8
°
GIOVEDÌ
3 DICEMBRE 2015
ore 20.30
VENERDÌ
4 DICEMBRE 2015
ore 20.3 0
JOSEP PONS | Direttore
ANITA RACHVELISHVILI | Mezzosoprano
MARIA TOLEDO | Cantaora
Ginastera
Falla - Berio
Falla
8
°
GIOVEDÌ
3 DICEMBRE 2015
ore 20.3 0
VENERDÌ
4 DICEMBRE 2015
ore 20.3 0
JOSEP PONS | Direttore
ANITA RACHVELISHVILI | Mezzosoprano
MARIA TOLEDO | Cantaora
Manuel de Falla (1876-1946)
El amor brujo, gitanería in un atto e due
quadri (versione 1915)
Alberto Ginastera (1916-1983)
Quattro danze dal balletto Estancia
I.
Introducción y Escena – Canción del amor dolido*
– Sortilegio – Danza del fin del día (Danza ritual del
fuego)* – Escena (El amor vulgar) – Romance del
pescador – Intermedio (Pantomima)
(1941/43)
Los trabajadores agrícolas. Tempo giusto
Danza del trigo. Tranquillo
Los peones de hacienda. Mosso e ruvido
Danza final (Malambo). Allegro
Durata: 12’ ca.
Ultima esecuzione Rai a Torino: 23 ottobre 1981,
Niklaus Wiss.
Manuel de Falla (1876-1946)
Luciano Berio (1925-2003)
Siete canciones populares españolas
(1914) per mezzosoprano e orchestra
(orchestrazione di Luciano Berio, 1978)
El paño moruno. Allegretto vivace
Seguidilla murciana. Allegro spiritoso
Asturiana. Andante tranquillo
Jota. Allegro vivo
Nana. Calmo e sostenuto
Canción. Allegretto
Polo. Vivo
II.
Introducción (El fuego fatuo) – Escena (El terror) –
Danza del fuego fatuo (Danza del terror) – Interludio
(Alucinaciones) – Canción del fuego fatuo* – Conjuro
para reconquistar el amor perdido* – Escena (El
amor popular) – Danza y canción de la bruja fingida
(Danza y canción del juego de amor)* – Final (las
campanas del amanecer)*
* parti con interventi vocali
Durata: 35’ ca.
Ultima esecuzione Rai a Torino:
28 febbraio 2003, Rafael Frühbeck de Burgos
(suite dal balletto).
Ultima esecuzione con la voce:
4 giugno 1981, Massimo De Bernart, Carmen
Gonzales.
Durata: 13’ ca.
Ultima esecuzione Rai a Torino: 16 gennaio
1987, Muhai Tang, Edith Thallaug.
Il concerto di giovedì 3 dicembre è
trasmesso in collegamento diretto su
Radio 3 per il programma “Radio 3 Suite”.
ALBERTO GINASTERA
MANUEL DE FALLA - LUCIANO BERIO
L’argentino Alberto Ginastera ha condiviso, in senso più che positivo,
l’iter di buona parte dei compositori dell’America Latina. Dopo un primo
periodo di nazionalismo folcloristico (a cui appartengono la serie delle
Pampeanas strumentali ed i balletti Panambi ed Estancia, la cui suite è
inclusa nel programma odierno), attraversò una fase neoclassica intorno
agli anni ‘50, rivolgendosi poi nel decennio successivo alle più moderne
tecniche atonali, seriali, microtonali od aleatorie.
Proprio con Estancia ("ispirato a scene della vita rurale argentina")
Ginastera si collocò come un elemento di punta della tradizione
nazionale nella musica del suo Paese. Il lavoro, terminato nel 1941,
era stato commissionato per il "Ballet Caravan": con la coreografia di
Balanchine avrebbe dovuto partecipare ad una tournée nel Sud America
ed a New York. A causa dell’improvviso scioglimento del Balletto, fu la
suite ad essere eseguita per prima (12 maggio 1943, Teatro Colón di
Buenos Aires, direttore Ferruccio Calusio), mentre per la prima dell’opera
originale si dovette attendere fino al 1952.
L’argomento tratta di una giovane contadina che non corrisponde
l’attrazione di un giovane cittadino, finché non lo vede impegnarsi
positivamente nei più duri lavori dei campi.
Il primo quadro è dedicato a Gli agricoltori (Tempo giusto): la
scansione dei 6/8 (tempo basilare per tutta la suite, e frequente nei
ritmi sudamericani) vede alternarsi a lungo due battute di tre crome,
semiminima e pausa, con una di tre semiminime; con poche varianti e
con semplici giustapposizioni armoniche il primo quadro coinvolge tutta
l’orchestra in questo ritmo quasi chitarresco.
La poetica Danza del grano (Tranquillo) elimina le percussioni
conservando del 6/8 l’aspetto dolcemente circolare; con il Mosso e
ruvido de I braccianti del podere il ritmo si fa sovente irregolare e
tumultuoso, preludendo all’apoteosi della Danza finale (Allegro). Dopo
una introduzione di non breve durata, compare il "tempo di malambo",
consistente in uno schema metrico generalmente di sei unità per
misura, in 6/8, che Ginastera applica con un andamento più veloce del
tradizionale, con qualche variante ritmica e con brillante strumentazione.
Nonostante l’importanza e la centralità che il canto popolare, quale
elemento ispirativo, occupa nella produzione musicale di Falla, non
sono poi molti i casi di rielaborazione diretta ed esplicita delle fonti.
Anzi a ben vedere, molto pochi. La ragione di ciò risiede nel particolare
atteggiamento del compositore spagnolo rispetto al canto popolare del
suo paese. Non più, certamente una utilizzazione passiva e generica come
quella romantica per cui il canto popolare veniva elaborato né più né
meno di qualsiasi altro tema, ed attraeva per il suo colore locale venendo
a soddisfare un certo gusto per l’esotico; ma nemmeno un interesse
etnomusicologico in senso stretto e specifico, alla Bartók, tanto per
intenderci. Una “terza via”, piuttosto, in cui tra i caratteri propri del canto
popolare e la fantasia creativa del compositore si viene ad instaurare un
libero gioco di scambi, di integrazioni, di estensioni. È questo lo spirito
con cui si accinge a rielaborare la suite di sette canzoni popolari spagnole
all’inizio del primo conflitto mondiale. Analisi comparative tra le fonti e
le rielaborazioni di Falla dimostrano che il compositore non si è limitato
a vitalizzare il canto popolare con saporiti accorgimenti armonici e ritmici
nell’accompagnamento, bensì a ritoccare, ampliare secondo l’estro
creativo.
La versione originale di Falla è per canto e pianoforte. Nel 1978 Berio
ne elaborò una versione orchestrale coloritissima. Né poteva esser
diversamente, trattandosi di un compositore che non solo ha sempre
dimostrato, in proprio, grande interesse ed attrazione nei confronti del
canto popolare, ma che considera, stravinskianamente, la trascrizione
come un operazione altamente creativa e ri-creativa, quale mezzo per
impossessarsi pienamente dell’esperienza creativa altrui, non importa
quanto distante nel tempo. Fra le tante gemme dell’orchestrazione di
Berio si segnalano gli attacchi dei due pezzi lenti, la cui vena malinconica
è posta in particolare risalto da due corni, violini e viole, nell’Asturiana, e
dall’impasto di clarinetti e archi con tre viole sole, nella Nana.
Quattro danze dal balletto Estancia
Giorgio Pugliaro
(dal programma di sala del 22 ottobre 1981)
Siete canciones populares españolas per mezzosoprano
e orchestra
Gianfranco Vinay
(dal programma di sala del 15 gennaio 1987)
MANUEL DE FALLA - LUCIANO BERIO
Siete canciones
populares españolas
Sette canzoni
popolari spagnole
1. EL PAÑO MORUNO
AI paño fino, en la tienda,
Una mancha le cayó;
Por menos precio se vende,
Porque perdió su valor.
Ay!
1. IL PANNO MORESCO
Sul panno fino, nel negozio,
è caduta una macchia;
lo si vende a minor prezzo
perché ha perduto il suo valore.
Ahi!
2. SEGUIDILLA MURCIANA
Cualquiera que el tejado
Tenga de vidrio,
No debe tirar piedras
Al del vecino.
Arrieros semos;
Puede que en el camino
Nos encontremos!
Por tu mucha incostancia
Yo te comparo
Con peseta que corre
De mano en mano.
Que al fin se borra,
Y creyéndola falsa
Nadie la toma!
2. SEGUIDILLA MURCIANA
Chiunque abbia
il tetto di vetro
non deve tirar sassi
a quello del vicino.
Siamo mulattieri:
può darsi che ci si rincontri
lungo il cammino.
Per la tua molta incostanza
ti paragono
alla moneta che passa
di mano in mano;
alla fine si consuma
e, credendola falsa,
nessuno la riprende!
3. ASTURIANA
Por ver si me consolaba,
Arriméme á un pino verde
Pur verme e liorar lloraba,
Y el pino, como era verde,
Por verme Ilorar lloraba!
3. ASTURIANA
Per vedere se mi consolava,
mi accostai a un pino verde;
vedendomi piangere, piangeva,
e il pino-quanto era verde!vedendomi piangere, piangeva.
4. JOTA
Dicen que no nos querernos
Porque no nos ven hablar;
A tu corazón y al mÍo
Se lo pueden preguntar.
Ya me despido de tÍ
De tu casa y tu ventana
Y aunque no quiera tu madre
Adiós, niña, hasta mañana.
4. JOTA
Dicono che non ci amiamo
perché non ci vedono parlare;
possono domandarlo
al tuo cuore ed al mio.
Già mi allontano da te,
dalla tua casa e dalla tua finestra;
e sebbene tua madre non voglia,
arrivederci, fanciulla, a domani!
5. NANA
Duérmete, niño, duérme,
Duérme, mi alma,
Duérmete, locerito
De la mañana.
Nanita, nana.
5. NINNA NANNA
Dormi, bimbo, dormi;
dormi, anima mia,
dormi, stellina
del mattino.
Nanna, nannina.
6. CANCIÓN
Por traidores, tus ojos,
Voy á enterrarlos;
No sabes io que cuesta,
"Del aire”
Niña, el mirarlos.
“Madre, á la orilla”
Niña, el mirarlos.
"Madre”
Dicen que no me quieres,
Ya me has querido
Váyase Io ganado
“Del aire”
Por Io perdido
“Madre, á la orilla”
Por lo perdido
“Madre".
6. CANZONE
Vado a seppellire i tuoi occhi,
come traditori;
non sai quanto mi costi.
“Del aire”
fanciulla, guardarli
“Madre, á la orilla”
fanciulla, guardarli.
“Madre”.
Dicono che non mi ami,
poiché mi hai amato
vada il guadagno
“Del aire”
per ciò che ho perduto.
“Madre, á la orilla”
per ciò che ho perduto
“Madre”.
7. POLO
"Ay!"
Guardo una
"Ay!"
Guardo una pena en mi pecho
"Ay!"
Que á nadie se la diré!
Malhaya el amor malhaya!
"Ay!"
Y quien me lo dió á entender!
"Ay!"
7. POLO
"Ahi!"
Ho una
"Ahi!"
Ho una pena nel mio cuore
"Ahi!"
ma non la dirò a nessuno
Maledetto l'amore, maledetto
"Ahi!"
E chi me lo ha insegnato!
"Ahi!"
Traduzione di Gianfranco Vinay
MANUEL DE FALLA
El amor brujo, gitanería in un atto e due quadri
Al 1914 risale il primo progetto de L’amore stregone di De Falla che
avrebbe voluto inizialmente scrivere una canzone e una danza per la
danzatrice-cantante zingara e andalusa Pastora Imperio. L’idea iniziale
crebbe però durante la realizzazione fino a prendere la forma di un balletto
con tre canzoni della durata di mezz’ora. La trama dell’azione, sviluppata
dal libretto di Gregorio Martinez, è semplice e ritrae con sicura evidenza
la psicologia gitana sospesa tra superstizione e sensualità. Candelas,
una giovane e bella zingara, è ossessionata dal fantasma del suo amante
defunto che anche dopo la morte continua a tenerla in suo potere con una
singolare mescolanza di gelosia, passione e angoscia. Il fantasma del primo
amante incombe sul nuovo amore di Candelas, il giovane Carmelo. Ogni
volta che la coppia si incontra per scambiarsi il bacio destinato a suggellare
il loro amore, compare il fantasma del morto, li terrorizza e li divide. La
coppia si accorda allora con una seducente amica di Candelas perché si
presti a distogliere l’attenzione dello spirito. Il trucco riesce e quando lo
zingaro morto ricompare per disturbare un incontro amoroso tra Carmelo
e Candelas, viene talmente attratto dalla bellezza dell’altra fanciulla, che i
due trovano finalmente la possibilità di scambiarsi il bacio decisivo.*
La vicenda offre lo spunto ad un racconto orchestrale in cui le situazioni
coreografiche sono risolte in simboli raffinati e penetranti: l’immagine si
scioglie dai suoi contorni figurativi e restano le atmosfere misteriose, ridenti,
sensuali e malinconiche. Nella scia di quel folclore iberico di pura fantasia,
coniato dall’immaginazione di Bizet e di Debussy, si situa lo spagnolo De
Falla con questa partitura che non concede nulla all’effettismo esteriore, Il
crepitio delle nacchere e il suona delle chitarre sono rievocati per esempio
senza fare ricorso a tali strumenti ma solo servendosi del perfetto controllo
della tecnica orchestrale. L’amore stregone non è quindi un’antologia del
folclore iberico, ma una meditazione profonda e appassionata sui dati della
tradizione folclorica ricreati con l’evidenza visiva e la potenza evocatrice di
una fantasia capace di creare, proprio come diceva Debussy per le sue
lmages, delle Realtà.
Enzo Restagno
(dal programma di sala del 4 giugno 1981)
*La trama qui citata si riferisce al balletto del 1925 e differisce da quella originale della “gitanería” del 1915 che è
eseguita questa sera. Riportiamo la vicenda della versione del 1915 riassunta da María Lejárraga, amica di Falla:
“Una gitana innamorata e non sufficientemente corrisposta ricorre alle sue arti magiche, al malocchio e alla
stregoneria, o come le si voglia chiamare, per intenerire il cuore dell’ingrato; e ci riesce dopo una notte di incantesimi,
scongiuri, formule misteriose e danze più o meno rituali, quando inizia l’alba, quando l’aurora sveglia l’amore che
dormiva ignaro a se stesso; mentre le campane proclamano il suo trionfo con esaltazione”.
JOSEP PONS
Direttore Musicale del Gran Teatre del Liceu di Barcellona dal 2012,
ha consolidato un rapporto di lunga collaborazione con il teatro,
dove negli anni ha diretto, in qualità di Direttore Ospite Principale,
Il flauto Magico, II barbiere di Siviglia, The Light House, La Voix
Humaine, The Turn of the Screw, Orfeo, Pepita Jiménez, Atlántida, La
Vida Breve, Oedipus Rex e Peter Grimes. Recentemente ha diretto
Siegfried e Così fan tutte.
Collabora frequentemente con: Philharmonique de Radio France,
Filarmonica Reale di Stoccolma, Filarmonica di Rotterdam, Orchestre
de Paris, BBC Symphony, Orchestre National de France, Orchestre
National de Lyon, Göteborgs Symfoniker, Filarmonica di Tokyo,
Dresden Philharmonie, Orchestre de Paris, Gulbenkian Orchestra,
Orchestre du Capitole de Toulouse e Deutsche Kammerphilharmonie
Bremen.
Ha sviluppato numerose collaborazioni con le orchestre della BBC
partecipando ai “Proms” e tenendo concerti al Barbican Centre.
Ha recentemente diretto l’orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la
Scottish Chamber Orchestra e la City of Birmingham Symphony
Orchestra.
Dopo gli studi nella prestigiosa Escolania de Montserrat, è stato
Direttore dell’Orquestra de Cambra Teatre Lliure, dell’Orquesta
Ciudad de Granada e dal 2003 dell’Orquesta Nacional de España,
con la quale ha intrapreso un lavoro di profondo rinnovamento.
Oltre alle registrazioni per Deutsche Grammophon, incide per
Harmonia Mundi (Francia). Dei suoi venti album, molti sono stati
premiati con importanti riconoscimenti discografici quali Diapason
d’Or, Choc de la Musique, CD Compact Awards, Télérama, Grand Prix
du Disque e il Cannes Classical Awards. In riconoscimento della sua
ricca carriera musicale, Josep Pons ha ricevuto nel 1999 il “Music
National Award” dal Ministero della Cultura spagnola.
ANITA RACHVELISHVILI
Nata a Tbilisi, ha studiato pianoforte alla scuola di musica Mukhran
Machavariani e si è diplomata in canto al Conservatorio di Stato VanoSarajishvili. Ha ricevuto una borsa di studio dall'allora presidente
della Georgia, Mikheil Saakashvili, e nel 2007 ha vinto il premio
“Paata Burchuladze”.
Si è affermata sulla scena internazionale come protagonista nella
Carmen di Bizet, che ha inaugurato la stagione 2009/10 del Teatro
alla Scala, con la regia di Emma Dante e la direzione di Daniel
Barenboim. Da allora è stata invitata ad interpretare quel ruolo nei
teatri più prestigiosi del mondo, dal Metropolitan di New York alla
Deutsche Oper di Berlino, dalla Bayerische Staatsoper di Monaco alla
Staatsoper di Berlino, e ancora all’Opera di Seattle e di San Francisco,
al Teatro Regio di Torino, all’Arena di Verona e nuovamente alla Scala.
Nel 2011 ha debuttato al Concertgebouw di Amsterdam nel ruolo di
Dalila in Samson et Dalila di Saint-Saëns ed è stata Dulcinée nel Don
Quichotte di Massenet a Toronto e a Cagliari. Si è poi esibita per la
prima volta alla Carnegie Hall di New York nei panni della Principessa
di Bouillon in Adriana Lecouvreur di Cilea ed è tornata alla Staatsoper
di Berlino come Lyubasha nella nuova produzione della Sposa dello
Zar di Rimskij-Korsakov, con la regia di Dmitri Tcherniakov, diretta da
Barenboim.
Nella stagione 2013/14 ha vestito i panni di Konschakowna nella
nuova produzione del Principe Igor di Borodin al Metropolitan, è
stata Carmen alla Bayerische Staatsoper di Monaco, alla Staatsoper
di Berlino e al Covent Garden di Londra e ha cantato in recital al
Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel 2014/15 è tornata a New
York nei panni di Carmen mentre alla Scala ha preso parte a una
nuova produzione di Aida con la direzione di Mehta; ha cantato al
Teatro Mariinskij, ha preso parte alla Messa da Requiem di Verdi a
Salisburgo ed è stata Amneris in Aida all’Opera di Roma e all'Arena
di Verona.
Tra i recenti impegni: il debutto all'Opéra di Parigi in Aida, Samson
et Dalila a Berlino e a San Paolo, Azucena ne Il trovatore al Covent
Garden di Londra e Aida al Teatro Regio di Torino per l'inaugurazione
della stagione 2015/16.
MARIA TOLEDO
È considerata il nuovo volto del flamenco contemporaneo ed è la
prima artista a cantare questo genere suonando anche il pianoforte.
I critici l'hanno soprannominata “la Diana Krall del flamenco”.
Con una laurea in Legge e il diploma di conservatorio, ha scelto
di dedicarsi solo alla musica e ha realizzato il primo album Maria
Toledo nel 2009, che ha vinto il premio “Miglior Album dell'anno
di un nuovo artista” dalla Televisione e Radio Nazionale Spagnola.
Il suo secondo album Uñas Rojas (Unghie rosse) è stato
recentemente pubblicato da Warner Music Spagna. Il suo album
conSentido, che è stato realizzato nel febbraio 2015, è una
registrazione di flamenco che unisce tradizione e modernità. La
cantante e pianista è stata nominata per la 16^ presentazione
annuale dei “Latin Grammy Awards” in due categorie: “Album
dell'anno” e “Miglior Album di flamenco” per conSentido.
Nello spettacolo “Un modo speciale di cantare il flamenco”, Maria
Toledo propone il suo particolare punto di vista sul flamenco. Il
contrasto tra la sua giovinezza, la sua voce matura e il suo “essere
alla moda” è capace di far viaggiare il pubblico dal presente al
passato.
PARTECIPANO AL CONCERTO
VIOLINI PRIMI
*Roberto Ranfaldi (di spalla), °Giuseppe Lercara, Antonio Bassi, Constantin Beschieru,
Lorenzo Brufatto, Irene Cardo, Aldo Cicchini, Patricia Greer, Valerio Iaccio, Enxhi Nini,
Sara Pastine, Fulvia Petruzzelli, Francesco Punturo, Matteo Ruffo, Elisa Schack,
Lynn Westerberg.
VIOLINI SECONDI
*Paolo Giolo, Enrichetta Martellono, Pietro Bernardin, Roberto D’Auria, Michal Ďuriš,
Jeffrey abisiak, Rodolfo Girelli, Paolo Lambardi, Alessandro Mancuso,
Marcello Miramonti, Francesco Sanna, Isabella Tarchetti, Carola Zosi, Corinne Curtaz.
VIOLE
*Ula Ulijona, Matilde Scarponi, Geri Brown, Giovanni Matteo Brasciolu,
Giorgia Cervini, Massimo De Franceschi, Federico Maria Fabbris, Riccardo Freguglia,
Alberto Giolo, Agostino Mattioni, Margherita Sarchini, Clara Trullén Sáez.
CORNETTA
*Roberto Rossi
TROMBONI
*Joseph Burnam, Devid Ceste.
TUBA
Daryl Smith
TIMPANI
*Claudio Romano
PERCUSSIONI
Carmelo Gullotto, Alberto Occhiena, Emiliano Rossi, Antonio Ceravolo,
Massimiliano Francese, Flavia Laperna.
PIANOFORTE
*Antonino Siringo
VIOLONCELLI
*Massimo Macrì, Giuseppe Ghisalberti, Giacomo Berutti, Stefano Blanc,
Pietro Di Somma, Michelangiolo Mafucci, Carlo Pezzati, Stefano Pezzi, Fabio Storino,
Nicola Brovelli.
CONTRABBASSI
*Cesare Maghenzani, Antonello Labanca, Silvio Albesiano, Alessandro Belli,
Luigi Defonte, Pamela Massa, Virgilio Sarro, Vincenzo Venneri.
FLAUTI E OTTAVINI
*Dante Milozzi, Carlo Bosticco.
OBOI
*Carlo Romano, Teresa Vicentini.
CORNO INGLESE
Teresa Vicentini
CLARINETTI
*Enrico Maria Baroni, Franco Da Ronco.
CLARINETTO BASSO
Salvatore Passalacqua
FAGOTTI
*Elvio Di Martino, Cristian Crevena.
CONTROFAGOTTO
Bruno Giudice
CORNI
*Corrado Saglietti, Marco Panella, Emilio Mencoboni, Marco Tosello.
TROMBE
*Roberto Rossi, Daniele Greco D’Alceo.
*prime parti ° concertini
CLASSICA PER TUTTI
Torino - Auditorium Rai - Concerti
Stagione 2015.2016
4 concerti per le famiglie
con l’Orchestra Sinfonica Nazionale
della Rai
Ascoltare, conoscere, incontrare, ricevere inviti per concerti fuori
abbonamento, scoprire pezzi d’archivio, seguire le tournée dell’Orchestra,
avere sconti e facilitazioni. In una parola, diventare AMICI.
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Sinfonica Nazionale della Rai: scegliete la quota associativa che
preferite e iscrivetevi subito!
Tutte le informazioni e gli appuntamenti sono disponibili sul sito
www.amiciosnrai.it o scrivendo a [email protected].
MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2015
ore 15.30
Concerto di Natale “Fiaba e Musica”
JURAJ VALČUHA | direttore
LORENZO BRANCHETTI (Milo Cotogno) | attore
Musiche di Ljadov, Grieg, Prokof’ev,
Rimskij-Korsakov, Dukas
Auditorium Rai
"Arturo Toscanini" di Torino
Biglietteria
via Rossini 15
10124 - Torino
Tel: 011/8104653
011/8104961
Fax: 011/8170861
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1° dicembre 2015
CONVENZIONE OSN RAI - VITTORIO PARK
Tutti gli Abbonati, i possessori di Carnet e gli acquirenti dei singoli
Concerti per la Stagione Sinfonica OSN Rai 2015/16 che utilizzeranno
il VITTORIO PARK DI PIAZZA VITTORIO VENETO nelle serate previste
dal cartellone, vidimando il biglietto di sosta nell’apposita
macchinetta installata nel foyer dell’Auditorium Toscanini, avranno
diritto allo sconto del 25% sulla tariffa oraria ordinaria.
PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI AL PERSONALE DI SALA O IN
BIGLIETTERIA.
Le varie convenzioni sono consultabili sul sito www.osn.rai.it
alla sezione "riduzioni".
Poltrona numerata in
ogni settore: 10,00 euro
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Under 15 in ogni settore:
5,00 euro
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instagram.com/orchestrasinfonicarai
@OrchestraRai
SABATO 9 GENNAIO 2016
ore 16.00
presentazione di Massimo Bernardini
JAMES CONLON | direttore
Musiche di Varèse, Beethoven
SABATO 16 GENNAIO 2016
ore 16.00
presentazione di Massimo Bernardini
JURAJ VALČUHA | direttore
TRULS MØRK | violoncello
Musica di Schumann
SABATO 5 MARZO 2016
ore 16.00
presentazione di Massimo Bernardini
JURAJ VALČUHA | direttore
NIKOLAJ DEMIDENKO | pianoforte
Musica di Ligeti, Beethoven
I CONCERTI
9
°
GIOVEDÌ
17 DICEMBRE 2015
ore 20.3 0
VENERDÌ
18 DICEMBRE 2015
ore 20.3 0
OTTAVIO DANTONE | Direttore
BERIT SOLSET | Soprano
DELPHINE GALOU | Contralto
MARTIN VANBERG | Tenore
MATTHEW BROOK | Basso
CORO MAGHINI
CLAUDIO CHIAVAZZA | Maestro del coro
Johann Sebastian Bach
Messa in si minore BWV 232
per soli, coro e orchestra
CARNET
da un minimo di 6 concerti scelti fra i due turni e in tutti i settori
Adulti: 24,00 euro a concerto Under 30: 5,00 euro a concerto
SINGOLO CONCERTO
Poltrona numerata: da 30,00 a 15,00 euro (ridotto giovani)
INGRESSO
Posto non assegnato: da 20,00 a 9,00 euro (ridotto giovani)
BIGLIETTERIA
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Programma - Orchestra Sinfonica Nazionale