di Augusto Goio
Cambia sede
la bottega
del commercio equo
e solidale di Trento.
Chiudono i due negozi
di piazza Fiera
eviaOssMazzurana
al 16 giugno Mandacarù,
storica realtà del
commercio equo e
solidale, è presente a
Trento con un unico punto vendita
che sostituisce i due negozi di
Piazza Fiera e di via Oss Mazzurana.
La nuova sede è sempre in piazza
Fiera, ma proprio sotto i l Torrione.
Con i suoi quasi 200 metri quadri di
superficie di vendita è la più grande
bottega di commercio equo e
solidale in Italia.
Sono un migliaio le tipologie di
prodotti proposti al consumatore
nella nuova Bottega, tra
alimentari, prodotti di artigianato
artistico, cosmesi, abbigliamento e
accessori provenienti da 50 Paesi e
frutto del lavoro di 170 gruppi di
produttori coinvolti.
Per la cooperativa Mandacarù si
tratta di un investimento
impegnativo - arca 2 milioni di
euro -, realizzato grazie all'apporto
di capitali conferito dai soci e
dall'apertura di un finanziamento
bancario con un debito residuo
D
t
attualmente pari a 1.160.000 euro.
Per abbattere velocemente i l mutuo
Mandacarù ha lanciato nei mesi scorsi
una campagna di raccolta di capitale
rivolgendosi ai suoi 2.157 soci e ai
potenziali nuovi soci desiderosi di
sostenereil progetto del commercio
equo in Trentino. Mandacarù infatti
non è solo commercio equo, ma è
anche finanza solidale: un sistema di
risorse finanziarie raccolte attraverso i
soci e investite nello sviluppo del
commercio equo nel Nord e nel Sud del
mondo. Ai soci è stato chiesto di
apportare i l loro mattone alla
realizzazione della nuova sede di
Mandacarù sottoscrivendo una o più
quote di capitale sociale dell'importo
di 50 euro l'una. Le quote non vengono
remunerate, ma rimangono
patrimonio del socio che può ritirarle
in qualsiasi momento.
Successivamente all'adesione come
socio si può anche diventare socio
risparmiatore aprendo un libretto di
risparmio presso la cooperativa.
PARLA MANUELA POLI, RESPONSABILE COMMERCIALE
"Più forza ai nostri obiettivi"
M
andacarù, si sposta, ma non si muove dal
proprio obiettivo, quello di sostenere i piccoli produttori del Sud del mondo, come spiega
Manuela Poli, responsabile commerciale della
cooperativa. L'acquisto del nuovo negozio è stato
deciso due anni e mezzo fa dal consiglio di amministrazione e poi dall'assemblea dei soci, spiega,
di fronte alla constatazione che le spese di affitto
impedivano di fare nuovi investimenti per sviluppare ulteriormente i l commercio equo e solidale
in Trentino. "Abbiamo cercato un immobile che ri
permettesse di avere la nostra casa, per sempre",
spiega Poli. "La superficie a disposizione è ora di
circa 250 metri quadri, divisi in zone. Abbiamo
una zona dedicata all'abbigliamento, una alla casa, una
agli alimentari, un'altra dedicata allericorrenzee una al
benessere con i prodotti per la cosmesi naturale e biologica". L'obiettivo è anche quello di far conoscere la realtà del
commercio equo e solidale anche a chifinoranon è mai entrato in una bottega del mondo e non conosce il valore aggiunto dei prodotti che si possono acquistare. "Dietro un
abito, dietro una tazzina, dietro un prodotto cosmetico ci
sono da' principi die portiamo avanti da molto tempo e Inquadra il QR-CODE
che garantiscono alle persone che lavorano per noi un sacon lo smartphone
lario equo, una parità di salario tra uomo e donna, un pree guarda
finanziamento ai nostri produttori, e in definitiva una
la videointervista
maggiore giustizia sodale", ricorda.
a Manuela Poli
NELL'ANNO DEI MONDIALI DI CALCIO
Palloni Equosolidali,
in gioco... i diritti
I
n molti paesi del sud del mondo, in particolare nel distretto di
Sialkot in Pakistan, dove vengono prodotti più del 70% dei
palloni da caldo al mondo, questi non sono un gioco, ma costituiscono spesso un ambito di sfruttamento. Condizioni lavora- j
tive precarie, non sicure, remunerate sotto i l livello del salario
minimo legale in vigore nel paese e della sopravvivenza, i l fre- •,.
quente impiego di lavoro minorile. Nell'anno dei Mondiali di Caldo 2014, Altromercato - www.altromercato.it - propone all'inter- **
no del drcuito delle Botteghe del mondo i "Palloni Equosolidali" in aio-"
io sintetico, cuciti a mano da lavoratori adulti, tutelati da un salario equo e
condizioni di lavoro sicure, che garantiscono aitarobambini i l diritto al gioco, alla salute e alla scuola.
Riconoscendo un giusto compenso e il diritto a un lavoro in dignità alle famiglie dei lavoratori, i l Commerdo Equo e Solidale afferma i l diritto a un lavoro giusto e crea le condizioni per garantire ai bambini i l diritto a crescere,
al gioco, alla scuola, alla salute e a una vita da bambini.
Proprio nel distretto produttivo di Sialkot Vision Technologies si occupa della produzione di palloni rispettando i criteri del commerdo equo e solidale:
assicura salari minimi garantiti a tutti i lavoratori (sia quelli in fabbrica che
i curiteli nei centri specializzati), l'assenza assoluta di lavoro minorile, e la
garanzia di un sovrapprezzo per le attività sociali (premio equo e solidale),
i l cui utilizzo viene deciso annualmente da un organismo misto tra rappresentanti dell'azienda, dei lavoratori e dei cucitori di palloni.
I l sovrapprezzo pagato è utilizzato in campo sanitario e per promuovere
l'educazione dei bambini, grazie a borse di studio. E' stata istituita una clinica mobile al servizio degli abitanti di alcuni villaggi, tutti i lavoratori vengono vacrinati gratuitamente e benefidano di un'assicurazione medica. I
lavoratori possono usufruire di pullman collettivi che li portano allo stabilimento e li riportano a casa. E dal 2009 è stato aperto uno spacdo aziendale con generi alimentari a prezzi equi.
Scarica

77161 282,98 kB - Federazione Trentina della Cooperazione