TERZO ISTITUTO COMPRENSIVO
“FRANCESCO MAIORE”
Via Roma s.n, 96017 Noto, Siracusa
Tel 0931 835801 Fax 0931-574368
Sito Web: www.maiorenoto.it
E-mail [email protected]
Codice Fiscale 92011880892
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
ANNO SCOLASTICO 2014 -2015
Delibera collegio docenti del 27.06.2014
Adottato dal consiglio d’Istituto il 04.12.2014
Aggiornato dal collegio dei docenti in data 19.03.2015
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Giuseppa Di Blasi
INDICE GENERALE
1. Analisi del contesto e diagnosi dei bisogni formativi: contesto interno e contesto esterno
2. Le indicazioni nazionali e la coerenza curricolare di istituto
2.1 Il profilo dello studente
2.2 Le competenze chiave
2.3 Competenza digitale
2.4 Cittadinanza attiva
2.5 Scuola di tutti e di ciascuno
2.6 I traguardi per lo sviluppo delle competenze
2.7 Gli obiettivi di apprendimento
2.8 Il curricolo di Istituto
2.9 La valutazione delle competenze
2.10 La certificazione delle competenze
2.11 Schema di curricolo verticale
3. Le modalità di erogazione del servizio formativo e le scelte di flessibilità
3.1 Tempo scuola secondaria primo grado
3.2 Tempo scuola primaria
3.3 Tempo scuola infanzia
4. Le indicazioni nazionali e il curricolo verticale. La programmazione didattico
educativa. Patto educativo
4.1 Verso alunni provenienti da altri paesi
4.2 Verso alunni con Disturbi Specifici d’apprendimento
4.3 DSA: le misure dispensative e gli strumenti compensativi
4.4 Verso gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. PDP
4.5 Piano d’intervento
4.6 Modalità di verifica e valutazione
4.7 Il G.L.H.
4.8 Modalità di intervento in relazione alle diversità
4.9 Piano dell’inclusività
4.10
Patto educativo
5. Le modalità di valutazione degli esiti d’apprendimento e del comportamento degli
2
alunni. Documento per la valutazione e certificazione delle competenze
5.1 Premessa
5.2 Valutazione delle verifiche nella scuola primaria
5.3 Valutazioni quadrimestrali
5.4 La valutazione degli alunni diversamente abili (primaria/secondaria)
5.5 Criteri di valutazione nella scuola secondaria
5.6 Valutazione delle verifiche
5.7 Gli strumenti di misurazione delle prove di verifica (valutazione formativa)
5.8 Ammissione alla classe successiva
5.9 Criteri di ammissione/non ammissione alla classe successiva
5.10
Ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo
5.11 Criteri di ammissione/non ammissione all’esame di stato conclusivo del primo
ciclo
5.12
Criteri di attribuzione del voto finale d’esame
5.13
Candidati esterni
5.14
Criteri di attribuzione della lode
5.15
Certificazione delle competenze
5.16 Esame di stato conclusivo del primo ciclo di studi degli alunni diversamente
abili
5.17 Criteri di attribuzione dei voti sulla scheda di valutazione della scuola
secondaria di primo grado
5.18 Criteri per l’assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate
(misurazione)
5.19 Particolari criteri per l’assegnazione della valutazione numerica alle prove
strutturate (misurazione)
5.20
Modelli di certificazione delle competenze
6. Modalità di valutazione del servizio erogato
7. Piano annuale di formazione
8. Organizzazione, funzionigramma. Il personale.
8.1 Personale docente scuola secondaria di primo grado
8.2 Personale docente scuola primaria
8.3 Personale docente scuola dell’infanzia
8.4 Personale ATA
9. Regolamentazione d’Istituto
10. Piano delle attività
11. Progetti POF
11.1
Progetti Area a Rischio
3
11.2
Progetti esterni
11.3
Visite guidate e viaggi d’istruzione
12. Monitoraggio verifica e valutazione del POF
13. Pubblicizzazione del POF
4
Il POF è un contratto, che costituisce l‟identità culturale e professionale delle scuole in autonomia,
si propone di analizzare i bisogni dell‟utenza e del territorio, di individuare le priorità formative ed
organizzative da rendere pubblici ed evidenti.
L‟Istituto amplia la propria offerta formativa proponendo iniziative coerenti con le proprie finalità (
D.P.R. n. 275 dell‟8 marzo 1999 art. 9, comma 1) e con le linee guida vigenti (indici nazionali) in
tema di obbiettivi generali e specifici anche attraverso forme di coordinamento con le famiglie degli
alunni che sono chiamati a condividere le scelte educative dell‟istituto scolastico anche apportando
contributi attraverso gli O.O.C.C.
La famiglia si pone infatti come agenzia educativa per eccellenza nel processo formativo degli
alunni e nella creazione di un clima affettivo - relazionale che è alla base di ogni successivo
apprendimento significativo.
1. Analisi del contesto e diagnosi dei bisogni formativi: contesto interno e contesto esterno
La città di Noto è un piccolo gioiello barocco arroccato a 165 metri sul livello del mare, su un
altopiano che domina la valle dell‟Asinaro.
La “città ingegnosa” dista 32 KM da Siracusa e occupa la parte sud-ovest della provincia ai piedi
dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all‟omonimo golfo. Il territorio di
Noto offre soprattutto bellezze naturalistiche e storiche.
Con i suoi 550,86 km² il comune di Noto occupa oltre un quarto della provincia di Siracusa e, pe
r
estensione,
è il più grande
comune della Sicilia
ed il quarto
dʹ
Italia
nonostante
una
popolazione
di
soli
24.000
abitanti. Il territorio circostante è prevalentemente montuoso e collinare, con piattaforme roc
ciose che degradano progressivamente verso il mare, dove originano spiagge, porticcioli nat
urali e incantevoli insenature.
Nell‟ultimo decennio la cittadina è stata inserita nella lista dei siti “Patrimonio dell‟Umanità”
unitamente alle città della zona sud-orientale risorte dopo il terremoto del 1693.
Questo riconoscimento ha comportato per la cittadina un “risveglio” culturale nell‟apertura
all‟accoglienza, nella valorizzazione dell‟artigianato locale e delle tradizioni gastronomiche e
dolciarie.
La lettura “sociologica” di tali aspetti
impone all‟istituzione scolastica di “supportare
educativamente” le nuove opportunità di inserimento nel sociale.
Noto ha una popolazione di circa 24.000 abitanti, di cui circa 4000 nomadi per la maggior parte di
tipo
“caminante”.
Da una ricognizione della presenza di questo gruppo nomade in Sicilia, effettuata dalla sezione pro
vinciale di Opera Nomadi Catania, risulta che la comunità più numerosa si trova a Noto e nei comu
ni limitrofi.Alcuni gruppi, tuttavia, effettuano rotte commerciali a lungo raggio (nel periodo che
va
dalla
primavera all‟autunno), spingendosi fino al Nord Italia, per tornare nuovamente a Noto per l
a Festa di commemorazione dei defunti il 2 novembre. Sino ad alcuni decenni fa i Caminanti eran
o ben inseriti nel tessuto economico siciliano, caratterizzato da un‟economia a forte vocazione a
gricola. Praticavano mestieri ambulanti quali l‟arrotino, l‟impagliatore di sedie, il calderaio, lo sta
gnino, l‟ombrellaio, e svolgevano spesso l‟attività di fumiraru (raccoglitore dello sterco equino dall
e strade di passaggio), quella di capiddharu (raccoglitore “a domicilio” di capelli tagliati, che ve
nivano rivenduti per confezionare parrucche o bambole) o quella di piddharu (raccoglitore delle
pelli degli animali domestici che venivano uccisi dalle 150 famiglie per il consumo alimentare
e che venivano poi conciate e rivendute).
La popolazione caminante ha la propria residenza anagrafica nell‟ambito del comune e grazie
all‟intervento di mediazione educativa attuata dalla scuola, attraverso le nuove generazioni, tende a
5
modificare in parte le proprie forme di responsabilità e di correggere la percentuale di
analfabetismo.
L‟ Istituto “F. Maiore” è ubicato in una via che rappresenta lo snodo di uscita dalla città. Attorno
alla scuola gravitano quartieri densamente popolati con nuclei familiari monoreddito. E‟ da
menzionare il quartiere popolare “la Marunnuzza” i cui nuclei familiari vivono con scarsità di
servizi e precarietà economica.
L‟extrascuola e‟ spesso affidata all‟attività ludico ricreativa della parrocchia dell‟ECCE HOMO,
mentre mancano , o sono scarsamente organizzati e gestiti gli spazi di incontro, come ad esempio il
parco Mannarazze, in stato di abbandono.
La cittadina , a livello più allargato, offre una biblioteca comunale che organizza incontri per
giovani studenti, un campo sportivo ove gravitano le diverse associazioni sportive , varie palestre ad
iniziativa privata, una piscina comunale a pagamento, il teatro comunale nel quale in corso d‟ anno
scolastico vengono organizzati spettacoli per l‟ utenza in età scolare .
Luogo di ritrovo per i minori in età scolare è la Villa comunale in cui una piccola area è riservata ai
giochi.”
L‟Istituto “F. Maiore” annualmente effettua una ricognizione di quelle che sono le criticità ed i punti
di forza al fine di intervenire e rimuovere ciò che di ostacolo è alla piena realizzazione della
“mission” della scuola, attraverso la somministrazione di questionari a docenti, genitori e alunni.
Gli obiettivi da realizzare nell‟anno scolastico 2013/2014, alla luce di quanto su esposto sono:
1. promuovere percorsi che consentano momenti di raccordo e di confronto tra i docenti ed
attività di continuità tra i tre ordini di scuola
2. organizzare l‟accoglienza per gli alunni “caminanti”
3. Incentivare la progettualità per acquisire, tramite fondi strutturali (FSE-FESR), ambienti
strutturati per l‟apprendimento
4. coinvolgere le famiglie attraverso l‟aumento di attività informative e per l‟apprendimento
5. interloquire con gli enti locali per aumentare la sicurezza e la migliore agibilità degli spazi
6. sensibilizzare l‟utenza sull‟importanza formativa dell‟extrascuola
7. potenziare attività pomeridiane per prevenire la dispersione ed offrire opportunità formative
alternative.
I docenti dell‟Istituzione scolastica e gli operatori tutti, sono coinvolti in un‟azione comune,
ciascuno secondo le proprie responsabilità, mirante all‟accoglienza, all‟organizzazione,
specialmente degli alunni “caminanti” che si presentano in corso d‟anno alla frequenza scolastica.
I docenti sono consapevoli della necessità di privilegiare nella pratica didattica quotidiana i
principi della Interculturalità che si coniugano all‟accettazione ed alla ”cura” per l‟altro.
Nell‟attuale società l‟Istituzione ritiene che i messaggi trasversali della tolleranza, del
riconoscimento, del dialogo fondino un vero percorso di crescita e guardino alla formazione
intellettuale e morale della Persona.
6
2. Le indicazioni nazionali e la coerenza curricolare

Nelle nuove Indicazioni nazionali, che la nostra scuola ha recepito, viene definito un profilo
dello studente alla fine del primo ciclo d‟istruzione.

Le nuove Indicazioni presentano traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di
apprendimento, che vengono fissati per ogni disciplina.

I traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze, sono prescrittivi e sono
riferimenti ineludibili nella programmazione didattica.

Si insiste sull‟importanza della valutazione e certificazione delle competenze.
2.1 Il profilo dello studente
Nelle nuove Indicazioni nazionali viene definito un profilo dello studente alla fine del primo
ciclo di istruzione composto da traguardi che si ispirano direttamente alle otto competenze chiave
europee su menzionate applicandole alla realtà scolastica italiana. Il conseguimento delle
competenze delineate nel profilo costituisce l'obiettivo generale del sistema educativo e
formativo e dunque anche della nostra scuola.
La storia della scuola italiana, caratterizzata da un approccio pedagogico e antropologico che
cura la centralità della persona che apprende, assegna alla scuola dell‟infanzia e del primo ciclo
d‟istruzione un ruolo preminente in considerazione del rilievo che tale periodo assume nella
biografia di ogni alunno. Entro tale ispirazione la scuola attribuisce grande importanza alla
relazione educativa e ai metodi didattici capaci di attivare pienamente le energie e le potenzialità di
ogni bambino e ragazzo. Al tempo stesso la scuola italiana ha imparato a riconoscere e a valorizzare
apprendimenti diffusi che avvengono fuori dalle sue mura, nei molteplici ambienti di vita in cui i
bambini e i ragazzi crescono e attraverso nuovi media, in costante evoluzione, ai quali essi pure
partecipano in modi diversificati e creativi.
La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola d‟infanzia, primaria e
secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che
prenda in carico i bambini dall‟età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione
e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un unico percorso
strutturante.
Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze riferite alle discipline di
insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di possedere al
termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo
costituisce l‟obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano.
Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo
studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare
ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età,
riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di
conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità,
le tradizioni culturali e religiose, in un‟ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi
simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole
condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie
personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o
insieme ad altri.
7
Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e
testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico
appropriato alle diverse situazioni.
Nell‟incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in
lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita
quotidiana, in una seconda lingua europea.
Utilizza la lingua inglese nell‟uso delle tecnologie dell‟informazione e della comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e
fatti della realtà e di verificare l‟attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri.
Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di
elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni
complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.
Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed
interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per
ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che
necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel
mondo.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di
ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti
anche in modo autonomo.
Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e
la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali
partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non
formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta,
azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto
quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori
ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e
gli imprevisti.
2.2 Le competenze chiave
Le competenze chiave europee sono otto, costituiscono il bagaglio di abilità e attitudini necessarie
per il cittadino europeo e rappresentano il riferimento della nostra scuola per la definizione e la
valutazione degli obiettivi curricolari, per ogni disciplina:
1. Comunicazione nella madrelingua
2. Comunicazione nelle lingue straniere
3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. Consapevolezza ed espressione culturale
8
2.3 Competenza digitale
La diffusione delle tecnologie rappresenta la frontiera decisiva per la scuola: è ormai
imprescindibile quindi che studenti e docenti sappiano utilizzare con dimestichezza e spirito critico
le tecnologie della società dell‟informazione per lo studio, il lavoro, il tempo libero e la
comunicazione
L‟istituzione scolastica ha dotato, grazie ai fondi europei, tutte le aule della scuola di computer e
supporti multimediali quali le lavagne interattive.
2.4 Cittadinanza attiva
Insegnare le regole del convivere è un compito sempre più importante per la scuola perché in molti
casi le famiglie hanno difficoltà a mettere in atto il loro ruolo educativo: rispetto delle regole,
legalità e responsabilità sono temi chiave dell'insegnamento fin dalla Scuola primaria.
L‟istanza è fortemente sentita dalla nostra scuola che accoglie alunni appartenenti alla comunità
caminante che costituisce circa il 30 per cento della popolazione scolastica. Poter sperimentare le
regole della convivenza fa scaturire l‟esigenza di un processo educativo che coinvolge l‟intera
comunità
Dal punto di vista progettuale vengono assicurati percorsi curricolari trasversali di cittadinanza
attiva e progetti di ampliamento dell‟offerta formativa (vedi sezione progetti).
2.5 Scuola di tutti e di ciascuno
Studenti non madrelingua, con DSA o con BES pongono all'insegnante sfide quotidiane: i
principi dell‟inclusione delle persone e dell‟integrazione delle culture sono un valore per la scuola.
Il principio costituzionalmente sancito dell‟inclusione e delle pari opportunità è realizzato
nell‟ambito dell‟istituzione scolastica a partire dai PDP che costituiscono parte integrante dei
progetti didattici (vedi curricolo di istituto) anche attraverso forme di organizzazione flessibile dei
gruppi classe e forme di interlocuzione con gli enti preposti al supporto psicopedagogico e sociale.
2.6 I traguardi per lo sviluppo delle competenze
Dopo aver definito il profilo dello studente, le Indicazioni introducono le discipline, che hanno
come obiettivo il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, collocati al
termine della scuola d‟infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado. I
traguardi rappresentano dei riferimenti fondamentali per gli insegnanti della nostra scuola,
indicano piste culturali e didattiche da percorrere. Nella scuola del primo ciclo costituiscono
criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi,
impegnando così i docenti della scuola affinché ogni alunno possa conseguirli.
9
2.7 Gli obiettivi di apprendimento
Le Indicazioni definiscono anche, per ogni disciplina, una serie di obiettivi di apprendimento, che
individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i
traguardi
per
lo
sviluppo
delle
competenze.
Gli obiettivi sono utilizzati dalla nostra scuola e dai docenti nell‟ attività di progettazione
didattica; sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi:
l‟intero triennio della scuola d‟infanzia, l‟intero quinquennio della scuola primaria, l‟intero triennio
della scuola secondaria di primo grado. Nella scuola primaria gli obiettivi di italiano, lingua inglese,
storia, geografia, matematica e scienze sono indicati anche al termine della terza classe
2.8 Curricolo di istituto
Il curricolo di istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell‟autonomia scolastica. Le
Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la nostra progettazione curricolare. La nostra
scuola predispone il curricolo all‟interno del Piano dell‟offerta formativa con riferimento al profilo
dello studente al termine del primo ciclo d‟istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze,
agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. La strutturazione delle progettazioni
annuali del nostro istituto accoglie le Indicazioni nazionali e progetta in tal modo la propria offerta
formativa:
2.9 La valutazione delle competenze
Agli insegnanti competono le responsabilità della valutazione e la cura della documentazione,
nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le
verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sono coerenti con gli obiettivi e traguardi
previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La cadenza temporale della valutazione è, per
scelta del collegio, quadrimestrale mentre bimestralmente vengono registrati i progressi in itinere,
utili a regolare il percorso didattico e le scelte metodologiche.
2.10 La certificazione delle competenze
Compito della nostra scuola è quello di organizzare il curricolo sulla base delle competenze previste
nel
profilo
dello
studente
al
termine
del
primo
ciclo.
La promozione, rilevazione e valutazione delle competenze sono demandate all‟ autonomia
didattica, e vengono effettuate sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale. La certificazione
delle competenze viene effettuata al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di
primo grado. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle
competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del
secondo ciclo. Le certificazioni che la nostra scuola rilascia sono le seguenti:
10
2.11 Schema di curricolo verticale
11
3. Le modalità di erogazione del servizio formativo.
Il Consiglio d‟Istituto ha deliberato anche per quest‟anno l‟orario delle lezioni dal lunedì al venerdì
Scuola dell’infanzia
Dal lunedì al venerdì
8.15-16.15
Scuola primaria
Lunedì mercoledì venerdì
Martedì giovedì
Dal lunedì al venerdì
Dal lunedì al venerdì
8.05- 13.05
8.05-14.05
8.05-16.05
8.00 – 14.00
Classi a tempo pieno
Scuola secondaria di i° grado
3.1 Tempo scuola secondaria primo grado
Materia
Italiano, Storia e Geografia
Approfondimento in materie letterarie
Matematica e Scienze
Tecnologia
Inglese
Seconda Lingua Comunitaria
Arte e Immagine
Scienze motorie e sportive
Musica
Religione cattolica
Totale
N. ore settimanali
9
1
6
2
3
2
2
2
2
1
30
3.2Tempo scuola primaria
Italiano
Matematica
Scienze
Storia
Geografia
Ed.Musicale
Scienze Mot.
Immagine
Tecnologia
Inglese
Religione
Classi Prime
7
4
2
2
2
2
2
2
1
1
2
Classi a T.N
Classi Seconde ClassiTerze
7
7
4
4
2
2
2
2
2
2
1
1
2
2
2
1
1
1
2
3
2
2
Classi Quarte
7
4
2
2
2
1
2
1
1
3
2
Classi Quinte
7
5
2
2
2
1
1
1
1
3
2
Classi a T.P
12
Italiano
Matematica
Scienze
Storia
Geografia
Ed.Musicale
Scienze Mot.
Immagine
Tecnologia
Inglese
Religione
Classi Prime
8
6
2
2
2
2
2
2
1
1
2
Classi Seconde
7
6
2
2
2
2
2
2
1
2
2
ClassiTerze
7
5
2
2
2
2
2
2
1
3
2
Classi Quarte
7
5
2
2
2
2
2
2
1
3
2
Classi Quinte
7
5
2
2
2
2
1
2
1
3
2
3.3 Tempo scuola infanzia
ORARIO
8.15-8.30
8.30-9.00
9.00-9.45
9.45-10.00
10.00-1030
10.30-12.00
12.00-12.15
12.15-13.00
13.00-14.30
14.30-16.00
16.00-16.15
Accoglienza nell‟androne
Giochi spontanei e guidati
Inizio attività di sezione,
intersezione o laboratori
Igiene personale
Spuntino
Attività didattiche
Igiene personale
Pranzo
Giochi spontanei rilassanti e di
riposo
Attività
di
sezione
e/o
intersezione
Riordino
materiale
e
preparazione per l‟uscita
4. Le indicazioni nazionali e il curricolo verticale. La programmazione didattico educativa.
La nostra scuola sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell‟inclusione
delle persone e dell‟integrazione delle culture, considerando l‟accoglienza della diversità un valore
irrinunciabile. L‟integrazione impegna docenti, alunni e genitori in un percorso di accettazione della
diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale e umana per ogni elemento
della comunità scolastica.
L‟impegno è quello di realizzare un percorso unitario che parte dalle classi dell‟infanzia fino ad
arrivare a quelle della scuola secondaria di primo grado, sperimentando i suggerimenti contenuti
nelle “Indicazioni Nazionali”, sulle basi delle quali i docenti hanno “costruito” la programmazione
didattico-educativa.
13
4.1 Verso alunni provenienti da altri paesi
La scuola offre le stesse opportunità senza forme di discriminazione, promuovendone la piena
integrazione e al tempo stesso avvicina e sensibilizza i ragazzi ad una visione del mondo che non sia
etnocentrica. Promuove l‟acquisizione della lingua italiana e agevola la famiglia nell‟acquisizione di
informazioni.
4.2 Verso alunni con disturbi specifici dell’ apprendimento
La scuola si impegna a garantire il successo formativo di alunni che presentano Disturbi Specifici di
Apprendimento, predisponendo interventi nel rispetto delle norme vigenti.
In base alla Legge 170 del 2010 e la Circolare Ministeriale applicativa n 8 del 6 Marzo 2013 gli
alunni con DSA (Disturbo specifico dell'apprendimento), sono considerati alunni con Bisogni
Educativi Speciali (BES) ed in quanto tali hanno diritto ad una serie di interventi specifici da parte
della scuola consistenti in misure dispensative e misure compensative.
La legge170/2010 ha infatti riconosciuto come tali la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la
discalculia (DSA), quando si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di
patologie. È una legge di portata rivoluzionaria, in quanto garantisce il diritto allo studio e un futuro
lavorativo ad alunni che altrimenti vedrebbero impedito l'accesso ad alcune carriere lavorative che
richiedono specifici titoli di studio.
Gli insegnanti, si impegnano a migliorare i processi di insegnamento-apprendimento per attuare una
didattica individualizzata e personalizzata, individuando le strategie, gli strumenti compensativi e le
misure dispensative rispondenti ai bisogni del singolo, esplicitate e formalizzate nel Piano Didattico
Personalizzato.
4.3 DSA: le misure dispensative e gli strumenti compensativi
L'introduzione di misure dispensative e di strumenti compensativi sono rapportate alle capacità
individuali e all'entità del disturbo e possono avere anche carattere temporaneo. (L. 170/2010).
Nel PDP il Consiglio di classe individua proposte d'insegnamento che tengano conto delle abilità possedute dallo studente e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo.
Periodicamente va rivalutata, in modo condiviso con la famiglia, la necessità e l'efficacia delle
strategie e delle misure introdotte adattandole ai bisogni e all'evoluzione dello studente.
Questa condivisione è utile dal momento che le strategie e gli strumenti compensativi dovrebbero essere utilizzati sia a scuola che a casa.
Misure dispensative L'adozione delle misure dispensative è finalizzata ad evitare situazioni di
affaticamento e di disagio, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento
previsti nei percorsi didattici personalizzati.
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Particolare attenzione deve essere prevista durante le lezioni evitando:
• lettura ad alta voce o a prima vista;
• scrittura veloce sotto dettatura;
• memorizzazione di: tabelline, liste di vocaboli, lessico disciplinare specifico...;
• lo studio delle lingue straniere per quanto attiene esclusivamente la forma scritta;
• l'uso del vocabolario.
È invece particolarmente importante permettere tempi più lunghi e modalità differenziate sia per
le verifiche scritte e orali, sia per lo studio.
Strumenti compensativi
Particolare importanza rivestono gli strumenti compensativi quali:
• le tabelle di varia natura (regole grammaticali o teoremi matematici..)
• la calcolatrice;
• le registrazione e il riascolto delle lezioni;
• gli audiolibri;
• i programmi di videoscrittura con correttore ortografico;
• la sintesi vocale;
• i testi multimediali;
• le mappe concettuali;
Periodicamente va rivalutata in modo condiviso la necessità e l'efficacia delle strategie e delle
misure programmate. Accanto alle misure dispensative e compensative sembrano importanti
anche alcune attenzioni pedagogiche quali:
• individuare le attività nelle quali lo studente è più capace creando occasioni ed esperienze in grado
di renderle visibili e di valorizzarle;
• fissare obiettivi concreti e realistici, in sintonia con le capacità proprie di uno studente con D S A;
• decidere con lo studente l'opportunità e le modalità adeguate per condividere con i compagni
il suo problema;
• dare tempi distesi per le varie attività in modo da poter completare il lavoro senza fretta.
4.4 Verso gli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
La diffusa percezione della scuola come luogo per progettare un futuro all‟insegna della civiltà,
dell‟etica e della ricerca, orienta il nostro istituto all‟adozione di una strategia globale di valorizzazione
delle diversità che dà rilievo e spessore all‟impegno di promuovere in tutti l‟emozione di conoscere.
Il progetto formativo di ogni alunno viene, pertanto, ad appartenere a tutta la scuola, poiché a tutta la
scuola appartiene la volontà di coniugare i valori sottesi ai processi della individualizzazione con quelli
15
sottesi dalla integrazione/inclusione, dalla differenza di genere e dalla valorizzazione delle diversità,
nella prospettiva di garantire a tutti pari opportunità. L‟integrazione degli alunni con BES impegna
docenti, alunni e genitori nel percorso di collaborazione educativa e rappresenta un importante
momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica.
Per ogni alunno con BES, la scuola in collaborazione con la famiglia e gli specialisti del servizio
territoriale, predispone un piano educativo che tiene conto dei bisogni degli alunni in relazione alle
reali capacità e, in linea generale, mira a:
✴ potenziare l‟integrazione/inclusione di allievi con disagio fisico, scolastico e sociale;
✴ valorizzare le potenzialità, le attitudini e le propensioni di ciascuno;
✴ migliorare il livello di formazione umana e civica;
✴ favorire l‟affiatamento e la consapevolezza della solidarietà del gruppo-classe;
✴ favorire il piacere del sapere fare;
✴ sviluppare le competenze essenziali per sapersi orientare nella complessità dei messaggi e
dei linguaggi.
Gli studenti con BES richiedono prassi di integrazione e di inclusione ed è compito doveroso ( come
recita la C.M n 8 del 6 Marzo 2013 ) dei Consigli di classe o dei teams dei docenti, indicare ove
sia opportuna e necessaria l‟adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di
misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico gobale ed inclusiva di
tutti gli alunni.
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico
Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo
un‟elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i
criteri di valutazione degli apprendimenti.
In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come
mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo
strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui
livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di
qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior
misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico- strumentale.
È necessario che l‟attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con
Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe, da tutti i componenti del team docenti
dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente
delegato), dai docenti e dalla famiglia.
Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere
nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia.
Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti
motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche.
16
4.5 Piano d’intervento. PDP
Il ruolo del Consiglio di classe o il Team docenti è determinante. E‟ necessario:
• osservare la classe nelle sue dinamiche di funzionamento;
• documentarne le caratteristiche;
• definire una programmazione didattico pedagogica globale, creativa e propositiva che
tenga conto di tutti gli studenti e delle risorse umane, materiali e metodologiche presenti e
realisticamente attivabili;
• favorire l'apporto delle risorse aggiuntive che verranno pensate come portatrici di nuove
competenze, in sinergia con la programmazione didattico pedagogica globale.
È importante chiarire il concetto di risorsa che va intesa in senso ampio:
• l'organizzazione scolastica generale a partire dagli orari dei docenti fino alla definizione
di spazi e setting organizzativi;
• l'applicazione di strategie inclusive all'interno della didattica comune anche con l'adozione di
metodologie didattiche attive, e con l'utilizzo di misure dispensative e strumenti compensativi
adeguati.
Di seguito un modello di PDP:
Classe: ………………………
Piano di lavoro per gli alunni con bisogni educativi speciali – BES
(da allegare al Piano di lavoro del C. Di C.)
Alunno/a: ……………………………………………..
Ripetente
Sì
(n° anni…………..)
NO
Difficoltà riscontrate nel possesso dei minimi strumentali:
Lettura:
Sillabata
Difficoltosa
Abbastanza Fluente
Scrittura:
Solo Stampatello
Corsivo poco leggibile
Chiara
Correttezza ortografica:
No
In parte
Sì
Capacità di esposizione scritta :
Confusa
Elementare
17
Articolata
Altro
Capacità di espressione orale :
Confusa
Elementare
Articolata
Altro
Capacità di comprensione dei testi:
Nessun tipo di testo
Testi semplici
Testi complessi
Altro
………………………………………………………....................................................................
Capacità di calcolo:
Nessun calcolo
Addizione e sottrazione
Quante cifre?…………
Moltiplicazione e divisione
Quante cifre?…………
Tutti i calcoli agevolmente
Altro
...................................................................................................................
Capacità logiche:
Seriare
Ordinare
Classificare
Mettere in relazione
Altro
….................................................................................................................
Capacità motorie:
Possiede coordinamento dei movimenti globale
Possiede coordinamento dei movimenti segmentario
Possiede coordinamento della motricità fine
Altro
………………………………………………………………………………………………
……………………………………...
Comportamento:
Difficoltà a socializzare con coetanei
Difficoltà a socializzare con adulti
Aggressività
Incapacità di autocontrollo
non pertinenti
Eccessiva timidezza
Comportamento complessivamente adeguato alle situazioni
Altro
18
Interventi
....................................................................................................................
Problemi familiari e/o di salute:
.....................................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................
........................................................................................................................
In possesso di una certificazione
SI
NO
Interventi previsti dal consiglio di classe:

Materie non valutate:
........................................................................................................................

Valutazione per obiettivi minimi nelle seguenti materie:
……………………………………………………………………………………………………
…………………………..

Interventi didattici individuali nelle seguenti materie (nomi insegnanti coinvolti):
.....................................................................................................................................................…
…………………………….………………………………………………………………………
…

Piccolo gruppo di lavoro con docente di sostegno alla classe
Sì
NO

In quali materie ............................................................................
………………………………………………………………………………………………...

Compilazione PDP con strumenti compensativi e strategie dispensative (vedi
allegato)
Sì
NO
Solo per alunni di III classe secondaria:

Preparazione agli esami di Stato
Sì
NO
Nelle seguenti materie:
……………………………………………………………………………………………………………
……………………………….

Interventi di orientamento individuali
Sì
NO
Noto, …
Firma tutti i docenti del Consiglio di Classe
Lettere …………………………………………………………………..
Matematica e Scienze …………………………………………..
Inglese …………………………………………………………………..
Francese ………………………………………………………………..
19
Scienze Motorie …………………………………………………….
Tecnologia …………………………………………………………….
Arte ……………………………………………………………………….
Educazione Musicale ………..…………………………………..
I.R.C. ………………………………………………………………….…
Sostegno ………………………………………………………….…..
Allegato PDP alunni BES
Strumenti compensativi e dispensativi

Selezionare gli strumenti individuati come possibili facilitatori
Nome alunno …………………………………………………………… classe …………………
Strumenti compensativi
Tabelle della memoria per matematica: tavola pitagorica, formule o linguaggi specifici…
Tabelle della memoria per la lingua italiana: schede delle forme verbali; delle parti del discorso; dei
complementi; delle proposizioni
Tabelle della memoria per le lingue straniere: privilegiare la comunicazione orale
Audiolibri
Uso del registratore in alternativa al compito in classe
Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri
Calcolatrice
Computer con correttore automatico
Uso di mappe strutturate
Sintesi e schemi elaborati dai docenti
Verifica compilazione diario scolastico
Più tempo per lo svolgimento dei lavori e/ riduzione degli stessi
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
Strumenti dispensativi
No lettura ad alta voce
No dettatura e copiatura dalla lavagna
No scrittura corsivo e stampato minuscolo
No studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali …
Compiti a casa ridotti
20
Interrogazioni programmate
Non più di un‟interrogazione al giorno
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto
Predominanza delle verifiche e della valutazione orale per le lingue straniere
No trascrizione compiti e appunti (avvalersi di aiuti esterni da compagni o docenti)
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
……………………………………………………………………………………………………………
…………………..
Data …………………………………
Firma
docente ……………………………………….….
4.6 Modalità di verifica e valutazione
La valutazione degli studenti è effettuata sulla base del PDP in relazione sia alle misure dispensative
che agli strumenti compensativi adottati, anche in via temporanea. La strutturazione delle verifiche
dovrà consentire allo studente di mostrare il grado di prestazione migliore possibile.
È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le
quali le prove, anche scritte, vengono formulate (organizzazione percettiva delle informazioni nello
spazio pagina, ripasso pochi minuti prima della verifica, formulazione della stessa domanda con
differenti modalità...).
È particolarmente importante che le prove di verifica vengano programmate, informando lo studente.
Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità
compatibili con le difficoltà che presenta lo studente.
La prestazione orale va privilegiata e considerata come compensativa della prestazione scritta.
È buona prassi applicare, anche nell'ambito delle verifiche, le misure che possono favorire le
condizioni ottimali per una miglior prestazione possibile ricorrendo anche all'uso di audiolibri e
di sintesi vocali associate, come pure all'uso del PC con correttore automatico e dizionario digitale.
4.7 Il G.L.H.
E‟ presente il gruppo di studio e di lavoro per l‟handicap con i compiti relativi al coordinamento delle
linee generali e comuni di attuazione dell‟integrazione/inclusione degli alunni diversamente abili o con
B.E.S.
4.8 Modalità di intervento in relazione alle diversità
Le modalità di intervento in relazione alle “diversità”, sono decise collegialmente e i criteri vengono
esplicitati nella programmazione educativa:
- per gli alunni con disabilità, i docenti di sostegno, in collaborazione con gli insegnanti di
sezione/classe, d‟intesa con le famiglie, definiscono interventi specifici individualizzati;
21
- per tutti i bambini che hanno difficoltà relazionali sono previsti progetti educativi personalizzati.
Il PDP deve essere elaborato e condiviso responsabilmente da tutti i docenti della sezione/classe.
Tenendo conto della programmazione e privilegiando l‟aspetto affettivo – relazionale, al fine di
promuovere nel soggetto l‟autostima e favorire la consapevolezza del proprio processo di crescita in
tutti gli aspetti della personalità, il PDP deve avere non solo linee educative generali ma, anche, prassi
e modalità di attuazione.
All‟interno delle varie classi saranno previsti progetti di recupero degli apprendimenti, di sostegno
affettivo – motivazionale, di consolidamento e di estensione dei saperi.
La scuola si impegna, inoltre, a mettere in atto, nel processo formativo degli alunni stranieri, interventi
che garantiscano: accoglienza adeguata, da realizzare attraverso contatti con la famiglia e con gli enti
presenti sul territorio, conoscenza della storia scolastica e linguistica, al fine di favorire l‟inserimento
nel contesto scolastico e territoriale in cui il soggetto vive; accertamento di livelli di conoscenza della
lingua italiana utili ad elaborare interventi di insegnamento-apprendimento sia della lingua italiana sia
della L2; integrazione interculturale che favorisce, attraverso la conoscenza dei rispettivi costumi e
tradizioni, l‟arricchimento e lo scambio culturale.
4.9 Piano dell’inclusività
A- Rilevazione dei BES presenti
1- Disabilità certificate(l.104/92 art. 3, c.1-2)
Minorati vista
Minorati udito
Psicofisici
2- Disturbi evolutivi specifici
Dsa
Adhd/dop
Bordeline cognitivo
Altro
3- Svantaggio (caminanti)
Socio economico
Linguistico culturale
Disagio comportamentale /relazionale
Altro
totali
percentuale
N. PEI redatto dai GLHO
N. PDP redatti dai consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N. PDP redatti dai consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
B- risorse professionali specifiche
22
Prevalentemente utilizzate
50
1
0
49
2
2
0
0
270
330
50
2
Si /no
in..
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
Ins. di sostegno
Assistente educativo culturale
Assistenti alla comunicazione
Funzioni strumentali/coordinamento
Referenti di istituto(disabilita‟ DSA
BES)
Psicopedagogisti ed affini interni
/esterni
Docenti tutor/ mentor
Altro
Altri docenti
D- coinvolgimento personale
ATA
E- coinvolgimento famiglie
23
Si
No
No
Si
No
Si
Si
Si
Si
No
No
C- coinvolgimento docenti curriculari
Coordinatori di classe e simili
Docenti con specifica formazione
Si
Attraverso..
Partecipazione a GLH
Rapporti con le famiglie
Tutoraggio alunni
progetti a tematica inclusiva
Altro
Partecipazione a GLI
Rapporti con le famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico educativi
A tematica inclusiva
Partecipazione a GLI
Rapporti con le famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti inclusivi
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione /laboratori integrati
Altro
Informazione/formazione su genitorialita‟ e
Psicopedagogia dell‟eta‟ evolutiva
Coinvolgimento in progetti di inclusione
Si/no
No
Si
Si
Si
No
Si
Si
Si
Si
No
No
No
Si
Si
No
No
Si
Si
Si
F- rapporti con servizi socio
sanitari territoriali e istituzioni
deputate alla sicurezza .
Rapporti con CTS/CTI
Coinvolgimento in attivita‟ di promozione della
comunita‟ educante
Accordi di programma/protocolli di intesa
formalizzati sulle disabilita‟
Accordi di programma /protocolli di intesa
formalizzati
Si
Si
Si
Si
G- rapporti con privato sociale e
volontariato
H- formazione docenti
Procedure condivise di intervento sulla
disabilita‟
Procedure condivise di intervento su disagio e
simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS/CTI
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di singola scuola
Progetti a livello di reti di scuole
Strategie e metodologie educativodidattiche/gestione della classe
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a
prevalente tematica inclusiva
Didattica interculturale
Psicologia e psicopatologia dell‟età evolutiva
Progetti di formazione su specifiche disabilita‟
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati
0
1
2
Adozione di strategie di valutazione coerenti con
prassi inclusive
X 
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti
all‟interno della scuola
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti
all‟esterno della scuola in rapporto ai diversi servizi
esistenti
X
3
X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare
supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l‟organizzazione delle attività educative
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla
promozione di percorsi formativi inclusivi
24
X
4
Si
No
No
Si
No
No
No
Si
Si
No
Si
X
Valorizzazione delle risorse esistenti
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive
utilizzabile per la realizzazione dei progetti di
inclusione
X
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che
scandiscono l „ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
Parte seconda- obiettivi di incremento dell’ inclusività per l’ anno in corso
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
I docenti che rilevano un bisogno educativo speciale , fanno riferimento al
coordinatore che a sua volta convoca il consiglio di classe. In base alla valutazione
espressa in tale sede, il coordinatore contatta la famiglia e se necessario contatta un
esperto esterno. Con il supporto dell‟esperto ed il consenso della famiglia , viene
stilato il pdp. In merito agli alunni con dsa la scuola si attiverà per promuovere in
loro l‟autonomia di lavoro e l‟autoefficacia.
Possibilita’di strutturare percorsi specifici di formazione ed aggiornamento
degli insegnanti
La scuola avendo stipulato un protocollo di intesa con l‟ANPE, intende avvalersi
di figure professionali in seno a questa associazione e si impegna ad attivare corsi
di formazione sui bisogni educativi speciali .
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Si prevedono griglie di valutazione calibrate in ordine agli obiettivi di
apprendimento progettati in seno ai PDP; utilizzo di strumenti compensativi e di
supporto.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Si adotteranno strategie quali cooperative learning, tutoring, peer education.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti
Per quanto riguarda le risorse esterne, si prevede il coinvolgimento del CTRH,
A.S.L., e dei servizi sociali con l‟utilizzo dell‟A.E.C. (assistente educativo
culturale)
Progetti area rischio
Progetti dispersione scolastica
25
Ruolo delle famiglie e della comunita’ nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
La responsabilità formativa, deve essere condivisa anche con la famiglia, primo
titolare del compito relativo alla cura e all‟educazione del ragazzo. Essa inoltra la
documentazione alla segreteria didattica dell‟istituto: all‟atto dell‟iscrizione o alla
formulazione della diagnosi, coinvolgimento nella stesura del PDP per gli studenti
con DSA e con bisogni educativi speciali;
Assume la corresponsabilità del progetto educativo-didattico collaborando alla
stesura.
Si impegna ad avere colloqui mensili con i docenti del consiglio di classe e il
coordinatore di classe. Sarà quindi fondamentale promuovere culture politiche e
pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti
della comunità educante, al fine di favorire l‟acquisizione di un ruolo attivo e
consapevole delle famiglie.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
educativi inclusivi
Occorrerà incrementare ed utilizzare, laddove presenti, le risorse strumentali, quali
attrezzature e ausili informatici specifici che possano rispondere in modo adeguato
ai bisogni educativi speciali dei nostri alunni (lavagna interattiva multimediale,
postazione con ingranditore, audiobook, ipad..)
Valorizzazione delle risorse esistenti
L‟istituto ha già una consolidata tradizione nell‟accoglienza di alunni Bes, è però
necessario sfruttare tali esperienze per favorire l‟inclusività.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
realizzazione dei progetti di inclusione
Pc portatili
Tablet
Sintesi vocali
Lavagna interattiva
Software didattici e riabilitativi
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo
- Per le famiglie che vogliono conoscere l‟offerta formativa dell‟istituto è
necessario attivare un servizio di informazione e consulenza.
- Formalizzata l‟iscrizione, il referente per le attività di sostegno, o referente
dsa, o referente BES, incontra i docenti della scuola di provenienza
dell‟alunno ed i suoi genitori per formulare progetti per l‟integrazione e, a
seguito della verifica della documentazione pervenuta, procede
all‟attivazione di risposte di tipo organizzativo per accogliere l‟alunno
stesso (richiesta aec, assistenza di base, strumenti e ausili informatici ecc..)
E predispone, all‟inizio dell‟attività scolastica, tutte le attività volte ad
accogliere l‟alunno.
- Il referente informa il consiglio di classe sulle problematiche relative
all‟alunno, incontra i genitori all‟inizio dell‟anno scolastico, prende contatti
con gli specialisti della asl, collabora con gli insegnanti curricolari al fine
26
di creare un clima di collaborazione e di inclusione.
4.10 Patto educativo
L‟alleanza educativa tra scuola e famiglia mira a dare luogo a un progetto condiviso che coinvolga
l‟intero territorio, accogliendo e valorizzando i contributi delle altre agenzie educative e promuovendo
con esse processi comuni di dialogo e di confronto.
La scuola, in qualità di ente erogatore del servizio scolastico, ha l‟obbligo di:
 rendere gli alunni consapevoli dei percorso formativo progettato per loro;
 mettere i genitori al corrente delle linee pedagogico-didattiche e organizzative
I docenti presentano la scuola, le attività, il percorso educativo e quello della propria disciplina, gli
obiettivi, i tempi, le metodologie per ogni unità didattica, le modalità di verifica periodica e di
valutazione; stimolano l‟autovalutazione e promuovono l‟autostima degli alunni; informano i genitori
e da loro si informano sull‟evoluzione educativa degli alunni.
Si impegnano altresì a promuovere l‟educazione all‟interculturalità, all‟accettazione della diversità
chiarendo le forme di integrazione per la comunità dei “caminanti”. Assumono l‟impegno di inserire
nei propri curricoli aspetti di educazione alla legalità ed alla cittadinanza finalizzati alla prevenzione e
gestione del bullismo e dei connessi fenomeni. Orientano i genitori verso i servizi di assistenza offerti
dal comune.
Gli alunni secondo le proprie specificità partecipano responsabilmente alle attività scolastiche
impegnandosi nello studio, esprimendo liberamente il loro pensiero, discutendo delle situazioni sia
interne che esterne alla scuola. Costruiscono e condividono regole di comportamento, seguono la loro
crescita assumendo un atteggiamento autonomo ed autogestito nei confronti dei propri impegni
scolastici.
I genitori partecipano alle riunioni organizzate dalla scuola per conoscere l‟offerta formativa;
colloquiano spesso con i docenti, attribuendo loro il ruolo fondamentale nella crescita dei propri figli;
contribuiscono attraverso le associazioni scolastiche a dare supporto fattivo alla scuola; riconoscono
l‟importanza della scuola come struttura formativa e ne comunicano ai figli il valore ed il ruolo. Si
impegnano a favorire continuativamente con l‟istituzione scolastica, atteggiamenti di apertura alla
diversità di tolleranza, di autonomia e responsabilità nei propri figli.
5. Le modalità di valutazione degli esiti d’apprendimento e del comportamento degli alunni.
Documento di valutazione e certificazione delle competenze
5.1 Premessa
La valutazione ha un valore formativo e didattico ed è oggetto di riflessione per i docenti. Valutare è
un compito strategico ma delicato attraverso il quale si rilevano il raggiungimento degli obiettivi e gli
specifici progressi personali. La valutazione, condivisa con l‟alunno, diviene così uno strumento che
gli permette di diventare protagonista del proprio percorso di apprendimento; comunicata ai genitori,
fa si che possano partecipare al progetto didattico ed educativo del proprio figlio. La valutazione deve
tener conto di criteri di equità e trasparenza, ma anche di punti di partenza diversi, di un diverso
27
impegno profuso per raggiungere un traguardo. Per tale ragione si è ritenuto opportuno distinguere la
valutazione delle verifiche (scritte, orali e pratiche) relative alle diverse unità didattiche svolte durante
l‟anno, dalla valutazione quadrimestrale intermedia e finale.
SCUOLA PRIMARIA
La Valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dai docenti
contitolari della classe, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. Gli alunni potranno
essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
La Valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe, presieduto
dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza.
Il consiglio è chiamato a votare per l‟ammissione alla classe successiva anche qualora sia presente una
sola votazione inferiore ai 6/10.
Ai fini della validità dell‟anno scolastico è necessario che la frequenza delle lezioni corrisponda ad
almeno tre quarti dell‟orario scolastico, fatte salve le motivate deroghe previste dal Collegio dei
Docenti che di seguito riportiamo
CRITERI DI DEROGA
L‟anno scolastico è valido se l‟alunno frequenta almeno 3 /4 delle ore previste dall‟orario
personalizzato. La forte presenza di nomadi, costretti a lunghi periodi di itineranza, con inizio nel
mese di gennaio e fine nel mese di novembre dell‟anno scolastico successivo, non consente il ricorso
ad altri strumenti come ad esempio gli esami di idoneità prima dell‟inizio dell‟anno. Tale opzione
creerebbe, altresì, notevoli disagi nella predisposizione dell‟organico. Preso atto di tali difficoltà, e
allo scopo di prevenire il fenomeno delle ripetenze e della presenza di alunni fuori età nelle classi
della primaria, il Collegio dei Docenti, , delibera, i seguenti criteri in deroga alle disposizioni vigenti
(la deroga viene intesa come “abbassamento del minimo obbligatorio”):
CAUSA DELLE ASSENZE
SALUTE
DEROGA
1/3 (nessun limite in presenza di
malattie continuative accertate)
Frequenza della scuola in ospedale/
istruzione domiciliare
Nessun limite
Disagio e/o differenze sociali e/o
culturali (es: nomadi)
Nessun limite (data l‟itineranza delle famiglie)
Arrivo tardivo in Italia per alunni
stranieri
Nessun limite
Nella riunione di maggio del Collegio dei Docenti (ultima prima degli scrutini) si prevede un‟ulteriore,
eventuale integrazione, per decidere su situazioni particolari che fossero venute a determinarsi e non
rientranti nei criteri generali sopra indicati.
La Valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o
finale è decisa dal Consiglio di Classe nei confronti dell‟alunno cui sia stata precedentemente irrogata
una sanzione disciplinare di particolare gravità.
28
DISPOSIZIONI COMUNI
La Valutazione, nelle singole discipline, è espressa in voti numerici: è consentito, nelle varie prove,
utilizzare anche le frazioni di voto. Nel documento di valutazione, i voti attribuiti sono riportati in
numeri interi.
La Valutazione dell‟insegnamento della Religione Cattolica resta disciplinata
dall‟art. 309 del T.U. n° 297/1994 ed è espressa senza attribuzione del voto numerico (= giudizio).
I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo
come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell‟art. 314 del
T.U. 297/1994. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, essi si
esprimono con un unico voto.
Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti
per l‟ampliamento e il potenziamento dell‟offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle
“Attività di studio” (alternativa all‟insegnamento della Religione cattolica), forniscono
preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull‟interesse manifestato e il profitto
raggiunto da ciascun alunno.
L‟ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell‟anno
scolastico, presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni
relative agli art. 2 e 3 della legge 169/2008 (Valutazione del comportamento e del rendimento).
5.2 Valutazione delle verifiche nella scuola primaria.
Alla valutazione delle verifiche si giungerà attraverso un processo di misurazione delle prove oggettive
e soggettive somministrate, facendo riferimento alla tabella con le corrispondenze tra il voto, le
percentuali e i descrittori.
voti
%
Descrittori
10
97 - 100
Pieno e approfondito raggiungimento
dell‟obiettivo
9
90 - 96
Completo e sicuro raggiungimento degli
obiettivi
8
80 - 89
Complessivo raggiungimento degli
obiettivi
7
70 - 79
Complessivo raggiungimento degli
obiettivi, ma con qualche incertezza
6
60 - 69
Raggiungimento degli obiettivi in modo
essenziale
5
0 - 59
Parziale o mancato raggiungimento degli
obiettivi
5.3 Valutazione quadrimestrale
Per la valutazione quadrimestrale si effettuerà una valutazione formativa che terrà conto oltre che dei
risultati delle verifiche anche:
29
Le valutazioni partiranno dal 5 (cinque). In caso di insufficienza a fine anno scolastico, il docente
dovrà motivare l‟esito documentato:
le risorse per effettuarli.
5.4 La valutazione degli alunni diversamente abili (Primaria /secondaria)
La Valutazione degli alunni con disabilità certificata è riferita al comportamento, alle discipline e alle
attività svolte sulla base del Piano Educativo Individualizzato ed è espressa con voto in decimi. In base
alla Legge 104 del 5/2/1992 “ Nella valutazione degli alunni con handicap è indicato, sulla base del
Piano Educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici,
quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti
programmatici di alcune discipline. Nella scuola dell‟obbligo sono predisposte, sulla base degli
elementi conoscitivi di cui sopra, prove d‟esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a
valutare il progresso dell‟allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali”.
Nel caso di alunni disabili la cui programmazione educativo didattica sia completamente differenziata
rispetto alle discipline del curricolo standard, è necessario rifarsi alle aree indicate nel Profilo
Dinamico Funzionale, indicando per ciascuna di esse le fasi significative di miglioramento.
VALUTAZIONE ALUNNI CON DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’
(ADHD)
Oltre alle indicazioni relative alle modalità di programmazione degli interventi didattici e di
conduzione della classe riportati nelle Circolari Ministeriali prot. 40899 del 15/6/2010 e prot. 5713 del
9/2010, la valutazione degli alunni con tali deficit deve tener conto delle seguenti indicazioni:
organizzare prove scritte in più parti e in più quesiti distinti;
valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare gli errori di distrazione,
valorizzando il prodotto e l‟impegno piuttosto che la forma;
gratificare gli alunni in forme ravvicinate e frequenti.
I docenti dovranno inoltre considerare i fattori presenti nella diagnosi ADHD
prima di procedere alla valutazione del comportamento dell‟alunno.
VALUTAZIONE ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
La legge n.170 dell‟ 8/10/2010 stabilisce che gli alunni con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di
appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di
istruzione e formazione e negli studi universitari. Le Istituzioni scolastiche devono garantire:
a) l‟uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro
scolastico;
b) l‟introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le
tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della
qualità dei concetti da apprendere;
c) per l‟insegnamento delle lingue straniere, l‟uso di strumenti compensativi che favoriscano la
comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti
necessaria, la possibilità dell‟esonero.
Si precisa che per la classe terza, l‟esonero dalla prova scritta della seconda lingua straniera, pur
previsto, consente il conseguimento della qualifica e non del diploma di esame di stato.
30
Le misure di cui sopra devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne
l‟efficacia e il raggiungimento degli obiettivi.
Allo stesso modo, anche le prove di verifica degli apprendimenti per gli alunni con DSA terranno
conto delle scelte metodologiche e didattiche operate dall‟équipe pedagogica e dal Consiglio di classe.
In particolare il docente, secondo quanto predisposto nel Piano Didattico Personalizzato e sottoscritto
dai genitori, avrà cura di:
SCUOLA PRIMARIA
Predisporre verifiche scalari
SCUOLA SECONDARIA
Predisporre verifiche scalari
Programmare e concordare con l‟alunno le Programmare e concordare con l‟alunno le
verifiche(anche le interrogazioni devono essere verifiche(anche le interrogazioni devono essere
programmate)
programmate)
Prevedere verifiche orali a compensazione di Prevedere verifiche orali a compensazione di
quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
Predisporre i testi già scritti e, se utile, ingrandirli
Valutare tenendo conto maggiormente
contenuto più che della forma
Predisporre i testi già scritti e, se utile, ingrandirli
del Porre maggior attenzione alla valutazione delle
conoscenze e delle competenze di analisi, sintesi
e collegamento piuttosto che alla correttezza
formale
Far usare strumenti e mediatori didattici nelle Far usare strumenti e mediatori didattici nelle
prove sia scritte sia orali (schemi e mappe prove sia scritte sia orali (schemi e mappe
concettuali)
concettuali)
Introdurre prove informatizzate
Introdurre prove informatizzate
Programmare tempi più lunghi per l‟esecuzione Pianificare le prove di valutazione
delle prove
formativa
Sostenere ed incoraggiare
dimostrando fiducia e pazienza
costantemente, Sostenere ed incoraggiare
dimostrando fiducia e pazienza
costantemente,
Per la valutazione sommativa di fine quadrimestre si dovrà tenere conto delle capacità e delle difficoltà
dell‟alunno, considerando i progressi manifestati rispetto alla situazione di partenza.
Si dovrà dunque privilegiare la valorizzazione dei progressi individuali rispetto al pieno
raggiungimento di un obiettivo e di uno standard previsto per il gruppo classe.
Criteri per la valutazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
(B.E.S)
Valgono i criteri generali. In particolare, alla luce delle valutazioni delle competenze e conoscenze di
ingresso, che hanno portato all‟individuazione di un piano di studio individualizzato o ad un
adattamento degli obiettivi di apprendimento, l‟équipe pedagogica e il consiglio di classe procederà a
valutare rispetto agli obiettivi e alle discipline previste per l‟alunno stesso. La valutazione, quindi,
31
potrà essere svincolata dagli standard di riferimento del gruppo di pari età e scolarità. In ogni caso,
dovrà essere collegata alla
programmazione prevista per l‟alunno
5.5. CRITERI DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA
5.6 Valutazione delle verifiche
Alla valutazione delle verifiche si giungerà attraverso un processo di misurazione delle prove oggettive
e soggettive somministrate, facendo riferimento alle tabelle con le corrispondenze tra il voto, le
percentuali e i descrittori (vedasi cfr 2.6).
5.7 Gli strumenti di misurazione delle prove di verifica (valutazione formativa)
Gli alunni, per un positivo sviluppo dell‟autonomia e del controllo sul proprio apprendimento, in
occasione di prove e di verifiche devono essere preventivamente e chiaramente informati su argomenti,
tipologia e obiettivi della prova. Successivamente alla correzione/misurazione (valutazione verifiche),
gli stessi devono essere informati:
Alla famiglia verranno comunicati gli esiti di verifiche ed interrogazioni tramite il diario. La consegna
delle verifiche scritte a casa avverrà solo su richiesta della famiglia stessa. Le prove predisposte dai
docenti tengono presente:
;
In presenza di esito negativo generalizzato di una verifica, l‟insegnante procede ad un adeguamento
dell‟itinerario didattico nei suoi aspetti metodologici, contenutistici e organizzativi e alla
riproposizione della prova.
5.8 Ammissione alla classe successiva
Premessa
Nella scuola secondaria di primo grado la progressione da un anno all‟altro avviene attraverso una
valutazione periodica e annuale degli apprendimenti degli alunni. L‟approccio corrente che caratterizza
le scelte dei docenti e delle scuole tende a considerare il percorso di tutto il primo ciclo di istruzione
come un continuum che consente il rispetto dei tempi di ogni singolo studente l‟attenzione ai processi
di crescita. Secondo la norma sono ammessi alla classe successiva, con decisione assunta a
maggioranza1 dal consiglio di classe2, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei
decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline3, compreso il voto di comportamento4. Il ruolo del
consiglio di classe è decisivo perché l‟accertamento del livello di preparazione e il giudizio di
ammissione all‟anno successivo siano coerenti.
I voti e i giudizi relativi alle singole discipline concorrono a ricostruire l‟itinerario formativo di ogni
singolo studente: entrano nella valutazione il riferimento alle tappe già percorse e a quelle attese;
vengono considerati i progressi compiuti e le potenzialità da sviluppare.
Tuttavia la valutazione non può nascondere o sottovalutare quelle carenze gravi che pregiudicano la
prosecuzione lineare del percorso. Ogni studente deve disporre di una informazione appropriata anche
per una processuale assunzione di responsabilità rispetto al proprio progetto di progressione negli
studi. Non a caso il regolamento sulla valutazione prevede, a fronte di non compiuto raggiungimento
degli obiettivi previsti, che la scuola provveda “ad inserire una specifica nota al riguardo nel
documento individuale di valutazione e a trasmettere quest‟ultimo alla famiglia”5. Valutazioni
superficiali, o comunque inattendibili, possono avere conseguenze rilevanti per il singolo studente e
32
creare difficoltà non sempre risolvibili per l‟azione della scuola negli anni successivi. È ormai
convinzione diffusa, sorretta peraltro da evidenze empiriche, che è decisamente più funzionale lavorare
intensamente per una buona partenza nella scuola del primo ciclo che non cercare di recuperare nella
secondaria di secondo grado lacune di base, soprattutto nelle aree fondamentali quali ad esempio le
conoscenze e le competenze in lingua italiana e in matematica.
5.9 Criteri di ammissione / non ammissione alla classe successiva
L‟ammissione alla classe successiva degli alunni è disposta, previo accertamento della prescritta
frequenza6 ai fini della validità dell‟anno scolastico.
Premesso che si concepisce la non ammissione:
n tempi più lunghi
e più adeguati ai ritmi individuali;
evento condiviso dalle famiglie e accuratamente preparato per l‟alunno, anche in riferimento
alla classe di futura accoglienza;
quando siano stati adottati e documentati interventi di recupero e/o sostegno che non si siano
rivelati produttivi;
come evento da considerare privilegiatamente (senza limitare l‟autonoma valutazione dei docenti)
negli anni di passaggio da segmenti formativi ad altri che richiedono salti cognitivi particolarmente
elevati ed esigenti di definiti prerequisiti, mancando i quali potrebbe risultare compromesso il
successivo processo (dalla seconda alla terza classe della secondaria primo grado);
come evento da non escludere al termine della classe prima della secondaria di primo grado qualora,
in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, non
sussistano nemmeno criteri e scopi pedagogici idonei all‟ammissione.
e premesso che:
la norma stabilisce che sono ammessi alla classe successiva gli alunni che abbiano conseguito 6
(sei/decimi) in ciascuna disciplina e nel comportamento;
il CdD prevede che l‟ammissione alla classe successiva possa essere deliberata, con criteri e scopi
pedagogici, anche in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento.
l’ipotesi della non ammissione deve essere formulata dal CdC entro il mese di marzo ( o primi due
mesi del II quadrimestre) e comunicata per iscritto alla famiglia in modo da consentire la dovuta
preventiva condivisione e in modo da poter stilare un eventuale piano di recupero individuale delle
competenze per le quali l‟alunno appare carente.
Il verbale del CdC dovrà riportare l‟elenco degli alunni ammessi con “sufficienze” non oggettive, ma
deliberate a maggioranza dal CdC e, per ciascuno degli alunni, i voti realmente riportati nella singole
discipline (quadro/tabella riassuntiva). La decisione presa dal CdC di “sanare” con un voto sufficiente
eventuali carenze dello studente deve essere, quindi, formalizzata analiticamente sul registro dei
verbali, ma anche notificata alla famiglia.
1 Cfr. legge n. 169/2008 cit., art. 3, comma 3.
33
Partecipano al consiglio di classe il Dirigente scolastico (o suo delegato), i docenti che hanno
impartito un insegnamento destinato a tutti gli studenti della classe, compresi i docenti di
educazione fisica (per questi ultimi cfr. D.P.R. 122/2009, art. 14, comma 5), i docenti di sostegno,
contitolari della classe. I docenti che non hanno impartito un insegnamento destinato a tutti gli
allievi (ad esempio i docenti di religione cattolica) partecipano alla valutazione solo per gli alunni
che si sono avvalsi dell’insegnamento. “Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la
scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l’ampliamento e il potenziamento dell’offerta
formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle 1 Cfr. legge n. 169/2008 cit., art. 3, comma 3. 2
Partecipano al consiglio di classe il Dirigente scolastico (o un suo delegato), i docenti che hanno
impartito attività alternative all’insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente
ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da
ciascun alunno” (cfr. D.P.R. 122/2009 cit., art. 2, comma 5). Si ricorda che non è previsto un
docente per l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, poiché questo insegnamento nella
scuola secondaria di primo grado “è inserito nell'area disciplinare storico-geografica” (D.P.R. 20
marzo 2009, n. 89 – “Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola
dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione” -art. 5, comma 6). 3 Cfr. legge 169/2008 cit., articolo. 3,
commi 2 e 3. 4 Cfr. D.P.R. 122/2009 cit., art. 2, comma 8, lettera b). 5 Ivi, art. 2, comma 7 6 Cfr.
D.P.R. 122/2009 cit, art. 2, comma 10 e successive circolari.
5.10 Ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
L‟ammissione all‟esame degli alunni interni7 è disposta, previo accertamento della prescritta
frequenza8 ai fini della validità dell‟anno scolastico, con decisione assunta a maggioranza9 dal
Consiglio di Classe, nei confronti degli alunni che hanno conseguito una votazione non inferiore a sei
decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di
comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità10 è espresso dal CdC in decimi,
considerando il percorso scolastico compiuto dall‟allievo nella scuola secondaria di primo grado. In
caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all‟esame medesimo. La
decisione relativa all‟ammissione agli esami appartiene al CdC, presieduto dal Dirigente scolastico (o
suo delegato), a garanzia della uniformità dei giudizi sia all‟interno della classe, sia nell‟ambito di tutto
l‟Istituto. In tale occasione, anzi, la valutazione collegiale assume una rilevanza ancora più peculiare e
delicata, poiché il CdC si trova, di fatto, a fare un bilancio del complessivo livello raggiunto dagli
allievi all‟immediata vigilia del compimento dell‟intero primo ciclo di istruzione e nella prospettiva
ormai ravvicinata della prosecuzione degli studi nella scuola secondaria di secondo grado 11. L‟esito
della valutazione è pubblicato all‟albo dell‟Istituto sede d‟esame, con la sola indicazione “Ammesso” o
“Non ammesso” 12. In caso di non ammissione all‟esame, le istituzioni scolastiche adottano idonee
modalità di comunicazione preventiva alle famiglie. I voti espressi in decimi assegnati in sede di
scrutinio finale a ciascuna disciplina e al comportamento e il giudizio di idoneità, sono riportati nel
documento di valutazione e nel registro generale dei voti.
5.11 Criteri di ammissione / non ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
Premesso che:
nonché il grado di maturazione realizzato dallo studente nel corso degli studi;
il CdD attribuisce rilevanza non solo agli esiti disciplinari conseguiti nel terzo anno, ma al
processo globale relativo al primo ciclo d’istruzione il CdD adotta il seguente criterio di
ammissione agli esami di licenza e di formulazione del giudizio d’idoneità: il giudizio di idoneità
sarà formulato tenendo conto del processo globale relativo al primo ciclo d’istruzione.
34
Giudizio di idoneità.
Il voto decimale rappresentativo del giudizio di idoneità viene determinato come somma di due
contributi, arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5: (denominato “di esito”)
espresso dalla media, non arrotondata, dei voti ottenuti dall'alunno in sede di scrutinio finale, incluso il
voto di comportamento con esclusione del giudizio di IRC.
Collegio dei Docenti, pur applicando le indicazioni contenute nel D.P.R. 122/2009 ed in particolare
ritiene che, per evitare possibili appiattimenti che rischierebbero di:
rispetto al proseguimento degli studi;
ziale, ma adeguato al loro
livello di maturazione e al percorso scolastico;
Per l’ammissione degli alunni esterni si rinvia alla C.M. n. 35 del 26 marzo 2010. 8 Cfr. D.P.R.
122/2009 cit, art. 2, comma 10.. e successive circolari. 9 Cfr. legge n. 169/2008 cit., art. 3, comma 3.
10 Cfr. D.P.R. 122/2009 cit., art. 3, comma 2. 11 O, comunque, nell’ambito della formazione
professionale. 12 In analogia con quanto il D.P.R. 122/2009 all’articolo 6, comma 4 (richiamando il
D.L.vo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali"– art. 96, comma 2.)
prevede in merito alla pubblicazione degli esiti finali degli esami. Cfr. anche l’O.M. n. 44 del 5 maggio
2010, art. 2, comma 1
debba tenere in debito conto il curricolo dell‟alunno (contributo “di percorso”) inteso come:
capacità e comportamenti;
ogetti promossi dalla Scuola.
5.12 Criteri di attribuzione del voto finale d’esame
Il voto finale viene determinato secondo quanto specificato al comma 6 dell'art. 3 del DPR 122/2009 e
dalla CM n. 49/2010. L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo “è espresso con
valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di
competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli
studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi”13. (...)“A coloro che conseguono un
punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della Commissione esaminatrice con
decisione assunta all’unanimità”14. All‟esito dell‟esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte
e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI e il giudizio di idoneità all‟ammissione 15. Al
riguardo è quasi inutile ricordare che tutti gli allievi ammessi all‟esame di Stato hanno già conseguito
nello scrutinio finale almeno un voto di sufficienza nelle diverse discipline. Sarà perciò cura precipua
della Commissione e delle Sottocommissioni d‟esame, e della professionalità dei loro componenti, far
sì che il voto conclusivo sia il frutto meditato di una valutazione collegiale delle diverse prove e del
complessivo percorso scolastico dei giovani candidati. Si cercherà così di evitare possibili
appiattimenti - che rischierebbero di penalizzare potenziali “eccellenze” - e di evidenziare i punti di
forza nella preparazione dei candidati anche in funzione orientativa rispetto al proseguimento degli
studi.
In base al Regolamento per la valutazione degli alunni (DPR 22 giugno 2009, n. 122 e CM n.
49/2010) all‟esito dell‟esame di Stato conclusivo del primo ciclo concorrono quindi:
35
1.
gli esiti delle prove scritte (italiano, matematica, inglese e seconda lingua straniera se prevista
o prova scritta di Italiano (L2) per i soli alunni stranieri neo immigrati in applicazione del D.P.R. 89
art. 5 comma 10 per i quali la programmazione individuale svolta abbia previsto la sostituzione della
seconda lingua comunitaria con il potenziamento di Italiano come lingua 2
2.
l’esito della prova orale;
3.
l’esito della prova scritta nazionale;
4.
il giudizio di idoneità considerando il percorso scolastico compiuto dall‟alunno nella scuola
secondaria di primo grado
Il voto finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel
giudizio di idoneità arrotondata all‟unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.
a. Criteri per la determinazione del voto da attribuire a ciascun candidato in esito alle prove
d’esame.
4, della L. 169/2008;
dell'attribuzione del giudizio di idoneità di cui all'art. 11 comma 4 bis del D.L.vo 59/2004, come
modificato dall'art. 3, comma 2 del DPR 122/2009 e del voto da attribuire a ciascun candidato in esito
alle prove d‟esame ai sensi del comma 4 dell' art. 185 del testo unico di cui al D.L.vo 16/4/1994, n.
297, come sostituito dall'art. 3, comma 3-bis della L. 169/2008;
13 Cfr. Legge 169/2008, art. 3, comma 4. 14 Cfr. D.P.R. 122/2009, art. 3, comma 8. 15 Cfr. ivi, art.
3, comma 6
Vengono stabilite le:
agli alunni ammessi all'esame di stato;
b. Valutazione delle prove scritte d'esame.
Il voto relativo a ciascuna prova scritta d'esame, con esclusione della prova nazionale di cui all'art. 4
della L. 176/2007, è determinato come somma arrotondata all'unità superiore per frazione pari o
superiore a 0,5.
c. Valutazione della prova orale d'esame.
Premesso che il colloquio interdisciplinare è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le
competenze acquisite, ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di
esposizione e argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero riflessivo e critico, di
valutazione personale ecc.) alla prova orale è attribuito un voto espresso in decimi.
d. Valutazione della prova nazionale.
Il voto relativo alla prova nazionale di cui all'art. 4 della L. 176/2007, viene determinato sulla base
delle eventuali indicazioni fornite dall'I.N.VAL.S.I. per la conversione del punteggio al test conseguito
dall'alunno in voto decimale. In mancanza delle predette indicazioni il voto viene determinato come
voto decimale unico, arrotondato all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5, corrispondente
36
alla percentuale delle risposte esatte fornite dal candidato rispetto al numero totale dei quesiti presenti
nella prova medesima. La predetta percentuale, nel caso in cui l'I.N.VAL.S.I. attribuisca punteggi
diversificati in ragione del livello di difficoltà dei vari quesiti, viene calcolata sulla base del punteggio
conseguito dal candidato rispetto al punteggio massimo conseguibile.
5.13 Candidati esterni.
Per i candidati esterni il voto da attribuire in esito alle prove d‟esame viene determinato come media
dei voti ottenuti alle prove d'esame con le modalità indicate ai precedenti punti.
5.14 Criteri di attribuzione della lode. La lode viene assegnata da parte della commissione
esaminatrice con decisione assunta all'unanimità se:
calcolo del voto finale e se il giudizio di idoneità è dieci decimi;
che concorrono
al calcolo del voto finale (escluso il giudizio di idoneità).
5.15 Certificazione delle competenze
Premesso che:
• nella scuola secondaria di primo grado “l’esito conclusivo dell’esame, espresso in decimi, è
illustrato da una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di
maturazione raggiunti dall’alunno” (C.M. 50/09);
considerato che:
• l‟autonomia decisionale del CdD consente di adottare un modello per la scuola secondaria di
primo grado; il CdD approva i modelli di certificazione delle competenze.
5.16 Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di studi degli alunni diversamente abili
Per l‟esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte prove di esame differenziate, corrispondenti
agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell‟alunno in rapporto alle sue potenzialità
e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al Piano
educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate
hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell‟esame e del conseguimento del
diploma. Inoltre le suddette prove dell‟esame sono sostenute anche con l‟uso di attrezzature tecniche e
sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario. Sul diploma è riportato il
voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove.
Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo.
Tale attestato è titolo per l‟iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del
riconoscimento dei crediti formativi validi anche per l‟accesso ai percorsi integrati di istruzione e
formazione.
5.17 Criteri di attribuzione dei voti sulla scheda di Valutazione della Scuola Secondaria di 1° grado
CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEI VOTI SULLA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Voti
37
Descrittori
10
(dieci/decimi)
Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli
obiettivi. Competenze pienamente acquisite .
Capacità critiche e rielaborazione personale
9
(nove/decimi)
Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli
obiettivi. Competenze pienamente acquisite
8
(otto/decimi)
Completo raggiungimento degli obiettivi.
Competenze acquisite
7
(sette/decimi)
Raggiungimento adeguato degli obiettivi /
Competenze complessivamente acquisite
6
(sei/decimi)
Raggiungimento degli obiettivi fondamentali.
Competenze minime
5
(cinque/decimi)
Mancato raggiungimento degli obiettivi
fondamentali. Competenze parzialmente
acquisite. Presenza di lacune diffuse
4
(quattro/decimi)
Mancato raggiungimento di tutti gli obiettivi.
Competenze non acquisite. Presenza di lacune
gravi e diffuse
CRITERI DI VALUTAZIONE E DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
Voti
38
Descrittori del comportamento
10
(dieci/decimi)
Si comporta sempre in modo corretto e
responsabile, collabora con i compagni e gli
insegnanti, partecipa in modo costruttivo e si
impegna in modo costante e approfondito.
9
(nove/decimi)
Si comporta in modo corretto e responsabile, la
socializzazione è positiva, partecipa con
interesse alla lezione e si impegna in modo
costante.
8
(otto/decimi)
Rispetta le regole di comportamento, la
socializzazione è positiva, partecipa con
interesse alla lezione e si impegna in modo
abbastanza costante.
7
(sette/decimi)
Vivace ma non sempre corretto, la
socializzazione è positiva, talvolta distratto,
qualche discontinuità nell‟impegno.
6
(sei/decimi)
5
(cinque/decimi)
Se controllato rispetta le regole, la
socializzazione è, in genere, positiva, interviene
se sollecitato, l‟impegno è superficiale.
Spesso non rispetta le regole, i rapporti con i
compagni ed insegnanti sono difficoltosi, fa
interventi non pertinenti, l‟impegno è
inadeguato.
5.18 Criteri per l'assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate (misurazione)
VOTO
Tabelle di misurazione delle prove oggettive
FASCIA DI PUNTEGGIO O PERCENTUALE
10
96 -100
9
86 – 95
8
76 - 85
7
66- 75
6
5
56 – 65
Soglia di accettabilità
46 – 55
4
36 -45
Tabella di misurazione delle prove non oggettive
Criteri di misurazione
valutazione
La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette,
complete articolate e approfondite (elaborate criticamente).
10
La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette e
complete non sempre approfondite
9
La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette
sostanzialmente complete.
8
La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale sono corrette
ma non complete e con qualche imprecisione.
7
La prova, il compito o le risposte date sono accettabili anche se contengono
imprecisioni o lacune non gravi - Soglia di accettabilità -
6
39
La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale contengono
diversi errori di una certa gravità e le risposte sono superficiali. Si riscontrano
difficoltà nel procedere delle applicazioni.
La prova, il compito o le risposte date ad una interrogazione orale contengono
errori gravi e le risposte sono incomplete o errate inoltre gravi difficoltà nel
procedere delle applicazioni.
L‟alunno non svolge il compito, la prova o non risponde per incapacità o grave
negligenza (non ha studiato).
5
4
3
5.19 Particolari Criteri per l'assegnazione della valutazione numerica alle prove strutturate
(misurazione)
Criteri di misurazione delle prove scritte di Lingua Italiana
TIPOLOGIA A
TIPOLOGIA B
TIPOLOGIA C
- Esposizione in cui il candidato/Alunno possa esprimere esperienze reali o
costruzioni di fantasia (sotto forma di cronaca, diario, lettera, racconto o
intervista).
- Trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta
l'esposizione di riflessioni personali.
- Relazione su un argomento di studio, attinente a qualsiasi disciplina.
ELEMENTI DI VALUTAZIONE
Qualità del contenuto
PUNTEGGIO
1.Possesso di
adeguate
conoscenze
1= lacunoso 2=parziale 3=essenziale
4=buono
5=esauriente 6=approfondito
relative
all'argomento
scelto
Organizzazione del contenuto
PUNTEGGIO
2.Pertinenza
1=deficitaria 2=parziale 3=essenziale 4=aderente
5=completa
6=ampia
alla traccia
3. Abilità
relativa alla
specifica
1=lacunosa 2=modesta 3=accettabile 4=adeguata 5=rispondente
6=evidente
tipologia
testuale
richiesta
4. Attitudine
alla
4=
1=deficitaria 2=parziale 3=elementare
5=completa
6=ampia
costruzione
adeguata
di un discors
organico,
40
coerente e
originale
Esposizione / aspetti formali
5.Ortografia,
Morfologia,
1= gravi
Sintassi
errori
Lessico
deficitario
(proprietà
espositiva)
PUNTEGGIO
2=diffusi
errori;
limitato
3=sporadici
errori;
semplice
4=testo
corretto;
specifico
5=forma
chiara e
scorrevole;
ricco e
articolato
6=competenza
brillante;
eccellente
proprietà
Misurazione
29 – 30
26 – 28
23 –25
%
96 -100
86 – 95
76-85
Voto
10
9
8
20 – 22
66-75
7
Complessivo raggiungimento degli obiettivi - Adeguato
raggiungimento degli obiettivi
17 - 19
56-65
6
Raggiungimento degli obiettivi essenziali
14 – 16
46-55
5
Raggiungimento parziale degli obiettivi Obiettivi essenziali
appena raggiunti
11 – 13
< 10
36- 45
4
3
Lacunoso raggiungimento degli obiettivi
Mancato raggiungimento degli obiettivi
< 36
Descrittori
Pieno e lodevole raggiungimento degli obiettivi
Pieno e completo raggiungimento degli obiettivi
Completo raggiungimento degli obiettivi
Criteri di misurazione delle prove di: MATEMATICA
VOTO
Conosce ed applica in modo preciso ed accurato proprietà, procedimenti e tecniche
operative.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con sicurezza risolvendole in modo
chiaro, completo e ordinato.
Rivela un‟ottima padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e rielabora le
diverse informazioni con precisione
utilizzando con sicurezza il linguaggio specifico
.
Conosce ed applica procedimenti, proprietà e tecniche operative in modo preciso.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con sicurezza risolvendole in modo
chiaro e completo.
Rivela piena padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e gestisce le diverse
informazioni utilizzando in modo appropriato e sicuro il linguaggio specifico.
41
10
9
Conosce ed applica proprietà e procedimenti in modo corretto.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche in modo abbastanza sicuro
risolvendole in quasi tutte le loro parti in modo sostanzialmente ordinato.
Rivela una buona padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e gestisce le
diverse informazioni utilizzando in modo pertinente il linguaggio specifico.
Conosce ed applica proprietà e procedimenti con sicurezza in situazioni note.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con una certa sicurezza risolvendole in
modo non sempre completo e/o ordinato.
Rivela padronanza dei concetti fondamentali della disciplina e comunica le diverse
informazioni utilizzando in modo adeguato il linguaggio specifico.
Conosce ed applica procedimenti, proprietà e tecniche operative in semplici situazioni.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con qualche incertezza risolvendole in
modo sommario.
Rivela una conoscenza essenziale dei concetti fondamentali della disciplina e comunica le
diverse informazioni utilizzando in modo sostanzialmente corretto il linguaggio specifico.
Conosce ed applica procedimenti, proprietà e tecniche operative con qualche incertezza
anche in situazioni note.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche con evidente insicurezza risolvendole
in modo parziale.
Rivela una conoscenza superficiale dei concetti fondamentali della disciplina e comunica in
modo essenziale le diverse informazioni utilizzando in modo approssimativo il linguaggio
specifico.
Conosce in modo lacunoso i concetti fondamentali della disciplina.
Formula ipotesi e affronta situazioni problematiche solo se guidato risolvendole in modo
settoriale.
Applica procedimenti, proprietà e tecniche operative in modo poco corretto e/o
frammentario e comunica in modo poco adeguato le diverse informazioni riconoscendo ed
utilizzando il linguaggio specifico in modo settoriale e/o parziale.
8
7
6
5
4
INDICATORI e DESCRITTORI per la correzione dell’elaborato di MATEMATICA
INDICATORE
Conoscenza e comprensione dei
contenti
42
DESCRITTORE
Completa e approfondita
Completa
Buona
Più che Sufficiente
Sufficiente
Essenziale
Parziale
Precisa e accurata
Accurata
Abbastanza accurata
Generalmente corretta
VOTO
10
9
8
7
6
5
4
10
9
8
7
Applicazione di proprietà,
procedimenti e tecniche
Uso del linguaggio specifico
Sufficientemente Corretta
Parzialmente corretta
Incerta
6
5
Consapevole e sicuro
Sicuro
Nel complesso corretto
Adeguato
Essenziale
Non sempre corretto
Inadeguato
10
9
8
7
6
5
4
4
Criteri di misurazione delle prove di Lingue straniere (L. Inglese e L. Francese)
Voto
Ricezione orale - Descrittori
Comprende dettagliatamente e con prontezza il contenuto di un messaggio orale su un
10
argomento noto.
Comprende pienamente il contenuto di un messaggio orale su un argomento noto,
9
omettendo piccoli dettagli.
Comprende quasi integralmente il contenuto di un messaggio orale su un argomento noto.
8
7
6
5
4
Voto
10
9
8
7
6
5
4
Voto
10
43
Comprende gli elementi essenziali di un messaggio orale su un argomento noto e
riconosce alcune informazioni dettagliate
Comprende gli elementi essenziali di un messaggio orale su un argomento noto.
Comprende solo qualche elemento di un messaggio su un argomento noto, senza capirne
il contenuto globale.
Non comprende il messaggio.
Ricezione scritta
Comprende dettagliatamente il contenuto di un testo scritto su un argomento noto.
Comprende dettagliatamente il contenuto di un testo scritto su un argomento noto,
omettendo piccoli dettagli.
Comprende quasi integralmente il contenuto di un messaggio scritto su un argomento
noto.
Comprende gli elementi essenziali di un messaggio scritto su un argomento noto e
riconosce alcune informazioni dettagliate.
Comprende globalmente un messaggio scritto su un argomento noto.
Comprende solo qualche elemento di un messaggio scritto su un argomento noto, ma non
il suo contenuto globale.
Non comprende il messaggio.
Interazione orale
Si esprime con pronuncia e intonazione corrette e in modo scorrevole su un argomento
noto. Utilizza lessico e registro appropriati.
9
8
7
6
5
4
Voto
10
9
8
7
6
5
4
Produzione scritta
Scrive brevi testi su un argomento noto in modo organico, utilizzando correttamente
strutture, lessico e registro linguistico. L'ortografia è sempre appropriata.
Scrive brevi testi su un argomento noto in modo organico, utilizzando strutture, lessico e
registro linguistico con minime imprecisioni. L'ortografia è sempre appropriata.
Scrive brevi testi su un argomento noto in modo chiaro, utilizzando quasi sempre
correttamente strutture, lessico e registro linguistico. L'ortografia .è quasi sempre
appropriata.
Scrive brevi testi su un argomento noto in modo chiaro utilizzando generalmente in modo
corretto strutture, lessico e registro linguistico. Commette qualche errore ortografico.
Scrive in modo comprensibile su un argomento noto, nonostante errori nell'uso delle
strutture e del lessico. Gli errori ortografici non impediscono la comunicazione.
A causa dei numerosi errori nell'uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori
ortografici i messaggi su un argomento noto sono poco comprensibili.
A causa dei numerosi errori nell'uso delle strutture e del lessico, nonché degli errori
ortografici i messaggi su un argomento noto non sono comprensibili.
Voto
10
Conoscenza delle strutture e delle funzioni linguistiche
Conosce e usa sempre correttamente le strutture grammaticali note.
9
Conosce e usa sempre correttamente le strutture grammaticali note.
8
Conosce e usa non sempre correttamente le strutture grammaticali note.
7
Conosce e usa generalmente in modo corretto le strutture grammaticali note.
6
Conosce in parte le strutture grammaticali note e le usa in modo sempre corretto.
5
Non conosce gran parte delle strutture grammaticali note e/o non in grado di utilizzarle
correttamente.
Non conosce le strutture grammaticali e non è in grado di utilizzarle.
4
44
Si esprime con pronuncia e intonazione corrette e in modo scorrevole su un argomento
noto. Utilizza lessico e registro quasi sempre appropriati.
Si esprime con pronuncia e intonazione corrette e in modo abbastanza scorrevole su un
argomento noto. Utilizza lessico e registri non sempre appropriati.
Si esprime con pronuncia non sempre corretta, ma comprensibile su un argomento noto e
con lessico e registro generalmente appropriati.
Si esprime con pronuncia non sempre corretta e con lessico e registro non sempre
appropriati su un argomento noto. Le incertezze nell'esposizione orale non
compromettono la comprensione del messaggio.
Si esprime con pronuncia poco corretta e con errori lessicali e di registro che
compromettono la comprensione del messaggio su un argomento noto.
Interagisce con difficoltà usando un lessico e una sintassi scorretti.
Voto
10
9
8
7
6
5
4
Conoscenza della cultura e della civiltà
Conosce dettagliatamente gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire
confronti.
Conosce in modo esauriente gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire
confronti.
Conosce in modo quasi completo gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa
stabilire confronti.
Conosce in modo abbastanza dettagliato gli elementi di cultura e di civiltà affrontati e sa
stabilire qualche confronto.
Conosce gli elementi essenziali di cultura e di civiltà affrontati e sa stabilire qualche
confronto.
Conosce in modo frammentario pochi elementi di cultura e di civiltà affrontati, che non
consentono di stabilire confronti significativi.
Non conosce gli elementi di cultura e di civiltà affrontati.
Criteri di misurazione delle prove oggettive di Tecnologia
Criterio
DISEGNO TECNICO
Descrittori
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo corretto e
sicuro con una rigorosa e ordinata esecuzione grafica
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo corretto e con
una esecuzione grafica ordinata
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo corretto con
alcune imprecisioni
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo abbastanza
corretto con discreta precisione
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo abbastanza
corretto con accettabile precisione
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo errato ma
graficamente ordinato
Applica la tecnica ed usa gli strumenti in modo errato e
l‟esecuzione grafica risulta disordinata
Elaborato grafico incompleto al 70%
Voto
10
9
8
7
6
5
4
3
Criteri di misurazione delle prove oggettive di Musica
Criterio
Descrittori
Corretta, completa, decisa e personale
Corretta, completa, decisa
ESPRESSIONE VOCALE
Corretta e completa
ED USO DEI MEZZI
STRUMENTALI
Globalmente corretta, ma con qualche esitazione
Poco precisa, insicura, completa solo se guidata
45
Voto
10
9
8
7
6
Non sempre corretta, frammentaria
5
Scorretta, incompleta
4
L‟alunno risulta impreparato
3
Criterio
CAPACITÀ
D’ASCOLTO E
COMPRENSIONE DEI
MESSAGGI MUSICALI
Descrittori
Adeguata, ragionata, funzionale, completa e personale
10
Adeguata, ragionata, funzionale e completa
9
Adeguata, ragionata e funzionale
8
Accettabile e avviata a diventare funzionale riconoscimento
degli elementi costitutivi di un brano
7
Parziale e guidata
6
Limitata a testi musicali semplici
5
Molto limitata
4
L‟alunno risulta impreparato
3
Criterio
RIELABORAZIONE
PERSONALE DI
MATERIALI SONORI
Voto
Descrittori
Voto
Corretta, articolata, ricca e personale
10
Completa, articolata e ricca
9
Corretta ed articolata
8
Semplice e corretta
7
Molto semplice, ma accettabile
6
Limitata e imprecisa
5
Scarsa e confusa
4
L‟alunno risulta impreparato
3
Criteri di misurazione delle prove oggettive di Scienze Motorie
Criterio
CONSOLIDAMENTO
DELLE CAPACITA’
COORDINATIVE
(coordinazione dinamica
generale, orientamento
spazio-tempo)
46
Descrittori
Combinazione e differenziazione dei movimenti con ottima
disinvoltura ed efficacia
Realizza e utilizza abilità in modo personale, autonomo e
produttivo
Utilizza le capacità motorie in modo del tutto sicuro, con
sicurezza e buona disinvoltura
Utilizza schemi motori modo abbastanza sicuro e con una certa
Voto
10
9
8
7
disinvoltura
Utilizza gli schemi motori in modo sufficientemente sicuro
6
Utilizza gli scemi motori in modo poco coordinato e con una
certa difficoltà
Rifiuta le prove
Criterio
MIGLIORAMENTO E
SVILUPPO DELLE
CAPACITA’
CONDIZIONALI
(resistenza, velocità, forza e
mobilità articolare)
5
4-3
Descrittori
Affronta in condizioni fisiche ottimali ogni impegno
motorio/sportivo
Affronta in condizioni fisiche più che buone ogni impegno
motorio/sportivo
Affronta in condizioni fisiche buone le attività fisiche
Voto
10
9
8
Affronta in condizioni fisiche adeguate le attività fisiche
7
Affronta in condizioni fisiche sufficienti le attività fisiche
6
Affronta in condizioni non sempre adeguate alcune attività
5
Rifiuta le prove
Criterio
4-3
Descrittori
Voto
Vive il proprio corpo con assoluta dignità e rispetto
MESSA IN ATTO DI
COMPORTAMENTI DI
PREVENZIONE; IGIENE
E TUTELA
E' pienamente consapevole dell'importanza dello sviluppo
armonico del proprio corpo
E' rispettoso e consapevole dell'importanza dello sviluppo del
proprio corpo
E‟ consapevole dell'importanza dello sviluppo del proprio corpo
E' sufficientemente consapevole dell'importanza ma non sempre
ne dimostra rispetto
Non è sempre consapevole dell'importanza dello sviluppo del
proprio corpo
Rifiuta le prove
Criteri di misurazione di Arte e immagine
ha ancora acquisito la capacità di osservazione, non ha ancora superato gli
stereotipi fondamentali, non ha ancora acquisito la conoscenza delle principali regole
del linguaggio visuale.
pplicare le tecniche
in relazione alle esigenze espressive.
gli elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo elementare e poco personale.
47
10
3-4
9
8
7
6
5
4 -3
uisito la capacità di lettura di un‟opera d‟arte (o di un messaggio
visivo), non sa collocare un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico e culturale, non
conosce i termini specifici relativi alla storia dell‟arte.
ce molto superficialmente.
modo solo parziale gli stereotipi fondamentali, conosce solo parzialmente le principali
regole del linguaggio visuale.
rtezze nell‟utilizzo di strumenti e tecniche espressive, incontra difficoltà
nell‟uso delle tecniche in relazione alle esigenze espressive.
rappresentare elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo poco personale.
5
d‟arte nel giusto contesto, utilizza con difficoltà anche i principali termini specifici
relativi alla Storia dell‟arte.
- Anche se si impegna produce poco anche se guidato.
ha superato in modo accettabile gli stereotipi fondamentali, conosce in modo solo
accettabile le principali regole del linguaggio visuale.
sa usare in modo accettabile le tecniche in relazione alle esigenze espressive.
lche incertezza nel
rappresentare elementi della realtà, rielabora i temi proposti senza apporti originali.
6
un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico culturale, sa utilizzare solo i principali
termini specifici relativi alla storia dell‟arte.
- Si impegna e produce se guidato.
modo quasi soddisfacente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo abbastanza
dettagliato le principali regole del linguaggio visuale.
tecniche in relazione alle esigenze espressive.
bbastanza accurato, rappresenta in modo
abbastanza dettagliato elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo personale.
7
nel giusto contesto storico e culturale.
- Si impegna e produce in modo autonomo.
superato in modo soddisfacente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo dettagliato
le principali regole del linguaggio visuale.
tecniche in relazione alle esigenze espressive.
elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo originale.
contesto storico e culturale.
48
8
elementi della realtà, ha superato
completamente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo completo e dettagliato le
principali regole del linguaggio visuale.
sicurezza le tecniche in relazione alle esigenze espressive.
e dettagliato elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo personale e
originale.
modo completo e dettagliato, sa collocare con sicurezza
un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico e culturale.
- Produce in modo personale motivando le scelte fatte.
9
completamente gli stereotipi fondamentali, conosce in modo completo e consapevole le
principali regole del linguaggio visuale.
usare con sicurezza le tecniche in relazione alle esigenze espressive.
e dettagliato elementi della realtà, rielabora i temi proposti in modo personale e
originale.
ato, sa collocare con sicurezza
un‟opera d‟arte nel giusto contesto storico e culturale, facendo opportuni parallelismi.
- Produce in modo personale e consapevole motivando le scelte fatte.
10
Elaborazione del giudizio:
L‟elaborato evidenzia una (completa e approfondita (10), completa (9), buona (8), più che sufficiente
(7), sufficiente (6), essenziale (5), parziale (4)) conoscenza dei contenuti e una comprensione
(organica (10-9), quasi organica (8-7), essenziale (6), parziale (5-4)) . L‟applicazione di proprietà,
procedimenti e tecniche risulta (precisa ed accurata (10), accurata (9), abbastanza accurata (8),
generalmente corretta (7), sufficientemente corretta (6), parzialmente corretta (5), incerta (4)). L‟uso
del linguaggio specifico è (consapevole e sicuro (10), sicuro (9), nel complesso corretto (8), adeguato
(7), essenziale (6), non sempre corretto (5), inadeguato (4)). VOTO: ___________/10
Criteri di misurazione RELIGIONE CATTOLICA
VOTO
Possiede una conoscenza completa ed approfondita dei contenuti che rielabora in
modo personale.
Legge e comprende testi sacri e documenti religiosi cogliendone pienamente il
significato ed interpretandoli correttamente.
Identifica prontamente i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale.
Utilizza il lessico specifico, in testi scritti e negli interventi orali, in modo corretto e
pertinente.
OTTIMO
DISTINTO
49
Possiede una conoscenza completa ed approfondita dei contenuti.
Legge e comprende testi sacri e documenti religiosi cogliendone pienamente il
significato.
Identifica i valori religiosi in un testo o in una situazione esperienziale.
Utilizza il lessico specifico, in testi scritti e negli interventi orali, in modo
globalmente corretto
Possiede una conoscenza completa ma non sempre approfondita dei contenuti.
Legge e comprende testi sacri e documenti religiosi cogliendo il senso globale del
messaggio.
Identifica, anche se con qualche incertezza, i valori religiosi in un testo o in una
situazione esperienziale.
Comprende e utilizza in testi scritti e negli interventi orali singoli termini
specifici.
Possiede una conoscenza essenziale dei contenuti.
Legge testi sacri e documenti religiosi cogliendo il senso globale del messaggio.
Identifica, solo se guidato, i valori religiosi in un testo o in una situazione
esperienziale.
Comprende singoli termini specifici e li utilizza con qualche incertezza
Possiede una conoscenza lacunosa dei contenuti.
Legge testi sacri e documenti religiosi ma non coglie il significato intrinseco.
Anche guidato evidenzia difficoltà ad identificare i valori religiosi in un testo o in
una situazione esperienziale.
Evidenzia un lessico specifico scarno e/o poco appropriato.
50
BUONO
SUFFICIENTE
NON
SUFFICIENTE
5.20 Modelli di Certificazione delle competenze
Istituzione scolastica
……………………………………………..……………………………….
SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d‟ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti di classe al termine della quinta classe
della scuola primaria;
tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;
CERTIFICA
che l‟alunn … ………………………………………………...………………………………….......,
nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………,
ha frequentato nell‟anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
51
Livello
Indicatori esplicativi
A – Avanzato
L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza
nell‟uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e
assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte
consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
L‟alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere
conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure
apprese.
L‟alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
B–
Intermedio
C – Base
D – Iniziale
1
Profilo delle competenze
Ha una padronanza della
lingua
italiana
tale
da
consentirgli di comprendere
enunciati, di raccontare le
proprie esperienze e di adottare
un
registro
linguistico
appropriato
alle
diverse
situazioni.
Competenze chiave
Discipline coinvolte
Comunicazione
Tutte le discipline, con
nella madrelingua o particolare riferimento a:
lingua di istruzione. …………………………..
2
È in grado di esprimersi a Comunicazione
Tutte le discipline, con
livello elementare in lingua nelle
lingue particolare riferimento a:
inglese e di affrontare una straniere.
…………………………..
comunicazione essenziale in
semplici situazioni di vita
quotidiana.
3
Utilizza le sue conoscenze
matematiche e scientificotecnologiche per trovare e
giustificare
soluzioni
a
problemi reali.
4
Usa le tecnologie in contesti Competenze
comunicativi concreti per digitali.
ricercare dati e informazioni e
per interagire con soggetti
diversi.
5
Si orienta nello spazio e nel
tempo; osserva, descrive e
attribuisce
significato
ad
ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche.
6
Possiede un patrimonio di Imparare
conoscenze e nozioni di base imparare.
ed è in grado di ricercare ed
52
Competenza
Tutte le discipline, con
matematica
e particolare riferimento a:
competenze di base …………………………..
in
scienza
e
tecnologia.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………..
Imparare
ad Tutte le discipline, con
imparare.
particolare riferimento a:
Consapevolezza ed …………………………...
espressione
culturale.
ad Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
Livello
organizzare
informazioni.
nuove
…………………………...
7
Utilizza gli strumenti di Consapevolezza ed Tutte le discipline, con
conoscenza per comprendere espressione
particolare riferimento a:
se stesso e gli altri, per culturale.
…………………………...
riconoscere le diverse identità,
le tradizioni culturali e
religiose, in un‟ottica di
dialogo e di rispetto reciproco.
8
In relazione alle proprie Consapevolezza ed Tutte le discipline, con
potenzialità e al proprio talento espressione
particolare riferimento a:
si esprime negli ambiti motori, culturale.
…………………………...
artistici e musicali che gli sono
congeniali.
9
Dimostra originalità e spirito Spirito di iniziativa Tutte le discipline, con
di iniziativa. È in grado di e imprenditorialità.
particolare riferimento a:
realizzare semplici progetti.
…………………………...
Ha
consapevolezza
delle
proprie potenzialità e dei
propri limiti.
10
Si impegna per portare a
compimento il lavoro iniziato
da solo o insieme ad altri.
11
Imparare
ad Tutte le discipline, con
imparare.
particolare riferimento a:
Competenze sociali …………………………...
e civiche.
Rispetta le regole condivise, Competenze sociali Tutte le discipline, con
collabora con gli altri per la e civiche.
particolare riferimento a:
costruzione del bene comune.
…………………………...
Si
assume
le
proprie
responsabilità, chiede aiuto
quando si trova in difficoltà e
sa fornire aiuto a chi lo chiede.
Ha cura e rispetto di sé, degli Competenze sociali Tutte le discipline, con
altri e dell‟ambiente come e civiche.
particolare riferimento a:
12
presupposto di un sano e
…………………………...
corretto stile di vita.
L‟alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche
e/o
extrascolastiche,
relativamente
a:
………………………………………………………………………………………………………
13 ………………...
………………………………………………………………………………………………………
……………………………..
Il team docente
..................................
53
Il Dirigente Scolastico
..................................
Prof.ssa Giuseppa Di Blasi
..................................
..................................
..................................
..................................
Istituzione scolastica
……………………………………………..……………………………….
SCHEDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d‟ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti e ai giudizi definiti dal
Consiglio di classe in sede di scrutinio finale;
tenuto conto del percorso scolastico ed in riferimento al Profilo dello studente;
CERTIFICA
che l‟alunn … ………………………………………………………………………………………...,
nat … a……….…………………………………………………... il ………………………………..,
ha frequentato nell‟anno scolastico ..…. / ….. la classe .… sez. …, con orario settimanale di …. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Livello
Indicatori esplicativi
L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza
nell‟uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e
assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
L‟alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte
B–
Intermedio consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
L‟alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di
C – Base
possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e
procedure apprese.
D – Iniziale L‟alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
A–
Avanzato
54
Profilo delle competenze
1
2
3
4
5
55
Ha una padronanza della lingua
italiana tale da consentirgli di
comprendere enunciati e testi di una
certa complessità, di esprimere le
proprie idee, di adottare un registro
linguistico appropriato alle diverse
situazioni.
Competenze
chiave
Discipline
coinvolte
Comunicazione Tutte le discipline,
nella
particolare riferimento a:
madrelingua o ………………………...
lingua
di
istruzione.
Nell‟incontro con persone di diverse Comunicazione
lingue
nazionalità è in grado di esprimersi nelle
straniere.
a livello elementare in lingua
inglese e di affrontare una
comunicazione
essenziale,
in
semplici
situazioni
di
vita
quotidiana, in una seconda lingua
europea. Utilizza la lingua inglese
nell‟uso
delle
tecnologie
dell‟informazione
e
della
comunicazione.
Le sue conoscenze matematiche e Competenza
e
scientifico-tecnologiche
gli matematica
competenze
di
consentono di analizzare dati e fatti
della realtà e di verificare base in scienza e
l‟attendibilità
delle
analisi tecnologia.
quantitative e statistiche proposte da
altri. Il possesso di un pensiero
logico-scientifico gli consente di
affrontare problemi e situazioni
sulla base di elementi certi e di
avere consapevolezza dei limiti
delle affermazioni che riguardano
questioni complesse che non si
prestano a spiegazioni univoche.
Usa
con
consapevolezza
le Competenze
tecnologie della comunicazione per digitali.
ricercare e analizzare dati ed
informazioni,
per
distinguere
informazioni attendibili da quelle
che
necessitano
di
approfondimento, di controllo e di
verifica e per interagire con soggetti
diversi nel mondo.
ad
Si orienta nello spazio e nel tempo Imparare
imparare.
dando espressione a curiosità e
ricerca di senso; osserva ed Consapevolezza
ed espressione
Livello
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
interpreta ambienti, fatti, fenomeni culturale.
e produzioni artistiche.
ad
Possiede un patrimonio organico di Imparare
imparare.
conoscenze e nozioni di base ed è
allo stesso tempo capace di
6 ricercare
e
di
procurarsi
velocemente nuove informazioni ed
impegnarsi in nuovi apprendimenti
anche in modo autonomo.
Utilizza gli strumenti di conoscenza Consapevolezza
per comprendere se stesso e gli altri, ed espressione
per riconoscere ed apprezzare le culturale.
diverse identità, le tradizioni
7
culturali e religiose, in un‟ottica di
dialogo e di rispetto reciproco.
Interpreta i sistemi simbolici e
culturali della società.
In relazione alle proprie potenzialità Consapevolezza
e al proprio talento si esprime in ed espressione
8
ambiti motori, artistici e musicali culturale.
che gli sono congeniali.
di
Dimostra originalità e spirito di Spirito
iniziativa
e
iniziativa. Si assume le proprie
responsabilità, chiede aiuto quando imprenditorialità
9 si trova in difficoltà e sa fornire .
aiuto a chi lo chiede. È disposto ad Competenze
analizzare se stesso e a misurarsi sociali e civiche.
con le novità e gli imprevisti.
ad
Ha consapevolezza delle proprie Imparare
potenzialità e dei propri limiti. imparare.
Orienta le proprie scelte in modo Competenze
10
consapevole. Si impegna per portare sociali e civiche.
a compimento il lavoro iniziato da
solo o insieme ad altri.
Rispetta le regole condivise, Competenze
collabora con gli altri per la sociali e civiche.
11 costruzione del bene comune
esprimendo le proprie personali
opinioni e sensibilità.
Ha cura e rispetto di sé, come Competenze
presupposto di un sano e corretto sociali e civiche.
stile di vita. Assimila il senso e la
12 necessità
del
rispetto
della
convivenza civile. Ha attenzione per
le funzioni pubbliche alle quali
partecipa nelle diverse forme in cui
56
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
Tutte le discipline,
particolare riferimento a:
………………………...
con
questo può avvenire: momenti
educativi informali e non formali,
esposizione pubblica del proprio
lavoro, occasioni rituali nelle
comunità che frequenta, azioni di
solidarietà, manifestazioni sportive
non agonistiche, volontariato, ecc.
L‟alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o
extrascolastiche,
relativamente
a:
13
……………………………………………………………………………………………………………
………………………………….
Sulla base dei livelli raggiunti dall‟alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe propone la
prosecuzione
degli
studi
nel/i
seguente/i
percorso/i:
..……………………………………………………………………………
Data, ………………
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Giuseppa Di Blasi
Il Presidente di Commissione
6. Modalità di valutazione del servizio erogato
Il servizio erogato sarà valutato attraverso la somministrazione di questionari di gradimento
all‟utenza.
Riflettere sul proprio lavoro, e su come procede, è un momento importante che permette di stabilire
dei traguardi che si possono realisticamente conseguire.
Valutare l‟intero operato della scuola è molto complesso e richiede sia la conoscenza dei fattori che
agiscono in maniera favorevole sulla formazione degli alunni sia la capacità di individuare tutti quegli
ostacoli che impediscono o rallentano questo processo.
Nella consapevolezza che la valutazione d‟istituto sia necessaria per poter migliorare il servizio, si
prevedono processi di autovalutazione attraverso due modalità:
 confronto tra i risultati ottenuti nelle prove nazionali e i risultati conseguiti alla fine dell‟anno
scolastico dalle classi corrispondenti attraverso l‟elaborazione di un rapporto che permette di
individuare i punti di debolezza e quelli di forza per elaborare delle strategie che consentano
agli alunni di migliorare i propri apprendimenti;
 somministrazione di un questionario rivolto agli studenti, alle famiglie e al personale, i cui
risultati sono elaborati in un documento finale che consente di individuare i punti di forza su
cui puntare e punti di debolezza da potenziare.
7. Piano annuale di formazione
Le attività di formazione previste per l‟anno scolastico 2014-2015 sono le seguenti:
a) Formazione “Percorsi di libertà. Per contrastare la violenza sulle donne”
b) Formazione CTRH “Tecniche cooperative e gestione dell‟integrazione degli alunni disabili nel
gruppo classe”
c) Corso di formazione ANPE “Educare alla relazione”(rivolto ai docenti dei tre settori in
57
continuità con quello svoltosi lo scorso a. s.)
d) Corso di formazione “LIM”.( rivolto ai docenti dei tre settori)
e) Corso formazione Registro e Scrutinio elettronico ( rivolto ai docenti ed al personale
amministrativo)
8. Organizzazione. Funzionigramma. Il personale
Staff di presidenza:
Dirigente Scolastico: Prof.ssa Di Blasi Giuseppa
Collaboratore Vicario: Prof. Celestri Alberto
Responsabile Infanzia: Ins. Ferlisi Angela
Funzioni Strumentali:
Area 1: Continuità, Orientamento, Viaggi Di Istruzione: Prof.ssa Caracoglia Lucia
Area 2: Pof, Formazione, Autovalutazione, Invalsi “Ins. Squasi Rosa, Ins. Ricupero Santina
Area 3: Inclusione, Dispersione, Accoglienza, Tic: Ins. Pelligra Jose‟ Luana.
Area Amministrativa:
Dsga - Responsabile Privacy: Dott.Essa Ferro Mariella
Funzioni Vicarie DSGA e Responsabile Personale : Valvo Viviana
Responsabile Alunni Mensa- Iscrizioni.- Invalsi : Di Stefano Piero.
Responsabile Personale: Sebastiano Infantino
Responsabile Protocollo : Rita Papa
CHI
Dirigente scolastico:
Giuseppa Di Blasi
D.S.G.A:
Maria Ferro
R.L.S.:
Alberto Celestri
CHE COSA
Coordina
Rappresenta
Valorizza le risorse
COME
Azioni mirate e concrete volte al
raggiungimento
di obiettivi
manageriali, sentiti gli OO.CC. e
le istanze dell'utenza
Amministra le finanze della scuola e Rapporti con i fornitori, banca,
gestisce il personale A.T.A.
EE.LL. ,USR, USP;
Piano di lavoro per il personale
A.T.A.
Elaborazione documenti contabili
Collabora con il “datore di lavoro” Confronto
col
servizio
di
per garantire la sicurezza dei prevenzione e protezione;
lavoratori
Segnalazione di fattori di
rischio riscontrati;
Proposte soluzioni di bonifica
Funzioni
Strumentali:
Luana Pelligra
Santina Ricupero
Rossella Squasi
Lucia Caracoglia
Coordinano le attività del P.O.F. e ne Analisi delle situazioni, attenzione
garantiscono gli obiettivi
ai processi,
monitoraggio continuo
dell'andamento;
Coordinamento aree di
lavoro
Responsabile
Sicurezza strutturale e dei lavoratori
58
Elabora e aggiorna i piani di esodo
sicurezza
R.S.P.P.:
Tommaso Barone
Enti
locali
Associazioni,
Cooperative
Esamina
le
situazioni
di
rischio/pericolo
Predispone
gli
adempimenti
previsti dal T.U. 81/2008
, Garantiscono il funzionamento e la Finanziano somme finalizzate;
gestione
strutturale
e
socio- Curano la manutenzione della
assistenziale della scuola
struttura;
Erogano
servizi
necessari
all'utenza
8.1 Personale docente. Scuola secondaria di primo grado
TERZO ISTITUTO COMPRENSICO “F.MAIORE” - NOTO
CLASSE
1^A__________________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia
Prof.ssa Savarino
ore 9
Attività di Approfondimento materie letterarie
Prof.ssa Mangione
ore 1
Matematica, Scienze
Prof.ssa Sbezzi
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scardino
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof.ssa Carbe‟
ore 1
Sostegno
Prof.ssa Cutrufo
ore 9
CLASSE
2^A_________________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia
Prof.ssa Savarino
ore 9
Attività di Approfondimento materie letterarie
Prof.ssa Mangione
ore 1
Matematica , Scienze
Prof.ssa Sbezzi
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scardino
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof.ssa Carbe‟
ore 1
Sostegno
Prof. Cutrufo
ore 9
CLASSE 3^A______________________________________________________________________
Italiano, Approfondimento
Prof.ssa Mangione
ore 6
Storia, Geografia
Prof. Del Greco
ore 4
Matematica, Scienze
Prof.ssa Sbezzi
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scardino
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
59
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof.ssa Carbe‟
ore 1
Sostegno
Prof. Scapellato
ore 18
Sostegno
Prof. Celestri
ore 4,5
CLASSE 1^B______________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia
Prof.ssa Garofalo
ore 9
Attività di Approfondimento materie letterarie
Prof.ssa Campisi
ore 1
Matematica, Scienze
Prof.ssa Santuccio
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scardino
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof.ssa Carbe‟
ore 1
Sostegno
Prof.ssa Caruso
ore 9
CLASSE
2^B_______________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia
Prof.ssa Garofalo
ore 9
Attività di Approfondimento materie letterarie
Prof.ssa Campisi
ore 1
Matematica, Scienze
Prof.ssa Santuccio
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scardino
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof.ssa Cataudella
ore 1
Sostegno
Prof.ssa Caruso
ore 9
Sostegno
Prof. Celestri
ore
4,5
CLASSE 3^B______________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia, Approfondimento
Prof.ssa Campisi
ore 10
Matematica, Scienze
Prof.ssa Mariscalco
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scardino
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof. Cataudella
ore 1
CLASSE
1^C_______________________________________________________________________
Italiano, Approfondimento
Prof.ssa Campisi
ore 6
Storia, Geografia
Prof.ssa Del Greco
ore 4
Matematica, Scienze
Prof.ssa Santuccio
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scifo
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
60
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof. Cataudella
ore 1
Sostegno
Prof.ssa Marchisello
ore 9
Sostegno
Prof. Celestri
ore
4,5
CLASSE
2^C_______________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia, Approfondimento
Prof. Mangione
ore 10
Matematica, Scienze
Prof.ssa Mariscalco
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scifo
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof. . Cataudella
ore 1
Sostegno
Prof. Celestri
ore
4,5
Sostegno
Prof.ssa Marchisello
ore 9
CLASSE
3^C_______________________________________________________________________
Italiano, Storia, Geografia, Approfondimento
Prof. Del Greco
ore 10
Matematica, Scienze
Prof.ssa Mariscalco
ore 6
Tecnologia
Prof. Tidona
ore 2
Inglese
Prof.ssa Scifo
ore 3
Seconda Lingua comunitaria
Prof.ssa De Santis
ore 2
Arte e Immagine
Prof.ssa Vindigni
ore 2
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa Amenta
ore 2
Musica
Prof.ssa Caracoglia
ore 2
Religione Cattolica
Prof.ssa Cataudella
ore 1
8.2 Personale docente scuola primaria
Docente
1. Ins. Bellofiore
2. Ins. Beninato
3. Ins. Bertolo
61
Classe
Ore
Ore A Disposizione
4B – 4D
11+11
0
1A – 3E
19+3 (Ing)
0
Progetto Da Definire 0
22
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
Ins. Biondani
Ins. Calvo
Ins. Costarella
Ins. Dimartina
Ins. Ferrara
Ins. Gambuzza
Ins. Giliberto
Ins. Giusto
Ins. Grillo
Ins. La Rosa
Ins. Martellini
Ins. Mollica
Ins. Scoddo
Ins. Pitrolo
II I.C. MELODIA 10ore
Ins. Ricupero
Ins. Santocono
Ins. Pelligra
Ins. Sibilia
Ins. Squasi
Ins. Tordonato
Ins. Toro A.
Ins. Toro C.
Ins. Umana
Ins. Vinci
1D
22
5A
17
1B
22
2 A – 4D
19+3 (Ing)
5B – 5C
11+11
4B – 4D
11+11
3A
19
4C – 4E
11+11
3C – 3E
11+11
4C – 4E
11+11
5B – 5C
11+11
4A
18
1C
22
1B-2B-5B-1C-2C-1D 2+1+3+3+1+2
0
5
0
0
0
0
3
1A – 3C
5A – 5C
3A – 2B
5D
2C
3B
2B
2 A – 4B
4A
3C – 3E
0
1
0
0
19+3 (Ing)
18+3
20+2 (Ing)
22
22
22
22
19 + 3(Ing.)
17
11 + 11
0
0
0
0
4
0
0 COMPLETA
0
0
0
0
5
0
Docente Lingua Inglese
1.
Ins. Buffa
1B–1D–3B–2C–4A–4C–4E–5A–5D
1+1+3+2+3+3+3+3+3
Docenti Religione Cattolica
1.
2.
3.
Ins. Marino
0
Ins. Tringali
2
Ins. Magro
0
1A–1B–1C–2A–2B–3A–3B–3C–4A–4B–4C (2 ore per classe)
( 12 ore - partime)
2C–5A–5B–5C–3E (2 ore per classe)
1D –5D–4D–4E (2 ore per classe)
Docenti Di Sostegno
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
62
Ins. Alonge
Ins. Barone
Ins. Montoneri
Ins. Greco
Ins. Genovesi
Ins. Cucuzza
Ins. Zirone
4B-4D-4E
5C
4C - 3B – 3E
5A-4A-1B
5D-5B
2A- 3A
2B-5D-1C
0
8. Ins. Battaglia
1D- 1C
8.3 Personale docente scuola dell’infanzia
___Docente
1. Ins. Alota
2. Ins. Bongiorno
3. Ins. Cassibba Buttero
4. Ins. Saccuta
5. Ins. Ferlisi
6. Ins.Raucea
7. Ins. D‟Antoni
8. Ins. Santacroce
Sez.
A
Ore
25
A
B
B
C
C
D
25
25
25
25
25
25
D
25
Ore a Disposizione
0
0
0
0
0
0
0
0
Docenti Religione Cattolica Infanzia______________________________________
1. Ins. Lorefice Daniela
2. Ins. Jaworoska Katarzyna
1½
4½
8.4 Personale ATA
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
63
Cognome
Ferro
Di Stefano
Infantino
Papa
Valvo
Bonomo
Di Franco
Di Carlo
Fronte
Liberto
Lorefice
Magliocco
Mammana
Mariotti
Moscatello
Salemi
Toro
Nome
Maria - Dsga
Piero - Ass.Teamm.Vo
Sebastiano - Ass.Te Amm.Vo
Rita - Ass.Te Amm.Vo
Viviana - Ass.Te Amm.Vo
Giorgio - Coll.Re Scol.Co
Corrado - Coll.Re Scol.Co
Rosaria - Coll.Re Scol.Co
Emanuele - Coll.Re Scol.Co
Carmela - Coll.Re Scol.Co
Salvatrice - Coll.Re Scol.Co
Emanuele - Coll.Re Scol.Co
Carmela - Coll.Re Scol.Co
Graziella - Coll.Re Scol.Co
Carmelo - Coll.Re Scol.Co
Giovanna - Coll.Re Scol.Co
Corradina - Coll.Re Scol.Co
9. Regolamentazione d’Istituto
PREMESSA
Vita della comunità scolastica: finalità
1.La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari
dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione
del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di
svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla convenzione internazionale sui
diritti dell'infanzia e con i principi generali dell'ordinamento italiano. La vita della comunità scolastica
si basa sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, qualunque sia la loro età,
condizione, religione e provenienza.
2.La scuola accoglie bambini, preadolescenti e adolescenti ed è consapevole che le sue finalità
educative, oltre ad esplicitarsi sul piano delle acquisizioni intellettuali, delle abilità e delle competenze,
riguardano l'evoluzione della personalità dei ragazzi verso la condizione adulta, con il compito
centrale dell'integrazione, della formazione di una coscienza critica e del proprio ideale (compito che
si completerà negli anni successivi).
3.La comunità scolastica, per contribuire allo sviluppo della personalità dei giovani attraverso
l'educazione alla consapevolezza, all'identità di genere, al senso di responsabilità e all'autonomia
individuale, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità di tutte le componenti.
La relazione con gli insegnanti ha un peso affettivo fondamentale e rappresenta, oltre la famiglia, un
diverso ma ugualmente essenziale confronto con il mondo degli adulti. Tale relazione è improntata
all'incoraggiamento e alla valorizzazione personale del ragazzo secondo le sue caratteristiche, a
sostegno del processo di crescita verso una sana autonomia. L'adulto costituisce un riferimento e un
"esempio" al bisogno di identificazione del giovane.
4.La scuola dell'obbligo, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte,
persegue il raggiungimento di obiettivi culturali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e
all'inserimento nella vita attiva, con particolare riguardo alle caratteristiche, alle aspettative e ai
bisogni espressi nel territorio netino.
IL CONSIGLIO D'ISTITUTO
VISTO l'art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297;
64
VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275;
VISTO il D.L. 01/02/2001, n. 44;
VALUTATA l'opportunità di adottare un regolamento d'istituto in linea e coerente con i principi che
connotano l'autonomia di cui sono state dotate le istituzioni scolastiche a decorrere dal 01/09/2000;
EMANA
Il seguente regolamento
CAPO I – ORGANI COLLEGIALI
Disposizioni generali sul funzionamento
AI fine di realizzare, nel rispetto degli ordinamenti della scuola dello Stato, delle competenze e delle
responsabilità proprie del personale in essa operante, la partecipazione alla gestione della scuola,
dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civile,
sono stati istituiti gli Organi Collegiali.
Art. 1
Convocazione
L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente
dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L'atto
di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla
data prevista per la seduta e con un anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d'urgenza. In tale
ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido.
La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della
riunione e deve essere affissa all'albo.
Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni.
Art. 2
Validità sedute
La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti
gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica.
Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla
carica e non ancora sostituiti.
Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della
votazione.
Art. 3
Discussione Ordine del Giorno
Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta,
fatta eccezione per i casi in cui il segretario è individuato per legge.
È compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti dell'O.d.G. nella
successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell'OdG sono
tassativi.
Se
l'Organo
Collegiale
è
presente
in
tutti
i
suoi
componenti,
si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti.
Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del Consiglio d'Istituto (C.I.S.) che
devono essere adottate su proposta della Giunta Esecutiva (G.E.).
Sugli argomenti all'OdG tutti gli organismi e tutte le componenti della scuola hanno
il diritto di far pervenire, per iscritto, proposte e pareri al Consiglio d'Istituto, che ha
l'obbligo di acquisirle agli atti.
L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l'Organo
65
Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere
mantenuto lo stesso O.d.G..
Art. 4
Mozione d'ordine
Prima della discussione di un argomento all'O.d.G., ogni membro presente alla seduta può presentare
una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale")
oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva").
La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione.
Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro.
Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l'Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese.
L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione
dell'argomento all'O.d.G. al quale si riferisce.
Art. 5
Diritto di intervento
Tutti i membri dell'Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire,
secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione.
Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale
Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente regolamento.
Art. 6
Dichiarazione di voto
Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto,
con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il
deliberando, o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata
nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno
può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine.
Art. 7
Votazioni
Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta
voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti.
La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone.
Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto, mediante il sistema delle schede
segrete.
La votazione non può avere validamente luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale.
I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale
l'adunanza, ma non nel numero dei votanti.
Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che
disposizioni speciali prescrivano diversamente.
In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente.
La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può
nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da
quello dei votanti.
Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate, si procederà infine ad
una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità.
Art. 8
Risoluzioni
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I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a
definire indirizzi dell'Organo su specifici argomenti.
Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4.
Art. 9
Processo verbale
Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione,
chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i
nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'O.d.G.).
Per ogni punto all'O.d.G, si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito,
quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti
favorevoli, contrari, astenuti e nulli).
Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un
membro dell'Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo
membro sulla materia oggetto della deliberazione.
I membri dell'Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da
trascrivere a cura del segretario sul verbale.
I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate,
timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione.
I verbali sono numerati progressivamente dalla data di insediamento del Consiglio.
I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono:
essere redatti direttamente sul registro;
se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e
vidimati dal segretario e Presidente in ogni pagina;
se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno
essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico.
Copia del processo verbale viene inviata ad ogni singolo membro dell'Organo Collegiale con la
convocazione della seduta successiva. Il processo verbale viene letto ed approvato prima dell'inizio
della seduta immediatamente successiva.
Art. 10
Surroga dei membri cessati
Per la sostituzione dei membri elettivi degli Organi Collegiali a durata pluriennale, venuti a cessare
per qualsiasi causa, si procede alla nomina di coloro che, in possesso dei requisiti di eleggibilità,
risultino i primi fra non eletti delle rispettive liste. In caso di esaurimento delle liste, si procede ad
elezioni suppletive.
Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle
per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno
scolastico.
In ogni caso, i membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del
Consiglio.
Art. 11
Programmazione
Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto
alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato
svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di
massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la
necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.
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Art. 12
Decadenza
I membri dell'Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti per
l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute consecutive senza giustificati motivi.
Spetta all'Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati.
Art. 13
Dimissioni
I componenti eletti dell'Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento.
Le dimissioni sono date per iscritto. È ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date
dinanzi all'Organo Collegiale.
L'Organo Collegiale prende atto delle dimissioni.
In prima istanza, l'Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito.
Una volta che l'Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed
irrevocabili.
Il membro dimissionario, fino al momento della presa d'atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo
dell'Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero di componenti l'Organo Collegiale
medesimo.
Art. 14
Consiglio d’Istituto
Il Consiglio d'istituto ha come finalità primaria ed essenziale l'organizzazione e la programmazione
della vita della scuola.
Esso è un Organo Collegiale di governo della scuola ed è costituito ai sensi dell'art. 8 del Decreto
Legislativo 16 aprile 1994, n. 297; ad esso competono tutte le attribuzioni previste dall'art. 10 del
suddetto Decreto Legislativo, che qui di seguito si riportano.
Il Consiglio di Istituto delibera il bilancio preventivo ed il conto consuntivo e dispone in ordine
all'impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico
dell'Istituto.
1.Il C.d.I, fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti e dei Consigli di Intersezione, di
Interclasse e di Classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne
l'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle disponibilità
di bilancio, nelle seguente materie:
b) adozione del Regolamento interno dell'Istituto;
c) acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici,
compresi quelli audio-televisivi, informatici, le dotazioni librarie e l'acquisto dei materiali di consumo
occorrenti;
d)adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze;
e)criteri generali per la programmazione educativa;
f) criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, intrascolastiche,
extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle visite guidate e ai
viaggi di istruzione;
g) la promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di
intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;
h) partecipazione dell'Istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse
educativo.
3. Il Consiglio di Istituto indica, altresì, i criteri generali relativi:
alla formazione delle sezioni nella Scuola dell'Infanzia e delle classi nella Scuola Primaria e
Secondaria di 1 o grado;
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all'adattamento dell'orario delle attività educative, delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle
condizioni ambientali;
al coordinamento organizzativo dei Consigli di Intersezione, di Interclasse o di Classe.
4.Esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo, dell'Istituto e stabilisce i criteri
per l'espletamento dei servizi amministrativi.
5.Esercita funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento.
6.Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito alla sua competenza dal Testo Unico, dalle leggi e
dai Regolamenti
Art. 15
Norme di funzionamento del Consiglio dell'Istituzione Scolastica
1.La prima convocazione del C.I.S., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri
risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.
2.Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei
genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto.
Sono candidati tutti i genitori membri del C.I.S. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la
maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.I.S.
3.Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a
maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in
carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa. Se
questo non avviene, viene proclamato eletto il consigliere rappresentante della componente genitori
più anziano di età.
4.Il C.I.S. può deliberare di eleggere anche un vicepresidente, da votarsi fra i genitori componenti il
Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o
di assenza del presidente ne assume le funzioni in vicepresidente o, in mancanza anche di questi, il
consigliere più anziano di età.
5.Il C.I.S. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1.
6.Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente
della Giunta Esecutiva.
7.L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.I.S. su proposta del Presidente della Giunta
Esecutiva.
8.A conclusione di ogni seduta del C.I.S. singoli consiglieri possono indicare gli argomenti da inserire
nell'ordine del giorno della riunione successiva.
9.Il C.I.S., direttamente o attraverso la Giunta Esecutiva, può invitare a partecipare alle proprie sedute,
a titolo consultivo e con diritto di parola e non di voto:
genitori;
 docenti;
rappresentanti degli Enti Locali, delle Organizzazioni Sindacali operanti nel territorio;
rappresentanti degli altri organi collegiali scolastici;
specialisti in materia educativa e psico-pedagogica;
persone dotate di particolari competenze in merito agli oggetti posti all'ordine del giorno, al fine di
approfondire l'esame di problemi riguardanti la vita e il funzionamento della scuola.
10.Le sedute del C.I.S., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole
persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del locale ove si svolgono,
gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge.
11.Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto, il
Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non
pubblica.
12.La pubblicità degli atti del C.I.S., avviene mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della
copia integrale, sottoscritta dal segretario del consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal
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consiglio.
13.L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del
Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a dieci
giorni.
14.I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e
sono consultabili da chiunque ne abbia titolo, su richiesta da esaudire entro due giorni dalla
presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per docenti, personale AT.A e
genitori; è invece scritta e motivata in tutti gli altri casi.
15.Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo
contraria richiesta dell'interessato.
16.Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto
le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto
dal C.I.S. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal
Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il
consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenza attraverso la segreteria della
scuola, al presidente del C.I.S.
Art.16
Giunta esecutiva
1.Il C.I.S. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue
funzioni, elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva composta da un docente, un componente degli
AT.A e un genitore, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto.
2.Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico che la presiede e ha la rappresentanza
dell'istituto e il D.S.G.A, che svolge anche la funzione di segretario della giunta stessa.
3.La Giunta Esecutiva prepara i lavori del C.I.S., predisponendo tutto il materiale necessario ad una
corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio.
La Giunta Esecutiva:
a)predispone il bilancio di previsione ed il Conto consuntivo e gli atti ad essi relativi, in particolare,
riguardo alle variazioni, ai piani contabili necessari per l'erogazione del fondo dell'Istituzione
scolastica;
b)prepara i lavori del Consiglio, in particolare, tratta argomenti e problemi di carattere complesso che,
a giudizio dei Presidenti del Consiglio e della Giunta, necessitano di lavori istruttori preliminari;
c)ha potere decisorio si argomenti delegati dal Consiglio, oppure, per problemi aventi carattere di
urgenza, previo assenso contestuale dei Presidenti del Consiglio e della Giunta; tali deliberazioni
devono essere ratificate nella seduta del Consiglio di istituto immediatamente successiva alla
deliberazione assunta dalla Giunta esecutiva;
d)esegue le delibere del Consiglio.
Art.17
Collegio dei docenti
1)Il Collegio dei Docenti è composto dal personale docente a tempo indeterminato o determinato in
servizio nell'Istituto, ed è presieduto dal Dirigente Scolastico.
2)Fanno altresì parte del Collegio dei Docenti gli insegnanti di sostegno con titolari di classi
dell'Istituto.
3)Il Collegio dei Docenti:
a)ha potere deliberante in materia di funzionamento dell'Istituto. In particolare cura la
programmazione dell'azione educativa anche al fine di adeguare, nell'ambito degli ordinamenti della
scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di
favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto delle libertà di
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insegnamento garantita a ciascun docente;
b)formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e
l'assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento
delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto;
c)delibera, ai fini della valutazione degli alunni, la suddivisione dell'anno scolastico;
d)valuta periodicamente l'andamento complessivo dell'azione didattica, per verificarne l'efficacia in
rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure
per il miglioramento dell'attività scolastica;
e)provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i Consigli di Interclasse o di Classe e, nei limiti delle
disponibilità finanziarie indicate dal Consiglio di Istituto, alla scelta dei sussidi didattici;
f)adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione;
g)promuove iniziative di aggiornamento e autoaggiornamento dei docenti;
h)elegge i suoi rappresentanti nel Consiglio di Istituto;
i)elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del Comitato per la Valutazione del servizio del
personale docente;
j)programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni diversamente abili;
k) programma ed attua iniziative di sostegno ed integrazione per gli alunni stranieri;
I)esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di
irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e, se necessario,
interpella specialisti con compiti medico, socio-psicopedagogici e di orientamento;
m)si pronuncia su ogni altro argomento attribuito alla sua competenza dal Testo Unico, dalle leggi e
dai regolamenti.
4)Nell'adottare le proprie deliberazioni il Collegio dei docenti tiene conto delle eventuali proposte e
pareri dei Consigli di Intersezione, di Interclasse o di Classe.
5)Il CD si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale delle
Riunioni concordato e collegialmente approvato all'inizio dell'anno.
6)Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in
seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un
terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.
7)Le riunioni del Collegio hanno luogo durante l'orario di servizio in ore non coincidenti con l'orario
di lezione. Di norma le riunioni del CD non devono superare le due ore di durata.
8)Le funzioni di segretario del Collegio sono attribuite dal Dirigente Scolastico ad uno dei docenti
incaricati di collaborare con il Dirigente.
9)Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali
commissioni di lavoro e/o di studio.
10)Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri
rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le
commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte relativamente
all'oggetto per il quale sono state nominate.
Art. 18
Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti
1)Il Comitato per la valutazione del servizio dei docenti è formato, oltre che dal Dirigente Scolastico,
che ne è Presidente, da quattro docenti quali membri effettivi e da due docenti quali membri supplenti,
in rappresentanza dei diversi ordini di scuola.
2)I membri del Comitato sono eletti dal Collegio dei Docenti.
3)Il Comitato dura in carica un anno scolastico.
4)Le funzioni di segretario del Comitato sono attribuite dal Presidente ad uno dei docenti membri del
71
Comitato stesso.
5)Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS: in periodi
programmati, su richiesta di singoli interessati, per la valutazione del servizio prestato, per un periodo
non superiore all'ultimo triennio; nel caso in cui il docente abbia prestato servizio in altra scuola, il
Dirigente acquisisce gli opportuni elementi di informazione; alla conclusione dell'anno di formazione,
prescritto come periodo di prova, degli insegnanti; ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
6)La valutazione è motivata tenendo conto delle qualità intellettuali, della preparazione culturale e
professionale, della diligenza, del comportamento nella scuola dell'efficacia dell'azione educativa e
didattica, delle eventuali sanzioni disciplinari, dell‟attività di aggiornamento, della collaborazione con
altri docenti e con gli organi della scuola, dei rapporti con le famiglie degli alunni e di ogni altro
elemento che valga a delineare le caratteristiche e le attitudini personali in relazione alla funzione
docente. Essa non si conclude con giudizio complessivo, ne analitico, ne sintetico, e non è traducibile
in
, punteggio.
Art. 19
Consigli di classe, interclasse, intersezione
1.Il Consiglio d'lntersezione nella Scuola dell'Infanzia, il Consiglio d'lnterclasse nelle Scuole Primarie
e il Consiglio di Classe nella Scuola secondaria di 10 grado sono rispettivamente composti dai docenti
delle sezioni dello stesso plesso nella Scuola dell'Infanzia, dai docenti dei gruppi di classi parallele o
dello stesso ciclo o dello stesso plesso nella Scuola Primaria e dai docenti di ogni singola classe nella
Scuola Secondaria di 10 grado. Fanno parte del Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe
anche i docenti di sostegno, che sono a tutti gli effetti contitolari delle classi interessate.
2.Fanno parte, altresì, del Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe:
a)Nella scuola dell'Infanzia e Primaria, per ciascuna delle sezioni o delle classi interessate un
rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti;
b)Nella scuola Secondaria di 10 grado, quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti alla
classe.
3.Il Consiglio è presieduto dal D.S. o da un docente, suo delegato, membro del Consiglio ed è
convocato, a seconda delle materie sulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti
ovvero con la sola presenza dei docenti.
4.Le funzioni di segretario del Consiglio sono attribuite dal D.S. a uno dei docenti membro del
Consiglio Stesso.
5.Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari
spettano al Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di classe con la sola presenza dei docenti.
6.Il Consiglio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il piano delle
riunioni concordato e collegialmente approvato.
7.I consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe si riuniscono in ore non coincidenti con l'orario
delle lezioni, con i compiti di:
a)Formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica ad iniziative di
sperimentazione;
b)Agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni;
c)Esercitare le competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione;
d)Deliberare provvedimenti disciplinari a carico degli alunni;
e)Pronunciarsi su ogni argomento attribuito alla loro competenza dal Testo Unico, dalle leggi e dai
regolamenti.
CAPO Il - DOCENTI
Art. 1
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Indicazioni sui diritti dei docenti
1.Ai docenti è garantita la libertà di insegnamento. L'esercizio di tale libertà è volto a promuovere,
attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni.
Tale azione di promozione è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni stessi. Il
docente è protagonista delle scelte didattiche, nel rispetto comunque del retroterra sociale e culturale
degli alunni, che può essere assai differenziato.
I docenti:
a)Hanno diritto al rispetto e all'ascolto da parte degli alunni e di tutte le altre componenti della
comunità scolastica;
b)Hanno diritto ad una scuola che funzioni, affinché possano esplicare pienamente il ruolo di
insegnanti ed educatori;
c)Hanno diritto ad usufruire dei servizi e dei supporti previsti per svolgere adeguatamente il proprio
lavoro;
d)Hanno il diritto di partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, finalizzate: al
miglioramento delle competenze professionali e della qualità del servizio. E altresì riconosciuto il
diritto all'autoaggiornamento dei docenti.
3.Gli insegnanti di sostegno sono assegnati al plesso scolastico, sono contitolari di classi ed hanno gli
stessi diritti-doveri degli altri docenti.
Art. 2
Indicazioni sui doveri dei docenti
1.Gli insegnanti sono tenuti al segreto professionale nei casi e nei modi previsti dalle norme vigenti.
2.Gli insegnanti sono tenuti a svolgere le lezioni con professionalità e puntualità.
3.Gli insegnanti sono tenuti a rispettare gli alunni e le altre componenti della comunità scolastica, in
particolare a rivolgersi agli alunni con linguaggio corretto, evitando espressioni lesive della dignità
individuale.
4.L'insegnante deve evitare di allontanare dall'aula gli alunni. In caso di comportamento scorretto che
costituisca grave disturbo al normale procedere della lezione, è possibile l'allontanamento solo se
l'alunno può essere affidato ad altri docenti.
5.L'insegnante che richiama o rimprovera un alunno deve evitare di apostrofarlo con termini offensivi,
di sfiducia, e definitivi.
6.L'insegnante deve essere trasparente ed imparziale, disponibile a spiegare all'alunno le sue scelte
metodologiche e nella valutazione, sia sul piano formativo che didattico.
7.L'assegnazione dei compiti deve tener conto dei rientri pomeridiani.
8.Gli insegnanti hanno il dovere di confrontarsi con i colleghi per la programmazione e la
calendarizzazione delle verifiche.
9.La correzione e la valutazione delle verifiche sono compito esclusivo del docente, che potrà tuttavia
coinvolgere gli alunni in attività di autovalutazione.
10.La valutazione deve essere tempestiva e adeguatamente motivata, nell'intento di attivare negli
alunni processi di autovalutazione che consentono di individuare i propri punti di forza e di debolezza
e quindi migliorare il proprio rendimento.
11.L‟insegnante deve essere disponibile al confronto, sia con gli alunni sia con i genitori e, pur nel
rispetto della libertà di insegnamento, ad ascoltare le loro proposte.
12.Gli insegnanti devono dare all'alunno la possibilità di recuperare lezioni o verifiche dal risultato
negativo, oppure non effettuate per assenza giustificata.
13.L'insegnante deve comunicare alle famiglie le situazioni di difficoltà e sollecitarne la
collaborazione.
14.1 docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio
delle lezioni.
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15." docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli
dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente,
qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà
in Presidenza il nominativo.
16.ln caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di
giustificazione e ammetterlo in classe.
17.Se l'alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, mediante compilazione di apposito
modulo o libretto, di uscire anticipatamente, l'autorizzazione all'uscita deve essere controfirmata dal
docente di classe che consegna l'alunno. Dopo l'autorizzazione, il docente è tenuto ad apporre sul
registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito.
18.I docenti devono conservare in ogni registro di classe un elenco degli alunni completo di indirizzo e
recapito telefonico.
19.I docenti indicano sul registro di classe gli argomenti svolti.
20.I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. Durante l'intervallo
i docenti vigilano sull'intera classe e, nella Scuola Secondaria di 10 grado, collaborano con i colleghi
delle altre classi, secondo il turno prestabilito.
21.Durante le ore di lezione non è consentito far uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta
eccezione per i casi seriamente motivati.
22.Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un
collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.
23.24.ln occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono lasciare in
ordine il materiale scolastico chiuso negli zaini.
25.AI termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i
materiali siano riposti negli appositi spazi.
25.Gli insegnanti accompagnano la classe in fila fino all'uscita dell'edificio scolastico e vigilano
affinché gli alunni, soprattutto i più piccoli, che non usufruiscono del trasporto mediante scuolabus,
siano affidati ai genitori o agli adulti delegati; i sistematici ritardi di questi ultimi saranno segnalati al
D.S. per eventuale richiamo.
27.I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono
sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
27.È assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le
uscite di sicurezza.
29.Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in
ula che in qualunque altra zona dell'edificio scolastico accessibile agli alunni.
30.I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza.
30.Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni riscontrati vengono
risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi
interessate ne discuteranno in Consiglio con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in modo
collettivo.
32.I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti con le famiglie, nell'ottica di un
rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo.
32.Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni caso
tutte le circolari e gli avvisi vanno affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito registro si
intendono regolarmente notificati.
34.I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'attività didattica, eccetto per i casi di
effettiva necessità o urgenza.
35.I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali, eccetto per i casi di
effettiva necessità o urgenza.
36.I docenti devono avvisare le famiglie, tramite il diario, circa le attività didattiche, diverse dalle
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curricolari, che saranno svolte.
37.IL ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto, in quanto se da un lato
ostacola il lavoro dell'ufficio di Presidenza, dall'altro provoca nell'alunno la convinzione di una certa
impotenza educativa da parte dei docenti, che, in certe occasioni, può costituire una azione di rinforzo
di condotte errate in situazioni di difficoltà.
38.Gli insegnanti devono adeguare il tono di voce alle necessità.
39.I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel assetto personale a
disposizione della Presidenza.
40.Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata igiene personale (lavarsi
le mani, ... ) e, durante il pranzo, controlleranno gli stessi e li educheranno ad un corretto
comportamento.
Art. 3
Norme generali in caso di assemblee del personale o di scioperi
1.In base alle adesioni per partecipazioni ad Assemblee del personale, il Dirigente, comunica le
variazioni dell'orario di servizio al personale di segreteria, al fine di predisporre in tempo utile il
servizio di scuolabus.
2.In caso di sciopero, le variazioni orarie saranno predisposte dal D.S., tramite il personale di
segreteria, sulla base dei dati conoscitivi disponibili.
3.Il D.S. comunicherà alle famiglie, tramite gli insegnanti, le modalità di funzionamento o la
sospensione del servizio.
4.Gli insegnanti che non aderiscono allo sciopero, nel caso non possano essere garantite le lezioni
regolari, si intendono in servizio dall'orario di inizio della giornata proclamata per lo sciopero, per un
monte ore totali pari alle ore di servizio di quel giorno. Eventuali modifiche all'orario saranno
comunicate preventivamente.
5.Il diritto di sciopero del personale A.T.A. deve conciliarsi con i servizi minimi e le relative
prestazioni indispensabili, da garantire secondo l'art. 2 della Legge 146/90.
CAPO III
Art. 1
Indicazioni sui diritti del personale amministrativo
1. Il personale amministrativo:
a)Ha diritto all'ascolto da parte del Direttore dei servizi generali ed amministrativi (D.S.G.A.) e del
D.S. (Dirigente scolastico);
b)Ha diritto al rispetto e all'ascolto da parte degli alunni e di tutte le altre componenti della comunità
scolastica;
c)Ha diritto a strumentazioni e materiali efficienti, che gli permettano di eseguire con efficacia il
proprio lavoro;
d)Ha diritto ad usufruire dei servizi e dei supporti previsti per svolgere adeguatamente il proprio
lavoro;
e)Ha il diritto-dovere di partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, finalizzate al
miglioramento delle competenze professionali e della qualità del servizio.
2.Il diritto di sciopero del personale A.T.A. deve conciliarsi con i servizi minimi e le
relative prestazioni indispensabili, da garantire secondo l'art. 2 della Legge 146/90.
Art. 2
Indicazioni sui doveri del personale amministrativo
1.Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la
valorizzazione delle competenze degli operatori è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e
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per il conseguimento delle finalità educative.
2.Il personale amministrativo, al fine di garantire la migliore qualità del servizio, in
particolare:
a)Esercita con diligenza, equilibrio e professionalità i compiti costituenti esplicazione del profilo
professionale di titolarità;
b) AI telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e precisando il proprio nome;
c)Non può utilizzare i telefoni cellulari e/o quelli della scuola per motivi di carattere
personale durante l'orario di lavoro senza previa autorizzazione;
d)Nei rapporti con l'utenza, fornisce tutte le informazioni di cui abbia titolo, nel rispetto delle
disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alle attività amministrative previste dalla legge, dai
regolamenti attuativi della stessa vigenti nell'amministrazione, nonché agevola le procedure in tema di
autocertificazione;
e)Favorisce ogni forma di informazione e di collaborazione con le famiglie e con gli
alunni;
f)Rispetta il segreto d'ufficio nei casi e nei modi previsti dalle norme vigenti;
g)Vieta l'accesso alla segreteria al personale non autorizzato, nel rispetto della legge sulla privacy;
i)Collabora con i docenti;
j) Riceve la corrispondenza in entrata rilasciando ricevuta con timbro d'entrata;
k) Riceve il personale docente e ATA in orario di servizio come da orari affissi
l)Riceve il pubblico come da avvisi al pubblico affissi. La qualità del rapporto col pubblico e col
personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo
della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla
scuola si muovono. Pertanto, durante l'orario di lavoro deve essere mantenuta nei rapporti
interpersonali e con gli utenti condotta uniformata non solo ai principi generali della correttezza, ma,
altresì, all'esigenza di coerenza con le specifiche finalità educative dell'intera comunità scolastica,
astenendosi da comportamenti lesivi della dignità degli altri dipendenti, degli utenti e degli alunni.
3.Il dipendente è tenuto ad eseguire gli ordini inerenti all'esplicazione delle proprie
funzioni o mansioni che gli siano impartiti dai superiori. Se si ritiene che l'ordine sia palesemente
illegittimo, deve farne rimostranza a chi l'ha impartito, dichiarandone le ragioni; se l'ordine è rinnovato
per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione. Il dipendente non deve, comunque, eseguire l'ordine
quando l'atto sia vietato dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo. Il personale
amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio, all'adempimento delle formalità previste per
la rilevazione delle presenze e non può assentarsi dal luogo di lavoro senza l'autorizzazione del capo
d'istituto.
CAPO IV - COLLABORATORI SCOLASTICI
Art. 1
Indicazioni sui diritti dei collaboratori scolastici
1. I collaboratori scolastici:
a)Hanno diritto all'ascolto da parte del Direttore dei servizi generali ed amministrativi (D.S.G.A) e del
D.S. (Dirigente scolastico);
b)Hanno diritto al rispetto e all'ascolto da parte degli alunni e di tutte le altre componenti della
comunità scolastica;
c)Hanno diritto a strumentazioni e materiali efficienti, che permettano loro di eseguire con efficacia il
proprio lavoro;
d)Hanno il diritto ad usufruire dei servizi e dei supporti previsti per svolgere adeguatamente il proprio
lavoro;
e)Hanno il diritto-dovere di partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, finalizzate al
miglioramento delle competenze professionali e della qualità del servizio.
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2.Il diritto di sciopero del personale AT.A. deve conciliarsi con i servizi minimi e le relative
prestazioni indispensabili, da garantire secondo l'art. 2 della Legge 146/90.
Art. 2
Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici
I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di
competenza, secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio fa fede la firma sul
registro di presenza del personale e i tabulati del sistema di rilevazione delle presenze elettronico . In
ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza,
individuali e collettivi, e la possibilità di usarli con facilità.
I collaboratori scolastici:
a)Devono essere presenti all'ingresso e all'uscita degli alunni;
b)Sono facilmente reperibili da parte degli insegnanti, per qualsiasi evenienza;
c)Collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;
d)Comunicano immediatamente al D.S. o ai suoi collaboratori l'eventuale assenza dell'insegnante
dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita;
e)Possono collaborare con gli insegnanti nella raccolta di buoni mensa e nella predisposizione degli
elenchi da parte dei partecipanti al servizio;
f)Favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap;
g)Collaborano con gli insegnanti per l'assistenza all'handicap e per l'igiene dei minori;
h)Nella Scuola dell'Infanzia, assistono, in caso di necessità, i bambini bisognosi di interventi per
l'igiene personale;
i)Vigilano sulla sicurezza e sull'incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, all'ingresso
e all'uscita dell'edificio scolastico, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o
in altri locali;
j)Possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite
d'istruzione;
k)Riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo o senza seri motivi,
sostano nei corridoi;
I)Sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza o allontanamento momentaneo
dell'insegnante;
m)Impediscono, con le buone maniere, che alunni di altre possano svolgere azioni di disturbo nel
corridoio, riconducendoli alle loro classi;
n)Devono essere disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola è
quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;
o)Evitano di parlare ad alta voce;
p)Tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti ed accessibili;
q)Provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi disinfettanti dei
servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate;
r)Non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal DSGA o dal DS;
s)Invitano tutte le persone estranee che non siano espressivamente autorizzate dal DS ad uscire dalla
scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in
ore libere da insegnamento;
t)Prendono visione del calendario delle riunioni dei Consigli di Classe, dei Collegi dei Docenti o dei
Consigli di Istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio;
u)Sorvegliano l'uscita delle classi dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie.
4.Ove accertino situazioni di disagio, disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente
comunicarlo in segreteria. Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o
banchi prima di procedere alla sostituzione.
77
5.Accolgono il genitore dell'alunno che vuoi richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata. Il
permesso di uscita, firmato dal DS o da un docente delegato, verrà portato dal collaboratore nella
classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà all'annotazione dell'autorizzazione sul registro
di classe. Dopodiché l'alunno che ha richiesto di uscire anticipatamente potrà lasciare la scuola,
accompagnato dall'adulto richiedente.
6.AI termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti,
dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
che tutte le luci siano spente;
che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;
che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;
che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;
gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.
7.Devono apporre la loro firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi loro riguardanti; in ogni
caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della
scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.
8.È fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di evacuazione dei locali e
di controllare quotidianamente la praticabilità e l'efficienza delle vie di esodo.
CAPO V - ALUNNI
Art. 1
Indicazioni sui diritti degli studenti
1.La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti.
2.Lo studente:
a)Ha diritto ad una formazione culturale che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento,
l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità
dell'apprendimento e dell'insegnamento;
b)Ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola;
c)Ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di
autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il
proprio rendimento. La valutazione non va intesa come un giudizio di valore sulla persona, né deve
contenere caratteri definitivi;
d)Ha diritto alla riservatezza, secondo quanto stabilito dalle disposizioni legislative sulla privacy;
e)Ha diritto ad avere una scuola attenta alla sensibilità e alle problematiche dell'età.
3.Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale
appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro
lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. Peraltro, iscrivendo i propri figli, le
famiglie straniere accettano tacitamente di uniformarsi a norme e consuetudini vigenti nella scuola.
Art. 2
Indicazioni sui doveri e sui comportamenti degli studenti
1.Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del O.S:, dei docenti, di tutto il personale e dei
compagni, lo stesso rispetto, anche formale (linguaggio, atteggiamento fisico, abbigliamento, ecc.) che
richiedono a se stessi e consono ad una corretta convivenza civile.
2.Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, le attività didattiche, disciplinari e
opzionali scelte, a favorirne lo svolgimento e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. La
presenza a scuola è obbligatoria anche per tutte le attività organizzate e programmate in tempo utile
dal Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione.
3.Gli alunni che non usufruiscono del servizio scuolabus, devono presentarsi a scuola all'orario di
inizio delle lezioni. In caso contrario la responsabilità ricade sulla famiglia.
78
4.Gli alunni che utilizzano lo scuolabus devono mantenere un comportamento corretto, rispettoso e
responsabile delle cose e delle persone presenti nello scuolabus.
5.I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno
stesso o il successivo tramite il libretto.
6.Il libretto personale serve altresì per le comunicazioni scuola-famiglia: ogni alunno deve esserne
sempre in possesso e tenerlo con cura.
7.Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di comunicazione
costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le
eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per
presa visione.
8.Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito libretto o comunicazione scritta;
le giustificazioni devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione
all'insegnante che provvederà a controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non
giustifichi la sua assenza entro tre giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori o da
chi ne fa le veci. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere
inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie.
9.Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In caso
di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta scritta e prelevare
personalmente lo studente (o delegare per iscritto un'altra persona maggiorenne che dovrà essere
munita di documento di riconoscimento).
10.Quando le richieste di uscite anticipate o di ingressi ritardati sono numerose, il C.d.C. informerà per
iscritto la famiglia.
11.ln caso di astensione collettiva dalle lezioni, gli alunni devono presentare regolare giustificazione,
fatte salve le competenze del D.S. e degli Organi Collegiali previste dalla normativa vigente in
materia. Gli alunni presenti comunque non devono essere privati del loro diritto a regolari lezioni, né
devono in alcun modo risentire della particolare circostanza.
12.AI cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula, all'ingresso e all'uscita gli alunni devono
tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza
autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ...
13.Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori, solo con
l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità.
14.Durante gli intervalli sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi (ad esempio
spingersi, salire e scendere le scale, ... ); gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e
dei collaboratori scolastici.
15.I servizi vanno utilizzati in modo corretto e decoroso e devono essere rispettate le più elementari
norme di igiene e pulizia.
16.Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli
correttamente.
17.Saranno sanzionati tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni sia all'interno
della scuola che fuori. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le
prepotenze di altri.
18.Gli insegnanti e i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le
classi che non rispettano le regole.
19.Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici che
assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola e, in alcuni momenti, possono essere
incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni.
20.Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Ed. fisica dovranno
presentare al D.S. la domanda di esonero firmata dal genitore, unita a certificato del medico di famiglia
su modulo A.S.P. Per la pratica dell'attività sportiva integrativa, per la partecipazione ai Giochi
79
Sportivi Studenteschi , dovrà essere presentato il certificato di stato di buona salute.
21.Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventuale
merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non
risponde di eventuali furti.
22.Gli alunni non possono portare a scuola ed utilizzare i telefoni cellulari.
23.Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli
affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e/o alle suppellettili della scuola o del Comune
saranno invitati a risarcire i danni.
24.È fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola.
25.Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal
regolamento di Istituto.
Art. 3
Regolamento di disciplina
Il rispetto delle regole, come capacità di autocontrollo e di autogestione, è un'area centrale nella
relazione educativa. È un tipico obiettivo trasversale che attraversa le singole materie e richiede
abilità cognitive che hanno a che fare con la capacità di prevedere e, nello stesso tempo, fa
riferimento agli spetti affettivi del carattere individuale. La maggior autonomia e il maggior
autocontrollo del bambino/ragazzo hanno importanti riflessi sull'autonomia di movimento e sul
controllo
degli
impulsi.
Pertanto:
1.I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e formativa, non punitiva, tendono al
rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità
scolastica;
2.La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari
senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni;
3.La sanzione deve essere irrogata in modo tempestivo per assicurarne la comprensione e quindi
l'efficacia;
4.Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per
quanto possibile, al principio della riparazione del danno;
5.Nel caso particolare degli atti di vandalismo è richiesta la rifusione totale del danno. Qualora i
colpevoli non venissero individuati, la responsabilità dei danni sarà addebitata al gruppo classe o al
gruppo didattico;
6.Allo studente può essere offerta l'opportunità di convertire le sanzioni pecuniarie in attività svolte in
favore della comunità scolastica, purché rispettose della sua sicurezza personale;
7.AI di là del ricorso alle sanzioni opportune e tenendo conto dell'importanza per gli adolescenti del
legame con i compagni, è opportuno collegare molti episodi della vita di una classe al contesto della
relazione docente-studente-gruppo classe;
8.La convocazione dei genitori non deve configurarsi come una sanzione disciplinare, ma come
mezzo di informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero; tale atto dovrà essere
compiuto a livello preventivo, quando possibile, dal singolo docente o dal Team/Consiglio di classe.
COMPORTAMENTI
1. Ritardi reiterati
80
SANZIONI
A. Richiamo verbale dell‟insegnante
B. Richiamo scritto dell‟insegnante
C. Richiamo scritto dell‟insegnante
con convocazione della famiglia
D. Ammonizione verbale del
ORGANI
COMPETENTI
A,B,C – Insegnante
D,E – Dirigente
scolastico
2.
3.
4.
5.
Dirigente scolastico
E. Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con eventuale
convocazione della famiglia
Negligenza abituale
A. Richiamo verbale dell‟insegnante
nell‟assolvimento degli
B. Richiamo scritto dell‟insegnante e
impegni: dimenticanze
produzione di elaborati
reiterate di materiale,
C. Richiamo scritto dell‟insegnante
mancato svolgimento dei
con convocazione della famiglia
compiti e inadempienza
D. Ammonizione verbale del
rispetto alle consegne
Dirigente scolastico
E. Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con eventuale
convocazione della famiglia
Comportamento inadeguato A. Richiamo verbale dell‟insegnante
al regolare svolgimento
B. Richiamo scritto dell‟insegnante e
delle lezioni: Mancanza di produzione di elaborati
attenzione, disturbo della
C. Richiamo scritto dell‟insegnante
lezione, persistenza
con convocazione della famiglia
nell‟indossare un
D. Ammonizione verbale del
abbigliamento non adatto
Dirigente scolastico
ad un ambiente scolastico
E. Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con eventuale
convocazione della famiglia
Assenze ingiustificate e/o
E) Richiamo scritto del Dirigente
reiterate
scolastico su segnalazione del
docente di classe
Falsificazione di firme e/o E) Richiamo scritto del Dirigente
valutazioni e falsificazione scolastico con eventuale
di verifiche, manomissione convocazione della famiglia
intenzionale del libretto
F) Richiamo scritto del Dirigente
delle comunicazioni,
scolastico con convocazione della
assenza non giustificata
famiglia e allontanamento dalla
all‟insaputa dei genitori
scuola per un giorno
6. Comportamenti scorretti
rispetto ad oggetti di
proprietà privata dei
compagni e adulti
(danneggiamento, furti)
81
A. Richiamo verbale dell‟insegnante
B. Richiamo scritto dell‟insegnante
C. Richiamo scritto dell‟insegnante
con convocazione della famiglia
D. Ammonizione verbale del
Dirigente scolastico
E. Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con eventuale
convocazione della famiglia
F. Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con convocazione della
famiglia e allontanamento dalla
A,B,C – Insegnante
D,E – Dirigente
scolastico
A,B,C – Insegnante
D,E – Dirigente
scolastico
E- Dirigente Scolastico
E- Dirigente Scolastico
F- Dirigente Scolastico su
richiesta del Consiglio di
Classe nella sua
componente collegiale,
comprensiva di genitori
dell‟alunno coinvolto e
rappresentanti dei
genitori.
A,B,C – Insegnante
D,E – Dirigente
scolastico
F- Dirigente Scolastico su
richiesta del Consiglio di
Classe nella sua
componente collegiale,
comprensiva di genitori
dell‟alunno coinvolto e
rappresentanti dei
genitori.
scuola per un giorno
7. Comportamenti verbali
C) Richiamo scritto dell‟insegnante
irrispettosi e/o offensivi nei con convocazione della famiglia
confronti di compagni ed
E) Richiamo scritto del Dirigente
adulti (turpiloquio, offese,
scolastico con eventuale
intimidazioni, calunnie,
convocazione della famiglia
minacce)
F) Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con convocazione della
famiglia e allontanamento dalla
scuola per un giorno
G) Allontanamento dalla scuola per
un periodo non superiore a 5 giorni
H) Allontanamento dalla scuola per
un periodo superiore a 15 giorni
8. Comportamenti violenti
che danneggiano le
strutture scolastiche o gli
arredi (all‟interno e nelle
vicinanze della scuola
durante le uscite didattiche)
9. comportamenti violenti lesivi
dell‟incolumità dei compagni e
adulti, (atti di bullismo, pestaggi,
estorsioni, possesso e/o uso di
sostanze stupefacenti)
82
E) Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con eventuale
convocazione della famiglia e
risarcimento del danno
F) Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con convocazione della
famiglia, allontanamento dalla
scuola per un giorno e risarcimento
del danno
G) Allontanamento dalla scuola per
un periodo non superiore a 5 giorni e
risarcimento del danno
H) Allontanamento dalla scuola per
un periodo superiore a 15 giorni e
risarcimento del danno
I) Allontanamento dalla scuola fino
al termine delle lezioni, anche con
l‟esclusione dallo scrutinio finale o
la non ammissione all‟esame di stato
conclusivo del corso di studi, e
risarcimento del danno
E) Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con eventuale
convocazione della famiglia
F) Richiamo scritto del Dirigente
scolastico con convocazione della
famiglia e allontanamento dalla
scuola per un giorno
G) Allontanamento dalla scuola per
un periodo non superiore a 5 giorni
H) Allontanamento dalla scuola per
un periodo superiore a 15 giorni
I) Allontanamento dalla scuola fino
al termine delle lezioni, anche con
C – Insegnante
E – Dirigente scolastico
F, G- Dirigente Scolastico
su richiesta del Consiglio
di Classe nella sua
componente collegiale,
comprensiva di genitori e
rappresentanti dei
genitori.
H - Consiglio di Istituto
E – Dirigente scolastico
F, G- Dirigente Scolastico
su richiesta del Consiglio
di Classe nella sua
componente collegiale,
comprensiva di genitori e
rappresentanti dei
genitori.
H, I- Consiglio di Istituto
E – Dirigente scolastico
F, G- Dirigente Scolastico
su richiesta del Consiglio
di Classe nella sua
componente collegiale,
comprensiva di genitori e
rappresentanti dei
genitori.
H, I- Consiglio di Istituto
10. Possesso e uso, in classe e
durante le uscite didattiche
di oggetti impropri o usati
impropriamente
11. Uso del telefono cellulare
durante le ore di lezione,
diffusione di immagini e/o
video ottenute con l‟uso
improprio di telefoni
cellulari durante le ore di
lezione su social network
(facebook, twitter, msn,
youtube etc..)
l‟esclusione dallo scrutinio finale o
la non ammissione all‟esame di stato
conclusivo del corso di studi
C) sequestro immediato dell‟oggetto
e richiamo scritto dell‟insegnate con
convocazione della famiglia per il
ritiro dell‟oggetto stesso.
E) richiamo scritto del Dirigente
Scolastico con convocazione della
famiglia
C) sequestro immediato del telefono
e richiamo scritto dell‟insegnate con
convocazione della famiglia per il
ritiro dell‟oggetto stesso.
E) in caso di reiterazione, richiamo
scritto del Dirigente Scolastico con
convocazione della famiglia
F) allontanamento dalla scuola per
un periodo non superiore a 5 giorni
C- insegnante
E- Dirigente Scolastico
C- Insegnante
E- Dirigente Scolastico
F- Dirigente Scolastico su
richiesta del Consiglio di
classe nella sua
componente collegiale,
comprensiva dei genitori
e dei rappresentanti dei
genitori.
8.1 Le sanzioni e i provvedimenti che comportino allontanamento dalla Comunità scolastica sono
sempre adottati da un Organo Collegiale.
8.2 Per i comportamenti (di cui al punto 6 e 8) che procurano danno materiale e/o morale a cose o
persone, la famiglia dell‟alunno o lo stesso alunno, in alternativa o in aggiunta alla sanzione prevista
per il caso specifico, saranno chiamati al risarcimento economico della persona o ente danneggiati e/o,
laddove possibile, alla riparazione del danno arrecato. In casi specifici potrà essere prevista una
riparazione del danno con attività utili alla comunità o al singolo al fine di far riflettere l‟alunno
responsabile sulle conseguenze del suo atteggiamento e sulla valenza positiva che le sue azioni
potrebbero avere, se ben indirizzate.
8.3 La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso
necessaria l‟irrogazione della stessa.
8.4 La sanzione A, alla quale si dovrebbe sempre ricorrere in prima istanza, ha valore di ammonizione
e avvertimento.
8.5 Le sanzioni indicate con le lettere B, C verranno annotate sul quaderno delle comunicazioni
dell‟alunno, sul Registro di classe e sul registro dell‟Insegnante.
8.6 Le sanzioni indicate con le lettere D,E,F,G.H.I verranno annotate sul registro di classe e sul
Registro Generale delle Sanzioni custodito in Presidenza.
8.7 Le sanzioni indicate con le lettere H, I verranno inserite nel Fascicolo personale dell‟alunno e lo
seguiranno in occasione di trasferimento in altra scuola.
8.8 La convocazione della famiglia può avvenire:
- tramite quaderno delle comunicazioni;
- con avviso recapitato attraverso il personale scolastico autorizzato dal Dirigente scolastico;
- con avviso trasmesso attraverso posta a firma del Dirigente scolastico.
9.Impugnazioni
Avverso la sanzione di sospensione e ammesso ricorso per iscritto, da parte di chiunque ne abbia
interesse, all' Organo di Garanzia ai sensi del successivo articolo entro tre giorni dalla comunicazione
83
del provvedimento disciplinare.
L'avvenuta conversione della sanzione comporta la rinuncia all'impugnazione.
10.Organo di garanzia
L'Organo di Garanzia è l'organo competente a decidere sui ricorsi contro le sanzioni disciplinari.
Detto organo è competente a dirimere, su richiesta dei genitori, i conflitti interpretativi che potrebbero
sorgere in relazione al presente regolamento.
Esso è organo propositivo in merito ad eventuali modifiche del Regolamento d'Istituto da sottoporsi
all'approvazione del Consiglio d'istituto. Sulla proposta di modifica deve essere acquisito il parere del
Collegio docenti.
L'Organo di Garanzia è composto da cinque membri: il Dirigente scolastico che lo presiede, due
docenti e due genitori. I docenti sono individuati dalla componente docenti del Consiglio d'Istituto
nella
prima riunione dell'anno scolastico. I genitori sono designati annualmente dai propri rappresentanti
nel Consiglio d'istituto. La designazione può prevedere anche l'indicazione di un rappresentante
supplente nel caso di assenza o incompatibilità del titolare.
CAPO VI - GENITORI
Art. 1
Indicazioni sui diritti dei genitori
1. I genitori:
a)Hanno diritto di essere rispettati come persone e come educatori;
b)Hanno diritto a ricevere:
•
una copia sintetica del Piano dell'Offerta Formativa,
•
l'estratto del Regolamento,
•
l'estratto della Carta dei Servizi, ,
•
l'elenco dei libri di testo (se richiesto);
•
il calendario scolastico;
•
il libretto delle assenze.
c)Hanno il diritto di essere informati, all'inizio dell'anno scolastico sulle attività curricolari e non,
programmate per la classe di appartenenza del proprio figlio e di verificare il loro regolare
svolgimento tramite i propri rappresentanti;
d)Hanno il diritto di conoscere periodicamente l'andamento socio-relazionale e didattico della classe
e del proprio figlio/a;
e)Attraverso i propri rappresentanti, hanno il diritto di proporre esperienze culturali, attività formative
e approfondimenti di tematiche sociali al fine di migliorare l'Offerta formativa della scuola e
prevenire comportamenti negativi;
f)Hanno il diritto di conoscere tempestivamente comportamenti scorretti, cali di rendimento o altri
atteggiamenti che possano risultare poco consoni al normale comportamento del proprio figlio;
g)Hanno il diritto di conoscere le valutazioni espresse dagli insegnanti sul proprio figlio, di visionare
a casa e verifiche scritte, di essere informati in merito ai provvedimenti disciplinari eventualmente
adottati;
h)Hanno il diritto di riunione nei locali della scuola per effettuare le assemblee di classe o di istituto,
al di fuori dell'orario di lezione, previo accordo con il O.S. e con l'Amministrazione Comunale;
i)Hanno diritto, in caso di sciopero del personale, di esserne informati con apposito comunicato e con
congruo anticipo. Qualora non fosse possibile garantire il regolare svolgimento delle lezioni e in
situazioni di emergenza verranno impartite opportune disposizioni.
Art. 2
Indicazioni sui doveri dei genitori
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1.I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto
hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
2.È dovere dei genitori:
a)Trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la
loro formazione culturale;
b)Stabilire rapporti corretti con gli insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e
di fattivo sostegno;
c)Controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale e sul diario;
d)Assicurarsi che i propri figli restituiscano, al massimo entro una settimana, le verifiche visionate e
firmate;
e)Partecipare con regolarità alle riunioni previste;
f)Partecipare attivamente alle assemblee di classe, ai colloqui individuali e generali, alle attività di
formazione, alle manifestazioni culturali e sportive organizzate dagli Organi Collegiali;
g)Favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;
h)Assicurare la frequenza degli studenti alle lezioni, anche quando si svolgono fuori dalla scuola
(musei, ambienti naturali, aziende .. );
i)Osservare la modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;
j)Sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;
k) Educare ad un comportamento corretto durante la mensa;
I)Collaborare con i docenti perché il presente regolamento sia rispettato, non ostacolando con la
propria presenza il regolare svolgimento dell'attività didattica.
3.I genitori hanno il dovere di incontrare gli insegnanti tutte le volte che la situazione lo richieda. In
questi casi, si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in casi
urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una lettera di
convocazione.
Art. 3
Le assemblee
1.I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola.
2.Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni.
3.L'Assemblea dei genitori può essere di Classe, lnterclasse, lntersezione, di Plesso/Scuola, dell'
Istituzione Scolastica.
Art. 4
Assemblea di classe, sezione
1.
L'assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Interclasse,
intersezione, Classe.
2.
È convocata dal Presidente dell'Assemblea con preavviso di almeno cinque giorni. La
convocazione può essere richiesta:
a)
Dagli insegnanti;
b)
Dai rappresentanti di classe;
c)
Da un quinto delle famiglie degli alunni della classe.
3.
Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche
tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione alle famiglie, contenenti l'ordine del
giorno.
4.
L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.
5.
Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.
6.
Copia del verbale viene inviata alla Presidenza.
7.
Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il D.S. e gli insegnanti di classe, se
85
viene fatta richiesta da parte dei genitori.
Art. 5
Assemblea di plesso, scuola
1.
L'Assemblea di plesso/scuola è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di
Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'Assemblea.
2.
È convocata dal Presidente dell'Assemblea, con preavviso di almeno cinque giorni.
3.
La convocazione può essere richiesta:
a)
Da un terzo dei genitori componenti i Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe;
b)
Dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola;
c)
Da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola.
4.
Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche
tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione alle famiglie, contenenti l'ordine del
giorno.
5.
L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.
6.
Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei docenti
eventualmente presenti o da un genitore designato dal Presidente dell'Assemblea.
7.
Copia del verbale viene inviata alla Scuola.
8.
Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Capo d'Istituto e gli insegnanti del
plesso.
Art. 6
Assemblea dell'Istituzione Scolastica
1.
L'Assemblea è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell'Istituzione,
interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'Assemblea.
2.
È convocata dal Presidente dell'Assemblea con preavviso di almeno sette giorni.
3.
La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta:
a)
Da 50 genitori;
b)
Da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse, Intersezione, Classe;
c)
Dal Consiglio di Istituto;
d)
Dal Dirigente Scolastico.
4.
Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche
tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle
famiglie.
5.
L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori dell'Assemblea viene
redatto il verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente.
6.
Copia del verbale viene inviata alla Scuola.
7.
Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti.
Art. 7
Accesso dei genitori nei locali scolastici
1.
Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi
all'inizio delle attività didattiche, fatte salve le esigenze di accoglienza della Scuola dell'Infanzia, che
devono comunque limitarsi alla sola consegna dei bimbi all'insegnante, al fine di consentire al
docente la dovuta sorveglianza del gruppo-classe.
2.
L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente
in caso di uscita anticipata del figlio.
3.
I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento dei
docenti.
86
CAPO VII - CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI I SEZIONI
Art. 1
Scuola dell’infanzia
1.
L'iscrizione dei bambini alla scuola statale dell'infanzia dell'Istituto vengono effettuate
secondo i modi ed i tempi indicati nelle disposizioni ministeriali.
2.
L'assegnazione dei nuovi iscritti alle sezioni viene effettuata dal Dirigente Scolastico.
3.
L'ammissione alla frequenza dei bambini oltre i termini previsti per l'iscrizione è condizionata
al numero dei posti disponibili.
Art. 2
Scuola primaria
1.
La formazione delle classi è compito del D.S. che, coadiuvato dagli insegnanti assegnati alle
classi prime, procede sulla base dei successivi criteri, stabiliti da Consiglio di Istituto, e dalle
proposte del Collegio dei Docenti.
2.
Allo scopo di favorire lo scambio di esperienze culturalmente e socialmente diverse, di
facilitare il mantenimento di comuni esperienze sociali extrascolastiche nelle locali realtà territoriali e
di formare classi il più possibile equilibrate, si procederà secondo i seguenti criteri:
a) Analisi schede-griglie di informazione per il passaggio alla Scuola Primaria, compilate dalle
insegnanti della Scuola dell'Infanzia frequentata dal bambino;
b) Equilibrio numerico maschi-femmine;
c) Eterogeneità dei livelli, della provenienza sociale, culturale ed etnica;
d) Considerazione della provenienza, al fine di mantenere nella stessa classe alunni provenienti
dal medesimo Comune o frazione entro il limite di 4 unità;
e)
Nel caso di gemelli, i genitori si esprimeranno sull'opportunità o meno di separarli;
f) Richieste particolari e motivate, da parte dei genitori, verranno tenute in considerazione solo
se compatibili con i suddetti criteri.
g) Non è possibile che i genitori esprimano preferenze sui docenti.
3.
L'ipotesi di costruzione delle classi sarà sottoposta all'attenzione delle insegnanti della Scuola
dell'Infanzia, per il parere e per le proposte di modifica necessari a formare classi equilibrate dal
punto di vista relazionale, degli stili di apprendimento e dei livelli di maturazione.
4.
Ultimata la formazione delle classi, il D.S. provvederà all'assegnazione degli insegnanti, sulla
base di specifici criteri.
5.
In caso di alunni trasferiti da altri plessi, di norma, essi verranno assegnati alla classe con
minor numero di alunni. È fatta salva la discrezionalità del D.S. in presenza di alunni diversamente
abili o con particolari problemi.
Art. 3
Scuola secondaria di 1° grado
1.
La formazione delle classi è compito del D.S. che, coadiuvato dagli insegnanti assegnati alle
classi prime, procede sulla base dei successivi criteri, stabiliti dal Consiglio di Istituto, e delle
proposte del Collegio dei Docenti.
2.
Allo scopo di favorire lo scambio di esperienze culturalmente e socialmente diverse, di
facilitare il mantenimento di comuni esperienze sociali extrascolastiche nelle locali realtà territoriali e
di formare classi il più possibile equilibrate, si procederà secondo i seguenti criteri:
a)
Analisi schede-griglie di informazione per il passaggio alla Scuola secondaria di 10 grado,
compilate dalle insegnanti della Scuola Primaria frequentata dall'alunno;
b)
Equilibrio numerico maschi-femmine;
c)
Eterogeneità dei livelli, della provenienza sociale, culturale ed etnica;
d)
Necessità di abbinamento o separazione di compagni, provenienti dalla stessa classe, ritenuti
necessari per motivi affettivo-relazionali;
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e)
Necessità di inserire in ogni classe, gruppi di alunni provenienti dalla stessa scuola entro il
limite di 4 alunni per classe;
f)
Considerazione della provenienza, al fine di mantenere nella stessa classe alunni provenienti
dal medesimo Comune o frazione entro il limite di 4 unità;
g)
Rispetto delle eventuali indicazioni dei Servizi medico-psico-pedagogici di riferimento;
h)
Nel caso di gemelli, i genitori si esprimeranno sull'opportunità o meno di separarli;
i)
Richieste particolari e motivate, da parte dei genitori, verranno tenute in considerazione solo
se compatibili con i suddetti criteri.
3.
Non è possibile che i genitori esprimano preferenze sui docenti.
CAPO VIII - INCONTRI GENITORI-INSEGNANTI
Art. 1
1.
Gli incontri dei genitori degli alunni con i docenti vengono favoriti e sono incoraggiati; essi
sono programmati concordemente nell'ambito del Piano annuale dell'attività dell'Istituto.
2.
Gli incontri hanno luogo in orario extrascolastico e nei locali della scuola.
3.
Gli orari definiti dai docenti per gli incontri devono tenere presenti le esigenze dei genitori.
4.
Agli incontri insegnanti-genitori non è prevista, di norma, la presenza degli alunni.
5.
Qualora, per particolari esigenze, i genitori fossero costretti a portare con sé i propri figli, essi
hanno l'obbligo di curarne strettamente la vigilanza, al fine di evitare che i minori stessi, in qualsiasi
modo, arrechino disturbo o danno alle persone che si trovano nell'edificio scolastico. La scuola non si
assume la responsabilità per danni a persone o cose causate da minori introdotti nei locali scolastici e
lasciati incustoditi dai genitori o dagli affidatari.
6.
I genitori impossibilitati a partecipare agli incontri programmati possono conferire,
eccezionalmente, con i docenti in momenti successivi e preventivamente concordati con i docenti
stessi, purché non coincidenti con gli orari di insegnamento o con attività ad esso funzionali.
7.
Per comunicazioni brevi e urgenti viene utilizzata la forma scritta sul diario o su foglio
singolo da consegnare.
8.
La Scuola Secondaria di 10 grado comunica informazioni, calendari, convocazioni, iniziative
e proposte attraverso avvisi e/o lettere, distribuiti agli studenti affinché siano consegnati alle famiglie.
Informazioni di carattere personale sono comunicate tramite il libretto scolastico, diario o lettera.
9.
Nella Scuola Secondaria di 10 grado, tutti gli insegnanti danno la disponibilità ad incontri con
i genitori in giorni prestabiliti e fuori dall'orario di lavoro dietro appuntamento con i genitori.
10.
Nella Scuola Secondaria di o grado, di norma, sono fissati due momenti, uno per
quadrimestre, dedicati alle udienze generali, in cui i genitori hanno la possibilità di incontrare tutti i
docenti della classe.
CAPO IX - SERVIZI AGGIUNTIVI
Regolamento Mensa
PREMESSA
L‟ambiente scolastico, in quanto comunità educante, deve essere luogo in cui ciascun alunno/a possa
fruire appieno di tutte le opportunità di crescita e di sviluppo personale che gli/le vengono offerte,
imparando ad interagire con gli altri in un rapporto positivo e nel pieno rispetto delle regole del
vivere civile. La mensa è considerata momento educativo in senso generale e, più specificatamente,
opportunità offerta agli alunni/e di avvalersi di una corretta educazione alimentare; pertanto si
sottolinea che essa rappresenta un momento di educazione al gusto, possibilità di accostarsi a cibi
diversi, occasione per favorire un‟alimentazione più varia. È necessario che gli alunni/e, in ogni
attività svolta a scuola, e quindi anche durante la mensa, adeguino il proprio comportamento ad una
serie di norme che consentono il rispetto:
88
dei singoli individui
del gruppo
delle strutture, degli arredi e delle attrezzature
di scelte alimentari per ragioni religiose e/o scelte individuali
di diete predisposte appositamente per allergie/intolleranze
L‟accesso alla mensa è garantito agli alunni i cui genitori fanno richiesta, al momento dell‟iscrizione,
di frequenza di classi a tempo normale per la scuola dell‟infanzia e a tempo pieno per la scuola
primaria
MENSA SCOLASTICA
ART 1 – REGOLAMENTO INTERNO – SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
a. In caso di intolleranze o allergie alimentari o diete alimentari il genitore fa pervenire in Direzione
relativo certificato rilasciato dal medico con eventuale dieta prescritta (tutto in copia)
b. Per motivi religiosi che obbligano a non consumare determinati cibi è necessario presentare alla
Direzione della scuola una autocertificazione scritta dai genitori.
c. In caso di necessità di dieta in bianco per indisposizione temporanea si consiglia
l‟autocertificazione da parte della famiglia, da presentare al docente.
d. Per particolari esigenze alimentari l‟insegnante potrà comunicare all‟Ufficio comunale che si
occupa della gestione della mensa la variante richiesta.
e. In mancanza di consegna del buono da parte del genitore, l‟alunno iscritto usufruisce comunque del
servizio mensa. Sarà cura della famiglia presentare il buono il giorno successivo.
f. Possono partecipare alla mensa anche i bambini sprovvisti di buono e con pasto alternativo
(panino)
ART 2 – MODALITA’ DI COMPORTAMENTO
Prima di scendere a mensa i bambini dovranno:
*
Andare in bagno e lavare accuratamente le mani
*
Mettersi in fila senza spingere e senza urlare
*
Scendere ordinatamente
A tavola i bambini saranno invitati a:
*
Mantenere un tono di voce moderato
*
Evitare di alzarsi dal proprio posto durante il pasto (per recarsi ai servizi, ecc.) i bambini
possono alzarsi da
tavola soltanto dietro autorizzazione dell‟insegnante o del personale di
sorveglianza.
*
Evitare di infastidire o offendere i compagni, gli insegnanti e tutto il personale in servizio
*
Fare il possibile per non sprecare il cibo: sprecare pane, frutta o qualsiasi altro cibo è segno di
inciviltà.
*
Imparare ad assaggiare tutti i cibi per migliorare la propria dieta
*
Non giocare né pasticciare con il cibo
*
Avere cura delle attrezzature e del materiale, utilizzandolo per il solo scopo cui sono destinati
*
Evitare di sporcare per terra
*
Alzare la mano e attendere che un responsabile si avvicini per chiedere evitando di urlare in
modo incivile i propri bisogni.
Al termine del pranzo:
*
Si uscirà dalla sala mensa in modo ordinato, senza correre né spingere, accompagnati
dall‟insegnante di turno, e recarsi negli spazi stabiliti .
Art. 3
I TRASPORTI
1.
Il servizio scuolabus è garantito e gestito dalle Amministrazioni Comunali e segue i criteri
stabiliti dalle stesse.
89
2.
L'iscrizione al servizio viene effettuata all'inizio dell'anno scolastico o in data richiesta dalle
Amministrazioni Comunali. ..
3.
Qualsiasi variazione, anche momentanea, rispetto all'utilizzo dello scuolabus va tassativamente
segnalata per iscritto all'insegnante. Non sono prese in considerazione le comunicazioni verbali, né
degli alunni né dei genitori o di chi da essi incaricati.
4.
L'autista dello scuolabus è tenuto a rispettare i tempi concordati tra Amministrazione Scolastica
e Comunale. I collaboratori sono tenuti alla vigilanza degli alunni, quando, al termine delle lezioni, lo
scuolabus ritarda.
5.
In caso di comportamenti scorretti, irrispettosi e pericolosi continuati da parte degli alunni,
segnalati dall'autista, sarà cura dell'Amministrazione Comunale prendere provvedimenti.
CAPO X - I LABORATORI E LE AULE SPECIALI
Art. 1
1.
I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal D.S. all'inizio di ogni anno alla responsabilità
di un docente che svolge funzioni di sub consegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del
materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso,
proporre interventi di
manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature.
2.
Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle
classi e con il D.S. le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche.
3.
In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali, il responsabile del laboratorio
o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono
e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di
efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.
4.
L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili.
5.
Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la
fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono
all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza degli alunni.
6.
I laboratori e le aule speciali devono essere lasciati in perfetto ordine.
7.
L'insegnante avrà cura, all'inizio e alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità delle
attrezzature e dei materiali e, qualora rilevasse danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne
tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.
Art. 2
Sussidi didattici
1.
La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale, il cui elenco è
consultabile presso ogni plesso scolastico. I docenti, i non docenti, gli alunni, sono tenuti a curarne il
buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi.
2.
In ogni plesso scolastico vengono incaricati uno o più insegnanti che provvedono alla gestione
e al controllo di tutto il materiale didattico assegnato.
3.
Il materiale viene preso in consegna temporaneamente o per l'intero anno scolastico; per tale
periodo gli insegnanti richiedenti ne sono responsabili. Il materiale prestato deve essere annotato su
appositi registri. Tutti i sussidi possono essere richiesti e utilizzati nell'ambito della scuola afferenti
all'Istituto Comprensivo. La restituzione del materiale deve avvenire comunque entro la fine dell'anno
scolastico ai relativi docenti incaricati.
4.
Il Collegio dei docenti promuove l'aggiornamento del patrimonio librario, documentario,
audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali dell'Istituzione, reperendo i
suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre componenti scolastiche per quanto di loro
competenza.
90
5.
Gli studenti, per il tramite dei docenti, possono proporre l'acquisto di materiale librario,
audiovisivo e/o informatico.
6.
Non possono essere date in prestito opere di consultazione, quali dizionari, enciclopedie.
7.
I libri possono essere dati in prestito per un periodo di 30 giorni, prorogabili di altri 15 se
nessun altro ha richiesto lo stesso materiale; il materiale audiovisivo può essere dato in prestito per non
più di 2 giorni, compatibilmente con la programmazione dei docenti.
8.
Del materiale concesso in prestito viene presa apposita annotazione.
9.
I costi relativi ai libri - o altri materiali - smarriti o deteriorati saranno sostenuti da chi ha
causato il danno.
Art. 3
Diritto d'autore
1.
Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti
d'autore, quindi i docenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o
duplicazione dello stesso.
Art. 4
Sala e strutture audiovisive
1.
La prenotazione per l'utilizzo delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo limitatamente alla
settimana successiva. In caso di più richieste relative alla stessa ora di lezione, sarà data la precedenza
all'iniziativa deliberata in sede collegiale rispetto a quella attuata dal singolo docente e quindi alla
classe che ne ha usufruito un numero inferiore di volte e, in subordine, alla classe che ne ha usufruito
in data anteriore.
Art. 5
Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, portatili, sussidi
vari, ... )
1.
L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è autorizzato dal D.S.;
va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati richiesti a cura del responsabile.
Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli
strumenti, prima di deporli. Si riporterà, inoltre, sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna
e le eventuali sanzioni di danno.
Art. 6
Utilizzo delle infrastrutture sportive dell'Istituto
1.
La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni
di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica.
Art. 7
Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione
1.
Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (macchine da scrivere, fax,
fotocopiatrice, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate
da tutte le componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. È escluso l'utilizzo
degli strumenti della scuola per scopi personali.
2.
L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato al personale
incaricato.
3.
I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno due giorni il
materiale da riprodurre, salvo casi di effettiva necessità e/o urgenza.
4.
L'uso della fotocopiatrice è garantito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli
insegnanti.
5.
Il materiale cartaceo è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si
91
assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.
CAPO XI - LA SICUREZZA
Art. 1
NORME DI COMPORTAMENTO
1.
Tenere un comportamento corretto astenendosi da qualsiasi genere di scherzo e dal compiere
atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro.
2.
Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore.
3.
Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate da
specifici cartelli o indicate dai propri superiori.
4.
Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione.
5.
Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta
conoscenza: in casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore.
6.
Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. È opportuno
per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non
utilizzare tali scale come scale semplici, appoggiandole a muro, né spostarle quando su di esse vi sono
delle persone.
7.
Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata.
8.
Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare.
Ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie
di fuga (corridoi, scale di sicurezza, ... ), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli
incendi, ed in generale la normale circolazione.
9.
Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto.
10.
Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle
vuote sul posto di lavoro.
11.
Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di
pericolo rilevata.
12.ln caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze
dell'evento.
13.
Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la scorta.
14.
Non circolare né sostare nei sottopiani, cavedi, ... , degli edifici salvo giustificato motivo di
lavoro e previa autorizzazione dei superiori. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto
di ingresso ai non autorizzati.
15.
Mantenere pulito e in ordine il proprio posto di lavoro.
16.
Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune.
17.
Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo, evitando
l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di
qualsiasi genere.
18.
Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle
norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere
concordata con il proprio responsabile.
19.1n caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ... ) mantenere la schiena
eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe.
Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e, se
necessario, appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia.
20.
Manipolare vetri o materiale pungente con guanti.
21.
Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti.
22.
Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare
nella scuola.
92
23.
Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso.
Art. 2
SORVEGLIANZA E SICUREZZA DEGLI ALUNNI
1.
Il Decreto Legislativo 81/08, nel prescrivere l'attuazione di una serie di direttive CEE sulla
sicurezza e igiene del lavoro, rappresenta un contributo fondamentale alla creazione di una vera e
propria cultura della sicurezza che non può non essere patrimonio condiviso da tutti coloro che
operano nel mondo della scuola.
2.
Tutti gli
insegnanti
devono
assumere
e
favorire
comportamenti
responsabilmente preventivi e di riduzione dei rischi di incidenti o danni ai minori affidati alla loro
tutela.
3.
La vigilanza sugli alunni deve essere continua, esercitata in ogni momento della giornata
scolastica ed effettuata con la diligenza e l'attenzione richieste dall'età e dallo sviluppo psicofisico dei
minori. Nessuna classe o gruppo di alunni dovrà mai risultare incustodita.
4.
In caso di assenza di un insegnante, per attesa del supplente o improvvisa e/o imprevedibile
necessità, il docente responsabile di plesso, con la collaborazione dei colleghi presenti e del personale
ausiliario provvederà ad organizzare la necessaria assistenza.
5.
La custodia della classe non può essere affidata al collaboratore scolastico per più di dieci
minuti o, comunque, non oltre il tempo necessario a risolvere la situazione di emergenza.
6.
In caso di impossibilità di copertura orario, è necessario dare tempestiva comunicazione alla
segreteria, la quale provvederà, anche con personale di altri plessi, a sopperire alla situazione di
emergenza.
7.
Il personale deve attenersi alla più scrupolosa osservanza dell'orario di servizio, perché il
ritardo potrebbe causare un'assenza di sorveglianza sui minori.
8.
La ricreazione deve avvenire nello scrupoloso rispetto dei tempi ad essa riservati ed evidenziati
dal suono del campanello. Tale pausa costituisce una continuazione dell'attività educativa.
9.
La vigilanza sugli alunni va esercitata in modo attivo, sollecito e costante, per evitare
l'assunzione di comportamenti pericolosi o pregiudizievoli per se stessi, per gli altri, per l'ambiente e le
strutture scolastiche. La presenza degli insegnanti tra gli alunni deve garantire a questi ultimi di fruire
di una pausa distensiva e rilassante e di accedere ai servizi igienici in modo tranquillo e ordinato.
10.
Nella Scuola Secondaria di 1° grado devono essere rigorosamente rispettati i turni di
sorveglianza previsti dal piano esposto all'Albo di ogni sede.
11.
Deve essere visibile l'assunzione progressiva, da parte degli alunni, di comportamenti sempre
più responsabili e autonomi che denotino un'interiorizzazione efficace delle norme che stanno alla base
della civica convivenza.
12.
Quanto detto a proposito della ricreazione è estensibile al momento del pranzo e dell'intervallo
successivo, fino alla ripresa delle lezioni pomeridiane.
13.
Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi a
scuola cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi lungo
le scale, i corridoi, fino all'ingresso della scuola. Il personale ausiliario collabora
nell'accompagnamento sino allo
scuolabus. Ogni insegnante dell'ultima ora vigilerà sull'uscita degli alunni dalla propria classe/sezione.
14.
Agli alunni trasportati con scuolabus sarà assicurata assistenza nell'intervallo di tempo
intercorrente tra l'arrivo alla scuola e l'inizio delle lezioni, tenendo conto delle disposizioni contrattuali
vigenti. Sarà cura della Scuola richiedere all'Ente Locale che il trasporto venga effettuato in modo da
ridurre il più possibile il tempo di attesa e/o di uscita anticipata.
15.
Il mattino e il pomeriggio la porta della Scuola dovrà essere chiusa all'ora fissata per l'inizio
delle attività didattiche e nessun estraneo potrà accedere ai locali scolastici senza l'autorizzazione del
D.S. o dell'Insegnante Responsabile del plesso. Sono persone estranee quelle che non svolgono compiti
93
educativi ed
organizzativi nella scuola.
16.
Durante le ore di lezione gli alunni non possono uscire dall'edificio scolastico. In caso di
necessità dovrò presentarsi il genitore a prelevare il figlio, richiedendo per iscritto il permesso, nel
quale deve specificare l'orario di uscita e/o eventuale ritorno, con l'esplicita dichiarazione che solleva
la Scuola da possibili responsabilità derivanti dall'uscita del figlio stesso. In caso il genitore deleghi
altre persone, in aggiunta a quanto sopra, deve dichiarare, sempre per iscritto, il nome della persona
delegata e il tipo di rapporto esistente con la famiglia del minore.
17.
Dovranno essere segnalati al Dirigente, per iscritto o verbalmente, se urgente, eventuali
situazioni, elementi strutturali, arredi o altro, potenzialmente pericolosi per l'incolumità degli alunni,
con lo scopo di far rimuovere, da parte di chi ne ha competenza, i potenziali fattori di rischio.
CAPO XII - COMUNICAZIONI
Art. 1
Distribuzione materiale informativo e pubblicitario
1.
Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o
comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione deI D.S.
2.
È garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel
lavoro scolastico (giornali, .. ) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino,
mostre, ricerche).
3.
Proposte di eventuali iniziative promosse o patrocinate da Enti, Associazioni, privati, nonché
richieste di distribuzione agli alunni di scritti, possono essere accolte, e/o sviluppate con la
collaborazione della scuola, solo se compatibili con la preminente funzione educativa propria della
scuola pubblica statale. Tali proposte vengono presentate dal Consiglio di Istituto, il quale le esamina
ed esprime in proposito la sua motivata decisione di accettazione o rifiuto. Per le iniziative e/o
richieste che eccezionalmente prevedono adesioni/autorizzazioni urgenti verranno interpellati i membri
della Giunta ed il Presidente del Consiglio di Istituto.
4.
La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e
speculativo. Non si diffonde materiale che non sia frutto di intese, protocolli, accordi di programma e
che non riguardi l'attività didattica ed educativa.
5.
Il D.S. disciplinerà la circolazione del materiale.
6.
Per gli alunni si prevede di:
a)
distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l'organizzazione della scuola;
b)
autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello Comunale e
Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali;
c)
autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative o attività sul territorio,
gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la
Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro.
Art. 2
Comunicazioni docenti-genitori
1.
Saranno programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della
scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestivamente
informazioni scritte relative, secondo i casi, alla frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno:
in particolare, saranno
comunque comunicate alle famiglie le valutazioni quadrimestrali e, su mandato dei docenti, anche
quelli interperiodali, accompagnate dalla eventuale segnalazione degli interventi di sostegno e di
recupero che l'alunno deve sostenere e l'esito di tali interventi.
Art. 3
Informazione sul Piano dell'Offerta Formativa
94
1.
All'inizio dell'anno scolastico, il Coordinatore del Consiglio di Classe illustrerà agli studenti ed
alle famiglie le opportunità offerte dal Piano dell'Offerta Formativa, comprensivo di tutte le attività e
iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali.
2.
Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo tempi e modalità che
tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
CAPO XIII - ACCESSO DEL PUBBLICO
Art. 1
Accesso di estranei ai locali scolastici
1.
Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a
supporto dell'attività didattica, chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente Scolastico.
Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento
delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta al
docente.
2.
Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal D.S. o
suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche.
3.
Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova l'albo
d'istituto per prendere visione degli atti esposti e può accedere all'Ufficio di Presidenza e di Segreteria
durante l'orario di apertura dei medesimi.
4.
I tecnici che operano alle dipendenze dell'Amministrazione Comunale possono accedere ai
locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni.
5.
Gli interventi di ordinaria o straordinaria manutenzione devono essere svolti al di fuori
dell'orario scolastico, al fine di non pregiudicare il regolare svolgimento delle lezioni o creare
situazioni che mettano a rischio l'incolumità degli alunni.
6.
I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi, comunicando l'azienda di
appartenenza, qualora non conosciuti dal personale scolastico.
CAPO XIV - CIRCOLAZIONE MEZZI ALL'INTERNO DELL'AREA SCOLASTICA
Art. 1
Accesso e sosta
1.
È consentito l'accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o chi ne fa le
veci di alunni portatori di handicap per un ingresso e un'uscita più agevoli e lontani dal flusso degli
altri alunni.
CAPO XV - VIAGGI ED USCITE DI ISTRUZIONE
Art. 1
1.
La scuola considera i viaggi di istruzione, le visite guidate ai musei, mostre, manifestazioni
culturali, di interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali o
amministrativi, la partecipazione ad attività teatrali e sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali,
la partecipazione a concorsi provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, i gemellaggi
con scuole estere parte integrante e qualificante dell'offerta formativa e momento privilegiato di
conoscenza, comunicazione e socializzazione. Come tali essi devono essere coerenti con la
programmazione educativo-didattica elaborata
dai docenti all'inizio dell'anno scolastico e adeguatamente preparati con attività svolte in aula.
2.
Le attività sportive costituiscono parte integrante dell'attività didattica e verranno effettuate con
la collaborazione di tutti i docenti.
3.
L'effettuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione è autorizzata dal D.S. secondo i
criteri dettati dal Consiglio di Istituto e previa presentazione da parte degli insegnanti della
documentazione prevista.
95
4.
Le proposte di visite guidate e di viaggi di istruzione, espresse dai Consigli di Intersezione, di
Interclasse e di Classe, devono essere comunicate ai genitori in sede di Assemblea di sezione, per la
Scuola dell'Infanzia, o di classe, per la Scuola Primaria e Secondaria di 10 grado, entro il mese di
dicembre. Se l'effettuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione è prevista per i primi tre mesi
dell'anno scolastico, tale procedura deve essere conclusa entro la fine di ottobre di ogni anno.
5.
Il Consiglio di Intersezione/lnterclasse/Classe:
a)
Predisporrà il materiale didattico per consentire agli alunni una adeguata preparazione
preliminare che garantisca la produttività educativa dell'iniziativa;
b)
Fornirà appropriate informazioni durante l'uscita;
c)
Stimolerà la rielaborazione, da parte degli alunni, delle esperienze vissute.
6.
L'uscita o il viaggio costituiscono la vera e propria attività complementare della scuola, quindi
valgono le stesse norme che regolano le attività didattiche.
Art. 2
Iter di progettazione e di approvazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione:
a)
Inserimento nella programmazione educativo-didattica della classe;
b)
Parere favorevole dei genitori nel Coniglio di Classe/Interclasse/lntersezione;
c)
Parere favorevole del Collegio dei Docenti al piano generale delle uscite;
d)
Delega al D.S. per l'autorizzazione delle iniziative che si svolgono all'interno dell'orario
scolastico (comprese le uscite che richiedono, per ragioni legate ai tempi del trasporto, una partenza
anticipata rispetto all'orario di inizio delle lezioni) in assenza di convocazione utile del Consiglio di
Istituto;
e)
Delibera del Consiglio d‟Istituto per l‟autorizzazione delle iniziative che vanno oltre l‟orario
scolastico;
f)
Comunicazione alle famiglie tramite diario;
g)
Autorizzazione da parte delle famiglie: cumulativa, all‟inizio dell‟anno, per tutte le uscite in
orario scolastico senza uso del mezzo di trasporto; singola, di volta in volta, per tutte le altre iniziative.
Art.3
Documentazione
1.
E‟ necessario:
a)
Redigere il piano generale delle uscite da sottoporre al Collegio dei docenti e al Consiglio
d‟Istituto
b)
Acquisire gli atti per ogni visita guidata o viaggio d‟istruzione:
•
Programma analitico della singola uscita con l‟esplicitazione di finalità didattico-culturali,
meta, orari di partenza e di rientro, mezzo di trasporto, e/o agenzia, quota individuale a carico delle
famiglie;
•
Elenco delle classi, degli alunni partecipanti e degli accompagnatori;
•
Dichiarazione di assunzione dell'obbligo di vigilanza da parte dei docenti accompagnatori;
•
Consenso individuale delle famiglie.
2.
Tutti i partecipanti, accompagnatori ed alunni, devono essere forniti di adeguata copertura
assicurativa della polizza di R.C. e contro gli infortuni.
Art. 4
1.
Le visite guidate e i viaggi di istruzione si configurano come attività didattica a tutti gli effetti e
quindi si possono svolgere in qualsiasi momento dell'anno scolastico, secondo le esigenze della
programmazione didattica.
Art. 5
96
1.
Le uscite devono coinvolgere tendenzialmente la totalità della classe. Il numero degli allievi
partecipanti non deve essere comunque inferiore ai 2/3 degli alunni della classe. acchè possano
partecipare alle visite guidate almeno i 2/3 degli alunni della singola classe. Il Consiglio dà mandato,
comunque, al dirigente
scolastico di prendere decisioni diverse nelle classi ove vi sia un ridotto numero di frequentanti,
decisioni comunque che permettano uguali opportunità a tutti gli alunni. I componenti del consiglio
confermano e approvano quanto proposto dalla giunta esecutiva all' unanimità. ln ogni caso, eventuali
assenze non dovranno essere dettate da problemi economici; per questo motivo, nell'organizzazione
delle suddette iniziative, i docenti dovranno tener conto di tale problema, per agevolare al massimo la
partecipazione di tutti gli alunni. Non adesioni dovuti ad altri motivi familiari non dovranno impedire
lo svolgimento delle iniziative opportunamente deliberate dagli O.O.C.C.
2.
Il supporto organizzativo alle visite guidate ed ai viaggi di istruzione è fornito dal personale
amministrativo dell'Ufficio di segreteria dell'Istituto, in collaborazione con l'insegnante organizzatore;
in particolare, è di sua competenza la richiesta dei preventivi per il noleggio dei mezzi di trasporto.
3.
Il personale amministrativo dell'Ufficio di segreteria curerà l'istruttoria del
procedimento, nonché la predisposizione degli atti finali necessari al rilascio dell'autorizzazione da
parte del D.S. delle autorizzazioni per l'effettuazione di ogni visita guidata e viaggio di istruzione.
4.
Le visite guidate con uso dello scuolabus, all'interno del comprensorio scolastico dell'Istituto
Comprensivo, sono da considerare preventivamente deliberate, purché siano rispettati i criteri che
assicurano sicurezza nella sorveglianza degli alunni. Dopo la verifica da parte dell'assistente
amministrativo addetto,
l'autorizzazione formale verrà firmata dal D.S.
5.
Le quote di partecipazione poste a carico delle famiglie devono essere di entità tale da non
costituire ostacolo alla partecipazione per alcuno degli alunni interessati.
6.
Gli insegnanti sono autorizzati a consegnare al D.S.G.A. della Scuola le quote di partecipazione
per il pagamento dei mezzi di trasporto. Le somme relative ad altre spese (ingressi, compensi, guide, ..
) verranno custodite dagli insegnanti.
7.
La scuola garantisce attività alternative/sostitutive per gli alunni non partecipanti alle uscite.
8.
Devono essere giustificate le eventuali assenze degli alunni non partecipanti durante i periodi
coincidenti con l'effettuazione delle visite guidate e dei viaggi di istruzione.
Art. 6
Rapporto docenti accompagnatori-alunni
1.
È prevista la presenza di un docente ogni 15 alunni, elevabile fino ad un massimo di 18.
2.
Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente.
3.
Per le uscite a piedi, qualora sia proposta la presenza di un solo docente per classe, ci si avvarrà
della collaborazione di personale ausiliario della Scuola.
4.
La partecipazione degli alunni in situazione di handicap richiede sempre la presenza
dell'insegnante di sostegno; qualora questi fosse impossibilitato, l'alunno può essere accompagnato
dall'assistente ad personam.
5.
I docenti organizzatori possono chiedere la partecipazione del genitore dell'alunno in situazione
di handicap.
6.
I docenti organizzatori possono chiedere la presenza collaborativa dei genitori rappresentanti di
classe o di personale ausiliario della scuola. Nel designare gli accompagnatori, i Consigli di Classe,
Interclasse, di Intersezione dovranno indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe, per
subentro in caso di imprevisto.
7.
Se l'insegnante accompagnatore presta servizio in altri plessi, è tenuto a concordare con la
Dirigenza gli eventuali impegni.
8.
I docenti accompagnatori, al rientro, devono compilare il modello per l'indennità di missione e
97
consegnarlo in segreteria (allegare le eventuali ricevute nominative dei pasti consumati per i quali si ha
diritto al rimborso).
CAPO XVI - PROCEDURA DENUNCIA INFORTUNI
Art. 1
Infortuni in laboratorio o in palestra
Obblighi da parte dell'infortunato
Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio accada, anche lieve, al D.S. o, in sa assenza, a chi ne fa
le veci.
Far pervenire, con urgenza, in segreteria il referto medico originale relativo all'infortunio.
1.1.1. In caso di prognosi, se l'alunno volesse riprendere le lezioni, deve farne richiesta al D.S.
1.2.Obblighi da parte del docente
1.2.1 Prestare assistenza all'alunno e avvisare il D.S. o, in sua assenza, chi ne fa le veci.
1.2.2 Fare intervenire l'autoambulanza ove necessario.
1.2.3 Avvisare i familiari.
1.2.4 Accertare la dinamica dell'incidente.
1.2.5 Stilare urgentemente il rapporto sul modulo interno appositamente predisposto e disponibile in
segreteria; il personale amministrativo avrà cura di consegnarlo al D.S.
1.3.Obblighi da parte della segreteria
1.3.1. Registrare l'infortunio sull'apposito Registro infortuni (devono essere annotati cronologicamente
gli infortuni che comportano un'assenza di almeno un giorno).
1.3.2. Assumere a protocollo la dichiarazione (modello interno) del docente o di chi ha assistito
all'infortunio e inviarlo in allegato a I.N.A.I.L., ad autorità di P.S. ed all'assicurazione.
1.3.3. Assumere a protocollo, non appena se ne viene in possesso e facendo compilare il modello
interno dal quale è rilevabile l'orario di consegna, la documentazione medica prodotta.
10.Piano delle attivita’ collegiali – a.s. 2014/2015
Inizio anno scolastico
Classi prime di ogni ordine e grado - da mercoledì 17/09/ 2014
Sezione 3 anni infanzia – da mercoledì 17/09/ 2014
Classi II – III – IV – V sc. Primaria – da giovedì 18/09/2014
Classi II e III sc. Secondaria 1° grado – da giovedì 18/09/2014
Sospensione attività didattica
31 ottobre 2014 – giusta delibera C.I. del 10 settembre 2014
Dal 22 dicembre al 6 gennaio 2015
Dal 2 aprile al 7 aprile 2015
20 febbraio, giusta delibera C.I. del 10 settembre 2014
18 maggio, giusta delibera C.I. del 10 settembre 2014
Festività
1 novembre 2014 – festa di ognisanti
8 dicembre, immacolata
25-26 dicembre, natale e santo stefano
1-6 gennaio capodanno ed epifania
19 febbraio 2015 – festa del santo patrono
25 aprile 2015 – festa della liberazione
1 maggio, festa dei lavoratori
15 maggio 2015 – festa dell‟autonomia siciliana
2 giugno 2014 – festa della repubblica
98
Elezioni rappresentanti oo.cc
Chiusura primo quadrimestre
Chiusura anno scolastico
Collegio dei docenti
Settembre
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
25 ottobre 2014
31 gennaio 2015
09 giugno 2015
02/09/2014
16/09/2014
09/10/2014
20/11/2014
17/12/2014
26/02/2015
26/03/2015
22/04/2015
13/05/2015
30/06/2015
Consigli di classe e scrutini - secondaria 1° grado
Consigli di classe
20 ottobre 2014
21 ottobre 2014
22 ottobre 2014
Consigli di classe + genitori
25 novembre 2014
26 novembre 2014
27 novembre 2014
Consigli di classe + genitori
12 gennaio 2015
13 gennaio 2015
14 gennaio 2015
Scrutini primo quadrimestre
2 febbraio 2015
3 febbraio 2015
Consigli di classe + genitori
16 marzo 2015
17 marzo 2015
18 marzo 2015
Consigli di classe + genitori
4 maggio 2015
5 maggio 2015
6 maggio 2015
Scrutini ii quadrimestre
11 giugno 2015
Dal 9 al 12 giugno 2015
Consigli di interclasse / intersezione e scrutini scuola primaria
Consigli di interclasse /intersezione
22 ottobre 2014
Consigli di interclasse /intersezione
26 novembre 2014
Consigli di interclasse /intersezione
15 gennaio 2015
Scrutini primaria i quadrimestre
4 febbraio 2015
Consigli di interclasse /intersezione
18 marzo 2015
99
Consigli di interclasse /intersezione
Scrutini primaria ii quadrimestre
6 maggio 2015
Dal 9 al 12 giugno 2015
Incontri scuola –famiglia
Sec. 1° grado – primaria - infanzia
Sec. 1° grado – primaria - infanzia
10 dicembre 2014
9 aprile 2015
Consegna documento di valutazione
Scuola primaria
Scuola primaria
12 febbraio 2015
23 giugno 2015
Calendario programmazione mensile settore infanzia
Ottobre
01/10/2014
Novembre
03/11/2014
Dicembre
01/12/2014
Gennaio
07/01/2015
Febbraio
02/02/2015
Marzo
02/03/2015
Aprile
01/04/2015
Maggio
04/05/2015
Giugno
01/06/2015
Settembre
Settembre
Settembre
Novembre-dicembre
Giugno
Formazione docenti
3,4,5, - corso di formazione LIM
9,10- corso di formazione ANPE
15- corso di formazione registro elettronico
Corso di formazione ANPE
Corso di formazione ANPE
11. Progetti POF:
TITOLO
DOCENTI
CLASSI
TEMPI
ATTIVITA’
Ed. Ambientale
Umana
Tutte Le Classi
Nov.
Visite A
100
Primaria
“Ambiente Da
A…Mare”
Maggio
Secondaria
Vendicari
Plemmirio (Sr)
ZafferanaGiornata In Bici
Tradizioni Locali
Umana(Ref)
II-IV Prim.
“Scuola In
Musica”
Dimartina
I-II-III Secon.
Montoneri
IV-V Prim.
Mollica
I-II-III Secon.
“Arte, Colori E
Fiori”
Nov.
Maggio
Esibizione
“Scuole In Fiore”
E Infiorata
Nov.
Maggio
Nativita‟ Dic.
Ferlisi
“Omaggio
Floreale” Febbr.
Infiorata Maggio
“Crea Con Me”
Gemellaggio
La Rosa
Giliberto
Primaria
Buffa
Primaria
Febbraio
Maggio
Nov.
Maggio
Mostra Oggetti
Realizzati
Laboratori LettoScrittura In
Inglese
Orario Curriculare
“Penfriends”
Ed. Stradale
Ricupero
“Sicuramente In
Bici”
Cam..In..Ante
III-IV-V Prim.
Nov.
I-II-III
Maggio
Lezioni Teoriche
Sul Codice
Stradale
Secondaria
Costarella
Tutti Gli Alunni
Genitori
Docenti
Gennaio
Laboratori
Maggio
Letto -Scrittura
“Il Mio Maestro
Bambino”
C.Formazione
Docenti
Cittadinanza
Attiva
Campisi
Ed. alla
Legalita’
Cataudella
Mangione
V Prim.
Nov.
Visione Film
I-II-III Secon.
Maggio
Part.Concorsi
III Second.
Marzo
Cd-Rom E Dvd
Maggio
Uscita Palermo
23 Maggio
101
“Semi di Legalita”
Maiore
competitions
ScapellatoCelestri
Tutte
Ed. alla salute
Cassiba Buttero
Tutte
Consiglio
comunale Baby
Celestri
V primaria e
secondaria
11.1 Progetto Area a rischio annualità 2013/2014 svolta nell’a.s. 2014/2015
Il progetto si pone come obiettivo prioritario la riduzione della dispersione scolastica attraverso attività
formative extracurricolari.
I laboratori attivati per l‟anno scolastico in corso sono:
 Laboratorio di recupero per l‟area linguistica e matematica;
 Laboratorio di arte;
 Laboratorio per lo sport
 Laboratorio di L2
 Laboratorio musicale.
I laboratori coprono un arco temporale che va da novembre a marzo ed impegnano circa 300 alunni.
11.2 Progetti esterni
“Il nuoto in cartella” è corso di nuoto che si terrà presso la piscina comunale all‟interno del complesso
“Palatucci” di Noto.
Il progetto prevede 2 incontri mensili per un totale di 12 ore da svolgere durante le ore pomeridiane. Il
progetto è destinato agli alunni delle classi quarte della scuola primaria e delle classi seconde della
scuola secondaria di primo grado.
11.3 Visite guidate e viaggi d’istruzione
102
-
Le visite guidate e i viaggi d‟istruzione sono organizzati all‟interno della
programmazione didattica che coinvolga le attività curricolari, nel rispetto del
regolamento d‟Istituto;
-
Le visite guidate e i viaggi di istruzione possono essere previsti per musei, mostre,
manifestazioni culturali, partecipazione a concorsi;
-
Le uscite degli alunni sono finalizzate alla conoscenza della realtà locale.
-
Le visite guidate e i viaggi di istruzione hanno la durata di un giorno per le classi prime
e seconde primaria e sezioni infanzia; per le classi terze, quarte e quinte della scuola
primaria due o tre giorni. Per le classi della scuola secondaria di primo grado la durata
sarà di tre, quattro giorni.
Le visite e i viaggi di istruzione approvati dagli OO.CC. sono:
Scuola
Classe
Infanzia
Primaria
Prima
Seconda
Terza
Quarta
Quinta
103
Itinerario
Periodo
Giorni
Presepi
Bronte
Agriturismo
Belliscala
(Rosolini) O
Agriturismo
(Palazzolo)
Oasi Vendicari
Spiaggia
Lido Di Noto
Oasi Di Vendicari
Fattoria Del
Tellaro (Noto)
Dicembre
1
Aprile
1
Maggio
1
Marzo
1
Maggio
Marzo
1\2
1
Maggio
1
Presepi
Caltagirone
Fabbrica
Cioccolata
(Modica)
Laboratorio
Archeologico
(Castelluccio)
Casa Delle
Farfalle
Viagrande (Ct)
Oasi Vendicari
Zafferana Etnea
Plemmirio (Sr)
Progetto “Icaro”
Siracusa
Dicembre
1
Marzo
1
Aprile
1
Maggio
1
Marzo
Aprile
1
1
Maggio
1
Marzo
1\2
Marzo
1
Aprile
1
Oasi Vendicari
Zafferana Etnea
“La Sicilia” (Ct)
Plemmirio (Sr)
Secondaria
Prima
Seconda
Terza
E
Prima Seconda
Terza
Terza
Maggio
1
Modica E Il
Castello Di
Donnafugata
Castello Di
Calatabiano (Ct)
Marzo
1
Maggio
1
Mu.La. Etna
Museum
(Gravina)
Il Planetario
Zafferana Etnea
Dicembre
1
Aprile
5
Gita D‟istruzione
A
Roma
Progetto Legalita‟
Palermo
23 Maggio
12.Monitoraggio verifica e valutazione del POF
Le attività di monitoraggio, verifica e valutazione del POF saranno svolte dalle Funzioni
Strumentali attraverso la somministrazione di questionari alle diverse componenti della
comunità scolastica.
13.Pubblicizzazione del POF
Il presente POF è pubblicato sul sito web della scuola e distribuito nella versione ridotta alle
famiglie all‟atto dell‟iscrizione e in fase di orientamento.
104
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pof 2014-2015 - 3° Istituto Comprensivo "Francesco Maiore"