•Azioni per il monitoraggio e la sorveglianza dei corsi d'acqua
attraverso un Sistema Informativo Geografico
integrato con strumenti di acquisizione di dati in campo
Segreteria Tecnica
Autorità di Bacino - Regione Calabria
Relatore: Giovanna Chiodo
http://www.regione.calabria.it/abr
Un pò di storia.Ufficiali e... Sorveglianti
La figura di ufficiale idraulico era già presente in alcuni stati italiani
preunitari come ad esempio nel Lombardo-Veneto mantovano,
dopo il 1784 , allorché Maria Teresa d'Austria razionalizzò,
accorpandone molte, e "pubblicizzò" le "digagne" di difesa e
scolo delle acque nonché, nello Stato Pontificio (Ferrara) ove
era denominata "Notaio o Giudice d'argine".
La digagna (da "diga") di difesa idraulica era, nel Regno LombardoVeneto austriaco, un ente privato associativo che riuniva i
proprietari che avevano interesse comune a difendere i
loro beni dalle esondazioni dei fiumi in caso di piena degli stessi,
mediante la costruzione e la manutenzione di idonee
arginature. (antenati dei Contratti di Fiume)
Un pò di storia.Ufficiali e... Sorveglianti
Il 1º settembre del 1784, con il “piano per la direzione e
amministrazione delle digagne di arginatura e scolo nella provincia
di Mantova” fu attuato, dalle autorità governative austriache di
allora, un generale riordino del settore con l’intervento, come oggi si
direbbe, della “mano pubblica” .
I punti principali del piano prevedevano:
• la cessazione delle contribuzioni da parte dei privati, dovendo tutte le
spese delle digagne essere comprese nell’imposta provinciale
• lo scioglimento delle preesistenti trentacinque digagne;
• La divisione della provincia in cinque dipartimenti e il
raggruppamento delle digagne esistenti in ciascun dipartimento in
una sola;
• la nomina da parte dei delegati delle comunità di un conservatore e
degli ufficiali indispensabili per l’amministrazione di ciascuna digagna.
• Fra questi ufficiali vi erano due vice con un "ragionato" (ragioniere)
Un pò di storia.Ufficiali e... Sorveglianti
Con l'avvento dell'unità d'Italia, tale figura venne inquadrata nel
contesto della legge organica dei lavori pubblici (legge 20 marzo
1865, n. 2248 - Allegato F). E l'ufficiale idraulico divenne
un impiegato statale.
Aveva funzioni di "polizia idraulica" per il rispetto della normativa di
cui il al Regio Decreto 25 luglio 1904 n. 523 "Testo unico delle
disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse
categorie (Artt. 93 e seguenti), assumendo la qualifica di Ufficiale
di pubblica sicurezza e di Polizia giudiziaria.
Compito dell’Ufficiale Idraulico era quello di vigilare sulle arginature
e i manufatti idraulici classificati nelle Opere Idraulche di I^ e II^
categoria, nonché di gestire nel proprio "tronco di custodia" il
servizio di piena dei fiumi in conformità, da ultimo, al Regio
Decreto 9 dicembre 1937 n. 2669 ("Regolamento sulla tutela di
opere idrauliche di 1ª e 2ª categoria e delle opere di bonifica").
Alle dipendenze dirette dell'Ufficiale idraulico erano assegnati, per
ogni "tronco" alcuni Sorveglianti idraulici (già Guardiani).
Regio Decreto 9 dicembre 1937 n. 2669
Capo I - Vigilanza e guardia dei corsi d'acqua, delle linee di navigazione e delle opere
di bonifica
Servizio di vigilanza
• 3. L'ufficiale idraulico deve percorrere l'intero tronco affidatogli almeno una volta
alla settimana e, straordinariamente, secondo le disposizioni e gli ordini dei suoi
superiori.
• Se egli è addetto a servizi di bonifica, deve perlustrare una parte del proprio
settore secondo le disposizioni e gli ordini superiori, con l'obbligo di visitare
l'intero settore ogni settimana e di eseguire una perlustrazione notturna almeno
ogni quindici giorni, ad intervalli variabili.
• L'ufficiale idraulico vigila che i guardiani, i manovratori e gli osservatori
dipendenti, adempiano i rispettivi loro obblighi, coopera alla esecuzione dei rilievi
di campagna, adempie a tutti gli incarichi, anche se non inerenti al servizio
idraulico o di bonifica, che gli siano affidati temporaneamente dall'ingegnere
capo del genio civile.
• L'ufficiale idraulico deve altresì sorvegliare i canali di scolo, i manufatti ed in
generale anche le opere private, di cui l'esercizio o la sistemazione possono
influire sulla regolarità del funzionamento della bonifica cui è addetto.
• L'ufficiale idraulico deve recarsi immediatamente sul sito ogni volta che riceve
notizia di guasti alle opere o di fatti dannosi alla sicurezza delle opere stesse,
all'esercizio della navigazione od al buon regime dei corsi d'acqua che a lui spetta
di vigilare.
• Quando presta servizio l'ufficiale idraulico deve vestire la prescritta uniforme.
veniamo al periodo più recente
• L. 183 del 18 maggio 1989 “Norme per il riassetto
organizzativo e funzionale della difesa del suolo”, di
recente ribadito dal D.Lgs. 152/06 (parte terza) “Norme
in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione,
di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione
delle risorse idriche”.
• In particolare il suddetto provvedimento normativo, di
recente emanazione, prevede in particolare all’art. 61
comma 1 lettera e) “Le Regioni….. provvedono, per la
parte di propria competenza, all'organizzazione e al
funzionamento del servizio di polizia idraulica ed a quelli
per la gestione e la manutenzione delle opere e degli
impianti e la conservazione dei beni”
la normativa regionale
• delibera della G.R. (N° 3150 del 7.09.1999) "Organizzazione del servizio di
sorveglianza idraulica", aveva avviato in via sperimentale e provvisoria il
servizio di controllo dei corsi d'acqua della Regione, contribuendo in maniera
efficace alla formazione di una banca dati, che si è rivelata utile ai fini della
redazione del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (P.A.I.).
• Il Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico (2001) così come
riportato all'art. 1 delle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia, poneva
la necessità di avviare un'attività strutturata di controllo, monitoraggio,
programmazione ed intervento, su tutto il reticolo idrografico della Regione.
• A seguito dell’adozione del PAI la Giunta Regionale aveva adottato due
successive deliberazioni:
• Delibera n° 477 del 10 giugno 2002 - “Istituzione del Presidio Idraulico”
• Delibera n° 996 del 14 dicembre 2004 - “Attivazione Presidi Territoriali
Idrogeologici ed Idraulici”
• Le due suddette deliberazioni non hanno di fatto mai trovato una piena
attuazione, quindi al fine di garantirne la necessaria continuità, il servizio di
sorveglianza idraulica, avviato in via sperimentale dalla citata Delibera di
Giunta Regionale N° 3150 del 7.09.1999, è stato esternalizzato facendo ricorso
dapprima a forme di lavoro interinali sotto la guida ed il coordinamento del
Dipartimento n. 2 della Regione Calabria, e da ultimo è stato affidato a società
di servizi per conto dell’A.FO.R.
la normativa regionale e il Coordinamento dell’Autorità di Bacino
• Dopo la riorganizzazione delle strutture organizzative della Regione
conseguente alla attuazione della L.R. 34/2002 le competenze relative alla
gestione, manutenzione e sorveglianza idraulica dei corsi d’acqua passavano
alle Amministrazioni Provinciali,
• Negli obiettivi operativi del POR Calabria FESR 2007/2013 era prevista
“l’attivazione dei Presidi Territoriali Idrogeologici ed Idraulici e di un Servizio d
Sorveglianza Idraulica per assolvere alle esigenze connesse alla prevenzione
del rischio ed al controllo del territorio”.
• La Delibera n. 644 del 21 settembre 2009 intanto riorganizzava il servizio di
Presidio Idraulico ma ,nelle more dell’attuazione delle strutture previste dalla
suddetta delibera il Consiglio Regionale, con Legge n. 52 del 28 dicembre
2009 demandava all’A.FO.R. la gestione tecnico-amministrativa del servizio d
sorveglianza idraulica.
• Anche per tener conto di quanto previsto nella citata legge 52/2009, la Giunta
Regionale con DGR n. 602 del 14 settembre 2010 “Attivazione Presidi
Territoriali Idrogeologici ed Idraulici. Modifiche ed integrazioni alla
Deliberazione n. 644 del 21.09.2009 ha parzialmente modificato il contenuto
della precedente DGR 644/09, assegnando all’AFOR la gestione tecnicoamministrativa del servizio di sorveglianza idraulica. Con la deliberazione
602/2010, infine, la Giunta istituisce una struttura tecnica di coordinamento
dell’attività dei presidi, assegnandone le responsabilità all’Autorità di
Bacino.
I presidi e gli Enti coinvolti secondo la DGR 602/2010
I Presidi Territoriali Idrogeologici ed Idraulici sono organizzati secondo 13+1 presidi
territoriali che ricalcano le Aree Programma previste dalle LR 35/1996 e 34/1996.
Secondo lo schema riportato , i 14 presidi territoriali, da un punto di vista gestionale
ed amministrativo, sono gestiti dall’A.FO.R.
Il coordinamento e la supervisione generale delle attività dei singoli PTII, sono
assicurati da una struttura di Coordinamento Regionale, istituita con la DGR 602/2010,
la cui organizzazione è demandata alla Autorità di Bacino Regionale.
Della struttura di Coordinamento fanno parte, oltre al Segretario Generale dell’ABR (o
suo delegato) che lo presiede:
•un rappresentante del Dipartimento Regionale n. 9 “LL.PP.” – Settore 2
•un rappresentante del Dipartimento Regionale n. 6 “Agricoltura e Foreste”
•un rappresentante del Dipartimento Regionale n. 14 “Ambiente”
•un rappresentante della Protezione Civile Regionale
•un rappresentante del Corpo Forestale dello Stato
•un rappresentante dell’ ARPA.CAL
•un rappresentante dell’ A.FO.R.
•il Dirigente del Servizio di Difesa Idraulica della Provincia di Cosenza
•il Dirigente del Servizio di Difesa Idraulica della Provincia di Crotone
•il Dirigente del Servizio di Difesa Idraulica della Provincia di Catanzaro
•il Dirigente del Servizio di Difesa Idraulica della Provincia di Vibo Valentia
•il Dirigente del Servizio di Difesa Idraulica della Provincia di Reggio Calabria
13 Aree
Programma Legge
35/1996
Struttura di Coordinamento
AUTORITA’ DI BACINO
REGIONALE
Presidi
CS
Presidi
KR
Presidi
CZ
Presidi
VV
Presidi
RC
Calabria Verde (ex Afor)
Presidi
CS
Presidi
KR
Presidi
CZ
Presidi
VV
Presidi
RC
Esempio schede
compilate su
cartaceo e validate
Esempio schede compilate
su cartaceo e validate
Esempio schede compilate su cartaceo
e validate
I lavori della Struttura di Coordinamento
• L’attivazione del Servizio di Sorveglianza è stato oggetto di discussione in
numerose sedute del Comitato di Coordinamento dei PTTI a partire dal
22/10/2010 e al fine di codificare tutti i dati del monitoraggio è emersa la
necessità di predisporre specifiche schede di rilevamento che
tenessero conto delle finalità delle attività intrinseche di presidio e allo
stesso tempo potessero essere facilmente gestibili all’interno di un
Sistema Informativo Territoriale in condivisione tra sedi degli Enti
coinvolti nel progetto. E’ stata pertanto costituita una apposita
sottocommissione deliberata nella seduta della struttura di
Coordinamento del 18/05/2011, denominata “Sottocommissione
contenuti delle schede di rilevamento”.
• Tale sottocommissione, composta da un rappresentante dell’Autorità di
Bacino Regionale, un rappresentante del Dipartimento Regionale n. 14
“Ambiente”, un rappresentante della Protezione Civile Regionale, un
rappresentante dell’ ARPA.CAL – Centro Funzionale Multirischi, un
rappresentante dell’ A.FO.R ed un rappresentante del Centro Cartografico
Regionale ha avviato i suoi lavori il 27/05/2011 e li ha conclusi il
30/01/2012 con la presentazione di un libretto contenente le schede di
rilevamento. Le schede sono state approvate nella seduta della
Struttura di Coordinamento PTII del 31/01/2012 e pubblicate sul sito
dell’Autorità di Bacino http://www.regione.calabria.it/abr
I lavori della Struttura di Coordinamento – i fondi...e i progetti
La Linea di Intervento 3.2.1.1. del POR Calabria FESR 2007-2013
Sistema
informativo
geografico
integrato con
strumenti di
acquisizione di dati
in campo.
Infrastruttura
tecnologica di
collegamento ad
elevata velocità tra
le sedi degli Enti
interessati dal
servizio
Hardware di base
Intervento di
adeguamento
funzionale della
sede ABR
Fornitura
autovetture -
Coerenza con il POR Calabria FESR 2007/2013 e con i criteri di valutazione
approvati per la linea di intervento 3.2.1.1
Servizio di
accompagnamento
per la fase di avvio
e messa a regime
delle attività dei
Presidi Territoriali
Idrogeologici ed
Idraulici
Stato attuale dei progetti
Gara espletata
Sistema informativo
geografico integrato con
strumenti di
acquisizione di dati in
campo.
Gara consip
Hardware di base
Approvato
progetto
preliminare
Intervento di
adeguamento
funzionale della sede
ABR
Avviato
Servizio di
accompagnamento per
la fase di avvio e messa
a regime delle attività
dei Presidi Territoriali
Idrogeologici ed Idraulici
L’attività di sorveglianza
• Attraverso la realizzazione dei progetti descritti in precedenza, nonché
attraverso la realizzazione delle attività di accompagnamento, per ogni
Area Programma di cui alla Figura , ci sarà una squadra di rilevatori
attrezzati di tablet, kit, coordinati da un responsabile di Presidio, che
rileveranno ogni tronco fluviale dei bacini presenti nell’area, afferenti
alla sede Afor Provinciale. I dati rilevati saranno inseriti nel GIS in
tempo reale risulteranno pertanto disponibili per l’utilizzo attraverso il
sistema informativo.
• L’attività è svolta da squadre di lavoro detti Gruppi di sorveglianza
composti da un Ufficiale e da più Sorveglianti Idraulici.
• Nell’Autorità di Bacino ci sarà un responsabile per ogni Area
Programma che dialogherà con il responsabile di Presidio circa
l’individuazione, il tipo di rilevamento ecc. Lo stesso responsabile
elaborerà di volta in volta i dati per l’interscambio con gli altri Enti e
per la fruizione del catasto delle opere idrauliche e il censimento delle
situazioni di Rischio per l’aggiornamento del PAI e la Direttiva
Alluvioni.
• .
L’attività di sorveglianza
AUTORITA’ DI BACINO
REGIONALE
CALABRIA VERDE
• La struttura del sistema quindi prevede che ci sia un responsabile
per ogni Area Presidio ed un responsabile per ogni Area
Programma.
• Il responsabile di Area presidio (RESP. UOA) è un dipendente
Calabria Verde, mentre il responsabile di ogni Area Programma è un
dipendente dell’ABR individuato come figura che ha la formazione e
la professionalità adeguata ad interloquire direttamente con la
struttura di coordinamento.
• Attualmente l’AFOR ha il personale per garantire la funzione di
responsabile per tutte le aree presidio. Il personale però non ha una
formazione specifica e pertanto sarà adeguatamente seguito,
formato ed accompagnato nel complesso percorso di realizzazione
del nuovo sistema, anche attraverso le attività previste nel servizio
di accompagnamento
L’attività di sorveglianza
AUTORITA’ DI BACINO
REGIONALE
Presidi
CS
Presidi
KR
Presidi
CZ
Presidi
VV
Presidi
RC
L’attività di sorveglianza
• Con Delibera di Comitato Istituzionale n° 4 del 1 febbraio 2012
l’Autorità di Bacino ha approvato la Nuova Pianta Organica
inserendo un apposito Ufficio (42 unità di personale) dedicato
all’attività di Sorveglianza e facendo esplicito riferimento che
l’ampliamento della pianta organica con conseguente reperimento
di nuovo personale è legato “oltre agli adempimenti derivanti dalle
procedure ordinarie di gestione ed aggiornamento del PAI è
chiamata a dare risposte in merito alla Gestione del Piano di Tutela
delle Acque e al Piano di Gestione delle Alluvioni di concerto con
l’Autorità di Bacino Distrettuale ed in ultimo al coordinamento delle
attività riguardanti la Programmazione delle attività dei Presidi
Idrologici ed Idraulici di cui alla Delibera di Giunta Regionale 644 del
21/09/ 2009 e la successiva Delibera di Giunta Regionale 602 del
16/09/2010.
Risultati
• Le attività che verranno svolte nell’ambito del servizio di sorveglianza
sono pertanto fondamentali per diverse utilità; infatti l’utilizzo dei dati
è legato non solo alle funzioni di presidio vere e proprie, ma assume
rilievo nelle l’attività di aggiornamento delle Aree a Rischio del PAI, per
l’attuazione della Direttiva 2007/60/CE del Parlamento Europeo e del
Consiglio, recepita dal D.Lgs. 49/2010, relativa alla valutazione e alla
gestione del rischio alluvioni che prevede la redazione di un Piano di
Gestione delle Alluvioni del Distretto Idrografico dell’Appennino
Meridionale
• Si aggiunge ancora che i dati provenienti dal servizio di sorveglianza
sono di fondamentale importanza nella programmazione degli
interventi di mitigazione del rischio e quelli di tutela ambientale che
vanno dalle coste alle acque marine e alle aree demaniali.
• La presenza fisica permanente sul territorio con un’adeguata
predisposizione dei servizi e delle attività, consentono inoltre una
adeguata gestione delle fasi di pre-allerta e allerta, previste nel sistema
di allertamento regionale per il rischio idrogeologico e idraulico anche ai
fini di protezione civile in accordo con la legge 225/92.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!
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Relatore: Giovanna Chiodo