Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 IL MENSILE GAY ITALIANO Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria) n.102 DICEMBRE 2007 DOSSIER PRIMO DICEMBRE INTERVISTA A ORNELLA VANONI ALPHA MALES 2 I C N I V ! O R U E 0 0 0 . 15 e i r o g e t 13 ca e r a p i c e per part a nuova l a s u l c ’ n e i i p p o c ‘ a i r o g e cat I C VIN i prem nei nta insta ndo vota 00 7 a d i m 12 pre bbonamenti Euro e agratuiti per i Gaydar i’ classificati ‘second sivo u l c s e o Contrattodello per il come me finale e i vincitor i delle varie vincitor ie categor il iziano n i i n o i z i 07 Iscr embre ‘ v o N i d 15 Sponsorizzato da www.rejuvigen.co.uk Non dimenticarti di dare un’occhiata al regolamento. Per poter partecipare bisogna accettare le condizioni del concorso, caricare una foto (si verrà giudicati su questa) e selezionare la categoria per la quale si vuole comcorrere.Ci sono 13 categorie. Vai su gaydar.it per registrarti come membro o ospite. 20 premi instantanei al giorno per i votanti. Registrazioni a partire dal 15 Novembre 2007. La registrazione deve pervenire entro il 15 Dicembre 2007 23:59 GMT. Le votazioni iniziano il 16 Dicembre e finiscono il 29 Febbraio 2008. Premi: 15.000 Euro per il vincitore finale, 12 premi da 700 Euro per i 12 secondi classificati. Un contratto come modello con Gaydar.it per il vincitore finale e i vincitori delle diverse categorie. I vincitori di tutte le categorie appariranno nel calendario interattivo di Gaydar. I premi instantanei hanno un valore massimo di 35 Euro. Il concorso è aperto a utenti di 18 anni e oltre che risiedono in paesi dove il concorso rispetta la legge in vigore. Concorso promosso da: QSoft Consulting Limited (“gaydar.it”). 1 The Green, Richmond, Surrey, TW9 1PL, United Kingdom. Regolamento completo disponibile su gaydar.it Pride Italy 09-11-07.indd pride dicembre 07 1 9/11/07 09:59:31 3 dicembre 07 pride Dicembre 2007 7 10 15 19 22 24 27 31 Marco Scalvini Stefano Bolognini Pigi Mazzoli Gianni Rossi Barilli Paul Mazza Antonio Malvezzi Gianni Rossi Barilli Enrico Oliari 36 43 54 57 58 Vincenzo Patanè Francesco Gnerre 60 63 64 67 70 72 74 76 78 80 82 84 99 Marco Albertini Francesco Belais Giovanbattista Brambilla Pigi Mazzoli Carmine Urciuoli Francesco Gnerre Vincenzo Patanè Francesco Belais Roberto Cangioli Massimo Basili pride dicembre 07 IL MENSILE GAY ITALIANO Copia gratuita ( € 2,5 in edicola e libreria) n.102 DICEMBRE 2007 DOSSIER PRIMO DICEMBRE INTERVISTA A ORNELLA VANONI ALPHA MALES Copertina di Saverio Corti L’epidemia gay Questo test non s’ha da fare? Ripensandoci... L’invidia del gene Una trans in aeroporto Torchwood La leggenda di Massimo Fuori dal coro Cronaca Italia Cronaca estero Alpha males L’omosessualità fa storia Il gay si racconta Montanari al muro Robe da bambini Intervista a Ornella Vanoni Memoranda Zig Zag Internet Libri Cinema Vita notturna Musica Fumetti Metropoli Dove e cosa Edito da Pride_società cooperativa > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Giovanni Dall’Orto Vicedirettore_Gianni Rossi Barilli > Art director_Marco Burzoni > Segreteria di redazione_Veruska Sabucco. Stampato dal Centro Arti Grafiche di Fino Mornasco (CO). ‚Pride_società cooperativa_via Antonio da Recanate 2_20124 Milano_tel 02 87384843_fax 02 87384844 apertura lun/ven ore 15/20 o su appuntamento > email: [email protected] Abbonamento annuale 65 euro_semestrale 35 euro > in francobolli Segreteria di redazione > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] Pubblicità Pride > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] > Frank Semenzi 335 6133417 Pubblicità Roma > Stefano Bolognini 347 7934646 > email: [email protected] u Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Giovanni Dall'Orto. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 102 4 La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date. 5 0 / 5 2 ( / - Viale Gorizia 8, Milano T. +39 02.36515994 e Viale Gorizia 14, Milano T. +39 02.89075230 - [email protected] adv pier_natale07_PRIDE.indd 1 20-11-2007 14:12:36 dicembre 07 pride 6 pride dicembre 07 cultura+attualità 7 In un quarto di secolo, l’Aids è passato da “peste dei gay” a malattia di cui la comunità gay si ricorda giusto l’1 dicembre. Sottovalutando il fatto che le infezioni sono tornate a crescere, specie fra i giovanissimi. Come mostra l’esperienza di New York. L’epidemia gay L’Hiv, è vero, colpisce indistintamente, senza badare all’orientamento sessuale delle persone. Eppure, a un quarto di secolo dall’inizio della crisi dell’Aids emerge una realtà sconcertante: in una città come New York (dove io vivo) un gay su quattro è sieropositivo e, cosa ancora più sconcertante, ̀ il numero di nuove infezioni tra i giovanissimi è raddoppiato in meno di cinque anni. Questi dati spingono a chiedere se la comunità gay di New York sia destinata a diventare nuovamente l’epicentro di una crisi o se l’Hiv si sia definitivamente “normalizzato”. Quando, negli anni ottanta, una sconosciuta malattia iniziò a colpire giovani gay nei grandi centri urbani americani, medici e ricercatori si chiesero se la causa di quel misterioso morbo non potesse essere proprio l’omosessualità in quanto tale. Si chiesero se non fosse la “promiscuità” dei gay a comprometterne il sistema immunitario fino a causare la morte. E così, nonostante l’assenza di certezze scientifiche, la malattia fu rapidamente etichettata come Grid, “sindrome da immunodeficienza dei gay”. Nel panico dell’infezione, l’opinione pubblica accusò gli omosessuali di avere dato avvio e diffuso “la nuova peste”, come la definì il “New York Times” nel maggio 1982 in un articolo intitolato appunto “The gay plague”, “La peste gay”. Contro l’omofobia di quei giorni intervennero movimenti e associazioni, che si ponevano l’obiettivo di combattere il pregiudizio e di fornire l’accesso alle cure. Un esempio di quella straordinaria mobilitazione fu il gruppo di Act-Up!, che attraverso azioni dimostrative riuscì nell’intento di far comprendere all’opinione pubblica che gli omosessuali erano le vittime e non gli untori. Per gli omosessuali fu anche un periodo d’autocoscienza che portò ad un’elaborazione più critica dell’essere omosessuale. Del resto, all’ordine del giorno non c’era più la liberazione sessuale ma una guerra per salvare la propria vita e quella dei propri amici e compagni. Oggi tutti sanno con certezza che non esiste alcuna “peste omosessuale”. Ma ciò ha portato a una disattenzione generale, all’interno della stessa comunità gay e tra i mezzi d’informazione, verso il fatto che il virus Hiv continua ad essere presente in ampi strati della popolazione omosessuale. In altre parole, anche se è vero che l’Aids non è affatto la “peste dei gay”, è però vero che la percentuale di gay fra le persone sieropositive continua ad essere esagerata. E questo dovrebbe spingere la comunità gay ad una maggiore attenzione verso il tema, della quale però non sembra di vedere traccia. A parte le consuete celebrazioni e notizie in relazione alla “Giornata mondiale dell’Aids” il primo dicembre, o per annunciare l’avanzamento nelle terapie farmacologiche, sul tema sembra calata una coltre di silenzio e indifferenza. A New York, organizzazioni storiche come il Gay men’s health crisis (una formidabile struttura d’auto-sostegno che contribuì a focalizzare l’attenzione sulla crisi dell’Aids negli anni ottanta) riscontrano da tempo mancanza di fondi e interesse. Michelangelo Signorile, controverso opinionista gay, ha scritto che: “L’Aids diventa crescentemente invisibile, nelle strade come nei media, anche se l’infezione da Hiv rimane sempre un danno presente. E certamente, se le vittime americane sono fortemente diminuite, l’Hiv ancora uccide”. “Il declino della conoscenza dell’Aids nei media è lo specchio di quello che è successo in generale nella società (...) e poiché la malattia è tornata nascosta (...) questo silenzio ha conseguenze” (“Long Island newsday”, 13-1-2007). Dopo anni di battaglie i gay sono insomma diventati più compiacenti verso l’Aids e l’Hiv? Marco Scalvini [email protected] Senza dubbio la drastica riduzione della mortalità ha portato a sottovalutare il problema dell’Hiv e successivamente a considerare “normale” il rapporto anale non protetto. Il riemergere delle malattie a trasmissione sessuale, nuove o vecchie, non è che una delle numerose conferme del fatto che i gay hanno interrotto da tempo la pratica del sesso sicuro. Per chi abita a New York, l’effetto che si prova è quello di un’intera comunità che vive nell’illusione che una cura definitiva sia già disponibile. Il barebacking non è una pratica che contraddistingue solo la “grande mela”, dato che è ormai diffuso in tutti i maggiori centri urbani occidentali. Tuttavia ad aggravare la situazione ci sono due fattori: il primo è che a New York c’è un’alta concentrazione d’omosessuali, il che aumenta in modo esponenziale il numero di rapporti occasionali. Un secondo fattore è dato dall’alto livello di stress psicologico che induce spesso a comportamenti autodistruttivi, come la depressione e la dipendenza o l’abuso di droghe. Il dipartimento di salute di New York ha lanciato l’allarme sullo stato dell’epidemia lo scorso 11 settembre (data di per sé già significativa). Approssimativamente una persona su settanta a New York è infetta dal virus dell’Hiv, percentuale che sale ad una su venticinque a Manhattan (isola su cui si concentrano i quartieri gay). Le proporzioni salgono ulteriormente quando si prende in considerazione la sola popolazione omosessuale: siamo ad uno su dieci tra gay e bisessuali maschi, e addirittura ad uno su quattro tra gli omosessuali che vivono a Chelsea (il quartiere gay di Manhattan, che conta più di duecentomila abitanti). Ma il dato più sconcertante è la crescita del 33% del tasso d’infezione da Hiv tra gli omosessuali dicembre 07 pride 8 attualità+cultura finanziariamente responsabili per la salute di quelli che infettano. nella fascia d’età tra i 13 e i 29 anni, avvenuta fra il 2001 e il 2006 (aumento che arriva al 56% se si considera la sola Chelsea). Inoltre nello stesso periodo le infezioni sono addirittura raddoppiate tra i giovanissimi nella fascia dai 13 ai 19 anni. Le diagnosi tra gli omosessuali sopra i 30 anni sono invece scese del 22 %. Questo declino però non è necessariamente un segno di successo. Secondo gli specialisti, infatti, la popolazione in quella fascia d’età avrebbe già un alto tasso d’infezioni e le nuove diagnosi rallenterebbero per il semplice fatto che vi sono meno persone che possono essere infettate. In epidemiologia questo fenomeno è chiamato “saturazione”. Thomas R. Frieden, commissario per la sanità, durante la citata conferenza stampa dello scorso 11 settembre ha detto senza mezzi termini: “A meno che i giovani riducano il numero di partner che hanno e si proteggano usando i preservativi più costantemente, affronteremo presto un’altra onda di sofferenza e morte da Hiv e Aids.” Il motivato allarmismo del dipartimento di sanità è controbilanciato dall’interessato ottimismo delle case farmaceutiche, le quali pubblicizzano massicciamente i propri farmaci antiretrovirali in tutta New York. Le pubblicità dei farmaci anti-Hiv più in voga si possono trovare nelle stazioni della metropolitana, in palestra e nei bar. Il prodotto più famoso è Atripla, il primo farmaco da “una sola pillola al giorno” che ti aiuta “a stare al top del tuo Hiv”. Il commediografo Larry Kramer, fondatore d’ActUp!, durante un discorso celebrativo ha detto: “Pensate seriamente che loro si preoccupino per l’aumento continuo delle infezioni da Hiv? Loro ci sono riconoscenti. […] Loro ringraziano per la nostra cooperazione. E noi abbiamo pensato per un breve momento che avremmo potuto persino sposare le persone che amiamo. Unioni? Dimenticatevele. Leggi di nondiscriminazione? Dimenticatevele. Le leggi che sono state promulgate saranno annullate o emendate. pride dicembre 07 Adozioni? Uguali diritti? Dimenticatevi tutto. Stiamo per essere cancellati e trasformati nel nulla”. Da parte sua la diffusione del barebacking non fa altro che rafforzare lo stereotipo dei gay “sessuomani” dediti all’autodistruzione, e rischia di compromettere lo stanziamento di future risorse in grado di mantenere un livello adeguato di cura ad una popolazione di sieropositivi in crescita esponenziale. L’autorevole quotidiano “Washington Post” è stato molto chiaro in proposito: “Per troppo tempo gli eterosessuali si sono tenuti fuori da questo dibattito, molti di noi hanno difeso i gay, vedendoli innanzitutto come vittime […] ma nonostante i gay abbiano i loro nemici, questo non significa che siano immuni da critiche”. “Il fatto è che una parte della popolazione gay […] ha comportamenti che sono non soltanto riprovevoli ma pienamente disgustosi. Il sesso non protetto e promiscuo nelle saune e ai sex-party, l’uso delle droghe come il cristal-meth per prolungare sia il desiderio sia le prestazioni delle pratiche sessuali, sono pratiche che non dovrebbero essere più accettate […]”. Anche se le persone che vivono con l’Hiv sono “in primo luogo esseri umani” ed “hanno diritto alla loro sessualità” non sono autorizzate “a comportamenti che mettano altri in pericolo”. “Il prezzo che paghiamo è troppo alto, e spesso, è motivato da una precisa volontà d’autodistruzione che troppi eterosessuali tollerano” (Richard Cohen, “Washington Post”, 17-2-2007). Oltre a ciò, la diffusione dell’epidemia da Hiv tra i gay rafforza e fornisce anche deliranti pretesti a chi ci vorrebbe vedere scomparire. I soliti telepredicatori e opinionisti della destra neoconservatrice accusano infatti i gay di essere una comunità di deviati, drogati e disposti a spargere un’epidemia. Accusano inoltre la sanità pubblica di porsi al di sopra della moralità nell’accettare il peccato e proteggere il peccatore omosessuale. Sono arrivati persino a chiedere, ovviamente nel nome del “Signore”, di mettere i gay sieropositivi in quarantena e di renderli Eppure, nonostante la gravissima situazione, gli stessi attivisti gay hanno completamente eliminato l’educazione sessuale dal loro programma politico, nonostante l’eredità del movimento di liberazione negli anni settanta e delle campagne di prevenzione durante l’emergenza Aids. Di conseguenza, la comunità gay è ora immobile, incapace di reagire alle accuse e di affrontare la questione del barebacking. Erik Rofes, personalità molto critica del movimento gay, recentemente scomparso, ha dichiarato: “Se scegliamo l’opzione del timore e dell’allarmismo, il risultato più probabile è che la gente si allontanerà ancora di più e accetterà un livello di rischio ancora maggiore nelle proprie pratiche, non per timore del virus, ma per paura di essere giudicata e condannata dalla società e dalla sua propria comunità. Questo renderebbe ancora più difficile raggiungere e formare un dialogo costruttivo. Se scegliamo l’opzione del rispetto e della comprensione, offrendo gli strumenti per controllare e misurare il livello di rischio durante il sesso e l’uso delle droghe, possiamo sperare di tenere più vicino a noi questa gente che probabilmente usa le droghe ed il sesso per compensare la sua scarsa autostima, dovuta a una reazione ostile della società alla sua identità sessuale e stile di vita”. Ciò detto, ed anche se non possiamo negare l’orrore di quanto è accaduto alla generazione colpita in pieno dall’Aids negli anni ottanta e novanta, non possiamo neppure emarginare chi decide di organizzare la propria sessualità al di fuori delle convenzioni del sesso sicuro. Il tema della sessualità, come educazione e autocoscienza, deve quindi tornare urgentemente nell’agenda politica delle organizzazioni omosessuali. L’unica strategia efficace nei confronti di una pratica sessuale particolarmente rischiosa, quanto diffusa, resta l’informazione. È inutile porre divieti e criminalizzazioni, ma è possibile aiutare le persone ad avvicinarsi in modo più sicuro a comportamenti potenzialmente rischiosi, con l’obiettivo di fornire un’informazione completa, nella speranza che possa contribuire a fermare l’Hiv. A mio parere bisogna uscire con urgenza dall’illusione per cui i veri problemi degli omosessuali siano il matrimonio o le adozioni. L’Hiv continua ad essere il vero nemico da combattere, perché funzionale a chi ci vorrebbe invisibili o morti. La diffusione del virus permette ai nostri oppressori di definirci “malati” e di rappresentarci agli occhi del mondo come depravati che vogliono solo autodistruggersi. Serve ora e subito una risposta da parte della comunità omosessuale per combattere la crescente epidemia tra i gay, incluse le cause dei comportamenti come il barebacking e l’abuso delle droghe, che hanno spesso origine nella difficoltà di vivere in una società che considera spesso l’omosessualità come “intrinsecamente disordinata” (Joseph Ratzinger dixit). 9 dicembre 07 pride 10 attualità+cultura L’accesso al test Hiv gratuito, anonimo e senza l’impegnativa del medico dovrebbe essere facile e trasparente. Al contrario non è semplice trovare informazioni utili su dove sia possibile sottoporsi al test. Abbiamo provato a verificarlo. Questo test non s’ha Stefano Bolognini “Dove diavolo faccio il test Hiv gratuito ed anonimo?”. Molti lo chiederebbero, senza particolari patemi d’animo, al medico di base, ad un amico sieropositivo sempre meglio informato, o telefonerebbero ad una qualsiasi struttura sanitaria locale (sempre che rispondano!) o ai numeri verdi dell’associazionismo gay, o specifico (Lila, Asa, Ala...) o al numero verde di lotta all’aids del Ministero della salute (è l’800861061). Se l’importanza di fare il test è assodata, dato che un’eventuale terapia contro l’Hiv è evidentemente più efficace se è tempestiva, non sempre è semplice farne richiesta diretta al proprio medico, e a qualcuno anche una semplice telefonata può sembrare impossibile: “Penseranno che ho combinato qualche stronzata”. Che fare? Abbiamo osato e siamo partiti da una telefonata al “Numero verde Aids”. L’operatore ci ha impallinato di domande a fini statistici: “Anni? Da dove chiama? Quando ha avuto l’ultimo rapporto non protetto? Era orale? Ha messo lei la bocca o il partner? E il rapporto anale no?” Dopo trenta secondi di pruderie da confessionale, ottengo l’indirizzo di un centro per fare il test gratuitamente (che però mi chiederà la carta d’identità)... e nessun incoraggiamento umano. Questa è pur sempre una strada percorribile (insieme a quella di sottoporsi al test pagando 15-20 euro in una struttura privata), ma non abbiamo ancora scovato il test gratuito e anonimo. Da questo punto di vista internet ci aiuta ben poco. La ricerca di “test Hiv gratis” offre “solo” un milione e novecentomila risultati, tra questi appaiono molti siti che hanno tutta l’aria della frode sul test fai-da-te: impossibile raccapezzarsi. Trovare un banale elenco delle strutture sanitarie pubbliche che offrono il test è peggio che cercare un ago in un pagliaio. Ad aumentare i dubbi ci si mette pure il Ministero della salute: “Nelle strutture pubbliche il test è sempre gratuito?”. Il sito “ufficiale” risponde: “Spesso, ma non sempre perché dal 1/6/1995 vi sono delle normative che variano da Regione a Regione e che integrano il D.M. 1/2/91 (G.U. 32) - Art.3, punto 22.”. Sull’anonimato, poi, il ministero aggiunge sibillino: “Nella maggior parte dei Centri è possibile mantenere l’anonimato; negli altri Centri, comunque, è strettamente confidenziale”. Confidenziale? Ebbene, imbattersi in un centro che offra test gratuito, anonimo e senza impegnativa del medico sembrerebbe, a questo punto, solo questione di fortuna: è necessario essere nella regione “giusta” e scovare il centro “giusto”... “È scandaloso”, dichiara Paolo Patanè, responsabile nazionale lotta Aids di Arcigay: “Il test deve sempre essere gratuito e l’anonimato deve essere pride dicembre 07 garantito e accompagnato da un’attività di counselling che precede e segue il test. Sappiamo che in molti non fanno il test perché hanno la percezione che il test sia costoso e che richieda la dichiarazione di dati sensibili, e quindi costringa alla visibilità. Il ministero dovrebbe ribadire che il test deve essere gratuito in tutte le strutture pubbliche, deve essere rigorosamente anonimo e le regioni devono rendere disponibili i dati della diffusione della malattia. Oggi infatti le regioni non assolvono a questo compito “. D’altro canto Bruno Manchinu dell’Associazione Solidarietà Aids di Milano (www.asamilano.org) ricorda che: “Non ha senso richiedere a tutti gli ospedali la gratuità e l’assenza dell’impegnativa del medico per eseguire il test Hiv. Per loro natura giuridica, gli ospedali non possono comportarsi diversamente da come stanno facendo. Dovrebbe essere semmai la popolazione a fare pressione affinché vengano aperti nuovi centri di prevenzione delle malattia a trasmissione sessuale, previsti per legge. Questi centri garantiscono anonimato, non richiedono l’impegnativa del medico e somministrano il test gratuitamente. Ma sono anche in corso di progressiva chiusura, uno dopo l’altro”. Date queste premesse, non sorprende apprendere che proprio la questione della vaga accessibilità al test è stata al centro di un’accesa discussione nella consulta delle associazioni per lotta all’Aids, istituita presso il ministero della sanità. La consulta porta le richieste dell’associazionismo direttamente a chi prende le decisioni, e in una riunione di qualche mese fa tutte le associazioni si sono lamentate vivacemente della difficoltà di accesso al test, chiedendo l’omogenizzazione delle normative regionali. Il ministero ha comunque rassicurato sul fatto che in internet esistono “mappature” dei centri che effettuano il test: è lo stesso Istituto superiore della sanità a pubblicarle. Alcune associazioni hanno però sostenuto che le mappature non sono attendibili, mancando proprio delle informazioni relative alle modalità di accesso al test (gratuito o no? anonimo o con richiesta di documento di identità? Con o senza l’impegnativa?) ed hanno avanzato un’interessante proposta per la promozione di una cultura serena del test: “Tutto il governo si rechi a fare il test per dare il buon esempio”... In attesa di risposte istituzionali, chiamiamo noi l’Istituto superiore della sanità per ottenere il benedetto indirizzario. Dopo un rimpallo di telefonate di almeno una settimana (il responsabile è ad un convegno, non mi possono dare l’elenco, devo sentire l’ufficio stampa, devo sentire la dottoressa tal dei tali, devo chiamare il numero verde, devo richiamare l’Iss) una dottoressa, dopo molte insistenze, mi fa avere il magico link con l’elenco, aggiornato al 2006, dei centri che fanno il test Hiv gratuitamente. L’elenco è in effetti in internet, nascosto nel sito dell’Iss, nella sezione “pubblicazioni”, nella sottosezione “strumenti di riferimento”, nella sotto-sottosezione “2006”, “comodamente” scaricabile in un file .pdf... Se non siete esperti di internet annotatevi cultura+attualità 11 I centri nei capoluoghi italiani a da fare? “comodamente” l’indirizzo della pagina, che è: www.iss.it/publ/stru/cont. php?id=2081&lang=1&tipo=7&anno=2006. La dottoressa, in via confidenziale, mi ammonisce a non pubblicare l’elenco su “Pride”: ciò potrebbe portare un sacco di persone a fare il test, complice la retorica dell’1 dicembre, senza che ne abbiano un “reale” bisogno. È meglio chiamare preventivamente il numero verde... Di più, come possono i lettori scegliere il centro in città che ne hanno più di uno? Potrebbero creare disguidi tra centri... Ma chi è che ha “reale bisogno” del test, se non tutti coloro che hanno una vita sessuale attiva? E allora quand’è che le istituzioni capiranno che l’accessibilità al test e le protezioni sono i due capisaldi della lotta alla pandemia? Evitiamo un’analisi approfondita dell’indirizzario, che passa da centri aperti un’ora al giorno dal lunedì al venerdì, a centri aperti due-tre volte a settimana, a città delle stesse dimensioni che hanno molti centri o pochissimi... Per eccesso di zelo controlliamo meglio solo il sito del ministero della salute. L’elenco di 524 strutture, che fino ad allora mi era sfuggito, è pubblicato anche qui, all’interno della sezione “Hiv/Aids”, all’interno della pagina “Guida ai servizi Aids” al “comodo” link www.ministerosalute.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=183&menu=strumentieservizi... sempre in un “comodo” file .pdf. Vi sfido ad annotarlo... Ciò detto, non tutto è negativo. Partirà a breve la campagna informativa sulla lotta all’Aids del ministero, che è pur sempre un passo avanti rispetto al silenzio su Hiv/Aids dal governo di centrodestra, tuttavia tale campagna non insisterà sull’importanza del test, e non pubblicherà gli indirizzi delle strutture che lo fanno... Insomma, abbiamo concluso che il test magari gratuito e se va bene confidenziale e forse senza impegnativa del medico in Italia è scoraggiato, ma facilmente accessibile ad utenti professionisti di internet, a navigatori fortunati, a coloro a cui viene in mente di usare il numero verde di lotta all’Aids... sempre che abbiano internet o che leggano da qualche parte l’informazione. Ecco, voi l’avete appena letta. Se avete il sospetto di avere compiuto qualche atto “a rischio”, toglietevi il dubbio e andate a fare il test. La paura del possibile risultato positivo è comprensibile, ma l’alternativa è molto peggiore, cioè scoprire l’infezione a seguito dell’esplosione dell’Aids conclamata. Un evento molto pericoloso, che può in certi casi avere un esito fatale. Visto che oggi esistono cure per tenere sotto controllo il virus, se non siete positivi non ha senso tenervi inutilmente la paura di esserlo, se invece lo siete, evitare di scoprirlo in tempo vi impedirà di curarvi, mettendo inutilmente a repentaglio la vostra stessa vita. Anche nel caso dell’Aids, prevenire è sempre meglio che reprimere... Pubblichiamo parte dell’indirizzario fornito dall’Istituto superiore di sanità. Che avvisa: “I potenziali fruitori di questo lavoro (...) vanno dagli operatori psico-socio-sanitari alle autorità sanitarie competenti. Le informazioni relative ai Centri potrebbero aver subito modifiche successivamente a tale pubblicazione...”. Il testo, quindi, non è aggiornato, ed è pensato per gli addetti ai lavori e non per i diretti interessati, cioè la popolazione italiana. I centri di altre città li trovate all’indirizzo: www.iss.it/publ/stru/cont.php?id=2081&lang=1& tipo=7&anno=2006. Consigliamo, per verificare l’aggiornamento dell’elenco, di sentire le linee telefoniche delle associazioni di volontariato come per esempio l’Asa (02/58107084) o la Lila (02/89403050). ABRUZZO - L’AQUILA - OSP. S. SALVATORE, Div. Mal. Inf., Via Vetoio, 1. Tel. 0862/368260 - Orario: L-S 8.00-10.00. BASILICATA - POTENZA - OSP. S. CARLO, Centro Trasf., Via Potito Petrone. Tel. 0971/612362 - Orario: L-S 10.00-13.00. CALABRIA - REGGIO CALABRIA - AO BIANCHI MELACRINO MORELLI, Lab. di Microbiologia, Via Melacrino. Tel. 0965/397665 - Orario: L-V 8.00-12.00. CAMPANIA - NAPOLI - OSP. COTUGNO, Amb. Mal. Inf., Via G. Quagliariello, 54. Tel. 081/5908253 - Orario: L e G 9.00-12.00. EMILIA ROMAGNA - BOLOGNA - OSP. S. ORSOLA, Ist. Mal. Inf., Via G.Massarenti, 11. Tel. 0516363355 - Orario: L-V 10.0012.00. FRIULI VENEZIA GIULIA - TRIESTE - OSP. MAGGIORE CATTINARA, Centro ImmunoTrasf., Via della Pietà, 3. Tel. 040/761849. LAZIO - ROMA - OSP. FATEBENEFRATELLI, Centro Trasf., P.zza Fatebenefratelli, 2. Tel. 06/68801309 - Orario: L-S 8.00-10.30. LIGURIA - GENOVA, OSP. S. MARTINO, Dip. Scienze della Salute, Via Pastore, 1. Tel. 010/3538123 - Orario: L-V 8.15-11.15. LOMBARDIA - MILANO, POLIAMBULATORIO, Centro Prelievi, Via Masaniello, 23. Tel. 02/40225511 - Orario: L-V 7.45-9.30. MARCHE - ANCONA, AO UMBERTO I, Clin. Mal. Inf., P.zza Cappelli, 1. Tel. 071/5963480 - Orario: L-V 8.00-9.30. MOLISE - CAMPOBASSO, OSP. CARDARELLI, Serv. Immunoemat. e Trasf., Contrada Tappino. Tel. 0874/409381 Orario: L-S 8.00-13.00. PIEMONTE - TORINO, OSP. AMEDEO DI SAVOIA, Div. Mal. Inf., Corso Svizzera, 164. Tel. 011/4393794 - Orario: L-G 7.30-14.00 V 7.30-12.00. PUGLIA - BARI, OSP. S. PAOLO, Centro Trasf., C.da Caposcardicchio. Tel. 080/5843598 - Orario: L-S 8.00-11.00. SARDEGNA - CAGLIARI, CENTRO MICROCITEMIA, Amb. Ematologia Pediatrica, Via Jenner s.n.c. Tel. 070/6095518-503657 - Orario: L-V 7.30-9.30. SICILIA - PALERMO, OSP. CASA DEL, Div. Mal. Inf., Via Roccazzo, 83. Tel. 091/7035216 - Orario: L-S 8.00-14.00. TOSCANA - FIRENZE, OSP. S. MARIA NUOVA, Punto Prelievi, Via Della Pergola, 60. Tel. 055/2758782 - Orario: L-S 7.00-9.00. TRENTINO - TRENTO, OSP. S. CHIARA, Centro Trasf., Largo Medaglie D’Oro, 9. Tel. 0461/903204 - Orario: L-V 7.30-9.30. UMBRIA - PERUGIA, OSP. SILVESTRINI, Lab. Centralizzato Analisi, Loc.S. Andrea delle Fratte. Tel. 075/5782217 - Orario: L-S 7.30-9.30. VALLE D’AOSTA - AOSTA, PRES. OSP., UO Mal. Inf., V.le Ginevra, 3. Tel. 0165/543208/9 - Orario: Ma e V 8.00-12.00. VENETO - VENEZIA, OSP. FATEBENEFRATELLI, Lab. Analisi, Cannareggio 3458. Tel. 041/783575 - Orario: L-V 8.00-9.30. dicembre 07 pride 12 pride dicembre 07 13 dicembre 07 pride 14 pride dicembre 07 cultura+attualità 15 Abbiamo rinunciato alla libertà di essere diversi per presentarci come normali a tutti i costi, e questo ci impedisce oggi di ammettere che la questione Aids riguarda noi più che gli eterosessuali, e in modo diverso da loro. Una riflessione senza remore. Pigi Mazzoli [email protected] Gli ultimi dati relativi alla diffusione del virus Hiv raccontano una situazione che temevo per il nostro futuro. Abbiamo cercato una legittimazione non attraverso la libertà di essere diversi, ma sbandierando un’uguaglianza che non esiste. Se per le unioni civili sono favorevole, lo sono perché ci salverebbero da una parte delle leggi pro famiglia e anti gay, e parlo di quelle economiche. Ma rappresentarci tutti come desiderosi di matrimonio e monogami è tirarci la zappa sul piede. Perché comunque ci faranno nascondere il vero comportamento dei gay. Un gay anziano che va a marchette continuerà a farlo anche se esisterà il matrimonio gay, mentre noi stiamo suggerendo l’idea che va a marchette perché non c’è il matrimonio gay. “Facile come fare il test Hiv”: con questa riuscita campagna, l’Arcigay di Bologna ha invitato a sottoporsi al test per verificare il proprio stato sierologico In altre parole: per portare avanti questa rivendicazione delle unioni civili abbiamo lasciato per strada: 1. Rivendicazione della libertà sessuale e assistenza (polizia nei casi di violenza, sanità, campagne di prevenzione); 2. Libertà di struttura sociale (rapporti a due, tre o più). Ci siamo cioè appiattiti per entrare nella morale cattolica, seppur in versione gay, e senza neppure portare a casa né leggi nuove né più comprensione nell’opinione pubblica, ma anzi attacchi dalla destra e dalla chiesa. Non credo che riusciremo a fare la rivoluzione, ma la soluzione secondo me dovrebbe essere: 1. Matrimonio omosessuale. Non leggi sulla convivenza, dato che non tutti vogliono o possono abitare con la persona che vogliono sposare. 2. Un vero piano sanitario per la sconfitta dell’Hiv, non opuscoletti una tantum e poche lire alle associazioni per comprare preservativi e basta. Sul punto 1 ci metto una pietra sopra. Sul punto 2 si può fare di tutto: Perché i test anonimi e gratuiti devono essere fatti solo in una quindicina di posti in tutta Italia, in orari di ufficio, con counselling prima e dopo, e dando un nome (seppur falso)? Il counselling aveva senso vent’anni fa, quando ci fu l’ondata di isteria per cui tutti gli etero che erano andati con un travestito pensavano di essere malati. Ma ora no, non ci sarebbe nessuna ressa a fare l’esame. Ok per il counselling alla consegna di un test positivo, ma perché non facilitare le cose e organizzare prelievi in ore serali, fuori dalle discoteche con furgoni attrezzati e itineranti, nelle sedi Arcigay, la consegna del referto via internet? L’Associazione solidarietà Aids di Milano, in uno degli ultimi bollettini, si domandava se era ancora utile, se aveva un senso esistere. Il che probabilmente significa che hanno poca gente che arriva a chiedere aiuto. Ma allora potrebbero rivolgere parte delle loro risorse ad un ruolo attivo, diventare visibili ai sieronegativi e ai sierosconosciuti, portando la realtà della malattia come contraltare a comportamenti consapevoli. Non chiedermi come: credo si debba creare una cultura nuova e sofisticatissima. Siamo in una società anestetizzata dal marketing, desensibilizzata alla presentazione semplice delle cose. Rifondare una catena di solidarietà Aids soprattutto gay? Quelle esistenti le abbiamo lasciate ai tossicodipendenti, consciamente, per allontanare l’idea che l’Aids fosse il morbo gay. Gli incontri internazionali sull’Hiv sono ormai solo report delle case farmaceutiche e sulla crescita dell’Hiv in Africa. Con Berlusconi che si tira la pelle e si impianta capelli di plastica (e con questo manda in delirio mezza popolazione italiana) che speranza abbiamo di rendere consci i gay del fatto che la malattia esiste e che non si deve per forza essere sempre splendenti per essere amati? Non è forse questa paura della malattia e della vecchiaia che guida questi ragazzi che scopano “uno via l’altro”, scacciando l’idea che un giorno tutto finirà? Qualcosa deve essere fatto. Ma non per questo possiamo non fare per ora nulla, per cui sono favorevole a qualsiasi cosa anche se parziale o limitata (come un’inchiesta di “Pride”). dicembre 07 pride pubbPRIDEnew 16 pride 12-09-2007 dicembre 07 9:31 Pagina 1 17 dicembre 07 pride 18 Go D IL TUO SABATO NOTTE A TREVISO DECEMBER NIGHTs PARTY sabato 1: THE BAR IS OPEN sabato 8: GOLD & WHITE SABATO 15: VODKA PARTY NIGHT sabato 22: PIZZA CONNECTION FREE BAR FINO ALLE 01.00 Hobby One Sauna Via Leonardo da Vinci 4 Godega di S. Urbano (TV) tel 0438388256 VESTITI D'ORO E DI BIANCO PER TUTTI FREE VODKACOCKTAIL PIZZA PER TUTTA LA NOTTE martedi 25: BALlOON PARTY CHRISTMAS EDITION FANTASTICI PREMI PER UN FANTASTICO NATALE SABATO 29: GOLD SEX & ZEN lunedi 31: 2008 WELCOME PARTY LA SEXY ONE-NIGHT DEL GOLD IL PARTY DI CAPODANNO..DA NON PERDERE Info: ALDO +39 334 316 5 316 WWW.DISCOGOLD.IT via l. da vinci, 4 GODEGA DI SANT’URBANO -TV(DIETRO SAUNA HOBBY ONE) pride dicembre 07 www.hobbyone.it cultura+attualità 19 Il manifesto di una campagna pubblicitaria contro l’omofobia promossa dalla regione Toscana riesuma la disputa sull’origine dell’omosessualità. E l’Italia torna a domandarsi con sanguigna passione se gay si nasce o si diventa. L’invidia del gene Campagna canadese contro l’omofobia Gianni Rossi Barilli “L’orientamento sessuale non è una scelta”. Questo lo slogan del manifesto realizzato dalla regione Toscana per la sua nuova campagna di comunicazione contro l’omofobia (versione italiana di una campagna già sperimentata in Canada) a commento della foto di un neonato che dorme beatamente, senza sapere di avere un braccialetto al polso su cui si legge ben chiara la scritta “Homosexual”. Tanto è bastato per riattizzare polemiche che parevano morte e sepolte e che invece, come in un film di Romero, sono risorte per tornare a tormentare i vivi con un atroce dilemma: omosessuali si nasce o si diventa? L’interrogativo rimanda all’eroismo scientifico degli psichiatri ottocenteschi, che partendo dall’onesto presupposto che gli “invertiti” fossero affetti da una malattia cercavano di indagarne le cause allo scopo di studiare possibili rimedi. Le ricerche sull’argomento sono poi state anche nel XX secolo un filone fortunatissimo del dibattito accademico, ma a parte alcune perle che hanno meritato di passare alla storia della comicità per la bizzarria delle ipotesi scientifiche, non hanno raggiunto risultati attendibili. Infine l’omosessualità è stata depennata dagli elenchi delle malattie mentali a livello internazionale, mentre il popolo glbt ha intrapreso la sua marcia alla conquista della normalità e la discussione sulle cause dell’essere gay o lesbica, pur rimanendo viva nei bar, ha perso parecchio mordente. Lo sviluppo della ricerca genetica ha comunque dato impulso di recente a nuovi studi tendenti a dimostrare (per ora ugualmente senza successo) l’origine biologica dell’orientamento omosessuale, con l’intento in genere di attestarne la naturalità e portare acqua al mulino dei diritti glbt. Cosa che piace pochissimo alla chiesa cattolica, obbligata a tener fermo che i gay scelgono di essere ciò che sono per poter continuare a definirli disordinati e peccatori. Proprio i cattolici più integralisti sono stati i primi a intervenire in armi contro il messaggio della campagna pubblicitaria della regione Toscana. Il capogruppo dell’Udc alla camera Luca Volontè, per esempio, non ha esitato a definirlo “raccapricciante”, aggiungendo che “strumentalizzare i neonati per far passare l’idea che le pulsioni omosessuali siano una caratteristica innata dei bambini è un atto fuorviante e vergognoso sotto il profilo scientifico, politico e sociale”. Il vicepresidente del consiglio regionale della Toscana Paolo Bartolozzi (Forza Italia) ha invece chiesto all’Unicef e alla Commissione europea di bloccare la campagna di affissioni del manifesto. “L’iniziativa della giunta, patrocinata dal ministero delle pari opportunità”, ha spiegato, “rappresenta un gravissimo atto contro l’infanzia. Il manifesto, anche inconsapevolmente, può apparire come un vero e proprio incentivo alla pedofilia e all’abuso sessuale verso l’infanzia”. La senatrice Maria Burani Procaccini (Fi) ha parlato addirittura di “eugenetica omosessuale”, mentre la leader di Azione sociale Alessandra Mussolini, “come donna e come madre”, si è sentita in dovere di rifiutare “l’utilizzo dei neonati e dei bambini a fini di propaganda omosessuale”. Il semplice accostamento dell’omosessualità a un’immagine infantile, prima di qualsiasi divergenza teorica sul perché si diventa gay, ha scatenato reazioni violente. Interrogazioni parlamentari come se piovesse, petizioni a tutti i possibili e immaginabili comitati di controllo, mozioni di sfiducia in consiglio regionale. Questo genere di polemiche, per quanto virulente, era però prevedibile e l’assessore Agostino Fragai, padrino della campagna, non ha avuto difficoltà a ribadire il proprio punto di vista. “Con questa immagine”, ha dichiarato, “noi vogliamo dire che la condizione gay non si sceglie. L’omosessualità non è un vizio e dunque non deve essere condannata né emarginata”. dicembre 07 pride 20 attualità+cultura Meno consuete e più difficili da affrontare si sono rivelate altre critiche che il manifesto con il bebè gay si è tirato addosso dall’interno del movimento glbt. La principale delle quali è che mostrare un neonato “gay” equivale a dire che omosessuali si nasce, accreditando una tesi genetica non dimostrata scientificamente e pericolosa politicamente per le distorsioni razziste cui potrebbe dar impulso. L’hanno messa in questo modo le deputate del Prc Vladimir Luxuria e Titti De Simone, insieme a numerosi esponenti di associazioni dell’ala più radicale del movimento. Alcuni gruppi toscani (inclusa Arcigay Firenze) hanno peraltro preso le distanze dall’iniziativa della regione, lamentando di non essere stati consultati preventivamente sui contenuti della campagna. Il dibattito pro e contro è nel frattempo dilagato sui giornali e via internet, mostrando che la campagna regionale aveva indubbiamente “fatto centro”. Ciò è stato sancito anche da un esperto come il fotografo Oliviero Toscani, che ha reso pubblico omaggio all’efficacia del messaggio e al coraggio dell’assessore Fragai. Sulla stessa linea di Toscani si sono schierati il presidente di Arcigay Aurelio Mancuso e il parlamentare Franco Grillini, soddisfatti di avere, con il Vaticano a Roma, almeno una piccola Spagna sulle rive dell’Arno. Poi ci sono state le posizioni intermedie, tipo “non mi piace la foto ma apprezzo il messaggio” o viceversa. Infine, decisiva, l’obiezione bisex: ma se io nella mia vita sono un po’ gay e un po’ no che braccialetto mi devo mettere? Il quadro disegnato da questo simpatico gioco di società è insieme inquietante e affascinante. Illustra la meschinità bigotta e le rissosità da cortile di sempre, tuttavia un ampio e colorito dibattito pubblico sulla “normalità omosessuale” è in fondo meglio di niente, come una foto che innocentemente contraddice l’idea che i bambini siano per definizione tutti etero, mentre i gay e le lesbiche nascono sotto i cavoli e già maggiorenni. Non abbiamo ancora scoperto se ci siamo nati o diventati, ma intanto diciamo che non è giusto crescere con la convinzione di essere gli unici esemplari della propria specie perché l’educazione morale dei fanciulli non ci prevede. L’ignaro bambino della foto racconta però anche qualcos’altro. Di una diversità omosessuale che è diventata rispettabile e non più da stigmatizzare, ma resta separata in modo netto dal resto del mondo eterosessuale. Da minoranza per forza siamo forse diventati minoranza per scelta, cogliendo le opportunità che questa strategia offre a gay e lesbiche nei paesi civili. Ma stiamo forse anche un po’ perdendo di vista l’obiettivo di vivere in un mondo in cui ci sia davvero lo stesso spazio per tutti. La riserva indiana non è l’America, e per debellare l’omofobia è forse necessario insistere, più che su una separatezza addirittura genetica, sull’universale diritto umano a essere come si desidera, incluse le mezze misure. Se tutti fossero liberi di andare dove li porta il cuore, sarebbe del resto più facile constatare nella realtà quotidiana che categorie come etero e omosessualità sono molto più permeabili di quel che sembrano. Accontentiamo per ora di aver segnato un punto. Grazie alla campagna della regione Toscana abbiamo appurato che il desiderio non si decide a tavolino. Innato o meno, è lui che ci possiede e ci rende etero, omo o bisex. Qualche sospetto ce l’avevamo già. Diversamente, alzi la mano chi di noi a cinque anni avrebbe voluto diventare gay. Potendo scegliere. In alto a destra: l’ideatore della campagna (col microfono) accanto ad un altro esempio delle loro pubblicità, mostrata da Alessio De Giorgi: “Scioccante? Solo per gli omofobi”. Sotto, un momento dell’incontro al “Festival della creatività” a Firenze, per pubblicizzare il quale è stata usata la pubblicità incriminata. In basso, la pubblicità della discordia. pride dicembre 07 21 dicembre 07 pride 22 attualità+cultura All’anagrafe è Gianluca ma si fa chiamare Cilly ed è una trans che lavora al bar dell’aeroporto di Bergamo: “Noi trans non siamo né di meno né di più degli altri, l’importante è come ci poniamo nei confronti della società!” Una trans in aeroporto Il suo nome, Gianluca, lo porta (senza vergogna) stampato sul cartellino che tiene in petto durante il suo lavoro, al bar dell’aeroporto di Bergamo. Ma si fa chiamare Cilly, ed è una bella trans, che di maschile ha davvero soltanto i documenti. Tutti la rispettano e le vogliono bene sia sul posto di lavoro che fuori, in barba a chi dice che per quelle come lei c’è solo la strada; da anni svolge lavori del tutto normali e non ha mai subito discriminazioni. È solo la città di Bergamo a essere un esempio di civiltà o le cose stanno cambiando veramente nella società? Siamo andati a chiederlo direttamente a lei, disponibile e sorridente, dietro il bancone del bar nell’area interna dell’aeroporto, che ci ha raccontato la sua storia. Ci vuoi raccontare la tua storia, sin da quando hai cominciato a sentirti donna? Non è che ti alzi una mattina e dici “oggi mi sento più donna o più uomo”: è una cosa spontanea che accade naturalmente pian piano, senza che tu capisca il perché. Più che altro ti domandi perché gli altri comincino a storcere un po’ il naso. Adesso ho 27 anni e sin dall’età delle scuole elementari ho cominciato a sentirmi così. Mi sono presa “la briga” di accettare che la gente si voltasse a guardarmi. Con questa scelta di vita non puoi pretendere che la gente non lo faccia, soprattutto se sei un po’ eccentrica e ambigua, come ero io. E tu come hai cominciato la tua trasformazione? Dagli accessori di abbigliamento, una bandana, o una cintura un po’ strana. Poi ho continuato, accentuando la cosa. pride dicembre 07 Paul Mazza [email protected] La tua famiglia come ha reagito? All’inizio mia madre, una donna meridionale, mi ha fatto un po’ di storie. Però il mio viso era già comunque molto femminile, molte volte quando mia mamma mi chiamava Gianluca la gente restava sorpresa perché sembravo una ragazzina. Io ho continuato ad accentuare la cosa perché mi trovo meglio con i tacchi a spillo piuttosto che le scarpe da ginnastica. Mio padre l’ha presa molto meglio, comunque adesso sono tranquilli entrambi e vivo serenamente con loro. Hai avuto anche una fase gay? Molto breve, perché mi sentivo esclusa dal giro. Con grande dispiacere non mi sono mai trovata molto bene nell’ambiente gay: ero molto più a mio agio in quello etero. Hai mai pensato di operarti? Sinceramente no, non credo che l’operazione sia il free pass per farmi una famiglia o per sentirmi veramente donna. Non mi vergogno di essere stato un uomo, conservo le mie foto di bambino e non rinnego niente. Il mio passato fa parte di me. Sono arrivata al presente faticando con il passato. Sono molto contenta di quello che sono riuscita a conquistarmi, e non mi vergogno del mio nome maschile, che porto anche al lavoro scritto sul mio cartellino, appeso sul petto. Hai mai battuto il marciapiede? Ho lavorato, e attualmente lavoro, in locali notturni, anche night club, ma non mi sono mai prostituita e mai allontanata dalla società, facendo sempre anche lavori diurni. Non ho mai pensato al fatto che prostituendomi cultura+attualità avrei potuto guadagnare molti più soldi: il mio desiderio è sempre stato quello di vivere nella società. Che altri lavori hai fatto? Ho lavorato in una fabbrica, metalmeccanica. come E ci andavi in abiti femminili? Be’ non è che in fabbrica ci vai in gonnellina, però sono sempre stata me stessa. Io, per dire, non sono donna di sera e di giorno faccio il muratore, e anche se lo facessi lo farei come donna, ma non andrei al lavoro in paillettes o strass! Non hai mai subito discriminazioni o sei mai stata oggetto di prese in giro sul posto di lavoro? Farei un peccato a lamentarmi, mai e poi mai è successo. Magari anni fa, quando non mi potevo permettere interventi estetici e non ero ancora completa, all’inizio mi guardavano un po’ strano, però devo dire sono sempre stata ben accettata dovunque. Come sei arrivata a lavorare all’aeroporto di Bergamo? Anni fa lavoravo a Bergamo alta, in un noto locale, un bar storico della città e molto conservatore. I proprietari sono gli stessi del bar dell’aeroporto, lessi l’annuncio, mi presentai e loro conoscendomi mi hanno assunta immediatamente. Io porto molto rispetto sul lavoro, non mi vestirei mai in un modo troppo eccentrico o irrispettoso, non mi metto a fare la passerella. Mi comporto come una donna normale, e tutti mi rispettano. Sia che siamo trans o gay, non dobbiamo per forza sbattere in faccia con violenza la nostra realtà a tutti i costi, dobbiamo equilibrare le cose, tanto tutti lo sanno, non c’è bisogno di rimarcare. E nell’ambiente dell’aeroporto nessuno ha mai detto niente della tua presenza? Qualcuno ha chiesto, ma niente di più. Non sono d’accordo con chi sostiene che per le trans esiste solo il marciapiedi, se una si comporta seriamente sul lavoro, sicuramente ha le stesse chances di tutti gli altri. Il mio principale, ad esempio, sa che la sera lavoro in certi locali. Ma non gliene frega niente, basta che mi presenti puntuale e pulita al mio lavoro di giorno e faccia le mie ore in maniera seria. È chiaro che se arrivassi qua con la decima di seno, il culo pieno di silicone, truccatissima, magari mi direbbero qualcosa. Bisogna avere un equilibrio, cosa che oggi nessuno ha, e si passa da un estremo all’altro. Mi sono sempre comportata onestamente e ho sempre trovato lavoro, in tutti gli ambienti. Mantengo il lavoro nei night per arrotondare, ma mai mi sono prostituita. E com’è nato Cilly, il tuo nome? Avevo le ciglia molto lunghe e quindi… Sei fidanzata? Ho finito da poco una relazione molto turbolenta: non accetto compromessi, meglio sola che con una persona “anormale”. Non c’ho più voglia di balle. Cosa pensi della scena politica italiana in merito ai diritti dei trans? Condivido molto la Luxuria. Sono convinta che trans, gay o lesbiche a volte, però, si bevano il cervello. Non puoi presentarti nuda davanti al papa a proclamare un tuo diritto. Io penso che ci sia modo e modo per farlo. Vedi, se una si presenta in tailleur, magari non viene ascoltata lo stesso, ma almeno viene guardata con un altro occhio. Se una si presenta mezza nuda, magari è pure alcolizzata, ma chi vuoi che la ascolti? Io metterei la ghigliottina per quelle trans che si prestano a trasmissioni come Lucignolo o le Iene, mi fanno pena e danno un’immagine sbagliata di tutte noi. C’è stato alle Iene un servizio di una che si presentava ai colloqui dicendo: “Sono una trans non operata, mi prendete?” Ma perché andare a farsi ridicolizzare? Io mai e poi mai mi presenterei così. Quanto ai diritti siamo sicuramente molto indietro, ma credo che questo dipenda soprattutto da noi, che non abbiamo le idee chiare. 23 permettere di frequentare gente che è sempre in mezzo ai casini, denunce, accoltellamenti, prostituzione, risse. Mi dispiace ma è così. Amici gay? Pochi ma buoni. Se fosse in tuo potere qual’è la cosa che più vorresti cambiare di questa società? Vorrei che ci fosse meno spettacolarizzazione del “diverso”. È l’ora di finirla di mettere sempre in televisione le persone come se fossero al circo. Noi non siamo né meno né più degli altri. Ti senti tutelata sul lavoro o c’è qualcosa che vorresti dalla politica? Io non ho mai avuto problemi, ti ripeto, non puoi pretendere dei diritti quando sei uno scarto della società, quando vuoi vivere ai margini e non fai niente per inserirti. Con l’operazione stranamente poi una ottiene gli stessi diritti di una donna, sembra quasi che la società tenda come a volervi “normalizzare”? Conosco molte che vogliono operarsi, ma questa è una cosa personale. La felicità non è farsi una famiglia o avere sui documenti scritto “Aurora”. Per me quello che più conta è dentro di me, che mi chiamo Gianluca, che ho fatto dei passi da gigante, che mi faccio i complimenti da sola per quanto mi sono sforzata fino ad ora, per quanto coraggio ho avuto. Questo mi rende felice più di avere la figa. Non è la figa che ti dà la felicità. Sei credente? Solo nei momenti critici, la chiesa però mi sembra che allontani più che avvicinare. Cosa pensi della scena gay? La trovo un po’ stupida, talvolta, c’è molta immaturità ancora. Hai mai preso parte a un pride? No perché ho sempre lavorato, ma se avessi avuto tempo sicuramente sarei andata, ma non nuda. Cosa otterrei così, magari una foto in più su un giornale? C’è troppo esibizionismo. Hai amiche tra le trans? Non molte, anche perché io, lavorando nell’area interna dell’aeroporto, non mi posso dicembre 07 pride 24 attualità+cultura Nello spin off metrosexual della celebre serie Tv Doctor Who, il capitano Jack Harkness è interpretato dal gay dichiarato (e bellissimo) John Barrowman, protagonista di un già mitico bacio gay nel dodicesimo episodio. Torchwood Antonio Malvezzi La generazione dei trentenni-quarantenni di oggi non può non ricordare la leggendaria serie televisiva del Doctor Who, cult di fantascienza che vanta il primato da Guinness di essere il telefilm andato in onda per più tempo consecutivamente (dal 1963 al 1989) e di cui ancora adesso vanno in onda speciali a tema (a Natale è prevista una puntata con la partecipazione di Kylie Minogue, e per il 2008 è programmata la produzione della quarta serie). La storia è quella di un misterioso viaggiatore, The doctor, a capo di un’organizzazione segreta fondata dalla Regina Vittoria per indagare sulle presenze aliene, capace di attraversare varie dimensioni spazio-temporali attraverso il Tardid, una sorta di cabina telefonica alla Superman ma di colore blu e con insegna bianca che recita Police Box. Nel corso del tempo, il Dottor Who è stato interpretato da dieci attori diversi: William Hartnell, Patrick Troughton, John Pertwee, Tom Baker, Peter Davison, Colin Baker, Sylvester McCoy, Paul McGann, Christopher Eccleston e lo sbarazzino David Tennant (che è il mio preferito in assoluto, anche se il più fascinoso rimane il biondo Peter Davison). Persino i Simpson hanno citato il Dottor Who inserendo nella narrazione il personaggio cameo del “Quarto Dottore”, un placido signore con sciarpa al collo, e nella serie gay Queer as folk il personaggio dell’adorabile Vince è un grande fan di Doctor Who. Come tutti i programmi mitici che si rispettino, anche Doctor Who ha dato vita a uno spin off, ovvero una serie “derivativa”, che sta andando in onda su Jimmy ed è una sorta di aggiornamento metrosexual della fiction originaria: creata dal quarantaquattrenne Russell T. Davies, già autore di Queer as folk, deve il suo nome (letteralmente significa “fiaccola”)proprio all’anagramma di Doctor Who. Interprete del ruolo principale del Capitano Jack Harkness è il magnetico John Barrowman, una vera e propria istituzione per la comunità gay inglese (è anche cantante: il 12 novembre è uscito il suo nuovo album Another side, “Un altro lato”), molto amato non solo per la sua avvenenza, ma soprattutto per i ruoli teatrali (Il fantasma dell’opera, Hair, Evita, Cenerentola e via elencando). Qualcuno lo ricorderà anche tinto di biondo nel ruolo del tenore nazista nella commedia camp The producers, o tenero amante di Cole Porter nel biopic di Irwin Winkler De-lovely. Il futurista Torchwood, ambientato a Cardiff, si posiziona tra la seconda e la terza serie di Doctor Who ed è incentrato su un’organizzazione paragovernativa, l’Istituto Torchwood, che si occupa di fenomeni extraterrestri e alieni, il cui comandante esecutivo è proprio il Capitano Jack Harkness, viaggiatore nel tempo dal 51° al 21° secolo. Il suo braccio destro è la poliziotta Gwen Cooper (Eve Myles) mentre il resto del gruppo è composto dal medico Owen Harper, l’esperta di computer Toshiko Sato e l’assistente jolly Ianto Jones. Nel dodicesimo episodio, ambientato durante la seconda guerra mondiale, c’è una splendida scena gay (un vero e proprio cortocircuito temporalnarcististico!) in cui il capitano Jack bacia un affascinante militare, l’omonimo capitano Jack, dopo un appassionato e controcorrente passo pride dicembre 07 a due tra lo sbigottimento dei presenti in un locale dove una cantante di rosso vestita intona la dolce melodia di “Anything goes” di Cole Porter (guarda caso!), accompagnata da una swingante orchestrina. Non manca un appassionato bacio finale e addio struggente con saluto sull’attenti (da commuoversi, davvero!). Le altre puntate seguono per lo più lo stile di Doctor Who con mostri deformi e alieni inquietanti (io da piccolo avevo l’incubo ricorrente dell’armadillo metallico) resurrezioni miracolose e sfere magiche, ma tutta la serie è intrisa di sottotesti gay e sguardi ammiccanti tra uomini (ma secondo voi tra Jack e Ianto non c’è del tenero?). Particolarmente curata è la colonna sonora in cui spicca il main theme di “Requiem for a dream”, composto da Clint Mansell. Se non l’avete ancora visto, recuperatelo immediatamente: ve ne innamorerete anche voi. 25 dicembre 07 pride 26 pride dicembre 07 cultura+attualità 27 Il 4 novembre scorso è morto Massimo Consoli, attivista e intellettuale gay che per quarant’anni ha partecipato da protagonista alle vicende del movimento glbt. Lo ricordiamo con affetto e stima. La leggenda di Massimo Ogni volta che tornava dall’ospedale, negli ultimi anni, aveva preso l’abitudine di mandare una mail ad amici e conoscenti per informarli che la morte aveva di nuovo dovuto arrendersi alla sua voglia di vivere. Aveva il cancro ma era determinatissimo a contendergli ogni millimetro di vita, affrontando con coraggio i momenti brutti e accogliendo con entusiasmo gli sprazzi di libertà che la malattia gli concedeva tra una sofferenza e l’altra. Non aveva paura di parlare della fine e neppure di scherzarci un po’ sopra, come solo una persona interiormente serena riesce a fare. L’ultima volta, l’e-mail non l’ha potuta mandare di persona e ha dovuto delegare al figlio adottivo, Lorenzo, il compito di comunicare che il momento tanto eroicamente rinviato era comunque venuto. Il 4 novembre, a 62 anni non ancora compiuti (era nato il 12 dicembre 1945), Massimo Consoli è morto per davvero. L’ultimo pensiero per la sua mailing list, in gran parte composta di militanti del movimento glbt, è stato inviato dal figlio: “Mio padre m’incarica di dirvi che siete stati e state lo scopo della sua vita. Vi ha sempre voluto bene, vi vuole bene e spera che anche dove sta per andare sia possibile continuare a volervi bene”. Gianni Rossi Barilli Il movimento omosessuale è stato in effetti per circa quarant’anni la sua casa e la sua piazza, il luogo in cui ha combattuto le sue battaglie per una società più giusta mantenendo sempre una posizione eccentrica rispetto a qualunque “linea” dettata da altri. Anarchico per formazione e individualista per vocazione, preferiva agire per conto proprio e andare dritto per la propria strada anziché adattarsi alle mediazioni della politica. Bastava averlo incontrato una sola volta per capire che aveva in testa un progetto tutto suo che niente al mondo poteva cambiare, rappresentato dal missionario impegno di militanza per un mondo migliore che si era assegnato. Con tanti altri storici esponenti del primo movimento gay aveva perciò senz’altro in comune una certa vena di follia, o quantomeno una certa difficoltà ad adeguarsi alla comune percezione della realtà. D’altro canto negli anni sessanta e settanta, quando Consoli iniziò la sua avventura politica, chi poteva dedicarsi anima e corpo alla causa dei diritti degli omosessuali se non era un po’ matto? dicembre 07 pride 28 attualità+cultura Da questo marchio di fabbrica deriva anche la scoperta parzialità in virtù della quale, nella sua attività di storico, gli capitava di confondere un po’ troppo la propria biografia con quella del movimento, con il risultato di ingigantire i propri meriti e di indispettire tutti coloro che a ragione o a torto ritenevano di averne avuti di maggiori. Il tutto però senza l’ombra di cattiveria o malevolenza nei confronti di chicchessia. Semplicemente, la storia che aveva in mente era quella del suo personale film, di una leggenda umana alla cui costruzione ha dedicato tutta la vita. Proprio per questo il suo egocentrismo a volte imbarazzante non aveva niente a che spartire con banali ambizioni di potere e veniva sempre testimoniato con totale candore. Mentre non ha mai combattuto per una poltrona e neppure per uno strapuntino, Massimo Consoli è sempre stato il presidente di una repubblica da lui fondata e gestita con attivismo incrollabile. Da questa posizione extraterritoriale ha partecipato alla storia del movimento glbt fin dai suoi albori. Ed essendo un minuzioso biografo di se stesso, si è preoccupato di tramandare i molti passaggi della propria militanza. L’inizio risale a prima di Stonewall, quando nel 1963 un Consoli ancora minorenne fonda un piccolo gruppo che prende il nome di Rivoluzione verde. Il colore scelto non c’entrava niente con l’ecologia, di cui a quei tempi si parlava ben poco, e si riferiva invece ai famosi garofani verdi che a fine ottocento Oscar Wilde aveva lanciato come simbolo della gaiezza ante litteram. Quattro anni dopo, Rivoluzione verde è un’esperienza archiviata e lascia il posto all’Associazione Roma 1, che pur avendo un nome meno fantasioso ha le stesse finalità. Poi arriva il ciclone rivoluzionario del ’68-’69, al quale Consoli partecipa avvicinandosi al movimento anarchico. Non si discosta però dall’impegno per la futura liberazione gay, che annuncia formalmente nel 1971 da Amsterdam, dove si era temporaneamente trasferito, con un “Manifesto per la rivoluzione morale” diffuso in copie ciclostilate. Tornato in Italia, fonda nel ’72 Rivolta omosessuale, discendente diretta di Roma 1, e l’anno successivo il Cidams (Centro italiano per la documentazione delle attività delle minoranze sociali). La prolifica produzione di sigle politiche e iniziative editoriali è una costante dell’attivismo di Consoli e sopperisce in qualche misura alla penuria di adepti. Ma sotto acronimi spesso impronunciabili (come ad esempio Tippcco, Tribunale internazionale permanente per i crimini contro l’omosessualità) la direzione di marcia è ben chiara. Ed è quella di una via libertaria all’emancipazione degli omosessuali, nemica dell’oscurantismo clericale e critica verso le seduzioni che l’idea della rivoluzione comunista esercita fino ad anni settanta inoltrati su buona parte del movimento gay. Un atteggiamento in verità affine a quello assunto dal Fuori, la prima organizzazione nazionale gay italiana, dopo la scelta di federarsi al partito radicale nel 1974. il nome del suo fondatore e vengono infine ceduti all’archivio di stato a Roma che tuttora li custodisce. Consoli resta però sempre un battitore libero e nel 1975 sforna una nuova creatura: il Movimento politico degli omosessuali (Mpo), che ha come house organ la rivista “Ompo” e che nel ’76 apre una sede a Roma (Ompo’s) dove si organizzano mostre, dibattiti, feste e spettacoli. Il sogno della comunità gay, insomma, quando ancora in Italia questa idea appariva utopica. Nella stessa direzione va nel 1978 l’apertura, sempre a Roma, di una Gay house in una palazzina occupata. Nessuna di queste iniziative si rivela molto popolare, né dentro il movimento gay né tantomeno fuori, ma questo non sembra affatto frustrare l’entusiasmo di Consoli, che mentre si dà da fare come organizzatore politico non tralascia l’attività di giornalista e scrittore. Oltre alle riviste che scrive da sé, insieme a non molti compagni di strada, collabora ad altre testate italiane e straniere, traduce testi importanti per la storia del movimento e scrive libri in cui si occupa di storia, religione e antropologia. L’interesse per il passato non ha mai escluso comunque l’attenzione verso l’attualità, rispetto alla quale Massimo Consoli interveniva spesso con gesti originali. Come quando si presentò in piazza San Pietro armato di scopa per aiutare la chiesa cattolica a fare pulizia della spazzatura che diffondeva sugli omosessuali. O come quando andava a celebrare il “Natale delle marchette” nei pressi della stazione Termini, portando panettoni e conforto ai giovani che si prostituivano. Suscitò qualche polemica anche quando, negli anni novanta, rese pubblico il suo desiderio di adottare un figlio. Cosa che gli riuscì alla fine con Lorenzo, non un bambino ma un giovane adulto, che lo ha reso felicemente nonno di due nipotini. In ambito giornalistico la sua iniziativa più riuscita nasce nel 1989, prosegue per buona parte degli anni novanta con periodicità intermittente e si chiama “Rome gay news”. Una rivista cartacea che riesce a realizzare persino qualche scoop (come la prima intervista in cui la nipote del Duce, Alessandra Mussolini, si dichiara favorevole ai diritti degli omosessuali) e funziona spesso come agenzia di stampa per testate giornalistiche a maggiore diffusione, contribuendo a pubblicizzare le tematiche gay presso il grande pubblico. Anche così Massimo Consoli comincia a diventare un’istituzione e un punto di riferimento nel mondo dell’informazione. Per quanto riguarda invece l’opera saggistica, oltre alle traduzione di autori importanti come Ulrichs e Boswell, spicca Homocaust, uscito in due diverse versioni nell’84 e nel ’91 e dedicato alle persecuzioni naziste contro gli omosessuali. Nel frattempo, Consoli riesce a mantenere una vasta rete di contatti con intellettuali italiani e stranieri e a raccogliere una cospicua mole di documenti e cimeli sulla storia gay, che si accumulano con il tempo nell’archivio che porta pride dicembre 07 L’impegno per costruire una memoria storica della comunità omosessuale va tuttavia ancora oltre, e specialmente negli ultimi anni della vita di Consoli si concentra sul culto laico di alcune grandi personalità. Come Pierpaolo Pasolini, ricordato ogni anno con una cerimonia nell’anniversario della sua morte e nel luogo in cui venne assassinato a Ostia. O come Dario Bellezza, poeta del quale Consoli fu intimo amico. O come il tedesco Karl Heinrich Ulrichs, “nonno” del movimento gay moderno morto in esilio all’Aquila nel 1895, sulla cui tomba (che era riuscito a far restaurare) Consoli organizzava un pellegrinaggio annuale a fine agosto. Frutto dell’impegno per la memoria è anche il calendario Gay Day, uscito in volume e aggiornato online, in cui per ogni giorno dell’anno sono segnalati fatti e personaggi importanti per la storia glbt. Con l’arrivo di internet, la verve poligrafa di Consoli sembrava destinata a dilatarsi al di là di ogni precedente confine, se non ci si fosse messa di mezzo la malattia a sottrarre tempo e a limitare energie. Gli ultimi anni sono stati perciò un alternarsi di silenzi, sempre più lunghi, e torrenziali ricomparse in cui affidava alla posta elettronica notizie sulla sua salute e sui suoi progetti editoriali, pareri sulle più svariate questioni e idee per nuove campagne sociali. Il male da cui non sarebbe guarito gli ha certo imposto ritmi diversi da quelli che gli erano più congeniali, ma non ha affievolito la sua passione. Anzi. Sapendo di essere in corsa contro il tempo, si è dato da fare con le unghie e con i denti per concludere tutto quello che riteneva di dover concludere. Non è riuscito però a scegliere dove essere sepolto. Gli sarebbe piaciuto andare al cimitero acattolico di Roma dove si trovano tanti poeti e spiriti liberi, incluso l’amico Dario Bellezza, ma la burocrazia almeno per ora ha voluto diversamente. L’hanno seppellito a Marino, il comune in provincia di Roma in cui abitava. Un po’ di pressione da parte della comunità glbt per convincere le autorità a rispettare l’ultimo desiderio di Massimo sarebbe certo un omaggio adeguato alla memoria di questo personaggio per tanti versi unico. 29 dicembre 07 pride 30 MEDITERRANEO sauna MAXI VASCA IDROMASSAGGIO SAUNA FINLANDESE NUOVO SPAZIO RELAX CON MAXI SCHERMO SALA FUMATORI 2 DARK ROOMS LABIRINTO BAR STANZE RELAX S. MARIA MAGGIORE PIAZZ A DE COLOSSEO VIA LABICANA METROPOLITANA “B” FERMATA COLOSSEO VIA MERULANA V. MANZONI METROPOLITANA “A” FERMATA MANZONI / VITTORIO EMANUELE BUS - LINEE 87 - 85 - 571 - 810 - 3 - 714 - 16 VIA MERULANA VIA P. VILLARI OLOSSEO LC S. GIOVANNI Via Pasquale Villari, 3 (Via Merulana) - Roma Tutti i giorni dalle 13:00 alle 24:00 www.saunamediterraneo.it pride dicembre 07 Message for members HAMMAM cultura+attualità 31 Un gay di centrodestra e cattolico pensa - sbagliandosi - che essere gay e cattolico non sia un problema. E così appare in Tv come gay. Apriti cielo: la chiesa che frequenta “da vent’anni” lo caccia dal coro in cui canta. Ma lui non ci sta e denuncia l’accaduto. Fuori dal coro Alberto Ruggin ha 20 anni, è cattolico praticante, attivista di Forza Italia… e gay dichiarato. Si dedicava al volontariato nella chiesa della sua cittadina, Este, dove insegnava catechismo, cantava nel coro e leggeva le letture domenicali. Il passato tuttavia è d’obbligo, perché pochi giorni fa aveva informato della sua partecipazione alla trasmissione di Bonolis Ciao, Darwin, nel gruppo dei gay, ed a qualcuno la cosa non è proprio andata giù. Domenica 18 novembre don Ruggero Puliero aveva lanciato strali dal pulpito verso gli omosessuali e i divorziati, quasi per prepararsi il terreno e dire ad Alberto che il suo attivismo non era più gradito, né presso l’altare, né in parrocchia; al massimo avrebbe potuto seguire le funzioni come tutti i fedeli, dai banchi. Don Ruggero era al corrente dell’orientamento sessuale di Alberto, ma una cosa è viverlo segretamente, un’altra è avere un gay dichiarato e pubblico vicino alla tonaca. Il parroco ti ha relegato nei banchi dopo anni di volontariato… Per me è stata una vera e propria batosta, dopo vent’anni che frequento quella chiesa (mi hanno battezzato lì), alla quale ho dato molto, con convinzione. Quanto accaduto ti ha fatto cambiare opinione nei confronti della Chiesa? No: sono cattolico praticante, vorrei solo avere qualche risposta, dal momento che ci sono persino preti omosessuali che celebrano messa, mentre a me è bastato scegliere di partecipare come gay dichiarato a un programma televisivo per vedermi messo da parte. Ho l’impressione che per la chiesa sia possibile essere gay se si sceglie il silenzio, mentre chi segue, come me, la via della coerenza viene discriminato. È una forma di ipocrisia terribile. Dichiarandoti gay hai fatto rizzare i capelli ad i tuoi compagni di partito, Forza Italia… Il partito, dove milito con un attivismo irreprensibile, si è sostanzialmente spaccato in due: la parte più liberale ed il Circolo delle Libertà si sono stretti a me, mentre i perbenisti… be’, quelli ci sono da tutte le parti. Enrico Oliari www.oliari.com Alberto Ruggin, intervistato da “La 7” dopo lo scoppio della polemica Tuttavia per Berlusconi “i gay stanno tutti dall’altra parte”… Io penso che la sua battuta sia stata distorta ad hoc da alcuni giornalisti non proprio vicini a lui. Egli sa benissimo che il suo partito, specie in Lombardia ed in Veneto, è strapieno di omosessuali. D’accordo, ma Forza Italia non si è mostrata proprio amica dei gay e delle loro istanze… Forza Italia è un grande partito, dove vi sono esponenti come Taradash, Dalla Vedova ed il presidente Galan (che, tra l’altro, mi ha telefonato oggi per esprimermi la sua solidarietà): essi sono del tutto vicini alla lotta per i diritti delle persone omosessuali. È vero, sono una minoranza che si trova in un insieme dove abitano tradizionalisti e familisti, ma io penso che bisogna continuare a fare pressioni all’interno del partito. Ricordiamoci della necessità, per l’ottenimento dei nostri diritti, di un ampio voto trasversale. Anche perché, da come sono andate le cose con il Governo di centrosinistra… E se Berlusconi vuole fare il grande centro, magari legandosi sempre più strettamente con i cattolici, conti di rimanere e lottare o di cambiare partito? Non credo in quest’ipotesi, come pure sono convinto che non si arriverà mai al proporzionale. Chiesa e partito, una doppia discriminazione: dove pensi che valga la pena di combattere? Sicuramente in politica. La chiesa tace, ma non torna indietro: è così da duemila anni. La politica invece serve per cambiare la società, ed in questo credo molto. Oggi, avendo scelto di non tacere e di gridare la discriminazione subita, voglio darmi da fare nel movimento gay, per portare avanti la voce di molti che si sono trovati nella mia situazione, ma che non hanno avuto la stessa forza. Ho ricevuto molte telefonate, anche da parte di sconosciuti, che mi hanno incitato a non mollare. Come ha preso la tua famiglia il can can mediatico che è scaturito attorno a te? Entrambi i genitori mi hanno sostenuto da subito, perché c’è stato chi ha voluto uccidere il mio entusiasmo e la mia voglia di fare. dicembre 07 pride 32 attualità+cultura Si sono conclusi i lavori della quinta edizione del Gender Bender, sei giorni di kermesse e riflessioni su corpo, genere e identità... ... e cinque! Veruska Sabucco I lavori della quinta edizione del festival “Gender Bender” di Bologna si aprono quest’anno con la presentazione di GID, il manga della Kappa edizioni dedicato a Akira, transessuale FtoM L’autrice del manga, Yoko Shoji, famosissima in patria per i suoi shoojo manga, ha creato un fumetto, del tutto privo di qualunque elemento pruriginoso, che mostra il quotidiano di Akiko la quale, fin da bambina, sogna di avere il corpo di un uomo. Al limite del didascalico (e con i molti semplicismi del caso) la pubblicazione in Italia di GID è un tentativo apprezzabile di sdoganare il transessualismo anche tra il pubblico mainstream dei lettori di manga. Dopo i manga “boy’s love” e quelli lesbici, Kappa persevera così nel ricordare ai lettori di manga che non ci sono solo una sessualità e due generi. Subito dopo la presentazione, Gender Bender si riconferma nella sua natura di circo a tre piste: un’offerta talmente ampia che, nonostante l’incremento dei giorni del festival (arrivati a 6) necessita comunque la sovrapposizione degli eventi legati alle aree tematiche in cui si divide (arti performative, cinema, letteratura, musica e party) per contenere tutto. La serata infatti procede con l’anteprima nazionale di Lagerfeld Confidential, documentario sullo stilista Karl Lagerfeld (perché nessuno può salvarsi dalla moda, nemmeno Bologna), in contemporanea con lo spettacolo Frans Polestra, his dramaturg and Bach, improvvisazioni danzanti asincrone sulle Variazioni Goldberg di Bach. Nella sezione arti performative anche Snow white di Ann Liv Young. Leggo: “Giovanissima promessa della coreografia americana”. Lo spettacolo su Biancaneve (non più passiva fanciulla ma protagonista ribelle e volgare, con cambi a scena aperta e nudità assortite) pare scontatissimo. Il tentativo di dare una personalità a Biancaneve può essere lodevole, ma si traduce in un: “Già visto dai tempi dei Futuristi e mi aveva annoiato la prima volta”. La sezione cinema si divide in una selezione di proiezioni, in anteprima e no, e nella ricchissima retrospettiva Sissy avantgarde. Corpo, sesso e politica nel cinema d’avanguardia 1964-1983. Nella sezione film segnalo arbitrariamente This film is not yet rated di Kirby Dick, (un’indagine alla Michael Moore su chi sta dietro il sistema di pride dicembre 07 rating delle pellicole in Usa) e Tuli, di Auraeus Solito, su due giovani donne che decidono di formare una famiglia nel piccolo villaggio in cui vivono. Il film è una deliziosa altalena tra i toni del dramma e della commedia, giusto per ricordarci che non siamo schiavi solo del genere inteso come ruolo legato al sesso biologico, ma anche del genere narrativo. Illuminante. Quest’anno il lato letterario/accademico del Gender Bender è stato spostato dalla prima mattina delle aule universitarie alle sei del pomeriggio nei locali adiacenti alla sede della Biblioteca delle donne. L’iniziativa di Arcilesbica, intitolata “Soggettiva”, prevedeva quattro incontri, accompagnati da letture sceniche e musica dal vivo, con narratrici di lingua inglese: Sarah Waters (già ospite di Arcilesbica nel 2005), Stella Duffy, Ali Smith e Mary Dorcey. L’atmosfera è orizzontale e familiare, intima. “Soggettiva” presenta un immaginario lesbico felice (il modo in cui Ali Smith ha dichiarato con onestà e piena soddisfazione che è bello essere gay è uno dei momenti impagabili di questa edizione del festival). Nuova la sezione GB entry che, in una piccola galleria d’arte, ha permesso ad esordienti selezionati di esporre opere (come gli adorabili piselloni di pelouche di Claudia Lauro: al salone del mobile milanese farebbero sicuramente “tendenza”), e cortometraggi. Tra questi ultimi, gli ormai notissimi cartoni animati della serie “Pene e Vagina”, già in onda su Mtv, l’adorabile Trannymals go to court (www. trannymals.com), recitato da genitali transgender e intersexed, e i corti di Gaia Bracco (Il papa nero e Batman versus Pikachu. Quello che viene presentato come l’Evento del festival è (rullo di tamburi...) RARA (film), del Maestro Sylvano Bussotti, noto compositore dodecafonico. Per la proiezione di RARA in occasione del Gender Bender ha composto ad hoc un accompagnamento musicale. Peccato che “il più famoso musicista italiano vivente” pensi bene di esordire con una battutina di sapore omofobo che incenerisce immediatamente parte del pubblico... La serata prosegue mesta quando nel party “Orgia” alcune ragazze vengono abbordate da un tizio con: “Arf pant tu lesbica io guard tu grossa troion, donnapalp, sperm, zoccol vien qua”, mentre branchi di ventenni coatti venuti chiaramente a guardare le bestiealcirco pascolano per il locale. Certo, il festival prevede l’inclusione e non l’esclusione e certo, non puoi fare un test psicoattitudinale all’ingresso di una discoteca... però il ritorno alla realtà è scorante. I fatti spingono a una riflessione: “Gender Bender, perché”? O meglio: “Gender Bender, ne vale la pena”? Nella locandina dell’edizione di quest’anno, ci raccontano che se Hitler fosse nato donna avrebbe pulito patate perché incastrato tra i fornelli, in una posizione dove non avrebbe mai avuto accesso né al potere politico né agli acquarelli, al limite all’acquaio. Ma nel caso di Hitlerina, in effetti, forse incatenarla all’acquaio tanto male non avrebbe fatto... È impossibile non fare paragoni tra Ali Smith e il suo grido “è bello essere gay”, e il porco che si sente in diritto di molestare delle lesbiche durante una festa e non capisce dove è il problema. È il Gender Bender un’unica infinita “pippa mentale” per vigliacchi che non vogliono dirsi gay? Eppure nessuno aveva baffi finti per paura di essere riconosciuto mentre entrava a vedere una cosa di froci e lesbiche. Non si possono insomma non paragonare gli incontri con le disponibili autrici di “Soggettiva” (quasi alla stessa altezza del pubblico, amichevoli) e la presentazione verticale di Bussotti (sicuro nel suo ruolo di Maestro) al pubblico adorante. Alla fine, di nuovo, lì tutti rispondono agli stereotipi di genere: il maschio fa cose serie e importanti ed è preso dalla propria rilevanza nel mondo. Dall’alto domina la giungla. E allora? E allora Gender Bender alla fine “tocca seguirlo” comunque, perché è uno spunto di riflessione e contemporaneamente, un rinforzo, e perché alla fine, magari, a furia di occupare il territorio cittadino una volta all’anno con parole, persone, eventi gay, lesbici, queer, transgender, intersexed, transessuali, qualcosa nella testa della gente entrerà. Tra contraddizioni e false partenze il Gender Bender a cambiare le cose ci prova. I cretini resteranno, ma basterà non farli entrare... 33 dicembre 07 pride 34 pride dicembre 07 35 dicembre 07 pride 36 cronaca italia Roma: le assemblee delle chiese protestanti battista, valdese e metodista, riunite in sessione congiunta dal 2 al 4 novembre, hanno prodotto un documento in cui si ricorda “il peccato della discriminazione delle persone omosessuali e delle sofferenze imposte loro dalla mancanza di solidarietà” e si invitano le chiese “ad accogliere le persone omosessuali senza alcuna discriminazione”. L’incontro si è però concluso con un nulla di fatto riguardo al tema più corposo del matrimonio omosessuale, sul quale si è deciso di non decidere per evitare spaccature. Roma: il circolo Mario Mieli ha denunciato un episodio di aggressione contro tre ragazzi gay, avvenuto la notte di Halloween alla stazione Termini. Uno dei tre ragazzi è stato medicato in ospedale dopo il pestaggio, con contusioni guaribili in sette giorni. Sempre a Roma, è stata imbrattata con la scritta “frocio di merda” la targa commemorativa dedicata a Paolo Seganti, ragazzo omosessuale ucciso nel 2005, e a tutte le vittime dell’omofobia. Il cirolo Mario Mieli ha sollecitato il comune “a dar vita al più presto a una campagna contro l’omofobia”. Bergamo: il registro delle unioni civili non s’ha da fare. L’ha deciso a fine ottobre il consiglio comunale dopo una seduta di quattro ore, conclusa con un voto in cui il centrodestra compatto e la componente cattolica del partito democratico si sono ritrovati insieme. La proposta del registro era stata fatta dalla rete di associazioni “Bergamo laica”, che aveva raccolto un migliaio di firme per sostenerla. Bari: un uomo di 59 anni è finito agli arresti domiciliari per aver ricattato un signore di settant’anni con il quale aveva avuto un rapporto omosessuale. La richiesta per tenere nascosta la verità era di soli 200 euro, ma il ricattato si è rivolto comunque ai carabinieri che hanno arrestato l’estorsore. Prato: con una sentenza all’avanguardia, un uomo di 50 anni è stato condannato a un anno e mezzo di carcere per maltrattamenti in famiglia nei confronti del suo convivente ottantenne. La coppia era gay, ma il tribunale l’ha ritenuta ugualmente una famiglia, sulla base della definizione della cassazione che definisce tale “ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà”. pride dicembre 07 Vedi alla voce matrimonio L’enciclopedia Treccani anticipa il parlamento e inserisce alla voce “matrimonio” del suo settimo aggiornamento, appena pubblicato, un paragrafo sulle unioni di fatto. “In Italia”, spiega la Treccani, “sebbene il dibattito sia molto acceso, manca ancora una normativa sistematica della materia e la regolamentazione delle famiglie di fatto e dei diritti-doveri dei suoi componenti appare ancora lacunosa e ambigua”. Tuttavia, “se appare lontana e forse, considerate le condizioni sociali e culturali, neanche opportuna l’introduzione di istituti ‘sconvolgenti’ come il matrimonio tra gay, sembra invece più vicina la prospettiva del riconoscimento giuridico e della tutela per due persone che scelgono di condividere una parte importante della loro vita senza sposarsi. Senza intaccare in alcun modo l’istituto del matrimonio e riconoscendo il principio del favor matrimonii, la concessione dei diritti quali l’assistenza reciproca e libera anche nelle strutture pubbliche in caso di malattia, la possibilità di ereditare reciprocamente anche senza testamento e ricevere la pensione di reversibilità, la tutela in caso di separazione, il godimento di tutti i diritti e le agevolazioni previste per le coppie eterosessuali e sposate, non risponde soltanto alle richieste di un minoritario, sia pure in espansione, gruppo selezionato di cittadini, ma piuttosto all’esigenza di garantire anche in tale materia, in uno stato laico e democratico, i basilari principi di equità sociale”. Il matrimonio, dice infine la Treccani, non detiene più il monopolio delle forme familiari e le unioni di fatto sono in grande crescita, come rilevano anche i dati dell’Istat che hanno registrato un raddoppio delle coppie conviventi tra il 1995 e il 2001. Il matrimonio gay, insomma, rimane “sconvolgente”, ma qualcosa di simile è necessario concederlo. Una posizione di centrosinistra che ha fatto insorgere come un sol uomo le truppe del centrodestra. Isabella Bertolini di Forza Italia ha accusato la Treccani di essere diventata “strumento di propaganda”, mentre il suo collega di partito Maurizio Lupi ha parlato di “genuflessione al laicismo” e il capogruppo Udc alla camera Volontè di “scelta fuori luogo”. “Noi garantiamo il massimo livello scientifico e siamo sempre e solo al servizio della cultura”, ha risposto sdegnato il filosofo Tullio Gregory, direttore dei due volumi dell’ultimo aggiornamento dell’enciclopedia. Un dubbio comunque rimane: cosa c’è di scientifico nel definire “sconvolgente” il matrimonio omosessuale? Testimone Luxuria Un merito indiscutibile dell’onorevole Vladimir Luxuria è di testimoniare di persona quanto possa essere dura la vita una persona transessuale nel nostro fobico paese. E se l’anno scorso la volevano cacciare dal bagno delle donne della camera, quest’anno il vescovo di Foggia le voleva impedire di fare da testimone alle nozze della cugina che si sposa in chiesa. Il parroco di quest’ultima, per ordine del vescovo, ha discretamente consigliato alla ragazza di trovare un altro testimone per il matrimonio. Luxuria però a questo punto ha raccontato tutto ai giornali creando un caso, e la curia di Foggia, dopo un penoso tentativo di far finta di niente e tener ferma la decisione, ha dovuto fare retromarcia. Anche perché il divieto agli sposi di scegliersi il testimone che desiderano è in effetti piuttosto inconsueto. Il vescovo, monsignor Tamburrino, ha quindi spiegato obtorto collo che “Luxuria potra tranquillamente fare il testimone avendo compiuto 18 anni, poiché per la legge, per essere testimone, è sufficiente che una persona sia maggiorenne. Deve essere chiaro, invece, che in ogni caso il sacramento del matrimonio unisce un uomo e una donna”. “Evidentemente il monsignore”, ha dichiarato Luxuria a Gay. it, “si è reso conto che per il diritto canonico la sua posizione era illegittima. Oltre che essere ottusa, medievale, assolutamente inspiegabile. Comunque ora sono contenta, soprattutto per mia cugina: l’ho vista crescere, le voglio bene, ho anche seguito il suo percorso, quando il suo futuro marito era in missione in Afghanistan e lei aveva paura che non tornasse più. In ogni caso ringrazio il vescovo, sono molto lusingata, evidentemente mi aveva dato meno di 18 anni”. 37 dicembre 07 pride 38 cronaca italia Amato ma non troppo Che non corre buon sangue tra il ministro dell’interno Giuliano Amato e gli omosessuali è noto almeno dai tempi in cui, da presidente del consiglio, disse in parlamento che “purtroppo” il diritto a manifestare per il Worldpride del 2000 a Roma era garantito dalla costituzione. Lui poi si è difeso spiegando che stava facendo dell’ironia per rispondere a quanti chiedevano che la manifestazione fosse vietata, comunque aveva già definito il Worldpride “inopportuno” e non si è mai distinto neppure in seguito per le sue attitudini gay friendly. Perciò non ha stupito più di tanto che nell’anno europeo delle pari opportunità il suo ministero si applichi ad arginare il rischio che l’infezione sociale del matrimonio tra persone dello stesso sesso contamini anche il nostro paese. È saltata fuori infatti qualche settimana fa una circolare della direzione centrale per i servizi demografici del ministero degli interni che ribadisce il divieto di trascrizione in Italia dei matrimoni gay contratti all’estero. La questione era stata sollevata da una coppia gay di Latina che si era sposata in Olanda ed è tornata di attualità di recente per un congedo matrimoniale concesso dalla regione Friuli-Venezia Giulia a un dipendente omosessuale che era convolato a nozze in Belgio. “Si ricorda”, dice il documento inviato a sindaci e prefetti, “che il nostro ordinamento non ammette il matrimonio omosessuale, e quindi la richiesta di trascrizione deve essere rifiutata perché in contrasto con l’ordine pubblico interno”. La circolare consiglia anche molta attenzione ai tentativi di truffa: “Gli ufficiali di stato civile devono porre particolare cura alla verifica che i due sposi siano di sesso diverso, richiedendo in caso di dubbio un documento di identità dal quale si desuma inequivocabilmente il sesso degli interessati”. Queste “istruzioni per l’uso” hanno provocato diverse e indignate interrogazioni parlamentari al ministro Amato, da parte di deputati di area laica desiderosi di sentire dalla sua viva voce quali siano le ragioni di contrasto con l’ordine pubblico, visto che né la costituzione né la legge italiana vietano espressamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso mentre la carta europei dei diritti fondamentali e innumerevoli altre norme Ue addirittura lo garantiscono. E non è questa la sola risposta che ci si attende dal ministro, perché un’altra interrogazione presentata da Franco Grillini se la prende con i dati sull’affluenza alle manifestazioni di piazza diffusi a ottobre dal Viminale. Secondo tali cifre, al pride nazionale del giugno scorso avrebbero partecipato solo 30.000 persone, mentre al family day omofobico convocato dai cattolici un mese prima ce ne sarebbero state 200.000. Grillini ha chiesto l’immediata rettifica del dato, palesemente errato e lesivo dell’immagine del pride, anche alla luce del fatto che a giugno fonti interne alla questura di Roma parlavano di 300.000 partecipanti. Chi si è fregato uno zero? Cronache nere Nelle settimane appena trascorse altri due nomi sono andati ad allungare la lista dei gay assassinati. Il 26 ottobre a Dipignano (Cosenza) è stato trovato morto Antonio Saracino, un ingegnere di 33 anni. In un luogo in cui avvengono abitualmente incontri a scopo sessuale, secondo le informazioni fornite dai carabinieri. È stato ammazzato in un modo feroce, che ricorda quello con cui fu ucciso Pier Paolo Pasolini. Prima l’hanno picchiato a sangue e poi gli sono passati sopra con l’auto. Ancora ignoti al momento i nomi degli assassini, così come non si sa chi abbia ucciso Riccardo Bellotti, pensionato sessantacinquenne di Cosio Valtellino (Sondrio) trovato morto in casa propria il 5 novembre. È stato colpito alla testa con un soprammobile e derubato del cellulare e della macchina.“La pista che seguono i carabinieri della stazione di Morbegno”, scrive “Il Giorno”, “è quella dell’omicidio maturato nell’ambiente degli omosessuali”. pride dicembre 07 39 dicembre 07 pride 40 cronaca italia Casalinghe di ritorno La sorpresa della quarta stagione della serie Tv “Desperate housewives”, in onda dal 5 dicembre su Fox life (canale 111 di Sky) è la comparsa nella trama del polpettone di Wisteria lane di una coppia gay newyorchese che si è trasferita in provincia e saprà stupire il vicinato con le proprie scelte fuori dagli schemi in materia di arredamento del giardino. Per il resto, la sceneggiatura dei nuovi episodi non mancherà di continuare a diffondere il suo punto di vista camp sulla famiglia americana modello, cosa che ha reso “Desperate housewives” una serie di culto per i gay. Anche il grande pubblico comunque apprezza, e negli Stati uniti le casalinghe disperate restano saldamente nell’Olimpo delle fiction televisive più viste, mentre gli attori protagonisti della serie continuano a ricevere riconoscimenti dalla critica. Denuncia archiviata Gli organizzatori della mostra “La Madonna piange sperma”, programmata e poi annullata qualche mese fa a Bologna per via del clamore suscitato dal suo titolo indecente, non dovranno affrontare anche un processo penale. Lo ha stabilito il gip Bruno Perla, accogliendo la richiesta di archiviazione della procura nei confronti della denuncia per vilipendio presentata dal deputato di Forza Italia Fabio Garagnani. Secondo i giudici, non sussistono né il reato di “offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio di persona”, perché la mostra (mai vista dal pubblico) non offendeva persone in carne e ossa o immagini sacre, né quello di bestemmia, perché la Madonna per la religione cattolica non è una divinità in senso stretto. Gli interessati non la passeranno comunque del tutto liscia, perché gli verrà notificata una multa per pubblicazione di atti contrari alla pubblica decenza. D’altra parte a Bologna sono tempi duri per gli immorali: il mese scorso il comune ha mandato i vigili al Cioccoshow a multare uno stand che aveva osato esporre una statuetta di cioccolato (intitolata “Ciocco Siffredi”) dello strumento di lavoro della pornostar Rocco Siffredi, a grandezza naturale. Calendario del movimento Le associazioni glbt italiane si sono riunite a Bologna l’11 novembre per discutere delle comuni strategie per il prossimo futuro. E hanno convenuto, posto che la politica continua a non dare risposte alle loro richieste, sulla necessità di “concretizzare per il prossimo periodo azioni che rompano la cappa di silenzio con cui istituzioni e organi di informazione oscurano la nostra presenza”. Una di queste sarà certamente un nuovo appuntamento a Treviso per sfidare con la visibilità glbt le minacce di “pulizia etnica” del prosindaco Gentilini. Il comunicato conclusivo della riunione elenca poi altri appuntamenti importanti come il Transgender day of remembrance (celebrato il 20 novembre) la giornata della memoria (27 gennaio), l’annuale corteo No Vat (9 febbraio), la giornata mondiale contro l’omofobia (17 maggio) e naturalmente il pride nazionale che si terrà a Bologna il 28 giugno. Questo lungo elenco di ricorrenze non sembra però nel complesso rilanciare l’iniziativa politica con l’intensità necessaria. Qualche novità positiva potrà forse venire dal prossimo incontro nazionale del movimento, in programma a Napoli per i prossimi mesi. pride dicembre 07 41 dicembre 07 pride 42 cronaca italia Veni vidi Ici Soldi alla chiesa cattolica e legnate ai gay. Un’accoppiata di successo quando al governo c’era il centrodestra, ma che mantiene intatto il suo fascino anche con il centrosinistra al potere. Non si può che sintetizzare così quanto sta accadendo nei due rami del nostro parlamento, che si compattano intorno a maggioranze bulgare quando si tratta di confermare i privilegi economici della chiesa e combattono viceversa casa per casa riguardo a qualunque tutela dei diritti glbt. Partiamo dall’Ici, tassa che chiunque possieda una casa deve pagare ma da cui la chiesa è esonerata anche quando utilizza i propri immobili a scopo di lucro. Una bella sberla non solo alla laicità dello stato e alla parità di trattamento tra i culti religiosi, ma anche al principio della libera concorrenza in materia commerciale, tanto che sulla vicenda l’Unione europea ha avviato un’indagine chiedendo dettagliate informazioni. A quanto ammonta il risparmio per la chiesa? Stando alle stime che circolano, stiamo parlando di molti milioni di euro l’anno. In tempi di rigore economico non sarebbe parso fuori posto tagliare questo privilegio, ma quando è necessario i nostri parlamentari sanno essere generosi... con i soldi dei cittadini. Così il 7 novembre il senato ha bocciato con una larghissima maggioranza un emendamento alla finanziaria proposto dai senatori socialisti Angius, Montalbano e Barbieri per abolire l’esenzione dall’Ici goduta dagli immobili commerciali della chiesa. In aula i tre proponenti sono stati addirittura sbeffeggiati sia dai banchi del centrodestra che da quelli del centrosinistra, e trattati come mummie anticlericali, quando ormai tutti sanno che in Italia la laicità dello stato è un problema completamente superato. Ha poi sollevato tonnellate di sdegno il fatto che l’emendamento chiedesse di tassare “anche le attività commerciali svolte non a fini di lucro”, ma la proposta di depennare questa parte non è stata comunque accolta. Al voto si sono visti 240 contrari, 48 astenuti (che al senato valgono come contrari) e... 12 favorevoli. Hanno votato no quasi tutti i senatori del Partito democratico, Udeur, Forza Italia, An e Udc. Si sono invece astenuti “per senso di responsabilità” quelli di Prc, Pdci-Verdi e Sinistra democratica. Un copione molto simile era peraltro andato in scena pochi giorni prima, in occasione di un ordine del giorno presentato anche questa volta dai socialisti per destinare allo stato (per iniziative vincolate) l’8 per mille di quei cittadini che non decidono a chi assegnarlo. Attualmente questa parte dell’8 per mille viene ripartita tra i soggetti che ne hanno diritto, con un criterio proporzionale ricavato dalle preferenze espresse da coloro che invece hanno deciso a chi destinare il contributo, con il risultato che circa l’80% della somma finisce alla chiesa cattolica. Stiamo parlando anche in questo caso di diverse centinaia di milioni di euro l’anno, sul miliardo circa che la chiesa ricava complessivamente dall’8 per mille. Il senato ha respinto la richiesta con 201 no, 93 sì, 10 astensioni e 13 senatori (quasi tutti dell’Ulivo/Pd) che hanno preferito non partecipare al voto. Tra i favorevoli, tutta la sinistra radicale, circa metà del gruppo dell’Ulivo e tre esponenti del centrodestra. Tra i contrari, tutto il resto del centrodestra e l’altra metà dei votanti del gruppo dell’Ulivo. La musica cambia invece radicalmente quando il tema sono i diritti glbt. Sia alla camera che al senato sono infatti in corso serrate battaglie che hanno avuto finora l’effetto di rallentare il cammino di importanti novità legislative. Alla camera l’argomento sono le norme che puniscono gli atti di omofobia, e la discussione procede con molta fatica per l’atteggiamento ostruzionistico di buona parte del centrodestra, che ancora insiste per lasciar perdere l’omofobia e limitarsi ad approvare il nuovo reato di “molestie insistenti” (stalking) che non riguarda specificamente le persone glbt. Al senato invece la questione in ballo sono i Contratti di unione solidale (Cus), ovvero il riconoscimento legale delle coppie di fatto etero e omosessuali, ma l’ostruzionismo del centrodestra è sempre lo stesso. Mentre il centrosinistra è notoriamente diviso al proprio interno sul sostegno a questa riforma. Di metterli tutto d’accordo è capace solo mr Ratzinger... pride dicembre 07 ESTERO Stupro a Dubai Un’incredibile vicenda di violenza e pregiudizio si è trasformata in un caso diplomatico tra la Francia e gli Emirati arabi. Ne è stato involontario protagonista un ragazzino franco-svizzero di 15 anni che l’estate scorsa si trovava a Dubai con il padre (francese) che lavora nell’industria alberghiera locale. Il 18 luglio, insieme al suo amico Fabrice, ha accettato l’offerta di un ragazzo un po’ più grande, Ibrahim, di fare un giro in macchina insieme ad altri due uomini che non conosceva. L’automobile parte e si dirige nel deserto, dove Alex e Fabrice vengono prima minacciati con coltelli e bastoni e poi violentati dai loro accompagnatori. Alex, come stabiliranno gli accertamenti medici, viene penetrato senza preservativo da tutti e tre i suoi aggressori, mentre Fabrice ha raccontato di essere stato forzato ad avere rapporti orali. I due ragazzini vengono infine scaricati di notte ai bordi di una strada. E qui comincia il peggio della storia. Il padre di Alex sporge immediatamente denuncia alla polizia, che sottopone il ragazzo ad accertamenti medico-legali. Il dottore che lo visita per certificare l’avvenuto strupro scriverà poi nella sua relazione di aver riscontrato una “penetrazione senza violenza” e una “frequente utilizzazione precedente” dell’ano, ma intanto prende da parte Alex e gli dice che farebbe meglio a confessare di essere omosessuale. È un modo per chiudere subito il caso, perché se il rapporto è stato consenziente, secondo la legge degli Emirati che non prevede il reato di stupro gay ma parla di “omosessualità forzata”, cade l’imputazione principale. Rimane solo l’accusa di omosessualità, rispetto alla quale però Alex verrebbe ritenuto colpevole al pari dei suoi violentatori. Dopo questo episodio, il padre di Alex si rivolge all’ambasciata francese che gli consiglia un avvocato e nuovi accertamenti medici, che riveleranno la presenza del dna di tre persone nell’ano del ragazzo. Il rapporto del medico-legale incaricato dalla polizia di Dubai sosterrà invece di avere accertato la penetrazione anale solo da parte dell’unico imputato minorenne (Ibrahim), mentre lo sperma degli altri due aggressori sarebbe stato ritrovato sui calzoncini di Alex. Nel frattempo la vicenda diventa un affare di stato perché la madre di Alex, Veronique Robert, è una giornalista con buone relazioni all’Eliseo e riesce ottenere che se ne parli nel corso degli incontri ufficiali con il presidente della federazione degli Emirati arabi in visita a Parigi. Poco dopo gli aggressori di Alex e di Fabrice vengono identificati e arrestati. L’affare si complica però ulteriormente quando l’avvocato di Alex, dopo aver ricevuto rassicurazioni ufficiali del contrario, scopre che uno degli accusati è sieropositivo e ha l’epatite. Le autorità di Dubai ne erano al corrente, ma lo avevano tenuto nascosto, perché l’Aids dalle loro parti è un tabù ancora più forte dell’omosessualità. A fine ottobre inizia un processo dal quale sarà difficile ottenere giustizia. Per questo la madre di Alex ha creato un sito (www.boycottdubai.com) per mantenere viva l’attenzione sul caso e si è fatta promotrice di una campagna per ottenere l’inserimento del reato di stupro nel diritto penale degli Emirati e la creazione di strutture ospedaliere per i malati di Aids. cronaca 43 Washington: la camera dei rappresentanti degli Stati uniti ha approvato il 7 novembre, con 235 sì e 184 no, la legge che introduce il primo divieto federale alla discriminazione di omo e bisessuali nel mondo del lavoro. Il testo, che “ha dimenticato” i diritti dei transessuali e passa al senato per affrontare una dura battaglia, stabilisce espressamente che le forze armate e i culti religiosi saranno esentati dal rispetto delle norme antidiscriminatorie. Washington: la Westboro baptist church del Kansas, congregazione dedita quasi esclusivamente alla propaganda omofobica, è stata condannata da una giuria di Baltimora a risarcire con undici milioni di dollari la famiglia di Matthew Snyder, un soldato gay ucciso in Iraq. Adepti di questa chiesa avevano partecipato lo scorso anno ai funerali di Snyder, urlando agli astanti che la sua morte era una punizione divina per la tolleranza dell’America nei confronti degli omosessuali. Oslo: non saranno tantissimi gli aspiranti pastori gay e lesbiche dichiarati nella chiesa luterana norvegese, ma dal mese scorso hanno acquisito la possibilità di ricevere l’ordinazione. Lo ha stabilito a maggioranza un sinodo generale, revocando precedenti norme che vietavano di assegnare a omosessuali praticanti gli incarichi di pastore, diacono o vicario. Londra: “Il nostro mondo ha problemi come la povertà, l’Aids e la guerra. Di fronte a tutto questo, la nostra chiesa è ossessionata dalle dispute sulla sessualità umana”. Lo ha dichiarato in un’intervista alla Bbc l’arcivescovo anglicano del Sudafrica Desmond Tutu, premio Nobel per la pace, criticando aspramente i suoi colleghi più conservatori. “È una perversione”, ha spiegato, “dire che una persona sceglie di essere omosessuale. Devi essere pazzo per scegliere uno stile di vita che ti espone a tanto odio. È come dire che scegli di essere nero in una società razzista”. Managua: con l’approvazione del nuovo codice penale che entra in vigore nel 2008, il Nicaragua ha depenalizzato la pratica della sodomia, che era punibile con il carcere da tre a cinque anni. È l’ultimo paese dell’America Latina a cancellare questo genere di anacronistiche leggi, ma la depenalizzazione degli atti omosessuali ha comunque suscitato le proteste degli integralisti cattolici. Tehran: Makvan Mouloodzadeh, un giovane gay iraniano condannato a morte per atti omosessuali commessi all’età di 13 anni, è stato graziato. Lo rende noto il gruppo EveryOne, che con il sostegno di un’associazione glbt di iraniani all’estero e di Amnesty international aveva lanciato una campagna sul caso. Oltre a una firma per Makvan, la campagna chiedeva di mandare una rosa bianca e una rossa al presidente iraniano Ahmadinejad per sostenere la domanda di grazia. Questo gesto, secondo quanto riferisce EveryOne, è stato fatto proprio da centinaia di persone. E insieme alla mobilitazione degli islamici moderati dentro e fuori l’Iran ha contribuito a raggiungere il felice risultato. dicembre 07 pride 44 pride dicembre 07 ESTERO cronaca 45 Donate più sperma MARTEDÌ: 2 INGRESSI AL PREZZO DI 1 GIOVEDÌ: HAPPY SAUNA - INGRESSO € 10 DOMENICA DALLE 03.00 ALLE 10.00 INGRESSO € 8 La federazione dei gruppi gay e lesbici fiamminghi del Belgio (Holebi federatie) ha lanciato l’allarme sulla carenza di sperma nelle strutture che praticano la fecondazione assistita, invitando gli uomini a fare il loro dovere di donatori. Il problema è nato l’estate scorsa, quando il parlamento di Bruxelles ha stabilito che il seme dello stesso donatore non può essere utilizzato per più di sei donne, mettendo in pratica fuori legge parte delle scorte accumulate nei centri per l’inseminazione artificiale. Con il risultato di far crescere a dismisura le liste di attesa delle aspiranti mamme. La questione, come precisa un articolo pubblicato sulla rivista della Holebi federatie, è di primaria importanza per le lesbiche, visto che si calcola che tali siano tre quarti delle donne che richiedono la fecondazione assistita in Belgio. Questa altissima percentuale si deve al fatto che molte lesbiche provenienti da altri paesi europei con una legislazione meno liberale (vedi l’Italia) decidono di andare a concepire lì i loro figli. Bando al videogayme L’ufficio per la censura di Singapore ha temporaneamente graziato a metà novembre il videogame della Microsoft Mass effect, una futuristica avventura spaziale la cui vendita era stata in un primo tempo vietata per via della presenza nella storia di un bacio lesbico tra una donna e una femmina aliena. Nella scena incriminata i due personaggi si accarezzano e si baciano, e alla fine l’extraterrestre commenta: “Per gli dei, è stato incredibile, comandante”. Decisamente troppo per i morigerati standard della piccola repubblica asiatica, ma in questo caso le ragioni commerciali della multinazionale devono essersi fatte sentire, visto che l’ufficio censura ha revocato il divieto poco dopo averlo emesso, rinviando ogni decisione definitiva a un nuovo sistema di valutazione dei videogiochi che sarà reso pubblico all’inizio dell’anno. La comunità glbt di Singapore non si aspetta comunque niente di buono dai nuovi criteri di classificazione della burocrazia, e coglie l’occasione per denunciare l’oppressione di cui continua a essere oggetto. In ottobre il parlamento ha mantenuto in vigore le norme contro la sodomia (che per quanto inapplicate comminano due anni di carcere per i rapporti omosessuali tra adulti consenzienti) mentre ha abolito le pene previste per i rapporti eterosessuali al di fuori del matrimonio. L’estate scorsa, inoltre, la polizia ha impedito la celebrazione di numerosi eventi politici e culturali progettati per il pride glbt. Quanto alla censura, si era di recente abbattuta anche su un romanzo erotico gay colpevole di narrare le avventure di un ragazzo con uomini più maturi, tra i quali militari e funzionari del governo. Il libro, secondo le autorità, andava al di là della decenza e... screditava i pubblici ufficiali. dicembre 07 pride 46 cronaca estero Vittime risarcite Coming out giornalistico Con un emendamento alla legge finanziaria proposto dalla sinistra unita e appoggiato dai socialisti, il parlamento spagnolo ha approvato il 15 novembre scorso lo stanziamento di due milioni di euro per il 2008 a titolo di risarcimento degli omosessuali che furono perseguitati dal franchismo. Si calcola che furono migliaia di persone e quindi la cifra non è certo un granché, ma con questo gesto simbolico la Spagna diventa il primo paese al mondo a indennizzare le vittime di una persecuzione motivata dall’orientamento sessuale. La Spagna franchista si rivelò fin dall’inizio nemica acerrima dei gay. La guerra civile era appena cominciata quando i fascisti fucilarono il poeta Federico Garcia Lorca urlandogli “frocio” prima di sparare. E dopo aver conquistato il potere, il generale Franco si propose di mascolinizzare la nazione in modo permanente, punendo con severe misure di polizia chi si discostava dalla norma. In base alla legge contro gli emarginati sociali (vagabondi e malviventi), i gay potevano essere “sottoposti a vigilanza per salvaguardarli dai loro istinti degenerati”. Non contento, il regime introdusse nel 1970 una nuova legge sulla riabilitazione dei soggetti socialmente pericolosi, secondo la quale gli omosessuali potevano essere privati della libertà personale anche se non avevano commesso reati, e sottoposti a “trattamenti correttivi” rivolti a farne dei veri uomini. Si stima che circa 4.000 persone siano state incarcerate e internate perché omosessuali durante la dittatura. Le loro sofferenze però non finirono con la morte di Franco e la conseguente caduta del suo regime, nel 1975. Per abolire le leggi antigay ci vollero infatti altri quattro anni. L’unico modo per neutralizzare i pettegolezzi è dire la verità. Così, con il dichiarato scopo di far cessare le congetture sul loro conto, due note giornaliste televisive tedesche hanno ammesso pubblicamente di essere una coppia da cinque anni. Anne Will, star della prima rete pubblica, e Miriam Meckel, docente universitaria e conduttrice di un talk show politico-economico su una rete privata, hanno scelto un luogo particolarmente appropriato per il loro coming out. Hanno infatti detto “sì, siamo una coppia” al museo ebraico di Berlino, a margine di una cerimonia per la consegna di un premio per l’ascolto e la tolleranza, precisando comunque di averlo voluto rivelare per sottolineare il fatto che si tratta di una faccenda privata. Le voci d’altro canto giravano da parecchio tempo e si traducevano spesso in domande insidiose da parte dei cronisti alle quali le interessate avevano finora sempre risposto negando di avere una relazione. Miriam Meckel BEAR OF GENOA & AQUA CLUB Bar / Sauna finlandese / Bagno Turco Idromassaggio / Sala Video / Dark Room BEAR SAUNA PARTY SABATO 15 DICEMBRE 2007 ORSI IN SAUNA DALLE 15 FOR BEAR, CHASER AND ADMIRER !!! E DALLE 20 BUFFET Info e contatti: AQUA CLUB GENOVA - SALITA S. VIALE 15 R. tel. 010 588489 [email protected] INGRESSO RISERVATO SOCI ARCIGAY - UNOCARD pride dicembre 07 Anne Will 47 dicembre 07 pride 48 cronaca estero Genitore fallito “Ho educato il mio paese ma non sono riuscito a educare mia figlia”. Con questa amara constatazione il primo ministro cambogiano Hun Sen, che governa a Pnom Penh con pugno di ferro e parecchie violazioni dei diritti umani, ha annunciato al mondo la propria intenzione di ripudiare la figlia adottiva lesbica praticante. “Sono molto dispiaciuto per lei”, ha aggiunto, “e per questa vicenda di lesbiche che è capitata in famiglia. Con mia moglie chiederemo di escluderla dall’asse ereditario”. La giovane, adottata da Hun Sen (che ha altri cinque figli) nel 1988, ha fatto precipitare la situazione andandosene di casa per vivere con un’altra donna. “Aveva l’abitudine di portare le sue ragazze a casa e di dormire con loro”, ha ricordato il padre, e la paura della famiglia era che qualcuna di queste ragazze “portasse in casa bombe o veleni per ucciderci. Chi può saperlo?”. Secondo Hun Sen “è facile per i media dire che l’omosessualità non è più un problema, ma quando capita nella vostra famiglia non sapete cosa fare”. La Cambogia non è effettivamente un paradiso dei diritti e della visibilità glbt. Gay e lesbiche sono ancora costretti il più delle volte a nascondersi, anche se il re Norodom Sihanouk, qualche anno fa, si è dichiarato personalmente favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Gesuiti in Alaska In caccia di prede, il clero pedofilo è arrivato perfino tra gli eschimesi dell’Alaska. È quanto si apprende da un accordo extragiudiziale con cui la Compagnia di Gesù si è impegnata a risarcire con cinquanta milioni di dollari complessivi centodieci eschimesi che hanno denunciato di aver subito abusi sessuali da parte di padri gesuiti quando erano bambini o adolescenti. Le denunce erano arrivate negli ultimi quattro anni sull’onda degli scandali che hanno coinvolto la chiesa cattolica nel resto degli Stati uniti, ma i fatti ai quali si riferiscono risalgono al periodo tra il 1961 e il 1987. A distanza di tanti anni non sarebbe stato neppure tanto facile ricostruire la verità, ma la prospettiva di un processo è stata sufficiente a convincere i gesuiti a mettere mano al portafoglio. L’accusa da cui si sarebbero dovuti difendere era del resto molto pesante: aver determinato gli abusi usando l’Alaska come luogo in cui esiliare i sacerdoti più maniaci e avere occultato per decenni le prove di quanto accadeva, pur essendone a conoscenza. pride dicembre 07 49 dicembre 07 pride 50 cronaca estero Frocio come un bisonte È lui il re dei finocchi nel regno animale. Nonostante le apparenze macho (ma quanti ne abbiamo visti di tipi così nei leather bar?) è il bisonte l’animale più gay del pianeta dopo l’uomo. Lo sostiene una apposita classifica redatta da un gruppo di etologi, che mette sul podio anche i trichechi e scimmie antropomorfe come i bonobo e gli scimpanzè. Le relazioni sessuali “alternative” tra gli animali sono ormai diventate uno specifico settore di studio che si arricchisce continuamente, chiarendo sempre meglio quanto poco sia contro natura, almeno nelle altre specie, l’attrazione per soggetti del proprio sesso. Gli animali, debitamente umanizzati, sono poi anche classici protagonisti delle storie per bambini. Perciò, dall’incrocio tra etologia e pedagogia è nata anche una letteratura per l’infanzia fatta di storie gay e lesbiche impersonate da animali. Anche se già pensavate che il brutto anatroccolo avesse qualcosa da pride dicembre 07 nascondere, per esempio, andate a leggere il remake che di questa fiaba di Andersen ha fatto il noto autore/attore gay Harvey Fierstein. Si intitola The sissy duckling (l’anatroccolo checca) e ha per protagonista Elmer, un paperotto che preferisce decisamente la cucina o la moda al baseball e che i suoi compagni prendono in giro per questo. Le sue speciali abilità gli consentiranno però di salvare una vita e di far crescere la consapevolezza altrui riguardo al rispetto delle differenze. Dello stesso filone fa parte And tango makes three di Peter Purnell e Justin Richardson, che si è ispirato alla pubblicizzatissima vicenda di Roy e Silo, una coppia di pinguini maschi dello zoo di New York che si sono procurati un uovo da covare e hanno messo su famiglia. La diffusione nelle biblioteche scolastiche degli Stati uniti di questo libro, che ha già avuto numerose ristampe ed è stato tradotto in diverse lingue, ha scatenato l’ennesima crociata censoria dei difensori della “famiglia tradizionale”. ESTERO L’Ungheria rilancia Il governo di centrosinistra di Ferenc Gyurcsany ha annunciato entro la fine dell’anno la votazione di una nuova legge che migliorerà lo status legale delle coppie conviventi etero e omosessuali. Già dal 1996 l’Ungheria consente la regolamentazione giuridica delle convivenze, ma fino a oggi l’istituto del matrimonio aveva conservato numerosi privilegi di tipo soprattutto economico. D’ora in avanti, ha annunciato il primo ministro, le coppie conviventi avranno gli stessi diritti di quelle sposate, a cominciare da quello di subentrare nel contratto d’affitto del partner deceduto. Chi convive non avrà però la possibilità di adottare bambini. Nel frattempo, nella vicina Austria il tema delle unioni omosessuali riscalda l’atmosfera politica. La ministra della giustizia Maria Berger, socialista, è partita all’attacco a fine ottobre lamentando l’ostruzionismo degli alleati di governo democristiani a proposito del riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. I socialisti in campagna elettorale avevano addirittura promesso il matrimonio e l’adozione, ma visto che dalle urne era uscito un governo di “grande coalizione” con il centro cattolico, avevano già deciso di moderare le pretese con un testo “di minima” che potesse superare le resistenze degli alleati (ricordate i Dico?). Ora però pretendono che venga approvato almeno questo, mentre i verdi e il movimento glbt lo criticano duramente. Il progetto di legge nega infatti, oltre a quello di adottare, anche il diritto automatico di ereditare dal partner. E consente anche alle regioni un inquietante margine discrezionale nell’applicare le norme relative alle unioni civili. cronaca 51 L’ipocrita del mese Ormai è diventata una gradita abitudine e si dice che i bookmaker ci facciano discreti affari: chi sarà il prossimo politico conservatore di cui si scopriranno gli altarini gay? L’ultimo caso di una sempre più lunga serie riguarda Richard Curtis, eletto repubblicano alla camera dei rappresentanti del distretto federale di Washington e convinto avversario di tutte le leggi destinate ad allargare i diritti glbt. I suoi problemi sono iniziati quando, pur avendo una moglie, si è concesso le prestazioni di un prostituto che poi l’ha ricattato minacciando di rendere pubblica la cosa. Curtis ha così sporto denuncia per tentativo di estorsione, spiegando alla polizia di avere avuto intenzione di aiutare disinteressatamente un giovane in difficoltà senza alcun secondo fine sessuale, e di essersi trovato invischiato in un ricatto. L’estorsore a questo punto ha raccontato la sua verità, completa di particolari intimi, che a quanto pare è risultata più credibile. Sommerso dallo scandalo, Curtis si è dimesso dal proprio ruolo politico. dicembre 07 pride 52 pride dicembre 07 53 dicembre 07 pride 54 PORTFOLIO Alpha males In etologia l’alpha male (“maschio alfa” in italiano) è il maschio dominante nel branco. Intitolando Alpha males l’ultimo libro di Henning von Berg (160 pagine, 103 foto, 47 euro) la Bruno Gmünder ha voluto strizzare l’occhio alla preferenza del celebre fotografo tedesco per i corpi super-virili. Tuttavia è bene non farsi ingannare dal titolo: questo non è un libro dedicato alla celebrazione della “dominazione”, e men che meno alle tematiche s/m. L’autore ama infatti spaziare sui temi e le tipologie fisiche assai diverse, con un umore bizzarro da autentico “pierino” della foto di nudo. Berg è infatti l’artista che molti conosceranno già per le sue provocatorie serie di nudi ambientati in località improbabili, la più celebre delle quali è il Reichstag tedesco. Le foto in cui un gruppo di uomini nudi posava nella sede del parlamento ha fatto il giro del mondo, e reso famoso il suo autore. Anche in questo libro si ritrovano, fianco a fianco, foto di nudo, anche eroticamente spinto, e foto “ambientate” in località e con costumi insoliti e beffardi (che a volte sfiorano il camp). Del resto lo stesso fotografo ammette senza problemi di preferire “gli sfondi architettonici, soprattutto se insoliti, e le scene di gruppo erotiche e bizzarre”, condite da aspetti umoristici che a tutta prima possono sconcertare il lettore, ma che fanno parte dell’universo beffardo e irriverente di questo artista. Alpha males celebra i dieci anni di lavoro di Berg, ed è una vera e propria retrospettiva. In grande formato, è stampato con la cura solita delle edizioni Bruno Gmünder e vale decisamente il suo prezzo. pride dicembre 07 PORTFOLIO dicembre 07 55 pride 56 pride dicembre 07 cultura+attualità 57 Per la prima volta, esce anche in Italia una storia dell’omosessualità dagli antichi greci ad oggi. Scritta in un linguaggio che ne fa un’opera diretta a tutti, è ricchissima di illustrazioni. La strenna ideale per il Natale 2007. L’omosessualità fa storia Vincenzo Patanè [email protected] vista, sapientemente omogeneizzati da Aldrich, e soprattutto espressi in maniera chiara, alla portata di tutti. È questo il pregio più grande dell’opera, assieme al ricchissimo apparato iconografico (circa 300 foto), scelto in stretta sintonia con lo scritto. In Italia, si sa, siamo un po’ lenti, ma prima o poi le cose si aggiustano (speriamo anche in altri campi, naturalmente...). Stavolta mi riferisco ad uno straordinario libro edito nell’ottobre dell’anno scorso dalla casa editrice inglese Thames & Hudson, Gay life and culture. A world history, già tradotto in sei lingue (oltre l’edizione americana). Bene: c’è voluto un anno intero prima che un editore veneziano, Stefano Bortoli, trovasse il coraggio di pubblicarlo in Italia, dopo che editori più altisonanti lo avevano rifiutato con la scusa del costo eccessivo dovuto alle numerose illustrazioni, ma in realtà spaventati dal soggetto. Comunque sia, ora il risultato è magnifico. Vita e cultura gay. Storia universale dell’omosessualità dall’antichità a oggi (Cicero, pp. 384, € 48) è una tappa fondamentale per la nostra cultura, di cui colma un vuoto. Il libro, composto da 13 saggi, è arricchito dalla prefazione del curatore Robert Aldrich, professore di storia dell’Europa all’università di Sydney e autore di importanti saggi, purtroppo non ancora tradotti in italiano (ricordo Who’s who in gay & lesbian history e The seduction of the Mediterranean). Sette saggi ripercorrono la cultura omosessuale nel mondo occidentale mediante un percorso cronologico (L’omosessualità in Grecia e Roma; Il Medioevo; L’Europa nella prima età moderna 1440-1700; Omosessualità maschile nell’età dei Lumi e delle rivoluzioni 1680-1850; L’era omosessuale 1870-1940; Omosessualità e politica nelle società occidentali del secondo dopoguerra e Il mondo gay: dal 1980 a oggi), due sono sul lesbismo (Lesbiche e donne all’inizio dell’età moderna in Europa 1500-1800 e Amare una donna nel mondo moderno), uno sull’America (Le Americhe: dall’epoca coloniale al XX secolo), uno sull’Asia (Asia: desiderio e intimità fra persone dello stesso sesso), uno sull’Oriente (L’omosessualità nel Medio Oriente e in Nord Africa) mentre l’ultimo esplora i comportamenti sessuali degli europei modificati dopo le conquiste in altri continenti (Scoprire l’omosessualità: un raffronto interculturale e la storia della sessualità). I vari saggi (scritti da eminenti studiosi, provenienti da molti paesi, specializzati in studi gay e lesbici) danno vita, tassello dopo tassello, a un discorso completo (tanto che non sono molti gli argomenti o i personaggi importanti che rimangono fuori), ma calato in una pluralità di punti di Il libro è dunque un epico viaggio dell’omosessualità attraverso il tempo e i continenti, sia quando essa è stata esaltata sia quando, purtroppo ben più frequentemente, è stata vista come peccato o tara incurabile. Si rivivono dunque i momenti più importanti di un percorso che, almeno nelle nostre società occidentali, appare come una continua conquista di spazio e di visibilità, dovuta a una maggiore coscienza civile: il mondo antico (in cui l’omosessualità fu parte integrante della vita quotidiana, come nella cultura greca in cui essa fu esaltata nella mitologia e addirittura investita di specifiche funzioni sociali), l’avvento del cristianesimo (che impose una nuova asfittica moralità), la rivoluzione francese (durante la quale nel 1791 l’assemblea nazionale decriminalizzò per la prima volta il reato di omosessualità), quella industriale (quando iniziarono timidamente a nascere delle comunità gay), fino alla decisiva sterzata di Stonewall. Cose già sapute, direte voi? Forse, ma rileggerle in questa maniera corale è quanto mai efficace, per apprezzare il punto in cui siamo arrivati e per focalizzare ancora meglio ciò che ancora c’è da conquistare. E comunque, dove altrimenti si può leggere come sia stata vissuta, e lo sia tuttora, l’omosessualità in altre realtà: dalla Cina alla Polinesia, dalle civiltà precolombiane al Maghreb? Insomma, un’ottima occasione per ripensare alla nostra sofferta storia (fra utopie e repressioni, desideri frustrati e mondi virtuali in cui trova sfogo l’immaginario erotico) e quanto la visione del mondo omo, pur repressa, finisca poi col colorare non poco la vita quotidiana di tutti, gay e non. Oltre che nelle librerie, in particolare quelle specializzate, Vita e cultura gay si può ordinare direttamente presso l’editore Cicero (www.ciceroeditore.com, [email protected]), Santa Croce 2344, 30135 Venezia, tel. 347/4594480, fax 041/2201269. dicembre 07 pride 58 attualità+cultura Un’intervista-libro di Sabelli Fioretti discute con Franco Grillini, decano del movimento gay, della condizione omosessuale italiana. Con molta ironia e qualche tocco di umorismo, ma anche con un poco di retrogusto amaro. Il gay si racconta Francesco Gnerre [email protected] Cossiga, “il picconatore”, e Marco Travaglio, “il rompiballe”). Si tratta di una lunga conversazione a tutto campo, che vuole essere un ritratto del “personaggio Grillini” , “il gay”, sia nei suoi aspetti privati e giornalisticamente rilevanti per l’intervistatore, che nel suo impegno pubblico (Gay. Molti modi per dire ti amo, Aliberti editore, pp. 90, euro 14). Le domande del giornalista sono di volta in volta più politiche e provocatorie o più spiritose e leggere; Grillini si difende sempre in maniera egregia, facendo un’analisi lucida della questione gay oggi in Italia, senza rinunciare mai alla battuta ironica e facendo spesso ricorso alle sue doti di affabulatore e di divertente narratore di aneddoti che hanno accompagnato la sua lunga frequentazione di partiti politici e luoghi istituzionali. Claudio Sabelli Fiorettiè un giornalista brillante, spregiudicato e curioso, persona sinceramente democratica. Non è gay, ma decisamente gay friendly. Franco Grillini, dagli anni ottanta punto di riferimento politico del movimento gay italiano, è tra i fondatori dell’Arcigay, è un parlamentare eletto nelle liste degli ex Ds (passato ai socialisti dopo lo scioglimento di questo partito), è noto ai lettori di “Pride” per la sua presenza in tutte le battaglie per i diritti di gay e lesbiche e perché ha fatto della “politica gay” il tema centrale del suo impegno, a proposito del quale tiene a ribadire che “fare politica omosessuale non è meno dignitoso, meno rilevante, meno importante di qualsiasi altro impegno politico”. I due firmano un libro curioso, che inaugura una serie di libri-interviste di Sabelli Fioretti (i prossimi intervistati saranno Francesco pride dicembre 07 Divertendosi e divertendo il suo interlocutore, oltreché i lettori, Grillini spiega perché per i gay sia assolutamente irrinunciabile l’obiettivo del matrimonio o di un altro istituto equivalente, perché solo in Italia, nel contesto dei paesi civili europei, si possono dire enormità omofobe senza subire alcuna conseguenza, perché la chiesa è la più grande organizzazione omosessuale di tutti i tempi e nello stesso tempo la più omofoba, perché i gay sono percepiti come “checche” anche se il 95% di loro è identico al 95% degli eterosessuali, perché solo in Italia i gay ricchi e potenti non fanno coming out e via di seguito, fino alle belle e illuminanti risposte sull’importanza per i gay delle grandi “città-rifugio” e dei quartieri gay, presenti ormai in molte città europee, ma non in Italia. Costruito su un brillante gioco delle parti, il libro si legge con divertimento, ma anche con un po’ di rabbia e di sconforto quando, come accade in certi momenti dell’intervista, la “questione gay” in Italia appare come un’interminabile tela di Penelope. È da più di trent’anni che si ribadiscono alcuni concetti che dovrebbero essere diventati luoghi comuni, l’Organizzazione mondiale della sanità ha sancito da quindici anni che l’orientamento omosessuale non ha niente di diverso dall’orientamento eterosessuale, il parlamento europeo invita ripetutamente gli stati membri dell’Unione a cancellare ogni norma discriminatoria e a non ostacolare il matrimonio o altro istituto giuridico equivalente tra persone dello stesso sesso, le manifestazioni dei pride portano in piazza milioni di persone anche a Roma (anche se i media fanno finta di non accorgersene), alcuni militanti gay sono in parlamento... ma mentre un governo di centrosinistra sta per votare finalmente anche in Italia un istituto giuridico che recepisce, sia pur in minima parte, alcune di queste istanze, improvvisamente si torna indietro, è come se tutto il lavoro fatto fosse vanificato e azzerato. Qualcuno comincia a dire, con aria da esperto, che l’omosessualità è contronatura, qualcun altro che offende Dio, il solito cretino parla di gay e di pedofili come se fossero la stessa cosa, qualche ministro, laico e di centrosinistra, dice di temere per la dannazione della sua anima, e tutto sembra tornato indietro di almeno trent’anni. Grillini è così costretto spesso a ripartire da zero, a spiegare che l’omosessualità non è un fenomeno di costume e che non è contronatura, che “l’orgoglio gay” non è la stupida esibizione delle proprie preferenze sessuali, che la visibilità è alla base di ogni reale processo di liberazione. Sono concetti che credevamo acquisiti, ma evidentemente sbagliavamo. Fa bene Grillini a ribadirli e fa bene a farlo mettendo da parte rabbia e sconforto, ma con la leggerezza e l’ironia che gli conosciamo. 59 dicembre 07 pride 60 attualità+cultura 3EPTEMBER 3EPTEMBER3ETTEMBRE -ONDAY 4UESDAY 7EDNESDAY 4HURSDAY &RIDAY 3ATURDAY 3UNDAY -ONTAG $IENSTAG -ITTWOCH $ONNERSTAG &REITAG 3AMSTAG 3ONNTAG ,UNEDÖ -ARTEDÖ -ERCOLEDÖ 'IOVEDÖ 6ENERDÖ 3ABATO $OMENICA -ONDAY 4UESDAY 7EDNESDAY 4HURSDAY &RIDAY 3ATURDAY 3UNDAY -ONTAG $IENSTAG -ATTEO 3ELLAJOCHMIT,ANGKOFEL 0ASSO3ELLACON3ASSO,UNGO Montanari al muro All’inizio c’era l’idea di fare un calendario benefico un po’ alla buona, visto il successo ottenuto all’estero con ben altri mezzi (tipo Dieux du stade). Un po’ per gioco e un po’ sul serio si è iniziato proponendo ad alcuni baldi giovani montanari altoatesini di posare (relativamente) discinti, ovviamente gratis, per raccogliere fondi per attività di assistenza a persone con Aids ed altre malattie. Era nato Men in the Alps, un “calendario erotico maschile” rigorosamente ambientato in bucolici paesaggi alpini altoatesini. Partita in sordina, l’iniziativa ha avuto anno dopo anno un successo inaspettato, specie se si considera che il gruppo organizzatore si trova in Alto Adige, zona tradizionalmente cattolica. L’edizione 2007 di Men in the Alps ha infatti permesso di donare la non indifferente somma di 8600 euro a due associazioni: “ProPositiv” (l’Aiuto Aids dell’Alto Adige/SudTirol) e “Debra”, che si occupa di bambini affetti da una malattia incurabile della pelle. Sorprendentemente, la stampa di questa piccola cattolica provincia alpina ha reagito positivamente. Non sorprendentemente, invece, la chiesa cattolica non ha minimamente gradito la cosa, specie il fatto che il beneficiario originario dell’iniziativa era la Casa Emmaus, un progetto sostenuto dalla Caritas per le persone con Aids e quelle sieropositive. La Caritas non ha potuto resistere alle forti pressioni dei clericali, contrari al calendario, ed è stata obbligata a interrompere la collaborazione con montanari tanto “scostumati”. Poco male: stretto un nuovo accordo con ProPositiv, l’avventura è proseguita. L’edizione 2008 del calendario è venduta a 17 euro e può essere ordinata tramite il sito www.men-in-the-alps.com (per informazioni: [email protected] ) e in alcune librerie italiane. pride dicembre 07 61 cerca grafico residente a Milano contattare la segreteria di redazione al numero 02 87384843 ore 15-20 dicembre 07 pride 62 Terme di Achille Sauna Bagno Turco Idromassaggio Bar Music & Lounge Massaggi Cabine relax Sala Video Dark Room www.termediachille.it pride dicembre 07 Via Tezzano 13, Catania +39 095.7463543 +39 3334305708 cultura+attualità 63 Esce in lingua italiana un delizioso libretto destinato a spiegare ai bambini, con un linguaggio adatto alla loro età e alla loro sensibilità, il significato della diversità in amore. Comprendendo nel discorso anche gli extraterrestri e i misantropi... Robe da bambini Marco Albertini [email protected] Ci piacciamo! (¡Nos gustamos!) dell’illustratore JuanolO è stato pubblicato con grande successo in Spagna in collaborazione con Ampgil, l’associazione spagnola costituita da parenti e amici di omosessuali. La prima traduzione mondiale viene pubblicata oggi in italiano dalle edizioni Il Dito e La Luna a sostegno di Agedo (l’associazione di genitori di persone lgbt) e di Famiglie arcobaleno (l’associazione di lgbt genitori o aspiranti genitori). Attraverso 24 illustrazioni, colorate e divertenti, accompagnate da testi brevi e diretti, si racconta ai bambini e agli adulti che ci sono persone a cui piacciono le persone grandi e ad altre le piccole, ci sono coloro a cui piacciono i calvi e cicciottelli e coloro a cui piacciono le donne alte e magre… Ci sono anche uomini e donne a cui piacciono le donne e viceversa, in infinite possibilità (si prevedono anche gli extraterrestri ed i misantropi) dove l’unica cosa che importa non è chi ti piace, ma che ti piaccia molto. In un paese dove la letteratura per l’infanzia è ancorata alla storia del coniglietto che girando per i boschi perde il suo orsacchiotto, Ci piacciamo! rappresenta una novità dirompente, e a modo suo una gustosa sfida alle tradizioni. Nel dicembre 2007 su tutta le penisola si svolgeranno numerose iniziative per la promozione del libro, tra cui un “Ci piacciamo! Day” sabato 15 in collaborazione con Arcilesbica ed Arcigay. L’editore ha chiesto aiuto per ottenere la massima promozione e visibilità a questa pubblicazione unica ed innovativa per l’Italia, che può essere offerto ai seguenti recapiti: Marco Albertini: [email protected] Francesca Polo: [email protected] dicembre 07 pride 64 attualità+cultura Intervista a Ornella Vanoni: Una bellissima ragazza è il titolo del suo nuovo Cd che sta presentando in tour nei teatri italiani. Al movimento gay suggerisce: “Cercate di essere il più possibile normali!” Paoli pensava fossi lesbica! Bellissimo, davvero, è Una bellissima ragazza (d’obbligo il gioco di parole), album che Ornella Vanoni ha appena confezionato, raccogliendo intorno a sé un numeroso stuolo di illustri collaboratori (Mario Lavezzi, Ron, Mario Biondi, perfino Renato Zero e molti altri). È il disco numero numero 53 della sua carriera ed esce nell’anno in cui l’artista milanese compie 73 anni, sarà forse per questa magica alchimia di numeri che il prodotto è così ben riuscito e, soprattutto, così autobiografico? Ogni canzone, cui Ornella stessa ha collaborato nella composizione, parla di lei. Siamo andati a incontrarla durante le prove dello spettacolo che porterà in giro per tutta Italia, a farci raccontare da vicino il Vanoni-pensiero e i segreti di una così grande grinta artistica e umana. Salve signora Vanoni, innanzitutto volevo farle i complimenti per il suo nuovo disco. Le è piaciuto? Sì è veramente bellissimo! Grazie, grazie. Molti dicono che in Italia non ci sono più gli autori di una volta e le grandi voci sono costrette o a fare cover o a ricantare se stesse, lei con questo disco ha dimostrato il contrario. È vero. Nel mio disco c’è solo una cover, che potevo anche evitare, ma che avevo davvero voglia di fare, la vecchia canzone brasiliana “O que me importa” che diventa “Cosa m’importa”, cantata in duetto con Mario Biondi. Ha raccolto per questo disco un esercito di collaboratori validissimi, come ha fatto? Basta chiedere, al massimo ti dicono di no! Come mai ha scelto proprio questo titolo Una bellissima ragazza? Perché dentro c’è una canzone che si chiama così, poi lo trovavo molto accattivante e in que- pride dicembre 07 sto disco significa moltissimo, è come un ricordo. Infatti, in copertina c’è una foto, scattata da mio papà quando avevo quattordici anni. Disco numero 53 della sua lunga carriera che, se non sbaglio, è cominciata con il teatro? Sì, ho fatto la scuola di teatro, poi sono stata la cantante della mala, poi sono passata ai cantautori, poi di nuovo in teatro feci due commedie, vincendo molti premi, ma io volevo cantare. Così incisi il disco Ai miei amici cantautori, che poi dopo tanti anni ha fatto anche la Oxa. Io ho fatto tutto, capisce? Ho unito il classico al pop, e molto altro ancora. Ho sentito che da giovanissima aveva anche studiato per diventare estetista, è vero? Sì è vero, non ero molto brava a scuola così avevo pensato a una cosa del genere, poi però sono diventata un’estetista... dell’arte. Gino Paoli è stata una figura, sia affettiva sia artistica, molto importante nella sua vita. Sì, molto, molto importante. Eravamo due ragazzi che si amavano e che insieme scoprivano certe cose, certe canzoni, certe musiche, certi cantanti. Ci vestivamo tutti di nero, eravamo due diversi. C’è un aneddoto che dice che quando vi siete conosciuti ognuno dei due pensava che l’altro fosse omosessuale, è vero? Sì, è vero. Poi un giorno siamo usciti insieme, continuavamo a camminare, per ore, e io pensavo dentro di me: “Che strano che sono attratta da questo che è frocio” – lui probabilmente pensava la stessa cosa. Finchè ad un certo punto ci siamo guardati e io gli ho chiesto: “Ma tu sei…?” Non ho detto “gay” perché allora la parola non si usava ancora, non ricordo che termine usai. Lui mi disse di no e mi chiese la stessa cosa. Io risposi di no. Francesco Belais [email protected] cultura+attualità Così quella sera stessa abbiamo “consumato” subito, per rifarci del tempo perduto a farci troppe domande sulla nostra identità sessuale. Vanoni, Mina e Patty Pravo: è la triade delle donne più amate in assoluto dai gay. Come mai, secondo lei? Secondo me io un po’ meno. Non mi sono mai travestita come Mina, che si è tolta le sopracciglia, si è fatta bionda, nera, rossa, gialla, o come Patty Pravo. Io sono sempre stata un personaggio molto più “normale”, però nel contempo si vede che… be’, dovrebbe dirmelo lei il perché! Non per lusingarla, io la ho sempre preferita alle altre, ma non saprei dirle perché! Rimanendo in tema gay, che cosa pensa del dibattito sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso? Sono assolutamente d’accordo sui diritti civili, trovo invece ridicoli i matrimoni. Se uno è diverso perché si deve omologare con il matrimonio? Il diritto civile è assolutamente necessario. Sulle adozioni l’argomento si fa un po’ più delicato, perché un bambino ha bisogno di un papà e di una mamma. Però se il papà e la mamma sono due stronzi, forse meglio due omosessuali intelligenti e bravi. È molto difficile, e il giudizio può essere sempre postumo: prima non si sa mai. La normalità sarebbe due genitori etero, però io mi ricordo di un film bellissimo di qualche anno fa, Amici, complici, amanti, dove una coppia gay aveva adottato un bambino che chiamava uno dei due “mamma”. E questo che diceva: “Non devi chiamarmi cosììììì!”. Un film molto bello e toccante. È stata quasi per due anni in tour con Gino Paoli, con cui ha girato l’Italia in lungo e in largo… È vero, eravamo arrivati al punto che non potevamo più vederci, non ci sopportavamo più, dopo così tante date! …e adesso è appena partita con un nuovo tour. Ma non riposa mai, lei? Sono una persona molto attiva, superattiva nella vita, anche in quella privata, vado a fare la spesa, compro i fiori. Poi di colpo mi piglia una roba di fissare un punto nel vuoto come i gatti, e sto così anche per due giorni. Mi vengono questi attacchi di pigro bestiale. Ma lo sa che succede anche a me? Allora venga a trovarmi, così stiamo lì tutti e due e guardiamo il muro! Ah, molto volentieri… Può anticiparci qualcosa del suo nuovo spettacolo? Ho fatto una scaletta molto tosta, forse pensavo che dovesse cantare un’altra e non io. Un conto è la teoria, un conto la pratica. Ci sono molte cose che non cantavo da tempo o che non ho mai eseguito dal vivo, poi molte cose del disco nuovo. Ho letto che farà per Natale un concerto con altri artisti? Sì, a Verona, è una cosa credo per il papa, o del Vaticano, non so. Diciamo concerto di Natale, e io spero che non sia quello per il papa! Lei nel disco scrive che ringrazia Gesù, “lui sa perché”… Gesù mi dà tantissima forza, io sono diventata evangelica. Noi evangelici ci rifacciamo unicamente alla Bibbia e non accettiamo il fatto che il papa sia il rappresentante di Dio in terra. Io ho abbracciato Gesù e lui mi riempie il cuore. Cosa pensa lei delle intromissioni che fa la Chiesa cattolica nella politica italiana? La chiesa cattolica può dire quello che vuole, ed è libera di dirlo, ma lo stato dovrebbe andare avanti per conto suo, rispettando la morale se vuoi. La chiesa cattolica non può però dettare legge a tutti i politici, che l’ascoltano per paura di perdere i voti dei cattolici, che sono tanti sì, ma senza fede. 65 Nel nostro paese c’è troppa religiosità, molto formalismo e poca fede. La fede non ha niente a che vedere con la religione, è un rapporto intimo che tu hai con Gesù. Come sì è avvicinata a questa fede? Casualmente: in un momento difficile ho incontrato un pastore brasiliano che mi ha spiegato tante cose e mi ha avvicinato tantissimo a Gesù. Molti sostengono che la chiesa cattolica si sia molto allontanata dal messaggio di Gesù, che è valido per tutti. Sì, il suo messaggio originale era: non amate santi, non fate quadri e statue, pregate soltanto me e il Padre. Sul suo sito c’è un link a “Missione possibile”, un’iniziativa di beneficenza. È una missione, gestita da una famiglia, padre, madre e tre figli, che io cerco di aiutare. Loro si occupano di una piccola missione, cosa che io preferisco rispetto alle grandi onlus in cui non sai mai dove vanno a finire i soldi, tra segretarie, uffici ecc. Tutto l’entusiasmo e l’energia che lei continua ad avere le deriva anche da questa sua fede? A parte la fede, l’energia viene se la usi, meno la usi e più se ne va. Ci sono dei vecchi stupendi che a ottantacinque anni fanno dai progetti come se dovessero campare altri vent’anni. Quindi lei vuole rimanere sul palco per altri vent’anni? Adesso non so se ce la farò, ma più che posso! Un suo messaggio ai nostri lettori? Quando ci sono le sfilate del gay pride, per favore, vestitevi il più normale possibile, perché poi la televisione riprende sempre quelli con le piume e la gente ha una cattiva impressione. Non c’è bisogno, secondo me, di fare il carnevale. È più vincente essere il più possibile “normali”! dicembre 07 pride 66 48482 SERVIZIO IN ABBONAMENTO pride dicembre 07 D memoranda io salvi le regine Giovanbattista Brambilla [email protected] Niente di nuovo sotto il cielo d’Inghilterra! Se si potesse aggiungere un bollino rosa al nome d’ogni gay della casa reale inglese, il loro albero genealogico spiccherebbe come un giocondo pesco in fiore, trapuntato da checche più o meno furiose ben secretate tra gli scheletri nell’armadio. È assai recente la notizia del visconte David Linley (nato nel 1962), ricattato con un video in cui un valletto di corte, sniffando coca, racconta d’averne subito lavoretti orali di tutto rispetto. Il nome è trapelato, perché all’inizio si pensava che di tali sollazzi fossero imputabili i due soliti eredi pasticcioni, William e Henry. Ma lo scandalo è stato enorme, perché Linley, sposato e con due figli, è il nipote prediletto della Regina Elisabetta, ritenuto morigerato ed unico in famiglia ad aver avuto successo col duro lavoro (ha una ditta d’interior design). Figlio della principessa Margaret (1930-2002), sorella della Regina, e del grande fotografo Anthony Armstrong-Jones Lord Snowdon (nato nel 1930 e nipote del gaissimo scenografo Oliver Messel) deve averne viste di tutti i colori fin da bambino. Alla morte della madre si sono pubblicati i pettegolezzi più disparati, pure il nome e cognome d’un suo amore lesbico. Pure su Dagospia si ricordò che anche ArmstrongJones è un ben noto bisessuale e che il loro matrimonio fu disastroso. Aggiungendo pure che Margaret aveva partecipato ad un’orgia, il cui filmato finì negli archivi del Kgb russo. E tanto per rinfrescare la memoria aggiungerei che fino al suo matrimonio, con una sosia di Lady Diana, il vero gay in famiglia era lo sputtanatissimo principe Edward (nato nel 1964), ultimogenito di Elisabetta. Oggi fatto sparire non si sa dove. Ma pure sul primogenito Carlo d’Inghilterra s’è chiacchierato molto. Grazie all’inorridita moglie Lady Diana, la quale consegnò ai posteri una sua video-intervista in cui confessava allibita d’aver sorpreso il marito con il suo “paggio” del cuore Michael Fawcett. Colui che fu protagonista, nel 2005, del celebre scandalo gay che sconvolse la casata inglese. Cioè, dell’inchiesta in cui un altro valletto, tale George Smith, ex eroe delle Falkland, denunciò d’essere stato “sodomizzato a forza” da parte dell’erede al trono Carlo. Anzi, sembrerebbe che lo stesso Smith fosse andato a lagnarsi di- rettamente con Diana della cosa. Già si era spettegolato poi sul padre di Carlo, principe Filippo d’Edinburgo, per sue frequentazioni giovanili. Nato dal principe reale Andrea di Grecia (1882-1944), ben noto bisessuale anch’esso. Tutti parenti tra loro per via della regina Vittoria, e tutti d’origine tedesca. Le nozze tra Filippo e la futura regina Elisabetta furono progettate a tavolino dal viceré dell’India Lord Louis Mountbatten (1900-1979), cugino di Elisabetta e zio di Filippo. Costui fu uno dei gay più famosi a corte e da giovanissimo fu amante di suo cugino, futuro Edward VIII (1894-1972), che aveva la passione di travestirsi da donna. Entrambi si dovettero sposare: Mountbatten con una riccona, Edward con la divorziata americana Wally Simpson (che era pure lesbica), con la quale trovò un pretesto per abdicare al trono a favore del fratello Albert (1895-1952), ribattezzato per l’occasione George VI, padre dell’odierna regina Elisabetta. Nel frattempo Edward, simpatizzante nazi, divenne “intimo” pure del principe tedesco Filippo d’Assia (1896-1945), marito di Mafalda di Savoia, dalle ben note tendenze gay sadiche. Ma il vero scandalo della famiglia era il fratello minore di Edward e Albert, cioè il bellissimo George Duca di Kent (1902-1942). A vent’anni s’innamorò del celebre commediografo gay Noel Coward e la cosa durò due decenni. Insieme furono persino arrestati per atti osceni perché scheccavano in strada vestiti da prostitute. George si legò intimamente pure al cugino Louis Ferdinand di Prussia (1907-1994), nipote del Kaiser Wilhelm II, divenendone il “marito” inseparabile. Ma il tedesco fu fatto sposare a forza nel 1938 alla cugina Kira di Russia, cugina pure di George. Quest’ultimo invece si diede alle droghe ed iniziò a fare la pazza a zonzo. Suo fratello maggiore Edward lo mise sotto chiave per disintossicarlo e poi lo fece sposare ad una parente “povera”: la principessa Marina di Grecia, cugina dell’Andrea bisex citato sopra. Fecero pure tre figli, ma continuarono in segreto i rispettivi intrallazzi. Quando nel 1942 George cadde col suo aeroplano, con quattordici gaudenti “consorelle” a bordo, lei portò avanti il ruolo di vedova inconsolabile. Della gaia compagnia si salvò solo il celebre fotografo Cecil Beaton (1904-1980) che in quel momento era altrove. Nel frattempo furoreggiava a Capri il futuro re Paolo I di Grecia (1901-1964), cugino stretto di Andrea e di Marina, anch’esso nipote della regina Vittoria. Poi, naturalmente, anche lui si sposò e sua figlia Sophia, moglie di Juan Carlos, è l’attuale regina di Spagna. Ma non è tutto. Se risaliamo ancora un po’ più indietro sui rami della genealogia si trovano altri bei personaggi. Ad esempio il folle Albert Victor duca di Clarence (1864-1892), nipote della regina Vittoria ed erede al trono. Morto ufficialmente di tisi, ma in realtà di sifilide. Fu trascinato nello scandalo di Cleveland street, del 1889, che coinvolse numerosi aristocratici che frequentavano un bordello maschile a Londra. All’epoca certe cose erano un reato anche se fra adulti consenzienti e in privato. Le leggi anti-gay, che spedirono ai lavori forzati persino Oscar Wilde, le aveva varate proprio la regina Vittoria, nonna di Albert. Benché costui fosse malato gli s’ impose, senza scrupoli, di sposare Mary di Teck, sua cugina in secondo grado. Per fortuna lui morì un mese prima delle nozze e lei divenne comunque regina sposando il fratello di Albert, futuro Giorgio V e nonno dell’odierna regina Elisabetta. Ma non è tutto ancora. In quel periodo scorrazzava indefesso pure Lord John Campbell, marchese di Lorne e Duca di Argyll (1845-1914), governatore generale del Canada, nonché marito di Louise, figlia della regina Vittoria. Fu l’unico matrimonio a non darle nipotini. E vi potete immaginare il perché. Legenda narra che la sposina fece murare una finestra su Kensington park per ostacolare il cruising notturno del duca alla ricerca di militari! Lui, decisamente, preferiva spassarsela con bei giovanotti, tra cui il dissoluto Frank Shackleton (fratello del celebre esploratore dell’Antartide) che poi rimase immischiato nel clamoroso furto dei gioielli della corona d’Irlanda. Ma le indagini furono insabbiate proprio perché si scoprì la sua tresca con Argyll. Ah, Dio salvi tutte le regine incaute! memoranda 1 3 2 4 5 7 6 1 - Lord John Campell, marchese di Lorne e duca di Argyll 2 - il principe Louis Ferdinand di Prussia 3 - Edoardo VIII nel 1925 a bordo della corazzata “Repulse” ad un ballo in maschera 4 - Il duca del Kent con la moglie Marina di Grecia (foto Cecil Beaton) 5 - Lord Snowdown e famiglia nel 1965 (foto Cecil Beaton) 6 - Albert Victor, duca di Clarence 7 - La regina Elisabetta II col marito Filippo d’Edinburgo, 1953 (foto Cecil Beaton) 69 dicembre 07 pride 70 rubriche di Pigi Mazzoli [email protected] zig*zag “Proteggiti, per vivere abbastanza a lungo da trovare quello giusto!” Questo, grosso modo, è lo slogan della nuova campagna francese per la prevenzione dall’Aids. Con un cartone animato (online su YouTube all’Url: http://it.youtube. com/watch?v=l3iJTnDD1FU), tanto bello da finire proiettato ne “La notte dei Publivori”. E dire che in Francia governa la destra. E hanno una delle leggi più blande sulle coppie omosessuali, seppur fra le più vecchie. Noi neppure quello. La regione Lombardia ha approvato un articolo del piano del welfare lombardo. Il provvedimento della commissione regionale alla sanità precisa che “le prestazioni sanitarie e sociali sono finalizzate a sostenere la persona e la famiglia, con particolare riferimento allo sviluppo di una sana e responsabile sessualità”. Cosa potremmo aspettarci di diverso dall’alleanza fra ex democristiani, ex fascisti e leghisti? Questa ambigua e contestata definizione è nata per il desiderio di combattere la legge 194 che regola l’aborto, nella speranza di far passare l’idea che il feto ha più diritti della madre. Come se per evitare gli aborti servisse proibirli, come una volta, quando si facevano clandestinamente, provocando spesso danni irreversibili o addirittura la morte delle donne. Forse l’aborto si evita, se si vuole evitarlo, facendo informazione sulla contraccezione, o forse ancora di più permettendo alle madri condizioni economiche per avere i figli che vogliono avere. Io eliminerei la legge che permette il precariato, non quella che permette l’aborto assistito in strutture pubbliche. Queste distinzioni in base alla morale sessuale sono intanto passate per i servizi sociali, come i consultori, ma possono scivolare presto anche al resto della sanità, decidendo quali comportamenti sono leciti e quindi quali saranno i cittadini da curare. Il papa ha detto ai farmacisti cattolici (anche a quelli dello stato italiano) che hanno il diritto all’obiezione di coscienza,e che possono rifiutarsi di vendere cose contrarie alla loro morale. Forse non tutti ricordano che quando sparì il divieto di pubblicizzare i mezzi contraccettivi, i farmacisti cattolici insorsero e chiesero di poter non vendere i preservativi nelle loro farmacie. Lo stato ricordò loro che avendo una licenza per un servizio sono obbligati ad erogare il servizio. L’Aids che avanzava diede una mano a ridicolizzare questo rigurgito moralista, e ora i preservativi si trovano in tutte le farmacie. Fra quanto i farmacisti chiederanno nuovamente una modifica della legge? Ma se anche avessimo capito l’antifona e non ci aspettassimo nulla da chiesa e politica, almeno la scuola dovrebbe aiutare a conoscere. E così gli studenti del liceo milanese Parini (sì, quello stesso della Zanzara, primo scandaloso giornale studentesco che parlava di sessualità), a maggioranza chiedono che venga messa a scuola una macchinetta distributrice di preservativi, magari a prezzo politico. Ma il preside risponde: “È una proposta sciocca e volgare, non installeremo alcun distributore. Se gli studenti, come dicono, lo metteranno di loro iniziativa autotassandosi, lo farò togliere”. Meglio che si infettino e che si ingravidino, signor preside? pride dicembre 07 La parola ai protagonisti Talebani, da Wikipedia (estratto) Il termine “talebani” indica chi studia nelle scuole coraniche. Sviluppatisi come movimento politico e militare in seguito all’invasione sovietica dell’Afghanistan, i talebani sono noti per essersi fatti portatori dell’ideale politico-religioso che vorrebbe recuperare tutto il portato culturale, sociale, giuridico ed economico dell’Islam (almeno come da essi stessi inteso e interpretato) per costituire uno stato teocratico. Ostili ad adattare la loro patria alle realtà più moderne del pianeta,essi respinsero ogni tentativo di interpretazione che non fosse inquadrato nella più conservatrice tradizione spirituale e culturale del pensiero islamico, adottando un atteggiamento ferocemente repressivo nei confronti degli oppositori e facendo arretrare la condizione femminile a uno stadio assai peggiore di quello esistente nella fase monarchica dell’Afghanistan, precedente all’invasione da parte dell’Armata Rossa. I talebani si richiamano al movimento islamico sunnita deobandi che enfatizza la solidarietà, l’austerità e la famiglia, saldamente gestita dagli uomini. Una volta al potere, i talebani istituirono la shari‘a (legge islamica), interpretandola alla luce di una profonda e crudele intolleranza verso il “Diverso”. Benedetto XVI, dal discorso rivolto alla Federazione internazionale dei farmacisti cattolici: “L’obiezione di coscienza è un diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione permettendovi di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo le scelte chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e l’eutanasia”. Franco Caprino, segretario nazionale di Federfarma: “Non possiamo fare gli obiettori di coscienza senza una modifica della legge. I farmacisti sono costretti, dietro prescrizione medica, a consegnare il farmaco o a procurarlo, se non disponibile, nel più breve tempo possibile. Se non si modifica l’articolo 38 del testo unico delle leggi sanitarie non si può fare altrimenti”. Roberto Formigoni, presidente della regione Lombardia, dal suo sito internet, rispetto alle modifiche regionali alla legge 194, per prevenire l’uso della pillola del giorno dopo: “È in corso un’offensiva per rendere l’aborto un gesto ancora più banale nelle sue metodologie. Si vogliono distruggere le poche difese della vita umana che la legge 194 persegue”. Continua Formigoni: “Dal punto di vista della mie convinzioni mi sono opposto in passato alla Legge 194 e mi oppongo tutt’ora, ma come presidente della Lombardia devo garantirne la corretta applicazione. Ci sono invece polemiche politiche da parte dei radicali, della sinistra e di tanti altri che vorrebbero distruggere le poche difese previste da questa Legge: se vogliono cambiarla è il caso che si presentino in Parlamento. Hanno vinto le elezioni, dovrebbero poterla modificare. Ma prima che ciò avvenga non possono pensare di violarla”. Sul tema dell’obiezione di coscienza da parte di alcuni medici, Formigoni sostiene:“L’obiezione è un diritto garantito dalla legge e non è vero che c’è un eccesso di obiettori di coscienza nei nostri ospedali”. 71 dicembre 07 pride 72 rubriche Tom A quasi cinque anni dalla fondazione riapre Tom. Nuovo Url, nuova veste grafica e nuove collaborazioni. Tra le tante novità una sezione storie, più personale ed intimistica e lo spazio per le foto all’interno dei post. http://www.tomblog.it di Carmine Urciuoli [email protected] Progetto omosessualità Il “Progetto omosessualità” su Wikipedia (http:// it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Omosessualità) è un’opera monumentale, raccoglie decine di voci relative al tema dell’omosessualità, su temi spesso poco noti. Veropedia Nuovi trend per le libere enciclopedie collaborative che sorgono nell’era del cosiddetto Web 2.0. Dopo lo scisma occorso a Wikipedia per mano di uno dei fondatori, il filosofo Larry Sanger, che ha creato Citizendium (no ai contributi anonimi, sì a fonti autorevoli e con bibliografia), è la volta di Veropedia, i “migliori” articoli di Wikipedia verOficati e ripubblicati (e non più modificabili) su un’enciclopedia online... a pagamento. http://en.citizendium.org (Citizendium) http://www.veropedia.com Drag king Il primo gruppo di drag kings italiano ha un blog con le date delle esibizioni. È composto da Ivan il Terribile (che ha anche una pagina su MySpace, http://www.myspace.com/dragkingivan) e Julius (http://www.myspace.com/iulius) http://www.kingsofrome.blogspot.com Transgender per amore “Transgender per amore” è una comunità web di persone transgender e transessuali che discutono della loro vita e della loro condizione (individuale, sociale, lavorativa, politica) fra di loro e con il resto del mondo. È un forum aperto a chi voglia di confrontarsi, raccontarsi, informarsi, discutere, esprimersi, socializzare, fare amicizia, produrre e/o proporre le proprie capacità artistiche e di pensiero, ma anche molto più semplicemente il luogo nel quale raccontarsi su un palcoscenico virtuale. http://it.groups.yahoo.com/group/ TransgenderPerAmore Eco TV Eco TV è un canale televisivo militante, che concentra la sua attenzione su temi e argomenti che abitualmente non trovano spazio nella televisione generalista. Ecologia, diritti civili, pace, solidarietà e giustizia sociale sono il Dna del suo palinsesto. Partner ufficiale di eventi mediatici quali: la Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici alla Fao, il V-Day di Beppe Grillo, il pride di Roma 2007, tutti seguiti in diretta. EcoTv è stata televisione ufficiale dell’EuroPride 2007 di Madrid. http://www.ecotv.it Scart TV Il progetto che hanno messo su Francesco, Moreno, ed altri amici è ambizioso: costruire il più grande archivio di filmati mandati in onda dalla Tv italiana negli anni ’80. Gli ideatori del sito lavorano tutti nell’ambiente televisivo ed hanno la stessa grande passione per la televisione. È divertente rivedere le sigle di “Non è la rai”, i fagioli di “Pronto Raffaella” oltre a vari speciali che seguono la Tv del momento, come il servizio sul primo Malgioglio. Il sito, forte di già settemila filmati, è supportato da un blog di commento del mondo televisivo (http://scartchannel.blogspot.com) e da una pagina YouTube (http://www.youtube.com/ user/scartchannel). http://www.scartchannel.tv HomLes Nuovo motore di ricerca per il sito pensato per chi ha il problema di trovare una casa o una stanza in affitto, e la vorrebbe bella economica e soprattutto con coinquilini e proprietari lgbt friendly. È possibile inserire svariati parametri nella ricerca, accessibile a tutti anche senza registrazione. http://www.homles.eu EROSSTRIP La striscia erotica della rubrica internet,il seguitissimo spazio dedicato alle segnalazioni “ricreative” del web, a dicembre è fetish. Tra bondage, leather, sling ed altre amenità proponiamo tre siti per soddisfare le richieste di alcuni lettori. http://hazing.asvictims.com http://www.gayego.com/free/analacts5/gayporn http://www.gaypornfinder.com/novanilla3/index.htm pride dicembre 07 73 dicembre 07 pride 74 rubriche Richard zimler Il sognatore di fantasmi Un insegnante di musica, ebreo americano, nella prima metà degli anni novanta ha lasciato gli Stati uniti (dove i suoi amici più cari sono morti di Aids e dove, colpito dallo stesso male, se ne sta andando il fratello) per venire a vivere in Europa. L’intenzione più o meno consapevole è di fare come lo struzzo e di seppellire la testa sotto le sabbie del Portogallo, dove insegna al conservatorio di Oporto e dove crede di poter passare il resto della sua vita lontano dai funerali, provando a combattere il senso di vuoto che si porta dietro imbottendosi di valium. Quando però l’Angelo della Morte arriva anche a Oporto e colpisce il suo studente più bravo, il giovane Antonio, “folletto di luce e musica”, che suona la chitarra “con la grandezza nelle dita” e che ha negli occhi uno spasmodico desiderio di imparare, la storia vira verso inediti percorsi di speranza e di liberazione. di Francesco Gnerre [email protected] Il professore di chitarra classica, stanco e amareggiato, che rievoca i suoi morti con un senso di colpa per il semplice fatto di essere sopravvissuto, si sveglia come da un incubo, riscopre la sua vocazione pedagogica e torna a vivere. Impara che se si immagina con intensità di avere la forza di un tempo, questa potrà generarsi spontaneamente, scopre “la magia della speranza” e decide che Antonio deve imparare tutto quello che c’è da imparare e che deve tenere concerti, anche se è sieropositivo, anzi, soprattutto perché è sieropositivo. Organizza un viaggio con lui attraverso la Spagna e la Francia fino a Parigi, lotta perché diventi una persona libera e alla fine di questo rocambolesco viaggio, al quale partecipa anche il padre di Antonio (un altro personaggio di straordinaria intensità che fa emergere inedite sfumature nei rapporti tra un padre e un figlio gay) tutti guarderanno il mondo con occhi diversi. playground roma 2007 pp. 226 euro 14 SEGNALAZIONI Di fronte alla tragedia dell’Aids che ha colorato di paura e di morte gli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta, per molti gay è stata forte la tentazione di autocensurarsi, di rientrare nel closet, di considerare irrilevanti quando non pericolose, di fronte a tanta tragedia, anche le poche libertà conquistate con tanta fatica dopo Stonewall. Questo romanzo ci ricorda che i due aspetti non vanno mai disgiunti. La consapevolezza della malattia e la lotta per contrastarla non possono far passare in secondo piano il processo di liberazione, la conoscenza e l’accettazione di sé e la lotta contro chi ancora pensa che un uomo debba essere punito “per via della sua stessa natura” o che debba essere obbligato a nascondere il proprio amore per il resto dei suoi giorni. Così Antonio, il giovane sieropositivo, dopo tante paure e resistenze e negazioni di sé, arriverà finalmente a confessare al suo professore: “Ho sempre saputo di essere gay. Sempre. Tu non c’entri niente. Sarei stato infelice se non ti avessi incontrato (…) Sarei stato un nevrotico. Non avrei mai saputo che esistevano gay felici. Sarei stato solo. Per tutto questo tempo sarei rimasto nascosto, in attesa, a picchiare la testa contro il muro”. Il romanzo è una lunga lettera che il protagonista scrive a Carlos, l’uomo che ama, un altro di quei gay omofobi che rischiano di passare la vita a negare se stessi e a picchiare la testa contro un muro, per renderlo partecipe del nuovo corso della sua vita, per raccontargli la storia di Antonio, per insegnargli che è “povero colui che si priva del proprio piacere”, e per dirgli che lo ama ancora, ma che il loro amore non potrà più sopportare il chiuso di un “tetro sgabuzzino”: “quindi devi aprire la porta, almeno uno spiraglio, e dare un’occhiata fuori. La terra non si aprirà per inghiottirci. Tu non ti trasformerai in una statua di sale”. Scritto nel 1996, sul finire del decennio più drammatico della storia dell’omosessualità in epoca moderna, quando l’incubo della malattia cominciava ad attenuarsi in seguito all’introduzione dei nuovi farmaci, il romanzo è una delle testimonianze più lucide e più belle dell’impegno di molti scrittori, in particolare statunitensi, nella lotta all’Aids e insieme nella lotta all’omofobia. Sorretta da un grande impegno morale, ricca di notazioni sul confronto tra americani ed europei e sul modo diverso di gestire i propri riti di seduzione e le proprie paure, la narrazione commuove e appassiona, e la lunga lettera di 223 pagine si legge tutta d’un fiato, perché l’autore (americano trapiantato in Portogallo come il protagonista del romanzo) riesce a coinvolgerci nella sua esaltante metamorfosi e a far diventare anche noi destinatari della sua missiva pedagogica. Gian Luca Mario Loncrini, Anche un uomo, Alberti & C. editori, Arezzo 2007, pp. 302, euro 24. La precoce educazione sentimentale di un ragazzino che prima in maniera confusa, poi con maggiore lucidità, scopre di essere gay, e che grazie all’amore familiare che lo circonda si avvia ad essere un gay consapevole e forse felice. Lo stile, che prova a riprodurre il punto di vista del protagonista bambino, riesce spesso a cogliere profonde verità con inedita freschezza. Veronica Raimo, Il dolore secondo Matteo, Minimum fax, Roma 2007, pp. 164, euro 11. L’ambientazione è bizzarra e i tre protagonisti non banali (una donna masochista, un gay e Matteo, il narratore in prima persona, forse bisessuale, indecifrabile e sereno, semplicemente “incapace di provare dolore”). Un brillante esordio narrativo, che a volte gioca un po’ a stupire il lettore, ma che spesso si impone per l’originalità di uno stile personale di notevole forza. Annemarie Schwarzenbach, La gabbia dei falconi, Rizzoli, Milano 2007, pp. 235, euro 8,80. Tredici novelle, scritte tra il 1934 e il 1935, che raccontano di viaggi e di spaesamenti, di personaggi esuli e sperduti, come esule e sperduta si sentiva l’autrice. Tradotte e curate da Melania Mazzucco che alla Schwarzenbach ha dedicato forse il suo romanzo più bello (Lei così amata del 2000) e che scrive qui una postfazione di grande suggestione e intensità. Elisa A. G. Arfini, Scrivere il sesso, Meltemi, Roma 2007, pp. 138, euro 14. Una ricerca sul processo di “soggettivizzazione”, sul “gender” e sul “transgender”, sulle teorie e pratiche della transfobia, sul confronto con le istituzioni che regolano l’esperienza trans, a partire dagli studi di Foucault e di Judith Butler e dalle narrative della transessualità, di cui si analizza in particolare la storia di Louis G. Sullivan, transessuale da donna a uomo gay. pride dicembre 07 75 dicembre 07 pride 76 rubriche L’ALTRA GELOSIA di Vincenzo Patanè [email protected] Negli anni settanta, sulla scia di Pasolini e di Visconti, il cinema italiano scoprì improvvisamente l’omosessualità, dando vita a risultati eccellenti come Una giornata particolare di Ettore Scola (1977). Nel 1979 fu la volta di Immacolata e Concetta - L’altra gelosia, da anni irreperibile ed ora finalmente disponibile in Dvd. Primo lungometraggio di Salvatore Piscicelli (un buon regista napoletano persosi però per strada: ne ricordo Le occasioni di Rosa e Regina), vinse il Pardo d’Argento al festival di Locarno, dove colpì molto sia per le scene erotiche di forte fisicità sia per la crudezza della storia. Bisogna dunque essere grati alla Ripley home video per avere avuto il coraggio di ripescare un film così in anticipo sui tempi. E se anche la definizione dell’immagine non è il massimo (anche perché il film fu girato con un budget risibile), il Dvd si rifà con i tanti extra: un ottimo booklet ricco di molti contributi, un’intervista al regista, il trailer originale e una galleria fotografica al ritmo di una martellante tammurriata. La vicenda si rifà ad una storia tragicamente vera, accaduta in uno squallido paese della provincia napoletana. Immacolata (Ida Di Benedetto), sposata ad un uomo violento e rozzo, viene arrestata per aver fatto prostituire la figlia minorenne, concessa a un creditore per tacitarlo. In carcere, inizia una relazione con Concetta (Marcella Michelangeli), un’operaia dal carattere introverso ma deciso. Tornate in libertà, le due vanno a vivere assieme. Quando tutto sembra andare bene, il rapporto però si incrina: mentre Concetta per amore ha rinunciato ad ogni altra cosa, Immacolata accetta la corte di un volgare camorrista, Ciro (Tommaso Bianco), che le dà molti soldi. Con questi, Immacolata trova un po’ di serenità economica grazie ad una macelleria. Concetta cerca in ogni maniera ma vanamente di riconquistarla, non perdonandole di avere sacrificato il loro amore per migliorare la propria vita. Così, in un momento di furia, avviene l’irreparabile... Immacolata e Concetta vivono dunque in uno sconvolgente universo sottoproletario, in cui le persone tirano avanti con ogni mezzo, in una bassezza morale senza scrupoli. Le due donne (quasi le due facce di una stessa medaglia, non a caso Immacolata e Concetta sono in realtà lo stesso nome...) si amano follemente, senza curarsi di ciò che sta attorno e sfidando apertamente la mentalità retrograda del paese. Riescono così ad imporre le loro scelte, resistendo ai pregiudizi e alle malignità altrui grazie alla loro forza, indispensabile per sopravvivere in quel contesto abbrutito. Certo, anche loro condividono con gli altri personaggi una rancorosa aggressività (come lo stesso gesto efferato di Concetta...), però mai si era visto sugli schermi fino ad allora un amore lesbico tanto viscerale, che peraltro non si esprime nei consueti ruoli di forte/debole perché le due donne, pur diverse, appaiono ambedue dotate di una saldissima personalità. In particolare Immacolata riesce a trovare sempre soluzioni ai problemi con una straordinaria risolutezza. Né si era mai visto un sesso (incluse anche alcune scene etero) vissuto da tutti con tanta estrema voracità, verosimile e nello stesso tempo senza nessuna censura. Così, finalmente il sesso fra due donne sugli schermi viene visto come una cosa a sé, con una sua dignità, non creata in funzione di un voyeurismo maschile, come in tanti film patinati lesbo-chic. Nel film c’è qualcosa che ricorda la sceneggiata napoletana, per il contesto tipicamente sottoproletario e per gli attori provenienti dal teatro. Ma per il resto non c’è spazio per i soliti luoghi comuni su Napoli e il Meridione. Al contrario, c’è un insolito degrado ed un’atmosfera volutamente sgradevole (esasperata da una fotografia “sporca”) quanto grondante di verità. Non bisogna però pensare per questo alle borgate di Pasolini, quanto piuttosto al crudo cinema di Fassbinder. Molte cose accomunano Piscicelli al regista tedesco: una sorta di fatalismo che colora negativamente ogni cosa, senza nessuna possibilità di riscatto, e la capacità di non scivolare nel mélo, grazie ad uno stile asciutto e gelido, quasi impersonale, che vuole far vedere le cose così come sono, senza deformazioni o compiacimenti. E ancora: il discorso sessuale è strettamente intrecciato con quello politico, relativo ad una società quasi arcaica minacciata da un “nuovo” (in questo caso i soldi del camorrista), che fatalmente sarà ancora più cinico, se possibile, verso i rapporti omosessuali. Ottime le due attrici, in particolare Ida Di Benedetto che sfruttò l’occasione come trampolino di lancio per il cinema. (http://www.rhv.it) Interessante l’iniziativa della casa editrice Alet, che ha pubblicato Ciò che resta dell’Inghilterra di Derek Jarman con accluso il Dvd di Last of England (€ 21.50). Il testo fu scritto mentre il regista inglese girava il film, ossia nei giorni in cui, scoperta la propria sieropositività il 22 dicembre 1986, la rivelò coraggiosamente a tutti in una conferenza stampa. Com’è tipico di Jarman, il libro è un diario venato di riflessioni sul film, su di sé, sull’omosessualità, sulla società inglese e su tanto altro ancora. Il film, praticamente inedito in Italia, non ha un vero e proprio sviluppo narrativo; in compenso lascia molto spazio all’immaginazione dello spettatore, giocando tutto sulla straordinaria forza delle immagini, sul contrasto fra un’Inghilterra straziata dal regime della Thatcher e i ricordi della propria infanzia, rievocati attraverso dei filmini super8. Famosa è la scena in cui un giovane punk eroinomane (Spring, a quel tempo amante di Jarman) si masturba sopra L’amore vincitore di Caravaggio, che poi distrugge furiosamente. (http://www.aletedizioni.it) pride dicembre 07 77 www.gothicsauna.ch VICOLO VECCHIO 3 CH - 6900 MASSAGNO LUGANO T +41 91 967 50 51 dicembre 07 pride 78 rubriche di Francesco Belais [email protected] E così è scattato il coprifuoco: con una legge passata quasi in sordina lo scorso mese, in Italia dalle 2 di notte in poi è vietata la sommnistrazione di bevande alcoliche nei locali di intrattenimento. Nessun dibattito televisivo, nessun avviso, niente di niente. Cerco di trattenermi perché se dessi libero sfogo al mio sdegno, non mi basterebbero queste poche righe. Vorrei raccontarvi però quello che ho visto con i miei occhi nei parcheggi delle discoteche. Adesso i giovani non escono dal locale solo per fumarsi una sigaretta, ma anche per andare a bere “a canna” dalle bottiglie di alcolici, comperate al supermercato e stivate nelle proprie auto, ubriacandosi forse di più. E questa è soltanto una delle conseguenze del proibire tout court. A nessuno però è venuto in mente, ad esempio, di tenere aperta la metropolitana nella notte tra il sabato e la domenica, come succede all’estero, oppure di istituire un servizio navetta per raggiungere i luoghi di divertimento, o di fare maggiori controlli sulle strade per chi supera i limiti di velocità o guida in stato di ebbrezza. Molto più facile vietare: questo è l’atteggiamento tipico del nostro paese, in questo come in tutte le vicende. Peccato che con leggi e divieti non s’insegna e codifica il buon senso. CARLO BRUNI Drag queen, 37 anni, Milano, segno zodiacale toro ascendente scorpione. Ha partecipato, come sosia di Moira Orfei al Maurizio Costanzo show e molti altri programmi televisivi. Lavora regolarmente allo Skylight di Verona, al Desigual di Desenzano, all’Ondanomala di Milano con la Cesira, e all’Hd di Milano con Luca Magli. Colleziona Barbie (ne ha oltre 1500) ed ha un sito: www.carlobruni.net GENTE DELLA NOTTE Com’è nato il tuo nome d’arte? Non mi piacevano nomi con l’aggiunta di Regina, Contessa, Marchesa, Miss, e allora ho aggiunto a Carlo, che è il mio vero nome, Bruni, perché mi piace molto la modella Carla Bruni. Come e quando hai cominciato a lavorare nei locali? Ho iniziato per caso, a La Nuova Idea, partecipando a una serata “Dilettanti allo sbadiglio” (non è un errore, proprio questo era il nome della serata) presentata da una drag queen, Ottavia Bonaccorti, ora scomparsa. Poi la serata passò a Luca Magli, con cui ho cominciato a lavorare regolarmente, specializzandomi nel trucco, nei costumi e nella scelta dei miei personaggi. C’è chi dice che dopo mezzanotte in giro solo puttane e poco di buono, è vero? No, c’è anche tanta bella gente che gira per i locali con la voglia di divertirsi e conoscere altre persone. Poi ci sono anche le mignotte... ma loro fanno solo del bene. Fai anche un lavoro di giorno? Sì, di giorno arrotondo. Riesci a conciliare entrambe le cose? Abbastanza, anche se alle volte arrivo in ufficio con brillantini in faccia, colla delle ciglia e ombre di trucco intorno agli occhi, ma non c’è nessun problema perché tutti al lavoro sanno delle mie serate. Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta in una serata? Mi imbarazza sempre quando alla fine degli spettacoli si avvicinano delle donne e mi chiedono sempre dove lo nascondo... Ma non lo nascondo! Sei single o fidanzato? Fidanzato. Qual è il tuo uomo ideale? Il principe azzurro. Dimmi qualcosa di molto gay. Ciao bella… e ringrazia per il bella! Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare Carlo Bruni durante una serata? Be’ uno che prova a rimorchiarmi deve avere al seguito un cane lupo! Pensi mai di smettere, di attaccare la parrucca al chiodo? Sei pazza? Mai pensato! Cosa pensi della scena gay italiana? A volte divertente a volte squallida. Tutte le tue esibizioni finiscono con una barzelletta. Vuoi raccontarne una anche a Pride? Si è vero, e quando dico: “Racconto una barzelletta?” tutti gridano: NOOOOOO! Ma io la racconto lo stesso: Due gnomi in un bosco vedono una bottiglia di vino, uno dice all’altro: “Dai, andiamo dietro ad un albero che ce lo ciucciamo”. E l’altro gli risponde: “E il vino quando lo beviamo?”. AA. VV. - D:Vision Club session Vol. 5 (D:Vision – Energy) Continua la fortunata serie “club session” che d:vision, prestigiosa etichetta italiana, dedica ai tanti amanti della scena club. Due Cd in una lussuriosa confezione ospitano i deejay-producers più famosi del mondo con i loro brani più potenti e di richiamo. Dagli immancabili “french touchers” Bob Sinclar (con il nuovo attesissimo singolo “Together”) e Martin Solveig (con “Cabo Parano” remixata con stile da Claude Monnet), ai grandi successi di Yves Larock (“Rise up”) e Todd Terry (“Get down”), alle nuove hits di Ida Corr vs. Fedde Le Grand (“Let me think about it”) e Samim (“Heater”), proseguendo con fiammanti produzioni ad opera di nomi tutti importanti: Dennis Ferrer, Sandy Rivera, Kenny Dope & Terry Hunter, John Kano, Julien Jabre, Marlon D, Style Of Eye, Dj Gregory, Skwerl. w PIATTI CALDI pride Quella più divertente? Sono le mie cadute, sai io cado quasi sempre da scale, palchi, sedie, ho le gambe distrutte. Pensa: una sera, in un locale di Pavia, stavo facendo un pezzo a tema, e giravo, giravo, giravo, a un certo punto è finito il palco, ed era alto circa un metro… che dolore! dicembre 07 AA. VV. – Strictly Todd Terry (D:Vision – Energy) Compilation che segna il definitivo ritorno del “re della Acid House”, Todd Terry, un contenitore di classici immortali dell’immenso repertorio “Strictly Rhythm”, miscelati a tracce contemporanee, insomma un vero must per ogni collezionista di rispetto e per tutti gli amanti della musica in genere. Oltre ai più rigorosi formati in vinile, istituzione immancabile per gli anficionados del clubbing, la compilation è anche disponibile in versione non mixata, in confezione Digipack da 3 Cd, per tutti quei djs che vogliono provare ad emulare lo stile dei maestri... e per chi smania di possedere una parte dell’infinita collezione di dischi di Todd Terry! 79 dicembre 07 pride 80 rubriche musica di Roberto Cangioli [email protected] Complici le festività vorrei dedicare questa rubrica non solo ad artisti gay o che trattino temi gay, ma anche ad alcuni fra quelli che sono seguiti in particolar modo da un folto pubblico gay. Da registrare il fatto che la crisi del disco si fa sentire, tanto che alcune case discografiche preferiscono concentrarsi sui Dvd, più difficili da recuperare “a sbafo” con i programmi “peer to peer” su internet e che, tutto sommato, costituiscono ancora un prodotto di livello indirizzato ad ascoltatori (e visori) attenti. Partiamo dunque con le maggiori attese che ruotano attorno a personaggi femminili: in poche settimane si sono avvicendati alcuni nomi tra i più ascoltati da migliaia di fan gay, ossia Britney Spears, Kylie Minogue e Spice girls. Le prime due escono con un album nuovo di zecca, mentre le ragazze tutto pepe anticipano con un greatest hits il loro tour mondiale. Ma andiamo con ordine. Blackout di Britney Spears non smentisce la bravura di questa cantante, che vuole riscattare l’immagine offuscata di una diva alle prese con droghe e relativi problemi familiari. Tuttavia ci sembra più sincera la rappresentazione che Kylie Minogue dà di se stessa nel video documento White diamonds, un Dvd che riprende lo spettacolo “Showgirl homecoming” del 2006, e che vede la cantante raccontare dietro le quinte le sue aspirazioni, ma anche le sue preoccupazioni per la recente battaglia personale contro il cancro. Kylie suggella questo rientro in scena con “X”, un album emotivamente intenso, in cui non risparmia fra l’altro il suo passato attraverso i testi di brani come “In my arms”, “Stars” e “No more rain”. Su tutte spicca la segnalazione del video di “Two hearts”, in cui Kylie, che sembra sia rimasta molto colpita durante le sue frequentazioni di locali gay (complice l’amico Boy George), si cimenta nella veste inconsueta di drag queen. Un altro bramato ritorno è quello delle Spice girls, di cui è appena partito il tour mondiale che vede riunita sul palco la pop band femminile più famosa di tutti i tempi. Per promuovere l’evento Emma, Geri, Melanie B, Victoria e Melanie C, hanno pensato bene di pubblicare un Greatest hits con i loro più grandi successi, inclusi i tre singoli natalizi e due canzoni scritte per l’occasione, “Headlines (friendship never ends)” e “Voodoo”. Per i fan più sfegatati l’album è disponibile con l’aggiunta di un Dvd che raccoglie tutti i loro video e un Cd extra comprendente tracce remixate, karaoke e... braccialetto dell’amicizia (sigh!). Certamente un bell’investimento... Per quanto riguarda le nuove proposte vi suggeriamo i Pacifika, formazione canadese che ruota attorno alla cantante di origine peruviana Silvana Kane; il trio fonde atmosfere latine a moderni suoni elettronici, a metà tra Gotan project e Groove Armada. I Pacifika hanno realizzato da poco il loro primo album, Asunción, che si preannuncia come un disco intenso e caldo, da ascoltare in intimità. Il 2007 sarà però ricordato come l’anno di consacrazione di due artisti molto vicini al pubblico gay: Scissor sisters e Mika, entrambi in uscita con un Dvd che riporta i clip ufficiali dell’ultimo album e una recente performance dal vivo. Con la copertina disegnata dallo stesso grafico di Indiana Jones, Hurrah – a year of Ta-Dah è la testimonianza del talento dimostrato sul palco dalle Scissor Sisters; la scenografia eccentrica messa in piedi per lo show londinese esalta l’esibizione di una band indubbiamente “up”, che dal vivo non risparmia fiato, e potenza. Un video assolutamente riuscito sotto ogni aspetto, così come quello dedicato alla rivelazione di quest’anno che sta per chiudersi, ossia Mika, il giovane cantante libanese che con un solo album e una manciata di canzoni è riuscito a catturare l’attenzione delle nuove generazioni, grazie alla sua incontenibile energia di interprete dal vivo che sotto certi aspetti ricorda la voce di Freddie Mercury. E propri a quest’ultimo è dedicato il doppio Dvd (e Cd) Queen rock Montreal, che cattura i Queen in due momenti tra i più esaltanti della loro carriera: una performance canadese del 1981 filmata in pellicola 35 millimetri, completamente restaurata con relativo audio remixato in formato Dolby/Dts, e l’esibizione integrale che la band fece nel 1985 al Live aid, con aggiunta di inedite prove in studio. Sicuramente uno fra i più importanti documenti finora pubblicati a celebrazione della gloriosa band inglese. pride dicembre 07 81 dicembre 07 pride 82 rubriche Dopo aver portato in Italia Ralf König nel novembre 2006 (vedi intervista su “Pride” n. 90), Kappa Edizioni ristampa in volume con l’abituale cura di confezione e traduzione l’opera che lo fece conoscere per la prima volta al di fuori della ristretta cerchia dei lettori gay, ovvero Der bewegte Mann, già uscita a puntate sulla rivista “Linus” come Un uomo in bilico. Qui il fumetto viene ribattezzato col più prevedibile Tutti lo vogliono per richiamare il titolo del film che ne fu tratto (molto liberamente) nel 1994, uno dei maggiori successi di sempre della cinematografia tedesca, nonostante la pochezza dell’operazione. fumetti di Massimo Basili [email protected] Axel, giovane e piacente donnaiolo, viene piantato dalla fidanzata Doro. All’inizio della storia lo vediamo uscire dall’ospedale dopo aver inscenato un finto suicidio, servito solo ad indispettire ancor di più la ragazza. Di poco conforto sono anche i suoi amici del gruppo di autocoscienza maschile, che intanto hanno invitato l’omosessuale Bruno, in arte Brunilde, a portare la sua esperienza e risolvere l’annoso problema del maschio etero alle prese con donne sempre più emancipate ed esigenti. Brunilde s’invaghisce di Axel e lo invita a una festa con spettacolo di drag queen durante la quale Axel si ubriaca; concupito da più di un invitato, decide di passare la notte a casa del rassicurante Norbert, in verità anch’egli piuttosto attratto dalle grazie dell’aitante giovanotto. Per dimenticare Doro, Axel decide di approfittare dell’ospitalità di Norbert per qualche settimana, innescando così una sarabanda di equivoci e di inattese contaminazioni tra il mondo degli insicuri maschi etero e un ambiente gay di “favolose”, descritto da König con affetto ma anche con qualche datato stereotipo di troppo. Sta proprio qui il difetto maggiore di Tutti lo vogliono, nonostante sia una lettura spassosa e arguta: arriva dopo i capolavori più recenti di König, come Super Paradise o Palle di toro, molto più maturi e sofisticati. Tutti lo vogliono è del 1987, e un po’ si vede. Troviamo già molti degli argomenti cari alla produzione di König, come il fastidio verso la repressione sessuale e l’ipocrisia dei costumi, o la fissazione di molti gay per uomini etero che sicuramente li faranno soffrire. Tutto è però timido ed esitante, lontano dalla fiera ed irresistibile sfacciataggine delle opere successive. Anche il tratto è ancora piuttosto grezzo, seppur riconoscibilissimo. Insomma: leggete Tutti lo vogliono se volete sapere da dove è partito König per diventare quel genio che è oggi! Capolavoro! Difficile contenere l’entusiasmo per l’ultimo, splendido libro di Ebine Yamaji, che arriva in Italia per Kappa edizioni dopo Love my life e Free soul. Rutsu è una bella e giovane scrittrice di successo. È fidanzata con Ryuji, che non ama ma che sopporta perché è lui che l’ha scoperta e valorizzata come autrice, e che ora le fa da editor per il nuovo romanzo che sta portando a termine. Ma Ryuji è impaziente, ama molto Rutsu e vorrebbe sposarla. Rutsu temporeggia, finché non incontra la volitiva redattrice di una rivista d’arte, Tamaki Yano, e se innamora follemente. Comincia per lei un gioco pericoloso di menzogne e inganni, soprattutto verso se stessa: riuscirà a finire il libro con l’aiuto di Ryuji e a non deludere troppo l’amata Tamaki? La resa dei conti arriva presto… Nonostante la vicenda sia delle più banali e scontate (un triangolo amoroso dove alla fine prevale la coppia di donne e si rafforza l’identità lesbica della protagonista) con Indigo Blue Yamaji porta il lettore all’essenza, al cuore più autentico del racconto a fumetti, in un distillato purissimo di emozioni. Lo stile è impalpabile: nessuna sbavatura, nessun segno fuori posto, ogni tratto di pennarello e ogni dialogo sono funzionali alla narrazione, che si snoda inesorabile verso la conclusione finale. Un consiglio: il modo migliore per apprezzare questo meraviglioso fumetto è sedersi comodi in poltrona, staccare il telefono e farsi trasportare dal romanzo dalla prima all’ultima pagina, in un colpo solo. pride dicembre 07 Ralf König Tutti lo vogliono Kappa, b/n, pp. 122, euro 13 Ebine Yamaji Indigo Blue Kappa, b/n, pp. 202, euro 11 83 dicembre 07 pride 84 IL PRESERVATIVO È… COMODO Il concorso per la realizzazione di un banner a tema “Il preservativo è comodo” scade il 31 dicembre. Info: http://www.comodo.it/ Il concorso, a partecipazione gratuita e aperta a tutti, si articola in due sezioni: quella banner in flash, che si sviluppa in massimo venti secondi, e quella banner gif animata, che si sviluppa in massimo quattro frame. Sono previsti premi per i primi dieci classificati in ciascuna sezione. ITALIA CASTRO MARKET Basta un click sul sito www.castromarket.it per ottenere tutti i prodotti gay in distribuzione: tutti i calendari gay 2008, Il cinema gay in Dvd, tutte le novità in uscita e tutti i titoli “queer”, letteratura e saggistica, fotografia di nudo maschile e disegno erotico, fumetti e manga gay, underwear (intimo uomo), t-shirts, canotte, jeans, Dvd gay hard da tutto il mondo originali, sex accessori di ogni tipo, profilattici e lubrificanti per il sesso sicuro. Oltre a collegarsi al sito, è possibile chiamare il numero verde gratuito 800 993305 da lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 19 (da cellulare: 075 8583526). ORSIAZONZO Il Magnum club Italia rinnova i molteplici impegni volti la lotta all’Aids. Il programma per dicembre è: sabato 1, Trap (Brescia) dove saranno presenti volontari dell’onlus “Essere Bambino”, adottata da anni dal club. Sabato 8 al One Way, con pre serata presso il Company di Milano. Sabato 15 al Romeo’s di Verona. Sabato 22 di nuovo al One Way per un incontro pre natalizio con Magnum show e sorprese. Sabato 29 al Romeo’s e veglione al Trap di Brescia. A dicembre inizierà la campagna di tesseramento 2008. Sabato 15, al T-Bear di via Breda 158, dalle 23, serata di beneficenza in collaborazione con l’Asa. (www.Asamilano.org) La piscina sarà a disposizione con un idromassaggio (teli e ciabatte direttamente al locale). La musica sarà affidata al bear dj Claudio (commercial music, anni 80/90, sex-house), go go bear & chaser e le delizie offerte da Lagolare e dal Circolo della Pasta di Basilicanova (Pr). Martedì 25, Christmas night: una notte di Natale con lotteria, panettoni, torroni, spumante, food: Lagolare e Circolo della Pasta. Piscina a disposizione. Musica: bear dj Claudio e bears performance. Sabato 29: Last night ‘07. Dalle 14 ritrovo alla Blu Sauna, con buffet. La sera alla discoteca The Block di Limena (nel privé bear con selezione) Drag queen show con Miss Pomponia; music by Bear Claudio dj, go go bears, panettoni e torroni. Regali natalizi. Lunedì 31, Classico village (via Libetta 3, Roma). Bearsinrome e Orsiazonzo organizzano il capodanno più bear d’Italia. Due situazioni: una sala house con Mario di Benedetto con dj a sorpresa e una sala commerciale con J.Claude dj, show di Miss Pomponia. Info: http:// www.orsiazonzo.it, www.bearsinrome.it, www. dbump.it, www.myspace.com/bearsinrome, 347 4639986, 392 3885998. IL MIO ANGELO WLM edizioni ha il piacere di comunicare l’uscita del romanzo Il mio angelo: quando gli angeli mettono la coda ma non perdono le ali, di Eliana Matania Ruggiero. Il libro, a tematica lgbt, sarà in vendita a dicembre sul sito www.wlmedizioni.it e in libreria. Info: www.wlmedizioni.com pride dicembre 07 LUCAS KAZAN Lucas Kazan torna in Italia per una ricerca di volti nuovi. Tre le selezioni di “Gay porn star wanted”: - Roma, sabato 8 dicembre 2007 dalle 15 alle 19 c/o Hangar Disco Bar, via In Selci 59. - Catania, sabato 8 dicembre 2007 dalle 15 alle 19 c/ o Codice Rosso Cruising Bar, via Conte Ruggero 48. - Milano, sabato 15 dicembre 2007 dalle 15 alle 19 c/o Flexo Club Milano, via Oropa 3. I partecipanti devono portare con sé un documento d’identità valido, e non verranno ammessi se non avranno 18 anni. Per candidarsi la Lucas Kazan non chiede alcuna esperienza precedente, ma chiede di avere ben chiaro il fatto che trattandosi di una casa di produzione internazionale i film sono destinati a una distribuzione mondiale, che comprende l’Italia. È impossibile candidarsi se si hanno problemi di visibilità. Per candidars occorre avere almeno due di queste qualità: bel viso, fisico definito, e... attrezzo di lavoro all’altezza delle aspettative. PIEMONTE TORINO CAFFÈ LERI il Caffè Leri rinnova le serate del mercoledì, venerdì e sabato. Mercoledì discogaynight con go go boy e strip dj, venerdì solo donna, strip, animazione dj Lady X e sabato Erasmus: per gli universitari di tutto il mondo, dj Dave X. Info e lista serata donna 349 0540820, 338 7835488, altre serate 011 543075. GARAGE CLUB In corso Stati uniti 35, Garage è un locale di impronta maschile, in grado di favorire il dialogo e l’aggregazione, con affluenza di un pubblico misto (gay – etero), ragazzi e professionisti di trenta/ quarant’anni estranei all’ambiente che hanno apprezzato la novità del locale. Grande salone lettura-conversazione-Tv con american bar e area fumatori; zona “health” con sauna finlandese (dotata di cromoterapia), bagno turco, vasca idromassaggio Jacuzzi, ambienti relax e nuova dark e labyrinth. Mercoledì e venerdì sera naked party. Ogni sera dalle 19 aperitivo gratuito. Tutti i giorni ingresso a condizioni esclusive per under 20 e under 25. Info: 347 7550630 dalle 14 alle 18:30 e 346 3006612 dalle 18:30 alle 24. LOMBARDIA MILANO ZELIG CABARET A Zelig Cabaret, l’11 dicembre, alle 21:30, tornano Alessandro Fullin e Clelia Sedda in Gengis khan ovvero il problema del tartaro. BLEND La Cesira (Zelig e Sexy bar) da 3 anni ogni giovedì sera all’Ondanomala, presenta una serata di cabaret e Drag queen show, coinvolgendo il pubblico presente con domande piccanti. Drag queen, artisti, cabarettisti, trasformisti, imitatori/sosia e comici selezionati dal panorama Zelig Circus/Off/ Laboratorio o da Camera café. Giovedì 6 ospite Regina Miami, giovedì 20 spettacolo di Natale, giovedì 27 party di chiusura della serata (ripartirà giovedì 31 gennaio 2008). Blend apre alle 18 per l’aperitivo, dopo le 20 l’ingresso è libero con la prima consumazione a 10 euro, tutte le altre consumazioni vengono 5 euro. Info e prenotazioni 393 3360025, [email protected] DEPOT Per le feste di dicembre 2 nuovi appuntamenti Naked il 26 dicembre e il primo gennaio dalle 15 (per partecipare si devono indossare scarpe da ginnastica o anfibi). Lunedì 31 sospeso l’appuntamento bisex per una serata dedicata solo ai gay. Per tutti gli altri appuntamenti controllare la pagina pubblicitaria su “Pride” o www.depotmilano.com BILLY Billy presenta il Red Party, ottava edizione. Un evento benefit in occasione della giornata mondiale della lotta all’Aids per donare fondi alla Lila di Milano. Sarà un gruppo di famosi stilisti a sponsorizzare la manifestazione. Tra questi Antonio Marras, Frankie Morello, Clone Dirk Bikkembergs, Dsquared, Gaetano Navarra, Memine Neil Barrett, Parosh, Stefano Guerriero e lo show room Studiozeta Milano, che faranno realizzare una serie di t-shirts sulle quali compariranno tutti i loro nomi. Le maglie si potranno acquistare durante la serata facendo una offerta. Il ricavato e parte dell’incasso verranno devoluti all’associazione milanese. Sarà una star ancora top secret a fare da madrina alla serata. La parte musicale sarà affidata al Dj inglese Brent Nicholls. Sabato 1, assolutamente in abbigliamento rosso. Billy è c/ol’Amnesia, via Gatto angolo viale Forlanini. Info: www.billyclub.it 335 8327777, 338 3332783. CRUISING CANYON Cruising Canyon sarà aperto 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno. Il 31 dicembre, allo scoccare della mezzanotte, festeggiamenti per l’arrivo dell’anno nuovo con panettone e spumante. Infoline: 02 20404201 ROYAL HAMMAM Royal Hammam (via Plezzo 16) sarà aperta per tutti i giorni dalle 12. 8/9 dicembre e 25/26 dicembre apertura non stop. Lunedì 31 possibilità di buffet al bar con apertura non stop fino al primo gennaio 2008. A mezzanotte auguri di buon anno con brindisi offerto dalla Royal. Info: 02 264219 o rivolgersi direttamente in sauna. METRÒ CIMIANO La sauna sarà aperta anche il 25 ed il 26 dicembre. Apertura anche il primo gennaio 2008 dopo i bagordi di fine anno, per rilassarsi dopo Capodanno. Appuntamenti con MagnumclubItalia il 1°, 2° e 4° sabato del mese, Mixed party in collaborazione con Flexoclub, al quale sarà possibile accedere gratuitamente nella stessa giornata della visita alla sauna. LA CESIRA Il due dicembre, Tram della Cesira contro l’Aids. Questo tram, giunto alla tredicesima edizione, unisce grandi ospiti per sensibilizzare l’attenzione sulla lotta contro l’Aids. La Cesira ed il Cesira Staff, i volontari dell’Asa (Associazione solidarietà Aids), con Massimo Costa (Pippo di Camera Café) e Diego Passoni (Dj di Radio Deejay), attraverseranno 85 dicembre 07 pride 86 METROPOLI le vie milanesi su un tram colorato e pieno di allegria. Il tram partirà alle 16 dal deposito Atm di via Leoncavallo e tra spettacolo e musica, l’Asa distribuirà il suo materiale informativo. Info: www.lacesira.it, 333 2600608, 348 0435725, Asa – via Arena 25, 02 58107084, 02 58106490, [email protected] FLEXO Il Flexoclub di Milano proseguirà con la serata del mercoledì FlexoDarkNigth anche a dicembre. Martedì, giovedì e domenica Naked party, venerdì e sabato Mixed party, in collaborazione con la Sauna Metrò Cimiano. Apertura anche il 31 dicembre con brindisi di Capodanno. MEMORIAL QUILT Sabato primo dicembre, l’Asa organizza in piazza dei Mercanti la manifestazione La coperta dei nomi. L’iniziativa è inserita nel panorama di tutte le altre attività organizzate in occasione della settimana dedicata alla giornata mondiale per la lotta all’Aids. I Memorial quilt sono un ensemble di pannelli di stoffa grandi circa 2 metri quadrati, ognuno dei quali è composto da 8 coperte. Le coperte sono ricamate e decorate con l’amore ed il ricordo di tutti coloro che hanno conosciuto le persone colpite dall’Aids. Info: 02 58107084 (da lunedì a venerdì) dalle 10 alle 19, [email protected], http://www.Asamilano.org XCLUB Ogni serata all’XClub: glory holes, sala sling, labirinto, cinema, dark room, camerini, sala chill out, bar (drink, panini, snack, mignon). Mercoledì: Naked party (si può stare anche in mutande), giovedì: Orgia (con la formula: “più ti spogli meno paghi”, chi entra nudo consumazione e ingresso omaggio). Venerdì: Sex live show (dj set Davidino, house music, go go boys). Sabato: spettacoli a rotazione. Domenica: serata lounge. Circolo Arcigay, for men only, aperto da mercoledì a domenica, dalle 22 a mattino. Info: 02 67070683, 328 7022099, 347 623091, maxmi30@ hotmail.com, www.xclubmilano.com, www.gaystreet.it K.O. CLUB Il locale e situato su due piani: pian terreno 2 sale, una con zona bar per cocktails e spuntini, la seconda utilizzata per spettacoli di strip tease, ballo e relax. Nel seminterrato sala video, due dark room, glory holes e camerini relax con più situazioni. Tutti i lunedì serata black out (con luci soffuse) nudi, in mutande/boxer e vestiti. Giovedì e domenica strip alle 24:30 con un boy. Venerdì uno strip e sabato due strip all’1:30, presenta Mercedes. 7 dicembre 2 strip all’1:30. Il 24/25/26 il K.O. club rimarrà aperto con possibilità di strip tease. Il 31/12 buffet con spumante, balli, strip. Anche quest’anno il K.O. organizza il cenone dalle 20:30 alle 21, che si dovrà prenotare obbligatoriamente almeno una settimana prima. Tutti i mart. e merc. il K.O. Diventa Tacchi a spillo, con ingresso solo per etero/bisex/donne e trav. K.O. aperto tutti i giorni dalle 22 e chiude alle 3, venerdì e sabato fino alle 6. KO: via Resegone 1. Ingresso UNO Card. Tel 392 3435573, 339 7798450, [email protected] THERMAS Thermas ha un nuovo idromassaggio, bagno turco e zone doccia oltre a sauna finlandese, bar paninoteca, zona smoking, gym room, cabine relax, e video xxx. Accesso agli under 25 solo 10 euro. Orari: dom/lun/ mar/mer 12-24, gio/ven/sab 12-2, via Bezzecca 9. Info: 02 5450355, www.thermasclub.com BINARIO1 Festa di presentazione degli Eurogames a Barcellona (24-27 luglio 2008). Gli Eurogames sono il maggior evento sportivo lgbt d’Europa. I partecipanti sono principalmente gay, lesbiche, transessuali e bisessuali europei, ma possono parteciparvi anche eterosessuali. Gli Eurogames verranno presentati sabato 15 dicembre al Binario Uno con buffet e musica, in collaborazione con NuovaKaos Milano calcio, Gruppo Pesce e la partecipazione live del duo catalano barb@zul, che presenteranno per l’occasione il loro primo lavoro discografico dal vivo, in debutto. Mp3: www.myspace.com/barbazulbcn Info: www.myspace.com/clubbinario1, [email protected], http://www.2008.eurogames.info BASAR Il 15 dicembre il Basar dell’Asa torna per il suo appuntamento mensile. Design, modernariato e capi Moschino nuovi, usati e vintage. Dalle 10 alle 18 presso la sede dell’Asa, via Arena 25. Info: www.Asamilano.org pride dicembre 07 METROPOLI l’azione... tutta la notte pop muzik, sex & art 87 METRÒ CENTRALE Dalle 12 sino a tarda notte c’è la possibiiltà di fare una pausa rilassante e intrigante nella sauna centrale di Milano. La prima domenica del mese, il 2, e la terza domenica, il 16, un ricco buffet nel pomeriggio. Durante le feste natalizie non mancheranno panettone e spumante. Il servizio massaggi è sempre a disposizione, anche su appuntamento. Internet point gratuito e fitness area. Martedì 25 apertura 14:30 e lunedì 31 chiusura alle 20. L’ingresso in sauna richiede tessera Arcigay Uno Club e relativo documento d’identità. Info: www.metroclub.it Porte Aperte dalle 22,00 all’alba ... BERGAMO Dj Bar - Drink special Cruisin’ Labirinth Dark Areas & Glory Holes Video XXX Porno Nights Naked Party Friendly Atmosphere GET UP Nuova gestione, tutta italiana doc. Nuovo staff, dj Mattia Lovetti e Bobo dj in consolle. Sabato 1 dicembre Red party for Aids day; è gradito un indumento rosso. Venerdì 7 in consolle dj Mattia Lovetti, special guest Francesco C. Martedì 25 anni ’80 e ’90, festeggia il Natale. Lunedì 31 New year day, festa per l’anno nuovo, spumante e musica. Info 349 5525092. Il Sabato notte ... ... più lungo di Bologna Il Mercoledì ... ... porno e provocazione Main Nights Dicembre 2007 • Sabato 1 Dicembre - “Wild Saturday Porn Live show” • Venerdì 7 Dicembre - “I Piaceri della Notte” Un Party Intrigante....Stuzzicante.... Trasgressivo....Goloso....Arrapante.... • Domenica 16 Dicembre - “Pomeriggio Naked - hard Party” (Ingresso dalle ore 16,00) per Partecipare : [email protected] • da Martedì 8/12 a Domenica 6 Gennaio 2008 - “Tutte le Notti Fino al Mattino” info lines: 051.243998 - 335.8047929 - 339.4578166 Bar’t club - Via Polese, 47/A - BOLOGNA Siamo in centro a Bologna vicinissimo alla stazione ferroviaria per conoscere gli appuntamenti : www.bartclub.net [email protected] Avviso ed ingresso ai locali, riservato agli associati Unoclub Card Chiuso il Lunedì CITY SAUNA La City sauna di Bergamo durante dicembre rimane aperta con gli orari abituali (tutti i giorni tranne il martedì dalle 14 alle 2). Martedì 25 dicembre apertura alle 16 e martedì 1 gennaio 2008 apertura alle 14. Lunedì 31 apertura alle 14 fino a notte fonda, con buffet. Prezzo di ingresso 16 euro dalle 14 fino alle 22:30, chi rimarrà oltre quest’ora avrà il buffet a10 euro, bevande escluse. Brindisi di mezzanotte con panettone e spumante offerti dalla City Sauna. Info: 035 240418 BRESCIA OUTLIMITS Il primo dicembre nottata di solidarietà Outlimits against Aids, beneficenza con la collaborazione dell’Asa. Madrina: Loredana Maiuri, che ha prestato la voce musicale ad alcune ragazze di “Non è la Rai”. Sabato 8 appuntamento Madonna. Sabato 15 Palle di natale: in regalo tante palle colorate e altre sorprese. Sabato 22: mini-musical: Biancaneve sotto i nani. Martedì 25 è Natale in casa Out: tutti in discoteca a ritmo di musica dance e house. Lunedì 31 buffet, effetti speciali, premi di elettronica da vincere con la tombola condotta dalla voce de La Nuit. Info: www. outlimits.it, 335 6089210, 338 1866150. TRAP L’inaugurazione del nuovo Trap ha visto un pubblico trendy e attento alle ultimissime tendenze architettoniche e musicali. Per dicembre sono previste music session e party tematici: “Natale con i tuoi e dopo da noi!!!”, Capodanno in collaborazione con il gruppo Magnum Italia, con cenone e quant’altro. Venerdì al Knast e bar nella dark. PALABRAS Situato al primo piano del Trap, ogni venerdì grande spettacolo di cabaret con drag queen: Miss Senorita, Ape Regina di Markette, Gennaro Cosmo Parlato, Massimo Costa di Camera café, Daniel Danì, Patti Visconti e altre. Novità: l’accesso è consentito anche alle ragazze e ai ragazzi friendly. Da dicembre apertura alle 22 con buffet dolci, prenotazione dei tavoli gratuita, ingresso 10 euro e dopo lo spettacolo il dj Dinero farà ballare tutti. (L’ALTRO) CINEMA I percorsi di cinema gay – lesbico – transgender sono sempre tutti i lunedì feriali alle 21, nella sede di Arcigay Orlando (via Paitone 42). Ecco il programma: Walk on the wild side. Omaggio a New York: Lun 3 Jeffrey di Christopher Ashley (USA, 1995); lun 10 Shortbus di John Cameron Mitchell (USA, 2006); lun 17, Flawless di Joel Shumacher (USA, 1999). SìSì PUB Lunedì sexy camerieri (by Art club disco), mercoledì serata predisco, giovedì di tutto un po’, per incontrare l’anima gemella, venerdì Lesbo, musica anni ‘70-’80, sabato dopocena SìSì con pasticceria dolce per tutti, aspettando la notte disco. Domenica dalle 18 aperitivo SìSì con buffet. La vigilia di Natale giochi e regali Natale, Happy nigth con una dolce sorpresa la notte del 31. Tutte le serate sono in compagnia di Miss Iride Mc.Down. SìSì è in piazza Duomo 13/A, aperto dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 2, sabato e domenica dalle 18 alle 2. Chiuso martedì. Info e prenotazioni dicembre 07 pride 88 METROPOLI tavoli, compleanni tel e fax 030 9140085, cell 348 3021144, www.sisipub.com, [email protected] BIG MAMA’S: Venerdì musica ‘80-’90. Speciale happy hour dalle 21 alle 23, 5 euro con consumazione per chi entra dopo le 23, 10 euro con consumazione. Sabato Big Mama’s disco e balotta speciale happy hour: dalle 21 alle 23, sei euro con consumazione, per chi entra dopo le 23, dodici euro con consumazione. Sabato ping pong party. Sabato 8 Afro Nite con percussioni live, sabato 15 Hawaiian party, sabato 22 Diavoli di Natale, sabato 29 The Big Noize. Novità: saletta privé per chiacchierare. Domenica aperitivo con musica live e karaoke, dalle 19, con ingresso gratuito. Apertura anche il 24 e 25 dicembre, festa di Capodanno il 31. Il locale è in via Mapella 7, Lonato del Garda (Brescia). Info: www.bigmamas.it, 347 1509452, 347 2563585. MANTOVA ARCIGAY Solo per dicembre, Sungay box, l’aperitivo gay friendly mantovano, cambia look e location. Domenica 2 a Palazzo della Ragione sarà in scena la terza edizione di Rintracciarti, la kermesse artistica dedicata ai diritti umani (24 novembre/9 dicembre 2007- www.rintracciarti.org), per l’occasione Arcigay La Salamandra sarà presente con un triplo appuntamento: alle 17:30 la performance in lettura e musica La fragilità del mio collo – l’avversario , alle 19 cena all’osteria Leoncino rosso per festeggiare il secondo compleanno della “Salamandra” e alle 21 nelle sale del palazzo per la pièce Sogno di una notte d’estate con intermezzo lesbico. Gli spettacoli sono ad ingresso gratuito. Per la cena il prezzo fissato è di 20 euro su prenotazione. Infoline: www.arcigaymantova.it Tel. 340 8244132 TELEFONO AMICO A Mantova è operativo il servizio di ascolto telefonico, promosso da Arcigay “La Salamandra”, rivolto principalmente a persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali e a qualsiasi altra persona, amica o parente, che desideri parlare o che desideri avere informazioni. Gli operatori garantiranno l’anonimato. Il servizio è attivo il mercoledì dalle 21 alle 23 al numero 340 6551795. VARESE ZSA ZSA Ogni venerdì Paparazzi party con Elenoire e Marie, i protagonisti della serata sono tra il pubblico. Elenoire & Marie, fotografe professioniste, faranno gli scatti migliori che andranno in premiazione la settimana successiva sul sito dello Zsa Zsa... Ingresso libero entro le 23. Ogni sabato Live music & house music. Ospiti della serata giovani musicisti emergenti, accompagneranno nel mix djs resident. Speciale sabato 8 The Rocky horror show, i migliori brani del musical, dj Tommy. Ogni giovedì, lounge bar, ogni domenica aperitivo e buffet dalle 20. Lunedì 31 festa di Capodanno. VENETO PADOVA DANCING QUEEN Appuntamento domenicale con Karaoke e spettacoli live drag queens. Domenica 2 serata speciale che pride dicembre 07 riassume un intero anno di spettacoli in un Dvd che verrà consegnato a tutte le drag dalla madrina Miss Linda. Inoltre, show di Miss Ambranata alias Madonna, il cui spettacolo è stato scelto da Madonna per il suo blog. Domenica 9 Miss Gerbera, domenica 16 Miss Tina Sputinik, domenica 23 Miss Nanà, domenica 30 in compagnia delle Bambole con il drag cabaret. Dancing Queen @ Flexo Club FLEXO Mese di eventi al Flexo Multiclub. Doppio appuntamento con le serate Orsi Beardoc Vs Magnum il 1° sabato del mese. 1° dicembre con Bear Hazzard. Sabato 22 Xmas special event, dj set Massimo Santi. Sabato 8 Taboo, sex hard night, serata con Dj set Danny Molin, Live hard show con Guestarboys from Rome. Sabato 15, Pixelle Vs Flexo, organizzao dal circolo Drasticamente, gay, lesbiche & friends, dj set Karina voices La Ciana. Sabato 29 Flexo disconight, house music. A Padova, in occasione delle giornate di cinema gay, serata inaugurale martedì 18 con la partecipazione di Fabio Canino e special live drag show Nanà Vs Raffà. Ingresso gratuito riservato ai soci. Dicembre e gennaio Flexo ospita Fag and Fuck, la mostra dell’artista erotico gay Xavier Gicquel, in contemporanea con altri sei locali gay a Bruxelles. Apertura speciale martedì 25, lunedì 31 con live hard show per inaugurare il 2008, e martedì 1 gennaio. HOT DOG Novità nelle serate, si inizia con lunedì: notte cruising (entrata vestiti), martedì e venerdì e domenica solo nudi, mercoledì e sabato nudi e underwear, giovedì Orgia solo open space. Appuntamenti leather con Moto leather club Veneto il quarto sabato del mese e appuntamento con Fist group due domeniche pomeriggio al mese. Info: 333 5627747, [email protected]. L’interno del club è riscaldato, con armadietti personali, 5 sling, orgia zone, glory holes, terrazza glory holes, camerini, video xxx, doccia, saletta fumatori, drink. Speciale ingresso per chi arriva nella stessa giornata dalle saune Metrò di Padova e Venezia e dal Flexo. Tutti i giorni dalle 21, la domenica dalle 15. Info: www.hotdog-padova.it METRÒ SAUNA Aperta per tutto il periodo natalizio e a fine anno, chiusura anticipata lunedì 24 e il 31 dicembre alle 20. La sauna Metrò Padova offre una zona fitness con una palestra e centro massaggi, due saune a vapore, due saune secche, camerini relax, dark, glory holes, video x x x, bar. Info: www.metroclub.it COMEDY GAY FESTIVAL Ancora cinema gay in terra veneta: dopo il Queer lion alla mostra del cinema di Venezia e le giornate di cinema omosessuale a Mestre, sarà Padova la protagonista con un festival organizzato da CinemArte insieme al comune di Padova e circolo Arcigay Tralaltro e diretto da Daniel N. Casagrande: Comedy gay festival.Dal 18 al 22 si moltiplicheranno i luoghi della festa. Si inizia martedì 18 alle 21:30 al Flexo, con l’Opening party e la presentazione del libro Raffa book, mattatore della serata Fabio Canino. Nei due giorni successivi al Multisala Porto Astra, il cinema: il 19 dicembre, Etero si nasce di Richard Day, tuffo nella Hollywood degli anni ’50, in cui la star Guy Stone, idolo di tutte le donne americane, è costretto a sposare Sally, una segretaria degli studios, per celare un possibile scandalo legato alla sua omosessualità; e Provaci ancora Ethan di George Bamber: Ethan Green è un adorabile ragazzo di 26 anni in cerca d’amore nei luoghi più sbagliati. Il 20, due episodi della serie d’animazione “Drawn Together”, che racconta le vicende di otto sconosciuti che vanno a vivere nella stessa casa sotto l’occhio vigile e morboso di una cinepresa; alle 22:30 è la volta dell’anteprima italiana del musical di Robert Schrock e Troy Christian Naked boys singing. Il 21, al teatro Delle Maddalene, spettacolo de La Manica Tagliata Ad usum puellarum, regia di Federica Vandelli, scritto e cantato da Ennio Trinelli, work in progress. Il 22 Closing party presso la discoteca The Block. Info: http://www.cinemarte.net THEBLOCK Biancaneve e i sette nani festeggiano la fine dell’anno. Dalle 22 e per tutta la notte cena a buffet servita da Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo e Pisolo, con l’aiuto di Grimilde la strega malvagia. Biancaneve sarà in miniera. Sabato 8 “Folies pour Homme”, animazione de Les Folies de Pigalle, Giuliano Bavutti e Claudio di Rocco e Arghentini; buon compleanno Walter. The Block offre tre situazioni musicali: house floor con resident dj Enrico Arghentini, commerciale con djs Ronkini, Jack e go go boys; privé revivals 70s 80s dj Killer e drags. 15 dicembre dj Andy J e Zeus, 22 con Phil Romano. Sabato 29 sarà dedicata una zona del locale alla festa Bear con orsiazonzo.it. The Block: via Volta 1/7 Limena PD , 348 4500418, www.block.it OFFICINA Ogni settimana un doppio appuntamento per gli amanti delle serate naked e underwear: tutti i venerdì orgia con animazione hard, ogni sabato ingresso esclusivamente nudi. Continuano le serate fetish, fist e la festa privata su solo invito del 19 dicembre. Ripartono dal 16 le domeniche con spettacoli hard e show sexy, primo appuntamento con Matthias Vannelli. Officina è aperta dal mercoledì alla domenica dalle 22, in via Volta 1/7 Limena PD. Registrandosi sul club Officina su gayromeo.com si riceve la newsletter del locale. Info: 338 8721747, www.clubofficina.com BLU SAUNA Blu è sauna polifunzionale, centro estetico, solarium, centro benessere con massaggi tradizionali e shiatsu, luogo di svago e relax; ambiente elegante e riservato con alto standard di pulizia ed igiene. Nuove promozioni: tutti i giorni riduzione serale dalle 20. Lunedì sera promo studenti a soli 5 euro, martedì dalle 20 alle 22 ingresso 2x1, giovedì ad 8 euro, venerdì 2x1 dalle 20 alle 22; ogni domenica pomeriggio spuntino a buffet e dalle 20 ingresso serale a 10 euro. Confermato l’ingresso per gli under 26 ad 8 euro tutti i giorni. Appuntamento con orsiazonzo.it sabato 29 dicembre. Blusauna, via J. d’Avanzo 47. Info: www.blusauna.com, 049 603888. VERONA SKYLIGHT Le serate di dicembre continuano nella nuova Skylight disco city: sabato 15 dicembre Party Kylie Minogue in collaborazione con EMI. Video show di Kylie e in regalo gadget, Cd promo del singolo “X” e dell’album. Speciale apertura natalizia. 31 shocking: Capodanno Skylight, dj Tasty Tim da Londra. Saranno clienti forniti di torce a scegliere quali angoli illuminare. In regalo le t-shirts Skylight autografate da Tasty Tim. Show Le Killer. Apertura dopo la mezzanotte. Ingresso: 20 intero, 15 ridotto in lista. Le liste saranno aperte dalle 24 alle 2. Per 89 dicembre 07 pride 90 METROPOLI prenotare un tavolo e info: info@skylightdisco. com, [email protected], 338 2390848, 347 4200010. Lo Skylight è a San Bonifacio (Verona), in via Fontanelle 28. Autostrada A4, uscita Soave/ San Bonifacio, seguire le indicazioni per l’Ospedale (Skylight di fronte). Tutti i sabati apertura alle 24. Liste attive dalle 24 alla una. ROMEO’S Dicembre vedrà il locale impegnato nel sostegno della lotta all’Aids, in particolare ospitando le serate ursine del Magnum club Italia. La prima, sabato 15 dicembre, sarà dedicata all’onlus “Essere Bambino”. A suo sostegno si allestirà la bancarella del mercatino natalizio. La seconda, sabato 29, un incontro straordinario ricco di premi a sorteggio. GRUPPO GIOVANI LESBICHE e GAY VERONA È online la pagina del gruppo giovani Titania, lesbiche e gay Verona, all’indirizzo: http://www. arcigayverona.org/giovani.htm Sulla pagina le date dei prossimi appuntamenti del gruppo, che si ritrova con cadenza quindicinale (2° e 4° Martedì del mese) nella sede di Arcigay e Arcilesbica Verona, v. Gela 9. TREVISO SAUNA HOBBY ONE A dicembre la sauna rimarrà aperta ad eccezione dei lunedì (riposo settimanale). A Natale e Capodanno l’apertura è alle 16, per gli altri giorni rimane l’orario normale: feriali dalle 16 e festivi dalle 15. Pomeriggi e serate in piena tranquillità (oppure no, a scelta), tra i vapori del potenziato bagno turco e pride dicembre 07 il relax della mini piscina Whirlpool. Panini, snack, bibite e altro serviti da baristi. Info: www.hobbyone.it EMILIA ROMAGNA GOLD Ecco il programma: 1 dic. Everybody in: ingresso dalle 22:30 a 10 euro, con freebar fino all’una. 8 dic. Gold & white: serata in “oro e bianco”. 15 dic. Vodka party night: cocktails a base vodka fino alle 2. 22 dic. Pizza connection porzioni di pizza prima e... dopo. 25 dic. Balloon party christmas edition a sorpresa. 29 dic. Gold sex & zen: ai partecipanti una riduzione per S. Silvestro. 31 dic. 2008 Welcome party: dall’una di notte per festeggiare assieme il 2008. Info e prenotazioni : 334 3165316, www.discogold.it BOLOGNA VENEZIA PDM Il Porto de Mar compie 3 anni: festa il 7 dicembre. Un party ricco di musica, show e cubisti eccezionali in collaborazione con l’appena nato ArciGay Venezia. Sabato 15 ritorna il party Explosion: un’esplosione di musica, animazione e stravaganza ed è dedicato a bisex, gay ed eteroflexible. Appuntamenti fissi per ogni sera della settimana sono: venerdì e sabato serate disco con striptease, mercoledì hard party con attori sempre diversi. Giovedì è Latinoamericano con ingresso gratis. Domenica crazy karaoke! Info: www.portodemar.com 346 2113085. Porto de Mar è in via delle Macchine 41, Marghera. METRÒ SAUNA La sauna sarà aperta per tutte le festività. Chiusure anticipate lunedì 24 e lunedì 31 alle 20. STEAM La Steam di Bologna, come da tradizione, rimane aperta tutte le feste. L’accattivante calore dei suoi ambienti, l’atmosfera della musica selezionata e l’aromaterapia delle saune aspettano gli avventori. Alcune variazioni d’orario per le feste: 24/12 chiusura alle 23; Natale apertura ore 15; S. Silvestro apertura alle 14 e dalle 23:30 happy hour e panettone con spumante per brindare. Chiusura all’alba. Steam è in via Ferrarese 22/I. Info: www.steamsauna.it, [email protected], 051 363953 BLACK Martedì 25 Natale Black e martedì 1 Capodanno Black. Un centro benessere dove passare il tempo libero con un bagno in piscina, idromassaggio, bagno turco, due saune finlandesi, moto controcorrente, lettini idromassaggio, massaggio cervicale e lombare, doccia aromaterapia e cromoterapia, servizio massaggi e shiatzu, sala Tv, un grande bar, video dark, cabine relax, dark area, parcheggio interno gratuito. Promozione ingressi dicembre: dopo le 22, 10 euro, dalle 14 alle 15 10 euro tranne festivi e prefestivi, under 25 sconto di 3 euro. Chiuso il martedì, ingresso con tessera Uno club card, info 051 6011241. Black sauna è in via del Tipografo 2. RED CLUB Speciale apertura Natale: martedì 25 Natale Red, lunedì 31 Capodanno Red. Red club è aperto tutti i sabati dalle 23 all’alba con due bar ben forniti, 91 cruising bar 24 ore su 24 7 giorni su 7 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com avviso riservato ai soci in g re s s o e s c lu s iva m e nte c o n u n o - c a r d e d o c u m e nto di i d e nti t à NAKED BAR DA LUNEDÌ A GIOVEDÌ 22.00_03.00 VENERDÌ E SABATO 22.00_06.00 DOMENICA 15.00_23.00 FIST PARTY VEN 7/12 from 22.00 DOM 16/12 from 15.00 DILDOS PARTY VEN 14/12 FROM 22.00 MASKED PARTY VEN 21/12 FROM 22.00 BLACK-OUT PARTY VEN 28/12 FROM 22.00 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com avviso riservato ai soci dicembre 07 pride 92 METROPOLI musica, guardaroba, zona fumatori, dark room, glory holes, video dark, parcheggio interno gratuito. Ingresso con tessera Uno club card. Info 051 6011241, Red Club è in via del Tipografo, 2 Bologna. RICCIONE AUTOAIUTO HIV Nasce a Riccione un gruppo di auto-mutuo-aiuto che si rivolge a persone Hiv positive residenti nella provincia di Rimini. Lo scopo è aiutare a uscire dall’isolamento e liberarsi dal senso di impotenza, funzionando come luogo dove porsi e porre domande e come sostegno. Contatti: ama.riccione@ gmail.com, tel. 388 6925986. TOSCANA FIRENZE TABASCO Tabasco è aperto tutte le sere fino a tarda notte,ma il venerdì è Tabarcuzz: musica commerciale ed ingresso omaggio entro l’una, con invito. Sabato Euphoria crazy night con house music, go go boys e sexy animation dalle 11 alle 6. Tabascogay Euphoria, dalle 6 alle 2, Disco hard bar 85, dalle 2 pm alle 2 am sauna. Info: www.tabascogay.eu, www.euphoriaclub.net FLORENCE BATHS Dotata di sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, sala Tv, sala fumatori, dark, glory hole, camerini relax, piscina e giardino, è un punto d’incontro internazionale, molto pulita e ben frequentata. Aperta tutti i giorni dalle 2. pm alle 2 am. Info: www.florencebaths.eu HARD BAR 85 Ha appena aperto in un ambiente confortevole con bar, maxi schermi, bagni, docce, dark, sala fumatori e giardino un leather – rubber – skin -militaryclub. Aperto tutti i giorni dalle 5.00 pm alle 5.00 am Info: www.bar85.eu PENSIONE MATILDE accogliente e confortevole, tutte le camere sono dotate di televisore al plasma, frigo, cassaforte, aria condizionata internet point, coffee point, ascensore. Info: www.pensionematilde.eu FABRIK Sabato 8: Babylon, il nuovo disco party del Fabrik. Domenica 9: Hardsexparty, dalle 16 alle 21, dress code obbligatorio leather, rubber o total naked (ammissione riservata, per partecipare [email protected]) Sabato 15: Bear Butch, festa per orsi & friends. Sabato 22: Porn live show, con due pornoattori. Martedì 25: serata con Dj-set by ale2000. Mercoledì 26: speciale Hardsexparty dalle 16 alle 21. Lunedì 31: Babylon 2008, il primo party del nuovo anno (dalle 23 alle 6, [email protected]). Appuntamenti fissi del mese: ogni giovedì “Moonlight” night, ogni venerdì f_r_i_d_a_y 2.0, (automatic dance machine). Apertura ore 22 da martedì a domenica. Chiuso il lunedì (aperti lunedì 24 e 31 dicembre). A 2 minuti dall’uscita autostradale A1 Calenzano. Ingresso riservato ai soli soci Arcigay/Unocard . Only for men. Info: 349 8906645, www.fabrikfirenze.it LUCCA H-U-B Sab.1 dicembre: Life ball, per la lotta contro l’Aids/Hiv Red dress code by Lucio Style, Appuntamento in collaborazione con Me2 e i suoi Boyz – www. me2.it, Gayte1 Regina Miami, Markesa, Me2 Boyz, Djs: Gianluca Pacini e Riccardo, Gayte2 Paolo Tuci, Me2 Boyz Sara Galli Dj, sab.8 ospiti i modelli della COLTStudio: Adam Champ, Carlo Masi, Eric Valentin, in diretta Video&Chat su www.gay.it e www.me2.it alle 17. Dalle 23:30 i modelli COLT saranno all’HUB Disco a Lucca. Gayte1 Markesa, GO!boys Djs: Sara Galli e Riccardo, Gayte2 Tommy Alex Kenji Dj. Sab.15, Ivan dal Monte Dj, Gayte1 Regina & Markesa, GO!boys, Djs: Sara Galli e Gianluca, Gayte2 Luna, Ivan dal Monte Dj. Sab.22 Hub xmas, La magia del natale e una notte piena di doni, Gayte1 Markesa, GO!boys, Djs: Gianluca Pacini & Moira, Gayte2 Tommy, Sara Galli. Mar.25 Hub è a Pisa al Colors (www.colors.fm) e alla lettera L only women al Mamamia (www.mamamia.tv/letteral) Sab.29 Last 2007 saturday “Work in progress” ingresso 9,99 euro, drink incluso in lista), Gayte1 Markesa, pride dicembre 07 METROPOLI 93 GO!boys, djs: Sara Galli e Gianluca, Gayte2 Paolo Tuci, Alex Kenji. Lunedì 31 dicembre HUB è Hubllywood: Hollywood, concorso BeMarylin, GAMEz, cena, disco. FREEDOM R&B Freedom rooms&beds è completamente rinnovato, più confortevole, aperto tutto l’anno e aspetta i propri ospiti in totale relax, tranquillità e riservatezza, per passare giorni indimenticabili in una villetta con giardino. Freedom è in via Filzi 53, Viareggio. Info: www.freedombandb.com, 0584 387084. PISA COLORS Music pub colors è aperto mercoledì, giovedì, venerdì e domenica www. colors.fm LAZIO ROMA MUCCASSASSINA Il 7 dicembre si festeggiano i 17 anni del “party con le corna”. Il 14 dicembre la festa è Insatiabel, evento targato Gaydar. Il 21 dicembre il tema è Super casinò e il 28 Muccassassina si trasforma nel regno della trasgressione senza veli con XXX sex show. Capodanno a Muccassassina è Euphoria, il party in collaborazione con il Salvation di Londra. Mucca è al Qube, via di Portonaccio 212, ogni venerdì dalle 23. Ingresso: 15 euro con consumazione, ridotto 12 con consumazione, Info: www.mariomiei.org, www.muccassassina.com, 06 5413985 PELLE Una personale di Paolo Bielli, con un video di Marco Giuseppe Schifano, galleria Monserrato Arte 900 (via Monserrato 14), dal primo al 7 dicembre. In occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids, la galleria Monserrato Arte 900 ospita Pelle, una mostra personale di Paolo Bielli. Lo spazio della galleria è occupato interamente dall’installazione che allestisce uno spazio pericoloso e il visitatore viene introdotto in un ambiente il cui pavimento è ricoperto da una distesa di coltelli, schermati da un foglio di cellophane. La soglia della galleria ospita inoltre una videoinstallazione realizzata da Paolo Bielli con la regia del giovane videomaker Marco Giuseppe Schifano, figlio del pittore venuto a mancare nel 1998. Dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19:30, ingresso gratuito. Info: 06 686176. AMIGDALA Proseguono gli appuntamenti con Amigdala – corpi vari generi diversi alla Locanda Atlantide: il progetto di cultura queer di Romateatro.com, al centro il corpo, oltre ogni prospettiva legata all’identità di genere e all’orientamento sessuale. L’appuntamento è ogni secondo e quarto sabato del mese: gruppi ed artisti queer con musica dal vivo, dj set di musica elettronica, esposizioni d’arte, le performance e i visuals di PacOnAzim... Sabato 8, in occasione della festa dell’Immacolata, Amigdala presenta: Immaculate tranSformer party! Alle 23 documentario Les travestis pleurent aussi – transvestites also cry (Anche i travestiti piangono) di Sebastiano d’Ayala Valva (Francia, 2006). E dalle 23:30 sul palco della Locanda Atlantide si esibiranno in un live act i Jellyfish Wake. A seguire, dj set di musica elettronica con dj residents: Phonola(Elect ro_wave) e Computer blue (Electro ) e lo special guest DukeemerlustVsViola (electro). I videos e i visual sono di PacOnAzim. Ingresso 6 euro. Info: www. amigdalaqueer.it, www.myspace.com/amigdala, 392 0929671. Locanda Atlantide è in via dei Lucani 22 b (San Lorenzo), Roma. CAMPANIA NAPOLI DEPOT Gli appuntamenti con le serate a tema saranno sospesi dal giorno 22 dicembre al giorno 6 gennaio. Info sito internet e pubblicità su “Pride”. Le serate underwear si svolgono la domenica, in cui si può girare per il locale in intimo. Mercoledì sera Naked party. Appuntamento fetish e imperdibile per tutti coloro che amano un preciso dress code è quello con la serata full fetish party che si tiene venerdì 21 dalle 22 in poi. Per orari e dettagli: www.depotnapoli.com dicembre 07 pride 94 METROPOLI SUERTE Il gruppo Suerte ricorda i consueti appuntamenti settimanali: ogni venerdì è di scena il Sunrise Ferdinand club, disco salotto dance a 2 piani con area disco, dark room e sala con bar dove ci si diverte con la messaggeria paparazza e con il karaoke. Il locale si trova a piazza Porta Nova 8, presso il corso Umberto. L’altro appuntamento del gruppo Suerte è ogni domenica al SudTerranea club con Il Rivolto! Il locale si trova a vico Primo Quercia, nelle vicinanze di piazza Dante e ha 2 dancefloor animate dalle performance dei go go boys, 2 sale con bar di cui una per fumatori e zona privé. Info: 349 6748557, 338 7999165, [email protected] BLU ANGELS la sauna sarà aperta tutti i giorni festivi e feriali. La prima sauna gay di Napoli continua la sua attività aprendo tutti i giorni. Una struttura con pulizia, igiene, cortesia e con servizi di sauna finlandese, bagno turco, vasca idromassaggio, dark labirynth, stanzette relax munite di video, bar, sala videoxxx, sala massaggio, phon gel e spazzole. Per Capodanno grande sorpresa. Info: 081 5625298/5035 al Centro direzionale isola A/7. RED MOON Da gennaio 2008 Red Moon sarà aperta tutte le sere solo con bar, stanzette video music, videoxxx, labirynth, dark, e il sabato discoteca con go go boys show e ricco calendario di incontri ravvicinati. Info: 081 5625298. Red Moon è presso il centro direzionale isola A/7 Napoli. PUGLIA BARI ONE NIGHT KABUM PRIDE VILLAGE Live performance voice & dj animazione for man e woman mozzafiato e tanto altro ancora.... Sabato 1 dicembre, presso Heineken disco club a Gioia del Colle (Bari). Dj set consolle: Resident Mr.Gigi Prox Special Guest dalle disco romagnole: Lady Monique Electro House Performance: Mr. Rey. Animazione drag: Miss Nikita – Evanelsen. Guest drag: a sorpresa. One night happy birthday Kabum Pride village, martedì 25 dicembre, sempre presso Heineken disco club: 5 dee jay a rotazione per 8 ore di musica non-stop, 2 aree disco, spettacoli acrobatici, animazione, drag. Info 347 3670135, www. kabumpridevillage.com SICILIA CATANIA PEGASOS sabato 1° dicembre serata dedicata alla lotta all’Aids; sabato 8 dicembre white party; martedì 25 dicembre christmas party con mega show: Darix presenta il grande ritorno di Regina Rogers and friends; mercoledì’ 26 dicembre open disco no cards no tickets, all free; lunedì 31 grande veglione di S. Silvestro; lunedì 31 il cenone al caffè Neva solo con prenotazione, agevolazioni per coloro che, dopo, passano al Pegaso’s circus; martedì 1 gennaio la notte della stelle condotta da Darix e Regina Rogers; sabato 5 gennaio arriva la befana. Pegaso’s info: www.pegasos.it, 348 3534116, 333 9719188, 347 1866779, 095 7357268. Caffè Neva è in piazza san Francesco d’Assisi 4/5. Info: 095 315545, 348 3534116, 3471866779, [email protected] pride dicembre 07 95 BIG MAMA’S Il Big Mama’s di Lonato del Garda è la novità del 2008. Aperto venerdì, sabato e domenica, offre tre serate completamente diverse. Il venerdì, con dj a rotazione e musica a tema dal rock alla afro; il sabato, serata con hip hop, house e balotta, con Valli & Steee digei più guest djs in consolle, infine la domenica è serata relax, con musica live e karaoke. Il venerdì e il sabato la disco è dalle 21 alle 4, e per chi arriva entro le 23 il prezzo è dimezzato; la domenica è aperitivo con musica live e karaoke e con ingresso gratuito. A disposizione dei clienti anche una saletta privé per chiacchierare. Per informazioni aggiornate sui programmi delle serate, per le foto e per contattare i gestori: www. bigmamas.it Contatti: 347 1509452 e 347 2563585. Big Mama’s è in via Mapella, 7 a Lonato del Garda (Brescia) (dal casello di Desenzano seguire le indicazioni per Lonato e fare esattamente 2 km). dicembre 07 pride 96 DVD dicembre 07 DVD DVD 10125 10130 10131 10137 DVD DVD DVD DVD 10139 10140 10162 10167 DVD DVD DVD DVD 10169 10179 10181 10190 DVD DVD DVD DVD 10206 pride DVD 10221 10214 10233 97 STUDIO KNOW HOW enterteinment DVD personal lubricants 10138 dildos butt plugs jockstraps cock rings condoms toys & souvenirs DVD MILANO ViaAntoniodaRecanate7 (MMstaz.Centrale)20124 tel.02-67391224fax02-67847756 Apertodallunedìalsabato (orariocontinuato)h.9,30-19,30 ROMA ViaS.Gallicano13(Trastevere) tel.06-58335692fax06-58390427 Chiusoillunedì,apertodalmartedì alsabato.h.10,00-20,00 VERONA ViaGiolfino12(zonaP.taVescovo) tel.045-8486888fax045-8403289 Chiusoladomenica,apertodallunedì alsabatoh.12,00-22,00 NUOVO SPAZIO LEATHER MILANO DVD 10168 VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI SPEDIZIONE CON CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE Buono d’ordine per corrispondenza da inviare a: Studio Know How viaAntoniodaRecanate7 20124-Milano DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD DVD pagoallegandoassegno DVD 10205 pagheròcontrassegnoalcorriere nome: cognome: via: numero: città: cap: provincia: telefono: (obbligatorioperavvertiredellaspedizione) DVD 10234 SPEDIZIONERISERVATA CONIMBALLOANONIMO SPESESPEDIZIONE11,00Euro NONINVIAREFRANCOBOLLI dicembre 07 pride 98 pride dicembre 07 Guida Gay d’Italia ASCOLI PICENO Turismo Alternative Holidays/Man Around Italia - Viaggi gay, L.go La Spezia 6 (San Benedetto del Tronto) - 800688606, www. alternativeholidays.it ASTI Locali e Disco Boschetto Bar, v.le Partigiani 34, 0141 352471, 347 5811687. BARI Locali e Disco Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio Emanuele 40/42, www. boulevard.fan-club.it, 393/9066337 El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia Rutiliano. Kabum 1° sab del mese c/o Heineken, V.G.Pastore km 1,100, Gioia d.c.,wwww.kabumpridevillage.com, 347/3670135 North Wind Disco Pub, V.Giannone 18 (zona Campus). Dr. Push Up, c/o Gilda Art Privé, viale Einaudi 60. Novantagradi, c/o Zenzero, Traversa Colletta 12. Shortbus 2 e 4 dom del mese,c/o Gilda,V.leEinaudi60, www. shortbus.fan-club.it Saune Millenium Bath, Via Adriatico 13, 080/5342530 BERGAMO Locali e Disco Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, 19-02. Chiuso dom/ lun - [email protected] Get Up Club, via Bianzana 46. Mamo’s Bar, Via Baschenis 13/a 035/270014 - dalle 17, chiuso lun, www.mamos.it Ristoranti Brodo di Giuggiole, Via Colleoni 10 (Dalmine) 035/566581 Chiuso Lun sera, Sab mezzogiorno. La Gatta al Lardo, V.Giovanni XXIII 42 (Verdello). Trattoria Anita, Via al Luio 60 035/521830 (Alzano Lombardo). Chiuso lun e mar a pranzo. Saune The City Sauna, via Clementina 8. Sex Shop Center Fantasy, Via Manzù 3/d (Curno), 035/614111 www. centerfantasy.it Altro Comotti gomme V. Giovanni XXIII 1, 24052, Azzano S. Paolo, 035/532110, [email protected]. Sconti per lettori di “Pride”. BOLOGNA Associazioni AGEDO, c/o Arcigay, via don Minzoni 18. Arcigay “Il Cassero”, via don Minzoni 18 - C.P. 691. 051/6494416 - www.cassero.it - [email protected] Visibilia, Associazione Lesbica Separatista, C. P. Agenzia 2, 40123 Bologna - 051/6494276. Gruppi Sportivi Gruppo Pesce, lun e giov 19:30-20:20 c/o Piscina Vandelli - 329/4547793 Locali e Disco Bart, Via Polese 47/a 051/243998, [email protected] Easy Sunday, dom 20.30 c/o Capital Town via D. Minzoni 5/c - 335/6666933. Ganesh, via Polese 47/c - 051/5877771, 19-03. Movida Club, via S. Felice 6b - 051/232507, 17-06. Red Club, via del Tipografo 2. Ristoranti Trattoria Papa Re, p.zza Unità 6,051/356120 Chiuso dom. Saune Black Sauna, via del Tipografo 2. 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Garda 1 via Mantova 1/a 030/9991004 mer-ven (donne) sab 23-5 www.artclubdisco.com Baraldois via Zadei 49, 333/5967903 99 La terrazza sul porto B&B Largo Carlo Felice 36 Tel. 070/658997, 339/8760155, www.laterrazzzasulporto.com [email protected] Locali e Disco Go Fish via G. B. Venturi 12/4. 348/5876314 070/45453169 one night giov e sab, www.go-fish.it Il fico d’India, Lungomare Poetto, 7° fermata. Rainbow Café, Via Rossini 16, ang. 347/6078384. CATANIA Locali e Disco Codice Rosso Cruising bar, via Conte Ruggero. Big Mama’s, v.Mapella7, Lonato, www.bigmamas.it café Noir,porto, vicino exCapannone. 349/2693745, DayBar,V.leEuropa45M, Montichiari, www.daybar.it 347/9548021. Gaymen bar, c/o sauna Splash (vedi). Ore 15-01. Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80 - 095/7357268 Out Limits (Paderno Franciacorta), via U. Foscolo 2 348/3534116, one night sabato e prefestivi. 030/657536 335/6089210 ven (donne e non solo) e sab www.pegasos.it 22.30-05 www.outlimits.it Pegaso’s club, v. Canfora 9, 349/1732207 gio-dom Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11, www.redesiderio.com Ristoranti Sisìpub (Desenzano), vic. Duomo 13a, 030/9140085 Neva caffè, p.zza San Francesco 5, ore 07-03, Trap, via Castagna 55, 328/4523880 ven-dom. www. 095/315545 trapmad.it Saune Valliesteeedigei, serate itineranti.347/1509452, Terme di Achille, via Tezzano 13. 095/7463543, 347/2563585, www.vallisteeedigei.it 333/4305708 mar-dom 14-24, sab nostop, www. Ristoranti termediachille.com Marilyn, v. don Mazzolari 32-34, Colombare di Sirmione, Sauna Mykonos, gio-dom 17-00. 030/916543, chiuso giov. CESENA Open Bar, c.so Martiri della Libertà 30, chiuso dom. aperto 7-20, merc. chiusura 01. Hotel Saune Villaggio delle rose camping, V. 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FIRENZE Hotel Medici Hotel, via de’ Medici 6, tel 055/284818, info@ hotelmedici.it, www.hotelmedici.it Soggiorno Gloria, via Nazionale 17, 055/288147 www. soggiornogloria.com Locali e Disco Fabrik cruising bar (Calenzano), via del Lavoro 19, 349/8906645, dale 22 mar-dom. www.fabrikfirenze.it Piccolo Café, borgo Santa Croce 23r. Tabasco Disco, p.zza Santa Cecilia 3, 055/213000 www. tabascogay.it Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r - 055/2469022 www.yagbar. com Ristoranti Cantina Barbagianni, via S. Egidio 13. High Caffetteria/pub, v. dei Renai 27/A. La vie en rose, borgo Allegri 68R, www.lver.it Saune Florence Baths, via Guelfa 93r - 055/216050. www. florencebaths.it Altro Extro (Empoli), parrucchieri. via Avane 58. GENOVA Hotel Bel-Fast B&B, via Balbi 23 - 010/2541386 - 349/3602068 - 349/0541345, [email protected] Locali e Disco Aqua Club Bar, salita Salvatore Viale 15/r. 010/588489 merdom 21-03 (anche sauna). Virgo Discoclub, v.Carzino12 GE, 347/8151451, info@ virgoclub.com Ristoranti Osteria Cesira, salita Salvatore Viale (adiacente Aqua Club) Saune Aqua Club (vedi sezione Locali e Disco). LAGO DI GARDA Hotel Ristorante e camere da Gianni, v. S. Marcello 21, 38062, Chiarano di Arco TN 0464/516238, Fax 0464/513610, www.dagiannni.it LUCCA Locali e Disco HUB Disco Acqua 20 (Ponte S. Pietro), V.Poggio 1 MESSINA Shop Libreria Hobelix - Via dei Verdi 21 (friendly). 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