Sound and Music - Novità discografiche LUGLIO 2011
Stephen
Hough
Columns - LUGLIO 2011
In questo numero…
Hyperion
CPO
Chandos
Audite
Testament CD
Supraphon
Tactus
Urania
Linn Records
Audio Fidelity
ORG
Premium
Speakers Corner
Testament LP
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Servizio novità
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Più premiati
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Primo piano
A
SERGEI RACHMANINOV
SINFONIA N. 3
BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda
CAMILLE SAINT-SAËNS
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 2
Andrew-John Smith, organo di La Madeleine, Parigi
CDA67815 (CD alto prezzo)
C. Saint-Saëns: Preludio e Fuga op. 109 n. 3;
Sette Improvvisazioni op.
150; Preludio e Fuga op.
109 n. 2; Versetto in mi
minore; Preludio in fa
maggiore; Versetto in fa
maggiore; Preludio e
Fuga op. 109 n. 1
L’organista inglese Andrew-John Smith mette
ancora una volta il suo grandissimo talento al servizio
della produzione di Camille Saint-Saëns. Come era già
avvenuto per il primo volume, questo disco ci offre la rara
opportunità di ascoltare le opere di Saint-Saëns eseguite
sullo strumento per cui furono composte, il magnifico
organo Cavaillé-Coll de La Madeleine, a Parigi. Per gli
organisti francesi di quell’epoca l’improvvisazione costituiva un elemento fondamentale, come dimostra il fatto
che nei conservatori si dava una grandissima importanza
a quella che veniva considerata una vera e propria forma
d’arte. Saint-Saëns godeva di una grande considerazione
per le sue improvvisazioni organistiche, al punto da spingere un celebre critico dell’epoca ad affermare senza mezzi termini che «il suo genio è di uno splendore indescrivibile». Decidendo di mettere in partitura queste lunghe
improvvisazioni, il compositore francese consentì agli addetti ai lavori di rendersi pienamente conto di quanto fosse
spontaneo e istintivo il suo stile esecutivo e quanto grande
fosse il suo virtuosismo. I preludi e le fughe contenuti in
questo disco esaltano al massimo lo stile improvvisativo e
la sbrigliata fantasia di Saint-Saëns, un compositore che
ancora attende di essere rivalutato fino in fondo.
Già disponibile:
CHAN10677
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 1
Andrew-John Smith, organo
CDA67713 (CD alto prezzo)
PRIMA SCELTA
i migliori a prezzo speciale
€ 14,90
2
(prezzo consigliato - fino al 30.09.2011)
FRYDERYK CHOPIN
INTEGRALE DEI VALZER
Stephen Hough, pianoforte
PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale
€ 14,90
(prezzo consigliato - fino al 30.09.2011)
CDA67849
F. Chopin: Valzer op. 18; Valzer op. 34 n. 1; Valzer op. 34
n. 1; Valzer op. 34 n. 3; Valzer op. 42; Valzer op. 64 n. 1
Valzer di un minuto; Valzer op. 64 n. 2; Valzer op. 64 n. 3;
Valzer op. 70 n. 3; Valzer op. 69 n. 2; Valzer KKIVA/12; Valzer KKIVA/13; Valzer KKIVA/15; Valzer op. 70 n. 1; Valzer
op. 69 n. 1; Valzer op. 70 n. 2; Valzer KKIVB/11 Opere di
dubbia attribuzione: Sostenuto“Valzer” KKIVB/10; Valzer
KKIVA/14; Valzer “Valse mélancolique” KKIB/7; Notturno
op. 9 n. 2
Stephen Hough ha maturato nel corso degli anni una straordinaria congenialità con lo stile di Chopin, la sui produzione
costituisce da sempre uno dei punti focali del repertorio del
grande virtuoso inglese. I due dischi chopiniani pubblicati
dalla Hyperion sono stati accolti con unanime entusiasmo
dalla stampa specializzata di tutto il mondo, al punto che oggi
il nome di Stephen Hough è diventato sinonimo di aristocratica eleganza, tecnica impeccabile e profonda musicalità, le
tre caratteristiche su cui poggiano le sue appassionanti e coinvolgenti interpretazioni delle opere di Chopin. Nei valzer che
vennero pubblicati nel corso della sua vita Chopin conferì
a questa forma di danza popolare un livello di sofisticazione fino ad allora impensabile. Al contrario, i valzer rimasti
inediti presentano nella maggior parte dei casi una scrittura
meno complessa, ma un fascino sottile e una meravigliosa
brillantezza, qualità che vengono esaltate al massimo livello
dalla splendida interpretazione di Hough. Il programma di
questo disco si conclude con il celebre Notturno in mi bemolle maggiore, un’opera di incantevole bellezza che conferisce
al tempo ternario del valzer un’espressione più lirica.
Un disco al tempo stesso illuminante e molto coinvolgente,
che non può mancare nella collezione di nessun appassionato
di pianoforte che si rispetti.
Stephen Hough interpreta Chopin su HYPERION:
GLI ULTIMI CAPOLAVORI
BALLATE E SCHERZI
CDA67764 (CD alto prezzo)
CDA67456 (CD alto prezzo)
Columns - LUGLIO 2011
SIR EDWARD ELGAR
OPERE CAMERISTICHE
Piers Lane, pianoforte
Goldner String Quartet
SIR WILLIAM WALTON
SINFONIE N. 1 E N. 2
BBC Scottish Symphony Orchestra, Martyn Brabbins
CDA67794 (CD alto prezzo)
CDA67857 (CD alto prezzo)
E. Elgar: Quartetto per
archi op. 83; Mina per
pianoforte; Laura Valse
per pianoforte; Marcia in
re maggiore per pianoforte; Impromptu per pianoforte; Quintetto per archi
e pianoforte op. 84
Ispirato dalla serena bellezza del paesaggio che
circondava la sua casa di
campagna, nel 1917 Edward Elgar iniziò a comporre alcune
delle sue opere cameristiche più personali e fantasiose. Tra
di esse spiccano il Quartetto per archi op. 83 e il Quintetto
per archi e pianoforte op. 84, due lavori caratterizzati da una
straordinaria profondità espressiva e da una grande eleganza
formale.
Con il loro stile strettamente legato alla tradizione, queste
opere si pongono in stridente contrasto con gli orientamenti
stilistici di quegli anni, riallacciandosi in maniera inequivocabile alla scrittura del Tardo Romanticismo. A proposito di
questi lavori, Elgar scrisse: «Sono pieni di sonorità auree, che
mi piacciono molto.
Ma per questo nessuno deve aspettarsi di trovarvi violenti
cromatismi o spunti di sapore cubista». Questo splendido
disco vede protagonista il Goldner String Quartet, una delle formazioni cameristiche inglesi che si sono messe più in
evidenza nel corso degli ultimi anni, a cui si aggiunge Piers
Lane nel Quintetto per archi e pianoforte, un’opera di ampio
respiro dalle sonorità quasi orchestrali.
Il programma di questo disco è completato dalla prima registrazione mondiale di quattro incantevoli pagine pianistiche,
l’ultima delle quali fu composta da Elgar all’età di 72 anni.
Queste primizie dai toni intimi e affascinanti ci vengono proposte nella superba interpretazione di un Lane particolarmente ispirato.
Piers Lane e il Goldner Quartet
su HYPERION:
In questo nuova registrazione dedicata al repertorio del
Novecento inglese la BBC
Scottish Symphony Orchestra diretta da Martyn Brabbins esegue con vigore e
assoluta autorevolezza le
due sinfonie di William
Walton, mantenendo uno
stupefacente controllo degli
equilibri interni e sfoggiando una grande energia e una spiccata personalità.
Dopo lo straordinario successo ottenuto con Belshazzar’s Feast, Walton trascorse tre anni a cesellare la sua Prima Sinfonia.
Quest’opera dalla scrittura spiccatamente virtuosistica presenta
un’incredibile varietà di sfumature timbriche e di spunti emozionali, che riflette con rara immediatezza le turbolente vicende
della vita privata del compositore. Nonostante una gestazione
particolarmente travagliata, questa sinfonia fu accolta con unanime entusiasmo dalla stampa dell’epoca, un favore che da allora non è mai venuto meno. Tenuta a battesimo dalla Royal Liverpool Philharmonic Orchestra nel 1960, la Seconda Sinfonia
è un’opera dai tratti più concisi e raffinati, tuttavia la decisione
di Walton di allontanarsi dai toni austeri che caratterizzavano
le opere inglesi di quegli anni impedì a questo capolavoro di
conquistare il favore del pubblico come avrebbe meritato e a
emergere dall’ombra ingombrante della Prima Sinfonia. Il programma di questo disco è completato da Siesta, un’opera orchestrale dai toni meravigliosamente intimi composta da Walton
nel 1926.
La BBC Scottish Symphony Orchestra e Martyn Brabbins
su HYPERION:
SERGEI BORTKIEWICZ
SINFONIE N. 1 E N. 2
CDA67338 (CD alto prezzo)
WILLIAM WALLACE
POEMI SINFONICI
CDA66848 (CD alto prezzo)
ERNEST BLOCH
QUINTETTI PER ARCHI E PIANOFORTE N. 1 E N. 2
CDA67638 (CD alto prezzo)
FRANK BRIDGE
OPERE CAMERISTICHE
CDA67726 (CD alto prezzo)
4
AA.VV.
BEYOND ALL MORTAL DREAMS
Trinity College Choir Cambridge, Stephen Layton
CDA67832 (CD alto prezzo)
Columns - LUGLIO 2011
R. Clausen: Tonight
eternity alone S. Stucky:
Three New Motets ‘in
memoriam Thomas Tallis’ O. Gjeilo: Sanctus;
Phoenix F. Ferko: Hildegard Triptych E. Fissinger: Lux aeterna H. Willan: Fair in face; I
beheld her, beautiful as a
dove; Rise up, my love,
my fair one; How they so softly rest S. Paulus: The day is
done; Pilgrims’ Hymn; Hymn to the Eternal Flame W.
Hawley: Two Motets
Definito recentemente da Gramophone «quinto coro migliore del mondo», il Trinity College Choir di Cambridge
diretto da Stephen Layton arricchisce la propria discografia su Hyperion con un meraviglioso titolo dedicato alle
opere per coro a cappella di compositori americani scoperte da Layton nel corso dei suoi viaggi oltreoceano. Queste
opere dallo stile luminoso ed estremamente peculiare consentono di capire meglio il contesto in cui si sono formati
i compositori di maggior talento dell’ultima generazione,
primi tra tutti Morten Lauridsen ed Eric Whitacre, ai quali
Layton ha dedicato due bellissimi dischi per la Hyperion.
Il Trinity College Choir dimostra di essere in forma eccezionale, sfoggiando una trasparenza sonora, un’intonazione e un’intensità espressiva ai limiti della perfezione. Un
nuovo splendido disco che non può assolutamente mancare nella collezione di ogni appassionato del repertorio
corale che si rispetti.
Il Trinity College Choir Cambridge e S. Layton
su HYPERION:
AA.VV.
BALTIC EXCHANGE
CDA67747 (CD alto prezzo)
IGNAZ MOSCHELES
INTEGRALE DEGLI STUDI DA CONCERTO
Piers Lane, pianoforte
CDH55387 (CD medio prezzo)
I. Moscheles: Studi caratteristici op. 95; Deux Études op.
98; Deux Études op. 105; Quatre Grandes Études de Concert op. 111; Grande Étude de Concert op. 126
Vista e considerata la grande fama di cui godette tra i suoi
contemporanei, è davvero difficile cosa abbia fatto cadere
nel dimenticatoio la figura e l’opera di Ignaz Moscheles.
Oltre a essere uno degli autori di maggior talento che guidarono la transizione dal Classicismo al Romanticismo,
Moscheles fu un apprezzato virtuoso di pianoforte e un
compositore di buona vena e l’oblio in cui cadde può essere ragionevolmente attribuito al suo stile in bilico tra due
mondi opposti - per intenderci quello di Mozart e quello di
Beethoven - che venne ben presto oscurato da quello dei
protagonisti del nuovo movimento romantico come Chopin, Schumann e Liszt.
Non è il caso di fare confronti con le opere di
questi Titani della letteratura pianistica del XIX
secolo, in quanto la musica di Ignaz Moscheles è
davvero bella e merita di
essere riscoperta per
quella che è, come hanno
dimostrato al di là di
ogni dubbio le splendide
registrazioni dei suoi concerti per pianoforte e orchestra
pubblicate dalla Hyperion. Nell’eseguire questi studi - la
maggior parte dei quali non era mai stata registrata in precedenza - Piers Lane sfoggia come sempre tutto il suo
grande talento.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
OPERE CAMERISTICHE
The Gaudier Ensemble
CDH55390 (CD medio prezzo)
W.A. Mozart: Quartetto
per oboe e archi K.370;
Quintetto per corno e archi K.407; Movimento di
Quintetto K.580b; Quintetto per pianoforte e fiati K.452
Mozart diede un grande
contributo allo sviluppo
del repertorio per strumenti a fiato, in quanto
non si limitò a scrivere meravigliosi concerti per flauto,
oboe, clarinetto, fagotto e corno, ma utilizzò spesso questi
strumenti anche nei suoi lavori cameristici. Il suo grande
interesse per sonorità inedite e sorprendenti lo spinse a
scrivere opere per organici di fiati e di archi fino ad allora
mai utilizzati, che con il passare del tempo sono diventate
vere e proprie pietre miliari del repertorio settecentesco.
Questo splendido disco riveste anche un grande significato documentario, in quanto comprende un movimento
di un quintetto che Mozart lasciò incompiuto. Scritto per
Joseph Leutgeb, un amico di lunga data di Mozart, che per
lui compose anche i quattro concerti per corno e orchestra,
il Quintetto per corno e archi denota una grande conoscenza dello strumento, di cui utilizza tutte le risorse tecniche
5
Columns - LUGLIO 2011
ed espressive. Il Quartetto K.370 presenta un Adagio di
incantevole bellezza lungo appena 37 battute ma pervaso
da una profonda espressività, mentre il Quintetto K.452
fu considerato dallo stesso Mozart la sua opera migliore
in assoluto. Questi incantevoli lavori ci sono proposti dal
Gaudier Ensemble, la cui effervescente interpretazione sarebbe sicuramente piaciuta anche al grande Salisburghese.
FRANCISCO DE PEÑALOSA
OPERE SACRE
Westminster Cathedral Choir, James O’Donnell
CDH55326 (CD medio prezzo)
F. de Peñalosa: Missa
Ave Maria peregrina;
Sacris solemniis; Missa
Nunca fue pena mayor
«Uno dei cori migliori
del mondo. Un disco assolutamente imperdibile» (Gramophone) «Un
disco molto coinvolgente e rivelatorio […] Un
suono elettrizzante e luminoso» (BBC Music Magazine) «La splendida interpretazione di O’Donnell e del suo eccezionale coro ci offre
la possibilità di ammirare la musica di Peñalosa in tutta
la sua straordinaria bellezza» (Fanfare, Stati Uniti) GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE
LEO FALL
DER FIDELE BAUER
Solisti, Chor des Lehar Festivals;
Franz Lehar-Orchester, Vinzenz Praxmarer
CPO777591 (2 CD alto prezzo)
La collaborazione tra la
CPO e il Festival Lehár
di Bad Ischl continua a
regalare sorprese gradite
agli appassionati di operette. Le precedenti uscite hanno infatti permesso
di riascoltare in esecuzioni vivacissime sotto
l’aspetto teatrale e assolutamente irreprensibili
6
sotto quello musicale operette che - nonostante il grande
successo ottenuto nel corso delle prime rappresentazioni
- erano cadute nell’oblio più totale. Nel 2010 il cartellone
del festival di Bad Ischl comprendeva due operette di
grande interesse, Der fidele Bauer di Leo Fall e la celebre
Frasquita di Lehár, che la CPO pubblicherà il prossimo
settembre. Oggi Fall è di gran lunga il compositore meno
noto e più sottovalutato dell’epoca d’argento dell’operetta, un’ingiustizia che appare lampante subito dopo aver
ascoltato le prime note di questo gradevole lavoro. Pur
non essendo un creatore di melodie indimenticabili come
Johann Strauss II e il suo quasi contemporaneo Lehár, Fall
si rivelò un grande maestro nell’arte della caratterizzazione, dello sviluppo tematico e dell’orchestrazione e tra tutti
i compositori di operette fu con ogni probabilità quello
che si avvicinò di più allo stile dell’opera buffa. Queste
caratteristiche emergono in maniera molto nitida in Der
fidele Bauer, un’incantevole operetta ambientata in un villaggio di campagna e scritta poco dopo il clamoroso successo ottenuto da Lehár con La vedova allegra. In quest’operetta Fall ritrasse se stesso nel duetto del povero
Heinerle, un brano pervaso da una melodia di irresistibile
bellezza e dal carattere meravigliosamente popolare.
CARL ORFF - CLAUDIO MONTEVERDI
ORPHEUS
Solisti, Orpheus Chor München
Münchner Rundfunkorchester, Ulf Schirmer
CPO777656 (SACD alto prezzo)
C. Orff-C. Monteverdi:
Orpheus; Klage der
Ariadne per mezzosoprano e orchestra
«Lei è venuto al mondo per scrivere musica
drammatica e il suo ambito naturale è il palcoscenico. Per questo deve
studiare le opere del primo grande compositore
di musica drammatica che la storia ricordi». Questo fu
il consiglio che Curt Sachs - allora direttore della Collezione di Stato di Strumenti Musicali - diede al giovane
Carl Orff, spingendolo verso un percorso di studi in cui
Claudio Monteverdi avrebbe esercitato una grandissima
influenza. A dispetto degli oltre tre secoli che li dividevano, Orff sentì immediatamente una profonda affinità
con il massimo esponente della prima fase del Barocco
italiano: «la musica di Monteverdi mi apparve familiare
come se la conoscessi da molto tempo o - meglio - come
se la avessi riscoperta io. Si trattò di un sentimento molto
profondo, che mi commosse e mi spalancò orizzonti del
Columns - LUGLIO 2011
tutto nuovi». Sulla spinta dell’emozione suscitata in lui da
questa vera e propria scoperta, tra il 1923 e il 1941 Orff
scrisse le sue versioni di tre opere giovanili di Monteverdi.
In seguito Orff definì questo periodo “anni di apprendistato con Monteverdi”, precisando che non voleva realizzare
un “arrangiamento storico”, ma individuare «il mio stile
in relazione con un grande capolavoro del passato». Nel
complesso, questa splendida interpretazione di Ulf Schirmer alla testa di un ottimo cast di solisti, dell’Orpheus
Chor München e della Münchner Rundfunkorchester ci
consente di scoprire un lato inedito ma di sorprendente
bellezza del celebre autore dei Carmina Burana.
ANDERS ELIASSON
QUO VADIS
Michael Weinius, tenore
Swedish Radio Choir, Swedish Radio Symphony Orchestra,
Johannes Gustavsson, direttore
CPO777495 (CD alto prezzo)
Al pari del suo connazionale Allan Pettersson, il compositore svedese Anders
Eliasson si pone come un
masso erratico nel panorama della musica contemporanea, un fatto che non gli
ha impedito (o gli ha consentito?) di diventare un
punto di riferimento per
molti giovani compositori.
Difficile spiegare quali determinanti abbiano sancito il successo di cui gode oggi Eliasson. Secondo alcuni addetti ai lavori,
questo risultato troverebbe spiegazione nelle forti convinzioni
di Eliasson, che lo avrebbero dissuaso dal sostenere le mode,
le lobby e gli stereotipi basati unicamente su considerazioni di
natura economica, per quanto il compositore svedese non ne abbia mai sminuito il ruolo e l’importanza. Nel definire la musica
di Eliasson molti critici utilizzano spesso concetti derivati dalla
natura, parlando di «una musica che pulsa di una vita organica»
e di una «vitalità vegetativa». Poco dopo essere stato chiamato a
ricoprire l’incarico di direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica
della Radio Svedese, nel 1998 Manfred Honeck commissionò
a Eliasson un requiem. «Dopo aver iniziato a comporre il requiem mi resi conto che la mia fede cristiana era troppo debole
per poter scrivere un’opera del genere. Inoltre non mi sentivo in
grado di dare una risposta valida a una crisi esistenziale. Dalle
mie riflessioni emerse però la domanda: Quo vadis Domine?
Alla fine questa frase si rivelò la risposta più giusta alle mie domande». Sul frontespizio della partitura non si legge il genere
di opera pensato da Eliasson, tuttavia il termine più indicato per
definire questo lavoro interpretato magnificamente da Johannes
Gustavsson può essere “cantata sinfonica”.
FRANZ LISZT
ANNÈES DE PÈLERINAGE - III
Michael Korstick, pianoforte Steinway D
CPO777663 (CD medio prezzo)
F. Liszt: Venezia e Napoli (supplemento al Deuxième Année de pèlerinage); Troisième Année de
pèlerinage
Nel 1859 la vita di Franz
Liszt venne funestata
dalla morte improvvisa
del figlio ventenne, a cui
fece seguito due anni più
tardi quella della figlia
ventiseienne, due tragedie che gettarono un’ombra cupa
su un periodo già molto difficile per il grande compositore
di origine ungherese. Per superare la disperazione, Liszt
cercò conforto nella religione. Nel 1865 ricevette gli ordini sacri minori, dai quali derivò il celebre epiteto che lo
accompagnò per il resto della vita di Abbé Liszt. «Quando
ricevetti gli ordini minori all’età di 54 anni l’ipotesi del
sacerdozio mi appariva piuttosto remota ma comunque
possibile. In questo caso mi limitai a seguire, nella assoluta sincerità e semplicità del mio cuore, l’inclinazione
della mia giovinezza». Nelle opere scritte in questo periodo Liszt non trasse più ispirazione de paesaggi, dipinti
e poesie, ma da una profonda spiritualità. In ogni caso, il
pianoforte continuò a essere il suo strumento prediletto e il
fedele compagno di viaggio quando negli ultimi anni della
sua vita iniziò a percorrere nuovi sentieri, che lo videro
di nuovo “pellegrino”, questa volta tra Roma, Weimar e
Budapest. Sull’onda di questa emozione, nel 1883 Liszt
pubblicò il suo ultimo grande ciclo pianistico, il terzo
anno degli Années de pèlerinage, che ci viene proposto in
questo splendido disco da un Michael Korstick in forma
smagliante.
Michael Korstick esegue Liszt su CPO:
ANNÉES DE PÈLERINAGE - II
CPO777585 (CD medio prezzo)
ANNÉES DE PÈLERINAGE - I
CPO777478 (CD medio prezzo)
LOUIS SPOHR
INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 3
NDR Radiophilharmonie Hannover, Howard Griffiths
CPO777179 (SACD alto prezzo)
7
Columns - LUGLIO 2011
L. Spohr: Sinfonia n. 1
op. 20; Sinfonia n. 6 op.
116 Sinfonia Storica; Ouverture op. 12
Il terzo volume dell’integrale delle sinfonie di
Louis Spohr varata dalla
CPO presenta tre bellissime opere eseguite secondo l’edizione critica
curata dallo studioso Bert
Hagels, un fatto che la rende più aggiornata di qualunque
altra alle ultime ricerche musicologiche. Dopo la prima esecuzione della Prima Sinfonia avvenuta alla Gewandhaus di
Lipsia nel 1811, il critico dell’Allgemeine musikalische Zeitung scrisse: «la nuova sinfonia di Spohr ha suscitato l’ammirazione di tutti gli amanti della musica. Devo ammettere
di aver ascoltato pochissime opere del genere caratterizzate
da contenuti innovativi paragonabili a quelli di Spohr». La
Sesta Sinfonia venne invece concepita in maniera più lontana dai canoni dell’epoca, un fatto che le garantì una fortuna
minore presso i contemporanei. Sebbene sia stata battezzata
da Spohr con il nome “Sinfonia Storica”, quest’opera non rientra a pieno titolo nella categoria delle opere a programma.
Scrivendo questa sinfonia, Spohr concepì ogni movimento
in uno stile diverso, come si può capire dal titolo di ognuno
di essi, «Periodo di Bach e di Händel, 1720», «Periodo di
Haydn e di Mozart, 1780», «Periodo di Beethoven, 1810»
e «Periodo più recente». Recensendo quest’opera, Robert
Schumann lodò soprattutto la raffinata orchestrazione. Il
terzo volume di questa integrale comprende anche la prima
registrazione mondiale dell’Ouverture op. 12, «un’opera»
come ha scritto il critico del sito klassik-heute.com a proposito del primo volume, «caratterizzata da uno stile molto
elaborato e da una gradevole linea melodica, che nell’interpretazione del versatile direttore Howard Griffiths si rivela
un’esperienza d’ascolto assolutamente elettrizzante».
Già disponibili:
INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 1
CPO777177 (SACD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 2
CPO777178 (SACD alto prezzo)
JOHANNES BRAHMS
INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE
Eskar Trio
CPO777642 (2 CD medio prezzo)
J. Brahms: Trio n. 1 per archi e pianoforte op. 8; Trio n. 3 per
archi e pianoforte op. 101; Trio n. 2 per archi e pianoforte op.
8
87; Trio in la maggiore per archi e pianoforte senza numero
d’opera
La CPO è orgogliosa di
presentare al grande pubblico una nuova versione
dei trii per archi e pianoforte di Johannes Brahms
in un cofanetto doppio
che vede assoluti protagonisti il giovane complesso danese Eskar Trio.
Brahms scrisse trii per
archi e pianoforte sia durante la sua giovinezza sia nei suoi ultimi anni di vita. Sotto l’aspetto stilistico, queste opere sono giustamente considerate tra i trii più importanti del periodo romantico.
Oltre ai tre celebri trii per archi e pianoforte - che occupano un posto di primissimo piano nell’ambito della letteratura cameristica - questo cofanetto doppio presenta anche
il fascinoso Trio in la maggiore, la cui attribuzione continua a suscitare vivaci discussioni tra i musicologi, alcuni
dei quali sono propensi ad assegnarne la paternità a
Brahms, mentre altri vi ravviserebbero un’altra mano.
Questo bellissimo lavoro ci è stato tramandato da un manoscritto ottocentesco di autore anonimo scoperto in un
archivio di Bonn nel 1924, andato in seguito perduto. Nella prima edizione del 1938 il musicologo che curò quest’opera sottolineò moltissimo l’affinità stilistica esistente tra
questo lavoro e il Trio n. 1 in si maggiore op. 8. L’aspetto
più evidente di questa rassomiglianza è costituito dal fatto
che in entrambe le opere lo scherzo compare come secondo movimento e il tempo lento in terza posizione. Se questo fosse vero, questo lavoro sarebbe l’unico trio per archi
e pianoforte pervenutoci tra i molti composti da Brahms
durante la sua giovinezza e che, mosso da un feroce spirito
autocritico, distrusse con le sue stesse mani.
DORA PEJACEVIC
OPERE CAMERISTICHE
A. Bielow, violino; C. Poltera, violoncello; O. Triendl, piano
CPO777419 (CD medio prezzo)
D. Pejacevic: Trio per
violino, violoncello e archi op. 29; Sonata per
violoncello e pianoforte
op. 35
Dopo il disco dedicato alle principali opere sinfoniche di Dora
Pejacevic, definite dalla
stampa «vere e proprie
gemme
orchestrali»
Columns - LUGLIO 2011
(klassik.com, aprile 2011), la CPO porta avanti l’edizione
dedicata alla compositrice croata con un volume incentrato sulle sue opere cameristiche. Composto nel 1910, il Trio
op. 29 denota una scrittura matura e molto espressiva, basata su un grandissimo talento per il genere cameristico e
una perfetta padronanza della forma classica. Subito dopo
averlo ascoltato, il tema principale del primo movimento
vi si fisserà nelle orecchie e farete molta fatica a dimenticarlo. Unica opera del genere composta dalla Pejacevic,
la Sonata per violoncello e pianoforte op. 35 è un lavoro
molto elaborato e ricco di spunti drammatici scritto nel
1913 e riveduto due anni più tardi. Un nuovo preziosissimo disco che consente di andare alla scoperta della produzione cameristica della Pejacevic, che verrà presto seguito
da altri volumi di sorprendente bellezza.
Dora Pejacevic su CPO:
OPERE ORCHESTRALI
Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, A. Rasilainen
CPO777418 (CD alto prezzo)
Duo Amadè la Mackintosh è affiancata da Geoffrey Govier, che suona un fortepiano realizzato dal cembalaro di
Cluny Christopher Clark sul modello di uno strumento di
Anton Walter e Catherine Mackintosh un violino costruito
da Giovanni Grancino nel 1703. Questi strumenti conferiscono ai lavori di Mozart una meravigliosa leggerezza e
un’articolazione straordinariamente fresca, due caratteristiche che esprimono alla perfezione lo spirito dell’epoca
in cui vennero composte.
Già disponibili:
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 1
CHAN0755 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 2
CHAN0764 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 3
CHAN0772 (CD alto prezzo)
GRAŻYNA BACEWICZ
INTEGRALE DEI CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA - VOL. 2
WOLFGANG AMADEUS MOZART
J. Kurkowicz, violino
Orchestra Sinfonica della Radio Polacca
Ł. Borowicz
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 4
Duo Amadè
CHAN0781 (CD alto prezzo)
W.A. Mozart: Sonata
per violino e pianoforte
K.377; Sonata per violino e pianoforte K.379;
Sonata per violino e pianoforte K.403 (frammento); Sonata per violino e
pianoforte K.481
Questo disco costituisce
il quarto volume dell’integrale delle sonate per
violino e pianoforte di Mozart, una collana che ha fatto
letteralmente incetta di riconoscimenti della stampa specializzata di tutto il mondo, tra cui un Editor’s Choice per
il primo volume e un Critics’s Choice per il secondo volume. In questo volume - che comprende quattro degli ultimi
lavori scritti dal grande Salisburghese per violino e pianoforte - il Duo Amadè sfoggia la medesima ispirazione e la
stessa impeccabile eleganza stilistica. Considerata da oltre
vent’anni una delle più autorevoli interpreti del repertorio antico per violino, Catherine Mackintosh ha dichiarato
che questa integrale delle sonate per violino e pianoforte costituisce il coronamento del sogno di una vita. Nel
CHAN10673 (CD alto prezzo)
G. Bacewicz: Concerto
n. 2 per violino e orchestra; Concerto n. 4 per
violino e orchestra; Concerto n. 5 per violino e
orchestra
Questo disco rappresenta
il secondo volume della serie dedicata dalla
Chandos a Grażyna Bacewicz, definita da Witold Lutoslawski «la più celebre compositrice polacca del
XX secolo e una delle più grandi musiciste di tutti i tempi». Pubblicato dalla Chandos nel 2009, il primo volume
di questa integrale è stato accolto con unanime entusiasmo
dalla stampa specializzata di tutto il mondo e gli stessi
interpreti presentano in questo nuovo disco il Secondo, il
Quarto e il Quinto Concerto per violino e orchestra, opere dallo stile ì diverso, ma accomunate da una scrittura
brillantemente virtuosistica. In questo nuovo disco L’Orchestra Sinfonica della Radio Polacca diretta da Lukasz
Borowicz accompagna Joanna Kurkowicz, che suona un
violino costruito da Petrus Guarnerius nel 1699. Lodata
dal critico di Gramophone per il suo «giudizioso virtuosismo», la Kurkowicz svolse un’intensa e versatile atti9
SERGEI RACHMANINOV
SINFONIA N. 3 - IL PRINCIPE ROSTISLAV - CAPRICE BOHÉMIEN
BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda
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€ 14,90
(prezzo consigliato - fino al 30.09.2011)
CHAN10677 (CD alto prezzo)
S. Rachmaninov: Sinfonia n. 3 op. 44; il principe Rostislav;
Caprice bohémien op. 12
Questo disco rappresenta il sesto volume della collana dedicata alle opere di Sergei Rachmaninov affidata dalla Chandos
alla BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea Noseda. A proposito della Prima Sinfonia presentata in un precedente volume, il critico del BBC Music Magazine ha scritto:
«Noseda e la BBC Philharmonic Orchestra dimostrano di
aver assimilato a fondo lo stile del compositore russo, come
si può notare nella straordinaria vitalità e nell’incontenibile
energia che pervadono la loro interpretazione». La Terza è
la sinfonia di Rachmaninov dai tratti più inconfondibilmente
russi, un fatto che appare evidente soprattutto nei ritmi di danza del vivacissimo finale. Rachmaninov scrisse questa sinfonia per la Philadelphia Orchestra, che apprezzava e aveva
avuto modo di conoscere molto bene, al punto da definirla «la
mia orchestra preferita». La prima esecuzione venne diretta
dal carismatico Leopold Stokowski, un fatto che però non
impedì alla critica di esprimere critiche contrastanti e tendenti
al negativo e fu solo con la grande rivalutazione di Rachmaninov avviata nel corso degli anni Settanta che la Terza Sinfonia
ottenne la considerazione che merita. Registrato ed eseguito
solo di rado, il poema sinfonico Il Principe Rostislav è una
delle primissime opere orchestrali di Rachmaninov giunte
sino ai giorni nostri. Basata su una breve ballata di Alexei
Tolstoi, quest’opera dai toni fiabeschi e molto evocativi narra
il tragico destino del Principe di Kiev, che annegò nel fiume
Dniepr. Altrettanto poco conosciuto è il Capriccio bohémien,
una pittoresca fantasia costruita da Rachmaninov su un tema
gitano, che trae abbondantemente ispirazione dall’opera
Aleko, a sua volta basata sul dramma I gitani di Pushkin.
Già disponibili
L’ISOLA DEI MORTI.
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BBC Philharmonic
Orchestra, G. Noseda
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FRANCESCA DA RIMINI
IL CAVALIERE AVARO
ALEKO
Solisti, BBC Singers,
BBC Philharmonic
Orchestra, G. Noseda
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Solisti,
BBC Philharmonic
Orchestra, G. Noseda
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Solisti, Coro del Teatro
Regio di Torino
BBC Philharmonic
Orchestra, G. Noseda
CHAN10583
(CD alto prezzo)
Columns - LUGLIO 2011
vità concertistica sia in veste solistica sia come membro
di formazioni cameristiche. Come ha dichiarato la stessa
Kurkowicz, l’incisione di questa integrale è stata «uno
splendido viaggio alla scoperta della musica di incredibile
bellezza di una compositrice molto affascinante […] che
si è rivelato un’esperienza personale profondamente appagante […] Queste opere sono in tutto e per tutto simili a
pietre preziose, che dopo averle estratte dalle viscere della
terra brillano di una luce meravigliosa».
Già disponibile:
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DEUTSCHEN SCHALLPLATTEN KRITIK 2009 - NOMINATION AL FRYDERYK AWARD 2010 - Sesto posto
nella classifica dei 25 dischi classici più venduti nel 2009
nel sito amazon.com.
INTEGRALE DEI CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA
fu deportato ad Auschwitz, dove morì tre anni più tardi.
Lo Studio per orchestra d’archi venne portato a termine
nell’estate del 1943, fu eseguito per la prima volta dalla
formazione d’archi del campo di Auschwitz e ci è stata
tramandata in parte grazie a un documentario di propaganda girato dai nazisti. Dopo Janáček, Martinů è considerato
il più grande compositore ceco del XX secolo. Compositore estremamente prolifico, Martinů scrisse le sue opere
sempre a gran velocità, una regola a cui non fa eccezione
il bellissimo Sestetto per archi, che fu portato a termine
in appena sette giorni nel maggio del 1932. Quest’opera è
pervasa da una incontenibile energia, dal brillante movimento iniziale al vivacissimo Finale.
AA.VV.
VIENNA PREMIÈRE - VOLUMI 1-3
Marilyn Hill Smith, soprano
Johan Strauss Orchestra, Jack Rothstein
CHAN10684(3)X (3 CD prezzo speciale)
AA.VV.
OPERE PER ARCHI DI COMPOSITORI CECHI
Janáček Chamber Orchestra
CHAN10678 (CD alto prezzo)
L. Janáček: Quartetto
per archi n. 1 “Sonata a
Kreutzer”; Suite per archi B. Martinů: Sestetto
per archi H.224 P. Haas:
Studio per orchestra
d’archi
Questo disco propone una bella silloge di
opere cameristiche di
Leoš Janáček, Bohuslav
Martinů e Pavel Haas, tre dei più grandi esponenti della
tradizione musicale boema del XX secolo, nella splendida interpretazione della Janáček Chamber Orchestra.
Janáček scrisse il Quartetto n. 1 verso la fine della sua
vita, traendo ispirazione dalla Sonata a Kreutzer, una novella di Tolstoi basata sulla storia di un matrimonio senza
amore. I toni profondamente drammatici che traspaiono
da quest’opera - insieme a una costruzione magistrale e a
una sapiente strumentazione non priva di qualche spunto
eccentrico - la collocano tra i più grandi quartetti di tutti i
tempi, un giudizio che rimane valido anche per la versione
per orchestra d’archi proposta in questo disco. Di Janáček
viene presentata anche la Suite, una delle prime opere
scritte dal compositore boemo per orchestra d’archi. Pavel
Haas è considerato il più dotato tra i numerosi studenti di
Janáček. A causa delle sue origini ebraiche, nel 1941 Haas
J. Strauss I: FreiheitsMarsch op. 226; Der Carneval in Paris op. 100 J.
Strauss II: Concurrenzen
Walzer op. 267; L’Inconnue
op. 182; Neuer Csárdás;
Hoch Österreich! op. 371;
Alexandrine-Polka op. 198;
Pappacoda op. 412; Quadrille nach Motiven der
Operette Der lustige Krieg
op. 402; Klug Gretelein op. 462; Nur nicht mucken! op. 472 J.
Strauss III: Schlau-Schlau op. 6; Unter den Linden op. 30 E.
Strauss: Knall und Fall op. 132; Leuchtkäferln Walzer op. 161;
Hectograph op. 186; Blüthenkranz Johann Strauss’scher Walzer
op. 292; Saat und Ernte op. 159; Weyprecht-Payer-Marsch op.
120; Mädchenlaune op. 99; Die Abonnenten op. 116; Österreichs Völker-Treue Marsch op. 211; Blauäuglein op. 254: Schleier
und Krone op. 200 J. Strauss: Frohes Leben Walzer, op. 272;
Vorwärts! op. 127; Nachtschatten op. 229; Elfen-Polka op. 74;
For ever op. 193; Defilir-Marsch op. 53; Farewell! op. 211;
Wallonen-Marsch op. 41; Pauline op. 190b; Zeit-Bilder op. 51
C. Millöcker: Die sieben Schwaben-Marsch; JonathanMarsch; Klopf’ an! C.M. Ziehrer: Casimir-Walzer op. 551; Die
Lustigmacherin op. 4 P. Fahrbach: Storchschnäbel op. 149
Johann Strauss padre, Johann Strauss figlio, Josef Strauss ed
Eduard Strauss scrissero una quantità sterminata di opere da ballo, le cui melodie sono apprezzate dalla metà del secolo scorso
a oggi non solo dagli amanti del ballo, ma anche dai musicisti e
dai musicofili di tutto il mondo. Se la maggior parte delle loro
opere è stata presa in considerazione dal mercato discografico
e dai programmi del Concerto di Capodanno di Vienna, parecchie opere di questi campioni del valzer hanno finito per cade11
Columns - LUGLIO 2011
re nel dimenticatoio. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta
Jack Rothstein registrò per la Chandos tre dischi di queste rarità, comprendenti una serie di splendidi brani composti sia dai
membri della famiglia Strauss sia di compositori loro contemporanei. Ascoltando queste opere gradevoli e ricche di melodia
si fa molta fatica a comprendere per quale motivo siano state
dimenticate. Passando di brano in brano non si può che rimanere
meravigliati dall’inesauribile ispirazione che pare sgorgare così
facilmente dalla penna di questi compositori della felix Austria,
che scrissero musica sì “leggera” (almeno per i canoni estetici
di quegli anni), ma seducente, curata fin nei minimi dettagli e
orchestrata con somma sapienza.
REINHOLD GLIÈRE
Queste opere vengono eseguite con grande vitalità da una
BBC Philharmonic Orchestra in forma smagliante diretta dal
compianto Sir Edward Downes e da Vassily Sinaisky, due dei
più grandi specialisti di questo repertorio, con la leggendaria
qualità sonora della Chandos che costituisce la classica ciliegina sulla torta.
EDVARD GRIEG
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 1
WDR Sinfonieorchester Köln, Eivind Aadland
OPERE ORCHESTRALI
Peter Dixon, violoncello; Richard Watkins, corno
BBC Philharmonic Orchestra
Sir Edward Downes, Vassily Sinaisky
CHAN10679(5)X (5 CD prezzo speciale)
R. Glière: Sinfonia n. 1 op.
8; Suite da Il papavero rosso op. 70; Sinfonia n. 2 op.
25; I cosacchi Zaporozhy
op. 64; Sinfonia n. 3 op. 42
Ilya Murometz; Ouverture
Gyul’sara; Valzer da concerto op. 90; Ouverture
Shakh-Senem; Ballata op.
4; Ouverture su temi slavi;
Marcia eroica per la repubblica socialista sovietica della Mongolia Burylat op. 71; Ouverture da Vacanze a Ferghana op. 75; Suite da Il cavaliere di
bronzo; Concerto per corno e orchestra op. 91
Sebbene sia morto nel 1956, Glière rimase fedele alla grande
tradizione romantica russa e si specializzò in opere di ampie
dimensioni, nelle quali seppe far coesistere una meravigliosa
vena melodica con un’orchestrazione ricca di colori. Questo
cofanetto della Chandos, che comprende un gran numero di
opere poco rappresentate nei cataloghi discografici costituisce l’edizione più completa delle opere orchestrali di Glière,
proponendo accanto alle tre sinfonie diversi poemi sinfonici,
suite da balletti e altri lavori orchestrali. Tra le opere più famose meritano di essere citate la straordinaria Sinfonia n. 3
Ilya Murometz e la suite dal balletto Il papavero rosso, che
comprende anche la celebre Danza dei marinaio russo, uno
dei motivi più amati del repertorio popolare russo. La musica dei balletti è molto coinvolgente, mettendo in evidenza la
meravigliosa sensibilità e la straordinaria propensione per la
melodia del compositore russo. La Suite da Il cavaliere di
bronzo (un brano della durata di ben 46 minuti) costituisce
uno degli esempi più lampanti di queste doti, così come l’affascinante Concerto per corno e orchestra.
12
AUD92651 (SACD alto prezzo)
E. Grieg: Danze sinfoniche op. 64; Suite n. 1 da Peer Gynt
op. 46; Suite n. 2 da Peer Gynt op. 55; Marcia funebre in
memoria di Rikard Nordraak EG 107
«È arrivato il momento di fare un passo avanti con un’opera
che si metta in evidenza sia per la forma sia per i contenuti». Con queste parole l’editore di Edvard Grieg chiese al più
grande compositore norvegese di tutti i tempi di concentrare
la sua attenzione sui generi musicali più importanti dell’epoca, la sinfonia, l’oratorio e l’opera.
Nonostante questa sollecitazione, Grieg non sentiva
la necessità di scrivere
un’altra sinfonia secondo
lo stile che andava per la
maggiore in quegli anni
nei paesi dell’Europa centrale, ma ambiva a definire
uno stile nazionale norvegese che si andasse a collocare un posto di rilievo
nel panorama musicale europeo. Questo obiettivo venne raggiunto con una serie di opere vocali e di brani per pianoforte
e - soprattutto - con i lavori orchestrali, di cui la Audite presenterà nei prossimi mesi un’integrale in cinque volumi su
SACD interpretata da Eivind Aadland alla testa della WDR
Sinfonieorchester Köln. Questa prima uscita propone alcune
delle opere più famose di Grieg, dalle Danze sinfoniche op.
64 del 1898, nelle quali il compositore norvegese trasfuse la
grande esperienza maturata dirigendo alcune delle migliori
orchestre europee, e le due suites basate sulle musiche di scena scritte per il dramma di Henryk Ibsen Peer Gynt, il Faust
norvegese che spinse Grieg a tratteggiare un elaborato ritratto
dell’anima del suo paese, spaziando dal canto malinconico
della abbandonata Solveig all’atmosfera selvaggia che pervade la sala del Re della Montagna. La profonda conoscenza
del patrimonio popolare norvegese consente ad Aadland di
regalarci un’interpretazione quanto mai originale.
Columns - LUGLIO 2011
TESTAMENT
C. M. GIULINI DIRIGE HAYDN E MAHLER
Berliner Philharmoniker, Carlo Maria Giulini
BEDRICH SMETANA
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE - VOLUME 5
Jitka Čechová, pianoforte
SU3845 (CD alto prezzo)
TES1462 (2 CD prezzo speciale)
F.J. Haydn: Sinfonia n. 94
La sorpresa G. Mahler:
Sinfonia n. 1 Il titano
C. M. GIULINI DIRIGE SCHUBERT
Berliner Philharmoniker, Carlo Maria Giulini
TES1463 (CD alto prezzo)
F. Schubert: Sinfonia n.
8 D.759 Incompiuta; Sinfonia n. 9 D.944 La grande
La Testament arricchisce
la propria serie dedicata a Carlo Maria Giulini
con due nuovi volumi
registrati dal vivo alla
Philharmonie di Berlino nel 1976 e nel 1977,
quando il grande direttore di Barletta aveva raggiunto l’apice dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi. Il
primo disco presenta un abbinamento piuttosto insolito, con
la Sinfonia n. 94 La sorpresa di Franz Joseph Haydn, una
delle più famose tra le Londinesi del grande compositore di
Rohrau, ancora legata all’aristocratico equilibrio del Classicismo viennese, e la Prima Sinfonia di Gustav Mahler,
considerata tra i massimi capolavori sinfonici degli ultimi
anni del XIX secolo e passata alla storia con l’eloquente
titolo di Il titano. Più consueto l’abbinamento del secondo
disco, che presenta l’Ottava e la Nona Sinfonia di Franz
Schubert, tra i vertici più sinceri e più ispirati della letteratura romantica. Come sempre, la Testament ha effettuato
una accurata rimasterizzazione che garantisce un ascolto di
stupefacente realismo.
B. Smetana: Bagattelles
et Impromptus; Galopp in
re maggiore; Galopp di
bravoura; Louisen Polka;
Georginen Polka; Erinnerung an Pilsen; Aus dem
Studentenleben;
Impromptu in mi bemolle minore; Impromptu in si minore; Impromptu in la
bemolle maggiore; Mazurka Capriccio in do diesis minore; Duo sans mots; Walzer;
Quadrille in fa maggiore; Quadrille in si bemolle maggiore
Il quinto volume dell’integrale delle opere per pianoforte
di Bedrich Smetana ci riporta agli anni di studio del grande
compositore boemo. Da giovane Smetana si mise in luce per
il suo grande talento nello scrivere musica da ballo: le polke a cui è legata una parte non indifferente della sua fama postuma - sono particolarmente ricche di vita, mentre i valzer e le
quadriglie delineano un quadro nostalgico dell’atmosfera che
si respirava a Praga e a Pilsen verso la metà del XIX secolo.
La prima opera per pianoforte pervenutaci di Smetana è la
Louisen Polka, a cui fecero ben presto seguito la Georginen
Polka e Aus dem Studentenleben. Scritti rispettivamente tra
il 1841 e il 1842 e nel 1844, i tre Improvvisi e le Bagatelles
et Impromptus furono i primi tentativi compiuti dal giovane compositore di scrivere opere dai toni più seri e la loro
ispirazione riflette lo stile degli idoli musicali di Smetana,
vale a dire Chopin, Schumann e Liszt. Il vigore danzante e la
semplice tenerezza di queste incantevoli miniature sono rese
dalla brillante pianista Jitka Čechová con una grazia e una
naturalezza del tutto apprezzabili.
L’integrale delle opere per piano di Smetana con J. Čechová:
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
SU3841 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
SU3842 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
SU3843 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
SU3844 (CD alto prezzo)
- VOLUME 1
- VOLUME 2
- VOLUME 3
- VOLUME 4
13
Columns - LUGLIO 2011
FRYDERYK CHOPIN
OPERE PER PIANOFORTE
Ivan Moravec, pianoforte
SU4059 (CD alto prezzo)
F. Chopin: Scherzo op.
20; Scherzo op. 31;
Scherzo op. 39; Scherzo
op. 54; Studio op. 25 n.
7; Studio op. 25 n. 1;
Mazurka op. 41 n. 1; Mazurka op. 68 n. 4; Mazurka op. 7 n. 5; Mazurka
op. 56 n. 2
Nel mondo esistono tesori brillanti e sotto gli
occhi di tutti e gemme più nascoste, che si rivelano solo a
poche persone disposte a cercarle con pazienza e passione.
In quest’ultima categoria rientrano sia il celebre pianista
ceco Ivan Moravec sia le sue splendide registrazioni. Moravec non ha bisogno e non desidera in alcun modo stupire
il suo pubblico con effetti speciali, perché la sua è arte
vera, sopraffina, assoluta. Il tono apparentemente prosaico
con cui Moravec eseguì una ventina d’anni fa una serie di
lavori di Chopin spinse un autorevole critico di Gramophone ad affermare che quello era con ogni probabilità lo
stile con cui il grande compositore polacco improvvisava
le sue opere. Sotto le sapienti dita di Moravec ogni spunto
dinamico e anche la più piccola nuance espressiva vanno
a collocarsi quasi per magia in un insieme meravigliosamente armonioso. Sotto l’aspetto esecutivo, una delle doti
più grandi di Moravec è costituita dalla sua capacità di
far coesistere nel modo migliore un’agogica estremamente
libera con un rigoroso rispetto delle strutture. Se è vero come è vero - che il genio di Chopin risplende soprattutto
nelle opere più piccole, non si può negare che il grandissimo talento di Moravec appaia più evidente proprio in
questi lavori, al punto che non a caso sempre più addetti ai
lavori tendono a ritenere il pianista ceco uno degli interpreti più autorevoli della produzione chopiniana. Un disco
da ascoltare e riascoltare, come un vero tesoro.
BEDRICH SMETANA
cia reciproca e dal grandissimo rispetto che dimostrarono
sempre nei confronti di ogni espressione artistica. Entrambi diedero un contributo determinante alla valorizzazione
delle nuove tendenze della musica e della letteratura in
lingua ceca e nel Segreto raggiunsero il vertice della loro
arte.
Dopo aver portato a termine Il bacio, un’altra
opera basata su un libretto della Krásnohorská,
Smetana fu costretto a
fare i conti con i problemi d’udito che lo condussero alla sordità e con
crescenti difficoltà economiche.
La
Krásnohorská lo spronò a
continuare a scrivere opere, dimostrando una netta preferenza per i lavori basati su situazioni molto umane. Per Il
segreto, la seconda delle tre opere nate dal loro sodalizio,
la Krásnohorská scrisse un libretto ambientato in una regione situata alle pendici del monte Bezděz con personaggi delineati con estrema cura, mettendone in luce di volta
in volta la grossolanità e la sensibilità, la brillantezza e
l’ottusità, la fede sincera e la superstizione e l’interesse
meschino e la generosità disinteressata. Da parte sua,
Smetana fece largo uso di temi conduttori; per esempio, il
tema principale - che ricorda molto quello del poema sinfonico Dai boschi e dai campi di Boemia - venne utilizzato per evocare il presagio di un mistero e il senso della
danza. Il processo compositivo, iniziato con la prima stesura del libretto e conclusosi con il completamento della
partitura, durò dal 1876 al 1878. Il risultato finale è una
vera gemma, che oggi la Supraphon ci ripropone nella magnifica interpretazione di un cast di alto livello diretto da
un ispiratissimo Jaroslav Krombholc.
NINO ROTA
OPERE PER FLAUTO E PIANOFORTE
R. Fabbriciani, flauto; M. Damerini, pianoforte
L. Botteon, flauto
IL SEGRETO
Solisti, Orchestra e Coro del Teatro Nazionale di Praga
Jaroslav Krombholc
SU4069 (2 CD basso prezzo)
Bedrich Smetana: Il segreto, opera comica in tre atti su
libretto di Eliška Krásnohorská (1878)
Il segreto del successo della collaborazione tra Bedrich
Smetana ed Eliška Krásnohorská è costituito dalla fidu14
TC911801 (CD alto prezzo)
N. Rota: Cinque Pezzi facili per flauto e pianoforte; Elegia
per flauto e pianoforte; Allegro veloce per flauto e pianoforte; Sonata per flauto e pianoforte; Tre Pezzi per due flauti;
Fantasia su temi da films per flauto e pianoforte (Il Padrino
“Parla più piano”; Il Gattopardo “Valzer del commiato”;
Rocco e i suoi fratelli “L’amore di Rocco”; La strada; 8 e
½; Amarcord; I clowns)
Columns - LUGLIO 2011
Oltre a quelle di Franz
Liszt e di Gustav Mahler,
il 2011 celebra la ricorrenza centenaria di Nino
Rota, un fatto che purtroppo sembra essere
passato quasi sotto silenzio. Infatti, sebbene sia
assurto a fama planetaria
grazie alle sue colonne
sonore (tra il 1933 e il
1979 ne scrisse ben 154, parecchie delle quali sono entrate
nella storia della musica), il grande compositore milanese
vanta al suo attivo una produzione molto vasta, che continua però a rimanere ai margini delle stagioni concertistiche e dei cataloghi discografici. Sempre pronta a farsi paladina del grande repertorio italiano, la Tactus va a
colmare con questo disco una parte di questa grave lacuna,
presentando una serie di brani per flauto e pianoforte di
straordinaria bellezza, in alcuni casi in prima registrazione
mondiale. Il protagonista di questa doverosa riscoperta
non poteva che essere Roberto Fabbriciani, flautista da
sempre molto attento ai compositori del Novecento italiano, che di Rota fu sincero amico e prezioso collaboratore,
per l’occasione affiancato da un ispirato Massimiliano Damerini e - nel Tre Pezzi per due flauti - da Luisella Botteon. Il programma prende in considerazione gran parte della carriera di Rota, spaziando dalla Sonata per flauto e
pianoforte del 1937 (nella trascrizione per flauto autorizzata dallo stesso autore) a due raccolte di deliziose miniature scritte all’inizio degli anni Settanta, per finire con un
florilegio di celebri motivi tratti dalle colonne sonore più
conosciute e amate. Con questo disco l’etichetta bolognese compie il miracolo di rendere omaggio a uno dei più
grandi compositori del XX secolo in maniera piacevolissima, senza la minima ombra della retorica che permea la
maggior parte delle “celebrazioni ufficiali” a cui ci ha abituato l’industria del disco. Una vera delizia per le orecchie!
AA.VV.
EXIT ROSA
Ensemble Korymbos, Alessandra Fiori, direttore
TC280002 (CD alto prezzo)
Salve virgo rubens rosa; Ave lux / Salve virgo; Benedicamus Domino; Confiteor Deo patri; Kyrie eleyson; Ave
regina celorum; Verum sine spina; Ave Maria gratia plena; Alleluia. Hodie sancta Margarita; Beata viscera; Alleluia. Iesum regem; Sanctus e Benedictus; Benedicamus
devotis mentibus; Benedicamus Domino. Alleluia; Agnus
Dei - Regula moris; Alleluia. O consolatrix pauperum;
Verbum patris hodie; Benedicamus Cunctipotens; Exit
rosa de spineto; Credo Apostolorum; Virgo viget melius;
Claustrum pudicicie / Virgo viget / [Flos]; Alleluia. Salve
virgo Dei mater
Tra gli innumerevoli tesori conservati all’interno del Museo della Musica di Bologna c’è un
manoscritto vergato tra
la fine del XIII e l’inizio
del XIV secolo che, nonostante l’aspetto piuttosto modesto, contiene un
tesoro di inestimabile
valore, l’unica raccolta
presente in Italia (e una delle pochissime di cui si abbia
conoscenza in Europa) di opere sacre monodiche e polifoniche pensate per voci femminili, sicuramente quelle di
monache di un convento. Il valore di questo manoscritto conosciuto come Codice Q.11 - non è però solo documentario, in quanto il livello artistico è decisamente elevato,
come si può notare nella suggestiva interpretazione
dell’Ensemble Korymbos diretto da Alessandra Fiori, una
delle maggiori specialiste di questo repertorio.
AA.VV.
RENATA TEBALDI: THE QUEEN
Renata Tebaldi, soprano; Orchestre e direttori vari
URNWS126 (3 CD prezzo speciale)
Nonostante il gran numero di dischi di Renata Tebaldi disponibile nei cataloghi discografici, una
raccolta come quella presentata dalla Urania in
questo cofanetto triplo ha
un’originalità particolare. Innanzitutto si tratta
di una compilation che
comprende solo registrazioni effettuate in studio dal 1949
al 1961 con una qualità sonora di alto livello. In secondo
luogo questa antologia utilizza sia le classiche fonti Decca
sia quelle - ben più rare - della Rai e della Cetra, offrendo
un’immagine complessiva e cronologicamente adeguata
della carriera di Renata Tebaldi. Non si tratta tuttavia del
solito recital omnicomprensivo, ma è stata seguita una
vera logica critica, quasi di tipo letterario. Infatti, nel pri15
Columns - LUGLIO 2011
mo disco sono comprese tutte le registrazioni solistiche di
rilievo realizzate dal grande soprano nei primi due anni di
carriera, con una netta prevalenza delle incisioni italiane
prodotte dalla Cetra e dalla Rai. Si tratta delle grandi arie
d’opera del repertorio classico della Tebaldi. Nel secondo
disco queste arie si estendono, sempre restando al campo
solistico, alle grandi scene delle opere fondamentali del
repertorio della Tebaldi, oltre che alle rarità dedicate a
Mozart, Händel, Ciaikovsky e Scarlatti. Infine, il terzo disco raccoglie i duetti e alcune scene complete delle opere
più famose - soprattutto di Verdi e di Puccini - nelle quali
compaiono i grandi tenori che hanno cantato più spesso
con la Tebaldi, tra cui Prandelli, Campora, Del Monaco e
Bergonzi. In definitiva si tratta di una proposta discografica sempre attuale, dedicata a un’artista leggendaria. I tre
dischi durano circa 80 minuti e l’edizione è corredata da
un ricco libretto che contiene, oltre a dettagliatissime note
di repertorio e di registrazione, la riproduzione delle copertine originali degli LP Decca della prima edizione e la
discografia completa delle opere integrali registrate dalla
Tebaldi.
ARRIGO BOITO
MEFISTOFELE
Cesare Siepi, Renata Tebaldi, Mario Del Monaco
Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma
Tullio Serafin
URNWS127
(2 CD al prezzo di 1)
La Urania ripropone questa eccezionale registrazione del capolavoro di
Boito nella classica versione Decca del 1958 introvabile da diversi anni.
Si tratta in effetti di un
vertice discografico che
è stato - ed è tuttora - un
punto di riferimento nella discografia di quest’opera. A suo tempo molto discussa soprattutto per l’interpretazione epica che Del Monaco offre di Faust, oggi,
vista nell’ottica di una discografia tutto sommato esigua e
deludente, questa monumentale edizione diretta da Serafin
si rivela per quello che è, ovvero il massimo risultato di
una tradizione esecutiva che ha trovato negli artisti italiani
i soli interpreti veramente capaci di rendere appieno grandezze e miserie di questa partitura. Il cast vocale, del resto, non può che impressionare. I nomi di Cesare Siepi,
Mario Del Monaco e Renata Tebaldi formano un nucleo
quasi mitico del teatro d’opera del Novecento, come l’ascolto di questa registrazione dimostra in modo inequivocabile.
16
JOHANNES BRAHMS - STEPHEN HOUGH
OTHER LOVE SONGS
Prince Consort, Stephen Hough, pianoforte
Philip Fowke, pianoforte
LINNCKD382 (SACD alto prezzo)
J. Brahms: Liebeslieder
Walzer op. 52; Neue Liebeslieder op. 65 S. Hough: Other Love Songs
Il programma del nuovo
disco del Prince Consort ruota intorno a due
compositori dalle caratteristiche diversissime:
Johannes Brahms, alfiere
del Tardo Romanticismo
tedesco, e Stephen Hough, uno dei migliori pianisti in
circolazione. Composta per quattro voci e pianoforte a
quattro mani, la raccolta Liebeslieder Walzer di Brahms
descrive l’amore di un uomo e di una donna, mentre Other
Love Songs di Hough prende in esame generi d’amore che
non sempre trovano facile espressione nel mondo in cui
viviamo. In Other Love Songs Hough affianca al pianoforte Alisdair Hogarth, con un accompagnamento a tre
mani che simboleggia le caratteristiche alternative delle
storie d’amore narrate in questa bellissima opera. Da tutto
questo deriva un disco di sorprendente bellezza, che saprà
conquistare anche gli appassionati più esigenti.
PHIL COLLINS
NO JACKET REQUIRED
Phil Collins
AFZ102 (CD Gold alto prezzo)
Sussudio; Long Long Way to Go; I Don’t Wanna Know;
One More Night; Don’t Lose My Number; Who Said I
Would; Doesn’t Anybody Stay Together Anymore; Inside
Out; Take Me Home; We Said Hello Goodbye
Terzo album realizzato in studio da Phil Collins, No Jacket
Required si aggiudicò nel 1985 il Grammy Award come
Disco Migliore dell’Anno e fu il suo primo disco da solista
a raggiungere la prima posizione delle hit-parade di molti
Columns - LUGLIO 2011
paesi - tra cui gli Stati Uniti - consacrandolo tra le massime superstar dell’epoca dopo i grandi successi ottenuti
insieme ai Genesis.
No Jacket Required ottenne questi prestigiosi
risultati grazie a una serie di brani destinati a
passare alla storia e a una
musicalità di rara bellezza. Questo album vede la
partecipazione di alcuni
dei cantanti migliori di
quegli anni, tra cui Helen
Terry, Helen Terry, Peter Gabriel e Sting. No Jacket Required contiene quattro brani che entrarono stabilmente nelle
Top Ten di tutto il mondo, “Sussudio”, “One More Night”,
“Who Said I Would” e “Don’t Lose My Number”. Come
ha scritto il critico dell’autorevole rivista Rolling Stone,
«No Jacket Required è uno di quegli album che non si fa
fatica ad amare» soprattutto - aggiungiamo noi - ora che
può essere ascoltato con la straordinaria qualità sonora del
CD Gold della Audio Fidelity.
CARLY SIMON
NO SECRETS
Carly Simon
AFZ114 (CD Gold alto prezzo)
The Right Thing to Do;
The Carter Family;
You’re So Vain; His
Friends Are More Than
Fond of Robin; We Have
No Secrets; Embrace Me,
You Child; Waited So
Long; It Was So Easy;
Night Owl; When You
Close Your Eyes
No Secret è il terzo album realizzato in studio da Carly Simon e senza dubbio quello a cui è legata maggiormente la
sua fama. Pubblicato nel 1972, questo disco mantenne per
cinque settimane il primo posto della classifica di Billboard, grazie a uno stile che fondeva in maniera molto indovinata elementi pop, jazz e blues e lanciò nella Top 20 ben
quattro singoli, tra cui la straordinaria “You’re So Vain”,
una energica presa di posizione contro un ex presuntuoso
e pieno di sé che vede al fianco della Simon la partecipazione del grande Mick Jagger. “The Right Thing to Do”
è un’altra canzone che ottenne un grande successo e una
delle ballate più toccanti mai cantate dalla Simon. Il programma di questo disco comprende otto brani di altissimo
livello, caratterizzati da splendide melodie e da testi scarni
e incisivi che esprimono come pochi altri le delusioni e i
dolori dell’anima. Con la sua esecuzione diretta e assolutamente sincera, la Simon evoca storie di dolore, umiliazioni e di tradimenti continuando a stregare gli ascoltatori
anche a quasi quarant’anni di distanza. “Waited So Long”
è un blues-rock che vede la Simon affiancata dal chitarrista dei Little Feat Lowell George e tra le altre guest star
spiccano i nomi di James Taylor, Bonnie Bramlett, Doris
Troy e Paul e Linda McCartney.
STEVIE WONDER
SONGS IN THE KEY OF LIFE
Stevie Wonder
AFZ2096 (2 CD Gold alto prezzo)
Love’s in Need of Love
Today; Have a Talk with
God; Village Ghetto
Land; Contusion; Sir
Duke; I Wish; Knocks Me
Off My Feet; Pastime
Paradise; Summer Soft;
Ordinary Pain; Isn’t She
Lovely?; Joy Inside My
Tears; Black Man; Ngiculela - Es Una Historia - I Am Singing; If It’s Magic; As;
Another Star Bonus tracks: Saturn; Ebony Eyes; All Day
Sucker; Easy Goin’ Evening (My Mama’s Call)
Songs in the Key of Life è l’ultimo dei cinque album che
i critici hanno fatto rientrare nel cosiddetto “periodo classico” di Stevie Wonder e uno dei dischi più venduti e più
apprezzati di tutta la sua carriera. Al fianco del grandissimo Stevie Wonder in questo disco compaiono alcuni dei
protagonisti più leggendari del R&B, del soul e del jazz,
tra cui Herbie Hancock, George Benson, Minnie Riperton
e Deniece Williams. Il programma di Songs in the Key of
Life comprende una serie di brani entrati nella storia della
musica, tra cui “I Wish”, classificatosi al primo posto della
Hot 100 di Billboard e delle classifiche del R&B, che in
seguito entrò stabilmente come singolo nelle Top 10 internazionali e il quinto posto in Inghilterra, “Sir Duke”
mantenne per tre settimane la prima posizione della Hot
100 di Billboard e raggiunse il secondo posto in Inghilterra, mentre “Another Star” e “As” furono tra i brani più
gettonati della Top 40. Da non dimenticare - ovviamente
- “Isn’t She Lovely”, canzone che ottenne un successo planetario e che divenne uno dei brani più famosi di Wonder,
pur non essendo mai stato pubblicato come singolo. Nel
2003 questo album è stato inserito al 56° posto della classifica dei 500 dischi più grandi di tutti i tempi elaborata
dalla rivista Rolling Stone. Questa ristampa della Audio
Fidelity su doppio CD Gold contiene quattro imperdibili
bonus tracks e un booklet di 32 pagine contenente i testi
completi delle canzoni e i credits.
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Columns - LUGLIO 2011
GRATEFUL DEAD
SHAKEDOWN STREET
Grateful Dead
AFZLP120 (LP da 180 grammi)
Good Lovin’; France;
Shakedown Street; Serengetti; Fire On The
Mountain; I Need A Miracle; From The Heart
Of Me; Stagger Lee; All
New Minglewood Blues;
If I Had The World To
Give
I Grateful Dead sono
stati una delle maggiori icone della controcultura degli anni Sessanta, anche
grazie alle esperienze diversissime dei suoi componenti,
che conferirono al sound e all’approccio alla musica della band caratteristiche quanto mai eterogenee. Pubblicato
nel 1978, Shakedown Street è il decimo album registrato
in studio della band americana e la più pura espressione
della musica dei Grateful Dead, un indovinatissimo mix di
rock, funk, blues, reggae, country e jam session improvvisate che non può assolutamente mancare nella collezione
di ogni appassionato di rock che si rispetti. Da notare che
questo disco contiene due dei brani più famosi dei Grateful Dead, “Shakedown Street” e “Fire on the Mountain”.
La loro trascinante cover in stile caraibico di “Good Lovin” dei Rascal è veramente irresistibile. In questo disco
i Grateful Dead eseguono “All New Minglewood Blues”
(un brano che avevano realizzato per il loro esordio),
Garcia e Robert Hunter sono gli autori di “Stagger Lee”,
mentre Hart e Kreutzmann si producono in una strepitosa session di percussioni nello strumentale “Serengetti”,
Bob Weir sfoggia la sua vena blues in “I Need a Miracle”
e Donna Godchaux si conferma una vocalist di altissimo
livello in “From the Heart of Me”. La copertina di questo
album venne realizzata dal celebre fumettista underground
Gilbert Shelton.
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ISAAC ALBÉNIZ
SUITE ESPAÑOLA
New Philharmonia
Rafael Frühbeck de Burgos
ORGLP0100/45
(2 LP da 180 grammi a 45 giri)
Pervasa da una incontenibile vena melodica e
magistralmente diretta da
Rafael Frühbeck De Burgos - che offre sia all’orchestra sia agli ingegneri
del suono l’opportunità
di sfoggiare tutto il loro
talento - la Suite Española di Isaac Albéniz è da
sempre sinonimo di
ascolto esaltante. Il programma di questo splendido disco
propone sette brani tratti dalla suite composta in origine
per pianoforte, oltre a Cordoba, una magnifica pagina tratta dalla raccolta Cantos de España. Sebbene questo brano
chiuda il disco in maniera esaltante, non vanno assolutamente trascurati né Castilla, impreziosita dallo scintillio
sonoro delle nacchere, né la vivacissima Asturias, nella
quale una serie di sconvolgenti accordi gravi si contrappongono alle agilissime linee melodiche dei violini. Un
disco semplicemente imperdibile.
FELIX MENDELSSOHN
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
London Symphony Orchestra, Peter Maag
ORGLP0108/45
(2 LP da 180 grammi da 45 grammi)
Scomparso a Verona nel
2001, il direttore svizzero Peter Maag vive ancora nella memoria di molti
appassionati del nostro
paese, che ne seppero apprezzare sia il carattere al
tempo stesso profondo e
amabile sia l’altissimo
magistero interpretativo,
che lo rese uno degli esecutori più acclamati del repertorio mozartiano.
In questo splendido disco possiamo ascoltarlo alla testa
della London Symphony Orchestra nel Sogno di una notte
di mezza estate di Felix Mendelssohn, un altro composi-
Columns - LUGLIO 2011
tore a lui particolarmente congeniale, di cui consegnò al
disco una serie di registrazioni memorabili. Si tratta quindi di una proposta assolutamente imperdibile sia per chi
desidera riscoprire nella celebre pagina di Mendelssohn
le raffinate atmosfere shakespeariane sia per gli audiofili
più esigenti, che in questo cofanetto di due LP potranno
apprezzare una fedeltà sonora che teme pochi confronti.
MIRIAM MAKEBA
THE WORLD OF MIRIAM MAKEBA
SC-LSP2750 (LP da 180 grammi)
PREMIUM
HARRY BELAFONTE
LIVE AT CARNEGIE HALL
Harry Belafonte
PRM27952XRCD (XRCD alto prezzo)
Introduction / Darlin’
Cora; Sylvie; Cotton
Fields; John Henry; The
Marching Saints; Day O;
Jamaica
Farewell;
Mama Look a Boo Boo;
Come Back Liza; Man
Smart; Hava Nageela;
Danny Boy; Cu Cu Ru
Cu Cu Paloma; Shenandoah; Matilda
Decano di tutti i dischi live, questo album riesce a cogliere
tutto il senso di eccitazione di un concerto del grande Harry Belafonte all’apice della sua fama. Realizzato nel corso
di due concerti consecutivi con lo stesso programma, Belafonte at Carnegie Hall rappresentò una sorta di anomalia in un’epoca in cui i dischi venivano realizzati quasi
esclusivamente in studio. Infatti, pur non essendo il primo
album inciso dal vivo in assoluto, questo disco fu senza
dubbio il primo live a richiedere un budget impegnativo e
a ottenere un grande successo sia di pubblico sia di critica.
Dall’introduzione affidata alla tromba e al breve preludio
orchestrale alla mitica versione della celeberrima “Matilda” della durata di ben 12 minuti (che divenne un modello
per la partecipazione del pubblico), questo XRCD vi terrà
letteralmente inchiodati alla poltrona sia per l’interpretazione brillante, vivace, intima e ironica di Belafonte sia
per la straordinaria qualità sonora della Premium. Questo
album è disponibile anche in versione CD (PRM4482).
Dubula; Forbidden Games; Pole Mze; Little
Boy; Kwedini; Vamos
Chamar Ovento; Umhome; Amampondo; Wonders and Things; Tonados Di Media Noche;
Into Yam; Where Can I
Go?
Strano destino, quello di
Miriam Makeba, che diffuse in tutto il mondo la realtà politica e sociale del Sudafrica vivendo all’estero. La Makeba lottò strenuamente
per molti anni contro il regime dell’apartheid in vigore
nel suo paese sia con denunce e proteste sia - soprattutto
- con musica di straordinaria bellezza. Ci vollero molta
perseveranza e pazienza per superare gli alti e bassi che la
videro esibirsi in locali di quart’ordine prima che la grande artista sudafricana, che aveva lasciato il suo paese nel
1959, riuscisse a far conoscere le sue canzoni al pubblico
degli Stati Uniti, la nazione che aveva scelto come paese
d’adozione. La buona vecchia formula secondo la quale
le proteste espresse con la musica riescono a raggiungere i loro obiettivi solo tramite toni leggeri e divertenti
si rivelò valida anche per questo album, che ottenne un
grande successo sia di critica sia di pubblico. Accanto a
una serie di vivaci e melodiosi brani afro-world, il programma comprende diverse “preghiere globali”, tra cui la
splendida ballata “Forbidden Games”, gli spiritual blues
“Little Boy” e “Wonder of Things” e l’irresistibile brano dal sapore latino “Tonados de Media Noche”. Le caratteristiche sonorità brillanti di Hugh Masekela e della
sua band esaltano il carattere quanto mai vario dei brani
di questo album. Nel complesso si tratta di un disco che,
anche grazie alla straordinaria rimasterizzazione compiuta
dai tecnici della Speakers Corner, vi consentirà di rivivere
un pezzo della storia del XX secolo da non dimenticare.
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Columns - LUGLIO 2011
TESTAMENT
L. KOGAN INTERPRETA MOZART E MENDELSSOHN
Leonid Kogan, violino
Orchestre de la Société des Concerts
du Conservatoire de Paris, Constantin Silvestri
TESLP1744 (LP da 180 grammi alto prezzo)
W.A. Mozart: Concerto
n. 3 per violino e orchestra K.216 F. Mendelssohn: Concerto per violino e orchestra op. 64
La Testament arricchisce
il proprio catalogo per
audiofili con una splendida registrazione dei celebri concerti di Mozart e
di Mendelssohn che vede
protagonista il grandissimo Leonid Kogan accompagnato
da un direttore del calibro di Constantin Silvestri. Il programma consente di apprezzare al meglio la straordinaria personalità artistica di Kogan, capace di delineare le
eleganti architetture sonore mozartiane con un sublime
equilibrio e un suono di rara bellezza e i toni romantici
del concerto di Mendelssohn con un temperamento appassionato e un virtuosismo che non teme confronti. La
perfetta rimasterizzazione operata dai tecnici della Testament sul master stereofonico originale della EMI consente
di apprezzare anche le più piccole nuances del violino di
Kogan, offrendo la possibilità di vivere un’esperienza d’ascolto di stupefacente realismo.
AA.VV.
ENCORES
David Oistrakh, violino
TESLP2253 (LP da 180 grammi alto prezzo)
C. Debussy: Clair de
lune M. de Falla: Jota E.
Ysaÿe: Extase op. 21;
Valse - scherzo op. 34 J.
Suk: Canto d’amore op.
7 n. 1 Z. Kodály: Due
Danze popolari ungheresi H. Wieniawski: Legende op. 17 A. Zarzycki: Mazurka op. 26
Siamo d’accordo: ai con20
certi si va per ascoltare le opere riportate sul programma,
tuttavia che cosa ci spinge a rimanere incollati alla nostra
poltrona a spellarci le mani dopo la fine dell’esibizione?
Il bis (o i bis), il regalo che il solista fa al pubblico più
appassionato, i suoi cavalli di battaglia, i brani a cui è più
affezionato o a cui è legata maggiormente la sua fama.
Insomma, perle accuratamente scelte, che parlano del loro
esecutore e che vanno a ricompensare la passione del pubblico. Questo incantevole disco contiene i bis che era solito eseguire David Oistrakh, uno dei più grandi violinisti
di tutti i tempi, per portare al parossismo l’entusiasmo del
pubblico sempre numeroso che assisteva ai suoi concerti.
Un pubblico tra il quale avrete l’impressione di trovarvi
anche voi, vista l’incredibile resa sonora ottenuta dai tecnici della Testament.
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Analogico:
Audio Fidelity
AFZLP120
Hi-Q Records
HIQLP005
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AFZ096
OMR
MUDSACD2063
Japan Import
UNJPK2166
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CLE83058
Digitale:
Audio Fidelity
AFZ102
PREMIUM
PRM27952XRCD
Columns - LUGLIO 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA GIUGNO 2011
MAURICE GENDRON
ESEGUE CIAIKOVSKY
E SCHUMANN
Maurice Gendron, violoncello
Jean Françaix, pianoforte
Orchestre de la Suisse Romande
Ernest Ansermet
TES1310 (CD alto prezzo)
L’HUNGARIAN QUARTET
ESEGUE BEETHOVEN
E BARTÓK
Hungarian Quartet
TES1461 (2 CD prezzo speciale)
F. WILHELM ZACHOW
CANTATE PASQUALI
Solisti, Cantus Thuringia
Capella Thuringia, B. Klapprott
CPO777643 (CD alto prezzo)
WILLIAM WALTON
QUARTETTI PER ARCHI
Doric String Quartet
CHAN10661 (CD alto prezzo)
22
SVIATOSLAV RICHTER
INTERPRETA BEETHOVEN
Sviatoslav Richter, pianoforte
SU4045 (CD alto prezzo)
Columns - LUGLIO 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
GRAMOPHONE Editor’s Choice MAGGIO 2011
BENJAMIN BRITTEN
OPERE ORCHESTRALI
Sarah Connolly, mezzosoprano
Maxim Rysanov, viola
BBC Symphony Orchestra
Edward Gardner
CHAN10671 (CD alto prezzo)
DMITRI SHOSTAKOVICH
SINFONIE N. 3 E N. 10
Coro e Orchestra del Teatro
Mariinsky di San Pietroburgo
Valery Gergiev
MAR0511 (SACD alto prezzo)
LUDWIG VAN BEETHOVEN
INTEGRALE DELLE SONATE
PER VIOLINO E PIANOFORTE
VOL. 3
Alina Ibragimova, violino
Cédric Tiberghien, pianoforte
WHLive0045 (CD medio prezzo)
PALESTRINA
MISSA AETERNA
CHRISTI MUNERA
CDH55368 (CD medio prezzo)
ORLANDO DI LASSUS
MUSICA SACRA
CHAN0778 (CD alto prezzo)
VINCENT D’INDY
MUSICA ORCHESTRALE
CHAN10660 (CD alto prezzo)
TELEMANN
TRII E QUARTETTI
LINNCKD368 (SACD alto prezzo)
il venerdì del 03.06.2011
il venerdì del 10.06.2011
il venerdì del 24.06.2011
il venerdì del 27.05.2011
23
Columns - LUGLIO 2011
Renata Tebaldi
RENATA TEBALDI
MANON LESCAUT
THE QUEEN
TEBALDI
URNWS126 (3CD a prezzo speciale)
URNWS125 (2 CD al prezzo di 1)
– DEL MONACO
MEFISTOFELE
SIEPI – TEBALDI - DEL MONACO
URNWS127 (2 CD al prezzo di 1)
FALSTAFF
GOBBI - TEBALDI - CAPECCHI
BARBIERI - FRENI
URNWS121 (2 CD al prezzo di 1)
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Sound and Music Columns - LUGLIO 2011
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COLUMNS luglio 2011.indd