Anno 15 - Numero 3
CONDIVIDERE X UNIRE
MARZO 2009
Discorso della montagna - Beato Angelico
LA TUA PAROLA,
SIGNORE,
MI FA VIVERE
• QUARESIMA 2009
il Programma (pag. 4 )
• ORATORIO:
Iniziative di Quaresima
(pag. 7)
Q
ueste brevi note sono per chi è interessato a vivere un cammino
spirituale, vuole imparare a leggere e pregare con la Parola di Dio,
desidera fare l’esperienza di un Padre celeste che lo ama e gli parla
con amore, lo educa e lo accompagna nella vita.
Sono per chi vuole fare esperienza dello Spirito santo e capire come
Egli, ancora oggi, voglia parlare alle persone semplici e hanno un cuore disponibile.
Sono alcuni suggerimenti iniziali per chi non ha ancora sperimentato
un lungo cammino di preghiera ma, avendo sentito parlare di
“preghiera con la Parola di Dio”, non sa come cominciare o, se ha tentato di cominciare, non sa se la strada è giusta.
Ecco dunque alcune semplicissime indicazioni.
1. RIPETERE LA PAROLA.
Hai letto un brano della Bibbia. Vai a cercare in esso una parola che ti
colpisce di più e ripetila lentamente e a lungo. Poi passa a un’altra parola e ripeti anche quella. Può essere una sola parola, o una piccola
frase… ma che sia la più breve possibile.
Faccio un esempio: hai letto il Vangelo di questa domenica in Matteo
al capitolo 4: «Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser
tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta
notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: “Se sei
Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta
scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”…».
Puoi prendere una di queste Parole: «non di solo pane…»; «l’uomo
vive della parola di Dio…»; «la parola che esce dalla bocca di Dio…» e
ripeterle a lungo, pazientemente e lentamente.
Puoi ripetere un salmo più volte, o un brevissimo brano del
salmo stesso.
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C O N D IV ID ER E X U N IR E
Anche il Padre nostro è una preghiera tratta interamente dalla Bibbia,
come i cantici e i salmi. La Chiesa ci insegna a ripeterli.
2. MEDITARE LA PAROLA
San Luca ricorda che Maria, la Madre di Gesù, “meditava” tutte le cose
che le capitavano. Maria cioè “metteva insieme” gli avvenimenti della
sua vita con le parole che aveva udito dall’angelo, da Elisabetta e dai
pastori, e le univa
alla Parola di Dio
che leggeva e usava
nella
preghiera …
Le “metteva insieme”: questo è il significato preciso che
traduce quanto l’evangelista dice che
Maria faceva. Anche
noi possiamo imparare a mettere insieme la Parola che
abbiamo letto con
attenzione,
dopo
averne ripetuto i
passi più salienti, con la nostra vita, con le cose che ci sono capitate,
gli avvenimenti belli o meno belli che hanno riempito le nostre giornate. Pian piano ci accorgeremo che niente avviene a caso, ma Dio stesso ci sta educando e lo Spirito santo ci fa capire cosa vuole dirci e come ci guida nel cammino della nostra vita
3. PREGARE PARTENDO DALLA PAROLA
Quando diciamo l’Ave Maria recitiamo una preghiera che è, nella prima parte, tratta completamente dal Vangelo, e nella seconda parte è
una invocazione dei cristiani. È un bellissimo esempio di come anche
noi possiamo pregare.
[continua a pag. 20]
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Domenica 1 marzo ore 17.30
♦
INTRODUZIONE ALLA QUARESIMA
Vesperi e introduzione penitenziale
Sabato sera ore 18.30 con la S. Messa Vespertina
♦
CAMMINO QUARESIMALE
RINNOVIAMO IL CAMMINO BATTESIMALE
ACCOMPAGNATI DALLA PAROLA
Celebra e predica Mons. Francesco Bignami
Martedì sera ore 20.45
♦
CATECHESI DELL’ARCIVESCOVO
Invitiamo all’ascolto della catechesi del Cardinale, possibilmente organizzando dei Gruppi di anche si riuniscano nelle case.
La catechesi sarà trasmessa attraverso Telenova alle 20.45 o alle ore
21.00 su Circuito Marconi (FM 94.750).
Il libretto per seguire i cinque incontri è prenotabile in parrocchia:
Aiuterà a comprendere e vivere il tema battesimale:
“RICOLMI DELLO SPIRITO - LA VITA NUOVA IN CRISTO”
[Informazioni approfondite alla pag. 8 o su www.chiesadimilano.it]
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Tutti i Venerdì
GIORNO ALITURGICO (non si celebra la S. Messa ma si invita alla preghiera sulla Parola di Dio) e PENITENZIALE (con l’astinenza dalle
carni e il digiuno nel primo venerdì: 6/03 e nel venerdì santo: 10/04)
CELEBRAZIONE DELLE LODI E VIA CRUCIS – ore 8.50
CELEBRAZIONE DEI VESPERI E VIA CRUCIS – ore 18.30
APPUNTAMENTI DELLA QUARESIMA 2009
1 marzo
IMPOSIZIONE DELLE CENERI
al termine delle Sante Messe.
15 marzo
RITIRO
22 marzo
RITIRO SPIRITUALE PER TUTTI GLI ADULTI
SPIRITUALE PER BAMBINI E RAGAZZI
3 aprile
VIA CRUCIS PER LE VIE DELLA PARROCCHIA
5 aprile
DOMENICA DELLE PALME
Celebrazione della PRIMA RICONCILIAZIONE
7 aprile
GIORNATA PENITENZIALE: Ore 15.00 e 21.00
Inoltre:
♦
PREGHIERA PERSONALE QUOTIDIANA SULLA PAROLA
DI DIO con il sussidio diocesano che aiuta a pregare con la Parola
della liturgia del giorno. (Acquistabile presso la Buona Stampa).
♦
Tempo da dare all’ADORAZIONE EUCARISTICA.
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Sacramento della Riconciliazione - disponibilità dei Sacerdoti:
Venerdì ore 18.15 – 19.00
Sabato mattino dalle ore 9.00 alle ore 12.00
Sabato pomeriggio dalle ore 17.30 alle 18.30
Nei giorni feriali prima o dopo la S. Messa del mattino
o quella vespertina.
Impegno caritativo di Quaresima
Diventare falegname per dimenticare la strada
Nella Repubblica Democratica del Congo il fenomeno dei cosiddetti
“bambini strega” ha favorito un incremento considerevole del numero dei
bambini che vivono in strada. Secondo la cultura tradizionale gli eventi negativi che accadono in famiglia sono attribuiti al “male” che entra nella casa
attraverso i soggetti più deboli (bambini e anziani). L’esorcismo è considerato l’unico modo per scacciare la sfortuna e quando non funziona i bambini
vengono abbandonati e condannati dallo stigma sociale del
“sorcier” (stregone). In strada i minori sopravvivono cercando il cibo, commettendo piccoli furti e sono continuamente esposti a forme di violenza e di
emarginazione.
L’’Associazione per la Solidarietà e la Cooperazione Internazionale (ASCI)
assiste i bambini di strada di Plateau des Bateke, villaggio situato a 100 km
da Kinshasa. Tutti i bambini che vogliono intraprendere un percorso di reinserimento sociale vengono condotti nel centro “Cité Guanella” dove sono
stati avviati laboratori di agricoltura, allevamento, panificazione e falegnameria per offrire ai ragazzi la possibilità di imparare un mestiere. Il progetto
prevede l’acquisto dei macchinari per il laboratorio di falegnameria.
L’importo del progetto a cui vogliamo collaborare è di 20 mila euro.
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OGNI GIORNO
DI CATECHISMO
(Ma-Me-Gio)
dalle 17 alle 17.10
meditazione “bonsai”per riuscire a
dare il centuplo!
OGNI DOMENICA
nella Santa Messa delle 10.30
impariamo a custodire
i valori che ci vengono affidati.
OGNI GIORNO
... a casa tua ...
ὐάκινθος
... la pazienza è la virtù dei forti
(i risultati, con l’amore, si vedono)
E’
il titolo della Catechesi che l’Arcivescovo terrà per la Quaresima
Le riflessioni dell’Arcivescovo si svilupperanno a partire dal Battesimo come
sacramento della fede e dono della vita nuova. Il cardinale Tettamanzi si soffermerà sulla vita propria dei figli di Dio in Gesù per coglierne le esigenze concrete che essa comporta nel vissuto quotidiano.
In questo “anno paolino” la riflessione della catechesi prende spunto e si arricchisce dalle lettere di San Paolo, in particolare dai brani che il nuovo
Lezionario ambrosiano propone come seconda lettura per le domeniche
di Quaresima.
3 marzo 2009
La Morale: risposta ad una chiamata
“Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto” (Ef 4,1-7)
10 marzo 2009
Non c’è fede senza prova
“Nessuno si lasci turbare in queste prove” (1Ts 2,20-3,8)
17 marzo 2009
La morale: cammino di santità
“Possiate progredire ancora di più” 1Ts (4, 1b-12)
24 marzo 2009
Comprendere qual è la volontà del Signore
“Non da stolti, ma da saggi” (Ef 5, 15-20)
31 marzo 2009
La morale: corsa verso Cristo
“Tenendo fisso lo sguardo su Gesù” (Eb 12, 1b-3)
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ALBUM FOTOGRAFICO
Con la “cerimonia della vestizione” di domenica 8 febbraio, inserita all’interno della S.
Messa officiata da don Alberto Colombo, il Gruppo MoChi Turro si è arricchito di altri 6
chierichetti. L’intera comunità ne gioisce e ringrazia il Signore che ha suscitato in loro
questa vocazione al servizio e loro che hanno accettato con gioia e profonda
convinzione. Eccoli:
in seconda fila: AYRA - RICCARDO - MARTINA - DESIRE’
in prima fila:
SILVIA - SHELLY
Altre foto della cerimonia su:
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29 marzo - 5 aprile 2009:
La Settimana del Saluto
Quel semplice «buongiorno» o «ciao», magari condito da un sorriso, che negli Anni Settanta si pronunciava in media dalle venti
alle trenta volte il giorno anche nelle nostre città, oggi, dicono le
statistiche dei sociologi, è sprofondato a quota otto. «Sì, otto frettolosi “come va?”, biascicati mentre si corre verso la quotidiana
routine ammazza-rapporti».
L’isolamento di cui soffrono di più le fasce deboli della popolazione: gli anziani, i malati, le persone sole, chi è rimasto senza familiari… si è fatto in molti casi drammatico, e deve essere un problema che tocca tutti.
Se è vero che ci sono problemi dovuti alla crisi economica, alla
povertà di beni di consumo, è soprattutto vero che stiamo andando verso una società sempre più povera di rapporti umani, senza
che nessuno si preoccupi di fare niente.
Chi è ricco interiormente, i rapporti umani li ha è li vive, ma spesso non si preoccupa dei tanti emarginati da questa società dell’isolamento, dei condomini dove ci si ignora, della falsa “privacy” che
isola proprio chi più ha bisogno di non essere “privatizzato”.
Se è vero che si è tristi quando si fa fatica a soddisfare i bisogni
primari del cibo, del vestito e della bolletta da pagare, è altrettanto vero che la tristezza colpisce di più quando si è soli, non amati
e stimati, quando ci manca un sorriso o anche un semplice saluto
che ci dica: «Tu ci sei, sono contento di vederti, ti sorrido perché
gioisco nel vederti».
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Non è che la vita cambi completamente, ma migliora di molto! E costa poco!
Soprattutto la gente, quando è sola e isolata, ha paura: dello straniero, del ladro, del buio, dello sconosciuto, della malattia… di essere
solo! Se un saluto lo rinfranca, perché non donarlo? È una bellissima
e squisita forma di carità! È la migliore delle norme di sicurezza!
Quello che invito tutti a fare è una settimana nella quale ci preoccupiamo di uscire dal nostro isolamento e guardare i volti delle persone
che incontriamo, donare dei sorrisi che, oltretutto, dicono gli psicologi, fanno bene alla salute di chi li riceve, ma anche di chi li dà!
Ecco:
dal 29 marzo al 5 aprile (domenica delle palme)
la parrocchia promuove: “LA SETTIMANA DEL SALUTO”.
Cerca di salutare anche tu tutti coloro che incontri, tanto se li conosci
come se non li conosci. Regala un sorriso e accogli con gioia quello
che ti verrà donato o restituito. Sarà una magnifica esperienza di comunione, sperando poi che diventi una buona abitudine per tutto l’anno.
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Si è concluso il SEMINARIO riguardante
l’ALIMENTAZIONE NATURALE E IL BENESSERE.
Dopo il successo della prima tornata con la presenza interessata di 65 persone, si è ripetuto con la massima attenzione per il tema specifico della
PREVENZIONE DELL’OSTEOPOROSI riempiendo la sala come la volta
precedente.
Chiara, precisa e convincente l’esposizione della dottoressa Michela De
Petris che domina la materia con maestria, spiegandoci il significato di alcune parole difficili apparse sul video e rispondendo a tutte le domande
rivoltele dall’assemblea,
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Terminata la teoria la dottoressa De Petris, aiutata dalla mamma Marilena,
ci hanno stuzzicato con una merendina ad hoc di gustosi bocconcini relativi
al tema trattato.
Ci resta solo di ringraziare Michela per il costante sorriso che ha accompagnato l’esposizione ed il regalo della sua competenza … il Signore gliene
renda merito.
Luciano Negri
Circolo A.C.L.I. Turro
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Cerchiamo di spiegare l’immagine del Beato Angelico (Fra’ Giovanni da Fiesole) che abbiamo scelto per accompagnare questo tempo
quaresimale. È il racconto del discorso della montagna che dice così:
«Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i
suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
“Beati i poveri in spirito…”»
È mirabile la meditazione raccontataci dal magistrale pennello del
frate domenicano ed abilissimo pittore del primo Rinascimento “che
ha davvero il Paradiso sulla punta del pennello”.
L’ambiente è quello di una natura che sembra ancora celarsi in
quelle montagne che nulla hanno delle asperità spigolose e laceranti
della roccia, ma che hanno, invece, la dolcezza e la grazia quasi di
un velo delicatamente disteso pronto a scivolare via appena la vera
Sapienza ha insegnato all’occhio ed al cuore dell’uomo a ricercare,
anche in essa, i riflessi di quella “Bellezza”, originale ed eterna, rivelatrice del volto bello ed armonico del Dio Artista e Creatore. E
Lui, il Maestro, nel bel mezzo di questa natura, in punto elevato, “si
pone a sedere”, come su cattedra e, nella sua Parola, la Sapienza di
Dio, per l’uomo, «può costruire la sua casa … imbandire la sua mensa». Si fa presenza.
Nel Gesù Maestro dell’Angelico, non c’è l’arroganza di chi presume
di sapere, non la superbia di chi fa delle proprie conoscenze un piedistallo per sé. Nella delicata e dimessa figura del Cristo è dipinta
piuttosto la ieratica serenità e la solenne compostezza di chi chiama
alla Verità attraverso l’umiltà, di chi invita alla ricerca nel rispetto
della libertà, di chi non impone, ma accompagna al sapere, di chi,
prima di trasmettere “la conoscenza delle cose”, seduce con la Sapienza del cuore e regala amore insegnando ad amare.
La sua mano destra alzata con l’indice chiaramente teso verso l’alto
rivela l’origine e la fonte della “forza” di questo insegnamento: il
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rapporto e l’intimità con Dio Padre, mentre la sinistra, stringendo il rotolo della parola ”scritta”, certifica
l’Incarnazione: la Parola che scende tra
gli uomini e si veste del linguaggio e della storia stessa dell’uomo. La Parola che
è Lui stesso: “La Parola si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi”.
E loro, proprio per questo sono “venuti”
ed attorno al Maestro si sono seduti e
“stanno” volentieri. Sobri nei loro atteggiamenti, delicati nei colori e nei panneggi dei loro vestiti, semplici ed insieme
eleganti, essi sembrano catturare quella
luce che li disegna con estrema precisione per diventarne specchio e riflesso. Quel Gesù non riempie i loro cervelli, ma i loro
cuori; essi non accumulano nozioni su nozioni, ma imparano il
senso ed il valore profondo delle cose, il loro essere, la loro capacità di amare: impreziosiscono il loro esistere.
Non a caso sono seduti “in cerchio” a significare comunione,
condivisione, rapporti nuovi, legami fraterni: un cerchio che ha
la sua origine dal Maestro e, nello stesso Maestro, trova il suo
compimento.
Fra’ Giovanni non
ci dipinge il resto
della folla, perché
vuole invitarci ad
ascoltare come i
dodici, come coloro che sono chiamati a partecipare
all’avvenimento
con piena responsabilità: coloro che
dovranno poi dare
agli altri l’insegnamento ricevuto.
Nell’arte cristiana il cerchio è anche segno del tempo di Dio, dell’eternità e dunque questo disporsi circolarmente assume significati più profondi: approfondisce il loro legame con Cristo e visualizza la realtà ultima a cui sono chiamati: la vita stessa di
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Dio. «Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e fine».
E già vivono della “Visione”! I loro sguardi tesi e concentrati verso il Maestro lo testimoniano. Non è il semplice guardare degli
occhi, ma è contemplazione, è andare al di là del “velo” per avvicinarsi al Mistero, per entrare timidamente in Esso. In questa
loro tensione non sono fuori dal mondo, rapiti da una sorta di
“virtuale nirvana” che li sottrae alla fatica ed alla responsabilità
della vita: sono e restano ben ancorati alla terra, quasi un tutt’uno con la roccia, plasmati alla sua stessa maniera. E, se ciò non
bastasse, è il “folle” programma di questo Maestro a riportarli
alla realtà ed a scuoterli nelle loro responsabilità. Otto
“beatitudini” che, come pietre pesanti, rotolano giù da questo
monte per consegnare ad essi una “felicità controcorrente”. Una
felicità che graffia, che lacera, che fa sudare, che isola, che conosce anche i confini della ribellione e della rabbia, insieme ai sentieri dell’abbandono e del tradimento, ma che alla fine, se si ha il coraggio dello “stare con Lui” o del “ritornare a Lui”, ha il sapore della gioia vera, quella che non pianta in asso ad ogni mutare d’ umore o cambiare di vento. E questa è la felicità secondo Dio.
Le mani congiunte in preghiera dell’ultimo discepolo del cerchio
indicano il raggiungimento di un’ intima
comunione di amore tra Maestro e discepolo per la quale l’uomo ritorna ad essere
quel capolavoro pensato e creato da Dio
sin dall’origine, ricuperando quella dignità
per la quale può porsi davanti a Dio sostenendone lo sguardo in un dialogo ormai
indistruttibile, eterno: «Affinché l’amore
con cui tu (Padre) mi hai amato sia in essi
ed io in loro». Così l’ascolto della Parola di
verità si conclude nel dialogo interiore della preghiera.
Questo apostolo ci guarda, ed il suo sguardo per noi è testimonianza ed insieme invito: quel cerchio non è chiuso, ma si apre
ogni qualvolta un uomo ha il coraggio di sedersi su quel monte e
di fare di Gesù Maestro il centro, il riferimento ed il senso del
proprio esistere.
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a cura di Enrico Toso
PREGHIERA DELLA FAMIGLIA
O Dio, nostro Padre, ti rendiamo grazie
per questa famiglia che ci hai dato.
Nell'amore, con cui ogni giorno ci accogliamo,
ci aiutiamo, ci perdoniamo,
ci offri un'immagine dell'amore
con cui tu hai creato ogni vita
e ti prendi cura di ogni uomo.
Ti ringraziamo per la nostra comunità cristiana,
per la parrocchia, per la diocesi,
in cui tu rendi presenti i segni dell'amore di Gesù:
nella Parola, nella Eucaristia,
negli esempi di amore fraterno
che la comunità ci offre,
la nostra famiglia trova un modello e un sostegno
per continuare a camminare nell'amore.
Ti chiediamo, o Padre,
che diventino sempre più intensi
i rapporti tra la famiglia e la comunità cristiana.
Ti preghiamo
per la Chiesa universale e per il Papa.
Fa' che la Chiesa
assomigli sempre più a una famiglia:
favorisca l'amicizia fraterna,
accolga la collaborazione di tutti,
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sia attenta a tutti,
specialmente alle famiglie senza pace,
senza affetto, senza pane,
senza lavoro, senza gioia.
Fa' che la nostra famiglia
assomigli sempre più alla Chiesa:
abbia fede in te,
accolga la parola di Gesù
come l'ha accolta Maria sua madre,
applichi ilVangelo alla vita di ogni giorno,
aiuti i figli a rispondere con gioia
alla tua chiamata,
si apra al dialogo
e alla collaborazione con le altre famiglie.
Fa' che la Chiesa e la famiglia
siano una immagine viva della tua casa,
dove tu ci attendi dopo il nostro viaggio terreno.
(Card. Carlo M. Martini)
Rivolgiamo come comunità questa preghiera a Dio, con nel cuore le coppie di
fidanzati che hanno completato il percorso di preparazione al Matrimonio.
E’ un invito perché ogni famiglia e, in particolare ogni coppia, sappia esprimere con gioia nell’intimità della propria relazione e all’interno della comunità il
dono sacramentale del proprio amore come immagine dell’amore di Dio.
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MA I CREDENTI
SONO DIVENTATI
CREDULONI ?
S
e un giornale di sinistra parla male della destra (e viceversa), i1 lettore avveduto non crede neppure la
metà: «È logico che dica ogni male:
è di sinistra (e viceversa)».
Se l'opposizione critica il governo (e viceversa), il cittadino smaliziato non si lascia ingannare: «Per forza - pensa - sono avversari politici».
Se gli industriali dichiarano inaccettabili le proposte dei sindacati,
l'osservatore attento resta scettico: «Sarebbe strano che fossero d'accordo: hanno interessi contrapposti».
Invece se un giornale anticlericale parla male del clero, se un movimento anticristiano dice peste e corna dei cristiani, se i propagandisti
dell'ateismo radicale insultano le religioni, succede una cosa strana:
ci credono tutti. Persino i preti, i cristiani, i devoti sono disposti a
credere di più ai giornali anticlericali che ai loro vescovi.
I documenti non li legge nessuno,
le prediche le ascoltano in pochi,
le opere della comunità cristiana
non fanno notizia. Quello che è
certo, magistero davvero infallibile e osservazione assolutamente
indiscutibile, è il titolo del giornale che lamenta, contesta, critica il
Papa, il Vescovo, il parroco.
Che i credenti siano diventati
creduloni?
Mario Delpini
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[segue da pag. 3]
Anche Maria, quando proclama il “magnificat” in Luca 1,46-55, parte
da tante parole dell’Antico Testamento e le trasforma dandole un significato nuovo. Possiamo imparare da lei.
Faccio un esempio semplicissimo partendo dalla preghiera del “Padre
nostro”:
Padre nostro … ti ringrazio perché mi ha fatto tuo figlio e hai cura di
me. Ti ringrazio perché sei Padre di tutti e nessuno escludi dal tuo amore e dal tuo perdono. Aiutami a vedere in tutti un fratello o una
sorella …
Che sei nei cieli, dove hai preparato un posto per me, e credo farai di
tutto perché un giorno io sia felice insieme a te. Grazie per la certezza
che metti nel mio cuore di questa speranza meravigliosa.
Questi suggerimenti per la preghiera sono solo l’inizio. Un semplice
inizio su cui fondare poi una preghiera più intensa, più impegnativa e
arricchente come la Lectio divina.
Giungere alla preghiera quotidiana della “lectio divina” dovrebbe essere l’aspirazione di tutti i credenti, e sarebbe bene leggere qualche libretto che aiuti a imparare questo metodo, oltre ad avere una guida
spirituale che aiuti a praticarla con perseveranza.
Come sarebbe più ricca di vita spirituale una parrocchia dove molti
praticassero un metodo di preghiera sulla Parola di Dio. Sperimenteremmo veramente che essa guarisce i cuori, dona forza per combattere il male, consola nelle prove, dona la speranza, ci fa accogliere il
dono dello Spirito e ci insegna ad amare con sincerità.
Don Pino
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Parrocchia
S. Maria Assunta
in Turro
P.zza G. Anelli, 4
Don Pino Macchioni
Tel.: 02.28.47.850 int. 214
SEGRETERIA
dalle ore 10.00 alle ore 12.00
dalle ore 15.30 alle ore 18.30
CENTRO DI
ASCOLTO
dalle ore 15.30 alle ore 18.30
dalle ore 9.45 alle ore 11.00
Venerdì
Don Giulio Viganò
Tel.: 02.28.91.517
Segreteria parrocchiale
Tel.: 02.28.47.850
Tel.: 02.93.88.22.93
Fax 02. 26.18.571
Martedì
Mercoledì
Don Fabrizio Martello
Tel.: 02.36.58.45.22
E-mail:
[email protected]
[email protected]
Sito web:
www.parrocchiaturro.it
Lunedì - Venerdì
dalle ore 15.30 alle ore 18.00
ACLI
Lunedì
dalle ore 17.00 alle ore 18.30
ORARI S. MESSE
Festive: 18.30 sabato
8.30 — 10.30 – 18.30
Feriali: 8.50 — 18.30
CONFESSIONI
Sabato mattina e pomeriggio
Nati, sposati, morti in Cristo
Francesca Luzio Scavini - Fernanda Beneducci - Giuseppina Passoni
Letizia Battaglia - Gaspare Bianchi
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E - parrocchia santa maria assunta in turro, milano