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di Sviluppodel
(PRS)
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Mezzogiorno
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2
1.
La politica di coesione: i perché di una
riforma
2.
La proposta di nuovi regolamenti
3.
Il destino delle Regioni italiane oggi in
Obiettivo 1
4.
Gli orientamenti strategici comunitari per
la politica di coesione
5.
Il dibattito sulle prospettive finanziarie
6.
La riforma dei regimi di aiuto
7.
Informazione e pubblicità
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Nel febbraio 2004 la Commissione europea ha
adottato la Terza relazione sulla coesione
economica e sociale, nella quale si afferma la
centralità delle politiche strutturali anche in
un’Unione allargata.
Secondo la Commissione, la politica di coesione è
uno strumento fondamentale per affrontare il forte
rallentamento della crescita economica e la
conseguente perdita di competitività registrata
dall’Unione a partire dal 2001.
1. I perché di una
riforma
La nuova parola d’ordine della Commissione è:
coniugare il rilancio della competitività (europea,
nazionale, regionale, territoriale) con le finalità di
riequilibrio e coesione dei percorsi di sviluppo e
delle opportunità) fra economie, territori e gruppi
sociali.
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Il recente allargamento a 25 Stati Membri, con
la prevista adesione di Bulgaria e Romania nel
2007, rappresenta una sfida senza precedenti
per la competitività e la coesione interna
dell’Unione europea.
I nuovi Stati Membri, infatti, hanno un reddito
pro capite e tassi di occupazione notevolmente
inferiori a quelli degli altri paesi dell’UE,
nonostante abbiano dimostrato negli ultimi anni
un notevole dinamismo che ha fatto registrare
alti tassi di crescita per quanto riguarda sia il
PIL, sia la produttività.
1. I perché di una
riforma
2/4
[Commissione europea, Terza relazione intermedia sulla coesione,
17 maggio 2005].
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Link utili: Sito Europa- CE -DG Allargamento
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http://europa.eu.int/comm/enlargement/index.htm
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L’allargamento pone l’UE di fronte a quattro
questioni fondamentali:
1. Ampliamento dei divari di sviluppo
Con l’allargamento, la media del PIL pro capite dell’UE si
riduce di circa il 12,5 %,
e i divari socioeconomici
raddoppiano.
1. I perché di una
riforma
2. Spostamento del baricentro della politica di
coesione verso l’Est dell’Europa.
3/4
Nell’UE-25 116 milioni di persone, pari al 25% circa della
popolazione totale, vivono in regioni con un PIL pro capite
inferiore al 75% della media comunitaria, rispetto al 18% della
popolazione complessiva registrato nell’UE-15. Nei nuovi Stati
membri ciò riguarda il 90% della popolazione, mentre negli atri
stati dell’UE 15 riguarda soltanto il 13% della popolazione.
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3. Difficile situazione occupazionale.
In generale, i tassi di occupazione negli Stati membri restano di
molto inferiori all’obiettivo del 70% fissato per il 2010 dalla
strategia di Lisbona (obiettivo del 67% per il 2005), essendosi
attestati in media sul 62,9% nell’UE-25 nel 2003.
1. I perché di una
riforma
4. Una rapida ristrutturazione economica.
L’Unione nel suo insieme deve confrontarsi con sfide legate all’
accelerazione della ristrutturazione economica, a seguito della
globalizzazione, della liberalizzazione degli scambi, della
rivoluzione tecnologica, dello sviluppo dell’economia e della
società
della
conoscenza,
dell’invecchiamento
della
popolazione e della crescita dell’immigrazione.
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[Commissione europea, Terza relazione intermedia sulla coesione,
17 maggio 2005].
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Il 14 luglio 2004 la Commissione europea ha
adottato alcune proposte legislative per la
riforma della politica di coesione, sulle quali si
sta svolgendo il dibattito.
Il pacchetto di proposte (attualmente in fase di
revisione) comprende:
2. La proposta di nuovi
regolamenti
– un Regolamento generale,
che stabilisce le disposizioni comuni per le tre fonti di
finanziamento delle azioni strutturali nel periodo 2007-2013;
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– un Regolamento specifico per ciascun fondo:
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale
europeo (FSE), Fondo di coesione;
– una nuova proposta di Regolamento che
consente la creazione di una Struttura
transfrontaliera di cooperazione
.
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Proposta di Regolamento generale: obiettivi e
criteri di ammissibilità.
I tre assi prioritari dell’attuale periodo di
programmazione saranno sostituiti nel 2007 da
tre nuovi obiettivi:
2. La proposta di nuovi
regolamenti
•Obiettivo «Convergenza»,
finanziato da: FESR, FSE, Fondo di coesione.
•Obiettivo «Competitività regionale e occupazione»,
finanziato da FESR e FSE.
2/16
•Obiettivo «Cooperazione territoriale europea»,
finanziato dal FESR.
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Obiettivo «Convergenza».
2. La proposta di nuovi
regolamenti
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Questa priorità, simile all’attuale Obiettivo 1,
mira ad accelerare la convergenza economica
delle regioni meno avanzate. E’ volta a: creare
condizioni più propizie alla crescita e
all’occupazione, favorendo investimenti nelle
persone e nelle risorse fisiche; incentivare
innovazione e società della conoscenza; favorire
l’adattabilità ai cambiamenti economici e sociali;
promuovere la tutela dell’ambiente; promuovere
l’efficienza amministrativa.
Questo obiettivo svolgerà un ruolo indispensabile soprattutto nei
nuovi Stati membri, in cui si registrano divari di sviluppo senza
precedenti nella storia dell’Unione.
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Ammissibilità
L’Obiettivo «Convergenza» riguarderà le regioni
con un prodotto interno lordo pro capite
(PIL/abitante), calcolato in base ai dati relativi
all’ultimo triennio antecedente l’adozione del
regolamento, inferiore al 75% della media
dell’UE allargata. Tale situazione interesserà
principalmente la maggior parte dei nuovi Stati
membri.
2. La proposta di nuovi
regolamenti
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Obiettivo «Competitività regionale e
occupazione»
2. La proposta di nuovi
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Per quanto riguarda la politica di coesione negli altri
territori dell’Unione, la Commissione propone un
duplice approccio. Si tratterà, da un lato, di rafforzare
la competitività e l’attrattiva delle regioni attraverso
Programmi di sviluppo regionale, anticipando i
cambiamenti economici e sociali e sostenendo
l’innovazione,
la
società
della
conoscenza,
l’imprenditorialità, la protezione dell’ambiente e la
prevenzione dei rischi. Dall’altro, mediante Programmi
nazionali o territoriali di livello adeguato finanziati dal
FSE, si tenderà a potenziare l’adattabilità dei
lavoratori e delle imprese, nonché a garantire lo
sviluppo di mercati del lavoro per rafforzare
l’inclusione sociale, in linea con la strategia europea
per l’occupazione.
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L’Obiettivo «Competitività» svolgerà un ruolo
essenziale per evitare l’insorgere di nuovi
squilibri a svantaggio di regioni che, altrimenti,
verrebbero penalizzate da fattori socioeconomici
sfavorevoli senza poter contare su sufficienti
aiuti pubblici.
2. La proposta di nuovi
regolamenti
Ammissibilità
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Saranno ammesse all’Obiettivo «Competitività»
tutte le regioni non ammissibili ai programmi di
convergenza.
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Obiettivo «Cooperazione territoriale europea»
Nell’ambito di questo obiettivo, che trae spunto
dall’esperienza
dell’iniziativa
comunitaria
Interreg, la sfida consiste nell’intensificare la
cooperazione a tre livelli:
2. La proposta di nuovi
cooperazione transfrontaliera, mediante programmi
congiunti;
regolamenti
cooperazione a livello delle zone transnazionali;
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reti di cooperazione e di scambio di esperienze
sull’intero territorio dell’Unione.
L’Obiettivo «Cooperazione» favorirà uno sviluppo
equilibrato, armonico e sostenibile del territorio
europeo.
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Ammissibilità.
2. La proposta di nuovi
regolamenti
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La cooperazione transfrontaliera interesserà le
regioni situate lungo i confini terrestri interni e
talune frontiere terrestri esterne, nonché alcune
regioni ai confini marittimi. Tale cooperazione
sarà
inoltre
prevista
nelle
misure
transfrontaliere dello Strumento europeo di
prossimità e partenariato e dello Strumento di
preadesione, che dovrebbero sostituire in futuro
gli attuali programmi Phare, Tacis, MEDA,
CARDS, ISPA e Sapard.
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I principi chiave elencati nella proposta di
regolamento sono:
 Complementarità rispetto alle politiche nazionali,
coerenza con le priorità comunitarie e conformità alle
disposizioni del trattato [art. 8].
2. La proposta di nuovi
 Programmazione articolata in priorità all’interno
di un quadro pluriennale [art. 9].
regolamenti
 Partenariato con istituzioni, parti economiche e
sociali, altri organismi appropriati [art. 10].
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 Sussidiarietà nell’attuazione dei programmi e
proporzionalità dell’azione di controllo e valutazione
rispetto all’entità del contributo comunitario [art. 11].
 Gestione concorrente del bilancio comunitario tra
gli Stati membri e la Commissione [art. 12 e Reg.
1605/2002].
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
Addizionalità dei contributi dei Fondi rispetto
alle spese strutturali pubbliche o equivalenti di
uno Stato membro [art. 13].

Parità fra uomini e donne [art. 14].

Cofinanziamento
degli
interventi
e
partecipazione dei fondi commisurata alla gravità
dei problemi [artt. 50 e segg.].

Valutazione come elemento cardine della qualità,
efficacia e coerenza degli interventi [artt. 45 e
segg.]
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La Commissione propone un orientamento più
strategico della programmazione, attraverso la
redazione di documenti strategici, al livello
europeo, nazionale e regionale.
Il sistema di programmazione prevedrà:
2. La proposta di nuovi
 Un Documento strategico globale,
regolamenti
adottato dal Consiglio (su proposta della Commissione) per
impostare la nuova programmazione [Titolo 2, Cap. I, artt. 23 –
24].
 Un Quadro strategico nazionale,
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adottato da ciascun Paese membro per impostare la propria
strategia e la programmazione operativa globale [Titolo 3, Cap.
II, artt. 25 – 26].
Programmi operativi nazionali e regionali:
PO monofondo [art. 33], gestiti a livello globale e di priorità [art.
36], quindi non più specificati dai CdP [c. 41].
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Il numero dei fondi sarà limitato a tre .
2. La proposta di nuovi
regolamenti
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Il prossimo ciclo di programmazione dei Fondi
Strutturali dovrà godere di una forte
semplificazione al livello degli strumenti e delle
procedure, secondo la logica “un programma, un
fondo”.
Perciò la Commissione propone di ridurre i
Fondi Strutturali a tre (FSE, FESR e FC), mentre
la programmazione dello sviluppo rurale sarà
finanziata da un nuovo fondo dedicato, il
FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo
Sviluppo Rurale), e avrà documenti strategici
specifici a livello nazionale e regionale (PSN e
PSR).
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La Commissione propone inoltre un maggiore
decentramento delle responsabilità.
2. La proposta di nuovi
regolamenti
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Nel quadro di una gestione condivisa, uno degli
obiettivi del pacchetto regolatore è di delimitare
chiaramente la natura e la ripartizione delle
responsabilità tra i diversi soggetti che
intervengono nell’esecuzione del bilancio
comunitario,
introducendo
un
maggiore
decentramento delle responsabilità a favore dei
partenariati in loco negli Stati membri, delle
Regioni e degli Enti Locali.
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Altre modifiche introdotte nella proposta di
regolamentazione sono:
Progetti generatori di entrate.
La loro nozione è introdotta esplicitamente [art. 54 proposta di
Regolamento generale] come elemento che consente di modulare
la partecipazione dei fondi.
2. La proposta di nuovi
Stabilità delle operazioni.
regolamenti
Questo concetto viene introdotto per evitare modifiche
sostanziali (entro sette anni) alla destinazione delle operazioni
cofinanziate [art. 56].
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Autorità.
Viene in parte riformulato il sistema delle autorità prevedendo,
accanto all’AdG, un’Autorità di certificazione e un’Autorità di
audit [art. 58].
Assistenza tecnica.
20
nella “Convergenza”, l’AT può essere realizzata attraverso PO
specifici, entro i limiti del 4% della dotazione globale [RG art.
44].
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Sul pacchetto di proposte presentato dalla
Commissione si è aperto il dibattito e in queste
settimane il Consiglio sta formulando delle
ipotesi di modifica che tengano conto dei
pareri e delle posizioni espresse.
2. La proposta di nuovi
Si sono espressi ufficialmente sulla proposta:
regolamenti
- il Parlamento europeo,
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che ha sostanzialmente condiviso la proposta di regolamento,
ricordando tuttavia la necessità di: aggiungere un riferimento al
concetto di “coesione territoriale”; respingere qualsiasi modifica
dell’architettura globale della proposta della Commissione che
vada nel verso di una rinazionalizzazione della politica di
coesione, in particolare dell’Obiettivo <Competitività regionale e
occupazione> (come proposto da alcuni Stati membri); ribadire
la necessità di un bilancio minimo credibile per consentire
l’attuazione della futura politica di coesione; ribadire la necessità
di una propria partecipazione al proposto dibattito strategico
annuale.
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- Il Comitato delle Regioni,
che ha ribadito l’importanza di un maggiore
coinvolgimento degli enti locali e regionali in tutte le
fasi del prossimo periodo di programmazione
e raccomandato vivamente di inserire nei futuri
programmi finanziati dai fondi strutturali questioni
come il rinnovamento urbano, il degrado sociale, le
ristrutturazioni economiche e i trasporti pubblici, che
tendono in generale a concentrarsi nelle aree
metropolitane.
Secondo il CdR, i Fondi Strutturali devono promuovere
lo sviluppo sostenibile delle grandi aree urbane.
2. La proposta di nuovi
regolamenti
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- Il CESE.
- La Corte dei Conti.
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Data l’evoluzione del PIL per abitante e
tenendo conto del cosiddetto effetto statistico,
la Sardegna dovrebbe uscire dall’attuale
Obiettivo 1, mentre la Basilicata dovrebbe
andare in phasing out.
3. Il destino delle
A pieno titolo nell’Obiettivo Convergenza:
Calabria (68,1 su EUR 25), Campania (71,5),
Puglia (71,3) e Sicilia (71,6).
regioni italiane oggi
in Obiettivo 1
In phasing out dall’Obiettivo Convergenza:
Basilicata (77,3 su EUR 25 e 72,5 su EUR 15).
1/1
In phasing in nell’Obiettivo Competitività:
Sardegna (83,4 su EUR 25 e 76,1 su EUR 15).
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La Commissione europea ha adottato, il 5
luglio 2005, la Comunicazione dal titolo:
“Una politica di coesione per sostenere la
crescita e l’occupazione: Linee guida della
strategia comunitaria per il periodi 2007-2013 ”.
4. Gli Orientamenti
Strategici
comunitari per la
politica di coesione
Gli Orientamenti strategici, che dovranno
essere adottati formalmente dal Consiglio dopo
l’adozione dei nuovi regolamenti sui Fondi
Strutturali, forniscono un quadro di riferimento
per l’elaborazione dei Quadri Strategici
Nazionali e dei Programmi Operativi che
verranno cofinanziati, per il periodo 2007-2013,
dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
(FESR), dal Fondo Sociale Europeo (FSE) e dal
Fondo di coesione.
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Gli Orientamenti strategici comunitari hanno
la finalità di individuare i settori in cui la
politica di coesione può contribuire nel modo
più efficace alla realizzazione delle priorità
comunitarie, in particolare quelle della
strategia di Lisbona.
4. Gli Orientamenti
Strategici
comunitari per la
politica di coesione
Le proposte della Commissione puntano a
migliorare due settori principali:
- rafforzare la dimensione strategica della politica di
coesione per integrare meglio le priorità comunitarie
nei Programmi di sviluppo nazionali e regionali;
2/11
- favorire un maggiore impegno in loco a favore della
politica di coesione attraverso un dialogo intensificato
nell’ambito dei partenariati tra Commissione, Stati
membri e Regioni e una condivisione più chiara e
decentrata delle responsabilità in settori quali la
gestione e il controllo finanziario.
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Il contesto della politica di coesione
La politica di coesione può favorire la
realizzazione dell’agenda di Lisbona, in
considerazione dei seguenti fattori:
1. Concentrazione geografica e tematica
4. Gli Orientamenti
Strategici
comunitari per la
politica di coesione
Per promuovere lo sviluppo sostenibile nell’ambito dei
programmi nazionali e regionali per il periodo 20072013 e migliorare la competitività nell’economia basata
sulla conoscenza, è indispensabile concentrate le
risorse sulle infrastrutture di base, sul capitale umano
e sulla ricerca/azione, compreso l’accesso alle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(TIC)e il loro uso strategico.
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2. Convergenza
Le regioni e gli Stati membri che possono beneficiare
del sostegno della politica di coesione nell’ambito
dell’Obiettivo <Convergenza> devono stimolare in via
prioritaria il potenziale di crescita per mantenere e
raggiungere tassi di crescita elevati.
Le loro strategie dovranno quindi concentrarsi sugli
investimenti e sui servizi collettivi necessari per
favorire a lungo termine la competitività, la creazione
di posti di lavoro e lo sviluppo sostenibile.
4. Gli Orientamenti
Strategici
comunitari per la
politica di coesione
Occorrerà creare e potenziare le infrastrutture e i
servizi di base, per aprire le economie locali,
predisporre un sistema adeguato di sostegno alle
imprese e sfruttare le opportunità offerte dal mercato
unico.
Contemporaneamente agli interventi riguardanti le
infrastrutture di base, occorrerà modernizzare e
ristrutturale la capacità produttiva delle regioni
fornendo servizi alle imprese, in particolare alle PMI.
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Fondamentale è il rafforzamento della capacità e
dell’assetto istituzionale.
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3. Competitività e occupazione
Per conseguire questo obiettivo è indispensabile
concentrarsi su un numero limitato di priorità, tra cui:
la ricerca, l’innovazione,l’accessibilità e la creazione di
posti di lavoro.
L’Obiettivo <Competitività e occupazione> consiste nel
prevenire e promuovere i cambiamenti economici,
rendendo le regioni dell’UE più competitive e
attraenti, attraverso investimenti nell’economia della
conoscenza, nell’imprenditoria, nella ricerca, nella
cooperazione
tra
università
e
imprese
e
nell’innovazione,
migliorando
l’accesso
alle
infrastrutture di trasporto e di telecomunicazione,
l’energia, la sanità, la tutela dell’ambiente e la
prevenzione dei rischi, promuovendo l’adattabilità dei
lavoratori e delle imprese, incentivando la
partecipazione al mercato del lavoro e promuovendo
l’inclusione sociale e le comunità sostenibili.
4. Gli Orientamenti
Strategici
comunitari per la
politica di coesione
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3. Cooperazione territoriale europea
Il nuovo Obiettivo <Cooperazione> consiste nel
promuovere una maggiore integrazione del territorio
dell’Unione in tutte le sue dimensioni. La politica di
coesione favorisce in tal modo lo sviluppo equilibrato
e sostenibile delle macroregioni dell’Unione e riduce
l’effetto “barriera”, attraverso la cooperazione
transfrontaliera e gli scambi di pratiche migliori.
4. Gli Orientamenti
Strategici
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politica di coesione
4. Governance
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Il rafforzamento delle capacità istituzionali e della
governance considerate carenti deve essere una priorità
assoluta nelle regioni meno sviluppate.
Nell’elaborare le loro strategie, pertanto, gli Stati
membri devono valutare sistematicamente in che
misura una Pubblica Amministrazione più efficiente,
responsabile e trasparente possa contribuire al
miglioramento della produttività.
Un fattore determinante per l’efficacia della politica di
coesione è poi la qualità del partenariato tra tutti
coloro che sono coinvolti , anche a livello locale e
regionale, nella preparazione ed attuazione dei
programmi
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Le priorità per i programmi: Linee guida
I programmi cofinanziati attraverso la politica di
coesione dovrebbero dunque concentrare le
risorse su tre priorità:
1. Rendere più attraenti gli Stati membri, le
4. Gli Orientamenti
Strategici
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politica di coesione
regioni e le città migliorando l’accessibilità,
garantendo servizi di qualità e salvaguardando
le potenzialità ambientali. Quindi:
 potenziare le infrastrutture di trasporto;
 rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e
crescita;
 ridurre l’uso intensivo delle fonti energetiche in
Europa.
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2. Promuovere l’innovazione, l’imprenditoria e
lo sviluppo dell’economia della conoscenza
mediante lo sviluppo della ricerca e
dell’innovazione,
comprese
le
nuove
tecnologie
dell’informazione
e
della
comunicazione. Quindi:
4. Gli Orientamenti
Strategici
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politica di coesione
migliorare e aumentare gli investimenti nell’RST;
promuovere l’innovazione e l’imprenditoria;
rendere accessibile a tutti la società dell’innovazione;
migliorare l’accesso ai finanziamenti.
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3. Creare nuovi e migliori posti di lavoro,
attirando un maggior numero di persone verso
il
mercato
del
lavoro
o
l’attività
imprenditoriale, migliorando l’adattabilità dei
lavoratori e delle imprese e aumentando gli
investimenti nel capitale umano.
4. Gli Orientamenti
Strategici
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politica di coesione
Quindi:
 far sì che un maggior numero di persone
arrivi e
rimanga sul mercato del lavoro e modernizzare i
sistemi di protezione sociale;
 migliorare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese
e rendere più flessibile il mercato del lavoro;
 aumentare gli investimenti nel capitale umano,
migliorando l’istruzione e le competenze;
 migliorare la capacità amministrativa;
 contribuire a mantenere in buona salute la
popolazione attiva.
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La Commissione raccomanda, inoltre, di tener
conto della dimensione territoriale della
politica di coesione.
4. Gli Orientamenti
Strategici
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politica di coesione
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La politica di coesione si distingue dalle politiche
settoriali per la sua capacità di adeguarsi alle esigenze
e alle caratteristiche particolari connesse alle diverse
sfide e opportunità geografiche. Al momento di
elaborare i programmi e di assegnare le risorse,
quindi, gli Stati membri e le regioni devono tenere
debitamente conto di queste esigenze specifiche per
evitare che le disparità di sviluppo regionale riducano
il loro potenziale di crescita.
La dimensione territoriale riveste particolare
importanza sia per le zone urbane sia per quelle
rurali.
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Nelle zone urbane si dovrà puntare, in via prioritaria,
al miglioramento della competitività e a un maggiore
equilibrio, in termini di sviluppo, tra le città più forti e
il resto della rete urbana.
Si dovranno sostenere, tra l’altro, misure a favore
dell’imprenditoria, dell’occupazione e dello sviluppo
della comunità, nonché la prestazione di servizi ai
cittadini.
4. Gli Orientamenti
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Nelle zone rurali si dovranno promuovere interventi
volti a garantire un livello minimo di accesso ai
servizi di interesse economico generale, onde
migliorare le condizioni delle zone rurali nella misura
necessaria per attrarre le imprese e il personale
qualificato, nonché per arginare l’emigrazione. Va
inoltre assicurata la connettività con le principali reti
nazionali ed europee.
Le priorità elencate devono essere integrate con le
misure volte a promuovere la cooperazione
transfrontaliera, transnazionale e interregionale, al
fine di accelerare lo sviluppo economico e la crescita.
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La proposta originaria della Commissione per
le prospettive finanziarie 2007-2013.
Il 10 febbraio 2004 la Commissione europea ha
presentato una proposta per le Prospettive
finanziarie 2007-2013, nella quale individua
quattro priorità:
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
1. sviluppo sostenibile;
2. conservazione e gestione delle risorse naturali:
agricoltura, pesca, ambiente;
1/14
3. dare concretezza alla cittadinanza europea;
4. il ruolo dell’UE nel mondo.
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[Comunicazione
della Commissione, Costruire il nostro avvenire
comune. Sfide e mezzi finanziari dell’Unione allargata, febbraio 2005]
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Per poter elaborare un piano credibile la
Commissione ha proposto:
 un tetto invariato di crediti di spesa dell’1,24%
del RNL dell’UE 27, pari a 1.025,027 mld di euro;
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
 stanziamenti
d’impegno/anno
medio
dell’1,14% del RNL dell’UE 27, pari a 146,4 mld
euro (prezzi 2004);
 lo 0,41% del RNL dell’UE 27, pari a 336,1 mld
euro, a sostegno delle priorità della politica di
coesione riformata per tutto il periodo 20072013.
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Sulla proposta originaria della Commissione si è
acceso un forte dibattito, che ha visto prevalere
gli interessi prettamente nazionali, impedendo
l’approvazione delle Prospettive finanziarie
entro i termini previsti.
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
Sei paesi (Germania, Francia, Gran Bretagna,
Svezia, Olanda e Austria), sostenitori di una
tendenza
alla
rinazionalizzazione
delle
politiche dell’Unione, hanno avanzato una
proposta di riduzione della soglia di
contribuzione al Bilancio comunitario all’1%
del RNL.
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Questa
proposta,
insieme
alla
rigidità
dimostrata dalla Francia nel rivedere il
pacchetto agricolo, alla strenua difesa da parte
della Gran Bretagna del privilegio del rimborso
britannico, alla pretesa della Spagna di ottenere
una “fase di transizione morbida” di uscita dal
Fondo di coesione, sono le maggiori cause del
mancato raggiungimento di un accordo.
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
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Contro le tendenze alla rinazionalizzazione, si è
invece fortemente opposto il Parlamento
europeo, che l’8 giugno 2005, ha adottato a larga
maggioranza la relazione di Reimar Böge.
La proposta del PE del giugno 2005 prevede un
pacchetto di 975 miliardi di euro in stanziamenti
d’impegno (pari all’1,18% del RNL dell’UE) e di 883
miliardi di euro in stanziamenti di pagamento (pari
all’1,07% del RNL).
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
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Prevede inoltre di non includere nelle Prospettive
finanziarie il Fondo europeo di sviluppo (21,876
miliardi di euro, pari allo 0, 3% del RNL) e la creazione,
sempre al di fuori del quadro finanziario, di un certo
numero di riserve per affrontare eventuali situazioni
impreviste (coesione, aiuti di emergenza, fondo di
solidarietà, fondo di garanzia) e per agevolare
l’adattamento economico dell’UE in materia di
competitività.
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La proposta di mediazione della Presidenza
Lussemburghese per il Consiglio del 16–17
giugno 2005.
Alla vigilia del Consiglio europeo del 16–17
giugno 2005, la Presidenza lussemburghese ha
avanzato una proposta di compromesso nella
quale si prevedono stanziamenti d’impegno per
870 miliardi di euro (1,06% del RNL) e
stanziamenti di pagamento per 786 miliardi di
euro (0,96% del RNL).
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
Durante i lavori, la Presidenza di turno ha cercato di
integrare il più possibile le esigenze di tutti gli Stati,
sensibilizzando gli interlocutori sulla difficoltà del
momento e sulle ripercussioni negative che avrebbe il
mancato accordo.
Nel corso del negoziato, tuttavia sono emerse le forti
divergenze tra la Gran Bretagna e la Francia.
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L’accordo del Consiglio del 15 e 16 dicembre
2005 sulla ‘seconda bozza britannica’ per le
prospettive finanziarie.
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
Il 15 e 16 dicembre 2005, i 25 Capi di Stato e di
governo si sono riuniti a Bruxelles per discutere
la ‘seconda bozza britannica’ sul bilancio 2007–
2013.
Il summit ha portato al superamento della prima
proposta e ha dato vita ad una nuova bozza, “più
generosa”, sulla quale i Capi di Stato
raggiungono un accordo.
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La proposta britannica approvata prevede un
budget totale di 862 MEURO, corrispondente al
1,045% del PIL comunitario.
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E’ di estrema importanza per il bilancio UE
un’altra decisione del Consiglio europeo presa
durante lo stesso summit: la revisione, a partire
dal 2008, della composizione del bilancio
europeo, una revisione che dovrebbe andare ad
intaccare il capitolo del finanziamento della
PAC (Politica Agricola Comune).
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
In base a questo accordo, visti anche gli impegni
presi dalla UE in sede WTO (Organizzazione
Mondiale del Commercio), i sussidi concessi
all’agricoltura dovranno essere fortemente
ridimensionati a partire dal 2014.
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In sintesi, la ripartizione del budget
comunitario approvato dal Consiglio Europeo
è la seguente:
- il capitolo “Crescita sostenibile” ha una
dotazione di 379,7 MEURO, di cui l’81% (307,6
MEURO) destinato alla “Coesione per la crescita
e l’occupazione” ed il 19% (72,1 MEURO) alla
“Competitività per la crescita e l’occupazione”;
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
- l’agricoltura è compresa nel capitolo
“Conservazione e gestione delle risorse
naturali” e ha una dotazione di 371,2 MEURO
in totale, mentre gli altri capitoli di bilancio
comprendono la giustizia e la sicurezza, la
politica estera ed altri interventi.
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Il Parlamento Europeo ha bocciato il bilancio
2007-2013 che era stato approvato dal Consiglio
Europeo di dicembre 2005.
L’iter istituzionale prevede che la proposta del
Consiglio debba passare il vaglio del negoziato
interistituzionale.
Il 18 gennaio 2006, con 541 voti favorevoli, 56
contrari e 76 astensioni, il PE ha approvato una
risoluzione in cui chiede di rinegoziare
l’accordo raggiunto, per migliorarlo.
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
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Le
motivazioni
prevalenti
che
determinato l’opposizione del PE sono:
hanno
- in generale l'enorme gap tra la proposta del
Parlamento dello scorso giugno e il testo
dell’accordo del Consiglio di dicembre 2005,
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
- quindi, i forti tagli operati dalla nuova bozza ai
fondi destinati alla competitività, alla crescita
e all'occupazione (il cosiddetto "pacchetto
Lisbona"), nonché a quelli destinati
alla
cittadinanza e alla sicurezza.
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Il Parlamento lamenta, inoltre, la vaghezza dei
termini decisi sulla revisione dei meccanismi di
bilancio prevista per il 2008.
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L’accordo interistituzionale del 6 aprile 2006.
Dopo diversi appuntamenti e diverse ore di
negoziato, il 4 aprile 2006 Parlamento europeo,
Presidenza
austriaca
del
Consiglio
e
Commissione hanno raggiunto un accordo
finale sulle prospettive finanziarie per il periodo
2007-2013.
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
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L’accordo
è
stato
possibile
grazie
all’accoglimento delle istanze del PE, per cui i
negoziatori hanno concordato di aumentare di 4
miliardi di euro, rispetto a quanto concordato
nel Consiglio di dicembre 2005, la dotazione
finanziaria pluriennale di cui beneficeranno
progetti dedicati alla ricerca, all’innovazione e
all’istruzione.
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I nuovi fondi si sommeranno ai finanziamenti di
alcuni
programmi
che
erano
stati
significativamente “amputati” dalla proposta
del Consiglio europeo (in particolare il
Programma Erasmus, i programmi per
l’istruzione e l’apprendimento lungo tutto l’arco
della vita, quelli per l’innovazione e a favore
delle PMI).
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
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Ulteriori 2,5 miliardi, provenienti dai “fondi di
garanzia” della BEI, permetteranno di
finanziare progetti dedicati alla ricerca (1
miliardo), alle reti transeuropee (500 milioni) e
alle PMI (programma CIP, 1 miliardo), ossia ai
temi dell’Agenda di Lisbona.
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Le parti hanno anche trovato l’accordo su alcuni
elementi “qualitativi”. In particolare, la
Commissione europea si è impegnata a
coinvolgere il PE nel processo di valutazione, ed
eventuale revisione, delle prospettive finanziarie
e dell’Accordo interistituzionale, che sarà
realizzato nel 2009.
5. Il dibattito sulle
prospettive finanziarie
E’ stato deciso inoltre di rafforzare la
responsabilità degli Stati membri nella
gestione condivisa dei fondi comunitari e di
garantire un controllo democratico nelle
decisioni relative alle azioni esterne.
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L’accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento
nella sessione plenaria di maggio 2006.
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Il processo di revisione della disciplina sugli
aiuti di Stato, fortemente correlato al quadro
più generale di ridefinizione dell'orientamento
strategico della politica di coesione, è giunto
ad una prima sintesi nel documento emanato
dalla Commissione nel dicembre 2005, sugli
aiuti a finalità regionale.
6. La riforma dei
regimi di aiuto
Gli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità
regionale per il periodo 2007-2013, presentano le
principali raccomandazioni che hanno guidato il
processo di revisione della disciplina sugli aiuto di
Stato.
1/7
Tale processo è stato avviato nell’aprila 2004, con la
Presentazione da parte della Commissione di un
documento di consultazione [Commissione europea, State
Aid Action Plan, aprile 2004] , successivamente integrato
sulla base delle osservazioni degli Stati membri.
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
49
RETI PER LO SVILUPPO LOCALE
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Lisbona e
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QSN: il percorso
italiano
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
2007-2013:
STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Gli orientamenti generali che hanno guidato
la revisione della disciplina sono:
- la riduzione del numero di aiuti e la loro
semplificazione;
- la concentrazione su alcuni ambiti prioritari:
innovazione, nuove imprese, superamento dei
fallimenti del mercato;
6. La riforma dei
regimi di aiuto
- il miglioramento dell'approccio economico per evitare
distorsioni di mercato e valutare l'impatto degli
interventi;
2/7
- la maggiore efficacia delle procedure e dei controlli di
attuazione e la maggiore trasparenza;
Materiali
2007-2013
CREDITI
- una più ampia condivisione delle responsabilità tra
Commissione e Stati membri.
50
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strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
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la strategia
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il documento ribadisce il principio generale che
gli aiuti di Stato sono compatibili solo sulla
base di una valutazione di perseguimento di
obiettivi di comune interesse e se non falsano
la concorrenza.
6. La riforma dei
regimi di aiuto
La Commissione fa quindi un forte richiamo alla
responsabilità degli Stati, ma anche dei singoli
soggetti economici ad operare in modo coerente
con l'affermazione e la tutela dei principi della
concorrenza.
3/7
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
51
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di Sviluppo (PRS)
la strategia
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Gli strumenti indicati per indirizzare gli aiuti
verso gli obiettivi di Lisbona e Goteborg sono
l'approccio economico e l'analisi dei fallimenti
di mercato, mentre si individuano otto priorità:
- innovazione ed attività di R&S, per rafforzare la società
della conoscenza;
6. La riforma dei
regimi di aiuto
- la creazione di un contesto favorevole alle imprese per
stimolare lo spirito imprenditoriale;
- l'investimento sul capitale umano;
- la qualificazione dei servizi di interesse economico
generale;
- una migliore definizione delle priorità grazie alla
semplificazione ed al coordinamento normativo;
4/7
- una politica mirata degli aiuti regionali;
Materiali
2007-2013
CREDITI
- incoraggiare un futuro economicamente sostenibile;
- creare infrastrutture moderne dei trasporti, dell'energia e
delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
52
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strategie
Lisbona e
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QSN: il percorso
italiano
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la strategia
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Gli Orientamenti del dicembre 2005 fissano
inoltre i seguenti punti:
- la quota massima di copertura di popolazione
per l'accesso agli aiuti: è determinata nel 42% del
totale della popolazione dell'EU 25;
6. La riforma dei
regimi di aiuto
- i criteri per l'individuazione dei territori
agevolabili ed i relativi massimali per
l'intensità di aiuti distinti per grandi e piccole
imprese: l'intensità è graduata dall'intensità minima
per le regioni ex art. 87.3.a che hanno un PIL, misurato
in PPP, minore del 75% della media europea fino
all'intensità massima per quelle che sono sotto il 45%;
sono regolati anche i massimali per le regioni in deroga
ex art. 87.3.c, sono confermate le regole de minimis;
5/7
Materiali
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CREDITI
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
- particolari criteri di flessibilità per particolari
regioni: bassa densità di popolazione, regioni
frontaliere, isole, particolari
popolazione svantaggiata;
concentrazioni
di
- regime transitorio fino al 2010 per le regioni
ad "effetto statistico", nei casi in cui il rapporto tra
6. La riforma dei
regimi di aiuto
PIL regionale e la media europea ha superato il 75%
solo per effetto dell'allargamento;
- le forme di aiuto e le spese ammissibili per
gli investimenti e le deroghe in alcuni casi limitati
6/7
al divieto di
funzionamento.
Materiali
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ammissibilità
di
aiuti
per
il
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la strategia
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
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STRATEGIE
Gli Orientamenti comunitari ribadiscono inoltre
la necessità di semplificare e razionalizzare il
quadro complessivo degli aiuti e al suo interno
operare un riequilibrio tra spesa per
investimenti in infrastrutture materiali ed
immateriali e incentivi alle imprese.
6. La riforma dei
regimi di aiuto
7/7
Commissione europea, Orientamenti in materia di aiuti di
Stato a finalità regionale per il periodo 2007-2013, 21
dicembre 2005.
Materiali
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Quali saranno le regole in materia di
informazione e pubblicità per il prossimo
periodo di programmazione 2007-2013?
I nuovi obblighi in materia di informazione e
pubblicità degli interventi cofinanziati dai Fondi
Strutturali dovranno tener conto non solo
dell’Iniziativa Europea per la Trasparenza
(ETI), varata dalla Commissione europea nel
novembre del 2005, ma anche dei documenti
chiave
della
Direzione
generale
Comunicazione della Commissione.
7. Informazione e
pubblicità
1/6
Materiali
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
In particolare, le azioni per l’informazione e la
pubblicità degli interventi 2007-2013 dovranno
essere coerenti con il nuovo approccio della
Commissione al dialogo e alla comunicazione
con i cittadini europei, definito nel Piano D
(Democrazia, Dialogo, Dibattito)
e nel Libro bianco su una politica europea di
comunicazione.
7. Informazione e
pubblicità
2/6
Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La proposta di Regolamento generale, che
stabilisce le disposizioni comuni per le tre fonti
di finanziamento delle azioni strutturali (FESR,
FSE, Fondo di coesione) e del relativo
documento di attuazione, conferma l’obbligo
per l’Autorità di Gestione (Art. 59, j) di
garantire il rispetto degli obblighi in materia
di informazione e pubblicità e di riferire sulle
attività svolte nell’ambito della relazione
annuale e finale sull’attuazione del programma
(Art. 66, f).
7. Informazione e
pubblicità
3/6
Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
I destinatari delle attività, come già previsto dal
Regolamento 1159/2000, sono i beneficiari degli
interventi e i cittadini europei.
Gli
obiettivi:
garantire
la
trasparenza
dell’intervento dei Fondi e valorizzare il ruolo
della Comunità.
7. Informazione e
pubblicità
Le modalità di applicazione dell’articolo
saranno definite nell’ambito di un regolamento
di attuazione del regolamento generale.
4/6
Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La bozza del documento
informazione e pubblicità.
di
lavoro
su
La Commissione europea, in occasione del
primo incontro annuale (giugno 2005) del
gruppo di lavoro informale Structural Funds
Information Team (SFIT), promosso dall’Unità
Informazione e Comunicazione della DG per la
Politica Regionale della Commissione europea,
ha presentato una prima bozza del documento
di lavoro sulle future regole di informazione e
pubblicità.
7. Informazione e
pubblicità
Il documento conferma gran parte dell’impianto
del Regolamento 1159. In particolare, l’obbligo
di definire, in un piano di comunicazione
pluriennale, obiettivi, destinatari, contenuti,
risorse economiche e responsabilità delle attività
di informazione e pubblicità.
5/6
Materiali
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STRATEGIE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il 12 dicembre 2005 a Bruxelles, in occasione
del secondo incontro annuale dello SFIT, sono
stati presentati gli ultimi aggiornamenti.
La proposta prevede di introdurre l’obbligo di
informare sui destinatari dei fondi, i progetti
finanziati e l’entità delle risorse allocate per
ciascuno di essi e l’introduzione di sanzioni
nei confronti dei beneficiari che non rispettino
le disposizioni in materia di informazione e
pubblicità.
7. Informazione e
pubblicità
Il nuovo documento, che recepisce chiaramente
l’Iniziativa per la Trasparenza di Kallas,
dovrebbe essere definito entro il giugno 2006.
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Materiali
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italiano
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la strategia
IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Abruzzo
IL PERCORSO ITALIANO
1. Il percorso di programmazione dei
Fondi Strutturali in Italia
2. I Documenti Strategici Preliminari: a
che punto siamo?
3. La Fase 3: la bozza tecnicoamministrativa del QSN
4. La politica regionale in Italia: una
sintesi dal DSPN
5. Il ruolo e i meccanismi del FAS
Materiali
2007-2013
CREDITI
Sezione
tematica
6. Intese Istituzionali di Programma e
Accordi di Programma Quadro
62
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italiano
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la strategia
IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Abruzzo
Il QSN rappresenta il nuovo strumento
strategico di programmazione di cui ogni Stato
membro dovrà dotarsi a valle del documento
politico del Consiglio che detterà gli
orientamenti strategici dell’UE per la politica di
coesione economica, sociale e territoriale.
A differenza del QCS, il QSN dovrà avere una
portata generale e una valenza politica molto
ampia.
Dovrà comprendere l’inquadramento strategico
degli obiettivi cofinanziati dai fondi strutturali
(Convergenza e Competitività),
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
1/10
Materiali
2007-2013
“dimostrando la coerenza delle scelte operate con gli
orientamenti strategici comunitari sulla base di
un’analisi delle disparità, dei ritardi e delle potenzialità di
sviluppo connessi in particolare ai cambiamenti previsti
nell’economia europea e mondiale”
[Commissione europea, Regolamento generale, art. 25].
CREDITI
Sezione
tematica
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italiano
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IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il QSN dovrà presentare un quadro di
riferimento strategico nazionale, che
• garantisca la coerenza dell’aiuto strutturale
della Comunità con gli orientamenti strategici
comunitari
• identifichi il collegamento delle priorità
comunitarie con quelle nazionali e regionali (al
fine di promuovere lo sviluppo sostenibile)
nonché col Piano nazionale per l’occupazione.
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
Si dovrà strutturare in due sezioni:
2/10
Materiali
2007-2013
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•una strategica, che impegna politicamente lo
Stato membro e la Commissione,
•una operativa, che
decisione comunitaria.
64
sarà
approvata
con
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italiano
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IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il QSN costituirà la base di riferimento per
l’elaborazione dei Programmi operativi, ai
quali spetta la gestione degli interventi in
linea con le priorità stabilite negli
orientamenti del Consiglio europeo.
Secondo la bozza di regolamento generale
QSN:
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
il
 è oggetto di Decisione da parte della Commissione;
 copre il periodo 2007-2013 ed è oggetto di un
periodico follow-up strategico che assicura la
restituzione e il confronto sui risultati;
3/10
Materiali
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 contiene, tra l’altro, la lista dei Programmi Operativi
(PO) e le indicazioni delle allocazioni finanziarie per
Fondo e anno, nonché delle altre risorse finanziarie di
fonte nazionale, di cofinaniziamento e non;
 contiene l’esplicitazione della strategia complessiva,
cui concorrono i due Fondi Strutturali (FESR, FSE),
nonché le modalità di integrazione con le politiche di
sviluppo rurale e per la pesca.
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italiano
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IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il percorso italiano per la redazione del QSN
In Italia, i contenuti ed il percorso per giungere
alla redazione del Quadro Strategico Nazionale
sono stati definiti attraverso un’Intesa in sede di
Conferenza Unificata Stato-Regioni, del 3
febbraio 2005, attuata con successiva Delibera
CIPE (77/2005), le
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
4/10
Materiali
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Linee guida per l’elaborazione del Quadro
Strategico Nazionale per la politica di coesione.
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ITALIANO
Documenti di
programmazione
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tematica
Abruzzo
Le Linee guida italiane, oltre all’indicazione
degli elementi fondanti della “Strategia per la
politica di coesione”, prevedono anche la
definizione di un percorso per giungere alla
redazione del documento finale, volto in prima
istanza ad attuare una lettura dell’approccio
strategico europeo che rilanci
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
“il ruolo centrale delle Regioni nel processo di
programmazione” (p. 1),
5/10
e “un’impostazione della programmazione
fortemente orientata dalle e alle Regioni” (p. 4).
Materiali
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italiano
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IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Le Linee guida intendono proporre una
interpretazione della “svolta strategica”
comunitaria centrata su due direttrici
fondamentali per la redazione del QSN:
a) assicurare l’unitarietà sia in fase di
programmazione, sia in fase attuativa, della
politica regionale realizzata con fondi
comunitari e nazionali.
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
6/10
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In Italia esiste infatti una “politica regionale
nazionale”, realizzata attraverso il Fondo per le Aree
Sottoutilizzate (FAS), le Intese Istituzionali di
Programma e gli Accordi di Programma Quadro.
Il QSN italiano dovrà pertanto necessariamente riferirsi
ad entrambe le politiche, quella attuata attraverso i
fondi comunitari e quella attuata attraverso i fondi
nazionali.
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programmazione
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b) perseguire la coerenza tra “politica
regionale” e “politica ordinaria” per lo
sviluppo, dandone conto nei diversi livelli di
governo, e nei loro atti strategico-operativi, e
monitorandone i distinti valori finanziari, sia
negli impegni sia nella spesa.
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
Si
tratta
innanzitutto
di
distinguere
chiaramente le due politiche e quindi ricercare
una forte integrazione tra di esse, attorno a
comuni obiettivi di competitività.
7/10
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italiano
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tematica
Abruzzo
Per la definizione stessa del QSN, le Linee
guida prevedono un percorso di interrelazione,
negoziazione e confronto fra tutti i soggetti
(istituzionali e socioeconomici) chiamati in
causa dalle politiche di sviluppo regionale,
articolato in tre fasi:
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
Fase 1: Estrapolazione e visione strategica.
Fase 2: Confronto strategico Centro-Regioni.
Fase 3: Stesura del QSN
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Fase 1: Estrapolazione e visione strategica.
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
9/10
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La Fase 1 prevede la preparazione, da parte di
ogni Regione e Provincia autonoma e del
complesso delle Amministrazioni centrali
coinvolte, di un proprio Documento strategico
preliminare.
Per le Regioni dell’Obiettivo 1, è previsto che
ciascuna di esse prepari il proprio documento
“in modo coordinato e d’intesa con il DPS che curerà
anche il coordinamento con le Amministrazioni
centrali”.
La stesura dei documenti regionali deve essere
inoltre accompagnata dalla predisposizione, a
cura delle Regioni e del DPS, di un Documento
Strategico per il Mezzogiorno, dove “partendo da
un’attenta valutazione dello stato di attuazione delle
politiche regionali, comunitaria e nazionale, sia
esplicitato e integrato anche il ruolo delle Regioni del
Mezzogiorno non in Obiettivo 1”.
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programmazione
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Fase 2: Confronto strategico Centro-Regioni
Nella seconda fase è previsto un confronto strategico
Centro-Regioni, che deve produrre una “rilettura in
chiave interregionale” delle priorità individuate nei
documenti, applicando i principi di concentrazione e
di integrazione.
1. Il percorso di
programmazione dei
Fondi Strutturali in
Italia
Fase 3: stesura del QSN.
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72
L’attuazione del processo sin qui descritto deve
consentire di pervenire alla stesura del QSN “in un
modo che tenga conto del confronto fra indirizzi
strategici maturati in livelli di governo diversi e con
una forte partecipazione dei soggetti privati,
contemporaneamente definendo uno schema programmatico
finanziario integrato tra finanza comunitaria e finanza
nazionale, anche alla luce degli esiti del nuovo Quadro
comunitario”.
Il QSN dovrà essere approvato dal CIPE sentita la
Conferenza Unificata.
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Documenti di
programmazione
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Il percorso di elaborazione del QSN previsto
dalle Linee guida è ormai giunto alla fase
conclusiva, con l’elaborazione della bozza
tecnico-amministrativa del QSN.
Nei mesi scorsi sono progressivamente stati
redatti buona parte dei documenti preliminari.
Al momento sono disponibili (consultabili sul
sito del DPS):
2. I Documenti
Strategici Preliminari:
a che punto siamo?
- il Documento
Nazionale (DSPN),
Strategico
Preliminare
predisposto da dodici Amministrazioni centrali,
raccolte in un Comitato coordinato dal DPS (con
funzioni di “Amministrazioni capofila” dello stesso
MEF e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali),
attraverso valutazioni tecniche e un confronto con le
parti istituzionali, economiche e sociali.
1/7
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Documenti di
programmazione
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- i contributi delle Amministrazioni centrali
alla stesura del DSPN,
2. I Documenti
Strategici Preliminari:
a che punto siamo?
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Ministero dell’Ambiente
Ministero degli Affari Esteri
Ministero delle attività produttive
Ministero per i beni e le attività culturali
Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti
Ministero dell’Interno
Ministero dell’istruzione dell’Università e della
ricerca
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Ministero delle politiche agricole e forestali
Ministero della salute
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento Funzione Pubblica
Dipartimento Innovazione tecnologica
Dipartimento Pari Opportunità
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2007-2013:
strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
la strategia
IL
PERCORSO
ITALIANO
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
- il Documento Strategico per il Mezzogiorno
(DSM)
frutto di un percorso di confronto e analisi sulle
politiche di sviluppo nel Mezzogiorno che ha visto la
partecipazione delle Regioni del Mezzogiorno
(Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia,
Calabria, Sicilia e Sardegna), del Dipartimento per le
Politiche di Sviluppo e Coesione del Ministero
dell’Economia e delle finanze, del Ministero del
Lavoro. Ad alcuni incontri dedicati alla discussione e
redazione del testo ha partecipato anche una
rappresentanza del partenariato economico sociale e di
altre parti istituzionali;
2. I Documenti
Strategici Preliminari:
a che punto siamo?
3/7
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
- buona parte dei Documenti
Preliminari Regionali (DSPR).
75
Strategici
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la strategia
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PERCORSO
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La Fase 2 del percorso ha previsto il confronto
fra i diversi livelli di governo e le parti
economiche e sociali, realizzato attraverso
Tavoli tematici e Gruppi tecnici di lavoro, con
la produzione di documenti congiunti.
2. I Documenti
Strategici Preliminari:
a che punto siamo?
Nei primi mesi del 2006 ha avuto luogo il
confronto
tecnico-amministrativo
tra
Amministrazioni centrali, Regioni e Province
autonome,con il contributo del partenariato
economico e sociale sulle analisi e le prime
ipotesi contenute nei documenti preliminari.
4/7
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
la strategia
IL
PERCORSO
ITALIANO
I Tavoli tematici realizzati sono otto, con il
coordinamento dei Ministeri dell’Economia e del
Lavoro. Questi i temi del confronto:
Tavolo I - Istruzione, formazione, territorio.
2. I Documenti
Strategici Preliminari:
a che punto siamo?
Tavolo III - Ambiente, risorse naturali e culturali,
mercato dei servizi, territorio.
Tavolo II - Ricerca e innovazione, banche, aiuti di Stato,
territorio.
Tavolo IV - Servizi sociali, inclusione sociale, sicurezza
e legalità.
Tavolo V - Reti/collegamenti, territorio.
5/7
Tavolo VI - Mercato del lavoro, sistemi produttivi,
sviluppo locale.
Materiali
2007-2013
CREDITI
Tavolo VII - Città, sistemi produttivi.
77
Tavolo VIII
investimenti.
-
Internazionalizzazione,
attrazione
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Agli otto tavoli tematici si è affiancato il lavoro di
approfondimento e di sintesi di dieci Gruppi tecnici di
lavoro di partenariato istituzionale, su temi cosiddetti
orizzontali, che hanno direttamente contribuito alla
stesura di parti del QSN. I temi sono i seguenti:
2. I Documenti
Strategici Preliminari:
a che punto siamo?
6/7
Materiali
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CREDITI
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78
-
processo unitario FAS e FS;
-
partenariato economico- sociale;
-
cooperazione –ob. 3;
-
obiettivi di servizio;
-
capacity building;
-
monitoraggio e controllo;
-
circuito finanziario e di progettazione;
-
collegamento con altri programmi comunitari;
-
mercato interno e concorrenza.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La Fase 3: la stesura del QSN
Sulla base del confronto istituito nei Tavoli tematici e
nei Gruppi tecnici, si è quindi proceduto alla stesura di
una bozza tecnico-amministrativa del Quadro
Strategico Nazionale, resa pubblica sul sito Web del
DPS il 24 aprile 2006.
Si tratta di un documento condiviso dalle parti, che
potrà costituire la base delle valutazioni anche politiche
che dovranno condurre entro la fine di settembre
all’invio di una versione definitiva del documento alla
Commissione europea.
La Fase 3: la bozza
tecnico-amministrativa
del QSN
"La Bozza tecnico-amministrativa del Quadro“, sta a
indicare che l'istruttoria non è completa e che non vi è
da parte di nessuno dei soggetti coinvolti l'assunzione
di una responsabilità politica in merito al testo. Il
documento definitivo dovrà contenere l’indicazione dei
Programmi Operativi, alla cui definizione si deve
giungere in questi mesi.
7/7
Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Come si viene a configurare la politica
regionale in Italia? Nel DSPN leggiamo…
Per politica regionale, nei documenti ufficiali e
nel linguaggio corrente, si intende quella parte
della politica per lo sviluppo rivolta alla
coesione, al riequilibrio economico-sociale, alla
competitività di specifici territori.
4. La politica regionale
in Italia: una sintesi
dal DSPN
Si caratterizza per due aspetti, con cui si rivolge
a specifiche parti del territorio:
1/5
1. l’intenzionalità;
Materiali
2007-2013
CREDITI
2. l’aggiuntività finanziaria.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La politica regionale si distingue dalla
“politica ordinaria” di sviluppo per finalità e
per origine delle risorse finanziarie che la
alimentano.
Finalità della “politica ordinaria” di sviluppo:
assicurare il massimo benessere e le migliori condizioni
di contesto possibili, trascurando le differenze nei
livelli di sviluppo.
4. La politica regionale
in Italia: una sintesi
dal DSPN
Finalità della “politica regionale”: nasce dalla
piena considerazione delle differenti condizioni dei
territori, ossia delle diversità regionali di sviluppo.
2/5
Alla “politica regionale” sono destinate risorse
dedicate, previste sia dal bilancio europeo (risorse per
la coesione), sia dal bilancio nazionale (FAS).
Materiali
2007-2013
CREDITI
Alla “politica ordinaria” invece sono destinate le
risorse ordinarie dei bilanci.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La politica regionale può essere efficace solo se
essa è, a un tempo, pienamente distinta sul
piano finanziario e programmatico dalla
politica ordinaria, a garanzia della sua
aggiuntività, ma anche fortemente integrata con
questa, attorno a comuni obiettivi di
competitività.
4. La politica regionale
in Italia: una sintesi
dal DSPN
La coerenza tra le due politiche può essere
favorita dal loro comune orientamento alla
strategia di Lisbona e Goteborg, facendo
riferimento allo schema adottato nel Piano di
Innovazione crescita e occupazione (PICO, 17
ottobre 2005).
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Materiali
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CREDITI
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Documenti di
programmazione
Abruzzo
La
programmazione
2007-2013
dovrà
perseguire la coerenza tra politica regionale e
politica ordinaria per lo sviluppo, ma allo
stesso tempo anche garantire la piena
convergenza programmatica tra politica
regionale nazionale e comunitaria.
4. La politica regionale
in Italia: una sintesi
dal DSPN
L’esistenza in Italia di una politica regionale
nazionale realizzata (in base all’art. 119, comma
5 della Costituzione) attraverso il Fondo per le
Aree
Sottoutilizzate
(FAS),
le
Intese
Istituzionali di Programma e gli Accordi di
Programma Quadro, e la scelta compiuta di
rendere questa politica pienamente coerente con
quella comunitaria, e viceversa, implicano che
4/5
Materiali
2007-2013
“il QSN debba di necessità riferirsi ad entrambe
le politiche”.
[Linee guida per la redazione del QSN, p. 2].
CREDITI
Sezione
tematica
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Documenti di
programmazione
Sezione
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L’unificazione tra le due componenti della
politica regionale (comunitaria e nazionale)
dovrà essere realizzata attraverso un impianto
strategico unitario e l’adozione degli stessi
strumenti, ossia l’Intesa Istituzionale di
Programma e gli Accordi di Programma
Quadro.
4. La politica regionale
in Italia: una sintesi
dal DSPN
Essa deve trovare piena attuazione, sia nella
programmazione generale (nel Quadro strategico
nazionale), sia negli atti centrali e regionali di
programmazione operativa, sia nell’unitarietà delle
responsabilità di attuazione a ogni livello di governo.
5/5
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
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Le Intese Istituzionali di Programma e gli Accordi di
Programma Quadro fra Stato centrale e Regioni e fra
queste e i livelli locali di governo dovranno essere
semplificati e allo stesso tempo affermarsi quale luogo
efficace di reciproci e cogenti impegni, anche in
merito all’individuazione e alla salvaguardia di
interventi “cardine” dei Programmi, dove è
indispensabile il convergere di più volontà.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il Fondo per le Aree Sottoutilizzate è l'unione
di due Fondi intercomunicanti affidati ai
Ministeri dell'Economia e delle Finanze e delle
Attività Produttive. I due Fondi, per la comune
ispirazione e per la gestione unitaria che li
caratterizza, possono considerarsi alla stregua
di un “Fondo Unico per le Aree
Sottoutilizzate”.
5. Il ruolo e i
meccanismi del FAS
La Legge finanziaria 2003 (artt. 60 e 61) ha
unificato tutte le risorse aggiuntive nazionali per
le politiche regionali, di competenza del
Ministero dell’Economia e delle Finanze e del
Ministero delle Attività Produttive (destinate
per l'85% al Sud e per il 15% al Centro Nord), in
due Fondi collegati negli scopi e nella
gestione, affidata al CIPE, per le aree in ritardo
di sviluppo.
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Materiali
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Documenti di
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Sezione
tematica
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L’integrazione finanziaria dei fondi nazionali
per la politica regionale e la progressiva
adozione
di
modalità
e
criteri
di
programmazione per il FAS analoghi a quelli
che presidiano l’utilizzo dei fondi comunitari
hanno creato le premesse per un effettivo
raccordo strategico tra le due politiche.
5. l ruolo e i
meccanismi del FAS
L’istituzione del FAS ha inoltre favorito una
riformulazione del rapporto Stato-Regione,
impegnando lo Stato a un maggior
coordinamento della spesa per la politica
regionale e costruendo sedi istituzionali di
confronto per ottenere maggiore coerenza tra i
Programmi di sviluppo nazionali e regionali.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
Gli stanziamenti relativi alle risorse nazionali
aggiuntive del Fondo per le Aree Sottoutilizzate
sono disposti annualmente dalle leggi
finanziarie per un triennio.
5. l ruolo e i
meccanismi del FAS
Il principio di flessibilità che ispira la gestione
del Fondo trova attuazione attraverso Delibere
del Cipe sull’allocazione ai diversi strumenti
finanziabili che definiscono anche gli indirizzi
generali di programmazione delle risorse.
3/5
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
A partire dal 1998, anno in cui si è realizzata una
prima rilevante riorganizzazione dei flussi
finanziari destinati alle politiche di sviluppo, e
fino al 2005, le risorse aggiuntive nazionali
complessivamente assegnate dal Cipe alle
Amministrazioni centrali e regionali per lo
sviluppo sono state pari a circa 88 miliardi di
euro, distribuite per competenza fino al 2008.
5. l ruolo e i
meccanismi del FAS
[Fonte: MEF-DPS, Rapporto Annuale 2005 sugli interventi nelle Aree
Sottoutilizzate]
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Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
I nuovi interventi finanziati da risorse
aggiuntive nazionali riguardano per oltre la
metà investimenti pubblici - definiti nelle
Intese Istituzionali e attuati attraverso lo
strumento di intervento e collaborazione
istituzionale dell’Accordo di Programma
Quadro - e programmi delle Amministrazioni
centrali, in prevalenza destinati a interventi in
ricerca, innovazione tecnologica, sicurezza e
viabilità.
5. l ruolo e i
meccanismi del FAS
Gli incentivi alle imprese, i crediti di imposta e
gli strumenti di promozione dello sviluppo
locale assorbono il resto delle risorse.
5/5
Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
L’Intesa Istituzionale di Programma (IIP),
come prefigurato dalle Linee guida, costituisce
il luogo della condivisione politica del
processo di programmazione e quindi
dell’impegno da assumere in termini di
responsabilità, risorse strumenti con cui si
imposta e realizza la strategia di sviluppo
regionale.
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
E’ uno strumento di programmazione che
consente a ogni Regione, o Provincia autonoma,
di concordare con il Governo centrale gli
obiettivi, i settori e le aree dove effettuare gli
interventi infrastrutturali di interesse comune
per lo sviluppo del territorio regionale.
1/7
Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
L’Intesa è istituita con la legge n.662 del 23
dicembre 1996, che detta una nuova disciplina
per la programmazione negoziata.
La delibera CIPE n.29 del 21 marzo 1997 e
successive delibere integrative o modificative
specificano le finalità, le modalità attuative,
nonché gli impegni dei soggetti sottoscrittori
dell’IIP.
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
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Materiali
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91
La gestione dell’Intesa è garantita dalla presenza del
Comitato istituzionale di gestione (CIG), un organo
composto dai rappresentanti del Governo e della
Giunta della Regione o Provincia Autonoma. Il CIG ha
il
compito
di
verificare
periodicamente
il
raggiungimento degli obiettivi previsti nei programmi,
e si avvale, per gli aspetti tecnici, del Comitato
paritetico di attuazione (CPA), composto dai
rappresentanti delle amministrazioni di volta in volta
coinvolte.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La possibilità di intervenire in tutti i settori
consente all’IIP di coprire l’intero orizzonte
degli investimenti pubblici rilevanti o per lo
sviluppo del territorio regionale.
L’IIP prevede, per ciascun settore d’intervento,
la stipula di un Accordo di Programma
Quadro, rimandando a quest’ultimo la
definizione puntuale delle opere e dei
finanziamenti, nonché le procedure per il
monitoraggio dell’attuazione degli investimenti.
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
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Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
L’Accordo di Programma Quadro (APQ) è lo
strumento operativo del coordinamento della
spesa per la politica regionale. Esso consente la
concertazione ex ante degli obiettivi e degli
strumenti, l’assunzione di impegni reciproci
fra le parti, la definizione di scadenze e target,
nonché la loro verifica.
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
Gli interventi inseriti nell’APQ sono finanziati
con diverse risorse: ordinarie, aggiuntive
nazionali
per
le
aree
sottoutilizzate,
comunitarie e private.
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Materiali
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Vero e proprio strumento attuativo dell’Intesa,
l’APQ definisce:
 gli interventi da realizzare, specificandone i tempi e le
modalità di attuazione;
 i soggetti responsabili dell’attuazione dei singoli
interventi;
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
 la copertura finanziaria degli interventi, distinguendo
tra le diverse fonti di finanziamento;
 le procedure ed i soggetti responsabili per il
monitoraggio e la verifica dei risultati;
5/7
 gli impegni di ciascun soggetto firmatario e gli
eventuali poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardi o
inadempienze;
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
 i procedimenti di conciliazione o definizione dei
conflitti tra i soggetti partecipanti all’Accordo.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
L’APQ è sottoscritto dalla Regione, dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze,
nonché dalla o dalle Amministrazioni centrali
competenti a seconda della natura e del settore
di intervento previsto.
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
Settori di intervento
Risorse naturali
Risorse culturali
Risorse umane
Sistemi locali di sviluppo
Città
Reti e nodi di servizi
6/7
Materiali
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CREDITI
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Nel 2004 la spesa FAS realizzata negli APQ ha
rappresentato il 12 per cento circa dell’intera
spesa FAS realizzata.
Oltre un terzo dell’ammontare di spesa realizzata nel
2004 riguarda le infrastrutture per viabilità e trasporti;
di rilievo anche quella nei settori delle risorse idriche e
dei beni culturali.
6. Intese Istituzionali
di Programma e
Accordi di Programma
Quadro
La distribuzione per settore della spesa FAS in APQ nel
Mezzogiorno è per lo più in linea con il totale Italia.
Presenta una quota minore nel settore ambiente (3,3
per cento contro 9,5) e telecomunicazioni (0,5 per cento
contro 3), mentre è più alta nei settori agricoltura e
pesca (5,1 per cento contro 3,8), industria e servizi (13,7
per cento contro 10,3), turismo (4,1 per cento contro 3,1)
e viabilità (31 per cento contro 28,2).
7/7
Materiali
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[Fonte: MEF-DPS, Rapporto Annuale 2005 sugli interventi nelle Aree
Sottoutilizzate]
CREDITI
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DOCUMENTI
Abruzzo
Sezione europea
1.Documenti istituzionali
2.Studi e ricerche
3.Link utili
Sezione italiana
4. Documenti istituzionali
5. Link utili
Materiali
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CREDITI
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programmazione
Sezione
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DOCUMENTI
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Commissione europea, Secondo rapporto sulla coesione
economica e sociale [gennaio 2001]
Sezione europea
Commissione europea, Terza relazione sulla coesione
economica e sociale [COM (2004) 107/to 4, febbraio 2004]
Commissione europea, Terza relazione intermedia sulla
coesione verso un nuovo partenariato per la crescita,
l’occupazione, la coesione [COM (2005) 192 def., 17
maggio 2005]
1. Documenti
istituzionali
Commissione europea, Politica di coesione a sostegno
della crescita e all’occupazione” [COM (2005) 299,
5.7.2005].
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Materiali
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CREDITI
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
DOCUMENTI
Commissione europea, Proposta di regolamento del
Sezione europea
Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo
di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di
coesione, [COM(2004) 492 def.] (14 luglio 2004)
Commissione europea, Proposta di regolamento del
1. Documenti
istituzionali
Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo
europeo di sviluppo regionale, [COM(2004) 495 def.] 14
luglio 2004.
Commissione europea, Proposta di regolamento del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo
sociale europeo, [COM(2004) 493 def.] 14 luglio 2004.
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Materiali
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CREDITI
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italiano
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
DOCUMENTI
Sezione europea
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Commissione europea, Proposta di regolamento del
Consiglio che istituisce il Fondo di coesione, [COM(2004)
494 def.] 14 luglio 2004.
Parere del PE sulla Proposta di regolamento recante
disposizioni generali…[A6-0177/2005] 2 giugno 2005.
1. Documenti
istituzionali
Parere del CdR sulla proposta di regolamento recante
disposizioni generali… [CdR/ 2004/232] 27 aprile 2005.
Parere del CESE sulla proposta di regolamento recante
disposizioni generali…[CESE/2005/389] 6 aprile 2005.
3/5
Materiali
2007-2013
CREDITI
100
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italiano
2007-2013
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
DOCUMENTI
Sezione europea
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Parere della Corte dei Conti sulla proposta di regolamento
recante disposizioni generali… [C/2005/121/14] 20 maggio
2005.
Comunicazione della Commissione "Costruire il nostro
avvenire comune - Sfide e mezzi finanziari dell'Unione
allargata 2007-2013" - 12 marzo 2004 [COM 4 E].
1. Documenti
istituzionali
Consiglio dell’UE, Proposta definitiva della Presidenza
riguardante le prospettive finanziarie 2007-2013, 19
dicembre 2005.
4/5
Materiali
2007-2013
CREDITI
101
Commissione europea, Orientamenti in materia di aiuti
di Stato a finalità regionale per il periodo 2007-2013, 21
dicembre 2005 [GU 2006/C 54/08]
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la strategia
DOCUMENTI
Sezione europea
1. Documenti
istituzionali
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al
Paralamento europeo, al Comitato economico e sociale
europeo e al Comitato delle Regioni, Il contributo della
Commissione al periodo di riflessione e oltre: Un Piano D
per la democrazia, il dialogo e il dibattito [COM (2005) 949
def., 13 ottobre 2005]
 Commissione europea, Proposta informazione
pubblicità - SFIT meeting, 12 dicembre 2005.
5/5
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
102
e
 Commissione europea, Libro bianco su una
politica europea di comunicazione, [COM (2006) 35
def., 1 febbraio 2006]
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Piano Regionale
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la strategia
DOCUMENTI
Sezione europea
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
The Economic and social Research Institute (Dublin),
A Study of the Macro-economic impact of the reform of EU
Cohesion Policy [ottobre 2004]
DIW- German Institute for Economic Research and
EPRC – EUROPEAN POLICIES RESEARCH CENTRE,
The Impact of EU Enlargement on Cohesion [marzo 2001]
2. Studi e ricerche
Commissione europea –DG Politiche regionali,
Thematic Evaluation of the Structural Funds’ Contributions
to the Lisbon Strategy, (febbraio 2005)
1/1
Materiali
2007-2013
CREDITI
103
 Commissione europea, DG Affari economici e
finanziari, The economic costs of non-Lisbon - A survey of
the literature on the economic impact of Lisbon-type reforms,
15 marzo 2005 [SEC(2005) 385]
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DOCUMENTI
Sezione europea
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Sito Commissione europea
http://europa.eu.int/comm/index_it.htm
Sito Commissione europea, DG Regio
http://europa.eu.int/comm/regional_policy/newsroom/
index_fr.htm
3. Link utili
Sito Commissione europea, DG Allargamento
http://europa.eu.int/comm/enlargement/index.htm
1/2
Materiali
2007-2013
CREDITI
Sito Parlamento europeo
http://www.europarl.eu.int/news/public/default_it.ht
m
Sito del Consiglio dell’UE
http://ue.eu.int/showPage.ASP?lang=it
Sito Commissione europea – Growth and Jobs
http://europa.eu.int/growthandjobs/
104
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Lisbona e
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la strategia
DOCUMENTI
Sezione europea
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Sito Eurlex- Il diritto dell’Ue
http://europa.eu.int/eur-lex/it/
Sito FORMEZ - Europa e Fondi Strutturali
http://europa.formez.it/Fondi_strutturali_2007_2013.ht
ml
3. Link utili
Sito Inforegio Information & Communication
Platform
http://europa.eu.int/comm/reginal_policy/country/com
mu/index_en.htm
2/2
Materiali
2007-2013
CREDITI
105
Sito FORMEZ- Europa - Focus Informazione e
pubblicità
http://europa.formez.it/informazione.html
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italiano
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di Sviluppo (PRS)
la strategia
DOCUMENTI
Sezione italiana
Documenti di
programmazione
Abruzzo
MEF - Dipartimento Politiche di Coesione, Secondo
Memorandum Italiano sulla riforma della politica regionale di
coesione comunitaria (Dicembre 2002).
Conferenza Unificata Stato-Regioni, Linee Guida per
l’elaborazione del quadro Strategico Nazionale per la politica di
coesione 2007-2013, 3 febbraio 2005.
 Documento Strategico Preliminare Nazionale (DSPN)
4. Documenti
istituzionali
Documento Strategico per il Mezzogiorno (DSM)
DSPR della Regione Siciliana
DSPR della Regione Abruzzo
1/1
DSPR della Regione Molise
DSPR della Regione Basilicata
DSPR della Regione Sardegna
Materiali
2007-2013
CREDITI
Sezione
tematica
QSN 2007-2013 Bozza tecnico-amministrativa
106
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strategie
Lisbona e
Göteborg
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italiano
2007-2013
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di Sviluppo (PRS)
la strategia
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
DOCUMENTI
Sito Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dip.
Funzione pubblica
http://www.funzionepubblica.it/
Sezione italiana
Sito MEF-DPS
http://www.dps.tesoro.it/
5. Link utili
Sito Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dip. Per
le politiche comunitarie
http://www.politichecomunitarie.it/
1/1
Materiali
2007-2013
CREDITI
Sito FORMEZ - Europa e Fondi Strutturali
http://europa.formez.it/Fondi_strutturali_2007_2013.ht
ml
Sito FORMEZ- Sviluppo Locale
http://sviluppolocale.formez.it/
107
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strategie
Lisbona e
Göteborg
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italiano
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la strategia
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GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Abruzzo
Lisbona e Göteborg
Lisbona
1.
Gli orientamenti europei
2.
Le strategie in Italia
3.
Documenti
Göteborg
1/1
Materiali
2007-2013
CREDITI
108
1.
Gli orientamenti europei
2.
Il Sesto programma per l’ambiente
3.
Le strategie in Italia
4.
Documenti
Sezione
tematica
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la strategia
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GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Lisbona
La politica di coesione è strettamente
interrelata alle esigenze di rilancio e
innovazione dell’intera economia europea.
1. Gli orientamenti
europei
1/18
Materiali
2007-2013
Secondo la Commissione, la politica di coesione,
in tutte le sue dimensioni deve essere vista come
un elemento integrante della strategia di
Lisbona, facendone propri gli obiettivi
fondamentali:
crescita,
competitività,
occupazione.
“Per raggiungere tali obiettivi, l’Unione deve mobilitare maggiormente
tutti i mezzi nazionali e comunitari appropriati – compresa la politica
di coesione – nelle tre dimensioni economica, sociale e ambientale della
strategia, per utilizzarne meglio le sinergie in un contesto generale di
sviluppo sostenibile”.
[Conclusioni della Presidenza, Consiglio europeo del marzo
2005].
CREDITI
109
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Dal riesame intermedio del processo è emerso,
tuttavia, che i risultati della strategia non sono
stati soddisfacenti.
Dopo l’avvio promettente del 2000, l’aumento
dell’occupazione ha segnato una battuta
d’arresto e l’andamento della produttività è
rimasto insoddisfacente per l’intero periodo,
anche perché non si sono sfruttate a pieno né
l’economia della conoscenza, né le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (TIC).
1. Gli orientamenti
europei
2/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
110
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Per questo, al il Consiglio europeo di marzo
2005, la Commissione ha proposto un nuovo
partenariato per la crescita e l’occupazione ed il
Consiglio ha confermato i suoi obiettivi,
sottolineando la necessità di rilanciare la
strategia di Lisbona.
1. Gli orientamenti
europei
3/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
“La ripresa della crescita è vitale per la prosperità. Essa può
riportare la piena occupazione e costituisce la base della
giustizia sociale e della creazione di opportunità per tutti.
[…] La strategia di Lisbona è una componente essenziale
dell’obiettivo più vasto dello sviluppo sostenibile sancito nel
trattato, vale a dire una migliore protezione sociale e un più
elevato tenore di vita per le generazioni presenti e future” .
[Commissione europea, Crescita e occupazione: lavorare insieme per il
futuro dell’Europa. Il rilancio della strategia di Lisbona, p. 6].
111
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il rilancio della strategia di Lisbona
imperniato su tre principi fondamentali:
è
1.Una rigorosa selezione delle priorità,
per cui la Commissione propone di riorientare l’agenda di
Lisbona, focalizzando l’attenzione su iniziative che promuovano
la crescita e l’occupazione in modo del tutto coerente con
l’obiettivo dello sviluppo sostenibile.
1. Gli orientamenti
europei
2. Costruire un nuovo partenariato,
che faccia lavorare insieme l’Unione, gli Stati membri e le parti
sociali per conseguire gli stessi obiettivi.
4/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
3. Semplificare e razionalizzare la strategia,
attraverso la revisione della struttura di ‘governance’,
definendopiù precisamente le rispettive responsabilità a livello
nazionale e comunitario così da potere meglio distribuire
compiti e competenze.
112
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Le azioni politiche a livello comunitario e a
livello degli Stati membri sono state diversificate
in agende di lavoro complementari ma ben
distinte, attraverso:
 un Programma nazionale unico per la
crescita e l’occupazione, adottato dai governi
nazionali, previo dibattito con i rispettivi
parlamenti;
1. Gli orientamenti
europei
5/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
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113
 un Programma d’azione comunitario, nel
quale sono identificate e delineate le priorità di
azione a livello di Unione.
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Per “realizzare una crescita più stabile e
duratura e creare nuovi e migliori posti di
lavoro” la Commissione individua tre priorità
da perseguire nei programmi nazionali:
1. Rendere l’Europa più capace di attrarre
investimenti e lavoro.
1. Gli orientamenti
europei
2. Conoscenza
e
innovazione
devono
rappresentare il fulcro della crescita europea;
6/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
114
3. Elaborare politiche che consentano alle
imprese europee di creare nuovi e migliori
posti di lavoro.
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il Consiglio europeo di giugno 2005 ha ratificato
gli “Orientamenti integrati per la crescita e
l'occupazione”, che rappresentano le Linee
guida per l’elaborazione
dei Programmi
nazionali per la crescita e l’occupazione degli
Stati membri, e il 20 luglio 2005 la Commissione
ha presentato, come complemento ai programmi
nazionali, un “Programma comunitario di
Lisbona” contemplante tutte le azioni a livello
comunitario.
1. Gli orientamenti
europei
7/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
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115
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Gli Orientamenti integrati per la crescita e
l’occupazione (2005-2008).
Sono presentati in un documento unico,
suddiviso in due parti, in riconoscimento
dell’interrelazione
tra
le
strategie
macroeconomiche e occupazionali e della
necessità di un loro reciproco potenziamento:
1. Gli orientamenti
europei
Parte 1: Indirizzi di massima per le politiche
economiche.
8/18
Materiali
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CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
116
Parte 2: Gli orientamenti per l’occupazione.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Orientamenti macroeconomici
1. Gli orientamenti
europei
9/18
Materiali
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CREDITI
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117
(1) Garantire la stabilità economica.
(2) Assicurare la sostenibilità economica.
(3) Promuovere un’allocazione efficiente delle
risorse.
(4) Favorire una maggiore coerenza tra politiche
macroeconomiche e politiche strutturali.
(5) Far sì che l’evoluzione salariale contribuisca
alla stabilità macroeconomica e alla
crescita.
(6) Contribuire ad un’UEM (Unione economica e
monetaria) dinamica e ben funzionante.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Orientamenti microeconomici
1. Gli orientamenti
europei
10/18
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
118
(7) Ampliare e rafforzare il mercato interno.
(8) Garantire l’apertura e la competitività dei
mercati.
(9) Rendere più attraente il contesto in cui
operano le imprese.
(10) Promuovere la cultura imprenditoriale e
creare un contesto propizio alle PMI.
(11) Sviluppare e migliorare le infrastrutture
europee e portare a termine i progetti
transfrontalieri prioritari approvati.
(12) Aumentare e migliorare gli investimenti nel
campo della R&D.
(13) Favorire l’innovazione e l’utilizzo delle TIC.
(14) Favorire l’uso sostenibile delle risorse e
potenziare le sinergie tra tutela ambientale e
crescita.
(15) Contribuire a consolidare la base industriale
europea.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Orientamenti occupazionali
(16) Attuare strategie di piena occupazione, migliorare
la qualità e la produttività del lavoro e potenziare la
coesione sociale e territoriale.
(17) Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo
di vita.
(18) Garantire sbocchi occupazionali per quanti sono
alla ricerca di impiego e per le persone meno favorite.
(19) Migliorare l’incontro domanda-offerta nel mercato
del lavoro.
1. Gli orientamenti
europei
(20) Favorire al tempo stesso flessibilità e sicurezza
occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato
del lavoro.
11/18
(22) Potenziare e migliorare gli investimenti in capitale
umano.
Materiali
2007-2013
CREDITI
(21) Garantire andamenti salariali e altri costi del
lavoro favorevoli all’occupazione.
(23) Adattare i sistemi di istruzione e formazione ai
nuovi requisiti in termini di
competenze.
119
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il Programma comunitario di Lisbona
Il 20 luglio 2005 la Commissione ha presentato,
come complemento ai programmi nazionali, un
“Programma
comunitario
di
Lisbona”
contemplante tutte le azioni a livello
comunitario.
Secondo il Programma l’attività della Comunità
si deve concentrare in particolare su una serie di
azioni essenziali a forte valore aggiunto:
1. Gli orientamenti
europei
12/18
il sostegno alla conoscenza e all’innovazione in
Europa;
la riforma della politica degli aiuti di stato;
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
il miglioramento e la semplificazione del
quadro regolamentare nel quale operano le
imprese;
120
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
 il completamento del mercato interno dei servizi;
 la realizzazione di un ambizioso accordo nel Doha
round*;
 l'eliminazione degli ostacoli alla mobilità delle
persone, della manodopera e accademica;
 la messa a punto di un approccio comune nei
confronti dell’emigrazione economica;
1. Gli orientamenti
europei
 il sostegno agli sforzi miranti ad affrontare le
conseguenze sociali della ristrutturazione economica.
13/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
*Doha round: Pacchetto di negoziati, contenuto nella
dichiarazione finale della IV conferenza ministeriale
dell’Organizzazione mondiale del Commercio, svoltasi a Doha
(novembre 2001), stabiliti per aumentare il livello di
liberalizzazione commerciale tra i paesi della WTO.
121
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la strategia
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Sezione
tematica
Abruzzo
Per rafforzare l’integrazione della strategia di
Lisbona con la politica di coesione, il
Programma propone che i programmi sostenuti
dai Fondi strutturali e dal Fondo di coesione
“indirizzino gli investimenti verso la conoscenza,
l’innovazione e le capacità in materia di ricerca, nonché verso
il miglioramento dell’istruzione e della formazione
professionale, con l’obiettivo di fornire ai lavoratori le
cognizioni necessarie per affrontare i mutamenti e
intraprendere nuove attività”.
1. Gli orientamenti
europei
[Programma comunitario di Lisbona, p. 5].
14/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
Documenti di
programmazione
122
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
L’ integrazione tra le politiche è incentivata
dalla Commissione attraverso la proposizione
di una serie di Orientamenti strategici
comunitari per il periodo 2007-2013, mirati a
incentrare maggiormente sulla crescita e
sull’occupazione anche la prossima generazione
di programmi in materia di politica e di coesione
e di sviluppo rurale.
1. Gli orientamenti
europei
Ma è possibile questa
politiche e in che modo?
15/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
123
integrazione
tra
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La politica di coesione, secondo la Commissione,
sta già contribuendo all’attuazione della
strategia di Lisbona.
Mobilitando il potenziale di crescita che esiste in
tutte le regioni, infatti, la politica di coesione
migliora l’equilibrio geografico dello sviluppo
economico e innalza il tasso potenziale di
crescita dell’UE considerata globalmente.
1. Gli orientamenti
europei
16/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
124
Essa contribuisce a rafforzare l’integrazione
economica e politica, in quanto mira, tra l’altro, a
sviluppare le reti infrastrutturali e l’accesso ai
servizi di interesse generale, a migliorare le
competenze dei cittadini comunitari e
l’accessibilità delle regioni più isolate e a
promuovere la cooperazione.
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di Sviluppo (PRS)
Sezione
tematica
Abruzzo
la strategia
LISBONA E
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Documenti di
programmazione
Fra i diversi modi in cui la politica di coesione può
contribuire in misura significativa alla realizzazione
delle priorità di Lisbona figurano:
gli investimenti nei settori ad alto potenziale di
crescita;
gli investimenti
occupazione;
1. Gli orientamenti
europei
motori
di
crescita
e
di
il sostegno all’attuazione di strategie coerenti a
medio-lungo termine;
17/18
Materiali
2007-2013
CREDITI
nei
lo sviluppo di sinergie e complementarità con le altre
politiche comunitarie;
la mobilitazione di risorse supplementari;
il miglioramento della governance;
la promozione di un’impostazione integrata per
quanto riguarda la coesione territoriale.
125
RETI PER LO SVILUPPO LOCALE
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strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
la strategia
LISBONA E
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Ma la questione chiave è: esiste compatibilità
tra gli obiettivi della strategia di Lisbona e
quelli della politica di coesione?
1. Gli orientamenti
europei
18/18
Uno studio del febbraio 2005 (Thematic Evaluation of the
Structural Funds’ Contributions to the Lisbon Strategy) ha
messo in evidenza le similarità tra la strategia di
Lisbona e le priorità di spesa della politica di coesione.
L’analisi dimostra che il sostegno dei Fondi Strutturali
alla Strategia è, già nella programmazione 2000-2006,
superiore al 50% nei programmi valutati. Il grado di
congruità sembra significativamente più alto nelle
regioni relativamente più prospere, mentre è più basso
nelle regioni meno sviluppate.
Commissione europea –DG Politiche regionali,
Thematic Evaluation of the Structural Funds’ Contributions to the
Lisbon Strategy, febbraio 2005.
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
126
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italiano
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
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Gli strumenti nazionali della strategia di
Lisbona
2. Le strategie in Italia
1/5
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
127
Ad ogni Stato membro spetta di indicare le proprie
priorità ed obiettivi di rilancio della Strategia di
Lisbona nei Piani Nazionali (per l’Italia “Piano
Nazionale per l'Innovazione, la Crescita e
l'Occupazione” ‘PICO’). Sullo sfondo i 24
Orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione
(2005-2008) elaborati dal Consiglio europeo di Bruxelles
del 16-17 giugno 2005 che servono a fornire una
struttura di base ai documenti, anche se ciascuno Stato
Membro ha poi piena libertà di fissare le priorità in
coerenza con le singole situazioni nazionali.
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italiano
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la strategia
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2. Le strategie in Italia
2/5
Materiali
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128
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
L’elaborazione del Piano è stata affidata dal
Governo italiano, per la parte politica, ad un
Comitato interministeriale coordinato dal
Ministro per le politiche Comunitarie, per la
parte tecnica ad un Comitato di esperti. Per
facilitare il collegamento con le autonomie
regionali e locali, ha partecipato ai lavori del
comitato tecnico anche un rappresentante delle
Regioni.
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italiano
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Sezione
tematica
Abruzzo
la strategia
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Documenti di
programmazione
LE PRIORITA’ DI PICO
Nel Piano italiano sono indicate alcune priorità
politiche:
 l’ampliamento dell’area di libera
cittadini e delle imprese;
2. Le strategie in Italia
 l’incentivazione della ricerca
dell’innovazione tecnologica;
scelta dei
scientifica
e
 il rafforzamento dell’istruzione e della formazione
del capitale umano;
3/5
Materiali
2007-2013
CREDITI
 l’adeguamento delle infrastrutture materiali e
immateriali;
 la tutela ambientale.
129
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italiano
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Documenti di
programmazione
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la strategia
LE RISORSE A DISPOSIZIONE DI PICO
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2. Le strategie in Italia
4/5
Materiali
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Obiettivo
Fino al
2005
Per il
20062008 
Nuovi Fondi
PICO 
Totale
parziale

Area libera scelta
0,6
0,2
1,3
2,1
Ricerca & sviluppo
4,3
0,9
4,1
9,3
Capitale umano
1,0
0,2
0,4
1,6
Infrastrutture
23,6
2,5
5,2
31,4
Ambiente
0,4
--
1,7
2,1
Totale
29,9
3,8
12,7
46,4
 Gli stanziamenti sono in miliardi di euro
Fonte: Presidenza del Consiglio, Dipartimento per le Politiche Comunitarie
CREDITI
Sezione
tematica
130
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Per il triennio 2006-2008 sono programmate
disponibilità finanziarie, comunitarie e nazionali,
per spese aggiuntive nel Mezzogiorno fino a 15
miliardi di euro annui, di cui 7 relativi al Fondo
Aree Sottoutilizzate (tali valori riflettono anche
l’approvazione del programma di coesione
comunitaria 2007-2013 così come ipotizzato dalla
presidenza lussemburghese nel giugno 2005).
2. Le strategie in Italia
5/5
Materiali
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CREDITI
131
Come noto, i Piani Nazionali devono essere
pienamente compatibili ed integrati con le priorità
e gli obiettivi della politica di coesione.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documenti europei
Commissione Europea, Comunicazione al Consiglio
europeo di primavera “Lavorare insieme per la crescita
e l’occupazione – Il rilancio della strategia di Lisbona”
[COM (2005) 24] (2 febbraio 2005)
 Commissione europea, Orientamenti integrati per la
crescita e l'occupazione (2005-2008) [COM (2005) 141
def., 12 aprile 2005).
3. Documenti
1/3
Materiali
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132
 Commissione
europea,
Comunicazione
della
Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo
“Azioni comuni per la crescita e l'occupazione. Il
programma comunitario di Lisbona” , 20 luglio 2005
[COM (2005) 330 def.]
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Documenti di
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Documenti nazionali e italiani
Commissione europea, Programmi Nazionali di
riforma– Elenco dei programmi approvati
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento
per le politiche comunitarie, PICO – Piano per
l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione. Piano
Italiano di attuazione del rilancio della strategia di
Lisbona, 14 ottobre 2005 [COM (2005) 24].
3. Documenti
2/3
Materiali
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Documenti di
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Abruzzo
Link utili
Sito Commissione europea – Growth and Jobs
http://europa.eu.int/growthandjobs/
Sito Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dip. per
le politiche comunitarie
3. Documenti
http://www.politichecomunitarie.it/
3/3
Materiali
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Göteborg
Il Consiglio europeo di Göteborg (15-16
giugno 2001)
Il Consiglio europeo di Göteborg compie uno dei passi
più importanti per il cammino europeo verso la
“sostenibilità”, adottando una strategia dell’UE a
favore dello sviluppo sostenibile e aggiungendo così
un terzo pilastro alla strategia di Lisbona, quello
dell’ambiente.
1. Gli orientamenti
europei
1/30
Materiali
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135
La strategia è contenuta nella Comunicazione della
Commissione europea del mese di maggio, adottata
poi dal Consiglio del 15-16 giugno 2001:
“Sviluppo sostenibile in Europa per un mondo migliore:
strategia dell'Unione europea per lo sviluppo
sostenibile”
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La strategia per lo sviluppo sostenibile prende
corpo a partire dal riconoscimento che: lo
sviluppo sostenibile è un obiettivo globale,
per questo è necessario un coordinamento
delle politiche ai fini di uno sviluppo
sostenibile sotto il profilo economico, sociale
ed ecologico.
1. Gli orientamenti
europei
2/30
Nell’ambito della strategia di Lisbona
pertanto, la crescita economica, la coesione
sociale e la tutela dell’ambiente devono andare
di pari passo.
“Lo sviluppo sostenibile offre all’Unione europea una visione
Materiali
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di Sviluppo (PRS)
positiva sul lungo temine di una società più prospera e più
giusta, con la promessa di un ambiente più pulito, più sicuro
e più sano: una società che garantisca una migliore qualità
della vita per noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti”.
136
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Gli obiettivi a lungo termine della strategia per
lo sviluppo sostenibile sono:
 Lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
 Far fronte alle implicazioni socioeconomiche
dell’invecchiamento della popolazione.
1. Gli orientamenti
europei
 Limitare il cambiamento climatico e potenziare
l’uso di energia pulita.
3/30
 Gestire le risorse naturali in maniera più
responsabile.
Materiali
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 Affrontare le minacce per la salute pubblica.
137
Migliorare il sistema dei trasporti e la gestione
dell’uso del territorio.
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Secondo questi assi principali deve essere
intensificato il processo di integrazione delle
istanze ambientali nelle altre politiche
settoriali (processo Cardiff).
1. Gli orientamenti
europei
4/30
Materiali
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138
La Commissione ha il compito di verificare i
progressi registrati nell’applicazione della
strategia per lo sviluppo sostenibile, a partire da
sette indicatori per lo sviluppo sostenibile, che
vanno ad integrare i 35 indicatori strutturali
adottati per il riesame della strategia di
Lisbona (adottati dal successivo Consiglio
europeo di Laeken, dicembre 2002).
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Gli indicatori per la dimensione ambiente sono:
1. Gli orientamenti
europei
5/30
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139
1.
Emissioni di gas ad effetto serra
2.
Intensità energetica dell’economia
3.
Volume dei trasporti (tonnellate e
passeggeri/km) in rapporto al PIL
4.
Ripartizione tra i modi di trasporto
5.
Qualità dell’aria urbana (esposizione della
popolazione urbana
6.
Rifiuti urbani raccolti, messi in discarica e
inceneriti
7.
Percentuale delle fonti energetiche rinnovabili
nel consumo di energia elettrica
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A seguito delle revisioni intermedie della
strategia di Göteborg effettuate per i Consigli
europei di Barcellona (15-16 marzo 2002) e di
Bruxelles (20-21 marzo 2003- 25-26 marzo 2004),
il Consiglio europeo di Bruxelles del 16 e 17
giugno 2005, nell’ambito del rilancio della
strategia di Lisbona, ha ribadito la necessità di
concepire quest’ultima come componente
essenziale dell’obiettivo più vasto dello
sviluppo sostenibile, ricordando che
1. Gli orientamenti
europei
6/30
Materiali
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di Sviluppo (PRS)
140
“la natura tridimensionale intrinseca dello sviluppo
sostenibile quale pietra angolare della strategia, la
cui realizzazione impone quindi di conciliare crescita
economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente
in Europa e nelle altre parti del mondo”.
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Lo stesso Consiglio ha inoltre affermato
l’esigenza di una revisione della strategia,
delineandone i principi guida essenziali:
 ampliare il concetto di sostenibilità, in modo che esso
sia in grado di comprendere i mutamenti strutturali
necessari nelle nostre economie e società per arrivare a
modelli di produzione e di consumo più sostenibili;
 perfezionare e rafforzare la nuova impostazione quale
strumento indispensabile per porre lo sviluppo
sostenibile al centro delle politiche dell’UE;
1. Gli orientamenti
europei
7/30
Materiali
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CREDITI
 continuare a prestare la massima attenzione alle
tendenze non sostenibili e analizzarne i collegamenti;
 fissare obiettivi e scadenze;
 garantire un controllo efficace;
 favorire la partecipazione e migliorare la
cooperazione con interlocutori pubblici e privati a tutti
i livelli.
141
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Rafforzare la nuova impostazione
l’elaborazione delle politiche
per
Si continuerà a promuovere l’elaborazione di politiche
sostenibili e redditizie attraverso il miglioramento
della
normativa,
in
particolare
mediante
un’applicazione più efficace di un meccanismo più
equilibrato di valutazione dell’impatto riguardante le
nuove iniziative politiche prese dalla Commissione a
livello interno ed esterno.
1. Gli orientamenti
europei
8/30
Materiali
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142
Si rafforzerà il metodo del coordinamento aperto,
specialmente per quanto riguarda l’inclusione sociale,
l’accesso al mercato del lavoro e la protezione sociale,
settori in cui tale metodo dà un contributo
determinante alla modernizzazione dei regimi
previdenziali.
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La Commissione continuerà a promuovere l’uso di
strumenti basati sul mercato onde rispecchiare il costo
effettivo dello sfruttamento delle risorse e del suo
impatto ambientale sulla società.
Sarà inoltre ribadita l’importanza degli investimenti
nella scienza e nella tecnologia per favorire lo
sviluppo sostenibile.
1. Gli orientamenti
europei
9/30
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Prestare la massima attenzione alle tendenze
non sostenibili e analizzare i collegamenti tra
di esse
Il riesame della strategia comprenderà una valutazione
approfondita delle tendenze non sostenibili
contemplate dalla strategia attuale, quali:
 cambiamenti climatici e energia pulita;
1. Gli orientamenti
europei
 rischi per la salute pubblica;
 povertà ed esclusione sociale;
10/30
 perdita delle biodiversità;
 effetti negativi dell’aumento dei trasporti.
Materiali
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 invecchiamento della popolazione;
144
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Fissare obiettivi e scadenze
Sebbene le tendenze non sostenibili costituiscano
problemi a lungo termine che richiedono soluzioni a
lungo termine, l’unico modo di accertarsi che la società
si stia muovendo nella giusta direzione consiste nel
definire obiettivi intermedi chiari e nel valutare i
progressi. La strategia riveduta esporrà quindi i nuovi
obiettivi prioritari per ciascuna delle tendenze non
sostenibili fissando inoltre le scadenze intermedie che
consentano all’UE di valutare i progressi effettivi.
1. Gli orientamenti
europei
11/30
Materiali
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145
I traguardi operativi e i piani d’azione saranno definiti
nell’ambito delle politiche settoriali pertinenti attuate a
livello interno ed esterno, che costituiranno altresì i
principali strumenti di attuazione e di controllo delle
iniziative politiche.
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Garantire un controllo efficace
Il riesame della strategia dovrà potenziare il sistema
dei resoconti annuali, basandosi su indicatori di
sviluppo sostenibile che la Commissione definirà
tenendo conto dei diversi indicatori propri dei processi
delle politiche settoriali e della sintesi scaturita dagli
indicatori strutturali utilizzati per valutare il grado di
raggiungimento dei traguardi fissati nell’ambito del
programma di riforma di Lisbona.
1. Gli orientamenti
europei
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Favorire la partecipazione e migliorare la
cooperazione con gli interlocutori pubblici e
privati a tutti i livelli
1. Gli orientamenti
europei
13/30
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147
Occorre attivarsi ulteriormente per sensibilizzare,
mobilitare e coinvolgere le parti interessate a tutti i
livelli, indicando chiaramente chi è responsabile di
un’azione a un determinato stadio e chi ne sosterrà i
costi. La Commissione vaglierà le possibilità di creare
partenariati
con
l’industria,
i sindacati,
le
organizzazioni non governative e le associazioni di
consumatori nel cui ambito si possa discutere, in
particolare, di come invertire le tendenze non
sostenibili.
Si cercherà inoltre di migliorare la coerenza tra le
iniziative prese a livello europeo, globale, nazionale,
regionale e locale.
L’Unione dovrà inoltre impegnarsi maggiormente per
promuovere ulteriori interventi in latre parti del
mondo.
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Una piattaforma d’azione (2005)
A dicembre 2005 la Commissione ha pubblicato
la Comunicazione “sul riesame della strategia
per lo sviluppo sostenibile. Una piattaforma
d’azione”.
Nel documento elenca le azioni chiave per ogni
priorità individuata e propone un elenco di
obiettivi fondamentali e di principi guida
dello sviluppo sostenibile.
1. Gli orientamenti
europei
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Azioni chiave
Cambiamenti climatici ed energia pulita
- l’UE si impegnerà a ridurre ulteriormente le
emissioni di gas a effetto serra oltre il 2012,
elaborando proposte e preparando il terreno per
accordi internazionali più ampi;
- l’UE elaborerà una politica futura per il clima (con la
seconda fase del Programma europeo per i
cambiamenti climatici), collaborando con i portatori di
interesse per mettere a punto nuove misure;
1. Gli orientamenti
europei
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Materiali
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- nel 2006 la Commissione metterà a punto importanti
iniziative di rafforzamento di una politica energetica
comunitaria sostenibile, sicura e competitiva, mettendo
a punto iniziative nei settori della biomassa e dei
biocarburanti e avviando il dibattito sulla politica
europea in materia di energie rinnovabili fino al 2020.
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- la Commissione proporrà un piano d’azione in
materia di efficienza energetica per realizzare il
risparmio potenziale stimato al 20%, collaborando con
gli Stati membri e utilizzando fondi strutturali per
realizzare gli obiettivi di efficienza energetica.
1. Gli orientamenti
europei
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Sanità pubblica
Per l’UE e gli Stati membri:
- migliorare i piani d’azione relativi alle minacce
sanitarie;
- convenire ed attuare una strategia europea contro
l’AIDS, prendendo provvedimenti per rafforzare la
sorveglianza e la cooperazione tra gli Stati membri;
1. Gli orientamenti
europei
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- coordinare la ricerca sui legami tra gli agenti
inquinanti ambientali, l’esposizione a tali agenti e gli
effetti sulla salute, al fine di meglio comprendere
quali fattori ambientali casino problemi di salute e
stabilire il modo migliore per prevenirli.
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Esclusione sociale, demografia e immigrazione
- la Commissione presenterà, all’inizio del 2006, una
comunicazione in cui esaminerà le modalità con cui
l’Unione può aiutare gli Stati membri a rispondere alle
sfide demografiche cui devono far fronte,
segnatamente promuovendo strategie per un
invecchiamento attivo, l’integrazione dei migranti e
condizioni più favorevoli per le famiglie;
1. Gli orientamenti
europei
18/30
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
152
- la Commissione propone un anno europeo sulla lotta
alla povertà e all’esclusione sociale. Nel 2006 dve
essere rappresentata
una tabella di marcia per
l’eguaglianza tra uomini e donne al fine di conseguire
la parità tra i sessi e far fronte alla sfida demografica
dell’UE;
- l’UE e gli stati membri devono continuare ad
elaborare una politica comunitaria in materia di
immigrazione legale, rafforzare l’integrazione dei
migranti e delle loro famiglie e combattere
l’immigrazione clandestina.
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Gestione delle risorse naturali
- gli Stati membri, insieme alla Commissione,
dovrebbero scambiare le esperienze e le pratiche
migliori su come trasferire l’imposizione fiscale dal
lavoro al consumo e/o all’inquinamento, senza
conseguenze sul reddito, per contribuire agli obiettivi
dell’Unione di aumentare l’occupazione e proteggere
l’ambiente. Dovrebbero inoltre sfruttare meglio il
notevole potere derivante dalle commesse pubbliche
per favorire l’adozione delle tecnologie innovative;
1. Gli orientamenti
europei
19/30
Materiali
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CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
153
- l’UE coopererà con gli Stati membri e gli interessati
per promuovere l’ecoinnovazione ed espandere il
mercato delle ecotecnologie;
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
- la Commissione elaborerà un piano d’azione volto a
promuovere la produzione e il consumo sostenibili
basandosi su misure e strumenti esistenti, quali le
politiche in materia di risorse e rifiuti, la politica
integrata dei prodotti e le norme, i sistemi di gestione
ambientale e le politiche per l’innovazione e la
tecnologia;
1. Gli orientamenti
europei
20/30
Materiali
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
154
-L’Unione e gli Stati membri dovrebbero garantire
strumenti di finanziamento e di gestione sufficienti alla
rete Natura 2000 delle zone protette e integrare in
modo più efficace le preoccupazioni sulla biodiversità
nelle politiche interne ed esterne.
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Sezione
tematica
Abruzzo
Trasporti sostenibili
- l’UE e gli Stati membri dovrebbero rendere più
economicamente interessanti le alternative al trasporto
su strada per merci e passeggeri, sviluppando fra
l’altro le reti transeuropee e i collegamenti intermodali
per i servizi logistici di trasporto merci;
- la Commissione europea continuerà ad esaminare il
ricorso a sistemi di tariffazione delle infrastrutture
nell’UE;
1. Gli orientamenti
europei
21/30
Materiali
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di Sviluppo (PRS)
155
- la Commissione proporrà un pacchetto di misure volte
a migliorare le prestazioni ambientali delle automobili
promuovendo veicoli puliti ed efficienti dal punto di
vista energetico.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
Povertà mondiale e sfide dello sviluppo
- L’UE e gli Stati membri dovrebbero aumentare il
volume di aiuti fino a raggiungere lo 0,7% del
reddito nazionale lordo (RNL) nel 2015, con un
obiettivo intermedio dello 0,56% nel 2010 e obiettivi
individuali dello 0,51% per l’UE dei 15 e dello 0,17%
per l’UE dei 10;
1. Gli orientamenti
europei
22/30
Materiali
2007-2013
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di Sviluppo (PRS)
156
- l’UE e gli Stati membri dovrebbero migliorare
l’efficacia, la coerenza e la qualità delle politiche di
aiuti nel periodo 2005-2010 potenziando il
coordinamento fra gli Stati membri, mettendo a punto
un quadro di programmazione comune, ricorrendo
maggiormente ad azioni comuni e al cofinanziamento
di progetti e rafforzando la coerenza fra lo sviluppo e le
altre politiche;
- l’ UE si impegnerà a favore di una migliore
governance ambientale a livello internazionale, fra
l’altro istituendo un’organizzazione ambientale in seno
alle Nazioni Unite e rafforzando gli accordi multilaterali
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Sezione
tematica
Abruzzo
Obiettivi fondamentali
TUTELA DELL’AMBIENTE
Salvaguardare la capacità del pianeta di sostenere tutte
le diverse forme di vita, rispettare i limiti delle sue
risorse naturali e garantire un elevato livello di
protezione
e
miglioramento
della
qualità
dell’ambiente. Prevenire e ridurre l’inquinamento
ambientale e promuovere la produzione e il consumo
sostenibili per spezzare il vincolo tra crescita
economica e degrado ambientale.
1. Gli orientamenti
europei
23/30
Materiali
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157
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
EQUITÀ E COESIONE SOCIALE
Promuovere una società democratica, socialmente
inclusiva, coesa, sana, sicura e giusta rispettando i
diritti fondamentali e la diversità culturale che crea
pari opportunità e combatte
ogni forma di discriminazione.
1. Gli orientamenti
europei
PROSPERITÀ ECONOMICA
24/30
Materiali
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CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
158
Promuovere un’economia prospera, innovativa, ricca di
conoscenze, competitiva ed ecologicamente efficiente
che determini un elevato tenore di vita nonché
l’occupazione piena e qualificata in tutta l’Unione
europea.
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ADEMPIMENTO
DELLE
INTERNAZIONALI
Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
RESPONSABILITÀ
Promuovere la costituzione in tutto il mondo di
istituzioni democratiche, fondate sulla pace, la
sicurezza e la libertà, e difenderne la stabilità.
Promuovere attivamente lo sviluppo sostenibile a
livello mondiale e garantire che le politiche interne ed
esterne dell’Unione europea siano coerenti con lo
sviluppo sostenibile globale e gli impegni
internazionali dell’Unione.
1. Gli orientamenti
europei
25/30
Materiali
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
Principi guida delle politiche
PROMOZIONE
E
FONDAMENTALI
TUTELA
DEI
DIRITTI
Porre le persone al centro delle politiche dell’Unione
europea, promuovendo i diritti fondamentali, lottando
contro tutte le forme di discriminazione e
contribuendo a ridurre la povertà nel mondo.
1. Gli orientamenti
europei
EQUITÀ INTRA ED INTERGENERAZIONALE
26/30
Materiali
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CREDITI
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160
Far fronte alle necessità delle generazioni attuali senza
compromettere la capacità delle generazioni future di
soddisfare le proprie esigenze, nell’Unione europea e
nel mondo.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
SOCIETÀ APERTA E DEMOCRATICA
Garantire i diritti dei cittadini per quanto riguarda
l’accesso all’informazione e assicurare l’accesso alla
giustizia. Sviluppare idonei canali di consultazione e
partecipazione per tutte le parti interessate e le
associazioni.
1. Gli orientamenti
europei
PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
27/30
Materiali
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CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
161
Accrescere la partecipazione dei cittadini al processo
decisionale. Promuovere l’istruzione e sensibilizzare
l’opinione pubblica sul tema dello sviluppo sostenibile.
Informare i cittadini del loro impatto sull’ambiente e
delle possibilità di effettuare scelte più sostenibili.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
PARTECIPAZIONE DELLE IMPRESE E DELLE
PARTI SOCIALI
Rinforzare il dialogo sociale, la responsabilità sociale
delle imprese e i partenariati tra i settori privato e
pubblico per promuovere la cooperazione e la
corresponsabilità ai fini della produzione e del
consumo sostenibili.
1. Gli orientamenti
europei
COERENZA DELLE POLITICHE E GOVERNANCE
28/30
Materiali
2007-2013
CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
162
Promuovere la coerenza tra tutte le politiche
dell’Unione europea nonché la coerenza tra iniziative
locali, regionali, nazionali e globali ai fini di un loro
maggiore contributo allo sviluppo sostenibile.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE
Promuovere l’integrazione degli aspetti economici,
sociali e ambientali in modo da renderli coerenti e
rafforzarli reciprocamente sfruttando appieno gli
strumenti per il miglioramento della legislazione, quali
la valutazione equilibrata dell’impatto e le
consultazioni degli interessati.
1. Gli orientamenti
europei
UTILIZZO DELLE
DISPONIBILI
29/30
Materiali
2007-2013
CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
163
MIGLIORI
CONOSCENZE
Assicurare che le politiche siano definite, valutate e
attuate sulla scorta delle migliori conoscenze
disponibili e che siano economicamente valide ed
efficaci sotto il profilo dei costi.
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Sezione
tematica
Abruzzo
PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Applicare un approccio precauzionale in caso di
incertezza scientifica oggettiva, per evitare danni
potenziali alla salute umana o all’ambiente e adottare
misure preventive.
CHI INQUINA PAGA
1. Gli orientamenti
europei
30/30
Materiali
2007-2013
CREDITI
164
Assicurare che i prezzi rispecchino i costi reali per la
società delle attività di produzione e consumo e che i
responsabili dell’inquinamento paghino i danni
arrecati alla salute umana e all’ambiente.
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Sezione
tematica
Abruzzo
Il Sesto programma comunitario di azione in
materia di ambiente
Il 22 luglio 2002 Il Consiglio approva il sesto
programma comunitaria di azione in materia di
ambiente, intitolato. “Ambiente 2010: il nostro
futuro, la nostra scelta”.
Il Sesto programma per
l’ambiente
Un documento programmatico di ampio respiro, che
affronta le tematiche ambientali dei prossimi anni e nel
quale si propone l’idea che
1/17
“Per quanto problematica, la tutela del pianeta schiude
anche delle opportunità. Con una maggiore efficienza ed un
migliore uso delle risorse naturali, dobbiamo riuscire a
spezzare il vecchio legame fra crescita economica e danno
ambientale. Essere più ricchi e più “verdi” al tempo stesso è
possibile”.
Materiali
2007-2013
CREDITI
165
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Il 6° Programma di azione per l’ambiente si
concentra sui settori in cui l’intervento è più
urgente ed in cui l’iniziativa europea può
cambiare le cose, fissando obiettivi per i
prossimi 10 anni ed oltre.
Il Sesto programma per
l’ambiente
2/17
Quattro
aree
necessitano,
secondo
il
programma, di nuove energie e di interventi più
vigorosi, al fine di:
 Contrastare il cambiamento climatico
 Proteggere la natura, la flora e la fauna
 Affrontare i legami fra ambiente e salute
Materiali
2007-2013
CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
 Preservare le risorse naturali e migliorare la
gestione dei rifiuti
166
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
L’obiettivo è stabilizzare le concentrazioni di gas serra
nell’atmosfera ad un livello che non causi variazioni
innaturali del clima terrestre.
 Nel breve e medio termine, entro il 2008-12, si punta
a ridurre le emissioni di gas serra dell’8% rispetto ai
livelli del 1990 (come concordato a Kyoto);
Il Sesto programma per
l’ambiente
3/17
Materiali
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CREDITI
167
 Nel medio e lungo termine, entro il 2020, dobbiamo
ridurre le emissioni globali del 20-40% circa rispetto ai
livelli del 1990;
 Per il lungo periodo, per la prima volta il Programma
fa proprio l’obiettivo fissato dal gruppo di esperti
intergovernativi sul cambiamento climatico, ovverosia
un abbattimento delle emissioni del 70%.
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Sezione
tematica
Abruzzo
Tutto questo significa:
 Stringere accordi internazionali sul Protocollo di
Kyoto e metterli in pratica;
 Fissare obiettivi di abbattimento delle emissioni di
gas serra per i principali comparti dell’economia;
Il Sesto programma per
l’ambiente
4/17
Materiali
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CREDITI
168
 Istituire un regime di “scambi” delle emissioni di gas
serra all’interno dell’Unione europea entro il 2005;
 Promuovere le fonti di energia rinnovabili, come
l’energia eolica e solare;
 Assistere gli Stati membri nel prepararsi alle
conseguenze del cambiamento di clima.
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Sezione
tematica
Abruzzo
NATURA E BIODIVERSITA’
Obiettivi principali sono:
 proteggere e ove necessario risanare la struttura e il
funzionamento del sistemi naturali;
 arrestare la perdita di biodiversità sia nell’Unione
europea che su scala mondiale;
Il Sesto programma per
l’ambiente
5/17
Materiali
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CREDITI
169
 proteggere il suolo dall’erosione e dall’inquinamento.
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Sezione
tematica
Abruzzo
Tutto questo significa:
 salvaguardare gli habitat più preziosi estendendo la
rete comunitaria Natura 2000;
 istituire piani di azione di tutela della biodiversità;
 sviluppare
una
strategia
dell’ambiente marino;
Il Sesto programma per
l’ambiente
6/17
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CREDITI
di
salvaguardia
 estendere i programmi nazionali e regionali per
promuovere la gestione;
 sostenibile del patrimonio boschivo;
 introdurre misure di salvaguardia e risanamento dei
paesaggi;
 sviluppare una strategia di protezione dei suoli;
 coordinare il lavoro degli Stati membri nella gestione
di incidenti e calamità naturali.
170
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
AMBIENTE E SALUTE
L’obiettivo principale è ottenere una qualità
dell’ambiente tale che i livelli dei contaminanti di
origine antropica non diano luogo a impatti
significativi né a rischi per la salute umana.
Questo significa:
Il Sesto programma per
l’ambiente
7/17
 sviluppare norme sanitarie più attente ai gruppi più
vulnerabili della società;
 ridurre i rischi causati dall’uso indiscriminato di
pesticidi;
 sviluppare una nuova strategia anti-inquinamento;
Materiali
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CREDITI
 approfondire la ricerca per capirne di più circa i
legami tra inquinamento ambientale e salute umana;
 riformare il nostro sistema di verifica delle sostanze
chimiche.
171
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Sezione
tematica
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RISORSE NATURALI E RIFIUTI
Il Sesto programma per
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8/17
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172
E’ necessario un approccio alla gestione dei rifiuti che
dia priorità alla prevenzione, seguita da riciclaggio,
recupero ed incenerimento, e solo in ultima istanza
dallo smaltimento in discarica. L’obiettivo è ridurre,
rispetto ai livelli del 2000, la quantità dei rifiuti che
giungono allo smaltimento finale nella misura del 20%
entro il 2010 e del 50% entro il 2050.
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tematica
Abruzzo
Questo significa:
 identificare le sostanze pericolose e rendere i
produttori responsabili della raccolta, del trattamento
e del riciclaggio dei loro prodotti di scarto;
 incoraggiare i consumatori a scegliere i prodotti e
servizi che producono meno rifiuti;
Il Sesto programma per
l’ambiente
9/17
Materiali
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CREDITI
173
 sviluppare e promuovere una strategia paneuropea
di riciclaggio dei rifiuti, che preveda obiettivi, sistemi
di monitoraggio e raffronti fra gli Stati membri;
 promuovere i mercati dei materiali riciclati;
 sviluppare azioni specifiche secondo un approccio di
politica di produzione integrata, per promuovere
prodotti e processi più verdi.
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tematica
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Il Sesto Programma comunitario di azione in materia
di ambiente prevede che, per dar corpo alle azioni
previste, la Commissioni elabori singole strategie
tematiche, che includano una proposta per realizzare
gli obiettivi fissati dal programma, nonché le
procedure previste per la loro adozione.
Il Sesto programma per
l’ambiente
10/17
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174
 Tali strategie possono contenere traguardi e scadenze
specifiche in termini quantitativi e qualitativi, che
consentano di misurare e valutare i provvedimenti
previsti;
 dovrebbero essere elaborate e attuate in stretta
consultazione con le parti interessate (ONG, industrie,
le altre parti sociali e le autorità pubbliche),
garantendo al tempo stesso l’eventuale consultazione
dei paesi candidati in tale processo;
 devono essere presentate al PE entro tre anni
dall’adozione del Programma;
 la Commissione deve valutare i progressi e riferisce
ogni anno al PE e al Consiglio in merito.
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SETTE STRATEGIE TEMATICHE
 Inquinamento atmosferico
Il Sesto programma per
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11/17
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175
Il Sesto Programma d’azione comunitario a favore
dell’ambiente manifesta la necessità di formulare una
strategia tematica sull’inquinamento atmosferico al
fine di “raggiungere livelli di qualità dell’aria che non
comportino rischi o impatti negativi significativi per la
salute umana e per l’ambiente. Dopo la Comunicazione
relativa al programma “Aria pulita per l’Europa”
(CAFE), la Commissione ha presentato ed adottato (il
21/9/2005) una strategia tematica sull’inquinamento
atmosferico che istituisce obiettivi provvisori per
l’inquinamento atmosferico all’interno dell’UE e
propone le misure più opportune per realizzarli. In
particolare, raccomanda di aggiornare la normativa in
vigore, che deve concentrarsi maggiormente sugli
inquinanti più pericolosi, e di fare di più per integrare
le considerazioni ambientali nelle altre politiche e
programmi.
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 Prevenzione e riciclaggio dei rifiuti
Il Sesto programma per
l’ambiente
12/17
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176
Come prevede il Sesto programma d’azione per
l’ambiente, la presente strategia deve fissare gli
obiettivi e delineare gli strumenti di cui l’UE ha
bisogno per una migliore gestione dei rifiuti. Al
contempo essa semplifica e chiarisce notevolmente il
quadro normativo in vigore, in linea con gli obiettivi di
una migliore regolamentazione fissati dall’UE. I rifiuti
rientrano tra i settori prioritari ai fini della
semplificazione della legislazione comunitaria [cfr.
COM(2005) 535] e la presente strategia indica i primi
passi da compiere sulla base di quanto è emerso dal
primo
riesame,
definendo
l’approccio
della
Commissione
per
garantire
una
migliore
regolamentazione comunitaria nel settore. La strategia,
infine, si basa sulla legislazione in vigore e su ampie
consultazioni con le parti interessate e individua nella
totale ed efficace attuazione da parte degli Stati
membri il presupposto per avanzare e conseguire gli
obiettivi fissati nel presente documento.
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la strategia
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 Protezione e conservazione dell’ambiente marino
Il Sesto programma per
l’ambiente
13/17
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177
Benché incentrata sulla protezione dei mari regionali
su cui si affacciano i paesi dell’UE, la strategia, nel
riconoscere la necessità di ridurre l’impatto esercitato
dall’Unione sulle zone marine di altre regioni del
mondo, comprese le zone d’altura, presenta anche
un’importante componente internazionale. La strategia
si inserisce nel contesto più ampio della definizione di
una nuova politica marittima dell’UE, la cui necessità è
dettata dall’importanza economica, sociale e
ambientale della dimensione marittima in Europa,
come sottolineato negli obiettivi strategici formulati
dalla Commissione per il periodo 2005-2009. La
prospettiva auspicata è quella di un’Europa dotata di
un’economia marittima dinamica e in armonia con
l’ambiente marino, basata sull’eccellenza delle scienze
marine. Nel primo semestre del 2006 sarà presentato
un libro verde che definirà la portata e i principali
orientamenti di tali politica. La strategia offrirà un
contributo diretto ai lavori per la definizione della
futura politica marittima dell’UE.
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QSN: il percorso
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la strategia
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 Protezione del suolo
Il Sesto programma per
l’ambiente
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Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
178
Lo scopo della presente comunicazione è portare
avanti l’impegno politico per la protezione del suolo
per realizzarla nei prossimi anni in maniera più
completa
e
sistematica.
Essendo
la
prima
comunicazione
sull’argomento,
essa
è
contemporaneamente descrittiva e orientata all’azione
per illustrare la complessità dell’argomento e può
fungere da base per lavori successivi. La formulazione
di una politica europea per la protezione del suolo
richiederà tempo, nonché l’adozione di un approccio
precauzionale basato sulla prevenzione del futuro
degrado del suolo e sull’integrazione della sua
protezione in diverse politiche per arrestare i processi
di degrado in corso e assicurare protezione in futuro.
Tale approccio avrà una dimensione locale ed europea.
Nel lungo termine, sarà necessario stabilire una base
legislativa per il monitoraggio del suolo in modo da
mettere a punto un approccio basato sulle conoscenze
che ne assicuri la protezione.
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 Uso sostenibile delle risorse naturali
Il Sesto programma per
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
179
La strategia ribadisce che è importante integrare
profili di tutela ambientale nelle altre politiche che
influiscono sull’impatto ambientale dell’uso delle
risorse naturali, ma non intende dar vita ad iniziative
specifiche in settori dove sono in atto politiche già
collaudate. La strategia propone un quadro di analisi
mirante a consentire che l’impatto ambientale dell’uso
delle risorse venga preso in considerazione in via
permanente nella definizione delle politiche pubbliche.
Se adottato, questo approccio servirà a orientare le
economie europee verso una situazione in cui gli
obbiettivi della crescita vengono conseguiti attraverso
un uso più efficiente delle risorse naturali, senza
ulteriormente erodere la loro base naturale.
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180
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
 Ambiente urbano
Le aree urbane svolgono un ruolo importante nella
realizzazione degli obiettivi della strategia dell’Unione
europea per lo sviluppo sostenibile. Infatti, è nelle aree
urbane che gli aspetti ambientali, economici e sociali
sono maggiormente interconnessi. Una qualità elevata
dell’ambiente urbano è in linea con la priorità
accordata, nell’ambito della strategia di Lisbona,
all’obiettivo di “rendere l’Europa più capace di attrarre
investimenti e lavoro”. Una volta rese più attraenti, le
città europee rafforzeranno le loro potenzialità di
crescita e di creazione di posti di lavoro; esse sono
pertanto fondamentali per la realizzazione dell’agenda
di Lisbona.Una prima analisi dei problemi da
affrontare nelle aree urbane e ha proposto azioni su
quattro temi prioritari: gestione urbana sostenibile,
trasporto urbano sostenibile, edilizia urbana
sostenibile e progettazione urbana sostenibile, in
particolare la diffusione di buone pratiche e l’eventuale
istituzione, su scala europea, dell’obbligo di adottare, a
livello locale, piani in materia.
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tematica
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 Uso sostenibile dei pesticidi
La presente comunicazione rappresenta un passo
fondamentale nell’elaborazione della strategia tematica
per l’uso sostenibile dei pesticidi, i cui principali
obiettivi sono i seguenti:
 minimizzare i pericoli e i rischi per la salute e
l’ambiente derivanti dall’uso dei pesticidi;
Il Sesto programma per
l’ambiente
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Materiali
2007-2013
CREDITI
 migliorare i controlli sull’uso e la distribuzione dei
pesticidi;
 ridurre i livelli di sostanze attive nocive, in
particolare sostituendo le più pericolose con
alternative più sicure, anche di tipo non chimico;
 promuovere l’uso di tecniche agricole con apporto
basso o nullo di pesticidi;
 mettere a punto un sistema trasparente di relazioni e
monitoraggio dei progressi, compresa l’elaborazione di
indicatori adeguati.
181
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tematica
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In Italia: la strategia del QSN (dalla bozza
tecnico-amministrativa)
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 Priorità 3. Uso sostenibile e efficiente delle
risorse ambientali per lo sviluppo
Descrizione della priorità
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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CREDITI
182
Qualità ambientale e uso sostenibile ed efficiente delle
risorse naturali sono, sempre più, fattori di
competitività e attrattività per lo sviluppo locale. Il
recupero dei divari regionali nella distribuzione e
efficienza dei servizi e delle infrastrutture ambientali
per la popolazione e le imprese rappresenta un ambito
prioritario di intervento della politica regionale,
favorendo l’attivazione di filiere produttive e lo
sviluppo di attività collegate di ricerca e innovazione.
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Sezione
tematica
Abruzzo
La promozione di un uso sostenibile e efficiente
delle risorse naturali è al tempo stesso condizione per
una migliore qualità della vita e criterio per orientare
lo sviluppo sociale ed economico verso una maggiore
sostenibilità ambientale e verso modelli di produzione,
consumo e ricerca in grado di sfruttare l’indotto
economico ed occupazionale dei comparti ambientali.
2. Le strategie in Italia
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Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
183
La priorità ambientale come fattore di competitività
è particolarmente rilevante per le Regioni del
Mezzogiorno, soprattutto per le Regioni dell’Obiettivo
Convergenza, le quali, nonostante gli avanzamenti
istituzionali e i parziali risultati conseguiti nella
programmazione 2000-2006, restano penalizzate da
divari ancora elevati nella disponibilità e qualità di
servizi essenziali per cittadini e imprese. Ma dove, al
contempo, sono presenti grandi opportunità di
sviluppo connesse alla innovazione tecnologica
nell’uso delle risorse ambientali.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
La priorità ambientale si articola in un obiettivo
generale e in tre obiettivi specifici, riferiti
rispettivamente ai temi: energia; gestione delle risorse
idriche, difesa del suolo e prevenzione dei rischi
naturali; gestione dei rifiuti e della bonifica dei siti
inquinati.
2. Le strategie in Italia
Obiettivo generale:
Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale
dello sviluppo e livelli adeguati di servizi ambientali
per la popolazione e le imprese.
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Obiettivo specifico 1
Promuovere le opportunità di sviluppo locale
attraverso l’attivazione di filiere produttive collegate
all’aumento della quota di energia prodotta da fonti
rinnovabili e al risparmio energetico.
Linee di azione
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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CREDITI
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 Azioni per la realizzazione di impianti per la
produzione di energia da fonti rinnovabili che, nel
contribuire alla riduzione delle emissioni atmosferiche
inquinanti e climalteranti e dei precursori causanti
inquinamento secondario, assicurino un saldo
ambientale positivo non solo nel territorio in cui si
interviene, ma anche con riferimento agli altri territori,
e che si realizzino significative ricadute occupazionali
attivando sinergie con le produzioni locali;
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
 sostegno a iniziative di ricerca e sperimentazione per
la diffusione delle competenze e lo sviluppo e
l’ulteriore accelerazione innovativa di tecnologie
avanzate a supporto di filiere produttive che
soddisfino le condizioni di ricadute sull’industria
impiantistica, soprattutto nel campo delle tecnologie
per l’energia pulita e di valorizzazione delle
opportunità offerte dai centri di competenza italiani;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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 azioni per lo sviluppo della cogenerazione diffusa (di
elettricità e calore) e della rigenerazione (di elettricità,
calore e freddo), per la produzione di energia elettrica,
la
diffusione
del
teleriscaldamento
e
teleraffrescamento, nel rispetto degli obiettivi di
qualità dell’aria;
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
 promozione del risparmio energetico, riduzione
dell’intensità e promozione dell’efficienza energetica
nei settori produttivi, nel settore civile e nella Pubblica
Amministrazione, ricorrendo anche a procedure di
Green public procurement (GPP);
2. Le strategie in Italia
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 promozione
dell’utilizzo
ambientalmente
compatibile delle risorse endogene per la produzione
di energia, ponendo particolare attenzione al
contenimento delle emissioni atmosferiche inquinanti
e climalteranti.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
Obiettivo specifico 2
Accrescere la capacità di offerta, la qualità e
l’efficienza del servizio idrico, e rafforzare la difesa del
suolo e la prevenzione dei rischi naturali.
Linee di azione
2. Le strategie in Italia
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2007-2013
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Risorse idriche.
 Sostegno agli interventi previsti dai Piani d’Ambito,
dai Piani di Tutela delle Acque, dai Piani di gestione
del bacino/distretto idrografico previsti dalla Direttiva
2000/60, in attuazione della normativa di settore,
ammettendo a finanziamento solo gli interventi
previsti dagli stessi Piani; in tale contesto va data
priorità alle azioni finalizzate a garantire la continuità
e l’efficienza nella distribuzione delle risorse per gli usi
civili e alle azioni per la depurazione dagli inquinanti e
per la protezione delle acque dall’inquinamento
diffuso dovuto alle attività antropiche, anche ai fini del
raggiungimento di obiettivi e standard di tutela qualiquantitativa dei corpi idrici interni e marini previsti
dalla normativa comunitaria e nazionale;
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Sezione
tematica
Abruzzo
 interventi infrastrutturali strategici tra le opere
individuate nel Programma Nazionale degli interventi
nel settore idrico, inclusa la realizzazione di opere di
interconnessione e di compenso su area vasta, in modo
da regolare la gestione della domanda/offerta in base a
specifiche esigenze anche temporanee e/o stagionali ed
evitando gli sprechi di risorse;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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 riserva della Regione Siciliana per la quale le priorità
di intervento sono quelle previste dalla pianificazione
di livello regionale;
 sostegno per il risparmio idrico, la riduzione delle
perdite, il recupero e l’uso di fonti idriche alternative
(es. acque reflue), l’ottimizzazione degli usi
relativamente ai diversi livelli di qualità ed il
contenimento degli usi impropri;
 prevenzione e gestione di situazioni di siccità,
salinizzazione
delle
falde
ed
esondazione;
ottimizzazione dei sistemi di invaso e recupero della
risorsa idrica.
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Difesa del suolo
 realizzazione delle opere di difesa degli abitati, degli
insediamenti produttivi e delle infrastrutture e
delocalizzazione degli insediamenti non difendibili;
2. Le strategie in Italia
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 promozione di progetti di ricerca volti a sviluppare
nuovi sistemi di difesa più sicuri e meno costosi,
favorendo la nascita di piccole e medie imprese di
settore;
 realizzazione
di
interventi
di
prevenzione
dell’erosione dei litorali e dei dissesti idrogeologici,
attraverso opere di “sistemazione” dei reticoli idraulici
e dei relativi ambiti fluviali, il consolidamento dei
versanti e azioni di polizia idraulica con l'uso di
tecnologie avanzate e strumenti innovativi (es.
telerilevamento);
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
 tutela, conservazione e recupero ad iniziare dalla
definizione di un adeguato quadro conoscitivo, a fini
di valorizzazione naturalistica e turistica, dei sistemi
costieri e montani;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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di Sviluppo (PRS)
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 prevenzione dei rischi naturali (ivi compreso il
rischio sismico e vulcanico) relativamente alle peculiari
specificità territoriali;
 interventi per prevenire e fronteggiare fenomeni di
desertificazione in un quadro di azioni sinergiche e
integrate con gli altri settori ambientali, con lo
sviluppo rurale e con le attività economiche connesse
all’uso del suolo e del territorio, in vista della
conservazione e valorizzazione di queste risorse
naturali.
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
Obiettivo specifico 3
Accrescere la capacità di offerta, la qualità e
l’efficienza del servizio di gestione dei rifiuti,
rafforzando le filiere produttive a esso collegate;
recuperare alle opportunità di sviluppo sostenibile i
siti contaminati, anche a tutela della salute pubblica.
2. Le strategie in Italia
Linee di azione
Rifiuti.
 Sviluppo della prevenzione, finalizzata a ridurre la
quantità e pericolosità dei rifiuti;
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Materiali
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CREDITI
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 riutilizzo, reimpiego e riciclaggio dei rifiuti, recupero
di materia e di energia;
 razionalizzazione, anche ai fini di una compiuta
industrializzazione, della gestione dei rifiuti urbani e
speciali (garantendo forme di smaltimento diverse
dalla discarica e l’affidamento dei servizi di gestione);
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Documenti di
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Sezione
tematica
Abruzzo
 attuazione della normativa relativa alla gestione degli
imballaggi e dei rifiuti da imballaggio, delle
apparecchiature elettriche ed elettroniche, dei veicoli
fuori uso e della gestione delle discariche;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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193
 miglioramento dei sistemi di monitoraggio e
controllo ai fini della tracciabilità dei flussi dei rifiuti
attraverso tecnologie avanzate.
Bonifiche.
 Interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e
bonifica dei siti contaminati prioritari previsti nei Piani
Regionali di Bonifica, ad iniziare dai Siti di Interesse
Nazionale, e con particolare riferimento a macroaree
interessate da progetti di sviluppo e alle aree
industriali dismesse e demaniali in concessione, ivi
comprese quelle fluviali e marino costiere e quelle ex
estrattive minerarie, con priorità per quelle ad elevato
rischio ambientale e sanitario;
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
 integrazione degli interventi di messa in sicurezza e
bonifica con azioni trasversali quali indagini
epidemiologiche, azioni di monitoraggio e controllo,
anche al fine di prevenzione e repressione di illeciti;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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CREDITI
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194
 interventi di ripristino ambientale di aree interessate
da inquinamento diffuso;
 studi per stabilire la vulnerabilità degli acquiferi e la
definizione di relativi piani di bonifica.
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Sezione
tematica
Abruzzo
 Priorità 4. Valorizzazione delle risorse
naturali e culturali per l’attrattività e lo
sviluppo.
2. Le strategie in Italia
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Materiali
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CREDITI
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195
La Priorità 4 individua gli indirizzi della politica
regionale che possono concorrere a trasformare la
dotazione locale di risorse naturali, paesaggistiche e
culturali in aumento di opportunità e benessere,
attraverso: lo sviluppo sostenibile del turismo e la
valorizzazione del suo indotto; l’attivazione di nuove
filiere produttive, collegate alle risorse ambientali e
culturali, nonché alla realizzazione di attività culturali;
la produzione di sinergie in termini di qualità della
vita e identità territoriale.
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2. Le strategie in Italia
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196
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
La strategia non si differenzia in maniera sostanziale
fra le regioni del Centro- Nord e quelle del
Mezzogiorno; le politiche si dovranno qualificare per
una forte concentrazione tematica e territoriale e
dovranno essere attentamente calibrate in funzione
delle specificità della dotazione regionale di risorse
culturali, naturali e paesaggistiche e delle
caratteristiche dei mercati turistici di riferimento; nelle
regioni del Mezzogiorno, ed in particolare in quelle
Convergenza, dove più forte è il vantaggio comparato
collegato a tali risorse e maggiore la loro
sottoutilizzazione, l’intervento sarà caratterizzato da
una maggiore intensità.
La strategia si caratterizza per un ruolo determinante
delle Regioni e degli Enti Locali, ma la sua efficacia fa
affidamento sul contributo di centri di competenza
nazionali che possono fornire le necessarie
“tecnologie”
internazionali
al
processo
di
valorizzazione e attuazione.
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Sezione
tematica
Abruzzo
La strategia si articola in due obiettivi generali e
quattro obiettivi specifici:
Obiettivi generali.
2. Le strategie in Italia
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Materiali
2007-2013
CREDITI
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Trasformare in vantaggio competitivo l’insieme delle
risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, per
aumentare l’attrattività, anche turistica, del territorio,
migliorare la qualità della vita dei residenti e
promuovere nuove forme di sviluppo economico
sostenibile.
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Abruzzo
Obiettivo specifico 1.
Valorizzare la rete ecologica e tutelare la biodiversità
per migliorare la qualità dell’ambiente e promuovere
opportunità di sviluppo economico sostenibile.
Linee di azione
2. Le strategie in Italia
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Materiali
2007-2013
CREDITI
 Il mantenimento delle attività antropiche nelle aree
interessate, attraverso il miglioramento della qualità
della vita delle popolazioni residenti soprattutto nelle
aree marginali e la promozione di servizi;
 incentivi allo sviluppo imprenditoriale per la
promozione di attività compatibili con le esigenze
ambientali; azioni per destagionalizzare l’affluenza;
 miglioramento dell’accoglienza, della ricettività e
dell’accessibilità materiale e immateriale, seguendo
modelli sostenibili;
198
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tematica
Abruzzo
 azioni di marketing territoriale e promozione di
marchi d’area e di certificazione ambientale delle
imprese ricadenti nelle aree protette;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
2007-2013
CREDITI
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di Sviluppo (PRS)
199
 coordinamento con le attività agricole e forestali e in
generale con le politiche di sviluppo rurale (attività
agricole integrate con la promozione ambientale,
promozione di imprese agricole multifunzionali) e con
quelle di promozione dei distretti agroalimentari,
rurali e della pesca, ottimizzando le complementarietà
con tutti gli strumenti finanziari comunitari;
 sviluppo della capacità di ricerca.
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tematica
Abruzzo
Obiettivo specifico 2.
Valorizzare i beni e le attività culturali quale
vantaggio comparato delle Regioni italiane per
aumentarne l’attrattività territoriale, per rafforzare la
coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei
residenti.
2. Le strategie in Italia
19/25
Materiali
2007-2013
CREDITI
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200
Linee di azione
 Consolidamento e valorizzazione di poli e reti
culturali di eccellenza, comprendendo sia i grandi
attrattori sia il patrimonio diffuso, quando parte di un
sistema o di una rete territoriale o tematica con
caratteri di eccellenza in termini di qualità dell’offerta
culturale e dei servizi;
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tematica
Abruzzo
 qualificazione e diversificazione dei servizi
innovativi per la fruizione, quale ad esempio la
prevendita telematica, in grado di inserire l’offerta
culturale locale in circuiti ampi di mercato e di
commercializzare pacchetti integrati di servizi, anche
turistici;
2. Le strategie in Italia
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Materiali
2007-2013
CREDITI
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201
 promozione di centri di eccellenza di studio,
documentazione e di restauro, nazionali, interregionali
e regionali, per svolgere funzione propulsiva per
l’intero settore culturale;
 innovazione e diffusione di nuove tecnologie sia nella
conservazione e nella gestione del patrimonio sia nella
promozione e comunicazione della conoscenza delle
risorse culturali, anche per rafforzare la sicurezza del
patrimonio e potenziare i sistemi di conoscenza
statistica;
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2007-2013:
strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
 promozione di attività ed eventi culturali a scala
regionale, multiregionale e internazionale, in
particolare nel Mezzogiorno, in grado di mobilitare
significativi flussi di visitatori, e anche esportabili in
altre sedi in Italia e all’estero;
2. Le strategie in Italia
21/25
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
202
 diffusione e promozione di una cultura del
Paesaggio, che dovrà trovare una finalizzazione nel
processo
di
pianificazione
paesaggistica
e
nell’integrazione tra i diversi strumenti di
pianificazione, e riflettersi sulla qualità progettuale e
sulla programmazione degli interventi di recupero e
rifunzionalizzazione di siti degradati.
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strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Obiettivo specifico 3
2. Le strategie in Italia
Aumentare in maniera sostenibile la competitività
internazionale delle destinazioni turistiche delle
Regioni italiane, migliorando la qualità dell’offerta e
l’orientamento al mercato dei pacchetti turistici
territoriali e valorizzando gli specifici vantaggi
competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e
culturali.
Linee di azione
22/25
Materiali
2007-2013
CREDITI
 Promuovere in maniera unitaria e realizzare azioni di
marketing nazionali per affermare le destinazioni
turistiche italiane sui mercati internazionali;
 rafforzare i sistemi di commercializzazione dei
prodotti e servizi turistici, anche in termini di filiera, e
di promozione turistica nazionale;
203
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strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
 innalzare gli standard di qualità dell’offerta
complessiva delle destinazioni turistiche, anche
attraverso il coordinamento tra Regioni sia in termini
di requisiti omogenei per la classificazione delle
strutture ricettive sia per la definizione di livelli
minimi di servizi e prestazioni professionali;
2. Le strategie in Italia
23/25
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
 accrescere la selettività degli interventi e migliorare i
modelli di gestione turistica favorendo la creazione di
circuiti integrati;
 favorire l’aggregazione delle piccole e medie imprese
della filiera, stimolandone e sostenendone la crescita
dimensionale;
 favorire la cooperazione interregionale, rafforzando
la rete di servizi di informazione e accoglienza
turistica, anche in collegamento a grandi itinerari di
interesse internazionale;
204
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Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
 riqualificare e valorizzare la ricettività offerta nelle
seconde case, favorendone la regolarizzazione, la
sostenibilità ambientale e l’aggregazione a fini
commerciali e di marketing, nel rispetto di standard
predefiniti di qualità.
2. Le strategie in Italia
24/25
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
205
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Göteborg
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Obiettivo specifico 4
Rafforzare la capacità di conservazione e gestione
delle risorse naturali e culturali mediante la
cooperazione territoriale.
Linee di azione
2. Le strategie in Italia
25/25
Materiali
2007-2013
CREDITI
206
La
cooperazione
territoriale
concorrerà
al
raggiungimento di tutti gli obiettivi fissati per la
priorità, in particolare promuovendo lo sviluppo di
competenze, abilità e saperi qualificati in termini di
conservazione, gestione e valorizzazione del
patrimonio naturale e culturale ed estendendo e
integrando l’utilizzo di metodologie, strumenti,
esperienze di valorizzazione integrata del patrimonio
culturale e del paesaggio, soprattutto mediante
l’utilizzo di sistemi avanzati di
monitoraggio per il controllo e la gestione del rischio
di degrado e lo sviluppo di strumenti di gestione di
poli di eccellenza e di sistemi e reti di risorse culturali,
sia materiali che immateriali.
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QSN: il percorso
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2007-2013
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documenti europei
Comunicazione
della
Commissione,
“Sviluppo
sostenibile in Europa per un mondo migliore: strategia
dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile (Proposta
della Commissione per il Consiglio europeo di Göteborg)”
[COM (2001) 264 def., 15.15.2001]
Consiglio europeo di Göteborg, 15-16 giugno 2006,
Conclusioni della Presidenza.
3. DOCUMENTI
1/4
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo, “Valutazione 2005 della strategia
dell’UE per lo sviluppo sostenibile: bilancio iniziale e
orientamenti futuri” [COM(2005) 37 def. 9.2.2005]
Materiali
2007-2013
CREDITI
Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio del
22 luglio 2002, che istituisce il Sesto programma
comunitario di azione in materia di ambiente. Ambiente
2010: il nostro futuro, la nostra scelta, [n.1600/2002/CE].
207
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la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Comunicazione delle Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo, sul riesame della strategia per lo
sviluppo sostenibile, “Una piattaforma d’azione”
[COM(2005) 658 def., 13.12.2005]
Comunicazione della Commissione al consiglio e al
Parlamento europeo relativa ad “Una strategia tematica
sull’ambiente urbano” [COM(2005) 718 def., 11.1.2006].
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo relativa ad “Una strategia tematica
per l’uso sostenibile delle risorse naturali” [CPM(2005) 670
def. 21.12.2005].
3. DOCUMENTI
2/4
Materiali
2007-2013
CREDITI
208
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo relativa ad “Una strategia tematica
per la protezione del suolo” [COM(2002) 179 def.].
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di Sviluppo (PRS)
la strategia
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo relativa ad “Una strategia tematica
sull’inquinamento atmosferico”, [COM (2005) 446 def.,
21.9.2005].
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo relativa ad “Una strategia tematica
per la protezione e conservazione dell’ambiente marino”
[COM (2005) 504 def. 24.10.2005].
3. DOCUMENTI
3/4
Materiali
2007-2013
CREDITI
209
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al
Parlamento europeo, al Comitato economico europeo e
al Comitato delle Regioni, “Portare avanti l’utilizzo
sostenibile delle risorse: una strategia tematica sulla
prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti” [COM (2005) 666
def. 21.12.2005].
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al
Parlamento europeo, “Verso una strategia tematica per
l’uso sostenibile dei pesticidi”, [COM(2002) 349 def.,
1.7.2002]
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
LISBONA E
GÖTEBORG
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documenti italiani
Quadro
Strategico
Nazionale,
amministrativa, aprile 2006.
bozza
tecnico-
Link utili
Europa- DG Ambiente
http://europa.eu.int/comm/environment/index_it.htm
3. DOCUMENTI
Agenzia europea dell’ambiente
http://www.eea.eu.int/
4/4
Materiali
2007-2013
CREDITI
Osservatorio europeo ambiente
http://www.eionet.eu.int/
Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio
http://www.minambiente.it/st/default.aspx
210
APAT
http://www.apat.gov.it/site/it-IT/
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
Sezione
tematica
Abruzzo
la strategia
CREDITI
Documenti di
programmazione
Formez
Centro di Competenza “Politiche e Strumenti
per lo Sviluppo Locale”
http://sviluppolocale.formez.it/
Progetto “Reti per lo sviluppo locale”
Via Rubicone, 11, 00198 Roma
Tel. +39 06 84892382
Formez
Centro di Formazione Studi
Presidenza e Direzione Generale
Via Salaria 229, 00199 Roma
www.formez.it
Finanziato con fondi della Delibera CIPE 36 del 2002, il Programma di
EMPOWERMENT delle Amministrazioni Pubbliche del Mezzogiorno è a titolarità
del Dipartimento della Funzione Pubblica – Presidenza del Consiglio dei Ministri e
ha l’obiettivo di rendere più efficiente l’azione della Pubblica Amministrazione
nell’attuazione delle politiche di sviluppo nelle aree del Mezzogiorno.
Materiali
2007-2013
CREDITI
211
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Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
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2007-2013
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
PRIORITA’ 1.
Miglioramento e valorizzazione
delle risorse umane
PRIORITA’ 10.
Governance, capacità
istituzionali e mercati
concorrenziali ed efficaci
Sezione
tematica
Abruzzo
PRIORITA’ 2.
Promozione, valorizzazione e diffusione
della ricerca e dell’innovazione per la
competitività
PRIORITA’ 3.
Uso sostenibile e efficiente delle
risorse ambientali per lo sviluppo
PRIORITA’ 4.
Valorizzazione delle risorse
naturali e culturali per
l’attrattività e lo sviluppo
PRIORITA’ 9.
Apertura internazionale e
attrazione di investimenti,
consumi e risorse
PRIORITA’ 8.
Competitività e attrattività
delle città e dei sistemi urbani
Materiali
2007-2013
CREDITI
Documenti di
programmazione
PRIORITA’ 7.
Competitività dei sistemi
produttivi
212 e occupazione
PRIORITA’ 5.
Inclusione sociale e servizi
per la qualità della vita e
l’attrattività territoriale
PRIORITA’ 6.
Reti e collegamenti per la
mobilità
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strategie
Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
2007-2013
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
PIANO
REGIONALE DI
SVILUPPO
(PRS)
Documenti di
programmazione
Abruzzo
PIANO REGIONALE DI SVILUPPO
IL CRONOPROGRAMMA DI LAVORO PER
IL PIANO REGIONALE DI SVILUPPO
(presentazione .ppt)
Materiali
2007-2013
CREDITI
Sezione
tematica
213
RETI PER LO SVILUPPO LOCALE
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Lisbona e
Göteborg
QSN: il percorso
italiano
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
2007-2013
la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
CREDITI
214
Sezione
tematica
Abruzzo
DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE
1.
Documenti di Programmazione
Economico - Finanziaria (DPEFR)
2.
Documento Strategico Preliminare
Regionale
3.
Programma Regionale di Sviluppo
1998-2000
4.
Quadro di Riferimento Regionale
5.
Intesa Istituzionale di Programma
6.
INTESA GENERALE QUADRO tra il
Ministero delle Infrastrutture e la
Regione Abruzzo
INDICE
Materiali
2007-2013
Documenti di
programmazione
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2007-2013:
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Lisbona e
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QSN: il percorso
italiano
2007-2013
la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
DPEFR ABRUZZO
1/1
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
215
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documenti di Programmazione Economico Finanziaria (DPEFR)
Il Documento di Programmazione Economico
Finanziaria Regionale (DPEFR), ai
sensi dell’art. 2
della L.R. 25 marzo 2002, n. 3, recante “Ordinamento
contabile della Regione Abruzzo”, costituisce
l’aggiornamento del Programma Regionale di Sviluppo
(PRS) e lo strumento annuale della programmazione di
bilancio.
Esso pertanto esplicita le linee programmatiche della
Regione per il breve e medio periodo, legandole alle
risorse da destinarvi, e costituisce la base sulla quale
vengono costruiti il bilancio annuale e pluriennale.
Sulle base delle linee strategiche definite dal DPEFR
sono inoltre costruite le Linee Guida per i programmi
annuali dell’attività amministrativa del Giunta
Regionale.
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2007-2013
la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
DSPR ABRUZZO
1/3
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
216
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documento Strategico Preliminare Regionale
Il percorso stabilito dalle “Linee guida per l’elaborazione del
Quadro Strategico Nazionale per la politica di coesione 2007 –
2013” della Conferenza Stato – Regioni, prevede l’elaborazione da
parte di ogni Regione, con il coinvolgimento del Partenariato
istituzionale e sociale, preliminarmente, di un Documento
Strategico Regionale.
Il documento, elaborato attraverso fasi di studio, incontri con il
Partenariato Istituzionale e Sociale, in interlocuzione con i
consulenti incaricati dalla Società Studiare Sviluppo del MEF e con
il fattivo contributo delle Strutture regionali interessate, è stato
approvato in data 29 dicembre 2005 con delibera n. 1379/C, ed è
attualmente all’attenzione del Consiglio Regionale.
Scopo del Documento Strategico Preliminare (DSR), è quello di
fornire indirizzi strategici ai Programmi di spesa per politiche di
sviluppo (investimenti per infrastrutture, servizi pubblici,
trasferimenti alle imprese e politiche del lavoro e della formazione)
che verranno finanziati, nel periodo di riferimento, dai Fondi
Strutturali (FS), dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) nonché
dallo stesso Bilancio Regionale.
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QSN: il percorso
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documento Strategico Preliminare Regionale
Il DSR dell’Abruzzo contiene, secondo le linee guida:
DSPR ABRUZZO
2/3
Materiali
2007-2013
CREDITI
217
- le analisi socio economiche relative al contesto regionale - e
cioè i punti di forza da valorizzare e le debolezze da superare del sistema abruzzese per promuovere la crescita;
- il quadro delle attività programmate nel recente passato per il
territorio regionale con riferimento alle risorse provenienti dai
fondi comunitari della politica di coesione, dai fondi nazionali
(ed in particolare dal FAS) e dai fondi regionali;
- la definizione degli obiettivi di coesione e di competitività;
- le priorità di intervento;
- l'integrazione finanziaria e programmatica;
- l'integrazione tra le politiche regionali e nazionali;
- la governance e le capacità istituzionali.
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la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Documento Strategico Preliminare Regionale
Il Documento Strategico Preliminare tiene conto delle innovazioni
intervenute nel contesto istituzionale e normativo della politica di
coesione comunitaria (Fondi Strutturali) e nazionale realizzata in base
all’art. 119 comma 5 della Costituzione attraverso il FAS, l’Intesa
Istituzionale di Programma e gli Accordi di Programma Quadro.
Con il DSR, la Regione intende partecipare alla predisposizione del
Quadro di riferimento strategico nazionale (QSN) che il Governo dovrà
presentare alla Commissione Europea per attivare il processo di
programmazione dei fondi strutturali (FESR e FSE) per la futura politica
di coesione economica e sociale.
DSPR ABRUZZO
3/3
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
218
Scarica
•D.S.R. - La Giunta Regionale in data 29 dicembre 2005 con
deliberazione n. 1379/C ha approvato il Documento
Strategico Regionale. Lo stesso è attualmente all'attenzione
del Consiglio Regionale.
•D.S.R. Allegato Statistico
•D.S.R. Appendice
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Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Programma Regionale di Sviluppo 1998-2000
Il Programma Regionale di Sviluppo 1998 - 2000 è stato
approvato con deliberazione del Consiglio Regionale
10.02.1999, n. 114/1 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale
della Regione Abruzzo n. 20 Speciale del 19 marzo
1999.
PRS 1998-2000 ABRUZZO
1/1
Materiali
2007-2013
CREDITI
219
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la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
QRR ABRUZZO
1/2
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
220
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Quadro di Riferimento Regionale
Il Q.R.R. è stato approvato con deliberazione del Consiglio
Regionale n° 147/4 del 26.01.2000 e pubblicato sul
Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo n. 35 Speciale
del 24 marzo 2000.
Il Quadro di Riferimento Regionale (Q.R.R.) è previsto
dalla legge regionale 27 aprile 1995 n. 70 testo coordinato,
"Norme per la conservazione, tutela, trasformazione del
territorio della Regione Abruzzo", che all'art. 3 ne elenca i
contenuti ed all'art. 4 ne descrive il procedimento
formativo.
"Il Q.R.R. - dice l'art. 3 - costituisce la proiezione
territoriale del Programma di Sviluppo Regionale, ....
definisce indirizzi e direttive di politica regionale per la
pianificazione e la salvaguardia del territorio. .... costituisce
inoltre il fondamentale strumento di indirizzo e di
coordinamento della pianificazione di livello intermedio e
locale".
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2007-2013
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DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
QRR ABRUZZO
2/2
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Quadro di Riferimento Regionale
Si ribadisce quell'organico collegamento tra pianificazione,
come strumento, e programmazione socio - economica, come
governo del territorio in tutti i suoi aspetti, già presente al
costituente regionale il quale con autorevolezza, nell'art. 9 del
primo Statuto regionale, puntualizza che "la Regione cura la
realizzazione del programma di sviluppo, provvedendo con la
legge regionale all'attuazione dei piani relativi, al fine di
determinare l'assetto del territorio, assicurandone, nel rispetto
delle caratteristiche naturali, la piena valorizzazione ...;
pianificare il territorio e controllare l'uso del suolo e del
sottosuolo attraverso la definizione, l'elaborazione e
l'attuazione della pianificazione urbanistica...".
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221
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Lisbona e
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la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
INTESA ISTITUZIONALE DI
PROGRAMMA
1/3
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
222
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Intesa Istituzionale di Programma
Le Intese Istituzionali di Programma hanno già vissuto, prima
di essere siglate, un primo anno di “rodaggio”, con fondi
esclusivamente nazionali. In quella prima applicazione,
relativa all’anno 1998, furono finanziati[1], esclusivamente
interventi di completamento di opere già avviate o realizzate
solo in parte, per un ammontare di 140 miliardi, e 16 studi di
fattibilità (13 proposti dalla Regione e 3 proposti dalle
Amministrazioni centrali) per oltre 7 miliardi.
L’Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo e la Regione
Abruzzo siglata il 15 febbraio 2000, nei tre assi proritari che
prevede, corrispondenti ad altrettanti obiettivi di politica
economica regionale (Valorizzazione delle risorse storicoculturali e ambientali, Potenziamento delle infrastrutture di
collegamento, Potenziamento delle infrastrutture a servizio
delle utenze economiche, civili e socio-sanitarie), utilizza per il
1999, delle tre fonti finanziarie possibili, soltanto quelle
destinate all’Abruzzo per l’Intesa dal CIPE[2], che ammontano
ad un totale di 116 miliardi[3].
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Lisbona e
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la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
INTESA ISTITUZIONALE DI
PROGRAMMA
2/3
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
223
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
Intesa Istituzionale di Programma
Tali risorse sono destinate, tenuto conto dei vincoli nei contenuti del
programma e nelle dimensioni delle opere contenute nella delibera CIPE,
per realizzare vari progetti di infrastrutture industriali in tutto il territorio
regionale (per 34,8 miliardi); infrastrutture viarie (13,8 miliardi), idriche
(11,2 miliardi), nonchè azioni infrastrutturali nei nuovi patti territoriali
non ancora approvati dal CIPE (Marsica, Comunità Montana Peligna e
Trigno Sinello per complessivi 52,2 miliardi), completamento di una
Misura del Patto Territoriale Sangro-Aventino per 1,5 miliardi; vari studi
di fattibilità per complessivi 1,5 miliardi.
Per i prossimi anni, sono in fase di accertamento le risorse di enti ed
aziende statali, e cresceranno le risorse che lo Stato destinerà
appositamente alle Intese (la quota statale di finanziamento), che
comunque saranno allocate di anno in anno nella Legge Finanziaria. Per il
2000, la Regione Abruzzo, presumibilmente, potrà contare su una quota
del 4,4% delle risorse nazionali, ancora da ripartire tra Regioni, per un
totale di 130 miliardi. Per il 2001, analoga cifra è prevista dal Documento
di Programmazione Economica e Finanziaria. Ulteriori risorse dovranno
essere reperite presso le Amministrazioni e le aziende statali da un lato, e
nel bilancio regionale dall’altro.
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2007-2013
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DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
INTESA ISTITUZIONALE
DI PROGRAMMA
3/3
Materiali
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
Documenti di
programmazione
Abruzzo
Intesa Istituzionale di Programma
L’Intesa tra la Regione e il Governo nazionale prevede 11 accordi di
programma-quadro, che stanno nascendo dalla ricognizione dei progetti
in atto da parte del Tavolo bilaterale Stato-Regione.
[1] ai sensi della deliberazione CIPE n. 70 del 9 luglio 1998
[2] con deliberazione n. 214/99
[3] L’utilizzo di tali risorse è comunque soggetto ai vincoli definiti dalla
deliberazione CIPE citata
-il 30% delle risorse può essere destinato al completamento di opere
pubbliche già avviate, e positivamente istruite dal CIPE per il 1998 su
proposta delle Regioni in applicazione della precedente Deliberazione
CIPE n. 70/98;
-soltanto fino al il 10% delle risorse totali è riservato a progetti di
dimensione inferiore ai 10 miliardi;
-i progetti da poter finanziare con l’Intesa devono essere di ammontare
superiore ai 10 miliardi;
-una piccola parte delle risorse, fino a un massimo del 3% del totale, deve
essere destinata a studi di fattibilità di nuove grandi opere pubbliche, da
realizzare con accordi di programma nei prossimi anni.
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224
Sezione
tematica
Intesa
Allegato tecnico
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2007-2013:
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2007-2013
la strategia
DOCUMENTI DI
PROGRAMMAZIONE
INTESA GENERALE
QUADRO
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Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
225
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
INTESA GENERALE QUADRO tra il Ministero delle
Infrastrutture e la Regione Abruzzo
Il 20 dicembre 2002, presso la presidenza del
Consiglio dei Ministri a Roma, tra il Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro
Lunardi e la Regione Abruzzo, rappresentata dal
Presidente Giovanni Pace, è stata firmata l’Intesa
Generale Quadro per la realizzazione degli
interventi previsti in Abruzzo dal “Primo
programma di infrastrutture strategiche” di
rilevante interesse nazionale, di cui alla Delibera
CIPE n. 121 del 21 dicembre 2001, attuativa della
Legge n. 443 del 21 dicembre 2001 (detta “LeggeObiettivo”).
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PROGRAMMAZIONE
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QUADRO
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CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
Sezione
tematica
Abruzzo
INTESA GENERALE QUADRO tra il Ministero delle
Infrastrutture e la Regione Abruzzo
L’Intesa, che reca in calce anche le firme del Presidente del
Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, del Ministro per
l’Ambiente e la Tutela del Territorio Altero Matteoli e del
Ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia, destina
1.143,7 milioni di euro alla realizzazione e/o al completamento
delle grandi opere viarie e ferroviarie, rientranti nelle direttrici
del
“Corridoio Plurimodale Adriatico” e dei “Corridoi
trasversali e dorsale appenninica”, nonché di opere per la
soluzione del problema dell’emergenza idrica in Abruzzo, ed
affida ad ulteriori e successivi Atti aggiuntivi la realizzazione
delle grandi infrastrutture nei settori energetico e delle
comunicazioni.
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Documenti di
programmazione
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SEZIONE
TEMATICA
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Sezione
tematica
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SEZIONE TEMATICA
1.Studi/analisi del territorio abruzzese
2.Approfondimenti metodologici
INDICE
Materiali
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CREDITI
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Abruzzo
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SEZIONE
TEMATICA
Documenti di
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TEMI
•ECONOMIA E MERCATO DEL LAVORO
•AMBIENTE E TURISMO
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
•ANALISI TERRITORIALI
Materiali
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CREDITI
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Sezione
tematica
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SEZIONE
TEMATICA
Sezione
tematica
Abruzzo
ECONOMIA E MERCATO DEL LAVORO
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
Materiali
2007-2013
CREDITI
Documenti di
programmazione
229
•
CRESA - IL MERCATO DEL LAVORO IN ABRUZZO
•
CRESA - RAPPORTO SULLA ECONOMIA ABRUZZESE
2004
•
BANCA D’ITALIA - NOTE SULL’ANDAMENTO
DELL’ECONOMIA DELL’ABRUZZO
1999 – 2000 – 2001 – 2002 – 2003 – 2004
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SEZIONE
TEMATICA
Documenti di
programmazione
Abruzzo
AMBIENTE E TURISMO
• A.R.T.A. - RAPPORTO SULLO STATO
DELL’AMBIENTE 2001
VOLUME 1 e VOLUME II
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
• CRESA’- Il TURISMO IN ABRUZZO
INTRODUZIONE
CAP I
Materiali
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CREDITI
CAP II
230
CAP III
Sezione
tematica
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SEZIONE
TEMATICA
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Sezione
tematica
Abruzzo
ANALISI TERRITORIALI
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
231
•
CRESA - DISTRETTI INDUSTRIALI E
CRESCITA ECONOMICA. IL CASO
DELL’ABRUZZO
•
CRESA - LA MONTAGNA ABRUZZESE –
INDICATORI DI MARGINALITA’
•
SVILUPPO ITALIA – ANALISI DEI SISTEMI
PRODUTTIVI TERRITORIALI
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di Sviluppo (PRS)
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SEZIONE
TEMATICA
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
CRESA CENTRO REGIONALE DI STUDI
E RICERCHE ECONOMICO SOCIALI
DISTRETTI INDUSTRIALI E CRESCITA
ECONOMICA. IL CASO DELL’ABRUZZO
•Introduzione
•Capitolo I
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
•Capitolo II
•Capitolo III
•Capitolo IV – V
Materiali
2007-2013
CREDITI
•Indice Tabelle
•Bibliografia
232
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TEMATICA
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
CRESA CENTRO REGIONALE DI STUDI
E RICERCHE ECONOMICO SOCIALI
IL MERCATO DEL LAVORO IN ABRUZZO
•Introduzione
•Capitolo I
•Capitolo II
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
•Capitolo III
•Capitolo IV
•Capitolo V
Materiali
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CREDITI
233
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TEMATICA
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programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
CRESA CENTRO REGIONALE DI STUDI E
RICERCHE ECONOMICO SOCIALI
RAPPORTO SULLA ECONOMIA ABRUZZESE 2004
•Presentazione
•Capitolo I
•Capitolo II
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
•Capitolo III
Materiali
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CREDITI
234
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SEZIONE
TEMATICA
Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
CRESA CENTRO REGIONALE DI STUDI E
RICERCHE ECONOMICO SOCIALI
LA MONTAGNA ABRUZZESE – INDICATORI DI
MARGINALITA’
•Appendice statistica
1. STUDI/ANALISI DEL
TERRITORIO ABRUZZESE
•Introduzione
•Marginalità
•Prefazione
Materiali
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CREDITI
•Sommario
235
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SEZIONE
TEMATICA
Documenti di
programmazione
TEMI
•RUOLO DELLE PROVINCE
•PARTENARIATO ECONOMICO E SOCIALE
•SVILUPPO URBANO
2. APPROFONDIMENTI
METODOLOGI
•BIBLIOTECA SVILUPPO LOCALE
Materiali
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CREDITI
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tematica
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Lisbona e
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QSN: il percorso
italiano
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Documenti di
programmazione
Sezione
tematica
Abruzzo
la strategia
SEZIONE
TEMATICA
TEMI
PARTENARIATO ECONOMICO E SOCIALE
2. APPROFONDIMENTI
METODOLOGI
Materiali
2007-2013
CREDITI
Piano Regionale
di Sviluppo (PRS)
237
•
SVILUPPO ITALIA - Il partenariato Economico e Sociale: analisi
e raccolta documentale I Parte (Analisi dei documenti)
•
SVILUPPO ITALIA - Il partenariato Economico e Sociale: analisi
e raccolta documentale II Parte (Raccolta dei documenti)
•
CNEL - I PATTI SOCIALI E LE ESPERIENZE DELLA
CONCERTAZIONE LOCALE PER LO SVILUPPO E
L’OCCUPAZIONE NELLE REGIONI ITALIANE
Osservazioni e proposte Assemblea, 29 aprile 2004
•
CNEL - Gruppo di Lavoro Mezzogiorno Rapporto sullo stato
della Partnership per l’attuazione del QCS 2000-2006 per le regioni
dell’Obiettivo 1 - Rapporto Finale
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