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IL SECOLO XIX
LUNEDÌ
29 DICEMBRE 2014
radar
DALL’1 GENNAIO ENTRA IN VIGORE LA NORMA REGIONALE CHE RIVOLUZIONA L’OBBLIGO DELLE VERIFICHE PERIODICHE DI SICUREZZA
CALDAIE E CONTROLLI
IL CASO
ALESSANDRO PALMESINO
TUTTO CONFERMATO, e tutto (o
quasi) chiarito. La Regione Liguria,
con un atto firmato il 22 dicembre
scorso accoglie la normativa nazionale e fa una bella operazione di
“pulizia” nel complicato mondo degli impianti di riscaldamento, ma
anche dei condizionatori.
Le verifiche saranno coordinate e
finiranno tutte su una banca dati
che, nella nostra regione, diventerà
operativa entro il prossimo marzo.
Addio “bollini” e “bolloni”, nel 2015
tutto passerà - gradualmente - dalla
carta a Internet. Novità che scatteranno dal primo giorno del nuovo
anno e che ricalcano, comunque,
quelle già annunciate dalla normativanazionaleedicuiIlSecoloXIXsi
era già occupato nei mesi scorsi.
La novità più importante non riguardatantoicontrolli-cherestano
legati a quanto previsto dal costruttore (solitamente uno ogni anno) quanto dalle comunicazioni che i
manutentori sono tenuti a inviare
agli enti pubblici: in Liguria è la Regione, che ha armonizzato tempi e
costi e che nel 2015 costruirà gradualmente una banca dati, consultabile anche dai singoli cittadini e
dagli amministratori di condominio, per eventuali verifiche, e che
impone la comunicazione dei rilievi
tecnici ogni quattro anni per gli impianti domestici, e più frequentementeperquellicondominiali(aseconda della tipologia, ma tipicamente ogni anno). La nuova disciplina per i controlli degli impianti di
riscaldamento e di “raffrescamento”(icondizionatori)dovevascattare, a livello nazionale, nel giugno
scorso: era stata poi concessa una
derogadiquattromesi,pervederela
norma entrare in vigore il 15 ottobre.Ildecreto74delfebbraioscorso
aveva dato l’addio alla vecchia clas-
nuove regole in Liguria
di rapporto di efficienza energetica
(impianti di riscaldamento con generatore a fiamma e combustione,
condizionamento,
teleriscaldamento, impianti di co-trigenerazione), studiate per mettere a fuoco e
mappare le prestazioni di tutti i tipi
di apparecchi.
L’intento finale è da una parte di
garantire la comunità dai rischi di
impianti mal tenuti: l’altro, preminente, è di creare progressivamente
una mappa degli impianti, consenEcco le regole dei nuovi libretti
tendo di avere il quadro generale
dell’efficienza energetica degli impianti
presenti sul territorio e dare
DA QUANDO SI CAMBIA:
un “input”deciso ai cittadini per sostituiremacchinevecchieconappaCHE COSA RIGUARDA:
recchi più moderni, meno “sprecoI condizionatori d’aria, gli impianti di riscaldamento
ni” e anche meno inquinanti.
tradizionale (caldaie) e tutti i sistemi geotermici,
Importante distinguere due moa cogenerazione, a biomasse, da fonti rinnovabili,
menti
e due funzioni: il nuovo ligennaio
e anche quelli da teleriscaldamento
bretto deve essere compilato per la
2015
primavoltadall’installatore,all’atto
CHE COSA SI DEVE FARE:
in Liguria
dellamessainfunzioneeaggiornato
Il responsabile dell’impianto deve compilare una
dal responsabile dell’impianto (che,
serie di schede tecniche che sostituisce i vecchi
attenzione, per una calderina casalibretti. Le schede vanno scaricate dal sito della
linga di solito è lo stesso proprietaGazzetta Ufficiale e del Ministero dell’Economia.
rio)o dal manutentore. Il responsabile deve scaricare il nuovo modello
Periodicamente il manutentore deve inviare telematidi libretto e trascrivere sulla prima
camente il Rapporto di Efficienza energetica
pagina di questo i dati identificativi
CHI LO DEVE FARE:
dell’impianto così da consegnarlo,
SANZIONI
all’atto del controllo, al manutentoI privati cittadini (per impianti autonomi), gli ammire per l’aggiornamento. Il rapporto
nistratori condominiali (per impianti centralizzati),
Da 500
di
efficienza, invece, viene compilaoppure le aziende delegate dal condominio
a 3.000
to direttamente dal manutentore,
QUANDO FARE I CONTROLLI:
che ha anche il compito di trasmeteuro
terloall’entelocalechetieneaggiorLe verifiche periodiche riguardano tutti gli impianti
per i titolari
natoilcatasto.InLiguria,sièchiaridi riscaldamento fino a 10 kW di potenza (almeno ogni
dell’impianto
to anche questo ruolo (ad incaricardue anni), e i condizionatori fino a 12 kW di potenza
sene sono la Regione, le Province e i
(almeno ogni quattro anni).
Da 1.000
Comunisoprai40milaabitanti),coAttenzione: gli impianti vanno verificati secondo quanto
sìcomesisonostabilitelefrequenze
a 6.000
previsto dal costruttore, quindi anche più frequentemente
dei controlli a campione: ogni anno
euro
verranno controllati il 5% degli im(ad es. ogni anno): la comunicazione del Rapporto
per i manutentori terzi
pianti domestici con più di 15 anni, a
in Liguria va fatta ogni quattro anni per le calderine
che non ottemperino
campione il 2% degli altri. Ovviadomestiche e solitamente ogni anno per quelle
alle nuove nome
mente, la presenza del catasto eletcondominiali
tronico (che sarà consultabile anche dai responsabili degli impianti)
permetteràanchecontrolli“mirati”
su chi non ha fatto o non ha comunisificazione dei libretti d’impianto, mettendo in campo un sistema più compilare sulle schede predisposte più schede modulabili a seconda cato le verifiche.
che prevedeva solo una distinzione articolato e flessibile con una sorta dal ministero dell’Economia.
delle caratteristiche dell’impianto e [email protected]
tra quelli autonomi e centralizzati, di “curriculum” personalizzato, da
Il nuovo libretto è composto da presenta quattro diverse tipologie © RIPRODUZIONE RISERVATA
Frequenza dell’ispezione decisa dal produttore, comunicazione da inviare
ogni quattro anni per i privati e ogni 12 mesi per gli impianti condominiali
Impianti
1
LA NORMA TECNICA UNI DOVREBBE GARANTIRE RIPARTIZIONI EQUE A PARTIRE DAL 2017. PERÒ SI SCONTRA CON LE LEGGI E I REGOLAMENTI CONDOMINIALI
ACQUA CALDA, LA BEFFA
DEI CONSUMI INVOLONTARI
GLAUCO BISSO
Il 2017 SARÀ l’anno del riscaldamento a contatore. Sarà anche l’anno della scoperta dell’acqua calda: il “fai da te” dell’acqua riscaldata
conviene di più, ma in condominio non si può
fare. Da quell’anno vigerà l’obbligo di introdurre il calcolo preciso dei consumi tramite le
valvole termostatiche sui termosifoni, che
permettono di risparmiare, in presenza di un
impianto centralizzato. Fin qui tutto bene: il
problema nasce proprio con l’acqua calda sanitaria.
COME NASCE
Il cortocircuito normativo parte dal Decreto legislativo 102/2014 che rende obbligatorio
il criterio della norma tecnica UNI 10200 dove, all’articolo 9 comma n.5 lettera “d” si legge
perl’acquacaldasanitaria:“d)quandoicondomini sono alimentati dal teleriscaldamento o
teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o raffreddamento (…) l’importo
complessivo deve essere suddiviso in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia
termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell’impianto... È fatta salva la possibilità,perlaprimastagionetermicasuccessiva
all’installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la suddivisione si determini
in base ai soli millesimi di proprietà”.
E si prevede, all’articolo 16, comma 8, anche
una bella sanzione per chi non si adegua alla
nuova norma tecnica: da 500 a 2.500 euro. Insomma per il riscaldamento chi consuma di
più, paga di più e solo quanto sceglie volontariamentediconsumareaprendolavalvolatermostatica. Anche per l’acqua calda sanitaria si
paga solo quello che passa dal rubinetto e non
le dispersioni di energia della rete di distribuzione che invece viene ripartita per millesimi.
Da pagare solo la quantità utilizzata. Ma occorre una perizia tecnica
INT.
1
2
3
4
QUOTA FISSA
O GGI
(m3)
15
15
15
15
costo a m3
attuale
CONSUMI
(m3)
35
66
15
20
136
12
SPESA
420,00€
792,00€
180,00€
240,00€
1.632,00€
COME CAMBIANO
CO
LE SPESE
L’ACQUA CALDA
PER L’
L’AC
Però se la dispersione della rete del riscaldamento per impianti non recenti è del 20-30%,
la dispersione dell’impianto di acqua calda costituito da un anello di ricircolo, in cui l’acqua
almeno a cinquanta gradi è sempre in movimento, arriva al 50%. E chi paga e come paga
per questo?
LA NORMA UNI
La UNI 10200, come abbiamo visto, fa pagare a ciascuno il suo secondo gli effettivi consumi. Per il riscaldamento il comportamento
virtuoso è premiato perché la dispersione del-
CONSUMO VOLONTARIO
(m3)
35
66
15
20
136
Da ripartire
per millesimi
Costo effettivo
acqua calda €/m3
Residuo cons. inv.
a millesimi
Consumo volontario
a m3
DAL
140,00€
264,00€
60,00€
80,00€
544,00€
1.088,00€
4
2017
CONSUMO INVOLONTARIO
(millesimi)
180
250
250
320
1.000
195,84€
272,00€
272,00€
348,16€
1.088,00€
088,00€
TOTALE
335,84€
536,00€
332,00€
428,16€
428,
8,16€
1.632,00€
2,00€
00€
1.088,00€
544,00€
lareteèdigranlungainferioredelconsumoeffettivo. Per l’acqua calda invece l’effettivo costo di produzione di un metro cubo è di circa
4/5 euro contro un costo medio, dipendente
dalle caratteristiche di ciascun impianto, che
includeva in passato le dispersioni di rete, di
circa 10/15 euro.
Quello che resta delle dispersioni di rete
(che, abbiamo visto, può essere anche il 50%
dei consumi totali) deve essere attribuita per
millesimicalcolatiinfunzionedellasuperficie
dell’appartamentoecontenutinelprogettoda
redigere obbligatoriamente, dice ancora la
UNI.Unamezzabeffa:occorrefarpredisporre
una perizia tecnica per capire quanta acqua
caldasispreca.Ilrisultato:chifinoadoggiaveva bassi consumi, frequenti in una città di persone anziane e sole, pagherà molto di più e potrebbe valutare se non sia invece più conveniente dotarsi di uno scaldabagno autonomo.
LA BEFFA-BIS
Ma, e questa è la seconda beffa, a impedire il
distacco(senonconl’accordodituttiipartecipanti all’impianto) è l’articolo 1118 del codice
civile, comma 2, che recita: “Il condomino non
può rinunziare al suo diritto sulle parti comuni”, e nemmeno i regolamenti condominiali
possono derogare alla norma. E comunque,
anche se fosse facile, rientrare dall’investimento dei lavori idraulici e murari non sarebbecosarapida.Insomma:ildistaccodell’acqua
calda centralizzata è difficilissimo e dispendioso. Così, la norma UNI assume un aspetto
minaccioso. Al di là della sanzione, si rischia
unasituazioneincuiproprioilcondominoche
potràpagaredimeno,chiederà(sedelcasoanche in giudizio) l’applicazione delle nuove regole, che sono imperative in quanto attuative
di direttive europee di tutela dell’ambiente:
nessun regolamento condominiale potrebbe
aggirarle. Una speranza è che la stessa norma,
oggetto di futura revisione, contenga in sé la
possibilità di una sua disapplicazione: e poi c’è
da ricordare che le norme tecniche dell’UNI
sono norme di riferimento tecnico ma non
norme dello Stato, il che potrebbe aprire ulteriori spazi di impugnazione.
PERCHÉ NON GRATIS?
Il costo per ottenere copia della norma soggetta a copyright è di 75 euro - l’UNI è una una
associazione privata, che si sostiene con la
vendita delle norme prodotte, consultabili solo a pagamento - il che pone un ulteriore problema, già affrontato dalla giurisprudenza: le
leggi di diritto civile che regolano la ripartizione delle spese in condominio devono essere
conoscibili da parte di tutti i cittadini tramite
la Gazzetta Ufficiale e soprattutto in modo del
tutto gratuito. In altre parole: sembra dubbio
chelaleggepossafarriferimentoaunanormativa tecnica che non è gratuitamente disponibile ai cittadini, un fatto che potrebbe indurre
il legislatore a intervenire nuovamente sulla
materia, in vista del 2017.
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CALDAIE E CONTROLLI nuove regole in Liguria