PICUM Newsletter
Iuglio 2010
Ultimata il 1 Iuglio 2010
Questa newsletter contiene informazioni su notizie e sviluppi politici riguardanti i diritti sociali
fondamentali dei migranti privi di documenti in Europa. La newsletter è attualmente disponibile in
formato Word/PDF e scaricabile dal sito internet di PICUM (www.picum.org) nelle seguenti lingue:
inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Vi invitiamo a diffondere
ampiamente questa newsletter.
Indice
01 | Morte alla frontiera
02 | Notizie dall’ ONU + Stati Membri dell’UE + Svizzera + Stati Uniti
03 | Sviluppi della politica europea
04 | Cure sanitarie
05 | Lavoro e Condizioni Lavorative
06 | Minori privi di documenti
07 | Donne prive di documenti
08 | Eventi
09 | Pubblicazioni
10 | PICUM Notizie
11 | Varie
Si prega di notare che la newsletter di PICUM non sarà pubblicata a aogosto 2010. Il prossimo numero
sarà pubblicato a septembre 2010.
| 1 | Morte alla frontiera
Un migrante afgano è stato trovato morto nella cisterna di un camion sul traghetto da Igoumenitsa,
Grecia ad Ancona, Italia. Secondo il “Movimento Antirazzista di Igoumenitsa”, nato 5 mesi fa, sulle
montagne e nella cittadina sulla costa occidentale greca, da cui partono i traghetti per l’Italia, si
nascondono circa 400 migranti in attesa di potersi imbarcare. La maggior parte ha seri problemi di
salute, come infreddature e polmoniti nei mesi invernali e problemi dermatologici in quelli estivi. Alcuni
sono feriti dopo essere stati percossi dalla polizia o nei camion durante il viaggio. Circa il 20% ha meno
di 18 anni e la grande maggioranza risulta bloccata nella regione.
Fonte: tvxs.gr, 18 giugno 2010 http://tvxs.gr/news/νεκρός-µετανάστης/νεκρός-σε-ρεζερβουάρ-φορτηγού-εντοπίστηκεµετανάστης .
Secondo quanto riportato dalla polizia di Orestiada, nel nord della Grecia, il corpo di un giovane, ritenuto
un migrante africano, è stato trovato l’8 giugno nel fiume Evros. Si pensa che l’uomo facesse parte di un
gruppo di migranti annegati alla fine di maggio mentre tentavano di attraversare l’Evros per entrare in
Grecia dalla Turchia. Il 26 maggio, la polizia aveva trovato i corpi di due somali e di un tunisino, tutti in
età compresa fra i 20 e i 25 anni. Inoltre, si ritiene che sia annegata nell’Evros anche la madre di un
neonato di cinque mesi che migranti africani hanno affidato alle autorità il 5 giugno.
Fonte: UNHCR Greece Press Review, 8-9 June 2010.
Una pattuglia della polizia di frontiera americana ha ucciso un ragazzo messicano di 15 anni dopo che
un gruppo che cercava di entrare in Texas in maniera irregolare aveva lanciato sassi contro gli agenti
vicino al centro città di El Paso, USA. La sparatoria, avvenuta la sera del 7 giugno sotto un ponte della
ferrovia che collega i due paesi, ha sollevato aspre critiche in Messico, dove il presidente Felipe
Calderon ha dichiarato che il suo governo utilizzerà tutte le risorse disponibili per proteggere i diritti dei
migranti messicani. Il presidente ha aggiunto in un comunicato che il governo rinnova la sua
opposizione all’uso sproporzionato della forza da parte delle autorità americane sul confine con il
Messico.
Fonte: The Huffinghton
shoot_n_604358.html .
Post,
8
giugno
2010,
http://www.huffingtonpost.com/2010/06/08/border-patrol-agent-
| 2 | Notizie dall’ ONU + Stati Membri dell’UE + Svizzera + Stati Uniti
Nazioni Unite
In occasione del 20° anniversario dell'adozione della Convenzione internazionale sulla protezione dei
diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie (International Convention on the
Protection of the Rights of All Migrant Workers and Members of Their Families) è stata lanciata una
campagna mondiale intesa a spingere i governi ad agire immediatamente, attraverso la ratifica di questa
Convenzione, per porre fine alle violazioni diffuse dei diritti umani, patite quotidianamente dai migranti di
tutto il mondo. La campagna esorta tutti i governi a cogliere l'occasione del 20° anniversario per
ratificare la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei
membri delle loro famiglie, e in tal modo affermare il loro impegno a proteggere i diritti umani dei
lavoratori migranti.
La petizione può essere firmata al sito: www.migrantsconvention.eu
Il 25 giugno 2010 l’UNHCR ha annunciato di avere ricevuto il permesso di riprendere alcune attività in
Libia. Funzionari libici avevano fornito svariate ragioni di rimostranza alla base dell’ordine del governo
libico di cessare le operazioni dell’UNHCR, fra cui accordi di cooperazione non autorizzati con ONG
libiche, affitto di locali senza permesso, esposizione impropria del logo dell’UNHCR e, più di recente,
l’accusa che una o più persone vicine all’UNHCR avrebbero accettato bustarelle e/o favori sessuali in
cambio della concessione dello status di rifugiato. Il portavoce dell’UNHCR Adrian Edwards ha
sottolineato che le accuse libiche restano da comprovare, e ha aggiunto che l’UNHCR ha chiesto al
governo libico di dimostrare la fondatezza di queste specifiche accuse. Qualora dovesse ricevere
indicazioni in tal senso, sarebbe possibile condurre indagini attraverso le normali procedure delle
Nazioni Unite. L’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite aveva ricevuto l’ordine di lasciare la Libia
all’inizio di giugno, e ciò è di particolare rilevanza a causa della politica italiana di respingimento dei
migranti verso la Libia. L’UNHCR opera in Libia dal 1991 e di fatto sostituisce il sistema libico di asilo,
dato che la nazione nordafricana non ha procedure per registrare i rifugiati. L’UNHCR sta attualmente
negoziando con la Libia con la speranza di poter restare nel paese.
Fonte: Migrant at Sea, 27 giugno 2010, http://migrantsatsea.wordpress.com/, Fonte: BBC News
http://news.bbc.co.uk/2/hi/world/africa/10264625.stm
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 2
Un nuovo rapporto dell’UNHCR, “Trees Only Move in the Wind” (Solo gli alberi si muovono nel vento),
informa che un numero crescente di minori afgani non accompagnati effettua pericolosi viaggi via terra
verso l’Europa. L’anno scorso, più di 5900 minori afgani, per la maggior parte maschi, ha cercato asilo
in Europa, e ce ne sarebbero molti altri in viaggio che non chiedono asilo. L’Afghanistan finge di non
vedere il ruolo dei trafficanti nell’immigrazione irregolare, inclusa quella dei minori. Genitori, famiglie e
comunità afgane autorizzano e incoraggiano la partenza dei loro ragazzi in viaggi pericolosi. I giovani
afgani che arrivano in Europa non sempre ricevono il supporto di cui avrebbero bisogno, e dunque
restano spesso nelle mani dei trafficanti che li spingono a continuare il viaggio. Un gran numero di
ragazzi afgani abita in insediamenti di fortuna in luoghi come Calais in Francia, o Patrasso in Grecia.
Fonte: UNHCR http://www.unhcr.org.uk/news-and-views/uk-press-releases/unhcr-london-press-releases-2010/unhcr-says-more-attentionneeded-for-afghan-children-on-the-move.html .
Una recente pubblicazione del Servizio Sviluppo e Valutazione dell’UNHCR, “No Entry! A Review of
UNHCR’s Response to Border Closure Situations of Mass Refugee Influx” (“Vietato l’Ingresso!
Un’Analisi della Risposta dell’UNHCR alle Situazioni di Chiusura delle Frontiere di fronte al Flusso
Massiccio dei Rifugiati”), osserva che la chiusura delle frontiere non riduce necessariamente il
movimento, ma al contrario aumenta il contrabbando, la corruzione della polizia e la migrazione
irregolare, con conseguenze negative non solo per i rifugiati ma anche per lo stato ospite e la comunità
locale.
Fonte: UNHCR http://www.unhcr.org/4c207bd59.html .
Il 30 aprile 2010, compiendo un importante passo avanti nella protezione dei diritti dei lavoratori
domestici migranti, la Commissione delle Nazione Unite per i lavoratori migranti ha annunciato la
pubblicazione della prima bozza pubblica di un parere (UN General Comment, N.d.T.) in grado di
stabilire un precedente circa i lavoratori domestici. La Commissione ha sottoscritto un calendario per
lavorare nel corso di quest’anno con organizzazioni internazionali e non governative alla revisione della
bozza, e prevede di adottare un testo finale come primo ‘General Comment’ della Convenzione per i
lavoratori migranti nella sua prossima sessione in novembre.
Source: http://www.icmc.net/article/renewed-hope-migrant-domestic-workers-and-their-families .
Danimarca
In quella che finora è stata la più aspra critica nei confronti della politica migratoria del governo, l’Istituto
Danese per i Diritti Umani, fondato dallo Stato, ha pubblicato un rapporto a metà di maggio 2010,
esprimendo una vibrante condanna del nuovo sistema a punti per un permesso di soggiorno
permanente, sostenendo che per cittadini di paesi terzi è del tutto illusorio poterne ottenere uno in
futuro. Il nuovo sistema, che il governo di minoranza ha deciso nello scorso mese di maggio, dovrebbe
entrare in vigore nel corso dell’estate. I critici affermano che si è trattato di un ennesimo esempio di
legge approvata per soddisfare il partito popolare danese anti-immigrazione, che non è nella coalizione
di governo, ma il cui sostegno è indispensabile perché il governo di minoranza possa far passare le
leggi e approvare il bilancio annuale del paese. Grandi quantità di immigrati non hanno alcuna
possibilità di corrispondere a tali requisiti, ha affermato Jonas Christoffersen, direttore dell’Istituto per i
Diritti Umani. Il requisito dell’impiego è particolarmente rigido. Se si perde il proprio posto di lavoro, si
deve ricominciare da capo a contare i due anni e mezzi di lavoro richiesti. Un cittadino di paese terzo
che chiede il permesso di soggiorno deve assicurarsi 100 punti, e per giungere a questo traguardo lei o
lui, tra le altre cose, deve superare un test di lingua danese, essere indipendente, senza sussidi
dall’assistenza sociale, e possedere un lavoro. Christoffersen ha avvertito che questa nuova legge
porterà inevitabilmente a violazioni dei diritti umani, a meno che non vengano introdotte esenzioni.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 3
Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 4.
Repubblica Ceca
Per la prima volta, cittadini Cèchi e migranti nella Repubblica Cèca hanno manifestato in strada per i
diritti dei migranti. Il 6 giugno 2010, 200 persone hanno manifestato il loro dissenso verso le crescenti
restrizioni poste dalle autorità cèche, che avevano messo in pericolo la legalità di soggiorno, la dignità
economica, sociale e umana di circa 150000 immigrati. La marcia è stata organizzata da una
organizzazione informale per i diritti dei lavoratori migranti di recente fondazione
(http://www.zapravamigrantu.cz/). Questa piattaforma apolitica combatte per i diritti dei migranti che
lavorano nella Repubblica Cèca e per richiamare la pubblica attenzione sulla situazione in
deterioramento dei migranti in periodi di crisi economica e a causa delle pratiche inappropriate delle
autorità cèche.
Francia
Più di 3500 persone hanno firmato un appello per il rispetto dei diritti degli immigrati senza documenti,
proposto da molti famosi artisti francesi. Alcuni di essi parteciperanno ad un concerto intitolato “Rock
sans papiers” (Rock senza documenti), che verrà tenuto il 18 settembre a Parigi per sensibilizzare
l’opinione pubblica sulla situazione degli immigrati senza documenti. Essi chiedono che venga posta
fine al rimpatrio dei minori senza documenti, e alla separazione delle famiglie, e rifiutano la bozza di
legge sugli immigrati del Ministro francese per l’Immigrazione, Besson.
Per maggiori informazioni e per il programma del concerto: http://rocksanspapiers.org/ .
Il Ministro dell’Interno francese è stato giudicato colpevole di aver fatto delle osservazioni
“incontestabilmente offensive” ad un uomo di origine nordafricana il 4 giugno 2010 e ha ricevuto
dall’opposizione l’invito a dimettersi. Brice Hortefeuz, ex Ministro per l’Immigrazione e amico personale
del Presidente Nicolas Sarkozy, ha avuto una multa di 750 euro, e gli è stato imposto di pagare 2000
euro di danni per aver pronunciato insulti razzisti ad un raduno politico di settembre. I suoi avvocati
hanno detto che si appellerà contro la sentenza.
Fonte: The Guardian, 2 giugno 2010, http://www.guardian.co.uk/world/2010/jun/04/france-minister-racist-comments
Il tour delle “giungle” (così vengono definiti i rifugi costruiti dagli immigrati senza documenti in attesa di
partire per il Regno Unito) del Nord – Pas-de-Calais dal 4 all’11 luglio per promuovere i diritti degli
esiliati adesso ha un sito web http://www.jungletour.sitew.com/, dove sono disponibili informazioni
pratiche sul tour, testi sui diritti degli esiliati, il modulo di iscrizione, un poster e un volantino da
distribuire.
Tredici ONG francesi che lavorano nel campo dell’immigrazione ADDE, Acat France, Anafé, CFDA,
Cimade, Fasti, Gisti, InfoMIE, Migreurop, MOM, Association Primo Levi, SAF, Syndicat de la
magistrature) hanno pubblicato un articolo collettivo per criticare la nuova bozza di legge
sull’immigrazione proposta dal Ministro per l’Immigrazione, Luc Besson. La bozza di legge, che
dovrebbe essere approvata in autunno, è più restrittiva dell’attuale, e le ONG temono che potrebbe
portare ad un aumento del numero dei rimpatri. Il rapporto (in francese) è disponibile al sito:
http://www.gisti.org/IMG/pdf/hc_analyse-pjl-besson-20100330.pdf .
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 4
Germania
Peter Trapp, il portavoce per la politica interna della sezione di Berlino del Partito Cristiano
Democratico, ha detto al quotidiano Bild che il paese ha bisogno di nuove regole sull’immigrazione.
Trapp ha affermato che la Germania deve definire criteri di immigrazione che davvero siano utili al
paese. Oltre ad una buona istruzione e ad una qualificazione professionale, il punto di riferimento deve
essere anche l’intelligenza. Per questo motivo, dovrebbero essere introdotti test sul quoziente di
intelligenza nelle procedure di selezione. Trapp ha anche detto che questa idea non dovrebbe più
essere un tabù. Markus Ferber, un membro del partito bavarese alleato della CDU, cioè il CSU, nonché
europarlamentare, ha espresso opinioni simili a Trapp, e ha indicato come esempio le politiche di
immigrazione del Canada. Ferber ha detto a Bild che l’Europa ha necessità di una politica unitaria, e
che il Canada è già molto avanti in questo campo, e richiede che i figli degli immigrati posseggano un
quoziente di intelligenza maggiore dei bambini canadesi. Motivazioni umanistiche, quali la riunificazione
delle famiglie, non possono costituire l’unico criterio per l’immigrazione a lungo termine.
Grecia
Il 14 maggio, Grecia e Turchia hanno firmato un accordo bilaterale per l’effettiva applicazione del patto
di riammissione che i due paesi hanno stretto 10 anni fa e che, secondo Atene, le autorità turche hanno
rispettato solo malvolentieri. L’accordo è stato firmato dal Ministro greco per la Protezione dei Cittadini,
Michalis Chryssohoïdis, e dal Ministro turco degli Interni, Besir Atalays, in occasione della visita ad
Atene del Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo un comunicato-stampa greco, Ankara
si è impegnata a prendere tutte le misure necessarie per garantire la messa in atto del patto di
riammissione firmato 10 anni fa. Il comunicato ha anche informato che la Turchia deve decidere in quale
luogo – se nel porto di Izmir o nei paraggi – aprire un posto di frontiera entro tre mesi, che verrà
utilizzato per la riammissione degli immigrati irregolari. Inoltre, la Turchia ha accettato di approvare
almeno 1,000 richieste di riammissione ogni anno.
Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 7.
Il 22 giugno movimento “Uniti contro il Razzismo e la Minaccia Fascista” e l’”Unione dei Lavoratori
Immigrati” ha organizzato una manifestazione per le strade di Atene contro le misure adottate dal
governo per una “Atene pulita”. La polizia ha effettuato raid in alcune zone di Atene e, secondo i
dimostranti, sono stati seguiti da organizzazioni neo-naziste che perseguitavano i venditori ambulanti.
Invece di una campagna di polizia per ripulire Atene, le organizzazioni propongono un progetto più
elaborato per utilizzare gli spazi vuoti al centro di Atene per ospitare gli immigrati, e assumere psicologi
e assistenti sociali per aiutarli ad integrarsi.
Fonte: tvxs.gr, 22 giugno 2010 http://tvxs.gr/news/ελλάδα/η-άλλη-όψη-της-εκστρατείας-«ασφαλής-αθήνα».
Un comitato interministeriale comprendente i rappresentanti di sette ministeri, autorità locali e ONG,
diretto dal vice Ministro per la Protezione dei Cittadini, ha presentato una serie di proposte per
riqualificare il centro storico di Atene. Queste misure includono: una proposta fatta dalla polizia greca
per una procedura di registrazione degli immigrati irregolari, il cui numero rimane sconosciuto, l’offerta di
motivazioni (ad esempio rifugi) per gli immigrati, al fine di collaborare con la polizia e riferire atti illegali;
l’utilizzo di alberghi che rimangono chiusi a lungo come centri di accoglienza per categorie vulnerabili; la
creazione di “rifugi notturni” che offrano posti-letto, cibo e servizi sanitari essenziali.
Fonte: UNHCR Greece Press Review, 8-9 giugno 2010.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 5
“Il problema dell’immigrazione illegale potrebbe far scoppiare come una bomba le fondamenta della
società greca, se non viene affrontato con efficacia”, ha detto il 17 giugno il Ministro per la Protezione
dei Cittadini, Michalis Chryssochoidis, rivolgendosi al comitato parlamentare per l’ordine pubblico.
Chryssochoidis ha sottolineato il fatto che la chiave per la soluzione del problema è la cooperazione
della Turchia nel riammettere gli immigrati.
Fonte: UNHCR Greece Press Review, 19-23 giugno 2010.
Irlanda
Il 10 maggio 2010, in vista dell’aumento della disoccupazione e del problema dei finti matrimoni tra
cittadini della UE e di paesi terzi, il Ministro della Giustizia ha annunciato sul suo sito web che il diritto a
lavorare immediatamente per componenti familiari non-UE sarebbe cessato alla fine di maggio. Fino al
1 giugno 2010, un cittadino di paese terzo sposato con un cittadino europeo residente in Irlanda ha
diritto a cercare immediatamente lavoro. A partire dal 1 giugno 2010, questo straniero avrà diritto a
restare in Irlanda fino alla fine delle indagini sul suo caso e all’inoltro di una domanda di soggiorno.
Tuttavia, la persona non sarà autorizzata ad accettare un lavoro. Il Ministero della Giustizia ritiene che,
mentre da un lato la legge della UE richiede che l’Irlanda conceda il permesso di soggiorno a un
componente non-UE della famiglia di un cittadino europeo che esercita il suo diritto di libera
circolazione, dall’altro lato non esiste l’obbligo di concedere a questa persona anche un permesso di
lavoro. Non è certo che la Corte Europea di Giustizia condivida questa opinione. In effetti, la Corte ha
sempre ritenuto che il diritto di un cittadino di paese terzo (ad esempio, un cittadino turco) ad un
permesso di lavoro sarebbe privato di significato effettivo se non fosse accompagnato dal diritto ad un
permesso di soggiorno. Comunque, non ha ancora stabilito se il diritto alla residenza secondo la
legislazione europea implichi o meno avere diritto al lavoro.
Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 4.
Con una mossa a sorpresa, il MInistro della Giustizia Dermot Ahern ha ritirato il disegno di legge
sull’Immigrazione, la Residenza e la Protezione del 2008, che deve essere modificato per prendere in
considerazione centinaia di emendamenti. La legge tende a riformare la procedura di asilo e creare un
nuovo status di soggiorno a lungo termine. Il Consiglio irlandese sull’Immigrazione ha espresso la
preoccupazione che il disegno di legge, nella sua attuale formulazione, consenta il rimpatrio senza
preavviso di chiunque risieda illegalmente nel paese. In tal modo, il disegno di legge può condurre al
rimpatrio sommario di immigrati vulnerabili, che possono essere diventati involontariamente residenti
illegali nel paese. Il Ministro ha detto che il disegno di legge era diventato un “massiccio volume”, e che
sarà più facile pubblicare un nuovo decreto-legge anziché lasciare in vigore quello attuale. Un
suggerimento che il Ministro ha accettato di introdurre nel nuovo decreto è l’estensione del “periodo di
accoglienza” offerta alle vittime di tratta. Il periodo aumenterà perciò dagli attuali 45 a 60 giorni. Un
portavoce del Ministro ha detto che vorrebbe presentare il disegno di legge al Consiglio dei Ministri
prima dell’estate, ma che “potrebbe slittare all’autunno”.
Fonti: The Irish Times 1 giugno 2010, http://www.irishtimes.com/newspaper/ireland/2010/0601/1224271588076.html, Immigrant
Council of Ireland, http://www.immigrantcouncil.ie/images/7670_irpbillanalysisplusamendments.pdf .
Italia
Il 10 maggio 2010, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha provocato vibranti critiche e condanne per
aver collegato gli immigrati irregolari alla criminalità. La Moratti, che è membro del Partito delle Libertà
(PdL) del Primo Ministro Silvio Berlusconi, ed è stata in passato Ministro della Pubblica Istruzione, ha
affermato che gli immigrati senza documenti, che non hanno un lavoro regolare, commettono crimini.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 6
L’osservazione è stata fatta nel corso di una conferenza sull’immigrazione presso l’Università Cattolica
di Milano, e molti partecipanti hanno reagito con rabbia, disapprovazione e scherno.
Migration News Sheet, June 2010, pagina 8.
Il 5 maggio 2010, il Ministro degli Interni italiano, Roberto Maroni, ha incontrato la sua controparte
egiziana, Ibrahim El Adly, in occasione dell’elargizione all’Egitto di due barche a motore per aiutarlo a
combattere le partenze di clandestini verso il sud dell’Europa. Maroni ha detto che l’Egitto è uno dei
pochi paesi dell’Africa, insieme alla Libia, a cooperare con Roma nel rimpatrio dei propri cittadini
arrestati per aver tentato di entrare irregolarmente in Italia. Maroni ha elogiato nuovamente la
collaborazione della Libia nella messa in atto della cosiddetta politica dei respingimenti, che ha sortito
come risultato quasi l’eliminazione del problema degli sbarchi clandestini di immigrati irregolari in Italia
meridionale. Nei primi 3 mesi del 2010, solo 52 immigrati irregolari sono stati avvistati in mare, in
confronto ai 4,450 dello stesso periodo dello scorso anno. Maroni ha anche detto che la politica dei
respingimenti ha avuto un tale successo che non è stato necessario applicarla a partire dal mese di
agosto 2009. Un giorno prima della sua visita al Cairo, Maroni ha respinto le critiche contro la politica
dei respingimenti mosse dall’esperto di immigrazione del Vaticano, l’arcivescovo Agostino Marchetto,
che ha detto che questa politica viola, tra le altre cose, il divieto di rimpatriare i richiedenti asilo in paesi
in cui la loro sicurezza era a rischio.
Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 8
Paesi
Portogallo
Secondo il rapporto su “Immigrazione, Frontiere e Asilo”, il numero di espulsioni di immigrati irregolari
effettuate dal Servizio Stranieri e Frontiere (SEF) è aumentato del 26% nel 2009 (2476 casi), in
confronto alle cifre del 2008. Anche il numero di stranieri residenti in Portogallo è aumentato del 3,3% lo
scorso anno, il che corrisponde a 454,191 individui. Gli immigrati brasiliani costituiscono il gruppo più
consistente di immigrati in Portogallo, (25%), seguiti dagli ucraini (12%), capoverdiani (11%) e romeni
(7%). La maggioranza degli immigrati, a prescindere dal loro status, risiedono nelle zone costiere
attorno a Lisbona, Faro e Setúbal.
Fonte: Diário Digital, 23/06/2010. http://diariodigital.sapo.pt/news.asp?section_id=13&id_news=456651 .
Polonia
Centro di Accoglienza di Varsavia ha avviato una petizione per sollecitare il governo polacco ad
approvare una legge che faciliti la regolarizzazione degli immigrati irregolari. La petizione rileva che le
condizioni fissate dai programmi di regolarizzazione organizzati nel 2003 e nel 2007 precludevano quasi
al 99% degli immigrati irregolari di fare domanda. Al governo polacco viene chiesto di trarre vantaggio
dalle capacità della sua popolazione irregolare e di consentire a questi immigrati, molti dei quali hanno
educato i propri figli in Polonia, di contribuire allo sviluppo del paese. Il 13 giugno, il Centro di
Accoglienza ha organizzato un incontro informativo sulla legalizzazione della residenza in Polonia
attraverso una tessera di residenza temporanea ('karta pobytu'). L’incontro ha fornito informazioni sui
requisiti di idoneità, come pure sulla procedura di richiesta.
Il
Per maggiori informazioni sul Centro di Accoglienza: http://www.centrumpowitania.org.pl/en.html; La petizione può essere
firmata al sito: http://www.petycje.pl/petycjePodglad.php?petycjeid=5106.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 7
Paesi Bassi
Justitia et Pax dell’Olanda ha pubblicato il rapporto ‘Umanità nella detenzione degli Immigrati’. In questo
rapporto, i cappellani cattolici della prigione esprimono le loro preoccupazioni riguardo al modo in cui i
rifugiati e gli immigrati senza documenti vengono tenuti in detenzione. L’inchiesta è stata condotta da
Justitia et Pax nel 2009 tra i cappellani cattolici che lavorano nei centri di detenzione per gli immigrati in
Olanda. Ogni anno vengono trattenuti circa diecimila rifugiati e persone senza documenti nei centri di
detenzione olandesi per immigrati. I detenuti possono chiedere assistenza spirituale ai pastori, che sono
disponibili per quasi ogni religione e tradizione. Nei sei centri di detenzione per immigrati lavorano otto
cappellani cattolici. Dalle esperienze quotidiane di questi pastori, Justitia et Pax deduce che alcune parti
dell’attuale politica di detenzione degli immigrati sono inaccettabili. Persone che sono perlopiù non
sospette nè condannate per alcun crimine, possono essere detenute per mesi in circostanze molto più
difficili rispetto a normali prigioni. Ufficialmente, la detenzione di immigrati è una misura amministrativa,
non penale, ma in pratica equivale alla reclusione.
Per maggiori informazioni (in olandese), leggete il comunicato-stampa al sito: http://justitiaetpax.nl/nieuwsbericht/50 .
Nel mese di maggio 2010, la sezione olandese dell’organizzazione Defence for Children International
[Difesa Internazionale dei Bambini] ha intrapreso una campagna dal titolo “Geen kinder op de
straat/Nessun bambino in strada” contro la pratica del governo olandese di sfrattare le famiglie di
immigrati con figli dai centri di accoglienza alla strada quando viene loro rifiutato l’asilo. Leggete i
dettagli
della
campagna
e
firmate
la
petizione
al
sito
web:
http://www.geenkindopstraat.nl/pages/gkos/English.
Il Ministro della Giustizia ha annunciato che la polizia per gli stranieri otterrà maggiori poteri per
perquisire gli alloggi in cui sono stati riscontrati individui privi di documenti. Verrà permesso a questi
poliziotti di perquisire abitazioni vicine ai posti di lavoro in cui sono stati scoperti lavoratori senza
documenti, e potranno prendere altre misure per accertarsi dell’identità di qualcuno una volta arrestato,
ad esempio cercando nella memoria dei telefoni cellulari.
Per maggiori informazioni (in olandese): http://www.justitie.nl/actueel/nieuwsberichten/archief-2010/100625sneller-vastellenidentiteit-illegale-vreemdelingen.aspx?cp=34&cs=578 .
Spagna
Alcuni mass-media spagnoli hanno fatto notare che c’era ben poca differenza tra la legge antiimmigrazione in Arizona e ciò che accade ogni giorno in Spagna, dove la polizia compie operazioni di
massa in aree tradizionalmente frequentate da immigrati, fermando praticamente chiunque abbia un
aspetto poco europeo e chiedendo loro i documenti d’identità e il permesso di soggiorno. Un immigrato
irregolare proveniente, ad esempio, dall’Ucraina, dalla Moldavia o dalla Russia ovviamente non deve
preoccuparsi.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 1.
Il 13 maggio 2010, il nuovo vice-Ministro per l’immigrazione, Ana Terrón, ha annunciato che si recherà
in visita all’enclave spagnola di Melilla, e che una delle questioni a cui presterà particolare attenzione è
la situazione di un gruppo di immigrati irregolari provenienti dal subcontinente Indiano, presumibilmente
dal Bengala, che hanno vissuto nel centro di accoglienza (CETI), destinato a soggiorni temporanei, per
più di cinque anni. La loro prolungata permanenza al CETI è imputabile solo a loro, poiché i Bengalesi
hanno testardamente rifiutato di collaborare per il rimpatrio. Sono convinti che, se riescono a resistere
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 8
abbastanza a lungo, alla fine verrà loro concesso di viaggiare nella penisola spagnola, come è
successo a numerosi immigrati irregolari sub-Sahariani. Il Ministro Terrón ha ammesso che oltre cinque
anni nel CETI è un "periodo eccessivo". Tuttavia, ha sottolineato la necessità di non perdere di vista il
fatto che questi immigrati arrivano irregolarmente e hanno vissuto illegalmente nella enclave.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 8.
All’inizio di giugno, gli immigrati chiusi in un centro di detenzione di Barcellona hanno iniziato uno
sciopero della fame contro il trattamento inumano e le condizioni di vita degradanti. L’11 giugno, il
gruppo Solidarity [Solidarietà] ha rilasciato una dichiarazione in cui denunciava il trattamento razzista a
cui sono stati sottoposti. Hector Silveira, dell’Osservatorio sui Diritti Umani presso l’Università di
Barcellona, ha affermato che sono stati violati i diritti di base nelle procedure di deportazione. Il 13
maggio, un ragazzo marocchino di 22 anni, Maohamed Abagui, si è suicidato in una cella del centro di
detenzione.
Fonte: Migreurope, 14 giugno 2010.
Regno Unito
Al momento, COMPAS sta mettendo a punto The Migration Observatory [Osservatorio per
l’Immigrazione] a Oxford (noto in precedenza come MIDAS), una nuova iniziativa basata su web che
verrà lanciata formalmente nel 2011 e fornirà i dati più recenti e un’analisi autorevole sull’immigrazione
e l’integrazione nel Regno Unito. COMPAS ha avviato un processo di consultazione per ottenere
opinioni sul modo in cui la gente attualmente accede a dati e informazioni sull’immigrazione e
l’integrazione nel Regno Unito, le lacune dell’informazione attuale, e idee su come rendere il più
possibile utile agli utenti l’Osservatorio sull’Immigrazione di Oxford.
Si può rispondere al sondaggio online al seguente indirizzo: http://www.compas.ox.ac.uk/news/latest/article/date/2010/05/themigration-observatory-survey/ .
Il Ministro degli Interni Theresa May ha annunciato che il numero di lavoratori che entra nel Regno
Unito da paesi al di fuori della UE sarà soggetto ad un limite permanente a partire dal mese di aprile
2011. Un limite temporaneo, destinato ad evitare un flusso di immigrati nel paese prima che venga
stabilito il limite permanente, sarà in vigore a partire dal 19 luglio. Quasi la metà dei lavoratori
specializzati che vengono in Gran Bretagna da paesi al di fuori della UE, tuttavia, sarà esentato dal
limite temporaneo. Trasferimenti interni di dipendenti di compagnie multinazionali – che costituiscono il
45% del totale – saranno inizialmente esentati, come anche i ministri religiosi e gli sportivi
professionisti. Un limite all’immigrazione è stato uno degli impegni più popolari dei Conservatori durante
la campagna elettorale, quando accusavano i Laburisti di aver perso il controllo sull’immigrazione. La
pressione esercitata dall’industria e dalla City, tuttavia, può prendere in considerazione la sostituzione
del limite rigido con un sistema più flessibile che potrebbe finire per assomigliare a quello attuale, a
punti, introdotto dal partito laburista. I Liberal-democratici erano contrari al limite durante la campagna
elettorale, ma questo punto è stato incluso nell’accordo con i Tories che ha costituito la base del
governo di coalizione.
Fonti: The Guardian, 25 giugno 2010 http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jun/28/theresa-may-immigration-cap-economy ; The
Guardian 28 giugno 2010, http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jun/28/theresa-may-immigration-cap-economy ; The Guardian 28
giugno 2010, http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jun/28/immigration-cap-theresa-may .
Un appello d’emergenza a salvare l’organizzazione di beneficenza Refugee and Migrant Justice (RMJ –
Giustizia per Rifugiati ed Immigrati) ha ottenuto donazioni pubbliche per un ammontare di £76,525 nel
giro di 24 ore. Ma l’organizzazione, che è stata sottoposta a commissariamento a maggio, deve essere
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liquidata. Il motivo della chiusura è un arretrato di pagamenti per un totale di £1.8 milioni, dovuti alla
Commissione per i Servizi Legali, lo sponsor principale di RMJ. Il governo ha detto che altre
organizzazioni stavano utilizzando un nuovo sistema di pagamenti, e che anche RMJ avrebbe dovuto
fare così. RMJ era il maggiore organismo nazionale specializzato nella rappresentanza legale dei
richiedenti asilo e di altri immigratri vulnerabili. Aveva ottenuto il Premio per la Libertà/Giustizia sui Diritti
Umani nel 2005, in particolare per il suo lavoro di controversia legale con i richiedenti asilo provenienti
dallo Zimbabwe.
Fonti: Third Sector, 23 giugno 2010, http://www.thirdsector.co.uk/channels/Finance/Article/1012073/Emergency-appeal-failssave-Refugee-Migrant-Justice/; Refugee and Migrant Justice 23 giugno, 2010 http://refugee-migrantjustice.org.uk/downloads/23%20june%20final%20release.pdf.
Il “Praxis Community Projects” ha pubblicato, grazie al finanziamento della “City Parochial Foundation”
un manuale rivolto a coloro che offrono servizi di assistenza ai migranti privi di documenti. Questo
manuale, rivolto ai non esperti di diritto, è una guida completa che offre indicazioni su come consigliare
questa particolare categoria di clienti. La guida costituisce infatti un’importante risorsa per tutti coloro
che hanno a che fare, per motivi di lavoro, con migranti privi di documenti. Gli argomenti trattati
includono: tematiche relative all’immigrazione, all’accesso alle cure sanitarie, all’assistenza sociale,
all’educazione, all’alloggio e a problemi pratici e questioni etiche che si affrontano nell’attività di
consulenza.
Per ulteriori informazioni: http://www.praxis.org.uk/index.php?page=5_29 .
La Croce Rossa Britannica ha lanciato un rapporto di denuncia che ricorda le difficoltà affrontate dai
richiedenti asilo bisognosi di aiuto - e richiama la necessità di un sistema di asilo più umano. Il rapporto,
intitolato “non partiti, ma dimenticati” (Not gone, but forgotten) esamina il lavoro svolto dalla Croce
Rossa in tutto il Regno Unito per sostenere migliaia di richiedenti asilo indigenti e di rifugiati, e descrive
le sfide quotidiane che questi ultimi devono affrontare solo per sopravvivere.
Fonte: Migrants’ Rights Network Newsletter, 21 giugno 2010, maggiori informazioni su:
http://www.redcross.org.uk/uploads/documents/Not-gone-but-forgotten-British-Red-Cross-destitution-report.pdf .
Il Centro Risorse per Migranti (The Migrants Resource Centre) di Londra ha lanciato un nuovo sito web
http://www.thenewlondoners.co.uk e una nuova edizione digitale della rivista “The New Londoners” .
La rivista, da oggi trimestrale, mira a riunire le varie comunità londinesi, vecchie e nuove, e a modificare
l’immagine negativa dei migranti dipinta in genere dai media. Questa prima edizione si concentra sulla
lotta contro la falsa convinzione di un grosso impatto migratorio a Londra, e sottolinea quanto la società
venga arricchita dalla presenza dei migranti e per quali ragioni l’immigrazione è necessaria per il
benessere economico della capitale britannica. Il numero racconta anche la storia di Yemane, un
celebre giornalista costretto a fuggire dall’ Eritrea, e di Anas, che in seguito alla guerra in Iraq ha subito
crescenti persecuzioni a Baghdad. La rivista è prodotta grazie al contributo di molti volontari e utenti
dell’organizzazione per migranti e rifugiati “Media Action Group”.
Fonte: NCADC News 21 giugno 2010.
Stati Uniti d’America
Il Centro Giuridico Nazionale per l’Immigrazione e una coalizione di gruppi per i diritti civili, ha intentato
una class action nella Corte Distrettuale del Distretto dell’Arizona, per contestare la nuova legge
dell’Arizona (SB 1070) che obbliga la polizia a richiedere i documenti alle persone fermate sospettate di
non avere un permesso di soggiorno negli Stati Uniti. La coalizione sostiene infatti che questa legge,
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 10
che induce alla descrizione razziale delle persone in base al colore della pelle, violi il primo
emendamento ed interferisca con la legge federale.
Fonte: National Immigration Law Centre, http://www.nilc.org/pubs/news-releases/nr014.htm.
La rete organizzatrice del “Giorno Nazionale dei Lavoratori” (National Day Labourer Organizing
Network) ha ribattezzato la prossima estate “Estate dei Diritti Umani” (Human Rights Summer). In
occasione di questo evento verranno organizzate numerose attività pacifiche di resistenza contro la
nuova legge dell’Arizona, SB 1070. In particolare la rete, in collaborazione con altre organizzazioni, sta
preparando un boicottaggio nazionale dell’Arizona, prendendo di mira quei prodotti e quelle società i cui
proprietari hanno contribuito economicamente a consentire la diffusione di politiche e leggi contro
l’immigrazione. La rete e le altre organizzazioni stanno anche pianificando il lancio per il prossimo 29
luglio, in Arizona, di una campagna contro la legge SB1070.
Fonte: National Day Labourer Organizing Network, http://altoarizona.com/index.html
La Corte Suprema ha acconsentito ad ascoltare le argomentazioni per cui la legge statale dell’Arizona
approvata nel 2007, violerebbe i poteri federali in materia migratoria e andrebbe pertanto abrogata. La
legge in questione è differente rispetto alla più restrittiva legge varata quest’anno in Arizona, che
richiede alla polizia di verificare lo status di immigrazione di ogni persona sospettata di trovarsi sul
territorio senza i documenti necessari. La legge sui lavoratori regolari dell’Arizona (Legal Arizona
Workers Act) sospende o revoca la licenza ad avere un’attività commerciale nello stato, al fine di punire
i datori di lavoro che assumono consapevolmente immigrati privi di documenti. La legge richiede inoltre
ai datori di lavoro di utilizzare un sistema elettronico di verifica per controllare l’autorizzazione al lavoro
dei dipendenti attraverso i registri federali. La Corte Suprema prenderà una decisione sul caso nel corso
della sua imminente sessione, che inizia ad ottobre.
Fonte: Reuters, 28 giugno 2010, http://www.reuters.com/article/idUSTRE65R3CQ20100628?type=politicsNews.
Nello Stato di New York (USA), il Senato ha approvato una legge che impone il riconoscimento di ferie
retribuite, giorni di malattia e giorni di vacanza, oltre che il pagamento degli straordinari per i lavoratori
domestici. Saranno inoltre necessari 14 giorni di preavviso o il pagamento di una liquidazione per poter
licenziare un lavoratore domestico. L’assemblea aveva già approvato una misura simile lo scorso anno
ed i legislatori prevedono che le due versioni verranno riunite in un’unica legge e che il Governatore
approverà dunque la prima legge statale che attribuisce ai lavoratori domestici una tale protezione. Si
stima che tale legge riguarderà 200.000 lavoratori nell’area metropolitana, inclusi gli immigrati privi di
documenti. Alcuni sostenitori della legge provenienti dagli Stati della California e del Colorado sperano
che norme analoghe vengano introdotte anche nei loro Stati il prossimo anno.
Fonte: The New York Times, 2 Giugno, 2010 http://www.nytimes.com/2010/06/03/nyregion/03nanny.html?pagewanted=1&hp .
Probabilmente, i Repubblicani nello Stato dell’Arizona introdurranno, il prossimo autunno, una legge che
nega il certificato di nascita ai bambini nati in Arizona e di conseguenza, secondo la costituzione degli
USA, la cittadinanza americana ai genitori che siano privi di documenti. La legislazione provocherebbe
gravi conseguenze soprattutto sui bambini, privandoli della possibilità di ottenere la cittadinanza. L’idea
è di rendere il processo di cittadinanza talmente complesso da far sì che gli immigrati privi di documenti
abbandonino il territorio. Tale proposta di legge è stata promossa dallo stesso senatore che ha ideato la
legge dell’Arizona (SB 1070) che consente agli ufficiali delle forze dell’ordine di verificare lo status
d’immigrazione durante un posto di blocco, un fermo o un arresto nel caso in cui sussistano ragionevoli
dubbi.
Fontee: Time Magazine, 11 giugno 2010, http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,1996064,00.html .
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| 3 | Sviluppi della politica europea
Generale
Il 18 maggio 2010, in occasione del sesto summit tra UE e America Latina, tenutosi a Madrid, la
presidente argentina Cristina Fernandez De Kirchner, in qualità di portavoce dei paesi dell’America
Latina, ha ammonito l’UE contro la tentazione di far pagare agli immigrati il prezzo della crisi economica.
La presidente ha sottolineato di aver osservato con molta preoccupazione i trattamenti discriminatori
applicati in molti Stati, soprattutto nei più sviluppati, portando ad esempio la prassi di descrivere i
migranti quali “avversari” da allontanare, nonostante il fatto che questi ultimi effettuino attività lavorative
che i lavoratori nazionali si rifiutano normalmente di eseguire. Sebbene la presidente non abbia fatto
alcun esplicito riferimento, i partecipanti erano consapevoli del fatto che, quando ha invitato tutti gli Stati
ad evitare leggi discriminatorie contro l’immigrazione,la Kirchner aveva in mente la legge contro
l’immigrazione dell’Arizona. Nel suo ruolo di presidente in carica dell’UE, José Luis Rodriguez Zapatero,
il cui paese si deve confrontare con più di 4 milioni di disoccupati, inclusi oltre 600.000 immigrati, ha
assicurato ai partecipanti di condividere i timori della presidente argentina.
Fonte: Migration News Sheet, Giugno 2010, pagina 1.
Parlando a Milano, il Ministro degli Interni italiano Roberto Maroni ha criticato Malta per essersi rifiutata
di prendere parte alla missione di sorveglianza FRONTEX quest'estate, poiché fortemente in contrasto
con le nuove linee guida di questa agenzia UE del 10 maggio 2010. Maroni ha sostenuto che il rifiuto di
Malta a partecipare all'operazione “Chronos” di quest'estate potrebbe avere importanti conseguenze,
perché rompe un legame che finora è stato pressoché unico nel Mediterraneo. Maroni ha dichiarato di
non poter far altro che provare a convincere Malta a ritornare al tavolo del negoziato e prendere parte
alla missione FRONTEX. A seguito del rifiuto di Malta, la missione “Chronos” di FRONTEX, che aveva
un budget di 9 milioni di Euro, è stata cancellata, così come L’incontro previsto a Roma per il 13 maggio
2010 tra Maroni e la sua controparte maltese, Mifsud Bonnici. I due avrebbero dovuto discutere il rifiuto
di Malta a prendere parte alla missione Chronos.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 6.
Durante la conferenza stampa tenutasi a Varsavia il 25 maggio 2010, l'agenzia europea per il controllo
delle frontiere esterne ha segnalato che nel 2009 il numero dei migranti irregolari intercettati mentre
tentavano di attraversare le frontiere europee di terra o di mare si è abbattuto di un terzo rispetto al
2008, raggiungendo un totale di 106,200. Tuttavia FRONTEX, il cui quartier generale si trova a
Varsavia, non ha ritenuto che questa riduzione di un terzo sia dovuta alla cosiddetta politica dei
respingimenti di Roma, che consiste nell'intercettazione in mare dei migranti irregolari e nel rimpatrioi in
Libia, se erano partiti da lì, senza alcun riguardo se tra loro ci fossero dei richiedenti asilo.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 6.
Amnesty International ha fatto appello all'Unione Europea per far sì che ogni accordo bilaterale con la
Libia, tra cui l'Accordo quadro UE-Libia (EU-Libya Framework Agreement) in corso di negoziazione, sia
basato sul pieno rispetto dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei migranti. Il 23 giugno Amnesty
ha diffuso un rapporto intitolato “La Libia di domani: quale speranza per i diritti umani?” (Libya of
Tomorrow: What Hope for Human Rights?), che evidenzia come sotto la custodia delle autorità libiche i
rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti irregolari siano sfruttati e maltrattati in modi che possono essere
assimilabili alla tortura. Molte migliaia di loro sono trattenuti in centri di detenzione sovraffollati per un
tempo indefinito, e molti corrono il rischio di essere rimandati nei loro Paesi, in cui potrebbero affrontare
persecuzioni e torture. A partire dal 2008, l'Unione Europea ha cercato la cooperazione della Libia per
controllare il flusso di migranti attraverso un accordo quadro che includa il controllo della migrazione,
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 12
con un possibile accordo di riammissione per i cittadini di paesi terzi che hanno attraversato la Libia
mentre raggiungevano l'Europa. L'Italia ha già stipulato un accordo con la Libia per combattere
l'”immigrazione illegale” attraverso pattugliamenti congiunti nel Mediterraneo. L'anno scorso, l'Italia ha
respinto in Libia i migranti dopo aver intercettato i loro barconi in acque internazionali, senza verificare
se a bordo ci fossero individui bisognosi di protezione internazionale o di assistenza umanitaria di base.
Fonte: Amnesty International, Ufficio UE :http://www.amnesty-eu.org/static/html/pressrelease.asp?cfid=12&id=463&cat=4 .
Alla fine di maggio, l'Agenzia europea per i Diritti Fondamentali (EU Agency for Fundamental Rights –
FRA) e Frontex, l’agenzia gestionale delle frontiere europee, hanno firmato un accordo di cooperazione
che mira ad aiutare entrambe le agenzie nel miglioramento di aspetti importanti del loro lavoro. La FRA
aiuterà Frontex a integrare le sue attività con un approccio basato sui diritti fondamentali, come richiesto
in numerose comunicazioni del Consiglio e del Parlamento; mentre Frontex fornirà al lavoro della FRA
un supporto logistico, organizzativo e tecnico, raccogliendo informazioni di confine relativi alla situazione
dei diritti fondamentali in Europa al fine di fornire a politici e a specialisti dei consigli basati su esempi
concreti. Mentre Frontex e FRA in passato hanno collaborato su un terreno ad hoc, prevalentemente
nell'ambito della formazione e delle attività di ricerca, questo accordo di cooperazione fornirà una
struttura chiara per sostenere il lavoro futuro.
Fonte: Fundamental Rights Agency, http://fra.europa.eu/fraWebsite/media/mr-270510_en.htm .
Il 13 maggio 2010, in occasione della Giornata Internazionale delle Famiglie (15 maggio) il Segretario di
Stato belga per le Politiche della Famiglia, Melchior Wathelet, e la Confederazione delle Organizzazioni
delle Famiglie in UE (Confederation of Family Organisations in the EU – COFACE) hanno ricordato
l'importanza di mettere in primo piano la dimensione della famiglia nelle scelte politiche, sia a livello
europeo sia nazionale. Partendo da uno studio sostenuto dalla Commissione Europea, volto a
mantenere le famiglie nel ciclo decisionale in materia di vita famigliare – come le politiche sociali, fiscali,
economiche e persino ambientali, il Segretario Wathelet ha dichiarato che il suo gabinetto di governo ha
deciso di supportare COFACE nell'organizzazione di una grande conferenza dedicata all'inclusione
sociale delle famiglie, che si svolgerà sotto la presidenza belga il 14 e il 15 ottobre.
Per avere maggiori informazioni sulle iniziative del Segretario di Stato belga per le Politiche della Famiglia, si visiti il sito multilinguistico (francese, olandese e tedesco): http://www.lesfamilles.be/ .
Il 16 giugno 2010 Arias Fernandez, vice direttore esecutivo di Frontex, ha annunciato che a luglio verrà
inaugurata la prima succursale regionale di Frontex per il Sud dell'Europa. La succursale dell'agenzia
sarà operativa da ottobre. Sarà composta da 13 esperti provenienti da diversi Paesi europei. Questo
programma pilota durerà fino alla fine del 2011. In seguito, prima di portare avanti il progetto, sarà
necessaria un'attenta valutazione nel merito.
Fonte: Eleftherotypia newspaper, 16 June 2010
Consiglio d’Europa
Il 25 maggio 2010 il Ministero dell'Immigrazione francese ha comunicato che il suo capo, Eric BESSON,
aveva acconsentito a far visita all'ufficio del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio Europeo
Thomas Hammarberg. La visita si svolgerà probabilmente il 7 luglio. Secondo quanto dichiarato da
Hammarberg, le due parti analizzeranno i problemi dell'immigrazione e chiariranno le misure da adottare
per risolvere le difficoltà che persistono in materia di immigrazione in Francia e in Europa. Stefano
Montanari, assistente di Hammarberg, ha precisato che la visita di Besson sarà la prima occasione in
cui un Ministro varcherà la soglia dell'ufficio del Commissario a Strasburgo per discutere questioni di
immigrazione. Montanari ha ritenuto che un incontro del genere corrisponde al riconoscimento da parte
del Governo francese della crescente complessità di un problema che l'Europa tratta prevalentemente
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 13
come una questione di sicurezza. Il 19 maggio 2010 Hammarberg ha visitato personalmente l'area di
Calais, in cui sono radunati centinaia di migranti irregolari e richiedenti asilo, in attesa dell'opportunità di
spostarsi clandestinamente in Gran Bretagna. Dopo essersi incontrato con i funzionari francesi, il
Commissario ha dichiarato che il problema non è ancora stato risolto.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 2.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ottenuto un’ingiunzione ad interim che congela i piani del
governo cipriota di rimpatriare 46 curdi siriani fermati dalle autorità l’11 giugno e risultanti residenti
irregolari a Cipro, in seguito al diniego della domanda di asilo. Il 14 giugno la Corte ha imposto al
governo la sospensione di tutti i rimpatri sino all’esame di tutta la documentazione relativa alle 46
domande di asilo e i decreti di espulsione. L’intervento della Corte è stato richiesto dal gruppo di
supporto dei migranti, KISA.
Fonte: Cyprus Mail http://www.cyprus-mail.com/cyprus/cyprus-falls-foul-echr-over-kurds/20100617 .
Commissione Europea
L’opinione espressa dalla commissaria Malmström, secondo la quale la registrazione dei migranti
irregolari nelle municipalità spagnole viola la ‘Direttiva Rimpatrio’ è stata criticata come eccessivamente
severa e limitata in una lettera indirizzata al Commissario Europeo per gli affari interni e datata 26
maggio 2010, da Stefan Kessler del Jesuit Refugee Service-Europe (Servizio Gesuita Rifugi – Europa).
Kessler ha fatto riferimento alla pratica municipale spagnola, alquanto singolare, seconda la quale si
registrano tutti gli abitanti, indipendentemente del possesso di un valido permesso di soggiorno. La
Malmström aveva affermato, tra le altre cose, che le autorità spagnole non sono più libere – laddove
vengano a conoscenza della presenza di cittadini di paesi terzi che soggiornano in maniera irregolare
all’interno del loro territorio – di tollerare questa situazione senza avviare le procedure di rimpatrio o le
procedure volte a garantire un diritto di soggiorno. Nella lettera, Kessler ha informato la commissaria
che il Jesuit Refugee Service le ha inviato in data 24 marzo 2010 il rapporto dal titolo “Living in Limbo.
Forced Migrant Destitution in Europe” (Vivere nel limbo. Indigenza degli immigrati forzati in Europa), nel
quale è chiaramente spiegato il reale obiettivo dietro il sistema spagnolo di empadroniamento, che sta
conducendo un censimento della popolazione residente al fine di conseguire risorse economiche
adeguate dal governo centrale, nell’intento di offrire servizi sociali di base, per i quali non è richiesto
nient’altro che il passaporto e il certificato di residenza nella municipalità in questione.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 8. Per maggiori informazioni sull’argomento, si prega di far riferimento alle
precedenti newsletter di PICUM: http://www.picum.org/article/newsletter-archive .
Il 6 maggio, la Commissione Europea ha adottato un Piano di Azione nel quale invoca una maggiore
protezione dei minori non accompagnati che entrano nell’UE. Nonostante le difficoltà nell’ottenere
statistiche esatte, le domande di asilo dal 2009 indicano che il numero di minori non accompagnati che
arrivano alle frontiere UE sia in crescita. Il Piano di Azione chiede che i minori non accompagnati siano
anzitutto trattati come bambini; un sistema di protezione contro i trafficanti, contro la violenza o
sfruttamento; maggiori sforzi verso il ricongiungimento familiare; decisioni veloci nel trovare soluzioni
adeguate fondate su valutazioni individuali; ed infine la predisposizione di alloggi appropriati. La
Commissaria europea per gli affari interni, Cecilia Malström, ha chiesto ai paesi membri l’applicazione di
standard elevati di accoglienza, protezione, e integrazione, e condizioni di rimpatrio che permettano il
ricongiungimento familiare.
Il comunicato stampa si trova qui:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/534&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en .
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 14
Consiglio della Unione Europea
L’ingresso irregolare in Europa dalla Turchia è stato l’argomento principale dell’agenda politica del
Consiglio UE dei Ministri della Giustizia e dell’Interno, tenutosi a Lussemburgo il 3 giugno 2010, con la
partecipazione del ministro greco per la protezione dei cittadini, Michalis Chrysohoidis. Chrysohoidis ha
fatto notare che la Grecia è il paese con il maggior afflusso di migranti irregolari provenienti dalla
Turchia, che – come ribadito – rappresenta il principale transito dell’immigrazione irregolare verso
l’Europa. Il ministro greco ha sottolineato che la Turchia deve assumersi le proprie responsabilità e
partecipare al processo di implementazione di uno specifico accordo per combattere l’immigrazione
irregolare con la cooperazione dell’agenzia UE FRONTEX.
Fonte: UNHCR Greece Press Review, 5-7 giugno 2010.
Il Consiglio UE di giustizia e affari interni (JHA) si è riunito il 3-4 giugno. Tra le questioni nell’agenda
politica, il JHA ha diffuso le conclusioni sul Patto Europeo sull’immigrazione e l’asilo. Le conclusioni si
sono concentrate soprattutto sulla gestione dei lavoratori migranti e sulle misure per incrementare il
controllo delle frontiere esterne dell’UE, in particolar modo le modifiche al regolamento di FRONTEX.
Nell’area della migrazione irregolare, le conclusioni sono state incentrate sulla questione delle risorse e
della cooperazione, con l’obiettivo di rafforzare le politiche di ritorno e di riammissione, senza alcun
riconoscimento dei diritti umani, al di là di un breve cenno sul bisogno di tenere in considerazione gli
interessi dei minori in caso in cui non siano accompagnati.
Le conclusioni del Patto si trovano qui: http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/en/jha/114881.pdf. Il
comunicato stampa che copre tutti gli argomenti trattati duranti l’incontro del Consiglio può essere scaricata qui:
http://www.statewatch.org/news/2010/jun/eu-jha-council-3-4-june-10-press-release.pdf.
Corte di Giustizia dell’Unione Europea
I migranti irregolari sono ‘persone’? Questa è una delle domande che la Corte di Giustizia dell’Unione
Europea (ECJ) dovrà affrontare quando prenderà in considerazione due domande pressoché identiche
per una sentenza preliminare di due cittadini algerini, Aziz MELKI (C-188/10) e Sélim ABDELI (C189/10), che hanno messo in dubbio la legalità dei controlli di identità, condotti nei loro confronti, il
marzo scorso, entro 20 km dalla frontiera francese con il Belgio. La loro denuncia si fonda, tra l’altro,
sull’articolo 67 (2) del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che garantisce “l’assenza di
controlli alle persone, nelle frontiere interne (…)”. Il 12 maggio 2010, il Presidente della ECJ ha avuto
accesso alla richiesta della corte di riferimento, ossia la Corte Suprema francese (Corte di Cassazione),
al fine di arrivare ad una decisione di questi due casi attraverso la procedura accelerata. La ECJ ha
accettato l’argomentazione della Corte di Cassazione francese, la quale ha avuto tre mesi per decidere
se inoltrare la richiesta al Consiglio Costituzionale, dal momento che MELKI e ABDELI hanno affermato
anche che una norma del codice penale francese, sul quale si è giustificato il controllo dell’identità, sia
contraria alla Costituzione francese, in seguito all’impegno francese di implementare il Trattato di
Lisbona, che ha modificato il Trattato dell’Unione Europea, e in particolare il citato articolo 67 (2) che
garantisce l’assenza di controlli interni alle persone. Inoltre, la ECJ ha anche preso in considerazione
l’articolo 267 (4) del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea secondo il quale, se un quesito in
applicazione di una sentenza preliminare viene posto durante un processo davanti alla corte o tribunale
di uno stato membro in riferimento ad una persona in stato di fermo, la Corte di Giustizia dell’Unione
Europea dovrà agire con il minimo ritardo. Non è certamente possibile sapere se una persona sia un
residente regolare o conoscere la sua nazionalità prima di condurre un controllo di identità. Sembra,
quindi, che la norma che garantisce l’assenza di controlli alle “persone” nell’ambito delle frontiere interne
debba essere applicata nei confronti di tutti.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 15
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, pagina 1.
In una sentenza del 29 Aprile 2010, la Corte europea di giustizia ha confermato il ricorso della
Commissione europea contro i Paesi Bassi per i costi eccessivi del rilascio o rinnovo dei permessi di
soggiorno per i cittadini turchi, che sono 27 volte più cari di quelli per i cittadini comunitari. Queste tariffe
alte sono state applicate a tutti i cittadini di paesi terzi, ma il ricorso poteva essere riferito solo ai cittadini
turchi, dal momento che questi sono beneficiari di clausole di sospensione e di anti-discriminazione
incluse nell’Accordo di associazione CEE-Turchia del 1963 (Articolo 9 proibisce la discriminazione), nel
Protocollo addizionale del novembre 1970 (Articolo 41(1), la clausola di sospensione) e la Decisione No.
1/80 del Consiglio di associazione CEE-Turchia stabilito secondo l'Accordo di associazione del 1963
(Articolo 10(1) proibisce la discriminazione e l’articolo 13 è la clausola di sospensione.
Fonte: Migration News Sheet, giugno 2010, p. 3.
Parlamento Europeo
Il 17 giugno 2010, il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione sulle esecuzioni in Libia, che
include quattro paragrafi importanti riguardo la migrazione. Il Parlamento Europeo chiede alla Libia di
ratificare la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, ed esprime preoccupazione per la chiusura dell'ufficio
dell'ACNUR in Libia. Inoltre, chiede agli stati membri che deportano i migranti verso la Libia in
cooperazione con FRONTEX, di sospendere immediatamente le deportazioni quando c'é un serio
rischio che la persona potrebbe essere soggetta alla pena di morte, tortura o altro trattamento o
punizione inumana o degradante.
Per il testo della risoluzione in tutte le lingue UE: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7TA-2010-0246+0+DOC+XML+V0//EN .
Il 23 giugno la commissione JURI (Commissione giuridica) del Parlamento Europeo ha votato per
presentare ricorso alla regola di FRONTEX riguardo la sorveglianza delle frontiere marittime (Decisione
del Consiglio 2010/252/EU) davanti alla Corte Europea di giustizia. Il ricorso chiede alla Corte di
dichiarare che il provvedimento non é stato adottato regolarmente, ma di lasciarlo operativo fino a
quando non venga adottato un nuovo atto legislativo per sostituirlo. L'eurodeputato maltese, Simon
Busuttil, Coordinatore PPE nella commissione sulle libertà civili (LIBE), ha dichiarato che la
commissione ha notificato alla Commissione Europea che le linee guida FRONTEX sono sbagliate e
richiedono una riconsiderazione. Sia LIBE sia JURI sono dell'opinione che la Commissione Europea ha
oltrepassato i propri poteri quando ha presentato il nuovo provvedimento FRONTEX su una procedura
che permette al Parlamento soltanto di accettare o rifiutare l'intero provvedimento, invece di utilizzare la
procedura legislativa ordinaria, secondo la quale il Parlamento può proporre degli emendamenti.
Fonte: Migrants at Sea, 28 giugno 2010, http://migrantsatsea.wordpress.com/ .
| 4 | Cure sanitarie
Il National Immigration Law Centre (Centro legale nazionale sull'immigrazione) ha aggiornato una nota
informativa su come gli immigrati sono inclusi nella recente legge sulla riforma del sistema sanitario
negli Stati Uniti. La nota fornisce informazione per i cittadini naturalizzati e per gli immigrati con e senza
documenti, e indica i criteri di verifica dell'eleggibilità secondo la legge federale per la riforma della
sanità.
Fonte: National Immigration Law Centre, http://www.nilc.org/immspbs/health/immigrant-inclusion-in-HR3590-2010-04-19.pdf .
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 16
I lavoratori senza documenti negli Stati Uniti affrontano molte sfide alla salute e limitazioni alle cure
mediche adeguate. Alcuni stati e contee negli USA cercano di attenuare questo disagio attraverso
cliniche mobili che forniscono servizi di base gratuiti o a basso costo. Nella mostra fotografica, una
clinica mobile e i suoi pazienti nello stato del Colorado:
http://www.newsweek.com/photo/2010/05/10/mobile-care-for-migrant-workers1.html .
L'ospedale del College femminile - Rete per clienti senza assicurazione (Women’s College HospitalNetwork for Uninsured Clients) ha rilasciato un rapporto su una conferenza da loro organizzata in
Ontario, Canada nel febbraio 2010, sullo stato della sanità per le persone senza assicurazione e senza
documenti. La conferenza é stato un primo passo per raccogliere informazioni e permettere una ricerca
più estesa. I temi discussi sono stati: salute riproduttiva, salute mentale e migranti e lavoratori
temporanei.
Fonte: Women’s College Hospital –Network on Uninsured Clients, aprile 2010,
http://www.womenscollegehospital.ca/programs/pdfs/Feb%202010%20Uninsured%20Conference%20final%20report.pdf
L'organizzazione di Medici senza frontiere Grecia ha pubblicato un nuovo rapporto sulle condizioni di
detenzione dei migranti in Grecia. Il rapporto intitolato "Migranti in detenzione- vite sospese" ha come
obiettivo di attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica e di sottolineare la preoccupazione per l'impatto
dell'attuale sistema di detenzione sulla salute mentale e il benessere dei migranti e richiedenti asilo che
arrivano in Grecia. Il rapporto documenta le condizioni di vita inaccettabili in tre centri di detenzione
dove MSF è intervenuta, e presenta i dati dalle sessioni di consulenza psicologica e dalle testimonianze
individuali. Il rapporto dimostra che la detenzione può peggiorare i sintomi esistenti e contribuire a nuovi
traumi e disagio psicologico. Il rapporto cita spesso i resoconti fatti ad MSF delle esperienze di
detenzione dagli immigrati appena arrivati.
Fonte: http://www.msf-media.gr/press/reports/1006_migrants/report2010_en_light.pdf .
| 5 | Lavoro e Condizioni Lavorative
Una manifestazione ha avuto luogo a Dublino sui diritti dei lavoratori migranti di cambiare il datore di
lavoro. Oltre duecento lavoratori, suonando i tamburi, soffiando fischietti e con cartelli con scritto
"permesso di lavoro = licenza di sfruttare", hanno partecipato alla marcia davanti al Dipartimento
dell'impresa, commercio e innovazione. Una delegazione di rappresentanza dei lavoratori migranti ha
consegnato una lettera al Ministro per l'impresa Batt O'Keeffe, dicendo che hanno fatto numerose
richieste per un incontro sul tema.
Fonte: The Irish Times, 3 giugno 2010, http://www.irishtimes.com/newspaper/breaking/2010/0602/breaking52.html.
Secondo l'analisi giuridica della legge sulla tratta degli esseri umani del Centro irlandese per i diritti dei
migranti (Migrants Rights Centre of Ireland) e del Congresso irlandese dei sindacati (Irish Congress of
Trade Unions), i datori di lavoro di persone obbligate a lavorare in ristoranti o case private potrebbero
affrontare accuse penali secondo la nuova legge sulla tratta di esseri umani. La nuova legge, entrata in
vigore due anni fa, criminalizza il conivolgimento nella tratta delle persone per benefici commerciali. La
legge non criminalizza soltanto la tratta delle persone per portarli nel paese, ma anche lo sfruttamento
lavorativo nel paese.
Fonte: The Irish Times,10 giugno , 2010, http://www.irishtimes.com/newspaper/ireland/2010/0610/1224272192078.html and
http://www.irishtimes.com/newspaper/opinion/2010/0614/1224272437627.html and
http://www.mrci.ie/publications/documents/MRCIPPForcedLabour.TheCaseforCriminalization.pdf .
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 17
Nell'Irlanda del Nord, l'ex leader del Partito progressivo unionista (Progressive Unionist Party), Dawn
Purvis, ha parlato in difesa dei lavoratori migranti che hanno subito degli attacchi sporadici in alcune
parti della provincia. Ha dichiarato che i lavoratori migranti sono un beneficio per la società nordirlandese e che dovrebbero essere protetti dai razzisti. Ha inoltre avvertito le comunità di non farsi
contagiare dai razzisti che cercano di influenzare l'opinione pubblica contro gli immigrati, e ha
applaudito l'apporto dei nuovi arrivati.
Fonte: Belfast Telegraph, 27 giugno 2010, http://www.belfasttelegraph.co.uk/breaking-news/uk-ireland/loyalist-speaks-up-formigrants-14857137.html
La produzione di latticini nello stato del Wisconsin (Stati Uniti) dipende sempre più dal lavoro degli
immigrati, molti dei quali vivono nel paese senza documenti. Infatti, tra il 2006 e il 2008, un gruppo di
ricercatori dell’ Università del Wisconsin a Madison ha analizzato il ruolo degli immigrati nelle fattorie del
Wisconsin. Essi hanno organizzato sette gruppi di ricerca, hanno parlato con 83 allevatori e centinaia di
loro dipendenti e hanno condotto interviste approfondite con una dozzina di lavoratori immigrati.
Fonte: Isthmus, 3 giugno 2010 http://www.isthmus.com/isthmus/article.php?article=29421 e il Programma di studi agricoli
tecnologici (Program of Agricultural Technology Studies) http://www.pats.wisc.edu/projects/2.
Con un’elezione speciale, i residenti dello stato del Nebraska (Stati Uniti) decideranno se proibire alle
imprese di assumere immigrati privi di documenti e vietare ai proprietari di affittare loro la casa. La
proposta é stata formulata con l’aiuto dell’autore della nuova legge anti-immigrazione dell’Arizona.
Questa legge richiede alle imprese di utilizzare una base-dati federale, E-Verify, per controllare le
informazioni sui nuovi assunti, mentre i proprietari di immobili affitterebbero solo a chi si procura un
nuovo permesso di residenza in città (per $5) dopo aver informato la polizia.
Fonte: The New York Times, 18 giugno 2010 http://www.nytimes.com/2010/06/18/us/18nebraska.html?hp
Il 18 giugno il Governo francese ha accettato di armonizzare i criteri di regolarizzazione per i lavoratori
immigrati, considerati problematici sia dai sindacati che dai datori di lavoro. Dopo una prolungata
contrattazione con i sindacati, descritta come “seria” e “positiva” dalla CGT, 1,000 lavoratori senza
documenti in sciopero, accampati per tre settimane vicino all’ Opera Bastiglia a Parigi, hanno evacuato
l’area. Quest’ultimo incontro ha convinto il Governo a riconoscere le difficoltà di applicazione della
circolare del 24 novembre 2009 sulla regolarizzazione, che era stata una prima reazione allo sciopero.
Fonte: L’Express, 18 giugno 2010, http://www.lexpress.fr/actualites/1/salaries-sans-papiers-le-gouvernement-lache-du-lest-labastille-evacuee_900452.html .
Il 6 giugno 2010 a Ginevra, all’incirca 400 lavoratori immigrati senza documenti, intervenuti ad un
incontro del sindacato SIT, hanno firmato una risoluzione chiedendo al Consiglio di Stato una
regolarizzazione collettiva di tutti i lavoratori irregolari privi di permesso di soggiorno. Il Consigliere di
Stato Charles Beer aveva annunciato all’inizio di aprile l’intenzione di esaminare le possibilità di
rimettere in vigore la domanda di regolarizzazione di circa 5,000 immigrati senza documenti, senza che
finora sia stata intrapresa alcuna azione.
Maggiori informazioni (in francese): http://www.lecourrier.ch/index.php?name=NewsPaper&file=article&sid=446049 .
Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto di 26 pagine dal titolo, “Slow Reform: Protection of
Migrant Domestic Workers in Asia and the Middle East,” (Riforma Lenta: Protezione dei Lavoratori
Domestici Immigrati in Asia e in Medio Oriente), che analizza le condizioni in otto paesi che ospitano
una grande quantità di lavoratori domestici immigrati: Libano, Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, Emirati
Arabi Uniti, Bahrein, Singapore, e Malesia. Il rapporto è disponibile al sito:
http://www.hrw.org/node/90055 .
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 18
| 6 | Donne prive di Documenti
Il 18 giugno 2010 è stata lanciata la Rete Europea delle Donne Immigrate (European Network of Migrant
Women - ENMW). Il presidente del Comitato Europeo Economico e Sociale (European Economic and
Social Committee - EESC) Sezione Impiego, Affari Sociali e Cittadinanza, Leila Kurki, ha annunciate la
creazione della ENMW e ha sottolineato l’importanza dell’inserimento di analisi di genere, nonchè
dell’integrazione e dei diritti fondamentali delle immigrate nell’agenda sociale europea.
Per maggiori informazioni, leggere il comunicato-stampa:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=CES/10/77&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en
L’Istituto Mediterraneo di Studi sull’Identità Sessuale (Mediterranean Institute of Gender Studies MIGS), nell’ambito del progetto “Giovani Immigrate nelle Scuole Secondarie: Promozione
dell’integrazione e della comprensione reciproca attraverso il dialogo e lo scambio” (‘Young Migrant
Women in Secondary Education: Promoting integration and mutual understanding through dialogue and
exchange’), ha pubblicato pieghevoli informativi sul progetto, per sottolineare il fine e gli obiettivi del
progetto, le attività all’interno del progetto e informazioni sui collaboratori al progetto stesso.
Per scaricare i pieghevoli in quattro lingue ( inglese, spagnolo, greco e maltese) e per maggiori informazioni sul progetto,
visitare il sito: http://www.medinstgenderstudies.org/publications/project-informatio-leaflets-young-migrant-women-in-secondaryeducation/ .
Il gruppo femminile europeo sulla violenza contro le donne (European Women’s Lobby Centre on
Violence against Women) ha pubblicato un libretto ‘Towards a strong convention on all forms of male
violence against women’ (Verso un forte patto contro tutte le forme di violenza maschile sulle donne).
Questa pubblicazione fornisce informazioni mirate e strumenti destinati ad aiutare il gruppo d’interesse
femminile europeo, i suoi membri, i sostenitori e le ONG, cosicché possano agire insieme per un patto
globale, forte ed efficace contro qualsiasi forma di violenza nei confronti delle donne, in corso di
attuazione presso il Consiglio d’Europa. La pubblicazione fa un riferimento diretto alla sempre maggiore
vulnerabilità delle immigrate alla violenza e all’abuso.
Fonte: http://www.ewlcentreonviolence.org/spip.php?article554
| 7 | Minori privi di documenti
Un rapporto dei Comitati di Salvaguardia dei Bambini di Bedford e della Contea Centrale di Bedford
(Bedford and Central Bedfordshire Safeguarding Children Boards), pubblicato il 14 giugno, ha rivelato
che gli assistenti sociali non hanno effettuato indagini appropriate sul caso di due bambini di cinque anni
sorpresi in attività sessuali nel centro di detenzione di Yarl's Wood. Si teme che un ragazzo più grande
possa aver abusato di uno di loro. Il riesame indipendente ha mosso critiche anche alla polizia, l’Autorità
Britannica delle Frontiere (UK Borders Agency) e la Serco, che gestisce il centro. I bambini e le loro
famiglie sono stati rimpatriati, cosicché non sono stati coinvolti nel riesame. Il caso ha messo in luce una
lacuna nella regolamentazione dei servizi sociali dedicati ai minori nei centri di detenzione per gli
immigrati, poiché non esiste un’agenzia che possieda sufficiente responsabilità gerarchica. Il governo di
coalizione ha promesso di mettere fine nei prossimi mesi alla pratica di trattenere i minori nei centri di
detenzione. Più di 1,000 bambini ogni anno vengono tenuti in questi centri, nonostante le prove mediche
dimostrino che la detenzione dei bambini negli istituti sia connesso a gravi danni fisici e psicologici. Un
ex consigliere anziano del governo ha suggerito che il rapporto mette in causa la competenza
dell’Autorità Britannica delle Frontiere (UKBA) per condurre l’attuale riesame nelle misure adottate per i
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 19
minori. Il responsabile per la criminalità e la detenzione presso la UKBA ha affermato che l’Autorità è
decisa a sostituire l’attuale sistema con una procedura che garantisca un trattamento deciso, equo e
dignitoso alle famiglie che non hanno il diritto di rimanere nel Regno Unito.
Fonte: The Guardian 14 giugno 2010 http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jun/14/yarls-wood-child-sex .
L’Autorità Britannica delle Frontiere (UK Border Agency) sta per creare un centro di reintegrazione
(“reintegration centre”) da £4m in Afghanistan, cosicché possa iniziare a rimpatriare minori non
accompagnati che richiedono asilo dalla Gran Bretagna a Kabul. I termini della gara di appalto ufficiale
per il centro dimostrano che i funzionari dell’immigrazione sperano di rimpatriare inizialmente con la
forza 12 ragazzi al mese al di sotto dei 18 anni in Afghanistan, e fornire “assistenza per la
reintegrazione” a 120 adulti al mese. Le cifre del Ministero degli Interni indicano oltre 4,200 minori non
accompagnati richiedenti asilo in Gran Bretagna, la maggioranza dei quali vengono mantenuti in casefamiglia delle autorità locali. La maggior parte dei minori proviene dall’Afghanistan. La decisione di
cominciare a rimpatriare i minori afghani richiedenti asilo che arrivano in Gran Bretagna già
costituirebbe un notevole cambiamento politico. Finora, problemi di protezione dei minori e l’obbligo di
rimpatrio dei minori a cui era stato negato l’asilo solo a condizione di un’adeguata accoglienza e
assistenza al loro ritorno hanno bloccato i rimpatri.
Fonte:The Guardian, 7 giugno 2010, http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jun/07/child-asylum-seekers-uk-afghanistan .
Il 3 marzo 2010, il Consiglio Nazionale Svizzero ha approvato due mozioni in favore dell’istruzione
professionale per giovani immigrati senza documenti. Questa vittoria è uno dei risultati della campagna
"Nessun bambino è illegale." La campagna dell’associazione per i diritti dei minori senza status legale
mira a migliorare la situazione e la vita quotidiana dei minori privi di documenti, come anche al
riconoscimento dei loro diritti alla scuola e al lavoro.
Per maggiori informazioni (in tedesco e francese): http://www.sans-papiers.ch/site/index.php?id=180 .
L’organizzazione France Terre d’ Asile (Francia Terra d’Asilo) e il dipartimento municipale di Parigi
sollecitano il governo francese ad agire con urgenza per affrontare il peggioramento della situazione dei
minori senza documenti. Un rapporto conferma che la protezione di questa categoria vulnerabile pesa in
modo sproporzionato su determinate aree, in particolare l’Ile-de-France. Al 31 dicembre 2009, Parigi ha
assistito 1,029 minori o ragazzi stranieri non accompagnati, con un costo di oltre € 40 milioni. Anche
altre zone del paese sono sotto notevole pressione. Il rapporto sollecita la creazione di una piattaforma
interministeriale sotto il controllo della Tutela Giudiziaria dei Minori e di varie reti di coordinamento
regionale, e chiede un fondo di intervento per condividere l’impegno economico.
Maggiori informazioni (in francese) a: http://www.france-terre-asile.org/index.php/component/content/article/2171 .
Le autorità in Olanda hanno espulso alcuni bambini senza documenti e i loro genitori dai centri di
detenzione in seguito al fallimento di un richiesta di residenza, con il risultato che i bambini sono stati
lasciati senza un tetto. Il comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa ha approvato una decisione
per la quale questa pratica viene considerata una negazione dei diritti di base contenuti nella Carta
Sociale Europea, ma il governo olandese si è mostrato riluttante a mettere in pratica la decisione. Il
Ministero per la Giustizia ha annunciato di voler mandare i bambini di queste famiglie in istituti per la
cura della salute per i giovani e di lasciare i genitori per la strada, violando cosi la legge sul diritto alla
vita familiare in base alla Convenzione Europea sui diritti umani. La ONG per la Difesa dei Bambini ha
avviato una petizione per chiedere che le autorità olandesi blocchino immediatamente le espulsioni delle
famiglie e dei bambini dalle case, avviata dalle autorità olandesi .
La petizione è disponibile qui: http://www.geenkindopstraat.nl/pages/gkos/Sign%20the%20Petition .
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 20
L’organizzazione mondiale per la migrazione (OIM) ha pubblicato un documento introduttivo,
“Assicurare il diritto alle cure mediche per i bambini migranti: la risposta degli ospedali e dei servizi per
la salute.” Questo rapporto cerca di capire come ospedali e servizi sanitari rispondano ai bisogni e ai
diritti dei bambini nel quadro più generale della protezione dei bambini, secondo le disposizioni per la
cura della salute. Nel quadro della Convenzione ONU sui diritti all’infanzia, il documento discute del
contributo della task force per la promozione della salute dei bambini e degli adolescenti negli e da parte
degli ospedali e dei servizi sanitari nell’assicurare il rispetto dei diritti dei bambini negli ospedali. Illustra
esempi di buone pratiche di ospedali europei e servizi per la salute e conclude con quattro studi
analitici.
Il
rapporto
è
disponibile
qui:
http://www.migrant-healtheurope.org/files/Meyer_Guerreiro_Day%202_Session%204_25%2009.pdf .
| 8 | Eventi
La Coalizione Nazionale delle Campagne contro le Espulsioni (National Coalition of Anti-Deportation
Campaigns NCADC) organizza l’Assemblea Generale e la conferenza annuale il 4 settembre a Londra.
La conferenza comprenderà anche workshop e gruppi di discussione finalizzati ad aiutare chi è
impegnato a lavorare su una campagna. Per poter comunicare quello che si vorrebbe vedere
all’Assemblea Generale della NCADC quest’anno, seguite questo link:
http://www.zoomerang.com/Survey/WEB22ARBED9Q5R .
Maggiori informazioni qui http://www.ncadc.org.uk/index.html
| 9 | Pubblicazioni
Nel giugno 2010, JRS Europa ha pubblicato un nuovo rapporto intitolato "Diventare vulnerabile in
detenzione". Questo rapporto viene pubblicato dopo 18 mesi di ricerca con le ONG in 23 Stati Membri,
ed ha fatto parte di un progetto che è stato cofinanziato dalla Commissione Europea con il "Fondo
Europeo per i rifugiati. "Diventare vulnerabile in detenzione" è basato su interviste con 685 detenuti
richiedenti asilo e immigrati irregolari in 21 paesi membri. In base a questo rapporto, la detenzione
stessa è un fattore determinante che influenza il livello di vulnerabilità del detenuto. La detenzione si
rivela una misura che porta più dolore che beneficio alle persone che ne sono soggette. Nonostante la
differenza nelle condizioni di detenzione tra i vari paesi membri, il rapporto di 400 pagine mostra che gli
effetti della detenzione sulle persone sono straordinariamente simili: depressione, ansia, perdita di
peso, insonnia, isolamento dalle persone care e sconvolgimento dei progetti di vita. Per scaricare il
http://www.detention-inrapporto
seguire
il
seguente
link:
europe.org/index.php?option=com_content&task=view&id=220&Itemid=242 .
| 10 | PICUM Notizie
Articoli
Social Watch ha pubblicato il suo primo rapporto europeo, “Migranti in Europa come attori dello
sviluppo: tra speranza e vulnerabilità”. Il rapporto si concentra sui legami tra migrazione e sviluppo e sul
ruolo dei migranti, nel loro contributo alla società europea e allo sviluppo dei loro paesi di origine. Il
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 21
responsabile per i programmi PICUM Eve Geddie ha contribuito a questo rapporto con “Diritti dei
migranti senza documenti alla salute e all’educazione in Europa: necessità di protezione contro
controllo dell’immigrazione”. Il rapporto può essere scaricato all’indirizzo web qui di seguito:
http://www.eurostep.org/wcm/dmdocuments/Book_ESW_2009.pdf .
Il direttore di PICUM Michele LeVoy ha contribuito con un articolo intitolato “Sociale grondrechten van
mensen zonder wettig verblijf in de Europese Unie. – De rol van het maatschappelijk
middenveld” (Diritti sociali di base per i migranti senza documenti nell’Unione Europea – il ruolo
delle organizzazioni della società civile) per l’edizione di Novembre 2009 della rivista fiamminga Ter
Zake Cahier un’edizione speciale intitolata Grondrechten, ook voor 'Mensen zonder wettig verblijf'.
Disponibile
al
seguente
sito
web:
http://www.samenlevingsopbouw.be/site/index.php?option=com_content&task=view&id=276&Itemid=55.
Il responsabile per i progetti PICUM Eve Geddie ha contrinbuito con un articolo intitolato “Accesso
all’educazione per i migranti senza documenti in Europa: necessità di protezione contro controlli
dell’immigrazione” alla pubblicazione del forum dei giovani europei Opinione dei giovani: giovani che
lavorano sulla migrazione per sottolineare il conflitto tra i bisogni di protezione dei bambini senza
documenti e gli attuali meccanismi di controllo dell’immigrazione. Distribuito dal forum dei giovani
europei
in
formato
stampabile
e
disponibile
al
seguente
sito
web:
http://www.youthforum.org/en/system/files/yfj_public/youth_opinion/en/YO_2009-02.pdf.
Un articolo del responsabile per i programmi di PICUM Eve Geddie intitolato “Donne migranti senza
documenti: violenza basata sul genere nella lotta europea contro l’immigrazione irregolare” è
stato incluso nella pubblicazione annuale della IPPF - International Planned Parenthood (Pianificazione
Famigliare Internazionale), sezione “scelte” disponibile presso il seguente sito web:
http://www.ippfen.org/NR/rdonlyres/A20A61D0-BE5A-41E0-A8FD090A45303814/0/ippfchoices2009_web.pdf.
Il membro del direttivo PICUM Franck Duvell è stato intervistato dalla giornalista Marie-Cécile Royen per
la rivista più diffusa Le Vif/l’Express. L’articolo, pubblicato il 13 Novembre 2009 e intitolato “L’appel
d’air: un concept creux?” (“L’effetto magnete: un’idea futile?”) affronta il tema del numero di
immigrati irregolari in Europa e le politiche migratorie UE e belghe.
Il direttore di PICUM Michele LeVoy e il responsabile per i programmi uscente Luca Bicocchi ha
contributo con un articolo intitolato “El tratamiento de la inmigración irregular en el Foro Global de
Migración y Desarrollo” (“Il trattamento dei migranti senza documenti nel forum globale sulla
migrazione e lo sviluppo”) a un libro intitolato Politicas Migratórias y Derechos Humanos (Politiche
Migratorie e Diritti Umani), edito da Pablo Cernadas e Ricardo Fava, Remedios de Escalada: Ediciones
de la UNLa, 2009. Gli articoli contenuti nella pubblicazione analizzano i legami tra le politiche migratorie,
gli standard minimi internazionali e le attuali sfide sulla migrazione – in particolare riguardo ai migranti
senza documenti – a livello regionale, nazionale e globale. L’articolo di PICUM esamina come alcuni
diritti fondamentali dei migranti senza documenti, incluso il diritto a condizioni di lavoro eque e alle cure
sanitarie, sono state affrontate nel Forum Globale sulla Migrazione e lo Sviluppo (FGMS). Nel quadro
del FGMS, sono state altresi esaminate la situazione dei bambini senza documenti nei paesi di
accoglienza e le possibili politiche di regolarizzazione. Il libro può essere acquistato apresso l’università
di Lanus, Argentina. Maggiori informazioni sono disponibili al seguente sito:
http://www.unla.edu.ar/public/ediciones_unla/DDHH/publicacion2/index.php
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 22
| 11 | Varie
Il centro sulla migrazione, la politica e la società (COMPAS) dell’università di Oxford ha organizzato
“Life in Motion,” (Vita in Movimento), una gara fotografica per immagini che descrive i viaggi che i
migranti fanno non solo tra paesi ma anche come esperienze di tutti i giorni, e il loro costante
adattamento ad un nuovo ambiente, lavoro, e casa. La data di scadenza per la partecipazione alla gara
è il 30 settembre 2010.
Maggiori informazioni presso il sito web: http://www.compas.ox.ac.uk/news/latest/article/date/2010/06/life-in-motion/ .
Dal 1 giugno al 13 agosto 2010, si svolgerà ad Anversa, in Belgio, la mostra fotografica “Entering
Europe” (Arrivo in Europa), una testimonianza della migrazione clandestina dal Marocco. Le fotografie
raccontano la storia di Mohamed, un giovane marocchino che cerca di raggiungere le coste delle Isole
Canarie nella speranza di una vita migliore e di un futuro in Europa. Il fotografo Joël van Houdt ha
seguito Mohamad prima e dopo il lungo e pericoloso viaggio in mare, durato 34 ore. All’arrivo sulle coste
spagnole, tutti i passeggeri della nave sono stati arrestati. Oggi Mohamed vive in Europa come migrante
irregolare.
Maggiori informazioni presso il sito web: http://www.dewereldmorgen.be/foto/2010/06/18/exclusief-mohameds-boottocht-naareen-betere-toekomst
Il giornale Foreign Policy (“Politica Estera”) ha pubblicato una mostra fotografica intitolata “I magnifici
migranti – foto straordinarie di messicani comuni”. Racconta le storie di migranti messicani che lottano
per la vita negli Stati Uniti. Guarda le foto al seguente link:
http://www.foreignpolicy.com/articles/2010/05/28/the_magnificent_migrants .
Si prega di notare che la newsletter di PICUM non sarà pubblicata a aogosto 2010. Il prossimo
numero sarà pubblicato a septembre 2010.
Ringraziamenti speciali a Laila Castaldo, Maria Diletta, Giuliana Giobbi, Francesco Positano, Raffaela
Puggioni e Patrizia Rebulla per la traduzione della newsletter in italiano e a Giuliana Giobbi per la
rilettura e revisione finale.
Per iscriversi alla mailing list della newsletter di PICUM, inviare un’email a [email protected] ,
specificando nell’oggetto “Subscribe-Italian”, per cancellarsi dalla mailing list, inviare un messaggio
specificando nell’oggetto “Unsubscribe-Italian”.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 23
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privi di documenti?
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Il tuo contributo ci permetterà di continuare la lotta contro la marginalizzazione e
lo sfruttamento di migranti privi di documenti.
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GRAZIE!
PICUM is grata alle seguenti autorità per il loro support a questa newsletter: Commissie Projecten in
Nederland (PIN), Network of European Foundations-European Program on Integration and Migration
(NEF-EPIMII), the Sigrid Rausing Trust and Zennström Philanthropies.
PICUM Newsletter Iuglio 2010 | Pagina 24
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