SIGNIFICATO
La Provincia Autonoma di Trento, con il sostegno del Ministero della Gioventù, ha promosso un
progetto in materia di politiche giovanili denominato “Oltre i confini”, al quale ha partecipato un
gruppo di 28 ragazzi di età compresa tra i 19 ed i 35 anni, selezionati dai piani giovani sul territorio
trentino.
Gli obiettivi dell’iniziativa possono essere riassunti nei seguenti:
1. avvicinare i giovani alle questioni dell’attualità internazionale, favorendone una
comprensione più diretta ed approfondita;
2. attribuire ai giovani il ruolo di protagonisti nella creazione e nello sviluppo di una comunità,
locale e globale, competitiva nella solidarietà, aperta a nuovi orizzonti e più attenta a valori
quali lo sviluppo sostenibile, l’integrazione tra i popoli etc.
3. individuare quindi nuove modalità di “progettazione partecipata” dal basso e di promozione
nella gestione del proprio territorio di appartenenza.
L’importanza di sostenere iniziative di questo tipo è tanto maggiore quanto più in una terra come il
Trentino, da sempre sensibile al tema della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà. Si pensi, a
questo proposito, a tutte le associazioni che operano in questi settori sul territorio ed anche al ruolo
istituzionale della Provincia in materia di cooperazione internazionale. A ciò si aggiunga lo sforzo
fatto dal Trentino, negli ultimi anni, per raggiungere livelli d’eccellenza nella promozione dei
giovani, investendo massicciamente sul potenziamento delle loro capacità, nella convinzione che
ciò costituisca un fattore strategico per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità.
Dalle sopraccitate premesse emerge quindi il valore estremamente positivo che un progetto come
“Oltre i confini” dovrebbe avere, in termini di ricaduta, sul territorio trentino.
STRUTTURA
Il progetto si articola in tre fasi:
1. formazione introduttiva (Candriai, 9-10 ottobre 2009) sulle principali questioni dell’attualità
internazionale, in preparazione al viaggio di studio a New York;
2. viaggio formativo della durata di una settimana a New York (14-22 novembre 2009);
3. restituzione sul territorio trentino delle esperienze formative realizzate nelle due precedenti
fasi e confronto con i rappresentanti del tessuto economico, sociale e politico locale
(Candriai, 22-23 gennaio 2010).
La prima parte, quella relativa alla formazione introduttiva, ha toccato un’ampia gamma di
tematiche, dalla solidarietà internazionale alle operazioni umanitarie, dalla migrazione allo sviluppo
locale fino alla leadership responsabile. Si è fornita, inoltre, una panoramica generale sulle
situazioni internazionali nel frangente attuale, tracciando i profili istituzionali degli attori principali
della scena mondiale.
Questo quadro, certamente molto vasto, ha però delineato un primo scenario sul quale iniziare a
ragionare e dal quale partire per la realizzazione di eventuali progetti futuri; ha permesso altresì di
allargare le conoscenze di ciascuno, al di là della propria formazione e preparazione personale.
Una prima “restituzione” di questa fase formativa è avvenuta “a caldo”, in un momento della
formazione appositamente dedicato alla condivisione, da parte del gruppo, di idee, riflessioni,
aspettative. Questo feedback è servito soprattutto per orientare il focus di alcuni degli incontri
successivi tenutisi a New York, mantenendo comunque ferma l’idea di affrontare un ventaglio più
ampio possibile di tematiche.
Si riporta di seguito il programma delle due giornate formative:
MATTINA
VENERDI’
9 OTTOBRE
•
•
•
•
•
SABATO
10 OTTOBRE
•
•
•
•
•
•
Ore 9.00: arrivo e registrazione dei
partecipanti
Ore 9.45: illustrazione percorso,
presentazione contenuti e persone
Ore 10.30: “Ruolo e funzioni delle
organizzazioni internazionali” – dott.
Marco Pertile (scuola di studi
internazionali Università di Trento)
Ore 12.00: “Principali questioni in
agenda all’ONU” – dott. Leonardo
Bencini (Consigliere d’ambasciata Direzione Generale politica
multilaterale e diritti umani)
Ore 13.00: pranzo
Ore 8.30: colazione
Ore 9.15: “Gli interventi di solidarietà
internazionale”- dott. Luciano Rocchetti
(Servizio minoranze linguistiche e
solidarietà della PAT)
Ore 10.00: “Il caso dell’OCSE” –
dott.ssa Emma Clarence (OECD LEED
Centre for Local Development Trento)
Ore 11.00: “La formazione nella
solidarietà”- dott.ssa Jenny Capuano
(Centro di formazione alla solidarietà
internazionale)
Ore 11.30: incontro con partecipanti
delle precedenti edizioni di “Oltre i
confini”
Ore 13.00: pranzo
POMERIGGIO
•
•
•
•
•
Ore 14.30 intervento del
Presidente della Provincia
Ore 14.45: “Le operazioni
umanitarie” - dott. Davide
Berruti
Ore 16.15: “Ruolo e funzioni
della Trentini nel Mondo” –
dott. Alberto Tafner (Trentini
nel mondo)
Ore 16.50: lavori di
approfondimento di gruppo
Ore 18.00: restituzione in
assemblea plenaria di quanto
maturato nei gruppi con
conseguente dibattito
• Ore 14.30: definizione aspetti
pratici concernenti il viaggio
formativo a New York
Un mese più tardi, dal 14 al 22 novembre, si è tenuto il viaggio formativo a New York.
Per intendere le dinamiche e le relazioni internazionali, è necessario infatti andare oltre i confini ed
entrare fisicamente nei luoghi dove si lavora per favorire e sostenere la pace nel mondo e per
risolvere i principali problemi politici, economici, sociali, umanitari ed ambientali mondiali. Solo
calcando le scene del set, ci si rende conto veramente di come nascano alcune decisioni e del valore
che queste assumono poi a livello globale.
Si sono tenuti incontri con alti funzionari e rappresentanti della delegazione della commissione
europea, della divisione per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, della rappresentanza permanente
dell’Italia, dell’UNICEF e con l’osservatore permanente della Santa Sede. Estremamente
interessanti sono risultati anche gli incontri con il prof. Aldo Civico della Columbia University e
con il dott. Mancini dell’International Peace Institute.
Di seguito il programma della settimana formativa:
Sabato 14 novembre 2009
Arrivo a New York JFK (ore
14.00 circa) e trasferimento in
hotel
Domenica 15 novembre 2009
MATTINA
Visita guidata in italiano a Lower
Manhattan con i quartieri di
Greenwich Village, Soho, Little
Italy e Chinatown, Financial
District e Ground Zero
POMERIGGIO
Visita al Museum of Modern Art
– MOMA
MOMA
11 West 53rd St
New York, NY 10019-5497
h 10 – 12 incontro presso la
Columbia University con dott.
Aldo Civico - Direttore del
Center for international conflict
resolution della Columbia
University
COLUMBIA UNIVERSITY
420 West 118th St (room 1302)
New York, NY 10027
Incontro: sulla 16th all’ingresso
principale, 420 W 118th St
Lunedì 16 novembre 2009
MATTINA - POMERIGGIO
h 12- 14 ca. pranzo con studenti
internazionali della Columbia
University
Martedì 17 novembre 2009
MATTINA
h 10.15 Visita guidata al Palazzo
di Vetro
h 11.15 – 13.00 Incontro con
dott.ssa Federica Pietracci Coordinatrice del Major Groups
Programme – Division for
Sustainable Development
DIVISION FOR
SUSTAINABLE
DEVELOPMENT UN-DESA
2 UN Plaza, DC2-2210
New York, NY 10017
Incontro presso il Tour Guides
Briefing Room, GA-57
h. 15.00 Incontro con amb.
Cesare Maria Ragaglini Rappresentante Permanente
d’Italia presso le Nazioni Unite e
con prof. Giuseppe Nesi Esperto Giuridico della
Rappresentanza Permanente
d'
Italia all'
ONU
PERMANENT MISSION OF
ITALY TO THE U.N.
2, U.N. Plaza, 24th Floor
New York, NY 10017
MATTINA
h 11.00 Delegazione della
Commissione Europea presso le
Nazioni Unite – dott.ssa Maria
Francesca Spatolisano
(Counsellor for Economic and
Financial Affairs)
“Il ruolo dell’Unione Europea
nell’ambito delle Nazioni Unite”
DELEGATION OF THE
EUROPEAN COMMISSION
TO THE U.N.
222 East 41st St, between 2nd
and 3rd Ave.
New York, NY 10017
POMERIGGIO
Escursione alla Statua della
Libertà – Liberty Island e Ellis
Island
Partenza in pullman privato e
guida in italiano per l’escursione
a Liberty Island e Ellis Island.
POMERIGGIO
Mercoledì 18 novembre 2009
Giovedì 19 novembre 2009
MATTINA
h 10.00
incontro con Osservatore
permanente della Santa Sede
alle Nazioni Unite – mons.
Celestino Migliore
PERMANENT OBSERVER
MISSION OF THE HOLY SEE
TO THE U.N.
25 East 39th St.
New York, NY 10016-0903
POMERIGGIO
UNICEF – incontro con dott.ssa
Erica Mattellone (Emergency
Officer all’UNICEF) e visita al
centro per la gestione delle
emergenze dell’UNICEF
(OPSCEN)
UNICEF
3 United Nations Plaza
New York, NY 10017
MATTINA
Incontro presso Istituto di
cultura italiano
ISTITUTO DI CULTURA
ITALIANO
686 Park Ave.
New York, NY 10021
POMERIGGIO
h 15-16.30 Incontro presso
l’INTERNATIONAL PEACE
INSTITUTE con dott.
Francesco Mancini -Deputy
Director of Studies
INTERNATIONAL PEACE
INSTITUTE
777 United Nations Plaza (East
44th St and First Ave)
NY 10017-3521
Venerdì 20 novembre 2009
Sabato 21 novembre 2009
MATTINA
Tempo libero
POMERIGGIO
Trasferimento in aeroporto ed
imbarco sul volo di rientro in
Italia
Domenica 22 novembre 2009
Arrivo in Italia – Milano
Malpensa (ore 08.05 circa)
Si riporta, in forma schematica, una breve sintesi degli incontri avuti a New York:
16 novembre 2009
Prof. Aldo Civico – Columbia University
Direttore del Center for International Conflict Resolution
Il centro per la risoluzione dei conflitti è nato nel 1997 e si occupa di:
• Ricerca: qual è il ruolo dei mediatori?
• Pratica, progetti, interventi: es. Timor Est, Iraq/Kurdistan, Colombia
Quali sono le condizioni affinché la mediazione sia possibile?
La mediazione è uno strumento politico, non nasce da un desiderio di pace. La condizione
necessaria per la mediazione è la percezione che la situazione sia a tal punto “impantanata” che il
conflitto diretto non causa che danni. L’unica ultima possibilità è mettersi ad un tavolo, stabilendo
fin da subito le regole nella negoziazione (sicurezza, ridurre drasticamente la violenza) e
condividendo un’agenda.
17 novembre 2009
Dott.ssa Federica Pietracci – Nazioni Unite
Coordinatrice della Divisione sviluppo sostenibile
3 i temi fondamentali trattati in questa sede:
1. Agenda 21:
40 capitoli che si occupano di integrare la protezione delle risorse naturali, lo sviluppo sociale ed i
meccanismi finanziari. Ben 9 di questi capitoli trattano dell’importanza della partecipazione della
cittadinanza (partners essenziali: associazioni non governative, privati, autorità locali, popolazioni
indigene, donne, giovani…)
2. Coordinamento Agenda 21 Locale:
partecipano anche Comuni, Province e Regioni (anche in Italia)
3. Piccole isole in via di sviluppo (soprattutto nella zona dell’Oceano Pacifico, Caraibi e tra Africa
e Oceano Indiano) con 2 caratteristiche:
1. essere stati indipendenti
2. essere di dimensioni contenute
Perché considerate categorie a parte?
• Popolazione e risorse limite
• Suscettibile a disastri naturali
• Infrastrutture limitate
• Indipendenza nei commerci
• Problemi sanitari (malattie)
Prof. Nesi – Rappresentanza Permanente dell’Italia all’ONU
Esperto giuridico della Rappresentanza Permanente dell’Italia all’ONU e prof. di diritto
internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento
Ruolo dell’Italia all’UN:
• Rappresenta interessi nazionali e partecipa alle assuzioni delle decisioni.
• Ha fatto parte 6 volte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (ultimo mandato su votazione
2006-2008). L’Italia ha sempre avuto un ruolo importante e con il cambio di governo non ci
sono state interruzioni sulla continuità.
• Ottima reputazione: ultima votazione 186 preferenze su 191 per essere rappresentante dei
membri non-permanenti poiché l’Italia nella politica estera ha mantenuto una continuità
solida e non ha conflitti in essere con altri paesi.
• Dal 1° Gennaio 2010 farà parte del Consiglio Economico-Sociale (da cui è stata lontana
per 3 anni), si tratta di un organo a composizione ridotta (54 stati su 192).
• Nel 1998 la Corte Istituzionale è stata fondata a Roma ma attualmente è (in teoria
provvisoriamente) all’Aja tribunale dell’ex-Jugoslavia, Libano e Sierra Leone
• 5° contribuente per il bilancio dell’UN
Attività dell’Assemblea Generale dell’ONU si suddivide su 6 commissioni:
1. disarmo
2. problemi economico-sociali
3. diritti umani
4. questioni politiche (una volta si occupava anche di decolonizzazione)
5. bilancio
6. giuridico
Temi trattati recentemente nella VI Commissione (giuridico):
• responsabilità penale degli individui che si occupano di missioni ONU
• rapporto della Commissione di Diritto Internazionale
• Stato di diritto
• Terrorismo internazionale (se ne occupa da anni ma senza grandi conclusioni)
L’UN in cifre:
• 60.000 dipendenti in tutto il mondo
• 2,5 mld $ bilancio ordinario annuale (per un confronto, quello solamente del Dipartimento
della Difesa degli USA è 300 mld $/anno)
• 5 mld $ bilancio straordinario annuale per il peace keeping
Ruolo dell’UN:
• Mantenere la pace nel mondo (né giudici, né poliziotti)
• Essere uniti per far fronte a ciò che accade nel mondo (soprattutto problematiche tragiche o
ambientali)
Rapporto UE – ONU
• Dal 1° dicembre 2009 UE presente all’ONU
• Dal 1989 2 dei 27 stati membri dell’UE sono membri permanenti presso l’ONU e perciò
Francia e GB non vogliono rinunciarvi
• La presidenza semestrale dell’UE va in contrasto con il concetto dei 2 seggi permanenti
•
•
Dal 1993 Brasile, India, Giappone e GERMANIA fanno pressione per diventare anch’essi
membri permanenti. Da allora si è creato un altro fronte eterogeneo (quasi sempre
capitanato dall’Italia) che chiede una riforma del Consiglio di Sicurezza attraverso
l’aumento del numero dei membri permanenti o addirittura l’eliminazione del concetto
stesso di “membro permanente”, con l’introduzione all’interno del Consiglio di Sicurezza
anche delle organizzazioni internazionali che partecipano al peace-keeping.
Trattato di Lisbona: creare una carriera diplomatica europea
PEACE BUILDING e PEACE KEEPING
• Peace building: creare nuovamente le condizioni ideali per il mantenimento della pace
(creazione del sistema di polizia, del sistema amministrativo…); finisce col realizzarsi nel
momento in cui ci sono le condizioni minime di pace.
• Peace keeping: ricostruzione della pace post conflittuale; costi molto elevati; pochi sono i
paesi che mettono a disposizione le proprie risorse militari; a volte chiedono persino i
rimborsi.
18 novembre 2009
Dott.ssa Maria Francesca Spatolisano – Delegazione Commissione Europea all’ONU
Consigliere Affari Economici e Finanziari
Unione Europea: cos’è?
• Nata nel 1960 per coesistere in uno spazio geografico “piccolo”, condividendo obiettivi
economici e politici e gestendo risorse comuni.
• Idee base: democrazia, convivenza, sussidiarietà
• Concetto di sussidiarietà: un’azione deve essere presa al livello più efficace e vicino al
cittadino.
• Moneta unica dal 2001, € diventata moneta forte, di riserva. Elemento di affermazione della
forza economica e della stabilità. Attualmente il rapporto € - $ è un elemento di forte
scompenso che deve essere riequilibrato.
Cos’è la Commissione Europea?
• Organo esecutivo fa proposte
• Personalità giuridica
• Non è un organo intergovernativo (come l’ONU) ma una struttura sovranazionale
• 27 Paesi membri
• Organo decisionale = Consiglio dei Ministri + Parlamento Europeo
• Parlamento = organo rappresentativo; potere legislativo sta crescendo; potere sul bilancio
e sulla distribuzione delle risorse.
• Stati membri: sono loro che decidono quando e cosa delegare come sovranità alla
Commissione Europea.
• Presidente Barroso (portoghese) è al 2° mandato ed è appena stato rieletto per altri 5 anni
• Obiettivi e politica principale: integrazione politica; evitare le guerre attraverso modalità
comuni (economiche e diplomatiche).
TRATTATO DI LISBONA
• Il Trattato doveva essere “snello” ma il risultato è stato un trattato di 500 pagg,
“spaventando” molti paesi membri, soprattutto Francia e Paesi Bassi che lo hanno
rigettato.
•
•
•
•
obiettivo principale: rafforzare il ruolo dell’UE a livello esterno con un corpo diplomatico
unico nel rapporto con gli altri paesi e con le organizzazioni internazionali.
Alto Rappresentante: compito di presiedere il Consiglio dei Ministri su argomenti di
politica estera (attualmente lo fa la Presidenza)
Semplifica la struttura legislativa: da Comunità Europea ad Unione Europea
Aumentano le competenze del Parlamento Europeo su argomenti comuni come
immigrazione, terrorismo, etc…
Unione Europea alle Nazioni Unite:
• Solo OSSERVATORE, non può essere membro perché non è uno Stato (attualmente è la
Svezia a presiedere come osservatore)
• 27 sono i paesi membri della Comunità Europea che sono anche membri a pieno titolo
dell’ONU
• L’Unione europea non contribuisce direttamente al bilancio dell’ONU ma distribuisce
largamente aiuti a missioni e progetti specifici inerenti ad es. il peace-keeping
Politiche dell’ONU (all’80%):
• Aiuti umanitari
• Aiuti allo sviluppo
• Diritti dell’uomo
• Promuovere la buona governante
19 novembre 2009
Mons. Celestino Migliore – Osservatore Permanente della Santa Sede all’ONU
2 schieramenti: ONU-SCETTICI E ONU-SOSTENITORI
ONU-SCETTICISMO: “la montagna partorisce il topolino” considerando le risorse umane e
finanziarie, i risultati sono limitati, pertanto è necessaria una riforma.
Perché la Chiesa è presente in qualità di osservatore?
• La Chiesa non è né un'
istituzione politica né un'
istituzione diplomatica, è un'
entità religiosa
e morale che dal 1870 si occupa solo di diritti umani.
• Un osservatore partecipa ai dibattiti e a tutta l'
attività quotidiana dell'
ONU ma non vota e
non può esprimere candidati.
Cosa fa la S. Sede all'
ONU?
• Partecipare al dibattito: all'
ONU si parla di argomenti che riguardano il destino del
mondo, anche se le decisioni vengono poi prese da gruppi ristretti (le 5 commissioni)
• Partecipare al negoziato: l'
ONU codifica il diritto internazionale (inteso come soft law),
creando un orientamento del sistema politico (più che giuridico). La fase del negoziato è
quella più impegnativa, che a volte richiede anche giorni di lavoro, è il cosiddetto “lavoro
sporco”.
• “Dar voce a chi non ha voce” = Valore umanitario. Molte persone si rivolgono al Vaticano
per questioni umanitarie da risolvere e chiedono l'
intervento della S. Sede per sbloccare
queste situazioni. Inoltre l'
ONU ricorre molto spesso alla “rete” della Chiesa che è
presente in tutto il mondo per poter raggiungere ogni angolo della Terra al fine di
realizzare i propri progetti (le sedi dell'
ONU sono nelle capitali dei paesi, ma non nei
singoli piccoli villaggi dove deve arrivare l'
intervento)
RESPONSABILITA'DI POTENZA SOVRANITA'RESPONSABILE
Fino a non molto tempo fa era condiviso il pensiero che il sovrano doveva proteggere il proprio
territorio, era un concetto militare; ora invece si è compreso che è importante la formazione dei
leaders, responsabili invece di proteggere le persone.
Dott.ssa Erica Mattellone – UNICEF
Emergency Officer presso il centro per la gestione delle emergenze (OPSCEN)
L'
UNICEF opera su 2 tipologie di interventi umanitari in caso di:
1. catastrofe naturale
2. conflitto armato
Qualche dato. Negli ultimi 10 anni a causa dei conflitti:
• 2 milioni di bambini sono morti a causa di un conflitto armato
• 6 milioni di bambini sono stati colpiti o danneggiati
• 20 milioni di bambini hanno dovuto abbandonare la propria casa
• più di un milione di bambini sono orfani o sono stati abbandonati
Nel mondo ci sono ben 100.000 bambini/e soldato, coinvolti in circa 30 conflitti, pertanto alcuni
progetti sono volti alla reintegrazione dei bambini soldato.
Aree di intervento dell’UNICEF:
• istruzione (ad es. “school in a box” per ripristinare la scuola e le attività per bambini)
• salute (ad es. acqua potabile e non infetta)
• uguaglianza
• protezione
Principi-guida dell’UNICEF:
• La convenzione ONU sui Diritti dell'
Infanzia (1989)
• Il Protocollo Opzionale sul Coinvolgimento dei Bambini nei Conflitti Armati (2000)
• Core Commitments for Children (CCC) piccolo libretto che indica le attività che si fanno
nelle prime 8 settimane dopo i conflitti armati
Perché l'
UNICEF è a NY?
• 160 uffici nel mondo
• 10.000 persone nello staff internazionale
• presenti in 39 Paesi in emergenza
Compito:
• facilitare le comunicazioni ed i contatti (ad es. nelle Filippine avevano previsto le tempeste
tropicali e da NY hanno potuto avvisare l'
ufficio sul campo prima dell'
evento)
communications management
• contacts management
• information management
• preparation support
• crisis management (ad es. VIRUS A H1N1)
L'
operatore umanitario: come essere al servizio delle popolazioni in emergenza e mantenere allo
stesso tempo la sicurezza degli operatori presenti sul posto?
• Da dopo il Kosovo purtroppo l'
operatore umanitario rischia di venire identificato con una
delle due parti in conflitto e questo porta notevoli rischi per la propria sicurezza.
20 novembre 2009
Dott.ssa Simonetta Magnani - Istituto Italiano di Cultura
Responsabile della Promozione Culturale
Gli Istituti Italiani di Cultura sono 93 in tutto il mondo e dipendono direttamente dal Ministero
degli Affari Esteri che nomina direttamente il “Direttore di Chiara Fama”.
Compito:
• promuovere la cultura italiana presente e passata (musica, arte, letteratura, danza, pittura,
cinema, lingua...)
• istituire rapporti forti appoggiandosi a istituzioni consolidate in diversi settori culturali
Dott. Francesco Mancini – International Peace Institute
Deputy Director of Studies
39 anni fa è stata creata l'
International Peace Academy, voluta per la formazione dei peace-keeper,
inteso come centro di ricerca per policy maker.
Il 70% delle risorse vengono utilizzate per 2 programmi su 4:
• Africa
• Middle East
Il 1° programma ruota attorno a tre grandi tematiche, legate alle crisi, ai conflitti e ai
cambiamenti:
A) Cambiamenti demografici / Demographic Shifts:
1. numero
nel 1900 11 people/km2; nel 1950 19 people/km2; nel 2000 48 people/km2; nel 2050
(stimato) 67 people/km2
2. distribuzione
3. trend di urbanizzazione
nel 1900 meno di 20 città avevano oltre 1 milione di abitanti; nel 200 431 Cities hanno
oltre 1 milione di abitanti.
B) Crisi finanziaria ed economica / Financial Crisis
La crisi economica può scatenare anche problemi nel campo della sicurezza (rivolte)
C) Cambiamento geopolitico
Gli equilibri mondiali stanno cambiando profondamente
Vi sono poi altri problemi affrontati dal centro, quali, ad esempio:
• extreme poverty
2,5 miliardi di persone vivono con meno di 2 $ al giorno
• inequality within countries
grosse disparità economiche (almeno in 20 paesi)
• Lack of education
44 % degli uomini sono analfabeti; 67 % delle donne sono analfabete
• Poor Public Health
l'
accesso ai servizi pubblici sanitari (ogni 20 minuti 125 persone
muoiono di malaria e 150 persone muoiono di AIDS)
•
•
•
•
Food crisis più di un miliardo di persone ne sono coinvolte
Water crisis 1 persona su 3 al mondo ha questo problema e spesso ne diventa la causa
per molti conflitti
Perceived Corruption presente in 23 Paesi al mondo
Climate change
aumento della temperatura e riduzione delle piogge
Non è sufficiente la struttura attuale poiché si occupa anche di strategic coherence, leadership e
management più in generale.
La modalità di lavoro seguita in questa fase è stata in linea con quella precedente, sia nella scelta
delle materie da affrontare, sia nella restituzione, all’interno del gruppo, delle riflessioni e delle
considerazioni emerse durante gli interventi giornalieri.
Senza voler generalizzare, pare che i feedback raccolti ruotino tutti intorno ad un’idea comune,
ovvero sia la necessità di ricondurre la portata di temi macro ad un livello micro. L’approccio con il
mondo e le logiche delle organizzazioni internazionali pare a volte, infatti, un po’ troppo distante
dalle possibili applicazioni sul campo, sebbene la prospettiva “allargata” abbia il vantaggio di
completare il quadro e di fornire una visione complessiva delle cose.
Seguendo questa logica, il gruppo di “Oltre i confini 3” ritiene interessante declinare le esperienze e
le prospettive internazionali, sulle quali si è svolto il lavoro di formazione ed “investigazione” fino
ad oggi, al proprio territorio, alla terra trentina.
Sulla base di queste intenzioni, si è deciso di strutturare l’ultima fase, quella restituiva, secondo due
direzioni. La sessione di restituzione vuole essere in primo luogo l’occasione di incontro dove poter
tracciare il bilancio dell’esperienza formativa fin qui realizzata e dove poter confrontarsi con alcuni
rappresentanti del tessuto politico, economico e sociale trentino. In secondo luogo, con lo sguardo
ancora una volta oltre i confini, si vorrebbe trasformare la sessione di restituzione anche in una
sorta di piattaforma logistica dalla quale organizzare, dopo averne razionalizzato il percorso, il
futuro del progetto.
La nuova progettualità, che vede il tema dell’integrazione quale nucleo forte attorno al quale far
gravitare tutti gli altri “pianeti tematici”, dovrebbe partire, questa volta, dal Trentino. Si propone di
studiare il territorio locale sotto l’aspetto del fenomeno socio-culturale dell’integrazione, del
significato e delle tendenze delle migrazioni, delle politiche dell’integrazione etc
Questo approccio permetterebbe di legare le tematiche affrontate nelle fasi formative precedenti alla
situazione particolare e specifica del Trentino, al suo sviluppo socio-culturale, oltre che economico.
Accanto ai rappresentanti istituzionali, pertanto, si è pensato, per la terza ed ultima fase che si terrà
nelle giornate di venerdì 22 e sabato 23 gennaio 2010 a Candriai, di coinvolgere i seguenti relatori:
MATTINA
VENERDI’
22 GENNAIO
•
•
•
•
•
•
SABATO
23 GENNAIO
•
•
•
•
•
•
Ore 8.30: arrivo e registrazione dei
partecipanti
Ore 9.00: dott. Andrea Di Nicola
(criminologia – Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di
Trento) “Relazione immigrazione –
criminalità”
Ore 10.45: coffee break
Ore 11.10: dott.ssa Anna Schiralli
(dirigente dell’ufficio stranieri della
Questura di Trento) “I permessi di
soggiorno”
Ore 12.15: dott.ssa Serena Piovesan
(centro Cinformi) “Il fenomeno
migratorio”
Ore 13.30: pranzo
Ore 8.00: colazione
Ore 9.00: dott.ssa Emanuela Bozzini
(sociologia delle relazioni etniche Facoltà di Sociologia dell’Università
di Trento) “Indicatori di
integrazione: modelli europei e
realtà trentina”
Ore 10.45: coffee break
Ore 11.15: dott. Pierluigi La Spada
(coordinatore centro Cinformi) “Il
piano di convivenza ed i servizi del
Centro Cinformi”
Ore 12.00: dott.ssa Laura Bampi
(centro 1000 voci) “Immigrati di
prima e seconda generazione a
scuola”
Ore 13.15: pranzo
POMERIGGIO
•
•
•
•
Ore 15.00: dott. Andrea
Petrella (associazione Il
gioco degli specchi) “Attività
dell’associazione nel settore
dell’immigrazione”
Ore 16.00: incontro con dott.
Carlo Basani (dirigente
generale Dipartimento
Istruzione PAT)
Ore 17.15: coffee break
Ore 17.45: lavori di
approfondimento e di
restituzione
• Ore 14.30: riflessioni comuni
• Ore 15.00: chiusura sessione
Al di là del programma formativo di estremo valore, il progetto Oltre i confini si è rivelato
un’eccezionale melting pot – termine che, tra parentesi, è spesso attribuito anche alla città di New
York. Ventotto ragazzi provenienti dal Trentino, con alle spalle esperienze di vita e di studio assai
variegate, hanno condiviso momenti importanti ed hanno costruito insieme, giorno e notte,
credendoci fino in fondo, un vero gruppo. Un motivo in più per promuovere iniziative come questa,
che insegnano ai giovani ad ampliare i propri orizzonti e che si rivelano straordinarie esperienze di
vita.
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bozza Progetto Oltre i confini 3 - Politiche giovanili