SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE
Domenica 17 maggio 2009
Anno LIII n° 18 • euro 1
FONDATO NEL 1957
POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA
Giovani
Testimonianze
Pentecoste
La storia
Primo Piano
Sport
Dal Centro di consulenza per la
famiglia un’analisi sul bullismo
A PAGINA 3
Dal 22 al 30 maggio la novena
al monastero della Visitazione
di Baggiovara
A PAGINA 5
Sabato 23 maggio l’ordinazione
di 6 diaconi permanenti
A PAGINA 8
Si fa presto
a dire bullo
Il Punto
Un nuovo
orizzonte
C
• Francesco Bonini
ontemplata dall’alto del Monte Nebo la Terrasanta,
Benedetto XVI lancia tre impegnative consegne ai cristiani. Sono un piccola minoranza, ormai, i cristiani di
Terra Santa, quasi trascurabile dal punto di vista statistico, ma sono chiamati ad una missione ancora fondamentale,
che il Papa ha rilanciato in tre punti.
Il primo è il senso e il valore della famiglia, cioè delle radici: “Le
forti famiglie cristiane di queste terre sono una grande eredità
tramandata dalle precedenti generazioni”. E’ un patrimonio che
non si può perdere. Le radici non possono essere rescisse, perché
affondano proprio nell’età apostolica. E’ un patrimonio su cui costruire, da cui guardare avanti. “Possano le famiglie di oggi essere
fedeli a questa grande eredità”. Questo implica una solidarietà
veramente cattolica nei loro confronti, da parte di tutti, nel mondo: “non venga mai mancare il sostegno materiale e morale di cui
hanno bisogno per attuare il loro insostituibile ruolo a servizio
della società”.
Il secondo punto è valorizzare l’identità dei cristiani e proprio
delle famiglie cristiane, a partire dalla “pubblica testimonianza di
rispetto per le donne e con la sua difesa dell’innata dignità di ogni
persona umana”: il ruolo della donna infatti è uno degli elementi
cruciali del dialogo tra le culture e dello sviluppo di civiltà.
In questo senso “la Chiesa in Terra Santa può dare un importante
contributo allo sviluppo di una cultura di vera umanità e alla costruzione della civiltà dell’amore”.
Siamo così al terzo e fondamentale punto, relativo proprio alla testimonianza della Chiesa, nella pluralità dei riti, delle tradizioni,
delle storie familiari e sociali, in Terra Santa, per tutto il mondo.
Benedetto XVI sa quanto è difficile “mantenere la presenza della Chiesa nel cambiamento del tessuto sociale di queste antiche
terre”. La via dell’emigrazione spesso, più che una tentazione, diventa una necessità. Ci vuole coraggio, ci vuole fede. Ecco allora il
suo appello, che diventa concreta vicinanza e sincera comprensione: “Che il coraggio di Cristo nostro pastore vi ispiri e vi sostenga
quotidianamente nei vostri sforzi di. La fedeltà alle vostre radici
cristiane, la fedeltà alla missione della Chiesa in Terra Santa, vi
chiedono un particolare tipo di coraggio”. E’ il coraggio della testimonianza della fede personale, del dialogo e dell’impegno con
gli altri cristiani, della solidarietà con gli ultimi, i poveri, i rifugiati. E’ insostituibile infine il coraggioso ruolo dei cristiani, dei cattolici, per “costruire nuovi ponti per rendere possibile un fecondo
incontro di persone di diverse religioni e culture e così arricchire
il tessuto della società”. E’ un orizzonte di pace e di speranza, di
fronte a tanti germi di odio, che nasce dalla testimonianza della
vita, del servizio. Da questo incontro del padre con i figli, dalla
testimonianza dei cristiani di Terra Santa, il pellegrinaggio del
Papa viene corroborato e a tutti i cristiani del mondo offre un
importante riferimento.
A servizio della
Chiesa di Modena
L’Eucaristia è carità
La forza
del dialogo
Il cardinale
Paul Poupard
al secondo
incontro
pubblico in
preparazione
del Congresso
Eucaristico:
obiettivo
puntato sul
confronto
tra la Chiesa
e il mondo
contemporaneo
alla luce del
Concilio
“culture” sono due soggetti di
enorme estensione concettuale
e reale. Ha poi precisato la nozione di dialogo, un rapporto
vivo, dinamico e perfezionante
tra due soggetti, fondato su un
desiderio conoscitivo aperto,
umile, rispettoso, senza pregiudizi e orientato alla verità. E’
l’antidoto alle idee di scontro,
violenza, predominio. L’apertura all’altro predispone all’ascolto attento e protegge l’incontro
dal rischio di un monologo sterile che tende a costruire muri
di divisione Dopo la II Guerra
Mondiale questa logica ha isolato intere nazioni, con muri di
idee e di pietra, molti abbattuti
grazie al’impegno di Giovanni
Paolo II, impegnato da sempre
nella promozione della cultura
del dialogo. Essa, oggi più che
mai, si rivela indispensabile nelle relazioni tra paesi, organizza-
zioni, culture e religioni, tra la
Chiesa e le culture specifiche
dei diversi popoli. L’impegno
della Chiesa a favore del dialogo nasce dalla convinzione
che il messaggio evangelico ha
la forza di illuminare tutte le
creature e di agire come lievito
di unità e pace per l’umanità. Il
dialogo è espressione profetica
del rapporto che Dio ha stabilito con l’uomo, non cedimento,
ma espressione spontanea della fede, che estende al vissuto
la Rivelazione. Il dialogo vero
supera le debolezze dell’intolleranza e l’ambiguità dell’indifferenza.
Il cardinale ha poi esaminato il
concetto di cultura: che cos’è?
La Chiesa ha risposto per la
prima volta nel Vaticano II,
nella Gaudium et Spes: il mezzo per coltivare beni e valori
della natura e raggiungere un
livello di vita pienamente umano, realizzazione della persona
nella dimensione individuale e
insieme ciò che contraddistingue un popolo. L’approccio del
Concilio alla cultura è antropologico. La cultura è ciò per cui
l’uomo in quanto uomo diventa
più uomo, è di più, accede di
più all’essere. Questo processo
è dovuto alla continua interazione tra popoli con storie
e tradizioni diverse. A volte
la dinamica prevalente è stata
quella dello scontro. Però, grazie all’annuncio evangelico si
attua una progressiva apertura
culturale che ha avviato la trasformazione della realtà sociale,
a partire da Africa del Nord,
Asia Minore ed Europa.
• mariapia cavani
È
stato il cardinale Paul
Poupard ad animare
la seconda serata del
ciclo di conferenze
proposto dalla Chiesa di Modena alla città in vista del congresso eucaristico
“Dialogo con la Chiesa nel
mondo pluralista di oggi” il tema del brillante intervento del
cardinale, che è partito dalla
considerazione che “Chiesa” e
Il 98%delle imprese italiane sono micro, piccole o medie:
orgogliosi di rappresentarle da 50 anni.
L’impresa continua
adesione 2009
Segue a pagina 2
2
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Congresso Eucaristico
Segue
da pagina
I
La forza del dialogo
1
l Vangelo al di fuori delle comunità giudaiche ha
evidenziato la necessità
di in dialogo con le culture:
l’inculturazione è la vera svolta culturale, il risultato di un
dialogo che permette di tradurre la fede cristiana a partire
dal luogo in cui si incarna. E’
un atto originale di ricezione
che si nutre delle energie del
Vangelo e permette a ciascuna
cultura di esprimerlo in modo
nuovo e peculiare, scoprendo
le inesauribili riserve di senso del messaggio evangelico.
Il racconto degli Atti degli
Apostoli è testimonianza di
questo dialogo.
Un esempio è nell’evoluzione
del concetto di persona, meta fondamentale della cultura
occidentale, evolutasi nell’incontro tra pensiero greco e
latino e poi con l’influsso dei
Padri della Chiesa: l’essere
nella natura razionale, come
affermò san Tommaso, che
attinse anche dalle culture
ebraica e musulmana. E questa percezione si è estesa anche
alle categorie oppresse, dando
al concetto, grazie ai pensatori
cristiani, un volto più umano
e rendendolo punto di riferimento per filosofia, teologia,
diritto, politica, sociologia,
psicologia.
Le conquiste di questo
dialogo sono numerose e ricche:
letteratura, pittura, scultura,
musica e architettura, frutto
delle intuizioni
del mondo
della realtà invisibile; le opere
dell’azione sociale: assistenza
ai malati, cura dei poveri, educazione, non solo per i monaci,
un’idea di cultura senza dialogo con la Chiesa e libera dalla
fede, spesso un taglio con le
tradizioni religiose e morali
to tra soggettivo ed oggettivo,
oggi conflittuale. Il secondo
fattore riguarda l’impoverimento spirituale che genera
L’ultimo appuntamento
lunedì 25 maggio al Palazzo Europa
Incontro con
il professor Zamagni
L
ma anche in scuole e università. Si aggiungono poi i contributi nel campo della ricerca
scientifica, dell’arte, le scienze
giuridiche, la carità, tutte nel
percorso etico della moralità
cristiana, esempio di impegno
e dialogo costante tra Chiesa
e mondo, grazie a cui essa ha
contribuito alla costruzione
della civiltà occidentale.
In età moderna assistiamo
alla rottura portata dall’Illuminismo, con il culto della
ragione, amplificata dai
profeti dell’umanesimo
anticristiano, che hanno fatto dell’uomo un
Dio contro Dio, con
l’idea dell’umanesimo
ateo. Si diffonde
dell’umanità.
Paolo VI denunciò il pericolo di questa rottura e nella
sua prima enciclica, Ecclesiam Suam, ha lanciato per
la Chiesa l’appello al dialogo
col mondo in cui vive, perché
l’origine trascendente del dialogo è nell’intenzione stessa
di Dio. Anche Giovanni Paolo II si è impegnato su questo
fronte, costituendo il Pontificio Consiglio per la Cultura,
perché in questo campo si
gioca il destino della Chiesa e
del mondo. “Una fede che non
diventa cultura – scrive nella
lettera di istituzione – è una
fede non pienamente accolta,
non interamente pensata, non
fedelmente vissuta”.
Oggi il dialogo tra la Chiesa
e le culture non è solo un’esigenza, ma una vera sfida che
richiede un’analisi della situazione delle culture e una
risposta culturale e pastorale
fondata sul discernimento
evangelico.
Tre i fattori che incidono oggi
nel rapporto tra fede e cultura: il primo è legato
alla crisi della
verità oggettiva e al rappor-
Intorno alla Ghirlandina
Fatti e personaggi della diocesi di Modena-Nonantola
OGNI GIOVEDì ore 21
su
ANTENNA 1
il successo delle credenze parallele, la cosiddetta New Age.
Terzo fattore è il pluralismo
culturale di oggi, che per i
credenti non può prescindere
dai contenuti essenziali della fede, per l’interpretazione
della realtà.
Anche la specializzazione e
la settorialità delle scienze
frantumano il sapere, generano una cieca fiducia nel progresso scientifico, esaltano il
pragmatismo ed il risultato
immediato.
Le moderne tecnologie e le
dinamiche economiche occupano lo spazio della cultura, omologando i linguaggi e
producendo la globalizzazione, che schiaccia le tradizioni
dei popoli. Per questo deve essere vivo il dialogo tra scienza
e fede, capace di ricostruire
ponti danneggiati o distrutti.
deve essere chiaro però che la
fede non è un semplice valore
culturale tra le altre culture,
ma è una forza vitale animata
dalla grazia che deve aprire la
cultura al fermento cristiano.
la fede deve essere accolta e
vissuta, testimoniata in modo
consapevole e coerente. la testimonianza rende evidente la
possibilità di vivere la propria
cultura alla luce della fede, ma
solo se pensiero e vita sono in
armonia.
Capire la natura del dialogo
tra fede e cultura – ha concluso il cardinale – significa scoprire e realizzare veramente la
vocazione cristiana. La fede
ha ancora la forza di animare
il mondo ed è nostro compito
vivere con coraggio la nostra
vocazione: dialogare con le
culture del mondo di oggi per
diventare l’anima del mondo
odierno.
a cura
dell’Ufficio diocesano
Comunicazioni Sociali
in collaborazione con
’ultimo appuntamento con le conferenze pubbliche in
preparazione del quarto Congresso Eucaristico Diocesano è previsto per lunedì
25 maggio, alle ore 21, al Palazzo Europa in via Emilia Ovest 101
con Stefano Zamagni. Il professore,
docente di Economia Politica presso
l’Università degli Studi di Bologna,
interverrà su un tema di stringente attualità: “Emergenza economia e lavoro
nella crisi attuale”. Il professor Zamagni, economista di fama internazionale, chiuderà questo mini
ciclo di conferenze offerte dalla diocesi alla
comunità civile, per
‘aprire’ il Congresso
Eucaristico e per
dar modo di riflettere su tematiche
di grande importanza e attutlità.
Riflessioni
sulla
Parola
“rimanete nel mio amore“
(Giovanni 15,9)
I
G.G.
l comandamento che Gesù lascia ai suoi é perentorio: “ amatevi gli uni gli altri “. Non ci sono...scappatoie o alternative:
nella intenzionalità del cristiano questo é assolutamente da
prevedere come elemento distintivo, riconosciuto anche da
chi cristiano non é. Questa parola così puntuale rappresenta anche il modo con cui l’uomo può realizzarsi al meglio: quando si
ama si porta molto frutto e la consapevolezza di questo amore
pone in una situazione di gioia piena.
La gioia non deriva dal possedere, dall’avere, dall’essere narcisisticamente in contemplazione di sé, ma unicamente dall’uscire da
sé, dal donarsi totalmente.
Questa possibilità di amore pieno non sta tanto nelle forze
dell’uomo, ma é unicamente dono di Gesù Cristo: Lui stesso
é radicato nell’amore del Padre. Gesù é la radice fondamentale
del nostro amore: noi siamo radicati nel suo amore. Giovanni
scrive nella sua prima Lettera : “Carissimi amiamoci gli uni gli
altri, perché l’amore é da Dio: chiunque ama é generato da Dio
e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio
é amore”.
“L’amore autentico - scrive un biblista - proviene sempre, direttamente o indirettamente, da Dio e ha sempre la forma del dono
che desidera arricchire l’altro, far partecipare l’altro alla propria
gioia”.
L’ amore con cui siamo raggiunti da Cristo ci trasforma, ci fa
passare da una condizione di schiavitù - fatta di rapporti servili,
di tornaconto, di dipendenza - alla condizione di amici, di gente
cioè resa partecipe della sua vita e della sua ricchezza, consapevole e coinvolta nel suo progetto di amore. Chiamati a realizzare
l’amore. Amati e perciò amanti.
Di un amore straordinario: un’amicizia vissuta al massimo della realizzazione: volere tanto bene da dare la vita. Non si tratta
solamente di belle parole: sono state anticipazione di quanto é
avvenuto sulla croce. Cristo ha dato la sua vita per amore, per gli
uomini da Lui considerati amici.
E’ questo il contenuto della passione liberatrice che Dio ha per
l’uomo. L’uomo ha solamente la possibilità di lasciarsi coinvolgere in questo rapporto, ha la vocazione - si potrebbe dire - a consentire alla manifestazione della gratuità più spinta. Dio, in Gesù,
ci ha amati e ci ama totalmente e gratuitamente: ciò diviene il
modello da avere negli occhi e nel cuore: una tensione continua
ad amare - dice il Vangelo - come Lui ci ha amato.
Scrive Turoldo - ed é preghiera che possiamo fare nostra: “Già
é un prodigio amare, Signore, ma prodigio ancora più grande e
raro é amare come tu ci hai amati: é solo per questo avverbio
modale che il comando antico di tutte le religioni diventa nuovo
e unico nel tuo vangelo, essenza e compimento della nostra fede:
così solamente saremo tuoi veri amici, Signore”.
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Giovani
Si fa presto
a dire “bullo”
Il “bullismo”
fra definizioni
e sguardi
interiori
nell’analisi
fornita dal
Centro di
consulenza
per la famiglia
• Andrea Marsanich *
I
l fenomeno del bullismo è
oggi sentito come uno dei
principali segni di disagio
giovanile, in molti paesi
compreso il nostro.
I primi studi sistematici sul tema sono cominciati nei primi
anni ’70 nei paesi scandinavi.
Oggi l’Italia è considerata uno
dei paesi più colpiti in ambito
europeo. Essendo una forma di
disagio sociale complessa, spesso
è accostata e confusa dai mass
media e dall’opinione pubblica
in generale con altri fenomeni
di disagio. In molte occasioni
il bullismo si presenta in effetti
sovrapposto o contiguo ad altri
fenomeni come teppismo, vandalismo e delinquenza minorile;
rimane però importante una sua
puntuale definizione. Il bullismo consiste nel fare del male
fisicamente e/o verbalmente in
modo intenzionale e sistematico
a qualcuno più debole o considerato tale e/o non in grado di
difendersi
Questa è una prima definizione,
la più accettata in ambito internazionale. Ma per “completarla”
è necessario considerare il fenomeno come dinamica di gruppo. Quest’ultimo elemento, il
gruppo, è oggi considerato come
cruciale sia nello sviluppo ma
anche nell’intervento alla prevenzione e contrasto al bullismo.
Ciò va considerato come il risultato di precedenti fallimentari
tentativi dove era il bullo, o al
più la diade vittima e carnefice,
ad essere al centro dell’attenzione e dell’intervento al contrasto
del fenomeno.
Gli studi ormai da anni confermano quanto invece sia il
gruppo il vero baricentro del
fenomeno e “luogo” privilegiato d’intervento al contrasto del
fenomeno. Infatti il gruppo sa,
nella quasi totalità dei casi, cosa
sta accadendo al proprio interno.
Il fenomeno del bullismo può
essere riassunto in una violenta
espulsione ed isolamento della
vittima dal gruppo, quest’ultimo
se si oppone a questo processo,
di fatto, farà nel tempo desistere
il bullo dai suoi comportamenti,
almeno verso “quella particolare”
vittima.
Le caratteristiche salienti del
fenomeno sono: intenzionalità, sistematicità, asimmetria
di potere. Per quanto riguarda
l’asimmetria di potere, credo sia
importante sottolineare quanto
questa caratteristica sia spesso
vissuta dagl’altri e sopratutto
dalla prospettiva degli adulti in
modo erroneo. Non è raro infatti
che qualcuno, commentando la
figura della vittima, ritenga che
sia proprio egli a poter o dover
modificare lo stato delle cose,
assumendo un comportamento
più aggressivo e difensivo nei
confronti del proprio “carnefice”. “Devi imparare a difenderti”… “se lui/lei ti fa qualcosa tu
rispondi allo stesso modo”, “non
ti fare mettere i piedi in testa da
nessuno o lo faranno sempre”...
Queste sono esempi di frasi che
un genitore preoccupato, istintivamente, potrebbe
suggerire. Questo
tipo di intervento
è però destinato al
fallimento nel bullismo. Nella maggioranza dei casi,
infatti l’unico effetto
che avrà, sarà quello di acuire il senso
di inadeguatezza e
solitudine della vittima, che inoltre per
non sfigurare ulteriormente di fronte
alle aspettative degli
adulti, rinuncerà a
comunicare ulteriori
episodi. La vittima
infatti è un “ruolo”
che viene stabilito
nel tempo, anche
breve, all’interno di
un gruppo e non in
modo casuale ed istantaneo. La
vittima del bullismo è tale proprio per la sua impossibilità a
difendersi. È infatti evidente che
se fosse riuscita a sottrarsi a questa condizione, ciò sarebbe avvenuto spontaneamente grazie alle
risorse personali del soggetto ed
il fenomeno nel suo svilupparsi
sarebbe fallito. La vittima invece
viene “scelta” nel tempo proprio
per il fatto di non riuscire a reagire a causa della propria solitudine, alle sue caratteristiche
fisiche o psicologiche.
Esiste poi un bullismo “diretto”
ed uno “indiretto”. Se il primo è
più marcato e violento il secondo è più subdolo e per nulla meno distruttivo.
I ruoli del bullismo vedono vari attori sulla scena: il bullo e la
vittima, ovviamente, l’aiutante o
gli aiutanti del bullo; il difensore della vittima; e sullo sfondo il
gruppo. Dalla prospettiva psicologica il bullo presenta spesso
queste caratteristiche: è stato
anch’egli umiliato o picchiato
da un altro bullo; si sente solo e
non ha amici; sta male e vuole
che anche gli altri stiano male
come lui; sfoga le sue insoddisfazioni sugli altri; ha problemi
in famiglia; Si sente insicuro e
debole inconsciamente, fare del
male lo fa sentire importante
e dotato di potere; fa parte di
un gruppo di bulli e continua a
farlo spinto dalla pressione del
suo gruppo e dal naturale istinto
umano all’appartenenza; non si
rende realmente conto del male procurato; non conosce altri
comportamenti nelle relazioni
con gli altri (spesso è vittima di
un bullismo primario appreso
come stile educativo). Anche
l’intervento esclusivo sulla figura del bullo non è efficace. Il
bullo infatti pur responsabile
delle sue azioni, è un ruolo in
qualche modo relativo all’interno del fenomeno. Il bullo può
essere tale con gli amichetti vicini di casa ma poi in classe o a
scuola esserne vittima. Non è da
Giappone, hanno rilevato come il bullismo sia responsabile
in quell’anno di 250 casi di suicidio giovanile. In un recente
studio effettuato dalla regione
Lombardia emerge che in meno
di 20 anni il tasso del suicidio
giovanile in Italia è cresciuto
del 13%, arrivando a 76,7 casi
su un milione, con un aumento
significativo nella fascia 15-19
anni. È la seconda causa di morte giovanile dopo quella causata
dagli incidenti stradali. Anche
se lo studio si focalizza sulla totalità dei casi e non compie uno
studio correlativo tra suicidio e
bullismo, il dato rimane preoccupante e ci riporta ad un fortissimo malessere della società
nel suo complesso, dove il tema
del bullismo non è che una forma tra le altre di espressione di
un disagio che colpisce la fascia
della popolazione che si affaccia
al mondo adulto e che evidentemente si presenta ai giovani
per nulla facile da valicare. Osservando poi altri studi che si
concentrano sui disagi dell’età
adulta, sembra emergere come
in realtà quest’ultimi siano capaci di un più alto grado di dissimulazione del proprio disagio,
mentre le ancora acerbe personalità dei giovani non abbiano
questi filtri, per cui, spesso essi
si trasformano come una cartina
di tornasole, come spia del malessere della società in cui stanno
crescendo. Per quanto preoccupante o disarmante tutto ciò
possa sembrare è invece di grande importanza utilizzare queste
consapevolezze come occasioni,
per quanto urgenti e doloro-
considerarsi insomma come caratteristica “psicologica stabile”.
Chiunque abbia avuto a che fare
con ragazzi responsabili di tali
comportamenti non può non
aver avvertito una grande assenza alle spalle del bullo stesso, un
vuoto a cui che egli cerca istintivamente di sottrarsi proiettandolo all’esterno di sé.
Nel 2002, studi condotti in
se, d’interventi e cambiamenti
che coinvolgano l’intera società. Evitare quindi la rimozione
del problema, semmai “sdoganandola” come conseguenza di
“un’inevitabile degenerazione
sociale” o riducendo il tutto a
problematiche individuali.
* psicologo psicoterapeuta - Centro
di Consulenza per la famiglia
3
Associazioni
Il buon cinema,
alleato
dell’educazione
Conclusa al cinema Michelangelo la rassegna
“Incontro e desiderio”promossa da Agesc e
associazione Amici della scuola La Carovana
l cinema Michelangelo si è conclusa la
terza edizione del
cineforum “Incontro
e desiderio”, che AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), e Associazione Amici
A
za che occorre per cambiare le
cose di noi che non ci piacciono,
che sappia far nascere germogli
di speranza e vita nuova in terreni resi aridi dalla mancanza di
fiducia in se stessi. È importante
porsi costantemente in ascolto:
verso il prossimo per accorgerci
dei suoi bisogni o arricchirci con
ciò che ci dona, e intorno a noi
della scuola La Carovana hanno
proposto, con il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio
di Modena e il patrocinio di Fidae e Forum provinciale delle
Associazioni Familiari. La rassegna di tre serate prevedeva la
proiezione di un film seguita da
un breve dibattito. Dopo il primo incontro, che con “Freedom
Writers” ha trattato temi come
educazione, disagio giovanile e
tolleranza, è stata la volta di “Si
può fare” di Giulio Manfredonia, la storia vera della reciproca
scoperta di umanità avvenuta
per un ex sindacalista e i componenti della Cooperativa 180,
un gruppo di malati di mente.
Con la sua pellicola, e un cast
formato perlopiù da sconosciuti
ma strabilianti attori, il regista
ha saputo divertire e commuovere il pubblico raccontando, in
modo anche provocatorio, come l’esperienza di un aiuto dato
al prossimo possa trasformarsi
in una opportunità di cambiamento per se stessi. Nell’ultima
serata è stato proiettato il film
“Mai più come prima” di Giacomo Campiotti. Fra i suggestivi
monti delle Dolomiti, che fanno
da cornice alla storia, sei ragazzi
festeggiano la maturità trascorrendo una vacanza nuova ed
unica che li segnerà nel profondo cambiando per sempre le loro
vite. Dal dibattito finale è emerso quanto possa essere determinante l’incontro con una persona
che sappia infonderti quella for-
per dare una giusta ragione a ciò
che ci accade. Occorre non essere ciechi e sordi di fronte agli
eventi della vita, al mistero che
si presenta a noi e che ci chiede di essere accolto con fiducia
nonostante spesso i suoi disegni
risultino incomprensibili ai nostri occhi. Il gruppo di genitori
che ha organizzato il cineforum
esprime soddisfazione per l’esito
dell’iniziativa. “Fra i tanti film
del panorama cinematografico
italiano e internazionale non è
mai semplice scegliere i tre titoli da presentare. Cerchiamo
pellicole oggettivamente belle
e abbastanza fluide da potere essere seguite da tutti. Non
proponiamo un cinema d’elite,
ma capolavori verso i quali non
si può rimanere indifferenti, per
fare riflettere non solo noi adulti,
in quanto educatori, ma anche i
giovani. In questa babele di stimoli offerti da una società in bilico tra l’essere per loro terreno
fertile su cui crescere e benzina
che alimenta consumismo e superficialità, ci auguriamo che attraverso l’interesse per il cinema
si raccolgano buoni spunti che
possano essere alleati preziosi
nel difficile compito educativo.
È per questo che concludiamo
la rassegna ringraziando chi,
credendo in questa iniziativa
e partecipando alle serate, ha
permesso la sua buona riuscita.
L’appuntamento con il cineforum è all’inizio del prossimo anno per la quarta edizione”.
•Annachiara Vincetti
4
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Diocesi
salma di mons. Quadri
Il verbo si è fatto pane Lain Cattedrale
S
I
Traslazione in cripta
L’Ufficio Biblico propone un incontro sull’eucarestia nella Parola
• don Giacomo Violi
n preparazione alla terza
fase del 4° Congresso Eucaristico Diocesano (8 - 14
giugno 2009), l’Ufficio Servizio Biblico Diocesano offre alla Chiesa di Modena-Nonantola
e alla cittadinanza una giornata
di studio e di riflessione per approfondire i fondamenti biblici
dell’Eucaristia. Il fine perseguito
è quello di ripercorrere le tappe fondamentali del cammino
eucaristico: la
prefigura-
zion e ,
l’evento
e la celebrazione nella Chiesa
primitiva. Un ritorno alle origini
dunque, per capire il tesoro che
abbiamo tra le mani e favorire un
intimo rinnovamento del modo
di parteciparvi. Il simposio è per
sabato 23 maggio al Centro Famiglia di Nazareth dalle 10 alle
12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
L’iniziativa è aperta a tutti, in
particolare sacerdoti, religiosi/e,
diaconi, lettori, ministri dell’Eucaristia, catechisti, animatori,
insegnanti di religione. Nove biblisti provenienti da Modena e
da importanti università bibliche
e teologiche europee ed extraeuropee, con nove interventi brevi
e a carattere pastorale, proporranno un accattivante percorso di riscoperta dell’Eucaristia
in tutto l’arco della Bibbia. La
sessione mattutina è aperta alle
ore 10 dal saluto dell’arcivescovo
mons. Benito Cocchi. A seguire, la prima conferenza tenuta
da padre Paolo Garuti
OP (Pontificia
Universit à
San
To m maso - École biblique et archéologique
française de Jérusalem) che avrà
come tema “Pasto sacro: tra antropologia e Bibbia”. Seguono
tre interventi sull’Antico Testa-
mento: per il Pentateuco don
Claudio Arletti (Istituto superiore di scienze religiose “Contardo
Ferrini”): “La manna tra Esodo
e Deuteronomio. L’Eucaristia
nel Pentateuco”. Per i profeti don
Guido Benzi (direttore Ufficio
catechistico nazionale - Facoltà
teologica dell’Emilia Romagna):
“L’Eucaristia nel libro del Profeta Isaia”. Per i sapienziali la prof.
Donatella Scaiola (Pontificia
Università Urbaniana): “Che
cos’è La prefigurazione dell’Eucaristia nel libro della Sapienza”.
Nella sessione pomeridiana (dalle 15.30) i lavori continuano
con cinque interventi
sul Nuovo Testament o .
Per
S. Paolo don
Rafael Ramirez (Mexican American Catholic College): “Un
Pane che unisce, un Corpo che
salva. L’ Eucaristia in 1Cor 11”.
Per l’area evangelica padre
Bernardo Estrada (Pontificia
Università della Santa Cro-
ce - Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme):
“Ho desiderato ardentemente...
L’Eucaristia nei vangeli sinottici”; e don Giacomo Morandi
(Studio teologico interdiocesano di Reggio Emilia - Guastalla e “C,Ferrini”): “Dalla manna
per il deserto al Cibo per la vita
eterna. L’Eucaristia nel vangelo
di Giovanni”. Per le altre lettere e le lettere cattoliche don
Giacomo Violi (“C.Ferrini”):
“L’Eucaristia nella lettera agli
Ebrei: allusioni o illusioni?”. Per
le lettere cattoliche suor Elena
Bosetti (Pontificia Università
Gregoriana – Claretianum “C.Ferrini”):“Gustate quanto è
buono il Signore. Il Sal 34 nella
rilettura della 1Pt”.
Prefigurato nell’Antico Testamento e attualizzata nel Nuovo, il sacramento della Nuova
Alleanza, il “Verbo fatto pane”,
merita sempre nuovo studio
ed attenzione per riscoprire
nell’Eucaristia la verità del “Dio
con noi e del Dio per noi”.
Il pomeriggio sarà allietato dalle note dei musicisti Riccardo
Giusti (violoncello), Saverio
Martinelli (organo e clavicembalo) e Alida Oliva (soprano). I
contributi del simposio saranno
poi pubblicati con i tipi della
Cittadella Editrice.
Consiglio pastorale diocesano
Anno pastorale, sacerdozio al centro
E
’ convocato per domenica 17 maggio
alle ore 15.30 al
Centro
Famiglia
di Nazareth il Consiglio Pastorale diocesano. All’ordine
del giorno, lo svolgimento
del Congresso eucaristico
diocesano, impegni ed organizzazione ad esso legati e le
indicazioni per la programmazione del prossimo anno
pastorale.
Per la riflessione è utile ricordare che il Consiglio Presbiterale, sentiti i suggerimenti
dei vicariati e di alcune parrocchie, ha scelto come tema
per il prossimo anno pastorale
il sacerdozio ministeriale ed il
sacerdozio comune dei fedeli.
Le ragioni della scelta sono diverse: in primo luogo il
Papa, in occasione del 150°
anniversario della morte del
Curato d’Ars, ha indetto dal
19 giugno 2009 al 19 giugno
20101 un anno sacerdotale,
dedicato al ruolo e alla missione del sacerdote nella Chiesa e
nella società contemporanea. Il
tema riguarda i presbiteri, ma
è sembrato al Consiglio Presbiterale che questo coinvolga
profondamente tutta la chiesa e
implichi una riflessione sul tema
del sacerdozio comune dei fedeli
in rapporto al sacerdozio ministeriale.
Il tema è sembrato utile anche
per dare continuità al Congresso Eucaristico: il tema del sacerdozio (ministeriale e comune) è
strettamente legato all’eucarestia.
Il tema può inoltre aiutare e rifletter sul ruolo del vescovo in
una diocesi: questo ci aiuterà a
vivere con consapevolezza il
momento particolare che la
nostra comunità si appresta a
vivere.
Il Consiglio pastorale, in questa prospettiva, è chiamato
individuare prima di tutto
le finalità della scelta (capire
meglio il compito del prete e
che cosa spetta a lui, approfondire il rapporto tra preti e
laici, quale relazione può aiutare entrambi nel cammino di
fede e nel servizio alla Chiesa,
focalizzare il problema delle
vocazioni, come problema di
tutta la comunità, maturare la
consapevolezza di tutto il popolo di Dio della partecipazione al sacerdozio di Cristo).
E in seguito dovrà individuare
strumenti in ordine a tali finalità (catechesi, testo biblico
per l’anno, itinerari concreti,
iniziative per le parrocchie ed
iniziative diocesane…).
Pellegrinaggi
Mete in vista dell’estate
L
’Ufficio Pellegrinaggi ricorda che sono ancora disponibili posti per i pellegrinaggi del 23/24 maggio ad Assisi
e Spello, del 30 maggio a Chiampo e Schio. Sono inoltre aperte le iscrizioni anche per Berlino e Dresda: 5 -13
luglio, guidato da don Luciano Benassi; Terra Santa: 1- 8 agosto, guidato da don Franco Borsari e Siria e Turchia:
2 - 9 ottobre. Informazioni allo 059/2133863 lunedì, mercoledì e venerdì.
abato 23 maggio avverrà la tumulazione in cattedrale della salma
di mons. Bartolomeo Santo Quadri, scomparso il 17 ottobre scorso.
Alle ore 10 la salma sarà accolta sul sagrato
della Cattedrale. In seguito l’arcivescovo
mons. Benito Cocchi presiederà la
celebrazione eucaristica, al termine
della quale la salma sarà tumulata
nella cripta della cattedrale.
Pastorale Familiare
Credo la vita eterna
• M. Pia e Giovanni Rompianesi
D
Dal 2003 il nostro
arcivescovo, partecipa ad alcuni appuntamenti del percorso
“Credo la Vita Eterna” e rivolto
a chi attraversa l’esperienza del
lutto. Mons. Benito Cocchi presiede infatti l’Eucaristia di maggio e di novembre – dal 2005
in Duomo e dal 2006 insieme
all’’Associazione Vittime della
Strada. Un gesto delicato, attento ed una vicinanza della Chiesa
tutta di fronte ad eventi che colpiscono l’umanità intera ma che
la trovano oggi più impreparata,
più fragile ed indifesa.
Presenza che sottolinea una
presenza Altra e la risposta di
Dio al dolore ed alla morte, il
nostro vescovo ci ricorda che
Qualcuno è uscito vivo dalla
tomba, Primogenito di molti
fratelli, e ribadisce che il grande nemico è stato vinto per tutti.
Anche quest’anno martedì 19
maggio, il vescovo Benito celebrerà al Centro Famiglia di
Nazareth la S. Messa alle ore 19,
preceduta dal consueto Rosario
meditato alle 18. Sarà presente
un sacerdote per le confessioni.
L’incontro del gruppo d’ascolto,
con la dott. Scarpelli, sarà invece
venerdì 15 maggio dalle 19 alle
20.30.
Incontri
Familiari del clero
a convegno
Q
• Anna Cavazzuti
uest’anno è la diocesi di Modena-Nonantola che ospita,
martedì 19 maggio,
il Convegno Regionale dei Familiari del Clero. Il convegno si
svolgerà al santuario di Fiorano
perché è consuetudine scegliere
un santuario mariano in quanto l’associazione ha in Maria il
suo “modello”: vivere accanto al
sacerdote e collaborare con lui
come Maria ha seguito il suo
figlio Gesù. La giornata vedrà
la presenza di Maria Cecilia
Scaffardi, direttrice del giornale
diocesano di Parma, che terrà
una riflessione sul tema: “Familiari del Clero in una Chiesa dal
volto missionario”; poi ci sarà la
celebrazione solenne presieduta
dall’arcivescovo mons. Cocchi.
Saranno presenti anche l’assistente nazionale, don Irvano
Maglia e l’assistente regionale,
don Pier Giulio Diaco.
Il momento fraterno del pranzo, sarà occasione per rinsaldare
vincoli di amicizia, di stima e di
incoraggiamento a proseguire
con gioia il nostro servizio. Nel
pomeriggio scenderemo a Modena per la visita guidata alla
chiesa di Gesù Redentore, dove
concluderemo il Convegno con
la recita del Vespro. Invitiamo i
familiari a dare conferma della
partecipazione (telefonando alla
presidente diocesana Teresita
Colombini: 347.9655170) chiediamo a tutti una preghiera perché sappiamo essere fedeli alla
nostra missione.
L’Agenda della Diocesi
Domenica 17 maggio
ore 15.30 al CFN
Consiglio pastorale diocesano
Martedì 19 maggio
ore 18 al CFN
Credo la vita eterna
Giovedì 21 maggio
ore 9.30 a Fiorano
Ritiro di centri e Uffici diocesani
Sabato 23 maggio
ore 21 in cattedrale
Ordinazione dei diaconi permanenti
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
5
Pentecoste
Dal 22 al 30
maggio la
Novena di
Pentecoste
proposta al
monastero
della
Visitazione
di Baggiovara
E
“
ucaristia e carità. Lo
riconobbero
nello
spezzare il pane e partirono senza indugio
(Lc.24,35.38)”: è questo il tema
che accompagna quest’anno la
celebrazione della novena di
Pentecoste in preparazione al
Congresso eucaristico diocesano. Come già avviene da 6 anni,
la diocesi di Modena-Nonantola
propone l’adorazione eucaristica
continua, con il coinvolgimento
di gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali, dal 22 al 30
maggio al monastero della Visitazione di Baggiovara. Ogni
giorno la celebrazione eucaristica è alle ore 7.30, 19 e 24 con
una S.messa celebrata domenica
24 maggio anche alle ore 8.30.
Sabato 23 e 30 maggio celebrazione eucaristica anche alle 18.
La preghiera con le monache
di clausura del monastero della
Visitazione è scandita dal seguente orario: alle ore 7 lodi e
ora terza, alle 11.40 ora sesta, alle
15.30 ora nona, alle 16.30 recita
del rosario e vespri e alle 20,40
compieta. Sabato 30 maggio,
vigilia di Pentecoste, alle 20.30
in piazza Grande a Modena la
Novena si conclude in occasione dell’Agorà dei giovani della
diocesi: alle 23 in
Duomo, la veglia
di
Pentecoste
con l’arcivescovo mons. Benito
Cocchi: occasione di preghiera
comunitaria,
meditazione personale e possibilità di celebrare il
sacramento della
riconciliazione.
In programma,
anche l’esecuzione di musiche
sacre.
Quest’anno la
novena di Pentecoste propone
per ogni giornata nove figure di cristiani
modenesi, le cui
biografie,
con
l’aggiunta di altri
tre profili, anch’essi
di modenesi), sono state raccolte
in un libretto.
Venerdì 22 maggio. Carità
dell’accoglienza: mons. Bartolomeo Santo Quadri.
“…La persona umana vale nella misura in cui si lascia amare
da Dio, vive in comunione con
Lui e ama il prossimo: in questo
L’Eucaristia è carità
consiste la sua più alta vocazione…”.
Sabato 23 maggio. Carità
dell’ascolto: suor Maria Giacinta.
“...Dio è sempre intento ad
amarmi, a beneficiarmi, a perfezionarmi, a santificarmi, a deificarmi e lo fa con tutte queste
occasioni che mi fa pervenire,
per mezzo di tutte queste cause.
All’amore e alla bontà bisogna
corrispondere con l’amore e la
bontà...”.
Domenica 24 maggio. Carità
nel lavoro: don Galasso Andreoli.
“…Quanti litigi placa la mia
presenza, la mia parola, quanti
umori raddolcisce, quante difficoltà appiana! E c’è chi ritiene il
prete inutile!...”.
Lunedì 25 maggio. Carità nella
comunicazione: Uberto Mori.
“…Sì - amore - dà quel niente che abbiamo a chi ha meno
di noi, perché non possedere
ciò che è necessario è terribile.
Amore, se invece di cento lire
sono mille, dalle ugualmente:
sono ancora poche…”:
Martedì 26 maggio. Carità nella famiglia: Sergio e Domenica
Bernardini.
“…Usate molta carità e fate del
bene ai poveri, ai bisognosi dì
spirito, ai giovani, ai piccoli…
(Sergio Bernardini).
“…Quando avete dei dubbi e
non sapete come fare, invocate
lo Spirito Santo che illumini…”
(Domenica Bedonni).
Mercoledì 27 maggio. Carità
nella sofferenza: Anna Fulgida
Bartolacelli.
“…Ricordatevi che il dono della
fede è grande e vi renderà contenti anche nel dolore e sappiate
che esso purifica. Abbiate un
cuore grande per chi soffre più
di voi…”.
Giovedì 28 maggio. Carità nel
martirio: Luisa Guidotti.
“…Papà Dìo... potresti chiamarmi improvvisamente anche
questa notte... fa che sia interiormente preparata a morire. Morire devo, meglio la morte con
la gloria del martirio...”. (Sue
riflessioni verso la fine del 1979)
Venerdì 29 maggio. Carità
nell’impegno politico: Giusep-
“C’è desiderio di vita interiore”
Da mons. Benito Cocchi un pensiero rivolto soprattutto ai giovani
E
’ questo il sesto anno
che i gruppi, le associazioni e i movimenti della diocesi propongono
insieme la novena Pentecoste
al monastero di Baggiovara;
una iniziativa che ha sempre trovato il pieno appoggio
della chiesa modenese e della
quale parla in questa breve
intervista l’arcivescovo.
Mons. Cocchi, quanto ha
inciso, secondo lei, questa esperienza nella nostra
Chiesa? Quali i suoi frutti?
E’ innanzitutto doveroso
ricordare che, nel silenzio,
ci sono numerose persone
(giovani o maturi di età) che
trovano il tempo (ed il luogo adatto) per distaccarsi dai
rumori per pregare il Signore.
Infatti è da tempo che, poche
o molte, ma sempre con fede
e con una vera gioia nel cuore, le persone si ritrovano, di
solito nella sera, a pregare, a
confrontare la propria vita,
i propri progetti con il Vangelo; a parlare della propria
vita con Dio. Non si tratta
di “sognatori”, ma di persone
(spesso giovani) che sono alla
ricerca di qualcosa (e di qualcuno) che dia un vero signifi-
pe Castagnetti.
Era una giornata d’inverno, con
tanta neve quando Giuseppe
Castagnetti (sindaco di Frignano n.d.r) salì su una corriera.
Vide un uomo che tremava dal
freddo. Quando tornò a casa era
senza cappotto perché lo aveva
donato alla persona infreddolita.
Sabato 30 maggio. Carità con i giovani: padre
Raffaele Da Mestre.
“…L’uomo d’oggi è un
cuore stanco e vuoto
di tutto e di sé, perché è vuoto d’amore,
dell’amore umano e fattivo che è Gesù…”.
Alle figure proposte
nei nove giorni della
novena a Baggiovara
si aggiungono, nel libretto le biografie del
seminarista Rolando
Rivi, seminarista quattordicenne brutalmente
assassinato da una pattuglia di partigiani alle
Piane di Monchio per
il solo fatto di indossare
l’abito talare, Vincenzo
Borghi (1925- 2006),
laico impegnato attivo
nel servizio agli ammalati,
nel volontariato e fondatore dell’
“Associazione Alleanza” presso la sede dell’istituto Charitas
per i ragazzi disabili e, infine,
il sacerdote don Severino Fabriani (1792-1849), uomo di
studi, letterato e fondatore della
congregazione delle “Figlie della
Provvidenza per le sordomute”.
cato alla vita, alle scelte. Il fatto lità e slanci particolari a se- esprime non con le parole,
che a sostenere la proposta sia- conda dei diversi carismi. Per ma con i “fatti”. Ma sono
no proprio i giovani diventa per rimanere alla nostra Chiesa convinto che i giovani siano
tutti uno stimolo. Il fatto della locale, come ritiene si siano più generosi di quanto noi
preghiera (quando è sincera) inserite, se questo è avvenuto, pensiamo. Penso che i morafforza o ridesta l’incontro e il le proposte dei gruppi e delle delli e i testimoni, proprio in
dialogo con il Signore. Quanto associazioni nella pastorale quanto tali, diffondono un
ha inciso… E’ difficile o, forse, diocesana?
fascino al quale i giovani non
impossibile definire “quanto Credo che si possa dire che restano indifferenti.
ha inciso... quali siano i suoi gruppi o associazioni - quando Mons. Cocchi, siamo orfrutti...”. Che questa esperien- sono fedeli agli adempimenti mai nell’imminenza delza abbia un propria incidenza previsti dalle regole loro pro- la celebrazione finale del
è vero, anche se non ha una ri- prie - percorrono la strada in- Congresso eucaristico diosonanza clamorosa. Ma volere dicata dal Signore. Chiediamo, cesano: cosa si aspetta al
immaginare o misurare i frutti poi, che siano testimoni del Si- termine di questo cammino
e l’incidenza, sarebbe una pre- gnore nella quotidianità: negli che sta coinvolgendo l’intesunzione. E’ vero, però, che la ambienti della loro vita: fami- ra diocesi?
partecipazione, specialmente glia... scuola... divertimento... Prima di tutto che “questo
di giovani, ma anche di chi ha lavoro... Ci auguriamo che cammino” coinvolga davvero
altre età, è la prova che il vuo- siano attenti -in modo parti- le 240 parrocchie, i numeroto provocato anche dal rumore colare i giovani- ai loro amici si gruppi, specialmente dei
esteriore ed interiore che ormai o agli altri giovani che sono in giovani. Cosa possiamo dearriva a tutti, non dà soddisfa- difficoltà.
siderare?
zione. Certamente è il segno di Quest’anno la novena di Pen- Che si realizzi il tema del
un’esigenza (o di un desiderio) tecoste propone alcune figure Congresso: “Lo riconobdi vivere interiormente. E que- che sono state presenti nella bero nello spezzare il pane
sto è già un frutto.
nostra diocesi come modelli (che ogni Messa sia un veI movimenti d’ispirazione e testimoni di vita cristiana ro incontro con il Signore)
cristiana, per i quali i Pontefi- autenticamente vissuta. Co- e partirono senza indugio.”
ci da Paolo VI a Giovanni Pa- me proporre questi esempi, Dopo il Congresso possiaolo II fino a Benedetto XVI soprattutto anche ai più gio- mo ritornare alla nostra vita
hanno speso parole e giudizi vani?
ordinaria, dove con la grazia
di apprezzamento, restitui- Prima di tutto facendoli co- del Signore possiamo testi1884_Nostro
12-11-2008
scono
un’immagine Tempo
di ChiesaModena_102x132
noscere. Poi dimostrando
che moniare 16:49
la presenzaPagina
e l’amo- 1
in cammino, animata da vita- la coerenza con il Vangelo si re del Signore.
www.bsgsp.it
Le tue radici e il tuo futuro
sotto un buon segno.
Le tue radici, il tuo futuro.
NostroTempo 280x433_esecutivo
6
Domenica 17 maggio 2009
30-04-2009
15:46
Pagina 1
NostroTempo
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
A
bano e
M
ontegrotto. Terra Madre di Relax e Benessere.
La stazione termale più grande d’Europa vi aspetta.
Trattamenti, proposte curative e un’infinità di coccole.
Alle Terme di Abano e Montegrotto da millenni sgorgano acque dalle
straordinarie capacità curative e terapeutiche, dando vita alla più grande
stazione termale d’Europa specializzata in fango-balneoterapia.
L’incomparabile potere benefico di quest’acqua, famosissima già in epoca
Romana e oggi scientificamente classificata come salsobromoiodica, assieme
alla serenità del verde paesaggio dei Colli Euganei formano un mix unico
che dona salute e relax. Le acque sgorgano a 87° alimentando gli oltre 100
hotel termali del bacino euganeo, tutti dotati di reparti cure e benessere
specializzati, con le loro splendide piscine termali a cui il calore delle acque
dona, anche in pieno inverno, un’atmosfera magica. Tutti gli stabilimenti
del Bacino Termale Euganeo hanno ottenuto dal Ministero della Salute il
livello di qualificazione I Super, che indica il rispetto delle risorse naturali
del luogo e la rigorosa disciplina nell’utilizzo delle acque.
Le Terme di Abano e Montegrotto vi aspettano per rivitalizzare e ricaricare
il vostro corpo. Oltre all’esperienza maturata nel campo delle cure termali
classiche, le applicazioni più moderne e le sofisticate apparecchiature fanno
delle beauty farm presenti negli hotel termali un luogo in cui ritrovare un
nuovo amore per se stessi, in cui riprendere confidenza con il proprio corpo
e recuperare energie, stimolandone di nuove, e ancora un’occasione per farsi
fare un po’ di coccole. E con il progetto Fate-Family Terme Hotel
anche le famiglie potranno godere di un’ospitalità mirata, che abbina
le esigenze di benessere e relax degli adulti al desiderio di gioco
e divertimento dei bambini.
Terme e sport.
Una vacanza alle Terme di Abano
e Montegrotto è ideale per chi ama
praticare lo sport. Ogni hotel offre
ai suoi ospiti piscine termali con
idromassaggio, fitness room attrezzate e dotate di ogni comfort; molti
i campi da tennis, i parchi per
jogging, i noleggi di biciclette per
escursioni nel paradiso cicloturistico
dei Colli Euganei. Sono possibili
anche passeggiate a cavallo e a
piedi, seguendo le vecchie carrettiere
di pianura o gli oltre venti
pittoreschi percorsi segnalati del
Parco Colli. Alle Terme è un piacere
anche praticare il golf, in uno dei
tre bellissimi campi che si trovano
a breve distanza dagli hotel.
Un reparto cure direttamente in ogni hotel.
Le oltre cento strutture alberghiere dispongono di un reparto termale
direttamente in hotel. Dalla vostra stanza potete raggiungere, comodamente
avvolti nell’accappatoio, ogni ambiente del reparto cure, oltre al parco,
la piscina, la palestra, il solarium e gli altri servizi offerti.
È possibile godere di un programma curativo personalizzato nel pieno
rispetto del relax, dell’efficacia terapeutica e della privacy. Tutte le terapie
si svolgono sotto il controllo di un direttore sanitario e di personale
specializzato, a garanzia della loro efficacia.
LE TERME: UNA RISORSA PER LA QUALITÀ DELLA VITA.
PACCHETTO STANDARD DI 1 SETTIMANA:
Dal 3 al 17 Maggio, dal 28 giugno al 2 agosto e dall’8 al 29 novembre 2009.
• soggiorno da domenica a domenica in camera doppia in Hotel 3 stelle
• trattamento di pensione completa incluse bevande ai pasti
• cocktail di benvenuto
• serata di musica e danze
• ingresso alle piscine termali
• cure termali con prescrizione medica e pagamento del ticket in hotel
• 1 gratuità per gruppo di 25 persone
315,00 EURO A PERSONA
hotel reservations
6,00 Euro al giorno supplemento singola
CALL CENTER
www.turismopadova.it
049.8666262 www.abanomontegrottosi.it
Provincia
di Padova
Comune di
Padova
Comune di
Abano Terme
Comune di
Montegrotto Terme
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Chiesa e Mondo
7
Etica della Vita
Contro
Costruire ponti Coscienza
Benedetto
XVI in Terra
Santa e
l’incontro con
le comunità
cristiane:
“Mantenete
la presenza
della Chiesa in
queste terre e
lavorate per il
dialogo”
• Fabio Zavattaro
È
segnato da tragica
sofferenza, da anni di
violenza e di questioni irrisolte il Medio
Oriente. E in questo contesto,
importante è il contributo che
possono offrire i cristiani, se è
ispirato dall’esempio di Gesù, di
riconciliazione
e di pace
con il perdono e
la generosità.
Papa Benedetto in
Terra Santa visita la
Giordania, Israele e
la Palestina e incontra tutti, ebrei, musulmani e la comunità
cristiana che, afferma
ad Amman, “è profondamente toccata
dalle difficoltà e incertezze che riguardano tutti gli abitanti
del Medio Oriente;
non dimenticate mai
la grande dignità che
deriva dalla vostra
eredità cristiana, e
non venite mai meno
al senso di amorevole
solidarietà verso tutti
i vostri fratelli e sorelle”.
La famiglia è l’altro tema che il
Papa affronta nelle prime tappe.
Ha un compito da svolgere, la
famiglia: “essere una vera scuola
di preghiera, dove i fanciulli imparano il sincero amore di Dio,
dove maturano nell’autodisciplina e nell’attenzione ai bisogni
degli altri e dove, modellati dalla
sapienza che proviene dalla fede,
contribuiscano a costruire una
società sempre più giusta e fraterna”.
Ancora, il ruolo della donna, la
sua dignità, vocazione e missione. Ricorda le innumerevoli madri, suore, maestre e infermiere
“che in diverse maniere hanno
dedicato la loro vita a costruire
la pace e a promuovere l’amore”.
Dignità e missione che “sfortunatamente” sottolinea il Papa
“non sono state sempre sufficientemente comprese e stimate”. E indica il Papa, i doni, il
carisma profetico dell’altra
metà del cielo: sono “portatrici di amore, maestre di
misericordia e costruttrici
di pace, comunicatrici di
calore ed umanità ad un
mondo che troppo spesso
giudica il valore della persona con freddi criteri di
sfruttamento e profitto”.
C’è infine un altro aspetto,
il coraggio, che Papa Benedetto chiede ai cristiani di
Terra Santa, e cioè di testimoniare la fede cristiana e
di “mantenere la presenza della
Chiesa nel cambiamento del
tessuto sociale di queste antiche
terre”. Così il primo particolare
tipo di coraggio che il Papa chiede, è quello della “convinzione
nata da una fede personale, non
semplicemente da una convenzione sociale o da una tradizione
familiare”.
Quindi domanda ai cristiani
“il coraggio di impegnarvi nel
dialogo e di lavorare fianco a
fianco con gli altri cristiani al
servizio del Vangelo e nella solidarietà con il povero, lo sfollato
e le vittime di profonde tragedie
umane”. Infine chiede loro il coraggio “di costruire nuovi ponti
per rendere possibile un fecondo
incontro di persone di diverse
religioni e culture così da arricchire il tessuto della società”.
E questo significa anche dare
testimonianza “all’amore che ci
ispira a sacrificare la nostra vita nel servizio agli altri e così a
contrastare modi di pensare che
giustificano lo stroncare vite innocenti”.
L’obbligo
di prescrizione
dei
contraccettivi
orali
e il divieto
di esercitare
l’obiezione
di coscienza
• Gabriele Semprebon
C
irca un mese fa,
Roberto Malucelli,
direttore
generale
della
Azienda sanitaria unica regionale (Asur), ha inviato ai
direttori delle zone territoriali e ai dirigenti medici di
presidio della Regione Marche un documento relativo
all’obbligo di prescrizione
riguardante i contraccettivi
orali (in modo particolare la
“pillola del giorno dopo”) e
il relativo divieto alla possibilità di fare obiezione di
coscienza.
Davanti a questo atto occorre rinfrescare alcuni
concetti che hanno come
oggetto principale da un
lato la conferma dell’abortività del prodotto farmaceutico, dall’altro il diritto
di fare obiezione da parte
del medico prescrivente.
Per quanto riguarda l’effetto abortivo, si possono citare alcuni esempi recenti: il
Comitato Nazionale di Bioetica ha prodotto una nota
che dichiara come l’effetto
dell’assunzione del Norlevo
o, pillola del giorno dopo,
può essere abortivo; il Tar
del Lazio ha obbligato la
casa distributrice del Norlevo ad indicare nel foglietto
illustrativo che il prodotto
può avere come effetto la
morte dell’embrione.
Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza del personale sanitario in materia
di aborto è bene ricordare
che è garantita dalla legge
194, confermata dalla Corte Costituzionale e favorevolmente all’obiezione si è
espresso di recente anche
il Consiglio nazionale della Fnomceo (Federazione
nazionale degli ordini dei
medici chirurghi e degli
odontoiatri) riunitosi nello
scorso ottobre a Ferrara.
Un medico, che agisce in
scienza e coscienza, non può
essere obbligato ad andare
contro l’evidenza scientifica e contro ciò che è di più
profondo nel suo intimo.
Un medico che agisce e lavora secondo altre logiche
può anche cedere alle lusinghe ideologiche di qualcuno tradendo così ciò che di
più vero fa di un medico un
autentico uomo e un vero
professionista.
In collaborazione con
il centro “Moscati”
LA SERENITÀ
SI COSTRUISCE
GIORNO PER GIORNO
con MODENASSISTENZA
MODENASSISTENZA
SERVIZI PRIVATI DI ASSISTENZA DOMICILIARE
A CASA E IN STRUTTURE OSPEDALIERE
PER ANZIANI, HANDICAPPATI, MALATI, DISABILI E PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI
MODENA - VIALE V. REITER 38 - 059.221122 - CARPI - 059.654688
8
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Primo Piano
A servizio della Chiesa di Modena
Sabato 23 maggio, alle 21 in duomo,
mons. Cocchi ordinerà 6 diaconi:
ecco le storie della loro vocazione
Luigi Benedetti
Ricordati che il Signore
ha un progetto
per ognuno di noi
H
o 57 anni, sono felicemente sposato con Anna, abbiamo due figli:
Chiara di 21 anni e Luca
di 15. Sono nato a Montalto
di Montese, ultimo di sette fratelli ed è proprio dalla mia famiglia
che mi sono stati trasmessi i valori
di onestà e costanza negli impegni
presi. Laureato in Medicina e Chirurgia svolgo la libera professione di Medico Chirurgo
Dentista in Modena e Nonantola. Ho frequentato il
mondo parrocchiale fin
da bambino ma un primo
significativo passo verso
l’approfondimento della
parola del Signore e della
preghiera fu quando don Alberto
Bernardoni, allora rettore del Collegio S. Carlo di Montombraro,
dove avevo frequentato le scuole medie, mi fece conoscere don
Angelo Magagnoli, rettore del
Collegio S. Cristina in Bologna,
centro di formazione di sacerdoti
per il mondo del lavoro.
E’ stato in questi anni che ho capito quanto importante sia la preghiera e l’ascolto della Parola sotto
una buona guida spirituale (grazie don Angelo!).
E fu l’ultimo anno di liceo che decidendo di frequentare l’Università
lasciai il collegio S. Cristina e don Angelo salutandomi mi disse:”
Ricordati che il Signore ha un progetto per ognuno di noi, nella Sua
vigna”.
Da 34 anni vivo nella parrocchia di Portile dove con don Dino Zanasi ho vissuto un graduale inserimento e conoscenza della vita parrocchiale. In seguito con l’arrivo di don Giuliano Gazzetti, avendo
imparato a conoscere meglio la comunità, grazie anche ai miei figli,
svolgo l’attività di catechista e animatore, nonché assistenza sanitaria
durante i campeggi sia dei ragazzi che degli anziani.
La proposta inaspettata al diaconato del parroco don Giuliano Gazzetti mi colse di sorpresa, ma dopo aver pregato e meditato molto
assieme alla mia famiglia mi sono messo a disposizione del Signore.
Gli anni di preparazione, frequentando il corso di Teologia presso
l’Istituto di Scienze Religiose, non sono stati scevri di momenti di
crisi, ma le preghiere di tante persone care che so essermi vicine, e i
consigli del parroco sempre disponibile e pronto ad ascoltarmi, mi
hanno fatto giungere alla meta desiderata. Ora con il Sacramento
dell’ordine mi pongo nelle mani del Signore e, con le mie poche
capacità a servizio degli altri, nella consapevolezza che la Sua Provvidenza è infinita.
Oltre a ringraziare don Giuliano e la comunità di Portile che mi
hanno seguito nel mio cammino, ringrazio anche alla parrocchia di
S. Agostino e don Graziano col quale ho vissuto una nuova esperienza comunitaria nell’anno di praticantato.
Ma il ringraziamento più grande lo rivolgo a mia moglie che in questi anni di cammino verso il diaconato mi ha supportato negli impegni famigliari e mi ha sempre spronato ad andare avanti.
Giustino Torrei
L’opera del Signore,
un progetto
meraviglioso
M
i chiamo Giustino ho
compiuto in gennaio
50 anni, sposato con
Graziella dal 1983.
Abbiamo un figlio Francesco che
quest’anno compirà 18 anni, a
cui dedichiamo tutto il nostro
amore. Ho avuto dei genitori
molto premurosi: il papà purtroppo è stato chiamato dal
Signore già tanti anni fa, la
mamma vive sola e devo a lei se
oggi scrivo queste alcune righe, in
una tappa fondamentale del
mio cammino, per quanto
la sua fede ha illuminato
la mia vita spirituale.
Questa è l’opera del
Signore un progetto
meraviglioso, ma che
nel suo aspetto di mistero più volte mi pone una domanda: “Ma
sono capace e degno di questa chiamata?”. Occorre impegno
e tanta responsabilità e molta umiltà a svolgere questo servizio. Ma è tanto grande il desiderio di seguire Gesù che sento
nel mio cuore le sue Parole: “ Veni e vedrai” e lo Spirito
A cura di
Dal congresso del sindacato
pensionati una rivoluzione culturale
Tel. 059/890846
Fax. 059/828456
C
on la partecipazione di oltre mille
delegati, in rappresentanza di 2.200.706
associati, si è svolto a Roma il XVI°
congresso nazionale del sindacato
pensionati Cisl. I “seniores del lavoro” lanciano
dal palco del Palazzo dei Congressi dell’Eur
una rivoluzione culturale che dovrebbe investire
gli assetti sociali, dell’economia e perfino del
sindacalismo confederale. Questa rivoluzione
si inserisce in un movimento ideale (finora
minoritario nel mondo) che trova i suoi punti
di riferimento nelle grandi indicazioni spirituali
della dottrina sociale della Chiesa, e nelle teorie
economiche del premio Nobel indiano, Amartya
Sen con particolare riferimento ad un nuovo modo
di valutare la “ricchezza delle nazioni” e di calcolare
il “prodotto lordo” interno e internazionale, per
mettere in evidenza non solo gli aspetti finanziari
e monetari della ricchezza prodotta da un Paese
quanto altri indici come l’aspettativa di vita,
l’alfabetizzazione degli adulti e la distribuzione
del reddito. Il segretario nazionale Uda ha chiesto
a tutte le strutture sindacali nazionali e territoriali,
ai lavoratori attivi il coraggio di “sciogliere gli
ormeggi” e di lasciarsi alle spalle i cascami inerti di
di un apparato ideologico e culturale che ovunque
sta mostrando la sua incapacità di dare risposte alle
attese della gente.
Conclusione miserevole non solo dell’utopia
comunista, ma anche del liberismo del mercato
capitalistico e della competitività fondata sul
consumismo e sull’egoismo economico. Occorre
dare più peso ad una economia della conoscenza,
del benessere, immateriale, fondata su valori etici,
a cominciare da una seria riflessione sul fatto che
non ci possiamo ancora permettere l’illusione di
una crescita e di un consumo illimitato delle risorse
della Terra. Alla luce di questo sfondo culturale il
sindacato dei pensionati rilancia le rivendicazioni
di una piattaforma che rappresenta le drammatiche
emergenze di quasi 17 milioni di anziani, esposti
alla povertà per il calo del potere d’acquisto delle
loro pensioni e ai contraccolpi di un sistema di
protezione sociale che si rattrappisce sotto l’urto
della crisi.
Si tratta di tutelare i non autosufficienti (non
sono solo anziani), di sostenere le fasce più deboli
della popolazione, di attivare le potenzialità di
una cittadinanza attiva, dignitosa e di rivolgere
una forte attenzione alla occupabilità dei giovani,
delle donne, al diritto allo studio dei minori, alla
sicurezza della convivenza civile.
La piattaforma chiede di essere sostenuta dal
consenso della gente e si affida agli strumenti
della negoziazione e della concertazione con
le “controparti” (istituzioni parlamentari e di
governo, regionali, aziende dei servizi sanitari,
sociali ed assistenziali, sindaci e assessori).
L’apertura della vertenza con il governo, che
continua a non rispettare un Decreto Ministeriale
del dicembre 2007, si avrà con la manifestazione
di 30.000 pensionati a Roma a Piazza del Popolo
giovedì 11 giugno 2009.
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
9
Primo Piano
Santo spero mi aiuterà sempre a rispondere : “Eccomi”.
Sono nato a Pavullo e ho sempre vissuto qui; da 29 anni
lavoro in banca con mansioni di cassiere.
Da oltre 10 anni partecipo attivamente in parrocchia e soprattutto sono affascinato dalla Parola di Dio, ed è bellissimo scoprire ogni giorno come il messaggio del Vangelo ha
validità ed efficacia anche oggi dopo 2000 anni.
Fu don Gianni Vignocchi ad invitarmi a partecipare ai corsi
base di liturgia che si svolgevano alla sera in parrocchia e poi
a tanti incontri biblici.
Quattro anni fa ho deciso di iscrivermi e seguire le lezioni
dell’Istituto di Scienze Religiose “Ferrini”, trasmesse per videoconferenza.
Tutto ciò ha contribuito ad una formazione teologica e spirituale ora da mettere al servizio della Chiesa, sperando di
riuscire a dimostrare quanto la mia fede è profonda e autentica.
E’ il mese di maggio dedicato alla recita del Santo Rosario,
nella preghiera invocherò Maria Santissima di vegliare insieme a noi il 23 maggio.
Un ringraziamento particolare al mio parroco don Luciano Venturi della Parrocchia S. Vincenzo e S. Anastasio di Monteobizzo,
che pur conoscendomi solo da alcuni anni ha saputo vedere in me
una vocazione sincera.
Mauro Cintori
Confido che il Signore
sarà sempre
al mio fianco
S
ono nato a Benedello, piccola
frazione del comune di Pavullo,
che ho lasciato per il “centro”,
con qualche rimpianto, quando
mi sono sposato. Cresciuto in una famiglia di agricoltori che mi ha trasmesso i
valori cristiani, ho fin da bambino frequentato la parrocchia. Gli anni giovanili
sono stati segnati da varie tappe di formazione e in particolare ricordo
l’entusiasmo del periodo post
conciliare che ho vissuto
molto attivamente, all’interno
della comunità parrocchiale,
grazie alla preziosa guida del
parroco don Angelo Sandri,
con il quale abbiamo operato
per mettere in pratica le innovazioni che il concilio aveva
Antonio Di Rosa
Amatevi l’un l’altro
come io ho amato voi
M
i chiamo Antonio,
ho 45 anni e abito
a Pavullo, sono felicemente sposato
da 19 anni con Filomena e ho
due figli, Alessandro e Francesco,
rispettivamente di 17 e 18 anni.
Sono nato in una famiglia molto
cattolica.
I miei genitori sono stati un esempio di vita retta e veri testimoni di
fede per noi figli. Infatti, fin da piccolo, ho sempre frequentato l’ambiente parrocchiale. Anch’io
ho cercato di tramandare alla
mia famiglia i valori che i
miei genitori mi hanno
trasmesso.
Quando avevo 28 anni, io
e mia moglie, affascinati
dalla vita di San Francesco, siamo entrati a far parte della fraternità del “Terzo Ordine Francescano Secolare”, presso la chiesa
dei Frati Cappuccini di Pavullo, di cui oggi sono ministro. Per
questo, e per molti altri motivi, sono molto legato ai frati e devo
loro molto per la mia crescita spirituale. Fondamentali sono stati
padre Nazareno (oggi è nella gloria del Signore) e padre Lorenzo
che mi hanno dato e insegnato tanto.
Anche i miei figli hanno frequentato la chiesa ed i gruppi parrocchiali fin da piccoli. Mi figlio Alessandro è tutt’ora parte del coro
e anima la messa domenicale suonando l’organo.
Per anni sono stato catechista presso la chiesa parrocchiale San
Bartolomeo. Ho visto crescere molti ragazzi, accompagnandoli
lungo tutto il cammino dal pre comunione al post-cresima e sono tutt’ora in contatto con loro e con le loro famiglie. Abbiamo
fatto un bel percorso ed ho cercato di far capire loro soprattutto
quanto è importante l’amore per il prossimo.
Il nostro percorso è stato incentrato soprattutto sul comandamento che Gesù’ ci ha lasciato “ amatevi l’un l’altro come io ho
amato voi”.
Spesso con i ragazzi facevamo visita agli anziani della casa di
riposo “Francesco e Chiara”, portando loro un piccolo dono, nelle
principali ricorrenze, ma soprattutto cercavamo di portare loro
un sorriso, per dimostrare che non erano soli.
Da sempre sono molto vicino alle persone anziane perché ritengo
che oggi siano le più bisognose e le persone più sole. Spesso faccio loro visita, per scambiare due chiacchiere (a loro piace molto
parlare e a me ascoltare le loro storie), pregare, e ad alcune porto
anche l’Eucarestia.
Lavoro da 21 anni presso una ceramica come responsabile dell’ufficio commerciale e spedizioni. Anche nell’ambiente lavorativo
cerco di fare il possibile per essere testimone di fede e di condotta
cristiana, anche parlando del mio cammino di fede. Tre anni fa
ho iniziato a frequentare la scuola di formazione teologica per
diventare diacono.
Ho deciso di seguire questo percorso su consiglio di alcuni sacerdoti, tra cui don Gianni Vignocchi, ma soprattutto perché è una
vocazione da me molto sentita. Essere diacono significa per me
lasciare tanti falsi idoli che la società attuale ci propone e mettermi il grembiule di servo di Dio.
Ringrazio il signore per il dono della mia vocazione e spero di
portarla avanti sempre con umiltà e carità. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto con la preghiera in tutti questi anni
verso il cammino diaconale.
portato.
Ho 58 anni e da 27 sono sposato con Anna, impiegata; abbiamo
due figlie, Benedetta di 25 anni e Francesca di 18.
Sono imprenditore nel settore grafico. In passato gli impegni lavorativi e familiari non mi hanno permesso di partecipare attivamente alla vita parrocchiale. Con la nascita della mie figlie mi si
è presentata nuovamente l’occasione e il desiderio, mai sopito, di
prendere parte alle iniziative della nostra comunità di San Bartolomeo di Pavullo.
Il mio impegno in parrocchia ha così avuto inizio con la chiamata da parte del parroco don Gianni Vignocchi a diventare ministro straordinario dell’Eucaristia. Ho quindi iniziato, con spirito
di servizio, il cammino che il Signore aveva disegnato per me. In
seguito ho frequentato corsi di formazione organizzati dalla mia
parrocchia e da qualche anno sono responsabile vicariale dei ministri straordinari della Comunione Eucaristica. Incoraggiato da don
Gianni, insieme a un bel gruppo di amici sinceri, sono diventato
accolito e ho iniziato a prestare servizio alle funzioni liturgiche.
La proposta di diventare diacono è arrivata qualche tempo dopo.
Il primo pensiero è stato quello di non esserne all’altezza, di non
esserne degno. Dopo aver lungamente pregato e meditato mi sono
messo nelle mani del Signore e ho iniziato la scuola di teologia.
L’impegno che mi aspetta non mi spaventa perché confido che
il Signore sarà sempre al mio fianco per sostenermi e guidarmi.
Chiedo aiuto a Lui per poter testimoniare sempre, con umiltà e
semplicità, la gioia di essere cristiano.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnato con la preghiera a cominciare dalla mia comunità
parrocchiale che in ogni momento ho sentito sempre vicina, in
particolare don Paolo e don Emilio per i loro incoraggiamenti e
insegnamenti.
Un grazie sincero alla comunità parrocchiale di Verica presso la
quale ho prestato il mio servizio per un anno, dalla quale ho ricevuto un’accoglienza fraterna e dove ho ritrovato il mio primo maestro, don Angelo, che con grande generosità mi ha sapientemente
guidato.
Desidero ringraziare mia moglie che non mi ha mai fatto mancare
il suo appoggio e ha sostenuto con la preghiera, e non solo, la mia
vocazione.
Renzo Biolchini
L’abbraccio amorevole
di Gesù vivo
S
ono un padre di famiglia di 56 anni sposato con Graziella
con cui ho condiviso la gioia del dono di due figli: Tiziana
di 31 anni e Paolo di 27. Grazie a Tiziana, sposata con
Francesco, ora sono anche nonno di Cecilia (2 anni e mezzo) e di Lorenzo (3 mesi). Paolo è seminarista e frequenta il quarto
anno di Teologia.
Ultimogenito di 3 fratelli, sono nato in una famiglia contadina dove ho vissuto la mia giovinezza nel lavoro dei campi. Diplomatomi
in età adulta ho svolto per 25 anni mansioni di tecnico presso un
ente pubblico. Attualmente svolgo la libera professione di geometra a Pavullo.
I miei genitori - buoni, lavoratori, onesti, rispettosi degli altri, attenti ai loro bisogni e con grande senso della famiglia - mi hanno
fatto conoscere i valori della vita e Gesù. Fin da giovanissimo ho
sempre sentito il desiderio di sposarmi e di crescere dei figli.
Dalla nascita di Tiziana e Paolo ho avvertito sempre più l’abbraccio
amorevole di Gesù vivo, presente guida e
conforto in tutti i momenti della vita a
volte non facili.
L’attività svolta in parrocchia come
catechista ed educatore, il frequente
contatto con don Gemello Camellini (ora nella Gloria dei Cieli) col
quale ho collaborato anche alla realizzazione delle opere parrocchiali,
il continuato incontro con ragazzi
e giovani, hanno aumentato il desiderio di fare sempre più “qualcosa di
buono” nella vita.
Il germe posto dai miei genitori ha radicato e preso forma
verso una concreta attenzione alle persone bisognose di
aiuto - specie se giovani - e
al graduale abbandono fra le
braccia di Dio misericordioso.
Con il supporto di Graziella e dei figli si è svolto così il cammino
verso il diaconato, integrato con la frequenza della Scuola Teologica e con piccoli servizi svolti presso le parrocchie di Riccò, Pazzano,
Monfestino e Granarolo che mi hanno arricchito nella fede.
Dopo l’ordinazione continuerò il cammino per capire ciò che il
Signore mi sta chiedendo e cercherò di rendermi sempre più disponibile a servirlo nei modi che Lui vorrà, pur consapevole dei
miei limiti e della costante necessità di appoggiarmi alla Sua mano
amorevole e provvidente.
Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto, in particolare la mia famiglia, la mia parrocchia, don Gemello, don Gianni Vignocchi, don Franco Mislei e don Luciano Venturi ora mio
parroco.
Gilberto De Angelis
Forza e speranza per
proseguire il cammino
M
i chiamo Gilberto, ho
50 anni, sono sposato con Giuliana dal
1987; abbiamo tre figli Lucia (20 anni) Marco (17 anni)
ed Andrea (11 anni). Svolgo la mia
attività lavorativa presso un Istituto
di Credito a Pavullo. Frequento la
parrocchia dai primi anni ‘70, quando
venne a Pavullo, come cappellano, don
Romeo Venturelli che mi fece apprezzare, con incontri e campeggi,
il valore dello stare insieme e
del vivere in parrocchia.
Altro incontro importante è
stato quello con don Gianni Braglia che mi coinvolse
maggiormente, come ministro straordinario della comunione Eucaristica, esperienza preziosa che vivo tutt’ora e che mi da la possibilità di venire a contatto
con persone sofferenti che, ogni giorno, con grande fede e serenità
portano la loro croce e dalle quali ricevo molto.
Il mio cammino è poi proseguito con don Gianni Vignocchi che
mi ha fatto capire in modo più profondo quanto sia importante e
bello mettersi al servizio degli altri. Nel 2004 sono stato istituito
accolito; nel 2006 don Gianni, viste le necessità della parrocchia,
mi ha proposto il cammino diaconale. Sono stato proposto come candidato diacono e don Fabrizio Rinaldi, allora cappellano
a Pavullo, mi ha incitato e sostenuto in questa scelta, sebbene mi
sentissi inadeguato. Nel mio percorso sono stato sorretto dall’aiuto
fondamentale, oltre che di mia moglie che dopo aver acconsentito
mi ha affiancato in ciò che stavo compiendo, anche dal gruppo
sposi col quale, da alcuni anni, condivido una arricchente esperienza di Lectio Divina. Ringrazio di cuore l’attuale parroco don
Paolo Soliani, tutti i parrocchiani che mi sono stati vicini con le
preghiere, la parrocchia di Lama Mocogno dove ho prestato il mio
servizio domenicale nell’anno di tirocinio ed in particolare il diacono Gino Vedovelli.
Il servizio che mi accingo a prestare suscita in me, devo confessarlo, un po’ di trepidazione, ma sono anche certo che il Signore
non mi farà mancare il suo aiuto, dandomi forza e speranza per
proseguire il mio cammino.
10
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
dalla Città
La piazza
in una mano
A giugno e luglio incontri
per promuovere lo spazio pubblico
• Giulia Vellani
L
e associazioni Fusorari Viaggi &
Esperienze e Ugur
Uluocak Maya, con
il patrocinio ed il contributo
della Circoscrizione 1, della
Facoltà di Lettere e Filosofia
e dell’Università di Modena
e Reggio Emilia organizzano “La piazza in una mano”,
due mesi di incontri a giugno e luglio per promuovere
lo spazio pubblico, l’incontro con le diversità e l’incontro tra generazioni. Sono
in programma nell’ambito
dell’iniziativa, in p.le Torti
- angolo Via Selmi, numerosi appuntamenti musicali,
di teatro, lettere, arte e viaggi, tutti gratuiti. Di seguito
il programma: giovedì 4 giugno alle 21.30
“La donna nelle Sacre
Scritture”, con Erri De
Luca; giovedì 11 giugno
alle 21.30 “Quell’anno senza inverno”, incontro con
Claudio Ansaloni, Laura
Franchetto; mercoledì 17
giugno, alle 21.30 presso il
Teatro dei Venti, “Il Tempo
dei Migranti”, concertazione
teatrale-musicale attraverso
il tempo della migrazione,
emigrazione, immigrazione,
regia di Stefano Tè - testi
di Salvatore Sofia; mercoledì 1 luglio alle 21.30 “Faber
Noster, Cantando Fabrizio
De André”, si esibisce questa
giovane band in omaggio a
Fabrizio De André; mercoledì 8 luglio alle 21.30 “Stupido Risiko, Una geografia di
Giochi e spettacoli alla scoperta dell’acqua
VII Festa dell’acqua
al Parco Ferrari
di Modena
M
guerra”, spettacolo di Emergency
di Patrizia Pasqui, con
Mario Spallino; mercoledì 15
luglio alle 21.30 “Perla Nera”, con Rosana Crispin Da
Costa, un viaggio nelle suggestioni del Brasile con Emiliano Vernizzi (sax e flauto),
Claudio Tuma (chitarra), Givorgio Pentolini (installazioni artistiche).
Per informazioni:
Fusorari, tel. 059 4270436,
[email protected],
www.fusorari.it.
Il 23 e 24 maggio in una cornice da sogno
odena,
città
estense adagiata tra i fiumi
Secchia e Panaro, propone la settima edizione della “Festa dell’Acqua”
in programma domenica 24
maggio presso il Parco Ferrari. L’iniziativa si articola in
mostre, animazioni, laboratori tematici e di informazione
per promuovere fra i cittadini
il valore dell’acqua come bene
comune dell’umanità e come
risorsa insostituibile di cui
tutti dovrebbero prendersi
cura.
L’obiettivo è quello di avvicinare i cittadini di tutte le
età alle caratteristiche ambientali, sociali e simboliche
dell’acqua. Nell’ambito della
festa, la soc. coop La Luma-
ca gestirà dalle 15 alle 19 i punti
informativi di Hera Modena e
dell’agenzia per i servizi pubblici modenesi ATO4 Modena
con i propri esperti comunicatori
ambientali, che distribuiranno
materiali informativi sull’acqua e sul risparmio idrico e
risponderanno alle domande
relative alle modalità di riduzione degli sprechi.
Divertimento assicurato per
i più piccini con Lady Gocciolina, la graziosa ‘goccia
d’acqua’ conosciuta dai tanti
bambini modenesi che durante l’anno scolastico hanno partecipato al progetto
didattico “Acqua in gioco”,
curato da La Lumaca per
conto di ATO4 Modena al
fine di sensibilizzare i bambini delle scuole primarie e le
loro famiglie sull’importanza
dell’acqua come risorsa.
Per informazioni:
la lumaca soc.coop.,
n° verde 800.855811,
[email protected].
Festa del volley il 24 maggio
Tavole fiorite a Villa Forni S. Faustino:
I
l Baule della Nonna e Garden Club Modena organizzano per sabato 23 e domenica 24 maggio, dalle 10 alle 12 e dalle
15 alle 19, l’iniziativa “Tavole fiorite a
Villa Forni”.
Una cornice da sogno per tavole apparecchia-
te con garbo dal gruppo decoratrici floreali e
allieve della scuola Siaf - sezione di Modena, allestite presso Villa Forni in strada Cognento n. 127. Il ricavato della vendita del
tovagliato andrà alle opere della parrocchia
di San Benedetto. Ingresso libero.
Concerto del coro Folk S. Lazzaro e Montecuccoli
Una rosa per l’Africa
L
a circoscrizione 1 assieme alla Confraternita di San Sebastiano presentano domenica 24 maggio, alle ore 17 presso la
Chiesa di Santa Maria della Pomposa, la
settima edizione del concerto “Rosa Mistica,
una rosa per l’Africa”. Con la partecipazione
del coro Folk S. Lazzaro, dirige don Ezio
Nicioli, all’organo Simone Guaitoli, e del
coro Montecuccoli, con i direttori Alberto
Ambram e Massimo Orlandini, che eseguiranno un insieme di brani della tradizione mariana nel canto e nella recita quotidiana.
Voce recitante e presentazione Franca Lovino.
Seguirà la benedizione delle rose, secondo l’antica tradizione della festa di S. Rita. Ingresso libero.
L’offerta libera a seguito del concerto sarà devoluta
all’associazione “Africa nel cuore”.
Parrocchia S. Agostino e S. Barnaba
Tutti ai campi estivi
L
La parrocchia di S. Agostino e S. Barnaba organizza per l’estate numerosi campeggi dedicati ai più giovani. Ecco tutte le date: dal 22 al 28 giugno per i ragazzi delle classi II elementare e I media; dal 28 giugno al 5 luglio per le classi
II – III media; dal 28 giugno al 5 luglio per le classi I e II superiore: dal 17 al
24 luglio per le classi III – V superiore.
Per informazioni: [email protected].
Invictaday 2009
D
• Claudio Andreoli
omenica 24 maggio, presso la palestra
della parrocchia di S. Faustino: “Invictaday 2009”, grande festa del volley
organizzata dalla società sportiva
Invicta Pallavolo. Santa Messa alle ore 10 e
poi tutti assieme a festeggiare nella palestra
per un torneo di minivolley aperto a tutti i
bambini e bambine per far conoscere la pallavolo tra i più piccoli. Nel pomeriggio grande
partita no-stop tra squadre miste di atleti,
genitori, allenatori e tutti quanti vorranno esibirsi in palestra indossando
la maglietta ricordo dell’evento.
A seguire, pizza e dolci per tutti
ed estrazione dei biglietti della
grande lotteria a premi.
Alle Olimpiadi dell’automazione industriale
Terzo posto
per l’Iti Corni
L
a classe V C Elettronica e Telecomunicazioni dell’Istituto Tecnico Industriale “F. Corni”,
coordinata dai professori Claudio Ferrari ed Enrico Artioli, si è classificata terza alla I
edizione nazionale delle “Olimpiadi dell’automazione industriale”.
Il progetto presentato ha riguardato la realizzazione di un sistema di domotica per il
controllo automatico della temperatura, che consente di impostare, attraverso touch panel, la
temperatura desiderata in un dato ambiente garantendo inoltre il mantenimento di tale temperatura anche in presenza di disturbi o alterazioni. Il sistema è inoltre in grado di segnalare su
cellulare tramite sms l’insorgenza di problemi o malfunzionamenti.
Il progetto dell’Iti Corni ha inoltre vinto un premio del valore di 4 mila euro che consentirà di
integrare l’allestimento del laboratorio di automazione industriale dell’istituto tecnico, uno dei
più avanzati in Italia.
Il progetto rientra in un più ampio contesto di sviluppo sulla domotica, contesto in cui l’Iti Corni
collabora con realtà locali e internazionali (istituti tecnici di Belgio, Finlandia, Germania, Ungheria e Repubblica Ceca); queste ultime saranno in visita a Modena il prossimo mese di ottobre.
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
dalla Pianura
Ritrovo
di famiglie
Nonantola:
40 coppie ricordano
gli anniversari
di matrimonio
I
eri 10 maggio a Nonantola si è svolto la tradizionale festa della famiglia.
Si è voluto festeggiare
con una solenne cerimonia le
coppie che ricordavano il 1°,
il 25°, il 50° e oltre anniversari
di matrimonio. I festeggiati,
quasi quaranta coppie, hanno
potuto assistere alla S. Messa,
e rinnovare la promessa in
un’Abbazia gremita di persone, accorse per far festa. Dopo
la solenne cerimonia celebrata
dal parroco don Paolo Notari,
Festa nel verde
A Villanova - S. Pancrazio fine anno con i ragazzi del catechismo
• Franco Mantovi
sono state consegnate ai festeggiati una pergamena ricordo
della giornata. Poi, nei giardini
abbaziali, sono continuati i festeggiamenti con canti, musica,
pizzette, tramezzini e qualche
bicchiere di vino.
Sul calar del sole si è passati
al fatidico taglio della torta, e
quindi tutti in posa per le foto
di rito. Veramente una bella festa, con grande partecipazione,
di famiglie che hanno sentito il
bisogno di festeggiare e stare assieme in un convivio comune, in
una giornata calda e assolata.
Il comitato organizzatore ringrazia quanti si sono adoperati
per dare il loro contributo
perché la festa riuscisse, in particolar modo al gruppo S. Benedetto.
F
esta all’aria aperta per
tutti (scolari, insegnanti, genitori e nonni al
seguito) nella mattinata di domenica 17 maggio nel
Parco della Pace, tenacemente
voluto con alberi, siepi e fontane
ornamentali da don Sesto Serri e dislocato (quasi sull’argine
del Secchia) a lato della chiesa
di S.Bartolomeo a Villanova.
In particolare, dopo un momento di riflessione davanti al
monumento alla Sacra Famiglia
(con il Bambinello fra Maria e
Giuseppe, realizzato in terracotta dalla professoressa sassolese
Nella Pini, toccherà agli scolari
di Villanova-San Pancrazio che
frequentano la scuole di catechismo, quasi un’ottantina, tutti fra
11
i sei ed i dodici anni, esibirsi
in piena libertà, singolarmente
od in piccoli cori. Coordinatori della “ festa nel verde” i
docenti di catechismo accanto
al prevosto don Geraldo Gomes guidati dal maestro Paolo
Zanni, docente e sociologo
sperimentato. Quindi, grazie
alle “dolci sorprese” ammanite dalle rezdòre della comunità, ci saranno leccornie e
bombons per tutti; da gustare
liberamente nel segno della
tradizione contadina.
Medicina
Malattie del fegato, passi in avanti
Al via una raccolta fondi per acquistare un innovativo strumento diagnostico
• Luigi Vaccari
G
rassi in eccesso, alcol, merendine e snack fuori orario. Sono questi i maggiori imputati di una patologia emergente,
il fegato grasso. Oggi con un´ecografia ad alta definizione
che si chiama Fibroscan (elastografia ultrasonografica)
è possibile ottenere una diagnosi veloce e sicura. In occasione delle
settimane di prevenzione delle malattie del fegato dal 9 al 30 maggio,
l’associazione Amici del Fegato Onlus, in collaborazione con l’Azienda
Usl di Modena, promuove una campagna di prevenzione della salute
con incontri e punti informativi ed una raccolta fondi per acquistare
l’apparecchiatura medica, del costo di 80 mila euro, che verrà collocata
nel distretto sanitario di Carpi e sarà a disposizione di tutti i cittadini
della provincia di Modena. L´esame è di semplice esecuzione e non
si discosta dalla normale ecografia, non è invasivo né doloroso, può
essere ripetuto ed è di rapida esecuzione e consente di ridurre il ricorso
alla più fastidiosa biopsia, ovvero al prelievo di parte del tessuto del
fegato eseguito in anestesia locale. “La sonda dell’apparecchiatura spiega il dott. Stefano Bellentani, direttore del Centro Studi Fegato
dell’Azienda Usl di Modena - si appoggia sul torace del paziente ed
emette un´onda elastica a bassa frequenza come se fosse un suono, la cui velocità di propagazione varia a seconda della maggiore o
minore presenza di fibrosi. Un computer elabora i dati rilevati dal
grafico proiettando poi sullo schermo il valore ottenuto. L’esame è
indicato per pazienti che hanno una malattia del fegato che comporta un rischio di fibrosi e di cirrosi e potrebbe diventare l’esame di
routine per coloro che soffrono di epatite cronica proprio per capire
se la malattia sta evolvendo o no in cirrosi”. Al Centro commerciale
‘Il Borgogioioso’ di Carpi per tutta la giornata di sabato 23 maggio
medici specialisti saranno gratuitamente a disposizione dei cittadini
interessati a controllare lo stato di salute del proprio fegato mediante l’analisi di una goccia di sangue ottenuta con la semplice puntura
di un dito e per fornire informazioni e consigli. La risposta del test
è disponibile in pochi minuti e nel caso verranno date indicazioni
su ulteriori controlli da effettuare. Si potrà inoltre osservare da vicino il funzionamento del Fibroscan, contribuendo liberamente alla
raccolta fondi per l’acquisto. É inoltre possibile effettuare donazioni
mediante carta di credito, sul sito dell’associazione Amici del Fegato www.amicidelfegato.it oppure con bonifico sul conto corrente
dell’associazione c/o Banca Popolare Emilia Romagna - Campogalliano (Mo) Iban IT13 P053 8766 6700 0000 1400852.
I sacerdoti
aiutano tutti.
tutti.
sacerdoti aiutano
Aiuta tutti ii sacerdoti.
sacerdoti.
Ognigiorno
giorno 38
38 mila
mila sacerdoti
sacerdoti diocesani
diocesani annunciano
offrendo
a tutti
carità,
Ogni
annunciano ilil Vangelo
Vangelonelle
nelleparrocchie
parrocchietratrala lagente,
gente,
offrendo
a tutti
carità,
confortoeesperanza.
speranza. Per
Per continuare
continuare la
concreto:
di di
un’offerta
perper
il il
conforto
la loro
loro missione,
missione, hanno
hannobisogno
bisognoanche
anchedel
deltuo
tuoaiuto
aiuto
concreto:
un’offerta
sostentamento
dei
sacerdoti.
Queste
offerte
arrivano
all’Istituto
Centrale
Sostentamento
Clero
e
vengono
distribuite
tra
sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra
tuttii isacerdoti,
sacerdoti, specialmente
specialmente aa quelli
quelli delle
così
sulla
generosità
di tutti.
tutti
delle comunità
comunità più
piùbisognose,
bisognose,che
chepossono
possonocontare
contare
così
sulla
generosità
di tutti.
o ss tt rr ii s
sa
ee
r ri li lb e
OOffffeerrttee ppeerr ii nno
a cc ee rrddoottii.. U
Unn ssoosstteeggnnoo aammool tl it ipp
bn
e en ed id ti uttut ti .t i .
Peroffrire
offrire ilil tuo
tuo contributo
contributo hai
Per
hai aa disposizione
disposizione
4
modalità:
4 modalità:
• Conto corrente postale n° 57803009
• Conto corrente postale n° 57803009
• Carte di credito: circuito chiamando
• Carte di credito: circuito chiamando
il numero verde 800.82.50.00 o via internet
il numero verde 800.82.50.00 o via internet
www.offertesacerdoti.it
www.offertesacerdoti.it
• Bonifico bancario presso le principali banche italiane
• •Bonifico
bancario presso le principali banche italiane
Direttamente presso l’Istituto Sostentamento
• Direttamente
presso
l’Istituto Sostentamento
Clero della tua
diocesi.
Clero della tua diocesi.
L’offerta
L’offertaèèdeducibile:
deducibile:
Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale
Per chi vuole, le offerte versate a favore dell’Istituto Centrale
Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo
Sostentamento Clero sono deducibili fino ad un massimo
di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo ai
di 1032,91 euro annui dal proprio reddito complessivo ai
fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali.
fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali.
Per maggiori informazioni consulta il sito
Per maggiori informazioni consulta il sito
www.offertesacerdoti.it
www.offertesacerdoti.it
C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a
C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a
12
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
dalla Pedemontana
Il recupero della Pieve
E’arrivato
l’ok delle
istituzioni per la
ristrutturazione
della Pieve
medioevale di
Colombaro
• MARCELLA CALUZZI
L
a parrocchiale di
San Giacomo a
Colombaro, con
i suoi oltre 900
anni di storia, rappresenta
il complesso architettonico
più antico del territorio formiginese. Per questo non
può che essere accolto positivamente l’accordo firmato
nelle scorse settimane dai
comuni di Modena e Formigine e dalla parrocchia di
Colombaro in base al quale
il comune di Modena affida a quello di Formigine le
competenze e la gestione
dei lavori di riqualificazione
dell’antica Pieve.
“Già due anni fa – spiega
don Riccardo Fangarezzi, parroco di Colombaro
– avevamo segnalato a entrambi i comuni i danni, parecchio seri, che avevamo
riscontrato alla pavimentazione di arenaria della chiesa
e anche alla canonica. La parrocchia, che gode di usufrutto
perpetuo su questa antica abbazia, svolge regolarmente le
attività di manutenzione ordinaria necessarie ma purtroppo
i danni che abbiamo rilevato
richiedono interventi molto
complessi di carattere straordinario, per questo abbiamo
fatto appello al comune di
Modena, proprietario dell’area
al 90% e a quello di Formigine che assieme alla parrocchia
possiede la restante porzione
della Pieve. E’ passato un po’
di tempo, ora con la firma del
protocollo i lavori dovrebbero avere inizio. Si tratta in
particolare di lavori murari,
di risanamento perimetrale
dell’area e di ristrutturazione
della zona antistante la chiesa,
in complesso sarà un restauro
scientifico del paramento”.
Le prime tracce storiche che
abbiamo della Pieve di Colombaro risalgono all’inizio
del XII, quando in un documento ufficiale si parla
dell’abbazia matildica di San
Giacomo dipendente dal monastero benedettino di Santa
Maria di Marola, in provincia
di Reggio Emilia, dalla quale
i monaci di Colombaro tentarono in vari modi di distaccarsi.
All’epoca l’area era costituita
dall’antica chiesa in stile romanico, dal convento, da un
ospedale e da un ospizio che
accoglieva i pellegrini che si
fecero sempre più numerosi
tanto che nel ‘400 l’abbazia
e la sua comunità religiosa
divennero tra le più influenti
del tempo. A questo periodo risalgono alcuni affreschi
commissionati
dall’allora
commendatario di Colombaro, mentre è nel ‘600 che
la comunità religiosa diventa
parrocchia. Al giorno d’oggi
la chiesa parrocchiale di San
Giacomo conserva alcuni
Castelvetro
Maggio fioranese
Sagra dei ss. Senesio e Teopompo
Dal 15 al 21 maggio Castelvetro festeggia i suoi santi patroni
E
elementi dell’epoca romanica
come il paramento lapideo
esterno in conci squadrati di
arenaria (che sarà oggetto della prossima ristrutturazione) e
una piccola bifora il cui capitello è decorato a foglie. Del
1700 sono invece l’immagine
di San Giacomo Apostolo
e l’altare a intarsio marmoreo che si trovano all’interno
dell’edificio.
La facciata ha subìto invece
un rifacimento completo nel
• m.c.
’ ormai giunta alla
sua terza edizione
la Sagra dei santi
Senesio
e
Teopompo, patroni
della parrocchia di
Castelvetro, che prenderà il via venerdì 15
per concludersi giovedì 21 maggio, data
della festività patronale. Le celebrazioni
verranno inaugurate
da un incontro presso
la chiesa parrocchiale
dal titolo ‘Dal rinascimento all’Ottocento:
i dipinti della Parrocchiale di Castelvetro’
durante il quale lo
storico dell’arte Giuseppe
Bernardoni
analizzerà le opere
d’arte contenute nella
chiesa patronale. Il 16
maggio si proseguirà
con la rappresentazione teatrale ‘I giaroun dal Guer’ mentre
domenica 17 si chiuderà l’anno
catechistico. Il 21 maggio una
solenne celebrazione festeggerà invece i due santi patroni
di Castelvetro, Senesio e Teo-
pompo, la cui storia è leggendaria: Teopompo era vescovo
di Nicomedia all’epoca delle
persecuzioni di Diocleziano
ai cristiani nel III d.c e venne
sottoposto a diverse
torture rimanendo
illeso. Il giudice allora per dimostrare
che questi prodigi
potevano
essere
compiuti anche da
non cristiani chiamò il celebre mago Teona che però
nella sfida rimase
sconfitto, si convertì al cristianesimo e
venne battezzato
dal vescovo con il
nome di Senesio.
Entrambi furono
in seguito martirizzati, Teopompo
per decapitazione
mentre
Senesio
venne sepolto vivo
e dal 911 le loro
spoglie si trovano
nell’abbazia di Nonantola.
Bettazzi
incontra Fiorano
S
arà con mons. Luigi Bettazzi il prossimo appuntamento con ‘Fiorano
incontra gli autori’, rassegna
culturale promossa da comune, comitato ‘Fiorano in festa’ e
Lapam nell’ambito del ‘Maggio fioranese’. Dopo l’incontro
di domenica 10 con Mario
Melazzini che ha presentato
il suo libro ‘Ma che cosa ho
di diverso? Conversazioni sul
dolore, la malattia e la vita’,
domenica 17 maggio sarà la
volta di mons. Luigi Bettazzi,
vescovo emerito di Ivrea, in
passato presidente nazionale e
internazionale di Pax Christi
e protagonista di moltissime
vicende capitali dello scorso
secolo, tra cui il Concilio Vaticano II, di cui fu il più giovane
partecipante. L’appuntamento
con Bettazzi, che si terrà come gli altri al teatro Astoria di
Fiorano alle 11, avrà al centro
dibattiti e riflessioni sui rapporti tra le diverse confessioni
religiose e il mondo laico, inoltre Bettazzi presenterà il suo
ultimo libro ‘In dialogo con i
lontani. Memorie e riflessioni
di un vescovo un po’ laico’.
1963 e così anche gli elementi barocchi che si erano
sovrapposti ai precedenti romanici. Nell’edificio a fianco della chiesa parrocchiale
è ancora possibile sorgere
tracce dell’antico monastero
benedettino, come alcune
porzioni di muro in pietra
squadrata e una bassa finestrella bifora la cui colonna
sorregge due archetti, scolpiti in un unico blocco di
arenaria.
Nostro Tempo:
Settimanale cattolico modenese
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Redazione via Formigina, 319 Modena
[email protected]
Realizzazione e impaginazione: MediaMo – Moka
Direttore responsabile: Stefano Malagoli
Coordinatore di redazione: Paolo Seghedoni
In redazione: don Marco Bazzani, Marcella Caluzzi , Giancarlo
Cappellini, Andrea Cavallini, Mariapia Cavani, Manuela Fiorini,
don Gianni Gherardi, Simone Lazzaretti, don Nardo Masetti,
don Massimo Nardello, Giulia Vellani
Comitato editoriale: mons. Paolo Losavio, don Giacomo
Morandi, padre Lorenzo Prezzi, don Giuliano Gazzetti, Rosanna
Arletti, Egidio Iotti
Hanno collaborato: Claudio Andreoli, Luigi Benedetti, Renzo
Biolchini, Francesco Bonini, Anna Cavazzuti, Mauro Cintori,
Gilberto de Angelis, Antonio di Rosa, Franco Mantovi, Andrea
Marsanich, Maria Pia e Giovanni Rompianesi, don Gabriele
Semprebon, Giustino Torrei, Annachiara Vincetti, don Giacomo
Violi, Fabio Zavattaro
Fotografie: archivio Diocesi, MediaMo, Moka, Sir
Stampa: Società Editrice Lombarda (Cremona)
stampato in n° 2200 copie
Progetto grafico: Sergio Bezzanti
Amministrazione: Curia Arcivescovile via s. Eufemia,13 Modena:
Registrazione Tribunale di Modena n.333 del 19-9-57
Iscritto all’Albo Nazionale della Stampa n.00736 vol.8
Settimanale aderente alla FISC (Federazione Italiana
Settimanali Cattolici) Associato all’Unione Stampa Periodica
Italiana
Abbonamento annuale 43 euro – Versamenti sul conto corrente
postale n. 14614416 – Nostro Tempo – casella postale 357
Modena 3
Per la pubblicità su Nostro Tempo contattare MediaMo
Tel 059/350269 – fax 059/347326
[email protected]
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
13
dall’Appennino
Due artisti con la montagna
nel cuore
A Pavullo
un incontro
dedicato al
romanzo
Zebio Còtal di
Guido Cavani,
illustrato dalle
opere
di Gino Covili
• giancarlo cappellini
U
n incontro fra
un grande scrittore modenese
e un altrettanto
valente pittore di Pavullo,
entrambi capaci, attraverso la loro arte, di dar vita
Polinago
Un patto
per il santuario
Le ‘querce’ della
Val Rossenna
Intesa tra il versante modenese
e quello toscano per il rilancio
turistico della zona
• FRANCO MANTOVI
A
mbiente inconsueto, la storica casa-canonica annessa al santuario
matildico di S.Pellegrino in Alpe
(stretta fra Frassinoro e Castiglione di Garfagnana), per la firma di un protocollo di intesa per la realizzazione di opere di
conservazione e promozione del territorio.
Testimone e ospitante il venerando canonico
don Dino Bertozzi, ultra ottantenne parroco
e custode del santuario che contiene l’urna
dei santi Pellegrino e Bianco.
Lassù, nella terra di confine, i vertici amministrativi delle Comunità Montana Modena Ovest e della Garfagnana-Lucchesia ed
esponenti dei comuni dei versanti opposti
hanno siglato una intesa che si prefigge di
migliore la fruibilità turistica del santuario,
recuperando il sistema ambientale ed il paesaggio. Si opererà per sistemare le strade di
accesso, specialmente i due versanti della via
Vandelli, strada ducale del ‘700, dotandola
di cartelli lungo il percorso e di dettagliata
illustrazione, compresa la piazza del centro
storico interregionale. In particolare si intende curare la strada del Saltello (sotto il
Monte Albano, posto a 1700 metri di altitudine, appena oltre il Passo delle Radici) e
significativamente il “Giro del diavolo” dove
sono dislocate le pietre ed i sassi di fiume che
i pellegrini e i devoti hanno portato fin lassù
con grande fatica a scopo religioso-penitenziale, nel corso di tanti secoli.
Sisto Mucci e Beppe Caselli,
nati nel 1906, sono scomparsi
a poche ore l’uno dall’altro
di Pavullo, in collaborazione, oltre che con la stessa
CoviliArte, con l’amministrazione comunale di
Pavullo, gli istituti Cavazzi-Sorbelli e Marconi e il
sistema bibliotecario del
Frignano. Sono stati letti brani di Zebio Còtal,
da parte degli alunni del
gruppo teatrale CavazziSorbelli, intervallati dagli
interventi del prof. Werther Romani e del prof.
Fabio Marri.
Hanno partecipato circa
380 studenti degli istituti
superiori Cavazzi-Sorbelli
e Marconi e sono state proiettate le immagini
di opere del ciclo “Zebio
Còtal” di Gino Covili.
Il 7 e l’8 maggio, infine,
nell’atrio dell’Istituto Cavazzi-Sorbelli sono state
esposte quattro opere di
Covili, mentre nell’atrio
del teatro erano a disposizione i volumi della collana di lettere e arti della
CoviliArte.
Conto ZeroNet
il conto corrente on-line di BPER
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso ogni filiale della Banca o sul sito web www.bper.it - maggio 2008
San Pellegrino in Alpe
a personaggi che sono entrati nel vissuto della gente di
montagna, che in essi si ritova pienamente.
E’ stato questo il tema
dell’iniziativa svoltasi nei
giorni scorsi a Pavullo, nel
teatro Mac Mazzieri, durante
la quale si è parlato di Guido
Cavani, scrittore modenese,
autore del celebre romanzo
Zebio Còtal, ambientato a
Pazzano di Serramazzoni e
di Gino Covili, l’artista pavullese che, ispirandosi al
libro, ha dipinto un ciclo di
36 tavole.
I due uomini di cultura non
si conobbero durante la loro vita e quello di Pavullo,
quindi, è stato una specie di
incontro postumo fra i due,
che già, comunque, convivono nella nuova edizione del
romanzo, pubblicata da CoviliArte e illustrata proprio
dai quadri di Gino Covili.
L’iniziativa, aperta a tutti,
era organizzata dalla biblioteca dell’istituto scolastico
superiore Cavazzi-Sorbelli
• F.M.
N
ell’arco di poche ore se ne sono
andati per sempre due ‘patriarchi
delle campagne di Val Rossenna’. Si tratta di Sisto Mucci (che
era nato 15 febbraio 1906) e Beppe Caselli
(nato il 5 maggio1906). Il primo era venuto
al mondo e vissuto poi sempre alla “Ceppatella”, minuscola borgata nelle campagne di
Cassàno sulla sponda destra del Rossenna;
l’altro, sulla riva opposta del torrente a Moràno. Erano amici dal tempo delle elementari (frequentate due anni solamente), poi
faticando nei campi sempre al lavoro sodo,
giorno e notte, per allevare figli e figlie e “sistemarli” . Unico momento di respiro parziale (“lo stallino non chiude mai”) soltanto in
occasione delle feste comandate, frequentate puntualmente nella chiesa e nel piazzale,
sempre all’ombra del campanile. L’estremo
saluto nel pomeriggio del primo maggio, con
un duplice rito celebrato dal parroco di Polinago don Paolo Fratti.
In due momenti successivi: l’uno all’oratorio
di via San Martino (Cassàno bassa) e l’altro
nelle chiesa di S.Pietro a Moràno. Due folti
gruppi di parenti, amici ed estimatori hanno
seguito i feretri fino al grande camposanto
comunale, all’ombra del Torrione cinquecentesco in centro. Polinago tutta, in un giorno
solo, ha visto scomparire due vere e proprie
‘querce ultrasecolari’, persone esemplari degne del rispetto e della stima di tutti.
il tuo conto è ovunque
gratuito, veloce, semplice
www.bper.it
14
I.R. AVVISO SACRO
GRAFICA: AC&P SRL | AURELIO CANDIDO & PARTNERS
Domenica 17 maggio 2009
In collaborazione con Nostro Tempo, settimanale cattolico modenese
NostroTempo
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Cultura
15
Appuntamenti
I“Sei secoli di Storia” Primavera
nell’arte
della Biblioteca Estense
Fino al 30 maggio, una mostra ne racconta la nascita
e le vicende fino ai giorni nostri
• Manuela Fiorini
C
i sono i
preziosi
codici miniati
del X secolo, che costituiscono
il
nucleo principale dell’Antico
Fondo
Estense,
il
Messale
e
la Bibbia di
Borso D’Este,
il Breviario di
Ercole I, ma-
noscritti e stampe musicali
dei Seicento e del Settecento,
incunaboli e cinquecentine.
Con la mostra “Sei secoli di
storia”, in esposizione fino
al 30 maggio, presso la Sala Campori della Biblioteca
Estense Universitaria, in Largo Sant’Agostino 337, viene
presentato il lungo cammino
compiuto dalla Biblioteca
Estense, dalla sua fondazione, nel XIV secolo, ai giorni
nostri. I pezzi, scelti tra i più
significativi e cronologicamente compresi tra il X e il
XX secolo, testimoniano lo
sviluppo dell’Antico Fondo Estense ed attestano la
costante vivacità della Biblioteca anche dopo l’Unità
d’Italia. Soprattutto, a partire
dai primi anni del Novecento,
quando importanti raccolte di
collezionisti modenesi hanno
arricchito la già preziosa dotazione dei duchi.
Con il passaggio della biblioteca allo Stato Italiano nasce,
dunque, una tradizione che
prosegue nel tempo fino ai
giorni nostri, in cui l’incremento del patrimonio è determinato dagli acquisti, dal
deposito permanente di fondi
manoscritti e a stampa, dalle
donazioni, dal deposito legale
di cui l’Estense è destinataria
per la provincia di Modena
fin dall’Unità d’Italia.
La rassegna procede secondo
l’ordine cronologico all’interno dei singoli fondi e per
tipologie di materiale, esponendo quei pezzi che più di
altri rappresentano la Biblioteca Estense. Per la prima
volta, è esposta un’interessante lettera di Gabriele D’Annunzio, conservata nel fondo
Ruggero Balli, di recente acquisizione.
Chiude la mostra una rassegna di fotografie estratte dai
fondi Gian Battista Amici,
Vincenzo Maestri e Arsenio
Crespellani.
Info
“Sei secoli di storia”
Sala Campori presso Biblioteca Estense Universitaria,
Largo S.Agostino, 337 - Tel. 059/239530
Orario: da lunedì a sabato ore 8.30-13.
Chiuso domenica e festivi
Ingresso gratuito
Un corso tra arte e storia per conoscere alcune
importanti figure femminili del Medioevo
Inaugurato un atelier grazie ai contributi
comunali per la riqualificazione
delle Zona Tempio
Ritratti di donne Avia Pervia,
fucina di artisti
U
• M.F.
n viaggio alla scoperta
della vita e delle opere
di alcune donne che,
con le loro scelte di vita indipendenti e originali, hanno saputo dare vita a fenomeni
storici, religiosi ed artistici di
rilievo. A queste straordinarie figure femminili è dedicato il corso di storia dell’arte “Femineae
Imagines. Biografie illustrate di
donne del Mediovo”, promosso
dall’Istituto Filosofico di Studi
Tomistici.
Articolato in cinque lezioni,
si propone di illustrare la condizione
femminile
nel
periodo storico medievale e di presentare alcune figure
femminili di im-
portanza rilevante, incontrando
le persone che anche se hanno
conosciuto ed analizzando da
vicino le opere d’arte di cui sono state ispiratrici.. Inoltre, attraverso lo studio ravvicinato e
puntuale di edifici, cicli scultorei, miniature e prodotti di arte
orafa sarà possibile osservare
quanto, ai giorni nostri, è rimasto della loro opera e di come
essa si sia trasformata attraverso
i secoli. Il ciclo di lezioni, tenute da Giovanna Caselgrandi, si
tiene presso la sede dell’istituto
di Studi Tomistici, in Strada San
Cataldo 97.
Sabato 16 maggio, dalle 9 alle 11, si parlerà di “Medioevo:
un’epoca nuova tra Oriente ed
Occidente”. Sabato 23 maggio, dalle 9 alle 13, si potranno
conoscere “Le grandi regine e
le sante: Clotilde, Genoveffa, Radegonda, Batilde”.
L’ultima lezione, in data
da stabilirsi, presenterà,
invece, al pubblico “Le
grandi badesse: Matilde
e Teofano di Essen”. La
quota di partecipazione al
corso è di 50 euro a persona.
S
i chiama Avia Pervia
ed ha sede in via Paolo
Ferrari 51/A, il nuovo
spazio dedicato all’arte
e realizzato grazie ai contributi
che il Comune di Modena ha
messo a disposizione per attività
innovative, al fine della la riqualificazione della Zona Tempio.
Lo spazio si configura com un
vero e proprio atelier, nel quale
trovano posto diverse realtà cittadine già attive, come lo studio
fotografico di Luca Carta, un
ufficio dell’agenzia di produzione video Pongofilms, gli studi di
Luca Zamoc e Francesco Bevini
ed uno spazio espositivo curato
da Pietro Rivasi. L’idea vincente,
che ha incluso Avia Pervia nella rosa dei sei progetti vincitori,
è stata la concentrazione in un
unico spazio di progetti diversi
che, uniti, possono collaborare
per proporre pacchetti innovativi di servizi ed aggiungere un
luogo di aggregazione grazie ad
Info
Info
Istituto Filosofico di Studi Tomistici
Avia Pervia
Strada San Cataldo 97, Modena
Tel. 059/821811
www.istitutotomistico.it
• M.F.
Via Paolo Ferrari 51/A
Tel. 333/7964941
[email protected]
una proposta culturale fresca e
gratuita. Ricordiamo, infine, che
l’atelier ospita, fino al prossimo
30 maggio, la mostra dell’artista
brasiliano Herbert Baglione, che
propone opere in stile Art Nouveau dal tratto deciso e lineare, in
bilico tra grafica e calligrafia. La
mostra di può visitare il sabato e
la domenica dalle 18 alle 21.
U
na rassegna di visite guidate a tema per conoscere
i tesori della Galleria Estense di Modena. E’ quanto propone “Primavera nell’arte” per i pomeriggi di
primavera. Gli appuntamenti sono per domenica 17
maggio, dalle 16.30 alle 18, con “I capolavori della Galleria
Estense”; domenica 24 maggio, stesso orario, invece, è la volta
del “Collezionismo Estense. Dal naturalismo dei Carracci ai
Caravaggeschi”; ultimo appuntamento di maggio, domenica
31, con “Arte, allegoria, mito”. Le visite sono gratuite, si paga
solo il biglietto di ingresso alla Galleria (intero 4 euro, ridotto
2 euro)
Per informazioni: tel. 059/4395711.
Sotto una luce
nuova…
M
ercoledì 20 e
giovedì 28 maggio, nell’ambito
della mostra dedicata a Guido Mazzoni ed
Antonio Begarelli, dalle 21
alle 23 è prevista l’apertura
serale delle chiese comprese nell’itinerario di mostra:
Chiesa di Sant’Agostino, San
Giovanni, San Francesco, San
Pietro, San Domenico, Duomo. Ogni tappa prevede un
approfondimento sulle opere
dei due artisti, interessate da
un innovativo progetto di illuminazione. Percorso libero
e partecipazione gratuita.
Info: tel. 320/4727903.
Volti da Modena
e dal Mondo
G
iovedì 21 maggio,
presso Fusorari,
in
piazzale
Torti (ang.
Via Selmi) a Modena
il fotografo formiginese Luigi Ottani propone “Volti da Modena e
dal Mondo”, una selezione
di scatti sulla realtà dell’integrazione nel modenese e su
progetti di solidarietà e cooperazione nel mondo. Nel corso
della serata, saranno distribuiti
gratuitamente ai presenti i numeri di aprile e maggio della
rivista Modena Cooperazione.
Per informazioni:
tel. 059/4270436,
[email protected].
E le stelle stanno
a guardare…
S
abato 23 maggio, nel Parco dei Sassi di Roccamalatina
di Guiglia, è in programma una bella escursione notturna nella natura, in compagnia di…un acuto osservatore
degli astri che condurrà i partecipanti alla scoperta di
Cassiopea, dell’Orsa Maggiore, del Piccolo Carro e della Stella Polare. Il ritrovo per la partenza è alle ore 21.30 presso il
parcheggio del campo sportivo di Roccamalatina (in via Sassi). Munirsi di una torcia elettrica e di un panno per sedersi.
Quota di partecipazione: adulti 10 euro, bambini 5 euro. Speciale famiglia: due adulti e un bambini 20 euro. Possibilità di
pernottamento a partire da 15 euro a persona. Prenotazione
obbligatoria. Info: tel. 340/2576784 – 059/535477.
16
NostroTempo
Domenica 17 maggio 2009
Sport Csi
San Cesario in Festa
Ritorna il tradizionale appuntamento ludico sportivo presso
l’Oratorio parrocchiale
• Giulia vellani
D
al 15 al 17 maggio il Comune di
S. Cesario ospita,
presso
l’Oratorio
parrocchiale di c.so Libertà, la tradizionale Festa dello
Sport giunta alla sua quinta
edizione che coinvolge bambini e ragazzi di San Cesario
e Piumazzo con l’obiettivo di
promuovere l’attività sportiva
come momento educativo e
di gioco non competitivo. Presente come di consueto anche
il Csi Modena che partecipa
attraverso
l’organizzazione
di percorsi di attività ludico
sportiva, psicomotricità, danza,
raccontastorie e laboratori grafico espressivi allestiti ai quali
prenderanno attivamente parte le scuole elementari e medie
del territorio.
Questo il programma: apertura venerdì 15 maggio alle 8.30,
con la partecipazione dei bambini delle scuole elementari e
della scuola materna parrocchiale e comunale; chiusura dei
giochi alle 12.30 e rientro delle
classi. Alle 13.30, attività per i
bambini delle scuole elementari (equitazione, baby dance,
scherma, pallamano, beach
tennis, basket 5, tennis tavolo,
mountain bike) e della scuola
materna parrocchiale (laboratorio grafico espressivo, psicomotricità su tatami, baby dance,
storie animate). A seguire esibizioni sportive delle società
locali, battesimo del pony e at-
tività di free sport, laboratorio
grafico pittorico, trucca bimbi
e palloncini. In serata, alle ore
21 presso la Sala Grande di
villa Boschetti: incontro aperto
a tutti sul tema “Muoversi per
vivere meglio, l’attività fisica da
0 a 100 anni, consigli pratici e
poco costosi per il nostro bene psicofisico”, tenuto dal dott.
Gustavo Savino del Servizio di
medicina dello sport dell’ASL
di Modena. Sabato 16 maggio: alle 8.30 apertura con i
ragazzi delle scuole medie,
attività di equitazione, beach
volley, basket, scherma, lotta
greco romana, pallamano, tennis tavolo e biliardini, baseball,
giocoleria e laboratorio teatrale, mountain bike, rugby. Alle
ore 12.30 chiusura dei giochi
e
rientro
delle classi.
Alle 15, 2° Memorial Day“ Jacopo Roncaglia” pro ASEOP,
con triangolare calcio a 7 per
i nati 2001/2002, triangolare
pallavolo under 12, torneo basket giovanile, gara di minibici,
battesimo della sella, laboratorio ludico motorio, laboratori
grafico pittorici, trucca bimbi
e palloncini, tennis tavolo, free
sport.
Alle 20 cena di beneficenza e
concerto gruppi musicali. Domenica 17 maggio: camminata
delle famiglie (percorso breve 3
km, percorso lungo 10 km).
Per informazioni: www.csimodena.it, tel. 059 395357.
Sono già 150 classi le classi modenesi iscritte al percorso espositivo della mostra dedicata ai Giochi Olimpici
I Giochi mai visti e la scuola:
oltre 3.000 studenti iscritti
O F F E RTA
La mostra espone anche,
all’interno dei materiali di
appartenenza degli atleti
olimpionici azzurri, il fioretto delle Olimpiadi di Roma
’60 di Edoardo Mangiarotti,
l’atleta italiano che in assoluto ha vinto più medaglie nella
storia dei Giochi Olimpici.
Uno spazio tutto dedicato al
“Made in Modena” sarà infine
allestito attraverso l’esposizione di oggetti provenienti
dalle collezioni private degli
atleti olimpionici modenesi,
per nascita o adozione sportiva, che hanno reso grande il
nome della nostra città in tutto il mondo.
Il mondo scolastico modenese è uno dei primi destinatari
della mostra: già 150 classi,
per oltre 3mila studenti, sono
già iscritte al percorso esposi-
esclusiva
tivo, per prendere parte a questa opera unica e interattiva
che ha l’obiettivo di diffondere
lo spirito olimpico ed i valori puri dello sport, una vera e
propria galleria di ricordi dove
scoprire la vera storia olimpica.
Attraverso visite guidate gli
studenti potranno visitare i
numerosi spazi espositivi carichi di storia e di emozioni in
linea con lo spirito olimpico di
cui De Coubertin si fece portatore, “Fare sport con e non
contro”. Un importante principio su cui impostare l’educazione dei giovani, non solo dal
punto di vista sportivo ma anche culturale, didattico e della
vita quotidiana. “I Giochi mai
visti” non è solo una mostra,
ma un progetto completo, arricchito da numerose manife-
partecipato alle
Olimpiadi ed alcuni tra i più rappresentativi atleti
olimpionici azzurri. L’iniziativa di
elevato spessore
sportivo e culturale, che ha l’obiettivo di diffondere lo
spirito olimpico ed i
valori puri dello sport
per trasferirli nella vita
quotidiana, è organizzata dall’associazione Modena Cinque Cerchi con
il contributo della Fonda-
Museo
Olimpico
di Los a n n a ed il
Coni e con il
patrocinio di
CONI nazionale,Comitato Provinciale
CONI Modena, Comune di
Modena, Provincia di Modena, Regione Emilia-Romagna,
Ufficio
Scolastico
Regionale e Provinciale.
Per informazioni:
w w w. m o d e n a cinquecerchinet.
PER I LETTORI DI “NOSTRO TEMPO”
10%
BUONO
SCONTO
S U T U T TA L A S P E S A
Buono utilizzabile presso l’ipermercato E.Leclerc-Conad
di Modena - Strada Morane 500
• Il buono è utilizzabile anche su articoli in promozione,
ad eccezione dei prodotti in sottocosto.
• I buoni non sono cumulabili tra di loro nè con altri buoni sconto in percentuale
sulla spesa, su singoli reparti o su singoli prodotti.
• Il buono è applicabile su un massimo di 300 euro ad esclusione di ricariche
telefoniche, biglietti e abbonamenti autobus, quotidiani e riviste, farmaci senza ricetta.
• Il Buono è utilizzabile solo con Carta Insieme. Se non possiedi
Carta Insieme, puoi richiederla al box informazioni,è gratuita ed è utilizzabile subito!
• Nel periodo di validità ogni possessore di CARTA INSIEME
potrà utilizzare un solo buono sconto.
BUONO SCONTO UTILIZZABILE DAL 16 AL 30 MAGGIO
L’ I P E R M E R C AT O C H E D I F E N D E L A T U A S P E S A .
Strada Morane, 500 - MODENA
020000 030696
I
naugura sabato 16 maggio alle ore 11 la mostra evento “I Giochi
mai visti”, che fino al 27
giugno presenta presso gli
spazi del Fotomuseo Panini
la storia dei Giochi Olimpici
dell’epoca moderna attraverso
l’esposizione di memorabilia e
simboli storici legati a questo
affascinante mondo. Modena
si prepara ad accogliere una
cospicua parte della collezione internazionale olimpica:
tra i numerosi oggetti storici
che i visitatori potranno osservare nel corso della mostra
immagine, vale la pena ricordare: 62 pezzi provenienti
dalla collezione esclusiva del
Museo Olimpico di Losanna,
l’unico riconosciuto dal Comitato olimpico internazionale
(è la prima volta che una città
italiana ospita un così ricco
patrimonio); oltre 150 pezzi
provenienti dalla raccolta privata dei collezionisti del Coni;
oltre 500 immagini, di cui alcune inedite, di atleti olimpici
internazionali sia azzurri sia
modenesi raccolte all’interno
del volume “I Giochi mai visti” che ripercorrerà la storia
delle olimpiadi.
Tra gli oggetti simbolo dei
Giochi Olimpici appartenuti
ai più grandi campioni della
storia dello sport olimpico saranno presenti in mostra: l’asta
del record olimpico di Sergey
Bubka; le scarpette degli storici record olimpici degli ex
atleti statunitensi Michael Johnson e Carl Lewis.
zione Cassa di Risparmio
di Modena in collaborazione con il
6
• Giulia vellani
stazioni ed eventi
collaterali
che
porteranno nella nostra città
campioni
modenesi
c h e
hann o
Scarica

Un nuovo orizzonte