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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Postale 70% - DCB - ROMA - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27.02.2004 n. 46) - Bimestrale - Direttore Responsabile: Pierangelo Raineri
Direzione, Redazione, Pubblicità: C.S.T. S.r.l., Via Tevere 15, 00198 Roma, Telefono/Fax 0685357906; Progetto Grafico e Impaginazione: Paola Mele; Registrazione del Tribunale di Roma n° 211 del
19/05/1994; ROC 7921; Stampa Romana Editrice S.r.L., Via dell’Enopolio 37, 00030 San Cesareo, Roma - Abbonamento iscritti Fisascat €6,20 annue, non iscritti €12,39 annue, sostenitore €16,53 annue
Ccnl Terziario, Distribuzione e Servizi
2011, priorità ai rinnovi contrattuali
Oltre 4 milioni i lavoratori interessati dai tavoli negoziali
Il punto sul negoziato
di Pierangelo Raineri
di Ferruccio Fiorot
Dopo
la
firma
dell’intesa per la riforma della contrattazione nel 2009 sono stati
sottoscritti importanti
accordi tra le parti sociali, quali il patto per il
lavoro nel terziario ed il
protocollo sulla governance della bilateralità.
Il significato di entrambi gli strumenti per la
Fisascat, che ne ha
fortemente voluto la
sottoscrizione, è molto
profondo ed essi dovranno essere ripresi
nella discussione per il
rinnovo del contratto
sia per gli aspetti concernenti il rilancio del
sistema delle relazioni
sindacali, sia per la
grande importanza che
riveste la governance
della bilateralità. Molte
sono le idee innovative
che la Fisascat in questi ultimi anni ha fornito
nel panorama contrattuale della bilateralità
ed oggi ci sentiamo
maturi per sviluppare
con essa un più avanzato sistema partecipativo e possibilmente
non conflittuale, che
sappia affrontare i pro-
Dal 22 luglio 2010, data in cui abbiamo illustrato la
piattaforma per il rinnovo del contratto Terziario, Distribuzione e Servizi, si sono svolte ben 14 giornate
di trattativa.
Nel presentare le nostre richieste abbiamo evidenziato alle controparti che i contenuti hanno tenuto
conto della attuale situazione socio-economica e
degli effetti che la crisi ha prodotto sui consumi ma
anche delle prospettive di crescita del settore che
non tarderanno a manifestarsi.
Nell’approcciare la trattativa non ci siamo illusi che il
confronto sarebbe stato dei più agevoli così come
avevamo messo in conto anche una certa strumentalizzazione degli effetti della crisi.
La Confcommercio ha presentato una vera e propria
contro-piattaforma con il chiaro intento di deregolare
e/o togliere dal contratto una serie importante di tutele quali: le riduzioni di orario, giorni di ferie, la carenza malattia, alcuni automatismi, ecc..
Una filosofia questa che volutamente non vuole
guardare oltre le difficoltà congiunturali del momento
e manifesta una volontà di riprendersi una rivincita
sul sindacato.
Riteniamo inaccettabile questo modo di confrontarsi
che rischia di far pagare ai lavoratori due volte la
crisi: attraverso la riorganizzazione della rete distributiva ed una maggiore flessibilità e contemporaneamente eliminando tutele e diritti conquistati dopo anni di contrattazione.
L’insistenza e la disinvoltura con cui però la Confcommercio ha insistito sulle sue argomentazioni ha
generato, anche nelle fasi di trattativa ristretta, un
clima tutt’altro che sereno che ha assunto in taluni
blemi dell’ occupazione, dell’incontro tra
domanda ed offerta,
del sostegno al reddito, del welfare contrat(Continua a pagina 3)
Tesseramento Fisascat, adesioni in crescita nel 2010
Il successo del nuovo modello contrattuale
Negli ultimi 10 anni sono oltre 91.000 i nuovi iscritti alla categoria della Cisl
(Continua a pagina 3)
di Rosetta Raso
Adesioni in crescita anche nel
2010 con oltre
11.000 iscritti in
più rispetto allo
scorso anno ed
un dato di chiusura
complessiva
che si attesta a
circa
234.000
iscritti.
Questo il bilancio
del tesseramento
della Fisascat, la
federazione del
terziario, turismo
e servizi della
Cisl, presente sul
territorio italiano
con 21 sedi regionali ed oltre 100
sedi territoriali.
Un dato significativo se si considerano gli effetti
della crisi congiunturale che ha
avuto
pesanti
ripercussioni anche sui diversi
settori del terziario privato, caratterizzato
da
un’alta polverizzazione e colpito
dalla crisi dei
consumi.
Un risultato frutto
dell’operato e del
forte
impegno
della categoria a
tutti i livelli che
con i dirigenti
sindacali e gli
operatori ha dimostrato il valore
del sindacato e
della contrattazione. Certo anche
la riforma del modello contrattuale,
fortemente voluta
dalla Cisl e dalla
Fisascat, ha consentito di presidiare meglio la
contrattazione e
di dare maggiore
risalto allo sviluppo del secondo
livello aziendale e
territoriale.
(Continua a pagina 3)
60000
50000
40000
30000
20000
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Anno XVI n° 5 - 6
segue
(Continua da pagina 1)
tale, della formazione continua
e di conciliazione e arbitrato in
modo strutturale: una guida
sicura per il settore. Il contratto
di lavoro avrà anche il compito
di rilanciare il ruolo di tutti questi istituti per farne un plus del
sistema contrattuale del terziario rispetto a molti altri settori.
Ci piace leggere il contratto,
che certo è da semplificare vista la sua voluminosità attuale,
come un nuovo strumento di
relazioni sindacali, più avanzate, più moderne, che sappia
dare alle parti un senso nuovo
nei rapporti tra sistema delle
imprese e federazioni sindacali
e tra azienda e lavoratore: un
investimento nel lavoro e nella
qualità del lavoro a fianco di
una prospettiva innovativa possono essere i fattori che generano un nuovo efficace contratto, da approntare con rapidità
nei prossimi mesi per cercare di
uscire dalla crisi e per dare le
necessarie risposte, per quanto
ci riguarda, ai lavoratori e alle
lavoratrici. Certo le imprese
devono fare la loro parte: innovare i formati distributivi è una
necessità che diventa sempre
più evidente e – come dicevamo noi già qualche anno fa –
l’estremizzazione dei consumi
a tutti costi 24 ore al giorno e 7
giorni su 7, adesso evidenzia
ancora di più i problemi. La nostra Federazione vuole analizzare in modo obiettivo la situazione e ritiene che la piattaforma per il rinnovo del contratto
che è stata presentata a giugno
sia coerente con la situazione e
con le prospettive future. La
trattativa in corso dovrà muoversi in questo difficile contesto,
cercando però di progettare un
sistema contrattuale più moderno è più utile ad affrontare le
situazione. Noi puntiamo ad un
contratto che alleggerisca il 1°
livello di contrattazione, definendo i tratti essenziali delle
relazioni sindacali, della bilateralità, del salario nazionale e
della struttura contrattuale, per
favorire un secondo livello contrattuale che sappia affrontare
in modo più deciso le nuove
opportunità della contrattazione
sia aziendale che territoriale di
2° livello. In questo ambito dovranno essere affrontati i temi
di una organizzazione del lavoro più moderna ed efficace, ma
anche le possibilità di creare
condizioni vere e condivise di
contrattazione della produttività,
cercando di intavolare la discussione su come la produttività debba essere riconosciuta.
Certo
alcuni
temi
dell’organizzazione del lavoro
hanno visto finora un riconoscimento ex ante, ma per trasformare la struttura della organizzazione del lavoro è necessario
introdurre nel confronto una
logica partecipativa che non è
mai esistita nelle aziende del
commercio, salvo poche eccezioni. Una nuova logica partecipativa nei processi di organizzazione del lavoro, a nostro
avviso, sarà anche la chiave di
volta di un nuovo e più moderno contratto. Un contratto che
dovrà affermarsi come importante strumento di relazioni sindacali, che qualifichi il confronto
e che faccia uscire dal giogo
dell’anonimato il settore del
terziario, dei servizi commerciali
e del terziario di mercato.
Occorre, parallelamente al contratto, produrre documenti comuni e condivisi per affrontare i
temi nodali del terziario anche
con le istituzioni, proprio in questo momento, nel quale ci si
comincia a rendere conto del
peso relativo dell’occupazione
nel nostro settore, rispetto ad
altri. Riprogettare il contratto,
quindi, creando una nuova architettura, a forma di tempio,
abbiamo detto in fase di presentazione, con le colonne che
sostengono il tetto del contratto
segue
e garantiscono un sistema contrattuale globale per il terziario.
Un contratto “Omnibus”, abbiamo affermato in tante altre occasioni, che sia in grado di far
salire a bordo tutti i settori dei
servizi e del terziario avanzato,
anche quelli più innovativi, che
oggi si riconoscono a stento nel
percorso. Un contratto nuovo,
moderno che introduca elementi partecipativi, che sappia valorizzare il 2° livello di contrattazione coerentemente con il progetto della riforma degli assetti
contrattuali sottoscritto tra le
parti. Un sistema contrattale
moderno e partecipativo potrà
aiutare a comprendere di più i
processi di cambiamento in atto
i quali alla fine dovranno creare
una occupazione possibilmente
più stabile, seppur flessibile e
contrattata, che sappia migliorare la propria qualità anche
attraverso la contrattazione
della formazione continua la
quale coadiuva le imprese ed i
lavoratori nel far emergere più
qualità nei servizi e nel garantire l’occupabilità.
Tesseramento Fisascat
250000
200000
150000
147.780 154.068
162.566
2011, priorità ai rinnovi contrattuali
185.415
170.458 177.502
197.358
212.378
222.533
233.887
100000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
(Continua da pagina 1)
Le trattative svolte a livello territoriale, il sostegno
fornito dalla bilateralità oltre al
ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga,
hanno consentito
infatti di contenere gli effetti della
crisi sui dati occupazionali.
Come federazione sindacale siamo convinti che
anche aver iniziato le trattative
di rinnovo già
prima della scadenza naturale
dei contratti abbia dimostrato ai
lavoratori la tenacia e la passione
dei dirigenti sindacali della categoria sindacale
rappresentativa
dei settori del
terziario privato,
del turismo e dei
servizi, che con
oltre 6 milioni di
lavoratori si confermano la più
grande
realtà
occupazionale
del nostro Paese
destinata ad espandersi ancora
di più.
La Fisascat rimarrà in prima
linea per la chiusura positiva dei
negoziati
forte
della fiducia dei
propri iscritti.
(Continua da pagina 1)
Ccnl Terziario, Distribuzione e Servizi
Il punto sul negoziato
momenti toni aspri.
Abbiamo respinto con decisione le pretese datoriali e
pazientemente abbiamo evidenziato le contraddizioni
e l’impraticabilità della filosofia proposta, richiamando il negoziato al senso di responsabilità ed ai contenuti dell’accordo interconfederale del 22 gennaio
2009 sulla modifica degli assetti contrattuali sottoscritto anche dalla Confcommercio.
Un testo, quello della riforma, che delinea i principali
contenuti dei rinnovi contrattuali e sui quali abbiamo
tentato di ricondurre la trattativa.
In particolare:
x La definizione delle modalità e delle procedure per
la presentazione della piattaforma ed i tempi di
raffreddamento;
x La durata triennale del contratto nazionale di lavoro sia per la parte economica che normativa;
x La riconferma dei due livelli di contrattazione, uno
nazionale uno territoriale e/o aziendale;
x La definizione delle materie da assegnare alla contrattazione di secondo livello stabilendone i limiti e
le modalità di realizzazione;
x L’introduzione dell’Ipca quale indice di riferimento
per fissare gli aumenti retributivi del contratto nazionale;
x La previsione di un elemento economico di garanzia per facilitare l’avvio della contrattazione di secondo livello.
Un quadro di elementi contrattuali che viaggia di pari
passo con lo sviluppo e l’avanzamento dei temi della
bilateralità e del welfare contrattuale.
Con questi obiettivi intendiamo proseguire il confronto negoziale convinti che, anche in tempi di crisi, si
possano individuare buone soluzioni alternative alla
disfatta contrattuale e che offrano alle lavoratrici ed
ai lavoratori del settore una prospettiva seria e stabile.
Siamo altresì convinti che attraverso la contrattazione, la concertazione ed il dialogo costante anche la
Confcommercio saprà prendere atto che il rinnovo
contrattuale è necessario non solo per l’affermazione
dei diritti e delle tutele dei lavoratori ma anche per il
recupero di quella produttività aziendale ora più che
mai necessaria per la ripresa economica.
Dunque sì alla flessibilità purché essa sia contrattata
e condivisa, sì al decollo del secondo livello di contrattazione, l’unico in grado di favorire lo sviluppo
delle dinamiche salariali. Ora auspichiamo che
l’anno nuovo porti con se anche la consapevolezza
che rinnovare il contratto nazionale e confermare i
diritti e le tutele non solo rappresenta un dovere, ma
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Le trattative per il rinnovo contrattuale incentrate sui contenuti della piattaforma della categoria cislina
Una nuova distintività cooperativa, la Fisascat rilancia la sfida
La trattativa in corso per il
rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i
dipendenti da imprese della
distribuzione
cooperativa,
che sapevamo diversa rispetto a tutte quelle sinora
svolte in termini di compagine negoziale a motivo
dell’assenza dal tavolo di
Ancd - Conad, storica associazione delle cooperative
fra dettaglianti, già firmataria
del
vigente
contratto,
“passata” al tavolo negoziale del contratto collettivo
nazionale del terziario, distribuzione e servizi di Confcommercio, sta assumendo
caratteristiche
inconsuete
ed inedite rispetto ai contenuti (che, traslando nel campo gergale del sindacalese
stretto, si direbbero “merito”), quantomeno comparativamente alle pregresse
vicende negoziali settoriali.
Infatti, già dalle prime occasioni di confronto, quasi a
testimoniare una sorta di
introiezione - sia pure tardiva, almeno a giudicare dalla
citata defezione - delle parole d’ordine tanto care e
strenuamente propalate nelle passate tornate negoziali
proprio dalla “fuoriuscita”
associazione, le nostre controparti hanno calato sul
tavolo carte pesanti, temi
non semplici, argomenti
scottanti, che, comunque li
si consideri, impongono alle
Federazioni sindacali più di
una riflessione e, nei fatti,
da queste pretendono un
supplemento di approfondimento.
Per Ancc – LegaCoop, Confcooperative e Agci il confronto per il rinnovo del contratto deve assumere irrinunciabilmente l’obiettivo di
“allineare” il costo del lavoro
derivante dalla sua applicazione all’onerosità sopportata dai concorrenti che applicano il contratto collettivo
nazionale Confcommercio.
Sempre a detta delle nostre
controparti, infatti, il delta
attualmente esistente tra gli
istituti previsti dai due contratti sarebbe di 3,5 punti
percentuali; chiaramente il
costo maggiore ricade sulle
cooperative.
Allo stato della trattativa, del
suesposto obiettivo, non ci
sono stati ancora - neanche
minimamente – esplicitati gli
intenzionali (da parte delle
associazioni datoriali) ambiti
d’intervento per raggiungerlo; prova del fatto che, nonostante si tratti da ormai cinque mesi, il negoziato sinora
ha avuto carattere essenzialmente interlocutorio. Tuttavia, sia pure in prima ap-
“Il confronto negoziale dovrà necessariamente concentrarsi
sui nuovi diritti, sulle nuove tutele e sulla creazione di un moderno
sistema settoriale delle relazioni sindacali partecipativo,
mutualistico, in grado di sperimentare livelli sinora inediti
di compartecipazione, teso a valorizzare il protagonismo sindacale”
prossimazione, non appare
ozioso
ipotizzare
che
l’attenzione delle nostre
controparti si appunterà
maggiormente su quegli
istituti per i quali più marcata
è la differenza fra i due contratti collettivi nazionali.
Al solo scopo esemplificativo, e senza volontà alcuna
di indurre a semplificazioni
di sorta, appare perlopiù
intuibile dove si andrà a parare.
Relativamente al trattamento economico percepito dai
lavoratori durante i periodi di
malattia, per fare un primo
esempio, appunto, il contratto collettivo nazionale per i
dipendenti da imprese della
distribuzione
cooperativa
prevede un’integrazione all’indennità erogata dall’Inps per 180 giorni per anno solare a carico del datore
di lavoro - superiore rispetto
a quella contemplata dal
contratto del terziario (anche
per il trattamento di malattia
per i lavoratori apprendisti le
cooperative devono far fronte ad un onere maggiore
rispetto ai loro concorrenti).
Sensibili disparità si rintracciano, altresì, in tema di trattamento economico per infortunio fra i due contratti
collettivi nazionali, che prevedono, infatti, integrazioni
all’indennità Inail a carico
del datore di lavoro differenti
per intensità e, comunque,
maggiori per le cooperative.
Anche in tema di sistema di
classificazione professionale, di trattamento economico
- per quasi tutte le qualifiche
previste, compresi i quadri -,
di coefficiente orario e di
alcune maggiorazioni, risaltano discordanze fra i dipendenti delle coop, che hanno
istituti relativamente più generosi, rispetto a quelli degli
altri lavoratori della grande
distribuzione organizzata.
È, quindi, verosimile che
l’elenco succitato – considerato in parte, integralmente,
ovvero ulteriormente rimpinguato – rappresenterà il terreno del confronto negoziale
sul quale le nostre controparti ci lanceranno la sfida
delle sfide: sottoscrivere un
accordo che “sgonfi” il costo
del lavoro non solo per agganciare il canone competitivo che costringe tutte le
imprese, cooperative e non,
a perseguire costantemente
obiettivi di efficienza e di
economicità, ma anche per
mettere le imprese della
distribuzione
cooperativa
nelle condizioni di guerreggiare ad armi pari con le
concorrenti della GDO che
applicano il contratto collettivo nazionale Confcommercio. A temi di prammatica,
quindi, si aggiungerebbe la
“questione riallineamento”.
Sfida fra le più ostiche, ma
che forse solo apparentemente si inscrive nell’ambito
della “prestidigitazione da
quadratura del cerchio”.
Sfida non ordinaria – come
si è detto – e certamente
interessante.
Soprattutto,
sfida da raccogliere, rifuggendo però le approssimazioni, le scorciatoie, le soluzioni abborracciate e quelle
tendenti unicamente “a fare
cassa”. Sarà necessario,
per corrispondere alla portata della sfida, prefigurare un
ambito di compensazione (o
di scambio) che abbia caratteristiche chiare di alterità
rispetto a quello dato, capace d’indicare temi sinora
marginali eppure naturalmente chiamati a una nuova
centralità per il futuro, un
futuro che, però, è già qui e
ora, ammesso che lo si voglia cogliere ed interpretare:
una centralità che s’intuisce
dal dato empirico, derivato
dal quotidiano vissuto, e non
da teorizzazioni d’una suggestività solo modaiola, comunque tendenti a contrabbandare per modernità il
passato remoto (più) improponibile e già debellato.
Questo sforzo di analisi in
tema di scambio è - e sempre più sarà – essenziale; in
certo senso, a ben guardare, ha uno scopo intimamente precauzionale (quasi una
profilassi negoziale), serve a
dissuadere i soliti teorici della “bella staticità” dal respingere qualsivoglia cambiamento senza preventivamente saggiarne il senso e
decifrarne la natura, evitando ogni discernimento fra
ciò che del nuovo può essere accolto o ricercato e, di
contro, quel che va respinto.
Sarà, nel negoziato vero,
proprio questo l’aspetto più
periglioso: capire cosa ha in
sé il carattere proprio della
“nuova frontiera” e cosa dovremmo ricacciare indietro.
Per quel che ci consta, se
discontinuità deve esserci
nel prossimo contratto nazionale per i dipendenti da
imprese della distribuzione
cooperativa, questa, non
potrà giammai tradursi in un
“turno contrattuale saltato”: i
minimi retributivi vanno aggiornati per difendere il potere di acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici della
distribuzione
cooperativa;
sia detto sino allo spasmo.
È necessario, invece, che si
parta dalla premessa –
tutt’altro che metodologica –
che il confronto negoziale
dovrà necessariamente concentrarsi sui nuovi diritti (alla
qualità della prestazione
lavorativa, della vita, e alla
salute, alla sicurezza, ecc.),
sulle nuove tutele (del lavoro, contro qualsivoglia discriminazione, ecc.) e su
un’istanza sinora inevasa
ma ineludibile afferente la
creazione di un moderno
sistema settoriale delle relazioni sindacali (partecipativo, mutualistico, in grado di
sperimentare livelli sinora
inediti di compartecipazione,
teso a valorizzare il protagonismo sindacale e non a
ricondurlo al ruolo ancillare
che a volte si vede imporre).
Infine, e sia chiaro da subito
come chiara è stata la Fisascat Cisl al tavolo negoziale
in argomento, ci sono i temi
della nostra piattaforma, che
dovranno essere affrontati,
uniti da un solo filo concettuale: rielaboriamo la cifra della “distintività cooperativa”,
facciamolo assieme; stabiliamo, assumendocene la
conseguenti responsabilità,
il nuovo “statuto” del lavorare in un’impresa cooperativa
del commercio. Raccogliamo la sfida, quindi; anzi,
rilanciamola.
Vincenzo Dell’Orefice
Segretario nazionale Fisascat
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Dal 1° gennaio 2011 vincolante l’avvio della contrattazione integrativa del settore
Contratto Turismo, spazio al nuovo modello contrattuale
Un’opportunità per il rafforzamento del livello decentrato e per il rilancio delle relazioni sindacali territoriali ed aziendali
Le parti che nell'anno 2010,
hanno rinnovato il contratto
collettivo nazionale di lavoro
del turismo, hanno inteso
favorire la ripresa della contrattazione di secondo livello. Nel nuovo testo è stata
infatti introdotta una norma
contrattuale che introduce il
principio vincolante rispetto
l’obbligatorietà dell'invio delle piattaforme, a tutti i livelli,
a decorrere dal 1 gennaio
2011, al fine di far scattare il
diritto alla erogazione dell'elemento economico di garanzia a favore dei lavoratori
che non godono di alcuna
contrattazione
integrativa,
erogazione prevista ad ottobre 2012.
Al fine di favorire questo
processo di relazioni contrattuali decentrate, le parti
hanno inoltre rafforzato la
strumentazione di supporto
che il livello nazionale dovrà
dare, in caso di mancato
avvio del negoziato decentrato, che si concretizzerà
attraverso la convocazione
di un apposito incontro delle
parti contrattuali coinvolte
finalizzato al superamento
delle difficoltà riscontrate.
Questa impostazione contrattuale riprende appieno lo
schema del nuovo modello
contrattuale pattuito nell'anno 2009 dai livelli confederali e ne rilancia il contenuto
nell'ambito del contratto del
turismo.
Questa
scelta,
mantenendo fermo il valore
del contratto collettivo nazionale, intende favorire la ripresa della relazioni sindacali periferiche e contribuisce alla crescita delle competenze negoziali decentrate, in un sistema che ha finito con il tempo di trasferire
tutte le esigenze al centro,
contribuendo ad irrigidire i
rapporti, e per rispondere
alle problematiche locali ha
introdotto norme generalistiche che non rispondono alle
vere esigenze delle parti se
non sono accompagnate da
un confronto costante a livello locale od aziendale.
Il dato odierno ci evidenzia
che solo il 20% del settore è
coperto da contrattazione
decentrata, tutto il resto vive
quotidianamente del solo
contratto collettivo nazionale
di lavoro.
Occorre sottolineare che il
contratto del turismo è uno
dei pochi contratti che comunque ha strutturato in
maniera organica le tematiche relative alla contrattazione decentrata, basti leggere attentamente il contenuto delle norme contrattuali
che vanno dall'art. 12 all'art.
16 del contratto nazionale.
In particolare nell’13 vengono descritte in maniera eccellente tutte le tematiche
che possono essere affrontate in un confronto negoziale di secondo livello, sia esso aziendale o territoriale.
Noi siamo convinti comunque che la contrattazione
decentrata, più che un vincolo tra le parti, debba diventare una opportunità per
affrontare una serie di argomenti latenti localmente, nel
tessuto del mondo del lavoro del turismo mai affrontati
organicamente in rapporto
alla realtà territoriale od aziendale.
I temi che consideriamo
prioritari nel confronto decentrato sono:
• valutazione e valorizzazione delle potenzialità turistiche
del
territorio
o
dell’azienda, in funzione di
una crescita produttiva ed
occupazionale;
• valutazione delle possibilità di destagionalizzazione
del settore anche attraverso la definizione di proposte in merito al calendario
degli eventi (culturali, fieristici, congressuali, enogastronomici, ecc. ecc.);
• definizione di un avviso
comune che sappia cogliere a livello locale le
problematicità e le potenzialità, al fine dell’apertura
di un confronto vero con
gli enti locali e la regione,
al fine di definire vere direttive utili a sviluppare il
settore;
• rafforzamento delle relazioni sindacali e ramificazione della bilateralità sul
territorio, anche attraverso
la creazione di sportelli
per la gestione territoriale
dei servizi relativi: alla si-
curezza, alla formazione
continua,all’apprendistato,
alla ramificazione del welfare contrattuale, alla conciliazione ed arbitrato;
• Condivisione delle tematiche relative al mercato del
lavoro secondo il modello
della flex security, cioè
lavoro sicuro, stabile e
flessibile;
• Recuperare il più possibile
produttività per distribuire
salario aggiuntivo ai lavoratori che ne hanno tanto
bisogno.
Con questa impostazione
già si sono svolte diverse
riunioni nazionali e regionali
delle strutture Fisascat aperte anche ai delegati finalizzate a rendere più partecipi i
lavoratori
sull’importante
obiettivo da raggiungere nel
corso del prossimo anno.
Occorre impegnarsi affinché
si giunga unitariamente
all’invio delle piattaforme a
tutte le controparti ai diversi
livelli nel corso del mese di
gennaio.
Se ciò non sarà possibile
dovremo valutare il tipo di
procedure da adottare al
fine di salvaguardare il rispetto del nuovo modello
contrattuale.
Le piattaforme, considerato
quanto previsto dagli artt. 10
e 13 del contratto, possono
anche essere definite da
una semplice lettera di richiesta di incontro per
l’attivazione del secondo
livello di contrattazione sulla
base delle modalità e dei
contenuti già previsti dal
contratto collettivo nazionale.
Giovanni Pirulli
Segretario nazionale Fisascat
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Ccnl Turismo Confcommercio 20 febbraio 2010
Capo III
Secondo livello di contrattazione integrativa - Articolo 10
(1) La contrattazione integrativa
si svolge a livello aziendale o
territoriale.
(2) Di norma, i relativi accordi
hanno durata pari a tre anni.
(3) Ferme restando le disposizioni dei contratti integrativi territoriali che abbiano già disciplinato
la materia, il negoziato di secondo livello si svolge:
- a livello aziendale per le aziende che occupano più di quindici
dipendenti;
- a livello territoriale per le aziende che occupano sino a quindici
dipendenti e, comunque, per le
aziende che occupino più di
quindici dipendenti laddove nelle
stesse non si svolga la contrattazione aziendale; per le agenzie
di viaggio il livello territoriale cui
operare riferimento è quello regionale;
- a livello provinciale per le imprese della ristorazione collettiva, salvo quanto appresso specificato in materia di contrattazione
a livello di unità produttiva.
(4) Il rinvio alla contrattazione
territoriale potrà essere operato
nelle imprese in cui sussista la
contrattazione integrativa aziendale o in quelle che ricevano la
piattaforma per il contratto integrativo aziendale esclusivamente
previo accordo tra le parti. A tal
fine, le organizzazioni territoriali
aderenti alle parti stipulanti il
presente Contratto potranno
assumere iniziative congiunte
volte a prevenire l'alimentarsi del
contenzioso.
(5) In occasione della contrattazione integrativa, durante i due
mesi precedenti la scadenza e
nei due mesi successivi e, comunque, per un periodo complessivamente pari a quattro
mesi dalla data di presentazione
della piattaforma, saranno garantite condizioni di assoluta normalità sindacale con esclusione in
particolare del ricorso ad agitazioni.
(6) I contratti integrativi aziendali
sono negoziati dall'azienda e
dalle strutture sindacali aziendali
dei lavoratori unitamente alle
Organizzazioni stipulanti il presente Contratto ai relativi livelli di
competenza.
(7) Di norma, la contrattazione
integrativa territoriale si svolge
per singoli comparti. I contratti
integrativi territoriali sono negoziati dalle organizzazioni aderenti
alle parti stipulanti il presente
contratto. Le singole organizzazioni nazionali si riservano la
facoltà di partecipare ai relativi
negoziati. Le parti stipulanti il
presente contratto costituiscono
un Comitato paritetico per la
promozione e il monitoraggio
della contrattazione integrativa.
(8) Le parti convengono che la
contrattazione integrativa sarà
realizzata in un periodo intermedio tra la data di stipula del presente contratto e quella di scadenza dello stesso. Conseguentemente, considerando le specifiche intese realizzate con il rinnovo contrattuale, convengono
sull’esigenza che le piattaforme
rivendicative per la contrattazione integrativa vengano presentate a partire dal 1° gennaio 2011.
Copia delle piattaforme sarà
inviata anche alle parti stipulanti
il presente contratto e all’archivio
dei contratti istituito presso l’Ente
Bilaterale Nazionale del settore
Turismo.
(9) La parte destinataria della
piattaforma convocherà il primo
incontro entro trenta giorni dal
ricevimento della stessa.
(10)
Le
parti
condividono
l’obiettivo di dare piena attuazione alla contrattazione di secondo
livello. A tale scopo, nelle realtà
ove si riscontrino difficoltà nella
sua realizzazione, trascorsi sessanta giorni dalla presentazione
della piattaforma - o dalla scadenza del contratto in essere se
successiva - senza che sia avvenuta l’attivazione del tavolo di
trattativa o in presenza di difficoltà nel corso del negoziato, una
delle
parti
potrà
chiedere
l’intervento delle organizzazioni
nazionali stipulanti il presente
contratto. Le organizzazioni nazionali stipulanti il presente contratto, a fronte della richiesta,
provvederanno a convocare in
apposito incontro da svolgersi
nel territorio competente tra tutti i
soggetti aventi titolo allo svolgimento della contrattazione di
secondo livello. Durante tale
procedura restano assicurate le
condizioni di normalità sindacale
di cui al comma 5, per un periodo di sessanta giorni dalla convocazione del suddetto incontro.
Materie della contrattazione
Articolo 13
(1) Le parti si danno atto che la
contrattazione integrativa, nel
rispetto dell’attuale prassi contrattuale, non potrà avere per
oggetto materie già definite in
altri livelli di contrattazione, salvo
quanto espressamente stabilito
dal presente Contratto.
(2) Fermo restando che la contrattazione integrativa aziendale
è ammessa nelle aziende che
occupino più di quindici dipendenti, al secondo livello di contrattazione, territoriale o aziendale, disciplinato dai commi 3 e 4
dell’articolo 10 sono demandate
le seguenti materie:
a) azioni a favore del personale
femminile, in attuazione della
raccomandazione CEE, n. 635
del 13 dicembre 1984 e della
legge n. 125 del 10 aprile 1991 e
successive modificazioni, in coerenza con quanto convenuto in
materia a livello nazionale;
b) il superamento del limite stabilito per il lavoro supplementare
nel caso di rapporti di lavoro a
tempo parziale;
c) la definizione di eventuali limiti
massimi superiori o limiti minimi
inferiori della durata della prestazione lavorativa ridotta superiori
rispetto a quanto previsto dall'articolo 69;
d) la stipula di contratti a tempo
determinato con lavoratori studenti, ai sensi del comma 1
dell'articolo 23 della legge n. 56
del 1987, regolandone la eventuale computabilità ai fini del calcolo della percentuale di cui alla
norma suddetta nonché il compenso tenendo conto del ridotto
contributo professionale apportato dai lavoratori che non abbiano
ancora completato l'iter formativo;
e) ulteriori ipotesi e maggiori
durate di utilizzo dei contratti a
tempo determinato e dei contratti
di lavoro temporaneo ai sensi
dell’articolo 75 delCCNL Turismo
22 gennaio 1999;
f) interruzione dell'orario giornaliero di lavoro (articoli 97, 106 e
380);
g) intervallo per la consumazione
dei pasti (articolo 108);
h) ripartizione dell'orario giornaliero di lavoro (articoli 307 e
402);
i) distribuzione degli orari, dei
turni di lavoro, degli eventuali
riposi di conguaglio;
j) articolazione dei turni di riposo
settimanale nelle aziende che
non attuano la chiusura settimanale obbligatoria a turno ai sensi
di legge;
k) eventuale istituzione del lavoro a turno intendendosi per tale il
lavoro prestato in uno dei tre o
più turni giornalieri avvicendati
nell'arco delle ventiquattro ore;
l) l'adozione di ulteriori diversi
regimi di flessibilità dell'orario di
lavoro settimanale normale rispetto a quanto previsto dall'articolo 104;
m) diverse modalità di godimento
dei permessi conseguenti alla
riduzione dell'orario di lavoro
annuale di cui all'articolo 100
reclamate da particolari esigenze
produttive aziendali;
n) il recupero delle ore di lavoro
perse per forza maggiore o periodi di minor lavoro secondo
quanto previsto dall'articolo 107;
o)
diverse
regolamentazioni
dell’orario annuo complessivo di
cui all’articolo 105;
p) qualifiche esistenti in azienda
non equiparabili a quelle comprese nella classificazione del
presente Contratto;
q) la individuazione di peculiari
qualifiche reclamate dalla specificità delle singole aree e non
riconducibili alle qualifiche previste dal presente Contratto;
r) misura del risarcimento per
rotture e smarrimento oggetti
(articolo 131);
s) premio di risultato di cui
all’articolo 11;
t) regolamentazione nastro orario
stagionali (articolo 201);
u) ambiente di lavoro e tutela
della salute e dell'integrità fisica
dei lavoratori nell'ambito delle
norme dell'articolo 9 della legge
20 maggio 1970, n. 300;
(3) Le seguenti materie restano
demandate alla esclusiva competenza della contrattazione
integrativa territoriale:
a) l'elaborazione e la definizione
di schemi di convenzioni di cui
all'articolo 17 legge 28 febbraio
1987, n. 56 al fine della sua concreta attuazione;
b) programmi di formazione per
l'attuazione dei contratti di formazione e lavoro di cui al presente
contratto fermo restando quanto
previsto dall'articolo 1, sesto
comma dell'accordo quadro sui
contratti di formazione e lavoro,
nonché specifici accordi in materia di apprendistato relativamente alla durata dei rapporti di lavoro ed al numero degli apprendisti
in proporzione ai lavoratori qualificati anche con riferimento a
quanto previsto dall'articolo 21,
quarto comma, legge 28 febbraio
1987, n. 56;
c) la definizione di meccanismi
analoghi a quanto previsto
dall'articolo 89 volti ad agevolare
ulteriormente l’inserimento dei
giovani nel mercato del lavoro;
d) la definizione di ulteriori fattispecie ed eventi similari e/o qualifiche per le quali è consentita
l'assunzione di lavoratori extra in
aggiunta rispetto a quanto previsto dall'articolo 74 del CCNL
Turismo 22 gennaio 1999;
e) la individuazione di ulteriori
qualifiche per le quali è consentito l'apprendistato, nonché la
definizione di una maggiore du-
rata del periodo di apprendistato;
f) la definizione di ulteriori ipotesi
di applicazione del primo comma
dell'articolo 23 della legge n. 56
del 1987 e maggiori percentuali
rispetto a quanto stabilito dal
presente Contratto;
g) differenti impegni formativi e
specifiche modalità di svolgimento della formazione interna ed
esterna degli apprendisti, ai sensi dell’articolo 61, comma 2;
h) la definizione delle iniziative
relative alle funzioni per le quali
è istituito l'Ente Bilaterale: la
formazione, la riqualificazione
professionale, l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, e
quant’altro previsto dagli statuti,
la cui attuazione è demandata
all'Ente stesso. Ciò in relazione
alle concrete esigenze territoriali
e dei comparti e nell'ambito delle
disponibilità esistenti. Nella definizione delle suddette iniziative
si terrà conto delle previsioni
comunitarie, nazionali e regionali
in materia al fine di realizzare
possibili sinergie;
i) la determinazione del compenso per i lavoratori extra o di surroga secondo quanto previsto
dall'articolo 148;
j) assegnazione della percentuale di servizio per i banchetti e
simili agli interni (articolo 321);
k) definizione delle modalità di
calcolo della percentuale di servizio al personale tavoleggiante
dei locali notturni (articolo 339);
l) definizione di eventuali diversi
sistemi di retribuzione per usi e
consuetudini locali;
m) determinazione dei trattamenti integrativi salariali per i dipendenti dalle aziende della ristorazione collettiva (articolo 355);
n) determinazione del compenso
fisso ai maitres o capi camerieri
(articolo 327);
o) determinazione del compenso
fisso per il servizio a domicilio e
per i banchetti (articolo 324);
p) determinazione della misura
della
trattenuta
cautelativa
(articoli 304, 378 e 399);
q) determinazione della percentuale di servizio e dei criteri di
ripartizione (articolo 318);
r) determinazione di una indennità per il personale assunto a
tempo determinato da corrispondersi in caso di chiusura dell'azienda per epidemie e per altre
cause similari (stabilimenti balneari);
s) eventuali deroghe a quanto
stabilito dall'articolo 386;
t) clausole di uscita (articolo 14);
u) contratti a termine ed aziende
di stagione (articoli 206, 207,
208, 256, 261, 262 e 300);
v) la disciplina delle modalità di
svolgimento dell'apprendistato in
cicli stagionali, fermo restando
quanto previsto al comma 8
dell'articolo 55;
w) la disciplina dello svolgimento
del rapporto di formazione e
lavoro in cicli stagionali;
x) retribuzione onnicomprensiva
(articolo 15);
y) decisioni in caso di epidemie o
di altre cause di forza maggiore
(articoli 212, 267, 301, 396);
z) funzionamento Commissioni
paritetiche (articoli 246, 290 e
447);
aa) costituzione dei Centri di
servizio di cui all’articolo 20 ,
ab) iniziative volte al prolungamento delle fasi stagionali di
attività,
anche
mediante
l’attivazione degli istituti di
cui all’articolo 8 del presente
contratto e degli altri istituti con-
templati dalla legge e dalla contrattazione.
(4) Per le aziende di ristorazione
collettiva e servizi, le seguenti
materie sono demandate alla
esclusiva competenza della contrattazione integrativa provinciale:
a) la individuazione di ulteriori
qualifiche per le quali è consentito l'apprendistato, nonché la
definizione di una maggiore durata del periodo di apprendistato;
b) la definizione di ulteriori ipotesi di applicazione del primo comma dell'articolo 23 della legge n.
56 del 1987 e maggiori percentuali rispetto a quanto stabilito
dal presente Contratto;
c) il superamento del limite stabilito per il lavoro supplementare
nel caso di rapporti di lavoro a
tempo parziale;
d) la individuazione di peculiari
qualifiche reclamate dalla specificità delle singole aree e non
riconducibili alle qualifiche previste dal presente Contratto;
e) premio di risultato di cui
all’articolo 11;
f) clausole di uscita (articolo 14);
(5) Per le aziende di ristorazione
collettiva e servizi, le seguenti
materie sono demandate alla
esclusiva competenza della contrattazione nell'unità produttiva:
a) azioni a favore del personale
femminile, in attuazione della
raccomandazione CEE, n. 635
del 13 dicembre 1984 e dalla
legge n. 125 del 10 aprile 1991 e
successive modificazioni, in coerenza con quanto convenuto in
materia a livello nazionale;
b) la definizione di eventuali limiti
massimi superiori o limiti minimi
inferiori della durata della prestazione lavorativa ridotta superiori
rispetto a quanto previsto dall'articolo 69;
c) intervallo per la consumazione
dei pasti (articolo 108);
d) ripartizione dell'orario giornaliero di lavoro (articolo 307);
e) distribuzione degli orari, dei
turni di lavoro, degli eventuali
riposi di conguaglio;
f) articolazione dei turni di riposo
settimanale nelle aziende che
non attuano la chiusura settimanale obbligatoria a turno ai sensi
di legge;
g) eventuale istituzione del lavoro a turno intendendosi per tale il
lavoro prestato in uno dei tre o
più turni giornalieri avvicendati
nell'arco delle ventiquattro ore;
h) l'adozione di ulteriori diversi
regimi di flessibilità dell'orario di
lavoro settimanale normale rispetto a quanto previsto dall'articolo 104;
i) diverse modalità di godimento
dei permessi conseguenti alla
riduzione dell'orario di lavoro
annuale di cui all'articolo 100
reclamate da particolari esigenze
produttive aziendali;
j) il recupero delle ore di lavoro
perse per forza maggiore o periodi di minor lavoro secondo quanto previsto dall'articolo 107;
l)
diverse
regolamentazioni
dell’orario annuo complessivo di
cui all’articolo 105;
m) qualifiche esistenti in azienda
non equiparabili a quelle comprese nella classificazione del presente Contratto;
n) misura del risarcimento per
rotture e smarrimento oggetti
(articolo 131);
o) ambiente di lavoro e tutela
della salute e dell'integrità fisica
dei lavoratori nell'ambito delle
norme dell'articolo 9 della legge
20 maggio 1970, n. 300.
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Nel 2010 hanno aderito all’aggiornamento professionale circa 600 quadri, dirigenti, operatori e delegati della categoria
Formazione Fisascat, strumento di conoscenza e proselitismo
Nel 2011 l’avvio del corso multimediale on-line e la sperimentazione del campo scuola
La politica organizzativa della Fisascat si
basa sulla formazione sindacale dei quadri, delegati, Rsa,
Rsu e rappresenta lo
strumento più efficace per accrescere la
base associativa. E’
per mezzo delle conoscenze che aumentano infatti le
competenza utili per
meglio tutelare i lavoratori e gli iscritti
alla nostra federazione. Negli ultimi anni
la Fisascat nazionale
è intervenuta attraverso diversi percorsi
di formazione sindacale con l’obiettivo di
incidere un cambiamento organizzativo
che veda protagonisti
i giovani e le donne
nell’azione sindacale
con grande senso di
identità. Nel corso del
2010 è stato avviato
il secondo corso lungo di formazione,
articolato con 5 moduli didattici e su uno
finale consistente in
uno stage presso una
struttura diversa da
quella di provenienza
per una esperienza di
scambio fra diversi
territori. Il corso lungo
è stato preceduto da
un modulo propedeutico che ha visto i
partecipanti impegnati in una giornata di
confronto sul tema
della rappresentanza
ed in un colloquio di
orientamento decisivo
per
iniziare
l’esperienza formativa del corso lungo. I
5 moduli che sono
seguiti sono stati
incentrati sulle diverse tematiche sindacali:
la
storia
dell’organizzazione e
lo scenario di riferimento, le diverse
tipologie contrattuali
e la riforma degli
assetti
contrattuali
oltre
all’implementazione
della contrattazione
nazionale e di secondo livello in seguito
all’applicazione
dell’accordo del 22
gennaio 2009.
I
corsiti si sono poi
cimentati nella realizzazione di un palinsesto per il Tg Lab, il
notiziario settimanale
web della Fisascat,
ed hanno trattato i
diversi aspetti della
comunicazione sindacale ed il rapporto
con le agenzie di
stampa. Gli approfondimenti hanno riguardato le materie del
mercato del lavoro e
degli ammortizzatori
sociali, oltre alla bilateralità, al welfare
contrattuale e alla
formazione continua
offerta dai fondi interprofessionali. La certificazione delle competenze acquisite è
avvenuta attraverso
la consegna del libretto formativo, una
delle grandi novità
che consentirà ai
corsisti di acquisire
crediti formativi e di
integrare così eventuali percorsi universitari. La sperimentazione dei crediti formativi è stata già
realizzata per 5 corsisti che hanno sostenuto l’esame presso
l’università di Firenze, con il supporto
del prof. Marco Lai,
direttore del corso
lungo
e
docente
presso l’Università di
Firenze. Il secondo
corso lungo, che si è
concluso con uno
stage presso strutture Fisascat diverse
da quelle di provenienza dal 15 al 19
novembre, ha dato la
possibilità a 26 nuovi
quadri, dirigenti ed
operatori sindacali di
approcciare ad un
percorso formativo al
passo con i tempi e
di approfondire alcune delle tematiche tra
le più attuali della
realtà
socioeconomica del nostro
Paese. La segreteria
nazionale della Fisascat nel corso del
2010 ha realizzato,
inoltre, una serie di
seminari formativi per
area
interregionale
dedicati ai temi della
al welfare contrattuale ed alla formazione
continua
con
l’obiettivo di divulgare
sul territorio le infor-
mazioni riguardanti
gli argomenti chiave
della contrattazione
nazionale e decentrata che potrà contribuire a migliorare la
tutela degli iscritti nei
posti di lavoro e nello
stesso tempo costituire un ottimo canale
di proselitismo per
incrementare gli associati alla Fisascat
ed alla Cisl. La formazione ha interessato anche gli operatori Fisascat e Saf
per l’apertura degli
sportelli
destinati
all’assistenza
degli
agenti e rappresentanti di commercio. Il
programma, articolato su due giornate di
lavori per le aree del
nord est e del centro sud, si è concluso
con l’apertura di alcuni sportelli Fisascat
Agenti: per citarne
alcuni Bergamo, Brescia,
Pordenone,
Verona, Crotone e
Bari oltre alla esperienza consolidata di
Treviso e di Padova,
due strutture che
stanno partecipando
attivamente alla nascita del servizio Fisascat Agenti. Un
programma intenso
che la Fisascat vuole
replicare anche per il
2011. Il 29 novembre 2010 si è svolto
al Centro Studi della
Cisl di Firenze il modulo propedeutico di
apertura del 3° corso
lungo di formazione
promosso dalla categoria che visto gli
iscritti al corso confrontarsi con il segretario generale della
Fisascat Pierangelo
Raineri e con il direttore del Centro Studi
Mario Scotti sul tema
“Le trasformazioni del
lavoro con particolare
riguardo al settore
terziario ed il possibile ruolo della formazione sindacale”.
Al modulo propedeutico seguiranno altri 4
moduli didattici che
saranno effettuati nel
corso del 2011. Oltre
al corso lungo, il programma
formativo
del 2011 prevede lo
svolgimento di 3 mo-
duli di approfondimento e di specializzazione con la possibilità di avere il riconoscimento dei crediti formativi al fine di
completare eventuali
percorsi di studio
interrotti per motivi
familiari, personali o
professionali. Con il
2011 si darà il via
anche alla formazione on line attraverso
un corso multimediale che sarà curato
dalla Fisascat nazionale in collaborazione con il Centro Studi
Cisl di Firenze.
Ai corsisti, che dovranno
presentare
una tesi finale e superare un esame, al
termine del percorso
formativo verrà consegnato il libretto
formativo. Il 2011
sarà anche l’anno
della sperimentazione di un campo scuola destinato a 35 quadri che vogliono cimentarsi in una esperienza di studio e di
confronto. A partire
dal mese di febbraio
poi saranno riavviati i
seminari formativi su
bilateralità, contrattazione di secondo
livello,
formazione
continua. Unitamente
al Saf Cisl continuerà
il progetto formativo
destinato agli operatori degli sportelli
agenti e rappresentanti di commercio.
La segreteria nazionale Fisascat intende
continuare a promuovere la partecipazione dei nostri delegati
e quadri alla formazione
confederale,
sostenendo economicamente le spese di
competenza
delle
strutture segnalanti
così come ha già
fatto nel corso del
2010. Qualche dato
della partecipazione
Fisascat alla formazione
Confederale:
12 corsisti Fisascat
al primo modulo sul
corso Ufficio vertenze
confederale; 13 corsisti Fisascat al secondo modulo sul corso
Ufficio vertenze confederale; 7 corsisti
Fisascat al corso per
contrattualisti confederale; 5 corsiti Fisascat al corso lungo
per nuovi dirigenti
Confederali.
Rosetta Raso
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10
SPECIALE CONSIGLIO GENERALE F
TERZIARIO, COMMERCIO, CONSUMI: PROSP
Approfondire l’attuale situazione del terziario per proiettarla verso il futuro ed avviare
una riflessione tra le parti sociali su come
interagire per favorire la ripresa dei consumi e dell’economia con particolare riferimento al settore del commercio anche
attraverso la contrattazione nazionale e di
secondo livello. E’ stato questo il tema
della tavola rotonda del 27 ottobre 2010
che ha aperto i lavori del consiglio generale della Fisascat Cisl, la federazione nazionale del terziario, turismo e servizi della
Cisl.
Un appuntamento programmato da tempo
dalla federazione nazionale della Cisl,
convinta che un sistema contrattuale più
moderno e partecipativo e finalizzato al
rilancio del livello decentrato sia la giusta
cura al momento di crisi congiunturale che
ha colpito i diversi settori del terziario ed
una possibile via d’uscita per il rilancio
dell’economia.
Nel corso dell’intervento introduttivo il segretario generale della Fisascat Pierangelo
Raineri, ha preso in esame i dati dei pil
nazionale ed europei, l’andamento dei
consumi e le difficoltà delle famiglie italiane registrate nell’ultimo anno. In particolare, poi, ha posto l’accento sui movimenti
occupazionali previsti nel 2010 che, se pur
caratterizzati da problematicità, registrano
un potenziale incremento oltre ad evidenziare un maggiore ricorso ai rapporti di
lavoro flessibili.
“L’iniziativa si inserisce proprio nel bel
mezzo del confronto per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro del terziario e della
distribuzione cooperativa – ha dichiarato
Raineri – La Fisascat è cosciente che per
uscire dalla crisi è necessario dapprima
agire sulla leva fiscale per rilanciare i con-
sumi delle famiglie, per poi innovare i formati distributivi nell’ambito di un sistema
contrattuale più moderno e partecipativo e
che favorisca il decollo del secondo livello
aziendale e territoriale e le dinamiche salariali legate a quelle locali”. Una ricetta per
uscire dalla crisi, quella delineata da Raineri, che ha trovato il consenso negli interventi dei relatori intervenuti all’iniziativa.
Andrea Di Stefano, direttore della rivista
Valori, ha presentato una ricerca sulla
grande distribuzione e sui centri commerciali, fornendo lo spunto al dibattito che ne
è seguito, che ha evidenziato luci ed ombre del mercato italiano ed europeo che
punta sempre di più all’espansione dei
grandi gruppi a danno delle piccole e medie realtà imprenditoriali.
Francesco Rivolta, presidente della commissione Lavoro di Confcommercio, nel
riconoscere alla Cisl una politica di pragmatismo utile ad instaurare il dialogo, ha
evidenziato che per uscire dalla crisi è
necessario ripartire dal rinnovo del contratto di lavoro anche per dissipare la tensione
degli ultimi tempi.
Un contratto semplificato e da negoziare
tra le parti sociali, quello richiesto dalla
Confcommercio, che comunque confermi
diritti e tutele. "Altro elemento centrale è
quello del welfare contrattuale – ha concluso Rivolta - che deve essere reso obbligatorio per tutti”.
Mauro Bussoni, vice direttore generale di
Confesercenti, ribadendo i dati riferiti alla
crisi occupazionale e delle aziende, ha
sottolineato il pericolo dell’espansione del
fenomeno del dumping contrattuale, già
presente in alcune realtà locali ed aziendali. "Da parte nostra – ha dichiarato Bussoni - c’è volontà di sedersi al tavo-
lo di trattativa per giungere a qualcosa di
innovativo a partire da una riforma del sistema distributivo per dare risposte certe a
lavoratori ed imprese”.
Luigi Angeli presidente Federconsumo/
Confcooperative, ha evidenziato il grande
vantaggio delle imprese cooperative, che
basandosi su un sistema partecipativo dei
lavoratori alle dinamiche aziendali e sulla
logica della solidarietà, nonostante la crisi,
hanno tenuto”. “Nel nostro statuto - ha
aggiunto Angeli - abbiamo già previsto le
differenze tra piccole e grandi aziende”.
Angeli si è espresso anche in merito alle
trattative per il rinnovo contrattuale della
distribuzione cooperativa ed ha auspicato
“di arrivare presto ad una buona sintesi”.
Marcello Balzola, dipartimento politiche
del terziario e servizi privati della Cisl, ha
sottolineato la validità dell’accordo di riforma del modello contrattuale capace di
fronteggiare la crisi indicando tra le diverse
soluzioni il decollo della contrattazione di
secondo livello, "l’unica in grado di legare
le dinamiche salariali alle esigenze reali
dei lavoratori”. “Senza dimenticare la riforma fiscale e la bilateralità - ha aggiunto
Balzola - che rappresenta uno strumento
essenziale soprattutto in settori come il
commercio, dove si rivela sempre più determinante per la realizzazione di nuovi
sistemi di regole”. Una partita che si giocherà tutta sul campo delle trattative per i
rinnovi contrattuali a cominciare da quella
del terziario, della distribuzione e dei servizi auspicando che possa fungere da apripista e da modello per i negoziati aperti nei
diversi comparti del settore.
“La Fisascat è cosciente che
dapprima agire sulla leva fis
per poi innovare i formati dis
contrattuale più moderno e p
il decollo del secondo livello
e le dinamiche salariali legat
Paola Mele
Agroalimentare e Turismo, risorse ed opportunità pe
Lo sviluppo e la ripresa del Mezzogiorno
passano anche attraverso il migliore utilizzo
delle risorse dei settori agroalimentare e
turismo, opportunità strategiche anche per
la ripresa dei dati occupazionali delle Regioni del Sud.
Con l’obiettivo di aprire un dibattito su questo tema le federazioni nazionali della Cisl
Fai e Fisascat, nel corso dell’ultima giornata
dei lavori del consiglio generale della categoria cislina del terziario, hanno promosso
un convegno congiunto dal titolo a
“Agroalimentare e Turismo, risorse ed opportunità per il Mezzogiorno”, coinvolgendo
i rappresentanti del mondo universitario,
datoriale ed istituzionale. Un confronto finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise per
la realizzazione del progetto di ripresa del
settore. Ad aprire i lavori l’intervento di Augusto Cianfoni, segretario generale della
Fai, la federazione dei lavoratori dell’agroalimentare. Partendo da una riflessione
sulle opportunità offerte dalla realizzazione
di un piano di sviluppo sinergico tra agroalimentare e turismo, risorse naturali del nostro Paese, in particolare Cianfoni ha posto
l’accento sui possibili sbocchi occupazionali
e sul ruolo di tutte le parti sociali per l’avvio
di un serio confronto con la politica che ci
rappresenta. “Compito della politica è pianificare e programmare interventi di sviluppo
– ha dichiarato – Come sindacato saremo
pronti a presentare le nostre proposte con
lo sguardo rivolto alla ripresa occupazionale
nei settori agroalimentare e turismo, volano
di sviluppo dell’economia italiana”. “C’è
però bisogno di una politica intelligente che
sappia intervenire in maniera strategica –
ha aggiunto il segretario generale della
Fisascat Pierangelo Raineri – Occorre
affrontare il tema dei vettori, per esempio,
perché senza un sistema dei vettori efficiente, il Sud rischia di essere fuori dallo
sviluppo”. Raineri ha anche evidenziato la
necessità di intervenire attraverso la formazione professionale degli addetti del settore
“che potranno accrescere la qualità e la
competitività dell’offerta turistica del nostro
Paese”. Non meno importante per il segretario generale della Fisascat, favorire processi di destagionalizzazione del settore
attraverso azioni legislative nazionali e regionali e di promozione turistica locale e
nazionale ed azioni contrattuali finalizzate
all’allungamento del periodo lavorativo.
“Chiediamo un impegno comune - ha concluso - per creare tra turismo e settore alimentare nuove sinergie , che siano funzionali per la crescita del Mezzogiorno e di
tutto il Paese”.
Per Aldo Carera, docente di Storia economica dell’Università Cattolica Sacro Cuore
Milano, i processi di valorizzazione e di
promozione turistica del territorio si legano
alla capacità di mobilitare le risorse naturali
a disposizione per avviare il processo di
trasformazione dell’attuale offerta turistica.
Per Carera altrettanto importante è l’aspetto
dell’accoglienza “che andrebbe valorizzato
soprattutto a livello territoriale attraverso il
ruolo delle istituzioni che hanno il compito
di promuovere ed incentivare lo sviluppo”.
Gabriele Canali, docente di economia agroalimentare e ambientale dell’Università
di Piacenza, ha richiamato l’attenzione sui
dati riferiti all’agricoltura, settore caratterizzato da prodotti differenziati che tendono a
competere non solo in base al prezzo.
“Dobbiamo riconoscere che i nostri prodotti
giocano una sfida diversa rispetto al passato – ha dichiarato Canali - E’ evidente che
l’alimentazione e la cultura enogastronomica italiana rappresentano un elemento unico di attrazione e di fruizione turistica. “Il
legame molto forte tra agricoltura, agroalimentare e turismo e peculiarità territoriali è
davvero molto forte – ha aggiunto - è necessario costruire ed avviare percorsi di
valorizzazione”. Per Ferruccio Dardanello,
presidente Unioncamere, il Sud ha molte
potenzialità e va indirizzato alle opportunità
di sviluppo e di ripresa dei dati occupazionali. “La volontà di mettere insieme le sinergie per attirare i cittadini del mondo verso
l’offerta turistica del nostro Paese – ha dichiarato - si deve concretizzare in una vera azione di marketing mondiale con un
possibile ritorno in termini di crescita del
settore e dell’occupazione”.
Per Giuseppe Scopelliti, presidente della
Regione Calabria “il mezzogiorno è noto
purtroppo per la carenza delle infrastrutture
e non si può pensare ad un rilancio del sud
senza un sistema trasporti funzionale”. “E’
necessario investire del Sud - ha aggiunto –
le realtà locali, da sole, possono far poco.
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
FISASCAT CISL 27/28 OTTOBRE 2010
PETTIVE E RUOLO DELLA CONTRATTAZIONE
e per uscire dalla crisi è necessario
scale per rilanciare i consumi,
stributivi nell’ambito di un sistema
partecipativo e che favorisca
o aziendale e territoriale
te a quelle locali”
er il Mezzogiorno
Credo che Il Mezzogiorno abbia dei requisiti
importanti per dare un nuovo impulso allo
sviluppo locale e nazionale, ma per farlo
occorre cominciare a ragionare per distretti
e creare nuove condizioni di crescita occupazionale ed imprenditoriale che nel turismo e nell’agroalimentare ha sicuramente
due elementi fondamentali”. Edi Sommariva, direttore di Fipe, propone un sistema di
servizi integrato, “cultura purtroppo non
ancora diffusa”. “E’ necessario intervenire e
coniugare al meglio il binomio agroalimentare e turismo – ha aggiunto - ed investire
nella promozione anche attraverso la bilateralità di cui siamo protagonisti accanto alle
altre parti sociali”.
Giorgio Mercuri, vice presidente Fedagri,
ha sottolineato la peculiarità del settore
agroalimentare, composto soprattutto da
piccole e medie aziende”.“Riteniamo comunque che non esiste una dimensione
ideale di imprese – ha dichiarato - l’importante è che l’impresa sappia valorizzare i
suoi prodotti. Nel caso specifico il Mezzogiorno vanta tra le più grandi realtà cooperative di produzione e non solo, un’esperienza che dimostra che il mondo produttivo, se aggregato, può dare di più. Occorre
dunque un maggiore sforzo imprenditoriale
in questa direzione”. Eugenio Magnani,
coordinatore struttura missione rilancio immagine dell'Italia ministero del Lavoro ha
evidenziato il valore del Paese Italia, riconosciuto a livello internazionale, unico al
mondo per le attrattive paesaggistiche oltre
che per l’offerta turistica rappresentata dal
contesto culturale, storico e dal fattore umano. “E’ importante il ruolo della promozione
– ha dichiarato - Recentemente il ministero
del Turismo ha
avviato la 2011,
grazie anche al
contributo del ministero dell’Agricoltura,
partirà un grande tour europeo di promozione del nostro Paese e dei nostri prodotti
che si concluderà a fine luglio”. Per Albino
Gorini, presidente della Fondazione Fisba
– Fat “Il mezzogiorno è un territorio ricco di
potenzialità spesso inespresse”. “Se vogliamo definire un nuovo quadro dei territori
meridionali – ha dichiarato - è necessario
ripartire da un migliore utilizzo delle risorse,
di promozione dell’offerta locale e di contrasto al lavoro nero, fenomeno particolarmente presente nel sud”. A lanciare un vero e
proprio monito alla politica ci ha pensato il
segretario generale della Fai Augusto
Cianfoni. “E’ urgente che la politica verifichi
il grado di efficienza soprattutto delle istituzioni del Sud – ha dichiarato Cianfoni – Al
Sud sono più evidenti gli effetti una politica
sbrigativa”. “La Pac, politica agricola comunitaria, non è in grado da sola di difendere il
reddito degli agricoltori – ha aggiunto – E’
necessario favorire il processo di riorganizzazione delle aziende soprattutto di quelle
del sud che necessitano di sussidi e sostegno da realizzare con la logica della condizionalità finalizzata alla realizzazione di
progetti sostenibili.” Per Cianfoni è importante ridisegnare i modelli di impresa con
l’obiettivo di fare sistema e dare stabilità
alle relazioni sindacali anche attraverso la
bilateralità, oltre a migliorare rapporti banca
ed imprese e l’efficienza della pubblica amministrazione”. E’ Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia, a proporre un accordo Stato\Regioni, “vincente ri-
petto alle problematicità ed utile per la definizione di un disegno strategico in grado di
valorizzare e rilanciare il territorio”. “Le ingenti risorse a disposizione – ha aggiunto
Bernava - devono essere canalizzate in un
sistema integrato su base regionale. Definire finalità ed ambiti di intervento è essenziale per favorire il processo di ripresa del
sud”.
Lina Lucci, segretario generale della Cisl
Campania, chiede a gran voce un urgente
intervento strutturale per il Mezzogiorno.“Programmare scientificamente per il
Sud è anche compito del sindacato – ha
dichiarato – La sola azione di denuncia non
basta più, dobbiamo interrogarci come sindacato se è il caso di alzare il tiro per invertire la tendenza. Il Mezzogiorno da solo non
ce la farà se non si realizza un sistema condiviso e l’iniziativa promossa dalla Fai e
dalla Fisascat è il segnale della presa di
coscienza della grande Cisl e delle federazioni che la rappresentano”. Per il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri, “sarà necessario riprendere il ragionamento ai vari livelli”. “Su questi temi bisognerà abituarsi a contrattare con le Regioni
– ha aggiunto – Per il rilancio dell’occupazione dei giovani e delle donne del sud
occorre un grande confronto istituzionale a
cominciare dal livello regionale”.
Adriano Rasi Caldogno, capo dipartimento politiche competitive del mondo rurale e
della qualità ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha evidenziato
le caratteristiche uniche e peculiari del no-
stro Paese nel panorama europeo e mondiale “a cominciare dalla produzione, maggiore in Europa per provenienza biologica”.
“La qualità e la tipicità dei prodotti italiani
rappresentano la carta vincente del made in
Italy – ha aggiunto - Ma d’altro lato abbiamo
una serie di elementi di debolezza e proprio
nella gestione dei programmi di sviluppo
rurali alcune regioni del Mezzogiorno hanno
delle performance al di sotto della media
nazionale. E’ necessaria dunque una maggiore consapevolezza di tutte le forze sociali per uscire dalla situazione di stallo”.
A concludere i lavori l’atteso intervento del
segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni.
Dopo aver espresso un grande apprezzamento per l’iniziativa delle due federazioni
di categoria, “capaci di uscire dal ristretto
orizzonte del proprio orticello per indicare
un impegnativo percorso di crescita complessiva del sistema” Bonanni ha evidenziato ancora una volta la finalità della strategia
cislina.
“Questa, del resto - ha dichiarato - è la linea
della Cisl: dare gambe e prospettive ad un
organico processo di sviluppo, che trovi
nella crescita dell’occupazione, in primo
luogo nelle regioni del Mezzogiorno, la discriminante di ogni scelta sotto il profilo dei
necessari investimenti da realizzare. Ed è
su questo terreno la nostra sfida al sistema
delle imprese, al Governo, alle forze politiche”.
P.M.
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
A fine dicembre definito il testo del contratto per gli oltre 25.000 dipendenti del gruppo della grande distribuzione
Carrefour, si riparte dall’integrativo aziendale
Al via le assemblee informative in attesa della sottoscrizione definitiva dell’intesa prevista per il 9 febbraio 2011
Dal 1° gennaio 2011 ai dipendenti
del gruppo Carrefour sarà applicato
il nuovo Contratto aziendale stipulato fra le organizzazioni sindacali e la
direzione aziendale.
Il 29 dicembre infatti, dopo mesi di
contatti e discussioni fra le parti si è
addivenuti alla scrittura di un testo
“ultimativo” di contratto aziendale
che sarà sottoposto alla valutazione
nella assemblee dei lavoratori.
Per
valutare
l’importanza
dell’accordo raggiunto sia sui contenuti che sul piano politicocontrattuale val la pena di ricordare
quanto accaduto nel 2009 e 2010
per inquadrare l’accordo nel difficile
contesto in cui si è realizzato.
Il precedente contratto integrativo
aziendale era scaduto il 31.12.2007
ed era in regima di ultravigenza.
L’azienda, investita nel 2008 e nel
2009 da una marcata caduta delle
vendite, ha presentato alle organizzazioni sindacali un Piano di Riorganizzazione e contenimento dei costi
che prevedeva la cessione dei punti
vendita collocati nelle regioni del sud
e la sospensione di alcune tutele
contrattuali. Gli incontri che ne sono
seguiti, a seguito di un atteggiamento di chiusura di parte aziendale, non
hanno consentito la sottoscrizione di
accordi fra le parti. Il negoziato si è
purtroppo concluso la disdetta unilaterale dell’integrativo aziendale comportando la messa in stato di agitazione e lo sciopero degli oltre 25.000
lavoratori del gruppo della grande
distribuzione. A livello locale i sindacati sono anche ricorsi alla magistratura per ripristinare i diritti e le tutele
dei lavoratori: emblematico il caso di
Torino dove il giudice ha ristabilito la
vigenza del contratto integrativo fino
al 31.12.2009, nel rispetto del Patto
per il Lavoro nel Terziario sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e la
Confcommercio. Fatti salvi i diritti
individuali, dal 1° gennaio 2010
l’azienda era comunque libera da
vincoli derivanti dalla contrattazione
aziendale. A nulla sono serviti i vari
tentativi di recuperare l’applicazione
del contratto e le soluzioni proposte
dall’azienda erano davvero inconciliabili con le esigenze dei lavoratori e
molto lontane ai diritti acquisiti nel
precedente integrativo. A favorire la
ripresa del dialogo ed una presa di
coscienza aziendale sono senz’altro
servite sia la riuscita delle manifestazioni di Roma e Milano nelle giornate precedenti la Pasqua 2010 ed i
continui contatti con la direzione aziendale per la ricerca delle soluzioni rispetto alla procedure di mobilità
poste in essere in alcune Regioni in
seguito alla cessione dei punti vendita prevista dal piano di riorganizzazione. A fronte dei segnali di apertura da parte aziendale, come organizzazioni sindacali abbiamo preferito
mantenere una certa informalità per
non creare false aspettative fra i lavoratori. L’attesa ha premiato gli auspici sindacali ed il 29 dicembre si è
addivenuti alla sottoscrizione della
nuova intesa.
“La definizione dell’integrativo aziendale Carrefour
si inserisce nel più ampio contesto del rinnovo del contratto
nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi
e potrebbe rappresentare un segnale di svolta che auspichiamo
possa interessare il tavolo negoziale con la Confcommercio”
Nel merito l’accordo prevede:
xLa conferma del piano di investimento per il rilancio del gruppo da
attuarsi nel biennio 2011-2012 per
un nuovo modello commerciale nelle strutture di vendita nonché per la
formazione del personale;
xIl consolidamento delle relazioni
sindacali e la disciplina delle materie di confronto per il livello nazionale e di quelle demandate al livello
regionale, di territorio e/o di unità di
vendita;
xL’avvio del confronto nel 2011 per
concordare ulteriori spazi per le
“agibilità sindacali” che interesserà
tutti i punti vendita del Gruppo.
xStabilite le modalità e tempi per
affrontare i temi di eventuali modifiche dell’organizzazione del lavoro;
xStabiliti i criteri per l’erogazione del
premio fisso aziendale (Pafu) a
quanti sono stati assunti entro il
31.12.2009: detto premio verrà maturato e riconosciuto seguendo una
scaletta di ingresso. Per gli assunti
dal 1° gennaio 2010, il riconoscimento del valore del Pafu a titolo di
salario variabile nell’ambito nuovo
meccanismo del salario legato alla
produttività che potrà in futuro essere riconsoli dato in salario fisso al
raggiungimento
da
parte
dell’Azienda di livelli di redditività
ante crisi;
xTra le materie oggetto di confronto
nel 2011 inserito il punto sulla definizione degli indicatori per il raggiungimento del premio di produtti-
vità;
xLe prestazioni straordinarie domenicali e festive saranno retribuite con
una scale di valori in aggiunta alla
percentuale prevista dal contratto
nazionale;
xRiconosciuta l’indennità Specialisti/
Banconieri/ di Funzione nelle condizioni già in essere;
xLe assenze per malattia e Infortunio
saranno retribuite con il 100% della
retribuzione spettante;
xLa pausa tornerà ad essere retribuita nelle seguenti modalità: 15 minuti
per i lavoratori FT con turno continuato, due pause di 10 minuti per i
FT con orario spezzato e 10 minuti
per i PT con orario contrattuale di
almeno quattro ore giornaliere
Il testo “ultimizzato” prevede inoltre
altri capitoli che riguardano il diritto
allo studio, congedi parentali, pari
opportunità, tutela della dignità personale, molestie sessuali, mobbing
per i quali rimandiamo alla lettura del
testo. Il nuovo accordo troverà applicazione in tutte le società del Gruppo Carrefour ed entrerà in vigore il
1° gennaio 2011 e scadrà il 31 dicembre 2012.
Pur non ripristinando quanto previsto
nel precedente contratto integrativo,
la Fisascat giudica positivamente il
testo dell’intesa raggiunta e considera di grande valore l’accordo che di
fatto ristabilisce le regole base e le
tutele per i lavoratori.
Ma c’è di più: oltre a rappresentare il
segnale di ripresa delle relazioni
sindacali con la più grande azienda
della distribuzione commerciale presente sul territorio italiano, l’accordo
sottoscritto indica la strada giusta da
percorrere per affrontare la crisi senza danneggiare ulteriormente le risorse umane impiegate.
Da non sottovalutare poi che il rinnovo dell’integrativo aziendale Carrefour si inserisce nel più ampio contesto del rinnovo del contratto nazionale del terziario, della distribuzione
e dei servizi e potrebbe rappresentare un segnale di svolta che auspichiamo possa interessare il tavolo
negoziale con la Confcommercio.
Siamo convinti che anche i lavoratori
del gruppo Carrefour, evitando inutili
strumentalizzazioni, sapranno apprezzare il valore e la portata di questo accordo: dopo un anno in cui
hanno dovuto subire la disdetta del
precedente contratto integrativo ed il
congelamento delle relazioni sindacali
possono
infatti
contare
sull’esercizio di diritti e tutele che
restituiscono maggior dignità al lavoro.
La pausa retribuita, la malattia pagata al 100% e nuove e più avanzate
relazioni sindacali sono solo l’inizio
di un percorso e speriamo di un dialogo che possa trovare basi solide e
sia incentrato sulla ricerca di soluzioni condivise nell’interesse dei lavoratori.
Ferruccio Fiorot
Segretario nazionale Fisascat
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INVESTIMENTI, PIANO INDUSTRIALE,
OCCUPAZIONE E FORMAZIONE
L’azienda conferma per il biennio 2011/2012,
la volontà di proseguire la propria politica di
sviluppo e investimenti, anche rimodulando il
proprio modello commerciale, per essere sempre più competitiva rispetto alle sfide del mercato.
Tale politica sarà finalizzata a:
- migliorare la quota di mercato in termini percentuali nei territori in cui l’azienda è già presente
- riavviare il processo di crescita con l’apertura
di nuovi Punti di vendita
- ammodernare le strutture esistenti e sviluppare ulteriori investimenti nelle tecnologie informatiche.
Tale sviluppo, coerentemente all’evoluzione
dello scenario competitivo, sarà finalizzato ad
assicurare una corretta ed opportuna crescita
nei diversi formati distributivi in cui si articola il
Gruppo.
L’azienda si impegna ad informare le OO.SS.
a livello nazionale, in un apposito incontro con
cadenza annuale, riguardo alla realizzazione
di quanto indicato nell’ambito della propria
politica di sviluppo.
Formazione
L’azienda considera la formazione quale leva
fondamentale per favorire la crescita professionale e lo sviluppo dei propri lavoratori.
In tal senso intende promuovere investimenti
sempre maggiori nelle tre tipologie in cui viene
attualmente somministrata:
- formazione manageriale
- formazione mestieri
- formazione normativa
Nel corso del 2011 sono previsti Piani formati-
vi per un totale di 192.000 ore di formazione
d’aula, con un incremento del 10% rispetto
alle ore somministrate nel 2010. Pur in un
contesto commerciale estremamente complesso, il trend registrato nel triennio
2008/2010 è stato in continua crescita, a dimostrazione dell’impegno profuso dall’azienda
nella formazione di tutti i lavoratori coinvolti in
misura sempre crescente nei diversi processi
organizzativi e di cambiamento.
RELAZIONI SINDACALI
Le parti si danno atto che un corretto sistema
di relazioni sindacali costituisce un importante
elemento di consolidamento e miglioramento
del clima aziendale, utile per contribuire alla
crescita ed al rafforzamento dell’azienda ed al
miglioramento delle condizioni di lavoro.
Pertanto la sottoscrizione del presente Contratto Integrativo Aziendale, pur nell’attuale
fase di criticità del quadro economico di riferimento, sancisce la ripresa di costruttive relazioni sindacali tra le parti, così come è sempre
avvenuto nella storia dell’azienda, ed il conseguente superamento di una fase di raffreddamento di tali rapporti – che si intende, da oggi,
definitivamente superata - conseguente alla
disdetta del precedente Contratto Integrativo.
A maggior ragione nell’attuale contesto di mercato
particolarmente
critico,
rivestono
un’importanza crescente le occasioni di informazione e di confronto previste ai vari livelli,
che devono rappresentare una prassi costante
delle relazioni sindacali nell’ambito di un clima
generalizzato di correttezza, nel pieno riconoscimento delle rispettive autonomie e responsabilità, anche al fine di realizzare intese su
obiettivi condivisi, prevenendo di conseguenza
l’insorgere
di
possibili
conflitti
con
l’individuazione di appropriate soluzioni ai
problemi posti dalle Parti.
Considerata la complessità delle strutture in
cui si articola il Gruppo Carrefour, è volontà
delle Parti realizzare modelli di confronto che
tengano conto di tali caratteristiche, oltreché
sul territorio nazionale, anche a livello internazionale.
Ribadito che il confronto tra le Parti dovrà
sempre muoversi nell’ottica di superamento di
ogni logica di contrapposizione e di conflittualità, occorre individuare in maniera precisa e
coerente con le finalità proprie del confronto,
le materie oggetto di informazione e quelle
oggetto di negoziazione, ai diversi livelli previsti dal presente contratto, come di seguito
indicato.
Livello Nazionale
L’attività di Informazione dovrà attuarsi, nei
casi in cui è istituzionalmente prevista, con
carattere preventivo e costante e per le materie di seguito riportate:
- Acquisizioni, fusioni
- Strategie aziendali in tema di sviluppo ed
investimenti
- Informativa sull’andamento economico aziendale, con riferimento alle politiche commerciali,
- all’utilizzo numerico del Franchising,
all’utilizzo degli impianti (orari di apertura e
chiusura), agli organici e relative dinamiche,
verifica del funzionamento dei meccanismi del
premio variabile,
- Informativa sui criteri ispiratori del budget,
ovvero obiettivi dell’anno di riferimento espressi in termini di percentuale di variazione rispetto all’anno precedente, ed illustrazione degli
stessi una volta approvati nelle sedi competenti
- Iniziative di terziarizzazione che coinvolgano
più Regioni
- Introduzione di innovazioni tecnologiche che
abbiano
effetti
a
livello
generale
sull’organizzazione del lavoro
- Franchising
Per quanto riguarda, invece, le materie oggetto di negoziazione, attengono al livello nazionale :
- La contrattazione di secondo livello
- Eventuali Accordi con valenza generale (es.:
D.Lgs. 81/2008, Diritti sindacali)
- Eventuali Commissioni paritetiche su argomenti di carattere generale
Si conviene che il livello Nazionale venga attivato, sulle tematiche indicate, ogni volta che le
Parti, o una di esse, ne ravvisi la necessità.
Inoltre, di norma con cadenza annuale, verrà
comunque
realizzato
un
incontro
sull’andamento del Gruppo e sulle materie che
la Parti potranno individuare, a seconda delle
necessità.
loro distribuzione, sulle eventuali necessità per
le quali è ammesso il ricorso al lavoro supplementare per i Part-time, sulle ricadute che i
processi di innovazione hanno sul fattore lavoro, sull’ambiente, sulla salute ed integrità fisica
del lavoratore, sull’utilizzo degli impianti ed
orari commerciali, sulla determinazione dei
turni feriali, sulla presentazione al Fondo
For.Te. dei Piani formativi da realizzare in
corso d’anno.
Analogamente a quanto previsto per il livello
nazionale, si conviene, infine, la programmazione di incontri periodici di informazione a
livello di Unità di Vendita / territorio, tra
l’Azienda e le RSU/RSA ove presenti, o strutture territoriali delle OO.SS., in merito
all’andamento dei risultati rispetto alle previsioni di budget.
Livello Regionale
Attengono al livello regionale l’informazione ed
il confronto sulle medesime materie previste
dal livello nazionale, in relazione agli effetti
che le stesse materie possono determinare
sulle strutture produttive, occupazionali ed
organizzative dei singoli territori.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Allo scopo di favorire recuperi di efficienza e/o
di miglioramento della produttività, in un contesto di grande competitività, di mutato assetto
concorrenziale e di comportamento dei consumatori, si conviene di attivare confronti per
Punto vendita o per territorio, finalizzati a realizzare accordi su nuovi assetti organizzativi.
Tali confronti saranno mirati anche a
contenere/ridurre eventuali effetti negativi
sull’occupazione nei casi in cui le modifiche
organizzative adottate richiedano comunque
una ridefinizione degli organici funzionale a
recuperi di efficienza.
Nell’ambito di tali confronti dovrà comunque
essere
perseguita
e
privilegiata
l’implementazione dei seguenti fattori:
Livello di territorio / Unità di vendita
L’Azienda si impegna a fornire i dati relativi
alle materie sotto individuate di comune accordo in base alla propria organizzazione commerciale e ai propri sistemi informativi. Attengono a questo livello le seguenti materie di
informazione:
• Andamento delle vendite
• Informativa degli obiettivi di budget
• Organici e relativa composizione (tipologie
contrattuali, full time e part time)
• Mercato del lavoro
• Utilizzo del lavoro straordinario e supplementare
• Apertura di nuove unità
• Iniziative di terziarizzazione limitate allo
specifico ambito territoriale
Attengono, inoltre, al livello Territorio / Unità di
Vendita le informazioni ed il conseguente confronto tra le Parti, anche al fine di realizzare
intese, nello specifico sulle tematiche occupazionali, sugli organici e la loro composizione,
sull’utilizzo del Part-time, sull’Organizzazione
del lavoro e sulle relative condizioni di lavoro,
sulle varie modalità di orario di lavoro e sulla
Comitato Aziendale Europeo (CAE)
Nell’ambito dell’organismo di rappresentanza
sindacale a livello europeo costituito da tempo
dal Gruppo Carrefour, l’azienda si impegna a
garantire ai membri designati la necessaria
agibilità per la partecipazione ai lavori del Comitato, secondo quanto disposto dal Decreto
Lgs. N. 74/2002 in applicazione della Direttiva
Europea 94/45.
Agibilità sindacali
Si conviene di individuare uno specifico momento di confronto entro il 30 aprile 2011,
finalizzato alla definizione di ulteriori spazi di
agibilità sindacale rispetto a quanto già previsto dal CCNL, tenuto conto della disomogeneità della rete dei punti vendita, della consuntivazione dell’effettivo utilizzo realizzato nel
corso del corrente anno e della composizione
numerica dei rappresentanti, sia per quanto
riguarda i permessi sindacali per RSA/RSU,
così come per le ore di assemblea.
Limitatamente ai formati Carrefour Market,
Carrefour Express e Ingrosso, i permessi retribuiti per RSA/RSU o CDA di cui all’art. 23
comma a) del vigente CCNL, saranno complessivamente elevati a due ore all’anno per
ciascun dipendente, a decorrere dall’1 gennaio 2011.
TUTELA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE DEI LAVORATORI
L’azienda ribadisce il proprio impegno affinché
la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, siano sempre e comunque garantite, dando con ciò piena e convinta attuazione al Decreto Lgs. 81/2008.
Nell’ambito di tale normativa, vengono pertanto favoriti i confronti tra le rappresentanze a
ciò preposte, finalizzati al miglioramento delle
condizioni di lavoro ove necessario.
- Orario di lavoro
Flessibilità oraria giornaliera e/o settimanale
programmata, finalizzata a garantire un efficace presidio dei flussi merci e clienti.
A fronte di situazioni non prevedibili, quindi
non rientranti nella pianificazione oraria definita , sarà comunque garantito il dovuto presidio
con il ricorso a soluzioni individuate
nell’ambito dei singoli Punti di vendita.
- Mansioni
Promiscuità, fungibilità e polivalenza da applicare all’interno delle singole unità produttive e
tra i rispettivi settori e reparti.
I suddetti confronti saranno realizzati sulla
base di proposte organizzative che prevedano
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Testo Conclusivo del Contratto Integrativo Aziendale Gruppo Carrefour 29 dicembre 2010
la preventiva informazione, non inferiore a due
settimane dalla data del primo incontro,
sull’andamento del punto di vendita/territorio
sia sull’aspetto commerciale che sulla composizione dell’organico e delle ore lavorate, suddivise per specifiche tipologie contrattuali.
Tali confronti dovranno concludersi entro 45
giorni dal loro avvio, salvo accordo diverso
concordato tra le parti.
Resta invece inteso che per eventuali casi di
procedure previste da disposizioni di legge,
tali confronti si svolgeranno nell’ambito delle
stesse, nei termini stabiliti dalla legge.
A livello nazionale le parti si incontreranno
periodicamente, per valutare l’andamento e gli
effetti delle modifiche organizzative realizzate
o in corso di realizzazione nonché, ove ciò si
rendesse necessario, per facilitare i confronti
finalizzati a intese a livello locale.
IMPORTO FISSO AGGIUNTIVO
Viene mantenuto l’Importo fisso aggiuntivo
attualmente corrisposto al personale a cui già
veniva erogato alla data del 31/12/2009 (ex
Pafu).
Al personale in forza al 31/12 /2009 che avesse ricevuto a tale data solo la 1^ tranche ex
Pafu, viene corrisposta la parte rimanente a
decorrere dall’1/01/2012.
Al restante personale in forza alla data del
31/12/2009 che non avesse ancora ricevuto la
1^ tranche ex Pafu, non avendo ancora maturato un’anzianità di 36 mesi a tale data,
l’erogazione avverrà secondo le cadenze indicate, decorrenti dalla data di assunzione:
- 20% dopo 48 mesi
- 20% dopo 60 mesi e nella stessa misura per
ciascun anno successivo, fino al raggiungimento del 100% dell’attuale Importo fisso aggiuntivo, decorsi 96 mesi dall’assunzione.
Per il personale assunto successivamente alla
data del 31/12/2009, verrà corrisposto, un
importo variabile, per un valore massimo di
680 euro lordi annui, a fronte dell’erogazione
del Premio di produttività. In particolare, tale
importo aggiuntivo sarà calcolato percentualmente sulla somma massima di 680 euro lordi
annui, utilizzando la stessa percentuale di
raggiungimento del premio di produttività erogato.
Esempio: Produttività erogata = 600 euro
(pari al 50% della soglia massima riferita a
1.200 euro lordi annui) - Importo aggiuntivo
erogato = 340 euro (pari al 50% della soglia
massima riferita a 680 euro lordi annui). Tale
meccanismo verrà recepito nella nuova Produttività, come indicato nel titolo successivo,
dove verrà definito un periodo di sperimentazione specifico per questo nuovo istituto, allo
scopo di verificarne la congruità. Le Parti concordano che qualora la redditività dell’azienda
dovesse raggiungere i livelli di redditività comparabili con il periodo di stipula del precedente
accordo integrativo le Parti si incontreranno
per verificare le condizioni di un importo fisso
aggiuntivo, in sostituzione dell’importo variabile sopra indicato, per gli assunti successivamente al 31 dicembre 2009.
PRODUTTIVITA’
Si conviene di individuare entro il 31 dicembre
2011, un nuovo meccanismo di produttività
che sarà sostitutivo rispetto al sistema incentivante in essere, che è ritenuto insoddisfacente
e scarsamente incentivante. Nell’ambito di tale
nuovo meccanismo verranno individuati nuovi
indicatori di produttività e una nuova soglia
massima erogabile di valore superiore a 1.200
euro, anche tenendo conto della mancata
erogazione per l’anno sotto indicato. Le parti
concordano che per l’anno 2011 non verrà
erogato il premio di produttività. Qualora nel
corso del 2012 l’azienda dovesse raggiungere
risultati superiori alle attese, le parti concorderanno l’erogazione di un premio di produttività.
In caso di proroga o rinnovo del contratto integrativo aziendale il meccanismo di erogazione
del premio di produttività definito dalle Parti
produrrà comunque i suoi effetti a partire dal
gennaio 2013.
PRESTAZIONI STRAORDINARIE DOMENICALI E FESTIVE
Per le prestazioni straordinarie domenicali/
festive effettuate dal personale Full time e Part
time con contratto a tempo indeterminato e
con qualifica di apprendista, nei punti vendita
ad insegna Carrefour Iper, Carrefour Market e
Ingrosso, dal 7 gennaio al 30 novembre, verrà
corrisposto il seguente trattamento a titolo di
incentivazione, in aggiunta a quanto previsto
dal CCNL:
da 4 a 8 dom/fest. lavorate =
50 euro
lordi complessivi al 4° liv., riparametrati
da 9 a 12 = 110
da 13 a 16 = 220
da 17 a 20 = 300
da 21
= 400
- una pausa di 10 minuti per i lavoratori part
time con orario contrattuale di almeno quattro
ore giornaliere
Si conviene sulla obbligatorietà della timbratura delle pause retribuite effettuate durante
l’orario di lavoro.
Il servizio mensa viene confermato, ove già
previsto, con le modalità e le condizioni attualmente in essere.
L’azienda continuerà a farsi carico dei 2/3 del
valore della convenzione stipulata con i fornitori locali.
Esempio : Lavoratore 4° liv. che effettua
complessivamente nell’anno n. 15 prestazioni
domenicali/festive, percepirà:
- nel mese successivo alla 4^ domenica =
euro 50 lordi
- nel mese successivo alla 9^ domenica =
euro 60 lordi (conguaglio tra 110 e 50 già percepiti
- nel mese successivo alla 13^domenica =
euro 110 lordi (conguaglio tra 220 e 110 già
percepiti)
Per quanto riguarda il formato Carrefour
Express, il trattamento sopra indicato avrà
validità dal 1° gennaio al 31 dicembre.
Gli importi sopra indicati verranno erogati nel
mese successivo al raggiungimento del singolo scaglione di festività lavorate, mediante
conguaglio rispetto agli importi erogati nei
precedenti scaglioni.
Gli importi sopra indicati vengono erogati nella
stessa misura anche al personale part time.
Per le prestazioni straordinarie domenicali/
festive effettuate nel periodo natalizio dal personale a tempo indeterminato nelle insegne
Carrefour Iper, Carrefour Market e Ingrosso
comprese dal 1° dicembre al 6 gennaio, verrà
corrisposta una maggiorazione del 30% in
aggiunta a quanto previsto dal CCNL.
Le incentivazioni sopra indicate, nonché la
maggiorazione aggiuntiva per il periodo natalizio, vengono erogate in considerazione degli
incrementi di produttività e di efficienza organizzativa derivanti dall’apertura dei punti vendita anche nelle giornate domenicali e festive.
Pertanto rientrano nelle agevolazioni contributive e/o fiscali, ove applicabili, per le erogazioni retributive correlate alla produttività/
redditività aziendale. Nell’ambito della pianificazione delle aperture domenicali e festive,
allo scopo di favorire una più equa distribuzione del presidio richiesto tra i lavoratori con le
domeniche / festività contrattualizzate e i lavoratori in regime straordinario, si conviene di
promuovere tra le parti a livello decentrato, gli
opportuni confronti finalizzati ad individuare
soluzioni organizzative coerenti con l’obiettivo
su citato, nel rispetto di quanto specificatamente previsto all’art. 141 del vigente CCNL.
APPRENDISTATO
L’azienda intende favorire l’inserimento di
personale con qualifica di apprendista e ribadisce la propria volontà di convertire a tempo
indeterminato, al termine del percorso formativo, gli apprendisti che risultassero idonei alla
mansione, in misura superiore alla soglia
dell’80% prevista dal vigente CCNL.
INDENNITA’ SPECIALISTI / BANCONIERI /
DI FUNZIONE
L’indennità di Funzione viene confermata alle
condizioni in essere per il personale che svolga le mansioni per le quali è prevista tale indennità. In relazione all’indennità Specialisti e
Banconieri, per quanto attiene Carrefour Iper,
Carrefour Market, Ingrosso e Carrefour
Express la predetta indennità viene confermata alle condizioni vigenti limitatamente ai Punti
di Vendita nei quali esiste attualmente.
INFORTUNIO E MALATTIA
Il trattamento economico riferito alle assenze
per infortunio sul lavoro, sarà complessivamente pari al 100% della retribuzione spettante per la durata dell’assenza, sino ad un massimo di 180 giorni nell’anno solare.
Per quanto riguarda le assenze per malattia,
viene riconosciuta una integrazione del 25%
rispetto al trattamento attualmente previsto
dalla normativa vigente e dal CCNL dal 4° al
20° giorno di malattia. Tale integrazione non
potrà in ogni caso superare il 100% della retribuzione spettante.
PAUSE E MENSA
Viene riconosciuta la retribuzione delle pause
all’interno dell’orario di lavoro, con le seguenti
modalità di utilizzo:
- una pausa di 15 minuti per i lavoratori full
time con turno continuato
- due pause di 10 minuti ciascuna per i lavoratori full time con orario spezzato
PERSONALE PART TIME
Tutti gli istituti di carattere economico indicati
nel presente Accordo Integrativo Aziendale,
vanno rapportati all’orario contrattuale di lavoro riferito al personale Part time, ad eccezione
degli importi indicati al primo paragrafo del
titolo “Prestazioni straordinarie domenicali e
festive”.
DIRITTO ALLO STUDIO
L’azienda e le OO.SS. ritengono importante
che i lavoratori abbiano la possibilità di vedere
promosso in maniera concreta l’accesso ai
programmi scolastici e di formazione superiore, per una crescita personale e professionale.
Ad integrazione di quanto previsto dal CCNL
si conviene di elevare a 160 ore la frequenza
ai corsi di studio, oltre alle 40 ore già indicate
per la preparazione degli esami.
I permessi sopra indicati saranno retribuiti
previa presentazione della relativa documentazione.
CONGEDI PARENTALI
Con riferimento all’art. 9 della Legge
8/03/2000 n. 53, le Parti convengono che i neo
-genitori con contratto a tempo pieno ed indeterminato potranno richiedere la trasformazione temporanea del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
La richiesta di passaggio a part-time dovrà
essere presentata con un preavviso di 30 giorni e dovrà indicare il periodo per il quale viene
ridotta la prestazione lavorativa, che non potrà
superare il 60% delle ore settimanali.
CONSERVAZIONE DEL POSTO DI LAVORO
L’azienda conserverà il posto di lavoro per i
malati terminali sulla scorta delle informazioni
fornite riservatamente dal medico curante nel
rispetto della legislazione vigente.
PARI OPPORTUNITA’
L’azienda intende perseguire le azioni positive
finalizzate alla piena realizzazione della parità
uomo donna nel lavoro.
In tal senso verranno favorite concretamente
tutte le iniziative che concorrano al conseguimento di tale obiettivo, in applicazione
dell’attuale disciplina di cui al D.Lgs. 11 aprile
2006 n. 198.
Al fine di dare piena applicazione alle norme
vigenti relative alla promozione di azioni positive per la realizzazione della effettiva parità
uomo-donna nel lavoro, le parti si impegnano
a favorire una concreta promozione delle pari
opportunità, e a dare, a tale scopo, piena applicazione alle commissione paritetica, da
costituirsi entro il 30 giugno 2011.
Si richiamano, a tale proposito, i compiti attribuiti alla predetta commissione :
- raccolta di dati ed informazioni al fine di promuovere attività di ricerca atte ad evidenziare
eventuali ostacoli alla effettiva parità di opportunità per le lavoratrici e ad individuare le azioni positive per il superamento degli stessi
- proposizione di progetti finalizzati allo sviluppo dell’occupazione e della professionalità
delle donne, in attuazione di processi formativi
e/o di riqualificazione allo scopo istituiti
- analizzare la relativa normativa in evoluzione
e valutare il ricorso a finanziamenti nazionali e
comunitari in materia di azioni positive.
L’azienda si farà carico di eventuali oneri relativi ad altre iniziative concordate in commissione, nonché dei permessi retribuiti per partecipare alle attività della stessa.
TUTELA DELLA DIGNITA’ PERSONALE,
MOLESTIE SESSUALI – MOBBING
Con riferimento all’esigenza primaria di garantire nei luoghi di lavoro la tutela della dignità ,
così come previsto anche dal CCNL vigente,
l’azienda in armonia con quanto previsto dalla
normativa vigente, si impegna a dare la massima diffusione possibile alla procedura istituita
in materia di molestie sessuali con l’Accordo
sottoscritto dalle parti il 25/02/1999, e a diffondere in modo esauriente e capillare i termini
della procedura formale ed informale da attivare, a scelta, nel caso in cui ci si ritenga destinatari di molestie sessuali, ed i nominativi dei
Consiglieri di fiducia previsti nel citato Accordo
che si intende pertanto integralmente recepito
nel presente Contratto Integrativo Aziendale.
Con riferimento ai casi di “Mobbing” di cui
singoli lavoratori dovessero ritenersi oggetto,
le parti convengono quanto segue:
l’azienda e le OO.SS. concordano sulla fondamentale importanza di creare un ambiente di
lavoro improntato alla tutela della libertà, dignità ed inviolabilità della persona e a principi di
correttezza nei rapporti interpersonali.
S’impegnano dunque, ciascuna nell’ambito
delle proprie competenze, ad operare in modo
da realizzare questi principi condivisi.
Considerato che per “mobbing” si intende
un’azione o una serie di azioni compiute nei
confronto di un lavoratore, che si ripete per un
periodo di tempo da parte di colleghi o superiori gerarchici per danneggiarlo con lo scopo
precipuo di porre in atto strategie comportamentali volte alla sua destabilizzazione psicologica, sociale e professionale, e che tale
comportamento è del tutto estraneo al Codice
Etico Carrefour, si concorda che nel recepire
integralmente i contenuti dell’Accordo sulle
molestie sessuali che prevede una specifica
procedura, le parti si incontreranno entro il 30
giugno 2011 per adattare la citata procedura
anche a queste fattispecie, per assicurare ai
lavoratori che ritenessero di essere oggetto di
“mobbing” tutte le garanzie per la tutela della
dignità personale.
AMBITO DI APPLICAZIONE
Il presente Contratto Integrativo Aziendale
trova applicazione per le Società S.S.C. S.r.l.,
GS S.p.A., DìperDì S.r.l.
DECORRENZA E DURATA
Il presente Contratto Integrativo Aziendale
decorre dal _____________ e scadrà il 31
dicembre 2012. Qualora non fosse disdetto
da una delle Parti contraenti a mezzo raccomandata tre mesi prima della citata scadenza,
si intenderà tacitamente prorogato di anno in
anno, salvo disdetta da inviare entro il 30 settembre di ciascun anno.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Le Parti prendono atto che il documento
allegato rappresenta il risultato conclusivo dello stato del confronto intercorso tra
le stesse in merito alla definizione del
nuovo contratto integrativo aziendale. Il
documento allegato sarà sottoposto dalle
OO.SS. alla informazione e consultazione
delle lavoratrici e lavoratori del gruppo
Carrefour. A seguito della consultazione,
in data di mercoledì 9 febbraio 2011 le
Parti si incontreranno per la sottoscrizione dell’accordo.
29 dicembre 2010
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
L’intesa, valida per il triennio 2011 - 2013, prevede ampliamenti fortemente innovativi
Integrativo Adecco, il risultato di solide relazioni sindacali
Tra le novità l’istituzione della Banca del Tempo, lavoro a distanza per assistenza familiare e agevolazioni post-maternità
Buone notizie per i lavoratori di Adecco, una delle maggiori agenzie di
lavoro temporaneo italiane.
Il 19 ottobre 2010 è stata infatti sottoscritta l’ipotesi di Accordo per il
rinnovo del Contratto Integrativo per
i dipendenti di Adecco Italia, Adecco
Formazione e Adecco Holding.
L’intesa, raggiunta dopo 18 ore di
trattativa serrata, è da ritenersi positiva e soddisfacente a partire dalla
parte normativa che, nel riconfermare quanto già acquisito nei precedenti rinnovi, si caratterizza per ulteriori ampliamenti in alcuni casi fortemente innovativi.Nel panorama delle
Agenzie per il Lavoro, attraversate
nel 2009 da una crisi senza precedenti che ha fortemente inciso anche
sull’occupazione, questo contratto
dimostra come la valorizzazione del
lavoro attraverso la conduzione di
relazioni sindacali strutturate costituisca la strada maestra anche in
contesti di mercato difficile
Nel dettaglio, sul piano normativo
registriamo come particolarmente
positivi:
x L’istituzione di un osservatorio
nazionale con il compito di verificare le professionalità esistenti in
Adecco Italia, Adecco Formazione e Centro Servizi, a partire da
quelle “nuove” derivanti dalle modifiche
apportate
all’organizzazione del lavoro, ma
senza tralasciare quelle a rischio
di obsolescenza.
x La previsione nell’ambito del capitolo Prevenzione, Salute e Sicurezza di precisi passaggi di
condivisione volti alla promozione
dell’azione degli RLS nell’ambito
del confronto sul delicato tema
dello stress da lavoro correlato.
x La definizione del ruolo del Responsabile di Gestione in Condivisione ( RG in Service) e delle
modalità di espletamento della
sua professionalità.
x L’istituzione di un’indennità giornaliera di disagio pari a 23,00
euro netti per gli spostamenti da
sede di lavoro tradizionale a sede
condivisa per gli RG in Service
estesa ai Direttori di Filiale in
condivisione (per questi con un
importo massimo di 184,00 euro
netti mensili) e comunque a tutto
il personale qualora lo stesso si
trovi
ad
essere
inviato
dall’azienda su altra sede per necessità tecnico organizzative straordinarie. L’istituzione di una indennità forfettaria mensile di 50
euro per le condivisioni di piu’
filali sullo stesso comune per RG,
RS, e DF. Vengono fatte salve
tutte le eventuali condizioni di
miglior favore individuali precedenti alla vigenza dell’accordo.
x L’elevazione del rimborso kilometrico a 0,34 euro per km.
x La creazione di processi negoziali
e di coinvolgimento delle rappresentanze sindacali per la determinazione di piani formativi finan-
ziati.
x La creazione della Banca del
Tempo ove le ore eventualmente
lavorate dalla 38esima alla
40esima potranno essere accantonate, con la corresponsione
della maggiorazione contrattuale
prevista, e successivamente fruite in tranches fino ad un massimo
di 8 ore giornaliere, di norma nei
due mesi successivi e comunque
saldate entro gennaio dell’anno
successivo.
x La disponibilità alla concessione
del part time post maternità nelle realtà ove per quanto previsto
dal CCNL non sussisterebbe il
diritto, per un periodo minimo di
sei mesi fino al 18esimo mese di
vita del bambino prorogabile di
ulteriori sei.
x La definizione di ulteriori agevolazioni al rientro della lavoratrice madre ( che si vanno ad aggiungere al sostegno economico
alla maternità e paternità già previsto) quali l’eventuale concessione del part time su altra sede di
lavoro, l’utilizzo di permessi e ferie, e la predisposizione di idonei
percorsi formativi volti a facilitarne il reingresso sul luogo di lavoro.
x L’istituzione del lavoro a distanza (da casa) per comprovate ragioni di difficoltà personale o esigenze di assistenza e cura che
comportino l’effettiva impossibilità
al normale spostamento casalavoro, per sei mesi, prorogabili di
ulteriori sei mesi. La valutazione
dei modi e forma di tale attività è
definita da una commissione paritetica azienda-OOSS.
Sul piano del Premio di Risultato
per Adecco Italia si è raggiunta una
intesa che contempera le esigenze
di differenziazione dell’erogazione
del premio tra ruoli professionali
dell’impresa con la richiesta di mantenimento di elementi di solidarietà
avanzata dalle OOSS:
x Mantenimento della quota certa
per le filiali in perdita ( BASANTE)
x Bonus Mensile sull’utile netto
diviso per fasce progressive di
crescita con mantenimento del
cap mensile di 500 euro con e
pagamento dell’eventuale overcap il mese successivo.
x La percentuale di erogazione
della prima fascia ( da 0 a 30,000
euro) è la stessa per tutti i ruoli
professionali. Nelle successive
fasce di crescita la differenziazione dell’erogazione fra Direttore di
Filiale e altre figure professionali
è data dall’applicazione alla quota del premio dei valori di riparametrazione 1°/3° livello previsto
del CCNL.
x Viene eliminato il cap annuale.
x Bonus Annuale sulla crescita a
fronte del raggiungimento di un
utile netto positivo erogato per il
Dopo Gi Group e Umana anche Obiettivo Lavoro chiude la solidarietà
Agenzie del Lavoro, segnali di stabilità
Si sono chiusi con 4 mesi di anticipo i contratti di solidarietà per gli
oltre 700 lavoratori delle società di
lavoro interinale Obiettivo Lavoro
ai quali dal 1° gennaio 2011 verrà
ripristinato il normale orario di lavoro.
La decisione aziendale fa seguito
alla positiva chiusura del bilancio
annuale e all’annunciata intenzione di recuperare nel 2011 significative quote di mercato. Nel dettaglio il piano prevede nuove linee
di business, tra cui spicca quella
rivolta alle famiglie.
OL Family, questo il nome del
progetto, avrà filiali ad hoc nelle
grandi città e si propone di esplorare un mercato potenzialmente interessante come quello
dell’incontro domanda offerta di
lavoro nel settore dell’assistenza
domiciliare e della collaborazione
2011 con percentuali del 2% per
le figure di filiale e il 4% per i direttori di filiale.
x Per il 2012 e il 2013 con percentuali del 1% e del 2%.
Per quanto concerne i sistemi incentivanti di Adecco Holding e
Adecco Formazione, pur non avendo potuto renderli negoziali, saranno
oggetto di informazione preventiva
alle organizzazioni sindacali nazionali e saranno poi successivamente
valutati nell’ambito di apposite sedi
di confronto territoriale.
Ciò permetterà di conoscere e fissare gli schemi dei sistemi senza modifiche “in corso d’opera”.
Considerata la crisi economica e la
situazione attuale del terziario, il
rinnovo del contratto integrativo Adecco dimostra che relazioni sindacali strutturate e solide rappresentano la strada maestra anche per superare situazioni di mercato difficili.
Soddisfazione in casa Fisascat anche perché questa intesa si basa su
una linea condivisa che da una parte
domestica.
A questo si aggiunge l’implementazione di un servizio verso i candidati e verso i clienti sempre più
informatizzato (OL Web) che si
andrà ad affiancare ed integrare
alle tradizionali attività commerciale e di front office.
Proseguirà infine la politica di offerta di servizi integrati alle imprese, dalla formazione alla compilazione delle buste paga.
Sempre nei primi mesi del 2011
sono previste 34 nuove assunzioni per potenziare la rete commerciale, e l'apertura entro la fine
del prossimo anno di 15 nuove
filiali prevalentemente al nord
(Lombardia, Piemonte, Veneto e
Emilia Romagna).
P.M.
punta a preservare un livello di solidarietà e, dall'altra, dà una spinta
nella direzione dell'aumento della
redditività, avendo come obiettivo
anche quello di espandere le quote
di mercato in una prospettiva di ripresa economica. La valorizzazione
del secondo livello di contrattazione
dimostra, ancora una volta, la validità e la buona fede delle scelte fatte a
livello nazionale. Oltre a legare quote di salario alla produttività aziendale, nel caso specifico, la contrattazione decentrata ha permesso di sperimentare l'introduzione di un nuova
normativa sul lavoro a distanza che
può fare da apripista e da modello
per altre contrattazioni aziendali.
Le organizzazioni sindacali di categoria ora proporranno anche su altri
tavoli in questo settore di seguire
questa impalcatura capace di soddisfare le aziende e di dare adeguate
risposte alle richieste dei lavoratori.
Dario Campeotto
Ufficio sindacale Fisascat
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Avviato il tavolo negoziale per i circa 4000 operatori del settore
Contratto Farmacie Speciali, presentata la piattaforma
Raggiunto l’accordo sul biennio economico 2009/2010, a dicembre una tantum di 285 euro
Una piattaforma all’insegna del nuovo modello
contrattuale del 22 gennaio 2009 quella presentata ad A.s.so.farm per il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti delle aziende farmaceutiche speciali scaduto il 31 dicembre 2010.
La piattaforma, inviata sei mesi prima della scadenza del contratto prevede tra gli altri punti la
durata triennale del contratto, il rafforzamento del
secondo livello di contrattazione con la previsione
dell’elemento economico di garanzia per i lavoratori che non beneficiano di incrementi retributivi
dovuti a mancanza di accordi aziendali o territoriali.
Nel corso del confronto con la parte datoriale abbiamo illustrato il ruolo dell’Ente bilaterale di cui si
chiede la piena operatività e maggiore funzionalità nell’ottica di prevedere ricerche e monitoraggi
sulle nuove figure professionali a seguito dei servizi che la farmacia potrà attivare per effetto
dell’applicazione della legge 69/2009 e del decreto legislativo 153/2009, acquisendo il titolo di presidio territoriale sanitario.
L’Ente bilaterale dovrà conseguentemente avviare percorsi formativi adeguati alle nuove esigenze
della farmacia e sui nuovi servizi e, con
l’individuazione di nuove figure professionali, aprire la possibilità di adeguare la classificazione alle
nuove realtà emergenti.
Sul welfare contrattuale per la previdenza complementare è stato chiesto l’aumento della percentuale a carico del datore di lavoro dall’1% al
1,5% e sull’assistenza sanitaria integrativa è stata
richiesta l’adesione per i quadri alla Qu.a.s..
Abbiamo specificato sugli altri istituti contrattuali
la necessità di accogliere tutte le richieste di passaggio a part-time per l’assistenza del bambino
sino al terzo anno di vita e di prevedere nuove
norme in caso di trasferimento entro il comune di
appartenenza e fuori. Tra le richieste sindacali
anche quelli di calendarizzare la fruizione dei permessi nell’anno successivo o in alternativa preve-
derne la retribuzione entro il 30 giugno dell’anno
successivo e di incrementare le maggiorazioni
per lavoro notturno a porte chiuse ed a porte aperte e che l’aumento salariale venga calcolato
secondo le modalità ed i criteri del protocollo di
gennaio 2009.
Nel corso dell’incontro è stato definito il 2° biennio economico del precedente contratto ed è stato raggiunto un accordo che prevede l’erogazione
di € 285,00 come una tantum che sarà erogata a
dicembre 2010 contestualmente alla busta paga
della 13° mensilità ed un incremento economico
di € 25,00 al livello A1 con decorrenza
01/12/2010.
L’accordo raggiunto sconta le difficoltà che le farmacie hanno evidenziato a seguito della manovra
correttiva che ha previsto una rimodulazione delle
quote di spettanza ai farmacisti per effetto della
riduzione della spesa farmaceutica e chiude con
soddisfazione il biennio economico 2009-2010 del
vecchio contratto con un importo unico che sarà
retribuito in un'unica soluzione. La trattativa proseguirà con un fitto calendario di incontri a cominciare dal 19/01/2011 per poi proseguire il
16/02/2011 ed il 17/03/2011.
Rosetta Raso
Segretario nazionale Fisascat
Il 24 settembre 2010 è scomparsa prematuramente Renata Mazzacco, dirigente della Fisascat Cisl
Il ricordo della popolare sindacalista di Abano Terme
Ci piace ricordarla con un sorriso
Renata Mazzacco, la grande
sindacalista veneta della Fisascat
Cisl scomparsa prematuramente
nel mese di settembre.
Negli ultimi 25 anni Renata aveva
seguito le vertenze più importanti
del settore turistico e termalealberghiero per il quale ha stipulato importanti accordi contrattuali che hanno segnato positivamente la storia del settore.
Negli ultimi anni è entrata anche
a far parte della Segreteria della
Cisl di Padova ed il suo impegno
per i lavoratori e le lavoratrici è
sempre cresciuto costantemente.
La sua scomparsa ha lasciato un
vuoto incolmabile per tutta la
Federazione e per la Cisl.
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Ipotesi di Piattaforma Rinnovo del Ccnl Aziende Farmaceutiche Speciali
PREMESSA
Il ruolo del farmacista e della farmacia all’interno della
società civile sta conoscendo grandi cambiamenti, da
ultimo le novità normative intervenute con la legge
69/2009. In un contesto generalizzato di crisi economica
che incide anche sulla spesa sanitaria dell’Italia, questo
cambiamento necessita di strumenti di governo condiviso per essere letto come una opportunità di crescita e di
sviluppo del sistema farmaceutico pubblico. Il Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro deve essere il primo di
questi strumenti, offrendo adeguata valorizzazione economica e normativa agli operatori, sempre più chiamati a
garantire un presidio indispensabile di tutela della salute
e del benessere della comunità. La missione sociale,
distintività della farmacia pubblica, deve essere riaffermata e praticata nel quotidiano sia incrementando i servizi qualitativamente eccellenti all’utenza sia investendo
sulle professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Un
ulteriore sviluppo della contrattazione di secondo livello,
innovativa nell’individuazione delle soluzioni alle peculiarità aziendali, dovrà essere strumento fondamentale per
rispondere alle finalità di missione sociale. Il Contratto
Collettivo Nazionale deve pertanto essere stimolo ad un
pieno sviluppo della contrattazione aziendale, garantendone una concreta applicabilità per la definizione di criteri di qualità a cui legare non solo erogazioni salariali, ma
anche investimenti formativi condivisi volti a rendere
soggetti attivi i lavoratori nel consolidamento di una
leadership di questo particolare settore di mercato.
DECORRENZA E DURATA
Triennale 2011-2013
SISTEMI DI RELAZIONI SINDACALI (SECONDO LIVELLO DI CONTRATTAZIONE)
Con l’intento di potenziare le relazioni sindacali a livello
aziendale, si richiede di individuare nuove materie oggetto di informazione e confronto finalizzato ad opportune
intese fra le parti, tenuto conto dei mutamenti dei servizi
sociali in atto e degli eventuali loro riverberi
sull’organizzazione del lavoro. La contrattazione aziendale di cui si conferma l’importanza e la validità, dovrà
essere estesa garantendole nuove opportunità a partire
dalla possibilità di definire percorsi di stabilizzazione dei
tempi determinati e incrementi salariali incentivanti legati
anche a parametri qualitativi. Coerentemente si richiede
che il premio di risultato venga erogato anche ai lavoratori con rapporto a di lavoro a termine.
BILATERALITA’
Si richiede la piena operatività dell’ Ente Bilaterale Nazionale rendendolo funzionale innanzitutto alla promozione di attivi ed efficaci interventi in tema di formazione
degli operatori.
CLASSIFICAZIONE
Riteniamo necessario adeguare la classificazione alla
nuova realtà ed individuare nuove professionalità anche
alla luce delle modifiche legislative intervenute.Tale adeguamento dovrà accompagnarsi ad una verifica compiuta dell’attuale declaratoria a partire dalle figure professionali incluse al livello C1 e Q3.
PART TIME POST MATERNITA’
Si richiede, al fine di consentire alla lavoratrici a tempo
pieno l’assistenza al bambino fino al compimento del
terzo anno di vita, di accoglierne le richieste di trasformazione temporanea del contratto da tempo pieno a
tempo parziale. Nell’ambito del più ampio tema del rientro da assenze prolungate derivanti da esigenze di assistenza e cura, potrebbero essere presentati appositi
progetti nell’ambito della contrattazione di secondo livello, finanziabili secondo quanto previsto dall’art. 9 della
legge 8 marzo 53/2000.
TRASFERIMENTO
Si richiede di regolamentare l’istituto del trasferimento
definendone ragioni tecnico organizzative, preavviso di
comunicazione, eventuali indennità di disagio, e categorie di lavoratori esclusi, sia entro il comune di appartenenza, sia, alla luce delle trasformazioni societarie in
atto nel settore, fuori dal medesimo.
ASSENZE E PERMESSI
Si richiede che per i permessi maturati e non goduti
nell’anno sia prevista una calendarizzazione volta a favorirne la fruizione nell’anno successivo o in alternativa
la retribuzione del residuo maturato al 30 giugno
dell’anno successivo. Il permesso straordinario retribuito
previsto in caso di decesso di parenti, si richiede venga
esteso anche agli affini entro il 3° grado.
PERMESSI PER VISITE MEDICHE E TERAPICHE
Si richiede un monte ore specifico di permessi retribuiti
aggiuntivi agli esistenti per visite mediche e diagnostiche
e un ulteriore monte ore specifico per terapie oncologiche e riabilitative.
mento della stessa anche svincolate da obiettivi incentivanti.
PREVIDENZA INTEGRATIVA
Si richiede che il contributo da destinare al Fondo sia
calcolato sulla retribuzione utile per il computo del “TFR”.
L’ aumento della percentuale a carico del datore di lavoro dall’1% all’1,5%.
COPERTURE
ASSICURATIVE/TUTELA
PROFESSIONALITA’ FARMACISTA
Si richiede l’effettuazione di una verifica di quanto previsto all’art. 11 comma 9 del CCNL vigente, per ciò che
concerne la copertura assicurativa per i quadri intermedi
con l’obiettivo di una sua estensione alla figura professionale
del
farmacista
indipendentemente
dall’inquadramento.
ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA
Si richiede l’adesione per i quadri del settore al fondo
Quas e l’estensione della iscrizione a Fondo Est per i
lavoratori con contratto a tempo determinato.
MALATTIA
Si richiede la conservazione del posto di lavoro sino a
guarigione clinica.
MAGGIORAZIONI
Si richiede l’aumento della maggiorazione prevista
dall’art. 23 CCNL 13.12.2007 comma 5 lettera a).
Si richiede l’elevazione della maggiorazione prevista
dall’art. 23 CCNL 13.12.2007 comma 5 lettera c).
AUMENTI PERIODICI D’ANZIANITA’
Si richiede l’adeguamento del valore economico degli
scatti di anzianità.
INDENNITA’ QUADRI
Si richiede la rivalutazione dell’indennità quadri attualmente prevista e nell’ambito della contrattazione di secondo livello la definizione di nuove modalità di incre-
CONTRATTAZIONE DI II LIVELLO
Per rafforzare il secondo livello di contrattazione, in linea
con l’accordo sulla riforma degli assetti contrattuali siglato dal Governo e parti sociali del 22 gennaio 2009, è
necessaria l’introduzione di un elemento economico di
garanzia per i lavoratori che non beneficiano di incrementi retributivi previsti da contrattazione aziendale o
territoriale oltre che un ruolo attivo della bilateralità e
materie aggiuntive demandate dal CCNL.
CONCILIAZIONE ed ARBITRATO
Si chiede la piena attuazione di quanto previsto
dall’art.61 CCNL 13.12.2007 in tema di conciliazione ed
arbitrato, alla luce delle ultime normative in merito.
TRATTAMENTO ECONOMICO
Si richiede un incremento salariale secondo le modalità
ed i criteri definiti dal Protocollo del 22 gennaio 2009
sottoscritto tra Governo e Parti Sociali, prendendo a riferimento l’indice previsionale (IPCA).
progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 20
3° CONGRESSO
Il contrib
Il segretario generale Pierange
“Uni e i suo affi
per costru
dove al centr
Breaking
Through,
superare le barriere.
Questo il tema conduttore dell’assiste del
sindacato internazionale dei servizi Uni
Global Union che si è
svolta a Nagasaki dal
9 al 12 novembre
2010. Un appuntamento importante ed
atteso al quale ha preso parte anche una
delegazione della Fisascat Cisl. Il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri,
intervenuto
nell’ambito della sessione dedicata al tema
del “Lavoro e Giustizia
nell’economia globale
in crisi”, in particolare
ha posto l’accento sulla necessità di costruire un nuovo modello
sociale economico e
finanziario in grado di
rimettere al centro le
persone, le lavoratrici
ed i lavoratori restituendo loro il diritto di
partecipare a costruire
il futuro. Fondamentale per Raineri e per la
Fisascat è il ruolo del
sindacato,
perché
“dove c’è contrattazione c’è dialogo sociale”.
Per questo chiediamo
con forza al G20 che
vi sia una regolazione
dei mercati finanziari,
affinché si possa garantire che non si ripeta mai più ciò che stiamo vivendo in questo
momento storico. Che
vi siano norme sulla
tassazione sulle transazioni finanziarie; che
vi siano regole che
permettano al Sindacato mondiale di essere soggetto attivo per
partecipare alla governance del mondo. Nei
settori del commercio
si è assistito purtroppo negli ultimi anni alla
prepotente entrata nel
capitale sociale delle
aziende dei Fondi di
Private Equity, finalizzati più che altro al
ritorno economico e
finanziario che alle
logiche partecipative e
solidaristiche proposte
dal sindacato con pesanti ripercussioni sui
diritti dei lavoratori.
Al Fondo interessa
rientrare del suo investimento e ragiona in
termini di indici di profittabilità, tassi di rendimenti,
valore
dell’azienda sul mercato. Se i numeri non
sono in equilibrio o
non sono quelli stabiliti, la voce “costo del
lavoro” è la prima che
viene tagliata. La forza
lavoro, vista davvero
come un mero fattore
della produzione, è
una delle prime leve
sulle quali ci incide: si
dichiarano esuberi,
senza trop
parsi deg
ciali o di u
responsab
si pone u
contrattaz
procede
contrattaz
va aziend
rinnovano
collettivi e
gio
si
no.Diventa
strumento
che
f
all’azienda
mercato, a
consumat
non ha a
cussione
cupaziona
sto scena
suo affiliat
rato Raine
giocare u
damentale
A Tokyo la sessione congressuale di Uni P&MS Global, l’associazione mondiale delle alte professionalità
Nuove strategie per la tutela sindacale dei quadri e dei manage
Il 15 ed il 16 novembre 2010 UNI P&MS
Global, la branca di UNI specifica per i
Quadri ed i Manager dei servizi privati,
ha tenuto la riunione del proprio Comitato Mondiale.
Anche per UNI P&MS lo slogan è stato
“break through” (“fai breccia”) ed il focus
delle discussioni è stato incentrato su
come migliorare il sistema di proselitismo ed essere punto di riferimento per i
giovani quadri e manager.
I lavori sono iniziati illustrando una panoramica della situazione. Per l’Africa
Innocent Tsumbu ha illustrato la situazione del continente dopo i meeting
dell’ottobre 2009 (Dakar) e di marzo
2010 (Il Cairo) che vede attualmente 12
Organizzazioni Sindacali direttamente
attive e 174 che dichiarano di avere
Quadri e Manager tra i loro iscritti.
L’attività sindacale svolta punta a sensibilizzare i quadri ed i manager delle
multinazionali operanti in Africa in merito
alla
Responsabilità
Sociale
dell’Impresa ed al bilanciamento tra
tempi di vita e tempi di lavoro.
Per l’Europa Jean-Paul Bouchet ha presentato il lavoro fatto per sensibilizzare
l’attività dei whistleblowings” (“sussuratori”, “Informatori”) che
agiscono per impedire che le aziende
non rispettino i codici etici di comportamento ed il progetto di includere parametri di responsabilità sociale nei contratti internazionali con le aziende multinazionali, soprattutto ora alla luce delle
cause della crisi mondiale che sta ancora falcidiando posti di lavoro.
Per Apro (l’area australo-asiatica) sono
stai presentati i progetti di unificazione
delle attività nei confronti delle aziende
che operano in più Paesi dell’area e
l’attività di proselitismo in Giappone
che, seppure partita da poco tempo, ha
già dato 600 nuovi iscritti tra i Quadri ed
i Manager.
Sul tema della necessità di raggiungere
con le aziende ad attività multinazionale
a degli accordi a valenza mondiale (GA:
Global Agreement) che definiscano termini chiari in tema di comportamento
etico, di politiche salariali e di benefits si
è svolto un interessante dibattito che ha
fatto risaltare come sia ormai necessario una più stretta collaborazione a livello mondiale tra i vari Sindacati al fine di
ottenere una efficace “forza di convincimento” nei confronti delle aziende, in
quanto, di fatto, l’azienda è una sola,
mentre le attività di contrattazione svolta dai Sindacati è ancora troppo limitata
all’ambito nazionale.
Per quanto riguarda i progetti di attività
sia in tema di proselitismo che di contrattazione si è convenuto di rinforzare
ancora di più lo scambio di esperienze
tra i vari Paesi.
In particolare ad oggi esistono già tre
aziende multinazionali dove è riconosciuta l’attività contrattuale di UNI
P&MS: IBM, Santander e HSBC, bisogna creare le condizioni per una più
marcata attività di proselitismo e di contrattazione anche nelle altre multinazionali del settore.
Per rendere più visibile ai Quadri ed ai
Manager l’attività di UNI P&MS è necessario tradurre la teoria economica
dello sviluppo sostenibile in un messaggio chiaro a tutti i quadri, - ha dichiarato
il presidente di A.Qu.M.T., - che faccia
comprendere perché continuare col perseguimento del massimo profitto nel più
breve tempo possibile non solo non ci
farà uscire dalla crisi mondiale, m
pericoloso per la sopravvivenza d
aziende stesse.
Bisogna indicare in modo chiaro
nello sviluppo sostenibile esiste la
sibilità di sviluppare una economia e
rispettosa della dimensione socia
delle capacità produttive del pianeta
Su questo punto Pierangelo Rainer
dichiarato che la responsabilità pe
conseguenze delle proprie azioni in
mondo che è ormai globale, può di
tare un ulteriore elemento di cons
volezza nel seguire codici di compo
mento etico e sociale.
L'azione di ognuno influisce sull'e
finale della crisi mondiale, ancora d
se si hanno posizioni di responsa
così come le hanno i quadri nelle az
de.
E' pertanto importante sviluppare c
portamenti coerenti per uno svilu
compatibile con le capacità del no
pianeta.
I termini Green economy e responsa
tà sociale dell'impresa non possono
rimanere semplici enunciazioni di pr
pio Il dibattito è poi proseguito rileva
progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 21
21
Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
O MONDIALE UNI GLOBAL UNION
buto della Fisascat Cisl
lo Raineri eletto nel Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale
iliati possono giocare un ruolo fondamentale
uire un nuovo modello di relazione sindacale
ro siano riproposti i temi della partecipazione
e della responsabilità sociale delle imprese”
ppo preocculi impatti soun’etica della
bilità. Oppure
un fermo alla
ione: non si
a nessuna
ione collettiale, o non si
i contratti
esistenti, pegdisdettaa SPES uno
o di marketing
fa
bene
a rispetto al
ai fornitori, ai
ori, ma che
alcuna ripersociale o ocale. “In queario Uni e i
ti - ha dichiaeri - possono
un ruolo fone per costrui-
re un nuovo modello di
relazione sindacale
dove al centro siano
riproposti i temi della
partecipazione e della
responsabilità sociale
delle imprese”. “Certo
questi obiettivi si raggiungono con più contrattazioni - ha aggiunto il segretario generale della Fisascat - c’è
bisogno di maggiori
tutele contrattuali a
livello transnazionale”.
Per questo la Fisascat
crede che diventi essenziale che UNI riesca ad avviare non
solo una azione sempre più pressante ed
incisiva con i Fondi di
Private Equity ma soprattutto si impegni per
instaurare un sistema
di relazioni sindacali
efficace che possa
promuovere la contrattazione dove le decisioni aziendali vengono assunte. Insomma
un sindacato mondiale
come Uni deve saper
sviluppare sempre più
un confronto globale
ed essere protagonista
di una governante economica reale con
l’individuazione di un
nuovo modello di sviluppo ed evitare così
che i costi delle ingiustizie ricadano sempre
sui più deboli, sulle
lavoratrici e sui lavoratori. La Fisascat ribadisce di impegnarsi in tal
senso ed augura buon
lavoro al presidente, al
segretario generale e
al nuovo comitato esecutivo di Uni Global,
convinta che la nostra
forza unita sarà lo
strumento più giusto
per affrontare le sfide
che ci attengono di
questo nostro tempo.
“Caro Philip, Caro Joseph - ha concluso
Raineri - la Fisascat
sarà sempre con voi,
per garantire un futuro
migliore alle persone
che rappresentiamo, ai
giovani, alle donne,
agli immigrati, per globalizzare i diritti, promuovere la pace, sostenere il sindacato
libero in ogni parte del
mondo attraverso la
nostra azione che è
l’unica che possa dare
risposte all’insaziabile
sete di giustizia che
viene dal mondo del
lavoro”.
er
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delle
che
posetica
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a.
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n un
venapeortaesito
di più
bilità
ziencomuppo
ostro
abilio più
rinciando
l’importanza dell’equilibrio tra tempi di
vita e tempi di lavoro, anche sotto il profilo della capacità di resa (la cosiddetta
“produttività”), con la presentazione dello studio comparativo tra i Paesi Nordici
ed il Giappone presentato da Priyalal
Jayasri e dal Prof. Shinoda.
L’ultima fase dei lavori ha visto
l’elezione del Presidente di UNI P&MS
per il periodo “ad Interim” 2010-2012, in
quanto Christer Forslund ha rassegnato
le proprie dimissioni in quanto dal prossimo anno si ritira in pensione.
Nuovo Presidente UNI P&MS è stato
eletto all’unanimità Ulf Bengtsson, ingegnere svedese del sindacato SAGE.
Con i ringraziamenti a Forslund per la
passione e l’intensità del lavoro svolto
ed i migliori auguri di buon lavoro a
Bengtsson sono stati chiusi i lavoro del
Comitato Mondiale di UNI P&MS dandosi appuntamento a Parigi dal 25 al 27
maggio 2011 per la 5° conferenza Internazionale degli Ingegneri.
Dario Campeotto
Ufficio sindacale Fisascat Cisl
Acconciatura, Estetica e comparto Turismo
Lavoro e Cittadinanza Europea
Il valore del Dialogo Sociale e della Contrattazione
C’è un tema che ci riguarda come cittadini europei e come lavoratori: è
quello della cittadinanza. E’ un termine che riassume qualcosa di apparentemente banale, ma non lo è affatto. L’Europa come entità politica
avvia il processo di crescita nel dopoguerra con l’obiettivo di facilitare in
un’area devastata dalla guerra stessa, lo scambio del carbone e
dell’acciaio, materie prime fondamentali per la ripresa. Attraverso un percorso di maturazione lento, ma inesorabile, si è sviluppato un processo
che dovrebbe consentire la costruzione di una grande area economica,
politica e sociale che troverà il vero riconoscimento nel momento in cui
gli abitanti si sentiranno cittadini. Ancora oggi si parla di deficit di democrazia; è vero! Perché attraverso i collegi elettorali nei rispettivi stati
membri eleggiamo il Parlamento, ma il Governo no; la Commissione è
infatti composta dai Capi di Governo dei rispettivi Stati; il Parlamento
dell’Unione Europea emana le Direttive, che assumono un valore sempre più vincolante per i singoli Stati, ma non hanno ancora il peso delle
leggi statali. Se un Italiano o uno Spagnolo, per citare un esempio, si
trovasse in uno stato estero privo della propria ambasciata, può, in virtù
del fatto di essere europeo, ricevere la necessaria assistenza ad una
qualsiasi ambasciata o consolato appartenente ad uno qualsiasi degli
Stati Membri dell’Europa Unita; è altresì riconosciuto al cittadino europeo di ottenere assistenza sanitaria in tutta l’Europa; ormai siamo al
primo decennio della moneta unica; è insomma in atto un processo inesorabile che dovrà portare allo sviluppo del senso di appartenenza e
cittadinanza europea. Una premessa necessaria per sviluppare il segmento che ci riguarda come cittadini ma soprattutto come lavoratori e
lavoratrici appartenenti ad un area che vuole caratterizzarsi per una particolare attenzione alla cittadinanza sociale. Si definisce Dialogo Sociale
Europeo, l’insieme delle attività che ci coinvolgono come soggetti della
contrattazione e investiti a vario titolo nei rispettivi Stati Membri nella
gestione delle politiche sociali. I tavoli del Dialogo Sociale Europeo, rappresentano il momento di sintesi, è in quei tavoli che le rivendicazioni e
le politiche contrattuali dei sindacati nazionali trovano una forma mediata
di espressione per avviare il percorso di riconoscimento comune della
Direttiva Comunitaria.
Il processo è lento, ma anche in questa esperienza conta la capacità
delle organizzazioni sindacali nazionali di elaborare, proporre e portare
a sintesi le rispettive esigenze. A Bruxelles nei giorni 3 - 7 e 12 di Dicembre 2010, sono stati fatti importanti passi avanti nei settori
dell’Acconciatura Estetica e nel comparto del Turismo. Per
l’acconciatura estetica, che riguarda circa 1,5 milioni di lavoratori e lavoratrici, la Commissione U.E. attraverso la propria Direzione Generale
del Lavoro, Affari Sociali e Pari Opportunità, ha recepito le indicazioni
dei sindacati europei aderenti all’UNI Europa Hair and Beauty e Coiffure
EU, per una revisione giuridica definitiva del testo di Accordo Quadro per
la Direttiva UE sulla salute e sicurezza nel settore. Oltre al testo sulla
salute e sicurezza è in via di definizione anche il progetto di Passaporto
Europeo della professione di estetista e parrucchiere; con qualche incertezza da parte di Stati Membri che non hanno rappresentanze nazionali di settore adeguate, si sta comunque definendo un progetto che
potrebbe essere presentato la prossima primavera nella Conferenza che
UNI Europa Hair and Beauty e Coiffure EU, di concerto con la Commissione UE, stanno organizzando a Venezia. L’altro importante progetto,
che ha visto impegnata la FISASCAT, con gli omologhi italiani ed europei aderenti all’EFFAT, oltre alle parti datoriali aderenti ad HOTREC,
sulla definizione delle qualifiche da inserire nel Passaporto UE per i lavoratori e lavoratrici del turismo, ha a sua volta ottenuto importanti indicazioni dalla D.G. della Commissione europea riguardo la finanziabilità di
una fase sperimentale del progetto stesso che coinvolgerà Italia, Ungheria, Irlanda, Spagna e Malta, con un ruolo guida proprio dell’Italia. Il sistema del passaporto per i lavoratori del turismo, sarà un sistema di anagrafe su base informatica che favorirà l’incontro tra domanda e offerta
di lavoro, tra lavoratori e impresa, che si sviluppa coerentemente al sistema QSP (European Qualification and Skills Passport), che ha lo scopo di armonizzare gli interventi formativi di tutti gli stati membri in modo
da facilitare lo scambio e la mobilità dei lavoratori in ambito comunitario.
Il tutto si collega coerentemente all’importante passo avanti fatto dal
comparto del turismo nell’ambito delle politiche comunitarie: il trattato di
Lisbona ha infatti assegnato al settore l’obiettivo del 20% del valore del
PIL europeo entro il 2020. Lo stesso obiettivo deve essere raggiunto
dall’Italia, che oggi è attestata sul 10% della produzione del PIL, con un
livello di occupazione che riguarda circa 1 milione di lavoratori e lavoratrici e poco meno di 200.000 imprese. Obiettivi economici e politici nazionali e comunitari, che vanno di pari passo proprio con il forte impulso
che l’azione sindacale sta sviluppando per favorire il riconoscimento e la
crescita del valore della cittadinanza.
Marco Demurtas
Ufficio sindacale Fisascat Cisl
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Fondazione Enasarco, dal 2012 al via la riforma previdenziale
Le prospettive e le opportunità per gli oltre 250.000 Agenti e i Rappresen
Assicurare la sostenibilità finanziaria della Fondazione Enasarco nei prossimi 50 anni e la finalità sociale dei provvedimenti adottati: questo lo
scopo principale della riforma previdenziale attuata dall’ente privatizzato, risultato di un intenso dibattito tra le parti sociali intervenute alla
trattativa. Le organizzazioni sindacali e le case
mandanti hanno condiviso l’esigenza di attuare
una riforma finalizzata al risanamento e a dare
lunga vita ad una delle prime esperienze di previdenza complementare attuata per una categoria, quella degli Agenti e dei Rappresentanti di
Commercio, già fortemente penalizzata dalla
crisi congiunturale e dalla carenza di interventi
mirati di sostegno al reddito e di agevolazione
fiscale. Le proiezioni dei prossimi anni, relative
sia allo scenario demografico che al settore degli agenti e dei rappresentanti di commercio,
hanno reso indispensabile un intervento che da
molti è stato accolto come un male minore: una
riforma ineludibile, prima ancora che necessaria, per preservare l’equilibrio dei conti previdenziali come previsto dalle leggi vigenti e che obbligano tutte le casse previdenziali privatizzate a
redigere un bilancio tecnico che assicuri
l’equilibrio previdenziale e finanziario per un
periodo minimo di 30 anni con una proiezione
di stabilità riferita ad un orizzonte temporale di
50 anni. Garantire la sostenibilità previdenziale
di lungo periodo rappresenta per gli organismi
della Fondazione una via obbligata. Del resto,
l’alternativa proposta da chi mette in discussione presso gli agenti l’utilità di Enasarco, propugnando il “fai da te” della pensione integrativa,
avrebbe determinato l’inevitabile progressiva
riduzione delle prestazioni previdenziali complessive, perché nei prossimi anni il numero
delle pensioni pubbliche obbligatorie liquidate,
parzialmente o totalmente, con il metodo di calcolo contributivo introdotto dalla legge “Dini” del
’95 è destinato a crescere. L’adozione della
riforma è sicuramente indispensabile e necessaria. Nel merito dei provvedimenti adottati il
negoziato delle parti sociali ha consentito di
smussare alcune asperità applicative.
Ad esempio, le misure di innalzamento dell’età
pensionabile delle donne sono state rese più
graduali, grazie all’introduzione del sistema delle “quote”, ovvero alla individuazione di una soglia, data dalla somma tra età anagrafica e anzianità contributiva, raggiunta la quale è possibile accedere al pensionamento in modo più flessibile, combinando appunto l’età con i contributi
versati.
Anche la decisione non indolore di aumentare
le aliquote contributive verrà realizzata in modo
graduale, riducendo al minimo l’ammontare della contribuzione di solidarietà che non viene
riconosciuta ai fini del calcolo delle prestazioni
pensionistiche.
Del resto, agire esclusivamente sul piano della
valorizzazione del patrimonio immobiliare della
Fondazione non avrebbe consentito di realizzare risultati significativi, data l’attuale situazione
di ristagno del mercato immobiliare e anche in
considerazione della dislocazione periferica
degli immobili. In questo contesto di necessaria
revisione della disciplina di accesso alle prestazioni pensionistiche e del loro finanziamento, la
Fisascat Cisl ha cercato di rendere le misure
adottate più eque, tramite una dilazione
dell’intervento su più anni ed ottenendo il riconoscimento di una prestazione per i cosiddetti
agenti “silenti”, ovvero per coloro che, non raggiungendo i requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente avrebbero corso il rischio di vedere vanificati i risultati derivanti dai versamenti
effettuati negli anni.
Al raggiungimento dei 65 anni di età agli agenti
e ai rappresentanti di commercio iscritti all’Ente
dopo il 1° gennaio 2012, che abbiano maturato
un’anzianità contributiva almeno pari a 5 anni,
verrà corrisposta una prestazione a decorrere
dal 1/01/2017 calcolata con il metodo contributivo in base al montante contributivo maturato e
rivalutato.
Gli Agenti ed i Rappresentanti di Commercio
possono ora contare su un bilancio tecnico previsionale che li mette al riparo dai rischi
dell’evoluzione del quadro economico e demografico da qui ai prossimi decenni. In fondo, il
miglior modo per la Fondazione di garantire il
pagamento delle prestazioni pensionistiche non
può che essere quello di indicare in modo preciso e puntuale le modalità di finanziamento.
Un andamento più positivo della situazione economica potrà consentire nel futuro una revisione
del bilancio tecnico ed il reinvestimento degli
eventuali maggiori risultati ottenuti nel miglioramento delle prestazioni assistenziali e dei servizi erogati. L’aver indicato per i prossimi anni le
condizioni utili per garantire la soddisfazione
delle promesse pensionistiche fatte ai propri
iscritti, consente all’Enasarco di guardare al
futuro con maggiore serenità, fornendo ai propri
iscritti un contributo importante per la realizzazione di un livello di copertura pensionistica
complessivamente più adeguato.
Pierangelo Raineri
Segretario generale Fisascat
La ricetta della categoria d
Bilateralità, Certific
Per la Fisascat rimane ur
categoria degli Agenti e R
della Fisascat Cisl nazio
reddito e di riforma fiscal
industriale”. Un percorso,
tra le parti sociali. “E’ nec
equo le condizioni contrat
accresca la professionalit
giunto Maurizio Marcolin,
“In Italia ci sono oltre 250
santemente gli effetti della
Dario Zanatta componente
riforma così come approv
fessione, ormai in balia d
riconoscere le peculiarità
venti di sostegno”.
La Fisascat, presente in p
previdenziale, è convinta c
scita del settore dell’interm
rie sedi competenti per ga
stegno al reddito alla cate
“L’aver indicato per i prossim
la soddisfazione delle promesse
consente all’Enasarco di guar
fornendo un cont
di un livello di c
La Fisascat Cisl rinnova il suo impegno nell’affrontare i vecchi ed i nuo
Ripartire dal rinnovo dell’accordo economico collettivo per il settore industriale e dagli interventi fiscali a favore dei redditi e de
La crisi economica e dei consumi si sta pesantemente riflettendo sulle condizioni lavorative e dei guadagni degli oltre 250 mila agenti di commercio senza poter disporre di
strumenti di sostegno che li aiutino nel loro
lavoro e ne riconoscano la fondamentale
funzione svolta nel sistema commerciale del
nostro Paese.
Eppure è un’attività che movimenta oltre il
50% del Pil, comporta spese di produzione
quali l’automobile (oltre 60mila Km annui in
media), carburanti, telefonia, ristorazione
ecc, che l’agente fa fronte esclusivamente
con notevole parte del proprio reddito provvigionale, mentre è sempre più difficoltoso realizzare livelli di fatturato da cui ricavare risorse economiche adeguate alle necessità professionali e sociali degli agenti.
In questo contesto non di secondaria importanza risultano le politiche delle imprese nella
costruzione delle proprie reti di vendita agevolando, fenomeni di cambiamento strutturale
del mercato del lavoro autonomo, con forme
atipiche di rapporti che spesso sfuggono agli
attuali livelli di regolamentazione professionale ed in particolare alle regole contrattuali e
previdenziali della categoria.
Sarà necessario un monitoraggio attento di
questa situazione, ma in ogni caso ciò contrasta con quanto previsto dal Decreto Legi-
slativo del marzo 2010 che in applicazione
della Direttiva Europea Bolkenstein da un
lato ha provveduto alla abolizione del ruolo
Agenti, ma dall’altro ha mantenuto i requisiti
di moralità e professionalità esistenti nella
legge 204/85 per l’accesso alla professione.
Nell’analisi non può mancare un riferimento
circa l’incidenza del fisco sulla condizione
complessiva degli agenti in una situazione di
pressoché permanente conflitto e contenzioso con l’agenzia delle entrate a seguito
dell’applicazione alla categoria degli studi di
settore, nonostante i ripetuti interventi svolti
dalle organizzazioni sindacali per chiarire la
natura delle competenze provvigionali e della
loro trasparente visibilità.
A ciò si devono aggiungere la mancata deducibilità al 100% del costo sostenuto per
l’acquisto o il leasing dell’autovettura,
l’ancora insoluta questione del preteso pagamento dell’Irap nonostante i pronunciamenti
e chiarimenti della Corte Costituzionale e
della stessa agenzia delle entrate che, pur
riconoscendo il principio che gli Agenti privi di
“autonoma organizzazione” non sono tenuti
al versamento dell’Irap, stranamente, si sono
dimenticati di definire cosa si intende per
“autonoma organizzazione”; per cui le cose
rimangono sostanzialmente allo “status quo”.
Cambiando argomento, una flessione della
contribuzione e di nuovi iscritti all’Enasarco
registratisi nel 2009 conseguenti alla situazione congiunturale su menzionata, nonché uno
scadente rendimento degli investimenti mobiliari ed immobiliari, sia per ragioni di allocazione che di mercato, hanno richiesto
l’assunzione di misure tendenti ad assicurare,
come già avvenuto del passato e come sta
avvenendo per le altre casse di previdenza
privatizzate, una sostenibilità finanziaria di
lungo periodo della fondazione. Certamente
la riforma del regolamento delle attività istituzionali dell’ente che prevede una serie, anche se equamente graduate nel tempo di
aumenti che interessano le aliquote contributive, l’innalzamento dell’età pensionabile per
le donne, i massimali provvigionali, la contribuzione di solidarietà determina un certo legittimo malumore nella categoria; ma è altrettanto evidente che sarebbe irresponsabile
attendere un futuro migliore di cui, con realismo, allo stato delle cose, non si intravvedono elementi di prospettiva nel senso desiderato.
Per cui, indipendente dagli obblighi imposti
dalla normativa vigente per tutte le casse
privatizzate, in materia di sostenibilità per
almeno 30 anni dei propri bilanci, l’intervento
sarebbe stato necessario quale atto di responsabilità delle parti sociali e degli ammini-
stratori della fondazione, p
tempo le prestazioni pensi
stenziali della categoria. I
sociali, ossia delle organizz
accordi economici collettivi,
te e si è sviluppato nel cors
consultazione che si sono
l’Enasarco; ruolo tendente
quanto possibile, i riflessi d
sugli agenti che sulle impre
Un pò meno, con rammaric
nifestato nella sede natura
industriali.
Infatti,
pu
l’importanza, ma anche la s
applicazione, del rinnovo a
dell’Aec per gli agenti che
mandanti commerciali, dob
che i trattamenti del settor
quelli contenuti nell’Aec s
con la Confindustria, Confa
trattative sono ferme da me
ne di stallo negoziale.
Ciò ha impedito il conseg
importanti obiettivi politici c
to una risonanza positiva fra
stesse imprese mandanti:
• La stipula di un Aec un
riportante le normative e
professionali del mandat
avrebbe consentito, in un
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
tanti di Commercio italiani
del Terziario della Cisl
cazione e Formazione
rgente ora intervenire sul altri fronti. “All’impegno richiesto alla
Rappresentanti di Commercio - ha dichiarato Salvatore Falcone
onale - devono seguire interventi sistematici per il sostegno al
le oltre al rinnovo dell’accordo economico collettivo del settore
, quello delineato dalla Fisascat, realizzabile attraverso un’intesa
cessario creare uno strumento di bilateralità che regoli in modo
ttuali anche attraverso la certificazione dei contratti di agenzia ed
tà attraverso la formazione e la certificazione dell’attività” ha agpresidente della sezione nazionale agenti della Fisascat.
0.000 agenti e rappresentanti di commercio che hanno subìto pea crisi economica e finanziaria degli ultimi tempi - ha concluso
e della sezione Agenti della Fisascat - Siamo consapevoli che la
vata fosse inevitabile, ma siamo altrettanto coscienti che la prodi contratti sempre più penalizzanti e di un fisco che non vuole
e le problematiche di questa attività, ha bisogno anche di interrima linea al tavolo delle trattative per la definizione della riforma
che l’auspicata ripresa economica passi anche attraverso la rinamediazione ed è per questo motivo che sarà impegnata nelle vaarantire l’avvio della riforma fiscale ed il riconoscimento del sogoria.
i anni le condizioni utili per garantire
e pensionistiche fatte ai propri iscritti,
rdare al futuro con maggiore serenità,
tributo importante per la realizzazione
copertura pensionistica più adeguato”
ovi problemi della categoria
ell’attività di intermediazione svolta dagli agenti
per assicurare nel
onistiche ed assil ruolo delle parti
azioni stipulanti gli
, è stato importanso degli incontri di
susseguiti presso
ad attenuare, per
dei nuovi oneri, sia
se mandanti.
co, questo si è maale delle relazioni
r
evidenziando
sua limitata area di
avvenuto nel 2009
operano per case
bbiamo constatare
e industriale sono
stipulato nel 2002
api ed altri e che le
esi in una situazioguimento di alcuni
he avrebbero avua gli agenti e fra le
nico intersettoriale
le regole giuridicoo di agenzia, che
a fase successiva,
di procedere ad adeguamenti contrattuali di
talune norme del rapporto di agenzia alle
peculiarità merceologiche;
• La costituzione dell’ente bilaterale come
moderno strumento di relazioni sindacali, a
cui attribuire, tra l’altro, i compiti relativi alla
politica formativa degli agenti, alla certificazione dei mandati, alla costituzione di una
cassa malattia per il settore, ecc..
A conclusione dobbiamo rilevare che, nonostante l’impegno profuso dall’ampio fronte di
rappresentanza sindacale e professionale,
non si riesce a fare riconoscer, a pieno, a
questa importante categoria, la dignità del
suo lavoro e la legittimità delle rivendicazioni
che essa, storicamente, presenta al legislatore, al fisco, alle controparti imprenditoriali,
ecc..
Da parte della Fisascat Cisl, nello spirito e
nella sua natura solidaristica confederale,
sono in atto iniziative, anche sul terreno formativo dei propri quadri territoriali, finalizzate
alla migliore visibilità dei problemi degli agenti
e dei rappresentanti di commercio nel contesto di una strategia proselitistica e politica,
volta a costruire lo sviluppo della loro capacità contrattuale collettiva.
Salvatore Falcone
Ufficio Sindacale Fisascat
progetto terziario 5-6_Layout 1 12/01/11 16.45 Pagina 24
ISTITUTO BILATERALE PER LO SVILUPPO DELLA FORMAZIONE DEI QUADRI DEL TERZIARIO
valorizza
la professionalità
dei Quadri
del Terziario
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Tel. 06.5744304/305 - Fax 06.5744314 - Sito: www.quadrifor.it e.mail: [email protected]
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Stanziati 41 milioni di euro per piani aziendali, interaziendali, territoriali e settoriali
Avviso 2/2010 Fondo For.Te.: graduatorie pubbliche a marzo 2011
Ai primi di marzo 2011 saranno rese pubbliche le graduatorie dell’Avviso 2/10,
bandito il 30 settembre e
chiuso il 20 dicembre, che
stanzia 41 milioni di euro per
Piani Aziendali, Interaziendali, Territoriali e Settoriali
destinati alla formazione
continua di lavoratori delle
imprese aderenti. Di questi,
35 milioni riguardano il
Comparto Commercio Turismo e Servizi, mentre
3
milioni di euro ciascuno vanno alla Logistica Spedizioni
e Trasporti e agli Altri Settori
Economici.
E’ un volume notevole di
risorse che si aggiunge a
quelle dell’Avviso 1/10, emanato il 30 giugno e dedicato
a voucher per la formazione
individuale a catalogo: 4
milioni di euro, di cui 2,5 milioni rivolte alle imprese da 1
a 49 addetti e 1,5 milioni alle
imprese da 50 a 249.
La dotazione per le piccole
imprese si è esaurita
nell’arco di poche ore e
l’Avviso nel complesso ha
consentito, già a luglio,
l’approvazione di oltre 5000
voucher,
a
conferma
dell’interesse specifico che
la formula riveste.
L’Avviso 2/10
propone
importanti novità. Punta,
da un lato, a un ulteriore
elevamento della qualità
degli interventi e a una
maggiore coerenza con le
domande dei beneficiari;
dall’altro, a una semplificazione netta del carico burocratico e a una riduzione
significativa dei costi operativi. Da qui l’attenzione
per le finalità e le priorità
delle azioni formative, in
coerenza con le Linee guida per la formazione del
2010 sottoscritte a febbraio
da governo, regioni e parti
sociali. Le azioni dovranno
essere
finalizzate
all’aggiornamento continuo
e
alla
riqualificazione,
all’adeguamento e alla riconversione delle competenze professionali; alla
promozione delle pari opportunità, della salute e
sicurezza sul lavoro, della
qualità del servizio e alla
soddisfazione del cliente.
Ambiti prioritari saranno
considerati : tutela ambientale, nuovi bacini di impiego, pari opportunità, adeguamento professionale di
lavoratori over 40, giovani
in inserimento, donne, immigrati e disabili; competenze professionali critiche
o a rischio di obsolescenza; metodologie e sistemi
di
certificazione
dell’apprendimento; tutela
del consumatore; prolun-
L’Avviso 2/10 punta a un ulteriore elevamento
della qualità degli interventi e ad una maggiore coerenza
con le domande dei beneficiari oltre a prevedere
una semplificazione netta del carico burocratico e
a una riduzione significativa dei costi operativi
gamento della stagionalità.
Possono presentare Piani
aziendali datori di lavoro
per i propri dipendenti,
consorzi e gruppi di imprese, ATI o ATS. Presentatori dei Piani settoriali e territoriali saranno le Parti Sociali costituenti il Fondo, le
Associazioni territoriali e di
categoria alle stesse aderenti e/o affiliate, gli Enti
Bilaterali nazionali e territoriali.
Alle Parti sociali si assegna il compito primario di
suscitare e aggregare le
istanze delle realtà produttive minori lungo assi che
percorrono lo sviluppo locale e intercettano filiere o
reti, anche appartenenti a
più categorie merceologiche. Come in passato, con
poche varianti nelle griglie
di valutazione, saranno
ritenuti finanziabili i Piani
con almeno 600 punti su
1000, in base alle graduatorie di merito definite dai
Comitati di Comparto.
Altre novità danno valore
allo sforzo del Fondo di
rispondere da vicino alle
esigenze degli aderenti e
di seguire la propria missione, che è quella di diffondere la cultura della
formazione efficace e di
renderne
universale
l’accesso secondo criteri di
mutualità. Viene così elevata la quota (60%) di formazione obbligatoria in
materia di salute e sicurezza, sul totale di ore del Piano, mentre ogni altra formazione obbligatoria viene
consentita senza limiti orari. Si allarga la platea dei
lavoratori: agli stagionali si
aggiungono quelli sospesi,
in mobilità, cassa integrazione, apprendistato, con
contratti di solidarietà o a
progetto. I Piani Settoriali o
Territoriali potranno indicare, anche dopo la loro approvazione, sino al 40%
delle imprese coinvolte; al
fine di facilitarne la ricerca
e l’iscrizione al Fondo, la
loro ammissibilità sarà verificata a ridosso dell’inizio
delle attività.
Regole stringenti, e più
favorevoli alle piccole e
medie imprese, sono fissate per i finanziamenti: da
un minimo di 12mila euro,
per quelle fino a 9 addetti,
a un massimo 800mila, per
quelle con 10mila addetti e
oltre. Per i Piani Settoriali
e Territoriali il finanziamento non potrà superare
300.000 euro.
Le imprese che hanno optato per il CIA (Conto Individuale Aziendale) possono partecipare all’Avviso
solo entro il limite del 15%
della quota di versamenti
destinata al conto generale.
Le attività formative potranno essere erogate anche in forma individuale,
con un parametro massimo
di costo orario di 50 euro
(contro il parametro medio
di 24 euro, ora per allievo).
Per le attività propedeuti-
che
alla
formazione
(promozione, ricerche, analisi dei fabbisogni, bilancio di competenze, orientamento e selezione dei partecipanti pubblicazione dei
risultati) non sarà richiesto
il cofinanziamento obbligatorio.
Per alleggerire gli oneri di
spesa, sono infine previste
due anticipazioni di finanziamento (70% e 30%),
dietro rendiconto in corso
d’opera.
For.Te. punta anche questa volta al rispetto dei
tempi di pubblicazione e di
avvio dei Piani finanziati,
nella convinzione che ciò
sia garanzia di serietà e di
credibilità. Anche alla sua
capacità di mantenere fede
ai patti si deve la crescita
del Fondo, che oggi conta
adesioni per 105mila imprese e 1 milione e
200mila dipendenti.
Pietro Gelardi
Vice Direttore For.Te.
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Nel 2010 la confluenza di Marco Polo e di Previprof, risparmi nei costi e maggiore efficienza per gli aderenti
Fon.Te., il futuro della previdenza complementare nel Terziario
Fon.Te. si avvia a diventare
il Fondo di riferimento di
tutto il Terziario.
Dal 01 ottobre, infatti,
Fon.Te. è diventato il Fondo
per i dipendenti che applicano il CCNL degli studi e delle attività professionali nelle
diverse forme ed entro il 31
dicembre confluiranno in
Fon.Te. anche i lavoratori
che applicano il CCNL farmacie private. Nel campo
dei Fondi aziendali e di categoria, la confluenza di
Previprof in Fon.Te. rappresenta la prima operazione
che va nella direzione auspicata più volte dalla Covip
(Commissione di vigilanza
sui
fondi
pensione).
Quest’ultima ha, in più occasioni, sottolineato la necessità di ridurre, attraverso
processi di aggregazione, il
numero delle forme pensionistiche negoziali complementari, in modo da conseguire risparmi nei costi ed
una maggiore efficienza, a
tutto vantaggio degli aderenti.
“Anche nei fondi aziendali e
di categoria – ha sostenuto
la Covip nell’ultima Relazione annuale – è possibile la
ricerca di maggiori dimensioni, eventualmente aprendo gli stessi, attraverso opportuni accordi, a categorie
di lavoratori diverse da
quelle originarie”.
Previprof conta circa mille
aderenti, rispetto ad un bacino potenziale stimato dalla Covip di circa 500 mila
lavoratori. In parallelo alla
confluenza di
Previprof,
Fon.Te. sta
valutando altre analoghe
operazioni, che potrebbero
concludersi nel breve periodo; la prima avrà effetto a
decorrere dal 01.02.2011
ed avrà come riferimento gli
iscritti a Marco Polo.
Oltre a questi accordi di
confluenza, Fon.Te. sta proseguendo la crescita interna, in netta controtendenza
rispetto all’andamento complessivo del settore: i suoi
circa 174.500 aderenti e il
livello delle risorse destinate
alle prestazioni, che ha superato 1,200 miliardi di Euro, lo collocano al secondo
posto fra i Fondi pensione
aziendali e di categoria.
Sulla base di tali presupposti le parti istitutive hanno
individuato Fon.Te. come
potenziale Fondo di riferimento di tutto il Terziario.
Tale riconoscimento è la
diretta conseguenza di una
minore incidenza dei costi,
di una gestione finanziaria
più efficiente e di una struttura operativa ormai consolidata.
Questi sono i vantaggi che
potranno ottenere gli aderenti a Previprof e a Marco
Polo.
La sfida del 2011 sarà,
quindi, non solo di accogliere i lavoratori già iscritti ai
due Fondi, ma anche quella
di rivolgersi, con iniziative
efficaci, ad un bacino di potenziali aderenti ancora più
numeroso: in questo sforzo
il Fondo sicuramente confida nel sostegno delle Parti
Istitutive dei Fondi confluiti.
E’ evidente che questi risultati sono in gran parte conseguenti alla fiducia da Voi
tutti dimostrata con le Vostre adesioni.
In un momento di difficoltà
economica, infatti, occorre
essere ancor più determinati e convinti nell’individuare
la previdenza integrativa
come necessaria per colmare il gap negativo che la
riforma della pensione obbligatoria
determina sul
montante delle rendite pensisonistiche liquidate sulla
base del sistema contributivo e non più su quello retributivo.
Ciò è comprovato dal numero delle nuove adesioni
accertato nel corso del presente anno che, al netto
delle uscite, ha consentito
al Fondo di registrare un
aumento di circa 5.000
iscritti rispetto a quelli registati al 31.12.2009.
Da parte del Fondo continua il potenziamento dei
servizi informativi, in modo
da poter fornire una migliore
assistenza agli aderenti e
consentire tempi più brevi
per il disbrigo di tutte le pratiche. Anche per ciò che
riguarda
il
sito
www.fondofonte.it sono in
arrivo alcune novità: a titolo
di esempio segnaliamo che,
oltre ad una revisione di
tutta la modulistica, nella
home page sarà, a breve,
disponibile un link in cui poter visualizzare la distribuzione degli iscritti a Fon.Te.
in base al contratto di riferimento e all’area geografica.
Sotto il profilo dell’offerta di
opzioni per la gestione finanziaria della propria posizione previdenziale, è allo
studio l’eventuale inserimento di una nuova modalità di investimento che andrebbe ad affiancare quelle
già esistenti: si tratta di una
gestione “Lifecycle”, ovvero
di un particolare profilo basato sul ciclo di vita di cia-
scun aderente che indirizzi
in maniera automatica il
risparmio pensionistico su
asset allocation coerenti
con l’orizzonte temporale
del momento.
La finalità è, dunque, consentire un adeguamento
progressivo del proprio profilo di rischio, utilizzando
come bussola gli anni mancanti alla data di pensionamento.
Si tratta, quindi, di un approccio di investimento previdenziale a medio-lungo
termine, pensato per categorie di lavoratori che troveranno nel montante finale la
principale fonte di integrazione della rendita pensionistica erogata dall’INPS nella
fase di quiescenza, vale a
dire una volta usciti dal circuito produttivo.
E’ ormai in fase di avvio la
nuova procedura di monitoraggio e di sollecito delle
aziende, anche con riferimento al fenomeno dei
“buchi contributivi”.
Al 31 ottobre 2010 il valore
delle quote nei vari comparti
risulta essere il seguente:
quello del comparto Bilanciato è passato, nel corso
del 2010, dal 13,602 di gennaio al 14,109 di ottobre;
quello del comparto Garantito è passato dall’ 11,185 di
gennaio all’11,284 di ottobre;
quello del comparto Crescita è passato dal 10,715, di
gennaio 2010, all’ 11,113 di
ottobre;
quello del comparto Dinamico è passato da 10,398 di
inizio 2010 fino a raggiungere il 10,901 di ottobre.
Questi dati dimostrano come, nonostante le turbolenze dei mercati finanziari che
hanno influito negativamente sui titoli quotati, la diversificazione degli investimenti e le diverse strategie dei
gestori hanno consentito a
Fon.Te di ottenere, comunque, risultati positivi sui valori delle quote dei vari comparti. In una politica orientata al monitoraggio e al contenimento dei costi, oltre
che alla massimizzazione
dei risultati gestionali, il
Fondo ha sottoposto alle
Parti Istitutive l’ipotesi di
modificare, a partire dal
prossimo anno, la quota
associativa dallo 0,10% in
una quota fissa annua, allineandosi al criterio di calcolo già assunto dalla maggior
parte dei Fondi negoziali.
Fausto Moreno
Direttore Fondo Fon.Te.
TOTALE ADERENTI: 174.155
TACITI;
38.919; 22%
TACITI
ESPLICITI
ESPLICITI;
135.236; 78%
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Avviso 02/2010 Fondoprofessioni, progetti individuali per oltre 650mila euro
Formazione Finanziata, l’offerta degli enti attuatori
Le caratteristiche dei cataloghi sotto la lente di ingrandimento del CdA
Con l’avviso 02/10
Fondoprofessioni intende finanziare attività formative a carattere individuale, per un
importo complessivo
di 676.000 euro. Il
nuovo avviso si rivolge
ai lavoratori e lavoratrici di studi professionali ed aziende collegate per i quali il datore di lavoro versi a
Fondoprofessioni
il
contributo dello 0,30%
del monte salari.
La richiesta di partecipazione alle attività
formative individuali a
catalogo dovrà essere
presentata dal datore
di lavoro e/o dal dipendente, nel cui studio si
applichi il CCNL di
riferimento e la domanda di finanziamento dovrà essere sottoscritta da entrambe le
parti. Il nuovo avviso
di
Fondoprofessioni
finanzia, con un contributo pari all’80% del
costo totale e fino ad
un massimo di 1.500
euro, la partecipazione
dei dipendenti di studi
professionali e azien-
de collegate alle attività formative individuali
a catalogo degli Enti
Attuatori accreditati.
Potranno presentare
richiesta di inserimento del proprio catalogo
all’interno dell’offerta
formativa
relativa
all’avviso 02/10 gli Enti
Attuatori
accreditati
presso Fondoprofessioni. Le procedure di
accreditamento per il
nuovo avviso prevedono l’invio, da parte
dell’Ente Attuatore, di
una comunicazione su
carta intestata a Fondoprofessioni in cui si
specifica: volontà di
accreditamento
del
proprio catalogo, disponibilità di rilascio di
un attestato di partecipazione al dipendente
e di presentazione di
fattura quietanzata, la
quale riporti titolo del
corso e costo sostenuto. Un fac-simile della
domanda di accreditamento è visibile e scaricabile sul sito di Fondoprofessioni,
nell’area
riservata
all’avviso 02/10.
Aumentano gli enti
attuatori
accreditati
per l’avviso 02/10, con
un deciso ampliamento delle attività a catalogo a disposizione dei
dipendenti di studi professionali ed aziende
collegate. Dopo aver
passato in rassegna i
siti degli enti attuatori
accreditati per l’avviso
02/10, riportiamo di
seguito le principali
caratteristiche
delle
rispettive offerte formative. Diritto, fisco,
lavoro, impresa, ambiente e sicurezza,
energia; queste le aree tematiche in cui si
articola l’offerta formativa della scuola di
formazione “IPSOA”, il
cui catalogo dei corsi
è accreditato da Fondoprofessioni. L’offerta
formativa di “IPSOA”,
consultabile sul sito
www.ipsoa.it, alla voce
“corsi della scuola di
formazione”, prevede
un ampio calendario di
attività a catalogo per
il mese di dicembre
2010 e per i primi mesi
dell’anno 2011, con
corsi riguardanti una
vasta gamma di materie di estremo interesse per i lavoratori del
settore delle libere
professioni. La scuola
di formazione “Lingue
& Coffee” prevede
l’erogazione di attività
formative secondo una
ripartizione in differenti
aree di intervento: linguistica, sicurezza dei
lavoratori, informatica.
Particolarmente ricca
risulta l’offerta formativa relativa all’area linguistica, dove spiccano corsi di: inglese per
avvocati, inglese medico-scientifico, inglese commerciale, cinese, tedesco e francese
di base. Il catalogo
della scuola “Gestioni
e Management” presenta una articolazione dell’offerta formativa in: amministrazione
del personale, comportamento organizzativo, marketing, segreteria, gestione e sviluppo delle risorse
umane, management,
contabilità, salute e
sicurezza.
Un’offerta
formativa
ampia e diversificata è
riscontrabile sul sito
www.gema.it alla voce
“amministrazione del
personale”, all’interno
della quale sono presenti, per citare qualche esempio, corsi di:
gestione del personale
(base), cessione del
quinto, budget e costi
del personale. “Vega
Formazione”, invece,
propone una serie di
corsi, tutti in programma a Venezia, per i
mesi
di
dicembre
2010, gennaio, febbraio e marzo 2011. Gli
ambiti prioritari di intervento di “Vega Formazione” riguardano i
settori della formazione relativa all’utilizzo
di impianti elettrici ed
elettronici, alla prevenzione incendi e alla
sicurezza sul lavoro.
Dirigenti e preposti,
stress da lavoro correlato, consenso informato e privacy, squadra di emergenza;
questi i temi cruciali
delle attività formative
a catalogo proposte
dalla scuola di formazione “Former Division”. Il “Gruppo Euroconference” si dedica
con particolare attenz
i
o
n
e
all’organizzazione di
attività formative conn
e
s
s
e
all’approfondimento di
tematiche di carattere
giuridico, amministrativo e fiscale. Un’offerta
ampia e diversificata,
questo è quanto emerge dalla consultazione
dei cataloghi degli enti
accreditati
attuatori
per l’avviso 02/10 da
Fondoprofessioni, con
corsi e giornate formative programmate, dalle diverse scuole,
sull’intero
territorio
nazionale. L’obiettivo
del Fondo è quello di
individuare ed intercettare necessità specifiche in materia formativa, allo scopo di accompagnare la crescita professionale dei
lavoratori e la capacità
competitiva degli studi
professionali.
Ror
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
I Buoni Vacanze 2010/2011 ripartono dal calcolo ISEE
E' stato introdotto un nuovo
criterio di valutazione della situazione economica e familiare che accerta la possibilità di
fare richiesta dei Buoni: non
più il reddito lordo, ma il parametro reddituale ISEE della
famiglia.
Inoltre, il contributo concesso
dallo Stato è stato elevato fino
ad un massimo di 1.240 euro
per nuclei di 4 persone e la
possibilità di accedere al beneficio è stata estesa anche ai
cittadini dell'Unione Europea
residenti in Italia e agli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e di residenza.
Cosa sono i Buoni Vacanze?
Sono dei voucher destinati alle
famiglie numerose o a basso
reddito da spendere nelle oltre
4.500 strutture che aderiscono
all'iniziativa, eccetto nei periodi di alta stagione.
In base all'ISEE e al numero
dei componenti del nucleo familiare viene calcolato uno
sconto, ovverto una quota a
carico dello Stato, che può arrivare al 45% del valore complessivo dei buoni.
Ad esempio, per un nucleo
composto da tre persone con
ISEE compreso tra 0 e 20.000
euro, nel caso si richieda un
buono pari ad euro 1.040, il
cittadino dovrà versare 572 ,
con un risparmio di 468 euro.
Come si richiedono?
Una volta compilato il modulo
di richiesta dei buoni e la dichiarazione ISEE per il calcolo
della percentuale di contributo
alla quale si ha diritto, viene
rilasciato un codice di prenotazione e una copia del modulo
di richiesta. Entro 10 giorni,
pena la decadenza della prenotazione, questi moduli vanno presentati a uno spostello
del gruppo Banca Intesa Sanpaolo dove va pagato l'importo
a carico del richiedente. I buoni verranno recapitati direttamente a mezzo Raccomandata all'indirizzo indicato dal richiedente. Le sedi caf Cisl sono a vostra disposizione per
assistervi nella presentazione
della richiesta e la compilazione del relativo modello ISEE,
che viene rilasciato gratuitamente.
Come si utilizzano?
A questo punto il titolare dei
buoni potrà prenotare la sua
vacanza direttamente agli operatori che aderiscono all'iniziativa, dietro presentazione e
consegna dei relativi Buoni
Vacanze, a queste condizioni:
- non possono essere utilizzati
all'interno del Comune di residenza del titolare né al di fuori
del territorio dello Stato italiano (se l'acquisto avviene tramite agenzia di viaggio, è possibile acquistare la vacanza
presso le agenzie del proprio
Comune, ma non per prodotti
vacanza con destinazioni estere o nei periodi esclusi dal
beneficio)
- devono essere utilizzati entro
la data di scadenza indicata
sul Buono, ad esclusione del
periodo dal 20 Dicembre 2010
al 6 Gennaio 2011. Per utilizzo
si intende il periodo di vacanza;
- non possono essere utilizzati da persone diverse dal titolare, ad eccezione degli eventuali componenti del suo nucleo familiare che lo accompagnino;
- possono essere spesi in
un'unica volta o si può suddividerli in due o più soluzioni;
- non danno in nessun caso
diritto a ricevere somme di denaro, né a ottenere prestazioni
o beni differenti.
Validità dei buoni:
I nuovi buoni emessi saranno
validi fino alla prima domenica
di luglio e dal 23 di agosto
2011. Viene confermata l'impossibilità di utilizzare i buoni
dal 20 dicembre al 6 gennaio.
La scadenza è riportata sul
voucher, mentre la scadenza
dei buoni già emessi, fissata al
30 giugno 2010, è stata prorogata al 20 dicembre 2010. Nel
caso in cui i buoni non venissero utilizzati, o non venissero
spesi interamente, è comunque possibile ottenere il rimborso di quanto versato presentando richiesta entro 60
giorni dalla scadenza riportata
sui buoni.
Il contributo può essere erogato una sola volta per nucleo
familiare per anno solare. Per
anno solare si intende l'anno
di calendario, ossia dal 1°
gennaio al 31 dicembre.
Pertanto chi avesse già ottenuto il contributo nel 2010 non
può inoltrare di nuovo richiesta
per l'anno in corso, ma potrà
rifare domanda a partire da
gennaio 2011.
I Buoni Vacanze vengono assegnati fino ad esaurimento
dei fondi disponibili, sulla base
del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta
stessa, contestuale al versamento dell'importo residuo a
carico del richiedente, presso
la Banca.
Maggiori informazioni
su www.cafcisl.it o al
numero verde gratuito
800 249 307
2 febbraio 2011
Ore 9,30 - Roma Auditorium Cisl Via Rieti
Convegno Cisl, Fisascat e FNP
Si svolgerà il 2 febbraio 2011 un interessante convegno sul tema
delle Colf e Badanti, organizzato dalla Cisl, attraverso i dipartimenti
interessati, dalla Fisascat e dalla FNP.
FNP
Tra i punti principali che saranno trattati troviamo quelli relativi al ruolo
delle Colf e Badanti, nella società italiana che si trasforma e il loro ruolo
nelle famiglie e per i pensionati, in relazione alle politiche sociali.
Un altro punto che sarà trattato è quello del welfare contrattuale
e della bilateralità,
bilateralità sviluppata dalla contrattazione collettiva, che avrà
sempre più un ruolo di tutela e di formazione delle Colf e Badanti,
molte delle quali sono donne immigrate.
Ai lavori del convegno è prevista la partecipazione
del Ministero del Lavoro.
Concluderà il Segretario Generale della CISL Raffaele Bonanni.
www.cisl.it
www.fisascat.it
www.fnp.cisl.it
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Settembre/Ottobre - Novembre/Dicembre 2010
Anno XVI n° 5 - 6
Inas informa su disoccupazione, co.co.pro., lsu e Cigs
Disoccupati: obbligatorio dichiarare l’
immediata disponibilità
Tutti coloro che hanno diritto ad uno dei
trattamenti di sostegno al reddito, sono
tenuti a dichiarare preventivamente – pena il rifiuto del beneficio economico – di
essere disponibili ad accettare in qualsiasi momento un lavoro congruo o un percorso di formazione professionale, attraverso la compilazione del modulo Did
(Dichiarazione di immediata disponibilità).
Per ogni tipo di sostegno al reddito c’è
una differente procedura da seguire.
Cig in deroga: La dichiarazione di immediata disponibilità deve essere sottoscritta
al momento in cui si presenta la domanda
per beneficiare della Cig in deroga stessa
presso il datore di lavoro, che ha l’obbligo
di raccogliere e conservare le singole Did
dei suoi dipendenti
Cig ordinaria: Per tale integrazione salariale è sufficiente sottoscrivere una sola
Did, valida per 52 settimane ed utile per
la sola adesione ad un percorso di riqualificazione professionale
Cig straordinaria – contratti di solidarietà : In questi due casi il lavoratore deve sottoscrivere la dichiarazione solo per
quel che concerne l’attività di formazione,
mentre per la Cigs per procedure concorsuali il lavoratore deve accettare anche
l’offerta di lavoro congruo
Mobilità ordinaria e in deroga: Per beneficiare di tali ammortizzatori sociali, il
lavoratore deve essere disponibile ad
accettare un’offerta di lavoro congruo o
percorsi di riqualificazione professionale,
comunicandolo nell’apposito modulo
Trattamento di disoccupazione: Il lavoratore licenziato (anche nel settore edile)
deve dare disponibilità ad accettare sia
un’offerta lavorativa, sia un percorso di
riqualificazione professionale
Indennità una tantum co.co.pro.: Anche per i lavoratori co.co.pro. è obbligatorio presentare il modello Did, per ricevere
l’indennità una tantum prevista sperimentalmente per il triennio 2009-2011
ricevono un trattamento di sostegno al
reddito, sono obbligati ad accettare lavori
socialmente utili.
Nel caso in cui si sottoscriva la Did e poi
il lavoratore rifiuti un lavoro congruo o
una proposta formativa, il beneficio economico viene revocato.
Lavoratori socialmente utili: Non c’è
l’obbligo di presentare la Did per i lavoratori socialmente utili perché, visto che
Cigs: la rioccupazione va comunicata
all’Inps
L’inps ribadisce l’obbligo, per i lavoratori
che sono in Cig straordinaria, di comunicare anticipatamente la rioccupazione in
altre attività di lavoro dipendente o autonomo.
Se tale obbligo non viene rispettato, si
perde il diritto al beneficio economico di
sostegno al reddito.
Sono in corso controlli dell’ente previdenziale su tutte le situazioni, con il recupero
delle somme indebitamente ricevute da
parte dei lavoratori.
Per la consulenza e l’assistenza necessarie, ci si può recare
presso la più vicina sede dell’Inas Cisl
(www.cisl.it - numero verde 800 001 303).
La consulenza offerta dall’Inas è assolutamente gratuita
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COPERTURA
C
OPERTURA DELLA
DELLA RESPONSABILITA’
RESPONSABILIT
TA’ CIVILE
PER I D
ATORI DI LLAVORO
AVORO
DATORI
I datori
datori di lavoro
lavoro potranno
potranno usufruir
usufruire
e di una gar
garanzia
anzia in caso di inf
infortuni
ortuni
subìti dai dipendenti
dipendenti che sarà
sarà oper
ativa anche per il ccosì
osì dett
o "r
ischio in
operativa
detto
"rischio
itinere"
itiner
e" rriconosciuto
iconosciuto dall'Inail.
dall'Inail. Nel dettaglio la CAS.SA.COLF
CAS.SA.COLF garantisce
garantisce il
datore
lavoro
infortunio
prestatore
lavoro
o,,
da
tore di la
voro per il caso di inf
ortunio in cui il pr
estatore di la
voro o
nell’ipotesi
morte,
beneficiarii o soltanto
nell
’ipotesi di mor
te, i suoi beneficiar
soltanto alcuni di essi aavanzino
vanzino nei
datore
lavoro
stesso
pretese
titolo
cconfronti
onfronti del da
tore di la
voro st
esso pr
etese a tit
olo di rresponsabilità
esponsabilità civile
datore
domestico
e sii obbliga
bbli a ttenere
enere indenne
i d
il da
d
tore di la
llavoro
voro dome
d
stic
i o iiscritto
scritt
i o alla
ll
CAS.SA.COLF,
C
AS.SA.COLFF, fino al limite
limite di € 50.000,00 annui, di quanto
quanto questi sia tenuto
tenuto
civilmente
a pagare
pagare (capitali, interessi
interessi e spese) quale civilmen
te rresponsabile
esponsabile e
secondo
quanto
previsto
Regolamento
CAS.SA.COLF.
ccomunque
omunque sec
ondo quan
to pr
evisto dal R
egolamento di C
AS.SA.COLF.
MODALITA’
MOD
ALIT
TA’ DI
D ISCRIZIONE ALL
ALLA
A CAS.SA.COLF
CAS.SA.COLF
I beneficiar
beneficiarii delle prestazioni
prestazioni sono i medesimi dipendenti
dipendenti iscr
iscritti,
itti, i da
datori
tori di
lavoro,
loro
dipendente
iscritto
CAS.SA.COLF
la
voro, e/o i lor
o aaventi
venti causa. IIll dipenden
te rrisulta
isulta iscr
itto alla C
AS.SA.COLF
primo
dal pr
imo giorno
giorno del trimestre
trimestre per il quale inizia il versamento
versamento a suo nome
particolare
dipendente
dei contributi
contributi di Assistenza
Assistenza contrattuale.
contrattuale. IIn
n par
ticolare il dipenden
te rrisulta
isulta
iscritto
iscr
itto alla CAS.SA.COLF
CAS.SA.COLF dal 1° Luglio
Luglio 2010 qualora,
qualora, essendo stato
stato assunto
assunto
precedente,
assistenza
in data
data pr
ecedente, i ccontributi
ontributi di assist
enza contrattuale
contrattuale siano vversati
ersati a suo
lavoro
nome in rrelazione
elazione al terzo
terzo trimestre
trimestre 2010. Parimenti
Parimenti il datore
datore di la
voro
giorno
rrisulta
isulta iscritto
iscritto alla CAS.SA.COLF
CAS.SA.COLF dal primo
primo g
iorno del trimestre
trimestre in relazione
relazione
al quale egli inizia il regolare
regolare versamento
versamento dei ccontributi
ontributi di assistenza
assistenza
particolare
iscritto
ccontrattuale;
ontrattuale; in par
ticolare rrisulta
isulta iscr
itto dal 1° LLuglio
uglio 2010 se ha regolarregolarmente
trimestre
men
te vversato
ersato tali ccontributi
ontributi in rrelazione
elazione al tterzo
erzo tr
imestre 2010. LL’iscrizione
’iscrizione
CAS.SA.COLF,
datore
lavoro,
permane
alla C
AS.SA.COLFF, sia del dipendente
dipendente che del da
tore di la
voro, per
mane
anche nei casi nei quali si verifichino
verifichino delle discontinuità
discontinuità nel versamento
versamento dei
Perché
dipendenti
datori
ccontributi
ontributi di assistenza
assistenza contrattuale.
contrattuale. P
erché sia i dipenden
ti che i da
tori di
lavoro
essere
beneficiarii rispettivamente
la
voro continuino
continuino ad esser
e beneficiar
rispettivamente delle relative
relative
prestazioni
invece
necessario
prima
iscrizione,i
pr
estazioni è in
vece nec
essario che,
che, successivamente
successivamente alla pr
ima iscr
izione,i
ccontributi
ontributi di assistenza
assistenza contrattuale
contrattuale vvengano
engano vversati
ersati in modo rregolare
egolare e
ccontinuativo
ontinuativo e rraggiungano
aggiungano la soglia minima dei vversamenti
ersamenti di 25,00€
nell´arco
nell´ar
co dei 12 mesi.
CONTRIBUZIONE
C
ONTRIBUZIONE
LL’applicazione
’applicazione
p
del Contratto
Contratto Nazionale di La
Lavoro
voro D
Domestico
omestico ccomporta
omporta
carico
l’ll’obbligo
’obbligo
obbligo
ob
obblig
obb
obbl
obbli
bligo
bli
lii del
d l versamento
de
versame
e
er
ers
ersa
ersam
e to dei contributi
en
contributi di assistenza
assistenza contrattuale
contrattuale a car
ico
oraria
del
de
del
el datore
dator
dat
da
ore di
ore
di la
llavoro
lav
avor
oro e del
oro
d lavoratore nella misura or
aria ccomplessiva
omplessiva di €
0,0
0,03
0
,03
3 come
come
om
o
me
me stabilito
stabilit
stabili
stabil
stabi
stab
sta
st
stabilit
tabilit
bilit
ilit
lii o dal
daal CCNL,
d
CCNL,
CN
CN
CNL
NLL dei
dei quali
de
qu
qual
q
qua
ua € 0,01 a carico del lavoratore. Il
effettuato
datore
vversamento
ersamento dei
d i ccontributi
ont
o
on
ntr
ttri
ributi
ib
ib
ibut
ibu
buti
tii è eff
effe
e
ffettua
ettuat
ettu
ett
e
et
ttua
ttua
uaato d
daal da
dal
dat
d
ator
ore
o
re di
di la
llavoro
avor e regolarizza
ll’iscrizione
’iscrizione dei dipendenti
dipenden
ndentii e d
deii da
dat
d
datori
ator
ori di
di la
llav
lavoro
avvo
oro alla
oro
or
allll C
all
al
CAS.SA.COLF.
AS.SA.CO
A
AS.SA.
AS.SA
AS.S
AS.
AS.SA.C
AS
S SA
AC
COLF
OL . La
OLF.
OL
OLF
La
CAS.SA.COLF
C
AS.SA.COLF non risponde
risponde dei danni subiti
ubiti
biti
itii dal
daal lavoratore
d
llav
la
avor
oraattor
ore a seguit
seguito
segui
segu
seg
eguit
guit
g
io
it
dell’omesso
parte
dell
’o
omesso versamento
versamento dei contributi
contributi di assistenza
assistenza contrattuale
contr
trattuale
ttual
ttua
tuale
uale
ale
l da
da par
part
p
arrte
lavoro
perdita
diritto
del datore
datore di la
voro e della cconseguente
onseguente per
dita del dir
itto alle prestazioni.
prestazioni.
ioni
onii
COLFF,
CASSA
A COLF,
L’ASSISTENZA SANITARIA
SANITTA
ARIA
L’ASSISTENZA
PER COLF E BADAN
TI
PER
BADANTI
bisogno
salvaguardare
diritti
SSe
e hai bisog
no di salv
aguardare i tuoi dir
itti
oppure
oppur
e vuoi informazioni
inffo
ormazioni sul tuo contratto
contratto
voro o hai bisogno
bisogno di notizie su
lavoro
di la
AS.SA.COLFF, busta paga, ed ogni
CAS.SA.COLF,
C
ogni altra
altra ccononsulenza, puoi metterti
metterti in contatto
contatto ccon
on le
sedi tterritoriali
erritoriali e regionali
regionali alle quali ti potrai
potrai
rrivolgere
ivolgere per chiedere
chiedere informazioni
informazioni e per
og
ni pratica
pratica rrelativa
elativa al tuo rrapporto
ogni
apporto di
llavoro.
avoro.
www.fisascat.it
www.fisascat.it
www.cisl.it
www.cisl.it
MODALITA’
MOD
ALIT
TA’ DI
D VERSAMENTO
VERSAMENTO DEI C
CONTRIBUTI
ONTRIBUTI
I contributi
contributi di assistenza
assistenza contrattuale
contrattuale vvanno
anno vversati
ersati ccon
on per
periodicità
iodicità
trimestrale
tr
imestrale all’INPS
all’INPS (Istituto
(Istituto Nazionale della Previdenza
Previdenza Sociale),
Sociale), ente
ente con
con il
stipulata
quale è stata
stata stipula
ta apposita cconvenzione
onvenzione per la rriscossione;
iscossione; il
vversamento
ersamento dei ccontributi
ontributi di assistenza
assistenza contrattuale
contrattuale dev
deve
e esser
essere
e eff
effettuato
ettuato
entro
stessi
en
tro gli st
essi ttermini
ermini di scadenza dei contributi
contributi obbligatori
obbligatori ed avvalenavvalendosi delle stesse
stesse modalità. Per
Per il versamento
versamento dei ccontributi
ontributi di assistenza
assistenza
deve
essere
indicato
C.ORG..
ccontrattuale
ontrattuale dev
e esser
e indica
to il ccodice
odice F2 alla vvoce
oce C.OR
G..
Supplemento
Supplemen
to di P
Progetto
rogetto TTerziario
er
e ziario n° 5/6 del 2010
CASSA COLF
COLF,
F,
L’ASSISTENZA SANITARIA
L’ASSISTENZA
SANITTA
ARIA
PER COLF E BADAN
TI
PER
BADANTI
stampato
stampa
to su car
carta
ta ec
ecologica.
ologica.
CASSA
C
ASSA C
COLF,
OLF
LF
F, LL’ASSISTENZA
’ASSISTENZ
A
A SANITARIA
SANIT
IT
TARIA
A
PER
C
COLF
OLF E BADANTI
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PRESTAZIONI
PREST
EST
TAZIONI SANITARIE
SANIT
TA
ARIE INTEGRATIVE
INTEGRAT
TIVE
PER I DIPENDENTI
CAS.SA.COLF,
AS.SA.COLFF, la cassa di assist
assistenza
E’ operativa
operativa la C
enza per la
sanitarii integrativi,
ottemperanza
gestione dei trattamenti
trattamenti sanitar
integrativi, in ott
emperanza a
quanto
stabilito
lavoro
domestico,
quan
to stabilit
o dal contratto
contratto nazionale del la
voro domestic
o,
stipulato
organizzazioni
stipula
to dalle or
ganizzazioni sindacali Fisascat
Fisascat Cisl,
Cisl, FFilcams
ilcams
Cgil,
datoriali
Cg
il, Uiltucs Uil e FFedercolf
edercolf e dalle associazioni da
toriali
Domina.
Colf
FFidaldo
idaldo e D
omina. I beneficiari
beneficiari sono tutti i dipendenti
dipendenti C
olf e
Badanti
datori
lavoro
domestico
servizio
Badan
ti ed i da
tori di la
voro domestic
o e del ser
vizio di
assistenza
autosufficienti. I
assist
enza agli anziani ed ai disabili o ai non autosufficienti.
datori
essere
egola ccon
on i
da
tori di lavoro
lavoro domestico
domestico dovranno
dovranno esser
e in rregola
trimestralmente
imestralmente
ccontributi
ontributi di assistenza
assistenza contrattuale
contrattuale vversati
ersati tr
CAS.SA.COLF
alla C
AS.SA.COLF tramite
tramite ll’Inps.
’Inps.
CAS.SA.COLF: l’indennità
l’indennità
Tra
Tra le pr
prestazioni
estazioni rriconosciute
iconosciute dalla CAS.SA.COLF:
intervento chirur
giornaliera
giornaliera in caso di ricovero
ricovero con
con o senza intervento
chirur-seguito specificato:
specificato:
gico,
gico, la convalescenza
convalescenza ed il parto,
parto, come
come di seguito
dovuto a malattia,
malattia,
a) IIn
n caso di ricovero
ricovero con
con pernottamento,
pernottamento, dovuto
inf
for
o tunio o parto,
ivati, il dipen
infortunio
parto, in istituti di cura
cura pubblici o pr
privati,
dipen-un’indennità di
dente
den
te iscr
iscritto
itto ha dir
diritto
itto alla ccorresponsione
orresponsione di un’indennità
successivo al 2° giorno
giorno
€ 20,00 per ciascun g
giorno
iorno di rricovero
icovero successivo
e per un per
iodo non superiore
superiore a 20 giorni
giorni per persona e per
periodo
anno civile
aale indennità non è ccorrisposta
orrisposta in caso di
civile.. TTale
rricovero
icovero in forma
fo
orma di day-hospital;
day-hospital;
b) In
In caso di ricovero
dovuto a malattia
malattia
ricovero con
con pernottamento,
pernottamento, dovuto
od infortunio
inffo
gico, in istituti di
chirurgico,
ortunio o parto
parto con
con intervento
intervento chirur
iore a 3 g
iorni, il
curaa pubblici o pr
privati,
durata
parii o super
superiore
giorni,
cur
ivati, di dur
ata par
ogni
dipendente
dipenden
te ha dir
diritto
itto ad una indennità di € 20,00 per ogni
medico, dopo la dimis
giorno
g
iorno di convalescenza
convalescenza certificata
certificata dal medico,
dimis-to in g
rado di
sione dall’istituto
dall’istituto di cura,
cura, qualor
qualoraa non sia sta
stato
grado
svolgere
aale indennità viene
sv
olgere la propria
propria attività
attività lavorativa.
lavorativa. TTale
corrisposta
corrisposta per il numero
pari a quelli certificati
certificati dal
numero di giorni
giorni pari
medico
medico ccon
giorni
on un massimo di 10 g
iorni per persona e per anno
civile.
civile.
CAS.SA.COLF.
CAS.SA.COLF. garantisce
inoltre
rimborso integrale
integrale dei
garantisce inoltr
e il rimborso
tickets sanitar
sanitarii nel limite
limite di € 300,00 per persona e per anno
civile,
civile, relativi
prestazioni
relativi alle pr
estazioni di alta specializzazione
effettuate
eff
ffe
presso
strutture
anitario Nazionale o
ettuate pr
esso struttur
e del SServizio
ervizio SSanitario
da esso accreditate.
accreditate.
ELENCO
ELENC
O PREST
PRESTAZIONI
ST
TAZIONI DI ALTA
ALLTA
SPECIALIZZAZIONE
SPECIALIZZ
AZIONE EFFETTUATE
EFFETTUATE
T PRESSO
STR
UTTURE DEL SSN O D
A ESSO A
CCREDIT
TAT
TE
STRUTTURE
DA
ACCREDITATE
Alta
A
lta diag
diagnostica
nostica radiologica
radiologica
(esami stratigrafici
stratigrafici e ccontrastografici
ontrastografici - ““anche
anche dig
digitale”)
itale”)
Angiografia
A
ngiografia
Artrografia
A
rtrografia
Broncografia
Broncografia
Cisternografia
Cisternografia
Cistografia
C
istografia
C
istouretrografia
Cistouretrografia
Clisma opac
opaco
o
C
olangiografia intravenosa
intravenosa
Colangiografia
Colangiografia
C
olangiografia per
percutanea
cutanea (PT
(PTC)
C)
Colangiografia
Colangiografia tr
trans
ans Kehr
C
olecistografia
Colecistografia
Dacr
Dacriocistografia
iocistografia
D
efecografia
Defecografia
FFistolografia
istolografia
FFlebografia
lebografia
FFluorangiografia
luorangiografia
G
Galattografia
alattografia
Ist
erosalpingografia
Isterosalpingografia
Linf
Linfografia
ografia
Retinografia
Retinografia
Rx esofago con
con mezzo
mezzo di contrasto
contrasto
Rx stomaco
stomaco e duodeno con
con mezzo
mezzo di contrasto
contrasto
tenue e colon
colon con
con mezzo
mezzo di contrasto
contrasto
Rx tenue
SScialografia
cialografia
Splenopor
tografia
Splenoportografia
Urografia
Urografia
V
esciculod
esciculodef
e
erentografia
Vesciculodeferentografia
Videoangiografia
Videoangiografia
W
irsungrafia
Wirsungrafia
Accertamenti
A
ccertamenti
Amniocentesi
A
mn
nioc
Densitometria ossea computerizzata (MOC)
Ecocardiografia
Elettroencefalogramma
Elettromiografia
Mammografia o Mammografia
mmogr
mmog
mog
og
grafia
afi
fia Dig
fia
Di
D
Digitale
git
ita
ital
iitale
tale
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P
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PET
ET
P
Prelievo
reliev
elie
eli
liev
liev
evvo d
de
dei
eii villi
vill
vil
vvi
illi
llilii ccoriali
oriali
or
ialilii
ia
ial
Risonanza
nanza
anza
nza
zaa M
Magnetica
agnetica
ag
ne
net
neti
netic
etica
tica
ica
caa Nu
Nuc
Nucle
Nucl
N
Nucleare
ucle
cle
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earre ((R
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(RM
(RMN)
(RMN
RMN)
MN)
N)) (in
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inclusa
nclusa
clusa
lusa
usa
saa ang
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angio
ng
giio
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RMN
RM
R
MN)
N)
SScintigrafia
ciiin
cin
ntig
t grafia
ti
afi
fia
fia
TTomografia
To
omog
om
omo
omog
og
grafia
afi
fia A
fia
Assiale
sssiale
ssi
ssia
ssial
ssiale
iale
ale
le
eC
Computerizzata
ompu
om
omp
ompu
put
pu
uter
erizza
izza
izz
zaata
ta ((TAC)
TAC) ((a
TA
(anc vir
(an
(anche
virtuale)
tuale)
TTerapie
Te
erapie
Chemioterapia
Chemiot
erapia
Cobaltoterapia
Cobaltoterapia
Dialisi
Laserterapia
Laserterapia a sc
scopo
opo fisiot
fisioterapico
erapico
Radioterapia
Radioterapia
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Progetto terziario 5