Concorso di corti cinematografici 4a Edizione
A volte la frontiera è un campo di battaglia, ma può anche essere un luogo o un momento di connessione e condivisione fra le persone in tutta la loro diversità nel quale,
attraverso la contaminazione reciproca, nascono nuove forme di umanità e civiltà.
Perché frontiere e non confini? Il confine è un segno, posto dall’uomo, per separare
due spazi in maniera netta ed è simbolo di divisione, stabilità e immobilità.
La frontiera invece indica uno spazio tra due spazi, la fine di un concetto, oltre il quale non è ben chiaro cosa ci sia. A voi cercare di spiegarlo.
In palio un premio di 2.000€ e delle GoPro
Per tutte le informazioni cerca SpiStories su www.libereta.it
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SOMMARIO
(Illustrazione di D. Boccaccini)
numero 1
Gennaio
2016
10
PRIMO PIANO
Lo Spi ai raggi X
Indagine sul sindacato ai
tempi del governo Renzi
16
INCHIESTA
Il viaggio nelle leghe
fa tappa nelle Marche.
Una storia comune • Donne
nella storia: Adele Bei
22 ATTUALITÀ
I nostri soldi Gelata sulle
pensioni • L’esperto
risponde Al via le cause
pilota sui rimborsi
• Precari per legge
Il voucher
30 ARGOMENTO
DEL MESE
Perché ripudiamo la
guerra Cento anni dopo
Caporetto • Il fronte del
lavoro nella grande guerra
2 LIBERETÀ GENNAIO 2016
di
il lunario io
genna
pag. 77
34 INTERVISTA
Maurizio Maggiani
La memoria creativa
ITALIA
38 L’ALTRA
Teramo La repubblica dei
bambini • Polistena Qui
rinasce la speranza •
Foggia Lezioni di sicurezza
67
PAGINE BLU
La Tv che vedremo Un anno
di buone fiction • Ieri
& oggi Gli almanacchi •
Il piacere di leggere
Il Novecento visto
da Eugenio Manca
Pagine utili
50 DIRITTI IN CHIARO Pensioni, fisco e casa
nella legge di stabilità • 53 NON CI CASCO Le truffe del web
• 54 SPORTELLO GIOVANI Un curriculum a prova di assunzione •
56 GUIDA ALL’ACQUISTO Sei alternative alle piume d’oca
• 58 SALUTE & BENESSERE Come funziona il cervello quando si
prende una decisione • 60 IL MEDICO RISPONDE Il benessere va
ricercato • 62 PAGINE VERDI Le meraviglie del giglio
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ANTEPRIMA I QUESTO NUMERO
Al passo coi tempi
Con la stampa e sul web per fare comunità
Anno nuovo vita nuova. Speriamo. Auguriamoci che in questo
2016 le cose vadano meglio. Lo verificheremo mese per mese. Ora parliamo di noi. La famiglia di LiberEtà si allarga. Nasce un nuovo strumento di informazione, che si chiama www.dirittinchiaro.com. Vi si accede via internet ed è la versione on
line delle nostre Pagine utili che si
occupano, come sapete, di pensioni,
lavoro, casa, salute, fisco e tutta la
sfera dei nostri diritti.
Cresce ogni giorno di più il sito,
www.libereta.it, dove seguiamo passo passo il flusso giornaliero delle
notizie che più ci interessano. Siamo attenti al mondo dei social, soprattutto, con la nostra seguitissima
pagina Facebook. Siamo entrati nella produzione dei video con il concorso SpiStories, dedicato ai cortometraggi, e con racconti filmati che
LEGGI ANCHE
documentano le tante iniziative nelle piazze, nelle scuole, nei campi della legalità.
Ma la punta di diamante della nostra
comunicazione rimane la cara vecchia LiberEtà, che si è fatta un po’ più
piccola, per risparmiare sui costi di
stampa, ma rimane un punto di riferimento, di memoria e di idee, per una
comunità di donne e di uomini che
vogliono continuare a essere protagonisti di un progetto collettivo.
LiberEtà è l’unica rivista dove le generazioni s’incontrano e condividono
sogni e speranze. Ce ne danno atto
molti lettori, come risulta dalla ricerca che apre il primo piano di questo
numero. Gli abbonati apprezzano il
nostro lavoro. Gliene siamo grati. Ma
non possiamo restare fermi e cullarci
sugli allori. Dobbiamo stare al passo
con i tempi rinnovandoci. È quello
che proveremo a fare nel 2016.
Diritti in chiaro. com
Per essere sempre informati dal primo giorno di quest’anno LiberEtà mette on line un suo nuovo
strumento di comunicazione. Si chiama dirittinchiaro.com ed è consultabile gratuitamente su
internet. Tratta di pensioni, lavoro, salute, assistenza, fisco, casa, alimentazione. Gli articoli sono
scritti in modo semplice. La redazione si avvale degli esperti delle varie materie dello Spi nazionale.
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«
Hanno detto
Anne Hidalgo, sindaco di Parigi:
«Parigi resterà sempre Parigi. Resta una città
viva, che vuole continuare a vivere. Nessuno
potrà cambiare la nostra natura, cioè
trasmettere la gioia, l’amore per la festa,
esprimere passioni e voglia di incontrarsi»
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Marche
SECONDA TAPPA DEL NOSTRO VIAGGIO
Una storia
comune
A CURA DI ANTONIO FICO
Questo mese facciamo tappa nelle Marche
dove abbiamo scoperto un filo che tiene
insieme esperienze all’apparenza diverse,
ma capaci di raccontare una storia comune
Un progetto per raccontare la memoria dei luoghi,
attraverso la storia operaia e contadina. La ricerca dei diritti
che dimentichiamo a volte di chiedere o più semplicemente
non sappiamo di avere. La contrattazione sociale che il
sindacato è riuscito a porre con testardaggine nell’agenda
del confronto con le istituzioni locali.
Esiste un filo comune tra esperienze all’apparenza diverse
tra loro, ma in grado di raccontare, più di altre, l’essenza di
un’organizzazione. Almeno nelle Marche la vedono così.
Osserva il segretario regionale dello Spi, Emidio Celani:
«Accanto alla difesa del reddito, e alla contrattazione territoriale,
con cui mettiamo insieme le esigenze degli anziani con quelle
dei giovani, anche il modo con cui stiamo recuperando la
memoria collettiva può essere letto come una risposta alle
richieste di più generazioni. Il grande sforzo di conoscenza
del passato ci aiuta ad affrontare le sfide presenti e future».
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Basilicata: urgente intervenire sul fronte sociale
Quattro obiettivi
per cambiare
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Segui quaenche su
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reta.it
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DI NICOLA ALLEGRETTI
C’è di che essere preoccupati per la condizione
dei pensionati in Basilicata,
sia sotto il profilo economico
sia della possibilità di accedere
a servizi sociosanitari e assistenziali adeguati.
L’invecchiamento medio della
popolazione nella nostra regione è un processo in rapida
espansione che sta producendo
degli effetti profondi nella
struttura sociale, nelle famiglie,
nei rapporti tra le persone. È
tempo di affrontare il tema
dell’inclusione sociale degli
anziani, della salute e del welfare. Ma come? Noi abbiamo
stabilito alcune priorità:
1. ridurre le liste d’attesa
anche alla luce dei nuovi
provvedimenti contenuti nella
legge di stabilità 2015;
2. rivedere l’attuale normativa
sulla non autosufficienza e
integrare il fondo con risorse
regionali, per affrontare questo
problema in maniera adeguata,
superando la sperimentazione
fatta con l’erogazione di un
contributo alle famiglie;
3. riprogettare in maniera innovativa l’utilizzo integrato
delle risorse destinate al sociale
e al sociosanitario, anche per
non sprecare l’occasione offerta
dai fondi europei;
4. monitorare il settore delle
case di riposo, attraverso la
verifica dell’adeguatezza
delle strutture, dei servizi,
dell’applicazione dei contratti
nazionali per chi vi opera.
Faremo un primo censimento
dei bisogni in ogni lega distrettuale, per avviare la contrattazione sociale territoriale.
Infine chiederemo alla Regione di dotarsi di una legge
sull’invecchiamento attivo.
Tutelare le pensioni abbassando le tasse
Soluzione Cuneo
DI LINA CHIALVA
La contrattazione nei maggiori Comuni della provincia di Cuneo ha consentito di istituire dei
fondi per la restituzione dell’addizionale Irpef ai cittadini che hanno un reddito Isee inferiore
a 18.000 euro. Sulla Tari gli accordi prevedono riduzioni della tassa e, in un solo caso, è
prevista la restituzione totale per i redditi inferiori a 18.000 euro. Queste rivendicazioni
partono dal presupposto che per tutelare le pensioni bisogna ridurre l’imposizione fiscale per
i redditi bassi e medio bassi. Questo succede nei Comuni dove si riesce a fare contrattazione.
Negli altri, invece, i rapporti sono molto difficili. Il che impedisce di portare a casa questi
risultati. Da qui la nostra richiesta al presidente della Provincia di promuovere un
coordinamento dei Comuni per sostenere i redditi medio bassi. Il confronto è all’avvio.
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34_37 intervista_9.1_OK.qxp_Layout 1 11/12/15 12:41 Pagina 37
I racconti
del premio
LiberEtà
Il mondo
in tasca
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DI LIB
Tre narrazioni brevi, ma parimenti autentiche;
eppure, gli scenari che ne costituiscono lo sfondo non
potrebbero essere più diversi e lontani, nel tempo
e nello spazio. Quanto dista una capanna fra i boschi
della Sila da una tenda nel deserto del Saharawi?
E cosa accomuna l’una e l’altra ai reticolati di una
trincea scavata un secolo fa per combattere una guerra
feroce (l’“inutile strage” la definì il pontefice del tempo)
nel cuore dell’Europa della Belle Epoque? Difficile
rispondere. Eppure, nessuna di queste situazioni ci
è estranea. Forse questa pubblicazione collettiva
riuscirà a spiegare che la memoria è, per ciascuno di
noi, non soltanto un viaggio a ritroso nelle proprie
esperienze di vita, bensì gli occhi per guardare al mondo
con la volontà di comprenderlo in tutte le sue
contraddizioni, anche leggendo le tracce lasciate da
altri. Ciascuno ha una capanna in cui rifugiarsi con i
propri affetti; nessuno può illudersi di bastare a se
stesso; tutti sanno cosa siano sofferenza e smarrimento.
Entro questo spazio si svolge la vita; ogni vita.
Pagine 128, Euro 14,90
PREZZO
SCONTATO
Euro 12,50
Per acquistare il libro telefonare allo 06.44481249
oppure scrivere a [email protected]
LIBERETÀ NOVEMBRE 2015 37
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Non ci casco
TIRNURFETFEE
PICCOLO MANUALE DI AUTODIFESA
Come farsi una
password sicura
A CURA DI JACOPO FORMAIONI
Più passa il tempo, più la sicurezza on line sembra peggiorare, con gli
hacker sempre più scaltri nello scovare le nostre password, messe a difesa
dei nostri dati personali. Perché le password non sono solo una formalità
per registrarsi in un sito. Crearne di uniche e del tutto imprevedibili, che
ci possano difendere contro le più avanzate capacità di cracking usate
dagli hacker non è così facile e ci sono delle regole da rispettare.
La regola
L’unica password sicura è quella che non si riesce a ricordare: questo è
l’unico modo di non farsi “hackerare” (rubare) il proprio account.
Le accortezze
• Evitare formule prevedibili: le password vanno ricordate, ma non bisogna
usare parole comuni, neanche se storpiate con numeri o maiuscole in modo banale.
• Non utilizzare una password unica per ogni sito: se una password, seppur
buona, è usata per tutto e qualcuno riesce a scoprirla, avrà accesso a tutti i nostri account.
• Utilizzare password casuali: un codice casuale è più sicuro di qualunque codice complesso. Anche se è più difficile da ricordare. Una soluzione è appuntarlo su un foglio, ma forse è meglio lasciar gestire le password a un programma
generatore, che le memorizza e le protegge. In questo modo sarà sufficiente ricordarsi solo la password del programma.
• Cambiare spesso la password: in questo modo anche password non proprio
perfette possono funzionare, grazie al loro frequente alternarsi.
• Cambiare password da un computer pulito e sicuro: fondamentale avere un
Pc privo di virus e malware che potrebbero “spiare” i nostri codici.
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Sportello
giovani
GUIDA MENSILE AL LAVORO SICURO
COME CERCARE UN IMPIEGO E FARSI ASSUMERE
Un buon curriculum
a prova di assunzione
A CURA DI SARA PICARDO
Non siate troppo generici o confusionari quando compilate
il vostro curriculum vitae. Dareste una brutta immagine
di voi. Ricordatevi che in cima andranno i dati personali:
nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail (questa deve
essere il più possibile professionale: [email protected]
per esempio. Evitate e-mail scherzose o con nomi finti. Nel
caso createvene una ad hoc per le candidature di lavoro).
Se avete un profilo su un social network professionale
come Linkedin, inseritelo.
54 LIBERETÀ GENNAIO 2016
Se abboni un amico
vinci un tesoro
Regala un abbonamento
ad un amico.
Riceverai in omaggio un libro
delle Edizioni LiberEtà.
Per informazioni: www.libereta.it
La rivista dove le generazioni si incontrano
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