•Folder RIVOLIMUSICA
21-01-2005
12:16
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Musica, benessere dello spirito.
11 incontri
tra un personaggio
che abbia ritagliato e ancora identifichi
nella propria vita, professionalmente diversa,
una importante quota esistenziale
di interesse musicale
e un musicista
di dedizione professionale totale,
in generi musicali diversi.
Gli incontri sono rivolti soprattutto
ai giovani, attraverso la raccolta di un fondo
per l’assegnazione di borse di studio presso
l’Istituto Musicale Città di Rivoli.
Credo che chiunque parteciperà all’iniziativa sarà d’accordo nel ritenere
che la musica ricevuta ascoltata e ancor più cantata e suonata (penso agli
incontri di cori appena realizzati e che verranno ripresi durante l’anno, alla
stagione di concerti Rivolimusica del sabato sera, a manifestazioni estive
dedicate a bande e fanfare, ad altri momenti musicali in preparazione)
arricchisca la nostra possibilità di esistenza riflessiva serena civilmente
consapevole. La musica è un valore aggiunto di alto significato etico, è
benessere dello spirito, è gioia, è possibile superamento di momenti non
facili della nostra vita. Questo sarà il tema ricorrente delle conversazioni
che si dipaneranno tra note di esperienze personali, aneddoti, osservazioni
di vita e d’arte, riflessioni comunque convergenti e parallele al senso
complessivo degli incontri. Conosceremo meglio persone che già
ammiriamo e apprezziamo, ma sotto un’angolazione particolare e spesso
nuova: quella della “humanitas” e della passione musicale.
Abbiamo limitato il diritto di accesso perché il nostro Auditorium è piccolo
seppure adatto a espressioni intime raccolte coinvolgenti.
Escludendo naturalmente ogni biglietto omaggio, per partecipare basta
fissare una prenotazione telefonica e versare una cifra minima di 17,50
euro, l’equivalente di quanto l’Istituto spende al lordo per un’ora di lezione.
I versamenti confluiranno in un fondo per l’assegnazione di borse di studio
per allievi interni ed esterni meritevoli e/o in difficoltà economiche come dirà
a suo tempo il bando di partecipazione. Riceverete, dal primo versamento
un bollettino periodico che renderà trasparente, l’operazione complessiva.
Le borse di studio verranno via via intitolate ai partecipanti agli incontri
che ringrazio con gratitudine vivissima per la comprensione immediata, la
disponibilità che spesso mi ha commosso, l’intendimento condiviso con
passione e talvolta persino con sacrificio. Ringrazio con la stessa gratitudine
intensa il Sindaco di Rivoli Guido Tallone e l’Assessore alla cultura
Giuseppe Misuraca che mi sorreggono e affiancano in questa esperienza
nuova e diversa tra le molte del mio passato.
Parliamo quindi sempre di musica, parliamone ai giovani, aiutiamoli ad
avvicinarla in libera scelta di generi e diversificazioni. Con l’ottimismo
della volontà faremo loro del bene.
Giorgio Balmas
Presidente dell’Istituto
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•Folder RIVOLIMUSICA
21-01-2005
12:16
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Gli incontri: quando
Gli incontri: dove
Alberto Papuzzi / Mario Brunello
31 gennaio
Fabio Capello / Salvatore Accardo
7 febbraio
Plinio Pinna Pintor / Enzo Restagno
4 marzo
Sergio Cofferati / Claudio Desderi
18 marzo
Gian Luigi Beccaria / Milva
6 aprile
Luciana Littizzetto / Evelino Pidò
13 aprile
Alessandro Baricco / Jeffrey Tate
3 maggio
Carlo Petrini / Pietro Bianchi
3 giugno
Tullio Regge / Maurizio Pollini
21 settembre
Alberto Conte / Paolo Conte
data da definire
Gabriele Ferraris / Max Casacci
data da definire
Più di seicento allievi, una sede di prestigio accessibile a tutti, attrezzata,
aperta a numerosi eventi culturali e promotrice di una ricca stagione concertistica. Tutto questo è l’Istituto Musicale Città di Rivoli, un organismo
strumentale del Comune senza rilevanza imprenditoriale che propone la
divulgazione, l’incentivazione, lo studio e la pratica della musica, lo
svolgimento di manifestazioni musicali, l’aiuto ai meritevoli. Il direttore
artistico dell’Istituto è il dottor Andrea Maggiora, responsabile anche della
stagione di concerti Rivolimusica.
Tutti gli incontri sono previsti alle ore 21.00, tranne Cofferati/ Desderi
che è alle 17.30 e Baricco/Tate che ha inizio alle 20.30.
Istituto Musicale Città di Rivoli
via Capello, 3 - 10098 Rivoli (Torino)
tel. e fax 011 9564408
[email protected]
www.comune.rivoli.to.it/istitutomusicale
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•Folder RIVOLIMUSICA
Lunedi
21-01-2005
31 gennaio
12:16
Pagina 6
ore 21.00
Alberto Papuzzi
Mario Brunello
giornalista
violoncellista e direttore d’ orchestra
Nato a Bolzano nel 1942, il suo è un percorso abbastanza tradizionale per
un giornalista che si è formato negli anni ‘60. Inizia in un giornale veneziano, facendo la cronaca nera, subito dopo la maturità, a diciannove anni.
Segue le varie tappe: la cronaca nera, la cronaca bianca, poi il passaggio a un
giornale più importante e l’arrivo a “La Stampa” agli inizi degli anni ‘70.
Due momenti importanti in quegli anni: da un lato la scelta avventurosa di
lasciare “La Stampa", andare a “L’Unità", fare dei percorsi un po’ frammentati; dall’altro l’abbandono temporaneo del giornalismo alla fine degli
anni ‘70 e una lunga esperienza presso la casa editrice Einaudi, che gli
permette di incontrare grandi personaggi del mondo della cultura.
L’ultima tappa, dopo il ritorno a “La Stampa", è stata l’insegnamento di
Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico all’Università di Torino e il
corso di giornalismo alla Scuola Holden.
Papuzzi è autore dei volumi Il provocatore. Il caso Cavallo e la FIAT,
Einaudi, 1976; Portami su quello che canta. Processo a uno psichiatra,
Einaudi, 1977; Manuale del giornalista. Tecniche e regole di un mestiere,
Donzelli, 1993; Il mondo contro, La Stampa, 1996; con Nando Delai e
Giannino Piana, Informazionecomunicazione. Molti soggetti per un’etica
mass-mediale, Cittadella, 1997; Letteratura e giornalismo, Laterza, 1998 e
ha inoltre curato l’Autobiografia di Norberto Bobbio, 1997.
Mario Brunello si è diplomato
al Conservatorio di Venezia nel
1982 sotto la guida di Adriano
Vendramelli, proseguendo gli studi
e il perfezionamento con il grande
maestro Antonio Janigro.
Fino al 1986 percorre le tappe della
carriera in orchestra, dapprima con
La Fenice di Venezia e più tardi,
come primo violoncello, con
l’Orchestra della Scala di Milano.
Nel frattempo, si appassiona alla
musica da camera e vince numerosi
concorsi in duo e in trio. L’anno di
svolta è il 1986 quando partecipa al
Concorso Internazionale Cajkovskij e lo vince, primo italiano nella storia
del concorso, ritirando il primo premio assoluto.
Da allora Mario Brunello suona il suo Maggini del XVII secolo
(appartenuto al grande Franco Rossi) con tutte le più grandi orchestre nei
centri più importanti del mondo e con direttori prestigiosi, tra cui Claudio
Abbado, Gianluigi Gelmetti, Carlo Maria Giulini, Valery Gergiev,
Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Zubin Mehta.
Prosegue con uguale passione la sua attività di musica da camera
collaborando con solisti come Frank Peter Zimmermann, Andrea
Lucchesini, Gidon Kremer, Salvatore Accardo e il quartetto Alban Berg.
Il 1994 lo vede fondatore dell’Orchestra d’Archi Italiana. I primi due anni
di vita dell’Orchestra sono dedicati esclusivamente alla preparazione del
repertorio e nel 1996 debutta iniziando un’attività premiata costantemente da critiche eccellenti e grande successo di pubblico.
La sua grande curiosità sul potere eccezionale di comunicazione della
musica lo ha portato a collaborare con gli attori Maddalena Crippa e
Marco Paolini, con il quale ha realizzato numerosi spettacoli di successo, e
ultimamente ha partecipato a importanti festival di musica jazz, insieme a
Vinicio Capossela, Uri Caine e Gian Maria Testa.
Dal 2002 ha un contratto in esclusiva con la casa discografica giapponese
DJV Victor. Mario Brunello è stato docente dei corsi estivi di perfezionamento dell’Accademia Chigiana ed è stato nominato, più giovane tra
tutti, Accademico di Santa Cecilia.
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•Folder RIVOLIMUSICA
Lunedi
21-01-2005
7 febbraio
12:16
Pagina 8
ore 21.00
Fabio Capello
Salvatore Accardo
allenatore Juventus F.C.
violinista e direttore d’orchestra
Fabio Capello nasce a Pieris, in provincia di Gorizia, il 18 giugno 1946.
Debutta nel calcio che conta con la Spal a diciotto anni nel 1964. È un
centrocampista centrale roccioso con un’ottima visione di gioco. La Roma
lo acquista nel 1967. A volerlo è il presidente Franco Evangelisti in
persona. Suo primo allenatore in giallorosso è Oronzo Pugliese. Poi arriva
Helenio Herrera. Nel giro di pochi anni Capello diventa una delle colonne
di una squadra di medio livello, che fatica in campionato, ma nel 1969
vince la Coppa Italia, grazie anche ai suoi gol. È una Roma promettente,
che fa ben sperare i tifosi. Ma il nuovo presidente Alvaro Marchini si trova
alle prese con un bilancio traballante e decide di vendere i pezzi pregiati
della squadra, tra cui Fabio Capello alla Juventus. Per Capello si apre una
stagione di successi. Vince tre scudetti e diventa titolare della Nazionale.
Con la maglia azzurra conquista un posto d’onore nella storia del calcio: il
14 novembre 1973 sigla il gol del primo successo italiano contro
l’Inghilterra a Wembley. Nel 1976 lascia la Juventus per il Milan. Sono gli
ultimi due anni di carriera. Dal 1985 al 1991 dirige il settore giovanile del
Milan, ma si occupa anche di hockey e di strategie di marketing. Il suo
esordio come allenatore in serie A è datato 12 aprile 1987, quando
sostituisce Nils Liedholm nella parte finale della stagione.
Ma è nel 1991 che arriva la grande occasione: è chiamato alla guida del
Milan, dopo la fine del ciclo Sacchi. In cinque stagioni vince quattro scudetti, tre Supercoppe di Lega, una Coppa Campioni e una Supercoppa europea.
Lascia il Milan nel 1996 dopo uno scudetto vinto facendo convivere due
talenti assoluti come Roberto Baggio e Dejan Savicevic e vola a Madrid dove,
al primo tentativo, vince la Liga. Da Milano lo richiamano, ma a fine stagione Don Fabio (come lo chiamano a Madrid) si concede un anno sabbatico.
Nel maggio 1999 lo chiama a Roma Franco Sensi. Dopo un avvio promettente, la Roma chiude al sesto posto, ma, il 17 giugno 2001 la Roma vince
il suo terzo scudetto. In molti vedono in Capello il vero “valore aggiunto”
della squadra. È lui l’allenatore che ha
vinto di più nel decennio. Tra Milan,
Real Madrid e Roma, su otto tornei
disputati ne ha vinti sei. E il 19 agosto
2001 conquista anche la Supercoppa
di Lega battendo la Fiorentina.
Nel maggio 2004 diventa allenatore
della Juventus.
Fabio Capello non si definisce un
intenditore, ma gradisce molto la
buona musica. Non ha preferenze
particolari, ma ascolta quel tipo di
musica che a suo dire gli procura
piacere. Inoltre, a volte, la musica è
una sua alleata nei momenti di relax.
Esordisce a 13 anni eseguendo in pubblico i Capricci di Paganini. A 15 anni
vince il primo premio al Concorso di
Ginevra e, due anni dopo, nel 1958, è
primo vincitore assoluto del Concorso
Paganini di Genova. Il suo vastissimo
repertorio spazia dalla musica barocca
a quella contemporanea. Compositori
come Sciarrino, Donatoni, Piston,
Piazzolla, Xenakis gli hanno dedicato loro opere. Suona regolarmente
con le maggiori orchestre e i più
importanti direttori, affiancando
all’attività di solista quella di direttore d’orchestra. In questa veste ha
lavorato con le più importanti
orchestre europee e americane e ha effettuato alcune incisioni con la
Philarmonia di Londra.
La passione per la musica da camera e l’interesse per i giovani lo hanno
portato alla creazione del Quartetto Accardo nel ‘92 e all’istituzione dei
Corsi di perfezionamento per strumenti ad arco della Fondazione Walter
Stauffer di Cremona nel 1986 insieme a Giuranna, Filippini e Petracchi.
Nel 1971 ha inoltre dato vita al Festival “Le settimane Musicali
Internazionali” di Napoli e al Festival di Cremona.
Oltre alle incisioni dei Capricci e dei Concerti per violino di Paganini per
la DGG e alle numerose registrazioni per la Philips tra le quali le Sonate e
le Partite di Bach per violino solo e l’integrale dell’opera per violino e
orchestra di Max Bruch, Accardo ha inciso per ASV, Dynamic, EMI, Sony
Classical, Collins Classic e FONE’.
Nel corso della sua prestigiosa carriera, Salvatore Accardo ha ricevuto
numerosi premi, tra i quali il Premio Abbiati della Critica Italiana per le
sue eccezionali interpretazioni.
Nel 1982 il Presidente della Repubblica Pertini lo ha nominato Cavaliere
di Gran Croce, la più alta onorificenza della Repubblica Italiana.
In occasione della tournée effettuata in Estremo Oriente nel novembre
‘96, il Conservatorio di Pechino lo ha nominato Most Honorable
Professor. Nel 1999 è stato insignito dell’ordine Commandeur dans
l’ordre du mérit culturel, la più alta onorificenza del Principato di Monaco.
Alla fine del ‘96 Accardo ha ridato vita all’Orchestra da Camera Italiana
(O.C.I.), formata dai migliori allievi dei corsi di perfezionamento
dell’Accademia Walter Stauffer di Cremona.
Nel 2001 gli è stato conferito il prestigioso premio Una vita per la Musica.
Possiede due violini Stradivari, lo Hart ex Francescatti 1727 e l’Uccello di
Fuoco ex Saint-Exupéry 1718.
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Venerdì
21-01-2005
4 marzo
12:16
Pagina 10
ore 21.00
Plinio Pinna Pintor
Enzo Restagno
medico
musicologo
Nato a Torino nel 1921 da Arturo, pioniere della ginecologia, ha condotto
gli studi liceali con maturità classica nel 1939 a Torino.
Diplomato in violino al Conservatorio, ha sempre continuato a suonare
anche in concerti con professionisti e, recentemente, alla Scuola di Musica
di Fiesole.
Chiamato alle armi nel ‘41, compie il servizio militare in Sanità; congedato
nel ´43, partecipa alla Resistenza con attività di propaganda clandestina.
Ricercato dalla polizia fascista, raggiunge la formazione partigiana 105a
Brigata Garibaldi nell’ottobre del 1944. Congedato alla liberazione con il
grado di tenente onorario, riceverà numerosi riconoscimenti dalla
Repubblica. Ripresi gli studi, si laurea in Medicina nel 1946 e si specializza
in Cardiologia nel 1954. Nel 1951, alla morte del padre, assume la direzione
della Clinica, continuando a frequentare l´Istituto di Patologia Medica
dell’Università di Torino, che lascerà definitivamente dopo 20 anni nel 1962,
al conseguimento della Libera Docenza in Patologia Medica. Da allora sino
ai giorni nostri si è dedicato ininterrottamente alla gestione amministrativa
e alla direzione del Dipartimento di Medicina e Cardiologia della Clinica.
Per favorire l´impegno scientifico dell’Istituzione, ha realizzato nel 1977 la
Fondazione Arturo Pinna Pintor, in collaborazione con alcuni membri
della Facoltà di Medicina di Torino, per ricerche di Medicina
Multidisciplinare e negli ultimi anni per la Verifica di Qualità delle Cure
e delle Tecnologie Mediche. La Fondazione ha finora erogato oltre 70
borse di studio e sotto la sua egida sono state condotte più di 200 ricerche.
È membro della Società Italiana di Cardiologia, delegato regionale dell’ANCE, è membro del Comitato direttivo piemontese della Società Italiana
di VRQ, del Comitato Organizzatore del Progetto EuroSCORE per l’elaborazione del modello Europeo di stratificazione del rischio in cardiochirurgia.
Per l’ esperienza e le ricerche in questo campo è stato nominato nel 1999
membro del Comitato ad hoc della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca.
Nello scorso anno è stato nominato
Presidente del Comitato Scientifico
Piemontese dell´AIOP (Associazione
Italiana Ospedalità Privata), dal 1991
è membro dell´ISQA (International
Society for Quality Assurance) e
dell´ISTAHC (International Society
for Technology Assessment in Health
Care). Negli ultimi 15 anni ha promosso numerose ricerche, tuttora in
corso, nei campi della qualità della
vita degli operati e della stratificazione del rischio dei pazienti e dei costi.
Enzo Restagno ha studiato musica e
filosofia a Torino e a Vienna. Da più
di trent’anni è professore di storia
della musica al Conservatorio G.
Verdi di Torino. Ha tenuto corsi al
Conservatorio centrale di Pechino,
all’Università di New York e in
numerosi centri musicali di tutto il
mondo. Ha pubblicato vari volumi
dedicati specialmente agli autori del
Novecento (H.W. Henze, Jannis
Xenakis, Luigi Nono, Luciano
Berio, Elliott Carter, Steve Reich,
Gyorgy Ligeti, Alfred Schnittke,
Sofia Gubaidulina, Franco Donatoni,
Goffredo Petrassi) alcuni dei quali
tradotti in varie lingue. Da una ventina d’anni si occupa anche di organizzazione musicale: è stato direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica della
RAI e dal 1985 del festival Settembre Musica ed è consulente artistico per
le edizioni musicali di Casa Ricordi.
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•Folder RIVOLIMUSICA
Venerdì
21-01-2005
18 marzo
12:16
Pagina 12
ore 17.30
Sergio Cofferati
Claudio Desderi
sindaco di Bologna
cantante lirico e direttore d’orchestra
Sergio Cofferati è nato a Sesto ed Uniti, provincia di Cremona, il 30
gennaio del 1948. È sposato e ha un figlio. Componente del Cnel
(Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro), dal luglio 2001 è Ufficiale
della Legione d’Onore, la più alta onorificenza francese.
Dopo il diploma inizia a lavorare alla Pirelli Bicocca di Milano come
impiegato. Si iscrive alla Filcea, il sindacato dei chimici della Cgil, e
compie un percorso che lo porterà ai vertici dell’organizzazione.
Negli anni Ottanta affronta le grandi ristrutturazioni del settore chimico e
nel 1988 diventa segretario generale della Filcea. Componente della
segreteria nazionale della Cgil dal 1990, viene eletto segretario generale nel
1994, succedendo a Bruno Trentin. Durante la sua gestione, il sindacato
svolge un ruolo fondamentale nelle trasformazioni del paese, nel pieno
della ricostruzione dopo la bufera di Tangentopoli e la crisi economica
culminata con la svalutazione della lira. Questi non sono solo anni di
battaglie, ma anche di accordi positivi tra le parti sociali per risanare il
paese e accompagnarlo nel difficile cammino verso l’ingresso in Europa:
dal protocollo sulla concertazione firmato con il governo Ciampi nel
1993, alla riforma delle pensioni del 1995, dal Patto per il Lavoro con il
governo Prodi nel 1996, alla Carta di Impegni contro lo sfruttamento del
lavoro minorile con il ministro Livia Turco nel 1998, alla firma, sempre
in quell’anno, di un nuovo Patto per il Lavoro con il governo D’Alema.
Il 21 settembre del 2002 Cofferati lascia la Cgil per tornare al suo posto in
Pirelli all’ufficio studi sociali e ambientali, dove si occupa di responsabilità sociale d’impresa. Ricopre inoltre la carica di presidente della
Fondazione Di Vittorio, che svolge attività di ricerca in campo storiografico, economico, scientifico e culturale. Nel frattempo, nel capoluogo emiliano nasce il progetto Bologna2004, che coinvolge partiti, associazioni e
movimenti in un’alleanza estesa. Si tratta di un’esperienza innovativa, che
ha lo scopo di coinvolgere forze
della società civile nell’elaborazione
di un progetto per la città e nella
designazione del candidato sindaco.
Il 13 giugno del 2003, Cofferati
ufficializza la sua disponibilità a partecipare al progetto e compie quella
che ha definito “una scelta di vita":
a partire dal luglio del 2003 si trasferisce con la famiglia a Bologna,
nel quartiere Santo Stefano, e rinuncia a tutte le altre cariche e attività
per concentrarsi completamente su
Bologna, dove, alle elezioni amministrative del 12 e 13 giugno 2004,
viene eletto Sindaco.
Ha debuttato nel 1969 al Festival di Edimburgo interpretando Il Signor
Bruschino di Rossini. Da allora ha privilegiato il repertorio mozartiano e
rossiniano, che ha proposto nel corso di importanti festival quali quelli di
Salisburgo, Pesaro e Glyndebourne. Dal 1973 è regolarmente ospite del
Teatro alla Scala dove interpreta, fra le altre cose, La Cenerentola e
L’Italiana in Algeri con la direzione di Claudio Abbado, nonché le opere di
Mozart su libretto di da Ponte dirette da Riccardo Muti. Il suo repertorio
spazia da Monteverdi a Nono, con particolare attenzione per il genere
cameristico e liederistico e per l’opera di Schumann, Schubert e Brahms.
La sua carriera ha portato ad esibirsi all’Opéra di Parigi in Falstaff, al
Covent Garden di Londra in Le nozze
di Figaro e Così fan tutte, nonché a
New York e Chicago in altri importanti ruoli mozartiani e rossiniani.
Dal 1988, presso la Scuola di Musica
di Fiesole, ha guidato il Progetto
Mozart - Da Ponte, un laboratorio
conclusosi con la messa in scena di
Così fan tutte, Le nozze di Figaro e
Don Giovanni, a cui è seguito, nel
1993-1996, un work shop sulla vocalità di Monteverdi culminato nella
produzione de L’incoronazione di Poppea,
L’Orfeo e Il ritorno di Ulisse in patria.
Da diversi anni svolge un’intensa
attività come direttore d’orchestra
che lo ha portato alla testa di numerose compagini italiane e straniere.
Tra le produzioni più significative La scala di seta e L’occasione fa il ladro
a Montpéllier nel 1992, Falstaff e La pietra di paragone al Festival di
Aldeburgh nel 1993 ed Il maestro di cappella di Cimarosa alla Reggia di
Caserta in occasione del G7, nel 1994 un trittico composto da Il maestro
di cappella, Il Telefono di Menotti e La voix humaine di Poulenc da lui
diretto e interpretato nel 1995 a Napoli. Nel corso dello stesso anno ha
diretto i Carmina Burana, La Cenerentola, La pietra di paragone, Rigoletto,
Falstaff, La traviata, Macbeth e Carmen a Pisa, Il signor Bruschino e La scala
di seta a Bilbao, Carmen a Rouen e Don Giovanni a Marsiglia.
Tra i suoi impegni più recenti lo spettacolo Tout Rossini a Parigi, La finta
giardiniera a Nizza e Il barbiere di Siviglia a Baltimora, Montecarlo e
Tolosa nel 2001.
Tra i prestigiosi incarichi ricevuti, la direzione artistica del Teatro Verdi di
Pisa dal 1991 al 1997 e quella del Regio di Torino, nominato dall’allora
sovrintendente Giorgio Balmas, dal 1998 al 2001. È stato consulente
artistico del Festival Verdi di Parma e dall’agosto 2002 al dicembre 2003
sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo.
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•Folder RIVOLIMUSICA
Mercoledì
21-01-2005
6 aprile
12:16
Pagina 14
ore 21.00
Gian Luigi Beccaria
Milva
professore universitario
cantante e attrice
Gian Luigi Beccaria è nato a Costigliole Saluzzo il 27 gennaio 1936, si è
laureato in glottologia a Torino, con Benvenuto Terracini (ne ha curato
due raccolte di saggi, I segni, la storia, Napoli 1976, e con M.L. Gernia,
Linguistica al bivio, Napoli 1981). Ha insegnato dal 1960 al 1963
all’Università di Salamanca, dal 1970 è professore ordinario di Storia della
lingua italiana all’Università di
Torino. Ha pubblicato numerosi
volumi dedicati alla lingua italiana
antica e moderna: momenti e aspetti
del Settecento italiano, rapporti linguistici Italia-Spagna nel Cinque e
Seicento, prosa e poesia del Novecento, letteratura e dialetto, linguaggi settoriali dell’italiano contemporaneo, linguistica generale, tradizioni
popolari, etnolinguistica.
Ricordiamo i volumi Ritmo e melodia
nella prosa italiana. Studi e ricerche
sulla prosa d’arte, Firenze, Olschki,
1964, Spagnolo e spagnoli in Italia,
Torino, Giappichelli 1968 (rist. 1969),
L’autonomia del significante, Torino, Einaudi, 1975 (rist. 1989),
Letteratura e dialetto, Bologna, Zanichelli, 1975, La guerra e gli asfodeli.
Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio, Milano, Serra & Riva, 1974,
Italiano. Antico e nuovo, Milano, Garzanti, 1988 (nuova ed. 1992), Le
forme della lontananza, Milano, Garzanti, 1989 (nuova ed. 2001), I nomi
del mondo. Santi, demoni, folletti e le parole perdute, Torino, Einaudi, 1995,
Sicuterat. Il latino di chi non lo sa: Bibbia e liturgia nell’italiano e nei dialetti,
Milano, Garzanti, 1999 (nuova ed. 2001), Elogio alla lentezza, Marene,
Aragno, 2004; e con altri I linguaggi settoriali in Italia, Milano, Bompiani,
1973, Italiano letterario. Profilo storico, Torino, Utet, 1989. Per sua cura ha
pubblicato Fiabe piemontesi, Milano, Mondatori, 1982, gli Appunti di
lingua di V. Alfieri, Asti, ed. naz. delle Opere, 1983, il Dizionario di lingua
e di filologia, metrica, retorica, Torino, Einaudi, 1994, nuova ed. 2004;
Tre più due uguale zero, Milano, Garzanti, 2004.
Gian Luigi Beccaria è redattore del mensile “L’indice”, condirettore della
rivista “Lingua e stile”, della rivista “Lettere italiane” e collaboratore de
“La Stampa”. Condirige l’“Atlante Linguistico Italiano”. È socio nazionale dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Nata a Goro in provincia di Ferrara, esordisce nel 1959 vincendo un concorso per voci nuove indetto dalla Rai e incide Milord, il suo primo disco.
Nel 1961 si rivela al Festival di Sanremo con la canzone “Il mare nel cassetto” ottenendo il terzo premio. Nel 1965 inizia la sua lunga collaborazione
con Giorgio Strehler con lo spettacolo brechtiano Poesie e canzoni di Bertold
Brecht, seguito nel ‘67 da Io, Bertold
Brecht. Nel teatro di prosa esordisce
invece nel ‘68 con Il Ruzante di
Gianfranco de Bosio mentre nello
stesso anno a Roma per la regia di
Strehler interpreta La cantata del
mostro Lusitano di Peter Weiss. È del
1973 il memorabile allestimento di
Strehler dell’Opera da tre soldi in
cui Milva interpreta in maniera
indimenticabile Jenny delle Spelonche
accanto a Domenico Modugno,
mentre otto anni più tardi è la protagonista della Deutsche Oper di
Berlino con I sette peccati capitali di
Brecht-Weill, portata poi al Teatro
Regio di Torino, all’Accademia Santa Cecilia a Roma, al Comunale di
Firenze, all’Opéra Comique di Parigi e nei più importanti teatri europei.
Sempre nell’81 per la Rai conduce il varietà del sabato sera Al Paradise.
All’anno successivo risale la prima collaborazione con Franco Battiato che
scrive per lei le canzoni dell’album Milva e dintorni tra le quali
“Alexanderplatz”, mentre nel 1983 è co-protagonista con Nicole Garcia e
Heinz Bennet nel film Via degli Specchi, di Giovanna Gagliardo, che
partecipa anche al Festival del Cinema di Berlino.
Nel 1990 riceve il Premio Tenco. Tre anni più tardi in Italia parte il tour
dello spettacolo teatrale La storia di Zaza, di Giancarlo Sepe, ispirato alla
commedia di Berton e Simon; nel ‘95, sempre in Italia, è la volta della
tournée di Tosca, ovvero prima dell’alba di Terence Rattigan e di Milva.
Canta un nuovo Brecht rappresentato al Piccolo Regio di Milano con la
regia di Giorgio Strehler. Con l’operita Maria de Buenos Aires di Astor
PIazzolla e Horatio Ferrer (con la regia di Emmanuel Bohn) in scena nel
2001 al Teatro Comunale di Bolzano, Milva ottiene un grande successo di
pubblico e stampa interpretando il ruolo di Maria. Nel 2004, dopo
undici anni di assenza dal mercato discografico italiano, esce l’album
Milva canta Merini con le poesie di Alda Merini musicate da Giovanni Nuti.
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•Folder RIVOLIMUSICA
Mercoledì
21-01-2005
13 aprile
12:16
Pagina 16
ore 21.00
Luciana Littizzetto
Evelino Pidò
attrice e autrice
direttore d’orchestra
Luciana Littizzetto è nata e vive a Torino. Diplomata al Conservatorio in pianoforte nel 1984, si è laureata in Lettere alla facoltà di Magistero nel 1990,
dedicandosi per nove anni all’insegnamento della musica nelle scuole medie.
Tra il 1988 ed il 1990 ha frequentato la scuola di recitazione dell’“I.D.A.S.”
(Istituto d’Arte e Spettacolo) e ha cominciato così la sua carriera come
doppiatrice e autrice di testi per i suoi primi spettacoli: Lacrime, Sogni e Sesso.
Nell’agosto 1991 ha vinto ad Aosta il premio Ettore Petrolini al Festival di
cabaret Bravograzie! con lo spettacolo Videobox, mentre nel ‘92 fa la sua prima
apparizione nel programma Avanzi, su Raitre, per poi portare sui palcoscenici di
tutta Italia con successo lo spettacolo Parlami d’amore Manù, di cui è anche autrice.
Nel 1993 partecipa come autrice alla quarta edizione del festival di Sanscemo
ed è inoltre tra gli ospiti fissi di Cielito lindo, in onda su Raitre e condotto
da Claudio Bisio ed Athina Cenci, dove presenta il personaggio di “Sabrina”.
Nel 1995 partecipa a Letti gemelli e TV cumprà in onda su Raitre e interpreta
su Radiodue la radiocommedia Giada. Nel 1997 conduce Single con Bruno
Gambarotta e lavora su Italia 1 in Facciamo cabaret e Ciro-il figlio di Target.
Nel frattempo debutta nel cinema in Tutti giù per terra di Davide Ferrario, dal
romanzo di Giuseppe Culicchia, uscito nell’aprile 1997, esperienza proseguita
in Tre uomini e una gamba di e con Aldo, Giovanni e Giacomo. Nel 1998
inizia anche a scrivere una rubrica settimanale su “TorinoSette”, l’inserto di spettacolo e cultura de “La Stampa” ed esce il suo secondo libro Ti amo bastardo.
Nel settembre 2000 esce il film E allora mambo, scritto e diretto da Lucio
Pellegrini e Fabio Bonifacci. In questi anni propone vari spettacoli in tutta
Italia, tra cui Recital e Bella di notte, racchia di giorno, Nella stagione televisiva
2000/2001 è ospite fissa a Quelli che il calcio, il programma di Fabio Fazio
in onda la domenica pomeriggio su Raidue. Scrive e recita su Radiodue Rai lo
sceneggiato comico Le parole che non ti ho chiesto. Nel 2001 escono il suo terzo
libro Sola come un gambo di sedano e il nuovo film del quale è co-sceneggiatrice
e protagonista Ravanello pallido per la
regia di Gianni Costantino.
Nel 2002 inizia a condurre con Paoletta
il programma radio La bomba su
Radio Deejay, è testimonial per la
campagna pubblicitaria dell’Istituto
San Paolo Imi ed esce il libro, edito da
Mondadori, La principessa sul pisello.
Il 2004 è l’anno di Col Cavolo, il suo
nuovo romanzo, terzo e ultimo capitolo
della “Trilogia della verdura” e del film
Se devo essere sincera, regia di Davide
Ferrario, del quale è co-sceneggiatrice
e protoganista.
Nato a Torino, ha studiato musica al Conservatorio della sua città natale e
in seguito ha frequentato i corsi di direzione d’orchestra presso la Scuola
Superiore di Musica di Vienna. La carriera internazionale ha inizio poco
tempo dopo, quando viene chiamato ad inaugurare il Festival dei Tre
Mondi a Melbourne con Madame Butterfly; viene poi invitato a Genova,
Venezia, Bari e Palermo; all’Opera di Roma, nell’aprile del 1989, contribuisce alla resurrezione scenica della
Zelmira di Rossini e nello stesso
anno fa una lunga tournée in Australia
con le Orchestre Sinfoniche ABC.
Nel 1992 inaugura il Festival di
Wexford in Irlanda e nel 1993
debutta in America partecipando al
Festival di Santa Fé e all’Opera di
Los Angeles, dove viene invitato per
le successive stagioni. Nello stesso
anno debutta alla Royal Opera
House di Londra. Dirige poi con
grande successo al Festival di Aix en
Provence e all’Opéra Bastille di Parigi.
Nelle ultime stagioni ha diretto al
Théâtre Municipal di Losanna, al
Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro Regio di Torino, all’Opéra di MonteCarlo, a Tel Aviv, al Festival di Orange, al Metropolitan di New York,
all’Opéra Bastille Il Pirata di Bellini e la Lucie de Lammermoor allo
Châtelet di Parigi. Aveva già trionfalmente presentato quest’opera
all’Opéra di Lyon, al Théatre des Champs Elysées e al Grand Théâtre di
Ginevra, dove tornerà regolarmente ogni stagione fino al 2006.
Nel dicembre 2003 il ritorno alla Royal Opera House di Londra, con
Cenerentola e nel 2004 con Lucie de Lammermoor.
Evelino Pidò prepara inoltre il ritorno al Festival d’Orange con Otello, al
Festival di Santa Fé con concerti e opere. Nuovi importanti impegni lo
aspettano negli Stati Uniti e in Europa.
Ha collaborato, fra le altre, con le Orchestre Sinfoniche della RAI e del
Teatro Regio di Torino, con l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia di
Santa Cecilia a Roma, con il Teatro San Carlo di Napoli, con l’Orchestre
Philharmonique di Montecarlo, la Royal Philharmonic di Londra,
l’Orquestra Simfonica de Barcelona e l’Orchestre Philharmonique de
Radio France. Evelino Pidò ha inciso a Lione Elisir d’Amore di Donizetti
per la Decca e Rossini con la Royal Philharmonic Orchestra. Nel 1999 ha
registrato per la EMI due CD con Roberto Alagna e Angela Gheorghiu.
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•Folder RIVOLIMUSICA
Martedì
21-01-2005
3 maggio
12:16
Pagina 18
ore 20.30
Alessandro Baricco
Jeffrey Tate
scrittore
direttore d’orchestra
Alessandro Baricco ha pubblicato con l’editore Rizzoli cinque romanzi
tradotti in tutto il mondo: Castelli di rabbia (1991); Oceano mare (1993);
Seta (1996); City (1999); Senza sangue (2002).
Nel 1994 ha pubblicato con l’editore Feltrinelli Novecento, un monologo,
testo teatrale rappresentato in Italia, in quasi tutta Europa, in Russia, in
Giappone, in Canada e in Sud America. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne
ha tratto il film La leggenda del pianista sull’oceano.
Ha inoltre scritto un breve saggio sulla globalizzazione, Next. Piccolo libro
sulla globalizzazione e sul mondo che verrà (2002, Feltrinelli) e due saggi di
critica musicale: Il genio in fuga (1988, PBE) sull’opera rossiniana e
L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (1992, Garzanti) sui rapporti
tra musica e modernità. Gli articoli scritti da Baricco per i quotidiani
“La Stampa” e “La Repubblica” sono stati raccolti in Barnum. Cronache
dal Grande Show, e Barnum 2. Altre cronache dal Grande Show (1995-98,
Feltrinelli). Per Luca Ronconi ha scritto Davila Roa, messo in scena al
Teatro di Roma nel 1996.
Dal 1997 al 2001 ha portato nei teatri italiani lo spettacolo Totem. Letture,
suoni, lezioni, realizzato insieme a Gabriele Vacis e Roberto Tarasco.
Alessandro Baricco è stato fra i protagonisti delle precedenti edizioni del
Festival Romaeuropa con City Reading Project nel 2002 (i testi e le
immagini degli spettacoli sono raccolti in un volume edito da Rizzoli) e
con la prima mondiale del Reading Iliade nel 2004.
Nato in Inghilterra, a Salisbury, nel
1943, ha studiato medicina all’Università di Cambridge, ma l’interesse per
la musica lo ha portato a dedicarsi alla
direzione d’orchestra, collaborando
con Georg Solti, Colin Davis, Carlos
Kleiber, Rudolf Kempe. Nel 1976 è
stato assistente di Boulez a Bayreuth
per il Ring e nel 1978 ha esordito
come direttore all’Opera di Göteborg
con la Carmen. Direttore dagli anni
Ottanta al Royal Opera House
Covent Garden di Londra, è stato
nominato direttore principale della
English Chamber Orchestra nel 1985
e primo direttore ospite dell’Orchestre National de France nel 1989.
Jeffrey Tate dirige abitualmente le grandi orchestre londinesi, la Bayerischen
Rundfunk-orchester, i Berliner Philharmoniker, la Filarmonica della Scala, la
English Chamber Orchestra, la Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestre de la
Suisse Romande, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la
Filarmonica di Los Angeles, le Orchestre Sinfoniche di Boston, Cleveland,
Toronto, Montreal. Al Théâtre du Châtelet di Parigi ha diretto nel 1995 Peter
Grimes di Britten e il ciclo dell’Anello del Nibelungo di Wagner. Ospite del
Festival di Aix-en-Provence con Così fan tutte, ha riaperto con questo titolo
l’Opéra Garnier di Parigi nel marzo 1996. Ha diretto la Walkiria al Teatro
Colon di Buenos Aires nel 1997. Nel 2000 ha diretto a Colonia Intolleranza
1960 di Luigi Nono e L’Oro del Reno di Richard Wagner e, in Italia, Arianna
a Nasso e Capriccio a Torino, Il Cavaliere della Rosa a Milano e The Turn of
Screw a Genova. La sua intensa attività discografica comprende Arabella,
Hänsel und Gretel, Les contes d’Hoffmann, Lulu, i Concerti per pianoforte e
orchestra di Mozart, con Mitsuko Uchida, e tutte le Sinfonie dello stesso
autore con la English Chamber Orchestra, nonché le principali composizioni
sinfoniche di Elgar. Nel ruolo di Primo direttore ospite ha guidato l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai in un’importante tournée in Spagna e nel corso
della stagione in due programmi inconsueti: il primo dedicato ad autori inglesi
di inizio Novecento, il secondo a Stravinskij, con la Symphonie de psaumes e
l’opera-oratorio Oedipus rex. Nelle ultime stagioni sinfoniche ha diretto
l’Orchestra della Rai in importanti produzioni come la Creazione di Haydn,
le Scene dal Faust di Schumann e i Maestri cantori di Norimberga di Wagner
e la Messa in si minore di Bach, Das Paradies und die Peri di Schumann.
Chevalier des Arts et des Lettres e Commander of the British Empire, Jeffrey
Tate ha ottenuto il Premio Abbiati della critica italiana riferito alla sua
attività con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nella stagione 1998-99.
Dal settembre 2002 ne ha assunto l’incarico di direttore onorario.
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Venerdì
3
21-01-2005
giugno
12:16
Pagina 20
ore 21.00
Carlo Petrini
Pietro Bianchi
fondatore e presidente di Slow Food
etnomusicologo
Nato a Bra il 22 giugno 1949, con studi di sociologia a Trento e un
background di impegno in politica e nell’associazionismo, Carlo Petrini
comincia a scrivere di enogastronomia nel 1977 sui principali periodici
e giornali italiani, attività alla quale presto si aggiunge l’organizzazione
di eventi. È però nel 1983 che Petrini pone la prima pietra dell’associazione enogastronomica Arcigola, inizialmente legata alla cultura del buon
mangiare, del buon bere e della convivialità: il primo congresso dell’associazione si tiene nel 1986 e ne vede l’elezione a presidente.
Il 9 dicembre 1989 a Parigi, dopo tre giorni di confronto e dibattito
all’Opéra Comique, il Manifesto del Movimento Internazionale Slow Food
viene sottoscritto da oltre venti delegazioni provenienti da tutto il mondo.
Slow Food diventa una fucina di
idee che si concretizzano presto in
eventi, tra i quali il Salone del Gusto,
Cheese, il Premio Slow Food per la
difesa della biodiversità.
Attraverso la casa editrice Slow Food
Editore, fondata nel 1990, Petrini
promuove numerose pubblicazioni e
cura l’edizione della Guida ai Vini
del Mondo e della rivista “Slow”.
Insieme a Daniele Cernilli è fondatore e curatore di Vini d’Italia (una
coedizione Gambero Rosso e Slow
Food Editore). Tra le altre attività
giornalistiche di Carlo Petrini, la collaborazione come editorialista con il
quotidiano “L’Unità” e dal 1999 con “La Stampa”, con le due rubriche
settimanali Sostiene Carlin, su “TuttoLibri”, e De gustibus disputandum est
sulla pagina domenicale dell’agricoltura. Per la sua attività Petrini si
aggiudica nel 2000 a Londra il Communicator of the Year Trophy,
istituito dalla IWSC (International Wine and Spirit Competition) e nel
2002 il Premio Sicco Mansholt, per l’attività intrapresa da Slow Food a
supporto e difesa di un nuovo modello di agricoltura sostenibile.
Il 10 luglio 2003 l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli
gli conferisce la Laurea honoris causa in Antropologia Culturale.
Nell’ottobre 2004 Petrini viene inserito come italiano nella categoria
“Innovator” nella lista degli European Heroes 2004 stilata dal “Time
Magazine”. Tra i più recenti progetti ideati e promossi da Carlo Petrini
all’interno di Slow Food: l’Arca del Gusto e i Presìdi italiani ed internazionali, il Premio Internazionale Slow Food per la difesa della biodiversità,
l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra) e Colorno
(Parma), Terra Madre.
Nato a Giubiasco in Svizzera nel 1953 da Carlo (architetto) e Trudi
(violinista), Bianchi (a destra nella foto) studia dall’età di sei anni il pianoforte
con Jean-Jacques Hauser, a Bellinzona, per poi frequentare il liceo di Lugano.
Segue un intenso periodo di studi e di concerti a Parigi: nel 1973 è attivo
come sonorizzatore dei concerti di Alan Stivell e fa parte dello staff del gruppo.
Nel 1974 fonda insieme a musicisti della Bretagna, della Cornovaglia e della
Francia la propria formazione Lyonesse dove suona il pianoforte, il clavicembalo e il violino. Appassionatosi alle musiche etniche di tutto il mondo,
nel 1975 si iscrive all’Accademia di Parigi e studia musicologia, tradizioni
orientali (con Tran Van Khe), africane (con Marcel Laloum) ed etnologia (con
Dyane Rey). Ottiene dall’Università
Paris VIII una Maîtrise in musica nel
1979. A Roma, membro dell’Istituto
Svizzero di Villa Ludovisi, segue un
corso di perfezionamento con Diego
Carpitella, maestro e amico.
Mentre continua ininterrotta l’attività
concertistica, inizia un lungo lavoro
di ricerca nel canto popolare:
dapprima in Berry, Creuze e Corrèze,
per poi spostarsi definitivamente nel
Ticino, oggetto della tesi di Maîtrise.
Qui raccoglie circa 600 canti, danze
e testimonianze orali con mezzi
tecnici della Radio Svizzera italiana.
Dal settembre 1980 entra a far parte
della redazione musicale della stessa Radio che lo impiega come
etnomusicologo. Di questo periodo sono anche i film TV della serie A suon
di banda e D’altri canti.
Dal 1979 al 1985 dirige un festival di musiche popolari in terra di Langa,
intitolato Canté j’euv che riscuote un enorme successo di pubblico.
Presidente della società svizzera di etnomusicologia, premiato due volte con
l’Ascona per la Cultura (1984) e con il Vincenzo Falchetto per la cultura
popolare (1990), non perde la voglia di suonare in pubblico: in duo con
Roberto Maggini (con Bianchi nella foto) dal 1983; con Padus (un gruppo
svizzero e italiano sul repertorio del Po) dal 1994, con Martinotti, Coltri,
Tombesi e Vitelli; con la sua Orchestrina, formata da Giotto Columberg,
Giorgio Lanini e Anna Pacchin; e con molti altri musicisti.
Ha suonato nei cinque continenti con importanti tournée in Australia,
Canada, Turchia, Emirati Arabi, Russia, Georgia, Scandinavia.
Come consigliere artistico, segue regolarmente le rassegne “Tre giorni
di musica popolare Acquarossa” e “Musica nel convento delle
Agostiniane, Montecarasso”.
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•Folder RIVOLIMUSICA
Mercoledì
21-01-2005
21 settembre
12:16
Pagina 22
ore 21.00
Tullio Regge
Maurizio Pollini
fisico
pianista
Nato a Torino nel 1931, frequenta in questa città tutte le scuole fino
al conseguimento della laurea in Fisica presso l’Università nel 1952.
Nel biennio 1954/56 è alla Rochester University (NY) dove consegue
il Ph.D in Fisica teorica.
Tornato in Italia, ottiene la cattedra in Fisica Teorica nel 1961. Ha
insegnato Teoria Quantistica della Materia presso il Politecnico di Torino.
Nel 1958/59 trascorre sei mesi presso il Max Planck Institut di Monaco di
Baviera dove interagisce con W.Heisenberg, per poi tornare negli Stati
Uniti alla Princeton University e all’Institute for Advanced Study di cui
diventa membro nel 1964 e che lascia definitivamente nel 1979
ritornando in Italia.
Tullio Regge si è interessato di urti ad alte energie sviluppando il concetto
di momento angolare complesso e di poli della matrice d’urto nel
momento angolare poi utilizzati nella fisica delle alte energie.
In collaborazione con J.A.Wheeler analizza le perturbazioni della metrica
di Schwarzchild che caratterizza il buco nero. Infine, introduce il concetto
di gravità discreta e lo estende dimostrando che il formalismo dei
coefficienti di recoupling angolare è una teoria topologica. Nel 1964 riceve
il premio Dannie Heineman della American Physical Society e
dell’American Institute of Physics, nel 1968 il premio Città di Como della
Fondazione Somaini, nel 1979 la Medaglia Einstein della Fondazione
Lewis Strauss.
Per la sua opera di divulgatore scientifico gli sono conferiti nel 1987 la
medaglia Cecil Powell della Società Europea di Fisica, nel 1988 il Premio
della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 1996 la
medaglia Dirac dell’ICTP, nel 1997 il Premio Marcel Grossman.
È membro nazionale dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle
Scienze di Torino, dell’Accademia dei XL, della American Philosophical
Society, della Academia Chilena de
Ciencias e della Accademia Russa
delle Scienze. È al momento anche
attivo come presidente della sezione
torinese dell’Associazione per la
ricerca e prevenzione degli handicap
(AIRH) e come presidente dell’Istituto per l’Interscambio Scientifico
(ISI), una fondazione che vede tra i
soci la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino e la
Cassa di Risparmio. Nel periodo
1989-94 è stato eletto eurodeputato.
Maurizio Pollini è nato a Milano nel
1942 e ha studiato con Carlo Lonati
e Carlo Vidusso.
Nel 1960 ha vinto il primo premio
al Concorso Internazionale Chopin
di Varsavia. Da allora è protagonista
in tutti i maggiori centri musicali
d’Europa, America e Giappone.
Ha suonato con i più celebri direttori,
fra cui Boehm, Karajan, Celibidache,
Abbado, Boulez, Chailly, Mehta,
Muti, Sawallisch e con tutte le più
importanti orchestre.
Nel 1987, in occasione dell’esecuzione dei Concerti di Beethoven a
New York, i Wiener Philharmoniker gli hanno consegnato l’Ehrenring.
Nel 1995 ha ricevuto il Goldenes Ehrenzeichen della città di Salisburgo,
nel 1996 a Monaco di Baviera l’Ernst-von-Siemens Musikpreis, nel 1999
a Venezia il Premio Una vita per la musica – Artur Rubinstein e nel 2000 il
Premio Arturo Benedetti Michelangeli del Festival di Brescia e Bergamo.
Nel 1995 ha inaugurato il Festival che Tokyo ha dedicato a Pierre Boulez.
Nello stesso anno, e di nuovo nel 1999, il Festival di Salisburgo gli ha
affidato la progettazione di cicli di concerti che, rispecchiando i suoi
molteplici interessi musicali, accostano nei programmi epoche e genere
diversi, dai capolavori della polifonia a prime esecuzioni appositamente
commissionate a compositori contemporanei. Analogo “Progetto”, ampliato
a una trentina di concerti, è stato realizzato quale parte centrale della vita
musicale alla Carnegie Hall di New York nelle stagioni 1999-2001.
Cicli di concerti che, oltre a un intervento solistico, prevedono anche un
apporto nella ideazione sono stati presentati nel corso del 2002 a Parigi
(Cité de la Musique) e a Tokyo e nel 2003 al Parco della Musica di Roma.
Nell’estate 2004 è stato Artiste Etoile al Festival Internazionale di Lucerna,
partecipando con un recital e concerti con orchestra diretti da Claudio
Abbado e Pierre Boulez.
Il repertorio di Maurizio Pollini si estende da Bach ai contemporanei e
include l’integrale delle Sonate di Beethoven, eseguita tra il 1993 e il 1997
a Berlino, Monaco, Milano, New York, Londra, Vienna e Parigi.
Ha inciso opere del repertorio classico e romantico, tutte le opere per pianoforte
di Schoenberg, opere di Berg, Webern, Nono, Manzoni, Boulez e Stockhausen,
testimoniando così il suo grande interesse per la musica del nostro secolo.
I suoi dischi hanno ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.
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•Folder RIVOLIMUSICA
21-01-2005
12:16
Pagina 24
data da definire
Alberto Conte
Paolo Conte
professore universitario
cantautore
Nato ad Asti nel 1942 da una famiglia di notai da tre generazioni, ha
abbandonato le tradizioni di famiglia per diventare matematico.
Ha percorso tutta la sua carriera accademica presso l’Università degli Studi
di Torino, della quale è stato prorettore e dove è attualmente ordinario di
Geometria Superiore nella Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.
Le sue ricerche, che si inseriscono nel filone della grande Scuola torinese
di Geometria Algebrica di Corrado Segre, Gino Fano e Alessandro
Terracini, riguardano la teoria e la classificazione delle varietà algebriche a
tre dimensioni e i relativi problemi di (uni)razionalità.
Ha ricoperto numerosi incarichi in ambito
matematico nazionale e internazionale (è
Presidente dell’Unione Matematica Italiana,
membro del Consiglio Universitario Nazionale,
coordinatore del più importante progetto di
ricerca matematica - EAGER - dell’Unione
Europea, membro del Comitato Esecutivo della
Società Matematica Europea, capodelegazione
italiano presso l’International Mathematical
Union), ed è Socio nazionale dell’Accademia
delle Scienze di Torino.
La musica è entrata presto a far parte dei suoi
orizzonti culturali, prima nella forma del jazz
classico (influenza di suo cugino Paolo e della sua ricchissima collezione di
dischi a 78 giri), poi dell’opera lirica (influenza della nonna materna
Maria) e infine della musica classica in senso lato (scoperta per conto
proprio, con successiva forte influenza di Giorgio Pestelli).
Oltre a essere un assiduo frequentatore delle sale dove si fa musica, è anche
stato Vice Presidente del Teatro Regio di Torino ed è membro del
Consiglio direttivo dell’Unione Musicale. Baritenore e pianista dilettante,
i suoi cantanti preferiti sono Renata Tebaldi, Leontine Pryce, Mario
Filippeschi e Cesare Siepi; i suoi pianisti preferiti Arturo Benedetti
Michelangeli (il mito dei miti), Giorgio Pestelli e Fats Waller.
Il suo costante impegno civile si è tradotto nell’elezione a membro del
Consiglio Comunale della Città di Torino per il quinquennio 1985/1990.
Nato ad Asti il 6 gennaio 1937, già da ragazzo comincia a coltivare quelle che
ancora oggi rimangono le sue passioni: il jazz americano e le arti figurative.
Inizia, prima insieme al fratello Giorgio, poi da solo, a scrivere canzoni
sotto la scia di suggestioni assorbite dalla vita, dal cinema e dalla
letteratura. Arriva la metà degli anni Sessanta ed ecco irrompere nelle
classifiche canzoni “diverse” ed originali, scritte da lui: “La coppia più bella
del mondo” e “Azzurro” interpretate da Adriano Celentano, “Insieme a te
non ci sto più” cantata da Caterina Caselli, “Tripoli ‘69” da Patty Pravo,
“Messico e nuvole” da Enzo Jannacci, “Genova per noi” e “Onda su onda”
da Bruno Lauzi e molte altre.
Nel 1974 esce un album, intitolato Paolo Conte,
in cui la sua voce casuale e come distratta
tratteggia piccole storie private o quasi; e già
l’anno dopo ecco un altro 33 giri con lo stesso
titolo e nella stessa vena. Sono il debutto da
protagonista del compositore astigiano.
È nel 1979, però, che con Un gelato al limon il
pubblico inizia a scoprire Paolo Conte; nel
1981, Paris Milonga, viene presentato nel
corso di un’apposita giornata “contiana” organizzata dal Club Tenco a Sanremo. Nel 1982
esce Appunti di viaggio che rappresenterà un
grande serbatoio concertistico. Ormai Paolo Conte è un protagonista.
Nel 1984, il suo primo album per la CGD si intitola di nuovo
semplicemente Paolo Conte e riscuote grande interesse da parte dei media
e recensioni entusiastiche. Intanto Paolo Conte conquista la Francia.
Il 1987 porta un disco di nuove canzoni: Aguaplano con il quale Conte
inizia una serie di lunghe tournée all’estero: Canada, Francia, Olanda,
Germania, Belgio, Austria, Grecia, Spagna, New York che si accompagnano a molti Festival jazz: Montreux, Montreal, Juan les Pins, Nancy,
Cagliari e numerosi altri.
Il 1990 vede un Paolo Conte nuovo. Nell’album Parole d’amore scritte a
macchina troviamo tutti titoli di recente composizione che conferiscono a
questo lavoro un posto assolutamente singolare nel catalogo dell’artista,
mentre il disco successivo, Novecento, pubblicato nell’ottobre 1992, è
invece un felice ritorno nel guscio del Conte più classico.
Il nuovo album in studio arriva nell’autunno 1995: il disco si intitola Una
faccia in prestito ed è con ogni probabilità il suo lavoro più maturo di sempre.
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12:16
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data da definire
Gabriele Ferraris
Max Casacci
giornalista
musicista rock
Gabriele Ferraris è giornalista a “La Stampa” dal 1982. Dal dicembre 1995
è responsabile del settimanale “TorinoSette”. Ogni sabato pubblica sul
supplemento “TuttoLibri” la rubrica Rock e dintorni. Si è occupato
professionalmente di rock dalla metà degli Anni Ottanta. Ha seguito
centinaia di concerti e 14 edizioni del Festival di Sanremo.
Max Casacci è il chitarrista, il produttore, il fondatore dei Subsonica e
l’autore di gran parte delle canzoni
del gruppo. Comincia a suonare nella
Torino Anni Ottanta: esordisce come
bassista della dark band Deafear, poi
forma i Mad in Prague con Francesco
Caudullo, ovvero Madaski, suo futuro
compagno d’avventura con gli Africa
Unite. Intanto, diplomatosi in fotografia, lavora come assistente presso
lo studio cinematografico del padre
(l’attuale Casa Sonica).
Messi da parte i soldi per un registratore
otto piste, trasforma lo spazio doppiaggi
in una piccola sala d’incisione, componendo musiche per documentari, danza
contemporanea, teatro. Nel 1986 firma la colonna sonora del film di suo padre
Il giardino degli inganni. Per l’occasione impara a suonare liuto e chitarra classica.
Durante il periodo neo-psichedelico suona nei Misfits. Nell’87 collabora con
il gruppo The Difference. Infine, entra come chitarrista nel gruppo reggae
Africa Unite, dove resta fino al ‘95, quando lascia la band per dar vita, l’anno
successivo, ai Subsonica. Nel ‘97 esce il primo album. La consacrazione
definitiva arriva con la partecipazione al Festival di Sanremo, nel 2000, che
impone i Subsonica all’attenzione dei media e del grande pubblico.
CONVERGENZE PARALLELE:
musica e vita
L’Istituto Musicale Città di Rivoli
ringrazia i 22 illustri partecipanti all’iniziativa
e il pubblico di amici
delle nostre borse di studio
che la sostengono
•Folder RIVOLIMUSICA
21-01-2005
12:16
Pagina 28
Come sostenere il fondo per le borse di studio
L’iniziativa “Convergenze parallele: musica e vita” dell’Istituto Musicale
Città di Rivoli ha l’obiettivo di sostenere un fondo per l’assegnazione di borse
di studio per allievi interni o esterni meritevoli o in difficoltà economiche.
Giorgio Balmas
Giorgio Balmas fondò l’Unione Musicale (in un primo tempo “studentesca”)
nel 1946 mentre diciottenne frequentava la seconda liceo al Cavour.
La diresse per trent’anni.
Preparò stagioni concertistiche a Ivrea, dal 1960 al 1976, prima per il
Circolo Eporediese e poi per la società musicale del Centro Culturale
Olivetti. Oltre alle normali stagioni tradizionali, organizzò dal ‘57 al ‘64
otto incontri internazionali di cori universitari e alcuni incontri con la
musica contemporanea.
Fu a lungo membro della Commissione Centrale Musica a Roma, presso
il Ministero del Turismo e Spettacolo.
Insegnante durante tutto questo periodo, eletto Consigliere Comunale a
Torino nel 1975 fu Assessore per la Cultura per due tornate amministrative.
Nel 1976 avviò gli spettacoli nei parchi detti “Punti verdi”, nel 1978 il
festival Settembre Musica.
Strutturò l’Assessorato per la Cultura, aprì biblioteche decentrate,
organizzò mostre, si occupò di attività didattiche.
Chiamato in seguito da Cesare Romiti ad occuparsi dei concerti del
Lingotto, preparò due stagioni presso l’auditorium di Renzo Piano
(1995/96 e 1997).
Eletto nel 1997 per la quarta volta Consigliere Comunale a Torino fu, per
brevissimo tempo Presidente della Commissione Cultura prima di
divenire Sovrintendente del Teatro Regio, carica che ricoprì sino alla
scadenza del mandato consiliare.
In più di 50 anni di attività organizzativa ha complessivamente firmato 57
stagioni di concerti per un totale di 1386 manifestazioni.
Jacques Lang lo ha nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres
della Repubblica francese nel 1984.
Nello stesso anno Giorgio Balmas ha ottenuto il riconoscimento del
premio Abbiati della critica musicale italiana.
Giorgio Balmas sarà presente a ogni incontro, con la massima discrezione.
Prenotazioni
Per assistere agli incontri è neccessario fissare una prenotazione telefonica
chiamando il numero telefonico 011.956.44.08 dalle 15 alle 22 dal
lunedì al sabato già a partire dal 25 gennaio 2005 per la prima manifestazione e dopo ogni incontro per il successivo.
I versamenti - a partire dalla cifra minima di 17,50 euro – possono essere
effettuati presso:
• la tesoreria dell’Istituto Musicale Città di Rivoli
Monte dei Paschi di Siena - agenzia di Rivoli - Corso Susa, 27
mediante bonifico bancario sul CCB 22700.09
• gli uffici postali
mediante bollettino di conto corrente postale sul CCP n. 26705103
Le donazioni sono deducibili come erogazioni liberali in base al D.P.R. 917/86.
Per ricevere il bollettino con il resoconto sullo stato del fondo per le borse
di studio, è necessario comunicare il proprio indirizzo e il numero di telefono.
È escluso qualsiasi tipo di biglietto omaggio.
•Folder RIVOLIMUSICA
21-01-2005
12:16
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Musica e.... Cioccolato
Una lunga tradizione nella produzione del cioccolato, quella della
famiglia Gobino. Iniziata oltre quarant’anni fa con Giuseppe
Gobino e oggi portata avanti da Guido, fondatore del “Laboratorio
artigianale del Giandujotto” da cui escono il Giandujotto Classico,
il Giandujottino Tourinot, gli Amarissimi e le altre specialità.
La Selezione Guido Gobino rappresenta la sinergia tra “fantasia
cioccolatiera”, continua ricerca su materie prime di qualità e
importanti investimenti destinati allo studio di tecnologie produttive
che rispettino la tradizione e garantiscano all’intenditore prodotti di
alto livello e sensazioni gustative sempre nuove.
L’Istituto Musicale Città di Rivoli ringrazia Guido Gobino
per il contributo alla promozione dell’iniziativa
“Convergenze parallele: musica e vita”.
GUIDO GOBINO Cioccolato e Giandujotti - via Cagliari, 15/b - 10153 Torino
Tel. e Fax: 011 2476245 [email protected] / www.guidogobino.it
Progetto grafico e realizzazione Ineditha
Stampa Ages Arti Grafiche - Torino
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Istituto Musicale Città di Rivoli
via Capello, 3 - 10098 Rivoli (Torino)
tel. e fax 011 9564408
[email protected]
www.comune.rivoli.to.it/istitutomusicale
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musicista - Comune di Rivoli