i quali la garanzia della conformità legislativa, sono recepiti da Hera come segue:
ƒ i dati personali sono raccolti e trattati solo per finalità predeterminate, esplicite e legittime (Finalità della raccolta);
ƒ l’utilizzo di dati personali è sempre ridotto al minimo necessario essenziale per il raggiungimento delle finalità dichiarate (Necessità, Non eccedenza e
Essenzialità);
ƒ i dati personali sono raccolti e trattati solo se funzionali al raggiungimento delle finalità dichiarate (Pertinenza);
ƒ i dati personali sono trattati con modalità e strumenti proporzionali alle finalità da raggiungere (Proporzionalità);
ƒ i dati personali raccolti e trattati sono sempre puntualmente verificati in modo che sia garantita la loro correttezza e attendibilità (Esattezza e Completezza);
ƒ i dati personali raccolti e trattati sono sempre aggiornati con cadenza periodica (Aggiornamento);
ƒ i dati personali raccolti sono sempre conservati per un periodo di tempo limitato al raggiungimento delle finalità dichiarate (Conservazione);
ƒ i dati personali sono sempre raccolti e trattati previa adozione di idonee misure di sicurezza (Sicurezza);
ƒ i dati personali non possono essere trattati per finalità diverse da quelle dichiarate in fase di raccolta o in violazione della disciplina in materia di protezione dei
dati personali (Divieto di Trattamenti Illeciti).
OBIETTIVI PERSEGUITI
9 Miglioramento continuo della Tutela dei dati personali mediante:
ƒ L’adozione di un adeguato sistema documentale integrato nel sistema di gruppo (linee guida, procedure, istruzioni operative, modelli documentali standard);
ƒ La definizione di specifici indicatori per la misura di obiettivi e traguardi raggiungibili;
ƒ L’identificazione degli aspetti connessi ai rischi derivanti dal trattamento dei dati personali già in fase di definizione/progettazione/revisione dei processi
aziendali;
ƒ L’identificazione di delegati dotati di adeguati requisiti e poteri per garantire il corretto funzionamento del sistema di gestione privacy;
ƒ La definizione di un modello organizzativo adeguato al presidio del trattamento dei dati personali inerenti ad ogni processo aziendale;
ƒ L’adozione di pareri di conformità normativa nell’integrazione, modifica e/o revisione di processi aziendali che prevedano un trattamento di dati personali;
ƒ L’adozione di misure di sicurezza idonee a prevenire e ridurre al minimo i rischi inerenti il trattamento di dati personali;
ƒ L’adozione delle migliori tecniche disponibili ed economicamente sostenibili per limitare i danni in caso di incidenti o eventi negativi in materia di trattamento di
dati personali;
ƒ L’adozione di opportuni criteri e modalità di ripristino dei dati in caso di danneggiamento e perdita accidentale;
9 Coinvolgimento degli stakeholder e protezione dei dati personali con azioni mirate a:
ƒ Sensibilizzare dipendenti, fornitori, clienti, azionisti e cittadini su obiettivi, traguardi e impegni assunti in materia di protezione dei dati personali;
ƒ Motivare e coinvolgere il personale dipendente affinché vengano raggiunti gli obiettivi prefissati e sviluppato, ad ogni livello, il senso di responsabilità verso la
tutela dei dati personali e la sicurezza delle informazioni;
ƒ Formare informare ad un lecito e corretto trattamento dei dati personali e sicurezza delle informazioni;
ƒ Promuovere il dialogo e il confronto con tutti i portatori d’interesse (P.A., Autorità , Cittadini, Associazioni, clienti, lavoratori, ecc.), tenendo conto delle loro
istanze, in materia di trattamento di dati personali, in coerenza con gli strumenti di partecipazione e comunicazione adottati dal gruppo.
Il Consiglio di Amministrazione riconosce come scelta strategica lo sviluppo di un sistema di gestione per la
protezione dei dati personali integrato e condiviso a livello di Gruppo. L’Amministratore Delegato, per il
tramite di suoi delegati, è coinvolto nel rispetto e nell’attuazione di questi impegni assicurando e verificando
periodicamente che la Politica sia documentata, resa operante, mantenuta attiva, periodicamente
riesaminata, diffusa a tutto il personale e resa disponibile al pubblico.
Bologna, 8 luglio 2009
Il Presidente
Tomaso Tommasi di Vignano
L’Amministratore Delegato
Maurizio Chiarini
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 7
Elenco documentazione richiesta
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 7
ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
N.
Documento
Obbligatorio
1
Dichiarazione relativa all’idoneità
(art. 26 del D. Lgs. 81/2008)
2
Copia certificato di iscrizione alla CCIAA con oggetto
inerente le tipologie del servizio richiesto
3
Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC)
4
Copia nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione
e Protezione (RSPP)
5
Copia nomina del Medico Competente
6
Nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza (RLS)
7
Copia nomina addetti al Pronto Soccorso
8
Copia nomina addetti al primo intervento antincendio
9
Attestati inerenti la formazione ed i requisiti professionali
delle figure di cui ai punti 3, 5, 6 e 7
tecnico-professionale
10
Nome del Responsabile operativo
11
Documentazione attestante l’idoneità tecnico-professionale
allo svolgimento dei lavori richiesti (certificati e/o
patentini, ecc.)
12
Elenco nominativo delle persone per le quali è richiesto
l’accesso in stabilimento con relativa dichiarazione del
Datore di Lavoro in merito alla loro idoneità sanitaria a
svolgere l’attività lavorativa (l’elenco dei presenti deve
essere consegnato quotidianamente al momento del
rilascio del permesso di lavoro).
13
Stralcio Libro Unico del Lavoro o Comunicazione telematica
SARE per il personale assunto dopo il 18/08/08 relativo al
personale indicato nell’elenco di cui al punto precedente.
14
Modulo QSA – AUTODICHIARAZIONE DI AVVENUTA
FORMAZIONE” debitamente compilato e sottoscritto quale
evidenza che tutto il personale destinato ad operare
all’interno degli impianti di HERAMBIENTE ha ricevuto
adeguata formazione sui contenuti del Documento di
sicurezza per ditte terze, con particolare riferimento alle
informazioni contenute negli allegati 1,2,3 del Documento
relativi ai rischi di incidente rilevante
[N.B. La verifica dell’efficacia dell’avvenuta formazione dei
lavoratori dell’Impresa potrà essere eseguita da Herambiente sia
all’inizio delle attività appaltate che durante le stesse. In caso di
verifica con esito negativo, il Datore di lavoro/Appaltatore sarà
chiamato a provvedere immediatamente all’effettuazione della
formazione]
Rev. 01
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Novembre 2010
Ravenna
Note
Il fac-simile da utilizzare è
riportato in Allegato 8 del
Documento di sicurezza. Va
predisposto
su
carta
intestata
dell’Impresa
e
sottoscritto da parte del
Rappresentante
Legale/Datore di Lavoro
Possono essere contenuti
nel PMS.
Tutto il personale dovrà
esibire il tesserino di
riconoscimento conforme a
quanto previsto dal D.Lgs.
81/08 come modificato dalla
Legge 136/2010.
L’elenco nominativo delle
persone formate dovrà
essere tenuto
costantemente aggiornato
ad ogni modifica del
personale. Copia aggiornata
dell’elenco nominativo dovrà
essere inviata al Referente
aziendale ad ogni modifica
del personale.
La formazione in tema di
rischio di incidente rilevante
(si vedano gli Allegati 1-2-3
del Documento di Sicurezza)
dovrà essere ripetuta
trimestralmente e ne dovrà
essere data evidenza
documentale ad
Herambiente.
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DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
ALLEGATO 7
ELENCO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
N.
Documento
15
Modulo “M.0400 - ELENCO DEL PERSONALE DELLA DITTA
TERZA CON ABILITAZIONI” firmato dal Datore di Lavoro
(vedi allegato 5 del Documento di Sicurezza)
Fa parte dell’Allegato 5
previsto nel Documento di
sicurezza per ditte terze
16
ELENCO DEL PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI
PERMESSI DI LAVORO SEMPLICI ed ELENCO DEL
PERSONALE DELEGATO ALLA FIRMA DEI PERMESSI DI
LAVORO COMPLESSI firmati dal Datore di Lavoro (vedi
allegato 5 del Documento di Sicurezza)
Fanno parte dell’Allegato 5
previsto nel Documento di
sicurezza per ditte terze
17
Elenco delle macchine, delle attrezzature e delle opere
provvisionali previste
18
Dichiarazioni di conformità alle disposizioni del D. Lgs.
81/08 delle macchine, delle attrezzature e dei ponteggi
previsti (di cui all’elenco precedente).
19
Elenco automezzi utilizzati nell’esecuzione delle prestazioni
appaltate con indicazione di marca, modello e numero di
targa.
20
Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti
ai lavoratori per lo svolgimento dell’attività in oggetto.
Può essere contenuto nel
PMS
21
Piano delle Misure di Sicurezza o altro documento
equivalente inerente i rischi connessi alle prestazioni da
svolgere all’interno dello Stabilimento
L’Allegato 10 del Documento
di sicurezza per ditte terze
ne specifica i contenuti
minimi
22
Dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per
qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei
lavoratori effettuate dall’INPS, all’INAIL e alle casse edili.
Per interventi ricadenti nel
Titolo IV del D. Lgs. 81/08 e
s.m.i.
23
Copia dell’iscrizione all’albo gestori (anche informatica o
indicazione del link al sito del trasportatore)
Per trasportatori di rifiuti
24
Schede
di
Sicurezza
eventualmente utilizzate
Rev. 01
delle
Obbligatorio
Ravenna
sostanze
Note
pericolose
Novembre 2010
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Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 8
Dichiarazione relativa all’idoneità
Tecnico Professionale
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
BOZZA DA REDIGERE SU
CARTA INTESTATA DELL’APPALTATORE
Spett.le HERAmbiente s.p.a.
…..
…..
OGGETTO : Dichiarazione relativa all’idoneità tecnico professionale
con riferimento all’art. 26 comma 1 lett. a) del D.Lgs 81 Aprile 2008
Lavori di ……………………………. da eseguire presso il sito di ……….
Rif. contratto / ordine ………………………
Il sottoscritto …………………. nato a ………………..
il
…………… , residente a................................ prov. (.............) in via
…………………………………....... n. .......... in qualità di Legale Rappresentante e Datore
di Lavoro della ditta
…………………………………
con
sede
in via
………………………… a ……………… .P. IVA:……………..………………… ,
ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 47 del Dpr 28.12.2000 n. 445, nonché dell'art. 26
comma 1 lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, consapevole delle
pene stabilite per le false attestazioni e mendaci dichiarazioni previste dal Codice Penale e
dalle leggi speciali in materia e delle conseguenti responsabilità civili e contrattuali
DICHIARA*
sotto la mia personale responsabilità di:
… possedere tutti requisiti di idoneità tecnico professionale previsti art. 26 comma 1
lettera a) punto 1 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 per l’esecuzione delle
attività in oggetto;
… non essere oggetto di provvedimento di sospensione o interdettivi di cui all’Art 14
D.Lgs 81/2008;
… di avere ottemperato agli obblighi previsti dal D.Lgs.81/2008 in materia di salute e
sicurezza dei lavoratori;
… avere valutato la documentazione ricevuta dal Committente inerente i rischi
specifici e di attuare le misure di prevenzione e protezione;
… aver elaborato il documento di valutazione dei rischi comprendente le attività in
oggetto;
… aver nominato il responsabile del servizio prevenzione e protezione sig
…………………….., il medico competente Dott. ………………………………………
e inoltre stato eletto l’RLS Sig. …………………………………………….. e che
stessi dispongono della formazione prevista dal D.Lgs 81/08;
… applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro …………………………………..…
… di avere assolto ogni obbligo retributivo, assicurativo, contributivo e previdenziale
previsto dalla legge vigente; Posizione INAIL ………………………………………..
Posizione INPS ………………………………….
… che il nominativo del Responsabile Operativo per lo svolgimento delle attività
oggetto del contratto è:………………………………………………….
… che tutte le persone sotto elencate, per le quali è richiesto l’accesso in stabilimento,
sono regolarmente assunte e inserite nel Documento Unico del Lavoro e sono state
informate sui rischi propri della mansione, sui rischi di sito indicati nella Nota
informativa e da interferenza indicati nel DUVRI e formate sulle misure di
prevenzione e protezione. Elenco dei nominativi …………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
… avere valutato la conformità alle norme vigenti ed idoneità delle macchine ed
attrezzature previste per l’esecuzione delle attività;
… avere fornito ai lavoratori i dispositivi di protezione individuali necessari per
l’esecuzione delle attività e per ridurre le interferenze segnalate dal Committente;
… utilizzare personale con idoneità sanitaria sulla base del parere del medico
competente ed idoneo alle mansioni previste;
… osservare, durante l’esecuzione dell’opera, le misure generali di tutela di cui all’art.
15 del D. Lgs. 81/2008;
… accettare gli oneri per la sicurezza per l’eliminazione delle interferenze;
… non affidare in subappalto o a lavoratori autonomi lavori o servizi senza preventiva
autorizzazione da parte del Committente
… Che il personale straniero è a conoscenza della lingua italiana e quindi in grado di
comprendere la cartellonistica di stabilimento e le comunicazioni del personale di
stabilimento.
E presenta in allegato la seguente documentazione
-
CCIAA;
Fotocopia documento di identità;
DURC;
In fede
……………. lì …………………….
………………………
(*) Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30.06.2003 n. 196 il dichiarante è informato che i dati
contenuti nella presente dichiarazione saranno utilizzati dall’Amministrazione procedente esclusivamente per
l’uso per il quale sono stati richiesti e consente il loro utilizzo a tal fine.
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 9
Modulistica per domanda di
autorizzazione al subappalto
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA DI GESTIONE QSA
Revisione 0
PAG. 1 DI 2
Manuale di gestione dei contratti di appalto
ALLEGATO 1
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE AL SUBAPPALTO
Spettabile
Hera Spa/Hera SOT
Via ...........................
.................................
.........................., li
Oggetto: contratto d’appalto relativo alla realizzazione di ......................................................
Importo contrattuale .........................EURO
Richiesta di autorizzazione al subappalto.
Il sottoscritto ………….. nato a ……………. il …………., a …………. C.F. n. …….. in qualità di legale
rappresentante dell’impresa……………. con sede in …………. , via ….
città ……………iscritta alla CCIAA di ……….. in data ……. al numero di registro imprese …….n.
iscrizione REA …………… C.F. n. ………. e P.I. n. …………..in qualità di impresa affidataria del
servizio /lavori relativo a …………………. con contratto sottoscritto con Hera /Hera SOT in data .. per
l’importo complessivo di ……..euro, con la presente
chiede
di autorizzare l’affidamento in subappalto dei lavori di ........................................., per l’importo di
........................................ alla ditta ....................................................
Dichiaro che il servizio/lavori oggetto del subappalto rientrano tra quelli che l’impresa si è riservata di
subappaltare in sede di gara e a tal fine allego la documentazione richiesta dalla normativa vigente.
Dichiaro altresì che, ai sensi dell’art. 118/7° comma del D. Lgs. 163/2006, la scrivente Impresa curerà il
coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere al fine di rendere gli specifici piani redatti dai
subappaltatori compatibili fra loro e coerenti con il piano presentato da questa Impresa. (in caso di
appalto soggetto al Decr. Lgs. 626/’94)
Si trasmette inoltre il modello GAP subappaltatori.
Distinti saluti.
.....................................
Impresa affidataria
Allegati:
DOCUMENTO DI PROPRIETA’ DEL GRUPPO HERA CHE SE NE RISERVA TUTTI I DIRITTI
SISTEMA DI GESTIONE QSA
Revisione 0
PAG. 2 DI 2
Manuale di gestione dei contratti di appalto
ALLEGATO 2
AUTODICHIARAZIONE RESA DAL SUBAPPALTATORE
Dichiarazione sostitutiva di certificazione
(resa ai sensi dell’art. 1 del D.P.R. n. 403/’98 dall’Impresa subappaltatrice)
Il sottoscritto ................................................................. (dati da dichiarare: nome, cognome data e luogo
di nascita, Codice Fiscale, residenza)
in qualità di Legale Rappresentante della ditta .........................................................
al fine del rilascio dell'autorizzazione al subappalto di ........................................ (descrizione dei
lavori/servizi
e
importo
di
essi)
nell’ambito
del
contratto
d’appalto
relativo
a
..............................................., consapevole delle responsabilità che assume e delle sanzioni stabilite
dalla legge nei confronti di chi attesta il falso nelle autocertificazioni:
DICHIARA
-
-
-
-
che l’Impresa è idonea, ai sensi del D.P.R. n. 34/2000 ad eseguire i lavori oggetto del contratto di
subappalto per l’importo di euro. ............ (solo per subappalti di lavori) e che a tal fine riporta la
seguente documentazione : (riportata agli allegati a e b) ;
che l’Impresa è iscritta al Registro delle Imprese della Provincia di .......................................;
di osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai CCNL in vigore per il
settore e la zona in cui si svolgono i lavori e di adempiere ai versamenti delle ritenute fiscali sui
redditi di lavoro dipendente, dei contributi previdenziali e assicurativi e di quelli dovuti agli organismi
paritetici previsti dalla contrattazione collettiva e che l’importo corrisposto nell’ultimo mese è pari a €
........................;
che il numero delle posizioni INPS e INAIL aperte è …… presso la sede di iscrizione di……;
che se HERA/SOT predisporrà controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese, l’Impresa produrrà
documentazione a comprova;
che sussistono/non sussistono forme di controllo o di collegamento a norma dell’art. 2359 del
Codice Civile con l’Impresa affidataria .................................. (Ragione sociale dell’Impresa
affidataria);
che non sussistono i presupposti di incompatibilità di cui all’art. 90 comma 8 del D. Lgs. 163/2006
con l’affidatario dell’incarico di progettazione ing……;
di accettare le disposizioni contenute nel Codice Etico di HERA S.p.A., visionabile dal sito
www.gruppohera.it;
di autorizzare HERA a compiere, ai sensi del D. Lgs. 196/2003, il trattamento dei dati forniti dal
dichiarante nel presente procedimento al solo fine di svolgere la propria attività istituzionale;
di avere reso tutte le dichiarazioni sopraindicate, consapevole delle sanzioni penali previste dall’art.
76 del D.P.R. N. 445/2000.
FIRMA
…………………
________________
(N.B.: qualora la sottoscrizione della dichiarazione venga resa in presenza di un Funzionario HERA (Direttore Lavori, Referente
Aziendale o loro assistenti) costoro sono tenuti a controfirmare la sottoscrizione dichiarando che è stata resa in loro presenza. Qualora
la dichiarazione sostitutiva venga inviata per posta o consegnata da persone diverse dal Legale Rappresentante occorre che venga
prodotta contestualmente alla dichiarazione copia fotostatica del documento d’identità del Legale Rappresentante.)
DOCUMENTO DI PROPRIETA’ DEL GRUPPO HERA CHE SE NE RISERVA TUTTI I DIRITTI
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 10
Modulo M.0365
Contenuti minimi PMS
Aggiornamento Novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 0 del 28/09/2010
Modulo
M.0365
PAG. 1 DI 1
CONTENUTI MINIMI DEL PMS
Il PMS é redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici in riferimento alle
attività oggetto del contratto; esso deve contenere almeno i seguenti elementi:
a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:
•
il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e
degli uffici;
•
la specifica attività e le singole lavorazioni che l’impresa esecutrice dovrà svolgere
compreso eventuali lavoratori autonomi subaffidatari;
•
i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale (RLS) o territoriale, ove eletto o
designato;
•
il nominativo del medico competente ove previsto;
•
il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP);
•
il nominativi del responsabile operativo del contratto (o capocantiere);
•
il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei
lavoratori autonomi operanti per conto della stessa impresa;
b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte da ogni figura nominata allo scopo
dall'impresa esecutrice;
c) la descrizione dell'attività oggetto del contratto, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;
d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole
importanza, delle macchine, degli impianti utilizzati, compreso i mezzi aziendali;
e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati con le relative schede di sicurezza;
f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore;
g) l'individuazione delle misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle
proprie lavorazioni;
h) le procedure complementari e di dettaglio richieste dal Committente quando previsto;
i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori;
l) informazione e formazione effettuata ai lavoratori.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
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km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 11
Autodichiarazione di avvenuta
formazione
Aggiornamento novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 12
Nota Informativa sui Rischi
ambientali ed interferenziali relativa
al Complesso impiantistico al km 2,6
della S.S. 309 Romea a Ravenna
Aggiornamento novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Rev 0 del 09/08/2010
Nota Informativa Rischi
NIR.0002
PAG. 1 DI 19
Argomento:
NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E
INTERFERENZIALI PER IL COMPLESSO IMPIANTISTICO
SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA
CAMPO DI APPLICAZIONE
-
Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)
Discarica Non Pericolosi Ravenna (4)
Discarica Pericolosi Ravenna (4)
Recupero Materia - CHI FI (2)
Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4)
Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4)
Documenti di riferimento:
•
•
•
•
•
Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea Herambiente.
P.0048 - Modalità di accesso al Comparto Ovest.
EME.005 – Piano di Emergenza Comparto Ravenna.
IO.0266 – Accesso automezzi e scarico RSU in fossa.
IO.0265 “Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica”
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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Nota Informativa Rischi
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INDICE
Premessa ..................................................................................................... 4 1 Descrizione del Complesso impiantistico ............................................... 5 2 Norme comportamentali ....................................................................... 12 2.1 Norme comportamentali generali ............................................................................... 12 2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità............................................... 13 2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)......................... 13 2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori ............................................................... 15 2.5 Norme aggiuntive per visitatori................................................................................... 16 2.6 Norme di rispetto ambientale ...................................................................................... 16 2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente...................................................... 17 3 Norme comportamentali in caso di emergenza .................................... 17 4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso .............................................. 17 5 Misure di prevenzione e protezione ..................................................... 18 ELENCO APPENDICI
APPENDICE A.1
Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in
gestione operativa (5° e 6° settore)
APPENDICE A.2
Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti non pericolosi in
gestione post-operativa (1°, 2°, 3° e 4° settore)
APPENDICE A.3
Rischi presenti nelle aree di discarica - Discarica per rifiuti pericolosi in
gestione post-operativa
APPENDICE B.1
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Impianto di produzione
CDR
APPENDICE B.2
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE –Termovalorizzazione a letto
fluido e trattamento fumi
APPENDICE B.3
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE –Recupero energetico
APPENDICE B.4
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE –Demineralizzazione delle
acque
APPENDICE B.5
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Stoccaggio rifiuti pericolosi
da termovalorizzatore
APPENDICE B.6
Rischi presenti nelle aree dell’impianto CDR/IRE – Utilities
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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PAG. 3 DI 19
ELENCO ALLEGATI
ALLEGATO 1
Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Discariche
ALLEGATO 2
Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto CDR
ALLEGATO 3
Planimetria dei punti di rilievo fonometrico – Impianto IRE
ALLEGATO 4
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Discariche
ALLEGATO 5
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto
CDR
ALLEGATO 6
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione – Impianto IRE
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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PAG. 4 DI 19
Premessa
Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per
ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza del
complesso impiantistico della società HERAMBIENTE S.r.l. ubicato a Ravenna, al km
2,6 della S.S. 309 Romea (anche denominato Comparto 2,6).
Esse rappresentano precise esigenze del Complesso in quanto costituiscono completamento
delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e
devono essere applicate rigorosamente.
Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e
la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica.
Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello
stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle
attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva formazione del personale dipendente,
con un’accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza,
vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro.
Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono
evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale
esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene
chiamato ad operare., ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere
continuativo) comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o
suo delegato.
L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme
in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele
antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle
informazioni fornite da HERAMBIENTE Srl relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima
che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso.
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1
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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Descrizione del Complesso impiantistico
SOCIETA’
Herambiente Srl
SEDE LEGALE
Viale C. Berti Pichat 2/4, Bologna
DATORE DI LAVORO
Ing. Claudio Galli
RESPONSABILE SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dott.ssa Nicoletta Lorenzi
A. Discarica per rifiuti non pericolosi
IMPIANTI HERAMBIENTE COMPRESI
NEL COMPLESSO
B. Discarica per rifiuti pericolosi
C. Impianto di produzione CDR e impianto di
recupero energetico (IRE)
D. Centro Ecologico
DISIDRAT)
SEDE DEL COMPLESSO
Romea
(Impianti
TCF
e
km 2,6 S.S. 309 Romea - Ravenna
Il complesso impiantistico è servito dalle 06.30 alle 18.30 da un Servizio Pesa, tutti i giorni ad
eccezione della domenica e degli altri festivi.
Di seguito si riporta un estratto planimetrico con individuazione degli impianti presenti nel sito.
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Nota Informativa Rischi
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Si riportano ora brevi descrizioni degli impianti HERAMBIENTE compresi nel complesso in
esame.
Oltre agli impianti HERAmbiente riportati nelle tabelle sottostanti, sono presenti
presso il Complesso:
•
Nell’area nord-est una piazzola opportunamente pavimentata dedicata allo
Stoccaggio del verde presso cui saltuariamente viene effettuata triturazione delle
ramaglie a cura di ditta terza (area zona nord-est).
•
Nella parte est del Complesso ed adiacenti all’ingresso posto sulla S.S. 309 Romea
sono presenti gli uffici della Discarica ed il servizio pesa, quest’ultimo a servizio
del interno Comparto,
•
Nell’area sud-ovest i seguenti impianti della società SOTRIS S.p.A.:
•
Centro di stoccaggio e pretrattamento rifiuti speciali anche pericolosi;
•
Discarica per rifiuti pericolosi (I/II Stralcio);
•
Discarica per rifiuti pericolosi (III Stralcio);
•
Discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi (IV Stralcio).
Si evidenzia che il Centro Sotris è un impianto a rischio di incidente rilevante soggetto agli artt.
6 (Notifica), 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) e 8 (Rapporto di Sicurezza) del
D. Lgs. 334/99 e s.m.i.
A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
La discarica per rifiuti non pericolosi è costituita da alcuni settori attualmente in fase di gestione
operativa ed altri invece in fase di gestione post-operativa, nei quali sono quindi cessati i
conferimenti di rifiuti.
Tutti i settori presenti sono dotati di:
• impermeabilizzazione del fondo e delle sponde della discarica;
• sistema di regimazione e convogliamento delle acque superficiali;
• impianto di raccolta e gestione del percolato;
• impianto di captazione e gestione del biogas.
Settori Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione post-operativa
La discarica per rifiuti non pericolosi di Ravenna si compone di settori giunti ad esaurimento
della volumetria disponibile per la messa a dimora dei rifiuti.
I settori 1°, 2° e 3° sono in fase di gestione post-operativa da alcuni anni e nell’agosto 2006
sono stati avviati gli interventi di copertura finale. Il 4° settore 1° stralcio e il 4° settore 2°
stralcio risultano in fase di gestione post-operativa dall’inizio del 2010. Sul 1°, 2°, 3° e 4°
settore di discarica sono quindi cessati i conferimenti di rifiuti destinati allo smaltimento.
Su tali settori stanno proseguendo le attività di copertura definitiva (1°, 2°, 3°) e di messa in
sicurezza (4°), per le quali vi sono conferimenti periodici di fanghi provenienti dall’impianto
DISIDRAT di Herambiente al km 3,8 della S.S. 309 Romea al fine del loro recupero, oltre a
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
conferimenti di altri materiali per la copertura.
La rete di estrazione del percolato dal fondo dei settori 1°, 2° e 3° della discarica è costituita da
un collettore primario centrale, disposto parallelamente al lato di dimensione maggiore, più una
serie di collettori secondari, disposti perpendicolarmente al collettore principale; ogni
sottosettore convoglia quindi il percolato raccolto alla rete di allontanamento attualmente
esistente sul lato est della discarica, che convoglia il percolato ad una vasca di sollevamento.
Da questa il percolato può essere pompato una vasca di stoccaggio in cemento armato della
capienza di 1200 mc. Il sistema di captazione e raccolta del percolato del 4° settore, 1° stralcio
è realizzato in modo similare e convoglia il percolato all'interno di un pozzetto di raccolta
posizionato al piede interno dell'argine ovest della discarica, dal quale, tramite pompa, viene
rilanciato in una linea a gravità che adduce il percolato alla suddetta vasca.
Il sistema di raccolta del percolato per il 4° settore, 2° stralcio è analogo, ma è dotato anche di
un sistema di stoccaggio intermedio (parco serbatoi da 400 m3). In particolare dalla vasca di
rilancio, mediante una linea interrata in pressione, il percolato può essere convogliato al
sistema di stoccaggio intermedio e da quest’ultimo nella linea esistente di raccolta, a gravità,
adiacente al lato est dei settori 1°, 2° e 3° della discarica.
Il sistema di captazione del biogas ha lo scopo di captare e convogliare ad un’apposita stazione
di aspirazione il biogas formatosi a seguito dei processi di fermentazione anaerobica delle
sostanze organiche contenute nei rifiuti conferiti in discarica.
È presente un impianto di convogliamento, aspirazione e combustione del biogas captato dai
pozzi realizzati in fase di messa in sicurezza per i settori di discarica esauriti (1°, 2°, 3°)
mentre i pozzi di estrazione per il 4° settore (1° e 2° stralcio) sono stati realizzati in fase di
gestione e alimentano un impianto di combustione con recupero energetico affidato a ditta
terza.
Il biogas prodotto dal corpo discarica viene captato per mezzo di pozzi ai quali corrispondono
linee di tubazioni indipendenti, che lo trasportano a delle stazioni intermedie di regolazione, in
cui si separano le condense trascinate in depressione (assicurata da una centrale di
aspirazione).
La centrale di aspirazione è costituita da due motori turbosoffianti con potenzialità tale da
garantire sia l'aspirazione dai pozzi sia la mandata del biogas all'impianto di recupero
energetico oppure alle due torce di combustione.
Discarica per rifiuti non pericolosi in gestione operativa (5° e 6° settore)
Allo stato attuale il 5° settore risulta essere in fase di gestione operativa; i conferimenti di rifiuti
sul 5° settore sono iniziati a febbraio 2010.
Il 6° settore è attualmente in corso dei realizzazione e successivamente sarà interessato dalla
relativa fase di gestione operativa associata al conferimento di rifiuti.
Detti settori sono ubicati nell’area nord del Complesso in oggetto.
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A. DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI
Per quanto riguarda il sistema di raccolta e gestione del percolato, si veda quanto riportato per
il 4° settore 2° stralcio.
I settori in gestione operativa saranno anch’essi collegati ad un secondo sistema di aspirazione
e combustione analogo a quello descritto.
B. DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI
La discarica per rifiuti pericolosi è in fase di gestione post-operativa a seguito dell’esaurimento
del volume utile autorizzato, di conseguenza i conferimenti di rifiuti a smaltimento nella
discarica sono cessati (in data 31/07/2008).
La discarica per rifiuti pericolosi è costituita da un bacino con capacità di circa 50.000 m3,
impermeabilizzato con un doppio telo in polietilene alternato da strati d’argilla a bassa
permeabilità.
La discarica riceveva rifiuti solidi classificati anche come pericolosi, di provenienza regionale ed
extra regionale. All’interno della discarica sono stati smaltiti rifiuti sia in big-bags sia sfusi.
A servizio della discarica per rifiuti pericolosi è presente un sistema dedicato alla raccolta e
allontanamento del percolato. La rete è costituita da condotte di drenaggio in HDPE e da una
condotta di allontanamento in PVC, interrata, che si sviluppa lungo il lato sud della discarica e
per gravità trasporta il percolato fino ad una vasca di sollevamento, dalla quale viene pompato
ad una vasca di stoccaggio provvisorio in cemento armato. Da questa il percolato viene avviato
a trattamento all’impianto TCF.
Per le caratteristiche dei rifiuti conferiti in discarica, nei quali non si rileva la presenza di
materiale organico putrescibile, non si ha produzione di biogas; per tale ragione nella discarica
per rifiuti pericolosi non è presente una rete di raccolta e combustione del biogas.
C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)
È possibile distinguere le seguenti macro-aree:
- Impianto di produzione di combustibile da rifiuto CDR (di seguito Impianto CDR);
che alimenta l’Impianto di Recupero Energetico IRE (di seguito Impianto IRE), composto da:
- termovalorizzazione a letto fluido e sistemi di trattamento dei fumi;
- recupero energetico;
- demineralizzazione delle acque;
- stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dal termovalorizzatore;
- utilities (comuni anche all’Impianto CDR).
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C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)
Impianto CDR
I rifiuti in ingresso all’impianto di produzione CDR sono costituiti principalmente da rifiuti solidi
urbani ed in quota inferiore da rifiuti speciali, ex RSA (assimilabili agli urbani), tutti non
pericolosi.
I vettori che conferiscono i rifiuti, dopo l’ingresso nel Complesso, pervengono, mediante una
rampa di accesso, al piazzale di manovra antistante la fossa di ricezione e stoccaggio. La fossa
ha 10 bocche di carico disposte orizzontalmente, che mediante uno scivolo consentono
un’agevole alimentazione della fossa stessa; le bocche di carico sono provviste di portelloni di
chiusura aventi dimensioni di 3,5 x 3 m comandati automaticamente e sono corredati di
apparecchiature semaforiche per l’indicazione di via libera.
La fossa è dotata di due carroponti provvisti di benne a polipo e di tramogge di carico per
l’alimentazione delle due linee di selezione primaria.
Alle estremità della fossa sono presenti due zone di appoggio temporaneo dei rifiuti ingombranti
e di riposo per i carroponti e due aperture, provviste di portelloni a comando automatico
disposte orizzontalmente alla stessa quota del piano di carico delle tramogge, per il calo,
all’esterno della stessa fossa, dei materiali ingombranti e delle benne per esigenze di
manutenzione. Sulla fossa si affaccia la cabina di manovra e comando dei due sistemi
carroponti/benne, disposta centralmente rispetto alle due tramogge.
Su ogni tramoggia è presente un mulino trituratore che scarica su un trasportatore a catena, il
quale conferisce il rifiuto al vaglio primario.
La selezione primaria viene effettuata con vagli rotanti che consentono la separazione della
prima frazione di scarto (definita sovvallo), ossia il rifiuto umido.
Si procede poi con la separazione del materiale ferroso mediante deferrizzatore primario; il
sopravaglio in uscita dalla deferrizzazione primaria viene inviato ad un trituratore che provvede
allo sminuzzamento del materiale, di seguito si procede con la deferrizzazione secondaria e con
l’invio del materiale in un sistema di separazione pneumogravimetrica. Qui il rifiuto incontra
una corrente ascensionale di aria che trascina le parti leggere verso l’alto lasciando cadere gli
inerti ed i materiali pesanti (sovvallo secco).
In coda al ciclo sono presenti i vagli secondari che provvedono alla separazione della frazione
fine (inerti e sabbie) dalla frazione grossolana (coriandoli o fluff).
Infine il CDR è inviato a quattro macchine addensatrici operanti in parallelo che provvedono
all’aumento del peso specifico del combustibile conferendogli la forma di “pellets”.
Il CDR prodotto viene trasportato tramite nastri ad un silos esterno, da cui è estratto in
continuo per l’alimentazione dell’adiacente termovalorizzatore (impianto di recupero energetico
- IRE).
Impianto IRE
Termovalorizzazione a letto fluido e sistema di trattamento fumi
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C. IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR E IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO (IRE)
Il CDR prodotto viene trasferito mediante un sistema di estrazione oleodinamica e nastri
trasportatori in un sistema di dosaggio posto in prossimità del combustore che dosa
automaticamente il combustibile con coclee a giri variabili.
Il processo di combustione avviene nella camera di combustione che sfrutta la tecnologia del
Letto Fluidizzato Atmosferico (AFB), che utilizza un letto di sabbia riscaldato in sospensione
(fluidizzato) all’interno di una corrente d’aria ascendente.
I fumi caldi in uscita della camera di combustione vengono convogliati in una caldaia dove si
genera il vapore.
L’impianto è dotato di un sistema di trattamento fumi nel quale si utilizzano i seguenti reagenti:
• soluzione ammoniacale al 25% immessa nella camera di combustione per abbattimento
ossidi di azoto (NOx);
• dolomite che viene additivata al combustibile per la parziale cattura degli ossidi di zolfo
(SOx);
• sorbalite (miscela di calce idrata e carbone attivo) immessa nel reattore a secco per il
parziale abbattimento di HCl, HF e metalli pesanti;
• soluzione di soda al 5% immessa nella torre di lavaggio ad umido per l’abbattimento di HCl
e HF.
Recupero energetico
Il vapore surriscaldato prodotto in caldaia viene inviato al turboalternatore che trasforma
l’energia meccanica del vapore in energia elettrica; il processo avviene in ciclo chiuso.
L’energia elettrica prodotta a 6000 V dal gruppo turboalternatore è innalzata a 15000 V dal
trasformatore elevatore, posto all’interno del sito, e viene immessa direttamente nella rete
ENEL.
Demineralizzazione delle acque
Per evitare fenomeni di incrostazione o di corrosione del circuito termico è necessario utilizzare
acqua demineralizzata proveniente da un apposito impianto di demineralizzazione delle acque.
Detto impianto, del tipo a letto misto, prevede l’utilizzo di acido cloridrico e idrossido di sodio.
Stoccaggio rifiuti pericolosi provenienti dalla termovalorizzazione
I rifiuti prodotti dalla termovalorizzazione del CDR che si presentano sotto forma di polverino
vengono stoccati in appositi silos.
Utilities
All’impianto di produzione CDR e all’impianto IRE sono associati diversi servizi ausiliari quali:
uffici, servizi igienici, spogliatoi, vasca di accumulo delle acque di processo.
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D. CENTRO ECOLOGICO ROMEA
All’interno del Complesso impiantistico in oggetto sono presenti anche i seguenti impianti della
Filiera Mercato di Herambiente:
•
Impianto di Trattamento Chimico Fisico (TCF) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi;
•
Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT), in fase di realizzazione;
che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea.
In merito ad istruzioni, informazioni e disposizioni per le Imprese che dovessero impegnare
personale all’interno di tali impianti, si rimanda al “Documento di Sicurezza per Ditte Terze” del
Centro Ecologico Romea.
Si noti che il Centro Ecologico Romea è un impianto a rischio di incidente rilevante attualmente
soggetto agli artt. 6 (Notifica) e 7 (Sistema di Gestione della Sicurezza) del D.Lgs. 334/99 e
s.m.i.
2
Norme comportamentali
2.1
Norme comportamentali generali
1.
Chiunque acceda/esca dagli impianti
riconoscimento e registrazione.
2.
In caso di sosta prolungata per l’accesso agli impianti si invitano i conducenti dei mezzi a
spegnere il motore.
3.
Accedere solo ed esclusivamente alle aree a cui si è stati autorizzati; non allontanarsi
dall’area assegnata.
4.
Rispettare le indicazioni provenienti dalla segnaletica fissa presente sull’impianto, dai
dispositivi luminosi e acustici dei mezzi e dagli operatori del reparto.
5.
Rispettare le regole della viabilità.
6.
Indossare i dispositivi di protezione individuale idonei alle operazioni da svolgere ed in
particolare indumenti ad alta visibilità qualora si transiti a piedi nelle aree di circolazione
interna.
7.
Rispettare le procedure e la segnaletica Herambiente relative alla circolazione interna.
8.
La velocità massima consentita a tutti i mezzi è di 30 km/ora (salvo condizioni più
restrittive opportunamente segnalate).
9.
Segnalare immediatamente al personale tecnico Herambiente la presenza di rischi
imprevisti, l’impossibilità di operare seguendo la presente procedura, la mancata
collaborazione da parte di operatori dell’impianto.
10.
In caso di emergenza seguire le istruzioni impartite dal personale Herambiente o
dall’altoparlante.
11.
Rispettare eventuali istruzioni consegnate dal personale dell’impianto.
12.
Seguire scrupolosamente quanto indicato nel corso della riunione di coordinamento e nel
relativo verbale.
Divieti:
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deve
rispettare
le
procedure
aziendali
di
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1.
E’ vietato fumare o assumere cibi o bevande al di fuori degli specifici spazi presenti nella
sede.
2.
E’ vietato accendere fiamme libere e altre potenziali fonti di innesco se non debitamente
autorizzati.
3.
E’ vietato introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e
bevande alcoliche.
4.
E’ vietato ostruire con materiale, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza
autorizzazione e senza le necessarie segnalazioni.
5.
È vietato parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi e delle uscite agli impianti e
agli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico.
6.
E’ vietato appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene naturale o manufatto lungo
tutti i percorsi o le aree all’interno dell’impianto.
7.
E’ vietato intrattenersi all’interno dell’area oltre il tempo strettamente necessario allo
svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di
accesso e/o di transito.
8.
I lavoratori di ditte esterne non possono utilizzare attrezzature di lavoro di proprietà di
Herambiente se non dopo essere stati preventivamente autorizzati da Herambiente o in
sede di contratto o, per l’esecuzione di particolari attività non preventivate, dal
Responsabile impianto.
9.
È vietato rimuovere o danneggiare i presidi antincendio ed antinfortunistici o ingombrare
le aree circostanti ad esso.
10.
È vietato prelevare acqua dagli idranti antincendio.
11.
E’ vietato fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente
nell’impianto anche se tale rifiuto risulta conferito dalla persona autorizzata allo
scarico/smaltimento.
12.
È vietato introdurre in fognatura qualsiasi tipo di sostanza liquida.
13.
È vietato abbandonare rifiuti presso il sito.
2.2
Norme per la gestione degli accessi e della viabilità
In sito è presente idonea cartellonistica verticale ed orizzontale che disciplina la viabilità
interna; tale cartellonistica deve essere rigorosamente rispettata.
Contestualmente alla presente nota informativa si consegna anche l’istruzione P.0048 che
disciplina l’accesso al Complesso in oggetto anche con l’ausilio di opportuni elaborati grafici.
2.3
Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)
1.
Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di qualsiasi danno possa essere
arrecato a persone o cose di Herambiente o di terzi, durante le operazioni effettuate
all’interno degli impianti Herambiente, che si ritiene pertanto sollevata da ogni
responsabilità al riguardo.
2.
Il trasportatore deve attenersi a quanto previsto dal codice della strada (divieto di
sovraccarico, ecc) ed utilizzare mezzi idonei al servizio svolto.
3.
Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte o mestiere che esercita, nonché
della propria e dell’altrui sicurezza relativa all’impiego di idonei mezzi di lavoro e
all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.
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4.
Entrati nel perimetro dell’impianto, gli automezzi che devono effettuare operazioni di
scarico/carico rifiuti devono fermarsi sulla piattaforma della pesa ed attendere la
pesatura e registrazione nel rispetto delle apposite procedure di accettazione.
5.
Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari indumenti o mezzi protettivi in
relazione alla natura delle operazioni da svolgere. In particolare nel caso sia necessario
scendere dal mezzo è necessario indossare:
•
indumento/gilet ad alta visibilità;
•
scarpe di sicurezza ;
•
altri DPI previsti nella segnaletica d'obbligo del sito.
In caso di discesa dal mezzo accertarsi che non siano presenti veicoli in transito nelle
vicinanze; è fatto divieto di allontanarsi dal mezzo stesso (se non indicato diversamente
dal responsabile unità o suo delegato o in caso di emergenza).
6.
Il trasportatore è obbligato ad avere a disposizione il tesserino di riconoscimento.
7.
Il trasportatore, per recarsi dalla pesa alla zona di scarico deve effettuare esclusivamente
il percorso consentito senza deviazioni o soste intermedie. In caso di impedimenti che
comportano variazioni di percorsi, al momento dell’ingresso al sito saranno fornite al
trasportatore tutte le informazioni necessarie.
8.
Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo alle aree di scarico/carico rifiuti; per lo
scarico c/o impianti con fossa rifiuti si veda quanto previsto dalle istruzioni specifiche di
impianto.
9.
Per lo scarico attenersi alle istruzioni ricevute da Herambiente (istruzioni operative
specifiche / indicazioni dell’operatore addetto allo scarico ove presente) ed alla
cartellonistica presente in sito, verificando costantemente che nessun operatore si trovi,
o si avvicini, all’area interessata alla manovra di scarico. Qualora mezzi e personale si
avvicinino, l'operatore provveda ad arrestare il mezzo ed astenersi da manovre fino a che
il personale terzo si sia allontanato.
10.
Completato lo scarico/carico allontanarsi dal piazzale di scarico/carico rispettando le
procedure relative alla circolazione dell’impianto, provvedere al lavaggio ruote presso lo
specifico impianto (se previsto) e nel caso di sversamenti provvedere alla pulizia delle
parti interessate quindi avviarsi alla piattaforma di pesatura.
11.
L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, dai predellini e dai parafanghi deve
essere effettuata nell’area di scarico.
12.
Ultimate le operazioni di registrazione allontanarsi dall’impianto.
13.
In caso il conducente sia accompagnato da altro operatore dell’azienda conferente,
questo ultimo può svolgere le attività a terra previste dalla presente a carico del
conducente. In ogni caso un solo operatore della conferente è autorizzato a scendere dal
mezzo, salvo diverse disposizioni riportate nelle procedure aziendali, per svolgere le
operazioni di scarico dei rifiuti.
14.
Tutte le operazioni che non rientrano in quanto precedentemente indicato devono
ottenere autorizzazione dal Responsabile dell’impianto.
15.
Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi natura il trasportatore dovrà
sospendere immediatamente il lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto.
16.
In caso di AVARIA sulla viabilità dell’impianto, il conducente del mezzo deve attuare tutte
le attività previste dal codice della strada per casi analoghi (posizionare il triangolo di
segnalazione, attivare i lampeggiatori di emergenza, ecc.) e contattare gli operatori
Herambiente.
E’ vietato:
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1. L’accesso agli impianti con mezzi non idonei al servizio svolto e non idonei alle tipologie di
carico/scarico presenti nel sito.
2. Accedere all’impianto e scaricare mezzi in sovraccarico.
3. Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario.
4. Parcheggiare i mezzi ove non diversamente indicato.
5. Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento.
6. Salire sui rifiuti caricati nei cassoni degli automezzi.
7. Usufruire di qualsiasi servizio (acqua, gas, corrente elettrica, telefono, ecc.) ad eccezione
del servizio igienico ad uso pubblico.
8. Svuotare le vasche di raccolta percolamenti dei mezzi adibiti alla raccolta rifiuti.
Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati saranno motivo di
immediato allontanamento dalle aree di proprietà di Herambiente e saranno sospese le
autorizzazioni di conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.
Utilizzo delle rampe di scarico rifiuti CDR-IRE
Nello complesso in oggetto, per ridurre i rischi associati all’assetto ed all’utilizzo delle rampe di
scarico rifiuti, devono essere rispettate anche le modalità operative riportate nel seguente
documento trasmesso contestualmente alla presente Nota informativa:
•
IO.0266 - Accesso automezzi e scarico RSU in fossa.
L’Istruzione IO.0266 riporta in forma tabellare le modalità operative per l’accesso degli
automezzi e lo scarico di RSU in fossa, assieme all’indicazione degli elementi di rischio e dei
provvedimenti da intraprendere.
Il conferitore, constatato e preso coscienza della metodologia di scarico del rifiuto in fossa
dovrà valutare la congruità dei propri automezzi alle zone di scarico considerando anche il
caso di utilizzo non conforme dei dispositivi di scarico da parte dell’autista al fine di evitare
l’instabilità del mezzo ed il rischio di ribaltamento/caduta.
Conferimento rifiuti/materiali in discarica
Per ridurre i rischi associati alla mobilità dei mezzi conferenti i rifiuti/materiali ai settori
operativi di discarica (5° e 6°), tutti i mezzi che intendono accedere al piazzale di scarico
rifiuti devono osservare le modalità operative riportate nel seguente documento trasmesso
contestualmente alla presente Nota informativa:
•
IO.0265 - Accesso, scarico e movimentazione materiali/rifiuti presso la discarica
L’Istruzione IO.0265 riporta le modalità operative per l’accesso delle varie tipologie di mezzi in
discarica e le modalità di scarico dei rifiuti/materiali sul fronte di scarico.
2.4
Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori
Per tutti i fornitori/appaltatori operanti presso gli impianti di Herambiente è fatto obbligo di:
1.
Segnalare la propria presenza al personale dell’impianto.
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2.
Indossare i dispositivi di protezione individuale previsti per il tipo di lavorazione in corso.
Portare visibile il cartellino identificativo della ditta con il proprio nominativo.
3.
Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di sicurezza e le
disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”.
4.
Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza (idranti, estintori, ecc).
5.
Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di
cui venissero a conoscenza.
6.
In caso di emergenza incendio il personale si attiene alle disposizioni impartite dal
personale Herambiente addetto all’emergenza.
7.
Adottare misure atte al contenimento degli aspetti ambientali legati e alla prevenzione di
eventuali impatti ambientali legati allo svolgimento delle proprie attività. In particolare si
veda quanto riportato nella tabella seguente.
2.5
Norme aggiuntive per visitatori
1.
I visitatori possono accedere presso gli impianti solo se accompagnati.
2.
Le attività dei visitatori non devono interferire per alcun motivo con le attività produttive
dell’area impiantistica.
3.
I visitatori che accedono agli impianti possono percorrere autonomamente, dopo essere
stati autorizzati e avere effettuato la registrazione, solo i tratti tra la portineria e le zone
uffici. Eventuali accessi agli impianti o alle zone operative possono avvenire solo se
accompagnati da personale Herambiente, o altri da questi autorizzati, e muniti dei
prescritti DPI per le zone a cui si accede.
4.
Il caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono tenuti a
verificare che tutte le persone entrate siano presenti nel punto di raccolta, segnalando al
responsabile della squadra di emergenza eventuali assenze. I gruppi scolastici e i visitatori
potranno lasciare il luogo sicuro solo a seguito dell’autorizzazione del responsabile
dell’emergenza.
2.6
Norme di rispetto ambientale
Aspetto
Ambientale
Emissioni
atmosferiche
Scarichi
Idrici
Rumore
Norme comportamentali
È responsabilità della ditta:
- garantire che le emissioni dei propri automezzi siano periodicamente
verificate secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
- comunicare al Responsabile Impianto eventuali emissioni prodotte durante la
lavorazione (es utilizzo di gruppi elettrogeni) ed utilizzare le apparecchiature
solo dopo specifica autorizzazione.
È vietato:
- introdurre sostanze in fognatura: tutti i reflui delle lavorazioni devono essere
raccolti e trasportati presso impianti autorizzati allo smaltimento a cura della
ditta stessa.
In caso di sversamento accidentale di sostanze, al fine di prevenire eventuali
inquinamenti degli scarichi idrici sia in pubblica fognatura che in acque
superficiali, la ditta è tenuta a tamponare tempestivamente lo sversamento
anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne
segnalazione al Responsabile Impianto.
La ditta è responsabile delle emissioni di rumore generate all’interno del Sito:
deve garantire il rispetto delle normative, soprattutto nel caso di
apparecchiature particolarmente rumorose.
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Aspetto
Ambientale
Sostanze
pericolose
Gestione
Rifiuti
Gestione
risorse
idriche
ed
energetiche
2.7
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Norme comportamentali
La ditta deve:
- Comunicare preventivamente l’impiego di eventuali sostanze pericolose
nelle lavorazioni e comunicare al Responsabile Impianto le aree di
stoccaggio provvisorio di tali sostanze per il tempo strettamente necessario
alla esecuzione dei lavori. Le sostanze e le aree di stoccaggio andranno
utilizzate solo previa autorizzazione.
- Osservare nelle fasi di trasporto e scarico all’interno del Sito tutte le
precauzioni necessarie ad evitare qualsiasi rischio per le persone e per
l’ambiente.
- Tutte le sostanze pericolose devono essere adeguatamente etichettate ai
sensi delle vigenti norme, manipolate e stoccate secondo le modalità
previste nell’etichetta stessa.
- Essere in possesso della SdS della sostanza trasportata (aggiornata
secondo la normativa vigente) e l’eventuale documentazione richiesta dalla
normativa per il trasporto in ADR
- In caso di sversamento accidentale di sostanze pericolose la ditta è tenuta
a procedere come indicato nelle schede di sicurezza e a tamponare
tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente
disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto.
- La gestione dei rifiuti prodotti durante le attività della ditta esterna deve
essere svolta come previsto nel capitolato di appalto o contratto.
- È fatto divieto assoluto di introdurre rifiuti all’interno delle aree di
stoccaggio di pertinenza di Herambiente, (ad esempio fossa di stoccaggio
rifiuti, aree di deposito temporaneo, ecc..).
- In nessun caso i rifiuti prodotti dalla ditta potranno venire abbandonati
all’interno del sito.
- Per l’utilizzo di risorse del sito, la ditta deve obbligatoriamente richiedere
autorizzazione al Responsabile Impianto.
- La ditta è comunque tenuta ad ottimizzare l’utilizzo di tali risorse.
Collaborazione con i lavoratori del committente
I lavoratori esterni possono richiedere un appoggio operativo agli addetti Herambiente solo
previo accordo con il Responsabile Impianto.
3
Norme comportamentali in caso di emergenza
In caso di emergenza tutto il personale presente nel sito in oggetto, sia interno che esterno,
opera secondo quanto previsto dal “Piano di Emergenza Comparto Ravenna – EME.0005”, che
viene fornito alle ditte terze operanti nel complesso contestualmente alla presente Nota
informativa
4
Pericoli e rischi presenti nel Complesso
Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che
caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto. Dette informazioni sono state estratte dal
Documento di Valutazione di Rischi predisposto in ossequio all’art. 28 del D. Lgs. 81/2008 e
s.m.i.
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Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi di pertinenza dei diversi
impianti compresi all’interno del complesso impiantistico in esame, cui si rimanda interamente,
riportate in Appendice al presente documento.
Per quanto riguarda le aree “comuni” del complesso impiantistico, si indicano i seguenti rischi
potenziali:
− rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.);
− rischio associato alla viabilità interna del Complesso per la circolazione di automezzi di
Herambiente, dei mezzi pesanti per il conferimento/trasporto dei rifiuti ed anche
eventualmente di altri mezzi di ditte esterne per attività di manutenzione;
− rischio di investimento del personale durante la movimentazione dei mezzi operanti sul
piazzale di conferimento rifiuti;
− rischio da agenti atmosferici (neve, ghiaccio, pioggia, nebbia, ecc.).
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui
all’art. 26 del D. Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte
dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno
del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI).
Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi
essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di
lavoro.
5
Misure di prevenzione e protezione
Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D. Lgs.
81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche che
limitano i rischi presenti ai livelli di rischio illustrati nel paragrafo 4 del presente documento.
Le lavorazioni svolte sono regolamentate da Istruzioni operative che vengono redatte con la
consultazione dei Responsabili d’impianto e distribuite, oltre che al personale interno, al
Referente Operativo delle ditte esterne che operano negli Impianti.
Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono
indossare gli indumenti di lavoro.
All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.
standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area.
Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I.
prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative.
In generale i D.P.I. a disposizione del personale Herambiente Srl che opera in stabilimento
sono costituiti da:
−
elmetto protettivo;
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−
scarpe antinfortunistiche;
−
giubbino ad alta visibilità;
−
guanti, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per contatto e per
la protezione da colpi/tagli;
−
facciale filtrante FFP3 e maschera con filtro tipo polveri 3M, per la protezione dal rischio
di esposizione ad agenti chimici per inalazione;
−
otoprottetori, per la protezione dall’esposizione al rumore.
In merito alle misure di prevenzione e protezione prese al fine di ridurre i rischi di investimento
del personale nel piazzale di scarico rifiuti si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo 2.3.
Le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre i rischi presenti nelle
diverse aree del sito sono infine riportate nelle Appendici A-B del presente documento.
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL
COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA
APPENDICE C1
RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO
DI TRATTAMENTO CHIMICO FISICO (TCF)
INDICE
1
RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2
2
R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
3
RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3
4
R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
5
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
6
RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4
7
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 5
8
RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
9
RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 6
10
R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere
esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.
− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.
− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di
cadute di livello, urti, ecc.).
− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).
− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone pavimentate dei sedimentatori al TCF
possono diventare scivolose per il rilascio di prodotti (es. flocculanti). E’ necessario quindi fare
molta attenzione quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe
antinfortunistiche.
− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la
struttura dell’impianto TCF, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza
delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi.
Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto
− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività
temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.
− Rischio associato all’assetto della zona di scarico liquami in vasche.
− Punture/morsi di insetti o animali.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26
del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione
di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione
della procedura dei Permessi di lavoro.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici
calde.
− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.
− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato
passo.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a
piedi.
− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.
− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da
traffico veicolare.
− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.
− In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere
la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di
apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti,
dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà
adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato)
al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli
addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale
anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
L’impianto elettrico dell’impianto TCF è costituito da:
• una cabina MT/BT destinata ad alimentare l’impianto, che riceve energia dalla cabina generale di
comparto;
• un sistema di distribuzione interna in BT, alimentato dalla Cabina precedente a 400V;
• un sistema di distribuzione MT per l’alimentazione della cabina di settore dalla cabina generale.
Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile
come medio.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non
previa specifica autorizzazione del responsabile committente.
− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.
− Uso di idonei DPI.
− Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di
personale adeguatamente formato.
− Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta
segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione.
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti.
Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di
utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).
− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.
− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.
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4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone
oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l’esposizione a corpo intero
che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto
dei valori limite d’azione.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.
5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati
dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le
scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012).
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di
radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.
La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs.
81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite
di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine
dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,
benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.
In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di
concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte
nel seguito.
In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra
elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere
valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste
attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).
− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla
sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.
− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea
cartellonistica di sicurezza.
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7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute dei lavoratori.
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto TCF.
Sostanza/ prodotti
Codifica pericolo
Tipologia utilizzo / stoccaggio
Policloruro di alluminio
R36/38
Soluzione al 10% / Liquido in cisternetta
Cloruro ferroso
R22, R34
Soluzione al 40/41% - liquido in serbatoio
Precipitante per metalli
pesanti
R36
Liquido in cisternetta da 1 m3
Calce idrata
R38, R41, R37
Sfuso in silos
Polielettrolita anionico
Non Pericoloso
Sacchi
Disemulsionante
Non Pericoloso
Cisternetta da 1 m3
Acceleratore acido
R34
Cisternetta da 1 m3
Antischiuma
Non Pericoloso
Cisternetta da 1 m3
Rifiuti e reflui
Pericolosi e non
Scarico da ATB e cisternette stoccaggio in
vasche/serbatoi
L’impianto TCF tratta emulsioni oleose che possono
cancerogene/mutagene, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (R45).
contenere
sostanze
classificate
I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene hanno riportato valori di
concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad
agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da
lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− La ricezione dei rifiuti potenzialmente contenenti sostanze chimiche pericolose avviene
normalmente in un sistema chiuso attraverso linea o ATB con stoccaggio in vasche chiuse e serbatoi
aspirati; le emissioni di vasche e serbatoi sono inviate ad un sistema di abbattimento odori che
produce un’efficace depurazione dell’aria.
8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento
Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della
permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle
caratteristiche individuali.
L’ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato per la valutazione del
rischio biologico risulta comunque essere inferiore a quello dei limiti di soglia riportati in letteratura.
Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali
norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.
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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto di Trattamento Chimico Fisico non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione
ad atmosfere esplosive. Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle
operazioni e delle reazioni presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere
esplosive all’interno dell’area è stato valutato essere basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed
elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.
− E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto.
− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i
provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,
compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed
indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di
un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.
Per l’area dell’impianto TCF, la valutazione del rischio incendio è connessa al fatto che esso rientra tra
gli impianti soggetti alle disposizioni del D. Lgs. 334/99 in materia di controllo dei pericoli di incidenti
rilevanti e quindi, sulla base delle indicazioni dell’Allegato IX punto a) del D.M. 10/03/1998, sarebbe
da considerarsi a rischio di incendio elevato. Tuttavia la valutazione del rischio incendio condotta con i
criteri del suddetto decreto considerando anche le misure di prevenzione e protezione presenti indica i
seguenti livelli di rischio:
• Zona uffici: rischio basso;
• Area vasche di stoccaggio: rischio basso;
• Area impianto coperta: rischio medio.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce
all’ingresso degli edifici.
− Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.
− Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.
− Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di
emergenza.
− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.
− Formazione ed informazione.
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 13
Nota Informativa sui Rischi
ambientali ed interferenziali relativa
al Complesso impiantistico al km 3,8
della S.S. 309 Romea a Ravenna
Aggiornamento novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
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Argomento:
NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPARTO
DI RAVENNA KM 3,8
CAMPO DI APPLICAZIONE
-
Trattamento Chimico Fisico CTIDA Ravenna (4)
Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)
Discarica Non Pericolosi Ravenna km 3,8 (4)
Manutenzione altri impianti (3)
Documenti di riferimento:
•
•
Documento di Sicurezza per Ditte Terze - Centro Romea Herambiente.
EME.0028 - Disposizioni di emergenza per il Comparto S.S. 309 Romea km 3,8.
Rev.
Sintetico modifiche
0
APPROVAZIONE
Stato
Creato
Redatto
Verifica 1
Verifica 1
Verifica 2
Verifica 2
Approvato
Approvato
Funzione
Sicurezza
Qualità Sicurezza e Ambiente
Discariche Area Romagna
Esercizio
Impianti Rifiuti Industriali
Discariche
Direzione Mercato
Direzione Produzione
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
Firma
Raffaella Baroncelli
Nicoletta Lorenzi
Carlo Fiorentini
Raoul Chiaruzzi
Stefano Tondini
Claudio Dradi
Giancarlo Ravaioli
Paolo Cecchin
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INDICE
Premessa ..................................................................................................... 3 1 Descrizione del Complesso impiantistico ............................................... 4 2 Norme comportamentali ......................................................................... 8 2.1 Norme comportamentali generali ................................................................................. 8 2.2 Norme per la gestione degli accessi e della viabilità................................................. 9 2.3 Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)........................... 9 2.4 Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori ............................................................... 11 2.5 Norme aggiuntive per visitatori................................................................................... 11 2.6 Norme di rispetto ambientale ...................................................................................... 11 2.7 Collaborazione con i lavoratori del committente...................................................... 12 3 Norme comportamentali in caso di emergenza .................................... 13 4 Pericoli e rischi presenti nel Complesso .............................................. 13 5 Misure di prevenzione e protezione ..................................................... 14 ELENCO APPENDICI
APPENDICE A.1
Rischi presenti nelle aree della discarica esaurita
APPENDICE B.1
Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto DISIDRAT
APPENDICE B.2
Rischi presenti nelle aree del Centro Ecologico Romea – Impianto CTIDA
ELENCO ALLEGATI
ALLEGATO 1
Planimetria di classificazione delle aree a rischio di esplosione del Complesso
impiantistico al km 3,8 della S.S. 309 Romea - Ravenna
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Premessa
Nel seguito vengono riportate informazioni, istruzioni e disposizioni rivolte alle Imprese che per
ragioni di lavoro impegnano personale ed attrezzature all’interno delle aree di pertinenza del
complesso impiantistico della società HERAMBIENTE S.r.l. ubicato a Ravenna, al km
3,8 della S.S. 309 Romea (anche denominato Comparto 3,8).
Le informazioni riportate illustrano i rischi presenti negli impianti del Comparto 3,8
e, per gli impianti CTIDA e DISIDRAT, integrano le norme di sicurezza previste
all’interno del Documento di sicurezza ditte terze del Centro Ecologico Romea, che è
accompagnato dalla presente Nota Informativa sui Rischi.
Esse rappresentano precise esigenze del Complesso in quanto costituiscono completamento
delle norme di legge e delle norme specifiche riportate nei singoli ordini/contratti/capitolati e
devono essere applicate rigorosamente.
Rientra nei principi di HERAMBIENTE il perseguimento dell'obiettivo di garantire la sicurezza e
la salute di tutti i lavoratori, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dell'incolumità pubblica.
Si fa pertanto affidamento alla massima collaborazione delle Imprese operanti all'interno dello
stabilimento, dei loro Responsabili e delle figure preposte alla vigilanza sulla conduzione delle
attività in sicurezza, affinché, con opera di preventiva formazione del personale dipendente,
con un’accurata organizzazione tecnica qualificata e con un’adeguata e continua vigilanza,
vengano evitati incidenti ed infortuni sul lavoro.
Sugli impianti i lavori vengono eseguiti solo se autorizzati da Permesso di lavoro sul quale sono
evidenziati i rischi individuati, le azioni di prevenzione da attuare ed i DPI che il personale
esecutore potrebbe utilizzare in relazione ai rischi specifici ambientali dei luoghi in cui viene
chiamato ad operare., ovvero per certe tipologie di attività (ad esempio di carattere
continuativo) comunque solo se preventivamente autorizzati dal Responsabile di Impianto o
suo delegato.
L'Impresa riconosce di sua esclusiva pertinenza e responsabilità l'osservanza di tutte le norme
in materia di sicurezza, salute e ambiente, la predisposizione e l'applicazione di tutte le cautele
antinfortunistiche necessarie nonché la necessità di formare i propri dipendenti sulla base delle
informazioni fornite da HERAMBIENTE Srl relativamente ai rischi presenti in stabilimento, prima
che questi siano ammessi all'interno dello stabilimento stesso.
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Descrizione del Complesso impiantistico
SOCIETA’
Herambiente Srl
SEDE LEGALE
Viale C. Berti Pichat 2/4, Bologna
DATORE DI LAVORO
Ing. Claudio Galli
RESPONSABILE SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dott.ssa Nicoletta Lorenzi
IMPIANTI HERAMBIENTE COMPRESI
NEL COMPLESSO
SEDE DEL COMPLESSO
A. Discarica esaurita
B. Centro Ecologico Romea (Impianti DISIDRAT e
CTIDA)
km 3,8 S.S. 309 Romea - Ravenna
Il complesso impiantistico è servito dalle 8:00 alle 17:00 da un Servizio Pesa, tutti i giorni ad
eccezione del sabato, della domenica e degli altri giorni festivi.
Di seguito si riporta un estratto planimetrico con individuazione degli impianti presenti nel sito.
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Si riportano ora brevi descrizioni degli impianti HERAMBIENTE compresi nel complesso in
esame.
Oltre agli impianti HERAmbiente riportati nelle tabelle sottostanti, sono presenti presso il
Complesso:
•
ufficio pesa, localizzato all’ingresso del sito, è situato all’interno di una struttura
prefabbricata. L’attività svolta è gestita in appalto da una società esterna che fornisce il
personale addetto alla pesa;
•
pesa;
•
stazione di rilancio percolato discarica esaurita;
•
impianto di combustione biogas per la produzione di energia elettrica, di proprietà e gestito
con propria autorizzazione da ditta terza incaricata.
A. DISCARICA ESAURITA
La discarica da anni è ormai esaurita; essa presenta un sistema di impermeabilizzazione del
fondo e delle pareti, e una rete di raccolta del percolato che permette la raccolta e lo stoccaggio
e successivamente l’invio all’impianto TCF del Centro Ecologico Romea al km 2,6 S.S. 309
Romea.
Sono inoltre presenti una rete di condotte, pozzetti e vasche di intercettazione e controllo che
permetto la gestione delle acque superficiali che interessano il corpo discarica.
La discarica presenta una rete di raccolta del biogas che viene trasportato ed inviato
all’impianto di combustione per la produzione di energia elettrica presente nel Complesso e
gestito da ditta terza incaricata con propria autorizzazione. Sono inoltre presenti torce per la
combustione del biogas in caso di emergenza.
B. CENTRO ECOLOGICO ROMEA
All’interno del Comparto 3,8 sono presenti anche i seguenti impianti della Filiera Mercato di
Herambiente:
•
Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT);
•
Impianto di trattamento chimico fisico (CTIDA);
che costituiscono nel loro insieme il Centro Ecologico Romea presso il Comparto 3,8 (altri
impianti del Centro Ecologico Romea sono ubicati presso il Comparto al km 2,6 della S.S. 309
Romea).
In merito ad istruzioni e disposizioni per le Imprese che dovessero impegnare personale
all’interno di tali impianti, si veda anche il “Documento di Sicurezza per Ditte Terze” del Centro
Ecologico Romea.
Impianto di trattamento fanghi (DISIDRAT)
L’impianto di trattamento fanghi e terreni DISIDRAT, è costituito da linee in grado di trattare
flussi di materiali definiti da un ampio spettro di caratteristiche chimico-fisiche, riassumibili nelle
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B. CENTRO ECOLOGICO ROMEA
seguenti macro-categorie:
•
fanghi pompabili base acqua (rifiuti non pericolosi);
•
fanghi pompabili base olio (rifiuti pericolosi);
•
terreni e fanghi palabili di diversa natura:
−
terreni e fanghi palabili base acqua (rifiuti non pericolosi);
−
terreni e fanghi semi-palabili base olio (rifiuti pericolosi);
−
fanghi biologici (rifiuti non pericolosi);
−
ceneri leggere (rifiuti pericolosi).
Ogni linea è costituita da uno o più settori di trattamento, ognuno dei quali individua una
specifica tipologia di fango da trattare e, conseguentemente, uno specifico trattamento,
differente sia dal punto di vista delle operazioni meccaniche condotte che da quello dei reagenti
utilizzati.
I fanghi risultanti dalle operazioni di trattamento sono avviati direttamente alla destinazione
finale o sono raccolti in cumuli, sulla base della stessa destinazione finale a cui saranno
indirizzati, mentre le acque sono inviate a depurazione presso l’impianto TCF.
In impianto sono conferiti anche rifiuti solidi quali ceneri leggere da inceneritori o calce esausta,
ammessi al fine di utilizzarli per consolidare i cumuli di fango.
Impianto di trattamento chimico fisico (CTIDA)
Nell’impianto CTIDA sono trattati tutti quei rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi conferiti
tramite mezzi esterni che, al fine di realizzarne il corretto smaltimento, necessitano di un
pretrattamento chimico-fisico. I rifiuti in ingresso sono destinati ad una sezione di stoccaggio
costituita da:
-
vasca di stoccaggio rifiuti liquidi di volume pari a 1000 m3;
-
parco serbatoi di capacità complessiva pari a 325 m3.
Funzionalmente connessa alla sezione di deposito è presente la sezione di pretrattamento
chimico-fisico che si attua tramite le seguenti fasi di:
-
flocculazione primaria/disoleazione;
-
flocculazione secondaria;
-
sedimentazione;
-
filtrazione.
A valle delle fasi di pretrattamento chimico – fisico sopra elencate, i reflui vengono rilanciati
(tramite condotta interrata) all’impianto TCF sito al Comparto km 2,6, per il trattamento finale.
Gli impianti DISIDRAT e CTIDA sono gestiti da ditta terza; gli operatori HERAmbiente svolgono
operazioni di controllo, campionamento e supervisione.
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Norme comportamentali
1.1
Norme comportamentali generali
1.
Chiunque acceda/esca dagli impianti
riconoscimento e registrazione.
2.
In caso di sosta prolungata per l’accesso agli impianti si invitano i conducenti dei mezzi a
spegnere il motore.
3.
Accedere solo ed esclusivamente alle aree a cui si è stati autorizzati; non allontanarsi
dall’area assegnata.
4.
Rispettare le indicazioni provenienti dalla segnaletica fissa presente sull’impianto, dai
dispositivi luminosi e acustici dei mezzi e dagli operatori del reparto.
5.
Rispettare le regole della viabilità.
6.
Indossare i dispositivi di protezione individuale idonei alle operazioni da svolgere ed in
particolare indumenti ad alta visibilità qualora si transiti a piedi nelle aree di circolazione
interna.
7.
Rispettare le procedure e la segnaletica Herambiente relative alla circolazione interna.
8.
La velocità massima consentita a tutti i mezzi è di 20 km/ora (salvo condizioni più
restrittive opportunamente segnalate).
9.
Segnalare immediatamente al personale tecnico Herambiente la presenza di rischi
imprevisti, l’impossibilità di operare seguendo la presente procedura, la mancata
collaborazione da parte di operatori dell’impianto.
10.
In caso di emergenza seguire le istruzioni impartite dal personale Herambiente o
dall’altoparlante.
11.
Rispettare eventuali istruzioni consegnate dal personale dell’impianto.
12.
Seguire scrupolosamente quanto indicato nel corso della riunione di coordinamento e nel
relativo verbale.
deve
rispettare
le
procedure
aziendali
di
Divieti:
1.
E’ vietato fumare o assumere cibi o bevande al di fuori degli specifici spazi presenti nella
sede.
2.
E’ vietato accendere fiamme libere e altre potenziali fonti di innesco se non debitamente
autorizzati.
3.
E’ vietato introdurre armi da fuoco, materiale esplosivo, apparecchi cine-fotografici e
bevande alcoliche.
4.
E’ vietato ostruire con materiale, automezzi o altro le strade ed i parcheggi senza
autorizzazione e senza le necessarie segnalazioni.
5.
È vietato parcheggiare il mezzo in prossimità degli ingressi e delle uscite agli impianti e
agli edifici e comunque in modo che possano in qualche modo intralciare il traffico.
6.
E’ vietato appropriarsi senza averne titolo di qualsiasi bene naturale o manufatto lungo
tutti i percorsi o le aree all’interno dell’impianto.
7.
E’ vietato intrattenersi all’interno dell’area oltre il tempo strettamente necessario allo
svolgimento dei compiti o delle operazioni per le quali si è ottenuto il permesso di
accesso e/o di transito.
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8.
I lavoratori di ditte esterne non possono utilizzare attrezzature di lavoro di proprietà di
Herambiente se non dopo essere stati preventivamente autorizzati da Herambiente o in
sede di contratto o, per l’esecuzione di particolari attività non preventivate, dal
Responsabile impianto.
9.
È vietato rimuovere o danneggiare i presidi antincendio ed antinfortunistici o ingombrare
le aree circostanti ad esso.
10.
È vietato prelevare acqua dagli idranti antincendio.
11.
E’ vietato fare la cernita o prelevare qualsiasi cosa considerata rifiuto, presente
nell’impianto anche se tale rifiuto risulta conferito dalla persona autorizzata allo
scarico/smaltimento.
12.
È vietato introdurre in fognatura qualsiasi tipo di sostanza liquida.
13.
È vietato abbandonare rifiuti presso il sito.
1.2
Norme per la gestione degli accessi e della viabilità
In sito è presente idonea cartellonistica verticale ed orizzontale che disciplina la viabilità
interna; tale cartellonistica deve essere rigorosamente rispettata.
1.3
Norme aggiuntive per i soggetti conferenti rifiuti (trasportatori)
1.
Il trasportatore è responsabile civilmente e penalmente di qualsiasi danno possa essere
arrecato a persone o cose di Herambiente o di terzi, durante le operazioni effettuate
all’interno degli impianti Herambiente, che si ritiene pertanto sollevata da ogni
responsabilità al riguardo.
2.
Il trasportatore deve attenersi a quanto previsto dal codice della strada (divieto di
sovraccarico, ecc) ed utilizzare mezzi idonei al servizio svolto.
3.
Il trasportatore è responsabile dei rischi propri dell’arte o mestiere che esercita, nonché
della propria e dell’altrui sicurezza relativa all’impiego di idonei mezzi di lavoro e
all’appropriato uso dei mezzi di protezione personale.
4.
Entrati nel perimetro dell’impianto, gli automezzi che devono effettuare operazioni di
scarico/carico rifiuti devono fermarsi sulla piattaforma della pesa ed attendere la
pesatura e registrazione nel rispetto delle apposite procedure di accettazione.
5.
Il trasportatore è obbligato ad indossare i particolari indumenti o mezzi protettivi in
relazione alla natura delle operazioni da svolgere. In particolare nel caso sia necessario
scendere dal mezzo è necessario indossare:
•
indumento/gilet ad alta visibilità;
•
scarpe di sicurezza ;
•
altri DPI previsti nella segnaletica d'obbligo del sito.
In caso di discesa dal mezzo accertarsi che non siano presenti veicoli in transito nelle
vicinanze; è fatto divieto di allontanarsi dal mezzo stesso (se non indicato diversamente
dal responsabile unità o suo delegato o in caso di emergenza).
6.
Il trasportatore è obbligato ad avere a disposizione il tesserino di riconoscimento.
7.
Il trasportatore, per recarsi dalla pesa alla zona di scarico deve effettuare esclusivamente
il percorso consentito senza deviazioni o soste intermedie. In caso di impedimenti che
comportano variazioni di percorsi, al momento dell’ingresso al sito saranno fornite al
trasportatore tutte le informazioni necessarie.
8.
Il trasportatore è autorizzato ad accedere solo alle aree di scarico/carico rifiuti; per lo
scarico c/o impianti con fossa rifiuti si veda quanto previsto dalle istruzioni specifiche di
impianto.
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9.
Per lo scarico attenersi alle istruzioni ricevute da Herambiente (istruzioni operative
specifiche / indicazioni dell’operatore addetto allo scarico ove presente) ed alla
cartellonistica presente in sito, verificando costantemente che nessun operatore si trovi,
o si avvicini, all’area interessata alla manovra di scarico. Qualora mezzi e personale si
avvicinino, l'operatore provveda ad arrestare il mezzo ed astenersi da manovre fino a che
il personale terzo si sia allontanato.
10.
Completato lo scarico/carico allontanarsi dal piazzale di scarico/carico rispettando le
procedure relative alla circolazione dell’impianto, provvedere al lavaggio ruote presso lo
specifico impianto (se previsto) e nel caso di sversamenti provvedere alla pulizia delle
parti interessate quindi avviarsi alla piattaforma di pesatura.
11.
L’eventuale rimozione di residui di rifiuti dal cassone, dai predellini e dai parafanghi deve
essere effettuata nell’area di scarico.
12.
Ultimate le operazioni di registrazione allontanarsi dall’impianto.
13.
In caso il conducente sia accompagnato da altro operatore dell’azienda conferente,
questo ultimo può svolgere le attività a terra previste dalla presente a carico del
conducente. In ogni caso un solo operatore della conferente è autorizzato a scendere dal
mezzo, salvo diverse disposizioni riportate nelle procedure aziendali, per svolgere le
operazioni di scarico dei rifiuti.
14.
Tutte le operazioni che non rientrano in quanto precedentemente indicato devono
ottenere autorizzazione dal Responsabile dell’impianto.
15.
Per qualsiasi situazione di sospetto pericolo di qualsiasi natura il trasportatore dovrà
sospendere immediatamente il lavoro e rivolgersi al personale che gestisce l’impianto.
16.
In caso di AVARIA sulla viabilità dell’impianto, il conducente del mezzo deve attuare tutte
le attività previste dal codice della strada per casi analoghi (posizionare il triangolo di
segnalazione, attivare i lampeggiatori di emergenza, ecc.) e contattare gli operatori
Herambiente.
E’ vietato:
1. L’accesso agli impianti con mezzi non idonei al servizio svolto e non idonei alle tipologie di
carico/scarico presenti nel sito.
2. Accedere all’impianto e scaricare mezzi in sovraccarico.
3. Lanciare o scaricare a terra dall’alto materiale vario.
4. Parcheggiare i mezzi ove non diversamente indicato.
5. Trasportare persone su predellini o parafanghi o cassoni di mezzi in movimento.
6. Salire sui rifiuti caricati nei cassoni degli automezzi.
7. Usufruire di qualsiasi servizio (acqua, gas, corrente elettrica, telefono, ecc.) ad eccezione
del servizio igienico ad uso pubblico.
8. Svuotare le vasche di raccolta percolamenti dei mezzi adibiti alla raccolta rifiuti.
Resta inteso che eventuali gravi infrazioni alle disposizioni e divieti elencati saranno motivo di
immediato allontanamento dalle aree di proprietà di Herambiente e saranno sospese le
autorizzazioni di conferimento, fatto salve eventuali azioni legali a carico dei trasgressori.
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1.4
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Norme aggiuntive per fornitori/appaltatori
Per tutti i fornitori/appaltatori operanti presso gli impianti di Herambiente è fatto obbligo di:
1.
Segnalare la propria presenza al personale dell’impianto.
2.
Indossare i dispositivi di protezione individuale previsti per il tipo di lavorazione in corso.
Portare visibile il cartellino identificativo della ditta con il proprio nominativo.
3.
Osservare scrupolosamente le norme comportamentali, le norme di sicurezza e le
disposizioni particolari contenute nei “Permessi di Lavoro”.
4.
Non usare o rimuovere gli impianti e i dispositivi di sicurezza (idranti, estintori, ecc).
5.
Segnalare immediatamente al personale dell’impianto eventuali condizioni di pericolo di
cui venissero a conoscenza.
6.
In caso di emergenza incendio il personale si attiene alle disposizioni impartite dal
personale Herambiente addetto all’emergenza.
7.
Adottare misure atte al contenimento degli aspetti ambientali legati e alla prevenzione di
eventuali impatti ambientali legati allo svolgimento delle proprie attività. In particolare si
veda quanto riportato nella tabella seguente.
1.5
Norme aggiuntive per visitatori
1.
I visitatori possono accedere presso gli impianti solo se accompagnati.
2.
Le attività dei visitatori non devono interferire per alcun motivo con le attività produttive
dell’area impiantistica.
3.
I visitatori che accedono agli impianti possono percorrere autonomamente, dopo essere
stati autorizzati e avere effettuato la registrazione, solo i tratti tra la portineria e le zone
uffici. Eventuali accessi agli impianti o alle zone operative possono avvenire solo se
accompagnati da personale Herambiente, o altri da questi autorizzati, e muniti dei
prescritti DPI per le zone a cui si accede.
4.
Il caso di emergenza gli accompagnatori dei gruppi scolastici o aziendali sono tenuti a
verificare che tutte le persone entrate siano presenti nel punto di raccolta, segnalando al
responsabile della squadra di emergenza eventuali assenze. I gruppi scolastici e i visitatori
potranno lasciare il luogo sicuro solo a seguito dell’autorizzazione del responsabile
dell’emergenza.
1.6
Norme di rispetto ambientale
Aspetto
Ambientale
Emissioni
atmosferiche
Norme comportamentali
È responsabilità della ditta:
- garantire che le emissioni dei propri automezzi siano periodicamente
verificate secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
- comunicare al Responsabile Impianto eventuali emissioni prodotte durante la
lavorazione (es utilizzo di gruppi elettrogeni) ed utilizzare le apparecchiature
solo dopo specifica autorizzazione.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
Aspetto
Ambientale
Scarichi
Idrici
Rumore
Sostanze
pericolose
Gestione
Rifiuti
Gestione
risorse
idriche
ed
energetiche
1.7
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QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
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PAG. 12 DI 14
Norme comportamentali
È vietato:
- introdurre sostanze in fognatura: tutti i reflui delle lavorazioni devono essere
raccolti e trasportati presso impianti autorizzati allo smaltimento a cura della
ditta stessa.
In caso di sversamento accidentale di sostanze, al fine di prevenire eventuali
inquinamenti degli scarichi idrici sia in pubblica fognatura che in acque
superficiali, la ditta è tenuta a tamponare tempestivamente lo sversamento
anche utilizzando il materiale assorbente disposto presso il sito e a darne
segnalazione al Responsabile Impianto.
La ditta è responsabile delle emissioni di rumore generate all’interno del Sito:
deve garantire il rispetto delle normative, soprattutto nel caso di
apparecchiature particolarmente rumorose.
La ditta deve:
- Comunicare preventivamente l’impiego di eventuali sostanze pericolose
nelle lavorazioni e comunicare al Responsabile Impianto le aree di
stoccaggio provvisorio di tali sostanze per il tempo strettamente necessario
alla esecuzione dei lavori. Le sostanze e le aree di stoccaggio andranno
utilizzate solo previa autorizzazione.
- Osservare nelle fasi di trasporto e scarico all’interno del Sito tutte le
precauzioni necessarie ad evitare qualsiasi rischio per le persone e per
l’ambiente.
- Tutte le sostanze pericolose devono essere adeguatamente etichettate ai
sensi delle vigenti norme, manipolate e stoccate secondo le modalità
previste nell’etichetta stessa.
- Essere in possesso della SdS della sostanza trasportata (aggiornata
secondo la normativa vigente) e l’eventuale documentazione richiesta dalla
normativa per il trasporto in ADR
- In caso di sversamento accidentale di sostanze pericolose la ditta è tenuta
a procedere come indicato nelle schede di sicurezza e a tamponare
tempestivamente lo sversamento anche utilizzando il materiale assorbente
disposto presso il sito e a darne segnalazione al Responsabile Impianto.
- La gestione dei rifiuti prodotti durante le attività della ditta esterna deve
essere svolta come previsto nel capitolato di appalto o contratto.
- È fatto divieto assoluto di introdurre rifiuti all’interno delle aree di
stoccaggio di pertinenza di Herambiente, (ad esempio fossa di stoccaggio
rifiuti, aree di deposito temporaneo, ecc..).
- In nessun caso i rifiuti prodotti dalla ditta potranno venire abbandonati
all’interno del sito.
- Per l’utilizzo di risorse del sito, la ditta deve obbligatoriamente richiedere
autorizzazione al Responsabile Impianto.
- La ditta è comunque tenuta ad ottimizzare l’utilizzo di tali risorse.
Collaborazione con i lavoratori del committente
I lavoratori esterni possono richiedere un appoggio operativo agli addetti Herambiente solo
previo accordo con il Responsabile Impianto.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
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PAG. 13 DI 14
Norme comportamentali in caso di emergenza
In caso di emergenza tutto il personale presente nel sito in oggetto, sia interno che esterno,
opera secondo quanto previsto dalla procedura EME.0028 “Disposizioni di emergenza per il
Comparto S.S. Romea km 3,8”, che viene fornito alle ditte terze operanti nel complesso
contestualmente alla presente Nota informativa.
3
Pericoli e rischi presenti nel Complesso
Nella presente sezione si forniscono informazioni riguardanti i pericoli e i potenziali rischi che
caratterizzano il complesso impiantistico in oggetto. Dette informazioni sono state estratte dal
Documento di Valutazione di Rischi predisposto in ossequio all’art. 28 del D. Lgs. 81/2008 e
s.m.i.
Sono state predisposte specifiche schede di riepilogo dei pericoli/rischi di pertinenza dei diversi
impianti compresi all’interno del complesso impiantistico in esame, cui si rimanda interamente,
riportate in Appendice al presente documento.
Per quanto riguarda le aree “comuni” del complesso impiantistico, si indicano i seguenti rischi
potenziali:
− rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.);
− rischio associato alla viabilità interna del Complesso per la circolazione di automezzi di
Herambiente, dei mezzi pesanti per il conferimento/trasporto dei rifiuti ed anche
eventualmente di altri mezzi di ditte esterne per attività di manutenzione;
− rischio di investimento del personale durante la movimentazione dei mezzi operanti sul
piazzale di conferimento rifiuti;
− rischio da agenti atmosferici (neve, ghiaccio, pioggia, nebbia, ecc.).
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui
all’art. 26 del D. Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte
dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno
del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI).
Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi
essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione della procedura dei Permessi di
lavoro.
Documento di proprietà HERAmbiente che se ne riserva tutti i diritti.
4
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PAG. 14 DI 14
Misure di prevenzione e protezione
Gli impianti ed i luoghi di lavoro del sito in oggetto sono conformi a quanto previsto dal D. Lgs.
81/08 e sono attuate diverse misure di prevenzione organizzative ed impiantistiche che
limitano i rischi presenti ai livelli di rischio illustrati nel paragrafo 3 del presente documento.
Le lavorazioni svolte sono regolamentate da Istruzioni operative che vengono redatte con la
consultazione dei Responsabili d’impianto e distribuite, oltre che al personale interno, al
Referente Operativo delle ditte esterne che operano negli Impianti.
Tutti coloro che effettuano attività d’impianto o di servizio soggette a rischi generici devono
indossare gli indumenti di lavoro.
All’ingresso di ogni area di lavoro sono installati cartelli segnaletici che individuano i D.P.I.
standard obbligatori da indossare (elmetto protettivo, scarpe di sicurezza, ecc.) in quell’area.
Il personale impegnato in attività che comportano rischi specifici deve fare uso dei D.P.I.
prescritti sul Permesso di lavoro o da specifiche procedure operative.
In generale i D.P.I. a disposizione del personale Herambiente Srl che opera in stabilimento
sono costituiti da:
−
elmetto protettivo;
−
scarpe antinfortunistiche;
−
giubbino ad alta visibilità;
−
guanti, per la protezione dal rischio di esposizione ad agenti chimici per contatto e per
la protezione da colpi/tagli;
−
facciale filtrante FFP3 e maschera con filtro tipo polveri 3M, per la protezione dal rischio
di esposizione ad agenti chimici per inalazione;
−
otoprottetori, per la protezione dall’esposizione al rumore.
In merito alle misure di prevenzione e protezione prese al fine di ridurre i rischi di investimento
del personale nel piazzale di scarico rifiuti si rimanda alle indicazioni fornite al capitolo 2.3.
Le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre i rischi presenti nelle
diverse aree del sito sono infine riportate nelle Appendici del presente documento.
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PAG. 1 DI 6
NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPARTO DI RAVENNA KM 3,8
APPENDICE B1
RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO
DISIDRAT
INDICE
1
RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2
2
R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
3
RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3
4
R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
5
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
6
RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4
7
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 4
8
RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
9
RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 5
10
R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
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NIR.0016 APPENDICE B1
PAG. 2 DI 6
1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere
esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.
− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.
− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di
cadute di livello, urti, ecc.).
− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).
− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone scoperte dell’impianto DISIDRAT possono
diventare scivolose causa terreno sconnesso o fangoso. E’ necessario quindi fare molta attenzione
quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche.
− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la
struttura dell’impianto DISIDRAT, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in
vicinanza delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione
complessi. Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.
− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività
temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.
− Rischio associato all’assetto della zona di scarico rifiuti in vasche.
− Punture/morsi di insetti o animali.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26
del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione
di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione
della procedura dei Permessi di lavoro.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici
calde.
− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.
− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato
passo.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a
piedi.
− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.
− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da
traffico veicolare.
− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai
mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
− In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere
la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di
apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti,
dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà
adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato)
al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli
addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale
anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
L’impianto elettrico dell’impianto DISIDRAT è alimentato da una cabina di trasformazione che alimenta
l’intero Complesso impiantistico. Nelle aree dell’impianto DISIDRAT è presente un livello di tensione
bassa 0,40 kV in trifase e 0,23 kV tra fase e neutro con sistema di tipo TN-S.
Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile
come medio.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non
previa specifica autorizzazione del responsabile committente.
− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.
− Uso di idonei DPI.
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti.
Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di
utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).
− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.
− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.
4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Non vi è rischio vibrazione legato all’impianto DISIDRAT.
L’eventuale utilizzo di automezzi e/o attrezzature per le lavorazioni in impianto dovranno essere
valutate da fornitori/conferitori.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.
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5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati
dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le
scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012).
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di
radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.
La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs.
81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite
di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine
dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,
benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.
In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di
concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte
nel seguito.
In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra
elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere
valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste
attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).
− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla
sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.
− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea
cartellonistica di sicurezza.
7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute dei lavoratori.
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto DISIDRAT.
Sostanza/ prodotti
Codifica pericolo
Tipologia utilizzo / stoccaggio
Rifiuti
Pericolosi
Scarico in sili
Rifiuti
Pericolosi e non pericolosi
Scarico in vasche di stoccaggio o in box
Cloruro ferrico
Nocivo, Irritante
Sfuso in serbatoio
Solfuro di sodio
Pericoloso per l’ambiente
Sacchi, soluzione liquida
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Polielttrolita
Irritante
In sacchi
Calce idrata
R37, R38, R41
Sfuso in silos
Cemento
R36/37/38-R43
Sfuso in silos
L’impianto DISIDRAT tratta rifiuti che possono contenere sostanze classificate cancerogene e/o
mutagene.
I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene hanno riportato valori di
concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad
agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da
lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Presenza di docce di emergenza e lavaocchi.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento
Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della
permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle
caratteristiche individuali.
Il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico ha evidenziato la presenza di
enterococchi nelle aree dell’impianto DISIDRAT; tuttavia i valori registrati nel monitoraggio risultano
comunque essere inferiore a ai limiti di soglia riportati in letteratura.
Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali
norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto DISIDRAT non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere
esplosive.
Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni
presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è
stato valutato essere basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed
elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.
− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i
provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,
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compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed
indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di
un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.
La valutazione del rischio incendio condotta con i criteri del suddetto decreto considerando anche le
misure di prevenzione e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio:
• Zona uffici pesa: rischio basso;
• Cantiere trattamento fanghi (DISIDRAT): rischio basso;
• Cisterna di gasolio: rischio medio.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce
all’ingresso degli edifici.
− Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.
− Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.
− Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di
emergenza.
− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.
− Formazione ed informazione.
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NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPARTO DI RAVENNA KM 3,8
APPENDICE B2
RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL CENTRO ECOLOGICO ROMEA – IMPIANTO
CTIDA
INDICE
1
RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE ........... 2
2
R I S C HI O E L E T T R I C O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
3
RISCHIO RUMORE ......................................................................... 3
4
R I S C HIO D I E S P OS I Z I ON E A V I BR A Z I ON I M E C C A N I C HE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
5
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A C A M P I E L E T T R OM A GN E T I C I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
6
RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ..................................... 4
7
R I S C HI O D I E S P OS I Z I ON E A D A GE N T I C HI M I C I / C A N C E R OGE N I . . . . . . . . . . . . . . . . 4
8
RISC HIO BIOLOGIC O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
9
RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE ........................... 5
10
R I S C HI O I N C E N D I O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere
esposti anche lavoratori esterni operanti nell’area in oggetto.
− Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia.
− Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di
cadute di livello, urti, ecc.).
− Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc…).
− Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze
scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). In particolare le zone scoperte dell’impianto CTIDA possono
diventare scivolose causa terreno sconnesso o fangoso. E’ necessario quindi fare molta attenzione
quando si transita in queste zone ed è obbligatorio indossare sempre le scarpe antinfortunistiche.
− Rischio caduta materiali dall’alto. Il rischio di caduta di materiale dall’alto è piuttosto limitato data la
struttura dell’impianto CTIDA, tuttavia è necessario fare attenzione quando si transita in vicinanza
delle apparecchiature di grandi dimensioni, soprattutto durante lavori di manutenzione complessi.
Per evitare o ridurre il rischio è necessario l’uso dell’elmetto.
− Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell’area in oggetto cantieri ed attività
temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti.
− Rischio associato all’assetto della zona di scarico rifiuti in vasche.
− Punture/morsi di insetti o animali.
Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all’art. 26
del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di
Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all’interno del Documento Unico di
Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione
di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l’adozione
della procedura dei Permessi di lavoro.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della
cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l’accesso alle
zone di competenza.
− Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all’utilizzo di mezzi di
sollevamento o trasporto materiali all’interno dell’area in oggetto.
− Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici
calde.
− Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta.
− Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato
passo.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità.
− Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a
piedi.
− Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria.
− Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi.
− Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da
traffico veicolare.
− Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai
mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.
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1 RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE
[Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008]
− In caso di utilizzo di gru o paranchi per il trasporto di materiale in altezza è necessario circoscrivere
la zona di lavoro interessata, segnalando i pericoli con appositi cartelli. Il posizionamento di
apparecchi di sollevamento (autogrù) e di eventuali piattaforme aeree all’interno degli impianti,
dovrà essere preventivamente concordato con il Responsabile dell’Impianto. L’Impresa dovrà
adottare tutte le cautele necessarie per evitare il movimento di materiale (in modo non controllato)
al di sopra di linee o apparecchi in esercizio, oltre che al di sopra di postazioni di lavoro in uso. Gli
addetti all’uso della piattaforma aerea dovranno utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale
anticaduta (cintura di sicurezza) collegata a cordino di posizionamento.
2 RISCHIO ELETTRICO
[Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008]
L’impianto elettrico dell’impianto CTIDA è alimentato da una cabina di trasformazione che alimenta
l’intero Complesso impiantistico. Nelle aree dell’impianto CTIDA è presente un livello di tensione bassa
0,40 kV in trifase e 0,23 kV tra fase e neutro con sistema di tipo TN-S.
Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile
come medio.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l’alimentazione di attrezzature dell’appaltatore se non
previa specifica autorizzazione del responsabile committente.
− Uso di cartellonistica per l’indicazione degli impianti in tensione.
− Uso di idonei DPI.
− Le aree in cui risultano presenti apparecchiature in MT risultano accessibili solo al seguito di
personale adeguatamente formato.
− Ove la rimozione di barriere e protezioni comporta l’accesso a parti in MT tale pericolo risulta
segnalato da cartello con folgore e relativo livello di tensione.
3 RISCHIO RUMORE
[Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Il rischio rumore risulta poco significativo in tutti gli impianti.
Solo nelle vicinanze di pompe o compressori in funzione si possono raggiungere valori > 85 dBA.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 dB(A) ed obbligo di
utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 dB(A).
− Le zone in cui la rumorosità è maggiore di 85 dBA sono segnalate con appositi cartelli.
− Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.
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4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
[Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Non vi è rischio vibrazione legato all’impianto CTIDA.
L’eventuale utilizzo di automezzi e/o attrezzature per le lavorazioni in impianto dovranno essere
valutate da fornitori/conferitori.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Informazione e formazione ai lavoratori.
− Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.
5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
[Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati
dell’impianto elettrico descritti al paragrafo 2.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici.
− Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla
normativa di riferimento.
− Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell’esposizione a campi elettromagnetici entro le
scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012).
6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
[Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008]
Tra le attività potenzialmente svolte all’interno dell’impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di
radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione.
La revisione 2 del 11/03/2010 delle “Indicazioni operative” per l’applicazione del Titolo VIII del D. Lgs.
81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle
Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite
di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell’ordine
dei 10 secondi a distanza di un metro dall’arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica,
benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare.
In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all’impianto, in caso di
concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte
nel seguito.
In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra
elencate, si ritiene che il rischio derivante dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere
valutato come basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all’uso di queste
attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura).
− Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla
sorgente di radiazione se non dotato anch’esso degli opportuni DPI.
− Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea
cartellonistica di sicurezza.
7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Le valutazioni sul rischio chimico effettuate hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed
irrilevante per la salute dei lavoratori.
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7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI
[Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008]
Di seguito si riporta l’elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell’impianto CTIDA.
Sostanza/ prodotti
Codifica pericolo
Tipologia utilizzo / stoccaggio
Cloruro ferroso
R22, R34
Soluzione al 40/41% - liquido in serbatoio
Calce idrata
R38, R41, R37
In sacchi
Polvere adsorbente/flocculante
-
In sacchi
Rifiuti e reflui
Pericolosi e non
Scarico da ATB. stoccaggio in vasche/serbatoi ed in bulk
L’impianto CTIDA tratta rifiuti che possono contenere sostanze classificate cancerogene e/o mutagene.
I campionamenti effettuati sulle sostanze cancerogene/mutagene hanno riportato valori di
concentrazione inferiori al 25% del valore limite di esposizione; pertanto il rischio di esposizione ad
agenti cancerogeni/mutageni può ritenersi basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori (scarpe antinfortunistiche, caschi protettivi, occhiali, guanti da
lavoro, maschere a facciale completo con filtri combinati ABEK, tute in tyvek usa e getta).
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Presenza di docce di emergenza e lavaocchi.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
8 RISCHIO BIOLOGICO
[Titolo X D. Lgs. 81/2008]
La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell’impianto di Trattamento
Chimico Fisico è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all’aumentare della
permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle
caratteristiche individuali.
Il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico ha evidenziato la presenza di
enterococchi nelle aree dell’impianto CTIDA; tuttavia i valori registrati nel monitoraggio risultano
comunque essere inferiore a ai limiti di soglia riportati in letteratura.
Il rischio di esposizione ad agenti biologici può ritenersi basso, purché vengano rispettate le normali
norme di igiene ambientale e rispettato l’uso di DPI appropriati dove previsto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Fornitura di idonei DPI ai lavoratori.
− Formazione ed informazione ai lavoratori.
− Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di
lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro).
− Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone.
9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
Nell’impianto CTIDA non si evidenzia la presenza di aree a rischi di esposizione ad atmosfere esplosive.
Sulla base delle misure organizzative ed impiantistiche adottate e delle operazioni e delle reazioni
presenti nell’impianto, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all’interno dell’area è
stato valutato essere basso.
SISTEMA GESTIONE
QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE
Nota Informativa Rischi
NIR.0016 APPENDICE B2
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9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE
[Titolo XI D. Lgs. 81/2008]
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
− Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed
elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere.
− E’ presente un sistema di aspirazione a servizio dell’impianto.
− Per tutte le attività di terzi è necessario il rilascio di un Permesso di lavoro nel quale sono indicati i
provvedimenti e le misure di protezione da adottare per lo svolgimento in sicurezza dell’attività,
compreso l’eventuale controllo del rischio di esplosività.
10 RISCHIO INCENDIO
[D.M. 10/03/1998]
Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed
indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l’insorgenza di
un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi.
La valutazione del rischio incendio condotta con i criteri del suddetto decreto considerando anche le
misure di prevenzione e protezione presenti indica i seguenti livelli di rischio:
• Zona uffici pesa: rischio basso;
• Area impianti CTIDA: rischio basso.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
−
−
−
−
Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica.
Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all’interno dell’impianto.
Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi.
Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di
emergenza.
− E’ adottato uno specifico Piano di Emergenza.
− Formazione ed informazione.
Centro Ecologico Romea
km 2,6 e km 3,8 S.S. 309 Romea
Ravenna
Allegato 14
Procedura P.0048 - Modalità di
accesso al Comparto Km 2,6
Aggiornamento novembre 2010
DOCUMENTO DI SICUREZZA
(PER DITTE TERZE)
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Argomento:
MODALITÀ DI ACCESSO AL COMPARTO OVEST
CAMPO DI APPLICAZIONE
Trattamento Chimico Fisico CTIDA Ravenna (4)
Trattamento Chimico Fisico Disidrat Ravenna (4)
Trattamento Chimico Fisico Ravenna (4)
Discarica Non Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)
Discarica Pericolosi Ravenna km 2,6 (4)
Manutenzione (2)
Termovalorizzatore Ravenna e Impianto Produzione CDR (4)
Accettazione Rifiuti (3)
Documenti di riferimento:
• P.0065 “Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente”
Rev.
0
Stato
Sintetico modifiche
In sostituzione Pcw.07.03
Approvazione
Funzione
Firma
Il Sistema QSA prevede la gestione di firma elettronica tramite password per il rilascio dei documenti attraverso Sistema Informatico.
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INDICE
1
1.1
1.2
1.3
1.4
GENERALITÀ ........................................................................................................................3
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ...............................................................................3
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO.........................................................................................3
RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI ..............................................................................3
TERMINI E DEFINIZIONI.....................................................................................................3
2
2.1
2.2
2.3
2.4
MODALITÀ D’ACCESSO .....................................................................................................5
AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO ..............................................................13
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA ..................................................14
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ....15
NORME DI CARATTERE GENERALE .............................................................................15
3
AMMINISTRAZIONE DATI ...............................................................................................15
4
4.1
4.2
4.3
STRUTTURA DEL SISTEMA .............................................................................................16
S.S. 309 ROMEA KM. 2.6 ....................................................................................................16
VIA GUICCIOLI ...................................................................................................................16
VARCHI PEDONALI ...........................................................................................................17
5
PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO .............................................................................18
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GENERALITÀ
1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Scopo della presente procedura è quello di regolamentare il controllo degli accessi al Comparto
Ovest HERAMBIENTE S.p.a di Ravenna, S.S. 309 Romea km 2,6 al fine di:
ƒ avere un costante monitoraggio delle presenze all’interno del Comparto del personale interno ed
esterno (ditte terze, visitatori,...);
ƒ definire le norme di sicurezza da osservare all’interno del Comparto;
In particolare la procedura si applica al:
• Personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso il Comparto
Ovest km 2,6 sito in Ravenna S.S. 309 (compresi i borsisti/stagisti o comunque personale in
addestramento presso unità del Comparto);
• personale HERAMBIENTE che svolge la propria attività lavorativa presso altri siti
aziendali;
• personale dipendente della Società Sotris S.p.A. situata all’interno del Comparto;
• conferitori di rifiuti,
• personale di ditte appaltatrici;
• conferitori di materie prime, reagenti o materiale vario;
• funzionari e rappresentanti pubblici autorizzati per legge all'ingresso,
• visitatori.
1.2 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
La presente procedura fa riferimento:
Istruzioni di Divisione Ambiente:
• P.0065 " Modalità di accesso e comportamento presso gli impianti di Herambiente"
Altri documenti:
La presente procedura è stata preparata in accordo con:
• Piano di Emergenza Interno del Comparto Ovest
1.3 RESPONSABILITA’ E ATTRIBUZIONI
La responsabilità relativa al controllo accessi all’interno del Comparto è affidata al Coordinamento
Servizi Ambientali Servizio Accettazione Rifiuti come illustrato nei paragrafi successivi.
Ogni Responsabile di Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il
personale entrato agli impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di
Impianto/Servizio utilizzare le modalità di verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista
cartacea, lista da sistema gestione controllo accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze
del personale facente capo al suo servizio.
La responsabilità della gestione del sistema di controllo degli accessi è affidata al Servizio Gestione
Discariche Area Romagna.
1.4 TERMINI E DEFINIZIONI
Sistema di gestione controllo accessi
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Strumento informatico composto da un software specifico e da un hardware dedicato che consente
il riconoscimento automatico delle entrate ed uscite del personale, ditte terze e dei visitatori che
accedono al Comparto Impianti SS 309 Romea km 2,6 Ravenna .
Badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera)
Badge elettronico in possesso di tutti i dipendenti del Gruppo Hera che consente, se abilitato, il
riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del singolo lavoratore dal
Comparto.
Badge di riconoscimento delle persone
Badge elettronico rilasciato dal responsabile della gestione del sistema di controllo accessi su
richiesta dei Responsabili di Impianto/Servizio, che hanno impianti insediati presso il Comparto,
attraverso il quale si autorizza l’accesso del personale sia delle ditte appaltatrici in servizio
continuativo presso gli impianti sia dei visitatori che necessitano di accedere al Comparto. Tale
badge consente il riconoscimento personale e l’automatica registrazione dell’ingresso/uscita del
singolo lavoratore, della ditta esterna o del visitatore. Il badge di riconoscimento delle persone è
strettamente personale, non cedibile e non commerciabile.
Sistema di entrata ed uscita dal Comparto
Dispositivo elettromeccanico che consente l’ingresso/uscita dal Comparto previo riconoscimento
attraverso badge elettronico.
Cancelli pesanti scorrevoli (accessi di via Romea e via Guiccioli)
Non intervengono nella gestione del sistema di controllo accessi tuttavia la loro apertura in orario
notturno o festivo comporta la registrazione dell’accesso sul sistema informatico di gestione
controllo accessi.
Sistema di regolamentazione accesso notturno di emergenza
Sbarra a tutta larghezza stradale posta presso il varco di Via Guiccioli gestita manualmente da sala
quadri IRE a comando del Capo Turno che consente in qualunque momento l’interdizione del
passaggio anche a soggetti autorizzati.
Colonnette di riconoscimento
Sono costituiti da due lettori di badge disposti in prossimità dei varchi di accesso/uscita del
Comparto, nei punti di raccolta del personale individuati nel piano di emergenza. Il primo è un
lettore di prossimità che consente il riconoscimento del badge tramite accostamento alla apposita
finestrella, il secondo è un lettore di badge a strisciamento. Di norma è preferibile utilizzare il
lettore di prossimità.
Autoveicoli con più persone a bordo
Qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di badge, verrà illustrata nella
presente procedura la metodica da seguire sia in entrata che in uscita dal Comparto.
Visitatore
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Persona diversa dal lavoratore in situ che accede al Comparto a qualunque titolo. Si intendono per
visitatori tutti coloro che non prestano abitualmente servizio presso il Comparto.
In particolare nella presente procedura sono considerati visitatori tutte le persone ad esclusione di:
- personale del Gruppo HERA che presta servizio presso il Comparto in modo continuativo;
- lavoratori del Gruppo HERA che per ragioni di servizio hanno la necessità di accedere al
Comparto con cadenza periodica;
- personale di ditte terze che presta servizio continuativo presso gli impianti del Comparto
- dipendenti Sotris S.p.A
Ufficio Ricezione visitatori
Ufficio preposto al controllo operativo del sistema accessi, facente parte della struttura di
Accettazione Rifiuti. Tale ufficio gestisce l’ingresso dei visitatori esterni ed il rilascio
dell’autorizzazione all’accesso al Comparto. Eccezionalmente in caso di avaria meccanica o
elettronica o in emergenza, provvede allo sblocco totale dei sistemi di accesso o uscita dal
Comparto.
Può interagire a distanza tramite citofono con i visitatori che si approssimano al sistema di accesso.
Tale ufficio ha la facoltà di intervenire nel Sistema Informatico Gestione Accessi limitatamente
alla verifica della funzionalità dei badge consegnati/ritirati .
Amministratore del Sistema Informatico Gestione Accessi
Persona, facente parte della struttura Discariche Area Romagna, autorizzata dal responsabile della
gestione del sistema di controllo accessi preposta alla gestione del sistema informatico, al
rilascio/ritiro dei badge di riconoscimento, all’abilitazione/disabilitazione dei badge di
riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera), alla verifica e manutenzione
complessiva del sistema.
Comparto impianti HERAMBIENTE sede di Ravenna
Area delimitata dalle recinzioni lungo S.S. 309 Romea km 2,6 ad Est, Via Guiccioli a Sud, lo scolo
Tomba ad Ovest e lo scolo Cerba a Nord. All’interno del Comparto sono ubicati impianti di
Herambiente S.p.a e Sotris S.p.A. ( nella parte sud occidentale ).
DDT
Documento di trasporto
2 MODALITÀ D’ACCESSO
Il Comparto ha una entrata principale posta sulla S.S. 309 Romea km 2,6 ed una entrata secondaria
(Via Guiccioli). Il varco secondario è utilizzato di norma dai seguenti soggetti:
• dipendenti dell’Azienda (Gruppo Hera) che prestano servizio presso il Comparto stesso
muniti di apposito badge di riconoscimento;
• mezzi chiamati per emergenze (VV.FF., 118, ecc..);
• dipendenti Sotris S.p.a
• mezzi conferitori di rifiuti urbani con o senza FIR che accedono all’impianto di trattamento
CDR con o senza badge in orario di chiusura dell’accesso principale del Comparto posto su
S.S. 309 Km. 2.6 (Romea).
L’orario di apertura del Comparto riservato ai visitatori è previsto dal lunedì al venerdì dalle
07.00 alle ore 18.00 e l’accesso è controllato e gestito come descritto nella tabella seguente.
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La tabella di seguito riportata descrive ogni singolo caso di accesso e le relative modalità :
Personale che accede al
Comparto
Dipendenti Gruppo Hera
e Soc. Sotris S.p.a che
prestano servizio presso
il Comparto
Dipendenti
Gruppo
Hera, che non prestano
servizio
continuativo
presso il Comparto ma
che per ragioni di
servizio
hanno
la
necessità di accedere con
cadenza periodica.
(N.B. Tale personale deve
abilitare il proprio badge di
riconoscimento, per un tempo
definito,
presso
l’Amministratore del Sistema
Informatico Gestione Accessi)
Modalità di accesso e di uscita
• Varchi autorizzati
S.S. 309 Romea km 2,6 e Via Guiccioli, mediante badge di
riconoscimento.
Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo.
Modalità di accesso e di uscita:
Con il proprio badge di riconoscimento è consentito al personale
accedere al Comparto con il proprio mezzo privato o aziendale.
La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del
Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo
accessi.
• Varchi autorizzati
Da S.S. 309 Romea km 2,6 e da Via Guiccioli, mediante badge di
riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda.
Orario: qualsiasi orario diurno-notturno, feriale e festivo.
Modalità di accesso e di uscita:
Con il proprio badge di riconoscimento dei dipendenti dell’Azienda è
consentito accedere al Comparto al personale in oggetto con il proprio
mezzo privato o aziendale.
La registrazione della presenza/uscita del lavoratore all’interno del
Comparto è eseguita automaticamente dal sistema di gestione controllo
accessi.
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Personale che accede al
Comparto
Visitatori e dipendenti
Gruppo Hera che non
prestano servizio presso
il Comparto e non hanno
necessità di accedere al
comparto con cadenza
periodica.
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Modalità di accesso e di uscita
• Varco autorizzato
Esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6
Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 18.00
salvo diversamente concordato.
• Procedura di accesso:
1. Entra dal varco di accesso principale
2. Parcheggia l'auto aziendale (o il mezzo privato) nell'apposito
parcheggio mezzi/auto (si veda planimetrie paragrafo 5)
3. Si presenta presso il personale addetto all'Ufficio Ricezione
Visitatori indicando generalità e motivo della visita; l’addetto
avverte telefonicamente i referenti dell’impianto interessato alla
visita previa segnalazione telefonica e provvede a compilare il
registro delle presenze
4. Ritira un badge di riconoscimento (già abilitato) delle persone che
consente l’accesso al Comparto ed una copia plastificata delle
“Norme Comportamentali in caso di emergenza EME.0005”
5. Riprende il mezzo dal parcheggio
6. Si avvicina al varco di entrata
7. Avvicina il badge alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di
riconoscimento
8. Entra all’interno del Comparto
• Procedura di Uscita:
1. Si avvicina alla colonnetta di riconoscimento del varco di uscita
2. Supera il sistema a gabbia costituito da 2 sbarre automatiche che
impediscono l’accodamento in uscita di più mezzi
contemporaneamente.
3. Superato il sistema parcheggia l’auto aziendale (o il mezzo privato)
nella zona segnalata oltre il varco di uscita.
4. Si reca presso l’Ufficio Ricezione Visitatori utilizzando l’apposito
percorso segnalato
5. Riconsegna il badge e la copia plastificata delle “Norme
Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” all'Ufficio
Ricezione Visitatori
6. Riprende l’auto raggiungendola attraverso il percorso segnalato
7. Esce dal cancello
8. Nel caso in cui un visitatore si trattenga al comparto dopo le
18.00 consegna il badge di riconoscimento al capoturno
(preventivamente avvisato dal personale Herambiente che ha in
carico il visitatore), il quale provvederà a farlo uscire dal comparto
dal varco secondario posto in Via Guiccioli.
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
Personale
di
ditte • Varco autorizzato
appaltatrici
con S.S. 309 Romea km 2,6.
contratto
di
lavoro •
Modalità di assegnazione dei badge di riconoscimento
continuativo presso il Ogni Responsabile di Servizio che intende autorizzare l’accesso ad una
Comparto.
ditta appaltatrice con contratto di lavoro continuativo presso il proprio
impianto deve fornire all’Amministratore del Sistema informatico
Gestione Accessi le seguenti indicazioni:
• nominativo della ditta
• nominativi del personale da autorizzare per l’esecuzione del
servizio
• periodo di tempo per il quale si richiede il permesso di accesso
al Comparto
• impianto dove si esplica di norma l’attività lavorativa
• responsabile della ditta titolare dell’esecuzione del servizio
con recapito telefonico (preferibilmente cellulare)
Successivamente il Responsabile di Servizio Gestione Discariche Area
Romagna (in qualità di Amministratore del sistema) provvederà al
rilascio dei badge di riconoscimento delle persone, numerati, tramite
apposita dichiarazione di ritiro del badge da parte della singola persona
autorizzata all’accesso che diventa così responsabile dell’utilizzo del
badge stesso nonché della sua conservazione e restituzione.
Tali badge saranno identificati dal sistema informatico con un
NUMERO PROGRESSIVO.
La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al
Comparto ai fini della presente procedura non esime il lavoratore
esterno dagli obblighi di segnalazione della propria presenza in uso
presso l’impianto dove presta la propria opera.
Con il proprio badge di riconoscimento è consentito accedere al
Comparto al personale in oggetto con il proprio mezzo privato o
aziendale e parcheggiare esclusivamente nelle zone consentite.
Conferitori di rifiuti con • Varchi autorizzati
FIR
Principale. S.S. 309 Romea km 2,6.
Secondario: Via Guiccioli
Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30. alle 18.30.
è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in
orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e
festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli.
Si precisa che l’accesso di conferitori di rifiuti muniti di FIR dal varco
secondario di Via Guiccioli è esclusivamente concesso per
conferimenti di rifiuti urbani preventivamente segnalati tramite
specifico programma di scarico.
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
• Procedura di accesso varco principale di Via Romea:
La loro presenza è registrata dal ritiro del FIR.
I mezzi conferitori di rifiuti arrivano presso il Comparto e seguono la
seguente procedura:
1. ingresso dal cancello di SS309 Romea km 2,6
2. parcheggio nelle apposite corsie delimitate incolonnandosi ad
eventuali mezzi precedenti
3. consegna in pesa della documentazione prevista (formulario rifiuti)
4. ingresso con il mezzo sulla pesa designata e comunicata dal
pesatore all’autista
5. effettuazione della pesata
6. uscita dalla pesa
7. parcheggio del mezzo allo STOP nell’apposita corsia
8. ritiro del modulo di scarico e delle “Norme Comportamentali in
caso di emergenza EME.0005”
9. avvio all’impianto di destinazione
In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito
dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione
di viaggio, l’autista del mezzo una volta uscito dalla pesa (p.to 6)
dovrà parcheggiare nell’apposito box dedicato agli autocarri indicato
in planimetria e recarsi a piedi in pesa al fine di risolvere la
problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà seguire le
indicazioni dal p.to 8 in avanti.
In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo su
ogni pesa ed un mezzo nell’apposita corsia in prossimità dello STOP.
Finché il mezzo parcheggiato nell’apposita corsia in prossimità dello
STOP non avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa
(p.to 5) non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di
ingresso. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli
autisti di ARRESTARE IL MOTORE.
•
1.
2.
3.
4.
5.
Procedura di Uscita:
arrivo in pesa a seguito delle operazioni di scarico
effettuazione della pesata
uscita dalla pesa
parcheggio nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita
consegna del modulo di scarico firmato e delle “Norme
Comportamentali in caso di emergenza EME.0005”
6. ritiro della documentazione prevista (formulario rifiuti)
7. uscita dal cancello
In caso insorgano problematiche di varia natura a seguito
dell’effettuazione della verifica amministrativa della documentazione
di viaggio, l’autista del mezzo una volta consegnato il modulo di
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
scarico firmato e delle “Norme Comportamentali in caso di emergenza
EME.0005” (p.to 5) dovrà tornare sul proprio mezzo, parcheggiarlo
nell’apposito box indicato con segnaletica orizzontale nel parcheggio
antecedente il cancello di uscita e recarsi a piedi in pesa al fine di
risolvere la problematica. Una volta risolto il problema l’autista dovrà
seguire le indicazioni dal p.to 6 in avanti. In caso di problematiche non
risolvibili in tempi brevi il mezzo viene indirizzato al parcheggio
autocarri, posto in prossimità della palazzina uffici, in modo da
lasciare libero il box riservato alle soste brevi.
Nel caso due o più mezzi presentino contemporaneamente dei
problemi nella fase di uscita non risolvibili in tempi brevi, l’addetto
pesa li indirizzerà immediatamente presso il parcheggio interno
adiacente alla palazzina pesa, dando priorità di risoluzione ai mezzi
secondo l’ordine cronologico con cui gli stessi si sono presentati in
pesa. Durante tutte le operazioni suddette è fatto obbligo agli autisti di
ARRESTARE IL MOTORE.
In ogni momento potranno essere presenti al massimo un mezzo sulla
pesa, un mezzo parcheggiato nel box riservato alle soste brevi ed un
mezzo nell’apposita corsia antecedente il cancello di uscita. Finché il
mezzo parcheggiato nell’apposita corsia antecedente all’uscita non
avrà terminato il suddetto iter, al mezzo presente sulla pesa (p.to 2)
non dovrà essere consentito di proseguire nelle operazioni di uscita.
• Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli:
Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della
seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla
base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto
direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in
cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome
dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si
renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso)
riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo
Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora
le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo
Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà
momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi
ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio
dell’impianto IRE.
Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza
stradale è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno
IRE tramite citofono posizionato in loco.
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
Conferitori HERA senza • Varchi autorizzati
FIR. (Rifiuti Urbani).
Principale. S.S. 309 Romea km 2,6.
Secondario: Via Guiccioli
Orario consentito: di norma dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30.
è consentito l’accesso esclusivamente dal varco principale mentre in
orario notturno (dal lunedì al sabato dalle ore 18.30 alle ore 6.30, e
festivi) è consentito l’accesso dal varco secondario di Via Guiccioli.
• Procedura di accesso varco principale di Via Romea:
Si tratta di mezzi che effettuano la raccolta nel territorio servito da
HERA B.U SOT Ravenna.. I mezzi accedono alla pesa centrale senza
rilasciare il formulario rifiuti (l’autista non scende dal mezzo) in
quanto il Servizio Raccolta ha preventivamente inviato l'elenco dei
mezzi in ingresso al Comparto con il relativo percorso da effettuarsi
nella giornata.
I conferitori sono già provvisti della copia plastificata delle “Norme
Comportamentali in caso di emergenza EME.0005” in quanto,
preventivamente, è stato spedito il materiale al Servizio Raccolta della
SOT.
• Procedura di Uscita:
Per uscire dal Comparto i veicoli utilizzano la pesa dedicata
incolonnandosi ai mezzi eventualmente già presenti.
• Procedura di accesso/uscita varco secondario di Via Guiccioli:
Con le modalità previste dal paragrafo 4.2 (VIA GUICCIOLI) della
seguente procedura, gli accessi sono consentiti esclusivamente sulla
base di un programma giornaliero di conferimenti che viene reso noto
direttamente al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT Ravenna in
cui viene indicato di norma la targa del mezzo conferitore, il nome
dell’autista e il nominativo della ditta di trasporto . Nel caso in cui si
renda necessario (per i casi previsti par.2 pag.5 Modalità di accesso)
riconoscere manualmente il mezzo che accede agli impianti, il Capo
Turno IRE si avvale del citofono posto sul varco secondario. Qualora
le condizioni di esercizio dell’impianto IRE non consentano al Capo
Turno IRE presente di presidiare il varco, l’accesso risulterà
momentaneamente interdetto e i mezzi conferitori dovranno accodarsi
ed attendere il ripristino delle normali condizioni di esercizio
dell’impianto IRE. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra
a tutta larghezza stradale è necessario che venga richiesta
autorizzazione al Capo Turno IRE tramite citofono posizionato in
loco.
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Personale che accede al Modalità di accesso e di uscita
Comparto
Scolaresche e gruppi di Alle scolaresche e ai gruppi in visita al Comparto viene richiesta una
lista, sottoscritta dall'accompagnatore, attestante il numero dei
visitatori
componenti del gruppo. L'accompagnatore è il responsabile della
presenza di ciascun componente del gruppo all’interno del Comparto.
• Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6.
Orario consentito: di norma dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00
• Modalità di accesso e di uscita:
Arrivato presso l'Ufficio Ricezione Visitatori, l'accompagnatore si fa
riconoscere, lascia le proprie generalità, consegna la lista attestante il
numero dei componenti del gruppo e ritira il badge di riconoscimento
personale e le “Norme Comportamentali in caso di emergenza
EME.0005”
attendendo
l'arrivo
del
personale
preposto
all’accompagnamento della comitiva.
• Il gruppo accede al Comparto attraverso il varco di accesso o
attraverso la pesa centrale .
• nel caso in cui si utilizzi il varco di accesso, avvicinare il badge
alla lettore di prossimità posto nella colonnetta di riconoscimento
• Il sistema di gestione controllo accessi provvede ad aprire il varco
e registrare automaticamente l’accesso del gruppo di visitatori
Funzionari
e Per i funzionari e rappresentanti pubblici, incluse le forze dell'ordine e
rappresentanti pubblici relativi mezzi, l'accesso è consentito senza formalità di norma dal
autorizzati per legge varco di SS 309 Romea km.2,6. Il personale dell' Ufficio Ricezione
all'ingresso (es. ARPA, Visitatori si accerta dell’effettiva appartenenza ad un Ente Pubblico e
l'indicazione della destinazione.
AUSL, Carabinieri,...)
Il personale dell' l'Ufficio Ricezione Visitatori provvede quindi a:
ƒ informare il Responsabile amministrativo Gestionale
ƒ informare il Responsabile di Impianto/Servizio interessato
ƒ consegnare le “Norme Comportamentali in caso di emergenza
EME.0005”
ƒ sbloccare il varco di accesso principale
ƒ registrare l'avvenuto ingresso e la successiva uscita nel registro
delle presenze
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Personale che accede al
Comparto
Conferitori di materie
prime,
reagenti
o
materiale
vario
con
mezzo
di
trasporto
leggero (inferiore alle 3.5
ton)
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PAG. 13 DI 19
Modalità di accesso e di uscita
• Varco autorizzato: esclusivamente S.S. 309 Romea km 2,6.
Orario consentito: concordato con l’impianto ricevente ma comunque
non al di fuori del normale orario di apertura del Comparto (dal lunedì
al venerdì dalle 8.00 alle 17.00).
• Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a trasporto di
materie prime:
- Se il trasporto è relativo ad un servizio svolto in maniera
continuativa e costante gli autisti dei mezzi devono attenersi alle
stesse procedure previste per i mezzi adibiti al trasporto di rifiuti, la
tipologia di documentazione da consegnare/ritirare sarà il DDT
anziché il formulario rifiuti.
- Se il trasporto è relativo a consegne occasionali (es. corrieri), gli
autisti dei mezzi devono attenersi alle procedure previste per i
visitatori. Per alcune tipologie di consegne è possibile lasciare la
merce/documentazione
direttamente
all’Ufficio
Ricezione
Visitatori, che avrà cura di recapitarla al destinatario; in questi casi,
poiché non si accede al Comparto, non sarà necessario
l’espletamento delle procedure di accesso.
• Procedura di accesso/uscita per mezzi adibiti a lavori vari (es.
espurghi, autocaricatori, furgoni, ecc…)
− Se il mezzo riesce a passare attraverso entrambi i varchi di accesso
previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono attenersi
alle procedure previste per i visitatori.
− Se il mezzo non riesce a passare attraverso entrambi i varchi di
accesso previsti per le autovetture, gli autisti dei mezzi devono
accedere al Comparto Ovest transitando sulle pese.
Mezzi in ingresso per In caso di emergenza per intervento del Servizio di Assistenza medica
118 o per intervento dei Vigili del Fuoco è fatto obbligo al Capo Turno
EMERGENZE
(118; Vigili del Fuoco ; IRE di posizionare il varco di Via Guiccioli in assetto TUTTO
APERTO coerentemente con il PIANO DI EMERGENZA INTERNO.
ecc…)
La palazzina degli uffici in cui sono custoditi gli hardware ed i software necessari alla gestione del
sistema controllo accessi, è presidiata dagli Addetti pesa dal lunedì al sabato dalle 6.30 alle 18.30.
Durante i giorni festivi e al di fuori degli orari suddetti le porte di accesso alla palazzina degli uffici
sono normalmente mantenute chiuse a chiave e risulta attivo un sistema di allarme anti intrusione
direttamente collegato con il sistema centrale di allarme presente presso la sede centrale di Hera
B.U. SOT Ravenna. E’ inoltre presente un sistema di vigilanza che effettua controlli su tutta l’area
del Comparto in oggetto nei periodi di non presidio della palazzina degli uffici da parte degli
Addetti pesa.
2.1 AUTOVEICOLI CON PIÙ PERSONE A BORDO
La procedura da seguire qualora in uno stesso autoveicolo siano presenti più persone munite di
badge, sarà la seguente:
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Procedura
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Ingresso
L’autista si farà riconoscere dal sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di entrata
consentendo a tutte le persone a bordo del veicolo di accedere al Comparto. Le altre persone che si
trovano a bordo del veicolo dovranno utilizzare una delle 4 postazioni in prossimità dei
marcatempo posti nei punti di accesso ai seguenti impianti:
• Uffici/Pesa;
• Impianti CDR/IRE;
• Impianto TCF;
• Impianti Sotris.
Tali postazioni dovranno essere utilizzate al solo fine di segnalare il proprio ingresso/uscita dal
Comparto nei casi in cui più persone dotate di badge siano a bordo della stessa autovettura. La
registrazione presso tali postazioni infatti non comporterà nessuna apertura/chiusura delle sbarre
presenti nei varchi di accesso.
Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti passeggeri non dotati di badge, questi dovranno
seguire le procedure previste per i visitatori. Pertanto, in sede di emissione del Permesso di
Lavoro deve essere verificato che tutti i lavoratori della ditta terza siano in possesso del badge
di riconoscimento, se tale condizione non dovesse verificarsi non potrà essere emesso il
Permesso di Lavoro.
Uscita
Le persone che si trovano a bordo del veicolo, ad esclusione dell’autista, dovranno utilizzare una
delle 4 postazioni in prossimità dei marcatempo posti nei punti di accesso ai suddetti impianti, in
tal modo il sistema registrerà la loro uscita dal Comparto. Solo l’autista si farà riconoscere dal
sistema di gestione controllo accessi presso la gabbia di uscita, consentendo a tutte le persone a
bordo del veicolo di uscire dal Comparto. Nel caso in cui a bordo della vettura siano presenti
passeggeri non dotati di badge, questi dovranno seguire le procedure previste per i visitatori.
Pertanto, dovranno recarsi all’Ufficio Ricezione Visitatori al fine di riconsegnare il badge di
riconoscimento personale, consegnato in fase di ingresso al Comparto.
La registrazione del personale delle ditte appaltatrici che accedono al Comparto ai fini della
presente procedura non esime il lavoratore esterno dagli obblighi di segnalazione della propria
presenza in uso presso l’impianto dove presta la propria opera. Ogni Responsabile di
Impianto/Servizio ha comunque la responsabilità della registrazione di tutto il personale entrato agli
impianti di propria competenza. E’ facoltà del Responsabile di Servizio utilizzare le modalità di
verifica più opportune (cartolina marcatempo, lista cartacea, lista da sistema gestione controllo
accessi, ecc…) per il controllo delle effettive presenze del personale facente capo al suo servizio.
.
2.2
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI EMERGENZA
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INGRESSO/USCITA
Se l’emergenza si verifica in orario di apertura del comparto, i sistemi di ingresso/uscita in
entrambi i varchi (principale e secondario) vengono totalmente sbloccati al fine di consentire
il passaggio dei mezzi di soccorso.
Se l’emergenza si verifica in orario di chiusura del comparto o in giornate festive,
l’ingresso/uscita dei suddetti mezzi dovrà avvenire esclusivamente dal varco di Via Guiccioli
così come descritto nel Piano di Emergenza Interno.
2.3
MODALITA’ OPERATIVE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA
INGRESSO/USCITA
In caso un lettore ubicato in prossimità di un varco di ingresso/uscita dal Comparto venga
danneggiato in modo da non risultare più funzionante, la gestione degli ingressi/uscite dal
Comparto è garantita tramite metodi alternativi che garantiscano comunque il presidio del varco
stesso.
2.4 NORME DI CARATTERE GENERALE
E’ fatto assoluto obbligo il rispetto della segnaletica orizzontale e verticale.
E’ fatto assoluto divieto agli autisti di scendere dal proprio mezzo mentre sono sulle pese.
Per tutti gli obblighi e divieti da rispettare presso il Comparto si veda P.0065 “Modalità di accesso e
comportamento presso gli impianti di Herambiente”
Nel caso il badge di riconoscimento dei dipendenti dell’azienda (Gruppo Hera) venga smarrito o
sostituito con altro, sarà necessario riabilitare il nuovo badge presso l’amministratore del sistema
informatico gestione accessi.
3
AMMINISTRAZIONE DATI
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è responsabile dell’integrità dei dati che
conserva in locale sulla postazione di lavoro informatica adibita alla sola gestione del sistema
suddetto e deve tenere in considerazione il fatto che i dati potrebbero essere persi o compromessi.
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi dei dati deve pertanto valutare se
mantenere o meno una copia dei files residenti sul proprio disco fisso. Se la copia è eseguita su
supporti esterni (es. floppy disk, CD-ROM, DVD, nastri, etc.), gli stessi devono essere custoditi in
modo adeguato al tipo di informazioni contenute, e devono essere distrutti o ripuliti a seguito di
periodi non superiori ai 7 giorni solari.
Normalmente la protezione ai dati gestiti dal Sistema viene garantita dal fatto che il sistema è
collegato tramite una rete interna e dalla presenza di un antivirus e da un firewall periodicamente
aggiornati che impediscono accessi dall’esterno. La macchina sulla quale è installato il Sistema di
gestione controllo accessi inoltre viene alimentata attraverso prese poste sotto gruppo di continuità.
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi è tenuto ad utilizzare i dati
esclusivamente per finalità connesse all’esercizio della rispettiva mansione, osservando le misure di
sicurezza adottate, è tenuto ad operare con la diligenza necessaria per tutelare le risorse aziendali,
evitando utilizzi impropri che possano causare danno o riduzione dell'efficienza, o comunque in
contrasto con l'interesse dell'azienda. Parimenti, è cura dell’amministratore del Sistema di gestione
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controllo accessi non solo proteggere tali beni, ma anche impedirne l'uso fraudolento o improprio, a
vantaggio loro, di terzi o anche delle società del Gruppo.
Ogni attività sul Sistema di gestione controllo accessi necessita di una preventiva autenticazione
basata sulla combinazione di una password. E’ da considerarsi una violazione della Policy di
sicurezza ogni accesso al sistema o ai dati aziendali senza l’utilizzo di una corretta procedura di
autenticazione.
L’amministratore del Sistema di gestione controllo accessi, unica persona abilitata ad accedere al
sistema, viene identificato tramite una password personale.
La responsabilità della segretezza della password è del proprietario.
Deve essere sua cura, ogni qualvolta sussista il dubbio di violazione della segretezza, provvedere al
cambiamento della password.
4 STRUTTURA DEL SISTEMA
Di seguito è descritto il funzionamento nel dettaglio dei varchi di S.S. 309 Romea km. 2,6 e Via
Guiccioli nonché la componentistica ivi installata. (si veda planimetrie al paragrafo 5).
4.1 S.S. 309 ROMEA KM. 2.6
Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita principale del Comparto.
Il sistema di controllo accessi è indipendente dal sistema di gestione accessi/uscite degli autocarri
diretti agli impianti. Tale flusso di traffico è coordinato dal personale addetto Pesa che non può
interferire in alcun modo nella gestione del sistema accessi.
Alla chiusura dell’ufficio pesa, gli addetti lasceranno le sbarre elettromeccaniche di accesso alle
pese stesse in posizione di apertura mentre le sbarre del sistema accessi saranno sempre in funzione
in posizione di chiusura.
4.2 VIA GUICCIOLI
Questo varco rappresenta la via di accesso ed uscita secondaria del Comparto.
In fase diurna (6.30-18.30) dal lunedì al sabato in modalità automatica il varco si presenta
così:
-cancello pesante scorrevole aperto e bloccato manualmente (coperchio metallico su fotocellula).
-cancello leggero ad ante chiuso
-sbarre stradali di accesso-uscita abbassate
-sbarra a tutta larghezza alzata
Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di
riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a).
Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti
Gruppo Hera) o badge di riconoscimento (Soc. Sotris S.p.a).
In fase notturna (18.30-6.30) e durante i giorni festivi in modalità automatica il varco si
presenta così:
-cancello pesante scorrevole chiuso
-cancello ad ante leggero aperto
-sbarre stradali di accesso-uscita alzate
-sbarra stradale a tutta larghezza in posizione abbassata .
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Si accede un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti Gruppo Hera) o badge di
riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate).
Viceversa si esce dal varco sempre un mezzo alla volta attraverso badge aziendale (dipendenti
gruppo Hera) o badge di riconoscimento (lavoratori ditte terze preventivamente autorizzate).
Il sistema di accesso prevede anche una regolamentazione in modalità manuale gestita dal Capo
Turno IRE tramite cancello a tutta larghezza strada e citofono presente sul varco. Le condizioni
sono previste dal paragrafo 2 (MODALITA D’ACCESSO pag.5) (procedura di accesso/uscita
varco secondario di via Guiccioli pag.10 e 11), nei casi di mezzi di emergenza (VV.FF., 118
ecc…) e conferitori di rifiuti con o senza FIR, con o senza badge.
Il Capo Turno IRE di norma consente l’accesso al comparto solo dopo aver controllato sulla base
del programma giornaliero di conferimenti reso noto al Capo Turno IRE da parte della B.U. SOT
Ravenna la corrispondenza della targa del mezzo conferitore, il nome dell’autista e il nominativo
della ditta di trasporto. Al momento dell’uscita, per l’apertura della sbarra a tutta larghezza stradale
è necessario che venga richiesta autorizzazione al Capo Turno IRE tramate citofono posizionato in
loco.
Il passaggio dalla configurazione notturna-diurna del varco tramite temporizzatori avviene in modo
del tutto automatico.
In sala quadri IRE è posto un terminale (PC) che consente la visualizzazione e la stampa della lista
del personale presente in Comparto in caso di emergenza.
Ogni passaggio o tentativo di passaggio, sia in fase diurna che notturna, viene automaticamente
registrato dal sistema al fine di individuare eventuali tentativi di accessi immotivati e di migliorare
la gestione del Piano di Emergenza Interno.
4.3 VARCHI PEDONALI
Il varco principale di SS 309 Romea km 2,6 e quello secondario di Via Guiccioli sono gli unici due
varchi tramite i quali è consentito l’ingresso e l’uscita (tramite mezzo privato o aziendale, a piedi).
Esistono altri 5 varchi esclusivamente pedonali, 4 di competenza di Herambiente ed 1 di
competenza di Sotris.
La lista di distribuzione delle chiavi che consentono l’apertura dei lucchetti che mantengono
normalmente chiusi i suddetti cancelli di competenza Herambiente è conservata presso gli uffici del
Servizio Gestione Discariche Area Romagna.
A. Due varchi pedonali di competenza Herambiente adiacenti rispettivamente al varco principale di
SS 309 Romea km 2,6 e a quello secondario di Via Guiccioli e consentono l’ingresso al
Comparto in caso di malfunzionamento dei varchi di accesso.
B. Due varchi di competenza Herambiente per la sola uscita dal Comparto in caso di necessità di
campionamento dei punti di scarico delle acque meteoriche da parte degli organi di controllo.
C. Il varco di competenza di Sotris consente l’uscita dal Comparto del personale presente presso
tale stabilimento nel solo caso di emergenza
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PLANIMETRIE VARCHI D’ACCESSO
C1, C2, C3, C4, C5: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE
C5: LETTORE RICONOSCIMENTO BADGE DA UTILIZZARSI SOLO IN CASO DI
PROCEDURA DI EMERGENZA
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C6, C7, C8, C9, C10: LETTORI DI RICONOSCIMENTO BADGE
C8: LETTORE RICONOSCIMENTO BADGE DA UTILIZZARSI SOLO IN CASO DI
PROCEDURA DI EMERGENZA
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