Anno 4 - n° 28 - € 1,00
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ATTUALITA’
A
KI S
K ULTURA
INFORMAZIONE
1 novembre 2008
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
In questi ultimi giorni ho constatato con grande amarezza il sorgere
di un clima di violenta contestazione nei confronti della squadra
dell'Acireale e del suo tecnico Mauro Zampollini. Contestazione
che, purtroppo, è sfociata anche in vere e proprie forme di aggressione verbale e in gesti deplorevoli come quello di rivolgere sputi
all'indirizzo dei giocatori. Di fronte a queste manifestazioni che giudico eccessive e immeritate, mi sento in dovere di rivolgere la mia
piena solidarietà e di rinnovare la fiducia nel lavoro del mio tecnico
Mauro Zampollini, del direttore sportivo Antonio Marletta e dell'intera squadra.
Questo non perché non mi renda conto della difficoltà incontrate ed emerse in questo avvio di stagione. Ma semplicemente perché conosco il lavoro e l'impegno che
tutte le componenti di questa società hanno messo per allestire una formazione di
livello e l'abnegazione e il sacrificio del mister e degli atleti per portare la squadra a
livelli di rendimento ottimali. Dalle prime giornate ad ora la squadra ha dimostrato
dei miglioramenti significativi e l'approccio positivo ad ogni singola partita, la voglia
di tenere sempre il pallino del gioco e di giocare all'attacco mi fanno ben sperare
che questo gruppo potrà darci a breve grandi soddisfazioni. A quanti oggi sostengono che occorrerebbe una rosa fatta da "picchiatori" di categoria io rispondo che
ciò non è nello stile e nei progetti di questa dirigenza, che sin da subito ha dichiarato obiettivi di alto livello per raggiungere i quali ritiene ci sia bisogno di persone di
alto livello, tecnico e morale. Ed io sono convinto che i nostri giocatori siano giocatori in grado di farci compiere il salto di qualità. Così come sono fiducioso sulle
capacità di Mauro Zampollini, un tecnico - lo rammento a quanti lo avessero dimenticato - di esperienza in categorie superiori alla
nostra attuale. Ciò non toglie che tengo costantemente sotto osservazione l'andamento della
situazione e che di fronte ad un empasse di
risultati potrei decidere per contromisure radicali. Ma quando e se ciò avverrà, sarà fatto con
la massima lucidità e sensatezza, nel rispetto
dei programmi che ci siamo prefissi. Nessuna
decisione, nessun provvedimento sarà mai
preso sull'onda dell'emotività per una gara
andata male o un rigore sbagliato: perché ciò
farebbe solo il male della squadra. Anch'io ho
assistito alla gara di sabato contro l'Aci
Sant'Antonio e mi sono parecchio arrabbiato
per non essere riusciti a fare nostra la partita.
Ma non per questo mi sono preso la briga di far
saltare teste o spezzare gambe a nessuno. E
se il massimo dirigente di una società di calcio
decide di dare fiducia e stare vicino alla squadra anche nei momenti di difficoltà, non vedo
perché non possano farlo anche i tifosi che
hanno i nostri colori nel cuore. Solo con l'appoggio morale si può dare ai nostri ragazzi la spinta giusta per superare ogni ostacolo. Chi la pensa così è con me e fa il bene della squadra. Ma chi viene allo stadio solo per aggredire tecnico e giocatori in maniera per niente civile non posso ritenerlo un vero tifoso dell'Acireale. Per questo ho deciso di intervenire drasticamente
qualora si ripetano altri riprovevoli episodi come quelli di sabato, arrivando anche al
punto di allontanare dallo stadio i più violenti ed esagitati.
Il patron dell'Acireale
Ralf Schwarz
Sei di Acireale se:
LA VITTORIA DI PIRRO
ABBIAMO VINTO UNA BATTAGLIA MA PERSO LA GUERRA
“Un’altra vittoria così e saremo rovinati”. Le parole di Pirro, pronunciate nel 279 a.C., sono ancora attuali per Acireale. La richiesta di liberare dalle lanterne le “candele” architettoniche dello storico Collegio Santa Venera è stata accolta. È stato evitato uno sfregio. Ne restiamo debitori al
Sindaco Garozzo, all’assessore ai LL.PP., Licciardello e all’ispettore onorario della
Soprintendenza, ing. Scaccianoce e, ovviamente, agli organi di stampa, tra i quali il nostro Akis
che ha dedicato al problema un pezzo corredato da diverse fotografie.. Siamo soddisfatti anche
perché, in questa occasione, sono state sistemate le due candele, a sghimbescio, dell’attiguo
Palazzo Rossi, ma lo siamo moderatamente perché la scelta di conficcare le lanterne nel cuore
della pietra bianca non è figlia del caso, ma di una precisa direttiva, seguita in tutta la città. Dove
c’è pietra bianca c’è una lanterna. “La pietra bianca ‘tiene’ meglio”, ci è stato detto. E, allora,
abbiamo vinto una battaglia e perso la guerra. Come è potuta accadere una cosa del genere?
Non scandalizziamoci. La filosofia che permette di barattare un portale barocco con un garage o
di aggiungere cavi a cavi elettrici, sfregiando delicati prospetti, è ormai regola generale.
Possiamo fasciarci la testa in segno di contrizione, ma sapendo, come i devoti di San
Sebastiano, che non ce l’abbiamo rotta, ma dura Se proprio vogliamo trovare i responsabili dell’aggressione al Collegio Santa Venera - ma è un’operazione inutile - dobbiamo cercare non tra
gli operai, ma tra coloro che hanno approvato i progetti, limitandosi a esaminarli in maniera
superficiale, e tra coloro che avrebbero dovuto sorvegliare l’andamento dei lavori e non l’hanno
fatto. Ce ne sono altri, però: quanti hanno magari gli occhi velati di lacrime perché vorrebbero la
propria città più bella e tutelata, ma appaiono acquiescenti di fronte a qualsiasi scandalo, convinti, come dice Arbasino, che ribellarsi “è generoso e sfortunato come l’ultima carica del Savoia
Cavalleria contro i carri armati russi”. Il degrado non viene soltanto dall’alto, da coloro che
dovrebbero vigilare sul territorio e se ne astengono. Viene anche dal basso, da coloro che hanno
perso la capacità di stupirsi. Stiamo diventando un popolo di filosofi ignoranti. Non è una bella
prospettiva, ma è pur sempre una scelta che ha le sue comodità, prima fra tutte quella di farsi i
fatti propri, ma che lascia sedimentare una amara domanda: è possibile credere ancora in un
futuro diverso per Acireale?
Giuseppe Contarino
CINE FOTO CLUB GALATEA
CITTA’ DI ACI S. ANTONIO
XVII° INCONTRO D’AUTUNNO
CON LA FOTOGRAFIA
Domenica 2 novembre 2008 - Pro Loco - ore 8.30
ACIREALE E I VIAGGIATORI STRANIERI
Vedete
quella
cupola decapitata e mesta,
è l’acitanu populu, tuttu pancia e
niente testa!
Un detto riferito ad un sacerdote
che affacciatosi dal Collegio
Pennisi indicava la cupola di San
Michele. Altri, alcune alunne del
Collegio Santonoceto, e tra queste la nostra amica Anna
Ruggieri, indicavano, invece, la
cupola con quella di San Rocco.
CORSO SAVOIA
E DINTORNI
Sei di Acireale se...
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O MAG G IO A G IO VANNI V ECCHIO
Pag. 10
D O L C E R I E
Le foto della pagina sono di Nuccia Leotta
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AI CINESI IN VENDITA IL DUOMO DI ACIREALE
A BELPASSO IL PREMIO LETTERARIO
“MARTOGLIO”
G U C C I A R D E L L O
2
Sabato 1 novembre 2008
Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel. 328 8115194 - Grafica: MP - 347 1433135 - Foto: Nuccia Leotta
AKIS
Corso Savoia 111/c - 95024 Acireale - Tel. 095 7649095 - Tel./Fax 095 7647733 - [email protected]
Ai cinesi in vendita
il Duomo di Acireale?
Antonio Coniglio
In un articolo pubblicato domenica 5 Ottobre sul quotidiano "La
Sicilia", Tony Zermo, firma storica del giornale, si chiedeva, con
un tono tra il faceto ed il risentito, come fosse possibile che i
capi di governo dell' Unione Europea avessero scelto, come
sede del prestigioso Politecnico del Mediterraneo, la Slovenia
e non la Sicilia, misconoscendo le evidenti posizioni geografiche. C'è una sorta di "follia geografica", tuona Zermo, rincarando la dose bollando i "potenti europei" come "ignoranti di geografia". In realtà la questione è ben più complessa rispetto a
come sia stata posta dal noto opinionista. 1. L'equazione intuizione geografica-centralità politica non sempre va a buon fine.
La storia lo ha dimostrato più volte: il mediterraneo è stato centrale nelle fasi storiche in cui ha avuto dei popoli che ne hanno
affermato la sua necessità politica. Le popolazioni pre-classiche lottarono per il controllo del mediterraneo: "per avere il
mediterraneo bisogna conquistarlo", dicono i fenici(un appello
ai politici siciliani!). I greci hanno fatto di questo mare un centro
di incontro interculturale tra i popoli, attraverso il coraggio degli
investimenti. La locuzione latina "mare nostrum", riproposta
con enfasi retorica dai politici nostrani, veniva usata dai romani per indicare un orgoglio figlio della fatica della conquista e
non della retorica della vuottagine semplificatrice. Sicchè appare evidente come il rammarico di una parte della classe dirigente siciliana per quanto accaduto sia in realtà spiegabile in
modo semplice e lapidario: non contiamo nulla. Ne segue:
quando una terra non conta nulla? quando non ha una classe
dirigente che possa definirsi tale. La politica siciliana, destra
sinistra centro, non è in grado nè di perorare a Roma(in casa
nostra!) la causa siciliana, nè di avere peso oltre le Alpi. A nulla
vale la solita vulgata contro i "poteri forti". Nel dizionario dei
"politologi" siciliani non esiste il termine lobby: non sappiamo
essere una lobby: un gruppo di pressione. In "Enrico VI" di
Shakspeare lobby significa ponte, corridoio: l'unico ponte del
quale si parla in questi mesi è quello sullo stretto, opera sacrosanta e condivisibile ma ci chiediamo: si può ridurre la proposta politica di una classe dirigente al ponte sullo stretto? Zermo
si chiede: "La Sicilia è buona solo per farci approdare i metanodotti algerini e libici, o per impiantarci rigassificatori e raffinerie?" Anzichè girare sempre la domanda agli altri, rispondiamo
noi siciliani. C'è un detto che esprime in modo calzante l'atteggiamento di chi ha avuto dei talenti e non li sfrutta lamentandosi: "Di loria vinniru e di loria si ni vanu": la natura ci ha dato bellezze paesaggistiche straordinarie, un clima mite, il mediterraneo; la storia ci ha dato monumenti e grandi risorse culturali.
Spetta a noi scegliere quali strade seguire: ha poco senso pensarla in maniera riparazionista e rinunciataria: lamentarsi contro i Borboni o contro i piemontesi, sparare a zero contro l'unità
d'Italia. Guardiamo al futuro con consapevolezza: esistono i
poteri forti? cerchiamo di diventare noi stessi un potere forte.
Per far questo, lo abbiamo ripetuto nei "pezzi" precedenti,
abbiamo bisogno di intelligenze, competenze, di un vero progetto di sviluppo. L'unica capacità di chi amministra non può
essere soltanto quella di "essere vicino alla gente": la vicinanza non è da sola garanzia di buon governo. 2. Nell'articolo su
citato si parla anche della sede del segretariato dell'Unione
Europea e delle candidature di Barcellona, Marsiglia, Malta ad
ospitare l'organo politico della nuova lega. Ci risparmiamo le
ineludibili precisazioni relative alle storture dell'organismo nato
qualche mese fa, limitandoci a segnalare la eccessiva genericità degli obiettivi prefissati(Monnet ci ha insegnato l'impostazione funzionalista!) e l'assenza nel novero dei paesi partecipanti degli Stati Uniti(il che significa la mancanza di un attore
che da decenni determina, luci ed ombre, la politica mediterranea), ma ciò che sarebbe necessario chiedersi è: come è possibile ottenere in Sicilia la sede del segretariato? Non sarebbe
male che il presidente Lombardo, rappresentante del centrodestra, ed il capo della opposizione (anche se è difficile trovarlo!) convochino un "tavolo politico" che, superando le logiche di
convenienza, faccia pressione sul governo nazionale ed asse
con i paesi arabi(in modo da ottenere una sponda in Europa).
Crediamo che soltanto attraverso la creazione in Sicilia di una
"lobby"(nel senso positivo che questo termine implica) sia possibile alzare la voce e far valere le nostre ragioni. Non si può
essere "signorotti"(non signori perché l'accezione è diversa!) in
patria e servi della gleba a Roma o in altre parti del mondo:
delle due l'una: si attendono delucidazioni a riguardo.
Il seminario-convegno che si è tenuto sabato 11
ottobre in Acireale, dal titolo “ Il Bene Comune”
organizzato dalla locale Misericordia, aveva come
scopo e finalità aiutare la comunità a riflettere ed
a interrogarsi sul valore dell’etica, sul ruolo che
può svolgere il volontariato per aiutare i cittadini ad
intraprendere percorsi solidaristici, di giustizia
sociale, di pacifica convivenza, di pari opportunità,
cercando di promuovere politiche nel proprio territorio che siano rispettose delle peculiarità paesaggistiche, culturali, ambientali, storiche. I tre relatori
che hanno curato questi temi : mons. Sebastiano
Raciti già rettore del seminario di Acireale, prof.
avv. Ignazio Maria Marino docente all’università di
Catania, prof. Alberto Ziparo docente dell’università di Firenze- responsabile della Rete meridionale del Nuovo Municipio-, hanno dato un importante
contributo all’approfondimento di questi argomenti
così attuali. Sabato mattina è stato molto partecipato l’incontro tenuto dal prof. Pidalà Andre
Marcel, urbanista dell’università di Palermo,
responsabile regionale della Rete del Nuovo
Municipio, e dallo stesso Alberto Ziparo, che hanno
incontrato gli alunni delle quinte classi degli istituti
superiori della città. E’ stato presente per tutto il
tempo il vescovo S.E. mons. Pio Vigo che ha salutato calorosamente gli studenti invitandoli ad ascoltare con attenzione gli spunti di riflessione offerti
dai docenti che hanno parlato dei messaggi spesso pervasivi ed omologanti delle Tv commerciali,
della necessità di vivere in maniera critica ed attiva il nostro essere cittadini, portatori di diritti e di
doveri, di approfondire la conoscenza della storia
del proprio territorio, di allargare l’orizzonte culturale per essere capaci di gestire la complessità di
una società così problematica. I ragazzi hanno
interagito con il brillante prof. Ziparo che aveva ,
scherzando, paventato la possibilità che si rendeva necessaria la vendita ai cinesi del Duomo di
Acireale per ripianare i debiti. Il dibattito che ne è
scaturito, tra il serio e l’ilare, è servito per tenere
alta l’attenzione dei quattrocento studenti che non
si sono tirati indietro nel sostenere le ragioni di chi
affermava che il Duomo è un patrimonio storico
monumentale così prezioso per l’identità della città
e dei suoi abitanti, e per nessuna ragione al mondo
avrebbero consentito la sua “alienazione”. Nel
pomeriggio il convegno si apriva alla città, al
Sindaco ed ai suoi assessori, tutti assenti. Il tema
dell’etica affrontato da mons.Raciti, poi richiamato
dagli altri relatori, è sostanziale nell’agire per il
bene comune. Si è discussa la necessità di ripartire dai valori, da una nuova cultura che abbia finalità pedagogiche, di cui tutti, ai vari livelli, dobbiamo
sentirci responsabili. Occorre cambiare la logica
che sembra guidare il mondo industriale, bisogna
che si ristabilisca il valore della solidarietà da contrapporre alla concezione egoistica, occorre passare dalla “cultura” della competizione alla cultura
della cooperazione, dalla “cultura” materialista alla
cultura umanista, dove al centro deve ritornare
l’uomo con i suoi pochi bisogni, e non il consumatore con i suoi infiniti desideri . Il ruolo che può
avere il volontariato nel territorio è fondamentale
per una riformulazione delle politiche sociali nella
comunità, esso può diventare strumento di difesa
dei diritti dei più deboli, testimone credibile della
cultura della solidarietà in una rapporto di sussidarietà con le Istituzioni e non di supplenza. Così il
prof. Ignazio Marino che invitava le organizzazioni
di volontariato ad essere attente anche ai processi
politici in corso che minano nelle fondamenta i
principi costituzionali su cui si fonda la nostra fragile democrazia, facendo notare come la nuova
legge elettorale, che priva il cittadino della possibilità di scegliere il proprio candidato, opzione che è
invece riservata ai partiti che non sono più libere
associazioni ma vere e proprie lobbyes, è palesemente anticostituzionale. Così come non è democratica l’attività politica del governo in carica che
cerca di imporre al Paese scelte grazie alla larga
maggioranza parlamentare, eludendo il dibattito
parlamentare e disconoscendo il ruolo di equilibrio
dell’opposizione. Alberto Ziparo ha affrontato con
grande lucidità vari argomenti, dalla crisi finanziaria in corso, alla crisi ambientale sottovalutata ma
ben più grave , alla crisi dei valori. Rispetto dell’ambiente, economia, qualità della vita nelle città,
grandi opere pubbliche, strategie di intervento nel
territorio, dipendono spesso da scelte politiche non
ponderate, razionali, volte al bene comune; sovente sono il frutto di interessi economici che mirano
solamente a massimizzare i profitti mentre il costo
dei conseguenti disastri viene ripianato con le
risorse dello Stato, quindi con i soldi dei cittadini. Il
prof. Ziparo ha quindi parlato di Acireale, della
razionalità urbanistica del suo centro storico, della
bellezza dei monumenti e delle numerose chiese,
delle ricchezze naturalistiche del suo paesaggio,
delle potenzialità davvero notevoli di sviluppo del
territorio, a patto che si rispetti l’ambiente, si valorizzino e si tutelino le risorse ambientali, si punti
alla naturale vocazione turistica, artigianale ed
agricola, quest’ultima grazie ad un suolo fertile e
ricco di acque, ad un clima favorevole, ed alla presenza del maestoso vulcano Etna. A conclusione
del convegno, il Vice Presidente della Misericordia
di Acireale, Orazio Maltese, ha dato lettura di un
documento frutto del lavoro di una commissione
appositamente costituitasi, formata da liberi professionisti, responsabili di associazioni, funzionari
pubblici, insegnanti, docenti universitari, semplici
cittadini, nel quale si individuano le risorse e le
potenzialità del territorio e della comunità acese, i
nodi problematici, e alcune proposte di sviluppo
solidali, partecipate, sostenibili che saranno presentate al governo cittadino ed ai mass media. Il
prof.Alberto Ziparo ed il prof. Pidalà Andre Marcel
hanno incoraggiato il gruppo a proseguire offrendo
la loro piena disponibilità per creare le condizioni
per la nascita in loco di un laboratorio della Rete
del Nuovo Municipio, proposta che è stata accettata e salutata con un caloroso applauso
Giuseppe Contarino
Cellulari: un software a prova di ladro
Credo che siano pochi coloro che non hanno perso
almeno una volta un cellulare e tanti sono, purtroppo, quelli a cui è stato rubato. Ci siamo
ormai rassegnati a queste evenienze e non ci
resta altro che acquistarne un altro con una
spesa supplementare e con tutti i disagi
connessi (come, ad esempio, la perdita
della rubrica con tutti i numeri memorizzati). Ma una notizia recente al riguardo merita di essere segnalata in questa rubrica perché è di quelle che certamente vengono
incontro alle esigenze di sicurezza e scoraggiano i ladri o gli eventuali nuovi fruitori del
telefonino smarrito o rapinato. Sujit Jain, fondatore della società “Maverick Mobile”, che aveva perso due
cellulari, ha inventato un software che, una volta installato nella memoria del telefonino, in modo nascosto
memorizza la rubrica ed eventuali altri dati anche quando viene tolta la Sim card. Trattasi, dunque, di un
software a prova di ladro. Ma c’è di più: questo software è in grado di fornire ad un altro cellulare il numero
della nuova Sim inserita, che rende inservibile il telefonino per i ladri, che verrebbero certamente smascherati. Il software, infatti,
invia al proprietario i
numeri chiamati dal
ladro o nuovo fruitore e
anche gli sms spediti.
I ladri probabilmente
continueranno a rubare, ma dovranno da qui
a poco, quando i nuovi
cellulari saranno disponibili, indirizzare le loro
“imprese” verso altri
oggetti di uguale valore. Visto il mondo come
va, non potendo contare sulla “conversione” di tutti i malviventi e nemmeno
evitare, se non con maggiore attenzione, la perdita del
cellulare, questa notizia ci rassicura almeno un poco.
La scienza conferma
che bere troppo riduce il cervello
Stavolta ci soffermiamo su una notizia che
Riccardo Spagnolo ha diffuso in Italia e
riguarda uno studio pubblicato negli Stati
Uniti d’America sugli “Archivies of
Neurology” a cura di Carol Ann Paul del
Wellesley College del Massachusetts.
Premesso che un consumo moderato di
alcol giova al cuore e alle arterie, la ricercatrice si è impegnata a verificare se questo consumo è utile anche al sistema nervoso. Confrontando le abitudini e il volume cerebrale (tramite risonanza magnetica) di 1839 adulti di circa 60 anni di
età, ha riscontrato
che, a parità di età,
sesso, istruzione e
livello socio-economico, queste persone
avevano un cervello
tanto più piccolo
quanto più consumavano alcolici ogni settimana. In sostanza il
cervello si restringe
consumando molte
bevande alcoliche.
Peraltro questo studio
serissimo e condotto con
tutti i parametri scientifici,
non ha fatto altro che confermare quello che intuitivamente constatiamo ogni
giorno e, per dirla con
Spagnolo, potremmo d’ora
in poi affermare che il
detto popolare che qualcuno “si è bevuto il cervello”
non è solo un’espressione
retorica.
“Sicilia ti cantu” autentica festa della canzone siciliana
Il DUO TRIQUETRA, composto da Camelo Sapienza – voce e chitarra – e da Franco Longo – mandolino e violoncello, promuove da diversi anni la rivalorizzazione della letteratura musicale siciliana nel rispetto dei valori storici, esegetici e filologici richiesti da questo genere musicale. Il DUO si appresta, visto il successo di quelle precedenti, ad avviare la stagione concertistica 2008/2009, denominata “Sicilia ti cantu”, con cinque nuovi appuntamenti
al Teatro Erwin Piscator di via Amendola 7 a Catania. Si tratta di una autentica festa della canzone siciliana che
suscita genuine emozioni nel pubblico con il recupero delle nostre tradizioni poetico-musicali. Ogni spettacolo (il
venerdì sera e in replica la domenica pomeriggio), è costituito da tre rubriche: “E non ni scurdamu”, una serie di
brani di grande interesse anche se non propriamente famosissimi; “Scavannu, scavannu” in cui si sostanzia l’attività di ricerca del Duo, un segmento che fin qui è stato capace di restituire all’interesse generale brani stupendi
che, altrimenti, avrebbero continuato ad essere ignorati; “Lu ciuri di li ciuri” ossia la sezione deputata a deliziare
gli ascoltatori con l’esecuzione delle pagine più celebri e amate. Ad ogni spettacolo danno il loro apporto, molto
apprezzato, Angelo Munzone, attuale presidente dell’Istituto di Studi Musicali “V. Bellini, e Fernando Mainenti,
scrittore e storico della Sicilia, ed ospiti a sorpresa. Il Duo inoltre ha al suo attivo 4 CD e di questi gli ultimi due
rappresentano l’avvio di un’interessante antologia della canzone siciliana. Carmelo Sapienza e Franco Longo negli
anni passati hanno anche collaborato con il Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale per la sezione “Beni culturali” con lezioni dimostrative sulle giuste ispirazioni interpretative dei brani dell’ampio repertorio popolare e colto
della canzone siciliana. Chi fosse interessato sin d’ora a questo cammino diretto ad alimentare (o ridestare) il più
convinto e partecipativo interesse verso le ragioni poetico-musicali più nobili e vere di
Sicilia, può richiedere informazioni sulla stagione concertistica, che inizierà a dicemGiovanni Vecchio
bre e si concluderà a maggio, al numero 346 395 82 30 oppure allo 095 38 67 80.
Il sorriso di Fiuggi
Il sorriso di dolci e ondulati declivi verdeggianti
accarezza teneramente la tua immagine,
piccola e maestosa,
intarsio di mosaico variopinto nella roccia.
L’acqua, scintillante e pura,
bacia con la poesia della natura
la tua nitida immagine riflessa.
Itinerario ricco di aromi lussureggianti,
emozione di armonia vivace e semplice.
Il tuo respiro
ardimentoso e amorevole
coglie con gioia
il fiore della natura,
scandito e dimensionato
dal ritmo coinvolgente
del diapason del tempo!
Nino Pulvirenti
Il silenzio di Dio
La gioia più grande la dà il cielo, trasparente, simile
ad un puro velo; è come un immenso prato in fiore,
trapunto di stelle, che parlano d’amore. L’infinità di
stelle, sono i tuoi occhi o….Signore, che tante volte ci
guardano, piangendo di dolore; e indignati fuggono e
spariscono nell’immensità per ritornare poi nel perdono con più luminosità; nulla è più delizioso, come il
sorgere del sole, quando la notte perde delle stelle il
bagliore, e i raggi, appena nascenti, fanno capolino
dipingendo il cielo di un dolce colore porporino, e poi,
con una velocità che lo scienziato ha cercato di cacciare, la sua luce raggiunge la terra ed il mare, le montagne, le valli, le colline…il cielo intero.
Soltanto tu, mio Dio, in silenzio, puoi donarci questo
arcano mistero! Quei raggi di sole che tolgono alla
natura il mantello delle tenebre, mostrandola ai nostri
occhi, bella e nuda. Nulla suscita ammirazione quanto
il corso del sole, la sua bellezza, la sua chiarità, il suo
splendore, la regolarità del suo cammino. L’uomo ha
capito che sono un dono divino. Del mio silenzio, dice
il Signore, a volte ne fate un lamento, meditando su
queste rime, però, ammirate le grandi opere di ogni
momento, e se cerchi la mia pace, la pace interiore, in
silenzio, fammi entrare, spalancando la porta del
cuore.
Oreste Leonardi Gennaio 2000
AKIS
Sabato 1 novembre 2008
“Corso Savoia e dintorni”
una nuova avventura del “periegeta”
Premessa. “Periegeta”, cioè “vagabondo”, cioè:
“descrittore di cose viste andando in giro”, è il soprannome dato da Antonio Pagano a quel Salvatore Trovato
di cui si fa ampio cenno in questo discorso. Seconda
premessa: Turi – pardon, l’avv. Salvatore Trovato – ha
più di ottant’anni, ma non se ne accorge lui e non se ne
accorgono gli altri: magari si meravigliano che quel giovanotto abbia pochi capelli e di colore un pochino stinto... Gli brucia dentro la fiamma di un amore inestinguibile per la sua città. A lei ha dedicato una serie di volumi – otto, più uno che illustra la centenaria storia della
“Società di Mutuo Soccorso” – che facendo perno su
una strada “importante” di Acireale scandagliano poi il
mondo delle realtà che intorno a quelle brulicano di vita.
Che sia stato – alla lon-tana, però, ché un paio di lustri
ci dividono – mio contubernalis nelle antiche sale dell’istituto “San Michele”, molto vuol dire: io seguo le sue
“storie” e lui le mie.. non evitando eventuali frecciate e
sottolineature mordaci: ma ci si vuole bene, ci si incontra quando io torno dal mio dorato esilio romano.. C’ero,
È stata presentata , presso i locali dell’aula magna
“Bianca” del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale,
alla presenza di un folto pubblico di amici, parenti e
conoscenti, l’ultima “fatica” letteraria dell’avvocato
Salvatore Trovato, dal titolo “Acireale, Corso Savoia e
dintorni”. Illustri sono stati i relatori della serata, presentata con la solita verve dal nostro direttore Turi Consoli:
il canonico prof. Salvatore Pappalardo, già rettore della
Basilica di San Sebastiano in Acireale e docente nei
Licei, il prof. Alfonso Sciacca, già stimato preside del
locale Liceo Classico “Gulli e Pennisi” ed apprezzato
critico d’arte, e l’avv. Anna Ruggieri, noto legale catanese, che non manca occasione per ricordare la sua “acesità” d’adozione, dato che dal 1950 al 1962 ha abitato
nella nostra città, proprio in Corso Savoia. Dopo via
Davì, via Dafnica, via Vittorio Emanuele, Via Galatea,
Corso Umberto e Via Paolo Vasta, l’avv. Trovato ha
puntato la sua attenzione su questa importante (forse
meglio definirla caotica?) arteria viaria. Il suo, dunque,
è un vero e proprio “percorso peripatetico” per le vie
dell’Acireale che fu, un viaggio nella memoria che ci
restituisce ricordi di tempi non troppo lontani, ma che
sembrano venire fuori da un passato antichissimo...
Numerosissimi i personaggi ricordati anche in quest’ultimo volume; citiamo tra gli altri, in ordine alfabetico: l’ottico Walter Angiolucci, l’artigiano Giuseppe Ardizzone
(Don Pippino “u ramaru”), il libraio-editore Mauro
Bonanno, il prof. Rosario Bonaventura, il tipografo
Pippo Lanzarotti, il prof. Gaetano Ruggieri, il chirurgo
Michele Russo e tanti altri. Come le precedenti pubblicazioni, anche l’ultima opera dell’avv. Trovato si caratterizza per la semplicità del linguaggio, la conoscenza
approfondita di luoghi, personaggi ed eventi, la sottile
ironia con cui racconta episodi di una storia a torto definita “minore”. Ma quanto è cambiata la nostra città! Si
è ingrandita, indubbiamente, ma il progresso economico non è stato per niente rispettoso della sua storia e
della sua stessa identità. La corsa al facile arricchimento e il prevalere di interessi particolari sul bene comune
ha spinto e favorito una speculazione edilizia che ha ne
sfigurato per sempre l’armonia delle linee e il rigore
della struttura urbanistica, apprezzata concordemente
da tutti i viaggiatori stranieri che visitarono Acireale tra il
Sette e l’Ottocento. Corso Savoia, una volta pullulante
centro del commercio e sede di numerose attività economiche, è un puzzle di cartelli: “vendesi”, “locasi”,
“affittasi”. “Oh tempora, oh mores!” Un viaggio nella
memoria, dunque, quello dell’autore, che lascia all’ascoltatore “non più giovanissimo” la nostalgia per quello che era e non è più ed in quello “meno maturo” l’amarezza per un passato, forse, migliore del presente.
Dalle stesse parole dell’avv. Trovato trapela una certa
mestizia: “Da allora ad oggi quanti anni sono passati?
Non ci voglio nemmeno pensare”. Egli, tuttavia, come
ha sottolineato l’avv. Ruggieri, ha il pregio di essere “un
umorista naturale, che sa sorridere anche di se stesso”.
“Chi sa sorridere anche di
se stesso – ha aggiunto la
relatrice – conosce il priviGuido Leonardi
legio dell’intelligenza.”
[email protected]
quindi, a buon diritto, nel salone dell’Archimede “gentilmente concesso”, come si usa dire, gremito di amici ed
estimatori. E mi sono lasciato coinvolgere dal clima, dall’attenzione con cui venivano seguite le voci a vario titolo impegnate a dire che cosa mai avesse voluto dire lo
scrit-tore: magari, lo scrittore non ci aveva neppur pensato, a “quelle cose”, però stava lì ad ascoltare.. sentendo tuttavia una segreta armonia interiore, fatta di
parole e di immagini, quelle che avevano costituito l’impasto che copriva la carta patinata del volume. “Gli
manca il “labor limae”, ha detto Alfonso Sciacca: ma
non era un rimbrotto. La mancanza del “labor” sta proprio ad indicare che Turi Trovato “quel che ditta dentro
va significando” come diceva il Poeta più o meno ottocento anni fa. Non che sia tanto il tempo che scorre
lieve sulle pagine di “Corso Savoia e dintorni”. Cento,
cento-cinquant’anni di memorie per un mondo, che oggi
è quam mutatus ab illo!, tanto per citare l’Enea virgiliano sconvolto nel ricordare la figura sconciata di Ettore
apparsagli in sogno: com’è in crisi, quel mondo che
appare oggi abbandonato e in qualche modo tradito.
Quanta gente, c’era. E certo non tutto “parenti”, come
scherzosamente lo stesso Turi ha det-to all’inizio della
tornata. Persino i politici, c’erano: il sindaco di Acireale,
Garozzo, felice che la sua città fosse al centro dell’attenzione; il sindaco di Aci S. Antonio, Cutuli, che ha
offerto “ponti d’oro” perché anche sulle vie della sua
città si scrivesse con la stessa intensità di sentimenti; il
vice presidente della Provincia , Catalano, anch’egli
“acese prima di tutto”. O jacitano, perché questo è l’aggettivo che indica la nostra gens, di Jaci e non di Aci,
come puntigliosamente vuole il dialetto, che è la nostra
lingua, quella cui si fa riferimento lontani dalla noblesse
della lingua italiana. E il comandante dei Vigili Urbani
(non sarà stato il caso di chiedergli clemenza per un
paio di “soste vietate”?).. Beh, c’erano. E c’erano, questi sul palco, il preside prof. don Salvatore Pappalardo,
il preside prof. Alfonso Sciacca, l’avv. Anna Ruggieri.
Don Pappalardo e il prof. Sciacca sono stati i prefatori
del libro; si sono rifatti con puntiglio ai significati del racconto; in particolare, il prof. Sciacca lo ha integrato con
altre memorie, sue, di uomo che da ragazzo aveva abi-
tato “da quelle parti”. Ma son tutte cose che si leggono nelle prime pagine ricche, garbate, del volume.
Curiosità dei presenti mentre parlava l’avvocata
Ruggieri: l’elogio dello scrittore, con un commosso
riferimento alla memoria del padre ritratto nel libro, è
stato preceduto da un excursus su quel che si potrebbe definire “la stra-na coppia, giure e letteratura”, un
puntuale richiamo agli uomini di diritto che si sono
dedicati alle “mestiere” di scrittore; un elenco di nomi
celebri e meno noti.. quasi una strada che alla fine ha
condotto all’avv. Trovato, uomo “di diritto” e del pari
“di lettere”. Io magari, avrei potuto integrare il suo
elenco e citare, ad esempio, Federico Patetta, insigne
giurista e attento critico della Nencia da Barberino,
strappata a Lorenzo dei Medici e attribuita al
Giambullari; ma ero lì, da una parte, buono buono ad
ascoltare parole che mi arricchivano. La poetessa
Maria Grazia Falsone ha letto le pagine – sorridenti e
commoventi – dedicate al prof. Rosario Bonaventura,
“un uomo che ha avuto la fortuna di fare il lavoro che
amava”, con il ri-cordo di una battuta che ne rivelava
la profonda umanità: “Io non ti parlo delle sofferenze
degli a-spetti drammatici della guerra, primo perché
non li ricordo con piacere, secondo perché cerco e
vo-glio dimenticarli, e quindi, quando racconto, riferisco agli altri ciò di cui ho tratto un’esperienza di vita in
positivo”. E alla fine la nipotina di Turi, la piccola
Francesca, ha dato vita, con la voce un pochino tremante ma ben impostata, proprio alle pagine che il
nonno aveva dedicato al papà dell’avv. Ruggieri, l’indimenticato prof. Gaetano Ruggieri, direttore della
Stazione Sperimentale di Agrumicoltura, che “era contento di lavorare ad Acireale, che amava più di un
acese”. Un piccolo tradimento, alla fine: quando io,
che stavo tranquillamente tra il pubblico a “vi-vere”
quel mondo, sono stato chiamato a “dire qualche
cosa”. Ora, io non sono stato abituato ad an-dare da
qualche parte per “dire qualche cosa”; io vado se ho
“qualcosa da dire” (scusi il buon De-wey, la battuta è
sua); ma qualcosa da dire, stavolta, l’avevo. E ho
detto: della vitalità dei personag-gi, della ricchezza di
quel mondo narrato, del coinvolgimento nelle vicende
di personaggi che sono nella nostra vita..; e una cosa,
alla fine, che sfogliando le pagine dei libri di Salvatore
Trovato, di quei libri che costituiscono parte orgogliosa della mia biblioteca, mi è avvenuto di scoprire
come una parabola dei sentimenti: l’amore pudico,
quasi da adolescente, che affiora nel tratteggio di via
Davì e dintorni, nel ricordo della putìa del padre
Abramo, dell’umile gente.. sembra via via trasformarsi, divenire nei libri che seguono sempre più vivo
e incontenibile, fino a sfociare nella passione ardente
dell’ultimo libro, quello che è appena giunto tra le
nostre mani arida modo pumice expolitus (come
avrebbe detto Catullo). Un gran mazzo di fiori per le
signore, tanti applausi per tutti. E magari, come in
tanti dice-vano accomiatandosi dall’Autore felice e
meravigliato, quasi, di tanta ammirazione e di tanto
affet-tuoso entusiasmo, in appuntamento con la prossima narrazione di vita jacitana!
Rosario Musmeci
Le foto della pagina sono di Nuccia Leotta
ACIREALE E I VIAGGIATORI STRANIERI
“Charmante”, “jolie”, “beautiful” (“incantevole”, “piacevole”, “bella”). Con questi aggettivi ed altre espressioni ugualmente positive, nelle loro rispettive lingue madri, i viaggiatori stranieri che tra il Sette e l’Ottocento
visitarono Acireale nei loro diari descrissero la nostra città. È quanto ha potuto scoprire con piacere e soddisfazione (velate, però, da malcelata amarezza per le attuali condizioni) il numeroso pubblico che ha letteralmente riempito in ogni ordine di posti (ben oltre la sua stessa capienza) la Sala “Cristoforo Cosentini” della
Biblioteca Zelantea, per assistere all’interessante relazione su “Acireale ed i viaggiatori stranieri”, tenuta dal
prof. Francesco Calì, docente di Francese presso la Facoltà di Economia nell’Università di Catania, e studioso di Letteratura del viaggio. Nell’ambito di quello straordinario fenomeno che per generazioni di intellettuali europei, tra la metà del XVI e il XIX sec., fu il cosiddetto“grand tour”, il relatore ha ricordato come alcuni di essi prolungarono il loro giro per la penisola italiana, spingendosi fino alla Sicilia. Soprattutto a partire
dalla seconda metà del XVIII sec., dopo che vennero portate alla luce le rovine di Pompei ed Ercolano, quei
viaggiatori si accorsero che l’Italia non finiva a Roma o, al più, a Napoli. L’elite culturale europea iniziò a conoscere, quindi, lo straordinario patrimonio
storico, artistico e culturale che possedeva
il mezzogiorno d’Italia. Qui, infatti, si potevano ancora ammirare le vestigia dell’antichità classica e riscoprire, quindi, le radici
culturali della civiltà occidentale. Ecco che,
a partire da allora, molti di essi si spinsero
sino alle nostre coste, dapprima limitandosi a visitare le principali città marittime.
Quindi, si inoltrarono verso le zone interne
dell’isola, per poi affrontare un vero e proprio “tour” che li portava da un versante all’altro, quasi sempre con un’escursione sull’Etna, un fenomeno
naturale, quest’ultimo, che doveva sembrare loro, al contempo, impressionante e terribilmente attrattivo. Tra
coloro che visitarono Acireale si annoverano: il cartografo francese Jouvin de Rochefort e il funzionario spagnolo Carlos Castilla nella seconda metà del Seicento; lo scienziato irlandese Patrick Brydone, il pittore francese Jean Pierre Houel e il celeberrimo scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe nel sec. XVIII; l’aristocratico inglese marchese d’Ormonde, il romanziere francese Alexandre Dumas, il compositore tedesco
Richard Wagner e lo scrittore francese Guy de Maupassant nel sec. XIX fino ad arrivare alla scrittrice statunitense Francine Prose nel 2002. Quasi la metà dei viaggiatori che sono passati anche per Acireale erano
francesi; un 20% è rappresentato da inglesi, irlandesi e scozzesi; un altro 10% da tedeschi; tra i restanti si
annoverano statunitensi, polacchi, belgi, svizzeri, portoghesi, rumeni e spagnoli (il 10% del totale sono
donne). Tutti concordano nel sottolinearne la pulizia e la regolarità della struttura urbanistica. Per la via delle
Chiazzette il viaggiatore straniero raggiungeva, di solito, il borgo marinaro di S.Maria La Scala (di cui apprezzava la limpidezza delle acque) per ammirare la grotta delle colombe, straordinariamente somigliante ad un’altra, celebre grotta scozzese. Davvero lodevoli, poi, sono alcuni giudizi: “Aci Reale, cittadina oltremodo affascinante, la più dolce che
mi sia stato dato di incontrare in Sicilia (René Bazin, 1981); “Aci Reale, una delle più graziose e più pulite città che abbiamo visto” (John Butler d’Ossoty, marchese d’Ormonde,
sec. XIX); “Jaci Reale uno de più belli luoghi, di cui ho nel mio viaggio in Sicilia goduto. Esso è mantenuto straordinariamente pulito. Le case e le chiese sono di uno stile bello
e con molta regolarità fabbricate” (Friedrich Munter, 1786).
p.s. Chissà cosa direbbero, se vi facessero ritorno oggi!! Questo, lungi dall’essere nostalgico rimpianto o sterile recriminazione, vuole essere un monito alle
coscienze degli acesi del sec. XXI.
Guido Leonardi
Sicilia: l'arte sacra serve da guida
alla storia di Acireale
da “L’Avvenire”, di venerdì 10 ottobre 2008
È una storia dell'arte attraverso le chiese l'ultima
fatica di Alfonso Sciacca, già a lungo preside del
liceo classico di Acireale nonché per due volte sindaco. «Il racconto dell'arte» (Editrice Bohémien, pp.
286, euro 32) percorre infatti “le chiese nel territorio
delle Aci”, usandone i tesori
iconografici per compilare un racconto sia artistico, sia storico e
antropologico. Il
testo non si limita a informazioni
«turistiche» con
dati e date, ma
approda a una
definizione culturale della produzione artistica
siciliana negli ultimi 4 secoli: dal
Seicento al Novecento. Dalla cattedrale cittadina
alle chiese dei vari conventi locali, sono quasi una
trentina i templi sacri passati in rassegna, spesso
col desidero di riscattare una produzione artistica
scarsamente considerata e invece ricca di valori
non solo estetici, ma religiosi e sociali. Sciacca, ad
esempio, rintraccia nei dipinti sacri il vissuto quotidiano degli abitanti della costa orientale della
Sicilia, fatto di ansie e di attese esistenziali, soprattutto della consapevolezza della precarietà della
vita, insidiata da carestie e da un Etna sempre
incombente. Il racconto - abbondantemente illustrato - acquista poi carattere continuo anche per
l'indubbia unitarietà che 1'autore rintraccia nella
produzione artistica ecclesiastica del territorio: dai
dipinti secenteschi di Antonio Catalano il Vecchio,
alla bottega dei Platania, al Settecento di Pietro
Paolo Vasta, all'Ottocento di Giuseppe Sciuti e
Paolo Leonardi Vigo, al Novecento di Francesco
Mancini e di Francesco Patané...
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AKIS
Sabato 1 novembre 2008
Pillole Acesi
ph Nuccia Leotta
Studio Consoli
Studio Barbagallo
Trasporti - In Municipio il sindaco Nino Garozzo e gli
assessori Nives Leonardi (Pi) e Luciano Privitera
(Trasporti) hanno incontrato i dirigenti degli istituti
superiori e le aziende di trasporto pubblico (Ast,
Zappalà & Torrisi) al fine di agevolare il sistema di rete
Turi Consoli
[email protected]
Il Comando di Polizia Municipale ha denunciato una
persona perché esponeva sul parabrezza della propria
autovettura un contrassegno invalidi fotocopiato a
colori. La denuncia è quella di falsità materiale commessa da privato. L’intento del contravventore, secondo la Polizia Municipale, era quello di fruire degli stalli
di sosta riservati ai diversamente abili regolarmente
abilitati. Continua, in tal senso, l’attività di controllo e
tutela dei più deboli – in questo caso i diversamente
abili - da parte del Comando della Polizia municipale
che, già alcuni mesi fa, denunciò con la stessa accusa
altre quattro persone
Carabinieri - Il sindaco Nino Garozzo ha ricevuto a
Palazzo di Città il tenente dei carabinieri Daniele
delle corse effettuate dagli autobus in orario scolastico.
Per ottimizzare i collegamenti e consentire agli studenti di fruire delle corse, è stato deciso in questo incontro
lo scambio di informazioni tra il numero degli studenti
pendolari, la destinazione degli stessi, l’orario di
ingresso ed uscita degli alunni, la disponibilità di corse
scolastiche, i tempi di percorrenza degli autobus all’interno della cintura urbana.
Narduzzi, comandante del Norm, Nucleo operativo e
radiomobile della Compagnia di Acireale. Il tenente
Narduzzi, infatti, dopo oltre un anno di servizio ad
Acireale è stato promosso alla guida della compagnia
di Cossato in provincia di Biella e lascerà la nostra città
nei prossimi giorni.
a
ro
t
Turismo - Sui dati turistici diffusi dall’Azienda per il
Turismo, interviene il sindaco Nino Garozzo: “I dati
vanno letti nell’ambito della crisi complessiva e della
situazione economica del nostro paese: è risaputo ed
è noto che gli italiani si sono mossi di meno, i ceti medi
hanno spesso rinunciato in tutto o in parte alle vacanze. A riprova di ciò, c’è il dato degli stranieri che, pur
essendo negativo negli arrivi, complessivamente è
positivo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
E questo si traduce nel fatto che di stranieri ne sono
venuti di meno ad Acireale, ma vi hanno trascorso più
giorni. Il dato di sicuro interesse è dovuto in gran parte
al sistema alberghiero mentre nel recente passato era
toccato all’extraalberghiero garantire percentuali significativi alle presenze di stranieri. Complessivamente
nel periodo compreso tra gennaio e settembre si registra inevitabilmente un segno meno più contenuto per
le presenze rispetto agli arrivi il che conferma che i turisti restano di più in Città. I numeri dicono, addirittura,
che vi è un meno 10 per cento di arrivo di turisti stranieri, ma che vi è anche uno straordinario più 12 per
cento di presenze. I turisti e quelli stranieri in modo evidente restano molto di più in Città che in passato.
Dobbiamo giocoforza essere ottimisti e attendere la
ripresa economica augurandoci che il mercato interno
possa supportare i flussi del turismo straniero che
esprime particolare interesse per la Città convinti che il
nostro sistema turistico grazie ai nostri operatori regge
pur tra crisi globali e nazionali”.
Palasport di Corso Italia – Teatro Maugeri Prossima l’apertura del nuovo impianto sportivo. Si
parla del prossimo 9 Novembre (?), con a seguire, la
riapertura del Teatro Maugeri (Dicembre?) del quale,
pare, ci sia una “piccola” polemica sulla ripulitura della
facciata. Forse, stando ai si dice dei “bene informati!”
che lo status quo (nella foto) sarà quello definitivo. Si
tratta di una scelta cromatica ? (molto discutibile) o di
una carenza finanziaria?
delle vacanze”. La missione è stata presentata questa
mattina a Palazzo di Città in presenza dei sindaci e
degli assessori comunali al Turismo, oltre che dell’assessore provinciale al Bilancio, Ascenzio Maesano.
L’appuntamento è una tra le vetrine del turismo più
importanti del vecchio continente, se è vero come è
vero che lo scorso anno registrò 66 mila visitatori e
1500 espositori, oltre alla stampa turistica specializzata e gli operatori del settore provenienti dai 5 continenti. Evento, quindi capace di garantire un impatto mediatico e promozionale di altissimo livello. Lo scorso anno
Terre di Aci debuttò proprio a Lugano, quest’anno l’aggregazione ripeterà l’esperienza allestendo uno stand
con box espositivi a cui prenderanno parte anche l’associazione degli albergatori “Etna Coast” e “Acireale
bed&breakfast”. Nello stand saranno distribuite anche
le produzioni tipiche della pasticceria acese grazie al
contributo dei pasticceri – artigiani, così come verranno mostrate le maschere in cartapesta per promuovere il Carnevale di Acireale, il “Più bel Carnevale di
Sicilia”. E poi il mare di Trezza e di Acicastello, le
Terme romane di Santa Venera al Pozzo, la chiesa
della Mercede di Aci S.Antonio, il santuario mariano di
Valverde, la chiesa dell’Immacolata a San Gregorio, il
barocco di Acireale, l’oasi orientata della Timpa.
“Un modo per promuovere in maniera sinergica il
nostro territorio – ha commentato il sindaco di Acireale
Nino Garozzo -. Crediamo nella forza di questo progetto comune tra i territori delle Aci, in questo marchio, ma
crediamo che anche le istituzioni superiori debbano
dare una mano importante ad iniziative come questa,
che promuovono il sistema tra le imprese turistiche e
gli enti territoriali”. L’assessore al Turismo Giusy
Brischetto ha lanciato la novità di quest’anno: “Tra tutti
coloro i quali visiteranno lo stand saranno sorteggiati
quattro week-end omaggio nelle Terre di Aci. Il soggiorno è offerto Etna Coast mentre le escursioni
sull’Etna dalla “Aetna Tourist service”. Infine l’assessore Maesano: “Come Provincia abbiamo voluto partecipare al progetto perché pensiamo che sia una vetrina
importante ed adeguata alla promozione di questo territorio”.
PILLOLE DEL CASALOTTO
Spazzatura - La buriana
è passata, il paese è ritornato
alla
normalità
(quasi), le discariche a
cielo aperto sono scomparse (ancora quasi)…
ma resta certamente l’amaro in bocca a Pippo Di
Stefano e al sindaco
Pippo Cutuli per l’atteggiamento dei 22 lavoratori di GeoAmbiente che hanno “lazzariato” la cittadina con il loro atteggiamento /giusitificato,
questo si, ma giustificato fino ad un certo punto!. Ridurre Aci
S.Antonio come il territorio campano c’è voluto poco, auspicare anche qui la venuta di Berlusconi era forse negli intendimenti di qualcuno? Bando agli scherzi e guardiamoci in
faccia: l’amministrazione comunale in carica, ed in specie
l’ass.re Di Stefano, sta facendo le umane e divine cose per
tenere il bilancio in bilico, considerata la situazione fallimentare che si è trovata in eredità. Sono stati dati acconti continui con promesse, sempre mantenute, di risolvere al più
presto tutta la matassa….L’irrigidimento dei lavoratori, anche
davanti ad un problema particolarmente serio che ha toccato l’assessore del ramo, non ha fatto smettere questi dalla
protesta. Ora le cose si sono pianificate, almeno in apparenza, ma ora è bene che chi di dovere, i lavoratori e la ditta, la
GeoAmbiente, facciano per intero e sempre il loro dovere: le
discariche non devono esserci, la spazzatura deve essere
tutta raccolta, i cassonetti della carta e della plastica devono
essere svuotati, sempre e comunque. Ci risulta che quest’ultimi vengono attenzionati una o due volte la settimana…il più
delle volte sono pieni (i cittadini osservano le regole!) mentre
quest’azienda non da le giuste direttive. Sarebbe ora di cambiare il tutto? Aspettiamo la prova dei fatti….T.C.
Torneo Internazionale di Calcio – Italia – Lettonia – Cipro
– Olanda sono le quattro squadre che hanno partecipato al
Torneo di Qualificazione Internazionale per il Campionato
Europeo U.17. La cittadina del Casalotto è stata scelta dalla
FIGC e dall’UEFA (assieme a Trecastagni, Pedara,
Zafferana) per queste qualificazioni e per l’occasione l’am-
Terre di Aci – L’aggregazione turistica Terre di Aci, formata dai comuni di Acireale, Acicastello (comune capofila del progetto), Acicatena, Aci S.Antonio, Valverde,
San Gregorio prenderà parte dal 30 ottobre al 2
novembre a Lugano al “Salone internazionale Svizzero
IACP - L’ing. Salvatore Minaldi, nuovo commissario
dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale è stato
ufficialmente ricevuto a Palazzo di Città dal sindaco
Nino Garozzo. In presenza degli assessori Salvo
Licciardello e Giuseppe Torrisi, il primo cittadino ha
augurato al commissario un buon lavoro. Con l’occasione, è stata puntata l’attenzione su diversi argomenti
che, in maniera sinergica, vedranno protagonisti il
Comune e lo Iacp. Dalla nuova sede dell’Iacp che
potrebbe sorgere in una area di pertinenza del
Comune nella zona di San Cosmo, al piano di perimetrazione delle aree condominiali del quartiere che
conta circa 320 alloggi.. All’incontro hanno preso parte
il dirigente dell’area tecnica del Comune Giovanni
Barbagallo, il dirigente del Settore servizi sociali
Margherita Romeo e, per lo Iacp il dirigente dell’area
tecnica Salvatore Pulvirenti, il dirigente dell’area amministrativa Elisa Trovato. Presente anche il consigliere
comunale Nuccio Calabretta.. “Abbiamo augurato un
buon lavoro al nuovo commissario che ha voluto fare
visita al Palazzo di città, segno della volontà di collaborazione tra i due enti – ha detto il sindaco Nino
Garozzo -.
TEATRO - Aspettando Godot”, l’associazione culturale
che da anni presenta un cartellone teatrale di tutto
rispetto anche quest’anno, con molto anticipo, dà il
calendario degli spettacoli cche si terranno, come di
consueto, al Teatro Turi Ferro di via Galatea, ad
Acireale: si inizia il 17 gennaio con “La calunnia è un
venticello” di Domenico Platania, “Taxi a due piazze” di
Tino Mazzaglia per il 28 febbraio, e si continua il 21
marzo con “Fiat Voluntas Dei” di Giovanni Puglisi. Gli
ultimi due spettacoli andranno in scena il 26 aprile con
“Assassino al castello” di Domenico Platania e “Il senatore Fox” di Luigi Lunari proposto per il 9 maggio. Fuori
abbonamento, con la regia di Franco Musumeci e in
data da comunicare sarà proposto il lavoro di Aldo De
Benedetti “Da Giovedì a Giovedì”. Gli abbonamenti
(intero 40 euro, ridotto 35) si possono prenotare presso Pitti di via Galatea 77 e le Assicurazioni Licciardello
di corso Sicilia 15- Acireale o telefonando ai numeri:
339 7221351 – 347 6654792 – 348 463952
In relazione al Palasport di Corso Italia il Partito dei
Comunisti Italiani ci manda questa nota: “Aspettiamo
da luglio l'inaugurazione del Palasport di Corso Italia,
ma ad oggi (fine ottobre) non avviene nulla di concreto. Al danno si aggiunge la beffa: la struttura realizzata
è orribile. E' una "veranda" gigante, peraltro progettata
dallo stesso ingegnere che ha realizzato lo stadio
Tupparello, che tanto assomiglia ad un pollaio! Inoltre,
mentre il sindaco Garozzo e i suoi assessori sono già
apparsi, col sorriso a 36 denti, decine di volte in TV e
nei giornali, imbrogliando gli acesi sulla presunta apertura, si scopre che ben 500 posti a sedere, sugli appena 1200 previsti, non sono utilizzabili. Si vergogni il
Sindaco per tutta la demagogia esternata su una struttura che è degna di un piccolo paesino e non di una
città come Acireale”
Abbiamo riportato integralmente il comunicato dissentendo sul linguaggio ed il tono e, in parte, sulle
valutazioni e conclusioni dello stesso.
ministrazione, facendo i salti mortali e coinvolgendo tutte le
forze sane del paese ha presentato lo stadio come un auten-
Corso Sicilia 3 - Non cresceranno i fiori a primavera
ma certamente l’acqua piovana scorrerà più facilmente. Sarà stato il nostro intervento nel numero scorso, o
tico gioiello (il grande lavoro del vice sindaco Finocchiaro si
è visto). Nelle foto che vi presentiamo alcuni momenti della
giornata inaugurale del Torneo.
no? fatto sta che chi di dovere, la Sogip, ha provveduto, è di ciò ringraziamo il geom. Salvatore Messina ed
il rag. Rosario Musmarra per l’immediato attivismo.
“Festival della coreografia” La terza edizione del
Festival della coreografia, organizzata dal Centro Studi
Sport, si terrà domenica 16 novembre, , al palasport
“Tupparello” di Acireale. La manifestazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale
sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Acireale, avv.
Nino Garozzo, ed il direttore artistico Rocco Lo Guzzo
il quale ha illustrato i dettagli dell’iniziativa che coinvolgerà una cinquantina di scuole di danza di tutta la
Sicilia. Le prove degli allievi saranno sottoposte al
vaglio di una giuria di eccezione, composta da perso-
Capitano Fabio De Rosa - Il sindaco Cutuli, assieme a
buona parte della Giunta ed in presenza di molti consiglieri
comunali, impiegati del comune e semplici cittadini ha ricevuto il nuovo comandante dei CC., il capitano Fabio De
Rosa. Un cordiale e semplice colloquio che ha, ancora una
FIDAPA – Ospite il cantautore Vincenzo Spampanato è
stato inaugurato l’anno sociale 2008/2009 della FIDAPA
acese. La presidente, prof.ssa Elena Strano ha fatto gli
onori di casa. La manifestazione si è svolta ieri sera,
venerdì 31 ottobre. Nel prossimo numero il servizio.
naggi del calibro di Kledi Kadiu, Raffaele Paganini,
Emanuele Battista, Salvo Grillo e Claudio Insegno, professionisti che hanno accolto l’invito rivoltogli dal direttore artistico Rocco. “Acireale è lieta di ospitare una
manifestazione di tale rilievo – ha affermato il sindaco
Nino Garozzo – che esalta le doti dei più giovani e, al
tempo stesso, può costituire un valido trampolino di
lancio verso mete artistiche elevate.. Per informazioni
e adesioni rivolgersi al numero telefonico
338/8669681. Nella foto di Fabio Consoli, da sinistra:
Cristina Raneri, Giusy Fasone, Nino Garozzo, Rocco
Lo Guzzo
Il comunicato ci viene inviato da Gaetano Rizzo
volta, ribadito l’affetto della gente e la necessità dell’Arma sul
territorio. Ad accompagnare e presentare il capitano De
Rosa al sindaco Cutuli è stato il comandante della locale stazione Sciolto.
Giuseppe Finocchiaro
AKIS
Sabato 1 novembre 2008
La Libreria di Akis
PADRE AGATINO LEONARDI
A 25 ANNI DALLA MORTE
Presentato il libro biografico di Gregorio Monaco
E’ stato commemorato nel 25° anniversario della morte, con la pubblicazione di un libro biografico, padre Agatino Leonardi, che per 60 anni è
stato rettore della chiesa di S. Maria degli Angeli, ai “Cappuccini”. La presentazione del libro è stata fatta il 4 ottobre (festività di S. Francesco
d’Assisi) nella medesima chiesetta. Relatore è stato don Andrea Cutuli,
alla presenza del vescovo mons. Pio Vigo, del parroco don Giuseppe
Russo, dell’autore del volume prof. Gregorio Monaco, e di tante persone
che gremivano la chiesa, presenti perché attratte dall’evento ma anche
perché (soprattutto le più attempate) conoscevano e stimavano quel prete
alto e dal profilo inconfondibile che per più di mezzo secolo ha dedicato
tutto se stesso alla chiesa dei “Cappuccini” ed alla festa di Maria Bambina
(che, com’è noto, si festeggia l’8 settembre). Il volume di Gregorio Monaco
porta il titolo “Perché il popolo canti. Padre Agatino Leonardi sacerdote
cantore e poeta del sacerdozio”, che già delinea e sintetizza quella che fu
la vita e l’opera di don Agatino. Esso descrive in maniera “breve ed essenziale”, “uscita più dal cuore che dalla
penna dell’autore” (come dice padre Russo nella presentazione del volumetto) la vita ed il messaggio di “padre don
Agatino” (com’era affettuosamente chiamato da tutti), puntando sui due elementi che ne caratterizzarono la vita e
l’attività di sacerdote: la diffusione del canto gregoriano e la devozione a Maria Bambina. Padre Agatino, nato ad
Acireale il 7 maggio 1888 ed entrato nel 1898 (a soli dieci anni) in seminario, venne ordinato sacerdote il 19 dicembre 1914 dal secondo vescovo di Acireale, mons. Giambattista Arista, che lo mandò presso l’abbazia di
Montecassino, dove ebbe modo di approfondire il canto liturgico gregoriano. Ritornato ad Acireale, si dedicò poi per
tutta la vita a diffonderlo in diocesi, cercando di dare piena attuazione a quanto disposto dal papa Pio X nel suo
“Motu proprio” del 1903: “Tutto si faccia perché il popolo canti”. E nel 1993, quando ad Acireale è stato fondato
l’Istituto diocesano di Musica Sacra, è sembrato doveroso intitolarlo al “Canonico Agatino Leonardi”, perché si continuasse a diffondere tra la gente (e soprattutto tra i giovani) il canto liturgico ed il canto gregoriano. Don Agatino
già da seminarista aveva iniziato a frequentare la chiesa di S. Maria degli Angeli, perché essa era stata retta, prima
di lui, dai suoi due fratelli più grandi (anch’essi preti) Marcantonio e Gaetano, che l’avevano poi consegnata a lui
quando erano passati ad altri incarichi. Fin da giovane, quindi, egli matura quella devozione per Maria Bambina che
porterà avanti fino alla morte, avvenuta il 22 dicembre 1982, curando con particolare dedizione l’annuale festa dell’8
settembre, anche dopo il 1970, anno in cui la chiesa venne elevata a parrocchia ed egli ne cedette ad altri la cura.
Tra l’altro, quando egli aveva iniziato ad occuparsi della chiesa, aveva speso del suo (tutto il suo) per farla restaurare. Padre Agatino Leonardi è morto, come già detto, nel 1982, alla veneranda età di 94 anni, ed ha lasciato depositario delle sue carte e di tutti i suoi documenti di famiglia il nipote Gregorio Monaco. Si tratta di materiale inedito
composto da versi, scritti e carteggi vari, appunti, corrispondenza, di cui il prof. Monaco si è servito (assieme ad
altre opere pubblicate e citate nella bibliografia del volumetto) per la compilazione della biografia dell’indimenticabile “padre don Agatino”.
AD
Perché il popolo canti
Una pagina di storia è stata restituita alla memoria cittadina attraverso la rievocazione della figura di padre Agatino
Leonardi, rettore della chiesa cappuccina di S. Maria degli Angeli ed animatore liturgico. L’occasione è stata data
dalla presentazione di un agevole libretto dedicato all’illustre prelato, opera del prof. Gregorio Monaco, avvenuta
recentemente. A venticinque anni dalla scomparsa di padre don Agatino (avvenuta il 22 dicembre 1982 a 94 anni
d’età), come chiamato dalla gente, la pubblicazione di uno scritto che tratteggiasse la figura di questo sacerdote,
del suo interesse per il canto gregoriano, per la “sua” chiesa e per il culto a Maria Bambina è stata avvertita dall’autore, che ha avuto modo di conoscerlo a fondo. P. Agatino Leonardi nacque ad Acireale il 7 maggio 1888, settimo di sette maschi; dopo di lui una sorella aumenterà la sua famiglia. Terminate le scuole elementari presso
l’Istituto S. Michele, entrò nel 1898, a dieci anni d’età, nel seminario diocesano. Il 19 dicembre 1914 fu ordinato
sacerdote dal Vescovo mons. Giovan Battista Arista. Dal 1914 al 1917 il Vescovo Arista lo invia stabilmente presso l’Abbazia benedettina di Montecassino, dove acquisì la conoscenza del canto gregoriano, diventandone un vero
maestro. L’appassionato studio del canto gregoriano fu dovuto specialmente all’impegno pastorale ed all’obiettivo
che il popolo di Dio partecipasse attivamente alle celebrazioni. Aderì all’Associazione S. Cecilia, della quale partecipò nel 1923 al Congresso nazionale a Vicenza dopo un avventuroso viaggio. Nel 1918 è nominato Mansionario
onorario e l’anno successivo Mansionario corale da mons. Arista. Nel 1924 mons. Ferdinando Cento lo nomina
Magister scholae della Cattedrale, del cui Capitolo divenne anche Beneficiale. Nel 1929 è nominato da mons.
Evasio Colli vice parroco a S. Maria degli Ammalati. Nel 1931, dopo che il regime fascista fece chiudere i circoli di
Azione Cattolica, diresse il coro in Cattedrale durante un raduno presieduto dal vescovo Colli; fu questo il momento di maggior criticità nei rapporti tra le autorità politiche e quelle religiose acesi durante il Ventennio. Nel 1945 viene
chiamato Canonico onorario della Cattedrale dal Vescovo mons. Salvatore Russo, che l’anno appresso lo incarica
col compito di Direttore diocesano del canto liturgico del popolo. Nel 1957 diviene dapprima Canonico effettivo della
Basilica Cattedrale, poi Cameriere d’Onore in abito paonazzo (Cubicularius honorarius). Ma è nella chiesa di S.
Maria degli Angeli che si svolge la sua vita pastorale; questa chiesa la sentiva come fosse quasi di famiglia, anche
perché due suoi fratelli, Marcantonio e Gaetano, anch’essi sacerdoti, officiarono in essa. La curò con zelo, impegnando anche i suoi averi, restituendole la semplicità francescana con l’eliminazione degli elementi neoclassici.
Istituì il Doposcuola S. Maria degli Angeli in cui molti fanciulli trovarono il modo di studiare. Diede impulso al culto
di Maria Bambina, la cui festa liturgica fu introdotta in Acireale nel 1754 da P. Costantino d’Aci. Nel 1954, esattamente 200 anni dopo, P. Agatino riuscì a portare il simulacro della Bambina per le strade del quartiere fino in
Cattedrale. La preparazione della festa vedeva Padre Agatino incontrare le famiglie del quartiere, coinvolgerle attraverso la questua ai preparativi ed alle attività chiesastiche. Pochi anni prima di morire la “sua” chiesa venne eretta
a parrocchia nel 1966, allorquando una forte espansione edilizia interessò la zona del viale Regina Margherita. E’
stato intitolato al “Can. Agatino Leonardi” l’Istituto Diocesano di Musica Sacra. Nella prefazione il Vescovo mons.
Pio Vittorio Vigo ricorda come padre Agatino fu un “apostolo paziente del canto liturgico, riuscendo a percorrere
tutte le strade della Diocesi per insegnare nelle parrocchie il canto gregoriano”. Il parroco don Giuseppe Russo nella
presentazione del libro sottolinea come la comunità di S. Maria degli Angeli debba molto a questo suo “figlio e padre
nella fede”, che le ha fatto ereditare il patrimonio architettonico ed artistico della chiesa cappuccina e l’amore devozionale per Maria SS. Bambina. Il libro del prof. Monaco può essere richiesto, donando un piccolo contibuto, presso la parrocchia S. Maria degli Angeli, che ha edito il libro.
Rodolfo Puglisi
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Clara Calanna brilla all’IX Concorso Lirico Internazionale “Leoncavallo”
Voce avvolgente, scioltezza e innate doti sceniche hanno
sancito il successo di Clara Calanna, mezzosoprano catanese, unica italiana vincitrice, insieme a due coreani, un
soprano e un baritono, della IX edizione del Concorso
Lirico Internazionale “Ruggiero Leoncavallo”, svoltasi nella
splendida cornice di Piazza Duomo, a Montalto Uffugo, in
provincia di Cosenza. Una grande soddisfazione per la giovane cantante di Zafferana Etnea che, con autentica determinazione, è riuscita a sbaragliare numerosi concorrenti di
tutte le nazionalità, conquistando i favori della prestigiosa
giuria, presieduta da Francesco Ernani, Sovrintendente
Teatro dell’Opera di Roma, e composta dai tenori Nicola
Martinucci ed Ernesto Palacio, dal baritono Roberto
Frontali, dal critico di “Opera” Giancarlo Landini, dal
Direttore d’Orchestra Roberto Manfredini e da Giuseppe
Pintorno, membro del Comitato Scientifico della
“Fondazione Puccini”. “L’opera, preziosa forma d’arte, rappresenta una delle carte di credito più importanti per il
nostro paese - sottolinea Ernani -. Tutti noi abbiamo il dovere di salvaguardarla e, indubbiamente, il modo migliore per
farlo è quello di valorizzare i giovani talenti italiani.
Unitamente agli altri giurati, auguro alla Calanna un futuro
professionale ricco di trionfi”. L’artista siciliana, superate la selezioni con l’interpretazione di due celebri arie “Stride
la vampa” e “Mon coeur s’ouvre à ta voix”, scelte rispettivamente, da “Il Trovatore” di Verdi e “Samson et Dalila” di
Saint-Saëns, accompagnata, in finale, dall’Orchestra “Modigliani”, diretta dal maestro Mario Menicagli, ha letteralmente incantato la nutrita platea d’intenditori con “Acerba voluttà…O vagabonda stella”, brano tratto dall’opera
“Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea. “Dedico questa vittoria - interviene la Calanna visibilmente commossa ai miei genitori, Angela e Saretto, i quali mi hanno sempre sostenuto con incondizionato affetto, incoraggiandomi
ad andare avanti, nonostante le molteplici difficoltà legate ad una simile professione”.
G.C.
Sheila Incontro è Miss Sicilia Mondo 2008
Carmen Anastasi, 23 anni, è Miss Riviera dei Limoni 2008. Sheila Incontro, 18
anni, Miss Sicilia Mondo 2008. Sono state le prime classificate alla V Edizione del
concorso di bellezza “Miss Riviera dei limoni” all’Hotel Capomulini di Acireale,
organizzato dall’Associazione “Gruppo Teatro Ar.te” e dal suo Presidente Angelo
Privitera. E’ stata una kermesse nel segno della bellezza giovanile, divenuta un
appuntamento annuale di operatori culturali, artisti, uomini di spettacolo, e tantissime ragazze con il cuore in gola per indossare le ambite fasce di Miss 2008 nei
settori del cinema, dello spettacolo, dell’eleganza, dello sport e tanti altri riconoscimenti. Quest’anno le concorrenti sono state 12, tutte giovanissime, che si sono
esibite nella lunga passerella al centro di una sala affollatissima di parenti, amici e
sostenitori. Ogni candidata ha mostrato le sue virtù, nel ballo, nella recita di poesie e di sketch, come indossatrici degli abiti della stilista Laura Gagliano, mentre
Giusi Branchina ha allietato la sala con il repertorio delle sue canzoni. La giuria,
presieduta dal Cav. Paolo Russitto, era composta da Francisco Cordovana,
Antonio Lo Presti, sindaco di Militello, Enzo D’Agata, consigliere provinciale,
Mimmo Azzia, Sicilia Mondo, Enza Baglieri, Francesca Anastasi, Rosario
Gulisano, Mario Scandurra, Giovanni Vecchio, Giuseppe Costa, Alberto
Caponnetto, Giancarlo Sampognaro. Presentatore della magica serata, ricca di
sorprese e di scroscianti applausi, è stato l’ottimo Mario Fusari con Gloria
Merandino.
BAMBINI CHE SCOMPAIONO,
INDAGINI, ACCERTAMENTI, MANCANZA O INSUFFICIENZA DI PROVE.
È innegabile che ci siano criminali, i quali, poiché considerano ogni altro essere umano un oggetto ed una preda,
aggrediscono, torturano e uccidono. È innegabile che la maggior parte di questi criminali scelga come preda un
essere umano più debole. È innegabile che anche un campione olimpico a mani nude, può essere più debole di un
criminale rachitico, ma con una pistola in mano. Secondo l’id quod plerumque accidit (ciò che accade più spesso)
un bambino è più debole di qualunque criminale adulto, uomo o donna che sia, rachitico o gigantesco, che abbia
modi ipocritamente gentili o immediatamente violenti. I nostri bambini, dunque, sono una preda facile dei criminali.
Ogni anno, in Italia, scompaiono decine di bambini, e molti di più ne scompaiono in tutto il mondo. Quindi, ogni anno
in Italia e nel mondo, ci sono torme di criminali quasi sempre impuniti. Chi sono questi criminali rapitori di bambini?
I pedofili in primo luogo. Alcuni di questi maledetti, oltre a
rapire i bambini, alcune volte li violentano e li uccidono.
Ma sono solo i pedofili-assassini i rapitori di bambini? O ci
sono altri maledetti rapitori? Le statistiche giudiziarie sembrano escludere che i responsabili di alcuni rapimenti di
bambini siano stati gli zingari.Certo, quando non esistevano gli esami del DNA, sarebbe stato impossibile accertare
se tra i bambini dei campi nomadi qualcuno non fosse
figlio di zingari presenti nello stesso luogo. Ora il DNA consente gli accertamenti, anche se, in Italia, l’articolo 32
della Costituzione esclude il prelievo forzato di sangue,
capelli ed unghie. Ma (la recente legislazione sugli accertamenti di alcol e droga nei guidatori lo conferma) il rifiuto
al sottoporsi volontariamente ad un, innocuo, per sua
natura, accertamento del DNA, è reato. E costituisce elemento di prova della commissione del reato di volta in
volta contestato.
Quanto agli accertamenti giudiziari, i
processi a carico di zingari per tentativi di sequestro di
bambini si concludono sempre (o quasi sempre?) con le assoluzioni. Il bambino sfuggito al rapimento e i suoi genitori rimangono tremanti, ma comprensibilmente ed umanamente, felici per aver evitato la tragedia del distacco.
Certo, nel processo italiano, nessuno può essere condannato se non in base a prove certe, raccolte al dibattimento. Quindi, e giustamente, per condannare ci vogliono le testimonianze. Una madre, un padre che, a torto o a ragione (quasi sempre a ragione), ha creduto di vedersi strappare un figlio, ma è riuscito ad evitare il peggio, in un’aula
giudiziaria raramente sarà lucido nell’accusare e nel raccontare. A lui sarà bastato evitare il rapimento di suo figlio
per ringraziare Dio e la Giustizia Divina, e per infischiarsene, con rispetto parlando, della
giustizia umana.
Anna Ruggieri
6
Sabato 1 novembre 2008
Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel. 328 8115194 - Grafica: MP - 347 1433135
.
956..
dal 1
AKIS
di D’Agata
e-mail: [email protected]
W LA SCUOLA
Si riaprono le scuole con tante belle novità (era ora!), ma non
senza le immancabili polemiche. Il voto in condotta, il grembiule, il testo unico per le elementari (il caro vecchio sussidiario e
le spalle dei bambini ringraziano!), un solo insegnante per tutto
il quinquennio, altri non sono che un gradito ritorno ad un passato non molto lontano. Il voto in condotta, se scarso, poteva
compromettere il profitto dell’alunno, anche se eccellente:
quando questi si presentava a casa con un brutto voto i primi a
dolersene e vergognarsi erano i genitori che prendevano subito drastici provvedimenti affinchè ciò non accadesse mai più.
Spesso ci riuscivano. Il grembiule era di rigore. Chi entrava in
una classe elementare, media o superiore, era un piacere, un
colpo d’occhio. Credo che gli insegnanti lavorassero meglio
poiché in classe la vista non era disturbata dai colori dell’arcobaleno, dagli ombelichi in bella mostra (per le più grandi) adornati di strass, dalle pance tatuate e dalle “firme” di stilisti più o
meno famosi che oggi circolano tra i banchi appannaggio di
famiglie benestanti, mettendo in difficoltà compagne i cui genitori, con lo stipendio, arrivano a stento alla fine del mese. Ed il
maestro unico? Che meraviglia! Ci si affezionava al punto da
considerarlo quasi un parente. La maestra, per la mamma dell’alunno, diveniva l’amica, la confidente, la consigliera, instaurando un rapporto di complicità, scambiando giudizi e pareri
che ognuna apprezzava e metteva in pratica per il bene del piccolo scolaro. Poi le cose cambiarono e ci fu il caos più totale.
Bullismo, droga, stupri fra minorenni, estorsioni, ricatti, mancanza di rispetto verso presidi e docenti, scandali avvenuti
anche nelle scuole elementari con frasi osè inviate tramite
computer e/o telefonini a bambine della stessa classe. Per tanti
di questi motivi ci sono in corso inchieste giudiziarie. Ragazzi,
sappiamo che fondamentalmente non siete cattivi, gli atti vergognosi e nocivi a se stessi e alla società lasciatele ai deficienti. Provate a tirar fuori il meglio che c’è in voi. Per gli anziani rappresentate la speranza del nostro Paese. Approfittate del
valido aiuto, dell’esperienza e dei non pochi sacrifici che gli
insegnanti mettono al vostro servizio. La loro è una missione
afficnhè anno dopo anno, mattone su mattone, possiate
costruire il vostro futuro. Amate la scuola, maestra di vita e frequentatela con profitto ed orgoglio. Fate si che la nostra gloriosa Italia ritorni agli antichi splendori e
che non sia seconda ad alcuno. Buon
lavoro, dunque. Chi ben comincia e già
Maria Dorata
a metà dell’opera!
Uomini, donne ed animali
Nei passati mesi si è letto sui quotidiani di trattamenti incivili
operati su animali. A Butera è stata sgozzata un'oca per la festa
paesana, in onore di San Rocco. Dice la coordinatrice regionale Lav Sicilia, Marcella Porpora: { ... una barbara festa ... un
incredibile quanto raccapricciante e ignobile gioco ... l'uccisione
di un animale è inaccettabile per una società evoluta e civile del
terzo millennio ... ". Tre giorni dopo l'Aida a (Associazione
Italiana Difesa Animali e Ambiente) segnala e denuncia che nel
mese di agosto sono stati uccisi 500 cani col veleno, 160 gatti e
almeno 900 piccioni. Sono delle notizie raccapriccianti. I giovani d'oggi sfortunatamente non hanno il dovuto rispetto della vita
di ogni essere. In compenso leggo con gioia su . che la premier
dame francese Carla Bruni-Sarkozy “adotta" gli orsi dei Pirenei;
questa storia, amore tra Carla e gli orsi, era cominciata nel 2006
quando l'ex top model accettò di fare da madrina ad un orsacchiotto sloveno di nome Hvala. Lo scrivente è a conoscenza
della disponibilità e generosità verso gli animali da parte di una
signora del quartiere Ognina di Catania. Ogni giorno questa
signora si prende cura di alcuni gatti senza padrone, portando
ad essi da bere e da mangiare. Questa generosa amica degli
animali non lascia mai
un minimo di sporco perché riporta indietro i resti
di cibo e relativi contenitori.
Commovente
soprattutto il nobile
gesto operato dalla suddetta signora quando ha
comperato e somministrato il collirio ad un gattino che aveva un
malanno agli occhi. Il
gattino è guarito completamente. Cosa dobbiamo dire di questa benefattrice? Tutto avviene nel massimo
silenzio. lo dico: non merita un grosso premio una persona di
tale umanità? Lei, naturalmente, non lo chiede, ma io personalmente l'ho già ringraziata. Nel mondo in cui viviamo avvengono
purtroppo pochi gesti umanitari nei confronti degli animali. La
signora tanto umanitaria di cui ho accennato merita, non dico un
plauso a voce, ma, secondo me, una medaglia conferita dal
Presidente del Consiglio o del Capo dello Stato. Spero e sogno
(cosa costa sognare?) che Giorgio Napoletano compia un gesto
in tal fatto.
Antonino Arcidiacono
I fondali di Grotta delle Colombe rischiano di venire sconvolti
dalla realizzazione di una barriera sottomarina
Legambiente ha recentemente presentato un
esposto in cui ha denunziato che i lavori relativi
a un progetto di sistemazione di alcuni tratti del
litorale acese, tutti ricadenti nella zona di massima protezione della riserva naturale “La Timpa”
(zona A) e nel Sito di Interesse Comunitario
ITA070004 “Timpa di Acireale”, stanno causando danni sia paesaggistici che ambientali e alcuni di essi appaiono fortemente discutibili sotto il
profilo tecnico per le finalità che si prefiggono di
ottenere. I lavori sino ad oggi realizzati, su cui è
in corso un’indagine della Magistratura avviata a
seguito di un precedente esposto, hanno riguardato opere a terra quali la posa di reti metalliche:
in aree simbolo della riserva come località Grotta
delle Colombe, in cui sono presenti i basalti
colonnari, e Santa Caterina (ove si sta ripristinando un sentiero) era presente una folta vegetazione a macchia mediterranea che è stata
asportata indiscriminatamente diversamente a
quanto indicato dalle prescrizioni fornite al progetto. L’aspetto più preoccupante, però, riguarda la prevista realizzazione di una barriera sommersa nello specchio di mare antistante la
Grotta delle Colombe (lunga circa 217 m, da
attestare sul fondale posto a 5 m sotto il livello
del mare, con berma della larghezza di 6 m, da
porre a quota -1 m sotto il livello del mare). L’intervento sconvolgerebbe tali fondali che sono
considerati di notevole bellezza e di elevato interesse naturalistico, tra i meglio conservati e
tra i più interessanti dal punto di vista scientifico di tutta la costa ionica etnea. Ciò è attestato
dagli studi condotti dall’Università degli Studi di Catania, tra cui uno recente del Dipartimento
di Botanica - non preso in
considerazione dallo studio
di Impatto Ambientale del
Progetto e dall’Assessorato regionale al Territorio e
Ambiente nella fase di
valutazione del parere di
compatibilità ambientale -,
nel quale si è evidenziata la
presenza nei fondali antistanti la riserva “La Timpa”
di ben 269 specie di Alghe,
tra cui la presenza di 4 specie a rischio o minacciate e
di 6 habitat di interesse
comunitario sottoposti a
vincoli di protezione dalla
normativa internazionale e
nazionale.
Persino il
responsabile
del
Procedimento del progetto,
resosi conto del limitato
effetto di riduzione del
fenomeno di erosione
costiera derivante dalla realizzazione della barriera a fronte delle gravissime alterazioni
ambientali che si determinerebbero, su suggerimento della stessa Legambiente e dietro invito del Sindaco di Acireale ha proposto all’Assessorato Territorio e Ambiente di rimodulare il
progetto e realizzare interventi sostitutivi mirati a risolvere fenomeni di erosione ben più gravi,
determinati da cause antropiche in altri punti
della scarpata. Lo stesso Assessorato si è però
mostrato sordo a tali evidenze, malgrado i ripetuti richiami formali da parte del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare (ultima nota del 9/10/2008). Pertanto, pur
di rispettare le previsioni progettuali e garantire
la copertura finanziaria del progetto, si rischia di
realizzare un intervento ritenuto tecnicamente
assai discutibile e notevolmente devastante
sotto il profilo ambientale. Legambiente intende
intraprendere tutte le iniziative possibili per evitare la realizzazione della barriera e fa appello
al buon senso dei politici locali per scongiurare
un intervento che avrebbe ricadute negative per
Acireale anche in termini di fruizione turistica
dei fondali della Timpa. U.S.
ph Francesca Messina per Legambiente
“Non si può negare che l’iniziativa di Legambiente, da noi
sostenuta, sia supportata da ragionevolezza. Peraltro, lo
stesso Comune si è reso disponibile a prevedere l’impiego
di quelle risorse per altri, diversi e più urgenti lavori sempre
sul costone della Timpa. Abbiamo sperato in una risposta
positiva da parte dell’assessorato regionale, che però non è
arrivata. E’ giusto, opportuno ed è condivisibile che bisogna
tentare sino alla fine di recuperare queste risorse, non
disperderle ed impiegarle nel migliore modo”. Così il sindaco Nino Garozzo sul comunicato stampa diffuso oggi da
Legambiente Acireale.
E’ morto un amico. All’età di 34 anni, a causa di un infarto,
è morto Emiliano Ottaviano, originario di Scicli, responsabile
marketing del gruppo Sergio Tumino, appassionato campione di tamburelli nel torneo di Cava d’Aliga. Emiliano era cresciuto in una famiglia all’insegna di “pane, latino e tamburelli”, che aveva lasciato per studiare e laurearsi a Milano. Più
volte campione di tamburelli del torneo di Cava d’Aliga, curatore della promozione della squadra di basket Nova Virtus e
responsabile marketing delle concessionarie auto Sergio
Tumino, Emiliano era figlio di Salvatore Ottaviano, ex assessore allo sport del Comune di Ragusa, attuale Segretario
generale della Federazione Italiana Scherma, e nipote di
Carlo Ottaviano, già direttore di Telecolor. Da qualche anno,
si era accostato alla Nova Virtus di basket, dopo aver militato per anni nei campi di basket e, in estate, sulla spiaggia di
Cava d’Aliga, dove più volte aveva vinto assieme al cugino
Emanuele. Uno sportivo convinto e un ottimo professionista
nel suo settore. Il sentito e addolorato cordoglio alla famiglia
Ottaviano arriva anche dal Gazzettino di Giarre e dal Direttore Marketing di Akis, Franco
Pulvirenti:. “Avevamo conosciuto Emiliano come serio professionista e squisita persona. Ci
associamo al dolore del padre Salvatore, dei parenti e di tutti coloro che, avendolo conosciuto in vita, conserveranno nei loro cuori il ricordo di Emiliano”. Emiliano è stato sepolto nel cimitero di Scicli, sotto un cipresso, accanto alla mamma.
di
Gaia Montagna
Continua incessante il controllo del territorio operato dai
VV.UU. di Aci Catena effettuato in tandem con la locale stazione
dei Carabinieri per reprimere i reati comportamentali e ambientali. Nei giorni scorsi, è stato multato un soggetto che scaricava
abusivamente del materiale di risulta in un luogo non deputato a
discarica, nel popoloso quartiere Rua. Gli agenti della Polizia
Municipale di pattuglia, avvisati da una telefonata di un cittadino,
hanno fermato l’uomo sanzionandolo per il reato commesso, scaricare materiale di risulta in zone urbane non adibite a questo servizio è, infatti, vietato dalla legge; per alcuni di questi reati è prevista la sanzione penale. A tal proposito, l’assessore alla Polizia
Urbana, Orazio Fiamingo, ricorda che sono in corso di svolgimento posti di controllo per alleviare il fenomeno negativo della
guida senza casco per i centauri e cinture di sicurezza per gli
automobilisti, per coloro che guidano veicoli parlando al telefono
cellulare ed altre infrazioni che riguardano il Codice della Strada.
L’assessore ai Servizi Sociali Orazio Martino Ferro unitamente al
Dirigente Capo Area Socio-Culturale Annalisa Vasta, informano i soggetti portatori di handicap, residenti nel territorio comunale, interessati al rinnovo o richiesta nuove tessere di libera circolazione AST che
dovranno presentare entro e non oltre il prossimo 7 novembre, la
domanda per usufruire le agevolazioni per l’anno 2009.
E’ stato ricevuto, in visita a palazzo di città, il nuovo comandante della Compagnia di Acireale, capitano Fabio De Rosa, dal
sindaco Raffaele Pippo Nicotra e da tutta l’amministrazione. “Avrà
da noi la massima collaborazione – queste le parole del primo cittadino – per un lavoro che si svolgerà in sinergia con tutte le forze
dell’ordine affinché venga tutelato non soltanto il territorio ma
anche e soprattutto la salvaguardia dei nostri cittadini e dei loro
diritti”. Una breve chiacchierata con alcuni cenni storici sulle ori-
ph Studio Barbagallo
gini della città e sui problemi reali che spesso affliggono il paese.
“Le origini di questa città sono certamente nobili con i principi di
Riggio – a parlare il sindaco Nicotra – ma non dimentichiamo
anche l’operosità dei nostri cittadini impegnati nel lavoro di fabbrica per la trasformazione degli agrumi”. Ricorda anche come la
città sia stata fino a qualche anno addietro la capitale del ciclismo
con una tappa del Giro d’Italia. A dare il benvenuto anche il presidente del consiglio comunale Giovanni Grasso, il segretario
comunale Innocenza Battaglia e il dirigente area economicafinanziaria Orazio Barbagallo. Sono stati donati infine alcuni libri
che illustrano i monumenti catenoti ed anche di eventi che si sono
svolti recentemente quali ad esempio Cinenostrum.
E’ nata! Mercoledì 22 Ottobre 08 è venuta alla luce
Ludovica Grassi di ben 3.1 Kg., splendida bambolotta dell’ing.Alfio e della dott.ssa Graziella Grassi. Ad aiutare la
mamma e Ludovica all’ospedale di Taormina, è stato il primario del nosocomio prof. Sebastiano Caudullo ed il suo
staff. Alla felicità dei genitori, mamma Graziella e papà
ing.Alfio Grassi, Dirigente Capo Area Tecnica del Comune
di Aci Catena, si associa la redazione di “Akis”.
AKIS
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Sabato 1 novembre 2008
I vertici del Comitato FIGC in visita alla Sezione Arbitri
Il Delegato Provinciale della F.I.G.C. di Catania, Prof. Carmelo Pergolizzi, ed il
Giudice Sportivo dello stesso Comitato, Dott. Danilo Privitera, sono intervenuti
presso la Sezione Arbitri durante la seconda Riunione Tecnica del mese di ottobre, tenutasi a pochi giorni dall’inizio dei campionati provinciali di 3^ Categoria,
Allievi e Giovanissimi. I numerosi arbitri presenti, nonché gli osservatori, sono
stati invitati ad espletare con la massima attenzione gli adempimenti previsti
affinchè sia agevolato e reso più rapido ed efficace il lavoro del Comitato
Provinciale F.I.G.C., e del Giudice Sportivo in particolare. Si è ribadita l’importanza della consegna in tempo dei referti, con possibile anticipazione via email, nonché la precisione nello scriverli per assicurare la massima regolarità
ai campionati. Sia Pergolizzi che Privitera hanno esortato particolarmente i
ragazzi a consentire la presenza in campo solo agli aventi diritto e non ai molti
estranei (spesso genitori “esagitati” degli stessi calciatori) che frequentemente
ed indebitamente vi sostano e che poi, alla fine, sono quelli che creano i maggiori problemi e “pericoli” al Direttore di gara. Inoltre hanno parlato anche di
campi omologati o meno, tempi di attesa, cartellini federali, tessere impersonali
per i dirigenti di società, riconoscimento dirigenti; tutti argomenti che potrebbero creare confusione nei giovanissimi arbitri al momento di espletare l'incarico.
Il Presidente sezionale, Rosario D’Anna, ha sottolineato l'importanza di questo
incontro “chiarificatore” per i tantissimi giovani colleghi che si apprestano a
debuttare e calcare i campi di giuoco della provincia nella nuova e delicata fun-
Raduno intersezionale del Club Alpino Italiano
Al raduno del 5 ottobre 2008 presso il Biviere di Cesarò sui Monti Nebrodi,organizzato dalla sezione CAI di Longi (ME), hanno partecipato le sezioni di Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Cefalù, Messina, Belpasso, Giarre, Catania, Bronte, Pedara ed Acireale. Nutrito
il numero dei partecipanti acesi, circa 30, guidati dall’esperto Ignazio Greco.
Angelo Silvio Musmeci
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zione di Direttore di gara. La serata, conclusasi con degli omaggi consegnati
agli ospiti, è stata all’insegna della massima collaborazione tra la Sezione
Arbitri acese ed il Comitato Provinciale della FIGC ed ha rinnovato gli ottimi
rapporti da sempre intessuti tra le due istituzioni calcistiche.
Rodolfo Puglisi
Mozione di Santo Primavera alla Provincia
Interventi per assicurare lo svolgimento dell’attività istituzionale
della S.S.P.A. di Acireale.
Pubblichiamo in parte:
Al Sig. Presidente della Provincia Regionale di Catania
On.le Giuseppe Castiglione
Premesso che: La Sede di Acireale della
Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione è stata istituita a seguito di convenzione fra la Presidenza del
Consiglio dei Ministri e la Regione
Siciliana, recepita con D.P.C.M. 2 dicembre 1987 ed approvata con delibera
regionale n. 352 del 21 ottobre 1987
della Giunta regionale, con finalità di
tenere corsi di reclutamento, di formazione e di aggiornamento professionale sia
per il personale delle amministrazioni
statali sia per quello della Regione
Siciliana e delle Province, Comuni ed
altri enti comunque presenti nel suo territorio.
- La Regione Siciliana si è sempre impegnata, avvalendosi del Comune di
Acireale, a fornire gratuitamente alla
S.S.P.A. tutti i locali e le attrezzature e ad
assumersi l’onere delle spese generali di
funzionamento e delle eventuali manutenzioni ordinarie e straordinarie per realizzare un reale potenziamento e valorizzazione della struttura di Acireale auspicando una sempre più elevata qualificazione,
formazione e aggiornamento dei dipendenti della P.A.
- È del tutto palese la necessità dell’esistenza della Sede di Acireale, costituente un
patrimonio umano e professionale di grande potenzialità nonché un punto di riferimento per il rilancio della P.A. nella Regione.
- La Sede è anche una risorsa culturale, giacché, presso di essa, non solo è possibile tenere convegni, congressi e tavole rotonde, ma sono anche presenti ed operano una biblioteca specialistica ad indirizzo prevalentemente giuridico-amministrativo
ed un Centro di Documentazione Europea che raccoglie e cataloga il materiale edito
dall’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle Comunità Europee, permettendone la
consultazione agli utenti…..
E’ necessario agire subito per porre in essere tutte le azioni al fine di evitare di perdere l’unico organismo di formazione pubblica presente in Sicilia, una struttura che porta
prestigio alla Regione, un’istituzione fondamentale per la formazione iniziale e continua
di dirigenti e funzionari pubblici dello Stato, della Regione, degli Enti locali e di tutti gli
altri Enti Pubblici, con gravi ricadute sullo sviluppo professionale dei dipendenti pubblici, sull’immagine della Sicilia e sulla credibilità del governo regionale.
- E’ importante fornire garanzie per dare dignità all’Isola, per dimostrare che l’autonomia non è solo sulla carta, per accelerare lo sviluppo attraverso il riscatto ed il
rilancio dell’apparato burocratico, per salvaguardare un patrimonio di cui la Sicilia ha
grande bisogno, non ultima anche la professionalità dei dipendenti che lavorano lì da
anni e che si verrebbe così a perdere.
Per le ragioni suesposte il Consiglio Provinciale chiede un Vostro intervento presso
il Governo e il Ministro di competenza affinché la Sede di Acireale venga salvaguardata e potenziata:
Il Consigliere Proponente Dott. Santo Primavera
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I Federiciani
Della serata “evento” svoltasi a Milano, alla presenza della
signora Maria Antonietta Berlusconi (sorella del Premiere) ed
alla quale ha partecipato con grande successo l’associazione “I
Federiciani” di Acireale con il testa il Duca S.A. Salvatore Coco,
vi presentiamo ancora alcune foto di momenti della serata. Nella
prima foto Letizia, una modella, Grazia Vinci, la stilista acese,
Santo Mazzullo, vincitore del titolo “Mister Bello di Sicilia 2007”.
All’evento hanno anche partecipato Rosario Rannisi, Michela
Spadoni e il ballerino di Aci Catena Rosario Licciardello.
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AKIS: Anno IV, numero 28 del 1 novembre 2008, in vendita a € 1.00 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede e Redazione Akis: via M. di Casalotto 68 -95025 Aci S.Antonio - Tel.- Fax 095 7921786 – 347 5382517 - [email protected] - [email protected] - Site: www.akis-aci.com
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AKIS
Sabato 1 novembre 2008
L’incrementata attività delle salinelle di Paternò segno del dinamismo dell’area etnea
ma anche premonitore di eruzioni e terremoti
A Paternò si trovano tre salinelle disposte a raggiera rispetto alla nota collina vulcanica sormontata da un antico
maniero normanno: le salinelle di S. Biagio in comune di Belpasso, e quelle dei Cappuccini e del Fiume in comune di Paternò. Si tratta di manifestazioni vulcaniche tardive accomunate da un'unica causa: l’origine magmatica
profonda fermo restando che ogni salinelle presenta una
sua peculiare attività indipendente da quella delle altre
due. L’argilla emessa nel periodo estivo allorquando
essicca è caratterizzata da una suggestiva rete di fessure
poligonali, chiamate in termine tecnico mud cracks, a
causa della rapida contrazione conseguente all’evaporazione dell’acqua che la impregna, mentre nel periodo
invernale questo fenomeno è raro in quanto le argille sono
quasi costantemente sature d’acqua e quindi non fratturate. L’assenza di vegetazione nelle zone invase dal fango
è dovuta all’elevato tenore salino delle acque fangose, ricche in sodio e magnesio, che vengono emesse dal sottosuolo attraverso gli orifizi con un caratteristico gorgoglio causato dalla liberazione delle bolle di gas. L’attività dei
vulcanetti di fango paternesi sembra apparentemente riflettere quella del vulcano Etna ed è anche correlata con
l’attività geodinamica dell’area etnea. Ad esempio l’attività iniziata il 22 gennaio 1866 è stata caratterizzata da
un’improvvisa emissione di enormi quantità di acque termali fangose con dei vapori che trasformarono rapidamente il bacino in un suggestivo lago di fango fumante e, straripando, invasero i terreni circostanti creando non
pochi danni alle colture. I gas e l’acqua fangosa uscivano con violenza da sei crateri del diametro che raggiungeva anche i sei metri formando colonne fangose alte quasi due metri. La temperatura dell’acqua raggiunse i 46 gradi
e secondo alcuni anche i 49°C, mentre contemporaneamente altri craterini emettevano gas ed acqua fangosa a
temperatura normale. Se parliamo di salinelle come previsori di attività vulcanica non possiamo non citare che il
27 novembre ed il 12 dicembre 1868, cioè circa due anni
dopo l’attività delle salinelle di Paternò vi furono al Cratere
Centrale dell’Etna fontane di lava altre circa due chilometri. Nel maggio del 1956 si formò un vero e proprio conetto di alto 3 m circa che spruzzava fango mentre sulla
superficie dell’acqua si notavano tracce oleose iridescenti di idrocarburi. L’ultima fase parossistica delle Salinelle
di Paternò è iniziata nell’estate 1999 ed è stata un previsore di un’intensa attività vulcanica etnea. Infatti dal 17 al
31 ottobre dello stesso anno una colata lavica fuoriuscita
dalla Bocca Nuova raggiunse ad ovest quota 1750 s.l.m.
intercettando la pista forestale altomontana nei pressi di
Poggio La Caccia. Tuttavia, la fenomenologia vulcanica
non finì qui. Infatti il 17 luglio 2001 ed il 27 ottobre 2002
sono iniziate due importanti eruzioni etnee che hanno
causato ingenti danni agli impianti turistici sia nel versante nord, sia in quello meridionale del vulcano alterando anche il profilo dell’Etna immutato da millenni. Ancora il 7
settembre 2004 ed il 16 luglio 2006 hanno avuto inizio due eruzioni cosiddette “passive” ed il 4 settembre 2007 è
stata emessa da una bocca sita alla base del cratere di SE, definita Levantino Sud, una fontana di lava alta quasi
un chilometro, dopo una lunga serie di parossismi iniziati il 29 marzo 2007 e conclusisi il 24 novembre dello stesso anno. L’attuale incremento di attività delle Salinelle dei Cappuccini. che sta creando problemi alla circolazione
veicolare per la scivolosità della sede stradale, è un fenomeno ricorrente che spesse volte correla con l’attività vulcanica etnea e talora anche sismica come ad esempio è accaduto il 17 giungo 1879 (terremoto di Bongiardo che
fu quasi distrutta) e il 13 dicembre del 1990 (terremoto di Carlentini con notevoli danni a diversi centri viciniori). Già
nel passato vi furono polemiche per la comparsa di una salinella addirittura all’interno dello stadio tuttavia il fenomeno fu temporaneo e le polemica sull’inopportunità di costruire lo stadio in quel sito si sopirono. Non vi è dubbio
che l’attività delle predette salinelle risenta dell’incremento della pressione magmatica che si ha nella parte più
superficiale del mantello terrestre a profondità che arrivano anche a superare i 20 chilometri. La pressione magmatica non è da confondere con la pressione dei gas che, in ogni caso, a quella profondità non si liberano dal fuso
magmatico; essa si deve considerare come la risalita del mantello fuso che, essendo più leggero, “galleggia” sulla
roccia circostante. Il primo movens delle eruzioni dell’Etna è costituito dalla pressione magmatica mentre la pressione di gas interviene negli ultimi due chilometri durante la fase di risalita dell’intrusione determinando la fuoriuscita del magma e l’esplosività che accompagna le eruzioni vulcano tettoniche. E’ probabile quindi che l’attività
eruttiva iniziata il 13 maggio scorso ed attualmente in corso sul versante est dell’Etna in fase di stanca possa riattivarsi. Non è neanche da escludere che possa iniziare un nuovo ciclo eruttivo. Staremo a vedere.
Giovanni Tringali
Nella foto una panoramica del fenomeno attualmente in corso a Paternò alle salinelle dei Cappuccini.
Il nasturzio della Timpa: è stupendo ma non fa parte della flora mediterranea locale
Il nasturzio della Timpa di Acireale, il cui nome scientifico è Tropaeulum majus, appartiene ad un genere che annovera circa 80 specie di piante erbacee annuali originarie dell'America meridionale caratterizzate da fiori vivacemente
colorati i quali, per tale motivo, vengono messi a dimora
per scopi ornamentali. Tra le numerose specie di nasturzi
il Tropaelum majus è quella più coltivata, dalla quale sono
stati ottenuti numerosi ibridi, con portamento eretto, strisciante o rampicante. I fusti sono sottili, carnosi, verde
chiaro; le foglie sono rotonde, peltate, cerose, spesso con
margine lievemente ondulato. Dalla primavera a fine estate produce numerosi fiori profumati, nelle tonalità variabili
dal giallo al rosso, con i cinque sepali riuniti a formare un
calice a coppa, sul retro del fiore si allunga un breve sperone. Fiori, foglie e semi sono commestibili e vengono
consumati freschi in insalata anche dalle nostre parti non
vi è questa consuetudine. Il nasturzio della Timpa di
Acireale, anche se si tratta di specie che con le sue splendide colorazioni floreali conferisce al sito una bellezza
paesaggistica di gradevole impatto visivo è una specie
importata che sta invadendo sempre più il territorio a
causa del suo ottimo adattamento ai fattori climatici e
pedogenetici, cioè relativi al tipo di suolo, presente nella Riserva Orientata acese. Ne vedremo sempre di più con i
loro magnifici colori però, nel contesto della naturalità del sito, nulla centra con la macchia mediterranea.
Giovanni Tringali, direttore I.R.M.A.
Nella foto un suggestivo scorcio a S. Maria La Scala vivacizzato dal nasturzio.
IREALE CALCIO?
L’ULTIMO ACQUISTO DELL’AC
Giocava come centrocampista nel Norimberga, nella serie B tedesca. Ma la sua strada probabilmente non era quella, visto che la bellissima calciatrice ha appeso le scarpette al chiodo e si è dedicata
anima e corpo al porno. A giudicare dal fisico mozzafiato non
dovrebbe aver problemi a sfondare.
La Rubrica Scientifica
Influenza
2008:
prepariamoci
ad
affrontarla; potrebbe essere un inverno difficile.
I virus influenzali
possono sopravvivere per lunghi periodi soprattutto a basse temperature
ad esempio, oltre quattro giorni a 22°C, più di trenta
giorni a 0°C e indefinitamente nel materiale congelato:
ecco perché la stagione fredda favorisce il propagarsi
delle epidemie. Quest’anno si prospetta un inverno difficile dato che è in arrivo un nuovo virus influenzale.
Sono tre le varianti che costringeranno molti italiani a
“riposarsi” a letto loro malgrado: l'A/Brisbane H1N1,
l'A/Brisbane H3N2 e il Florida 2006, virus appartenente al ceppo B, isolato alcune settimane fa al Policlinico
di Pavia in due stranieri transitati in Italia. Se così
dovesse essere l’evento non accadeva da circa 20
anni. Mai come adesso la campagna antinfluenzale,
decisa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) ha usato toni tanto alti e il Ministero della Salute
corre ai ripari disponendo l’invio del vaccino nelle farmacie. La preoccupazione deriva dal fatto che il nostro
sistema immunitario è completamente indifeso di fronte a questi nuovi virus influenzali. Di qui la poco rosea
previsione che quest'anno possano raddoppiare gli italiani trattenuti a casa col febbrone influenzale i cui
numeri potrebbero oscillare tra i 5 e i 7 milioni di casi.
Al fine di evitare quella che potrebbe assumere addirittura i caratteri di una pandemia, (termine tecnico che
sta ad indicare un’epidemia molto estesa), stando al
calcolo delle probabilità, che prevede una pandemia
ogni 40 anni ed alla casistica della “spagnola” nel 1957
e della “cinese” che colpì nel 1968, l'OMS raccomanda
Malattia celiaca:
presto si eviterà la fastidiosa biopsia intestinale
e forse sarà disponibile un nuovo farmaco
Fin da quando è stato pubblicato il decreto 8 gennaio
2004 ai miei pazienti ho sconsigliato di effettuare la biopsia per diagnosticare la celiachia. Infatti sono convinto che porre diagnosi di celiachia non sia necessaria la
biopsia dei villi intestinali e che procedura per certificare il diritto al sussidio mensile per l’acquisto degli alimenti senza glutine non sia corretta e andrebbe modificata perché impone questa pratica invasiva che può
essere sostituita da un semplice prelievo ematico e
dalla medicina basata sull’evidenza che resta sempre
valida. Infatti non vi è diagnosi più evidente della scomparsa della sintomatologia eliminando il glutine dalla
dieta e la ricomparsa della stessa alla sua reintroduzione. Ma io sono un semplice medico specialista che
nei confronti degli epigoni della celiachia non può permettersi di avere delle idee proprie ed in tal senso con
uno di questi professori vi è stato un acceso scambio
di e-mail nelle quali io sostenevo l’inutilità della biopsia
per esclusivo scopo di diagnosi di celiachia e l’epigono
che invece la eseguiva (guarda caso) ne sosteneva
invece l’utilità. Finalmente il professor Carlo Catassi
associato di Pediatria Generale e Specialistica presso
la Clinica Pediatrica dell'Università Politecnica delle
Marche di Ancona, nonché Co-Director del Center For
Celiac Research University of Maryland Baltimore, MD,
USA, viene incontro alla mia convinzione. Infatti egli
sostiene che “quando il riscontro clinico, degli anticorpi
e del DNA (HLA) è positivo non occorre la biopsia". Tra
l’altro la Società Europea di Gastrologia Enterologia
Pediatrica e di Nutrizione ha già nominato un gruppo di
lavoro per valutare la possibile revisione delle attuali
linee diagnostiche pediatriche e sembra che l’orientamento sia questo. Un’altra importante novità è un farmaco, allo studio già da tre anni, il cui ideatore, Alessio
Fasano, direttore del Centro di Ricerca sulla Celiachia,
dell'Università del Maryland, negli Stati Uniti, ne ha già
dichiarato l'efficacia. Questo farmaco inibisce una proteina definita "zonulina" la quale regola la permeabilità
intestinale e si spera che entro qualche anno possa
essere immessa in commercio. Ma cos’è esattamente
la celiachia? Conosciamola meglio. Studi di paleoepidemiologia hanno evidenziato che la malattia celiaca,
sia conosciuta fin dall'antichità. Questa patologia è
causata da una predisposizione genetica e da diversi
fattori ambientali come, ad esempio, l’eccessivo consumo di glutine in soggetti geneticamente predisposti e
la sua precoce introduzione nella dieta del neonato. E’
ragionevole ipotizzare che la celiachia sia insorta nella
civiltà greca quando è iniziata la coltivazione intensiva
dei cereali e si può supporre che essa si sia sviluppata
più attenzione del solito a far vaccinare tutte le categorie a rischio cercando di raggiungere i livelli di “copertura” previsti (per esempio il 75% degli ultra65enni). ll
momento migliore per vaccinarsi per essere immunizzati quando la circolazione del virus raggiungerà il
picco massimo è da adesso a fine dicembre. Per il
resto valgono le raccomandazioni igienico-sanitarie di
sempre, senza alcuna controindicazione per la vaccinazione nelle donne in gravidanza. Tuttavia il lavoro
dei ricercatori farebbe sperare in una definitiva sconfitta dell’infezione influenzale. Infatti presso l'Università di
Oxford è iniziata la sperimentazione di un nuovo vaccino, su un piccolo gruppo di volontari. Sembrerebbe che
la copertura possa essere "universale", dato che gli
antigeni utilizzati per la sua preparazione sono le proteine più interne del virus, anziché quelle di superficie
le quali, cambiano frequentemente vanificando spesso
l’effetto degli attuali vaccini. Il vaccino antinfluenzale
universale, dovrebbe essere più efficace, garantendo
un'immunità permanente tramite semplici richiami ogni
5-10 anni. Ci stanno lavorando due aziende, la britannica “PepTcell” e la svizzera “Cytos”, ma è stato attivato anche un progetto europeo, cui partecipa l'Italia con
l'Istituto Superiore di Sanità, che prevede l'avvio di una
sperimentazione sull'uomo entro quest'anno.
Prepariamoci quindi ad andare a letto con la “Florida”
oppure la spagnola o la cinese … vi assicuro che non
è per nulla piacevole!
Giovanni Tringali
specialista in microbiologia e virologia medica
a causa dell’introduzione del consumo di cereali in soggetti che hanno particolari conformazioni del sistema
HLA. Tra l’altro l’uomo si è evoluto senza che il suo
sistema immunocompetente abbia conosciuto il glutine. Tuttavia, la coltivazione dei cereali è iniziata già
10.000 anni fa in Egitto e Mesopotamia ed il medico
greco Areteo di Cappadocia, vissuto fra il I e il II secolo d. C,. la descrisse in pazienti affetti steatorrea (feci
untuose contenenti grassi non digeriti), pallore e perdita di peso che costituiscono i classi sintomi del celiaco
anche se oggi vi sono numerose forme d’ipersensibilità
al glutine che danno manifestazioni extraintestinali
come, ad esempio, la dermatite erpetiforme di Duhring
che non causano atrofia dei villi ma intenso prurito. Nel
corso dei secoli il frumento è stato sempre più soppiantato da avena, orzo, segale, miglio e farro, ma è
ricomparso durante il Medioevo. Con la scoperta
dell'America sono giunte in Europa nuove specie da
coltivare a fini alimentari e quindi la coltivazione del frumento ha subito un’ulteriore battuta d'arresto perdurata fino agli inizi del 1800. Dal 1600 in particolare nel
nord Europa, a causa dell'elevato tasso di abbandono
infantile già dopo le prime settimane di vita si alimentavano i neonati con cereali e questa consuetudine si è
mantenuta fino agli inizi del 1900, quando si è avuto un
peggioramento con l'avvento dell'industrializzazione,
perché le donne che dovevano tornare a lavorare nelle
fabbriche, non avendo il tempo materiale per allattare,
svezzavano precocemente i loro figli. Durante i primi
decenni del 1900 la coltivazione del frumento ha superato di gran lunga le altre coltivazioni. Negli ultimi 40
anni il consumo di glutine è rimasto pressappoco invariato, mentre si è ridotta la durata d’allattamento al
seno; verosimilmente il concorso di questi fattori ha
incrementato la frequenza delle patologie autoimmuni
dato che le difese immunitarie non dovendo fronteggiare le infezioni, ridottesi grazie al buon tenore di vita
e agli antibiotici, risultano sbilanciate e quindi più
suscettibili all’insorgenza di disturbi autoimmuni come,
per certi versi, è la celiachia. Per avere l’idea di quanto sia diffusa questa patologia basti considerare che in
Italia sono ben 75 mila persone che ne soffrono e si
stima che siano oltre mezzo milione i malati che accusano fastidiosi disturbi alimentari e non sanno ancora
d’essere celiaci. Sicuramente il sostituire la biopsia con
gli esami clinici apporterà un notevole risparmio di
spesa sanitaria e soprattutto solleverà i celiaci da questa pratica invasiva che sarà riservata solo a particolari casi selezionati.
Giovanni Tringali
direttore scientifico dell’I.R.M.A. di Acireale
Nell’immagine: la procedura per effettuare la
gastroscopia. Per il prelievo dei villi occorre spingersi fino all’intestino tenue
AKIS
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Sabato 1 novembre 2008
Sei di Acireale se:
Continua dalla prima pagina
Quello che distingue un acese da un altro qualsiasi abitante dei paesi
vicini è la fortissima appartenenza al territorio ed un amore sviscerato per
la propria Città. Cosa che francamente non esiste nelle altre cittadine della
provincia che si conformano tacitamente alla popolazione del capoluogo
identificandosi come catanesi. Scriveva il bravo giornalista catanese
Giuseppe Lazzaro Danzuso, su “In viaggio” cosi: “ Acireale Una
Repubblica A Se”centrando in pieno l’orgoglio degli abitanti di questa Terra
e il loro forte senso di appartenenza. E allora, in maniera bonaria, ho voluto raccogliere usi e costumi della gente della Città di Aci e Galatea in una
sorta di vademecum dove magari un “jacitanu” doc potrà riconoscersi. Un
modo ironico, forse simpatico per dire usando uno slogan tanto caro agli
sportivi di fede granata….SONO ACESE E ME NE VANTO!
• Sei di Acireale se – per qualsiasi discussione ci sia di mezzo - vuoi far
prevalere la tua ragione essendo una Testa di trunzu doc
• Sei di Acireale se – ad ogni cosa che ti meraviglia esclami “ Maaria! ”
• Sei di Acireale se – cominci le tue frasi con l'intercalare "M'pare"
• Sei di Acireale se – almeno una volta nella tua vita hai fatto le “ Chiazzette ”
Sei di Acireale se – anche in una domenica d’inverno ed esce un timido sole
- non resisti a non fare colazione con granita di mandorla e brioches
• Sei di Acireale se – ad ogni insulto che fai non aggiungi il sostantivo “
Gran figlio di …. “o “Gran pezzu di…”
• Sei di Acireale se – d’estate ami andare al mare a S. Maria la Scala perché odi la sabbia
• Sei di Acireale se – quando sei all’estero critichi tutto di quello che non funziona ad Acireale ma comunque dici “non la lascerò mai perché in …fondo
è bella così”.
• Sei di Acireale se – quando vedi qualcuno che è moscio in tutto quello che
fa lo sproni con “annachiti”
• Sei di Acireale se – per te la ragazza acese è “a megghiu fimmina do
munnu!”
• Sei di Acireale se – conosci l'utilizzo della parola: “avaja”
• Sei di Acireale se – a piazza Europa parcheggi in 5°fila e ti lamenti se trovi
la multa.
• Sei di Acireale se – utilizzi la parola “spacchio” per indicare qualunque
cosa.
• Sei di Acireale se – trovi normale chi va con lo scooter e non mette il casco
• Sei di Acireale se – quando vivi fuori tendi a precisare che sei di Acireale
e che non sei catanese .
• Sei di Acireale se – se quando vivi fuori dici “ju cca non ci moru!”.
• Sei di Acireale se – se almeno una volta nella vita sei stato raccomandato!
• Sei di Acireale se – ami la pasta “co trunzu” a “ quarumi “ e le crispelle
di Cordai.
• Sei di Acireale se – dici per te è un dovere mangiare con i piedi sotto la
tavola.
• Sei di Acireale se – hai maledetto tutti per la fila in via Galatea.
• Sei di Acireale se – per carnevale ti metti a sfottere per tutti gli accenti strani che senti in giro.
• Sei di Acireale se – sei in trasferta per l’Acireale e al ristorante chiedi come
contorno l’insalata di finocchio.
• Sei di Acireale se – il 20 gennaio è un giorno sacro per te tutto dedicato o
“Rizzareddu”.
• Sei di Acireale se – quando una cosa è finita affermi sorridendo “stujti u
mussu”.
• Sei di Acireale se – la prima domenica di ottobre vai a Zafferana .
• Sei di Acireale se – da piccolo se per le festività dei morti hai ricevuto
come regalo una pistola a piombini.
• Sei di Acireale se – sai chi sono : ”Turi a Peccia, Robettu a Ciolla, Mariu
u pazzu , Non mollare , Bastiana a Obba e Salvatrice”.
• Sei di Acireale se – i tuoi amici per te sono la tua seconda famiglia.
• Sei di Acireale se – quando vai da qualche parte cerchi sempre il biglietto
omaggio.
• Sei di Acireale se – dici di essere amico di chiunque
• Sei di Acireale se – per la vigilia di Natale vai a vedere “u Zuccu” a piazza Duomo.
• Sei di Acireale se chiami il Presepe settecentesco “ a Rutta”.
• Sei di Acireale se – chiami i catanesi “nzunzati” se chiami i messinesi
“buddaci” se chiami i giarresi “giarroti” .
• Sei di Acireale se – i siciliani dell’entroterra sono di mentalità paesana.
• Sei di Acireale se – se in ogni parola raddoppi le singole e triplichi le doppie.
• Sei di Acireale se – quando hai la fame improvvisa ti rechi in C.so Italia
per mangiarti un panino.
• Sei di Acireale se – guardi con diffidenza chi vorrebbe dire in dialetto questa è mia ma dice “ è da me”.
• Sei di Acireale se – quando sai che devi andare a letto con una ragazza
dici “Sugnu di fodero”.
• Sei di Acireale se – quando conosci i posti al mare : “ A Cacata“ , “ U
Scogghiu Bettazzi””, “A Petra sappa” e “U Scogghiu nn’intra”.
• Sei di Acireale se – quando per fare un complimento ad una bella ragazza le dici “T’alliccassi tutta”.
• Sei di Acireale se – guardando la chiesa di San Francesco di Paola dici, “
io aghi essiri coma a chidda ca na appoia cu nuddu!”.
• Sei di Acireale se chiami il pesce neonato “ Nannatu” e i piedi “Pedi”.
• Sei di Acireale se ti palpita il cuore sentendo la storia di “Aci e Galatea”.
• Sei di Acireale se conosci o sei passato almeno una volta dai “Morti o da
vanedda e mennule” quartieri popolari della città.
• Sei di Acireale se sai dove abitava o conoscevi “Donna Mara a Mustazza”.
• Sei di Acireale se – non sai tradurre in italiano il termine “squaratu”.
• Sei di Acireale se – non hai mai capito perché i catanesi chiamano acesi
gli “agitani” pur sapendo che gli acesi nel loro dialetto non pronunziano mai
la lettera G ma la J - es: gioco: jocu, giocattolo:jucattulu, gatto:jattu,
gallo:jaddu, giornata:junnata etc..!!!!!!.
Alla fine te ne freghi di tutto e tutti e questa città la ami perché è così
com'è, con il sole, il mare, la Timpa , la sua nobiltà un po’ persa, la
granita, u Cossu Umbettu, u Cammunu , piazza Europa e i loro personaggi che quotidianamente ti regalano le rughe del sorriso facendoti
sentire acese fino al midollo!
Da una ricerca su internet di Angelo Battiato
La scuola secondo... Valentina Vasta
Venerdì tre ottobre e venerdì diciassette ottobre, genitori, studenti ed insegnanti sono scesi in strada ad esprimere il loro dissenso nei confronti della Riforma
della Scuola portata avanti dalla Ministra Mariastella Gelmini. Non è la prima
volta che questo accade ad Acireale. In molti, delusi, hanno protestato contro la
riforma della Sinistra. Le scuole, situate sul territorio della Provincia di Catania,
hanno grossi problemi e ben presto si aggiungeranno gli effetti dei tagli. Tramite
questo articolo, è mia intenzione analizzare la situazione degli istituti acesi. Per
primo, il “Liceo Classico Gulli e Pennisi”. Per ventinove anni ha lottato per ottenere una sede stabile. La vecchia sede, situata in Piazza Dante, non era capace di ospitare tutti gli alunni e di conseguenza, l’ allora Preside Sciacca, decise
di creare una succursale presso l’ “ Istituto san Michele” in Via Dafnica 156. Ma
lì, le aule erano in realtà sgabuzzini, mancavano i bagni, le sedie, le lavagne, un’
illuminazione adeguata, il riscaldamento ( ciò creò disagi soprattutto in inverno)e
tutto il necessario per fare lezione. Infine, l’ anno scorso finalmente lo scambio
di sede. Attualmente il “Gulli e Pennisi” si trova in Via M. Arcidiacono 58, dove si
trovava la “Scuola Elementare Ferretti”. Eppure il “Ferretti” era stato costruito
appositamente per essere una scuola superiore, non una scuola elementare.
Inoltre avrebbe dovuto ospitare il Liceo Classico dal primo momento. Il motivo
per cui questo non è avvenuto è poco chiaro .. Per fortuna la sede attuale ha
spazio sufficiente per l’ edificazione dei prefabbricati necessari ( gli alunni sono
troppi) ma sfortunatamente non ha una palestra ( l’ educazione fisica viene svolta presso una vicina). Inoltre è stata mantenuta la succursale, fornita di tutto l’
occorrente dopo scioperi e manifestazioni. La soluzione dei prefabbricati sarebbe stata impossibile nella vecchia sede, per mancanza di spazio ( le regole in
vigore dell’ edilizia scolastica prevedono un cortile più ampio. Devo precisare
che è passata una circolare fra i banchi di scuola con la quale l’ attuale Preside
Antonia Puzzo ha comunicato che presto (forse) la provincia darà il via alla
costruzione dei prefabbricati. Non ci resta che attendere e
sperare. Da solo il caso del” Gulli e Pennisi” la dice
lunga. Ma anche il “Liceo Scientifico Archimede” ha i
suoi problemi per via del numero dei ragazzi iscritti e
della struttura ospitante insufficiente. Ma la soluzione
adottata è stata differente. È stato creato una sorta di
“ giorno libero” come lo chiamano volgarmente,
una sorta di “ pausa settimanale” in cui gli alunni
non sono obbligati a partecipare alle
lezioni. In questa maniera vengono sgomberate delle aule, occupate a giro da classi diverse. L’
unico modo per risparmiare
spazio. Le ore di lezione non
svolte vengono reinserite nell’ orario settimanale, aggiungendo
un’ ora o due al giorno. Ad
esempio i ragazzi del Classico al
Ginnasio escono tutti i giorni a mezzogiorno,
tranne due volte la settimana. L’ equivalente allo
Scientifico del Ginnasio è il Biennio, ma i ragazzi escono all’ una.
Mentre durante il Triennio svolgono molte più seste ore dei loro “colleghi” del
Classico ( significa che le lezioni terminano alle due molto più spesso.
Massacrante. Sovente i professori precisato che queste ore in più stancano i
ragazzi che non riescono a rendere come dovrebbero. Ciò intacca la preparazione ma escludendo questo dettaglio, fino ad ora questa contromisura ha funzionato. Quest’ anno però il “Liceo Scientifico Archimede” ha avuto un’ ulteriore
impennata di iscrizioni. Il Preside Marotta ha deciso di creare due Succursali: la
prima presso il già menzionato “ Istituto San Michele” e la seconda ad Aci
Bonaccorsi (comprende solo due classi ed è stata creata appositamente per i
pendolari, infatti vi sono stati inseriti esclusivamente i ragazzi provenienti da li).
All’ inizio si pensava che essendo create le due succursali non vi fosse necessità di ricorrere al “ giorno libero”. Si vede che non è stato possibile rinunciarvi.
I problemi creati dalle Succursali non fanno che suscitare lamentele a non finire. Gli insegnanti, costretti a spostarsi con la macchina, spesso lasciano le classi prima del suono della campana ma, a causa del traffico, cominciano le lezioni sempre in ritardo. Anche questo intacca la preparazione degli alunni. Ma questo Preside non ha intenzione di lasciarsi sfuggire la situazione dalle mani. Ha
varato regole sull’ abbigliamento e pretende rigore e serietà. Alla fin fine lo
Scientifico riesce a gestirsi. Il problema non si limita ai Licei Classico e
Scientifico. Come se non bastasse anche il “Liceo Socio-Psico-Pedagogico
Regina Elena” ha lo stesso problema. La sua struttura è insufficiente. Anni fa si
accennò ad un territorio edificabile, dove si doveva costruire una Scuola
Superiore: il “ Regina Elena” entrò in polemica con il “Gulli e Pennisi” per poterne usufruire. Visto che il Classico è riuscito ad ottenere la sua nuova sede, questo terreno dovrebbe essere destinato al Socio-Psico-Pedagogico. La situazione è rimasta in sospeso. Concludendo: tutti siamo a conoscenza dell’ importanza della Scuola ( scritta con la Maiuscola). «Cultura è potere» tuonavano i filosofi. La Scuola è quell’ istituzione che ha il compito di formare i cittadini del futuro e prepararli ad affrontare la Società, sia nei suoi aspetti Positivi che in quelli
Negativi. La Scuola deve insegnarti. Deve prepararti al mondo del lavoro. Deve
fornirti competenze adeguate. Ci insegnano che chi resta ignorante non può
decidere con coscienza. Ci insegnano che chi resta ignorante non può discernere il Bene dal Male. Ci insegnano che chi resta ignorante non può difendersi
da chi vuole danneggiarlo o semplicemente gabbarlo, truffarlo. Ci insegnano che
chi resta ignorante non può affermare con certezza di essere effettivamente
Libero. Ci insegnano che chi resta ignorante non può considerarsi a tutti gli effetti un essere umano completo. Ci insegnano che chi resta ignorante non è capace di comprendere molte cose, di approfondire certi aspetti della vita, di cogliere certi atteggiamenti, di entrare in certi meccanismi. Danneggiare o sminuire la
Scuola comporta conseguenze catastrofiche. Ecco perché deve essere possibile studiare al meglio. Ecco perché è giusto andare in Piazza a protestare quando la situazione lo richiede. Non è giusto essere svantaggiati in partenza solo
perché non si è nati a Roma, a Firenze od a Torino, ma ad Acireale. I sondaggi
dicono che al Sud siamo meno preparati che al Nord. Lo credo bene. Inoltre i
tagli della Gelmini sono qualcosa di inaccettabile. Questa situazione va avanti da
più di vent’ anni. Io voglio denunciare,
Valentina Vasta
non attaccare qualcuno. Però la [email protected]
ne deve cambiare. In meglio. Valentina
Vasta
P.S. il “ Gulli e Pennisi” è stato chiuso per una settimana.
È infestato da zecche ed hanno trovato pure un topo morto.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI IN SICILIA :
PROBLEMI E PROSPETTIVE
Interessante è partecipata conferenza quella organizzata dal Lions di
Acireale sul tema: “La GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI IN SICILIA”che si è svolta presso l’Aula Magna dell’ Liceo Scientifico Archimede
di Acireale. Ad aprire i lavori è stato il presidente del Lions acese Prof. Ing.
Salvatore Barbagallo mentre esperti del settore hanno dato vita ad un interessantissimo incontro-studio. Il Prof. Emilio Giardina ha relazionato sul
tema inerente la gestione degli RSU in ambiti ottimali, l’Avvocato Felice
Crosta, presidente dell’Agenzia Regionale Rifiuti e Acque Siciliane,ha parlato sull’organizzazione e le linee di intervento nella gestione dei RSU nella
regione ed infine il Prof. Ing. Federico Vagliasindi è intervenuto relativamente alle valutazioni delle prestazioni dei servizi di igiene urbana. Hanno
concluso i lavori Il Dott. Antonino Pogliese e il Presidente della Regione
Siciliana On.Raffaele Lombardo. Durante l’arco della conferenza si è posta
un attenzione particolare sul provvedimento adottato dalla Regione inerente gli ATO. Il decreto presidenziale numero 127 del 2008 prevede la riduzione degli ATO ( ambiti territoriali ottimali in Sicilia ) dagli attuali ventisette
a dieci. Gli stessi saranno coincidenti con i territori provinciali, oltre agli ATO
delle isole minori. Il Presidente della Regione On. Raffaele Lombardo nel
suo intervento conclusivo ha dichiarato che i Comuni potranno controllare
l’efficienza del servizio e assicurarsi una efficace riscossione. Inoltre, grazie a questa legge, si potrà assicurare la garanzia di un prestito che permetta ai comuni e alle Province di risanare i debiti, pagare gli stipendi, e poi
restituire detto prestito a lungo termine. Ancora una volta grazie all’operato e alla sensibilità del Lions di Acireale si è riusciti a fare chiarezza su una
problematica come quella dei rifiuti che spesso ha messo in difficoltà economiche molti Comuni dell’area etnea.
Angelo Battiato
LO SAPEVATE CHE.....
Che è impossibile mordersi il gomito.
Che la Coca Cola era originariamente verde.
Che è possibile fare salire le scale ad una vacca ma non fargliele scendere.
Che il verso di un'anatra (Quac, quac) non fa eco
e nessuno sa perché.
Che un coccodrillo non può tirare fuori la lingua.
Che i porci non possono fisicamente guardare il cielo...
ASSOCIAZIONE PESCATORI
DI SANTA MARIA LA SCALA - ACIREALE - Onlus
Non si capisce a Bruxelles che l’adozione di un regolamento che prevede il
fermo complessivo delle imbarcazioni attrezzate per la pesca del pesce
spada in questo periodo sia quanto mai dirompente per l’economia, spesso
a carattere del tutto familiare, della marineria. Ben vengano, quindi, le rassicurazioni del sottosegretario on.Antonio Buonfiglio che, rispondendo ad
una interrogazione parlamentare degli onorevoli Basilio Catanoso e Viviana
Beccalossi, riserva al Governo nazionale la volontà di adottare eventuali
provvedimenti al termine del periodo di fermo (15 ottobre – 15 novembre),
attraverso strumenti compatibili con la vigente normativa comunitaria in
materia di aiuti di Stato oppure attivati in base al Regolamento relativo al
Fondo europeo. L’Associazione, che raggruppa diverse imprese della
pesca, non ha nulla contro la tutela del giovane pesce spada in questo
periodo in fase di crescita, perché ben comprende che questa forma di tutela e salvaguardia sia patrimonio comune, ma l’avere la stessa Ue imposto
prima attrezzi adeguati allo scopo e poi il fermo delle barche già in tal modo
armate e quindi assolutamente prive della possibilità di cattura del giovane
pesce spada, rappresenta per tutta la marineria un grave colpo alla già fragile economia del comparto. Peraltro la soluzione chiesta dagli interroganti,
Catanoso e Beccalossi, ci sembra assolutamente condivisibile: vietare in
questo periodo l’utilizzo di barche con attrezzi per la pesca di piccole dimensioni, piuttosto che il blocco ferreo delle imbarcazioni. Per tale motivo auspichiamo, così come detto dall’on. Catanoso, che il Governo italiano possa
impegnare il Consiglio d’Europa alla modifica del regolamento, al fine di vietare l’utilizzo degli attrezzi da pesca per le piccole dimensioni, responsabili
della cattura di giovane esemplari da tutelare in questo periodo dell’anno.
“SODDISFAZIONE PER L’ATTENZIONE DEL GOVERNO”: E’
QUANTO ESPRIMONO GLI ON.
BASILIO CATANOSO E VIVIANA BECCALOSSI, DOPO LA
RISPOSTA ODIERNA DEL
GOVERNO IN COMMISSIONE
AGRICOLTURA SULLO STATO
DI FERMO DELLA MARINERIA
IMPEGNATA NELLA PESCA
DEL PESCE SPADA
Oggi in Commissione Agricoltura
il Sottosegretario on. Antonio
Buonfiglio ha risposto alla interrogazione posta dagli onorevoli
Basilio Catanoso e Viviana
Beccalossi con cui si chiedeva di
conoscere i provvedimenti che il
Ministero intende adottare a
seguito delle legittime esigenze
richieste dalla marineria italiana,
sottoposta a fermo dal 15 ottobre
al 15 novembre in base all’art. 81
del regolamento del Consiglio
Europeo. La ratio della norma risiede nella tutela del pesce spada piccolo al
fine di garantirne la crescita e la qualità della stessa pesca. Secondo gli
interroganti, la crescita del pesce spada si sarebbe potuta meglio realizzare
vietando l’utilizzo degli attrezzi da pesca di piccole dimensioni , veri responsabili della cattura del giovane pescato, piuttosto che con il fermo complessivo. “Siamo riusciti a fare comprendere al Governo – dice il primo firmatario delle interrogazione, Basilio Catanoso – che per tutelare i giovani
esemplari di pescato che nascono all’incirca nel mese di agosto e che oggi
non pesano più di 300 o 400 grammi, non è utile bloccare la pesca con strumenti a maglie larghe che, in realtà, servono solo alla cattura di esemplari
di grossa taglia, certamente non tutelati. Sarebbe bene che in futuro, il
Governo Italiano impegni il Consiglio d’europa alla modifica del regolamento, al fine semmai di vietare l’utilizzo degli attrezzi da pesca per la pesca di
piccole dimensioni, responsabili della cattura di giovani esemplari che davvero vanno tutelati in questo particolare periodo”. Il sottosegretario, infatti,
ha affermato nella risposta fornita oggi in Commissione che
“l’Amministrazione, a conoscenza del grave stato di crisi che coinvolge il
settore, seguirà con particolare attenzione la questione riservandosi la possibilità di valutare l’adozione di eventuali provvedimenti al termine del periodo di fermo, attraverso strumenti compatibili con la vigente normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato oppure attivati in base al regolamento relativo al Fondo Europeo Pesca”. Aggiungono gli on. Viviana Beccalossi e
Basilio Catanoso: “L’ulteriore disponibilità del Governo che si concretizzerà,
speriamo presto, con il riconoscimento (cosa già fatta in Spagna) di un risarcimento a titolo di indennizzo nei confronti della nostra marineria, ci lascia
sicuri di poter costruire in futuro regole utili ai nostri pescatori e non più
norme lontane dalle loro reali esigenze, così come accaduto sino ad oggi.
Ecco perché ringraziamo della disponibilità il ministro Zaia e il sottosegretario Buonfiglio”.
10
AKIS
Sabato 1 novembre 2008
DEDICATO A GIOVANNI VECCHIO
42° Congresso Nazionale AIS
Era particolarmente commosso il prof. Giovanni Vecchio allorquando il suo
caro e grande amico Nino Pulvirenti ha letto e gli ha dedicato la poesia “In
cammino”. La voce (quasi) tremante per l’emozione, i sinceri auguri da
parte di tutto il numeroso pubblico presente, quelli affettuosi e simpatici del
nostro primo cittadino, sono stati i momenti più salienti dell’incontro che ha
visto anche la partecipazione, applauditissima, dell’Orchestra GIOIA. La
consegna di una targa, i discorsi che non erano certamente di circostanza,
le musiche eseguite brillantemente hanno regalato al preside Vecchio, oggi
diventato anche nostro apprezzato collaboratore, alcuni momenti di particolare gioia e commozione. Va certamente in pensione, ma non per andare a
passeggiare nei giardini pubblici, va in pensione solo per continuare al
meglio quei progetti culturali dei quali è sempre stato artefice principale
come preside, come educatore, ma soprattutto come cittadino modello. Un
esempio da imitare.
Turi Consoli
ph. Nuccia Leotta
Al Chiostro di Levante del Monastero dei Benedettini di Catania, si è chiusa la settima edizione di Enopolis,che quest’anno era stata presentata tra gli
eventi del 42° Congresso Nazionale AIS. Fino all’ ultimo minuto, prima di
chiudere le porte del Chiostro, normalmente non aperto al pubblico, le
migliaia di persone che ancora affollavano gli spazi espositivi hanno potuto
degustare un vino , prendere un contatto per futuri incontri di lavoro o provare un ultimo sigaro guidati nella degustazione dagli ottimi responsabili del
Club del Toscano. Ancora fino all’ultimo istante nella saletta che ospitava
l’ultimo incontro in programma dedicato ai vini dell’Etna, si susseguivano le
domande dei partecipanti all’enologo Salvo Foti e al Presidente AIS Sicilia
Camillo Privitera che li avevano guidati in un percorso ideale sulla “
Montagna di Fuoco“ come il titolo dell’ultimo libro di Foti. E’ stato veramente difficile allontanarsi dalla magica atmosfera che solo un posto ricco di storia può trasmettere, anche per i sommelier più esperti e per i tanti espositori che, pur avendo dimestichezza con il vino e con gli incontri di degustazione, sono rimasti affascinati e si sono attardati per potere respirare ancora un
pò di questa magia. Più che positivo quindi il commento che lo stesso
Presidente Privitera ha voluto a caldo rilasciare: “ Questa edizione, particolarmente impegnativa , che ha visto mobilitata tutta l’AIS Sicilia, non solo per
la realizzazione di Enopolis, ma per la migliore riuscita del 42° congresso
AIS, ha messo in moto una grande macchina organizzativa presentando un
programma anche innovativo proprio per coinvolgere le nuove generazioni
di soci che si sono avvicinati alla nostra. associazione negli ultimi anni. Ci
riteniamo soddisfatti ed i numeri ci hanno dato ragione, proporre il vino con
i suoi infiniti abbinamenti, non solo gastronomici, ma legati all’arte e alla cultura in genere, è la carta vincente ed il pubblico risponde alla grande.” I circa
300 soci provenienti dalle altre regioni in occasione del Congresso , finiti gli
impegni congressuali veri e propri , hanno infatti potuto scegliere tra le moltissime proposte legate al vino, dalle escursioni con visite alle cantine alle
visite del Monastero con il Percorso dei Sensi, alle tante degustazioni a
tema. Un congresso quindi che è stata anche un’occasione di festa e convivialità Positivo anche il bilancio che il Presidente Nazionale dell’AIS,
Terenzio Medri , ha tracciato in un suo intervento conclusivo prima della partenza: “il Congresso Nazionale dell'Ais è stato un momento importante per
Finalmente!
È quello che potrebbe esclamare l’ingenuo cittadino nell’ascoltare l’annuncio
dell’imminente riforma del sistema giudiziario italiano, trionfalmente proclamato
ai quattro venti dall’attuale presidente del Consiglio dei Ministri. Finalmente pensa sempre l’uomo della strada - verranno risolti i veri problemi che affliggono la “Giustizia” in Italia; problemi tanto gravi da aver ormai incrinato il rapporto
tra cittadini ed istituzioni fino a fare percepire questo come un sistema in-giustizia (con la g minuscola): lentezza dei processi civili, inadeguatezza delle strutture e del personale giudiziario, carenza di fondi, contraddittorietà del sistema
sanzionatorio penale, ecc. ecc. “Gaudeamus igitur!” Avrebbero potuto urlare con
loro anche gli operatori del diritto. In realtà, di tutto ciò la legge di riforma non si
occupa affatto, preoccupandosi invece, e non è la prima volta, di risolvere le
vicende giudiziarie dell’attuale leader (conducator?) della maggioranza parlamentare e dei membri del suo entourage. Un anticipo di quello che verrà lo
abbiamo avuto con la famigerata legge “blocca-processi” che introduce un principio di in-civiltà giuridica, attraverso il quale viene garantita l’immunità, pardon
l’impunità a coloro che ricoprono le più alte cariche dello stato, rendendoli, in
pratica, “legibus soluti”, sciolti dal rispetto di qualunque norma. Roba da società
di altri (tristi) tempi. Non è, poi, con continui attacchi alla magistratura che si
risolvono gli annosi, profondi ed endemici problemi che affliggono pesantemente il sistema giudiziario italiano e che gettano nel discredito tutte le categorie di
operatori ivi coinvolte (magistrati, avvocati, cancellieri, ufficiali giudiziari). E neppure lasciando i nostri politici liberi di “lavorare” senza il timore di doverne rendere conto
a chicchessia. In questo modo, seguendo la
via segnata dal ministro Alfano (o da chi per
lui), non avremo più magistrati che ficcheranno il naso nelle vicende dei potenti, non ci
sarà più chi si occupi di indagare sulle magagne di chi ci governa. Avremo, così, risolto il
problema Giustizia? Credo proprio di no,
soprattutto sotto il profilo della certezza della
pena, nel campo penale, e della ragionevole
durata dei processi, in quello civile. Ma di
tutto ciò la tanto sbandierata riforma non si
occupa. La prima cosa, la più importante (per
chi l’ha scritta) è eliminare i giudici “nemici”,
gli odiati avversari politici “dichiarati”. Mentre,
però, si discute di lana caprina oppure si
adottano provvedimenti di facile resa propagandistica (es. in tema di immigrazione),
presso gli Uffici del Giudice di Pace manca persino la carta per scrivere i verbali. I signori avvocati sono gentilmente pregati di portarla da casa, la carta; ma
non quella igienica, dato che in alcuni tribunali (leggi Acireale) non è loro consentito avervi accesso. I problemi della Giustizia non sono, ovviamente, e non
possono risolversi nei problemi giudiziari di qualcuno, ma coincidono con le
disfunzioni del sistema, che ingenera sfiducia del cittadino verso le istituzioni
(teoricamente) gius-dicenti. Ma di quale Giustizia stiamo parlando? Quale “giustizia” può rendere un sistema ormai al collasso, in cui un avvocato, a Catania,
si vede fissata, oggi, la prima udienza di una causa presso il Tribunale del
Lavoro nel 2013, oppure riesce nell’impresa di concludere una causa di divisione giudiziale in otto anni o ancora sente fissarsi un’udienza di rinvio, in Corte di
Appello, al febbraio del 2013? “Che giustizia è questa?” “A che pro questo sfacelo?” si domanda, giustamente indignato, il cittadino. Non sarà questa, forse,
una mossa abilmente studiata per giustificare una prossima “privatizzazione”
della Giustizia? Dopo Ferrovie, Poste, Enel e servizio acquedotto non mi sembra il caso neppure di provarci…
Cervantes
Nel corso di una breve cerimonia a Palazzo di Città il sindaco Nino
Garozzo e l’ass. Gaetano Leonardi hanno premiato la “ASD Atletica
Acireale” per i brillanti risultati conseguiti recentemente. Nel prossimo numero il servizio.
Art’s Moment, spazio per arte e cultura
Gli auguri di Akis a Claudia Puglisi che ha conseguito la laurea in
Pianoforte presso l’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania, conseguendo il titolo di Maestro
confrontarci con tutti i soci, per fare un bilancio del nostro operato e per
rafforzare l’unità dell'associazione. Da qui ripartiamo con slancio in vista dei
numerosi impegni che ci attendono nei prossimi mesi. Ringrazio personalmente Camillo Privitera, i delegati e tutti i sommeliers dell’Ais Sicilia per l’accoglienza che ci hanno riservato e per averci presentato tutte le ricchezze di
questa fantastica regione. Cultura, arte ed enogastronomia appartengono
alla storia di questa terra e noi sommeliers rinnoviamo il nostro impegno per
la diffusione delle eccellenze che continuano a rendere la Sicilia protagonista nel panorama italiano e internazionale”. Fondamentale la collaborazione
con la Facoltà di Lettere e Filosofia, che ha sede nel Monastero, sia per la
fiducia dimostrata agli organizzatori aprendo loro un vero e proprio monumento,che per la partecipazione degli studenti come guide del monastero,
egregiamente dirette dal Sig Maurizio Marano, sono loro che hanno accompagnato le centinaia di persone, che fin dall’apertura del mattino, hanno
approfittato di questa speciale opportunità. Difficile quantificare esattamente il numero dei visitatori nei due giorni, diverse migliaia, vista la possibilità
dell’ingresso libero come scelta per una più ampia diffusione della cultura
del vino di qualità. Soddisfatti anche gli oltre 70 espositori che hanno chiesto all’organizzazione di ripetere esperienze di questo tipo che avvicinano il
pubblico promuovendo le aziende in modo unico e coinvolgente. Grazie
quindi a tutti quelli che hanno creduto in questo connubio vincente, prime fra
tutti le istituzioni cominciando dalla Regione Siciliana, nella persona del
Presidente On. Raffaele Lombardo, che ha voluto presenziare all’apertura
della sezione espositiva di Enopolis. Come sempre un ringraziamento
all’Assessorato regionale di competenza, Agricoltura e Foreste, cha ha supportato l’evento anche con la presenza dell’ On. Giovanni La Via all’apertura del Congesso Nazionale AIS, sottolineando quindi l’importanza per il settore vinicolo siciliano di un appuntamento così prestigioso. La Provincia
Regionale di Catania, da vero padrone di casa, ha dato il massimo per la
migliore promozione dell’evento ed il Presidente On Giuseppe Castiglione
ha portato anche un suo personale contributo partecipando al Convegno
sulla viticoltura organizzato nell’ambito congressuale. Anche l’Istituto
Regionale della vite e del Vino, sempre vicino alle iniziative dell’AIS Sicilia,
ha voluto sostenere l’organizzazione dell’evento così come la Camera di
Commercio di Catania che si è assunta l’onere della realizzazione degli
spazi espositivi. Il contributo dell’ANCE Catania con la presenza del
Presidente Geom. Andrea Vecchio,impegnato in prima linea in questa direzione, ha permesso anche di dare risalto al tema della legalità durante la
cerimonia di consegna del Premio a Don Luigi Ciotti. Il Premio quest’anno
è stato realizzato con il contributo di HAIER, che ha anche esposto delle
innovative vetrine per la conservazione dei vini. Tra gli sponsor che seguono tutti i Congressi AIS abbiamo la Guido Berlucchi con il Premio al Miglior
Sommelier d’Italia 2008 e la Bonaventua Maschio con la Borsa di studio “La
ricerca dell’eccellenza”. Enopolis ha visto coinvolto anche l’Istituto
Alberghiero di Nicolosi con uno stage agli alunni della segreteria che hanno
seguito con molta attenzione lo svolgersi degli eventi. Infine è doveroso
ricordare che tutto questo sarebbe difficile realizzarlo senza la preziosa e
professionale presenza di tutti i soci e sommelier dell’AIS Sicilia, che hanno
partecipato con entusiasmo e senza risparmio di energie distinguendosi tutti
per cortesia e disponibilità. L’AIS Sicilia, in vista di altri importanti eventi,
invita tutti a seguire anche i corsi di formazione e le tante iniziative legate al
vino che durante l’anno saranno proposte in tutta la regione. Tutte le foto
dell’evento suddivise per argomenti sono scaricabili dal sito www.sommeliersicilia.com
Tiziana Gandolfo
“Art’s Moment”, il momento dell’arte ma anche il momento della vita. L’istante
in cui si nasce, le coup de foudre - l’attimo in cui ci innamoriamo, il momento
della creazione di un’opera e quello in cui la vediamo e proviamo in un attimo un
brivido, un’emozione inesplicabile. La Art’s Moment di Massimiliano Callari,
organizzatore e curatore di eventi artistici e culturali, presenterà opere di pittura,
fotografia, libri di artisti affermati e di nuovi talenti, giovani, studenti, lavoratori. I
maestri , la tradizione, gli allievi e l’innovazione. La galleria è in via Belisario 11,
Roma, nel rione Sallustiano, a due passi dalla famosa via Veneto e dalla storica Porta Pia. La filosofia e la strategia è investire senza condizionamenti, in qualitativi e selezionati progetti che abbiano validi contenuti artistici, con la consulenza di esperti culturali e commerciali perché oltre ad essere operatori culturali, siamo impresa quindi economia d’azienda e marketing. Roma, Europa, internazionalità. Questa linea aziendale è stata accolta con successo all’inaugurazione in galleria della mostra del Maestro Julianos Kattinis, greco di origine, pittore ed incisore di eccellenza, artista di fama internazionale, opere presenti in
gallerie e musei di tutto il mondo, avvenuta il 23 ottobre 2008, alla quale sono
intervenuti artisti, galleristi, mercanti d’opere d’arte, persone dello spettacolo,
professionisti, avvocati, medici, giornalisti, cineasti, producers, appassionati dell’arte e della cultura provenienti anche da altre città e dall’estero (Usa, Svizzera,
Libano, Siria) ed un pubblico eterogeneo. E’ stata realizzata l’intervista telefonica con l’emittente televisiva satellitare “Roma Uno” curata da Raffaele Festa
Campanile (figlio del celebre Pasquale) conduttore della rubrica giornalistica
“Blog” in onda quotidianamente in diretta e replicata il mattino successivo. Il successo dell’inaugurazione pone la galleria Art’s Moment su un prestigioso livello
artistico che sarà mantenuto per i prossimi eventi e le conferisce il ruolo di qualificato punto di incontro culturale. www.artsmoment.com
GIRO DEL MONDO IN 80…EURO!
Capita a tutti di avere l’impetuoso desiderio di fare un bel viaggio, di andare a
trovare un parente lontano, di spostarsi per svariati motivi da una città all’altra,
magari per fare un colloquio di lavoro. Capita a tutti, insomma, di dire nella propria testolina “oggi parto!”, ma nello stesso identico istante che la mente partorisce tale allettante idea, veniamo subito colpiti da una dose prepotente di scoraggiamento da prezzi e tariffe di viaggio, che ci invitano pian pianino a riflettere
e riflettendo sempre di più, alla fine, restiamo a casa perdendo quella determinata occasione più o meno importante. Ma ecco che tutto sta cambiando!
Nell’aria ci sono sentori nuovi e rivoluzionari! Sono arrivate all’alba del nuovo millennio le compagnie aeree “Low Cost”. Basta con tratte troppo costose e con
tasse stratosferiche che incrementano sempre di più il biglietto già abbastanza
salato di suo. Queste compagnie offrono a prezzi veramente stracciati, si parla
anche di 0,00 € tasse incluse (non è sempre facile trovarli, ma può sempre capitare!) viaggi comodi in tutta Europa e, perché no, presto anche in tutto il mondo!
Tra queste compagnie la migliore in fatto di
prezzi ed organizzazione è senza ombra di
dubbio “RYANAIR” che con le sue offerte mozzafiato sta veramente stravolgendo tale l’universo ancora in via d’espansione. Certo, molti
potranno essere diffidenti sulla qualità del servizio e sulla qualità degli aerei, facendo guadagnare qualche punto alle varie compagnie
cosiddette “DI NORMALE AMMINISTRAZIONE”. Ma state tranquilli che nulla di questo è
vero. Certo è che non si avrà un servizio a cinque stelle luxury, ma chi se ne importa se per
qualche ora di viaggio non mangeremo mille
biscottini e mille pasticcini e non ci saranno
mille persone a chiederci infinite volte quasi
fosse una tortura se “tutto va bene?!”
L’importante è che gli aerei siano affidabili e
che l’iter di ricerca e acquisto biglietto sia veloce, chiaro e soprattutto semplice! L’unica
pecca risiede nel fatto che tutte queste compagnie, come del resto la logica insegna, per
dare ampio spazio a queste tariffe “superridotte” si servono il più delle volte degli aeroporti secondari e minori… per la serie
“non si può avere tutto dalla vita”. Così al posto di pagare 197,00 € andata e ritorno per tratte nazionali, con soli 40,00 € viaggi, ti diverti e ti senti anche meglio a
non aver speso una cifra esorbitante! Si viaggia maggiormente e si crea un meccanismo di avvicinamento anche per le persone più, come dire, scettiche ai servizi aeroportuali. E allora cosa resta da dire: “BUON GIRO DEL MONDO IN
80…EURO!”
Marco Vittorio
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