GUIDA MERCATO
usato analogico e digitale
Le occasioni dell’usato:
come scegliere,
cosa controllare
Fotocamere a pellicola, fotocamere digitali, obiettivi: quello dell’usato è un mercato
molto vivace. Le occasioni non mancano, ma occorre sapere cosa e come controllare le
fotocamere e gli obiettivi. Le interviste con gli esperti.
Il mercato dell’usato fotografico è sempre
stato molto importante sia per gli appassionati di fotografia che per i negozi specializzati. Fino a quando la fotografia era
solo analogica c’era davvero un’infinita
varietàdisfumaturecheorientavanoverso
macchine e obiettivi usati: giovani alle prime armi alla ricerca di qualcosa di valido a
prezzi stracciati, esperti a caccia del pezzo pregiato d’annata o recente, nostalgici
chedesideravanolamacchinaconlaquale
26 TUTTI FOTOGRAFI
avevanocominciatoafotografare(poiinopinatamente venduta) o anche quella che
non si erano potuti permettere da giovani.
Naturalmente in questa varia umanità che
affollava i mercatini dell’usato fotografico
c’erano anche i collezionisti, ma non erano
la maggioranza.
Moltissimi erano gli appassionati a vario
titolo, chi per la fotografia attiva, chi per
l’apparecchio in sé e chi per entrambi questi aspetti. Alla base di tutto c’era la con-
sapevolezza che qualsiasi fotocamera era
in grado di produrre risultati eccellenti se
equipaggiatadiun’otticavalidaeunabuona pellicola, per cui il concetto di obsoleto
era piuttosto lontano da questo mondo.
Con l’avvento del digitale le cose sono
un po’ cambiate, dato che la qualità del
risultato dipende strettamente dal corpo
macchina; ne deriva che la contiguità e la
continuità fra nuovo e usato è più incerta.
Da qualche tempo l’interesse per l’usato si
Gli anni settanta rappresentano l’apice della reflex classica, con modelli che
unisconodimensionicompatte,affidabilità,semplicitàoperativaeindiscutibile qualità complessiva, come questa Olympus OM-1 del 1972. Anche
la versatilità di questi sistemi era già ai livelli massimi, con estesissimi
corredi di obiettivi e accessori come winder, motori, flash e molto altro.
sta diffondendo anche in campo digitale,
visto che questa tecnologia è ormai matura e oggi anche una reflex di due-tre anni
fa può dare ottimi risultati. Tuttavia, si potrebbetemerechel’apparecchiodigitaledi
seconda mano possa avere difetti occulti,
difficili da cogliere.
È davvero così? Come cautelarsi da questo
rischio? Cosa si deve controllare in un apparecchio usato?
Tra analogico e digitale, corpi macchina e
obiettivi, la casistica è varia e le considerazioni molteplici, per cui cercheremo di
procedere con metodo e razionalità.
L’apparecchio meccanico,
ovvero il fascino della precisione
Lafotocameratotalmentemeccanicapermette di tornare all’essenza della fotografia, fatta solo di tempi, diaframmi e occhio
del fotografo. Non si tratta di un atteggiamento nostalgico, visto che anche diversi
fotografi nati con il digitale comprendono
il valore di un approccio minimalista ed
essenziale alla fotografia, per confrontarsi
conl’immaginesenzaun’eccessivamediazione della tecnologia.
Inpiùc’èl’indubbiofascinodell’oggettoda
ammirare, dei materiali solidi e duraturi,
dellelavorazioniaccurate.Sonosensazioni
difficili da trasmettere a parole, ma percepiteinmodoinequivocabiletoccandocon
mano gli apparecchi. Le differenze con gli
Esposimetri al selenio.
Fino ad una decina di anni fa, la presenza dell’esposimetro al selenio era vista come un pregio dai puristi,
che aborrivano la dipendenza dalle pile data dai sistemi
al solfuro di cadmio o al silicio. Tuttavia gli esposimetri al selenio tendono ad esaurirsi (in fondo è come se
avessero una pila non sostituibile) e per prolungare la
loro durata devono essere esposti alla luce solo per il
tempo strettamente necessario ad effettuare la lettura
esposimetrica. Qui vediamo uno dei più famosi esposimetri al selenio della storia, incorporato nella famosa
Zeiss Ikon Contarex “Ciclope”.
apparecchi attuali coinvolgono insieme la
vista, l’udito il tatto e l’olfatto. Oltre che per
le soluzioni estetiche e operative, gli apparecchi d’annata stupiscono per il peso e la
consistenza, per l’abbondanza di ottone
cromato e alluminio anodizzato, per certi
rumori peculiari e per il tipico odore di lubrificante nelle parti mobili.
Per rendersene conto non occorre nemmeno arrivare ai simboli stessi della meccanicadiprecisione,comepossonoessere
Leica, Contax o Alpa; basta azionare il pulsante di scatto di una Nikkormat o la leva di
caricadiunaSpotmaticperentrareintutto
un altro mondo. Senza contare che a volte
si incontrano pezzi che hanno cinquanta
anni ma paiono appena usciti dalla linea di
produzione,concromatureancoraperfette
enemmenoungraffio.Pernonparlaredella varietà, dell’ingegnosità e a volte dell’ingenuità di certe soluzioni che hanno fatto
la storia della tecnica fotografica.
Se poi pensiamo che con duecento euro
oggi si può avere una reflex 35mm professionale come la Olympus OM-1 e con pochecentinaiadieuroaddiritturaunamedio
formato come la Pentax 6x7, la tentazione
difareuntuffonellafotografiaanalogicadi
qualità è grande.
Un corredo moderno,
analogico o digitale
Certamente qualche buona occasione si
può cogliere anche cercando l’usato analogico autofocus e il digitale. Le più recenti
generazionidireflexanalogicheautofocus
includonomacchinedituttorispettoeammiraglie che pochi anni fa erano il vanto
dei sistemi fotografici più apprezzati, oggi
reperibili a prezzi di saldo.
Le compatte digitali usate non valgono
letteralmente nulla dal punto divistacommerciale e per questo è difficile trovarle,
mentre con i corpi reflex digitali è in corso
un vero boom dell’usato. Questo si deve
principalmente alla combinazione di due
fattori: da un lato la qualità d’immagine
offerta dagli apparecchi degli ultimi anni
supera ampiamente le necessità reali del
fotoamatore anche smaliziato, dall’altro il
momento di crisi consiglia un po’ di moderazione nelle spese. Così la richiesta si
orienta in prevalenza su certi modelli particolarmente riusciti e apprezzati dal pubblico, soprattutto quelli di livello e costo
medio-alto, sui quali un risparmio del 30%
significa 500-600 euro.
Esempi evidenti sono la Nikon D700 e la
Canon Eos 5 MkII; i commercianti che trattanol’usatovorrebberoaverneinquantità!
Ancheleottichedestanosempreinteresse,
perché dal punto di vista tecnologico invecchianomoltomenodeicorpimacchina.
Per questo motivo gli obiettivi tendono a
mantenerebeneilvaloreneltempo,meglio
di accessori specifici per il singolo corpo
TUTTI FOTOGRAFI 27
Gli obiettivi di una volta.
Andando a cercare nella produzione degli anni settanta
troviamo esempi
di una modernità
sorprendente, che
includono schemi
ottici complessi,
efficacissimi trattamentiantiriflettenti,
lenti asferiche, vetri
a bassa dispersione
e chi più ne ha più
ne metta. Qui vediamo la versione
con baionetta KA
del famoso 15mm
(non fisheye) sviluppato da Pentax
in collaborazione con Zeiss ed in seguito
ricalcolato in Giappone. Da fonti originali
(ufficiose) si è avuta conferma che la lente
asferica era già del tipo ibrido (lente sferica in vetro con sottilissimo riporto superficiale asferico in resina): probabilmente si
tratta del primo caso storico per un obiettivo fotografico di serie!
Adattare, che passione!
Con semplici adattatori meccanici, reperibili a basso prezzo in rete, si possono resuscitare anche gli obiettivi dei sistemi fotografici scomparsi da
tempo. Questo Meyer Domiplan 50mm f/2,8 si monta su una Lumix GF1
tramiteadattatoredaviteM42abaionettaMicroQuattroTerzi.Naturalmente
la messa a fuoco è manuale, ma risulta facilitata dall’ingrandimento della
zona centrale dell’immagine inquadrata.
macchina, come può essere un’impugnatura porta-batterie.
Le ottiche di ieri e di oggi
Per apprezzare la meccanica fine è già
sufficiente prendere in mano un obiettivo
Takumar degli anni cinquanta, sessanta o
settanta: il peso, la lavorazione accurata, le
scritte incise, la pastosità e la precisione
della messa a fuoco, le numerose lamelle
del diaframma sono tutti aspetti che staccano nettamente gran parte di questerealizzazioni dai tipici prodotti attuali.
Oltre a poter usare questi obiettivi sui relativi corpi d’epoca, ci sono molte possibilità
anche con le attuali fotocamere digitali ad
Caratteristiche dei più comuni innesti per obiettivi storici e attuali (in ordine di tiraggio crescente)
Attacco
Tipo
Tiraggio
(mm)
MF
AF
A
D
Note
Pentax Q (2011)
Baionetta
9,2
Si
Si
*
Si
C (cine)
Vite 1” (25,4mm)
17,526
Si
-
Si
-
Adattatore opzionale per obiettivi con
baionetta Pentax K.
Attacco più diffuso per cineprese e
telecamere.
Fuji X (2012)
Sony E
Nikon 1 (2011)
Baionetta
Baionetta
Baionetta
17,7
18
19~19,6
Si
Si
Si
Si
Si
Si
*
*
**
Si
Si
Si
Micro Quattro Terzi
Samsung NX
Leica M
Baionetta
Baionetta
Baionetta
20
25,5
27,8
Si
Si
Si
Si
Si
-
*
*
Si
Si
Si
-
Leica vite
Olympus Pen F
Contax G
Contax telemetro
Nikon telemetro
Alpa reflex
QuattroTerzi
Konica AR/F
Miranda
Canon FL/FD
Fujica X
Minolta MC/MD
Canon EF/EF-S
Vite M39x1
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta + Vite
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
28,8
28,95
29
34,85
34,85
37,8
38,67
40,7
41,5
42
43,5
43,5
44
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
28 TUTTI FOTOGRAFI
Adattatore opzionale per gli obiettivi con
baionetta Nikon F **.
Usato da Olympus e Panasonic.
No obiettivi Leica M.
Sensore adattato agli obiettivi e non
viceversa.
Non più in produzione
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Olympus/Panasonic.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione
Non più in produzione.
Il fascino della meccanica e della storia.
Questa Exakta Varex IIb rientra nella genealogia delle
prime reflex 35mm della storia e in qualche modo illustra la lunga strada compiuta nell’evoluzione di queste
fotocamere. Oltre alla conformazione trapezoidale e all’assenza del pentaprisma (rimpiazzato da un pozzetto
con lentino di ingrandimento) si notano
ottiche intercambiabili. Infatti gli obiettivi
parecchie “anomalie” come la leva di
Nikon e Pentax (sia manuali che autofocarica a sinistra e il pulsante di scatto
cus) oltre ai Canon EF e Minolta AF, mansul frontale (sempre a sinistra, sotto il
tengono la compatibilità con diversi corpi
comando per la chiusura del diaframma
reflex attuali.
sull’obiettivo). Evidentemente a Dresda
In più, anche gli obiettivi dei sistemi fuori
il mondo diventava mancino!
produzione si possono usare sulle più recentimirrorless,graziealridottotiraggiodi
Le fotocamere a
soffietto.
In questo genere di apparecchio d’epoca
occorre controllare la regolarità
dell’aperturadel
sistema a soffietto, la sua tenuta alla luce e il
funzionamento
dell’otturatore
centrale,soprattuttoperquanto
riguarda i tempi
lunghi.
questeultimeeaivariadattatorireperibiliin
commercio. Per questo gli obiettivi d’epoca di buon livello si sono svalutati molto
meno dei corpi analogici. Emblematico il
caso delle Praktica a vite: provate a cercare questi prodotti in rete e noterete che
un Pentacon 50mm f/1,8 o altri obiettivi
standard ex-DDR costano intorno ai 50
Caratteristiche dei più comuni innesti per obiettivi storici e attuali (in ordine di tiraggio crescente)
Attacco
Tipo
Tiraggio
(mm)
MF
AF
A
D
Sigma SA
Praktica B
Minolta/Sony A
Exakta/Topcon
Pentacon vite
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Vite M42x1
44
44,4
44,5
44,7
45,46
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
-
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
-
Pentax K
Baionetta
45,46
Si
Si
Si
Si
Contax/Yashica
Olympus OM
Zeiss Contarex
Nikon F
Leica R
Contax N
Mamiya 645
Contax 645
Pentax 645
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
Baionetta
45,5
46
46
46,5
47
48
63,3
64
70,87
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Pentaconsix
Hasselblad V
Pentax 67
Baionetta
Baionetta
Baionetta
74,1
74,9
84,95
Si
Si
Si
-
Si
Si
Si
-
Note
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Attacco usato da molti fabbricanti. Non più
in produzione.
Attacco usato da molti fabbricanti.
Adattatore opzionale per obiettivi con
baionetta Pentax 645 e 67.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Adattatore opzionale per obiettivi con
baionetta Pentax 67.
Non più in produzione.
Non più in produzione.
Legenda
AF = Autofocus MF = Messa a fuoco manuale A = Uso di obiettivi “analogici” D = Uso di obiettivi “digitali”
* Tramite adattatori meccanici, perdendo tutti gli automatismi. ** L’adattatore Nikon FT1 mantiene l’esposizione automatica e
l’autofocus con obiettivi motorizzati.
TUTTI FOTOGRAFI 29
Cosa controllare: le fotocamere a pellicola
Per valutare lo stato d’uso e la funzionalitàdell’apparecchiousatoconsigliamodieseguireunveroeproprio
check-up preliminare.
1. L’aspetto esteriore
y Spesso le macchine “come nuo-
ve” sono quelle con i maggiori problemifunzionali,perchélameccanica
richiede un certo uso continuativo
(non troppo pesante) per rimanere
in ordine.Tuttavia una macchina con
forti segni di usura può essere stata
“spremuta” a livello professionale oltre certi limiti e quindi va controllata con particolare attenzione in tutti i suoi aspetti funzionali.
y Se gli spigoli di una fotocamera nera mostrano l’ottone sottostante, si può pensare ad un uso intenso e protratto nel tempo. Un
ritocco approssimativo di questi spigoli (es. con pennarello nero)
non depone a favore della cura e dell’onestà del venditore.
y La presenza di ruggine o verderame sui bordi del dorso e sulle
testedelleviti,oppureunrivestimentoinfintapellescollatopossono
indicare l’uso e/o la conservazione in un ambiente umido.
yLeammaccaturesuuncorpometallicoindicanocadutee/ourtidi
una certa consistenza, che possono far temere altri danni interni.
y Le viti visibili non devono presentare segni di usura dovuti a cacciaviti impropri o operatori maldestri, che possono suggerire interventi tecnici eseguiti male.
y La presa sincro sulla staffa e quella separata per il cavetto non
devono essere ossidate o ammaccate.
y Sul fondello, l’attacco filettato per il treppiede deve essere in ordine.
y Eventuali crepe in un corpo in materiale plastico possono essere
legate a cadute, ma esistono anche fessurazioni che si producono
spontaneamente,dovuteallacombinazionetraunaconformazione
complessadellaparteetensioniinternealmomentodellostampaggio.Siriconosconoperchésipresentanosemprenellostessopunto,
per quasi tutti gli esemplari di uno stesso modello.
ySullefotocamereanalogicheelettroniche,verificarecheilpannello Lcd non presenti rotture o macchie scure e che visualizzi correttamente i dati accendendo la fotocamera.
2. Mettiamo l’occhio al mirino
y L’immagine deve essere omogenea, senza
segni di crepe, graffi o eccessiva sporcizia.
y In un mirino reflex, ruotando la ghiera di
messa a fuoco dell’obiettivo deve essere possibile avere l’immagine a fuoco. Provare all’infinito e ad una breve distanza confrontabile
con quanto indicato sulla scala delle distanze
dell’obiettivo.
y Nelle fotocamere a telemetro si deve percepire lo sdoppiamento e la sovrapposizione
delle immagini nell’area centrale. Provare all’infinitoeadunabrevedistanzaconfrontabile
con quanto indicato sulla scala delle distanze
dell’obiettivo.
y Ancora nelle fotocamere a telemetro, le
cornicette di correzione della parallasse devono essere parallele ai bordi del mirino, altrimentiindicanourtisubitidallafotocamera.
Se la fotocamere prevede la correzione auto30 TUTTI FOTOGRAFI
Vernice scrostata.
Un corpo macchina verniciato che
mostri segni di usura racconta di un
uso intenso e/o prolungato, forse a
livello professionale. In effetti questa Pentax 6x7 ha lavorato dai primi
anni settanta fino a cinque anni fa.
Tuttavia, trattandosi di una macchina
robustissima e soggetta alla dovuta
manutenzione negli anni, è ancora
oggi perfettamente operativa senza
alcun problema tecnico.
matica della parallasse, le cornicette devono muoversi con la messa
a fuoco.
y In presenza di esposimetro TTL (galvanometro, Led o Lcd), l’indicazionedevefunzionareedessereproporzionaleallevariazionisu
tempi, diaframmi e sensibilità (es. se si chiude il diaframma o si
riduce la sensibilità di uno o due valori EV, il tempo richiesto deve
essere doppio o quadruplo).
3. Apriamo il dorso e il vano batterie
y Il dorso deve aprirsi e chiudersi senza forzature e senza presentare particolari giochi da chiuso.
y Le sottili guarnizioni in espanso dove appoggia il dorso devono
garantire la tenuta alla luce, pertanto devono essere presenti e non
appiccicare.Nelcasovannosostituite.L’operazionenonèparticolarmente difficile né costosa per un laboratorio specializzato.
y Se la verniciatura del pressa-pellicola è consumata, si può supporre un uso intenso della macchina. Controllare anche l’elasticità
del pressa-pellicola.
yLetendinedell’otturatoreintelagommatanondevonopresentare
ondulazioni,lacerazioni,screpolature,sfilacciamentienondevono
essere appiccicose. È importante che non vi siano tracce di colla o
di muffa.
y Le tendine metalliche non devono presentare impronte, avvallamenti o lubrificante. Anche le lamelle degli otturatori centrali non
devono mostrare olio o grasso.
y I soffietti vanno controllati al buio, introducendo una piccola torcia elettrica attraverso il dorso e orientandola verso ogni lato per
verificare dall’esterno la presenza di eventuali fessure.
yNelvanobatterienondevonoesserepresentisegnidicorrosione,
cherivelerebberoperditediacidodallepile,conconseguentidanni
anche di rilievo alle parti elettriche.
4. Smontiamo l’obiettivo (se intercambiabile)
y Verifichiamo innanzi tutto la dolcezza del-
l’operazionedismontaggioemontaggiodell’ottica.
y Fatto questo, l’innesto ottiche deve preTendine dell’otturatore.
Se le tendine dell’otturatore mostrano ondulazionioaltreevidentianomaliecomenel
caso qui raffigurato, oltre che tempi scorretti ci si può aspettare una vera e propria
impossibilità di completare il ciclo di esposizione. In questo caso, la prima tendina
non completa la propria corsa e di conseguenza anche la seconda tendina si ferma
in posizione intermedia, senza chiudere.
sentarsi bene (senza ammaccature e
graffi anomali).
A questo punto si può provare a spostaredolcementeconunditolalevetta che trasmette alla fotocamera la
posizione della ghiera dei diaframmi
sull’obiettivo e/o il dispositivo (levetta, perno, ecc.) che aziona la chiusura del diaframma al momento dello
scatto. Questi particolari variano da
montatura a montatura, per cui la
verifica va fatta solo con cognizione
dicausa,pernongiudicareguastoun
meccanismo semplicemente ignoto.
y In un bocchettone reflex, lo specchio deve essere di norma in
posizione abbassata e non presentare rotture o segni di deterioramento (rigature, danni all’alluminatura, funghi, ecc.). È opportuno
controllare anche le guarnizioni in spugna sulla battuta superiore
dello specchio.
5. Altre prove funzionali
yControllareilpulsantediscatto,ilsuofunzionamentoeilritornoa
riposo senza inceppamenti o difficoltà di scorrimento. In una reflex,
dinormaanchelospecchiodeveritornareistantaneamenteinposizione abbassata, permettendo la visione nel mirino.
y Provare la ghiera di impostazione dei tempi. In genere le varie
posizionihannounaritenuta,maspostarlanondeveesseredifficile.
Una serie di scatti a vuoto, con dorso aperto, potrà servire a valutare
se l’otturatore si muove senza incertezze e se chiude bene. Con le
fotocamerepiùvecchieopiùusate,ilrischiodimalfunzionamentidi
questotiposihasoprattuttoconitempilenti.Questiscattipotranno
dare anche indicazioni di massima sulla correttezza dei tempi lenti,
mentre per quelli veloci occorrono strumenti di laboratorio.
y Nelle fotocamere folding, verificare la regolarità e la precisione
nell’estensione e nel rientro del soffietto.
y Provare il comando per impostare le sensibilità, senza forzarlo.
È probabile che per variare la sensibilità si debba azionare un dispositivo di sblocco.
y Verificare la dolcezza della leva di carica dell’otturatore e del tra-
Lamelle in ordine.
Aperto il dorso di una fotocamera
analogica con otturatore a scorrimento verticale, le lamelle (metalliche, plastiche o in materiali
compositi) devono essere perfettamente piane, ben spaziate e non
presentare tracce di lubrificante. La
presenza di polvere dentro e fuori la
macchina può indicare un proprietario poco attento, ma in assenza di
graffi e scrostature può essere solo
la conseguenza della partecipazione a qualche mercatino all’aperto.
Un’accurata pulizia con pompetta e
pennellino dovrebbe risolvere ogni problema.
sporto pellicola.
yControllareilfunzionamentodelcontaposeeilsuoazzeramento
all’atto dell’apertura del dorso.
y Con gli esposimetri al selenio, che funzionano senza pile, c’è il
rischio che la fotocellula sia esaurita e di solito i ricambi non sono
più reperibili.
ySelafotocameraèdotatadiflashincorporatoestraibile,verificare
che il dispositivo di sollevamento funzioni a dovere (capita che si
rompa una levetta in plastica o si sganci la molla che tiene il flash in
posizione operativa) e che il flash emetta il lampo.
6. Rullino di prova
y Se possibile, verificare con un rullino di prova l’esposizione con
i vari tempi e la planeità dell’attacco obiettivi rispetto al piano focale
(che potrebbe essere stata compromessa da cadute o smontaggi).
Lo stesso rullino mostrerà la funzionalità dell’autofocus, del trascinamento e del riavvolgimento motorizzato, quando presenti.
yConlefotocamereelettronicheeautofocusc’èsemprel’incognita
didifettisporadiciodiqualcheincompatibilitàconobiettiviparticolari (es. back focus e front focus), ma questo lo potrà evidenziare
solo l’uso continuato, come del resto accade anche acquistando il
prodottonuovo.Lapresenzadiunagaranzia(originaleodapartedel
rivenditore serio) serve proprio a coprire questi casi.
Cosa controllare: le fotocamere digitali
Per quanto riguarda le parti comuni con le fotocamere analogiche,
rimando a quanto già riportato.
y In più, si deve verificare l’integrità del monitor Lcd e delle articolazioninelcasodischermiorientabili.Provaretutteleposizionidello
schermo con l’immagine Live View attivata, per accertarsi che non
visianoproblemimeccanicidirotazione/inclinazioneointerruzioni
della visualizzazione.
y Occorre controllare anche la funzionalità degli sportellini per le
schededimemoriaediprotezionepericonnettori.Questisportellini
nondevonopresentarerottureocrepeincorrispondenzadicerniere
egancettidichiusuraeiconnettoriall’internonondevonomostrare
segni di maltrattamento.
y L’inserimento e l’estrazione della scheda di memoria deve avveniresenzaparticolariimpuntamenti(ancheseinalcunefotocamere
è normale un certo attrito o una certa difficoltà nell’afferrare la schedina per estrarla).
y Si consiglia di provare ad inserire, formattare e scattare qualche
foto con la scheda di taglio più grande che si conta di usare sulla
fotocamera; questo allo scopo di verificare anche la compatibilità
del modello con schede di capacità adeguata alle nostre esigenze.
Se una scheda non viene riconosciuta (es. schede SDHC per un modello uscito quando esistevano solo le SD), potrebbe anche essere
soltantounproblemadifirmwaredaaggiornare.Perinformazionial
riguardo,visitareilsitowebdelcostruttoreodell’importatore,oppure contattare il centro assistenza.
yLapossibilitàdiverificareimmediatamentelefunzionalitàdibase
attraverso alcuni scatti di prova è utile a tranquillizzare l’acquirente di una fotocamera digitale, anche se la possibilità di avere difetti
elusivi e sporadici è sempre presente (come in tutti gli apparecchi
elettronici).
y Per quanto riguarda il numero di scatti effettivamente eseguiti dalla fotocamera, la semplice numerazione delle immagini non è
minimamenteaffidabile,perchépuòesserestataresettataanchepiù
volte nel corso della vita operativa dell’apparecchio. Esistono però
utilities che leggono i dati del file immagine, scovando anche il dato
assoluto dei cicli di scatto dell’otturatore.
y La presenza dei cavi (USB, AV, ecc.) e dei software (DVD) forniti
all’origine con la fotocamera è certamente utile e gradita, ma non
strettamenteindispensabile.Leimmaginisipotrannosempretrasferire al PC tramite un lettore universale di schede di memoria (reperibileincommercioacirca10euro)equalchetipodisoftwaregratuito
per la gestione dei file immagine è sempre reperibile in rete, spesso
anchetramitelostessofabbricantedellafotocamera,cheforsepotrà
fornire anche il programma per la conversione
deiFOTOGRAFI
file Raw. 31
TUTTI
Dando la caccia alle ottiche d’epoca, non è raro imbattersi in soluzioni costruttive di gran pregio. A parte
l’uso generalizzato del metallo (ottone e/o alluminio)
per l’intero barilotto, può capitare di trovare ottiche
con diaframmi eccezionalmente arrotondati, come
questo Takumar 200mm f/3,5 dotato di ben diciotto
Il fotoamatore che volesse togliersi lo sfizio del medio formato, oggi trova lamelle! E dire che oggi i costruttori vantano come
occasioni particolarmente valide e abbordabili, come questa Pentax 6x7 che eccezionali i diaframmi a otto o nove lamelle. Se
ho acquistato completa di pentaprisma esposimetrico, impugnatura opzio- escludiamo gli zoom e i supergrandangoli d’epoca,
nale e obiettivo 105mm f/2,4 a 500 euro.
oggettivamentenonall’altezzadiquelliattuali,ilridotto numero di lenti delle focali medie e lunghe rende
gran parte di questi obiettivi “digital-friendly”.
euro, con o senza corpo macchina abbinato. Come dire che il valore commerciale è
tutto nell’obiettivo e la fotocamera da sola
è valutata poco o nulla.
Quanto ai risultati, c’è da dire che con focali dal 35mm in su non è raro incontrare
obiettivi d’epoca che competono ad armi
paricongliobiettiviprogettatiperildigitale.
Conun’otticavintagepuòcapitarediavere
un po’più di“purple fringing”(contorni blu
o violetti negli stacchi netti tra zone d’ombra e alte luci), ma in linea di massima un
ottimoobiettivoanalogicorestaunottimo
obiettivo anche nel digitale.
Più difficile invece il confronto nei supergrandangolari,dovenonèrarocheun’economica ottica kit come il 18-55mm batta
anche la blasonata focale fissa del tempo
chefu.Questoperl’elevato numero di lenti
delle focali più corte e la criticità del sensore nei confronti di raggi di luce che lo colpiscano in modo particolarmente inclinato.
Gli adattatori
Abbiamoaccennatoallapossibilitàdiadattare obiettivi di ogni genere ed epoca alle
modernecompatteaotticheintercambiabili,graziealridottotiraggiopermessodall’assenzadellospecchioreflex.Ingenerale,
ognivoltachesivuoleadattareunobiettivo
ad un corpo macchina diverso da quello
per il quale è stato progettato si pone il
problema di poter mantenere la messa a
fuoco all’infinito. A tale scopo è necessario che il corpo macchina abbia un tiraggio inferiore a quello dell’obiettivo, perché
così resta lo spazio per l’adattatore e viene
32 TUTTI FOTOGRAFI
mantenutaladistanzacorrettatral’otticae
il piano focale. Per valutare i possibili adattamenti,abbiamoriportatounatabellacon
le caratteristiche dei più diffusi innesti per
obiettivi.
Dal punto di vista della versatilità di adattamento le possibilità sono massime con
i sistemi mirrorless Pentax Q, Olympus,
Panasonic e Sony, mentre all’estremo
opposto troviamo la recente Pentax K-01.
AvendomantenutolabaionettaK(tiraggio
incluso), in quest’ultimo modello si è privilegiata la possibilità di usare direttamente
e senza limitazioni le ottiche del sistema
reflex Pentax, rinunciando però a quasi
tuttelepossibilitàdiadattarealtriobiettivi.
Resta però salva la possibilità di usare ottiche a vite M42x1.
Tornandoaicorpimacchinachepermettono di divertirsi con obiettivi di ogni genere,
gli opportuni adattatori si possono reperire presso costruttori europei e giapponesi
a prezzi sostenuti, oppure si può provare
con i molto più economici prodotti cinesi.
In genere anche questi ultimi sono realizzatiabbastanzabene;l’unicoaspettodove
ho notato criticità riguarda l’uso di focali
ultragrandangolari e fisheye: se l’adattatore è leggermente più corto del dovuto
(parliamo di decimi di millimetro) potrebbe risultare limitata o assente la possibilità
di trovare una messa a fuoco corretta. In
particolare ho avuto il caso di un fisheye
8mm nel quale impostando la messa a
fuoco su 40cm si aveva a fuoco l’infinito,
mentre impostando valori superiori non
era più a fuoco niente. Può darsi che con
l’arrivodellealtetemperatureestivel’alluminiodell’adattatoresidilatiquantobasta
perguadagnarequelmezzomillimetroche
manca e quindi tornare a mettere a fuoco.
Con le focali più lunghe il problema è
meno sentito, perché la maggior escursionedell’elicoidedell’obiettivopermette
di compensare questa tolleranza un po’
troppo ampia: con un 50mm potrà capitare di impostare la ghiera su 1 metro per
avere a fuoco a dieci metri. Non è bello
perché limita la messa fuoco minima, ma
si possono scattare molte foto lo stesso.
Se invece l’adattatore risultasse un po’
troppo lungo si perderebbe la messa a
fuoco all’infinito.
Dove acquistare e da chi
Per chi preferisce vedere e toccare l’oggetto prima di tirare fuori i soldi, le principali opzioni sono i negozi (sia quelli che
ritirano l’usato in cambio del nuovo che
quellispecializzatiinmodernariatoe/oantiquariato) e i mercatini di settore.
L’esistenza di un negozio fisico è già in
sé un elemento di tranquillità, un contatto certo al quale rivolgersi per qualsiasi
problemalegatoall’acquisto.Oltretutto,in
genere il gestore del negozio svolge questa attività perché è lui stesso un grande
appassionato di apparecchi fotografici e
quindi è in grado di capire il cliente con un
problema. I negozi più affermati offrono
anche una garanzia di sei mesi o un anno
sull’usato che propongono, analogico o
digitale che sia. In più, da parecchi anni
perilnegoziantevigel’obbligodiregistra-
Cosa controllare: gli obiettivi
y In aggiunta alle verifiche estetiche assimilabili a quanto già
detto per i corpi macchina (stato della finitura superficiale, ammaccature, ecc.) sugli obiettivi occorre verificare che le lenti non
presentino segni di danni (graffi o scheggiature) o macchie sui
trattamenti antiriflettenti. Polvere e sporco si possono ripulire
con le dovute cautele, per evitare di rigare il rivestimento ottico
delle lenti esposte.
y La ghiera di messa a fuoco deve muoversi con sufficiente
dolcezza. In genere il movimento è più pastoso e frizionato sulle
ottiche manuali di scuola classica (soprattutto con i teleobiettivi), mentre tende ad essere più morbido con i grandangolari e
ancora più libero sugli obiettivi autofocus.
y Tenendo l’obiettivo in mano e puntandolo verso una luce,
verificare l’eventuale presenza di polvere, aloni, muffe o funghi
tra le lenti. Muffe e funghi iniziano tipicamente dalle zone periferiche delle lenti, per poi propagarsi verso l’interno. Effetti di
reticolazione possono essere dovuti anche ad invecchiamento
deicollantitralelenticementate.L’interventodipuliziacompleta
e reincollaggio delle superfici ottiche è possibile, ma richiede
perizia e materiali adeguati.
y Il diaframma non deve presentare tracce di lubrificante e la
sua forma deve essere sufficientemente simmetrica. L’apertura
e la chiusura devono essere fluide e senza impuntamenti o forzature. A tale scopo, verificare che il comando del diaframma
(levetta o pernino sporgente dal retro dell’obiettivo) azioni il diaframma in modo dolce e che la riapertura avvenga all’istante,
senza attriti indesiderati. Considerazioni simili riguardano gli
otturatori centrali.
relaprovenienzadell’usatochevende,per
cui l’utente finale che si rivolge ad un punto vendita di buona reputazione è al sicuro
da rischi di ricettazione e simili. In poche
parole, tranquillità sugli aspetti tecnici e
sicurezza anche dal lato penale.
Tra i più affermati mercatini dell’usato
fotografico segnalo per esperienza personale quelli di Montecchio Emilia (RE),
Castel S.Giovanni (PC), Arezzo, Umbertide
(PG) e Novegro (MI), ma ce ne sono anche altri che può valere la pena visitare.
Naturalmente il vantaggio è la ghiotta opportunità di valutare un’offerta più ampia
rispetto al singolo negozio, con la possibilità di confronti diretti; soprattutto per
chi non vive in un’area con ampia offerta, i
mercatinisonoottimeoccasionipertoccare cose che normalmente non sarebbero a
portata di mano.
Il problema dei mercatini dell’usato fotografico sta nella varietà dei venditori, non
tuttiugualmenteaffidabili.Nonènemmeno detto che gli operatori meno seri abbiano prezzi più bassi, per cui si deve essere
abbastanzasmaliziatinelvalutaretuttiquesti aspetti e i possibili rischi collegati.
Gli accoppiamenti corpo macchina-obiettivo.
Smontato l’obiettivo, si deve verificare che la baionetta e le viti
di fissaggio (1) non mostrino segni di corrosione. Il pernino di
blocco (2) e il relativo pulsante (3) devono muoversi agevolmente, così come deve essere in ordine (senza deformazioni e corrosione) l’alberino di trasmissione dell’autofocus (4). I contatti
di trasmissione dati (5) e quelli di alimentazione per gli obiettivi
motorizzati (6) devono essere puliti e non deformati. All’interno,
il simulatore meccanico del diaframma (7) non deve essere deformato e si deve muovere senza impuntamenti, mentre il comando di chiusura del diaframma (8) non deve presentare usura
o altri problemi visibili. Lo specchio (9) non deve mostrare ossidazione o graffi e si deve sollevare e abbassare senza incertezze
al momento dello scatto. La guarnizione di battuta per lo specchio (10) deve essere integra e non appiccicosa. Naturalmente
in una macchina non reflex mancherà lo specchio, in una reflex
meccanica mancheranno i contatti elettrici e in una baionetta di
ultima generazione mancheranno le trasmissioni meccaniche.
Naturalmentel’occasioneinteressantepuò
capitare anche in un mercatino delle pulci, curiosando tra piatti e soprammobili
o nei negozi di usato generico (quelli che
espongono in conto vendita e poi danno
la metà dell’eventuale ricavato al vecchio
proprietario). In queste circostanze bisogna capire bene lo stato di funzionalità
dell’apparecchio e conoscere il suo valore,
perché è difficile che il venditore ne sappia
qualcosa e in più si rischiano quotazioni
del tutto irreali (non sempre favorevoli all’acquirente).
Chi invece si fida (oppure prende accordi precisi per un’eventuale restituzione in
caso di problemi) può rivolgersi agli annunci sulle riviste e alla risorsa rete, con
la prudenza e le accortezze normalmente
dovute a questi metodi a distanza.
La garanzia
Nel caso di oggetti recenti, questi potrebbero essere ancora coperti dalla garanzia
associata alla vendita del prodotto nuovo.
Per sapersi regolare, occorre distinguere
tra la garanzia “convenzionale” e quella
“legale” sui prodotti nuovi.
Lagaranziaconvenzionalevieneconcessa
direttamentealconsumatoredalfabbricantedelprodotto,neiterminicheessoritiene.
In genere la garanzia convenzionale ha la
durata di un anno (ma vi sono eccezioni) e
non copre i materiali di consumo e alcune
parti normalmente soggette ad usura più
precocedelrestodell’apparecchiocomele
batterie. In alcuni casi gli importatori possono sostituire la garanzia convenzionale
internazionale con una copertura locale,
più estesa nel tempo e/o nelle condizioni.
Indipendentementedall’esistenzaedaiterminidellagaranziadelcostruttore,lalegge
impone ai rivenditori di garantire ai clienti
laconformitàeilfunzionamentodell’apparecchiovenduto.Questaèlacosiddettagaranzialegale,chenell’UnioneEuropeahala
durata di due anni per i consumatori (vendite con scontrino) e un anno per gli utenti
professionali (vendite con fattura). Da ciò
ne consegue che il cliente non professionale ha sempre diritto a due anni di copertura (garanzia legale); invece il rivenditore
potràrivalersisull’importatoreperilprimo
anno, mentre in genere dovrà pagare la
riparazione se il problema si presenta duTUTTI FOTOGRAFI 33
Leica resta un punto di riferimento nella
fotografia analogica, ma anche nel digitale. La continuità nell’uso degli obiettivi
e l’impegno del fabbricante tedesco nelle
nuovetecnologiehannorinnovatol’interesse per il sistema a telemetro.
rante il secondo anno. È utile che il cliente
losappia,perpotertenerenelgiustoconto
anche l’affidabilità del rivenditore.
In altre parole, se rivolgendosi ad un rivenditore fidato ci si sente chiedere un prezzo
leggermente superiore di altri, questo è
giustificato dai costi maggiori che il venditore sostiene per onorare certe riparazioni
nell’ambitodellagaranzialegale.Seinvece
si punta al prezzo più basso possibile, si
sappiacheundomanipotrebbeesseredifficile non solo avere la copertura in garanzia, ma addirittura ritrovare il venditore.
Tutto questo tocca anche chi acquista
l’usato, visto che con certi importatori la
presenza della garanzia (anche scaduta)
è richiesta per procedere a una qualsiasi
riparazione, oppure influisce sui costi. Per
quanto antipatica dal punto di vista del
cliente, una simile politica si giustifica col
fattocheunimportatoreindipendente(che
per legge non può essere esclusivo) non
vuole sobbarcarsi anche i costi per prodotti che al momento della vendita hanno
fattoguadagnareisuoiconcorrenti.Capito
questo, il problema è che mentre un intervento anche profondo su una fotocamera
essenzialmente meccanica è alla portata
di qualunque laboratorio specializzato in
foto-ottica, le apparecchiature di diagnosi e i ricambi delle parti elettroniche le ha
soltantoillaboratorioufficiale.Questopuò
fare tutta la differenza tra risolvere un problematecnicoetrasformarelafotocamera
o l’obiettivo in un grazioso soprammobile.
I prezzi
Comeindicazionedimassima,l’usatodiun
modelloinproduzionepuòfarrisparmiare
dal 30 al 50% sul nuovo, mentre riduzioni
anche maggiori riguardano i modelli fuori
34 TUTTI FOTOGRAFI
La Nikon F5 e la Canon Eos 1n sono tra
le reflex analogiche più apprezzate dagli appassionati, perché rappresentano
il punto di riferimento dei più affermati
sistemi fotografici a pellicola.
produzione.Naturalmenteilvaloredipende
da diversi fattori: interesse per quel certo
marchio e modello (valore tecnico, storico
o affettivo), stato di conservazione (estetica e funzionalità) e completezza. Infatti la
presenza del libretto di istruzioni e degli
imballi aumenta sostanzialmente il valore
di un pezzo da collezione.
Anche nel caso dell’oggetto di seconda
mano acquistato per essere usato, libretto e imballo rassicurano l’acquirente sulla
curadelprecedenteproprietario.Rispetto
ad una quotazione media di mercato, che
potrebbe essere il prezzo pattuito in una
trattativadirettatravenditoreeacquirente,
èlogicocheilnegoziantedovràriconoscere qualcosa in meno e vendere a qualcosa
in più, per ricavare il proprio margine lordo. L’acquirente consapevole capisce che
questo margine è del tutto lecito, per permettere al negoziante che fornisce questo
servizio di esercitare la propria attività in
modo corretto.
Con l’avvento del digitale, quasi tutto il
parco analogico ha sofferto di una brusca
caduta di interesse da parte del pubblico
(lo si è visto dal crollo delle presenze ai
mercatini)equindiancheiprezzisonoprecipitati. Poi ci si è resi conto che parecchi
obiettivi erano ancora utilizzabili con soddisfazioneequindipotevanomantenereil
valore, mentre quelli dei sistemi morti erano andati quasi a zero.
Infine con l’arrivo delle mirrorless anche
gli obiettivi inutilizzabili da tempo sono risorti a nuova vita e le quotazioni sono in
parte risalite. Questo come discorso generale, sul quale si sono innestate importanti vicissitudini per certi marchi o fasce
di prodotto. Ad esempio, con l’annuncio
dell’abbandono del settore fotografico da
La Canon Eos 5D MkII e la Nikon D700
sono le reflex digitali più ricercate nell’usatoeperquestaragionemantengono
molto bene il loro valore.
pare di Minolta si era pensato che tutto il
sistema Minolta avrebbe seguito le tristi
sorti di Contax-Yashica e di tanti altri marchi storici, mentre il successivo recupero
dei progetti e della produzione da parte di
Sony lo ha rilanciato alla grande. Anche le
quotazioni dell’usato di questo marchio
sono andate sulle montagne russe.
Discorso simile, anche se meno traumatico, per il medio formato Pentax, con
quotazioni e vendite rimaste congelate in
attesadell’annunciata645digitale,chetra
conferme e smentite è giunta sul mercato dopo sette sofferti anni. Nel frattempo
andava in lenta agonia il sistema Pentax
67, sul quale non vi sono mai state serie
aspettative di digitalizzazione. Il risultato
è che oggi chi volesse divertirsi con la
macchina che usava Sam Haskins per le
riprese di glamour e i suoi giochi visionari
puòaverlaamenodiundecimodelprezzo
originale.TantopiùchegliobiettiviPentax
67 (ottimi!) si possono usare anche sulla
645 analogica o digitale, per cui un certo
mercato l’hanno mantenuto.
Cosa dicono gli addetti ai lavori
Per “tastare il polso”al mercato dell’usato
abbiamo parlato con alcuni nomi di riferimento del mercato nazionale.
Secondo Ryuichi Watanabe di
NewOldCamera (Milano), dopo il calo di
interesse e di quotazioni avvenuto in passato, oggi l’usato analogico è più che stabile e si difendono soprattutto i pezzi più
Il nuovo Fotomercato
è on-line
DatoilforteinteressedimostratoperilFotomercato
on-line, abbiamo deciso di realizzare un sito dedicato, rifacendo completamente il programma di
gestione. E l’abbiamo fatto esaminando quanto di
meglio esiste oggi in Rete. Sappiamo che nel mondodelsoftwaretuttocambiarapidamente,maoggi
Fotomercato.euèlostrumentomiglioreperquanti
voglionocomprareevenderedirettamenteinRete.
Molto efficiente è il motore di ricerca e vi è anche la
possibilità di dare rilievo ai propri annunci: a soli €
5 si inserisce una foto nella vetrina annunci e si evidenza l’annuncio nella griglia (annunci premium).
L’area personale permette di modificare e ripubblicare un annuncio scaduto. Le novità sono tante, vi
consigliamo di provarlo direttamente. Vi si accede
da Fotografia.it, oppure da www.fotomercato.eu
L’annosa questione delle batterie al mercurio
Peralimentarel’esposimetro,granpartedellefotocamereclassicheusapilealmercurio,
oggi non più disponibili. Trovare un’alternativa non è sempre facile, ma vediamo cosa
si può fare. Per le pile al mercurio più comuni in campo fotografico (PX675, PX625,
PX400) esistono pile zinco-aria con la stessa forma e lo stesso voltaggio, per cui sono
rimpiazzi diretti. Tuttavia non sono di facile reperibilità e in più, una volta attivate, si
scaricano nel giro di circa un anno anche se non vengono usate.
Una pratica comune prevede di usare pile all’ossido d’argento che abbiano lo stesso
ingombro di quelle al mercurio. Se la pila sostitutiva è più piccola dell’originale, può
svolgere comunque il proprio compito, magari adattata con uno spessore in stagnola
e/o un anellino in gomma o plastica per tenerla bene in posizione rispetto ai contatti
elettrici. C’è però da considerare la differenza di tensione, fra gli 1,35 V delle pile al mercurio e gli 1,5 V dell’ossido d’argento. Non vi sono da temere possibili guasti, perché
una differenza di 0,15V è insignificante, ma qualche effetto sulla lettura dell’esposimetro potrebbe esserci. Dipende da come è fatto il circuito: le fotocamere più evolute non
vengonoinfluenzatedallatensioneeffettivadell’elemento(questoperdareunamisurazione affidabile anche al variare dello stato di carica della pila), mentre con i modelli più
semplici ci potrebbe essere qualche effetto.
Nel dubbio, basta fare qualche prova. Se si rilevano letture un po’ falsate, si possono
impiegare appositi anellini adattatori per pile all’ossido d’argento, dotati di diodi che
provocano una caduta di tensione tale da riportare l’erogazione della pila agli 1,35 V
richiesti. Oppure basta compensare la lettura esposimetrica impostando una diversa
sensibilità della pellicola.
Per sostituire le scomparse pile al mercurio da 1,35 V esistono diverse possibilità. La prima è quella di rimpiazzarle con
gli equivalenti modelli aria-zinco prodotti daWein, non facili
da trovare. Oppure si possono usare pile all’ossido d’argento
unpo’piùpiccole,adattatecon qualche spessore. Per quanto
riguarda la differenza di tensione fra gli 1,35 V delle pile al
mercurio e gli 1,5 V dell’ossido d’argento, con alcune fotocamere si ha qualche effetto sulle indicazioni dell’esposimetro.Nelcasosipossonoimpiegareappositianelliniadattatori
per pile all’ossido d’argento, dotati di diodi che adattano la
tensione,oppurebastacompensarelaletturaesposimetrica
impostando una diversa sensibilità della pellicola.
pregiati. Come esempi cita la Nikon F5, la
Canon Eos 1n e la Pentax LX, tutto materiale che ha subito un drastico calo anni fa
e oggi è assestato su prezzi stabili.
Lavenditadellepellicoleinbiancoeneroè
addiritturaincrescita,grazieaigiovaniche
hannoiniziatocoldigitalemasonocuriosi
di provare l’analogico più tradizionale.
Conferma anche che le ottiche compatibili con il digitale (Canon EF, Nikon e
Pentax) non hanno subito cali di valore
e come esempi di obiettivi che vorrebbe
avere da vendere nomina il 20mm e il
300mm f/4 Star di Pentax, che sono letteralmentescomparsidalmercatointutte
le loro varianti. L’usato digitale è in pieno
boom, soprattutto Canon, Nikon, Leica e
Hasselblad. I clienti non sono diffidenti
dell’usatodigitaleperchéNewOldCamera
offre la garanzia di un anno e in questo
modo l’acquirente ha tutto il tempo di
scoprire eventuali problemi e farseli risolvere.
Watanabe dice con soddisfazione che nel
2011 ha aumentato il fatturato del 20% e
anche quest’anno è iniziato molto bene,
segno che la serietà paga e al cliente interessa sempre più avere un fornitore affidabile.
Sempre a Milano, ci rivolgiamo a Foto
Ottica Cavour. Qui il discorso verte soprattutto su Leica, il marchio di riferimentodelnegozio.Ancheselequotazioninon
sono più quelle di qualche anno fa, Gianni
Di Benedetto ci conferma la buona tenuta dell’usato analogico Leica e la vendita
sostenuta di pellicole bianconero. C’è una
buona richiesta di Leica M4 e M6, ma
si vendono anche le classiche reflex deTUTTI FOTOGRAFI 35
gli anni settanta come Olympus OM-1 e
Nikon FM/FM2.
In ogni caso si parla di prezzi ridotti del
20% rispetto a tre anni fa; ad esempio
una Leica M6 che andava sui 1100-1200
euro oggi ne spunta 900-1000 e i cali sono
anche maggiori per gli altri marchi. Resta
comunque la differenza tra i corpi“da uso”
e i pezzi rari o perfetti “da collezione”, con
questi ultimi che tendono a mantenere
meglio il valore.
Vista la continuità tra corpi analogici e digitali, vanno molto forte le ottiche Leica
M, mentre in casa Nikon c’è interesse per
focali come il 35mm (sia f/2 che f/1,4) e
l’85mm (sempre f/2 e f/1,4), obiettivi che
si ritirano sempre molto volentieri perché
poi si vendono bene.
Rispetto a tre-quattro anni fa, nel medio
formato le vendite sono calate ancora più
che nel 35mm, ma resta un certo interesse per Hasselblad e le biottiche Rolleiflex.
In generale la richiesta di usato digitale è
molto alta e anche in casa Leica molti hanno cambiato la M8/M8.2 con l’uscita della
M9. Adesso questa fase si è praticamente
conclusa e chi ha tenuto la M8 aspetta di
vedere le prossime mosse di Leica.
A fronte di una specifica domanda se vi
siano persone che si siano pentite dopo
il passaggio dall’analogico al digitale, Di
Benedetto ci dice che questi casi sono
rarissimi. Molto più comuni gli esempi di
persone che avevano venduto una Nikon
F o una Leica M6 per passare al digitale e
oggilaricompranoperfarequalchescatto
in bianconero e riassaporare le emozioni
di un tempo, ma senza lasciare il digitale.
Andrea Collia di New Free Photo (Brescia)
ci conferma che in generale le quotazioni
deicorpimacchinaanalogicisonocrollate
rispetto a cinque-sei anni fa, mentre mantengono un certo interesse alcuni pezzi di
pregio. Collia nomina la Nikon F5, talvolta acquistata non tanto per essere usata
quantoperaverlacomemiglioreesempio
del punto d’arrivo tra le professionali analogiche Nikon.
Si difendono molto bene gli obiettivi che
danno continuità fra analogico e digitale.
C’è richiesta anche per le ottiche Leica R
e Zeiss (cita il Distagon 18mm e il Planar
85mm f/1,4), da usare sui corpi Canon
grazieall’ampiobocchettoneealridottotiraggio, che lascia il dovuto spazio all’adattatore. Quanto al medio formato, qualche
anno fa c’era stato un certo risveglio per
le Hasselblad 500C e 500CM, a seguito del
netto calo di prezzo dei dorsi, ma da un
anno a questa parte è tutto fermo. Invece
va molto forte l’usato digitale di piccolo
formato,alpuntochenelperiodonatalizio
36 TUTTI FOTOGRAFI
Un sistema molto carino per valutare una fotocamera digitale è quello di“passare”una
sua foto in PhotoME (www.photome.de/), un applicativo che racconta vita, morte e
miracoli dell’immagine, compreso il numero effettivo di cicli dell’otturatore allo scatto.
In più, questo programma gratuito è anche un editor di metadati.
c’èstataunarichiestaaddiritturasuperiore
al nuovo.
Ci sono anche molti amanti dell’oggetto
sempre aggiornato, facoltosi che fanno
permute continue e tengono rifornita la
vetrina dell’usato con pezzi di valore che
spesso hanno avuto un uso minimo. Così
l’utente finale più accorto può trovare una
validissima macchina “a chilometri zero”
risparmiando un buon 30% sul prezzo di
listino.
Anche New Free Photo muove tutto con
regolare fattura e garanzia di dodici mesi
(ma spesso è ancora in essere anche la
garanzia originale), per cui il cliente può
stare tranquillo. Con i prezzi si va un po’ a
momenti, in base ai rientri dell’usato e all’interesse degli utenti verso certi modelli.
Adesso ci si attende un bel giro con i rientri
di Nikon D700, visto che molti la cambierannoperlaD800emoltistannoaspettando di trovare una D700 usata. La D700 è
il migliore esempio di macchina che tiene
il prezzo, visto che si vende a 1500-1600
euro quando nuova ne costa 2100.
Raffaele Tranchina di Sicily Photo
(Palermo) dice che in Sicilia l’analogico è
finito da tempo, sia come apparecchi che
come consumo di pellicola, per cui ha rinunciato a trattarlo. Ci conferma invece il
boomdell’usatodigitaleespiegacheSicily
Photo non ritira il materiale, ma lo espone
in conto vendita senza trattenere percentuali (a fronte dell’acquisto di un prodotto
nuovo). Il prezzo lo stabilisce il venditore,
ma spesso su suggerimento di Tranchina
che conosce il mercato e sa quanto si può
spuntare in un dato momento per un determinato prodotto. È un servizio che si fa
di buon grado, perché da un lato invoglia
all’acquisto del nuovo chi sa di poter monetizzare dal proprio usato e dall’altro permette l’accesso a fotocamere di un certo
livello a chi non ha grandi disponibilità.
Quasi tutti i venditori sono clienti abituali, per cui Tranchina conosce già la provenienza e la storia dei prodotti offerti.
Spesso l’acquirente può contattare direttamente il venditore per chiarire qualche
dubbio o trattare gli ultimi venti euro, ma
quasi mai la vendita è dovuta a malfunzionamenti, per cui i problemi per chi acquista l’usato sono rarissimi. Ci fa l’esempio
della D700, che usata arriva fino a 1700
euro, un prezzo spropositato rispetto alla
normadiquantosisvalutaunapparecchio
digitale. Però la D700 è molto richiesta e
in più in quel caso si trattava di un apparecchio ampiamente in garanzia e con soli
500-600scatti,cheperunafotocameradel
genere sono niente.
Tranchina sottolinea che tutto è tracciato,
perché si effettuano molti pagamenti per
viaelettronicaeanchel’acquistodell’usato
diventa di fatto un acconto per il nuovo.
Addirittura si fanno finanziamenti per l’acquisto dell’usato, per cui è tutto trasparente e documentato.
Dario Bonazza
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Le occasioni dell`usato: come scegliere, cosa controllare