MAGGIO 2014
IN COMUNIONE
Barlassina
La gioia, virtù del cristiano
di don Sandro
Carissimi,
in questo periodo pasquale la Chiesa ripete la
preghiera alla Madonna che recita così: “Esulta regina
del cielo! Alleluia. Colui che hai portato nel seno!
Alleluia. E’ risorto come aveva predetto! Alleluia”.
E’ un grido di gioia che pervade la liturgia di questi
tempi e lo spirito in cui vive la Chiesa.
Il Papa parla spesso della gioia come frutto di un
incontro con Gesù.
Come accade questa gioia nel cuore? Vengono in
mente i primi apostoli Giovanni ed Andrea che, dopo
aver visto Gesù ed avere passato il pomeriggio con
Lui, tornano a casa pieni di gioia e cominciano a
raccontare di aver incontrato il Messia. E’
un’esperienza che capita anche a noi, ma difficilmente
si può spiegare: occorre viverla. Lo capisci quando
accade. Chesterton diceva che “la gioia è il gigantesco
segreto del cristiano”.
Vi è un forte legame tra la gioia e l’evangelizzazione.
Il Papa ci dice che la gioia è una virtù che deve essere
coltivata in noi, che “un evangelizzatore non dovrebbe
avere costantemente una faccia da funerale”.
Questa gioia ci spinge ad annunciare a tutti come
l’esperienza cristiana che stiamo vivendo rende la
nostra vita lieta, come dà gusto a tutto, dal lavoro agli
affetti famigliari, come tutto diventa diverso. La gioia,
che si manifesta nel nostro volto, testimonia che Cristo
è vincitore nella nostra vita. Si vorrebbe attaccare
questo fuoco di gioia a tutti. Il mese mariano vuole
esprimere questo desiderio che urge dentro di noi.
Alcuni nostri parrocchiani si stanno preparando per
vivere e per comunicare questa gioia attraverso le
Missioni di ottobre ed i gruppi di ascolto che
nasceranno. A questo proposito stiamo cercando delle
case presso le quali sarà possibile vivere questi nostri
incontri.
Nel mese di maggio avranno luogo tanti avvenimenti
che ci prepareranno a questa gioia!
Ci sarà la vestizione di nuovi chierichetti, i ragazzi di
terza media firmeranno una pergamena con l’impegno
di vivere la Professione di Fede, celebreremo le Prime
Sante Comunioni, vivremo la promessa degli animatori
che si impegneranno nell’oratorio feriale; infine
desideriamo portare la statua della Madonna nei vari
quartieri e nelle fabbriche per annunciare a tutti la gioia
della fede. Attraverso questo gesto vogliamo ricordare
che la Madonna è vicina alle persone, alle loro case e
alle loro famiglie e che, anche in questi tempi difficili,
non ci abbandona mai. Le fatiche della vita non ci sono
tolte, ma la coscienza della presenza di Gesù e di
Maria, della sua intercessione, ci dà forza e coraggio.
Come ci ha detto papa Francesco, la gioia è una virtù e
noi vogliamo educarci ad essa cercando Gesù tutti i
giorni e accogliendoLo nelle nostre giornate.
La nostra società può cambiare solo attraverso la
nostra vita cambiata nella gioia che nasce dall’incontro
e dal rapporto di amicizia con Lui.
1
Indice
Vita in parrocchia:
Pag.3
Un capolavoro di giornata
Rubrica “Lo scrigno della memoria”
di Antonietta Porro
Pag.4 - 5
Un impegno da prendere seriamente
Corso Fidanzati - La testimonianza di alcune coppie
di Rossella e Simone, Cristina e Matteo,
Letizia ed Andrea
Pag.6 - 7
Seguite la Sua voce e porterete molto frutto
Pellegrinaggio a Roma
a cura del Gruppo Preadolescenti
Pag.9
Un’esperienza emozionante
Pellegrinaggio a Roma - L’esperienza dei
di Giacomo, Sebastiano, Matteo,
Emanuele, Filippo, Andrea e Marco
chierichetti che hanno servito Messa in S. Pietro
Pag.11
Ma voi chi dite che io sia?
Missioni parrocchiali di ottobre : la testimonianza
di una futura animatrice dei Gruppi di Ascolto
di Monica Albuzzi
Pag.13
Un primo maggio di lavoro
Raccolta rottame e pulizie straordinarie in Oratorio
a cura della Redazione
Vita della Chiesa:
Pag.14 - 15
San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II
Speciale Canonizzazione:
Testimonianza di una parrocchiana che ha partecipato
alla cerimonia di canonizzazione di Papa Roncalli e
Papa Wojtyla ed estratti dall’Omelia di Papa Francesco
Pag.16
Anagrafe parrocchiale
2
di Luisa Arienti
Lo scrigno della memoria
Vita in parrocchia
Un capolavoro di giornata
di Antonietta Porro
A Barlassina ci fu un tempo - non così lontano da non essere ricordato ancora da qualcuno – in cui le campane annunciavano l'Ave Maria alle cinque del mattino, e non alle sette e trenta come accade oggi. Ci fu un tempo in cui
la prima Messa veniva celebrata alle cinque e trenta: una quotidiana "Messa dell'alba" che arrivava addirittura prima
dell'alba. Era il tempo in cui gli abitanti di Barlassina erano artigiani e soprattutto contadini, e le loro giornate lavorative
erano delimitate dal sole che sorgeva e che tramontava: così la Chiesa, da buona madre, si adattava ai loro ritmi, che
erano i ritmi stessi della natura, seguiva e accompagnava gli uomini nelle loro giornate, che erano aperte dal suono
delle campane, dalla voce di Dio, prima ancora che dal canto del gallo… Era il tempo in cui la natura, nel bene e nel
male, regolava la vita dell'uomo, e forse era più facile, più immediato, comprendere che la natura altro non era che il
modo in cui Dio si faceva vicino all'uomo, sostenendone l'esistenza, attraverso i frutti della terra, ma anche inviandogli
la prova, attraverso le intemperie o la siccità, e insieme la capacità di affrontarla.
Oggi viviamo di corsa, quasi convulsamente; l'orologio è diventato il nostro tiranno, l'ansia e la fretta le nostre
compagne di viaggio. E abbiamo l'impressione che più facciamo in fretta, meno perdiamo tempo, più la nostra giornata
sarà ricca e piena, come se tutto dipendesse da noi e come se non ci aspettassimo nulla da altri, da un Altro. Così non
ci accorgiamo più del fatto che tutto ciò che ci arriva, nelle nostre giornate, ci arriva da un Altro, è il modo in cui Dio ci
si fa vicino. E qualche volta ci giustifichiamo della nostra distrazione, come se ciò che era possibile ai nostri nonni contadini non fosse più possibile a noi, perché viviamo in una realtà più frenetica, più complicata.
Un caso – ma dovrei dire la Provvidenza – mi ha messo tra le mani in questi giorni un foglietto, messo a disposizione dei fedeli in una Chiesa della nostra zona. Portava scritta una riflessione della Serva di Dio Madeleine Delbrêl,
una giovane francese vissuta nel secolo scorso, la quale, atea sino ai vent'anni, si convertì al cristianesimo e visse poi
nella periferia di Parigi, in una zona ad alta densità di fabbriche, condividendo la vita con gli operai e impegnandosi
nell'assistenza dei poveri. Così scrive Madeleine: «Non importa che cosa dobbiamo fare: tenere in mano una scopa o
una penna stilografica. Parlare o tacere, rammendare o fare una conferenza, curare un malato o battere a macchina.
Tutto ciò non è che la scorza della realtà splendida, l'incontro dell'anima con Dio rinnovato ad ogni minuto, che ad ogni
minuto si accresce in grazia, sempre più bella per il suo Dio. Suonano? Presto, andiamo ad aprire: è Dio che viene ad
amarci. Un'informazione? … eccola: è Dio che viene ad amarci. E' l'ora di metterci a tavola? Andiamoci: è Dio che viene ad amarci. Lasciamolo fare. Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio. Dio ci dà una giornata intera da lui stesso preparata per noi. Non vi è nulla di troppo e nulla di "non abbastanza", nulla di indifferente e
nulla di inutile. E' un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto. Noi la guardiamo come una pagina
di agenda, segnata d'una cifra e d'un mese. La trattiamo alla leggera come un foglio di carta. Se potessimo frugare il
mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno
umano».
Da domani ascolterò l'Ave Maria delle sette e trenta come facevano i nostri nonni contadini, lasciando che le
campane mi ricordino che tutto ciò che sta per avvenire nella mia giornata sarà il modo in cui Dio si fa vicino a me, in
cui Dio viene ad amarmi, come dice Madeleine. Chiederò a Dio che mi lasci vedere che nulla nella mia giornata è indifferente e nulla è inutile, che tutto viene da Lui, i frutti della terra come le intemperie. Chiederò la capacità di riconoscerlo, fra una corsa e l'altra, quel «capolavoro di giornata» che Lui ha pensato per me «dal fondo dei secoli».
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Vita in parrocchia
Corso Fidanzati
Un impegno da prendere seriamente
Nel mese di Gennaio abbiamo iniziato il corso in preparazione al Matrimonio Cristiano.
Per noi due, cresciuti in ambiente oratoriano, è stata una cosa naturale frequentarlo nella nostra parrocchia, dove abbiamo già ricevuto i sacramenti del Battesimo, della Prima Comunione, della Cresima e dove abbiamo intenzione di
sposarci.
Durante la prima serata abbiamo incominciato a conoscere le altre coppie di futuri sposi che hanno condiviso con noi
questa esperienza: negli occhi di tutti c’era grande entusiasmo e voglia di stare insieme. La prima parte del percorso si
è snodata in momenti di catechesi insieme a Don Sandro dove abbiamo toccato temi quali l’amore tra uomo e donna,
la bellezza dell’incontro e dell’amore tra due persone, il perdono e la stima all’interno della coppia, la fecondità e la
fedeltà nel sacramento del Matrimonio. Tutti i temi trattati sono stati poi elemento di discussione all’interno dei singoli
gruppi dove, con l’aiuto delle coppie guida, abbiamo potuto confrontarci e discutere in maniera costruttiva.
La seconda parte del corso si è svolta in comune a coppie di altre parrocchie; gli incontri, tenuti da psicologi e professionisti del Consultorio Decanale di Seregno, ha invece trattato aspetti più pratici del rapporto di coppia.
Il momento per noi più intenso l’abbiamo vissuto quando abbiamo visto insieme un filmato estratto dal discorso tenuto
da Papa Francesco durante l’incontro del 14 Febbraio a Roma con i fidanzati che si preparano al matrimonio; le ormai
“famose” tre parole indicate dal Santo Padre POSSO – GRAZIE – SCUSA possono sembrare tre semplici parole, ma
implicano un grande rispetto e amore verso l’altra persona e cercheremo di tenerle sempre come esempio nella nostra
relazione.
Porteremo sempre nel cuore questa esperienza comunitaria che ci ha aiutato soprattutto a capire che alla base della
nostra coppia non siamo mai soli; alla base del nostro amore è costante e imprescindibile la presenza dell’amore di
Dio.
Rossella e Simone
Da gennaio a marzo si è svolto presso la parrocchia di S. Giulio Prete a Barlassina il corso in preparazione al matrimonio cristiano, guidato da don Sandro e dalle coppie animatrici. In un momento storico in cui tutto appare incerto, le riflessioni di don Sandro e il dialogo con le coppie animatrici ci hanno aiutati a guardare il matrimonio cristiano come un
cammino affascinante e possibile per noi oggi. In questo cammino non siamo da soli!
Mi ha colpito particolarmente l’insistenza di don Sandro sulla novità che l’amato porta nella mia vita: se guardo alla mia
storia mi accorgo che l’altro così com’è è un dono gratuito e prezioso, che Qualcuno di più grande di me e di lui mi ha
messo accanto come compagno di viaggio.
Nel discorso ai fidanzati il giorno di San Valentino, papa Francesco ha detto che l’amore non è un sentimento, ma è
una relazione, una realtà che cresce come una casa che si costruisce pezzo per pezzo.
L’augurio a tutte le coppie che si sposeranno è di ricordarsi e riscoprire nel quotidiano che Dio è l’origine del nostro
amore di coppia e che affidandoci a Lui e alla Sua compagnia nella Chiesa tutto assume un gusto nuovo.
Letizia e Andrea
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Corso Fidanzati
Vita in parrocchia
Noi siamo Cristina e Matteo. Il 12 gennaio abbiamo iniziato il corso per fidanzati, organizzato dalla parrocchia di Barlassina. Io, provenendo da un’altra parrocchia, ho avuto un certo timore a intraprendere questo cammino “in terra straniera”. Mi sono dovuta ricredere, perché l’accoglienza riservataci da parte di Don Sandro, di Federica e Nino, di Fabiola e Paolo (i nostri tutors) e di tutte le coppie che hanno prestato il loro tempo e la loro esperienza a tutti i fidanzati, è
stata delle migliori.
Abbiamo trattato temi quali la fedeltà, il rispetto, l’amore, il dialogo, il perdono, la fecondità sempre iniziando con un
momento di preghiera. Ed è stata proprio la preghiera, l’affidarsi al Signore come coppia, ma anche e soprattutto come
comunità, che hanno reso questo un periodo emozionante.
L’inserirsi nella comunità barlassinese è uno dei motivi per i quali abbiamo scelto di frequentare questo corso e ne siamo felici, perché è servito ad ampliare il nostro dialogo su temi dati per scontati e mai affrontati o comunque su posizioni mai chiarite fino in fondo, per paura forse o per banalità, e ad aprirci come coppia alla comunità stessa. Insomma,
un periodo emozionante in cui abbiamo imparato a capirci di più, ad unirci con la preghiera comunitaria, grazie alle
raccomandazioni di Don Sandro sul perdono quotidiano e la preghiera di coppia.
Consigliamo a tutti di seguire il corso con impegno.
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Vita in parrocchia
Pellegrinaggio a Roma
Seguite la Sua voce e porterete molto frutto
a cura del Gruppo Preado
Tre giorni indimenticabili che rimarranno impressi per sempre negli occhi e nei cuori dei ragazzi e degli educatori del
gruppo Preado della nostra UPG. Un’esperienza di condivisione nella fede e nella gioia, momenti di riflessione, preghiera, gioco e divertimento, il tutto nell’incredibile scenario di Roma dalle infinite ricchezze artistiche, storiche, culturali e spirituali.
L’incontro con il Santo Padre, papa Francesco, nell’Udienza generale del mercoledì e la partecipazione alla S. Messa
celebrata dal Card. Comastri nella basilica di San Pietro il giorno precedente, con i nostri chierichetti chiamati al servizio sull’altare di Pietro, hanno reso questa esperienza davvero unica.
La Santa Messa in San Pietro è stata un’esperienza bellissima: c’erano quasi 8.000 mila ragazzi che, come noi, stanno camminando nella fede. Vedere così tanti ragazzi che hanno preso la nostra stessa decisione ci aiuta nel voler
continuare il nostro cammino.
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Pellegrinaggio a Roma
Vita in parriocchia
Il giocone del martedì ci é piaciuto molto: é stato veramente divertente affrontare le prove che gli educatori ci hanno
proposto. Ci ha anche permesso di visitare i luoghi più significativi della città, che molti di noi non avevano ancora visto.
Per noi ragazzi in cammino verso la Professione di Fede l’udienza di Papa Francesco è stata molto importante e significativa
perché, per noi, lui rappresenta una grande testimonianza che ci
può aiutare nei momenti bui che potremmo incontrare nel nostro
cammino.
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Pellegrinaggio a Roma
Vita in parrocchia
Un’esperienza emozionante
Il giorno 22 Aprile siamo andati alla Basilica di S.Pietro nella quale noi chierichetti dell’UPG di Lentate e Barlassina
abbiamo servito all’altare papale con il Cardinale Comastri. Ci aspettavamo che insieme a noi prestassero servizio
anche altri “Servi di Dio” di altri oratori. Invece giunti in sacrestia scoprimmo che eravamo i soli ad avere questa magnifica opportunità. A questa notizia ci fu un panico generale seguito da un silenzio di tomba. Avevamo paura! Paura di
sbagliare e di non essere abbastanza preparati sul da farsi. Solo durante la processione iniziale ci siamo resi conto
dell’immensità e della maestosità della Basilica e con tutti gli occhi e le macchine fotografiche puntati verso di noi eravamo in soggezione ed imbarazzati. È stata un’esperienza bellissima ed emozionante perché capita una volta nella
vita di poter aiutare un Cardinale a celebrare in San Pietro!
Giacomo, Sebastiano e Matteo
Alle ore 9.30 tutti i chierichetti dell’Unità Pastorale Giovanile di Lentate e Barlassina si stavano preparando per l’inizio
della S. Messa, presieduta dal Cardinal Angelo Comastri, vicario generale del Papa, nella Basilica di S. Pietro. Dopo
l’entrata all’interno della Basilica, ci siamo recati nella gigantesca sacrestia. Eravamo convinti che qui avremmo incontrato altri chierichetti della nostra Diocesi, ma abbiamo saputo solo successivamente che eravamo gli unici a servire
quella Messa, e perciò eravamo molto emozionati per questo privilegio. Oltre ad essere emozionati eravamo anche
preoccupati di sbagliare davanti a così tante persone; fortunatamente tre diaconi (Francesco, Emanuele e Filippo) ci
hanno aiutato e ci hanno spiegato tutto quello che dovevamo fare, e ci sono stati di grande aiuto. Durante la celebrazione tutto è andato a meraviglia; il racconto del Cardinale durante l’omelia è stato molto interessante: si è raccomandato di non “bruciare” la nostra vita come una sigaretta, attraverso il racconto della vita di S. Karol Wojtyla. Questa
esperienza unica e, probabilmente, irripetibile è stata davvero appagante. È il sogno di tutti i chierichetti, è come giocare a San Siro per un calciatore, e noi abbiamo potuto realizzare questo sogno!!!
Emanuele, Filippo, Andrea e Marco
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Missioni parrocchiali di ottobre
Vita in parrocchia
Ma voi chi dite che io sia?
di Monica Albuzzi
Ma voi chi dite che Io sia?
E’ questo il titolo del libretto preparato dai Padri Missionari Oblati di Rho per introdurci alle missioni che inizieranno da
ottobre nella nostra comunità.
Una frase del Vangelo di Matteo, sentita molte volte, ma che mi provoca ancora più incisivamente dopo l’invito che ho
ricevuto da Don Sandro per animare i gruppi di ascolto.
Gesù chi è per me? Cosa c’entra con la mia vita?
Ripensando al mio vivere quotidiano mi rendo conto di come spesso e volentieri la portata che Cristo ha nella mia vita
venga ridotta alle mie capacità, al mio saper fare. Lui c’è sempre, ma certe cose posso farle benissimo da sola, ci penso solo io.
Ho perciò meditato con serietà sulla proposta di Don Sandro, e ho deciso di accettare con la consapevolezza del fatto
che non mi sia giunta per puro caso, che anzi sia un modo di Gesù per provocarmi, quasi a dirmi: “Io sono qui, tu
quanto vuoi venirmi incontro?”.
In un primo momento sono stata tentata di rifiutare. Pensavo alla mia poca preparazione, al poco tempo che posso
dedicare e a tante altre cose. Mi sono allora risuonate nella mente (e nel cuore) alcune parole di Papa Francesco, il
quale esorta ogni cristiano ad andare incontro a tutti senza paura, richiamando all’essenziale, cioè Gesù Cristo, per
arrivare fino alle periferie dell’esistenza.
La parola periferia, in particolare, mi ha colpito. Sta parlando anche a me, anzi proprio a me!
Quanto per me Cristo è essenziale?
Credo che questa domanda riassuma perfettamente il punto di partenza del lavoro a cui sono stata chiamata e sia lo
stimolo necessario ad un cammino di conversione, di riscoperta del valore di Cristo nella mia vita (valore spesso banalizzato, appiattito alle mie misure).
Senza una coscienza allenata a questa provocazione che Cristo rivolge alla mia esperienza quotidiana (di mamma,
moglie etc…), anche la testimonianza che valore può avere?
Invito tutti ad aprire il cuore davanti a questi interrogativi e a fare propria la Parola di Gesù, che ci accompagnerà nei
vari incontri missionari, quale preziosa fonte di risposta ai nostri bisogni.
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Barlassina
Donazioni 2014:
9 marzo
8 giugno
7 settembre
7 dicembre
Se vuoi collaborare o diventare uno dei sostenitori del giornale di vita
parrocchiale “In Comunione”, puoi farlo nei seguenti modi:

Invia una e-mail all’indirizzo: [email protected]

Telefona direttamente al numero:  0362 / 566.750
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Raccolta rottame e pulizie straordinarie in Oratorio
Vita in parrocchia
Un primo maggio di lavoro
a cura della Redazione
Anche quest’anno numerosi giovani ed adulti hanno aderito alla giornata di raccolta di ferro e rottame per le vie del
paese in favore dell’Oratorio e di pulizia straordinaria degli ambienti oratoriani.
Il tempo clemente e la quantità di materiale raccolto hanno premiato la disponibilità e la buona volontà dei partecipanti.
Una preghiera prima di iniziare
Via! Al lavoro, grazie ai mezzi messi a disposizione dalla generosità di alcuni parrocchiani:
Una pulitina anche alle finestre (peccato per la pioggia caduta in serata )
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Vita della Chiesa
Speciale Canonizzazione
San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II
di Luisa Arienti
Qualche giorno prima di partire, presa da un momento di stanchezza, chiedo a mio marito di rinunciare alla partenza
prevista per Roma, anche con il pretesto del maltempo annunciato. La risposta secca di mia marito ("E perché la pioggia sarebbe un problema?") mi fa fermare a chiedermi cosa sto andando a fare a Roma.
Perché la pioggia e la stanchezza sono obiezioni ad un viaggio...ma quello che ho negli occhi oggi, appena tornata, è
un altra cosa, una cosa che vale tutta la stanchezza e tutta la pioggia possibile. Cosa sono andata a sentire? Cosa
sono andata a vedere? Perché mi sono commossa, ad un certo punto, come chiedendomi: “Ma cosa sta succedendo
qui?”
Ho rivisto e risentito l'annuncio che aveva persuaso e continua a persuadere il mio cuore: Cristo è l'unica risposta al
mio desiderio di vita piena, è l'unica roccia che rende la vita certa e costruttiva, " centro del cosmo e della storia" .
L'ho rivisto in Papa Francesco, che oggi continua ad essere quella roccia nel suo richiamo semplice e radicale; nel
popolo della Chiesa, lì presente, in mezzo alle strade di Roma, in un silenzio pieno di gratitudine e adorazione che mi
ha lasciato piena di stupore.
Ed è stata la prima volta, per me, che un uomo che io ho conosciuto bene - Giovanni Paolo II- venga proclamato Santo: può sembrare banale ma in verità è una conversione radicale per me, mi ha chiesto un cambiamento di sguardo
totale: non mi stavano dicendo che era stato" un grande uomo ", no, un SANTO. Come dire: l'origine di quella passione per l'uomo così travolgente e convincente era il lasciarsi fare totalmente da un Altro, da Gesù, fino a coincidere con
Lui.
Cioè: ho visto Gesù, posso vedere Gesù, ogni giorno tutti i giorni.....cosa devo cercare ancora? Quale certezza più di
questa certezza?
E così, fra quindici giorni, di nuovo a Roma, da Papa Francesco che incontra il mondo della scuola....per vedere Gesù.
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Speciale Canonizzazione
Vita della Chiesa
Dall’omelia di Papa Francesco per la Canonizzazione di Papa Roncalli e Papa Wojtyla:
Le piaghe di Gesù sono scandalo per la fede, ma sono anche la verifica della fede. Per questo nel corpo di Cristo risorto le piaghe rimangono, perché sono il segno permanente dell’amore di Dio per noi, e sono indispensabili per credere in Dio… per credere che Dio è amore, misericordia, fedeltà.
San Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto… in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, e
hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia.
Sono stati sacerdoti, e vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti.
Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte era
la vicinanza materna di Maria.
In questi due uomini contemplativi delle piaghe di Cristo e testimoni della sua misericordia dimorava «una speranza
viva», insieme con una «gioia indicibile e gloriosa» (1 Pt 1,3.8). La speranza e la gioia che Cristo risorto dà ai suoi discepoli, e delle quali nulla e nessuno può privarli … la speranza e la gioia che i due santi Papi hanno ricevuto in dono
dal Signore risorto e a loro volta hanno donato in abbondanza al Popolo di Dio, ricevendone eterna riconoscenza.
Questa speranza e questa gioia si respiravano nella prima comunità dei credenti, a Gerusalemme, di cui parlano gli
Atti degli Apostoli (cfr 2,42-47) … E’ una comunità in cui si vive l’essenziale del Vangelo, vale a dire l’amore, la misericordia, in semplicità e fraternità.
Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo la sua fisionomia originaria, la fisionomia che le hanno dato i santi nel corso dei secoli. Non dimentichiamo che
sono proprio i santi che mandano avanti e fanno crescere la Chiesa. Nella convocazione del Concilio san Giovanni
XXIII ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore,
una guida-guidata, guidata dallo Spirito. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito Santo.
In questo servizio al Popolo di Dio, san Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, una volta, disse
che avrebbe voluto essere ricordato, come il Papa della famiglia. Mi piace sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cammino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, un cammino che sicuramente dal Cielo lui accompagna e sostiene.
Che entrambi questi nuovi santi Pastori del Popolo di Dio intercedano per la Chiesa … Che entrambi ci insegnino a
non scandalizzarci delle piaghe di Cristo, ad addentrarci nel mistero della misericordia divina che sempre spera, sempre perdona, perché sempre ama.
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ANAGRAFE PARROCCHIALE di Aprile 2014
BATTESIMI
7
MATTIOLO DANTE
di MARZIO
e COLOMBO CHIARA
8
VISCONTI LAURA
di MASSIMILIANO
e GALLI GISELLA
9
PERNIOLA SAIDA ELISA
di ROBERTO
e GIANICOLO RAFFAELLA
10 ROMANO’ RICCARDO
di MASSIMO
e PARAKUL NUTTHIDA
11 VALLELONGA SOPHIE
di FABIO
e GONELLA DEBORA
12 VILLA GABRIELE
di ANDREA
e MARIANI MANUELA
13 GALLI ELENA
di STEFANO
e NOVARA FEDERICA
14 AMATO GABRIEL MARIA
di MAURO
e SCALIA LAURA
15 BRAIDA ANDREA
di BRAIDA ANGELA
16 IMBRIANI ALESSANDRO
di IVAN
e ARIENTI MORENA
FUNERALI
14 RIVA MARIA ANTONIETTA
anni 92
17 BALZAROTTI MARIA
anni 89
15 PARRAVICINI DESIREE’
anni 39
18 PANONT ANGELINA
anni 85
16 PARRAVICINI ANTONIA
anni 70
19 FRIGERIO ADALGISA
anni 83
OFFERTE
BATTESIMI
€
500,00
FUNERALI
€
870,00
BENEDIZIONE
€
200,00
Segreteria Parrocchiale
c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 - Barlassina
Servizi offerti
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Prenotazioni di SS.Messe
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Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”
Iscrizione al Corso per fidanzati
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Orari di apertura:
INFO:  366 / 715.36.86
Mercoledì 09.30 ÷ 11.00
(attivo solo negli orari
di apertura della Segreteria)
Sabato: 09.30 ÷ 11.30
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