Anno 4 - n. 1
Gennaio 1985
Periodico mensile della
Coop Lombardia
Comitato di Redazione
Antonio Bertolini, Sergio Ferrario
Sergio Ghiringhelli, Lidia Lemmi
Oddino Magnani, Daniele
Moltrasio, Ugo Pinferi, Enrico
Rossi, Adolfo Scalpelli, Elio
Susani, Alberto Temi, Giorgio V07.7:4
Direttore responsabil e
Adolfo Scalpelli
Comitato
Regionale
Lombardo
Impaginazione:
Franco Malaguti
Maria Rosa Torri
Stampa: Coop. "Il Guado"
Corbetta (M1) - Tel. 02 -9794461 /2
Disegni:
Spedizione in abbonamento
postale gruppo 111170.
Marina Vecchi
Editrice Coep Lombardia
Viale Famagesta. 75
20142 Milano - Tel. 84.65.846
Autorizzazione del
Trib. di Milano n, 144
del 14 aprile 1982
quale
Più che un Peschiera
Borromeo:
augurio
un impegno tutto pronto!
di Antonio Bertolini
I] 1984
è stato ancora un anno difficile per
l'economia dei nostro Paese e si è concluso in
modo drammatico con l'ennesimo attentato terroristico che ha stroncato la vita a inermi e tranquilli
cittadini riproponendo il problema della SiCUre72a
di ognuno in uno Stato libero e democratico. In
questa strategia dell'insicurezza vi sono inoltre
gravi pericoli di destabilizzazione del nostro sistema democratico. C'è dunque di che riflettere per il
nuovo anno, quello che si è appena aperto, sul
ruolo e i compiti che ognuno può avere per contribuire a risolvere i grossi problemi che 1'84 ci ha
lasciato in eredità, In tutti i settori e a tutti i livelli.
Sui piano politico e per i settori economici. Per la
Coop Lombardia l'impegno è come sempre al
meglio delle sue possibilità per proseguire nel
cammino intrapreso e costruire una efficiente e
forte azienda cooperativa al servizio dei consumatori. Si è concluso iI primo anno di vita di questa
Coop Lombardia generata dall'Unicoop. dall'Unione di Cremona e dal Consorzio di Pieve Emanuele. L'unificazione ha dunque un anno. che è
stato un anno impegnativo per tutti nell'assestamento degli effetti un po' sconvolgenti che in alcuni settori di attività la fusione ha provocato. Abbiamo lavorato anche per ritrovare il necessario
equilibrio per far fronte ai compiti impegnativi che
ci siamo dati, che vogliamo raggiungere
All'interno dell'azienda abbiamo in corso trattative con le organizzazioni sindacali per il contratto
integrativoe non possiamo che formulare il nostro
augurio che tutto possa concludersi in modo soddisfacente per i lavoratori e contestualmente anche
per la Coop Lombardia anche perché vi è qui un
punto nodale della vita aziendale: il rapporto con i
lavoratori dipendenti. Nel rispetto dei ruoli vi è un
obiettivo di interesse comune: fare della Coop
Lombardia un'azienda moderna. impegnata nello
sviluppo. capace di competere sul mercato per
assicurarsi un ruolo di difesa dei consumatori funzione intesa nel suo più ampio significato.
Nel 11985 apriremo due nuovi moderni supermercati. Il 23 gennaio aprirà i battenti il supermercato di Peschiera Borromeo ed entro
primo semestre anche i soci e i consumatori di
Navate Milanese, comune di antiche e fiorenti
tradizioni cooperative, potranno valersi di una
moderna struttura per i loro acquisti nel settore
alimentare, con qualche nuova esperienza anche
nel settore extra alimentare_ Dopo aver gettato
solide basi. proseguiremo sempre nel corso del
nuovo anno per concretizzare il nostro impegno a
Cremona, nell'area ex Frani di Porta Po e nella
città di Brescia dove ci sarà una nuova qualificata
presenza della cooperazione di consumo. In una
delle sue ultime riunioni il Consiglio di amministrazione ha deliberato un impegnativo programma di sviluppo per i prossimi quattro anni,
programma che come abbiamo visto ha già preso
avvio e che potrà assicurare oltre a nuovi posti di
lavoro una graduale espansione ed un ulteriore
consolidamento della cooperativa unitamente a
un processo di ammodernamento della propria
rete, accompagnato dalla necessaria innovazione
tecnologica. Tutto questo rappresenta una earanzia per il nostro corpo sociale, in particolare per
tutti i soci prestatori che hanno depositato il loro
risparmio presso la Coop Lombardia. Nell'auspicare che questo rapporto si consolidi sempre di più
sollecitiamo tutti a una collaborazione critica. attiva, che possa contribuire a migliorare il nostro
lavoro_ Il 1985 sarà un anno impegnativo: di fronte ad un andamento dei consumi molto incerto.
abbiamo un aumento di costi che tende a superare
l'indice infiattivo in quanto il settore alimentare è
largamente al di sotto della media generale. Il
nostro perciò più che un augurio vuole essere un
impegno che esprime una convinta volontà di fare
ancora di più e meglio per far progredire ulteriormente il movimento cooperativo. Anche questo è
un modo per migliorare qualche cosa della nostra
vita. del nostro lavoro. della nostra comunità.
Buono sconto
soci n. i
Quatt:- 3
chili di
mele
11 23 gennaio se il supermercato fosse una nave. ci sareigbe il varo con la bottiglia
di champagne,
La Coop torna in un'area
importante con una presenza da non sottovalutare certo.
Un edificio moderno. innovatore. esteticamente grade-
vale. Nelle foto un lato dell'edificio a oblò e i banchi di
vendita. Quasi 2600 metri di
superficie coperta. di cui
1.300 di vendita e decine di
metri lineari di scaffalature.
cine quanto di più moderno
si può avere.
P l'ultimo nato della Cnop
Lombardia. Lunga vita!
dal consorzio
coop V.O.G. di
Bolzano. Mele
dell'Alto Adige
preferite e
apprezzate da
clienti e
consumatori
Un pallFedicesima è rimasta a casa i
Alimeritae avanC tutta
Abbilgliamento non bere Ce scarpe quasi un disastro)
Non ci si aspettava un buon Natale: le previsioni di vendita erano improntate a notevole prudenza. I.landametito delle vendite di alimentari
nei mesi di ottobre e di novembre non era stato brillante e non induceva
certo all'ottimismo. A rete omogenea (e cioè escludendo i nuovi supermercati di Vigevano e BareQgioll sia ottobre che novembre si erano chiusi
con vendite. anche se di poco. al di sotto del preventivo. Ed erano ormai
anni che nella nostra Cooperativa ciò non accadeva più.
Anche in Consiglio di Amministrazione. allorquando si discusse dei
Saldi, svendite eccezionali, sconti. Le vetrine sono piene di richiami. Cartelli coloratissimi tentano di catturare il maggior
numero di clienti. I cartellini dei
prezzi, registrano, all'ingiù, balzi
del cinquanta_ sessanta per cento: impennate degne del più virtuoso fra i seguaci della breakdance.
'Diciamo la verità, quest'anno la
stagione delle vendite, soprattutto nei settori dell'abbigliamento e delle calzature, non è
andata proprio bene ed ora i
commercianti tentano di rifarsi
a suon di saldi e di ribassi.
La torta da spartirsi, in dicembre, non era male.
L'ondata di tredicesime, per Milano e provincia, ammontava a
duemila miliardi. Ma era una
torta solo apparentemente intatta. Nel corso dell'anno l'avevano già sbocconcellata i debiti,
le tasse, la diminuita capacità
d'acquisto degli stipendi. Quei
duemila miliardi, smentendo le
previsioni più rosee han dovuto
far fronte ai problemi collegali
con una diffusa disoccupazione
giovanile e con zone di crisi.
probabili incassi del mese di dicembre. si stimò di non raggiungere il
preventivo per oltre 2011 milioni. Ma queste pessimistiche previsioni per
fortuna non si sono avverate: il mese di dicembre è andato bene. Il
preventivo di vendite è stato abbondantemente superato. I:incremento
sul mese di dicembre del 1983, sia in milioni clic in percentuale, è più che
soddisfacente. Bisogna tornare indietro fino al mese di maggio per ritrovare simili positivi risultati.
In questo quadro resta un unico importante difetto: il buon risultato di
dicembre è quasi interamente prudono dai soli grandi punti di vendita. 1
punti di vendita medio-piccoli confermano invece una tendenza già emersa in questi ultimi tempi e, tranne alcune eCCe71011i, manifestano
difficoltà nel tenere il passo.
Ci si attendeva inoltre che il 1984 portasse a qualche modifica nei consumi del periodo natalizio. La crisi economica, la disoccupazione. le
minori disponibilità avrebbero potuto produrre qualche orientamento
diverso nelle scelte di acquisto dei nostri clienti.
Anche questa ipotesi non sembra si sia avverata, almeno sulla base dei
primi dati disponibili.
Molto alta e stata la vendita dei classici dolci natalizi. panettone e
pandoro, tanta da procurarci qualche difficoltà di rifornimento. E prima
di tutti gli altri si sono esauriti proprio i panettoni più costosi. quelli
farciti o ricoperti. Si sono realizzate buone vendite anche per tutti gli
altri prodotti tipicamente natalizi: spumanti (specialmente quelli italiani:
era ora!). liquori. dolci, capponi. tacchini, agnelli, ecc. Ma anche i prodotti dei banchi di gastronomia hanno venduto bene, compreso il costosissimo salmone affumicato. Forse, ancora una volta, i nostri clienti, da
buoni italiani, hanno deciso di nulla sacrificare sulla tavola delle festività
natalizie,
Guido Toletti
Le conseguenze si sono fatte
sentire. "1 clienti sono diventati
più riflessivi". "Siamo di fronte
ad una maturazione del consumatore: quest'anno sono andati
a ruba soprattutto i regali utili".
"La stagione del consumismo è
finita, ormai anche noi commercianti dobbiamo tenerne
conto". 1 commenti si sono
sprecati, tutti ben allineati sulla
stessa lunghezza d'onda. Ovunque — a parte il settore degli
alimentari — si sono registrati
magri bilanci.
C'è anche chi ha provato a cercare le cause, vere o presunte, di
questo fenomeno. I calzaturieri,
ad esempio, hanno dato la colpa
al tempo: "Se fosse piovuto a
lungo, o nevicato, le cose sarebbero andate molto diversamente — dicono.Invece si e ripetuto
lo stesso fenomeno dell'83, un
anno tragico. Solo dopo il 15
dicembre abbiamo avuto un'affluenza un po' più sostenuta, ma
non tanto da risollevare una
stagione tutto sommato negativa"Altri, come i commercianti del
centro (soprattutto abbigli amen-
M), se la sono presa con le bancarelle natalizie. "Ci hanno rubato i clienti, che prima guardavano le nostre vetrine, e poi andavano a comprare da loro- accusano. Una versione un poi riduttiva e forse grottesca, che
non tien conto di un particolare:
quest'anno in generale, tutti sono stati molto attenti a non
svuotare i portafogli. Tanto che
anche nel settore dei giocattoli si
sono avuti risultati a sorpresa:
Babbi Natale sparagnini, crollo
degli aggeggi elettronici (rimpiazzati dai computers che permettono sia í "giochini", sia il
controllo dei bilanci di famiglia
minuto per minuto), tenuta degli articoli tradizionali.
Chi ha giocato la parte del leone
sono stati i profumieri. Neí loro
negozi, ad un prezzo relativamente contenuto, si poteva trovare roggetto-regalo, con il quale fare bella figura senza andare
in crisi. Ma il boom si avuto
nel campo degli elettrodomestiti, segno evidente che si è dovuto
far buon viso a cattiva sorte
spacciando per regalo affettuoso qualche bella lavatrice,
Il segno più evidente di una stagione magra è venuto dopo
Santo Stefano. I saldi sono fioriti con notevole anticipo rispetto all'anno scorso (2 gennaio
contro il 16) ed hanno coinvolto
anche i negozi che, per tutto
l'anno, avevano esposto prezzi
da capogiro. Ma, contrariamente al solito, c'è un dato nuovo:
nel gennaio dcll'84 il novanta
per cento dei commercianti si
tuffò nell'operazione. Per ora,
invece, si parla solo del 45 per
cento (più un altro venti per cento che fa sola vendite promozionali). Per caso si sta prendendo atto che il cliente non abbocca più con facilità? Che il
consumatore è diventato più
guardingo? Toni Matalon, delfAscobaires — Passociazionedei negozianti di Corso Buenos
Aires, uno degli assi del quadrilatero dello shopping — la spiega casi: '1.a grande isteria del
saldo è tramontata. I negozianti
si sono resi conto che forzare la
mano vendendo a prezzo ridotto fa perdere credibilità".
Fabio Zanchi
Buono Sconto Soci
N. 1
QuztrieD e
inde
dell Consorrzio Coo V.O.G.
I»
111 oâzag-fich, Melle delill'Alto Adige
p]refeiite ed appil-ezzate
ellfiend e cortssumatod
Mele dell' 410
211 1109e~
L. UN
Le mele SaMIMO conseweite
un'ellegante e comoda confezllone
dall 25/1/1935 al 16/2/1985
Notizie utili su un frutto gustoso
Rossana Brunelli
è rinan
"Una mela al giorno leva il medico di torno". E un detto diffuso dalle nostre parti, senz'altro
degno di nota. La mela, infatti,
contiene molte sostanze utili al
nutrimento e alla salute del nostro organismo. È un frutto acidulo-zuccherino la cui composizione chimica per 100 grammi
di sostanza è la seguente: 86%di
acqua, 0,2%di proteine, 0,3% di
grassi, l 1,1% di zuccheri, 2% di
fibra alimentare e inoltre 6 milligrammi di calcio, 117 milligrammi di potassio, 12 milligrammi di fosforo, dai 2 ai 14
milligrammi di vitamina C e 8
microgrammi di vitamina A. Il
valore calorico è di 45 calorie
perciò una mela di media grandezza apporta circa 100 calorie.
Oltre a questi costituenti essenziali, ve ne sono altri presenti in
tracce che conferiscono a questo
dolce frutto un aroma e un gusto particolari: acidi organici —
soprattutto il malico e il citrico
— geraniolo, enzimi, tannini,
ecc.
La mela svolge un'azione depurativa se assunta lontano dai pasti; esplica un'azione antisettica
intestinale favorendo la secrezione di un enzima battericida
(diastasi). Agisce contro le enterocoliti e le diarree dei bambini:
è, insomma, un ottimo disinfettante. Lo zucchero che contiene
è per gran parte fruttosio, particolarità questa che la rende adatta ai diabetici.
Alcuni autori affermano che
sgranocchiare una bella mela sia
salutare per le gengive e che l'acido ossalico che contiene abbia
un certo potere sbiancante per i
denti: attenzione, questo non
deve farci dimenticare lo spazzolino! La mela è anche un integratore minerale e vitaminico
disponibile in ogni stagione: le
tecniche di conservazione e i diversificati tempi di maturazione
delle mille varietà che esistono
ne garantiscono la presenza sulle nostre tavole ogni giorno. La
mela ha un notevole potere alcalinizzante, neutralizza, cioé, le
sostanze acide derivanti ad esempio dagli alimenti proteici
(carni, pesci) che sono acidoformatori; per questo è indicata
anche negli stati di acidosi (stati
febbrili, gotta, reumatismo). La
mela non ha certo il contenuto
di vitamina C delle arance (50
mg/ 100 g.) in compenso ha una
discreta quantità di vitamina A,
utile agli epiteli e alla salute degli
occhi.
È, di solito, molto digeribile ed è
forse uno dei pochi frutti che,
anche se preso a fine pasto, non
provochi fermentazioni intestinali: cioè non ci sono cibi "incompatibili" con la mela.
Torta e insalata di mele
50 g di burro, 20 g di lievito di birra, tre mele. mezza tazza di
farina integrale, mezza tazza di fiocchi d'avena. tre cucchiai di
miele grezzo. un cucchiaio di zucchero scuro. un pizzico di sale.
Far sciogliere il burro e aggiungere il miele e un uovo_ Mescolare
bene aggiungendo la farina poco alla volta. Sciogliere il lievito in
acqua tiepida e aggiungerlo all'impasto. La pasta deve risultare
omogenea e semiliquida. Foderare la tortiera con carta oleata e
versarvi la pasta fino a 3/4 della sua profondità. Passare i fiocchi
in una noce di burro, aggiungere il cucchiaio di zucchero e far
rosolare. Mischiare i fiocchi e le fettine di mela e versare il tutto
sull'impasto nella tortiera. Lasciare riposare 20 minuti e infornare a 150" regolando poi la temperatura a 200'. Cuocere per 45
minuti e servire fredda o tiepida.
Non avete mai assaggiato un'insalata con le mele? Occorre una
pianta di lattuga, una mela renetta, 5 o 6 noci sgusciate e
sminuzzate, un piccolo gambo di sedano verde tagliuzzato, olio e
abbondante succo di limone. Tagliate la mela a dadini e procedete come per una normale insalata. È un antipasto delizioso che
stimola l'appetito e i succhi gastrici. Ricordate che va preparata
appena prima di consumarla per evitare ogni perdita di aroma e
di vitamine. Buon appetito!
A metà mattina è meglio
È comunque meglio consumarla a metà mattina o in qualsiasi
momento di pausa della giornata per meglio apprezzarne il gusto e sfruttare al massimo le sue
proprietà. La composizione chimica citata prima non è un dato
fisso perché la ricchezza in questo o quel nutriente dipende da
molte variabili: il terrena, l'esposizione solare, il clima, la varietà
presa in esame, il livello di maturazione e le tecniche di conservazione. 11 contenuto varia in
modo irrisorio per quanto riguarda proteine e grassi e più
sensibilmente per le vitamine i
minerali e gli zuccheri. La quantità di zuccheri è chiaramente
influenzata da! grado di maturazione: può variare dal 4 al
12% per gli zuccheri semplici a
scapito del contenuto in amidi e
acidi organici che man mano
diminuisce. Che dire della buccia?
Considerando la sua ricchezza
vitaminica e di pectine, così utili
alla "pulizia" dell'organismo, bisognerebbe senz'altro consumarla usando, però, qualche precauzione: lavarla bene in acqua
in cui sia stato disciolto un pizzico di bicarbonato di sodio per
eliminare le sostanze tossiche eventualmente presenti (anticrittogamici) e, poi, naturalmente,
risciacquare.
La produzione italiana di mele
consiste di circa 23 milioni di
quintali annui, seconda, nel nostro Paese solo alla vite. Le regioni maggiormente interessate
alla produzione sono l'Emilia
Romagna, il Trentino-Alto Adige, il Veneto, il Piemonte e la
Campania. È, infatti, una specie
arborea dei climi temperatofreddi che viene coltivata, però,
in terreni dalle caratteristiche
più diverse (calcarei, sabbiosi,
argillosi).
5000 varietà, ma non le diciamo tutte
1[11 VOG Tatecogitie:
37 Cooperative frutticoltori
1 Stabilimento per l'estrazione e la concentrazione di succhi di mele e la produzione di solid-pac
5.500 produttori
11.000 ettari di terreno di produzione
300.000 tonnellate di mele
5.000 tonnellate di pere
magazzini per lo stoccaggio di 290.000
tonnellate di frutta di cui
280.000 tonnellate in celle CO2
37 magazzini di lavorazione, modernamente attrezzati con linee di lavorazione
meccaniche.
Abbiamo parlato di innumerevoli varietà: se ne conoscono più
di 5000; le più coltivate in Italia
sono le seguenti:
— Renetta del Canadà, grossa
a buccia ruvida color ruggine
— Decia
— Renetta tirolese
- Jonathan, di un bel colore
rosso brillante, nel nord Italia,
Nel Veronese la Fior di Maggio
e la Morettini. Nell'Emilia la varietà più coltivata è la Stark Delicious (Delizia), a forma leggermente conica e di color rosso
o giallo nel tipo Golden, molto
dolce. Abbiamo poi l'Abbondanza, molto grossa e rosso lucida; la Imperatore, a buccia
verde-giallastra; la Rambour
appiattita ai poli, rosso violacea
e a lunga conservazione; la Del
Commercio, rosso striata; la
Durella, la Calvilla e molte altre.
Gli Stati Uniti d'America sono i
maggiori produttori mondiali,
in Europa assumono grande
importanza la produzione francese e quella tedesco-orientale;
in Estremo Oriente quella giapponese. Nuova Zelanda, Argentina c Australia vanno assumendo sempre più importanza
e, data la loro posizione geografica, sono in grado di fare forte
concorrenza alle mele europee
conservate in frigorifero, offrendo sui nostri mercati frutta
fresca nel periodo primaverileestivo:
La frutta fresca presenta in genere una grande deperibilità che
dipende dal contenuto acquoso
e dalla consistenza della polpa.
La mela è tra i tipi di frutta che
presentano meno problemi di
conservazione. Essendo zuccherina, dopo la completa maturazione, tende però a fermentare,
dando quantità notevoli di alcool. Questo fatto è utilizzato
proficuamente dall'industria per
ottenere alcool etilico. In particolare dalle mele si ricava il sidro, il cuo contenuto alcoolico
varia dal 3 al 7%, per cui non
può essere conservato a lungo; il
suo valore energetico varia da
37 a 42 kcal/ 100 ml (quello del
vino è di circa 75 kcal/ 100 ml).
Anche la legge si occupa di lei...
D.M. 30/ 11/58 stabilisce per
le mele le seguenti qualifiche di
selezione:
— categoria Extra: esenti da
qualsiasi difetto, i frutti devono
essere raccolti a mano ed essere
muniti di peduncolo;
— categoria Prima: di buona
qualità, con qualche leggero difetto da gelo, da striature di origine meccanica, da ruggine (derivanti da trattamenti antiparassitari);
— categoria Mercantile: comprende frutti di forma irregola-
re, privi di peduncolo e della
colorazione tipica, con difetti esterni. Lo scopo di questa classificazione — stabilita con decreto anche per gli altri prodotti
ortofrutticoli — è quella di regolamentare soprattutto le esportazioni sui mercati esteri, garantendo la freschezza e la buona
qualità del prodotto.
Il modo migliore di gustare una
mela è senz'altro quello di consumarla così come è o in macedonia con succo di limone.
Le mele cotte a lungo in acqua e
zucchero perdono molte delle
loro proprietà minerali e vitaminiche; a chi ha problemi di
masticazione si può consigliare
di cuocerle sulla lastra del forno,
dopo aver tolto il torsolo con
l'apposita apparecchio o con un
coltello e aggiunto del miele e
delle noci tritate, in modo da
ottenere un frutto morbido gustoso e ugualmente nutriente.
7
Le tentazioni alimentari dei lunghi inverni
Shnonetla Salvini
Fa fred o, ma non c'è
bisogno di abbuffusi
frIDLISTIZ
Ecco chi
d'inverno
deve
ingoiare
pfrà calorie
delle eg,11 rie
li freddo è arrivato. E con il
freddo wiche la vaglia di starsene in casa al caldo, magari
can un caminetto acceso e
qualche salsiccia da arrostire e
da consumare poi con una
bella polenta franante. •
Quante volte si sognano queste cose nelle fredde giornate
invernali! Suscitano una certa
invidia gli animali che, al
primo freddo, si ritirano in letargo nelle loro tane, dopo aver fiato una buona provvista
di cibo.
D'inverno, più che nelle altre
stagioni, il cibo si trasforma
da pura necessità in riia: si
trascorre più tempo in casa, e
quindi ci si può dedicare alla
preparazione ed alla degusta:ione di cibi più elaborati.
Ma oltre ad evocare queste
immagini, l'inverno richiama
alla nostra men re un "certo"
tipo di alimenti, che spesso,
guarda caso, sono proprio gli
alimenti più energetici, ricchi
quindi di calorie e, spesso, di
grassi.
Ne sono un tipico esempio i
vari cotechini e zamponi che
si COITSUIMMO nella stagione
invernale, le carni di maiale
che rientrano in molti piatti
tipici regionali e ancora le noci, mandorle nocciole ecc. che
compaiono sulle tavole proprio nel pieno dell'inverno.
E mollo comune associare all'idea di freddo un cibo particolarmente calorico. Questo è
sicuramente mirato istintivo,
acquisito dall'uomo nel corso
dei secoli: l'idea di caldo viene
fornita in primo luogo dalla
feti stesa del cibo,
Matti il calore passa dall'alimento al nostro organismo,
contribuendo quindi al suo riscaldamento_ Non è un caso
ad esempio che si consumi
più spesso verdura cruda in
.
estate e cotta, bella calda, in
inverno_ E le bevande? Chi sa
rinunciare ad un thé bollente,
o ad una tazza di cioccolata
calda, o ad un bel bicchiere di
vira hrulè?
ha .semnclo luogo poi, ritorno
deve essersi accorto che alcuni
cibi finriscono più energia di
altri e sono quindi utili per
mantenere al giusto livello la
toirpe•atura corporea.
E proprio questo il punito
principale che spiega la nostra
scelta di cibi più calorici durante l'invento: la temperatura esterna si abbassa, il nostro
corpo deve compiere un lavoro maggiore perché la torrperatura rimanga costante a 37'
e questo si ottiene fficihnente
introducendo cibi energetici
ed in quantità superiore alla
norma.
vari principi nutritivi sviluppano una diversa quantità di
calore: le proteine danna 4
Kcal (calorie) per ogni gramma, gli zuccheri 3,75 Kcal ed
grassi 9 Kc'a/, È per questo ad
esempio che la carne di maiale o la carne ricca di grassi
fornisce più calorie di una
carne magra, come la carne di
vitello, pollo o tacchino. 1
grassi vengono digeriti con una certa lentezza, per ori un
pasto ricco di grassi darà più
facilmente senso di sazierà,
pesantezza e sonnolenza, ed
anche per questo si tende ad
aumentarne il C011.5141710 quando si può stare tranquilli in
casa, in attesa della digestione.
Anche i dolci sono molto caloriei e quindi consumati con
maggior frequenza nella .stagioire fredda. Lo zucchero,
diversamente dai grassi, viene
assorbito più velocemente, per
(Vi è una .fotte di mogia
quasi immediata.
wingimm
Nei paesi a clima freddo, pensiamo al nord Europa o nord
America, c'è la tendenza ad un
maggiore consumo di dolciumi
e grassi alimentari, perché questi
cibi sono una notevole fonte di
energia per l'organismo.
Ma, oggi come oggi, esiste veramente questa necessità? Noi,
che viviamo nell'Italia settentrionale, dove il clima invernale
è discretamente freddo, abbiamo bisogno di introdurre cibo
in quantità superiore alla norma?
Dalle pubblicazioni della FAO
emerge chiaramente il fatto clic
nei paesi industrializzati, il clima
non influenza il metabolismo in
modo notevole: in genere, soprattutto nelle città, la giornata
viene trascorsa fra casa, ufficio e
mezzi di trasporto, e quindi il
tempo effettivamente trascorso
all'aperto è molto !imitato, ed
inoltre si esce sempre molto coperti. Quindi solo chi svolge la
ci
di calore
con quel
oppino
natorre
propria attività all'aperto ed é
esposto a temperature molto al
di sotto dello zero, avrà un fabbisogno aumentato del 20% circa, rispetto a quello normale:
ciò significa che un uomo adulto, il cui fabbisogno medio è di
3000 Kcal ne richiederà circa
3600.
Alle nostre latitudini chi vive o
lavora in campagna o chi, pur
vivendo in città, si trovi per molte ore esposto alla temperatura
esterna, avrà necessità di aumentare il consumo alimentare.
Attenzione quindi: un eccesso di
cibo durante l'inverno non è necessario. anzi non farà che creare problemi a chi dovrà poi
smaltire i chili accumulati e per
riprendere la linea che tutti sognano per la bella sta gi one.
li più grosso errore che si compie spesso per scaldarsi è (li bere
alcoolici. Perché un errore? In
effetti non sembrerebbe così, dal
momento che, appena bevuto il
"grappino" sentiamo una piacevole sensazione di calore, che
dallo stomaco si irradia tutto
corpo. Presto si sente caldo anche alle mani e ai piedi ed il viso
sembra acquistare subito un bel
colore rubicondo. Cosa significa tutto ciò? L'alcool ha un effetto sul sistema circolatorio,
più precisamente determina una
vasodilatazione, cioè un rilassamento dei vasi sanguigni, in
particolare dei capillari a livello
della cute. Questo determina una dispersione di calore e quindi
un abbassamento della temperatura.
È quindi evidente che non è per
nulla una buona norma servirsi
di bevande alcooliche per scaldarsi, visto che l'effetto che si
ottiene è esattamente il contra-
rio di quello desiderato.
Spesso ci si fa trarre in inganno
da questa falsa sensazione di calore sviluppato dall'alcool: basti
pensare all'abitudine di bere alcoolici [soprattutto grappa) in
montagna, e alla mitica botticella di alcool portata al collo dai
cani San Bernardo; l'alcool ha si
un effetto tonico, dà una immediata :1iacevole sensazione di calore. ma la dispersione di calore
che pro\ erra in un secondo tempo non è certo da trascurare.
tazione di queste sostanze.
È un grosso errore correre in
farmacia ogni momento e spendere soldi in preparati vitaminici: è necessario invece scegliere
gli alimenti in modo corretto.
La vitamina C, ad esempio,
sembra essere molto importante
nella difesa dell'organismo dalle
malattie da raffreddamento. Inoltre pare che il fabbisogno di
vit. C aumenti del 30% nei fumatori come pure aumenta in
gravidanza e durante l'allatta-
mento. Il fabbisogno giornaliero di vit. C è di 45 mg. (60 mg.
per gravidanza ed allattamento). La tabella indica la quantità
di frutta e verdura che fornisce
questa quantità. Sono comunque molte le vitamine ed i minerali necessari: per coprire tutti i
fabbisogni è indispensabile consumare ogni giorno frutta e ver-
dura, possibilmente crude perché più ricche di vitamine, latte
fresco, miele anziché zucchero e,
di tanto in tanto, un po'd i frutta
secca La natura ci insegna a
mangiare bene: ogni stagione ha
i suoi prodotti, quindi non
comprare primizie e consumare
cibi integrali perché più ricchi di
importanti principi nutritivi,
Uno o due bicchieri di vino a
pasto non sono sicuramente
dannosi, anzi facilitano la digestione perché l'alcool stimola la
segrezione di acido cloridrico
nello stomaco, ma non è bene
eccedere, anche perché l'alcool,
per essere metabolizz -ato, impegna notevolmente il fegato. spesso già affaticato dal carico di
lavoro portato dai grassi presenti nei pasti invernali.
Un modo
corretto
di nutrirsi
può battere
le malattie
E risaputo che un organismo
ben alimentatosi difende meglio
dalle malattie. Ben alimentato
non significa `rimpinzato", ma
alimentato in modo corretto e
con particolare abbondanza di
vitamine e sali minerali. Dal
momento che l'inverno è il periodo in cui siamo più facilmente esposti a malanni di ogni genere, primi fra tutti influenza,
raffreddori e malattie del sistema respiratorio, è evidente l'importanza di arricchire ralimen-
1.
superenergetica
Frutta e verdura (invernali) Una ricetta
2*.
Ars
che forniscono 45 mg. di vitamina C.
Alimento
I /2 arancia
Peso lordo
2 fette ananas fresco
cachi (kaki)
2 o 3 mandarini
I pompelmo
110g
succo di arancia o limone
succo di pompelmo
bieta, erbette
broccoli, cavolfiori
spinaci, verza
pomodori pelati
prezzemolo
3
310 g
210g
200 g
220 g
100 g
160 g
220 g
160 g
r00 g
250 g {peso netto)
30 g
Pearà: è una salsa per bolliti misti (carne, cotechino. lingua
ecc.). Occorre del buon brodo di carne bollente, a cui si aggiunge del pan grattato, fino ad ottenere la densità di una besciamella non troppo spessa. Si aggiunge del midollo (che sarà opportuno ordinare, perché non sempre si trova), un pezzetto di
burro e molto pepe macinato.
Cuocere per 2 ore a fuoco molto lento, mescolando di tanto in
tanto. Prima di spegnere aggiungere parmigiano grattugiato, il
pepe rimanente ed eventualmente ancora un po' di burro.
Servire ben caldo.
L un'ottima salsa per chi ama i gusti piccanti: è consigliabile non
servire porzioni eccessive, perché 100 g di midollo osseo di bue
forniscono ben 822 calorie.
in
Bhopal con 2500 morti è un tragico avvertimento
Domenico Giusto
docente di chimica all'Università di Milano
Produzione di massima insicurezza
C©noszerre casa
515 51/19, Isiveus7Arclio
113 dicembre 1984 a Bhopal, in
una provincia dell'India centrale, è scoppiato un serbatoio in
un reparto di lavorazione della
Union Carbide
serbatoio conteneva isocianaio di metile, un composto chimico volatile, usato come intermedio nella produzione di insetticidi, molto velenoso, che è
n fitoriuscito firmando una nube
tossica che, prima di disperdersi
ha mietuto un numero di vittime tuttora imprecisato, ma conumque superiore a 2500.
Questa tragedia, che è stata definita "il più grave incidente ecologico" della storia e dell'era industriale. porta alla mente una
serie di considerazioni.
La prima è quella legata al concetto di "gravità"; quale è il criterio per cui un di canna come
questo viene valutato più o menu grave? Quale unità di misura
adottare per fare una classifica?
E proprio necessario stilare classifi•he? Se la gravità . fosse data
dal numero di morti bisognerebbe dedurre che la rottura del
disco di controllo della pressione nello stabilimento k•esa che
ha provocato la fuoriuscita di
diossina a Seveso è stata un incidente da classificate "non grave"; infarti morti accertate dovute direttamente alla diossina
non ce ne sono siate.
Analoga classifica avrebbe il
guasto alla centrale termonucleare di 7hree Miles Island
presso Harrysburg negli Stati
Uniti dove hanno dovuto essere
evacuate circa 100.000 persone
per evitare il rischio di contaminazione radioattiva.
E come classificare altri "incidenti"?
Come valutare l'esplosione della
piattqfbrma Bravo per l'estrazione di petrolio nel Mare del
Nord che ha contaminato l'Oceano con il petrolio oppure i
naufragi della Torrev Canyon e
della Amoco Cadi: che hanno
provocato il verswnento di milioni di tonnellate di greggio in
mare?
È impossibile confrontare la
gravità dell'esplosione di serbatoi di gas liquido a Città del
Messico di pochi mesi fa con
l'uscita di strada di una actrobotte in Costa Brava che, finita in
un campeggio, ha provocato
decine di morti alcuni anni la.
L'elenco di incidenti, tutti molto
gravi, potrebbe continuare a
lungo e comprendere il naufragio della Cavtat con il suo carico
di piombo tetraetile al largo di
&tonto, la ficoriuscita di sostanze a base di arsenico vicino a
Manfredonia pochi mesi dopo
l'incidente di Seveso, le esplosioni in miniere in Sud Africa,
Cina, Stati Uniti, ancora in questi giorni e ritolti annifa a Marcinelk in Belgio, fino a- giimgere
al caso che ha risvegliato o fatto
scoprire la coscienza ecologica
in molti di noi: mi riferisco alle
centinaia di morti e malformazioni alla nascita degli abitanti
della baia di Minamata in
Giappone nel 1960 dovute allo
scarico continuo di prodotti a
base di mercurio nel mare.
Risulta quindi molto difficile valutare la gravità di un incidente,
in realtà un incidente non può
essere grave in sè, ma avere gravissime conseguenze in relazione al modo, al tempo e al luogo
in cui avviene.
Vale la pena di ricordare che
l'inciderne aereo che ha provocato più vittime è stato lo sc•ntro a terra tra due Jumbo Jet
L'iniportante comunque mi
sembra che 11On sia cercare di
valutare la gravità delle conseguenze e caso mai piangere sul
latte versato, più importante è
invece capire se é possibile prevedere e prevenire incidenti c'
quali misure adottare in questo
senso.
Munita ila COMIASSfielDe
del settore Soci
della tragedia
nella città
indiana
2141#%&
"
Quel tanto
che è possibile
fare per
prevenire
gli incidenti
Un incidente, come un fulmine,
è di per sé un fatto straordinario
e quindi non facilmente prevedibile, cionondimeno durante
un temporale evitiamo di ripararci sotto un albero isolato. Ciò
significa che è possibile fare
qualcosa per prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze,
non sarà possibile eliminare
completamente la possibilità che
accadano, ma ridurne gli effetti
certamente sì.
Aumentare i dispositivi di sicurezza e di allarme, far percorrere
rotte alternative alle navi che
trasportano materiali pericolosi
e strade diverse e con limiti di
velocità rigorosi ai mezzi di trasporto terrestri, localizzare le lavorazioni di sostanze potenzialmente pericolose lontano dai
centri abitati sono tutte misure
che possono essere adottate.
Ma queste misure hanno un costo tanto più alto quanto mag-
tuutplaTE
per usare...
giore è il livello di sicurezza che
garantiscono.
Questi costi sono quelli che per
primi vengono tagliati da chi
possiede o gestisce attività produttive, trasporti o altro.
Bisogna invece trovare il modo
che le misure di sicurezza siano
adottate dovunque e ai massimi
livelli.
Qui si inserisce un altro problema e precisamente quello dell'informazione; è necessario sapere cosa si sta lavorando, cosa
si sta trasportando per chiedere
a ragion veduta le misure di sicurezza più idonee.
Il livello di informazione è purtroppo molto basso; nessuno
degli operai addetti al reparto B
dell'Icmesa era a conoscenza
della pericolosità delle lavorazioni in corso.
Ancora oggi non si sa quanta
diossina sia fuoriuscita.
Per quanto riguarda l'incidente
di Bhopal è sorprendente che si
riscontrino casi di morte e effetti
dannosi a distanza di giorni, la
sostanza di cui è stata dichiarata
la fuoriuscita è un potente veleno che ha effetto rapidissimo e
non dovrebbe provocare fenomeni dannosi in tempi successivi. Viene da supporre che siano
fuoriuscite sostanze diverse da
quella dichiarata, ma di questo
nulla è stato ammesso ufficialmente per ora.
Le "mappe
di rischio"
e sapremo
dove
viviamo
È necessario pertanto che gli
addetti ai lavori sappiano di che
cosa si stanno occupando, quali
sono le sostanze impiegate ed è
importante che queste conoscenze vengano trasferite alla
popolazione del territorio circostante. È un diritto di tutti sapere quali pericoli si corrono e
chiedere l'approntamento di misure di sicurezza.
Un interrogativo che l'incidente
indiano ci suscita è se una tragedia come quella possa verificarsi
anche in Italia_
La risposta è sii.
Ovviamente non nel senso che
possa o debba verificarsi una
fuoriuscita di isocíanato di metile; da più parti stanno giungendo rassicurazioni sul fatto che
questa sostanza non venga né
prodotta né utilizzata in Italia su
larga scala. La risposta è si perché il grande numero di unità
produttive di tutte le dimensioni
.
-comprareper
compare_
Un elogio
della scuoia
Giovedì 13 dicembre a Crema si è riunita la
Commissione consiliare del settore soci per esaminare una prima ipotesi di spesa del settore per il
1985 e l'obiettivo generale del prestito sociale.
Dal dibattito, sono uscite utili indicazioni per il
programma di attività e sui criteri orientativi per
formulare proposte e obiettivi del prestito. La
Commissione sarà riconvocata a gennaio per la
stesura definitiva dei programmi 1985.
Anche a nome dei docenti accompagnatori, desidero esprimere un vivo elogio e ringraziamento
per l'ottima riuscita dell'incontro offerto a cinque
classi della nostra scuola media, e svoltosi in S.M.
della Pietà mercoledì 21 novembre nell'ambito
delle manifestazioni denominate "Giornate dei
Giovani Consumatori". Ottima l'organizzazione.
interessanti la mostra e le animazioni di indubbia
validità educativa.
Festa dell Sodo a Brescfa
Domenica 9 dicembre si è tenuta a Brescia la
giornata dei Soci e consumatori, organizzata dalle nostre sezioni della zona. Per tutta la giornata si
sono alternati presso il centro Polivalente di Via
Collebeato, momenti di agonismo sportivo, con
incontri di pallavolo e di intrattenimento danzante.
Alla simpatica iniziativa dei nostri soci bresciani
ha portato il saluto della cooperativa il responsabile del settore soci e consumatori Sergio Ghiringhelli. Hanno inoltre presenziato gli onorevoli
Bonetti del PCI e Alberini del PSI. Da sottolineare l'esposizione di una mostra di venti pannelli
sulla storia e la realtà della cooperazione che ha
illustrato ai visitatori la condizione del movimento cooperativo, un movimento che per il futuro
prevede impegnativi momenti di lavoro organizzativo e di investimenti nella zona di Brescia.
e la grande densità di popola/ione rappresentano di per sé un
rischio notevole; inoltre le misure di sicurezza adottate non credo siano tali da offrire le migliori garanzie. Nel nostro paese è
già difficile vedere applicate le
iniziative necessarie contro l'inquinamento per la cronica mancanza di strutture di controllo e
la prevenzione non è ancora entrata nella nostra mentalità
neanche sul piano medico.
La sicurezza sul lavoro e durante le manipolazioni di sostanze
pericolose è spesso lasciata all'iniziativa del singolo e infine la
mancanza di conoscenza fa il
resto. La conoscenza è, a mio
parere, il punto di partenza e,
come ho già detto precedentemente, è importantissimo che
tutti i lavoratori addetti ad un
processo produttivo e la popolazione che risiede nelle vicinanze sappia quali sono i pericoli
reali. E indispensabile che ci si
abitui a chiedere cosa si sta facendo e quali sostanze si stanno
trattando, non ci si può lasciare
prendere dall'abitudine e convincersi che il pericolo non esiste
perché non sono mai accaduti
incidenti.
Il secondo passo sarà quello di
compiere studi che conducano
alla realizzazione di mappe di
rischio che consentano di individuare le zone e le localizzazioni più pericolose.
Scuola Media di °stiano (CR) - l7 Preside
Dott. Giuseppe Piazzi
"Cfcco-Sport" 5ndeí10
dailk 2rovf[nda
ano
Gi ammrinistraúorA
chi Cremona
visita alle "Giornate"
Nella foto la delegazione che ha visitato in forma
ufficiale le "Giornate dei giovani consumatori" a
Cremona.
Ne facevano parte ii sindaco Renzo Zaffa nella, il
vice sindaco Mario Bardelli, il presidente dell
USSL Giacomo Carnesella e il vice presidente
provinciale della Lega Attilio Marchini.
La delegazione, accompagnata dal consigliere delegato della Coop Lombardia Otidino Magnani,
ha visitato tutti gli stands delle "Giornate" e si è
intrattenuta con gli animatori ed i ragazzi sottolineando il valore educativo dell'iniziativa.
L'Assessorato allo Sport, Turismo e Tempo Libero della Provincia di Milano ha organizzato
anche quest'anno Gioco Sport, una manifestazione sportivo - ricreativa per dilettanti che coinvolge migliaia di persone in diverse discipline. La
Coop Lombardia ha aderito a questa iniziativa
mettendo a disposizione centinaia di premi per í
partecipanti alle seguenti gare: Briscola, Scopa
liscia, Bocce Atletica e Nuoto per handicappati.
Si auspica che anche i nostri soci della provincia
di Milano possano partecipare numerosi per la
migliore riuscita dell'iniziativa.
4
La campagna della Cooperazione dei consumatori
BIANCO IL BUCATO,
AZZURRO IL MARE.
FeConD e
detersM fase eke
Ad oltre due mesi dall'inizio della campagna sul problema dell'eutrofizzazione, si può ben dire
che le acque si sono mosse.
Promossa con grande impegno
e serietà .scientifica dalla Coop
l'iniziativa per un progetto di
legge che riduca il contenuto di
fosfati nei preparati per lavare si
sta sviluppando in tutta Italia
con l'apporto decisivo e l'impegno delle nostre Sezioni soci.
Anche altre numerose organizzazioni ecologiste hanno mobilitato i loro associati per raggiungere gli obiettivi che la
campagna si prefigge e il numero e la varietà di protagonisti di
questa operazione è il miglior
testimone del suo carattere di
massa.
Siamo entrati. al momento in
cui scriviamo, nella fase due dell'iniziativa e cioè all'invio delle
cartoline di adesione all'iniziativa al Presidente della Commissione Igiene e Sanità on. Mario
Casalinuovo.
La prima fase, con l'invio di una
serie di cartoline al Presidente
della Camera Nilde ioni, si è
conclusa con un notevole successo.
La nostra cooperativa, attraverso le sue sezioni soci, si appresta
a sviluppare anche questa seconda parte dell'operazione
"Bianco il bucato, azzurro il
mare" nella convinzione della
gravità del problema. Già durante l'edizione di Como delle
"Giornate dei Giovani Consumatori" con un qualificato convegno avevamo posto il problema dell'inquinamento delle
acque all'attenzione dell'opinione pubblica. Da quella prima
esperienza si è sviluppato un discorso più ampio che ha raggiunto dimensioni nazionali. Si
sta infatti ormai allargando a
macchia d'olio la coscienza dei
rischi che il fenomeno dell'eutrofizzazione comporta per la
nostra economia e per l'arnbien-
te. Sulla stampa e su altri organi
di informazione sono stati numerosi ultimamente i richiami
di studiosi e scienziati sui possibili rischi che un inquinamento
indiscriminato può comportare.
Ecco perché è ormai improcrastinabile un progetto di legge
che fissi i punti essenziali attraverso i quali poter porre un argine alla lenta ma inesorabile
morte del mare e dei fiumi.
Certo gli interessi in gioco sono
molteplici e di varia natura;
molte, c'è da prevederlo, saranno le resistenze al cambiamento.
Tuttavia su questo terreno si misura oggi la capacità del movimento complessivo dei consumatori di saper imporre scelte
precise per la salvaguardia propria e per una miglior qualità
della vita
E un'occasione importante che
non va perduta:per ridefinire un
rapporto tra industria e consumatori, per far crescere in questi
ultimi un atteggiamento nuovo,
più consapevole che sappia distMguere, al di là dei messaggi
pubblicitari, il valore d'uso dei
prodotti sviluppando un atteggiamento critico sui consumi.
Tutto questo sta dentro la campagna promossa dalla Coop.
Al termine della fase di pressione sugli organi competenti saranno certamente più di 80.000
le cartoline recapitate in Parlamento; sulla base di questa pressione di massa, ne siamo certi
non si potrà più eludere il problema.
Ci auguriamo un iter celere del
progetto di legge ed una sua
pronta approvazione; in questo
modo molto si sarà fatto per
migliorare l'ambiente in cui viviamo e la salute di tutti.
Ridurre il fasjerro nei detersivi è
oggi un impegno su cui sviluppare domani un discorso più
ampio che deve vedere i consumatori protagonisti.
A San Donato resa
Il negozio Coop
Con l'avvio del nuovo supermercato Coop di
Peschiera Borromeo, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di procedere allo scorporo dell'attuale negozio di San Donato Milanese cedendone
la gestione alla Cooperativa la Famigliare di Peschiera. L questa una linea uscita dalle deliberazioni congressuali dell'Associazione regionale,
che assegna una funzione strategica alla Coop
Lombardia per le grandi strutture e ad altre valide
cooperative o consorzi la gestione di medie strutture.
Ovviamente i soci della Cooperativa rimangono
tali, con la loro sezione e l'attività sociale che
volessero svolgere. Buona parte di essi si recherà
al relativamente vicino supercoop di Peschiera,
dove troveranno un servizio moderno e un grande assortimento, altri potranno continuare i loro
acquisti a San Donato, dove la Coop La Famigliare sarà in grado di assicurare un servizio più
adeguato al quartiere.
Anche questi fatti fanno pane della nostra storia,
piena di soddisfazioni e di successi ma anche di
necessità non sempre comprese.
Comunque il marchio Coop è e sarà presente sia a
San Donato che a Peschiera, rafforzando cosi
complessivamente il ruolo della Cooperazione
anche in questa zona dove, nel passato, furono
cedute numerose posizioni.
5
Daniele Moltrasío
egge
Il testo della propostanir
Art. I Le disposizioni previste dalla presente legge hanno il fine di
contribuire alla diminuzione dell'eutrofizzazione dei laghi e dei mari
italiani nel quadro di azioni dirette a ridurre l'afflusso degli elementi
fosforo e azoto nei corpi idrici naturali.
Tali azioni comprendono la costruzione e l'esercizio di efficienti
impianti di depurazione degli scarichi delle città, delle industrie e
degli allevamenti animali e di smaltimento dei fanghi residui, interventi nell'uso dei fertilizzanti e la diminuzione del contenuto dei
fosfati nei preparati per lavare, regolato dalla presente legge.
Art. 2 Ai fini della presente legge si definisce "preparato per lavare"
qualsiasi preparato solido o liquido che, da solo o addizionato con
altre sostanze, viene impiegato per lavare indumenti o stoviglie, a
mano o in macchine lavatrici.
Art. 3 Dal 1° gennaio 1986 il contenuto massimo dei composti di
fosforo, espressi come fosforo presenti nei preparati per lavare
prodotti o importati nel territorio nazionale non deve superare il
2.5% sulla sostanza secca.
Dal 1° gennaio 1988 Ia percentuale fissata al precedente comma
ridotta all' 1%.
Art. 4 II termine ultimo per la distribuzione e la vendita dei preparati
per lavare con un contenuto di composti di fosforo, espressi come
fosforo fino al 5% e fino al 2.5% sulla sostanza secca è fissato,
rispettivamente, al 30 giugno 1986 e al 30 giugno 1988.
Art. 5 Dal l° gennaio 1986 è vietata la produzione, la detenzione,
l'immissione in commercio, l'introduzione nel territorio dello Stato,
e l'uso da parte degli stabilimenti industriali o degli esercizi pubblici
di preparati per lavare contenenti acido nitrilotriacetico (NTA) e
suoi sali.
Art. 6 Ai fini della presente legge, si applica l'ultimo comma dell'art.
2/bis del Decreto Legge 30 dicembre 1981, n. 801 convertito, con
modificazioni, nella legge 5 marzo 1982, n. 62.
Sono obbligatori il sequestro e la confisca dei prodotti non conformi
alla presente legge.
Alla destinazione dei prodotti confiscati provvede il Ministero della
Sanità.
Art. 7 I contravventori alle disposizioni previste all'art. 3 e all'ari. 5
sono puniti, ove il fatto non costituisca più grave reato, con l'arresto
fino a sei mesi e con l'ammenda da lire 2.000.000 a lire 20.000.000.
I contravventori alle disposizioni previste all'art. 4 sono puniti, ove il
fatto non costituisca più grave reato, con l'ammenda da lire 500.000
a lire 10.000.000.
Art. 8 Per i reati previsti dal precedente articolo e dalla legge 26
aprile 1983, n. 136, l'azione di cui all'art. 22 del Codice di Procedura
Penale spetta anche alle associazioni dei consumatori ed alle associazioni per la tutela dell'ambiente maggiormente rappresentative.
PesegIod sporthrft
zderiscon
Cormano, 22 novembre
1984
Ill.mo Sig. Presidente,
siamo venuti a conoscenza della presentazione di una
proposta di legge da parte della Associazione Nazionale
Cooperative di Consumatori (A. N. C. C. Roma) proponente una nuova disciplina per la progressiva limitazione
dei contenuti di fosforo nei preparati per lavare, si ritiene
opportuna una nostra adesione all'iniziativa promossa.
Infatti si rende ormai improcrastinabile risolvere positivamente il grave danno provocato dalla eutrofizzazione
delle nostre acque.
Nessuna giustificazione alle esigenze industriali e domestiche può tollerare ulteriormente uno scempio così
grave al nostro patrimonio ecologico ed economico.
Riteniamo dunque necessario ed urgente un tempestivo esame del progetto di legge e una sua rapida approvazione,
Soc. Pesca Sportiva
La Nuova Vittoria"
via Molinazzo, 6
Cormano (MI)
-
Art. 9 Sono abrogate tutte le disposizioni in contrasto con la presente legge.
Dieta e
computer
Il premi a vincitori
dell concorso fotowafico
La nostra Cooperativa, attenta agli sviluppi dell'informatica, ha organizzato presso i negozi di
Como. Lodi, Milano via Pitagora, Bareggio e
Cremona una serie di animazioni, riservate alle
scuole, sull'alimentazione analizzata mediante il
computer. Quest'idea promossa dal settore Soci e
Consumatori in collaborazione con il settore
commerciale prende spunto da un programma
per computer ideato da Marco Riva (ricercatore
dell'Istituto di Tecnologie Alimentari dell'Università di Milano) e da Gerardo Orlandi (programmatore).
L'iniziativa ha avuto pieno successo e sono giunte
diverse richieste per ripeterla in altre zone. A
questo primo pacchetto di animazioni era abbinato un concorso dal quale doveva risultare la scuola che si dimostrava più preparata nella compilazione dei questionari sulla dieta ed ecco il risultato: la Scuola media Statale di S. Fermo (CO)
diretta dal Preside Prof. Ceccarelli è giunta al
primo posto e ha vinto il computer Commodore
64 offerto dalla Coop Lombardia. Complimenti
quindi ai ragazzi e agli insegnanti vincitori. E a
tutti coloro che hanno partecipato un arrivederci
alle prossime iniziative.
25 Novembre 1984. Non è una data storica, ma
per qualche socio è una data che potrà essere
ricordata con piacere e soddisfazione per essere
stato premiato come esperto fotoamatore.
Infatti si è conclusa la prima esperienza che la
Coop Lombardia ha intrapreso nel campo della
fotografia promuovendo un concorso sul tema
del mercato.
Alla presenza di un folto gruppo di soci provenienti soprattutto dalle Sezioni di Trenno e Visconti per visitare le Giornate dei Giovani Consulatori si sono svolte a Cremona le premiazioni con
gli applausi di rito e i complimenti meritati per i
vincitori. È
- questa un'esperienza che la nostra
Cooperativa intende proseguire e quindi non ci
resta che dire arrivederci al prossimo concorso
fotografico.
re aziende neli mirfino
dell Giuri diga pubblicità.
Nella sua costante opera a tutela di una pubblicità
veritiera e corretta il Giurì della pubblicità ha
emanato alcune sentenze che vietano la prosecu-
zione di alcuni messaggi ritenuti particolarmente
ingannevoli.
Dovranno pertanto cessare l'emissione dell'attuale messaggio pubblicitario o modificarlo i seguenti prodotti:
1) Metodo dimagrante minilinea; 2) Merendina
Fiesta ferrero; 3) Blue jeans Wrangler con omaggio della macchina fotografica Clikky.
Ricordiamo che le sentenze giudicano eslcusivamente 1a veridicità del messaggio pubblicitario e
non la qualità del prodotto, e tuttavia rappresentano un minimo strumento di controllo a tutela
del consumatore.
Nelle Giornate dei Giovani Consumatori una giornata
Foto di Paolo Stima
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.s,à9. Ct,
dove la portata del fiume è relativamente stabile,
le acque sono sufficientemente limpide ed ossigenate e la loro temperatura media è di 19' C,
con punte massime superiori ai 20° C. Oltre al
barba comune ed al barbo canino questo tratto
ospita il cavedano, il vairone, la lasca e la savetta
(endemiche del Norditatia), il persico reale e la
trota marmorata. Questa specie èstata in passato fortemente danneggiata dall'introduzione della fado. con la quale si ibrida dando origine a
discendenti privi delle sue caratteristiche originarie. L'eliminazione delle alberature dalle rive ha
invece provocato la riduzione del cibo (costituito
da insetti caduti in acqua) e l'aumento della
temperatura dei corpi idrici, colpiti direttamente
dai raggi solari, con conseguenze negative difficilmente valutabili. Discendendo ulteriormente
lungo il corso del fiume inizia la "zona a carpe"
dove la velocità della corrente è ridotta, le acque
sono torbide e non eccessivamente ossigenate e
le loro temperature raggiungono livelli elevati.
Alla carpa, che può raggiungere i 30 chilogrammi di peso, si accompagnano la tinca, la scardola
ed il luccio. Tutti questi pesci, che si riproducono
nelle acque ferme, sono stati fortemente danneggiati dalle bonifiche spesso indiscriminate e
dalla rettificazione delle sponde che ha provocato l'aumento della velocità della corrente. Alcune specie sono state introdotte nelle nostre acque, entrando in competizione con la fauna ittica autoctona, sia come predatrici che come distruttrici di uova ed avannotti: si tratta del pesce
gatto, del persico sole, del persico trota (nordamericani), del siluro d'Europa (centro europeo).
L'ultimo tratto dei fiumi, presso il loro sbocco in
mare, è la "zona a storioni", dove le maree provocano ampie variazioni di temperatura e salinità, le acque sono molto torbide e l'ossigeno,
specie nei mesi estivi, è carente. Oltre allo storione comune, che può raggiungere i 100 chilogrammi di peso, vi sí trovano altri pesci che
risalgono i fiumi per riprodursi (la cheppia) o per
raggiungere dimensioni che consentano la successiva riproduzione (l'anguilla). Altre specie, adatte alla vita nelle acque salmastre, risalgono la
corrente dei fiumi, spesso per lunghi tratti (cefa li,
passera di mare, branzino ed orafa). Gli spostamenti di tutti questi pesci sono impediti dagli
sbarramenti che, nel nostro Paese, sono privi
delle scale di rimonta che consentono la risalita,
Riccardo Groppali
Università di Pavia
di ricchezza.
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°SC t.:q104
c°11‘).
L'esca vazione sistematica, spesso non disciplinata, di materiali (ghiaia e sabbia) ha abbassato
l'alveo del fiume per cui le "lanche" (naturali
casse di espansione del fiume) non vengono più
raggiunte dalle piene ordinarie e progressivamente si asciugano e scompaiono. Sono ormai
molte le "'anche" estinte o in fase di estinzione.
Ricordiamo la bara "dè Trentaruss", quelle di
"Runchiin", di "Casott", la splendida "savana del
diavolo" o "lasca del forzato", il lancone" di
Molta Baluffi e quello di Torricella del Pizzo.
In luogo dí queste "]anche" sono rimaste vaste
depressioni che corrono parallele al fiume, con
folta vegetazione spontanea, a testimonianza del
suo vecchio corso. Poi c'è l'intervento progressivo dell'uomo che, con fior di ruspe, ripiana ora
questa ora quella parte di tali depressioni collocandovi razionali piantagioni di pioppo. Non
sono contrario alla pioppicoltura, memore come sono della dipendenza dall'estero in materia
di legname. Però ogni cosa, per essere razionale,
va collocata al posto giusto. Non si può quindi
impunemente sottrarre aree che sono del fiume.
Pena le distruzioni cui periodicamente andiamo
incontro quando siamo in presenza di piene
appena superiori all'ordinario. In questi casi il
fiume esonda e non ritrovando i suoi alvei di
riserva [tanche) opera paurosi scassi del terreno
con gravissimi danni alle colture agrarie.
Per il Po a mio avviso, si pongono 3 problemi di
fondo:
1) Lotta agli inquinamenti: Tutti i comuni rivieraschi grandi e piccoli, debbono proporsi di riversare nel Po acque accettabili. Da qui i piani
regionali di risanamento (Legge 319) nel cui
ambito ogni Comune deve avere nun proprio
molo positivo. Valido l'esempio del Comune di
Cremona che sta realizzando un grande impianto di depurazione nel quale saranno collettate
quasi tutte le acque luride della città.
2) Disciplina delle escavazioni in alveo: il processo naturale vuole che, con il deposito dei materiali sospesi, l'alveo di alzi. Oggi invece si è paurosamente abbassato. Quindi escavazioni si, ma
severamente controllate al fine di non mettere a
repentaglio le difese, alterare la velocità dell'acqua, desertificare per lunghi periodi le aree rivierasche (golene). Riportare quindi il fiume al suo
regime naturale.
3) Rispetto delle zone gnlenali come aree di
riserva, come casse naturali di espansione del
fiume.
Ampliamento delle fasce di bosco ceduo come
sbarramenti naturali alle esondazioni e quindi
fattori di salvaguardia dell'agricoltura. Queste
fasce, oggi,. tendono a ridursi sempre più. Evidentemente il pioppo è più redditizio... Ma il
pioppo non attutisce l'irruenza dell'acqua.
Penso che, ove queste elementari indicazioni
trovassero progressiva applicazione, il Po tornerebbe ad essere fattore di progresso agricolo e
più in generale creatore di ricchezza.
Franco Dolci - presidente dell'AEM
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letto
, caratteristico è la trota fario, spesso oggetto di
pesca sportiva eccessiva: per consentire questa
attività in modo soddisfacente è stata introdotta
nelle nostre acque la trota iridea, di origine nordamericana. Questa specie, più robusta della
q
O farlo, compete con essa ma non si riproduce, di
norma, nei corsi d'acqua nei quali è stata immessa. Altri pesci di questa zona sono la sanguinerola e lo scazzone.
Nelle acque del Po e dei fiumi compresi nel suo
Successivamente inizia la "zona a temoli", dove
bacino è presente una fauna ittica di grande
la corrente è meno forte (la pendenza del letto
importanza economica e di notevole interesse
del fiume ha valori compresi tra il 4% e l'I%).
scientifico. Le specie autoctone, cioè originarie
L'ossigenazione è ancora elevata e la temperatudi questo ambiente, sono 53 (delle quali 8 sono
ra media dell'acqua è di 16-17" C, con punte
endemiche, cioè esclusive dell'area padana o del
massime di 20' C. Il pesce che dà il nome a
Norditalia). Le specie introdotte, per finalità vaquesto tratto, il temolo, è in marcata riduzione
rie, sono 19. Nel tratto a valle di Porto Tolle
nei fiumi italiani perché molto sensibile alle sosono presenti altre 29 specie, tipiche di acque
stanze inquinanti. Altre specie presenti sono il
salmastre o salate. A valle della zona della sorcobite comune e il gobiune. I.e cave di inerti in
gente, dove il popolamento vegetale ed animale
alveo provocano gravi danni alla fauna ittica di
è costituito da un numero ridotto di specie, inizia
questo e dei tratti successivi, con la deposizione
la "zona a trote". Il suo limite altitudinale supedi materiali fini sulle uova, che finiscono per
riore è di 2.500 metri di quota, la temperatura
soffocarle. Più a valle si trova la "zona a barbi",
Quande
Allom.© (non)
è amSzo
de fiume
Attorno al Po si riaccendono
contrasti assai vivaci tra gli ambientalisti e produttori, tra
l'uomo verde e l'uomo faber. Ci
sono possibilità di congruenza
tra i programmi di difesa idraulica e di utilizzazione delle acque
a fini produttivi e la difesa dell'ambiente naturale?
Secondo una stima attendibile
nella valle del Po vengono ogni
anno utilizzati 26 miliardi di metri cubi d'acqua, 20 per le irrigazioni, 3 per gli usi civili, 3 per gli
usi industriali.
Di questi 26 miliardi, 20 vengono prelevati dai corsi del Po e
dei suoi affluenti, 6 vengono ricavati dalle falde. Per consentire
una utilizzazione così spinta delle acque fluenti (20 miliardi di
mc. sui 45 che il Po convoglia al
mare, nell'anno medio) è stato
necessario costruire un'organizzazione della rete idraulica molto complessa. La sua formazio-
lin tanta
itn Avere
ne è il prodotto di una vicenda
storica iniziata 5 o 6 mila anni fa
e che proprio nella valle del Pa
ha conosciuto alcuni dei momenti più ricchi. Sono quelli
prodotti dal lavoro dei monaci
benedettini e cistercensi, fin dai
mille, e dal governo coraggioso
e illuminato dei liberi comuni e
delle signorie del rinascimento.
L'organizzazione attuale della
rete idraulica è ancora fortemente segnata dalle opere realizzate in quei tempi lontani.
Sono tuttavia gli interventi più
recenti, quelli delle realizzazioni
idroelettriche e delle bonifiche e
più ancora dell'urbanesimo che
hanno prodotto le trasformazioni più incidenti sugli equilibri
naturali. Questi interventi presentano infatti una marcata seitorialità e ritmi di attuazione
molto più rapidi rispetto a quelli
del passato.
Tra i programmi attuali, quelli
destinati alla produzione di energia elettrica con le centrali
termiche o nucleari presentano
gli stessi caratteri in misura ancor più minacciosa. Accadono
sconquassi che hanno prodotto
reazioni di sfiducia accese contro tutti i nuovi progetti.
La difesa dalle piene non può
più limitarsi alla scelta passiva di
continuare ad alzare gli argini.
Le derivazioni d'acqua dai fiume non possono essere ulteriormente incrementate se non
si realizza una sistemazione che
permetta un controllo più spinto delle portate. In un punto si
può realizzare subito l'accordo
tra i verdi e gli idraulici e cioè sul
fatto che in una situazione tanto
critica non si può restare fermi
né continuare sulla vecchia
strada.
il nuovo progetto del Po si
chiama oggi bacinizzazi q ne. Una pri ma proposta è stata discussa proprio quest'anno dal
consiglio superiore dei lavori
pubblici con un risultato assai
deludente. Se questo è potuto
avvenire è perché il progetto è
arrivato a Roma senza che le
popolazioni padane, le amministrazioni q le stesse Regioni se
ne siano interessate. Grave responsabilità. Anche alla luce
delle esperienze estere, la bacinizzazione è la via d'uscita.
Gabriele Della Luna
direttore del Consorzio del
Canale Navigabile
La valle del Po è la regione più
densamente popolata, industrializzata e ricca di attività agricole
di tutto il territorio italiano. Alcuni degli affluenti del nostro
maggiore fiume si possono annoverare tra i corsi d'acqua più
inquinati d'Europa, veicoli di
acque di fogna e di scarichi industriali, altri sono carichi di pesticidi e di fertilizzanti drenati
dai terreni agricoli. Non può
quindi stupire il fatto che lo stato di qualità delle acque del Po
possa destare serie preoccupazioni. Inoltre gli effetti del pesante carico inquinante che grava sul Po non si limitano al deterioramento della qualità delle
acque deI fiume. Riversandosi
nell'Adriatico il Po contribuisce
all'inquinamento delle acque marine. In particolare il carico dì
nutrienti da esso convogliato è
la causa principale dell'eutrofizzazione delle acque costiere dell'Emilia-Romagna.
Così delineato iI quadro appare
estremamente drammatico, ma
ciò nonostante esistono molti
segni che possono indurre ad un
cauto ottimismo.
In primo luogo un esame accurato dello stato di salute del Po
porta a conclusioni meno allarmistiche di quanto non si sarebbe portati a supporre. U-
n'ampia ricerca multidisciplinare del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, pubblicata nel 1977,
rappresenta a tutt'oggi l'unica
indagine organica condotta sul
Po nel suo complesso. Da questa ricerca, che considerava tutti
gli aspetti, idrologico, fisico,
chimica e biologico del grande
fiume, dalle sorgenti alle foci, si
poteva trarre la conclusione che,
sebbene molti parametri indici
di contaminazione fossero prossimi al livello di guardia, la struttura e le funzioni dell'ecosistema
fluviale erano ancora pressoché
intatte. Questo significa che le
capacità omeostatiche del fiume, cioè la sua capacità di reagire e di compensare le alterazioni
provenienti dall'esterno, sono
molto maggiori di quanto a
priori non si potesse prevedere.
In altre parole il fiume appariva
sì malato, e a tratti anche piuttosto grave, ma nessun processo
irreversibile si era ancora innescato.
Da allora sono passati diversi
anni e, almeno apparentemente,
poco si è fatto per migliorare la
situazione. Ma anche questo
non è del tutto vero.
Certo la legge Merli, che potrebbe risolvere gran parte dei
problemi di inquinamento delle
acque nel nostro paese, approvata nel 1976, non è ancora entrata in vigore. Certo i piani di
risanamento regionali, che dovrebbero dare una organizzazione agli interventi, procedono
con lentezza enormemente maggiore di quanto non fosse prescritto. Ma nonostante tutto
questo qualche cosa si sta muovendo e molte cose sono cambiate negli ultimi anni.
Innanzitutto è cambiata una
mentalità ed un modo di affrontare i problemi. L'opinione pubblica è molto più informata e
più sensibile alle questioni ambientali di quanto non lo fosse
una volta. Oggi nessuna azione
contro l'ambiente può passare
inosservata come poteva succedere solo 15 o 20 anni fa.
Inoltre esiste una precisa spinta
normativa sia in campo nazionale che internazionale che, se
pure all'uomo della strada può
sembrare troppo lenta e inefficiente, in realtà procede inesorabilmente. La normativa CEE,
ormai accettata da tutti i paesi
della Comunità, che regolamenta l'immissione sul mercato delle
sostanze di nuova produzione
potenzialmente pericolose, è una tappa fondamentale di questa processo. Un altro esempio,
su scala minore ma senza dubbio molto significativo, è la recente proposta di legge per la
riduzione dei polifosfati nei detersivi, partita per iniziativa della cooperazione dei consumatori, Inoltre la ricerca scientifica in
questo settore, che negli ultimi
6
:
dedicata al grande fiume
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S
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Po"
i di ca sun malà
che quasi a sun sùgà,
che quand ariv al mar
sun quasi da hùtà.
Ma mé a sun mia cunvint
e al dis anca al Monvis
e cun sincerità
a teuti voi parlà.
Am ciami Po e a sun cuntent
ad dar n'aieut a tanta gent.
Vardé li piopi cum li 'n veul ben
e la campagna Ia's bagna i pe.
I pes a daghi par al magnà
e tanta acqua par disetà.
I bosch i'é ché davsin a mé
i'uslin i canta la seu cansun.
Lasèm a stà, stèm mia spurcà
cun tanti fabrichi sun dre fugà.
Sa ghi ad bisogn mé av dagh na man
ma par piaser fé mia dal dan.
Mé av dagh la pace a dla natùra
ma fé in modo che ancor la dùra.
Stè ché davsin stèm mia lasà
g'ho tanti spiagi sun mèi che al mar.
Ma se an giuran am vulì mort
a Munticiana mé a lasi i'os.
W ainer Mazza
(cantante)
"1111~1
4111.
->
mingorim~
7
anni ha fatto passi da gigante,
fornisce oggi molti strumenti
per prevedere, prevenire e combattere il deterioramento dell'ambiente.
Non bisogna dimenticare che la
lotta contro l'inquinamento ha
una storia molto recente, non
superiore a 30 anni, e che in
questo breve periodo i risultati
sono tutt'altro che trascurabili,
Per tornare a! Po e al suo bacino, forse non è azzardato affermare che la Legge Merli se pure
non ancora in vigore, ha già
cominciato a far sentire i suoi
effetti. Molti impianti di depurazione, sia di strutture produttive che di centri urbani, sono
già stati installati ed altri sono in
costruzione o in progetto. La
necessità di non farsi cogliere
impreparati dall'entrata in vigore della legge che, per quanto
differita, è comunque un fatto
ineluttabile, comincia a produrre qualche risultato,
ln alcuni fiumi del milanese, fino a poco tempo fa quasi completamente abiotici, comincia
ad essere segnalato un timido
ritorno alla vita.
E senza dubbio ancora prematuro affermare che il Po, il grande malato, possa essere già considerato convalescente, ma certamente il suo progressivo deterioramento ha subito una battuta di arresto.
Marco Vigili
idrobiologo Università di Milano
fin M erbe
e Y cespugli
Nei 515 chilometri circa a valle
di Torino il più grande Fiume
italiano rappresenta uno degli
ultimi residui di aree naturali,
In questo ambiente si sono conservate specie animali scomparse o molto rarefatte nel resto del
nostro Paese. Nella vegetazione
della golena, in particolare nelle
praterie di piante pioniere e dei
saliceti più o meno estesi nidifica
un'avifauna ricca ed interessante, Sterpazzole, cannaiole verdognole e codibugnoli costruiscono i loro nidi fra le erbe ed i
cespugli. Qua e là si incontrano
specie ormai molto rare, come
l'albanella ed il falco lodolaio.
Particolarmente spettacolari
sono le "garzaie”, cioè le concentrazioni di aironi che nidificano
sugli alberi in gruppi di centinaia o migliaia. Di queste garraie ne esistono 9 lungo il Po. Di
solito sono localizzate su isole
poco accessibili e i grossi nidi
sono costruiti sui salici con rametti secchi; talvolta si possono
contare 5 o 6 nidi sullo stesso
albero. Le specie di aironi nidificanti più comunemente lungo il
Po sono la nitticora (2.315 nidi
complessivamente) e la garzetta
(530 nidi).
A queste si aggiungono in qualche caso alcune coppie di Airone rosso (25 nidi), e di Sgarza
ciuffetto (85 nidi). L'Airone cenerino, pur essendo comune in
tutte le stagioni sulle rive del
Fiume, nidifica di solito in garzaie poste ad una certa distanza
dal fiume tranne in un caso (90
nidi).
Le garzaiesono particolarmente
vulnerabili a certe attività umane. 1l taglio di un ettaro eli bosco
dì salici può provocare in qualche caso la scomparsa di centinaia o migliaia di aironi da una
zona. Anche il disturbo arrecato dai gitanti durante la nidificazione può provocare l'abbandono della garzaia o procurarne
danni gravi.
Un altro gruppo di uccelli, le
sterne, è caratteristico del Po
Due specie nidificano regolarmente nei ghiareti e nei sabbioni
nudi o con scarsa vegetazione: la
sterna comune ed il fraticello.
Per le sterne e indispensabile avere a disposizione aree adatte
per nidificare. Negli ultimi anni
si assiste però ad un deterioramento della situazione. I ghiareti vengono aggrediti dai cavatori, i sabbioni sono invasi da centinaia di turisti che prendono il
sole e disturbano gli uccelli intenti alla cova delle uova o alla
nutrizione dei pulcini.
Anche in questo caso, come per
gli aironi, sarebbe sufficiente garantire la tranquillità dei circa 35
posti di nidificazione per salvaguardare le 350 coppie di Sterda
comune e le 400 di Fraticello,
Giuseppe Bogliani
docente Università di Pavia
a flora. dice
qual è
Io stato
delle neque
I vari ruscelletti che scorrono
tutto intorno alla sorgente "ufficiale" contrassegnata da tanto di
lapide a Pian del Re, alle falde
del M onviso, sono caratterizzati
soprattutto dalla presenza della
crucifera Cardamine amara. Poi
le acque confluiscono a formare
una piccola torbiera nella cui
vegetazione gli elementi di maggior spicco sono gli Eriofori dalle piumose infiorescenze candide e sericee. Quando poi il fiume
neonato si precipita dagli oltre
2.000 m ai 1700 di Pian della
Regina allora la vegetazione
cambia ed è costituita da altre
erbe tra le quali la più vistosa è
sicuramente il velenoso Napelto.
Una volta raggiunta la pianura,
talune specie e consociazioni
vegetali presenti cominciano ad
assumere un significato indicatore di patologia ambientale ed
allora le copiose fioriture rosate
della Saponaria indicano, chiaramente, un primo apporto di
inquinamento organico derivante da abitazioni, stalle, attività
agricole. Analogo significato
hanno i terrazzi completamente
invasi da una Artemisia avventizia, Artemisia veliotorum
mentre gli isolotti sabbiosi ospitano una flora ed una vegetazione assai specializzata ma in
senso esclusivamente ecologico
ed indicano proprio la esistenza
di sabbia e di soffici limi.
Non è poi possibile elencare minuziosamente i vari popolamenti che si possono riscontrare dall'inizio alla fine della grande
Pianura. Ricorderò solo che via
via abbondano maggiormente
quelle specie che indicano una
sempre maggiore eutrofizzazione delle acque e cioè le varie
Poligonacee. Amarantacee,
Chenopodiacee.
In fondo un chiaro segno del
dissesto (oltreché dell'inquinamento) del quale il nostro grande fiume soffre è dato anche dalla straripante esuberanza delle
avventizie esotiche, da quel Sicyos angulatus, una Cucurbitacea che coni suoi tralci amò di
Zucca avviluppa ed ammanta
ogni cosa a quell'Apiosruberosa
che arriva addirittura ad infestare i campi di Mais collocati entro l'alveo a quella invadentissima pianta, simile ad una Robinia (ma Robinia non è) che
infesta i rami e il corso più basso: Amorphafruticosa per finire
alle numerose altre specie dotate
anche di copiose fioriture non'
prive di pregio, dalle Solidago
alle Oenothera.
Molto vi sarebbe ancora da dire, ad esempio sui popolamenti
spiccatamente acquatici. Il filone diretto della corrente e per
il suo impeto e per i suoi sbalzi
— non alberga vegetazione ma
altri ambienti, si. Citerò per il
loro alto grado di emblematicità
solo le formazioni a Sedanina
d'acqua (Apium o Helosciadum
rnodiflorum) che proprie di
"fontanili" e "cavi di fontanile"
vegetano anche molto bene nei
vari ruscelli che dai terrazzi
scendono verso l'alveo principale e testimoniano la esigenza di
una acqua limpida, bene ossigenata, pulita) e, quasi all'opposto, i lamineti di Trapa natans,
la Castagna d'acqua che alligna
nei tratti dove più torbide sono
le acque e massimo l'accumulo
di limo e presumibilmente di nutrienti ed anche, purtroppo di
inquinanti.
Pochi, se si esclude il tratto alto
— dove ancora esistono ghiaioni[ pressoché incontaminati
dalle bellissime fioriture degli Epiloni — i tratti ancora significativi meritevoli di conservazione e per quanto sono e per
quanto ci possono insegnare per
un auspicabile restauro. Mi limiterò a citare talune 'anche intorno alla Centrale di Isola Serafini per le quali, molto opportunamente la Amministrazione
Provinciale di Piacenza ha chiesto la tutela ai sensi della legge
regionale sulla tutela della flora
e l'Isola Doschina in quel di Ostiglia.
Francesco Cm-bella
Segretario Fed. Pro Natura
Docente Università dell'Aquila
•
E i soci prestatori ogni anno sapranno
Sergio Ferrarlo
Il prestito sociale è una linfa che alimenta lo sviluppo.
L'estratto conto che viene inviato
aumenta i legami, oltre che informare.
Come leggere il modulo.
Improntare i rapporti tra
Soci e la cooperativa con la
massima chiarezza è sempre
stato uno dei nostri obbiettivi, convinti come siamo che
le cose semplici siano sempre
le migliori. Eproseguendo su
questa st rada che quest'anno
i Soci prestatori riceveranno
SOD
se, che singolarmente, possono apparire insignificanti,
ma che invece alla fine, messe assieme arrivano a giustificare a volte alcuni punti di
interesse e che comunque secondo noi danno netta la
sensazione di "stili" diversi:
Abbiamo voluto sottolinea-
ESTRATTO CONTO SOCI ,r_
AL 1/ 1/ 1984
CODICE SOCIO
Geni. Signora
NUMERO LIBRETTO
001/XX
020XX
ELISA VERDI
Via Poe, 103
*
ZONA RACCOLTA PRESTITI
20000
MI
MILANO - V.LE FAMAGOSTA 75
DATA
OPERAZIONE
08
06
06
08
MOVIMENTI
OPER i't Z--17.:NE
SALDO
SALDO INIZ, ANNO
I 'RELIEVO
VERSAMENTO
SALDO A CHIUSURA
83
83
C
SALDO CAPITALE
AL I/1/1984
800.000
_
6.405.438
F
735.845
SALDO A VS. CREDITO
AL 1/1/1984
O
7.141.283
07
07
31
Si potrà pertanto constatare
cosa significhi la differenza
della ritenuta alla
a finte del
10% (la nostra) rispetto a
quella del 25% (ban•he). si
scoprirà che sugli estraiti
conto Coop non appaiono
voci strane quali: spesa tenuta conto, spese diverse, commissioni, ecc.
Un'altra grossa differenza
che apparirà sarà il modo
diverso di attribuzione della
valuta, sempre uguale e pressoché immediata sia che si
tratti di contanti o di assegni.
Certo sono tutte piccole co-
re brevemente queste poche
cose, anche se probabilmente. per i Soci che già sono
presiatori 11017 ve n'era bisogno, perché già hanno avuto
modo di conoscerci a fondo
e ce lo dimostrano ogni giorno dando la lorofiducia alla
cooperativa contribuendo ad
un positivo andamento del
prestito sociale. Ma quanti
fi-a voi ancora non lo sono
potranno riflettere un attimo
e capire come il prestito sociale sia linfa vitale ed indispensabile per lo sviluppo
della cooperazione, ma allo
stesso tempo garantisca anche vantaggi concreti e sicuri
al Socio stesso. Sentiamo
comunque il dovere di rivolgere un sentilo grazie a tutti i
nostri Soci per il contributo
che sin qui hanno dato allo
sviluppo della cooperazione
e per quello che siamo certi
continueranno a dare in futuro.
06
08
12
83
83
83
M
G
Tasso
Valore
159
61
146
13
13
13
362.740
121.783
333.082
N
L
11
817.605
II N° instaura un rapporto di C/C tenuto ai sensi dell'Art. 20 - Tariffa A - Legge Bollo D.P.
26/10/ 72 N° 642 e successive modifiche.
Società non iscritta all'Albo delle Aziende di Credito e non sottoposta ai controlli della Banca
d'Italia.
Imposta di bollo assolta in modo virtuale - Autorizzazione della Intendenza di Finanza
N° 11526/83 del 5/1/84
N, B. Nel caso si verifichi durante l'anno la variazione del tasso d'interesse, tale modifica risulterebbe segnalata nella colonna
4n estratto conto della loro
scheda onde permettere a
tutti di poter verificare con
semplici calcoli la loro esatta
posizione e rendersi anche
conio delle diversità esistenti
tra il metodo di calcolo usato
dalla cooperativa e quello usato, per esempio, dalla bancw.
INTERESSI
Giorni
TOTALE INTERESSI AL 1/ 1/ 1984
*
INTERESSI NETTI
1+2
800.000
6.405.438
INTERESSI LORDI + 817.605
IMPOSTA AL 10% — 81.760 - fiki
2
AVERE
DARE
6.405.438
D
I
DATA
VALUTA
L.
LEGENDA
Dati di identificazione
automatica del socio e del
luogo di raccolta prestiti.
F Prelievi (DARE)
delle imposte (l'imposta è pari al 10%)
G
E Nome, cognome e indiri770
del socio.
L Tasso d'interesse al lordo
Versamenti (AVERE)
ra Interessi maturati in base al periodo di deposito.
H Data da cui si calcola la
valuta.
Esempio:
" Saldo
• Data dei versamenti (AVERE) e dei prelievi (DARE).
12 Descrizione del tipo di operazione (es. Saldo iniziale.
Prelievo, Versamento, Saldo
finale).
E Importo del saldo iniziale
e del saldo finale.
Numero dei giorni di deposito della valuta. Esempio:
— L'importo iniziale di L.
6.405.438 (1/ 1/ 83) è rimasto
depositato per 159 giorni.
— In seguito al prelievo di
L. 800.000 (8/6/83) il saldo
di L. 5.605.438 è rimasto depositato per 61 giorni.
— Dopo il versamento di L.
800.000 (6/8/83) il saldo di
L. 6.405.438 è rimasto depositato per 146 giorni.
E X giorni di depos. I X inter. lordo IL
365 (giorni di un anno) X l00
L.. 6.405.438 x 159 X 13
VALORE
— INTERESSI M
AL LORDO
= L. 362.740
36500
IM Calcolo interessi netti: interessi al lordo meno imposta del 10%.
e Saldo in data I/1/1984
comprensivo degli interessi
netti maturati nei 1983.
Tanti risparmiatori tanti interessi. Ecco una piccola guida
La 113221
92
non 111a
Gennaio è il tempo dei bilanci, dei consuntivi, dei
rendiconto dell'anno appena trascorso; è anche il
tempo in cui vengono pagati gli interessi da parte
delle banche: arrivano gli estratti conto, vengono
accreditate le spettanze.
Forse non proprio tutti saranno contenti di quanto avranno ricevuto per il risparmio depositato,
oppure si aspettavano qualcosa di più; per altri la
lettura delle cifre che compongono l'estratto inviato non sarà propria del tutto agevole, può essere
verosimilmente che per tanti si ponga problema
di come far sfruttare di più il proprio risparmio.
Come districarsi in quella che sembra una giungla
di cifre, di percentuali? Certamente è finito il tempo in cui prima d'entrare nei locali della banca ci si
toglieva il cappello, ma, una certa difficoltà di
comprensione con questo 'particolare' mondo
senza dubbio non è venuta meno sia per una
complessità oggettiva della materia finanziaria, sia
per una burocrazia talvolta incomprensibile. sia
soprattutto per la difficoltà a farsi comprendere da
parte degli istituti di credito stessi.
Veramente, soprattutto. in questo settore, l'informazione è potere (oppure se volete "oro"); chi più
sa meglio può muoversi in questo campo scegliendo le opportunità più vantaggiose che il mercato
offre spuntando così condizioni di favore. Un piccolo risparmiatore cosa può fare?
©Te così
Ci sono per la verga diverse possibilità a seconda
delle disponibilità che si hanno ma soprattutto c'è
da mettere in moto un meccanismo tale per cui
non ci si deve accontentare di quello che la banca
passa. ma controllare sempre e confrontare con le
altre possibilità sia d'investimento (BOT. CCT.
ecc. ...) sia con le offerte di altri istituti di credito.
Cercheremo qui di fare alcuni esempi e di dare
qualche suggerimento.
titoli di Stato (BOT, CCT, BPT) clic hanno
pressoché monopolizzato il mercato del risparmio
e sono entrati anche nei linguaggio comune. presentano una differenziazione tra loro che va dal
capitale minimo da investire — I milione per
CCT, BTP, 5 milioni per BOT, alla durata — da 3
mesi a 7 anni — al rendimento che oscilla in
relazione alla durata massima —dal 13,5% fino al
18% Non necessariamente devono essere tenuti fino alla loro naturale scadenza in quanto possono esserevenduti tramite banca. Fino ad ora essi
non sono tassati ad eccezione di quelli posseduti
da imprese e banche, ma non & detto che per il
futuro tale esenzione debba essere ancora garantita ai privati possessori di tali titoli.
Certamente tali titoli hanno avuto ed hanno ancora una remunerazione alta e ciò è possibile in
relazione alla particolare "fame" che aveva ed ha il
Tesoro italiano di far fronte al deficit di bilancio.
La loro remunerazione attualmente è in discesa
anche in relazione al miglioramento della situazione economico-finanziaria complessiva.
Non tutti i risparmiatori però si sono fidati di
questa Stato che è divenuto anche banchiere ed
hanno preferito investire anche o del tutto i loro
risparmi in altre forme: i depositi bancari. Ve ne
sono sostanzialmente di due tipi: vincolati e liberi.
1 primi hanno un vincolo che varia dai 3 mesi ai 3
anni con un tasso anch'esso variabile da un 12,5%
ad un 17% soggetto ad una ritenuta fiscale che a
seconda delle diverse forme tecniche è del 12,5%
oppure del 25 q. Il periodo di vincolo generalmente deve essere rispettato pena la perdita degli interessi ed è questo il loro lato debole: può essere utile
investirne solo una parte del proprio risparmio.
Naturalmente il capitale è remunerato ad un interesse inferiore a quello dei BOT mai depositi
vincolati rappresentano una forma interessante in
quanto sono garantiti dalla banca mentre i BOT
hanno la ipotetica possibilità di essere congelati e
cioè non più rimborsati dallo Stato il quale ne
garantirebbe comunque la remunerazione.
Esiste poi il classico libretto di risparmio senza
vincolo alcuno né di durata né d'importo sul quale
vengono applicati tassi differenziati rispetto al ca-
pitale accreditato ma non solo ad esso. Ci sembra
giusto che venga riconosciuto un tassa più alto a
chi più ha depositato, ma, non possiamo essere
d'accordo che ancora esistano remunerazioni del
5-6%. Ciò può avvenire solo perché molta gente
non s'informa sulle condizioni che vengono applicate e lascia "dormire" il proprio libretto senza mai
chiedere nulla alla propria banca, la quale, ha
evidentemente tutto l'interesse a che questo "sonno' continui. Esistono presso taluni istituti forme
di risparmio particolare legate alle condizioni sociali — es. pensionati o di categorie — es.
artigiani — o per appartenenti ad altri settori
produttivi o dipendenti di certune aziende: su tali
risparmi si possono spuntare condizioni più vantaggiose proprio perché si fa parte di qualche
"gruppo" che, come tale, può offrire maggiori
capitali ricavandone una più alta rernuneraetone.
Su tutti questi risparmi si applica la ritenuta del
25 q.
Esiste infine il conto corrente che ha avuto in
questi ultimi anni uno sviluppo impressionante
ma che forse è mal usato nel senso che è un servizio
e come tale va utilizzato cioè non come forma di
risparmio ma come appoggio per l'emissione di
assegni, per il pagamento di bollette/utenze ecc. in
quanto presenta nella generalità costi di tenuta
molto più alti rispetto a tutte le altre forme di
rapporto bancario anche se, come per il caso precedente, esiste una differenziazione a seconda dell'appartenenza o meno a qualche "gruppo". Anche
a
L'azienda e il giornale: critiche e proposte
Alberto Terzi
In ottobre, dopo alcuni mesi di assestamento che hanno caratterizzato il primo periodo della nuova azienda Coop Lombardia, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di convocare la prima consulta
per discutere con i dirigenti delle Sezioni Soci su alcuni importanti
temi come ad esempio l'andamento della Cooperativa e il giornale
"Quale Consumo".
In via sperimentale quest'anno la Consulta (che è l'assemblea di tutti
i Comitati delle Sezioni Soci) è stata convocata per zone anche per
consentire un maggior dibattito tra i diversi partecipanti.
Questa scelta però non ha soddisfatto tutti e in particolare la Sezione
Soci di Milano Visconti ha rilevato che in questo tipo di Consulta si
registra un clima più freddo, e dello stesso parere è anche Aldina
Alfieri (Pres. Sezione Soci di Laveno) che nel suo intervento si è
rammaricata di questo perché a suo parere, non consente più un
periodico incontro di tutti i Comitati Soci.
Non è facile rispondere a tali richieste, ma forse ci potremmo
chiedere quante persone avrebbero potuto intervenire in una ipotetica assemblea che avrebbe dovuto raggruppare tutti i Comitati delle
Sezioni Soci e quindi raggiungere circa le 500 unità? Forse riflettendo su questo dato si potrebbero comprendere le ragioni che hanno
consigliato di adottare la scelta della Consulta suddivisa in tre zone e,
comunque, la ricchezza stessa del dibattito che ha caratterizzato
questi incontri ci conforta sull'opportunità di una simile scelta.
L'assemblea dei Comitati a Cremona: la presidenza con (da
destra) Oddino Magnani, Antonio Bertolini e Sergio Ghiringhelli.
Sergio Ferrarlo a Bareggio
mentre conclude
le riunioni dei Comitati.
Zona I
Sezione Soci di:
CR/Via Ghinaglia
CR/Ca' del Vescovo
CR/Via Soldi
CR/P.zza Cadorna
Crema
BS/Via Rodi
BS/Via Veneto
BS/Viale Venezia
BS/Via Casazza
Lodi
9
Entriamo ora nel merito degli
argomenti trattati per sottolineare i contributi più significativi.
Il tema introduttivo delle varie
Consulte verteva sull'andamento della Cooperativa. il Presidente Antonio Bertolini (presente a Cremona e a Navate Milanese) e il Vicepresidente Sergio Ferrario (presente a Bareggio) hanno illustrato il bilancia
del primo semestre della Coop
Lombardia ed hanno delineato
il trend di sviluppo per il prossimo quinquennio. Su questo
primo punto si é concentrato i!
dibattito soprattutto nella Consulta di Cremona. Di fronte agli
obiettivi ambiziosi di espansione i compagni di Brescia (Gianesini, Avalli, Bettinzoli) hanno
sottolineato la necessità di rivitalizzare le Sezioni Soci e di rendere più incisiva la pubblicità
commerciale sulla stampa. li socio Gallo di Crema, invece, ha
posto il problema dello stoccag-
Zona 3
Nina 2
Sezione Soci di:
Arcore
Bollate
Cassano Magnago
Cinisello Balsamo
Como
formano
Garbagnate
Laveno
MI /Livigno
Monza
Muggiò
Niguarda
Navate Milanese
MI/Pitagora
Sesto S. Giovanni
MI/Suzzani
Villasanta
Sezione Soci di:
Bareggio
Corsie)
Locale Triulzi
Opera
Rogoredo
Rozzano
S. Donato
Settimo Milanese
MI/Via Trenno
Vigevano
MI/V. Visconti
Peschiera Borromeo
perii C.C. si applica la ritenuta di legge del 25r:Abbiamo detto dell'informazione ora aggiungiamo un altro consiglio: il controllo. Tale controllo
non nasce certo da un malcostume da parte delle
banche (anche se talvolta ciò si verifica) della non
applicazione delle condizioni stabilite, quante invece da un naturale diritto/dovere di verifica nei
confronti del "servizio" che gli istituti di credito
svolgono. Quanti ad esempio controllano la giusta
applicazione di valuta? l .a giusta misura delle spese e commissioni applicate? chi è in grado di leggere correttamente l'estratto conto? quanti sanno
ricostruire eli interessi evidenziati sull'estratto conto o accreditati sul libretto?
La tutela dei risparmiatore sta nell'attenzione che
egli stesso deve porre in atto sul servizio della
banca, tenendo conto poi che a livello generale
non è possibile avere dati disaggregati per una
corretta statistica circa le fasce di remunerazione
del capitale, diviene importante il richiedere sempre informazioni cd il controllarne poi l'esatta
applicazione.
Occorre anche un interessamento più preciso e
puntuale sulle diverse possibilità che esistono sul
mercato finanziario e sulle diverse offerte che le
banche ed altri enti possono avanzare. Occorre
chiedere inoltre, laddove ciò non esiste, l'applicazione delle condizioni del proprio gruppo sociale
d'appartenenza. Ed infine un ultimo consiglio:
quello di diversificare, potendo, il proprio risparmio in più forme e modalità d'investimento. "AL
gio del magazzino di Pieve Emanuele, una struttura che sembra non essere all'altezza dei
suoi compiti.
Una prima risposta a quest'ultimo problema l'ha data il Direttore Commerciale Guido Toletti ribadendo l'importanza sempre più determinante del corretto funzionamento del magazzino e confermando l'impegno
che la Cooperativa si é data per
migliorare aI massimo tale struttura che egli considera un punto
cruciale nella strategia organizzativa della nostra azienda.
Un'altra osservazione sul futuro
della Coop Lombardia èemersa
nella Consulta di Navate Milanese dove Rijoff della Sezione
Soci di Muggiò ha richiesto un
maggior impegno nell'i n nevaone tecnologica.
Il resto del dibattito sul primo
punto all'ordine del giorno si è
riferito ad esigenze molto specifiche riguardanti il funzionamento dei diversi negozi cd in
particolare è emersa un'osservazione critica rispetto alla gestione dei più piccoli punti di vendita che a detta dei soci risultano
penalizzati soprattutto in merito
al rifornimento delle merci.
La parte del dibattito che ha registrato maggiore vivacità soprattutto negli incontri di Bareggio e di Novate Milanese è
stata quella dedicata a "Quale
Consumo", il giornale della Cooperativa.
Sollecitati dal previsto rinnovamento della testata (modifica
della redazione, aumento delle
pagine ecc.) i soci hanno colto
l'occasione per presentare al riguardo le loro critiche e le loro
proposte. Ne è uscita una discussione articolata e proficua
che ha fatto emergere un interesse per certi versi inaspettato
rispetto al giornale della Cooperativa. Gli stessi dirigenti sono
stati colti un po' di sorpresa:
-Coop
interno
estero
a cura di Lidia Lommi
Cent'anni di cooperazione
Costituita nel 1886, la Lega delle Cooperative è la più vecchia delle
organizzazioni legate al movimento operaio. La prima che festeggia il
secolo di vita.
Già nel 1985 sono programmate in diverse regioni (Lombardia, Liguria,
Emilia) iniziative -del primo centenario".
Fu proprio nel 1885 infatti, che da un gruppo di cooperative milanesi,
iniziò il lavoro di organizzazione del congresso che doveva portare alla
fondazione della Lega. La nascita ufficiale avvenne il 10 ottobre 1886,
nella sede del Consolato Operaio di Milano, in via Crocefisso 15, dove
oggi c'è una scuola elementare.
Cooperative da aziende in crisi:
rimessa in movimento la legge
Le Commissioni Industria e Lavoro della Camera hanno approvato il
progetto di legge (formulato dal defunto ministro Marcora qualche
anno fa e ripresentato ora dal gruppo parlamentare comunista) che
prevede interventi a sostegno di cooperative di lavoratori che si costituiscano per rilanciare l'attività di aziende in crisi.
"Sono contento di questa attenzione", ha detto Sergio Ferrario.
Sinceramente non pensavo che
"Quale Consumo" venisse letto
con un simile intereF. ,:.!". Bene,
un primo punto è a.,:sodato: il
giornale viene letto e ci ò è molto
importante, ma come viene accolto nelle famiglie?
Se si entra nel merito dei contenuti si rilevano le esigenze più
diverse e spesso contrastanti fra
loro.
Ciceri di Bareggio inizia dicendo che il buono sconto non deve
essere inserito nel giornale perché comporta notevoli disguidi.
Altri rispondono invece, che
senza buono sconto il giornale
perde uno degli elementi di interesse. Qualcuno rileva che sul
giornale non si fa pubblicità ai
prodotti in vendita nei negozi
coop. Altri, invece, affermano
di non gradire nessun tipo di
pubblicità.
Dopo i rilievi, le proposte. Di-
versi soci si sono susseguiti al
microfono ed hanno elencato le
loro esigenze. Renne alcune: una rubrica fissa sulla storia della
cooperazione, uno spazio sull'alimentazione anche per fasce
d'età eziovani. anziani, ecc.), la
presentazione di ricette sperimentate dai soci (con abbinato
un concorso), una guida all'acquisto dei diversi prodotti messi
in vendita alla Coop, articoli vari sulla "qualità della vita" (salute, ecologia, ecc.), articoli sul "fai
da te", articoli sulla difesa del
risparmiatore, informazioni sui
prodotti a marchio Coprì, illustrazione delle offerte dei negozi
Coop, una rubrica sulle informazioni CEE per i consumatori, articoli sui problemi della
fame nel mondo ecc. e così si
potrebbe continuare con altre
proposte perché veramente ne
sono emerse molte, ma vediamo
ora di fare il punto della situazione.
Parlando di "Quale Consumo-'-'
Innanzitutto da quanto è emerso, il giornale viene considerato
come lo strumento di comunicazione più importante della
nostra Cooperativa. l n secondo
luogo si rileva un giudizio sostanzialmente positivo sulla impostazione data finora a "Quale
Consumo", però con alcune osservazioni che si possono così
riassumere: occorre renderlo più
organico (ad esempio con delle
rubriche fisse), più attento alla
complessità dei nuovi bisogni
(sia dei giovani che degli anziani), più accattivante (che presenti ogni mese offerte nuove e vantaggiose) e sempre più all'avanguardia per quanto riguarda la
difesa del consumatore (qualità
degli articoli, ricchezza degli argomenti).
Inoltre, dicono i soci, è sicura-
mente opportuno portarlo a 12
pagine, ma con un piano preciso
che coinvolga il settore commerciale là dove è necessario
(per i prezzi, le offerte, i prodotti, ecc.) senza trascurare però il
dialogo con i soci e le Sezioni
Soci, un dialogo che deve essere
promosso a vari livelli per rendere il giornale più ricco di vitalità.
Questi, in sintesi. sono gli spunti
più significativi emersi durante
le Consulte e di ciò si sta tenendo conto per la programmazione del nuovo "Quale Consumo"
quel giornale che ciascuno di noi
nei prossimi mesi vedrà trasformarsi gradualmente proprio
per rispondere concretamente
alle esigenze emerse e per migliorare il servizio nei confronti
dei soci.
Un rapporto CEE sulle
cooperative di lavoro
Una voluminosa relazione ha concluso l'analisi, affidata dalla CEE a
due istituti di ricerca, sulla situazione delle Cooperative di lavoro in
Europa. A parte casi clamorosi ma assai limitati (il celebre Sistema'
cooperativo di Mondragon, un paese della Spagna basca nel quale tutto
si organizza attraverso forme cooperative), l'Italia risulta il paese nel
quale più cospicuo è il patrimonio di esperienze nella cooperazione dí
lavoro. Merito soprattutto, sostengono i ricercatori, del rapporto solido
tra diversi settori cooperativi, garantito dalle forti centrali cooperative
(Lega. Confcooperative, A GCI).
Anche la casa vacanze in cooperativa
Una cooperativa di abitazione della Lega, che ha già realizzato per i
propri soci 151 appartamenti a Cornaredo (Milano), lancia una nuova
iniziativa, la prima del genere per la Lombardia: una multiproprietà
Courmayeur.
Cosa sia una multiproprietà è noto: sí acquistano periodi definiti di
utilizzo di una casa per vacanze arredata e attrezzata.
Il vantaggio della formula cooperativa consiste nel controllo dei soci
sull'insieme della gestione con evidenti vantaggi di sicurezza, controllo
dei costi, rapporto con gli altri soci.
Per saperne di più, rivolgersi alla cooperativa 'La nuova Casa'. tel.
02/9317654-432943.
o
a T-;2.isya
Fa. una volta vestiamo Cuori
dai %monumenti" n vistare que o
che eè intorno
Un ampio spazio aperto nelle città, un luogo dove
l'attenzione è libera di vagare o di concentrarsi sugli
elementi circostanti: così ci appare una piazza. Che le cose
in verità siano molto più complicate, che la piazza non sia
solo un "vuoto" è facile da capire, quando solo si pensi alle
diverse sensazioni che piazze diverse suscitano in noi,
indipendentemente dagli edifici che le circondano.
La piazza — insomma — ha una sua atmosfera che
dipende dalla sua struttura, dalle sue dimensioni, ma anche
dalle sue proporzioni, e dal rapporto che si instaura tra essa
e la strada percorsa per arrivarci.
Un breve itinerario in Lombardia pilò bastare per verificare
le diverse qualità delle piazze, riservando forse anche
qualche sorpresa. Per una volta — però — bisognerà
fermarsi fuori dai 'monumenti", sostare in quelle piazze che
in genere si attraversano quasi di corsa, per entrare nelle
chiese, nei musei, nei palazzi.
Una piazza, tante pazze
Una piazza, un'epoca
Una piazza, glli affari
ll punto di partenza non è difficile da trovare, basta andare al
centro di Milano, voltare ie spalle al Duomo e apparirà piazza
del Duomo. Le discussioni e le
polemiche sulla sua trasformazione non si sono ancora spente
e dopo due mostre, molti progetti, decine e decine di articoli
sui giornali ancora non si sa
quali scelte adottare.
Piazza del Duomo è — in effetti
— una piazza molto difficile: è
uno spazio amplissimo, tracciato sulla carta dagli Urbanisti di
fine Ottocento, che è molto arduo definire. A parte la splendida scenografia della facciata del
Duomo, gli edifici che la circondano non riescono a ravvivarla;
Poco distante da piazza del
Duomo è un'altra piazza, ben
diversa. Isolata dal caos del traffico, circondata da edifici di più
ridotte dimensioni ma di grande
interesse artistico, la piazza dei
Mercanti ha conservato quasi
intatta la sua atmosfera.
Qui, tra lo spazio aperto e le
costruzioni circostanti si è stabilito un rapporto molto più preciso e interessante: i piani terra
degli edifici sono infatti aperti
da portici e da porte (un tempo
sei, corrispondenti ai rioni cittadini) che conducono nelle strade
attigue. Il medioevale palazzo
della Ragione (o Broletto Nuovo), posto su uno dei lati lunghi
della piazza. si innalza su una
Ancora un esempio prima di
abbandonare la metropoli:
piazza Cordusio. Come piazza
del Duomo, anch'essa è stata
creata alla fine dell'ottocento
con la demolizione di ampi settori del centro più antico della
città, per creare uno scenario di
rappresentanza alle nuove funzioni direzionali di Milano (banche, uffici, attività terziarie). Essa costituisce quindi il parallelo
moderno della medioevale piaz72 dei Mercanti.
Il motivo principale di interesse
è nella sua impostazione urbanistica,di raccordo tra il centro
monumentale e i nuovi grandi
edifici costruiti in direzione del
Castello Sforzesco, a lato della
la loro imponenza appare quasi
eccessiva, il loro allineamento
troppo fredda e rigoroso.
Il palazzo reale, con la sua piazzetta, è quasi nascosto dalla
- loggia" del turismo, edificio costruito alla fine degli anni trenta
con la tipica retorica del regime
fascista. [I monumento a Vittorio Emanuele [l, in questo vuoto, quasi scompare.
La vera atmosfera della piazza è
data dalla gente, che incessantemente vi si ferma, la percorre,
la riempie per le manifestazioni
politiche, sindacali, culturali.
[n piazza del Duomo coesistono
tante piazze diverse che salo la
presenza della gente riesce a unificare.
serie di pilastri così da creare al
di sotto una vera e propria piaz72 coperta.
Lo spazio così definito è strettamente funzionale alle attività
che un tempo vi si svolgevano
(riunioni della cittadinanza, mercato) ma conserva una sua vitalità e un suo fascino ancor'oggi.
a secoli di distanza.
via Dante. La sua forma ellittica, aperta in ogni direzione e
senza corrispondenze simmetriche da numerose vie, risponde
proprio a questa esigenza di raccordo, mentre tutte le facciate
degli edifici che vi si affacciano
sono costruite secondo un unico
disegno, in modo da dare unità
alla piazza In un certo senso,
piazza Cordusio può essere considerata il capolavoro della Milano di fine Ottocento, perfettamente adeguata al ruolo che la
città andava assumendo nella
vita della nazione.
Una piazza, la quiete
Una piazza, ha semplificlità
Urai piazza, 'l'armonia
Qualche kilometro a ovest di
Milano si incontra Abbiategrasso, centro della cintura agricoloindustriale. Il suo centro storico
conserva ancora in buona parte
l'aspetto dei secoli passati, con le
strade strette e le piazze allungate affiancate da portici.
Davanti alla chiesa di S. Maria
Nuova sorge un sagrato, di
forma quadrilatera, porticato su
tutti i lati, che si può definire una
piazza, anche se separata dal resto della città.
Qui la quiete regna sovrana, ma
il ritmo delle arcate conduce necessariamente l'attenzione verso
la facciata della chiesa, dove il
pronao che si apre avanti l'ingresso principale è a sua volta
costituito da un'arcata di ampiezza e altezza maggiore di tutte le altre.
Anche se su questa piazza si af-
Poco a sud di Abbiategrasso si
incontra l'abbazia di Morimonda fondata nel medioevo da
monaci Cistercensi. A lato di un
minuscolo paese, ai margini di
un bosco secolare e vastissimo,
la chiesa è introdotta da una
piazza che ne esalta la semplicità
e al tempo stesso ne aumenta
l'imponenza. Questo spazio è in-
Ancora qualche kilometro, tagliando per i campi, o ripassando da Abbiategrasso se non si
vogliono abbandonare le strade
principali, e si giunge a Vigevano.
Al centro della cittadina è la
piazza Ducale (nella Foto in alto), uno dei capolavori dell'urbanistica rinascimentale.
Essa rappresenta una pianta rettangolare molto allungata, chiusa su tre lati da palazzotti porticati di identico disegno. La serie
dei colonnati è interrotta solo su
uno dei lati corti dove si affaccia
il Duomo, con una bella Fronte
barocca concava; uno dei quattro portali del Duomo è in realtà
lo sbocco di una via, così mascherato, per non interrompere
in alcun modo l'armonia della
piazza. Anche tutte le altre vie,
infatti, sboccano al di sotto dei
faccia un saio edificio, la ricchezza delle decorazioni e delle
variazioni di colore è tale da costruire una serie di rapporti di
grande fascino tra tutti gli elementi presenti.
fatti aperto verso il paesaggio in
tutte le direzioni, tranne che in
quella della Chiesa, che sorge
leggermente sopraelevata rispetto al punto di vista dei visitatori.
La piazza sembra fatta apposta
per esaltare il rapporto tra gli
edifici costruiti dall'uomo in un
mattone dal caldo colore rosso e
gli alberi di un verde intenso.
portici, così che la piazza appare
come un mondo concluso, perfetto, quasi separato da tutta ciò
che lo circonda. L'unico elemento in contrasto con questa totale
orizzontalità, è la torre del castello. che si erge, a più piani
rientranti e merlati, al centro del
lato meridionale. Ma Ludovico
il Moro, che Fece costruire la
piazza e ii castello, non poteva
certo rinunciare ad affermare il
proprio potere, foss'anche stilla
perfetta armonia di una piazza.
Tante piazze, un divertimento
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La piazza non è solo uno spazio
significativo per lo sviluppo della città, è un luogo dove rilassarsi è facile, rifocillarsi è semplice
(ma attenzione ai prezzi), evitare
le auto ancora possibile (tranne
il Cordusio, tutte le piazze di
questo itinerario sono pedonalizzate).
[n tutte queste piazze la vista è
ottima, ma in particolare a Morimondo (ecco uno scorcio dell'abbazia), seduti sui muretto di
fronte alla chiesa, si può godere
la vista di una Lombardia che
ormai non sembrerebbe più esistere.
Nodo (Como) 10
Coli C,'11.Le
esterre
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Efià
Le eznzonfi
defi ulcera
Continua la proposta riservata ai soci
che hanno superato gli "anta" con
altri cinque dischi della serie FonitCetra, venduti ad un prezzo particolare.
Prezzo dei cinque dischi L. 41.000
Prenotazioni dal 28/1/1985 al
9/2/1985
LE CANZONI DEI RICORDI - E
Tchi-tchi VITTORIO BELLELI • Vele ALDO MASSEGLIA • VIeni,vieni VITTORIO BELLELI - Serenata sentimentale ALFREDO CLERIC1 • Ninna nanna grigioverde GIANNA PEDERZINI • Cosa farai di me? VITTORIO BELLELI • Voglio vivere cosi FERRUCCIO TAGLIAVINI • Sera ALBERTO RABAGLIATI • Stelle di
Spagna OSCAR CARBONI - Tu non mi lascerai FERPUCCI° TAGLIAVINI • Musica Maestro ERNESTO BONINO • Radames QUARTETTO CETRA
Sconto del 5% a tutti i soci rivolgendosi
direttamente al C.T.L.
Parigi
Partenze:
dal 3 all'8 aprile
(6 giorni/4 notti) L. 425.000
dal 24 al 28 aprile
(5 giorni/3 notti) L. 375.000
dal 30/4 al 5 maggio
(6 giorni/4 notti) L. 425.000
dal 28/5 al I giugno
(5 giorni/3 notti) L. 357.000
LE CANZONI DEI RICORDI Cavallino corri e va GIUSEPPE LUGO - La barca dei
sogni CATERINETTA LESCANO • Bionda, mia bella
bionda SILVANA FIORESI, ERNESTO SONINO zitto
amore OSCAR CARBONI • Mamma buonanotte
OSCAR CARBONI • In spero ERNESTO BONINO • A
zonzo ERNESTO BONINO • Il ritmo dell'amore NATALINO OTTO, ROMERO ALVARO • Genovesina ERNESTO SONINO, TRIO AURORA • La sedia a dondolo
DEA GARBACCIO • Quando ascolto alla radio una
canzone GIOVANNI VALLARINO • Il pesce e l'uccellino SILVANA FIORESI
LE CANZONE DEI RICORDI - 7
Rosabella del Molise ERNESTO BONINO, SILVANA
FlORES1 • Fiori d'arancio DEA GARBACCIO - Maria
Gilberta ERNESTO BONINO • Un po' di poesia ALBERTO RABAGLIATI • Non passa più ERNESTO BONINO Marleen LINA TERMINI •Quando canta Fiabagliati ALBERTO RABAGLIATI • Piccola Santa OSCAR
CARBONI - Violette nei capelli ERNESTO BONINO,
DEA GARBACC10 • Mamma ml ci vuole un fidanzato
NELLA COLOMBO • La pupa delta nonna SILVANA
FIORESI, LINA TERMINI • Miliardi che follia GIUSEPPE
LUGO
Viaggio a/r carrozze-cuccette di 1 classe; trattamento di
mezza pensione; sistemazione in camere doppie, hotel
ubicato in zona centrale di
Parigi; trasferimenti da/per
Stazione ferroviaria a Parigi;
visite guidate.
Vienna
Salisburgo
-
L. 450.000
Partenze:
dal 4 all'8 aprile (5 giorni)
dai 21 al 25 aprile
dal I al 5 maggio
Viaggio a/r in autopullman
G.T.; trattamento di pensione completa dal pranzo del
1° a quello del 5° giorno; sistemazione in camere doppie, hotel cat. 3 stelle; visite
guidate.
1Abazia
Portoxose
LE CANZONI DEI RICORDI - 10
Ti comprerò l'armonica SILVANA FIORESI - ERNESTO
BONINO • La canzone dell'usignofo LILIA SILVI • Ho
messo il cuore nei pasticci FERRUCCIO TAGLIAVINI
Bellezza mia ERNESTO BONINO • Il valzer di ogni
bambina SILVANA F1ORESi - ERNESTO BONINO Canto dei volontari ALBERTO RABAGLIATI • MICHELE MONTANARE • Notte e di JONE CACCIAGLI • La
strada nel bosco ALBERTO RABAGLIATI • La bisbetica domata LILIA SILVI • Malinconia d'amore FERRUCCIO TAGLIAVINI • Dimmi perché ERNESTO BONINO •
Ma l'amore no LINA TERMINI
LE CANZONI DEI RICORDI - 9
lo non posso cantare alla luna GIUSEPPE LUGO • E
stata una follia MINI SERENA • Non è vero ERNESTO
BONINO • Guarda un po' ALBERTO RABAGLIATI • Paradiso perduto ALBERTO RABAGLIATI •Tutto passa e
si scorda LINA TERMINI • Fiorellln del prato ALFREDO CLERICI • Domani partirai DELIA LODI • Ho un
sassolino nella scarpa NATALINO OTTO • Cosa avete
fatta la notte del 3 giugno? QUARTETTO CETRA e LUCIA MANNUCCI • Op op trotta cavallino NELLA COLOMBO • Spolverando H pianoforte NELLA COLOMBO
Notizie dalla CEE
Dcilventi irtell
n.25:: 1'3 "galt
Dopo una serie di alterne vicende, il Parlamento
europeo ha espresso il proprio parere su una questione importante per l'alimentazione, cioè sui solventi con i quali si estraggono determinati principi
nutritivi o sostanze da materie prime di origine
molto diversa.
È il caso degli olii commestibili che possono essere
ottenuti sia spremendo vegetali come olive e semi,
sia usando solventi. Lo stesso sistema, per esempio, si usa per la preparazione del caffè decaffeinato, per il burro di cacao e per estrarre aromatizzanti naturali dalle materie prime che li contengono.
Dopo l'estrazione, naturalmente, il solvente che in
genere non è commestibile, deve essere completamente allontanato dall'alimento. t proprio questa
la fase più delicata dei processo tecnologico perché
in certi casi non è possibile farlo e ciò pone una
serie di problemi anche di tipo tossicologico, non
diversi però da quelli di altri additivi alimentari.
Il merito maggiore della direttiva comunitaria è
quello di offrire una lista "positiva" cioè una lista
dei solventi che possono essere adoperati nei prodotti alimentari, suddividendoli in due categorie: i
solventi che non presentano alcun pericolo per la
salute e dei quali non vengono fissati i residui, e
quelli che possono essere usati solo in determinate
condizioni e per i quali sono fissati anche i residui
massimi.
Parlamento europeo ha rivendicato però che.
anche per i solventi considerati senza problemi,
siano indicati tali residui. Infatti, anche se tale
funzione è svolta da ohi vegetali commestibili, essi
sono pur sempre frutto di una precedente estra-
(Jugoslavia)
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dal 5 al 9 aprile
Itinerario: Passignano sul
Trasimeno/ Assisi/ Spoleto/ Todi/ Orvieto.
Vera Squarcialupi
membro della commissione pér la tutela dei
consumatori del Parlamento europeo
baj
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Special 1985
Festa del 1° Maggio
Partenza: 20 aprile
Durata: 16 giorni
Itinerario: Milano/ Berlino/
Avana/ Santiago de Cuba!
Cienfuegos/ Trinidad/ Guamà/ Bacuranao/ Avaria/
Berlino / Milano
Festa del "26 Luglio"
Partenza: 25 luglio
Durata: 17 giorni
Itinerario: Milano / Berlino /
Avana/ Guarnà/ Trinidad!
Villa Tropico/ . Avana/ Berlino/ Milano
Your
zione con solventi che si trasferirebbero quindi al
prodotto successivamente estratto. Il Parlamento
europeo ha quindi chiesto che, secondo le indicazioni del Comitato scientifico dell'alimentazione
umana, gli alimenti con proprietà di solventi (appunto gli olii vegetali e i grassi) non accumulino
impurità tali da provocare conseguenze negative
dal punto tossicologico, Ha chiesto inoltre che
siano presentate prima possibile delle proposte sui
criteri di purezza dei solventi tanto importanti per
la salute, ed anche sulle eventuali reazioni di tali
solventi con gli alimenti e con l'ambiente.
Contro questa direttiva si sono espressi i democristiani specie tedeschi che avrebbero voluto — accanto alla lista "positiva" —anche una lista "negativa," con i solventi proibiti, E i solventi con contenuti nelle due liste che fine avrebbero fatto?
Per non ingenerare confusione, e dato che le politiche comunitarie sono ora indirizzate verso le liste
"positive" — il Parlamento europeo ha respinto
questo tentativo di negare maggiore chiarezza e
trasparenza al mercato,
La decisione ora spetta al Consiglio dei ministri
delle Comunità Europee che ha il potere decisionale e che fino al giugno prossimo sarà presieduto
dal governo italiano. Riuscirà il nostro ministro
della Sanità a far varare questa direttiva? Non è
gran cosa, ma è pur sempre qualcosa a tutela dei
consumatori che sempre più rivendicano prodotti
sicuri per spendere meglio i loro soldi rosi dall'inflazione e ridotti dalla disoccupazione.
Prop
Vacanze nel Caribe
Partenza: 3 agosto
Durata: i 7 giorni
Itinerario: Milano/ Berlino/
Avana/ Guarnà/ Trinidad/
Camaguev/ S. Lucia/ Camaguey/ Avana/ Berlino/
Milano.
011irnaS è provgAo:
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L'aggiunta di antibiotici al mangime somministrato ai bestiame da carne e da latte, ai suini e al
pollame, per stimolarne la crescita, è fonte di gravi
malattie, anche mortali, per l'uomo.
Confermando sospetti nutriti ormai da diverso
tempo la precisazione è giunta dai Centri federali
USA per il controllo sanitario e da due diversi
uffici del Dipartimento di Sanità degli Stati Uniti.
Infatti, assunti col mangime, gli antibiotici nutrono nuove forme microbiche che, attraverso il consumo della carne, si trasmettono quindi all'uomo
creando nuove minacce alla sanità pubblica in
quanto resistenti ad alcuni antibiotici usati nella
terapia di alcune malattie. ll mondo della scienza
"sospettava" da anni che l'impiego di antibiotici
nell'allevamento degli animali da carne — un uso
esteso oggi a tutto il mondo industriale, Italia
compresa — fosse responsabile dello sviluppo di
batteri resistenti agli antibiotici, ma il nesso "fattoria-ospedale" non era stato finora provato.
L'anello mancante di questa pericolosa "connection" è stato scoperto a conclusione di una ricerca
che insieme all'indagine clinica ha fatto ricorso al
computer e all'ingegneria genetica. Gli autori della
ricerca — pubblicata dal "New England Journal
of medicine" — sottolineano che i risultati dello
studio forniscono "prove inconfutabili, che porranno fine all'annoso dibattito".
Fotografie di Giuseppe Morandi
Un canto senza versi della gente padana
Presentiamo alcune foto di Giuseppe Morandi raccolte in un volume edito da i'vlazzotta,
Volld della p>,assz "%dama,
ed esposte in una Mostra a Cremona. Sono immagini di uomini,
di donne e di ragazzi che si raccon,
tano da sé,senza bisogno di discorsi di storia, di filosofia o di sociologia. Sono belle e tanto basta.
Sono frutto di un incanto, di un
amore e di una passione.
I figli di Remo, San Paolo Ripa
zgRZINWiii
1982.
Duifio Braga, Vho di Piadena, 1982.
Pierino Azzatu alla fiera di Recorfano, 1967.
Laura Poli e Florinda Bellezza, Piadena, 1982.
La Genia la se petena (La Cada si pettina), Voltido, 1967.
Le fotografie sono raccolte nel volume Volti della Bassa Padana, Manona Editore, Milano, 1984, lire 15.000. I nostri ringraziamenti all'editore per la concessione della riproduzione.
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N. 1 gennaio