Il Progetto Educativo del
Gruppo Scout
di Caravaggio
Sommario
1. Due parole sullo scoutismo in generale e
sul Metodo Educativo Scout
2. La necessità di un Progetto Educativo
inserito nel metodo scout
3. Le
direzioni
del
nostro
Progetto
Educativo
4. Come impostare un rapporto fra gruppo
scout e famiglie sui contenuti del
Progetto Educativo
Lo Scoutismo in Generale
•
•
-
La proposta scout è un’esperienza di vita dove conta
più il fare che il dire e ciò che si vive più di quanto
viene imparato a tavolino. “La strada entra dai
piedi.”
Il metodo educativo dell’Agesci è una proposta
educativa che:
vede i giovani come autentici protagonisti della loro
crescita;
deriva da una visione cristiana della vita;
tiene conto della globalità della persona e quindi della
necessaria armonia con se stessi, con il creato, con
gli altri;
è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e
tensioni nel mondo dei giovani
I principi cardine
dell’educazione scout
Baden-Powell ha posto a fondamento
della proposta scout quattro punti:
1. formazione del carattere
2. salute e forza fisica
3. abilità manuale
4. servizio del prossimo
Nello scoutismo moderno si
aggiungono:
•
•
•
•
Educazione
Educazione
Educazione
Educazione
pace
alla Fede
all’Amore, Coeducazione
alla cittadinanza
alla mondialità e alla
Lo Scoutismo Cattolico Italiano:
L’AGESCI in 2 parole
L'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani
(AGESCI)
fu fondata nel maggio del 1974 come risultato della
fusione di ASCI (1916-1928,1944-1974)
e AGI (1943-1974).
L'AGESCI appartiene al WOSM:
World Organization of the Scout Movement
e alla WAGGGS:
World Association of Girl Guides and Girl Scouts.
L'AGESCI conta circa 200.000 membri in tutta Italia,
organizzati in più di 1.800 gruppi locali e divisi in unità
in relazione all'età.
Lo specifico dell’AGESCI
•Nella proposta educativa dell’AGESCI, Associazione
Guide e Scout Cattolici Italiani, la crescita nella
Fede rappresenta un aspetto irrinunciabile nella
crescita di ogni persona.
•La proposta di catechesi si realizza attraverso sia
un azione esplicita di insegnamento, esperienza di
celebrazione e spiritualità e momenti di esperienza
concreta: “catechesi occasionata”
I membri dell'AGESCI sono
divisi in tre fasce d'età
Bambini da 8 ad 11 anni
(Unita’: Branco/Cerchio)
Adolescenti da 12 a 16 anni
(Unita’: Reparto)
Ragazzi da 16 a 20/21 anni
(Unita’: Comunita’ Rover/Scolte)
E poi ci sono I “Capi” (educatori)
Il “Metodo”
•
•
•
•
•
•
Autoeducazione
Vita all’aperto
Gioco
Vita comunitaria
Educazione al Servizio
“Scouting” (tecniche tipiche)
Qualche dettaglio su alcuni
elementi del metodo…
Autoeducazione
• Il Ragazzo è il primo protagonista della propria educazione.
• Egli vive nella comunità impegnandosi attraverso la PROMESSA
ed accettando i valori positivi espressi dalla LEGGE
• Compito del Capo “...è quello di far esprimere liberamente
ciascun ragazzo, scoprendo ciò che vie è dentro, e quindi di
prendere ciò che c’è di buono e svilupparlo...”(Baden-Powell)
• Un cammino di crescita personalizzato, mira ad aiutare ogni
ragazzo a superare i propri limiti e a valorizzare le capacità di
ciascuno
• Graduale scoperta della propria vocazione umana e cristiana
Vita nella Natura Essenzialità
• La natura è l’ambiente privilegiato in cui viene vissuta
l’esperienza scout.
• Il ragazzo impara a misurare le proprie capacità in un
ambiente reale e la natura, lungi dall’essere idolatrata, è
per lui scuola di essenzialità.
• L’abitudine all’osservazione acuta, l’attenzione alle piccole
cose, l’ascolto delle voci e dei rumori del creato: tutto può
aiutare a cogliere il linguaggio di Dio, in ogni cosa si
nasconde un segno.
Gioco - Avventura
• La proposta educativa scout fa leva sulla voglia di gioco del
bambino, sullo spirito di avventura del ragazzo e sul desiderio
di socialità del giovane per condurre la persona verso
obbiettivi più alti.
• Tutta l’esperienza educativa è vissuta alla luce di una visione
positiva del futuro che spinge ad un impegno attivo piuttosto
che ad una semplice attesa.
“La guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà”
La Strada
• L’esperienza della strada insegna
passo dopo passo verso la meta, a
che abbiamo con chi ci sta accanto,
fatica del cammino e la provvisorietà
a perseverare
condividere ciò
ad accettare la
della sosta
• La strada è esperienza concreta e stile di vita
• La strada è luogo di spiritualità per vivere in
pienezza il Vangelo.
Comunità
• Lo scout vive il suo cammino formativo insieme ai suoi pari.
• L’esperienza di vita di gruppo aiuta a sviluppare la capacità di
relazione, l’assunzione di ruoli e responsabilità, l’attenzione
all’altro, la condivisione, divenendo così scuola per vivere in
armonia nella comunità ecclesiale.
• Lo scout sa di appartenere alla Chiesa come ad una famiglia.
• Il gruppo è sempre in funzione della persona e deve offrire a
ciascuno esperienze capaci di stimolarlo nella propria crescita
personale.
Educazione al servizio
• educazione all’amore per gli altri, al
bene comune e alla solidarietà, a
vivere e lavorare insieme per costruire
un mondo più giusto, a rendersi utili in
qualunque momento ciò sia richiesto,
mettendo a disposizione le proprie
energie e capacità
Educazione al servizio:
come e quando
• L’educazione al servizio del prossimo si attua
progressivamente lungo tutto il cammino scout,
iniziando dalle buone azioni dei lupetti e delle
coccinelle, per passare alla buona azione
dell’esploratore e della guida, fino al servizio a
carattere continuativo del rover e della scolta
• stile di vita e atteggiamento che caratterizza
l’uomo e la donna negli ambiti della comunità
ecclesiale, della politica, del volontariato e delle
relazioni più in generale.
Simbolismo
• Il linguaggio rituale e simbolico
importante della vita dello scout.
è
una
parte
• L’uniforme, il saluto, il fazzolettone, le cerimonie di
gruppo rappresentano aspetti rituali che fanno parte
dell’esperienza quotidiana.
• Osserviamo quindi una significativa convergenza con il
linguaggio simbolico caratteristico della rivelazione
biblica. Buona premessa al linguaggio liturgico della
Chiesa , che, appunto, è fatto di parole, azioni, gesti
ed oggetti capaci di esprimere il mistero.
Dalla Promessa alla Partenza
• Gli scout vengono gradualmente portati a scoprire
tutto quanto detto in un percorso continuo e con
diversi gradi di consapevolezza
• dalla Promessa fino alla tappa finale: la Partenza
(dopo i 20 anni): scelta di vivere i valori acquisiti
nella vita adulta.
• La Partenza è la meta finale che proponiamo:
l’intera proposta educativa scout ha il suo fine
ultimo nella scelta adulta di servire, ad imitazione
di Gesù, impegno assunto con la Promessa e
maturato con la Partenza, conseguendo così la
propria felicità procurandola agli altri.
Educare con un Progetto
• Il Metodo da solo, applicato ciecamente, non è
sufficiente.
• La Comunità Capi di un gruppo ha la responsabilità di
capire quali sono gli elementi del metodo da
privilegiare per rispondere alle necessità dei ragazzi
di quel gruppo, in quel momento, in quella situazione.
• Allo stesso tempo deve capire come concretizzare le
scelte del metodo: cosa fare in pratica, con quali
mezzi, per quali obiettivi. Il tutto tenendo conto
dello Statuto e del Regolamento dell’Associazione
Scout
• Questo si chiama: Progetto Educativo di Gruppo
Il Progetto Educativo di
Gruppo
Il progetto educativo di gruppo assicura
l’unitarietà
della
proposta
educativa
dell’Associazione tra le varie unità, la sua
continuità tra le varie branche
Il progetto educativo di gruppo viene
concretizzato nei programmi di unità con gli
strumenti specifici di ciascuna branca
Gli Elementi Base del P.E.
1. Analisi della realtà:
– Chi sono i nostri ragazzi oggi, quali esigenze, quali
problemi, in quale tipo di società vivono (famiglia, scuola,
parrocchia, compagnie, ecc.), quali stimoli ricevono, …
– Quali sono le caratteristiche del nostro gruppo oggi
2. Identificazione delle emergenze educative più importanti
3. Obiettivi da raggiungere per ognuno dei filoni educativi da
privilegiare
4. Strumenti scelti per arrivare a questi obiettivi
1) e 2) sono osservazioni di carattere generale,
3) e 4) dipendono dalla “Branca” (dall’età dei ragazzi)
Il P.E. del gruppo di Caravaggio
1. “L’Analisi”: chi siamo, dove
andiamo, a che punto siamo
2. I temi educativi da privilegiare
3. Mete, Obiettivi e Strumenti
I bambini (fino a 11/12 anni)
• Già da piccoli sono molto impegnati…
• Non sempre sono seguiti come dovrebbero
• Subiscono
la
trasformazione
della
famiglia
tradizionale
• Fortemente influenzati dai messaggi esterni,
specialmente televisivi che impongono delle mode
(vedi esempio del Wrestling)
• Anche la scuola ora limita il tempo libero
• In compenso sanno tante cose in più rispetto ai
loro coetanei di 10-15 anni fa…
• Devono più che mai essere introdotti al valore
della sincerità, a non seguire l’esempio “del più
furbo”…
pre-adolescenti e adolescenti
(12-16)
• E’ forse il nostro problema centrale (ma lo è per
tutta la società italiana…) Non siamo tanto
preoccupati per come sono i ragazzi quando sono
con noi, ma come sono soprattutto fuori dalle
nostre attività
• Il problema più evidente in questo momento: un
certo numero di ragazzi che fa fatica a rispettare
l’impegno della lealtà e a seguire le regole del gioco
scout in maniera corretta. Questo può esprimersi
anche in forme di indisciplina e disturbo e bullismo.
Esiste a volte un vero e proprio problema di
rispetto degli altri.
• Esiste
in
genere un
problema
di
coerenza di
comportamento tra quando si è in attività sotto il controllo
dei capi e quando invece si è extra attività
• Svogliatezza? Una certa difficoltà ad entusiasmarsi per un
progetto, a mettere passione nelle cose…
• Notiamo anche da tempo una non sufficiente attenzione
alle cose, allo spirito del risparmio e dell’attenzione verso
il materiale.
• Non c’è sempre un livello sufficiente di vita comunitaria e
la giusta capacità di confrontarsi fraternamente in modo
pieno e corretto
• salvo un certo numero di eccezioni, di poca
attenzione agli aspetti relativi alla vita di Fede.
• Esiste anche un problema di atteggiamenti e
abitudini non positive, come per esempio il
problema del bere o del fumo di sigaretta (e
altro). Il fattore fumo si sta estendendo in
maniera maggiore rispetto al passato anche alle
ragazze.
• Molta libertà rispetto al tradizionale controllo
da parte della famiglia?
I giovani (da 16 anni in su): la
Branca R/S
In questo caso è doveroso sottolineare
che coloro che rimangono negli scout a
questa età sono quelli che hanno già
fatto un certo tipo di scelta. In
qualche modo sono “(auto)selezionati” e
non sono quindi una fotografia né dei
giovani di Caravaggio né dei giovani
italiani.
• Sembra prevalere un disinteresse forte verso la politica locale,
mentre più interesse suscitano la politica nazionale e
internazionale e le grandi tematiche (come ad esempio
l’ecologia). Nel complesso si evince la necessità di recuperare la
vera realtà dell’essere soggetto politico attivo, la responsabilità
personale verso il bene comune, che sembra essere avvertita
solo per ciò che è distante e non nelle piccole situazioni
quotidiane e locali.
• Altro aspetto da tenere in considerazione è la sensazione di
disorientamento nell’uso del tempo, che, stando a quanto
osservato, non è mai o quasi utilizzato per approfondire o
seguire passioni personali (hobbies o sport), col rischio che sia
lo scoutismo a divenire una pratica da tempo libero. In stretto
collegamento a ciò è da esplorare con attenzione tutto ciò che
riguarda il rapporto di rovers e scolte con alcool, droga ed
eccessi in genere.
• Attenzione particolare è data dai ragazzi
anche all’aspetto fede, in particolare
modo al rapporto contrastato con la
Chiesa locale, attenzione che deve essere
colta in senso positivo e coltivata con
momenti importanti di spiritualità.
• A parte sarà da approfondire la tematica
riguardo alla sessualità, al rapporto con il
loro corpo e con l’altro sesso.
I Temi più caldi sui quali
intervenire
Sulla base delle considerazioni sopra esposte
crediamo che sia prioritario impegnare la
nostra azione educativa del prossimo futuro
sui seguenti filoni educativi:
1.Educazione alla Fede
2.Educazione alla vita comunitaria
3.Educazione alla lealtà
4.Educazione al rispetto degli impegni, delle regole,
delle persone e delle cose
5.Educazione all’attenzione alle domande e problemi
della società in cui viviamo
6.Educazione all’amore
Quali obiettivi in pratica?
Con quali mezzi si raggiungono?
• A questo punto il progetto si differenzia:
per
ogni
eta
(Branca)
esistono
necessariamente obiettivi diversi che si
raggiungono con mezzi diversi, ma che
tutti i Capi condividono e portano avanti
con coerenza verso la stessa meta.
• Proviamo ad illustrare la cosa con degli
esempi...
Esempio n.1
Branca Lupetti e Coccinelle
Filone educativo: Educazione al rispetto delle cose
possibile obiettivo: impare a considerare la
tana/grande quercia come cosa propria
Attività concrete
(strumenti per arrivare all’obiettivo):
1. pulire la tana regolarmente
2. costruire dei piccoli arredi
3. ...
Ancora su L/C
Filone educativo: Educazione al rispetto delle regole
possibile obiettivo: capire che per giocare
bene e meglio occorre rispettare le regole
Attività concrete
(strumenti per arrivare all’obiettivo):
1. ideare dei giochi con regole chiare e semplici
(obiettivo per Capi)
2. premiare la sincerità di chi ammette
errori/violazioni, di chi non accusa gli altri, di chi
dice la verità, di chi non fa il furbo...
3. ...
Esempio n.2
Branca Esploratori e Guide
Filone educativo: Educazione al rispetto delle cose
possibili obiettivi:
• cura del materiale comune (di Squadriglia,
del Reparto, ...)
• prendere coscienza del valore del materiale
Attività concrete
(strumenti per arrivare all’obiettivo):
1. saper fare delle riparazioni
2. reperire i soldi necessari per acquistare
del materiale necessario per una attività
3. ...
Ancora su E/G
Filone educativo: Educazione alla lealtà
possibile obiettivo:
imparare a valutare onestamente se stessi
Attività
concrete
(strumenti
per
arrivare
all’obiettivo):
1. prendere una responsabilità concreta, per es.
un
incarico
di
Squadriglia
(tesoriere,
magazziniere, ecc.)
2. verificare periodicamente il proprio operato
all’interno dei Consiglio di Sq., del Consiglio
della Legge, ecc.
3. ...
Esempio n.3
Branca Rovers e Scolte
Filone educativo: Educazione alla fede
possibile obiettivo: impare a confrontarsi
personalmente con la Parola
Attività concrete
(strumenti per arrivare all’obiettivo):
1. cercare un dialogo personale con un sacerdote
2. partecipare a dei campi di spiritualità
3. ...
Chi è responsabile del P.E.?
• Da quanto dovrebbe emergere con chiarezza che
la Comunità Capi ha la responsabilità del P.E. del
gruppo:
– responsabilità nell’analisi,
– nell’individuazione dei temi educativi sui quali puntare
– nella scelta di obiettivi e mezzi concreti
• Questo non vuol dire che altri soggetti non vadano
interpellati se non altro per conoscenza, indagine,
consiglio, ecc.
• In particolare: tutte le altre agenzie educative
che hanno un ruolo nel territorio: Famiglia,
Scuola, Parrocchia
L’evoluzione del P.E.
• Il P.E. di un gruppo scout è dinamico: ogni
anno viene sottoposto a revisione e
aggiornato
• Ogni 3 o 4 anni, di solito, e se si ritiene
che
siano
intervenuti
cambiamenti
importanti nella situazione del gruppo,
dell’ambiente sociale, nelle esigenze dei
ragazzi, ecc. viene totalmente rinnovato, a
partire dall’analisi fino alla definizione di
nuovi obiettivi.
Il ruolo delle Famiglie
• Noi ci sentiamo in dovere il dovere di mettere a
conoscenza le famiglie del nostro P.E. coscienti
del fatto che:
• la famiglia è la prima responsabile dell’educazione
dei figli. .
• Per una migliore efficacia dell’azione comune
sarebbe bello se le famiglie potessero condividere
in pieno le stesse linee educative. Dove c’è
armonia e collaborazione i frutti non potranno
mancare.
• Chiediamo alle famiglie del gruppo di capire la
diversità fra gli scout e un gruppo puramente
ricreativo. In questo senso “l’essere scout” dei
figli deve coinvolgere i genitori.
Il rapporto Famiglie-Capi Scout
Mantenendo
ognuno
l’ambito
delle
proprie
responsabilità, possiamo cooperare in varie fasi
del progetto educativo:
Confrontarci sull’analisi della situazione dei nostri
ragazzi: Capi e Genitori hanno diversi punti di
osservazione
Scambiarci suggerimenti su priorità, obiettivi...
Chiedersi se e come in Famiglia si possono
perseguire obiettivi comuni con il gruppo scout
e cercare di immaginare con quali mezzi ciò si
possa fare...
Esempi possibili
Filone educativo: Educazione al rispetto delle persone,
delle regole, delle cose e del loro valore
?
Come ci dobbiamo comportare quando
1.
2.
3.
4.
5.
perdono o danneggiano qualcosa?
chiedono del denaro?
“rispondono male”?
vengono meno ad un impegno preso?
...
Una proposta per voi
• Confrontiamoci
su
spessore educativo
temi
di
alto
• Scadenza: almeno una volta all’anno...
.
Modalità possibili...
• Piu che cercare soltanto un esperto da
ascoltare promuovere il confronto non solo fra
noi, ma anche tra diverse coppie di genitori,
cercando di comparare diversi modi di reagire
ai problemi, di stimolare, di prevenire, ecc.
ecc.
• Noi capi in attività siamo oberatissimi:
qualcuno potrebbe offrirsi come aiutante per
programmare incontri, diffondere materiale,
animare gruppi di discussione...
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