N. 1 GENNAIO 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
IL SINODO
PER VINCERE LE SFIDE
DEL NOSTRO TEMPO
Chiesa Insieme
2
Gennaio 2015
Editoriale
SOMMARIO
Editoriale
Anno
del
del vescovo
Sinodo - pag. 2
Focus
Sinodo Diocesano - pag. 3
Primo
Celebrazioni
Novena Immacolata a San Rufino- pag.6
La veglia di natale / Te Deum - pag.7
Eventi
del papa a
Lima / Premio S. Chiara
pag.8
Formazione
La Scuola Socio-Politica - pag. 9
Clarisse
Vita
di
diocesana
Santa Chiara - pag.10
Famiglie
Incontro
del
Vangelo
con gli animatori
- pag. 11
Dalle
parrocchie
Capodacqua - pag.12
La chiesa di Corcia - pag. 13
nuovo parroco a
Cultura
Il
libro su
Monsignor Nicolini - pag. 14
Iniziative
Giovani
in aiuto delle periferie
ANNO DEL SINODO
piano
Ordinazione episcopale di padre Viola - pag.4
Tortona, l’ingresso in diocesi - pag.5
Il DVD
LA PAROLA DEL VESCOVO
- pag. 15
Appuntamenti
Gennaio / Febbraio - pag.16
Notiziario della diocesi di
Assisi - Nocera U. - Gualdo T.
Direttore responsabile: Vittorio Peri
In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci
Redazione e amministrazione:
P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg)
Tel. (075) 81.24.83fax: (075) 819.88.05
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06081 Assisi
Stampa: Tipografia Metastasio
2015. Ci siamo. Dopo alcuni anni di
preparazione, il Sinodo è in svolgimento. Le varie commissioni hanno cominciato a relazionare sui temi previsti. Le
mozioni sono sottoposte al dibattito e
votate dai sinodali. Un’esperienza di
Chiesa. Con la convinzione che Gesù è
in mezzo a noi: “Dove sono due o tre
riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Con la sensazione bella di
sentirsi fratelli e sorelle che si abbandonano al vento dello Spirito. Con le
proprie storie, le diverse sensibilità,
ma con la convinzione di essere l’unica
famiglia di Gesù. Una famiglia che si
apre all’orizzonte di tutta la Chiesa. E
con la bussola della Parola di Dio e del
Magistero, guarda con rispetto e dialogo ai fratelli cristiani
di altre confessioni,
ai credenti di altre
religioni, agli uomini
e donne del nostro
tempo, senza confini.
Il Sinodo diocesano
della Chiesa di Assisi – Nocera Umbra
– Gualdo Tadino si
svolge nello stesso
periodo in cui, per la
Chiesa universale, si
sta celebrando, in due
tappe, il Sinodo dei
Vescovi sulla famiglia. Una coincidenza
che ci aiuta ad avere
della Chiesa una visione “sinodale”.
Sinodo. Due concetti chiave in questa parola, che letteralmente significa “camminare insieme”. Il concetto
della comunione: la Chiesa è un corpo solo, il corpo di Cristo. Il concetto
del cammino: la Chiesa è pellegrina
nel tempo, sulla strada che è Gesù.
Davanti a noi ci sono sfide epocali.
Il Sinodo serve a farcene prendere coscienza. Dopo duemila anni di un cristianesimo che abbiamo ereditato in
formato “standard”, con le nostre
pratiche, le nostre tradizioni, le nostre parrocchie, ecc., oggi siamo dentro una transizione storica che sembra
mettere tutto in questione. Al punto
che spesso “rimuoviamo” il proble-
ma. Ci fa fatica misurarci col nuovo.
Di qui certe resistenze, certe lentezze, che rallentano la “conversione pastorale” a cui papa Francesco ci ha
chiamati con l’Evangelii gaudium. E
come non comprendere questa fatica?
Facciamo i conti con una realtà,
che non riusciamo più a governare,
anzi, nemmeno a
seguire. I nostri telefonini e i nostri
computer ne sono
l’immagine plastica:
un mondo in continuo movimento.
Di clic in clic, rimbalziamo negli angoli sempre nuovi
di
un paesaggio
che sembra magico. Dentro ci trovi
di tutto. Le cose più
belle e quelle più
brutte. E intanto il
rapporto vivo, quello che ti fa mettere
gli occhi negli occhi,
e ti chiede il tempo di conversare, di
giocare, di pensare, anche di soffrire
con l’altro, diventa sempre più evanescente. Valori instabili, relazioni fragili, il presente sfuggente, il futuro
incerto.
E Gesù? C’è ancora spazio
per lui in questo mondo dove tutto si
avvicenda, travolgendo costumi e convinzioni, persino frantumando, nella
famiglia, il “nucleo” della società e
della Chiesa? Noi accogliamo questa
sfida: “Il cielo e la terra passeranno,
la mia parola non passerà”. Anche il
mondo di internet è il mondo di Cristo.
Il nostro Sinodo poggia su questa certezza.
+
Domenico,
vescovo
Chiesa Insieme
Focus
Gennaio 2015
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La prima sessione plenaria del Sinodo ha affrontato il tema: “Evangelizzazione e pastorale santuariale”
Assisi un santuario a cielo aper to
ASSISI - Il rapporto tra i santuari, in
particolare le Basiliche papali di San
Francesco e Santa Maria degli Angeli
e la Chiesa locale nell’ottica di un’unica
ed integrata evangelizzazione è stato
al centro della prima sessione plenaria
dal custode del Sacro convento padre
Mauro Gambetti. Nel saluto introduttivo
il vescovo ha messo in evidenza l’importanza di questo momento di coinvolgimento generale, “di ascolto” che
arriva a seguito di un lungo percorso di
preparazione e che servirà al vescovo a
prendere le opportune decisioni rispet-
del sinodo diocesano che si è aperta
venerdì 9 gennaio alla Domus Pacis di
Santa Maria degli Angeli, sotto la presidenza del vescovo monsignor Domenico Sorrentino. L’assemblea, moderata
dal professor Nicolangelo D’Acunto alla
presenza del segretario del sinodo padre Francesco De Lazzari, ha affrontato
il tema (Pastorale santuariale ed evangelizzazione) approfondito e presentato
dall’apposita commissione presieduta
to ai cambiamenti sociali, economici e
di crisi della fede, di mobilità sociale e
culturale di cui la Chiesa deve tenere conto. Mettendo in evidenza alcuni
aspetti monsignor Sorrentino ha sottolineato l’elemento storico-ecclesiale dei
santuari: “in Assisi sono tanti, e alcuni, come le grandi Basiliche, particolarmente frequentati. Ma in certo modo
tutta la nostra città è come un santuario
a cielo aperto. Altri santuari sono nel
Marina Rosati
resto della diocesi, ma Assisi è caso a
sé. Il rapporto tra pastorale santuariale e parrocchiale ha in Assisi un luogo
esemplare, quasi un laboratorio - ha
aggiunto ancora il vescovo - merita di
essere ben approfondito. Un elemento
socio-pastorale: oggi non solo i nostri
santuari, ma anche tutte le nostre parrocchie e le altre realtà ecclesiali - ha
continuato il vescovo - sono chiamati
a un nuovo dinamismo, dipendente dal
fatto che la situazione di crisi valoriale
e di grande mobilità culturale e sociale
mette sempre più in crisi la forma “stanziale” della Chiesa e spinge la pastorale
sempre più in strada, “in uscita”, come
dice il Papa. Pertanto il discorso che
si fa circa i santuari ha dimensioni che
riguardano tutta la pastorale e ci aiuta a
cogliere lo specifico del nostro tempo”.
Dopo la lettura del documento predisposto dalla commissione si è passati
all’approfondimento delle mozioni all’Instrumentum laboris da parte dell’assemblea. Tutte le integrazioni proposte sono
state approvate dall’assise sinodale.
Tra le proposte più significative va segnalata l’istituzione di un “tavolo di confronto con gli istituti religiosi che hanno
strutture ricettive e con le associazini di
categoria al fine di concordare dei criteri, per offrire un’accoglienza adeguata ai pellegrini con scarse disponibilità
economiche”. In questo tavolo dovranno essere coinvolte anche le istituzioni.
L’altra proposta che ha avuto un ampio
consenso riguarda il maggiore e migliore coordinamento delle celebrazioni e
degli eventi tra la diocesi e i santuari.
La prossima sessione plenaria è fissata
per il 23 gennaio. 3
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Chiesa Insieme
Gennaio 2015
Primo piano
Grande partecipazione alla consacrazione episcopale di padre Vittorio Viola in Porziuncola
Un’ordinazione nel cuore
del francescanesimo
Marina Rosati
ASSISI - La Porziuncola che contiene
padre Vittorio: questa l’immagine che
ha visto tutta la folla dei fedeli che circondavano la piccola chiesetta, prima
della celebrazione solenne dell’ordinazione episcopale di domenica 7 dicembre, nella Basilica Papale di Santa
Maria degli Angeli, che non assiste ad
una ordinazione dagli anni 30.
L’eletto all’ordine dell’episcopato, padre Vittorio Francesco Viola (frate minore della Provincia Serafica di San
Francesco di Assisi), è entrato dal portone d’ingresso della Basilica, percorrendo tutta la navata centrale e, vestito
di abiti vescovili, si è diretto verso la
Porziuncola, accolto dagli applausi dei
presenti. Si è soffermato in preghiera
all’interno della cappella per qualche
minuto, lui che ha scelto questo luogo
come una delle icone principali del suo
stemma episcopale.
Dopo questo personale momento di
preghiera di affidamento al Signore e
alla Vergine degli Angeli, è iniziata la
celebrazione eucaristica della Solennità dell’Immacolata Concezione della
Beata Vergine Maria. Ha presieduto
monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo
Tadin. Padre Vittorio si è distinto per il
suo impegno pastorale in diocesi, soprattutto a favore dei più poveri nella Caritas diocesana; e domenica 7 è
stato proprio monsignor Sorrentino a
consacrarlo, insieme al cardinal Gualtiero Bassetti (arcivescovo di PerugiaCittà della Pieve) e monsignor Martino
Canessa (Amministratore apostolico e
Vescovo uscente della Diocesi di Tortona), con la concelebrazione di una
cinquantina di altri vescovi e i cardinali
Attilio Nicora e Giuseppe Betori.
Monsignor
Sorrentino
nell’omelia
ha espresso la gioia e la grazia per
l’ordinazione di padre Vittorio. Dopo
il rito della consacrazione con tutti i
suoi momenti, il saluto a cardinali e
presbiteri, il neo vescovo è passato a
benedire tutta la folla presente ricevendo diversi applausi. Alla fine, visibilmente commosso come del resto
per tutta la durata della cerimonia, ha
preso la parola scherzando: “Ci provo
a dir qualcosa, ce la farò? - ha iniziato
quasi prendendosi in giro per stemperare l’emozione –. “E poi l’invocazione più e più volte ripetuta al Signore:
“Quanto sei bello, sei bellissimo. C’è
un punto centrale della mia esistenza
– ha detto che è la sua presa possesso di me. E questa ordinazione è
arrivata a tre riprese, perché
io potessi assorbire lo Spirito del Signore e la sua santa
operazione. Tre immersioni –
ha detto monsignor Viola - il
diaconato, il presbiterato e
l’episcopato resi possibile nel
mio eccomi. Come sei bella
Porziuncola, come Maria. Un
eccomi realizzato con il mio
essere presbitero e che con
l’ordinazione episcopale è solo
ricordato. Così la Chiesa può
disporre di me. Quando il Signore chiama, ci dice il titolo
e poi ci dice di fidarci di lui.
La mia ordinazione episcopale
è l’inizio di un nuovo capitolo del libro della mia vita. Ma
non confondiamoci: siamo sempre nella prefazione, si, perché il libro inizia
con la morte. Francesco, bello il tuo
transito”. E poi un pensiero speciale
alla sua famiglia, al papà scomparso,
al suo paese Vallemosso, al vescovo
di Assisi, ai frati, “Carissimi per sempre
– ha continuato - i ragazzi delle case,
il Santo Padre Francesco per questa
sua benevolenza eccessiva per me, la
chiesa di Tortona bellissima, Vergine
immacolata amore mio, Gesù mio, vivo
vivo, amore mio”. 3
Chiesa Insieme
Gennaio 2015
Primo piano
I ngress o
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i n d i o c e s i d el n e o v e s c o v o c h e p r i m a d i t u t t o
ha fatt o v i s i t a a i m al a t i
Tor tona accoglie
il suo nuovo pastore
Daniela Catalano
TORTONA - Domenica 14 dicembre la
diocesi di Tortona ha accolto il suo
nuovo Pastore Mons Vittorio Viola è
arrivato in città da Valle Mosso, suo
paese natale e come primo gesto ha
voluto visitare coloro che soffrono. Si è
recato presso il Centro di Riabilitazione extra ospedaliero “Paolo VI” di Casalnoceto, al Santuario della Madonna
della Guardia e al Piccolo Cottolengo.
Ha salutato i malati e si è fermato con
loro per qualche minuto. Nel frattempo piazza del Duomo si è popolata di
gente desiderosa di incontrarlo. Verso
le ore 16 monsignor Viola è giunto sul
sagrato della Cattedrale dove è stato accolto dall’amministratore apostolico monsignor Martino Canessa, dal
metropolita della regione ecclesiastica
ligure e presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, dai vescovi della Liguria, dai vescovi di Alessandria,
Casale Monferrato, Asti, Biella, Pavia
e Vigevano, insieme ai canonici della Cattedrale e ai vicari episcopali e
foranei. Il primo a rivolgergli il saluto
è stato il sindaco di Tortona Gianluca
Bardone che, a nome di tutti i sindaci
dei comuni della diocesi, gli ha assicurato piena collaborazione. monsignor
Viola, dopo averlo ringraziato, gli ha
chiesto a che ora poteva recarsi all’Uf-
ficio Anagrafe il giorno seguente perché desideroso di prendere la residenza e di “stare a lungo” in città. Prima
di entrare nella chiesa il presidente del
Capitolo monsignor Pier Giorgio Pruzzi
ha presentato il Crocifisso al vescovo
Vittorio che lo ha baciato. Poi tra gli
applausi, ha benedetto i fedeli e dopo
alcuni momenti di preghiera davanti al
Santissimo, è salito sull’altare maggiore per la celebrazione solenne. Il cardinale Bagnasco ha consegnato al cancelliere vescovile la lettera Apostolica
con la quale il Santo Padre Francesco
ha nominato Padre Vittorio vescovo di
Tortona. Il cardinale Bagnasco ha salutato mons. Viola con affetto e amicizia fraterna, e ha definito la Diocesi di
Tortona il luogo del suo incontro con
il Signore, “il Sinai di Mosé, il deserto
di Osea, dove Dio chiama il suo eletto
per parlare al suo cuore affinché possa
lui parlare al cuore del suo popolo”.
Terminato il suo intervento, il cardinale
Bagnasco ha consegnato il pastorale
al nuovo vescovo che si è seduto sulla
Cattedra. Dopo la proclamazione del
Vangelo, il vescovo Vittorio ha tenuto
la sua prima omelia. Le sue sono state parole piene di bellezza e di fede.
Dopo essersi rivolto con gratitudine al
cardinale, ai vescovi, al suo presbiterio
e a tutte le autorità, ha dichiarato che
“la Santa Chiesa che è in Tortona, è
la mia terra promessa! Tutto è grande. Ma c’è in questo giorno qualcosa
di più grande ancora, come ogni volta
che ci raduniamo nel giorno del Signore per celebrare i santi misteri. Di più
grande, di noi e di tutto, c’è Lui. Lui.
La sua persona. Gesù Cristo, benedetto, amato, vivo. Che parla alla sua
Chiesa e che si offre come cibo e sacrificio eucaristico”. La prima cosa che
ha detto al suo gregge è stata questa:
“Il Signore verrà. Ce lo ha promesso
nel giorno dell’Ascensione. Verrà, ne
siamo certi. Lui ha voluto farci visita
nella nostra carne, cambia la qualità
del nostro vivere il considerare la verità del suo ritorno. Ce lo ha detto Isaia,
ce lo ripete continuamente in questo
tempo di Avvento la voce del Profeta. Attendiamo un liberatore, qualcuno
che venga a tirarci fuori dalla morte.
Attendiamo la potenza di una parola
che salva e che non è semplicemente
un vuoto augurio. Attendiamo lui, il suo
ritorno perché lui già è venuto a farci
visita. Perché lui già ha operato questa
liberazione, nella sua Pasqua”. La benedizione papale impartita dal vescovo
Vittorio ha concluso la celebrazione.
3
6
M essa
Chiesa Insieme
Gennaio 2015
Celebrazioni
solenne poi esposizione degli antichi codici dell ’ archivio capitolare
La novena dell’Immacolata a San Rufino:
tradizione antica, ma sempre nuova
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - A San Rufino la novena
all’Immacolata anche quest’anno e
ancor più dei precedenti ha riscosso
una folta partecipazione di devoti suoi
figli: di San Rufino, Assisi e dintorni
che di buon mattino si sono recati in
cattedrale per onorare la Tutta Bella, la
nostra Mamma Immacolata, per attendere con lei nell’Avvento il Figlio che a
Natale ci fa figli suoi. Alle 5.30 il santo
rosario, alle 18 la santa messa che si
conclude con il canto del Tota Pulchra,
mentre s’incensa la statua dell’Immacolata addobbata a festa, a seguire la
celebrazione delle lodi mattutine. Gesti liturgici consueti della novena che
tuttavia non ha mai perso freschezza
e entusiasmo a dispetto del tempo e
di una velata tristezza che in questo
momento di crisi ci avvolge, la nove-
na resta una tradizione non usurata
dall’abitudine come traspariva dai volti
commossi e rinvigoriti nella fede, da
qualche lacrima o qualche sorriso che
si nascondeva tra i fumi dell’incenso.
A predicarla è stato padre Giancarlo
Rosati ofm che ogni giorno ha indicato una lettura sapienziale della liturgia della Parola, affrontando i temi
più svariati della vita: la fede, la sofferenza, la morte, etc… e ad animarla
liturgicamente con i canti e negli addobbi la comunità delle suore francescane Immacolatine che operano nella
cattedrale e che nella solennità dell’8
dicembre, durante la santa messa,
presieduta dal vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, davanti a
lui e al popolo di Dio, hanno rinnovato
i voti nella Congregazione di appartenenza fondata l’8 dicembre del 1881.
Il vescovo ha richiamato l’attenzione
sulla crisi che ci sta attraversando tutti
e che si comprende sempre più essere
una crisi di valori piuttosto che economica, perché al centro della nostra
vita e del nostro interesse non c’è più
Gesù, il valore della persona. Poi la
comunità parrocchiale si è incontrata
per la tradizionale colazione insieme
preparata dalle donne della parrocchia.
Dopo la messa delle 10, celebrata dal
parroco don Cesare Provenzi, è stata
inaugurata dallo stesso la mostra: “La
Vergine Maria nei codici dell’archivio
capitolare di San Rufino”. I codici antichi esposti nel museo diocesano che
sono stati resi disponibili ai visitatori fino a domenica 21 dicembre. Le
operatrici del museo diocesano Patrizia Sensi, Francesca Cerri e Federica
Falcinelli hanno descritto e presentato
al pubblico brevemente la storia, la
struttura artistica e la valenza liturgica
e devozionale nonché la bellezza unica dei codici esposti. 3
IL CARDINALE PAROLIN IN VISITA ALLA CURIA VESCOVILE
ASSISI - La sala della Spogliazione, l’antico ingresso del
Vescovado, le stanze dove presumibilmente monsignor Placido Nicolini nascose gli ebrei e i loro oggetti durante la
seconda guerra mondiale sono alcuni dei luoghi del Vescovado che lunedì 8 dicembre il cardinale di Stato Vaticano
S.Em. Pietro Parolin ha visitato prima di recarsi a San Francesco dove ha presieduto la celebrazione dell’Immacolata.
Il cardinale ha voluto incontrare il vescovo di Assisi-Nocera
Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino che
lo ha accolto nella sua casa insieme a monsignor Vittorio Peri, vicario per la Cultura e al professor Francesco
Santucci, che ha fornito notizie storiche sulla struttura e
sulla simbologia del gesto della rinuncia di San Francesco.
Dopo l’incontro il vescovo ha accompagnato il cardinale
alla Basilica Papale di San Francesco per la celebrazione
eucaristica, la benedizione del presepio e l’accensione del
grande albero. 3
Chiesa Insieme
Gennaio 2015
Celebrazioni
U n ’ esplosione
La
nei segni , nei simboli e nei gesti nella veglia di
N atale
a
7
S an R ufino
gioia della natività
e la forza dell ’ annuncio
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Un’esplosione di gioia solenne e soffusa nella cattedrale di San
Rufino alla vigilia del Natale con la veglia e la santa messa; la gioia semplice e nello stesso tempo regale del
Natale, dell’entrata di un Dio-Bambino
nella storia, di un Re che lascia il trono
regale per abitare tra le nostre tende spesso intrise dei cattivi odori della
nostra precarietà materiale e spirituale, spesso troppo chiuse per guardare,
ascoltare, accogliere chi a pochi passi
è solo o sta vivendo la nostra stessa avventura umana senza che ce ne
rendiamo conto. In cattedrale molti i
segni, i simboli e i gesti che ci hanno riportato alla gioia del Natale, dagli
addobbi che tra pini intrecciati e stelle
di Natale, tra il rosso e il giallo regale
e la paglia e i tronchi della povertà,
accuratamente preparati dalle Suore
Francescane Immacolatine che operano nella cattedrale, ad una mangiatoia
all’altezza dell’Ambone dove si pro-
clama la Parola, quella Parola che in
questa notte si è fatta carne, al suono
delle campane ritornato più solenne e
gaio di prima, ai canti del coro costituito dai giovani scout e del post cresima
di San Rufino, ai presepi missionario
nell’antica cisterna romana e tradizionale allestito sotto la cripta, al Bambino deposto sul palmo della mano della Vergine di Nazareth che troneggia
nella Cappella del Santissimo, tutto ha
gridato e cantato al mondo, ai numerosi parrocchiani e pellegrini presenti: “Vi
annunzio una grande gioia oggi è nato
per voi il Salvatore”. “L’annuncio del
Natale non ha confronti ed è necessario trovarsi all’interno di questo annuncio - sottolineato il vescovo Sorrentino
- e lo saremo se siamo nella gioia e la
nostra gioia è vera se trova il suo fondamento nel valore di riferimento unico
nella nostra vita che è Gesù e la forza
e lo zelo di annunciarlo agli altri dopo
averlo gustato e contemplato”. “Quella
gioia del Natale che splende e che
se qualche tenebra trovasse ancora in
noi per la nostra debolezza e fragili-
tà, la ritroveremo deponendo ai piedi
di quella mangiatoia, portando a Lui
che nasce tutto ciò che ci opprime:
preoccupazioni, tristezze, ansie, paure
perché, dalla nostra consegna a Lui,
dal nostro fidarci di Lui, sottolineava il
parroco don Cesare Provenzi alla santa messa delle 10 del giorno di Natale,
dipende il ritrovare la gioia di sentirsi
abbandonati a Lui che è l’essenza del
Natale”. 3
TE DEUM NELLA CATTEDRALE
ASSISI - Dalla cattedrale di San Rufino, al suono delle
campane, si dispiega per le vie di Assisi l’unisono “Grazie” al Signore nel ricordo dell’anno trascorso, nella gioia
dell’anno che viene e nella speranza che, fedeli all’invito di
Papa Francesco, vogliamo tener stretta per non lasciarcela
rubare. Un augurio caloroso che il vescovo della Diocesi
di Assisi monsignor Sorrentino ha rivolto ai presenti il 31
dicembre nella cattedrale di San Rufino durante la solenne celebrazione eucaristica delle 17 da lui presieduta. “I
pastori esultano e portano l’annuncio della nascita di Gesù
– ha detto Sorrentino - è la Chiesa che annuncia, la Chiesa gioiosa e missionaria. Ma amiamo, abbiamo incontrato
Gesù? Lo abbiamo incontrato e amato nei mille modi ordinari e concreti con i quali egli si è presentato a noi? In
famiglia, nei nostri figli, nell’ambiente di lavoro, nei poveri?
Egli, infatti, si si è fatto presente, si è fatto carne, ma noi
l’abbiamo riconosciuto? E’ Lui il nostro unico anelito? Per
tutto questo suo farsi carne ed entrare nel vivo della Storia,
della nostra storia dobbiamo ringraziarlo” Poi il presule ha
evidenziato i tanti motivi per i quali a conclusione dell’anno
2014 dobbiamo ringraziare il Signore: per la nostra fede e
per quanti questa fede stanno vivendo fino in fondo affrontando il martirio; per il nostro cammino diocesano sinodale; per l’esperienza delle famiglie del Vangelo; per l’inizio
dell’anno della vita consacrata, un impegno importante per
Assisi che ha una cospicua presenza di consacrati e religiosi. “E se fiorisce il grazie – sottolineava Sorrentino - nel
nostro cuore allora fiorisce in noi la gioia dei pastori. Dal
Grazie scaturiscono: gli auguri di un’apertura al Bene, al
volere il bene pensando di realizzare non il proprio, ma
l’altrui bene; la preghiera per la pace che consiste nel mettersi il cuore in Pace”. A conclusione l’offerta dell’incenso
e il canto del Te Deum magistralmente interpretato dal
coro di San Rufino guidato dal maestro Luciano Sambuco.
Dall’accento sapienziale, esperienziale e auguralmente paterno, l’omelia del parroco alla sua comunità e ai pellegrini
presenti alla Santa Messa delle ore 10 nel primo giorno
dell’anno 2015. 3
8
Chiesa Insieme
Gennaio 2015
C onsegnato
Eventi
alle suore francescane missionarie e a quelle
O blate
del
B ambin G esù
Il dvd sulla visita di papa Francesco arriva a Lima
Marina Rosati
LIMA – Il dvd di Papa Francesco ad
Assisi è arrivato fino a Lima. In occasione della partecipazione alla ventesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Lima,
Stefania Proietti, componente della
commissione diocesana per la Pastorale sociale Lavoro e responsabile
per la custodia del Creato, è stata
ospite presso la sede della Provincia
delle suore francescane missionarie
di Gesù Bambino, nel quartiere Surquillo di Lima. La superiora provinciale Suor Sara Sabina Heredia Peña,
insieme all’economa suor Pia Celeste
Quiroga Villar e a tutte le suore della casa, hanno accolto con caloroso affetto la visita ed il dono inviato
dal vescovo del dvd che racconta la
storica visita di Papa Francesco ad
Assisi. L’Istituto religioso, molto cono-
Il
regista :
“Commosso
sciuto nella nostra diocesi per la casa
madre a Santa Maria degli Angeli e
che gestisce anche la scuola paritaria dell’infanzia Suor Maria Giuseppe
Micarelli, ha una lunga storia in America Latina. Durante il suo soggiorno
a Lima l’ingegner Proietti è anche
andata a visitare il progetto sostenuto nel 2007 dalla Caritas diocesana.
Nella parrocchia Sebastian Barranca
del quartiere la Vittoria, uno dei più
poveri della capitale peruviana, grazie al supporto della nostra diocesi
è stato realizzato l’ampliamento dei
servizi e delle aule dei laboratori educativi e formativi organizzati dai laici
volontari della missione Belen guidati
da suor Maria Paola Rotati delle suore Oblate del Bambin Gesù. Come
nel 2007, tuttora sono un centinaio i bambini tra sette e dodici anni
d’età, provenienti dai quartieri poveri
di Lima, che frequentano i laboratori
educativi e formativi organizzati dalla
missione Belen. I bambini vengono
accolti dopo la scuola e usufruiscono in questa struttura dell’unico pasto quotidiano oltre ad essere aiutati
nel rafforzamento scolastico. Stefania
Proietti, che come volontaria ha progettato l’ampliamento della struttura,
si era già recata a Lima nel novembre 2005 insieme al marito Giuseppe Tiradossi e all’allora direttore della Caritas Giocondo Leonardi e nel
2007 insieme al Vescovo Monsignor
Sorrentino per inaugurare l’opera.
Con l’occasione ha consegnato a suor
Maria Paola Rotati e alle consorelle
Oblate del Bambin Gesù, a nome del
vescovo monsignor Sorrentino, il dvd
che racconta la storica visita di Papa
Francesco ad Assisi, segno della vicinanza e dell’affetto della nostra Diocesi per questa “periferia umana”.
3
per questo riconoscimento ”
A PUPI AVATI IL XIII PREMIO SANTA CHIARA
ROMA – “E' un riconoscimento che mi riempie di gioia perché avete saputo cogliere in due opere la profondità di alcuni valori che oggi vengono dimenticati o certe
problematiche che sono sottovalutate”. Sono queste la prime parole di Pupi Avati
al quale mercoledì 10 dicembre è stato consegnato il XIII Premio televisivo Santa
Chiara dal presidente del Comitato organizzatore Daniela Fanelli e da don Vittorio
Peri, vicario episcopale per la Cultura e primo presidente del Comitato. Il premio,
che è consiste in incisioni e xilografie di otto artisti della Galleria del Cantico, è stato assegnato al noto regista bolognese per le due opere televisive andate in onda
sulla Rai: “Un matrimonio” e un “Bambino cattivo”. “In ambedue i lavori - si legge nelle motivazioni - con professionalità
di alto profilo umano e artistico, il regista ha saputo non solo dare rilievo ai valori morali e spirituali di cui Santa Chiara
d'Assisi è luminosa testimone per tutti, ma anche trasmetterli efficacemente al vasto pubblico televisivo”.
La consegna è avvenuta direttamente alla Duea Film di Roma dove Avati ha accolto la delegazione assisana del Premio.
“Sono onorato e apprezzo davvero molto questo riconoscimento - ha continuato il regista - perché vuol dire che la città
di Assisi non è rimasta indifferente a certe tematiche come la sofferenza, che i figli vivono quando i genitori si separano”,
ben presente nel “Bambino cattivo”. A margine della consegna Pupi Avati si è soffermato piacevolmente a parlare con la
delegazione a cui ha presentato tutto il suo staff anticipando un lavoro con Rai Fiction su alcuni momenti fondamentali
del Vangelo. 3
Chiesa Insieme
Gennaio 2015
Formazione
U na “ lezione
9
magistrale ” del vescovo dà il via alla terza edizione della scuola socio - politica
Papa Francesco riletto con gli occhi di Toniolo
Anna Maria Bettuzzi
ASSISI - Ha avuto inizio il 10 gennaio
il terzo anno della Scuola di formazione socio-politica “Giuseppe Toniolo”
che trova sede presso l’Istituto Serafico di Assisi. Presenti alcuni politici,
vicari episcopali, dirigenti dell’Istituto e
numerosi laici e religiosi, hanno preso
la parola i sindaci di Assisi, Bastia e
Cannara, offrendo un pensiero nel merito del proprio mandato. Francesca Di
Maolo, presidente del Serafico e moderatrice, ha proposto una bella riflessione sull’importanza della Scuola di
formazione, le cui radici affondano nel
messaggio cristiano: esperienza vissuta alla luce della dottrina sociale della
Chiesa, al passo con la storia che ci
chiama, come cristiani, alla costruzione responsabile della polis. Monsignor
Domenico Sorrentino, studioso del
Beato Toniolo, ha proposto una lectio
magistralis di grande spessore spirituale e culturale, offrendo un’autorevole testimonianza di vita e pensiero
cristiano. Il rapporto equilibrato tra fede
e scienza, storia ed impegno di una
Chiesa, capace di vivere le gioie e le
speranze, le tristezze e le angosce
degli uomini d’oggi, ha caratterizzato
l’asse portante di tutta la sua bellissima lezione.
Giuseppe Toniolo
Papa Francesco
e
Monsignor Sorrentino, sollecitato da
amici di Azione Cattolica a scrivere
una riflessione sull’Esortazione apostolica di Papa Francesco, Evangelii
gaudium, “letta” con gli occhi del Be-
ato Toniolo, aveva accolto con gioia
la richiesta, per l’attualità e la dirompenza delle problematiche trattate dal
Santo Padre e per la forza di pensiero
del Toniolo, espresso agli albori della
dottrina sociale della Chiesa, tra ’800
e ’900. Così, egli ha accolto anche il
titolo, proposto dall’A. C., di Gioia solidale Il pensiero che unisce Giuseppe
Toniolo e Papa Francesco. Descrivendo i contenuti dell’Esortazione, Monsignor Sorrentino accennava all’accusa
rivolta al Papa di porsi sul versante
comunista nell’affrontare le problematiche sociali, cui Francesco risponde
che l’attenzione ai poveri è nel van-
gelo, nelle stesse parole di Gesù, e
non va ideologizzata. L’accusa, soggiungeva il vescovo, nasce dall’ignoranza del cammino della Chiesa circa la questione sociale, fin dall’800
e dalla testimonianza del Toniolo. Il
Beato, studioso cristiano di economia,
aveva dibattuto contro corrente, in piena rivoluzione industriale, quando non
esistevano leggi a tutela dei più deboli,
affermando che l’etica deve essere il
fattore fondante, “intrinseco”, dell’economia. Papa Francesco leva la propria
voce, procedendo nel solco della tradizione, spinto dalla bella notizia, dalla
“gioia solidale” che spezza gli individualismi, nel nome della solidarietà;
operando il ribaltamento, contenuto nel
Vangelo, per cui il “centro” diviene ciò
che è debole, ultimo, ciò che è “scartato”.
I
quattro no di
Papa Francesco
e i quattro principi per il bene comune
Il giudizio del Santo Padre sull’economia contemporanea è netto e tagliente, afferma il Vescovo, ed è scandito in quattro no: no ad un’economia
dell’esclusione; no alla nuova idolatria
del denaro; no al denaro che governa,
invece di servire; no all’inequità che
genera violenza (Evangelii gaudium
53-59). Quattro sono i principi per il
bene comune: il tempo è superiore allo
spazio, nel senso che “dare priorità al
tempo significa occuparsi di iniziare
processi più che di possedere spazi”;
l’unità prevale sul conflitto; la realtà è
più importante dell’idea; il tutto è superiore alla parte: il bene comune, cioè,
la visione di insieme deve superare le
chiusure intorno al proprio interesse
individuale o di parte (Eg 223-236).
3
Chiesa Insieme
10 Gennaio 2015
Vita diocesana
L’intimità di una Chiesa in contemplazione:
la comunità del Protomonastero di Santa Chiara
ASSISI - La nostra comunità del Protomonastero Santa Chiara, una delle
presenze di vita consacrata più conosciute in Diocesi, ha una storia ormai
di otto secoli, affondando le sue radici
nella comunità stessa di Chiara: le sorelle infatti poco dopo la morte della
Santa lasciarono il monastero di San
Damiano e si trasferirono all’interno
delle mura cittadine, accanto all’erigenda Basilica destinata a custodire le
sacre spoglie di Chiara. Attualmente
siamo in 37, provenienti da ogni parte
d’Italia e anche dall’estero, e abbiamo
alcune sorelle in aiuto ad altri monasteri. La nostra specifica missione all’interno della Chiesa diocesana è quella
propria di ogni monastero, chiamato ad
essere, attraverso la preghiera e l’offerta, «l’intimità stessa di una Chiesa,
il cuore, in cui sempre lo Spirito geme
e supplica per le necessità dell’intera comunità e dove s’innalza senza
sosta il grazie per la Vita che ogni
giorno Egli elargisce» (Verbi Sponsa, 8). Questo si realizza in una vita
semplice e insieme intensa, intessuta
di preghiera liturgica e personale, di
ascolto e meditazione della Parola, di
comunione fraterna, di lavoro quotidiano: una vita «in santa unità e altissima
povertà», nella particolare forma della
clausura, che caratterizza la vita integralmente contemplativa come donazione totale all’amore di Gesù Cristo.
Nello stesso tempo la nostra presenza in Assisi è strettamente legata alla
Basilica di Santa Chiara, Chiesa del
monastero e insieme meta di pellegrini
e turisti provenienti da ogni parte del
mondo per venerare la santità di Chiara. La custodia della Basilica, condivisa con i Frati minori che vi prestano
il servizio liturgico-sacramentale, è per
noi una realtà molto impegnativa: col
servizio delle sorelle esterne, previste
dalla nostra Regola, e soprattutto attraverso la cura della preghiera litur-
gica, in cui accogliamo quanti
desiderano
unirsi
a
noi
nella lode di Dio, cerchiamo comunicare il messaggio proprio del Santuario: la dimensione contemplativa di
comunione con Cristo della vocazione
francescana. Negli ultimi anni, anche
grazie alla paterna benevolenza del
nostro vescovo Domenico, si è accresciuto a livello diocesano il riferimento
alla nostra comunità e alla Basilica: la
condivisione di celebrazioni liturgiche
e momenti di preghiera in particolari
circostanze ha intensificato i legami di
comunione con la Chiesa locale, di cui
accompagniamo il cammino con la nostra costante preghiera, in modo speciale in questo tempo di Sinodo. Anche
se nascoste, ci sentiamo pienamente
presenti nel cuore della comunità diocesana, di cui condividiamo desideri e
speranze, sofferenze e preoccupazioni,
nella gioia di essere un unico corpo
in Cristo e nel suo Santo Spirito. 3
Chiesa Insieme
Famiglie del Vangelo
Gennaio 2015
11
Quando la diversità aiuta a essere fratelli
I ntenso
momento insieme al vescovo monsignor
S orrentino
per gli animatori delle
CMFV
Rosella Baldelli
ASSISI - È stata un incontro che si
è svolto in un clima raccolto, ma, al
contempo, veramente familiare e festoso. Giovedì 18 dicembre 2014 circa
40 tra animatori e coordinatori delle
Comunità Maria Famiglie del Vangelo
si sono incontrati ad Assisi, accolti con
affetto da monsignor Domenico Sorrentino e dal suo vicario don Maurizio
Saba.
Dopo un primo momento ormai tradizionale di preghiera a Maria, dopo
l’invocazione allo Spirito e la lettura
di un brano evangelico, c’è stata una
prima importante occasione di condivisione tra tutti coloro che hanno aderito a questa proposta pastorale. E
come sempre gli spazi di condivisione
diventano opportunità di arricchimento
per tutti.
Il quadro che è emerso dall’incontro è
quello di comunità diverse tra di loro,
costituite da membri appartenenti a
diverse fasce d’età e/o sociali, ma
tutte animate dalla voglia di vivere o
rivivere sulla base della Parola che
in ognuno, complice lo Spirito Santo,
riesce a suscitare stimoli e riflessioni
diversi. Sentire come e quanto lo Spirito ha agito sui nostri fratelli ci conferma nella nostra fede, ci rinforza nei
nostri momenti di difficoltà e di smar-
rimento, ci suggerisce nuove strade.
Le diverse CMFV hanno intrapreso
iniziative diverse, ma tutte nel solco
tracciato dalla Parola che le guida e le
anima. Alcune Famiglie hanno curato
in modo particolare la preghiera comunitaria, altre la visita e l’assistenza
agli anziani e ai malati, altre ancora
hanno vissuto intensi momenti di vita
sociale e di ritiro spirituale.
A suggellare il clima festoso legato alle
imminenti feste natalizie, l’incontro si
è chiuso con un momento conviviale.
Il prossimo incontro si terrà Domenica
18 Gennaio al Convento dei frati cappuccini Domus Laetitia, si riuniranno
per una giornata di preghiera e comunione fraterna. Tema della giornata
: “Carismi e Comunione”, sul quale
Padre Giancarlo Rosati farà la sua
meditazione oggetto del successivo
momento di condivisione. tema dei
ritiri di questo Anno Pastorale. 3
L e CMFV
di P assaggio di B ettona
festeggiano padre D iodato
Una delle comunità delle CMFV di
Passaggio di bettona ha voluto festeggiare il parroco, padre Diodato
nel giorno del suo compleanno che
coincide con il giorno della sua ordinazione sacerdotale avvenuta 29
anni fa. 3
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Chiesa Insieme
12 Gennaio 2015
Dalle parrocchie
san rufino
Riaperto al pubblico l’oratorio di San Francesco
Si
trova sotto la sacrestia della cattedrale del primo vescovo di
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Il parroco e priore della cattedrale don Cesare Provenzi, dopo opportuni ritocchi e restauri, ha riaperto
al pubblico l’oratorio di San Francesco
che si trova sotto la sacrestia grande della Cattedrale di San Rufino e al
quale vi si accede tramite una scala.
Questo luogo ha una grande rilevanza
storica e significanza spirituale nella
vita di San Francesco. Qui, infatti, San
Francesco sostava in preghiera prima
di predicare nella Cattedrale, e qui fu
capodacqua
D opo 29
anni padre
protagonista di
un evento narrato da San
Bonaventura
da Bagnoregio
nella Leggenda
Maggiore scritta
nel 1263, dove
si narra che
mentre il santo
pregava di notte, un carro di
fuoco splendente con sopra un
globo luminoso a forma
di sole che illuminò la
notte, entrò dalla porta
di casa, facendo per tre
volte il giro dell’abitazione, mentre i frati alcuni
vegliavano in preghiera
e altri dormivano. Essi
compresero che Francesco era stato eletto
da Dio ad essere, come
nuovo Elia, cocchio e
auriga degli uomini spirituali. Questo episodio
Carmine M aurizio
A ssisi
narrato anche nella Vita Prima del
Celano è ritratto dal bassorilievo che
si trova sul muro frontale dell’oratorio,
le cui mura sono costitute da calcare
rosso del Subasio e risalgono all’antica cinta muraria romana. Ancora spazi
e tempi storici che come il chiostro,
grazie alla creatività e all’apertura pastorale del priore don Cesare Provenzi,
ritornano a vivere nel presente e ad
essere fonte di grazia per tanti visitatori che ad Assisi nei luoghi di San
Francesco cercano, oggi come ieri, risposte alla loro sete di senso, di fede,
di pace e di Assoluto.3
lascia , al suo posto arriva padre
G ianmarco Arrigoni
NUOVO PARROCO A SANT’APOLLINARE
ASSISI - Passaggio di consegne nella parrocchia di
Sant’Apollinare in Capodacqua di Assisi tra padre Carmine
Maurizio che ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età,
dopo 29 anni di servizio pastorale in questa comunità e il
nuovo parroco padre Gianmarco Arrigoni della comunità dei
frati minori conventuali che operano nella parrocchia “San
Francesco d’Assisi” in Rivotorto. Con una solenne celebrazione che si è svolta il 1 gennaio il vescovo della diocesi di
Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico
Sorrentino ha ringraziato padre Carmine per la disponibilità
e lo spirito di servizio che hanno caratterizzato il suo inca-
rico pastorale ed ha poi illustrato come avverranno le funzioni e le attività pastorali nella comunità di Sant’Apollinare
che di fatto, avendo lo stesso parroco, andrà a costituire
l’unità pastorale con Rivotorto. Al termine della cerimonia
hanno preso la parola il nuovo parroco, padre Gianmarco
che ha salutato la comunità, Fabrizio Cecchetti per conto
della Confraternita di San Giuseppe e di tutti i fedeli e il
presidente della Pro loco di Capodacqua Alberto Fagotti
che ha ringraziato padre Carmine per “ciò che ha fatto per
la comunità di Capodacqua”, annunciando uguale disponibilità e collaborazione al nuovo parroco. 3
Chiesa Insieme
Dalle parrocchie
roveto
-
busche
S a n G i u s ep p e r i s p l e n d e
Rimessa a nuovo la chiesa dei fedeli di Corcia
Alberto Cecconi
GUALDO TADINO - “Rallegratevi sempre nel Signore; ve lo ripeto rallegratevi….”. Con queste parole, il nostro
vescovo Domenico
Sorrentino, facendo
eco alle parole della liturgia della terza
domenica
dell’Avvento, ha salutato i
fedeli di Corcia accorsi in gran numero
per rivedere la chiesa di San Giuseppe, rimessa nuovo,
dopo un lungo periodo di riparazione
e di restauro.
Questa Chiesa, nel territorio della parrocchia di Roveto-Busche, in Gualdo
Tadino, ha subito, come tante altre,
i danni del terremoto del settembre
1997; per motivi i più disparati, non ha
usufruito di alcun intervento contributivo da parte dello Stato. Solo la buona
volontà della gente del paese ha reso
possibile la salvaguardia dello stabile,
lo scorso anno con la sistemazione del
tetto, rimesso a nuovo, e in questi giorni con un lavoro all’interno che ha del
prodigioso se si pensa che è stata fatta una nuova pavimentazione, un
moderno impianto
di riscaldamento,
la
sistemazione
dell’illuminazione,
l’imbiancatura, le
finestre con nuove vetrate, dodici
banchi nuovi.
Il parroco don Aldo Ha sottolineato la
dimostrazione di affetto del direttore
commerciale della Tagina Ceramica
Roberto Barberini che ha regalato il
pavimento della Chiesa ; la bravura di
Mariani Paolo di Corcia che ha realizzato e regalato le tre vetrate; come regalato è stato l’Ambone in olivo opera
di Tonino Santini. 3
nocera umbra
il vescovo :
“Felici
di contribuire al rilancio della città ”
IL MONASTERO DI SAN GIOVANNI
PASSA AL COMUNE
NOCERA UMBRA – Il sindaco del
Comune di Nocera Umbra Giovanni
Bontempi e il vescovo monsignor della
diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino hanno firmato una convenzione attraverso la quale il monastero di
San Giovanni, tremila metri quadrati in
pieno centro storico, passa nelle mani
dell’amministrazione comunale. La
diocesi cede così per 30 anni il diritto di superficie gratuitamente, con una
parte, tra cui la chiesetta interna, che
verrà ceduta alla parrocchia di Santa
Maria Assunta in comodato d’uso. Lo
stabile, prima degli ultimi sviluppi, era
in capo alle clarisse, la cui comunità però sarà trasferita altrove essendo
scesa ad un livello minimo di presenze.
Dalle Clarisse la donazione alla Diocesi e poi la cessione al Comune. “Sono
felice di contribuire al rilancio di Nocera e al suo sviluppo – ha commentato
il vescovo Sorrentino, ripercorrendo le
ultime vicissitudini che hanno portato
alla firma della convenzione - . Abbiamo raccolto tante manifestazioni
d’interesse, che però non ci hanno
convinto. Fino all’arrivo dell’interessamento del Comune, che ho apprezzato. L’amministrazione comunale ha
avuto la capacità di intercettare questa
disponibilità e ora offrirà un servizio ai
nocerini, laicamente aperto a tutti ma
con il rispetto dell’identità. Siamo di
fronte ad un’operazione degna, per noi
non c’erano altre possibilità significative. L’auspicio è che Nocera, “cittadina
gloriosa ma provata, ritrovi indirizzo
prospettico e la capacità di restituirsi
alla sua migliore identità”. 3
Gennaio 2015
13
MISSIONARI
DI SPERANZA
La testimonianza
di fra Carlo Chistolini
a Gualdo Tadino
GUALDO TADINO - Una visita molto
apprezzata quella di fra Carlo Maria
Chistolini, invitato a Gualdo Tadino
in occasione dell’apertura della mostra d’arte “Marenostrum” di Remo
Giombini, che propone un centinaio
di fotografie sul dramma degli immigrati “naufraghi della speranza” sulle
coste italiane. Fra Carlo ha parlato
dell’impegno attuale dei Cappuccini
anche per l’accoglienza dei profughi
haitiani, in cerca di luoghi dove poter
vivere dopo il disastroso terremoto.
Ed ha illustrato brevemente l’impegno ultrasecolare dei missionari francescani tra le popolazioni dell’Amazzonia, da quel lontano 1909, quando
arrivò il primo eroico drappello guidato dal gualdese padre Domenico
Anderlini. Ha parlato dell’impegno
per la salute, per la scuola, per la
dignità delle persone, per l’evangelizzazione; e del suo stare ed operare tra gli indios Tikunas di Belem de
Solimoes, insieme a fra Paolo Maria
Braghini ed altri. Particolarmente significativo l’incontro di fra Carlo con
un gruppetto di giovani gualdesi che,
guidati dalla docente Eleonora Luzi
e da un gruppo di adulti, tra cui don
Emanuele Komla Saga, hanno organizzato i laboratori ed i mercatini nel
contesto del progetto “Ragazzi per il
Javarì”, in collaborazione con i Rami
ed il Centro missionario diocesano.
Un caloroso abbraccio per la condivisione di un impegno solidale e
fraterno. 3
Alberto Cecconi
Chiesa Insieme
14 Gennaio 2015
Cultura
Nicolini, un pastore sempre vivo nel ricordo dei fedeli
Presentato l’ultimo libro del professor Francesco Santucci sul vescovo di Assisi dal 1928 al 1973
Valentina Di Maggio
ASSISI – Accoglienza. E’ stato questo
il termine che è riecheggiato in tutti gli
interventi che si sono succeduti durante la presentazione del libro “Da Trento
ad Assisi: Giuseppe Placido Nicolini” di
Francesco Santucci che si è svolta venerdì 5 dicembre nel Comune di Assisi
e alla quale ha partecipato con grande affetto e devozione tutta la città,
significando il ricordo amorevole che
la gente ha ancora per
questo pastore buono che
ha guidato la diocesi dal
1928 al 1973. L’incontro,
coordinato dal direttore del
quotidiano Avvenire Marco
Tarquinio, ha visto rappresentata anche la diocesi di
Trento grazie all’intervento
di Katia Pezzini, vice direttrice dell’archivio della
diocesi di Trento che ha
curato l’introduzione del
libro. In sala anche un
pro nipote di monsignor
Nicolini giunto da Trento
proprio per la presentazione ufficiale del testo che
narra del vescovo della città serafica
dal 1928 al 1973.
“E’ stato un periodo storico buio quello
degli anni del mio predecessore – ha
affermato monsignor Domenico Sorrentino nel suo saluto iniziale – durante il quale Nicolini ha brillato di luce. In
questo tempo in cui la nostra diocesi
di Assisi sta vivendo il sinodo bisogna
ricordare che l’ultimo sinodo è stato
proprio quello di monsignor Nicolini”.
Come ha sottolineato più volte Tarquinio che da buon assisano conosceva
la vita e le opere di questo vescovo,
“i cittadini di Assisi lo ricordano come
un altro nonno, un uomo che aveva
un amore infinito, che non aveva di-
stinzione né di presunta stirpe, né di
appartenenza politica. Il suo amore
aveva delle preferenze per i bambini, i
deboli ed i più fragili e lo ricordano tutti
con le caramelle in tasca”.
Ma quale è la vera grande sorpresa
che nasce da questo testo, frutto di
un’attenta ricerca nell’archivio della diocesi di Assisi – Nocera Umbra
– Gualdo Tadino? Tutti conoscevano
l’impegno di monsignor Nicolini per la
salvaguardia della città dai bombardamenti e dalle incursioni nazi-fasciste,
la difesa degli ebrei, ma nessuna sapeva del suo impegno, quasi quotidiano, per mettere in contatto deportati e
internati nei lager con i propri cari. “La
pubblicazione di queste lettere – ha
spiegato l’autore – ha dato la possibilità a tante famiglie di vivere emozioni
indescrivibili nel rileggere il percorso
di vita dei loro familiari di cui non si
aveva più traccia”.
“Monsignor Nicolini è stato un vescovo grande ed importante per la storia
della città di Assisi in quanto ha contribuito notevolmente alla sua salvezza
materiale e morale. Il libro trasmette
una grande forza morale – conclude
il direttore Tarquinio – ed è proprio
la forza morale che ha sostenuto il
suo cammino e sostiene il cammino di
ognuno di noi soprattutto nei momenti difficili”. A Nicolini si devono tante
opere, iniziative, gesti importanti come
l’accoglienza di coloro che volevano
servire la Chiesa in modo nuovo come
don Giovanni Rossi, fondatore della
Pro Civitate Christiana, di cui proprio
in questi giorni cade l’anniversario. 3
Chiesa Insieme
G i ova n i
Gennaio 2015
Iniziative
15
i n u s c i ta p e r a i u ta r e l e p e ri f e ri e
Torte e dolci della solidarietà del gruppo di volontariato dei ragazzi
ASSISI - Torte e dolci della solidarietà
e della gratuità. Un’attività a scopo di
beneficenza svolta dal gruppo giovani
di San Rufino che già hanno fatto diverse esperienze di volontariato a beneficio dei più poveri, guidati dal viceparroco don Carlo Cecconi, tra le più
recenti: la raccolta di ferro, di castagne,
arance, olive, lavaggio delle macchine
etc…. Questa volta hanno progettato
una raccolta dolci, che sono arrivati in
gran numero da famiglie, amici, oratori, comunità religiose e sono stati
venduti il giorno 7 dicembre, seconda
domenica di Avvento, presso le piazze
antistanti le chiese di San Rufino, San
Nicolò della Pieve e Viole. Hanno collaborato all’iniziativa alcuni alunni della
4C e 3E a indirizzo enogastronomico
ed ex-alunni dell’istituto Alberghiero di
Assisi che sabato 6 dicembre 2014,
con la professossa di cucina Giovanna
Gagliardi e le docenti Castellani Mirella
Castellani e suor Maria Rosaria Sorce,
hanno messo a disposizione la loro
professionalità, creatività e il proprio
tempo libero, per preparare e confezionare torte, dolci e biscotti natalizi
presso le Suore dell’Atonement che
hanno reso disponibili i locali. La giornata si è conclusa con una cena presso la sala parrocchiale di San Rufino
insieme ai giovani del volontariato con
i quali gli studenti hanno trascorso momenti di fraternità, amicizia e scambio
di esperienze. Il 7 dicembre sono state
vendute tutte le torte per un ricavato
di 1.500 euro e il plauso del parroco
di
San Rufino e dell’Alberghiero
don Cesare Provenzi ai ragazzi e alla
collaborazione dell’Alberghiero.I ragazzi stessi hanno individuato una famiglia
bisognosa di Assisi alla quale hanno
consegnato 1.000 euro.
Poi il loro amore ha raggiunto il Centro di Accoglienza don Pino Puglisi per
giovani e adolescenti sorto a BoscoBovalino nella Locride in Calabria
come valida alternativa alla strada, in
un contesto dove le strutture sociali e
sportive sono fortemente carenti. Una
parte del ricavato, infatti, di 500 euro
è stata consegnata alla fondatrice del
centro “Suor Carolina Iavazzo”, collaboratrice del beato Pino Puglisi, che
con gli operatori, le sue consorelle della Fraternità del Buon Samaritano e
più di cinquanta ragazzi del Centro il
giorno 8 dicembre, dopo una visita ad
Assisi guidati da Suor Maria Rosaria
Sorce e da Fra Nicola ofm conv., hanno incontrato i giovani di San Rufino
per uno scambio di esperienza. 3
Chiesa Insieme
16 Gennaio 2015
APPUNTAMENTI - gennaio / febbraio 2015
19 - Lun - 2.a Tempo Ordinario
- Inizio Esercizi Spirituali del clero fino a venerdì 23 Domus Letitiae - Assisi:
Predica gli esercizi Padre Raniero Cantalamessa.
20 - Mar - 2.a Tempo Ordinario
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Dottrina Sociale della Chiesa
21 - Merc - 2.a Tempo Ordinario
22 - Gio - 2.a Tempo Ordinario
23 - Ven - 2.a Tempo Ordinario
24 - Sab - 2.a Tempo Ordinario
- Alla scoperta dei luoghi dove si rifugiarono gli Ebrei
Assisi - P.zza del vescovado ore 15.00
- La Salvaguardia del patrimonio artistico di Assisi: tra bombardamenti alleati e razzie
tedesche. Teatro audutorium della Pro Civitate Christiana - a cura di Edoardo De Santis
Passarani
25 - Dom - 3.a Domenica Tempo Ordinario
Shoah: musiche e letture a cura di Assisincanto Chorus - P.zza del vescovado - Sala
della Spoliazione ore 18.00
26 - Lun - Ss. Tito e Timoteo (m)
Museo della memoria - Assisi 1943-1944, visita guidata per studenti e cittadini
Assisi, Via San francesco, 12 ore 11.00
27 - Mar - 3.a Tempo Ordinario
Presentazione del documentario: “ Un uomo della provvidenza: il colonnello Valentin
Muller e la salvezza di Assisi durante la seconda guerra mondiale”.
Assisi - Sala della Conciliazione - P.zza del Comune alle ore 16.30
28 - Mer - 3.a Tempo Ordinario
29 - Gio - 3.a Tempo Ordinario
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico:Questa è l’opera di Dio - Carismi e
opere.
30 - Ven - 3.a Tempo Ordinario
31 - Sab - 3.a Tempo Ordinario
1 Dom - 4.a Domenica Tempo Ordinario
37A Giornata per la vita
2 Lun Sett. 06. - 4.a Tempo Ordinario PRESENTAZIONE DEL SIGNORE (f) -
19A
3 Mar - 4.a Tempo Ordinario -
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Stato di diritto e
Stato di privilegio
Giornata della vita consacrata - ore 17.00
4 Merc- 4.a Tempo Ordinario 5 Gio - 4.a Tempo Ordinario -
INCONTRO MENSILE DEL CLERO - ore 9.00 Santa Tecla
6 Ven - 4.a Tempo Ordinario 7 Sab - 4.a Tempo Ordinario 8 Dom - 5.a Domenica Tempo Ordinario
9 Lun Sett. 07. - 5.a Tempo Ordinario
NOCERA UMBRA: CELEBRAZIONI IN ONORE DEL PATRONO SAN RINALDO
10 Mar - 5.a Tempo Ordinario
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Linguaggio teologico e periferie
esitenziali.
11 Mer - 5.a Tempo Ordinario
23A Giornata del Malato
12 Gio - 5.a Tempo Ordinario
13 Ven - 5.a Tempo Ordinario
14 Sab - Ss. CIRILLO e METODIO patr.
d'Europa (f) 15 Dom - 6.a Domenica Tempo Ordinario
16 Lun Sett. 08. - 6.a Tempo Ordinario
17 Mar - 6.a Tempo Ordinario
18 Mer - MERCOLEDI' DELLE CENERI
19 Gio - giov. dopo le Ceneri
20 Ven - ven. dopo le Ceneri 21 Sab - sabato dopo le Ceneri
22 Dom - 1.a Domenica di Quaresima CATTEDRA DI S. PIETRO (f)
Scuola socio-politica - ore 19.00 Istituto Serafico: Da un sistema assistenziale ad un
walfare generativo.
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il sinodo per vincere le sfide del nostro tempo