U.O. Servizio di Prevenzione e Protezione
Azienda USL Cesena
“UNA PANORAMICA SUI PRINIPALI INFESTANTI URBANI DI INTERESSE SANITARIO”
Dispositivi di Protezione
Individuale
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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D.P.I.
Dispositivo di Protezione Individuale
(art.74 del D.Lgs. 81/08):
qualsiasi attrezzatura destinata ad essere
indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo
di proteggerlo contro uno o più rischi
suscettibili di minacciare la sicurezza o la
salute durante il lavoro, nonché ogni
complemento o accessorio destinato a tale
scopo
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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1
…cosa non è un DPI
Ogni altro normale indumento di lavoro
o attrezzatura che non abbia i
requisiti richiesti dalla normativa per
essere un DPI
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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QUANDO
UTILIZZARLI???
I DPI devono essere impiegati quando i rischi
non possono essere eliminati o ridotti in
maniera sufficiente dalla prevenzione,
dall’organizzazione del lavoro e dai dispositivi
di protezione collettiva
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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2
QUANDO UN DPI E’
ADEGUATO???
QUANDO SI HA IL MIGLIOR COMPROMESSO
TRA
IL PIU’ ALTO LIVELLO DI SICUREZZA
RAGGIUNGIBILE
E
IL COMFORT INDISPENSABILE DA
ASSICURARE
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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Requisiti
I DPI devono essere conformi alle norme di cui al
D.Lgs 475/92 e devono inoltre:
– essere adeguati ai rischi da prevenire,
senza comportare di per sé un rischio
maggiore
– essere adeguati alle condizioni esistenti sul
luogo di lavoro
– tenere conto delle esigenze ergonomiche o
di salute del lavoratore
– poter essere adattati all'utilizzatore
secondo le sue necessità
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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Marcatura CE e Istruzioni
D.Lgs. 475/92 - art. 12
la marcatura CE deve essere apposta su ogni DPI in
modo visibile, leggibile ed indelebile per tutto il
prevedibile
periodo
di
durata
del
DPI
tuttavia, se ciò risulta impossibile date le
caratteristiche del prodotto, la marcatura CE può
essere
apposta
sull'imballaggio
tutti i DPI sono accompagnati da istruzioni ed
avvertenze, più o meno approfondite in funzione della
categoria di appartenenza (tali prescrizioni devono
essere in lingua italiana)
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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CATEGORIE DEI DPI
I CATEGORIA
Racchiude i DPI che proteggono da rischi fisici di modesta entità e
sono di semplice progettazione (contatti, urti con corpi caldi con
temperatura non superiore a 50°C, vibrazioni e radiazioni tali da non
raggiungere organi vitali e/o da provocare danni permanenti).
II CATEGORIA
Raggruppa i DPI che non sono contenuti nelle altre due categorie.
III CATEGORIA
Include i DPI che proteggono da danni gravi e/o permanenti e dalla
morte
(es: caschi, visiere, apparecchi respiratori filtranti, protezioni dal
rischio elettrico, da cadute dall’alto e da temperature non inferiori a
100° C)
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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IMPORTANTE
I DPI VANNO SEMPRE
SCELTI DOPO AVER
EFFETTUATO LA
VALUTAZIONE DEL/DEI
RISCHI
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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Tipologie di DPI
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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PROTEZIONE MANI
RISCHIO BIOLOGICO e “BASSO” CHIMICO
Guanti monouso in nitrile.
Attività che possono esporre le mani dell’operatore
al contatto con quantità elevate di materiale
organico contaminato anche da prodotti chimici
pericolosi
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
RISCHIO BIOLOGICO,
CHIMICO e “leggero rischio”
MECCANICO
Attività che possono esporre
le mani e gli avambracci
dell’operatore a contatto con
prodotti chimici pericolosi e/o
materiale organico
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Guanti lunghi al
gomito con
esterno
antiscivolo ed
interno felpato o
floccato
(conforme UNIEN 374 “rischio
biologico e
chimico” e 388
“rischi meccanici”)
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PROTEZIONE OCCHI e VISO
RISCHIO BIOLOGICO,
CHIMICO e
INFORTUNISTICO
Attività che possono esporre il
viso dell’operatore, ed in
particolare le mucose degli occhi
e della bocca, a:
1. schizzi/spruzzi di sangue,
fluidi corporei, secrezioni,
escrezioni
2. proiezione di materiale solido
di piccole dimensioni
3. schizzi/spruzzi di prodotti
chimici pericolosi
Occhiali a maschera
protezione gocce e
spruzzi
Occhiali protezione
gocce e spruzzi
Visiera a protezione
gocce e spruzzi
(classe ottica 1,
protezione
meccanica F,
protezione gocce e
spruzzi 3,
conforme UNI-EN
166)
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Protezione vie
respiratorie
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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RISCHIO CHIMICO
Attività che possono esporre le vie respiratorie
dell’operatore a prodotti chimici pericolosi
Facciali filtranti FFP1 (Fino a 4 volte il TLV) e
FFP2 Fino a 12 volte il TLV) al carbone attivo
con valvola per vapori organici – DPI monouso
(conforme UNI-EN 149 2001)
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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PROVE DI TENUTA
PRESSIONE POSITIVA
»
»
»
Appoggiare le mani sul facciale
Espirare rapidamente
Si deve avvertire una pressione positiva
(sovrapressione) all’interno del facciale
e l’aria non deve sfuggire dai bordi
PRESSIONE NEGATIVA
• Coprire con le mani il respiratore
• Inspirare rapidamente
• Se il facciale si piega leggermente verso l’interno
• significa che il respiratore è indossato correttamente.
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Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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SEMIMASCHERA
Il respiratore può essere
utilizzato per la protezione da:
• vapori organici, con punto di
ebollizione superiore a 65°C, in
concentrazioni inferiori a 1000 ppm o
10 volte il valore limite ponderato
(TLV/TWA), scegliendo il limite
inferiore dei due valori..
• Polveri in concentrazioni fino a 10
volte il valore limite ponderato
(TLV/TWA).
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Se il respiratore viene utilizzato per più di
un turno di lavoro, deve essere pulito alla
fine di ogni turno e riposto nell’apposito
sacchetto tra un turno e l’altro. Il bordo
di tenuta del respiratore si pulisce
passando delicatamente un panno
inumidito con acqua tiepida e sapone (la
temperatura dell’acqua deve essere
inferiore a 40°C), lasciandolo asciugare a
temperatura ambiente.
Il prodotto NON DEVE essere immerso
nell’acqua durante la pulizia.
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PROTEZIONE DEL CORPO
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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INDUMENTI PROTETTIVI
Iindumento che copre o sostituisce gli
indumenti personali ed è progettato per
proteggere contro uno o piu’ pericoli
da:
• Assorbimento cutaneo
• Inalazione secondaria
• Contamianzione di ambienti non inquinati
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MARCATURA
• Identificazione del fabbricante
• Tipo di prodotto, nome commerciale o codice
• Taglia
• Norma specifica di riferimento
• Pittogramma e livello delle prestazioni
• Etichettatura di manutenzione
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PITTOGRAMMI DI RAPPRESENTAZIONE
DEI RISCHI
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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ETICHETTE
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Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale
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CARATTERISTICHE PRINCIPALE DI UNA
TUTA A PROTEZIONE DAL RISCHIO
CHIMICO
• cappuccio con elastico;
• polsini mani e caviglia con elastico;
• in materiale impermeabile-idrorepellente e
antistatica, priva di tasche;
• garantire la massima traspirabilità e
comfort;
• resistere alla trazione e alla lacerazione;
• essere resistente agli spruzzi di agenti
chimici;
• certificata come DPI di III categoria tipo
4/5/6 e rispondente alle norme UNI EN 340;
UNI EN 465; UNI EN 1149-1;
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TIPI DI PROTEZIONE
TIPO 4
Protezione chimica a prova di spruzzi o aerosol
di liquidi. Le cuciture devono essere eseguite
in modo da non permettere la penetrazione
degli spruzzi attraverso i fori delle cuciture.
Giunture saldate/sigillate
TIPO 5 Resistenza alla penetrazione delle particelle
solide offre quindi protezione contro fibre
e polveri. Giunture cucite
TIPO 6 protezione limitata contro liquidi chimici (schizzi)
Giunture cucite.
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PROTEZIONE PIEDI
RISCHIO BIOLOGICO e
CHIMICO
Attività che possono
esporre i piedi
dell’operatore al contatto
con prodotti chimici
pericolosi e/o liquidi
organici
Calzari
monouso in
materiale
idrorepellente
con elastico
alla caviglia
(rispondenti al
D.L.vo
475/92)
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RISCHIO
INFORTUNISTICO
SCARPA DI SICUREZZA
UNI EN ISO 20345
Alcune caratteristiche
•
•
•
puntale 200J per urti/schiacciamento dita
lamina antiperforazione (es: in “kevlar”)
antiscivolo
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RISCHIO BIOLOGICO CHIMICO e
INFORTUNISTICO
STIVALI ANTINFORTUNISTICO IN PVC BIANCO
(antiscivolo, con puntale e suola antiforo)
Dotato di marcatura CE
conseguita per
conformità alla
specifica tecnica UNIEN 20345
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Sequenza di vestizione
• indossare la tuta con cappuccio a protezione
del rischio biologico/chimico
• indossare i calzari o stivali o calzature
• indossare la maschera
• indossare gli occhiali protettivi
• alzare il cappuccio
• coprire la cerniera della tuta con i lembi
adesivi appositi, fino sotto il mento
• indossare i guanti
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Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale
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Sequenza di svestizione
– rimuovere i calzari
– rimuovere la tuta facendo attenzione a piegarla con
all’interno la parte esterna presumibilmente contaminata:
•
•
•
•
abbassare il cappuccio dietro la nuca,
togliere il lembo adesivo per scoprire la cerniera,
abbassare completamente la cerniera della tuta.
rimuovere la tuta sfilando alternativamente le maniche,
prendendo con le maniche l’elastico fermapolso, arrotolandola e
toccando solo la parte interna
– gli occhiali protettivi; se monouso smaltire altrimenti
provvedere alla disinfezione/decontaminazione;
– rimuovere la maschera e smaltire o decontaminare come da
libretto di uso e manutenzione;
– rimuovere i guanti
– procedere al lavaggio delle mani
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Procedure aziendali DPI
• SPP P09 Gestione ed utilizzo dei Dispositivi di
Protezione Individuale (DPI)
• SPP M_P09_01 Consegna DPI
• SPP T_P09_01 - Dispositivi di Protezione
Individuale
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Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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SIMBOLI DI PERICOLO
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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SCHEDA DI
SICUREZZA
Ogni produttore è obbligato a fornire una Scheda di Sicurezza
delle sostanze e dei preparati pericolosi che contiene una serie
di informazioni in 16 punti:
LA SCHEDA DI SICUREZZA COMPRENDE LE SEGUENTI VOCI:
1) Elementi identificativi della sostanza o del
preparato e della società/impresa
2) Composizione/informazione sui
componenti della formulazione
3) Indicazione dei pericoli
4) Misure di pronto soccorso
5) Misure antincendio
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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6) Misure in caso di fuoriuscita accidentale
7) Manipolazione e stoccaggio
8) Controllo della esposizione/protezione
individuale
9) Proprietà chimico-fisiche
10)Stabilità e reattività
11)Informazioni tossicologiche
12)Informazioni ecologiche
13)Considerazioni sullo smaltimento
14)Informazioni sul trasporto
15)Informazioni sulla regolamentazione
16)Altre informazioni
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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Regolamento REACH (acronimo di Registration, Evaluation and Authorization of
Chemicals), il sistema integrato unico di registrazione, valutazione ed autorizzazione delle
sostanze chimiche.
Il nuovo Regolamento, che sostituirà numerose direttive e regolamenti in vigore, mira a
rafforzare la protezione della salute umana e dell'ambiente dagli effetti nocivi delle
sostanze chimiche e al tempo stesso a migliorare la competitività e la capacità di
innovazione dell'industria chimica europea.
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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• Il Regolamento (CE) n. 1907/2006 del
Parlamento Europeo del Consiglio del 18
dicembre 2006 concernente la
registrazione, la valutazione,
l'autorizzazione e la restrizione delle
sostanze chimiche (REACH).
• Ha lo scopo principale di migliorare la
conoscenza dei pericoli e dei rischi
derivanti da sostanze chimiche già
esistenti (introdotte sul mercato prima
del settembre 1981) e nuove (dopo il
settembre 1981) e al contempo mantenere
e rafforzare la competitività e le capacità
innovative dell’industria chimica europea.
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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GRAZIE DELLA
COLLABORAZIONE
Addetto SPP T.d.P Paolo Severi
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