Di Francesca Angiovini, Alessandro Vitulano e Massimo Vitulano
Verso Giugno girava voce
nella nostra “piccola e
amata sede” che saremmo andati a suonare a
Mirabilandia… Eh sì! Avete proprio capito bene: MIRABILANDIA!!!
E così dopo qualche mese
di dubbi e sofferenze,
“Ma ci andremo? Mah…
Boh… Chissà…”, i nostri
desideri
si
sono
a v v e r a t i:
il
14
Settembre
ci
siamo
esibiti in uno dei parchi
dei
divertimenti
più
belli d’Italia.
La Banda
Si racconta
Pag. 2
Quattro
Chiacchiere
Con…
Simone Gori
Pag. 4
Ad
Ognuno
Il suo
Strumento...
Il Clarinetto
Pag. 5
Note di cucina
Pag. 7
Le leggende
Della musica:
Battisti - Mogol
Pag. 6
Il pollice verde
Di Irene
Pag. 7
Gioca
Con Noi!
Pag. 8
Di Margherita De Dominicis
Caro affezionato e fedele lettore, nonché simpatizzante della Mia onorevole figura, la Tua Banda
Ti ha raccontato tante cose di sé talvolta anche intime e confidenziali, ma ora…
Il mio intento, caro lettore, era
soprattutto far conoscere a quanti seguono la Banda le vicissitudini più lontane, le gioie condivise e
i dolori affrontati insieme. Credo
di esserci riuscita. Volevo dire a
tutti che la Banda non è solo
un’associazione, non è solo un
gruppo di musicisti che si esibiscono di qua e di là, ma un “corpo”
formato da quanti la seguono e la
amano, dotato di una grande anima.
Gli anni recenti non sono
“storia” in senso stretto, perché
vissuti sulla propria pelle da molti lettori. Posso solo ricordare i
tanti avvenimenti che hanno caratterizzato il passaggio al nuovo
Il Capobanda Johnny Santi con il Presidente Ciampi
millennio.
Mi sono esibita per l’ex Presidente Scalfaro, per
l’attuale Presidente della Repubblica Ciampi (è il
vero Presidente non l’omonimo consigliere… per lui
mi esibisco di continuo), per Rita Levi Montalcini
(che donna! Che cervello!... Come me?), e poi e poi …
In questi anni ho anche salutato uno storico Capobanda qual è stato Johnny Santi che per motivi
familiari e di lavoro ha ceduto lo scettro a Simone
Gori (vedi intervista su questo stesso numero), ho
visto elegger nuovi consiglieri: che gente c’è nel
mondo! Che personaggi! Sono 15 tipetti che, con varie mansioni si occupano di me dal punto di vista
amministrativo e organizzativo. E che fatica devono fare, ma il lavoro non li invecchia: questo li nobilita…
Vuoi sapere qualcosa di loro? C’è il Presidente,
Stefano Arnetoli del quale ho già detto tutto e altro
non si può aggiungere, poi c’è il Vice, Fabio Gherardini sempre pronto, anche se nell’ombra, a prendere
appuntamenti (e ad occuparsi di questioni economiche). C’è il Capobanda (Si-mo-ne Go-ri, la la la la la
la… scandisce un ritornello dei musicanti in suo
onore) e c’è Nicola Mainardi (detto guggino, quello
che è dappertutto e fa tremila cose: studia, recita,
suona, insegna e mette in fila i suonatori per le sfilate… Che urli!), c’è il trombettista Giorgio Brizzi
(quello che ha perso tutti i capelli…), il valente cla-
2
La Sinfonia
9^ e ultima puntata del racconto di un
grande passato… Adesso la Storia si fa
presente...
rinettista Alberto Barbani (il fidanzato della mitica Francy, per intenderci, nonchè collaboratore di
questa rivista), poi la mitica Francesca Nardi (una
colonna, in tutti i sensi, nonché fidanzata di Alberto), Lisa Santi, al sax soprano, responsabile della
segreteria (guai sbagliare un verbale o una comunicazione!), Margherita De Dominicis (la scrivente
che per modestia lascia “ai posteri l’ardua sentenza” su di sé). E ancora Raffaello Ciampi (l’omonimo
del presidente ma meno alto, con più pancetta e con
il sorriso sempre stampato… Fello, per intendersi),
Giancarlo Betti (quello che mette sempre a disposizione mezzi la casa... e anche l’anima!), Moreno Colligiani (vedi la meravigliosa intervista sul n.2 della
Sinfonia. A lui diciamo: grazie di esistere, per le
parole che ci dici, l’entusiasmo che ci infondi,
l’esempio che ci dai… il SUGO che ci prepari, il vino
che ci imbottigli…). La cassiera Ornella Niccolai
(per parlare con lei è meglio pagare… lei non parla,
conta…) poi Francesco Scalise (vien da Pistoia, e ci
saluta appena arriva, Madonna delle Rose…). Infine (così gli diamo più risalto) un “bello scapolone”,
ossia Carmine Taurone, che si dà sempre un gran
daffare.
Insomma, cari lettori, vi ho messo nelle condizioni di giudicare questa Banda, che scherzi a parte, è
GRANDE… Nel ringraziarvi per aver fatto entrare la mia storia nelle Vostre case e sperando di essere entrata anche un po’ nei Vostri cuori, Vi saluto e
se vorrete, seguitemi… Vi farò volare…
(Segue a pagina 3)
(Continua dalla prima pagina)
Che dire? Ormai lo
sappiamo che la nostra
bella
banda
partecipa ad uscite
di ogni genere: si va
dalle solite, lunghe e,
scusate,
davvero
noiose
processioni,
a i
c o n c e r t i
“pomposi”
come
quello di Firenze o
alle sfilate tra i
“vips” al Forte. Perciò questa è stata
“una boccata d’aria
fresca” per noi giovani, che ci ha ricaricato (non pensate
male, era una battuta… non siamo cellulari!).
Sotto sotto, crediamo che
anche i per più grandi
(genitori e anziani) sia
stata una giornata piacevole, magari solo guardando noi comportarci come
matti… (però non eravamo gli unici, che dite?).
La partenza era stata
fissata per le sei del
Via Nazario Sauro n. 11 – 59100 Prato
Tel. 0574/4471200 Fax 0574/4471201
e-mail: [email protected]
CONSORZIO DI COOPERATIVE SOCIALI
Dipendenze:Centri
recupero, programmi
personalizzati, gruppi di sostegno, inserimenti
lavorativi.
Anziani: Assistenza domiciliare 24h/24, assistenza
tutelare, assistenza specialistica per varie forme di
patologie, assistenza alla persona e servizi
integrativi di supporto alla domiciliarità
Malattia mentale e Handicap: Case
famiglia ,diurni, residenze in semiautonomia,
laboratori, progetti individuali, gestione vacanze,
inserimenti lavorativi
Giovani: Sportello giovani Europa, Punti di
aggregazione
Immigrati: Tutoraggio e accompagnamento
scolastico formativo e lavorativo, alfabetizzazione,
orientamento ai servizi, animazione e attività
inteculturali
Percorsi riabilitativi per il reinserimento sociale e
lavorativo: Per soggetti sottoposti a misure
alternative, tossicodipendenti, portatori di
La Banda in sfilata nel parco di Mirabilandia
mattino. Oltre al viaggio
non molto rilassante anche il tempo ci era avverso: stava quasi per piovere! Però l’euforia era al
massimo e appena messo
piede nel parco, il sonno
era sparito e non abbiamo
più pensato a niente… Ormai eravamo decisi a salire su tutte le attrazioni possibili, anche con
l’ombrello se necessario!
Dopo cinque minuti eravamo tutti sparpagliati
per Mirabilandia: chi era
in fila per il Katun, chi
per le Torri gemelle e
chi…
per
il
bagno
(lasciamo a voi capire il
motivo!). Ma purtroppo il
dovere ci ha chiamato, e
dopo la lunga impresa per
cambiarsi nel camerino
messo a nostra disposizione come star del cinema, dalle due e mezzo per
circa un’oretta ci siamo
esibiti per le vie del parco. Le nostre marcette e i
nostri caroselli che hanno
innalzato un “OOOHH!” di
stupore tra gli spettatori (va beh… qualche applauso come sempre!).
Come previsto, finita la
sfilata, ci siamo ridati
alla pazza gioia. Molti
hanno assistito ai vari
spettacoli come “Scuola
di Polizia”, altri (magari
anche tutti bagnati) hanno continuato a salire sulle attrazioni: invece, soprattutto i genitori e i
più anziani, si sono rilassati facendo, per esempio, un giro sul trenino
panoramico.
Ma,
purtroppo,
come
tutte le cose belle finiscono in fretta, anche la
giornata è giunta alla
conclusione e verso le sei,
esausti ma contenti, siamo dovuti ripartire per
tornare a casa. Il ritorno
è stato certamente più
piacevole dell’andata… soprattutto per chi ha dormito tutto il viaggio!
Beh, da quello che avete
letto si capisce che per
noi è stata davvero una
giornata fantastica! Chi
c’è stato ne sa qualcosa…
E per chi non c’era, non ci
resta altro che dire: non
sapete cosa vi siete
La Sinfonia
3
Di Carmine Taurone
Ed eccoci nuovamente qua… Lo
so, nello scorso numero avete cercato la pagina dell’intervista e so
che purtroppo per voi quella pagina non c’era. So anche che molti di
voi si sono disperati per la grande
assenza su quel numero de “La
Sinfonia”, molti non hanno dormito
la notte, altri hanno fatto lo sciopero della fame per protestare
con la redazione. So di persone
che si sono incatenate all’ingresso
della sede della Banda, insomma
alla fine so molte cose… ma, purtroppo, non so perché nello scorso
numero della Sinfonia non c’era
l’intervista. Cosa ci volete fare:
non si può mica sapere tutto nella
vita!
Ma non ci disperiamo perché,
come tutte le cose belle e desiderate, anche questo spazio è finalmente tornato ad illuminarvi la
vita. Insomma, bando alle ciancie
ed arriviamo ad introdurre colui
che suo malgrado (ma volente o
nolente gli tocca!) ci farà compagnia per questa chiacchierata.
È lui o non è lui? Ma certo che
è lui! L’avete riconosciuto dalla
splendida foto, è il nostro capobanda Simone Gori. Sempre occupatissimo visti i suoi innumerevoli
impegni (di cui magari parleremo
dopo), non sapevo che fare per
poterlo intervistare, e così dopo
tanto pensare mi è venuta
l’illuminazione: a cosa non rinuncerebbe mai? Ed ecco la soluzione:
l’ho invitato a cena così ho speso
due Lire, pardon due Euro (si fa
per dire) ed ho ottenuto il mio
scopo.
Ciao Simone, buona cena
innanzitutto. Vorrei farti molte
domande però non so da dove
Le interviste ai “VIPS” del circondario
direttamente dal salottino della sede
della banda… più o meno...
partire… L’argomento ferie lo
evito perché forse so quello che
hai fatto (!!!)… chi non lo sa
magari poi te lo chiederà.
Comincio con una domanda
musicale: quanto tempo dedichi
alla musica e dove lo trovi visto
i tuoi vari impegni ed hobbies?
“Gli dedico molto tempo: a casa, quando posso, mi metto vicino
alla mia tastiera per cercare sempre musiche nuove per la banda.
Cerco sempre dei brani che possano accontentare un po’ tutti: a
volte un brano piace a me ma non
so se piacerà anche ai suonatori e
così cerco di immedesimarmi negli
altri. Alla fine se sono io quello
meno convinto va bene lo stesso,
l’importante è che piaccia ai suonatori: sono loro che si devono
divertire a suonare”.
Un argomento molto attuale
per te e per tutti i suonatori:
come ti è nata l’idea dei rinomati “caroselli”? E soprattutto
quando trovi il tempo per studiarli ed inventarli?
“L’idea
è
partita
da
un’esperienza di molti anni fa,
precisamente quanto suonavo nella
banda militare. Lì facevamo prove
di sfilate e di caroselli tutti i
giorni. Posso dirti che quelli che
facciamo adesso sono logicamente
più semplici rispetto a quelli che
facevo. Con la banda cerco di fare
sempre qualcosa di bello ma che
non impegni troppo i suonatori:
faccio in modo che siano semplici
sia per i giovani che per i meno
giovani. Il tempo che serve allo
studio ed all’ideazione è poco:
quando ce l’ho, però, lo dedico anche a questo. Alla fine si può dire
che tutto sia nato come una scommessa: saranno gli altri, poi, a giudicare”.
Una domanda personale: tutti
i suonatori della banda ti hanno
accolto, come capobanda, con
grande affetto sia i più che i
meno giovani. Cosa ne pensi e
soprattutto a cosa pensi sia dovuto?
“Sì, è vero e ne sono rimasto
molto contento. Forse si sono accorti dell’impegno che ci metto e
dell’amore che anch’io provo per la
banda. Penso che approvino molto
il mio modo di legare con tutti. Io
contraccambio il bene che mi vogliono ed andando avanti mi accorgo di voler sempre più bene ai
suonatori. Loro mi hanno aiutato e
mi stanno aiutando sempre, sia
ora sia nei primi momenti, quelli
più difficili per me. Ed è per questo che li ringrazio: è soprattutto
merito loro”.
Dopo la ventata di novità dovuta all’inserimento dei caroselli,
hai altre curiose novità per le
sfilate di questa banda?
“Novità importanti non ne ho,
magari ho in mente di riprovare a
inventare un nuovo tipo di passo e,
magari, nuovi caroselli. Rinnovare
il libretto con nuovi canzonieri
che siano marciabili, anche se
metto le mani avanti dicendo che
è molto difficile trovarne. Ma io…
sto lavorando per voi!”.
Infine, per concludere questa
breve chiacchierata e tornare
finalmente a mangiare, altrimenti si fredda la cena… Come
vedi il futuro della banda ed
inoltre quali sono i tuoi personali
obbiettivi e speranze per i suoi
servizi futuri?
“Bravo, finiamo la chiacchierata in modo da tornare a mangiare.
Il futuro dicevi, eh? Per il futuro
sono molto fiducioso, la scuola sta
funzionando bene e ci impegneremo per farla funzionare sempre
meglio. Ci sono tanti giovani allievi
che stanno per entrare in banda e
questo è un bene. Per quanto riguarda i servizi sarei contento di
portare la banda in posti nuovi al
di fuori dei luoghi dove ormai ci
conoscono, il tutto per far crescere sempre di più il nostro nome”.
Meno male che ho trovato
l’idea di invitarti a cena, altrimenti non saresti mai stato libero! Comunque, grazie di questo tempo.
“Grazie per aver voluto parlare
con me e… non per tagliare corto
ma è meglio se finiamo di mangiare, altrimenti si fredda la cena
per davvero”.
P.S.: Comunque, il conto della cena non era proprio di due
Euro, ma sono riuscito a far
pagare Simone… Lui, a sua volta, lo metterà in conto alla
Di Sara Bellucci
e Benedetta Logli
Il clarinetto é uno strumento a
fiato, con cameratura cilindrica, padiglione svasato e ancia semplice.Fu
inventato intorno al 1700 dal costruttore di flauti tedesco Johann Christoph Denner a partire da uno strumento precedentemente diffuso, lo
chalumeau.
Dopo il 1840 furono sviluppati
due nuovi e complessi sistemi di
chiavi e diteggiatura: il sistema Boehm e il sistema Albert. Il primo fu
utilizzato in molti paesi e brevettato
nel 1844 dal costruttore francese Auguste Buffet, che adattò il sistema
inventato per il flauto dal costruttore
tedesco Theobald Boehm. Il sistema
del costruttore belga Eugène Albert
sviluppato intorno al 1860 si diffuse
meno del precedente.
I clarinetti furono introdotti in
orchestra a partire dal 1780. Fra le
prime composizioni che prevedono
partiture per clarinetto possiamo ricordare una ouverture per due clarinetti e corno (c. 1742) di George
Friederich Händel e il concerto per
clarinetto (1791) di Wolfgang Amadeus Mozart. In orchestra lo strumento non assunse ruoli solistici di particolare rilievo fino alla metà del XIX
secolo, se si escludono alcune pagine
di Schubert (nell’Incompiuta) e di
Weber (nel Franco cacciatore).
Con Brahms e Cajkovskij il clarinetto raggiunse maggiore importanza
in ambito orchestrale. Nel corso del
XX secolo compositori come Bartók
e Ravel hanno frequentemente utilizzato il clarinetto a causa della sua
notevole estensione e della straordinaria agilità nei passaggi solistici.
I clarinetti moderni sono costruiti
in ebano e a volte in plastica; possiedono 20 o più fori sul tubo, chiusi
direttamente dalle dita dell’esecutore
o tramite chiavi per ottenere note di
differente altezza. Possiede un timbro
dolce e mellifluo ed è uno strumento
I nostri suonatori
alle prese con una “lezione” di
musica su uno
strumento della
Banda...
A sinistra il clarinetto,
a destra il clarinetto basso
capace di notevoli agilità, particolarmente nell’esecuzione di scale e arpeggi. Lo strumento possiede inoltre
una notevole possibilità di escursione
dinamica.
La taglia più diffusa del clarinetto
è il soprano in si bemolle che ha
un’estensione di circa tre ottave e
mezzo, ottiene il salto d’ottava azionando una chiave portavoce e per
mezzo di una maggiore pressione
nell’emissione dell’aria. Altre taglie
meno comuni di clarinetto sono quelle di soprano in la (o sestino), soprano in mi bemolle (o quartino), basso e
contrabbasso.
La Sinfonia
5
Di Nicola Mainardi
La storia della Coppia d’Oro della canzone Italiana…
Inizia così il nostro viaggio alla scoperta delle leggende
della musica contemporanea...
Cos’è che rende una canzone un
successo? La risposta più immediata è
un testo semplice e un arrangiamento
orecchiabile. Questo è vero ma non
sempre nella storia della musica è
così: basti pensare a grandi cantautori come De Andrè, De Gregori, Baglioni e tanti altri… Sono quei casi straordinari in cui la canzone d’autore diventa la chiave del successo…
Ma, a volte, il successo può arrivare quando meno te lo aspetti, quando
la fortuna ti bacia sulla fronte: quello
di cui vi voglio parlare è proprio questo, di una coppia storica della canzone italiana che conquista il successo
con un ritornello orecchiabile… “Balla
Linda, balla come sai”… È proprio così
che la grande coppia Battisti – Mogol
inizia la sua rapida e sfavillante carriera!
Lucio Battisti proveniva da un paese nella campagna intorno a Rieti: fin
da piccolo aveva la passione per la
musica, tramandata dal nonno musicista e direttore di banda (ma guarda
un po’ le coincidenze!). A 11 anni il
padre Alfiero gli regala la prima chitarra e nel giro di pochi anni diventa molto bravo: a 16 anni,
infatti, molti direttori di orchestre lo volevano con sé per
portarselo in giro per l’Italia. Il padre, però, non era molto
contento di questo: arrivò addirittura a spaccargliela in
testa quella chitarra! Ma era tutto inutile: la passione per
Lucio
6
la musica era più forte e il padre gliene ricomprò un’altra.
Il giovane Lucio cresce e si perfeziona e, come si suol
dire, fa la sua gavetta suonando in complessi e orchestre
famose in giro per l’Italia e non solo. La vera svolta arriva,
però, quando conosce Mariano Rapetti, il direttore della
casa discografica Ricordi, e suo figlio… per motivi di privacy
lo chiameremo… Mogol!
Luglio 1966: Battisti incide “Per una lira”, suo primo singolo da solista, accompagnato dai suoi amici Dik Dik… La
canzone non ebbe un grande successo, tant’è vero che più
della metà dei mille esemplari stampati finirono al macero!
Per non parlare della delusione che Battisti e Mogol ricevettero quando sottoposero il brano al grande Adriano Celentano, il quale preferì passarlo a una band del suo clan, i
Ribelli. Ma i rifiuti di lusso non sono finiti: anche i Nomadi
scartarono la celeberrima “Non è Francesca”, divenuta anni
più in là uno dei più grandi successi del duo.
Ma si sa, chi la dura la vince! Così nel 1967 scrissero “29
Settembre” e la affidarono alle cure degli amici dell’Equipe
84: fu il primo grande successo della coppia come autori.
Battisti e Mogol nel 1970 dopo la loro Milano Roma interamente a cavallo
Ma, dopo tanta fatica, nel 1968 arriva inaspettato il primo successo da cantante per Battisti: “Balla Linda” alla sua
uscita balza in vetta alla classifica dei 45 giri! Nel frattempo, i due non stavano di certo
a girarsi le dita! Continuarono a scrivere quasi più canzoni per gli altri (Dik Dik, Camaleonti, Equipe 84… tutti gruppi che allora andavano di moda… allora!) che per sé!
La Sinfonia
È del 1969 la prima e unica
partecipazione a Sanremo con la
mitica “Un’avventura”, cantata in
coppia con un grande della musica
internazionale: Wilson Pickett. Dopo
un successo del genere, la Ricordi
iniziò ad insistere per l’uscita del
primo 33 giri e la coppia fece una
saggia decisione: riunire i 45 giri già
noti e inserire quelle canzoni che
avevano prestato ad altri artisti (“Nel
cuore nell’anima” e “Il vento”
dall’Equipe 84, per non parlare della
bellissima “Uno in più) riarrangiandole.
Così nacque “Lucio Battisti”, album
che inizialmente trovò la ritrosia sia
dei suoi discografici sia della critica
per quella voce che era così diversa
dai canoni di quel tempo. Lucio, però,
motivò così la scelta fatta con Mogol:
<<Fra la canzone che incido io e quella
che faccio incidere c’è la stessa
differenza che esiste tra un bacio
dato e un bacio dato per telefono>>…
Un po’ presuntuoso? No, quando il
talento c’è va riconosciuto…
Negli anni successivi Battisti e
Mogol continuarono a lavorare spalla a
spalla sfornando sempre nuove hit: da
“Acqua azzurra, acqua chiara” ad
“Anche per te”, da “Con il nastro rosa” a “Dieci ragazze”, da “Pensieri e
parole” ad “Emozioni”… Ma chi non è
che ricorda, che sia grande o piccino,
quelle parole… “Le bionde trecce gli
occhi azzurri e poi”… La leggendaria
“Canzone del sole” è quella che sempre ha contraddistinto la coppia e che
forse rimarrà nella mente delle persone per ancora moltissimi anni.
Purtroppo, però, le belle storie non
hanno sempre il lieto fine: intorno agli
anni 80 la coppia si separa. Spiega il
papà di Lucio, Alfiero: << Mogol conosce bene il perché della separazione:
è che la moglie di Lucio (Grazia Letizia Veronesi, con la quale si è sposato
nel 1976) si era messa in testa di fare
l’autrice di testi e la poetessa>>.
Mogol, così, continuò a lavorare
come autore collaborando con grandissimi artisti del calibro di Mina e
Adriano Celentano.
Lucio, invece, lavorò prima con la
moglie poi con Pasquale Panella, autore
degli ultimi 5 album di Battisti. Poi, il
lungo silenzio che durò fino alla sua
scomparsa, il 9 settembre 1998,
quando una grande stella tramontò
sull’orizzonte della musica italiana.
Note Di Cucina
Di Lisa Santi
Cari lettori, dai nostri sondaggi
abbiamo saputo che questa pagina
vi interessa molto. Le nostre ricette, infatti, sono sempre semplicissime ma piene di tanta energia, proprio come la nostra banda e la sua
musica: semplice ma capace di entrare nei nostri cuori e in quelli di
tutti i nostri amici che ci seguono
ovunque andiamo!
ZUPPA DI FUNGHI ALLA TOSCANA
Ingredienti:
600 gr di funghi di qualità diverse
2 spicchi d’aglio
5 uova
Parmigiano grattugiato
Olio extra vergine d’oliva
Sale
Pepe
1 peperoncino
Fette di pane toscano
Pulite e lavate i funghi a tempo
di musica: vi consiglio un bel bra-
Di Irene Niccolai
“D’autunno avevamo le castagne,
e per tre mesi ci toccavano a colazione, desinare e cena” dicono i più
anziani… E forse è proprio così, perché quando l’aria si fa più
“pungente” e arrivano le prime giornate “uggiose e nebbiose”, le castagne possono briosamente rallegrare
le nostre tavole, deliziare i nostri
palati, vivacizzare i nostri menù
(sempre più spesso ripetitivi e monotoni) e rendere più equilibrata la nostra alimentazione.
Ma come sono fatte queste casta-
no classico tratto da “Tosca” o
“Madama Butterfly” di un grande
operista toscano come Giacomo
Puccini.
Ora che vi siete rilassati al suono di questa soave musica, tagliate
i funghi a fettine e versateli in una
pentola dove avete fatto rosolare
gli spicchi d’aglio con l’olio e il peperoncino.
Lasciateli asciugare su fiamma
bassa, aggiungete un litro d’acqua
calda, aggiustate di sale e pepe e
cuocete per mezz’ora.
A questo punto, per rallegrare
la preparazione di questo piatto,
cosa può esserci di meglio di un
brano dal ritmo “caliente”, come
una bella salsa, tanto per allietare
la mezz’ora di attesa necessaria
per la cottura?
Qualche minuto prima di spegnere, incorporate le uova sbattute
con del parmigiano grattugiato:
appena le uova saranno rapprese
scodellate la zuppa su fette di pane
toscano abbrustolito.
Beh, allora che ne dite? Semplice, tipica e buonissima! Inoltre, con
l’ascolto di buona musica, tutto è
più spontaneo e l’allegria è assicurata!
Buona preparazione e, soprattutto, buon appetito!
gne? Sono caratterizzate da forma
tonda da un lato e piatta dall’altro.
La polpa è chiara, ricoperta da una
pellicola rosso – bruna e da una buccia piuttosto resistente di color marrone. Il riccio, contrariamente a
quanto si pensa, è il frutto che contiene la castagna, il seme.
Con le castagne (fresche o secche) è possibile, frugando nella memoria, preparare piatti gustosi come i
ballotti, il castagnaccio, le frittelle e i
necci come dessert. Poi le frugiate o
La Sinfonia
7
AUGURI A:
SETTEMBRE
7
Di Luca Santi
Rispondete alle definizioni riportando sulle linee i nomi degli animali corrispondenti. Le iniziali, lette orizzontalmente, daranno il nome di
uno strumento musicale a fiato.
___________
_________
______
_____
_____
______
_____
____
_____
_____
________
___________
________
___________
Alessia Breschi e Attilio Sessa
16
Ornella Niccolai
OTTOBRE
7
Eleonora Fortino - 11
Ferri Carlo
14
Matteo Logli - 20
Sara Bellucci
NOVEMBRE
10
17
Jacopo Regolini
Moreno Colligiani
Uccello con zampe e
Collo molto lunghi
Rettile squamato con
lingua bifida
Uccello rapace dal becco
uncinato
Uccello proveniente
dall’Asia e dall’Africa con
cresta che si apre a
ventaglio sulla testa
Mammifero cieco capace
di scavare
Mammifero simile alla foca
Mammifero carnivoro dal
pelo con strisce nere
Anfibio provvisto di zampe
robuste atte al salto
Mammifero simile al
cavallo con lunghe
orecchie
Insetto con il pungiglione
Mammifero erbivoro con
proboscide
Mammifero dal copro
massiccio con un corno sul
capo
Insetto sacro per gli
Antichi Egizi
Mammifero con corpo
tozzo e grande becco
appiattito
La Redazione de “La Sinfonia”
Angiovini Francesca
Arnetoli Davide
Barbani Alberto
Bellucci Sara
De Dominicis Margherita
Ginanni Teresa
Logli Benedetta
Mainardi Chiara
Mainardi Nicola
Meoni Dania
Nardi Francesca
Niccolai Irene
Regolini Elena
Regolini Jacopo
Santi Lisa
Santi Luca
Scalise Alessandro
Taurone Carmine
Vitulano Alessandro
Vitulano Massimo
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n 8 nov 2003 - Corpo Musicale