REPORT
Open Space Technology
CO2 cose da dire…
le mie azioni per cambiare il clima in città!
12 febbrario 2011
Fortino Sant’Antonio Abate – Bari
PARTECIPANTI
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Abenante Maria
Antonelli Paolo
Barile Annarita
Bernocco Nicola
Blasio Luigi
Boccardi Eliana
Cappabianca Giovanni
Caputo Alessandro
Carrieri Giuseppe
Cellamare Giovanni
Cicala Grazia
Copeta Davide
Corciulo Antonella
D’Agostino Fabio
D’Imperio Nicola
Dal Sasso Pasquale
De Astis Rosanna
De Benedictis Francesco
De Benedictis Leonarda
De Benedictis Luciana
De Chirico Francesca
De Manna Gioacchino
De Martin Rachele
De Padova Aniello
Del Vecchio Francesco
Di Bari Maria Rita
Di Bisceglie Nicla
Difronzo Maurizio
Di Gioia Graziana
Difino Nicola
Elicio Mariangela
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Fatone Valeria
Ferrante Annamaria
Ferrara Adelaide Stella
Filograno Anna
Fiore Mariacarmela
Fusaro Francesca
Gangiani Alfio
Gelao Andrea
Giordano Antonio
Iacovelli Arianna
Innesto Alessandro
La Notte Giacinto
Lamacchia Giovanni
Landazuri Ana Sofia
Lecce Antonio
Leotta Luigi
Lionetti Antonia
Lodato Giovanna
Lorusso Giacomina
Lorusso Stefania
Mariani Anna
Marzella Silvia
Morgese Domenico
Nannavecchia Antonio
Natuzzi Nunzio
Nicotra Maria
Novembre Valentina
Pace Bernardo
Pagliarulo Giovanni
Paolino Maria Irene
Pasculli Francesco
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Pignatelli Germana
Pilagatti Giacomo
Pitacco Marina
Poligneri Giovanni
Presicci Cosimo
Presta Gabriella
Pugliese Giovanni
Ranieri Grazia
Ricciardi Mariantonietta
Rienzo Pasquale
Romanelli Liborio
Saccente Graziana
Salvino Marianna
Scardicchio Alessandro
Scardicchio Daniele
Sebatier Alain
Sembiante Sergio
Shawki Daniela
Sivo Carmela
Somma Anna Rita
Sportelli Claudia
Stasi Nicola
Tanzi Chiara
Tanzi Felicia
Tartarino Patrizia
Tempesta Arianna
Tempesta Francesco
Traversa Onofrio
Troiano Daniela
Tulipani Giuseppe
Il progetto R.A.C.E.S.
R.A.C.E.S. (Raising Awareness on Climate and Energy Saving for teachers, families, and stakeholders) è un progetto europeo sul cambiamento climatico che si
rivolge a famiglie, insegnanti, amministratori locali.
Il progetto è finanziato dal programma europeo LIFE+ Informazione e Comunicazione, strumento finanziario utilizzato dall’Unione europea per sostenere progetti
ambientali.
Capofila del progetto è il Comune di Firenze insieme a: Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Comune di Modena, Fondazione E. Mach di Pergine Valsugana
(TN), EURO-NET Synergy di Potenza, CNR – Istituto nazionale di biometeorologia di Firenze.
Il progetto
Per migliorare la qualità della vita e del benessere delle generazioni presenti e future, lo sviluppo sostenibile deve affrontare sfide relative a temi ambientali,
economici, sociali.
Queste sfide sono direttamente e strettamente collegate al nostro modo di vivere. Le modalità di produzione e di consumo contribuiscono al riscaldamento
globale, all’inquinamento, al consumo dei materiali e allo sfruttamento intensivo delle risorse. I nostri stili di vita ed i nostri comportamenti costituiscono delle
minacce non solo per l’ambiente, ma anche per la nostra salute e la sicurezza alimentare.
Questo significa che ognuno di noi ne è responsabile in prima persona. La tutela dell’ambiente, della biodiversità, dell’ecosistema è un dovere che riguarda tutti:
per garantire un futuro al nostro pianeta occorre uno sforzo comune a partire da piccoli gesti quotidiani.
La sfida non è facile: un ruolo fondamentale può essere svolto dalla comunicazione: il confronto ed il dialogo sono utili per condividere modelli di consumo e di
produzione sostenibili ed imparare ad essere persone a basso impatto ambientale.
Il progetto, che ha preso il via ufficialmente il 1° gennaio 2009, è diretto ad informare i cittadini sugli impatti locali del cambiamento del clima ed il valore del
risparmio energetico, e prevede una serie di azioni di comunicazione e sensibilizzazione sulle strategie di adattamento e di mitigazione finalizzate al
coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini. L’obiettivo è quello di avviare un cammino verso una riflessione attenta sui rischi connessi con l’utilizzo
sconsiderato e irrazionale delle risorse naturali.
R.A.C.E.S. vuole accrescere la consapevolezza sulla necessità di attuare stili di vita ecocompatibili, sperimentandoli nella vita quotidiana, azioni semplici, gratuite
e non impegnative che ci possono aiutare a monitorare e ridurre le emissioni di CO2 anche dentro le mura domestiche. Ma vuole aiutare anche i decisori locali in
campo ambientale, favorendo un modello partecipativo e di bottom-up.
Il progetto si articola in una dozzina di azioni specifiche tra cui: i Clima Days micro-conferenze e mostra, video documentari, tutorial, una brochure, la guida
all’ecologia domestica) e infine l’OST CO2 cose da dire… le mie azioni per cambiare il clima in città!
Ognuno di noi ha un ruolo determinante nell'attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile e di tutela delle risorse naturali, in quanto cittadini, professionisti,
amministratori e decisori politici. Discutere e riflettere sul valore delle risorse ambientali e sull'emergenza ecologica, che a livello globale rischia seriamente di
comprometterle, è assolutamente necessario ed urgente per tentare di generare un cambiamento convinto e permanente dei modi di pensare e di agire.
Cos’è un Open Space Technology?
“Benvenuti! Se è la prima volta che vi avvicinate all’Open Space Technology siete all’inizio di quella che migliaia di persone in ogni parte del mondo hanno
scoperto essere una magnifica avventura, che ha consentito a gente assolutamente normale di produrre, con regolarità, risultati spesso fuori dal comune.”
(Harrison Owen, 2007).
Discutere dei temi del nostro territorio e scegliere di farlo con un metodo di gestione degli incontri fortemente innovativo e per alcuni addirittura eretico: una non
conferenza, un metodo in cui i partecipanti sono liberi di contribuire ai lavori secondo il proprio interesse, un modo di interpretare la complessità della vita sociale
che basa la sua riuscita sull’autorganizzazione dei partecipanti. Una forza primaria, a detta di Harrison Owen!
Come funziona?
L’Open Space Technology è una tecnica di gestione dei gruppi che permette di strutturare una discussione a partire da un tema generico (declinato sottoforma di
domanda) in maniera tale da giungere a delle proposte concrete inerenti il tema di partenza.
Fare un’Open Space significa aprire uno spazio di discussione in cui i partecipanti sono liberi di muoversi, scegliendo quando e come contribuire ai lavori,
lasciando spazio alla passione, all’interesse e alla responsabilità delle persone, credendo nella capacità di ottenere quello di cui hanno bisogno. L’OST è stato
estensivamente utilizzato da organizzazioni private e pubbliche, in tutto il mondo, per gestire convegni progettazione partecipata con un numero di partecipanti
compreso tra 5 e 2000 persone.
All’interno di un OST non ci sono interventi programmati e predefiniti o una
scaletta di lavoro già organizzata. L’idea è che chiunque sia interessato
a proporre un tema che “gli sta a cuore”, può farlo assumendosi in
questo modo la responsabilità di seguire la discussione del gruppo e di
restituirne i risultati rispondendo in questo alla domanda posta all’inizio alla
plenaria. In estrema sintesi, il processo si svolge in questo modo:
- apertura dei lavori da parte di un facilitatore;
- i presenti propongono i temi da discutere coerentemente con la
domanda/tema principale;
- tutti i presenti scelgono i temi di cui vogliono discutere, aggregandosi a
chi lo ha proposto;
- si formano i gruppi di lavoro sui singoli temi;
- alla conclusione i gruppi presentano a tutti ciò di cui hanno discusso.
Al processo vero e proprio, si cerca di affiancare momenti di distensione
quali pause caffè o zone dedicate a chiacchierate di carattere generale.
Questi momenti, seppur non strutturati, costituiscono elementi fondamentali per la riuscita del processo in quanto favoriscono la socializzazione tra i partecipanti
e lo scambio anche tra componenti di gruppi differenti. Con questa tecnica si produce, a fine discussione, un report di tutte le proposte emerse: tale report è
distribuito ai singoli partecipanti immediatamente al termine della giornata di lavoro e costituisce un promemoria, ma anche una possibilità di impegno attivo per
il raggiungimento degli obiettivi emersi. Lo stesso report sarà consegnato agli organi istituzionali locali, perché lo possano trasformare in azioni concrete sul
territorio.
SINTESI DELLE PROPOSTE DISCUSSE
“Quali azioni per cambiare il clima in città?”
Ognuno di noi è tenuto a svolgere un ruolo proattivo nella promozione di risposte efficaci ai
cambiamenti climatici su come è possibile misurarli e contrastarli in modo tangibile...
E per ridurre le emissioni di CO2 è necessario aumentare la conoscenza a livello locale!
SESSIONE mattina - GRUPPO 1
Idea proposta da:
Titolo dell’idea:
Alain, Alessandro e Franco
IDEE E PROPOSTE PER MOBILITA’ SOSTENIBILE
Chi ha partecipato:
Di cosa abbiamo parlato
Claudia, Valentina, Bernardo, Grazia,
Nicola, Franco, Eliana, Giovanna,
Nunzio, Alessandro, Alain
1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI
2. MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE
3. SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP
Quali sono state le conclusioni
Elenchiamo di seguito le osservazioni che abbiamo dedotto dopo aver discusso gli argomenti di cui
sopra.
1. BICI, BIKE SHARING, PISTE CICLABILI
Area culturale
incentivi economici uso bici
riduzione costo biglietti mezzi pubblici
incentivi acquisto bici (recupero fiscale)
premialità e incentivi per chi si reca sul posto di lavoro con bici
sconti su acquisti commerciali per chi si reca a comprare con mezzi alternativi

Attività di sensibilizzazione
presso scuole, famiglie
incentivi bici day
collaborazione amministrazioni civiche/mass media
monitoraggio territoriale con operatori dedicati

Area infrastrutturale
progettazione urbanistica
- piste ciclabili sopraelevate
- aree open air
- zone a traffico limitato/chiusura totale
-
chiusura centri storici alle auto
parcheggi custoditi a costi ridotti
diffusione rastrelliere bici nei centri urbani
illuminazione notturna con energie alternative delle piste ciclabili
aumento spazi per bici nel caso di lavori pubblici
2.
MEZZI PUBBLICI, CAPOLINEA, FILOBUS, PARK & RIDE
 Intermodalità bike/bus/car/train
 Incremento parcheggi di scambio all’esterno dei centri urbani
 Maggiore diffusione delle info sui park & ride
 Uso combustibili eco-sostenibili
 Pannelli solari su pensiline bus
 + mezzi trasporto pubblico/+ fermate brevi
 Spostamento dei capolinea dal centro alla periferia
 Eliminazione/disincentivi (aumento costi) dei parcheggi in centro
 Taxi collettivi
3.
SEMAFORI, ROTATORIE, PARCHEGGI, START/STOP
 Sincronizzazione dei semafori (onda verde)
 Timer delle durate semaforiche
 Legge che doti tutte le nuove auto di dispositivo start/stop
 Incremento delle rotatorie
 Autovelox passaggi pedonali
 Semafori intelligenti (sensori di presenza)
SESSIONE mattina - GRUPPO 2
Idea proposta da:
Tonio
Titolo dell’idea:
VENDESI CASA – BENESSERE INCLUSO
Chi ha partecipato:
Di cosa abbiamo parlato
Nello
Tonio
Pasquale
Quali dovrebbero essere i criteri e le caratteristiche in base alle quali scegliere una casa?
• Localizzazione (centro storico, periferia, zona residenziale, case sparse, ecc....)
• Dotazione di Servizi Pubblici e Commerciali di prossimità (scuole, uffici, fruttivendolo,
droghiere, GAS, ecc....)
• Caratteristiche Socio demografiche del contesto (“biodiversità”: presenza di diverse
generazioni, competenze, culture, ecc....)
• Classe energetica dell'edificio (anche a costo di un sovraprezzo facilmente ammortizzabile)
• Libretto della casa / Manutenibilità (impianti accessibili e riparabili in autonomia,
documentazione dell'edificio, ecc...)
• Spazi condivisi di socialità (cortile, sala condominiale, spazi verdi accessibili, ecc...)
• Funzioni condivise (lavanderia, asciugatoio, compostiera, officina per gli hobby e le riparazioni,
ecc...)
• Sistema di Mobilità a cui si possa accedere (piste ciclabili, zone pedonali, mezzi pubblici, mezzi
condivisi, ecc...)
• Flessibilità dell'uso nel tempo / Modificabilità (al cambiare della composizione familiare deve
essere possibile ridestinare gli spazi: da cameretta per i bimbi a studio a camera per gli ospiti,
ecc....)
• Materiali costruttivi (Km0, Bioregionalismo, Produzione a basso impatto, smaltibilità, ecc...)
• Impiantistica “ragionata” (ad esempio: pompe di calore centralizzate per grossi condomini
invece che le caldaiette, water che utilizzano l'acqua del lavandino, predisposizione per
l'allaccio di lavatrice e lavastoviglie all'acqua calda, ecc...)
• Esposizione / Ombreggiamento / Illuminazione naturale
• Grado di inquinamento indoor
• Autonomia energetica
• Impianto idrico a riuso di acque reflue / piovane
Quali sono state le conclusioni
La casa del futuro non va' vista solo come “l'involucro” per quanto ben fatto, non energivoro,
ergonomico, comodo, ecc..., ma come luogo di vita da usare in relazione con lo spazio esterno: dal
pianerottolo all'intero palazzo, dal cortile all'intero quartiere.
Per scegliere una casa (se proprio si deve comprarla invece che autocostruirla assieme ad amici e
parenti) bisogna tener conto di variabili socio-culturali-demografico-ambientali del contesto in cui è
inserita, oltre che tecnologiche.
Dovrà essere scelta non perché “lavoro qui e quindi qui devo comprare casa” ma perché “mi piace
vivere qui, in questo luogo, con questo clima, con questa gente e qui troverò un lavoro utile a questa
comunità per sostenermi”.
La ricreazione della vita di comunità attorno alla casa è la precondizione per sviluppare
comportamenti e stili di vita eco-compatibili ed a basso impatto. In sostanza è precondizione per
ridurre lo spreco di materia ed energia e quindi la produzione di cambiamento climatico.
SESSIONE mattina - GRUPPO 3
Idea proposta da:
Nicla
Chi ha partecipato:
Nicla
Carmela
Annarita
Luigi
Titolo dell’idea:
IL VERDE IN CITTÀ
Di cosa abbiamo parlato
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•
•
Promuovere la cultura del giardino e del paesaggio.
Il verde crea benessere ambientale e psico-fisico.
Più verde in città: - Diffondere cultura dei giardini pensili; - Aumento delle aree verdi, quali
parchi e giardini, percorsi con “antiche cultivar” proprie del nostro territorio; - Eating
Landscape nella città (percorsi guidati che sviluppano, attraversi i cinque sensi, una
sensazione di benessere grazie al verde che può essere toccato, udito, assaporato...); - Orti
urbani; - Aree giochi bambini.
Più verde nella riqualificazione delle periferie tra CITTA' e CAMPAGNA
Predisporre delle aree a verde con specifiche funzioni, quali aree apposite per i cani.
2011 – Anno internazionale delle FORESTE> Riforestazione
Aumento delle risorse economiche, da parte delle amministrazioni pubbliche, per il verde e
per le sue diverse componenti.
Piste ciclabili immerse nel verde con abbattimento barriere architettoniche.
Esaltare rapporto tra MARE e GIARDINO, divenendo più consapevoli della bellezza del
paesaggio e diffondere tale cultura all'intera cittadinanza.
Promuovere iniziative culturali per valorizzare giardini storici, ville private...
SESSIONE mattina - GRUPPO 4a
Idea proposta da:
Giacomo
Chi ha partecipato:
Giacomo
Chiara
Felicia
Giacinto
Titolo dell’idea:
ENERGIA PULITA
Di cosa abbiamo parlato
Dopo aver riflettuto su alcune criticità esistenti, proponiamo:
•
•
costituzione fondo di garanzia per consentire a chiunque l'avvio della pratica presso la
banca
incentivare, mediante informazione più capillare, i gruppi di acquisto (condominiali)
SESSIONE mattina - GRUPPO 4b
Idea proposta da:
Giacinto
Chi ha partecipato:
Giacomo
Chiara
Giacinto
Grazia
Marina
Titolo dell’idea:
UTILIZZO DEL TERRITORIO
Di cosa abbiamo parlato
-
Non sottrarre altro terreno agricolo per costruire case, parcheggi, ma utilizzare l’esistente
abbandonato, non utilizzato o in degrado;
Incentivi per restaurare vecchie abitazioni;
Aumento spazi verdi;
Parcheggi interrati in zone non utilizzate (ex caserma Rossani, ecc.)
Bloccare ulteriore interramento dell’ansa di Marisabella (in alternativa utilizzare l’interporto
di Bari)
SESSIONE mattina - GRUPPO 5
Idea proposta da:
Titolo dell’idea:
Mary, Onofrio, 5A Itc
ISOLA ECOLOGICA, RICICLAGGIO E RACCOLTA DIFFERENZIATA
Chi ha partecipato:
Di cosa abbiamo parlato
Mary
Onofrio
5A Itc Ruvo
Abbiamo parlato della realizzazione di isole ecologiche nelle quali bisogna raccogliere e selezionare
i rifiuti ingombranti ed obsoleti, con orari flessibili per permettere a chiunque, nell'arco della
giornata, di accedere a depositare i propri rifiuti. Per permettere questo, ci deve essere la presenza
di operatori che si alternano negli orari e allo stesso tempo specializzati nella selezione. E'
opportuno quindi incentivare il cittadino, attraverso l'utilizzo di un budget, ove è possibile
accreditare, attraverso dei punteggi che permettono successivamente una riduzione sulla tassa
“smaltimento rifiuti”.
Pensare che dalla raccolta differenziata si possa ricavare ricchezza, per esempio dalla plastica si
potrebbero ricavare tessuti in nylon, pila; riutilizzare la carta.
Si chiede la collaborazione delle industrie a ridurre la produzione di imballaggi e incentivare l'uso
di materiale biodegradabile.
E' necessario controllare i fondi che vengono stanziati dalla Unione Europea (UE) affinché siano
mirati allo scopo per cui sono finanziati.
In alcune realtà si procede per la raccolta “porta a porta” attuando un trattamento biologico a
freddo (senza alcuna emissione di Co2 nell'ambiente) dei rifiuti rispettando l'ambiente e la salute
producendo così una raccolta differenziata abbandonando l'idea di realizzare inceneritori e
discariche.
Attraverso la raccolta dell'umido è possibile trasformarlo in compostaggio e limitare i danni
provocati al suolo da fitofarmaci e diserbanti.
E' importante, anche, recuperare l'olio utilizzato per la frittura (dannosi per l'ambiente, inquinando
le falde acquifere) in apposite taniche.
E' opportuno che i comuni si attivino, oltre al problema dello smaltimento, anche alla ricerca di
contenitori che potrebbero essere meno impattanti per l'estetica della città.
SESSIONE mattina GRUPPO 6
Idea proposta da:
Annarita
Titolo dell’idea:
CONSUMI E SPESA CRITICI / RISPARMIO ENERGETICO / CONSUMI DOMESTICI
Chi ha partecipato:
Di cosa abbiamo parlato
Anasofia
Annarita
Graziana
Annamaria
Francesco
Maria
Antonio
Cosimo
Gabriella
Giovanni
Elenco sintetico tematiche affrontate:
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•
Prima di acquistare/consumare, porsi domande “critiche”e credere nell'importanza delle
singole buone azioni quotidiane
Sensibilizzazione per innescare un cambiamento culturale partendo già dalla prima infanzia
e facendo leva sui contesti familiari
Favorire la produzione ed il consumo di prodotti locali e stagionali e del commercio equo e
solidale per contrastare le produzioni delle multinazionali
Ideare sistemi utili a coinvolgere i soggetti meno sensibili ai temi trattati
Quali sono state le conclusioni
•
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•
Farsi promotori della tematica affrontata nel proprio contesto sociale (famiglia, amici,
territorio, lavoro...)
Riuso oggetti
Consumo acqua pubblica
Diminuzione consumo carne
Evitare uso bicchieri e stoviglie di plastica
Rifiutare imballaggi utili quando si fa la spesa
Fare il bucato a 40° anziché 60°
Spegnere gli elettrodomestici e le luci quando non sono in uso
Utilizzo di prodotti (alimentari e non) alla spina
Minore utilizzo di carburanti fossili
Acquisto di prodotti locali e di stagione (rintracciabili)
Installazione impianti fotovoltaici a costo 0, ripagati con conto energia su scala
condominiale
Car sharing (come istituzione)
SESSIONE mattina GRUPPO 7
Idea proposta da:
Adelaide
Titolo dell’idea:
EDUCARE ALL'ECOLOGIA DALL'INFANZIA
Chi ha partecipato:
Di cosa abbiamo parlato
Adelaide
Antonio
Valeria
Gaetano
Giovanni
1. Importanza dell'argomento in quanto permette di:
1.1 maggiore facilità di comunicare modelli di vita alternativi in ragazzi che non hanno ancora
consolidato comportamenti scorretti o comunque non rispettosi dell'ambiente;
1.2 attraverso i ragazzi introdurre in famiglia l'attenzione alle problematiche ambientali;
1.3 creare una sensibilità ambientale e atteggiamenti di azione sostenibile negli adulti di domani;
2. Stakeholders:
- Ragazzi: bambini ed adolescenti: Target primario
- Scuola (Provveditorato, Direzioni scolastiche, Consigli d'Istituto): Promotori e/o Decisori;
- Comune (Circoscrizioni, Assessorati): Promotori e/o Decisori;
- Associazioni (ambientaliste, scout, parrocchie): Promotori
- Famiglie: Promotori attraverso i rappresentanti in Consiglio d'Istituto, Target secondario;
3. Strategie (andare oltre la sensibilità dei singoli):
-Il comune in partenariato con le istituzioni preposte (provveditorato, Ministeri, UE) utilizzando
finanziamenti finalizzati (PON) o ricorrendo alle risorse già istituzionalizzate (insegnanti di ruolo,
programmi ministeriali) e/o a contributi a “costo zero” tramite ARPA, ASL, Associazioni e/o
Volontariato, può rendere capillare l'educazione ambientale proponendo modelli di vita alternativi
finalizzati a creare futuri cittadini “a basso impatto ambientale”.
- La scuola propone e valorizza POF e PON finalizzati in tal senso, valorizzando anche le risorse a
scarso impatto economico (in quanto anche a basso impatto ambientale).
- Le Associazioni ed il Volontariato, accreditate presso le Istituzioni (Regione, Comune, Scuole)
propongono a Comune, Circoscrizioni e Scuole Progetti specifici.
Quali sono state le conclusioni
L'abilità da sottolineare nei decisori è “la capacità di realizzare progetti compatibili con le limitate
risorse economiche”. L'educazione è l'attività a miglior rapporto costo/beneficio, in quanto il costo
è Zero (se viene dall'Associazionismo o dal Volontariato) oppure già istituzionalizzato (insegnanti
delle scuole), mentre il beneficio è elevatissimo in termini di sensibilità maturata nei ragazzi.
Però sembra di combattere contro i mulini a vento …...! Infatti le Istituzioni spesso hanno interesse
a portare avanti solo progetti su cui spendere soldi. Prevale la dimensione giustificativa del “Non ci
sono soldi e non si può fare niente”. Il personale delle scuole spesso è incoraggiato al disimpegno
senza condizioni contrattuali adeguate (Gelmini docet) o anche soltanto al di fuori di ogni
valutazione di merito.
Però ci siamo divertiti lo stesso …...!
SESSIONE pomeriggio GRUPPO 8
Idea proposta da:
Nicola
Titolo dell’idea:
PERCEZIONE DELL'EMERGENZA CO2 CATASTROFISTA. Come abbattere il pregiudizio nella
sottovalutazione
Chi ha partecipato:
Di cosa abbiamo parlato
Cosimo
Antonio
Giovanni
Nicola
Nel giudizio popolare diffuso, il tema ambientale è visto con gli occhi dello scetticismo in quanto
l'emergenza = catastrofe. Su larga scala, si ha la tendenza a considerare un argomento lontano
dalla propria portata. Milano è inquinata ma è a 1200km da Bari, la carne allevata in batteria la
mangiano gli americani, i ghiacci si sciolgono al polo. Persino su argomenti che riguardano la
propria casa o la propria persona, si glissa con fare poco responsabile: la differenziata non serve
perché cmq tutto finisce nella stessa discarica e tanto è inutile mangiar sano che tanto il cancro ce
lo prendiamo da un'altra parte...Gli ambientalisti, o i sostenitori della sobrietà del vivere semplice e
sostenibile sono visti, a causa della loro “polemica” proselitista, come dei catastrofisti. Come
sovvertire lo Status Quo del cattivo branding ambientalista? Come creare una visione positivista e
propositiva dell'emergenza?
Abbiamo individuato 2 settori che abbiamo chiamato LEVE:
Popolazione
Politica
Le soluzioni sovvertenti riguardano:
La comunità scientifica
Scuola-educazione ambientale
clero
Attraverso la demolizione dei modelli negativi
trasmissione dei modelli emozionali VS dati tecnici
Non siamo riusciti per motivi di tempo ad analizzare i modelli comunicativi, metodologie e mezzi
per la comunicazione efficace al sovvertimento del pregiudizio
SUPPORTO TECNICO METODOLOGICO
Made In People a.p.s.
Via Giulio Petroni 117/C
70124 – Bari
Email: [email protected]
Web: www.madeinpeople.org
GRUPPO DI LAVORO
Germana Pignatelli - conduzione
Giovanni Pugliese
Maurizio Difronzo
Andrea Gelao
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CO2 cose da dire… - Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia