Dipartimento di Prevenzione
Struttura Operativa Complessa di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
Sede: O.C. “S. Polo” Via Galvani 1, 34074 Monfalcone (GO)
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0481-487628
Rischio da agenti chimici
Il presente testo non sostituisce in alcun modo il documento di valutazione dei rischi ma vuole
offrire una modalità di corretta procedura corrispondente ai criteri di semplicità, brevità e
comprensibilità. Il fine è quello di garantire comunque completezza ed idoneità ad uno
strumento operativo di pianificazione delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli aziendali di sicurezza.
1. IDENTIFICAZIONE DELL’ESPOSIZIONE POTENZIALE
1. Sono presenti ed utilizzati agenti chimici (inclusi prodotti base, impurità, prodotti intermedi,
prodotti finali, prodotti di reazione e prodotti secondari): SI
NO (stop)
2. Se SI:
- E’ disponibile per ogni prodotto utilizzato la relativa Scheda di Sicurezza recante
informazioni sulla salute e sicurezza? (si ricorda l’obbligo di richiederla alla prima
fornitura).
Per gli ordini successivi richiedere l’invio, al momento dell’ordine, della Scheda solo se modificata rispetto
alla consegna precedente ovvero se passati anni dalla precedente richiesta.
3. Sono presenti delle procedure per definire le modalità di verifica dello stato di
aggiornamento delle schede di sicurezza? SI
NO
4. Le Schede di Sicurezza sono rispondenti a quanto previsto dalla normativa. Sono redatte in
lingua italiana. Sono strutturate in 16 punti. Sono aggiornate al Regolamento REACH.
5. Luogo di conservazione Schede di Sicurezza in azienda _____________________________
6. Elenco sostanze / preparati utilizzati (quantitativi)
Quantità
Tipo di
Nome sostanza o
max in
Stato fisico
contenitore
preparato
deposito
1
2
Uso max /
anno
.....
7.
Elenco sostanze / preparati utilizzati (analisi preliminare)
Nome sostanza o
preparato
1
2
Uso medio
/die
CAS Number
Frasi R
Stato fisico
TLV
Reparto
Operazione
Fase di lavoro
.....
1 2. DETERMINAZIONE DEI FATTORI RELATIVI AL POSTO DI LAVORO
1)
Descrivere il processo tecnologico integrandolo con un diagramma di flusso e lay-out del/i
locali in cui sono utilizzati / presenti agenti chimici pericolosi
2)
Il Datore di Lavoro ha cercato di sostituire i prodotti chimici pericolosi con altri NON
pericolosi o MENO pericolosi.
Se programmato l’intervento descrivere i tempi di realizzazione.
Se sono già state realizzate azioni di miglioramento, anche parziali o sono in corso d’opera,
descriverle.
3)
Riportare le procedure utilizzate affinché le quantità dei prodotti chimici presenti in prossimità
di ogni postazione di lavoro siano ridotte al minimo in funzione delle necessità della
lavorazione
4)
Le attrezzature di lavoro risultano idonee al lavoro svolto.
5)
Le attività di manutenzione delle apparecchiature utilizzate (comprese le cappe aspiranti e i
filtri dei sistemi di aspirazione localizzata) vengono regolarmente registrate
6)
Sono previste procedure scritte di lavoro appropriate per le fasi di ricevimento, stoccaggio,
trasporto, manipolazione, smaltimento dei prodotti chimici pericolosi.
Se previste, sono rese note al personale.
7)
La natura del contenuto dei contenitori e gli eventuali rischi connessi sono chiaramente
contrassegnati ed identificabili (etichetta con simboli, frasi di rischio R e di prudenza S)
8)
I contenitori non in uso sono correttamente conservati e rimangono chiusi
9)
I contenitori di prodotti chimici contenenti solventi hanno le caratteristiche dei dispensatori a
collo d’oca o, in caso di impossibilità d’uso di tali dispensatori, sono provvisti di coperchio
10) Sono adottate misure per la captazione alla fonte dei fumi, vapori, gas, nebbie, polveri
pericolose.
Sono messe a disposizione dei lavoratori le istruzioni di utilizzo con i dati tecnici delle
macchine che provvedono alla captazione / estrazione
11) I manuali di istruzione, uso e manutenzione della apparecchiature ivi comprese quelle per
l’aspirazione sono conservate in luogo specifico e noto agli addetti alla lavorazione e
manutenzione delle stesse
12) Qualora non si riesca con altri mezzi a prevenire l’esposizione ai prodotti chimici pericolosi
per la salute sono forniti ai lavoratori dispositivi di protezione individuale (DPI)
13) Descrizione dei DPI consegnati e delle procedure di lavoro per le quali risultano necessari
14) E’ stata registrata la formazione e, se necessario, l’addestramento dei lavoratori all’uso dei DPI
15) Esistono procedure scritte per la distribuzione e sostituzione dei DPI
16) Nei luoghi di lavoro sono installati, qualora necessari, dispositivi (acustici, visivi, ecc.)
automatici atti a segnalare il raggiungimento di concentrazioni pericolose
17) Sono state redatte le procedure di emergenza (primo soccorso, evacuazione, misure
antincendio) tenuto conto anche delle apposite annotazioni contenute nelle schede di sicurezza
18) Sono state redatte le procedure in caso di sversamento accidentale (tenuto conto anche delle
apposite annotazioni contenute nelle schede di sicurezza)
19) E’ stata predisposta la segnaletica di sicurezza presso tutti gli ambienti / postazioni di lavoro in
2 cui siamo presenti (stoccati / utilizzati) sostanze / prodotti chimici
3. DETERMINAZIONE DEI FATTORI RELATIVI AI LAVORATORI
1) Sono stati identificati i gruppi omogenei di lavoratori (mansioni e compiti …) ed a ogni gruppo
sono state associate le sostanze utilizzate. Elencare per ogni gruppo (mansione / compiti) le
sostanze / prodotti manipolati e/o utilizzati (vedi tabelle punto 1)
2) I lavoratori esposti ad agenti chimici pericolosi sono stati informati sui rischi e le procedure
utilizzate in azienda per lo stoccaggio, trasporto, utilizzo e smaltimento e sono messe a
disposizione le schede di sicurezza per la loro consultazione
3) I lavoratori sono stati formati, anche tramite la consegna e/o la messa a disposizione, delle
corrette procedure di utilizzo dei prodotti chimici
4) Sono stati svolti e registrati momenti di addestramento, anche periodico, delle procedure di
sicurezza utilizzate in relazione allo stoccaggio, trasporto, utilizzo e smaltimento dei prodotti
chimici.
5) I lavoratori hanno in dotazione personale idonei indumenti protettivi marcati CE da riporre in
luoghi separati dagli abiti civili
6) Vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratori per i quali la valutazione ha evidenziato un
rischio per la salute
4. SISTEMI DI ASPIRAZIONE DEGLI INQUINANTI
1) Specificare la tipologia di aspirazione localizzata utilizzata una relazione al processo produttivo
ed alla sostanza / preparato utilizzato anche in relazione alle indicazioni contenute nelle schede
di sicurezza
2) L’aspirazione utilizzata previene la possibilità che gli operatori inalino polveri, nebbie, fumi,
gas e/o vapori).
3) Le cappe risultano essere tali (per dimensione e capacità di aspirazione) da poter captare
adeguatamente polveri, nebbie, fumi gas e/o vapori generati dalle lavorazioni
4) Esistono, e sono note ai lavoratori, le procedure per un corretto utilizzo dei sistemi di
aspirazione e delle cappe
5) Esiste una procedura, conforme a quanto indicato nei libretto di istruzioni ed uso delle
apparecchiature, per la pulizia dei sistemi di aspirazione onde evitare il ricircolo degli
inquinanti aereodispersi nell’ambiente di lavoro
6) Sono registrati gli interventi di manutenzione ordinaria (verifica) dell’efficienza dei sistemi di
aspirazione
I punti di cui sopra (punti 2, 3 4) non sono stati redatti quali chek list ma come elementi necessari
che devono essere sempre valutati per dare origine a indicazioni / procedure di lavoro da inserirsi
quali misure generali di tutela.
Qualora la loro completa realizzazione richieda interventi che si sviluppano per fasi successive
vanno indicati i tempi necessari al completamento delle singole fasi.
3 5. MONITORAGGIO
1. Esiste un protocollo sanitario scritto redatto dal medico competente
SI
NO (provvedere alla sua redazione)
2. E’ stato realizzato il monitoraggio ambientale e individuale
SI
NO (passare all’argomento successivo)
Se SI:
1) Le misure effettuate sono rappresentative della distribuzione spazio / temporale dell’inquinante
e delle peggiori condizioni di esposizione
2) Le misure degli inquinanti sono state fatte secondo le norme UNI EN dell’allegato XLI o con
metodiche riconosciute a livello scientifico
3) Il confronto dei livelli di esposizione è stato effettuato secondo uno dei criteri indicati dalla
norma UNI EN 689: 1997
4) Il medico competente ha presentato nel corso della riunione periodica una relazione scritta da
tenere a verbale relativamente ai risultati del monitoraggio individuale
6. CONFERIMENTO, STOCCAGGIO E PRELIEVO DI PRODOTTI PERICOLOSI
La scelta delle modalità e procedure di conferimento, stoccaggio e prelievo deve essere fatta in base
alla lettura delle Schede di Sicurezza tenuto conto delle possibili incompatibilità tra prodotti chimici
utilizzati nel processo produttivo aziendale.
DEPOSITO
CONFINATO
(MAGAZZINO)
I locali di deposito risultano:
1. Adeguati nelle superfici e volumi in relazione alle quantità massime da
stoccare
2. Esistono corrette sistemi per l’areazione, l’illuminazione e microclima in
relazione alle sostanze / prodotti stoccati
3. Risultano ben visibili le segnaletiche relative ai rischi connessi alle sostanze
e/o prodotti utilizzati
4. E’ indicato il luogo ove reperire facilmente le schede di sicurezza
5. Vi sono le procedure per un corretta manipolazione e trasporto dei prodotti
depositati
6. Se necessario è presente un sistema di rilevazione delle concentrazioni
pericolose
7. Sono previsti appositi accorgimenti per il contenimento dei prodotti in caso
di fuoriuscita (contenitori / vasche)
8. Esistono le procedure di emergenza ivi compresi i DPI e prodotti da
utilizzare in caso di necessità
I contenitori dei prodotti chimici sono depositati al riparo dagli agenti
atmosferici, in aree segnalate, di agevole accesso, protetti in modo da evitare la
possibilità di investimenti e di danneggiamenti
E’ stato assicurato che tutti i fusti (sia pieni che vuoti) siano collocati entro
apposite scaffalature correttamente fissate e di cui sia indicata la portata
4 In caso di montaggio di elementi metallici è conservata la dichiarazione di
corretto montaggio degli stessi
Vi sono le procedure per il prelevamento dei fusti o dei materiali in particolare vi
sono le procedure per gli interventi mediante apposita attrezzatura in caso di
prelevamenti di fusti o prodotti dal peso eccessivo o posizionati in alto (oltre le
spalle dell’operatore)
Nel magazzino esistono procedure scritte per la corretta gestione dei prodotti
chimici depositati anche in relazione a possibili incompatibilità tra sostanze e/o
prodotti
Per piccoli stoccaggi di liquidi infiammabili o di liquidi corrosivi sono utilizzati
armadi di sicurezza, eventualmente dotati di sistemi di aspirazione ed espulsione
delle emissioni inquinanti di bordo rialzato e vasca di contenimento
SERBATOI
TERRA
FUORI 1. E’ stato verificato che il materiale costitutivo dei serbatoi sia perfettamente
compatibile con i prodotti da stoccare
2. I serbatoi, gli sfiatatoi e i sistemi di trasferimento sono correttamente
contrassegnati
3. Per prevenire il rischio di trabocco, in ciascun serbatoio, sono stati
predisposti dei misuratori di livello (vedi paragrafo sui serbatoi interrati)?
4. Sui serbatoi sono installati degli sfiatatoi correttamente dimensionati e
accessibili per permetterne la manutenzione
5. Il serbatoio viene mantenuto in depressione per mezzo di una ventilazione
meccanica, realizzando l'entrata dell'aria attraverso il dispositivo di troppo –
pieno
INCOMPATIBILITA’
CHIMICA
Sono tenuti separati i sei gruppi di sostanze (acidi, basi, riducenti, ossidanti,
sost. che sviluppano gas tossici, infiammabili) suscettibili di reagire tra loro in
modo pericoloso
1. con rischio di reazioni violente:
- Acidi e basi forti;
- Agenti ossidanti e agenti riducenti (infiammabili, combustibili)
2. con rischio di formazione di gas tossici (R30 e R31).
Ad esempio:
- Cianuri e acidi → acido cianidrico
- Bisolfiti e acidi → anidride solforosa
- Ipocloriti e acidi → cloro
- Solfuri e acidi → idrogeno solforato
- Nitriti e acidi → biossido d’azoto
- Acido formico acido solforico concentrato → ossido di carbonio
collocando i serbatoi ed i fusti in aree distinte, ciascuna dotata di bacino di
contenimento - se infiammabili - divise da una distanza di almeno 7-8 m o
separate da muri taglia fuoco
5 RECIPIENTI
Per quanto riguarda la scelta dei recipienti si è tenuto conto della tipologia
del recipiente e dei consumi mensili seguendo, ad esempio, i valori
indicati di seguito
Consumi mensili (litri)
Tipo di recipiente
< 20
bottiglie
da 20 a 500
taniche
da 500 a 2000
barili, basi, fusti, cubi
> 2000
cisterne
CAMBIO DEL
RECIPIENTE
(TRAVASO)
Esistono procedure per le operazioni di ricambio del contenitore e/o
travaso della sostanza / prodotti comprensive di indicazioni relative ai DPI
da utilizzare e gestione delle emergenze, posizionamento etichette sui
nuovi recipienti
AREA DI
RIEMPIMENTO E DI
TRAVASO
Sulle aree di riempimento e di travaso dei fustini, sono stati predisposti
pallet di contenimento dei versamenti dovuti a tracimazione o a rottura dei
recipienti, in modo da facilitare il recupero del prodotto e il
convogliamento dei liquidi di lavaggio? E’ stata considerata la possibilità
di utilizzare indicatori di livello per fusti o altri dispositivi collegati
all'erogazione, per evitare la tracimazione
1. Sono presenti le schede di sicurezza
2. Sono presenti i presidi di primo soccorso e antincendio
7. TRASPORTO INTERNO
1. Esistono procedure scritte per il trasporto dall’area di stoccaggio alla zona di utilizzo
SI
NO
NON NECESSARIE (passare al punto successivo)
Se SI:
Riportare le procedure di trasporto interno con relative misure / mezzi di emergenza se dovuto
6 8. ELIMINAZIONE RESIDUI
1. Esiste un locale od un area destinata allo stoccaggio dei residui
SI
NO
NON NECESSARIA (stop)
Se SI:
Descrivere l’area o il locale di stoccaggio residui destinati allo smaltimento
2. Esistono procedure per lo smaltimento dei rifiuti
SI
NO
NON NECESSARIA (stop)
Se SI:
Descrivere le procedure di smaltimento
3. Esiste il registro di carico / scarico rifiuti (D.Lgs. 152/2006 e smi ed allegato IV p. 2
D.Lgs.vo 81/08 e s.m.i.)
SI
NO
NON NECESSARIO (stop)
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