Araberara - 23 Ottobre 2009
Sovere
INTERVENTO
Sovere: un’occasione unica
per un progetto globale
senza sprecare le risorse
Negli scorsi mesi di luglio, agosto e settembre ho seguito su
Araberara la discussione incentrata sulla realizzazione del nuovo Piano Integrato di Via Pascoli a Sovere.
Leggendo le interviste agli Amministratori, gli interventi delle opposizioni e gli altri articoli sul tema, mi sono fatto una mia
personale idea; non possiedo tutte le informazioni in materia e la
visione strategica che deve avere un amministratore, ma voglio
cercare di esprimere il mio pensiero (probabilmente ripetendo
anche cose che qualcuno ha già scritto o dichiarato). Non voglio
esprimermi sui temi di base: se, cioè, nuovi spazi commerciali a
Sovere siano necessari o meno, se nuovi insediamenti abitativi
siano necessari o meno.
Una volta fatte, sul piano politico, alcune scelte fondamentali
inserite nei Piani Regolatori o rappresentate dall’approvazione
di progetti di sviluppo come quelli dei Piani di Intervento Integrato, ritengo però indispensabile che gli amministratori di un
Comune si adoperino per cercare di massimizzare i ritorni ed i
benefici che ne possono derivare per tutta la comunità, senza
fare regali a nessuno e senza dimenticare l’adeguamento dei servizi scolastici e sociali alle nuove esigenze generate dai previsti
aumenti della popolazione.
In un periodo di ristrettezze economiche e di difficoltà di reperimento di nuovi finanziamenti, le risorse che i nuovi Piani
Integrati e le volumetrie previste dal Piano regolatore portano al
Comune, possono rappresentare un’opportunità unica ed irripetibile per realizzare opere pubbliche che, diversamente, sarebbe
molto difficile ipotizzare.
Le stesse risorse possono anche rappresentare l’occasione per
pianificare la realizzazione di un progetto che possa veramente
fornire un aspetto diverso - più ordinato e fruibile per tutti – al
paese.
Prima di parlare del futuro voglio però fare alcune riflessioni
sul presente. Gli amministratori nelle dichiarazioni ad Araberara affermano che il nuovo Piano Integrato di via Pascoli offre
la possibilità, con gli introiti previsti quali standard qualitativo
e gli oneri di urbanizzazione, di realizzare importanti opere a
servizio della comunità.
Analizzando il Piano di via Pascoli mi rimangono però due
perplessità:
1.Quello presentato è un progetto che, senza prevedere costose opere di destrutturazione o riqualificazione di aree degradate
(come previsto in tutti i Piani Integrati che ho avuto l’opportunità di vedere recentemente presentati in altri Comuni della
bergamasca) farà realizzare a proprietari dei terreni ed imprese
di costruzione guadagni milionari. Non è possibile per l’Amministrazione riuscire ad ottenere introiti maggiori od opere compensative a carico dei costruttori?
2.Il piano prevede l’introito di ca. 700.000 euro quali standard
qualitativo, da utilizzare per la realizzazione di opere pubbliche.
Ritengo sia una forzatura indicare quale standard qualitativo la
realizzazione di una rotatoria che, in quella posizione, è soprattutto un’opera viaria indispensabile per la realizzazione dell’accesso al nuovo Piano Integrato (oltre tutto, in base all’accordo
sottoscritto “l’Amministrazione Comunale si impegna a realizzare la rotatoria sulla via Roma entro un anno dalla stipula della
Convenzione, autorizzando sin d’ora l’Ente Promotore ad agire
nei suoi confronti per la rifusione dei danni per l’eventuale inadempienza a quanto sopra convenuto”).
Passando a parlare del futuro, vediamo quali sono le opere
che, con le risorse rivenienti dalla realizzazione del nuovo Piano
Integrato, l’Amministrazione Comunale vorrebbe realizzare.
In prima istanza la Convenzione, oltre alla suddetta rotatoria prevede quale “opera strategica” anche “l’ampliamento della
struttura del bocciodromo per ricavare nuovi spazi da assegnare
alle associazioni Soveresi di volontariato attive nella comunità
locale”. Leggendo le dichiarazioni degli amministratori si apprende poi che, dopo il centro polivalente, dovrebbe partire la
riqualificazione della piazza della Chiesa.
Nel numero dell’11 settembre u.s. di Araberara l’Assessore
Moschini dichiara che questa “diventerà un sagrato vero e proprio; verrà pavimentata totalmente e verranno rifatti l’arredo urbano ed i sottoservizi”... “Sovere non ha mai avuto un vero centro
e contiamo così di crearlo, la piazza è importantissima”.
Personalmente non so se la riconversione del bocciodromo e
la realizzazione di un centro polivalente possano rappresentare
una delle priorità del paese.
Per quanto riguarda poi la riqualificazione della piazza della
Chiesa Parrocchiale, si tratta sicuramente di un progetto suggestivo e di grande impatto positivo, ma non ritengo sia oggi
una delle principali priorità a cui l’Amministrazione Comunale
dovrebbe lavorare.
In tema di priorità, a puro titolo di esempio, basti vedere lo
stato di degrado - e di conseguente mancanza di sicurezza – in
cui si trovano molti marciapiedi; basti pensare alla necessità di
manutenzione straordinaria di alcune strutture scolastiche.
Per quanto attiene poi al tema “centro del paese”, non credo
proprio che oggi si possa definire centrale l’area attorno alla
piazza della Chiesa; se vogliamo individuare un’area baricentrica a Sovere, oggi possiamo indicare la parte alta di via Roma
e le vie fino alla piazza del mercato (dove sono presenti - con
esclusione del palazzo comunale – alcune strutture di interesse
pubblico, sociale o al servizio del pubblico).
A conclusione di questo scritto riprendo i concetti da cui sono
partito e propongo una riflessione. In questo particolare momento e nell’imminenza della definizione delle linee guida che
si intendono seguire nella redazione del PGT, a mio parere gli
amministratori dovrebbero operare con una visione strategica di
medio/lungo periodo, cercando di non disperdere risorse in singoli progetti e di massimizzare i benefici per tutta la comunità
Nell’interesse di tutti, l’obiettivo deve essere quello di non rischiare di perdere un’importante opportunità di pianificazione
complessiva e di sviluppo sostenibile per il paese.
Sovere, 14 ottobre 2009
Maurizio Meloni
curiosità
DICHIARAZIONI
IN DELIBERA
UN ANNO COME PREVOSTO DI SOVERE
Sparite, no,
volatilizzate
Lavori al Santuario
e... all’Oratorio
Voce del verbo sparire, una cosa che
c’era e all’improvviso non si vede più.
Su questo verbo, che faceva da titolo a
un articolo del nostro giornale, riferito
ai verbali (i resoconti di quanto si è
discusso e poi deliberato) del Consiglio
comunale, si è aperta una lunga
discussione nell’ultima seduta di Sovere.
Il senso era: “noi parliamo parliamo,
ma siccome non c’è registrazione, alla
fine sui verbali molte parti, alcune
importanti, delle nostre dichiarazioni
e osservazioni non compaiono”. Vale a
dire che c’erano (in Consiglio) ma non
risultano sui verbali. Risentimento del
Segretario comunale, lei non registra,
verbalizza e sintetizza. Quindi omette
per forza di cose. La lamentela era del
consigliere di minoranza Domenico
Pedretti che si è visto attribuito però
anche la paternità del nostro titolo, che,
come tutti i titoli, sono naturalmente di
nostra responsabilità, non sua. Come si
sa i giornali nei titoli devono riassumere:
il verbo “sparire” poteva essere
interpretato come se le dichiarazioni ci
fossero state e poi si fossero volatilizzate.
Va meglio il verbo “volatilizzare”? Certo,
invece se uno intende che prima c’erano
(sui verbali) e poi dai verbali spariscono
allora l’interpretazione è diversa: ma
come facevano ad esserci “prima”, se i
verbali hanno una sola stesura, quella
in cui non ci sono?
Un Don Fiorenzo Rossi come non invece crescono gli “utenti”, sopratse l’aspettavano. Il parroco, arrivato tutto anziani e ammalati e comunque
a Sovere giusto un anno fa (il 26 ot- fedeli che non possono partecipare in
tobre 2008) in un solo anno sta com- prima persona alle funzioni, che venpletando i lavori al Santuario. Qui i gono trasmesse dalle tre chiese (la
volontari stanno posando proprio in parrocchiale, quella di S. Gregorio e
questi giorni i gradoni in piedal Santuario). Infine una
tra che dal nuovo parcheggio
nuova guida alla storia del
portano al prato retrostante
Santuario, appena finita di
il Santuario. Il prato stesso
stampare che riprende quelè stato restaurato e attualla introvabile del 1912, rimente è ancora cintato e
presa nel 1954, in occasione
si aspetta la realizzazione
dell’Anno Mariano.
delle controsoffittature e la
Il Libretto ripercorre la
posa dei serramenti nei tre
storia del Santuario, viene
locali della nuova struttura
riprodotto il “numero uniDon Fiorenzo
fatta costruire dal suo preco” delle “Feste solenni per
Rossi
decessore. Partono anche i
l’incoronazione della Vener.
lavori per rimettere a posto
Immagine della Madonna
l’ex chiesina dell’Oratorio.
della Torre”, datata 6-7-8Abbandonato il progetto
settembre 1919. Poi una
faraonico (e quindi costoguida alle opere d’arte
so) del nuovo Oratorio, si
all’interno del Santuario.
procede a piccoli passi con
E ancora la “cronotassi dei
il trasferimento dal seminPrevosti della Chiesa Pleterrato attuale della sala
bana di San Martino” dal
giochi e del bar proprio ne1480 ad oggi e più avanti
gli ambienti della vecchia
l’elenco degli “eremiti, vochiesina, adeguatamente
lontari e benefattori”, inristrutturata e usta finora
somma i “romiti”, l’attuale
praticamente come magazè Placidia Biolghini che
zino. Poi la radio parrocchiale, che l’anno prossimo festeggia i 50 anni da
sembrava una cosa marginale, che che è al Santuario (col marito è prenon avrebbe avuto molto successo: sente dal 1960).
Intervento – Domenico Pedretti
Le occasioni mancate del Piano Casa
Da qualche mese si parlava di “pia- consentita dagli strumenti urbanistici
no casa” e delle disposizioni specifiche vigenti. Invece si è ridotta tale altezza
che la Regione ha deliberato “per pro- a 1,5 metri e si è optato per l’introdumuovere lo sviluppo e la qualificazio- zione dell’ulteriore vincolo dello spane del patrimonio edilizio e urbanisti- zio minimo da prevedere per parchegco della Lombardia”. Grazie alla legge gi. Di fatto i due limiti impediscono di
regionale 16 luglio 2009 n.13:
usufruire delle deroghe ammesse dal- si sarebbe potuto incentivare il la legge regionale per gran parte degli
recupero di vecchi edifici industriali, edifici residenziali soveresi;
magari inutilizzati ed energeticamen- si sarebbero potute prevedere rite insostenibili, e la loro soduzioni sugli oneri di urbastituzione con nuove struttunizzazione per consentire ai
re, più ampie ma anche più
cittadini, anche se in tempo
moderne ed efficienti, avendi crisi, di usufruire delle opti, si cita dalla legge, “una
portunità straordinarie condiminuzione certificata del
cesse della legge. La disposifabbisogno annuo di energia
zione regionale stessa suggeprimaria per la climatizzarisce il 30% di sgravio. Invece
zione invernale superiore al
l’amministrazione “concede
30% rispetto al valore limite” Domenico Pedretti uno sconto” dell’1-2% perprevisto dalla l.r. 24/2006. Ai
ché, come argomentato nella
comuni era lasciata la facoltà di acco- deliberazione, teme che le mancate
gliere o meno questa opportunità;
entrate possano portare “ulteriori dif- si sarebbe potuto consentire l’am- ficoltà finanziarie con esiti certamente
pliamento fino al 30% del volume di negativi per l’economia complessiva
quegli edifici residenziali mono o bi- del comune”. Ma questi non sono manfamiliari, posti su appezzamenti di cati introiti: se gli interventi sono in
dimensioni ridotte e quasi sempre deroga alle normative vigenti, senza
dotati di sottotetto non abitabile per le disposizioni di questa legge non samancanza di altezza, di cui il nostro rebbero neppure realizzabili, e ciò siterritorio è ricchissimo. Lo si sareb- gnificherebbe comunque niente oneri!
be potuto fare concedendo il sopralzo Quindi, prendendo ad esempio il caso
fino a 4 metri oltre l’altezza massima dei centri storici, perché non decurtare
coraggiosamente gli oneri, anche totalmente, incentivando così gli interventi
ed ottenendo di riflesso il miglioramento complessivo della qualità urbana? I
borghi storici di Sovere, onestamente,
ne avrebbero bisogno! In conclusione,
la legge regionale 16 luglio 2009 n.13
concedeva delle opportunità importanti, ed erano opportunità: di rilancio dei
vecchi edifici industriali in alternativa
alla creazione di nuovi; di recupero di
porzioni di edifici residenziali inutilizzabili in opposizione alle nuove costruzioni e nuove occupazioni di aree verdi;
di salvaguardia dei centri storici in risposta al degrado e all’abbandono.
E non erano concessioni “gratuite”:
ad ogni deroga andava corrisposto un
miglioramento di tutto l’edificio su cui
si la si applicava, migliorandone le
prestazioni energetiche e, complessivamente, la qualità. Entro il 15 ottobre toccava ai Comuni definire gli ultimi parametri significativi, in funzione
della migliore applicazione possibile
della legge sul proprio territorio ma,
nonostante l’appello sincero in Consiglio Comunale ad un ripensamento, le
decisioni proposte dalla maggioranza
non sono state riviste e le opportunità
di intervento saranno molto limitate...
Domenico Pedretti
La Castagnata di fine stagione al Santuario
Organizzata anche quest’anno dall’Avis, la castagnata
al Santuario della Madonna della Torre ha fatto ancora
una volta il pienone.
Domenica 11 ottobre tutti sul prato antistante la chie-
sa a mangiarsi caldarroste, torte preparate dalle donne
del paese, a giocare a tombola e tentare la lotteria. Tutti contenti complice la bella giornata di sole, la voglia
di stare assieme e l’ottima organizzazione dell’Avis.
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